Più che fratelli di bellavitaheart10 (/viewuser.php?uid=488382)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un misterioso incontro ***
Capitolo 2: *** Sperava fosse un incubo ***
Capitolo 3: *** Premier ***
Capitolo 4: *** Perchè dimenticare è così difficile? ***
Capitolo 5: *** Felicità e dolore ***
Capitolo 6: *** Urla strazianti ***
Capitolo 7: *** Ti prego non stare male... ***
Capitolo 8: *** Protagonisti ***
Capitolo 9: *** aggiornamento ***
Capitolo 10: *** Devi mangiare... ***
Capitolo 11: *** 9- Indecisioni ***
Capitolo 12: *** Perchè lo hai spezzato di nuovo? ***
Capitolo 13: *** Cosa ti è passato per la testa? ***
Capitolo 14: *** Perchè non riesci a smettere? ***
Capitolo 15: *** Sono morto... ***
Capitolo 16: *** Avrei preferito morire ***
Capitolo 17: *** Intervista ***
Capitolo 18: *** Tentazioni ***
Capitolo 19: *** Addio equilibrio mentale! ***
Capitolo 20: *** Non di nuovo ***
Capitolo 21: *** Sembra quasi un sogno ***
Capitolo 1 *** Un misterioso incontro ***
Un misterioso incontro
1° Capitolo
Un
misterioso incontro
Tutto
iniziò in modo misterioso. Kassie era una ragazza molto timida e
solitamente quando camminava per le strade indossava le sue cuffiette e
ascoltava qualsiasi genere musicale si trovasse al momento. Per non
attirare molta attenzione non indossava mai vestiti corti o gonne; la
cosa strana è che indossava pantaloncini e si poteva definire
strano perchè è un abbligliamento che fa intravedere
più cose di un qualsiasi vestito. Le magliette variavano tutti i
modelli possibili e immaginabili. Da colori vivaci a colori scuri e a
colori brillantinati; monospalla o a canotta, a maniche corte o a
corpetto. Non si creava molti problemi. Le sue scarpe preferite erano
le converse. Solitamente azzurre o rosse, ma aveva anche colori
stravaganti come il verde e il giallo. Li adattava perfettamente a
ciò che indossava e la stessa cosa valeva per le borse e i
bracciali. Gli orecchini invece dovevano sempre essere con un
brillantino e avere diverse forme. Se all'orecchio destro c'era una
forma a stella in quello sinistro c'era la luna. Era strano, ma logico.
Quel
giorno indossava un pantaloncino a jeans, una canotta bianca con varie
scritte rosse, le converse rosse (ovviamente), tanti bracciali di tutte
le sfumature di rosso nel polso destro, nessun orologio poichè
diceva che le dava fastidio. All'orecchio destro c'era un fiore rosso e
in quello sinistro un altro fiore, ma rosa. I suoi capelli biondi come
i raggi del sole e allo stesso tempo un biondo scuro, erano lisci
e le ricadevano leggeri fino ad arrivare a metà schiena. Una
piccola parte di ciuffo le copriva l'occhio destro e le iridi,
azzure come il ghiaccio, venivano messe in risalto da una matita
chiara. il mascara rendeva quelle ciglia più lunghe del solito e
un pò di fard nelle guancie le davano del colore. La sua pelle
non era molto chiara, ma neanche scura. Era giusta.
Stava
andando dalla sua amica, Eleonor, e durante il tragitto qualcosa cambia
le carte in tavola. Si aspettava di arrivare sana e salva, ma
all'imrpovviso un ragazzo spunta da una piccola traversa e le arriva
addosso. Kessie cade all'indietro sbattendo la testa contro il bordo
della strada e il ragazza sopra di lei si alza e si scusa per
tantissime volte e poi ricomicia a correre lasciando la povera Kessie
ancora a terra. Voleva saperne di più di quel ragazzo. La cosa
che la sorprendeva era il fatto che quel misterioso ragazzo indossava
degli occhiali da sole e aveva il cappuccio che gli copriva gran parte
del volto. La cosa molto strana è che faceva caldo e quindi non
avrebbe dovuto indossare una giacca del genere.
La
ragazza si rialzò e si lisciò la maglietta, che si era
impolverata, poi passò ai capelli e per finire alla borsa. La
testa le faceva leggermente male, ma fece finta di nulla e raccorse le
cuffiette che erano cadute. Si girò un paio di volte sperando di
vedere da qualche parte quel ragazzo, ma era impossibile. Arrivò
sana e salva dalla sua amica e le raccontò un pò di cose.
Finirono di parlare dopo qualche ora e così lei volle ritornare
a casa, ma prima passò dal suo bar preferito a prendere il
solito cornetto e la solita cioccolata. Si sedette in un tavolovo e si
accorse di un ragazzo. Lo stesso ragazzo che "l'aveva investita" e
così si pose mille domande.
'Forse
dovrei restare qui dove sono' pensò tra se. Poi continuò
dicendo 'E INVECE NO! Voglio scorpire chi mi ha buttato a terra e
perchè andava talmente di fretta da non avermi nemmeno aiutato
ad alzarmi' era molto seccata da quell'atteggiamento che il ragazzo
aveva avuto con lei. Così si prese di coraggio, staccò la
musica, lasciò il cornetto sul tavolo e si diresse dal ragazzo
misterioso. Con un filo di voce disse << Sbaglio o tu sei il
ragazzo che mi ha buttata a terra? >> la voce le tremava un
pò per l'imbarazzo. Il volto del ragazzo di girò verso di
lei e dopo qualche minuto rispose << Si, sono io. Mi dispiace
>> il suo tono era molto seccato, ma non per la domanda della
ragazza, ma perchè la giornata gli era andata storta.
<<
Scusa me per averti disturbato >> disse, pensando che il ragazzo
si fosse arrabbiato. Fece per girarsi, ma il ragazzo le afferrò
il braccio e la bloccò << Non sono arrabbiato con te.
Scusami anche per questo. E' solo una delle tante cattive giornate
>>
<< Ah >> la ragazza allora chiese se poteva tenergli compagnia, nonostante la sua timidezza la opprimesse.
<< Scusa ancora per oggi. Ero di fretta e non potevo fermarmi >> rispose il misterioso ragazzo.
<<
Se chiedi ancora scusa finirò per darti uno schiaffo >>
ribattè lei cercande di essere divertente, ma il ragazzo non
rispose come avrebbe dovuto << Anche tu? Ma cosa avete voi
ragazze che dovete sempre dare schiaffi a qualcuno? >>
<<
Scusa... cercavo di sollevarti il morale >> Kessie abbassò
lo sguardo per non incontrare quello del ragazzo. Il che era
impossibile dato quegli occhiali neri che ricoprivano gli occhi, la
parte che Kessie amava di più.
<< Mi dispiace... ma come avrai notato una ragazza me ne ha appena dato uno e quindi sono leggermente nervoso >>
<<
Lo sei così tanto da assomigliare al mio gatto, Logan. L'ultima
volta mi fece spaventare e così lo portai addiruttira da un
veterinario ahah >>
<< Logan? Lo hai chiamato Logan? Come Logan Lerman? >> il ragazzo inarcò le sopracciglia.
<< Si. Lo so è buffo e credo che se adesso lo venisse a sapere mi ucciderebbe ahah >>
<< Credo di no >> rispose lui annunciando un lieve sorriso. Il suo umore stava migliorando.
Kessie
ricambiò il sorriso e poi pensò al modo più
cordiale per tornare a mangiare il suo cornetto. Non poteva riprendere
quello abbandonato sul tavolo e così si alzò a comprarne
uno nuovo.
<< Vado a prendere un cornetto. Ne vuoi uno? >>
<<
No grazie >> rispose il ragazzo. Kessie si alzò e si
diresse al bancone. Al suo ritorno vide il ragazzo molto pensieroso.
<<
Eccomi >> annunciò la ragazza. Lui non rispose, sembrava
non essersene accorto. Allora lei le passò una mano davanti agli
occhio e come previsto lui reagì.
<< Scusa. Pensavo >>
<< Lo so >> rispose lei.
<< Ti va di camminare un pò? >> chiese il ragazzo un pò nervoso. Sembrava avesse visto un fantasma.
<< Certo >> annuì Kessie.
Camminarono un pò per le strade della California e parlavano del più e del meno.
<< Che genere di musica ascolti? >> domandò lui.
<< Qualsiasi. Tranne lirica e quelle vecchie. Tu? >>
<< Anche >> rispose il ragazzo.
<< Che sbadata! Non ti ho ancora detto il mio nome... Mi chiamo Kessie >>
<< Piacere Kessie >> stranamente il ragazzo non aveva detto il suo.
<<
Io sono lo... >> a un tratto si fermò. Poi continuò
dicendo << Sono lo sconosciuto che ti ha buttato a terra >>
ricordò. La ragazza rimase un pò delusa nel non sapere il
nome di quel ragazzo che la attirava.
<< Non puoi dirmi come ti chiami? >>
<<
Non è il momento >> disse lui. Lei alzò gli occhi
al cielo. Le piacevano i misteri, ma non quelli irrisolvibili.
<<
Bè credo che è ora di ritornare a casa >>
annunciò lei, notando l'orario sulla schermata del suo
telefonino.
<< Questo è il mio numero >> disse lui. Prese una penna e lo scrisse su un foglio, poi glielo diede.
<< Ti dò il mio >> e Kessie fece la stessa cosa.
I
due si separarono a un incrocio e mentre il ragazzo prese un taxi
Kessie preferì camminare un pò e lasciare che mille
domande le affiorassero il cervello. Per un breve secondo pensò
che quel ragazzo potesse essere ricco, dato che non poteva dire il suo
nome, poi si diede della stupida e cacciò via quel pensiero.
Sicuramente era una ragazzo molto timido, ma allo stesso tempo voleva
una scusa per incontrare di nuovo quella ragazza. Questo pensiero le
fece venire un candido sorriso sulle labbra. E così
arrivò a casa saltellante e piena di vitalità. Una
vitalità piena di energia e felicità. Una vitalità
che segnava l'inizio di una cosa molto bella, molto speciale: l'amore.
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RINGRAZIO INFINITAMENTE SARA_SCRIVE PER IL MERAVIGLIOSO BANNER E PER
AVERMI AIUTATO A CAPIRE COME SI INSIERISCONO LE FOTO NEL TESTO. SE
AVETE BISOGNO DI AIUTO POTETE CONTATTARE BENISSIMO LEI <3 A PRESTOO
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Capitolo 2 *** Sperava fosse un incubo ***
Sperava fosse un incubo
2° Capitolo
Sperava
fosse un incubo
Passarono un bel pò di giorni. Circa 10. Kessie e il ragazzo
misterioso uscivano quesi tutti i pomeriggi. Purtroppo lui non le aveva
ancora detto il suo nome, ma questo per lei era una cosa irrilevante.
Quel ragazzo le piaceva molto. Era timido, ma sapeva farci con le
ragazze. Spesse volte la metteva a disagio con dei complimenti e lei
arrossiva come una stupida. Poi si copriva il vso con le mani e lui
diceva altre cose che peggioravano la situazione. Agli appuntamenti
veniva sempre con una giacca che copriva il viso e gli occhiali che
coprivano gli occhi. Avrebbe voluto toglierli, ma lui non glielo
lasciava fare. Aveva un disperato bisogno di capire se i suoi occhi
erano azzurri, marroni, ghiaccio o qualsiasi altro colore, ma purtoppo
doveva solo immaginare.
<< Quando mi dirai come ti chiami? >> chiese lei disperata.
<< Io te lo dico, ma poi ti dovrei uccidere >> rispose lui. Lei rimase quasi sconvolta, ma subito dopo rise.
<< Morirò con l'anima in pace >> esclamò Kessie.
<<
Mi chiamo Lerry >> rispose lui. Larry era un nome carino e per un
tipo timido come lui era perfetto. La ragazza ripetè il suo nome
per un paio di volte, ovviamente non a voce alta, e poi si
rilassò. Finalmente lo avevo scoperto. Aveva atteso così
tanto che tutto le sembrava un sogno, ma lei sapeva distinguere molto
bene il sogno dalla realtà. Non ebbe bisogno di darsi un
pizzicotto.
<< Finalmente... >> disse Kessie. << Avevo perso le speranze >>
Lui iniziò a ridere e così anche lei si fece trasportare dalla sua dolce risata. Era molto coinvolgente.
<<
Bene Lerry... io devo tornare a casa perchè mamma mi ha chiamata
in modo nervoso ahah ti dispiace se ci vediamo più tardi?
>>
<< Che ne dici invece di stasera? >> ribattè lui.
<<
Perfetto. A sta sera >> si salutarono con un bacio sulla guancia
e ognuno si incamminò per la propria strada. Kessie intravide
una piccola folla di persone intorno a un ragazzo. Incuriosita si
avvicinò. Il ragazzo si tolse gli occhiali. Kessie sembrava
conoscerlo. Ma si certo! Era prorpio Lerry e aveva anche la stessa
felpa. Si avvicinò per dirgli cosa stesse facendo con tutte
quelle persone, ma a un tratto si bloccò. Il ragazzo tolse il
cappuccio e Kessie capì che non era Lerry. Cioè era lui,
ma il nome non era il suo. Non appena la folla si allontanò,
Kessie si mise dietro il finto Lerry e aspettò che lui si
girasse. Non appena lo vide in faccia gli lanciò un rumoroso
schiaffo. Lui restò senza parole.
<<
Lerry? Lerry? Ti chiami proprio Lerry? >> Kessie aveva le lacrime
agli occhi. Logan (perchè era proprio lui) la osservò per
qualche minuto. Kessie si concentrò sul suo viso. Sui suoi occhi
azzurri con gocce di miele che tanto amava. Amava gli occhi di Logan,
amava tutto di lui e faceva fatica a rimproverarlo. Faceva fativa a non
urlare dicendo di averlo visto e conosciuto. Pensava che Logan non
avesse avuto tutti i torti a mentire sul suo nome, ma voleva sentirlo
da lui.
<<
Lasciami spiegare... Non potevo dirti chi ero e non potevo nemmeno
fartelo vedere. Per la prima volta avevo conosciuto una ragazza che mi
accettava non per i soldi, ma per come ero e non voleva sapere il mio
nome, ma ha iniziato a farmi domande su cosa mi piacesse. Se ti avessi
detto che ero Logan Lerma tu mi avresti visto come l'attore tanto amato
e pieno di successo e non come un ragazzo timido che sbadatamente ti
aveva fatta cadere a terra... capisci? Io in questi giorni ho capito
che tu eri diversa... Io mi sono innamorato di te >> in altre
circostanza Kessie sarebbe scappata via, ma in quel momento capì
che tutto aveva un filo logico e che non era una cosa tanta grave. Dopo
pochi munuti di riflessione la ragazza si fece in avanti e lo
baciò. Era timida, ma questa volta la sua timidezza fu messa da
parte e baciare Logan fu la cosa più bella della sua vita.
Kessie aveva 18 anni e Logan 21, ma in quel momento niente aveva
più valore. Nè l'età, nè il luogo,
nè il fatto che si stessero baciando in una via abbastanza
trafficata... Chiunque poteva riconoscere Logan, ma lui questo lo
sapeva. Si rimise il cappuccio e continuò a baciarla. Non le
importava nemmeno dei fotografi che poco prima se ne erano andati. Si
erano innamorata e adesso nessuno poteva mettersi contro di loro.
Almeno questo è quello che pensava... ma la situazione stava
precipitando senza che nessuno sapesse nulla.
Logan
e Kessie si salutarono con un utlimo bacio e si diedero appuntamento
nello stesso posto in cui si erano baciati. La ragazza tornò a
casa e andò in camera a prepararsi, ma prima di andare in bagno
sua madre la chiamò e lei scese di corsa le scale. Sua madre
aveva un grande sorriso stampato sulle labbra. proprio come la ragazza.
Sua mamma si chiamava Elisabeth ed era divorziata da quasi 7 anni.
Kessie parlava poco col padre, ma spesso si vedevano. Aveva un
fratello, Jake, che le rendeva la vita quasi impossibile, ma lo voleva
lo stesso bene anche se a volte litigavano perchè lui era
più grande e voleva comandare. Si differenziavano di 4 anni, ma
questo non importava molto. La madre la fece sedere e suo fratello li
raggiunse.
<< Devo darvi una bellissima notizia >> annunciò Elisabeth,
I
ragazzi si scambiarono uno sguardo e poi la mamma continuò
dicendo << Qualche mese fa ho conosciuto un uomo. Ha un figlio ed
è anche lui divorziato. Abbiamo iniziato a vederci e adesso
vogliamo approfondire le cose. Per stasera abbiamo organizzato una cena
in famiglia a casa sua. Voglio che siate educati, che non litigate a
tavola, che siate presenti, che fate i bravi e accettate la situazione
>>
<< Come si chiama? >> disse Jake.
<< Questo è il pezzo forte. Si chiama Larry... Larry Lerman >>
Kessie rimase senza parole. Aveva detto LERMAN!
<< Suo figlio è Logan? Logan Lerman? >>
<< Esattamente tesoro. >>
E
fu così che il mondo pieno di sogni di Kassie si distrusse.
Logan non poteva essere più il suo ragazzo... erano quasi
fratelli!!
Kessie
fece un finto sorriso verso la madre mentre suo fratello era davvero
felice, poi si diresse verso camera sua e fu in quel momento che le
aarivò un messaggio da parte di Logan... si scusa che non
potevano vedersi quella sera perchè lui aveva una cena di
famiglia e così senza dire niente Kessie accettò la
situazione. Aveva molta paura di dirgli la verità... sperava che
tutto fosse stato un incubo, ma non era così. Non voleva
minimamente pensare a come avrebbe detto a Logan che non potevano stare
insieme. Non er giusto per la felicità di sua madre. Non era
giusto per nessuno.
<<
Kessie sbrigati >> urlò Elisabeth. La ragazza scese le
scale e incontrò il resto della sua famiglia e eda fisicamente
pronta per incontrare la famiglia di Logan, ma non lo era mentalmente.
Era distrutta. Ogni particella del suo corpo lo era.
Suonarono
al cancello della casa Lerman. La luna splendeva in cielo e mandava dei
bagliori bianchi ovunque. Il cielo era sereno e non c'era nemmeno una
nuvola a coprire le stelle. Tanti puntini bianchi luccicavano nel buio
della notte.
<< Buona sera >> disse Larry, il vero Larry.
<<
Buona sera >> risposero all'unisono. Kessie scorgeva gli occhi di
Logan, ma era nascosta dietro suo fratello e lui ancora non si era
accorto di lei.
<<
Piacere sono Jake >> esclamò suo fratello. Adesso sua
madre si era accostata a Larry e suo fratello era avanzato per dare la
mano al padre di Logan mentre Kessie uscì allo scoperto.
<< Piacere sono Kessie >> esclamò la ragazza. Logan
sbarrò gli occhi e rimase senza parole.
<<
Lui è mio figlio Logan >> rispose il signore e prima di
farlo parlare Kessie si presentò come se non lo avesse mai visto
e mai conosciuto.
<< Questa ragazza si chiama proprio come la tua ragazza! >> esclamò Larry.
Logan
dopo un pò riprese fiato << Si, ma non sono la stessa
persona >> disse. Il suo tono era molto trise. Kessie si
sentì in colpa, ma non aveva altra scelta.
<<
Vi lascio conoscere >> dissero Elisabeth e Larry e fu così
che rimasero solo Kessie e Logan. Lui aveva uno sguardo disperso...
voleva sapere tutto.
<< Non possiamo stare insieme >> disse la ragazza.
<< Perchè? >> ribettè lui.
<<
Perchè non posso dare problemi a tuo padre e mia madre. Per una
volta dopo 7 anni la vedo felice e adesso non voglio rovinare tutto
>>
<< Ma noi... >>
<<
Noi niente. E' stato solo un bacio e adesso non significa più
nulla >> Kessie osservò i capelli neri di Logan. Erano
rivolti verso l'alto. Restò incantata dalla sua bellezza e
questo le mise molta più difficoltà.
<< Non significa nulla? >> disse lui.
<<
No. Fu tutto improvviso. Mi era venuta voglia di baciarti per vedere
cosa si prova a baciare Logan Lerman e l'ho fatto >> queste
parole furono una coltellata al cuore per lei, ma lo furono molto anche
per lui. Logan pensava che Kessie fosse diversa e invece si stava
rivelando uguale alle altre. La lasciò lì e se ne
andò vicino al tavolo e si sedette al suo posto. Dopo un
pò anche Kessie e jake fecero la stessa cosa.
Alla
fine della cena Larry si alzò e cercò di fare un
annuncio. Logan rimase tutto il tempo in silenzio e non distolse il suo
sguardo dal piatto. Non aveva il coraggio e la forza di guardare Kessie
negli occhi e la stessa cosa valeva per lei. Si sentiva male per aver
detto quelle cose a Logan e non voleva mentire proprio a lui, ma quelle
parole furono le uniche a far cambiare idea al ragazzo. Si sarebbe
fatta odiare, ma non aveva altre soluzioni. Larry si alzò ed
Elisabeth si accostò a lui.
<<
Volevamo dirvi una cosa >> annuciò lui, poi
continuò dicendo << Io ed Elisabeth ci siamo frequentati,
come direste voi, per un pò di tempo e adesso che siamo tutti
qui volevamo dirvi ciò che pensavamo da un pò. Abbiamo
deciso di convivere... Verrete a vivere a casa nostra e quando ci
saremmo stabiliti decideremo il giorno del matrimonio >>
Logan
si alzò da tavola buttando la sedia a terra e lasciando cadere
la forchetta che aveva in mano. Tutti lo guardarono, ma lui
lasciò la stanza e salì le scale per andare in camera
sua. Jake cercò di rimediare dicendo che era una bella notizia e
che erano tutti contenti ed Elisabeth si rallegrò un pò.
Larry cercò di parlare con suo figlio, ma lui si era chiuso a
chiave e non aveva nessuna intenzione di parlare e così Larry
tornò dagli altri.
<<
Mi scuso per il comportamento di Logan. E' molto teso perchè
domani ci sarà la prima del nuovo film e così era
pensieroso e ha pensato di riposarsi un pò >> Adesso
Kessie si sentiva ancora peggio. La scusa del film era banale, sapeva
benissimo il perchè Logan aveva agito in quel modo e sapeva che
tutto sarebbe peggiorato. Nel frattempo Logan prendeva a calci tutto
quello che incontrava e alla fine si buttò esausto nel letto.
Con la testa fra le mani. Si era innamorato... per la prima volta
credeva che tutto fosse stato vero, ma quella prima volta tutto stava
diventando sempre più un incubo. Non sapeva più cosa
fare. Sarebbe andato alla prima del suo nuovo film e avrebbe fatto
finte di nulla. L'avrebbe dimenticata o per lo meno ci avrebbe provato.
Sapeva che sarebbe stata dura, ma ci sarebbe riuscito. Sapeva anche che
era banale la scusa del bacio all'attore. Lei cercava una scusa per
lasciarlo e lui fece finta di crederci, ma in qualche modo pur essendo
una bugia quelle parole lo colpirono dritto al petto.
P.S: Questo è il secondo capitolo. Dato che non amo molto farvi
aspettare ne ho messi molti consecutivamente. Spero vi piacciano e
soprattutto RECENSITE E COMMENTATE. Ci tengo davvero moltissimo a
sapere se ne vale la pena andare avanti. RINGRAZIO INFINITAMENTE
SARA_SCRIVE PERCHE' E' SOLO GRAZIE A LEI CHE SONO RIUSCITA A METTERE LE
FOTO NEI CAPITOLI, SE AVETE BISOGNO DI AIUTO NELLA GRAFICA, CHIEDETE A
LEI PERCHE' E' BRAVISSIMA <3 A PRESTOO <3
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Capitolo 3 *** Premier ***
Premier
3° Capitolo
Premier
Quella
mattina tutto iniziò per il verso sbagliato. A casa di Kessie
ognuno preparava le valigie e c'era molta agitazione. A casa di Logan
cercavano di mettere in ordine, ma il ragazzo era ancora molto
arrabbiato e scosso. Era anche molto agitato perchè quella sera
ci sarebbe stata la prima del film in cui aveva ultimamente recitato:
Percy jackson e il mare dei mostri. Sapeva già che vestito
indossare, ma aveva paura di prendersela con qualche giornalista. Suo
padre non sapeva ancora il motivo della scenata dell'altra sera e lui
non glielo avrebbe di certo detto. Dopo pranzo Kassie e la sua famiglia
furono accolti da Lerry e Logan. Non si poteva dire che furono accolti
a braccia aperte dato che quelle di Logan erano incrociate, ma
sicuramente furono accolti nel miglior modo in cui Larry li poteva
accogliere. Fecero trovare tutto ordinato e pulito. Le camere erano
state appena pulite dalla cameriera e tutto era perfetto. Tranne il
rapporto che avevano Logan e Kessie. Lui era molto freddo e se lei
voleva parlargli la evitava bruscamente. Non appeni li salutò
nel miglior modo possibile se ne andò in camera e si andò
a cambiare per la premier del film. Indossò una camicia bianca e
sopra un golfino dato che l'inverno si stava avvicinando. Poi
indossò dei pantaloni neri e le scarpe dello stesso colore. Non
poteva mancare di certo la cravatta e la pettinatura era perfetta. Non
appena scese le scale e ignorò lo sguardo meravigliato di Kessie
salutò tutti e poi scese fuori ad aspettare la limousine. Dopo
pochi minuti l'auto che aspettava arrivò e ad aspettarlo c'era
Alexandra, la sua collega. Durante il tragitto risero un mondo e
parlarono del più del meno. Erano come migliori amcici, ma
quello che lui non sapeva era che Alexandra si era innamorata di lui
dalla prima volta che avevano recitato insieme. Non sapeva come
dirglielo e quella sera lei era bellissima e lui era uno stupido se non
se ne accorgeva. Infatti lui iniziò a farle mille complimenti
sul vestito, sui capelli, sugli occhi e su tutto quello che poteva
essere reso bello. Non appena scesero e camminarono lungo il tappeto
rosso iniziarono a fare autografi e foto per i fan. Logan era
semplicemente se stesso e non si accorse che tra la folla c'era anche
Kessie. Voleva sostenerlo nonostante tutto, anche se sapeva che non era
una buona idea. Vederlo a suo agio le mise un pò di tristezza.
Pensava che a lui non interessava più e che si era LIBERATO di
lei. Ma l'effetto a sorpresa doveva ancora venire. Logan e Alexandra
stavano firmando un grande poster. A un tratto le loro mani si
sfiorarono e la ragazza si girò e lo guardò in faccia.
Negli occhi, precisamente. Anche Logan si girò e proprio in quel
momento avvenne una cosa nuova. Insaspettata. Unica e impensabile.
Alexandra afferrò Logan e lo baciò. Davanti a tutti,
davanti alla stampa e cosa più importante davanti a Kessie. Non
era solo un bacio, bensì un bacio molto approfondito ed entrambi
erano coinvolti. Non era stato fatto per creare nuove notizie, ma
Alexandra sentiva di doverlo baciare. Era quello il momento giusto e
lui non poteva tirarsi indietro. Avrebbe creato solo più
scompliglio. Staccandosi dal bacio mille flash inizarono a circondarli
e a porre mille dumande sulla loro STORIA. Il fatto è che non
c'era nessuna storia. Kessie, che fino a poco prima aveva visto tutto,
si allontanò e si diresse verso l'uscita. Era l'unica a non
essere molto elegante, ma era l'unicaa essere sconvoltae con le lacrime
agli occhi. Furono molti ad accorgersene, ma ai giornalisti interessava
poco, anzi non interessava affatto. Scappò via da tutto quello
che la circondava e poi si diresse verso casa. Correva, inciampava,
asciugava le lacrime che le scorrevano sul viso e soprattutto cercava
di non pensare. Non lo riteneva corretto. Lei non aveva fatto niente di
tutto questo e nemmeno lui avrebbe dovuto. 'Certo è stata lei a
baciarlo, lui non se lo aspettava' continava a ripetersi Kessie, ma la
verità è che più se lo diceva, meno ci credeva.
Arrivò a casa quando le lacrime avevano già finito di
caderle sul viso. Camminare a piedi era stata una buona idea
perchè la aiutò a capire tutto. Doveva dimenticarlo...
era l'unica soluzione ed era anche la migliore per non soffrire.
Entrò dal cancello e cercò di fare meno rumore possibile.
Poi andò in camera sua e si appoggiò alla finestra. Vide
arrivare una limousine bianca e capì chi ci fosse stato dentro.
Vide uscire Logan e Alexandra e poi vide che lui si fermò
davanti alla portiera e la prese per il bacino, la baciò, un
bacio molto romantico e restarono per qualche minuti in quel modo.
Kessie vedeva tutto e anche se soffriva non voleva distogliere lo
sguardo. Loro erano lì e sembravano amarsi tanto, mentre lei
sembrava una sconosciuta.... un'intrusa. Dopo un pò Logan si
staccò dalla ragazza, le diede un ultimo bacio e poi
entrò dal cancello. Quando arrivò a casa fece pianissimo.
Si tolse il maglioncino, la camica e la cravatte e restò a petto
nudo. Poi iniziò a salire le scale e davanti la sua porte vide
Kassie. La ragazza restò un pò sbalordita perchè
Logan era mezzo nudo, ma con tutto cercò di trovare le forze per
parlargli.
<< State insieme? >> chiese lei.
<< Si >> rispose lui in tono freddo e distante.
<< Non mi ami piu? >>
<<
Tu lo hai mai fatto? Mi sembra che ti sei arresa al primo ostacolo e
quindi non avrei ragione di lottare per qualcosa che non c'è
>> conluse lui.
<< L'ho fatto solo per non fare soffrire i nostri genitori >> sussurrò piano per non farsi sentire.
<<
E non hai pensato a me? Non hai pensato a te? Cazzo Kessie... anche io
ho un cuore >> detto questo Logan sbattè il pugno contro
la parete. Fortunatamente non fece molto rumore, ma si fece abbastanza
male.
<< Ahi... >> soffocò un lamento.
<< Stai bene? >> disse lei premurosa.
<<
Non cambiare discorso >> rispose lui tenendosi la mano. Non
sapeva nemmeno se era rotta, ma non gli importava. Non in quel momento
almeno.
<<
Volevo solo chiederti come stavi... e comunque si! Ho pensato a te...
sapevo che ti avrei fatto soffrire, ma non potevo non dirtelo! Non
potevo non lasciarti... mia madre non sorrideva da anni e non avrei
voluto rovinare tutto...>> Logan restò perplesso. Non
disse nulla. Poi inspirò una boccata d'aria e si avvicinò
a lei. I loro nasi si toccarono.
<<
Non mi ami più? >> domandò lui. Lei disse una
risposta inaspettata. Non sapeva nemmeno il perchè, ma credeva
che fosse stata la cosa migliore. Rispose dicendo << Non
più... credevo che tra noi ci fosse qualcosa, ma quando hai
baciato quella ragazza ho capito che dobbiamo comportarci semplicemente
da fratellastri. Così non rovineremmo nulla >> il fiato di
Logan divenne più frequente e sembrava svenire da un momento
all'altro. Si staccò da Kessie, che rimase atterrita dalla scena
che stava per vedere, e si accorse che Logan era molto strano. Fece per
toccarlo, ma in meno di un minuto cadde a terra; svenuto. Kessie
cercò di svegliare i genitori che dormivano e non appena
arrivarono chiamarono un dottore. Cercarono di capire cosa fosse
successo, ma nemmeno Kessie se lo spiegava. Disse che stavano parlando
e che solo aver sbattuto la mano contro al muro era svenuto. La cosa
che non disse era l'argomento che stavano dicendo.
Il
medico arrivò il prima possibile e Logan fu portato nella sua
stanza e fu visitato. Alla mano fu ritrovata una piccola frattura e poi
aveva subito un crollo emotimo. Era crollato possibilmente per la
stanchezza o per il dolore causatogli dalla mano, la cosa certa era
l'infasciatura fatta con le bende. Chissà cosa avrebbe detto la
stampa e chissà cosa avrebbe risposto lui. Non poteva di certo
dire di aver sbattuto la mano contro al muro per colpa della sua
sorellastra. Non appena si svegliò si accorse che erano tutti di
fronte a lui. Il dottore stava alla sua destra e gli misurava la
pressione e i suoi "famigliari" stavano di fronte a lui. Kessie
cercò il suo sguardo, ma lui lo ingorò più volte.
Non voleva ricordare quel momento, il momento in cui la ragazza che
amava gli aveva detto di non provare più niente per lui. Si
alzò un poco le spalle e subito fu assalito dal padre che gli
fece mille domande << Hai bevuto? Ti sei drogato? Perchè
hai sbattutto la mano contro al muro? Spiegami cosa diamine è
successo! >>
<<
Signor Lerman forse dovrebbe lasciarlo riprendere. Insomma si è
appena svegliato e credo che fargli tutte queste domande non aiuterebbe
la situazione >> dibattè il dottore. Detto questo Larry
non parlò. Restò in silenzio a studiare lo sguardo del
figlio. Debole. Logan non aveva ancora aperto bocca. Aveva gli occhi
stanchi e leggermente chiusi, pronti per riaddormentarsi, ma il dottore
lo teneva sveglio, almeno ci provava.
<<
Adesso mi speghi che succede? >> ridomandò Larry. Logan
esausto decise di rispondere. Aveva un filo di voce << Niente.
Non mi sono drogato. Ahi... Non ho bevuto... Non so nemmeno io
perchè l'ho fatto... Ahii >>
<< Cerca di stare calmo Logan >> disse il dottore.
<< Voglio alzarmi >> rispose il ragazzo.
<< Non è una buona idea >> ribattè il medico.
<< La prego. Posso farcela >>
<<
Il dottore ha detto di no >> disse Kessie. Logan la ignorò
e cercò di alzarsi, ma una sensazione di vomito gli percorse il
corpo. La testa girava talmente veloce da sembrare su una montagna
russa, ma lui voleva alzarsi. Mise i piedi a terra e crollò di
nuovo. Più stanco di prima. Il dottore sembrava davvero
preoccupato e stavolta fu più difficile risalirlo a letto.
Si
svegliò dopo molte ore. Aveva le occhiaie ed era molto sudato.
Il medico gli misurò la febbre e affermò che era molto
alta. Logan non ci capiva molto... ci vedeva anche appannato a volte.
<<
Io devo andare a lavoro, anzi, dovremmo andarci >> disse
guardando Elisabeth. La donna annuì e poi disse << Kessie
ci pensi tu? Jake deve andare a cercare un lavoro e non può
restare >> Kessie non la considerava una buona idea, ma disse di
si e si diresse verso la camera di Logan.
Il
medico stava per uscire e così gli disse cosa fare << Devi
fargli prendere questo ogni ora e poi devi controllare la febbre ogni
tanto. Se sale troppo dagli questa pillola e se tutto diventa
incontrollabile chiamami >> Kessie annuì e vide il dottore
andarsene. Era rimasta sola. Entrò nella stanza di Logan e non
appena lo vide le si restrinse il cuore. La fronte era imperlata di
sudore. La mano fasciata era sopra l'addome, ancora scoperto. La
coperta arrivava fino ai fianchi. Lo sguardo stanco e afflitto. Il
battito del cuore accellerato.
<< Che... ci fai... qui? >> domandò con un filo di voce.
<< Devo prendermi cura di te >> rispose lei decisa.
<< Non... voglio... Ahhh >> soffocò un altro lamento.
<<
Non agitarti. Sono qui solo come sorellastra. Giuro che non ti
farò soffrire più. Ti dimenticherai facilmente di me e io
non sarò più un ostacolo >> sembrava insicura, ma
era l'unica cosa che poteva dirgli <>
Lui non disse nulla, ma iniziò a pensare 'Non è successo nulla'.
<< Lascerai che mi prenda cura di te? >> domandò lei.
Lui annuì debolmente, senza fiatare o dire qualcosa. Ogni tanto tossiva e tutta quella situazione metteva molta ansia.
Kessie passava una tovaglietta umida sulla fronte di Logan e, come le disse il dottore, ogni ora le dava una pillola.
<< Cosa ti fa male? >> disse Kessie.
<< Nulla >> rispose in tono freddo.
<< Non farmi chiamare il dottore >>
<< Mi fa male la mano... e la testa >> strizzò gli occhi come se ci avesse appena visto doppio.
<< Stai meglio o peggio di prima? >>
<< Peggio, credo >>
<< Cosa è cambiato? >>
<< La testa è più pesante >>
<< Mmm >>
<< Cosa c'è? >>
<< Niente... credo sia meglio chiamare il medico.. non ci sono miglioramenti >>
<<
No ti prego >> si alzò debolmente e la testa iniziò
a girare. Ricadde debolmente sbattendo le spalle al letto.
<< Cosa hai? >>
<< Lascia stare.. >>
<< Dimmelo >>
<< Non ho niente >>
<< Non fare il testardo >>
<< Non ho niente >>
<< Smettila di fare così >> urlò Kessie. Logan restò sbalordito.
<< Scusa >> riuscì a dire. << La testa si è messa a girare >> confessò.
Kessie
rimase in silenzio. Dopo un pò Logan si addormentò e
così lei ne approfittò per preparare da mangiare.
Portò un toast anche a Logan e non appena entrò in camera
e non lo vide iniziò a urlare. << DOVE SEI ANDATO? >>
<< Ero in bagno >> una voce alle spalle la spaventò.
<< MI HAI FATTO VENIRE UN COLPO! >>
Lui ridacchiò e prima di cadere verso terra Kessie lo afferrò e lo avvicinò al letto.
<< Quando devi alzarti avvisami! Saresti potuto cadere dalle scale >>
<< Non è successo >>
<< Ci credo! Ti ho appena afferrato >>
Restarono
un pò in silenzio. Adesso sembravano andare d'accordo. Forse
quella giornata passata insieme aveva riappacificato la situazione.
Erano semplicemente fratellastri. Verso sera ritornarono tutti a casa e
Kessie andò a riposare. Il dottore era passato per controllare
la situazione e aveva notato dei miglioramenti. << Se ogni tanto
avverte un mal di testa è normale. E' uno dei sintomi e se lo
porterà per un pò >> conclude il medico prima di
andarsene. Larry sembrava meno preoccupato.
<< Come stai? >> disse a Logan che si era appena svegliato.
<< Sono stato meglio >> rispose lui.
<< Perchè lo hai fatto? >>
<< Ero felice... >>
<< Non capisco >>
<< Mi ero appena baciato con Alexandra ed ero felice >>
<< E per questo hai dato un pugno al muro? >>
<< All'incirca >>
<< Mi sembra anormale da parte tua >>
<< Lo so >>
<< Richiamala >>
<< Eh? >>
<< Richiama Alex o si preoccuperà >>
<< Lo farò >>
Non
appena suo padre uscì dalla porta chiamò la sua
ragazza. Parlarono un pò e poi, quando staccarono, andarono a
letto. Adesso tutti dormivano e speravano che il giorno dopo si potesse
rivelare migliore.
P.S: eccomi di nuovo qui <3 spero che vi stiano piacendo questi
capitoli. Ci sto mettendo tutte le mie idee ahah mi raccomando
rencensite <3 Baci <3
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Capitolo 4 *** Perchè dimenticare è così difficile? ***
Perchè dimenticare è così difficile
4° Capitolo
Perchè
dimenticare è così difficile?
Suonarono
alla porta e così Kassie, essendo l'unica in casa oltre Logan,
andò ad aprire. Non si aspettava di vedere quella ragazza tanto
bella e tanto brava. Non riusciva a credere che fosse andato a
trovarlo. 'Certo Alexandra e la sua ragazza e ne ha tutto il diritto!'
pensò 'Sarò amichevole e farò finta di nulla'
conclusre.
<<
Piacere sono Alexandra. Alexandra Daddario >> si presentò
la ragazza. Kessie pensò che non c'era il motivo di dire il
cognome. Sapeva benissimo come si chiamava.
<< Piacere sono la sorellastra di Logan, Kessie. Accomodati pure >>
<< Grazie. Logan come sta? Ho saputo che per tutta la notte ha avuto la febbre >>
<< Si. Era molto alta, ma adesso si è abbassata un pò >>
<< Come è successo? >>
<< Non lo so. E' svenuto dopo aver sbattuto la mano al muro e si è risvegliato malissimo >>
<< Ma tu sai perchè lo ha fatto? >>
<< No... >> Kessie stava mentendo. Sapeva bene che era colpa delle sue stupide parole.
<< Vieni ti porto da lui >> si affrettò a dire.
Non
appena arrivarono alla stanza di Logan trovarono tutto ancora chiuso.
Il ragazzo stava dormendo ed era un peccato svegliarlo, ma c'era
qualcuno che voleva vederlo. Qualcuno che Kessie avrebbe strangolato
volentieri.
Alexandra
si avvicinò delicatamente e con la mano gli accarezzò il
viso. Logan ancora dormiva, in un sonno profondo per sentire quel
fievole tocco. Poi Kessie andò ad aprire le tende e allora la
stanza si illuminò e i raggi del sole arrivarono dritti agli
occhi del ragazzo. Quel sonno tanto pesante si sciolse e quegli occhi,
perfettamente belli, si aprirono a poco a poco.
<< Alex >> sussurrò debolmente. Sembava che la febbre ci fosse ancora.
<< Vado a prendere il termometro >> annunciò Kessi.
<< Cosa ci fai qui? >> domandò Logan. Era sorpreso, ma in senso positivo.
<< Volevo vedere come stavi >> la ragazza le sorrise.
<< Mi fa piacere >>
<<
So che forse questo non è il momento adatto per parlarne, ma le
cose tra noi adesso come stanno? Insomma il bacio è stato...
>>
<< Bellissimo >> concluse lui. Kessie era arrivata davanti alla porta, ma si fermò per origliare.
<< Ti è piaciuto? >>
<<
Tantissimo. Insomma era insaspettato e unico. Ne avevo bisogno >>
ammise Logan. Lo sguardo perso nel vuoto. Il cuore di Kessie perse un
battito. Lei cercava di dimenticarlo, ma perchè era così
difficile? Perchè non si poteva premere un tasto e cancellare
tutto? Perchè si doveva soffrire lentamente e all'infinito?
Perchè lo amava ancora, ma non potevano stare insieme?
Perchè la vita era così dura con lei? Questi erano
tutte le domande che la affliggevano. Fece per entrare, ma un azione la
fermò.
<<
Ti amo >> disse Alexandra. Si abbassò verso le labbra di
Logan. Lui non poteva dirle ti amo. Era ancora troppo presto. Si
accorse che Kessie era davanti alla porta e così
improvvisò << Vorrei, ma non posso baciarti >> Lo
sguardo di Kessie, al contrario di quello di Alex, si illuminò.
<< Potrei contagiarti >> concluse Logan. Ed ecco che la situazione si capovolse di nuovo.
<< Non importa >> disse Alex baciandolo delicatamente sulla guancia.
<<
Sono qui >> annunciò Kessie. Logan si voltò e
guardarla negli occhi gli fece perdere il respiro. Soffocò un
lamento e poi si soffermò sugli occhi grigi e meravigliosi di
Alex... DOVEVA dimenticare.
Dopo cinque minuti di straziante silenzio, il termometro suonò.
<< E' ancora a 38 >> affermò Kessie.
<< Si sente. Mi sta scoppiando la testa >> disse Logan mentre passava una mano sugli occhi.
<< Amore non voglio vederti così >>
'AMORE?
AMORE? LO AVEVA CHIAMATO AMORE? ECCO... QUESTA E' L'OCCASIONE PERFETTA
PER FAR SUICIDARE IL MIO CUORE' pensò Kessie.
<< Non è colpa tua >> la rasserenò.
<<
Forse è meglio lasciarlo riposare >> disse Kessie. Alex
annuì e subito dopo avergli dato un bacio sulla guancia, se ne
andò insieme a Kessie per poi tornarsene a casa.
Verso pomeriggio Kessie andò a misurare la temperatura di Logan. Stava ancora dormendo e sembrava parlasse nel sonno.
<< Kessie... Kessie >> sussurrò Logan.
' Mi sta cercando nel sonno?' pensò Kassie. I suoi occhi si illuminarono.
<<
Kessie... Perchè mi fai dannatamente male? >> concluse
Logan. E fu così che lo sguardo di Kassie tornò triste e
sofferente. Lei non voleva farlo stare così male, ma era l'unica
soluzione per un futuro migliore e calmo. Non aveva altra scelta.
Logan
all'improvviso si svegliò e spalancò gli occhi. Il suo
respiro aumentò e si affannò, come quando ti svegli da un
incubo.
<< Stai tranquillo Logan. Era solo un sogno, solo un sogno >>
<<
Mi sta scoppiando la testa. Non ce la faccio più >> disse
con un filo di voce. Sembrava così debole, distrutto e
terribilmente angosciato.
<< Vado a prenderti qualcosa >>
Lui
annuì debolmente e poi, quando Kessie ritornò, si
alzò leggermente e bevve l'acqua contenente una bustina per
calmare il mal di testa.
<< Fra poco viene il dottore. Fammi vedere che temperatura hai >> disse Kessie.
Dopo
altri cinque minuti il termometro suonò. << E' quasi a 39
>> disse la ragazza mentre spalancava gli occhi.
<< La mano come sta? >> chiese in seguito.
<< Fa un pò male >>
<< Scusa >> disse Kessie.
<< Perchè? >>
<<
E' tutta colpa mia. Mi dispiace farti soffrire così tanto...
vorrei poter far qualcosa, ma non posso fare nulla. Mi rendo utile
aiutandoti, ma non serve a molto >>
Logan
abbassò lo sguardo. Voleva consolarla, ma purtroppo non poteva.
Non poteva dirle che non era colpa sua, perchè tutta quella
situazione era SOLO colpa sua.
Verso sera il dottore andò a visitare Logan. La febbre stava scendendo e in poco tempo si sarebbe ripreso.
Passarono
circa 2 giorni e Logan stava molto meglio. Ogni tanto si alzava dal
letto e spesse volte perdeva l'equilibrio, ma c'era sempre qualcuno
pronto ad afferrarlo e aiutarlo. La febbre era quasi assente, la mano
faceva ancora male e la testa non smetteva di distruggere ogni singola
cellula e ridurla allo sfinimento. Non poteva sempre prendere bustine e
questo stava a significare che il più delle volte doveva
sopportarlo. Ma non era mica così facile.
<< Come va oggi? >> domandò Larry.
<< Meglio >> rispose Logan. Stringeva le mani attorno alla fronte, sicuramente aveva mal di testa.
<< Ti fa male? >>
<< Cosa? >>
<< La testa >>
<< Terribilmente. Non ho un attimo di tregua >>
<< Purtroppo il medico ha detto che lo dovrai sopportare per un pò >>
<<
Maginifico! >> disse alzandosi dal divano e salendo le scale. A
un tratto si bloccò. La testa faceva molto male e non capiva
più nulla. Stava per ricadere all'indietro, am fortunatamente
c'era Larry a sostenerlo.
<< Ehi, ehi, ehi... Tutto apposto? >>
<< Non tanto. Gira tutto >> ammise Logan.
<< Vedrai che passerà >> rispose Larry appoggiando Logan al divano.
<< Non dovresti stare molto tempo all'impiedi. Dovresti stare sdraiato a letto e riposare >>
<< Non posso stare in letargo... ho bisogno di uscire, di prendere aria e di camminare >>
<<
Capisco, ma devi capire che più tempo passi alzato, più
la testa farà male e i capogiri aumenteranno notevolmente. Per
un pò dovrai entrare in letargo >> dibattè con un
sorriso sul volto. Logan ricambiò il sorriso e poi chiese aiuto
per tornarsene a letto. Aveva saltato la cena dichiardando di non avere
fame, ma Kessie gli aveva lo stesso portato qualcosa. Ultimamente il
loro rapporto era migliorato. Sembrava amichevole e da fratelli, ma in
fondo soffrivano ancora entrambi.
<< Ehi >> disse Kessie, piombandosi nella camera di Logan.
<< Ciao >> gli mostrò un sorriso. Uno di quei sorrisi che ti fanno perdere la testa.
<< Come va? >>
<< Diciamo che il mal di testa mi tormenta e la mano non vede l'ora di potersi muovere >> rise sarcastico.
<< Almeno adesso hai la forza di ridere ahah >> precisò Kessie.
<< Si... emh, grazie... per essermi stata accanto e avermi aiutato... è bello poter essere amici >>
<< Figurati... è quello che si fa tra fratelli >>
<<
Già >> Logan sorrire e Kessie lo ricambiò con un
bacio sulla guancia. Quel bacio fece venire i brividi a Logan e mentre
Kessie si stava rassegnando, lui non riusciva a dimenticarla.
P.S: Eccomi ancora qui per augurarvi, anche se alla fine, una buona e dolce lettura. Divertiti <3 Baci <3
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Capitolo 5 *** Felicità e dolore ***
Felicità e dolore
5° Capitolo
Felicità e dolore
<<
Kessie vieni qui un secondo >> urlò Elisabeth. Erano tutti
intorno al tavolo della cucina... tutti tranne Logan.
<< Che succede? >> domandò Kessie impaurita.
<<
E' tutto apposto tranquilla. Sono già passati 3 giorni da quando
Logan sta meglio, anche se adesso gli fa male la testa, e dato che oggi
deve togliere il gesso al braccio pensavamo di organizzare una festa
per lui. Sei dei nostri? >>
<< Certo. Quando avete pensato di farla? >>
<< Domani sera >> rispose veloce Elisabeth.
<< Perfetto contante su di me >> rispose Kessie.
Era
bello poter essere una famiglia e aiutarsi nel momenti del bisogno.
Fare quella festa avrebbe fatto dimenticare un pò di cose a
Logan, oppure lo avrebbe ulteriormente afflitto? Fatto sta che i
preparativi avanzavano e la festa era già pronta. Logan era
appena rientrato da un'uscita con suo pradre e non appena uscì
in giardino fu accolto da un 'SORPRESAAAAAAAA!' Gente urlava da tutte
le parti e si complimentavano per il successo avuto con il film. Stava
molto meglio. Indossava un jeans, una maglietta viola con delle strisce
e un paio di converse nere. Si fermò sorpreso sulla porta, con
un ampio sorriso stampato sulle labbra e per un attimo quel mal di
testa che lo aveva torturato per 15 giorni era solo un ricordo. Dopo un
pò però la fatica si faceva sentire. Aveva le gambe
stanche e la testa pesante. Era stato alzato per circa 3 ore ed era
molto stressante salutare e fermarsi a parlare con TUTTE le persone,
senza poterne saltare una. Cercava di divertirsi, ma non era molto
semplice. Kessie invece sembrava essere fiera dell'organizzazione.
Tutto stava andando secondo i piano e si stavano divertendo tutti.
Tutti tranne Logan. Lo aveva perso di vista e non lo trovava da nessuna
parte. Iniziò a cercarlo in giro e lo ritrovò nella sua
stanza, sdraiato sul letto.
<< Tutto apposto? >> chiese Kessie.
<<
Si... avevo bisogno di un pò di riposo >> si alzò
di scatto e un capogiro lo invase. Perse l'equilibrio per qualche
secondo.
<< Attento! >> urlò Kessie mentre lo afferrava per i fianchi.
<< Non smetterò mai di perdere l'equilibrio? >> era domanda posta più a se stesso che a Kessie.
<< E' successo solo perchè ti sei alzato di scatto.. >>
<< Può essere... E ora come scendo dagli altri? La testa mi fa molto più male >>
<< Vuoi che ti porti una bustina? >>
<< No, posso farcela >> disse sicuro di se.
<< D'accordo. Resta un altro pò a letto e quando sei sicuro di stare bene scendi >>
<< Okay >> rispose pensieroso.
Nel
frattempo Kessie aveva fatto nuove conoscenze. Un ragazzo molto carino
sembrava farle la corte. Era un amico di un amico di Logan. Si chiamava
Justin, e già era proprio quel Justin. Kessie sembrava molto
catturata dal suo sorriso e dal suo aspetto. E la stessa cosa valeva
per il ragazzo. Avevano parlato per tutta la sera, ma il meglio doveva
ancora venire. Logan si era ripreso un pò e aveva deciso di
scendere dagli altri. Voleva andare personalmente a ringraziare Kessie,
dato che prima lo aveva scordato. Uscito dalla porta intravede la luce
del bagno accesa. La porta era semi-chiusa e così pensò
di andare a spegnere la luce, ma aprendo la porta si accorse che il
bagno non era vuoto. C'erano due persone dentro: Kessie e Justin. Si
stavano baciando intensamente e lui aveva appena messo una mano sotto
la maglietta di Kessie proprio quando Logan aveva aperto la porta.
<<
Scusate >> disse un pò sorpreso e un pò sconolto. I
due ragazzi si staccarono e Kessie vide dolore nelle iridi di Logan, ma
voleva dimenticarlo e il modo migliore per farlo era stare con un'altra
persona. Logan richiuse la porta e fece un respiro profondo. La testa
gli faceva più male, le gambe cedevano e i capogiri erano
improvvisamente triplicati. Ci vide tutto buio e poi non ricordò
più nulla. Si svegliò nella sua stanza, sul suo letto.
Attorno a lui c'erano Kessie e Justin.
<< Cosa... è... successo? >> domandò con un filo di voce.
<< Ti abbiamo trovato a terra >>
<< Ah >> rispose. Più che una risposta era un lamento.
<< Come stai amico? >> gli chiese Justin.
<<
Non lo so >> rispose Logan. Era confuso, triste, felice,
amareggiato, dolorante... in quel momento era tutto e allo stesso
momento era niente. Non si rassegnava al fatto che l'aveva persa per
sempre. Non riusciva a capire come potesse baciarsi con un altro e fare
finta che il suo passato fosse stato cancellato. Non poteva cancellare
tutto. Non poteva. Si alzò piano piano e andò fuori dalla
sua stanza.
<<
Fermo! Non puoi andartene sei appena svenuto! Lerman torna indietroo!
>> Kessie lo aveva appena chiamato Lerman. ' LERMAN! NON MI AVEVA
MAI CHIAMATO LERMAN, questo significava una cosa sola: voleva prendere
delle distanze da me, partendo dal modo di chiamarmi!' pensò
Logan. Kessie le andava dietro, ma lui le sfuggiva.
<< Dove vai figliolo? >> disse Larry.
<< Vado fuori... tornerò il prima possibile >>
<< Non puoi... sei appena svenuto... torna indietro! >> disse Kessie.
<< Logan sei svenuto? >> disse suo padre fermandolo per il braccio in modo che non potesse andare via.
<<
Non è nulla di grava papà. Sto già molto meglio
>> 'a parte l'inferno che c'è nella mia testa'
pensò.
<< Sei debole. Non puoi uscire >> disse Larry.
<<
Insomma è la MIA vita e VOGLIO fare quello che voglio. Un mal di
testa non mi ucciderà. VOGLIO uscire. VOGLIO andarmene per
qualche minuto e VOGLIO restare da solo. DA SOLOOO! >>
urlò e staccò il suo braccio dalla presa del padre. La
testa iniziava a girare, ma si fece forza e uscì di casa. Non
sapeva dove andare, ma un luogo lo doveva trovare. E dopo una
delusione, cosa c'è di meglio del non ricordare? Nulla... il
posto perfetto era stato trovato: il bar. Avrebbe preso qualcosa
lì e con quel qualcosa si intendeva qualcosa di forte e capace
da farti fare cose che nemmeno immagini, da farti dire tutto quello che
ti passa per la testa, da farti risvegliare senza ricordare più
nulla.
<<
Un bicchiere di Vodka! >> ordinò. Forse non aveva motivo
di farlo, ma poi tante immagini gli ruotarono attorno: Kessie e Justin,
il pugno al muro, la lite con il padre, la testa che scoppia, il cuore
in mille pezzi, la vita di merda che lo attendeva... pensandoci bene
aveva mille motivi per farlo. Bevve tutto in un secondo e poi prese un
altro bicchiere e un altro e un altro e un altro ancora. In totale ne
aveva bevuti 6 o 7 e ormai era allo sfinimento. Non riusciva più
a capire cosa stesse facendo.
<<
Logan che ci fai qui? >> disse una voce alle sue spalle. Fece per
girarsi e notò che era Alexandra. L'aveva chiamata il barrista
dicendo che il suo fidanzato stava alzando troppo il gomito e
così lei si era affrettata a raggiungerlo. Logan era in pessime
condizione. A stento si reggeva in piedi e la testa non era sulle
montagne russe, ma dentro a un frullatore che centrifuga alla massima
potenza.
<<
Perchè lo hai fatto? >> disse Alex. Logan non riusciva
nemmeno a rispondere. Aveva paura di dire qualcosa di troppo su Kessie.
Su LORO. Quel loro che ormai non esisteva più da tempo e forse
non era mai esistito.
<<
Sali in macchina, ti porto a casa >> durante il tragitto, anche
se non era molto distante, Logan si addormentò. L'unico piacere
che gli era rimasto era il fatto di non ricordare più la
sofferenza d'amore. Forse era stupido o forse era disperatamente
confuso. Quello era il suo modo di affrontare i problemi: Annegandoli
nell'alcol. Era la prima volta che lo faceva e ancora era inconsapevole
dei rischi che avrebbe corso.
P.S:
Vi piace l'idea? Mi dispiace che Logan stia soffrendo molto, ma sono
convinta che la sofferenza, se non è molto grave come la morte,
riesca a unire il più possibile le persone. Mi piace l'idea di
far star male Logan, perchè in questo modo le attenzione sono
rivole tutte solo di lui. Fatemi sapere le vostre opinioni e se devo
essere sincera spesse volte io leggo delle fanfiction e poi non le
recensico, ma mi sbaglio. Recensirle è una cosa giusta
perchè così l'autore può sapere come e se
continuare. Quindi io da ora in poi ogni cosa che leggerò la
recensirò, voi fate lo stesso <3 Baci <3
|
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Capitolo 6 *** Urla strazianti ***
Urla strazianti
6° Capitolo
Urla strazianti
<< Logan svegliati, siamo arrivati >> sussurrò Alex.
<< Non voglio... >> replicò Logan.
<< Cerca di essere il più normale possibile.. >>
<<
Uffaa >> disse lui con una voce da uomo ubriaco. TOTALMENTE
ubriaco. Fino alla radice dei capelli, per rendere l'idea.
<< Dove sono le chiavi? >>
<< Cercale >> disse Logan.
Alex
iniziò a cercare nelle tasche e poi la trovò. La
inserì nella serratura e girò. Aprendo la porta vide una
figura sul divano. 'CAZZO' pensò.
All'imrpovviso Larry si girò e si accorse del modo strano in cui Logan parlava e camminava.
<< Mi hai fatto restare in pensiero per 4 ore! Ti rendi conto? 4 ore Logan... 4... dove sei stato? >>
Logan non rispose, ma la sua puzza diceva tutto.
<<
Hai bevuto? Cazzo Logan... nelle tue condizioni non dovresti beree!
Cosa ti salta nella mente? >> il tono di suo padre era
furioso.... molto fuorioso.
<< Sai che potresti peggiorare la tua salute bevendo! Potresti stare pegio di primaa... >>
<<
Ho bevuto solo un pochino >> disse cadendo in avanti. Suo padre
lo afferrò al volo e lo appoggiò sul divano.
<< Cosa cavolo ti è preso? >>
<< Volevo dimenticare >>
<< Cosa volevi dimenticare? >>
<< Volevo dimenticare il fatto che Kessie non mi ama più >>
<<
Ma cosa cavolo dici? >> suo padre adesso aveva perso il limite
della pazienza. Logan stava dicendo tutto. L'unica arma a suo favore
è che al suo risveglio avrebbe potuto dire che non era vero. Che
stava delirando, ma in quel momento era molto serio.
<< Io e Kessie ci amavamo ma la tua fottuta relazione ci ha fatto lasciare >>
<< Smettila di dire cazzate! >>
<<
Solo tu puoi dirle >> a questo punto suo padre gli caricò
uno schiaffo. Iniziò a barcollare e finì per sbattere
contro il tavolino del salotto. << Ahhhh! Cosa cazzo ti prende?
>>
<< Non rivolgerti in questo modo a tuo padre >>
<<
Non mi lasci mai in pace... Non voglio fare la tua vita di merda e non
voglio divorziare a causa di una testa di cazzo come te... Mamma
è andata via per colpa tua! Tu l'hai tradita... >> a
questo punto suo padre gli tirò un pugno dritto nel naso.
Iniziava a perdeva sangue dalle narici.
<<
Picchiami... Tanto mamma non tornerà più e tutto per
colpa tua... Bastardo >> e fu così che suo padre gli diede
un altro pugno, stavolta sul labbro. Iniziava a perdere sangue anche da
li. La testa non ragionava più e continuava a girare. Non aveva
nemmeno la forza di alzarsi e suo padre era così arrabbiato che
avrebbe continuato all'infinito. Forse in quel momento lo avrebbe pure
ucciso. Gli caricò un altro pugno. Sempre sul labbro. Le urla
rimbombavano in tutta la casa e nel giro di pochi minuti tutti si
alzarono dai propri letti per controllare. Elisabeth cercava di fermare
Larry, ma era troppo furioso. Logan era a terra, con il viso
insanguinato.
<< E' vero che tu e Logan vi amavate? >> Urlò Larry contro Kessie. Lei rimase immobile e impaurita.
<<
Lasciala staree! >> Logan si alzò e diede un pugno a suo
padre. Lo aveva colpito alla pancia. Suo padre fece lo stesso e Logan
si ritrovò a terra. Dopo aver urlato dal dolore perse i sensi e
non reagiva più. Kessie e Jake erano impalati sulle scale. Alex,
che fino a quel momento era rimasta invisibile, iniziò a urlare.
<<
Adesso basta signor Lerman. Così lo uccide! >> era stata
l'unica a risolvere qualcosa. Larry si fermò e se ne andò
dritto in camera. Kessie si occupò di Logan e Alex le diede una
mano. Jake consolava sua madre, che era in preda al panico. Poi
aiutò le ragazze a salire Logan nella sua stanza. Kessie scese a
prendere del cotone e Alex andò a prendere qualcosa in bagno.
Ritornò con dell'acqua ossigenata. Jake chiamò
immediatamente un medico. Quella notte non sarebbe stata per nulla
tranquilla.
<< Logan svegliati >> era la voce disperata di Kessie. Logan non sembrava reagire.
P.S:
Mi scuso perchè il capitolo non è molto lungo, ma forse
è megio così ahaha Logan si sveglierà oppure no?
Dato che non sono crudele voglio dirvelo... non potrei MAI fare morire
Logan ahahah è solo che soffrirà molto, ma molto di
più di quanto avesse sofferto. Il prossimo capitolo sarà
pieno di sofferenza, ma bello. Aspetto le vostre recensioni <3
Vediamo chi ne scrive di più <3 Forzaaa, colui o colei che ne
scrive di più rientrerà nella lista preferita che
aggiungerò a ogni fine capitolo con dei ringraziamenti speciali
<3 Non è allettante? Forzaa <3 Baci <3
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Capitolo 7 *** Ti prego non stare male... ***
Ti prego non stare male
7° Capitolo
Ti prego non
stare male...
<< Logan svegliati >> Kessie urlò per la seconda volta.
<<
Il dottore sta arrivando >> disse Jake. Quest'ultimo era tra gli
unici che sapeva mantenere il controllo. I suoi muscoli ti rendevano
sicura e ti proteggevano da qualunque cosa e la sua bellezza avrebbe
catturato qualsiasi cuore.
<< Come sta mamma? >>
<< In pensiero per Logan... adesso sta parlando con Larry >>
<< Ho paura >>
<< Shhh... andrà tutto bene >> detto questo Jake la strinse forte tra le sue braccia.
<< Ecco il dottore >> annunciò Alex dopo 10 minuti.
<<
Cosa è successo? >> disse correndo verso Logan. Sembrava
molto preoccupato. Kessie affondò il viso tra le mani e
iniziò a piangere in preda al panico. L'unico che poteva parlare
era Jake, ma la vera storia la sapeva solo Alex.
<<
Si è ubriacato ed è stato picchiato >> disse tutto
in modo superficiale, così la colpa non sarebbe caduta su
nessuno.
<<
Non mi piaccioni questi lividi... gli avevo detto di non bere...
peggiorerà la sua salute... perchè lo ha fatto? >>
<> rispose Alexandra. Kessie si era fatta una piccola idea. Jake non ci capiva nulla.
<<
Lasciatemi solo con lui >> disse il medico. Restarono tutti fuori
dalla porta e dopo un pò arrivarono anche Elisabeth e Larry. Lui
sembrava molto più calmo e soprattutto pentito. Non voleva
picchiarlo, era pur sempre suo figlio e non era cosciente.
<< C'è stato qualcosa tra di voi? >> chiese Larry in tono calmo.
<<
No. Stava assolutamente delirando. Si sarà creato qualche
illusione >> Kessie aveva mentito, solo per il bene di Logan.
Voleva risparmiare altri guai.
<< Come sta adesso? >>
<< Non lo sa nessuno. Il dottore è ancora dentro >>
Passarono
circa 20 minuti e ognuno perdeva la pazienza. Kessie si dava
mentalmente la colpa di tutto. Larry si odiava per aver alzato
pesantemente le mani su suo figlio. Elisabeth era dispiaciuta per
quello che era successo in famiglia. Alexandra sembrava molto confusa e
Jake stentava a collegare tutti i fili dell'accaduto.
Il dottore uscì dalla stanza dopo circa 30 minuti che era dentro.
<< Come sta? >> chiese subito Larry.
Il
dottore fece uno sguardo sconvolto per circa 2 minuti, poi disse
<< Vorrei portarlo in ospedale! >> 'Era così tanto
grave?' pensò Kessie.
<< Perchè? Sa che non possiamo >> disse Larry.
<<
So che tutto il mondo lo verrebbe a sapere, ma le sue condizioni non mi
piacciono affatto. Ha la pressione molto bassa ed è talmente
debole, a causa del sangue perso, che ancora non ha ripreso i sensi.
Aveva pure bevuto e questo ha peggiorato moltissimo le condizione che
aveva prima. Adesso non dovrà vedersela solo con il mal di
testa. Hai molti lividi sparsi ovunque. Uno è su una costola e
ho il timore che sia rotta. Non può cotinuare a restare qui
signor Lerman o le sue condizione precipiteranno drasticamente >>
<<
Non può portare qui gli attrezzi necessari? Io devo pensare
anche al fatto che non può andare in ospedale o tutto l'edificio
sarà circondato dai paparazzi e non avrà pace. Una volta
un paparazzo si è travestito da infermiere pur di fargli delle
foto e non me lo perdonerei mai se accadesse di nuovo >>
<<
Io... io.. Signor Lerman sono alle strette. Per lei proverò a
fare il possibile. Tornerò qui con le giuste attrezzature, ma
avviso da adesso che non sarà la stessa cosa. Vado a prendere il
necessario. Vi raccomando di non toccarlo e se si sveglia aiutatelo
senza fare pressione >>
<< E se dovesse vomitare? >> aggiunse Kessie.
<<
Certo è probabile. In ogni caso portatelo pure in bagno, ma se
non ha la forza di alzarsi lasciatelo nel suo letto, mettetelo di
fianco e aiutatelo leggermente. La cosa importante è che non
stia a pancia in sù o in caso di rigurgito potrebbe soffocarsi
>>
<< Grazie mille dottore >> disse Larry.
<< Si figuri. Vado e torno >>
Dopo
circa 5 minuti Logan si svegliò. Svegliarsi era un modo di dire,
l'unica cosa che fece fu quella di vomitare. Non aveva le forze per
fare altro. Non rispondeva a nessuna domanda. Rigurgitava e si
riaddormentava. La fronte era totalmente imperlata di sudore e la
febbre sembrava risalire. Tossiva spesso e alle volte sembrava
smettesse di respirare, per poi continuare in un modo più
affannoso e debole. Nessuno lo aveva mai visto stare così male.
Troppe cose erano successe in una sera. Troppi guai ricadevo su di
Logan... Non aveva fatto nulla di male in fondo, ma sembrava che il
destino ce l'avesse con lui. Ogni cosa era contro di lui.
Il
dottore ritornò dopo un pò di tempo e automaticamente la
stanza di Logan divenne una camera d'ospedale. Era piena di macchinari.
Ovunque si ponesse lo sguardo c'era qualcosa. Un tubicino scorreva
lungo il braccio destro di Logan e all'estremità un ago era
conficcato nel braccio.
<<
Serve per idratarlo >> spiegò il medico. Poi con un altro
macchinario il dottore capì che la costola non era rotta, ma
leggermente lineata. Questo gli avrebbe provocato alcuni dolori per un
pò, ma sarebbe sopravvissuto. Il braccio che si era fatto male
qualche giorno fa si era nuovamente lineato a causa del pugno che aveva
dato a tuo padre. La febbre era risalita e stavolta faceva posto anche
alla tosse che era continua.. Il labbro era spaccato, ma non perdeva
più sangue. Il naso era rotto. Suo padre gli aveva ROTTO il
naso. Fortunatamente il medico era sempre lì e controllava la
situazione. Si prendeva cura di Logan e si assicurava che non gli
rimanesse nulla.
<<
Sono sicuro che i capogiri aumenteranno. Li avrà più
volte. Per qualche giorno, forse una settimana, farà fatica a
camminare a causa della costola lineata. Il naso a breve tornerà
come prima, la stessa cosa vale per il labbro. La mano guarirà.
Deve solo riposare, mangiare e non affaticarsi. Vi prescrivo dei
farmaci. Io verrò qui ogni due ore. Non toccate i macchinari e
non staccate quel tubicino sul suo polso. >> Kessie
rabbrividì guardando quel tubicino.
<< Grazie dottore. Sta facendo molto per la mia famiglia >>
<<
E' un dovere di medico. Vedrà che andà tutto bene signor
Lerman. Suo figlio è forte e sta lottando molto contro ogni
dolore. Abbiate pazienza con lui se insisterà su qualcosa. Non
contradditelo se non sarà importante. Chiamatemi in caso di
bisogno. Arrivederci >>
<< Arrivederci >>
Tutta
la notta era passata in modo monotono: Jake era andato a letto. Alex
era tornata a casa. Kessie restò per un pò accanto a
Logan e poi andò a dormire. Elisabeth si occupò di Logan
per tutta la notte e infine Larry restò in un angolo a darsi la
colpa di tutto. Il peggio doveva ancora venire.
L'indomani
mattina si sentì un urlo straziante venire dalla camera di
Logan. Tutti si alzarono impauriti e trovarono Logan che cercava di
alzarsi. Con una mano premeva sulla costola lineata. Il suo sguardo era
perso nel vuoto e presto sarebbe caduto a terra. Jake e Larry lo
rimisero a letto. Logan era leggermente sveglio, ma parlare era una
tappa ancora lontana. Ogni volta che ci provava sentiva una fitta alla
costola e si bloccava soffocando vari lamenti. Il dottore diceva che
era normale e che era la parte più difficile da affrontare.
I
problemi non erano ancora finiti. Logan rifiutava il cibo. Diceva di
non averne voglia. Per quasi due giorni non aveva mangiato nulla e il
dottore non sapeva cosa fare e così decise di parlargli.
<< Logan, come stai? >>
<< E' una battuta? >> rispose il ragazzo con un filo di voce.
<< Ahah... era di pessimo gusto. Dovresti mangiare qualcosa. Prima mangerai, prima ti rimetterai in piedi >>
<< Non... voglio >>
<< Fallo per le tue fan. Non hanno notizie di te da quasi un mese. Non hai voglia di riabbracciarli? >>
<< Non ho voglia di nulla. >>
<<
Figliolo ascoltami bene. So che stai passando dei momenti difficili e
che tutto sembra andarti contro, ma sono momenti che nella vita
accadono e si devono superare. Esistono cose peggiori... >>
<<
Dottore... cosa c'è di peggio del divorzio dei propri genitori a
causa del padre, di un amore che non ti ama più, che ti usa e ti
butta come uno straccio e che poi si fa vedere con qualcun altro e tu
ci resti una merda? Cosa c'è di peggio di un padre che ti
picchia rompendoti il naso e spaccandoti il labbro, lineandoti una
costola e facendoti stare peggio di prima? Cosa c'è di peggio
nell' ubriacarsi per dimenticare qualcuno pur sapendo che la tua salute
peggiora... Cosa c'è di peggio nel non poter andare in ospedale
che i paparazzi ti danno già per morto, si mascherano e scattano
foto su di te senza neanche un briciolo di dignità?... Cosa
c'è di peggio? E tutto nel giro di un mese... ahh>> Logan
urlò esausto e il fiato accellerava.
<< Non agitarti. Andrà tutto bene. Calmati e respira profondamente >>
<< Non ho fame >>
<< Potrai pure uccidermi, ma DEVI mangiare. Adesso! >>
Logan
esausto iniziò a mangiare qualcosa e il dottore ne
approfittò e andò a parlare con il resto della famiglia.
<< Sta mangiando >> disse fiero.
<< Lo abbiamo sentito urlare >> disse Elisabeth.
<< Si è semplicemente sfogato >> e con queste parole il medico tranquillizzò tutti.
P.S: Per oggi mi fermo qui... aspetto le vostre recensioni e
così saprò se andare avanti. Se ne ricevo abbastanza
positive in poco tempo pubblicherò le altre. Buona lettura. A
presto. Baci <3
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Capitolo 8 *** Protagonisti ***
Protagonist
Personaggi:
Logan Lerman
Kassie: Mary-Kate Olsen
Jake: Taylor Lautner
Justin Bieber
Alexandra Daddario
Eleonor: Miley Cyrus
Selena Gomez
AVREI VOLUTO INSIERIRE LE IMMAGINI, MA PURTROPPO NON SO COME SI FA. SE
QUALCUNO LO SA PER FAVORE SCRIVETEMELO. GRAZIE IN ANTICIPO.
Buona lettura. Spero vi piaccia. Leggete, sognate, immaginate e recensite <3 Baci <3
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Capitolo 9 *** aggiornamento ***
LEGGETE É MOLTO IMPORTANTE SONO NOVITÁ SULLA STORIA...
Volevo avvisare che la storia avrá nuovi effetti scena. Non sara una storia rosa e fiori, piuttosto ci saranno parecchie modifiche. Logan entrerá a far parte di una banda criminale, che spaccia droga e le cose si metteranno male. Evonne partirá e al suo ritorno troverá il peggio. Se pensate che questa sia una buona idea fatemelo sapere e io inizio a lavorarci su. Mi scuso per non aver pubblicato nuovi capitoli, lo faró il prima possibile. Volevo aggiungere che NON obbligo nessuno a recensire, ci tengo solo a sapere le vostre opinioni, perché se non vi piace non VALE la pena continuare. Fatemi sapere, un baciooo |
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Capitolo 10 *** Devi mangiare... ***
Devi mangiare...
8° Capitolo
Devi mangiare...
<< Allora... hai mangiato? >> chiese il dottore a Logan.
<< Abbastanza >> rispose lui. Il dottore vide il piatto e cercò di capire cosa avesse mangiato...
<< Hai solo mangiato una fetta di pane! >>
<< Lo so.. non ho molta fame.. >>
<< LOGAN! DEVI MANGIARE! Non
tocchi cibo da qualche giorno e ora non puoi mangiare solo una fetta di
pane. Finirai per stare male! >>
<< Non si preoccupi... sto bene >>
<< Hai una costola lineata e non
puoi muoverti. La cosa più importante oltre al riposo è
proprio il cibo >>
<< E infatti ho mangiato >>
<< SOLO UNA FETTA DI PANE >>
<< E' un buon inizio no? >>
<< Io devo andare... cerca di mangiare... >>
<< Certo >>
Non appena il dottore uscì dalla
porta Logan iniziò a pensare. ' Come posso mangiare se ho
così tanti problemi? Kessie, mio padre e tutto il resto della
mia vita. L'ultimo mio pensiero è proprio il cibo e poi non ho
fame quindi perchè dovrei sforzarmi? Fingerò di mangiare
qualcosina così non possono dirmi niente.' Non era una buona
soluzione, ma quando Logan decideva qualcosa la realizzava.
3 giorni dopo...
<< Come ti senti oggi? >> chiese nuovamente il medico.
<< Abbastanza bene! >> non era affatto vero. Logan toccava
poco cibo ultimamente e si sentiva senza forze. Era stupido da parte
sua, ma pensava di non averne bisogno...
<< Te la senti di provare a camminare? >>
<< Certo... >>
Il dottore aiutò Logan ad alzarsi e lui iniziò a
camminare per tutta la casa. Ogi tanto si fermava per il dolore che
provava alla costola però subito dopo continuava. Andava
abbastanza bene se solo non si sentisse debole a causa della mancanza
di cibo. Il dottore credeva che mangiava, in reltà non era
affatto così.
Passò circa 1 settimana da quando Logan si era risvegliato e in
quella settimana aveva mangiato poco. Aveva addirittura perso 5 Kg e
questa cosa non la sapeva nessuna. La costola faceva meno male, ma le
forze erano assenti. Non si rassegnava all'idea di dover mangiare.
Secondo lui era un problema secondario... ma come poteva esserlo? Il
cibo è una risorsa vitale e questo lui lo sapeva molto bene.
Quel giorno stesso doveva tenere una conferenza. Era da molto tempo che
non si faceva vedere dalla stampa e dalle sue fan e questo lo
rattristava molto. Andò verso la camera di Kessie. Voleva
ringraziarla per esserle stata vicino e per averlo aiutato molto
ultimamente, erano diventati amici anche se entrambi speravano qualcosa
di più.
Utlimamente Kessie usciva con Juss e quel giorno erano proprio in
camera sua. Parlavamo del più e del meno e all'improvviso Justin
la baciò. Un bacio molto approfondito e molto romantico.
Finirono in una posa sconcertante. Kessie si trovava a cavalcioni sopra
Justin e il bacio continuava. Justin iniziò a toglierle la
maglietta e lei restò solo in reggiseno. Erano entrambi presi da
quel bacio, se non si fermavano arrivavano oltre. Kessie fece per
togliere la maglietta a Juss quando all'improvviso la porta si
aprì. Logan era appena entrato e voleva ringraziarla, ma vedere
quella scena lo aveva solo illuso... Loro non potevano più avere
una speranza... Lei adesso stava con Juss e lui doveva rassegnarsi a
quell'idea. Kessie si alzò di scatto e indossò la
maglietta. Logan richiuse subito la porta senza dire una parola...
quella scena lo aveva lasciato sbigottitto. Ritornò in camera
sua e si sdraiò sul letto. Continuava a vedere quella
scena passargli davanti agli occhi e non riusciva a togiersela dalla
mente. Perchè era così difficile?
<< Logan posso entrare? >> Kessie iniziò a bussare.
<< Si >> lui cercò di mantenere un tono calmo e di non fare capire nulla.
<< Ti ho portato qualcosa da mangiare... e volevo chiederti scusa
per la scena di prima... dovevo chiudere a chiave >>
' DOVEVA CHIUDERE A CHIAVE? AVEVA PROPRIO INTENZIONE DI FARSELO ALLORA..' iniziò a pensare Logan.
<< Tranquilla, volevo solo ringraziarti >> finse un sorriso
e prese il piatto con i toast. Lo posò sul tavolo e
ignorò l'idea di mangiare. Che senso aveva adesso?
<< Ho fatto solo quello che avrebbe fatto una qualsiasi sorella >>
<< Già... emh scusami adesso, ma devo cambiarmi per la
conferenza stampa >> c'era rimasto fin troppo male. Lei lo
considerava un FRATELLO e anche lui doveva fare lo stesso.
<< Certo... ci vediamo dopo la conferenza >>
<< Si >>
Non appena lei uscì, Logan iniziò a preparsi. Si fece una
doccia e poi indossò uno dei suoi completi eleganti. Pensava
fosse ridicolo e così indossò un pantalone nero e una
camicia... almeno non sembrava un pinguino.
<< Logan svelto! C'è la limousine >> urlò Elisabeth.
Il ragazzo si affrettò e poi se ne andò salutando tutti.
Non appena arrivò in limousine notò una strana
sensazione... gli veniva da vomitare. Fece finta di niente e
salutò Alex con un bel e approfondito bacio. In qualche modo
riusciva a fargli dimenticare Kessie, anche se era sempre nei suoi
pensieri! Era troppo innamorato.
<< Come stai? >> chiese Alex.
<< Mi sono ripreso... >>
<< Cosa dirai alla stampa? >>
<< Che ho preso un raffreddore e non riusciva a passare >>
<< Un raffreddore che dura più di 1 mese? >>
<< Beh sono stato abbastanza impegnato... ahha >>
<< Sei uno stupido >> detto questo gli schioccò un
bacio e non appena arrivarono e scesero dall'auto iniziavano a firmare
autografi.
<< Allora Logan... Perchè sei stato male tutto questo
tempo? Hai fatto uso di sostanza stupefaceni? >> chiese uno della
stampa.
<< Ahaha no per niente! Ho preso un brutto raffreddore e
parecchie ricadute, ma adesso sto bene >> ammise con un finto
sorriso.
<< Sei molto più magro... Hai deciso di fare una dieta? >> chiese un altro.
<< Non credo abbia bisogno di una dieta... è solo colpa
del raffreddore >> aggiunse Logan. Erano in molti ad accorgersi
che era molto più magro, ma con questo continuava a non
mangiare. Non avrebbe potto dire la verità.
<< Com'è stato il successo del tuo nuovo film? >> chiese lo stesso di prima.
<< Sensazionale. Il mio regista ha fatto un ottimo lavoro. E'
grazie a lui se abbiamo avuto successo. Ma il vero successo lo ha avuto
lo scrittore Rick Riordan >>
<< Hai proprio ragione. Come va il rapporto con la famigia? >> brutta domanda...
<< Bene... Siamo sempre più uniti... >> 'forse fin troppo' iniziò a pensare.
<< Perchè nessuno è venuto qui? >>
<< Per il semplice motivo che mi aspettano tutti a casa >> finse un altro sorriso.
<< Come va il rapporto con la sua nuova sorella? >>
<< Cerchiamo di andare d'accordo >> detto questo un
terribile mal di testa lo colpì. Iniziava a girare tutto...
<< Come.. passato... giorni? >> non riusciva a capire molto
e di una frase sentiva solo alcune parole. All'improvviso la vista si
oscurò e tutto diventò buio.
Era svenuto... Alexandra si buttò su di lui e cercò
aiuto.. qualcuno pensò di chiamare l'autombulanza e in poco
tempo lo portarono dritto in ospedale. Kessie e la sua famiglia, che da
casa guardavano la tv, si affrettarono per raggiungerlo. Larry
pensò di chiamare il dottore che lo aveva sempre assistito e
così arrivano in ospedale. La stampa era ovunque. Le porte erano
piene di persone e si faceva fatica a entrare. Tanti carabinieri
cercavano di trattenere la stampa.
<< Dove si trova Logan Lerman? >> chiese Kessie. Non fecero in tempo a rispondere che il dottore li chiamò.
<< Signor Lerman mi segua.. >> disse il Dottor. Tayler.
<< Cosa succede? >> chiese Elisabeth.
<< Vi porto nella sua stanza. Avete notato se ha mangiato ultimamente? >>
<< Certo.. io ogni pomeriggio gli portavo dei toast e il solito pranzo e la solita cena >> ammise Kessie.
<< Ma lo avete visto mangiare? >>
<< No, ma tornava con il piatto vuoto e quindi aveva sicuramente mangiato >>
<< Beh vi sbagliate... >> ammise il dottre.
<< Come scusi? >> disse Larry.
<< Il ragazzo è stato portato qui privo di sensi. Era
molto debole perchè non mangiava molto da 1 settimana. Il piatto
era vuoto perchè possibilmente buttava il cibo... Ha perso quasi
6 Kg nell'ultima settimana >>
Erano tutti preoccupati adesso...
<< Come abbiamo potuto non farci caso? >> chiese Jake.
<< Per il semplice fatto che vi facevate ingannare dal piatto
vuoto... Oggi ha mangiato qualcosa? >> disse il dottore.
<< Io gli ho portato 2 toast >> ammise Kessie.
<< Allora non ha mangiato... >> dichiarò Elisabeth.
<< Come fai a saperlo? >>
<< Quando sono andata in camera suo ho trovato il piatto con i 2
toast. Erano intatti e questo vuol dire che non li ha mangiati...
>>
<< E a pranzo ha mangiato qualcosa? >> disse il dottore.
<< No... si è chiuso in camera sua dicendo di non avere fame per il nervosismo... >>
<< E nessuno ha pensato che doveva mangiare? >>
<< Credo di no >> risposero in coro.
<< Posso dire che resterà qui per qualche giorno. Ci
assicureremo che mangi abbastanza da riprendere le forze >>
<< Grazie dottore >>
<< Possiamo entrare? >> chiese Kessie.
<< Meglio di no... sta dormendo e non voglio che abbia problemi per oggi >>
<< D'accordo >>
Quando Logan si svegliò si trovava in un luogo diverso da dove era prima... era in un OSPEDALE!
<< Logan come ti senti? >> disse uno dei medici.
<< Bene... >> rispose lui.
<< Dottor. Tayler il ragazzo si è svegliato >> disse il medico di prima.
<< Lasciami da solo con lui >>
<< Certo >>
Non appena furono fuori il dottore iniziò a parlare << Cosa hai mangiato ultimamente? >>
Logan non rispose.
<< Come immaginavo... TI AVEVO DETTO DI MANGIARE LOGAN! Capisci
che ti stai uccidendo? Per qualche giorno resterai qui e ti
controlleremo mentre mangi >>
<< Mi dispiace dottore... non riesco a pensare al cibo con tutti i problemi che ci sono a casa >>
<< Allora non ti resta che fare una cosa >>
<< Cosa >>
<< Andartene da lì per un pò di tempo >>
P.S: Cosa farà Logan? Accetterà oppure no? Continuate a leggerlo per scoprirlo.
UN RINGRAZIAMENTO SPECIALE VA A: dolcesognoreal10 per aver recenito
ogni capitolo e avermi fatto mille complimenti. Ti ringrazio davvero
molto. Continua a seguire questa storia e vedrai che non ti
deluderò. Come già avevo scritto negli aggiornamente
avevo pensato di creare più effetto scena. Droga, alcool e tanti
ltri problemi si aggiungeranno... fatemi sapere le vostre opinioni,
Bacii <3
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Capitolo 11 *** 9- Indecisioni ***
9- Indecisioni
9° Capitolo
Indecisioni
- PARLA LOGAN -
Era pomeriggio quando il dottore rientò per controllarmi.
- Allora? Hai deciso cosa fare? - in effetti ci avevo pensato su, ma
non ero sicuro... ero ancora indeciso. Insomma avrei potuto andarmene e
fregarmene di tutti, ma lei non era tutti... lei era KESSIE, la ragazza
che ho sempre amato sin dal primo momento... Perchè non stavamo
insieme? Semplice... a causa della relazione tra mio padre e sua madre
e a causa che saremmo diventati fratellastri... ma questo non contava
molto, non avevamo mica lo stesso sangue... REPUTAZIONE E DIGNITA':
sono queste le parole che causano il nostro allontanamento. Per la mia
reputazione d'attore non potevo farmi vedere con la mia sorellastra e
per sua dignirà due quasi fratelli non potevano stare insieme.
Sembrava così assurdo, ma la cosa più assurda era il
fatto che era tremendamente vero.
- Non posso stare lontano da lei... io la amo - ammisi con un filo di
voce... tutti quei pensieri mi avevano fatto venire un tremendo mal di
testa.
- Ma lo vuoi capire che ti fa solo male? E' LEI la causa di tutto
questo... è colpa sua se la stampa non fa altro che scrivere
cose false su di te.. pensano che ti DROGHI! Non puoi continuare a
soffrire, devi andare avanti e dimenticarla e se non gli stai lontano
non ci riuscirai mai... - quelle parole erano vere e dolorose. Come
poteva la stampa pensare che mi drogassi e cosa più essenziale:
cosa avrebbero pensato i miei fan? Li avrei delusi e io non avrei mai
voluto deludere qualcuno, ma ultimamente deludevo tutti.
- io... io... non lo so... non penso che starei meglio se la lasciassi -
- Ma lei non è mai stata tua quindi non lasceresti nessuno -
- E dove dovrei andare? I miei amici si preoccuperebbero troppo -
- Devi solo stare via per qualche giorno... magari Alex potrebbe darti una mano, dato che state insieme -
- E lei come lo sa? -
- Sei LOGAN LERMAN... ti conoscono in molti e sanno tutto di te.
Facciamo così... per qualche giorno devi stare in ospedale,
approfittane per pensarci su -
- Lo farò -
- E adesso cerca di mangiare qualcosa o da qui non uscirai più -
Feci un debole sorriso e addentai una fetta di pane. Non aveo
fame, ma se volevo uscire da quell'ospedale dovevo mangiare... come ho
fatto a ridurmi in pelle ossa? Ah già dimenticavo... Rifiutavo
il cibo... che imbecille! Cosa dovevo fare con Kessie? Era tutto
così difficile... avevo bisogno di aria. Mi alzai di scatto e mi
girò la testa. Devo ricordarmi di essere debolee... Mi avvicinai
alla porta e sentii parlare qualcuno: Kessie e il dottore.
- Lascialo stare - aveva detto lui. Chi doveva lasciare? Me? Non potevo
permettelo... lei doveva starmi vicina... oppure no? Che confusionee...
quando mi accorsi che se ne erano andati aprii la porta e camminai per
i corridoi alla ricerca di una via d'uscita... un balcone o una
terrazza. Arrivai tra un corridoio e un altro e mi accorsi di qualcuno
di strano... CAZZO i giornalisti... erano ovunque e alcuni infermieri
li trattenevano mentre altri chiamavano la sorveglianza. Mi girai di
scatto pensando ad arrivare il prima possibile nella stanza, ma come
sempre, mi dimenticai di dover fare attenzione e la testa iniziò
a girare troppo velocemente. Troppo per capire dove fossi. Qualcuno mi
venne davanti... iniziò a fare domande e poi i FLASH che mi
accecavano... c'erano riusciti, i giornalisti erano riusciti a
immortalarmi mentre stavo male, e con la faccia che avevo in quel
momento avrebbero di sicuro pensato che fossi drogato... cercai di
farmi forza ma mi mancò il fiato. Erano troppo appiccicati a me
e non mi lasciavano vie di fuga. Man mano persi la capacità di
pensare... cosa mi stava succedendo? Non lo so, quello che so è
che all'improvviso non pensai più...
- PARLA KESSIE -
- Kessi posso parlarti un attimo? -
- Si, certo Dottor. Tayler -
- Devo chiederti una specie di favore personale... -
- Di cosa si tratta? -
- Devi stare lontano da Logan.. -
- Cosa? Perchè? -
- Ha sofferto molto a causa di quello che è successo e si sta
rovinando la vita e la carriera... non so se hai sentito le voci che
corrono. Pensano che si droghi. Gli ho consigliato di riprendersi e di
allontanarsi un pò dalla sua vita, ma è indeciso e io
penso che se state lontani un pò riuscirete a dimenticarvi e
soprattutto non soffrirete più -
- Ma... Posso almeno vederlo? -
- No... Lascialo stare... Ha sofferto troppo -
- D'accordo... -
- Ascolta devo consegnarti dei moduli, vieni con me -
- Certo -
Me ne andai insieme al Dottor Tayler e arrivammo nella sala principale.
Non riuscivo a credere alle sue parole. Sapevo che Logan soffriva, ma
non sapevo talmente tanto.. E la colpa era solo mia. Era meglio se ci
allontanavamo, ma non ne ero sicura... Qualcosa mi svegliò dai
pensieri.
- Dottor Tayler presto venga! E' molto urgente... si tratta di un ragazzo -
- Che succede? - disse il dottore mentre camminavamo... anzi, correvamo.
- Un ragazzo, come si chiama... Lerman.. ecco, proprio lui, era in
corridoio e dei giornalisti sono entrati e hanno iniziato a fargli
mille domande. Adesso è privo di sensi e abbiamo bisogno del suo
consenso per portarlo in camera -
- Come hanno fatto ad entrare? E' ovvio che avete il mio consenso, perchè dovevate dirmelo? -
Non riuscivo a metabolizzare le parole... Logan... a terra... privo di
sensi... giornalisti... foto... domande... consenso... Era tutto
confuso, ma all'improvviso vidi un ragazzo a terra. Privo di sensi.
Circondato da giornalisti che facevano foto... Non dovevano
fotografarlo, non in quello stato, avrebbero pensato subito a cose
brutte. il suo volto era pallido e inespressivo. Il dottore aveva
ragione... IO ero la causa dei suoi problemi ed era giusto che fossi
stata IO ad andarmene un pò. Lui avrebbe continuato la sua vita
e io la mia. Adesso le idee erano chiare. Io volevo bene a Logan, io lo
amavo, ma se davvero ci tenevo a lui dovevo lasciarlo stare... Non
appena si sarebbe ripreso e fosse uscito dall'ospedale io me ne sarei
andata un pò dai miei zii... se per farlo stare bene dovevo
soffrire, allora avrei sofferto...
P.S: Ecco qui un altro entusiasmante capitolo... certo è un
pò triste, ma deve andare così ahah vi devo lasciare con
il dubbio u.u Come ho fatto anche nelle altre mie storie, che vi
consiglierei di leggere: "Un amore incompreso" e " Alla fine del tunnel
c'è sempre la luce" comunque in queste storie ho scritto che mi
dispiace se non pubblico spesso. Fosse per me pubblicherei tutti i
giorni, ma internet sta avendo un pò di problemi ahah e
così sono contretta ad andare dai miei cugini e stressarli
ahahah continuate a leggere please. Bacii <3
|
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Capitolo 12 *** Perchè lo hai spezzato di nuovo? ***
10- Perchè lo hai spezzato di nuovo?
10° Capitolo
Perchè lo hai spezzato di nuovo?
- Logan sei sveglio? - mi svegliai con la voce del Dottor Tayler che mi
chiamava. All'impatto ero molto confuso. Non sapevo come avevo fatto a
tornare in camera.
- Cosa è successo? - domandai ancora confuso.
- Ti avevo detto di stare a letto, ma tu hai camminato ed essendo
debole hai perso i sensi nel corridoio - adesso ricordavo tutto.... e i
paparazzi?
- I paparazzi... -
- Li abbiamo mandati via, ma hanno fatto lo stesso qualche scatto...
Non penso che resteranno con le foto in mano... parleranno di tutto e
di più -
Sbuffai stanco di essere seguito anche in fin di vita. Il dottore mi
passò un piatto e mi disse di mangiare. Erano pancake... che
cosa sana e nutriente. Li mangiai piacevolmente, anche se non avevo
fame. Ero così stanco che avrei dormito per non so quante ore...
poi un pensiero mi risvegliò del tutto... KESSIE! Che fine aveva
fatto? Erano quasi due giorni che non la vedevo. Poi mi ricordai delle
parole del dottore - Lascialo stare... - era andata via? Via da me?
Avrei voluto vederla. Abbracciarla. Baciarla... stupido pensiero vai
via! Non avrei mai potuto baciarla. Mi rimisi in piedi e persi
l'equilibrio ritrovandomi col culo a terra. MERAVIGLIOSO! Mi alzai e mi
appoggiai al letto per qualche istante, poi iniziai a camminare per la
stanza. Avevo le gambe a pezzi...
- Log... ma che cazzo stai facendo? - chiese Jake entrando e notando
che stavo facendo avanti e indietro come un deficiente. Mi fermai di
botto e trattenni una risata.
- Sgranchivo le gambe - risposi .
- Sembravi un deficiente... scusa se lo dico -
- Tranquillo lo avevo pensato anche io ahah che ci fai qui? - chiesi
- Volevo vedere se avevi bisogno di qualcosa. Mia madre e tuo padre sono andati a casa per fare una doccia e io sono qui -
- Kessie? - chiesi ancora più confuso di prima.
- Emh... Lei.. è... emh... a casa! - concluse dopo 2 ore di balbettamento.
- Era così difficile dirlo? - iniziai a ridere e lui fece una
specie di risata isterica per poi uscire misteriosamente dalla camera.
Ma cosa succedeva a tutti quanti?
Tornai a letto e mangiai una fetta di pizza. Più mangiavo, prima mi rimettevo.
Restai per una settimana in quel fottuto ospedale. Alex mi veniva a
trovare tutti i giorni e mi dava segni di vita da parte dei paparazzi.
Avevano scritto di tutto: dal fatto che ero drogato a quello in cui
stavo per morire e mi rimanevano pochi giorni di vita... pazzesco.
Jake, sua madre e mio padre vennero a trovarmi ogni santo giorno, ma di
Kessie nemmeno l'ombra. Dicevano sempre che era a casa e non la
biasimavo se non veniva mai. Forse non voleva vedermi. Fortunatamente
sarei tornato a casa nel pomeriggio, dato che in questa settimana avevo
ripreso il mio peso normale e tornato a mangiare come una volta. Il
dottore mi raccomandò di non saltare un pasto o mi sarei sentito
di nuovo male, detto questo mi lasciò tornare a casa. Arrivato
davanti alla porta notai che erano tutti tesi, come prima di un esame.
Lanciai un'occhiata confusa e poi fu tutto chiaro quando entrato nella
camera di Kessie la trovai vuota. Il suo armadio era vuoto. I suoi
libri erano scomparsi. Il letto privo di lenzuola. Era tornata proprio
come prima che venisse ad abitare con noi. Se ne era andata. Mi aveva
lasciato. Mi aveva nuovamente spezzato il cuore... perchè lo
aveva fatto? Sapeva che ci sarei rimasto male... le mandai un messaggio
con scritto " Perchè mi hai spezzato il cuore? Perchè lo
hai spezzato di nuovo? " non mi stupii di non ricevere nessuna
risposta. Tornai in cucina più arrabbiato che mai.
- Perchè non mi avete detto nulla? - dissi esasperato
- Lei non voleva... Non voleva farti soffrire - rispose sua madre.
- Perchè così non lo ha fatto? -
- Scusa per non avertelo detto, ma era meglio così. Se
vorrà ti chiamerà lei... Ma perchè siete
così arrabbiati tra di voi? -
- Non lo so nemmeno io. Non siamo mai andati d'accordo - mentii spudoratamente per iniziare a salire le scale.
- La cena sarà pronta a momenti -
- Non ho fame - ci stavo ritornando. Stavo ritornando a non mangiare.
Perchè? Bho, forse facendomi del male non pensavo al male che mi
faceva lei.
- Sai che non dovresti -
- E' solo per questa sera... - si, forse era solo per quella sera...
oppure sarei morto di fame... Chiusi la porta della mia stanza e mi
appoggiai all'armadio iniziando a pensare a una cosa strana.
Perchè la gente tagliava le vene? Forse il motivo era lo stesso
per cui io non volevo mangiare... e se lo avessi fatto pure io?
P.S: cosa vuole fare Logan? Tagliarsi le vene? O santo cielo.... continuate a leggere per scoprirlo... Bacii <3
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Capitolo 13 *** Cosa ti è passato per la testa? ***
11- Cosa ti è passato per la testa?
11° Capitolo
Cosa ti è passato per la testa?
Avanti
dai Logan... devi solo tagliarle... devi solo premerci su e trascinare
la lama... Okay dovevo farcela. Presi la lama e la conficcai nel polso.
Un dolore atroce mi riempì tutto il polso. Sentivo la testa
pesante. Pensavo di svenire, ma poi continuani a trascinare la lama
fino ad ottenere una linea retta e piena di sangue. Stava uscendo
troppo sangue, ma non mi importava. Bruciava come se ci avessi versato
sù del gasolio o dell'alcool, ma non ci feci caso e tagliai di
nuovo. Un'altra retta, spezzata dal sangue, era sotto la precedente.
Feci quattro linee rette. Mi fermai perchè avevo il polso destro
che mi andava a fuoco e il sangue usciva troppo. Sembrava una
fontanella aperta. Perchè lo avevo fatto? Beh perchè per
quei 5 minuti non avevo pensato a Kessie, ma solo al dolore provocato
dalla lama. Passai il polso sotto l'acqua e mi accorsi che alcune gocce
di sangue erano anche sul pavimento. Mi abbassai e le pulii, ma dal
polso ne uscirono tante altre. Presi un cerotto e lo appoggiai sui
tagli. Facevano un male cane...
Cercai
di non pensarci e così indossai il sotto di una tuta e mi misi a
letto. La testa stava scoppiando... ero sul punto di addormentarmi
quando mia madre entrò nella mia stanza.
-
Logan... ti ho portato qualcosa da mangiare... ti prego fallo per me.
Se non mangi mi metto a piangere. - sembrava una bambina capricciosa e
così, dato che stavo morendo di fame, decisi di mangiare, anche
perchè ormai avevo trovato un altro metodo per farmi del male.
Presi la forchetta e l'affondai nella carne per poi tagliarla. Un
dolore allucinanente proveniva dal polso.
- Logan cosa ti sei fatto al polso? - ecco perchè faceva male: mia madre lo aveva appena afferrato
- Ahii... emh, mi sono fatto male mentre facevo la doccia.. - speravo ci credesse.
- Fammi vedere! -
-NO! Emh.. no lascia stare l'ho già disifettato... -
-
Va bene... ma dovrai pulirlo di nuovo perchè il cerotto è
sporco di sangue - non ci avevo fatto caso, ma sul cerotto c'erano
quattro striscie di sangue.
- si certo -
-
Per favore finisci di mangiare così porto via il piatto -
ubbidii e nel giro di 10 minuti avevo finito tutto. Non appena la vidi
uscire andai in bagno e cambiai il cerotto. I tagli erano ancora
freschi...
La
mattina seguente, quano mi svegliai, mi accorsi che il cerotto era
nuovamente pieno di sangue. Le ferite bruciavano molto di più di
ieri. Andai nuovamente a cambiare il cerotto e passai un disinfettante
sui tagli. CAZZO QUANTO BRUCIAVANO! Misi un altro cerotto e chiamai
Alex per uscire un pò. Volevo svagarmi...
1 settimana dopo...
Era
passata una settimana dall'ultima volta che mi ero tagliato e, dato che
le ferite si erano rimarginate, mi trovavo in bagno con la lametta tra
le mani. Le affondai nuovamente sullo stesso polso e tracciai altra
linee dolorose e piene di sague. Appena finii misi un altro cerotto e
mi sdraiai a letto. Alex e la mia famiglia non sapevano nulla. Non
sapevano quanto ancora ci stessi male che Kessie se ne fosse andata.
Era lei la causa del mio dolore... ma dovevo ammettere che Alex mi
faceva sempre sorridere. Mi amava e in fin dei conti anche io amavo
lei. Forse stavo riuscendo a dimenticare Kessie. Forse se fosse stata
via un altro pò me la sarei scordata e dico sempre " forse "
avrei evitato di tagliarmi di nuovo. Il telefono iniziò a
squillare...
-Pronto? -
- Amoree! Volevo avvisarti che fra un pò passo a prenderti e usciamo un pò okay? -
- Okay inizio a prepararmi a dopo amore! -
Chiusi
la chiamata e mi cambiai, ignorando i lamenti provenienti dai tagli sul
polso. Prima di uscire di casa cambiai nuovamente il cerotto,
poichè era pieno di sangue.
Suonarono alla porta e così andai ad aprire sapendo che fosse Alex.
- Ciao Amore miooo! - si buttò su di me e mi stampò un bacio.
- Ehii! Che dici usciamo? -
Annuì
e prendendomi per mano uscimmo fuori. La stampa stava già
spargendo la voce perchè dal nulla sbucavano fuori sempre
più giornalisti e paparazzi. Era ovvio che ci avrebbero seguiti.
Alzai le maniche della felpa e afferrai nuovamente la mano di Alex. Ci
sedemmo al parco, tra due alberi nascosti, ma un paparazzo si accorse
di noi e iniziò a fare domande, così io e Alex dovettimo
rispondere.
- Come va la vostra relazione? -
- Benissimo - rispondemmo a coro e il paparazzo sorrise.
- Posso scattarvi una foto? -
- Certo! - con una mano alzai il viso di Alex e dolcemente la baciai. Lei non sembrò essere sorpresa, ma il paparazzo si!
-
Signor Lerman! Cos'ha fatto al polso? - Il polso? Quale polso? Abbassai
lo sguardo sulla mano che era sotto il mento di Alex e mi accorsi che
non solo la manica era alzata, ma anche che il cerotto era pieno di
sangue. Sgranai gli occhi e abbassai subito la manica...
-
Ehm, mi sono fatto male mentre giocavo con i miei amici - cercai di
essere più convincente possibile, ma Alex si accorse che ero
strano.
- Fa uso di droghe? E' un'autolesionista? Quelle tracce di sangue sembrano proprio provocate da tagli -
- Ahahah no, niente di tutto questo... - ero un pò nervoso.
- Ora noi andiamo! - Alex mi afferrò per il polso, provocandomi un dolore ATROCE e poi mi trascinò via.
-
Alex... Amore, mi stai facendo malissimo... Alex! - non mi stava
ascoltando e il dolore al polso aumentava così mi fermai di
botto.
-
Alex mi stai facendo un male cane, puoi lasciarmi il polso? -
all'inizio sembrò confusa, poi abbassando lo sguardo si accorse
che del sangue era uscito fuori dal cerotto bianco e così mi
lasciò subito la presa.
- Scusa... stavo pensando... Fammi vedere! - fece per togliere il cerotto ma la fermai.
-
NO, NO aspetta... Non qui... uscirebbe più sangue - non ne
sembrò convinta e mi scrutò silenziosamente in viso. Poi
afferrò la mia mano e strappò via il cerotto,
provocandomi un dolore ancora più allucinante.
- Ma che cazzo fai Alex? - urlai un pò per il dolore.
-
CHE CAZZO FAI TU!! TI TAGLI? LOGAN TI TAGLI? - ulrò innervosita.
Io non risposi, presi un fazzolezzo e asciugai un pò di sangue.
Andai
a buttare il fazzoletto e lasciai che i tagli prendessero un pò
d'aria. Quel freschetto mi provocava più bruciore.
-
Lerman? E' lui, è lui... -Mi girai di scatto e vidi che mille
paparazzi facevano delle foto. Instintivamente abbassai la manica della
felpa e poi andai verso Alex. La guardai come per dirle " GRAZIE PER
AVERMI TOLTO IL CEROTTO PROPRIO ORA " e dopo di che me ne andai
correndo verso casa. Mi chiusi la porta alle spalle e andai in bagno
per pulire i tagli. Misi un cerotto e poi mi addormentai sul letto,
ingorando i continui messaggi di Alex...
Mi svegliai perchè mio padre mi scuoteva terribilmente...
- Che c'è? - dissi assonnato.
-
CHE C'E'? TI RENDI COSA DI COSA STA DICENDO LA STAMPA IN QUESTO
MOMENTO? COSA TI E' PASSATO IN TESTAAA? PERCHE' TI SEI TAGLIATO? LA
STAMPA NON FA ALTRO CHE PARLARE DI QUESTO! - urlava e mi strattonava
allo stesso tempo.
- Non era nulla di grave! Era solo per provare... nulla di che... -
- NULLA DI CHE? TI SEI TAGLIATO LE VENE CAZZO! -
- Non farne un dramma papà... -
- MA COSA CAZZO TI PASSA PER LA TESTA EH? RICORDATI CHE HAI UNA DIGNITA' DA DIFENDERE, MA LA STAI MANDANDO A PUTTANE! -
- Voglio solo un pò di riposo. Chiama il regista e digli che per adesso rifiuto la parte che mi aveva dato... -
-
TU NON RIUFIUTI UN BEL NIENTE! - detto questo mi lanciò uno
schiaffo talmente forte da farmi girare il viso dall'altra parte...
- Ahi... ESCI FUORI DALLA MIA STANZA! ESCI FUORI! -
- VUOI RAGIONARE LOGAN? TI TAGLI, RIUFIUTI IL TUO LAVORO, MA CHE CAZZO TI PRENDE? -
-
ESCI FUORI DA QUESTA CAZZO DI STANZA - Sbum, ecco che mi diede un altro
schiaffo. Poi mi afferrò per il polso sbagliato e mi
sbattè al muro.
- NON PARLARMI COSI'! -
- AHII! Mi stai face-ndo malee... - cercai di divincolarmi, ma non servì a nulla. Strinse la presa.
-
Papà mi stai facendo male... - la voce mi diventava più
debole. La testa faceva molto male e la vista mi si stava annebbiando.
Che cosa mi stava succedendo?
-
Pa-pà... non... vedo... - lasciò la presa sul mio polso e
mi afferrò in tempo prima di cadere a terra. Mi appoggiò
al letto e lentamente riuscivo a vederci meglio. La testa scoppiava e
il polso sembrava andare a fuoco. Anche la guancia bruciava ed ero
talmente debole da non riuscire a restare in piedi...
- Scusa.. scusa... va meglio? -
Annuii
debolmente e chiusi gli occhi. Sentii che mi prese delicatamente il
polso e mi cambiò il cerotto, ma non avevo le forze per fare
nulla. Restai con gli occhi chiusi e mi addormentai.
-
Che cosa gli è saltato in mente? Ne parla tutto il mondo! - mi
svegliai ascoltando quella voce... quella voce tanto familiare che mi
aveva catturato il cuore tempo fa... non poteva essere... lei non
poteva essere qui... Mi alzai e la testa prese a girare. Mi aggrappai
all'armadio alla mia destra e avanzai verso la porta. Aprii la porta e
la vidi. Era proprio lì. Mi guardava, guardava il mio polso e
poi mi guardò dritto negli occhi... dentro di me non c'era
più amore, c'era solo rabbia. Chiusi la porta rumorosamente e la
chiusi a chiave. Andai in bagno e feci una cosa stupida. Una cosa che
avevo già fatto, ma che mi faceva stare meglio. Presi quella
maledetta lametta e feci altri due tagli. Poi mi buttai a terra e
quando pensai di avere un pò di forze sciacquai il polso, con le
vecchie e le nuove ferite e poi misi un altro cerotto.
non
sentendo più bussare alla porta l'andai ad aprire e poi mi
sdraiai sul letto e accesi la tv nel canale delle notizie e guardacaso
paralvano di me.
" Sembra
strano, assurdo, impossibile, una bugia, ma in realtà è
tutto vero. So che non ci crederete, ma abbiamo colto Logan Lerman in
flagrante. Era al parco con la sua ragazza e un paparazzo si è
accorto di lui. Durante le domande non si accorge di aver scoperto un
polso e lasciato intravedere un cerotto bianco ricoperto di sangue.
Pochi minuti dopo viene trovato con le mani nel sacco. Molti paparazzi
lo fotografano mentre getta un fazzoletto pieno di sangue e dalla foto
alla mia destra noterete che sono dei tagli. Perchè il nostro
attore si taglia? E' diventato un'autolesionista. Quando si trovava in
ospedale era per questo motivo o faceva uso di droghe? Come
andrà la sua carriera? Avrà lo stesso successo o non
sarà più visto come prima? Le fan sembrano impazzite.
Alcune di loro hanno pianto, altre hanno cercato di capire cosa si
prova a stare male tagliandosi. Se il loro modello lo fa perchè
non farlo anche loro? E Logan Lerman cosa ne pensa? E' giusto che loro
si facciano del male per colpa sua? Io penso che sia solo un'egoista e
che dovrebbe cercare di consolare le sue fan, ma in questo momento
è impegnato a tenere tra le mani una lametta... "
Lancio
il telecomando dall'altra parte della stanza e affondo il viso tra le
mani. Lascio che le lacrime scorrano il viso e non noto una figura alla
mia destra. Mi giro all'improvviso e la vedo. Era Kessie.
- Che cazzo ci fai qui? - sbotto furioso.
- Cosa ti passa per la testa Logan? Perchè lo hai fatto? Perchè hai deluso tutti? -
-
Voi pensate sempre a TUTTI tranne che a me! Ho deluso gli altri? Ma tu
pensi a quanto deluso sia io? Ho sofferto molto per colpa tua e proprio
ora che ti stavo dimenticando vieni qui e mi fai la predica? Sai
perchè l'ho fatto? L'ho fatto perchè tu te ne sei andata
via senza nemmeno chiamarmi. Non hai avuto neanche un briciolo di
coraggio a dirmi che te ne saresti andata. L'ho scoperto come un
coglione, quando tornarndo a casa, vidi la tua camera vuota. Il mondo
mi è crollato addosso! Ti mandavo messaggi, ma non rispondevi.
Non ti sei mai chiesta come cazzo stassi. E ora che tutto il mondo lo
sa vieni qui? Vieni qui a dirmi che ho sbagliato? E tu non hai
sbagliato andandotene? Non hai sbagliato? Certo che no.... la colpa
è solo la mia. Ve la prendete tutti con me anche se soffro! ESCI
DA QUESTA STANZA! ESCI E NON TRNARCI PIU'! -
- Non fare così... io sono qui per restare. Ho capito di aver sbagliato e sono qui per rimediare! -
- Prendi quel piatto e buttalo a terra! -
- Cosa? -
- Prendi quel piatto e rompilo! - lo prende e lo lancia a terra rompendolo in mille pezzi.
- Secondo te adesso tornerà mai come prima? - lei resta confusa e poi capisce il senso di quel gesto.
- Ma io... -
-
Tu niente... Il mio cuore è come quel cazzo di piatto. Non puoi
raccogliere i pezzi e pensare di farlo tornare come prima capisci? Ho
dei cazzo di sentimenti che tu mandi al diavolo ogni giorno. Sei
tornata qui? BENE BUONA PERMANENZA, MA ADESSO ESCI VIA DALLA MIA STANZA
E DALLA MIA VITA! - fece per andarsene, ma un'ondata di vomito mi
travolse in pieno e così andai in bagno per rimettere il tutto.
Sarà stato lo stress. Mi sciacquai la faccia e mi accorsi che il
cerotto era pieno di sangue e così lo tolsi, sciacquai il polso.
Quando mi girai per andarmene mi accorsi che era rimasta davanti alla
porta e che aveva le lacrime agli occhi. La guardai confuso e poi mi
accorsi che stava guardando i miei tagli. Tornai indietro e misi un
cerotto, lasciando che un gridolino uscisse fuori dalle mie labbra. Mio
padre aveva stretto troppo il polso e alcuni vecchi tagli si erano
riaperti. Tornai verso di lei e aprii la porta.
- Esci - dissi con un filo di voce.
- Chi ti ha fatto questo alla guancia? - la sfiorò e io mi scansai sorpreso.
- ESCI! - aumentai il tono, ma non voleva andarsene.
- Chi ti ha lasciato questi segni violacei sul polso? - disse nuovamente.
- SE NON ESCI TU, ESCO IO! - Feci per andarmene ma mi fermò per il polso.
- Ahiii... - lo ritrassi indietro e mi accorsi che aveva stretto il polso sbagliato. Ci vedevo appannato a causa del dolore...
- Scusa... -
- Ti pre-go .... Kessi-e... esci ....- Non feci in tempo a ribattere che la vista divenne nera. E poi il vuoto assoluto...
__________________________________________________________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI.
GRAZIE MILLE A:
- DOLCESOGNOREAL10 <3
- POTTERADELOVEMAHOMIE98 (AMMETTO CHE E' STATO DIFFICILE SCRIVERE IL TUO NOME AHAH)
GRAZIE PER AVER RECENSITO E GRAZIE PER AVER CONTINUATO A LEGGERE LA MIA
STORIA. GRAZIE ANCHE A CHI LEGGE SENZA LASCIARE RECENSIONI E GRAZIA A
CHI METTE TRA I PREFERITI, SEGUITI O RICORDATI.
CONINUATE A RECENSIRE. BACII <3
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Capitolo 14 *** Perchè non riesci a smettere? ***
12- Perchè non riesci a smettere?
12° Capitolo
Perchè non riesci a smettere?
Aprii gli occhi debolmente e notai delle figure accanto a me. Il
volto di mio padre deluso, quello di mia madre arrabbiato, quello di
Kessie preoccupato, quello di Jake inespressivo. Adesso mi odiavo
definitivamente.
- Come stai? - mi chiese Kessie. La vista era meno offuscata e
sembrava che non mi fosse successo nulla. Allora perchè ero
svenuto?
- Bene - risposi.
- Senti Logan, ascoltami bene. Devi smetterla con quei tagli è chiaro? Ti stanno uccidendo... -
Annuii soltanto senza esserne nemmeno sicuro. Ormai per me erano come una droga. Non avrei smesso facilmente.
Uscirono tutti dalla stanza, tutti tranne Kessie.
- Sicuro di stare bene adesso? -
- Si - risposi freddo. Ero ancora arrabbiata con lei.
- So ce l'hai con me, ma è meglio se sotterriamo quest'ascia di guerra. Hai bisogno d'aiuto Logan -
- Pensi che debba andare in qualche centro di riabilitazione? - sbottai innervosito.
- Può essere... -
- Fammi un favore Kessie. Esci da questa stanza okay? -
Con le lacrime agli occhi se ne andò via. Mi alzai e andai
verso il bagno. Mi chiusi la porta alle spalle e stavo per rifarlo. Poi
pensai al volto amereggiato di tutti quanti e così posai la
lametta. Disinfettai i vecchi tagli ed uscii dal bagno.
- Lo hai fatto di nuovo vero? - Kessi piombò in camera e iniziò a fare domande senza lasciarmi spiegare.
- N...- non mi fece parlare che si intromise - Perchè non
riesci a smettere eh? Perchè non ce la fai? E' così
difficile? -
- Kess... -
- So che lo hai fatto e mi hai profondamente delusaa... -
- KESSIE NON HO FATTO UN CAZZO! HO DISINFETTATO QUELLI VECCHI. COME
POSSO ANDARE AVANTI SE NON AVETE NEMMENO UN BRICIOLO DI FIDUCIA IN ME?
- urlai arrabbiato
- Davvero non lo hai fatto? -
Alzai la manica della felpa. Strappai con violenza il cerotto, provoncandomi un enorme dolore e poi glielo mostrai.
- VEDI NUOVI TAGLI? VEDI ALTRO SANGUE? -
- No - rispose facendosi piccola piccola.
- BENE! - uscii dalla stanza e andai in cucina. Presi un bicchiere
d'aranciata e mi sedetti per berlo. Perchè nessuno aveva fiducia
in me? Come potevano darmi coraggio in questo modo?
Salii di nuovo in camera e fui felice di trovarla vuota. Chiusi la
porta alle mie spalle e mi sdraiai sul letto. Iniziai a osservare quei
tagli, alcuni ancora aperti, e iniziai a pensare al male che mi
facevano. Chiusi gli occhi sospirando e non so come mi addormentai.
Quando mi svegliai dovevo andare in bagno perchè mi veniva da
vomitare. Arrivato dentro chiusi la porta a chiave. Credevo di vomitare
e invece non uscì nulla, forse perchè non avevo
mangiato... Sciacquai il polso, che aveva ancora dei tagli freschi e
notai che erano le 7 di sera.
Uscii dalla porta e trovai mio padre che mi guardava.
- Lo hai fatto vero? -
- Fatto cosa? - dissi confuso.
- Ti sei tagliato le vene? -
- Anche tu? NON HO TAGLIATO NIENTE OGGI OKAY? - Innervosito mi buttai nel letto e mi coprii fino alla testa.
Sentii una porta sbattere e così intuii che se n'era andato.
Saltai la cena e mi svegliai direttamente il giorno dopo. Per tutta
la giornata non mangiai altro che non fosse frutta. E per una giornata
intera non mi ero tagliato. Ero fiero di me. Di sera le cose si
complicarono un pò. Andai in bagno per vomitare (ormai avevo
perso il conto di tutte le volte che lo avevo fatto) e quando uscii mi
ritrovai Kessie davanti.
- Adesso che c'è? -
- Ti ho sentito vomitare... tutto okay? -
- Si.. qualcosa mi avrà fatto acidità. Qualcos'altro? -
- Beh... io... ecco... io -
- Lo stai pensando davvero? Pensi davvero che mi sia tagliato?
Quand'è che mi crederete eh? NON HO FATTO NULLA - Avevo gli
occhi lucidi ed ero infastidito che tutti mi domandassero la stessa
cosa ogni volta che uscivo dal bagno. Mi facevano pensare che avrei
dovuto farlo. Io cercavo di controllarmi e loro mi facevano perdere
quel pò di controllo.
- Scusa e che... -
- Non vi fidate di me? Pensate che ogni volta che entro in bagno mi
taglio? Beh non lo faccio da quasi 2 giorni... contenti? - andai verso
il letto e mi sdraiai, non curando il fatto che Kessie mi stesse
osservando.
1 settimana dopo.
Per un'intera settimana non mi ero tagliato. Ogni volta che uscivo dal
bagno la domanda era sempre la stessa: " lo hai fatto? ". Odiavo che
non avessero fiducia in me. Lo odiavo troppo.
Presi il cellulare e decisi di leggere tutti i messaggi che mi erano arrivati durante la settimana:
Da Alex: Perchè lo hai fatto? Io non voglio che il mio ragazzo si tagli chiaro?
Da Alex: Potresti almeno rispondere?
Da Alex: Mi sto innervosendo!
Da Sconosciuto: Perchè non sei morto mentre ti tagliavi?
Da Alex: Sono arrivata a una conclusione....
Da Sconosciuto: Sei ancora vivo?
Da Sconosciuto: Mi offro io di farti una tomba...
Da Alex: Sono stanca di questa situazione. Non fanno altro che farmi
domande su di te e tu non mi rispondi da 1 settimana. Sono stanca. La
mia decisione l'ho presa. Io ti lascio Logan... Ti voglio bene, ma non
credo di amarti. Ti ho tradito... è successo la scorsa
settimana, prima di andare al parco e di incontrare il paparazzo. Mi
dispiace Logan.... scusami <3
Leggendo l'ultimo messaggio sentii il cuore rompersi nuovamente.
Mi aveva tradito? Perchè tutti mi tradivano? E poi quei messaggi
da parte di uno sconosciuto? Beh magari lo avrei accontentato.
Tornai in bagno e mi chiusi a chiave. Afferrai la lametta tra le mani e
cercai di capire cos'era meglio fare. Lasciai che le lacrime
sgorgassero via e poi decisi che volevo soffrire in un altro modo...
Appoggiai la lametta e incisi altri tagli profondi... Buttai la lametta
e sciacquai il polso. Misi un cerotto e uscii dal bagno. Avevo ancora
gli occhi lucidi e rossi. Mi trovai davanti una Kessie furiosa.
- Perchè lo hai fatto di nuovo? -
- Eh? -
Mi afferrò bruscamente il braccio. - Ahii -
- Adesso fa male eh? E quando ti tagli non senti dolore? -
- Si -
- E allora perchè lo fai? -
- Per allievare sofferenze -
- Di che genere? -
- Tutti. A partire dai problemi d'amore... -
- E che problema avresti sentiamo? -
La guardai male. - Sei seria? Leggi i miei messaggi e poi fammi un
fischio. - Le lanciai il telefono e mentre mi sdraiavo la vedevo con le
lacrime agli occhi.
Ora capiva tutto eh?
__________________________________________________________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI
VORREI RINGRAZIARE TUTTI QUELLI CHE SEGUONO QUESTA STORIA. I RINGRAZIAMENTI SPECIALI VANNO A CHI RECENSISCE:
-DOLCESOGNOREAL10
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3
GRAZIE A TUTTI. CONTINUATE A RECENSIRE. GRAZIEEE E A PRESTOO <3
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Capitolo 15 *** Sono morto... ***
13- Sono morto...
13° Capitolo
Sono morto..
- Scusa... io non sapevo che Alex ti ha tradito... -
- L'ho appena saputo anche io - risposi amareggiato.
- Però non dovresti tagliarti... -
- Kessie per favore non voglio parlare di questo. E' una scelta mia. Mi sta bene farlo... -
- Ti sta bene? Come potrebbe starti bene tagliarti? Guarda! Hai di
nuovo il cerotto fatto di sangue. Perchè lo ha rifatto se avevi
appena smesso? -
- Per il semplice fatto che non avevate completamente fiducia in me.
Pensavate sempre che mi tagliassi, come se mi stesse istigando a farlo!
- sbottai furioso
- Nessuno voleva istigarti a farlo. Avevamo solo paura che lo facessi
di nuovo, e infatti noto che non ci hai pensato nemmeno due volte! -
- Kessie non ho voglia di litigare quindi ti sarei grato se potessi
uscire e lasciarmi dormire! Ho sonno e sono stanco di sentirmi urlare
in faccia da tutti -
- Odio quando fai cosi! - se ne andò via sbattendo la porta. Se
qualcun altro mi odiava poteva aggiungersi alla lunga lista...
Presi il telefono perchè mi era appena arrivato un messaggio:
Da Alex: Scusa se ti sto facendo soffrire...
Ad Alex: No Alex, non pensarci nemmeno! Non mi stai facendo soffrire...
Da Alex: Sicuro?
Ma era seria? Era ovvio che stavo soffrendo... Decisi di non rispondere a quella stupida domanda e mi addormentai nuovamente.
- Logan la cena è pronta! - sussurrò mio padre.
- Non ho fame papà -
- Devi mangiare qualcosa! Ti ricordo che sei stato male - sto ancora male papà.
- E va bene... Fra un pò scendo... - mi girai dall'altra parte e
non appena se ne andò andai in bagno a mettermi qualcosa che non
fosse il pigiama. Tolsi il cerotto e sciacquai i tagli. Alcuni erano
ancora aperti e bruciavano troppo. Misi un cerotto pulito
(chissà quanti ne avevo consumati) e poi scesi in cucina. Erano
tutti seduti a tavola e stavano aspettando me. Avevo i loro sguardi sul
mio polso. Salii di sopra, indossai una maglietta a maniche lunghe e
poi scesi di nuovo, fregandomene dei loro sguardi.
- Lo hai fatto di nuovo eh? - domandò mio padre con un tono di
voce piuttosto irritato. Io non risposi per evitare di prendere quel
discorso.
- RISPONDIMI LOGAN! - sbattè la ciotola di plastica sul tavolo e mi fece saltare in aria per lo spavento.
- Si... - risposi deluso di me stesso.
- Perchè? - aggiunse mia madre.
- Non capireste... -
- Potremmo capire! -
- Lasciate stare! Mi è anche passata la fame... - feci per alzarmi, ma mi sentii tirato per il polso sbagliato.
- Ahi! - non riuscivo a togliere la presa e così ruotai gli
occhi al cielo per evitare che delle lacrime mi scendessero sul viso.
- Papà puoi lasciarmi il polso? Fa... - stavo per dire che mi
faceva male, ma poi mi avrebbero detto che dato che faceva male non
avrei dovuto farlo e bla bla bla. Così evitai di dirlo.
- Fa male eh? Così fa anche male? - sentii la sua presa aumentare e così anche il dolore.
- Lasciami per favore... -
- Tesoro gli fai male davvero, lascialo - disse mia madre, ma lui aumentò la presa.
- Papà... - non volevo ammettere che faceva male, ma un'ondata
di vomito mi arrivò dritta in gola e così fui costretto.
- Okay okay fa male e adesso lasciami! - Girai il polso in senso
antiorario per mollare la persa e ignorando il dolore che mi ero
causato da solo, andai in bagno a vomitare. Che vita di merda... Mi
sollevai da terra e sciacquai il viso. Poi afferrai nuovamente
quell'arma micidiale e tracciai altre linee spezzate dal sangue. In
quel poco tratto di polso c'erano circa 15 tagni. Non troppo profondi,
ma troppo dolorosi. Misi il solito cerotto bianco e uscendo dalla
stanza trovai mio padre ad aspettarmi.
- Sei una delusione Logan... una vera e propria delusione - a quelle
parole sentii il suolo mancarmi da terra. Ora capivo il vero motivo per
cui mi tagliavo: per tutti ero solo una delusione.
- Scusa... - riuscii a dire.
- Mi chiedi scusa? Non mi servono le tue stupide scuse... - abbassai lo sguardo per non inconrare il suo.
- Guardami negli occhi quando ti parlo! - aggiunge piuttosto arrabbiato. Non riuscivo a guardarlo negli occhi.
- GUARDAMI! - mi afferrò il solito polso e mi obbligò a guardarlo!
- Perchè mi afferri sempre il polso che mi fa male? -
- Per farti capire che il dolore non è una soluzione. Ti fa male se stringo di più? -
- Ahii... certo che fa male... -
- E ora? - strinse ancora più forte.
- Ahi... si, si fa male.. -
- Secondo te sto risolvendo qualcosa? -
- No -
- Bene... ora capisci che il dolore non risolve nulla? -
- Per me quel tipo di dolore risolve qualcosa. E adesso lascia la presa perchè il polso mi sta diventando nero! -
- Non lo lascerò fin quando non ammetterai che il dolore non ti fa bene! -
- Non lo ammetterò mai perchè a me FA bene! Lascia la presa papà... -
- No! - strinse fino al massimo delle sue forze e sentii che i tagli si
erano aperti. Forse si erano aperti tutti perchè il sangue
usciva fuori dal cerotto...
Urlai per il forte dolore e sentii qualcuno salire di corsa le scale.
In pochi secondi erano tutti accanto a me a vedere quell'orribile scena.
- Larry cosa fai lasciarlo! Gli stai facendo malissimo... è pallidoo... Larry fermati! - disse sua moglie.
- No finchè non ammette che non serve a nulla tagliarsi - rispose lui stringendo sempre il polso.
- M-mi stai f-fac-cendo male... - cercai di
divincolarmi e le parole mi si bloccavano in gola per il forte dolore.
Perchè non ammettevo quello che voleva sentire? Per il semplice
fatto che non era vero. Io mi sentivo meglio facendo quello... anche se
i tagli bruciavano. Pensai a tutto il dolore che le persone mi avevano
causato. Pensai ai giornalisti che parlavano male di me. Pensai a
quello sconosciuto che mi voleva morto. Pensai ad Alex che mi aveva
tradita. Mi aveva tradita perchè non voleva me come suo ragazzo.
NON VOLEVA UN'AUTLESIONISTA. Kessie diceva che avevo bisogno di andare
in un centro di riabilitazione, ma io potevo farcela se solo loro
avrebbero avuto più fiducia in me. Lasciai che alcune lacrime
scorressero il mio viso. Perchè tutti amavano vedermi soffrire?
Come poteva tuo padre farti male? Come potevi sopportare tutto quel
dolore? Era questo il motivo per cui io mi tagliavo. Ero una delusione
per tutti. Molti mi odiavano. Altri mi volevano vedere morto, altri mi
tradivano. Ero un essere umano. Avevo dei sentimenti e dovevano capire
che non era facile superare i problemi da solo. La stessa ragazza che
credevo di amare mi odiava e mi aveva abbandonato. Perchè dovevo
continuare a vivere? Mio padre mi spinse con le spalle al muro,
ignorando le mie lacrime, ignorando i miei singhiozzi, ignorando il
sangue che scorreva dal mio polso fino a tutto il braccio, dato che
avevo tolto la maglietta. Alcune gocce di sangue finirono anche sulla
sua mano, ma lui teneva lo stesso il mio polso.
- Tesoro basta. Tesoro guarda il sangue. Gli stai aprendo le ferite
adesso basta! - sua moglie cercava di allontanarlo da me, ma senza
risultato. Aprii gli occhi e vidi che Kessie stava piangendo. Jake era
immobile, paralizzato. Mio padre furioso e sua moglie terrorizzata.
- P-papà... - non riuscivo a completare nemmeno le frasi. Mi odiavo...
All'improvviso sentii lasciare la presa sul mio polso e cedetti a terra
perchè non avevo più forza. Kessie voleva venirmi
incontro, ma mio padre allontanò tutti e mi guardò con
odio. Sapevo cosa fare. Sapevo qual'era l'unica soluzione. E stavolta
non avrei fatto un semplice taglio. Stavolta avrei tagliato tutto. Mi
alzai trascinandomi e andai in bagno chiudendomi a chiave. Sentii tutta
la mia famiglia sbattere pugni contro la porta. Io tolsi il cerotto.
Afferrai la lametta e feci un taglio talmente profondo da perdere ogni
sensibilità. Caddi al suolo e l'unica cosa che sentii furono le
urla di Kessie. Se morivo nessuno si sarebbe più preoccupato di
me. Speravo di morire. Il mio scopo era quello. Quel taglio era stato
fatto con quell'intezione. Gli occhi erano aperti a una piccola fessura
e vedevo il sangue che formava una grande chiazza. Poi sentii la porta
spalancarsi e qualcuno prendermi in braccio. E poi? Poi niente
più. Ero morto...
__________________________________________________________________________________________________________________________________
OKAY, QUESTO CAPITOLO E' STATO COMPLICATO DA SCRIVERE. PER TUTTO IL
TEMPO HO ASCOLTATO LA CANZONE DI DEMI LOVATO " WARRIOR" E MI HA
ACCOMPAGNATA CON I SENTIMENTI. AMMETTO DI AVER PIANTO MENTRE LO
SCRIVEVO. AMMETTO DI ESSERMI IMMEDESIMATA IN LOGAN E NON E' STATA PER
NIENTE UNA BELLA COSA. NON SO QUANTO SI SOFFRE, MA CREDO PROPRIO
CHE IL DOLORE FOSSE TROPPO PER TENTARE DI UCCIDERSI. LE ULTIME DUE
PAROLE " ERO MORTO" SONO STATE QUELLE CHE MI HANNO FATTO PIANGERE DI
PIU'. SPERO DI AVER SUSCITATO ALTRETTANTE EMOZIONI IN VOI.
SPERO CHE RECENSIRETE PERCHE' CI HO MESSO TUTTO IL CUORE...
NEL FRATTEMPO VORREI RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO:
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3
- DOLCESOGNOREAL10 <3
GRAZIE DI CUORE. ASPETTO ALCUNE VOSTRE RECENSIONI PER CONTINUARE A
SCRIVERE. PER FAVORE RECENSITE ALMENO QUESTO CAPITOLO... CI TENGO MOLTO
<3 GRAZIE E A PRESTO CON IL PROSSIMO CAPITOLO <3
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Capitolo 16 *** Avrei preferito morire ***
14- Avrei preferito morire
14° Capitolo
Avrei preferito morire.
Aprii lentamente gli occhi. Ci vedevo appannato e non capivo dove mi
trovavo. In paradiso forse? Pareti bianche, lenzuola bianche, mobili
bianchi, tende bianche... Si ero proprio in paradiso.
Sentii alcune voci provenire da fuori la porta e allora mi accorsi che
non ero solo e non ero in paradiso. Avvertii un bruciore enorme
provenire dal polso. Notai che era fasciato... cosa era successo?
La porta si aprii ed entrarono mio padre, sua moglia, sua figlia e e suo figlio...
- Logan... come ti senti? - mi chiese il dottore.
- B-bene... Cosa è successo! -
- Ti sei tagliato le vene cazzo e stavi per morire dissanguato! -
urlò mio padre venendomi incontro e afferrandomi il polso
fasciato.
- Ahi.. il polso papà! - sembrò non mollare la presa e il dolore aumentava.
- Guarda cosa diamine ti sei fatto! Ci hai fatto preoccupare a morte! - ulrò ancora.
- Signor Lerman così potrebbe staccare i punti.. - disse il
dottre facendo lasciale la presa a mio padre e togliendo velocemente la
benda. Solo in quel momento mi accorsi che una linea rossa era tenuta
unita da un filo nero. In alcuni punti il filo si era sfilato,
lasciando che il sangue uscisse fuori.
- Logar stringi i denti devo dare due punti in più -
Lo guardai spanventato e cercai di trattenere alcune urla quando l'ago
entrava e usciva dalla pelle. Avevo gli occhi stracolmi di lacrime. Mio
padre mi guardò mortificato e il resto della famiglia era ancora
shokkato, come me del resto.
Non appena il dottore finì con quella tortura e mi bendò
nuovamente il polso, mi fece prendere una pillola. Gli sentii dire che
era un anti-depressivo. Mi avevano preso per depresso? Beh in effetti
avevo cercato di togliermi la vita, ma era meglio morire che vedere
quegli sguardi su di me...
- Mi dispiace Logan... non volevo farti male.. -
- Scusami papà... non avrei dovuto farlo, ma non avevate fiducia
in me... non credevo più in me stesso e pensavo che facendo
questo non vi avrei dato più problemi.. - alcune lacrime
scivolarono per il mio viso e raggiunsero le labbra.
Mio padre venne verso di me e mi abbracciò. Il resto della mia famiglia fece lo stesse. Era un unico grande abbraccio.
- Scusaci tu... avevamo solo paura di perderderti... prometti di non
farlo più? - disse mio padre. Aveva gli occhi lucidi.
- Lo prometto.. - Un altro grande abbraccio. Adesso mi sentivo al
sicuro. Ero al sicuro dalla sofferenza. Non m'importava del mio amore
per Kessie, avevo quasi perso la vita e non era poi così
impossibile dimenticare una sofferenza del genere. Mio padre, per
quanto a volte potesse esagerare, quella volta mi stava abbracciando
per darmi conforto. Erano tutti lì per me. Non ero solo. E
questa volta sarei uscito da quel giro, mi sarei fatto forza e non
avrei lasciato che situazioni del genere potessero rovinarmi la vita.
Dolori come questi si potevano benissimo superare. Non fatelo... non
tagliatevi... non tagliate la vostra pelle pensando di risolvere
qualcosa. L'ho provato sulla mia. Ho sofferto e ho pensato che potesse
portarmi a una soluzione, ma vedete qual'è stata? Ero sul punto
di morire... quando pensate di non essere importanti lì vi
sbagliate... la morte non è una soluzione alle sofferenze. Se vi
togliete la vita, le persone che vi stanno attorno moriranno con voi.
Non fatelo... non fate il mio stesso errore... reagite... fatevi
forza... fatevi aiutare... siate forti e sconfiggete il dolore con
altre soluzioni. Non arrendetevi al primo ostacolo pensando che fare un
taglio al polso possa risolvere i problemi... per quanto il dolore
fisico possa coprire quello sentimentale è tutto uno sbaglio...
Alla fine soffrirete sempre e pure il doppio. Non fatelo....
- Posso tornare a casa? - chiesi ancora con le lacrime agli occhi.
- Non ancora.. il dottore ti vuole tenere qui per un pò di giorni... - rispose mio padre.
- Pensano che possa rifarlo? -
- Si... -
- Okay.. -
- Io so che non lo farai più, ma vogliono essere sicuri.. -
- Lo so tranquillo... è tutto apposto - feci un debole sorriso.
Non mi piaceva soffrire e restare lì, ma lo avrei fatto per la
mia famiglia.
- Adesso ti lasciamo riposare... mi raccomando se hai bisogno di qualcosa chiama -
- Certo... -
Prima che tutti potessero uscire chiamai Kessie. Non era giusto farla soffrire...
- Ascolta Kessie, Sono stato uno stupido... lo so... solo ora che ero
sul punto di morire ho capito che la colpa non era tua. Hai ragione...
non è giusto rovinare la nostra famiglia con qualcosa che
proviamo. Possibilmente ci lasceremo e non voglio che poi le cose si
mettano male. Restiamo amici... parliamo e comportiamoci da amici... Mi
perdoni? - dissi tutto d'un fiato per non avere ripensamenti.
Mi abbracciò forte e poi mi disse - Si.. ti perdono, ti
perdono... scusa per quello che ti ho fatto... scusa per tutto... ti
voglio bene Logan... -
- Anche io... Amici? -
- Si - ricambiai l'abbraccio e iniziammo a parlare del più e del meno.
- Stai con Justin? - chisi indifferente.
- Si... ma se non vuoi parlarne possiamo cambiare argomento -
- No tranquilla... siamo amici... -
- Lo so... ma non voglio parlarne per adesso... -
- D'accordo - ammetto che era meglio non parlarne.
- Va beh adesso ti lascio riposare.. Rimettiti il prima possibile okay? -
- Certo -
1 settimana dopo...
Restai per una settimana in quell'ospedale. Ogni giorni mi curavano
la ferita e ogni giorno mi venivano a trovare tutti i miei amici. Con
Kessie le cose andavano a gonfie vele. Ero felice di essergli
amico.
Finalmente mi avrebbero fatto uscire tra pochi minuti. Non volevo
stare più dentro quell'ospedale e sentirmi un depresso
suicida.
Presi il borsone e aspettai mio padre per poi uscire dall'ospedale. Notai una grande confusione e mille paparazzi... perfetto!
- Papà come faccio ad avitare quella folla? -
- Non puoi... se ti fanno domande non rispondere... nascondi il polso
il più possibile, così potremmo inventare che hai avuto
un calo di pressione e che non ti tagliavi... -
- Okay.. - abbassai la manica della felpa e misi la mano dentro la
tasca, cercando di non farmi fale. Non so come ma riuscimmo ad arrivare
in macchina sani e salvi. Riuscii a sentire molte domande come: " Sei un'autolesionista? Hai rischiato la vita? Perchè ti tagli? Per la rottura con Alex? "
era dura non poter rispondere a quelle domande. Era difficile mentire e
fare finta di nulla... forse non avrei mentito per molto. Non volevo
fare soffrire le mie fan. Avrebbero dovuto accettarmi per com'ero..
Avevo intenzione di programmare un'intervista.
Arrivato a casa trovai tutta la mia famiglia ad aspettarmi. Mi avevano
fatto una piccola festa di Bentornato. Fui felice di passare del tempo
con loro.
- Vado un attimo in camera mia - annunciai. Dovevo chiamare il mio agente per programmare l'intervista.
Salii le scale ed ebbi un attimo di confusione... la mia stanza
era quella di destra o di sinistra?... non potevo averlo dimenticato...
Entrai in quella di destra e vidi un ragazzo e una ragazza su un letto,
intendi a baciarsi... Sobbalzarono quando la porta si aprii e notai che
erano Kessie e Justin.. che figura di merda...
- Scusate... - abbassai lo sguardo ed uscii dalla stanza. Avertii una
stretta allo stomaco... non dovevo più essere geloso. Eravamo
amici adesso... solo amici... Andai in camera mia e presi il telefono.
Chiamai il mio agente e nel pomeriggio avevo un'intervista. Bene...
- Logan posso? -
- Si Kessie, entra. Scusa per prima, ma non ricordavo dove fosse la mia stanza... -
- Tranquillo, capita.. con chi parlavi al telefono? -
- Con il mio agente. Farò un' intervista questo pomeriggio e
voglio dire tutta la verità... devono accettarmi per come
sono... Non voglio mentire ai miei fan.. -
- Sicuro? -
- Si... loro sono la mia seconda famiglia e devono sapere tutto di me -
- Va bene... se vuoi compagnia io ci sono... -
- Mi accompagnaresti? -
- Certo -
- Bene, allora inizia a prepararti che dopo pranzo partiamo -
- Perfetto... a dopo -
Certo che come amica ci sapeva fare... AMICI... non suonava male... Ero
un pò agitato per il discorso e per quello che avrei detto... ma
in fondo le bugie hanno le gambe corte e avrei preferito che si
scoprisse da me e non dagli altri... Avrei fatto vedere i tagli? Non lo
so... Avrei detto tutto subito? Non lo so.. Ci avrei girato attorno?
Non lo sapevo... ma avrei detto tutto.
__________________________________________________________________________________________________________________________________
SPAZIO AUTRICE E RINGRAZIAMENTI.
MI SCUSO PER AVER AGGIORNATO DOPO TANTI GIORNI, MA PURTROPPO LA MIA
CONNESSIONE E' ANDATA AHAHA CERCHERO' DI AGGIORNARE IL PRIMA POSSIBILE.
VORREI RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO E COLORE CHE HANNO LETTO, MESSO TRA I PREFERITI O SEGUITI O RICORDATI:
- PERCYBETH_2000 <3
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3
- DOLCESOGNOREAL10 <3
SPERO CHE RECENSIRETE E CHE VI PIACCIA. A PRESTOOO <3
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Capitolo 17 *** Intervista ***
15- Intervista
15° Capitolo
Intervista.
- Siamo qui con il giovane attore
Logan Lerman. Mi ha chiesto se poteva rilasciare un'intervista... beh
come potrei dire di no? Allora Logan... cosa vuoi dirci? - Ero
letteralmente nervoso. Come l'avrebbero presa?
- Inizio ringraziandoti per aver accettato e poi volevo iniziare
parlando con le mie fan. Volevo scusarmi per le voci che circolano
ultimamente. Sono pronto a raccontarvi tutta la verità. Non
posso mentire a voi. -
- Bene ti ascoltiamo - rispose la presentatrice. Presi un respiro profondo e iniziai il discorso che avevo preparato.
- Questo periodo della mia vita è molto confusionario. Sono
successe tante cose, alcune belle altre brutte, ma non mi sono mai
drogato. Non ho voluto farlo. Però ammetto di aver fatto
un'altra cosa. Ho... Beh io stavo soffrendo... c'erano molte voci
ingiuste su di me e questo mi ha reso debole e vulnerabile... Mi sono
trasformato in un'autolesionista. So che molti di voi potrebbero
pensare che non ha senso farlo, che non porta a niente e che è
sofferenza sopra sofferenza, ma ho finalmente capito il perchè
molte persone lo fanno. Il dolore della lama annulla qualsiasi altro
dolore emotivo. Per un attimo non pensi proprio a quello che c'è
intorno in te, pensi solo a strisciare quell'oggetto sulla pelle. Ma
adesso sono pentito. Sono stato male. Ho capito che è vero che
alla fine non porta a nulla. In fondo soffrivo lo stesso. Soffrivo il
doppio. Ma quando nella vita sei da solo ad affrontare molti problemi,
posso dirvi che non è facile superarli nel miglior dei modi... -
Avevo gli occhi un pò lucidi. Avevo ferito le mie fan. Le avevo
deluse.
- Io... Beh noi pensavamo che fossero solo voci Logan, ma è un
bellissimo gesto quello che hai fatto. Hai detto la verità alle
tue fan e questo significa che li consideri parte della famiglia. E'
meraviglioso -
- Loro sono la mia famiglia. Se sono quello che sono è solo grazie a loro -
- E' un gesto dolcissimo... bene che ne dici di vedere cosa ne pensano? -
- Certo - okay adesso iniziavo davvero a preoccuparmi... e se mi avessero odiato?
- Tu in fondo a destra! Che domanda vuoi fare a Logan? -
- O MIO DIOOO! INITANTO TI AMO DA MORIREEEEEEEEE.... E poi volevo
dirti: Per quale motivo lo hai fatto? - quella ragazza aveva urlato
talmente tanto che stavo per tapparmi le orecchie.
- Beh... per le voci in giro e a causa di alcuni problemi personali... mi dispiace, ma non posso dirteli -
- Non m'importa. Sappi solo che ti accetto così come sei! Per me
non è importante ciò che hai fatto! Potrebbe capitare a
chiunque. -
- Grazie -
- Okay, passiamo alla prossima domanda... Tu in prima fila - indicò una ragazzina piuttosto in imbarazzo.
- B-beh... c-ciao i-io s-sono M-monica.... A-adesso non lo rifarai più vero? -
- No.. L'ho promesso ai miei familiari e adesso lo prometto a voi - sorrisi compiaciuto.
- E cosa ne pensano loro? Cioè cosa hanno pensato? -
- Erano abbastanza sorpresi... erano spaventati per il mio gesto e
quindi non hanno avuto pensieri tranquilli... ma ora si fidano di me e
io l'ho promesso... ho promesso che non l'avrei rifatto! -
- Direi che sei perfetto... giusto ragazze? - un urlo si alzò da
tutte le ragazzine sedute. Non era andata affatto male...
- Indossi la benda per questo motivo? - mi richiese la presentatrice.
- Si... insomma è anche per evitare che succeda qualcosa... -
speravo che capisse e per mia fortuna annuì comprensiva.
- Che ne dite ragazze, possiamo salutare Logan? Ci ha già
dedicato molto tempo e adesso deve tornare ai suoi impegni... anzi,
piccola domanda... continuerai a recitare vero? -
- Non smetterò facilmente - sorrisi e anche lei ricambiò.
Poi me ne andai salutando tutti e i miei fan ricambiarono con un urlo
piuttosto confontante. Tornai a casa e notai che tutti i miei familiari
erano felici ad accogliermi a braccia aperte... tutti tranne uno. Mio
padre mi guardava furioso, e ora che avevo fatto?
__________________________________________________________________________________________________________________________________
MI SCUSO INFINITE VOLTE PER NON AVER AGGIORNATO PRIMA, MA OLTRE IL
PROBLEMA DELL'INTERNET (CHE ORA NON E' PIU' UN PROBLEMA) DEVO CERCARE
DI AGGIORNARE 6 STORIE CONTEMPORANEAMENTE, QUINDI NON UCCIDETEMI AHAH
MI FA DAVVERO PIACERE CHE VI PIACCIA LA MIA STORIA, PERTANTO VOGLIO RINGRAZIARE I 250 LETTORI E TUTTI COLORO CHE HANNO MESSO TRA I SEGUITI E I PREFERITI.
POI VORREI RINGRAZIARE CHI HA RECENSITO
- POTTERADELOVEMAHOMIE98 <3
- PERCYBETH_2000 <3
- DOLCESOGNOREAL10 <3
PER
FINIRE SALUTO TUTTI E SPERO DI RICEVERE VOSTRE RECENSIONI O ALTRO <3
FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE, ANCHE SE QUESTO CAPITOLO NON E' MOLTO
LUNGO... MIGLIORERO'. BACIII <3
|
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Capitolo 18 *** Tentazioni ***
16° Capitolo
16° Capitolo
Tentazioni
(Vi Consiglio di leggere tutto ascoltando Thousand Years di Christina
Perri, in caso fatela partire più volte per completare il
capitlo ahaha buona lettura)
- Cosa ti è saltato in mente? - urlò mio padre.
- Volevo solo dire la verità. Non è successo nulla -
- Per adesso non è successo nulla, ma sai la gente come ne
parlerà? Non tutti la pensano allo stesso modo Logan e non tutti
sono comprensibili! VUOI SMETTERLA DI AGIRE SENZA PRIMA PENSARE ALLE
CONSEGUENZE? Tu credi che sia tutto così semplice? Che nessuno
ti dirà niente e che per gli altri non sarà un errore, ma
gli farai pena? Bhe non è così... alla gente non
interessa nulla della tua storia, loro vogliono solo una notizia per
usarla contro di te! PER CHIAMARTI DROGATO, AUTOLESIONISTA O TANTI
ALTRI NOMI! Smettila di fare la cosa giusta, ma che allo stesso tempo
è la cosa sbagliata! Cerca di capirlo! - mi ulrò tutto in
faccia, come se io non fossi fatto di sentimenti ma di vetro. Io non
volevo dire la verità alla gente per essere visto come un'
autolesionista, io volevo dire la verità per non mentire. Ma
forse mio padre aveva ragione, aveva fatto bene a dirmi la
verità in faccia. Restai per qualche secondo fermo, impassibile,
ma non appena collegai che tutti mi stavano guardando e che tutta la
mia famiglia era lì e non fiatava nemmeno un pò per me,
per proteggermi, per difendermi, allora lasciai scivolare la faccenda e
mi diressi verso le scale, ma mio padre si avvicinò a me e mi
bloccò.
- Aspetta Logano io.... - lo interruppi.
- No... hai ragione tu... è solo colpa mia... sempre colpa
mia... - sussurrai talmente piano che mi sembrava impossibile da
sentire, ma lo avevano sentito in molti. Mi girai e continuai a salire
le scale tornando nella mia stanza.
Di nuovo. Di nuovo quella sensazione di vuoto, di dolore, di
solitudine, di sofferenza. Ero io quello sbagliato? Di certo non poteva
esserlo il mondo. La colpa era solo mia. Ero io che sbagliavo sempre,
che non davo retta a nessuno e che agivo per impulso.
Ne avevo bisogno. Avevo bisogno di rifarlo. Era sbagliato lo so. Non
avrei dovuto farlo. Non dovevo, ero ancora in tempo, ma qualcosa mi
spinse ad arrivare in bagno e chiudermi dentro. Perchè?
Perchè non reagivo se sapevo che era solo uno sbaglio?
Perchè non aprivo la porta e tornavo sul mio letto piuttosto che
stare fermo e osservare una lametta tra le dita, pronta per essere
passata su un polso e per lasciare che altro sangue ne uscisse fuori?
Perchè la mia vita non era semplice e priva di complicazioni che
mi tentavano sempre? Io lo avevo promesso... avrei deluso tutti quanti.
Avrei deluso la mia famiglia, le mie fan, mio padre... forse era lui la
causa per cui appoggiai la lametta al polso, ma c'era qualcosa che mi
bloccava dal farla scorrere. Sentivo le vene pulsare. Non volevo stare
di nuovo male e non volevo soffrire. Non di nuovo. Non per lo stesso
motivo. Dovevo farmi forza. Dovevo essere più forte di quanto
credessi. Inspirai una boccata d'aria e mi fermai. Fermai il corso
della mia vita. Perchè mi trovavo a rifarlo? Ne valeva la pena?
Tutto questo mi portava a qualcosa? Durante il periodo in cui ero
rimasto in ospedale uno psicologo mi aveva detto che quando si pensa
che tutto ha una fine ci sbagliamo, perchè ogni fine è un
nuovo inizio. Io avrei dovuto ricominciare a vivere. Un'altra vita.
Un'altra vita senza tutti quei dolori per una ragazza. Ma adesso non
era lei il motivo per cui tenevo ancora una lametta tra le dita e non
avevo la forza di buttarla. Lei era un motivo buono per andare avanti,
ma le parole di mio padre erano lame inflitte nella pelle. Per lui ero
solo un ragazzo autolesionista che non riusciva a controllarsi. Ma io
non ero questo. Io non ero debole. Io ero forte e lo avrei dimostrato.
Mi stavano solo tentando e io dovevo essere bravo a rifiutare. Chiusi
gli occhi e allontanai la lametta dal polso. La buttai. Ebbi la forza
di buttarle tutte. Non ne avrei tenuto più. Io ero un'altra
persona. Nessuna lama mi avrebbe più inflitto. Nessun ostacolo
mi avrebbe più buttato giù. Ne avevo superate molte.
Moltissime. Ma la mia vita era ancora troppo lunga per cedere
così presto. Uscii da bagno e andai vedere un pò le
cose come andavano nei social network. Tutto era traqnuillo. Su Ask
c'erano motle domande per me. Decisi di leggerle.
"Non meriti di vivere. Sei solo unoo sfigato autolesionista" Un colpo al cuore. Questa persona mi aveva appena pugnalato.
" Credi che con queste quattro
paroline che hai detto le cose cambieranno? Io ero una tua fan, ma
adesso ti odio... sei debole! " Un altro colpo al cuore. Un'altra pugnalata.
" Mi fai schifo... adesso non puoi nemmeno considerarti un uomo forte... gay" L'ultima
pugnalata prima di chiudere il computer e buttarmi sul letto. Mio padre
aveva ragione... alla gente non interessava nulla di me... nulla...
vogliono solo una figura perfetta da cui prendere ispirazione. Vogliono
solo un idolo... ma nessuno è perfetto. Nessuno... nemmeno io lo
ero, e chi davvero mi voleva bene doveva accettarmi così come
ero. Io sono Logan Lerman, il ragazzo che a un tratto della sua vita ha
pensato di rinunciare, ma che adesso si trova a lottare, più
forte e più determinato di prima. Il vecchio Logan è
morto con quei tagli....
Mi addormentai pensando a quelle brutte parole. Dovevo essere più forte... più forte...
- Ehi Logan svegliati! - fui scosso dalle spalle e insonnacchiato mi
girai per vedere chi mi aveva chiamato. Era mio padre... la persone che
mi aveva sputato la verità in faccia.
- Ho letto tutto... mi dispiace... scusa per le cose che ti ho detto.
Io volevo solo aprirti gli occhi alla realtà. Non arrenderti...
io sarò orgoglioso di te... lo sono adesso e lo sarò
sempre... - mi abbracciò e non potei non ricambiare
quell'abbraccio da padre a figlio. Quell'abbraccio che mi aveva dato la
forza per continuare a lottare. Sapevo cosa dovevo fare. Non appena se
ne andò andai al computer e iniziai a scrivere un Tweet.
" E' inutile che mi presenti, sapete
tutti chi sono e cosa ho fatto. Lo so bene anche io. Non mi pento di
nulla. Grazie a quello che ho fatto sono diventato più forte e
più sicuro di me stesso. La mia famiglia mi vuole lo stesso bene
e mi distrugge sapere che molti di voi hanno smesso di essere miei fan
solo per quello che ho fatto. Io credo che una persona debba essere
importante per voi indipendentemente da quello che fa. Lo so... posso
avervi deluso... ho deluso molte persone, ma ho preferito dirvi la
verità piuttosto che mentirvi. Avrei potuto dire che non erano
tagli, ma cosa avrei risolto? Nulla, avrei solo perso la vostra fiducia
e così ho preferito dirvi tutta la verità. Adesso sono
qui perchè molti di voi mi hanno detto cose che preferirei non
ricordare. Non posso credere che al mondo possa esistere tanta
cattiveria. Se una persona non vi piace per quello che fa, per il modo
di recitare o di cantare allora non guardatela e basta, ma
perchè anche insultarla? Vi fa essere più grandi?
Più intelligenti? No... dall'odio si ricava solo odio... non
sprecate la vostra vita a pensare a delle cattiverie da dire... non
fatelo perchè è come se la buttaste via. Io non sono
nessuno per obbligarvi... ma sono qualcuno per potervi dire che quello
che fate è sbagliato. Io amo e continuerò ad amare i miei
fan. Adesso non sono più debole. Sono forte... sono un nuovo
Logan... un Logan più determinato... "
Chiusi il PC orgoglioso di quello che avevo scritto e coraggioso
per lottare per una vita migliore. Nessuno mi avrebbe più
ostacolato.
__________________________________________________________________________________________________________________________________
ECCOMI QUIIIIIII <3 OKAY SONO IN RITARDO E HO PERSO UN BEL PO' DI TEMPO, MA HO CERCATO DI FARE
UN CAPITOLO CHE VI REGALASSE TANTE EMOZIONI E SPERO PROPRIO DI ESSERCI
RIUSCITA. MI SCUSO ANCORA PER IL RITARDO, MA ADESSO SONO QUI NO? BHE VORREI, COME SEMPRE,
RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO MESSO LA STORIA TRA LE PREFERITE: GRAZIE BELLEZZE *-*
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3
- DOLCESOGNOREAL10 <3
TRA LE SEGUITE:
- HONOKA98 <3
- ICANTBEPERFECT <3
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3 (GRAZIE ANCORA *-* )
- SEREJERRY96 <3
TRA LE RICORDATE:
- ANNARITA31 <3
- DOLCESOGNOREAL10 (THANK YOU) <3
VORREI RINGRAZIARE SOPRATTUTTO CHI HA RECENSITO: 18 recensioni? Sono al settimo cieloooooo *-*
- MARTINA SAPIENTONA <3 grazie
mille, mi hai riempito di complimenti e non so proprio in quanti modi
ringraziarti ahah mi hai fatto
urlare per la felicità *-*
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3 ti sembrerà assurdo ma ho imparato
bene il tuo nome hahah ti ringrazio perchè continui a seguire la
mia storia
e a recensire sempre <3 davvero grazie mille *-*
- DOLCESOGNOREAL10 <3 Sei stata la prima a recensire e a vivere con me questa storia, grazie splendore *-*
- PERCYBETH_2000 <3 grazie anche a te perchè segui e recensisci, sono senza parolee :3
VORREI RINGRAZIARE SARA_SCRIVE PER AVER FATTO UN MERAVIGLIOSO BANNER E PER AVERMI AIUTATO. SE AVETE BISOGNO
DI AIUTO IN QUESTE COSE POTETE CONTATTARE LEI. E' STATA GENTILISSIMA A CONSIDERARE LA MIA RICHIESTA DI AIUTO AHAH
E PER FINIRE VORREI RINGRAZIARE I 302 LETTORI *-*
FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE, A PRESTOOO <3
VI LASCIO IL NOSTRO BELLISSIMO SPLENDOREEEEEE *-*
|
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Capitolo 19 *** Addio equilibrio mentale! ***
capitolo 17
17°Capitolo
Addio equilibrio mentale!
- Ehi Logan svegliati! - mi sentii
scosso per un braccio e cercai di aprire gli occhi lottando con i raggi
del sole che entravano dalla finestra.
- K-kessie? - chiesi assonnacchiato.
- Si sono io... volevo chiederti una cosa. Ovviamente accetta solo se ti va! -
- Okay dimmi.. - ero felice del mio nuovo rapporto con lei. Eravamo diventati amici e la cosa mi andava piuttosto bene.
- Allora... io e i ragazzi volevamo fare un campeggio per 4 giorni nella cassa di Mark... tu vieni con noi? -
- Quando si parte? -
- Stasera... -
- Chi saremo precisamente? - fa che non dica Justin! Fa che non dica Justin!
- Io, tu, Mark, Justin, Camilla ed Eleonor - Ecco... come non detto!
C'è anche Justin e mi sembrava ovvio dato che fosse il suo
ragazzo.
- Perfetto... comunque si, vengo anche io con voi e poi mi farebbe bene distrarmi!-
- Infatti è per questo che te l'ho chiesto. Bene allora alzati e
inizia a preparare le cose che è già ora di pranzo e
partiamo verso le 6 -
- Altri 5 minuti e mi alzo -
- No Logan, alzati subito o sarò costretta a buttarti giù
dal letto! Il pranzo è quasi pronto, sono quasi le 2 e stiamo
aspettando solo te, quindi scendi subito da questo letto! -
- E va bene, va bene - mi alzai a fatica e andai in bagno. Dopo 10
minuti scesi in salotto e trovai tutti seduti intendi a fissarmi.
- Lo so, scusate per il ritardo, mi ha già rimproverato Kessie - dissi sarcastico.
- Anche tu andrai al campeggio? - chiese mio padre.
- Si... in fondo ho proprio voglia di svagarmi un pò -
- Fai bene. Mi raccomando fate attenzione e non fatevi i bagni nel
lago, non ubriacatevi, non guidate in stato di ebrezza e... - la
interruppi prima che elencasse tutti i pericoli possibili e
immaginabili.
- Lo so mamma, lo so, staremo attenti a ogni particolare, anche agli insetti - la vidi sorridere e questo mi rassicurò.
Finito di pranzare andai subito nella mia camera e preparai un borsone con dei vestiti e altri accessori.
- Sei pronto? - disse Kessie entrando in stanza.
- Io si... ma tu dove pensi di andare con 3 valigie? - dissi leggermente sorpreso.
- Sono una donna, ti dico solo questo, e adesso vieni che dobbiamo
partire - Lasciai cadere il discorso e ci dirigemmo verso la macchina
di Mark. Ci dividemmo in due gruppi e fui fortunato di non finire nella
stessa auto con Justin. Non mi andava a genio quel ragazzo.... Si,
forse ero geloso, ma ho amato Kessie con tutto il cuore e ci tengo
tutt'ora a lei.
Arrivammo circa 2 o 3 ore dopo. Non lo so con certezza perchè a
un certo punto mi addormentai, ma fui felice di sapere che eravamo
arrivati e che non dovevo più appiattirmi il sedere restando
seduto nella stessa posizione.
- Allora, voi ragazze prendete la stanza di destra e noi ragazzi
prenderemo quella di sinistra va bene? - tutti annuirono e così
io mi diressi nella stanza apposita e poi lasciai la valigia su un
letto a caso. Feci una smorfia non appena notai Justin entrare e
buttarsi su un letto.
- Come fai ad avere una sorellastra del genere e a non avere voglia di
baciarla? - mi chiese. Ecco, il quel preciso momento volevo spaccargli
la faccia.
- Forse perchè è la mia sorellastra? - ribattei con fare ovvio.
- Io non ci avrei dato importanza. Se l'avessi amata, non mi sarebbe importato di niente -
- Non è molto facile parlare quando non sei nella situazione.
Devi anche considerare quello che possono dire i genitori e i modi di
pensare della ragazza, magari lei non vorrebbe -
- A come ne parli sembra che l'hai vissuto - NON RISPONDERE LOGAN!
- Faccio per dire... - dissi sbrigativo. Prima che potesse farmi altre
domande uscii dalla stanza e andai in cucina, dagli altri. Non avevo
voglia di ripensare a quello che avevo passato.
- Stasera vi state per un'uscita al pub? Ne conosco uno davvero figo! - disse Mark.
- Perfetto... ho tanta voglia di uscire... - aggiunsero Camilla ed Eleonor.
- Ti va? - domandò Justina a Kessie.
Lei gli sussurrò qualcosa all'orecchio, poi vedendo la reazione
sconvolta, ma allo stesso tempo di piacere, di Justin capii tutto.
Sicuramente avrebbero preferito avere tutta la casa a disposizione.
- Non... emh... noi restiamo a casa- balbettò il "ragazzo" della mia sorellastra.
- Ahi ahi porcellini! - ribattè Mark mettendo Kessie in
imbarazzo. Io preferii restare in silenzio o avrei rischiato di dire
qualche parolina di troppo.
- Vuoi smetterla? Vedi di divertirti e stai zitto! - concluso la mia
sorellastra, che nominerei, la ragazza che è stata la causa del
mio malessere.
- Log non hai aperto bocca fino ad ora... verrai? -
- Certo che verrò Mark, non posso di certo stare a casa stasera
- dissi lanciando una frecciatina a Kessie e fingendo un sorriso verso
il resto del gruppo.
- In effetti vorrei evitare di sentire dei gemiti... sarebbe imbarazzante! - acconsentì Camilla.
- Adesso basta, mi state facendo sembrare chissà cosa. Chiudete
quel becco o ci penso io e lo farò con le maniere forti! - detto
questo, Kessie ritornò seria mentre Mark si fece scappare un
sorriso malizioso. Ha una mente perversa.
- ODDIO MARK CHE SCHIFOO! NON INTENDEVO IN QUEL SENSO! Sei un maialeeeeeee - urlò la ragazza.
- Ma volete farvi i fatti vostri? Insomma è la mia ragazza e non
la vostra! - disse Justin. Dopo questo non riuscii ad ascoltare, finsi
che mi stavano chiamando e uscii fuori. Ero stanco di sentire quelle
porcherie sulla "mia" Kessie, già, perchè nonostante
tutto, nonostante la nostra amicizia e il nostro passato io l'amavo
ancora. E forse l'avrei sempre amata.....
Mi sedetti su una banchina e fissai il vuoto di fronte a me.
- Tutto apposto? - una voce alla mia destrà richiamò la
mia attenzione. Mi girai appena per notare Eleonor. Era una bella
ragazza. I suoi capelli castano chiaro le ricadevano a pennello su
quelle spalle e mettevano in risalto gli occhi verdi.
- Si... perchè? -
- Sei uscito dicendo di aver ricevuto una chiamata -
- Oh.. si.. solo un regista! - mentii.
- Dai non mentirmi... so che non ci conosciamo affatto, ma so tutto! Kessie aveva bisogno di sfogarsi e io c'ero. -
- Capisco.. -
- Ti fa male vederla con lui eh? - non risposi... non sapevo cosa dire.
- So come ti senti. Quando il mio ragazzo mi ha lasciato ci sono
rimasta male per molti mesi. Poi ho deciso di dimenticare una storia
iniziata e finita male ed ora eccomi qui, pronta per divertirmi. La
terra non gira solo attorno a una persona -
- Il punto è che la "nostra" storia non è mai iniziata
Eleonor... questa è la cosa più brutta. Lei ha rifiutato
una cosa prima ancora di provarci, ignorando i miei sentimenti -
- Anche lei c'è stata male... -
- Ma non quanto me... sai prima cosa mi ha detto Justin? Che se lui
fosse stato al posto mio avrebbe combattuto contro un qualcunque
genitore pur di starle accanto... sai cosa ho risposto io? Nulla...
perchè lui non sapeva niente ma sembrava avermi letto nel
pensiero. E' quello che avrebbe dovuto fare lei... avrebbe dovuto
portarci... - persi lo sguardo in un punto indefinito, cercando di non
incontrare lo sguardo di Eleonor.
- Hai ragione... doveva provarci... ma ha visto sua mamma soffrire
troppe volte, non avrebbe sopportato infliggerle altro dolore. - Ecco
le parole che mi fulminaro. In effetti aveva ragione... ma poteva
provarci di nascosto e se la cosa non fosse andata allora facevamo
finta di nulla.
- Però penso che dovresti dimenticarla... insomma adesso lei sta
con Justin... perchè vuoi farti altro male vedendola felice? -
anche qui aveva ragione... perchè volevo farmi male?
- Ci sto provando... ma tu stessa hai detto di averci messo tanti mesi... -
- Si, ma a me nessuno mi aveva detto di farlo... ci sono arrivata da sola -
- Ho capito... -
- Posos confidarti una cosa? -
- Certo... -
- Ho sempre... emh... ho sempre avuto una cotta per te.. cioè mi
sei sempre piaciuto... ma non ho mai trovato il coraggio di dirtelo.
Adesso penso che mi troverai sciocca... Forse è meglio se fai
finta di nulla eh? Forse è meglio... - si alzò in piedi e
la bloccai.
- Aspetta... non fa niente.. insomma sei una bella ragazza e non dispiacerebbe provare a dimenticare... -
- Io... posso aiutarti a dimenticare, davvero... - e senza farci caso
mi trovai due labbra da baciare. Due labbra che non fossero di Kessie.
Due labbra che mi davano un'energia pazzesca. Adesso potevo
definitivamente dirlo: ADDIO EQUILIBRIO MENTALE!
__________________________________________________________________________________________________________________________________
MI SCUSO PER L'IMMENSO RITARDO, MA NON HO PRORPIO AVUTO TEMPO... PERO' ADESSO SONO QUII <3
SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA... SPERO CHE QUALCUNO DI VOI RECENSIRA', PER IL RESTO PASSO AI
RINGRAZIAMENTI.
GRAZIE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI::
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3
- MARTINA SAPIENTONA <3
- DOLCESOGNOREAL10 <3
SEGUITI:
- HONOKA98 <3
- ICANTBEPERFECT <3
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3
- SEREJERRY96 <3
RICORDATI:
-ANNARITA31 <3
- DREAMERDIRECTIONER <3
- VALERYJACKSON <3
GRAZIE A CHI HA RECENSITO, MI SCUSO SE NON SCRIVO UNA PAROLINA, MA NON HO PROPRIO TEMPO, PERO'
SAPPIATE CHE VI AMO TUTTE <3
- POTTERDELOVEMAHOMIE98 <3
- MARTINA SAPIENTONA <3
-DOLCESOGNOREAL10 <3
-PERCYBETH_2000 <3
PER FINIRE GRAZIE A SARA_SCRIVE E GRAZIE AI 368 LETTORI. *-*
ADESSO VADO AHAH A PRESTOOOO <3
|
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Capitolo 20 *** Non di nuovo ***
18- Non di nuovo
Sorry... scusate per l'immenso ritardo!
Spero di farmi perdonare con questo capitolo.
18° Capitolo
Non di nuovo
Mi staccai da Eleonor. Non provavo nulla per lei, non ero nessuno per usarla per dimenticare-
- Senti Eleonor, davvero...Non sei una brutta ragazza o chissà
altro, te lo assicuro... è solo che non voglio usarti per
dimenticare, so che non ci riuscirò lo stesso e so di causarti
solo del male. Mi dispiace, ma credo sia meglio restare amici - a quel
punto mi sarei aspettato uno schiaffo, una sgridata, un abbandono a
centro di strada e invece mi sbagliai. Mi guardò e mi sorrise
comprensiva. Restai leggermente shockato.
- Hai ragione tu... ho velocizzato talmente tanto le cose da non capire
che alla fine sono io quella che ci resta male. Forse è meglio
restare amici, magari questa cotta mi passa e poi non voglio litigare
con Kessie e non voglio creare problemi. Che ne dici di rientrare?
Sicuramente si staranno chiedendo che fine avessimo fatto - annuii in
segno di risposta ed entrammo in casa, trovando tutti ai soliti posti,
soltanto che si girarono verso di noi e ci guardarono insistentemente.
- Cosa avete da guardare? - sbottò Eleonor tornando al suo posto.
- Cosa avete fatto piccioncini eh? Se stasera avete anche voi bisogno
di una stanza, vi ricordo che questa casa è già piena -
annunciò Mark. Io mi limitai a sbuffare e roteare gli occhi al
cielo.
- Smettila di fare il coglione Mark! Non puoi accoppiare tutti quanti - ribattè Eleonor.
- Sarebbe stato divertente! -
- Sai cosa sarebbe divertente? Che anche tu e Camilla vi metteste
insieme! - aggiunse Justin, che fino a quel momento era rimasto in
silenzio. Camilla abbassò lo sguardo e arrossì. Avrei
scommesso qualsiasi cosa, ma ero sicuro che lei provasse qualcosa per
Mark. Anche quest'ultimo si ammutolì all'improvviso. Finalmente
la smetteva di fare lo stupido.
- D'accordo io vado a preparare la cena, chi mi aiutà? - Eleonor
salvò Camilla da quell'imbarazzo e insieme si allontanarono ai
fornelli. Kessie e Justin continuavano a lanciarsi occhiate e per
finire io e Mark restammo fermi come due coglioni.
- Ti va di fare un giro mentre preparano tutto? - domandai. Mark annuì sollevato, così uscimmo di casa.
- Grazie, non avrei retto quella tensione - ammise.
- Perchè? Cosa succede? -
- Io e Camilla abbiamo provato a stare insieme, ma come un coglione mi
sono lasciato incantare da una ragazza e ci sono finito a letto. Ero
ubriaco ma l'ho comunque tradita. Dopo un pò abbiamo provato
attrazione fisica e adesso siamo tornati distanti. Non so come possa
provare per me -
- Le piaci -
- Cosa? - chiese sconvolto.
- Andiamo, anche un cieco se ne accorgerebbe... è ancora
innamorata di te. Arrossisce, si sente in imbarazzo, ti evita con lo
sguardo per poi guardarti di nascosto... è innamorata di te,
aspetta solo la tua prima mossa -
- Perchè non la fa lei? -
- Scherzi? Per una ragazza è come un sacrilegio fare la prima
mossa. Amico, lasciatelo dire, stasera approfittane per stare con lei.
Falla ridere, divertire e vedrai che dopo un bacio tornerà da te
-
- Grazie amico, mi sento già meglio -
- Figurati - calciai un sassolino e tornammo indietro, dato che avevamo già camminato un pò.
- E tu? Come mai non hai una ragazza? - sbiancai a quella domanda.
- Credo di non aver trovato ancora quella giusta - mentii.
- La troverai, proprio quando meno te lo aspetti -
- Già - ammisi sconfitto. Io quella ragazza non la vedevo
arrivare da nessuna parte, ne avevo semplicemente una che si divertiva
a giocare col mio cuore. Possibilmente era davvero bello prenderlo e
schiacciarlo e posizionarlo di nuovo nel mio petto.
Tornammo a casa e cenammo, poi ognuno salii di sopra per prepararsi. Io
e Mark eravamo già pronti, ma come sempre ci toccò
aspettare due ore prima che le ragazze scendessero.Justin e Kessie
erano rimasti nella stanza di quest'ultima.
- Finalmente! Mi avete già fatto spuntare la barba bianca a furia di aspettare -
- Oh Mark.. è per questo che ce l'hai? E io che pensavo fossi già vecchio -
- Spiritosa come sempre Eleonor -
- Grazie - ridacchiò e uscimmo di casa, arrivando velocemente, grazie all'auto, al pub.
- Cosa faccio? La invito a ballare? - mi chiese Mark
- Cosa aspetti? Forza vaii! -
- Grazie amico! - mi salutò con una pacca sulla spalla e lo
osservai prendere Camilla per una mano e portarla al centro della
pista, nel frattempo sorseggiavo il mio drink.
- Hai fatto una bella cosa - mi girai e notai che fosse stata Eleonor a parlare.
- Sono cose che si fanno tra amici -
- Okay amico, allora andiamo a ballare dai! - lanciai il bicchiere
vuoto sul bancone e mi feci trascinare in pista. Ci scatenammo come
pazzi e ridemmo da far schifo. La gente ci guardava sconvolta, ma erano
ubriachi e l'indomani non avrebbero ricordato nulla.
- Ho sete, andiamo al bancone - stavolta fui io a trascinarla verso
quella folla di gente che si accaniva a bere. Dopo un pò ordinai
un altro drink e notai che Eleonor era arrossita. Mi girai un pò
verso il barrista e notai che la stava guardando.
- Dovresti provarci sai? - dissi a quel ragazzo che in cambio mi guarà shockato.
- Si chiama Eleonor ed è molto in gamba, prova a parlarle -
continuai osservando lo sguardo curioso della ragazza. Lui mi
ascoltò e si presentò ad Eleonor.
- Piacere, sono Matthew -
- Io Eleonor -
- Posso offrirti una cosa da bere? -
- Volentieri -
Le feci l'occhiolino e la lasciai con quel ragazzo. Potevo aprirmi due
agenzie, uno per incontri amorosi e l'altra per cuori spezzati che
avrei diretto senza nessun problema dato che il mio cuore era
già in frantumi.
- Signor Lerman! Signor Lerman! Un autorgrafo! - sentii delle ragazze
venirmi dietro e spalancai gli occhi per la sorpresa. E ora che dovevo
fare? A casa non potevo di certo tornare, erano le 2... possibilmente
gli innamorati avevano finito di corteggiare. Firmai qualche autografo,
scattai qualche foto e poi tornai al locale. Avvisai Mark che sarei
tornato a casa e dato che era passata un'altra ora decisero tutti di
venire con me, avevamo una sola auto.
- Mi dispiace avervi rovinato la serata - ammisi fissando la strada dal finestrino.
- Scherzi? Mi hai salvata... avevo i piadi in fiamme -
- Concordo e poi non avevamo più nulla da fare lì - le
ragazze annuirono e anche Mark disse che non c'era nessun problema. Non
appena arrivammo a casa, fortunatamente, non si sentirono versi strani.
- Justin e Kessie sono in camera nostra... senti ti dispiace se io e
Camilla prendiamo quella delle ragazze? -ammise Mark leggermente
imbarazzato.
- Non preoccuparti, mi fa piacere che siate ritornati insieme -
- Tutto grazie a te - scomparì dalle scale e un attimo dopo scese Eleonor in pigiama.
- Mi hanno buttata fuori dalla stanza - ammise sbuffando e ridacchiando.
- Siamo due allora gli emigrati che dormiranno sul divano - annunciai.
- Esattamente -
Ci sdraiammo sui divani opposti e parlammo fino alle cinque di mattina. Poi crollammo dal sonno.
- Buongiorno - avevo troppo sonno, così mi limitai a stropicciare gli occhi e girarmi verso la spalliera del divano.
- Dai Eleonor! Svegliatevi! Dobbiamo pranzare! -
- Mark, vai a rompere il cazzo da qualche altra parte - sussurrò
Eleonor. Io scoppiai a ridere e decisi di alzarmi, dato che non sarei
più riuscito a dormire. Erano tutti attorno al tavolo, pronti
per pranzare. C'era anche la coppietta felice.
- Log tu mangi? -
- No, mi sono appena svegliato e non ho fame, grazie -
- Se vuoi andare a dormire stai tranquillo che abbiamo cambiato tutte
le lenzuola delle stanze - ammise Mark ridacchiando. Camilla
abbassò lo sguardo imbarazzato e Justin e Kessie si lanciarono
un'occhiata smielata.
- Okay, allora Buonanotte -
- Notte -
Tornai nella mia camera e mi addormentai nuovamente. Fortunatamente fu
facile grazie al silenzio che mi circondava. Quando mi svegliai notai
che erano già le nove di sera, così mi alzai dal letto,
andai a fare una doccia e poi scesi al piano di sotto. Mangiai una cosa
al volo dato che dovevamo andare in un altro pub, stavolta la coppietta
felice sarebbe venuta con noi.
- Noi andiamo a ballare, tu che fai amico? -
- Vado un attimo al bancone Mark, ci vediamo dopo -
- Okay - sparirono tutti tra la folla di gente che ballava, mentre io
bevevo non so quanti drink ed Eleonor filtrava con il ragazzo della
sera scorsa. Erano molto carini insieme.
- Dovresti smetterla di bere - annunciò il ragazzo. Non potevo
smetterla. Davanti ai miei occhi c'era Kessie che ballava con Justin e
non riuscivo proprio a fare finta di nulla. Bere era la cosa che mi
calmava un pò. Lo ignorai e continuai a farlo, fin quando la
testa iniziò a girare, stanca di essere mandata in estasi
dall'alcol. Poi una scena mi si parò davanti. Kessie che da uno
schiaffo a Justin e corre via, quest'ultimo che le chiede scusa per
averlo fatto. Ma fatto cosa?
- Cosa hai combinato? - urlai verso di lui.
- Ha scopato con una puttana qualche minuto di fa - disse Camilla
guardando Justin in modo furioso. Il mio braccio scattò
automaticamente verso l'occhio di Justin. L'alcol mi fece perdere il
controllo.
- No Logan, basta.. è ubriaco e anche tu lo sei! - Eleonor mi
staccò da quel mostro e così mi lasciai trasportare in
macchina dagli altri. Okay ci avevo ricavato un graffio sotto l'occhio,
ma picchiare Justin era una cosa che aspettavo da troppo tempo.
Non appena arrivammo a casa notai che erano le quattro del mattino,
chiesi ad Eleonor di lasciarmi solo con Kessie in modo che potessi
"aiutarla" a superare quel problema.
- Kessie mi dispiace - bel modo di superare il problema!
- Cosa hai fatto al viso? C'è un graffio - chiese lei asciugandosi le lacrime.
- Ho vendicato te -
- Aspetta qui, ti medico il taglio - non ebbi il tempo di ribattere che
andò in bagno e tornò subito dopo con del cotone
imbevuto. Medicò quel taglio e sentii dell'alcol nel suo sapore,
anche lei aveva bevuto. La parte ubriaca di me si avvicinò
terribilmente a quelle labbra, mentre quella di Kessie annullò
le nostre distanze. Ci stavamo baciando! Era passato troppo tempo
dall'ultima volta, ma le emozioni e i sentimenti erano sempre gli
stessi. Io l'amavo... era lei la ragazza che dovevo amare.
Fu tutto veloce. I vestiti che volavano per la stanza e duo corpi
incollati. Fu veloce anche il risveglio e la paura nelle nostre facce.
- Che cazzo abbiamo fatto? - urlò lei coprendo il suo corpo nudo. Ed io? Non ricordavo proprio nulla...
__________________________________________________________________________________________________________________________________
MI DISPIACE DAVVERO MOLTO
PER IL RITARDO, MA HO CERCATO DI FARE UN CAPITOLO LUNGO ANCHE SE NON HO
POTUTO CORREGGERLO. SPERO VI PIACCIA E SPERO CHE RECENSIATE.
GRAZIE DI CUORE A CHI HA MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI, SEGUITI E
RICORDATI, MA SOPRATTUTTO GRAZIE DI CUORE A CHI HA RECENSITO.
SCUSATE ANCORA E GRAZIEEEE <3
|
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Capitolo 21 *** Sembra quasi un sogno ***
19-
19° Capitolo
Sembra quasi un sogno
- Non ci posso credere... oh mio dio,
non possiamo averlo fatto! Ho tradito Justin... l'ho tradito... -
iniziò a blaterale, raccogliendo il lenzuolo intorno al suo
corpo e dirigendosi verso il bagno. Aspettai che avesse finito per poi
farmi una bella e rilassante doccia. Non mi aveva fatto nemmeno
parlare, era scappata via chiudendosi in bagno e ignorando la risposta
che avrei dovuto darle.
Non appena fui pronto e tornai nella sua stanza, la trovai sul letto con le gambe incociate.
- Stavo aspettando proprio te... -
- Okay e io volevo dirti che tu non hai tradito Justin perchè è stato lui il primo a farlo.. -
- Non m'importa Logan... questa cosa non può andare avanti
così... siamo sinceri! E' sbagliato.... ci sono molti intrecci
nel mezzo. I nostri genitori e tante altre cose. E' tutto troppo
incasinato per concentrarci su questo problema, quindi facciamo come se
non fosse successo nulla okay? -
- Io non posso fare come se non fosse successo nulla! Anche se era una
cosa che non abbiamo controllato lo abbiamo voluto entrambi. Io sono
ancora innamorato di te e non ho mai smesso di esserlo e sono stanco di
sentirmi dire da te che dobbiamo fare finta che i nostri baci e tutto
il resto non fosse mai successo. E' successo e dobbiamo accettarlo, non
puoi evitare ogni cosa e buttartela alle spalle! Io sono stanco di
evitare i problemi, affrontiamoli una volta per tutte. Se mi ami ancora
e il problema sono solo i nostri genitori allora parliamone...
parliamone anche con loro e risolviamo tutte cose! -
- Tu non capisci! Mi dispiace che ti sia innamorato di me e che io ti
stia rifiutando in continuazione, ma sono innamorata di Justin... -
quelle parole furono peggio di una pugnalata. Avrei preferito che mi
dicesse un'altra qualsiasi cosa, ma dopo quello che era successo tra
noi, anche se per sbaglio, involontariamente e contro ogni nostro
giudizio, non era una cosa semplice accettare di averla persa per
sempre ormai.
- Pensavo che tu mi amassi ancora - ammisi sconfitto, sentendo la testa appesantirsi.
- Non più... -
- D'accordo, allora non mi resta altro che uscire dalla tua vita no? Ho
lottato per te e ho sempre cercato di convincerti che gli latri non
possono distruggere la nostra vita, ma sei stata tu ad aver appena
disintegrato la mia, ma se ti va bene, beh allora non c'è altro
da dire... ci vediamo a casa - feci per andarmene, quando mi
bloccò per il braccio.
- Non so come dirti quanto mi dispiace che ti stia succedendo tutto
questo, ma non sono cose che si possono organizzare. E poi cosa intendi
con: Ci vediamo a casa? -
- Intendo dire che non resto più qui... vado a fare le valigie e parto subito -
- Ti hanno chiamato per lavoro? -
- No... mi hanno appena annunciato che devo evitare una persona e devo
fare finta di nulla e non ci riesco con te qui, quindi me ne ritorno a
casa -
- Non andartene, se il problema sono io allora non andartene -
- Mi dispiace - uscii da quella stanza e sperai di avere le forza per
mettermi in viaggio e tornare a casa. Avrei preso una delle macchine
dei ragazzi, ovviamente con il loro permesso e poi sarebbero entrati
tutti in una o almeno avrebbero cercato di entrarci.
- Mark senti una cosa. Mi hanno chiamato urgentemente per del lavoro e
non posso più restare, ti dispiace se prendo una macchina e
torno a casa? Voi siete cinque e potete benissimo entrarci in una o se
non ti va prendo l'autobus -
- No, non ti preoccupare prendi pure la mia e mi dispiace, siamo qui da poco -
- Lo so, ma il dovere da attore mi chiama. Vado a fare la valigia e parto subito -
- D'accordo, ma stai attento per strada -
- Certo, ciao e grazie - salii in camera e posai disordinatamente tutti
i miei vestiti nella valigia. Non avevo nemmeno mangiato e sinceramente
poco mi interessava. Chiusi le cerniere, indossai un giubottino e
afferrai cellulare e portafogli. Salutai tutti tranne lei e ignorai il
fatto che Justin le stesse accanto e che molto probabilmente lei lo
aveva perdonato. Chiusi il bagagliaio un attimo dopo averci posato la
valigia e poi partii verso casa, con la speranza che quelle tre ore di
viaggio portassero con se ogni problema. Ero stanco di lottare e di non
essere ricompensato per questo. Ero uscito dall'autolesionismo per lei e questo poco le interessava. Cercavo di non saltare i pasti per lei
e nemmeno a questo faceva caso. Io cercavo di stare meglio solo per
potermi far vedere forte da lei e non per me stesso. Se fosse stata una
mia decisione in quel momento mi sarei trovato a 3 metri dal suolo. In
una bara. Circondato da terra e morti.
Continuai a guidare e mi fermai a un incorcio, ne approfittai per
cercare una bustina e berla con dell'acqua dato che il mal di testa mi
stava davvero consumando. Partii nuovamente e tutto procedeva secondo i
piani. Nel giro di un'ora sarei arrivato a casa.
Avete presente quando dicono di non organizzare nulla? Ad esempio voi
fate una cosa e subito dopo pensate a cosa fare in seguito e poi in
seguito ancora, ma all'improvviso un piccolo o grande evento scompiglia
la vostra organizzazione e fate le stesse cose ma in ordine diverso?
Beh io mi ero esattamente organizzato. Sarei arrivato nel giro di
un'ora, mi sarei chiuso in camera, avrei buttato la valigia a caso,
avrei cercato una lametta e avrei rifatto quella pazzia. Se il miglior
modo di stare bene era farmi del male, all'ora lo avrei fatto. Tanto a
chi doveva importare? Alla mia famiglia? Non avevo più una vera
unità familiare. Alla ragazza che amavo? Lei non amava me. Ai
miei fan? Avrei fatto meglio a togliermi la vita e sparire dalla faccia
della terra. Era questo che la gente voleva. Era questo che avevo
provato a fare ed era sempre questo che non mi aveva lasciato altro che
una cicatrice ancora un po' aperta al polso. Magari avrei provato
qualche altro sistema per togliermi la vita. Eppure in quel momento
qualcosa mi si parò davanti, come un'occasione da non perdere.
Non volevo farlo, non era in programma, piuttosto aveva scompigliato il
mio, di programma. Non me ne ero nemmeno accorto, ma una macchina
sfrecciava nella mia corsia e mi venne incontro. Togliendomi il fiato
per l'impatto doloroso che ha avuto sul mio corpo ancora frastornato.
Sentii un bruciore al braccio e continuai a rotolare all'interno di
quella macchina. Finendo chissà in quale punto e vedendoci
sfocato. Delle voci mi arrivarono ottavate alle orecchie e restai a
terra per un bel po', sentendo parole come "ambulanza" "ferito" "morto"
"paura" che rimbombavano in quella carrozzeria ormai a pezzi. Poi delle
sirene. Delle luci blu e rosse e del dolore costante al braccio. Ma mi
ero abituato ormai alla sensazione di avere una lama conficcata al
polso che quel coso che mi faceva male al braccio era sicuramente tale
al dolore che mi procuravo. Vidi un uomo sussurrarmi parole che non
arrivai proprio a sentire e svegliarmi da uno stato di trance in cui
facevo fatica a capire cosa mi circondasse e poi chiusi gli occhi,
sperando davvero che potesse essere la mia fine.
No... non ero morto. Ci vedevo sfocato, ma ci vedevo. La mia famiglia
era nuovamente riunita attorno a me, come quella volta dopo il mio
tentato omicidio... come le volte in cui desideravo davvero morire. E
non solo per lei, ma per la mia schifosa vita.
- Si è svegliato... si è svegliato - sussurrò una donna avvicinandosi a me. Era la mamma di Kessie.
- Figliolo stai bene? - annunciò papà venendomi vicino.
Non riuscivo a parlare, avevo la gola secca, ma feci ugualmente un
cenno del capo per tranquillizzarlo, nonostante sapesse che non stavo
affatto bene.
- Non avremmo dovuto lasciarti guidare da solo verso casa - ammise
Mark. Fu allora che la notai. Con Justin. Triste, ma felice. "Felice di
avermi ucciso nuovamente" pensai.
Sentii ancora quel fastidioso ma piacevole dolore al braccio e solo allora notai che fosse coperto da una fasciatura bianca, con una piccola macchia rossa.
- Ben tornato con noi signorino Logan - di nuovo quel medico. Di nuovo
il medico che mi aveva aiutato e salvato la vita chissà quante
volte ormai. Che fosse il mio angelo custode? Beh angelo, io non ho
bisogno di essere protetto ma di essere ucciso.
- Hai avuto un incedente. Non so se ricordi bene ogni cosa quindi fai
un cenno del capo se è così - annuii in segno che
ricordavo quasi tutto, dato che le immagini dell'auto e del sangue
erano ancora impresse nella mia mente.
- Bene adesso ti dirò quali danni riporti okay? - annuii
nuovamente, sentendomi come un vegetale che non riusciva a parlare.
Come se mi avesse letto nel cervello, il dottore mi aiutò a bere
dei sorsi d'acqua e una dolce sensanzione si fece largo per tutta la
gola.
- La fasciatura al braccio è stata fatta perchè delle
scheggie di vetro ti erano rimaste dentro, causandoti dei tagli non
troppo profondi. Hai un taglio sulla fronte per aver sbattuto molto
probabilmente contro il volante un attimo prima che si fosse aperto
l'iberg. Del resto non riporti gravi lesioni al cervello o a qualche
altro organo. Hai solo bisogno di un pò di riposo e puoi tornare
a vivere la tua vita tranquillamente. - "Tranquillamente? Se il mio
stile di vita è tranquillo allora non immagino quello delle
altre persone. In effetti togliersi la vita è un modo tranquillo
per morire no?" Continuai a pensare, ignorando continuamente le parole
che uscivano fuori dalla bocca della gente che c'era in quella stanza.
Mi soffermai un pò su Kessie, quel po' necessario per capire
quanto realmente felice potesse essere con Justin per averlo perdonato.
Poi guardai Mark e lo beccai mentre guardava colpevole le sue mani,
come se mi avesse spinto nel baratro. Mio padre e la mia matrigna
invece non facevano altro che toccare ogni livido sul mio corpo e
borbottare parole strane verso il guidatore di quella macchina. Avrei
dovuto ringraziarlo, perchè era solo grazie a lui che avevo
causato altro dolore al mio corpo, facendo come se la colpa non fosse
stata del tutto mia.
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SERVE A QUALcOSA SCUSARMI PER L'IMMENSO RITARDO? LO STO FACENDO IN OGNI
STORIA CHE RIESCO A PUBBLICARE E LA MOTIVAZIONE E' SEMPLICE. NON MI FUNZIONA INTERNET E NON RIESCO A COLLEGARMI.
NON SO DAVVERO COME FARE, DATO CHE IL TECNICO NON SI DECIDE A VENIRE.
BEH NON SAPENDO COSA DIRE VI AUGURO UNA BUONA LETTURA, UN BUON
CARNEVALE E SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI PIACCIA E CHE RECENSIATE. A
PRESTOOO <3 E GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SEGUONO E RECENSISCONO LA
MIA STORIA <3
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