Aveva bisogno di essere salvata.

di Rosemary_Hutcherson
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pearl Davis ***
Capitolo 2: *** l'harley e il casco rosa ***
Capitolo 3: *** Principessa ***
Capitolo 4: *** Salted Tears and cuts ***



Capitolo 1
*** Pearl Davis ***


-Secchiona!
-Sfigata!
-ahah ma mangi ogni tanto,acciughina?

Mi chiamo Pearl Davis,ho 17 anni e abito a Union,nel Kentucky.Vado all'ultimo anno di liceo,e queste sono le parole che ogni mattina mi accolgono a scuola.
Soffro di anoressia e sono un'autolesionista.Perchè?Non c'è sempre una spiegazione alle azioni che compiamo.
Vivo in una famiglia dove nessuno mi capisce,e nessuno si prende la briga di ascoltare i miei problemi.
Sono le 7.05 e io dovrei alzarmi dal letto, ma non ne ho nessuna voglia.Sapete qual'è il problema?E' che sono stanca di vivere,ma ho terribilmente paura di morire.
Mi alzo sui gomiti per guardare ciò che mi rende davvero felice:i miei poster di Josh Hutcherson e il suo cartonato a dimensioni naturali,e decido di sgusciare fuori da quel covo caldo e rassicurante che è il mio letto.
Mi lavo e mi raccolgo i capelli neri nella solita,lunga treccia che mi faccio ogni mattina.Poi mi guardo allo specchio:gli occhi troppo scavati,gli zigomi troppo ossuti,troppe lentiggini...una sola cosa mi piace del mio viso,i miei occhi.Sono blu acquamarina,come quelli di mio padre,e sono molto grandi.Ma sono vuoti.Mi trucco sempre molto per celare i segni delle lacrime e della stanchezza,ma l'espressione vuota dei miei occhioni non potrà mai essere nacosta da nessun correttore.
Indosso una felpa molto larga e con le maniche molto lunghe,per coprire le ossa troppo in vista e  i profondi segni che ho su tutte e due le braccia,e dei jeans blu chiari lunghi,per nascondere le cicatrici e i tagli che ho sulle cosce.
Esco di casa senza mangiare e da lontano sento mia madre che urla:-hai preso le medicine?-Ah.Giusto.Le medicine.
Tiro fuori dallo zaino un barattolo di pastiglie e me ne ficco in bocca due o tre,poi bevo dell'acqua e mi accendo una sigaretta.Oggi a scuola ci vado a piedi,ho bisogno di stare da sola e di riflettere.Non faccio quasi nemmeno caso all'Harley Davidson blu metallizzata che mi passa a pochi metri di distanza,e quando me ne accorgo,è già in lontananza.-Cazzo,sti ragazzini figli di papà che vanno a tutta velocità solo perchè hanno la moto figa-penso tra me e me.Prendo l'iPod e faccio partire gli Iron Maiden a tutto volume, e mi accendo un'altra sigaretta.

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Capitolo 2
*** l'harley e il casco rosa ***


Vaffanculo,oggi  non ci vado a scuola.
Sono a meno di 300 metri dall'ingresso,e decido di svoltare a destra,verso casa mia.Voglio andare a casa,ho un attacco di panico.Ad un tratto non sento più Run to the hills degli Iron Maiden,sento solo uno strano ronzio nelle orecchie.Inizio a sudare freddo e a sentire la mia lucidità mentale che mi abbandona.Che cazzo succede?Sono quei maledetti psicofarmaci.
-Dai Pearl,ancora 50 metri e poi sei alla stazione degli autobus,dove ne prenderai uno e te ne andrai a casa a vomitare e a riposarti-.Vomitare è un appagamento,mi svuotava dalle tensioni.Anche se in questo periodo di digiuno sto vomitando solo bile.
Il tremore e i sudori freddi aumentano,e mi gira violentemente la testa,quando l'Harley Davidson che avevo commentato poco prima mi si accosta affianco e noto che il conducente ha il casco rosa.-Cazzo,mi è familiare-penso.
Una voce ancora più familiare mi chiede:-Tutto ok?-.Trasalisco,e inizio a tremare come una foglia.Il trucco mi si scioglie letteralmente in faccia.
-Ehi,devo chiamare un'ambulanza?-Mi domanda di nuovo il ragazzo.La mia vista è annebbiata, quindi non capisco chi sia,anche se sono certa di averlo già visto e sentito da qualche parte.D'altro canto,Union è piccola.Tutto a un tratto,non chiedetemi perchè,mi cedono le ginocchia e scoppio a piangere.Già,un'altra crisi di astinenza da psicofarmaci.Cercavo di prenderne meno possibile,potevo farcela da sola, mi dicevo.Ma niente,quelle fottute crisi si presentavano come il conto di un lusso che non mi potevo permettere.
-S-scusa...il m-mio zaino,nel mio za-zaino ci sono delle pastiglie,ti prego prendimele,non ho la forza-,faccio al ragazzo.Non so bene se balbetto per la crisi o per l'imbarazzo.
-Oh,eh,si certo.-Fa lui,con aria interrogativa.Tira fuori il vasetto e io lo prendo con fare avido,e me ne infilo in bocca 5 o 6.-E',è droga quella?-Mi chiede il ragazzo,evidentemente sconcertato. -Si,tipo-,rispondo io con nonchalance.Ho dato al mio corpo quello che voleva,e quasi subito torno normale.Mi accendo l'ennesima sigaretta,e per non fare la figura della ragazza scorbutica e scortese ne offro una al mio malcapitato soccorritore.Lui accetta ben volentieri,e quando tende la mano noto il suo tatuaggio e il suo mignolo rotto.
Cazzo.Ho.Appena.Fatto.La.Figura.Della.Tossica.Pazza.Davanti.Al.Mio.Amore.Più.Grande
-Comunque una ragazza giovane come te non dovrebbe fare uso di droghe-,dice lui,poi fa un tiro.-Io sono Josh,piacere.-Sono completamente pietrificata.-Eh...no,non è droga.Cioè per me lo è,ma è legale.Sono psicofarmaci- 
Josh mi guarda con aria distante,come se stesse soppesando le mie parole.-Ah,quella merda.Non dovrebbe nemmeno essere legale,ammazza il cervello delle persone-
-Comunque io sono Pearl,Pearl Davis,è un onore conoscerti,sai io...-
-Si,io e te abitiamo a 5 case di distanza,lo so.Ogni pomeriggio passo sotto casa tua con Nixon,il mio cane,e sento dei singhiozzi,come se qualcuno stesse vomitando.Tua madre deve cucinare davvero male per farti vomitare tutti i giorni!-
-Cazzo,allora dall'esterno mi sentono,ma sopratutto,il mio idolo mi sente-penso
-Eh,si-dico,accompagnando il tutto con una risatina nervosa.
-Oh merda,sono già le 9.05.Tu non vai a scuola,Perry?-
-Pearl-lo correggo,stizzita.
-Ah si giusto,scusa Pearl.Non hai scuola,comunque?-
Non so davvero che cosa dire,sono anche scioccata dal fatto che mi sto comportando con tutta questa noncuranza davanti al ragazzo che letteralmente mi tiene in vita.Cosi faccio la prima cosa che mi viene in mente:Fangirlare.
-Ehm,tu sei Josh Hutcherson,no?Tu sei nato qui,a Union,il 12 ottobre 1992,tuo padre si chiama Chris,tua mamma si chiama Michelle,hai due cani,hai 3 tatuaggi:un'ancora,una bilancia e una nave,il tuo colore preferito è il verde lime,il tuo panino preferito è quello di Subway con tacchino,cipolla,maionese,formaggio e pepe,hai recitato in 29 film e 4 serie tv,hai doppiato due personaggi di animazione,sei alto 1.68,hai 21 anni,l'ultimo film che hai girato è Mockingjay part 2,hai un fratello di 17 anni che si chiama Connor,il tuo cartone preferito è Catdog,il tuo vizio più fastidioso è che mastichi cicche come un ruminante e quando parli ti inumidisci spesso le labbra con la lingua,e poi...-vengo bloccata da un Josh sorridente:-Ok,ok,ferma.Mi conosci un pochino meglio di quanto io  conosca te.-E fa un sorriso che mi fa sciogliere.
Io sono pietrificata dall'emozione.So che prima potevo sembrare la spavalda che offre sigarette e se ne frega,ma cazzo,quello è Josh Hutcherson! Il ragazzo che popola i miei sogni,i miei pensieri,lo sfondo del mio cellulare,le pareti di camera mia...
-Ok,ho intuito che oggi non hai voglia di andare a scuola,quindi ti porto a casa,non vorrei avere sulla coscienza una ragazza morta per crisi d'astinenza da psicofarmaci!-
Mi fa indossare il casco e salgo sulla moto.Io odio le moto.Sono piccole e ti danno la sensazione che al minimo movimento che fai,ti puoi sfracellare al suolo.Però penso che Josh abbia intuito,leggendo nei miei occhi terrorizzati,la mia paura,perchè  sta andando piano.Scendiamo davanti a casa sua.
-Beh,io vado.Grazie infinite,davvero Josh.Grazie.-faccio per andarmene,quando lui mi blocca.
-Ehi,Pearl,puoi stare da me per un paio d'ore,almeno finchè i tuoi non tornano da lavoro.-
Imbarazzo a livelli storici.Come può una star del cinema preoccuparsi per una povera pazza come me?Perchè lo sta facendo?

Improvvisamente sento un ribollio di sensazioni e sentimenti dentro di me:eccitazione,odio,dubbio,preoccupazione,felicità.Cosi,ancora in preda all'impeto di tutte queste sensazioni,mi giro,cerco di sorridere e gli rispondo:-Se non disturbo,volentieri.-
Oggi Joshua Ryan Hutcherson mi ha salvata.E ora sto per entrare in casa sua.

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Capitolo 3
*** Principessa ***


-Ehi Pearl,che aspetti,vieni!-
Sono emozionata,impaurita (non so perchè),ma decido di entrare.
La casa è modesta e accogliente.Decido di sedermi sul divano,sono molto debole per via del digiuno.
-Allora,vuoi qualcosa da mangiare o da bere,principessa?-Principessa.
Josh Hutcherson mi ha appena chiamata principessa.Oh Pearl,quanto sei stupida! Sarà il nomignolo che usa per ogni sua fan.Cerco di rispondere in modo educato:-No,ho già mangiato,grazie comunque.Lui mi guarda con aria dubbiosa:Ah,sicura?perchè non sembri una che mangia tanto-.
Non faccio tanto caso a quello che mi dice,cosi gli chiedo:-si può fumare in casa?-,e lui in tutta risposta tira fuori un pacchetto di Marlboro e se ne accende una,così faccio anche io.
Cazzo,fa davvero caldo qua dentro,mi sto per sciogliere.Non posso di sicuro togliermi la felpa,perchè scoprirebbe le mie braccia piene di tagli e cicatrici.
-Scusa,puoi abbassare il risaldamento?-Chiedo a Josh,che nel frattempo si era acceso un'altra sigaretta e sembra svegliarsi da qualche sogno:-Oh,eh..non si può,l'impianto è automatico.Togli la felpa,principessa-.Ecco,l'ha fatto ancora,mi ha chiamata ancora principessa.E' cosi bella pronunciata da lui.-Aspetta,torno subito-dice,mentre scompare sulle scale.
Circa 30 secondi dopo torna con una larga maglietta dell'Hard Rock di Los Angeles,e un paio di pantaloncini dei Lakers. -Tieni,almeno non muori di caldo!-Ecco.Adesso cosa faccio?Non posso rifiutare.Come cazzo faccio?
-Eh..s-si certo,dov'è il bagno?-Oddio.
Adesso dovrò cambiarmi e scoprire i milioni di cicatrici che ho sul corpo.Vado in bagno e mi cambio,sono orribile come sempre.I vestiti che mi dà Josh sono davvero enormi,infatti devo tirare al massimo l'elastico dei pantaloncini per non farmeli cadere di dosso.
Sono pronta:ho i tagli in bella vista.Mi faccio coraggio e esco dal bagno con i miei vestiti appallotolati in mano,come per coprire i tagli che ho sulle braccia,e la magrezza delle braccia stesse.
-Eh,oh,ora va molto meglio,grazie davvero-.
-Prego principessa.Sai,una ragazza giovane come te non dovrebbe fare tutto quel male a un corpicino così esile.Connor mi ha parlato di te.Ma,principessa,dal vivo sembri in punto di morte.-Connor.Ah,si,Connor, il ragazzo che il martedì fa chimica con me.E' una specie di genio.E cosa sa di me?Sa che almeno un giorno a settimana non vado a scuola perchè vengo ricoverata per grave malnutrizione,o perchè cerco di tagliarmi le vene o l'arteria femorale?No,non può saperlo.Non lo sa nessuno.
-Ci vai da un medico?-Mi chiede lui con un tono anche abbastanza premuroso.-Eh,psicanalista,psichiatra e psicologo,ognuno una volta a settimana,per due ore.Chi me le dà le medicine altrimenti?-Mi sento le guance bruciare,quindi decido di abbasare lo sguardo.
Lui mi guarda,ha la faccia di uno che guarda una poavera barbona in punto di morte.
-Ho una proposta da farti.Ti prego,non rifiutare-.
Io lo guardo e gli dico:-dimmi di più-Cerco di sostenere il suo sguardo,ma non ci riesco.
-Vengo con te alle sedute con i dottori.Tutti e tre,finchè non torno a Los Angeles,cioè fino all'inizio di settembre.Qundi abbiamo circa 4 mesi,principessa-.
Sono totalmente spiazzata.Joshua Ryan Hutcherson mi sta proponendo di accompagnarmi alle sedute di psicanalisi con i dottori strizzacervelli.Beh,non so davvero cosa dire o cosa fare,sono esterrefatta.Cosi lo guardo e lo dico:-se ci tieni a vedere una povera pazza che piange per due ore,accomodati.-
-Ah,ah,ah.Tu non mi conosci,Pearl Davis-.

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Capitolo 4
*** Salted Tears and cuts ***



Questa frase mi lascia con un'inaudita curiosità.''Tu non mi conosci Pearl Davis''.Oh sì che ti conosco,Joshua Ryan Hutcherson.Sei tu che non conosci me.
Nel frattempo,in un'intorpidimento causato dalle emozioni che provo,torno a casa,ma mi accorgo di avere ancora addosso i vestiti dell'attore che è sempre stato l'amore della mia vita:hanno un buonissimo odore,sanno di sapone di marsiglia e di lavanda,che mi ricordano le estati passate in Italia quando ero piccola.Infilo la chiave nella toppa,aspirando a pieni polmoni la fragranza di pulito che la maglietta sprigiona e subito mi accorgo che l'odore di quell'inumento mi calma più di qualsiasi farmaco.
Salgo correndo in camera mia,perchè so che tra poco tornerà mia madre,e perchè so per certo che se vedesse la mia improponibile mise maschile mi farebbe terzo,quarto,e anche quinto  grado.Entro in camera,chiudo la porta a chiave e mi spoglio,poi appallottolo i vestiti di Josh in un cassetto.Dal piano inferiore,nel frattempo,arriva il solito urletto acuto che mi informa del ritorno dal lavoro di mia madre:-Tesorooooo! Sono a casa! Com'è andata la scuola?- e in risposta bofonchio un -Mh,bene-,anche se a scuola non ci sono andata oggi.
Decido di andare in bagno a farmi la doccia,così,vestita solo di un reggiseno bianco troppo imbottito,per colmare le mancanze di madre natura,e da un paio di slip bianchi coordinati (Mia madre ci ha sempre saputo fare con la scelta di questo genere d'indumenti),esco con fare furtivo dalla mia camera,diretta verso il bagno.
Mentre sono sotto la doccia,ripenso al fatto che Josh mi abbia chiesto di accompagnarmi alle sedute dai medici.Non capisco il suo intento.Se vuole fare il buon samaritano con una povera deviata mentale,beh può tranquillamente trovarsene un'altra.Ma c'era qualcosa,nei suoi occhi,che mi dice che devo avere fiducia in lui.Sono talmente immersa nei miei pensieri che solo dopo cira 10 minuti mi accorgo di avere ancora addosso la biancheria,che mi limito a togliere e a mettere nel lavandino.
Ecco.Ecco,ci risiamo.Quella sensazione di vuoto mi sorprende ancora.Mi avvisa che ho bisogno di una lametta,che ho bisogno di infliggere del dolore al mio corpo,di vedere il sangue che scorre,misto all'acqua,il cui calore è peggio del sale,sui miei tagli.
Come un automa,ormai abituato a compiere quelle azioni,celate dalla segretezza del bagno chiuso a chiave,incapace di dar retta alla razionalità,prendo una lametta e inizio a tagliare la mia pelle,senza far caso al dolore,guardando con sadico godimento il sangue che scorre copioso dal mio ventre e dalle mie braccia.La mia pelle non ha più uno spazio libero,se non sulla schiena e sul collo,perciò ora ci sono solo tagli su cicatrici.
Mi siedo nella doccia,con la testa tra le mani,infilata tra le ginocchia,percependo il sangue mescolato all'acqua bollente.Lacrime amare,lacrime di tristezza e solitudine,vengono presto sostituite dal vuoto totale. Esco dalla doccia,mi asciugo e metto dei cerotti sui tagli più profondi.Osservo allo specchio il mio esile corpicino martoriato dai farmaci e da centinaia di tagli su ogni lembo di pelle.Sono sola,nemmeno Josh Hutcherson potrà salvarmi.Ma poi,salvarmi da chi?Da me stessa,forse.
Vado in camera mia e mi metto i vestiti di Josh.Oh,non mi interessa di mia madre,inventerò una scusa.Dopo essermi vestita,mi accendo una sigaretta e mi metto a studiare chimica.
*SPAZIO AUTRICE*
Shaaalve! scusate l'attesa,ma sono impegnatissima con lo studio.
Josh tornerà il prossimo capitolo,non temete!
Oh,oggi è domenica 23,il che vuol dire che tra 3 giorni esce il DVD di CF aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa *La smette di fangirlare*ah,scusate se i capitoli sono corti,dal prossimo saranno decisamente allungati|
*Spoiler * (consiglio di leggere)
Nel prossimo capitolo ci sarà Connor,che avrà un ruolo importante! (sarà il ''Piccione viaggiatore'' tra Pearl e Josh) e tra due capitoli penso di fare un Josh's POV.
Recensite,recensite e recensite! Big Kiss <3 

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