Amore di velluto: Missing Moments

di giny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un tassello mancante ***
Capitolo 2: *** Quegli occhi color smeraldo ***
Capitolo 3: *** Lascia stare ***
Capitolo 4: *** Devo proteggerti ***



Capitolo 1
*** Un tassello mancante ***


Ciao gente :) vista la grande richiesta di questi missing moments, ho deciso di approfondire questa storia, che era partita come one shot e adesso si sta sviluppando in un lavoro più ampio :) in effetti, sono stata un po' presa alla sprovvista, non me lo sarei aspettato e questo mi fa molto, molto piacere ^_^ okay, adesso che mi sono dilungata abbastanza xD sparisco e vi lascio alla lettura, bacioni grandi!!!! :) 






Harry stava seduto per terra, le spalle appoggiate al divano e lo sguardo perso, rivolto al caminetto.
Il fuoco che vi scoppiettava dentro sembrava così allegro, vigoroso, caldo, rispetto al vuoto freddo e dilagante che Harry sentiva dentro.
Riusciva ancora a vedere il corpo esanime di Draco che giaceva in un'enorme pozzanghera di acqua mista a sangue.
Com'era arrivato a tanto? Non riusciva a capirlo... Il libro di pozioni giaceva a terra, osservandolo, come a volergli ricordare quello che era successo solo qualche giorno prima, quel libro maledetto che lo aveva spinto quasi ad uccidere il suo miglior nemico.
Perchè in fondo Draco era quello, la persona con cui si era misurato e sfidato fin dall'inizio, lo conosceva meglio di chiunque e sapeva che le sue scelte erano da sempre controllate.
Un ragazzo il cui futuro era già stato programmato ancora prima che nascesse, un destino più grande di lui che gravava come un enorme macigno.
In fondo, non era da biasimare, non aveva avuto scelta.
Quel ragazzo così pallido, algido e... magnetico.
Per Harry era come una sorta di calamita da sempre, non sapeva perchè, ma non faceva altro che seguirlo e inseguirlo fin dall'inizio.















-Mi dispiace, Draco- ormai Harry era faccia a faccia col biondo, immobile.
Harry osservò il viso di Draco: era pallido, la pelle bianca e sottile era solcata da vene bluastre che si intravedevano leggermente; la fronte, ampia e regale, incorniciava gli occhi di ghiaccio, nei quali aleggiava un'ombra di tristezza. Più in basso, il naso, tanto perfetto da sembrare scolpito, come gli zigomi, alti e anch'essi perfetti.
Infine Harry si soffermò sulla bocca, piccola, carnosa e rosea, un dettaglio in assoluta armonia con quel viso perfetto.
Harry si sentì nauseato al pensiero di aver deturpato, seppur per un attimo, tanta bellezza.
Senza pensarci un attimo, annullò la distanza tra loro e si abbandonò al contatto con le labbra di Draco; erano un posto perfetto dove stare, dove rifugiarsi e trovare conforto.
Ormai, che importanza poteva avere ciò che era successo, adesso erano insieme e solo questo importava.
Come aveva fatto ad essere così cieco? A non rendersi assolutamente conto che il tassello mancante nella sua vita era lì, era sempre stato lì, accanto a lui?
Forse l'aveva sempre saputo, che quel ragazzino spocchioso e arrogante era ciò che mancava a rendere la sua vita meno infernale. Non gli importava che loro due appartenessero a due fazioni rivali, se Silente aveva ragione, e questo era più che certo, l'amore vinceva su ogni cosa e poteva superare ogni avversità.

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Capitolo 2
*** Quegli occhi color smeraldo ***


 Ciao gente ^_^ sono davvero contenta dei risultati ottenuti da questa storia :) anche perchè, ripeto, questi missing moments non erano previsti e mi fa piacere che li stiate seguendo :) volevo anche dirvi una cosa che ho dimenticato l'altra volta: se avete delle richieste particolari riguardo ad aspetti della storia che vi piacerebbe approfondissi, ditemelo e vedrò di accontentarvi ^_^ spero che questo capitolo vi piaccia, buona lettura e alla prossima!!! :)








Draco era davanti alla finestra da un quarto d'ora ormai, con lo sguardo perso, rivolto verso il Lago Nero.
Ripensava ancora a quello che era successo alcuni giorni prima. Il rapporto con Potter non era mai stato ottimo, a cominciare da quella stretta di mano rifiutata, finendo alla sua quasi morte nei bagni.
Se Piton non fosse arrivato, sarebbe morto; forse sarebbe stato meglio morire che continuare a sopravvivere alla mercè di Voldemort e, cosa peggiore, di suo padre. 
L'unica persona, oltre sua madre, a cui importasse davvero qualcosa di lui, era proprio Severus Piton.
C'era un'altra persona per cui Draco avrebbe voluto significare qualcosa.... Peccato che quella persona, solo qualche giorno prima, avesse tentato di ucciderlo.



Quel maledetto Sfregiato. Come poteva essere così stupido e cieco da non accorgersi di quello che voleva dirgli? In quegli anni, Draco aveva fatto di tutto pur di ottenere uno straccio di attenzione, seppur misera, da parte sua.
Era stato molto più facile per lui tormentarlo, piuttosto che andare da lui e dirgli cosa davvero provasse.
-Noi andiamo a cena Draco,. Vieni?- chiese Blaize, interrompendo i pensieri dell'amico.
-No, andate voi- rispose Draco, atono.
-Ti farebbe bene mettere qualcosa nello stomaco- continuò melliflua la Parkinson. Ultimamente, Draco la trovava più insopportabile del solito.
-Ho detto di no!- sbottò Draco, davvero infastidito.
-Allora andiamo- disse Blaize.
Ci mancava solo che vedesse a cena lo Sfregiato, abbattuto, che condivideva con i suoi amici sfigati l'impresa fallita.
-Malfoy-.
No. Non poteva essere.
-Potter, che diamine ci fai qui?!-.
Come diavolo aveva fatto ad entrare?!
-Te l'ho detto, volevo scusarmi. Non volevo ucciderti, l'altro giorno, nei bagni-.
Ma insomma, perchè nessuno si decideva a lasciarlo in pace?!
-Beh, sai che c'è? E' ridicolo, visto che ci eri quasi riuscito!-.
-Credimi, non volevo!- Potter era sul punto di implorare e Draco sentì un pizzico di sadica soddisfazione. Notò anche che quella sera, quegli occhi smeraldini che tanto adorava brillavano di più.
-E' inutile Potter, sparisci-. Ma perchè Potter continuava ad avvicinarsi a lui in quel modo?
-Mi dispiace, Draco-. Adesso Potter era molto, molto vicino.



Draco si paralizzò quando Harry incatenò i meravigliosi occhi verde smeraldo ai suoi, di ghiaccio.
All'improvviso, Harry lo baciò, dolcemente.
Draco continuava a stare lì impalato, come in trance.
Ma insomma, perchè non si dava una mossa? 
Dopo quel breve istante di esitazione, Draco decise di lasciarsi andare.
Al diavolo l'orgoglio e i vecchi rancori, aveva aspettato questo momento per tanto tempo e ora valeva davvero la pena di goderselo.
Per la prima volta, uno si mostrava all'altro per com'era davvero. Per la prima volta, insieme.

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Capitolo 3
*** Lascia stare ***


Ciao a tutti!!!!! rieccomi con un altro Missing Moment :) Devo dire che mi sono sentita davvero molto ispirata fin da quando ho scritto il primo e sono soprattutto contenta che voi stiate seguendo questa ''storia alternativa'' :) spero che anche questo ''momento'' vi piaccia e che voi continuiate a seguirmi!!! Buona lettura e alla prossima!! 







-Ron, non se ne parla, non posso aiutarti col tuo tema, ho anche i miei compiti da finire!-.
-Ti prego Hermione, devi aiutarmi!-.
-Okay, ma ti scriverò solo l'introduzione!-.
-Grazie Hermione, sei fantastica!-.
-Harry, tutto okay?- chiese Hermione, ignorando Ron.
Harry però non rispose, continuava a fissare il vuoto.
Ron, preoccupato, lo scosse per un braccio.
-Hey amico, stai bene?!- chiese.
Harry fece cenno di no con la testa.
-Cos'è successo?!- urlò Hermione all'amico, che sembrava in trance.
-Malfoy- disse Harry, con voce flebile.
-Malfoy? Che è successo con Malfoy? Harry parla!- insistette Hermione, cercando di fare luce sulla faccenda.
-L'ho quasi ucciso poco fa, nei bagni-.
Fra i tre calò un silenzio tombale. Fu Hermione a parlare, dopo un po'.
-Com'è successo?-.
-Abbiamo iniziato a duellare, io ho lanciato il Sectumsempra e lui ha cominciato a sanguinare, le ferite apparivano dal nulla e... e poi è arrivato Piton. E' arrivato appena in tempo, credo. Stava facendo rimarginare tutte le ferite quando sono andato via-.
Ron ed Hermione si scambiavano occhiate sempre più sconvolte man mano che Harry raccontava.
-Quindi, -continuò Hermione- non sai cos'è successo dopo-.
-No, sono andato via. Hermione ti giuro, io non volevo!- disse Harry, esasperato.
Hermione lo abbracciò e guardò Ron, come per chiedere al ragazzo una soluzione a quella faccenda così tremendamente ingarbugliata, ma lui scosse la testa.
-Cosa posso fare, Hermione?- chiese Harry, quasi piangendo e guardando l'amica negli occhi.
-Non puoi fare niente, Harry, non adesso almeno. Dobbiamo aspettare-.
-In fondo, non l'hai fatto apposta, lo sappiamo- disse Ron.
-Non lui, Ron, non lui! E nemmeno Piton!- esclamo Harry, urlando.
Ron ed Hermione abbassarono la testa, non sapendo che fare.










Harry stava fissando distrattamente il libro di Aritmanzia, quando sentì Lee Jordan e Katie Bell discutere sottovoce in un angolo della Sala Comune.
-Hai saputo che Malfoy è in infermeria?- disse Lee.
-In infermeria? Cos'è successo?- chiese Katie.
-Non ne ho idea, ma pare che sia combinato parecchio male-.
-Cavolo. Forse avrà esagerato con qualche Grifondoro- disse Katie, con un risolino.
Nella mente di Harry scattò una molla.
Si alzò dal divano in fretta e mentre si dirigeva verso l'uscita della Sala Comune incontrò Ron ed Hermione, che stavano entrando.
-Harry, dove vai?- disse Hermione.
-Da Malfoy. E' in infermeria, devo parlargli-.
-Harry non è una buona idea, non ti conviene! Harry, torna indietro!- urlò Hermione, ma il quadro si era ormai richiuso al passaggio dell'amico.
Hermione sospirò. Ma Tu-sai-chi non era già abbastanza come problema?










Ron ed Hermione aspettavano già da un bel po' che Harry tornasse. Quando sentirono il quadro aprirsi, sobbalzarono e lo videro.
-Com'è andata?- chiese Ron, vedendo l'espressione abbattuta dell'amico.
-Male. Ma in fondo, sono stato un idiota. Avevi ragione Hermione, non dovevo andare oggi. E' stato un grandissimo errore, non so nemmeno perchè l'ho fatto- rispose Harry, buttandosi svogliatamente sulla poltrona.
-Perchè pensavi che fosse la cosa giusta da fare. Come sempre. Cerchi sempre di aiutare gli altri e questo è ammirevole-.
-Ma non quando si tratta di Malfoy. Insomma... è Malfoy!- disse Ron ed Hermione lo guardò male, ma Harry era comunque perso nei suoi pensieri.
-Ti prego Harry, lascia stare- disse Hermione, avvicinandosi ad Harry, ma lui scosse la testa.
-Harry per favore! E' inutile, Malfoy non ti dirà mai ''Sei perdonato, facciamo come se non fosse successo niente''. Non rovinarti la vita per lui-.
Hermione si rassicurò vedendo che Harry sembrava un po' più convinto. Il problema era che Harry non era affatto convinto. 

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Capitolo 4
*** Devo proteggerti ***


Draco si svegliò. Aveva ancora la vista un po' annebbiata per le pozioni, ma riuscì comunque a capire che si trovava in infermeria. Sbattè più volte le palpebre, un po' per tentare di annullare l'effetto delle pozioni, un po' per capire perchè si trovasse lì.
Provò istintivamente a muoversi, ma il dolore generale che gli attraversò il corpo lo fece sussultare e i ricordi di poco tempo prima riaffiorarono.
Lo scontro nei bagni, il Sectumsempra, lui che si sentiva morire, poi più niente.
Non sapeva nemmeno chi fosse stato a portarlo lì. Non era stato certamente lo Sfregiato, questo era ovvio.
Di sicuro, non aveva nemmeno chiamato qualcuno. Una voce interruppe i suoi pensieri.
-Ti sei svegliato. disse Piton.
-Quanto dovrò stare qui?-
-Madama Chips ha detto che ci vorrà un po'- rispose il professore, atono.
-Dannazione. Sa chi mi ha portato qui?-
-Io- rispose Piton, distogliendo lo sguardo.
draco lo guardò incredulo.
-Lei?!-.
-Draco, ho fatto un giuramento, devo proteggerti. Non hai idea delle conseguenze se dovesse succederti qualcosa-.
-Non succederà niente- disse Draco, poco convinto.
-E allora cosa mi dici dello scontro?- disse Piton, alzando la voce.
-Io... è tutto così... confuso. Lei non capisce!-.
-Io invece capisco. Capisco che questo compito è troppo per te, non puoi fare tutto da solo!- disse Piton, con tono accorato.
-Invece posso. DEVO farlo io, sono stato scelto per questo!-.
I due si guardarono a lungo, in silenzio, poi Piton si voltò di scatto, facendo fluttuare il lungo mantello ancora più nero a confronto col chiarore sterile e asettico dell'infermeria, e uscì.
Draco chiuse gli occhi, avvilito, ma li riaprì subito quando sentì una voce familiare. Una voce che il suo subconscio aveva identificato  come... bella. Un po' accorata, ma bella.
-Posso vederlo?-.
-E va bene, ma che sia una visita breve- rispose riluttante Madama Chips.
La voce continuava a suonargli familiare, ma non riusciva, per quanto si sforzasse, a capire a chi appartenesse.
La sua curiosità fu soddisfatta pochi istanti dopo, quando lo vide lì, in piedi, davanti al letto.
-Vattene Potter- Ma che voleva lì lo Sfregiato?! Non aveva fatto già abbastanza danno?
-Malfoy, lasciamo parlare-.
Ah, adesso voleva anche parlare?
-Parlare? Io e te non abbiamo mai avuto niente da dirci-.
-Volevo solo scusarmi-.
Draco vide il senso di colpa velare gli occhi di Harry e qualcosa si mosse nel suo stomaco. Soddisfazione? Probabile.
-Non esistono scuse per quello che hai fatto!- Draco rincarò la dose.
Di colpo, Madama Chips piombò e interruppe la discussione. Proprio quando Draco cominciava a divertirsi.
-Signor Potter, sarà meglio che lei vada, il signor Malfoy deve riposare-.
Draco fissò per un istante Harry, che ricambiò lo sguardo e andò via.
Una lacrima minacciò insistentemente di uscire, tentando di demolire l'argine dell'orgoglio di Draco, che sapientemente riuscì a ricacciarla indietro.
Prima di andare, Madama Chips lanciò un'occhiata di nascosto a Draco, che però se ne accorse.
Adesso pure lei si metteva in mezzo?
 

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