Saremo l'infinito

di Swagmasta Tommo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Buttati ***
Capitolo 2: *** Pat ***
Capitolo 3: *** Ti proteggerò ***
Capitolo 4: *** Strana ***
Capitolo 5: *** Sto bene ***
Capitolo 6: *** Siamo tutti un pò strani, no? ***
Capitolo 7: *** non rinuncio ***
Capitolo 8: *** Dafne ***
Capitolo 9: *** Compleanno Tessa ***



Capitolo 1
*** Buttati ***


Ho bisogno di aria. Il cuore batte così veloce che ho paura che scoppi. Vedo tutto appannarsi, chiudo gli occhi e li riapro respirando lentamente. Tutto ritorna come prima e io ritorno a guardare il mio psicologo.
‘Ana, ti senti bene? Devo chiamare-‘ alzo una mano interrompendolo
‘no, sto bene’ rispondo sistemandomi i capelli
‘spiegami perché ti sei precipitata nel mio studio ’ mi incita dottor Adams, guardandomi con uno sguardo carico di compassione. E volevo dirgli di smetterla di guadarmi in quel modo, perché lo odiavo, lo volevo veramente
‘io, ho-deglutisco-  mia sorella è stata lasciata dal suo fidanzato e mi ha detto delle cose orribili’
‘cosa ti ha detto?’ mi chiede. Sussulto

Mia sorella era appena entrata in casa sbattendo la porta. Mamma e papà erano al lavoro ed io ero rimasta da sola in camera a leggere il mio libro preferito. La porta della mia camera si apre.
‘Ana’ singhiozza mia sorella buttandosi in ginocchio, mi alzo velocemente e mi inginocchio di fronte lei.
‘cosa è successo?’ le chiedo spostandole i capelli biondi dal viso
‘Mike- singhiozza- Mike mi ha lasciato’ ed io non faccio altro che abbracciarla
‘Tess ascoltami’ le sussurro ‘lui ha perso una delle persone migliori che ci siano in questo mondo, tu non hai bisogno di lui, lui non ti merita’ continuo a dirle. Lei si sposta velocemente da me e si alza.
‘No, è qui che ti sbagli Ana!’ alza la voce, facendomi sobbalzare
‘tu non capisci! Io amo Mike, smettila di dire queste stronzate, non sai un cazzo!’ adesso urlava
‘Tess io-cercai di dire qualcosa m le mi fermò
‘Tess un cazzo! Sei solo capace di vomitarti addosso, di dire che non sei niente, solo per attirare l’attenzione e porca miseria mi hai stancato! Sono stufa di sentir dire sempre “Ana di qua” “Ana di là” ‘ stava urlando così forte e avevo così paura, ed ero così ferita che non risposi. Mi limitai ad alzarmi e uscire di casa.

‘perché sei venuta qua?’ mi chiede Adams
‘io, non lo so’ rispondo scuotendo la testa
‘come ti sei sentita?’ continua a chiedermi sempre con quel maledettissimo sguardo
‘triste, abbattuta. Ma il problema che ero triste e stavo anche malissimo perché in parte ha ragione’ esclamo
‘so solo vomitarmi addosso, ma da quando lui mi ha fatto del male non riesco più ad uscirne ed ho paura!’ urlo alla fine.
‘Ana, ascoltami. Tu devi andare avanti, non puoi restare chiusa in te stessa perché lui ti ha toccato, devi riuscire a guardare il mondo in un altro mondo non come un potenziale nemico. Così rischi di stare peggio’  il dottore si alza e cammina verso di me.
‘voglio chiederti una cosa ‘  trattengo il respiro
‘a scuola parli con qualcuno?’ mi chiede
Io annuisco lentamente poi mi alzo dalla poltrona rossa ‘mi scusi, ma ora credo di aver finito’ cerco di sorridergli
‘Ana, non chiuderti in te stessa, rischia; buttati ’ riesco a sentire la solita voce del dottore prima che la porta si chiudi alle mie spalle. Saluto cortesemente la segretaria e poi esco da quel ambulatorio. Il vento era abbastanza freddo ed io avevo solo una felpa, così mi strinsi nelle spalle.
‘scusi’ una voce richiama la mia attenzione, ma continuo a camminare
‘ehi, scusami ragazza con la felpa blu’ ero io. Mi mordo il labbro e mi volto verso la voce. Credo di non respirare, un ragazzo dai capelli castani e spettinati si sta avvicinando a me ed ho una paura pazzesca
‘dove trovo un farmacia?’ chiede poi sorridendomi
‘uhm-faccio un lungo respiro- devi svoltare l’angolo ed è il negozio vicino al bar. Si nota, diciamo che c’è una grossissima croce verde’ sussurro imbarazzata
‘grazie’ mi sorride ‘come ti chiami?’ continua lui sempre con lo stesso sorriso.
‘Ana’ sussurro. Voglio solamente andarmene a casa, non sono mai stata fuori così tanto
‘piacere Louis’ ammicca. Lui. Quel sorriso lo aveva anche lui quando mi aveva portata in macchina. Me ne devo andare.
‘devo andare, ciao ’saluto frettolosamente e me ne vado. Ritornando nel mio mondo, lontano da tutti. Dove si sta meglio.
O forse no?

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Capitolo 2
*** Pat ***


‘Dove sei stata?’ chiede mia mamma sedendosi a tavola
‘dal dottor Adams’ rispondo prima di bere un bicchiere d’acqua
‘non avevi l’appuntamento oggi’ constata mia madre osservando poi il mio piatto pieno
‘lo so’ mormoro, mia sorella mi sta guardando come il mio psicologo, lo stesso sguardo, solo che nel suo c’è rimorso. Appena sono tronata a casa si è fiondata tra le mie braccia a ripetermi infinitamente volte scusa.
‘perché?’ chiede mio padre. Vorrei urlargli in faccia sia a lui che a mia madre che questi sono affari miei, ma come ho detto non sono quel tipo di persona,  ora non più.
‘perché non sono stata bene, state tranquilli. Ora mi sento meglio, sono tornata a casa salva’ rispondo alzandomi dalla seggiola
‘vado in camera, ceno più tardi’ continuo uscendo dalla cucina
‘Anastasia!’ mi richiama mia sorella seguendomi
‘io, non volevo dirti quelle cattiverie, non le penso veramente’ sussurra Tess con gli occhi lucidi
‘ma avevi ragione’ soffio abbracciandola, lei singhiozza abbracciandomi più stretta
‘non è vero, sono stata una stronza!’ si siede sulla seggiola asciugandosi le lacrime.
‘non devi piangere’ le dico
‘lo so, è solo che.. non lo so, ultimamente piango sempre, per tutto’ ride, ma una risata amara.
‘oggi, il dottor Adams ha detto che devo buttarmi, devo rischiare.. ho paura Tess’ le sussurro stendendomi sul letto
‘no, ascoltami Ana! Non devi averne, io ci sono per te e il mondo non è così brutto ‘ si alza e si butta su di me ridendo
‘e poi piccina troverai un bel ragazzo, magari meglio dei libri che leggi’ si butta sul letto ridendo ed io non faccio a meno di ridere insieme a lei, e ora sapevo che lei ci sarebbe stata. Io e mia sorella eravamo molto legate, e da quando sono in questo buco buio, lei spesso mi fa ritornare alla luce. Diciamo che mi fa sentire meglio, felice.
‘Tess, voglio tornare a suola’ le dico spezzando il nostro religioso silenzio, spesso comunicavamo così, non con molte parole, spesso rimanevamo in silenzio ad ascoltare i nostri urli di aiuto e spesso Tess faceva battute, ma oggi lei era troppo triste per scherzare.
‘oh, mio dio!-si alza dal letto e batte le mani- ma è fantastico, dobbiamo assolutamente dirlo a mamma e a papà’ mi prende la mano e mi trascina in salotto
‘Ana vuole dirvi qualcosa!’ sbraita mia sorella contenta e io sorrido.
‘ho pensato- sospiro- ti ritornare a scuola’ chiudo gli occhi prima di sentire un singhiozzo provenire da mia madre, così li riapro immediatamente
‘mamma, ho detto qualcosa che non va?’ chiedo prendendole le mani
‘sono così felice’ mi abbraccia forte
‘sei sicura, tesoro?’ chiede papà sorridendomi
‘scherzi? Domani inizia subito e io le starò vicino, non si sentirà male la terrò sott’occhio’ esclama entusiasta Tess
‘va bene, se però non stai bene, non disturbarti  chiamarci’ mi abbraccia mio padre
‘oh, sono così felice! Vieni, Ana andiamo a scegliere i vestiti’ mi riporta di sopra facendomi ridere.
E così passammo  la serata, ridendo e volendoci bene.

‘Ana’ mia sorella Tess mi scuote e io svogliatamente apro un occhio
‘si va a scuola oggi. Alzati piccina’ mi sorride, facendo brillare i suoi magnifici occhi verdi smeraldo
‘verrà a prenderci Zoe con la macchina’  mi informa prima di chiudere la porta
Prendo i jeans azzurri e me le infilo, poi mi tolgo la maglia del pigiama. Lo specchio che ho difronte mostra una ragazza dai capelli neri e lunghi con le ossa sporgenti e pallida, così velocemente indosso il maglione bianco che mi ha prestato mia sorella.
‘Ana?’ chiede la voce di mia madre mentre apre la porta del bagno dove poco fa ero entrata per lavarmi
‘cosa c’è?’ chiedo voltandomi
‘sono fiera di te’ mi bacia la fronte e dopo avermi sorriso se ne va, poi come una furia entra mia sorella
‘non ti trucchi un pochino? Staresti benissimo, magari anche solo un po’ di fard per colorarti le guance bellissime che ti ritrovi’ mi sorride attraverso lo specchio
‘uhg, va bene’ ed eseguo. È una bella scena la nostra, mentre siamo concentrate a truccarci ci sorridiamo a vicenda ed io sto meglio. Sono pronta. Ce la posso fare.
‘Ragazze!’ esclama Zoe entrando in bagno
‘siete pronte?’ chiede sorridendomi
‘si, arriviamo’ Tess corre in camera sua prendendo lo zaino ed io faccio lo stesso, mi infilo le scarpe e poi prendo il mio cellulare e lo tengo in mano stringendolo.
‘come stai Tess?’ le chiede la sua migliore amica, mia sorella sospira e si sistema i capelli
‘come vuoi che stia?’ le chiede
‘oh, Tessa Rosaline Foster quante volte te lo devo ripetere?’ borbotta Zoe ‘tu sei bellissima e lui è uno stronzo, una testa di cazzo che si è persa l’ottava meraviglia del mondo’ le sorride sincera l’amica, accarezzandole la mano
‘Ana, te come stai? Ti vedo felice’ e io le sorrido sinceramente. Grazie Zoe, grazie di ver visto che sto meglio. Grazie veramente.
‘si, sto bene, grazie’ le rispondo osservando fuori dal finestrino l’immenso parcheggio della scuola, così respiro pesantemente.
Tess mi prende la mano una volta scese, e quel gesto mi infonde forza, così sorridendole debolmente ci avviciniamo all’entrata
‘Tess, se vuoi raggiungere i tuoi amici, vai. Io sto bene’ le dico sorridendole
‘sei sicura?’ mi chiede guardandomi e accarezzandomi la guancia. Annuisco e le sorrido
‘ciao piccina’ mi da un bacio sulla fronte e si incammina verso il suo gruppetto sorridendo, quando dentro sta morendo, ne sono sicura. Come sono sicurissima che la maggior parte di questi studenti invece di sembrare felici sono tristi e stanno cadendo pian piano nel buio.
Entro nella classe di storia ed è vuota, così ne approfitto per sedermi negli ultimi banchi, vicino alla finestra. Ho voluto iniziare la scuola, ma non mi è mai piaciuta particolarmente, soprattutto Storia. Odiosa.
Gli studenti lentamente, entrano in classe. Chi ride con le amiche, chi ancora addormentato si siede svogliatamente al suo posto poi l’entrata di quella ragazza che all’occhio di una persona normale può sembrare una semplice ragazza, ma al mio no. I suoi occhi. I suoi occhi parlavano chiaro. E lei puntò lo sguardo su di me, e come me mi legge gli occhi. Lo capisco perché mi sorride debolmente e si avvicina a me.
‘ciao’ mi saluta. Una ragazza bellissima, capelli castani che gli ricadono sulle spalle e degli occhi eccezionali. Azzurri, io adoro l’azzurro.
‘ciao’ le sorrido timida. E il buio, eccolo sta lentamente scomparendo ed io non so cosa fare, non sono abituata. Mi sento come se fossi spoglia e non capisco il perché con un semplice saluto lei mi ha fatto stare meglio
‘mi chiamo Pat, tu?’ chiede
‘Ana’ soffio appena.
‘sei nuova?’ chiede voltandosi verso di me e osservandomi.
‘in un certo senso- respiro lentamente- facevo lezioni a casa ’ le rispondo mordendomi l’interno della guancia
‘oh’ rispose solamente
‘tu invece conosci bene la scuola?’ chiesi io in un soffio. Mi incuriosiva quella ragazza, anzi in realtà mi incuriosiva tutto
‘si, abbastanza da saperti dire chi sono le oche, chi gli sfigati, chi i popolari’ risponde e poi ride, osservando la mia faccia incredula
‘vedi quella bionda appiccicata a quel ragazzo con i capelli neri?’ chiede muovendo la testa nella direzione dei ragazzi. La ragazza bionda aveva una maglia trasparente e scollatissima, poi un minigonna e dei tacchi altissimi. Feci una smorfia, poi concentrai la mia intenzione sul ragazzo dai capelli neri, alzanti in un ciuffo molto alto e ordinato. La mascella ben definita.
‘si’ le risposi
‘ecco, la bionda si chiama Molly ed è una puttana, il ragazzo Zayn Malik ed anche se sembra così bello è soltanto una testa di cazzo. Adora cambiare ragazza spesso ‘ si limita a sorridermi e poi la professoressa fa la sua entrata.
‘pranzi con me?’ mi sussurra
Annuisco sorridendole. Poi sposto lo sguardo verso la classe e noto che il ragazzo, Zayn Malik mi sta osservando, così sposto lo sguardo verso la professoressa e  lentamente il buio ritorna ad avvolgermi.
Due noiosissime ore di matematica sono finite. Esco dalla classe e fuori dalla porta trovo Pat appoggiata al muro.
‘ehi’ mi saluta
‘ciao’ le sorrido, poi le mi prende la mano e mi attira verso di se per abbracciarmi. Non so perché lo abbia fatto. Ma mi irrigidisco, poi lentamente ritorno nel luce. Eccola, sei ritornata. Grazie Pat
‘so che hai bisogno di essere abbracciata’ mi sussurra Pat
‘perché tu sei come me e io ho un disperato bisogno di qualcuno che mi abbracci’ così io l’abbraccio, l’abbraccio il più forte possibile.
‘grazie’ mi sorride e mi prende per mano. Così da trascinarmi in mensa.
‘di solito non mangio tanto io’ la voce di Pat si confonde alle voci degli studenti che ora sono seduti in mensa.
‘non preoccuparti, neanche io mangio molto’ le stringo la mano.
‘si vede, Ana’ e non mi guarda con lo sguardo del dottor Adams. Grazie di nuovo Pat.
Ci sediamo al tavolo e inizio ad osservare gli studenti, poi il mio sguardo si sposto su un tavolo che fa parecchio rumore. E tre quelli c’è Zayn Malik e poi, quel ragazzo, il ragazzo della farmacia. Louis, credo. Così velocemente sposto lo sguardo e osservo il tavolo dove vi è seduta Zoe e vicino a lei vi è Tess, che sta scrutando la mensa in cerca di qualcuno. Probabilmente Mike, o me e ne ho la conferma quando incontra il mio sguardo e si rilassa per poi sorridermi.
‘quindi Ana, dove abiti di preciso?’ chiede la mora osservandomi
‘la casa gialla difronte al parco di Charls street, te?’ le chiedo morsicando un pezzo di mela.
‘io abito nella casa Azzurra che c’è vicino allo studio del dottor Adams. È uno psicologo famoso, non so se lo conosci’ certo che lo conosco, io vado lì Pat!
‘si, ho capito ’ le sorrido
‘ti va se al pomeriggio ci troviamo al bar e ci prendiamo un frappè, io li adoro ’ esclama
‘ehm, credo di si ’ le rispondo
Entro nella classe di filosofia e mi siedo al banco libero.
‘ehi, ma noi ci siamo già visti’ una voce mi fa sobbalzare, il ragazzo. Louis.
‘si, sei Louis giusto?’ chiedo con le guance arrossate
‘e tu Ana, la ragazza dalla felpa blu’ sogghigna
‘immagino di si ’ sussurro
Durante la lezione Louis continua a osservarmi. Non vedi il buio Louis?
La campanella suona ed io imbarazzata come non mai, sguscio via dal banco e accelerando il passo, vado verso il mio armadietto.
‘Ana’ chiudo il mio armadietto spaventata

 
 

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Capitolo 3
*** Ti proteggerò ***


CAPITOLO 3
 
‘ciao piccina’ mi saluta mia sorella sorridendomi
‘ciao Tess’ la saluto, riprendendomi dallo spavento
‘come sta andando? Ho visto che hai già una nuova amica, sono così felice per te ’ le si illuminano gli occhi
‘bene, mi ha invitato a prendere un frappè oggi pomeriggio’ le sorrido ‘  Tess, sai dove abita? Abita dove c’è il mio psicologo’ faccio una smorfia.
‘lei sa del dottor Adams?’ chiede sollevando un sopracciglio
‘no, non le ho detto nulla. Ho  fatto un po’ fatica a starle vicino all’inizio, poi è andata decisamente meglio’ le sorrido leggermente
‘ehi Foster’ un ragazzo riccio si avvicina a noi e vicino a loro c’è, Zayn Malik che mi guarda in modo molto strano
‘chi è questo Pasticcino’ mi osserva, è bello. Altro, occhi verdi come quelli di mia sorella e capelli ricci tenuti in alto da una bandana. Zayn mi osserva ancora e accenna un sorriso. Ed io voglio solamente andarmene, nascondermi dietro mia sorella, ed ecco sto ricadendo giù. Nel buio. Ho paura. Tess, aiutami.
‘ciao Styles’ mia sorride al ragazzo ‘lei è mia sorella Ana, è appena arrivata’ mi presenta
‘oh, ciao sono Harry Styles’ ed eccolo lo sguardo. Capisce che c’è qualcosa che non va in me, quando osserva le mie gambe. Troppo magre. Troppo piccole. Troppo tutto. Troppo strana.
‘quanti anni hai?’ mi chiede poi, sorridendomi. E mi sciolgo, ha una dei sorrisi più belli che abbia mai visto
‘17’ sussurro imbarazzata
‘uh, quindi una piccola Foster’ esclama il nero. Finalmente parla e la sua voce è calda e piacevole
‘in realtà Zayn ha un anno in meno di noi’ Tess spinge il ragazzo
‘siamo in classe insieme noi, storia’ borbotta Zayn
‘avete bisogno di un passaggio?’ chiede Harry, osservando mia sorella e sorridendole affettuosamente
‘Ana?’ chiede mia sorella voltandosi. Mi mordo il labbro e non so rispondere
‘vi raggiungiamo fuori’ le sorride mia sorella
‘ti va se andiamo con loro, so che hai paura e sembra tutto così strano ma ci sono anche io’ mi accarezza la guancia e io le sorrido e la seguo. E alla fine vado con lei, perché e quello che faccio, ascolto sempre Tessa. Sono dipendente dalle sue parole.
Mi prende la mano e con un sorrisone esce dalla scuola. Noto Pat in lontananza che mi saluta sorridendomi e io timidamente alzo la mano per salutarla
‘conosci Pat?’ mi chiede poi Zayn, una volta che ci avviciniamo a loro. Annuisco rigida, poi lui mi sorride
‘non mordo’ ride leggermente e io ricambio subito il suo sorriso poi mi apre la portella
‘signorina’  ed io rido più forte rispetto a prima ed entro, sentendomi viva. Felice e leggera. Grazie Zayn Malik. Nel sedile posteriore vicino a me si trova mia sorella che sta discutendo con Harry su una canzone che stanno trasmettendo ora alla radio. Zayn, invece si è acceso una sigaretta e sta fumando con il finestrino aperto. Io invece sono schiacciata contro la portella, finalmente vedo la casa gialla e sospiro felice. Mi sento talmente a disagio che vorrei non essere salita su questa macchina.
‘ciao ragazze’ ci saluta Harry voltandosi verso di noi e Tess gli deposita un dolce bacio sulla guancia prima di dare un buffetto sulla testa di Zayn, quest’ultimo si volta e ci sorride. Scendo così veloce dalla macchina che una fitta alla testa mi colpisce.
‘Ana, tutto ok?’ Tess chiede preoccupata
‘si, tutto ok. Solo un giramento di testa’ le sorrido
‘hai preso le vitamine?’ chiede mentre apre la porta
‘si’ sbuffo e appena entriamo la voce di mia madre mi perfora le orecchie
Mi tempesta per più di un ora di domande ed io, come sempre, le rispondo gentilmente anche se in realtà preferirei stare in camera mia. Poi il mio cellulare suona. Cosa veramente strana, dato che io non ho nessuno con cui messaggiare.
«Ehi, sono Pat. Ti ricordi del frappè ? : ) » sorrido leggermente poi alzo lo sguardo su mia madre
‘mamma, posso uscire con Pat?’ le chiedo e lei strabuzza gli occhi leggermente sorpresa poi mi sorride
‘certo, ma se hai bisogn-‘  la interrompo ‘devo chiamarti, lo so’ sbuffo
«va bene se ci troviamo adesso? »  la sua risposta non tarda a venire e io velocemente saluto ed esco elettrizzata, poi una volta che inizio a camminare il buio ritorna e io ritorno ad aver paura.
Con mia grande sorpresa, noto tra la gente la chioma nera. Pat, così velocemente la raggiungo.
‘ciao Ana’ mi sorride e io annaspando per la troppa fretta mi appoggio su di lei
‘ciao Pat’ balbetto per poi ricompormi
‘stai bene? Sei così pallida’ mi accarezza la guancia leggermente preoccupata
‘si, è tutto ok’ le sorrido, poi entriamo nel bar e ci sediamo in un tavolino appartato
‘qual è il tuo nome completo Ana?’ mi chiede ad un certo punto Pat
‘Anastasia’ le rispondo sorseggiando il mio frappè ‘il tuo?’ chiedo poi
‘Patricia, odio il mio nome’ ridacchia divertita
‘a me piace il tuo nome’ sussurro timida, poi lei mi guarda in modo dolce e sospira
‘dovrò insegnarti ad essere meno buona, Ana’ mi tocca la punta del naso ridendo
‘Ana, hai mai voluto troncare la tua vita?’ mi chiede ad un certo punto. Si Pat, ci pensavo sempre.
‘si’ soffio leggermente e lei allunga la mano verso di me e la stringe
‘anche io, Ana’ nei suoi occhi vedo tristezza, un’immensa tristezza, voglio abbracciarla e dirle che so cosa si prova.
‘hai voglia di raccontarmi quello che è successo, sai dicono che aiuta parlare con qualcuno’ le dico timidamente e dopo un po’ di silenzio altamente frustrante, sospira e si alza
‘andiamo a fare un giretto fuori?’ chiede velocemente, così mi alzo e avvicinandomi a lei le chiedo se ho detto qualcosa di sbagliato e lei mi circonda le spalle con il braccio stringendomi a lei.
Iniziamo a passeggiare tranquillamente lungo il lago, si sta così bene. Non ho mai visto un posto così incredibilmente unico.
‘quando avevo 15 anni ed ero al secondo anno del college, ho conosciuto Zayn Malik. Uscivamo molto spesso ed eravamo molto legati, ma un sabato siamo andati in discoteca e abbiamo bevuto molto. Il giorno dopo mi sono svegliata nel suo letto. Io non ci potevo credere, a me Zayn piaceva e anche molto, così una volta svegli e diciamo, sobri ci mettemmo a discutere sulla sera precedente. Lui mi disse che per lui non c’era stato nulla, non significava niente. Io, ovviamente gli dissi la stessa cosa, ma una volta a casa piansi, piansi così tanto da stare male. Il giorno dopo Zayn non mi parlò più. Odio Zayn, lo odio perché nonostante siano passati due anni, mi piace ancora’ ero rimasta a dir poco sconvolta, non credevo che Zayn fosse così codardo.
‘io.. ok. Wow. Zayn l’ho conosciuto oggi, lui ed Harry hanno accompagnato me e mia sorella a casa, prima di salire in macchina quando ti ho salutato lui mi ha chiesto se ti conoscevo e io gli ho risposto di si. Ma non mi ricordo più cosa ha fatto, oppure la sue espressione. Per me è già tanto se ho una conversazione con qualcuno. Ero spaventata e così non mi sono accorta di niente. Scusami tanto Pat’ mi scusami sedendomi sulla panchina di legno
‘Ana, ma che stai dicendo? Non devi scusarti, assolutamente. Adesso mi dici il perché tu sei così, invece?’ chiede ed io automaticamente rabbrividisco.
‘mi prometti che non te ne vai dopo?’ le chiedo osservandola
#PAT
Mi guardava supplichevole ed io stavo male. Stavo male per lei, era così debole e non immaginavo quello che le fosse successo, così mi avvicinai a lei e le sussurrai ‘certo che resto ‘ poi mi siedo vicino a lei. Chiude gli occhi tremando leggermente.
‘quando avevo 15, andavo in un’altra scuola e li c’era un ragazzo Tom, era più grande di me e a me piaceva parecchio. Un giorno la mia migliore amica, Dafne mi spinse verso di lui così gli chiesi subito scusa e faci per andarmene, ma lui mi blocco e dopo aver riso mi disse che ero davvero carina. Dopo qualche giorno lui mi chiese di uscire ed iniziammo a frequentarci. Un giorno mi venne a prendere in macchina- la sua mano inizia a tremare, così io delicatamente l’afferro e la stringo- io ro elettrizzata perché dovevamo andare ad una festa dove era invitata anche Dafne. Durante la serata lui bevve parecchio, ed iniziò a comportarsi veramente male con me, così lo spinsi, e lui arrabbiato come non mai mi afferrò il polso e mi trascinò nelle camere. Lì mi buttò sul letto e non mi violentò, solamente grazie a Dafne che una volta entrata nella stanza lo spinse via da me. Così lui iniziò a picchiarla davanti a me, la picchiò a sangue così io piangente lo spinsi di nuovo e questa volta subii io le pene dell’inferno. Mi picchiò, mi diede calci ovunque e poi mi spinse più volte contro al mobile procurandomi un piccolo trauma cranico. Mi svegliai all’ospedale, a mia migliore amica era morta. Non ce l’aveva fatta. Per colpa mia. Per salvare me. Ed io andai in un certo senso in depressione, anzi caddi nel buio. All’inizio avevo paura di tutti, persino dei miei genitori. Anche e mi sfioravano. Mi passò la fame e quello che mi obbligavano a mangiare lo vomitavo così dopo diverse settimane i miei genitori mi portarono dallo psicologo. Il dottor Adams. Vado lì tutt’ora’ stavo piangendo. Piangevo perché mi immaginavo io al suo posto. E lei piange con me, la sua testa poggiata sulle mie ginocchia e le lacrime che le solcavano le guance.
#ANA
‘non me ne vado, Ana. non me ne vado più, ora i proteggerò io’ mi sussurrò e io piansi più forte, sentendo man mano la testa scoppiare. Dopo diversi minuti ci alziamo e ci guardiamo per poi ridere. Ci risistemiamo e continuiamo a camminare parlando della nostra musica preferita, i libri, i film e tutto il resto. Ridendo e scherzando come se non fosse successo mai niente.
‘Ana’ sento chiamarmi da dietro, così mi volto e Pat sobbalza bestemmiando silenziosamente. Cinque ragazzi stanno camminando verso di noi. Zayn ed Harry sono fra questi.
Il sorriso di Zayn svanisce appena si accorge della ragazza accanto a me
‘ciao’ mi sorride Harry e Zayn mi sorride, per poi fermarsi ad osservare Pat, la quale ovviamente lo sta osservando.
‘loro sono Niall, Liam e Louis’ il riccio mi indica i tre ragazzi, uno biondo con le guance rosate che mi sorride gentilmente, un ragazzo muscoloso con degli occhi marroni da far invidia e poi, lui. Il ragazzo della farmacia, nonché Louis, il quale solleva lo sguardo.
‘ciao ragazza con la felpa blu’ mi sorride dolcemente
‘ciao ragazzo della farmacia’ lo saluto a mia volta timida
‘ciao, io sono Niall’ si presenta il biondino, poi l’altro ragazzo mi sorride teneramente.
‘io, credo, che noi, cioè almeno io.. ecco noi dobbiamo andare vero Anastasia?’ calca l’ultima parola Pat, leggermente disperata.
‘si, dobbiamo andare’ ripeto velocemente, così saluto i ragazzi e corro dietro a Pat che era patita a razzo verso la direzione opposta ai ragazzi.
Una volta che metto piede in casa, mia sorella salta-letteralmente- giù dalle scale.
‘ti sei divertita con la tua amica?’ chiede sorridendomi
‘si, le ho raccontato tutto’ le dico togliendomi il maglione e  buttandolo sul letto.
‘cosa?’ la voce di mia sorella diventa stridula a tal punto da farmi ridere.
‘hai capito benissimo e lei non se n’è andata, è rimasta li con me dicendomi che mi proteggerà e cavolo Tess, non ho mai visto il buio con lei, mai’ mi giro verso di lei con gli occhi che brillano.
‘ti ricordi Harry Styles?’ mi chiede d un certo punto Tess
‘certo’ mi siedo sulla seggiola girevole della mia scrivania
‘fa una festa a casa sua, mi ha chiesto di andarci e ha chiesto anche, se volevi venire anche tu’ chiede guardandomi con un’espressione strana. Mai vista da lei. Come se di stesse azzardando a chiedermi una cosa, con un sorriso tirato d un solo lato e i sopraccigli alzati.
‘non vengo, ringrazialo, ma no’ esclamo. L’ultima festa a cui sono andata è finita male, io all’ospedale e la mia migliore amica morta. Scuota la testa cacciando via il bruttissimo ricordo e poi corro in bagno, vomitando le vitamine di stamattina.
 
 
OOOOOK, QUESO E’ IL TERZO CAPITOLO E LE COSE SI FANNO PIU’ INTERESSANTI, SPERO AHAHAHA.
E’ LA PRIMA FANFICTION CHE SCRIVO E MI PIAGEREBBE SAPERE COME STO ANDANDO, QUINDI SE MAGRI QUELCHE ANIMA BUONA E GENTILE VUOLE SCRIVERMI QUCLEH RECENSIONE, IO ACCETTO TUTTO !  
BENEE, VI LASCIO IL MIO FACEBOOK E  DELLE FOTO

 
FACEBOOK: https://www.facebook.com/angelica.gobbi
 























( questa è Lily Collins, la nostra Ana, per chi non lo sa è la ragazza di Abduction- film di Taylor Lautner )







 

(questa invece è Blake Lively, la nostra Tessa)


(questa è Barbara Palvin, la nostra Pat)

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Capitolo 4
*** Strana ***


CAPITOLO 4
 
‘Mamma’ esclama esausta Tess dopo essere tornata da scuola. mia sorella aveva “accidentalmente” come aveva detto lei, spinto una sua compagna di classe facendole del male. Io stavo dalla parte di mia sorella, perché questa ragazza le aveva urlato in faccia che era una puttana sostenendo che fosse stata a letto con Harry. Io avevo riso talmente tanto quando me lo aveva raccontata che mi si erano formati i crampi.
‘non hai il diritto di mettermi in punizione, non sai come è andata! Devi credermi, santo cielo’ urla seguendo mia madre che velocemente dal salotto passa in cucina arrabbiata.
‘Tessa, per piacere, stai zitta un po’!’ mia madre la sgrida
‘no! Fidati di me, cristo santo!’ urla disperata cercando di convincere mia mamma
‘Tessa, ne riparleremo stasera con il papà’ esclama poi esasperata
Tessa esce dalla porta borbottando un gentilissimo vaffanculo, per poi buttarsi sul divano prendendo il cellulare ed inviando dei messaggi
‘vuoi una mano?’ chiedo poi quando mia sorella si alza prendendo il cappotto
‘si, grazie piccina’ mi ringrazia sorridendomi e sparisce chiudendo piano la porta di casa
Me ne vado di sopra sedendomi sulla sedia girevole che è davanti alla mia scrivania prendendo il libro di francese ed iniziando a fare i compiti.
***
-ciao Ana! - Pat, praticamente urla, dall’altra parte del telefono facendomi ridere
- sai non c’è bisogno di urlare, capisco benissimo lo stesso. Comunque ciao-  le rispondo ridendo
- sto dubitando dei tuoi problemi Anastasia, sul serio stai così male? Sembri così diversa, mi piace sorella- giro per la stanza seduta sulla seggiola girevole
- sono sempre io, non sono diventata una pseudo umana- le faccio notare, poi lei scoppia a ridere
- hai visto oggi a mensa?- mi chiede poi ritornando seria
- a che ti riferisci?- le chiedo confusa
- Zayn ed Harry ti hanno invitata al loro tavolo e tu hai rifiutato per stare con me- ribatte Pat sbuffando  -quante volte ti devo ripetere che sei troppo buona? Potevi benissimo andare da loro- continua lei
- ma che dici? Se vogliono me al tavolo, la prossima volta vieni con me, ho bisogno di un supporto e poi credo che a Zayn farebbe piacere-  ghigno ridendo, perché poi lei si lamenta frustrata
-no, non credo- borbotta e sono sicura che si è imbronciata
-dai, credi che mi avrebbe fatto quella domanda se non gli interessi?-le dico, poi la porta della mia camera si apre e compare mia madre.
‘tesoro, c’è un ragazzo di sotto che ti cerca’ mi sorride e io quasi mi affogo con la mia stessa saliva
‘arrivo’ balbetto a disagio
-Pat, devo attaccare. Ci sentiamo domani mattina- e ci salutiamo, così mi alzo e mi sistemo leggermente almeno da essere presentabile.
Scendo le scale facendo capolino in salotto, dove trovo Zayn Malik. Che ci fa qua?
‘Zayn?’ domando confusa, lui infatti si volta verso di me sorridendomi
‘ciao Ana, corri di sopra a prepararti che andiamo in un bar a bere qualcosa con gli altri’ mi ordina sorridendomi
‘io cosa? Non.. cioè che cosa?’ la mia voce si alza di un’ottava e subito mi copro la bocca imbarazzata.
‘hai capito benissimo, tua sorella è già là’ mi risponde poi avvicinandosi a me
‘forza, vatti a cambiare’ mi incita spingendomi verso le scale
‘aspetta un secondo, posso chiedere anche a Pat, la è una mia amica e mi dispiace uscire con voi quando un secondo prima ero al telefono con lei’ borbotto cercando di sembrare meno imbarazzata
‘fai come ti pare ’ risponde lui cambiando tono, così velocemente vado di sopra e dopo aver inviato un messaggio in cui supplicavo Pat di venire, inizio a cercare qualcosina da mettermi. Così indosso un vestito carinissimo azzurro. Mi arriva alle ginocchia e il corpetto era stretto fino alla vita poi ricade morbidissimo.
Infilo le vans e prendo una borsa dove infilo il cellulare e mi faccio una treccia che cade sulla spalla destra, prendo un lungo respiro e attraverso il corridoio correndo in bagno. Lì mi trucco un pochino e scendo le scale raggiungendo Zayn.
‘stai benissimo Ana’ mi sorride gentile ‘ non ho mai visto questo lao da signorina’ ride poi facendomi ridere a mia volta.
‘madame ‘ mi apre la porta e io ridendo leggermente esco indossando il giubbino.
‘dobbiamo passare a prendere Pat’ sussurro una volta in macchina e lui si gira verso di me ghignando e io prendo un colpo. Assomiglia tremendamente a lui. Tom. Poi ride e io mi rilasso appena.
‘ai suoi ordini capo ’ ride leggermente.
‘smettila di prendermi in giro Zayn’ rido leggermente dandoli n pugnetto amichevole sulla spalla e lui fa una finta smorfia di dolore.
‘sai dove abita?’ chiedo poi
‘si, mi ricordo ’ borbotta, poi io sbuffo
‘non dovevi scappare’ soffio leggermente cercando di non farmi sentire
‘cosa?’ chiede confuso ed io scuoto la testa ‘niente’ rispondo
Pat è appena entrata in macchina ed ha salutato timidamente, poi cala il silenzio, si sente solo il ticchettio delle dita di Zayn che tamburellano sul volante. Tutti tesi, poi Pat scoppia.
‘scusa potresti finire di tamburellare le dita, mi fai venire il nervoso’ esclama la mia amica facendo sobbalzare Zayn che dopo averla guardata truce dallo specchietto smette, accendendo la radio.
‘posso accendere la radio sua Maestà?’ chiede infastidito a Pat che a sua volta lo sguarda in modo non per niente amichevole. Sono felice chi gli sguardi non possano uccidere perché se no ci sarebbe stato un omicidio
‘vaffanculo’ borbotta Pat spiaccicandosi contro la portella
‘ma sentila’ risponde infastidito Zayn, io continuo ad osservare fuori
‘ma vuoi tacere?’ sbotta la ragazza dietro di me
‘senti sono venuto a prenderti, ti sto dando un passaggio cosa vuoi di più? Una limousine?’ chiede alterandosi Zayn. Bene credo che la prossima volta chiederò di venire a piedi, la testa mi sta scoppiando. Le vitamine, porca miseria! Mi sono dimenticata di berle.
La macchina si ferma e Pat scende a razzo sbattendo la portella. Avvicinandosi a me e sorridendomi.
‘ma che cazzo fai? Senti, questa macchina costa più di te, vedi di trattarla bene! Se no torni a casa a piedi’ urla infuriato entrando velocemente nel bar.
‘la prossima volta vengo a piedi’ affermo alzando gli occhi al cielo quando Pat grugnisce infastidita.
‘ma lo hai sentito? La mia macchina di qua, la radio di là ma chi si crede di essere?’ borbotta mentre entriamo.
Subito delle risate riecheggiano nella stanza, così mi sposto per vedere maglio quante persone ci sono. E la mia bocca si spalanca, oltre a Zayn, Harry e mia sorella ci sono Niall, Liam, Louis e altri ragazzi e ragazze che io non ho mai visto e conosciuto. E faccio un passo indietro.
‘non è un bar questo, vero?’ le chiedo sussurrando, e Pat scuote la testa. Tremo, ho paura. Ora uno di loro mi picchierà come è successo con Tom.
‘torno a casa, non ci riesco’ balbetto spaventata voltandomi verso l’uscita.
‘Ana, respira! Poi porti le tue chiappe dentro’ esclama per poi sorridendomi dolcemente
‘l’ultima volta io sono stata violentata’ sottolineo spaventata con le mani che tremavano
‘Ana!’ esclama mia sorella raggiungendoci ‘ti ha convinta Zayn, ciao io sono Tessa’ mia sorella si presenta sorridendo
‘Pat’ le sorride la mia amica ‘stavamo proprio arrivando, vero Ana?’ chiede lei facendomi l’occhiolino.
‘ti uccido’ le mimo con le labbra.
Appena metto piede nella saletta, praticamente la maggior parte delle persone che ci sono ammucchiati a ballare con dei bicchieri in mano. C’è chi si struscia uno contro l’altro, chi si bacia e invece chi balla e basta.
‘uh, andiamo a ballare?’ chiede urlando mia sorella, io scuoto la testa sedendomi al seggiolino del bancone
‘dai Ana’ Pat mi sprona, ma io rifiuto.
‘forse dopo ’ le dico prima di spingerle ‘andate pure ’ e urlo.
Dopo diversi minuti, una voce che mi chiama mi fa sobbalzare, così mi volto verso la mia destra e un ragazzo dai capelli biondi mi sorride. Niall.
‘ciao’ gli sorrido, sistemandomi meglio.
‘ti hanno abbandonato?’ mi chiede ironico, per poi scoppiare a ridere contagiandomi
‘si, in un certo senso’ rido leggermente, sistemandomi i capelli
‘siamo felici che tu sia venuta, ci stiamo comportando bene per fare una bella impressione, ma se guardi – con il mento segna la pista dove i ragazzi si stanno “divertendo”- noi in realtà siamo così’
‘vuoi dire dei puttanieri?’ chiedo confusa e lui ride fortissimo
‘si, intendo quello. Cioè a Zayn, Louis e ad Harry piace divertirsi con le ragazze, io e Liam siamo più rispettosi’ ride leggermente
‘lo avevo intuito’ gli rispondo, voltandomi a guardare i ragazzi. Zayn era impegnato a discutere con una ragazza che- Oh mio Dio- era Pat, poi sposto lo sguardo verso la parte sinistra della pista e noto Louis che, ovviamente, sta baciando una ragazza.
E io mi sentivo strana, come se fossi fuori posto. Strana, un’altra volta strano.




OOOK, CIAO A TUTTE!
HO RICEVUTO POCHE RECENSIONI, MA NON E' UN PROBLEMA DATO CHE E' STATO ABBASTANZA VISUALIZZATO, MA S AVETE VOGLIA DI SCRIVERE UNA PICCOLA RECENSIONE ACCETTO  (:
NON SO SE LE FOTO SI SONO VISTE NEL CAPITOLO PRCEDENTE PERCHE' SONO INESPERTA, SCUSATEMIIII! HAHAHAHA, VA BENE, ORA VI LASCIO IN PACE, CIAO RAGAZZE

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Capitolo 5
*** Sto bene ***


CAPITOLO 5
 
#PAT
‘che cazzo vuoi ancora?’ urlo contro Zayn, stufa.
‘niente, mi hai rotto il cazzo ciao’ risponde incazzato andandosene. E mi si stringe il cuore, mi si forma un groppo in gola. Perché si comporta così con me? Ok forse ho fatto un po’ la stronza, ma se lo meritava, per la miseria!
Mi avvicino al corpicino di Ana, che ha un bicchiere in mano e ride alle battute di Niall
‘ehi’ saluto ‘un martini’ urlo al barista alzando la mano
‘ci dai dentro eh?’ Ana mi sorride ed io annuisco
‘non capisco il suo comportamento’ urlo per sovrastare la musica
Lei alza le spalle ‘forse ha paura’ risponde, Niall ci sta osservando sorridendo
‘vado via, vi lascio parlare di uno dei miei migliori amici’ ride andandosene
‘che ti ha detto?’ mi chiede poi
‘continuava ad urlarmi contro ’ alzo le spalle fingendo un sorriso
#ANA
Pat finge un sorriso, poi prima che io apra bocca una voce ci distrae
‘ehi ragazza dalla felpa blu’ esclama Louis avvicinandosi a me
‘ciao’ lo saluto sorridendogli timidamente, poi Pat prende il suo drink e sorridendomi se ne va.
‘vieni a ballare un po’ con me?’ chiede avvicinandosi al mio orecchio sussurrando ‘dai’
Credo che il mio cuore stia per scoppiare, inizio a sudare così mi sistemo i capelli
‘no, grazie’ fingo un sorriso
‘sei stata tutta la sera qui, ti prego ‘ mi afferra la mano sorridendomi muovendo la testa nella direzione della pista per spronarmi. Mi mordo un labbro e lentamente scendo dallo sgabello
Camminiamo tra la gente che mi spintona, credo che potrei soffocare dal caldo.  Louis mi attira a se, così con le guance arrossate inizio a muovermi seguendo il movimento del ragazzo
‘stai bene con questo vestito’ mi sussurra all’orecchio e io gli sorrido timidamente, mentre mi sto finalmente sentendo a mio agio, delle mani si posano sui miei fianchi e mi girano. Vado nel panico, sbianco e poi inizio a tremare. Un ragazzo ubriaco marcio mi sta toccando, così lo spingo e corro via dalla pista sentendo il mio nome uscire dalla bocca di Louis. Cerco di non inciampare per le mie gambe che ora stanno tremando così forte da far paura. E una volta uscita dalla discoteca mi accascio tremando al muretto. Tremo come una foglia ma non per il freddo, in realtà non lo sentivo neanche.
‘Ana’ urlava Tessa seguita da un ronzio di voci. Avevo le orecchie tappate e avevo il respiro spezzato.
‘Ana’ senti una mano toccarmi e urlo
‘non toccarmi, vattene’ inizio a piangere ‘ti prego ‘ la mia voce si spezza
‘dannazione Ana apri gli occhi, sono io tua sorella’ sussurra una voce ‘stai zitto Zayn’ sento poi. La mano delicata di mia sorella si posa lentamente sulla mia per poi stringerla, intanto io aprivo gli occhi respirando. C’erano tutti, e in quel momento volevo sprofondare sul serio. Restare sotto terra per sempre e non uscire.
‘ehi’ mi salutò poi Louis con la mano mentre mia sorella gli scoccava un’occhiataccia e Zayn sussurrò ‘ma che cazzo dici?’
‘ehi’ risposi ‘mi.. mi dispiace, non so cosa mi sia preso, sto bene’ mi alzo tremando ancora un po’. Le braccia di Pat mi stringono di slancio ed esclama
‘oh cazzo, ho avuto così paura’
‘che delicatezza Hamilton’ borbotta Zayn e Pat gli fa il dito medio facendoci ridere
‘vi va se ce ne andiamo a fare una passeggiata?’ chiede Harry leggermente ubriaco ‘perché sapete com’è io sono leggermente sballato e ho bisogno di riprendermi’ continua avvicinandosi a mia sorella che rideva
‘mi tieni su, tesoro?’ chiede poi mettendo un braccio intorno alle spalle di Tess e iniziando a camminare. Pat mi stava vicino, poi Zayn, da bravo cretino si posiziona tra me e Pat mettendoci un braccio intorno alle nostre spalle.
‘che si dice ragazze?’ chiede sorridendo sfacciatamente
‘si dice che tu sei uno stronzo e tu che ne dici?’ chiede Pat spostandosi
‘io non sono d’accordo, si da il caso che noi- si fermò di colpo perché Pat gli da un schiaffo sulla pancia- noi siamo amici’ borbotta finendo la frase e io scoppio a ridere. Pat e Zayn continuano a bisticciarsi e io li osservo divertita
‘ehi’ mi saluta Louis sorridendomi
‘ciao’ lo saluto e poi mi mordo il labbro, ora penserà che sono una ragazza piena di problemi e fuori di testa, ok i problemi ne ho ma sono centrata. Mi inizio a torturare le mani.
‘stai meglio’ non so se è una domanda o una costatazione
‘si’ sussurro timidamente
‘era una costatazione bimba’ mi fa l’occhiolino e un sorriso strafottente gli si dipinge sul viso. I suoi occhi credo che siano una delle cose più belle al mondo. Azzurro, ho sempre pensato che fosse il colore più bello di tutti da quando avevo esattamente cinque anni. Adoro l’azzurro. Mi ricorda il mare, il cielo e non so, mi ricorda molto la pace e l’infinito; il per sempre.
‘bimba’ Louis schiocca le dite davanti al mio viso ghignando
‘che c’è?’ chiedo voltandomi verso di lui
‘a che pensi?’ mi sorride
‘a niente’ rispondo in fretta camminando più veloce
‘perché hai reagito in quel modo?’ chiede prendendomi un polso per fermarmi
‘tu perché non ti fai gli affari tuoi?’ le parole si catapultano cos’ velocemente fuori dalla mia bocca ‘comunque ve l’ho già detto, non so cosa mi sia successo, ho esagerato’ rispondo vaga, mordendomi l’interno della guancia
‘ehi, calmati, ho solo chiesto’ sbotta
‘sono calma’ sussurro
‘ehi, forse è meglio se torniamo a casa, va bene?’ chiede mia sorella avvicinandosi a noi
‘accompagno io tua sorella, tu porta casa Harry’ Louis sorride a mia sorella che si acciglia, ma poi sorride dolcemente
‘non uccidermela’ ci fa l’occhiolino
‘vieni, la macchina è di qua’ mi prende la mano ed io mi ingozzo con la mia stessa saliva
‘ciao ragazzi’ saluto prima di essere tirata da Louis.
Una volta in macchina, accende la radio subito una bellissima canzone parte ed è veramente bella, tranquilla e piena di significato, ma non l’ho mai sentita e non voglio neanche chiederlo
‘hai freddo?’ chiede ad un certo punto interrompendo il silenzio
‘no, sto bene’ stavo morendo dal caldo in realtà
‘ti sei divertita stasera?’ mi chiede poi
‘si, grazie ‘ gli rispondo timidamente
‘continuerai a rispondermi a monosillabi?’ chiede divertito
‘come dovrei rispondere?’ gli chiedo voltandomi verso di lui
‘stavo scherzando’ mi prende in giro
‘ah, scusa’ mi scuso ma non so per quale preciso motivo
‘perché ti scusi sempre?’ chiede poi
‘non lo so, mi viene spontaneo’ rispondo alzando le spalle
Scuote la testa ridendo
‘mi stai simpatica Foster’ mi da un buffetto sulla coscia
‘anche tu sei simpatico Louis’ gli sorrido
Arriviamo davanti al cancello di casa mia, così Louis spegne la macchina e si volta verso di me
‘beh, ci vediamo domani a scuola’ mi sorride
Io annuisco con le guance rosse
‘posso dartelo un bacio sulla guancia a mi mordi?’ chiede dolcemente
Un colpo al cuore, oh signore. Lui e bacio stanno benissimo insieme.
‘si, perché dovrei morderti?’ chiedo rossa in faccia
‘non lo so, sembra che tu abbia paura quando ti tacca qualcuno che non sia tua sorella o Pat’ dice avvicinandosi leggermente a me e mi deposita un lungo bacio sulla guancia e dopo mi sorride
‘buonanotte Ana’ mi saluta dolcemente
‘buonanotte Louis’ gli sorrido e poi una volta fuori dalla macchina cerco di non strillare come un’adolescente con gli ormoni a mille e mi contengo, sentendo la guancia che Louis mi ha baciato andare in fiamme. Una volta in casa corro in camera buttandomi sul letto e chiudo gli occhi sorridendo come una bambina.
Grazie Louis.

EHIIIII :)
HO IMPIEGATO PIù TEMPO RISPETTO AL SOLITO PER VIA DI VERIFICA ED INTERROGAZIONI,
COMUNQUE SPERO CHE IL CAPITOLO PIACCIA <3
VI LASCIO QUA' SOTTO LE IMMAGINI DI ANA,PAT E TESSA
CIAO AMICHEEEEE
LOVE YOU x



Questa è Ana






























questa è Ana


questa è Pat




























Questa è Pat

questa è Tessa
Questa è Tessa




























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Capitolo 6
*** Siamo tutti un pò strani, no? ***





CAPITOLO 6

 
 
‘Ana, cazzo!’ mia sorella accende la luce ed io mi strofino assonnata gli occhi, rivolgendole un delicato sorriso che ricambia scuotendo la testa. Stamattina sono più felice del solito, finalmente mi sento più leggera e abbastanza felice.
‘ho bisogno dei tuoi jeans strappati’ Tess si catapulta in camera mia spalancando l’armadio.
‘tu mi presti la camicia rossa e bianca?’ le chiedo, e lui annuisce distratta
‘ci starebbero bene i pantaloni neri’ mi suggerisce e io cammino velocemente verso la sua camera mordendomi il labbro per il pavimento troppo freddo.
Una volta pronte, usciamo di casa. Mamma è infuriata per ieri sera però so che è parecchio felice, credo che –anche se egoisticamente- sia felice per me.
‘cosa è successo ieri con Louis?’ mi chiede mai sorella ghignando
‘nulla, mi ha portata solamente a casa ‘ alzo le spalle
‘oh, giusto’ mi stuzzica
‘finiscila’ le dò una spallata ridendo
‘come vuole lei, Milady ‘ mi prende in giro Tessa ridendo e allargando le braccia per abbracciarmi da dietro dondolando
‘come mai così felice, tu ed Harry eh?’ le do una gomitata scherzosa e lei tossisce a disagio facendomi ridere
‘nulla, niente. Non è successo nulla, è solo molto carino… come amico, ovviamente’ borbotta arrossendo leggermente
‘la leggendaria Foster che arrossisce, si sta avvicinando la fine del mondo?’ urla Harry dal muretto dove si trovano Zayn, Liam, Niall e altri due ragazzi che non ho mai visto
Mi sorella mostra gentilmente il dito medio, poi vengo travolta da Pat che dopo aver salutato mia sorella, mi trascina letteralmente vicino ad un albero
‘tutto ok?’ le chiedo preoccupata
‘Zayn, cazzo!’ alza la voce e poi la riabbassa imbarazzata
‘che ha fatto?’ chiedo grattandomi il braccio impacciata.
‘che ha fatto? Oh cristo io lo uccido, impazzisco ti giuro! Ieri mi ha portato a casa e dopo che sono scesa, lui ha abbassato il finestrino e detto ‘scusa, per tutto’ poi prima che aprissi bocca lui se ne va’ brontola Pat  ‘non so cosa cavolo fare’ si siede sulla panchina sospirando
‘io credo dovresti parlargli, anche perché si sta avvicinando’ le sorrido osservando Zayn che sicuro di sé, si avvicina sorridendo.
‘ehi’ saluta
‘ciao Zayn’ lo saluto alzandomi ‘stavo proprio andando a salutare Niall e gli altri’ dico frettolosa e inventandomi qualcosina per lasciarli da soli, guadagnandomi però, un’occhiataccia da parte di Pat.
‘ciao Niall’ lo saluto teneramente e lui si volta sorridendo, ha proprio un bel sorriso quel ragazzo. Anzi in realtà tutto il gruppo ha dei sorrisi bellissimi, di quelli che ti fanno sciogliere.
‘Anaaaa’ urla abbracciandomi, per poi porgermi una stecca di liquirizia, che accetto
‘stiamo aspettando Louis’ mi avvisa Tess, che è seduta vicino ad Harry, ovviamente
‘uh, ok’ le rispondo sorridendo
‘Ana, sei brava in geografia vero?’ mi chiede disperatamente Niall aggiungendo una faccia da cane bastonato
‘uhm, me la cavo ‘ rispondo timidamente
‘grandioso! Sei disposta ad aiutarmi? Ho un’interrogazione la prossima settimana e se non prendo minimo una sufficienza sono morto’ esclama per poi lanciare una liquirizia alle mie spalle
‘ciao’ Louis saluta sorridendo poi si volta verso di me
‘non è che daresti una mano anche a me?’ chiede avvicinandosi a me sorridendomi
‘uhm, si, cioè si può fare’ borbotto timida e lui ridacchia
‘ah, Ana!-mi avvolge un braccio intorno alle spalle- ti ho già detto che mi stai simpatica?’ mi chiede facendomi l’occhiolino. Ok. È deciso, voglio sotterrarmi ora. Adesso.
‘ci vediamo a casa mia oggi pomeriggio alle cinque?’ chiede poi a me e voltandosi verso Niall che acconsente, poi io annuisco
‘ti passo a prendere alle quattro e mezza così andiamo insieme?’ chiede il biondino sorridendomi.
‘si, si può fare ‘ gli sorrido, poi mi volto verso Pat che sta arrivando con Zayn a fianco.
‘che materia hai ora?’ chiede poi
‘chimica’ sbuffo, ho sempre odiato chimica
‘uh, grandioso!’ esclama ironica Pat
‘non siamo insieme?’ chiedo
‘no, sono con Zayn’ borbotta
‘guarda che ti sento ’ urla Zayn da più lontano facendo ridere tutti
‘io ho chimica’ mi sussurra Louis nell’orecchio
‘uh, figo. Andiamo?’ chiedo sorridendo, Pat intanto mi sta mandando delle frecciatine e quando mi volto verso di lei mimandole un ‘hai finito?’ lei ride e scuote la testa. Entriamo finalmente in classe.
‘stai meglio?’ mi chiede poi masticando la penna
‘si, ieri non è stato niente’ rispondo cercando di sembrare il più convincente possibile
‘fingo di crederti’ sussurra durante la lezione
‘fai come vuoi’ sussurro di risposta
‘me lo dirai più avanti?’ mi chiede
‘sto ascoltando, potresti tacere?’ chiedo leggermente a disagio
‘potrei, ma non voglio’ mi fa un occhiolino e si appoggia allo schienale della sedia allungando le gambe sotto il banco. C’è da dire che Louis è proprio un bel ragazzo, a parte il suo comportamento che mi infastidisce, credo che per il resto sia bello. Anche troppo. scuoto la testa velocemente scacciando via il pensiero e inizio a disegnare delle forme senza senso.
‘avevi detto che dovevi ascoltare’ Louis è appoggiato sul banco con la testa sulle braccia e mi sta osservando.
‘quello che sto facendo’ gli rispondo
‘non mi sembra’ ghigna
‘stai zitto ‘ rispondo colpendolo con il gomito
‘che violenta che sei, ragazza’ alla parola violenta mi irrigidisco subito e il mio cuore inizia subito ad accelerare.
‘ehi, è tutto ok? Oh merda’ dice Louis prima che io chiuda gli occhi perdendo i sensi.
 
Apro leggermente gli occhi e una signora bassa e cicciottella mi sorride
‘signorina Foster si sente bene?’ mi chiede toccandomi la fronte
‘si, tutto bene’ mi siedo velocemente, ma lei mi blocca
‘dove pensi di andare signorina, deve riposare’ si avvia verso la porta e chiama qualcuno. Subito alla porta appare Louis
‘cazzo, è tutto ok?’ si avvicina preoccupato, io annuisco
‘voglio andarmene da questa stanza’ sussurro con un filo di voce
‘si, ora ce ne andiamo a mangiare qualcosa, sei bianca e.. bianca’ borbotta poi a disagio, io ridacchio leggermente
‘sono anoressica, puoi dirlo. Non ti spezzo il collo’ gli sorrido scendendo dal lettino
‘Gloria noi ce ne andiamo, la faccio mangiare’ mi prende la mano e prima che l’infermiera parli mi trascina fuori.
‘andiamo al bar’ mi ordina e io lo seguo
Al bancone, chiede un succo di frutta e poi una ciambella e poi me le porge sorridendomi
‘non ho molta fame’ arriccio il naso
‘mangia e basta se no ho segnato sulla coscienza tutto questo’ rido alla battuta e mordo la ciambella. Ha un buon sapore, e in effetti ora mi accorgo di aver un po’ fame, strano.
Adesso che ci penso tutto questo è strano, tanto strano. Fino a cinque giorni fa non volevo uscire dalla mia camera e parlare con qualcuno. Non sarei mai uscita con qualcuno o persino parlato con un ragazzo. Oh, porca troia tra due settimane devo andare da Dafne, devo andare a trovarla e magari portargli dei piccoli fiori rossi, forse un rosa. Si le porterò una rosa.
‘terra chiama Ana’ Louis mi sventola una mano davanti alla faccia ridendo
‘scusa stavo pensando a Da- quasi mi soffoco con la ciambella- a mia sorella’ borbotto in imbarazzo
‘ti credo pure questa volta’ mi dice ironicamente
‘hai molti amici?’ gli chiedo cambiando discorso
‘ne ho’ fa spallucce e poi aggrotta le sopracciglia
‘che succede?’ chiedo e poi mi volto, una ragazza bionda tutta in silicone si sta avvicinando a noi con un sorriso palesemente falso.
‘Louis’ squittisce fastidiosamente
‘uhm, ciao Ruby’ ma che nome è Ruby? Mi sta già dando i nervi
‘chi è questa?’ mi squadra con una smorfia schifata sulla faccia
‘sono Anastasia, piacere’ dico bevendo il succo
‘non ho parlato con te ’ risponde rabbiosa
‘Ruby’ dice tra i denti Louis
‘che c’è? Deve capire una cosa questa bambina del cazzo ’ quasi sputo il succo poi guardo Louis e poi Ruby
‘cosa?’ chiedo
‘Louis è il mio ragazzo, stalle alla larga puttana’ mi aggredisce, sento un tuffo al cuore. Louis è fidanzato? Perché non me lo ha detto? E soprattutto perché ieri sera ha baciato un’altra?
‘io non lo sapevo, scusami’ borbotto prendendo il mio zaino e andandomene
‘Ana!’ esclama Louis alzandosi in piedi
‘ma che cazzo hai nella testa?’ questa volta si rivolge alla bionda
Entro nella classe di storia prima rispetto agli altri
‘Ana’ mi sorride Zayn entrando e sedendosi vicino a me allungando le bracci verso il banco della fila a fianco a noi per spostarlo vicino a noi
‘per Pat’ fa spallucce
Io ridacchio silenziosamente, beccandomi un’occhiataccia da parte sua
‘tutto ok?’ chiede allungandosi per tirarsi la pelle
‘si’ mento
‘perché sembra il contrario?’ chiede poi osservandomi. Fanno apposta? Nessuno che mi crede, cioè ora sto mentendo, ma come fanno a capirlo?
‘non lo so, ma sto bene’ gli sorrido. Poi Pat si siede con molta gentilezza al suo posto
‘ehi’ borbotta sporgendosi verso di noi
‘sta bene?’ sento il sussurro di Pat verso Zayn
‘si, sto bene’ esclamo alzando gli occhi al cielo
Mi guarda confusa
‘continuate a chiederlo, ma sto bene’ dico sorridendole, lei mi sorride e si rilassa
‘non credevo che in questa schifosa scuola ci fossero così tante ore di storia, se almeno ci fosse un professore carino e giovane ci verrei sempre’ sospira, e Zayn si acciglia facendoci ridere
‘o professoresse’ ghigna dopo e Pat le da una spallata amichevole
‘perché Louis mi ha chiesto se sei arrivata in classe intera?’ chiede Zayn mostrandomi il so cellulare
‘sono svenuta stamattina’ borbotto porgendogli il cellulare
‘lo sapevo che c’era qualcosa che non andava’ Pat si avvicina a me, poggiandosi a Zayn
‘che ti ha fatto?’ mi sussurra
‘niente, eravamo in classe e non mi sono sentita bene. Cioè mi capita spesso ‘ le rispondo
‘non hai mangiato vero?’ mi chiede
‘si, dopo Louis mi ha portato al bar’
‘signorine laggiù state zitte’ urla l’insegnate peccandosi un’imprecazione da parte di Pat.
L’ora passa velocemente e Pat mi si avvicina
‘dimmi che hai letteratura ti scongiuro ‘ la sua faccia mi fa ridacchiare
‘si, andiamo?’ le chiedo
‘è strano vedervi parlare civilmente’ le dico mentre attraversiamo il corridoio
‘si, decisamente’ scoppiamo a ridere
‘Ana porca puttana’ mia sorella si avvicina a noi respirando  fatica
‘perché ogni volta che ci salutiamo tu devi dire un’imprecazione?’ le dico ridendo
‘Lou mi ha detto che sei svenuta’ oddio no, alzo gli occhi al cielo e inizio a camminare
‘sto bene, santo cielo’ esclamo
‘uhg bene’ mi da un bacio sulla guancia e corre via
‘siamo preoccupati per te ‘ dice Pat interrompendo i miei pensieri
‘lo so, solo che non mi sta bene che mi viene chiesto ogni volta se è tutto ok. Io sto bene’ rispondo sedendomi
‘io amo letteratura’ cambia discorso Pat e io la ringrazio sorridendole
‘anche io, adoro un sacco tutti i romanzi ne leggo centinaia’ le rispondo
‘in questo corso c’è pure Louis ‘ dice e in quel momento Louis entra
‘ehi st’ lo interrompo ‘non chiederlo’ lo supplico e lui mi guarda confuso
‘non chiedermi se sto bene’
‘io in realtà volevo chiederti un’altra cosa ‘ mi sorride sedendosi a fianco a me
‘cosa?’ chiede leggermente in imbarazzo
‘non devi ascoltare Ruby, io non ho la fidanzata’ dice e Pat si ingozza con la sua stessa saliva
‘perché me lo hai detto?’ gli chiedo. Mi sento meglio però, vorrei saltare ma mi do una calmata
‘non lo so’ borbotta alzando le spalle
Rimaniamo in silenzio religioso per tutta la lezione e in sottofondo il continuo lamentarsi di Pat per quanto riguarda il caldo.
‘ho l’ora buca dopo, te?’ mi chiede Pat
‘si, che facciamo?’ le chiedo
‘andiamo giù, ho un posto che voglio farti vedere, non c’è mai nessuno’ mi sorride
‘ehi’ do una gomitata a Louis
‘che c’è?’ risponde stizzito
‘scusami’ gli rispondo arrossendo
‘per che cosa di preciso?’ mi chiede cercando di non sorridere, ma il risultato fallisce e mi sorride
‘per averti risposto in quel modo, io… non lo so perché l’ho fatto’ rispondo arrossendo ancora di più
‘non dovevo dirtelo, comunque scuse accettate ‘ mi sorride
‘grazie ‘ gli sorrido leggermente
La campanella suona e io mi alzo lentamente
‘sbrigati’ Pat urla alla porta e io le corro dietro. Louis è sparito non so dove. Non mi importa.
‘manca molto?’ le chiedo mentre scendiamo di fretta lungo le scale
‘no, sta zitta e non lamentarti’ mi fa la linguaccia e io rido
Svoltiamo l’angolo e apre la porta antincendio ed usciamo.
Si arrampica sul muretto e poi inizia a salire su una piccola scala
‘vieni?’ mi chiede e io annuisco seguendola
Una volta raggiunte le scale davanti a noi si erge una terrazza non ristrutturata ed al centro vi è un salice.
‘oh mio dio!’ mi porto le mani sulla bocca
‘siamo sul retro della scuola, stando qua puoi vedere i giocatori di calcio della nostra scuola allenarsi senza farti beccare dai prof’ ride e io socchiudo gli occhi per vedere meglio.
‘quello non è..’ mi interrompe ‘si, è Zayn’ dice sorridendo
‘e quello è Louis, seguito da Mike’ Mike è uno dei due ragazzi che era nel gruppo stamattina
‘lo adoro ‘ dico girando sulla terrazza.
Ci stendiamo e chiudiamo gli occhi.
‘stanno dormendo?’ apro un occhio e mi ritrovo davanti Zayn e Liam
‘no’ rispondo poi mi volto e trovo Pat al mio fianco che dorme tranquillamente
‘la svegli tu?’ sorrido a Zayn, poi mi alzo e mi pulisco i pantaloni
‘io vado a mensa’ annuncio
‘aspetta vengo con te ‘ mi sorride Liam, non ho mai avuto l’opportunità di parlare con Liam.
‘ti trovi bene qua?’ oh grazie al cielo non mi ha chiesto come sto.
‘si, mi piace questa scuola. Non credevo fossero così…. Strani qui’ rispondo ridendo
‘siamo un po’ tutti strani, non trovi?’ mi chiede sorridendo
‘si, hai ragione’ commento
Appena entriamo a mensa, mi spavento. C’è un caos pazzesco.
Seguo Liam verso un tavolo e qui vedo subito la testa bionda di Niall che ovviamente sta ridendo come un matto. Poi mia sorella sul fondo, vicino ad Harry e Zoe che sta sorridendo.
‘ehi Ana, vieni qui’ mi richiama Niall spostandosi per farmi spazio
‘ciao’ gli sorrido
‘tieni mangia un po’ pure tu’ mi allunga il piatto con le patatine fritte e io inizio a mangiarle molto lentamente.
‘conosci Mike?’ mi chiede Niall, e  ora che me lo ha fatto notare si trova esattamente davanti a me.
‘no’ sorrido
‘beh, piacere sono Mike’ allunga la mano e io gliela stringo leggermente imbarazzata
‘ci pensi se l’Irlanda vince a questo campionato?’ chiede Niall quasi urlando
‘non vince, ritirati biondo’ gli risponde Mike ridendo.
‘guarda chi c’è!’ urla Mike e io mi volto vedendo Louis e Ruby avvicinarsi al nostro tavolo
Adesso che ci penso dov’è Pat? Ora come ora ho bisogno di lei.
‘ancora tu?’ strilla Ruby
‘si’ rispondo con un soffio
‘vattene Ruby’ le dice Niall mettendomi una mano sul ginocchio
‘Louis!’ cinguetta la bionda siliconata dalla punta delle dita alla testa
Lui si limita ad alzare le spalle e si siede vicino a me
‘ehi’ mi saluta sorridendomi
‘Ruby dovresti andare via’ urla Harry seguita da una risata generale, Louis cerca di soffocare le risate mentre Niall ride sguaiatamente
‘i due piccioncini dove sono?’ chiede Louis
‘li stavo cercando pure io, ho bisogno di Pat’ sorrido flebilmente
‘perché?’ chiede alzando un sopracciglio
‘sono circondata da maschi, Louis in caso non te ne fossi accorto ed io ho bisogno di una femmina’ cerco di spiegargli ma lui non sa la mia storia, non sa che io adesso vorrei solamente andarmene via da tutti questi maschi che ti guardano come se fossi un hamburger
‘non ti piacciono tutti questi maschi?’ chiede accigliato
‘si, strano vero?’ gli sorrido
‘si, molto’
‘beh, mi dispiace deluderti’ gli faccio un sorrisino
‘oggi sei particolarmente simpatica’ afferma ironico
‘solo per te ‘
La campanella suona e io mi alzo in fretta
‘ciao Niall’ gli sorrido e lui ricambia gentilmente
‘non mi saluti?’ chiede Louis ghignando
‘no’ rido e esco dalla mensa
‘Ana!’ urla Pat dal corridoio facendomi voltare
‘beh, alla buon ora!’ rido
‘scusami tanto, è successo qualcosa di grave?’ mi chiede preoccupata
‘no, tutto a posto ‘ le sorrido
‘pronta per uscire da questo inferno?’ mi chiede ridendo
‘si, dai. Siamo parecchio fortunate ad avere professori in cinti’ Pat ride come una malata mentale battendo pure le mani e piegandosi dal ridere
Non mi credevo così simpatica
‘sei la migliore, giuro ‘ mi prende a braccetto e mi porta fuori
‘che fai oggi pomeriggio?’ mi chiede
‘sono da Louis per geografia, anche con Niall’ rispondo prendendo gli occhiali da sole. Ebbene si, ecco qua il sole, in Inghilterra per giunta! Un miracolo
‘uh, la cosa scotta’ dice facendomi l’occhiolino
‘quindi sono da sola?’ sporge il labbro inferiore
‘potresti sempre chiamare Zayn’ rido e lei diventa rossa in viso ridendo
 
Ho finito di studiare e ho le cuffiette nelle orecchie e sto ballando per la camera a piedi nudi agitando le braccia in un modo molto strano.
Una mano mi picchietta sulla spalla e io quasi cado a terra, mi volto e Niall è davanti a me che mi sorride
‘che ci fai qua?’ squittisco e mi compro la bocca per il suono della mia voce
‘Ana sono un quarto alle cinque’ mi deride il biondo sedendosi sul letto
‘che? Oh mio dio, ora prendo la borsa e arrivo tu vai giù’ lo tiro per il braccio e lo spingo fuori, mi sistemo alla velocità della luce e corro in salotto
‘sono pronta’ annaspo
‘anche se facciamo tardi Louis non ci mangia mica!’ ride Niall
‘ non mi interessa’ alzo le spalle e salgo in macchina
‘che musica ascolti?’ mi chiede accendendo la radio
‘musica deprimente’ rido e lui mi segue
‘dici sul serio?’ mi chiede poi e io scuoto la testa
‘mi piacciono quelle che ci sono su mtv music’ gli rispondo
‘idem’ ride
Arriviamo alla casa di Louis canticchiando la canzone di Katy Perry.



EHIII :)
So di aver aggiornato tardi rispetto al solito ma perchè ho avuto diversi impegni, scusatemi tanto.
nell'ultimo ho ricevuto solo una recensione, vorrei sapere cosa ne pensate della storia e magari non lo so posso rispondere a delle vostre domande!
oggi ho preso un sette e mezzo in matematica e io faccio cagare la minchia  e non ci potevo credere, ok non vi interessa un cazzo ahah
oggi c'è stato il concerto dei 5sos! oh mio dio e assoluto. la mia migliore amica ci è andata, io non ho potuto. è stat fortunata perchè ha corso dietro ad una macchina e Luke l'ha salutata, porca e anche merda!
va beneeee, a voi piacciono?
ah e ho messo il banner, che ne pensate? sopra c'è anche scritto la vera autrice(?)
ora mi dileguo, baci <3

 
 
 

 
 

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Capitolo 7
*** non rinuncio ***





CAPITOLO 7
 
 RAGAZZE, LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE PER PIACERE
 
Busso lentamente alla porta, facendo sghignazzare Niall
‘così si fa’ alza il dito e lo preme sul campanello che è di fianco alla porta, vorrei darmi un pungo in faccia, come ho fatto  non vederlo?
‘ok, penso che abbia sentito’ gli sposto il braccio, dato che il suo dito era ancora attaccato al campanello
‘non credo ci abbia sentiti, fidati’ e preme ancora
Si apre di scatto la porta di casa e un Louis tutto arrabbiato sbuca fuori. Solo quando mi soffermo a guardarlo vedo che non indossa  la maglietta ma solo dei bermuda e i suoi capelli sono parecchio disordinati, così distolgo lo sguardo
‘che ci fate qui?’ chiede stizzito guardando Niall che sorride
‘studiare amico ‘ gli sbatte i libri in mano entrando senza permesso
‘vuoi restare qui fuori?’ chiede infastidito, scuoto la testa ed entro. C’è silenzio mentre attraverso il corridoio che porta alla sua stanza. Non ci sono molte foto e alcune di esse sono voltate. Strano, magari i suoi genitori non vogliono mostrare le foto.
‘entra’ mi apre la porta e poi sparisce. Mi guardo intorno, la stanza è molto grande e non è molto piena come la mia. Un letto matrimoniale è posto al centro contro il muro, di fronte ad esso c’è una scrivania con una sedia girevole, in fianco al letto sulla destra vi è comodino ed a sinistra l’armadio nero. Appoggio la borsa sulla scrivania e mi siedo sulla sedia girevole. Mi faccio velocemente una coda e prendo il telefono
 
- Ehi! Alla fine ho deciso di starmene chiusa in casa a guardarmi un film con i pop corn e tutto il resto, per ingrassare ovviamente-
 
Il messaggio da Pat mi fa ridere e le rispondo subito
 
- Ciao! Sei messa meglio di me, almeno. Io sono appena arrivata a casa di Louis e già voglio andarmene, sono in camera sua e loro non so dove siano, la sua casa sembra un labirinto  non ho il coraggio di andare a cercarli-
 
Invio il messaggio e Niall entra seguito da Louis.
‘scusa, ma abbiamo portato gli spuntini’ dice Niall buttandosi sul letto io mi alzo
‘devi sederti qua?’ chiedo a Louis e lui scuote la testa stendendosi sul letto
‘ok, allora Ana io ho assolutamente bisogno che tu mi spieghi geografia, ti giuro non mi entra in testa nulla, stiamo facendo la Cina’ borbotta aprendo il libro
‘ma tu non sei all’ultimo anno?’ chiedo confusa
‘si, ma la prof si è messa in testa di farci un fottutissimo test sulla Cina perché abbiamo due cinesi in classe e dice che non sappiamo un cazzo, ma non è vero’ esclama lui mangiando una patatina
‘e cosa sai su di loro?’ chiedo ridendo
‘che hanno gli occhi a mandorla , i loro vestiti sono tutti orrendi e tarocchi, puzzano, e sono protagonisti dei manga’ dice con nonchalance
‘sono giapponesi i protagonisti dei manga e poi non puzzano, è il loro odore e anche noi probabilmente abbiamo un odore particolare solo che non lo sentiamo’ ribatto ridendo e lui alza gli occhi al cielo
‘scusa secchiona’ borbotta ridendo
‘ok, allora cosa chiede la prof nel test?’ gli chiedo prendendo il suo libro
‘i fiumi, le lingue, e poi i monumenti importanti ‘ annuisco
‘ok, allora fammi vedere un secondo ‘ sfoglio le pagine  e finalmente trovo quello che mi serve
‘ok, allora i fiumi più importanti sono il fiume Giallo e Azzurro  che si chiamano anche Huang He e Chang Jiang ci sei?’ gli chiedo e lui annuisce
‘poi le lingue sono semplici, quali sono?’ chiedo a lui
‘cinese?’ chiede alzando un sopracciglio e io scoppio a ridere
‘si chiama mandarino’ sorrido ‘ poi ci sono anche le lingue dialettali, che vengono parlate in diverse parti del paese’ sfoglio di nuovo il libro
‘i monumenti importanti sono la grande muraglia cinese e.. ‘ continuiamo a ripetere geografia per tutto il pomeriggio
 
 
‘ti prego basta, sono esausto’ si butta sul letto spingendo Louis che è incollato al telefono da quando sono arrivata
‘ok, io credo possa bastare’ rido mordicchiando la biro e soffio per spostare il ciuffo che ho davanti agli occhi.
‘cazzo io devo scappare!’ si alza in fretta Niall
‘fai in tempo a portarmi a casa?’ chiedo timidamente
‘ehi, stop. Tu devi finire con me’ esclama Louis spostando lo sguardo dal cellulare
Annuisco, sorridendo al biondino
‘ciao Ana’ mi arruffa i capelli e poi mi bacia la guancia. Chiudo gli occhi irrigidendomi un attimo e poi quando li riapro sta salutando Louis e poi mi sorride.
‘cosa devi studiare?’ chiedo sedendomi sulla sedia
‘hai presente il corso di fotografia?’ chiede guardando lo schermo del suo telefono.
Mi alzo e glielo sfilo dalle mani.
‘smettila con questo coso, mi dai sui nervi’ esclamo
Lui si alza di scatto ghignando
‘se io riesco a riprendere il cellulare mi dai un bacio?’ mi chiede sorridendomi, strabuzzo gli occhi e quasi mi affogo con la mia stessa saliva
‘che?’ gli chiedo e lui si avvina pericolosamente
‘hai sentito Ana’ dice lentamente, oh mio dio credo di non star bene
Allungo di scatto il braccio e gli allungo il cellulare
‘non voglio baciarti’ sussurro. io ho paura
Cambia subito espressione come se avesse letto i miei occhi. Si addolcisce e si siede sul bordo del letto
‘resti a mangiare?’ mi chiede sorridendomi
‘io, credo che , cioè non lo so’ perché sono sempre così timida?
‘chiama i tuoi e digli che resti qua’ mi ordina, così prendo il cellulare e chiamo mia mamma
-pronto? Mamma sono Ana-
-dimmi, è tutto a posto?-
-posso restare a mangiare da, ehm Pat?- Louis mi guarda accigliato e si mette una mano sul cuore con fare teatrale come se lo avessi ferito
-uhm, si certo. Non tornare troppo tardi-
-va bene, grazie- spengo il cellulare e poi sorrido a Louis
‘che devi fare per il corso?’ chiedo sedendomi sulla seggiola
‘ho un paio di foto e vorrei che tu mi aiutassi a capire qual è la migliore’ si alza accendendo il computer
Intanto si sistema sul letto, con il computer sulle gambe, poi batte la mano sul materasso per incitarmi a sedermi vicino a lui, così cercando di calmarmi mi sistemo accanto a lui ad una certa distanza
‘allora ho pensato che queste tre fossero le migliori, che ne dici?’ mi chiede mostrandomi tre foto. La prima è in bianco e nero, è stata scattata mentre pioveva si vedono infatti persone che vanno di fretta con ombrelli.
La seconda, invece, ritrae Zayn seduto per terra con la schiena contro il muro, una gamba stesa per terra e l’altra piegata mentre sta fumando. Questa è veramente bella, ma quella che mi sconvolge è la terza; un cimitero. Ha fotografato il cancello del cimitero e al centro, sulla serratura, vi una rosa rossa. È stata scattata in bianco e nero, ma i petali della rosa sono rosse. Ho paura di stare male; quello è il cimitero in cui è sepolta Dafne.
‘perché un cimitero Louis?’ chiedo senza guardarlo, ma osservando la foto
‘ci sono passato casualmente, e sembrava carino’ sospira ‘non ti piace?’ mi chiede poi
‘è bellissima. Questa è la più bella’ la indico, si alza e dopo 5 minuti mi porge la foto stampata
‘che mangiamo?’ chiede sorridendomi
‘non lo so, i tuoi genitori non ci sono?’ chiedo e lui subito cambia espressione, come se anche lui fosse avvolto dal buio, un po’ come me. Che razza di stupida sono?
‘sono fuori per lavoro ‘ dice inspirando bruscamente, per poi voltarsi e sento come se un muro si fosse innalzato tra di noi.
‘vieni ci ordiniamo una pizza’ lo seguo fino al salotto.
‘ti va se guardiamo un film intanto che mangiamo?’ propone accendendo il televisore
Annuisco sedendomi e poi mentre Louis ordina le pizze, prendo il telefono
 
-Che stronzoniiii! Comunque sto andando al nostro bar perché Zayn mi ha chiesto di trovarci, io ovviamente da socio patica che sono ho accettato. Divertiti! Baci xx-
 
Mi ha fatto piacere che ha detto “nostro” anche se effettivamente non è nostro, le rispondo velocemente
 
-lo sapevo che saresti uscita con Zay­n. sono rimasta a casa di Louis a mangiare-
 
Non ho mai avuto molta fantasia nei messaggi.
Louis si siede vicino a me e accende la tv
‘ti piace Spiderman?’ mi chiede poi ed io annuisco così iniziamo a guardarlo restando in uno straziante silenzio. Anche dopo che il fattorino ci porta le pizze.
‘hai mai avuto un ragazzo?’ chiede all’improvviso Louis
‘si, non sono mica una suora’ ridacchia scuotendo la testa
‘è stato lui la causa di quello che ora stai passando?’ chiede
‘non sto passando niente, sono anoressica perché mi rifiutavo di mangiare’ rispondo cercando di evitare il discorso
‘non vuoi proprio dirmi cosa è successo?’ chiede appoggiando il cartone della pizza sul tavolino di fronte a noi
‘tu mi parlerai dei tuoi genitori?’ chiedo azzardata
‘non c’è niente da dire su di loro’ ecco, quello sguardo è tornato
‘faccio finta di crederti’ gli sorrido leggermente e lui scuote la testa alzando l’angolo della bocca
‘allora me lo dirai?’ mi prende il cartone e lo appoggia sul suo
‘e tu?’ chiedo abbracciando il cuscino
‘no, perché non c’è niente’ risponde secco
‘ok, anche io non ti dirò niente, perché non esiste nessun problema’ dico, e lui mi guarda e resta a fissarmi, io sotto pressione, però distolgo lo sguardo
‘i tuoi occhi dicono tutt’altro Anastasia’ mi persuade
‘anche i tuoi Louis’ rispondo con lo sguardo puntato verso il televisore
‘cosa farai domani?’ chiede poi cambiando argomento
‘sto in casa ‘ mento. Devo andare da Dafne e dallo psicologo
‘oh’ risponde ‘ sei strana’ continua poi
‘già, me lo dicono tutti’ scrollo le spalle
‘in senso positivo’ sorride
‘che stai cercando di fare Louis?’ chiedo voltandomi per osservarlo, alzando l’angolo della bocca per sorridere leggermente
‘Venerdì esci con me?’ mi chiede avvicinandosi a me
‘un appuntamento?’ chiedo sorpresa, spaventata e preoccupata allo stesso tempo. Faccio leva sulle braccia per sedermi più comoda
‘si, chiamalo come vuoi’ risponde alzando la mano facendo un movimento strano
‘uhm, credo sia meglio di no. non sono una persona adatta ad uscire’ dico imbarazzata
‘sappi che non rinuncio ‘ mi fa un occhiolino
‘causa persa Louis’ alzo le spalle
‘no, non credo’ risponde prendendo un sorso di birra
‘perché ? non ho niente di speciale’ gli faccio notare, portando lo sguardo sullo schermo del televisore
‘non sei come tutte, tu sei diversa. C’è qualcosa che hai che, non so.. mi attira’ mi sorride poi si passa una mano tra i capelli
‘oh’ non so cosa dire, mi ha sbalordito e non so cosa fare
 
Passiamo il resto della serata scherzando e ridendo, Louis è veramente simpatico. Mi piace questo lato, perché soprattutto mi sento a mio agio
‘dovrei tornare a casa ora, sono le undici e mezza’ borbotto alzandomi dal divano
‘ti accompagno, dai’ si alza andando in camera per poi tornare vestito
‘andiamo in macchina?’ chiede ed io annuisco estraendo il cellulare dalla tasca
Una chiamata persa da Tessa e due messaggi, uno di Pat e l’altro di mia sorella. Decido di guardare quello di Pat
 
- Louis? Lo sapevo!-  ridacchio scuotendo la testa
‘che succede?’ chiede sorridendomi dolcemente
‘Pat, è su di giri’ gli sorrido
Restiamo in silenzio durante il tragitto, ma non un silenzio qualunque. Come se stessimo comunicando.
‘non so mai cosa dire’ ammette ridendo
‘anche io, non ho mai vissuto una situazione del genere’ rispondo ridacchiando
‘se mi dirai che ti succede sarebbe meglio’ risponde e io alzo gli occhi al cielo
‘stessa cosa vale per te ‘ lo osservo scuotere la testa ridendo leggermente, è bello c’è da dire.
 
Siamo davanti alla porta di casa mia e io mi sento tremendamente in imbarazzo.
‘uhm, ci vediamo?’ non so affatto cosa dire, e credo di avere una smorfia strana ed imbarazzata stampata in viso
‘si, buonanotte Anastasia’ pronuncia il mio nome dolcemente
‘buonanotte Louis’ gli sorrido
‘bacio della buonanotte? ‘ chiede sorridendo e io mi affogo per l’ennesima volta con la mia stessa saliva
‘sulla guancia, rilassai dolcezza’ ridacchia e mi da un bacio sulla guancia. io gli sorrido dolcemente per salutarlo un’ultima volta.
‘che cazzo ti salta in mente Anastasia?’ esclama mia sorella alzando le braccia in aria
‘non urlare’ piagnucolo entrando in camera
‘ti sei divertita?’ cambia espressione. Mi sono persa un passaggio, prima mi urla contro poi mi sorride.
‘sei pazza, comunque si ‘ le rispondo mettendomi una maglietta enorme che mi arriva sotto il sedere
‘ti ha baciato?’ mi chiede mia sorella
‘che?’ sto praticamente urlando
‘Tessa cosa vai a pensare? Siamo amici e basta’ rispondo sdraiandomi sul letto e chiudendo gli occhi
‘dormi Tessa’ la spingo verso la porta e lei borbotta qualcosa id incomprensibile
Ridacchio e ritorno sdraiata chiudendo gli occhi.





EHIII
ECCO IL NUOVO CAPITOLO!
NELL'ULTIMO CAPITOLO NON HO AVUTO NEANCHE UN RECENSIONE, FACEVA COSì SCHIFO?
CIOE' SUL SERIO, CI TENGO INTERAGIRE CON VOI.

 

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Capitolo 8
*** Dafne ***


 



OOOOK,EHILA'
NON HO AVUTO NESSUNA RECENSIONE :(
SO CHE ROMPO MA NE VORREI ALMENO UNA, PER PIACEREEEE
GRAZIE TANTO A CHI LO FA <3


CAPITOLO 8
 
Oggi a scuola non ho visto Louis. Non mi importa
è stato un normalissimo e noioso giorno di scuola, ho riso con Pat e Niall e ovviamente gli altri ragazzi tranne Louis ed Harry. Loro non erano a scuola.
Sto scendendo le scale, per uscire finalmente da scuola
‘Che devi fare oggi?’ chiede Pat legandosi i capelli
‘sono dallo psicologo e poi devo andare a trovare Dafne, oggi è il suo compleanno’ le sorrido leggermente e lei si incupisce
‘è per questo che sei un po’ giù oggi?’ mi chiede prendendomi sotto braccio
‘non lo so, credo di si ‘ alzo le spalle
‘o forse perché non c’è Tomlinson?’ alza un sopracciglio stampandosi in faccia una smorfia maliziosa
‘ma che dici?’ la spingo scherzosamente e ridiamo
‘ehi, che ne dici se ti accompagno.. ecco.. a trovare Dafne?’ mi chiede imbarazzata, e io le sorrido abbracciandola
‘certo che puoi, voglio fartela conoscere’ trillo entusiasta
 
 
‘Salve Maria’ saluto la segretaria dello studio del dottor Adams, poi mi siedo sulla sedia in sala d’attesa
‘come sei carina oggi Anastasia’ mi sorride gentilmente
‘hai un bel colorito’ continua facendomi ridacchiare
 
-Ana, ci troviamo a casa tua?- rispondo velocemente a Pat che ci saremmo incontrate a casa mia per le cinque
‘Ana, è il tuo turno ’ mi informa Maria  ed io entro, più rilassata rispetto all’ultimo incontro
‘Ciao Anastasia’ il dottore si volta verso di me sorridendomi
‘hai un bellissimo aspetto ‘ si congratula
‘grazie, in effetti mi sento molto meglio’ mi siedo sulla solita poltrona rossa
‘bene, allora come sono andati questi giorni?’ mi chiede poggiandosi sullo schienale
Inizio a raccontare tutto quello che è successo e per la prima volta sono felice di raccontarle.
‘oggi è il compleanno di Dafne, dopo vado a trovarla e con me viene anche Pat’ dico finendo il discorso
‘io lo trovo veramente fantastico, solo veramente felice di vedere che finalmente sei riuscita a lasciarti andare. L’ultima volta mi avevi detto che andavi già a scuola, mentre ora hai detto che sei ritornata’ mi fa notare lo psicologo e io mi mordo il labbro
‘ecco, si lo so. Avevo mentito perché non volevo dirle che avevo troppa paura’ rispondo
‘tranquilla, vomiti ancora?’ mi chiede
‘ho vomitato tornata dalla discoteca, poi in questi giorni no’ rispondo sistemandomi sulla poltrona
‘prendi ancora tutti i medicinali?’ chiede ancora
‘no, non tutti. Ora prendo solo e vitamine quelle che mi aiutano a non svenire’
‘hai iniziato mangiare qualcosa?’ continua
‘si, a pranzo mangio a mensa un po’ e poi a cena un po’. L’altra sera a casa di Louis ho mangiato la pizza, non tutta ovviamente’ rispondo e lui sorride
‘mi fa piacere. Bene Anastasia, quando ci vediamo la prossima volta?’ chiede alzandosi
‘secondo lei?’ io mi sento molto meglio e invece che due giorni alla settimana preferirei farne di meno
‘io propongo di vederci tra un mese e se hai bisogno vieni quando vuoi’ mi sorride gentilmente ed io annuisco salutandolo. Saluto Maria ed esco.
 
 
 
#TESSA
Mi trascino svogliatamente verso la porta e la apro. Davanti a me si presenta Pat sorridendo e subito sorrido. È una ragazza che ti mette energia in un certo senso, ti sorride e ti fa venir voglia di sorridere, straordinaria. Penso che sia una fantastica amica per mia sorella.
‘ehi, cerchi Ana?’ chiedo facendola entrare
‘si, mi aveva detto di trovarci qui alle cinque, dopo che finiva con Adams’ mi spiega voltandosi verso di me
‘ok, hai sete? Vuoi qualcosa?’ chiedo gentilmente avviandomi verso la cucina
‘no, grazie’ mi sorride leggermente e poi si siede sullo sgabello dell’isola al centro della cucina, vicino a me.
Io intanto bevo un succo di frutta
‘Tessa posso farti una domanda?’ mi chiede rompendo il silenzio
‘tutto quello che vuoi’ le rispondo sincera
‘mm, come è stata Ana dopo Tom?’ chiede imbarazzata  guardandosi le dita
Sospiro e annuisco
‘si, tranquilla. Allora, quando era tornata dall’ospedale era terrorizzata, nel vero senso della parola. Era terrorizzata da chiunque la toccasse, da qualsiasi rumore. Io mi sentivo impotente, ero sua sorella e non andavamo molto d’accordo ma io mi sentivo malissimo, volevo fare qualcosa. Lei era sempre chiusa in camera ma non si stendeva sul letto, si sedeva in un angolo nella stanza con le gambe piegate e strette al petto e ascoltava musica, ascoltava solo quello e poi piangeva durante la notte e alla mattina. Non dormiva quasi mai perché sognava Tom e Dafne e quindi aveva occhiaie spaventose. I miei erano disperati, ma un giorno tornata da scuola decisi di entrare in camera sua e mi avvicinai a lei lentamente dicendogli di non aver paura e che io non le avrei mai fatto del male, ma lei non mi ascoltava e piangeva.
Il giorno dopo andai in camera sua di nuovo e mi sedetti difronte a lei e restai lì a parlarle, continuai così per giorni, e restavo tutto il giorno lì dentro. Il mese dopo mentre dormivo mi si avvicinò e mi abbraccio piangendo. Mi ricordo la frase che disse “ti prego, non mi lasciare. Ho paura Tess” e io piansi con lei. Poi lentamente iniziò a parlare di più con me, e pian piano riuscì ad uscire dalla camera e poi insomma il resto penso tu lo sappia giusto?’ chiesi poi sorridendole, lei mi sorrise
‘Tom ora che fine ha fatto?’ chiede Pat
‘ora è in carcere da due anni e dovrebbe rimanerci per molto tempo’
‘lo spero proprio’ sobbalziamo dallo spavento quando la porta si apre e la voce di Ana mi chiama
 
 
#ANA
‘scusa il ritardo Pat, mi sono ricordata di dover prenderle delle rose rosse, erano le sue preferite’ le sorrido
‘andiamo?’ chiede scendendo dallo sgabello. Aveva l’aria un po’ sconvolta
‘si, certo ’ le prendo la mano e la trascino fuori dalla porta mentre lei rideva
‘è tutto ok Pat, sembri sconvolta?’ chiedo osservandola, lei mi sorride
‘si, solo che tua sorella mi ha raccontato quello che hai passato e mi dispiace moltissimo’ delle lacrime scendono sulle sua guancia bagnandole la maglietta. Io la stringo forte a me in un abbraccio pieno di amore.
‘non devi piangere Pat, io l’ho superato’ le sussurro accarezzandole i capelli
‘ora, dobbiamo correre perché siamo in ritardo. Ho promesso a Dafne che ci saremmo incontrate alle sei’ esclamo sorridendole e lei ride scuotendo la testa
Iniziamo a correre e a ridere, io quasi non respiravo poi quando svoltiamo l’angolo mi ammutolisco. Ecco il cancello.
‘ehi, ci sei?’ chiede Pat prendendomi la mano e sorridendomi gentilmente
‘si, vieni’ camminiamo lentamente e poi mi fermo. La lapide leggermente sporca mi fa sorridere. Dafne odia lo sporco. Lei è meravigliosa, la foto la ritrae sorridente e io mi chino per sfiorare l’immagine, poi mi siedo sul prato e sistemo i fiori.
‘sai Pat? Lei era simile a te, solo che quando le piaceva un ragazzo andava da lui e glielo diceva direttamente in faccia. Lei era bellissima e quindi tutti i ragazzi che le piacevano alla fine ricambiavano sempre. Un giorno eravamo sedute sul prato dietro casa sua e lei mi disse che voleva provare kick boxing e io le risi in faccia. Ora me ne pento’ le racconto ridendo e scotendo la testa
‘è bellissima’ sussurra alla fine imbarazzata ed io annuisco
 
 
Il telefono squilla e quindi rispondo

-pronto?-
-Ana, torni a casa?-
-si, papà ora arrivo-
-va bene, ciao tesoro-
‘resti a mangiare da me?’ chiedo voltandomi verso di lei e annuisce
‘non avvisi i tuoi’ stiamo camminando verso casa mia
‘no’ alza le spalle
‘perché?’ chiedo curiosa, osservano la sua espressione cambiare e così ance i suoi occhi, più scuri.
‘non ci sono mai a casa e sono sempre sola, non sono abbastanza importante per loro’ dice e io l’abbraccio di nuovo
‘vuol dire che passerai tanto tempo con me, tieniti pronta’ le dico ridendo e lei mi segue
‘ti voglio bene Anastasia’ mi dice baciandomi la guancia
‘anche io Patricia’ le dico
Arriviamo a casa mia e dopo aver avvertito i miei genitori saliamo in camera e cominciamo a ridere e a scherzare quando sento un rumore.
Bip bip
Apro il messaggio

 
Louis 19:45
Ciao :)
 
Ana 19:46
Ehi!

 
Non so se saltellare per la stanza o stare ferma immobile e fare finta che non sia successo niente. Scelgo la seconda opzione
‘Louis?’ chiede Pat e io la guardo sconvolta, con gli occhi strabuzzati e tutto il resto
‘come..’ Pat ride
‘per il semplice fatto che hai avuto una scossa tipica di quella ragazza esaltata, lo so. Io sono uguale a te ‘ mi spiega e io alzo gli occhi al cielo borbottando un vaffanculo.

 
Louis 19: 48
Che stai facendo?
 
Ana 19:48
Sono a casa con Pat, tu?
 
Louis 19:49
Sto guardano i ragazzi giocare alla play e mi sto annoiando
Ah, Ana devo chiederti una cosa
 
Ana 19: 51
Dimmi
 

Andiamo a mangiare allegramente
‘oggi il dottor Adams mi ha detto che mi vuole vedere tra un mese’ esclamo a tavola
‘bene, è magnifico ’ esulta mia mamma e io ridacchio
‘Tessa?’ chiedo a mia madre non vedendola
‘è andata fuori con Zoe e Liam a casa di un loro amico ‘  dice sorridendoci. Louis. Sono a casa sua. E all’improvviso ci penso. Perché continuo ad associare tutte le cose a Louis?
‘Ana?’ chiede Pat ridendo
‘dimmi’ le chiedo
‘tua mamma ti ha chiesto se dopo vogliamo mangiare il gelato’ ridacchia ancora e io le lancio un’occhiataccia
‘si, ora andiamo di sopra, più tardi scendiamo’ e mia mamma quasi si affoga con l’acqua
‘tutto a posto Becca?’ chiede mio padre posandole una mano sulla sua e lei le sorride annuendo
‘hai mangiato di più rispetto al solito’ sussurra mia mamma raggiante
Io ormai sono già sulle scale per poi buttarmi sul letto afferrando il cellulare

 
Louis 19: 53
Esci con me?
 
Louis 19: 58
Sei morta Foster, sappi che mi mancherai ;)
 
Ana 20:17
Ancora? Ti ho già risposto Louis..
Comunque non credo di poterti mancare
 
Invio il messaggio sorridendo, poi mi volto verso Pat che è concentrata a scrivere al telefono con un sorriso stampato in faccia ed è in quel momento che capisci che quella ragazza è innamorata. E capisci quanto le vuoi bene.
‘mi saluti Zayn?’ le chiedo ridendo e lei alza il dito medio mandandomi un bacio
‘che dolce ’ la elogio ironicamente

 
 
Louis 20:22
Ho detto che insistevo!
Perché pensi così?
 
Ana 20:23
Smettila :)
Così, niente di importante

 
Louis 20: 26
Ti prego, voglio uscire con te! Come amici va bene?
Voglio essere tuo amico :(

 
Ana 20:30
Se ipoteticamente dicessi di si, quale sarebbe il luogo?

 
Louis 20:30
Decideremo insieme :)
 
Ana 20:32
Vedremo :)

 

Ridacchio scuotendo la testa
‘uscirai con lui?’ chiede appoggiandosi a me
‘non lo so, cioè lui è strano ’ rispondo  alzando le spalle
‘io Louis non lo conosco bene, ma se è amico di Zayn e il resto della compagnia non penso sia un pazzoide maniaco’ Pat cambia canale
‘beh, non dico questo. Continuerò a dirgli di no, poi vedrò. Se continuerà a chiedermelo ci penserò’ annuncio sorridendole
‘sabato danno una festa a casa di Harry’ borbotta
‘quindi? Io non vengo, lo sai. L’ultima volta è finita male ‘ le dico  
‘va bene, pensaci ok?’ mi sorride baciandomi la guancia
‘Zayn mi ha mandato un messaggio. Ci ha chiesto se vogliamo andare da Louis’ le brillano gli occhi
‘uhm, immagino che possa andare bene’ il trillo di Pat mi fa scoppiare a ridere
Avvisata mia mamma e finito il gelato, usciamo di casa
‘spiegami una cosa Pat’ mi sistemo la coda alta
‘che sta succedendo tra te e Zayn?’ le chiedo curiosa
‘non lo so, stiamo uscendo insieme’ mi sorride e suona il campanello
Urlo spaventata quando Niall mi salta addosso abbracciandomi
‘benvenuta Ana’ sbiascica un Niall ubriaco, arriccio il naso e gli sorrido
‘ciao Niall, sei piuttosto ubriaco vero?’ chiedo ridendo
‘esatto’ urla e rido scuotendo la testa
Entriamo in salotto e subito incontro lo sguardo di Louis, l’unico che si volta.
‘ciao ragazzi’ esclama Pat sorridendo
Mi guardo attorno. Harry e Tessa seduti a terra davanti al televisore che giocano, Liam che ride con Zoe e poi Niall spalmato sul corpo scosso dalle risate di Zayn, Louis con due birre in mano che sorride e Pat in piedi che abbassa la mano imbarazzata quando nessuno ricambia il saluto.
‘Ciao Pat’ sbraita Tessa e Pat sorride raggiante
‘cristo!’ urla Niall, toccandosi la testa
‘che succede Nì?’ chiede Zayn alzandosi e alando anche lui
‘perché ti sanguina la testa Niall?’ la voce incrinata di Pat fa voltare Liam e gli altri
‘il tavolino’ dice Niall e poi ride sonoramente, tipico di un ubriaco
‘Louis dov’è il bagno?’ chiedo avvicinandomi al biondo
‘quella porta’ mi indica e io porto Niall dentro
Lo faccio sedere sul bordo della vasca e apro tutti i cassetti in cerca di un disinfettante
‘sto bene’ dice Niall, per poi piegarsi sul water e vomitare
‘non credo’ borbotto afferrando il barattolo e del cotone
‘è tutto ok Niall?’ chiedo toccandogli le spalle
Mi fa segno di aspettare e poi si risiede sulla vasca pulendosi la bocca con la carta igienica, apre le gambe e io mi infilo tra di esse restando in piedi.
‘certo che potevi evitare eh?’ gli dico pulendo la ferita
‘mi dispiace, non sapevo che fare’ alza le spalle
‘no, io credo che ci sia un motivo ma faccio finta di crederti’ gli sorrido
‘sembri Louis, dice così anche lui ‘ sussurra e io ridacchio
‘lo so, lo dice anche con me’ lo guardo, sembra cos dolce e coccoloso e io sorrido di nuovo
Mentre sono girata verso il lavandino per lavarmi le mani Niall chiede:’ Ana, ma come ti sembro io? Cioè sono un po’ carino?’ chiede
Io mi volto e gli sorrido
‘è questo che ti preoccupa?’ gli prendo il viso tra le mani
‘tu sei bellissimo, non scherzo te e tutti questi ragazzi siete belli. La prima volta chi vi ho visti non ci credevo. Non credo di aver mai visto persone più belle di voi. E non dico internamente ma esteticamente. Ricordatelo. E poi hai degli occhi che sono bellissimi e devi andare in giro fiero di essere quello che sei. Per me rimani bello, quindi devi pensare ‘per Ana sono bellissimo’ e poi vedrai che riuscirai a fare qualsiasi cosa ‘ gli arruffo i capelli
‘grazie Ana, sei la ragazza più straordinaria del mondo. Ti voglio così bene’ mi abbraccia di slancio e io sprizzo di gioia
‘anche io Niall. Ora siediti qua che io vado a prenderti un bicchiere d’acqua’ esco dal bagno e in salone trovo solo Louis
‘gli altri?’ chiedo
‘sono fuori a fumare, io sto ripulendo questa schifezza’ sorride e prende le birre finite buttandole nel sacco da spazzatura nero che ha in mano
‘posso prendere un bicchiere d’acqua per Niall, ha vomitato’ chiedo sorridendo
‘è là’ indica la stanza, entro tranquillamente.
‘i bicchieri?’ chiedo alzando la voce
‘terzo scompartimento in alto a sinistra’ ed ecco che trovo i bicchieri. Poi mentre sto vuotando l’acqua sento delle voci alzarsi così mi avvicino alla porta finestra della cucina
‘si dovresti entrare Tessa, se no la tua piccola ed anoressica sorella si potrebbe spezzare’ dice Zoe
‘ma che ti prende?’ chiede arrabbiata
‘sai che c’è?’ chiede respirando velocemente ‘sono stanca! Sempre lei tra i piedi, solo perché è anoressica e cazzate varie c’è sempre Ana! sempre. Adesso che è entrata nella nostra compagnia state sempre e solo con lei, perché dai è anoressica. Mi ha rotto il cazzo tua sorella’ esclama tutto d’un fiato
Sono delusa, da lei proprio non me l’aspettavo. Sono anche arrabbiata e lo sono ancora mentre apro la porta e le dico
‘sai che c’è Zoe? Hai ragione, sono anoressica scusami tanto!’ urlo alzando le mani in aria
‘scusa se i tuoi amici mi hanno chiesto di venire, ora me ne vado così se più contenta, ciao’ saluto e sento Tessa che insulta la propria migliore amica, mentre entro sbatto contro Louis
‘mi dispiace Ana, non ascoltarla. È una testa di cazzo, cristo!’ esclama avvicinandosi a me e io cerco di sorridere, ci provo con tutta me stessa ma finisco per ritrovarmi le guance bagnate da alcune lacrime. Mi afferra il braccio e con uno strattone mi abbraccia e mi abbraccia stretta. E affondo il viso nell’incavo del suo collo sentendo il suo adorabile profumo che stranamente mi rilassa. Così mi allontano sorridendogli
‘grazie Louis, vado a salutare Niall poi tolgo il disturbo ’ corro velocemente in bagno con il bicchiere
‘tieni’ gli sorrido
‘ehi, che è successo? Stai bene?’ chiede preoccupato
‘si’ mento ‘no’ continuo  scuotendo la testa e un singhiozzo esce dalla mia bocca
Gli racconta di Zoe e lui dice che è una testa di cazzo, facendomi ridere perché poi aggiunge che è una testa di cazzo ma di quelle grandi.
‘ora vado, ti mando un messaggio dopo ‘ mi da un bacio sulla guancia e torno in salotto dove mi aspettano i ragazzi senza Zoe.
‘io, ecco forse è meglio che vada’ rispondo avviandomi alla porta
‘ti accompagno a casa Ana’ esclama Pat
‘no, va bene. Resta pure ‘le sorrido
‘ti mando un messaggio più tardi’ mi dice sorridendo
‘Ana io verrei solo che devo andare  a dormire da Liam’ mi dice Tess
‘lo so, tranquilla’ le dico baciandole la guancia
‘ciao ragazzi, buonanotte’ esco dalla porta ma non sento il rumore di chiusura, così mi volto e Louis sta venendo verso di me
‘ti accompagno ‘ dice infilando le mani in tasca
‘no, stai pure. Non preoccuparti’ gli dico
‘non ti ho chiesto il permesso, quindi cammina Foster’ sorride
Ridacchio scuotendo la testa
‘sei matto Louis’ gli dico ridendo
‘però intanto tu stai camminando con me’ mi da una spallata scherzosa e poi avvolge il braccio sulle mie spalle
‘mi hai obbligato praticamente’ gli faccio notare
‘ma tu hai accettato, quindi se ora ti obbligo a uscire con me..’ dice ghignando
‘santo dio Louis, ho detto di no’ gli rispondo alzando gli occhi al cielo
‘hai detto vedremo’ mi corregge
‘ok. Hai ragione tu. Louis buonanotte’ gli sorrido e lui si avvicina baciandomi la guancia ma prendendo anche l’angolo della bocca. E voglio morire. Sento caldo.
 



 

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Capitolo 9
*** Compleanno Tessa ***


CAPITOLO 9

EHI! SCUSATE SE AGGIORNO SOLO ORA, MA MAGGIO FA SCHIFO, VERIFICHE SU VERIFICHE E  SONO STATA MOTLO IMPEGNATA,RINGRAZIO TANTO LE PERSONE CHE HANNO RECENSITO.
ORA VI SALUTO :)


 
 
Già tre settimane erano volate. E io mi sentivo sempre meglio, da non crederci.
E già in queste tre settimane erano cambiate molte cose.
Innanzitutto se vogliamo parlare delle nuove coppiette al primo posto posizioniamo Zayn e Pat, perché grazie a dio sono riusciti a mettere da parte il loro orgoglio e dichiararsi. ricordo ancora Pat che urlava al telefono di essere fidanzata con Zayn.
Tessa ed Harry hanno deciso di frequentarsi e tra poco, sicuro come l’oro, anche loro finiranno come Pat e Zayn.
In queste tre settimane ho iniziato ad uscire molto con Niall e si è dimostrato un grandissimo amico, scherza sempre ed è dolcissimo. Quando ti saluta ti deve abbracciare stretta perché sostiene che se un abbraccio non è fatto nel modo corretto allora non tieni a quella determinata persona.
Ogni giovedì mattina sia Louis che Harry non ci sono e nessuno dei ragazzi al pomeriggio è libero. Nessuno dice nulla, ma io spesso me lo chiedo. Alla sera, però, ci si ritrova a fare maratone di film o giochi alla play da Louis. A proposito, lui continua ad insistere ed io continua a dire di no.
Alla festa di Harry, alla fine, non sono andata anche se praticamente tutti i ragazzi mi hanno pregata e supplicata.
Zoe non si è fatta più vedere né sentire e da quello che vedo, mia sorella un po’ ci sta male.
E’ il 27 aprile, il compleanno di Tessa. Abbiamo pensato di organizzare una festa a sorpresa; ci serviva solamente il luogo adatto e alla fine siamo riusciti a trovarlo: la casa sul lago dei miei nonni che una volta deceduti avevano lasciato la casa a noi, ed era ora di sfruttarla.
Oggi è un venerdì quindi abbiamo deciso di restare là fino a domenica sera.
Harry andrà a prenderla mentre noi l’aspetteremo con tutti gli invitati.
 
All’inizio avevo bocciato l’idea della festa, poi Louis mi ha costretto a venire dicendomi che sarebbe stato tutto il tempo con me.
Siamo al centro della stanza in silenzio aspettando l’arrivo di Tessa.
La porta si apre e quando le luci si accendono, un urlo invade le orecchie di mia sorella
‘SORPRESA!’
L’espressione di mia sorella è bellissima. La bocca leggermene aperta che subito richiude.
‘oh mio dio’ dice ridendo, Harry la stringe da dietro e le sussurra qualcosa
Partono i ringraziamenti, ovviamente attraversa subito la stanza buttandosi addosso a me e Pat che ridiamo sonoramente poi abbraccia tutti gli altri.
La musica parte e io mi volto per cercare Louis, che a quanto pare è sparito. Bene. Fantastico. Che gran stronzo.
‘Nì, andiamo a bere qualcosa?’ chiedo alzando la voce per farmi sentire, il suo sorriso si apre e mi trascina al tavolo
‘che vuoi da bere?’ chiede
‘non lo so, qualcosa di forte tipo alla frutta o qualcosa del genere’ esclamo ridendo e scuotendo la testa
‘sicura? Hai mangiato stasera vero? Sai Ana che non voglio che ti succeda qualcosa’ alzo gli occhi al cielo e poi punto il dito verso una bottiglia rossa
‘quello voglio’ rispondo ferma per poi sorridergli
‘oh, no piccola, quella è Tequila’ ride lui scuotendo la testa
Mi passa un bicchiere
‘inizia prima con questa’ bevo un sorso. Subito un sapore di menta mi invade la bocca poi sento bruciare appena.
‘che roba è?’ chiedo
‘un mojito’ mi fa l’occhiolino e io continuo a bere
‘quando hai finito andiamo a ballare?’ chiedo intanto camminando verso i ragazzi
‘non ti trovavo più’ esclama Pat
‘ero con Niall a prendere da bere’
‘ah va bene, mi raccomando tieniti stretta la bomboletta’ dice Tessa, facendomi l’occhiolino
‘si ,ok’ rispondo di fretta ‘noi andiamo a ballare’ continuo e poi io e Niall entriamo nella massa e lui inizia a muoversi in modo buffo e dopo quaranta minuti stiamo già ballando e ridendo come non mai, ogni tanto qualcuno prova ad avvicinarsi e Niall urla che lo ammazza e io ridendo continuo a ballare.
 
 
Sono passate tre ore, e mi ritrovo seduta sul piano da cucina con un bicchiere di Vodka alla ciliegia. Il quinto bicchiere che bevo e mi sento leggermente ubriaca. Mike entra dalla porta e mi saluta sorridendo poi si siede vicino a me
‘come te la passi?’ mi chiede, anche lui abbastanza ubriaco
‘da dio’ esclamo scoppiando a ridere e bevendo un altro sorso
‘come mai sei qui sola?’ chiede massaggiandosi la testa, io inizio a dondolare le gambe
‘io non volevo neanche venire a questa stupida festa, Louis mi ha detto che sarebbe stato sempre con me, perché io una volta ho avuto dei problemi con un ragazzo. Ho paura che possano farmi male ‘rido 
‘e lui ti ha scaricata’ finisce il racconto per me ed io annuisco
‘che stupida. Mi chiedo perché continuo a credergli. Lui non è fatto per stare con una ragazza senza scoparsela o fare qualsiasi altra cosa ‘ sono ubriaca è confermato.
Sto raccontando a Mike di quello che provo io e non lo conosco neanche. Così rido e basta. La porta si spalanca. E un Louis sobrio e infastidito entra.
‘finalmente Ana!’ esclama arrabbiato. Io alzo un sopracciglio
‘vattene amico ‘ questa volta si rivolge a Mike che scende salutandomi
‘perché lo hai cacciato?’ chiedo infastidita
‘era in mezzo al cazzo ’ risponde rude
‘anche tu’ gli urlo in faccia
‘sei ubriaca? Quanti bicchieri hai bevuto?’
‘non sono cose che ti interessano’ sbotto infastidita scendendo dal bancone e buttando il bicchiere vuoto
‘Ana’ mi ammonisce
‘Louis’ ripeto ballando dentro di me per le risposte coraggiose che dico
‘perché sei da sola?’ chiede poi frustrato
‘forse perché mi hai lasciata così?’ mi volto verso il lavandino lavandomi un dito sporco e appiccicoso
‘mi hanno chiamato un secondo poi quando sono tornato non ti ho più trovato’ urla
‘non urlare’ e proprio quella che urla sono io quindi chiudo le labbra in una linea sottile e seria
‘sto bene anche da sola’ rispondo cattiva
‘no invece, voglio stare con te ’ risponde Louis avvicinandosi a me
‘non ti avvicinare’ gli punto lo spray contro e lui si ferma all’istante, poi sorride leggermente piegando la testa e io credo di perdere la testa. Sto iniziando ad avere caldo con un suo sorrisino. Non posso. Devo darmi una calmata.
Approfittando del mio momento di distrazione Louis fa cadere la bomboletta. Ed io assottiglio gli occhi arrabbiata.
‘ma che fai?’ urlo
‘mi piace questa Ana’ mi elogia facendo un passo avanti
‘no. non… non muoverti’ cerco di respirare lentamente e mi sposto
‘perché scappi. Voglio farmi perdonare, voglio passare la serata con te, Ana’ dice lentamente avvicinandosi a me
‘no, sai che c’è Louis? Mi fai arrabbiare dio!’ esclamo
‘sei così estenuante, dici che vuoi uscire tanto con me quando passi tutto il tuo tempo con altre ragazze ’ grugnisco arrabbiata e infastidita ‘sei matto, poi vieni qua e fai questi sorrisini, credendo di calmarmi o persuadermi e quello che mi da fastidio è che ci riesci! ‘ continuo scuotendo la testa. Lui non parla
‘mi chiedo solo il perché fai così’ sussurro
Lo sento avvicinarsi, ma io ho la testa bassa e sto guardando le mie scarpe.
Louis mi alza la testa appoggiando il dito sotto al mento. Sta sorridendo e si sta avvicinando troppo. E sono un uragano di emozioni, che fanno a lotta tra di loro.
Louis ha appoggiato la mano sul mio fianco e mi ha avvicinato a lui. Non credo di stare bene. Le gambe sono molli e io mi sento in coma
‘che sta succedendo Louis?’ chiedo sussurrando
Louis ha fatto unire le nostre labbra in un leggero ma fin troppo significativo bacio. Poi si è spostato verso il mio orecchio.
‘mi piaci Ana, mi piaci un sacco’ sussurra e una scarica di brividi parte dal collo raggiungendo le gambe.
Io sorrido
‘si. La mia risposta è si ‘ dico leggermente
‘non capisco’ si allontana leggermente
‘accetto di uscire con te ’ gli sorrido imbarazzata e i suoi occhi brillano
‘davvero? Lo sapevo che primo o poi avresti ceduto’ risponde in un cantilena
‘cambio idea Louis’ ridacchio e lui si morde il labbro osservando la mia bocca, e io non credo di essermi mai sentita così bene in vita mia. Sono così elettrizzata
‘Louis?’ chiedo imbarazzata
‘posso baciarti di nuovo?’ chiede velocemente ed io mi  blocco sorpresa. Poi mordendomi il labbro annuisco.
Così mi bacia di nuovo. Non più a stampo, ora la sua lingua si incontra con la mia in un vortice di emozioni, allungo le braccia circondando il suo collo toccando l’attaccatura dei suoi capelli facendolo sospirare leggermente
‘ mi piace baciarti Ana’ sussurra seducente al mio orecchio
‘anche a me’ rispondo timida
Non sto capendo più nulla, non so a cosa pensare. Sono talmente felice ed elettrizzata.
‘Louis?’ lo chiamo mentre lui mi sta abbracciando
‘mh?’ mugugna
‘mi vien da vomitare’ rispondo staccandomi
‘come sei dolce, io ti abbraccio e faccio pure il carino e tu mi elogi in questo modo’ sorride leggermente
‘Louis, sto per vomitare’ e spalanco la porta correndo in mezzo alla folla, cercando disperatamente il bagno e mi ci fiondo dentro cadendo in ginocchio con la faccia sul wc a vomitare l’anima. Mi sento malissimo e senza forze, poi una mano mi solleva i capelli e mi accarezza la schiena, il profumo di Louis mi entra nelle narici e dopo un respiro profondo ecco ancora la seconda scarica d’anima. Sembra quasi che con il vomito esca sul serio la mia anima, forse il mio passato.
‘tra poco ti sentirai meglio’ mi sussurra Louis
‘taci’ borbotto prima di vomitare di nuovo e lo sento ridere.
‘non c’è di che Ana’ ridacchia
Mi sono fatta la coda ai capelli e sono seduta tra le gambe di Louis che a sua volta è seduto sul pavimento con la schiena contro a vasca.
‘ti senti meglio?’ chiede poi baciandomi la testa
‘mh mh ‘ rispondo annuendo
‘è stata la tua prima sbronza?’ chiede divertito
‘si, è orrendo. Ho deciso che non mi ubriacherò mai più’ rispondo in un lamento
‘e lo hai fatto per me. Mi sento così lusingato’ ridacchia e io gli do una piccola gomitata scherzosa
 
 
Apro leggermente gli occhi e mi guardo attorno. Sono sul letto e alla mia destra si trova Niall che dorme a pancia in giù con i capelli tutti arruffati. È così carino quel ragazzo che ti viene voglia di stringerlo come un peluche.
Mi alzo leggermente e mi porto subito le dita sulle tempie massaggiandomi leggermente la testa cercando di lenire il dolore. Ho ancora il vestito addosso, così mi avvicino all’armadio della stanza che ho deciso di utilizzare in questi giorni e prendo un paio di pantaloncini corti di tuta e una maglietta larga, per poi cambiarmi.  Dopo di che scendo per le scale andando verso la cucina. La casa è sorprendentemente pulita.
Seduti sugli sgabelli della cucina che si lamentano ci sono Pat e Tessa.
‘buongiorno’ sbiascico aprendo il frigorifero ed estraendo un succo di frutta
‘ehilà’ esclama Pat facendomi fare una smorfia di disapprovo per il suo tono estremamente alto.
‘ho un dolore allucinante alla testa’ rispondo versandomi il succo in un bicchiere e prendendo il pacchetto di biscotti.
Tessa mi lancia una pastiglia
‘bevi, sorellina’ mi fa l’occhiolino
‘come avete fatto a pulire tutto?’ chiedo dopo aver bevuto la pastiglia
‘è stato semplice’ ride Pat
‘ieri sera ad un certo punto Harry è salito sul tavolino e ha urlato “se sporcate giuro su dio che non vi faccio uscire da qua e pulite voi” così alla fine abbiamo dovuto solo sistemare i divani e buttare le bottiglie. È stato semplice. Ci vuole polso fermo ‘ conclude Tessa pavoneggiandosi
‘ecco il bello di avere loro come fidanzati’ ridacchia Pat con gli occhi luminosi
Quasi mi strozzo
‘state insieme?’ esclamo verso Tessa che intanto è arrossita ed ha annuito
‘oh, mio dio è fantastico!’ quasi urlo saltellando
‘è più felice lei di me’ ride Tessa facendoci ridere
Mi siedo ed inizio a mangiucchiare i biscotti ascoltando il racconto di Tessa su come Harry si era dichiarato e i racconti di Pat su lei e Zay.
‘e tu che hai fatto ieri sera ubriacona?’ mi prende in giro Pat. Io avvampo immediatamente
‘io e Louis ci siamo baciati’ sussurro arrossendo
Tessa e Pat si battono il cinque urlando e saltellando continuando ad esclamare “te l’avevo detto” “lo sapevo, sono un fottuto genio” mentre io ridevo
‘vado a svegliare Harry’
‘lo sappiamo che non vuoi solo svegliarlo’ io e Pat esclamiamo insieme e Tessa alza il medio.
‘Ana. devo dirti una cosa ‘ sussurra
‘dimmi’ chiedo preoccupata
‘io e Zayn lo abbiamo fatto’ dice mordendosi il labbro
mi ingozzo con il biscotto
‘oddio, è fantastico. Come è stato?’ le chiedo curiosa e lei inizia a raccontarmi tutto, tralasciando i dettagli che le ho pregato di non dire.
Si sentono delle voci e alla porta compaiono Zayn e Louis. Zayn a dorso nudo con un paio di bermuda blu, poi mi volto verso Louis e sputo il succo. Lui è in boxer.
Si voltano verso di me. Pat ride rumorosamente e io sorrido timida borbottando un leggero ciao.
‘è tutto ok, Ana?’ chiede Zayn divertito
‘non commentare’ lo minaccio facendo ridere tutti i presenti
‘come hai dormito?’ chiede Zayn a Pat rivolgendole un bellissimo e dolce sorriso e così loro iniziano un loro discorso di cui i mi sento il terzo in comodo. Perciò mi volto verso Louis che si è appena seduto con una tazza di latte.
‘condividi i biscotti?’ chiede sorridendo, così lentamente li sposto tra noi due.
‘come va la tua testa?’ chiede poi
‘ Ora sta passando’ rispondo sorridendo
‘sono stanco morto’ borbotta Louis mangiando un biscotto
‘non dirlo a me. Non so neanche che ore sono ma voglio tornare a dormire. Mi sento così esausta’ mi lamento facendolo ridacchiare
‘torna a letto’
‘volevo passare un po’ di tempo con i miei amici, ma tu mi rifiuti, grazie’ ridacchio alzandomi
‘tra poco ti raggiungo in camera’ mi sussurra all’orecchio baciandomi la guancia
Ansiosa torno di sopra, ovviamente dopo essermi lavata i denti e mi lancio sul letto. Accorgendomi solo dopo che di fianco a me c’è Niall. Che però si sta muovendo.
‘giorno’ sbiascica strofinandosi gli occhi e scompigliandosi da solo i capelli.
‘come stai?’ chiedo sorridendogli
‘mi sento morto’  dice ridendo, poi si alza
‘vado a mangiare’ esclama ed io alzo gli occhi al cielo.
Chiudo gli occhi spostandomi dalla parte di Niall cercando di dormire.
‘Louis!’ urlo quando mi salta addosso ridendo
‘che c’è tesoro?’
‘mi stai schiacciando’ gracchio ridendo, così lui si sposta e si alza andando verso la porta
‘dove vai?’ chiedo allarmata
‘chiudo la porta, non scappo ’ ghigna, alzo gli occhi al cielo dandogli le spalle e chiudendo gli occhi
‘ti sei offesa?’ mi prende in giro
‘voglio dormire, Lou ‘ dico con gli occhi chiusi. Sento il suo respiro sul mio collo così apro di scatto gli occhi
‘che fai Louis?’ chiedo
‘shh, dormi. Io ho bisogno di tempo per addormentarmi’ mi sussurra all’orecchio
‘non riesco a dormire così’ mi lamento in un sussurro, lui ridacchia
sospiro alla fine
‘va bene, ora sto fermo ’ dice e si corica dandomi le spalle e standomi il più lontano possibile, così sospiro e mi rigiro chiudendo gli occhi cercando di dormire
‘Lou?’ lo chiamo in un sussurro dopo dieci minuti
‘dimmi’ risponde lui in un sussurro
‘potresti metterti come prima?’ chiedo sprofondando dalla vergogna. Un secondo dopo lui mi sta abbracciando da dietro con le gambe sulle mie e il mento sopra la mia testa.
 
Sento dei rumori fastidiosi, così infastidita apro gli occhi. Sposto il braccio di fianco a me e la mia mano colpisce la  pancia di Louis e lui sussulta, poi si rigira di lato aggrappandosi, nel vero senso della parola, a me. Inizio ad osservarlo. Ha un viso ben definito e rilassato, alcune ciocche gli ricadono sugli occhi così le sposto stando il più leggera possibile per paura di toccarlo. Delle volte mi sento a disagio con lui, non sono abituata a stare con un ragazzo dopo quello che mi è successo.
‘mi sciupi’ ridacchia lui aprendo un occhio, io arrossisco
‘cosa?’ chiedo sbattendo le ciglia
‘mi stavi osservando, tesoro’ ammicca
‘ma che dici?’ trillo io ridendo
Lui si alza con uno scatto sedendosi e sorridendo complice.
‘ammettilo’ esclama
‘ma non ho fatto niente’ dico sorridendo e sedendomi a gambe incrociate
‘Guarda che se non lo ammetti ti faccio il solletico ‘ minaccia e io rido rumorosamente
‘non soffro il solletico ‘ e lui strabuzza gli occhi facendomi ridere
‘non ci credo’ scuote la testa
‘chiedilo a Tessa’ rispondo ridendo di nuovo
Scende dal letto aprendo la porta e correndo da Tessa
Qualche minuto dopo sbuca nella stanza
‘non vale’ borbotta poi sorride ghignando
‘non hai niente per farmi confessare’ dico divertita
‘oh, invece si ‘ la sua voce ora è leggermente più roca del solito e un brivido si irradia nel mio corpo, soprattutto ora che Louis mi sta guardando intensamente.
‘sai, Ana’ dice con un tono di voce leggero e con le pupille leggermente allargate chiudendo la porta
‘io ricordo che hai sputato il succo quando sono entrato in boxer’ sussurra osservandomi, io mi muovo a disagio. Qualunque cosa voglia fare, non credo sia bella.
‘dopo non mi hai più guardato fino a quando non sono entrato in camera tua vestito, quindi’ lascia in sospeso la frase facendo un giro su se stesso fermandosi poi e inclinando la testa
‘ti farò confessare in un modo tutto mio’ continua sussurrando ‘userò il mio corpo’ finisce. Giuro di stare tremando, non per la paura. Ho come una specie di blocco nello stomaco, la gola secca e sento improvvisamente un caldo asfissiante.
‘non’ mando giù la saliva ‘non credo di capire’ mento, sperando di aver capito male
‘ho intenzione di spogliarmi Ana’ mi sorride, per poi togliersi la maglietta, io credo di non riuscire a respirare. Inizia a camminare avanti ed indietro
‘allora?’ chiede spezzando il silenzio
‘non capisco perché sei ostinato a sapere se ti guardavo o no’ mi lamento
‘sei come sono fatto’ sorride divertito quando alzo gli occhi al cielo
‘vuol dire che continuerò a spogliarmi’ dice e anche i pantaloni finisco a terra.
Si volta e ridacchiando si schiaffeggia il sedere ‘vedi come è bello?’ chiede ridendo quando io divento viola dall’imbarazzo.
‘Louis per piacere’ cerco di convincerlo
‘ah, quindi non funziona?’ chiede, non dando peso alle mie parole
‘Louis’ mi lamento poi quando si porta le mani verso l’elastico dei boxer mi ingozzo con la mia stessa saliva
‘che fai?’ trillo spaventata, lui alza la testa verso di me guardandomi poi mi sorride
‘secondo te?’ dice, poi fa per toglierli quando io urlo divertita e spaventata, con l’adrenalina nelle vene, spiaccicandomi il cuscino sulla faccia
‘va bene! Ti stavo guardando’ sbiascico con il cuscino premuto sul viso
‘non ho sentito, sposta il cuscino’ ride
‘tu vestiti’ dico, cercando di regolare il mio battito
‘fatto’ esclama divertito Louis
‘sei matto ‘ scuoto la testa ridendo mentre tolgo il cuscino
‘sto spettando’ si butta sul letto ridendo
‘ti stavo guardando’ dico rossa in viso.
‘ora sono molto contento, possiamo scendere’ dice sorridendo
‘tu vai, io arrivo subito’ gli rispondo quando lui è alla porta
‘sisi, riprenditi, tesoro’ mi fa l’occhiolino ridendo
Due minuti dopo scendo le scale. I ragazzi sono seduti sui divanetti e stanno ridendo.
Così mi siedo con loro e penso a Dafne. Mi manca un sacco, ma adesso ho qualcuno che mi fa stare bene, come mi faceva stare lei. Sono questi ragazzi, che pur conoscendoli poco, sono entrati come una mandria di bufali nella mia vita, cambiandola completamente. Poi penso a Louis, e subito la parola casino compare in segni cubitali nella mia testa. In realtà è un po’ un casino, non so come mi sento, cioè sono piena di pensieri ed emozioni, sono così piena da non riconoscerle tutte.
Poi ripenso a Tom, e l’unica sensazione che provo ora è solo odio e disgusto.
Pat credo sia una di quelle persone che arrivano quando meno te l’aspetti e ti fanno venire voglia di vivere a pieno la tua schifossissima vita. Arriva tutta sorridente e non c’è modo di evitarla. Anche Niall, penso sia una di quelle persone favolose che vive la vita ridendo e mangiando a volontà, ha un’allegria che sprizza da tutti i suoi pori e la sua risata penso sia una delle cose più belle di questo mondo. Poi incontro gli occhi di Louis e cambio assolutamente idea, credo che comunque la risata di Niall sia al secondo posto dopo gli occhi di Louis.
‘Ana, ha chiamato John’ mi avvisa mia sorella e mi si congela il sangue
‘oh, ok’ dico apatica
‘ragazzi io pensavo di andare a fare un giro al lago, ci state?’ eccola, come vi ho detto Pat con la sua allegria. Così le sorrido ringraziandola.
‘si, così si prende il sole. Mettiamoci in costume’ io subito inzio a scuotere la testa
‘no, io non mi metto il costume’ rispondo veloce poi ‘ma se volete voi mettetelo’ continuo sorridendo sforzata.
‘uhm, va bene. Ana e Tess dovete assolutamente venire in camera d ame ad aiutarmi’ esclama Pat, alzandosi in piedi Zay si lamenta, ma poi la sua ragazza le lascia un tenero bacio sulle labbra e corre di sopra ridendo, seguita da noi.
Appena chiusa la porta, Pat si fionda verso di me
‘devi spiegarmi questa storia del non mettere il costume’ mi minaccia, Tessa intanto spia nei suoi cassetti dove vi ha messo i costumi.
‘ho dei problemi’ dico in un sussurro
‘hai i ciclo?’ chiede sorridendomi
‘no’ scuoto la testa sedendomi sul suo letto
‘e allora cosa c’è? Pensi di essere troppo magra?’ chiede insistendo dolcemente
‘no, cioè non è un problema quello, non starei girando per casa in pantaloncini corti’ rispondo ridendo
‘Ana, diglielo’ mi incita mia sorella
Mi alzo in piedi e sollevo la maglia sulla schiena e aspetto in silenzio, poi sento una mano tremante che si appoggia sulla mia schiena tracciando quelle profonde e dolorose cicatrici.
‘ne ho qualcuna sul davanti’ dico girandomi e mostrandogli il fianco
Mia sorella non guarda, le odia anche lei, dice che se le guarda piange e non vuole.
‘Ana’ sussurra Pat tuffandosi tra le mia braccia piangendo.
Mia sorella si avvicina a noi e si unisce anche lei. Silenziosamente Tessa piange e i miei occhi di conseguenza si umidisco ma non piango, ormai il fatto di avere queste brutte cicatrici è superato.
 
Ero davanti allo specchio in camera mia, mi guardavo nel modo in cui si guarda una persona morta. Perché io mi sentivo in quel modo, senza nessun sentimento, vuoto e basta. Aria che fluttuava in uno spazio chiuso.
E iniziai a piangere silenziosamente poi iniziai a graffiarmi la pelle, la schiena cercando di allontanare il dolore e le ferite, volevo mandare via tutto.  E continuai così per minuti singhiozzando rumorosamente e poi urlai con tutto il fiato. Ed eccola, la porta si spalancò e Tessa mi corse incontro abbracciandomi e piangendo, insieme a me, avvolgendomi nel calore come solo lei sapeva fare.
 

Sono  di spalle quando la porta si spalanca, sono senza maglia e davo la schiena alla porta anche mentre la voce di Niall si ferma all’improvviso
‘Ragazze noi…’                                                   
‘Cristo santo che roba è questa?’ esclama spaventato, io mi volto e piango.

 






 

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