A thousand miles

di seasonsoflove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. Beauty ***
Capitolo 2: *** 02. Beach ***
Capitolo 3: *** 03. Cooking ***
Capitolo 4: *** 04. Jealousy ***
Capitolo 5: *** 05. Night ***
Capitolo 6: *** 06. Death ***
Capitolo 7: *** 07. Letters ***
Capitolo 8: *** 08. Running ***
Capitolo 9: *** 09. Body Swap ***



Capitolo 1
*** 01. Beauty ***




BEAUTY


Belle osserva Rumplestiltskin mentre lui, ignaro, legge i suoi documenti comodamente disteso sul divano.
Cerca di non farsi notare per non distrarlo, sembra molto concentrato.
Sono passati due anni da quando si sono riuniti.
Un anno e trecentoquarantacinque giorni per essere precisi.
Lei lo sa perché non c’è stato un momento in quell’anno e trecentoquarantacinque giorni in cui abbia desiderato essere altrove o con qualcun altro.
Si sofferma sui dettagli del suo viso; li conosce a memoria, ma ogni volta che lo guarda è come se sentisse di non poterne avere mai abbastanza.
Gli occhi scuri così intensi, lo sguardo malinconico, il naso appuntito, le labbra fine e la fronte ampia. I lunghi capelli lisci, castano chiaro, e le prime ciocche grigie di una vecchiaia mai sopraggiunta.
Un viso così strano eppure così perfettamente armonico e senza tempo.
A volte Belle si ricorda che Rumplestiltskin ha circa trecento anni.
Quante cose può aver visto in quei trecento anni? Quante persone può aver incontrato? E quanti luoghi avrà visitato?
E' tutto scritto sul suo viso, segnato dagli anni ma allo stesso tempo immortale.
Belle pensa che il suo fidanzato sia il più bello del mondo, non c'è principe o pirata che possa competere con lui.
Una volta gliel’ha detto e lui è scoppiato a ridere, e le ha risposto che guardandosi allo specchio lui vede semplicemente una bestia e che la bella è lei.

"Cara, mi fa piacere che mi trovi così interessante, ma sei ferma immobile da circa venti minuti, stai bene?"
Belle scuote la testa per ridestarsi dalle sue fantasticherie.
"Mi ero persa a guardarti"
"Cosa ci sarà mai di bello da vedere?"
Lei gli sorride dolcemente.
"Molto più di quanto tu possa immaginare"








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Era da un bel po' che avevo voglia di cimentarmi in una raccolta, e ho trovato un tantissimi bei prompt.
Conto di scriverne una cinquantina. Mi piace l'idea di esplorare la Rumbelle e descrivere tante sfaccettature del loro rapporto in diverse drabble.
Ho iniziato con Beauty e ho deciso di invertire i ruoli, Rumple si vede come la Bestia, ma per Belle le cose non stanno così.
Recensite se avete voglia,  fatemi sapere come procede l'esperimento! 
Seasonsoflove

PS: Le long (Highschool, New Year's Eve) non verranno accantonate, non temete. In arrivo a breve i prossimi capitoli :)

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Capitolo 2
*** 02. Beach ***


Beach.
 


“Vedi di sbrigarti dearie, non ho tempo da perdere dietro ad una scioccherella come te”
Belle si stava infilando la mantella il più velocemente possibile, ma nell’agitazione continuava ad impigliarsi.
“Scusatemi” disse con tono agitato.
Rumplestiltskin sbuffò. Ancora non si spiegava per quale motivo la stesse portando con sé.
La sera prima aveva commesso l’imperdonabile errore di accennarle che avrebbe dovuto sbrigare qualche faccenda nella lontana isola di Andersen.
Gli occhi di Belle si erano illuminati.
“C’è…il mare laggiù?”
“Evidentemente, visto che è chiamata isola” aveva ribattuto acidamente il folletto.
“Non ho mai visto il mare!”
Belle aveva continuato a guardarlo supplichevole per tutta la serata, finché l’Oscuro –non senza sbuffare- aveva acconsentito a trascinarsela dietro, a patto che si fosse comportata bene e con prudenza.
“Sono pronta” disse finalmente la ragazza.
Rumplestiltskin le porse il braccio in modo teatrale, quasi con un inchino.
In men che non si dica i due si trovarono all’improvviso catapultati nel bel mezzo di una distesa di sabbia.
Sulla loro sinistra sorgeva un imponente castello, e tutt’intorno si estendeva una foresta di palme.
A destra c’era solo il mare.
Belle guardò sorpresa in basso i piedi che affondavano nella sabbia bollente, poi guardò l’infinita distesa d’acqua e strillò per l’emozione.
“E’ proprio come viene descritto nei libri! Santo cielo, è meraviglioso!”
Il folletto scosse la testa – quanto era infantile quella ragazza talvolta - e si incamminò lungo la spiaggia.
“Vi prego, possiamo avvicinarci all’acqua? Voglio potermi togliere le scarpe!” lo supplicò Belle.
“Neanche per sogno, dearie. Siamo qui per affari. E ringrazia che hai potuto assistere a questo meraviglioso spettacolo che io gentilmente ti ho offerto”
Belle mise su il broncio e prese Rumple a braccetto.
“Se il vostro accordo andasse a buon fine…” iniziò cercando di mantenere un tono indifferente “Potremmo fermarci solo qualche minuto prima di tornare a casa?”
Lui si voltò, non indifferente alla sensazione del braccio della ragazza avvolto intorno al suo, e la fissò con sguardo indecifrabile.
“Vedremo, dearie. Vedremo”
 
La giornata fu persino piacevole.
Belle era molto emozionata e si guardava intorno, memorizzando i volti delle persone, le usanze, i loro vestiti, gli odori che sentiva.
Molti li guardavano a loro volta con curiosità e anche con un po’ di timore.
L’Oscuro nell’Isola di Andersen? Chi cercava? Cosa voleva? E chi era quella giovane, graziosa fanciulla che camminava al suo fianco?
Nel tardo pomeriggio Belle iniziò a sentire i morsi della fame, mentre Rumple concludeva a quanto pare un accordo molto importante.
Verso le sei e mezza il folletto, evidentemente soddisfatto, dichiarò che era tempo di tornare al castello.
“L’accordo è andato a buon fine?”
“Certamente, dearie, avevi qualche dubbio?”
Belle sorrise, e si avvicinò a Rumplestiltskin. Lui si irrigidì, la ragazza aveva la stessa espressione e lo stesso sorriso furbo di quando l’aveva abbracciato nella foresta di Sherwood.
“Che ne dite della mia proposta?”
“A cosa ti riferisci?”
“Vedere il mare!”
“Sono stanco…desidero tornare al castello”
“Ma non ho mai visto il mare da vicino e guardate che bel tramonto, per favore!” lo supplicò.
Il folletto pestò il piede nervosamente.
Se fosse stato chiunque altro sarebbe semplicemente scoppiato a ridere e avrebbe ignorato la richiesta.
Ma Belle…quel sorriso…quegli occhi…Scrollò le spalle e si lisciò la camicia.
“Cinque minuti”
Belle batté le mani entusiasta, dopodiché come quella mattina infilò il braccio nel suo e iniziò a tirare verso la spiaggia, camminando veloce.
Passarono davanti ad una bancarella di frittelle di mele, e lo stomaco della ragazza brontolò, strappando una risatina maligna all’Oscuro.
“Affamata cara? Certi rumori non si addicono ad una principessa”
“Se avessi qualcosa da mangiare magari la mia pancia non brontolerebbe così” disse lei arrossendo violentemente.
“Non oserai anche chiedermi qualcosa da mangiare”
“Beh, sarebbe carino! Potremmo mangiare in spiaggia, guardate, le frittelle di mele…Ne prendiamo solo una, la dividiamo! Sono buonissime…”
Rumplestiltskin non perse neanche tempo a discutere e con fare spavaldo ed intimidatorio si fece dare una frittella.
Dentro di sé però pensava di essersi rammollito fin troppo.
 
 
Lo spettacolo sulla spiaggia era qualcosa di indescrivibile.
Il mare era calmissimo, di un turchese intenso, solo a riva qualche leggera onda spumosa bagnava la sabbia.
Dove il sole tramontava l’acqua si tingeva di un arancione acceso.
Il cielo era un tripudio di colori, dal rosso sangue al violetto della notte che avanzava.
Belle guardava tutto questo letteralmente sbalordita, masticando la sua frittella, con i piedi nudi nell’acqua fresca del mare.
Era incredibile.
Rumplestiltskin dietro di lei osservava la scena pensieroso.
Lui di tramonti sul mare ne aveva visti a bizzeffe, non era certo stupefacente, ma c’era qualcosa di diverso in quella sera.
Normalmente associava il tramonto a ricordi malinconici, a vecchie sensazioni di tristezza che non potevano abbandonarlo. In quel momento invece si sentì quasi felice.
E mentre Belle saltellava nell’acqua, pensò che forse anche lei era felice. Forse lui l’aveva resa felice…forse era felice per merito suo…
Forse lui era ancora in grado di rendere qualcuno felice
“Rumplestiltskin! Venite qua!” gli urlò.
“Non se ne parla neanche”
“Andiamo! Mi fareste davvero contenta!”
I piedi del folletto si mossero automaticamente, mentre Belle sorrideva entusiasta.
Quando si avvicinò alla riva, lei fece una cosa decisamente inaspettata.
Gli schizzò addosso un po’ d’acqua di mare.
“Ci siete cascato!” lo canzonò.
Rumple strinse gli occhi e schioccò le dita.
Un sasso apparve dal nulla e piombò in mare, sollevando uno schizzo d’acqua enorme che lavò il vestito di Belle.
“NON VALE COSI’!”
“Oh dearie, quando imparerai che non si scherza col fuoco…Anzi. In questo caso con l’acqua?”
Rabbiosa cercò di contrattaccare, ma il folletto era già sparito. Riapparve poco lontano, seduto placidamente sulla sabbia.
“Ops” disse.
Belle corse contro di lui, col vestito fradicio, desiderosa di vendetta.
“Non si imbroglia Rumplestiltskin!” Ripeté determinata.
Ma Belle era una ragazza maldestra, e il suo vestito era lungo e bagnato: inciampò.
Stava per rovinare clamorosamente nel bagnasciuga, quando sentì due forti braccia afferrarla.
Chiuse gli occhi, in preda ad un déjà vu.
“Non si corre col vestito, Belle!” le disse lui quasi sottovoce.
Quando lei riaprì gli occhi si trovò appoggiata alle braccia del folletto, il viso relativamente vicino a quello dell’altro.
E proprio come quella volta in cui era caduta dalla scala al Castello Oscuro, sentì il fiato mancarle. Non per la caduta o per lo spavento.
Per qualcosa d’altro, qualcosa che non sapeva neanche lei come definire.
Per un lungo, lunghissimo istante i due rimasero in quella posizione, quasi beandosi del loro contatto e dei loro sguardi.
Poi Rumplestiltskin la aiutò a raddrizzarsi, e con un breve gesto le asciugò magicamente il vestito.
“E’ tempo di andare” disse poi “Il sole è tramontato”
 












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Hello dearies :) eccomi qua con una nuova shot!
Questa è un po' più lunga della precedente ed è la mia PRIMISSIMA shot Rumbelle ambientata nella Foresta Incantata. In genere scrivo Storybrooke!Rumbelle, ma oggi ho proprio voluto cimentarmi in qualcosa di nuovo. Spero di essere riuscita a mantenere i personaggi OOC (Rumple in versione FTL non lo conosco così "bene" come quello di Storybrooke), fatemi sapere.
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito il primo capitolo, e coloro che hanno inserito la storia delle seguite :) Grazie davvero del sostegno che dimostrate!
A presto,
Seasonsoflove 

 

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Capitolo 3
*** 03. Cooking ***


COOKING



 
“Ricapitolando: patate?”
“Pronte”
“Verdura grigliata?”
“In frigo a marinare”
“Arrosto?”
“In forno”
“Possiamo passare alla torta quindi”
“Direi proprio di sì”
Belle spuntò le cose dalla lista, e batté le mani soddisfatta.
Si avvicinò al forno, diede una controllata all’arrosto, dopodiché si sedette sul bancone della cucina gongolando felice. Indossava una tuta da ginnastica e un grembiule, ed era sporca di farina.
Rumple la guardò sorridendo: era bellissima.
Anche lui era piuttosto scarmigliato dopo quella maratona di cucina.
L’idea della festa a sorpresa per il compleanno di Henry era stata davvero buona, anche se aveva richiesto un po’ di lavoro.
Rumple si stava davvero impegnando per riuscire a legare con quella strana famiglia di cui si era ritrovato a far parte, e Belle lo aiutava ogni giorno con nuove idee e tanta buona volontà.
“Al lavoro con la torta allora” disse Rumple sfregandosi le mani.
Presero gli ingredienti.
“Qui dice che bisogna aggiungere un uovo se la pasta presenta imperfezioni o è troppo densa” commentò Belle dopo un po’.
“Fammi vedere”
“Vedi i grumi?”
“Non sono grandi, scommetto che si sciolgono subito se io…” Rumple fece per lanciare un incantesimo quando Belle gli afferrò la mano.
“Niente magia! Tu sciogli il cioccolato, qui ci penso io”
Dieci minuti dopo i grumi erano sempre più grandi e l’impasto sempre più appiccicoso.
“Hai aggiunto l’uovo?”
“Certo che l’ho fatto!”
“E allora perché è ancora densa? Sembra cemento!” Commentò Rumple critico.
“Non sembra cemento! Per niente!” protestò Belle che iniziava a scaldarsi. Se c’era una cosa che le dava fastidio erano le critiche sulla sua cucina. Era sempre stato così, fin da quando lavorava come domestica al Castello Oscuro.
“Sì che sembra cemento” Rumple infilò un dito nella mistura. Era una paciocca collosa.
“NON PUOI METTERCI DENTRO UN DITO! ADESSO COSA DIREMO AGLI INVITATI!?”
“Non diremo niente, ma con questa pasta non faremo nessuna torta! Ci hai messo troppa farina all’inizio!”
“Sono andata ad occhio, conosco le dosi!”
“Conosci le dosi per cucinare una torta per nove persone?”
Belle digrignò i denti arrabbiata.
“Potevi anche darmi una mano, lo sai che non sono un genio in matematica”
“Ma c’è scritto sul libro, credevo che avessi letto! Lo sanno tutti che devi controllare per quante persone sono le dosi”
I due si guardarono torvi.
“Ora dearie, se sei così gentile da spostarti, porrò fine a questo disastro…” Rumple alzò la mano per sistemare le cose a modo suo, quando sentì qualcosa di duro, freddo e fradicio scoppiargli in testa.
Aprì la bocca a vuoto e si girò stralunato verso Belle.
Gli aveva lanciato un uovo addosso.
“Belle!” Protestò scandalizzato.
“Niente magia!” ripetè lei ostinata.
Si ergeva di fronte a lui, con le mani sui fianchi e lo sguardo determinato. Era così seria e risoluta che Rumple non potè resistere.
Afferrò una manciata di farina e gliela lanciò addosso.
Belle indietreggiò sputacchiando e tossendo.
“Sei un vigliacco” biascicò.
“Ah sì?” rispose Rumple.
Dopodiché afferrò un uovo e lo spiaccicò sulla testa della donna, impiastricciandole tutti i capelli.
Fu una vera e propria dichiarazione di guerra.
Volarono uova, farina, zucchero, cacao in polvere…
Ad un certo punto Rumple, approfittando di un momento di distrazione balzò velocemente dietro Belle, la agguantò per i fianchi e la fece cadere sul pavimento. Lei lo afferrò per la cravatta ed entrambi rovinarono a terra, l’uno sopra l’altra.
Rimasero un momento a studiarsi, a metà tra l’imbarazzato e il divertito.
“Beh cara, questa è una situazione piuttosto piacevole, nonostante tutto”
“Non ci provare” disse Belle minacciosa, con la faccia inzaccherata di una strana poltiglia dolciastra.
Rumple sorrise e si impossessò senza chiedere il permesso delle labbra dell’amata. Belle lo respinse con una leggera sberla e gli spalmò sulla faccia un po’ di impasto, ridacchiando.
“Allora è guerra!” disse lui ghignando.
“E’ guerra” dichiarò lei solennemente.
Rumple la guardò un attimo, poi senza saper resistere, riprese a baciarla.
Dopo una prima resistenza, Belle cedette rapidamente e in men che non si dica infilò le mani (sporche) nei capelli (infarinati) dell’amato, avvinghiandosi a lui con passione.
Rotolarono in un cimitero di ingredienti, senza curarsi del penoso disastro che stavano combinando..
La ragazza iniziò abilmente a slacciargli i bottoni della camicia e in men che non si dica gliela levò lasciandolo a petto nudo.
Afferrò la mousse al cioccolato.
“Cosa vuoi fare con quella?” chiese Rumple vagamente apprensivo.
Lei sorrise maliziosamente e senza fare troppi complimenti gliela spalmò sul petto.
“Ma che diavolo…“ esclamò lui.
Dopodiché si lei chinò, ed iniziò –letteralmente- a leccare via la mousse, con cura minuziosa. Si prese il suo tempo, non aveva fretta.
Era divertente ed estremamente appagante far disperare il più pericoloso mago di tutti i tempi in quel modo.
Rumple gemette, muovendo convulsamente le mani e infilandole nella morbida chioma di Belle. Quello era un colpo basso.
Chiuse gli occhi e si abbandonò a terra, incapace di reagire, mentre –a dire il vero- qualcos’altro in lui reagiva piuttosto notevolmente.
Quando Belle ebbe finito, Rumple la afferrò rapidamente, si sedette e la fece sedere sopra di sé e con un gesto fluido le tolse la maglietta, lasciandola in reggiseno.
“Ora tocca a te, tesoro”
“Non se ne parla! Non puoi sporcarmi il reggiseno!”
“Allora temo proprio che dovrò toglierlo”
Belle si morse il labbro. La torta…l’arrosto…se iniziavano, non sarebbero più stati in grado di fermarsi.
Ma, in effetti, lei non aveva voglia di fermarsi.
Riprese a baciare con passione suo marito mentre quest’ultimo faceva volare il reggiseno in un angolo remoto della cucina.
In men che non si dica si ritrovarono completamente nudi in mezzo a farina, uova schiacciate, mousse…
“Ahia!” esclamò Rumple.
“Che c’è?” mormorò impaziente Belle sotto di lui, le braccia strette avvinghiate intorno alla sua schiena.
“Mi si è …ahia. Una dannata forchetta nella mia gamba”
Lei ridacchiò: gli inconvenienti nel farlo in cucina.
Ricominciarono a baciarsi, si persero l’una nell’altro, beandosi della sensazione dei loro corpi stretti, perfettamente combacianti, così perfetti insieme.
 
 
I due giacevano in mezzo ad una mistura di farina ed uovo, abbracciati, sfiniti ma felici. Rumple accarezzava distrattamente la schiena di Belle, ascoltando il ticchettio del forno, mentre lei riposava ad occhi chiusi accoccolata sul suo petto, respirando profondamente e godendosi quel meraviglioso momento.
E all’improvviso…
 
Dling-dlong
 
Rumple alzò la testa e sbattè contro uno spigolo.
“AHIA!” Urlò.
Belle si tirò su a sua volta, coprendosi leggermente.
“Il campanello?”
“Sì quel dannatissimo campanello!” borbottò Rumple massaggiandosi la testa.
“Non sarà mica…ora di cena, vero?” disse lei allarmata.
“Proprio no! Sono appena le sei!”
“Chi sarà?”
La risposta giunse forte e chiara dal giardino.
“RUMPLESTILTSKIN! Dannato folletto, apri subito questa porta!”
“Regina?” disse Belle stupita.
“Quella strega! Che diavolo ci fa qui” protestò lui contrariato.
“Vado a ridarmi una ripulita, cerca di stare calmo e non ucciderla” sussurrò Belle. Gli scoccò un rapido bacio, raccolse le sue cose e sparì di sopra. Rumple si vestì velocemente urlando un “Arrivo, arrivo” alla donna che in quel momento scampanellava furiosa.
Quando finalmente aprì la porta era in uno stato pietoso, sporco e pieno di pasta appiccicaticcia, con la camicia mezza slacciata.
Regina storse il naso.
“Ti è esplosa la cucina?”
“Più o meno. Mancano due ore alla cena, si può sapere cosa vuoi?”
“Devo impacchettare i regali ma non posso farlo con Henry che gira per casa. Fammi entrare”
Senza aspettare risposta superò l’uomo ed entrò in casa, fermandosi turbata sulla porta della cucina.
“Guarda che scherzavo quando ti ho chiesto se ti era esplosa la cucina”
“Io e Belle stavamo cercando di fare una torta”
Lo sguardo di Regina cadde su un reggiseno blu abbandonato in un angolo, poi su una cravatta appesa ad una sedia. Si girò lentamente e osservò Rumple, che a sua volta la guardo' sorridendo amabilmente.
“Vi siete rotolati nudi in mezzo agli ingredienti?”
“Cosa te lo fa pensare?”
Regina ghignò.
“Direi che questa torta la possiamo lasciare ai Charming, okay?”
“Più che d’accordo dearie”










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Ehm ehm. Sono MOLTO perplessa su questa shot, nel senso che...ecco...a me IMBARAZZA scrivere queste cose, però ADORO scriverle e quindi mi trovo in uno stato d'animo precario.
Non ho idea di come sia venuta, il prompt era cooking e avevo voglia di fare qualcosa di un po' più "piccante" e insomma, spero di esserci riuscita.
Fatemi sapere :)
Ringrazio come sempre chi recensisce, chi ha inserito la raccolta tra le seguite, chi tra le preferite.
A presto dearies,
Seasonsoflove

 

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Capitolo 4
*** 04. Jealousy ***


JEALOUSY
 





Rumple respira piano e a scatti.
Un paio di occhi azzurri lo guardano intensamente.
Azzurri…Belle…Belle…No.
Non sono gli occhi azzurri di Belle.
I capelli sono rossi ma non sono i capelli rossi di Belle.
Ma chi è Belle? Un fantasma…un’ombra?
“Che cosa vuoi esattamente?” sussurra lui.
“Qualcosa che tu hai cercato molto a lungo” risponde sorridendo la sua interlocutrice.
Rumple chiude gli occhi, la testa gli fa male, sente l’eco di una risata, non sa se sia sua o di Zelena.
Zelena, è quello il suo nome.
Improvvisamente sente una mano calda sfiorargli il viso e accarezzargli la guancia.
“Prima però vorrei divertirmi. Ho anche io dei sentimenti, sai” bisbiglia la strega, osservandolo ipnotizzata.
Tiene in mano il pugnale.
“Baciami Rumplestiltskin”
Baciala
Ma Belle….
Belle chi è?

Baciala.
Rumple si sporge leggermente e poggia le sue labbra su quelle della donna. Quel bacio non ha nulla di casto, nulla di umano. E’ quasi bestiale.
Zelena si scosta sorridendo leggermente, sempre accarezzandogli il viso.
“Dovresti farti la barba”
Lui non risponde.
Qualcuno ride ancora. O forse è solo nella sua testa.
“Avevi una fidanzata, non è vero Rumple?”
Ce l’aveva?
Sì…
Belle. Sì, aveva una fidanzata.
“Sì”
“Delizioso! Baciami di nuovo.”
 
 



 
 
Belle trema di rabbia, mentre Zelena ride, con la sua meravigliosa voce cristallina.
Belle stringe i pugni.
Emma è lì vicino a lei, Mary Margaret, Charming, Granny, Tinkerbell…sono tutti lì, di fronte alla strega.
E a Rumple.
Belle guarda Rumple, o meglio, il fantoccio di Rumple, in piedi davanti a lei.
Ha lo sguardo folle e vacuo, i capelli spettinati, le occhiaia profonde, gli stessi vestiti con cui è morto.
Morto? Non è mai morto.
E’ più magro di come lo ricordava, sembra più vecchio, più stanco, più folle, più Oscuro e meno Mr.Gold.
Zelena sta parlando, Belle non la sente. Ha lo sguardo fisso sulla mano della donna, stretta intorno al braccio di Rumple.
Improvvisamente la sua mente si riempie di immagini non sue.
 
Rumple legato ad una sedia, Zelena sopra di lui che lo guarda quasi famelica.
 
Un lungo bacio passionale, i capelli rossi della strega sciolti, lei che sorride, Rumple che ghigna follemente con occhi vuoti.
Lei che lentamente gli slaccia la camicia, infilando le mani nei suoi capelli spettinati, impossessandosi delle sue labbra.

 
Parole sussurrate.
“Sei mio, ripetilo”. “Sono tuo”.
“Tu mi appartieni Rumplestiltskin”. “Ti appartengo”.

 
 
 
Belle riapre gli occhi.
Non ha idea di cosa sia successo, non sa se sia stata la sua immaginazione, non sa se sia stato un incantesimo, alcune persone urlano nella folla, c’è rumore e confusione ma lei sente solo un fischio forte nelle orecchie. Ha il viso bollente e si è conficcata le unghie nella carne della mano a forza di stringere i pugni.
No, non è stata la sua mente. Quelle immagini continuano a scorrere davanti ai suoi occhi.
Sono troppo vivide per non essere reali. 
Zelena ha osato toccare il suo Rumplestiltskin.
Lo ha costretto, lo ha schiavizzato, lo ha rinchiuso, lo ha fatto soffrire.
Ma più di ogni cosa, lo ha fatto suo, si è appropiata di qualcosa che non le appartiene e che non le apparterrà mai.
Belle vorrebbe uccidere Zelena. Non ha mai provato un odio simile in vita sua, mai avrebbe immaginato che il suo minuscolo corpicino potesse sopportare un simile sentimento. Cammina lentamente verso la strega, verso Rumple che è lì vicino a lei. 
La vuole uccidere.
La ucciderà.
Rumplestiltskin appartiene solo a Belle.











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Sto delirando? Sì.
Non so, mi è uscita veramente di getto, dopo la puntata di ieri sera e il promo della 3x14.
Io AMO follemente la versione di Crazy!Rumple (QUANTO E' SEXY), amo Zelena e spero di vedere qualcosa del genere nei prossimi episodi. Non sapevo se inserire questa..."cosa" nella raccolta, o se fare una shot a parte, ma alla fine ho optato per la raccolta, mi sembrava adatta al prompt. 
La scena con Belle, Zelena e Rumple l'ho immaginata vedendo i BTS della 3x16. 
Insomma, è proprio un delirio.
Spero vi sia piaciuta, spero -uhm- non so cosa sperare.
Fatemi sapere! Ringrazio di cuore chi ha recensito, chi segue, chi legge e non commenta ma apprezza.
Alla prossima
Seasonsoflove

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Capitolo 5
*** 05. Night ***


NIGHT
 



 
Sfinito dalla giornata, Rumple si sdraiò finalmente nel suo grande e comodo letto matrimoniale.
Osservò la sua stanza nella leggera luce che filtrava dalla finestra.
Poi come ogni sera da ventotto anni, appoggiò una mano sulle lenzuola così fresche e così vuote accanto a lui.
Sospirò e si girò dall’altra, sforzandosi di non sentire, di non ricordare, di non pensare che lei avrebbe potuto essere lì.
Accanto a lui, addormentata o magari con un libro di favole in mano.
Sentì un peso enorme nel cuore, un dolore lacerante che si portava dietro da molti anni.
Il viso di Belle era impresso a fuoco nella sua mente.
Poteva vederla accanto a lui, mentre leggeva, mentre sognava, il profilo leggermente corrucciato.
Si addormentò irrequieto, sentendo il gravoso freddo della solitudine, ignorando che non molto lontano, nei sotterranei dell’ospedale di Storybrooke, Belle French dormiva rannicchiata su una scomoda brandina di ferro.
 


 
Sfinito dalla giornata, Rumple si sdraiò finalmente nel suo grande e comodo letto matrimoniale.
Osservò la sua stanza nella leggera luce che filtrava dalla finestra.
“Ti sei dimenticato di prendere il bicchiere d’acqua!” sussurrò una voce accanto a lui.
Rumple sbuffò, si era appena infilato sotto le coperte e si era già tolto i calzini.
Si alzò e fu di ritorno poco dopo con una caraffa intera.
“Va bene?”
“Più che bene!”
Belle era interamente coperta, veniva fuori solo metà del viso, dal naso in su.
Lo guardava chiaramente con aspettativa.
“Vieni qui, veloce che ho freddo” disse poi.
“Come fai ad avere freddo, è marzo! E' primavera!”
“Te l’ho detto che dovresti alzare il riscaldamento! E' marzo, non luglio!”
Rumple si infilò nuovamente sotto le coperte e si avvicinò a Belle che era raggomitolata in un angolo del letto e gli dava ora le spalle.
“E così hai freddo.”
“Sì, molto.”
Le cinse la vita con le braccia e appoggiò le labbra sulle sue spalle scoperte.
“Ho ancora freddo” mugugnò lei.
Rumple le baciò dolcemente il collo, le guance, appoggiando il viso contro i suoi capelli profumati, stringendola forte e avvolgendola nelle coperte.
“Meglio?”
“Sì, meglio”
Belle girò il viso e gli scoccò un rapido bacio di apprezzamento, poi lo guardò brevemente.
“Domani mattina fatti la barba, ti sta crescendo un po’ troppo.”
“Agli ordini!”
Lei ridacchiò. La luce si spense automaticamente, come per magia -oh beh, grazie ad una magia-.
Nella luce azzurrina Rumple respirò a fondo e si beò della meravigliosa sensazione che lo avvolgeva.
Il corpo caldo di Belle tra le sue braccia, il suo profumo, le loro gambe intrecciate, il contatto con la sua pelle morbida, il suo respiro leggero e regolare.
Lei era viva. Era viva, era lì, abbracciata a lui. Lo amava, nonostante tutto, nonostante tutti gli errori.
“Buonanotte cara.”
Lei si girò di nuovo e strofinò il naso contro la guancia del mago.
“Ti amo Rumple! Tanto!” mugugnò, ormai già quasi nel mondo dei sogni e con gli occhi socchiusi, lasciandogli un leggero bacio sul viso.
“Ti amo anche io, Belle.”
Chiusero entrambi gli occhi e si addormentarono.









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Va bene sono un po' in ritardo ma a mia discolpa posso dire che mi hanno piazzato un dannato esame di letteratura inglese tra...UNA SETTIMANA.
No okay, non ho scuse. Insomma però, spero che questo mini-fluff vi piaccia comunque. E' senza pretese, vi avviso.
Sono indietro anche con le risposte alle recensioni, perciò mi scuso immensamente e vi ringrazio moltissimo per tutti gli splendidi commenti che avete lasciato :) 
Questa volta risponderò a TUTTI e SUBITO, ma ancora grazie, grazie, grazie! Grazie anche a chi ha inserito la raccolta alle preferite, seguite etc.
Sietebbelli.
Stay tuned, a presto
Seasonsoflove

PS: Domani anche l'aggiornamento di Highschool per chi seguisse, e al più presto anche New Year's Eve! Tuuutto entro il week-end!

 

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Capitolo 6
*** 06. Death ***


DEATH.


 
 
“Quindi…ha…bisogno di una casa?”
“Oh no. Suo padre è stato crudele con lei.  L’ha rinchiusa in una torre e l’ha fatta punire…con la frusta. Dopo un po’ si è buttata giù dalla torre. E’ morta.”
Guardi il volto di Regina. Lei sorride.
Sta mentendo. Deve mentire. Deve semplicemente essere così.
“Tu stai mentendo”
“Davvero?”
Non c’è traccia di bugia sul suo volto.
Oh Rumplestiltskin, che cosa curiosa, Bae e Belle ora si sono incontrati nella tua personalissima terra dei rimpianti.
 
 


 
 
​"Correte!" urla Emma.
Le tue gambe si muovono automaticamente.
Se n’è andato.
Lo sai, è così, è morto. Se n’è andato e non tornerà mai più.
Non lo rivedrai mai più, non potrai mai più abbracciarlo o baciarlo, addormentarti accanto a lui sentendo il battito del suo cuore, sentire il suo profumo; non rivedrai mai più quel suo mezzo sorriso che sapeva dedicare solo a te, non ti perderai mai più nei suoi profondi occhi scuri, non potrai mai più infilare le mani nei suoi capelli soffici, non potrai mai più sistemargli la cravatta al mattino quando è di fretta perchè vi siete coccolati troppo a lungo ed ora lui è in ritardo.
Ogni cosa, anche la più piccola, come bere sempre il thè alla pesca a colazione invece del caffè, il rumore irregolare dei suoi passi nel corridoio, ogni cosa sarà semplicemente un ricordo e sbiadirà nella tua mente, diventerà sempre più lontano.
Il tempo andrà avanti perché deve farlo, tu andrai avanti perché devi farlo, e lui sarà sempre più lontano.
E’ questa la cosa che più distrugge ogni tua certezza.
La paura di dimenticarlo. La paura che col tempo dimenticherai il suono della sua voce, il profumo dei suoi vestiti, il sapore delle sue labbra, quella meravigliosa sicurezza che solo lui sapeva darti, quella chiarissima sensazione di aver trovato finalmente il tuo posto nel mondo.
In questo momento vorresti dimenticare tutto, persino il tuo nome, non ricordare più nulla della tua vita, eppure non vuoi, non puoi perdere tutto questo, non devi perderlo, devi aggrapparti ad ogni minuscola cosa, ogni piccolo dettaglio che d'ora in avanti potrà tenerti vicina a lui.
Non ti accorgi nemmeno dell’enorme nuvola viola che sta per avvolgervi tutti, del fiatone dopo aver corso per tutta la città, delle gambe che tremano per l’orrore, per la paura, per il dolore.
Non ti accorgi neanche che Archie ti appoggia un braccio intorno alla spalla per consolarti, non senti niente.
Speri solo che quella nuvola ti uccida, ti trascini via e ti riporti dov’è lui, in un altro mondo, negli Inferi, in Paradiso, ovunque purché sia con lui.
E in quel momento realizzi che qualcosa è sfuggito.
Non hai visto il suo pugnale cadere.
Prima che tu possa anche solo formulare il pensiero, qualcosa di caldo investe te e i tuoi amici, e tutto diventa nero.
 



 
 
“NEAL! NO!” Urli disperata.
Troppo tardi.
Lo vedi correre, buttarsi nella neve ed infilare quella chiave maledetta in quello strano sigillo.
E’ un attimo. Ma lo senti immediatamente che è stata fatta la scelta sbagliata.
Neal viene lanciato indietro, cade per terra, tossisce e intanto vedi quella cosa nera, quel liquido nero come la morte, lo vedi salire dall’inferno e lentamente prendere le sembianze di…Lui.
Improvvisamente Neal urla qualcosa in preda al dolore.
“Neal! Neal cosa succede!?”  
Corri, lo raggiungi, lo abbracci, cerchi di aiutarlo.
“Belle…” Rantola poi una voce. Conosci quella voce.
Il tuo cuore esplode di gioia, di una gioia e di un amore che non credevi più possibile provare.
Rumple è vivo, davanti a te.
Ma dentro di te c’è una strana inquietudine. Lui era morto.
I morti non tornano in vita.
Non senza un caro prezzo da pagare.
E tra le tue braccia reggi Neal, ma reggi anche il pesante fardello della Morte imminente.
 

 














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Io non so. Seriamente. Ho scritto questo delirio angst e volevo, giuro, volevo mettere del fluff alla fine (lo faccio sempre) ma proprio non mi usciva. Così ora solo angst.
Ho provato ad immaginare le reazioni di Belle e Rumple di fronte alla morte, ma  mi sono concentrata un po' più su Belle, perchè era da dopo la 3x11 che volevo scrivere una shot su Belle ma non ne avevo il coraggio...ora invece finalmente ce l'ho fatta.
Sì, perchè i miei bambini adorati si riuniranno a breve, ME LO SENTO, e faccio un pronostico:  dico domenica notte! 
E quindi ecco qua.
Fatemi sapere voi come mi è riuscita questa shot, non sono molto pratica dell'angst puro... :)
Grazie come sempre a tutti quelli che hanno inserito la storia tra le seguite/preferite/ricordate, quelli che recensiscono costantemente e anche i lettori silenziosi che invito come sempre ad esprimersi!
Appppresto!
Seasonsoflove


PS: New Year's Eve è in fase finale di elaborazione. Sarà pubblicato tra non molto, ci scusiamo immensamente per il ritardo.
Stessa cosa per Highschool, entro il week-end dovrebbe uscire il nuovo capitolo! Non odiatemi, ho avuto un esamone da fare! 



 

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Capitolo 7
*** 07. Letters ***


LETTERS




Non passa giorno in cui io non pensi a te.

Ti amo Belle.
 
Belle fissava quel bigliettino, sapientemente nascosto dentro Jane Eyre, il suo romanzo preferito.
 

“Non sono un uccello; e non c'è rete che possa intrappolarmi: sono una creatura umana libera, con una libera volontà, che ora esercito lasciandovi.”
 
Le aveva lasciato il suo biglietto sopra quelle parole, lui era ironico, era intelligente ed attento ai dettagli, lo era sempre stato.
Le dita di Belle tremavano, sentiva gli occhi lucidi e il cuore pesante.
Si lasciò andare contro il muro della biblioteca, respirando forte.
 
Ti amo Belle.
 
Ti amo anche io Rumple.
Vorrei che non fosse così, sarebbe tutto più facile, non dovrei pensare a te ogni volta che provo ad uscire con un altro.
Non dovrei sognarti ogni notte.
Non dovrei sentire il cuore esplodere ogni volta che per sbaglio ci incrociamo per strada, ogni volta che mi saluti con quel tuo sorriso triste.
Non dovrei sentire il tuo profumo ovunque, non dovrei sentirmi male ogni volta che ordino un thè freddo o mangio un hamburger. 
Non dovrei sedermi alla finestra dell'ultimo piano della biblioteca che tu mi hai regalato e aspettare le otto, guardando la strada, solo per vederti uscire dal tuo negozio e dirigerti verso casa.
Non dovrei trattenermi ogni volta dal correre in strada, dirti che ti perdono, che non importa se hai tradito -ancora- la mia fiducia, che ce la faremo insieme e che non smetterò mai di amarti, qualunque cosa succeda. 
Non dovrei avere questa insana certezza che tu ed io siamo destinati, che in qualunque tempo, in qualunque era e in qualunque universo non avremmo potuto fare a meno di innamorarci.
Ti amo così tanto.

 
Interruppe il flusso dei suoi pensieri, afferrò un pezzo di carta, ed una penna.
 
 
 
Rumplestiltskin stava chiudendo il negozio, come al solito, quando notò qualcosa di inconsueto.
Lui era una persona estremamente ordinata e precisa, una piccola cosa fuori posto e il suo equilibrio veniva turbato.
Si guardò intorno attentamente, poi lo vide.
Nel bel mezzo della scacchiera.
Jane Eyre. Non poteva essere.
Afferrò il libro con mani tremanti e questo si aprì spontaneamente.
 

“La vita mi sembra troppo breve per trascorrerla coltivando risentimenti e prendendo nota dei torti subiti. In questo mondo siamo tutti, e non possiamo non esserlo, carichi di colpe.”
 
Sotto vi era un bigliettino.

Ti amo anche io Rumple.

Guardò l'orologio. Erano le otto.
La biblioteca era chiusa, ma poteva ancora sperare di trovarvi la sua bibliotecaria, indaffarata a sistemare i libri che i ragazzini avevano lasciato in disordine.
Afferrò la giacca ed uscì di corsa.














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ZANZAN.

♥ ♥ ♥ ♥ 
Allora. Questa cosa è assolutamente SENZA PRETESE, nel senso che  mi è uscita di getto in dieci minutini.
Piccolo commento 3x20: Non biasimo Rumple. Non sopporto che abbia tradito la fiducia di Belle, ma posso capirlo. Aveva sperato in un lieto fine con suo figlio per tutto quel tempo, e invece si è sacrificato inutilmente, ha "buttato" 300 anni della sua vita per soffrire ancora di più. Perciò lo capisco.
Poi...RUMBELLE WEDDING. Sarò pessimista ma...temo non accadrà. 
Quindi ho immaginato questa possibile scena dopo un "break-up". Boh, sono instabile. Sono felicissima per la proposta, ma sono impaurita per la reazione di Belle.
Le citazioni sono entrambe prese da Jane Eyre, uno dei miei romanzi preferiti in assoluto (e non so perchè, Rumple e Belle li vedo un po' come Jane e Rochester).
Fatemi sapere cosa ne pensate, grazie di cuore per le recensioni, per aver inserito la storia nelle seguite, nelle preferite, nelle ricordate. 
Un bacione, alla prossima
Seasonsoflove 

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Capitolo 8
*** 08. Running ***


RUNNING



Rumplestiltskin sentiva il fiato mancargli. Era come se mille spine si fossero insinuate tra le sue carni e fossero arrivate fino ai polmoni, trafiggendoglieli.
Bruciava.
Respirare gli faceva male, il cuore batteva forte, sentiva il viso bollente e sudato.
“Belle…” cercò di ansimare.
Non udì risposta.
Continuò a correre.
Correva per la sua vita. Ne andava della sua vita, e lo sapeva.
Cercò di respirare profondamente, di inalare quella fredda aria che cominciava a mancare; la testa gli girava.
“Belle!” urlò infine con tutto il fiato che gli era rimasto.
Sentì dei passi davanti a lui, finalmente.
“Belle” ripetè tremante.
Si accasciò esanime su una panchina e buttò indietro la testa.
Ecco, stava morendo. Ne era certo.
“Ventisei minuti e dieci secondi” sentì poi.
Belle sbucò fuori da dietro un albero con un cronometro in mano.
Rumple non rispose. Era troppo impegnato a respirare.
“Non male” disse poi lei, sedendosi infine vicino a lui.
“Io…non…dimmi solo perché.” Biascicò infine l’uomo, tenendosi il petto, dolorante.
“Te l’ho detto. Sono sempre stata clemente con te, ma abbiamo superato ogni limite.”
Si alzò e parlò con tono minaccioso.
“Da quando siamo sposati hai messo su sei kili. Tutti sulla pancia.”
Rumple piagnucolò qualcosa.
“E non dire che non è vero. Quando sei sul divano sgranocchi continuamente i tuoi biscotti. E tutto quel vino? L’altra sera durante il season finale di Game of Thrones hai fatto fuori due pacchetti di popcorn. Da solo!”
“ERO AGITATO! ERA IL SEASON FINALE! Insomma Belle, sai che queste cose mi stanno a cuore.”
“Niente scuse. Ora in piedi. Sai qual è la punizione sennò. Un mese senza-“
“Un mese senza sesso. Sì grazie, me lo ricordo.” Ringhiò lui alzandosi, rabbioso.
Correva davvero per la sua vita.
Belle sorrise radiosa.
“Posso avere un abbraccio di incoraggiamento?” disse poi Rumple.
“Sei tutto sudato.”
“Sei proprio perfida.”
Si avviarono verso il sentiero che proseguiva nelle campagne intorno a Storybrooke.
“Pronto?” disse infine Belle.
Rumple le scoccò uno sguardo pieno di risentimento.
“Non è così terribile.” Mugolò poi, guardandosi la pancia che spuntava da sotto t-shirt.
Sua moglie per tutta risposta ridacchiò e gli scoccò rapidamente un bacio sulla guancia, aggiungendo poi:
“Se arrivi prima di me, questa sera avrai una lauta ricompensa.”
Rumple strinse gli pugni ed iniziò a correre.







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Hello dearies!
Mi scuso per l'imperdonabile assenza, ma è davvero un periodaccio per me, tra esami, spettacoli e quant'altro.
Ovviamente questa shot è una cosa proprio senza pretese. Ho iniziato a correre all'aperto (prima frequentavo quei luoghi oscuri e orridi chiamati PALESTRE) e mentre correvo, pensando alla panza che Bobby ha messo su in questo periodo, ho partorito questa COSA.
E niente, sono viva.
Grazie come sempre per tutte le splendide recensioni, per chi segue le mie storie, per chi le inserisce tra le preferite, ricordate eccetera eccetera.
Grazie davvero :)
Un bacione e a presto (appena finirò questi DANNATI esami).
Seasonsoflove

ps: Ho dovuto lasciare un mini-tributo a Game of Thrones. <3
pps: Highschool non è stata assolutamente abbandonata, è solo momentaneamente (e ancora per poco, spero e credo) in pausa. 
ppps: Grazie ancora per le belle parole che mi lasciate ogni volta :D

 

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Capitolo 9
*** 09. Body Swap ***


 BODY SWAP





Era accaduto per sbaglio.
Non sarebbe mai dovuta succedere una cosa simile, eppure era successa.
La cosa peggiore è che Rumplestiltskin non aveva la più pallida idea di come rimediare; si vergognava ad andare a chiedere a Regina una soluzione, soprattutto viste le circostanze.
L’Oscuro alzò gli occhi sconsolato, e guardò sé stesso, seduto sul divano, con la testa tra le mani, altrettanto desolato.
“Belle, mi dispiace.”
Fu la cosa più irreale che avesse mai sentito.
Le parole erano le sue, ma la voce era quella di Belle, il modo di parlare era quello di Belle, lo sguardo che aveva lanciato a sé stesso – no, al suo corpo- era quello di Belle.
“E’ colpa mia. Volevo…volevo solo darti una mano.”
Sentire quelle parole così estranee dette dalla sua bocca, con la sua voce fu il colpo di grazia.
Rumplestiltskin si alzò di scatto; purtroppo si era dimenticato di essere in un corpo che non era il suo, con un equilibrio che non era il suo, con un paio di tacchi che non erano assolutamente suoi.
Rovinò a terra mentre lui – il suo corpo, dannazione, LUI – si alzava e cercava di aiutarlo.
“Non potrò mai abituarmici” mormorò rabbioso.
 
Qualche ora prima, Rumple e Belle si erano rifugiati nello scantinato, mentre il mago fabbricava una pozione contro la caduta dei capelli (l’aveva chiesta Ariel a Belle, evidentemente Eric aveva qualche problema).
Stava andando tutto alla perfezione quando improvvisamente la mano di Belle era scivolata e aveva versato l’intero contenuto di un’altra pozione su quella in preparazione.
E il mondo era esploso.
Si erano risvegliati, tossendo e sputacchiando, in un nuvolone violaceo.
Rumplestiltskin si era alzato ed era caduto immediatamente come un sacco di patate.
Poi l’aveva sentito.
L’urlo di Belle.
Solo che non era la voce di Belle.
Era la sua.
“Cosa succede?!” le aveva detto allarmato.
Ma non era la sua voce, era quella di Belle.
I due si erano guardati pieni di orrore e panico, poi Belle era scoppiata a ridere.
Belle nel suo corpo, nel corpo di Rumple, rideva con una risata maschile (Rumplestiltkin non sentiva il suono di quella risata da circa trecento anni, fece fatica a riconoscerlo) .
Quando avevano scoperto che non avevano idea di come risolvere lo scambio di corpi, avevano riso molto meno.
 
 
Andò avanti per circa due settimane.
Belle continuava a lamentarsi delle cravatte: il secondo giorno si presentò al lavoro, al negozio, in tuta da ginnastica e tutti si chiesero cosa fosse successo all’elegante Signor Gold.
Rumplestiltskin non se la passava meglio.
Non aveva idea di come camminare sui tacchi, così ci aveva rinunciato dopo essere caduto per tre volte in mezzo alla strada principale di Storybrooke.
 
Il primo giorno, Belle chiamò lamentosamente Rumple in bagno.
“NON SO COSA DEVO FARE CON QUESTO! COME DIAVOLO FAI AD ANDARE BAGNO DI PRIMA MATTINA! NON SO DOVE PUNTARLO!” Aveva urlato quasi lacrime, indicandosi le mutande e il relativo contenuto.
Ma Rumple aveva altri demoni con cui combattere.
Dopo una prima grande contentezza provata nello spogliarsi e contemplarsi  allo specchio per un’ora buona, era rimasto un’altra ora a lottare con uno strettissimo reggiseno che non voleva saperne niente di chiudersi. Alla fine aveva dovuto chiamare Belle. Il suo corpo era arrivato di corsa, mentre lui si girava.
“Rumple!” aveva esclamato Belle esterrefatta.
“Che c’è?”
“Copriti! Sono nuda!”
“Ma ti ho già vista un sacco di volte!”
Così Rumple aveva visto sé stesso fulminarlo con lo sguardo.
“Quanto sei stato a fissarmi davanti allo specchio?”
“Neanche un minuto! Non ho mica tempo da perdere!” aveva ribattuto imbarazzato.
Purtroppo il corpo di Belle tendeva a reagire più emotivamente del suo: le sue guance si erano fatte rosse e aveva sentito le orecchie diventare bollenti.
Rumple non lo disse mai a Belle, ma in ogni momento libero passava ore a palparsi incredulo il seno e a guardarselo allo specchio.
 
Poi  Belle aveva dovuto farsi la barba. Dopo sei giorni in cui si era rifiutata di farlo (era una cosa troppo maschile, non riusciva proprio a concepire nemmeno l’idea) la situazione era ormai fuori controllo.
Così si era messa all’opera.
Era uscita dal bagno ridendo forte ed era corsa da Rumple.
Si era fatta un paio di baffi alla messicana.
“TI PROIBISCO DI USCIRE COSI’!” Le aveva urlato lui con una voce estremamente acuta e ridicola, in vestaglia rosa e infradito.
Ma Belle non aveva resistito ed era uscita così, scatenando l’ilarità dell’intera cittadina.  

Quando Rumple si fece la prima doccia nel suo nuovo corpo, Belle rimase assolutamente disgustata dal suo aspetto una volta uscito dal bagno.
Il marito non ne sapeva niente di phon e acconciature. In testa aveva quello che sembrava un nido di uccelli impazziti e disordinati.
Così lei aveva afferrato pazientemente piastra e bigodini e gli aveva sistemato i capelli.
Chiunque avesse spiato la scena in quel momento avrebbe visto Rumplestiltskin, l'Oscuro Signore, fare la piastra a sua moglie.

La parte peggiore era stata con gli altri abitanti di Storybrooke.
Rumple e Belle avevano stabilito di non dire nulla a nessuno per evitare risate e curiosità.
Ma questo aveva presentato degli inconvenienti non indifferenti.
In quelle settimane Belle fu estremamente sarcastica e scorbutica con tutti. La cittadina decretò che probabilmente era incinta, e questo le causava sbalzi d’umore.
Ne conseguì che diverse persone, tra le quali Regina, Hook, Henry e Charming, si presentarono al negozio di Gold per congratularsi.
Belle fu estremamente paziente e spiegò agli increduli dei cittadini (totalmente costernati per la gentilezza di Rumplestiltskin) che si trattava di un semplice fraintendimento.
 
Una sera Ruby chiamò Belle per una serata tra amiche, con Ariel e Tinkerbell.
Ovviamente non ci fu modo di evitare il disastro.
Rumple fu costretto a vestirsi elegante e si avviò mogio mogio verso il locale prestabilito, camminando traballante su un paio di Louboutin, mentre Belle lo guardava sparire con una stretta al cuore.
Fu una serata tremenda per l’Oscuro, la peggiore della sua vita.
Le ragazze parlarono per circa tre ore dei loro rispettivi ragazzi e delle varie conquiste, inserendo dettagli scabrosi e scambiandosi opinioni senza peli sulla lingua.
L’unico momento di gloria fu quando Ruby chiese a Belle:
“Allora…in paradiso come va? Nessun problema vero?”
“In…in che senso?”
“Beh insomma…Rumple ha trecento anni. Capisci cosa intendo no?” Ruby continuava a guardarla incalzante.
“Io…”
“Insomma, funziona bene?”
Le altre scoppiarono in risatine e guardarono l’interrogata con tanto d’occhi.
A quel punto Rumple si sentì talmente tanto offeso che pieno di orgoglio rispose con la voce di Belle:
“Vi posso assicurare che mio marito in camera da letto è una vera bestia d’amore. Il sogno di qualunque donna.”
 
L’unica cosa meravigliosa di quelle settimane fu il sesso.
Non che in genere ci fossero problemi di quel tipo, ma i due coniugi superarono loro stessi.
Superato il primo imbarazzo iniziale in cui ad entrambi sembrava di essere a letto con una specie di loro alter ego, tutto filò liscio. A quanto pare sapevano tutti e due esattamente cosa voleva il corpo dell’altro.
 
La cosa più strana per Rumple, era vedere sé stesso sorridere e ridere con tanta spontaneità. Certo, era anche strano vedersi accavallare le gambe e toccarsi i capelli in modo così femminile, ma ogni volta che si vedeva sorridere, pensava tristemente che se avesse avuto l’opportunità di ritornare nel suo corpo, avrebbe tenuto a mente la lezione. Meno musi e più sorrisi.
Belle invece si rattristava nel vedersi così mesta e pensierosa.
Promise a sé stessa che una volta tornata nel suo corpo (perché sarebbe accaduto, doveva accadere), avrebbe fatto qualunque cosa per far ridere Rumple.
Si guardava spesso allo specchio Belle, e sorrideva.
Vedere Rumple sorridere era la cosa più bella del mondo.
 
Un giorno finì com’era iniziata.
Evidentemente la pozione non prevedeva, grazie al cielo, un risultato permanente.
Improvvisamente Rumple si ritrovò nel proprio negozio, in tuta da ginnastica, e Belle si destò in biblioteca, vestita con un’improbabile camicia viola, un gilet e una cravatta.
I due si incontrarono a metà strada tra la biblioteca e il negozio dei pegni.
“Sorridi!” fu la prima cosa che disse Belle, dopo averlo abbracciato e baciato a lungo.

 
 








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Okay non so seriamente da dove mi sia venuta un'idea del genere.
Non so se sia terribile, tragica o semplicemente folle.
Ditemi voi, è la prima volta che faccio una cosa simile. E' che mi è venuta l'ispirazione mentre correvo e mentre corro mi vengono sempre molte idee. 
Forse dovrei smetterla di correre.
L'idea del body swap ovviamente non è mia, ci sono moltissime fanfiction sviluppate su questo prompt, ma non ne avevo mai letta una Rumbelle perciò ho deciso di scrivere questa shot :)
Fatemi sapere!
Grazie come sempre delle recensioni, di aver inserito la raccolta tra le seguite, preferite o ricordate.
Un besos a tutti!
Seasonsoflove

 

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