A pen needs a page

di turnbaektime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - parte prima - ***
Capitolo 2: *** - parte seconda - ***
Capitolo 3: *** - parte terza - ***



Capitolo 1
*** - parte prima - ***


 La storia è stata ripubblicata per problemi con l'account.


 

Titolo: A pen needs a page

Pairing: Baeksoo

Rating: Arancione

Autrice: turnbaektime

Traduttrice: padwes

 

Note: Hello everyone! Sì, lo so che sto anche traducendo Stranger e no, non vi preoccupate perché quella continuerà ad essere aggiornata normalmente il martedì e il venerdì, ma mi era venuta la voglia di tradurre una ff baeksoo - che io amo più di ogni altra cosa - so here I am. Come potete vedere, A pen needs a page è una traduzione. Questo vuol dire che tutto ciò che c’è scritto in questo capitolo e in quelli che verranno è scritto da turnbaektime. La storia originale, invece, potrete trovarla qui .

La ff nasce come twoshot, ma per questioni di lunghezza di capitoli, ho deciso di dividerla in 4 capitoli (probabilmente anche 3)

E' un pairing non molto gettonato su EFP, forse proprio per questo ho voluto cimentarmi in una storia del genere. Non siate scettici e arrivate fino alla fine, vi dico che ne varrà davvero la pena u.u

Fatemi sapere se avevo ragione o no lol

Va bien, non ho altro da dire, godetevi la lettura^^

xoxo

- padwes

 

Apenneedsapage

- parte prima –

 

 

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 Kyungsoo non ha mai amato la pioggia.

 La maggior parte degli scrittori non aspetta altro che la pioggia, con la speranza di evocare le loro brillanti idee dal ticchettio delle gocce sulle finestre o dalla vista dell’acqua che cola sui vetri.

 Qualcuno una volta gli disse che la pioggia era rilassante in un modo tutto suo; è vulnerabile e sporadica, non permette ai meteorologi di prevedere il momento esatto in cui arriverà.

 La pioggia mostra anche le diverse tipologie di persone. Ci sono persone che si agitano e corrono per le strade con l’ombrello attaccato alla testa, ignari delle persone che li circondano e perennemente incollati al cellulare. Ci sono persone che appaiono notevolmente impreparate alla pioggia, che corrono per le vie cercando di coprirsi la testa con una misera borsa. Ci sono persone che si fermano sotto i tendoni e restano lì, immobili, a guardare la pioggia battente che picchia l’asfalto quasi a ripulirlo del tutto.

 E poi ci sono persone come Do Kyungsoo, a cui semplicemente la pioggia non piace.

 Persino chiuso in casa, Kyungsoo odiava sentire il suono della pioggia gorgogliare nelle strade e il traffico accumularsi e la gente che si cura solo di se stessa. La pioggia è così incoerente da lasciarlo sempre esausto ed impreparato.

 Non ci trovava niente di così meraviglioso. La pioggia non gli portava altro che vestiti bagnati e giorni in cui gli era ancora più stressante alzarsi dal letto e viversi la sua giornata. Non gli era mai stata d’ispirazione, anzi, lo rendeva ancora più deconcentrato e finiva col rimanere lì, con lo sguardo fisso sul documento bianco.

 C’è stato un solo giorno in cui Kyungsoo ha preso in considerazione l’idea di rivalutare i suoi pensieri sulla pioggia, ed è stato il giorno in cui ha incontrato Byun Baekhyun.

 

~•~

 

A discapito del fatto che Kyungsoo sia un perfetto maniaco dell’ordine, in realtà è molto smemorato. Ha dimenticato di nuovo di guardare le previsioni del tempo ed ora è bloccato sotto la pioggia senza l’ombrello. Ha le mani occupate per le buste cariche di spesa, riempite fino all’orlo e quasi traboccanti perché quel giorno aveva deciso che ci sarebbe entrato tutto in solo quattro buste. Il suo appartamento si trova a pochi isolati di distanza, ma sa che non riuscirà ad arrivare con l’intera spesa sana e salva.

 Prese a strattonarsi la giacca ai lati, poggiandola come poté sulle buste, con la speranza che le sue amate mele non soffrissero sotto il diluvio. Dopo aver preso un respiro profondo, uscì coraggiosamente dal tendone del supermercato e si gettò nella pioggia con la testa abbassata, avviandosi verso casa.

 Alzò solo per un secondo lo sguardo alla ricerca di una nuvola, e per poco non si scontrò con qualcuno che, sbadato, vagava per la strada con l’intento di raggiungere il proprio posto di lavoro. Farfugliò delle scuse, ma quello andò avanti per la propria strada, come se non ci fosse nessun altro, come se non avesse un solo secondo da perdere.

Il vento cominciò a dare il meglio di se’ e le stringhe della felpa lo colpirono in un occhio. Sussultò. Riusciva a sentire il bruciore fin dentro la pupilla, mentre si muoveva di lato, cercando rifugio sotto il gazebo di un cafè. Da lontano riuscì a sentire un tuono terribile, un brivido gli salì su per la schiena e l’intera città era succube di un vero e proprio acquazzone.

Il peso delle buste cominciava davvero a tartassargli le braccia e forse non avrebbe dovuto comprare gli ingredienti per il patbingsu¹, per quanto l’idea di prepararlo fosse allettante. Si scrollò le borse di dosso, le buttò sull’asfalto e si lasciò cadere con loro. Finì seduto dritto in una pozzanghera e, ancora una volta, si ricordò perché odiava la pioggia. Le maniglie delle buste cariche di spesa cominciarono a tremare per il vento e Kyungsoo le tirò più vicino a se’, accucciandosi su di loro mentre la pioggia batteva incessante.

La maledisse in ogni modo possibile, davvero. Dopo alcuni giorni di stress dati dallo blocco dello scrittore, finalmente era riuscito a buttare giù alcune idee elaborate durante la notte, ed ora era bloccato sotto il capannone di un cafè, accucciato sulle buste della spesa mentre il ghiaccio per il patbingsu si stava sciogliendo e-

“Hai bisogno di aiuto?”

Kyungsoo alzò la testa verso l’alto e ad accoglierlo c’era uno sconosciuto con gli occhi vivaci, forse troppo vivaci considerando il tempo. Dire che stava semplicemente sorridendo era un eufemismo, il ragazzo era a dir poco raggiante e per Kyungsoo era addirittura difficile guardarlo dritto in faccia senza dover strizzare gli occhi.

Alla fine, quando Kyungsoo si rese conto di non essere stato davvero accecato, lanciò un’occhiata al ragazzo. Era bellissimo, con i capelli quasi dorati e gli occhi luminosi e quel sorriso così abbagliante- Kyungsoo ne fu incuriosito, attratto.

“Come?” rispose, intontito. Il ragazzo si accovacciò accanto a lui, reggendo l’ombrello sopra la sua testa. Kyungsoo non se n’era nemmeno accorto, l’ombrello era rosa.

Rosa shocking.

Una risata venne fuori dalle labbra del ragazzo, mentre gesticolava indicando le buste della spesa.

“Ti serve una mano con quelle borse?” disse. Un lato della sua bocca si inclinò, lasciando spazio ad un piccolo sorriso. Kyungsoo notò che quando sorrideva, i suoi occhi quasi sparivano.

Non ebbe nemmeno il tempo di rispondere al ragazzo che quello prese a raccogliere da terra le buste della spesa, e quando anche Kyungsoo provò a fare lo stesso, per poco non cadde fuori il marciapiede inciampando sui suoi stessi cornetti.

“Fammi strada” disse l’altro, ridacchiando per la sbadataggine di Kyungsoo. Lo spinse a forza sotto l’ombrello, facendolo quasi inciampare di nuovo e facendo sì che finisse così vicino al ragazzo che i due erano praticamente schiacciati sotto quell’unico riparo.

Kyungsoo guardò in alto, anche da lì riusciva a vedere il suo appartamento e, dopo tutta questa pioggia, sperava solo di non aver lasciato le finestre aperte.

“E’ da questa parte” rispose, indicando l’edificio in lontananza.

Il ragazzo annuì, sporgendo di poco la testa fuori l’ombrello per dare un’occhiata al palazzo indicato.

“Sembra che la pioggia non abbia intenzione di smettere tanto presto, ci conviene sbrigarci” sorrise “Ok?”.

Kyungsoo borbottò un “sì” prima che entrambi si spingessero contro la pioggia, muovendosi tra le altre persone e vagando per le vie della città.

A mano a mano che andavano avanti, diventava sempre più evidente il fatto che quella persona accanto a Kyungsoo fosse diversa da qualsiasi altra persona che avesse mai incontrato: nessuno per strada aveva un ombrello come il suo. Camminavano in un mare di grigio, nero e blu scuro, anche il cielo mancava di quel meraviglioso azzurro in cui lo stesso Kyungsoo amava crogiolarsi. Ogni singola persona che vedevano passare era frustrata o depressa o furente; ogni singola persona, tranne quella accanto a Kyungsoo.

“Hai comprato tutta questa roba” commentò quello, curiosando tra le buste “Vivi con qualcuno?”

Stava sorridendo, ancora. Stavolta Kyungsoo notò che le sue ciglia erano davvero lunghe, quasi più lunghe di quelle di alcune ragazze.

“Ah, no, vivo da solo”

“Fidanzata?” domandò, e Kyungsoo fu sconcertato da quanto sociale fosse il ragazzo. Tuttavia, scosse la testa, lasciando che lo sguardo cadesse fisso sull’asfalto: le sue sneakers preferite erano bagnate fradicie e i buchi nelle suole delle scarpe avevano fatto entrare una grande quantità di acqua, bagnando i calzini.

“Capisco” rispose l’altro, facendo spazio a Kyungsoo per farlo camminare sul marciapiede.

Restarono in silenzio per un po’, ma questo non impedì a Kyungsoo di lanciare sguardi curiosi al ragazzo: non era vestito con abiti troppo costosi o con un abbigliamento tipico da domenica pomeriggio passata a casa, indossava vestiti normali, casual, adatti ad un giorno come quello. Kyungsoo si chiese cosa facesse per vivere.

Perso nei suoi pensieri, Kyungsoo quasi oltrepassò il proprio appartamento senza rendersene nemmeno conto e frenò di colpo, quasi scivolava sull’asfalto bagnato. Per fortuna l’altro ragazzo sembrava avere un equilibrio molto più stabile del suo.

“Vivi qui?” chiese lo sconosciuto, soffermandosi a guardare l’edificio e a lanciare un fischio di apprezzamento. “È bello. Molto bello”

Kyungsoo non rispose.

“Non mi hai ancora detto come ti chiami” chiese invece.

L’altro ragazzo spostò lo sguardo verso il basso, confuso “Ha davvero qualche importanza?”

“Certo che ne ha!” esclamò Kyungsoo, e poté vedere l’altro spaventato dal modo in cui i suoi occhi si allargarono. “Scusami, non intendevo in senso negativo o chissà cosa. Ho solo pensato che sarebbe stato carino se avessi avuto la possibilità di ringraziare come si deve la persona che mi ha aiutato”.

Il ragazzo continuava a tenere lo sguardo basso, senza dire una sola parola.

“Ma va bene. Voglio dire, capisco se non vuoi dirlo, nessuno ti sta costringendo”.

E poi, il ragazzo semplicemente scoppiò a ridere, piegandosi in due nel petto. Scompigliò addirittura i capelli di Kyungsoo come se stesse avendo a che fare con un ragazzino. Quel ragazzo non poteva avere più di due anni di differenza con lui, pensò Kyungsoo. Ah, il nervoso!

“Sei carino” disse, e rise ancora di quella risata che stava rendendo Kyungsoo a dir poco frustrato.

“Ti stai impegnando così tanto per sapere il mio nome, ma spero tu sappia che anche tu non mi hai detto il tuo”

Oh. Kyungsoo mormorò, imbarazzato. “Kyungsoo. Do Kyungsoo”

Una mano arrivò di nuovo a scompigliargli i capelli. A Kyungsoo sarebbe piaciuto se avesse smesso di farlo, ma non aveva il coraggio di dirglielo. Non quando gli sorrideva con quel sorriso.

“Byun Baekhyun. Al tuo servizio”.

Quel nome gli era familiare, ma era sicuro di non aver mai incontrato Baekhyun prima d’ora, una faccia come la sua era difficile da dimenticare. “Magari la prossima volta mi inviti ad entrare nel tuo appartamento” sorrise.

Kyungsoo annuì, non del tutto sicuro di potersi fidare della sua voce. Il sorriso sul volto di Baekhyun si allargò ancora di più “Allora aspetto tue notizie” disse, e poggiò delicatamente le buste a terra e lasciò Kyungsoo con un ultimo sorriso prima di andar via nell’acquazzone.

Kyungsoo continuò a guardare fino a quando la schiena di Baekhyun e il suo ombrello rosa non sparirono del tutto, e ancora una volta tutto divenne monocolore. La promessa di incontrare di nuovo Baekhyun gli ronzava nelle orecchie e rimase di stucco quando si rese conto che non aveva alcun modo di contattarlo.

Lo aveva lasciato solo con un nome: Byun Baekhyun.
 

 ~•~
 

Non importava quanto ardentemente Kyungsoo provasse a cancellare il nome di Byun Baekhyun dalla sua mente, la sua testa sembrava trovare sempre un nuovo sentiero. Pochi giorni dopo l’incontro, Kyungsoo si ritrovò seduto sul divano a fissare il soffitto, con la speranza di capire dove avesse già sentito quel nome. L’unica soluzione a cui era arrivato era che il suo soffitto era troppo logoro e che aveva bisogno di un riverniciata il prima possibile.

Con la coda dell’occhio, vide il suo computer portatile sepolto sotto pile di fogli sparsi e una serie di romanzi che lo avevano incuriosito. Sospirò, raggiungendo il pc con ancora più dubbi di prima. Il nome poteva anche suonare familiare, ma era improbabile poter trovare la risposta alle sue domande su internet. Baekhyun era probabilmente l’amico di un amico che qualcuno aveva menzionato una volta in sua presenza. Ma una volta che Kyungsoo si mette in testa una cosa, non si arrende fino a quando non ottiene quello che vuole.

Digitò il nome nel motore di ricerca.

Il nome Byun Baekhyun gli diede trecentomila risultati.

Scorrendo giù, Kyungsoo vide il sito di uno scrittore che si chiamava Byun Baekhyun. Incuriosito, ci cliccò su, bloccandosi quando l’immagine del Byun Baekhyun che aveva incontrato qualche giorno prima gli apparve sullo schermo.

Kyungsoo scoprì infatti che Byun Baekhyun era uno scrittore, uno anche abbastanza noto, e che uno dei suoi romanzi era diventato un vero e proprio best-seller, un risultato che Kyungsoo aveva sempre solo sognato. La sua bibliografia consisteva in soli due romanzi, ma moltissime poesie. Tra quelli, Kyungsoo riconobbe il titolo di un libro che raggruppava poesie di diversi autori – lui stesso aveva comprato quel libro ed era rimasto colpito da alcuni pezzi, lui che non avrebbe mai scritto poesie.

La poesia, pensava Kyungsoo, è elegante. La poesia è bella. Tutte le parole sono accuratamente selezionate, cattura le emozioni e riesce a raccontare i personaggi non solo attraverso le loro parole, ma anche attraverso le azioni o emozioni sottostanti, senza mai bisogno del dialogo.

Kyungsoo scriveva solo romanzi, aveva bisogno dei dialoghi e delle interazioni tra i personaggi, non era mai stato bravo a scoprire significati nascosti nelle cose o nei simboli, preferiva creare mondi fantastici o raccontare storie di giovani amori.

Chiuse il pc senza nemmeno preoccuparsi di spegnerlo per bene, e si diresse a grandi passi verso la libreria, prendendo l’unico libro che aveva tra quelli elencati. Sfogliò una pagina dopo l’altra, cercando il nome di Baekhyun tra le poesie di altri autori.

Posò tutta la sua attenzione sul poemetto firmato col nome di Baekhyun. La maggior parte delle poesie, in quel libro, avevano un titolo, ma non quella, era solo una semplice poesia composta da tre strofe, quattro o cinque righi per stanza.

Prese posto, quasi cascando, sul divano. Coperto da un plaid, sprofondante in morbidi cuscini e con il libro sul grembo, cominciò a leggere.

 

~•~

 

La volta successiva in cui vide Baekhyun il tempo era nuvoloso, senza nessun accenno di pioggia nella profondità del cielo.

 Quando Kyungsoo decise di prendersi una pausa, si avviò verso il ristorante cinese accanto alla caffetteria, dove avrebbe potuto marcire su una sedia a sfogliare pagine di stupide riviste o magari buttare giù qualche idea sul suo quaderno giallo. La cosa migliore era che, a differenza degli altri negozietti e ristorantini lì intorno, non c’era quel terribile trambusto che odiava e le persone non erano mai di fretta, piuttosto preferivano perdersi del tutto in quelle poltroncine super soffici.

Il suo posto preferito era giusto in un angolino sperduto della caffetteria, gli dava una visione chiara di tutte le persone che affollavano il ristorante cinese. Come sempre, sedeva con un cappuccino in mano e una sciarpa morbida intorno al collo. Abbassò lo sguardo al blocco degli appunti che aveva portato con se’, fissandosi in mente i pochi elementi di cui aveva bisogno per cogliere l’ispirazione, abbandonandosi completamente ad essi prima di sentire un respiro caldo all’orecchio. “Boo”

Kyungsoo si spaventò, abbastanza da saltare completamente dalla sedia, imprecando quando qualche goccia di caffè traboccò dal tazzone. Quasi piagnucolò per il caffè ormai perduto per sempre e per le macchie che sicuro sarebbero rimaste sui suoi jeans. Girò la testa di lato e vide Baekhyun sorridergli raggiante e guardarlo freneticamente così come la prima volta che si erano incontrati. Lo sguardo minaccioso di Kyungsoo probabilmente non lo intimidì neanche un po’ perché, come se niente fosse, prese posto di fronte a lui, allungando tranquillamente le gambe e togliendosi di dosso il cappotto.

“Che coincidenza incontrarti qui” lo schernì Baekhyun. Kyungsoo annuì, muovendosi a disagio per il caffè ormai appiccicoso che aveva sui pantaloni. Raggiunse con le dita il bicchiere colmo d’acqua e ne estrasse un pezzetto di ghiaccio, cominciando a tamponare i jeans per rimediare al danno.

Kyungsoo si accigliò, “Non mi avevi detto di essere uno scrittore”.

Baekhyun si lasciò andare ad una risata, battendo innocentemente le ciglia, piegandosi in avanti. C’era un luccichio nei suoi occhi. “Ti preoccupi troppo dei dettagli” disse, concludendo con un sonoro ‘tsk’, schioccando la lingua scherzosamente. La curiosità colpì Baekhyun in pieno petto, tanto da spingerlo a buttare un’occhiata sul quaderno di Kyungsoo. “Sono idee per una storia, quelle?”

Kyungsoo sobbalzò e subito ripose il foglio lontano dalla sua portata. “Non sono affari tuoi” disse, prima di prendersi una pausa. “E poi…come fai a sapere che stavo scrivendo?”

Con un sopracciglio alzato quasi a sfiorare il cielo, Baekhyun rispose “Uno scrittore che non conosce nemmeno i nomi degli scrittori che appartengono alla sua stessa casa editrice. Sono alquanto deluso, Soo”. L’occhio di Kyungsoo si espresse con uno strano ticchettio al suono di quel nomignolo, “Eppure sembri proprio quel tipo di persona che vuole sapere i nomi di tutti, uhm”.

Ed era così. Solo che Kyungsoo aveva firmato un contratto con quella casa editrice solo un mese prima, era stato troppo impegnato a scrivere qualcosa che fosse considerato abbastanza buono da essere pubblicato per preoccuparsi anche di imparare i nomi degli altri scrittori. “Ah” sospirò Baekhyun, continuando, “Se avessi fatto qualche indagine immagino che avresti notato questo tipo di informazione. E se avessi cercato bene, avresti anche saputo che se non fossi stato uno scrittore, di certo avrei fatto il detective. Quindi…ho fatto io qualche piccola ricerca su di te”

“Davvero?” Kyungsoo era scettico al riguardo, ma Baekhyun ridacchiò, altezzoso.

“Davvero”.

Kyungsoo non sapeva cosa rispondere, così preferì starsene completamente in silenzio a fissare i suoi miseri appunti: la pagina era interamente bianca se non per poche, pochissime parole.

“Su cosa hai intenzione di scrivere?” chiese Baekhyun, il suo sguardo fisso sui fogli bianchi.

“Non lo so” rispose, gli occhi ancora bassi.

Qualcosa cambiò nello sguardo di Baekhyun, qualcosa che Kyungsoo non riuscì a catturare. Scetticismo, probabilmente. “Cosa ti piace scrivere?” provò ancora, tirando su col naso mentre incrociava le braccia al petto, nascondendo il mento nel maglione.

Kyungsoo sorrise, “Mi piace scrivere su qualcosa di…relazionabile. Voglio che le persone possano rivedersi nei miei personaggi, potersi mettere nei loro panni. Ma voglio anche personaggi forti, audaci, che dicano cose che solitamente non vengono dette per paura delle conseguenze. Voglio scrivere di un personaggio che possa essere considerato un eroe, ma non per i superpoteri, solo per le sue azioni e il suo alone di mistero. Voglio che le persone si immergano completamente nelle mie storie, anche se solo per un secondo. Voglio qualcuno a cui piacciano le cose che a me piace scrivere, non voglio essere l’unico a ricavarne piacere”.

I suoi occhi incontrarono quelli di Baekhyun, che annuiva in silenzio, un piccolo sorriso stampato sul volto. “Capisco” disse.

Poi improvvisamente si alzò, sistemandosi il maglione. “Andiamo” riprese, lanciando un occhiolino a Kyungsoo e ridendo quando questi quasi si soffocò col caffè. Riuscì comunque a biascicare un ‘ok’.

“Dov’è che andiamo?” chiese poi, recuperando il cappotto e seguendo Baekhyun verso la porta. Questi si spinse verso l’uscita e il campanello posto sulla soglia tintinnò al loro passaggio, subito prima che Baekhyun si voltasse e regalasse a Kyungsoo uno dei suoi sorrisi. “Fidati di me”.

Kyungsoo non riuscì a trovare il coraggio di rifiutare, quindi finì semplicemente per seguire l’altro. Baekhyun lo guidò fino alla sua macchina per poi portarlo in un ristorante giapponese. Ovviamente, la confusione di Kyungsoo a quel punto era palese – riuscì anche a vedere Baekhyun alzare gli occhi al cielo – ma l’altro si limitò semplicemente a condurlo su per le scale: sembravano sul punto di crollare da un momento all’altro, tanto che Kyungsoo si aggrappò di slancio alla ringhiera, quasi incollato alla schiena di Baekhyun. L’altro giorno, sotto la pioggia, Baekhyun non sembrava affatto il tipo di persona che camminava lentamente, ma a quanto pare qualcosa era cambiato.

Il piano di sopra non aveva niente a che fare col ristorante giapponese, era semplicemente una stanza piena di libri accatastati alle pareti e Kyungsoo credette di aver trovato il suo angolo di Paradiso.

Baekhyun si diresse subito verso un angolo della camera, raccolse un libro e cominciò a sfogliare le pagine senza riuscire a trovare una meta. I due rimasero in silenzio per quelle che sembrarono ore, leggendo ogni sorta di libro, ognuno diverso dall’altro. Kyungsoo amava leggere quello che gli altri scrivevano, ma amava ancora di più leggere quelle piccole note che Baekhyun aveva lasciato ai margini di ogni pagina. C’erano domande, parole evidenziate o parole sottolineate più e più volte, come ad indicare una parte importante della storia.

Sorridendo, Kyungsoo riuscì a vedere Baekhyun accovacciato in un angolo, un libro aperto vagava sul suo grembo e un rivolo di bava usciva dalla sua bocca.

Ed improvvisamente, Kyungsoo ebbe l’ispirazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

¹patbingsu: dessert made in Korea che potete vedere qui

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Capitolo 2
*** - parte seconda - ***


 

Note: Hello everyone^^ Eccomi con il secondo capitolo di A pen needs a page. 
Ci tenevo a eingraziare Chocoberry per aver recensito e tutte le persone che l'hanno messa tra preferite/seguite/ricordate.
La storia prende sempre più forma e si fa sempre più interessante, fatemi sapere^^
xoxo

- padwes


Apenneedsapage

- parte seconda –

 

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Ci vollero quasi due settimane a Kyungsoo per prendere appunti più minuziosi su Baekhyun: le sue abitudini, il suo aspetto – i capelli di Baekhyun erano già cambiati tre volte in quel solo mese di conoscenza – il suo modo di vestire, quali cose preferiva e tutta una serie di cose infinite.

Il fatto era che quando Kyungsoo credeva di aver scoperto qualcosa di nuovo su Baekhyun, quando si rincontravano ancora, lui era completamente l’opposto. Un giorno Baekhyun insistette talmente tanto sul portare fuori Kyungsoo a mangiare frutti di mare perché aveva una strana voglia di molluschi, e la volta dopo se ne venne fuori dicendo che non era poi un così grande fan dei frutti di mare.

All’inizio quello era un semplice e piccolo ostacolo che incontrava nel descrivere Baekhyun, ma poi…poi Kyungsoo si sentiva solo sconvolto, frustrato e sbalordito da tutta questa faccenda.

Tra gli appunti che aveva raccolto, l’unica cosa di cui poteva essere sicuro era il fatto che si chiamasse Baekhyun, ma ormai cominciava a dubitare anche di quello.

Durante il loro incontro successivo, Kyungsoo si lasciò semplicemente andare ad un “Voglio scrivere di te”.

Era circa l’ora di pranzo e la loro caffetteria era insolitamente occupata, costringendo i due a sedersi fuori, all’aperto, invece che al solito nascondiglio nell’angolo. Nonostante l’affollamento, Kyungsoo insistette affinché rimanessero ancora un po’, era ancora nella fase riposiamo-le-membra e non avrebbe permesso a Baekhyun di avere ancora il controllo della situazione. Baekhyun soffiò sulla sua bevanda, lasciandosi andare ad un sorrisetto quasi derisorio, “Perché?”.

Ad esseri onesti, Kyungsoo non aveva una vera e propria risposta. “Perché no?” rispose invece, girando inconsciamente la domanda. Baekhyun sorrise, pizzicando col dito le labbra serrate dell’altro.

Poi sospirò, “Non so se lo sai, dato che sei ancora un novellino nel mondo dell’editoria” Kyungsoo provò ad interromperlo dicendo che era di un solo anno più piccolo di lui, ma Baekhyun lo ignorò palesemente continuando col suo discorso, “C’è una regola che devi assolutamente rispettare: non puoi scrivere su altri scrittori. Mai. È semplice. Non fai domande. Non scrivi. E nemmeno ci pensi a scrivere. Capito?”

Sicuro al cento percento che non esistesse una regola del genere, Kyungsoo rispose.

“Ma perché no?”.

Il sorriso di Baekhyun cominciò a scemare in una linea sottile. I suoi occhi divennero più tristi e mancavano di quel pizzico di malizia per cui di solito si distinguevano. “Uno scrittore non dovrebbe scrivere su altri scrittori. Solo…” iniziò, e Kyungsoo sentì il rimorso salire non appena la voce di Baekhyun cominciò a spezzarsi, “Solo non farlo. Per favore”.

Kyungsoo annuì, concentrando la sua attenzione sulle mani unite. Avrebbe voluto guardare Baekhyun per essere sicuro di non averlo offeso o anche solo per controllare che stesse bene, ma non ne ebbe il coraggio, rimase lì a tamburellare il piede sul pavimento e a far ciondolare piano la sedia.

Sentì Baekhyun alzarsi senza dire una parola e alzò di poco lo sguardo per controllare la situazione: Baekhyun stava raccogliendo le sue cose, spostando volutamente lo sguardo altrove senza mai dover incrociare quello di Kyungsoo. “Io vado” disse, portandosi la tazza di caffè alla bocca e finendola in un solo colpo, senza preoccuparsi di asciugare qualche piccola goccia che gli era scivolata sul mento. “Io-uhm…ci sentiamo preso” concluse, e anche se quella frase era indirizzata a Kyungsoo, il suo sguardo era interamente dedicato ai bottoni della sua giacca.

In un secondo Baekhyun era sparito, lasciando Kyungsoo da solo coi propri pensieri.

Una volta tornato a casa, Kyungsoo si tolse le scarpe lasciandole all’entrata e si diresse dritto verso il letto, buttandosi sul materasso. Allungò le gambe fino alle dita dei piedi e allargò le braccia, prima di lasciare uscire uno sbuffo d’aria.

I suoi pensieri andarono a Baekhyun. L’incidente fu la prima cosa che gli tornò in mente, quando lo vedeva solo come una persona luminosa, forse un po’ troppo sicura di se’ e odiosa, ma spensierata. È la natura umana, si ripete Kyungsoo nella sua testa. Eppure, tutta quella situazione lo aveva spiazzato.

Ci erano voluti mesi per trovare finalmente qualcosa su cui scrivere, e quella cosa era Baekhyun. Ma dopo quella reazione…Kyungsoo sbuffò, infilandosi una mano tra i capelli, torturandoli del tutto, tirando quelli più lunghi.

I suoi pensieri innocui continuarono a vagare intorno a Baekhyun, al modo in cui sorrideva, al modo in cui rideva, al modo in cui si imbronciava quando era arrabbiato. Senza rendersene conto, Kyungsoo arrossì, mandando via quelle sensazioni e concentrandosi sul presente.

Non che spingere via quei pensieri sarebbe bastato a farli allontanare del tutto.

 

~•~

 

Quella notte, Kyungsoo sognò Baekhyun.

Di certo fu inaspettato per Kyungsoo avere sogni su altre persone, ma considerando tutto il tempo che ultimamente avevano passato insieme, non doveva essere poi chissà quanto strano.

 

 

Baekhyun è seduto, accovacciato ordinatamente in un angolo mentre batte una penna sul suo labbro inferiore, il pc appollaiato in grembo. Sembrava assorto nei suoi pensieri mentre col tallone dava il via ad un ritmo silenzioso, gli spigoli delle labbra rivolte verso l’alto, giusto in tempo – per Kyungsoo – per riconoscere uno dei suoi timidi sorrisi.

L’unica persona in quella stanza era Baekhyun. Kyungsoo lo guardava dall’alto, sorridendo da solo quando Baekhyun boccheggiava contento mentre annotava le sue idee. Kyungsoo non riusciva a vedere quello che Baekhyun stesse scrivendo con così tanta foga, ma l’espressione dipinta sul suo viso era qualcosa di indescrivibile. Il sorriso gli illuminava tutto il volto mentre scarabocchiava furiosamente e si mordeva il labbro quando lasciava una frase in sospeso perché non sapeva come andare avanti. Era così tanto Baekhyun, così lui, che Kyungsoo sentì un’ondata di sollievo inondarlo del tutto.

 

Almeno nei suoi sogni Baekhyun si comportava normalmente, non era strano o minimamente a disagio.

A differenza dei sogni assurdi che Kyungsoo era solito fare di notte, quella volta sognò solo Baekhyun.

 

~•~

 

“Quello!” urlò Baekhyun, trascinando Kyungsoo a braccetto mentre reggeva con l’altra mano lo zucchero filato rosa. Baekhyun gli aveva detto che lo zucchero filato blu sarebbe stato la rovina della società quando Kyungsoo aveva pagato per entrambi. A dirla tutta, a Kyungsoo nemmeno piaceva lo zucchero filato, eppure lo aveva comprato lo stesso, già consapevole che Baekhyun lo avrebbe mangiato non appena avesse finito il suo.

Kyungsoo vide che la loro destinazione altro non era che le tazze girevoli. Riusciva già a sentire la nausea salire quando vide le bambine con le loro madri che ridevano e urlavano mentre volteggiavano intorno.

Non aveva il coraggio di dire di no a Baekhyun, non quando era così entusiasta rispetto al giorno precedente.

 

Erano le 8 del mattino quando Baekhyun si presentò di punto in bianco nel suo appartamento, sorridendo nel suo odioso, gonfio, cappotto giallo.

Kyungsoo si strofinò gli occhi, i capelli scompigliati e i segni del sonno ancora impressi sul volto. Ad essere onesti, riuscì a malapena a capire che quello di fronte alla sua porta fosse Baekhyun, ma solo lui era capace di poter indossare un cappotto così brutto.

“Andiamo” cinguettò Baekhyun, spingendosi oltre Kyungsoo per andare ad aprire tutte le tende. La luce filtrò dalle finestre e Kyungsoo fu costretto a girarsi di scatto, andando a colpire con la testa lo stipite della porta. Gemette per il dolore, ma Baekhyun subito lo trascinò con se’ verso la camera da letto.

La resistenza era inutile, Kyungsoo lo aveva capito molto tempo fa, ma cercava ancora di piantare i piedi a terra e resistere a quell’uragano. Baekhyun, però, non sembrò affatto scoraggiato, anzi, lo buttò praticamente sul letto e prese a cercare tra i vestiti dell’armadio.

Sconfitto, Kyungsoo sospirò, chiudendo gli occhi, con la speranza di farsi qualche altro minutino di sonno prima di doversi alzare del tutto.

 

Ed ora era in fila con Baekhyun per fare uno stupido giro in un parco divertimenti. In inverno.

Il luna-park si riscoprì praticamente morto per la maggior parte del tempo, perché per tutta la mattinata i bambini erano ancora a scuola. Il ragazzo che dava i biglietti sembrava divertirsi nel lasciare le persone lì in piedi, costringendo Baekhyun a tirare con insistenza il suo braccio per poi trascinarlo in una delle tazze poste lungo il bordo della pista.

Non appena il ragazzo con le orecchie da coniglio venne da loro per allacciare le cinture, Baekhyun gli sorrise. “Non è divertente?”

Kyungsoo forzò un sorriso, ridendo nervosamente, “Da morire”.

Tuttavia, Baekhyun non menzionò per niente quanto accaduto il giorno prima, e Kyungsoo davvero non sapeva cosa aspettarsi.

La giostra partì, e Kyungsoo poté sentire Baekhyun urlare come un bambino di otto anni. Lui, d’altro canto, continuava a tenere gli occhi chiusi e a pregare affinché finisse il prima possibile, ripetendo ‘ti prego fallo fermare’ come un mantra e rabbrividendo quando sentiva la tazza girare come presa da convulsioni senza mai fermarsi.

Strinse forte gli occhi, quando improvvisamente sentì la sua mano improvvisamente calda, lanciò uno sguardo verso il basso e vide la mano di Baekhyun afferrata saldamente alla propria; la strinse ancora più forte, ridendo, mentre la tazza cominciava a girare nel verso opposto. Questa volta Kyungsoo sforzò anche un sorriso, godendosi la risata di Baekhyun per un po’, prima che il tutto diventasse troppo veloce e chiudesse gli occhi ancora una volta.

Dopo un paio di minuti, la giostra rallentò e diede la possibilità a Kyungsoo di poter aprire di nuovo gli occhi. Baekhyun lo scrutava attentamente, un piccolo sorriso gli adornava il viso. Non disse nulla, ma con lo sguardo chiese se stesse bene e Kyungsoo annuì, stiracchiando le braccia fin sopra la testa, guardandosi intorno impaziente alla ricerca del ragazzo con le orecchie da coniglio che gli avrebbe slacciato la cintura di sicurezza.

Dopo essere sopravvissuti al gioco delle tazze, Baekhyun faceva intendere di voler i popcorn, dicendo che tutto quel girare gli aveva svuotato lo stomaco. Kyungsoo sapeva che era una bugia, ma ordinò comunque una porzione media di popcorn – che poi l’altro cambiò con una grande prima che il tizio dietro al bancone completasse l’ordine.

Baekhyun masticava a bocca aperta ogni singolo boccone mentre informava Kyungsoo delle altre giostre che voleva assolutamente provare. Non menzionò nemmeno una volta la ruota panoramica – grazie alla quale, tra l’altro, il luna-park era particolarmente conosciuto – né le montagne russe.

“Che ne dici della ruota panoramica?” boccheggiò Kyungsoo, gettandosi con la testa nei popcorn ricoperti di burro,

Baekhyun tossì, quasi strozzandosi coi popcorn, e cominciò a bere lunghi sorsi d’acqua. La buttò giù, ingoiando i popcorn ormai morbidi.

“Preferirei non andarci” disse, imbarazzato. “Soffro fi acrofobia¹”

La bocca di Kyungsoo assunse la forma di una ‘O’ ed era spalancata per l’imbarazzo. Certo che lo era, non avrebbe dovuto chiederlo. Si stava già martellando mentalmente quando Baekhyun gli prese il polso.

“E’ un…problema?” chiese Baekhyun, le guance già rosee per la vergogna.

“Certo che no!” esplose Kyungsoo, spaventato dall’improvviso cambio di tono dell’amico.

Le guance di Kyungsoo divennero di una tonalità più marcata di rosa, mortificandosi per lo sfogo. Baekhyun ridacchiò, dandogli una piccola carezza sulla guancia. “Sapevo che avresti capito, Soo”. Il viso del ragazzo andò ancora più in fiamme al suono di quel nomignolo, coprendosi con le mani fredde mentre Baekhyun gli lanciava popcorn in ogni dove.

“Quindi dove andiamo adesso?” chiese, quel sorriso luminoso ancora impresso sul volto.

 

~•~

 

Per la seconda notte consecutiva, Kyungsoo sognò Baekhyun.

Questo però era un po’ diverso dall’ultimo sogno che aveva fatto.

 

Era mattina presto, gli occhi intontiti come se si trovasse ancora nel suo letto, sotto le coperte calde. La luce del sole filtra attraverso le tende, Kyungsoo si gira di scatto e si ritrova a guardare qualcuno dritto negli occhi.

Era di fronte ad un assonnato Baekhyun.

Kyungsoo quasi urla per la sorpresa, ma fa in tempo a coprirsi la bocca per attutire il suono, poi si rende conto di essere senza maglia. A dir la verità, entrambi non hanno la maglietta, ed entrambi indossano solo i boxer che, stretti, lasciano intravedere l’erezione mattutina.

Cazzo. Anche nei suoi sogni è arrabbiato con Baekhyun.

Facendo attenzione, Kyungsoo cerca di scivolare via, lentamente, spostando le lenzuola di lato. Si ferma quando sente un paio di labbra sottili muoversi sul suo collo. Come congelato, Kyungsoo respira bruscamente quando quelle stesse labbra raggiungono la mandibola, lasciando piccoli baci su tutto il viso. Riesce a sollevare quel tanto la testa per vedere Baekhyun sorridergli, smagliante.

“Dormito bene?”

Inciampa nelle parole e preferisce annuire, perché cazzo, Baekhyun è meraviglioso col petto scoperto. E questo è solo un sogno.

Baekhyun si china di nuovo su lui, per continuare quello che aveva lasciato, spostando Kyungsoo così da trovarsi di fronte a lui, faccia a faccia. Il suo sorriso è infantile e Kyungsoo studia ogni movimento del ragazzo. Baekhyun avvolge un braccio intorno alla sua vita, strofinandosi contro la guancia di Kyungsoo, in un gesto d’affetto.

È diventato difficile per Kyungsoo, ormai, respirare normalmente, e soprattutto il respiro gli si ferma in gola quando Baekhyun lascia cadere la sua mano sui suoi boxer, stuzzicando la sua erezione quasi per gioco. Il gemito che si lascia sfuggire gli fa guadagnare un piccolo ghigno da parte di Baekhyun, “Sempre così impaziente di prima mattina” lo provoca, lasciando un bacio deciso sulla sua mascella.

Che diavolo di sogno è questo, pensa Kyungsoo mentre riesce a sentire la durezza del ragazzo proprio contro la sua coscia.

La mano di Baekhyun risale lungo il bordo dei boxer, mormorando un leggero “Mi piaci molto di più così” nell’orecchio di Kyungsoo. Mai così piano, le dita di Baekhyun scivolarono all’interno, cominciando a muoversi sul suo membro e-

 

Kyungsoo si svegliò, di scatto, riscoprendosi completamente sudato. Si passò una mano tra i capelli, ancora scosso, frustrato quando vide il suo membro quasi uscire fuori dalla stoffa del pigiama. Gemendo, afferrò il cuscino e ci spinse contro il viso più e più volte, maledicendosi da solo per quel maledettissimo sogno erotico.

 

~•~

 

Dopo quella notte, Kyungsoo cominciò a soffermarsi su Baekhyun molto più di quanto già facesse. In particolare, tendeva a soffermarsi sulle labbra, sulle mani, e si riscoprì nel fissare anche il culo dell’amico o il cavallo dei pantaloni mentre camminava – e, tra le altre cose, aveva anche scoperto che quando camminava i fianchi di Baekhyun ondeggiavano.

Non era sano il modo in cui Kyungsoo stava fissando le labbra di Baekhyun in quel momento, mentre stavano guardando un film che Baekhyun gli ha costretto di guardare. Il titolo neanche lo ricordava, ma si sarebbe ritenuto davvero fortunato se solo avesse guardato almeno cinque minuti di film invece che Baekhyun. Qualcosa sullo schermo accade che fa ridere Baekhyun e mai, mai come quella volta, dopo aver riso Baekhyun aveva tirato fuori la lingua leccandosi il labbro superiore. Mai.

Non era assolutamente sano.

“Soo?” Kyungsoo uscì fuori dalla sua bolla di pensieri, incontrando per la prima volta gli occhi di Baekhyun. “Stai bene?”

Kyungsoo sorrise, nervoso. “Sì, perché?”

Baekhyun protende il labbro inferiore. “Non lo so…sembra che tu mi stia analizzando. È perché sono bello?” chiese, scherzoso, delineandosi la forma del mento con entrambe le dita e rendendo Kyungsoo estremamente nervoso, quasi colpevole, “O no?” concluse poi, modesto.

Baekhyun continuava a toccarsi il mento, pensieroso, e Kyungsoo non riusciva in alcun modo a togliergli gli occhi di dosso. Ricordò quella mano scendere piano sui suoi boxer e poi quelle dit-

“Ho capito!” Baekhyun colpì il braccio di Kyungsoo, sorridendo per la trovata geniale, “Hai finalmente trovato un’idea per il tuo romanzo, vero? È così?”

Frustrato, Kyungsoo avrebbe preferito che Baekhyun non facesse tutti quei movimenti con la bocca. “Come lo sai?”

Gli occhi dell’altro si illuminarono, impazienti come quelli di un cucciolo. “A volte penso che dimentichi anche io sono uno scrittore”. La mano di Baekhyun raggiunse la spalla di Kyungsoo, accarezzandola dolcemente, incoraggiante. “Sono sicuro che qualsiasi cosa tu stia scrivendo o pensando di scrivere sarà un successo”

Sul viso di Kyungsoo si dipinse un sorriso pieno di gratitudine mista a tradimento. L’unica cosa che Kyungsoo fosse più vicino a scrivere era un romanzo porno, visto tutti gli scenari con Baekhyun che abbassava lentamente la testa verso il cavallo dei suoi pantaloni, gli abbassava la zip e lo accoglieva tra le sue labbra.

Kyungsoo rabbrividì. Doveva seriamente smetterla di avere pensieri del genere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

¹acrofobia: Per chi non lo sapesse, è la paura per le altezze.

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Capitolo 3
*** - parte terza - ***


Note: Hello everyone^^ E' da un'infinità di tempo che non aggiorno questa ff e mi dispiace davvero tanto, Stranger mi ha preso un sacco di tempo, ma non mi sembrava giusto abbandonare la baeksoo, quindi eccomi qui **
Questo capitolo è dolcissimo, davvero, tradurlo è stato una meraviglia e spero di esser riuscita a far venir fuori quelle sensazioni di dolcezza e romanticismo che l'autrice è riuscita a fare.
Bene, non ho altro da aggiungere, ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo e chi ha messo A pen needs a page tra le preferite/seguite/ricordate, mi ha riempito il cuore di gioia, non mi aspettavo una risposta del genere da parte dei lettori^^
Non mi resta altro che augurarvi un buona lettura e...fatemi sapere^^
xoxo

- padwes

 

Apenneedsapage
- parte terza -





 
Invece di catturare gli aspetti della personalità di Baekhyun, e trascriverli su un pezzo di carta, Kyungsoo si limitava a scrivere tutto quello che a lui piaceva di Baekhyun. La sua personalità era in completa evoluzione, ma non perdeva mai l’occasione di sfoggiare quel suo sorriso da 1000 watt. Una ciocca di capelli finiva sempre per cadergli davanti agli occhi, non importava quante volte cambiasse taglio di capelli, quel ciuffo lo costringeva  sempre ad aggrottare le sopracciglia e a renderlo di cattivo umore ogni volta che non riusciva a mandarlo via. Non lo aveva mai menzionato, ma Kyungsoo aveva notato che era solito portarsi sempre dietro un piccolo blocco per gli appunti per annotarsi qualsiasi cosa gli venisse in mente.

Immaginava un Baekhyun sorridente, con gli occhi all’insù per la risata troppo forte e il naso arricciato quando tratteneva uno starnuto. Quella era l’immagine di Baekhyun che a Kyungsoo piaceva di più.

Rimase lì a fissare la pagina mezza scritta. In cima aveva scritto ‘Punti negativi su Byun Baekhyun’ e per ora ne aveva trovato davvero pochi: il modo in cui lo chiamava Soo senza il suo permesso, oppure il fatto che scegliesse sempre lui dove andare e quando, senza nemmeno chiedere a Kyungsoo se avesse già qualche impegno. A dirla tutta, mentre osservava quella piccola lista, quei difetti erano relativamente minori comparati all’altra metà del foglio.

Fu quando ricevette una telefonata dal bar che Kyungsoo vide di nuovo Baekhyun.

L’orologio segnava le 2:12 quando sentì il telefono squillare, svegliando Kyungsoo da quel principio di sonno. Tuttavia era agitato, finalmente era riuscito a raggiungere il letto, ma era rimasto per un tempo interminabile a fissare il soffitto prima di riuscire a chiudere gli occhi.

Ed ora era stato svegliato.

Cercò invano il suo cellulare, armeggiando intorno al comodino. Afferrò per sbaglio il deodorante, invece, ringhiando e quasi cadendo per terra prima di riuscire ad afferrare la cosa giusta.

Il numero era quello di un bar di cui aveva sentito parlare ma nel quale non aveva mai messo piede. Kyungsoo rispose, esitante.

“Pronto?”

“Pronto? Soo sei tu?” la persona dall’altra parte chiese conferma del nome e lui avrebbe voluto fare lo stesso se gli fosse stata concessa la possibilità.

L’unica persona che lo chiamava così era Baekhyun. “Direi di sì”.

Mi dispiace disturbarla a quest’ora di notte, ma qui per terra c’è un certo Byun Baekhyun e siamo certi del fatto che sia completamente ubriaco. Tra le ultime chiamate ci è apparso questo numero, quindi abbiamo pensato di chiamarla e vedere se può venire a prenderlo, ecco”.

Chiamò un taxi appena riagganciò il telefono, si strinse nel suo giubbotto e tentò di nascondere i bottoni del pigiama. I pantaloni erano azzurri con piccole nuvole bianche disegnate sopra, e doveva davvero sembrare uno scapigliato con tutti i capelli arruffati, ma non aveva tempo di sistemarsi, preferì uscire da quella porta il più presto possibile.

Quando uscì, pioveva. Una fortuna, pensò mentre apriva lo sportello dell’auto e prese posto sul sedile posteriore. Il taxista gli lanciò una strana occhiata, ma non fece nessun commento – cosa che Kyungsoo gradì e non poco.

Il bar sapeva di chiuso ed era pieno di persone. La maggior parte di queste puzzavano di alcool e avevano qualcuno che li aiutava a reggersi in piedi, trascinandoli o portandoli in spalla. Kyungsoo odiava ubriacarsi, e non capiva quella sensazione la libertà di cui tutti gli avevano parlato. Certo, gli piaceva bere una birra insieme ad un gruppo di amici, ma niente di più.

Fu alquanto facile trovare Baekhyun, aveva la faccia completamente spalmata sul bancone e non c’era nessuno con lui se non il barista che puliva i bicchieri dall’altra parte.

Kyungsoo si avvicinò, notando la bava che gli usciva dalla bocca fino al meno, mentre la sua mano stringeva ancora un bicchiere mezzo pieno di vodka. Il suo alito puzzava di alcool e la sua camicia era macchiata.

Il ragazzo dietro al bancone gli lanciò uno sguardo, “Sei tu Soo?”. Kyungsoo annuì, mentre l’altro estrasse dalla tasca un cellulare e glielo porse.

“Questo è suo. Ha cercato di buttarlo dall’altra parte della stanza un’infinità di volte, quindi l’ho preso prima che, sai, lo rompesse”.

“Grazie” rispose Kyungsoo. Il ragazzo sorrise, poi si allontanò verso un altro lato del bancone, probabilmente per aiutare qualcun altro.

Con Baekhyun mezzo svenuto, Kyungsoo provò a guardare sul cellulare con la speranza di trovare l’indirizzo da qualche parte. Accidentalmente, pigiò su ‘ultime chiamate’, solo per scoprire che lo aveva salvato nella lista dei contatti come ‘Soo~. Arrossito, Kyungsoo escì dai contatti e riprese a cercare il suo indirizzo, farfugliando qualcosa di incomprensibile un secondo sì e uno no.

Al suo fianco, Baekhyun cominciò a redimersi lentamente dal sonno, sbadigliando rumorosamente. I suoi occhi svolazzarono aperti, sbattendo le palpebre un paio di volte prima di rivolgere uno dei suoi sorrisi a Kyungsoo.

“Soo Yah!” urlò Baekhyun, gettando le braccia al collo del ragazzo e abbracciandolo di slancio, lasciando cadere il contenuto del bicchiere sui jeans. “Mi sei mancato così tanto!”

Kyungsoo lo spinse piano, “Meglio se ti porto via di qui”.

Baekhyun cominciò a ridacchiare, “Oh Soo, sei così carino quando cerchi di fare l’autoritario”. La fine della frase divenne un semplice farfuglio, perché cominciò a spingersi contro il petto di Kyungsoo. “Oh andiamo! Rimaniamo ancora un po’ qui. Bevi qualcosa con me”

Baekhyun agitò l’indice, con l’intendo di richiamare l’attenzione del barista, ma Kyungsoo lo fermò in tempo, prendendogli la mano e riponendola verso il basso. “Baekhyun, hyung, sei ubriaco. Andiamo a casa”

“Io non son-” Baekhyun quasi cadde dalla sedia e Kyungsoo si sbrigò a prenderlo prima che toccasse terra. Riacquistò la sua postura, continuando, “Io non sono ubriaco. Byun Baekhyun non è nient’altro se non alticcio! Anzi, nemmeno alticcio!” stava praticamente urlando adesso, guadagnandosi le occhiatacce di tutti i clienti del bar, e l’ultima cosa che Kyungsoo voleva era proprio attirare l’attenzione.

Kyungsoo fece una smorfia, dando un altro strattone al braccio di Baekhyun. “Stai rovinando tutto il divertimento, Soo! Siediti, bevi qualcosa! Offro io, lo giuro” accarezzò lo sgabello accanto a se’ per enfatizzare il concetto, tirando il giubbotto di Kyungsoo.

Con un sospiro, Kyungsoo prese posto, guardando Baekhyun che ridacchiava come un bambino. Kyungsoo tossì, “Non puoi stare qui. Hai un progetto che dovresti scrivere in questo momento. Andiamo via

Qualcosa negli occhi di Baekhyun cambiò, qualcosa che lo portò a fissare Kyungsoo quasi come se lo stesse deridendo. “Scrivere? Io non sono uno scrittore”.

Kyungsoo era confuso. “Certo che lo sei!”

Alzando gli occhi al cielo, Baekhyun replicò, “Certo che sono uno scrittore. O meglio, è quello che avrei voluto essere, invece sono un fallito. Un fallito!”

“Baekhyun, cosa stai-”

“Non sono stato capace di scrivere per mesi, okay? Mesi.” Ora sbalordito, Kyungsoo non disse nulla, dando a Baekhyun la possibilità di continuare, “Certo, ho continuato a scrivere, ma non sono riuscito a creare nulla che fosse nuovo, creativo. La casa editrice trova le mie idee ‘infantili’ e dice che dovrò tornare da loro solo quando avrò una fottuta trama che possa dirsi decente!”

“Ma tu sei un bravo scrittore Baekhyun, anzi, uno scrittore brillante” inizia Kyungsoo, “Ho letto le tue poesie. Sei bravo, Baekhyun. Molto”

Baekhyun sorrise, di un sorriso amaro stavolta, qualcosa che Kyungsoo non aveva mai visto. “Se solo anche la casa editrice lo fosse”. Alzò lo sguardo su Kyungsoo, dandogli la possibilità di fargli capire che anche se dall’aspetto era del tutto ubriaco, le sue parole avevano senso. “Ascolta, la casa editrice non mi vuole per due motivi: uno, perché non riesco a tirare fuori qualcosa che non sia una merda; e due, perché sono stato beccato mentre succhiavo il cazzo ad un tipo”.

Kyungsoo cercò di rispondere, ma Baekhyun lo battè sul tempo, “Avevo un disperato bisogno di soldi a quel tempo. Lui era lì, così l’ho fatto. Mi aveva anche pagato bene, ma alcuni bastardi mi avevano riconosciuto ed ora non posso scrivere liberamente, non con uno scandalo del genere che mi pende sulla testa. Sono un fallito. E nessuno vuole leggere il romanzo di un fallito.

Girò la testa dall’altra parte, concentrando lo sguardo sui pollici, mentre riprendeva a farfugliare parole. “Scrittori. Non dovremmo essere sinonimo di libertà? E invece siamo come tutti gli altri. Bloccati”.

I suoi occhi sono distanti ora, fissi sul pavimento in legno che correva lungo tutto il bar. Quel silenzio era assordante, ma Kyungsoo lo lasciò scorrere così come la lacrima sul volto di Baekhyun. D’improvviso le lacrime diventarono sempre più veloci, caddero sulle guance e si persero tra labbra protese. Kyungsoo si avvicinò, asciugando delicatamente le lacrime con la manica del giubbotto, mentre Baekhyun continuava a piangere in silenzio. E Kyungsoo lo lasciò fare, gli lasciò gettar via tutte le gocce salate che gli riempivano il cuore.



 
~•~





Passò un’ora e mezza prima che Kyungsoo convincesse Baekhyun ad uscire da quel bar, l’alcool cominciava a fare un altro tipo di effetto e lo rendeva estremamente assonnato. Il taxi che aveva chiamato li aspettava già fuori dal locale e Kyungsoo pose Baekhyun attentamente sul sedile posteriore, sedendosi accanto a lui e dandogli tutta la stabilità e la sicurezza di cui aveva bisogno.

Baekhyun si addormentò durante il tragitto verso casa – a circa venticinque minuti di distanza dal bar. Strinse la mano di Kyungsoo per tutta la durata del viaggio e Kyungsoo glielo permise, accarezzandogli il dorso della mano con il pollice.

La pioggia batteva contro il finestrino e le gocce scendevano proprio nello stesso modo in cui lo avevano fatto prima le lacrime di Baekhyun: veloci e improvvise.

Era la prima volta che Kyungsoo andava a casa di Baekhyun e si rese conto, non appena arrivò, che l’edificio appariva davvero triste sotto la pioggia. Scosse il braccio di Baekhyun, sperando che si svegliasse prima di scendere dalla macchina. Recuperata un po’ di energia, Kyungsoo lo sollevò di peso e Baekhyun riuscì a venirne fuori più facilmente.

Il tragitto in ascensore fu veloce e lo portò dritto all’appartamento di Baekhyun. Prese a frugare nelle tasche del ragazzo alla ricerca di un foglietto su cui avesse scritto la password della porta di casa, era difficile ignorare quella sensazione che sentiva ribollire nello stomaco, ma erano le 3 del mattino e aveva tra le braccia un Baekhyun mezzo svenuto e completamente ubriaco.

Non trovando fortuna, cominciò a scuotere leggermente Baekhyun. Ci vollero pochi istanti prima che il ragazzo cominciasse a muoversi, scavando col naso nell’incavo del collo di Kyungsoo. Il verso che uscì dalle sue labbra era quello di un cagnolino e Kyungsoo pensò che fosse insopportabilmente carino.

“Hyung, ho bisogno del codice” i suoi occhi erano aperti, ma Baekhyun non rispose, limitandosi a coccolarsi sulla spalla, “Me lo dici?”.

Baekhyun mormorò, ancora sul collo di Kyungsoo, “Non voglio dirtelo”.

L’altro sospirò, “Beh allora resteremo bloccati qui”.

Baekhyun increspò il naso, imbronciato e ancora appoggiato a Kyungsoo, la mano protesa verso la tastiera al lato della porta. Digitò abilmente il codice nonostante la posizione scomoda.

Kyungsoo subito si preoccupò di portare dentro Baekhyun, lasciando all’ingresso le sue scarpe e quelle dell’amico. Baekhyun indossava dei calzini a righe, gli stessi che gli aveva mostrato una volta, quando c’erano solo loro due, seduti in quella che Baekhyun aveva denominato ‘sala dell’ispirazione’. Baekhyun glieli aveva mostrati scuotendo le dita dei piedi proprio in faccia all’amico; a quanto pare dovevano essere i calzini più comodi del mondo visto che instette tanto perché li comprasse anche lui.

Ovviamente li aveva comprati. Ovviamente senza che Baekhyun sapesse nulla. Non avrebbe mai permesso all’altro di scoprirlo.

Kyungsoo si lasciò andare ad un sorriso quando li vide, prendendo Baekhyun tra le braccia cercando di trovare la camera da letto. Poggiare Baekhyun sul letto risultò essere una vera e propria impresa, ma una volta che riuscì a metterlo di schiena, fu più facile riuscire a poggiare anche le gambe.

Mise Baekhyun con la testa sul cuscino, studiando il suo volto. Kyungsoo prese posto sul letto, sbottonando la giacca all’altro per lasciargli un po’ d’aria.

“Ho letto tutto quello che hai scritto in un solo giorno. Solo perché era tuo” disse, la voce tranquilla.

Solo per un momento chiuse gli occhi, respirando lentamente per poter sentire i sospiri leggeri di Baekhyun. La pioggia cadeva ancora in sottofondo, così leggera da colpire appena i vetri delle finestre. E per la prima volta nella sua vita, a Kyungsoo non dava nemmeno fastidio il rumore delle gocce che continuavano a scendere, anzi, proprio quelle, proprio il suono di quei goccioloni, sembravano calmarlo, sembravano accompagnare il suo respiro e quello di Baekhyun.

Piano si allontanò, continuando a vestirlo del pigiama che era ancora in fondo alle caviglie. Spostò di lato un ciuffo ribelle del più grande, ma quello imperterrito tornava sempre al suo posto.

Per  un'ultima volta, Kyungsoo guardò Baekhyun. Questa volta, però, gli occhi di Baekhyun incontrarono i suoi e sembrava straordinariamente sveglio con le mani incrociate dietro la testa. "Soo" lo richiamò Baekhyun, un sorriso chiuso sulle labbra, "Resta con me. Solo per stasera, okay?".

Quando Kyungsoo non rispose, Baekhyun tentò di avvicinarlo a se' con l'indice, invitandolo a pochi centimetri dal suo viso. Kyungsoo tornò di nuovo giù, avvicinandosi sempre di più all'altro che quasi  non gradiva tutta quella distanza. Baekhyun gli fece segno di avvicinarsi ancora di più  e poi semplicemente lo fece, appoggiò le labbre su quelle dell'altro, premendole insieme. Fu breve, le loro labbra combatterono l'una con l'altra, ma fu meraviglioso.

Prima ancora che Kyungsoo potesse solo realizzare quello che stava succedendo, Baekhyun si allontanò, piano, sorridendo con i suoi occhi a mezzaluna. Poi li chiuse, lasciando scivolare le sue mani delicate sotto il cuscino.

Baekhyun si distese sull'intero letto, occupandolo del tutto e addormentandosi giusto un secondo dopo aver chiuso gli occhi. Kyungsoo lo coprì con le lenzuola poste ai piedi del letto, fermandosi a guardarlo, ricambiando il sorriso disegnato sul volto dell'altro.

Si alzò dal letto, appoggiandosi allo stipide della porta e ripensando a tutto quello che era successo, al fatto che fosse successo così in fretta tanto che Kyungsoo non aveva avuto nemmeno il tempo di poter ricambiare quel bacio. Si sdraiò sul divano, i piedi gettati sul bracciolo, e lasciò che i suoi occhi si chiudessero, da soli, abbandonandosi al mondo dei sogni.

Il bacio fu  l'ultima cosa che vide nella sua mente prima di addormentarsi del tutto.

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