Raggi di Luce Dorata di Juu_Nana (/viewuser.php?uid=41273)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Goku ***
Capitolo 2: *** Trunks ***
Capitolo 3: *** Vegeta ***
Capitolo 4: *** Mirai Vegeta ***
Capitolo 5: *** Majin Vegeta ***
Capitolo 6: *** Gohan ***
Capitolo 7: *** Gohan II ***
Capitolo 1 *** Goku ***
Raggi
di Luce Dorata
Goku:
Per l’ennesima vita spezzata ha sentito la rabbia crescere,
ed è stato trasformato in luce.
Una folle
risatina soddisfatta.
- E adesso
tocca a te, piccoletto - il senso di quelle parole gli
arrivò a malapena. Nella sua testa rivedeva in un replay
infinito quegli occhi terrorizzati, quel grido disperato in cerca di
soccorso. Il suo nome sulle labbra dell’amico appena ucciso.
- Tu
pagherai, per tutto il male… che hai fatto! - parole
pronunciate con voce strozzata, mentre la polvere che fino a pochi
minuti prima era il suo migliore amico si disperdeva
nell’aria.
In risposta
ricevette solo un’altra risatina di scherno da parte del suo
odioso nemico.
Sentiva la
rabbia salire, su, su, risaliva dallo stomaco e gli mozzava il respiro,
man mano che si diffondeva per il suo corpo.
“Goku!!
Aiuto!!”
Una vita
spezzata, un’altra, l’ennesima vita stroncata senza
pietà da quell’essere che rideva soddisfatto di
fronte all’espressione sconvolta di colui che aveva anche
solo osato sperare
di oltraggiare l’onnipotente signore della galassia e uscirne
indenne. Lo voleva massacrare dall’interno, facendogli
assistere impotente all’uccisione dei suoi amici e di suo
figlio e poi, dopo averlo visto piegarsi per quel dolore interno, gli
avrebbe definitivamente strappato la vita dal petto.
Per Goku,
quella sensazione era qualcosa di più doloroso di tutti i
pugni, quei calci, ricevuti in precedenza, era un dolore martellante
che gli faceva contorcere le viscere e gli annebbiava la vista. La
consapevolezza di essere stato lì
in quel momento e di non essere potuto intervenire mentre uno dei suoi
affetti più cari veniva definitivamente distrutto.
“Goku!!”
Il
cielo buio di Nameck si illuminò di lampi che squarciavano
il cielo e piombavano a terra, con un rumore assordante. Uno di essi
cadde accanto a Goku, illuminando il suo viso stravolto dal dolore e
dalla rabbia. Persino Freezer smise di ridere e lo osservò
con una nuova curiosità e una leggera e dissimulata
preoccupazione.
L’acqua
verde del pianeta martoriato si alzò in onde mostruose,
travolta dalla furia dell’aura del saiyan che si stava
ingrandendo sempre più.
Pezzi di
roccia si staccarono da terra accanto a lui e iniziarono ad aleggiargli
attorno, mentre l’aria veniva distorta come se ci fosse
un’enorme quantità di calore.
- Non
avresti dovuto! È stato... un errore!! -
“Aiuto!!”
Quel grido
disperato gli riecheggiò per decine di volte in testa,
mentre piccole vene iniziavano a pulsargli sul viso.
E intanto la
sua energia saliva, saliva ancora. Gli sembrava non dovesse finire
più.
E
all’improvviso, un piccolo scatto della testa, un lampo
d’oro sui suoi capelli, una luce nuova negli occhi. Fu solo
un attimo, ma si ripeté una, due, tre volte...
- ADESSO!! -
Un urlo selvaggio e quel luccichio, quell’ondata di luce
sembrò risplendere in ogni angolo della galassia, mentre
un’ aura di luce si levava dal saiyan e brillava
tutt’intorno.
Bastò
uno sguardo di quegli occhi cerulei, straripanti di rabbia, odio,
rancore e disprezzo a far rabbrividire Freezer da capo a piedi. In un
lampo non fu più sicuro della vittoria. Gli fu sufficiente
fissarli per un attimo per far crollare di botto tutte le sue
convinzioni.
Bastò
uno sguardo, da pare del super saiyan.
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Capitolo 2 *** Trunks ***
2. Trunks:
vedendosi strappare davanti una delle persone a cui teneva di
più, la disperazione in lui ha traboccato ed è
riuscito a diventare un guerriero dorato.
- Signor Gohan - con uno scatto, il ragazzino poco più che
tredicenne aveva aperto gli occhi e si era alzato in piedi. Cercava
disperatamente di concentrarsi al massimo, nel tentativo di captare
quell’aura familiare da cui si era separato poco prima.
- No! Non riesco più a sentire... il suo spirito combattivo
- Trunks Brief scrutava freneticamente la città sotto di
sé, quella che fino a poche ore prima era casa sua.
Quella che allora era solo un ammasso di edifici distrutti scuri nel
fumo che li anneriva.
Il giovinetto, mezzo sconvolto e ancora frastornato dal colpo subito,
si levò in volo e iniziò a perlustrare
attentamente la Città dell’Ovest, colto da
un’ansia nuova, opprimente come un boccone amaro bloccato in
gola.
Una fitta e insistente pioggia contribuiva a sottolineare la devastata
desolazione che quei due mostri si erano lasciati alle spalle, come
ogni volta che facevano la loro comparsa in qualunque luogo.
Ma non c’era il tempo di pensare anche ai Cyborg: il suo
maestro, il suo mentore probabilmente era lì, magari
nascosto da qualche parte, ferito.
Doveva fare presto!
Ma poi...
Lo vide lì. Si arrestò bruscamente e
planò verso il basso, mentre ogni traccia di ansia o
speranza si cancellava dalla sua espressione.
Quanta gente si vestiva di quell’arancione sgargiante?
Lentamente, molto lentamente, il giovane saiyan si avvicinò,
con la pioggia battente che gli frustava i capelli, gli abiti.
Che gli scorreva sul viso mescolandosi alle la crime disperate che
aveva iniziato a corrergli copiose sulle guance, sfumando ai suoi occhi
con un velo umido quella scena tremenda che mai, mai avrebbe voluto
vedere se non in un incubo da cui potersi svegliare.
Ma non stava sognando quella volta.
- Gohan - mormorò appena. Anche se non avrebbe voluto,
percorse più lentamente che poteva quel piccolo tratto di
strada, volendo sperare fino all’ultimo istante che solo per
il colpo ricevuto non riuscisse a percepire l’aura
dell’uomo.
Il saiyan era crollato prono, con il volto affondato in una pozzanghera
rossa di sangue che rifletteva quell’orrendo spettacolo di
morte.
“No, il signor Gohan è solo svenuto!”
urlò mentalmente il giovane, non staccando un istante lo
sguardo da quel corpo ustionato, mentre i riflessi rossi di una sirena
sfasciata danzavano tutt’intorno.
- No. No! -
A circa un metro dal suo maestro, il ragazzo accelerò il
passo, riducendo in pochi secondi la distanza tra i due.
Iniziò a fissare quel corpo, nella vana speranza che ora si
sarebbe alzato, che gli avrebbe sorriso e che gli avrebbe amorevolmente
scompigliato i capelli dicendo con il suo tono fermo e sicuro che era
tutto a posto, come al solito.
Ma non avvenne niente di tutto questo.
Nonostante si sforzasse, le lacrime si fecero più fitte.
- Non è possibile… - un leggero e incontrollato
tremore iniziò a percorrergli il corpo.
Cosa avrebbe detto agli altri?! Con che faccia sarebbe andato da sua
madre a dirgli che il suo unico figlio era stato ucciso?! Come avrebbe
potuto confessare di non aver combattuto, di non aver almeno provato a
salvarlo?
- Perché? - Il mormorio di una voce distrutta.
Trunks si chinò su Gohan, colto da una furia improvvisa.
“No! Non è andato via!!”
- Signor Gohan! La prego mi risponda!! -
“No! No!! NO!!!”
Il ragazzo strinse a sé la testa del saiyan in un ultimo,
disperato gesto d’affetto.
Era così freddo.
I suoi occhi sempre così forti, così vivi, ora
erano freddi e vitrei, aperti sul nulla.
Così assurdamente vuoti.
- Signor Gohan!! - solo lo scrosciare della pioggia rispose a
quell’ululato di dolore.
Trunks lasciò di scatto il suo maestro e si portò
per un attimo le mani tra i capelli, scuotendo la testa, prima di
cercare di buttare fuori tutto quel tremendo dolore con un lungo ed
estenuante urlo carico di afflizione.
“Perché tutto questo?!
Perché?!!”
Si conficcò le unghie nella carne fino a che rivoli
scarlatti gocciolarono sotto le unghie e caddero poi a terra.
“Perché quelle creature uccidono la gente
così?! Che senso ha?!!” le lacrime scorrevano
sempre più impetuose, fino a fargli bruciare gli occhi.
“Perché proprio lui?! Perché proprio
Gohan?!!”
E qualcosa scattò.
Trunks aprì gli occhi di scatto mentre il suo urlo si
strozzava dalla sorpresa, tanto era stato improvviso e violento il
brusco aumento di energia. La sentì prepotentemente scorrere
nelle vene e all’improvviso sentì un forte,
fortissimo desiderio di distruggere quegli stramaledetti androidi dagli
occhi di ghiaccio che avevano reso la sua vita un inferno.
Capì di essere diventato un super saiyan quando
schiantò i pugni a terra e centinaia di crepe si aprirono
nel terreno.
“Ha visto signor Gohan? Alla fine ci sono riuscito”
le lacrime che per un attimo avevano smesso di premere per uscire
sfondarono nuovamente la barriera e ripreso a scendere ancora
più forte di prima, al pensiero che finalmente il ragazzo
era riuscito a bagnarsi di luce e che il suo maestro non era
lì a vederlo.
“Ma non rimarrai invendicato. Presto C-17 e C-18 subiranno lo
stesso trattamento che hanno riservato a te, lo giuro”
lentamente l’aura dorata si spense e i capelli tornarono al
loro posto. Con lentezza Trunks si sollevò in piedi, ancora
scosso dai tremiti e si girò verso Gohan che fissava nella
sua direzione senza vederlo.
- È una promessa -
***
Intanto, premetto che
avevo in mente un diverso ordine di esposizione, ma l'ispirazione viene
quando vuole lei, quindi stavolta è uscito Mirai Trunks.
Avverto fin da ora che Kibi Trunks (Trunks bambino) e Goten non
compariranno nella fanfic perchè loro hanno imparato a
trasformarsi semplicemente schioccando le dita, quindi non
farò un capitolo su di loro... Ma ora passiamo a rispondere
alle recensioni ^^:
Vegeta4ever: Mi
dispiace! Spero che la cosa brutta sia passata ^^ Comunque grazie,
spero che questo capitolo ti sia piaciuto, a presto!
trullitrulli:
Grazie per la recensione!! ^^ Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto quanto l'altro, il perchè non ho messo Goten
è scritto sopra X3.
Ciao!!
folg_89: Grazie
per l'incoraggiamento. ^^ Ti dirò, non avevo pensato di
scrivere della trasformazione del Vegeta del futuro, ma credo di
poterlo fare. Spero ti piacerà, ciao ciao!!
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Capitolo 3 *** Vegeta ***
3. Vegeta: La consapevolezza di
essere secondo a un comune soldato lo ha spronato ad allenarsi, sempre
e costantemente. Ma l’esercizio non basta per diventare un
super saiyan…
Decine, centinaia di
meteore precipitavano e si schiantavano sul suolo martoriato
dell’inospitale pianeta dov’era giunto dopo giorni
e giorni di vagabondaggio per lo spazio.
Lui
intercettava la rotta di quanti più possibile con precise e
letali onde di ki. Riusciva facilmente nel suo intento, fino a che non
entrò nel suo campo visivo un immenso bolide che lentamente,
inevitabilmente si avvicinava sempre di più, minacciando lui
e la sua navicella, “posteggiata” alla meglio pochi
metri più in là.
Per nella
scoraggiato dalle dimensioni del nuovo avversario, Vegeta
accumulò nelle mani tutta l’energia che si
azzardò a immettere nel colpo senza correre il rischio di
crollare stremato per lo sforzo e la scagliò sotto forma di
un luminescente raggio blu, con un ruggito di selvaggia determinazione.
L’impatto
fu violentissimo.
I muscoli
delle braccia, già sufficientemente provati, gli inviarono
una devastante fitta di dolore in protesta allo sforzo eccessivo.
Ma Vegeta
rimase sordo alla reazione, anzi intensificò la potenza.
Il Principe
dei saiyan può fare tutto.
Sotto
l’immensa spinta di energia, la parte più esterna
del meteorite cedette, generando una potente esplosione.
L’onda
d’urto sprigionata fu così violenta e improvvisa
che il saiyan non ebbe possibilità di evitarla e venne
sbalzato all’indietro, sfondando un paio di pareti di roccia
come se fossero state fatte di burro e infine si schiantò
rovinosamente a terra.
La
stanchezza e il dolore facevano urlare i suoi muscoli sofferenti, ma a
fargli veramente male era il suo orgoglio distrutto, logorato dal
maniacale desiderio di superare quella feccia di Kakaroth e dalla
consapevolezza di non riuscire a raggiungerlo.
Gli era
stato sempre insegnato a disprezzare la vita degli altri, a disdegnare
ogni legame che non fosse quello gerarchico.
I sentimenti
erano per i deboli.
I saiyan non
conoscono il significato di “Amore”o
“Affetto”.
Eppure…
Quella
misera terza classe quei sentimenti li comprendeva eccome.
Aveva avuto
modo di vederlo sulla terra, mentre tributava quei sentimenti verso
quelli che lui definiva “amici”.
Lo aveva
giudicato senza pensare uno stupido fanfarone rammollito, e invece era
riuscito perfino a mettere in ginocchio Vegeta, il suo Principe.
Lo aveva
costretto a strisciare nella polvere come un verme e come se
già non fosse stato abbastanza aveva avuto
l’ardire di salvargli la vita, di dimostrargli
pietà.
Vegeta
strinse i denti e tentò di rimettersi prono, mentre lacrime
di disperata frustrazione minacciavano di fare la loro comparsa.
Era giunto
su Nameck, sempre in nome di quelle stupide emozioni che lo
caratterizzavano, per poter riaprire gli occhi a quelle
nullità che lui aveva polverizzato in precedenza.
Lui aveva
quella schifosa marcia in più... quel desiderio di aiutare
le proprie persone care...
Facendosi
forza, Vegeta riuscì a riemergere faticosamente dai detriti
e sbattè violentemente i pugni nel terreno.
-
Perché?! Perché Kakarot può
trasformarsi e io non ce la faccio?!!-
Rivoli
scarlatti colavano dalle sue mani.
Rivoli di
sangue.
Del suo sangue.
E poi, a
dirla tutta, non c’era solo Kakarot... c’era anche
quel ragazzino, quello strano ibrido dagli occhioni angelici, in grado
di diventare super saiyan.
Il sangue
gli andò al cervello.
Passi
lontanamente per Kakarot... ma quel moccioso... come aveva fatto quel
diciassettenne a farcela e lui no?! Come poteva un ragazzino essere
così superiore a un uomo fatto e finito come lui?!
Di lui che
era il Principe, il guerriero più potente
dell’intera galassia?!!!
“Anch’io
sono forte, posso esserlo anch’io!!”
Un urlo di
disperazione e rabbia riecheggiò in tutto il pianeta.
“Io
sono il Principe, io sono il più forte!!”
l’urlo cresceva di intensità e Vegeta sentiva
qualcosa cambiare dentro di sé, come se
all’improvviso fosse diventato l’epicentro di un
uragano. All’improvviso, sul pianeta dove un attimo prima
regnavano le tenebre, una luce nuova comparve.
Dorata,
brillante, terribile.
Una luce in
grado di accecare.
Vegeta
esultò dentro di sé, preda di
un’euforia troppo a lungo agognata.
“Ce
l’ho fatta! Ce l’ho fatta!!” una lunga
risata ai limiti della follia si disperse in ogni dove.
“Ora
posso tornare Kakarot. Sì, posso tornare!”
"Ritornerò
e metterò in chiaro una volta per tutte chi è il vero Principe dei
saiyan!"
***
Inizio col dire che
ho deciso di seguire le volontà di trullitrulli e di
inserire sia Kibi Trunks che Goten... questa fanfic non la
finirò mai se continuo con questo ritmo XD
trullitrulli:
adesso i capitoli saranno un po' di più, vista l'aggiunta
dei due piccoli scalmanati saiyan, ma non so quanto ci
metterò per arrivarci... in questo periodo proprio non sono
dell'umore giusto per scrivere fanfic drammatiche... comunque
cercherò di rimediare. Spero continuerai a seguirmi, kiao!
Vegeta4ever:
eccoti accontentata... in questo chappy si è parlato del tuo
venerato Principe, come hai visto ^^ Spero ti sia piaciuta ^^
Evelyn_L: spero che il
capitolo ti sia piaciuto. Ti aspetto per il prossimo chappy ^^
DarkMartyx_93:
Anch'io mi sono commossa quando ho visto quel movie... sono
praticamente entrata in catalessi per un'ora e mezzo e anche adesso,
quando mi capita di rivederlo, mi deprimo alquanto
ç.ç Comunque tratterò tutte le
trasformazioni di tutti i nostri beneamati scimmioni XD. Spero mi
seguirai ancora. ^^
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Capitolo 4 *** Mirai Vegeta ***
4.
Mirai Vegeta.
“Sei morto, schifoso bastardo”
In piedi, sulla tua tomba, fisso la lapida marmorea senza che la minima
emozione traspiri dal mio sguardo.
All’apparenza sembro una statua di sale, coi pugni chiusi
abbandonati lungo i fianchi e il mio solito, duro cipiglio stampato in
volto.
L’unico indizio che tradisce la mia natura di carne
è il leggero vento che agita debolmente la mia folta chioma
ribelle nera come la pece.
Lo stesso vento che stacca dolcemente i petali dei numerosi mazzi di
fiori bianchi posti sopra la tua tomba, che accarezzando con tocco
leggero il tuo nome, unica scritta sulla tua tomba, prima di sparire
sospinti chissà dove dal capriccioso respiro
dell’aria.
“Son Goku”
Per me rimarrai sempre Kakaroth.
Quello è sempre stato il nome a cui associavo il tuo volto
sempre stupidamente sorridente, il nome che sputavo con rabbia durante
i miei infernali allenamenti.
Il nome che sussurro ora, con odio represso, davanti
all’ultima traccia rimasta di te.
Come hai potuto andartene così?!
Come hai potuto arrenderti alla vita in questo modo?!
Come hai potuto morire stroncato da una malattia senza prima esserti
misurato nuovamente con me?
Io ti ho inseguito, inseguivo la tua immagine di guerriero dorato.
Volevo raggiungerti, volevo superarti.
Nella mia testa non riuscivo a pensare ad altro se non a tornare a
essere il numero 1.
Questa gara è durata per tre anni interi, senza quasi che mi
fermassi per ricordarmi di respirare.
E ora? A cosa è servito?
Tu sei morto.
Che senso hanno avuto il sangue, il sudore, le rinunce?
Una piccola vena inizia a pulsarmi sulla tempia destra, mentre i pugni
si contraggono in una morsa.
-Dannato bastardo! Perché te ne sei andato senza prima
batterti con me?! –
Neanche l’eco della mia stessa voce mi ritorna indietro.
La tentazione di distruggere il marmo sotto le scarpe è
forte, veramente forte.
Sento il sangue salire al cervello.
Mi sembra quasi di sentire bussare sugli occhi lacrime di rabbia,
frustrazione…
E in fondo, molto in fondo, anche di dolore.
Alla fine sei riuscito a cambiarmi…
Mi viene addirittura voglia di piangere sulla tua tomba!
Per la prima volta ho sentito in me il calore di sentimenti che mi sono
sempre stati estranei.
Per la prima volta ho sentito il calore dettato dall’amicizia.
E forse è la cosa che più mi fa arrabbiare.
Sei entrato nella tomba senza nemmeno avermi dato il tempo di
rivoltarti la faccia con un pugno per questo.
L’ira è troppo forte, mi sembra di esplodere.
Alla fine esplodo davvero.
Sembra che il sole abbia deciso all’improvviso di scendere
sulla terra, tanto è intensa la luce emanata dal mio corpo.
Ma ormai che senso ha?
Il mio rivale se n’è andato.
Non tornerà più.
Il luccichio si affievolisce, poi scompare, all’improvviso,
così com’è venuto.
Volto le spalle a te, al tuo ricordo senza vita.
Che senso ha essere diventato se tu non ci sei più?
Che senso ha se l’unica persona per cui valeva la pena
diventarlo non c’è più?
Che senso ha se tu, Son Goku, sei morto?
Muovo un rapido passo.
Una lacrima nuova, non di rancore, non di disprezzo, di semplice e
sincero dolore sfugge inaspettatamente dalla barriera dei miei occhi di
tenebra e si schianta con il frastuono di un’ esplosione per
le mie orecchie sulla tua bara fredda e inanimata.
Un passo dopo l’altro, mi allontano dalla tua memoria,
già consapevole che non tornerò più.
- Addio, Son Goku -
***
Sera
a tutti, gente! Eccomi di ritorno dal mare di Sardegna. E siccome non
sono riuscita a ignorare la mia povera penna nuova fiammante che mi
scongiurava di usarla. E così ho scritto una possibile
trasformazione
del Vegeta del futuro, come mi aveva chiesto folg_89.
Umpa_lumpa:
Non so se la cosa ti piacerà (coooome no XD), ma su Veggy
farò anche un
altro capitolo, ma non dirò su che cosa o perchè.
Voglio vedere se
sarai così brava da indovinare (Anche perchè non
è nemmeno troppo
difficile XD). Beh, al prossimo capitolo, spirito mio!
Vegeta4ever:
Beh, non preoccuparti, il tuo amore numero 1 comparirà
ancora una
volta, oltre a questa. E poi toccherà all'amorino II in
miniatura XD.
Spero che ti sia piaciuto il chappy ^^
folg_89:
alla fine il
capitolo che mi hai chiesto l'ho fatto, visto? ^^
è vero che su Veggy
ne hanno fatte un casino, ma è anche vero che le cose
classiche alla
fine sono le migliori XD
trullitrulli:
eheh, io quella puntata
la so tutta a memoria e ho cercato di riprodurre più
fedelmente
possibile la disperazione del Principe.
Beh, visto che Veggy ti
piace tanto credo ti farà piacere sapere che su di lui ci
sarà un altro
chappy, ma non dico su cosa, sennò rovino tutto...
Ah, e grazie per l'ammirazione, non so davvero che dire ^///^ Spero mi
continuerai a seguire ^^
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Capitolo 5 *** Majin Vegeta ***
5. Majin Vegeta:
- Vegeta... - un eco indistinto.
- Vegeta - decisamente più nitido e forte.
- Vegeta! - è un urlo nella mia testa, il grido estraneo di
una voce che non conosco.
Mi afferro la testa tra le mani, non capisco cosa diamine mi stia
succedendo.
- Guardati Vegeta, guarda cosa sei diventato... - è una voce
sprezzante, che mi rimbomba nel cranio e sembra espandersi ovunque
intorno a me.
Mi metto a urlare.
La sensazione che l’intimità dei miei pensieri sia
stata violata è così violentemente dolorosa e
frustrante che do libero sfogo a un ululato rantolante e raschiante.
- Questo non sei tu, il vero Principe non andrebbe in giro accompagnato
da il suo eterno rivale, da una donna isterica o da un marmocchio
capriccioso -
Come le sai tutte queste cose?! Vorrei urlargli, ma mi sembra che il
controllo del mio corpo stia scorrendo via.
La cosa più orrenda è che non
c’è modo di farlo star zitto.
È come se uno schifosissimo insetto mi fosse penetrato nel
cervello e si divertisse a sfogliare senza riguardo o ritegno ogni mio
singolo ricordo, ogni mio pensiero, mettendo a nudo emozioni e paure.
- Guarda, guarda il vero volto del Principe, il capo indiscusso dei
saiyan! - bolle di memoria mi si parano davanti agli occhi contro la
mia volontà: conquiste, potere, rispetto, paura... e sangue,
molto, moltissimo sangue, sfondo rosso di centinaia di scene di morte.
- Osserva a cosa hai rinunciato. Tu amavi essere così, tu
amavi uccidere e distruggere. E adesso hai gettato alle spalle ogni tuo
credo per cosa? -
Cercavo di tenere a freno le mie memorie, ma esse sembravano animate di
vita propria.
Ognuno dei ricordi più dolorosi e umilianti di tutta la mia
esistenza venivano a galla, facendomi urlare ancora più
forte.
La mia sconfitta contro Freezer, quella contro C-18, poi quella contro
Cell.
E poi lui, lui!
Kakaroth!!
Un ruggito se possibile ancora più forte, ed eccomi
diventare super saiyan.
- Tu lo odi, lo odi alla follia e forse anche più in
là. Eppure adesso sei tranquillamente vicino a lui come
amici di vecchia data. È questo che vuoi? -
Fino a pochi secondi fa volevo scacciare quella presenza dalla mia
testa ad ogni costo.
Ora l’idea mia alletta di meno.
- Guarda cosa hai patito per colpa sua -
Il mio primo arrivo sulla terra, la mia tremenda sconfitta contro un
misero guerriero di terza classe.
Perché?! Perché lui è riuscito a
sconfiggermi?!!
E poi, un altro quesito, se possibile ancora più massacrante:
perché ha osato salvarmi la vita?! Come ha osato quel verme
avere pietà di me?!!
Lo odio, lo detesto dal profondo dell’anima!!
Non vedo chi c’è nella mia mente, ma senza alcun
motivo vedo un ghigno soddisfatto che si amplia sempre di
più.
- Allora cosa vuoi fare? Vuoi continuare a vivere come uno stupido
terrestre? È davvero questa la vita che desideri? Oppure
preferisci tornare a vedere il sangue, sentirne di nuovo il profumo
dolciastro e andare in estasi al solo pensiero? Avere in mano il potere
di decidere da solo che cosa vuoi fare ed essere! -
Ormai non ragiono più.
Sento solo quella voce e null’altro.
Inizio a chiedermi sul serio come ho fatto a vivere così
miseramente per tutto questo tempo.
- Se davvero è la gloria, il ritorno al passato quel che
desideri, allora abbassa le tue difese, lasciami entrare nel tuo
spirito perché possa donarti il potere che brami e di cui
hai bisogno! -
Che proposta allettante... se facessi così potrei tornare a
essere il conquistatore dello spazio, il fiero e cinico Principe dei
Saiyan!
Quel contatto nonostante tutto, mi fa un male cane.
Mi fa sentire violato dall’interno, e non riesco a smettere
di gridare, ma un brivido di eccitazione mi attraversa il corpo.
Ma non cedo, ancora no.
Ci sono ancora due ricordi che mi frenano.
Due volti: una donna e un bambino.
La mia famiglia, le persone per cui sarei disposto a tutto.
Mi aggrappo disperatamente a quel ricordo per non far perdere del tutto
il controllo su una coscienza che ormai è quasi fuori da
ogni mio controllo.
È così difficile... mi sento quasi diviso in due.
La creatura nella mia mente se ne accorge e mi sembra quasi di
percepire la sua impazienza.
- Non pensare a quei due vermi insignificanti, pensa a quante donne
più belle e migliori potrai avere a tua disposizione se ti
unisci a me -
Ma ancora non riesce a convincermi.
Non voglio lasciare quella reminescenza che sembra scaldare il cuore
nel mio petto in un modo unico e indiscutibilmente piacevole.
Sento la testa che inizia a pulsare, facendomi ancora più
male.
- Se ti ostini a stare con quei rammolliti non distruggerai mai
Kakaroth! Ti abbasserai al suo livello e forse scenderai ancora
più in basso. È questo che vuoi? Vivere per
sempre nell’umiliazione dell’essere stato battuto
da un guerriero di infima categoria? -
Non ce la faccio...
Il ricordo di Trunks e Bulma si dissolve da davanti i miei occhi,
scivola via come un panno sottile in balia di una forte raffica di
vento.
Ogni mia barriera crolla come se fosse fatta di cristallo e mi sento
bruciare la pelle come se fossi circondato dalle fiamme.
Mi alzo in aria, urlando a squarciagola senza riuscire a fermarti.
- Dì addio alla vita da miserabile verme che hai fatto da
quanto hai conosciuto quella feccia di Kakaroth! - è la voce
di prima, credo... inizio a non capire più nulla.
Sento solo una forza spaventosa che cresce dentro di me, che si evolve,
si sviluppa e si espande a tal punto che sembra premere sotto la pelle
cercando di uscire.
- E ora... - quel flusso spaventoso di potenza inizia a scemare, si
esaurisce del tutto.
Crollo in ginocchio, ansante, mentre riprendo il controllo sul mio
corpo e sulla mia mente.
Mi sento davvero, davvero benissimo.
- Ora alzati e vai a distruggere, Majin Vegeta, Principe Distruttore! -
***
Salve gente! Ora davvero non ho tempo per stare a rispondere alle
recensioni, comunque ringrazio di cuore
Umpa_lumpa
folg_89
Vegeta4ever
che hanno recensito il chappy scorso. Alla prossima, ci sentiamo!!
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Capitolo 6 *** Gohan ***
Gente,
salve. Spero che qualcuno di voi si ricordi ancora di questa ff, ma se
anche non fosse così non ve ne farò certamente
una colpa, vista la mia negligenza che da oltre un anno mi impedisce di
aggiornare questa povera raccolta che altre colpe non ha se non di
appartenere a un fandom che non mi stimola più.
Un ringraziamente anticipato a tutti voi che vi apprestate a leggere e
spero che vorrete seguire anche l'ultimo capitolo della raccolta che
pubblicherò a breve (si spera).
Appuntino: obbiettivamente, di Gohan in super saiyan cosa si poteva
dire più di questo? Scusatemi se come testo è
estremamente smilzo...
Gohan
Arriva, è pronto.
Tende le braccia, un istante prima che un’esplosione
cristallina illumini d’azzurro quell’infinito mare
bianco.
Gli ormai lunghi capelli scuri si agitano impazziti, sferzandogli gli
occhi e il viso come se un’ improvvisa tempesta gli si fosse
abbattuta addosso.
No, non è vento quella forza.
Quella è l’energia del guerriero leggendario, suo
padre, Son Goku, il super Saiyan.
Colui che è in grado di proteggere il prossimo, il proprio
pianeta, i propri valori e i propri affetti. Tutto quello che lui non
era.
Quante volte per colpa sua le persone più care erano state
messe in pericolo, quante?
Per colpa sua, per colpa della sua inutile debolezza, il suo maestro
era stato costretto a fargli da scudo con il proprio corpo, perdendo
inutilmente la vita.
Su Nameck era stato impotente spettatore della disfatta dei suoi
compagni, di Crilin, Dende, poi Vegeta e non aveva potuto che guardare
con occhi terrorizzati la battaglia di suo padre.
Non era stato in grado di difendere nessuno, mai, mai!
La rabbia frustrata che cova in corpo da tutta una vita ribolle
paurosamente all’interno del suo animo, mentre sferzate di
odio per la sua nullità gli percuotono la schiena.
Basta, non sarà più un peso per nessuno, mai
più!
Suo padre ha risposto in lui la sua fiducia, di padre e di esperto
combattente, non può, non vuole deluderlo.
È un urlo furibondo a sgorgargli dalla gola, la rabbia
violenta che si dibatteva nella gabbia della sua anima come una bestia
in trappola ha sfondato la barriera.
La luce blu viene squarciata da lampi d’oro, la sfera nemica
viene respinta con una facilità improvvisa e inaspettata,
rimbalza, schizza via ed esplode a chilometri e chilometri di distanza.
Quando lo sguardo di Son Goku che ha seguito la sua caduta ritorna a
fissare il figlio, trova una nuova, indomabile fiamma aurea ad ardere
violenta intorno a suo figlio.
Sorride, mentre atterra e si avvicina al suo ragazzo, che ringhia
rabbioso nel tentativo di controllare la forza che gli irradia
prepotentemente l’anima di saiyan.
Un nuovo guerriero è finalmente sceso sul campo di battaglia.
È pronto.
Pronto a vincere.
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Capitolo 7 *** Gohan II ***
Il
metallo si piegò come fosse stato burro.
Congegni
meccanici, viti e bulloni di cui non avrebbe mai sospettato la funzione
schizzarono all’ esterno e rovinarono di qua e di
là con un ticchettio metallico.
La cucina
verde-azzurra della scheda madre targata con le due R bianche,
brillò ancora qualche istante, poi vibrò,
singhiozzò, si spense.
Gohan, il
viso striato di lacrime, i pugni contratti, i vestiti a brandelli, si
mise a tremare.
- Questa
faccenda… non ti riguarda affatto -
Le parole di
Cell rimbombarono nel cervello del ragazzo come se arrivassero da
molto, molto lontano, mentre fissava inorridito i resti martoriati di
C-16 senza riuscire a distogliere lo sguardo.
E intanto
tremava, tremava tanto da sentire distintamente il ritmo
irregolare dei suoi denti.
Fin da
quando era sceso in campo, c’era una forte, prepotente
emozione che gli si agitava in petto, ma non riusciva a metterla a
fuoco come si deve.
Era forse
paura? Oh, sì. Gohan era terrorizzato, come non lo era mai
stato in vita sua.
Ma non
temeva per se stesso. Lui non aveva paura di morire. Se un qualche
ipotetico Dio onnipotente fosse disceso in quel momento sulla Terra e
gli avesse offerto la salvezza del pianeta in cambio della sua vita,
lui avrebbe accettato senza esitare. Ma era per suo padre, che tremava,
e per il suo maestro, e per tutti i suoi compagni, che giacevano
doloranti in terra, e per sua madre, suo nonno, Dende, Bulma e tutti
gli altri. Temeva per il mondo intero, cui era stata nuovamente
strappata la certezza di vedere una nuova alba. Lo spaventava a morte
l’ idea che il sottile filo che ancora impediva a Cell di
nuclearizzare il sistema solare lo stesse reggendo lui.
Ma non era
più paura, quella che si agitava nella sua anima, non solo
almeno.
Gli
sembrò di sentire nella testa il trillo acuto di un passero.
Tutte quelle
vite, tutti quei sogni, quelle speranze, quelle paure, tutte quelle
esistenze troncate da un mese a quella parte erano state cancellate per
capriccio dall’ essere schifoso che gli sorrideva affabile a
neanche un metro di distanza.
Perché?!
Il canto
nella sua testa iniziò ad affievolirsi, come se il passero
stesse volando via.
L’energia
sorda e violenta riuscì a forzare il blocco della sua
paralisi. E mentre risaliva, furiosa, lungo la schiena, il bambino ne
riuscì a captare tutte le sfumature: disperazione, odio,
rancore… rabbia.
Un urlo gli
squarciò la gola mentre una nuova scarica di energia blu lo
percorreva, lo scuoteva da capo a piedi e si scaricava a terra,
aprendovi migliaia di crepe.
Sentì
che il cinguettio del passero era cessato del tutto.
Una
sfolgorante aria elettrica si alzava dai suoi piedi e si alzava verso
l’ alto, agitandogli i capelli, ora più dritti e
più chiari. Quel vento sollevava le lacrime, miste a sudore
e sangue, che avevano continuato a cadere e le disintegrava a qualche
centimetro di altezza.
Pochi
secondi dopo, i suoi occhi erano asciutti.
Vi
brillò una luce nuova, in quello sguardo ceruleo, una luce
di furia determinata, lo sguardo di un freddo, spietato giustiziere.
- Maledetto
- sibilò snudando i denti.
- Non ti
perdonerò mai -
Cari lettori (se questa storia ancora ne ha), qui si
conclude, dopo due abbondanti anni dal primo capitolo, Raggi di Luce
Dorata, un esperimento entusiasta intrapreso quando ormai il mio folle
amore per Dragon Ball andava già raffreddandosi e il cui
esasurimento mi ha rallentato in maniera allarmante nel finire questa
raccolta.
Non vi annoierò a lungo, ci tengo solo a
ringraziare: Vegeta4ever, trullitrulli, folg_89, Evelyn_L, BlackMoonRising, PaolaDeve e
Umpa_lumpa, che
mi hanno sostenuto fin qui con le loro recensioni e che, anche se non
so se leggeranno mai quest' ultimo capitolo (della discutibile
godibilità, per altro), ma che tengo comunque molto a
ringraziare.
Grazie anche a chi volesse mai imbarcarsi nel leggere una delle mie
prime storie e che ne venisse colpito abbastanza da recensire.
P.S. In caso qualcuno ricordasse ancora dell' esistenza di Cuore di
Metallo, che ancora muffisce dopo anni, sono relativamente felice di
informarlo che un nuovo capitolo è in cantiere e che
verrà postato entro la fine di agosto (esami piacendo).
Con questo epilogo concludo.
*Inchino, esce*
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