Più che fratelli

di bellavitaheart10
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un misterioso incontro ***
Capitolo 2: *** Sperava fosse un incubo ***
Capitolo 3: *** Premier ***
Capitolo 4: *** Perchè dimenticare è così difficile? ***
Capitolo 5: *** Felicità e dolore ***
Capitolo 6: *** Urla strazianti ***
Capitolo 7: *** Ti prego non stare male... ***
Capitolo 8: *** Protagonisti ***
Capitolo 9: *** aggiornamento ***
Capitolo 10: *** Devi mangiare... ***
Capitolo 11: *** 9- Indecisioni ***
Capitolo 12: *** Perchè lo hai spezzato di nuovo? ***
Capitolo 13: *** Cosa ti è passato per la testa? ***
Capitolo 14: *** Perchè non riesci a smettere? ***
Capitolo 15: *** Sono morto... ***
Capitolo 16: *** Avrei preferito morire ***
Capitolo 17: *** Intervista ***
Capitolo 18: *** Tentazioni ***
Capitolo 19: *** Addio equilibrio mentale! ***
Capitolo 20: *** Non di nuovo ***
Capitolo 21: *** Sembra quasi un sogno ***



Capitolo 1
*** Un misterioso incontro ***


Un misterioso incontro

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                                                                    1° Capitolo

                                                                             Un misterioso incontro


http://i41.tinypic.com/14ddk3t.jpg Tutto iniziò in modo misterioso. Kassie era una ragazza molto timida e solitamente quando camminava per le strade indossava le sue cuffiette e ascoltava qualsiasi genere musicale si trovasse al momento. Per non attirare molta attenzione non indossava mai vestiti corti o gonne; la cosa strana è che indossava pantaloncini e si poteva definire strano perchè è un abbligliamento che fa intravedere più cose di un qualsiasi vestito. Le magliette variavano tutti i modelli possibili e immaginabili. Da colori vivaci a colori scuri e a colori brillantinati; monospalla o a canotta, a maniche corte o a corpetto. Non si creava molti problemi. Le sue scarpe preferite erano le converse. Solitamente azzurre o rosse, ma aveva anche colori stravaganti come il verde e il giallo. Li adattava perfettamente a ciò che indossava e la stessa cosa valeva per le borse e i bracciali. Gli orecchini invece dovevano sempre essere con un brillantino e avere diverse forme. Se all'orecchio destro c'era una forma a stella in quello sinistro c'era la luna. Era strano, ma logico. 
Quel giorno indossava un pantaloncino a jeans, una canotta bianca con varie scritte rosse, le converse rosse (ovviamente), tanti bracciali di tutte le sfumature di rosso nel polso destro, nessun orologio poichè diceva che le dava fastidio. All'orecchio destro c'era un fiore rosso e in quello sinistro un altro fiore, ma rosa. I suoi capelli biondi come  i raggi del sole e allo stesso tempo un biondo scuro, erano lisci e le ricadevano leggeri fino ad arrivare a metà schiena. Una piccola parte di ciuffo le copriva l'occhio destro e  le iridi, azzure come il ghiaccio, venivano messe in risalto da una matita chiara. il mascara rendeva quelle ciglia più lunghe del solito e un pò di fard nelle guancie le davano del colore. La sua pelle non era molto chiara, ma neanche scura. Era giusta. 
Stava andando dalla sua amica, Eleonor, e durante il tragitto qualcosa cambia le carte in tavola. Si aspettava di arrivare sana e salva, ma all'imrpovviso un ragazzo spunta da una piccola traversa e le arriva addosso. Kessie cade all'indietro sbattendo la testa contro il bordo della strada e il ragazza sopra di lei si alza e si scusa per tantissime volte e poi ricomicia a correre lasciando la povera Kessie ancora a terra. Voleva saperne di più di quel ragazzo. La cosa che la sorprendeva era il fatto che quel misterioso ragazzo indossava degli occhiali da sole e aveva il cappuccio che gli copriva gran parte del volto. La cosa molto strana è che faceva caldo e quindi non avrebbe dovuto indossare una giacca del genere. 
La ragazza si rialzò e si lisciò la maglietta, che si era impolverata, poi passò ai capelli e per finire alla borsa. La testa le faceva leggermente male, ma fece finta di nulla e raccorse le cuffiette che erano cadute. Si girò un paio di volte sperando di vedere da qualche parte quel ragazzo, ma era impossibile. Arrivò sana e salva dalla sua amica e le raccontò un pò di cose. Finirono di parlare dopo qualche ora e così lei volle ritornare a casa, ma prima passò dal suo bar preferito a prendere il solito cornetto e la solita cioccolata. Si sedette in un tavolovo e si accorse di un ragazzo. Lo stesso ragazzo che "l'aveva investita" e così si pose mille domande. 
'Forse dovrei restare qui dove sono' pensò tra se. Poi continuò dicendo 'E INVECE NO! Voglio scorpire chi mi ha buttato a terra e perchè andava talmente di fretta da non avermi nemmeno aiutato ad alzarmi' era molto seccata da quell'atteggiamento che il ragazzo aveva avuto con lei. Così si prese di coraggio, staccò la musica, lasciò il cornetto sul tavolo e si diresse dal ragazzo misterioso. Con un filo di voce disse << Sbaglio o tu sei il ragazzo che mi ha buttata a terra? >> la voce le tremava un pò per l'imbarazzo. Il volto del ragazzo di girò verso di lei e dopo qualche minuto rispose << Si, sono io. Mi dispiace >> il suo tono era molto seccato, ma non per la domanda della ragazza, ma perchè la giornata gli era andata storta. 
<< Scusa me per averti disturbato >> disse, pensando che il ragazzo si fosse arrabbiato. Fece per girarsi, ma il ragazzo le afferrò il braccio e la bloccò << Non sono arrabbiato con te. Scusami anche per questo. E' solo una delle tante cattive giornate >>
<< Ah >> la ragazza allora chiese se poteva tenergli compagnia, nonostante la sua timidezza la opprimesse. 
<< Scusa ancora per oggi. Ero di fretta e non potevo fermarmi >> rispose il misterioso ragazzo. 
<< Se chiedi ancora scusa finirò per darti uno schiaffo >> ribattè lei cercande di essere divertente, ma il ragazzo non rispose come avrebbe dovuto << Anche tu? Ma cosa avete voi ragazze che dovete sempre dare schiaffi a qualcuno? >>
<< Scusa... cercavo di sollevarti il morale >> Kessie abbassò lo sguardo per non incontrare quello del ragazzo. Il che era impossibile dato quegli occhiali neri che ricoprivano gli occhi, la parte che Kessie amava di più.
<< Mi dispiace... ma come avrai notato una ragazza me ne ha appena dato uno e quindi sono leggermente nervoso >>
<< Lo sei così tanto da assomigliare al mio gatto, Logan. L'ultima volta mi fece spaventare e così lo portai addiruttira da un veterinario ahah >>
<< Logan? Lo hai chiamato Logan? Come Logan Lerman? >> il ragazzo inarcò le sopracciglia.
<< Si. Lo so è buffo e credo che se adesso lo venisse a sapere mi ucciderebbe ahah >>
<< Credo di no >> rispose lui annunciando un lieve sorriso. Il suo umore stava migliorando.
Kessie ricambiò il sorriso e poi pensò al modo più cordiale per tornare a mangiare il suo cornetto. Non poteva riprendere quello abbandonato sul tavolo e così si alzò a comprarne uno nuovo.
<< Vado a prendere un cornetto. Ne vuoi uno? >>
<< No grazie >> rispose il ragazzo. Kessie si alzò e si diresse al bancone. Al suo ritorno vide il ragazzo molto pensieroso.
<< Eccomi >> annunciò la ragazza. Lui non rispose, sembrava non essersene accorto. Allora lei le passò una mano davanti agli occhio e come previsto lui reagì. 
<< Scusa. Pensavo >> 
<< Lo so >> rispose lei.
<< Ti va di camminare un pò? >> chiese il ragazzo un pò nervoso. Sembrava avesse visto un fantasma.
<< Certo >> annuì Kessie. 
Camminarono un pò per le strade della California e parlavano del più e del meno.
<< Che genere di musica ascolti? >> domandò lui.
<< Qualsiasi. Tranne lirica e quelle vecchie. Tu? >>
<< Anche >> rispose il ragazzo.
<< Che sbadata! Non ti ho ancora detto il mio nome... Mi chiamo Kessie >> 
<< Piacere Kessie >> stranamente il ragazzo non aveva detto il suo.
<< Io sono lo... >> a un tratto si fermò. Poi continuò dicendo << Sono lo sconosciuto che ti ha buttato a terra >> ricordò. La ragazza rimase un pò delusa nel non sapere il nome di quel ragazzo che la attirava.
<< Non puoi dirmi come ti chiami? >>
<< Non è il momento >> disse lui. Lei alzò gli occhi al cielo. Le piacevano i misteri, ma non quelli irrisolvibili. 
<< Bè credo che è ora di ritornare a casa >> annunciò lei, notando l'orario sulla schermata del suo telefonino.
<< Questo è il mio numero >> disse lui. Prese una penna e lo scrisse su un foglio, poi glielo diede. 
<< Ti dò il mio >> e Kessie fece la stessa cosa.
I due si separarono a un incrocio e mentre il ragazzo prese un taxi Kessie preferì camminare un pò e lasciare che mille domande le affiorassero il cervello. Per un breve secondo pensò che quel ragazzo potesse essere ricco, dato che non poteva dire il suo nome, poi si diede della stupida e cacciò via quel pensiero. Sicuramente era una ragazzo molto timido, ma allo stesso tempo voleva una scusa per incontrare di nuovo quella ragazza. Questo pensiero le fece venire un candido sorriso sulle labbra. E così arrivò a casa saltellante e piena di vitalità. Una vitalità piena di energia e felicità. Una vitalità che segnava l'inizio di una cosa molto bella, molto speciale: l'amore.

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RINGRAZIO INFINITAMENTE SARA_SCRIVE PER IL MERAVIGLIOSO BANNER E PER AVERMI AIUTATO A CAPIRE COME SI INSIERISCONO LE FOTO NEL TESTO. SE AVETE BISOGNO DI AIUTO POTETE CONTATTARE BENISSIMO LEI <3 A PRESTOO

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Capitolo 2
*** Sperava fosse un incubo ***


Sperava fosse un incubo

                                              2° Capitolo

                                                       Sperava fosse un incubo

http://i40.tinypic.com/28ap3si.jpg Passarono un bel pò di giorni. Circa 10. Kessie e il ragazzo misterioso uscivano quesi tutti i pomeriggi. Purtroppo lui non le aveva ancora detto il suo nome, ma questo per lei era una cosa irrilevante. Quel ragazzo le piaceva molto. Era timido, ma sapeva farci con le ragazze. Spesse volte la metteva a disagio con dei complimenti e lei arrossiva come una stupida. Poi si copriva il vso con le mani e lui diceva altre cose che peggioravano la situazione. Agli appuntamenti veniva sempre con una giacca che copriva il viso e gli occhiali che coprivano gli occhi. Avrebbe voluto toglierli, ma lui non glielo lasciava fare. Aveva un disperato bisogno di capire se i suoi occhi erano azzurri, marroni, ghiaccio o qualsiasi altro colore, ma purtoppo doveva solo immaginare.
<< Quando mi dirai come ti chiami? >> chiese lei disperata. 
<< Io te lo dico, ma poi ti dovrei uccidere >> rispose lui. Lei rimase quasi sconvolta, ma subito dopo rise. 
<< Morirò con l'anima in pace >> esclamò Kessie.
<< Mi chiamo Lerry >> rispose lui. Larry era un nome carino e per un tipo timido come lui era perfetto. La ragazza ripetè il suo nome per un paio di volte, ovviamente non a voce alta, e poi si rilassò. Finalmente lo avevo scoperto. Aveva atteso così tanto che tutto le sembrava un sogno, ma lei sapeva distinguere molto bene il sogno dalla realtà. Non ebbe bisogno di darsi un pizzicotto. 
<< Finalmente... >> disse Kessie. << Avevo perso le speranze >>
Lui iniziò a ridere e così anche lei si fece trasportare dalla sua dolce risata. Era molto coinvolgente.
<< Bene Lerry... io devo tornare a casa perchè mamma mi ha chiamata in modo nervoso ahah ti dispiace se ci vediamo più tardi? >>
<< Che ne dici invece di stasera? >> ribattè lui.
<< Perfetto. A sta sera >> si salutarono con un bacio sulla guancia e ognuno si incamminò per la propria strada. Kessie intravide una piccola folla di persone intorno a un ragazzo. Incuriosita si avvicinò. Il ragazzo si tolse gli occhiali. Kessie sembrava conoscerlo. Ma si certo! Era prorpio Lerry e aveva anche la stessa felpa. Si avvicinò per dirgli cosa stesse facendo con tutte quelle persone, ma a un tratto si bloccò. Il ragazzo tolse il cappuccio e Kessie capì che non era Lerry. Cioè era lui, ma il nome non era il suo. Non appena la folla si allontanò, Kessie si mise dietro il finto Lerry e aspettò che lui si girasse. Non appena lo vide in faccia gli lanciò un rumoroso schiaffo. Lui restò senza parole. 
<< Lerry? Lerry? Ti chiami proprio Lerry? >> Kessie aveva le lacrime agli occhi. Logan (perchè era proprio lui) la osservò per qualche minuto. Kessie si concentrò sul suo viso. Sui suoi occhi azzurri con gocce di miele che tanto amava. Amava gli occhi di Logan, amava tutto di lui e faceva fatica a rimproverarlo. Faceva fativa a non urlare dicendo di averlo visto e conosciuto. Pensava che Logan non avesse avuto tutti i torti a mentire sul suo nome, ma voleva sentirlo da lui.
<< Lasciami spiegare... Non potevo dirti chi ero e non potevo nemmeno fartelo vedere. Per la prima volta avevo conosciuto una ragazza che mi accettava non per i soldi, ma per come ero e non voleva sapere il mio nome, ma ha iniziato a farmi domande su cosa mi piacesse. Se ti avessi detto che ero Logan Lerma tu mi avresti visto come l'attore tanto amato e pieno di successo e non come un ragazzo timido che sbadatamente ti aveva fatta cadere a terra... capisci? Io in questi giorni ho capito che tu eri diversa... Io mi sono innamorato di te >> in altre circostanza Kessie sarebbe scappata via, ma in quel momento capì che tutto aveva un filo logico e che non era una cosa tanta grave. Dopo pochi munuti di riflessione la ragazza si fece in avanti e lo baciò. Era timida, ma questa volta la sua timidezza fu messa da parte e baciare Logan fu la cosa più bella della sua vita. Kessie aveva 18 anni e Logan 21, ma in quel momento niente aveva più valore. Nè l'età, nè il luogo, nè il fatto che si stessero baciando in una via abbastanza trafficata... Chiunque poteva riconoscere Logan, ma lui questo lo sapeva. Si rimise il cappuccio e continuò a baciarla. Non le importava nemmeno dei fotografi che poco prima se ne erano andati. Si erano innamorata e adesso nessuno poteva mettersi contro di loro. Almeno questo è quello che pensava... ma la situazione stava precipitando senza che nessuno sapesse nulla. 
Logan e Kessie si salutarono con un utlimo bacio e si diedero appuntamento nello stesso posto in cui si erano baciati. La ragazza tornò a casa e andò in camera a prepararsi, ma prima di andare in bagno sua madre la chiamò e lei scese di corsa le scale. Sua madre aveva un grande sorriso stampato sulle labbra. proprio come la ragazza. Sua mamma si chiamava Elisabeth ed era divorziata da quasi 7 anni. Kessie parlava poco col padre, ma spesso si vedevano. Aveva un fratello, Jake, che le rendeva la vita quasi impossibile, ma lo voleva lo stesso bene anche se a volte litigavano perchè lui era più grande e voleva comandare. Si differenziavano di 4 anni, ma questo non importava molto. La madre la fece sedere e suo fratello li raggiunse.
<< Devo darvi una bellissima notizia >> annunciò Elisabeth,
I ragazzi si scambiarono uno sguardo e poi la mamma continuò dicendo << Qualche mese fa ho conosciuto un uomo. Ha un figlio ed è anche lui divorziato. Abbiamo iniziato a vederci e adesso vogliamo approfondire le cose. Per stasera abbiamo organizzato una cena in famiglia a casa sua. Voglio che siate educati, che non litigate a tavola, che siate presenti, che fate i bravi e accettate la situazione >>
<< Come si chiama? >> disse Jake.
<< Questo è il pezzo forte. Si chiama Larry... Larry Lerman >> 
Kessie rimase senza parole. Aveva detto LERMAN! 
<< Suo figlio è Logan? Logan Lerman? >>
<< Esattamente tesoro. >>
E fu così che il mondo pieno di sogni di Kassie si distrusse. Logan non poteva essere più il suo ragazzo... erano quasi fratelli!! 
Kessie fece un finto sorriso verso la madre mentre suo fratello era davvero felice, poi si diresse verso camera sua e fu in quel momento che le aarivò un messaggio da parte di Logan... si scusa che non potevano vedersi quella sera perchè lui aveva una cena di famiglia e così senza dire niente Kessie accettò la situazione. Aveva molta paura di dirgli la verità... sperava che tutto fosse stato un incubo, ma non era così. Non voleva minimamente pensare a come avrebbe detto a Logan che non potevano stare insieme. Non er giusto per la felicità di sua madre. Non era giusto per nessuno.

<< Kessie sbrigati >> urlò Elisabeth. La ragazza scese le scale e incontrò il resto della sua famiglia e eda fisicamente pronta per incontrare la famiglia di Logan, ma non lo era mentalmente. Era distrutta. Ogni particella del suo corpo lo era. 
Suonarono al cancello della casa Lerman. La luna splendeva in cielo e mandava dei bagliori bianchi ovunque. Il cielo era sereno e non c'era nemmeno una nuvola a coprire le stelle. Tanti puntini bianchi luccicavano nel buio della notte. 
<< Buona sera >> disse Larry, il vero Larry.
<< Buona sera >> risposero all'unisono. Kessie scorgeva gli occhi di Logan, ma era nascosta dietro suo fratello e lui ancora non si era accorto di lei.
<< Piacere sono Jake >> esclamò suo fratello. Adesso sua madre si era accostata a Larry e suo fratello era avanzato per dare la mano al padre di Logan mentre Kessie uscì allo scoperto. << Piacere sono Kessie >> esclamò la ragazza. Logan sbarrò gli occhi e rimase senza parole.
<< Lui è mio figlio Logan >> rispose il signore e prima di farlo parlare Kessie si presentò come se non lo avesse mai visto e mai conosciuto.
<< Questa ragazza si chiama proprio come la tua ragazza! >> esclamò Larry.
Logan dopo un pò riprese fiato << Si, ma non sono la stessa persona >> disse. Il suo tono era molto trise. Kessie si sentì in colpa, ma non aveva altra scelta. 
<< Vi lascio conoscere >> dissero Elisabeth e Larry e fu così che rimasero solo Kessie e Logan. Lui aveva uno sguardo disperso... voleva sapere tutto.
<< Non possiamo stare insieme >> disse la ragazza.
<< Perchè? >> ribettè lui.
<< Perchè non posso dare problemi a tuo padre e mia madre. Per una volta dopo 7 anni la vedo felice e adesso non voglio rovinare tutto >>
<< Ma noi... >>
<< Noi niente. E' stato solo un bacio e adesso non significa più nulla >> Kessie osservò i capelli neri di Logan. Erano rivolti verso l'alto. Restò incantata dalla sua bellezza e questo le mise molta più difficoltà.
<< Non significa nulla? >> disse lui.
<< No. Fu tutto improvviso. Mi era venuta voglia di baciarti per vedere cosa si prova a baciare Logan Lerman e l'ho fatto >> queste parole furono una coltellata al cuore per lei, ma lo furono molto anche per lui. Logan pensava che Kessie fosse diversa e invece si stava rivelando uguale alle altre. La lasciò lì e se ne andò vicino al tavolo e si sedette al suo posto. Dopo un pò anche Kessie e jake fecero la stessa cosa.

Alla fine della cena Larry si alzò e cercò di fare un annuncio. Logan rimase tutto il tempo in silenzio e non distolse il suo sguardo dal piatto. Non aveva il coraggio e la forza di guardare Kessie negli occhi e la stessa cosa valeva per lei. Si sentiva male per aver detto quelle cose a Logan e non voleva mentire proprio a lui, ma quelle parole furono le uniche a far cambiare idea al ragazzo. Si sarebbe fatta odiare, ma non aveva altre soluzioni. Larry si alzò ed Elisabeth si accostò a lui.
<< Volevamo dirvi una cosa >> annuciò lui, poi continuò dicendo << Io ed Elisabeth ci siamo frequentati, come direste voi, per un pò di tempo e adesso che siamo tutti qui volevamo dirvi ciò che pensavamo da un pò. Abbiamo deciso di convivere... Verrete a vivere a casa nostra e quando ci saremmo stabiliti decideremo il giorno del matrimonio >>
Logan si alzò da tavola buttando la sedia a terra e lasciando cadere la forchetta che aveva in mano. Tutti lo guardarono, ma lui lasciò la stanza e salì le scale per andare in camera sua. Jake cercò di rimediare dicendo che era una bella notizia e che erano tutti contenti ed Elisabeth si rallegrò un pò. Larry cercò di parlare con suo figlio, ma lui si era chiuso a chiave e non aveva nessuna intenzione di parlare e così Larry tornò dagli altri.
<< Mi scuso per il comportamento di Logan. E' molto teso perchè domani ci sarà la prima del nuovo film e così era pensieroso e ha pensato di riposarsi un pò >> Adesso Kessie si sentiva ancora peggio. La scusa del film era banale, sapeva benissimo il perchè Logan aveva agito in quel modo e sapeva che tutto sarebbe peggiorato. Nel frattempo Logan prendeva a calci tutto quello che incontrava e alla fine si buttò esausto nel letto. Con la testa fra le mani. Si era innamorato... per la prima volta credeva che tutto fosse stato vero, ma quella prima volta tutto stava diventando sempre più un incubo. Non sapeva più cosa fare. Sarebbe andato alla prima del suo nuovo film e avrebbe fatto finte di nulla. L'avrebbe dimenticata o per lo meno ci avrebbe provato. Sapeva che sarebbe stata dura, ma ci sarebbe riuscito. Sapeva anche che era banale la scusa del bacio all'attore. Lei cercava una scusa per lasciarlo e lui fece finta di crederci, ma in qualche modo pur essendo una bugia quelle parole lo colpirono dritto al petto.

P.S: Questo è il secondo capitolo. Dato che non amo molto farvi aspettare ne ho messi molti consecutivamente. Spero vi piacciano e soprattutto RECENSITE E COMMENTATE. Ci tengo davvero moltissimo a sapere se ne vale la pena andare avanti. RINGRAZIO INFINITAMENTE SARA_SCRIVE PERCHE' E' SOLO GRAZIE A LEI CHE SONO RIUSCITA A METTERE LE FOTO NEI CAPITOLI, SE AVETE BISOGNO DI AIUTO NELLA GRAFICA, CHIEDETE A LEI PERCHE' E' BRAVISSIMA <3 A PRESTOO <3

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Capitolo 3
*** Premier ***


Premier

                                              3° Capitolo

                                                                    Premier

Quella mattina tutto iniziò per il verso sbagliato. A casa di Kessie ognuno preparava le valigie e c'era molta agitazione. A casa di Logan cercavano di mettere in ordine, ma il ragazzo era ancora molto arrabbiato e scosso. Era anche molto agitato perchè quella sera ci sarebbe stata la prima del film in cui aveva ultimamente recitato: Percy jackson e il mare dei mostri. Sapeva già che vestito indossare, ma aveva paura di prendersela con qualche giornalista. Suo padre non sapeva ancora il motivo della scenata dell'altra sera e lui non glielo avrebbe di certo detto. Dopo pranzo Kassie e la sua famiglia furono accolti da Lerry e Logan. Non si poteva dire che furono accolti a braccia aperte dato che quelle di Logan erano incrociate, ma sicuramente furono accolti nel miglior modo in cui Larry li poteva accogliere. Fecero trovare tutto ordinato e pulito. Le camere erano state appena pulite dalla cameriera e tutto era perfetto. Tranne il rapporto che avevano Logan e Kessie. Lui era molto freddo e se lei voleva parlargli la evitava bruscamente. Non appeni li salutò nel miglior modo possibile se ne andò in camera e si andò a cambiare per la premier del film. Indossò una camicia bianca e sopra un golfino dato che l'inverno si stava avvicinando. Poi indossò dei pantaloni neri e le scarpe dello stesso colore. Non poteva mancare di certo la cravatta e la pettinatura era perfetta. Non appena scese le scale e ignorò lo sguardo meravigliato di Kessie salutò tutti e poi scese fuori ad aspettare la limousine. Dopo pochi minuti l'auto che aspettava arrivò e ad aspettarlo c'era Alexandra, la sua collega. Durante il tragitto risero un mondo e parlarono del più del meno. Erano come migliori amcici, ma quello che lui non sapeva era che Alexandra si era innamorata di lui dalla prima volta che avevano recitato insieme. Non sapeva come dirglielo e quella sera lei era bellissima e lui era uno stupido se non se ne accorgeva. Infatti lui iniziò a farle mille complimenti sul vestito, sui capelli, sugli occhi e su tutto quello che poteva essere reso bello. Non appena scesero e camminarono lungo il tappeto rosso iniziarono a fare autografi e foto per i fan. Logan era semplicemente se stesso e non si accorse che tra la folla c'era anche Kessie. Voleva sostenerlo nonostante tutto, anche se sapeva che non era una buona idea. Vederlo a suo agio le mise un pò di tristezza. Pensava che a lui non interessava più e che si era LIBERATO di lei. Ma l'effetto a sorpresa doveva ancora venire. Logan e Alexandra stavano firmando un grande poster. A un tratto le loro mani si sfiorarono e la ragazza si girò e lo guardò in faccia. Negli occhi, precisamente. Anche Logan si girò e proprio in quel momento avvenne una cosa nuova. Insaspettata. Unica e impensabile. Alexandra afferrò Logan e lo baciò. Davanti a tutti, davanti alla stampa e cosa più importante davanti a Kessie. Non era solo un bacio, bensì un bacio molto approfondito ed entrambi erano coinvolti. Non era stato fatto per creare nuove notizie, ma Alexandra sentiva di doverlo baciare. Era quello il momento giusto e lui non poteva tirarsi indietro. Avrebbe creato solo più scompliglio. Staccandosi dal bacio mille flash inizarono a circondarli e a porre mille dumande sulla loro STORIA. Il fatto è che non c'era nessuna storia. Kessie, che fino a poco prima aveva visto tutto, si allontanò e si diresse verso l'uscita. Era l'unica a non essere molto elegante, ma era l'unicaa essere sconvoltae con le lacrime agli occhi. Furono molti ad accorgersene, ma ai giornalisti interessava poco, anzi non interessava affatto. Scappò via da tutto quello che la circondava e poi si diresse verso casa. Correva, inciampava, asciugava le lacrime che le scorrevano sul viso e soprattutto cercava di non pensare. Non lo riteneva corretto. Lei non aveva fatto niente di tutto questo e nemmeno lui avrebbe dovuto. 'Certo è stata lei a baciarlo, lui non se lo aspettava' continava a ripetersi Kessie, ma la verità è che più se lo diceva, meno ci credeva. Arrivò a casa quando le lacrime avevano già finito di caderle sul viso. Camminare a piedi era stata una buona idea perchè la aiutò a capire tutto. Doveva dimenticarlo... era l'unica soluzione ed era anche la migliore per non soffrire. Entrò dal cancello e cercò di fare meno rumore possibile. Poi andò in camera sua e si appoggiò alla finestra. Vide arrivare una limousine bianca e capì chi ci fosse stato dentro. Vide uscire Logan e Alexandra e poi vide che lui si fermò davanti alla portiera e la prese per il bacino, la baciò, un bacio molto romantico e restarono per qualche minuti in quel modo. Kessie vedeva tutto e anche se soffriva non voleva distogliere lo sguardo. Loro erano lì e sembravano amarsi tanto, mentre lei sembrava una sconosciuta.... un'intrusa. Dopo un pò Logan si staccò dalla ragazza, le diede un ultimo bacio e poi entrò dal cancello. Quando arrivò a casa fece pianissimo. Si tolse il maglioncino, la camica e la cravatte e restò a petto nudo. Poi iniziò a salire le scale e davanti la sua porte vide Kassie. La ragazza restò un pò sbalordita perchè Logan era mezzo nudo, ma con tutto cercò di trovare le forze per parlargli.
<< State insieme? >> chiese lei.
<< Si >> rispose lui in tono freddo e distante.
<< Non mi ami piu? >>
<< Tu lo hai mai fatto? Mi sembra che ti sei arresa al primo ostacolo e quindi non avrei ragione di lottare per qualcosa che non c'è >> conluse lui.
<< L'ho fatto solo per non fare soffrire i nostri genitori >> sussurrò piano per non farsi sentire.
<< E non hai pensato a me? Non hai pensato a te? Cazzo Kessie... anche io ho un cuore >> detto questo Logan sbattè il pugno contro la parete. Fortunatamente non fece molto rumore, ma si fece abbastanza male.
<< Ahi... >> soffocò un lamento.
<< Stai bene? >> disse lei premurosa.
<< Non cambiare discorso >> rispose lui tenendosi la mano. Non sapeva nemmeno se era rotta, ma non gli importava. Non in quel momento almeno. 
<< Volevo solo chiederti come stavi... e comunque si! Ho pensato a te... sapevo che ti avrei fatto soffrire, ma non potevo non dirtelo! Non potevo non lasciarti... mia madre non sorrideva da anni e non avrei voluto rovinare tutto...>> Logan restò perplesso. Non disse nulla. Poi inspirò una boccata d'aria e si avvicinò a lei. I loro nasi si toccarono.
<< Non mi ami più? >> domandò lui.  Lei disse una risposta inaspettata. Non sapeva nemmeno il perchè, ma credeva che fosse stata la cosa migliore. Rispose dicendo << Non più... credevo che tra noi ci fosse qualcosa, ma quando hai baciato quella ragazza ho capito che dobbiamo comportarci semplicemente da fratellastri. Così non rovineremmo nulla >> il fiato di Logan divenne più frequente e sembrava svenire da un momento all'altro. Si staccò da Kessie, che rimase atterrita dalla scena che stava per vedere, e si accorse che Logan era molto strano. Fece per toccarlo, ma in meno di un minuto cadde a terra; svenuto. Kessie cercò di svegliare i genitori che dormivano e non appena arrivarono chiamarono un dottore. Cercarono di capire cosa fosse successo, ma nemmeno Kessie se lo spiegava. Disse che stavano parlando e che solo aver sbattuto la mano contro al muro era svenuto. La cosa che non disse era l'argomento che stavano dicendo. 
Il medico arrivò il prima possibile e Logan fu portato nella sua stanza e fu visitato. Alla mano fu ritrovata una piccola frattura e poi aveva subito un crollo emotimo. Era crollato possibilmente per la stanchezza o per il dolore causatogli dalla mano, la cosa certa era l'infasciatura fatta con le bende. Chissà cosa avrebbe detto la stampa e chissà cosa avrebbe risposto lui. Non poteva di certo dire di aver sbattuto la mano contro al muro per colpa della sua sorellastra. Non appena si svegliò si accorse che erano tutti di fronte a lui. Il dottore stava alla sua destra e gli misurava la pressione e i suoi "famigliari" stavano di fronte a lui. Kessie cercò il suo sguardo, ma lui lo ingorò più volte. Non voleva ricordare quel momento, il momento in cui la ragazza che amava gli aveva detto di non provare più niente per lui. Si alzò un poco le spalle e subito fu assalito dal padre che gli fece mille domande << Hai bevuto? Ti sei drogato? Perchè hai sbattutto la mano contro al muro? Spiegami cosa diamine è successo! >> 
<< Signor Lerman forse dovrebbe lasciarlo riprendere. Insomma si è appena svegliato e credo che fargli tutte queste domande non aiuterebbe la situazione >> dibattè il dottore. Detto questo Larry non parlò. Restò in silenzio a studiare lo sguardo del figlio. Debole. Logan non aveva ancora aperto bocca. Aveva gli occhi stanchi e leggermente chiusi, pronti per riaddormentarsi, ma il dottore lo teneva sveglio, almeno ci provava. 
<< Adesso mi speghi che succede? >> ridomandò Larry. Logan esausto decise di rispondere. Aveva un filo di voce << Niente. Non mi sono drogato. Ahi... Non ho bevuto... Non so nemmeno io perchè l'ho fatto... Ahii >> 
<< Cerca di stare calmo Logan >> disse il dottore.
<< Voglio alzarmi >> rispose il ragazzo.
<< Non è una buona idea >> ribattè il medico.
<< La prego. Posso farcela >> 
<< Il dottore ha detto di no >> disse Kessie. Logan la ignorò e cercò di alzarsi, ma una sensazione di vomito gli percorse il corpo. La testa girava talmente veloce da sembrare su una montagna russa, ma lui voleva alzarsi. Mise i piedi a terra e crollò di nuovo. Più stanco di prima. Il dottore sembrava davvero preoccupato e stavolta fu più difficile risalirlo a letto.
Si svegliò dopo molte ore. Aveva le occhiaie ed era molto sudato. Il medico gli misurò la febbre e affermò che era molto alta. Logan non ci capiva molto... ci vedeva anche appannato a volte. 
<< Io devo andare a lavoro, anzi, dovremmo andarci >> disse guardando Elisabeth. La donna annuì e poi disse << Kessie ci pensi tu? Jake deve andare a cercare un lavoro e non può restare >> Kessie non la considerava una buona idea, ma disse di si e si diresse verso la camera di Logan.
Il medico stava per uscire e così gli disse cosa fare << Devi fargli prendere questo ogni ora e poi devi controllare la febbre ogni tanto. Se sale troppo dagli questa pillola e se tutto diventa incontrollabile chiamami >> Kessie annuì e vide il dottore andarsene. Era rimasta sola. Entrò nella stanza di Logan e non appena lo vide le si restrinse il cuore. La fronte era imperlata di sudore. La mano fasciata era sopra l'addome, ancora scoperto. La coperta arrivava fino ai fianchi. Lo sguardo stanco e afflitto. Il battito del cuore accellerato.
<< Che... ci fai... qui? >> domandò con un filo di voce.
<< Devo prendermi cura di te >> rispose lei decisa.
<< Non... voglio... Ahhh >> soffocò un altro lamento.
<< Non agitarti. Sono qui solo come sorellastra. Giuro che non ti farò soffrire più. Ti dimenticherai facilmente di me e io non sarò più un ostacolo >> sembrava insicura, ma era l'unica cosa che poteva dirgli <>
Lui non disse nulla, ma iniziò a pensare 'Non è successo nulla'.
<< Lascerai che mi prenda cura di te? >> domandò lei.
Lui annuì debolmente, senza fiatare o dire qualcosa. Ogni tanto tossiva e tutta quella situazione metteva molta ansia. 
Kessie passava una tovaglietta umida sulla fronte di Logan e, come le disse il dottore, ogni ora le dava una pillola.
<< Cosa ti fa male? >> disse Kessie.
<< Nulla >> rispose in tono freddo.
<< Non farmi chiamare il dottore >>
<< Mi fa male la mano... e la testa >> strizzò gli occhi come se ci avesse appena visto doppio.
<< Stai meglio o peggio di prima? >>
<< Peggio, credo >>
<< Cosa è cambiato? >>
<< La testa è più pesante >>
<< Mmm >>
<< Cosa c'è? >>
<< Niente... credo sia meglio chiamare il medico.. non ci sono miglioramenti >>
<< No ti prego >> si alzò debolmente e la testa iniziò a girare. Ricadde debolmente sbattendo le spalle al letto.
<< Cosa hai? >>
<< Lascia stare.. >>
<< Dimmelo >>
<< Non ho niente >>
<< Non fare il testardo >>
<< Non ho niente >>
<< Smettila di fare così >> urlò Kessie. Logan restò sbalordito.
<< Scusa >> riuscì a dire. << La testa si è messa a girare >> confessò.
Kessie rimase in silenzio. Dopo un pò Logan si addormentò e così lei ne approfittò per preparare da mangiare. Portò un toast anche a Logan e non appena entrò in camera e non lo vide iniziò a urlare. << DOVE SEI ANDATO? >> 
<< Ero in bagno >> una voce alle spalle la spaventò.
<< MI HAI FATTO VENIRE UN COLPO! >>
Lui ridacchiò e prima di cadere verso terra Kessie lo afferrò e lo avvicinò al letto.
<< Quando devi alzarti avvisami! Saresti potuto cadere dalle scale >>
<< Non è successo >>
<< Ci credo! Ti ho appena afferrato >>
Restarono un pò in silenzio. Adesso sembravano andare d'accordo. Forse quella giornata passata insieme aveva riappacificato la situazione. Erano semplicemente fratellastri. Verso sera ritornarono tutti a casa e Kessie andò a riposare. Il dottore era passato per controllare la situazione e aveva notato dei miglioramenti. << Se ogni tanto avverte un mal di testa è normale. E' uno dei sintomi e se lo porterà per un pò >> conclude il medico prima di andarsene. Larry sembrava meno preoccupato. 
<< Come stai? >> disse a Logan che si era appena svegliato.
<< Sono stato meglio >> rispose lui.
<< Perchè lo hai fatto? >>
<< Ero felice... >>
<< Non capisco >>
<< Mi ero appena baciato con Alexandra ed ero felice >>
<< E per questo hai dato un pugno al muro? >>
<< All'incirca >>
<< Mi sembra anormale da parte tua >>
<< Lo so >>
<< Richiamala >>
<< Eh? >>
<< Richiama Alex o si preoccuperà >>
<< Lo farò >> 
Non appena suo padre uscì dalla porta chiamò la sua ragazza. Parlarono un pò e poi, quando staccarono, andarono a letto. Adesso tutti dormivano e speravano che il giorno dopo si potesse rivelare migliore.

P.S: eccomi di nuovo qui <3 spero che vi stiano piacendo questi capitoli. Ci sto mettendo tutte le mie idee ahah mi raccomando rencensite <3 Baci <3

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Capitolo 4
*** Perchè dimenticare è così difficile? ***


Perchè dimenticare è così difficile

                                                 4° Capitolo

                                                    Perchè dimenticare è così difficile?

Suonarono alla porta e così Kassie, essendo l'unica in casa oltre Logan, andò ad aprire. Non si aspettava di vedere quella ragazza tanto bella e tanto brava. Non riusciva a credere che fosse andato a trovarlo. 'Certo Alexandra e la sua ragazza e ne ha tutto il diritto!' pensò 'Sarò amichevole e farò finta di nulla' conclusre.
<< Piacere sono Alexandra. Alexandra Daddario >> si presentò la ragazza. Kessie pensò che non c'era il motivo di dire il cognome. Sapeva benissimo come si chiamava.
<< Piacere sono la sorellastra di Logan, Kessie. Accomodati pure >>
<< Grazie. Logan come sta? Ho saputo che per tutta la notte ha avuto la febbre >>
<< Si. Era molto alta, ma adesso si è abbassata un pò >>
<< Come è successo? >>
<< Non lo so. E' svenuto dopo aver sbattuto la mano al muro e si è risvegliato malissimo >>
<< Ma tu sai perchè lo ha fatto? >>
<< No... >> Kessie stava mentendo. Sapeva bene che era colpa delle sue stupide parole.
<< Vieni ti porto da lui >> si affrettò a dire.
Non appena arrivarono alla stanza di Logan trovarono tutto ancora chiuso. Il ragazzo stava dormendo ed era un peccato svegliarlo, ma c'era qualcuno che voleva vederlo. Qualcuno che Kessie avrebbe strangolato volentieri.
Alexandra si avvicinò delicatamente e con la mano gli accarezzò il viso. Logan ancora dormiva, in un sonno profondo per sentire quel fievole tocco. Poi Kessie andò ad aprire le tende e allora la stanza si illuminò e i raggi del sole arrivarono dritti agli occhi del ragazzo. Quel sonno tanto pesante si sciolse e quegli occhi, perfettamente belli, si aprirono a poco a poco.
<< Alex >> sussurrò debolmente. Sembava che la febbre ci fosse ancora.
<< Vado a prendere il termometro >> annunciò Kessi.
<< Cosa ci fai qui? >> domandò Logan. Era sorpreso, ma in senso positivo. 
<< Volevo vedere come stavi >> la ragazza le sorrise.
<< Mi fa piacere >>
<< So che forse questo non è il momento adatto per parlarne, ma le cose tra noi adesso come stanno? Insomma il bacio è stato... >>
<< Bellissimo >> concluse lui. Kessie era arrivata davanti alla porta, ma si fermò per origliare.
<< Ti è piaciuto? >> 
<< Tantissimo. Insomma era insaspettato e unico. Ne avevo bisogno >> ammise Logan. Lo sguardo perso nel vuoto. Il cuore di Kessie perse un battito. Lei cercava di dimenticarlo, ma perchè era così difficile? Perchè non si poteva premere un tasto e cancellare tutto? Perchè si doveva soffrire lentamente e all'infinito? Perchè lo amava ancora, ma non potevano stare insieme? Perchè la vita era così dura con lei? Questi  erano tutte le domande che la affliggevano. Fece per entrare, ma un azione la fermò.
<< Ti amo >> disse Alexandra. Si abbassò verso le labbra di Logan. Lui non poteva dirle ti amo. Era ancora troppo presto. Si accorse che Kessie era davanti alla porta e così improvvisò << Vorrei, ma non posso baciarti >> Lo sguardo di Kessie, al contrario di quello di Alex, si illuminò.
<< Potrei contagiarti >> concluse Logan. Ed ecco che la situazione si capovolse di nuovo.
<< Non importa >> disse Alex baciandolo delicatamente sulla guancia.
<< Sono qui >> annunciò Kessie. Logan si voltò e guardarla negli occhi gli fece perdere il respiro. Soffocò un lamento e poi si soffermò sugli occhi grigi e meravigliosi di Alex... DOVEVA dimenticare.
Dopo cinque minuti di straziante silenzio, il termometro suonò. 
<< E' ancora a 38 >> affermò Kessie.
<< Si sente. Mi sta scoppiando la testa >> disse Logan mentre passava una mano sugli occhi.
<< Amore non voglio vederti così >>
'AMORE? AMORE? LO AVEVA CHIAMATO AMORE? ECCO... QUESTA E' L'OCCASIONE PERFETTA PER FAR SUICIDARE IL MIO CUORE' pensò Kessie.
<< Non è colpa tua >> la rasserenò.
<< Forse è meglio lasciarlo riposare >> disse Kessie. Alex annuì e subito dopo avergli dato un bacio sulla guancia, se ne andò insieme a Kessie per poi tornarsene a casa.
Verso pomeriggio Kessie andò a misurare la temperatura di Logan. Stava ancora dormendo e sembrava parlasse nel sonno.
<< Kessie... Kessie >> sussurrò Logan. 
' Mi sta cercando nel sonno?' pensò Kassie. I suoi occhi si illuminarono.
<< Kessie... Perchè mi fai dannatamente male? >> concluse Logan. E fu così che lo sguardo di Kassie tornò triste e sofferente. Lei non voleva farlo stare così male, ma era l'unica soluzione per un futuro migliore e calmo. Non aveva altra scelta.
Logan all'improvviso si svegliò e spalancò gli occhi. Il suo respiro aumentò e si affannò, come quando ti svegli da un incubo.
<< Stai tranquillo Logan. Era solo un sogno, solo un sogno >>
<< Mi sta scoppiando la testa. Non ce la faccio più >> disse con un filo di voce. Sembrava così debole, distrutto e terribilmente angosciato.
<< Vado a prenderti qualcosa >>
Lui annuì debolmente e poi, quando Kessie ritornò, si alzò leggermente e bevve l'acqua contenente una bustina per calmare il mal di testa.
<< Fra poco viene il dottore. Fammi vedere che temperatura hai >> disse Kessie.
Dopo altri cinque minuti il termometro suonò. << E' quasi a 39 >> disse la ragazza mentre spalancava gli occhi. 
<< La mano come sta? >> chiese in seguito.
<< Fa un pò male >>
<< Scusa >> disse Kessie.
<< Perchè? >> 
<< E' tutta colpa mia. Mi dispiace farti soffrire così tanto... vorrei poter far qualcosa, ma non posso fare nulla. Mi rendo utile aiutandoti, ma non serve a molto >>
Logan abbassò lo sguardo. Voleva consolarla, ma purtroppo non poteva. Non poteva dirle che non era colpa sua, perchè tutta quella situazione era SOLO colpa sua. 
Verso sera il dottore andò a visitare Logan. La febbre stava scendendo e in poco tempo si sarebbe ripreso. 
Passarono circa 2 giorni e Logan stava molto meglio. Ogni tanto si alzava dal letto e spesse volte perdeva l'equilibrio, ma c'era sempre qualcuno pronto ad afferrarlo e aiutarlo. La febbre era quasi assente, la mano faceva ancora male e la testa non smetteva di distruggere ogni singola cellula e ridurla allo sfinimento. Non poteva sempre prendere bustine e questo stava a significare che il più delle volte doveva sopportarlo. Ma non era mica così facile. 
<< Come va oggi? >> domandò Larry.
<< Meglio >> rispose Logan. Stringeva le mani attorno alla fronte, sicuramente aveva mal di testa.
<< Ti fa male? >>
<< Cosa? >>
<< La testa >>
<< Terribilmente. Non ho un attimo di tregua >>
<< Purtroppo il medico ha detto che lo dovrai sopportare per un pò >>
<< Maginifico! >> disse alzandosi dal divano e salendo le scale. A un tratto si bloccò. La testa faceva molto male e non capiva più nulla. Stava per ricadere all'indietro, am fortunatamente c'era Larry a sostenerlo.
<< Ehi, ehi, ehi... Tutto apposto? >> 
<< Non tanto. Gira tutto >> ammise Logan.
<< Vedrai che passerà >> rispose Larry appoggiando Logan al divano. 
<< Non dovresti stare molto tempo all'impiedi. Dovresti stare sdraiato a letto e riposare >>
<< Non posso stare in letargo... ho bisogno di uscire, di prendere aria e di camminare >>
<< Capisco, ma devi capire che più tempo passi alzato, più la testa farà male e i capogiri aumenteranno notevolmente. Per un pò dovrai entrare in letargo >> dibattè con un sorriso sul volto. Logan ricambiò il sorriso e poi chiese aiuto per tornarsene a letto. Aveva saltato la cena dichiardando di non avere fame, ma Kessie gli aveva lo stesso portato qualcosa. Ultimamente il loro rapporto era migliorato. Sembrava amichevole e da fratelli, ma in fondo soffrivano ancora entrambi.
<< Ehi >> disse Kessie, piombandosi nella camera di Logan.
<< Ciao >>
 gli mostrò un sorriso. Uno di quei sorrisi che ti fanno perdere la testa.
<< Come va? >>
<< Diciamo che il mal di testa mi tormenta e la mano non vede l'ora di potersi muovere >> rise sarcastico.
<< Almeno adesso hai la forza di ridere ahah >> precisò Kessie.
<< Si... emh, grazie... per essermi stata accanto e avermi aiutato... è bello poter essere amici >>
<< Figurati... è quello che si fa tra fratelli >>
<< Già >> Logan sorrire e Kessie lo ricambiò con un bacio sulla guancia. Quel bacio fece venire i brividi a Logan e mentre Kessie si stava rassegnando, lui non riusciva a dimenticarla. 

P.S: Eccomi ancora qui per augurarvi, anche se alla fine, una buona e dolce lettura. Divertiti <3 Baci <3

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Capitolo 5
*** Felicità e dolore ***


Felicità e dolore

                                               5° Capitolo

                                             Felicità e dolore

<< Kessie vieni qui un secondo >> urlò Elisabeth. Erano tutti intorno al tavolo della cucina... tutti tranne Logan.
<< Che succede? >> domandò Kessie impaurita.
<< E' tutto apposto tranquilla. Sono già passati 3 giorni da quando Logan sta meglio, anche se adesso gli fa male la testa, e dato che oggi deve togliere il gesso al braccio pensavamo di organizzare una festa per lui. Sei dei nostri? >>
<< Certo. Quando avete pensato di farla? >>
<< Domani sera >> rispose veloce Elisabeth.
<< Perfetto contante su di me >> rispose Kessie.
Era bello poter essere una famiglia e aiutarsi nel momenti del bisogno. Fare quella festa avrebbe fatto dimenticare un pò di cose a Logan, oppure lo avrebbe ulteriormente afflitto? Fatto sta che i preparativi avanzavano e la festa era già pronta. Logan era appena rientrato da un'uscita con suo pradre e non appena uscì in giardino fu accolto da un 'SORPRESAAAAAAAA!' Gente urlava da tutte le parti e si complimentavano per il successo avuto con il film. Stava molto meglio. Indossava un jeans, una maglietta viola con delle strisce e un paio di converse nere. Si fermò sorpreso sulla porta, con un ampio sorriso stampato sulle labbra e per un attimo quel mal di testa che lo aveva torturato per 15 giorni era solo un ricordo. Dopo un pò però la fatica si faceva sentire. Aveva le gambe stanche e la testa pesante. Era stato alzato per circa 3 ore ed era molto stressante salutare e fermarsi a parlare con TUTTE le persone, senza poterne saltare una. Cercava di divertirsi, ma non era molto semplice. Kessie invece sembrava essere fiera dell'organizzazione. Tutto stava andando secondo i piano e si stavano divertendo tutti. Tutti tranne Logan. Lo aveva perso di vista e non lo trovava da nessuna parte. Iniziò a cercarlo in giro e lo ritrovò nella sua stanza, sdraiato sul letto.
<< Tutto apposto? >> chiese Kessie.
<< Si... avevo bisogno di un pò di riposo >> si alzò di scatto e un capogiro lo invase. Perse l'equilibrio per qualche secondo.
<< Attento! >> urlò Kessie mentre lo afferrava per i fianchi.
<< Non smetterò mai di perdere l'equilibrio? >> era domanda posta più a se stesso che a Kessie.
<< E' successo solo perchè ti sei alzato di scatto.. >>
<< Può essere... E ora come scendo dagli altri? La testa mi fa molto più male >>
<< Vuoi che ti porti una bustina? >>
<< No, posso farcela >> disse sicuro di se.
<< D'accordo. Resta un altro pò a letto e quando sei sicuro di stare bene scendi >>
<< Okay >> rispose pensieroso. 
Nel frattempo Kessie aveva fatto nuove conoscenze. Un ragazzo molto carino sembrava farle la corte. Era un amico di un amico di Logan. Si chiamava Justin, e già era proprio quel Justin. Kessie sembrava molto catturata dal suo sorriso e dal suo aspetto. E la stessa cosa valeva per il ragazzo. Avevano parlato per tutta la sera, ma il meglio doveva ancora venire. Logan si era ripreso un pò e aveva deciso di scendere dagli altri. Voleva andare personalmente a ringraziare Kessie, dato che prima lo aveva scordato. Uscito dalla porta intravede la luce del bagno accesa. La porta era semi-chiusa e così pensò di andare a spegnere la luce, ma aprendo la porta si accorse che il bagno non era vuoto. C'erano due persone dentro: Kessie e Justin. Si stavano baciando intensamente e lui aveva appena messo una mano sotto la maglietta di Kessie proprio quando Logan aveva aperto la porta.
<< Scusate >> disse un pò sorpreso e un pò sconolto. I due ragazzi si staccarono e Kessie vide dolore nelle iridi di Logan, ma voleva dimenticarlo e il modo migliore per farlo era stare con un'altra persona. Logan richiuse la porta e fece un respiro profondo. La testa gli faceva più male, le gambe cedevano e i capogiri erano improvvisamente triplicati. Ci vide tutto buio e poi non ricordò più nulla. Si svegliò nella sua stanza, sul suo letto. Attorno a lui c'erano Kessie e Justin. 
<< Cosa... è... successo? >> domandò con un filo di voce.
<< Ti abbiamo trovato a terra >>
<< Ah >> rispose. Più che una risposta era un lamento.
<< Come stai amico? >> gli chiese Justin.
<< Non lo so >> rispose Logan. Era confuso, triste, felice, amareggiato, dolorante... in quel momento era tutto e allo stesso momento era niente. Non si rassegnava al fatto che l'aveva persa per sempre. Non riusciva a capire come potesse baciarsi con un altro e fare finta che il suo passato fosse stato cancellato. Non poteva cancellare tutto. Non poteva. Si alzò piano piano e andò fuori dalla sua stanza.
<< Fermo! Non puoi andartene sei appena svenuto! Lerman torna indietroo! >> Kessie lo aveva appena chiamato Lerman. ' LERMAN! NON MI AVEVA MAI CHIAMATO LERMAN, questo significava una cosa sola: voleva prendere delle distanze da me, partendo dal modo di chiamarmi!' pensò Logan. Kessie le andava dietro, ma lui le sfuggiva.
<< Dove vai figliolo? >> disse Larry.
<< Vado fuori... tornerò il prima possibile >>
<< Non puoi... sei appena svenuto... torna indietro! >> disse Kessie.
<< Logan sei svenuto? >> disse suo padre fermandolo per il braccio in modo che non potesse andare via.
<< Non è nulla di grava papà. Sto già molto meglio >> 'a parte l'inferno che c'è nella mia testa' pensò.
<< Sei debole. Non puoi uscire >> disse Larry.
<< Insomma è la MIA vita e VOGLIO fare quello che voglio. Un mal di testa non mi ucciderà. VOGLIO uscire. VOGLIO andarmene per qualche minuto e VOGLIO restare da solo. DA SOLOOO! >> urlò e staccò il suo braccio dalla presa del padre. La testa iniziava a girare, ma si fece forza e uscì di casa. Non sapeva dove andare, ma un luogo lo doveva trovare. E dopo una delusione, cosa c'è di meglio del non ricordare? Nulla... il posto perfetto era stato trovato: il bar. Avrebbe preso qualcosa lì e con quel qualcosa si intendeva qualcosa di forte e capace da farti fare cose che nemmeno immagini, da farti dire tutto quello che ti passa per la testa, da farti risvegliare senza ricordare più nulla.
<< Un bicchiere di Vodka! >> ordinò. Forse non aveva motivo di farlo, ma poi tante immagini gli ruotarono attorno: Kessie e Justin, il pugno al muro, la lite con il padre, la testa che scoppia, il cuore in mille pezzi, la vita di merda che lo attendeva... pensandoci bene aveva mille motivi per farlo. Bevve tutto in un secondo e poi prese un altro bicchiere e un altro e un altro e un altro ancora. In totale ne aveva bevuti 6 o 7 e ormai era allo sfinimento. Non riusciva più a capire cosa stesse facendo.
<< Logan che ci fai qui? >> disse una voce alle sue spalle. Fece per girarsi e notò che era Alexandra. L'aveva chiamata il barrista dicendo che il suo fidanzato stava alzando troppo il gomito e così lei si era affrettata a raggiungerlo. Logan era in pessime condizione. A stento si reggeva in piedi e la testa non era sulle montagne russe, ma dentro a un frullatore che centrifuga alla massima potenza.
<< Perchè lo hai fatto? >> disse Alex. Logan non riusciva nemmeno a rispondere. Aveva paura di dire qualcosa di troppo su Kessie. Su LORO. Quel loro che ormai non esisteva più da tempo e forse non era mai esistito.
<< Sali in macchina, ti porto a casa >> durante il tragitto, anche se non era molto distante, Logan si addormentò. L'unico piacere che gli era rimasto era il fatto di non ricordare più la sofferenza d'amore. Forse era stupido o forse era disperatamente confuso. Quello era il suo modo di affrontare i problemi: Annegandoli nell'alcol. Era la prima volta che lo faceva e ancora era inconsapevole dei rischi che avrebbe corso.

P.S: Vi piace l'idea? Mi dispiace che Logan stia soffrendo molto, ma sono convinta che la sofferenza, se non è molto grave come la morte, riesca a unire il più possibile le persone. Mi piace l'idea di far star male Logan, perchè in questo modo le attenzione sono rivole tutte solo di lui. Fatemi sapere le vostre opinioni e se devo essere sincera spesse volte io leggo delle fanfiction e poi non le recensico, ma mi sbaglio. Recensirle è una cosa giusta perchè così l'autore può sapere come e se continuare. Quindi io da ora in poi ogni cosa che leggerò la recensirò, voi fate lo stesso <3 Baci <3

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Capitolo 6
*** Urla strazianti ***


Urla strazianti

                                             6° Capitolo

                                                                  Urla strazianti

<< Logan svegliati, siamo arrivati >> sussurrò Alex.
<< Non voglio... >> replicò Logan.
<< Cerca di essere il più normale possibile.. >>
<< Uffaa >> disse lui con una voce da uomo ubriaco. TOTALMENTE ubriaco. Fino alla radice dei capelli, per rendere l'idea.
<< Dove sono le chiavi? >>
<< Cercale >> disse Logan.
Alex iniziò a cercare nelle tasche e poi la trovò. La inserì nella serratura e girò. Aprendo la porta vide una figura sul divano. 'CAZZO' pensò. 
All'imrpovviso Larry si girò e si accorse del modo strano in cui Logan parlava e camminava.
<< Mi hai fatto restare in pensiero per 4 ore! Ti rendi conto? 4 ore Logan... 4... dove sei stato? >>
Logan non rispose, ma la sua puzza diceva tutto.
<< Hai bevuto? Cazzo Logan... nelle tue condizioni non dovresti beree! Cosa ti salta nella mente? >> il tono di suo padre era furioso.... molto fuorioso.
<< Sai che potresti peggiorare la tua salute bevendo! Potresti stare pegio di primaa... >>
<< Ho bevuto solo un pochino >> disse cadendo in avanti. Suo padre lo afferrò al volo e lo appoggiò sul divano.
<< Cosa cavolo ti è preso? >>
<< Volevo dimenticare >> 
<< Cosa volevi dimenticare? >>
<< Volevo dimenticare il fatto che Kessie non mi ama più >>
<< Ma cosa cavolo dici? >> suo padre adesso aveva perso il limite della pazienza. Logan stava dicendo tutto. L'unica arma a suo favore è che al suo risveglio avrebbe potuto dire che non era vero. Che stava delirando, ma in quel momento era molto serio.
<< Io e Kessie ci amavamo ma la tua fottuta relazione ci ha fatto lasciare >>
<< Smettila di dire cazzate! >>
<< Solo tu puoi dirle >> a questo punto suo padre gli caricò uno schiaffo. Iniziò a barcollare e finì per sbattere contro il tavolino del salotto. << Ahhhh! Cosa cazzo ti prende? >> 
<< Non rivolgerti in questo modo a tuo padre >>
<< Non mi lasci mai in pace... Non voglio fare la tua vita di merda e non voglio divorziare a causa di una testa di cazzo come te... Mamma è andata via per colpa tua! Tu l'hai tradita... >> a questo punto suo padre gli tirò un pugno dritto nel naso. Iniziava a perdeva sangue dalle narici.
<< Picchiami... Tanto mamma non tornerà più e tutto per colpa tua... Bastardo >> e fu così che suo padre gli diede un altro pugno, stavolta sul labbro. Iniziava a perdere sangue anche da li. La testa non ragionava più e continuava a girare. Non aveva nemmeno la forza di alzarsi e suo padre era così arrabbiato che avrebbe continuato all'infinito. Forse in quel momento lo avrebbe pure ucciso. Gli caricò un altro pugno. Sempre sul labbro. Le urla rimbombavano in tutta la casa e nel giro di pochi minuti tutti si alzarono dai propri letti per controllare. Elisabeth cercava di fermare Larry, ma era troppo furioso. Logan era a terra, con il viso insanguinato.
<< E' vero che tu e Logan vi amavate? >> Urlò Larry contro Kessie. Lei rimase immobile e impaurita. 
<< Lasciala staree! >> Logan si alzò e diede un pugno a suo padre. Lo aveva colpito alla pancia. Suo padre fece lo stesso e Logan si ritrovò a terra. Dopo aver urlato dal dolore perse i sensi e non reagiva più. Kessie e Jake erano impalati sulle scale. Alex, che fino a quel momento era rimasta invisibile, iniziò a urlare.
<< Adesso basta signor Lerman. Così lo uccide! >> era stata l'unica a risolvere qualcosa. Larry si fermò e se ne andò dritto in camera. Kessie si occupò di Logan e Alex le diede una mano. Jake consolava sua madre, che era in preda al panico. Poi aiutò le ragazze a salire Logan nella sua stanza. Kessie scese a prendere del cotone e Alex andò a prendere qualcosa in bagno. Ritornò con dell'acqua ossigenata. Jake chiamò immediatamente un medico. Quella notte non sarebbe stata per nulla tranquilla.
<< Logan svegliati >> era la voce disperata di Kessie. Logan non sembrava reagire. 

P.S: Mi scuso perchè il capitolo non è molto lungo, ma forse è megio così ahaha Logan si sveglierà oppure no? Dato che non sono crudele voglio dirvelo... non potrei MAI fare morire Logan ahahah è solo che soffrirà molto, ma molto di più di quanto avesse sofferto. Il prossimo capitolo sarà pieno di sofferenza, ma bello. Aspetto le vostre recensioni <3 Vediamo chi ne scrive di più <3 Forzaaa, colui o colei che ne scrive di più rientrerà nella lista preferita che aggiungerò a ogni fine capitolo con dei ringraziamenti speciali <3 Non è allettante? Forzaa <3 Baci <3

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Capitolo 7
*** Ti prego non stare male... ***


Ti prego non stare male

                                              7° Capitolo

                                                          Ti prego non stare male...

 << Logan svegliati >> Kessie urlò per la seconda volta.
<< Il dottore sta arrivando >> disse Jake. Quest'ultimo era tra gli unici che sapeva mantenere il controllo. I suoi muscoli ti rendevano sicura e ti proteggevano da qualunque cosa e la sua bellezza avrebbe catturato qualsiasi cuore.
<< Come sta mamma? >> 
<< In pensiero per Logan... adesso sta parlando con Larry >>
<< Ho paura >>
<< Shhh... andrà tutto bene >> detto questo Jake la strinse forte tra le sue braccia.
<< Ecco il dottore >> annunciò Alex dopo 10 minuti. 
<< Cosa è successo? >> disse correndo verso Logan. Sembrava molto preoccupato. Kessie affondò il viso tra le mani e iniziò a piangere in preda al panico. L'unico che poteva parlare era Jake, ma la vera storia la sapeva solo Alex.
<< Si è ubriacato ed è stato picchiato >> disse tutto in modo superficiale, così la colpa non sarebbe caduta su nessuno.
<< Non mi piaccioni questi lividi... gli avevo detto di non bere... peggiorerà la sua salute... perchè lo ha fatto? >>
<> rispose Alexandra. Kessie si era fatta una piccola idea. Jake non ci capiva nulla. 
<< Lasciatemi solo con lui >> disse il medico. Restarono tutti fuori dalla porta e dopo un pò arrivarono anche Elisabeth e Larry. Lui sembrava molto più calmo e soprattutto pentito. Non voleva picchiarlo, era pur sempre suo figlio e non era cosciente. 
<< C'è stato qualcosa tra di voi? >> chiese Larry in tono calmo. 
<< No. Stava assolutamente delirando. Si sarà creato qualche illusione >> Kessie aveva mentito, solo per il bene di Logan. Voleva risparmiare altri guai.
<< Come sta adesso? >>
<< Non lo sa nessuno. Il dottore è ancora dentro >>
Passarono circa 20 minuti e ognuno perdeva la pazienza. Kessie si dava mentalmente la colpa di tutto. Larry si odiava per aver alzato pesantemente le mani su suo figlio. Elisabeth era dispiaciuta per quello che era successo in famiglia. Alexandra sembrava molto confusa e Jake stentava a collegare tutti i fili dell'accaduto. 
Il dottore uscì dalla stanza dopo circa 30 minuti che era dentro.
<< Come sta? >> chiese subito Larry.
Il dottore fece uno sguardo sconvolto per circa 2 minuti, poi disse << Vorrei portarlo in ospedale! >> 'Era così tanto grave?' pensò Kessie.
<< Perchè? Sa che non possiamo >> disse Larry.
<< So che tutto il mondo lo verrebbe a sapere, ma le sue condizioni non mi piacciono affatto. Ha la pressione molto bassa ed è talmente debole, a causa del sangue perso, che ancora non ha ripreso i sensi. Aveva pure bevuto e questo ha peggiorato moltissimo le condizione che aveva prima. Adesso non dovrà vedersela solo con il mal di testa. Hai molti lividi sparsi ovunque. Uno è su una costola e ho il timore che sia rotta. Non può cotinuare a restare qui signor Lerman o le sue condizione precipiteranno drasticamente >>
<< Non può portare qui gli attrezzi necessari? Io devo pensare anche al fatto che non può andare in ospedale o tutto l'edificio sarà circondato dai paparazzi e non avrà pace. Una volta un paparazzo si è travestito da infermiere pur di fargli delle foto e non me lo perdonerei mai se accadesse di nuovo >>
<< Io... io.. Signor Lerman sono alle strette. Per lei proverò a fare il possibile. Tornerò qui con le giuste attrezzature, ma avviso da adesso che non sarà la stessa cosa. Vado a prendere il necessario. Vi raccomando di non toccarlo e se si sveglia aiutatelo senza fare pressione >>
<< E se dovesse vomitare? >> aggiunse Kessie.
<< Certo è probabile. In ogni caso portatelo pure in bagno, ma se non ha la forza di alzarsi lasciatelo nel suo letto, mettetelo di fianco e aiutatelo leggermente. La cosa importante è che non stia a pancia in sù o in caso di rigurgito potrebbe soffocarsi >>
<< Grazie mille dottore >> disse Larry.
<< Si figuri. Vado e torno >>
Dopo circa 5 minuti Logan si svegliò. Svegliarsi era un modo di dire, l'unica cosa che fece fu quella di vomitare. Non aveva le forze per fare altro. Non rispondeva a nessuna domanda. Rigurgitava e si riaddormentava. La fronte era totalmente imperlata di sudore e la febbre sembrava risalire. Tossiva spesso e alle volte sembrava smettesse di respirare, per poi continuare in un modo più affannoso e debole. Nessuno lo aveva mai visto stare così male. Troppe cose erano successe in una sera. Troppi guai ricadevo su di Logan... Non aveva fatto nulla di male in fondo, ma sembrava che il destino ce l'avesse con lui. Ogni cosa era contro di lui.
Il dottore ritornò dopo un pò di tempo e automaticamente la stanza di Logan divenne una camera d'ospedale. Era piena di macchinari. Ovunque si ponesse lo sguardo c'era qualcosa. Un tubicino scorreva lungo il braccio destro di Logan e all'estremità un ago era conficcato nel braccio. 
<< Serve per idratarlo >> spiegò il medico. Poi con un altro macchinario il dottore capì che la costola non era rotta, ma leggermente lineata. Questo gli avrebbe provocato alcuni dolori per un pò, ma sarebbe sopravvissuto. Il braccio che si era fatto male qualche giorno fa si era nuovamente lineato a causa del pugno che aveva dato a tuo padre. La febbre era risalita e stavolta faceva posto anche alla tosse che era continua.. Il labbro era spaccato, ma non perdeva più sangue. Il naso era rotto. Suo padre gli aveva ROTTO il naso. Fortunatamente il medico era sempre lì e controllava la situazione. Si prendeva cura di Logan e si assicurava che non gli rimanesse nulla.
<< Sono sicuro che i capogiri aumenteranno. Li avrà più volte. Per qualche giorno, forse una settimana, farà fatica a camminare a causa della costola lineata. Il naso a breve tornerà come prima, la stessa cosa vale per il labbro. La mano guarirà. Deve solo riposare, mangiare e non affaticarsi. Vi prescrivo dei farmaci. Io verrò qui ogni due ore. Non toccate i macchinari e non staccate quel tubicino sul suo polso. >> Kessie rabbrividì guardando quel tubicino.
<< Grazie dottore. Sta facendo molto per la mia famiglia >>
<< E' un dovere di medico. Vedrà che andà tutto bene signor Lerman. Suo figlio è forte e sta lottando molto contro ogni dolore. Abbiate pazienza con lui se insisterà su qualcosa. Non contradditelo se non sarà importante. Chiamatemi in caso di bisogno. Arrivederci >>
<< Arrivederci >>
Tutta la notta era passata in modo monotono: Jake era andato a letto. Alex era tornata a casa. Kessie restò per un pò accanto a Logan e poi andò a dormire. Elisabeth si occupò di Logan per tutta la notte e infine Larry restò in un angolo a darsi la colpa di tutto. Il peggio doveva ancora venire. 
L'indomani mattina si sentì un urlo straziante venire dalla camera di Logan. Tutti si alzarono impauriti e trovarono Logan che cercava di alzarsi. Con una mano premeva sulla costola lineata. Il suo sguardo era perso nel vuoto e presto sarebbe caduto a terra. Jake e Larry lo rimisero a letto. Logan era leggermente sveglio, ma parlare era una tappa ancora lontana. Ogni volta che ci provava sentiva una fitta alla costola e si bloccava soffocando vari lamenti. Il dottore diceva che era normale e che era la parte più difficile da affrontare. 
I problemi non erano ancora finiti. Logan rifiutava il cibo. Diceva di non averne voglia. Per quasi due giorni non aveva mangiato nulla e il dottore non sapeva cosa fare e così decise di parlargli.
<< Logan, come stai? >>
<< E' una battuta? >> rispose il ragazzo con un filo di voce.
<< Ahah... era di pessimo gusto. Dovresti mangiare qualcosa. Prima mangerai, prima ti rimetterai in piedi >>
<< Non... voglio >>
<< Fallo per le tue fan. Non hanno notizie di te da quasi un mese. Non hai voglia di riabbracciarli? >>
<< Non ho voglia di nulla. >>
<< Figliolo ascoltami bene. So che stai passando dei momenti difficili e che tutto sembra andarti contro, ma sono momenti che nella vita accadono e si devono superare. Esistono cose peggiori... >>
<< Dottore... cosa c'è di peggio del divorzio dei propri genitori a causa del padre, di un amore che non ti ama più, che ti usa e ti butta come uno straccio e che poi si fa vedere con qualcun altro e tu ci resti una merda? Cosa c'è di peggio di un padre che ti picchia rompendoti il naso e spaccandoti il labbro, lineandoti una costola e facendoti stare peggio di prima? Cosa c'è di peggio nell' ubriacarsi per dimenticare qualcuno pur sapendo che la tua salute peggiora... Cosa c'è di peggio nel non poter andare in ospedale che i paparazzi ti danno già per morto, si mascherano e scattano foto su di te senza neanche un briciolo di dignità?... Cosa c'è di peggio? E tutto nel giro di un mese... ahh>> Logan urlò esausto e il fiato accellerava.
<< Non agitarti. Andrà tutto bene. Calmati e respira profondamente >>
<< Non ho fame >>
<< Potrai pure uccidermi, ma DEVI mangiare. Adesso! >>
Logan esausto iniziò a mangiare qualcosa e il dottore ne approfittò e andò a parlare con il resto della famiglia.
<< Sta mangiando >> disse fiero. 
<< Lo abbiamo sentito urlare >> disse Elisabeth.
<< Si è semplicemente sfogato >> e con queste parole il medico tranquillizzò tutti.

P.S: Per oggi mi fermo qui... aspetto le vostre recensioni e così saprò se andare avanti. Se ne ricevo abbastanza positive in poco tempo pubblicherò le altre. Buona lettura. A presto. Baci <3

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Capitolo 8
*** Protagonisti ***


Protagonist

Personaggi:




Logan Lerman




Kassie: Mary-Kate Olsen




Jake: Taylor Lautner




Justin Bieber




Alexandra Daddario




Eleonor: Miley Cyrus




Selena Gomez




AVREI VOLUTO INSIERIRE LE IMMAGINI, MA PURTROPPO NON SO COME SI FA. SE QUALCUNO LO SA PER FAVORE SCRIVETEMELO. GRAZIE IN ANTICIPO.

Buona lettura. Spero vi piaccia. Leggete, sognate, immaginate e recensite <3 Baci <3

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Capitolo 9
*** aggiornamento ***


LEGGETE É MOLTO IMPORTANTE SONO NOVITÁ SULLA STORIA... Volevo avvisare che la storia avrá nuovi effetti scena. Non sara una storia rosa e fiori, piuttosto ci saranno parecchie modifiche. Logan entrerá a far parte di una banda criminale, che spaccia droga e le cose si metteranno male. Evonne partirá e al suo ritorno troverá il peggio. Se pensate che questa sia una buona idea fatemelo sapere e io inizio a lavorarci su. Mi scuso per non aver pubblicato nuovi capitoli, lo faró il prima possibile. Volevo aggiungere che NON obbligo nessuno a recensire, ci tengo solo a sapere le vostre opinioni, perché se non vi piace non VALE la pena continuare. Fatemi sapere, un baciooo

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Capitolo 10
*** Devi mangiare... ***


Devi mangiare...

8° Capitolo


Devi mangiare...

<< Allora... hai mangiato? >> chiese il dottore a Logan.

<< Abbastanza >> rispose lui. Il dottore vide il piatto e cercò di capire cosa avesse mangiato...

<< Hai solo mangiato una fetta di pane! >> 

<< Lo so.. non ho molta fame.. >>

<< LOGAN! DEVI MANGIARE! Non tocchi cibo da qualche giorno e ora non puoi mangiare solo una fetta di pane. Finirai per stare male! >>

<< Non si preoccupi... sto bene >>

<< Hai una costola lineata e non puoi muoverti. La cosa più importante oltre al riposo è proprio il cibo >>

<< E infatti ho mangiato >>

<< SOLO UNA FETTA DI PANE >>

<< E' un buon inizio no? >> 

<< Io devo andare... cerca di mangiare... >>

<< Certo >>

Non appena il dottore uscì dalla porta Logan iniziò a pensare. ' Come posso mangiare se ho così tanti problemi? Kessie, mio padre e tutto il resto della mia vita. L'ultimo mio pensiero è proprio il cibo e poi non ho fame quindi perchè dovrei sforzarmi? Fingerò di mangiare qualcosina così non possono dirmi niente.' Non era una buona soluzione, ma quando Logan decideva qualcosa la realizzava.

3 giorni dopo...

<< Come ti senti oggi? >> chiese nuovamente il medico.
<< Abbastanza bene! >> non era affatto vero. Logan toccava poco cibo ultimamente e si sentiva senza forze. Era stupido da parte sua, ma pensava di non averne bisogno...
<< Te la senti di provare a camminare? >>
<< Certo... >>
Il dottore aiutò Logan ad alzarsi e lui iniziò a camminare per tutta la casa. Ogi tanto si fermava per il dolore che provava alla costola però subito dopo continuava. Andava abbastanza bene se solo non si sentisse debole a causa della mancanza di cibo. Il dottore credeva che mangiava, in reltà non era affatto così.

Passò circa 1 settimana da quando Logan si era risvegliato e in quella settimana aveva mangiato poco. Aveva addirittura perso 5 Kg e questa cosa non la sapeva nessuna. La costola faceva meno male, ma le forze erano assenti. Non si rassegnava all'idea di dover mangiare. Secondo lui era un problema secondario... ma come poteva esserlo? Il cibo è una risorsa vitale e questo lui lo sapeva molto bene.
Quel giorno stesso doveva tenere una conferenza. Era da molto tempo che non si faceva vedere dalla stampa e dalle sue fan e questo lo rattristava molto. Andò verso la camera di Kessie. Voleva ringraziarla per esserle stata vicino e per averlo aiutato molto ultimamente, erano diventati amici anche se entrambi speravano qualcosa di più.
Utlimamente Kessie usciva con Juss e quel giorno erano proprio in camera sua. Parlavamo del più e del meno e all'improvviso Justin la baciò. Un bacio molto approfondito e molto romantico. Finirono in una posa sconcertante. Kessie si trovava a cavalcioni sopra Justin e il bacio continuava. Justin iniziò a toglierle la maglietta e lei restò solo in reggiseno. Erano entrambi presi da quel bacio, se non si fermavano arrivavano oltre. Kessie fece per togliere la maglietta a Juss quando all'improvviso la porta si aprì. Logan era appena entrato e voleva ringraziarla, ma vedere quella scena lo aveva solo illuso... Loro non potevano più avere una speranza... Lei adesso stava con Juss e lui doveva rassegnarsi a quell'idea. Kessie si alzò di scatto e indossò la maglietta. Logan richiuse subito la porta senza dire una parola... quella scena lo aveva lasciato sbigottitto. Ritornò in camera  sua e si sdraiò sul letto. Continuava a vedere quella scena passargli davanti agli occhi e non riusciva a togiersela dalla mente. Perchè era così difficile?
<< Logan posso entrare? >> Kessie iniziò a bussare.
<< Si >> lui cercò di mantenere un tono calmo e di non fare capire nulla.
<< Ti ho portato qualcosa da mangiare... e volevo chiederti scusa per la scena di prima... dovevo chiudere a chiave >>
' DOVEVA CHIUDERE A CHIAVE? AVEVA PROPRIO INTENZIONE DI FARSELO ALLORA..' iniziò a pensare Logan.
<< Tranquilla, volevo solo ringraziarti >> finse un sorriso e prese il piatto con i toast. Lo posò sul tavolo e ignorò l'idea di mangiare. Che senso aveva adesso?
<< Ho fatto solo quello che avrebbe fatto una qualsiasi sorella >>
<< Già... emh scusami adesso, ma devo cambiarmi per la conferenza stampa >> c'era rimasto fin troppo male. Lei lo considerava un FRATELLO e anche lui doveva fare lo stesso.
<< Certo... ci vediamo dopo la conferenza >>
<< Si >>
Non appena lei uscì, Logan iniziò a preparsi. Si fece una doccia e poi indossò uno dei suoi completi eleganti. Pensava fosse ridicolo e così indossò un pantalone nero e una camicia... almeno non sembrava un pinguino.
<< Logan svelto! C'è la limousine >> urlò Elisabeth.
Il ragazzo si affrettò e poi se ne andò salutando tutti. Non appena arrivò in limousine notò una strana sensazione... gli veniva da vomitare. Fece finta di niente e salutò Alex con un bel e approfondito bacio. In qualche modo riusciva a fargli dimenticare Kessie, anche se era sempre nei suoi pensieri! Era troppo innamorato.
<< Come stai? >> chiese Alex.
<< Mi sono ripreso... >>
<< Cosa dirai alla stampa? >>
<< Che ho preso un raffreddore e non riusciva a passare >>
<< Un raffreddore che dura più di 1 mese? >>
<< Beh sono stato abbastanza impegnato... ahha >>
<< Sei uno stupido >> detto questo gli schioccò un bacio e non appena arrivarono e scesero dall'auto iniziavano a firmare autografi.
<< Allora Logan... Perchè sei stato male tutto questo tempo? Hai fatto uso di sostanza stupefaceni? >> chiese uno della stampa.
<< Ahaha no per niente! Ho preso un brutto raffreddore e parecchie ricadute, ma adesso sto bene >> ammise con un finto sorriso.
<< Sei molto più magro... Hai deciso di fare una dieta? >> chiese un altro.
<< Non credo abbia bisogno di una dieta... è solo colpa del raffreddore >> aggiunse Logan. Erano in molti ad accorgersi che era molto più magro, ma con questo continuava a non mangiare. Non avrebbe potto dire la verità.
<< Com'è stato il successo del tuo nuovo film? >> chiese lo stesso di prima.
<< Sensazionale. Il mio regista ha fatto un ottimo lavoro. E' grazie a lui se abbiamo avuto successo. Ma il vero successo lo ha avuto lo scrittore Rick Riordan >>
<< Hai proprio ragione. Come va il rapporto con la famigia? >> brutta domanda...
<< Bene... Siamo sempre più uniti... >> 'forse fin troppo' iniziò a pensare.
<< Perchè nessuno è venuto qui? >>
<< Per il semplice motivo che mi aspettano tutti a casa >> finse un altro sorriso.
<< Come va il rapporto con la sua nuova sorella? >>
<< Cerchiamo di andare d'accordo >> detto questo un terribile mal di testa lo colpì. Iniziava a girare tutto...
<< Come.. passato... giorni? >> non riusciva a capire molto e di una frase sentiva solo alcune parole. All'improvviso la vista si oscurò e tutto diventò buio.
Era svenuto... Alexandra si buttò su di lui e cercò aiuto.. qualcuno pensò di chiamare l'autombulanza e in poco tempo lo portarono dritto in ospedale. Kessie e la sua famiglia, che da casa guardavano la tv, si affrettarono per raggiungerlo. Larry pensò di chiamare il dottore che lo aveva sempre assistito e così arrivano in ospedale. La stampa era ovunque. Le porte erano piene di persone e si faceva fatica a entrare. Tanti carabinieri cercavano di trattenere la stampa.
<< Dove si trova Logan Lerman? >> chiese Kessie. Non fecero in tempo a rispondere che il dottore li chiamò.
<< Signor Lerman mi segua.. >> disse il Dottor. Tayler.
<< Cosa succede? >> chiese Elisabeth.
<< Vi porto nella sua stanza. Avete notato se ha mangiato ultimamente? >>
<< Certo.. io ogni pomeriggio gli portavo dei toast e il solito pranzo e la solita cena >> ammise Kessie.
<< Ma lo avete visto mangiare? >>
<< No, ma tornava con il piatto vuoto e quindi aveva sicuramente mangiato >>
<< Beh vi sbagliate... >> ammise il dottre.
<< Come scusi? >> disse Larry.
<< Il ragazzo è stato portato qui privo di sensi. Era molto debole perchè non mangiava molto da 1 settimana. Il piatto era vuoto perchè possibilmente buttava il cibo... Ha perso quasi 6 Kg nell'ultima settimana >>
Erano tutti preoccupati adesso...
<< Come abbiamo potuto non farci caso? >> chiese Jake.
<< Per il semplice fatto che vi facevate ingannare dal piatto vuoto... Oggi ha mangiato qualcosa? >> disse il dottore.
<< Io gli ho portato 2 toast >> ammise Kessie.
<< Allora non ha mangiato... >> dichiarò Elisabeth.
<< Come fai a saperlo? >>
<< Quando sono andata in camera suo ho trovato il piatto con i 2 toast. Erano intatti e questo vuol dire che non li ha mangiati... >>
<< E a pranzo ha mangiato qualcosa? >> disse il dottore.
<< No... si è chiuso in camera sua dicendo di non avere fame per il nervosismo... >>
<< E nessuno ha pensato che doveva mangiare? >>
<< Credo di no >> risposero in coro.
<< Posso dire che resterà qui per qualche giorno. Ci assicureremo che mangi abbastanza da riprendere le forze >>
<< Grazie dottore >>
<< Possiamo entrare? >> chiese Kessie.
<< Meglio di no... sta dormendo e non voglio che abbia problemi per oggi >>
<< D'accordo >>

Quando Logan si svegliò si trovava in un luogo diverso da dove era prima... era in un OSPEDALE!  
<< Logan come ti senti? >> disse uno dei medici.
<< Bene... >> rispose lui.
<< Dottor. Tayler il ragazzo si è svegliato >> disse il medico di prima.
<< Lasciami da solo con lui >>
<< Certo >>
Non appena furono fuori il dottore iniziò a parlare << Cosa hai mangiato ultimamente? >>
Logan non rispose.
<< Come immaginavo... TI AVEVO DETTO DI MANGIARE LOGAN! Capisci che ti stai uccidendo? Per qualche giorno resterai qui e ti controlleremo mentre mangi >>
<< Mi dispiace dottore... non riesco a pensare al cibo con tutti i problemi che ci sono a casa >>
<< Allora non ti resta che fare una cosa >>
<< Cosa >>
<< Andartene da lì per un pò di tempo >>

P.S: Cosa farà Logan? Accetterà oppure no? Continuate a leggerlo per scoprirlo.
UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE VA A: dolcesognoreal10 per aver recenito ogni capitolo e avermi fatto mille complimenti. Ti ringrazio davvero molto. Continua a seguire questa storia e vedrai che non ti deluderò. Come già avevo scritto negli aggiornamente avevo pensato di creare più effetto scena. Droga, alcool e tanti ltri problemi si aggiungeranno... fatemi sapere le vostre opinioni, Bacii <3

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Capitolo 11
*** 9- Indecisioni ***


9- Indecisioni

9° Capitolo

Indecisioni

- PARLA LOGAN -

Era pomeriggio quando il dottore rientò per controllarmi.
- Allora? Hai deciso cosa fare? - in effetti ci avevo pensato su, ma non ero sicuro... ero ancora indeciso. Insomma avrei potuto andarmene e fregarmene di tutti, ma lei non era tutti... lei era KESSIE, la ragazza che ho sempre amato sin dal primo momento... Perchè non stavamo insieme? Semplice... a causa della relazione tra mio padre e sua madre e a causa che saremmo diventati fratellastri... ma questo non contava molto, non avevamo mica lo stesso sangue... REPUTAZIONE E DIGNITA': sono queste le parole che causano il nostro allontanamento. Per la mia reputazione d'attore non potevo farmi vedere con la mia sorellastra e per sua dignirà due quasi fratelli non potevano stare insieme. Sembrava così assurdo, ma la cosa più assurda era il fatto che era tremendamente vero.
- Non posso stare lontano da lei... io la amo - ammisi con un filo di voce... tutti quei pensieri mi avevano fatto venire un tremendo mal di testa.

- Ma lo vuoi capire che ti fa solo male? E' LEI la causa di tutto questo... è colpa sua se la stampa non fa altro che scrivere cose false su di te.. pensano che ti DROGHI! Non puoi continuare a soffrire, devi andare avanti e dimenticarla e se non gli stai lontano non ci riuscirai mai... - quelle parole erano vere e dolorose. Come poteva la stampa pensare che mi drogassi e cosa più essenziale: cosa avrebbero pensato i miei fan? Li avrei delusi e io non avrei mai voluto deludere qualcuno, ma ultimamente deludevo tutti.

- io... io... non lo so... non penso che starei meglio se la lasciassi -

- Ma lei non è mai stata tua quindi non lasceresti nessuno -

- E dove dovrei andare? I miei amici si preoccuperebbero troppo -

- Devi solo stare via per qualche giorno... magari Alex potrebbe darti una mano, dato che state insieme -

- E lei come lo sa? -

- Sei LOGAN LERMAN... ti conoscono in molti e sanno tutto di te. Facciamo così... per qualche giorno devi stare in ospedale, approfittane per pensarci su -

- Lo farò -

- E adesso cerca di mangiare qualcosa o da qui non uscirai più -
 Feci un debole sorriso e addentai una fetta di pane. Non aveo fame, ma se volevo uscire da quell'ospedale dovevo mangiare... come ho fatto a ridurmi in pelle ossa? Ah già dimenticavo... Rifiutavo il cibo... che imbecille! Cosa dovevo fare con Kessie?  Era tutto così difficile... avevo bisogno di aria. Mi alzai di scatto e mi girò la testa. Devo ricordarmi di essere debolee... Mi avvicinai alla porta e sentii parlare qualcuno: Kessie e il dottore.
- Lascialo stare - aveva detto lui. Chi doveva lasciare? Me? Non potevo permettelo... lei doveva starmi vicina... oppure no? Che confusionee... quando mi accorsi che se ne erano andati aprii la porta e camminai per i corridoi alla ricerca di una via d'uscita... un balcone o una terrazza. Arrivai tra un corridoio e un altro e mi accorsi di qualcuno di strano... CAZZO i giornalisti... erano ovunque e alcuni infermieri li trattenevano mentre altri chiamavano la sorveglianza. Mi girai di scatto pensando ad arrivare il prima possibile nella stanza, ma come sempre, mi dimenticai di dover fare attenzione e la testa iniziò a girare troppo velocemente. Troppo per capire dove fossi. Qualcuno mi venne davanti... iniziò a fare domande e poi i FLASH che mi accecavano... c'erano riusciti, i giornalisti erano riusciti a immortalarmi mentre stavo male, e con la faccia che avevo in quel momento avrebbero di sicuro pensato che fossi drogato... cercai di farmi forza ma mi mancò il fiato. Erano troppo appiccicati a me e non mi lasciavano vie di fuga. Man mano persi la capacità di pensare... cosa mi stava succedendo? Non lo so, quello che so è che all'improvviso non pensai più...



- PARLA KESSIE -

- Kessi posso parlarti un attimo? -

- Si, certo Dottor. Tayler -

- Devo chiederti una specie di favore personale... -

- Di cosa si tratta? -

- Devi stare lontano da Logan.. -

- Cosa? Perchè? -

- Ha sofferto molto a causa di quello che è successo e si sta rovinando la vita e la carriera... non so se hai sentito le voci che corrono. Pensano che si droghi. Gli ho consigliato di riprendersi e di allontanarsi un pò dalla sua vita, ma è indeciso e io penso che se state lontani un pò riuscirete a dimenticarvi e soprattutto non soffrirete più -

- Ma... Posso almeno vederlo? -

- No... Lascialo stare... Ha sofferto troppo -

- D'accordo... -

- Ascolta devo consegnarti dei moduli, vieni con me -

- Certo -

Me ne andai insieme al Dottor Tayler e arrivammo nella sala principale. Non riuscivo a credere alle sue parole. Sapevo che Logan soffriva, ma non sapevo talmente tanto.. E la colpa era solo mia. Era meglio se ci allontanavamo, ma non ne ero sicura... Qualcosa mi svegliò dai pensieri.

- Dottor Tayler presto venga! E' molto urgente... si tratta di un ragazzo -

- Che succede? - disse il dottore mentre camminavamo... anzi, correvamo.

- Un ragazzo, come si chiama... Lerman.. ecco, proprio lui, era in corridoio e dei giornalisti sono entrati e hanno iniziato a fargli mille domande. Adesso è privo di sensi e abbiamo bisogno del suo consenso per portarlo in camera -

- Come hanno fatto ad entrare? E' ovvio che avete il mio consenso, perchè dovevate dirmelo? -
Non riuscivo a metabolizzare le parole... Logan... a terra... privo di sensi... giornalisti... foto... domande... consenso... Era tutto confuso, ma all'improvviso vidi un ragazzo a terra. Privo di sensi. Circondato da giornalisti che facevano foto... Non dovevano fotografarlo, non in quello stato, avrebbero pensato subito a cose brutte. il suo volto era pallido e inespressivo. Il dottore aveva ragione... IO ero la causa dei suoi problemi ed era giusto che fossi stata IO ad andarmene un pò. Lui avrebbe continuato la sua vita e io la mia. Adesso le idee erano chiare. Io volevo bene a Logan, io lo amavo, ma se davvero ci tenevo a lui dovevo lasciarlo stare... Non appena si sarebbe ripreso e fosse uscito dall'ospedale io me ne sarei andata un pò dai miei zii... se per farlo stare bene dovevo soffrire, allora avrei sofferto...




P.S: Ecco qui un altro entusiasmante capitolo... certo è un pò triste, ma deve andare così ahah vi devo lasciare con il dubbio u.u Come ho fatto anche nelle altre mie storie, che vi consiglierei di leggere: "Un amore incompreso" e " Alla fine del tunnel c'è sempre la luce" comunque in queste storie ho scritto che mi dispiace se non pubblico spesso. Fosse per me pubblicherei tutti i giorni, ma internet sta avendo un pò di problemi ahah e così sono contretta ad andare dai miei cugini e stressarli ahahah continuate a leggere please. Bacii <3

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Capitolo 12
*** Perchè lo hai spezzato di nuovo? ***


10- Perchè lo hai spezzato di nuovo?

10° Capitolo

Perchè lo hai spezzato di nuovo?

- Logan sei sveglio? - mi svegliai con la voce del Dottor Tayler che mi chiamava. All'impatto ero molto confuso. Non sapevo come avevo fatto a tornare in camera.

- Cosa è successo? - domandai ancora confuso.

- Ti avevo detto di stare a letto, ma tu hai camminato ed essendo debole hai perso i sensi nel corridoio - adesso ricordavo tutto.... e i paparazzi?

- I paparazzi... -

- Li abbiamo mandati via, ma hanno fatto lo stesso qualche scatto... Non penso che resteranno con le foto in mano... parleranno di tutto e di più -
Sbuffai stanco di essere seguito anche in fin di vita. Il dottore mi passò un piatto e mi disse di mangiare. Erano pancake... che cosa sana e nutriente. Li mangiai piacevolmente, anche se non avevo fame. Ero così stanco che avrei dormito per non so quante ore... poi un pensiero mi risvegliò del tutto... KESSIE! Che fine aveva fatto? Erano quasi due giorni che non la vedevo. Poi mi ricordai delle parole del dottore - Lascialo stare... - era andata via? Via da me? Avrei voluto vederla. Abbracciarla. Baciarla... stupido pensiero vai via! Non avrei mai potuto baciarla. Mi rimisi in piedi e persi l'equilibrio ritrovandomi col culo a terra. MERAVIGLIOSO! Mi alzai e mi appoggiai al letto per qualche istante, poi iniziai a camminare per la stanza. Avevo le gambe a pezzi...

- Log... ma che cazzo stai facendo? - chiese Jake entrando e notando che stavo facendo avanti e indietro come un deficiente. Mi fermai di botto e trattenni una risata.

- Sgranchivo le gambe - risposi .

- Sembravi un deficiente... scusa se lo dico -

- Tranquillo lo avevo pensato anche io ahah che ci fai qui? - chiesi

- Volevo vedere se avevi bisogno di qualcosa. Mia madre e tuo padre sono andati a casa per fare una doccia e io sono qui -

- Kessie? - chiesi ancora più confuso di prima.

- Emh... Lei.. è... emh... a casa! - concluse dopo 2 ore di balbettamento.

- Era così difficile dirlo? - iniziai a ridere e lui fece una specie di risata isterica per poi uscire misteriosamente dalla camera. Ma cosa succedeva a tutti quanti?
Tornai a letto e mangiai una fetta di pizza. Più mangiavo, prima mi rimettevo.

Restai per una settimana in quel fottuto ospedale. Alex mi veniva a trovare tutti i giorni e mi dava segni di vita da parte dei paparazzi. Avevano scritto di tutto: dal fatto che ero drogato a quello in cui stavo per morire e mi rimanevano pochi giorni di vita... pazzesco. Jake, sua madre e mio padre vennero a trovarmi ogni santo giorno, ma di Kessie nemmeno l'ombra. Dicevano sempre che era a casa e non la biasimavo se non veniva mai. Forse non voleva vedermi. Fortunatamente sarei tornato a casa nel pomeriggio, dato che in questa settimana avevo ripreso il mio peso normale e tornato a mangiare come una volta. Il dottore mi raccomandò di non saltare un pasto o mi sarei sentito di nuovo male, detto questo mi lasciò tornare a casa. Arrivato davanti alla porta notai che erano tutti tesi, come prima di un esame. Lanciai un'occhiata confusa e poi fu tutto chiaro quando entrato nella camera di Kessie la trovai vuota. Il suo armadio era vuoto. I suoi libri erano scomparsi. Il letto privo di lenzuola. Era tornata proprio come prima che venisse ad abitare con noi. Se ne era andata. Mi aveva lasciato. Mi aveva nuovamente spezzato il cuore... perchè lo aveva fatto? Sapeva che ci sarei rimasto male... le mandai un messaggio con scritto " Perchè mi hai spezzato il cuore? Perchè lo hai spezzato di nuovo? " non mi stupii di non ricevere nessuna risposta. Tornai in cucina più arrabbiato che mai.

- Perchè non mi avete detto nulla? - dissi esasperato

- Lei non voleva... Non voleva farti soffrire - rispose sua madre.

- Perchè così non lo ha fatto? -

- Scusa per non avertelo detto, ma era meglio così. Se vorrà ti chiamerà lei... Ma perchè siete così arrabbiati tra di voi? -

- Non lo so nemmeno io. Non siamo mai andati d'accordo - mentii spudoratamente per iniziare a salire le scale.

- La cena sarà pronta a momenti -

- Non ho fame - ci stavo ritornando. Stavo ritornando a non mangiare. Perchè? Bho, forse facendomi del male non pensavo al male che mi faceva lei.

- Sai che non dovresti -

- E' solo per questa sera... - si, forse era solo per quella sera... oppure sarei morto di fame... Chiusi la porta della mia stanza e mi appoggiai all'armadio iniziando a pensare a una cosa strana. Perchè la gente tagliava le vene? Forse il motivo era lo stesso per cui io non volevo mangiare... e se lo avessi fatto pure io?




P.S: cosa vuole fare Logan? Tagliarsi le vene? O santo cielo.... continuate a leggere per scoprirlo... Bacii <3

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Capitolo 13
*** Cosa ti è passato per la testa? ***


11- Cosa ti è passato per la testa?

11° Capitolo

Cosa ti è passato per la testa?

Avanti dai Logan... devi solo tagliarle... devi solo premerci su e trascinare la lama... Okay dovevo farcela. Presi la lama e la conficcai nel polso. Un dolore atroce mi riempì tutto il polso. Sentivo la testa pesante. Pensavo di svenire, ma poi continuani a trascinare la lama fino ad ottenere una linea retta e piena di sangue. Stava uscendo troppo sangue, ma non mi importava. Bruciava come se ci avessi versato sù del gasolio o dell'alcool, ma non ci feci caso e tagliai di nuovo. Un'altra retta, spezzata dal sangue, era sotto la precedente. Feci quattro linee rette. Mi fermai perchè avevo il polso destro che mi andava a fuoco e il sangue usciva troppo. Sembrava una fontanella aperta. Perchè lo avevo fatto? Beh perchè per quei 5 minuti non avevo pensato a Kessie, ma solo al dolore provocato dalla lama. Passai il polso sotto l'acqua e mi accorsi che alcune gocce di sangue erano anche sul pavimento. Mi abbassai e le pulii, ma dal polso ne uscirono tante altre. Presi un cerotto e lo appoggiai sui tagli. Facevano un male cane... 

Cercai di non pensarci e così indossai il sotto di una tuta e mi misi a letto. La testa stava scoppiando... ero sul punto di addormentarmi quando mia madre entrò nella mia stanza.

- Logan... ti ho portato qualcosa da mangiare... ti prego fallo per me. Se non mangi mi metto a piangere. - sembrava una bambina capricciosa e così, dato che stavo morendo di fame, decisi di mangiare, anche perchè ormai avevo trovato un altro metodo per farmi del male. Presi la forchetta e l'affondai nella carne per poi tagliarla. Un dolore allucinanente proveniva dal polso.

- Logan cosa ti sei fatto al polso? - ecco perchè faceva male: mia madre lo aveva appena afferrato 

- Ahii... emh, mi sono fatto male mentre facevo la doccia.. - speravo ci credesse.

- Fammi vedere! -

-NO! Emh.. no lascia stare l'ho già disifettato... -

- Va bene... ma dovrai pulirlo di nuovo perchè il cerotto è sporco di sangue - non ci avevo fatto caso, ma sul cerotto c'erano quattro striscie di sangue.

- si certo -

- Per favore finisci di mangiare così porto via il piatto - ubbidii e nel giro di 10 minuti avevo finito tutto. Non appena la vidi uscire andai in bagno e cambiai il cerotto. I tagli erano ancora freschi...

La mattina seguente, quano mi svegliai, mi accorsi che il cerotto era nuovamente pieno di sangue. Le ferite bruciavano molto di più di ieri. Andai nuovamente a cambiare il cerotto e passai un disinfettante sui tagli. CAZZO QUANTO BRUCIAVANO! Misi un altro cerotto e chiamai Alex per uscire un pò. Volevo svagarmi...

1 settimana dopo...

Era passata una settimana dall'ultima volta che mi ero tagliato e, dato che le ferite si erano rimarginate, mi trovavo in bagno con la lametta tra le mani. Le affondai nuovamente sullo stesso polso e tracciai altra linee dolorose e piene di sague. Appena finii misi un altro cerotto e mi sdraiai a letto. Alex e la mia famiglia non sapevano nulla. Non sapevano quanto ancora ci stessi male che Kessie se ne fosse andata. Era lei la causa del mio dolore... ma dovevo ammettere che Alex mi faceva sempre sorridere. Mi amava e in fin dei conti anche io amavo lei. Forse stavo riuscendo a dimenticare Kessie. Forse se fosse stata via un altro pò me la sarei scordata e dico sempre " forse " avrei evitato di tagliarmi di nuovo. Il telefono iniziò a squillare...

-Pronto? -

- Amoree! Volevo avvisarti che fra un pò passo a prenderti e usciamo un pò okay? -

- Okay inizio a prepararmi a dopo amore! -

Chiusi la chiamata e mi cambiai, ignorando i lamenti provenienti dai tagli sul polso. Prima di uscire di casa cambiai nuovamente il cerotto, poichè era pieno di sangue.
Suonarono alla porta e così andai ad aprire sapendo che fosse Alex.

- Ciao Amore miooo! - si buttò su di me e mi stampò un bacio.

- Ehii! Che dici usciamo? - 
Annuì e prendendomi per mano uscimmo fuori. La stampa stava già spargendo la voce perchè dal nulla sbucavano fuori sempre più giornalisti e paparazzi. Era ovvio che ci avrebbero seguiti. Alzai le maniche della felpa e afferrai nuovamente la mano di Alex. Ci sedemmo al parco, tra due alberi nascosti, ma un paparazzo si accorse di noi e iniziò a fare domande, così io e Alex dovettimo rispondere.

- Come va la vostra relazione? -

- Benissimo - rispondemmo a coro e il paparazzo sorrise.

- Posso scattarvi una foto? -

- Certo! - con una mano alzai il viso di Alex e dolcemente la baciai. Lei non sembrò essere sorpresa, ma il paparazzo si!

- Signor Lerman! Cos'ha fatto al polso? - Il polso? Quale polso? Abbassai lo sguardo sulla mano che era sotto il mento di Alex e mi accorsi che non solo la manica era alzata, ma anche che il cerotto era pieno di sangue. Sgranai gli occhi e abbassai subito la manica...

- Ehm, mi sono fatto male mentre giocavo con i miei amici - cercai di essere più convincente possibile, ma Alex si accorse che ero strano.

- Fa uso di droghe? E' un'autolesionista? Quelle tracce di sangue sembrano proprio provocate da tagli -

- Ahahah no, niente di tutto questo... - ero un pò nervoso.

- Ora noi andiamo! - Alex mi afferrò per il polso, provocandomi un dolore ATROCE e poi mi trascinò via. 

- Alex... Amore, mi stai facendo malissimo... Alex! - non mi stava ascoltando e il dolore al polso aumentava così mi fermai di botto.

- Alex mi stai facendo un male cane, puoi lasciarmi il polso? - all'inizio sembrò confusa, poi abbassando lo sguardo si accorse che del sangue era uscito fuori dal cerotto bianco e così mi lasciò subito la presa.

- Scusa... stavo pensando... Fammi vedere! - fece per togliere il cerotto ma la fermai.

- NO, NO aspetta... Non qui... uscirebbe più sangue - non ne sembrò convinta e mi scrutò silenziosamente in viso. Poi afferrò la mia mano e strappò via il cerotto, provocandomi un dolore ancora più allucinante.

- Ma che cazzo fai Alex? - urlai un pò per il dolore.

- CHE CAZZO FAI TU!! TI TAGLI? LOGAN TI TAGLI? - ulrò innervosita. Io non risposi, presi un fazzolezzo e asciugai un pò di sangue.
Andai a buttare il fazzoletto e lasciai che i tagli prendessero un pò d'aria. Quel freschetto mi provocava più bruciore.

- Lerman? E' lui, è lui... -Mi girai di scatto e vidi che mille paparazzi facevano delle foto. Instintivamente abbassai la manica della felpa e poi andai verso Alex. La guardai come per dirle " GRAZIE PER AVERMI TOLTO IL CEROTTO PROPRIO ORA " e dopo di che me ne andai correndo verso casa. Mi chiusi la porta alle spalle e andai in bagno per pulire i tagli. Misi un cerotto e poi mi addormentai sul letto, ingorando i continui messaggi di Alex...

Mi svegliai perchè mio padre mi scuoteva terribilmente...
- Che c'è? - dissi assonnato.

- CHE C'E'? TI RENDI COSA DI COSA STA DICENDO LA STAMPA IN QUESTO MOMENTO? COSA TI E' PASSATO IN TESTAAA? PERCHE' TI SEI TAGLIATO? LA STAMPA NON FA ALTRO CHE PARLARE DI QUESTO! - urlava e mi strattonava allo stesso tempo.

- Non era nulla di grave! Era solo per provare... nulla di che... -

- NULLA DI CHE? TI SEI TAGLIATO LE VENE CAZZO! -

- Non farne un dramma papà... -

- MA COSA CAZZO TI PASSA PER LA TESTA EH? RICORDATI CHE HAI UNA DIGNITA' DA DIFENDERE, MA LA STAI MANDANDO A PUTTANE! -

- Voglio solo un pò di riposo. Chiama il regista e digli che per adesso rifiuto la parte che mi aveva dato... -

- TU NON RIUFIUTI UN BEL NIENTE! - detto questo mi lanciò uno schiaffo talmente forte da farmi girare il viso dall'altra parte... 

- Ahi... ESCI FUORI DALLA MIA STANZA! ESCI FUORI! -

- VUOI RAGIONARE LOGAN? TI TAGLI, RIUFIUTI IL TUO LAVORO, MA CHE CAZZO TI PRENDE? -

- ESCI FUORI DA QUESTA CAZZO DI STANZA - Sbum, ecco che mi diede un altro schiaffo. Poi mi afferrò per il polso sbagliato e mi sbattè al muro.

- NON PARLARMI COSI'! -

- AHII! Mi stai face-ndo malee... - cercai di divincolarmi, ma non servì a nulla. Strinse la presa.

- Papà mi stai facendo male... - la voce mi diventava più debole. La testa faceva molto male e la vista mi si stava annebbiando. Che cosa mi stava succedendo?

- Pa-pà... non... vedo... - lasciò la presa sul mio polso e mi afferrò in tempo prima di cadere a terra. Mi appoggiò al letto e lentamente riuscivo a vederci meglio. La testa scoppiava e il polso sembrava andare a fuoco. Anche la guancia bruciava ed ero talmente debole da non riuscire a restare in piedi...

- Scusa.. scusa... va meglio? - 
Annuii debolmente e chiusi gli occhi. Sentii che mi prese delicatamente il polso e mi cambiò il cerotto, ma non avevo le forze per fare nulla. Restai con gli occhi chiusi e mi addormentai.



- Che cosa gli è saltato in mente? Ne parla tutto il mondo! - mi svegliai ascoltando quella voce... quella voce tanto familiare che mi aveva catturato il cuore tempo fa... non poteva essere... lei non poteva essere qui... Mi alzai e la testa prese a girare. Mi aggrappai all'armadio alla mia destra e avanzai verso la porta. Aprii la porta e la vidi. Era proprio lì. Mi guardava, guardava il mio polso e poi mi guardò dritto negli occhi... dentro di me non c'era più amore, c'era solo rabbia. Chiusi la porta rumorosamente e la chiusi a chiave. Andai in bagno e feci una cosa stupida. Una cosa che avevo già fatto, ma che mi faceva stare meglio. Presi quella maledetta lametta e feci altri due tagli. Poi mi buttai a terra e quando pensai di avere un pò di forze sciacquai il polso, con le vecchie e le nuove ferite e poi misi un altro cerotto. 
non sentendo più bussare alla porta l'andai ad aprire e poi mi sdraiai sul letto e accesi la tv nel canale delle notizie e guardacaso paralvano di me.

" Sembra strano, assurdo, impossibile, una bugia, ma in realtà è tutto vero. So che non ci crederete, ma abbiamo colto Logan Lerman in flagrante. Era al parco con la sua ragazza e un paparazzo si è accorto di lui. Durante le domande non si accorge di aver scoperto un polso e lasciato intravedere un cerotto bianco ricoperto di sangue. Pochi minuti dopo viene trovato con le mani nel sacco. Molti paparazzi lo fotografano mentre getta un fazzoletto pieno di sangue e dalla foto alla mia destra noterete che sono dei tagli. Perchè il nostro attore si taglia? E' diventato un'autolesionista. Quando si trovava in ospedale era per questo motivo o faceva uso di droghe? Come andrà la sua carriera? Avrà lo stesso successo o non sarà più visto come prima? Le fan sembrano impazzite. Alcune di loro hanno pianto, altre hanno cercato di capire cosa si prova a stare male tagliandosi. Se il loro modello lo fa perchè non farlo anche loro? E Logan Lerman cosa ne pensa? E' giusto che loro si facciano del male per colpa sua? Io penso che sia solo un'egoista e che dovrebbe cercare di consolare le sue fan, ma in questo momento è impegnato a tenere tra le mani una lametta... "

Lancio il telecomando dall'altra parte della stanza e affondo il viso tra le mani. Lascio che le lacrime scorrano il viso e non noto una figura alla mia destra. Mi giro all'improvviso e la vedo. Era Kessie.

- Che cazzo ci fai qui? - sbotto furioso.

- Cosa ti passa per la testa Logan? Perchè lo hai fatto? Perchè hai deluso tutti? -

- Voi pensate sempre a TUTTI tranne che a me! Ho deluso gli altri? Ma tu pensi a quanto deluso sia io? Ho sofferto molto per colpa tua e proprio ora che ti stavo dimenticando vieni qui e mi fai la predica? Sai perchè l'ho fatto? L'ho fatto perchè tu te ne sei andata via senza nemmeno chiamarmi. Non hai avuto neanche un briciolo di coraggio a dirmi che te ne saresti andata. L'ho scoperto come un coglione, quando tornarndo a casa, vidi la tua camera vuota. Il mondo mi è crollato addosso! Ti mandavo messaggi, ma non rispondevi. Non ti sei mai chiesta come cazzo stassi. E ora che tutto il mondo lo sa vieni qui? Vieni qui a dirmi che ho sbagliato? E tu non hai sbagliato andandotene? Non hai sbagliato? Certo che no.... la colpa è solo la mia. Ve la prendete tutti con me anche se soffro! ESCI DA QUESTA STANZA! ESCI E NON TRNARCI PIU'! -

- Non fare così... io sono qui per restare. Ho capito di aver sbagliato e sono qui per rimediare! -

- Prendi quel piatto e buttalo a terra! -

- Cosa? -

- Prendi quel piatto e rompilo! - lo prende e lo lancia a terra rompendolo in mille pezzi.

- Secondo te adesso tornerà mai come prima? - lei resta confusa e poi capisce il senso di quel gesto.

- Ma io... -

- Tu niente... Il mio cuore è come quel cazzo di piatto. Non puoi raccogliere i pezzi e pensare di farlo tornare come prima capisci? Ho dei cazzo di sentimenti che tu mandi al diavolo ogni giorno. Sei tornata qui? BENE BUONA PERMANENZA, MA ADESSO ESCI VIA DALLA MIA STANZA E DALLA MIA VITA! - fece per andarsene, ma un'ondata di vomito mi travolse in pieno e così andai in bagno per rimettere il tutto. Sarà stato lo stress. Mi sciacquai la faccia e mi accorsi che il cerotto era pieno di sangue e così lo tolsi, sciacquai il polso. Quando mi girai per andarmene mi accorsi che era rimasta davanti alla porta e che aveva le lacrime agli occhi. La guardai confuso e poi mi accorsi che stava guardando i miei tagli. Tornai indietro e misi un cerotto, lasciando che un gridolino uscisse fuori dalle mie labbra. Mio padre aveva stretto troppo il polso e alcuni vecchi tagli si erano riaperti. Tornai verso di lei e aprii la porta.

- Esci - dissi con un filo di voce.

- Chi ti ha fatto questo alla guancia? - la sfiorò e io mi scansai sorpreso.

- ESCI! - aumentai il tono, ma non voleva andarsene.

- Chi ti ha lasciato questi segni violacei sul polso? - disse nuovamente.

- SE NON ESCI TU, ESCO IO! - Feci per andarmene ma mi fermò per il polso.

- Ahiii... - lo ritrassi indietro e mi accorsi che aveva stretto il polso sbagliato. Ci vedevo appannato a causa del dolore...

- Scusa... -

- Ti pre-go .... Kessi-e... esci ....- Non feci in tempo a ribattere che la vista divenne nera. E poi il vuoto assoluto...



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SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI.

GRAZIE MILLE A:

- DOLCESOGNOREAL10 <3

- POTTERADELOVEMAHOMIE98  (AMMETTO CHE E' STATO DIFFICILE SCRIVERE IL TUO NOME AHAH) 

GRAZIE PER AVER RECENSITO E GRAZIE PER AVER CONTINUATO A LEGGERE LA MIA STORIA. GRAZIE ANCHE A CHI LEGGE SENZA LASCIARE RECENSIONI E GRAZIA A CHI METTE TRA I PREFERITI, SEGUITI O RICORDATI.

CONINUATE A RECENSIRE. BACII <3

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Capitolo 14
*** Perchè non riesci a smettere? ***


12- Perchè non riesci a smettere?

12° Capitolo

Perchè non riesci a smettere?

Aprii gli occhi debolmente e notai delle figure accanto a me. Il volto di mio padre deluso, quello di mia madre arrabbiato, quello di Kessie preoccupato, quello di Jake inespressivo. Adesso mi odiavo definitivamente.

- Come stai? - mi chiese Kessie. La vista era meno offuscata e sembrava che non mi fosse successo nulla. Allora perchè ero svenuto?

- Bene - risposi.

- Senti Logan, ascoltami bene. Devi smetterla con quei tagli è chiaro? Ti stanno uccidendo... -

Annuii soltanto senza esserne nemmeno sicuro. Ormai per me erano come una droga. Non avrei smesso facilmente.

Uscirono tutti dalla stanza, tutti tranne Kessie.

- Sicuro di stare bene adesso? -

- Si - risposi freddo. Ero ancora arrabbiata con lei.

- So ce l'hai con me, ma è meglio se sotterriamo quest'ascia di guerra. Hai bisogno d'aiuto Logan -

- Pensi che debba andare in qualche centro di riabilitazione? - sbottai innervosito.

- Può essere... -

- Fammi un favore Kessie. Esci da questa stanza okay? -

Con le lacrime agli occhi se ne andò via. Mi alzai e andai verso il bagno. Mi chiusi la porta alle spalle e stavo per rifarlo. Poi pensai al volto amereggiato di tutti quanti e così posai la lametta. Disinfettai i vecchi tagli ed uscii dal bagno.

- Lo hai fatto di nuovo vero? - Kessi piombò in camera e iniziò a fare domande senza lasciarmi spiegare.

- N...- non mi fece parlare che si intromise - Perchè non riesci a smettere eh? Perchè non ce la fai? E' così difficile? -

- Kess... -

- So che lo hai fatto e mi hai profondamente delusaa... -

- KESSIE NON HO FATTO UN CAZZO! HO DISINFETTATO QUELLI VECCHI. COME POSSO ANDARE AVANTI SE NON AVETE NEMMENO UN BRICIOLO DI FIDUCIA IN ME? - urlai arrabbiato

- Davvero non lo hai fatto? - 

Alzai la manica della felpa. Strappai con violenza il cerotto, provoncandomi un enorme dolore e poi glielo mostrai.

- VEDI NUOVI TAGLI? VEDI ALTRO SANGUE? -

- No - rispose facendosi piccola piccola.

- BENE! - uscii dalla stanza e andai in cucina. Presi un bicchiere d'aranciata e mi sedetti per berlo. Perchè nessuno aveva fiducia in me? Come potevano darmi coraggio in questo modo?

Salii di nuovo in camera e fui felice di trovarla vuota. Chiusi la porta alle mie spalle e mi sdraiai sul letto. Iniziai a osservare quei tagli, alcuni ancora aperti, e iniziai a pensare al male che mi facevano. Chiusi gli occhi sospirando e non so come mi addormentai.

Quando mi svegliai dovevo andare in bagno perchè mi veniva da vomitare. Arrivato dentro chiusi la porta a chiave. Credevo di vomitare e invece non uscì nulla, forse perchè non avevo mangiato... Sciacquai il polso, che aveva ancora dei tagli freschi e notai che erano le 7 di sera. 

Uscii dalla porta e trovai mio padre che mi guardava.

- Lo hai fatto vero? -

- Fatto cosa? - dissi confuso.

- Ti sei tagliato le vene? -

- Anche tu? NON HO TAGLIATO NIENTE OGGI OKAY? - Innervosito mi buttai nel letto e mi coprii fino alla testa.

Sentii una porta sbattere e così intuii che se n'era andato. 

Saltai la cena e mi svegliai direttamente il giorno dopo. Per tutta la giornata non mangiai altro che non fosse frutta. E per una giornata intera non mi ero tagliato. Ero fiero di me. Di sera le cose si complicarono un pò. Andai in bagno per vomitare (ormai avevo perso il conto di tutte le volte che lo avevo fatto) e quando uscii mi ritrovai Kessie davanti.

- Adesso che c'è? - 

- Ti ho sentito vomitare... tutto okay? -

- Si.. qualcosa mi avrà fatto acidità. Qualcos'altro? -

- Beh... io... ecco... io -

- Lo stai pensando davvero? Pensi davvero che mi sia tagliato? Quand'è che mi crederete eh? NON HO FATTO NULLA - Avevo gli occhi lucidi ed ero infastidito che tutti mi domandassero la stessa cosa ogni volta che uscivo dal bagno. Mi facevano pensare che avrei dovuto farlo. Io cercavo di controllarmi e loro mi facevano perdere quel pò di controllo.

- Scusa e che... -

- Non vi fidate di me? Pensate che ogni volta che entro in bagno mi taglio? Beh non lo faccio da quasi 2 giorni... contenti? - andai verso il letto e mi sdraiai, non curando il fatto che Kessie mi stesse osservando.

1 settimana dopo.

Per un'intera settimana non mi ero tagliato. Ogni volta che uscivo dal bagno la domanda era sempre la stessa: " lo hai fatto? ". Odiavo che non avessero fiducia in me. Lo odiavo troppo.
Presi il cellulare e decisi di leggere tutti i messaggi che mi erano arrivati durante la settimana:

Da Alex: Perchè lo hai fatto? Io non voglio che il mio ragazzo si tagli chiaro?

Da Alex: Potresti almeno rispondere?

Da Alex: Mi sto innervosendo!

Da Sconosciuto: Perchè non sei morto mentre ti tagliavi?

Da Alex: Sono arrivata a una conclusione....

Da Sconosciuto: Sei ancora vivo?

Da Sconosciuto: Mi offro io di farti una tomba...

Da Alex: Sono stanca di questa situazione. Non fanno altro che farmi domande su di te e tu non mi rispondi da 1 settimana. Sono stanca. La mia decisione l'ho presa. Io ti lascio Logan... Ti voglio bene, ma non credo di amarti. Ti ho tradito... è successo la scorsa settimana, prima di andare al parco e di incontrare il paparazzo. Mi dispiace Logan.... scusami <3

Leggendo l'ultimo messaggio sentii il cuore rompersi nuovamente. Mi aveva tradito? Perchè tutti mi tradivano? E poi quei messaggi da parte di uno sconosciuto? Beh magari lo avrei accontentato.

Tornai in bagno e mi chiusi a chiave. Afferrai la lametta tra le mani e cercai di capire cos'era meglio fare. Lasciai che le lacrime sgorgassero via e poi decisi che volevo soffrire in un altro modo... Appoggiai la lametta e incisi altri tagli profondi... Buttai la lametta e sciacquai il polso. Misi un cerotto e uscii dal bagno. Avevo ancora gli occhi lucidi e rossi. Mi trovai davanti una Kessie furiosa.

- Perchè lo hai fatto di nuovo? -

- Eh? -
Mi afferrò bruscamente il braccio. - Ahii -

- Adesso fa male eh? E quando ti tagli non senti dolore? -

- Si -
 
- E allora perchè lo fai? -

- Per allievare sofferenze -

- Di che genere? -

- Tutti. A partire dai problemi d'amore... -

- E che problema avresti sentiamo? -

La guardai male. - Sei seria? Leggi i miei messaggi e poi fammi un fischio. - Le lanciai il telefono e mentre mi sdraiavo la vedevo con le lacrime agli occhi.

Ora capiva tutto eh?

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SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI

VORREI RINGRAZIARE TUTTI QUELLI CHE SEGUONO QUESTA STORIA. I RINGRAZIAMENTI SPECIALI VANNO A CHI RECENSISCE:

-DOLCESOGNOREAL10

- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3



GRAZIE A TUTTI. CONTINUATE A RECENSIRE. GRAZIEEE E A PRESTOO <3

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Capitolo 15
*** Sono morto... ***


13- Sono morto...

13° Capitolo

Sono morto..

- Scusa... io non sapevo che Alex ti ha tradito... -

- L'ho appena saputo anche io - risposi amareggiato.

- Però non dovresti tagliarti... -

- Kessie per favore non voglio parlare di questo. E' una scelta mia. Mi sta bene farlo... -

- Ti sta bene? Come potrebbe starti bene tagliarti? Guarda! Hai di nuovo il cerotto fatto di sangue. Perchè lo ha rifatto se avevi appena smesso? -

- Per il semplice fatto che non avevate completamente fiducia in me. Pensavate sempre che mi tagliassi, come se mi stesse istigando a farlo! - sbottai furioso

- Nessuno voleva istigarti a farlo. Avevamo solo paura che lo facessi di nuovo, e infatti noto che non ci hai pensato nemmeno due volte! -

- Kessie non ho voglia di litigare quindi ti sarei grato se potessi uscire e lasciarmi dormire! Ho sonno e sono stanco di sentirmi urlare in faccia da tutti -

- Odio quando fai cosi! - se ne andò via sbattendo la porta. Se qualcun altro mi odiava poteva aggiungersi alla lunga lista...

Presi il telefono perchè mi era appena arrivato un messaggio:

Da Alex: Scusa se ti sto facendo soffrire...

Ad Alex: No Alex, non pensarci nemmeno! Non mi stai facendo soffrire...

Da Alex: Sicuro?
Ma era seria? Era ovvio che stavo soffrendo... Decisi di non rispondere a quella stupida domanda e mi addormentai nuovamente.

- Logan la cena è pronta! - sussurrò mio padre.

- Non ho fame papà -

- Devi mangiare qualcosa! Ti ricordo che sei stato male - sto ancora male papà.

- E va bene... Fra un pò scendo... - mi girai dall'altra parte e non appena se ne andò andai in bagno a mettermi qualcosa che non fosse il pigiama. Tolsi il cerotto e sciacquai i tagli. Alcuni erano ancora aperti e bruciavano troppo.  Misi un cerotto pulito (chissà quanti ne avevo consumati) e poi scesi in cucina. Erano tutti seduti a tavola e stavano aspettando me. Avevo i loro sguardi sul mio polso. Salii di sopra, indossai una maglietta a maniche lunghe e poi scesi di nuovo, fregandomene dei loro sguardi.

- Lo hai fatto di nuovo eh? - domandò mio padre con un tono di voce piuttosto irritato. Io non risposi per evitare di prendere quel discorso.

- RISPONDIMI LOGAN! - sbattè la ciotola di plastica sul tavolo e mi fece saltare in aria per lo spavento.

- Si... - risposi deluso di me stesso.

- Perchè? - aggiunse mia madre.

- Non capireste... -

- Potremmo capire! -

- Lasciate stare! Mi è anche passata la fame... - feci per alzarmi, ma mi sentii tirato per il polso sbagliato.

- Ahi! - non riuscivo a togliere la presa e così ruotai gli occhi al cielo per evitare che delle lacrime mi scendessero sul viso.

- Papà puoi lasciarmi il polso? Fa... - stavo per dire che mi faceva male, ma poi mi avrebbero detto che dato che faceva male non avrei dovuto farlo e bla bla bla. Così evitai di dirlo.

- Fa male eh? Così fa anche male? - sentii la sua presa aumentare e così anche il dolore.

- Lasciami per favore... -

- Tesoro gli fai male davvero, lascialo - disse mia madre, ma lui aumentò la presa.

- Papà... - non volevo ammettere che faceva male, ma un'ondata di vomito mi arrivò dritta in gola e così fui costretto.

- Okay okay fa male e adesso lasciami! - Girai il polso in senso antiorario per mollare la persa e ignorando il dolore che mi ero causato da solo, andai in bagno a vomitare. Che vita di merda... Mi sollevai da terra e sciacquai il viso. Poi afferrai nuovamente quell'arma micidiale e tracciai altre linee spezzate dal sangue. In quel poco tratto di polso c'erano circa 15 tagni. Non troppo profondi, ma troppo dolorosi. Misi il solito cerotto bianco e uscendo dalla stanza trovai mio padre ad aspettarmi.

- Sei una delusione Logan... una vera e propria delusione - a quelle parole sentii il suolo mancarmi da terra. Ora capivo il vero motivo per cui mi tagliavo: per tutti ero solo una delusione.

- Scusa... - riuscii a dire.

- Mi chiedi scusa? Non mi servono le tue stupide scuse... - abbassai lo sguardo per non inconrare il suo.

- Guardami negli occhi quando ti parlo! - aggiunge piuttosto arrabbiato. Non riuscivo a guardarlo negli occhi.

- GUARDAMI! - mi afferrò il solito polso e mi obbligò a guardarlo!

- Perchè mi afferri sempre il polso che mi fa male? -

- Per farti capire che il dolore non è una soluzione. Ti fa male se stringo di più? -

- Ahii... certo che fa male... -

- E ora? - strinse ancora più forte.

- Ahi... si, si fa male.. -

- Secondo te sto risolvendo qualcosa? -

- No -

- Bene... ora capisci che il dolore non risolve nulla? -

- Per me quel tipo di dolore risolve qualcosa. E adesso lascia la presa perchè il polso mi sta diventando nero! -

- Non lo lascerò fin quando non ammetterai che il dolore non ti fa bene! -

- Non lo ammetterò mai perchè a me FA bene! Lascia la presa papà... -

- No! - strinse fino al massimo delle sue forze e sentii che i tagli si erano aperti. Forse si erano aperti tutti perchè il sangue usciva fuori dal cerotto...

Urlai per il forte dolore e sentii qualcuno salire di corsa le scale. In pochi secondi erano tutti accanto a me a vedere quell'orribile scena.

- Larry cosa fai lasciarlo! Gli stai facendo malissimo... è pallidoo... Larry fermati! - disse sua moglie.

- No finchè non ammette che non serve a nulla tagliarsi - rispose lui stringendo sempre il polso.

- M-mi  stai  f-fac-cendo  male... - cercai di divincolarmi e le parole mi si bloccavano in gola per il forte dolore. Perchè non ammettevo quello che voleva sentire? Per il semplice fatto che non era vero. Io mi sentivo meglio facendo quello... anche se i tagli bruciavano. Pensai a tutto il dolore che le persone mi avevano causato. Pensai ai giornalisti che parlavano male di me. Pensai a quello sconosciuto che mi voleva morto. Pensai ad Alex che mi aveva tradita. Mi aveva tradita perchè non voleva me come suo ragazzo. NON VOLEVA UN'AUTLESIONISTA. Kessie diceva che avevo bisogno di andare in un centro di riabilitazione, ma io potevo farcela se solo loro avrebbero avuto più fiducia in me. Lasciai che alcune lacrime scorressero il mio viso. Perchè tutti amavano vedermi soffrire? Come poteva tuo padre farti male? Come potevi sopportare tutto quel dolore? Era questo il motivo per cui io mi tagliavo. Ero una delusione per tutti. Molti mi odiavano. Altri mi volevano vedere morto, altri mi tradivano. Ero un essere umano. Avevo dei sentimenti e dovevano capire che non era facile superare i problemi da solo. La stessa ragazza che credevo di amare mi odiava e mi aveva abbandonato. Perchè dovevo continuare a vivere? Mio padre mi spinse con le spalle al muro, ignorando le mie lacrime, ignorando i miei singhiozzi, ignorando il sangue che scorreva dal mio polso fino a tutto il braccio, dato che avevo tolto la maglietta. Alcune gocce di sangue finirono anche sulla sua mano, ma lui teneva lo stesso il mio polso.

- Tesoro basta. Tesoro guarda il sangue. Gli stai aprendo le ferite adesso basta! - sua moglie cercava di allontanarlo da me, ma senza risultato. Aprii gli occhi e vidi che Kessie stava piangendo. Jake era immobile, paralizzato. Mio padre furioso e sua moglie terrorizzata.

- P-papà... - non riuscivo a completare nemmeno le frasi. Mi odiavo...
All'improvviso sentii lasciare la presa sul mio polso e cedetti a terra perchè non avevo più forza. Kessie voleva venirmi incontro, ma mio padre allontanò tutti e mi guardò con odio. Sapevo cosa fare. Sapevo qual'era l'unica soluzione. E stavolta non avrei fatto un semplice taglio. Stavolta avrei tagliato tutto. Mi alzai trascinandomi e andai in bagno chiudendomi a chiave. Sentii tutta la mia famiglia sbattere pugni contro la porta. Io tolsi il cerotto. Afferrai la lametta e feci un taglio talmente profondo da perdere ogni sensibilità. Caddi al suolo e l'unica cosa che sentii furono le urla di Kessie. Se morivo nessuno si sarebbe più preoccupato di me. Speravo di morire. Il mio scopo era quello. Quel taglio era stato fatto con quell'intezione. Gli occhi erano aperti a una piccola fessura e vedevo il sangue che formava una grande chiazza. Poi sentii la porta spalancarsi e qualcuno prendermi in braccio. E poi? Poi niente più. Ero morto...


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OKAY, QUESTO CAPITOLO E' STATO COMPLICATO DA SCRIVERE. PER TUTTO IL TEMPO HO ASCOLTATO LA CANZONE DI DEMI LOVATO " WARRIOR" E MI HA ACCOMPAGNATA CON I SENTIMENTI. AMMETTO DI AVER PIANTO MENTRE LO SCRIVEVO. AMMETTO DI ESSERMI IMMEDESIMATA IN LOGAN E NON E' STATA PER NIENTE UNA BELLA COSA.  NON SO QUANTO SI SOFFRE, MA CREDO PROPRIO CHE IL DOLORE FOSSE TROPPO PER TENTARE DI UCCIDERSI. LE ULTIME DUE PAROLE " ERO MORTO" SONO STATE QUELLE CHE MI HANNO FATTO PIANGERE DI PIU'. SPERO DI AVER SUSCITATO ALTRETTANTE EMOZIONI IN VOI.
SPERO CHE RECENSIRETE PERCHE' CI HO MESSO TUTTO IL CUORE...
NEL FRATTEMPO VORREI RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO:

- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3

- DOLCESOGNOREAL10 <3

GRAZIE DI CUORE. ASPETTO ALCUNE VOSTRE RECENSIONI PER CONTINUARE A SCRIVERE. PER FAVORE RECENSITE ALMENO QUESTO CAPITOLO... CI TENGO MOLTO <3 GRAZIE E A PRESTO CON IL PROSSIMO CAPITOLO <3

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Capitolo 16
*** Avrei preferito morire ***


14- Avrei preferito morire

14° Capitolo

Avrei preferito morire.

Aprii lentamente gli occhi. Ci vedevo appannato e non capivo dove mi trovavo. In paradiso forse? Pareti bianche, lenzuola bianche, mobili bianchi, tende bianche... Si ero proprio in paradiso.
Sentii alcune voci provenire da fuori la porta e allora mi accorsi che non ero solo e non ero in paradiso. Avvertii un bruciore enorme provenire dal polso. Notai che era fasciato... cosa era successo?
La porta si aprii ed entrarono mio padre, sua moglia, sua figlia e e suo figlio...

- Logan... come ti senti? - mi chiese il dottore.

- B-bene... Cosa è successo! -

- Ti sei tagliato le vene cazzo e stavi per morire dissanguato! - urlò mio padre venendomi incontro e afferrandomi il polso fasciato.

- Ahi.. il polso papà! - sembrò non mollare la presa e il dolore aumentava.

- Guarda cosa diamine ti sei fatto! Ci hai fatto preoccupare a morte! - ulrò ancora.

- Signor Lerman così potrebbe staccare i punti.. - disse il dottre facendo lasciale la presa a mio padre e togliendo velocemente la benda. Solo in quel momento mi accorsi che una linea rossa era tenuta unita da un filo nero. In alcuni punti il filo si era sfilato, lasciando che il sangue uscisse fuori.

- Logar stringi i denti devo dare due punti in più -
Lo guardai spanventato e cercai di trattenere alcune urla quando l'ago entrava e usciva dalla pelle. Avevo gli occhi stracolmi di lacrime. Mio padre mi guardò mortificato e il resto della famiglia era ancora shokkato, come me del resto.

Non appena il dottore finì con quella tortura e mi bendò nuovamente il polso, mi fece prendere una pillola. Gli sentii dire che era un anti-depressivo. Mi avevano preso per depresso? Beh in effetti avevo cercato di togliermi la vita, ma era meglio morire che vedere quegli sguardi su di me...

- Mi dispiace Logan... non volevo farti male.. -

- Scusami papà... non avrei dovuto farlo, ma non avevate fiducia in me... non credevo più in me stesso e pensavo che facendo questo non vi avrei dato più problemi.. - alcune lacrime scivolarono per il mio viso e raggiunsero le labbra.
Mio padre venne verso di me e mi abbracciò. Il resto della mia famiglia fece lo stesse. Era un unico grande abbraccio.

- Scusaci tu... avevamo solo paura di perderderti... prometti di non farlo più? - disse mio padre. Aveva gli occhi lucidi.

- Lo prometto.. - Un altro grande abbraccio. Adesso mi sentivo al sicuro. Ero al sicuro dalla sofferenza. Non m'importava del mio amore per Kessie, avevo quasi perso la vita e non era poi così impossibile dimenticare una sofferenza del genere. Mio padre, per quanto a volte potesse esagerare, quella volta mi stava abbracciando per darmi conforto. Erano tutti lì per me. Non ero solo. E questa volta sarei uscito da quel giro, mi sarei fatto forza e non avrei lasciato che situazioni del genere potessero rovinarmi la vita. Dolori come questi si potevano benissimo superare. Non fatelo... non tagliatevi... non tagliate la vostra pelle pensando di risolvere qualcosa. L'ho provato sulla mia. Ho sofferto e ho pensato che potesse portarmi a una soluzione, ma vedete qual'è stata? Ero sul punto di morire... quando pensate di non essere importanti lì vi sbagliate... la morte non è una soluzione alle sofferenze. Se vi togliete la vita, le persone che vi stanno attorno moriranno con voi. Non fatelo... non fate il mio stesso errore... reagite... fatevi forza... fatevi aiutare... siate forti e sconfiggete il dolore con altre soluzioni. Non arrendetevi al primo ostacolo pensando che fare un taglio al polso possa risolvere i problemi... per quanto il dolore fisico possa coprire quello sentimentale è tutto uno sbaglio... Alla fine soffrirete sempre e pure il doppio. Non fatelo....

- Posso tornare a casa? - chiesi ancora con le lacrime agli occhi.

- Non ancora.. il dottore ti vuole tenere qui per un pò di giorni... - rispose mio padre.

- Pensano che possa rifarlo? -

- Si... -

- Okay.. -

- Io so che non lo farai più, ma vogliono essere sicuri.. -

- Lo so tranquillo... è tutto apposto - feci un debole sorriso. Non mi piaceva soffrire e restare lì, ma lo avrei fatto per la mia famiglia.

- Adesso ti lasciamo riposare... mi raccomando se hai bisogno di qualcosa chiama -

- Certo... -

Prima che tutti potessero uscire chiamai Kessie. Non era giusto farla soffrire...

- Ascolta Kessie, Sono stato uno stupido... lo so... solo ora che ero sul punto di morire ho capito che la colpa non era tua. Hai ragione... non è giusto rovinare la nostra famiglia con qualcosa che proviamo. Possibilmente ci lasceremo e non voglio che poi le cose si mettano male. Restiamo amici... parliamo e comportiamoci da amici... Mi perdoni? - dissi tutto d'un fiato per non avere ripensamenti.

Mi abbracciò forte e poi mi disse - Si.. ti perdono, ti perdono... scusa per quello che ti ho fatto... scusa per tutto... ti voglio bene Logan... -

- Anche io... Amici? -

- Si - ricambiai l'abbraccio e iniziammo a parlare del più e del meno.

- Stai con Justin? - chisi indifferente.

- Si... ma se non vuoi parlarne possiamo cambiare argomento -

- No tranquilla... siamo amici... -

- Lo so... ma non voglio parlarne per adesso... -

- D'accordo - ammetto che era meglio non parlarne.

- Va beh adesso ti lascio riposare.. Rimettiti il prima possibile okay? -

- Certo -


1 settimana dopo...

Restai per una settimana in quell'ospedale. Ogni giorni mi curavano la ferita e ogni giorno mi venivano a trovare tutti i miei amici. Con Kessie le cose andavano a gonfie vele. Ero felice di essergli amico. 

Finalmente mi avrebbero fatto uscire tra pochi minuti. Non volevo stare più dentro quell'ospedale e sentirmi un depresso suicida. 

Presi il borsone e aspettai mio padre per poi uscire dall'ospedale. Notai una grande confusione e mille paparazzi... perfetto!

- Papà come faccio ad avitare quella folla? -

- Non puoi... se ti fanno domande non rispondere... nascondi il polso il più possibile, così potremmo inventare che hai avuto un calo di pressione e che non ti tagliavi... -

- Okay.. - abbassai la manica della felpa e misi la mano dentro la tasca, cercando di non farmi fale. Non so come ma riuscimmo ad arrivare in macchina sani e salvi. Riuscii a sentire molte domande come: " Sei un'autolesionista? Hai rischiato la vita? Perchè ti tagli? Per la rottura con Alex? " era dura non poter rispondere a quelle domande. Era difficile mentire e fare finta di nulla... forse non avrei mentito per molto. Non volevo fare soffrire le mie fan. Avrebbero dovuto accettarmi per com'ero.. Avevo intenzione di programmare un'intervista.

Arrivato a casa trovai tutta la mia famiglia ad aspettarmi. Mi avevano fatto una piccola festa di Bentornato. Fui felice di passare del tempo con loro.
- Vado un attimo in camera mia - annunciai. Dovevo chiamare il mio agente per programmare l'intervista.
 Salii le scale ed ebbi un attimo di confusione... la mia stanza era quella di destra o di sinistra?... non potevo averlo dimenticato... Entrai in quella di destra e vidi un ragazzo e una ragazza su un letto, intendi a baciarsi... Sobbalzarono quando la porta si aprii e notai che erano Kessie e Justin.. che figura di merda...

- Scusate... - abbassai lo sguardo ed uscii dalla stanza. Avertii una stretta allo stomaco... non dovevo più essere geloso. Eravamo amici adesso... solo amici... Andai in camera mia e presi il telefono. Chiamai il mio agente e nel pomeriggio avevo un'intervista. Bene...

- Logan posso? -

- Si Kessie, entra. Scusa per prima, ma non ricordavo dove fosse la mia stanza... -

- Tranquillo, capita.. con chi parlavi al telefono? -

- Con il mio agente. Farò un' intervista questo pomeriggio e voglio dire tutta la verità... devono accettarmi per come sono... Non voglio mentire ai miei fan.. -

- Sicuro? -

- Si... loro sono la mia seconda famiglia e devono sapere tutto di me -

- Va bene... se vuoi compagnia io ci sono... -

- Mi accompagnaresti? -


- Certo -

- Bene, allora inizia a prepararti che dopo pranzo partiamo -

- Perfetto... a dopo -

Certo che come amica ci sapeva fare... AMICI... non suonava male... Ero un pò agitato per il discorso e per quello che avrei detto... ma in fondo le bugie hanno le gambe corte e avrei preferito che si scoprisse da me e non dagli altri... Avrei fatto vedere i tagli? Non lo so... Avrei detto tutto subito? Non lo so.. Ci avrei girato attorno? Non lo sapevo... ma avrei detto tutto.


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SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI.

MI SCUSO PER AVER AGGIORNATO DOPO TANTI GIORNI, MA PURTROPPO LA MIA CONNESSIONE E' ANDATA AHAHA CERCHERO' DI AGGIORNARE IL PRIMA POSSIBILE.

VORREI RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO E COLORE CHE HANNO LETTO, MESSO TRA I PREFERITI O SEGUITI O RICORDATI:

- PERCYBETH_2000 <3

- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3

- DOLCESOGNOREAL10 <3

SPERO CHE RECENSIRETE E CHE VI PIACCIA. A PRESTOOO <3

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Capitolo 17
*** Intervista ***


15- Intervista

15° Capitolo

Intervista.

- Siamo qui con il giovane attore Logan Lerman. Mi ha chiesto se poteva rilasciare un'intervista... beh come potrei dire di no? Allora Logan... cosa vuoi dirci? - Ero letteralmente nervoso. Come l'avrebbero presa?

- Inizio ringraziandoti per aver accettato e poi volevo iniziare parlando con le mie fan. Volevo scusarmi per le voci che circolano ultimamente. Sono pronto a raccontarvi tutta la verità. Non posso mentire a voi. -

- Bene ti ascoltiamo - rispose la presentatrice. Presi un respiro profondo e iniziai il discorso che avevo preparato.

- Questo periodo della mia vita è molto confusionario. Sono successe tante cose, alcune belle altre brutte, ma non mi sono mai drogato. Non ho voluto farlo. Però ammetto di aver fatto un'altra cosa. Ho... Beh io stavo soffrendo... c'erano molte voci ingiuste su di me e questo mi ha reso debole e vulnerabile... Mi sono trasformato in un'autolesionista. So che molti di voi potrebbero pensare che non ha senso farlo, che non porta a niente e che è sofferenza sopra sofferenza, ma ho finalmente capito il perchè molte persone lo fanno. Il dolore della lama annulla qualsiasi altro dolore emotivo. Per un attimo non pensi proprio a quello che c'è intorno in te, pensi solo a strisciare quell'oggetto sulla pelle. Ma adesso sono pentito. Sono stato male. Ho capito che è vero che alla fine non porta a nulla. In fondo soffrivo lo stesso. Soffrivo il doppio. Ma quando nella vita sei da solo ad affrontare molti problemi, posso dirvi che non è facile superarli nel miglior dei modi... - Avevo gli occhi un pò lucidi. Avevo ferito le mie fan. Le avevo deluse.

- Io... Beh noi pensavamo che fossero solo voci Logan, ma è un bellissimo gesto quello che hai fatto. Hai detto la verità alle tue fan e questo significa che li consideri parte della famiglia. E' meraviglioso -

- Loro sono la mia famiglia. Se sono quello che sono è solo grazie a loro -

- E' un gesto dolcissimo... bene che ne dici di vedere cosa ne pensano? -

- Certo - okay adesso iniziavo davvero a preoccuparmi... e se mi avessero odiato?

- Tu in fondo a destra! Che domanda vuoi fare a Logan? -

- O MIO DIOOO! INITANTO TI AMO DA MORIREEEEEEEEE.... E poi volevo dirti: Per quale motivo lo hai fatto? - quella ragazza aveva urlato talmente tanto che stavo per tapparmi le orecchie.

- Beh... per le voci in giro e a causa di alcuni problemi personali... mi dispiace, ma non posso dirteli -

- Non m'importa. Sappi solo che ti accetto così come sei! Per me non è importante ciò che hai fatto! Potrebbe capitare a chiunque. -

- Grazie -

- Okay, passiamo alla prossima domanda... Tu in prima fila - indicò una ragazzina piuttosto in imbarazzo.

- B-beh... c-ciao i-io s-sono M-monica.... A-adesso non lo rifarai più vero? -

- No.. L'ho promesso ai miei familiari e adesso lo prometto a voi - sorrisi compiaciuto.

- E cosa ne pensano loro? Cioè cosa hanno pensato? -

- Erano abbastanza sorpresi... erano spaventati per il mio gesto e quindi non hanno avuto pensieri tranquilli... ma ora si fidano di me e io l'ho promesso... ho promesso che non l'avrei rifatto! -

- Direi che sei perfetto... giusto ragazze? - un urlo si alzò da tutte le ragazzine sedute. Non era andata affatto male...

- Indossi la benda per questo motivo? - mi richiese la presentatrice.

- Si... insomma è anche per evitare che succeda qualcosa... - speravo che capisse e per mia fortuna annuì comprensiva.

- Che ne dite ragazze, possiamo salutare Logan? Ci ha già dedicato molto tempo e adesso deve tornare ai suoi impegni... anzi, piccola domanda... continuerai a recitare vero? -

- Non smetterò facilmente - sorrisi e anche lei ricambiò. Poi me ne andai salutando tutti e i miei fan ricambiarono con un urlo piuttosto confontante. Tornai a casa e notai che tutti i miei familiari erano felici ad accogliermi a braccia aperte... tutti tranne uno. Mio padre mi guardava furioso, e ora che avevo fatto?



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MI SCUSO INFINITE VOLTE PER NON AVER AGGIORNATO PRIMA, MA OLTRE IL PROBLEMA DELL'INTERNET (CHE ORA NON E' PIU' UN PROBLEMA) DEVO CERCARE DI AGGIORNARE 6 STORIE CONTEMPORANEAMENTE, QUINDI NON UCCIDETEMI AHAH

MI FA DAVVERO PIACERE CHE VI PIACCIA LA MIA STORIA, PERTANTO VOGLIO RINGRAZIARE I 250 LETTORI E TUTTI COLORO CHE HANNO MESSO TRA I SEGUITI E I PREFERITI.
POI VORREI RINGRAZIARE CHI HA RECENSITO

- POTTERADELOVEMAHOMIE98 <3

- PERCYBETH_2000 <3

- DOLCESOGNOREAL10 <3



PER FINIRE SALUTO TUTTI E SPERO DI RICEVERE VOSTRE RECENSIONI O ALTRO <3 FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE, ANCHE SE QUESTO CAPITOLO NON E' MOLTO LUNGO... MIGLIORERO'. BACIII <3

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Capitolo 18
*** Tentazioni ***


16° Capitolo http://i41.tinypic.com/2vb3eza.png

16° Capitolo

Tentazioni

(Vi Consiglio di leggere tutto ascoltando Thousand Years di Christina Perri, in caso fatela partire più volte per completare il capitlo ahaha buona lettura)





- Cosa ti è saltato in mente? - urlò mio padre.

- Volevo solo dire la verità. Non è successo nulla -

- Per adesso non è successo nulla, ma sai la gente come ne parlerà? Non tutti la pensano allo stesso modo Logan e non tutti sono comprensibili! VUOI SMETTERLA DI AGIRE SENZA PRIMA PENSARE ALLE CONSEGUENZE? Tu credi che sia tutto così semplice? Che nessuno ti dirà niente e che per gli altri non sarà un errore, ma gli farai pena? Bhe non è così... alla gente non interessa nulla della tua storia, loro vogliono solo una notizia per usarla contro di te! PER CHIAMARTI DROGATO, AUTOLESIONISTA O TANTI ALTRI NOMI! Smettila di fare la cosa giusta, ma che allo stesso tempo è la cosa sbagliata! Cerca di capirlo! - mi ulrò tutto in faccia, come se io non fossi fatto di sentimenti ma di vetro. Io non volevo dire la verità alla gente per essere visto come un' autolesionista, io volevo dire la verità per non mentire. Ma forse mio padre aveva ragione, aveva fatto bene a dirmi la verità in faccia. Restai per qualche secondo fermo, impassibile, ma non appena collegai che tutti mi stavano guardando e che tutta la mia famiglia era lì e non fiatava nemmeno un pò per me, per proteggermi, per difendermi, allora lasciai scivolare la faccenda e mi diressi verso le scale, ma mio padre si avvicinò a me e mi bloccò.

- Aspetta Logano io.... - lo interruppi.

- No... hai ragione tu... è solo colpa mia... sempre colpa mia... - sussurrai talmente piano che mi sembrava impossibile da sentire, ma lo avevano sentito in molti. Mi girai e continuai a salire le scale tornando nella mia stanza.

Di nuovo. Di nuovo quella sensazione di vuoto, di dolore, di solitudine, di sofferenza. Ero io quello sbagliato? Di certo non poteva esserlo il mondo. La colpa era solo mia. Ero io che sbagliavo sempre, che non davo retta a nessuno e che agivo per impulso.

Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di rifarlo. Era sbagliato lo so. Non avrei dovuto farlo. Non dovevo, ero ancora in tempo, ma qualcosa mi spinse ad arrivare in bagno e chiudermi dentro. Perchè? Perchè non reagivo se sapevo che era solo uno sbaglio? Perchè non aprivo la porta e tornavo sul mio letto piuttosto che stare fermo e osservare una lametta tra le dita, pronta per essere passata su un polso e per lasciare che altro sangue ne uscisse fuori? Perchè la mia vita non era semplice e priva di complicazioni che mi tentavano sempre? Io lo avevo promesso... avrei deluso tutti quanti. Avrei deluso la mia famiglia, le mie fan, mio padre... forse era lui la causa per cui appoggiai la lametta al polso, ma c'era qualcosa che mi bloccava dal farla scorrere. Sentivo le vene pulsare. Non volevo stare di nuovo male e non volevo soffrire. Non di nuovo. Non per lo stesso motivo. Dovevo farmi forza. Dovevo essere più forte di quanto credessi. Inspirai una boccata d'aria e mi fermai. Fermai il corso della mia vita. Perchè mi trovavo a rifarlo? Ne valeva la pena? Tutto questo mi portava a qualcosa? Durante il periodo in cui ero rimasto in ospedale uno psicologo mi aveva detto che quando si pensa che tutto ha una fine ci sbagliamo, perchè ogni fine è un nuovo inizio. Io avrei dovuto ricominciare a vivere. Un'altra vita. Un'altra vita senza tutti quei dolori per una ragazza. Ma adesso non era lei il motivo per cui tenevo ancora una lametta tra le dita e non avevo la forza di buttarla. Lei era un motivo buono per andare avanti, ma le parole di mio padre erano lame inflitte nella pelle. Per lui ero solo un ragazzo autolesionista che non riusciva a controllarsi. Ma io non ero questo. Io non ero debole. Io ero forte e lo avrei dimostrato. Mi stavano solo tentando e io dovevo essere bravo a rifiutare. Chiusi gli occhi e allontanai la lametta dal polso. La buttai. Ebbi la forza di buttarle tutte. Non ne avrei tenuto più. Io ero un'altra persona. Nessuna lama mi avrebbe più inflitto. Nessun ostacolo mi avrebbe più buttato giù. Ne avevo superate molte. Moltissime. Ma la mia vita era ancora troppo lunga per cedere così presto. Uscii da bagno e andai  vedere un pò le cose come andavano nei social network. Tutto era traqnuillo. Su Ask c'erano motle domande per me. Decisi di leggerle.

"Non meriti di vivere. Sei solo unoo sfigato autolesionista" Un colpo al cuore. Questa persona mi aveva appena pugnalato.

" Credi che con queste quattro paroline che hai detto le cose cambieranno? Io ero una tua fan, ma adesso ti odio... sei debole! " Un altro colpo al cuore. Un'altra pugnalata.

" Mi fai schifo... adesso non puoi nemmeno considerarti un uomo forte... gay" L'ultima pugnalata prima di chiudere il computer e buttarmi sul letto. Mio padre aveva ragione... alla gente non interessava nulla di me... nulla... vogliono solo una figura perfetta da cui prendere ispirazione. Vogliono solo un idolo... ma nessuno è perfetto. Nessuno... nemmeno io lo ero, e chi davvero mi voleva bene doveva accettarmi così come ero. Io sono Logan Lerman, il ragazzo che a un tratto della sua vita ha pensato di rinunciare, ma che adesso si trova a lottare, più forte e più determinato di prima. Il vecchio Logan è morto con quei tagli....

Mi addormentai pensando a quelle brutte parole. Dovevo essere più forte... più forte...

- Ehi Logan svegliati! - fui scosso dalle spalle e insonnacchiato mi girai per vedere chi mi aveva chiamato. Era mio padre... la persone che mi aveva sputato la verità in faccia.

- Ho letto tutto... mi dispiace... scusa per le cose che ti ho detto. Io volevo solo aprirti gli occhi alla realtà. Non arrenderti... io sarò orgoglioso di te... lo sono adesso e lo sarò sempre... - mi abbracciò e non potei non ricambiare quell'abbraccio da padre a figlio. Quell'abbraccio che mi aveva dato la forza per continuare a lottare. Sapevo cosa dovevo fare. Non appena se ne andò andai al computer e iniziai a scrivere un Tweet.


"E' inutile che mi presenti, sapete tutti chi sono e cosa ho fatto. Lo so bene anche io. Non mi pento di nulla. Grazie a quello che ho fatto sono diventato più forte e più sicuro di me stesso. La mia famiglia mi vuole lo stesso bene e mi distrugge sapere che molti di voi hanno smesso di essere miei fan solo per quello che ho fatto. Io credo che una persona debba essere importante per voi indipendentemente da quello che fa. Lo so... posso avervi deluso... ho deluso molte persone, ma ho preferito dirvi la verità piuttosto che mentirvi. Avrei potuto dire che non erano tagli, ma cosa avrei risolto? Nulla, avrei solo perso la vostra fiducia e così ho preferito dirvi tutta la verità. Adesso sono qui perchè molti di voi mi hanno detto cose che preferirei non ricordare. Non posso credere che al mondo possa esistere tanta cattiveria. Se una persona non vi piace per quello che fa, per il modo di recitare o di cantare allora non guardatela e basta, ma perchè anche insultarla? Vi fa essere più grandi? Più intelligenti? No... dall'odio si ricava solo odio... non sprecate la vostra vita a pensare a delle cattiverie da dire... non fatelo perchè è come se la buttaste via. Io non sono nessuno per obbligarvi... ma sono qualcuno per potervi dire che quello che fate è sbagliato. Io amo e continuerò ad amare i miei fan. Adesso non sono più debole. Sono forte... sono un nuovo Logan... un Logan più determinato... "

Chiusi il PC orgoglioso di quello che avevo scritto e coraggioso per lottare per una vita migliore. Nessuno mi avrebbe più ostacolato.


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ECCOMI QUIIIIIII <3 OKAY SONO IN RITARDO E HO PERSO UN BEL PO' DI TEMPO, MA HO CERCATO DI FARE
UN CAPITOLO CHE VI REGALASSE TANTE EMOZIONI E SPERO PROPRIO DI ESSERCI
RIUSCITA. MI SCUSO ANCORA PER IL RITARDO, MA ADESSO SONO QUI NO? BHE VORREI, COME SEMPRE,
RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE: GRAZIE BELLEZZE *-*
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3
- DOLCESOGNOREAL10 <3

TRA LE SEGUITE:
- HONOKA98 <3
- ICANTBEPERFECT <3
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3 (GRAZIE ANCORA *-* )
- SEREJERRY96 <3

TRA LE RICORDATE:
- ANNARITA31 <3
- DOLCESOGNOREAL10 (THANK YOU) <3

VORREI RINGRAZIARE SOPRATTUTTO CHI HA RECENSITO: 18 recensioni? Sono al settimo cieloooooo *-*
- MARTINA SAPIENTONA <3 grazie mille, mi hai riempito di complimenti e non so proprio in quanti modi ringraziarti ahah mi hai fatto
urlare per la felicità *-*
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3 ti sembrerà assurdo ma ho imparato bene il tuo nome hahah ti ringrazio perchè continui a seguire la mia storia
e a recensire sempre <3 davvero grazie mille *-*
- DOLCESOGNOREAL10 <3 Sei stata la prima a recensire e a vivere con me questa storia, grazie splendore *-*
- PERCYBETH_2000 <3 grazie anche a te perchè segui e recensisci, sono senza parolee :3


VORREI RINGRAZIARE SARA_SCRIVE PER AVER FATTO UN MERAVIGLIOSO BANNER E PER AVERMI AIUTATO. SE AVETE BISOGNO
DI AIUTO IN QUESTE COSE POTETE CONTATTARE LEI. E' STATA GENTILISSIMA A CONSIDERARE LA MIA RICHIESTA DI AIUTO AHAH


E PER FINIRE VORREI RINGRAZIARE I 302  LETTORI *-*


FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE, A PRESTOOO <3

VI LASCIO IL NOSTRO BELLISSIMO SPLENDOREEEEEE *-*
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Capitolo 19
*** Addio equilibrio mentale! ***


capitolo 17

17°Capitolo

Addio equilibrio mentale!


- Ehi Logan svegliati! - mi sentii scosso per un braccio e cercai di aprire gli occhi lottando con i raggi del sole che entravano dalla finestra.

- K-kessie? - chiesi assonnacchiato.

- Si sono io... volevo chiederti una cosa. Ovviamente accetta solo se ti va! -

- Okay dimmi.. - ero felice del mio nuovo rapporto con lei. Eravamo diventati amici e la cosa mi andava piuttosto bene.

- Allora... io e i ragazzi volevamo fare un campeggio per 4 giorni nella cassa di Mark... tu vieni con noi? -

- Quando si parte? -

- Stasera... -

- Chi saremo precisamente? - fa che non dica Justin! Fa che non dica Justin!

- Io, tu, Mark, Justin, Camilla ed Eleonor - Ecco... come non detto! C'è anche Justin e mi sembrava ovvio dato che fosse il suo ragazzo.

- Perfetto... comunque si, vengo anche io con voi e poi mi farebbe bene distrarmi!-

- Infatti è per questo che te l'ho chiesto. Bene allora alzati e inizia a preparare le cose che è già ora di pranzo e partiamo verso le 6 -

- Altri 5 minuti e mi alzo -

- No Logan, alzati subito o sarò costretta a buttarti giù dal letto! Il pranzo è quasi pronto, sono quasi le 2 e stiamo aspettando solo te, quindi scendi subito da questo letto! -

- E va bene, va bene - mi alzai a fatica e andai in bagno. Dopo 10 minuti scesi in salotto e trovai tutti seduti intendi a fissarmi.

- Lo so, scusate per il ritardo, mi ha già rimproverato Kessie - dissi sarcastico.

- Anche tu andrai al campeggio? - chiese mio padre.

- Si... in fondo ho proprio voglia di svagarmi un pò -

- Fai bene. Mi raccomando fate attenzione e non fatevi i bagni nel lago, non ubriacatevi, non guidate in stato di ebrezza e... - la interruppi prima che elencasse tutti i pericoli possibili e immaginabili.

- Lo so mamma, lo so, staremo attenti a ogni particolare, anche agli insetti - la vidi sorridere e questo mi rassicurò.
Finito di pranzare andai subito nella mia camera e preparai un borsone con dei vestiti e altri accessori.

- Sei pronto? - disse Kessie entrando in stanza.

- Io si... ma tu dove pensi di andare con 3 valigie? - dissi leggermente sorpreso.

- Sono una donna, ti dico solo questo, e adesso vieni che dobbiamo partire - Lasciai cadere il discorso e ci dirigemmo verso la macchina di Mark. Ci dividemmo in due gruppi e fui fortunato di non finire nella stessa auto con Justin. Non mi andava a genio quel ragazzo.... Si, forse ero geloso, ma ho amato Kessie con tutto il cuore e ci tengo tutt'ora a lei.
Arrivammo circa 2 o 3 ore dopo. Non lo so con certezza perchè a un certo punto mi addormentai, ma fui felice di sapere che eravamo arrivati e che non dovevo più appiattirmi il sedere restando seduto nella stessa posizione.

- Allora, voi ragazze prendete la stanza di destra e noi ragazzi prenderemo quella di sinistra va bene? - tutti annuirono e così io mi diressi nella stanza apposita e poi lasciai la valigia su un letto a caso. Feci una smorfia non appena notai Justin entrare e buttarsi su un letto.

- Come fai ad avere una sorellastra del genere e a non avere voglia di baciarla? - mi chiese. Ecco, il quel preciso momento volevo spaccargli la faccia.

- Forse perchè è la mia sorellastra? - ribattei con fare ovvio.

- Io non ci avrei dato importanza. Se l'avessi amata, non mi sarebbe importato di niente -

- Non è molto facile parlare quando non sei nella situazione. Devi anche considerare quello che possono dire i genitori e i modi di pensare della ragazza, magari lei non vorrebbe -

- A come ne parli sembra che l'hai vissuto - NON RISPONDERE LOGAN!

- Faccio per dire... - dissi sbrigativo. Prima che potesse farmi altre domande uscii dalla stanza e andai in cucina, dagli altri. Non avevo voglia di ripensare a quello che avevo passato.

- Stasera vi state per un'uscita al pub? Ne conosco uno davvero figo! - disse Mark.

- Perfetto... ho tanta voglia di uscire... - aggiunsero Camilla ed Eleonor.

- Ti va? - domandò Justina a Kessie.
Lei gli sussurrò qualcosa all'orecchio, poi vedendo la reazione sconvolta, ma allo stesso tempo di piacere, di Justin capii tutto. Sicuramente avrebbero preferito avere tutta la casa a disposizione.

- Non... emh... noi restiamo a casa- balbettò il "ragazzo" della mia sorellastra.

- Ahi ahi porcellini! - ribattè Mark mettendo Kessie in imbarazzo. Io preferii restare in silenzio o avrei rischiato di dire qualche parolina di troppo.

- Vuoi smetterla? Vedi di divertirti e stai zitto! - concluso la mia sorellastra, che nominerei, la ragazza che è stata la causa del mio malessere.

- Log non hai aperto bocca fino ad ora... verrai? -

- Certo che verrò Mark, non posso di certo stare a casa stasera - dissi lanciando una frecciatina a Kessie e fingendo un sorriso verso il resto del gruppo.

-  In effetti vorrei evitare di sentire dei gemiti... sarebbe imbarazzante! - acconsentì Camilla.

- Adesso basta, mi state facendo sembrare chissà cosa. Chiudete quel becco o ci penso io e lo farò con le maniere forti! - detto questo, Kessie ritornò seria mentre Mark si fece scappare un sorriso malizioso. Ha una mente perversa.

- ODDIO MARK CHE SCHIFOO! NON INTENDEVO IN QUEL SENSO! Sei un maialeeeeeee - urlò la ragazza.

- Ma volete farvi i fatti vostri? Insomma è la mia ragazza e non la vostra! - disse Justin. Dopo questo non riuscii ad ascoltare, finsi che mi stavano chiamando e uscii fuori. Ero stanco di sentire quelle porcherie sulla "mia" Kessie, già, perchè nonostante tutto, nonostante la nostra amicizia e il nostro passato io l'amavo ancora. E forse l'avrei sempre amata.....

Mi sedetti su una banchina e fissai il vuoto di fronte a me.

- Tutto apposto? - una voce alla mia destrà richiamò la mia attenzione. Mi girai appena per notare Eleonor. Era una bella ragazza. I suoi capelli castano chiaro le ricadevano a pennello su quelle spalle e mettevano in risalto gli occhi verdi.

- Si... perchè? -

- Sei uscito dicendo di aver ricevuto una chiamata -

- Oh.. si.. solo un regista! - mentii.

- Dai non mentirmi... so che non ci conosciamo affatto, ma so tutto! Kessie aveva bisogno di sfogarsi e io c'ero. -

- Capisco.. -

- Ti fa male vederla con lui eh? - non risposi... non sapevo cosa dire.

- So come  ti senti. Quando il mio ragazzo mi ha lasciato ci sono rimasta male per molti mesi. Poi ho deciso di dimenticare una storia iniziata e finita male ed ora eccomi qui, pronta per divertirmi. La terra non gira solo attorno a una persona -

- Il punto è che la "nostra" storia non è mai iniziata Eleonor... questa è la cosa più brutta. Lei ha rifiutato una cosa prima ancora di provarci, ignorando i miei sentimenti -

- Anche lei c'è stata male... -

- Ma non quanto me... sai prima cosa mi ha detto Justin? Che se lui fosse stato al posto mio avrebbe combattuto contro un qualcunque genitore pur di starle accanto... sai cosa ho risposto io? Nulla... perchè lui non sapeva niente ma sembrava avermi letto nel pensiero. E' quello che avrebbe dovuto fare lei... avrebbe dovuto portarci... - persi lo sguardo in un punto indefinito, cercando di non incontrare lo sguardo di Eleonor.

- Hai ragione... doveva provarci... ma ha visto sua mamma soffrire troppe volte, non avrebbe sopportato infliggerle altro dolore. - Ecco le parole che mi fulminaro. In effetti aveva ragione... ma poteva provarci di nascosto e se la cosa non fosse andata allora facevamo finta di nulla.

- Però penso che dovresti dimenticarla... insomma adesso lei sta con Justin... perchè vuoi farti altro male vedendola felice? - anche qui aveva ragione... perchè volevo farmi male?

- Ci sto provando... ma tu stessa hai detto di averci messo tanti mesi... -

- Si, ma a me nessuno mi aveva detto di farlo... ci sono arrivata da sola -

- Ho capito... -

- Posos confidarti una cosa? -

- Certo... -

- Ho sempre... emh... ho sempre avuto una cotta per te.. cioè mi sei sempre piaciuto... ma non ho mai trovato il coraggio di dirtelo. Adesso penso che mi troverai sciocca... Forse è meglio se fai finta di nulla eh? Forse è meglio... - si alzò in piedi e la bloccai.

- Aspetta... non fa niente.. insomma sei una bella ragazza e non dispiacerebbe provare a dimenticare... -

- Io... posso aiutarti a dimenticare, davvero... - e senza farci caso mi trovai due labbra da baciare. Due labbra che non fossero di Kessie. Due labbra che mi davano un'energia pazzesca. Adesso potevo definitivamente dirlo: ADDIO EQUILIBRIO MENTALE!

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MI SCUSO PER L'IMMENSO RITARDO, MA NON HO PRORPIO AVUTO TEMPO... PERO' ADESSO SONO QUII <3
SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA... SPERO CHE QUALCUNO DI VOI RECENSIRA', PER IL RESTO PASSO AI
RINGRAZIAMENTI.

GRAZIE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI::
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3
- MARTINA SAPIENTONA <3
- DOLCESOGNOREAL10 <3

SEGUITI:
- HONOKA98 <3
- ICANTBEPERFECT <3
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- SEREJERRY96 <3

RICORDATI:
-ANNARITA31 <3
- DREAMERDIRECTIONER <3
- VALERYJACKSON <3

GRAZIE A CHI HA RECENSITO, MI SCUSO SE NON SCRIVO UNA PAROLINA, MA NON HO PROPRIO TEMPO, PERO'
SAPPIATE CHE VI AMO TUTTE <3
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3
- MARTINA SAPIENTONA <3
-DOLCESOGNOREAL10 <3
-PERCYBETH_2000 <3

PER FINIRE GRAZIE A SARA_SCRIVE E GRAZIE AI 368 LETTORI. *-*

ADESSO VADO AHAH A PRESTOOOO <3

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Capitolo 20
*** Non di nuovo ***


18- Non di nuovo

Sorry... scusate per l'immenso ritardo!

Spero di farmi perdonare con questo capitolo.

18° Capitolo

Non di nuovo

Mi staccai da Eleonor. Non provavo nulla per lei, non ero nessuno per usarla per dimenticare-

- Senti Eleonor, davvero...Non sei una brutta ragazza o chissà altro, te lo assicuro... è solo che non voglio usarti per dimenticare, so che non ci riuscirò lo stesso e so di causarti solo del male. Mi dispiace, ma credo sia meglio restare amici - a quel punto mi sarei aspettato uno schiaffo, una sgridata, un abbandono a centro di strada e invece mi sbagliai. Mi guardò e mi sorrise comprensiva. Restai leggermente shockato.

- Hai ragione tu... ho velocizzato talmente tanto le cose da non capire che alla fine sono io quella che ci resta male. Forse è meglio restare amici, magari questa cotta mi passa e poi non voglio litigare con Kessie e non voglio creare problemi. Che ne dici di rientrare? Sicuramente si staranno chiedendo che fine avessimo fatto - annuii in segno di risposta ed entrammo in casa, trovando tutti ai soliti posti, soltanto che si girarono verso di noi e ci guardarono insistentemente.

- Cosa avete da guardare? - sbottò Eleonor tornando al suo posto.

- Cosa avete fatto piccioncini eh? Se stasera avete anche voi bisogno di una stanza, vi ricordo che questa casa è già piena - annunciò Mark. Io mi limitai a sbuffare e roteare gli occhi al cielo.

- Smettila di fare il coglione Mark! Non puoi accoppiare tutti quanti - ribattè Eleonor.

- Sarebbe stato divertente! -

- Sai cosa sarebbe divertente? Che anche tu e Camilla vi metteste insieme! - aggiunse Justin, che fino a quel momento era rimasto in silenzio. Camilla abbassò lo sguardo e arrossì. Avrei scommesso qualsiasi cosa, ma ero sicuro che lei provasse qualcosa per Mark. Anche quest'ultimo si ammutolì all'improvviso. Finalmente la smetteva di fare lo stupido.

- D'accordo io vado a preparare la cena, chi mi aiutà? - Eleonor salvò Camilla da quell'imbarazzo e insieme si allontanarono ai fornelli. Kessie e Justin continuavano a lanciarsi occhiate e per finire io e Mark restammo fermi come due coglioni.

- Ti va di fare un giro mentre preparano tutto? - domandai. Mark annuì sollevato, così uscimmo di casa.

- Grazie, non avrei retto quella tensione - ammise.

- Perchè? Cosa succede? -

- Io e Camilla abbiamo provato a stare insieme, ma come un coglione mi sono lasciato incantare da una ragazza e ci sono finito a letto. Ero ubriaco ma l'ho comunque tradita. Dopo un pò abbiamo provato attrazione fisica e adesso siamo tornati distanti. Non so come possa provare per me -

- Le piaci -

- Cosa? - chiese sconvolto.

- Andiamo, anche un cieco se ne accorgerebbe... è ancora innamorata di te. Arrossisce, si sente in imbarazzo, ti evita con lo sguardo per poi guardarti di nascosto... è innamorata di te, aspetta solo la tua prima mossa -

- Perchè non la fa lei? -

- Scherzi? Per una ragazza è come un sacrilegio fare la prima mossa. Amico, lasciatelo dire, stasera approfittane per stare con lei. Falla ridere, divertire e vedrai che dopo un bacio tornerà da te -

- Grazie amico, mi sento già meglio -

- Figurati - calciai un sassolino e tornammo indietro, dato che avevamo già camminato un pò.

- E tu? Come mai non hai una ragazza? - sbiancai a quella domanda.

- Credo di non aver trovato ancora quella giusta - mentii.

- La troverai, proprio quando meno te lo aspetti -

- Già - ammisi sconfitto. Io quella ragazza non la vedevo arrivare da nessuna parte, ne avevo semplicemente una che si divertiva a giocare col mio cuore. Possibilmente era davvero bello prenderlo e schiacciarlo e posizionarlo di nuovo nel mio petto.

Tornammo a casa e cenammo, poi ognuno salii di sopra per prepararsi. Io e Mark eravamo già pronti, ma come sempre ci toccò aspettare due ore prima che le ragazze scendessero.Justin e Kessie erano rimasti nella stanza di quest'ultima.

- Finalmente! Mi avete già fatto spuntare la barba bianca a furia di aspettare -

- Oh Mark.. è per questo che ce l'hai? E io che pensavo fossi già vecchio -

- Spiritosa come sempre Eleonor -

- Grazie - ridacchiò e uscimmo di casa, arrivando velocemente, grazie all'auto, al pub.

- Cosa faccio? La invito a ballare? - mi chiese Mark

- Cosa aspetti? Forza vaii! -

- Grazie amico! - mi salutò con una pacca sulla spalla e lo osservai prendere Camilla per una mano e portarla al centro della pista, nel frattempo sorseggiavo il mio drink.

- Hai fatto una bella cosa - mi girai e notai che fosse stata Eleonor a parlare.

- Sono cose che si fanno tra amici -

- Okay amico, allora andiamo a ballare dai! - lanciai il bicchiere vuoto sul bancone e mi feci trascinare in pista. Ci scatenammo come pazzi e ridemmo da far schifo. La gente ci guardava sconvolta, ma erano ubriachi e l'indomani non avrebbero ricordato nulla.

- Ho sete, andiamo al bancone - stavolta fui io a trascinarla verso quella folla di gente che si accaniva a bere. Dopo un pò ordinai un altro drink e notai che Eleonor era arrossita. Mi girai un pò verso il barrista e notai che la stava guardando.

- Dovresti provarci sai? - dissi a quel ragazzo che in cambio mi guarà shockato.

- Si chiama Eleonor ed è molto in gamba, prova a parlarle - continuai osservando lo sguardo curioso della ragazza. Lui mi ascoltò e si presentò ad Eleonor.

- Piacere, sono Matthew -

- Io Eleonor -

- Posso offrirti una cosa da bere? -

- Volentieri -

Le feci l'occhiolino e la lasciai con quel ragazzo. Potevo aprirmi due agenzie, uno per incontri amorosi e l'altra per cuori spezzati che avrei diretto senza nessun problema dato che il mio cuore era già in frantumi.

- Signor Lerman! Signor Lerman! Un autorgrafo! - sentii delle ragazze venirmi dietro e spalancai gli occhi per la sorpresa. E ora che dovevo fare? A casa non potevo di certo tornare, erano le 2... possibilmente gli innamorati avevano finito di corteggiare. Firmai qualche autografo, scattai qualche foto e poi tornai al locale. Avvisai Mark che sarei tornato a casa e dato che era passata un'altra ora decisero tutti di venire con me, avevamo una sola auto.

- Mi dispiace avervi rovinato la serata - ammisi fissando la strada dal finestrino.

- Scherzi? Mi hai salvata... avevo i piadi in fiamme -

- Concordo e poi non avevamo più nulla da fare lì - le ragazze annuirono e anche Mark disse che non c'era nessun problema. Non appena arrivammo a casa, fortunatamente, non si sentirono versi strani.

- Justin e Kessie sono in camera nostra... senti ti dispiace se io e Camilla prendiamo quella delle ragazze? -ammise Mark leggermente imbarazzato.

- Non preoccuparti, mi fa piacere che siate ritornati insieme -

- Tutto grazie a te - scomparì dalle scale e un attimo dopo scese Eleonor in pigiama.

- Mi hanno buttata fuori dalla stanza - ammise sbuffando e ridacchiando.

- Siamo due allora gli emigrati che dormiranno sul divano - annunciai.

- Esattamente -
Ci sdraiammo sui divani opposti e parlammo fino alle cinque di mattina. Poi crollammo dal sonno.

- Buongiorno - avevo troppo sonno, così mi limitai a stropicciare gli occhi e girarmi verso la spalliera del divano.

- Dai Eleonor! Svegliatevi! Dobbiamo pranzare! -

- Mark, vai a rompere il cazzo da qualche altra parte - sussurrò Eleonor. Io scoppiai a ridere e decisi di alzarmi, dato che non sarei più riuscito a dormire. Erano tutti attorno al tavolo, pronti per pranzare. C'era anche la coppietta felice.

- Log tu mangi? -

- No, mi sono appena svegliato e non ho fame, grazie -

- Se vuoi andare a dormire stai tranquillo che abbiamo cambiato tutte le lenzuola delle stanze - ammise Mark ridacchiando. Camilla abbassò lo sguardo imbarazzato e Justin e Kessie si lanciarono un'occhiata smielata.

- Okay, allora Buonanotte -

- Notte -

Tornai nella mia camera e mi addormentai nuovamente. Fortunatamente fu facile grazie al silenzio che mi circondava. Quando mi svegliai notai che erano già le nove di sera, così mi alzai dal letto, andai a fare una doccia e poi scesi al piano di sotto. Mangiai una cosa al volo dato che dovevamo andare in un altro pub, stavolta la coppietta felice sarebbe venuta con noi.

- Noi andiamo a ballare, tu che fai amico? -

- Vado un attimo al bancone Mark, ci vediamo dopo -

- Okay - sparirono tutti tra la folla di gente che ballava, mentre io bevevo non so quanti drink ed Eleonor filtrava con il ragazzo della sera scorsa. Erano molto carini insieme.

- Dovresti smetterla di bere - annunciò il ragazzo. Non potevo smetterla. Davanti ai miei occhi c'era Kessie che ballava con Justin e non riuscivo proprio a fare finta di nulla. Bere era la cosa che mi calmava un pò. Lo ignorai e continuai a farlo, fin quando la testa iniziò a girare, stanca di essere mandata in estasi dall'alcol. Poi una scena mi si parò davanti. Kessie che da uno schiaffo a Justin e corre via, quest'ultimo che le chiede scusa per averlo fatto. Ma fatto cosa?

- Cosa hai combinato? - urlai verso di lui.

- Ha scopato con una puttana qualche minuto di fa - disse Camilla guardando Justin in modo furioso. Il mio braccio scattò automaticamente verso l'occhio di Justin. L'alcol mi fece perdere il controllo.

- No Logan, basta.. è ubriaco e anche tu lo sei! - Eleonor mi staccò da quel mostro e così mi lasciai trasportare in macchina dagli altri. Okay ci avevo ricavato un graffio sotto l'occhio, ma picchiare Justin era una cosa che aspettavo da troppo tempo.

Non appena arrivammo a casa notai che erano le quattro del mattino, chiesi ad Eleonor di lasciarmi solo con Kessie in modo che potessi "aiutarla" a superare quel problema.
- Kessie mi dispiace - bel modo di superare il problema!

- Cosa hai fatto al viso? C'è un graffio - chiese lei asciugandosi le lacrime.

- Ho vendicato te -

- Aspetta qui, ti medico il taglio - non ebbi il tempo di ribattere che andò in bagno e tornò subito dopo con del cotone imbevuto. Medicò quel taglio e sentii dell'alcol nel suo sapore, anche lei aveva bevuto. La parte ubriaca di me si avvicinò terribilmente a quelle labbra, mentre quella di Kessie annullò le nostre distanze. Ci stavamo baciando! Era passato troppo tempo dall'ultima volta, ma le emozioni e i sentimenti erano sempre gli stessi. Io l'amavo... era lei la ragazza che dovevo amare.

Fu tutto veloce. I vestiti che volavano per la stanza e duo corpi incollati. Fu veloce anche il risveglio e la paura nelle nostre facce.

- Che cazzo abbiamo fatto? - urlò lei coprendo il suo corpo nudo. Ed io? Non ricordavo proprio nulla...

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 MI DISPIACE DAVVERO MOLTO PER IL RITARDO, MA HO CERCATO DI FARE UN CAPITOLO LUNGO ANCHE SE NON HO POTUTO CORREGGERLO. SPERO VI PIACCIA E SPERO CHE RECENSIATE.

GRAZIE DI CUORE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI, SEGUITI E RICORDATI, MA SOPRATTUTTO GRAZIE DI CUORE A CHI HA RECENSITO.

SCUSATE ANCORA E GRAZIEEEE <3

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Capitolo 21
*** Sembra quasi un sogno ***


19-


19° Capitolo

Sembra quasi un sogno

- Non ci posso credere... oh mio dio, non possiamo averlo fatto! Ho tradito Justin... l'ho tradito... - iniziò a blaterale, raccogliendo il lenzuolo intorno al suo corpo e dirigendosi verso il bagno. Aspettai che avesse finito per poi farmi una bella e rilassante doccia. Non mi aveva fatto nemmeno parlare, era scappata via chiudendosi in bagno e ignorando la risposta che avrei dovuto darle.  

Non appena fui pronto e tornai nella sua stanza, la trovai sul letto con le gambe incociate.

- Stavo aspettando proprio te... -

- Okay e io volevo dirti che tu non hai tradito Justin perchè è stato lui il primo a farlo.. -

- Non m'importa Logan... questa cosa non può andare avanti così... siamo sinceri! E' sbagliato.... ci sono molti intrecci nel mezzo. I nostri genitori e tante altre cose. E' tutto troppo incasinato per concentrarci su questo problema, quindi facciamo come se non fosse successo nulla okay? -

- Io non posso fare come se non fosse successo nulla! Anche se era una cosa che non abbiamo controllato lo abbiamo voluto entrambi. Io sono ancora innamorato di te e non ho mai smesso di esserlo e sono stanco di sentirmi dire da te che dobbiamo fare finta che i nostri baci e tutto il resto non fosse mai successo. E' successo e dobbiamo accettarlo, non puoi evitare ogni cosa e buttartela alle spalle! Io sono stanco di evitare i problemi, affrontiamoli una volta per tutte. Se mi ami ancora e il problema sono solo i nostri genitori allora parliamone... parliamone anche con loro e risolviamo tutte cose! -

- Tu non capisci! Mi dispiace che ti sia innamorato di me e che io ti stia rifiutando in continuazione, ma sono innamorata di Justin... - quelle parole furono peggio di una pugnalata. Avrei preferito che mi dicesse un'altra qualsiasi cosa, ma dopo quello che era successo tra noi, anche se per sbaglio, involontariamente e contro ogni nostro giudizio, non era una cosa semplice accettare di averla persa per sempre ormai.

- Pensavo che tu mi amassi ancora - ammisi sconfitto, sentendo la testa appesantirsi.

- Non più... -

- D'accordo, allora non mi resta altro che uscire dalla tua vita no? Ho lottato per te e ho sempre cercato di convincerti che gli latri non possono distruggere la nostra vita, ma sei stata tu ad aver appena disintegrato la mia, ma se ti va bene, beh allora non c'è altro da dire... ci vediamo a casa - feci per andarmene, quando mi bloccò per il braccio.

- Non so come dirti quanto mi dispiace che ti stia succedendo tutto questo, ma non sono cose che si possono organizzare. E poi cosa intendi con: Ci vediamo a casa? -

- Intendo dire che non resto più qui... vado a fare le valigie e parto subito -

- Ti hanno chiamato per lavoro? -

- No... mi hanno appena annunciato che devo evitare una persona e devo fare finta di nulla e non ci riesco con te qui, quindi me ne ritorno a casa -

- Non andartene, se il problema sono io allora non andartene -

- Mi dispiace - uscii da quella stanza e sperai di avere le forza per mettermi in viaggio e tornare a casa. Avrei preso una delle macchine dei ragazzi, ovviamente con il loro permesso e poi sarebbero entrati tutti in una o almeno avrebbero cercato di entrarci.

- Mark senti una cosa. Mi hanno chiamato urgentemente per del lavoro e non posso più restare, ti dispiace se prendo una macchina e torno a casa? Voi siete cinque e potete benissimo entrarci in una o se non ti va prendo l'autobus -

- No, non ti preoccupare prendi pure la mia e mi dispiace, siamo qui da poco -

- Lo so, ma il dovere da attore mi chiama. Vado a fare la valigia e parto subito -

- D'accordo, ma stai attento per strada -

- Certo, ciao e grazie - salii in camera e posai disordinatamente tutti i miei vestiti nella valigia. Non avevo nemmeno mangiato e sinceramente poco mi interessava. Chiusi le cerniere, indossai un giubottino e afferrai cellulare e portafogli. Salutai tutti tranne lei e ignorai il fatto che Justin le stesse accanto e che molto probabilmente lei lo aveva perdonato. Chiusi il bagagliaio un attimo dopo averci posato la valigia e poi partii verso casa, con la speranza che quelle tre ore di viaggio portassero con se ogni problema. Ero stanco di lottare e di non essere ricompensato per questo. Ero uscito dall'autolesionismo per lei e questo poco le interessava. Cercavo di non saltare i pasti per lei e nemmeno a questo faceva caso. Io cercavo di stare meglio solo per potermi far vedere forte da lei e non per me stesso. Se fosse stata una mia decisione in quel momento mi sarei trovato a 3 metri dal suolo. In una bara. Circondato da terra e morti.

Continuai a guidare e mi fermai a un incorcio, ne approfittai per cercare una bustina e berla con dell'acqua dato che il mal di testa mi stava davvero consumando. Partii nuovamente e tutto procedeva secondo i piani. Nel giro di un'ora sarei arrivato a casa.

Avete presente quando dicono di non organizzare nulla? Ad esempio voi fate una cosa e subito dopo pensate a cosa fare in seguito e poi in seguito ancora, ma all'improvviso un piccolo o grande evento scompiglia la vostra organizzazione e fate le stesse cose ma in ordine diverso? Beh io mi ero esattamente organizzato. Sarei arrivato nel giro di un'ora, mi sarei chiuso in camera, avrei buttato la valigia a caso, avrei cercato una lametta e avrei rifatto quella pazzia. Se il miglior modo di stare bene era farmi del male, all'ora lo avrei fatto. Tanto a chi doveva importare? Alla mia famiglia? Non avevo più una vera unità familiare. Alla ragazza che amavo? Lei non amava me. Ai miei fan? Avrei fatto meglio a togliermi la vita e sparire dalla faccia della terra. Era questo che la gente voleva. Era questo che avevo provato a fare ed era sempre questo che non mi aveva lasciato altro che una cicatrice ancora un po' aperta al polso. Magari avrei provato qualche altro sistema per togliermi la vita. Eppure in quel momento qualcosa mi si parò davanti, come un'occasione da non perdere. Non volevo farlo, non era in programma, piuttosto aveva scompigliato il mio, di programma. Non me ne ero nemmeno accorto, ma una macchina sfrecciava nella mia corsia e mi venne incontro. Togliendomi il fiato per l'impatto doloroso che ha avuto sul mio corpo ancora frastornato. Sentii un bruciore al braccio e continuai a rotolare all'interno di quella macchina. Finendo chissà in quale punto e vedendoci sfocato. Delle voci mi arrivarono ottavate alle orecchie e restai a terra per un bel po', sentendo parole come "ambulanza" "ferito" "morto" "paura" che rimbombavano in quella carrozzeria ormai a pezzi. Poi delle sirene. Delle luci blu e rosse e del dolore costante al braccio. Ma mi ero abituato ormai alla sensazione di avere una lama conficcata al polso che quel coso che mi faceva male al braccio era sicuramente tale al dolore che mi procuravo. Vidi un uomo sussurrarmi parole che non arrivai proprio a sentire e svegliarmi da uno stato di trance in cui facevo fatica a capire cosa mi circondasse e poi chiusi gli occhi, sperando davvero che potesse essere la mia fine.


No... non ero morto. Ci vedevo sfocato, ma ci vedevo. La mia famiglia era nuovamente riunita attorno a me, come quella volta dopo il mio tentato omicidio... come le volte in cui desideravo davvero morire. E non solo per lei, ma per la mia schifosa vita.

- Si è svegliato... si è svegliato - sussurrò una donna avvicinandosi a me. Era la mamma di Kessie.

- Figliolo stai bene? - annunciò papà venendomi vicino. Non riuscivo a parlare, avevo la gola secca, ma feci ugualmente un cenno del capo per tranquillizzarlo, nonostante sapesse che non stavo affatto bene.

- Non avremmo dovuto lasciarti guidare da solo verso casa - ammise Mark. Fu allora che la notai. Con Justin. Triste, ma felice. "Felice di avermi ucciso nuovamente" pensai.

Sentii ancora quel fastidioso ma piacevole dolore al braccio e solo allora notai che fosse coperto da una fasciatura bianca, con una piccola macchia rossa.

- Ben tornato con noi signorino Logan - di nuovo quel medico. Di nuovo il medico che mi aveva aiutato e salvato la vita chissà quante volte ormai. Che fosse il mio angelo custode? Beh angelo, io non ho bisogno di essere protetto ma di essere ucciso.

- Hai avuto un incedente. Non so se ricordi bene ogni cosa quindi fai un cenno del capo se è così - annuii in segno che ricordavo quasi tutto, dato che le immagini dell'auto e del sangue erano ancora impresse nella mia mente.

- Bene adesso ti dirò quali danni riporti okay? - annuii nuovamente, sentendomi come un vegetale che non riusciva a parlare. Come se mi avesse letto nel cervello, il dottore mi aiutò a bere dei sorsi d'acqua e una dolce sensanzione si fece largo per tutta la gola.

- La fasciatura al braccio è stata fatta perchè delle scheggie di vetro ti erano rimaste dentro, causandoti dei tagli non troppo profondi. Hai un taglio sulla fronte per aver sbattuto molto probabilmente contro il volante un attimo prima che si fosse aperto l'iberg. Del resto non riporti gravi lesioni al cervello o a qualche altro organo. Hai solo bisogno di un pò di riposo e puoi tornare a vivere la tua vita tranquillamente. - "Tranquillamente? Se il mio stile di vita è tranquillo allora non immagino quello delle altre persone. In effetti togliersi la vita è un modo tranquillo per morire no?" Continuai a pensare, ignorando continuamente le parole che uscivano fuori dalla bocca della gente che c'era in quella stanza. Mi soffermai un pò su Kessie, quel po' necessario per capire quanto realmente felice potesse essere con Justin per averlo perdonato. Poi guardai Mark e lo beccai mentre guardava colpevole le sue mani, come se mi avesse spinto nel baratro. Mio padre e la mia matrigna invece non facevano altro che toccare ogni livido sul mio corpo e borbottare parole strane verso il guidatore di quella macchina. Avrei dovuto ringraziarlo, perchè era solo grazie a lui che avevo causato altro dolore al mio corpo, facendo come se la colpa non fosse stata del tutto mia.

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SERVE A QUALcOSA SCUSARMI PER L'IMMENSO RITARDO? LO STO FACENDO IN OGNI STORIA CHE RIESCO A PUBBLICARE E LA MOTIVAZIONE E' SEMPLICE. NON MI FUNZIONA INTERNET E NON RIESCO A COLLEGARMI. NON SO DAVVERO COME FARE, DATO CHE IL TECNICO NON SI DECIDE A VENIRE. BEH NON SAPENDO COSA DIRE VI AUGURO UNA BUONA LETTURA, UN BUON CARNEVALE E SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA E CHE RECENSIATE. A PRESTOOO <3 E GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SEGUONO E RECENSISCONO LA MIA STORIA <3

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