him.

di Big_Booble
(/viewuser.php?uid=366323)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Capitolo 1. 

Image and video hosting by TinyPic

Alcuni giorni fa ricevetti un messaggio di Alex che mi pregava di accompagnarla a fare un giro con il suo ragazzo, Micha e quattro suoi amici di cui lei aveva solo sentito parlare. Non volevo andare con lei, perciò cercai in tutti i modi di dirle di no, che non avevo voglia, che preferivo stare a casa, ma lei a tutti i miei “no” e alle mie obiezioni mi aveva brillantemente risposto: ”Beth, hai quasi diciotto anni, hai appena finito la maturità, è estate, quindi devi assolutamente uscire con noi, ti prego.” Cosa dovevo fare? Non volevo uscire, ma era mia amica e non volevo deluderla, quindi mi sarei sacrificata, per una sola sera, una soltanto, infondo non sarebbe successo nulla di grave se fossi uscita con lei, no? Beh, era proprio qui che mi sbagliavo, sarebbe successo di tutto ma io ancora non lo sapevo.

17.15 message from Alex: Beth, ci troviamo stasera alle 21.00 alla fermata delle corriere, andiamo a Newtown(dove ci saranno già Micha e i suoi amici), andiamo in una gelateria all’aperto con di fianco un bel parco poi ognuno a casa propria. Ci vediamo stasera.

17.16 answer to Alex: va bene, ci vediamo stasera alle 21.00

Iniziai a prepararmi con calma, sapendo che se avessi fatto tutto velocemente avrei di sicuro combinato qualche guaio. C’era stata una giornata caldissima e anche la serata non sembrava essere da meno, quindi, optai per un completo molto leggero: maglietta leggera e shorts.
Alle 21.01 ero davanti al piazzale delle corriere dove mi stava aspettando Alex. In pochissimo tempo arrivammo al parco della gelateria, Micha appena vide la sua ragazza le sorrise e la baciò.
La serata era trascorsa piuttosto bene, solo che la battuta di Travis a Jonathan, due degli amici di Micha, aveva rovinato tutto.

“Jonathan, è troppo piccola per te, smettila di fare il cascamorto con lei, è solo una bambina. Se te la scopassi non godresti nemmeno.” 

“Come scusa? Ma come ti permetti? Non mi conosci nemmeno, stiamo solo parlando! Sai che ti dico? Il bambino qui sei tu! Hai vent’anni, ma al posto del cervello hai della segatura, invece di te le persone capiscono subito che sei acido, scurrile, deficiente e che ti fai una ragazza diversa ogni sera. Scusate ragazzi, ma dopo questa me ne vado, buona serata a tutti.” 
Presi la mia roba e seguita a ruota dalla mia amica andai a prendere l’autobus per tornare, infuriata, a casa.
 




Ciao ragazze. Questa è la prima fan fiction che scrivo e spero vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate e anche dove posso migliorare. Baci
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Capitolo 2.
Image and video hosting by TinyPic

Mamma mia che nervoso. Ma chi si crede di essere quel Travis? Ed è con questo mi addormentai.
Mi ero appena svegliata ma volevo uscire, i miei genitori erano in Sardegna per due settimane, quindi avevo casa libera, potevo fare ciò che volevo.
11.30 message to Alex and Sarah: ragazze, vi propongo un giro in centro e poi Starbucks ci state?
11.35 message from Alex and Sarah: certo che ci stiamo, arriviamo subito.
Dopo un po’ di shopping e un bel cappuccino di Starbucks, stavamo uscendo dalla caffetteria quando un ragazzo rovesca il suo cappuccio sulla maglietta di Sarah.

“Ah, oddio mio. Guarda dove vai la prossima volta!”

“Oddio, scusa, non sai quanto mi dispiace, sono davvero mortificato. Scusami tanto, comunque io sono Ethan.”

“Aw, ma non preoccuparti, in fondo non è successo nulla di grave. Io sono Sarah.”

Solo dopo aver sentito il nome del ragazzo io e Alex capimmo chi era: era uno degli amici di Micha. Dopo averlo salutato lui ci propose di andare con lui in parco li vicino dove a breve sarebbero anche andati Sheply, Micha e Travis.
Ci incamminammo e in poco tempo arrivammo in un parco bellissimo, era enorme, i ragazzi era già arrivati e stavano aspettando Ethan, quando ci videro corsero subito a salutarci e a conoscere Sarah. Lui era li, stava fumando una sigaretta. Potei osservarlo bene mentre gli altri si salutavano, era davvero carino, la sera prima non avevo notato quanto lo fosse, non avevamo nemmeno parlato perché lui aveva massaggiato tutta la serata poi ero troppo arrabbiata per la sua battuta acida che non lo avevo nemmeno guardato in faccia.

POV’S TRAVIS

Quando con Sheply e Micha eravamo arrivati al parco Ethan non ancora arrivato, così per passarmi il tempo decisi di accendermi una sigaretta. Stavo facendo il secondo quando del baccano mi distrasse dai miei pensieri, erano arrivate tre ragazze e un ragazzo… aspetta mah… sono Alex, Elisabeth, una ragazza che non conosco e Ethan.
Ripensandoci bene la sera prima con Elisabeth avevo esagerato, in fondo non la conosco nemmeno, ma non le avrei mai chiesto scusa, mai. Nessuna ragazza prima di lei mi aveva mai risposto mettendomi a tacere in quel modo, non lo facevano perché avevano paura della mia reazione. Ero sempre stato un tipo abbastanza impulsivo e anche un po’ manesco, io con le ragazze giocavo, le regole le dettavo io e nessuna osava controbattere, gli accordi erano: una botta e via. Lei però sembrava avere qualcosa che le altre non avevano. Mi attraeva moltissimo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao ragazze. Ecco il secondo capitolo, mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate e magari anche dove posso migliorare. Baci 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Capitolo 3.
Image and video hosting by TinyPic

POV’S TRAVIS

Quando arrivai a casa trovai le valigie di mamma e papà pronte. Stavano partendo per lavoro, molto bene.

“Mamma? Papà? Ho visto le valigie pronte, dove dovete andate stavolta?”

“Aw, ciao Travis, sei tornato. Io e tuo padre dobbiamo andare da un mio zio molto malato, staremo via circa tre settimane. Non sarai solo però in queste tre settimane, ho appena chiamato una mia cara amica, Monica, anche lei ha una figlia, così abbiamo deciso insieme che passerete insieme le prossime tre settimane”

“Mamma, ho vent’anni posso benissimo badare a me stesso. Poi, potevamo parlarne prima!”

“Lo so Travis e su questo hai ragione, ma è stato tutto così improvviso. Comunque, io e tuo padre abbiamo deciso così, sappiamo benissimo entrambi che sai badare a te stesso, ma è un mese. Se non ti piace stare con lei, tornerai a casa. Ora, va in camera tua e prepara qualcosa da portarti dietro, andrai da lei domani mattina.”

“Posso almeno chiedere come si chiama la ragazza? Non voglio fare la figura del cretino quando arriverò la.”

“Ma certo tesoro, si chiama Elisabeth, ha due anni in meno di te.”
Merda pensai.

POV’S ELISABETH  

Quando tornai a casa ero esausta, avrei preparato qualcosa da mangiare, mi sarei lavata e dopo sarei andata subito a letto, si prospettava davvero una serata interessante. Cucinai qualcosa di veloce e poi mi fiondai letteralmente sotto la doccia.
Tornata dalla doccia trovai otto chiamate perse da parte di mamma e papà, non feci in tempo a chiamarla che il mio telefono vibrò.

“Ciao tesoroooo!!!!!!!” il loro ciao tesoro mi fece diventare mezza sorda, ma questi sono solo inutili dettagli.

“Ciao mamma, ciao papà. Come state? Vi state divertendo li?”

“Tesoro, io e tuo padre qui stiamo benissimo, la Sardegna è fantastica. Tu come stai? Amore, noi ti abbiamo chiamato perché dobbiamo parlarti di una cosa…”

“Io sto bene mamma. Mi sto preoccupando un po’, ditemi pure.”

“Oggi pomeriggio mi ha chiamato una cara amica chiedendomi un favore enorme…”

“Mamma, ma di cosa stai parlando?”

“Dovrai condividere casa con suo figlio, per tre settimane. Lei e il marito devono venire qui in Italia perché un suo zio è molto malato.”

“Cosa? Dimmi che stai scherzando!”

“No tesoro, non sto scherzando affatto. Siamo molto legate e non voglio dirle di no, dai ti divertirai.”

“Voi siete completamente fuori. Deve venire proprio qui?”

“Si tesoro e non discutere.”

“Mah…”

“Niente mah, Beth! E’ un favore che mi ha chiesto una mia amica e ho accettato, stop.”

“Okay, basta. Mi arrendo. Il nome di questo ragazzo posso saperlo almeno?”

“Certo, me ne stavo quasi dimenticando. Si chiama Travis, ha due anni in più di te.” 

“…”

“Tesoro ci sei?”

“Si, scusa mamma, stavo solo pensando.”

“Tesoro, devo scappare, vado a fare un bagno con tuo padre, buona giornata piccola mia.”

“Ciao mamma, buona giornata anche a voi.”

Mia madre si è completamente dimenticata del fuso orario. Dopo pensai: merda.
 
 
 
Ciao ragazze. Ecco il secondo capitolo, mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate e magari anche dove posso migliorare. Baci 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Capitolo 4.
Image and video hosting by TinyPic

POV’S SARAH

Dopo la fine della scuola riuscì a trovare un lavoro in un bar, visto che mi reputo una ragazza abbastanza attiva. Ho trovato lavoro allo Starbucks di fronte a casa mia, mi piaceva molto lavorare li non solo perché mi pagavano bene ma soprattutto perché stavo a contatto tutto il giorno con persone nuove e quindi fare nuove conoscenze.
Il mio turno iniziava alla nove quindi, potevo benissimo alzarmi alle otto e prepararmi con calma.
Come ogni mattina il bar iniziava a riempirsi di gente verso le dieci. Stavo preparando due caffè quando la voce di un ragazzo mi distoglie dai miei pensieri.

“Due caffè.”

“Come scusa? Stai parlando con me?”

“Ma dio mio, sei sorda per caso? Ti ho chiesto due caffè, si, sto parlando con te.”

Dopo tutta questa insolenza decisi di girami e lo vidi.

“Ah, sei tu? Non pensavo che lavorassi qui.”

“Beh visto che non sono ricca come qualcuno qui davanti a me, per poter mangiare devo lavorare. Ora, i due caffè come li vuoi?”

“Dai, Sarah, ti prego, scusami. Io non volevo essere scortese con te. I due caffè vanno benissimo normali.”

Certo, come no, prima fai l’acido, mi tratti come una tua serva poi, solo perché vuoi apparire e fare colpo chiedi scusa, pensai e mi girai verso la macchina dei caffè per prepararglieli. Mentre mi girai verso la macchina sentii una stretta forte e fredda sul mio polso.

“Ti prego, scusami.”

Un fischio mi fece girare di scatto di nuovo verso la macchina dei caffè, i due caffè che stavo preparando prima che arrivasse Ethan erano completamente strabordati dalle tazze.
Dio mio, non ci voleva anche questa, pensai.
Ad un certo punto, con la coda dell’occhio vidi Ethan scavalcare il bancone del bar e venire ad aiutarmi. Ethan mi aiutò a sistemare il casino che avevo combinato, così decisi di “perdonarlo” per essere stato così acido con me.

“Ethan, sei “perdonato” per essere stato così scortese con me, io in fondo non sono la tua serva. Quindi, non deve capitare più, intesi?”

“Sarah, hai ragione, scusami davvero tanto. Intesi, non capiterà più.”

Dio mio com’era bello. Il suo sorriso poi, era qualcosa di indescrivibile, pensai.

“Posso essere curiosa? Per chi è il secondo caffè?”

“E’ per Travis.”

Grazie a dio, è per Travis e non per una ragazza, pensai.

POV’S ETHAN

Sarah era davvero bella. Mi piaceva fare l’acido con le ragazze, a me a Travis faceva fare gli acidi, alle ragazze piace ma a quanto pare a Sarah non piaceva particolarmente questo comportamento, però per uno strano motivo avevo paura di non riuscire a vederla di nuovo. Le altre ragazze non se la prendevano particolarmente per questo mio comportamento tanto poi ottenevo sempre quello che volevo, lei invece quasi non mi rivolgeva più la parola.
Volevo assolutamente conoscerla meglio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao ragazze, ecco il quarto capitolo della mia storia. Miraccomando ditemi cosa ne pensate e anche dove posso migliorare. Baci. 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Capitolo 5.
Image and video hosting by TinyPic

La mattina dopo la telefonata di mia madre sarebbe arrivato Travis. Verso le undici qualcuno suonò alla porta, potevo benissimo immaginare chi fosse, infatti era Travis. 
Aprii la porta, lui fece capolino nel mio salotto: portò dentro le sue cose, le sbattè per terra e accese la televisione.
Dio che nervi, pensai.

“Fa come se fossi a casa tua, mi raccomando.”

“Certo.”

Finalmente è arrivata l’ora di pranzo, avevo una fame da lupi, così decisi di prepararmi qualcosa da mangiare. Andai in cucina e mi preparai un piatto di pasta. Mentre cuocevo la pasta lui entrò in cucina.

“Beth, per me non hai preparato niente?”

“Visto che ti comporti come se fossi a casa tua, ti prepari da solo qualcosa da mangiare per pranzo.”

“Uh, come siamo acide stamattina, hai per caso il ciclo?”

“Ma come ti permetti? Io non sono acida, sei tu che mi fai innervosire.”

“Oh, ma che peccato. Avevo fatto tanti bei pensierini su me e te insieme.”

“Che essere schifoso che sei. Sei un maiale. Certe cose proponile alle tue amichette che te la danno, non a me. Sempre che tu le abbia, ovvio.”

“Beth, sai… Mi sbagliavo sul tuo conto.”

“Non chiamarmi Beth!”

“Pensavo fossi una santarellina, una ragazza tutta casa e chiesa, invece mi sbagliavo, sei una tosta.”

“Se quello che hai appena detto è una specie di complimento, allora grazie. Devo ancora farti vedere dov’è camera tua, seguimi.”

Andammo al piano di sopra e gli feci vedere quella che sarebbe stata camera sua per quelle due settimane. Quando stavo per andarmene lui mi bloccò un polso con una mano, questo gesto mi provocò una scarica elettrica per la schiena, ma lui (per fortuna) non se ne accorse.

“Tra poco arriveranno Alex e Sarah. Tu puoi fare quello che vuoi basta che non mi distruggi la casa.

“Certo, tranquilla. Sarò innocuo.”  

Arrivai in bagno e suono il campanello.

POV’S TRAVIS

Stupido. Coglione. Cretino. Deficiente. Cosa mi era saltato in testa? Fermarla per un polso, patetico. Il fatto era che volevo restasse con me, volevo parlare con lei.
La scarica elettrica che avo provato quando l’avevo fermata mi aveva turbato molto, però quando vidi il suo sguardo vuoto, perso, capii che qualcosa non andava. In un attimo la Beth acida e distaccata era tornata.

Dovevo assolutamente scoprire cosa la turbasse così tanto.
Il suo del campanello mi distolse dai miei pensieri. Chi era? Io non stavo aspettando nessuno. Solo dopo qualche secondo capii che erano arrivate Alex e Sarah.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao ragazze, ecco il quinto capitolo della mia storia. Miraccomando ditemi cosa ne pensate e anche dove posso migliorare. Baci.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


Capitolo 6.
Image and video hosting by TinyPic

POV’S ALEX

Ad aprirci la porta fu Travis. Strano, molto strano. Non credo di aver sbagliato via e sono sicurissima che questa sia la casa di Beth, allora cosa ci fa qui Travis?

“Ciao ragazze, Beth è di sopra, arriva subito.”

“Travis?! Cosa ci fai tu qui?”

“Alex, è una lunga storia… I nostri genitori sono amici di vecchia data e visto che i miei genitori sono partiti per lavoro, io devo stare qui con Beth.”

“Travis, non sapevo avessi bisogno della baby-sitter.”

“Come siamo simpatiche oggi Alex.”

Travis si è trasferito da Beth per qualche strano motivo, non penso sia vera la storia che ci ha appena raccontato, infondo ha vent’anni, un ragazzo a quest’età sa benissimo badare a se stesso senza la supervisione di nessuno. Negli ultimi giorni avevo parlato con Micha dei suoi amici e su Travis non avevo scoperto cose molto piacevoli, di sicuro non si poteva definire un ragazzo fedele alla propria ragazza o comunque un ragazzo in cerca dell’amore, una voce mi riscosse dai miei pensieri.

“Alex? Alex. Beth ci aspetta in camera sua.”

“Sara scusami. Credo di essermi incantata per qualche minuto.”

“Me ne sono accorta, comunque non è successo niente, non preoccuparti. Ora è meglio se andiamo da Beth.”

Percorremmo le scale come due razzi, mi tranquillizzava il fatto di non essere l’unica che voleva sapere cosa ci facesse quella specie di essere umano chiamato Travis in casa della mia amica. Sarah moriva dalla voglia
di saperlo, lo si intuiva benissimo dalla sua faccia.

“Beth, cosa ci fa Travis a casa tua? Come mai è qui? Ti hanno assunta per fargli da baby-sitter e non ce lo hai detto, per caso?”

“Beth, devi raccontarci un paio di cose secondo me.” la solita Sarah, pochissime domande e dritta al punto.

“Ciao ragazze. Io sto bene, grazie, voi? Tutto a posto? Grazie per essere venute.”

Ecco, lo sapevo. Sta facendo in modo di sviare il discorso con altre domande, per distrarci. Avrei dovuto immaginarmelo, se non lo facesse non sarebbe la nostra Beth, ma io, noi, volevamo e dovevamo sapere, pensai.

“Beth, sputa il rospo.” disse Sarah.

“Okay… Se insistete tanto…”

“Brava, ora raccontaci tutto, anche i minimi particolari.” dissi.  

Mentre Beth iniziava il discorso io e Sarah ci sedemmo insieme a lei sul letto e lei iniziò a raccontare.

“Premetto una cosa: non è come pensate voi due. Travis starà a casa mia per circa due settimane e…”

“Come? Tre due settimane? Tu sei impazzita.” disse Sarah.

Sarah aveva gli occhi fuori dalle orbite, io ero completamente sbigottita. Beth e Travis in casa insieme? Ma dai, era uno scherzo.

“Se mi faceste finire, magari riuscireste a capirci qualcosa di più di questa “incredibile” storia. I suoi genitori sono in Italia per lavoro, la madre di Travis è un’amica di vecchia data della mia e le ha chiesto se potevo ospitare Travis a casa mia, visto che sapeva che anche io ero e sono sola. Tutto qui.”

“Tutto qui? Stai scherzando, spero. Travis non è un ragazzo puro e casto, a lui piace e anche tanto, anzi no, tantissimo giocare con le ragazze. Devi stare attenta.” le dissi.

“Scusami Beth, ma io sono pienamente d’accordo con Alex.”

“Ragazze, Travis è innocuo. Okay, si lo ammetto è acido, stronzetto ed è anche un maiale, ma so benissimo metterlo al suo posto, poi non parliamo quasi mai: mangia, dorme e sta perennemente sul divano a guardare la televisione potete stare tranquille, dovete fidarvi di me.”

Allora Travis non ci ha mentito, pensai.  

POV’S TRAVIS


Va bene, sto origliando, ma non c’è nulla di male infondo. Comunque… anche tu mia cara Beth sei acida e stronzetta. Secondo me, abbiamo tante di quelle cose in comune che nemmeno ti immagini, pensai.
 

Ciao ragazze, eccomi, sono tornata con il nuovo capitolo. Non è dei migliori, lo so, fatemi sapere cosa ne pensate. Io volevo ringraziare le cinque ragazze che hanno recensito la storia, sono state davvero molto gentili(grazie anche alla mia amica Chiara che è stata obbligata) e alle tantissime lettrici silenziose che seguono la mia storia, non pensavo potesse piacere così tanto.

Grazie di cuore a tutte, un bacio. 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


Capitolo 7.
Image and video hosting by TinyPic

POV’S BETH

Le ragazze decisero di rimanere a dormire da me. Avevo spazio, poi una serata tra ragazze ci voleva, è da un sacco di tempo che non lo facevamo. Avevo una camera abbastanza spaziosa, quindi non c’era bisogno che le ragazze avessero con loro il sacco a pelo perché avevo due poltrone-letto molto grandi e (a mio parere) molto comode. La nostra serata trascorse molto tranquillamente fin quando non sentimmo un tonfo rumorosissimo.                                                                     Proveniva dalla stanza degli ospiti. Travis. Cosa ha combinato adesso?!

“ Cos’è stato?” chiese Alex, spaventata.

“ Non so, meglio che vada a vedere.”

Così, una a fianco all’altra, andammo a vedere cosa fosse realmente accaduto. Travis non so come aveva rovesciato una scatola. Quella scatola. La sua scatola. Tutte le nostre foto erano sparse sul pavimento, tutti i nostri ricordi erano lì, per terra.

“Cosa stai facendo?”

“Beth non sai quanto mi dispiace. Io non volevo. Stavo cercando di mettere la valigia lì sopra per toglierla dai piedi..è solo che nel tirare giù la scatola l’ho presa male e mi è scivolata. Perdonami.”

Una foto era sopra alle altre e così  miei occhi in un attimo si riempirono di lacrime ma per fortuna riuscii a trattenerle. Quello scatolone era sotto quel letto da quasi un anno ormai e io non avevo mai avuto il coraggio di aprirlo di nuovo.
Travis mi guardava in modo molto strano, dovevo mettere a posto quel disastro e anche in fretta. Alex e Sarah erano li, immobili, come me poi, ed erano completamente impietrite. Loro sapevano. Sapevano cos’era accaduto quella sera e sapevano benissimo anche quello che avevo passato io dopo. Mi piego e raccolgo in fretta e furia le foto che si sono sparse sul pavimento della mia stanza degli ospiti. Non so come ma mi ritrovo ad osservarne una, mi accorgo che nella stanza c’è troppo silenzio così decido di voltarmi e mi accorgo che in camera ci sono solo io, la porta è accostata e sento delle risate provenire dal piano di sotto.

Nella foto eravamo al parco e ci stavamo baciando. Con lui o passato i due anni più belli della mia vita. Era diventato la mia vita, il mio tutto. Ci eravamo incontrati per caso e da li è nata la nostra storia d’amore. Lo amo ancora. A volte sento ancora il suo profumo o sotto la doccia se chiudo gli occhi lo vedo mentre sorride.
Tutti questi pensieri mi hanno portato a piangere come una bambina piccola, decido quindi di mettere la scatola dov’era, ma tengo fuori la foto dove io e Andrea ci stavamo baciando. Vado in camera, la metto sotto il cuscino e poi mi avvio giù in salotto giù dalle ragazze. Quando arrivo giù le ragazze e Travis stanno guardando la televisione, noto l’ora ed è veramente tardi, forse sarebbe meglio andare a letto.

“Ragazze, se noi andassimo a letto voi che ne dite? Io ho una sonno pazzesca e poi dobbiamo ancora metterci il pigiama.”

“Alex, sono pienamente d’accordo con te” le dico.
“Travis, noi andiamo a letto, buonanotte.” gli dico.

“Buonanotte ragazze.”
Dopo circa mezz’ora siamo tutte pronte per andare a letto. Sotto il cuscino c’è la foto. Quando capisco che Alex e Sarah si sono addormentate io scoppio a piangere, un pianto represso, liberatorio.
Nel cuore della notte mi sveglio con la gola secca, le guance rigate di lacrime e una sete assurda, così decido di scendere in cucina e mi preparo un bicchiere di acqua fresca. Mentre sto bevendo sento dei passi e dopo un secondo entra Travis a petto nudo con i pantaloni del pigiama.

“Anche tu non riesci a dormire?”

“Avevo sete ed è per questo che sono scesa in cucina.”

“Mi dispiace per la scatola.”

“Ti ho detto che non devi preoccuparti Travis, non è successo nulla di grave, io adesso torno a letto. Buonanotte.”

“Buonanotte Beth.”

Vado in camera, mi metto a letto e ripiombo tra le braccia di Morfeo.
 
Ciao ragazze. Scusate se è una vita che non aggiorno ma tra la fine della scuola ed altri impegni non sono mai riuscita ad aggiornare. Spero che questo capitolo vi piaccia e attendo da tutte consigli e critiche. Ringrazio tutte le lettrici silenziose e vi lascio il mio indirizzo Ask e Twitter nel caso abbiate domande, curiosità, consigli e critiche per la mia storia, eccoli: https://twitter.com/haroldsharm ask.fm/haroldsharm 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


Capitolo 8.
Image and video hosting by TinyPic

POV’S TRAVIS

Dopo essere tornato dalla cucina non riuscivo a riaddormentarmi. Avevo un pensiero fisso: chi era quel ragazzo? Come mai Beth aveva gli occhi lucidi? Che fosse un suo amico? Forse. Dovevo capire, volevo capire, l’avevo vista così fragile, così indifesa. Non so come ma mi sveglio con delle risate in sottofondo, le ragazze.
Che ore saranno? Guardo il telefono e scopro che sono già le undici. Devo alzarmi, non posso non fare niente per tutto il giorno.  Quando scendo le ragazze sono sedute sul pavimento della sala.

“Buongiorno ragazze.”

“Buongiorno.” lo dicono in coro, si guardano e scoppiano a ridere.

“Travis, stasera io e le ragazze abbiamo pensato di fare una festa qui a casa, cosa ne dici?” mi disse Beth.

“Wow, beh non è assolutamente niente male come idea. Magari potremmo invitare i ragazzi e pochi altri, insomma, non facciamo le cose troppo in grande.”

“Avevamo pensato così anche noi, le feste troppo in grande dopo portano sempre dei problemi e io sinceramente di problemi non ne voglio. Ragazze voi che ne pensate?” dice Beth.

“Io penso sia un’idea fantastica fare una festa solo noi.” dice Alex.

“Lo penso anche io.” si aggiunge Sarah.

“Allora io devo solo andare a fare la spesa e poi penso sia tutto a posto.” dice Beth.

“Se vuoi posso venire io con te…”

“Oh, si certo. Due braccia in più non fanno mai male.”

“Va bene, allora magari io e Alex ci avviamo a casa.”

“Certo Sarah, vado a prendere la borsa e andiamo.”

Così Alex e Sarah si preparano e vanno a casa loro. Adesso in casa ci siamo solo io e Beth.

“Travis io adesso vado a prepararmi, ci vediamo qui giù tra mezz’ora o è troppo presto?”

“Beth, dovrei chiederlo io a te, voi ragazze ci mettete sempre una vita a prepararvi.”

“Tra mezz’ora qui, vedi di non essere tu in ritardo.”

POV’S BETH

Devo andare a fare la spesa con Travis, è una cosa molto normale no? Okay, no, non è normale. Oddio, cosa mi metto? Oddio, perché sto letteralmente sclerando per una cosa simile? Devo assolutamente calmarmi. Presi dall’armadio le prime cose che mi capitarono in mano: un paio di shorts e una maglietta. Dopo un po’ di profumo e di trucco mi fiondai giù dalle scale e trovai Travis sul divano ad aspettarmi.

“Sei in anticipo di cinque minuti. Complimenti.”

“Cosa ti aspettavi? Che fossi in ritardo per poi rinfacciarmelo per sempre? e con quella frase feci un piccolo sorriso.

“Hai fatto un piccolo sorriso. Questo è già un gran passo avanti. Ora sarebbe meglio andare, si sta facendo tardi.”

Il viaggio fu molto tranquillo, forse anche troppo per essere con un tipo come Travis. Arrivati al supermercato Travis si diresse verso i liquori e io verso i surgelati e i lo scaffale delle patatine.

“Ma dobbiamo per forza prendere da bere?”

“Certo! Sennò che festa sarebbe e poi non dirmi che sei astemia!”

“Io non sono astemia, solo preferisco il vino a quei liquori uccidi cervello.”

“Uccidi cervello? Non lo avevo mai sentito prima. Adesso vado a prendere da bere, torno subito.”

Avevo caldo, molto. Visto che avevo i capelli lunghi decisi di non farmi la solita banale coda ma una treccia sulla mia spalla destra. Mentre mi facevo la treccia sentii dei passi dietro di me, ma non mi voltai nemmeno talmente ero presa. Stavo guardando lo scaffale delle patatine quando un profumo mascolino mi invase le narici e delle delicate e morbide labbra lasciarono un dolce bacio sulla mia spalla sinistra. Dopo pochi secondi capii che era ora che io mi girassi.

Rimasi esterrefatta: era stato Travis a baciarmi.

Ciao ragazze. Spero che questo capitolo vi piaccia e attendo da tutte consigli e critiche. Ringrazio tutte le lettrici silenziose e vi lascio di nuovo il mio indirizzo Ask e Twitter nel caso abbiate domande, curiosità, consigli e critiche per la mia storia, eccoli: https://twitter.com/haroldsharm ask.fm/haroldsharm 

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***



Capitolo 9.
Image and video hosting by TinyPic
POV’S BETH

La festa è iniziata già da un po’ e io sono sul divano ad annoiarmi e a guardare gli altri che ballano. Le ragazze non sono ancora arrivate e Travis è sparito con i ragazzi in cucina. Sono rimasta completamente sbalordita dal suo bacio sulla spalla e sinceramente non riesco a capire il perché del suo gesto. Mentre tornavamo indietro c’era un po’ di imbarazzo tra di noi ma alla fine ho cercato di fare finta di niente ed è sembrato funzionare.

Finalmente, dopo non so quanto tempo intravedo le ragazze. Sono favolose, sono vestite in modo semplice ma raffinato. Dio solo sa quanto le adori. Mi vengono vicino e in un attimo mi attirano nella mischia ed iniziamo a scatenarci. Inizio a ballare, a muovermi, il suono della musica sovrasta i miei pensieri e il mio corpo non ubbidisce più ai comandi che il mio cervello gli da. Abbiamo ballato fino allo sfinimento. Più o meno alle due del mattino iniziano ad andare via tutti e anche le ragazze, esauste, prendono le loro cose e vanno a casa.

Non ho visto Travis per tutta la sera e ne ero veramente felice. Entro in cucina e decido di sistemare un po’ prima di andare a letto visto che è un completo disastro. Dopo aver finito di sistemare apro il frigo per vedere se c’è qualcosa di fresco da bere, trovo un bicchiere pieno di fanta, sembra che qualcuno lo abbia preparato però poi non lo abbia bevuto e lo abbia messo in frigo per tenerlo a fresco. Ho troppa sete per lasciarlo li, così lo bevo tutto.

Con calma e il più silenziosamente possibile mi avvio su per le scale ma ad un certo punto la luce della camera degli ospiti si accende. “Ah, cavolo devo sbrigarmi, non voglio incontrarlo. Dai, ci sei quasi, apri la porta e fiondati in camera tua Beth, datti una mossa!” pensai. Avevo la mano sulla maniglia della porta quando…

“Sei in fuga da qualcuno mia cara Beth?”

“Io? Assolutamente no. Stavo solo andando in camera mia per dormire, come tutte le persone normali Travis e dovresti farlo anche tu.”

“Non ho particolarmente sonno, quindi sono sveglio.”

“Sono felice per te, comunque se non ti dispiace io andrei volentieri a letto.”

“Non credo dovremmo parlare?”

“E di cosa, illuminami. Ascoltami Travis, sono quasi le tre di notte e io sono stanca morta.”

“Magari potremmo parlare del perché sei così…”

“Così come scusa?”

“Così stronza!”

“Ah beh, grazie. Non sono qui per ascoltare solo degli insulti, quindi se vuoi scusarmi io vado a letto.”

“No! Tu adesso parli. Mi parli.” si avvicina, o no. Travis non avvicinarti ti prego. Troppo tardi, in un attimo mi carica sulle sue spalle e mi porta verso camera sua.

“Travis mettimi giù immediatamente o giuro che mi metto ad urlare come una dannata!”

“Fai come ti pare.”

Sto per iniziare ad urlare quando i miei piedi toccano terra. Ah, grazie a dio. Ha lasciato la porta aperta, prendo la rincorsa sto per uscire dalla sua stanza quando lui si piazza davanti a me e chiude la porta a chiave con la mano destra.

“Travis, fammi uscire immediatamente!”

“No!”

“Fammi uscire!”

La situazione stava letteralmente degenerando, mi stava venendo da piangere e non ne capivo nemmeno il motivo, così iniziai a prendere a pugni il suo petto.

“Cosa è successo Beth?” non doveva aggiungere altro, io sapevo a cosa si riferiva.

“Lui è morto! E’ morto Travis! L’amore della mia vita è morto e io dovevo morire con lui.”

In un istante i miei occhi si fecero pesanti, non riuscivo più a tenerli aperti e in un attimo le forze mi abbandonarono. Sento solo un grande tonfo e Travis che grida il mio nome.

Ciao ragazze. Spero che questo capitolo vi piaccia e attendo da tutte consigli e critiche. Ringrazio tutte le lettrici silenziose e vi lascio di nuovo il mio indirizzo Ask e Twitter nel caso abbiate domande, curiosità, consigli e critiche per la mia storia, eccoli: https://twitter.com/haroldsharm ask.fm/haroldsharm 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Capitolo 10.
Image and video hosting by TinyPic
POV’S TRAVIS

“Beth!” urlai.
In un attimo Beth era svenuta per terra e io non sapevo cosa fare. La presi in braccio, la feci sdraiare sul mio letto e andai in bagno a prendere un fazzoletto per poi bagnarlo e metterglielo sulla fronte.
Mezz’ora dopo: niente.
Un’ora dopo: grazie a dio Beth inizia a sbattere le palpebre, finalmente.

“Travis cos’è successo? Ho un cerchio alla testa assurdo, dio.”

“Beth, sei svenuta. Stavamo parlando e sei svenuta. Credo che tu abbia bevuto un po’ troppo stasera.”

“Ehi! Io stasera non ho bevuto proprio niente! O meglio, ho bevuto ma non credo la fanta faccia svenire le persone, non credi Travis?”

“Aspetta quale fanta?”

“Dopo aver finito di sistemare, ho aperto il frigo per vedere se ci fosse qualcosa di fresco da bere, così ho trovato un bicchiere di fanta e l’ho bevuta. Non pensavo fosse così grave!”

“Beth! Quella fanta l’ha preparata per me Micha, avevamo fatto una piccola scommessa e io ho perso e quindi l’avrei dovuta bere, solo che mentre era di spalle l’ho messa in frigo, ho preso un bicchiere vuoto e l’ho buttato via così gli ho fatto credere di averla bevuta.”

“Travis, ho capito, ma era semplice fanta, non riesco a capire perché sono svenuta.”

“Beth, non era semplice fanta!”

“Oddio e cos’era? Sono sicura fosse fanta però!”

“Certo, fanta era fanta ma era molto ma molto diluita con della Vodka. Mi dispiace da morire Beth, dovevo toglierla dal frigo prima di venire su in camera ma me ne sono completamente dimenticato.”

“Ah. Credo che sia stata quella a darmi alla testa, non reggo molto l’alcool. Scusa la domanda ma che ore sono?”

“Sono quasi le tre e venti… credo sia ora di andare a letto signorina.”

“Per una volta sono d’accordo con te. Buonanotte Travis.”

“Buonanotte Beth. Sei sicura di riuscire a stare in piedi?”

“Certo!”

Beth si alza in piedi e nel giro poco inizia a barcollare e sta per cadere di nuovo ma io la prendo in braccio e la porto in camera sua.

“Ma che cavaliere!”

“Con le ragazze in pericolo sono sempre un gentiluomo.”

“Allora, dovresti iniziare a esserlo anche quando non sono in pericolo.”

“Ti stai riprendendo bene, a quanto vedo.”

“Direi di si.”

L’appoggio sul letto, mi giro dall’altra parte per permetterle di mettersi il pigiama e dopo cinque minuti sento un colpo di tosse.

“Travis, grazie per quello che hai fatto per me.”

“Beth, non devi ringraziarmi, è quello che fanno gli amici, si aiutano.”

“Hai ragione Travis, buonanotte.”

“Buonanotte Beth.”

Stavo per uscire da camera sua quando mi viene in mente un cosa…

“Ah, Beth.” mi avvicino al suo letto.

“Sono contento che tu stia meglio.” mi piego e le lascio un bacio all’angolo della bocca.

In un attimo sono fuori dalla sua camera per dirigermi nella mia. Mi metto il pigiama, mi sdraio a letto e in un secondo sono tra le braccia di Morfeo.
Sembra passata un’eternità da quando mi sono addormentato, invece un delizioso profumino di pancakes mi sveglia.

“Ah, Beth”. penso prima di alzarmi, farmi una doccia rinfrescante e andare giù a fare colazione.

Ciao ragazze. Spero che questo capitolo vi piaccia e attendo da tutte consigli e critiche. Ringrazio tutte le lettrici silenziose e vi lascio di nuovo il mio indirizzo Ask e Twitter nel caso abbiate domande, curiosità, consigli e critiche per la mia storia, eccoli: https://twitter.com/haroldsharm ask.fm/haroldsharm 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11. ***


Capitolo 11.
Image and video hosting by TinyPic
POV’S BETH

Stamattina mi sono svegliata davvero di buono umore e davvero riposata. Ieri sera dopo che Travis è uscito dalla mi stanza mi sono addormentata come una bambina piccola. Devo ammettere che è stato davvero carino da parte sua accudirmi mentre ero svenuta, non è una cosa che farebbero tutti. Sono rimasta davvero spiazzata dal bacio che mi ha dato all’angolo della bocca, sarebbe anche da stupidi negare di essermi addormentata senza il sorriso sulle labbra.

Adesso, sono in cucina a preparare pancakes per colazione. Di solito mamma li prepara sempre la domenica oppure li fa quando è felice e io sotto questo punto di vista ho preso da lei.
Dopo un po’, sento due mani che mi coprono gli occhi.

“Chi sono?”

“Umh… Ti prego dimmi che sei Orlando Bloom, ti prego” scoppio a ridere.

“Siamo di buon umore stamattina?”

“Direi di si, ma se non mi lasci i tuoi pancakes si bruceranno e non avrai nulla da mangiare per colazione.”

“Subito capitano. Hanno davvero un bell’aspetto.”  

“Travis, mi allunghi il contenitore della cioccolata in frigo, per favore?”

“Certo!”

Dopo aver messo in un grosso piatto tutti i pancakes e aver preso la cioccolata fusa e il miele, iniziamo a mangiare.

“Beth… Lo so che non dovrei chiedertelo, soprattutto non dopo ieri sera ma io voglio sapere cosa è successo, cosa ti è successo.”

“Travis, non ti conosco nemmeno e poi non credo siano cose che ti riguardano.”

“Beth, ti prego.”

Non potevo dirgli di Andrea, non era mio amico e non lo conoscevo nemmeno, non potevo. Non mi fidavo, ma se lasciassi stare continuerebbe fino a che io non glielo dica, magari avrei tralasciato qualche particolare…

“Okay, va bene, ti racconterò tutto.”

“Okay, io ti ascolterò.”

“Io e Andrea ci siamo conosciuti tre anni fa, diciamo che la prima volta che ci siamo visti ci siamo solo scontrati e chiesti scusa, poi da li ci siamo rivisti varie volte. Dopo abbiamo iniziato a uscire prima come amici e poi a frequentarci. E’ stato il mio primo amore, era diventato tutto per me, lo amavo con tutta me stessa. Una sera però, doveva raggiungermi ad una festa che avevano organizzato a scuola solo che non mi ha mai raggiunta. Un camionista ha avuto un colpo di sonno e non ha visto Andrea, Andrea pur andando piano non ha fatto in tempo a frenare che è stato completamente travolto. E’ morto due ore dopo all’ospedale. Ecco, la storia che volevi tanto conoscere.”

“Mi dispiace da morire Beth.”

“Grazie, ma pian piano te ne fai una ragione. Ti abitui a non averlo in giro e ad andare avanti senza di lui...”
 
POV’S TRAVIS

Ora sapevo cosa le era successo. Ora sapevo chi era quel ragazzo nella foto, ora capivo quello sguardo triste e affranto di Beth nel guardare quella foto. Però c’era qualcosa che non quadrava: come faceva una ragazza ad essere così innamorata e poi dire si era abituava a stare senza di lui. Non credevo che Beth fosse così senza cuore. Non è senza cuore, semplicemente non me lo ha detto e se non me lo ha detto vuol dire che mai me lo dirà. Mi sa che dovrò scoprilo da solo.

“Beth, ti dispiace se vado a fumare una sigaretta?”

“No, no preoccuparti, io intanto sparecchio e metto in ordine. Dopo andrò a farmi una doccia, quindi il bagno sarà occupato per un po’.”

“Si, cero. Tranquilla.”

Per fortuna che prima di venire giù a fare colazione avevo preso il telefono. Dopo essermi assicurato di aver socchiuso per bene la porta ed essermi allontanato un po’ tiro fuori il telefono e chiamo l’unica persona in grado di aiutarmi: Alex.

“Ciao Alex, sono Travis.”

“Cosa vuoi Travis?”

“Ci siamo svegliati male stamattina principessa sul pisello? Ho bisogno del tuo aiuto.”

“Sei tu che mi irriti Travis. Se ti serve il mio aiuto per portarti a letto la mia amica, scordatelo.”

“Ehi. Così mi offendi, io non ho mai detto questo.”

“Allora, arriva al punto Travis.”

“So tutto. Di Andrea.”

“Oh, te lo ha detto lei?”

“Si, ma credo mi abbia mentito.”

“Se te ne ha parlato non penso ti abbia mentito.”

“Non mi ha parlato del periodo dopo la sua morte, mi ha solo detto che si è abituata a vivere senza di lui. Ma un attimo prima mi ha detto di amarlo alla follia e questo mi è risultato alquanto strano.”

“…”

“Ehi, Alex, sei ancora li?”

“Si, Travis, ci sono. Travis, Beth dopo la morte di Andrea si è tagliata per mesi ed è andata da uno psicologo per mesi.”

Sentii un tuu tuu familiare: Alex ha chiuso la telefonata.

Cazzo.

Ciao ragazze. Spero che questo capitolo vi piaccia e attendo da tutte consigli e critiche. Ringrazio tutte le lettrici silenziose e vi lascio di nuovo il mio indirizzo Ask e Twitter nel caso abbiate domande, curiosità, consigli e critiche per la mia storia, eccoli: https://twitter.com/haroldsharm ask.fm/haroldsharm 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2467387