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di alz95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova vita ***
Capitolo 2: *** Prime impressioni ***



Capitolo 1
*** Nuova vita ***


If
 
 
 
 
Image and video hosting by TinyPic Se Hogwars non fosse mai esistita.
Se Il Bambino Sopravvissuto fosse solo Harry.
Se Voldemort fosse solo una brutta storia che gli raccontavano da bambini.
Se il mondo non avesse bisogno di essere salvato.
Esisterebbe comunque il magico trio?
 
 
Hermione Granger correva. Correva come se fosse la sua unica speranza di sopravvivere. Era il primo giorno di scuola del suo quarto anno e non aveva nessuna intenzione di arrivare in ritardo. La scuola si trovava vicino casa, un quarto d’ora a piedi, per questo era stata svegliata tardi dai genitori e adesso era quasi in ritardo. Intravide la scuola, nascosta dagli alberi, guardò l’orologio e decise di rallentare. Il nervosismo era lecito ma lei odiava essere nervosa, non lo era mai o per lo meno non per questioni scolastiche.
I genitori avevano deciso di trasferirsi e lei aveva accolto la notizia a braccia aperte. Non aveva nessun amico da lasciare e tantomeno un ragazzo, o dovrei dire, non lo aveva più. Aveva deciso di iniziare una nuova vita, di trovare nuovi amici e lasciarsi alle spalle la vecchia Hermione. Si era svegliata con le farfalle allo stomaco, era entusiasta e nervosa, e adesso si trovava circondata da ragazzi che si abbracciavano, ridevano, e scherzavano e nessuno faceva caso a lei, sarebbe stato un bene nella sua vecchia vita ma ormai non era più nella sua vecchia vita.
Per il suo primo giorno di scuola aveva scelto un look –come se avesse tanta scelta nel suo armadio- semplice, indossava dei jeans chiari e stetti che mettevano in risalto le gambe magre, e una canottiera verde che lei adorava. Aveva un trucco leggero e i lunghi capelli castano chiaro raccolti in una morbida coda alta con piccoli ricci disordinati che le incorniciavano il viso. Oggi poteva ammetterlo si sentiva bella e cambiata, non era più la ragazzina che cercava di essere invisibile e ormai il suo passato non importava più. Questo pensiero le fece venire un sorriso appena accennato. Si guardò intorno e tutto ciò che vide furono mattoni rossi e alberi verdi, la nuova scuola era proprio bella. Nel cortile dove si trovava c’era un laghetto con una piccola fontana al centro che sputava acqua, l’entrata principale era subito dietro ad essa. Nel momento esatto in cui decise di entrare a scuola sentì un ragazzo urlare “ATTENTIIII” e subito dopo fù letteralmente travolta da qualcuno il cui peso non era per niente indifferente. A terra sentì risolini di scherno che non si aspettava, insomma non il primo giorno di scuola. L’entusiasmo per il suo nuovo inizio andò in frantumi e i frammenti vennero schiacciati dal gruppo di persone che si era fermato ad osservarla.
Velocemente si alzò da terra e si girò per guardare colui che aveva appena reso il suo primo giorno di scuola tanto memorabile. Un ragazzo era steso a terra, aveva capelli rosso fuoco e anche se aveva assunto una strana posizione fetale si capiva che era alto e longilineo. Hermione cominciò a preoccuparsi quando il ragazzo iniziò a dondolarsi facendo strani versi mentre il gruppetto che li circondava rideva più forte. Si piegò su di lui e gli chiese “Stai bene?” in quel momento il rosso smise di dondolarsi, aprì gli occhi e li posò in quelli della ragazza che aveva un’espressione perfetta di preoccupazione. Gli occhi verdi di lui diventarono se possibile più intensi e un sorriso gli spuntò sulle labbra “Una meraviglia, Dolcezza”.
Hermione si alzò di scatto, fingeva.
“Fratello!! Ma cosa combini?” Sotto lo sguardo sconvolto della bruna un ragazzo identico al primo arrivò e offrì la mano a quello che stava ancora a terra.
“Ho preso la palla” rispose per poi rivelare tra le braccia una palla da rugby, in quel momento sembrò ricordarsi della ragazza che guardava la scena con occhi stralunati “ah e ho scoperto un nuovo arrivo”
Scoprì quando due paglia di occhi verdi si posarono su di lei, che forse con “nuovo arrivo” si riferivano a lei. Il gruppo che aveva assistito alla scena cominciò a dileguarsi quando i due gemelli si avvicinarono alla brunetta. Hermione ebbe il tempo di individuare una sola differenza tra i due –erano persino vestiti uguali- quello che era arrivato in un secondo momento aveva un orecchino nero al lobo destro mentre il primo no.
“Scusa per esserti venuta addosso prima” disse il rosso senza orecchino guardando Hermione dritto negli occhi.
“Non ti preoccupare non mi sono fatta niente” rispose per poi sorridere un po’ troppo apertamente. Quei ragazzi erano proprio belli, si rese conto, ritrovandosi a pensare che forse non era stato proprio un male essere stata travolta da una mole cosi bene equipaggiata.
“Scuse a parte,” disse l’altro “io sono George e mio fratello si chiama Fred, come avrai notato è lui quello scoordinato fra i due” dopo quest’ultima frase George ricevette una spallata che avrebbe steso chiunque, tranne naturalmente George .
Hermione osservava la scena con quel sorriso che stava diventando un po’ stupido e se ne accorse anche lei quando i gemelli la guardarono in attesa che dicesse qualche cosa che le sfuggiva. “Dolcezza se non ci dici come ti chiami continuerò a chiamarti Dolcezza, e per quanto mi piaccia questo nomignolo scommetto che mi piacerà altrettanto il tuo nome” le disse Fred con un ghigno che avrebbe fatto sciogliere chiunque.
“Hermione, mmh il mio nome è Hermione”
“Visto? Non era tanto difficile, comunque credo che continuerò a chiamarti Dolcezza”
“Che classe devi frequentare Hermione?” aggiunse George ignorando totalmente il fratello.
“Sto in quarto ma di preciso non so che sezione, devo passare in segreteria”. Si rese conto che forse era ora di salire, voleva andare a chiedere informazioni prima che suonasse la campanella così da non entrare in classe in ritardo.
“Qui non abbiamo sezioni, gli studenti sono talmente pochi!” disse l’altro facendo sfumare i suoi pensieri “abbiamo ancora 10 minuti prima di diventare i ritardatari del primo giorno di scuola” disse Fred “possiamo presentarti nostro fratello, anche lui frequenta il quarto” continuò George “solo se ci prometti che per te noi saremo gli unici.” Concluse Fred. Hermione sorrise sia perché era carino che si completassero le frasi a vicenda sia perché in quel momento il nervosismo le faceva quell’effetto “Mi farebbe piacere conoscere ragazzi della mia classe” disse, così George la prese per mano e la guidò verso un gruppetto non molto lontano mentre Fred si rigirava tra le mani la palla e la guardava come se da un momento all’altro avrebbe dovuto sposarla.
Il gruppetto era formato da quattro persone, tre ragazzi e una ragazza. Individuò subito il fratello di Fred e George aveva i capelli dello stesso rosso fuoco ma più arruffati e meno curati dei gemelli, che a differenza erano perfettamente pettinati in un taglio alla moda, era molto alto e da sotto la maglietta sottile si intravedevano dei muscoli marcati che avevano tutta l’aria di essere frutto di faticosi allenamenti. Anche se Hermione si trovava ancora lontana dal gruppo riuscì a scorgere le lentiggini che invadevano la pelle del ragazzo e le trovò subito carine, erano un particolare dolce in tutti quei muscoli. Affianco c’era un ragazzo molto attraente con gambe lunghe e fisico asciutto non era alto come il rosso che gli stava accanto ma aveva la stessa massa di capelli disordinati, forse anche più disordinati, di un nero petrolio. Dietro le lenti spesse degli occhiali Hermione intravide occhi blu che guizzarono nella sua direzione ma che poi tornarono a guardare la ragazza con cui stava parlando. La ragazza la confuse, era bellissima aveva lunghi e setosi capelli rossi, ed è questo che la confuse. Poteva davvero essere una sorella dei rossi? Aveva le stesse lentiggini del rosso che stava nel gruppo e lo stesso sorriso dei gemelli, a quel punto non c’erano più dubbi, era una famiglia numerosa. Il quarto componente del gruppo era quello che spiccava di meno: avevano tutti una bellezza quasi innaturale ma lui era ciò che si poteva definisce un ragazzo normale. Aveva capelli castano scuro e labbra piene, sembrava che non avesse un buon rapporto con il suo corpo, come se durante l’estate fosse cresciuto troppo e non si fosse ancora abituato, mentre Hermione si avvicinava lo vide quasi inciampare da fermo e questo le fece sparire il nervosismo che provava.
“Ragazzi! Guardate chi vi ho portato!” esordì George lasciando la mano alla ragazza che si sentì improvvisamente nuda. “Carne fresca fresca!” continuò Fred.
Gli occhi dei quattro si girarono subito verso di lei, la rossa la guardò curiosa e i ragazzi più divertiti che altro. Decise di comportarsi come non aveva mai fatto.
“Ciao, sono nuova mi chiamo Hermione Granger” e gli sorrise cercando di dissimulare la sua timidezza. Fù il moro a prendere parola per primo “Ciao e benvenuta,” e allargò le braccia con fare teatrale “io sono Harry, Harry Potter e loro sono Neville” e indicò il ragazzo impacciato che gli diede una stretta di mano umidiccia “Ron” e indicò il rosso che, Hermione notò, aveva gli occhi di un castano ambrato a differenza di quelli dei gemelli e della ragazza che gli stava accanto “e lei è Ginny” e sorrise nella direzione della ragazza che si avvicinò e strinse la mano alla ragazza con una forza che Hermione non si aspettava “Ginevra Weasley” si ripresentò “spero che i miei fratelli non ti abbiano importunata” disse per poi lanciare una occhiata poco comprensiva ai gemelli.
“Non più di tanto” rise Hermione.
“Ehy” fece Fred “da quando abbattere una serena ragazza è diventato importunare?!” e mimò la scena in cui una palla colpiva Hermione, il gruppo si mise a ridere tranne Ginevra, che non sembrava particolarmente divertita.
“Di che classe sei?” gli chiese appena il gruppo smise di ridere fragorosamente.
“Devo frequentare il quarto” rispose Hermione e subito vide il sorriso della ragazza che si trasformava in una smorfia di delusione.
“Uuuuh sei una nostra compagna di classe!” disse, con un sorriso che gli scoprì tutti i denti, Ron “Luna sarà contentissima” aggiunse Neville.
Hermione però ascoltava con un solo orecchio e nel frattempo guardava la faccia imbronciata di Ginny, Harry se ne accorse “Sperava che arrivasse una nuova ragazza in classe sua, detesta le sue compagne” disse.
“Perché in classe mia sono tutte oche!” si accese Ginny “Anzi l’unica che non lo è in questa scuola è Luna! A proposito Neville dove sta Luna?”
Il ragazzo guardò il cellulare e disse “Le ho mandato un messaggio ma non risponde forse se l’è scordato a casa”
Ron rise e disse “Qualcuno ieri gli ha ricordato che oggi c’era scuola vero?!” i ragazzi del gruppo si guardarono prima con un mezzo sorriso che poi si trasformò nella consapevolezza che no, nessuno aveva ricordato a Luna che quel giorno ricominciava scuola.






Note d'autore:
Ciao se siete arrivati alle note vuol dire che avete realmente letto questa storia!
Spero vi sia piaciuta... è la prima ff che scrivo perciò mi farebbe piacere avere una recensione sia negativa che positiva così da capire se è utile continuarla oppure no. Grazie per aver letto e per essere sopravvissuti a questo primo capitolo!
Baci alz95

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Capitolo 2
*** Prime impressioni ***


Hermione aveva sempre pensato che avesse una buona memoria, ma il chiacchericcio continuo di Ginny e le continue svolte che il gruppo prendeva le fecero completamente perdere il senso dell’orientamento. I corridoi erano ampi e ariosi ma alcuni erano stretti e bui, scorciatoie le dissero, a lei non importava le bastava riuscire ad uscire da quel labirinto. Quando Ginny e i gemelli svoltarono per altri corridoi salutandoli, il silenzio scese sul gruppo, non c’erano più persone nei corridoi e Hermione cominciò a preoccuparsi di essere in ritardo. Oltrepassarono una teca piena di animali imbalsamati, alcuni digrignavano i denti e altri invece sembravano dormire. “Mi sono completamente persa” affermò Hermione avvertendo la sua voce troppo alta per quel silenzio tombale. “Siamo accanto all’aula di scienze” rispose Ron alla sua affermazione. Hermione lo guardò con una espressione ironica che traduceva alla perfezione il suo pensiero “e dove si trova l’aula di scienze?!” ma Ron non si accorse di niente e continuò a camminare tranquillo, fù invece Neville a rassicurarla “Sta tranquilla io ci ho messo mesi per abituarmi, e il fatto che ogni anno si cambia classe non aiuta di certo”. “Arrivati” disse Harry svoltando a destra per l’ultima volta, imboccarono un corridoio pieno di stampe geografiche: alcune erano cartine vecchie molto decorate altre spoglie e di mille colori. Arrivarono alla loro classe, sopra la porta c’era una targa con su scritto quarto in numeri romani e al di sotto c’era un ragazzo che, appoggiato allo stipite, sbarrava la porta. Aveva i capelli più chiari dei raggi del sole e più luminosi, una pelle bianca come neve appena caduta e gli occhi –aah gli occhi- erano grigi che tendevano al blu, più Hermione li guardava e più notava dettagli. Se Hermione avesse creduto negli angeli avrebbe affermato per certo che lui fosse uno di loro sceso sulla terra per rendere il mondo migliore con la sua presenza. Il biondo li vide arrivare ma non si mosse di un solo passo, restò in quella posizione che impediva ai ragazzi di entrare in classe. Appena gli occhi del biondo si posarono su Hermione il viso prima serio si aprì in un grande sorriso “Ciao” disse con gli occhi che luccicavano “Sei nuova vero? Non ti avevo mai visto a scuola. Io sono...” “Malfoy” lo interruppe subito Harry “Facci passare” ”Draco Malfoy” continuò il biondo incurante della interruzione, allungò la mano verso Hermione che la strinse con entusiasmo per poi spostare lo sguardo su Harry. Il sorriso di Draco si trasformò in un ghigno mentre Harry mantenne l’espressione inespressiva che aveva da quando aveva incrociato lo sguardo del biondo. “Passate buone vacanze, Potter?” Hermione avrebbe potuto giurare di vedere scintille che scoppiettavano negli occhi di entrambi. “Non mi pare siano cose che ti riguardano” e con un solo passo avanti Harry eliminò la paco distanza che si era formata tra loro “Levati Malfoy” Restarono secondi interi a guardarsi e nessuno si mosse, con i muscoli tesi i ragazzi dietro Harry erano pronti a reagire a una sola mossa, che non avvenne. Draco si mise a ridere e con non calanche incrociò le braccia al petto e lasciò passare il moro subito seguito da Neville. Hermione fece per entrare in classe, ancora sbalordita dalla scena a cui aveva assistito, ma fù fermata dalla voce di Draco “Non mi hai ancora detto come ti chiami” si girò per vedere se stava parlando proprio con lei. Era cosi e la stava guardando con quegli occhi che la facevano impazzire, non capiva come Harry potesse avercela con una persona il cui sorriso era tanto gentile e bello. “Hermione Granger” disse cercando di dissimulare il suo sorriso civettuolo con uno di pura cortesia. Da dietro una mano si appoggiò sulla sua spalla spingendola leggermente in avanti “Andiamo Herm” la voce di Ron era ferma e autoritaria e lo sguardo inchiodava Draco al suo posto che però continuava a sorridere suadente nella direzione di Hermione che si sentiva in balia di due correnti. Dopo una seconda delicata spinta da parte di Ron la ragazza si decise ad entrare in classe. La classe era grande, quasi due volte quella che aveva lasciato nella sua vecchia scuola, e luminosa. Era piena di ragazzi della sua età che parlavano tranquillamente e nessuno si girò per guardarla anche se vide alcune ragazze che si giravano per guardare Harry, il quale gli fece un gesto con la testa creando un tornado di schiamazzi e risolini. Ginny aveva ragione sembravano vere e proprie oche. L’atmosfera rilassata che c’era in classe la mise subito a suo agio, girò la testa verso Ron, “Herm?!” disse. “Non ti piace? Posso trovare altri nomignoli per te. Per esempio…Mione” La straordinaria creatività di Ron un po' confuse Hermione che però si trovò a ridere, non gli era mai stato affibbiato un nomignolo e non riusciva a capire se la cosa le facesse piacere o no, i suoi vecchi compagni di classe la chiamavano Granger ed anche se non le faceva proprio piacere oramai ci si era abituata. Di una cosa era sicura “A questo punto preferisco di gran lunga Herm!” “Il che vuol dire che ti chiamerò Mione” le rispose Ron lanciandole uno sguardo furbo e divertito. Nel frattempo avevano raggiunto Harry e Neville in fondo alla classe che avevano appoggiato i loro zaini su due banchi diversi: uno dietro all’altro. Hermione cominciò a guardarsi meglio intorno pronta a dover affrontare il problema di dove sedersi. “Oh, puoi sederti qui” la interruppe Neville indicando il posto vicino a dove aveva appoggiato lo zaino proprio davanti al banco di Ron e Harry. “Sicuro che per te vada bene?” . “Si, non ti preoccupare a Luna non darà fastidio.” Felice di non dover affrontare il suo incubo di rimanere in piedi senza banco all’entrata della professoressa, si sedette, agganciando meglio la borsa alla sedia. “Allora” disse Hermione rivolta al suo nuovo compagno di banco “Luna è la tua ragazza?”. L’effetto che le sue parole provocarono arrivò subito. Neville diventò tutto rosso mentre quasi si strozzava nella fretta di dire “nono” e dietro di loro si sentirono le risatine dei due ragazzi che all’unisono diedero una spinta al banco avvicinandolo il più possibile al loro. “A Neville piacerebbe molto essere il ragazzo di Luna” iniziò canzonatorio Ron “ma lei non si è ancora accorta della sua cotta che va avanti da ormai… vediamo… sei anni?!” “Dalle medie” specificò Harry, annuendo con vigore. “Vi assicuro che è meglio cosi” intervenne il diretto interessato, mentre si faceva aria sulla faccia ancora paonazza “pensate a come la tratterebbero se fosse anche la mia ragazza. Mi va più che bene essere il suo migliore amico, credetemi.” Sempre più curiosa Hermione non avrebbe mollato l’argomento nemmeno se Neville avesse preso fuoco “ E che tipo è?” “ohh Luna è…” iniziò Neville sognante “una ragazza speciale” concluse Harry, riportando alla realtà Neville che si giro verso Hermione con il viso pieno di felicità “Sono sicuro che ti piacerà, mi sembri una ragazza apposto”. Il discorso si concluse con l’entrata di una professoressa dall’aspetto serio e preciso. Era alta e incuteva soggezione, portava uno chinion severo e si presentò, per chi non aveva frequentato l’anno precedente la sua classe come Minerva McGranitt, insegnava letteratura ed era la coordinatrice della loro classe. Dietro i sottili occhiali che portava sulla punta del naso i suo occhi da gatto osservarono ogni studente per qualche secondo soffermandosi un pò più su Hermione, la quale se ne accorse e si chiese se era l’unica nuova arrivata o se per caso aveva qualche cosa spalmata sul viso, ma nonostante tutto non osò chiedere informazioni a Neville che sembrava soffrire parecchio la tensione che si era formata in classe. Poi finalmente la lezione iniziò, tutti tirarono un sospiro di sollievo ma mantennero comunque un religioso silenzio, la professoressa aveva ottenuto ciò che voleva; niente schiamazzi da primo giorno di scuola. Hermione decise che quell’atmosfera concentrata le piaceva, niente a che vedere con le continue distrazioni della scuola precedente, ma soprattutto le piaceva la professoressa (benché quella non fosse la sua materia preferita, sia chiaro). Passò una mezzoretta tranquilla quando senza bussare entrò in classe una montagna di capelli biondi. Non poteva essere definita una ragazza visto che non le si vedeva il viso che era coperto da quei selvaggi capelli giallo limone, era cosi buffa. Una volta che tolse i capelli dal viso la ragazza cominciò a farneticare scuse per il ritardo, aveva le guance arrossate e si vedeva dal luccichio leggero sulla fronte che aveva corso fino alla classe. Aveva degli enormi occhi blu circondati da ciglia lunghissime e biondissime e una piccola boccuccia rosa che si apriva e si chiudeva affannosamente. Una volta che la professoressa si riprese dall’interruzione, guardò la ragazza con aria sorpresa “Ma, signorina, lei non può entrare in classe a quest’ora!” . Per tutta risposta la ragazza la guardò con la medesima aria sorpresa “Ah, ma i signori bidelli mi hanno fatto un favole e mi hanno fatto entrare. La prego professoressa solo per il primo giorno, la prego”. Hermione si immaginò la vita di quella ragazza, le bastava sbattere un paio di volte quegli occhioni e il mondo era ai suoi piedi ma nonostante tutto la ragazza sembrava non rendersene conto. “Sia chiaro, solo per questa volta!” rispose sbrigativa la McGranitt e con un gesto la invitò a sedere. La ragazza dopo averle rivolto un sorriso a trentadue denti si avviò saltellando ad un posto libero vicino a un ragazzo, per un momento Hermione ebbe la visione completa della ragazza dai suoi calzettoni lunghi a righe alla gonna rosa e a quell’adorabile maglioncino bianco che quasi si confondeva con la sua pelle. Non dovette nemmeno chiedersi chi fosse quella ragazza perché la risposta era ovvia, anche se non si fosse girata di sfuggita per vedere un Neville tutto sorridente e sognante, avrebbe capito che quella ragazza era Luna. Speciale era proprio l’aggettivo giusto per descriverla e mentre pensava tutto questo si rese conto di star sorridendo, era una ragazza che metteva allegria. Mentre si dirigeva tra i banchi un ragazzo le fece uno sgambetto che per poco non fece cadere Luna a terra che però con estrema agilità riacquistò l’equilibrio e finalmente si sedette senza mai guardarsi indietro. Da quel gruppo di ragazzi si alzarono molte risate che contagiarono la maggior parte dei ragazzi della classe, molti mentre ridevano davano pacche sulle spalle al ragazzo dello sgambetto, uno di questi era Draco Malfoy il quale nonostante fosse ancora bello, aveva una smorfia impressa sul viso che lo rendeva quasi cattivo. A Hermione andò via il sorriso dalle labbra, a quanto pare la prima impressione non era tutto. Image and video hosting by TinyPic note dell'autore: ciao a tutti! questa storia mi fa penare molto perchè nonostante io la voglia scrivere con tutta me stessa non ho molto tempo (tra il quinto e l'esame di ammissione all'università) è tutto nella mia testa e vi prometto che al più presto diventerà parole. Nel frattempo mi piacerebbe leggere cosa ne pensate, LASCIATE UN COMMENTINO grazie a tutti per aver letto. love, alz95 <3

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