nadia:fortuna o sfortuna?

di dibeh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la vita di nadia ***
Capitolo 2: *** un nuovo compagno ***
Capitolo 3: *** pomeriggio solitario ***
Capitolo 4: *** cognomi ***



Capitolo 1
*** la vita di nadia ***


Che noia. Nemmeno era iniziata la scuola che nadia già si annoiava.
Era il primo giorno di prima superiore. Aveva scelto da molto tempo quale liceo fare e ora si trovava nella seconda fila nel banco vicino alla finestra. Al liceo di scienze umane economico sociale.
Era giovedì,perché la scuola inizia di giovedì. Per fortuna in programma c’erano solo 3 ore,ma era solo mezz’ora  che nadia era entrata in classe e già voleva tornarsene a casa.
Nella sua classe erano davvero in tanti. C’erano 19 ragazze compresa lei e 11 maschi. Incredibile,30 in una mini-classe! Si stava davvero stretti. Eppure,nonostante il gran numero di persone nadia si sentiva fuori posto tra di loro. Gente troppo snob per i suoi gusti. Gente con cui molto probabilmente non avrebbe mai fatto amicizia.
Nadia veniva da un paese in provincia di milano,totalmente differente dalla grande metropoli.
Per andare a scuola doveva prendere il treno e dopo due fermate di metro. Una rottura senza pari,ma cosa ci poteva fare se quella scuola si trovava così distante da casa sua?

A scuola era già cominciata male ma non che a casa stava meglio. Aveva una sorella di 12 anni,appena due anni in meno di lei. La detestava. O meglio,si odiavano a vicenda. Solo che mentre nadia non la calcolava,sua sorella gliene faceva di tutte i colori.
Una volta che erano a casa da sole per sbaglio sua sorella aveva fatto cadere un ricordo delle nozze dei genitori,e quando quest’ultimi tornarono la “piccolina” diede la colpa a nadia,mettendosi anche a piangere per fare la vittima,visto che nadia l’aveva “obbligata” a pulire i vetri caduti sul pavimento. Fu messa in punizione per due settimane perché,ovviamente,i suoi genitori non la credevano,come sempre.
Ormai si era rassegnata alla loro ignoranza con sua sorella e quindi non perdeva nemmeno tempo a ribattere.

Per fortuna che c’era lei. Francesca. La conosceva dalla terza elementare. Loro due avevano fatto amicizia subito e presto erano diventate inseparabili,nonostante i frequenti litigi. Avevano fatto anche le medie insieme però era arrivato il momento di separarsi. Ma non separarsi separarsi,cioè si vedevano ancora e si chiamavano spesso ma era tutta un’altra cosa dallo stare in classe insieme.
Solo lei la capiva fino in fondo ed era l’unica con la quale si confidava,nadia si sentiva veramente se stessa quando stava con francesca. Senza di lei non avrebbe saputo proprio come fare.
Nadia adorava leggere. Aveva le mensole piene di libri letti e riletti. Era la cosa che preferiva di più in assoluto e anche per questo era considerata un po’ diversa dagli altri.
Nadia,oltre ai momenti con francesca,si sentiva veramente libera e felice solo quando,seduta sul suo letto,cuffie sulle orecchie,prendeva un libro e se lo sfogliava,praticamente entrandoci.

Nadia non era fidanzata. Non lo era mai stata e di conseguenza non aveva mai baciato nessuno. Non che fosse brutta,anzi. Nadia era una ragazza davvero bella. Lunghi capelli biondi,mossi sulle punte con qualche sfumatura scura. Occhi color azzurro cielo d’estate,grandi e profondi. Naso affusolato e perfetto. labbra nè troppo carnose nè troppo sottili. davvero perfette. Lineamenti da modella e fisico niente male. In poche parole,come la definirebbero normalmente i ragazzi:una gran figa! Questo rendeva ancora più strano il fatto che non avesse ancora trovato un ragazzo adatto a lei,almeno fino a quel momento….


ANGOLO D’AUTRICE:ciao a tutti! Questa è la mia prima storia originale,e sinceramente mi è venuta in mente davvero all’improvviso. Stavo lavando i piatti poco fa e bum,ecco l’idea! Strano eh? Beh,imparerete a conoscermi,per cui dovete abituarvi alla pazzia ;) spero che come primo capitolo vi abbia incuriosito e che continuiate a seguire la mia storia ^_^

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Capitolo 2
*** un nuovo compagno ***


Ginnastica. Alla prima ora avevano conosciuto la prof di ginnastica. C’era stata una scena anche abbastanza comica,per colpa del prof di sostegno. Il professore serviva per una ragazza della classe,ma avrebbe aiutato tutti.
Nadia,appena ha visto i due professori,capì subito che tra di loro non correva buon sangue. Si erano messi a discutere subito provocando l’ilarità generale. Nessuno capiva se scherzassero e se facessero sul serio. Resta il fatto che nella prima ora non fecero niente.
Sembra un tipo un po’ pazzo si ritrovò a pensare nadia riguardo il prof di sostegno.
Dopo avrebbero dovuto conoscere il prof di diritto,ma non c’era. Iniziamo proprio bene.
Quindi si erano dovuti sorbire un’intera ora del professore di sostegno che parlava di politica e libertà. Nadia si stava addormentando e per la maggior parte del tempo fissò fuori dalla finestra o si ritrovò a fissare i suoi compagni di classe alquanto strambi. Notò che alcuni si conoscevano.
Finalmente finite le tre ore corse subito alla stazione per non perdere il treno e per fortuna arrivò per un soffio.
A casa si rinchiuse in camera sua con la musica a palla a rimbombarle nelle orecchie.
La mattina dopo il treno era in orario e arrivò a scuola con 10 minuti di anticipo,così si godette il pezzo di strada tra la stazione e la scuola. Le strade erano piene di studenti e studentesse,vestiti già con abiti autunnali,per colpa del vento gelido. Nonostante il freddo palpabile,per niente comune al mese di settembre, però Nadia non aveva freddo. Per nulla. Infatti a parte i jeans lunghi e stretti indossava abiti estivi : canottiera bianca e sandali.
Proprio per i suoi insoliti vestiti tutti,ragazzi e ragazze,la fissavano. Forse i ragazzi non solo per quello.
Nadia però sembrava non curarsene tanto. Camminava gustandosi l’aria frizzante del mattino e il lieve sole che si intravedeva tra le nuvole tipiche di milano. Probabilmente la mattina era l’unico momento “puro” della città.
Camminando tra la gente che la fissava per la sua bellezza e seguita anche da qualche lieve fischio maleducato raggiunse la sua classe,metà vuota.
La giornata passò in fretta,per fortuna,ma non chiacchierò praticamente con nessuno. Si sentiva più sola che mai.
Per fortuna era venerdì e il giorno dopo avrebbe visto francesca.
Sabato pomeriggio andò a casa sua e parlarono molto della nuova scuola. Francesca si trovava benissimo e le piaceva un sacco. Inoltre in classe erano 23 femmine e un solo ragazzo. Tutti simpatici. Beata lei!
Francesca capì che nadia a suo contrario si sentiva male in quella scuola e cercò di rassicurarla,riuscendoci pienamente.
Infatti lunedì andò a scuola con un sorriso in volto che fece cadere ai suoi piedi tutti i ragazzi che la vedevano.
Era davvero strambo il loro comportamento. Quelli dell’età di nadia facevano finta di non notarla mentre quelli più grandi confabulavano tra loro a riguardo.
Questa volta l’orario era di 5 cinque ore,e incominciarono subito le lezioni vere. Nadia fu più partecipe e scambiò anche qualche battuta con una ragazza molto timida,cinese. Era davvero simpatica e nadia si sentiva a suo agio con lei.
Alla seconda ora entrò un ragazzo che qualsiasi ragazza avrebbe definito “figone!”. Ma che a nadia,ovviamente,non fece né caldo né freddo.
si sedette nell’unico posto vuoto:vicino a nadia.
Lei non lo guardò nemmeno e lo stesso il ragazzo.
Nadia si ritrovò a fissarlo spesso. Anche se non voleva ammetterlo era proprio carino. Aveva piccoli boccoli marroni tendenti al nero. Occhi profondissimi  e misteriosi,più scuri del fondo marino. Occhi belli quanto tristi e malinconici.
Nadia,guardandolo,si sentì immediatamente triste come se fosse in grado di percepire quello che provava quel ragazzo.
Per tutta la giornata nessuno dei due parlò con nessuno anche se molti cercarono di attaccare bottone con lui.
Durante il viaggio di ritorno,in treno,nadia non fece altro che pensare a quello strano tizio che l’aveva tanto attirata.
Ora aveva uno scopo per quell’anno scolastico:scoprire cosa attanagliava quel ragazzo.

 g

ANGOLO D’AUTRICE: ciao a tutti! Grazie a chi ha recensito o anche a chi semplicemente legge invitandoli a recensire ;) sinceramente non sono molto contenta di questo capitolo ma avevo voglia di pubblicare. Spero di non avervi deluso. A presto
dibeh
 

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Capitolo 3
*** pomeriggio solitario ***


-ciao amore-disse nadia entrando dal portone principale della sua casa. Definirla casa era davvero riduttivo poiché era da considerare una villa. Appena entrata nadia si ritrovò nell’atrio al cui centro troneggiava un grosso lampadario. Subito di fronte a lei partiva una scalinata di marmo bianco,come il resto dell’ingresso,per il piano superiore che comprendeva camere e bagni.
Al piano terra vi erano due sale,una cucina e varie stanze minori usate come uffici dai suoi genitori.
In cucina c’era un’altra porta che portava a un giardino immenso e ben curato,pieno di fiori profumati.
Nadia si chiuse la porta alle spalle e appoggiò la cartella di fianco la porta. Si diresse in cucina mentre il suo amore la seguiva.
Non aveva ancora incontrato nessuno e anche la cucina era deserta. Aprì il frigorifero e mentre si apriva uno yogurt al lampone notò che c’era un messaggio sul robot.
Questo robot era stata un’invenzione del padre. Aveva all’incirca l’aspetto dei suoi genitori e ci si poteva registrare sopra ogni genere di messaggio vocale.
Nadia premette il tasto e ascoltò la voce di sua madre interrotta a volte da quella del padre
“nadia,amore,siamo usciti per una conferenza. Torneremo stasera tardi. Non aspettarci.”
-ma un bigliettino sul frigo come tutti i mortali no?!-
Ah,tua sorella oggi non tornerà a casa perché rimane da una sua amica fino a cena. Mi raccomando fai la brava e non distruggere nulla.” La cosa più brutta di quell’aggeggio era che le voci non erano proprio quelle dei suoi genitori ma erano più allegre come quelle delle persone nei cartoni animati giapponesi,di quei genitori un po’ strambi. In oltre c’era una musichetta di sottofondo che sembrava preannunciare una grande festa.
-almeno una buona notizia-sorrise lievemente nadia-sentito amore,oggi niente mostro per casa. Di sicuro quando tornerà stasera non penserà a farti dei dispetti-disse rivolta alla gattina che aveva appena preso in braccio che ricambiò con delle fusa.
-ascoltami,l’unico motivo per cui non ti distruggo è perché non mi piace sprecare dei soldi inutilmente,anche perché a quello ci hanno già pensato i miei.-disse rivolta al robottino come se potesse capirla.
Nadia uscì dalla cucina ancora con lo yogurt in mano e laika,la gattina,al seguito.
-ciao gaia-disse sorridente vedendo la cameriera venirle in contro
-salve signorina-fece lei con un lieve inchino
-siamo sole fino a stasera-rispose nadia facendo comparire sul volto di gaia un bel sorriso luminoso
-ciao,nadia. Com’è andata oggi a scuola?-
-guarda,è appena iniziata e già non ne posso più-disse sbuffanfo
-non esagerare adesso,su. Poi è bello fare nuove amicizia-disse la solita ottimista. Nadia fece un sorriso triste che gaia capì e cambiò subito discorso
-non dirmi che quello è il tuo pranzo?!-disse stranita indicando lo yogurt
-sì,oggi non ho tanta fame-rispose nadia facendo spallucce
-so che sarebbe inutile contraddirti però devi curarti un po’ di più. Non va bene digiunare-
-sì,mamma-fece una linguaccia nadia ridendo insieme a gaia
-ora me ne vado un po’ in salotto. Ci vediamo dopo-disse sorridendo-e tu furbetta non vieni?-chiese poi rivolta alla gatta che si era nascosta dietro le gambe della cameriera strusciandosi
-ahahahah ho capito. Ok,scusa.-disse sporgendosi verso di lei-intendevo che oggi saremo io,gaia e te-laika a quel sorriso,si mise ai piedi di nadia pronta a seguirla
-che gatta stramba-fece gaia accarezzandola
Mentre nadia si dirigeva verso la sala si fermò girandosi
-gaia-chiamò
-sì,nadia-rispose lei ferma sull’uscio della lavanderia
-riposati un po’,ok? Ricorda,oggi non c’è proprio nessuno fino a stasera quindi prenditi pure il giorno libero,tanto i miei non si accorgeranno di nulla-fece nadia con un occhiolino
-grazie nadia. Prenderò in considerazione la proposta.-le sorrise grata gaia
Gaia era una ragazza molto giovane,all’incirca 20 anni,non di più. Abitava in quella casa da quasi due anni e nadia e lei erano diventate subito amiche.
Nadia la considerava una brava ragazza sfruttata dai suoi genitori,che gaia era costretta a sopportare per tenersi il lavoro. Era buona come il pane ed erano ottime confidenti.
Gaia da parte sua pensava che nadia fosse capitata nella famiglia sbagliata,troppo buona e gentile per far parte di quella casa e di quella vita. la faceva sempre riposare quando poteva. Delle volte uscivano anche insieme e quando i padroni non c’erano passavano del tempo insieme.
Quando i genitori di nadia erano in casa gaia teneva un atteggiamento molto distaccato perché entrambe sapevano che suo padre non voleva che facessero amicizia.
Nadia prese l’mp3,si buttò sul divano e si mise sulla testa le cuffie. Mentre nella testa le rimbombavano le canzoni di max pezzali e laika si era appallottolata su di lei nel dormiveglia nadia aveva ricominciato a ripensare al suo nuovo compagno di banco.

Non riusciva proprio a capire il motivo per cui l’aveva attratta tanto.
Quel giorno non aveva voglia di ascoltare musica,stranamente,così dopo aver appoggiato laika sul divano,prese il computer e andò sul sito della sua scuola.
Trovò in fretta l’elenco della sua classe e cercò l’unico nome che non conosceva poiché il ragazzo non si era presentato.
Quando lo trovò si lasciò andare sulla sedia
-perfetto,un nome più stupido e più diffuso non poteva averlo! Che sfiga,oh! Daniele bianchi! Quanti ce ne saranno!e io che credevo avesse un nome particolare e originale!- intanto laika si era accomodata sulla sedia affianco a lei.
-ma sì. proviamo lo stesso,non si sa mai- così andò su facebook e digitò il nome del ragazzo. Come previsto vennero fuori una marea di profili. Nadia non si diede per vinta spinta da una strana volontà di saperne di più su quel ragazzo.
Dopo circa mezz’ora era punto a capo.
-che c’è laika?-le chiese vedendo la gatta salirle sulle gambe
-ah,sì,hai ragione. Tra poco inizia rebelde way,me ne stavo dimenticando. grazie sei proprio perfetta- disse con un lieve buffetto sulla testa
-ahahahah a volte non so se considerarmi pazza perché ti parlo oppure perché penso che tu non possa capirmi-disse sorridendo poi riportò la sua concentrazione sul computer
-tu mi hai proprio stancato,quindi by by-proprio mentre stava per chiudere la pagina notò una foto del profilo che la colpì molto. Raffigurava la schiena di un ragazzo con due ali bianche semiaperte. Si vedevano appena i capelli marrone scuro ricadere lievemente in avanti. Nadia si fermò a fissare la foto abbagliata da una luce violacea che sembrava scaturire dall’immagine. Dopo circa due minuti lesse il nome affianco: Daniel Grigori. Non era il nome che aveva trovato sul sito della scuola ma qualcosa le diceva che aveva trovato quello che cercava.
Entrò sul profilo e vide che aveva solo tre amici e pochissime foto. Poche ma buone però,perché appena entrò per vederle si stupì della meraviglia.
C’erano foto di angeli,di ali di tutti i colori,di città bruciate e di rovine in fumo. Non aveva mai visto foto simili,non erano normali. Non erano nemmeno storiche. Nadia non se le sapeva spiegare ma era come se emanassero un fascio di luce che l’avvolgeva e che a volte le riempiva il cuore di gioia e altre la spaventava a morte.
Gli inviò l’amicizia e dopo aver visto tutto quello che le forniva il profilo chiuse il computer.
Ora era ancora più attratta da quel ragazzo misterioso perché,ne era sicura,quel profilo era suo. E se era veramente così voleva dire che aveva mentito sul suo nome e chissà cos’altro sui suoi dati.
Daniel nascondeva un segreto che nadia avrebbe scoperto….

 
ANGOLO DELL’AUTRICE:salve a tutti ^_^ avrei dovuto pubblicare ieri ma non ho avuto tempo quindi scusatemi :P devo dire che a mio parere questo è il capitolo migliore,fatemi sapere cosa ne pensate voi ;) qui si inizia finalmente a intravedere una luce di fantasy rendendo davvero misterioso questo nuovo personaggio. Volevo dirvi che la gatta nella foto è la mia gattina adorata e veramente si chiama laika :3 invece l'ultima foto sarebbe l'immagine del profilo,non è esattamente così ma era per dare l'idea ;) spero vi sia piaciuto l’aggiunta di questo personaggio e di gaia ^_^
Per chi lo seguisse volevo informare che a breve aggiornerò anche hunger games ^_^
Grazie a tutti voi lettori e a chi recensisce. A presto
dibeh

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Capitolo 4
*** cognomi ***


La mattina dopo mi svegliai presto per colpa di Laika. Quella gatta mi era venuta sopra durante la notte e ora se me la ritrovavo di fronte alla faccia,che mi scrutava con i suoi immensi occhioni giallo-verdi.
Ci era mancato veramente poco che non urlassi. Cosa che per fortuna non feci,visto l’ora presta del mattino.
Visto che mancavano ancora due ore circa per andare a scuola e non riuscivo proprio a prendere sonno decisi di dirigermi verso la cucina per fare colazione.
Uscii silenziosamente dal mio letto a baldacchino con le coperte rosse che tanto mi piacevano e mi diressi verso la porta con le mie ciabatte morbidose.
Scesi lentamente la grande scalinata che portava all’ingresso della villa in un silenzio religioso per non svegliare nessuno,tanto meno Gaia,che aveva un sonno leggerissimo.
Aprii il frigo e dopo aver versato del latte a Laika,che mi aveva sempre seguita,mi preparai un tazza di latte e caffè con i cereali.
Era da tanto che non facevo colazione così tranquillamente e ero felice di aver avuto quella possibilità. Purtroppo,per colpa del silenzio e della solitudine,l’unica cosa che potei fare in quel momento fu pensare al ragazzo misterioso,mio compagno di classe, Daniel Grigori.
Ero convinta di aver già sentito quel nome ma in quel momento proprio mi sfuggiva. Poi passai a rimuginare sulle foto sul profilo di lui,di facebook e infine perché avesse mentito sulla sua identità e su cos’altro avesse nascosto la verità.
Tra questi pensieri e la dolce bevanda il tempo passò e verso le 7 comparve sulla soglia della cucina Gaia,pronta a lavorare. Il suo sguardo,appena mi vide,fu pieno di sorpresa.
-cosa ci fa qui signorina-disse sapendo che i padroni di casa,ovvero i miei genitori,potevano spuntare da un momento all’altro.
-questa pestifera di una gatta mi ha svegliato e non sono più riuscita a prendere sonno-risposi fissando Laika storto
Gaia accennò a un lieve sorriso
-capisco. Comunque sarà meglio che si prepari,no?-mi chiese facendomi l’occhiolino,poiché Gaia sapeva perfettamente quanto ci mettessi a prepararmi.
-hai ragione,corro-dissi dopo averle sorriso e averla salutata per bene con un bacio sulla guancia al quale Gaia non si sottrasse.
Andai nel mio bagno e mi lavai faccia,denti e quant’altro. Mi sistemai i capelli e mi misi un po’ di trucco. Presi dall’armadio un completo praticamente nuovo.
Quando mi guardai allo specchio non mi riconoscevo quasi.
Indossavo una gonna leggera,gialla,fino al ginocchio. Sopra avevo una maglietta bianca a maniche corte,bombate,un po’ lunga con una scollatura a balconcino,molto elegante e semplice.
Ai piedi aveva messo delle semplice ballerine bianche con un  piccolo tacchetto,intonate alla maglietta. Mi ero pettinata i capelli in una dolce coda che mi scendeva piano sulla schiene e avevo fatto un trucco che mi risaltava gli occhi azzurro ghiaccio. In realtà non avevo mai fatto caso al mio aspetto. Per andare a scuola non mi truccavo mai e indossavo sempre jeans o fusò con una maglietta o una felpa,attirando ugualmente l’attenzione di ragazzi e ragazze.
Sarà stato per la colazione,sarà stato perché avevo tempo,oppure non so,ma quel giorno mi sentivo molto carina e a mio agio. Anche se ero pervasa da una strana ansia e mi venne subito in mente il volto malinconico di Daniel.
Smisi di fissarsi allo specchio solo quando Gaia mi venne a chiamare perché erano le 8 meno 15.
Presi di fretta lo zaino fatto la sera prima e scesi le scale. Salutai Gaia e con un cenno anche i miei genitori indaffarati in non so cosa.  Feci una carezza a Laika e ringraziai che mia sorella stesse ancora dormendo così da evitare eventuali commenti sul mio abbigliamento.
Solo Gaia lo notò e mi disse prima di uscire
-sei bellissima oggi. Mi sa che dobbiamo fare una chiacchierata un giorno di questi- sussurrò facendomi l’occhiolino. Le sorrisi e mi chiusi la porta alle spalle.
Come sempre la macchina di lusso nera mi aspettava davanti casa,appena fuori dal giardino. E come sempre mi diressi a scuola a piedi,dopo aver salutato l’autista che doveva obbligatoriamente aspettarmi nonostante sapesse si non servire a nulla per me.
Poco dopo ero già arrivata a scuola ma non mi accorsi degli sguardi sorpresi e affascinati che si posavano su di me.
In quel momento la mia testa era impegnata e riuscivo solo a pensare al mio prossimo incontro con Daniel.
Quando entrai in classe notai che lui non c’era ancora,così mi sedetti al posto del giorno prima e lo aspettai mentre tutti mi guardavano ma non osavano dirmi nulla.
Intanto ripassavo mentalmente il discorso che mi ero preparata quella mattina
Allora intanto comincio con:  ciao,sono Nadia. Scusa  la franchezza,mi potresti dire perché utilizzi un nome falso? Se non vuoi dirmelo non importa. Era tanto per…. E poi avrei continuato ti sembrerò un impicciona ma posso chiederti cosa significano le foto sul tuo profilo? Mi hanno molto interessato…
Stavo per andare avanti col mio discorso mentale,dannatamente sincero,quando lo vidi entrare dalla porta.
Non dimenticherò mai quel momento
Daniel teneva la testa china facendo ricadere i dolci capelli neri sulla fronte,a coprirgli gli occhi leggermente aperti.
Aveva le mani in tasca,in dei pantaloni neri alla manager. Sopra indossava una leggera camicia bianca a maniche corte un po’ sbottonata vicino al collo. Su una spalla reggeva il suo zaino che a prima vista sembrava contenere solo aria. Il vento proveniente dalla finestra gli scompigliò i capelli e quando alzò il volto e i vide i suoi occhi blu come il fondo del mare,credetti di svenire o di prendere fuoco.
Poi,quando lo vidi sorpassarmi come se non esistessi e dirigersi verso un banco vuoto in fondo all’aula,mi sembrò che qualcuno mi avesse dato un pugno nello stomaco.
Poco dopo,purtroppo,entrò il professore di inglese e la lezione cominciò costringendomi a girarmi verso la cattedra. In realtà non seguii proprio nemmeno una parola della lezione perché ormai ero troppo concentrata nella visione celestiale a cui avevo assistito poco prima. Quando suonò la campanella fui felicissima e mi girai subito in dietro.
Il mio sguardo corse verso il nuovo banco di Daniel ma lui teneva gli occhi fissi a guardare fuori dalla finestra,alla ricerca di chissà quale sogno. Aveva degli occhi così tristi e lontani che pensai che la sua anima fosse volata via e in classe fosse rimasto solo il suo corpo.
Non potei fare a meno di mordermi il labbro inferiore,come facevo sempre in momenti di nervosismo,arrabbiatura o tristezza.
Troppo presto la figura di Daniel scomparve alla mia vista,per colpa di qualcuno che mi si era parato davanti.
Quando alzai lo sguardo notai che si trattava di una ragazza che mi sorrideva.
-ciao,io sono Christine - mi sorrise affabile- è un vero piacere conoscerti. Loro sono Luce e Miranda -
-ciao- dissero in coro
-ciao. Io sono Nadia -risposi per gentilezza
-lo sappiamo chi sei- disse Miranda sorridendo
Certo che lo sapete… altrimenti perché sareste qui
Nonostante il disgusto che già provavo per loro,cercai di essere carina sorridendo e chiacchierando fino all’arrivo della prof,che vidi come un enorme fortuna.
Per colpa di quelle tre ragazzette che erano interessate solo alla mia famiglia e ai miei soldi,non avevo potuto parlare con Daniel,o anche semplicemente guardarlo.
A fine giornata,mentre sistemavo lo zaino,Daniel mi passò affianco toccandomi leggermente.
Si fermò e ci fissammo per qualche secondo. Stupiti entrambi,ne sono sicura,per la lieve scossa che ci aveva preso quando ci eravamo toccati.
Poi il suo sguardo cambiò e divenne quasi di disgusto,poi se ne andò.
Evidentemente avevo dipinto in faccia la mia delusione poiché Christine mi si avvicinò guardando me e poi Daniel che usciva dalla porta.
-guarda,non ti consiglio di invaghirti di lui. Sì,è carino ma mi hanno detto cose strane su di lui e sulla sua vecchia scuola. Poi ieri ho cercato di parlargli ma ha fatto finta che non esistessi. Ti sembra normale?!-mi disse. Io in realtà non l’avevo nemmeno ascoltata,con lo sguardo perso verso la porta,così detti semplicemente
-hai ragione-poi guardandola-scusate ma ora devo andare. A domani-sorrisi alzandomi.
Corsi fuori ma lui era già svanito,chissà come.
Così tornò a casa col morale sotto le scarpe.
 
DANIEL:
Daniel tornò nel suo monolocale vicino scuola chiedendosi per l’ennesima volta cosa ci facesse lì e arrabbiandosi con se stesso e con gli Altri. Se solo ci fosse stata Lei.
Si buttò sul divano che gli faceva anche da divano buttando lo zaino a terra.
Accese la radio e mise la musica a tutto volume fino a fargli male le orecchie.
Fortunatamente sul suo piano c’erano solo tre appartamenti. Il suo,uno disabitato e l’ultimo,dove viveva un ragazzo di 20 anni più casinista di lui.
Dopo qualche minuto si alzò e prese il computer tanto per fare qualcosa,ovvero insultare ancora gli Altri su facebook.
Quando aprì la pagina però,mancò veramente poco che non gli venisse un infarto. Aveva una richiesta d’amicizia.
Poi però si rilassò pensando che sicuramente uno dei suoi amici aveva creato un nuovo profilo. Non era la prima volta.
Così cliccò sull’icona e questa volta veramente cadde dalla sedia,quasi svenendo.
Non era affatto di uno dei suoi amici,ma di una certa Nadia Asael. Il cognome non gli era del tutto ignoto ma era certo di non conoscere quella ragazza,ma allora…
Decise di chiedere consiglio al suo amico Roland,che sapeva quasi sempre tutto.
Roland impiegò qualche minuto a rispondergli,evidentemente sorpreso anche lui.
Gli scrisse:
             -mi sembra davvero troppo strano. Sai benissimo che io stesso ho creato una specie di barriera che      non permette a nessun essere umano di vedere il nostro profilo,figuriamoci di chiederci l’amicizia. Non so proprio come possa essere successo. Magari anche Lei è come noi e sta cercando di farcelo sapere. Ma è solo un’ipotesi. Prima di fare qualsiasi cosa controllerò la “barriera” dopodiché ti dirò se ci sono stati realmente problemi. Se è tutto a posto,beh…non so. Vedremo.-
Gli rispose:
                 -ok. Dammi notizie al più presto. Sta storia non mi piace-
E lui:
                  -a dopo-
Daniel chiuse il computer con una confusione totale in testa e una parte di lui sperava che ci fosse stato qualche problema facilmente risolvibile ma un’altra sperava che quella ragazza fosse veramente come Lui,come Loro.
 
NADIA:
Passai la giornata rinchiusa in camera mia a leggere,dopo aver nascosto Laika dicendo che era uscita.
C’era in giro mia sorella.      
Verso sera mi feci portare la cena in camera e passai un po’ di tempo con Gaia a chiacchierare mentre dal balcone entrava un’aria fresca di fine estate.
Poco prima di andare a dormire presi il computer e andando su facebook mi ricordai della richiesta che avevo fatto la giornata precedente,anche se le speranze che l’avesse accettata dopo quello sguardo truce era veramente minime.
Appunto pensai vedendo che di Daniel Grigori non vi era nemmeno l’ombra.
Si mise il pigiama e si ficcò sotto le coperte mentre nelle orecchie riceveva la musica,cambiando da “nient’altro che noi”,di Max Pezzali,a “soli” di Emis Killa.
Daniel Grigori… pensai prima di addormentarmi chissà cosa mi sta succedendo con te. Mi sento proprio,troppo strana
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
salve a tutti! ^_^ scusate se pubblico così tardi,ma anche se avevo già scritto il capitolo,non potevo aggiornare perché non potevo usare intenet :/ perdon.
Allora,passando al capitolo,qui si svela un po’ l’uso di facebook che è più complicato di quello che sembra :P
Poi entrambi i ragazzi sentono famigliare il cognome dell’altro. Chissà perché….. nada spiler :P
Chi di voi ha letto fallen avrà trovato le coincidenze dei nomi con questi. Beh,sì. Ho sempre avuto poca fantasia con i nome,trovandone di orribili e inadatti XD così alla fine mi sono abbandonata a quelli che già esistono e beh,in questo caso direi che sono azzeccati ;) però Grigori ha un nesso più profondo con la storia,e anche il cognome di Nadia (ci credete che è la quinta volta che scrivo luce e poi cancello!!!! :P ho appena finito passion <3 ) solo alcuni capiranno,o forse nessuno. -.-
Ora vi lascio. ^_^ grazie a tutti voi che leggete e vi invito sempre a lasciare un commento,e ringrazio ancora di più chi recensione e mi segue sempre *-*
Grazie ancora,alla prossima.
Bacioni
dibeh

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