Behind those eyes

di AlexisEmi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 – Being human ***
Capitolo 2: *** 2 – Love has no reason ***
Capitolo 3: *** 3 – No one else about you ***
Capitolo 4: *** 4 – Truth or Dare ***
Capitolo 5: *** 5 – A New beginning? ***
Capitolo 6: *** 6 – An awful dad ***
Capitolo 7: *** 7 – Movement ***
Capitolo 8: *** 8 – Fragile ***
Capitolo 9: *** 9 – White Day ***



Capitolo 1
*** 1 – Being human ***


Giappone, Tokyo, siamo alla Scuola Hona.

Si tratta di un istituto molto famoso per l’ampia gamma di sezioni a seconda del livello di preparazione dei propri studenti. Le lettere vanno dalla A alla F... e la nostra storia si concentra soprattutto nella sezione A.
Una classe, per lo più, di persone con abilità superiori rispetto alla normale media scolastica.
Ogni classe è suddivisa in sezione maschile e sezione femminile. Il consiglio di istituto è formato dal Presidente, dal suo vice e da altri membri di cui sentirete parlare molto poco.
L’ultimo anno degli studenti di quinta era iniziato da qualche giorno, ed era raro che le ragazze della sezione A andassero nella corrispondente sezione dei ragazzi. Era molto più frequente il contrario.
---Sezione A Femminile A-F.
Mimi, una vivace ragazza dai capelli azzurri, entrò piagnucolando in classe: quel bastardo di un Kevin! Mi ha lasciato da sola ad aspettarlo sotto la pioggia per ore! urlava disperata, sembrava aver perso tutta la sua verve.
...: Mimi... dovresti smettere di piangere... aggiunse una ragazza dai capelli castani, con voce bassa e rassegnata. Il suo nome era Kokoro ed era la presidente del Comitato degli Studenti.
Mimi: Kokoro-chan! Quello stronzo! Se mi capita tra le mani lo distruggo! Lui e quegli stupidi dei suoi amici!
Kokoro, che per lo più tutti chiamavano Koko, sospirò, alzando i profondi occhi verdi verso la compagna di classe, distogliendoli dalla lettura di un libro non molto entusiasmante: non dovresti comportarti così... in questo modo gliela dai soltanto vinta...
Mimi: tu parli bene non hai problemi con gli uomini!Non che fosse propriamente vero, piuttosto, Koko gli uomini li evitava accuratamente... Mimi poi aggiunse: oh Kokoro-chan! Mormorò abbracciandola ed iniziando a piangere a dirotto. La ragazza mora sospirò ancora battendogli un paio di volte la mano sulla spalla come a volerla consolare a modo suo.
Reira, che era seduta nel banco di fronte, si voltò verso le due, facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli rosso fuoco: ehi Koko... sai dov'è Aine? Stanno per iniziare le lezioni! Chiese alla presidente un po’ preoccupata.
Koko rispose con un cenno della testa: no, mi spiace... solitamente passa la mattina in cortile...
Mimi: Kokoro-chan! Mugolò ancora cercando di attirare di nuovo la sua attenzione, mentre continua a frignare.
Il quel momento il professore varcò la soglia della classe: su, seduti che adesso faccio l'appello!
Koko però si alzò in piedi: un momento solo professore... s’inchinò, ed uscì in fretta dalla classe.
---Sezione A Maschile A-M.
Una ragazza bionda si aggirava solitaria per i corridoi. Il suo nome era Aine ed era niente di meno che la vice presidente del Comitato Studentesco. Sempre col suo fare fin troppo tranquillo, camminava con una brocca in mano piena d'acqua e stava andando verso la sezione maschile.
...: psss guarda un po’ chi c'è! Sussurrò uno dei ragazzi al compagno di banco, vedendola passare dalla finestra a vetri che dava sul corridoio.
Ragazzo: ehi guarda, quella è una ragazza!
Poi Aine si accorse di essere seguita e si voltò, era Kokoro: ah, sei tu...disse tranquillamente: me la reggi per favore? Le diede la cartella prima di aprire la porta di classe dei ragazzi.
Kokoro: Aine ma che fai?! disse incredula guardandola.
La ragazza entrò pacatamente nella stanza, posizionandosi esattamente davanti a Kevin:  tu sei Kevin vero? Domandò schietta.
Kevin: dipende da chi vuole saperlo! Replicò lui sorridendo alquanto soddisfatto.
Aine però prese la brocca e gliela rovesciò serenamente in testa bagnandolo tutto.
Il compagno di banco di Kevin, Han iniziò a ridere a crepapelle: mpf Kevin! Lo indicava con scherno.
Aine: così adesso sai anche tu cosa vuol dire starsene sotto l'acqua...disse calma uscendo dalla classe  e andando a prendere la cartella da Kokoro: su andiamo...disse avviandosi. Ovviamente anche lei aveva saputo cosa era accaduto a Mimi la sera precedente.
Koko la rincorse, raggiungendola: wao! Esclamò esterrefatta dall’azione dell’amica.
Aine: non ho fatto niente di che... replicò lei: su muoviti presidente o facciamo tardi! disse aumentando il passo.
Kokoro sospirò e lentamente si incamminò dietro di lei.
Così iniziò la lezione. Mimi era accanto a Kokoro e Reira accanto ad Aine.
Professore: Aine... continua a leggere per favore. La richiamò visto che era nota per distrarsi facilmente.
Aine: si sensei...disse continuando, stavolta aveva il segno.
Mimi si avvicinò all’orecchio di Koko e le sussurrò piano: Kokoro-chan dopo andiamo da qualche parte?'' gli chiese facendole gli occhioni da cerbiatta.
Kokoro: non saprei Mimi... rispose la presidente facendo spallucce senza guardarla.
Mimi: perché?! voglio far ingelosire quel Kevin! Me la deve pagare! Disse stringendo un pugno per aria, fortuna che il professore non la vide.
 
Nel frattempo nella sezione A-M, due ragazzi entrarono alla seconda ora.
....: mh? Mugolò il primo dei due prima di far scoppiare una risata fragorosa: ehi Kevin ma ti sei fatto la doccia? Il suo nome era Zenon ed aveva dei capelli arancioni piuttosto spettinati.
...: è più probabile sia stata qualcuna delle ragazze a conciarlo così... sostenne il secondo, svogliatamente, portando la cartella con una sola mano, dietro la spalla. Aveva i capelli del colore della notte, si chiamava Homura.
Zenon: scherzi vero? te le sei fatte suonare da una donna? sei il peggiore Kevin! disse andando a sedersi sopra al proprio banco.
Homura sospirò e anche lui lo imitò, si sedette, mettendovi sopra entrambi i piedi e iniziando a dondolare sulla sedia.
Zack, un loro compagno dai capelli neri come la pece si rivolse al rosso: ehi Zenon cosa avete combinato sabato? Il sensei era a dir poco incavolato! Esclamò ridendo.
Zenon: niente di particolare, ribatté il ragazzo: si arrabbia per le stupidaggini... a proposito scommetto che è stato il Presidente vero? Con quel suo temperamento da animale selvaggio da domare sarebbe la mia donna ideale! Disse a  Kevin, convinto di aver fatto centro.
Kevin: ti sbagli... rispose passandosi una mano tra i capelli e tirandoli indietro: è stato il suo vice...
Zenon: sei caduto in basso amico mio! poi si alzò andando da Homura: dai andiamo che abbiamo educazione fisica! Oggi lezione straordinaria! Udite e udite, il preside ha deciso di iniziare a farci allenare insieme alle ragazze! Annunciò totalmente entusiasta dell’imminente novità.
Ranma: davvero?!?! Wao! non vedo l'ora! Che aspettiamo? Si alzò in piedi di scatto con gli occhi ardenti di passione. Dunque i ragazzi si avviarono.
Zenon passò un braccio dietro al collo di Homura: sbrigati! Guarda che se non hai dormito stanotte la colpa non è mia!
Homura alzò un sopracciglio in segno di totale dissenso: ah no? e di chi deve essere, scusami?!
Zenon: beh ad esempio di una della sezione F... disse appagato.
Homura: si, in effetti dovresti smetterla di fare sesso nella stanza di fianco alla mia... controbatté quest’ultimo.
Zenon: perché tu che facevi scusa? avanti muoviti... disse scocciato, lasciandolo andare ed avviandosi verso il campo. Homura però lo sorpassò nella corsa, affiancando un loro compagno più avanti.Il rosso sospirò passandosi una mano tra i capelli.
Ren: ehi... quella non è il presidente?!
Ranma: dove?! Si, si è proprio lei! E' davvero...
Ren/Ranma: perfetta!!
Zenon andò a tappare gli occhi ai due: non è roba per voi, quindi lasciatela stare...spiegò guardandola poi lui. Eh si lei era il suo obbiettivo numero uno. Si era ripromesso che l'avrebbe fatta cadere ai suoi piedi.
Koko: Mimi, dai, non starmi così appiccicata... disse la presidente lamentandosi e staccandosi un po’. Era davvero asfissiante a volte.
Il Professore osservò la classe delle ragazze: Aine dov'è? Non fa ginnastica neanche quest’anno?!
Koko: no professore, ho il suo permesso... disse porgendo lui un foglio di esenzione dalle attività sportive della bionda, cogliendo anche l’occasione per prendere le distanze da Mimi.
...: Prof sono qui...disse tranquilla arrivando da dietro le spalle di Koko e salendole sulla schiena, tanto sapeva che l’avrebbe presa. Non faceva mai ginnastica ma andava sempre a vedere Koko e le altre. La ragazza mora sorrise appena, sorreggendo il peso di Aine come se nulla fosse.Poi Aine si voltò verso i ragazzi: mh? Ehi Koko... disse indicandoglieli.
Ren: guarda si è voltata!!! Smanaccò per farsi vedere, seguito a ruota da Ranma.
Koko: cosa c’è? si girò verso la ragazza mentre la metteva lentamente giù.
A Ranma iniziò ad uscire il sangue dal naso, come se non avesse mai visto niente di più bello in vita sua: mamma è davvero stupenda! Si portò una mano sotto le narici, per contenere la perdita.
Zenon gli mise nuovamente le mani sul volto e li spinse indietro: che pivelli che siete... povero me, ma non vi ho insegnato niente! Si mise una mano sulla faccia per poi tornare a guardarla ed iniziare ad avvicinarsi: ciao Kokoro-chan! sorrise beffardo quando le fu abbastanza vicino.
Per tutta risposta, Koko lo degnò di uno sguardo appena, giusto il tempo di voltarsi, dargli le spalle e unirsi alle altre ragazze.Aine guardò la ragazza con la coda dell’occhio mentre camminavano insieme alle altre: non sapevo che piacessi a quello là... constatò guardando Zenon, che ormai era rimasto indietro.
Kokoro rispose con calma: i suoi sentimenti non mi interessano proprio per niente... disse alzando le spalle.
Aine: che ragazza indifferente...disse tranquilla intanto che arrivavano insieme in palestra.
Kokoro: parli proprio tu... soggiunse continuando a camminare.Aine non rispose ma sospirò seguendola.
Professore: bene ragazzi da oggi il preside ha comunicato che farete ginnastica insieme ai ragazzi della sezione A-M! esclamò prendendo posto e sedendosi dietro la sua cattedra per poi aprire il registro.
Josephine: oh che bello! non sto più nella pelle!!!!  disse stringendo le mani a Maria, la sua compagna di banco, e saltellando assieme a lei.
Kevin guardò Mimi con la coda dell'occhio...in effetti dopo quella lavata di capo si era accorto che non era stato molto carino nei suoi confronti...andò da lei: ehi Mimi...
Mimi si voltò lentamente: K... Kevin... cosa vuoi? Balbettò cercando di non guardarlo negli occhi.
Kevin: e...ecco io...volevo scusarmi per ieri sera...disse grattandosi la testa imbarazzato, e guardando altrove anche lui.
Mimi si sorprese per qualche secondo: d... dici davvero? I suoi occhi stavano per mettersi a brillare dalla felicità.
Kevin: g...già...dopo che la tua amica mi ha rovesciato una brocca d'acqua in testa ho pensato che starsene ad aspettarmi sotto la pioggia non deve essere stato bello...scusami Mimi...
Mimi: oh Kevin >.< disse buttandogli le braccia al collo ed abbracciandolo con tutte le sue forze. Poi si staccò lentamente da lui e lo baciò.
Sia le ragazze che i ragazzi avevano osservato tutta la scena. Aine batté il cinque a Kokoro.
Ranma: e bravo il nostro Kevin! Si complimentò dandogli una pacca tra le spalle.
Zenon scosse la testa invece: che scemo... commentò poco convinto.
Il professore alzò gli occhi dal registro e guardò i ragazzi sparpagliati sul campo, non si era minimamente accorto del teatrino amoroso appena terminato: su ragazzi, iniziate il riscaldamento!
Aine si sedette sulla panchina: vuoi dare a me la maglia? domandò a Koko.
La ragazza mora annuì: si, grazie Aine... disse sfilandosi la maglia a maniche lunghe e rimanendo in t-shirt.
Aine: buona sudata...disse pacatamente, salutandola con la mano. Koko sorrise e prese a correre insieme alle ragazze.Kevin fiancheggiava Mimi.
Zenon e gli altri invece si accodarono dietro di loro. Diede di gomito a Ranma: Non sanguinare per favore!
Ranma, che gli correva accanto, aveva un fazzolettino infilato nella narice sinistra: non sto sanguinando!
Poi il rosso si voltò indietro: ehi Homura muoviti! gli urlò. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo, non aveva alcuna voglia di correre insieme agli altri.Zenon lo andò a prendere per un braccio e lo iniziò a tirare: su muoviti lumaca!
Homura: non mi scocciare Zenon... rispose lamentandosi.
Zenon lo incitò: dai su, su guarda quante ragazze che ti osservano! Fai bella figura! disse indicando un gruppetto di ragazzine che li scrutavano e ridevano arrossendo. Ad Homura bastò un mezzo sorrisetto nella loro direzione per far si che molte iniziassero a saltellare dicendo che aveva sorriso ad una piuttosto che all'altra.
Il professore si alzò dalla sedia e si avvicinò al campo: ora basta correre! Esclamò mentre le due classi si fermavano lentamente dietro il suo comando.
Aine si alzò dalla panca ed andò a portare un asciugamano a Koko: tieni... disse porgendoglielo.
Koko: grazie... si deterse il sudore e tirò la testa indietro, legandosi i capelli in una morbida coda: ma non ti annoi? disse rivolta alla ragazza di fronte a lei.
Aine sorrise : oggi no di certo...disse indicando i ragazzi che facevano gli scemi: e comunque ormai ci sono abituata quindi non ti preoccupare... alzò le spalle.
Koko mugolò non troppo convinta: mh... vorrei sapere che hanno da atteggiarsi così tanto... aggiunse poi.
Aine si grattò una tempia: neanche Alam si comporta così...disse guardandoli. Alam era il suo ragazzo. Un universitario che Koko non sopportava per ovvi motivi.
Koko: già... sospirò. Poi, mettendosi l'asciugamano al collo, salutò brevemente Aine e tornò dal professore visto che avrebbero presto iniziato una partita mista di pallavolo.
Il docente esordì suddividendo le due squadre ed assegnando loro le pettorine di due colori differenti: allora la squadra rossa è formata da Kokoro, Zenon, Mimi, Ranma, Kevin e Reira!Mentre la squadra blu da Josephine, Maria, Kuroro, Kana, Julien e Hiro.Su in campo! Fischiò, e qualche istante dopo la partita ebbe inizio.
La palla di battuta era di Kokoro. La ragazza alzò e schiacciò violentemente la palla, mandandola dall'altra parte della rete senza che nessuno fosse in grado di muoversi per prenderla.
Mimi esultò entusiasta, saltellando sul posto: punto! Sei grande Kokoro-chan!
Zenon alzò un sopracciglio: però, niente male per essere una ragazza! le disse guardandola.
Koko fece finta di non averlo sentito e raccogliendo la palla si apprestò a battere di nuovo. Stavolta fu una battuta dal basso, diversa dalla precedente.
Diversamente da prima, infatti, la squadra avversaria abbozzò una ripresa alla buona e la rimandò indietro ma Zenon si sollevò da terra con un salto e fece un muro perfetto, spiazzando gli avversari e facendo punto: si!
Koko: ma quanto se la tira... sospirò. La partita continuò e terminò con la vittoria della squadra rossa.
Aine: penso che dovresti iscriverti al club di pallavolo quest'anno... disse rendendole la maglia.
Koko: non ne ho molta voglia... prese la maglia e se la rimise.
Poi qualcuno apparve alle spalle di Aine...: ciao... era Homura.
Aine: mh? si voltò sorpresa: ciao...rispose semplicemente al saluto del ragazzo.
Homura continuò a parlare: tu devi essere Aine Ayashi... dico bene?
Aine aggrottò la fronte: già e tu sei un rompiscatole a quanto vedo...
Homura: beh, grazie del complimento... sorrise sornione: detto da te lo è veramente... disse provocandola.
Per tutta risposta Aine si voltò verso Koko: dai andiamo...disse prendendole il polso. Koko lanciò uno sguardo non troppo benevolo verso il ragazzo e poi si lasciò trascinare via da Aine.Mimi si avvicinò alle due assieme a Kevin ed altre ragazze.
Josephine: ragazze andiamo al karaoke dopo? Chiese con gli occhi luccicanti.
Mimi si esaltò come al suo solito: si! disse stringendo il braccio di Kevin. Ormai avevano fatto ufficialmente pace.
Aine si tagliò rapidamente fuori dalla cosa: io non posso mi dispiace...disse guardando Mimi, sperando che non facesse una scenata.
Anche Koko si apprestò a rispondere, ma la sua frase fu stroncata a metà: neanche...
Zenon: si, tu puoi venire... disse mettendole le mani sulle spalle, obiettando per lei all’invito.
Koko: no... non posso... replicò lei voltando appena il viso verso la mano posta sulla spalla sinistra: potresti toglierle?
Zenon si era spinto un po’ troppo oltre forse, ma ormai non poteva tornare indietro: no, lei viene Mimi vero? Viene con me! Chiese guardando la fidanzata di Kevin, come a cercare man forte per le sue parole.
Mimi iniziò a balbettare impacciata, se gli avesse detto di sì, probabilmente Koko si sarebbe arrabbiata seriamente questa volta, quindi, decise di restare sul vago e sperare che qualcun altro prendesse in mano quella situazione scomoda: e... ecco io...
Kevin colse  la palla al balzo per lei: tranquilla, Zenon è tutto fumo ma niente arrosto alla fine...
Zenon alzò un sopracciglio, se la sarebbe veduta dopo con Kevin per quella sua affermazione: allora è deciso! Concluse da solo, lasciando finalmente andare le spalle della ragazza.
Aine fece la linguaccia a Koko: divertiti! Le disse apprestandosi ad uscire dalla palestra.
Koko le prese un braccio, fermandola temporaneamente: sicura di non voler venire? Domandò.
Aine si passò una mano tra i capelli: mi dispiace ma ho promesso ad Alam di uscire con lui quando esco da scuola...
Koko: capisco... strinse un pugno voltandosi subitaneamente: beh, allora a domani... non sopportava quel tipo...
Aine: a domani...disse facendo un cenno con la mano. Poco dopo i 5 ragazzi erano in giro per il centro di Tokyo.

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Capitolo 2
*** 2 – Love has no reason ***


Zenon iniziò a guardarsi intorno: certo che ce n'è di gente a quest'ora eh...
Mimi osservò Kokoro con la coda dell’occhio: ehi Koko, ma perché Aine non è venuta?
Koko s’irrigidì un po’: non lo so... disse mentendo e facendo finta di non saperne nulla.
Anche Zenon la guardava: non preoccuparti per il nostro vice, ti faccio compagnia io! disse mettendole un braccio intorno alle spalle.
Koko lo fulminò con lo sguardo. Era già la seconda volta che la toccava con noncuranza: togli quel braccio... disse prendendogli la mano e alzandola dalla propria spalla.
Zenon sbottò: mamma mia come sei acida! guarda che così i ragazzi non ti si avvicinano sai! disse contrariato.
Koko alzò un sopracciglio, allora non aveva capito proprio niente: non m'importa che i ragazzi mi si avvicinino...
Zenon rimase di stucco sentendo le sue parole: ma guarda te cosa mi tocca sentire uscire dalle labbra di una ragazza! disse scuotendo la testa.
Kevin iniziò a sudare freddo per la tensione che si avvertiva crescere sempre di più tra i due: d...dai Zenon smettila adesso... su forza entriamo al karaoke! Lo incitò spingendolo davanti a lui, separandoli momentaneamente.
Mimi approvò facendo di sì con la testa e seguì i due ragazzi assieme a Koko.
Zenon però si fermò sulla porta e gliela arresse: prima le donne... aggiunse facendo passare Mimi e Kokoro. Mimi si limitò a sorridere ed avanzò, prendendo sottobraccio Kevin.
Koko lo guardò: grazie... disse appena sorpassandolo. Di certo era un tipo strano per essere una ragazza ma a Zenon attirava parecchio quel suo caratteraccio se così si poteva definire.
Mimi focalizzò un punto non molto lontano da loro: mh? Koko guarda. Quella non è Aine? Ma che ci fa qui da sola scusa?! Non aveva detto che non poteva venire? In effetti, la ragazza era seduta su un divanino con un piede sul bordo del tavolo e l'altro accanto con la testa rivolta verso l’alto e le braccia lungo lo schienale.
Koko strinse gli occhi, riducendoli a due fessure... pochi istanti dopo un ragazzo le si avvicinò.
Josephine: e quello chi è? Esplose la loro compagna con gli occhi a cuoricino.
Aine si alzò: sei in ritardo...come al solito! disse col faccino piuttosto arrabbiato, guardando lui che si avvicinava ed alzandosi.
Alam si lasciò sfuggire un sorriso: oh andiamo, solo qualche minuto... le mise le braccia ai fianchi attirandola a sé.
Aine sbuffò: mi sono stufata di stare qui...me ne vado...disse girandosi di spalle.
Zenon osservava il tutto con aria pensierosa: ehi io quello l'ho già visto... mugolò guardando Koko.
Koko non si profuse in particolari spiegazioni: è Alam... si limitò a dire.
Alam le afferrò un polso: e dai... dobbiamo divertirci... la tirò violentemente contro il proprio petto.
Zenon: eppure non mi è nuova la sua faccia... aggiunse ancora il rosso.
Mimi parve illuminarsi: Koko quello è il ragazzo di Aine per caso? Chiese.
Aine sospirò: sei un caso senza speranza...si guardò il polso: mi fai male...disse tranquilla girandosi davanti a lui e baciandolo.
Alam: ma a te non dispiaccio no? disse stringendo ancora un po’ e ricambiando il bacio arrogantemente.
Aine gli strinse la mano: dai andiamo...e si avviarono verso l’uscita, dove però incrociarono i ragazzi che erano appena entrati: mh? Ciao...disse vedendoli.
Alam: ciao Kokoro-chan...disse sorridendo divertito da quella situazione e dallo sguardo che la ragazza gli aveva riservato. Era più forte di lui, adorava stuzzicarla ed esserle superiore.
Koko: A... Alam-san... mormorò appena.
Alam: ahh vedo che sei con i tuoi amici! Piacere io sono Alam, il ragazzo di Aine..disse guardando Kokoro...lo sapeva perfettamente che non lo sopportava e per questo glielo faceva di proposito.
Koko: ma non te ne stavi andando? disse sprezzante.
Alam: oh andiamo Kokoro non ti agitare così, mica ti mangio!
Aine lo tirò appena: dai andiamo...gli altri ci aspettano... continuò cercando di smorzare quella situazione.
Kokoro voltò il viso da una parte... era furiosa e non capiva come Aine potesse stare con quell'essere così viscido.
Zenon prese la mano a Kokoro tirandola...si era accorto della sua faccia, anche se non sapeva il motivo: su andiamo a cantare! e la tirò verso di sé, entrando dunque nella sala e sedendosi sul divanetto accanto a lei.
La ragazza non disse niente, si limitò ad incrociare le braccia sul petto.
Zenon: qualcosa mi dice che quello la ti ha fatto venire un umore ancora peggiore di quello che hai solitamente... disse guardandola con la coda dell'occhio: in effetti non mi sembrava simpatico quanto me! Esclamò.
Koko lo guardò: e tu ti reputeresti un tipo simpatico?! disse alzando un sopracciglio.
Zenon: io sono la simpatia in persona... e la tirò a sé ancora una volta: e lo sai anche tu...le sussurrò sensuale.
Koko: io so soltanto che se un egocentrico numero uno... gli disse tranquillamente guardandolo negli occhi, senza muoversi.
Zenon: oh, oh! Parole grosse per una ragazzina...disse avvicinandosi e rubandole un bacio.
Josephine: ahhhhhhhh!!!! Urlò portandosi le mani davanti al viso.
Maria: che c'è, che hai visto?! si voltò verso l'amica, un po’ spaventata.
Josephine puntò l’indice verso i due ragazzi: guarda!! Li indicò.
Maria fece appena in tempo a vedere la mano di Koko che si alzava e lo spingeva via.
Zenon si rimise tranquillo incrociando le braccia dietro la testa: oh andiamo quante storie per un bacetto!
Koko: fossi in te non ci riproverei... disse alzandosi, evidentemente scocciata.
Zenon la osservò, inclinando la testa: adesso scommetto che te ne andrai come un bambina di due anni andando a piangere dalla tua amichetta bionda, sfigata come te... disse riferendosi ad Aine, visto che loro due erano quasi sempre insieme. Koko tornò rapidamente sui suoi passi, si voltò e gli diede uno schiaffo.Tutti nella salettina si zittirono. Zenon rimase più che altro stupito. Koko, dunque, attraversò la sala senza dire niente ed uscì.
Zenon: ehi ma che cavolo ho detto di male, si può sapere?! guardò Mimi, senza capire.
Mimi: beh... mi spiace ma credo tu te la sia cercata Zenon... non ho mai visto Kokoro-chan così furiosa prima d’ora! Esclamò.
Zenon sbottò: valle a capire le donne...disse andandosene anche lui poco dopo.
Allo stesso tempo, in un altro café di Tokyo.
Aine era seduta su uno sgabello, ed approfittando del fatto che Alam fosse andato a prendere da bere, prese il telefono, chiamando Kokoro.
Koko: ...pronto? la ragazza rispose dopo qualche squillo.
Aine: ciao! La salutò con entusiasmo: Come va il tuo appuntamento? Chiese curiosa.
Koko parve sbuffare: quale appuntamento...? sono a casa...
Aine rimase in parte sorpresa: così presto?  E il pel di carota?
Koko: e Alam...? disse cambiando discorso... aveva visto come si era comportato quando si erano salutati.
Aine: sta prendendo da bere...disse tranquilla: ehi non cambiare discorso...disse facendogli una: senti te lo chiedo ugualmente... per caso ti va di venire qui? Le domandò fissando un punto non distinto davanti a lei.
Per un attimo ci fu silenzio dall’altra parte del ricevitore, poi Koko rispose: ... dove siete?
Aine: al bar Kuroshi disse semplicemente, sorridendo.
Koko sospirò: d'accordo, vengo... non voglio che tu stia da sola con quel violento...
Aine si contrariò un po’: Alam non è violento...è solo un tantino...esuberante, tutto qui...dai ti aspetto! concluse riattaccando.
Koko allora si sciolse i capelli, indossava ancora la divisa, ma non portava più la cravatta. Afferrò al volo il cellulare e prese dei soldi, poi uscì di casa. I suoi non c'erano mai, erano sempre lontano per lavoro, e le poche volte che tornavano, non avevano mai niente da dirle.
 
Aine la attendeva fuori dal locale. Non appena la vidè la salutò per farsi vedere.
Koko la raggiunse qualche istante dopo: eccomi qua... disse mettendo le mani in tasca.
Aine gli sorrise appena: dai vieni...le prese la mano e andò dentro: ragazzi lei è Kokoro! disse presentendola ai 5 ragazzi che c'erano.
Ragazzi: ciao Kokoro! Risposero ad uno ad uno, chi prima, chi dopo.
Koko: ciao a tutti... disse alzando una mano in cenno di saluto.
Aine si avvicinò al suo orecchio: non preoccuparti, Alam è ancora là a parlare...disse sussurrando mentre glielo indicava: allora? cosa è successo? chiese sedendosi con lei.
Koko si girò a guardarla: niente... perchè?
Aine assottigliò lo sguardo: dì la verità...a te Zenon piace un po’...la guardò dritta negli occhi.
Koko sgranò gli occhi: cosa?! Stai scherzando vero? Alzò di poco il tono della voce.
Alam arrivò qualche secondo dopo: di cosa state parlando? disse mettendosi nel mezzo: oh, ma guarda chi c'è! ciao di nuovo piccola Kokoro! Sorrise beffardamente. In effetti, Alam era più grande di loro visto che era al terzo anno di università.
Koko: direi che due volte in un giorno sono decisamente troppe... si lamentò.
Aine gli passò un po’ della sua bevuta: tieni...offro io oggi...disse tranquilla, allungandole il bicchiere.
Koko non se lo fece ripetere due volte e finì il liquido nel recipiente in un attimo.
Aine la guardò sorpresa: wao...disse semplicemente. Guardò Alam: ne andresti a prendere un’altra per favore?
Alam aggrottò la fronte: perchè non vai tu? Faccio io compagnia a Kokoro-chan!
Aine fece spallucce: e va bene...disse alzandosi e andando al bancone
Alam allora si sedette davanti a Koko: scommetto che sei venuta a rompermi le scatole, vero? disse mentre faceva roteare la sua bevuta.
Koko: lo sai che di te non m'importa un bel niente... anzi, se sparissi sarei infinitamente felice... incrociò le braccia.
Alam: oh, e vorresti  che spezzassi così il cuore alla mia Aine? Rise.
Koko: sono convinta che starebbe molto meglio senza di te... lo guardò, convinta di ciò che diceva.
Alam: non capisco perchè tu ce l'abbia tanto con me...guarda che io amo Aine...disse bevendo un sorso della sua bevuta: e lei ama me, quindi tu, cara mia, non puoi farci proprio niente!
Koko insistette: tu ami picchiarla forse... credi non mi sia accorta dei lividi che ha sul corpo?!
Alam: ma che ragazzina perspicace...e pensare che porta sempre maglie a maniche lunghe di proposito...disse guardandola.
Koko: sei un bastardo... ribatté sostenendo il suo sguardo.
Alam: che esagerata.
Fortunatamente Aine arrivò poco dopo: Alam, io devo tornare a casa. Mi ha chiamato mio padre dice che ha bisogno di me...disse avvicinandosi a lui.
Koko: ti accompagno... si alzò di scatto.
Alam si aspettava una mossa del genere da parte di Kokoro: ah... e va bene piccola... allora ci vediamo domani... si alzò anche lui.
Aine: si... lo baciò frettolosamente: mi vieni a prendere a scuola? domandò affiancando Kokoro.
Alam: ovviamente... ciao ciao Kokoro-chan! Disse, prima di voltarsi e sparire tra la folla.
Così uscirono dal locale.
Aine le si rivolse poco dopo: ti va di venire da me? le chiese mentre camminavano.
Koko: d'accordo... disse annuendo.
Non ci volle molto perché arrivassero a casa di Aine.
Aine: papà sono a casa!
Kail: mh? Ah Kokoro ci sei anche tu, bene! Non preoccuparti comunque, ho già risolto il problema, andate pure in camera... Aine, ma non vedi che caldo fa?? Cosa ci fai sempre con quella cosa a maniche lunghe...?
Aine sbuffò: e dai papà non scocciare...disse poi andando in camera con Kokoro.
Koko sospirò: quando la smetterai di farti torturare da quel tipo? disse tranquillamente.
Aine: sembri mia madre ora...disse buttando la cartella a terra e sdraiandosi sul letto.
Koko: allora fa come ti pare... rispose.
Aine: te l'ho già detto...Alam non è cattivo...disse guardandola.
Koko: si... va bene... preferiva non parlare di lui visto quanto le dava ai nervi.
Aine: tu piuttosto, mi vuoi dire cosa è successo? Perchè te ne sei andata così presto dall'appuntamento?
Koko: quel tipo mi stava col fiato sul collo e non lo sopportavo... e poi mi ha baciata... disse con non curanza.
Aine: tipico di Zenon! disse pacata: sai, è molto famoso tra le ragazzine. A proposito, domani devi fare il discorso per i nuovi studenti, te ne eri scordata? la guardò...infondo era il presidente, quindi toccava a lei.
Koko: no, non l'ho scordato... pensavo di scriverlo stanotte. Rivelò.
Aine: certo che non ti deve piacere proprio dormire a te eh...disse guardandola.
Koko sorrise: al contrario di te...
Aine: cosa vuoi dire che sono una dormigliona? gli tirò un cuscino.
Koko lo fermò prima che potesse arrivarle nel viso: solo un pò... rise divertita.Aine sorrise appena.
Il giorno seguente, infatti, alla scuola Hona ci sarebbe stato il "Risshun", festa inaugurale durante la quale tutti gli studenti rimanevano a dormire a scuola per celebrare l'inizio della primavera.
Il preside, assieme al comitato esecutivo, aveva fatto predisporre dei dormitori improvvisati nelle aule, in palestra, invece, ci sarebbe stata la festa vera e propria. Quindi, il giorno dopo.
Zenon stava parlando con i suoi compagni di classe nel corridoio quando Aine, accompagnata da Koko gli passò di fianco. Homura era invece appoggiato con la schiena alla finestra, le braccia incrociate sul petto ed un piede al muro.
Zenon guardò Kokoro...dopo lo schiaffo non aveva avuto più modo di vederla. Però adesso voleva capire il perchè di quel gesto, quindi lasciò i suoi amici per andare da lei.
Zenon: possiamo parlare? disse mettendosi davanti alla ragazza.
Koko fece la vaga: non posso... lasciami passare... disse guardandolo seriamente in volto.
Zenon: non fino a che non mi dirai il motivo di quello schiaffo...li accetto dalle ragazze ma solo con un buon motivo. Sorrise.
Aine guardò i due: io vado fuori ad aspettare Alam, per dirgli di stasera...disse lasciandoli soli.
Koko: non dovevi baciarmi... mi pare ovvio...
Zenon: era solo un bacio, mica abbiamo fatto sesso...disse senza capire: non è che ti sei arrabbiata perchè ti ho dato della sfigata? la guardò.
Koko: beh può darsi... adesso puoi farmi passare?! Insistette lei.
Zenon si spostò, lasciandola andare...stranamente però c'era rimasto male, che si fosse arrabbiata così. Koko lo sorpassò sistemandosi i capelli dietro l'orecchio e Zenon sospirò, grattandosi la testa e tornando sai suoi amici.

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Capitolo 3
*** 3 – No one else about you ***


Aine era seduta sui gradini, all'entrata della scuola. Aveva le gambe al petto e la testa poggiata su di esse. Si era tirata su il collo del golf a maniche lunghe fino a sotto il naso. Di Alam ancora non c'era traccia. Guardò l'orologio...strano...erano le 16.30 e lui le aveva detto che sarebbe arrivato alle 16.
...: aspetti qualcuno? disse una voce alle sue spalle, mentre si fermava in piedi dietro di lei.
Aine si voltò appena: mh? ancora tu...che fai mi spii? chiese continuando a guardare il cancello.
Homura: non vorrei far altro che spiare una ragazzina, mi stavo solo chiedendo che facessi qui da sola, quando tutti sono dentro per il discorso.
Aine: sto aspettando una persona...disse senza dare peso alle sue parole.
Homura: Alam immagino... Homura lo conosceva bene.
Aine: conosci...Alam? lo guardò.
Homura: si, lo conosco... si limitò a dire senza scendere nei particolari.
Aine tornò a guardare il cancello: come al solito è in ritardo. Prese il cellulare e lo chiamò.
Homura: beh, non è una novità... disse mettendosi seduto di fianco a lei.
Aine attaccò sospirando: si degnasse almeno di rispondermi...proferì alzandosi e tornando dentro. Guardò il ragazzo: vieni anche tu?
Homura: si... rispose semplicemente, alzandosi e seguendola all’interno dell’edificio.Così tornarono dagli altri.
 
Zenon: ah ecco dov'eri finito... sostenne guardando Aine.
Aine lo degnò di uno sguardo appena, prima di tornare da Kokoro.
Zenon: che ci facevi con lei? Domandò all’amico.
Homura fece spallucce: niente...disse semplicemente.
Zenon lo guardò un po’ di traverso, poi tornò a fissare un punto non meglio definito di fronte a sé.
Mimi: mh? ah eccoti Aine! Esclamò la ragazza raggiungendo la compagna di classe.
Aine: ciao...come faceva quella ragazza ad essere così energetica, era contagiosa.
Katherine: ciao Aine! disse sedendosi al suo fianco, alla sua sinistra.
Maria: dov'eri Aine? disse guardandola, dopo essere spuntata alle sue spalle visto che era seduta proprio lì dietro.
Aine: stavo aspettando una persona, ma a quanto pare non è potuta venire purtroppo...disse osservando Kokoro. Leiabbozzò un sorriso, e si apprestò ad alzarsi per il discorso.
Homura si sedette di fianco a Zenon, per l'esattezza, alla destra di Aine.
Zenon squadrava Kokoro, mentre parlava così sicura di sé davanti a tutta quella gente, tutti i nuovi studenti sembravano incantati ed ascoltavano in silenzio il suo discorso.
Maria si accostò ad Aine: pst... le sussurrò all'orecchio: rimani stasera?
Aine si sporse appena indietro: si, ci siete anche voi?
Maria: certamente! Esclamò entusiasta.
Aine: anche Kokoro? Chiese.
Katherine si fece pensierosa: non ne ho idea ad essere sincere, non glielo abbiamo ancora chiesto...
Aine: allora dopo lo farò io... disse sorridendo appena. Poi però il suo cellulare vibrò. Lo estrasse dalla tasca, era Alam. Rispose a bassa voce: posso sapere dove sei finito...?
Alam: ho fatto tardi... comunque sono qua fuori... vieni a prendermi...? disse con voce calda e suadente.
Aine sospirò: si, arrivo... guardò Mimi: torno subito! disse correndo fuori.
Mimi sorrise annuendo: ok, ti tengo il posto!
 
Alam: eccoti splendore... disse aprendo le braccia.
Aine: sono stata mezz'ora qui fuori ad aspettarti...disse guardandolo mentre si appoggiava a una colonna.
Alam: ho fatto tardi all'università... si avvicinò a lei e si abbassò per baciarla, contrariato per il fatto che non fosse corsa da lui.
Aine: è inutile che mi guardi così....qui se c'è qualcuno che dovrebbe essere furiosa sono io...disse sfuggendo al bacio guardando altrove.
Alam le afferrò il mento e la girò verso di se: non puoi sottrarti ai miei baci, lo sai vero...?
Aine lo guardò: si, lo so...sussurrò socchiudendo gli occhi. Alam sorrise beffardo e le strappò un bacio.
Ma Aine dovette staccarsi e portarsi una mano alla bocca per tossire: cough, cough...
Alam alzò un sopracciglio allontanandosi appena: beh? che c'è?
Aine: ho corso per venire qui da te...sussurrò poggiandosi a lui.
Alam: e con ciò...? disse, sembrava almeno un po’ preoccupato.
Aine lo abbracciò, stringendosi a lui: perchè arrivi sempre tardi agli appuntamenti...? sussurrò nascondendo il volto nel suo petto....perché doveva sempre farla stare così male.
Alam moderò il tono della propria voce: è stato un imprevisto... disse mentre le posava le mani sui fianchi.
Aine però iniziò a scivolare lentamente a terra: A...Alam mi...mi gira la testa... ansimò.
Alam: A... Aine? la afferrò appena in tempo, prima che potesse toccare il suolo: che ti prende? Aine iniziò a tossire.
Alam irruppe nel salone dove Kokoro stava facendo il discorso, tenendo Aine tra le braccia: chiamate un dottore! Urlò.
Koko smise di parlare e alzò lo sguardo verso di lui... sembrava terribilmente serio, quando abbassò lo sguardo notò Aine: che succede? Chiese cercando di mantenere il controllo della situazione, come sempre.
Alam: ha iniziato improvvisamente a stare male...
Zenon: Homura tuo padre è un medico no?! Chiama lui...disse guardando l'amico.
Il ragazzo tirò fuori il cellulare e contattò il padre, il quale disse che sarebbe arrivato subito. Avvisò della risposta i presenti e poi,tutti insieme, andarono fuori da scuola ad aspettare il padre del ragazzo.
 
Takeshi: eccomi figliolo! dov'è la ragazza? disse fermando la macchina giusto di fronte al cancello, prima di scendere.
Homura: dentro... asserì iniziando a fargli strada.
Alam: Aine è arrivato il dottore... disse smuovendola appena, l'avevano fatta sdraiare su di una panca.
Aine: n...non i...importava... tossì nuovamente
Takeshi si fece spazio tra i giovani studenti: spostatevi ragazzi, lasciatela respirare e fatemela visitare...
Aine: n...no...sussurrò mettendosi le mani sulla maglia.
Takeshi: andiamo su... non ti farò del male... disse prendendogli un polso per sentirle le pulsazioni.
Fino a che era il polso poteva andare bene: m...mi gira la testa...sussurrò nuovamente.
Takeshi: capisco... disse tirando più su la manica e scorgendo delle macchie violacee: ma cosa...?
Aine tolse il braccio di scatto, ributtandosi giù la manica.
Takeshi: sono dei lividi quelli...? chiese, ovviamente la sua domanda era del tutto superflua.
Alam strinse i pugni: perchè non si limita a visitarla e si fa gli affari suoi? Sbottò.
Aine: ho...ho sbattuto contro il banco ieri...tutto qui... disse tranquillamente.
Takeshi aggrottò la fronte e le alzò anche il resto della maglia: hai sbattuto anche per questi...? sapeva bene come si arrivava a questi casi e come comportarsi.
Zenon guardò Koko, totalmente sorpreso: è per questo che...porta sempre le maniche lunghe? Domandò.
Aine si scostò ricoprendosi: h...ho detto che sto bene adesso...l...la ringrazio dottor Taishi...guardò altrove.
Koko: Aine... non fare la testarda... se ha quei lividi... è tutta colpa di Alam! disse indicandolo ed alzando la voce.
Aine: stai zitta! Urlò: Smettila di dare sempre tutta la colpa ad Alam! Lui non c'entra niente! Aine non poteva far a meno di difenderlo.
Koko: certo... preferisci difendere lui piuttosto che dar ragione a me vero?! alzò ancora il tono.
Aine non voleva litigare con Kokoro, era l'ultima cosa che desiderava...ma che ci poteva fare se era innamorata di Alam? Stavolta non rispose alla sua domanda...
Takeshi guardò Homura: la temperatura esterna è abbastanza alta per il periodo ed il portare le maniche lunghe le ha provocato affanno e giramento di testa.
Homura annuì: capisco... beh grazie.
Poi il dottore guardò Alam: e tu, fatti un bell’esame di coscienza...disse prima di andarsene.
Passato il pericolo, Koko si voltò e tornò verso la sala.
Zenon guardò Homura: vado da lei...Kokoro aspetta! disse rincorrendola.
Koko afferrò la borsa e si apprestò ad uscire dalla scuola.
Zenon: ti vuoi fermare! le prese il polso.
Koko: che vuoi! disse arrabbiata.
Zenon: Si può sapere dove te ne vai?! Replicò lui con lo stesso tenore di voce.
Koko: me ne torno a casa... spiegò frettolosamente.
Zenon: non puoi! devi ancora finire il discorso e Aine ha bisogno di te! La osservò.
Koko: beh a me non sembra... ribadì.
Zenon: è per questo che ti sei infuriata così ieri, vero? Perché ho detto quelle cose...su Aine. Koko fece a meno di rispondere, quindi Zenon riprese a parlare: da quanto tempo lo sapevi? chiese lasciandole il polso lentamente.
Koko: da quando quei due stanno insieme... è sempre stato così... rivelò abbassando il volto.
Zenon: e sei stata tutto questo tempo senza dirlo a nessuno...? ma come aveva fatto...
Koko: si tratta di...Aine... sorrise appena.
Zenon sospirò passando una mano sulla nuca: senti io...beh...mi dispiace per le cose che ho detto...davvero...non avrei mai immaginato una cosa del genere...credevo che fosse stramba visto che aveva sempre le maniche lunghe anche quando faceva caldo...scusami...la guardò seriamente.
Koko: non fa niente... non potevi sapere... no?
Zenon: già...senti, ti va di tornare dentro? in effetti, quando Zenon non faceva lo scemo, non era niente male.
Koko: mh... disse semplicemente posando di nuovo la borsa.
I due così tornarono nuovamente di là: tieni...il tuo discorso...gli sorrise appena incitandola a tornare a parlare: c'è Homura con Alam quindi puoi stare tranquilla per Aine...
Koko lo prese e tornò sul palco, scusandosi per l'interruzione, riprese da dove aveva lasciato.
Zenon stava vicino a lei ad ascoltare il discorso...in meno di un'ora era successo il putiferio.
 
Homura: come stai...? disse guardando Aine.
Aine: meglio...disse mentre beveva un po' d'acqua.
Homura: bene... disse semplicemente.
Aine: tuo padre dev'essere un ottimo medico...sorrise appena.
Homura: già... spero di diventare come lui un giorno... sorrise di rimando.
Aine: vuoi diventare dottore? E' una bella prospettiva...erano rimasti da soli perchè Alam era andato a prendere qualcosa da bere per sé.
Homura: si... ma ho ancora molta di strada da fare...
Aine: soprattutto se non ti dai una calmata...disse guardando la bottiglia...conosceva la reputazione di Homura e Zenon, erano famosi come playboy a scuola.
Homura: non è totalmente mia la responsabilità... alzò un sopracciglio.
Aine: ora mi dici come fai a conoscere Alam? lo guardò.
Homura: per qualche periodo abbiamo abitato vicino...poi io mi sono trasferito e l'ho perso di vista. Spiegò.
Aine: capisco...disse stringendosi la maglia.
Homura azzardò: e tu perché continui a farti picchiare da lui...?
Aine: perché...anche se mi facesse cose peggiori di questa io...lo amerei ugualmente...sussurrò.
Homura: ci sono persone che soffrono per te, però.
Aine: mi dispiace...ma io amo Alam e anche lui, nonostante sia fatto così, mi ama.
Homura: se ne sei convinta... disse alzando le spalle.
Aine: e poi tu che ne sai scusa...neanche mi conosci...disse un po' contrariata.
Homura: conosco te e conosco Kokoro... abbastanza da capire che lei tiene molto a te.
Alam entrò in quel momento: non mi aspettavo di rivederti qui Homura...disse sedendosi accanto ad Aine, facendola poggiare al suo petto.
Homura: Alam... disse lentamente ricambiando quella specie di saluto.
Alam: ti ringrazio per aver chiamato tuo padre, anche se dovrebbe imparare a farsi gli affari suoi.
Aine: Alam...lo chiamò rimproverandolo appena.
Homura: e tu forse dovresti imparare a tenere le mani a posto.
Alam: fatti gli affari tuoi...disse serio.
Homura: mi farò gli affari miei quando tu smetterai di picchiare le tue donne.
Aine: cosa...? ma allora non era la prima che picchiava?!
Homura alzò un sopracciglio guardando Alam.
Il cellulare del ragazzo squillò: ora devo andare piccola...la guardò accarezzandole la testa: tanto stai bene no?
Homura: ci penso io a lei... disse sospirando.
Alam la baciò alzandosi: ah Homura...ti do un consiglio...non toccarla, è mia...disse prima di andarsene.
Homura: Aine non è un oggetto stupido. La ragazzia si alzò lentamente: torniamo di la...? le chiese.
Aine annuì e insieme tornarono a sentire il discorso di Kokoro.

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Capitolo 4
*** 4 – Truth or Dare ***


Quella sera, nelle rispettive classi.
Mimi: forza ragazze, venite che apriamo i sacchi a pelo! Beh ormai tutti sapevano quanto si entusiasmasse facilmente Mimi. Aine la seguì immediatamente, accompagnata da Maria e Katherine.
La bionda si guardò intorno alla ricerca di Kokoro fino a che non la vide...si avvicinò: ehi... richiamò la sua attenzione.
Koko la guardò, sembrava esserci decisamente calmata rispetto a prima: come stai...?
Aine: bene...tu?
Koko alzò le spalle: bene.
Aine: io...mi dispiace per prima...scusami Kokoro.
Koko: fa niente... non preoccuparti.
Aine: mi dispiace che tu debba stare così male per colpa mia...abbassò lo sguardo.
Koko: non importa, ti ho detto...
Aine: ti prometto che se Alam prova nuovamente a farmi male...lo lascerò! Le disse decisa. Koko sorrise appena guardandola.
Aine cambiò discorso: piuttosto...che mi dici di Zenon?
Koko dischiuse le labbra: cosa dovrei dirti...?
Aine: cosa ne pensi di lui? Mi sembra serio con te sai?
Koko: non mi interessa...
Aine: a quanto pare tu invece a lui si...
Koko: faremo prima a dire chi non gli interessa. Ribatté determinata.
Aine rise appena prima che Mimi gli spuntasse da dietro, esattamente come fanno i funghi: su ragazze andiamo nei sacchi! Proprio non ce la faceva a stare buona per due minuti.
La affianco anche Maria, che afferrò Aine per un braccio e la tirò via con se: dai Aine vieni!
La bionda guardò Kokoro facendo spallucce e si infilarono ognuna nel proprio sacco a pelo.
Mimi: ragazze... chissà che cosa stanno facendo i ragazzi... sospirò.
Maria: ti manca Kevin, per caso? ma se all’inizio non lo potevi  neanche vedere!
Mimi: si ma... adesso è diverso! Il suo volto trasognato arrossì.
Aine si alzò: allora, andiamo da loro! disse serena, uscendo.
Maria: mh?! Aine! Ferma, ma dove vai?! Si alzò anche lei, rincorrendola.
 
Aine: è permesso? Disse aprendo la porta della 5 A-M.
Ragazzo1: mh? Ma guarda chi c'è! qualche problema vice?
Aine: cosa fate? chiese entrando ed andando a sedersi sulla cattedra: 3...2...1... contò, e allo 0 arrivarono anche Mimi, Maria, Josephine e Kokoro.
Senza ulteriori indugi, Mimi andò dal suo Kevin.
Kevin: Mimi tu che... non finì la frase che la ragazza lo stava baciando e lui, ovviamente, non la fermò.
Ragazzo2: perché non ve ne andare in un altra stanza a fare le cosacce? Disse scocciato per quella mostra.
Kevin: gelosi! Esclamò facendo loro la linguaccia.
Zenon: ma che ci fate qui? disse divertito.
Maria: Mimi era curiosa di sapere cosa facevate... e così eccoci qui!
Zenon salutò poi Kokoro e leiricambiò con un semplicissimo "ciao".
Ranma: ora che ci sono le ragazze però, dobbiamo inventarci qualcosa! Disse iniziando a pensare.
Ren: giochiamo a obbligo o verità! Disse con un sorriso tutt’altro che angelico.
Koko: il solito pervertito... pronunciò sottovoce.
Zenon sorrise beffardo: cos'è, hai paura che si sappia qualcosa di privato? Io ci sto! e si andò a sedere accanto ai ragazzi.
Aine: ci sto anche io...disse sedendosi accanto a Zenon.
Mimi: c...cosa A...Aine! sorpresa per quelle parole, si staccò persino da Kevin. Aine la guardò facendo spallucce.
Maria: ok, allora sono anche io dei vostri!!
Kevin guardò la sua ragazza: vuoi giocare Mimi?
Mimi: uhm...era un po’ pensierosa, ma alla fine accetto: e va bene!
Kevin: ci siamo anche noi allora! si sedettero a terra vicino agli altri, formando un cerchio.
Aine allungò una mano verso Kokoro...tanto lo sapeva che alla fine avrebbe giocato anche lei.
Koko: e va bene... ok... ci sto... disse prendendole la mano e accomodandosi accanto a lei.
Ren: chi comincia? Chiese guardando a turno tutti i giocatori.
Maria alzò la mano: comincio io! Uhm vediamo... Aine... tu è Alam lo avete mai fatto?
Aine guardò Kokoro: e tu ti preoccupavi dei ragazzi capito...sospirò: si, lo abbiamo fatto, per lo più una volta anche sopra i nostri banchi...disse pacata pensando.
Maria: oh! Esclamò: dev'essere stato bellissimo! Mormorò con una punta d’invidia.
Homura abbozzò un sorriso, non riusciva neanche lui a capire il motivo per il quale quelle parole lo facessero infuriare a tal punto.
Aine: tu sei peggio dei ragazzi! disse spingendo amichevolmente la testa di Maria indietro, prima di iniziare il suo turno di domande: Zenon...lo guardò: sesso al primo appuntamento?
Koko guardò involontariamente verso di lui. E la sua occhiata non passò inosservata.
Zenon: si, l'ho fatto... sorrise appena: Mimi... tu e Kevin, in un luogo pubblico?
Mimi arrossì violentemente: c...cosa c...certo che no! Era più rossa di un peperone.
Kevin ridacchiò divertito vedendo la reazione della ragazza: ora sta a me...Kokoro con quanti ragazzi sei andata a letto?
La ragazza aggrottò la fronte: ... e se non volessi dirlo?
Kevin: dovrai per forza sottostare ad un obbligo! Spiegò.
Koko: vada per questo allora... sospirò. Chiunque la conoscesse un po’ sapeva quanto fosse riservata.
Kevin: allora, bacia Zenon... disse indicando il ragazzo.
Zenon rispose prontamente: smettila di scherzare Kevin...disse piuttosto contrariato.
Koko: assolutamente no!
Zenon sbuffò: Kevin, lasciala stare...
Kevin: ma ha accettato di giocare quindi ora deve pagare pegno! Ribatté lui.
Zenon cercò di cambiare argomento: piuttosto, tu pensi di scansartela? guardò Homura, sapeva che Kokoro già una volta non s'era fatta baciare figuriamoci una seconda.
A sorpresa, però, Koko stupì tutti...: e va bene... sospirò avvicinandosi al ragazzo.
Zenon la guardò: smettila di fare solo scena perché non ti riesce...sorrise beffardo pensando che non l'avrebbe mai fatto.
Koko alzò un sopracciglio: pensi che io stia scherzando...? disse a pochi centimetri dal suo volto.
Zenon continuò a sorridere: beh spero tanto di no. Koko annullò la distanza tra di loro e lo bacio, a stampo, sulle labbra. Zenon rimase un po' sorpreso anche se non lo mostrò troppo.
Mimi: wao! Era in modalità occhi a cuoricino.
Koko si staccò: Mimi, non entusiasmarti troppo.
Zenon però sorrideva compiaciuto: non mi hai dato nemmeno il tempo di metterci la lingua!
Koko si accigliò, ora toccava a lei: Zenon... disse per ripicca: ti diverti ad andare dietro a 200 ragazze contemporaneamente?
Zenon sogghignò: mia piccola Kokoro, non sono io che vado dietro a loro, sono loro che vengono dietro a me!
Kevin: ti assicuro che è vero! Esclamò il ragazzo in sua difesa.
Mimi: si, il tuo commento non conta... disse al suo ragazzo.
Kevin la guardò stranito: ehi che vuoi dire? disse abbracciandola: cattiva! Sorrise.
Mimi gli restituì l'abbraccio ed il gioco andò avanti.
Zenon: Kevin, ci stiamo dimenticando di qualcuno!
Kevin: mh? disse guardandolo senza capire.
Zenon indicò Homura
Kevin: giusto!
Zenon: cosa gli potremo chiedere...? gli riservò uno sguardo a dir poco malefico.
Kevin: beh... si avvicinò a Zenon, sussurrandogli qualcosa in un orecchio.
Ma mentre i due parlottavano, Aine ne approfittò: il posto più strano dove lo hai fatto...? disse mentre guardava da un altra parte.
Homura sorrise: nei bagni della scuola... durante le lezioni... disse tranquillamente.
Zenon: nah questa la sapevo! ricominciamo il giro!
Mimi: io inizio ad avere sonno...disse poggiandosi con la testa a Kevin.
Kevin: ti riaccompagno in aula allora... affermò mettendole una mano sulla testa, protettivo.
Koko: io vengo con te... non aveva molta voglia di restare ancora lì.
Zenon: non volete restare qui? Prometto che faremo i bravi!
Koko guardò verso Aine.
Aine: non penso che ci mangeranno...disse calma ,infilandosi in un sacco a pelo libero.
Homura si alzò e si avviò verso il proprio. Aine si era involontariamente messa vicino al suo.
Mimi: Koko restiamo anche noi? La implorò quasi.
Koko: d'accordo... cedette alla sua supplica, alzandosi da terra e guardandosi intorno.
Zenon gli tirò qualcosa addosso, sdraiandosi nel suo giaciglio. Lei si voltò verso di lui, guardandolo... era un cuscino.
Zenon: buona notte disse semplicemente il ragazzo chiudendo gli occhi.
Koko si sedette vicino a lui, poggiò la testa sul cuscino e si sdraiò dandogli la schiena.
Kevin e Mimi si misero nello stesso sacco a pelo.
Homura: buon notte... disse ad Aine.
Aine si voltò dalla sua parte: grazie...sussurrò: per prima intendo...per aver chiamato tuo padre...sussurrò
Homura: non c'è bisogno di ringraziarmi...
Aine: diventerai un ottimo dottore...disse prima di girarsi dal lato opposto e chiudere gli occhi.
Homura: grazie... sussurrò prima di voltarsi anche lui dall'altra parte.
Zenon guardò Koko: ehi... cercò di attirare la sua attenzione.
Koko: mh? disse voltandosi appena verso di lui.
Zenon: me la dai una seconda opportunità? chiese tenendo gli occhi chiusi.
Koko sorrise beffardamente: forse si...
Zenon: usciamo insieme domani?
Koko: non lo so... devo pensarci. Dopodiché calò il silenzio e si addormentarono tutti.

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Capitolo 5
*** 5 – A New beginning? ***


La mattina successiva, Homura fu il primo del gruppo a svegliarsi. Koko, Aine, Zenon e gli altri stavano ancora dormendo, dunque si alzò e si affacciò alla finestra. Fuori era una giornata cupa, sembrava che stesse per piovere da un momento all'altro. Davvero un buon inizio di primavera, pensò. Il rumore sottile di un telefono che vibrava, però, lo distolse da quel pensiero e lo fece tornare a guardare dentro. Era il cellulare di Aine. Lo prese in mano, dato che era appoggiato sulla cattedra in bella vista... era Alam che la stava chiamando. Alzò un sopracciglio e premette il tasto per riagganciare la chiamata. Il telefono squillò ancora qualche attimo dopo: insistente il tipo... sussurrò Homura, attaccando nuovamente.
Poi sentì una voce alle sue spalle che lo ammoniva: Ma che combini? disse Zenon svegliandosi e vedendolo col cellulare di Aine in mano.
Homura: mi disturbava questa continua vibrazione... si giustificò lui.
Zenon: non ci posso credere...sei geloso! Esclamò.
Homura si girò a guardarlo: chi...? io? geloso... ma non dire cavolate.
L’apparecchio squillò per l’ennesima volta, Aine però si svegliò e prendendolo, rispose: Pronto?
Alam: hai finito di riattaccarmi sul viso?
Aine si strusciò gli occhi: cosa? Ma se mi sono appena svegliata... disse senza capire.
Alam: ti ho chiamato altre due volte prima di questa.
Aine: non le ho sentite...disse sicura: dove sei?
Alam: fuori dalla tua scuola... sostenne, si sentiva che era chiaramente frustrato.
Aine si aggiustò la divisa: se Koko si sveglia ditele che ora arrivo... disse a Zenon e Homura uscendo e andando da Alam.
Homura: ok... disse tranquillamente, senza tradire nessuna emozione.
Zenon: ahi... borbottò guardando fuori dalla finestra. Anche Homura si avvicinò mettendosi a guardare.
 
Aine: che ci fai qui a quest'ora? Domandò raggiungendolo al cancello.
Alam: ti cercavo. Rispose.
Aine: mi sembra strano che per una volta sia tu a cercarmi... disse avvicinandosi ulteriormente a lui. Alam le prese un braccio e la baciò con violenza. Aine sospirò: fare piano non ti farebbe male, ogni tanto... disse calma: allora che ci fai qui?
Alam le sussurrò all’orecchio: andiamo a casa mia...?
Aine rimase un po’ sorpresa: e tuo padre e tua madre?
Alam rispose con assoluta noncuranza: non ci sono, sono all'estero per lavoro.
Aine annuì: capisco...vado su a prendere le mie cose e arrivo, disse avviandosi: vuoi venire?
Alam: si... la seguì, aspettandola poi fuori dalla porta di classe.
Aine prese la cartella e il sacco a pelo: ci vediamo più tardi ragazzi...ciao! disse salutandoli.
Homura le afferrò un polso: stai attenta.
Koko: Aine... dove vai? Biascicò svegliandosi.
Aine guardò la mano di Homura...ma che voleva?! Poi rispose a Kokoro, dato che era inutile mentirle: a casa di Alam...disse.
Koko si alzò da terra: non andare. Disse seria.
Aine: cosa?
Koko: ho detto non andare.
Aine la guardò: ti ricordi cosa ti ho promesso ieri sera? disse tranquillamente.
Koko la guardò e sospirò: ok... ma stai attenta.
Aine: tranquilla... le sorrise e se ne andò via con Alam.
 
Alam: che voleva Kokoro-chan? Sorrise beffardo.
Aine gli si avvicinò, baciandolo con passione: niente...sussurrò appena.
Alam: mh... ricambiò il bacio, poi salirono in macchina. Aine ormai conosceva bene la casa di Alam visto il tempo che ci passava. Una volta dentro, lui la tirò dietro di se fino al divano ed iniziò a spogliarla.
Aine sorrise: almeno fammi arrivare al letto...sussurrò lasciandolo fare. Alam gli tolse la maglia a maniche lunghe e le prese i polsi, stringendoglieli.
Aine strinse gli occhi: f...fai piano...sussurrò guardandosi i polsi. In effetti i lividi gli facevano ancora un po’ male. Alam non la calcolò minimamente e continuò a fare quello che voleva.
Aine: A...Alam... mormorò.
Alam: m...mh? che c'è?
Aine: mi fai male... sussurrò accarezzandogli il volto.
Alam: a te piace così... no?
Aine: c...cosa? disse sorpresa da quelle parole.
Alam: a te piace così... rispose seriamente.
Aine sbottò: secondo te mi piace dovermi tenere una maglia a maniche lunghe con questo caldo per coprire i tuoi lividi?! Alam alzò un sopracciglio. Ed Aine continuò: è...è vero quello che ha detto Homura? ...è...è vero che picchiavi anche le altre ragazze prima di...di me?
Alam replicò scocciato: e a te che cosa importa?
Alam: perché lo facevi...? ma per tutta risposta Alam strinse di più la presa sui suoi polsi. Aine allora si strattonò togliendosi dal divano.
Alam: dove vai?! alzò la voce.
Aine prese la maglia: via...proferì mettendosela: sono stufa di stare ore ed ore ad aspettarti! Di lasciarti fare quello che vuoi con me!
Alam: non ti azzardare ad uscire da quella porta! disse andandole dietro.
Aine: altrimenti cosa fai?!
Alam: non te ne andrai!
Aine lo guardò: tu...tu non mi hai mai amato...bisbigliò abbassando il volto.
Alam: cosa te lo fa pensare?
Aine: il modo in cui...in cui mi tratti...scivolò seduta a terra: io...io ti avrei permesso di farmi qualsiasi cosa, ho...ho accettato anche che tu mi picchiassi e...e ti ho anche difeso...sussurrò mentre la voce gli si smorzava in gola.
Alam le diede le spalle: vattene... e infatti fu quello che Aine fece poco dopo uscendo di corsa.
 
...: Aine... sbatté contro Homura qualche minuto dopo. Cosa ci faceva lì? Avrebbe dovuto essere ancora a scuola, pensò mentre alzava il volto...aveva gli occhi lucidi.
Homura le prese una mano e lei si lasciò portare senza dire niente: ti riporto a scuola. Fecero così ritorno all’istituto: hai fatto la scelta giusta... disse poi guardandola.
Aine: tu...tu che ne sai di cosa è giusto o meno per me...?
Homura sorrise appena: fidati... lo so.
Era la prima volta che Aine si comportava in questo modo davanti ad una persona che non conosceva. Sembrava sempre così distaccata da tutti e menefreghista: io...torno in classe...scusa il disturbo gli disse.
Homura: nessun disturbo.. pronunciò lasciandola andare.
Qualche istante dopo incrociò Koko nei corridoi.
Koko: come stai...? le chiese.
Aine scosse la testa: è finita...disse guardandola. Koko non aggiunse niente, le mise le mani sulle spalle e l'abbracciò. Aine ricambiò stringendola e nascondendo il viso nella sua spalla.
Koko riprese a parlare: d'ora in avanti, andrà tutto bene.
Aine annuì: io oggi devo...devo andare a fare gli esami del sangue in ospedale...vuoi venire con me? la guardò.
Koko: si... certo... le sorrise.
Aine: allora ci vediamo alle 3 ok? Adesso vado un po' a casa... si staccò da lei.
Koko: d’accordo, a più tardi.
 
Quel pomeriggio, Aine andò a suonare alla porta di casa di Koko.
Koko aprì: sei pronta? Domandò.
Aine: si e tu?
Koko annuì ed uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle. Si incamminarono verso l'ospedale che non distava molto da casa della presidente.
Aine la guardò, incrociando le dita dietro la schiena: i tuoi non ci sono?
Koko: stranamente... sorrise appena.
Aine: da oggi avrò un nuovo dottore...disse allungando le dita e prendendole la mano.
Koko: come mai...? chiese guardando le loro dita che si intrecciavano.
Aine: quello che avevo purtroppo è stato trasferito per lavoro, quindi questo lo sostituirà.
Poco dopo arrivarono all'ospedale e si trovarono davanti proprio il signor Taishi.
Koko: buonasera signor Taishi... lo riconobbe.
Aine era sorpresa: non immaginavo che fosse lei il sostituto...
...: mh? Che ci fate qui? dissero Zenon e Homura arrivando nella sala d'attesa.
Sig. Taishi (Takeshi): venga signorina Ayashi... disse mettendole una mano dietro la spalla. Homura si allontanò prendendo il corridoio opposto e Zenon si sedette fuori assieme a Kokoro.
Koko: come mai siete qui? disse guardando di fronte a se.
Zenon: per Homura, voleva parlare a suo padre delle varie università alle quali poteva iscriversi. Spiegò.
Koko: capisco... disse alzandosi. Sperava che Aine uscisse presto.
Zenon la guardò: ...tu hai accompagnato Aine?
Koko annuì: mh.
Zenon: hai pensato a quello che ti ho detto ieri sera?
Koko: si... ci ho pensato.
Zenon: e...?
Koko: ok.
Zenon sorrise: e dove ti piacerebbe andare?
Koko alzò le spalle: è indifferente.
Zenon: ok, ti va bene domani dopo scuola?
Koko: si... va bene... rispose tranquillamente.

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Capitolo 6
*** 6 – An awful dad ***


Dopo poco il figlio del dottor Taishi fece ritorno.
Zenon si sporse in avanti e gli parlò: se cerchi tuo padre è dentro con Aine...riferì indicando lo studio.
Homura guardò verso la porta: ho capito... poi bussò, aspettando che il padre gli desse il permesso di entrare, una volta ottenuto, girò il pomello e varcò la soglia.
Aine si voltò immediatamente verso l’uscio che aveva visto schiudersi: mh? ciao...disse semplicemente.
Homura si mise le mani nelle tasche: come stai...? chiese guardandola.
Aine: sto bene...dichiarò tirandosi su la manica della maglia per farsi fare le analisi del sangue.
Senza aggiungere altro, il padre di Homura iniziò a farle il prelievo.
Aine lo guardava: posso metter qualcosa...sopra i lividi? Chiese un po’ titubante.
Il Sig. Taishi si voltò verso la propria scrivania e prese un tubetto di crema porgendoglielo.
Aine: grazie...disse guardando il medicinale...che strano doversi mettere qualcosa su quei lividi per la prima volta. Poco dopo, terminata la visita, la ragazza uscì assieme ad Homura.
Zenon si alzò dalla sedia: mh? ah eccovi! Esclamò vedendoli.
Homura alzò un sopracciglio osservando i due seduti vicini fino a poco prima, poi sorrise e mise un braccio intorno al collo di Aine: ci vediamo domani, la accompagno a casa.
Aine lo guardò stupita: c...cosa...?
Homura: ti accompagno a casa... spiegò nuovamente.
Aine: non importa... fece lei: posso anche tornarci da sola, non ho paura...
Homura divenne improvvisamente serio: beh che t'importi o meno, ti accompagno lo stesso, ribatté.
Aine allora capitolò: fai come ti pare... disse salutando ed uscendo con lui.
 
Zenon si rivolse a Kokoro: vieni, ti riporto io in moto. Pronunciò.
Koko sgranò gli occhi: cosa? no, non importa... non sto molto lontano, torno a casa da sola.
Zenon: insisto... disse prendendole la mano e iniziando a camminare.
Koko: n... non importa ho detto... balbettò lei.
Zenon le lanciò un casco una volta raggiunta l’uscita dell’ospedale: dai sali...
Koko l'afferrò al volo e quando Zenon salì, lei si posizionò dietro di lui: dove abiti? le chiese.
Koko: nel palazzo dietro alla statua di Hachiko... rispose alzando la visiera per farsi sentire.
Zenon annuì: ho capito, reggiti! disse prima di partire.
In poco tempo furono a destinazione.
Koko si sfilò il casco e scese dalla moto: beh, grazie del passaggio... posso... offrirti qualcosa? Domandò.
Zenon era sorpreso ma cercò di non darlo a vedere: mh? non ci sono i tuoi in casa? chiese guardandola.
Koko scosse la testa sorridendo appena: i miei non ci sono mai.
Zenon: capisco...beh mi farebbe piacere. Rivelò scendendo anche lui dal mezzo e legando il casco alla moto.
Koko: ok allora... girò la chiave nella toppa del portone ed entrò prima di lui, poi lo fece passare: entra.
Zenon la seguì all’interno: hai davvero una bella casa... disse guardandosi intorno.
Koko: non è niente di particolare... vuoi... una birra? suggerì aprendo il frigo.
Zenon: si grazie... Koko gliela stappò e poi gliela porse. Zenon la afferrò iniziando a bere: sei figlia unica?
Koko: si...
Zenon: capito... mormorò tra un sorso e l’altro.
Koko: tu?
Zenon: figlio unico anche io... disse tranquillo.
Koko: capisco... il suo cellulare prese a squillare. La ragazza guardò il display, ma non rispose.
Zenon: non rispondi?
Koko: no... è mio padre tanto.
Zenon: si preoccuperà se non rispondi, no?
Koko: non penso sia una delle sue prime preoccupazioni... fece spallucce.
Zenon: non sei in ottimi rapporti con lui immagino...la guardò con la coda dell'occhio.
Koko: se è per questo... neanche con mia madre.
Zenon: wao...sei messa peggio di me... disse terminando la sua birra.
Koko alzò un sopracciglio, leggermente infastidita per quella confidenza: perché, scusa?
Zenon: perchè nemmeno io vado d’accorso con mio padre...
Koko sorrise appena e si sedette accanto a lui sul divano.
Zenon: vediamo...dove possiamo andare domani? Si mise a pensare. Kokoro sciolse il nodo alla cravatta della divisa, togliendola. Zenon la guardò con la coda dell'occhio...che faceva lo provocava ora?!
Koko: non saprei... rispose poi la ragazza, iniziando a legarsi i capelli in una morbida coda.
Zenon deglutì: preferisci un posto tranquillo?
Koko: a me va bene qualunque cosa... appoggiò la testa sulla spalliera, guardandolo di traverso.
Zenon: che ne dici del nuovo acquario...? ricambiò l’occhiata.
Koko: va bene... sussurrà socchiudendo gli occhi.
Zenon si schiarì la voce: sarai stanca adesso, è meglio che vada...disse alzandosi.
Koko parve ridestarsi: come vuoi... replicò apatica mentre si alzava per accompagnarlo alla porta.
Zenon: allora ci vediamo domani a scuola...dichiarò guardandola.
Koko: si, a domani... gli aprì l’uscio.
Zenon stava per andarsene, ma lentamente si abbassò baciandole appena le labbra: a domani... sussurrò uscendo.
Koko si sfiorò le labbra: a... domani... replicò impacciata mentre lui usciva.
 
Una volta a casa, Aine andò nella propria camera, si buttò sul letto a pancia in giù e sprofondò con la testa nel cuscino.
Qualche minuto dopo, udì una voce provenire dal piano sottostante: Aine, sono a casa! disse sua madre entrando con mille buste in mano.
Aine si alzò affacciandosi sulle scale: bentornata mamma! urlò da sopra.
La donna le sorrise: ti ho portato una cosa! disse mostrandole uno dei tanti sacchetti.
Aine scese le scale, andando verso la madre: cos'è? chiese curiosa.
Thaila le sorrise: Aprilo! Esclamò.
Aine non se lo lasciò ripetere, prese il regalo e lo aprì: era uno splendido maglioncino di cachemire azzurro.
Aine parve illuminarsi: grazie mamma, è bellissimo... sussurrò abbracciandola.
Thaila: di niente tesoro... mormorò ricambiando l'abbraccio.
Aine si staccò qualche istante dopo: com'è andato oggi il lavoro? chiese poggiando il maglioncino sul divano e andando a preparare il caffè per la madre.
Thaila era una talent scout, non solo di occupava di scovare nuovi modelli, ma assisteva anche ai loro provini ed alle loro prime foto: bene, sono un pò stanca, abbiamo fatto casting tutto il giorno!
Aine la guardò con la coda dell’occhio: davvero? non stancarti troppo, capito? le sorrise dandole il caffè.
Thaila si sedette sullo sgabello dell’isola della cucina: non preoccuparti, grazie... disse prendendo la tazza e bevendo un sorso. Aine si sedette davanti a lei. Thaila alzò lo sguardo: tu tutto bene? chiese osservando la figlia.
Aine annuì: si, oggi sono stata in ospedale e ho conosciuto il nuovo dottore.
Thaila si fece pensierosa, cercando di ricordare il nome: Taishi se non sbaglio, giusto?
Aine: si, sai è il padre di un ragazzo che viene a scuola con me.
Thaila: ah, bene, capisco... eppure le ricordava qualcosa quel cognome.
Aine: mamma, io e Alam ci siamo lasciati...disse ad un tratto, guardando la tazza davanti alla madre.
Thaila quasi sobbalzò: che cosa? e come mai?
Aine: Alam adesso deve occuparsi degli esami all'università e così abbiamo deciso di non vederci per un po'...in effetti si erano proprio lasciati ma per ora era meglio dire così alla madre.
Thaila: capisco... beh, avete preso la giusta decisione allora!
Aine: già, io vado su in camera se hai bisogno di me chiamami pure...disse alzandosi e tornando nella propria stanza.

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Capitolo 7
*** 7 – Movement ***


-Il giorno seguente, a scuola.
Zenon stava entrando a scuola con i suoi amici,  quando vide Aine avvicinarsi all'entrata affiancata da Homura. Si fermò a guardarli sussurrando all’orecchio di un compagno: shh guarda! Gli disse.
Aine: non importava che venivi a prendermi a casa... gli stava dicendo mentre lo squadrava.
Ken: non posso crederci!! ma che fa Taishi?!?!
Zenon: semplice, ci prova!
Ken: beh, anche se tutte le altre gli cadono ai piedi letteralmente, con Aine non ce la farà mai!
Homura: mi ha chiesto di farlo mio padre, vuole assicurarsi che tu stia bene e che stia regolamente mettendo la crema su quei lividi... disse facendo spallucce.
Aine si fermò e lo guardò: mi spieghi com'è che ogni volta che mi succede qualcosa tu sei sempre nei dintorni? Avevo ragione quando quel giorno in palestra ti ho detto che eri un rompiscatole...disse portandosi la cartella dietro la schiena .
Homura: beh fa come ti pare... disse andando nella direzione opposta a quella dove andava lei.
Aine lo guardò: Homura! lo chiamò a gran voce.
Homura: che c'è...? disse fermandosi ma senza voltarsi.
Aine si avvicinò e lentamente andò a dargli un bacio sulla guancia
Dereck: guarda!! indicò i due
Zenon: però...
Ken: n...non credo ai...ai miei occhi! Biascicò stupito.
Zenon: beh, mi sa che ti eri sbagliato mio caro!
...: ehi Aine dai andiamo! la chiamò Mimi.
Aine: adesso devo andare...grazie per stamattina... gli sorrise appena e se ne andò.
 
Mimi: ma come siete carini! Esclamò con gli occhi sbrilluccicanti:  di un pò hai per caso sentito Koko-chan? stamani non si è ancora vista...
Aine sospirò: Mimi era solo un bacio di ringraziamento...disse cercando di non fare caso all'entusiasmo dell'amica: no, non ne so niente, forse sarà in ritardo... disse guardando l'amica.
Mimi: dai andiamo! La tirò fino a trascinarla in classe.
Il professore entrò: buongiorno ragazzi! Disse prima di aprire il registro ed iniziare a fare l’appello.
Aine prese il telefono e mandò un sms a Koko: sei a casa? le scrisse.
Un paio di minuti dopo arrivò la risposta: “Sono con mio padre, ci sentiamo più tardi. Dì a Zenon che non possiamo vederci. Ciao e scusa.”
Che fosse successo qualcosa? Poteva fare ben poco e comunque se Koko era con suo padre doveva essere tutto ok. A ricreazione la bionda andò in classe di Homura e Zenon per cercare quest’ultimo.
 
Ken: ciao Aine! Saltò sul banco, vedendola dalla finestra che dava sul corridoio: cercavi il signorino Taishi per caso?
Aine alzò un sopracciglio: mh? no, cercavo Zenon.
Ken: Z... Zenon? Chiese sconcertato.
Aine: si... rispose tranquilla come al suo solito.
Ken: ehi Zenon! la biondina ti vuole! Chiamò a gran voce il ragazzo.
Aine: Ken, lo sai che sono il vicepresidente vero? lo guardò: se non smetti di fare il simpatico ti faccio fare le pulizie a scuola per tre mesi di fila...disse poggiandosi allo stipide della porta con le braccia incorciate.
Ken: tsk antipatica... piagnucolò abbassando la cresta.
Nel frattempo, Zenon la raggiunse: Aine? che c'è?
Aine: ho mandato un messaggio a Koko e mi ha detto che oggi non può venire...disse: scusa ma da quando voi uscite insieme? Domandò dopo qualche secondo, infatti Aine non sapeva niente.
Zenon fece spallucce: sono staio io a proporglielo ieri e mi ha detto di si...
Aine: beh, mi ha detto di dirti che non poteva...
Zenon: e non sai il perchè? disse pensieroso.
Aine: beh no, nemmeno sapevo che non venisse oggi a scuola. Prova a chiamarla tu più tardi, semmai... disse guardandolo. Zenon sorrise appena: io adesso devo andare che ho lezione, ci vediamo...aggiunse salutandolo e andandosene.
 
Homura: cosa è successo? Domandò.
Zenon: niente di particolare, oggi io e Koko dovevamo uscire ma a quanto pare lei non può, non è nemmeno venuta a scuola...
Homura annuì: capisco... beh strano, non è da lei!
Zenon: già, senti tu coprimi col prof io vado a chiamarla! disse uscendo dalla classe e andando sul tetto. Prese il telefono e chiamò Koko. Il telefono continuò a squillare, poi qualcuno rispose, ma l'unica cosa che Zenon riuscì a sentire fu delle persone litigare: ma che...non capiva che succedeva ma una delle due voci gli sembrava quella di Koko.
Koko: non è colpa mia se tu e la mamma non fate altro che andare e venire! e adesso vorresti chiedermi di trasferirmi da voi?
Eric: lo sai che non ti permetto di parlare così a tuo padre! Non sei a parlare con un tuo amico! Ascoltami Kokoro tu sei intelligente e tua madre vuole che tu vada a studiare in una scuola migliore per poi prendere il suo posto!
Koko: non puoi impormi di trasferirmi così di punto in bianco!
Eric: invece si che posso, ed è quello che farò! Andiamo Kokoro cosa ti cambia stare qui o stare insieme a noi?
Koko: io qui ho degli amici!
Eric: te ne farai di nuovi! Basta non ho altro da dire, prepara le valigie, domani mattina vengo a prenderti! disse uscendo e sbattendo la porta.
Zenon riattaccò....ma che diamine era successo dall'altra parte del telefono...Kokoro si sarebbe trasferita? Dove? Quando? e soprattutto perché! Decise che non appena uscito da scuola sarebbe andato da lei. Rimise il cellulare in tasca e si apprestò a tornare in classe.
 
Homura lo vide rientrare, avevano appena annunciato che il professore dell’ultima ora non si sarebbe presentato poiché era assente, quindi, potevano andarsene: beh? ci hai parlato?
Zenon: si... disse semplicemente andando a sedersi.
Homura: e...? lo esortò a continuare.
Zenon: il padre di Kokoro vuole che lei si trasferisca...pronunciò tirando la testa indietro.
Homura rimase qualche attimo in silenzio, prima di rispondere: e lei lo farà?
Zenon: che vuoi che ne sappia io! Sbottò.
Homura: calmati, agitarti non ti servirà a niente.
Zenon: già, lo so... disse passandosi una mano tra i capelli: dopo vado a parlarle.
Homura: Aine... lo sa?
Zenon: penso di no visto che non sapeva cosa fosse successo...affermò guardandolo.
Homura: capisco.
Zenon: tu piuttosto, non dirmi che ti piace Aine? Sorrise.
Homura: no, affatto... rispose tranquillamente.
Zenon: mi hai fatto preoccupare sai, standole sempre intorno, credevo ti fossi fatto fregare.
Homura: per chi mi hai preso? mormorò socchiudendo gli occhi.
Zenon: e allora cosa stai combinando con lei, eh? Non lo farai mica per ripicca ad Alam vero?
Homura: no, non me ne può importare di meno di Alam... e lo sai... anche se non mi dispiace vederlo contrariato per qualcosa che non è più suo... sorrise beffardo.
Zenon: sei sempre il solito... senti, io vado da Kokoro ci vediamo più tardi al bar Kuroshi!
Homura: ok, a dopo allora... disse alzando un braccio in segno di saluto.
 
Zenon prese la moto e arrivò in poco tempo a casa di Kokoro. Suonò il campanello. Da dentro l’abitazione non proveniva alcun rumore, Zenon allora bussò: Kokoro apri sono Zenon!
La porta si aprì lentamente e spuntò un tizio alto e distinto: mia figlia non c'è... e tu chi saresti?
Zenon rimase sorpreso di vedere quell'uomo e non Kokoro...ma non viveva da sola?! Possibile che fosse suo padre?: sono un suo compagno di scuola...rispose serio.
Taro: beh, Kokoro non c'è... è uscita per fare delle compere...
Zenon: sa dirmi quando tornerà?
Taro: no, mi spiace, non ne ho idea. Rispose questo, lapidario.
Zenon: capisco, beh quando torna gli dica che sono passato, per favore.
Taro: lo farò, ma non credo le importi... arrivederci. Bofonchiò prima di chiudere l’uscio.
Zenon guardò storto la porta chiusa...odiava di già quell'uomo. Così se ne tornò alla moto e se ne andò nuovamente.
 
Homura: Zenon ha sentito una litigata tra Koko e suo padre... pare che la costringa a trasferirsi... disse una volta che anche Aine fu salita in macchina.
Aine: c..cosa...? disse guardandolo stupita.
Homura annuì: già... credo sia da lei in questo momento.
Aine: perchè non mi ha detto niente... mormorò tornando a guardare davanti a sé, senza capire.
Homura: credo sia successo questa mattina.
In quell'istante, il cellulare di Aine vibrò, era un messaggio. La aspettava al parco giochi.
Aine scese di corsa dalla macchina: scusa, devo andare! Corse più velocemente che poteva in direzione del luogo d’incontro, lasciando Homura da solo: anf...anf...anf... correva come da parecchio non faceva. All’inizio si guardò intorno, poi vide Kokoro.
Koko: Aine... sussurrò lentamente vedendola arrivare.
Aine: c...cosa è successo? Chiese, ancora col fiato corto.
Koko: mio padre vuole che io mi trasferisca da loro in America.
Aine: n...no! disse istintivamente.
Koko sorrise appena: è quello che gli ho detto io, ma non vuole sentire ragioni...
Aine: allora io vengo con te! era strano vedere Aine così attiva ed agitata.
Koko: e tua madre? Aine si zittì: non ho alcuna intenzione di andarmene.
Aine: e allora come farai...?
Koko: mi... m'inventerò qualcosa...
Aine: se vuoi posso farci parlare mia madre..
Koko: non credo servirà a molto...
Aine: capisco.
Koko le sorrise: tu tutto a posto?
Aine: si, sto bene! le sorrise.
Koko: allora... con Homura? la guardò.
Aine: con Homura non c'è niente. Si affrettò a rispondere.
Koko: sei proprio sicura? ho visto come lo guardi.
Aine: beh ti sei sbagliata...disse poggiandosi una mano su un braccio.
Koko: ok, ok... scusami. Alzò le mani in segno di resa.
Aine: tu invece perchè non mi avevi detto che uscivi con Zenon? Domandò un po’ accigliata.
Koko: non è una cosa seria... lui fa così con tutte le ragazze.
Aine: non penso sia come diti tu... sorrise.
Koko: devo tornare a casa... mio zio mi aspetta...
Aine: tuo...zio?
Koko: si... mio padre l'ha lasciato a casa mia per controllarmi...
Aine: capisco...ti accompagno allora..
Koko: ok... grazie... così le due si avviarono verso casa di Kokoro.
 
...: Ah... eccovi... dissero Homura e Zenon, mentre il primo scendeva dalla moto.
Aine: che ci fate voi qui? chiese guardandoli storti.
Zenon: siamo venuti e cercarvi. Aine guardò Kokoro e Koko guardò Aine a sua volta.
Homura: Zenon, non stavi cercando Kokoro tu?
Zenon: possiamo parlare? guardò Kokoro seriamente.
Koko: io veramente... Il ragazzo però le prese la mano e i due si allontanarono: ehi, lasciami... non mi tirare!
Zenon: si può sapere cosa sta succedendo?!
Koko: a che cosa ti riferisci, scusami?
Zenon: ti ho sentito urlare al telefono con tuo padre...
Koko: cosa? E lui come faceva a saperlo?
Zenon: è vero che vuoi trasferirti?
Koko: io non voglio trasferirmi...
Zenon: allora siamo a posto! resterai qui!
Koko: sarà difficile spiegarlo a mio padre...
Zenon: ci penserà Aine! disse convinto
Koko: no... ci penserò io...
Zenon: ok...disse guardandola. Non capiva perché, ma non voleva davvero che se ne andasse.
Koko: e poi a te cosa importa...? guardò altrove.
Zenon: dovevamo uscire ricordi? E io avrò il mio appuntamento!
Koko: beh se è tutto qui, puoi uscire con qualcun'altra...
Zenon: voglio uscire con te, non con qualcun'altra...era la prima volta che Zenon diceva quelle parole.
Koko: ma non dire scemenze... per te non fa differenza! si voltò.
Zenon: se non facesse differenza non starei qui!
Koko si mise a camminare: devo tornare a casa... mormorò senza voltarsi. Zenon allora la lasciò andare passandosi una mano tra i capelli nervosamente. Koko sospirò e poi si allontanò. Tornò da Aine e se ne andarono insieme, così come i due ragazzi.
 
-Il giorno successivo.
Eric: Kokoro, dai scendi che lo zio ci aspetta in macchina!
Koko: sto arrivando... poi il suo telefono, era Aine: pronto?
...: pronto Kokoro-chan! Era Thaila, la madre di Aine.
Koko: Thaila-sama?
Thaila: Kokoro-chan meno male che ti ho trovata! Aine si è sentita male e l'hanno portata in ospedale!
Koko: c... che cosa?!
Thaila: l'ambulanza è appena arrivata, adesso sto andando via con lei... disse la donna, preoccupata.
Koko: v... verrò subito... riagganciò ed uscì dalla finestra.

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Capitolo 8
*** 8 – Fragile ***


Thaila era seduta su una delle sedie in sala di attesa.
Koko arrivo trafelata: anf... anf... dov'è...?
Thaila: Kokoro-chan! Meno male sei venuta! andò ad abbracciarla disperata: aveva la febbre molto alta e faticava a respirare, adesso è dentro con i dottori.
Koko: si può entrare?
Thaila: ancora no purtroppo...dobbiamo aspettare che escano a dirci qualcosa...
Koko: capisco... mio padre non sa che sono qui... mi sta aspettando a casa per portarmi via ma... io non ci andrò
Thaila: se vuoi puoi venire a vivere con me e Aine, sei come una della famiglia Kokoro-chan... le sorrise per quel che poteva
Koko: io non ho problemi a vivere da sola... è che mio padre non vuole capirlo.
Thaila: andrò io a parlare con lui, mi terrà occupata, tu resta qui ad aspettare il dottore, per favore...disse andandosene. Koko annuì ringraziando.
 
Poco dopo uscì il dottor Taishi.
Koko si alzò andandogli incontro: come sta Aine?!
Dottor Taishi: la febbre è ancora abbstanza alta, le abbiamo messo l’ossigeno per respirare meglio...disse togliendosi i guanti.
Koko: capisco... sussurrò abbassando il volto.
Taishi: se vuoi puoi entrare...le disse vedendola un po’ abbattuta. Koko non se lo fece ripetere due volte ed entrò
Aine sembrava dormire: Aine... sussurrò il suo nome, avvicinandosi. La ragazza smosse appena la mano e Koko le si sedette vicino... sembrava stare davvero male.
Il dottore entrò poco dopo: il problema di Aine è la sua costituzione debole...disse leggendo la cartellina.
Koko: e non si può fare niente?
Taishi: no purtroppo, ognuno di noi ha una costituzione diversa più o meno resistente e probabilmente Aine è così perchè sua madre ha avuto qualche problema quando era incinta. Koko sospirò, poi il dottore continuò a parlare: adesso io vado, per stanotte è meglio se resta qui in osservazione...disse uscendo.
Koko: si certamente...
...: K...Kokoro...Aine aprì lentamente gli occhi.
Koko: Aine! come ti senti?
Aine: mi gira un po' la testa...sussurrò.
Koko: capisco... beh adesso devi riposarti...
Aine: n...non sei partita...sorrise appena.
Koko: no... non potevo. Aine le andò a prendere la mano: mi spiace...
Aine: per...cosa?
Koko: f... forse è colpa mia...
Aine: che c'entri tu...sussurrò: non pensarlo nemmeno per scherzo...
Koko sospirò: mi staranno cercando...
Aine: torna a casa, stai tranquilla! sorrise
Koko: no... non voglio tornare...
Aine: vai a casa mia, allora...per stanotte io devo restare qui ma tu puoi dormire nel mio letto...disse calma.
Koko: voglio rimanere qui... rispose seriamente.
Aine: vai a casa e riposa...io sto bene davvero...
Koko: no... ho detto ch resto... si sdraiò sul letto vicino a lei, chiaramente avrebbe fatto di testa sua.
Aine: e va bene...accennò un sorriso lasciandola fare.
 
Il pomeriggio successivo Aine ebbe una visita che la lasciò di stucco. Homura entrò nella stanza, seguito dal padre, con indosso un camice: Kokoro-chan... salutò la ragazzina.
Sig. Taishi: come ti senti Aine?
Aine: meglio la ringrazio... disse all'uomo poi guardò Homura, che ci faceva lui col camice addosso?!
Taishi: su Homura... tocca a te adesso... controlla la sua cartella clinica...
Homura: si padre...
Aine lo guardò un po' storto... questa poi, gli doveva far da cavia proprio lei?
Homura si avvicinò alla ragazza ed iniziò la visita, superficialmente, come gli era concesso per il suo tirocinio.
Aine non disse niente durante tutto il controllo si limitò a non ostacolarlo: sta decisamente meglio sig. Ayashi
Aine: detto da te mi fa sembrare quasi vecchia...disse tranquilla togliendosi la sua mano dal braccio.
Taishi: è così che deve parlare coi pazienti! Gli diede una pacca sulla spalla, orgoglioso.
Aine si coprì le braccia col lenzuolo: allora vada a parlare con qualche altro paziente... guardò altrove. Homura sorrise appena guardandola: era gelosa? La ragazza invece non capiva il sorrisetto di Homura dal momento che lei non ci trovava niente da ridere: dottor Taishi, posso tornare a casa per stanotte? Chiese.
Taishi: no, anche per stanotte sarebbe meglio se tu restasse qui.
Aine: capisco...rispose rassegnata, sdraiandosi per bene, poi prese il cellulare... chissà cosa faceva Alam.
Homura: ah-ah... questo lo prendo io.
Aine: ehi ridammelo!
Homura: non aiuta la tua guarigione... accampò come scusa.
Iniziava davvero a darle ai nervi e non c'era nessuno che la rendesse più irritabile di lui.
Taishi: su, adesso andiamo. In quel frangente il telefono di Aine squillò.
Koko lo prese al posto della ragazza: ... pronto?
Alam: passami Aine...disse dall'altro lato del telefono.
Koko: scordatelo! Fu la sua secca risposta.
Alam: passamela, o vengo lì di persona.
Aine prese il telefono dalle mani di Kokoro: Alam...
Alam: Aine...
Aine: p...perchè mi hai chiamata? sperava che lo avesse fatto perchè aveva saputo di quello che era successo ed era preoccupato per lei.
Alam: avevo voglia di farlo... e mi sei venuta in mente tu... tutto qui.
Aine: sei a casa...?
Alam: no... sono fuori.
Aine: io sono...in ospedale...
Alam: mh? come mai?? Domandò senza scomporsi più di tanto.
Aine abbasso la testa: mi sono sentita male di nuovo...disse semplicemente.
Alam: capisco.
Aine: b...beh allora ti lascio stare...non voglio rovinarti la serata.
Alam: già, troverò qualcun'altra, non preoccuparti... ciao, rimettiti presto...
Aine: s...si, c...ciao... disse riagganciando.
Koko: credo sarebbe stato meglio se tu non gli avessi parlato.
Aine strinse il telefono fra le mani portando le gambe al petto e buttando la testa tra esse.
Homura: adesso devi riposare... si avvicinò, facendola sdraiare.
Aine si scostò: lo farò...ma voi uscite per favore. Homura guardò il padre.
Taishi: si, andiamo... e nuovamente le lasciarono sole.
Aine: Kokoro-chan...secondo te Alam non mi vuole più perchè sono...così? sussurrò.
Koko: no... Alam è soltanto uno stronzo... Aine lui... non ti ha mai amata.
Aine sorrise appena: penso che se mi facessi suora sarebbe la cosa migliore.
Koko: Alex sei  davvero ingenua quando ti ci metti...
Aine: che vuoi dire? chiese guardandola.
Koko: ma non ti sei accorta di come ti guarda Homura...? E di come tu, ti comporti con lui?
Aine: non dire stupidaggini...mi comporto con lui come con tutti gli altri... disse sdraiandosi.
Koko: beh... se lo dici tu...
Aine: e poi tu parla per te...io non esco con Homura, ma tu con Zenon si...
Koko: ti ricordo che non ci sono ancora uscita.
Aine: si, si va bene... smosse la mano e le diede la schiena.
Koko: dai, adesso dormi.
 
-Il giorno dopo.
Zenon era fuori dall'ospedale. Aveva mandato un messaggio a Kokoro dicendole che l'avrebbe portata a scuola.
Koko: Aine... sei sveglia? La smosse un po’.
Aine: si, buongiorno...si grattò la testa.
Koko: rimango con te anche oggi... anche se... prima devo passare da casa.
Aine: no, stai tranquilla, il dottore ha desso che posso alzarmi ora... quindi tu andrai a scuola ed io andrò a casa... inziò a spogliarsi per infilarsi la divisa.
Koko: ne sei proprio sicura...?
Aine: si... si infilò per prima cosa la maglia a maniche lunghe.
 
Poco dopo le due uscirono dall’ospedale: a quanto pare stamattina vado a scuola da sola... spinse Koko verso Zenon e se ne andò: ci vediamo più tardi! la salutò.
Poco lontano da lei, Homura stava salendo in macchina. Aine lo guardò...davvero si comportava diversamente con lui?! e davvero Homura la guardava in modo particolare?! Ovviamente, dato che era di spalle, lui non si accorse minimamente del fatto che lei lo stava guardando. Lei lo guardò ancora per qualche secondo e poi si girò dandogli la schiena e iniziando ad andare verso casa. Anche il ragazzo mise in moto e dopo qualche secondo, partì a sua volta.
Aine si era fermata davanti a una vetrina a guardare un vestito...era molto carino, però era sbracciato e quindi, con i lividi che aveva, se lo poteva scordare...non che le interessassero i vestiti, però non poteva dire che non le piacessero.
...: vuoi un passaggio Aine?? disse una voce dietro di lei.
Aine: mh? La ragazza si voltò e vide Homura. Non rispose, si avvicinò e salì in macchina: grazie...
Homura: come ti senti?
Aine: guarda che non sto mica per morire...solo perchè mi sento male una volta non vuol dire che poi debba stare sempre male...disse guardando fuori dal finestrino mentre il vento le faceva leggermente svolazzare i capelli biondi.
Homura: siamo acide di prima mattina... alzò un sopracciglio tornando a guardare la strada davanti a sé
Aine: io non sono acida... lo guardò con la coda dell'occhio. Lui sorrise sarcastico, senza però risponderle. Era davvero incorreggibile quel ragazzo...inoltre le parole di Koko le ronzavano ancora in testa.
 
Qualche minuto dopo furono davanti casa della ragazza e lui parcheggiò.
Aine guardò la cravatta di Homura: ti sei preparato per domani sera? Lo sai che dovrai dire addio alla tua cravatta vero? Infatti la sera successiva sarebbe sytato il White Day, giorno in cui, secondo la tradizione giapponese e quella particolare del loro istituto scolastico, i ragazzi dovevano regalara la propria cravatta alla donna amata. Era quindi di norma andare in centro a Tokyo per festeggiare questo avvenimento, indossando abiti tradizionali.
Homura: ah si? e sarai per caso tu a prenderla?! sorrise beffardamente voltandosi verso di lei per guardarla.
Aine: io? rise divertita: no grazie, io parlavo della ragazza a cui la darai. Sai sono proprio curiosa di sapere chi sarà...disse uscendo dalla macchina.: Ci vediamo domani sera dottor Taishi...lo salutò entrando in casa.
Homura: la ragazza a cui la darò eh... fa anche la spiritosa... scosse lentamente la testa con un sorriso stampato in viso.

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Capitolo 9
*** 9 – White Day ***


La sera dopo, infatti, Aine andò a casa di Kokoro. Indossava un Kimono blu scuro con delle rifiniture celesti chiare, verdi e qualche punta di oro sopra vi era un disegno floreale. Suonò il campanello.
...: ehi... Koko era da sola come al solito, la casa era perfettamente in ordine, come se nessuno l'avesse utilizzata da qualche giorno almeno.
Aine: sei pronta? Le altre ci aspettano...domandò entrando in casa
Koko: si... prendo la borsa e arrivo... disse salendo le scale.
Aine prese un sacchetto della spazzatura grande e quando vide Koko scendere asserì: credi che ci basterà per metterci tutte le cravatte che ci daranno? rise divertita.
Koko sorrise a sua volta: beh io credo che avanzerà!
Così poco dopo le due si incontrarono con Nami e le altre ragazze.
Nami: Aine! ma sei splendida! Commentò.
Aine: non esagerare Nami... rispose senza scomporsi troppo.
Mimi: sei bellissima anche tu Kokoro-chan! chissà quanti ragazzi si dichiareranno a voi stasera!
Nami: tu Mimi non pensare ai ragazzi che hai già il tuo Kevin... si inacidì.
Mimi: state tranquille noi due siamo super innamorati! Su muoviamoci ad andare a vedere i fuochi d'artificio che poi dobbiamo andare al parco!
Quella era quello il posto dove di solito i ragazzi e le ragazze si dichiaravano. L'allegra combriccola allora si avviò alla festa.

All'interno del mercato super illuminato in centro, anche i ragazzi si erano ritrovati.
Kevin: Homura! Zenon! siamo qui! I due si avvicinarono al resto del gruppo.
Zane: caspita come siete in tiro! aspettate qualcuno in particolare stasera?
Zenon: lo sai amico che le ragazze in queste sere ci riempiono di dichiarazioni!
Zane: già... voi due siete sempre così fortunati, a noi capitano solo le racchie...
Zenon: dai Zane vedrai che ne troverai una anche tu stasera!
Kevin: andiamo che iniziano i fuochi d'artificio e poi dovete andare a dare il meglio di voi stessi ragazzi!
Naoki: certo, andiamo! Così dicendo si avviarono anche loro.


Aine era seduta vicino Koko: ehi...indicò verso destra, un ragazzo le si stava avvicinando. Koko si voltò lentamente verso dove l'amica aveva indicato.
Naoki: ciao...salutò Kokoro.
Koko: ciao... stai cercando Aine? rispose specificando la ragazza al suo fianco.
Naoki: no, veramente cercavo te...Naoki era un ragazzo dell'universitò vicina alla loro scuola. Aveva conosciuto Aine e Koko grazie a Mimi, poco tempo fa.
La ragazza si alzò: scusa, non riesco a sentire niente con questo rumore...
Allora il ragazzo le prese la mano e insieme si allontanarono. Aine guardò Mimi: e il primo è andato...
...: Aine?? disse un timido e carino ragazzo con gli occhiali avvicinandosi alla ragazza.
Aine: mh? Aine si voltò: si?
...: vorrei darti questa... tu forse non mi conosci, ma il mio nome è Taro...
Aine: Taro...ripetè: tu vieni a scuola con noi se non sbaglio...disse. Non lo conosceva ma lo aveva già visto in precedenza per i corridoi dell’istituto.
Taro: si, esatto, e vorrei darti la mia cravatta... mormorò porgendogliela.
Aine la guardò: mi dispiace ma non posso accettarla...
Taro: ah... capisco... beh, fa niente... ci vediamo in giro... si voltò un po’ afflitto, per poi andarsene.
Mimi: primo cuore infranto della serata!
Ora che Aine ci ripensava...era questo il modo in cui due anni fa lei e Alam si erano messi insieme.
Nami: ehi Aine... tutto bene? chiese vedendola un pò assorta nei suoi pensieri.
Aine tornò immediatamente al presente: mh? Ah si, sentite io vado sulla collina qui vicino, ci vediamo più tardi...concluse alzandosi e andandosene.
 
-Intanto Kokoro e Naoki.
Naoki: qui va meglio?
Koko: si... disse semplicemente.
Naoki: mi piacerebbe molto che tu accettassi questa...gli porse la sua cravatta.
Koko la fissò per qualche istante, rimanendo immobile.
Naoki: allora?
Koko: mi spiace Naoki ma... non sei il mio tipo. Si scusò lei.
Naoki: capisco...beh me lo ero immaginato ma ho voluto comunque provarci! allora ci vediamo in giro...la salutò e poi se ne andò.
Tuttavia qualcuno, qualche istante dopo, abbracciò Kokoro da dietro: questa pensi...di poterla acettare? la cravatta che gli si parò davanti aveva due iniziali Z e T.
Koko: che fai... mi spii adesso?
Zenon: no, ti ero venuto a cercare e ho visto Naoki andare via...giuro che non ti spiavo...
Koko: capisco... disse voltandosi lentamente e allontanandosi da lui quel tanto che bastava per poterlo guardare. Zenon teneva ancora in mano la cravatta: io non so... se posso accettarla... guardò altrove.
Zenon: in effetti temevo una risposta del genere...sorrise appena.
Koko: ancora non capisco... cosa ti spinge a voler stare con me...?
Zenon: sei testarda, un po' capricciosa, sei una vera furia della natura...è per questo che mi piaci...spiegò guardandola mentre un leggero vento si alzava.
Koko: e se... io in realtà non fossi il tipo di persona che pensi? incrociò le braccia sul petto, come a volersi proteggere dal vento.
Zenon: direi che sono ben pronto a rischiare...
Koko allora lo sorpassò, ma non prima di aver afferrato la sua cravatta: non aspettarti rose e fiori... disse incamminandosi nuovamente verso la festa.
Zenon sorrise guardandola andarsene via.
 
-Sulla collinetta dove si trovava Alexis.
...: non dirmi che li hai fatti scappare tutti... disse una voce ormai familiare alle sue spalle.
Aine si voltò e stranamente si trovò Homura davanti: già ma a quanto pare non funziona con te...sorrise appena.
Homura: no, direi di no... rispose semplicemente sedendosi di fianco a lei... aveva ancora la propria cravatta tra le mani.
Aine si alzò e si appoggiò alla ringhiera. Da lì si poteva vedere la città illuminata: non dirmi che non si è ancora dichiarata nessuna ragazza perchè non ci credo... alluse senza guardarlo.
Il volto di Homura si aprì in un sorriso di sfida: allora t'interessa... beh, veramente si sono dichiarate.
Aine: non mi interessa, ti dico... sbuffò: perchè allora non gli hai dato la tua cravatta? lo guardò con la coda dell'occhio.
Homura: perchè colei a cui voglio darla sei tu... aggiunse tranquillamente e tutto d'un fiato.
Aine si voltò per bene a guardarlo: mi stai prendendo in giro? chiese poggiandosi alla ringhiera.
Homura scosse la testa: affatto... sono serissimo. Aine continuava a fissarlo...allora Kokoro aveva ragione: allora Ayashi... qual'è la tua risposta?
Aine: n...non la voglio...sussurrò dandogli la schiena.
Homura: sei tu a non volerla o è il tuo orgoglio?
Aine si girò nuovamente...strinse i pugni tremando appena: brutto stupido! Il mio orgoglio si è andato a sotterrare dal primo momento in cui ti sei preoccupato per me!
Il ragazzo allora si alzò e si avvicinò lentamente a lei: lo prendo per un sì... proferì legandogliela ad un polso per poi chinarsi su di lei e baciarla. Aine chiuse gli occhi lentamente. Era strano sentire un nuovo profumo sulle sue labbra, come era strano ricevere un bacio così leggero e dolce. Poggiò una mano su una guancia di Homura.
Il ragazzo le cinse la vita con un braccio mentre l'altra mano, dietro la schiena, la spingeva sempre più verso lui.
Dopo poco i due si staccarono lentamente.
Homura: torniamo alla festa...? o vuoi che ti accompagni a casa?
Aine fece di no con la testa: t...torniamo dagli altri...bisbigliò guardandolo e andando a prendergli la mano.
Homura: come vuoi... detto questo, si mischiarono nuovamente tra la folla.
 
-Il giorno dopo, a scuola.
Ovviamente tra le ragazze c’era il putiferio per sapere qualche cravatta avevano avuto dai ragazzi.
Mimi: Nami che bello era quello che volevi!
Nami: già... Naoki è così carino!
Mimi: si è vero! e ti ha dato anche la cravatta con le sue iniziali!
La ragazza sospirò sognante.
...: 'giorno... le interruppe Koko entrando in classe.
Mimi e Nami corsero subito a circondarla: allora Kokoro, dicci, di chi è la cravatta che indossi? Vediamo! Mimi lesse: Z. T mm Z. T mm Z.T... ah, è di Zenon! La sua espressione la diceva davvero lunga sui suoi pensieri.
Koko gliela tolse dalle mani, rimettendola dentro il gilet, al suo posto: non entusiasmarti troppo... la ammonì.
Mimi: questo vuol dire che state ufficialmente insieme? Che bello! Al solito, era partita per la tangente. Koko sospirò scuotendo la testa e andandosi a sedere al proprio banco.
Zera: ma... avete sentito chi ha finalmente conqistato il cuore di Aine?! Qualcuno si schiarì la voce alle sue spalle
Mimi: ehm... buongiorno Aine!
Aine: buongiorno anche a voi... rispose andando a sedersi al suo posto.
Zera: mio dio come sei fortunata! Homura-sama è così affascinante! Aine rise appena, Zenon e Homura erano proprio dietro di lei.
Zenon: buongiorno ragazze!
Zera: g... giorno... si girò lentamente, diventando tutta rossa in viso.
Aine guardò Kokoro e le due risero, soprattutto era strano che i ragazzi andassero dalle ragazze nella sezione F di solito avveniva esattamente il contrario. Homura si avvicnò ad Aine e le sussurrò qualcosa, cogliendo anche l'occasione per baciarla, proprio dietro l'orecchio. La ragazza prese qualcosa dalla cartella: questo è il cd che mi avevi chiesto...spiegò porgendoglielo poi.
Homura: beh grazie... ci vediamo più tardi allora... le sorrise.
Aine: si...ciao...lo salutò.
Zenon andò da Kokoro: ti sta un po’ larga quella cravatta, certo che hai un collo davvero piccolo tu...
Koko: o, più semplicemente, sei tu ad averlo troppo grosso... ribatté lei.
Zenon sorrise abbassandosi a baciarla: ci vediamo all'uscita di scuola... dichiarò salutandola e andando via con Homura.
Aine: è strano...disse dopo poco.
Koko: cosa? chiese voltandosi verso di lei, ancora un pò sorpresa per il bacio.
Aine: non so come comportarmi...Homura è così...diverso da Alam... confessò abbassando un po' la testa.
Koko: non pensarci... comportati naturalmente... fece spallucce. Aine sorrise a Kokoro poi dopo qualche minuto il professore entrò in classe e la lezione cominciò.
 
Mimi, all'ora di ricreazione: ragazze che ne dite di uscire dopo scuola?
Koko: scusate, io non posso, devo organizzare la riunione del consiglio studentesco di domani...
Aine: già, lo stesso vale per me!
Mimi: allora sarà per un altro giorno!
Koko: Aine... se vuoi andare vai, credo di riuscire a sbrigarmela da sola... le sorrise.
Aine: appunto, credi...chissà che confusione fai se ti lascio da sola...disse tranquilla uscendo dall'aula, ovviamente scherzava.
La ragazza la rincorse: ma non dovevi vederti con Homura...?
Aine: si, è solo che ho dimenticato una cosa nell'armadietto... quando però le due ci arrivarono, lo trovarono completamente sporco di vernice.
Koko: e questo che diamine...? Aine aprì l'armadietto e tirò fuori le scarpe che erano del tutto bagnate: il responsabile non resterà impunito... dichiarò risolutamente guardando Aine: va a casa con Homura... per favore, risolverò io la faccenda e sistemerò la riunione.
Aine sdrammatizzò: non sapevo piovesse anche negli armadietti...
Koko: Aine... la rimproverò un pò preoccupata.
Aine: oh andiamo stavo scherzando...disse rimettendole dentro: comunque non ti preoccupare non mi spavento per così poco, su andiamo...
Koko: insisto... voglio che tu vada a casa... ribadì seriamente prendendole un braccio.
Aine la guardò: va bene, va bene... si arrese alzando le mani.
Koko: ci vediamo domani allora!
Aine: stai attenta... concluse tranquilla, allontanandosi.
 
Dopo poco Koko si ritrovò a parlare con Zenon che aveva il turno di pulizia: si può sapere che è successo oggi? E' dalle 2 che non si fa altro che chiacchierare qui...chiese mentre puliva la lavagna.
Koko: hanno cominciato a fare degli scherzi strani ad Aine...
Zenon: scherzi? Che tipo di scherzi? chiese senza capire.
Koko: hanno verniciato il suo armadietto e le hanno ammollato le scarpe.
Zenon inarcò un sopracciglio: che scherzi di cattivo gusto...e non si sa il motivo?
Koko: proprio non ci arrivi...?
Zenon si mise a pensare: no...
Koko: il fatto che stia con Homura... ti dice niente?
Zenon: pensi che sia davvero quello il motivo? Se fosse questo, allora direi che ben presto arriveranno anche a Homura degli scherzi! No, deve esserci qualcos'altro...
Koko: se ne sei così convinto...
Zenon: può darsi che sia stato anche qualcuno di esterno alla scuola.
Koko: e chi secondo te?
Zenon: non lo so, ma vedrai che presto verrà fuori...sostenne andando a sedersi su un banco: tu come procede il discorso per domani?
Koko: appena... terminato.
Zenon: posso vedere? chiese allungando una mano.
Koko: ah-ah... aspetterai domani come tutti gli altri.
Zenon allora si alzò e le andò incontro: e dai fammi vedere!
Koko: no, ho detto di no... ribadì tirando via il foglio.
Zenon: e dai! le andò alle spalle, sollevandola da terra.
Koko: mettimi giù subito!! si lamentò lei.
Zenon: oh andiamo non ti faccio cadere tranquilla! Rise.
Koko: n... non m'interessa che tu mi faccia cadere o meno, mettimi giù e basta!
Zenon: e va bene... disse facendola scendere. Koko prese il foglio dove c'era scritto il discorso e lo mise nella cartella: sei cattiva però, non vuoi nemmeno che il tuo ragazzo legga il discorso in anteprima!
Koko si girò lentamente verso di lui... il suo ragazzo... doveva ancora abituarsi a sentirlo chiamare così.
Zenon: ehi...Zenon le dette una piccola spinta col dito sulla fronte: sveglia bella addormentata!
Koko tornò in sè: ...e comunque la bella addormentata si risveglia col bacio del principe... puntualizzò voltandosi per prendere la cartella e mettersela su una spalla: ci vediamo domani... aggiunse mentre era di spalle.
Zenon le passò una mano dietro la vita e la baciò lentamente.
Koko: e...ehi ma che fai...? chiese stupita.
Zenon: ti sveglio, mia principessa...sorrise appena.
Koko: m... ma quanto sei spiritoso...
Zenon la liberò dalla sua stretta: grazie, lo so!
Koko: ci vediamo domani... ripeté.
Zenon: organizziamo un’uscita con Aine e Homura domani? Ci stai? Le domandò prima che se ne andasse.
Koko: per me va bene... acconsentì alzando le spalle.
Zenon: possiamo andare in piscina, visto che hanno aperto quella nuova da poco...
Koko: va bene... non ci sono problemi...
Zenon: allora ci vediamo domani... la salutò, aspettando un altro bacio, prima che lei se ne andasse.
Koko: aspetti che io ti baci? chiese guardandolo, sarcastica.
Zenon: chi? io? ma figuriamoci... fece il vago, tornando a pulire la lavagna. Koko però lo seguì e quando gli fu vicina lo vece voltare, si alzò in punta di piedi e lo baciò. Il ragazzo chiuse gli occhi ricambiando.
...: ehi Zenon hai finito di pulir...Zane entrò proprio in quel momento: ops scusate...
Koko si staccò immediatamente da lui: c... ci vediamo... era totalmente imbarazzata.
Zenon andò a tirare una pacchina a Zane: anche tu, proprio ora dovevi entrare?
 

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