Io non ho finito

di Lolla_MirkoTrovato
(/viewuser.php?uid=523262)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova arrivata ***
Capitolo 2: *** come un sogno... ma è tutto vero! ***
Capitolo 3: *** Ti amo ***



Capitolo 1
*** Una nuova arrivata ***


Mi riveglio.
Appena apro gli occhi vedo cinque o sei medici attorno al mio letto che dicono:"Si è svegliata!"
Sono confusa.
Mi guardo intorno. Vedo solo dei muri bianchi. Io sono sdraiata su un lettino d'ospedale. Credo che mi abbiano portata qui ma perché?
Scusate, non mi sono presentata mi chiamo Chiara e ho 13 anni. Mi trovo in ospedale ma non so il perchè.
Chiedo ai medici che mi circondano ma mi dicono solo che durante una partita mi sono sentita male ed eccomi qui! Ora mi ricordo: io e le mie amiche stavamo giocando una partita a calcio ed ad un tratto ho sentito un forte dolore al petto, nel punto dove batte il cuore poi il vuoto più totale.
I medici mi dicono che hanno già chiamato i miei genitori e che mi ricovereranno per qualche giorno per capire che cosa mi fosse accaduto.
Mi stanno portando in stanza, mi dicono che sarò in camera con due ragazzini.
 Arrivata lì vedo un bambino di circa otto anni sdraiato sul letto come se stesse dormendo.
I medici notando il mio sguardo mi dicono che quel bambino si chiama Rocco ed è in coma da otto mesi.
Nel letto accanto vedo un ragazzo; avrà uno o due anni in più di me ed è sdraiato il letto e sta giocando con la sua psp.
  I medici mi abbandonano nel letto accanto.
Inizio ad osservare i due ragazzini: Rocco ha i capelli abbastanza lunghi, castano chiaro e lisci come se fossero appena piastrati. Il ragazzo accanto ha i capelli castano scuro, ricci e più corti rispetto a quelli di Rocco. 
 Mi sta sorridendo; devo ammettere che ha un sorriso bellissimo ed anche lui non è male.
Ad un tratto mi dice: "Ciao io sono Davide e tu chi sei?"
Io rispondo: "Ciao io sono Chiara e credo di essere la tua nuova compagna di stanza"
"Benissimo, allora devo presentarti i miei amici. Vieni seguimi"
Mi alzo dal letto e Davide mi dice di sedermi sulla sedia a rotelle. Provo una strana sensazione a sedermi lì, un brutta sensazione ma Davide non so come riesce a farmi distrarre e io lo seguo come se fossi abbindolata a lui e a suo sorriso.
Mi porta in una stanza con due letti e su di essi due ragazzi che avranno circa diciassette o diciotto anni. Non hanno i capelli e suppongo che siano malati di tumore.
Davide mi dice: "Vale, Leo vi presento Chiara, è una nuova arrivata qui; e loro sono Leo e Vale"
"Piacere. Quindi tu sei la nuova arrivata? Ti do un consiglio: non fidarti mai di Davide" mi dice Leo
"Stronzo" gli risponde Davide e poi scoppiano in una sonora risata. Io e Vale ci aggiungiamo a loro
Dopo cinque minuti di risate, Davide mi guidò nella stanza di un altro ragazzino mentre Vale e Leo andarono a chiamare un'altra ragazza.
Vale e Leo sono su una sedia a rotelle perché entrambi avevano un tumore al ginocchio e per questo era stata amputata loro una gamba. Ma io ho fatto finta di niente,  non volevo sembrare quella che guarda i difetti degli altri perchè sono esattamente il contrario.
Comunque,  arrivammo in una stanza con un solo letto sul quale era seduto un ragazzino conun collare al collo ed una gamba ingessata. Aveva i capelli corti e mossi e aveva l'aria di uno che sa far ridere la gente. Infatti appena entrata mi disse: "Hey, ciaoio sono Toni e tu saresti? Spetta sei forse la fidanzata di Davide?" Mi accorsi che sia io che Davide arrossimmo e Davide disse:"Dai Toni, non dire cazzate; lo sai che non ho una fidanzata!" Toni ci chiese immediatamente scusa e nella stanza calò il silenzio finchè non arrivarono Vale, Leo ed una ragazza alta ed estremamente magra. Aveva i capelli castani, lisci e lunghi fino alle spalle. Si presentò:"Ciao io sono Cristina ma per gli amici Cris, sai odio il mio nome completo per cui chiamami Cris. E tu?" Davide mi precedette nel rispondere:"Lei è Chiara ed è in camera con me. Che ne dite di farla entrare ne nostro gruppo?" Io ero più confusa che mai. Leo disse:"Davide facciamo così: ci incontriamo stasera alle 20 in camera di Rocco così chiacchieriamo un po' e poi decidiamo".   ANGOLO AUTRICE: Ciao a tutti questa è la mia nuova ff spero vi piaccia...recensite!!!!!!!!!! Ciao alla prossima

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** come un sogno... ma è tutto vero! ***


Subito dopo Davide mi portò in giro per tutto l'ospedale. E io che lo seguivo senza obiezioni.
Mi piace un sacco sentirlo parlare, vederlo sorridere e anche solo vederlo. Non è che forse me ne sto innamorando? No Chiara è impossibile...
Mentre ero assorta nei miei pensieri Davide mi chiamò:"Chiara, che ne dici di andare in camera così parliamo un po' della nostra vita. Io ti racconterò tutto di me".
"A me va bene. Tanto con te, per mia sfortuna, ci dovrò passare la maggior parte della giornata per cui meglio conoscerci no?"
Davide mi fece lo sguardo da offeso ma sapevo che scherzava infatti mi è bastato fargli un sorriso che ha subito tolto il broncio.
Ce ne tornammo in camera e parlammo per ore ed ore.
La cosa che mi ha colpito di più è che anche lui è qui per il mio stesso problema. Anche lui durante una partita si è sentito male. Che sia il caso o che sia una coincidenza?
Dopo cena ci ritrovammo tutti in camera di Rocco. Si vedeva che erano amici per la pelle. Quanto vorrei avere un'amicizia come la loro, che va oltre tutto: i pregiudizi, il dolore e l'aspetto fisico. A loro non importa che uno sia alto o magro, bello o brutto, l'importante è che abbia un cuore. E diciamocelo di queste persone nel mondo di oggi ce ne sono pochissime.
In quella serata sono stata benissimo, mi sono sentita importante per quello che sono e non per ciò che gli altri mi vorrebbero. A proposito, mi hanno fatto entrare nel gruppo...WATANKA! E la cosa bella è che erano tutti d'accordo, nessuno ha obbiettato.
Davide devo ammettere che è quello che mi fa sentire meglio di tutti. Con lui posso parlare di tutto che sta lì e mi ascolta, e detto fra noi, io parlo tantissimo! Comunque la serata non è finita qui, la parte migliore deve ancora venire…
Verso le undici siamo tornati in camera. Io non riuscivo a chiudere occhio e mi giravo e rigiravo nel letto. Davide se ne accorse e mi disse:"Tutto ok? So che non riesci a dormire perché la prima notte in ospedale è sempre così, anche io la prima notte non riuscivo a dormire forse per la paura o semplicemente per la mancanza di casa. Ma io non voglio che capiti anche a te quindi qualsiasi cosa di cui hai bisogno dimmelo".
Devo ammettere che rimasi sconvolta a quelle parole. Come fa ad essere così dolce?Sembrava che mi avesse letto nel pensiero.
Io comunque chiesi:"Davide ho paura a stare qui da sola nel letto. Vieni qui con me?"
Non sentii nessuna risposta,  sta di fatto che me lo ritrovai accanto.
Mi sussurrò:"Piccola, non aver paura ora ci sono io". Mi strinse forte a se.
Per una volta nella mia vita mi sono sentita amata. Sentii dei brividi scorrermi sulla schiena ma erano piacevoli.
Io gli sussurrai:"Davide, grazie non so come fare a ringraziarti. Sei l'amico che tutti vorrebbero ma penso proprio che tu sia anche il fratello e il fidanzato ideale". Lui non mi disse niente. Mi strinse ancora più forte a se. Ed io mi addormentai stretta stretta nel suo caldo abbraccio.   La mattina seguente alle nove, stavamo ancora dormendo; Vale e Leo ci fecero una foto mentre dormivamo così, appena ci svegliammo abbiamo dovuto trovarci una scusa, così, su due piedi. Ammetto che non è stato facile ma decidemmo di dire la pura verità. Leo e Vale ci guardarono come per dire: " E secondo voi noi ci crediamo?" ma non dissero nulla. Però ora che ci penso una cosa ce la disse: " Stareste bene insieme". E' stato il più bel complimento che una persona mi potesse fare. Ma proprio mentre ce ne stavamo sdraiati, mentre Davide mi stringeva ancora a se sulla soglia della porta vedetti arrivare un ragazzino ed esclamai: "Tu che ci fai qui?!?!?"

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ti amo ***


"Che ci fai tu qui? esclamai.
"Sono venuto a trovarti! Sai dopotutto sei la mia ragazza" rispose lui.
"Io non sono la tua ragazza!"gridai io
"Ah sì giusto, ormai sei la ragazza di quel tipo"
"Io.."
"Lei è la mia ragazza! Qualcosa in contrario?" mi precedette Davide
Ha preso le mie difese! Nessuno l'aveva mai fatto per me!
"Ed ora gira alla larga da lei perché a quanto pare le tue visite non sono gradite!"
L'unica cosa che mi disse il mio compagno di classe fu:"Non è finita qui?"  
 "Grazie Davide"  dissi io
"Di niente piccola" mi rispose con il suo più bel sorriso
"Ma perché lo hai fatto? Intendo perché mi hai difeso?"
"Perché tu sei un braccialetto rosso e i membri del club si sostengono a vicenda e poi tu sei l'ultima arrivata, sei la mia piccola"
Dopo queste parole due lacrime mi rigarono il volto e, vedendomi Davide mi abbracciò, un abbraccio sincero e protettivo. Io nelle sue braccia mi sentivo al sicuro.
Ma proprio mentre ci stavamo abbracciando entrarono Vale, Leo, Cris e Toni. Subito mi chiesero in coro:"Cosa è successo?"
Io non riuscii a rispondere e Davide disse loro:"State tranquilli sto qui io con lei.Sta così perché è venuta a trovarla un suo compagno di classe ma è un prepotente, quelle persone che vorresti prendere  a sberle".
Io trovai la forza per dire:"Vi chiedo un favore: potreste lasciarmi qui da sola con Davide?"
I ragazzi se ne andarono e Toni prima di uscire fece una delle sue solite battute che mi fece sorridere per qualche secondo.
Spiegai tutta questa storia a Davide:" Io e lui c'eravamo fidanzati. Ma lui non era la stessa persona che avevo amato. Da quando ci siamo fidanzati di me non gliene fregava niente: mai una parola dolce, un bacio, un complimento… ormai le cose più importanti per lui erano il calcio e gli amici. Io allora ho deciso di lasciarlo ma in fondo in fondo lo amo ancora. Lui quando lo ho lasciato l'ha presa bene: si è subito fidanzato con un'altra per farmi ingelosire. E io ci sto male".
Detto questo ricominciai a piangere. Davide non sapeva cosa dire. L'unica cosa che fece è che mi abbracciò. Mi sussurrò nell'orecchio:"Ti amo". In questo preciso istante le mie lacrime di dolore si trasformarono in lacrime di gioia. Riuscii solo a dire:"Anche io". Dopo questo Davide mi baciò. Il bacio più lungo della mia vita. Il bacio che tutte le ragazze sognano. Il bacio più bello da immaginare. Le sue labbra sentivano ancora di cappuccino, che aveva bevuto poco fa. Dopo lui si staccò. Mi guardò. Mi sorrise. E io lì, ferma immobile, imbambolata a guardarlo. Sì Davide tu sei l'amore della mia vita. Sei la mia perfezione. Sei il mio universo. Spero che questo non sia un sogno è troppo bello per finire. Non può finire. Ma ovviamente niente può essere così perfetto. Nulla finisce così. Nulla è così bello. Infatti nella camera entrò la Lisandri, la dottoressa del reparto, e ci disse:" Oggi dovrete fare l'esame che ci dirà cosa avete; quindi preparatevi. Oggi a pranzo non potrete mangiare: mi raccomando da ora digiuno assoluto!" "Dottoressa, ma lo faremo insieme?" chiese Davide speranzoso "Sì sarete nella stessa stanza nei due letti vicini" rispose lei "Ok perfetto" disse Davide sorridendomi. "Ma cosa c'è fra voi due?" chiese la Lisandri "Siamo innamorati" risposi io

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2483788