IL ROMANZO

di le coinquiline
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INTRODUZIONE ***
Capitolo 2: *** 1°CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 2°CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 3°CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 4°CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 5°CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 6°CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** 7°CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** 8°CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9° ***



Capitolo 1
*** INTRODUZIONE ***


C'erano una volta due abitanti di Fanculo,Zéro e Kiass,che erano amiche e vicine di casa.Quella di Zé era chiamata 'il Belvedere',perché da lì si dominava tutto il cimitero.
Ah!Questo era stato progettato proprio da lei (che se non lo sapete è anche il sindaco di Fanculo),che aveva pensato di dividerlo in tre sezioni:quella degli stupidi,quella dei coglioni,e quella degli stuck.
In realtà il vero Belvedere stava da Kiass,che abitava con tutti i giocatori della Fanculese.
In questa storia ci sarà un cretino,Andrea;un coglione,Lele;un cantante,Marilyn Manson;un lupo (il Mangianastri);una donna da favola,Biancafica,e molti altri.
Benvenuti nella storia del Seculo!
Buona lettura e a la mierda a tutti.

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Capitolo 2
*** 1°CAPITOLO ***


Questa storia inizia così.

"Ah! Che begli occhi che ho!" disse Andrea guardandosi allo specchio.

"Aspetta, te li lavo, così splenderanno di più" esclamò Kiass. E con un movimento deciso gli sputò.

"Grazie!!" cinguettò felicissimo Andrea. "Che ombretto posso mettermi per andare a fare gli allenamenti?"

"Vai a chiedere in prestito gli occhialini a Lele" suggerì Kiass.

Di buon grado Andrea suonò il campanello della casa di Zé: TOC TOC

"Chi è?" chiese Zé.

"Il lupo mang..."

"Ah! Ciao Andrea" lo bloccò Zéro.

"Mi presti gli occhiali di Lele?"

"Noooooooo!! sono modello Elton John, ne è gelosissimo!" urlò Zéro e gentilmente gli sbatté la porta in faccia.

Così tornò a giocare con Alice: La cucina lavatrice, come faceva tutti i giorni.

Lele in casa non c'era, infatti, la mattina stesa era partito di buon' ora per andare a fare il volo dell'uccello, no, il volo del pisello, no! Dell'agnello... Ah, ecco, ho scambiato le lettere: il volo dell'angelo.

O almeno questo era ciò che pensava la povera Zéro che inconsapevole dio tutto stava mettendo in lavatrice un pollastro da fare arrosto e stava mettendo in padella un paio di mutande sporche.

Infatti, il caro Emanuele non era andato a fare nessun volo del cazzo, bensì si era recato nel campo di paglia vicino a Fanculo per andare a trovare la puzzola Rigulì Zigulì, con la quale in precedenza aveva avuto una storia, ma lei l'aveva lasciato per un asino volante che non faceva il volo del fagiolino (Quello che ti butti mentre suoni il violino), ma faceva pur sempre il volo dell'asino.

Lele però non aveva potuto scordarla del tutto, perchè il suo violino era sempre accordato e da quando aveva saputo che stava nel buco, quando poteva la andava a trovare e le recitava poesie che spacciava per sue, anche se in realtà erano di Kiass.

Una di queste era:

"Dove prima c'era il verde ora c'è il grigio,

un grigio che mi ha portato via una parte di me.....

La vedo, una linea grigia, netta....

Cazzo, m'hanno proprio rigato la macchina!

PRCD!"

In quel momento il cielo si oscurò tutto, divento buio, iniziò a piovere [e la puzzola: "Ma porca stuck! Altri dieci anni nel campo di paglia"(Perchè la paglia ci mette dieci anni per asciugarsi se piove)...e ne erano passati otto].

E dalle nuvole si apri un varco e scese Dio in persona, incazzato nero per essere stato insultato.

Lele gli disse: "Cazzo Dio! Ma sei abbronzatissimo!", e Lui adulato dal complimento rispose:

"Grazie, lo so, sono stato in vacanza alle Maldive..." e se ne andò.

Poi Emanuele disse sottovoce a Rigulì Zigulì: "Si è fatto la lampada, si vede lontano un miglio, l'abbronzatura non è bella come la mia! E' proprio uno Stuck!"

E dall'alto sui udì la voce del Signore:"Ma PRCMDNN! Mi hanno scoperto, devo cambiare solarium!"

"Ma PRCMDNN!" stava brontolando nel frattempo Kiass.Lei e Andrea dovevano andare alla Standard a fare la spesard,ma Andrea non era ancora uscito dalle docce del campo sportivo.

"Bastaaaaaaaaa!!" urlò una voce dal cielo.

Kiass guardò su e vide la Madonna in persona. In persona molto incazzzata. "Sono stufa! Stufa che tutti bestemmiate il mio nome!"

"Ma PRCMDNN!"Gridò Eolo, il dio dei venti e iniziò a soffiare soffiare soffiare.

Il vento si portò via tutto, anche la Madonna.

Finalmente Andrea uscì dagli spogliatoi e con Kiass andò alla Standard.

"Prendiamo lo sgarello?"chiese, e Kiass gli diede una pezza sulla faccia. Poi, andò a prendere lo sgarello.

"Dobbiamo prendere la frutta?"chiese quel petulante di Andrea

"No, che c'è il Lupo Mangiafrutti alla cassa e dopo se la mangia tutta" disse Kiass.

"Compriamo la carne?"

"No, che c'è O Così O Pomì e dopo si ferma a parlare per mezz'ora"

"Compriamo la verdura?"

"Perchè non stai zitto?" e gli diede un' altra pezza.

Tornarono a casa soltanto con la birra.

Anche Lele tornò a casa.

"Com'è andato il volo del cazzo?" lo accolse Zé.

"mmmm....bene, mi sono solo rotto i coglioni" rispose elegantemente Lele.

Zéro gli servì in tavola mutande fritte, e nelle due case attigue di Fanculo si cenò prelibatamente.

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Capitolo 3
*** 2°CAPITOLO ***


Il sole era spuntato da poco, e da poco era passato per tutte le strade di Fanculo il signor Lupo Mangianastri, un lontano parente del Lupo Mangiafrutti e del Lupo Mangiacazzi, che come tutte le mattine svolgeva il compito del gallo: quello di svegliare tutti gli abitanti. (Purtroppo il gallo era stato invitato per la cena dell'ultimo festino fatto nel passaggio sotterraneo tra casa di Kiass e di Zé).
La sveglia di quella giornata era stata data da una canzone che faceva più o meno così:"Mannaggiaaa a Pio! Che?! Mannaggia a Pio! Che? Mannaggia a Pio e PRCD!"; canzone che i Fanculesi amavano particolarmente, infatti è sempre bello cominciare una nuova giornata col piede giusto e una canzone azzeccata rende tutti più amichevoli e cordiali.
Infatti dalla casa di Zéro si era alzato un grido:"Ma PRCD!!!".
Era Lele, che non trovava più i suoi occhiali alla Elton.
Stranamente, invece, dalla casa di Kiass non si era udito nessun grido di buon risveglio, e Zèro, insospettita ed allarmata, decise di andare a controllare di persona.
Suonò il campanello "DI-LI-DI-LI-PO-PO-PO-PO"...nessuna risposta.
Suonò di nuovo "PEPPEREPE"...ancora niente.
Così si attaccò al campanello e lo fece suonare per un quarto d'ora "HO TANTE NOCI DI COCCO SPLENDIDE,DRIN-DRIN,TUTTE IN FILA PER TRE,PER TRE,PER TRE,DRIN-DRIN,GRANDI,GROSSE, ANCHE PIU' GRANDI DI QUELLO DI ANDREA (e non ci vuole molto)...".
Alla fine Zéro decise di entrare, visto che la porta era spalancata.
Andrea e Kiass quella notte non erano andati a dormire, poiché avevano avuto cose più importanti da fare, che ancora non avevano finito. Ci vuole una gran resistenza per continuare tutta la notte e la mattina...
Così Zé salì al piano di sopra e li trovò in una posizione leggermente sconveniente: Kiass stava dentro lo sgarello, mentre Andrea stava lungo sotto al divano ed entrambi stavano facendo una partita a scacchi che non era ancora terminata dalle 20,30 della sera prima.
Zéro chiese ad Andrea se per caso avesse visto passare di lì gli occhiali da frocio che erano spariti; lui fece per rispondere, quando mangiò l'ultimo scacco rimasto a Kiass e cadde addormentato come un sasso e con un peso allo stomaco (infatti aveva ingoiato la torre).
Non ci fu verso di svegliarlo.
Nel pomeriggio a casa di Zé suonarono alla porta:"UAAAAAA!".
Emanuele andò ad aprire e si trovò davanti una strana persona.
Aveva una parrucca rossa con un fiocchetto, un vestitino verde a fiorellini, delle calze a rete, degli stivali da zoccola e portava una valigetta nella mano sestra...no, dinistra!...no!...Vabbè, in quella lì.
"Oh, ciao Andrea, entra pure!" esclamò Lele.
"Ma veramente mi chiamo Abla Burta... Credo che tu mi abbia scambiato per qualcun altro..." disse l'individua con una strana voce da cretina."E sono qui per vendere occhiali...".
"Oh, grazie a Dio! Deve averti mandato qui un uccello...emh...pisello...emh, dai, hai capito che intendo dire... Capiti proprio al momento giusto! Vorrei degli occhiali da gay!".
"Beh, sinceramente non credo che Gay Mattioli si scomoderebbe a portarle un paio di occhiali..."
"Ma no! Cos'ha capito? Io dicevo...tipo Elton John!" ribatté irritato Lele, mentre si metteva una pomata per le irritazioni.
"Ah, allora poteva dirlo subito! Ora lo vado a chiamare, è mio marito!".
Così Elton (ma che cazzo di nome è?... Ma forse è John il suo nome, questo nessuno può saperlo... dunque per non sbagliare lo chiameremo Giuseppino) regalò ad Emanuele i suoi occhiali originali... Che Zéro la sera stessa mise in lavatrice pensando fossero i calzini che Kiass aveva lasciato lì.
Fu così che gli occhiali si ruppero, insieme a una gamba di Zé dopo che Lele lo seppe.

Nel frattempo la venditrice di occhiali aveva suonato anche al campanello di Kiass.
"Arrivo!" gridò Kiass aprendo delicatamente la porta, tant'è che la maniglia le rimase in mano.
"Ma PRCD..." brontolò, poi si schiarì la voce e fissò con molta attenzione la rossa.
"Per la Madonna...ma tu sei Mari!" urlò.
"Shh! Zitta" bisbigliò Mari entrando nella villetta di Kiass.
Proprio in quel momento uno squadrone di giocatori della Fanculese uscirono dall'ascensore trasportando il corpo inerte di un ragazzo.
"Ma è Andrea!" urlò Mari.
"Kiass, misà che sta spirando...E' soffocato!" disse uno dei ragazzi.
"Ora non ho tempo, portatelo via!" strillò Kiass.
"Anzi..." si corresse, e con espressione malefica gli smollò un calcio in culo  e Andrea sputò la torre, che attraversò volando la stanza, spaccò un vetro, oltrepassò la finestra aperta di casa di Zé e la colpì in fronte mentre cucinava calzini ripieni.
Intanto Andrea si era ripreso ed era uscito a giocare con i suoi amichetti.
Kiass e Mari avevano imbandito un tavolo di noci di cocco e ora Mari era in procinto di raccontare la sua storia.
"Dovete sapere che tre ani fa, quando ancora Zéro non era sindaco, io fui esiliata da Fanculo per aver scritto ARRUKKILAPITTU su una lapide al cimitero col pennarellone che mi aveva dato Matteo.
A quel tempo il sindaco era il signor Dio (candidatosi giacché veniva sempre mandato a Fanculo e poi, come ben sapete, Zé batté tutti i record e non ci fu nemmeno bisogno delle elezioni...) e si incazzò moltissimo quando scoprì l'accaduto, perché quella era la tomba della Madonna! Mi scoprì perché qualcuno aveva messo il mio nome sotto alla scritta (N.D.A.:in realtà era stata lei a firmare) e mi cacciò dalla città.
In questi ultimi anni ho girato il mondo, infatti sono stata a San Diego a cercare i Blink che non ho trovato, prima di scoprire che anche loro abitano qui.
Dopo ho incontrato Guido, ho avuto un incidente perché non ho voluto ascoltare il consiglio datomi da Emanuele e mi si è spiaccicato un braccio.
Sono dovuta allora andare a farmi un trapianto per riattaccarlo, ma nessuno voleva compiere un'operazione così difficile e delicata e l'unico che si candidò, fu il Papa.
Ma qualcosa andò storto: il mio braccio, appunto, che quando mi svegliai mi ritrovai attaccato in testa.
In seguito mi ricrebbe anche il braccio spappolato, e ora ho tre braccia: ma cosa posso farci?
All'inizio era complicato, perché quando dovevo fare qualcosa avevo sempre l'imbarazzo della scelta su quale braccio usare... Ormai, però, ci ho fatto l'abitudine.
Quindi ho fatto causa a quello stronzo del Papa che mi ha mandato a Fanculo, e dunque eccomi qua, però mi sono dovuta travestire per non essere scoperta ed ho cominciato a vendere occhiali sotto falso nome Abla Burta".
Zé e Kiass si commossero nel sentire quel drammatico racconto e decisero così di passare la serata in lutto.
Si vestirono di nero e andarono al pub a bere birra; se ne fecero sette a testa e fu proprio una serata di lutto libero.
Tornarono a casa ubriache e dormirono tutte e tre nello sgarello rubato alla Standard svomitando sullo spavimento.

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Capitolo 4
*** 3°CAPITOLO ***


"Adesso stai attento, Abla, perché ora c'è tutta paglia e rischi di...".
"PRC MDNN!!!" urlò Abla, slogandosi una caviglia.
Zéro e Kiass avevano portato la loro amica a visitare il campo di paglia e a fare quattro chiacchiere con la puzzola Rigulì Zigulì, ancora imprigionata nel buco.
"Ma cos'è quella punta, laggiù?" chiese Kiass scorgendo un promontorio schiacciato, spalmato, gobboso, spuntare dalla paglia.
Era il naso di Teodora. Giaceva lì, morta, la pelle di un colore violaceo, un reggiseno imbottito stretto intorno al collo, con cui qualcuno, probabilmente, l'aveva strozzata.
"Oh mio Dio..." mormorò Abla, mentre Zéro e Kiass ballavano e cantavano.
"Forza, trasciniamo il cadavere fino in Chiesa! Le facciamo il funerale e poi organizzeremo una festa!" ordinò la sindaca.
In quel momento si sentì una voce d'oltretomba: "PRCD! Voglio venire anch'io!"; era Rigulì Zigulì, che aveva iniziato ad intrecciare la paglia a velocità supersonica.
Allora Kiass si accovacciò sul buco e ci pisciò sopra.
Com'è ben noto, infatti, è inutile fare corde con la paglia bagnata.
Una volta ritornate al centro di Fanculo, Zé convocò la televisione di Fanculo, Rete 666, e annunciò la lieta notizia.
"Il funerale è per le diciotto!".
Inutile dire che la città era in fermento: il Lupo Mangianastri si era procurato le migliori canzoni da suonare durante la festa, Lele (dopo essersi fatto fare le exstensions dalla parrucchiera) aveva iniziato ad appendere i suoi nastri rosa per capelli su tutti i muri.
Andrea cercava disperatamente la sua parrucca bionda con i ricci ma non riuscì a trovarla in nessun dove.
Kiass l'aveva usata per accendere il caminetto, così uscì per consolarsi con l'acquisto di un nuovo ombretto.
Uscì dalla finestra (perché la maniglia della porta non c'era più) e si mise in cammino verso il suo ombrettiere di fiducia, che gliene vendette uno celeste.
Sulla strada del ritorno passò davanti al negozio d'ovatta.
"Còsa védòno i miei òcchi!" esclamò.
Il negoziante era appeso con una corda di paglia e pendeva dal terrazzo del negozio. Impiccato.
Dopo la morte di Teodora, le vendite d'ovatta avevano subito un calo spaventoso.
Comunque, l'esclamazione di Andrea nasceva da ben altra causa: un nuovo negozio di ombretti.
Ne comprò uno rosa e, soddisfattissimo, tornò a casa.
Si vestì e poi si mise l'ombretto verde che aveva da tre anni.
Quando tutti furono pronti, si riunirono a casa di Zé.
"PRCD!" esclamò Zé, "Non abbiamo nessuno che possa celebrare la messa!".
Quando il campanello suonò Sweet Dreams, sulla sogliola comparve colui che salvò la festa: Marilyn Manson, appena tornato da un lungo viaggio on the road all'Inferno.
Zé non gli diede neanche il tempo di entrare: gli mise una tunica ed un cappello da Reverendo e gridò "Habemus Papam!!!".
Tutto era pronto, e gli invitati si avviarono verso il cimitero.
Poco prima che iniziasse la messa qualcuno gridò "ma do sta?", e qualcun altro rispose "là!!".
Kiass chiese "Ma chi?" e Zéro disse "ITTU!!!".
Dalla stradina che portava al cimitero si intravide una figura: era lui, Ittu. Ora c'erano proprio tutti.
La cerimonia andò benissimo, ma dopo però, era sorto il problema di dove seppellire Teodora. Alcuni gridavano di buttarla nel cimitero degli stuck, altri gridavano che il suo cimitero era quello degli stupidi.
"Ascoltatemi, folla!" ordinò Zéro "Per togliere ogni dubbio, propongo di bruciare il corpo di Teo! Faremo un gran falò, in torno al quale balleremo, poi butteremo le ceneri nel Nilo… a no, quello era Cazzy!"
"Gandhy…" la corresse Abla Burta.
E così Zé urlò "E' vero, Dio cerino!" . E Dio , con un grosso fiammifero appiccò il fuoco a Teo.
Alla fine si andò nel bosco di Zé per il rinfresco.
Il Lupo Mangianastri portò la musica, il Lupo Mangiafrutti portò la frutta, Abla Burta portò la birra, Zéro e Lele le sigarette del Re, Andrea portò le parrucche e Kiass portò la sua bellezza (anche se non servì a un cazzo) e la squadra della Fanculese.
Il povero Dio portò la Madonna in porchetta. Di quello che portarono gli altri invitati non se ne fecero un cazzo perché no.
Per tutta la sera si mangiò frutta, porchetta, si ballò la cucaracha, si assistette al concerto di Marilyn e ad un tratto, la sirena di Fanculo cominciò a suonare. Significava che c'era un intruso in città: Stuck.
Kiass la vide e con orrore si accorse di portare la gonna come la sua. Così se la tolse e andò in giro in mutande, lanciando una moda che tutti seguirono.
Per finire passò birra e sigarette che furono usati solo da Kiass, Lele, Zéro e Andrea, mentre gli altri invitati ballavano intorno al falò di Teo.
Ittu dopo un pò dovette tornare là, ma essendo completamente ubriaco (come tutti gli altri) si sbagliò e andò lì, così si perse e fu arrestato.
Anche gli altri furono arrestati perché sbagliarono strada.
Arrivarono infatti nel posto più terribile del mondo: la città degli Stuck.
Quì furono intercettati, in mutande, con le parrucche bionde a boccoli e con i fiocchetti di Andrea che cantavano delle canzoni oscene, e così la Stucklizia li portò allo Stuckarcere, un edificio rosa con le finestre a forma di cuoricino.
Dentro, le celle, avevano sbarre fucsia ed erano piene di cuscini firmati D&G.
Quando però i prigioneri furono portati dallo Stuck supremo per essere processati, non furono ritenuti all'altezza e li rispedirono a Fanculo.
Ora nella città sorse un problema: era tutto un gran casino di fiocchetti, cartacce, stelle filanti e coriandoli. Un gran bordello!
Prima di entrare in casa Zéro salutò Kiass e Andrea e disse "Domani ci sarà molto da lavorare...Dovremo sistemare tutta la città, Dio spazzino!".
E in quel momento arrivò Dio con scopa, paletta e aspirapolvere che, grugnendo, ripulì tutto.
Ora, però, c'era l'ennesimo problema. Non sapevano dove sistemare Abla Burta. Dopo il ritorno di Marilyn, non c'era più un solo letto.
"Dio sacco a pelo!" gridò da casa sua Kiass, che era inciampata su un paio di stivali di pelle di Andrea e cadendo aveva sbattuto la testa contro il mobile degli ombretti (di Andrea).
A casa di Zé, come per miracolo, scese dal soffitto un sacco a pelo dove dormì Abla.
Quando si accorse che era molto scomodo disse: "Dio ermellino!". Il sacco a pelo si trasformò in un ermellino e lei se la prese in culo e dovete dormire sul pavimento.

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Capitolo 5
*** 4°CAPITOLO ***


Come al solito la mattina seguente, la sveglia fu data dal Lupo Mangianastri. Zé si alzò di buon'ora, infatti, era stata convocata presso il comune di Fanculo per un'importante riunione. Aprì il cassettino della biancheria, mise due paia di mutande in padella e accese il gas, così quando Lele si fosse svegliato, avrebbe trovato la colazione pronta.

"Dio motocicletta!" urlò Zé. Un motociclettone le cadde in testa  e Kiass che si era appena affacciata dal balcone, chiamò "Dio ambulanza!"

"Ni-Noo, Ni-Noo!" fece l'ambulanza.

A casa di Kiass intanto si era svegliata tutta la squadra, e stava facendo colazione.

"Stamattina ci alleniamo sul campo di terra! Ci vogliono le scarpe con i tacchetti" disse Lucio.

Andrea entrò in cucina con i tacchetti a spillo rosa, modello Barbie.

"Ma non quelle!" gli disse il portiere Fabio.

Allora Andrea se le tolse, le lanciò, ruppero di nuovo il vetro già rotto dalla torre, volarono sopra il giardino, e con gran fragore scassarono i vetri della camera di Lele che ancora dormiva.

Lui si svegliò e non appena vide le scarpette rosa si lasciò sfuggire un grido di gioia.

"Uao! Staranno benissimo con il mio abito fucsia e verde!" esclamò.

Quando Zé arrivò al comune era molto in ritardo.

"Perché mi avete convocato?" chiese con la testa fasciata.

"Abbiamo appena saputo una cosa fantastica!" le spiegarono, "Stasera tornano a Fanculo Biancafica, Finocchio, il Lupo Mangiafuoco, il Grillo e la Volpe e la Fata Bucchina!!".

(Dovete sapere, infatti, che questi ex abitanti della città erano stati per molti anni in esilio).

"Allora gli organizzeremo un concerto di benvenuto!"urlò Zé.

"Un momento…ma qui non sa suonare nessuno!" le fece notare qualcuno.

"Dio maestro di musica, è vero!" esclamò lei.

Arrivò Dio vestito di nero e con una bacchetta in mano.

Quando Zéro tornò a casa raccontò a Lele, Abla e Marilyn del suo progetto.

"Che si mangia per pranzo?" domandò affamato Lele.

"Oggi vi preparo i calzoni con il prosciutto cotto!" gridò lei.

"E vai!! Per una volta un pasto decente!" pensò Marilyn Manson.

Ma Zé tornò con i pantaloni a quadri di Lele e li buttò nella solita padella. Poi prese il telefono e chiamo a casa di Kiass per dirle della festa.

"Oh no! Non posso! Oggi devo andare a ritirare il mio amichetto Palu dall'ospedale! Deve stare sulla sedia a rotelle per una settimana e da solo non può uscire!" spiegò Kiass.

Infatti, Kiass e Palu dopo essere stati eletti Miss e Mister Galilei erano partiti per le Hawaii in viaggio premio.

Ma la prima volta, l'aereo era bruciato mandando Palu in catalessi; la seconda, il caro Palu aveva deciso di usare come mezzo di trasporto, un carretto trainato da una giraffa che faceva HI-HO e che  però in realtà era una pecora. La vacanza era andata abbastanza bene. Al ritorno Kiass aveva un po' di mal di carretto, così pensando che se non fosse stato per la stupidità di Palu avrebbe potuto viaggiare su un aereo di prima linea, prese un accendino, appiccò il fuoco al carretto e si gettò in strada.

Palu finì affumicato, ma fu portato in tempo in ospedale.

Quella sera, Dio Maestro di Musica assegnò gli strumenti, ma nessuno sapeva suonare. Allora il Lupo Mangianastri comprò un cd di musica classica, si nascose in un cespuglio e gli altri, suonarono in playback.

Quando arrivò Biancafica, annunciò di essere stata messa incinta dai sette nani, e di avere una gran voglia di MELE.

La Fata Bucchina, affermò che si sarebbe sistemata in casa di Biancafica, e avrebbe prestato servizio gratuito.

Poi arrivarono il Grillo e la Volpe. Il Grillo disse che stava preparando dei filtri magici.

Uno di questi serviva per riportare in vita i morti, ma c'era abbastanza pozione solo per tre persone, giacché la ricetta era stata persa.

Un altro filtro serviva per far innamorare le persone.

Immediatamente i presenti iniziarono a pensare chi avrebbero potuto resuscitare.

Infine, venne il momento del discorso di Finocchio. Il povero burattino era chiamato così per la sua brutta abitudine di mettersi il Grillo Parlante in culo. Questo prima di parlare si guardò attorno, ma quando il suo sguardo si incrociò con quello di Abla Burta, fu colpito dalla freccia di Cupido, il quale glie la conficcò, tanto per cambiare, nel culo.

Finocchio cadde svenuto con una freccia che gli sbucava dalle chiappe.

Dio Ambulanza quel giorno ebbe molto da lavorare e Ni-Nò, Ni-Nò, portò in ospedale anche lui.

Purtroppo Finocchio non ce la fece e rimase stecchito poco dopo.

Nessuno gli fece il funerale dato che Geppetto, il falegname, era in lutto. In più i tre custodi del cimitero: Pino il becchino, Valentino e Clementino erano in sciopero per tutto il lavoro che avevano dovuto fare con Teo.

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Capitolo 6
*** 5°CAPITOLO ***


Quella stessa sera, Kiass era andata all'ospedale a ritirare Palu. Spingendo la sedia a rotelle, lungo la strada di casa, durante le discese, saliva sullo schienale e faceva surf.

Quando arrivarono alla casetta di Palux, tutta "stuccata" in rosa antico,lui le ordinò: "Apri quella finestra, chiudi la porta, spegni la radio, alza il volume della tv e preparami un tè".

Kiass gli tirò una tazzina di camomilla, spense la tv, gli mise la radio a palla, chiuse la finestra sigillandola, poi uscì dalla casa lasciando la porta spalancata,e il povero Palu che urlava.

Fischiettando, si infilò la sua fascia da Vicesindaco e si avviò verso la festa di accoglienza per Biancafica e co.

Quando arrivò davanti a i cancelli di ingresso, urlò fino a sfiatarsi. Un grosso cespuglio nero si infilava tra le sbarre.

"Sono Vanona" disse il cespuglio

"Vade retro Vanona!"gridò Kiass

"Voglio solo andare a trovare Palu!"

"Mai! Non possiamo accoglierti qui, dovremmo allargare tutti gli ingressi e poi…"

Ma la gigantesca Vanona aveva afferrato le sbarre e stava tentando di sradicare il cancello.

Provvidenzialmente cominciò a suonare la sirena d'allarme anti intrusioni, così che in breve tempo, tutti i fanculesi uscirono dalle loro case, precipitandosi al cancello.

"Aiuto! King Kong!"gridavano tutti.

"Ho un'idea!" urlò Ze,  tirando fuori l'accendino dalla tasca "Bruciamo il cespuglio!!"

Vanona, spaventata, scappò facendo tremare tutta la terra.

Mentre i fanculesi tornavano sereni nelle loro case, Zero e Kiass per festeggiare il pericolo scampato, andarono a prendere una birra al Pub.

Quando uscirono qualcuno urlò: "C'è Teo!"

"Ma come??!" si chiesero le due "Ma non l'avevamo bruciata??" (Per chi non lo sapesse questa era ormai la frase più ricorrente delle due sindachesse).

"Ah! Ma è Teo Mammuccari" esclamò Kiass vedendo Teo con il Gabibbo che prendevano le iscrizioni per partecipare a "Sveline".

Tra la folla Zéro e Kiass riconobbero anche Abla Burta con la sua parrucca rossa; Andrea e Lele con le loro parrucche bionde e Biancafica con il suo parrucchino bianco.

"Iscriviamoci!!" decise Zé.

"Il programma comincia domani alle 20:30!"annunciò Teo "E' la puntata delle bionde!!".

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Capitolo 7
*** 6°CAPITOLO ***


"Ed eccoci qui alla prima puntata di Sveline dedicata alle bionde!!"urlò il presentatore Teo Mammuccari, che per non essere confuso con la defunta Teo(dora) si faceva chiamare Mucca.

"Presentiamo le concorrenti!"proseguì.

"La numero 1: Lela Zampitelli, 19 anni; 1,64m!"e il maxischermo inquadrò una specie di puffo, tutto vestito di celeste: stivali celesti, vestitino celeste, rossetto celeste, ombretto celeste, occhialini alla Elton John celesti e parrucca biondo ossigenato. L'essere fece un saltello e un inchino.

"La numero 2: Andreya Sbagnata, 16 anni, 1,80m!" e il maxischermo inquadrò una ragazza alta come una torre, secca come il gambo di un fiore, che indossava un top ed una gonna verdi, che riprendevano il colore dei suoi occhi. Per farli risaltare ancora di più, Andreya aveva disegnato due frecce sulle guance che terminavano sotto gli occhi. I capelli erano biondi e molto ricci.

"La numero 3: Zéro Bondeggi, 16 anni, 1,72!" e si vide una ragazza con una maglia nera di Nightmare e piena di buchi, tanto da sembrare uno scolapasta. Era Zéro, la nostra Zé.

"La concorrente numero 4: Fata Bucchina, 1,65m!" e fu inquadrata una ragazza con un vestito turchese ed un cappello dello stesso colore. Aveva una bacchetta magica infilata nel culo,

"La concorrente numero  5: Biancafica, 1,75m!" e salì sul palco una ragazza con un parrucchino bianco e una mela in mano.

Dopo le presentazioni c'era la prova di ballo, e ne successero di tutti i colori.

Lela e Andreya furono scoperte, perché ad Emanuele volò via la parrucca e Andrea mostrò le sue gambe un po' troppo muscolose e storte per fare la Svelina, e poi…scoppio a piangere e confesso di essere un ragazzo.

Zéro spaccò una cassa acustica, per la foga strillò "Dio gnu!" e uno gnu imbufalito cominciò a correre tra la folla terrorizzata

Ci volle addirittura Ittu per catturarlo e riportare la calma.

La Fata Bucchina provò a corrompere la giuria, capitanata dal telegiornalista fanculese Brunello Cucinelli, infilandosi sotto al tavolo.

Biancafica s'impigliò nel vestito e smusò per terra.

Alla fine Mucca chiamò tutte le ragazze sul palco per annunciare il nome delle due finaliste.

"Va in finale…..la numero….4! La fata Bucchina!"urlò.

"Ma in realtà il mio nome è Turchese" disse lei aggiustandosi la bacchetta in culo.

"E la seconda finalista è …..la numero 3! Zéro!"

"Domani sarà la volta delle more." Spiegò Mucca.

Zèro intanto aveva raggiunto Kiass e Abla tra il pubblico e tutte e tre andarono a cogliere un ramo di iperbole per festeggiare.

"Su, non piangere!" disse Andrea a Lele.

"Non diventerai svelina, però nella vita ci sono un sacco di altre cose da fare, de poi…se Dio vuole, magari ti ripescano, pentiti per averti scartato.."

In quel momento scese dal cielo una canna da pesca, Lele fu sollevato e incartato con la carta delle caramelle Rossana.

"Andreaaaaa ti odioooooooooo!!!!" si udì strillare.

 

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Capitolo 8
*** 7°CAPITOLO ***


L'indomani mattina Kiass si svegliò prima dell'arrivo del Lupo Mangianastri, infatti, era molto emozionata perché quella sera avrebbe dovuto partecipare al concorso per le sveline nere.

Scese in cucina per fare colazione, poi tornò in camera sua per scegliere gli abiti che avrebbe indossato. Andrea ancora dormiva, così Kiass entrò a passi felpati; si era messa una felpa legata ai piedi, ma inciampò e urtò la mensola dove Andrea teneva, con molta cura, la sua collezione di tazzine di porcellana, provenienti da tutto il mondo.

Queste caddero a terra e andarono in mille pezzi con un frastuono assordante. Andrea si svegliò di soprassalto, quando vide le sue amate tazzine scoppiò in lacrime e si chiuse in bagno. Li passò l'intera giornata a piangere.

Kiass cadendo aveva sbattuto la testa ed era svenuta; quando si risvegliò non vide Andrea e pensò che fosse andato allo stadio per allenarsi. Subito si rese conto delle tazzine e repentinamente nascose i cocci sotto il letto, così che nessuno li vedesse. Decise che ad Andrea avrebbe detto che era passato il Lupo Mangiacazzi che le aveva scambiate per tazzine e le aveva mangiate. Fatto ciò tornò alla scelta dell'abbigliamento. Era indecisa tra il suo vestitino girofica color vomito e quello leopardato. Non sapendo proprio cosa scegliere pensò di andare a chiedere consiglio al grande Oracolo di Fanculittu.

Da tutto il tempo che si trovava nel bosco di casa di Zéro, HolyWood, non aveva mai dato una risposta sbagliata.

Dunque Kiass si avviò verso casa di Zé, entrò senza nemmeno salutare la sua vicina e si diresse verso il bosco.

"Allora, caro Oraculittu, ho bisogno di una risposta: stasera il mio vestitino color vomito, metterà in risalto la mia bellezza??" domandò quando si trovò finalmente al cospetto dell'Oraculo.

"NO" disse questo, (che come dovete sapere poteva rispondere solo YES o NO).

"Allora mi sta meglio quello leopardato?"

"NO" rispose di nuovo l'Oraculo.

Kiass allora si mise comoda e iniziò a fare all'Oraculo l'elenco di tutti i suoi vestiti, per trovare quello giusto; ma la risposta era sempre NO.

Passò il tempo e lei aveva praticamente finito tutto il suo guardaroba, poi le venne in mente: "Allora, pensi che magari…dovrei presentarmi con la mia maschera di carnevale da Ape Maya?!?"

"YES" fu la risposta.

Kiass viola dalla rabbia avrebbe voluto tirare via lontano l'Oraculo, ma era tardi ormai e il suo provino stava per cominciare.

Tornò a casa e si infilò il costume a righe da ape(perché a Fanculo quello che dice l'Oraculittu è legge), ma non trovando le sue scarpe che, in effetti, stavano nel bagno dove piangeva Andrea, si mise quelle del suo coinquilino: quelle a forma di coniglietto rosa.

Corse quindi verso la piazza dove avevano allestito il palco. Era tutto pronto, mancava solo lei; le sue sfidanti erano: la Salatini, Agrippina (la figlia di Agrippa), Lela e per finire Marilyn.

La gara poteva avere inizio.

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Capitolo 9
*** 8°CAPITOLO ***


"Buona serata a tutti!" esclamò Mucca "Questa è la seconda puntata di Sveline. Oggi dovrete decidere chi diventerà la Svelina nera. Iniziamo subito a presentarvele!"

"La numero 1: Kiass Berquetti, 1,72m!" e la telecamera inquadrò una specie di ape, vestita con una tutina aderente gialla e nera e con ai piedi due ciabatte rosa a coniglietto.

"La numero 2: la Salatini, 2m!" ed arrivò un pinguino formato gigante

"La numero 3: Agrippina 99cm!!" e fu inquadrata una nana vestita da antico romano. Era un vero peccato che per un solo centimetro non arrivasse al metro. Lei era la figlia di Agrippa, capo giuria con Brunello Cucinelli.

"La numero 4: Marilyn Banson, 1,90m!". Dovete sapere che quest'ultima era un po' sgraziata per essere una ragazza; era altissima, secca come un chiodo, tutta truccata di nero e viola, con solo un perizoma addosso e il torace peloso e pieno di cicatrici.

"E per finire la numero 5: Lela Bimbelli, 1,64m!" e si vide una specie di donna Flinstones con una parruccona nera e un vestito di carta di caramella rossa.

Per prima ballò la concorrente numero 1, Kiass, sulle note di "Vola vola l'ape Maya" di Cristina D'Orzo. Solo che mentre ballava, le volò via un coniglietto finendo in faccia al giudice e le si staccarono le ali.

La concorrente numero 2 ballò sulle note di "Mr. Pinguino" di Barman, ma al secondo saltello, si sentì un piccolo CRASH e al terzo, il palco si sfondò. Ci vollero Ittu, gli speleologi  una gru, per tirarla fuori.

La terza concorrente, Agrippina, mentre ballava "Grazie Roma", si avvicinò al tavolo della giuria e bisbigliò qualcosa alle orecchie del padre; così la squalificarono per favoreggiamenti.

Fu la volta della concorrente 6, Marilyn,che ballò sulla musica di "Ho tante noci di cocco splendide…" ma mentre faceva la sua esibizione, si tolse il perizoma per mostrare a tutti le sue noci di cocco. Fu squalificata per essere un maschio.

Era arrivato il turno dell'ultima concorrente Lela, con il suo abitino di carta di Rossana; ma purtroppo venne scartata, facendo scoprire che era un maschio anche lui e che inoltre aveva già provato a partecipare come svelina bionda. I giudici offesi dalla calunnia, lo sbatterono giù dal palco a calci in culo. Lele partì a razzo ed arrivò in volo fino al caminetto di casa di Kiass, dove rimase incastrato.

Mucca chiamò tutte le ragazze per annunciare le finaliste.

"Restano in gara…Kiass Berquetti…e…"

"Madonna finalista!"strillò di gioia Kiass

"La madonna!" continuò Mucca. Poi domandò: "quali sono le concorrenti che si sono iscritte alla sfida tra le sveline rosse?"

Si presentò sul palco solo Abla Burta. Mucca parlò con i giudici, che decisero di assegnarle immediatamente il posto.

"Ci vediamo domani per la finalissima!!"annunciò Teo Mucca.

Tutti tornarono a casa, ma Andrea ed Emanuele non si trovavano da nessuna parte. Kiass e Zero non si preoccuparono per nulla, anzi ne approfittarono per andare a mangiare una pizza invasata con Ittu e con l'Oraculo.

Prima di uscire però Kiass volle fare una colletta con i suoi amici per rimediare al danno, fatto quella mattina alle tazzine di Andrea.

I quattro andarono in camera di Kiass, presero tutti i cocci di porcellana (infatti, le tazzine erano tutte rivestite di lana di maiale)e li incollarono con la colletta appena fatta. Dopo questo lavoro appiccicoso andarono a mangiare.

Nel frattempo Emanuele era sceso giù dal caminetto. Andrea vedendolo con il vestito rosso, lo scambiò per Babbo Natale e pensò che fosse venuto per portargli in dono le tazzine nuove.

Quando si accorse dell'errore, torno sempre più disperato a consolarsi con la tazza del bagno; anch'essa in porcellana. La abbraccio teneramente, pensando che era l'ultima tazza che gli era rimasta. Lele si alzò in piedi, fece per avvicinarsi ad Andrea, ma inciampò e rotolò per terra sbattendo contro il water che andò in frantumi. Andrea scoppiò di nuovo a piangere, mentre Emanuele fu preso dai sensi di colpa.

Passarono il resto della sera a consolarsi a vicenda, per le tazze e per l'ennesima eliminazione dal concorso.

Quando Kiass tornò a casa, senti dei singhiozzi provenire dal bagno; andò a controllare e vi trovò i due stupidi, seduti per terra accanto al bidè. Lei tentò di consolarli entrambi: "Su, dai non piangere" disse ad Andrea "Lo vedi questo dente che ti è caduto?" e raccolse il dente che era saltato via ad Andrea, quando un coccio del water gli aveva sbattuto in faccia. "Ora lo mettiamo in camera tua sotto ad un bicchiere; vedrai che il topino dei denti ti porterà in cambio qualche monetina e le tue tazzine."

Andrea allora si calmò. Prese il suo dente, lo mise sotto al bicchiere e corse in camera. Qui trovò tutti i pezzi della sua collezione, intatti e al proprio posto. Per la gioia salì sopra il letto e si mise a fare il ballo delle tazze.

Kiass allora chiese a Lele: "tu perché piangi?"

"La mia vita fa schifo…sono stato scartato due volte e in più non ho neppure un topino dei denti che mi porti 100 lire" si lamentò lui.

Detto ciò, Kiass afferrò il coperchio della tazza del bagno e gli lo diede sui denti che caddero per terra uno ad uno. "Su vai…" gli disse con dolcezza "raccoglili tutti e vedrai che domani sarai miliardario".

In quel momento però si ricordò che quel giorno era il Non Compleanno di Lele; così gli ordinò di andare a chiamare Ze per festeggiare tutti insieme. "Tu invece, porta le tue tazzine, che io apparecchio la tavola!" disse ad Andrea.

Arrivò Zé, seguita dal Cappellaio Matto, dal Leprotto Bisessuale e dal Bianconiglio (attuale compagno di Biancafica).

Lele si mise una coroncina in testa e Zero e Kiass gli cantarono: "Un Buon Non Compleanno a Me a chi? Un buon non compleanno a me a te a me a te. Brindiamo tutti quanti con un altro po' di tè….e tanti taaanti auguri aaaaaaaa teeeee!!!". Dopo il brindisi lanciarono tutte le tazzine in aria, che si ruppero un'altra volta. Ci fu un attimo di silenzio, durante il quale tutti fissarono preoccupati Andrea, preparandosi a sentire il suo pianto disperato.

"Tranquilli, tanto non mi piacevano più. Le avrei buttate…." Li rassicurò lui "ho deciso che da oggi in poi collezionerò solo profumi di Chanel!"

Kiass afferrò per un braccio Zé e Lele "La festa ora è finita" strillò, portandoli all'uscita. "Ma i miei regali???" chiese triste Lele. Kiass sbatté la porta, andò da Andrea e gli disse: "allora….cos'è che vuoi collezionare?…profumi di Chanel….delle tazzine non ti frega più un cazzo!….E pensare che avevo fatto pure una colletta!!!!!!"

"Ma ti sei arrabbiata??" le chiese il coinquilino.

"Arrabbiata io?!? Ma come ti viene in mente? Ma per caso hai già cominciato la tua nuova collezione? No, perché sarei curiosa di vederla…"

"Sì in effetti ne ho già un po'" disse soddisfatto Andrea e mostro a Kiass un cofanetto dove vi erano almeno una decina di profumi. Kiass glie lo strappò dalle mani e glie lo tirò in testa. "per terra stanno molto meglio!!"sbraitò e se ne andò a dormire.

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 9° ***


Il giorno dopo, Andrea e Lele si svegliarono nelle rispettive case, accusando un forte mal di testa e una febbre galoppante.
Ma Kiass e Zé, che li conoscevano troppo bene, decretarono "Non è vero! Non hai nemmeno gli occhi lucidi!!!".
"Come no?" piagnucolò Andrea, sbattendo le ciglia.
Poi fu la volta del mal di pancia.
"Ti è venuto il tuo ciclo mensile?" chiese Zé a Lele.
"No" replicò lui, consultando la sua agendina.
"Allora non è vero".
Poi fu la volta del mal di schiena e del mal di collo, ma ormai la decisione era stata presa: dovevano andare dal dentista, e non c'erano scuse che potessero reggere.
Così partirono tutti con l'utilitaria di Lele, la "Jaguar di Barbie".
Alla guida c'era Zé, e accanto Kiass. Dietro, Andrea e Lele piangevano disperati.
"Ma cosa cazzo piangi, tu? Ti devi rimettere un solo dente, e io tutti!!" urlava Lele.
"Ma io ho paura... Il dentista è brutto e cattivo e fa tanta bua..." singhiozzava Andrea.
"Ora gli do una pezza col crick della macchina e faccio stirare le zampe a tutti e due!" disse Kiass.
Per fortuna arrivarono presto nella piazza dell'ospedale.
Ma il parcheggio era pieno, l'appuntamento era stato fissato per le dieci, e i quattro presentavano già un quarto d'ora di ritardo sulla tabella di marcia.
"Come facciamo?" chiese Kiass.
"Oh, guarda! Un posto vuoto!" canticchiò Zé. Il posto non era vuoto, ma lei, in quinta, spiaccicò una cinquecento bianca e spense il motore sospirò soddisfatta.
Il dentista era al primo piano, e lungo il corridoio Lé e Andre non fecero altro che litigare su chi dovesse andare per primo.
Se la giocarono a morra cinese,  vinse Lele.
Allora Andrea, tirando su il moccio verdastro che gli pendeva dal naso, si strinse il suo orsacchiotto al petto ed entrò coraggiosamente nell'ambulatorio.
Ci volle poco: due ore dopo, durante le quali non provenne alcun suono dall'ambulatorio se non le urla di Andrea, quest'ultimo uscì tutto fiero mostrando il suo dente nuovo di zeppa.
Per Lele occorsero all'incirca cinque ore, e quando uscì neppure si reggeva in piedi.
Ma mentre se ne andavano, lui fischiò ad un'infermiera e Zéro, percependo un certo peso in testa, gli sganciò un pugno abbattendogli i due incisivi  costringendolo a tornare, ancora una volta, dal dentista.
Uscirono che si era fatta sera, e tra l'altro Kiass e Zé dovevano presentarsi in tempo per la finale di Sveline.
Nel parcheggio c'era un Fanculese che cercava una macchina, una certa cinquecento bianca.
"Mai vista!" disse Zé.
Per arrivare a casa misero i razzi alla macchina, e in un batter d'oppio giunsero a destinazione.
"Ci vediamo stasera" disse Zé preparando Quattro Salti In Padella (le scarpe da footing di Lele).
"La vuoi fare la scarpetta?" chiese a Emanuele dopo aver cenato.
Kiass, troppo emozionata per la finale, non era riuscita a mangiare e continuava a provare una coreografia che potesse competere con quella delle sfidanti.
Poi si mise il girofica color vomito e quando incontrò Zé si stupì, perché lei ne indossava uno identico color diarrea.
Inizialmente ci fu la sfida delle bionde.
Zé doveva vedersela con la Fata Bucchina, che per l'occorrenza si era messa un vestito trasparente, nel senso che proprio non si vedeva ma, a quanto pare, c'era.
Ballarono "Se si china la Fata Turchina".
La seconda sfida, tra le more, vide contrapposte Kiass e la Madonna che ballarono sulle note di Lucio Dalla passandosi tutti gli spettatori.
Poi Mukka chiamò le quattro sul palco.
"La Svelina bionda di Striscia La Fanculizia èèè... Zéroooo!" urlò.
Zéro, dall'emozione, defecò sul palco diventando un tutt'uno col suo abito color diarrea.
Kiass era molto nervosa: le sue amiche Zé e Abla erano state elette Sveline, e voleva diventarlo anche lei.
"La Svelina mora èèè... Kiasss!!!" urlò finalmente Mukka.
"Dio, grazie!" urlò Kiass, e Dio si mise a piangere per la commozione.
Fu così che iniziò a piovere.
"Ci mancava solo questo, PRCD" brontolò la Madonna, e tutti si stupirono per averla sentita bestemmiare.

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