Any wind can change

di Coco
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sweet september ***
Capitolo 2: *** Here I come, here I go ***
Capitolo 3: *** Moments of pure eternity ***
Capitolo 4: *** Such a sparkling forest ***



Capitolo 1
*** Sweet september ***


Virginie amava il mese di Settembre. forse perchè ne amava i colori caldi e al contempo malinconici, il vento gentile e l'umore variabile. forse perchè Settembre la rispeccchiava più di qualunque altro mese dell'anno.
*SEMPTEMBRE EN PARIS*
Inoltre Settembre, da 4 anni a quella parte, voleva dire ritorno. ritorno a Beaubaxtons, ritorno al mondo magico racchiuso in quelle mura incantate, ritorno alla libertà più pura che avesse conosciuto in 15 anni di vita. certo, di norma scuola e libertà costituiscono un'ossimoro perfetto, ma non per Virginie Fairbanks. Libertà e scuola sono sinonimi, e come sarebbe potuto essere altrimenti?
come poteva essere altrimenti, se ogni volta che varcava la soglia di casa, ad accoglierla erano solo freddezza e austerità?
La freddezza di sua madre, Fanny Barnier, prima ambasciatrice magica in Inghilterra ora ricca mantenuta, amante dei viaggi, dei gioielli e di qualsiasi piacere, che lei puntualmente anteponeva all'esistenza della sua unica figlia.
L'austerità di suo padre, Eugene Fairbanks, facoltoso discendente di una delle più antiche casate scozzesi, troppo preso da scappatelle di ogni sorta e da oberanti impegni di lavoro da ricordarsi che prendersi cura di una figlia non significa solo riporre sul tavolo della cucina un cospicuo assegno settiamanale.
No, quello non sarebbe stato il mese del ritorno se non in un'unico senso: Virginie sarebbe ritornata nel suo paese natale, la Gran Bretagna. Addio Parigi, addio Francia, addio Beaubaxtons.
*Hai tempo da qui a 30 giorni per preparare scotoloni e valigie, non voglio attendere oltre, Virginie. questi Parigini mi stanno dando alla nausea da più di dodici anni, ora è davvero abbastanza. ho contattato il preside della tua nuova scuola, esimio collega, il quale è ovviamente onorato di accogliere di nuovo un Fairbanks a Hogwarts.*
In momenti come quello sarebbe stato perfettamente inutile protestare, piangere, opporsi a quella decisione per cui non le era stato nemmeno chiesto il consenso. E allora...
*Grazie, papà*
Hogwarts, e sia.

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Capitolo 2
*** Here I come, here I go ***


Una lacrima era scesa, fugace e improvvisa, quella notte. Una lacrima a rigarle il volto, a scenderle dagli enormi occhi color foresta, a correrle lungo gli zigomi alti e pronunciati, a morirle tra le labbra rosee e soffici, profumate di fragola. Quella lacrima a ricordarle il passato, a chiudere definitivamente un capitolo della sua vita per aprirne uno nuovo, misterioso, in terra inglese.
Ecco la prima notte a Londra, un misto di malinconia e timore, di speranza e di agitazione.
E dire che, secondo i suoi ingenui piani, l'indomani avrebbe dovuto riabbracciare le sue più care amiche, varcare la soglia della sua amata scuola, cominciare un nuovo anno, il quarto, fiera e tranquilla come era sempre stata.
e invece no, qualcun altro ha deciso per me.


La mattina del 10 settembre lo specchio della camera d'albergo *solo per stanotte, domani dormirai nel dormitorio di Hogwarts, sei contenta cara?* rifletteva l'immagine di una bambina spaurita, nell'atto di contemplarsi e di perfezionarsi, come avesse dovuto passare sotto gli occhi di un severo esaminatore.
*oggi quelli mi vedranno per la prima volta*
chissà cosa avrebbero pensato alla vista di quell'esile figura, fasciata da uno stretto abito color malva, di taglio classico *all'ultima moda di parigi cherie*, impreziosito da una spilla a forma di giglio, orgoglio dei Fairbanks, sul petto e da un giro di perle al collo rubate alla cara mamma...cosa avrebbero pensato di lei, del suo sgurdo, dei suoi atteggiamenti, del suo accento francese? l'avrebbero ammirata, esclusa, schernita?
troppe domande, e un taxi che aspetta di sotto da più di venti minuti.
Virginie raddrizza la spilla, da un'ultima spazzolata ai lunghi capelli ramati e, dopo qualche manovra, li appunta con un fermaglio orientale della stessa tonalità del vestito.
*Sono pronta*
E si precipità giù per le scale.


Il binario 9 e 3/4, che strana trovata. E' stato facile accedervi e ma ora i nervi di Virginie sono sul punto di scoppiare.
Grida, abbracci, saluti in ogni direzione, e lei, sola, la pesante valigia in mano.
*Papà è molto impegnato e la mamma stra ancora dormendo, ti spiace andare da sola?*
Ecco il treno. Orde barbariche vi si precipatano incontro, le spinte e le corse si sprecano. La ragazza col vestito color malva si fa strada tra la folla...
*Ma cosa avranno da correre, temono di perdere il treno? Non lo sanno che come minimo prima di partire devo fumarmi una sigaretta?* Virginie ha una ragazza accanto a sè. è alta, slanciata, e il suo viso abbronzato è incorniciato da una massa di capelli biandi arruffati, alcuni dei quali sono intrecciati ad un cravattino rosso-oro allacciato alla bell'emmeglio. La sua voce squillante sovrasta le urla: *Non trovi anche tu che tutti questo mocciosi dovrebbero essere stipati in un treno a parte?*
Virginie risponde con un sorriso e porge la mano alla sconosciuta *Se stessero in un altro treno almeno potrei capire cosa devo fare, dove devo andare e a chi devo chiedere senza prima morire di emicrania! comunque piacere, Virginie Fairbanks e tu ti chiami...*
*Christabel, Christabel Osgood. Aspetta, non dirmi che sei del primo anno! Voglio dire, non ti ho mai vista prima ma mi rifiuto di credere che hai undici anni!*
*Infatti, ne ho quindici e vengo dalla Francia...ma da oggi sono allieva di questa scuola, temo*
*Tres bien, vedrai che l'adorerai* Lei adorava Beaubaxtons, ma fino a quel momento non trovava in Hogwarts niente di adorabile, eccetto quella ragazza gentile che l'aveva appena presa per mano e trascinata sull'espresso superando studenti entusiasti e genitori commossi.
*Dio fà che non sia tutto così complicato*

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Capitolo 3
*** Moments of pure eternity ***


tutto era così dannatamente strano.
gli scomparti pieni di sconosciuti, l'odore di caramello proveniente da uno strano baracchino contenente leccornie di ogni genere, persino la bionda chioma di Christabel la facevano sentire tremendamente a disagio.
*cosa ci faccio qui, io? sangue, lingua, naso francese in mezzo a tanti occhi puntati su di me? non ho mai detestato mio padre tanto quanto in questo preciso momento*
almeno uno posto a sedere l'aveva trovato, dopo svariate ricerche, in fondo, negli ultimi vagoni. Christabel l'aveva condotta, sicura, come se qualcuno le stesse tenendo il posto.
*finalmente, Christa, sarò qui da più di mezz'ora!*
*cielo Lily quanto la fai lunga...ho fumato una sigaretta e raccattato una povera dispersa..mi pare che con questo ho fatto il mio dovere quotidiano senza sentire ramanzine da parte tua, non trovi?*
Lily. la ragazza davanti a Virginie faceva di nome Lily e aveva senza ombra di dubbio il sorriso più luminoso che avesse mai visto. i suoi occhi allegri,le sua espressione accogliente, il modo di stringere la mano con la sua *benvenuta ad Hogwarts, Virginie* l'avevano fatta immediatamente sentire a casa.
neanche un'ora e già non era più da sola. due adorabili paia di occhi la osservavano senza altezzosità, senza pregiudizi...in un nanosecondo si trovò già a parlare spiglatamente di sè, con l'ausilio di un pacchetto di cioccorane e sotto la richiesta di un'infinità di domande.
*com'è Parigi, sono così belli i negozi come dicono?*
*dov'è esattamente dislocata Beaubaxtons? sai se ce lo dicessi ci forniresti un'informazione assai utile...*
*davvero sei una Fairbanks? sai che tuo padre e la mia matrigna hanno collaborato alla stesura dell'ultimo disegno di legge per migliorare la protezione delle carceri?*
*dove hai preso quelle scarpe?*
un fiume di parole le sommerse letteralmente

Griffyndor, Hufflepuff, Slytherin e Ravenclaw. Le case di Hogwarts.
*appena arriveremo sarai subisto smistata insieme ai più piccoli...speriamo che tu finisca tra noi* aveva raccontato Lily. Virginie l'aveva sentita anche parlare di un cappello parlante, della pessima reputazione degli Slytherin e di come una volta assegnata a una casa, questa sarebbe, volente o nolente, diventata la sua famiglia.
e ora era lì, in procinto di fare il suo ingresso nella Sala Grande, circondata da undicenni terrorizzati e lei stessa con le ginocchia tremanti.
*mai avrei pensato di innervosirmi per una tale bazzeccola*
eppure, nella vita non si può mai sapere.
ecco.
le enormi porte si aprono e segnano ai nuovi studenti la strada pèer il capello parlante. Virginie, avvolta da un mantello nero, spicca in mezzo agli altri, non solo per altezza. gli sguradi sono tutti per lei per la "nuova ragazza Francese", le cui gote sono ormai dipinte di un rosso intenso.
quattro lunghi tavoli. ecco Lily *occhiolino* e Christabel *sorriso*.
tra mille paia di occhi solo uno la segue senza mai perderla di vista. tra mille sguardi curiosi solo uno la contempla estasiato. e, tra mille, Virginie, lo sente.
come attratta da una calamita si volta di scatto per individuare tra gli altri chi la stia facendo sentire più che osservata, più che scrutata.
di scatto, le cade il fermaglio e la sua chioma color del rame si scioglie lungo la schiena mentre la ragazza incontra gli occhi che tanto l'avevano cercata.
è un'attimo.
due occhi castani, profondi e aggrottati, la fissano senza indugio. lei abbozza un sorriso, scrutando il volto di quel ragazzo, come rapita.

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Capitolo 4
*** Such a sparkling forest ***


*vuoto.
improvviso.
perchè io non so chi sei.
ma hai gli occhi più belli che io abbia mai visto.
quest'estate, io e James siamo andati nei boschi dove ha trascorso le sue prime estati. in Scozia.
c'era un bosco, e posso giurarlo, lo rivedo proprio ora nei tuoi occhi.
sei buffa, ti hanno dato un mantello riciclato, oltremodo lungo...anche se questo non sembra preoccuparti particolarmente ora, hai altro a cui pensare.
il Cappello non mente, non aver paura*


Eleonor Dippet...Hufflepuff!
Virginie Fairbanks!
*ecco. è ora, vai.*
la ragazza procede con lentezza e ,apparente, tranquillità. appena seduta, il Cappello la rende partecipe delle sue elucubrazioni.
*Fairbanks, uhm, nome conosciuto...
il buon sangue non mente: GRIFONDORO!*
un sorriso si distende sul volto della fanciulla, i cui occhi corrono lungo il tavolo della sua nuova casa in cerca di Christabel e Lily; le due ragazze stanno gridando il suo nome tra le risate...la bionde alza il pollice e chiude l'occhio destro con convinzione.
*Martin Fletcher!*
è fatta.
Virginie si affretta a sedersi tra i Grifondoro, un pò stordita e un pò euforica. Lily le sfoggia un sorriso e le cinge il collo con le braccia pallide, stampandole un bacio rumoroso sulla guancia.
*vedrai, ti piacerà*
proprio nell'atto di ringraziare la compagna, la novella Grifondoro distinse in un un gruppo di ragazzi seduti poco lontano da loro, quegli occhi. di nuovo quegli occhi su di lei. fuggevole, lo sguardo dello sconosciuto si spostò verso l'amico che aveva al suo fianco, il quale gli stava parlando da almeno dieci minuti di qualcosa a lui totalmente sconosciuto.


*Sirius, ma mi stai ascoltando? Dio sembra che qualcuno ti abbia fatto un sortilegio...*
*Macchè Ramoso, ti stavo ascoltando, certo, anche se confesso di essere rimasto piacevolmente colpito dalle...ehm...novità di quest'anno...*
*ora capisco tutto, in effetti siamo a scuola già da due ore, è ora che cominci a trovarti qualcuna da rincorrere...non vorrai trascorrere un'intera giornata di castità, che ne sarebbe dei tuoi ormoni da dodicenne?*
*simpatico, Potter, davvero simpatico...
hey Remus, tu che tutto vedi e tutto sai, chi è la ragazza?*
un ragazzo dall'aria assorta, preso totalmente dai suoi pensieri, si svegliò repentinamente, come uscito da un lungo torpore, e sgranò gli occhi verso l'interlocutore *ovviamente, Felpato, non posso conoscerla dal momento che, come mi hai fatto gentilmente notare tu, è la prima volta che mette piede a Hogwarts...*
*sei dannatamente intelligente Lunastorta, cinque punti a Griffyndor per l'acuta osservazione*
ecco lo spettacolo privato dei Malandrini Sirius Black, James Potter e Remus Lupin, re del sarcasmo e rubacuori impenitenti.
al loro quinto anno alla scuola di magia di Hogwarts.

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