La Dama dell'Inverno

di LuLuXion
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La bambina che conobbe Jack Frost ***
Capitolo 2: *** Il ritorno di Pitch Black ***
Capitolo 3: *** Il ricatto di Pitch ***
Capitolo 4: *** Lo scontro ***
Capitolo 5: *** La Dama dell'Inverno ***



Capitolo 1
*** La bambina che conobbe Jack Frost ***


Christine e Nicholas Hiver, erano morti da pochi mesi, a causa di un incidente, lasciando i tre tre figli a piangere sulla loro fredda lapide.

Xavier, il più grande, era un ragazzo di circa diciotto anni: alto, pallido e con occhi e capelli neri pece. Era un ragazzo allegro e vivace, e non si lasciò scoraggiare dalla morte dei genitori.
Dopo tutto aveva due fratellini da mantenere, e per lui loro due erano il tesoro più grande.
Fece di tutto per risollevare l’animo di quelle due piccole creature, e pian piano Ciel, un ragazzino di dodici anni, identico al fratello maggiore (ma in versione ridotta), assimilò il dolore, tenendo per sé solo i ricordi più belli e i momenti felici passati con la mamma e il papà.
Luna invece non ci riusciva. Era una bambina di cinque anni, timida, pallida, con occhi neri e grandi. Al contrario dei fratelli, però, lei aveva lunghi capelli bianchi liscissimi, e la mamma le raccontava sempre che era così perché un certo Jack Frost, lo spirito dell’inverno, le aveva morso il naso appena nata. A lei piaceva questa storia.. le piacevano tutte le storie meravigliose e le leggende che Christine raccontava a lei e ai fratelli. La facevano sognare. La perdita rese Luna una bambina chiusa, silenziona e triste.

Non parlava più, non usciva con gli amichetti e non giocava coi fratelli.. rimaneva in camera sua, seduta sul letto, a fissare il nulla. Non aveva neanche più lacrime da versare.. in quella bambina non c’era altro che vuoto.

Quella sera di dicembre faceva più freddo del solito, e cominciò a nevicare nel piccolo paesino in mezzo ai monti dove la famiglia Hiver abitava.

“Xavieeeer! Andiamo a giocare con la neve??” cominciò a gridare Ciel, eccitato, e il fratello maggiore iniziò a vestirlo più pesante.

“Si, ma copriti bene! Non vorrai che Jack Frost ti morda il naso!”
A quelle parole, Luna, che era come sempre li seduta sul letto, alzò lo sguardo verso i due fratelli.
Ciel le sorrise, e Xavier le si avvicinò tendendole la mano.

“Che ne dici, Luna.. Proviamo a fare una passeggiata sotto la neve?  Magari questa volta lo incontriamo e gli diremo di salutarci la mamma e il papà da parte nostra, ti va?”

Non troppo convinta, la piccola scese dal suo letto e lasciò che il fratello la vestisse, il tutto senza mai aprire bocca, ed uscì tenendo la mano di Xavier.
I tre fratelli si ritrovarono con gli altri bambini del villaggio e iniziò una epica battaglia di palle di neve, tutti contro tutti.

Luna volle rimanere in disparte, ad osservare la scena.. Xavier la accontentò, dicendole semplicemente:

un passo alla volta, tesoro.. almeno oggi sei uscita di casa” prima di andare a giocare con gli altri.

La bambina si sedette sulla panchina della piazza, sospirò e si perse nei suoi pensieri, con lo sguardo triste che fissava distrattamente gli altri che giocavano.

“Perché non gioca questa bimba?” Domandò una voce dietro di lei che all’inizio sembrò non farci caso..
“i bambini non dovrebbero avere quei musi lunghi… dovrebbero essere allegri e giocare sempre!” continuò la voce, quasi come se parlasse tra sé e sé.

In quel momento Luna si voltò per rispondere, con un tono di voce così atono che non sembrava appartenere ad un essere umano vivente, né tantomeno a una bambina..

“La mia mamma e il mio papà sono sotto terra, signore.. non ho più voglia di divertirmi..”

“Oh, piccola.. mi dispiace… aspetta.. cosa!? Tu riesci a vedermi???”

La ragazzina iniziò a fissare il ragazzo che le stava parlando, e sembrava confusa dalla domanda di lui.
Era un ragazzo alto e magro, di circa sedici, o diciassette anni, con capelli bianchi scompigliati e occhi che sembravano contenere una tempesta di ghiaccio. Indossava una felpa blu, cristallizzata di brina in alcuni punti, dei pantaloni marroni, consumati alle caviglie, su cui erano intrecciati dei lacci, ed era completamente scalzo. Con se aveva un lungo bastone ricurvo, in parte cristallizzato.

“Beh, signore, la mia mamma diceva che io ci vedo molto bene, tanto che potrei vedere anche l’omino che sta dietro la luna.. infatti mi ha chiamato Luna..”
La voce della bambina era sempre atona, ma il ragazzo non ci fece caso, colpito invece dalle parole di lei..

“L’omino della luna hai detto??”

“si, signore.. la tua mamma non te l’ha mai raccontata la storia dell’omino dietro la luna? La mia si, e ne raccontava tante bellissime…”
Il ragazzo si sedette ora accanto a lei, porgendole un sorriso..

“Per esempio..” continuò lei, tirandosi una ciocca di capelli.. “Mi ha raccontato che Jack Frost mi ha morso il naso quando sono nata.. e io ho sempre voluto conoscerlo per chiedergli perché mordesse il naso ai bambini, non sembra una cosa carina da fare, vero?”

Il ragazzo era allibito..  guardava la bambina e cercò di dirle qualcosa, quando si avvicinò a loro un ragazzo alto e moro, Xavier.

“Luna, con chi stai parlando?”

“Con questo signore buffo!”

Xavier guardò in direzione del ragazzo col bastone, ma sembrava non accorgersi della sua presenza..
“Luna, ti sei fatta l’amico immaginario??” rise il fratello, accarezzandole i capelli argentei.. “Vieni a giocare con noi dai! Facciamo un pupazzo e poi prendiamo a palle di neve
Ciel, che ne dici?”

La bimba accennò quello che doveva essere un sorriso e scosse il capo..
“no, grazie Xavier.. rimango qui ancora un po’..”

Il ragazzo lasciò la sorella e tornò a giocare con gli altri bambini.

“Mio fratello non ci vede bene come me.. forse perché ormai è troppo grande..” si rivolse la piccola verso il ragazzo seduto accanto a lei.

“Può darsi..” rispose lui, confuso..

“comunque signore che mio fratello non vede, non mi hai detto il tuo nome.. chi sei?”
Il ragazzo sorrise, si alzò e con un balzo si librò in volo, rimanendo sospeso davanti alla bambina.

“Jack Frost!” disse con tono allegro, e con un movimento della mano fece volare un fiocco di neve sul nasino della piccola che lo fissava stupita.

Per la prima volta, dopo quasi un anno, Luna rise, e corse a giocare coi fratelli, increduli del cambiamento improvviso.
 
 
[12 ANNI DOPO...]

Luna non smise mai più di sorridere.
Ha sempre continuato a raccontare ai fratelli del suo incontro con Jack Frost, ma loro l’hanno sempre ritenuta una sua fantasia, fino a che, poco dopo non iniziò a congelare tutto ciò che le capitava sotto mano.. All’inizio era spaventata e come lei anche i due fratelli, ma alla fine ci prese gusto e cominciò ad imparare come controllarli, volendo migliorare sempre di più.
I bambini del villaggio la adoravano, per questo. Perché li faceva sempre giocare e divertire. Un po’ meno la adoravano li adulti, ritenendola bizzarra e pericolosa. Xavier e Ciel però la difesero sempre.
Luna crebbe in fretta, diventando l’anima viva del villaggio. E raccontava ai bambini le storie di sua madre, e anche di come Jack Frost l’avesse salvata dalla tristezza e le avesse regalato la capacità di rendere felici gli altri.

Perché lei era sicura di questo, pensava che da lassù, sua madre e suo padre le avessero mandato questo spiritello per farla rinascere. Era il suo eroe, solo che, da quel giorno, lei non lo rivide più.

Quella sera, i due fratelli ormai grandi, andarono a dormire presto in vista della giornata lavorativa che li aspettava. Luna invece, rimase sveglia seduta sul davanzale della sua finestra a fissare la luna, che quella sera le sembrava più grande e luminosa del solito.. Con un dito iniziò a disegnare ghirigori ghiacciati sul vetro della finestra, ma fu attirata da qualcosa che cadeva delicata dal cielo. Neve.
I grandi occhi neri della ragazza si illuminarono di gioia, e subito corse al piano di sotto ed uscì fuori da casa, per godersi la neve che pian piano imbiancava la strada..

“Jack.. lo so che sei tu..” disse tra sé e sé, finchè non lo vide.

Jack saltellava da un tetto all’altro, volteggiando come fosse tanto leggero da essere trasportato dal vento.. Luna lo seguì in silenzio, fino alla piazza dove si incontrarono per la prima volta.
Lui si posò al centro esatto della piazza, e iniziò a correre strusciando il suo bastone ricurvo sul pavimento, creando così mille frattali ghiacciati che decoravano la superficie della piazza.

“Meraviglioso, Jack! Sapevo che saresti tornato!”

Lui si interruppe, sgranando gli occhi, e si voltò verso la voce che lo chiamava..

“Tu sei..” si avvicinò alla ragazza, “sei quella bimba che riusciva a vedermi! Sei Luna! Accidenti piccola, sei cresciuta parecchio, eh?”

La ragazza sorrise.. “Non ho mai smesso di aspettarti, sai? È grazie a te se ora sono così!”

Jack sembrava non capire.. si avvicinò a lei con aria curiosa.. “Che intendi dire?”

“Da quando mi hai ridato la felicità, non ho mai smesso di sorridere, e riesco a rendere felici anche gli altri bambini del villaggio! E poi..” si interruppe, come per prendere tempo..

“oh, sono contento di averti ridato il sorriso, piccola… ehi ma cos--!!” Lo spirito della neve rimase a bocca aperta e cadde all’indietro quando vide Luna muovere una mano, creando dei fiocchi di neve che volarono verso di lui, e uno si posò sul suo naso..

“Da allora, anche io controllo il freddo, Jack.. Credo che quella volta, dodici anni fa, dentro di me ci fosse solo tanto, tanto vuoto, quindi il mio cuore ha assorbito interamente la tua magia.. non ho dubbi su questo.. e ti ringrazio..”
Lei si avvicinò a lui, sorridendo. Lui era ancora a terra, e respirava velocemente, scioccato..

“Io non.. non credevo di essere capace di una cosa simile.. vuoi dire che.. ti ho passato i miei poteri??”

“A quanto pare si..” Lei sorrise timida.

La loro conversazione fu interrotta da un’improvvisa luce colorata nel cielo. Entrambi alzarono lo sguardo verso quello spettacolo, ma mentre Luna ne fu attratta, Jack assunse uno sguardo preoccupato..

“E’ Nord.. sta radunando di nuovo noi Guardiani… Scusa Luna, ora devo andare.. Ma ti prometto che tornerò a trovarti!”

“Ti aspetterò Jack, torna presto..”

E detto ciò il giovane spirito si librò in aria e volò via seguendo quell’aurora.
Luna rimase li, in piedi a fissare il cielo, e sospirò, mentre ancora cadeva la neve.

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Capitolo 2
*** Il ritorno di Pitch Black ***


Jack arrivò al Polo Nord, al palazzo di Babbo Natale, entrando nella sala del Globo e riprese fiato.
Dentolina, Calmoniglio e Sandman erano già arrivati..

“Jack! Sei qui anche tu!” Disse le fata, correndo ad abbracciare il ragazzo.

“E’ da un po’ che non ci si vede.. Non crederete mai a cosa mi è accaduto! Ricordate la bambina che mi ha visto? Quella di cui vi ho parlato dodici anni fa! L’ho rincontrata e.. non ci crederete.. io le ho passato i miei poteri!! È incredibile, vero!? Eppure è successo! Lei.. lei controllava il ghiaccio.. e  rendeva felici i bambini.. ed era.. così.. così.. bella..”

Jack parlò a raffica, gesticolando e andando su e giù per la sala, euforico, ma venne fermato da Calmoniglio che lo bloccò.

“Ehi, cubetto di ghiaccio, frena un po’! stai parlando troppo veloce! Sono contento che tu ti sia fatto l’amichetta, ma adesso abbiamo problemi più importanti..”

“Senti, canguro, intanto non mi sono fatto ‘l’amichetta’! e poi almeno io ogni tanto faccio qualcosa di sensazonale!”

“Si, come nel ’68? Mi hai ghiacciato tutte le uova.. davvero sensazionale!”

Dentolina si intromise tra i due, che si guardavano fissi negli occhi con aria di sfida..
“Ragazzi volete finirla?? Jack, è meraviglioso quello che ti è capitato, ma Manny ci ha mandato un nuovo messaggio..”

“E’ successo qualcosa?” Chiese il ragazzo, preoccupato

“Jack! Finalmente!” Nord uscì dal suo ufficio, e abbracciò forte lo spirito del ghiaccio, ridendo di gusto..
“Manny ha mandato messaggio!” Continuò Babbo Natale, col suo spiccato accento russo, diventando più cupo in viso..
“A quanto pare, Pitch sta riacquistando sue forze.. Dobbiamo fermarlo, prima che combini qualche guaio!”

I Guardiani sobbalzarono, spaventati..

“Pitch Black?? Di nuovo? È la terza volta che torna.. cosa vorrà ancora?” Disse il coniglio di Pasqua, facendo roteare il suo boomerang tra le mani.

“Non so, dobbiamo trovare lui, e fermarlo prima che faccia del male a bambini..”
I guardiani continuarono a parlottare fra loro, preoccupati.. tutti tranne Jack, che fissava l’ombra proiettata da Manny, l’uomo della luna, sul pavimento della sala..

“Cosa vuoi ancora, Pitch?” sussurrò, con rabbia.
 
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Il sole ancora non era sorto, ma Xavier e Ciel erano già in piedi, e silenziosi entrarono nella stanza di Luna.
La trovarono sveglia, sorridente, seduta sul davanzale a fissare la neve che ormai aveva imbiancato tutto.

“E’ ora, ragazzi?”

I due, malinconici, abbracciarono forte la sorella, e a stento trattennero le lacrime..

“Mi raccomando, Luna.. fai attenzione mentre noi saremo via.. Questo lavoro è l’occasione più grande che ci sia capitata, anche se ci porta così lontani.. sei proprio sicura che non vuoi venire con noi?”

Chiese Xavier, con un ultimo tentativo di convincere Luna a seguirli in città, dove avrebbero soggiornato per un ottimo lavoro che avevano trovato. Ma lei preferiva rimanere li, nella casa dov’era cresciuta, dove aveva passato i pochi momenti coi genitori, dove aveva tutti i ricordi più belli. Non voleva, poi, abbandonare i bambini del villaggio. Era troppo affezionata a loro. E in qualche modo se la sarebbe cavata per le spese, lavorando qua e la come baby sitter, o facendo le pulizie, o cucinando..

La ragazza scosse il capo prima di rispondere al fratello..

“No, voglio rimanere qui, i bambini hanno bisogno di me.. ma tranquilli, starò bene! Promettete di scrivermi spesso!”

“Certo! E verremo a trovarti ogni volta che ne avremo l’occasione!" Rispose Ciel, non volendo sciogliere quell’abbraccio.
 
Luna accompagnò i fratelli fuori casa, dove li aspettava un pullman con altri ragazzi che partivano per la città.. Li salutò affettuosamente e li seguì con lo sguardo, finchè non sparirono del tutto.
Per la prima volta dopo dodici anni, Luna pianse, chiudendosi in camera sua, rannicchiata sul letto.
L’unica cosa che riuscì a dire fu:

“Jack torna presto, almeno tu..”

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“Oh, cos’abbiamo qui?”

Una voce cupa e profonda proveniva dalle ombre della casa. Luna scattò in piedi, terrorizzata

“Chi c’è?? Chi sei?”

Domandò, con voce tremante. Una figura le si parò davanti. Un uomo completamente nero, con occhi argentei e minacciosi

“Sono il tuo peggiore incubo, cara..”

L’uomo nero lanciò contro la ragazza delle saette di sabbia nera, ma lei istintivamente, le congelò.

“oh oh! Allora è vero.. tu sei la ragazza con i poteri di Jack Frost! Molto bene..” Disse lui, concludendo con una risata che fece raggelare il sangue a Luna.

“che vuoi da me??”

“Perché non vieni con me, bambina? Mi farai un po’ di compagnia e.. presto rivedrai il tuo caro Jack!” ancora una risata.

Quell’essere oscuro cominciò ad attaccare la ragazza, che continuò a difendersi, congelando la sabbia nera che le veniva scagliata contro.
Ma era sempre più stanca, non aveva mai usato i suoi poteri così.. Li usava solo per giocare coi bambini, e mai aveva lottato con qualcuno. Era spaventata e si lasciò prendere dal panico. La sabbia nera avvolse Luna, e l’uomo nero la trascinò con sé nell’ombra.

“Ora a noi, guardiani..” disse la voce cupa dell’uomo, prima che il silenzio regnasse sovrano nella casa buia.
 
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Jack arrivò nella piazza del villaggio di Luna alle prime luci dell’alba. Voleva metterla in guardia riguardo Pitch, e soprattutto voleva rivederla.
Ancora era incredulo sul fatto che le avesse trasmesso non solo la sua allegria, ma anche il suo controllo del gelo.
Attese l’arrivo della ragazza a lungo. Rimase lì una giornata intera, osservando i passanti e la vita del villaggio, ma di Luna nessuna traccia.

“Luna non è proprio uscita di casa oggi, che strano..”

“Andiamo a bussare a casa sua!”

Jack ascoltò la conversazione di un gruppo di bambini, e si illuminò. Li seguì fino a casa della ragazza e si preoccupò subito, perché loro bussavano, ma nessuno rispondeva.
Si librò in aria, arrivando alla finestra aperta al piano superiore ed entrò.
Regnava il più totale silenzio

“Luna? Luna sono io! Jack! Dove sei? Oh.. cos’è questa?”

Jack aveva inavvertitamente calpestato qualcosa sul pavimento della camera della ragazza, qualcosa che gli ricordò polvere, o sabbia.. si abbassò per vedere di cosa si trattasse e rimase scioccato:

"Sabbia nera?? Oh no! Pitch!!”

Si rialzò di scatto, correndo di qua e di la per la casa, perlustrando qualsiasi anfratto delle stanze, sempre più agitato..

“Luna! Luna dove sei??”

Quando si rassegnò, crollò sul pavimento, premendosi le tempie..

“L’ha presa… Pitch ha preso Luna…. Devo trovarla!”

Veloce come il vento, schizzò fuori dalla finestra da cui era entrato, dirigendosi nuovamente al Polo, per cercare l’aiuto dei guardiani.
Al villaggio cominciò una forte tempesta di neve.
 

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Capitolo 3
*** Il ricatto di Pitch ***


I guardiani setacciarono l’intero pianeta, alla ricerca del nascondiglio di Pitch..
Jack era agitatissimo: volava di qua e di la senza una meta.. e alla fine cedette. Si lasciò cadere a terra, in una radura, e gridò per la rabbia.

“Jack, ti prego, calmati.. così farai solo il gioco di Pitch.. vuole indebolirti, renderti vulnerabile.. non permetterglielo! troveremo la tua amica Luna..”

Dentolina abbracciò forte l’amico che, forse per la prima volta in tutta la sua vita, si lasciò andare ad un pianto liberatorio..

“E’ colpa mia se l’ha presa.. sapeva di sicuro che lei può vedermi, e la sta usando per arrivare a me, a noi.. non gli permetterò di farle del male.. o sarà l’ultima cosa che farà in vita sua..” disse, lo spirito del gelo, stretto nell’abbraccio di Dentolina.

Vennero raggiunti da Nord e Sandman..

“Trovato niente ragazzi?” chiese speranzosa la fatina del dentino.

Sandman negò con un cenno del capo, e sguardo abbattuto..

“Niente di niente, non sembra esserci traccia di Pitch e di suo nascondiglio.. mi spiace, Jack..”

Il ragazzo si asciugò le lacrime e si alzò di scatto, determinato a farla pagare all’uomo nero.

“Non dobbiamo arrenderci, dobbiamo tentare ancora!”

Fu in quel momento che, dalle sue tane, saltò fuori Calmoniglio, sorridente

“Ragazzi, buone notizie! Credo di averlo trovato! Andiamo! ‘allacciatevi’”

Disse, enfatizzando l’ultima parola e osservando Nord con un sorrisetto sarcastico. Prima che gli altri potessero aprire bocca, Il coniglietto di Pasqua batté la zampa a terra due volte, e una voragine si aprì sotto i guardiani che scivolarono nelle gallerie. Sbucarono fuori in una stanza da letto, buia e ricoperta di sabbia nera.

“Ma.. ma questa..”

Jack si guardava intorno, stupito.. Si affacciò alla finestra, e notò che una strana calma si sentiva per il paese: nessun bambino giocava, le finestre e le porte delle case erano sbarrate, le strade erano deserte..
“La paura.. ha iniziato a diffondersi..” affermò, preoccupato.

“Eccola qui.. l’entrata del nascondiglio di Pitch..”
Calmoniglio sollevò il bordo delle coperte del letto, sotto al quale vi era un buco nero che scendeva in profondità nelle viscere della terra.

“Come ho fatto a non pensarci subito..” disse Jack, picchiandosi una manata in fronte..
“Questa è la camera da letto di Luna, ragazzi!”

I guardiani osservarono allibiti l’amico. Il primo a parlare fu Nord

“Ma certo!! Era così ovvio! quale posto migliore per nascondersi se non.. il più ovvio?” il vecchio rise, e posò una mano sulla spalla a Jack, che sorrise al vecchio omone.
“Troveremo tua amichetta Jack, e fermeremo Pitch prima che possa fare altri guai..”
 
“Cos’è che vorreste fare voi??”
La voce cupa e agghiacciante di Pitch sembrò invadere l’aria e i cinque guardiani si misero subito in posizione d’attacco.
“Credevate davvero.. insomma.. pensavate che vi lasciassi entrare così facilmente nel mio regno?”
L’uomo nero rise di gusto.
“Oh, no di certo.. Volevo solo riunirvi tutti qui! Mi siete mancati, sapete? Soprattutto tu, Jack!”

Pitch osservò con sguardo di odio il ragazzo, che subito si mise in guardia puntando il bastone contro il nemico.

“Che cos’hai fatto a Luna?? Dove l’hai portata??”

“Oh calmati ghiacciolo! Quanta fretta! La tua amichetta sta bene, sta facendo compagnia ai miei incubi..”

“Maledetto, lasciala andare o io ti..!”

“O tu cosa, Jack? Mi fai fuori? Ti sporcheresti così le mani? Ah, sappi questo ‘Jackie’ caro.. se tu ferisci me, i miei incubi potrebbero accidentalmente ferire la tua preziosa Luna..”

Jack si bloccò all’istante e sgranò gli occhi.

“Oh no…” Dentolina volò vicino al ragazzo, gli posò una mano sulla spalla e lui si lasciò caedere in ginocchio a terra..

“Ora basta, Pitch.. I tuoi trucchi ci hanno stancato, veditela con me!” Calmoniglio si lanciò contro il nemico con i suoi boomerang, ma questo sparì nell’ombra lasciando solo l’eco di una risata e poche parole:

“Se vuoi riavere Luna, Jack.. voglio te, in cambio.. pensaci, hai tempo fino a domani!”

La voce sparì e i cinque guardiani rimasero soli nella stanza.
 
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“Che cosa facciamo ora?” domandò Calmoniglio, mentre rinfoderava le sue armi.

“Cosa vuoi che facciamo.. mi consegnerò a Pitch.. non posso lasciare quella ragazza nelle sue mani.. se è li, è solo colpa mia….” Sospirò.. “sono solo capace a rovinare le cose, anche questa volta..”

Jack era frustrato, tanto da tirare un pugno al muro che si ghiacciò e si crepò all’istante.
La fatina del dentino abbracciò l’amico, rimanendo in silenzio.

“Ma sei impazzito, Jack? Se ti consegni a Pitch, ti farà fuori senz’altro! E non possiamo perderti proprio ora che lui è tornato! Dobbiamo essere uniti per sconfiggerlo, tutti e cinque!”

“Calmoniglio ha ragione!” aggiunse Nord, con tono determinato.
“Jack, se noi perdiamo te, non avremo speranze di sconfiggere Pitch.. e bambini saranno tutti in pericolo..”
Babbo Natale continuò il suo discorso, mentre si avvicinava alla finestra.. “Hai visto cosa sta succedendo con tuoi occhi.. Pitch ha iniziato a diffondere paura nel mondo.. ci servi vivo, Jack.. troveremo un altro modo di riprendere tua Luna!”

Jack sorrise, ma con un sorriso amaro, pieno di tristezza.
“Se libero Luna, avrete lei ad aiutarvi.. Non posso permettere che Pitch le faccia del male.. che guardiano sarei, se la lasciassi nelle sue mani?”

“Jack, e non pensi agli altri bambini? Chi porterà loro gioia, e divertimento, se tu muori?”

“Lei.. ne è capace.. l’ho vista coi miei occhi..”

I cinque rimasero per un istante in silenzio. Sembrava che Jack si fosse in qualche modo arreso. Il primo a parlare fu Calmoniglio che, con durezza, ammonì lo spirito dell’inverno.

“Questo non è da te, cubetto di Ghiaccio. Ti sei arreso così presto? Senza neanche combattere?”

“E sentiamo, cosa proponi di fare, Canguro?”  

“Combatti!! Andiamo nella tana di Pitch e riprendiamoci la ragazza! E poi metteremo fine alle sue brame di potere, definitivamente!”

Il coniglio tese la zampa verso il ragazzo, che ancora era in ginocchio a terra. Jack esitò un attimo, per poi finalmente sorridere e afferrarla.
Jack Frost aveva di nuovo quella tipica luce nei suoi occhi, era determinato. Avrebbe liberato Luna e sconfitto Pitch Black, una volta per tutte.

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Capitolo 4
*** Lo scontro ***


Note di Lulu: Salve :D grazie mille a tutti coloro che hanno leto e seguito la storia fin qui! Lo so, non è un granchè, è nata dal mio cervellino bacato >w<
Cooomnque.. il prossimo sarà probabilmente l'ultimo capitolo! Intanto vi lascio a questo! Un bacio!

Lulu


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Luna era spaventata. Era sola, in una gabbia e al buio. Aveva i polsi incatenati. Non sapeva dove fosse, ne perché fosse li.
Pensava ai suoi fratelli, che probabilmente non avrebbe più rivisto. Pensava ai bambini del villaggio che le erano così cari, e che ora erano in pericolo.

Pensava a Jack, e in quel momento avrebbe tanto voluto che il suo eroe venisse a salvarla. Ormai lo sentiva vicino a sé, lo sentiva in qualche modo suo.. lei poteva vederlo, avevano lo stesso potere, lui le aveva ridato il sorriso e anche di più, le aveva dato la capacità di portare felicità agli altri.

La ragazza cercò di immaginare perché l’uomo nero l’avesse rapita, finchè non ricordò ciò che le disse:

“tu sei la ragazza con i poteri di Jack Frost..”

Luna sgranò gli occhi e sentì una stretta al cuore.. Possibile che quell’essere oscuro la stesse usando per arrivare a Jack? Cosa voleva da lui? Gli avrebbe fatto del male?
Senza che se ne accorgesse, le lacrime iniziarono a bagnarle il viso. Si rannicchiò in un angolo e pianse, ancor più spavenata.

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“Oh, quale dolce suono è questo? Il pianto disperato di una fanciulla? Ti sono forse mancato?”

L’uomo nero apparve dall’ombra, vicino alla gabbia di Luna.  Le si avvicinò con un sorriso sadico stampato sulle labbra.
La ragazza si spinse il più possibile nell’angolo, per allontanarsi da Pitch.

“Che.. che vuoi da me? Voglio andare a casa.. lasciami andare, ti prego..”

“Oh, povera piccola. Le manca casa, eh? Mi spiace, cara ma ho ancora bisogno di te!”

Pitch sparì, mentre la sua voce ancora rimbombava nella stanza.

“Vedi, sembra che il nostro amichetto Jack Frost sia i qualche modo.. attratto da te e..”

Luna sentì una stretta al cuore e interruppe l’uomo nero, urlando: “Che cosa vuoi da lui?? Lascialo stare! Che ti ha fatto di male?”
Pitch riapparì esattamente dietro di Luna, che si scansò spaventata.

“Beh.. diciamo che ho un piccolo conto in sospeso col tuo amichetto! Per colpa sua sono rimasto confinato qua sotto per anni! Ma ora basta. Ora ho riacquistato le mie forze, e i miei incubi sono più forti che mai! Stavolta metterò fine a questa storia.. I Guardiani non potranno niente Jack Frost la pagherà, e sarò io a divertirmi!”

“Ne sei proprio sicuro Pitch??”
L’uomo nero si girò di scatto, sorpreso da quella voce inaspettata.
I cinque guardiani erano tutti li, all’ingresso della sua tana. Luna si sporse più che potè, e un sorriso dolce le illuminò il viso.

“Jack, è lei la tua amica? Tiriamola fuori!”
Dentolina indicò l’angolo dove si trovava la ragazza e lo spirito dell’inverno si lanciò contro la gabbia, ma dovette fermarsi di colpo: Pitch fece apparire un muro di spuntoni di sabbia nera, che circondavano interamente la prigione di Luna. Jack si arrestò ma le punte lo ferirono di striscio su un braccio e per poco non perse la stretta sul suo bastone.
I guardiani raggiunsero Jack, e Calmoniglio lanciò i suoi boomerang contro Pitch, ma questo era sparito nell’ombra.
La sabbia nera cominciò ad avvolgere la gabbia della ragazza e poco dopo svanì.
Luna era sparita.
Jack si aggrappò alle sbarre e si guardava intorno alla ricerca della ragazza. Gli altri erano in posizione d’attacco, in attesa che l’uomo nero riapparisse dalle tenebre.
Quando Pitch uscì allo scoperto, su una sporgenza, aveva Luna con sé, e le puntava al collo uno degli spuntoni di ghiaccio.

“Allora, Frost! Che hai deciso? Se vuoi salvarla, metti giù il bastone e vieni avanti! E voi altri guardiani non muovete un passo, o potrei accidentalmente trafiggerla, chiaro?”

I cinque erano immobili, non sapevano che fare.
Ci fu un lungo momento di esitazione, finchè Pitch non parlò, spazientito, avvicinando la punta di sabbia nera al collo della ragazza

“Allora?? Sto aspettando!”

Jack non ci pensò due volte. Si avvicinò all’uomo nero, lasciando cadere il bastone poco lontano dai guardiani.

“Lei non c’entra nulla, Pitch, lasciala andare. È me che vuoi, no?”

Pitch sorrise, un sorriso sadico e agghiacciante.

“E va bene, Frost.. come vuoi tu..”

D’improvviso lasciò la presa sulla ragazza, che cadde nel vuoto urlando.
Fu un attimo. I guardiani scattarono. Sandman afferrò Luna al volo, aiutandosi con la sabbia dorata e la portò al sicuro, in un angolo riparato dallo scontro; Calmoniglio lanciò le sue “uova-bombe” contro Pitch per distrarlo e Dentolina si lanciò all’attacco.
Nord afferrò il bastone di Jack e glielo lanciò. Il ragazzo lo afferrò al volo e si librò in aria, atterrando di fronte all’uomo nero e iniziando a combattere al fianco degli altri.
I guardiani combattevano contro gli incubi di Pitch, ma Jack si concentrò sull’uomo nero in persona.

Il duello era fra loro due.

Il guardiano del divertimento si muoveva quasi per istinto, colpendo l’altro con i suoi poteri; Pitch si difendeva cercando di colpirlo con la sabbia nera. Erano di pari livello, nessuno dei due prevaleva sull’altro.

Luna osservava la sfida da dietro l’angolo e non perdeva mai d’occhio Jack.
All’improvviso Pitch riuscì a colpirlo, nello stesso punto dove si era ferito al braccio. Jack cadde a terra e gemette di dolore per il colpo.
La ragazza scattò d’istinto e corse al suo fianco, aiutandolo ad alzarsi.

“mmm… Luna, scappa.. torna al riparo!”

“No! Posso aiutarti! In due riusciremo a batterlo, fidati di me!”

“ma..-”
Jack non riuscì a finire di parlare, che l’uomo nero apparve proprio davanti a loro sorridendo maliziosamente

“Basta chiacchiere voi due!”

Li attaccò ed entrambi si difesero con il loro potere.
Luna iniziò a combattere al fianco del guardiano, nonostante lui le ripetesse più volte di allontanarsi.
Jack non potè fare a meno di notare come fossero perfettamente sincronizzati negli attacchi, come se fossero una cosa sola.

Come se in qualche modo si appartenessero, se fossero legati.

Pitch cominciava ad essere in difficoltà: sebbene fosse tornato in forze, non era al massimo della sua efficienza, e anche i suoi incubi cominciavano ad avere la peggio.
Sparì nell’ombra, lasciando soli i guardiani che ripresero fiato.

“è andato via.. ma non abbassiamo la guardia.. potrebbe tornare da un momento all’altro..”

Disse Calmoniglio, tenendo stretti nelle sue zampe i boomerang.

Jack si strinse il braccio ferito e Luna sembrò preoccuparsi.

“Oh Jack, sei ferito! E’ tutta colpa mia.. è per venire a salvare me che ti sei fatto male..”

Il ragazzo sorrise:
“Ma che dici, Luna! Mica potevo lasciarti nelle mani di Pitch! E poi è solo un graffietto, Non preoccuparti! L’importante è che tu sia salva..”

Senza neanche accorgersene lui le accarezzò la guancia, ed entrambi arrossirono di botto.

“Scusami..” mormorò lui, con voce timida.

Lei esitò un attimo. Poi si buttò tra le sue braccia e lo strinse forte a sé,  prima di donargli un bacio leggero e morbido sulle labbra.
Jack sgranò gli occhi e le se guance pallide si colorarono di rosso ancora una volta.

“Questo è quello che provo per te Jack.. mi hai salvato più di una volta.. sei il mio eroe..”

Gli altri guardiani osservavano la scena, divertiti.

“Ehi, piccioncini, cosa delle parole ‘non abbassiamo la guardia’ non vi è chiaro?”

Intervenne Calmoniglio. Sandy e Nord intanto ridevano sotto i baffi, mentre Dentolina li riprendeva:

“Non c’è niente da ridere! Smettetela! Sono così teneri!”

Jack e Luna risero, sempre più rossi in viso, e poi si guardarono negli occhi.

Le iridi di ghiaccio di lui si persero in quelle nere e profonde di lei.

E avrebbe voluto rimanere così, anche per sempre… ma riapparve Pitch.

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Capitolo 5
*** La Dama dell'Inverno ***


Note di Lulu: Ebbene, questo è l'ultimo capitolo!! Grazie mille a chi ha seguito la mia storia e a chi l'ha recensita!! :* Vi ringrazio di cuore!
E sper che questo ultimo capitolo vi piaccia!!
Un bacio! 
Lulu

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[Jack e Luna risero, sempre più rossi in viso, e poi si guardarono negli occhi.
Le iridi di ghiaccio di lui si persero in quelle nere e profonde di lei.
E avrebbe voluto rimanere così, anche per sempre… ma riapparve Pitch...]

“Che scena commovente… dico sul serio, quasi quasi mi preparo dei pop corn e me la gusto con calma!”

Pitch rideva, mentre Jack stringeva a sé Luna, per proteggerla. Tutti erano pronti a difendersi.

“Adesso basta però.. facciamola finita!”

L’uomo nero scagliò un esercito di incubi contro i guardiani, determinato a distruggerli. Loro continuarono a difendersi con tutte le loro forze, circondati da quei mostri di sabbia nera. Si guardavano le spalle a vicenda e combattevano come una squadra.

Jack teneva Luna stretta tra le sue braccia, quasi a farle da scudo, e continuava comunque a combattere. La trascinava con se fino a raggiungere un angolo riparato.

“Ti prego Luna, aspetta qui! Prima lo finiamo e meglio sarà per tutti!”

Queste le parole di Jack prima di lanciarsi nuovamente nella battaglia con gli altri. La ragazza non ebbe il tempo di rispondergli. Nascosta dietro a una roccia, osservava il combattimento, mentre si torturava una ciocca di capelli per l’ansia.

“Vi prego.. dovete vincere..” sussurrò.

I guardiani si spostavano rapidi da una parte all’altra della tana di Pitch, e quest’ultimo, dall’alto, controllava i suoi incubi e si riparava dagli attacchi dei cinque.
A un certo punto Sandman lo afferrò con le sue fruste e lo stordì momentaneamente, facendolo sbattere contro una parete di roccia. Questo bastò per fargli perdere il controllo sugli incubi che si arrestarono.
I guardiani lo circondarono e Jack gli puntò contro il bastone.

“Ora basta Pitch, finiamola qui!”

L’uomo nero sollevò la testa e sorrise maliziosamente. Sparì davanti agli occhi dei cinque che cominciarono a guardarsi intorno preoccupati..

“Dov’è finito?? Non lo vedo più!”
Iniziò Dentolina, volando qua e la, alla ricerca dell’uomo nero

“è qui, me lo sento.. si sta preparando ad attaccare.. fate attenzione tutti!”
Affermò Calmoniglio, pronto a lanciare i suoi boomerang.

Jack camminava a ritroso, avvicinandosi a Luna senza però dare le spalle al campo di battaglia.
La ragazza tratteneva il respiro per la paura e si guardava freneticamente intorno.. finchè non lo vide.

“Jack!! Attento!!”

Pitch riapparve rapidamente alle spalle di Jack, e prima che il guardiano potesse fare qualcosa, lo afferrò per il braccio ferito. Jack urlò di dolore e lasciò cadere il bastone, Pitch con un calcio lo spinse lontano, e scaraventò Jack contro una parete. Il ragazzo cadde a terra, stordito. Gli altri gli corsero in contro e Sandy recuperò il bastone con le sue fruste di sabbia dorata.

Pitch fu più veloce e si parò davanti allo spirito dell’inverno.

Quello che successe fu così rapido che nessuno se ne rese conto subito.

Pitch fece apparire delle frecce di sabbia nera e le scagliò contro Jack. Il ragazzo, stordito, non ebbe la forza di alzarsi e si limitò a ripararsi il viso con le braccia.
Gli altri non furono abbastanza rapidi a raggiungere l’uomo nero.

Si sentì Luna urlare un secco e agghiacciante “NO!”

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Istanti di silenzio.

Jack riaprì gli occhi, sorpreso di non  essere stato colpito.

Ciò che si trovò davanti lo ferì più di mille frecce.

Pitch era immobile, quasi confuso.. gli altri ammutoliti.

Luna era davanti a lui, si era lanciata contro le frecce e aveva fatto di se stessa uno scudo per proteggere Jack. La ragazza, trafitta a morte, sanguinante, si accasciò a terra con un lamento.

Jack sentì una fitta al petto e si lanciò su di lei, incapace di dire qualsiasi cosa, anche di urlare.. la prese fra le braccia e pianse in silenzio..

La ragazza sorrideva..

“Grazie per avermi dato tanto… Jack Frost…”

Luna chiuse gli occhi. Divenne immobile e fredda.

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Lo sguardo che Jack rivolgeva verso Pitch avrebbe terrorizzato chiunque, l’uomo nero stesso ne ebbe paura e indietreggiò, ma venne bloccato da Nord, che lo trattenne con le sue possenti braccia.
Sandy si avvicinò a Jack e gli porse il suo Bastone; Dentolina e Jack si scambiarono un occhiata rapida, lei capì e prese il corpo inerme di Luna, portandolo fuori dalla tana.
Calmoniglio posò una zampa sulla spalla di Jack

“Sono con te, amico..” Gli sussurrò.

I quattro guardiani si scagliarono contro Pitch, senza dargli tempo di controbattere. Jack era furioso, e si sfogò contro il suo nemico con tutta la forza che aveva.
Ormai Pitch era egli stesso sconvolto e terrorizzato, e andò nel panico. Tanto che ancora una volta, i suoi incubi si rivoltarono contro di lui, fiutando la sua paura..
Jack, con un sorriso amaro, gli disse

“Stavolta è per sempre, Pitch.. Non ti voglio vedere mai più”

Gli incubi afferrarono Pitch dalle caviglie e lo trascinarono nella terra. L’uomo nero cercava con tutte le forze di aggrapparsi alla terra e salvarsi, ma non ci fu modo. Venne risucchiato nella sua stessa oscurità, una volta per tutte.

Jack, Nord, Calmoniglio e Sandman, osservavano sollevati il punto in cui Pitch era scomparso.. stavolta era finita. Lo avevano battuto.

Poi, all’improvviso, Jack crollò a terra, in ginocchio, e cominciò a piangere disperatamente.

La sua Luna non c’era più. Aveva dato la vita per lui. Non era riuscito a proteggerla.

Con quel bacio, poco prima, lo aveva reso il più felice del mondo. Ma ora lei era svanita, come un bel sogno quando ci si deve svegliare.

Si sentì mancare l’aria e sbattè i pugni a terra..

Gli altri lo lasciarono sfogare, in silenzio.

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“Jack, vieni.. andiamo via di qui.. Devi salutare la tua Luna ora..”

Nord e Calmoniglio tenevano Lo spirito dell’inverno e lo aiutavano a camminare: era esausto per lo scontro, era ferito ed era distrutto per Luna.
I quattro raggiunsero Dentolina, nella piazzetta del villaggio. La fatina aveva ripulito Luna dal sangue e l’aveva adagiata su un letto di neve, circondata da candele e fiori bianchi.
La fata del dentino aveva chiamato i bambini, che conoscevano e amavano Luna. Questi si radunarono li intorno, tenendosi per mano.

Jack si inginocchiò accanto a lei, e le accarezzava i capelli.. Rimasero tutti in silenzio.

Un pallido raggio di luna illuminò il viso della giovane senza vita. Il guardiano dell’inverno sgranò gli occhi, e si voltò di scatto verso il cielo. Gli altri lo imitarono, sorpresi..

“Manny.. cosa succede?” Domandò Nord all’uomo nella luna.

“Guardate!” Urlò uno dei bambini, indicando Luna.

La pelle della ragazza, senza più ferite, sembrava brillare alla luce lunare, come la neve appena caduta. I suoi capelli candidi divennero lunghissimi. La camicia da notte bianca che indossava, lunga fino a terra, scollata e con maniche a sbuffo, si cristallizzò di brina.
Lentamente Luna riaprì gli occhi: sebbene le iridi fossero ancora nere e profonde, erano ora screziate d’azzurro.
La giovane respirò forte, come se avesse trattenuto il fiato finora. Si tirò su di scatto e si guardò intorno..

“cosa…”

SI voltò e vide Jack.. il suo Jack.. e gli saltò al collo stringendolo forte.
Jack era allibito. Non riuscì a parlare, sgranò gli occhi e con un sorriso radioso abbracciò forte la sua amata Luna.

“Sei.. sei viva! L’uomo nella luna ti ha scelta! Sei qui!!”

“Manny deve averti scelta per tuo sacrificio, e per grande amore che provi per bambini e soprattutto per nostro Jack! Sei una di noi, Luna!” Disse allegramente Nord. Tutti esultarono, e Sandy fece scoppiare un fuoco d’artificio dorato e la sabbia dorata iniziò a volteggiare nell’aria, illuminando la piazza..

Jack e Luna ridevano felici, e si guardavano negli occhi, finchè lui non le afferrò il viso delicatamente e le lasciò un timido bacio sulle labbra.
Uno dei bambini si avvicinò alla ragazza, sorridendo

“Luna? Luna adesso sei uno spirito come Jack Frost e gli altri di cui ci raccontavi sempre?”

I guardiani sorrisero, e la ragazza annuì, accarezzando i capelli del piccolo.

Jack, con uno sguardo fiero e felice, rispose al bambino..  “Si, piccolo! Da oggi Luna è la mia dama d’inverno!”

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Xavier e Ciel avevano ricevuto la notizia della morte di Luna.
Gli abitanti del villaggio raccontarono che probabilmente era stata rapita da un malintenzionato, o attaccata da una bestia.

Ma i bambini no, loro sostenevano che Luna si era battuta contro l’uomo nero, che si era sacrificata perché era innamorata di Jack Frost e che ora era uno spirito dell’inverno e uno dei Guardiani dell’infanzia.

I due fratelli erano seduti su quella panchina della piazza, dove anni fa la Luna di soli cinque anni disse di aver incontrato Jack Frost.

“Se è vero, Luna.. Se è vero che ora sei uno spirito.. dacci un segno.. uno qualsiasi.. ti prego..” Disse Xavier, stringendo i pugni.. Ciel a stento tratteneva le lacrime, e fissava il pavimento.

Fu attirato da qualcosa di insolito.. un ghirigoro di ghiaccio che pian piano si disegnava sul terreno..
Gli si illuminò il viso e attirò l’attenzione del fratello maggiore.

“Guarda Xavier!! Quei disegni di ghiaccio… proprio come quelli che sapeva fare Luna!”

I due fratelli seguirono la scia di Ghiaccio fino ad arrivare di fronte alla loro vecchia casa.

Alzarono lo sguardo e la videro.

Era splendida, la loro Luna. Sembrava brillare come un cristallo di ghiaccio.

Stava seduta sul tetto e dondolava le gambe allegramente. Accanto a lei, in piedi appoggiato ad un grande bastone ricurvo, c’era il suo amato Jack.
I due spiriti dell’inverno si presero per mano e balzarono giù, atterrando delicatamente come fossero leggerissimi e trasportati dal vento.

Ciel, Xavier e Luna si guardarono per un attimo che pareva infinito, incapaci di muoversi, finchè non si abbracciarono forte.

“Allora è vero.. Sei uno spirito ora..” Iniziò Ciel, carezzando il viso della sorellina..

“Guardati, sei splendida.. uno spirito immortale ed etereo.. sei libera di volare nel vento..” Xavier teneva stretta a se la sorellina..  “Ci mancherai lo sai?”

“Ma io non vi lascerò mai! Sarò sempre la vostra piccola Luna!”

I fratelli attesero lunghi attimi prima di sciogliere quell’abbraccio..

Xavier tese una mano verso Jack, sorridente. Lui si avvicinò..

“Grazie, Jack Frost.. Luna ha sempre creduto in te, e tu l’hai resa la ragazza splendida e felice che era.. Ed ora è il nostro angelo..”

“Mi prenderò cura di lei, ve lo prometto!”

Jack e Luna si presero per mano, e si librarono in volo, trasportati via dalla brezza mattutina.

Xavier e Ciel li osservavano andare via, salunandoli calorosamente. Sapevano di non aver perso Luna, e tanto bastava, erano felici.
“Addio, sorellina.. Ora sei una splendida Dama d’inverno..”

E la neve cominciò a imbiancare le strade.
 

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