Life after university

di gwuncan99_gwen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Lancio un ultimo sguardo alla figura snella e slanciata che ritrae davanti ai miei occhi lo specchio del bagno, facendomi scappare un sorriso di soddisfazione e superiorità. Mi chiamo Heather Watson, la più temuta dell'università. Sono la calcolatrice, la ragazza perfetta che tutti i maschi desiderano e che tutte le femmine invidiano. Ho una famiglia benestante che ha potuto pagarmi gli studi a questa prestigiosissima università di Oxford, e sono la più conosciuta qui dentro. Cosa posso desiderare di più nella vita?
"Cazzo Heather, apri questa porta!" 
Ah sì, che la mia coinquilina sparisca dalla faccia della terra.
Continua a sbattere rumorosamente la porta, attendendo impaziente che io esca.
"Un attimo, cara. Devo finire di sistemarmi per bene!" ribatto io col mio solito tono di presunzione.
"Con calma, eh!" dice sarcastica, arrendendosi al mio caratterino.
Ho vinto un'altra volta io. Sorrido.
Ritorno con lo sguardo sullo specchio. Il vestito extra corto nero mette in risalto le mie sensuali curve e la mia pancia piatta. Farò colpo anche stasera, ma non darò la soddisfazione a quei luridi ragazzi di aver fottuto la ragazza più sexy della scuola.
Dopo venti minuti pieni, esco da lì, sotto lo sguardo, sicuramente d'invidia, di Gwen. Fra tutte le ragazze del mondo, proprio questa darkettona doveva capitarmi nella stanza?! Alloggiamo nei dormitori accanto all'edificio scolastico.
"Pronta per la festa, Gwen?" le chiedo io strafottente.
Sa che la sto prendendo in giro, visto il suo aspetto sicuramente poco decente per una festa. Per la festa della fine degli esami finali! Sicuramente avrò preso i voti più alti, ed avrò finalmente la laurea che aspetto da cinque anni di studi e sopportazioni della mia amichetta qui affianco.
"Ma se non mi hai nemmeno dato il tempo di andare in bagno?!" sbotta esasperata.
"Il peggio è il tuo. Vai con quel novellino? Come si chiama...Trent?" la stuzzico io, sapendo che si è lasciata da poco, ormai.
"VAI AL DIAVOLO." si rinchiude in bagno, sbattendo rumorosamente la porta.
Ignorando la sua reazione, indosso i miei tacchi a spillo ed esco dalla stanza.
"Bellezza!" si avvicina il punk del dormitorio, noto per le sue bravate poco amichevoli ai coinquilini. Nessuno, a parte il suo amichetto Scott, si è mai azzardato a condividere la stanza con lui.
"Ciao scarafaggio." ribatto, continuando a camminare sensualmente.
"Gwen si sta facendo la doccia." lo informo dopo, girandomi.
"Bene." mormora in un ghigno, aprendo la porta, e scomparendo al suo interno.

Il locale della festa è poco distante dal dormitorio, per cui vado a piedi. Al mio arrivo, noto con piacere che è già stracolmo di laureandi, tutti con l'obbiettivo di ubriacarsi e divertirsi, come se non ci fosse un domani.
Dietro di me arrivano Gwen e Duncan, che si tengono mano nella mano.
Gwen indossa un vestito piuttosto scollato, formato da un corsetto nero e una gonna che le arriva a metà coscia, ed ha optato per i suoi immancabili anfibi neri lucidi. Darkettona.
Hanno tutti e due un aspetto a dir poco eccitato.
"Vedo che avete già iniziato i festeggiamenti." commento incrociando le braccia, con un pizzico di malizia.
"Vedo che non ti fai mai i cazzi tuoi." continua la dark, infastidita.
"Mettete da parte l'odio e andiamo a prenderci una bella sbronza!" il punk la trascina entusiasto nel locale, che dopo un attimo di esitazione raggiungo anch'io.
La musica alta pulsa forte nelle orecchie, e questo mi sballa del tutto. Già noto che alcuni ragazzi mi hanno riconosciuta, e mi offrono da bere. Poverini, pensano di riuscire nel loro intento ubriacandomi?
Rido pensando ai loro desideri irrealizzabili, bevo un sorso di margarita e mi butto in pista.

"Buena sera, señorita."

Oh no, no, no, NO! Lui no. Non qui. Non quando ho voglia di divertirmi e lasciare per un po' i problemi da parte. Non il ragazzo che non ho mai saputo battere nei voti, nelle doti atletiche e nel campo romantico. Non l'unico ragazzo capace di competere con Heather Watson!
Stringo i denti dalla rabbia.

"Alejandro."
 

Angolo di gwuncan99!
Ciao a tutti!! Sì, sono pazza...Ho un'altra storia da continuare e mi metto a scrivere questa long ^^"
Ma era da tanto che io e Gwen avevamo deciso di collaborare!:3 Abbiamo scelto di fare una AxH, visto che facevamo sempre
DxG (anche se ho deciso di aggiungere qualche comparsa dei due!) Ci sarà anche la SxD, e due personaggi  che ostacoleranno i nostri protagionisti!
Fateci sapere come va! Recensite!:D
gwuncan99

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***





Alejandro raggiunge il centro della pista, accompagnato dagli urletti eccitati di alcune stupide cotte dello spagnolo.
Mi guarda dall'alto al basso, sorridendo beffardo.
-Heater Watson, la ragazza più sexy della scuola. Peró, che onore- sorride, un sorriso a trentadue denti davvero fantastico.
Ma che sto dicendo? Non devo farmi ingannare dalle sue galanterie.
-Alejandro Burromuerto, il ragazzo più amato della scuola- sibilo.
La musica è davvero alta e un migliaio di luci psichedeliche illuminano la pista.
Noto Duncan e Gwen già mezzi sbronzi, con una bottiglia di Vodka in mano.
Alejandro si allontana, come se la conversazione fosse finita.
-Ehi, Heater!- una voce mi chiama, da qualche parte nella folla.
Una ragazza bionda, accanto ad un tipo dai capelli rossi.
-Dawn!- esclamo.
La biondina esce dalla folla, e si avvicina.
Indossa un vestito blu scuro, corto fino al ginocchio, monospalla.
Semplice, ma risalta i suoi occhi color ghiaccio.
-Allora, come va con Al?- chiede con voce maliziosa, facendosi scappare una risatina.
Non intendo subito il significato delle sue parole, e la guardo sbigottita.
Ha già bevuto qualcosa, sento un odore di Alcol provenire dalle sue labbra.
-Che intendi?- chiedo.
Lei ride ancora una volta, poi assapora un altro bicchiere di Mojito.
-Andiamo, tutti qui a scuola sappiamo che tu e lo spagnolo vi frequentate!- aggiunge.
Chi ha messo in giro queste assurde voci?
-Dawn, non credere a tutte le balle che raccontano i laureandi- le dico.
Lei emette un altra risatina divertita.
-Ci sei andata a letto?- mi chiede, divertita.
-Dawn che cazzo stai dicendo?- la scuoto violentemente, è già ubriaca fradicia evidentemente.
Mi allontano, lasciandola lì in mezzo alla pista.
Sono intenzionata a raggiungere Alejandro, ha messo lui in giro le voci della presunta "frequentazione".
-Alejandro!- urlo.
La musica ha raggiunto livelli altissimi, e tutti i laureandi sono sbronzi.
Noto Gwen e Duncan abbracciati in pista, ridono come matti.
Domattina voglio proprio sentire le lamentele di Gwen, di sicuro dopo questa sbronza avrà un mal di testa pazzesco.
Cammino velocemente, incurante (o quasi) dei piedi dolenti per via dei tacchi.
Solo allora vedo ciò che non avrei mai dovuto vedere.
Alejandro sta baciando appassionatamente un altra ragazza, nell'angolo della sala.
Non riesco più a ragionare, e le lacrime mi salgono.
Non riesco a trattenerle, e cominciano a cadere dai miei occhi color cenere.
Il mascara cola insieme a loro, e mi sento come una stupida.
Voglio andarmene da questa festa il prima possibile, inventerò di aver bevuto troppo e di stare male.
Prima di poter uscire, Gwen mi blocca.
-Heaty! Vieni a bere con noi!- esclama la Darkettona, indicandomi una bottiglia di Vodka.
-No, non ne ho voglia- sussurro.
Ho ancora gli occhi lucidi, per cui abbasso lo sguardo.
Non voglio si noti che sto piangendo.
Lei ride scioccamente, poi mi porge un bicchiere di Vodka.
-Andiamo, che sarà mai un bicchierino?- aggiunge, scoppiando a ridere.
Ha ragione, bisogna divertirsi, questa è una festa!
E poi, perchè dovrei stare male per Alejandro?
Io non lo amo, non so neanche perchè ho pianto, forse è stata una reazione impulsiva e sicuramente eccessiva.
Prendo il bicchiere, e me lo scolo di un fiato.
Poi vado in pista e comincio a ballare sfrenata.



***



La mattina dopo, mi risveglio nel mio letto con la testa pronta ad esplodermi.
Non mi ricordo più niente di ieri sera, anzi, tutto è un ricordo confuso.
Tento di alzarmi, ma di nuovo la testa mi gira e mi costringe a sedermi.
-Gwen, che succede?- domando, con la bocca ancora impastata per il troppo bere.
Solo allora mi accorgo che Gwen non c'è.
Sulla porta, con un espressione beffarda, c'è proprio lui.
Alejandro.



Angolino di Gwen!

Ciao carissimissimerrimi lettori! Sono Gwen, ebbene sì, questo capitolo è mio!
Allora, che vi sembra? Perfavore, qualche recensioncina piccola piccola, anche bandierine arancioni, 
tanto non so neanche se merito quelle -_-"
Spero comunque qualcuno si faccia vivo e che legga la storia, e magari che nel suo cervellino si
accenda una lampadina che le dica "perchè non recensisco?" XD
Vabbe, adesso sfavillo via (???) XD
Baci :3

Gwen

 

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


"Cosa ci fai qui?!" balbetto piuttosto confusa dalla situazione. Mi trovo ancora vestita sul divano, con un mal di testa terribile, il trucco tutto sbavato e i capelli arruffati. Più un Cretinandro davanti a me, in casa mia. Come dovrei sentirmi?!
"Come sei entrato?!" chiedo ancora, alterandomi di più.
Alejandro sbuffa, come se fosse lui quello irritato. "Calma, chica! La tua amichetta mi ha aperto la porta dieci minuti fa." risponde poi tranquillo, sfoggiando un ghigno.
"Ah." abbasso lo sguardo, per non incontrare la sua faccia da schiaffi. "Dov'è adesso?!"
Intanto un rumore di passi si era diffuso nella stanza.
"Indovina un po'." mormora divertito Burromuerto, lanciando uno sguardo al ragazzo che si era appena diretto in cucina.
"Buongiorno." è Duncan che, piuttosto stanco, apre il frigorifero per prendere una birra. Evidentemente si è appena svegliato, e porta solo i boxer.
Mi copro istintivamente gli occhi con le mani. "Cerca di vestirti decentemente quando sei in casa mia!" lo sgrido acida, ma ricevo solo una risata da parte sua.
"La casa è anche di Gwen." sorride vittorioso, ritornando in camera della mia coinquilina. Con lei farò quattro chiacchiere più tardi.
Vengo risvegliata dai miei pensieri da Al, che aveva tossito leggermente.
"Comunque. Volevo solo accertarmi che tu stessi bene. Sai, ieri tu e la ragazza di Duncan eravate molto ubriache, quindi vi ho accompagnate io qui." spiega, lasciandomi a bocca aperta. Balbetto cercando di dargli una risposta sensata, ma vengo subito bloccata. "Ma sono arrivato poco fa, non credere che io sia rimasto nel vostro dormitorio!" precisa, facendomi tirare un sospiro di sollievo.
"Bene." mi limito a dire.
"Bene? E' questo tutto il tuo ringraziamento?" è piuttosto infastidito dalla mia reazione.
"Cosa dovrei dirti?! Grazie Alejandro, mio salvatore! Se non ci fossi tu!" comincio a gesticolare e parlare con finto tono di gratitudine, ricevendo una sua occhiataccia.
Si gira verso la porta. "Mi auguro per te che tu sia riuscita a prendere un voto più alto del mio agli esami." mi schernisce ironico. "Ci si vede alla consegna delle Lauree, Watson!" fa un cenno con la testa, uscendo dalla stanza.
Resto imbambolata a fissare la porta.
"Maledetto!" urlo poi, alzandomi dal divano.
Che male questi tacchi...Ma ancora li indosso?! Mi dirigo verso il bagno, intenta a farmi una bella doccia per riprendermi dal post-sbornia, ma noto con disgusto che è occupato.
"Finitela e uscite di qui!" strillo nuovamente, girando la testa da un altro lato.
"Ma che hai capito! Gwen sta male!" spiega Duncan, facendomi capire che non stavano facendo nulla di strano.
Mi giro verso di loro: Gwen sta vomitando, mentre Duncan, vestito decentemente, le tiene i capelli per non farli sporcare. Quando finisce, la porto in cucina sbuffando. "Vieni dai, ti do un antidolorifico." dico quasi premurosa. Quasi. 
Questo non è un buon giorno per me. Mi sono ritrovata Alejandro Burromuerto in casa, e in più non posso rilassarmi perché Gwen sta male e il suo fidanzatino è qui a rompere. Non vedo l'ora di fare le valigie ed andarmene.
Avevo pensato di ritornare in Canada dai miei, mentre Gwen sarebbe andata a vivere a Londra. Sicuramente l'avrebbe seguita anche questo punk da strapazzo.
Sbuffo, pensando che lei avrà una vita felice, mentre io dovrò trovare lavoro e vivere da sola finché non avrei trovato la mia anima gemella.  E poi, io non credo al vero amore. 
Rimango a fissare i due che si scambiano effusioni davanti a me.
No. Tutto questo non fa per me!

**

Dopo aver passato una tranquilla giornata in giro per i negozi con Dawn, mi affretto a salire le scale per raggiungere il dormitorio, pregando di non trovare Gwen e Duncan a limonare invece di sistemare tutto per il trasloco. Intanto che suonò alla porta, vedo Dawn che saluta Scott con un veloce bacio sulle labbra, raggiungendomi poco dopo.
"Gwen è in casa?" mi chiede sorridente.
"Sì. E spero abbia fatto il suo lavoro." ribatto incrociando le braccia. Prima che la mia pazienza fosse scoppiata, la dark ci apre la porta.
"Dawn!" trilla felice, abbracciando forte la ragazza, mentre io entro in casa.
Noto con piacere che la sua roba è già sistemata negli scatoloni, e che il punk non c'è. Quando Gwen ebbe finito di parlare con raggio di luna, chiuse la porta, andandosi a buttare sul divano.
"Oh, quanto è dolce..." mormora persa nei suoi pensieri, mentre fissa il cellulare.
"Chi?" chiedo pur non interessandomi, sistemando gli scatoloni.
"Duncan!"
"Ah...un punk dolce. Questa mi è nuova." sputo acida, sedendomi sul poco spazio di divano che la dark ha lasciato. "E che fine ha fatto il chitarrista?"
Lei cambia espressione, tornando giù di morale. "E' storia passata ormai." dice in un fiato, alzandosi dal divano.
"Quindi la tua storia con Duncan è ufficiale?" cerco di cambiar discorso, sapendo di aver toccato un tasto dolente per Gwen.
"Sì!"
Faccio un'espressione disgustata.
"Heather Heather...Dovresti provarlo l'amore, sai?" mormora poi maliziosa. "E so già chi potrebbe essere il prescelto..."
"Oh no. Alejandro Burromuerto NO." sibilo acida, facendola sghignazzare.
"Andiamo...Io non ho mai nominato Alejandro!" scoppia a ridere. "So già che si sta sentendo con una ragazza che non era nel nostro stesso corso."
"Ah sì?" cerco di restare indifferente.
"Sì...Credo che si chiami...Jo! Sì, proprio Jo!" va in cucina a prendere qualcosa.
"Jo?! Quel maschiaccio che vedevo sempre in palestra?" poco dopo non frenai le risate, scoppiando in una fragorosa risata. "Povero Burromuerto."
D'un tratto il cellulare cominciò a vibrare. Un messaggio.

 
Ehi chica. Ti va di prendere un caffè davanti al bar dell'università?
Sai, da amici!
-Alejandro.

 
La ragazza al mio fianco scoppia a ridere.
"Quello è cotto di te!"
"Povero illuso." mormoro in un ghigno, socchiudendo gli occhi a due fessure. "Avrò la mia vendetta dopo tutti questi anni."

 
Angolo di gwuncan99

Ciao a tutti! Ho riaggiornato la nostra storia un po' in ritardo, per tanti motivi^^"
Comunque, ho letto la nostra recensione neutra e mi sono accorta che alcuni personaggi sono OOC, come ora ad esempio
Gwen e Duncan, e infatti ho messo OOC nell'introduzione...
Volevo solo dirvi che questa breve ff era come una prova per me e Gwen, visto che volevamo collaborare da tanto...
Abbiamo scelto una AxH per non fare sempre DxG, ma si vede che non siamo molto portate per questa coppia, anche se ci piace molto ^^"
Spero comunque che questo nostro sforzo vi sia di gradimento, ma se la storia non piace a nessuno saremmo
costrette ad eliminarla e fare una storia DxG...Magari ci esce meglio!çç
Beh, fatemi sapere!:)
gwuncan99

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***



Apro l'armadio bianco della stanza, notando quanti pochi vestiti sono rimasti.
Tutti gli altri sono ormai ripiegati nello scatolone, pronti ad andare in Canada.
Sospiro a questo pensiero. Devo ammettere che l'università mi mancherà, forse.
Forse.
Infatti in quel momento Gwen apre la porta del bagno,ed esce.
Ha la pelle più pallida del solito, le guance sono solcate da profonde occhiaie violacee.
-Wow, ti noto in perfetta forma- la sfotto, scorrendo i vestiti.
Lei mi fulmina, poi ingerisce una pastiglia per il mal di testa.
-Lascia perdere, Watson. Sto malissimo...- si porta velocemente una mano alla bocca, per poi
correre in bagno.
Tiro fuori dall'armadio un top di paiettes nere, jeans neri lucidi molto attillati, zeppe nere e una borsa di Prada, ovviamente vera.
L'ultimo tocco sono gli occhiali da sole leopardati e il rossetto rosso.
Esco poi dalla stanza, dirigendomi verso il bar dell'appuntamento con Alejandro.
Una volta là, mi guardo un po' attorno, notando che lui non c'è.
-Cazzo!- sbraito, dando un pugno sul tavolino lì vicino.
Avrei voluto farlo aspettare, ma evidentemente...
Improvvisamente si avvicina a me un tipo piuttosto basso, con in mano un vassoio.
-Mi scusi, signorina. Lei è Heather Watson?- mi chiede.
Io annuisco, infastidita.
-Il signor Alejandro Burromuerto le ha lasciato questo- mi porge un biglietto, poi scompare.
Lo apro frettolosamente, agitata, e lo leggo:


"Buongiorno, querida.
Oggi, ci sarà la consegna delle
Lauree... E siccome tu non ci sarai, 
Sarò io a sfavillare... Che sciocca, sei davvero venuta all'
Appuntamento? 
A presto, 
Alejandro"


Sgrano gli occhi, poi stringo i pugni.
No, questo no... -BASTARDO!- urlo, attirando l'attenzione dei signori lì vicini.
Corro via, buttando il biglietto a terra.
No, no, no...

Entro nel l'università, per poi correre disperatamente la sala delle lauree.
Tutti gli studenti lì dentro sono seduti su un palchetto di legno, annoiati dal lunghissimo discorso del preside.
Cerco di infiltrarmi, e mi siedo vicino a Gwen.
Dopo quasi un'ora di interminabili discorsi da parte dei professori, del preside e di studenti mai visti e mai sentiti, riesco a vedere il falso che mi ha presa in giro. Appena lo prendo si pentirà di ciò che ha fatto.
Lo fulmino con uno sguardo di sfida, dopo essermi accertata che anche lui mi avesse vista.
-Heather Watson.- sento invocare il mio nome. Tocca a me.
Mi alzo e raggiungo il podio dove mi stanno aspettando i miei professori ed il preside.
-Complimenti, lei è tra gli studenti con la media più alta di quest'anno!- mi informa quest'ultimo, consegnandomi questo tanto e atteso foglio, ovvero la mia laurea!
-Grazie.- sprizzo gioia e orgoglio da tutti i pori, ma la mia voce ha una nota di tristezza.
Tra gli studenti?! Non sono la prima?! Non sono la più brava e meritevole di Oxford?!
-Alejandro Burromuerto.-
Sbianco improvvisamente. Il ragazzo mi passa accanto, sfoggiando un grande sorriso di vittoria.
-Complimenti.- lo congratula il preside, stringendogli la mano. -Ragazzi!- poi si rivolge al pubblico. -Facciamo un caloroso applauso ad Alejandro Burromuerto! Il ragazzo che ha raggiunto la media più alta della nostra università! Un esame perfetto!- trilla soddisfatto di avere un'allievo come lui.
Lui.
Stringo i pugni, stritolando il foglio che mi è stato consegnato pochi secondi prima con grande orgoglio.
-Grazie, grazie mille!- Alejandro impugna il microfono. Ora farà il suo solito discorsetto che ammalierà tutto il pubblico femminile. -Ma non sarei mai riuscito ad arrivare a risultati simili..Senza l'aiuto di lei!- alza il dito per indicare...me?! -Heather Watson! Durante le giornate abbiamo studiato assieme, e lei mi ha aiutato moltissimo. Grazie!- finisce di parlare, ricolmando il silenzio durato mezzo secondo dai forti applausi degli spettatori.
Resto immobile, non sapendo cosa dire. Ma da dove l'ha tirata fuori questa cazzata immensa?!
Alla fine mi arrendo e, mantenendo lo sguardo basso e sconfitto, ritorno a sedere accanto a Gwen e Duncan.
Sbuffo, attirando la sua attenzione.
-Non sapevo che uscissi di nascosto per fare ripetizioni a Burromuerto!- commenta divertita, mentre ancora applaude insieme alla massa di idioti. Per fortuna noto che almeno Duncan ha un briciolo di intelligenza! Infatti è l'unico insieme a me che non osa battere le mani per uno come Alejandro.
-Chissà perché l'avrà detto...- mormora invece pensierosa Dawn, seduta dietro di me. Mi giro curiosa dalla sua reazione. 
-Pff...Per prendermi in giro, no?- ribatto io convinta, osservando la mia amica che sogghigna un po'.
-Nah, non credo.-
Ritorno al mio posto, fissando Alejandro che si allontana per andarsi a sedere accanto ai suoi amici, non prima di lanciarmi uno sguardo decisamente indecifrabile per me. Non lo capisco proprio. 

-Papà!- urlo, andando incontro a colui che non vedevo da troppo tempo. Mio padre. -Non sapevo che saresti venuto!- dico poi, stupita della sua presenza. Gli do un veloce abbraccio. Non sono mai stata una ragazza baci e abbracci. Ero troppo fredda e orgogliosa per queste cose.
-E come potevo perdermi la consegna della Laurea di mia figlia?- mi regala un delizioso sorriso, poi mi guarda un po'. -Sei bellissima! Come tua madre!- mormora felicemente, facendomi cambiare espressione.
-A proposito...Dov'è mamma?- chiedo quasi delusa.
Lui si gratta la testa sconsolato. -Tesoro...Lei non ha potuto spostare i suoi impegni...Il lavoro stressa tutti e due, e tra poco ne farai parte anche tu!-
Abbasso la testa, fissando le mie scarpe.
-Ok, hai ragione...- ribatto.
-Buongiorno.- si avvicina a noi un ragazzo. Abbastanza alto, muscoloso, capelli lunghi fino alle spalle, aspetto perfetto e ghignò suadente. Mmmh...Mi ricorda molto una persona a me nota. E sappiamo tutti di chi sto parlando.
-Saresti?- rispondo acida, fissandolo irritata.
-Oh, scusa, non mi sono presentato!- mi prende una mano, baciando le nocche. -Mi chiamo Josè Burromuerto, ma chiamami solo Josè!- sgrano gli occhi. -Volevo congratularmi con te per i tuoi alti risultati agli esami! E' difficile trovare ragazze studiose come lei in questo mondo!-
Tutto ciò che farfuglia non l'ho sentito. Sono rimasta bloccata alla parola "Burromuerto".
-T-tu sei il fratello di...- dico balbettante, non riuscendo a finire la frase.
-Esatto cara! E' mio fratello!- sbuca dal nulla Alejandro. -Vedo che vi siete già conosciuti!-
Lancia uno sguardo d'intesa al ragazzo.
Mmmh...Fratello.
Potrei...attuare la mia strategia di vendetta?
Vediamo come se la cava il nostro Alejandro Burromuerto nel fattore GELOSIA.


Angolo autrici:
macciao! Questo capitolo e stato scritto a metà, ovvero una parte io (Gwen) e l'altra Gwuncan^^
Baci baci :3
Gwen

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Vediamo come se la cava il nostro Alejandro Burromuerto nel fattore GELOSIA.


Dopo la cerimonia delle consegne abbiamo deciso di partecipare -precisamente sono stati Al e Josè a trascinarmi- al grande buffet, che si sta tenendo nella gigantesca palestra dell'università, e stasera sarà luogo anche del ballo di fine anno per i maturandi. Ho abbandonato mio padre in una grande folla di genitori, tutti emozionati più dei figli stessi, incluso mio padre; ci mancava che si metteva a piangere!
-Gradisce qualcosa da bere?- mi chiede con grande galanteria Josè, mentre mi tiene la mano da un'ora.
Do uno sguardo a tutte le varie bibite disposte sul tavolo facendo una smorfia disgustata occhiando gli  alcolici. L'ultima mia sbronza è stata terribile!
-Mmh...Un bicchiere di succo mi basta.- rispondo frettolosa, indicando quello alla pera, mi sembra. Il ragazzo affianco a me mi serve gentilmente, regalandomi poi un ammaliante sorriso. Alejandro è stato tutto il tempo dietro di noi, sbuffando ogni tanto e facendo finta di non fregargliene nulla; caro, nessuno mente a Heather Watson, ricordatelo!
-Dove sono le birre?- sbucano dal nulla Duncan e Gwen; il punk è in cerca di divertimento!
-Non faremo meglio a rimanere lucidi?- lo canzona la darkettona, massaggiandosi la testa mentre sicuramente pensava alla sua brutta esperienza. Si scambiano uno strano sguardo serio, che poi si trasforma all'improvviso in risate divertite e strafottenti.
-Bella questa!- dice tra le risate Duncan. Si rubano tre o quattro birrette e scappano via, immischiandosi nella folla.
-Non mi fido molto di quei due...- arriva anche Dawn accanto, piuttosto preoccupata per i suoi amici. Noto solo ora che porta un accettabile vestitino celeste di seta, con qualche fiorellino qua e là bianco, e un paio di ballerine abbinate; davvero adorabile! I suoi lunghi capelli biondi sono raccolti in uno chignon a forma di fiocco.
-Scommetto che questa sera Duncan, ubriaco come sarà, farà scoppiare una rissa!- si aggiunge anche il rosso, ovvero Scott. La sua presenza fa arrossire non poco la ragazza, che si nasconde invano dietro qualche ciocca di capelli caduti sul viso. I due si lanciano un sorriso timido.
-Meglio, almeno ci divertiremo di più.- penso ad alta voce roteando gli occhi mentre  guardo minacciosa Al dietro di me. Quest'ultimo tossisce leggermente.
-Vado a vedere se è qui!- informa stufo al fratello, allontanandosi da noi.
-A vedere chi?- domando insicura ma allo stesso tempo curiosissima a Josè.
-Jo. Una sua vecchia amica del liceo...- abbasso lo sguardo;  Jo!? Lui?!...Cioè..volevo dire...Lei?!  -Tutto ok?- chiede poi lui, notandomi pensierosa.
-Oh...sì! Mangiamo qualcosa!- rispondo falsamente spingendolo verso il buffet.

Per la stanchezza ci siamo seduti sulle tribune della palestra, da cui possiamo vedere tutti i ragazzi che ballano come pazzi a ritmo di musica più tosto movimentata. Noto che Gwen sta dormendo tra le braccia del punk, e Dawn e Scott stanno limonando dietro gli allestimenti.
-Che noia.- sbuffo amaramente, buttando fuori dalla bocca una nuvola di fumo; se ci beccano a fumare sono guai!
-Eh già.- si limita a ribattere con occhi persi nel vuoto Burromuerto secondo, come lo chiamo io, portandosi la sigaretta davanti le labbra. Labbra..mmh...
Devo ancora attuare a pieno la mia vendetta; so che Alejandro è cotto di me, ne sono convinta, quindi se...
-Andiamo a vedere dove sono quei due?- propongo io alzandomi determinata, senza voler sentire un no.
-Quei due chi?- chiede confuso. Idiota!
-Al e Jo- rispondo irritata.
-Perché no.- si alza buttando il mozzicone a terra, e mi prende dolcemente per mano. Sorrido malignamente; avrà quello che si merita, sì sì!
-Dovrebbero essere davanti l'università.- dice poi lui dopo essere usciti dalla palestra. L'atmosfera si fa più tranquilla rispetto lì dentro. 
Ci incamminiamo ancora verso il piccolo piazzale lì accanto. -Sediamoci lì, no?- indico una panchina proprio davanti alla fontana.
-Certo.- sorride ammaliante, scostandosi i capelli dalla spalla e postandosi sulla panchina; mi fa spazio e mi siedo anch'io. Porta un braccio dietro la mia schiena, cingendomi la spalla.
-Che università frequenti?- chiedo disinteressata ma per spezzare il silenzio troppo teso.
Mi guarda con aria tranquilla ed accenna un sorrisetto divertito. -Non ho frequentato università. Lavoro nella ditta dei Burromuerto.- risponde facendomi  rimanere a bocca aperta per un po'. La ditta dei Burromuerto, wow!
-Bello...- mormorò persa nei miei pensieri, pensando ad uno strafottente Al che rotola nei soldi. A proposito, eccolo che arriva!
-E' una ditta molto famosa?- continuo velocemente e impaziente, guardando numerose volte Josè e poi il fratello con la coda dell'occhio, che si avvicina sempre di più insieme a Jo, mano nella mano!! Schifosi.
-Sì, abbastanza.- ribatte Josè, non accorgendosi di nulla.
Eccolo, si avvicina, si ferma, ci ha visti!
-Beh...siamo i più famosi in-non lo lascio finire. Prendo quasi con violenza il suo viso con le mani, baciandolo in modo spinto, per poi addolcirmi quando vengo ricambiata; ci sa fare!
Alejandro resta imbambolato dietro di noi con un espressione  stravolta, mentre la sua "ragazza" lo strattona con poca delicatezza.
-Ti vuoi svegliare, damerino?!- lo sgrida continuamente, ma lui non fiata.
-Andiamo.- ordina poi dopo interminabili secondi di silenzio, e i due vanno via senza fiatare, a parte gli sbuffi di Jo.
Josè si stacca da me con delicatezza, e con un sorriso stampato in faccia; non si sarà accorto della loro presenza, menomale!
-Wow.- dice con il poco fiato che gli è rimasto, ma con un tono sensuale. -Oggi ho fatto conquiste!-
Sorrido maliziosa ma soddisfatta. L'unica cosa a cui penso è la faccia che avrà fatto quel Burromuerto cinque secondi fa!
-E che conquista!- ribatto io molto modesta, riavvicinando per riunire le nostre labbra; ci avevo preso gusto.

Ci ritroviamo davanti la porta del mio dormitorio, anzi, io ci sono proprio attaccata. Josè mi porta in braccio, e non smettiamo di baciarci. Prendo le chiavi senza nemmeno guardare, e provo ad aprire, riuscendoci. La porta si apre leggermente, ma prima di entrare limoniamo ancora più intensamente cominciando a spogliarci già da lì. Apriamo completamente la porta, indirizzandoci subito sul divano; mi butta e si poggia subito su di me, mentre con le mani percorre il mio corpo sensuale. 
-Aaaaaaah!- un improvviso urlo mi fa sobbalzare, facendo cadere rovinosamente il ragazzo a terra, che fa un grosso tonfo. -Ahi!-
Ci giriamo tutti e due verso la stanza dove avevamo sentito l'urlo, esattamente in cucina proprio davanti a noi.
-Gwen! Che cazzo ci fai a quest'ora qui?!- grido anch'io infastidita dalla strana presenza della darkettona.
-Che cazzo ci faccio qui?! Questa è casa mia!- sbotta lei, gesticolando nervosamente.
Mi sistemo i capelli ed i vestiti, e mi avvio verso di lei con passo deciso. Josè è ancora a terra ad assistere alla scena.
-Senti carissima, non alzare più la voce in questo modo con me!- la squadro dalla testa ai piedi con superiorità, ma vedo che Gwen non molla il mio sguardo minaccioso. Noto la sua puzza di birra, e gli occhi rossi; fa questo brutto effetto l'alcool?
-E chi sei per dirlo? Eh?!- ribatte a braccia conserte, battendo i tacchi a terra.
-Heather Watson.- rispondo convinta, sorridendo beffarda.
-Ah, sì. La conosco! La troia di Oxford.- eh no! Con una stilettata degna di lei mi sorpassa regalandomi anche una leggera spinta, ma non le do vinta. Le prendo i capelli e la spingo verso il basso, facendola cadere rovinosamente per colpa dei tacchi.
Si massaggia la schiena con dolore, per poi girare lo sguardo assassino verso di me. Si toglie le scarpe e mi si lancia addosso letteralmente, tirandomi i capelli.
-Bastarda! Vipera!- mi urla senza sosta, dimenandosi su di me.
Josè resta a bocca aperta ancora a terra senza sapere cosa fare; sa che se si intromette riceve qualche calcio dalla darkettona. Attirati dalle urla entrano anche Duncan, Scott e Dawn.
-Ehi, basta ragazze!!- urlano all'unisono i tre, esitanti se avvicinarsi o no.
-Smettila!- la blocco io con un pugno in pieno volto, che la fa accasciare a terra.
-Ahi...- biascica lamentele incomprensibili, mentre si copre il naso con le mani, che si sporcano subito di sangue. Il punk si precipita su di lei, alzandole delicatamente il viso.
-Montata, non vedi che è sbronza?!- mi sgrida lui, mentre aiuta la dark a pulirsi il sangue dalle mani, dalla bocca e dal pavimento.
Non fiato, vengo solo aiutata da Dawn che mi guarda preoccupata, ed osserva con me Duncan che prende in braccio la Gwen ormai senza sensi e la porta in camera da letto. Sono carica di odio e nervosismo; se non ci fossero stati loro la rissa sarebbe continuata a lungo.
-I-io vado chica..." dice poco dopo Josè imbarazzato, che si era alzato e mi aveva dato un leggero bacio sulla guancia, uscendo in fretta dal casa.
-Andiamo?- si avvicina Scott, che prende per mano la ragazza ancora impaurita, e la porta via con sé.
-Ciao Heather.- mormorano i due chiudendo la porta. Io non rispondo; mi lanciò sul divano esasperata, e mi appisolo lì, coi mille problemi e pensieri che mi invadono la mente.

gwuncan99

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