Your pretty face and electric soul

di 365feelings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di Mr. Darcy e panni stesi ad asciugare ***
Capitolo 2: *** Di piani, tartine e colori che stonano ***
Capitolo 3: *** Drabble weeks ***
Capitolo 4: *** Di principi, fiere southern belle e baristi ***



Capitolo 1
*** Di Mr. Darcy e panni stesi ad asciugare ***


Titolo: Your pretty face and electric soul
Prompt: alla disperata ricerca di Mr. Darcy
Limitazione: Una storia nella quale compaiano i seguenti oggetti: un libro di cui viene citato il titolo, dei panni stesi ad asciugare, uno scatolone pieno di cibo.
Rating: verde
Genere: commedia, fluff
Avvertimenti: het, Modern!AU, crossover La Principessa e il Ranocchio/La strada per Eldorado
Note: vi presento il mio nuovo otp che nessuno oltre a me shippa.
• Lottie e Tiana frequentano l'università e sono coinquiline. Cioè, Tiana frequenta, Lottie va a ragazzi. E Naveen viene sfruttato per lo scatolone, non vive con loro.
• Scritta per il LIMITAPROMPT della piscinadiprompt.
• Il titolo è preso dalla canzone Young and Beautiful di Lana del Ray; probabilmente lo cambierò. Forse diventerà una raccolta, forse no.
• Ringraziamo Alexiel Mihawkper aver betato






«Lottie, sul serio, metti via quel libro e dammi una mano».
Non appena conclude la frase, Tiana si rende conto di quanto strana possa suonare (mai avrebbe pensato, in vita sua, di dire una cosa del genere a Charlotte La Bouff) e anche l'amica sembra rendersene conto, tanto da sollevare lo sguardo azzurro dalle pagine.
«Credevo ti facesse piacere vedermi leggere» tergiversa la ragazza. È arrivata al punto in cui Mr. Darcy consegna la lettera ad Elisabeth, ora lei la leggerà e comprenderà la vera natura dell'uomo e anche se sa bene come finirà il libro, è ansiosa di arrivare all'ultima pagina. La storia d'amore della secondogenita delle figlie Benneth la appassiona fin dal liceo, quando al corso di letteratura inglese l'insegnante ha assegnato come compito per casa la lettura di Orgoglio e Pregiudizio. All'epoca né Tiana, né Charlotte, né tantomeno la signorina Wlliams potevano sapere che il capolavoro della Austen avrebbe condizionato la vita della giovane e sognante La Bouff, che Mr. Darcy avrebbe preso il posto del principe azzurro.
Tiana alza gli occhi al cielo, sospirando, e senza darle retta le posa accanto la cesta con il panni da stendere, per poi mettersi a svuotare lo scatolone pieno di cibo che Naveen, il giorno prima, ha gentilmente portato per le scale fino alla loro cucina. Lottie a volte pensa che Tia sia un po' troppo seria e responsabile, una madre a cui suo malgrado si ritrova ad obbedire. 
Inserisce con cura il segnalibro glitterato tra le pagine che conta di riprendere a breve e si alza dalla poltrona, prendendo sotto braccio la cesta e uscendo dall'appartamento.

Guarda prima i panni aggrovigliati ai suoi piedi e poi i fili tesi alla sua altezza; non li ha mai stesi in vita sua, in generale non ha mai fatto alcun lavoro domestico, a casa aveva la cameriera. Ma quanto può essere difficile una mansione del genere? Soffia anche un po' di vento. Tanto meglio, pensa, si asciugheranno prima.
Si rimbocca le maniche e inizia raccogliendo un asciugamano, lo stende senza difficoltà e si china di nuovo sul cesto. Questa volta pesca un copriletto, uno dei suoi a giudicare dal colore rosa confetto, che però è attorcigliato su se stesso; il compito si fa complicato, perché a tenerlo per un lembo inizia a pesare, ma è l'unico modo per estrarlo senza far cadere il resto. Quando anche il copriletto è andato, Lottie si concede qualche secondo di pausa che passa a fantasticare su come sarebbe romantico incontrare il proprio Mr. Darcy in un simile contesto, quindi riprende il lavoro stendendo le federe dei cuscini, gli strofinacci e i lenzuoli che il vento prontamente gonfia a tradimento, sbattendole in faccia il tessuto bagnato.
Una delle federe vola addirittura via, tanto che la deve rincorrere: le servono delle mollette, che non ha. Come ha fatto Tiana a non darle le mollette? Deve essersene dimenticata, non ci sono altre spiegazioni, ma ora come può fare? Dove può trovarle? Deve tornare nell'appartamento e se il vento fa volare via le sue cose? 

A Miguel scappa una risata.
Ha assistito all'intera scena, come ha assistito, alcune settimane prima, all'arrivo della ragazza. Anche allora ha riso, perché non capita tutti i giorni di veder scendere da una lussuosa auto bianca una ventenne completamente vestita di rosa, seguita da un maggiordomo magrolino costretto a farsi cinque rampe di scale con tre capienti valigie. Cosa ci faccia una ragazza simile in quel quartiere davvero non lo sa — e nemmeno gli interessa, ad essere sinceri.
Anche lui con una cesta sotto il braccio, scavalca il muretto che dovrebbe separare i due lastrici solari; da quando Chelo, la ragazza del suo coinquilino, si è stabilita nel loro appartamento ha avuto modo di rimpiangere più volte i bei vecchi tempi. Erano una pacchia e, soprattutto, c'erano solo lui e Tullio. Adesso invece si ritrova a dover stendere i panni, lavare i piatti dopo che ha mangiato, rifarsi il letto, passare la scopa; cose da pazzi e il peggio è che Chelo li comanda a bacchetta e l'amico obbedisce con aria sognante.
Inizia ad adempiere al suo compito senza prestare troppa attenzione a quello che sta facendo, disponendoli come capita su uno dei fili vuoti e ripetendo con aria annoiata l'operazione. Quando però ferma l'ultimo lenzuolo con una molletta si ritrova a fissare due grandi occhi azzurri. O forse il contrario, forse i sono i due grandi occhi azzurri a fissarlo, con insistenza, senza nemmeno sbattere le ciglia, in modo davvero inquietante. Senza rendersene conto fa addirittura due passi indietro.
«Cosa vuoi?»
«Tu stai nel condominio difronte».
Miguel teme di aver appena dato confidenza ad una pazza, che continua a non distogliere lo sguardo da lui mentre afferra all'ultimo secondo un'altra federa sollevata dal vento.
«Ehm, sì?» le risponde esitando, il cesto stretto al petto; solo allora si rende conto di quanto ridicolo possa sembrare e cerca di darsi un contegno «Qualche problema?»
«Mi dai una molletta?»

Mentre osserva il ragazzo (alto, biondo, ben piazzato: apparentemente un buon partito) scavalcare di nuovo il muretto e tornare nella sua parte di lastrico solare, Lottie considera che nemmeno Mr. Darcy sarebbe rimasto insensibile ad una richiesta d'aiuto di una fanciulla in difficoltà: e lei è davvero in difficoltà.








 

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Capitolo 2
*** Di piani, tartine e colori che stonano ***


Titolo: Your pretty face and electric soul
Autrice: kuma_cla
Personaggi/coppia: Lottie La Bouff, Miguel (citati: Tullio, Chelo, Tiana, Naiveen, Yzma)
Prompt: girasole - adulazione
Rating: verde
Genere: commedia, fluff
Avvertimenti: het, AU, Hogwarts!verse, crossover
Note: pensavate di essermi liberata di me? E invece no.
  • Questa storia nasce alcuni mesi fa, per un’altra iniziativa, ma solo ora giunge a compimento (e che ci voleva, direte voi. Beh avevo un sacco di feelings per Percy Jackson e poi c’erano gli esami ci sono anche adesso così è finita nel dimenticatoio). L’ho ripescata dal malloppo di fan fiction iniziate e mai finite/mai pubblicate per un’altra iniziativa per la quale calza a pennello (?). Sto parlando della maritombola.
  • Per questa scena mi sono vagamente ispirata al sesto film di Harry Potter in cui Neville serve tartine alla festa del LumaClub. Non ricordo nel libro come vanno le cose e sinceramente non ho nemmeno voglia di controllare, quindi andiamo di movieverse.
  • Dopo un’attenta riflessione (?) ho deciso di smistare Miguel e Tullio a Grifondoro, Chelo a Serpeverde, Tiana e Lottie a Tassorosso. Naiveen non lo so, Grifondoro? Sono tutti Nati Babbani fatta eccezione per Naiveen che è un Purosangue (magari Chelo è una Mezzo Sangue, non lo so ancora di preciso).
  • Yzma (Le follie dell’Imperatore) è la professoressa di pozioni perché sì. Rido troppo al pensiero di lei che cerca di avvelenare i suoi studenti, uno in particolare. Wikipedia mi dice che in A scuola con l’imperatore lei è la Preside Amzy e io volevo darle un cognome.
  • Spero di non essere andata OOC.
 
 
 
 
Lo specchio riflette l'immagine di un ragazzo strizzato in un abito arancione, con tanto di girasole all’occhiello, che fa a pugni con il biondo dei suoi capelli, ma che si concede solo una smorfia prima di raddrizzare il petto e lisciare alcune pieghe invisibili.
È solo per una sera, si ripete, e per una buona causa: avvicinare e adulare ricchi e famosi Maghi che altrimenti sarebbero inaccessibili per due Nati Babbani di umili origini che si distinguono più per le loro malefatte che per i loro voti. Né lui né Tullio sono, molto prevedibilmente, riusciti ad ottenere l'invito per l'esclusiva festa della professoressa Yzma Amzy; poco male, si sono proposti come camerieri per l'evento. L'importante è esserci, no?
Tra una tartina e una burrobirra contano di abbordare alcuni tra i maggiori esponenti della comunità magica, il piano è semplice e proprio per questo infallibile. Nulla impedirà loro di realizzarlo, nemmeno un completo dalle tinte impietose come il suo.
Stampandosi sul volto la sua miglior espressione affabile, Miguel prende un vassoio e avanza nello studio, per l'occasione ingrandito e trasformato in una sala da ricevimento di tutto rispetto e vagamente pacchiana nel suo tripudio di piume.
Gran parte degli invitati sono già arrivati e subito individua alcuni Maghi famosi che si trovano nella zona al momento servita da Tullio; i due amici, infatti, si sono divisi il territorio. Riconosce anche alcuni degli studenti meritevoli dell'invito e trattiene una smorfia, certo in cuor suo di valere più di tutti quei figli di papà che dalla vita hanno avuto tutto e che ora gli passano davanti senza vederlo.
Un'ora e mezza dopo, Miguel inizia però a perdere la pazienza e, che è peggio, la speranza. Starsene in disparte con un vassoio in mano è più noioso di quanto pensasse, soprattutto perché nessuno sembra notare il carismatico ragazzo nell'angolo tra la tenda viola e la fontana. Tullio nel frattempo è stato distratto da Chelo e sembra aver dimenticato il loro piano. Lo guarda con disappunto senza essere considerato; ignorato pure dal suo migliore amico.
«Bella festa, eh?» commenta una voce femminile al suo fianco, mentre una mano compare nel suo campo visivo e afferra una tartina.
Si accorge solo allora che il confetto ambulante adocchiato una ventina di minuti prima in fondo alla sala è davvero Charlotte La Bouff in tutto il suo chiassoso splendore rosato. Che diavolo ci fa lei qui, pensa accigliato e infastidito non tanto dalla ragazza che lo ha affiancato quanto piuttosto dall’andamento della serata. Il giorno in cui Charlotte La Bouff avrà Eccellente in Pozioni, lui sarà il Ministro della Magia.
«Splendida» ringhia.
La giovane Strega prende un'altra tartina, apparentemente non notando l'aria cupa del Grifondoro. Anzi, sorride ancora di più.
«Ci sono così tante persone interessanti!» continua con entusiasmo «E sono qui per noi! Un'occasione da non perdere».
«Assolutamente» conviene lui, lugubre. Di tutte quelle persone interessanti, solo un Mago decrepito noto (ma nemmeno troppo) per una pozione contro le verruche lo ha ascoltato e dubita abbia prestato attenzione ad una sola delle sue parole perché alla fine chi ha chiesto dove fosse il bagno. E ora la seconda a parlargli è Lottie La Bouff.
«Come hai ottenuto l'invito?» le chiede.
«Sono il più uno di Tiana» risponde con noncuranza e Miguel riconosce la Tassorosso ad alcuni metri da loro, intenta a parlare con Naiveen.
«Cos'è questa cosa?» domanda, prendendo una terza tartina «Mi piace!»
«Non ne ho idea» ammette, che del cibo nel vassoio non ha assaggiato nulla nemmeno prima di entrare in sala e di cui al momento non potrebbe importargliene di meno.
«Come mai ti sei ritirata nell'angolo? Non dovresti essere in mezzo alla gente a stordire tutti con le tue chiacchiere?» le chiede con una punta di acidità nella voce. Non ha nulla di personale contro la Tassorosso, certo è un po' troppo svampita e chiassosa per i suoi gusti, ma in fondo non è una cattiva persona. Ora però non può fare a meno di desiderarla lontana da lui almeno dieci metri, con la sua ingombrante personalità, Lottie ha la duplice capacità di offuscare gli altri e allo stesso tempo di allontanare le persone. Tutte cose di cui al momento non ha bisogno.
La studentessa ride per nulla toccata dal commento.
«Sono venuta a bordo campo per un time out» confida, scrutando gli invitati in cerca della sua prossima preda «Giusto il tempo di riposarmi un secondo e poi si va con il secondo round, inoltre da qui si ha una buona prospettiva. Che ne dici di quello? Sì, proprio quello con la veste verde. Ha l'aria nobile, credi che sia un Purosangue?»
«Se ti piacciono i pel di carota» ghigna Miguel individuando il ragazzo di cui parla e ricordandosi della missione di vita di Lottie La Bouff: trovarsi un marito che la elevi ai massimi ranghi della comunità magica. Un obiettivo quanto mai ridicolo che però sembra occuparla per l'intera durata delle sue giornate e che persegue con dedizione senza perdersi d'animo. In un certo senso, considera, è ammirevole l'impegno che ci mette. Un impegno che nessuno, nemmeno la sua migliore amica, le ha mai visto profondere in nessuna altra cosa, salvo forse la cura di sé, ma Miguel sospetta che sia un aspetto strettamente collegato alla sua missione. In ogni caso, da questo punto di vista (ed esclusivamente da questo) è una vera Tassorosso; per il resto, solo a guardarla, sembra che la magia (e la lettera per Hogwarts) le sia capitata per sbaglio.
«Hai ragione» concorda con un'espressione ora orripilata, come se avesse sotto il naso uno scarafaggio «Stoniamo cromaticamente. Quell'altro invece? Pensi possa andare? E anche il suo amico! Se ho fortuna sono entrambi Purosangue».
«E se non ce l'hai sono due poveri diavoli Nati Babbani come noi».
«Vorrà dire che cercherò ancora» risponde lei, per nulla scoraggiata, scrollando le spalle e suo malgrado le sorride – un sorriso sincero, senza traccia di sarcasmo.
Deve ammettere che la loro chiacchierata si sta rivelando meno fastidiosa del previsto e l’ottimismo dell’altra potrebbe, in qualche modo, averlo contagiato. Lottie deve essersene accorta, perché dopo l'ennesima tartina si scola il bicchiere che teneva nell'altra mano e poi posandolo sul vassoio ormai semivuoto gli sorride a sua volta.
«Inizia il secondo round, augurami in bocca al lupo» gli dice sistemandosi l'abito in modo molto poco femminile, afferrando la stoffa della generosa scollatura e tirando verso l’alto, sul volto una buffa espressione combattiva. Quindi aggiunge: «Fossi in te farei la stessa cosa, buttati nella folla e se la professoressa ha da ridire, dille che ti avevo chiesto delle tartine».
Miguel la osserva tornare tra gli invitati strizzata in quel sontuoso vestito rosa confetto a dir poco terribile, di foggia chiaramente Babbana e che fa a pugni con le vesti da mago verde smeraldo, porpora e viola degli agli altri presenti. Cammina con passo svelto, lo strascico di tulle che spazza il pavimento e l'acconciatura che traballa sulla nuca, e sebbene sia di spalle non dubita che stia sorridendo entusiasta e fiduciosa, pronta ad accalappiare qualche povero sventurato.
Stranamente non riesce a trovarla fastidiosa né patetica, anzi è forse la persona più sincera dell'intera festa (più di lui sicuramente), l'unica a non nascondere dietro modi affettati e falsi complimenti il suo intento.
Miguel si ritrova a sorridere a sua volta e a seguire l'esempio di Lottie, lasciando l'angolo tra la tenda e la fontana, deciso a dare prova di tutto il suo carisma.

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Capitolo 3
*** Drabble weeks ***


Autrice: kuma_cla
Titolo: Di musei noiosi e guardie interessanti; Il guidatore sceglie la musica
Coppia: Lottie/Miguel
Rating: verde
Genere: generale, commedia
Avvertimenti: au, modern au, flash fic, drabble
Prompt fluff, I keep touching the displays in the museum in the hopes that the hot security guard will arrest me au di Alexiel Mihawk; discussioni sulla musica, road trip!au di Alexiel Mihawk
Note: mi stavo dimenticando di queste due ff, scritte un po’ di tempo fa (un mese di sicuro e forse anche di più) in occasione di due drabble weeks indette dal gruppo fb We are out for prompt. Le pubblico insieme perché sono pigra.
(C’è una reference nella seconda ff, un biscottino a chi la coglie)
 

 
 
 
Di musei noiosi e guardie interessanti
 
Trascorrere la giornata al New Orleans Museum of Arts ad ammirare i reperti aztechi della mostra “La strada per El Dorado” non è esattamente il suo passatempo preferito.
Innanzitutto non ci sono principi. Solo coppie sposate, famiglie con chiassosi bambini al seguito, scolaresche, Tiana e lei. E poi non ci sono principi.
Lottie non è per niente sicura di voler restare lì un secondo di più e vedere un’altra maschera o un altro plastico di Tenochtitlan. È tutto così noioso, non può toccare nulla, fa caldo (e lei odia sudare) e inizia anche ad avere un certo languorino.
Se segue Tiana nella successiva stanza invece di accasciarsi su uno sgabello di legno esposto insieme a un serpente a due teste è perché le vuole bene, senza contare che all’amica serve l’aiuto di chi, come lei, è brava a flirtare.
La protagonista della sua storia d’amore preferita non può certo farcela da sola, soprattutto se si ferma ad osservare ogni monile invece di raggiungere direttamente la zona bar in cui Naveen (il vero motivo per cui sono al NOMA) sta lavorando.
Mentre aspetta che l’amica finisca il giro della sala, osserva una collana d’oro particolarmente graziosa e considera che è veramente eroico il suo sacrificio.
È una storia che farà colpo sul suo principe – perché non c’è dubbio che lei riesca a trovarne uno, basta solo cercare bene.
Quando l’allarme inizia a suonare, sta ancora osservando la collana e, assorta nelle sue fantasticherie, nemmeno si accorge che di essere stata proprio lei a farlo scattare.
«Per cortesia, puoi allontanarti? Sei troppo vicina».
A parlare è una ragazzo biondo e ben piazzato, per nulla entusiasta del proprio lavoro.
Non ci sono dubbi sul fatto che lui non sia un principe, Lottie ha l’occhio allenato, ma nel suo caso chiunque riuscirebbe a capirlo.
Però ha veramente un gran bel fisico (guarda che spalle!) e dei magnifici occhi verdi e improvvisamente la visita al museo assume una piega interessate.
Per le successive tre stanze, infatti, continua a far scattare l’allarme (del tutto accidentalmente, ovvio) e a flirtare con la guarda più sexy che lei abbia mai avuto il piacere di incontrare.
 
(Tiana ha raggiunto il bar ormai da alcune ore e sta bevendo un drink in compagnia di Naveen che si è fatto sostituire da una ragazza dai lunghi capelli neri e lo sguardo furbo. In lontananza l’allarme del museo suona un’altra volta.
«Certo che Lottie si è proprio presa una bella sbandata per come hai detto che si chiama? Miguel? Ma non era alla ricerca del principe azzurro?»
Tiana annuisce a metà tra il rassegnato e il divertito, giocando con l’ombrellino nel bicchiere.
«Ha detto che una ragazza certi piaceri deve pur concederseli».)


 
 
Il guidatore sceglie la musica
 
La voce di Ella Fitzgerald riempie l’abitacolo della macchina (una Cadillac degli anni 50 rosa confetto) e si perde nell’aria afosa di agosto da quando si sono lasciati New Orleans alle spalle, ormai cinque ore prima - cinque ore di sassofoni.
Miguel non ne può più e mancano ancora giorni a Las Vegas. Quel viaggio molto probabilmente sarà la sua morte: le paludi della Louisiana stanno per cedere il passo al deserto del Texas e le uniche note uscite dalle casse sono jazz. E continueranno ad esserlo se non fa immediatamente qualcosa; prima di salire ha infatti visto Lottie prendere anche l’ultimo demo del suo amico Louis.
La ragazza, che sta cantando I don’t mean a thing if it ain’t got that swing, si ritrova improvvisamente senza appoggio musicale e sobbalza come se fosse appena stata fulminata.
«Cosa fai?!»
«Cambio cassetta. Questa lagna non si può sentire».
«Non è una lagna!» protesta lei, agitandosi sul sedile del passeggero «Non lo puoi fare! È la mia macchina».
«Dolcezza» replica lui schiacciando play «Il guidatore sceglie la musica».
Smoke on the water invade l’abitacolo e ora sì che si ragiona, pensa Miguel premendo sull’acceleratore.

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Capitolo 4
*** Di principi, fiere southern belle e baristi ***



Autrice: kuma_cla
Titolo: Di principi, fiere southern belle e baristi
Coppia: Lottie/Miguel
Rating: verde
Genere: generale, commedia
Avvertimenti: au, Hart of Dixie au, flash fic
Prompt Lottie/Miguel, Hart of Dixie au in cui Lottie è una delle belle (di darkrin <3)
Note: aggiornamento lampo
  • scritta per un drabble event del gruppo fb We are out for prompt
  • Hart of Dixie è un telefilm bellissimo ambientato in Alabama, nella cittadina di Bluebell (la cui atmosfera alla fine rende tutti i personaggi belli e simpatici) e segue le vicende di una dottoressa di New York che vi si trasferisce. GUARDATELO.
  • per riempire Bluebell ho preso un po' di gente random, preferibilmente eccentrica tipo Kuzco. Corona è il nome fandomico dato alla famiglia di Rapunzel
  • Tannabok è il capo di El Dorado e qui ovviamente è il sindaco e ha un alligatore in omaggio del vero sindaco di Bluebell (Lavon <3)

Miguel sta sistemando alcune bottiglie, fischiettando una vecchia canzone country, quando la porta del Rammer Jammer si spalanca e una sovreccitata Lottie La Bouff fa la sua comparsa - è un boa di piume rosse quello che ha al collo?
«Riprendi fiato, dolcezza» le dice Chel, superandola per andare a servire la colazione a Kuzco, mentre Tullio non riesce a distogliere lo sguardo dalle sue lunghe gambe nude.
La donna segue il suo consiglio, perché raggiunge il bancone del bar e si siede. Miguel allora le allunga un bicchiere d'acqua, ma Lottie si bagna appena le labbra e il secondo dopo è nuovamente in piedi, incapace di stare ferma. Non la vedeva così agitata da quando, due anni prima, una troupe televisiva è giunta a Bluebell per riprendere la parata delle belle che lei stessa aveva organizzato.
«Tiana! Tiana!» inizia a chiamare con voce acuta e la donna si affaccia dalla cucina «Non ci crederai mai! Il mio sogno sta per realizzarsi! Sta arrivando un principe, qui, a Bluebell!»

«Non puoi rubarci la cuoca» protesta inutilmente Tullio, mentre Lottie si è già lanciata nella descrizione degli addobbi del giardino «Diglielo anche tu!»
Ma Miguel non ha la minima intenzione di mettersi a discutere con la donna che ora si sta dilungando, senza che nessuno la stia davvero ascoltando o glieli abbia chiesti, nei particolari della festa - «Ci saranno le rose, tantissime rose. Ho ordinato il miglior caviale e poi Luois suonerà. E ci saranno anche gli Arendelle e i Corona e i Dunbroch».
Nessuno a parte lui.
«Ehi, Lottie, possiamo venire anche noi?» le chiede sporgendosi sul bancone. L'ha appena sentita nominare i nomi di alcune delle più ricche famiglie dell'Alabama: un'occasione del genere va colta al volo.
«Avete uno smoking?»

Lottie La Bouff, con i suoi vestiti eleganti, le scarpe costose e i gusti raffinati, è sempre stata fuori luogo in un locale come il Rammer Jammer; lo frequenta solo perché ci lavora la sua migliore amica e la volta che si è rotto il condizionatore si è rifiutata di metterci piede per giorni.
In quel momento come non mai, però, veramente non c'entra nulla con l'arredamento e lo stile del posto. Gli sembra di guardare una bomboniera: vaporoso abito da sera rosa, coroncina di brillanti, acconciatura elaborata.
Una bomboniera un po' sgualcita, ad osservarla meglio, e per niente felice: la festa per accalappiarsi il principe, infatti, non è andata bene - fondamentalmente perché il principe non è un principe, Tiana ha avuto un incidente con le rane e l'alligatore di Tannabok ha spaventato i lama di Kuzco.
La sente singhiozzare e si affretta a raggiungerla con l'hamburger e le patatine che ha appena cucinato. Quando la donna ha lasciato la festa, infatti, l'ha seguita e non sa perché lo ha fatto, ha agito d'impulso e ora non sa bene cosa fare. Nel dubbio allunga sul bancone un pacco di salviette e l'immagine di Lottie che piange è così sbagliata, perché Lottie è l'anima di Bluebell e parla sempre e se non parla ride, ma non piange. E decisamente non se ne sta seduta su uno sgabello in modo così scomposto; no, gli chiede se ha indossato una retina per i capelli mentre friggeva le patatine e magari gli fa notare che la camicia non andrebbe portata così sbottonata.
«Sei una forte e fiera belle del sud» le dice, provando un moto di fastidio all'idea che un uomo possa demoralizzarla così tanto «E hai un sacco di altre occasioni per trovare il tuo principe. Ora mangia».
Lei lo guarda con i suoi grandi occhi azzurri e poi borbotta qualcosa sui sogni e le stelle e inizia a divorare l'hamburger ed eccola, eccola, la Lottie La Bouff che conosce - la stessa che quando il condizionatore si è rotto ne ha comprato uno nuovo e che al Rammer Jammer è meno fuori luogo di quanto si possa pensare.

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