The Edward's list di GreenHair (/viewuser.php?uid=44164)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bugie: La lista Di Edward ***
Capitolo 2: *** Carol ***
Capitolo 3: *** Bridgette ***
Capitolo 1 *** Bugie: La lista Di Edward ***
Capitolo Uno
Bugie: La lista Di Edward
Rimasi immobile seduta sulla panchina di legno e ferro del parco
pubblico.
Incapace di muovermi. Incapace di pensare. Incapace di provare emozioni.
Ero rimasta talmente shockata da quella notizia che tutto al mio
interno era crollato,sfracellandosi in miliardi di pezzettini di
sentimenti ed emozioni.
l'unico movimento che feci era quello di respirare.
Respira bella,Respira.
Mi dicevo con lo sguardo fisso nel nulla.
"Bella..." la sua voce,la sua meravigliosa e stupenda voce,che ogni
volta mi ammaliava mi fece venire la nausea.
Fermai la sua prossima frase con un gesto veloce della mano.
Mi aveva mentito. Mi aveva mentito per tutto quel tempo.
Mi venne automatico chiedermi se l'aveva fatto altre volte.
Quante cose erano vere,e quante erano false?
Mi amava davvero?
Ormai non ne ero più sicura.
"come..." iniziai debolmente con il respiro affannato "hai potuto
mentirmi...?"
"Scusami..." disse lui a capo chino sedendosi accanto a me.
Io mi spostai.
E la cosa sembrò strana sia a lui che a me.
Così tante volte mi ero avvicinata,e così tante
volte era lui che si spostava per non rischiare 'inconvenienti
spiacevoli',ed ora invece ero io che mi allontanavo da lui.
"MI HAI MENTITO" esplosi poi alzandomi si scatto dalla panchina,mentre
alcuni sguardi curiosi si posavano su di noi.
Edward rimase immobile,col capo abbassato e le mani giunte,a fissare
l'erba bagnata su cui era adagiata la panca.
"DICEVI..." feci una pausa cercando di controllarmi "che io ero stata
l'unica"
Ed infine mi guardò.
Alzò quegli incredibili occhi d'oro fuso verso di me e io
non seppi come reagire.
Continuare la sfuriata?Accoccolarmi fra le sue braccia e perdonargli
ogni cosa?O semplicemente stare in silenzio lasciandolo parlare?
Analizzai le opzioni.
Probabilmente non sarei mai riuscita ad arrabbiarmi più del
dovuto con lui,mi aveva abbandonato una volta e quando era tornato non
gli avevo detto niente,anzi,gli avevo addirittura risparmiato di farsi
uccidere da un gruppo di vampiri italiani.
E probabilmente avrei urlato per un po,ripetendo più volte
le stesse cose,sarei inciampata,sarei caduta e mi sarei ammazzata.
Mi conosco fin troppo bene.
Perdonargli tutto era fuori discussione.
Si,mi sarebbe piaciuto ardentemente abbracciarlo e respirare il suo
odore,ma avrei preferito farlo quando tutto si sarebbe risolto.
E non avevo nessuna intenzione di mostrarmi debole.
La terza.
Mi sembrò la più logica.
Perciò mi sedetti accanto a lui -a distanza di sicurezza- e
con un gesto della mano lo invitai a parlare.
"Avrei dovuto dirtelo prima..." iniziò torcendosi le lunghe
dita bianche "Non so perché,ma non volevo che tu lo
sapessi..ma vedi Bella,per me tu sei davvero l'unica...l'unica che ho
amato così tanto" mi irrigidii sul mio posto mentre
l'opzione due iniziava a concretizzarsi in me "Bella io per te mi sono
quasi ammazzato" ...giusto... "e ci sposeremo..." giusto anche quello..
"e io...ti amo,basta..."
Sospirammo contemporaneamente e ci guardammo negli occhi.
"perché allora non me lo hai detto prima?" gli chiesi
spostando immediatamente lo sguardo sulle nuvole colme di pioggia nel
cielo.
Qualcosa mi disse che stava sorridendo,forse il suo tono di voce che si
era improvvisamente alleggerito "Perché vedi
Bella,è una lista decisamente lunga"
Ancora un pò intontita dalla recente notizia camminavo a suo
fianco,mano nella mano.
Mi sentivo meglio,ma questo non voleva dire che tutta la mia rabbia era
sparita.
Qualche minuto prima mi aveva invitata a fare una passeggiata,'doveva
parlarmi' aveva detto,doveva parlarmi!
E poi,come se niente fosse,se ne era uscito con queste testuali parole:
"scusami Bella,ma ti ho detto una bugia,non è vero che prima
di te non c'è stata nessun'altra..."
E poi,eccomi li: camminavo al suo fianco aspettando che iniziasse con
quella favolosa lista.
"Da chi potrei cominciare?" si chiese fra se e se giocherellando con le
mie dita "Da Camilla?Mary?Lilith?" rimasi apatica cercando di
tranquillizzare il mio respiro "..da Federica?Carol?Nicolas?" a
quest'ultimo nome la mia apatia cadde a pezzi.
Aveva-davvero-detto-un-nome-maschile?
Fermai la nostra passeggiata e lo fissai con una probabile espressione
stralunata.
"Si Bella,fra i nomi di questa lista ce ne sono anche di maschili..."
sospirò e io non riuscì a fare altro
che...ridere...semplicemente.
La faccenda si faceva interessante...
"che ne dici..." sorrisi io,sforzandomi di ingabbiare la
curiosità che ormai non riuscivo più a
controllare "...di iniziare dalla prima?"
"Oh,allora è Semplice..."
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Capitolo 2 *** Carol ***
Capitolo due
Carol
Rimase a fissare davanti a se per qualche secondo,la sua espressione si
era appesantita,era serio.
E si,un pò triste...
Sorrise malinconico puntando il suo sguardo sulla mia mano,stretta
nella sua.
"Era il 1920,Carlisle lavorava come medico ad Ashland;un anno dopo
incontrò Esme e la trasformò in vampira,ma non
dobbiamo parlare di questo,vero?" portò di nuovo lo sguardo
davanti a se,tornando serio "no,noi dobbiamo parlare di lei,di Carol"
ebbi come la sensazione che quel nome gli procurasse non poco dolore
e,incuriosita da quell'ipotesi,lo invogliai a continuare.
Facendogli intuire che sarei stata zitta fino alla fine del racconto.
Silente,ad ascoltare la prima di quella che intuii essere una lunga
lista...
"Come ti avevo già detto Bella,era il 1920 quando la conobbi.
Precisamente era Primavera,e lo ricordo bene perchè tutte i
fiori delle siepi dell'ospedale erano sbocciati colorando la facciata
grigia di decine di colori differenti.
Cammino spesso fra i lunghi corridoi dell'edificio,guardavo i malati,li
studiavo,ascoltavo i loro pensieri disperati,quelli dei parenti,mi
allenavo un pò anche nel resistere all'odore -problema che
mi fece fuggire più volte- ,e solo in rare occasione andavo
con l'intenzione di parlare con Carlisle.
Non fraintendermi Bella,non perchè non gli volessi bene,era
come un padre per me,e lo è ancora,ma per il semplice fatto
che era un medico molto impegnato.
Decisamente troppo impegnato.
Così tanto che non s'accorse minimamente dell'affetto che
era sbocciato in me verso quella paziente.
Si,era una paziente.
Ma lasciami raccontare Bella,senza facce strane,ok?
Bene...allora,dove eravamo?
Ah già.
Un giorno,un normalissimo giorno di pioggia,Carlisle trovò
un pò di tempo per stare con me.
Doveva essere un'oretta e ci sedemmo fuori al cortile,al riparo sotto
un balcone,a parlare.
Semplicemente a parlare.
Ma dopo neanche venti minuti un'infermiera corse fuori,un caro donatore
dell'ospedale s'era ammalato e toccava al miglior medico visitarlo.
Sorrisi a cattivo gioco e lo invitati ad andare,si scusò e
mi promise di tornare presto e io lo aspettai.
...Un pò.
Davvero molto poco.
Cominciai a camminare lungo i corridoi grigi,fra i malati e i
dottori,qualche infermiera mi salutava,dolce e gentile,e io ricambiavo
ancor più dolce e
gentile,perchè,semplicemente,volevo che 'il figlio adottivo
del dottor Cullen' fosse un vero esempio di come sarebbe dovuto essere
un ragazzo.
Mi chiedevo a volte,e devo dire che 'a volte' è un
eufenismo,di come avrebbero reagito sapendo l'effetto che mi causava
una goccia di sangue.
E me lo chiesi anche quel giorno,e lo ricordo perchè
successe.
Cadde una fiala di sangue e il dolce profumo del liquido vitale mi
scivolò lungo le narici e la gola,inebriando i miei sensi.
Quando mi voltai verso il vetro delle finestre il riflesso di un
vampiro crudele e assetato di sangue mi fissò con due occhi
nero pece.
E solo quando capii che quel vampiro ero io,che quel riflesso era
mio,fuggii.
Percorsi il reparto maternità e pediatria in quello che era
un minuto.
Ormai tutti i corridoi erano uguali,tutte le stanze erano le stesse,non
distinguevo più la via da dove ero venuto,il sangue mi aveva
dato alla testa fin troppo.
Ma poi,qualcosa di estremamente brillante e lucente,attirò
la mia attenzione:i lunghi capelli biondo chiaro che le ricadevano
sulle spalle e sulla schiena,la carnagione chiara leggermente
rosata,gli occhi grandi,verdi e brillanti,l'abito bianco,diritto,lungo
fino alle ginocchia con ricami in perle e pietre,le scarpette di raso
bianco e pizzo,il cappellino dello stesso colore del resto
dell'abbigliamento con piume e fiorellini di stoffa.
Bella.
Semplicemente.
O addirittura angelica,divina.
In piedi contro la finestra fissava il giardino dell'ospedale,fra le
mani una valigia in pelle nera.
Quando si voltò verso di me notai tutti i piccoli dettagli
del viso.
Il volto era un perfetto ovale,il mento era piccolo,la bocca piccola e
carnosa,il naso perfetto,fino con la punta leggermente
all'insù,le guance rosate,e gli occhi erano di un verde
talmente bello da sembrare una distesa d'erba e fiori.
Chinò la testa,sorrise e lasciò cadere la valigia
al suolo.
E non ebbi il tempo neanche di percepire tutta la dolcezza di quel
gesto perché cade accanto alla borsa.
Urlai 'aiuto' più forte che potevo e in pochi secondi si
precipitarono nella stanza tre infermiere e Carlisle.
la presero per le esili spalle e la montarono sul lettino.
Io non riuscivo più a respirare,non riuscivo più
a muovermi,neanche quando un infermiera mi venne accanto e mi chiese di
uscire dalla stanza.
Forse perché non la sentivo neanche.
Come si suol dire 'da un orecchio entra e dall'altro esce'.
Ma nel mio caso era qualcosa di centinaia volte più
potente,l'unica cosa che riuscivo a percepire erano quei lunghi capelli
biondi che scivolavano sulle lenzuola bianche dell'ospedale.
Solo quei dannatissimi capelli biondi.
E solo quelli riuscivo a vedere di tutta la sua angelica figura.
Mi ricomposi e uscii dalla stanza quasi correndo,ma non mi
allontanai,ero troppo in pensiero per quella ragazza per anche solo
concentrarmi sui pensieri dei dottori nella camera.
Aspettai.
Semplicemente. Come ogni comune mortale.
T'immagini,Bella? Era una tortura!
Come puoi tu,o qualsiasi altro della tua specie,a chiamare 'normale'
un'esperienza del genere?
Io ho sempre amato la velocità e quella lentezza mi sembra
raddoppiata.
Ma andiamo subito a quando Carlisle uscì fuori dalla stanza.
Tutta la mia attenzione si divise in due: una parte scrutava il volto
di mio padre e l'altra sbirciava oltre la porta della camera.
'povera ragazza' appena disse quelle due semplici parole smisi di
cercare i suoi capelli dorati con la coda dell'occhio e fissai lui con
grande curiosità. 'ha avuto una ricaduta,e pensare che
voleva solo andare a casa a morire...'.
Capiscimi Bella,finita la frase mi senti invadere da una strana
emozione,simile a quella che mi ha attraversato dopo la telefonata di
Rosalie...sai,quella telefonata...
Quando aprii la bocca per chiedergli cosa avesse mi si bloccarono le
parole in gola.
E,ripensandoci oggi,non capisco cosa mi prese,la preoccupazione e la
tristezza annientarono ogni capacità di ragionamento.
Mi sentivo abbastanza morto a dire il vero.
Bhè,più morto di quanto io possa essere
ovviamente.
Fortunatamente Carlisle parlò immaginando i miei pensieri
'ha una malattia terminale,le restano poco più di cinque
mesi...' sospirò,triste 'è davvero bella,vero?
è un peccato che muoia così giovane...' e io,a
quelle parole,risposi solamente annuendo.
Ma i miei pensieri erano molto di più di un semplice
movimento di testa,erano una sequela di 'è
bellissima,stupenda,meravigliosa' e 'Dio non puoi portarti via un
angelo del genere' e si,lo ammetto,di mezzo c'era anche un 'da vampiro
sarebbe pure più bella'.
Ma mi vergognai a pensarlo,perché odiavo la mia natura,e la
odio tuttora,perciò come potevo infangare la sua anima con
un tale peccato? Avrei dovuto condannare un angelo a
un'eternità fra le fiamme dell'inferno? Come solo potevo
pensarlo?!
Comunque decisi che era meglio dimenticarla,era una malata terminale e
questo voleva solo dire che fra me e lei non ci sarebbe stato mai
futuro.
La mia decisione però durò poco,la notte a stento
riuscii a trattenermi dall'avvicinarmi all'ospedale e,come tu penso
avrai intuito,cedetti verso le tre di notte.
Scivolavo fra i corridoi silenzioso,attento ad ogni rumore delle
pareti,alle voci dell'infermiere,ai loro pensieri.
Mi ero completamente scordato della locazione della stanza ma riuscii a
ritrovarla facilmente,mi attraeva in una maniera quasi anormale.
Ti giuro Bella,se ti dico 'era un angelo' tu credimi.
Era immersa nelle morbide lenzuola bianche,i lunghi capelli mossi le
circondavano il volto e le ricadevano sulle spalle leggermente scoperte
con grazia disumana,il volto sereno e il respiro tranquillo,impossibile
da associare ad una ragazza sul punto di morte.
Il lenzuolo le arrivata sotto il seno e le mani erano giunte sul
ventre,per un attimo mi chiesi se era viva.
Come poteva rimanere in quella perfetta posizione per tutta la notte?
Si sarebbe mossa sicuramente,pensai,ma rimanendo tutta la notte a
fissarla non percepii il ben che minimo movimento,tranne il suo petto
che s'alzava e s'abbassava in un ritmo costante.
Era perfetta.
Addirittura Rosalie a volte commette degli errori,ma lei no,mai.
Ripensandoci,quando cadde stesa al suolo lo fece in un modo,devo
dire,elegante e grazioso.
E ora non mi guardare con quella faccia,se l'avessi vista probabilmente
te ne saresti innamorata...
Bhè,tornando alla storia...
Ero talmente rapito dalla sua bellezza che non riuscii nemmeno a
calcolare il tempo passato a fissarla,quando i primi raggi del sole
filtrarono attraverso le tende bianche e le illuminarono il volto lei
aprii gli occhi.
S'alzò a sedere e stirò le lenzuola sulle gambe
con le mani 'Buongiorno' mi disse,come se fosse normale trovare
qualcuno che,teoricamente,abbia passato tutta la notte a fissarla.
E io,come un povero idiota,rapito dalla sua bellezza le risposi
'buongiorno,ha passato una buona nottata signorina?' sorrise e
annuì,dolcemente.
'Ottima,priva di sogni o incubi...lei è..?' ci
credi,Bella,se ti dico che in quel momento la lingua mi si era
paralizzata?...che vuol dire 'si so che vuol dire'?...Bella..?
Ok lasciamo stare...detesto non poterti leggere,sai?
Alla fine riuscii a recuperare le mie facoltà mentali ed a
dirle il mio nome.
Ma prima che potessi chiederle il suo arrivò la madre e la
portò via con il pretesto di un bel bagno.
Ci salutammo e se ne andò.
L'aspettai,non potevo di certo andarmene senza sapere il suo nome.
Chiusi le tendine per limitare la luce solare,ma misi lo stesso in un
angolo per sicurezza e rimasi immobile ad attendere il suo ritorno.
E quando varcò la soglia della porta non potei evitare di
sorridere.
I lunghi capelli biondi erano tirarti indietro da un fiocco di pizzo
nero,raccolti in grossi boccoli,portava un vestito grigio chiaro con
decori di pizzo nero e scarpette di vernice nere.
Si avvicinò a me e il tacchetto delle scarpe batteva sul
pavimento procurando un 'toc toc' che più che fastidioso
era...adorabile,oserei...
'vuole passeggiare signor Cullen?' ma prima che potessi esultare felice
la madre le posò una mano sulla spalla preoccupata.
'mamma,devo morire,una passeggiata sicuramente non mi farà
peggio di quanto mi abbiano fatto anni di cura..'
'prendi almeno lo scialle' le sorrise la donna porgendole un pezzo i
stoffa bianco con sopra un decoro di pizzo nero.
Lei lo afferrò e se lo mise sulle spalle.'signor Cullen ho
una visita fra un ora,vuole farmi arrivare in ritardo?'
Mi alzai e le porsi un braccio,che lei afferrò,e ce ne
andammo vai dalla camera.
Si chiamava Carol,aveva 18 anni e sarebbe morta entro 6 mesi.
Amava i libri di fiabe e favole,quelle storie in cui di solito ci sono
fatine graziose ed animali parlanti,le porcellane inglesi e i
thè esteri.
Mi raccontò che suo padre era un collezionista e che
morì per un virus portato da un'oggetto venuto
dall'Africa,la madre era casalinga e vivevano a casa dello zio
insegnante.
Lei avrebbe voluto fare l'insegnante,se fosse stato possibile
logicamente.
Aveva un gatto di nome Rosa,un persiano purosangue dal pelo tutto
bianco.
Trovo sia incredibile che mi ricordi ogni singola parola,mi ricordo
addirittura il tono di voce in cui le diceva.
Credo che Carol fosse stata davvero il mio primo amore.
Pensavo a lei in ogni istante e andavo a trovarla che fosse sveglia o
no,mi piaceva leggere insieme i libri che ci portava la madre,guardarla
dormire e,in quelle rare volte che accadeva,osservare i suoi sogni.
A dir la verità non ho mai fatto troppo attenzione a quello
che pensasse,ero sempre così rapito dalla sua perfezione che
lasciavo che niente mi sfiorasse.
Era davvero perfetto,tutto quanto.
L'amavo.
Si,se devo essere sincero l'amavo.
Amavo il suo odore di gelsomino,il modo in cui rideva,il modo in cui
parlava,quello con cui,interessata,si voleva informare sulle malattie
dei pazienti nell'ospedale.
Ma la sua perfezione mi metteva in completo disagio,certo,so di essere
anche io molto vicino alla perfezione,ma lei...lei era un umana.
Capisci,Bella? Lei era perfetta senza aver bisogno di esser condannata
a sacrificare vittime innocenti per vivere!
Perciò non osavo toccarla,esclusa qualche carezza,un
abbraccio ogni tanto e le mani strette mentre camminavamo per i
corridoi dell'ospedale.
Se devo essere sincero infondo mi andava bene così.
C'era tempo,mi dicevo,c'era tempo...
Ma alla fine,non c'era più tempo.
Eravamo in pediatria quando me lo disse.
Già da alcuni giorni avevo notato un cambiamento in lei,ma
non avevo mai pensato ad un peggioramento,mai...
Teneva in braccio un bambino e lo aiutava a fare un disegno 'i sei mesi
sono terminati,le mie condizioni sono peggiorate...' alzò lo
sguardo verso di me e per la prima volta vidi tutta la tristezza e la
disperazione che aveva rinchiuso in se in quegli anni 'Edward,non so se
riuscirò a superare la notte'
E non ce l'avrebbe fatta.
Lo sapevo,lo sentivo nelle ossa perchè ogni
felicità e speranza era andata in frantumi,solo minuscoli
residui che mi fecero rimanere con lei quella notte.
E vederla nel letto dell'ospedale,con addosso la sua camicia da notte
più bella e i capelli acconciati,fragile e indifesa mi
permise di fare quello che avrei voluto fare da tempo:mi chinai su di
lei e posai le mie labbra sulle sue. 'Buonanotte Carol'
Lei sorrise e mi accarezzò una guancia 'Buonanotte Edward,ti
prometto di riservarti un posto in paradiso'
'ci conto' chiuse gli occhi e mi strinse la mano.
Accadde verso mezzanotte.
La madre mi sedeva accanto,ma il suo pianto non mi impediva di sentire
i minimi rumori della morte:il cuore che si ferma,il sangue che smette
di scorrere nelle vene,il petto perfetto che smette di muoversi,l'odore
di gelsomino dissolversi nell'aria,il colore della pelle diventare
simile al mio...
Se avessi potuto piangere lo avrei fatto,se la tristezza non mi avesse
distrutto impedendomi di urlare lo avrei fatto,se avessi potuto fare
qualcosa,qualunque cosa
per riportarla in vita lo avrei sicuramente fatto...
Ma mi limitai ad appoggiare la testa accanto al suo braccio ed a
tenerla stretta,chiusi gli occhi e provai ad immaginare una vita con
lei,una vita priva di malattie e vampiri,una vita in cui saremo potuto
essere felici.
Desideravo con tutto il cuore quella vita,ma ormai Carol era morta.
E non girovagai più così tanto spesso fra i
corridoi dell'ospedale.
Ma non dispiacerti Bella,probabilmente se non fosse morta io starei ancora con lei'
Noticine a fondo pagina:
Carol.
Mi sono così affezionata a questo personaggio che sono piena
di suoi disegni.
é un mix fra il mio pg in IMVU (XD) e Rosa la Bella nel film
'la casa degli spiriti'
Tante mie personaggi..e? sono ispirate a Rosa del Valle (una prova
lampante è Roxanne in 'la casa degli spiriti' -si il titolo
è ovviamente un elogio al film/libro- ) era il mio
personaggio preferito nel libro e,ovviamente,muore nel primo
capitolo,avvelenata...sigh...ho pianto...
Insomma,Carol è il primo amore di Edward,avrei voluta
vederla da vampiro,sicuramente se glie lo avesse detto due giorni prima
a quest'ora Bella ce la dovevamo scordare! (ride)
Vorrei sottolineare una cosa: Rosalie a confronto sarebbe stata nulla.
...bwahahahahah...
Adoro creare ragazze in grado di far disperare anche
Rosie,hihihii...scusa Ro,perdonami ^^"
ah si,non sapevo che disegno mettere,se Carol quando dorme,o uno di lei
seduta con il vestito grigio chiaro con pizzo nero o questo...ma alla
fine ho scelto questo per via di Eddy,è affascinante con
quei vestiti e quella capigliatura...*ç*
Voglio che sappiate che la capigliatura di Carol in questo disegno
è ricopiata dall'attrice che interpreta Rosa in questo
fantomatico film...l'adoro,che ci posso fare?
Grazie per aver commentato così numerosi,e tutto a causa di
Nikky...non vedo l'ora di scrivere di lui.(ride)
Comunque non aggiorno così presto,lo avevo pronto...XD
Al prossimo capitolo:
Bridgette
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Capitolo 3 *** Bridgette ***
Capitolo tre
Bridgette
Lo guardai,con gli occhi ridotti a fessure.
Non-aveva-detto-che-ama-di-più-me?
Scoppiò in una risata e mi sorrise. "Bella,starei ancora con
lei perchè,nonostante ti avrei potuto amare molto di
più di quanto io amassi Carol,mi sarei sentito in colpa nei
suoi confronti e ti avrei...ehm..."
Sbuffai facendo volare una ciocca di capelli dal volto
"divorata?scuoiata?sventrata?!"
"uccisa suona molto meglio,Bella..." mi accarezzò i capelli
e mi baciò la fronte.
"passa alla seconda per favore" ringhiai io a denti stretti
intrecciando le braccia sotto il petto.
"ah...uhmm..." Lui corrugò la fronte e assunse
un'espressione concentrata,inutile dire che era bellissimo...
"allora?" gli domandai spazientita,in attesa di una risposta.
"Bridgette"
"Quattro anni dopo la morte di Carol riuscii a riprendermi.
Non so se sia un tempo eccessivo,non ho mai sperimentato la morte della
donna amata,bhè,certo,tranne quella volta,ma li ho cercato
direttamente di suicidarmi,perciò..
Ma parliamo di Bridgette,ok?
La prima volta che la vidi era ad un ricevimento,al quale Carlisle e
famiglia erano stati invitati da un politico al quale aveva curato una
polmonite.
Bridgette era sua figlia,ma al dire il vero non gli assomigliava poi
molto.
Lui era alto,magrissimo e stempiato,mentre lei era...mmm...non bella
come Carol o sensuale come Daiane,ma a lei arriveremo
dopo,era....deliziosa.
Non caratterialmente,ma se ne andava in giro per la sala con un abito
intero da sera in velluto devore',con ricami verde salvia su fondo
avorio,i lunghi ricci castani sciolti e lunghi fino ai
fianchi,le mani fasciate da dei corti guanti di seta bianca ed in mano
un bicchiere di champagne.
Portava delle scarpe con tacco in pelle scamosciata,e me lo ricordo
perchè grazie a quelle potevo guardarla negli occhi senza
difficoltà,in quegli occhi color miele...
Me la presentò il padre,ci disse che potevamo parlare,fare
conoscenza 'che un così bel ragazzo non puoi fartelo
scappare' le disse,lei semplicemente declinò non molto
gentilmente l'offerta e se ne andò.
Se devo essere sincero avrei voluto picchiarla. Era maleducata,acida e
sempre arrabbiata.
Non riuscivo a capire quel suo comportamento così
distaccato,ma alla fine,mi disse il padre,che era così
perché,semplicemente,odiava tutto quel lusso.
Avrebbe voluto viaggiare.
Perciò,incuriosito,riuscii ad avvicinarla.
Se ne stava da sola sul balcone della sala,guardando le strade e le
luci della città.
'Perché non mi ha voluto parlare?' le chiesi appoggiandomi
sulla balaustra di marmo bianco.
Lei chinò leggermente la testa e rise 'senza offesa,ma
sembra il classico ragazzo per bene e di buona famiglia...'
Ma,ecco...non so esattamente che mi è presa,ma avevo intuito
quella frase come una sfida.
E certamente non potevo farla vincere a lei.
'E chi le dice che io sono così?' glie lo dissi ad un palmo
dal suo naso,con lo stesso sguardo che uso per abbindolare le
ragazze,quando mi serve qualcosa.
No Bella,non ho mai usato su di te quello sguardo...O almeno non troppo
spesso...
Ok,ok,continuo...
Ero deciso a far vedere a quella ragazza quanto io potessi essere poco
per bene.
Anche se forse lei non voleva 'un cattivo ragazzo',ma semplicemente
qualcuno che non fosse snob e che non si credesse migliore degli altri.
E infondo chi ero io per sentirmi migliore?Io ero...eh?Cosa?Non
è vero che finisco sempre con il parlare del mio odio verso
la mia natura....ah...davvero?è così?
....
Allora,dicevamo?ah si..
La sera dopo mi appostai sotto casa sua,era enorme,in stile
vittoriano,un grosso recinto circoscriveva tutta la loro
proprietà:la casa,un parco,e una fontana al centro
dell'entrata.
Scavalcai il cancello e mi nascosi dietro le siepi,in attesa di capire
quale fosse la sua stanza.
Ci volle un pò,ma ad un certo punto le porte-finestre del
balcone in alto a destra si aprirono. Riuscii a percepire il suo
odore,era un misto di rosa e di essenza di vaniglia,probabilmente un
profumo.
Portava una camicia da notte estiva,di raso rosa pallido con pizzi
bianchi,era attillata e riuscivo a vedere le forme che l'abito da sera
mi aveva nascosto.
Non era magra,ne snella,anzi,era formosa e,se devo essere sincero,la
cosa mi piaceva...
Mi arrampicai sull'albero di fronte al balcone,una quercia di
chissà quanti anni,e attesi che lei mi notasse.
Certo,quale metodo migliore per far capire di non essere un ragazzo per
bene se non farti credere un maniaco?
Se ha funzionato?oh si...
Siamo rimasti a fissarci per più di mezz'ora,poi
è entrato il padre in camera e non ho neanche dovuto
nascondermi perchè si limitò a spegnerle le luci
ed ad augurarle la buona notte.
Doveva andare a dormire,ma non ne aveva voglia,voleva stare li,a
fissarmi.
E io risi perché potevo sentire i suoi pensieri ed osservare
le sue fantasie.
Non avevo intenzione di arrivare a quello,avrei preferito aspettare il
vero amore e lei sicuramente non lo era,ma era divertente osservare le
perversioni altrui.
Non che quelle fossero perversioni,nell'immaginazione di una sedicenne
del 1924 non c'era niente di perverso.
Decisi di giocare con lei,per vedere cosa esattamente si celava sotto
quello scudo di acidità,non me lo avrebbe mai mostrato in
una comune conversazione.
Ma,si sa,nei sogni tutto è possibile.
E questo volevo farle credere,di essere un sogno.
Scesi dall'albero e me ne andai dalla sua proprietà come
fossi un comune mortale,lentamente e con fatica.
Con finta fatica.
Però,eccitato dalla mia idea,me ne andai fischiettando e
ridendo,e lei,perplessa,si chiese cosa diavolo mi passasse per la testa
e se ne andò a dormire,senza riuscire a trovare una risposta.
Aspettai qualche giorno,non mi feci vedere neanche per le strade della
città,volevo quasi farle dimenticare quella notte.
Farle credere,appunto,che fosse stato frutto della sua immaginazione.
Ma non era questa la parte più importante del mio piano.
No. Aspettai altre notti,altri giorni...
E poi,in uno di quei torridi giorni d'estate,dove non si può
far a meno che lasciare le finestre aperte,entrai nella sua camera.
Dormiva beata,il suo sogno era talmente confuso e bizzarro che mi
arresi dopo i primi minuti del mio tentativo di capirlo.
Mi guardavo attorno,osservavo i libri sul comò,i trucchi
accanto allo specchio,i gioielli.
Aprii l'armadio ed accarezzai le stoffe pregiate di quegli abiti.
'per essere una che odia il lusso,ne ha di cose costose...' dissi non
curandomi di quel sogno confuso che si era dissolto nell'aria.
Sapevo che era sveglia e che mi guadava,ma era proprio quello che
volevo.
'sono regali' mugugnò e io mi voltai,senza fingere sorpresa.
Me li hanno regalati per
compleanno,natali...
Ma io giocai in anticipo 'non mi importa se glie le hanno regalati per
compleanni o natali,se davvero odia il lusso avrebbe dovuto donarli ai
più poveri...'
Non si stupì,non immaginò che le avessi letto
nella mente,o almeno non ancora.
Io mi avvinai e lei non si ritrasse,anzi.
Con la mente ripercorreva le scene che la sua immaginazione aveva
creato la sera che eravamo rimasti a fissarci,e io risi di nuovo. 'non
sono pensieri adatti ad una signorina come lei,non si vergogna?' le
dissi divertito,lei arrossì,ma non come faresti tu
Bella,solo un leggero rossore sulle guance,nessun altro segno evidente
d'imbarazzo,neanche fra i suoi pensieri.
'siete molto bello,non vedo cosa ci sia di vergognoso nei miei
pensieri...' mi rispose lei senza cambiare espressione.
E fra una cosa e l'altra imparai a conoscerla.
Mi accertai di tutte le cose che il padre m'aveva detto,voleva davvero
viaggiare,avrebbe voluto vedere il mondo,la miseria e la
povertà delle persone meno fortunate,fare qualcosa per loro.
Ma si era rassegnata,sapeva che il suo dovere era starsene a casa e
partecipare ai ricevimenti ed essere sempre perfetta,perché
la figlia di un politico deve essere perfetta.
Non era perfetta,mi disse che fino a qualche hanno primo lo era,si
Bella,un pò come Carol,ma poi aveva iniziato ad aprire gli
occhi e si era resa conto che viveva in un ambienta di sola ipocrisia e
da li aveva iniziato a detestarlo. Rendendola come era.
Tornai altre notti a casa sua e più parlavamo più
imparavo ad apprezzarla,mi insegnò a ballare. Ci credi?
Ma ogni notte,prima di andarmene,le baciavo la fronte e lei mi
chiedeva,sempre,chi ero e io,sempre,le rispondevo 'un sogno,sono solo
un sogno'.
Fortunatamente lei ci credeva,e dico fortunatamente per il semplice
motivo che,nonostante era una ragazza forte,sicura e si,un
pò selvaggia,sicuramente non era così stupida da
non andare dal padre a denunciarmi.
Alla fine mi presi una cotta,si una di quelle da adolescenti pieni
d'ormoni.
Decisi di realizzare almeno parte di quei desideri così
opprimenti,baciandola in modo sicuramente più appassionato
di quando io non possa fare con te.
Anche se vorrei...
No Bella,devi aspettare il matrimonio per quello...
Comunque mi divertivo con Bridgette,era una ragazza davvero simpatica e
divertente quando si lasciava andare,ma non era amore quello che
provavo per lei e sapevo che non avrei mai potuto provarlo nei suoi
confronti,le volevo bene si,ma non l'amavo.
E io,per lei,ero un sogno. Un bel sogno,ma solo un sogno.
E i sogni alla fine si dimenticano.
Col passare del tempo io ero sempre di più soltanto una
gioia serale e lei iniziò ad interessarsi alla politica.
Sopratutto ad un ragazzo di scarsa ricchezza deciso a candidarsi al
partito comunista.
Se ne innamorò,perdutamente.
Ma il padre faceva parte del partito conservatore e non le avrebbe mai
permesso di sposarsi a quell'uomo.
Poi,una notte,mi sorrise e mi disse che sarebbe fuggita via insieme al
suo James. E così fecero.
Non la rividi mai più perchè mi sembrava uno
sfoggio di infedeltà che lei sognasse altri uomini oltre
quello che le dormiva accanto.
Non so se il padre la trovò o si rassegnò,non so
se si sposarono e se vissero felici e contenti,ma nel partito comunista
non c'era nessun James,quello era certo.
Perciò continuo a credere nell'ottimo esito della loro
romantica fuga d'amore. Mi sono sempre piaciute.
Si,forse dovremo farne una anche noi,il prossimo Week-end.
Ma poi torniamo,altrimenti Carlisle si preoccupa."
Noticine a fondo pagina:
Probabilmente alcuni aspetti di bridgette sono miei.
Sopratutto l'incompatibilità con il padre...hihihi....
Nei commenti mi è stato detto che Carol è troppo
perfetta. OVVIO XD
Bella deve sentirsi inferiore,deve
doffrire per il semplice fatto che lei ha Eddy-love-love.
(e io qui,sola come un cane...sniiiifff....ç_ç)
E comunque spero che almeno un pò abbiate capito
perchè Ed ha detto quella cosa finale,bisogna anche
ricordare che Edward all'inizio era indeciso se andare in alaska o
uccidere Bella,alla fine sappiamo tutti cosa ha scelto,ma se stesse con
un altra in quel momento...?(e poi si sarebbe stufato di carol,come
avrebbe passato le sue ore se non avrebbe potuto salvare nessuno?)
Poi mi è stato chiesto di far rimanere Bella e Eddy
insieme,ma è ovvio
O.o
Si devono sposare,no? E lasciare Jacob a ME. (si mi piacciono
tutti,è come un morbo...XD)
Comunque,parliamo di Bridgette....cioè...alla fine neanche
io so se ha sposato James o se il padre ha ucciso lui e rinchiuso lei
in casa per il resto della sua vita. BHò.
All'inizio doveva avere gli occhi celesti,anche Carol. Ma per il
semplice fatto che sono cotta di uno ocn gli occhi celesti. (e non
è il dottor house XD)
Ma alla fine ho ripreso pieno possesso delle mie facoltà
mentali e ho capito che non sarebbe stato razzista eliminare qualsiasi
persona che non avesse gli occhi blu o celesti. E io li ho
marroni,perciò non volevo escludermi dalla lista (hihhihi).
Mi spiace che non sono riusicta a fare i ricci nel disegno ^^ sorry.
ma per il momento ho scritto già troppo ed è
quasi l'una di notte.
Baci!
Al prossimo capitolo:
Daiane
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