Minerali verdi fritti alla fermata del tram di KuroPond (/viewuser.php?uid=194246)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 2: *** Le avventure di Caty, una ventenne spensierata e la sua bicicletta. ***
Capitolo 3: *** Finale prima stagione, le Winx sono tra noi! ***
Capitolo 4: *** Nuova stagione, nuovi amori! ***
Capitolo 5: *** Poteri rivelati ***
Capitolo 6: *** Chimica on the road ***
Capitolo 7: *** Gelato alla Vendetta ***
Capitolo 8: *** Fine seconda stagione, Introduzione di Alfea ***
Capitolo 9: *** Epiche battaglie ***
Capitolo 10: *** La sedia delle meraviglie. ***
Capitolo 11: *** Cinquanta sfumature di Capitoli Nonsense ***
Capitolo 1 *** L'inizio della fine ***
Stavano litigando di nuovo. Di recente succedeva quasi sempre.
-Domilio! No Domilio per favore aspetta!- gridò Caty -Aspetta...- Domilio però non si fermò e corse via sotto la pioggia.
Domilio e Caty si erano conosciuti sul lavoro, tutti e due erano insegnanti al liceo classico "Beta Gamma Zeta".
Fu amore a prima vista. In seguito decisero di abitare insieme, andarono ad abitare a casa di lei, con i suoi innumerevoli gatti e minerali. Si divertivano un mondo, studiavano fino a notte fonda i minerali e giocavano a "indovina chi" limited edition Cataclastic. Adesso pero non era più così: Domilio aveva scoperto la relazione tra Caty, l'amore della sua vita, e Merio, un tecnico informatico della scuola. Le cose non sembravano aggiustarsi e la loro relazione era in crisi.
Ma ritorniamo alla storia, quella sera Domilio non ritornò a casa, e non si fece vedere neanche al mattino; quindi Caty si svegliò portando la mano nel vuoto del letto lasciato da Domilio, e triste si diresse verso il bagno.
Si fece la doccia, si diede un velo di trucco e salutando i suoi Micascistosi amici uscì di casa.
Percorse in poco tempo la strada che solitamente faceva mano nella mano con Domilio sulla sua nuovissima bicicletta, e poi entrò dal portone sul retro: non voleva che qualcuno la vedesse così triste.
Poi successe: lo vide sulle scale, e non riuscendo a resistere alla tentazione gli corse incontro -Domilio! - lo chiamò. Lui si giro e la vide -Caty, mi dispiace ma voglio restare da solo...-
-No Domilio! Aspetta! Voglio spiegarti...-
-Ho capito benissimo- rispose lui seccamente, poi fece per andarsene. Caty gli mise una mano sulla spalla per fermarlo. Lui fece finta di niente e se ne andò.
Nelle ore seguenti Caty scaricò la sua tensione sugli alunni; e a lezione finita si diresse all'aula insegnanti, lì avrebbe parlato con Lui, ne era certa.
Ma quando la raggiunse trovò una spiacevole sorpresa che sconvolse i suoi piani: c'era una nuova insegnante, e c'era il suo Domilio, che ci stava provando con lei. Si chiamava Ross; labbra carnose, capelli ricci e neri, vestito attillato e provocante "ovviamente, come tutte le ragazze dei nostri giorni" pensò Caty con disapprovazione, aggiustandosi il suo cardigan con fare stizzito prima di correre via con la vista annebbiata dalle lacrime, fino a raggiungere la sala proiezioni. Si accovacciò in un angolo e si mise a piangere.
Dopo pochi minuti la porta si apri ed entro Merio, alto e bello come sempre, vide Caty nell'angolo che singhiozzava silenziosamente e si sedette vicino a lei -Cosa è successo Caty? Perché piangi?-
-Oh Merio! Domilio mi odia, e poi è arrivata quella nuova...pensa abbia perso ogni interesse per me...-
-No dai, non dire così-,
Caty appoggio la testa sulla sua spalla -Grazie Merio...tu ci sei sempre per me..- alzò la testa e lo guardò, erano vicinissimi. Merio poteva contare uno per uno i peli sul naso di Caty, e vedere la polvere di minerale sulle sue ciglia.
NELLE PROSSIME PUNTATE... Un nuovo professore, Cristiano -che più avanti si scoprirà essere un affascinante stregone- trasforma Caty in un fantasma deciso a perseguitare Domilio per la Comunicazione N. 713.
E cosa succederà tra Ross ed Domilio?
Spazio scrittore. Che poi, esiste? Bah, io lo faccio lo stesso.
Prima di tutto grazie! Se sei arrivato fino a qui vuol dire che hai letto tutta la solfa che c'era prima (o hai semplicemente saltato il testo perchè era noioso. In tal caso: vergogna, fila subito a leggere tutto! Ovviamente si scherza...)
Spero che la storia ti sia piaciuta, è un riadattamento a quella che avevo scritto un paio di anni fa, quindi spero di non aver lasciato troppi errori.
Se vuoi lasciare un tuo parere, è ben accetto, anche se è critico ovviamente!
Che altro? Booyah!
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Capitolo 2 *** Le avventure di Caty, una ventenne spensierata e la sua bicicletta. ***
Era
passato un mese da quando Domilio era ritornato a casa sua.
Caty
era ritornata a vestire i gatti e ad allestire delle feste
a sorpresa
per loro.
Per
addormentarsi aveva inventato una filastrocca, senza quella non
riusciva proprio a prendere sonno:
"L'Olivina
è verde,
Il
Micascisto non è blu,
L'unica
roccia Metamorfica sei tu <3"
Lo
ripeteva ogni sera ai suoi minerali fino ad addormentarsi.
La
nuova prof intanto si era già ambientata. Caty la odiava: faceva
battute
a cui nessuno rideva e per di più non le interessavano
i minerali! Una
cosa davvero scabrosa.
Non la sopportava, era come il guano.
Nonostante questo, non riusciva
a ignorarli e sapeva
tutto di loro: da quando
uscivano per prendere un gelato a quando
Domilio le tingeva i capelli;
tutto questo grazie ad un investigatore privato: DK, meglio
conosciuta come Donna Key, la ragazza truzza. Lei li seguiva
furtiva travestendosi
da pianta.
Caty camminò
fino alla sala insegnanti, assorta nei suoi pensieri sulla
paleontologia,
entrò e li vide. Rimase un paio di minuti ferma
sulla soglia,
come se una pietra di porfido l'avesse colpita in testa. Poi all'improvviso
si girò e uscì.
Era
diretta alla saletta dove c'erano le macchinette, voleva prendersi un
caffè per rilassare i nervi, ma correndo
andò a sbattere contro una cosa voluminosa e molle.
Era un uomo.
L'uomo più
bello che Caty avesse mai visto
-Mi
scusi- Disse -Il
suo nome?-
-Buongiorno...Il
mio Nome è Cristiano...Euh!-
Quel
verso finale fece semplicemente impazzire Caty. Si dimenticò di
Domilio e di come le aveva spezzato il cuore come Talco, il minerale più
fragile nella scala di durezza dei minerali.
In
quel momento Domilio, vestito
con dei provocantissimi pinocchietti ed
una maglia con le maniche a camicia, e Roxy, così l'aveva soprannominata il suo amato, stavano
arrivando
dall'altra parte del corridoio.
Caty si lanciò fra le
accoglienti braccia
di Cristiano,
senza sapere che quella mossa le sarebbe costata cara:
quell'uomo terribilmente
sexy nascondeva
un terribile
segreto, di
cui ne sarebbe venuta a sapere nel peggior modo possibile...Lui
inghiottiva le sue vittime nella ciccia!
NELLA
PROSSIMA PUNTATA... Cosa succederà
alla povera Caty? Tradirà
Merio e si rimetterà con Domilio? E Donna Key...che
fine ha fatto? E' ancora dispersa sulle montagne dell'Himalaya?
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Capitolo 3 *** Finale prima stagione, le Winx sono tra noi! ***
Finale di stagione, le Winx sono tra di noi!
Caty
stava abbracciando Cristiano, quando sentì che stava sprofondando. La sua
ciccia la stava inghiottendo.
Sprofondava
lentamente vicino a scheletri di altre persone che si erano
avventurate nelle oscure profondità della sua ciccia, perdendosi e morendo di stenti.
All'improvviso
una mano la afferrò per la sua soffice e fluente coda che si era
fatta ai capelli e la tiro fuori di lì, vide Domilio e poi perse i
sensi.
Merio accorse nel corridoio e vide Caty a terra. Di Cristiano nessuna traccia:
si era già dileguato a balzelloni, peggio di Piton davanti ad un flacone di shampoo..
La
portarono all'ospedale abbandonando Roxy di fronte ad un centro commerciale che faceva i saldi.
All'ospedale si rifiutavano di aiutarla, avevano tagliato i fondi per
le cure, lasciando solo quelli per le macchinette delle brioche; i
medici erano costretti ad operare con i Flauti di Banderas e Rosita,
tamponandosi il sudore con le Girelle al cioccolato. Se si voleva, ci
si poteva curare con il kit del pronto soccorso fai-da-te.
Ormai Caty
era in coma, infatti la ciccia di Cristiano si scoprì contenere un
veleno: la monociccellosi.
Questo veleno provocava una morte lenta, per niente dolorosa, e che una
volta morto continuavi ad invecchiare portandoti alla fatidica seconda
morte.
Merio
passava tutto il tempo al computer per cercare degli antidoti, aveva
delle ombre scure sotto gli occhi arrossati, ed era diventato davvero
irritabile.
Un bel giorno di pioggia trovò che una rarissima roccia, il Plagioclasio austiaco, poteva curarla.
Doveva solo immergerla nel latte e metterla sul comodino di Caty.
Ella
però era peggiorata, e dopo poco tempo morì, iniziando
l'invecchiamento precoce, il penultimo stadio della Monociccellite.
Merio che non si era
dato vinto, mise il Plagioclasio sul comodino; aspettò tutto il
pomeriggio e tutta la sera, smettendo solo per andare a comprare una
nastrina al distributore, ma Caty non migliorava.
Solamente il giorno dopo successe qualcosa: quando Merio si svegliò la trovò
sveglia e arzilla che addentava un toast al burro di scoiattolo.
-Caty
ti sei risvegliata!- gridò di gioia
-Si...ma
il mio caro Plagiocoso é morto- indicò una piccola bara sul comodino
-domani ci saranno i funerali-
*musica triste di sottofondo*
UNA
SETTIMANA DOPO
-E
così ragazzi, nell'oceano c'è l'acqua- disse Caty ai suoi studenti
con gli occhi che brillavano
-Wow
professoressa!! Come fa a rendere le lezioni così interessanti? Lei
e speciale!-
-
Ma no ragazzi...io sono una giovane spensierata come voi....- li
guardò con i suoi occhi da murena senza battere ciglio
-No,
non e vero. Io non sono una ragazza come le altre...io sono una
Winx!- dal suo maglione color anguria all'ultimo grido uscirono delle
belle ali baffute e lei uscì dalla finestra fluttuando. Ora doveva
salvare il mondo da Cristiano.
Fine prima stagione:
Rifaccio
di nuovo quella cosa così carina che si chiama Spazio autore.
(sono così intelligente che ho sbagliato a scriverlo la prima
volta)
La
prima stagione di questo fantastico -come no- racconto è
terminata. Molto probabilmente non racconterò le prodezze della
nostra eorina con l'affascinande Cristiano, sappiate solamente che dopo
averlo trovato l'ha sconfitto a suon di minerali e maglioni infeltriti.
Anche se, un residuo dello stregone è rimasto, quindi potrebbe
tornare da un capitolo all'altro!
Che
altro dire? Ho già il capitolo quattro pronto, una revisionatina
e sarà pubblicato! Poi mi dovrò rimboccare le maniche e
scrivere assolutamente. Sono fuori esercizio, perciò non siate
troppo duri con il futuro quinto capitolo!
Aspetto sempre con piacere le vostre recensioni, e al prossimo racconto!
Mmh, lo spazio scrittore tra un po' è più lungo del racconto stesso... Booyah!
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Capitolo 4 *** Nuova stagione, nuovi amori! ***
3
anni dopo gli accadimenti
precedenti.
Da quando
Roxy aveva
cambiato scuola, Domilio era stato costretto ad una rigida astinenza.
Da "Indovina chi, versione Cataclastic" ovviamente.
Anche se
Caty era guarita
dalla Monociccellosi, qualche ceppo di quel batterio era
sopravvissuto ed era rimasto dormiente dentro di lei; non si sa
perchè -forse al batterio semplicemente piacevano le carote-
quando
Caty ne mangiò una ebbe una ricaduta.
La
Monociccellosi le
confondeva il cervello: aveva dimenticato l'orribile avvenimento con
l'affascinante Cristiano, ma aveva anche dimenticato l'amore per
Domilio
che aveva crudelmente evitato per settimane, fino a quando gli aveva
detto chiaramente che non gli interessava.
Passava
ore nel letto a
cercare di ricordare, faceva degli incubi: ogni qualvolta chiudeva
gli occhi si sentiva soffocare dalla ciccia di qualcuno, ma non
ricordava di chi fosse. Di chi?
A volte
pensava di essere
pazza: vedeva oggetti spostarsi da soli, era arrivata a pensare di
avere speciali poteri magici.
Beveva
molto caffè e sotto
agli occhi aveva delle ombre scure dovute alle notti insonni. Dopo
tanto tempo era in crisi, non sapeva chi scegliere: Merio, il
bell'assistente della sala computer; o Cristiano, l'affascinante e
misterioso stregone di cui ricordava cosi poco e che era
misteriosamente scomparso senza lasciare traccia?
Di una
cosa era certa: Domilio doveva uscire dalla sua vita.
Uno di
quei giorni doveva
proprio andare a scuola, era mancata per quasi una settimana! Mise un
po' di correttore -forse più di quello che avrebbe voluto
mettere-
per cammuffare le occhiaie e pedalò amabilmente verso la
scuola dove
insegnava, sede di tante avventure accadute in così tanti
anni
(credetemi, davvero TANTI anni).
Parcheggiò
abilmente la
bici nel cortile interno, mettendo la catena e chiudendo il lucchetto
con una sola mano.
Camminò allegramente verso la sua classe,
salutando gli studenti che incontrava; non ricordava neanche un nome,
ma gli sembravano così simpatici!
Appena
suonò la campanella
entrò in classe.
-Buongiorno
ragaz...-
esclamò prima di fermarsi all'improvviso: seduto alla
cattedra c'era Domilio, gli occhi arrossati erano il segno
inconfutabile del pianto.
-Buongiorno
Catinina- disse
lui freddamente -adesso me ne vado subito-, c'era così tanta
tensione nell'aria che anche gli studenti se ne accorsero e
stetterò
li a guardare quel bizzarro scambio di battute.
Infine,
quando Domilio se ne
fu andato, Caty sfogò la sua rabbia sulla lavagna,
disegnando
inutili schemi di biologia mentre i poveri studenti si riparavano la
faccia dalle schegge di gesso.
Nell'intervallo
prese un
caffè rigorosamente decaffeinato e con giusto un pizzico di
zucchero, di certo non poteva rovinare la sua perfetta dieta a base
di ortaggi! Si diresse verso la sala professori quando si
scontrò
con un alunno, versandosi gran parte della bevanda addosso.
-Acciderbolina!-
esclamò,
andando nel panico: il suo maglioncino preferito era rovinato!
Proprio
nel momento del
bisogno le si avvicinò una signora bassetta e tarchiata, con
un
taglio di capelli all'ultima moda: era proprio lei, DK. Ex detective
privato che aveva passato due anni in Perù per seguire un
cliente.
Ora faceva l'insegnante di Storia e di Peruviano.
-Scusi
Catinina, lasci fare
a me- disse con tono pratico, poi da una tasca nascosta tirò
fuori
un fantastico gadget tecnologico e ultra moderno: uno scottecs della
Foxy, con spirali che assorbono i liquidi dieci volte più
efficacemente degli scottecs concorrenti. Asciugò il
maglione in un
batter d'occhio.
Quel
giorno Caty si fece una
nuova amica. Le parlò tutto il giorno dei suoi problemi, dei
suoi
sogni, delle sue aspettative e dei suoi minerali; quando
uscì da
scuola era proprio felice! Tornò a casa a piedi, il giorno
dopo
avrebbe usato la bicicletta di riserva rossa fiammante.
Camminò
per i viali con le
sue scarpe dal tacco vertiginoso (ben due centimetri) e
incontrò
qualcuno di inaspettato: Merio. Dopo aver chiacchierato un po' mano
nella mano si ritrovarono nella camera di Caty per una notte
infuocata.
Infuocata
nel vero senso
della parola: per rendere l'atmosfera più romantica avevano
acceso
delle candele e quelle avevano bruciato le tende e il resto della
casa.
La serata
si concluse con
Caty in lacrime, una casa bruciata e un povero Merio con ustioni di
secondo grado sul dieci percento del corpo.
Spazio scrittore.
Innanzitutto
grazie per aver letto il mio nuovo capitolo! Spero vi piaccia il nuvo
"stile" di scrittura, d'ora in poi penso riuscirò a fare
qualcosa di un po' più serio della serie precedente, fatemi
sapere se vi piace, ci tengo!
Ps. Non
mi pagano per la pubblicità della Foxy, credetemi (anche se
potrei chiederglielo...).
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Capitolo 5 *** Poteri rivelati ***
Spazio
scrittore:
Prima di tutto vorrei scusarmi per il ritardo con cui ho postato questo
capitolo, ma ho avuto talmente tante cose da fare che non avevo il
tempo
materiale -e la voglia- per scriverlo. So già che non
sarà un granchè, perché
l'ho scritto prevalentemente per 'sfogarmi', visto che non scrivevo da
un po';
sono quasi tutte cose buttate lì lì.
Avviso
per i
Potterhead: sono uno di voi, so che si scrive Horcrux, non ce l'abbiate
con me
ahaha
Spero che vi
piaccia, booyah!
Caty
uscì
dall'ospedale, era andata a trovare Merio: il poverino aveva
così tante bende
da sembrare una mummia dell'antico Egitto.
Era
stato ustionato
così gravemente che aveva anche inalato delle fiamme, cosa
che gli aveva
provocato alcune ustioni interne con la conseguente
impossibilità di parlare.
Mancanza che era stata prontamente colmata dalla irrefrenabile
parlantina di
Caty.
Quel
giorno pioveva,
grosse gocce cadevano sui capelli della donna, che camminava a testa
bassa
verso casa sua, spingendo la bici. Non si meritava di usarla, non dopo
l'incidente che aveva causato con le candele.
Sulla
strada di casa
però incontrò qualcuno di assolutamente
indesiderato: Domilio.
Lo
guardò
sconcertata: lei bagnata fino al midollo, lui con un bellissimo
ombrello giallo
sole e un cappotto di tela.
-Caty
ti devo
parlare- disse lei
-Cosa?-
-Era
questo che mi
volevi dire! Ma no, non tornerò con te, ah-ha questa volta
non mi freghi!-
-Ma
Caty…-
-Caty
un paio di
porfidi!- esclamò lei -Ti ho già detto di no, non
voglio più vederti. Ora
vattene, se non vuoi venire investito dalla mia bicicletta-, disse
impugnando
il manubrio colorato.
Sconsolato
Domilio
si fece fa parte per farla passare, e lei lo superò
velocemente.
La
colse un deja-vù:
la prima volta che Domilio l'aveva lasciata, ma questa volta era stata
lei, non
provava nulla per lui, e una sensazione di godimento le
partì dallo stomaco per
arrivare alla gola, bruciante… no aspettate, non era
godimento, era il pranzo
non ben digerito.
Quando
arrivò a casa
lanciò le chiavi nel cestino sulla mensola vicino alla
porta, esultando per il
canestro riuscito. Salutò i gatti e si sdraiò per
terra, ridendo.
Sembrava
ubriaca.
Sentiva la testa girare, probabilmente aveva la febbre; rise
sguaiatamente, non
sapeva cosa le stava succedendo! Era forse la pubertà? Stava
crescendo? In
tutti i 60'anni di vita non aveva mai provato nulla del genere, non
voleva
crescere, le piaceva rimanere bambina!
Pregò
Peter Pan che
la venisse a prendere, per portarla all'Isola Che non C'è, e
quando non venne
urlò che non credeva nelle fate. Rise per la sua malefica
vendetta.
Pensò
che forse una
volta superata la pubertà sarebbe stata ammessa ad Hogwarts,
e con questo
pensiero perse i sensi, sul freddo pavimento di casa sua e circondata
dai suoi
gatti.
Quando
si svegliò un
gatto le stava mordicchiando la mano, lo scansò dolcemente e
si alzò, la testa
le girava ancora.
Si
avvicinò alla
finestra, un po' di aria fresca l'avrebbe sicuramente fatta sentire
meglio; la
spalancò e il rumore della pioggia riempì la
stanza. Quel rumore le fece venire
voglia di andare in bagno, e barcollante si diresse verso la porta al
fondo del
corridoio, lasciando la finestra aperta.
Un
losco figuro
della consistenza di un'ombra sgusciò all'interno, facendo
ondeggiare le tende
e si nascose sotto il divano, all'oscurità insieme ai suoi
simili.
Quando
Caty ebbe
svuotato la sua vescica ritornò in salotto, ma qualcosa la
distrasse: due
lucenti occhi rossi la fissavano da sotto il divano.
Spaventata
urlò,
aggrappandosi alle tende e staccandole dal supporto; sbattè
contro un tavolino
e la lettiera per gatti cadde spargendosi a terra e facendola
scivolare. Si
rialzò con uno scatto fulmineo e urlò nuovamente.
Sentì
qualcosa
dentro di lei, partire dal cuore, come del calore, lo sentì
espandersi nel
resto del corpo e poi fuoriuscire dal petto ad una velocità
incredibile. Il
divano si alzò in volo e sbattè contro il muro,
sfondandolo e volando giù dal
balcone.
Caty
aveva appena
scoperto i suoi nuovi poteri, e aveva anche scoperto il malfattore che
si
nascondeva sotto il divano: era Cristiano. O almeno quello che rimaneva
di lui
dall'epica battaglia finale.
Il
residuo di
Cristiano era un'ombra, sbiadita. Una sua copia malfatta.
Durante
l'epica
battaglia finale era riuscito a fare un Horcrauti: una speciale magia
in cui
racchiudeva la sua anima in un cavolo, che quando veniva cotto la
rilasciava
permettendogli di vivere di nuovo.
Caty
ovviamente non
ricordava nulla di tutto questo, aveva perso la memoria durante la
battaglia in
cui aveva sconfitto lo stregone.
La
Caty di adesso,
era sconvolta: aveva appena visto materializzarsi l'uomo di cui era
rimasta
innamorata, un divano volante e soprattutto il bruciore di stomaco!
Questo era
definitivamente troppo per una giovincella spensierata come lei; e
infatti
svenne per la terza volta in quella fatidica giornata (la seconda volta
era
svenuta in bagno).
Cosa
accadrà a Caty?
Cristiano la finirà per vendetta o la userà,
visto la sua perdita di memoria?
Che sapore ha la vendetta? Perché va servita fredda?
Probabilmente
sapremo tutto questo nel prossimo capitolo, o forse no.
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Capitolo 6 *** Chimica on the road ***
Quando
si risvegliò
vide Cristiano seduto al tavolo, con le gambe accavallate e con in mano
una
tazza di thè, in pieno stile british.
Si
alzò,
massaggiandosi la testa, e rimase lì a fissarlo.
-Buongiorno
Caty,
euh!- disse lui, sorseggiando il thè; sembrava
più giovane.
-Cristiano!
Cosa ci
fai qui? Oh capperi, i miei minerali, sono tutti sparsi sul pavimento!-
-Di
quello ce ne
occuperemo dopo, Caty. Euh!- posò la tazza e corse verso di
lei, la cinse fra
le braccia e la baciò appassionatamente.
Quel
che Caty non
sapeva è che si era già svegliata pochi minuti
prima, Cristiano l'aveva subito
accusata della sua morta ma lei non aveva idea di quel che stava
succedendo;
così, quando Cristiano capì che lei aveva perso
la memoria le tirò la scatola
contenente i minerali in testa e preparò il suo malefico
piano.
In
quel momento Caty
stava vivendo il sogno di milioni di ragazzine. No, non baciare un
vecchio mago
pazzo con la monociccellosi; solo il fatto di essere afferrate e
baciate
dall'uomo che si ama.
Allontanò
dolcemente
Cristiano e gli sorrise. Ne era certa ormai: amava lui.
Non Domilio, non Merio, ma Cristiano.
Lui
ricambiò il suo
sorriso con un ghigno malefico, che Caty non colse.
Quella
notte la
passò con il suo amato, e il giorno dopo andò in
giro a raccattare i suoi
vestiti per tutta la casa. L'avevano fatto in ogni stanza, solo a
ripensarci le
batteva forte il cuore… eh già, non pensava
sarebbe ancora riuscita a giocare a
Indovina Chi Cataclastic con qualcun altro!
Quando
fu pronta
scese le scale del suo meraviglioso condominio in decadenza e
saltò in sella
alla sua fidata bicicletta, sfrecciando verso la scuola dove
l'attendeva la più
emozionante lezione di Chimica della sua vita.
Insegnò
ai suoi
ragazzi come si scioglieva il sale in acqua, come si scioglieva lo
zucchero e
come si facevano le tagliatelle al sugo di pomodoro.
Alla
fine della
lezione rimase per spazzare i residui di pomodoro dal pavimento,
ballando con
la scopa sulle note di Let it go, lanciando azoto liquido per imitare
Elsa, del
cartone animato Frozen.
Aveva
visto quel
film una decina di volta da quando era uscito, tutte e dieci le volte
insieme
ai suoi gatti, con cui metteva in scena il film in un piccolo teatrino
di
legno, costruito per lei da un suo vecchio amante Francese.
Sfortunatamente
Jamiè (così si chiamava) era dovuto partire
urgentemente per assolvere ai suoi
obblighi lavorativi all'interno della Tour Eiffel come spia russa. O
almeno era
quello che le aveva detto.
Spazio autore.
Mi
rendo conto che questo capitolo è molto corto, e anche un
po' noioso. Spero vi piaccia lo stesso!
Nei
prossimi giorni cercherò di fare qualcos di più
decente, Booyah!
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Capitolo 7 *** Gelato alla Vendetta ***
Quando Caty tornò a casa, Cristiano aveva preparato il
pranzo, e stava guastando un delizioso gelato al Morampone. Un segnale
lampante della sua imminente vendetta!
Segnale che però Caty non recepì.
Si sedette con lui, poi corresse alcuni compiti degli studenti ed
infine andò a riposarsi.
Il livello di conoscenza degli studenti era sempre più
basso, e questo la sfiniva. Uno di quegli alunni era riuscito a
scrivere in una verifica di biologia marina avanzata di una
straordinaria creatura gelatinosa e irritante al tocco; aveva chiamato
questa creatura "Medusa", roba da pazzi!
Scuotendo la testa con disapprovazione di lanciò sul letto,
e si addormentò in volo, ancora prima di toccare il letto.
Sognò cose strane... cose impossibili! C'era Kristen Stewart
che aveva i capelli puliti e stava bevendo un thè con lei,
c'erano le meduse, c'erano anche dei fenicotteri verdi a tre zampe!
Si svegliò di soprassalto a causa di un forte rumore, che si
ripeteva costantemente, sempre uguale. Si alzò in piedi,
barcollando e con gli occhi gonfi dal sonno; le luci erano tutte
spente, l'interruttore non funzionava. Camminò verso il
salotto, la porta era chiusa e da sotto fuoriusciva una nebbiolina
perlacea.
La spalancò e un'ondata di nebbia l'avvolse, il rumore che
l'aaveva svegliata proveniva da lì dentro.
Entrò camminando a zig zag e senza pestare lo spazio tra le
mattonelle, pestarlo le avrebbe portato sfortuna, e una ragazza giovane
e bella come lei non poteva permetterselo.
Ad un tratto dalla nebbia comparse Cristiano, con un'altra ciotola di
gelato... Al gusto di Vendetta! Per chi non lo sapesse, la Vendetta
è un frutto molto raro, cresce solamente sulle cima
più alte degli alberi chiamati Karma, nella remota regione
del Paputai. Questo frutto è molto pericoloso se raccolto
con i piedi, per questo gli abitanti del Paputai lo raccolgono solo con
le mani.
L'uomo fece una risata malvagia, e poi legò Caty ad un
macchinario che era stato posizionato al centro del salotto.
-Cristiano! Che cosa stai facendo?-
-Mi sto vendicando, Caty. Euh!-
-Ma tu mi ami!-
-Ti do' ragione Caty.-
Così Cristiano la slegò e la baciò
appassionatamente, per poi correre insieme tra arcobaleni e unicorni
glitterati verso la felicità infinita.
Naah, sto scherzando.
Cristiano si avvicinò ad una grossa leva rossa e
l'attivò, il macchinario iniziò a girare sempre
più veloce; Caty aveva gli occhi fuori dalle orbite
dall'agitazione. Era proprio come stare al Luna Park!
-E ora...- disse l'uomo -...assorbirò tutti i tuoi poteri, e
diventerò il più grande stregone di tutti i
tempi! Euh! Euh!-
In quel momento la porta venne quasi scardinata da Merio, finalmente
guarito e venuto a salvare Caty per la terza volta.
Con le sue approfondite conoscenze in campo informatico e meccanico
riuscì in appena 5 minuti a creare un nuovissimo sistema
operativo e metterlo in commercio, diventando miliardario.
Poi staccò la spina del macchinario di Cristiano, che si
spense all'istante.
-Ma come euh! Osi!- urlò lo stregone
-Devo salvare la mia dolce e stravagante Caty!-
Cristiano infuriato usò i suoi poteri: Merio venne alzato a
mezz'aria e poi scagliato violentemente contro il muro.
-No, Merio!- gridò Caty
-E ora... Euh!... tocca a te!-
-Noooooo!- dal nulla si materializzarono dei quarzi rosa grossi come
noci, che colpirono lo stregone in testa e in ogni altra parte del
corpo.
Con un "plop" si sciolse ed evaporò. Era fuggito ancora.
Le cinghie che tenevano legata la ddonna si spezzarono e lei corse dal
suo amato in fin di vita, steso sul pavimento pieno di polvere.
Spazio autore.
Heilà! Eccomi qua con un altro demenziale capitolo.
Spero vi piaccia, il prossimo avrà qualche colpo di scena se
tutto va come previsto!
Ci tengo a dirvi che non ce l'ho con la Stewart, solo tutti dicono che
ha i capelli unti e quindi ho fatto una "caricatura".
Al prossimo capitolo, booyah!
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Capitolo 8 *** Fine seconda stagione, Introduzione di Alfea ***
Nelle puntate precedenti...
Caty ha scoperto la vera identità di Cristiano, scappato
nella notte, e inizia a scoprire i suoi poteri. Merio è
stato gravemente ferito, cosa gli accadrà? Zan zan
zaaaan.
Inizio racconto.
Caty mise a sedere Merio, che aveva perso i sensi. Prvò a
sentire il battito cardiaco mettendo due dita sotto il ginocchio, ma
non sentiva nulla.
-Merio!- gridò -Merio, resisti!-
Aveva sentito che le persone gravemente ferite non si devono spostare,
perchè si rischia di aggravare la situazione,
così prese Merio per le gambe e lo trascinò
giù per le scale del condominio, la testa batteva su ogni
gradino mentre scendeva.
Una volta arrivata al piano terra si ricordò dell'ascensore,
si battè una mano sulla fronte -Che stupida, avrei potuto
evitare le scale !-
Ritrascinò Merio su per le scale fino al suo appartamento, e
poi prese l'ascensore.
Quando arrivò all'ospedale i dottori gli misero una pezza
bagnata sulla fronte e le diedero una sedia comoda su cui sedersi. Poi
si occuparono anche di Merio, utilizzando l'elettro shock e
riportandolo in vita.
Seguì un breve periodo di riabilitazione (lo rincorsero con
un bastone per i corridoi dell'ospedale), e poi potè tornare
a casa.
Caty si prese cura di lui: gli cucinava i suoi piatti preferiti, gli
rimboccava pareti e le coperte; infine gli raccontava la storia della
buonanotte.
Dopo un paio di settimane si riprese, e Caty tornò a casa
sua.
Merio si sentiva solo, ormai si era abituato alla presenza di Caty, lei
gli illuminava le giornate e nessuno rimboccava le pareti come lei,
nessuno.
Una bella giornata di sole andò sotto casa di Caty, con un
liuto, e iniziò a cantarle una serenata. Forse in questo
caso si dice Catynata. (ah ah ah)
Quando scese lui si mise in ginocchio e le propose di sposarlo.
Lei rimase interdetta, non sapeva che fare! Scappò in casa e
si chiuse dentro, pensando a cosa avrebbe potuto fare.
Non poteva dirgli di no, gli avrebbe spezzato il cuore; ma non poteva
neanche dirgli di si.
Poi, successe una cosa strabiliante: una luce dorata pervase tutto il
salotto, e una donna apparve dal nulla. Era una fata di Alfea, la
scuola delle Winx!
Questa fata si chiamava Fata, e arrabbiata per la poca fantasia dei
genitori divenne una vera fata, la direttrice della scuola.
Caty, inconsapevolmente aveva dei poteri magici, per cui Fata era
venuta per portarla ad Alfea.
Terrorizzata dalla proposta di Merio, accettò;
così scomparve nella polvere dorata insieme a Fata,
materializzandosi nella scuola.
-Benvenuta Caty... ad Alfea!- esclamò Fata
A stenti trattenne un esclamazione di gioia. Il salone della scuola era
popolato da ragazzine spensierate e giovani come lei, che svolazzavano
allegramente. C'era un lampadario tutto fatto di ghiaccio, che
sgocciolava sulle persone.
Alcune torce fluttuavano, e a tutte le fate che ci passavano vicino
prendevano fuoco le ali.
-Caty, tu sei la figlia della regina delle winx!- disse la donna
-Davvero?- esclamò lei entusiasta
-No, ti prendevo in giro. In verità sei la figlia di un
contadino zitello. Però ora devi aiutarci, le temibili wInX
hAtèRzZ ci stanno perseguitando con delle lampade
anti zanzare!
Ci dovrai aiutare per sconfiggerle, iniziando a studiare le basi delle
fate!-
La portò al dormitorio e le presentò le sue
compagne di stanza: Blu, Cerchio e la Fata Smemorina.
-D'ora in poi queste saranno le tue compagne di stanza, dovrai
convivere con loro e condividere lo stesso bagno. Domani iniziano le
lezioni, quindi non festeggiate fino a notte fonda e non ubriacatevi di
burrobirra!-
Si auspicava un bellissimo anno ad Alfea, con Caty e le sue amiche Winx!
Spazio autore:
Di nuovo scusate se
è molto corto, e se -sinceramente- fa schifo. L'ho scritto
molto di fretta.
Buon Carnevale, buon Verduravale e vi auguro auguri per tutte le
festività! Yeee
Ok, basta, booyah!
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Capitolo 9 *** Epiche battaglie ***
Spazio autore: Yeee
rieccomi qui con un altro fantastico capitolo sulla nostra simpatica e
stravagante Caty! Vi prego, trannete l'entusiasmo.
Lo so, non ho scritto per
tanto tempo, ma avevo una specie di blocco del nonsense quindi vi prego
non mi picchiate con un cactus. Anyway, spero che quello che sto per
scrivere vi piaccia, a dopo, booyah!
Dove eravamo rimasti? Oh si, Caty era appena entrata ad
Alfea, dove aveva incontrato le sue compagne di stanza e di studi.
Nella prima notte però aveva già scoperto cose
terribili sulle sue coinquiline: ODIAVANO I MINERALI. Caty era
sconvolta.
In più avevano raccontato storielle assurde, per esempio:
Fata Smemorina aveva una pazza fobia per la maionese, ogni volta che
vedeva un barattolo di maionese impazziva e se la versava addosso, poi
correva via perchè ne aveva paura.
Cerchio era stata in prigione a causa del suo raffreddore e Blu era
davvero blu (davvero).
Sapeva che essere perfetti come lei voleva dire passare sopra ai
difetti degli altri; e così fece, rinchiudendole in una
gabbia e andando a dormire.
Il giorno dopo iniziarono le lezioni, impararono a fare le bolle di
sapone, a fare le addizioni e addirittura a respirare. Ovviamente
saltarono le cose basilari come costruire un missile nucleare,
perchè diciamocelo, lo sanno fare persino i bambini di troll.
Le lezioni erano davvero interessanti, e le aule ancora di
più! Illuminate da piante fosforescenti al plutonio, da
draghi non alati che sputavano fuoco su braci non ardenti, in un'aula
c'era persino Edward Cullen che brillava!
Caty però sentiva la mancanza di Merio, ma aveva troppa
paura di ritornare e dare una risposta alla sua fatidica domanda, per
cui decise di restare ad Alfea con le sue amichette, preparandosi per
affrontare le temibili wInX hAtèRzZ che minacciavano
l'incolumità delle studentesse e dei porcellini d'india
tigrati.
In occasione di questa occasione (ammettetelo, sono troppo simpatico)
era stato allestito un tendone di pelle di drago, dove si sarebbero
incontrate le nostre eroine e le hAtèRzZ.
Caty e le sue amiche si allenarono per giorni, settimane, mesi e anni
per questo momento; e finalmente dopo qualche minuto furono pronte.
Entrarono nel tendone, le loro avversarie erano già
lì.
C'erano Mellans, Sabens e... DK!
Finalmente era svelata la sua identita supersegretissima e tante cose.
-Catinina, finalmente ci si rivede!- esclamò, per poi
scoppiare in una risata supermalvagia
-DK, pensavo facessi l'agente segreto! Non voglio battermi con
un'amica- fece qualche passo indietro, mettendosi una mano sopra al
cuore. L'aveva visto fare in moltissimi film, e la reputava davvero una
scena drammatica; dovete sapere che Caty aspirava a diventare una
fantastica Drama Queen.
DK si alzò in volo, grazie ad un tecnico che tirava una
corda legata alla sua imbragatura, per poi lanciare palle ghiacciate in
faccia a Blu, che oltre ad essere blu svenne.
-Come osi!- disse Cerchio, poi fece una complicata mossa come le mani e
dal nulla comparvero una dozzina di siringhe -passato da tossica,
meglio non parlarne- che sfrecciarono in direzione di DK, ma lei le
evitò accuratamente.
Sabens fece un passo in avanti e urlò -POTERE DELL'INGLESE
SCADENTE, A ME!- una luce celestiale discese su di lei, lacerando il
tendone e strappando un "oooh" di stupore dal pubblico.
-mai name is Sabens, sheik you baitch aill sconfiggere youuuuu!-
Per Cerchio fu troppo, e il suo cervello esplose, tramutandola in uno
zombie assetato di Cocktail alla frutta. Per cui si
allontanò in cerca del minibar.
Ora Caty era da sola contro le sue tre avversarie; le tremavano le
gambe, così tanto che non sarebbe neanche
riuscita a raccogliere delle angurie.
-DK, perchè mi stai facendo questo? Perchè vuoi
combattere contro di me?-
-Perchè mi annoio, ecco perchè!- disse con
ferocia, poi Mellans aprì la bocca e da quella
uscì un urlo fortissimo, che fece vibrare arterie, vene e
venuzze nel cervello di Caty: era l'urlo confondente, il più
grande e temibile potere che un prof abbia mai avuto.
Siccome Caty era nata confusa, il potere di Mellans ebbe effetto
contrario e la fece svegliare, rendendola intelligentissima.
In un paio di secondi imparò a respirare, a far moltiplicare
le sue cellule nel corpo e a fare le bolle di sapone.
Il suo cervello iper veloce ad elaborare i dati le fornì la
risposta per vincere quel duello; alla velocità della luce
(be' non proprio, se fosse andata alla velocità della luce
avremmo trovato frammenti del suo intestino e del resto del corpo
sparsi ovunque) nel suo dormitorio, tornando con una scatola.
Gliela porse a DK che la guardò: era Indovina Chi versione
Cataclastic, ora non si sarebbe più annoiata!
Salutò Caty come una vecchia amica, un bell'abbraccio e poi
tutti a casa, a divertirsi con il nuovo gioco!
Caty ritornò in dormitorio esausta, quell'incontro l'aveva
proprio sfinita, ma all'improvviso apparve Fata che con il solito tono
arrogante caratteristico di questa simpaticona riferì
codeste parole alla nostra eroina: "Ora non servi più a
nulla, sei inutile quindi possiamo anche rimandarti a casa".
Sul viso della nostra cara Caty si dipinse un'espressione di puro
terrore, con una spolverata di "ho voglia di pizza".
*Musica in crescendo*
Cosa succederà a Caty? Tornerà davvero a casa
oppure stordirà Fata colpendola con una sedia alla gola per
poi scappare nel bosco incantato?
Lo saprete solo restando sintonizzati su Radio Caty!
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Capitolo 10 *** La sedia delle meraviglie. ***
Ebbene sì, come tutti voi avrete certamente immaginato, Caty colpì alla gola Fata con una sedia e fuggì nella foresta incantata.
Ma questa è un’altra storia.
Che ne dite di fare invece un salto nel passato? Un bel tuffo nell’infanzia della nostra adorata eroina, per sapere com’è diventata una donna di successo in fuga nella foresta incantata…
Be’ è diventata così perché è la straordinaria Caty punto e basta. Quindi ritorniamo al presente, dove Caty sta per avere un collasso polmonare a causa della corsa che ha fatto per poter scappare dall’onnipotente Fata.
[INIZIO CROSSOVER]
Mi scuso per il fatto che questo capitolo è pericolosamente corto, ma è solamente un capitolo di introduzione al crossover con una delle mie altre storie “Il Guardiano della Matematica”, che potete trovare sul mio profilo! - Altro pericoloso spamm-
Che dire d’altro? Andate ad acculturarvi sull’altra storia e ci vediamo nel prossimo capitolo che possibilmente ma poco sicuramente uscirà a breve!
Che il nonsense sia sempre con voi,
Booyah!
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Capitolo 11 *** Cinquanta sfumature di Capitoli Nonsense ***
Prefazione all’opera:
Per chi non lo sapesse questo è un crossover tra due mie storie “Il Guardiano della Matematica” e “Minerali verdi fritti alla fermata del tram”.
Se non avete ancora letto una di queste due storie vi consiglio di leggerle (giuro che non è per farmi pubblicità perché ci ho pensato or ora scrivendo.)
*Le crossover*
Immaginate una radura. Una bellissima radura.
Ora immaginate un cespuglio di more selvatiche, anche se le more non crescono a cespugli.
Un posto rilassato e calmo, il vento che fa muovere le foglie, il rumore delle onde che si abbattono sulla scogliera… ora immaginate le farfalle che girano tranquillamente intorno a voi.
Ora immaginate un orso Grizzly, che arriva e distrugge il cespuglio di more, uccide le farfalle e poi viene da voi e vi mangia tutte le caramelle gommose.
Non ha senso.
Ma in fondo, hanno senso anche tutti i capitoli precedenti? IO CREDO DI NO.
Gneck si ritrovò improvvisamente in un bosco, non capiva dove si trovava.
Era appena stato risucchiato da un vortice creato da una vocale?! Ma cosa più assurda, il portale era verde! Che follia!
Si alzò in piedi, cercando di calmarsi citando tutti i matematici più importanti.
Guardandosi intorno, osservando alberi, arbusti, cespugli di more selvatiche, rami secchi, constatò di essere in spiaggia.
Non giudicate, l’avreste detto anche voi.
All’improvviso da dietro un albero vide una giovinciuella con le ali correre verso di lui.
-Mi auguro stia facendo la matematica- disse lui.
Lei si avvicinò ancora, ma non riuscì a rispondere perché le mancava il fiato.
Gneck prese come un sì il suo asma.
-Chi è lei?- chiese la giovine
-Sono Gneck! Calze a rete e mantello mi rendono un supereore-
-Io invece sono una Winx! Mi chiamo Catinina, ma tutti mi chiamano Caty. Mi piacciono i caldi abbrac-oops storia sbagliata- Mi piacciono i gatti e ho avuto una tresca con uno stregone (gelosi eh?).-
-Penso di essere sulla spiaggia- disse lui, ignorandola completamente.
-Pensavo fosse un momento per conoscerci meglioi- disse lei.
“É completamente cotto di me” penso Caty
“Avrò finito quelle equazioni?” pensò Gneck.
SI accamparono nella foresta, costruirono un’enorme reggia fatta di fango, escrementi, foglie e diamanti.
Ci passarono dentro sette mesi, alternandosi per esplorare il bosco, pescando cacciando e coltivando piante di insetti e fagioli.
Un giorno decisero di lasciare la reggia sulla spiaggia e andare finalmente a trovare la strada di casa.
Vagarono per giorni, Cary continuava a rifiutare le insistendo e inesistenti avance di Gneck.
Quando finalmente giunse l’ottava settimana di esplorazioni in cui non trovarono di nuovo nulla, decisero di ritornare alla reggia e di entrare nuovamente nel portale dal quale era arrivato Gneck.
Già, ci avevano costruito intorno.
E già, non lo avevano usato.
Non fate domande, perché tanto non darei comunque risposte.
Si buttarono dentro e si ritrovarono nel punto esatto in cui la vocale era esplosa, creando il portale.
Erano nella scuola di Gneck.
Si salutarono come vecchi amici e decisero di non rivedersi mai più: le ali e le calze a rete non stavano bene insieme.
Caty decise di rimanere in quella città e di insegnare in quella scuola, Gneck decise di risolvere qualche sistema a cinque incognite-no-aspetta-forse-sono-sei.
E così la nostra opera si conclude.
Amleto, torni qui, non può scappare.
Ci chiediamo or dunque, quale sarà il futuro che spetterà alla nostra amabile Caty-lù e al nostro fantastico e matematico Guardiano Gneck.
Prenderanno strade diverse che li porteranno a decisioni diverse.
Saluti e riverenze, ci vediamo in un prossimo capitolo. Au-rovoir.
*Angolo autore*
SALVE A TUTTI CIAO.
Chiedo scusa per l’abominevole ritardo con cui posto sempre i capitoli lol
Spero che questo crossover vi sia piaciuto, in tal caso non esitate a lasciare una recensione!
Noi invece ci rivediamo in un prossimo capitolo, Booyah!!
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