Surprising Holidays

di albamajor
(/viewuser.php?uid=306737)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First Look ***
Capitolo 2: *** Circus Disco ***
Capitolo 3: *** Beach Volley ***
Capitolo 4: *** Brawl ***
Capitolo 5: *** Twists ***



Capitolo 1
*** First Look ***


Surprising Holidays
First Look

 


 


 
HARRY'S  POV.

Aprii lentamente gli occhi e con una mano iniziai a stropicciarmeli, eravamo marzo e il freddo di Londra si faceva sentire, infatti un brivido mi percorse tutto il corpo, solo in quel momento mi accorsi che ero coperto solo da un lenzuolo; iniziai a cercare la coperta nel mio lettone, da due piazze, mi piaceva dormire comodo, a chi non piace. Toccai accanto a me ed era vuoto, mi mancò l'aria, lui non c'era, allora era solo un sogno. Raccolsi la coperta che era ai miei piedi e mi coprii fin sopra la testa, non avevo nessuna intenzione di alzarmi, volevo stare a letto e pensare a lui e quei mesi trascorsi insieme.
Era giugno, arrivai all'aeroporto della California, eravamo solo io e Zayn, andammo subito in hotel, un hotel di lusso, «The Ritz-Carlton» così si chiamava; facemmo le solite cose che si fanno quando arrivi in hotel. Dopo aver sistemato le mie cose, misi il costume e dopo aver salutato Zayn, che era già nel paese dei sogni, uscii, c'era davvero caldo, infatti mi ringraziai mentalmente per aver deciso di uscire solo in costume, non indossando nient'altro. Scesi in spiaggia e mi sedetti sulla sabbia calda, ammirai il panorama meraviglioso. C'erano dei ragazzi che giocavano a pallavolo, quindi mi decisi ad avvicinarmi a loro per guardare. Il mio sguardo cadde specialmente su uno di loro, aveva dei tatuaggi, stupendi, era basso in confronto a loro, i capelli sul castano chiaro. La partita durò un oretta, e solo in quel momento vidi i suoi occhi, il suo blu investì il mio verde, mi guardò per pochi minuti anche se a me sembrarono ore, il mio cuore batteva fortissimo, sembrava volesse uscire dal petto. Lui sorrise, un sorriso divertito, come se avesse sentito il mio cuore battere, ci giurerei che in viso fossi rosso, infatti mi alzai e mi allontanai, camminai per strada per delle lunghe ore, cercavo di scoprire il più possibile di quella città meravigliosa che avevamo scelto.
 
LOUIS'  POV.
 
Stavo giocando a pallavolo, quando lo vidi con la coda dell'occhio, un ragazzo stupendo, alto almeno un metro e ottanta, pieno di tatuaggi, quello che mi colpì di più fu la farfalla che aveva sul petto, e che dire dei suoi ricci, con delle ciocche schiacciate sulla fronte per il sudore. Continuai a giocare facendo finta di niente, anche se mi sentivo due occhi puntati addosso. Appena finii di giocare super giù dopo un'ora mi girai nella sua direzione e quello che vidi furono i suoi occhi verdi, occhi che mi fecero mancare il respiro, vidi nel suo volto un po' di imbarazzo, e questo mi portò a sorridere. Credo che lui se ne accorse perché distolse il mio sguardo e dopo essersi alzato si allontanò sempre più, volevo fermarlo e presentarmi, ma non lo feci. Cosa mi bloccò non lo so onestamente, però mi sarei sentito un cretino, non sapevo che dirgli:

«ciao, piacere, io sono Louis» 

Che cosa banale, non potevo fermarlo così, avrebbe pensato male, quale ragazzo sano di mente avrebbe fermato un altro ragazzo senza un motivo? Magari per abbordarlo, provarci. Mi ripresi solo quando mi sentii chiamare, andai con i miei amici a bere qualcosa al bar, parlammo, ridemmo, ma il mio pensiero andava sempre a quel ragazzo che avevo visto sulla spiaggia. Qualcosa mi aveva rapito, forse gli occhi, i suoi ricci o i suoi tatuaggi, so solo che ero immerso nei miei pensieri quando senti la voce di Niall richiamarmi:

«Louis, sei ancora tra di noi?» 

Mi voltai verso di lui annuendo.
 
«sì, biondino, ci sono, dicevi?» 

Lui ridacchiò divertito e dopo aver mangiato un paio di salatini iniziò a parlare

«dicevo che stasera dei ragazzi stanno organizzando una festa, tu vieni con noi?» 

Ascoltai la domanda e dopo aver bevuto un sorso del mio cocktail annuì 

«va bene Horan, vengo. A che ora? E dove ci vediamo?» 

Niall iniziò a pensare e poi sorridendo mi disse 

«veniamo a prenderti noi in hotel alle 22:30 fatti trovare sotto» 

Annuì semplicemente alle sue parole e dopo aver salutato tutti andai in hotel, avevo voglia di farmi una doccia e dormire, quella notte si prospettava lunga.
Appena arrivai in hotel salutai con un cenno la receptionist. Una ragazza alta, capelli scuri e occhi grandi, sempre scuri, aspettai un paio di minuti che l'ascensore si liberasse, e dopo averlo preso andai in camera, mi spogliai e dopo aver riempito la vasca da bagno mi lavai, feci un bagno lunghissimo, pensai a quel ragazzo con gli occhi verte smeraldo, ero curioso di sapere il suo nome, chissà se lo avrei rivisto mai. Una volta lavato e aver pranzato, in camera, mi sdraiai, dormii, e credo di aver sognato quegli occhi, occhi da smorzare il fiato, riaprii lentamente gli occhi e dopo averli stropicciati presi il telefono e guardai l'ora «20:30» avevo dormito tutto il pomeriggio, non ci credevo, ma comunque era anche normale, ero in California da una settimana ed ero stato tutto il tempo fuori con quei ragazzi che ho conosciuto l'attimo dopo essere arrivato, Non potrò dimenticare come ho conosciuto Niall, camminavo per strada distrattamente e gli finii addosso, fu lui a scusarsi anche se la colpa era mia, e da quel momento non mi aveva lasciato in pace, voleva, come dice lui, farmi passare l'estate più bella della mia vita. Presi un sospiro e mi decisi ad alzarmi, iniziai a sistemarmi, indossai una maglia a righe blu e bianca, un paio di pantaloni rossi, e le bretelle, persi più tempo a sistemarmi i capelli, dovevano rimanere perfetti durante tutta la notte, non volevo ritrovarmeli davanti gli occhi mentre ballavo. Si fece l'ora e velocemente scesi, lì aspettai nella hall parlando un po' con quella ragazza, che mi fece tante domande, troppe per me, odiavo chi voleva sapere troppo, le stavo raccontando che andavo ad una festa quando finalmente vidi Niall, la salutai distrattamente e velocemente uscii dal hotel per andare a quella festa. Una volta arrivato salutai tutte le persone che Niall e Liam mi presentarono e dopo poco andai al piano bar a bere qualche drink, proprio per scaricare un po' la tensione, non conoscevo nessuno, infondo ero lì per una vacanza, ed ero partito solo, forse volevo staccare un po' da quella vita monotona, ero fidanzato con una ragazza Eleanor, ma da un po' Non andava bene con lei, forse perché da un po' ero attratto dai ragazzi, non saprei. Appena mi ero buttato giù tre o quattro drink mi buttai sulla pista, iniziai a seguire il ritmo della musica che mi entrava dentro, mi ero liberato di qualsiasi pensiero, mi strusciavo addosso ad un ragazzo che a parer mio ci stava, infatti le sue mani erano arrivate sul mio sedere, lo palpava, lo stringeva, e qualcosa nel basso ventre si era risvegliato, avevo una forte fitta, Lo presi da una mano e lo tirai in bagno, una volta entrati chiusi la porta dietro le mie spalle e mi sbottonai i pantaloni, lui senza pensarci due volte si inginocchiò e mi fece provare un orgasmo meraviglioso, forse era il troppo alcool che avevo dentro, ma la testa girava, appena finito mi allacciai i pantaloni e uscii dal bagno lasciandolo la. Forse perché aveva i capelli ricci, con alcune ciocche premute sulla fronte che mi fecero pensare a quel ragazzo visto sulla spiaggia, so solo che nel buio dell'orgasmo vidi quel verde riempire il buio. La festa andò avanti tutta la notte, e di conseguenza l'alcool dentro di me cresceva ogni minuto sempre più. Mi divertii Non posso negarlo. L'indomani mi svegliai su un divano, ma non era un posto nuovo, ma un posto già visto, mi alzai e mi guardai bene in giro, ora ricordo, era casa di Niall, come sempre molto, troppo protettivo, mi portai una mano sulla testa, mi girava, troppo, e avevo ancora nausea, ricordo che avevo vomitato, e che Niall decisi di portarmi da lui, a si, ora inizio a ricordare qualcosa, e quel ragazzo in bagno, ma che pensavo? Guardai il telefono e trovai una decina di chiamate di El, ma non volevo sentirla, Non ora.
 
HARRY'S POV.

Ero appena andato via dalla spiaggia, dopo una lunga camminata in riva al mare, le onde che mi bagnavano i piedi era un ottimo modo per rilassarmi un po' e non pensare a niente. Arrivai davanti un bar, bello, elegante, entrai e ordinai un caffè con un cornetto, si, la fame si faceva sentiva, dopo il viaggio non avevo fatto ancora colazione, mangiai lentamente sorseggiando quel caffè, appena finii pagai e pensai che fare, non volevo già tornare in hotel ma Zayn mi aspettava, avevamo deciso di passare un po' di tempo insieme, solo noi due come i vecchi tempi, eravamo cresciuti insieme, e ogni estate la passavamo insieme, un po' con i miei genitori, un po' con i suoi, ma ora che avevamo raggiunto la maggiore età avevamo deciso di partire da soli, così da divertirci, lui voleva fare stragi di ragazze, e io come anche lui sapeva stragi di ragazzi. Ero gay, lo avevo detto alla mia famiglia all'età di sedici anni, super giù quando era sicuro, quando avevo capito che ero attratto solo dai ragazzi, le ragazze se pur ci provassero non riuscivo a vederle altro che amiche. Continuai comunque a camminare per le strade della California fin quando non raggiunsi l'hotel, salutami la ragazza che stava alla reception con un cenno di mano, sembrava una ragazza simpatica, e mi attiravano i suoi capelli lunghi e scuri, forse perché mi ricordavano i capelli di mia madre. Presi l'ascensore che mi portò al quarto piano, appena arrivato presi la chiave e aprii la porta della mia Camera, e lo vidi, lì sdraiato, era sempre stupendo, come sempre, ma mentre dormiva sembrava un angelo. Mi avvicinai al suo letto e una volta seduto lo chiamai 

«Zayn svegliati» 

E lo spintonai appena, ma lui non aveva reagito, quindi aumentai il volume del tono 

«Zay, cavolo vuoi dormire tutto il giorno? Se lo sapevo venivo solo. Svegliati, è un comando» 

A quelle parole lo vidi muoversi, sparare bestemmie in qualche lingua conosciuta solo da lui, io sorrisi pensando quanto fosse dolce, se non era il mio migliore amico mi sarei innamorato di lui sicuramente. Mi chinai leggermente così da potergli lasciare un bacio sulla sua guancia, vidi un sorriso nascere sulle sue labbra e finalmente aprii un occhio, e mi guardò. Mugugnò qualcosa senza senso, ma finalmente si alzò e mi guardò 

«mhhhhh, Non eri fuori tu? Dove sei stato? Conquiste? Hai scopato? E parla e che palle»

 Disse tutte queste parole d'un fiato, senza respirare, cosa che mi portò a ridere divertito:

«ero fuori a passeggiare, ho mangiato e portato qualcosa a te, e non ho fatto conquiste, sai che non mi piace andare col primo che incontro, e se non parli così velocemente forse ti potrei rispondere»

Dissi ridendo divertito mentre lui si guardava attorno ancor a stordito dal sonno. Dopo poco si alzò e si chiuse in bagno, sicuramente per farsi una doccia visto che sentivo l'acqua scorrere. Io Mi sdraiai sul letto fissando il soffitto, pensavo un po' alla mia vita, non vedevo mio padre da anni, se n'era andato lasciando mia madre con due bambini, io e mia sorella, Gemma, con loro avevo un rapporto, le volevo bene, e non potevo immaginare la mia vita senza di loro, anche se da un anno abitavo da solo, avevo un lavoro che mi permetteva una indipendenza, e così ero andato ad abitare da solo. E c'era poi un'altra cosa che mi girava nella testa, quegli occhi blu, chissà se lo avrei rivisto, se abitava in California, o in qualche altro paese. Quegli occhi erano da smorzare il fiato, erano stupendi, e quei tatuaggi che gli riempivano la pelle appena abbronzata. Volevo rivederlo. Dopo poco a interrompere i miei pensieri fu Zayn che uscì dal bagno, si avvicinò a me scuotendomi appena, aprii gli occhi e lo guardai sorridendo. 

«A che pensi Styles?» 

Feci spallucce

 «a niente di che, alla mia famiglia, e poi…»

Lui mi guardò curioso
 
«e poi?»

«e poi ad un ragazzo con gli occhi blu, occhi da smorzare il fiato, stupendo, l'ho visto sulla spiaggia mentre giocava a pallavolo con degli amici, ma non so come si chiama e se lo rivedrò» 

Lui mi guardò confuso, non aveva capito sicuramente, onestamente parlando non avevo capito neanche io, non mi sapevo spiegare, questo era il problema, e poi iniziò a parlare lui 

«domani mattina andremo di nuovo su quella spiaggia, così se c’è ti presenterai e te lo scopi»

Disse le ultime parole ridendo divertito, forse per colpa del mio viso sbalordito, ma lo ignorai dicendogli di vestirsi così saremo andati a pranzare. Appena finii di sistemarsi andammo in sala da pranzo e ordinammo qualcosa, di veloce, così da fare in fretta e uscire, e infatti dopo un'ora eravamo già fuori a cercare qualche posto carino dove passare un po' di tempo, dovevamo scoprire quel paese stupendo. Zayn voleva scendere sulla spiaggia, faceva i capricci come un bambino quando vuole le caramelle, così lo feci contento e andammo sulla spiaggia. Ci spogliammo rimanendo in costume, ci buttammo a mare facendoci un lungo bagno, ci voleva, mi stavo rilassando, mi stavo divertendo assieme al mio migliore amico. Ormai lui era diventato tutta la mia vita. Guardammo il tramonto sulla spiaggia, fin quando non ci fu’ buio così decidemmo di ritornare in hotel non volevamo stare fuori, anche perché io non avevo riposato dopo il viaggio. Passammo d’avanti una casa, si sentiva della musica sicuramente c’era una festa 

«entriamo? Stiamo poco e poi andiamo a dormire»


Lo guardai aggrottando la fronte, non avevo voglia di entrare ma volevo accontentarlo così annui semplicemente e entrammo, ci bevemmo un drink e dopo aver dato un occhiata in giro andammo via raggiungemmo l’hotel. Una volta in camera mi spogliai e mi buttai sul letto, diedi la buonanotte a Zayn e crollai subito senza neanche rendermene conto.
 
FINE PRIMO CAPITOLO.
 

 

Angolo Autrice.
Salve a tutti, so che avrei dovuto aggiungere "L'angolo autrice" prima ancora di pubblicare i capitolo, ma vi giuro non mi venivano le parole; sono un caso disperato! Non sono brava con le parole, infatti mi stupisco di aver "partorito" un capitolo come questo, - in realtà ne ho già scritti altri due - è stata una sofferenza HAHAHAH
Beh, ovviamente vi chiedo - per favore - di recensire la storia e farmi sapere cosa ne pensate, se ne vale la pena continuare a scrivere. Accetto anche consigli.
Okay, continuo a non avere parole adatte da dirvi. Vi ringrazio di essere passati a leggere, anche se non recensite, se non la mettete tra le seguite e blabla HAHAHAH
Comunque vi saluto e vi ringrazio ancora altre mille volte per avermi dedicato questi minuti del vostro tempo.
Un bacio, Laura.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Circus Disco ***


Surprising Holidays
 
Circus Disco





 
HARRY’S POV
 
Una voce mi sveglio era femminile, pensai ‘Gemma’ ma subito dopo ricordai che ero in viaggio, infatti aprii gli occhi e vidi una ragazza con i capelli chiari tenuti su in una coda, lei mi guardò sorridendo imbarazzata solo allora, dopo aver abbassato lo sguardo, mi resi conto di essere nudo, solo in boxer, velocemente tirai su il lenzuolo e mi coprii, guardai Zayn fulminandolo con lo sguardo, in quel momento lo stavo odiando, che ci faceva quella ragazza in camera nostra? E che ora era? Zayn ridacchiò divertito notando il mio sguardo. 

«Haz era ora, sono le nove e una nuova giornata ci attende, alzati, la colazione è arrivata, e non guardare così la cameriera, so che hai altri gusti»

Io iniziai a ridere imbarazzato ma notai anche la ragazza abbassare lo sguardo e dopo aver salutato con un cenno scomparire dietro la porta che si chiuse alle spalle. Mi sedetti sul letto continuando a ridere divertito questa volta per la faccia della ragazza.
 
«stronzo»


Gli dissi continuando a ridere. 

«sei davvero uno stronzo, ma anche dolce per la colazione»

Dissi ora sorridendo. 

«ero in debito per la colazione di ieri e poi oggi ci aspetta una giornata intensa, e una notte lunghissima» 

Disse Zay tutto d’un fiato.
Dopo poco ero seduto su una sedia davanti al piccolo tavolo che c’era in camera nostra a sorseggiare il cappuccino e a mangiare il cornetto che aveva ordinato per me.  Appena finito di fare colazione andai a farmi una doccia e mi vestii indossando dei jeans scuri e una maglietta a maniche corte, anche Zayn si era sistemato e dopo aver messo in ordine i miei ricci uscimmo velocemente dall’hotel e prendemmo un taxi che ci portò al Six Flags Magic Mountain, era un parco divertimento pieno di montagne russe, le più strane e pericolose, sognavo già da bambino di venire, e ora finalmente ero qui, appena arrivati iniziammo a farne alcune, quelle più piccole, per non rovinarci tutto il divertimento che avevamo intenzione di fare più avanti, ma ci fu qualcosa che distrasse Zayn, o meglio ci  fu una ragazza che distrasse zayn, lui senza pensarci due volte si avvicinò a lei e si presentò

«ciao io sono Zayn, e lui Harry»

La ragazza lo guardò confusa ma subito dopo gli porse la mano

«io  sono Perrie e quelle sono le mie amiche»

Disse ridendo, una risata che riuscì a farmi sorridere, Zayn continuò a parlarle e le chiese se voleva fare un giro con lui da soli, la ragazza senza pensarci due volte accettò e subito dopo mi ritrovai solo, gliel’avrei fatta pagare questa, lasciarmi solo senza nessuno con cui divertirmi. Era passata un’ora e io stavo girando a vuoto dentro quel parco grande, avevo fatto delle attrazioni, tra cui Superman, ti lanciavano su all’indietro in una velocità indescrivibile per poi lasciarti cadere in avanti con ancora più velocità, avevo anche mangiato un panino al bar che si trovava al suo interno, mi stavo annoiando infatti mi ero sdraiato sotto un albero ho tirato fuori il mio Ipad e mi misi ad ascoltare musica, dopo due o tre canzoni mi sentii toccare aprii gli occhi e vidi Zayn tutto sorridente aveva gli occhi che emanavamo felicità mi tolsi le cuffie e gli chiesi: 

«tutta questa felicità? Te la sei già fatta?»

Lui rise appena

«no Haz, è la ragazza perfetta per me, anche lei è di Londra, è in vacanza con le amiche, e abbiamo tante cose in comune e poi è bellissima, ci siamo scambiati i numeri e stasera ci uniamo a loro per andare in discoteca, va bene per te? Ma certo che per te va bene»

Disse quelle parole senza neanche respirare, come sempre, sfoggiando in fine la sua espressione tenera, come potevo dirgli di no? Infatti risposi positivamente

«va bene, però ora facciamo un’ultima attrazione e torniamo in hotel così abbiamo il tempo per riposare e sistemarci»

Lui mi abbracciò e dopo aver annuito mi prese sottobraccio e andammo a fare la fila per la montagna russa più alta, non smetteva di parlare, di raccontarmi, come era perfetta Perrie, fui anche geloso, non volevo che la prima ragazza che passava si portasse via il mio migliore amico, specialmente durante il nostro viaggio. Alle sette eravamo già in hotel e io subito mi ero steso su letto riposandomi. Zayn parlava e usciva fuori tutti i suoi vestiti chiedendomi cosa potesse indossare, io ridacchiavo divertito, sembrava un quattordicenne alle prese con la prima cotta. Alle dieci e mezza eravamo fuori su un taxi raggiungendo la piazza dove avevamo l’appuntamento con le ragazze. Una volta arrivati ci avvicinammo a loro e Perrie ci presentò le sue amiche

«loro sono Jesy, e Jade, sono le mie migliore amiche»

Strinsi la mano ad entrambe presentandomi. Iniziammo a camminare per strada parlando e ridendo, la serata stava passando velocemente e mi stavo davvero divertendo, decidemmo di entrare dentro una discoteca, il Circus Disco. Appena entrati Zayn e Perrie si allontanarono iniziando a ballare al centro della pista. Io mi avvicinai al piano bar ordinando un drink, il più forte che c’era, la gola bruciava e dopo il terzo drink anche la testa girava, andai sulla pista iniziando a ballare scuotendo le braccia in aria, mi sentivo libero, vuoto, e stavo bene; chiusi gli occhi e ballai per ore, molte ragazze si avvicinavano per ballare con me, e molte ci provavano, io le rifiutavo dicendo che avevo altri gusti. Poi ci fu un momento che mi sentì degli occhi puntati addosso e li mi guardai attorno cercando di capire, ma la testa girava e non riuscivo a distinguere nessuno. Un ragazzo si avvicinò a me, e appena i miei occhi si incrociarono con i suoi il mio cuore perse un battito, un azzurro bellissimo, da perdersi dentro, ancora una volta.
 
LOUIS’ POV
 
Una nuova giornata era già iniziata erano le nove e io stavo già correndo sul lungo mare da almeno un’ora, la notte appena passata non era stata delle migliori, svegliarmi poi sul divano di Niall, beh non era quello che speravo, correre mi rilassava, mi faceva iniziare la giornata bene, e poi ci tenevo a tenermi informa. Dopo una lunga corsetta mi fermai in un chiosco ordinando un succo tropicale, dopo aver pagato e bevuto il succo andai in hotel, era un hotel di lusso, il The Ritz-Carlton,  c’era tutto al suo interno, palestra, piscina, saune, ristorante, infatti decisi di inviare un messaggio a Niall e Liam  invitandoli così a pranzare in hotel e poi stare il pomeriggio in piscina, non avevo voglia di andare sulla spiaggia, la sabbia non era delle mie preferite, ma infondo ero venuto anche per prendere un po’ di colore, a Doncaster l’inverno era molto freddo. Una volta in camera mi spogliai mi feci un bagno lunghissimo e dopo aver indossato il costume mi vestii e aspettai sdraiato a letto Niall e Liam che non tardarono a venire. Una volta arrivati iniziarono a parlare raccontandomi tutto quello che avevo fatto la notte prima, anche quando mi videro andare in bagno con quel ragazzo, in quel momento diventai rosso, ero imbarazzato, sapevo che bere mi faceva male, che molte delle volte facevo cose che da sobrio non avrei mai fatto.

«Allora Louis, se non sbaglio tu sei fidanzato con una certa Eleanor, quindi cosa sei andato a fare con quel ragazzo in bagno? E perché quando sei uscito eri tutto rosso in viso?»

Niall era molto curioso, e sapeva anche come mettermi in imbarazzo, lo guardai fulminandolo con lo sguardo

«niente, voleva vedere dove fosse il bagno»

Detto questo mi allontanai e presi le chiavi di camera. 

«ora andiamo a mangiare che ho fame»

Dissi velocemente aprendo subito la porta uscendo dalla camera così da non dargli tempo di replicare. Dopo pochi minuti eravamo in sala ristorante, una volta seduti nel tavolo che di solito sceglievo perché appartato e potevo stare tranquillo e gustare il mio pranzo, appena ci raggiunse il cameriere ordinammo il primo e il secondo, già Niall si lamentava perché aveva fame e non voleva più aspettare, quindi aveva iniziato a mangiare gli antipasti rubando anche i nostri, Liam iniziò a parlare di una ragazza che aveva incontrato alla festa della sera prima, non la vedeva da anni, diceva, tre suppergiù, raccontava che erano stati insieme, e che ci stava bene con lei, ma poi che un giorno aveva conosciuto un’altra e che l’aveva lasciata per lei, e che ora si pentiva di quella scelta, e che si erano dati appuntamento in una discoteca al centro. Mangiammo tutto ordinando anche il dolce, visto che Niall piagnucolava come un bimbo. Erano le cinque ed eravamo in piscina da un paio di ore, Niall continuava a chiedermi che avessi fatto la notte precedente con quel ragazzo, e Liam parlava di Sophie, così se non sbaglio si chiamava la ragazza; la testa mi scoppiava ed ero davvero stanco, volevo andare a letto, riposare prima di quella serata dove sicuramente tra musica e alcool si sarebbe ritirato stanco. Così mi avvicinai ai miei amici e gli dissi che volevo andare a riposare, se loro volevano raggiungermi in camera o rimanevano ancora la, i ragazzi decisero di rientrare in camera con me così da riposare anche loro, infondo il letto era abbastanza grande per tutti. Una volta in camera ci facemmo una doccia e dopo esserci messi comodi ci mettemmo a letto dormendo fino alle otto. Il primo a svegliarsi fu Liam, svegliato da un messaggio di Sophie che lo informava che lo aspettava alle dieci al Circus Disco, quindi tutto agitato aveva iniziato a chiamarci, era tardi e ancora dovevamo sistemarsi, e Niall aggiunse:

 «e mangiare»

La sua voce risuonò dolce nella stanza, già lui aveva una voce delicata quindi immaginate appena sveglio. Ci alzammo, io un po’ contrariato, avevo ancora sonno e un’ora di tempo mi bastava per prepararmi, infatti gli dissi più d’una volta di chiamarmi dopo, ma Liam insisteva, quindi mi alzai e gli proposi di indossare qualcosa di mio così da non andare da lui e poi da Niall, si perdeva troppo tempo, e non avevo tutta questa voglia, ero stanco e non volevo fare nulla. Dopo che uscirono tutti i miei vestiti e provando la maggior parte di essi si decisero, mi vestii anche io e appena eravamo tutti pronti scendemmo sotto e prendemmo la macchina di Niall che aveva lasciato posteggiata nel parcheggio quando erano venuti. Ci fermammo nel pub vicino la discoteca e mangiammo qualcosa di veloce, alle dieci eravamo già dentro la discoteca e Liam era sparito con quella ragazza, invece io e Niall ci eravamo fatti un giro andando nella pista dietro, c’era meno confusione, e così iniziammo a ballare, dopo mezzora se non più avevamo la gola secca quindi decidemmo di andare al piano bar che c’era nella pista grande, e appena arrivai li lo visti, il riccio, quel ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa, restai bloccato quando sentii la voce di Niall dire:

«oddio, lo vedi anche tu quel ragazzo alto con quei capelli ricci? Lo voglio conoscere»

E detto questo si allontanò da me avvicinandosi sempre più a quel ragazzo, io non riuscivo a muovermi, ero pieno d’invidia per il carattere di quel biondino, e poi pensavo che avesse altri gusti. Poi vidi quegli occhi aprirsi e sorridere a Niall e il mio cuore si fermò, appena vidi che si avvicinavamo sempre più a me senza pensarci due volte agendo d’istinto uscii velocemente e mi allontanai raggiungendo il parco, mi sedetti su una pancina iniziando a prendermi a parole, ero stato stupido, scappare in quel modo come se avessi rubato, fatto un qualsiasi reato. Ormai non avrei avuto la faccia di ritornare e inventare una scusa che non avrebbe insospettito Niall.
 
NIALL’S POV
 
Erano le dieci ed eravamo appena arrivati, Liam era già scomparso con Sophie, era davvero bella quella ragazza e speravo che riuscisse a renderlo felice. Io e Louis ballavamo spensierati sulla seconda pista fin quando non ci venne sete e passammo nell’altra pista, quella grande, così lo vidi un ragazzo bellissimo, e sembrava solo, volevo conoscerlo così da fargli passare la serata con noi, mi sembrava fuori luogo. Dissi qualcosa a Louis e mi avvicinai a lui.

«ehi ciao, piacere, io sono Niall»

Lui sorrise e mi porse la mano

«piacere, io sono Harry» 

Dopo le presentazioni gli chiesi se voleva passare la sera con me e Louis e lui accettò. Ci avvicinammo dove lasciai Louis quando lo vidi uscire dalla discoteca, lo guardai confuso ma pensai avesse ricevuto una chiamata quindi non uscii a cercarlo, quindi mi buttai sulla pista a ballare con Harry, era un ragazzo simpatico, e mi stava raccontando che era in vacanza con un amico che ora si era perso con una ragazza appena conosciuta e che aveva paura di restare solo per tutta la vacanza e quindi gli diedi il mio numero e fu proprio in quel momento che vidi l’ora, Louis mancava da più di un’ora, dove era andato? E con chi? Non conosceva quella zone della città. Così dissi a Harry di scusarmi e che dovevo andare a cercare Louis che non vedevo da quasi un’ora, lui voleva venire con me a cercarlo ma io rifiutai, preferivo fare da solo, mandai un messaggio a Liam dicendo che andavo a cercare Louis e che sarei tornato al più presto. Uscii velocemente aprendo la macchina e una volta salito la misi a moto e andai in giro cercandolo, arrivai fino al parco quando lo vidi seduto su quella panchina, posteggiai la macchina e scesi velocemente raggiungendolo, mi sedetti accanto a lui quando vidi i suoi occhi lucidi, lo strinsi forte in un abbraccio e così gli chiesi cosa fosse successo, lui non mi rispose ma ricambiò l’abbraccio. Dopo pochi minuti si alzò.

«andiamo prima che Liam inizia a piangere. E mi devi raccontare come è andata con quel ragazzo»

Alle sue ultime parole lo guardai confuso cosa voleva dire con quelle sue ultime parole? Pensava io fossi gay?

«come doveva andare? L’ho visto solo e gli ho chiesto se voleva stare con noi, ma poi non ti ho visto tornare e sono venuto a cercarti. Andiamo che ci sta aspettando»

Alle mie ultime parole lo vidi sorridere, mi strinse in abbraccio per poi allontanarsi e dirigersi verso la macchina, una volta entrati feci inversione e ritornai in discoteca, una volta lì cercai Harry ma non lo trovai, sicuramente era già andato via. Dopo più di mezzora anche noi andammo, ma Liam era troppo felice e chiese di dormire tutti insieme e quindi decidemmo di andare in hotel da Louis, così stavamo tranquilli.
Siamo stati tutta la notte svegli a parlare, Liam ci raccontò di come fossero andate le cose tra lui e Sophie, fin quando all’alba non crollammo tutti.

FINE SECONDO CAPITOLO

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Beach Volley ***


Surprising Holidays
 

Beach Volley



 
 

 
HARRY’S POV
 
Erano le dieci di un nuovo giorno, mi ero appena svegliato perché Zayn non la smetteva di parlare al telefono con Perrie, non ne potevo più, infatti presi il cuscino e glielo lanciai mugugnando qualcosa di incomprensibile anche per me, lui ridacchiò  
 
«buongiorno anche a te, Har» 
 
Disse ridendo tutto felice e dopo poco gli sentii dire:
 
«Ciao Perrie, ci vediamo tra poco» 
 
A quelle parole mi girai di scatto verso lui guardandolo confuso, doveva di nuovo uscire con lei? E io che avrei fatto? 

«vuoi di nuovo lasciarmi solo?» 

Gli chiesi sedendomi poi sul letto incrociando le gambe, lui sorrise e annui.

«non ti seccare Har, vado a fare un giro con lei e poi sarò di nuovo tuo»

Lo guardai sorridendo e annuendo.

«va bene Zay, vai pure, io farò un giro allora» 

Dette queste parole mi alzai e presi il telefono; solo allora mi ricordai d’avere il numero di quel ragazzo, Niall, se non ricordo male. Così cercai il numero salvato nelle ultime chiamate e lo chiamai, subito dopo sentì la sua voce squillante:

«Pronto?» 

Non sapevo che dire, e se non si ricordava di me? 

«ciao, sono Harry» 

Detto questo mi schiarii la voce e continuai a parlare «non so se ti ricordi di me, mi hai dato il tuo numero in discoteca» silenzio, non sentivo nulla dall’altra parte del telefono, non si ricordava di me, avevo fatto la mia brutta figura 

«Ciao Harry, certo che mi ricordo di te, il ragazzo con gli occhi verdi e i capelli ricci»

Dal suo tono di voce sicuramente stava sorridendo, e questo mi portò a sorridere 

«dimmi Harry, ti serve qualcosa?»  

«volevo chiederti se ti va di stare insieme, volevo unirmi a te e i tuoi amici, posso?»

Chiesi quasi sotto voce, le mie guance sicuramente si erano tinte di un rosa scuro, ero imbarazzato, non sapevo se a Niall andasse bene, ma le sue parole mi fecero sorridere, quel ragazzo era dolcissimo.

 «va benissimo per noi, a che ora ci vediamo, e dove? Ti veniamo a prendere in hotel?» 

Pensai un po’ alla risposta, non volevo disturbarli maggiormente, ma non conoscevo bene il posto, quindi scelsi una meta facile .

«no, tranquillo, se vuoi ci vediamo tra un’ora in piazza, quella vicino l’hotel, The Ritz-Carlton, va bene?»

 Lui ridacchiò, non capì il motivo, ma disse che andava bene e dopo esserci salutati chiuse. Presi i vestiti e andai in bagno, mi tolsi quei pochi indumenti che indossavo e mi infilai sotto la doccia, iniziai a lavarmi, lentamente, e dopo una ventina di minuti ero abbastanza pulito e profumato, mi vestii e dopo essermi sistemato i capelli ed essermi fatto la barba passai nuovamente in camera, c’era Zayn tutto profumato che sorrideva come un cretino.

«allora Harry stai uscendo con quel ragazzo che hai conosciuto in discoteca?» 

Mi chiese curioso, geloso anche, azzarderei aggiungere.

«si, vado con lui e i suoi amici, così faccio qualcosa almeno» 

Risposi con un po’ di rabbia, ma cosa pretendeva? Non potevo mica stare chiuso in hotel per lui. 
Forse era quasi passata un’ora, salutai distrattamente Zayn, ero ancora incavolato per il suo egoismo.
Appena uscii dall’hotel senti una macchina suonare, mi girai e vidi Niall, come faceva a sapere che alloggiassi là? Mi diressi verso la macchina e Niall mi fece gesto d’entrare. Salutai tutti presentandomi, erano tre ragazzi, ma poi chiesi a Niall come faceva a sapere dove trovarmi e lui, come ovvio, mi rispose che quasi tutti i turisti alloggiavano lì, perché lussuoso e non troppo costoso.

Il tragitto con la macchina fu abbastanza lungo, due ore, o sicuramente di più, ma non mi pesò il viaggio, siamo stati tutto il tempo a parlare, ridere, dire battute squallide. 
Liam posteggiò la macchina nel primo posto libero che trovò e dopo poco scendemmo dalla macchina 

«Ti presento Orange»

Disse Niall tutto entusiasta e felice. 

«ti innamorerai di questo posto, ma ora scendiamo sulla spiaggia così facciamo un bagno, sono sudato e fa caldo»

«è davvero stupendo, bellissimo, ma come mai siamo venuti fin qui?» 

Chiesi con curiosità e Niall guardandomi mi rispose: 

«gara di beach volley. Tu sai giocare? Un nostro amico non si è unito a noi oggi, e siamo meno una persona»

Mi guardai in giro, e vidi un campo di pallavolo montato sulla spiaggia, come quello di un paio di giorni prima, dove a giocare con loro c'era quel ragazzo dagli occhi blu.
Annuii distrattamente, perso a ricordare la bellezza di quel ragazzo, ma poi Niall mi riportò alla realtà.

 «allora? Bagno e poi ci riscaldiamo per la grande partita?»

 «va benissimo Niall» 

Scossi la testa togliendomi l'immagine di quel ragazzo d'avanti gli occhi e mi accorsi che loro erano già in costume, e stavano aspettando me, mi spogliai e li raggiunsi, nuotavamo, ci schizzavamo l'acqua, giocavamo con la palla, e allora sentii delle voci chiamare la nostra attenzione.

«allora? Ragazzi siete pronti per essere stracciati? Di nuovo»

Quella voce già mi suonava snervante. Niall li guardò male e gli rispose a tono 

«quest'anno ritornerete a casa piangendo»

Io mi stupii, Niall che rispondeva in quel modo, ero davvero stupito, iniziai a ridere, una risata maligna, quei ragazzi mi avevano irritato. Niall mi guardò e mi chiese di uscire così da iniziare a scaldarci e decidere la suddivisione del campo, eravamo sei ragazzi, e ci sistemammo sul campo, iniziammo a giocare, facevamo dei semplici passaggi e dopo poco quei ragazzi si avvicinarono e chiesero di iniziare la partita. Io ero in attacco, con Niall e John, avevamo la palla e quindi iniziammo in attacco. Il primo set lo vinsero loro, fecero qualche commento infantile, ma gli altri due set li vincemmo noi, quindi la partita fu nostra, non facilmente, devo ammettere che erano davvero bravi. 
Appena finita la partita andammo a fare un bagno così da rinfrescarci, John propose di andare a mangiare qualcosa in un ristorante che diceva essere la vicino.
John era un ragazzo molto solare, aveva capelli ricci, non come i miei, e degli occhi grandi, color marrone, era un bel ragazzo che trasmetteva allegria, quando Liam me lo aveva presentato arrivati in spiaggia avevo subito capito che con lui non si ci annoiava, ma infatti che dovevo aspettarmi? Liam e Niall erano dei ragazzi solari, e i loro amici dovevano essere solari come loro. Ma un dubbio mi passò per la testa, quel ragazzo che c'era la volta prima con loro sulla spiaggia? Perché non c'era? C'ero rimasto un po' male.
Erano le sei di pomeriggio e stavamo già tornando a casa, dico già perché mi ero divertito abbastanza, e speravo di passare un'altra giornata con loro, magari portare Zayn se la sua nuova amichetta me lo avesse lasciato. Mi chiesero se volevo andare con loro a casa di Niall ma rifiutai perché sapevo che Zayn mi aspettava per passare un po' di tempo insieme, magari sarei passato con Zayn, se lui ne avesse avuto voglia.
Erano quasi le otto e mezza ed eravamo appena arrivati in hotel, scesi dalla macchina, dopo aver salutato tutti, ed entrai in hotel, l'ascensore era occupato, quindi decisi di prendere le scale, erano poche. Arrivato in camera mi guardai intorno, Zayn non era ancora tornato, ero quasi tentato di chiamare Niall e dirgli che sarei andato da lui, ma poi non volevo disturbarlo ulteriormente. Mi spogliai e andai in bagno, mi lavai e poi mi misi a letto, crollando subito dopo. 
 
 
LOUIS'S POV

 
Un altro giorno era appena iniziato, quella notte era trascorsa di nuovo dentro una discoteca a bere e ballare. Ero già sveglio da più di un’ora, cercai di svegliare Liam e Niall ma con nessun risultato, infatti decisi di lavarmi e dopo prenotare la colazione, solo così sarei riuscito a svegliarli, o meglio, svegliare Niall. 
Dopo quasi un’ora avevamo fatto colazione e parlavamo su cosa fare o meno, io onestamente non avevo voglia di uscire, oggi avevo voglia di stare a letto e non uscire, volevo riposare, infatti decisi di stare in hotel se ne avevo voglia li avrei raggiunti la sera, infatti dopo che si erano sistemati mi chiesero nuovamente se volevo andare con loro ma io dissi di no, ci salutammo e andarono via. Ero ormai solo in camera, e decisi di mettermi a letto, accesi il telefono e trovai messaggi di El, era arrivato il momento di chiamarla, non volevo farla stare male più di così, feci il numero e aspettai che rispondesse.
 
«Louis finalmente sono due settimane che non ci sentiamo, che fine hai fatto? Hai conosciuto un’altra ragazza? Mi vuoi lasciare?»
 
Appena sentì la sua voce e tutte quelle domande rabbrividì, un brivido non piacevole, pensai subito di chiuderle il telefono in faccia, ero partito per non sentirla e vederla, avevamo dei problemi in quel periodo e lei lo sapeva benissimo.

«sono partito per schiarirmi le idee e lo sai, non ho trovato un’altra, ma solo amici che mi fanno stare bene. Comunque ti volevo dire che sto bene e che non ti devi preoccupare, quando vorrò ti chiamerò, non continuare a scrivermi» 

Dissi quelle parole con un po’ di rabbia, sapevo di star esagerando ma doveva capire, volevo i miei spazzi e doveva accettarlo. 

«va bene, scusa, non ti disturbo più, ciao Louis»

E riattaccò il telefono, dal suo tono capì che stava per piangere, ma non ci potevo fare nulla, stavamo insieme da quando andavamo all’asilo, i nostri genitori avevano deciso per noi, e ci andava bene perché all’inizio eravamo innamorati ma ora era diventato tutto una routine, ed ero stanco di litigare sempre, volevo stare bene, e se per stare bene dovevo lasciarla, lo avrei fatto, fregandomi dei nostri genitori e di quello che volevano. Posai il telefono e mi sdraiai sul letto, mi misi sotto le lenzuola perché un brivido di freddo mi percorse tutto il corpo, non volevo ammalarmi, sicuramente era solo la stanchezza, infatti non tardai molto e i miei occhi si chiusero, mi addormentai e iniziai a sognare degli occhi verdi, capelli ricci, labbra rosse e carnose che mi baciavano il collo, mi svegliai sudato, che mi stava succedendo? Perché anche nei sogni? Lo avevo visto due volte, ma c’era qualcosa di quel ragazzo che mi attirava. Mi rigirai nel letto per un paio di minuti per poi crollare nuovamente. Una chiamata mi risvegliò, presi il telefono e cercai di leggere il nome che si illuminava «Niall» cosa voleva? Dovevo rispondere per saperlo, infatti risposi.
 
«Pronto?»

Dissi con la voce ancora assonnata 

«Louis stai ancora dormendo? Sono le sei, sveglia dai, stasera film da me, sistemati che tra due ore ti veniamo a prendere. Ti devo raccontare che giornata assurda che ti sei perso, dico solo una cosa..Harry, il ragazzo della discoteca»

Appena gli sentì nominare quel nome il cuore iniziò a battermi velocemente, che mi ero perso? Perché Harry? Che avevano fatto? Ma i miei pensieri furono interrotti da Niall
 
«LOUIS»
 

Disse quasi urlando, forse credeva che dormissi di nuovo «eccomi non urlare, mi hai appena svegliato» risposi con la voce tremante, sì, pensare a quel ragazzo mi faceva questo effetto. 

«mi vesto e sono pronto, a dopo Niall»

 Aspettai la sua risposta per poi mettere giù. Mi ero alzato, sistemato, e aspettavo l’arrivo di Liam e Niall, ero un po’ nervoso, volevo sapere cosa fosse successo, perché avevo deciso di rimanere in camera? 

«Dovevi uscire stupido» 

Dissi a me stesso a voce alta, per fortuna che ero solo in camera o mi avrebbero preso per pazzo. Arrivò finalmente il messaggio di Liam che mi diceva di scendere, presi la giacca, anche se estate la notte era abbastanza fredda. 
Entrai in macchina salutando distrattamente i miei due amici, solo allora mi accorsi che c’era un altro ragazzo con noi. Capelli ricci, mi prese un infarto, era di spalle, quando sentii Niall dire:
 
«Lui è John, non so se ti ricordi di lui, te l'ho presentato quindici giorni fa» 
 
A quelle parole mi ricordai subito di lui, ma sapendo che  Niall fosse con Harry un po' sperai che fosse davvero lui. 
Arrivati a casa di Niall mi sedetti sul divano, John da una busta tirò fuori un dvd, chiesi distrattamente che tipo di film avessero scelto, e lui rispose che era un film horror, io sbuffai, non mi piacevano quei film, ma che potevo fare? Niente.
Andai in cucina da Niall e gli diedi una mano a preparare i pop-corn, che onestamente bastava solo mettere nel forno a microonde, ma il mio scopo era uno, farmi raccontare di Harry, gli chiesi allora come fosse andata la giornata, e lui mi raccontò 

«mi ha chiamato appena spostati dall'hotel, quindi siamo andati a prenderlo dopo aver preso Oliver, siamo andati a Orange. Giocato, lui, bravo, pranzo, hotel dove stai tu» 

Non stavo seguendo il racconto, raccoglievo solo informazioni su di lui, e alle sue ultime parole lo guardai confuso e gli chiesi 

«alloggia nel mio stesso hotel?»

 Niall sorridendo ampiamente mi rispose di si, e che gli sembrava strano che io non lo avessi notato fino ad ora, ma infatti pensandoci come potevo non averlo notato? Era per caso un segno che io non lo avessi mai visto in hotel? È un caso che ogni volta che io non uscivo con i ragazzi ci usciva lui? Volevo incontrarlo, conoscerlo, capire che ragazzo fosse, ero troppo curioso di conoscerlo. Basta ho deciso, chiederò a Niall di organizzare un'uscita tutti insieme e di chiedere a Harry di unirsi a noi, o forse dovrei andare a chiedere informazioni all'hotel e farmi dire la camera. A questo pensiero mi diedi una pacca sulla fronte, con quale coraggio mi sarei presentato in camera sua? E poi per dire cosa? Sono uno stupido, non ragiono più. Andai di nuovo di là dai ragazzi e mi sedetti sul divano, Liam aveva ordinato la pizza e mentre aspettavamo mangiavamo pop-corn e guardavamo l'inizio del film. Io presi il telefono e iniziai a giocare con un gioco scaricato tempo fa, non mi piaceva quel film, non perché avessi paura, ma non mi attirava quel genere. Mangiavo pop-corn e giocavo, quando il campanello suonò, Liam si alzò e rispose al citofono, disse con voce squillante che era appena arrivata la pizza, stavano quasi per litigare per chi andare a prenderla, non voleva andare nessuno quindi mi proposi io di scendere. Scesi, presi le pizze e dopo aver pagato salii nuovamente. Mangiammo la pizza e dopo aver guardato tutto il film chiesi a Niall di organizzare l'uscita con Harry e lui, felice, accettò dicendo che domani quando veniva da me andava direttamente a cercarlo nella sua camera. 
Guardai distrattamente il display del telefono notando quindi l'ora, erano le quattro, si era fatto davvero tardi, stavamo cantando, ballando, fumando, dicendo cazzate, avevamo anche bevuto, dissi a Liam che forse era arrivata l'ora di tornare a casa, e che io dovevo rientrare in hotel, Niall propose di restare a dormire a casa sua, ma noi non accettammo, l'indomani, o meglio, tra poche ore ci aspettava una giornata faticosa. 
Arrivato in hotel c'era quella ragazza che di solito ci provava con me, che fortuna pensai, mi avvicinai a lei sorridendo ampiamente e dopo averle chiesto come stava e tutto il resto da gentiluomo gli chiesi tutto d'un fiato 

«per caso sai dirmi in che camera alloggia un ragazzo di nome Harry» 

Lei mi guardò un po' confusa e poi dopo aver preso il registro del hotel cercò.
 
«harry...harry....harry...si eccolo, alloggia con un suo amico, Zayn, è lui?» 
 
Non sapevo come si chiamasse il suo amico, ma andai per logica

«si, è lui» 

«allora alloggia al secondo piano, stanza  215» 

La ringraziai velocemente e andai in camera da me, io ero al terzo piano, forse per questo non lo avevo mai visto? 
Mi spogliai rimanendo solo in boxer e mi sdraiai nel grande letto che avevo in camera e iniziai a pensare a come poterlo incontrare, e se Niall lo avresse invitato al più presto ero impaziente di conoscerlo.
Mi addormentai senza neanche accorgermi, pensandolo, cosa che mi portò a sognarlo, ovviamente. 
 
 
ZAYN'S POV
 
Erano le nove del mattino e la sveglia interruppe il mio sonno; appena mi svegliai del tutto controllai il telefono, avevo ricevuto due messaggi da Perrie. Mi chiedeva se ci potevamo vedere per passare del tempo insieme, io la chiamai direttamente, avevo voglia di sentire la sua magnifica voce. 
Stavamo al telefono da più di mezz'ora quando sentii un cuscino colpirmi, sorrisi e diedi il buongiorno ad Harry. Salutai poco dopo Perrie. 
Harry dall'espressione e dal tono della voce c'era rimasto male. Non volevo lasciarlo solo, ma non potevo rifiutare un appuntamento con Perrie; mi sarei fatto perdonare da lui, in qualche modo. 
Ero impegnato a sistemarmi, a scegliere i vestiti da mettere quando lo sentii parlare al telefono, stava uscendo con quel ragazzo appena conosciuto, provai una strana sensazione al petto, gelosia forse, sì, credo fosse davvero gelosia, ma ero contento che uscisse anche lui e facesse nuove conoscenze, non amicizie, il suo unico amico ero io; eravamo amici da sempre, e non volevo perderlo. 
Harry si stava sistemando mentre io ero seduto sul letto, aspettavo che Perrie mi mandasse un messaggio, così da andare da lei. 
Dopo quasi un'ora, Harry, uscii dal bagno e io lo guardai sorridendo, lui mi salutò e uscii dalla stanza. 
Il messaggio di Perrie arrivò poco dopo e anche io uscii dalla camera, dall'hotel, e mi diressi al posto indicato dal messaggio, una volta arrivato la vidi, era stupenda, non avevo mai visto una ragazza così bella, mi stavo innamorando di lei. 
Passeggiavamo per le vie di quella città meravigliosa, era una bella giornata. 
Noi parlavamo, ridevamo e capivo, pian piano, che forse quella ragazza era la mia anima gemella. 
Decidemmo di andare a visitare il California indian Heritage Center, era un parco ispirato alla popolazione indiana, come infatti dice il nome. La giornata stava passando velocemente, avevamo anche pranzato  in un piccolo chiosco all'interno del parco. 
Poi lei mi chiese di andare sulla spiaggia. Gliela portai, non potevo negare che tra noi c'era molta affinità. In spiaggia ci fu anche il primo bacio, il cuore mi scoppiava di felicità, non vedevo l'ora di raccontare tutto ad Harry. 
Erano le cinque del pomeriggio, io e Perrie decidemmo di tornare in hotel così da darci una rinfrescata, cambiarci e uscire, nuovamente, per la cena. 
Tornato in hotel non trovai nessuno, quindi mi sistemai velocemente, uscii e presi un taxi chiedendo di portarmi all'hotel dove alloggiava, la mia, Perrie. 
Le mandai un messaggio avvisandola che ero fuori ad aspettarla, lei scese dopo circa dieci minuti, e quando scese indossava un paio di pantaloncini e una maglietta biancha. 
Passeggiavamo mano nella mano sul lungo mare, fin quando non passammo davanti un pub, c'era una festa e mi chiese se mi andava di entrare, io accettai e quindi iniziammo a ballare, bere fin quando non vidi l'ora, le tre, erano le tre di notte. 

«ora Harry mi ucciderà»  pensai

Prendemmo un taxi, dopo aver accompagnato lei, tornai in hotel.
Trovai Harry in camera, dormiva, non sapevo se svegliarlo o meno, ma volevo raccontargli come erano andate le cose. 

«Harry, sveglia, ti devo raccontare cosa ho fatto con Perrie. Dai Hazza sveglia»

Lo sentii mugugnare e poi aprire gli occhi.
 
«che ore sono?»
 
Chiese lui con voce assonnata mentre si strofinava gli occhi. 

«quasi le quattro, scusa ma volevo raccontarti cosa ho fatto con …» 

Non mi fece finire di parlare quando iniziò ad urlare:

«ma ti rendi conto? Io voglio sapere se ti rendi conto. Che cazzo mi svegli per raccontarmi? Secondo te può interessarmi qualcosa? No, spiega, dai» 
 
Quelle parole mi avevano colpito dritto al cuore, era davvero arrabbiato, stavo per parlare quando ricominciò a parlare lui:

«no sai? Potresti svegliarmi, sì, alle quattro di notte, nessun problema, dopo avermi abbandonato tutta la sera, ma tranquillo, non mi svegliare per scusarti, svegliami per raccontare come è andata con la morosa conosciuta ieri! Sei un egoista! Sono tornato alle otto preoccupato che mi aspettassi per uscire, e invece non c'eri e non ti sei neanche disturbato di avvisare, così che io invece di aspettarti sarei stato con quei ragazzi» 

Dette quelle parole si sdraiò di nuovo e mi diede le spalle. 
Ormai le lacrime rigavano il mio viso, ero stato un egoista, non avevo pensato al mio migliore amico, avevamo un appuntamento, e sapevo quando lui fosse sensibile, e quando si sentisse abbandonato se lasciato solo. 
Credo che lo sentii singhiozzare e il petto iniziò a farmi male, sensi di colpa.
Mi sdraiai sul suo letto, al suo fianco, e lo avvolsi col le braccia, poggiai la testa sul suo petto e gli chiesi scusa, mi scusai con tutto il cuore, erano scuse sincere, odiavo ferirlo, ferire lui era come ferire me stesso, e sentirlo piangere, per colpa mia era la sofferenza più grande. 
Sollevai la testa e poggiai le mie labbra sulle sue lasciandogli un dolce bacio, sapevo che questo gesto lo portasse a perdonarmi, era il nostro modo di fare pace, un bacio sincero dato con amore, dato col cuore. Lui sorrise e mi spinse appena, poi parlò: 
 
«stupido Zay, vai a dormire che è tardi» 

Sorrisi felice anche io e lo spinsi facendomi spazio 

«dormo con te, e scusa di nuovo» 
 
«va bene Zay, e scusa tu, non le pensavo quelle cose. Ti voglio bene»

 «ti voglio bene anche io»

Queste furono le nostre ultime parole prima di dormire.

 
 
FINE TERZO CAPITOLO

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Brawl ***




Surprising Holidays
Brawl
 



 



LOUIS'S POV

La sveglia suonava da dieci minuti circa, mi stropicciai gli occhi e mi decisi di staccarla, erano passati un po' di giorni da quando avevo chiesto a Niall di invitare Harry ad uscire con noi, ma Harry in quei giorni aveva da fare con il suo amico e la sua ragazza, quindi non aveva accettato, aveva detto che avrebbe avvisato lui, organizzando una serata in camera sua. 
Mi alzai e mi decisi a lavarmi, dopo aver fatto una doccia mi misi la tuta e andai a fare una corsetta, la solita corsetta mattutina, mi faceva stare bene, mi svuotava la testa, e io mi sentivo più leggero. 
Stavo correndo da più di venti minuti ascoltando la musica dal mio i-pod quando vidi una coppia litigare, decisi di farmi i fatti miei e mi sedetti su un muretto così da riprendere fiato; quei due gridavano troppo forte, mi davano anche fastidio, ma poi qualcosa attirò la mia attenzione; quel deficiente le aveva appena schiaffeggiata, io non ci vidi più, lei piangeva e si teneva la guancia colpita, mi avvicinai a loro incazzato come non mai, quale ragazzo sano di mente potesse alzare le mani alla ragazza amata? Quale ragazzo alza le mani ad una ragazza? Un coglione!
Lui stava per dargliene un'altra quando lo bloccai da un polso 

«Sei un mostro. Chiedi scusa alla ragazza e va via»

Gli dissi quelle parole con rabbia, urlando. 
La ragazza era già nascosta dietro di me, tremava, aveva paura, ma onestamente anche io avevo un po' di paura, era un ragazzo grande e grosso, invece io, a differenza sua, ero un nano piccolissimo. Aveva iniziato a prendermi a parole, a dire che non erano cavoli miei, aveva ragione, ma non sopporto quando alzano le mani alle ragazze. Mi aveva spinto violentemente ma io avevo reagito, gli avevo dato un pugno in pieno stomaco, lui non la prese molto bene, infatti iniziammo a fare a pugni. 
Avevo dolori ovunque, mi aveva colpito in viso, in pancia, e io mi stavo difendendo quanto potevo, la ragazza era scappata via, volevo anche io fare come lei; dopo un paio di pugni e pedate caddi a terra, stavo per ricevere una pedata in piena pancia quando sentii una voce 

«Fermo animale, se non vuoi morire» 

Era una voce forte, roca. 
Non ricordo altro, ero svenuto dal dolore.

«che vergogna»

Pensai quando aprii gli occhi. Chi mi aveva salvato? Di chi era quella voce? E io ora dove mi trovavo? Era una stanza famigliare, molto simile alla mia.
Sentii dei passi venire verso di me e una voce

«ti sei svegliato? Come stai?» 

Una strana sensazione mi attraversò tutto il corpo, mi girai lentamente, molto lentamente verso di lui quando lo vidi, lì, davanti a me, era lui, quegli occhi verdi, quei capelli ricci, H...Harry, sì, davanti a me c'era Harry.

«S....si, grazie»

Riuscii a sussurrare solo quelle parole, che brutta figura, come dovevo guardarlo in faccia? Mi alzai velocemente dal letto e mi diressi verso la porta, lui mi bloccò da un polso e disse 

«dove vai? Non avrai mica intenzione di andare via in queste condizioni?»

 Era confuso, mi guardava stranito 

«lasciami, riesco a camminare, e alloggio anche io in questo hotel, non avevo bisogno del tuo aiuto. Ora lasciami, grazie»

Che mi stava succedendo? Perché gli avevo detto quelle parole? Sono uno stupido. Cercai di liberarmi dalla sua presa quando sentii un dolore lacerante allo stomaco, mi piegai appena tenendomi lo stomaco col braccio libero, e mi sentii quasi svenire, infatti iniziai a barcollare, lui preoccupato mi prese in braccio e mi portò nuovamente sul letto, mi fece sdraiare e si sedette vicino a me.

«non fare il bambino, stai qua e basta. Ho chiesto del ghiaccio, tra poco arriva»

Era la dolcezza quel ragazzo, aveva ragione Niall 

«grazie, scusa per prima, non volevo, se non fossi arrivato tu sarei morto di sicuro. Grazie»

Lui sorrise, un sorriso che mi fece perdere un battito di cuore

«tranquillo, non mi ringraziare. Era solo un cretino quel ragazzo. Comunque io sono Harry, tu?»
 
Ero ancora imbambolato a guardare i suoi occhi, il suo sorriso, le sue labbra, e che labbra, avevo una voglia matta di baciarlo, ma che dico? Scossi la testa e mi presentai

«io sono Louis, e ti devo la vita»
 
Gli sorrisi di rimando, il cuore mi andava a mille, per poi piegarmi nuovamente dal dolore, lui si avvicinò maggiormente a me per guardare il punto dolorante quando bussarono alla porta, cazzo pensai, volevo sentire il suo odore, sentirlo vicino, lui si alzò dal letto, troppo veloce secondo me, e andò alla porta, aprii e prese il ghiaccio che aveva portato il cameriere che gli sentii ringraziare.
Era di nuovo seduto accanto a me sul letto e mi chiese di togliere la maglia così da controllare i lividi e mettere il ghiaccio, io non ero così tanto sicuro di volerlo fare, mi vergognavo, ma poi lo ascoltai, mi tolsi la maglia e mi sdraiai nuovamente; lui mi toccava i punti doloranti, preoccupato, ma anche con rabbia

«stronzo, se lo vedo per strada lo uccido» 

 «ma no Harry, tranquillo, non fa tanto male»


Dissi una bugia, faceva male, tanto male, ma non volevo che andasse a cercare rissa per colpa mia, e poi perché era così arrabbiato? Non mi conosceva neanche, i miei pensieri furono interrotti dalle sue dita che sfioravano il mio labbro, cosa che mi fece rabbrividire

«hai un taglio qua, sul labbro, ti fa male?»

A quelle parole istintivamente mi venne di leccarmi le labbra, sentii un leggero bruciore, ma niente di che, ero davvero conciato male; chi doveva dirlo che dovevo conoscerlo così? Che avrebbe pensato di me? Che ero una femminuccia. 
Chiusi gli occhi e respirai affondo, avevo un nodo allo stomaco, stavo provando mille emozioni, le sue attenzioni mi facevano uno strano effetto, mi procuravano dei nodi allo stomaco, una sensazione piacevole

«come potrei ringraziarti?» 

Gli chiesi poi continuando a tenere gli occhi chiusi

«accettando un invito a cena» 

A quelle parole riaprii gli occhi e lo guardai confuso, stordito da quell'invito, deglutii e annuii

«va bene, dimmi tu quando» 

«stasera sono fuori con degli amici, Niall e Liam. Domani sera?»

Allora lo aveva chiamato Niall per uscire, e io ora non potevo uscire conciato così, che dovevo rispondere?

«anche io stasera dovevo uscire con Niall e Liam. Ma va bene per domani sera»

Gli risposi ridendo, e lui di rimando riempii le mie orecchie dal dolce suono della sua risata, risata che non dimenticherò molto facilmente, era meravigliosa, quasi quanto lui

«ma così non credo di uscire, si preoccuperebbero e succederebbe un casino»

Lui ritornò serio e mi guardò

«hai detto che alloggi qua?»

lo guardai preoccupato e annuii

«bene allora, ti accompagno in camera così ti fai una doccia e ti cambi, ti metti a letto e riposi»

Annuii semplicemente e dopo essermi alzato mi incamminai con lui verso la mia camera; non capivo la sua reazione, che avevo detto di male? Perché era diventato così serio?.  
Arrivati davanti la mia camera mi aiutò ad aprire la porta e io lo ringraziai entrando

«grazie Harry, ci vediamo domani»

«non credi mica che ti lascerò solo, vero? Oggi sarò il tuo infermiere»

Rise nuovamente, la sua risata non l'avrei mai dimenticata, ora ne ero sicuro, e quelle parole mi fecero sorridere, ma non volevo disturbarlo

«riesco anche da solo, tu avrai altro da fare, tranquillo»

Scosse la testa ed entrò in camera chiudendosi la porta alle spalle 

«datti una rinfrescata, io ordino qualcosa da mangiare e dopo riposi»

 Annuii senza ribattere, onestamente mi faceva piacere averlo con me, passare del tempo con lui, aveva una settimana che aspettavo di conoscerlo, certo, preferivo conoscerlo in un'altra situazione, ma meglio di niente
 
«va bene, faccio una doccia veloce allora.»

Presi i vestiti da dentro l'armadio e lentamente, tutto dolorante, andai in bagno 

«se hai bisogno di una mano, non esitare a chiamarmi»

«va bene, Harry» 


Dette quelle parole entrai in bagno e mi chiusi la porta alla spalle, ma, senza chiuderla a chiave, potevo davvero aver bisogno di una mano, a quel pensiero arrossii di botto, non gli avrei mai chiesto di entrare in bagno mentre ero nudo. 
Mi spogliai lentamente con il corpo ancora dolorante e dopo aprii l'acqua facendola stemperare nella giusta temperatura, stavo per entrare dentro la doccia quando sentii 

«Louis ti suona il telefono è una certa AMORE» 

Eleanor? Ma che voleva? Non ero stato abbastanza chiaro? E perché Harry ha sottolineato la parola amore con quel tono?

«Lascia stare Harry, chiudi il telefono, è una persona che non capisce quello che le viene detto»

Dette quelle parole mi infilai finalmente sotto la doccia e iniziai a lavarmi; anche l'acqua che mi cadeva addosso mi procurava un lieve dolore;mentre mi lavavo lo pensavo, Harry, anche il nome era bello, suonava perfettamente, quel ragazzo mi faceva battere il cuore sempre più, quello che stavo iniziando a provare era una sensazione nuova, strana; feci più veloce che potevo, volevo ritornare da lui.
Dopo essermi asciugato e vestito, cioè, aver indossato un paio di boxer e pantaloncini passai da lui, mi guardò e se non sbaglio era arrossito appena, era anche più dolce e carino con le guance rosse.  

«Louis, posso chiederti una cosa?» 

«certo che puoi»

«che significato hanno i tuoi tatuaggi?» 


A quelle parole mi passai una mano sul petto, in corrispondenza del tatuaggio, ci pensai un po' su, non ero sicuro di volergli dire il vero, ma le parole mi uscirono da sole

«Sai la mia famiglia è molto ricca e conosciuta a Donchaster, e molto tempo fa hanno deciso che dovevo sposarmi con la figlia di un loro socio.»

Mi morsi il labbro inferiore e presi un respiro profondo prima di continuare 

«io sono bisessuale, o meglio, mi attraggono di più i ragazzi dalle ragazze, e questi tatuaggi mi rappresentano. Ecco la mia vita»

Mentre parlavo mi ero seduto sul letto, accanto ad Harry, e mi torturavo il labbro inferiore, aspettavo che rispondesse, avevo paura del suo giudizio 

«che schifo.  Io odio queste persone»

Prese un respiro mentre il mio cuore si rompeva in mille pezzi, gli facevo schifo 

«odio quando i genitori devono decidere il destino dei propri figli. Devi uscire il tuo vero carattere, e non fatti mettere i piedi addosso» 

A quelle parole tirai un sospiro di sollievo e mi girai, finalmente, a guardarlo 

«sono qui per non pensarci, tranquillo» 

Lui annuii e mi guardò sorridendo 

«ora arriva il pranzo, e dopo che mangi riposi un po', ti farà bene»

Quelle sue parole, le sue premure mi facevano stare bene, non riuscivo a smettere di sorridere, ma onestamente, in quel momento non avevo fame, non sarei riuscito a mandar giù niente. 
Mi sdraiai sul letto e gli sorrisi

«onestamente parlando, preferisco dormire, non riuscirei a mandar giù niente. Tu sei vuoi pranzi e poi vai, non ti disturbare troppo per me» 

Lui in tutta risposta si sdraiò dal lato opposto del letto, accanto a me, e mi accarezzo una guancia 

«aspetto il tuo risveglio, starò qua a prendermi cura di te. Buonanotte Lou, riposa bene»

Lou? Mi aveva appena chiamato Lou? 

«gra...grazie Harry. Buonanotte» 

Chiusi gli occhi e cercando di non pensare al dolore, e al fatto che Harry fosse accanto a me mi addormentai sorridendo, felice. 
 

HARRY'S POV

Uno spiraglio di luce passava attraverso la finestra della camera portandomi ad aprire gli occhi per il fastidio che mi dava, mi girai sentendo un corpo accanto a me, era Zayn, sorrisi dolcemente mentre lo guardavo dormire, quella notte avevamo bevuto tanto, dopo tanto tempo avevamo passato del tempo insieme, mi ero davvero divertito con il mio migliore amico,mi era mancato da impazzire, con lui condividevo tutto, e finalmente mi aveva promesso che mi avrebbe dedicato un altro giorno, ed io ero felice.
Mi alzai lentamente facendo attenzione a non svegliarlo, mi avvicinai al telefono della camera e chiamai il servizio chiedendo se mi portassero la colazione in camera, pancake e cappuccino, la sua colazione preferita.
Mi avvicinai a lui e, piegandomi appena, gli lasciai un bacio sulla guancia, gli sorrisi e andai in bagno, mi lavai velocemente quando sentii il suo telefono squillare, sbuffai immaginando già chi fosse, e poi sentii la sua voce roca appena sveglio:

«Amore mio, no oggi non posso, ho promesso ad Harry che sarei stato con lui» 

A quelle parole sorrisi ampiamente, ma poi un senso di colpa mi salii quando gli sentii pronunciare 

«anche tu mi manchi, dai un giorno e poi domani ci vediamo»

Passai velocemente da lui e guardandolo sorridendo gli dissi:

«vai Zay, tranquillo, staremo insieme domani, io stasera sono fuori con quei ragazzi che ho conosciuto»

Lui mi sorrise contento e mi rispose alla ragazza che stava dall'altra parte del telefono

«Perrie ci vediamo tra un'ora» e dopo poco chiuse al telefono. 

«sicuro che non ti da fastidio?»

Io gli sorrisi e annuii 

«vai a divertirti, io esco a fare due passi. Però almeno facciamo colazione insieme»

Lui si alzò dal letto e dopo avermi abbracciato si sedette sulla sedia vicino al tavolo e iniziò a mangiare, dopo che anche io mi ero seduto.
La sera prima mi aveva chiamato Niall chiedendo di uscire tutti insieme, e di portare anche Zayn se volevo, e avevo accettato, ma visto che Zayn aveva da fare sarei uscito con loro, da solo.
Dopo neanche due ore ero pronto e uscii dall'hotel, mi incamminai sul lungomare pensando cosa  fare nella mezza giornata libera che avevo, tutto d'un tratto vidi due ragazzi prendersi a pugni, e incamminandomi più vicino notai che uno dei due era l'amico di Niall. 

«Fermo animale, se non vuoi morire»

Urlai con tutta la rabbia che avevo dentro, quello stronzo stava menando quella meraviglia. Appena li raggiunsi spinsi via quel ragazzo facendolo cadere a terra, e mi chinai prendendo tra le braccia il ragazzo con gli occhi blu.
Lui era svenuto quindi decisi di portarlo in hotel, in camera mia, il tragitto non fu molto lungo, e lui non pesava molto.
Una volta arrivato in camera lo stesi sul letto e lo guardai preoccupato, non dava segno di risveglio, non sapevo se portarlo in ospedale o meno, era conciato davvero male. Chiamai il servizio in camera chiedendo di portarmi su del ghiaccio. Dopo che poggiai il telefono andai in bagno a sciacquarmi il viso, avevo bisogno di rinfrescarmi, ero troppo arrabbiato. 
Quando passai di nuovo in camera lo vidi muoversi, sospirai di sollievo, ero davvero preoccupato. 
Si girò e i suoi grandi occhi blu investirono il verde dei miei, persi un battito di cuore, e lentamente mi avvicinai a lui.

«t...ti sei svegliato? Co...come stai?»

Dissi balbettando, il mio cuore batteva a mille, quel ragazzo mi stava facendo provare mille sensazioni anche senza parlare, solo guardandomi.
Mi disse che stava meglio e poi lo vidi alzarsi, dove stava andando? Perché aveva tutta quella fretta di andarsene? Cercai di fermarlo ma lui sembrò non volermi ascoltare, e le parole mi colpirono come delle lame taglienti, dritto allo stomaco, ma poi lo vidi barcollare, quasi svenire e preoccupato lo afferrai da un braccio e dolcemente lo strinsi a me, mentre lo portavo verso il letto, un tragitto molto piccolo, ma per me infinito, respiravo il suo odore, sentii il suo cuore battere contro il mio petto, e il suo respiro infrangersi contro il mio collo, rabbrividii. 
Lo poggiai sul letto facendolo stendere, mi sedetti al suo fianco e ripensai alle sue parole, alloggia in questo hotel, e io dove sono stato in questi giorni? Perché non lo avevo mai visto? 
Dopo le mille domande che mi giravano per la testa decisi che forse era arrivato il momento di conoscere il suo nome, mi presentai e aspettai che mi dicesse il suo di nome

«io sono Louis, e ti devo la vita»

Louis, era quello il nome della persona che mi faceva battere il cuore come non mai prima d'ora, Louis era quello il nome del ragazzo con gli occhi blu. Gli sorrisi facendo un sorriso sincero, mentre sentivo il mio cuore battere a mille. 
Notai che si contorse dal dolore e chinandomi verso lui poggiai una mano sul suo addome quando sentii bussare alla porta.

«cazzo» 

Pensai tra me e me

«proprio ora doveva arrivare?» continuai

Mi alzai dal letto sentendo un nodo allo stomaco, volevo stargli vicino, il suo odore, i suoi sorrisi, stavano diventando una droga per me. 
Aprii la porta e vidi che era il cameriere, presi il ghiaccio e lo ringraziai. 
Velocemente mi avvicinai di nuovo a lui e dopo essermi seduto sul letto gli dissi  di sfilarsi la maglia, appena lo fece notai i lividi che aveva sull'addome, un brivido non piacevole, glaciale, mi percorse tutto il corpo, era rabbia, se mi ritrovavo quel ragazzo davanti lo avrei ucciso.
Gli poggiai il ghiaccio sui lividi e alzai lo sguardo verso di lui, lo guardai negli occhi, e poi feci scorrere lo sguardo su tutto il suo viso; quando notai un taglio sul labbro inferiore, poggiai il dito sul punto in questione e glielo sfiorai appena, mille pensieri già mi passarono per la testa, chissà che sapore avevano quelle labbra, mi morsi il labbro inferiore per poi distogliere lo sguardo. 
Dopo poco mi passò per la testa di invitarlo a cena, e così dopo aver preso una botta di coraggio lo invitai, il cuore mi stava per uscire dal petto, e alla sua risposta positiva lo sentii fermarsi, dovevo decidere un giorno, oggi, perché non oggi? Ma poi ci pensai, avevo un impegno con Niall e Liam, e glielo dissi, proponendo di fare l'indomani, scherzammo e ridemmo e poi ritornai serio tutto d'un tratto, doveva sciacquarsi, mangiare e riposare e così ricordandomi le sue parole di prima gli dissi che lo avrei accompagnato in camera così da fare tutto questo, volevo che si riprendesse del tutto e che quella sera assieme a noi ci fosse anche lui. 
Lo aiutai a rimettersi la maglia e  aiutandolo poi a camminare lo accompagnai in camera. una volta arrivati lui mi salutò, ma io non volevo lasciarlo solo, ero preoccupato e poi volevo approfittarne per stare con lui, gli dissi che sarei restato con lui ed entrai in camera, chiusi la porta dietro le mie spalle e mi guardai in giro, un letto grande, che fosse in compagnia? Ma poi lui mi distrasse dai miei pensieri dicendo che andava a fare una doccia e appena si chiuse in bagno mi sedetti sul letto aspettandolo con ansia, mi mancava, può essere che una persona appena conosciuta mi mancasse? I miei pensieri furono di nuovo interrotti dal suono di un telefono, mi guardai in giro e vidi il suo telefono, mi avvicinai al tavolo dove era appoggiato e lo presi, «Amore» si illuminava sullo schermo, era fidanzato, lo sapevo, ma che volevo? Dovevo immaginarlo, mi decisi ad informarlo della chiamata e la sua risposta mi fece sorridere, da come avevo capito dal suo tono scocciato non andava molto bene tra di loro; appena chiuse sbloccai il telefono e andai sulla sua rubrica, inserii il mio numero e lo riposai al suo posto. 
Ero seduto sul letto a pensare a quanto fosse strano il destino, dovevo essere con Zayn in questo momento e grazie alla sua ragazza era saltato tutto, quando lo vidi uscire, era a petto nudo, con indosso solo un paio di pantaloncini, era bellissimo, mi morsi d'istinto il labbro inferiore e dopo gli chiesi dei suoi tatuaggi, molto simili ai miei, ero curioso di sapere il significato, non volevo essere invadente, infatti lui ci pensò su prima di rispondere, ma poi si sedette vicino a me e mi raccontò la sua storia, il significato dei suoi tatuaggi, i suoi genitori che avevano deciso tutto della sua vita, senza chiedere a lui, che schifo pensai, o forse non lo pensai solo, no, non lo avevo solo pensato, lo avevo detto ad alta voce, avevo una strana voglia di abbracciarlo, di dirgli che io ero come lui, con una piccola differenza, avevo sempre avuto il sostegno di mia madre e del mio migliore amico. Non glielo dissi, preferivo tacere, non volevo pensasse che lo dicessi per pietà o per rinfacciarglielo o qualcos'altro del genere. 
Gli dissi che avevo prenotato il pranzo e che al più presto sarebbe arrivato, ma lui preferì mettersi a letto e dormire, accanto a me, e senza che io me lo aspettassi mi accarezzò il viso, come negare che in quel momento il mio cuore stesse per esplodere? Speravo che lui non si accorgesse di nulla, che non sentisse il mio cuore battere in quel modo.
Dopo dieci minuti lui stava già dormendo, io sollevai la testa e appoggiando il gomito sul materasso appoggiai la testa sulla mano e lo guardai mentre era tranquillo, nel mondo dei sogni, lo vidi anche sorridere, cosa che mi portò a sorridere, a mia volta, come un ebete. 
Poggiai la testa sul cuscino e chiusi gli occhi, stavo per addormentarmi quando sentii nuovamente il telefono suonare, era il suo, questi telefoni mi perseguitavano, stavo seriamente odiando ogni tipo di telefono. 
Mi alzai non volendo che quell'angelo dagli occhi blu si svegliasse e presi il telefono, di nuovo quel «amore» che lampeggiava sullo schermo, non sapevo che fare, rispondo, o no? Mi chiesi all'inizio, ma poi premetti la cornetta verde

«Pronto?»

«Louis amore mio, sei tu?» 

A quelle parole rabbrividii, ero geloso, perché tra tante persone che esistono al mondo lui doveva essere impegnato? 

«non sono Louis, lui sta riposando, ti farò chiamare da lui» 

«va bene, grazie» e mise giù.

Misi il silenzioso e ritornai a letto, mi misi accanto a lui e gli lasciai un bacio sulla guancia, lui sorrise, e gli sentii dire:

«Harry»

 lo guardai confuso, con un po' di paura, era sveglio? Ma poi notai che dormiva ancora, mi stava sognando?  Dopo questo pensiero sorrisi come un idiota e mi addormentai anche io, sperando di sognarlo. 
Non so quando tempo era passato, ma aprii lentamente gli occhi, e la prima cosa che vidi era lui, una meraviglia, e i suoi occhi blu che mi fissavano, era sveglio, che vergogna, arrossii, ne ero sicuro per il calore che sentivo sulle guance

«buongiorno bello addormentato. Dormito bene?»

A quelle parole sentii il mio cuore perdere un battito, lo guardai ancora mentre cercavo di svegliarmi 

«ciao occhi blu, ho dormito bene, tu? Come stai?» 

Gli chiesi mentre con una mano mi stropicciavo gli occhi

«ho dormito perfettamente e sto meglio grazie» 

Guardai l'ora nell'orologio che indossavo al polso

«cazzo sono le sei, tra un'oretta passa Niall a prendermi»

Dissi ad alta voce, e lui si mise a sedere sul letto 

«oddio, è tardissimo ci dobbiamo ancora sistemare. Ho deciso che ci vengo anche io, però non dire quello che è successo oggi, non voglio che sappiano della rissa»

A quelle parole pensai a quanto fosse bello, non voleva che i suoi amici si preoccupassero, annui e mi alzai dal letto 

«tranquillo Louis, non dirò niente, riesci a sistemarti? Posso lasciarti solo così vado a sistemarmi? E poi vengo di nuovo da te»

Lui mi sorrise e si alzò dal letto fece il giro e si mise d'avanti a me, in quel momento il mio cuore batteva a mille e mille pensieri mi passarono per la testa

«si Harry, vai tranquillo, chi è pronto per primo va nella camera dell'altro, va bene?» 

«va bene, a dopo allora, ciao Louis»

Lo salutai prima di uscire dalla sua camera e dirigermi verso la mia, sorridevo come non mai, ero davvero felice, non vedevo l'ora di rivederlo, con lui al mio fianco stavo bene, mi sentivo nel posto giusto. 
Arrivato in camera mi spogliai del tutto lasciando cadere i vestiti sul pavimento, andai in bagno e feci una doccia, la doccia più veloce della mia vita, una volta asciugato mi vestii, mi sistemai i capelli, e misi un po' di profumo, Louis non era ancora venuto, quindi supposi che non era ancora pronto, quindi decisi di andarci io, presi il telefonino, le chiavi della camera e uscii, ritornai in quella camera, nella sua camera, e bussai, lui chiese chi fossi e io risposi, mi aprii e lo vidi in tutta la sua bellezza, a petto nudo

«bentornato Harry, come vedi io non sono ancora pronto»

Disse ridendo e io lo segui ridendo con lui 

«vedo, come vanno i dolori?»

Gli chiesi ripensando alla rissa e ai lividi che erano ben visibili sul suo addome, lui stava scegliendo che maglia mettere e chiese a me di scegliere, gli dissi di mettere una polo bianca, lui sorrise e la indossò, si guardò allo specchio sistemandosi i capelli, e si spruzzò del profumo. Si avvicinò a me e mi disse di scendere che sicuramente conoscendo i suoi amici sarebbero arrivati in anticipo. 
Dopo quasi un'ora, o poco più eravamo in macchina e Niall continuava a chiedere come ci eravamo conosciuti e Louis puntualmente sorvolava la domanda; eravamo appena arrivati su una spiaggia, privata, e ci chiesero se avevamo indossato il costume, Louis disse di si, e io di no, non immaginavo che fossimo andati in una festa sulla spiaggia. 
C'erano una marea di persone, erano tantissimi, ci eravamo già persi di vista, Liam era andato con una ragazza, Sophie, se non avevo capito male, Niall era andato a salutare degli amici e Louis era andato al piano bar a prendere qualcosa di forte da bere, io decisi di raggiungerlo e presi anche io qualcosa di forte, se non bevevo non mi divertivo. 
Ero sulla pista a ballare, la testa già girava, avevo buttato giù una decina di bicchierini, e non esagero se dico che Louis ne avesse bevuto di più, mi guardai in giro e lo vidi, Louis, che prendeva per mano un ragazzo, e lo trascinava verso il bagno, mi sentii morire dentro e senza pensarci due volte andai verso di loro, appoggiai l'orecchio sulla porta e lo sentii, stava gemendo, stava scopando con quel ragazzo, e io? Che sentivo? Gelosia, rabbia, non potevo credere che quel ragazzo così dolce e tenero che avevo conosciuto quella mattina fosse così, fare sesso col primo che incontra; andai al piano bar e mi misi a bere, ancora, ancora, e ancora, fin quando non sentii una voce chiamarmi, la sua voce

«Harry, Harry, perché bevi così?»

Rabbrividì, era tanto vicino, io mi girai e lo vidi, era preoccupato, ma che voleva? Neanche mi conosceva 

«non sono affari tuoi»

Gli risposi con tanta rabbia; mi alzai dallo sgabello e appena poggiai i piedi a terra la testa iniziò a girare e mi sentì mancare la terra sotto i piedi, stavo per cadere a terra quando lui mi afferrò facendomi sorreggere sulle sue spalle.
Mi trascinò vicino al mare dicendomi di spogliarmi, io lo feci senza obbiettare, aiutato ovviamente da lui, ogni volta che le sue mani toccavano il mio corpo un brivido mi percorreva per intero; ero ubriaco, tanto ubriaco. Lui si spogliò anche e mi prese per mano andando verso l'acqua, appena i miei piedi toccarono l'acqua rabbrividì, il mio corpo caldo a contatto con l'acqua fredda mi avrebbe fatto bene, lui mi guardò e sorrise
 
«vedrai che ti farà bene, passerà tutto»

Io mi limitai a tuffarmi così da ritrovarmi del tutto dentro l'acqua, mi sentivo meglio, aveva ragione. Lui anche si era tuffato e stava nuotando, andava verso una barca che si trovava un po' distante dalla riva e ci salì sopra, io lo guardai un po' confuso e mi avvicinai alla barca 

«sali Harry, da qui il cielo è stupendo»

Mi disse mentre si sdraiava su di essa e fissava il cielo; io cercai di far forza sulle braccia e dopo essermi dato una spinta salii e mi sedetti accanto lui, sollevai la testa e guardai il cielo, era vero, era pieno di stelle.

«stai meglio?» 

Chiese all'improvviso dopo minuti di silenzio senza mai distogliere lo sguardo dal cielo

«si, grazie, ora sto molto meglio. Scusa per prima»

Le mie scuse erano sincere, non avevo motivo di essere geloso, lo avevo appena conosciuto, non potevo fare così; Zayn lo dice sempre che mi faccio prendere troppo, che dovrei stare con i piedi a terra, senza far volare la mia fantasia, specialmente con persone appena conosciute; ma che colpa ne ho io se mi lascio trasportare? Sono un ragazzo che sogna sempre ad occhi aperti, che spera di trovare l'amore vero, l'amore che ti prende e ti trasporta in un mondo nuovo, che ti fa sentire le farfalle allo stomaco sempre, anche mentre si litiga. Stavo sognando di nuovo, e fu proprio lui a risvegliarmi dai miei sogni, chiedendomi 

«io ti ho raccontato la storia dei miei tatuaggi, se non chiedo troppo mi diresti il significato dei tuoi?»

Alle sue parole ci pensai un po' su, non avevo tanta voglia di raccontargli il significato, che poi era molto simile al suo; gli feci segno di farmi spazio e mi sdraiai accanto a lui, una volta sdraiato chiusi gli occhi e respirai a fondo 

«Come dire in poche parole? Hanno lo stesso significato dei tuoi, più semplice di cosi» 

Lo sentii muoversi, sentivo quei due fari blu puntati addosso, aprii gli occhi e fui quasi accecato da quel blu.

«eh, si, Louis, sono gay» 

Lui era stupito, non se lo aspettava 

«non..non lo sarei mai immaginato che...un ragazzo così bello fosse...»

Iniziai a ridere facendo barcollare tutta la barca, sollevai la testa per guardarlo negli occhi e gli sorrisi, quegli occhi, era davvero stupendo, sotto la luce della luna era ancora più bello, il mio cuore stava battendo velocemente, lui mi diede un pugno su un braccio, aveva messo il broncio, era così tenero, ma non ridevo per prenderlo in giro

«lo hai mai detto ai tuoi genitori?»

A quella domanda ritornai serio, sapevo che si provava quando si doveva nascondere qualcosa, quando non si poteva dire chi si è davvero, annui 

«si, la prima persona a saperlo è stato il mio migliore amico, e poi l'ho detto a mia madre, mi hanno sempre sostenuto»

Lui poggiò di nuovo la testa sulla barca e puntò gli occhi di nuovo sul cielo, che pensava? 

«ti invidio Harry, quanto vorrei anche io dirlo a tutti, liberarmi da questo segreto»

Come d'istinto mi venne di stringerlo a me, e senza neanche accorgermi lo stavo abbracciando, lo guardai negli occhi per poi spostarmi 

«scusa, non so che..» 

«tranquillo Harry, ne avevo bisogno, grazie di tutto, oggi sarà il mio giorno fortunato»


A quelle parole rabbrividii, sentendo una stretta piacevole allo stomaco, sollevai lo sguardo guardando le stelle, doveva essere davvero un giorno fortunato, poi lo sentii muoversi e girai lo sguardo, lui mi guardò sorridendo 

«andiamo prima che si accorgano della nostra mancanza e iniziano a cercarci» 

Annui senza rispondere e dopo essersi tuffato lo feci anche io ritornando sulla riva

«ma ora come ci asciughiamo? Io sono in boxer, non posso andare in giro così»

Lui iniziò a ridere e mi guardò, passava il suo sguardo su tutto il mio corpo, mi sembrò di vederlo mordersi il labbro, cosa che mi fece eccitare, sentivo un calore nel basso ventre

«non ti preoccupare, non si scandalizza nessuno, qua sono abituati a vedere ragazzi girare in boxer»

Lo vidi darmi le spalle e avvicinarsi ai vestiti, che raccolse abbassandosi dandomi libera vista al suo sedere, mi morsi il labbro e distolsi subito lo sguardo non volendo ritrovarmi con un erezione dolorante; Louis si avvicinò nuovamente a me

«andiamo vicino al falò così ci asciughiamo e dopo ti puoi rivestire» 

senza proferire parole lo segui vicino a falò e ci sedemmo così da asciugarci. 
Vidi quel ragazzo che se lo era portato in bagno avvicinarsi di nuovo a lui, un'altra sensazione di gelosia mi percorse tutto il corpo, lui ridacchiò con fare malizioso ma poi gli vidi scuotere la testa, si girò verso di me e mi sorrise, che significava tutto questo? 

«che voleva quel ragazzo?»

Mi morsi subito il labbro inferiore, che mi passava per la testa? Non dovevo fargli capire che ero geloso

«portarmi in bagno per scoparmi» 

Disse lui come se fosse ovvio, io distolsi lo sguardo 

«vai a letto con chi capita?» 

Chiesi sentendo una strana sensazione dentro

«non sono mai andato a letto con una ragazzo»

A quelle parole mi girai verso di lui, un sorriso nacque spontaneo 

«io credevo, cioè ti ho visto andare in bagno con quel ragazzo, e....» 

Lui rise divertito, e io non capivo

«Harry, a Doncaster ho una ragazza, e una famiglia che mi controlla, non sono libero di fare ciò che voglio. Prima in bagno mi son fatto fare un giochetto di bocca»

Le parole di prima mi avevano tranquillizzato, le sue ultime parole mi fecero ingelosire sempre più 

«fai queste cose col primo che capita?»

«no Harry, è la seconda volta che succede»

Quelle parole un po' mi tranquillizzarono, non mi ero sbagliato su di lui. Mi toccai i boxer e notai che il falò aveva fatto il suo lavoro, così mi alzai e mi vestii 

«Louis ti conviene indossare la maglia se non vuoi che gli altri vedano i tuoi lividi»

Lui si guardo il petto e annuendo si mise subito la maglia; passarono pochi minuti e vidi Niall e Liam avvicinarsi a noi 

«ragazzi che dite se ritorniamo a casa?» 

«si Niall, andiamo» 

Andammo in macchina e una volta saliti Niall chiese come fosse andata, se ci eravamo divertiti e fu Louis a rispondere 

«si Niall, è stata una bella festa, ci siamo divertiti, anche se ho trovato Harry ubriaco, e per fargli passare la sbronza l'ho invitato a fare un bagno gelido» 

Niall si mise a ridere 

«vi siete trovati allora, due ubriaconi»

«due anime gemelle, non credi Niall?»

A quelle parole mi girai verso Louis, tutti ridevano a quella «battuta» di Louis, ma io sentivo il mio cuore esplodere per come batteva, quando poi finalmente eravamo arrivati in hotel, salutai tutti e scesi dalla macchina
 
«Harry aspettami, ti ricordo che anche io alloggio qua»

Vero, anche lui stava qua, lo aspettai e appena mi raggiunse entrammo in hotel aspettammo l'ascensore senza proferire parola e quando arrivò entrammo 

«Grazie di tutto Harry»

Disse lui per poi lasciarmi un bacio sulla guancia; mi sentivo prendere a fuoco, le mani mi sudavano, presi un respiro e parlai 

«non mi devi ringraziare, grazie a te per la bella serata»

Dette quelle parole si aprii l'ascensore, era il mio piano 

«ti ho salvato il mio numero in rubrica, aspetto un tuo messaggio o chiamata, o vieni in camera mia direttamente»

Le porte dell'ascensore si chiusero non dandomi il tempo di sentire la sua risposta. 
Entrai in camera tutto felice chiudendomi la porta alle spalle, Zayn era già a letto che dormiva, mi spogliai e mi misi a letto; pensai a quel giorno passato con Louis, era stato davvero magico, ero stato bene con quel ragazzo, e mi addormentai col sorriso, pensandolo.
 
 

LOUIS'S POV

Harry era appena sceso dall'ascensore, le mie gambe tremavano, come mi era venuto in testa di lasciargli un bacio sulla guancia? E perché la mia testa pensava che il bacio glielo avrei dovuto lasciare sulle labbra?  Quelle labbra, quel corpo, era davvero stupendo, è stupendo, e poi, la sua confessione, anche lui gay, ma io non ero gay, avevo capito da un paio di anni che mi piacciono anche i maschi, e poi Eleanor, cazzo, devo richiamarla.
Si aprirono le porte dell'ascensore e uscii dirigendomi verso la camera, una volta dentro andai in bagno e dopo essermi spogliato entrai dentro la vasca appena riempita con l'acqua calda. 
Ripensai a quella giornata appena finita, la rissa con quel ragazzo, dei colpi presi, istintivamente mi passai la mano sull'addome, faceva ancora male, ma ne era valsa la pena, grazie a quel incidente avevo conosciuto Harry, quel ragazzo che mi faceva battere il cuore come non era mai successo prima d'ora, e le gambe che tremavano, le mani unte di sudore per l'agitazione, quel ragazzo mi piaceva, ne ero convinto, mi immersi completamente dentro la vasca cercando di scacciare tutti quei pensieri, di scacciare Harry dai miei pensieri; quando uscii mi asciugai e dopo aver indossato i boxer mi misi a letto e pensai che quel pomeriggio con me in quel letto c'era anche lui, le sue attenzioni, si era preso cura di me, come mai nessuno avesse fatto con me. 
E il sogno, credo si averlo sognato, sono sicuro di averlo sognato, ma una cosa ero sicuro di non averlo sognato il suo bacio mentre dormivo. E il risveglio con lui accanto, mentre dormiva, era dolcissimo, sembrava un bimbo, era troppo carino. Presi il telefono e andai nelle chiamate perse, notai la chiamata di El mentre quella mattina ero in doccia, e poi ne notai una, verso le tre, aveva risposto Harry, cosa le aveva detto? Che si erano detti? Poi guardai la rubrica e scesi fin quando non vidi il suo nome «HARRY» scritto in maiuscolo, mi portò a sorridere e subito dopo digitai un messaggio 

«Ciao Harry, sono Louis.
Grazie per avermi aiutato questa mattina. 
Grazie perché mi hai ascoltato, e ti sei aperto con me, come io mi sono aperto con te. 
Spero che la sbornia ti sia passata.
Buonanotte. Xx»


Dopo averlo letto tre o quattro volte premetti invia; posai il telefono e chiusi gli occhi sperando di sognarlo, e dopo poco Morfeo mi portò tra le sue braccia. 
 

FINE QUARTO CAPITOLO
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Twists ***



Surprising Holidays
Twists

 



ZAYN'S POV


Erano passati venti giorni se non sbaglio; sì, erano proprio passati venti giorni da quando il mio migliore amico, Harry Styles, aveva conosciuto Louis. Era un ragazzo così solare, dolce e riservava molte attenzioni a Harry, tra loro c'era qualcosa, l'avevo capito io, l'aveva capito Perrie, che ormai  era diventata la mia ragazza, e l'avevano capito anche Liam e Niall, quei due ragazzi passavano molto tempo insieme, come ad esempio ora, dov'è il mio migliore amico? 
Mi ero svegliato da poco e continuavo a farmi quella domanda, era presto, troppo presto, non era da lui uscire a quell'ora, almeno che non fosse rientrato direttamente, e dove aveva dormito? Da Louis, sicuramente, e sentii una strana sensazione all'altezza dello stomaco, era gelosia, non era mai successo che Harry decidesse di dormire fuori, non senza il suo migliore amico. Presi il telefono e gli mandai un messaggio 

-ma dove sei?

Aspettai una risposta, risposta che non tardò ad arrivare, cosa che mi sorprese. 

-Buongiorno Zay, scusa se non ti ho avvisato prima, ho dormito in camera con lui, dopo ti spiego. xx

Lessi quel messaggio con rabbia, aveva dormito fuori senza dirmi niente, ero geloso, il mio migliore amico si stava allontanando da me

-Ok

Gli risposi semplicemente, poggiai il telefono sul comodino e mi alzai; presi i vestiti dentro l'armadio e li sistemai sul letto, mi diressi verso il bagno e aprii l'acqua, mi spogliai aspettando che 
l'acqua raggiungesse la giusta temperatura.
Ero sotto la doccia da un po' e mi stavo decisamente rilassando, avevo bisogno di quella doccia, dovevo scrollarmi di dosso quella strana sensazione di gelosia che avevo dentro, vedevo il mio migliore amico felice, come non lo era mai stato, era davvero preso da quel ragazzo con gli occhi blu, ma stava trascurando il suo migliore amico, e ora iniziavo a capire cosa aveva provato Harry quando lo lasciavo da solo in camera per uscire con Perrie. 
Ero ancora sotto la doccia quando sentii dei passi provenire dalla camera e poi entrare dentro il bagno, quei passi erano i suoi, Harry.

«Zay»

Mi chiamò Harry come per farmi capire che ci fosse anche lui in quel bagno, ma io lo avevo già sentito.

«Hazza» 

Gli risposi io come a volergli dire di darmi una spiegazione logica al suo non rientro in camera. 

«scusa se non ti ho avvisato che non tornavo in camera a dormire»

Sussurrò lui sottovoce, aveva un tono dispiaciuto, ed ero sicuro che avesse lo sguardo abbassato e che si stesse torturando le mani, involontariamente sorrisi pensando al mio migliore amico con quello sguardo colpevole, avevo voglia di stringerlo forte a me. 

«Tranquillo Hazza, mi ero semplicemente preoccupato, la prossima volta manda anche un messaggio veloce»

Gli risposi con tono tranquillo, non riuscivo ad avercela con lui, gli volevo troppo bene, poi sentii nuovamente i suoi passi che si allontanavano, era uscito dal bagno; dopo un po' uscii dalla doccia e legandomi un asciugamano attorno alla vita mi diressi verso la camera dove trovai Harry sdraiato sul letto, dormiva, mi avvicinai a lui e gli lasciai un dolce bacio sulla guancia. 
Mi vestii e appena fui sistemato del tutto mi avvicinai al letto e mi sedetti accanto ad Harry 

«Hazza?»

Lo chiamai dolcemente passandogli una mano sulla guancia, lo sentii mugugnare contrariato, cosa che mi portò a sorridere, era così bello mentre dormiva

«Hazza, sveglia»

Gli sussurrai dolcemente all'orecchio, e iniziai a spintonarlo delicatamente

«Zay, non puoi lasciarmi dormire?»

Rispose Harry con la voce ancora impastata dal sonno mentre si stropicciava gli occhi con una mano, quel ragazzo era così dolce.

«No hazza, voglio sapere perché non sei venuto da me stanotte»

Harry sobbalzò per poi sospirare leggermente, era teso, lo sentivo anche dal modo come respirava, mi avvicinai a lui e gli lasciai un altro bacio sulla guancia come per tranquillizzarlo, lui sembrò rilassarsi appena e finalmente mi guardò con quegli occhi verde smeraldo.

«Beh, non c'è niente da raccontare, non ti immaginare non so cosa, non è successo niente tra me e Louis, almeno, non in quel senso»

Disse quelle parole guardando le lenzuola che stava stritolando tra le sue mani, non capivo quel suo imbarazzo, non avevano fatto nulla e quindi perché quell'imbarazzo, notai che si stava anche mordendo il labbro inferiore, perché faceva così? 

«Hazza» 

Lo richiamai dalla sua trans e lo vidi arrossire 

«beh...noi ieri eravamo ad una festa...e...Louis come sempre, come sai anche tu, aveva bevuto tanto, troppo»

E si fermò di nuovo, stava davvero giocando con la mia pazienza, perché stava facendo così? Che gli aveva fatto Louis? Stavo per richiamarlo quando lui ritornò a parlare:
 
«ho chiamato un taxi non volendo rovinare la serata ai ragazzi e appena lo accompagnai in camera mi chiese di restare con lui»

Io iniziai a ridere davvero divertito, era tutto qua? Per questo era così agitato? Harry alzò lo sguardo fulminandomi

«non ho ancora finito Zay, fammi continuare» 

Un'altra pausa, non sopportavo più quella situazione e quindi parlai io 

«ti ha baciato?» 

Gli chiesi ridendo divertito. Lui mi pizzicò il fianco facendomi sobbalzare e scosse la testa più volte

«No...no...lui una volta a letto, mi ha stretto a lui. e....e...ha detto che gli piaccio, e che prova qualcosa per me»

Disse tutto d'un fiato ed era tutto rosso in viso, si stava torturando le mani; io non resistetti, iniziai a ridere, era tutto qua? Era questa la cosa sconvolgete? Lo avevano capito tutti ormai che lui provasse qualcosa per Harry, e che Harry provasse qualcosa per Louis

«era questa la cosa che dovevi dirmi?»

Gli chiesi sorridendogli, quel ragazzo era così dolce. 

«lo sapevamo tutti questo. E tu gli hai detto di quello che provi per lui?» 

Lo vidi sobbalzare e finalmente mi guardò

«ma..ma che dici?»

Mi chiese balbettando e mordendosi il labbro inferiore 

«dico che sono il tuo migliore amico e che ormai ti conosco, ho capito che sei cotto di quel ragazzo»

Lui si mise seduto sul letto incrociando le gambe sul materasso 

«si capisce? Ma io non so quello che provo per quel ragazzo» 

Disse guardandomi confuso, io gli cinsi la vita con le braccia stringendolo forte a me

«sei così tenero Hazza»

Gli dissi sorridendo sincero per poi passargli una mano tra i suoi ricci morbidi 

«ti voglio un mondo di bene Zay»

Sussurrò al mio orecchio stringendomi sempre più 

«ti voglio bene anche io Hazza» 

Gli risposi sincero per poi spostarmi appena da lui senza, però, sciogliere l'abbraccio e lo guardai negli occhi 

«Zay hai appuntamento con Perrie, vai, io ho bisogno di riposare, stanotte non sono riuscito a dormire»

Io annuii, però non mi allontanai da lui, non subito, gli accarezzai un'altra volta i capelli e prima di allontanarmi gli lasciai un veloce e dolce bacio a fior di labbra e dopo che presi il telefono lo salutai e uscii dalla porta. Scesi nella hall e aspettai la mia ragazza, non mi fece attendere troppo e quando la vidi rimasi senza parole, era così..perfetta, mi avvicinai a lei e sorridendole le lasciai un bacio a stampo sulle labbra, la presi per mano e prendemmo un taxi per andare in un parco, non molto distante da lì, ma non avevo voglia di camminare a piedi. 
La giornata stava passando davvero bene, ci stavamo divertendo ed eravamo davvero felici, quella vacanza si era rivelata la più bella della mia vita. 
Mi suonò il telefono e prendendolo notai illuminato il nome di Harry, era un messaggio, lo aprii e lo lessi 

-Zay ti va di venire a casa di Niall stasera? 

-si, per me va bene- gli risposi velocemente

-è invitata anche Perrie ovviamente:) 

Quel messaggio mi fece sorridere, quel ragazzo si preoccupava sempre per me, voleva che io fossi sempre felice, e sapeva quando io lo fossi con la mia ragazza

«Harry ci ha invitati da Niall stasera, ti va?»

Lei sorrise e annui; presi di nuovo il telefono e digitai un altro messaggio 

-ci sarà anche lei. Grazie Hazza <3

La giornata proseguì bene e alle sette decidemmo di tornare in hotel e arrivati in camera come ovvio non trovai il mio migliore amico; dove era? Di nuovo da Louis? 

 
LOUIS'S POV

Il solito spiraglio di luce mi infastidiva, mi maledii mentalmente, come ogni mattina di non aver chiuso bene la finestra e le tende, d'istinto presi il cuscino e me lo misi sulla testa; ma aspetta, come ero arrivato in camera? E perché ero solo in boxer? Mi chiesi all'improvviso quando un mal di testa fortissimo mi colpì, quello era il mal di testa post sbornia, ormai lo conoscevo benissimo, ma non ricordavo neanche di aver bevuto così tanto. 
Dopo una ventina di minuti decisi di alzarmi e la terra sotto ai miei piedi iniziò a girare, mi tenetti la testa con le mani e cercai di riprendermi, avevo bisogno di una doccia, solo così mi sarebbe passata quella sensazione di malessere che mi aveva colpito appena sveglio, avevo lo stomaco sotto sopra e avevo voglia di rimettere, ma non ci riuscii; una volta nudo mi infilai sotto la doccia e mi rilassai, stavo meglio, molto meglio, ma avevo una strana sensazione, c'era qualcosa che non ricordavo, ma cosa? Avevo ansia, un ansia incredibile. Un ricordo mi passò per la testa, una figura alta, magra e con i capelli ricci, quella figura era Harry, ma che era successo? Che avevo fatto con lui che non ricordavo? E quel mal di testa che era appena passato, ritornò. 
Appena finita la doccia mi asciugai e dopo aver indossato i boxer passai in camera, mi sedetti sul letto e mi poggiai le mani sulla tempia massaggiandola appena, volendo alleviare il dolore, solo quando alzai lo sguardo verso il comodino notai un foglio bianco con una scritta:

«Spero che ti sentirai meglio, scusa se sono andato via prima del tuo risveglio. Harry. Xx»

Prima del mio risveglio? Perché Harry aveva dormito con me? Nel mio letto? E perché? Quelle domande mi giravano in testa, non ricordavo, che era successo? Come avrei detto ad Harry che non ricordavo quello che era successo? Ma cosa era successo? 
Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi cercando di far passare quel mal di testa che mi stava facendo impazzire, mi girai a pancia in giù e notai che nel cuscini accanto c'era un odore famigliare, era l'odore di Harry, questo stava a significare che Harry era stato sul mio letto, allungai il braccio per prendere il telefono che era sul comodino e gli scrissi un messaggio 

-Si, grazie ora va un po' meglio, anche se ho mal di testa:(

Gli scrissi quel messaggio cercando di stare tranquillo, di non fargli capire nulla, ma la sua risposta mi fece capire che non andava tutto bene

-Mi fa piacere Louis

Quella risposta non è da lui, di solito rispondeva dolcemente, usava nomignoli e quelle faccine odiose che mi facevano però sorridere

-Harry tutto ok? 

Gli chiesi quasi con paura, avevo paura di aver fatto qualcosa di sbaglio, e mi maledissi 

-Si. 

A quella riposta le mie mani iniziarono a sudare, ero entrato in panico

-puoi venire per favore? ti devo parlare

Posai il telefono sul materasso e aspettai una sua risposta, volevo sapere cosa lo turbasse, volevo scusarmi per...per cosa dovevo scusarmi? E il mal di testa era ritornato all'azione

-Arrivo

Appena lessi la sua risposta mi alzai dal letto e mi vestii, indossai la tuta che usavo la mattina per andare a correre, la stessa che indossavo il giorno che l'ho conosciuto. 
Mi sedetti sul letto e lo aspettai nervosamente, mi stavo torturando le mani, mi mordevo il labbro inferiore quando lo sentii bussare 

«Louis sono Harry»

Appena sentii la sua voce sobbalzai, nella sua voce c'era tensione; mi alzai e andai ad aprire la porta, appena me lo ritrovai d'avanti sorrisi quasi istintivamente, ma la cosa che notai fu il suo sguardo, aveva gli occhi bassi e si stava torturando il labbro inferiore, mi spostai dalla posta e gli feci segni di entrare. 
Una volta dentro ci sedemmo sul letto, e lo guardai con aria confusa, non proferiva parola, era strano, quel ragazzo accanto a me non era Harry. 

«io...io forse dovrei chiederti scusa» 

Dissi poi all'improvviso, volevo scusarmi, non sapevo per cosa, ma se avevo fatto qualcosa di sbagliato non me la sarei perdonata, non volevo perderlo. Lui finalmente alzò gli occhi e mi investii con il verde dei suoi occhi 

«per..per cosa Lou?»

Mi chiese lui balbettando, era imbarazzato, e subito dopo abbassò gli occhi 

«se ho sbagliato..stanotte, non ricordo niente...ma ho questa sensazione, devo scusarmi con te» 

Gli sussurrai abbassando lo sguardo e mordendomi a sangue il labbro inferiore, lui si girò di scatto e mi guardò sconvolto, c'era rimasto anche male

«tu...tu non ricordi?» 

Mi chiese quasi in un sussurro, io come risposto annuii semplicemente, ma volevo sapere

«che ho fatto? Ho sbagliato qualcosa?» 

Lui scosse la testa più volta e poi sollevò la testa 

«tu...tu hai detto che...»

Lo guardai spalancando la bocca, che avevo detto, non capivo, speravo di non aver detto nulla che potesse intralciare la nostra amicizia; il mal di testa era ritornato di nuovo, mi sentivo esplodere.

«Hai detto che io...beh che ti piaccio ecco»

A quelle parole una risata nervosa mi fuoriuscii dalle labbra, che cazzo avevo fatto? Avevo confessato la mia attrazione per lui mentre ero ubriaco, e non lo ricordavo. Sentendomi ridere lui si girò verso di me e mi guardò confuso

«io non volevo Harry, scusa, ero ubriaco»

Gli dissi poi alzandomi dal letto, e mi avvicinai alla finestra che stava vicino al letto 

«non è successo nulla Lou, tranquillo, io...dimentico»

Mi disse, e io strinsi i pugni e mi morsi il labbro inferiore

«e che io Harry..provo davvero qualcosa per te, ma non ti voglio perdere come amico, quindi...fai finta di nulla»

Gli dissi per poi girarmi verso di lui e sfoggiare il più bel sorriso falso che avevo mai fatto
Lui si alzò dal letto e si avvicinò a me, mi poggiò le mani sui fianchi per poi avvolgermi tra di esse e poggiare la testa sulla mia spalla, il suo respiro contro la mia pelle sensibile del collo mi fece rabbrividire, chiusi gli occhi e lo sentii parlare

«Boo, non voglio dimenticare. Voglio solo capire, va bene?» 

Mi chiese con quella voce..quella voce..quella voce che mi fa impazzire, battere il cuore, e tremare come uno scemo. Girai il viso trovandomi a pochi centimetri dal suo, dovetti farmi forza per non premere le mie labbra sulle sue, avevo voglia di baciarlo, conoscere il suo sapore, e lasciarmi inebriare; ma fu lui che mi stupii portandomi ad aprire gli occhi sorpreso, si era mosso velocemente e aveva premuto le sue labbra sulle mie, mi lasciò un bacio veloce e poi si allontanò dandomi le spalle

«io devo andare» 

Disse con voce tremante e velocemente si avviò verso la porta da dove lo vidi scomparire chiudendosi la porta alle spalle. 
Appena rimasi solo mi dovetti sedere sul letto per non cadere a terra, le gambe mi tremavano dalla  felicità, il cuore che mi batteva veloce, e non potevo crederci, Harry mi aveva baciato, e istintivamente mi passai la mani sulle labbra sentendo ancora le sue labbra sulle mie, non potevo ancora crederci. 
Un messaggio poi mi distrasse dai miei pensieri e dallo schermo vidi il nome di Niall

-Louis alle diciannove fatti trovare pronto, è un ordine!

Iniziai a ridere immaginando la sua faccia

-e se io non vorrei uscire? 

-esci lo stesso! Se non vuoi morire :p

Mi sdraiai sul letto scuotendo la testa, quel ragazzo è un qualcosa di speciale

-ci sarò, allora alle venti d'avanti l'hotel, a dopo :p

Poggiai il telefono sul telefono e aspettai il suo messaggio, che arrivò subito dopo, aveva una macchinetta nelle mani, ne ero sicuro

-Louis! Non mi fai ridere...no ok mi fai ridere HAHAHAHAH a dopo Scimmietta

Iniziai a ridere anche io per la sua risposta poggiando nuovamente il telefono sul materasso e chiusi gli occhi, rividi Harry che poggiava le sue labbra sulle mie, un brivido mi percorse tutto il corpo e sospirai cercando di rilassarmi. 
Mi girai e guardai l'ora, erano le cinque, di già, volevo cercare Harry e quindi alzandomi decisi di sistemarmi, sarei andato da lui. 
Mentre mi stavo sistemando sentii bussare alla porta, andai alla porta e aprii, era di nuovo Harry, teneva lo sguardo basso, sembrava un cucciolo smarrito, lo invitai ad entrare, una volta dentro chiusi la porta e andai in bagno 

«Harry»

Lo chiamai dal bagno mentre mi infilavo la maglia e mi sistemavo i capelli

«si?»

Rispose, e io uscii dal bagno, mi sedetti sul letto accanto a lui e gli poggiai una mano sulla gamba, lo vidi sobbalzare

«non voglio che si rovini il nostro rapporto di amicizia, siamo stati bene in questo mese. Facciamo finta di niente, forse è meglio»

Gli dissi stringendo la mano sulla sua gamba per poi spostarla sulla sua guancia che accarezzai dolcemente; avevo davvero paura di perderlo, per me stava diventando importante, gli vidi aprire la bocca e sono sicuro che stesse per parlare ma il suono del mio telefono ci fece sussultare entrambi, lo presi e vidi il nome della mia ragazza lampeggiare sullo schermo 

«Pronto, amore» 

E la sua voce mi risuonò nella testa come sempre troppo snervante

«amore non mi crederai mai, ma le ragazze Giulie e Mary hanno deciso di fare una vacanza di una settimana e io ho proposto di venire da te» 

A quelle parole sobbalzai e mi alzai nervosamente dal letto, non ci potevo credere, non ci volevo credere, Eleanor stava venendo da me per una settimana 

«e...ehm...quando vieni?»

Gli chiesi con un tono non per niente felice, non avevo proprio voglia di averla in mezzo ai piedi, per una settimana poi 

«Amore non mi sembri contento, comunque siamo appena arrivate in aeroporto, prendiamo un taxi e arriviamo in hotel, abbiamo preso una camera lì» 

Era già arrivata? Alloggiava nel mio stesso hotel? Non ci potevo credere, questo è un incubo 

«si...si sono felice, ti...ti aspetto se arrivi prima delle sette, poi ho un impegno»

Chiusi la chiamata senza aspettare una sua risposta, sarei finito per risponderle male se avrebbe obbiettato; lanciai il telefono con violenza sul letto esclamando un 

«CAZZO!»

Harry mi stava guardando con uno sguardo interrogativo, curioso, e anche preoccupato e infatti mi chiese

«che succede?»

«Eleanor sta per arrivare in hotel, cazzo, una vacanza lontano da tutto e tutti, e lei la rovina. Non la voglio  vedere» 

Dissi con una rabbia che neanche io conoscevo di avere e tirai un pugno, non troppo forte, contro il muro, me ne pentii subito dopo per il dolore che sentii. 

«Dai Louis, ti farò divertire io, starai con me, non con lei»

Mi voleva tirare su, e questo mi fece sorridere, quel ragazzo era sempre così dolce, ma notai che nella sua voce c'era qualcosa che..tristezza, o forse gelosia, chi lo sa? Solo lui lo sa. 
Lo vidi alzarsi e si avvicinò a me, lentamente, troppo lentamente, e mi guardava negli occhi, e io lo guardavo negli occhi, il mio cuore aveva smesso di battere, o forse batteva così velocemente che neanche io potevo percepire i battiti; ora era vicino, così vicino, troppo vicino, il mio respiro si mischiava col suo, ed ecco che per la seconda volta lui premette le sue labbra sulle mie, le sue labbra morbide, io senza pensarci due volte ricambiai, fu un bacio lento, ma veloce nello stesso tempo, fu un bacio a stampo, pieno di emozioni. 
Quando si stacco sentii le mie gambe cedere, infatti mi dovetti reggere sul muro che stava alle mie spalle, stavo provando mille emozioni, sentivo una strana sensazione all'altezza dello stomaco, aprii gli occhi che avevo chiuso durante il bacio e lo guardai, quella visione mi fece sorridere, stava con la testa abbassata, aveva un colorito rosso sulle guance, e si mordeva il labbro inferiore. In questo momento non servivano parole, dovevo solo tranquillizzarlo e fargli capire che non aveva fatto nulla di sbagliato. 
Gli circondai la vita con le braccia e lo strinsi a me, lui poggiò la testa sulla mia spalla e ricambiò l'abbraccio. 
Stavamo così da più di dieci minuti e io gli accarezzavo i capelli con una mano, e lui sembrava essersi calmato, era tranquillo

«Harry» 

Gli sussurrai nell'orecchio e lo vidi rabbrividire, lui stava per rispondere quando fummo interrotti da 

«AMORE, AMORE SONO ARRIVATA, HO CHIESTO ALLA RAGAZZA SOTTO E HA DETTO CHE QUESTA è LA TUA STANZA. AMORE! APRI» 

Sentire quella voce mi fece rabbrividire, Harry si stacco da me e mi guardò

«odiabile direi» 

Disse ridacchiando appena e aprii la porta 

«Ti lascio alla tua ragazza, tra dieci minuti nella hall o ti lasciamo qua»

Poi si girò verso Eleanor e le sue parole mi lasciarono senza parole, pero mi fecero ridere di vero cuore 

«e te che ti urli? Non ti basta bussare delicatamente?»

Lo guardai sorridendogli e lui mi fece l'occhiolino, non smettevo di fissarlo fin quando non entrò in ascensore

«non mi fai entrare? Che maleducato il tuo amico» 

«devo andare, e maleducata sei tu che urli così in un hotel»

Le dissi con un tono acido, già si era presentata abbastanza male, entrai in camera lasciandola di sasso davanti la porta, mi fissava, sentivo il suo sguardo bruciarmi addosso, una volta presa la giacca mi diressi alla porta e una volta fuori la chiusi, la guardai e le sorrisi falsamente

«Louis non starai con me?»

«ho già un impegno, e poi sei venuta in vacanza per divertirti con le tue amiche» 

Le risposi arrivando davanti l'ascensore e appena si aprii le feci segno con la mano ed entrai dentro. 
 
HARRY'S POV


Che mi stava succedendo? Neanche io riuscivo a capirlo. Quella notte Louis si era dichiarato, o meglio, l'alcool lo aveva portato a dichiarare i sentimenti che provava per me, io dovevo esserne felice, invece mi sentivo strano, confuso; dopo aver raccontato a Zayn mi sentivo anche peggio:

«lo avevamo capito tutti; e tu gli hai dichiarato i tuoi sentimenti?»

Quelle parole mi avevano confuso di più. Che provavo per Louis? Mi attraeva come persona, da quando, finalmente, lo avevo conosciuto non riuscivo a stargli lontano, dovevo almeno passare dieci minuti con lui, tutti i giorni, ma ora che sapevo cosa provava per me ero spaventato. 
E poi perché lo avevo baciato? Era stata una reazione istintiva, avevo bisogno di sentire il suo sapore, volevo sapere che sapore avesse, ed era stato davvero stupendo baciarlo, il mio cuore batteva velocemente, le mani mi sudavano, e le gambe mi tremavano, provavo qualcosa per lui, questo era sicuro, ma cosa?. E poi quando si era presentata la sua ragazza in camera sua, avevo provato una strana sensazione, gelosia, si ero geloso, non posso sopportare di vederlo baciare con un'altra persona, neanche se questa è la sua ragazza. 
Ero sotto nella hall ad aspettarlo da quasi cinque minuti quando lo vidi spuntare, era solo, e mi ritrovai a sorridere, ero contento che non l'avesse portata con lui. 
Restammo in silenzio fin quando non arrivarono i ragazzi e anche Zayn e Perrie che erano già in hotel da non so quando tempo, non ero passato in camera

«ormai non ti trovo quasi mai in camera»
 
Mi disse Zayn all'orecchio con un tono malizioso, cosa che mi fece voltare verso Louis e fissarlo 

«ero andato a parlargli»

Gli risposi semplicemente continuando a fissare Louis, si notava che fosse turbato, che non era il solito ragazzo felice e senza pensieri 

«Louis, tutto bene?»

Gli chiese Zayn e lui non rispose, annui semplicemente, non potevo vederlo così, dovevo far qualcosa, infatti mi avvicinai a lui e lo presi sotto braccio 

«Dai Loulou andiamo a divertirci» 

Gli sussurrai in un orecchio per poi lasciargli un bacio sulla guancia, e finalmente lo vidi sorridere, una visione stupenda. 
Zayn e Perrie presero un taxi per stare più comodi e io e Louis andammo con Liam e Niall

«che avete ragazzi? Troppo silenziosi oggi. E poi ieri sera dove siete andati? Senza avvisare» 

Sobbalzai alle parole di Niall, ripensando a quello che era successo quella notte, ma a rispondere fu Louis

«E' arrivata la mia ragazza poco fa, ho questo, voi sapete la situazione. E per stanotte non ricordo, troppo ubriaco» 

Rispose con un tono apatico, senza sentimenti, come se Louis non era con noi, c'era il suo corpo, ma lui no, mi girai verso Niall che aveva completamente cambiato espressione, era preoccupato, arrabbiato, non riuscivo a capire, cosa sapevano che io non sapevo di Eleanor e Louis ?

«stronza, è venuta a rovinarti anche la vacanza?» 

Disse poi Liam con rabbia, non capivo, si, c'era dell'altro, ma cosa? 
Dentro la macchina per tutto il tragitto seguente ci fu silenzio, non parlò nessuno; appena arrivati da Niall l'atmosfera cambiò, Niall accese la radio, Zayn, Perrie e  Liam iniziarono a ballare, Niall preparava gli spuntini e ordinava le pizze, Louis, dov'è Louis? Mi chiesi tra me e me, mi avvicinai a Niall

«Louis dov'è?» 

«è andato fuori, a fumare una sigaretta»

Mi ritrovai a guardarlo confuso, da quando Louis fumava? Non lo avevo mai visto fumare, e pure in quest'ultimo mese avevamo passato parecchio tempo insieme, feci un cenno di testa a Niall e uscii fuori, mi avvicinai a Louis e lo guardai 

«da quando fumi?» 

Lui neanche si girò, guardava la strada, il panorama che si vedeva dal balcone di Niall era davvero bello

«da sempre che io ricordi, ma in quest'ultimo periodo non ho sentito la necessità, invece ora sì» 

Rispose lui indifferente, basta dovevo fare qualcosa, doveva riprendersi

«Louis...io...non posso vederti così, posso fare qualcosa?»

Gli chiesi torturandomi il labbro con i denti mentre aspettavo una sua risposta, finalmente si girò verso di me e mi guardò 

«abbracciami» 

Disse abbassando gli occhi,e gettando la sigaretta giù dal balcone, e io non me lo feci ripetere, lo avvolsi con le mie braccia stringendolo forte a me, quasi a stritolarlo, lo sentì sospirare e poi appoggiò la testa sul mio petto, io quasi istintivamente portai una mano sulla sua testa ed iniziai  ad accarezzare i suoi morbidi capelli

«Eleanor mi ha tradito tempo fa»

A quelle parole mi allontanai da lui e lo guardai confuso, che aveva fatto quella troia? Come si era permessa di far soffrire Louis? 

«e...e..quando?» 

Gli chiesi prendendogli il viso tra le mani per farglielo alzare e guardarlo finalmente negli occhi 

«prima di decidere di partire e mollare tutto» 

«per questo sei venuto qua?» 

Lui annui e si strinse di nuovo a me 

«io non provavo già niente per lei, i miei sentimenti erano già cambiati, capisco anche che è successo per colpa mia, però mi ha fatto male»

Lo strinsi maggiormente a me appena pronunciò quelle parole, non potevo crederci, lo aveva tradito, lo aveva fatto stare male, la odiavo già.

«non è stata colpa tua, se non si sentiva amata doveva lasciarti, non tradirti»

Lui sospirò senza rispondere, e si lasciò accarezzare i capelli; appena si tranquillizzò sciolse l'abbraccio e si allontanò

«entriamo dai, andiamo a divertirci»

Disse prendendomi per mano e trascinandomi dentro, si mise al centro della stanza e iniziò a ballare con Liam, finalmente stava sorridendo, e io andai in cucina a prendere delle birre, ne diedi una a lui e mi misi a ballare anche io. Quando arrivarono le pizze facemmo una pausa e mangiammo, finalmente la serata stava trascorrendo bene. 
Zayn e Perrie erano davvero dolci, non avevo mai visto Zayn così felice, e quella ragazza sapeva come animare la festa, e Louis si era lasciato andare, anche lui si stava divertendo con noi, Niall e Liam dicevano cose senza senso, come ogni volta, ormai mi ero abituato, stavo bene anche io, ero felice, avevo trovato degli amici meravigliosi, e forse uno di loro poteva diventare qualcosa di più. 
Lo sentii avvicinarsi a me e mi avvolse le spalle, si trovava dietro di me e mi stava abbracciando

«Grazie Harry, sai sempre tirarmi su, sei il mio salvatore, da quando ti conosco non fai altro che salvarmi» 

Mi disse in un sussurro per poi portare la testa in avanti e lasciarmi un bacio all'angolo delle labbra, io rabbrividì e sentii il cuore quasi esplodere

«di niente Loulou, io per te ci sarò sempre»

Gli risposi sincero, cercando di stare calmo e non fargli capire quello che sentivo in quel momento, poggiai le mie mani sulle sue stringendole. 
Restammo in quella posizione per un tempo indefinito, quando sentii la voce del mio migliore amico

«siete una bella coppietta, state bene insieme, restate fermi che vi faccio una foto»

Le mie guance si tinsero di rosso, Zayn prese il telefono e ci fece una foto

«fanne un'altra»

Disse Louis sorridendo e mi diede un bacio sulla guancia, e Zayn non se lo fece ripetere, ci scattò la foto e ridacchiò 

«cazzo ma state davvero bene insieme» 

Louis si allontanò da me per avvicinarsi a Zayn e gli tolse il telefono dalle mani 

«vero, stiamo bene vicini, me le mandi per favore?»

Gli chiese, e Zayn sorridendo gli chiese il numero, all'improvviso sentii suonare anche il mio di telefono, era Zayn, mi aveva mandato le foto, gli piaceva vedermi a disaggio, sapeva che mi vergognavo per poco; aprii le foto e le guardai, dovevo davvero dare ragione a loro, stavamo bene insieme.
Il resto della serata era passato bene, ci eravamo divertiti, e anche Louis, finalmente, si era divertito, poi Zayn si avvicinò a me e mi sussurrò: 

«io dormo da Perrie» 

Disse con tono malizioso, e io guardandolo negli occhi gli sorrisi

«stai attento però, non voglio diventare zio»

Gli dissi ridacchiando, lui mi guardò fulminandomi con lo sguardo e dopo avermi salutato se ne andò con Perrie; io e Louis chiamammo un taxi non volendo far uscire Liam e Niall, e andammo in Hotel, durante il tragitto non parlammo e una volta in hotel Louis mi chiese se poteva dormire con me, e io accettai, una volta in camera gli prestai una mia maglia e ci mettemmo a letto, entrambi nel mio 

«grazie di nuovo Harry, non avevo voglia di stare da solo»

Io mi strinsi ancora di più a lui e gli lasciai poggiare la testa sul mio petto 

«non mi ringraziare, per te tutto»

Gli risposi per poi lasciargli un bacio tra i capelli,lui sospirò e dopo poco si addormentò, tra le mie braccia e io lo seguii. 
 
FINE QUINTO CAPITOLO

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2387017