IL ROMANZO di le coinquiline (/viewuser.php?uid=51151)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** INTRODUZIONE ***
Capitolo 2: *** 1°CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 2°CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 3°CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 4°CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 5°CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 6°CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** 7°CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** 8°CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 9° ***
Capitolo 1 *** INTRODUZIONE ***
C'erano una volta due abitanti di
Fanculo,Zéro e Kiass,che erano amiche e vicine di
casa.Quella di Zé era chiamata 'il
Belvedere',perché da lì si dominava tutto il
cimitero.
Ah!Questo era stato progettato proprio da lei (che se non lo sapete
è anche il sindaco di Fanculo),che aveva pensato di
dividerlo in tre sezioni:quella degli stupidi,quella dei coglioni,e
quella degli stuck.
In realtà il vero Belvedere stava da Kiass,che abitava con
tutti i giocatori della Fanculese.
In questa storia ci sarà un cretino,Andrea;un
coglione,Lele;un cantante,Marilyn Manson;un lupo (il Mangianastri);una
donna da favola,Biancafica,e molti altri.
Benvenuti nella storia del Seculo!
Buona lettura e a la mierda a tutti.
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Capitolo 2 *** 1°CAPITOLO ***
Questa
storia inizia così.
"Ah!
Che begli occhi che ho!" disse Andrea guardandosi allo specchio.
"Aspetta,
te li lavo, così splenderanno di più"
esclamò Kiass. E con un movimento deciso gli
sputò.
"Grazie!!"
cinguettò felicissimo Andrea. "Che ombretto posso mettermi
per andare a fare gli allenamenti?"
"Vai
a chiedere in prestito gli occhialini a Lele" suggerì Kiass.
Di
buon grado Andrea suonò il campanello della casa di
Zé: TOC TOC
"Chi
è?" chiese Zé.
"Il
lupo mang..."
"Ah!
Ciao Andrea" lo bloccò Zéro.
"Mi
presti gli occhiali di Lele?"
"Noooooooo!!
sono modello Elton John, ne è gelosissimo!" urlò
Zéro e gentilmente gli sbatté la porta in faccia.
Così
tornò a giocare con Alice: La cucina lavatrice, come faceva
tutti i giorni.
Lele
in casa non c'era, infatti, la mattina stesa era partito di buon' ora
per andare a fare il volo dell'uccello, no, il volo del pisello, no!
Dell'agnello... Ah, ecco, ho scambiato le lettere: il volo dell'angelo.
O
almeno questo era ciò che pensava la povera Zéro
che inconsapevole dio tutto stava mettendo in lavatrice un pollastro da
fare arrosto e stava mettendo in padella un paio di mutande sporche.
Infatti,
il caro Emanuele non era andato a fare nessun volo del cazzo,
bensì si era recato nel campo di paglia vicino a Fanculo per
andare a trovare la puzzola Rigulì Zigulì, con la
quale in precedenza aveva avuto una storia, ma lei l'aveva lasciato per
un asino volante che non faceva il volo del fagiolino (Quello che ti
butti mentre suoni il violino), ma faceva pur sempre il volo dell'asino.
Lele
però non aveva potuto scordarla del tutto, perchè
il suo violino era sempre accordato e da quando aveva saputo che stava
nel buco, quando poteva la andava a trovare e le recitava poesie che
spacciava per sue, anche se in realtà erano di Kiass.
Una
di queste era:
"Dove
prima c'era il verde ora c'è il grigio,
un
grigio che mi ha portato via una parte di me.....
La
vedo, una linea grigia, netta....
Cazzo,
m'hanno proprio rigato la macchina!
PRCD!"
In
quel momento il cielo si oscurò tutto, divento buio,
iniziò a piovere [e la puzzola: "Ma porca stuck! Altri dieci
anni nel campo di paglia"(Perchè la paglia ci mette dieci
anni per asciugarsi se piove)...e ne erano passati otto].
E
dalle nuvole si apri un varco e scese Dio in persona, incazzato nero
per essere stato insultato.
Lele
gli disse: "Cazzo Dio! Ma sei abbronzatissimo!", e Lui adulato dal
complimento rispose:
"Grazie,
lo so, sono stato in vacanza alle Maldive..." e se ne andò.
Poi
Emanuele disse sottovoce a Rigulì Zigulì: "Si
è fatto la lampada, si vede lontano un miglio,
l'abbronzatura non è bella come la mia! E' proprio uno
Stuck!"
E
dall'alto sui udì la voce del Signore:"Ma PRCMDNN! Mi hanno
scoperto, devo cambiare solarium!"
"Ma
PRCMDNN!" stava brontolando nel frattempo Kiass.Lei e Andrea dovevano
andare alla Standard a fare la spesard,ma Andrea non era ancora uscito
dalle docce del campo sportivo.
"Bastaaaaaaaaa!!"
urlò una voce dal cielo.
Kiass
guardò su e vide la Madonna in persona. In persona molto
incazzzata. "Sono stufa! Stufa che tutti bestemmiate il mio nome!"
"Ma
PRCMDNN!"Gridò Eolo, il dio dei venti e iniziò a
soffiare soffiare soffiare.
Il
vento si portò via tutto, anche la Madonna.
Finalmente
Andrea uscì dagli spogliatoi e con Kiass andò
alla Standard.
"Prendiamo
lo sgarello?"chiese, e Kiass gli diede una pezza sulla faccia. Poi,
andò a prendere lo sgarello.
"Dobbiamo
prendere la frutta?"chiese quel petulante di Andrea
"No,
che c'è il Lupo Mangiafrutti alla cassa e dopo se la mangia
tutta" disse Kiass.
"Compriamo
la carne?"
"No,
che c'è O Così O Pomì e dopo si ferma
a parlare per mezz'ora"
"Compriamo
la verdura?"
"Perchè
non stai zitto?" e gli diede un' altra pezza.
Tornarono
a casa soltanto con la birra.
Anche
Lele tornò a casa.
"Com'è
andato il volo del cazzo?" lo accolse Zé.
"mmmm....bene,
mi sono solo rotto i coglioni" rispose elegantemente Lele.
Zéro
gli servì in tavola mutande fritte, e nelle due case attigue
di Fanculo si cenò prelibatamente.
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Capitolo 3 *** 2°CAPITOLO ***
Il
sole era spuntato da poco, e da poco era passato per tutte le strade di
Fanculo il signor Lupo Mangianastri, un lontano parente del Lupo
Mangiafrutti e del Lupo Mangiacazzi, che come tutte le mattine svolgeva
il compito del gallo: quello di svegliare tutti gli abitanti.
(Purtroppo il gallo era stato invitato per la cena dell'ultimo festino
fatto nel passaggio sotterraneo tra casa di Kiass e di Zé).
La sveglia di quella giornata era stata data da una canzone che faceva
più o meno così:"Mannaggiaaa a Pio! Che?!
Mannaggia a Pio! Che? Mannaggia a Pio e PRCD!"; canzone che i
Fanculesi amavano particolarmente, infatti è sempre bello
cominciare una nuova giornata col piede giusto e una canzone azzeccata
rende tutti più amichevoli e cordiali.
Infatti dalla casa di Zéro si era alzato un grido:"Ma
PRCD!!!".
Era Lele, che non trovava più i suoi occhiali alla Elton.
Stranamente, invece, dalla casa di Kiass non si era udito nessun grido
di buon risveglio, e Zèro, insospettita ed allarmata, decise
di andare a controllare di persona.
Suonò il campanello "DI-LI-DI-LI-PO-PO-PO-PO"...nessuna
risposta.
Suonò di nuovo "PEPPEREPE"...ancora niente.
Così si attaccò al campanello e lo fece suonare
per un quarto d'ora "HO TANTE NOCI DI COCCO SPLENDIDE,DRIN-DRIN,TUTTE
IN FILA PER TRE,PER TRE,PER TRE,DRIN-DRIN,GRANDI,GROSSE, ANCHE PIU'
GRANDI DI QUELLO DI ANDREA (e non ci vuole molto)...".
Alla fine Zéro decise di entrare, visto che la porta era
spalancata.
Andrea e Kiass quella notte non erano andati a dormire,
poiché avevano avuto cose più importanti da fare,
che ancora non avevano finito. Ci vuole una gran resistenza per
continuare tutta la notte e la mattina...
Così Zé salì al piano di sopra e li
trovò in una posizione leggermente sconveniente: Kiass stava
dentro lo sgarello, mentre Andrea stava lungo sotto al divano ed
entrambi stavano facendo una partita a scacchi che non era ancora
terminata dalle 20,30 della sera prima.
Zéro chiese ad Andrea se per caso avesse visto passare di
lì gli occhiali da frocio che erano spariti; lui fece per
rispondere, quando mangiò l'ultimo scacco rimasto a Kiass e
cadde addormentato come un sasso e con un peso allo stomaco (infatti
aveva ingoiato la torre).
Non ci fu verso di svegliarlo.
Nel pomeriggio a casa di Zé suonarono alla porta:"UAAAAAA!".
Emanuele andò ad aprire e si trovò davanti una
strana persona.
Aveva una parrucca rossa con un fiocchetto, un vestitino verde a
fiorellini, delle calze a rete, degli stivali da zoccola e portava una
valigetta nella mano sestra...no, dinistra!...no!...Vabbè,
in quella lì.
"Oh, ciao Andrea, entra pure!" esclamò Lele.
"Ma veramente mi chiamo Abla Burta... Credo che tu mi abbia scambiato
per qualcun altro..." disse l'individua con una strana voce da
cretina."E sono qui per vendere occhiali...".
"Oh, grazie a Dio! Deve averti mandato qui un
uccello...emh...pisello...emh, dai, hai capito che intendo dire...
Capiti proprio al momento giusto! Vorrei degli occhiali da gay!".
"Beh, sinceramente non credo che Gay Mattioli si scomoderebbe a
portarle un paio di occhiali..."
"Ma no! Cos'ha capito? Io dicevo...tipo Elton John!" ribatté
irritato Lele, mentre si metteva una pomata per le irritazioni.
"Ah, allora poteva dirlo subito! Ora lo vado a chiamare, è
mio marito!".
Così Elton (ma che cazzo di nome è?... Ma forse
è John il suo nome, questo nessuno può saperlo...
dunque per non sbagliare lo chiameremo Giuseppino) regalò ad
Emanuele i suoi occhiali originali... Che Zéro la sera
stessa mise in lavatrice pensando fossero i calzini che Kiass aveva
lasciato lì.
Fu così che gli occhiali si ruppero, insieme a una gamba di
Zé dopo che Lele lo seppe.
Nel frattempo la venditrice di occhiali aveva suonato anche al
campanello di Kiass.
"Arrivo!" gridò Kiass aprendo delicatamente la porta,
tant'è che la maniglia le rimase in mano.
"Ma PRCD..." brontolò, poi si schiarì la voce e
fissò con molta attenzione la rossa.
"Per la Madonna...ma tu sei Mari!" urlò.
"Shh! Zitta" bisbigliò Mari entrando nella villetta di Kiass.
Proprio in quel momento uno squadrone di giocatori della Fanculese
uscirono dall'ascensore trasportando il corpo inerte di un ragazzo.
"Ma è Andrea!" urlò Mari.
"Kiass, misà che sta spirando...E' soffocato!" disse uno dei
ragazzi.
"Ora non ho tempo, portatelo via!" strillò Kiass.
"Anzi..." si corresse, e con espressione malefica gli smollò
un calcio in culo e Andrea sputò la torre, che
attraversò volando la stanza, spaccò un vetro,
oltrepassò la finestra aperta di casa di Zé e la
colpì in fronte mentre cucinava calzini ripieni.
Intanto Andrea si era ripreso ed era uscito a giocare con i suoi
amichetti.
Kiass e Mari avevano imbandito un tavolo di noci di cocco e ora Mari
era in procinto di raccontare la sua storia.
"Dovete sapere che tre ani fa, quando ancora Zéro non era
sindaco, io fui esiliata da Fanculo per aver scritto ARRUKKILAPITTU su
una lapide al cimitero col pennarellone che mi aveva dato Matteo.
A quel tempo il sindaco era il signor Dio (candidatosi
giacché veniva sempre mandato a Fanculo e poi, come ben
sapete, Zé batté tutti i record e non ci fu
nemmeno bisogno delle elezioni...) e si incazzò moltissimo
quando scoprì l'accaduto, perché quella era la
tomba della Madonna! Mi scoprì perché qualcuno
aveva messo il mio nome sotto alla scritta (N.D.A.:in realtà
era stata lei a firmare) e mi cacciò dalla città.
In questi ultimi anni ho girato il mondo, infatti sono stata a San
Diego a cercare i Blink che non ho trovato, prima di scoprire che anche
loro abitano qui.
Dopo ho incontrato Guido, ho avuto un incidente perché non
ho voluto ascoltare il consiglio datomi da Emanuele e mi si
è spiaccicato un braccio.
Sono dovuta allora andare a farmi un trapianto per riattaccarlo, ma
nessuno voleva compiere un'operazione così difficile e
delicata e l'unico che si candidò, fu il Papa.
Ma qualcosa andò storto: il mio braccio, appunto, che quando
mi svegliai mi ritrovai attaccato in testa.
In seguito mi ricrebbe anche il braccio spappolato, e ora ho tre
braccia: ma cosa posso farci?
All'inizio era complicato, perché quando dovevo fare
qualcosa avevo sempre l'imbarazzo della scelta su quale braccio
usare... Ormai, però, ci ho fatto l'abitudine.
Quindi ho fatto causa a quello stronzo del Papa che mi ha mandato a
Fanculo, e dunque eccomi qua, però mi sono dovuta travestire
per non essere scoperta ed ho cominciato a vendere occhiali sotto falso
nome Abla Burta".
Zé e Kiass si commossero nel sentire quel drammatico
racconto e decisero così di passare la serata in lutto.
Si vestirono di nero e andarono al pub a bere birra; se ne fecero sette
a testa e fu proprio una serata di lutto libero.
Tornarono a casa ubriache e dormirono tutte e tre nello sgarello rubato
alla Standard svomitando sullo spavimento.
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Capitolo 4 *** 3°CAPITOLO ***
"Adesso stai attento, Abla,
perché ora c'è tutta paglia e rischi di...".
"PRC MDNN!!!" urlò Abla, slogandosi una caviglia.
Zéro e Kiass avevano portato la loro amica a visitare il
campo di paglia e a fare quattro chiacchiere con la puzzola
Rigulì Zigulì, ancora imprigionata nel buco.
"Ma cos'è quella punta, laggiù?" chiese Kiass
scorgendo un promontorio schiacciato, spalmato, gobboso, spuntare dalla
paglia.
Era il naso di Teodora. Giaceva lì, morta, la pelle di un
colore violaceo, un reggiseno imbottito stretto intorno al collo, con
cui qualcuno, probabilmente, l'aveva strozzata.
"Oh mio Dio..." mormorò Abla, mentre Zéro e Kiass
ballavano e cantavano.
"Forza, trasciniamo il cadavere fino in Chiesa! Le facciamo il funerale
e poi organizzeremo una festa!" ordinò la sindaca.
In quel momento si sentì una voce d'oltretomba: "PRCD!
Voglio venire anch'io!"; era Rigulì Zigulì, che
aveva iniziato ad intrecciare la paglia a velocità
supersonica.
Allora Kiass si accovacciò sul buco e ci pisciò
sopra.
Com'è ben noto, infatti, è inutile fare corde con
la paglia bagnata.
Una volta ritornate al centro di Fanculo, Zé
convocò la televisione di Fanculo, Rete 666, e
annunciò la lieta notizia.
"Il funerale è per le diciotto!".
Inutile dire che la città era in fermento: il Lupo
Mangianastri si era procurato le migliori canzoni da suonare durante la
festa, Lele (dopo essersi fatto fare le exstensions dalla parrucchiera)
aveva iniziato ad appendere i suoi nastri rosa per capelli su tutti i
muri.
Andrea cercava disperatamente la sua parrucca bionda con i ricci ma non
riuscì a trovarla in nessun dove.
Kiass l'aveva usata per accendere il caminetto, così
uscì per consolarsi con l'acquisto di un nuovo ombretto.
Uscì dalla finestra (perché la maniglia della
porta non c'era più) e si mise in cammino verso il suo
ombrettiere di fiducia, che gliene vendette uno celeste.
Sulla strada del ritorno passò davanti al negozio d'ovatta.
"Còsa védòno i miei òcchi!"
esclamò.
Il negoziante era appeso con una corda di paglia e pendeva dal terrazzo
del negozio. Impiccato.
Dopo la morte di Teodora, le vendite d'ovatta avevano subito un calo
spaventoso.
Comunque, l'esclamazione di Andrea nasceva da ben altra causa: un nuovo
negozio di ombretti.
Ne comprò uno rosa e, soddisfattissimo, tornò a
casa.
Si vestì e poi si mise l'ombretto verde che aveva da tre
anni.
Quando tutti furono pronti, si riunirono a casa di Zé.
"PRCD!" esclamò Zé, "Non abbiamo nessuno che
possa celebrare la messa!".
Quando il campanello suonò Sweet Dreams, sulla sogliola
comparve colui che salvò la festa: Marilyn Manson, appena
tornato da un lungo viaggio on the road all'Inferno.
Zé non gli diede neanche il tempo di entrare: gli mise una
tunica ed un cappello da Reverendo e gridò "Habemus
Papam!!!".
Tutto era pronto, e gli invitati si avviarono verso il cimitero.
Poco prima che iniziasse la messa qualcuno gridò "ma do
sta?", e qualcun altro rispose "là!!".
Kiass chiese "Ma chi?" e Zéro disse "ITTU!!!".
Dalla stradina che portava al cimitero si intravide una figura: era
lui, Ittu. Ora c'erano proprio tutti.
La cerimonia andò benissimo, ma dopo però, era
sorto il problema di dove seppellire Teodora. Alcuni gridavano di
buttarla nel cimitero degli stuck, altri gridavano che il suo cimitero
era quello degli stupidi.
"Ascoltatemi, folla!" ordinò Zéro "Per togliere
ogni dubbio, propongo di bruciare il corpo di Teo! Faremo un gran
falò, in torno al quale balleremo, poi butteremo le ceneri
nel Nilo… a no, quello era Cazzy!"
"Gandhy…" la corresse Abla Burta.
E così Zé urlò "E' vero, Dio cerino!"
. E Dio , con un grosso fiammifero appiccò il fuoco a Teo.
Alla fine si andò nel bosco di Zé per il
rinfresco.
Il Lupo Mangianastri portò la musica, il Lupo Mangiafrutti
portò la frutta, Abla Burta portò la birra,
Zéro e Lele le sigarette del Re, Andrea portò le
parrucche e Kiass portò la sua bellezza (anche se non
servì a un cazzo) e la squadra della Fanculese.
Il povero Dio portò la Madonna in porchetta. Di quello che
portarono gli altri invitati non se ne fecero un cazzo
perché no.
Per tutta la sera si mangiò frutta, porchetta, si
ballò la cucaracha, si assistette al concerto di Marilyn e
ad un tratto, la sirena di Fanculo cominciò a suonare.
Significava che c'era un intruso in città: Stuck.
Kiass la vide e con orrore si accorse di portare la gonna come la sua.
Così se la tolse e andò in giro in mutande,
lanciando una moda che tutti seguirono.
Per finire passò birra e sigarette che furono usati solo da
Kiass, Lele, Zéro e Andrea, mentre gli altri invitati
ballavano intorno al falò di Teo.
Ittu dopo un pò dovette tornare là, ma essendo
completamente ubriaco (come tutti gli altri) si sbagliò e
andò lì, così si perse e fu arrestato.
Anche gli altri furono arrestati perché sbagliarono strada.
Arrivarono infatti nel posto più terribile del mondo: la
città degli Stuck.
Quì furono intercettati, in mutande, con le parrucche bionde
a boccoli e con i fiocchetti di Andrea che cantavano delle canzoni
oscene, e così la Stucklizia li portò allo
Stuckarcere, un edificio rosa con le finestre a forma di cuoricino.
Dentro, le celle, avevano sbarre fucsia ed erano piene di cuscini
firmati D&G.
Quando però i prigioneri furono portati dallo Stuck supremo
per essere processati, non furono ritenuti all'altezza e li rispedirono
a Fanculo.
Ora nella città sorse un problema: era tutto un gran casino
di fiocchetti, cartacce, stelle filanti e coriandoli. Un gran bordello!
Prima di entrare in casa Zéro salutò Kiass e
Andrea e disse "Domani ci sarà molto da lavorare...Dovremo
sistemare tutta la città, Dio spazzino!".
E in quel momento arrivò Dio con scopa, paletta e
aspirapolvere che, grugnendo, ripulì tutto.
Ora, però, c'era l'ennesimo problema. Non sapevano dove
sistemare Abla Burta. Dopo il ritorno di Marilyn, non c'era
più un solo letto.
"Dio sacco a pelo!" gridò da casa sua Kiass, che era
inciampata su un paio di stivali di pelle di Andrea e cadendo aveva
sbattuto la testa contro il mobile degli ombretti (di Andrea).
A casa di Zé, come per miracolo, scese dal soffitto un sacco
a pelo dove dormì Abla.
Quando si accorse che era molto scomodo disse: "Dio ermellino!". Il
sacco a pelo si trasformò in un ermellino e lei se la prese
in culo e dovete dormire sul pavimento.
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Capitolo 5 *** 4°CAPITOLO ***
Come
al solito la mattina seguente, la sveglia fu data dal Lupo
Mangianastri. Zé si alzò di buon'ora, infatti,
era stata convocata presso il comune di Fanculo per un'importante
riunione. Aprì il cassettino della biancheria, mise due paia
di mutande in padella e accese il gas, così quando Lele si
fosse svegliato, avrebbe trovato la colazione pronta.
"Dio
motocicletta!" urlò Zé. Un motociclettone le
cadde in testa e
Kiass che si era appena affacciata dal balcone, chiamò "Dio
ambulanza!"
"Ni-Noo,
Ni-Noo!" fece l'ambulanza.
A
casa di Kiass intanto si era svegliata tutta la squadra, e stava
facendo colazione.
"Stamattina
ci alleniamo sul campo di terra! Ci vogliono le scarpe con i tacchetti"
disse Lucio.
Andrea
entrò in cucina con i tacchetti a spillo rosa, modello
Barbie.
"Ma
non quelle!" gli disse il portiere Fabio.
Allora
Andrea se le tolse, le lanciò, ruppero di nuovo il vetro
già rotto dalla torre, volarono sopra il giardino, e con
gran fragore scassarono i vetri della camera di Lele che ancora dormiva.
Lui
si svegliò e non appena vide le scarpette rosa si
lasciò sfuggire un grido di gioia.
"Uao!
Staranno benissimo con il mio abito fucsia e verde!" esclamò.
Quando
Zé arrivò al comune era molto in ritardo.
"Perché
mi avete convocato?" chiese con la testa fasciata.
"Abbiamo
appena saputo una cosa fantastica!" le spiegarono, "Stasera tornano a
Fanculo Biancafica, Finocchio, il Lupo Mangiafuoco, il Grillo e la
Volpe e la Fata Bucchina!!".
(Dovete
sapere, infatti, che questi ex abitanti della città erano
stati per molti anni in esilio).
"Allora
gli organizzeremo un concerto di benvenuto!"urlò
Zé.
"Un
momento…ma qui non sa suonare nessuno!" le fece notare
qualcuno.
"Dio
maestro di musica, è vero!" esclamò lei.
Arrivò
Dio vestito di nero e con una bacchetta in mano.
Quando
Zéro tornò a casa raccontò a Lele,
Abla e Marilyn del suo progetto.
"Che
si mangia per pranzo?" domandò affamato Lele.
"Oggi
vi preparo i calzoni con il prosciutto cotto!" gridò lei.
"E
vai!! Per una volta un pasto decente!" pensò Marilyn Manson.
Ma
Zé tornò con i pantaloni a quadri di Lele e li
buttò nella solita padella. Poi prese il telefono e chiamo a
casa di Kiass per dirle della festa.
"Oh
no! Non posso! Oggi devo andare a ritirare il mio amichetto Palu
dall'ospedale! Deve stare sulla sedia a rotelle per una settimana e da
solo non può uscire!" spiegò Kiass.
Infatti,
Kiass e Palu dopo essere stati eletti Miss e Mister Galilei erano
partiti per le Hawaii in viaggio premio.
Ma
la prima volta, l'aereo era bruciato mandando Palu in catalessi; la
seconda, il caro Palu aveva deciso di usare come mezzo di trasporto, un
carretto trainato da una giraffa che faceva HI-HO e che
però in realtà era una pecora. La
vacanza era andata abbastanza bene. Al ritorno Kiass aveva un po' di
mal di carretto, così pensando che se non fosse stato per la
stupidità di Palu avrebbe potuto viaggiare su un aereo di
prima linea, prese un accendino, appiccò il fuoco al
carretto e si gettò in strada.
Palu
finì affumicato, ma fu portato in tempo in ospedale.
Quella
sera, Dio Maestro di Musica assegnò gli strumenti, ma
nessuno sapeva suonare. Allora il Lupo Mangianastri comprò
un cd di musica classica, si nascose in un cespuglio e gli altri,
suonarono in playback.
Quando
arrivò Biancafica, annunciò di essere stata messa
incinta dai sette nani, e di avere una gran voglia di MELE.
La
Fata Bucchina, affermò che si sarebbe sistemata in casa di
Biancafica, e avrebbe prestato servizio gratuito.
Poi
arrivarono il Grillo e la Volpe. Il Grillo disse che stava preparando
dei filtri magici.
Uno
di questi serviva per riportare in vita i morti, ma c'era abbastanza
pozione solo per tre persone, giacché la ricetta era stata
persa.
Un
altro filtro serviva per far innamorare le persone.
Immediatamente
i presenti iniziarono a pensare chi avrebbero potuto resuscitare.
Infine,
venne il momento del discorso di Finocchio. Il povero burattino era
chiamato così per la sua brutta abitudine di mettersi il
Grillo Parlante in culo. Questo prima di parlare si guardò
attorno, ma quando il suo sguardo si incrociò con quello di
Abla Burta, fu colpito dalla freccia di Cupido, il quale glie la
conficcò, tanto per cambiare, nel culo.
Finocchio
cadde svenuto con una freccia che gli sbucava dalle chiappe.
Dio
Ambulanza quel giorno ebbe molto da lavorare e Ni-Nò,
Ni-Nò, portò in ospedale anche lui.
Purtroppo
Finocchio non ce la fece e rimase stecchito poco dopo.
Nessuno
gli fece il funerale dato che Geppetto, il falegname, era in lutto. In
più i tre custodi del cimitero: Pino il becchino, Valentino
e Clementino erano in sciopero per tutto il lavoro che avevano dovuto
fare con Teo.
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Capitolo 6 *** 5°CAPITOLO ***
Quella
stessa sera, Kiass era andata all'ospedale a ritirare Palu. Spingendo
la sedia a rotelle, lungo la strada di casa, durante le discese, saliva
sullo schienale e faceva surf.
Quando
arrivarono alla casetta di Palux, tutta "stuccata" in rosa antico,lui
le ordinò: "Apri quella finestra, chiudi la porta, spegni la
radio, alza il volume della tv e preparami un tè".
Kiass
gli tirò una tazzina di camomilla, spense la tv, gli mise la
radio a palla, chiuse la finestra sigillandola, poi uscì
dalla casa lasciando la porta spalancata,e il povero Palu che urlava.
Fischiettando,
si infilò la sua fascia da Vicesindaco e si avviò
verso la festa di accoglienza per Biancafica e co.
Quando
arrivò davanti a i cancelli di ingresso, urlò
fino a sfiatarsi. Un grosso cespuglio nero si infilava tra le sbarre.
"Sono
Vanona" disse il cespuglio
"Vade
retro Vanona!"gridò Kiass
"Voglio
solo andare a trovare Palu!"
"Mai!
Non possiamo accoglierti qui, dovremmo allargare tutti gli ingressi e
poi…"
Ma
la gigantesca Vanona aveva afferrato le sbarre e stava tentando di
sradicare il cancello.
Provvidenzialmente
cominciò a suonare la sirena d'allarme anti intrusioni,
così che in breve tempo, tutti i fanculesi uscirono dalle
loro case, precipitandosi al cancello.
"Aiuto!
King Kong!"gridavano tutti.
"Ho
un'idea!" urlò Ze, tirando
fuori l'accendino dalla tasca "Bruciamo il cespuglio!!"
Vanona,
spaventata, scappò facendo tremare tutta la terra.
Mentre
i fanculesi tornavano sereni nelle loro case, Zero e Kiass per
festeggiare il pericolo scampato, andarono a prendere una birra al Pub.
Quando
uscirono qualcuno urlò: "C'è Teo!"
"Ma
come??!" si chiesero le due "Ma non l'avevamo bruciata??" (Per chi non
lo sapesse questa era ormai la frase più ricorrente delle
due sindachesse).
"Ah!
Ma è Teo Mammuccari" esclamò Kiass vedendo Teo
con il Gabibbo che prendevano le iscrizioni per partecipare a "Sveline".
Tra
la folla Zéro e Kiass riconobbero anche Abla Burta con la
sua parrucca rossa; Andrea e Lele con le loro parrucche bionde e
Biancafica con il suo parrucchino bianco.
"Iscriviamoci!!"
decise Zé.
"Il
programma comincia domani alle 20:30!"annunciò Teo "E' la
puntata delle bionde!!".
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Capitolo 7 *** 6°CAPITOLO ***
"Ed
eccoci qui alla prima puntata di Sveline dedicata alle
bionde!!"urlò il presentatore Teo Mammuccari, che per non
essere confuso con la defunta Teo(dora) si faceva chiamare Mucca.
"Presentiamo
le concorrenti!"proseguì.
"La
numero 1: Lela Zampitelli, 19 anni; 1,64m!"e il maxischermo
inquadrò una specie di puffo, tutto vestito di celeste:
stivali celesti, vestitino celeste, rossetto celeste, ombretto celeste,
occhialini alla Elton John celesti e parrucca biondo ossigenato.
L'essere fece un saltello e un inchino.
"La
numero 2: Andreya Sbagnata, 16 anni, 1,80m!" e il maxischermo
inquadrò una ragazza alta come una torre, secca come il
gambo di un fiore, che indossava un top ed una gonna verdi, che
riprendevano il colore dei suoi occhi. Per farli risaltare ancora di
più, Andreya aveva disegnato due frecce sulle guance che
terminavano sotto gli occhi. I capelli erano biondi e molto ricci.
"La
numero 3: Zéro Bondeggi, 16 anni, 1,72!" e si vide una
ragazza con una maglia nera di Nightmare e piena di buchi, tanto da
sembrare uno scolapasta. Era Zéro, la nostra Zé.
"La
concorrente numero 4: Fata Bucchina, 1,65m!" e fu inquadrata una
ragazza con un vestito turchese ed un cappello dello stesso colore.
Aveva una bacchetta magica infilata nel culo,
"La
concorrente numero 5:
Biancafica, 1,75m!" e salì sul palco una ragazza con un
parrucchino bianco e una mela in mano.
Dopo
le presentazioni c'era la prova di ballo, e ne successero di tutti i
colori.
Lela
e Andreya furono scoperte, perché ad Emanuele
volò via la parrucca e Andrea mostrò le sue gambe
un po' troppo muscolose e storte per fare la Svelina, e
poi…scoppio a piangere e confesso di essere un ragazzo.
Zéro
spaccò una cassa acustica, per la foga strillò
"Dio gnu!" e uno gnu imbufalito cominciò a correre tra la
folla terrorizzata
Ci
volle addirittura Ittu per catturarlo e riportare la calma.
La
Fata Bucchina provò a corrompere la giuria, capitanata dal
telegiornalista fanculese Brunello Cucinelli, infilandosi sotto al
tavolo.
Biancafica
s'impigliò nel vestito e smusò per terra.
Alla
fine Mucca chiamò tutte le ragazze sul palco per annunciare
il nome delle due finaliste.
"Va
in finale…..la numero….4! La fata
Bucchina!"urlò.
"Ma
in realtà il mio nome è Turchese" disse lei
aggiustandosi la bacchetta in culo.
"E
la seconda finalista è …..la numero 3!
Zéro!"
"Domani
sarà la volta delle more." Spiegò Mucca.
Zèro
intanto aveva raggiunto Kiass e Abla tra il pubblico e tutte e tre
andarono a cogliere un ramo di iperbole per festeggiare.
"Su,
non piangere!" disse Andrea a Lele.
"Non
diventerai svelina, però nella vita ci sono un sacco di
altre cose da fare, de poi…se Dio vuole, magari ti
ripescano, pentiti per averti scartato.."
In
quel momento scese dal cielo una canna da pesca, Lele fu sollevato e
incartato con la carta delle caramelle Rossana.
"Andreaaaaa
ti odioooooooooo!!!!" si udì strillare.
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Capitolo 8 *** 7°CAPITOLO ***
L'indomani
mattina Kiass si svegliò prima dell'arrivo del Lupo
Mangianastri, infatti, era molto emozionata perché quella
sera avrebbe dovuto partecipare al concorso per le sveline nere.
Scese
in cucina per fare colazione, poi tornò in camera sua per
scegliere gli abiti che avrebbe indossato. Andrea ancora dormiva,
così Kiass entrò a passi felpati; si era messa
una felpa legata ai piedi, ma inciampò e urtò la
mensola dove Andrea teneva, con molta cura, la sua collezione di
tazzine di porcellana, provenienti da tutto il mondo.
Queste
caddero a terra e andarono in mille pezzi con un frastuono assordante.
Andrea si svegliò di soprassalto, quando vide le sue amate
tazzine scoppiò in lacrime e si chiuse in bagno. Li
passò l'intera giornata a piangere.
Kiass
cadendo aveva sbattuto la testa ed era svenuta; quando si
risvegliò non vide Andrea e pensò che fosse
andato allo stadio per allenarsi. Subito si rese conto delle tazzine e
repentinamente nascose i cocci sotto il letto, così che
nessuno li vedesse. Decise che ad Andrea avrebbe detto che era passato
il Lupo Mangiacazzi che le aveva scambiate per tazzine e le aveva
mangiate. Fatto ciò tornò alla scelta
dell'abbigliamento. Era indecisa tra il suo vestitino girofica color
vomito e quello leopardato. Non sapendo proprio cosa scegliere
pensò di andare a chiedere consiglio al grande Oracolo di
Fanculittu.
Da
tutto il tempo che si trovava nel bosco di casa di Zéro,
HolyWood, non aveva mai dato una risposta sbagliata.
Dunque
Kiass si avviò verso casa di Zé, entrò
senza nemmeno salutare la sua vicina e si diresse verso il bosco.
"Allora,
caro Oraculittu, ho bisogno di una risposta: stasera il mio vestitino
color vomito, metterà in risalto la mia bellezza??"
domandò quando si trovò finalmente al cospetto
dell'Oraculo.
"NO"
disse questo, (che come dovete sapere poteva rispondere solo YES o NO).
"Allora
mi sta meglio quello leopardato?"
"NO"
rispose di nuovo l'Oraculo.
Kiass
allora si mise comoda e iniziò a fare all'Oraculo l'elenco
di tutti i suoi vestiti, per trovare quello giusto; ma la risposta era
sempre NO.
Passò
il tempo e lei aveva praticamente finito tutto il suo guardaroba, poi
le venne in mente: "Allora, pensi che magari…dovrei
presentarmi con la mia maschera di carnevale da Ape Maya?!?"
"YES"
fu la risposta.
Kiass
viola dalla rabbia avrebbe voluto tirare via lontano l'Oraculo, ma era
tardi ormai e il suo provino stava per cominciare.
Tornò
a casa e si infilò il costume a righe da
ape(perché a Fanculo quello che dice l'Oraculittu
è legge), ma non trovando le sue scarpe che, in effetti,
stavano nel bagno dove piangeva Andrea, si mise quelle del suo
coinquilino: quelle a forma di coniglietto rosa.
Corse
quindi verso la piazza dove avevano allestito il palco. Era tutto
pronto, mancava solo lei; le sue sfidanti erano: la Salatini, Agrippina
(la figlia di Agrippa), Lela e per finire Marilyn.
La
gara poteva avere inizio.
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Capitolo 9 *** 8°CAPITOLO ***
"Buona
serata a tutti!" esclamò Mucca "Questa è la
seconda puntata di Sveline. Oggi dovrete decidere chi
diventerà la Svelina nera. Iniziamo subito a presentarvele!"
"La
numero 1: Kiass Berquetti, 1,72m!" e la telecamera inquadrò
una specie di ape, vestita con una tutina aderente gialla e nera e con
ai piedi due ciabatte rosa a coniglietto.
"La
numero 2: la Salatini, 2m!" ed arrivò un pinguino formato
gigante
"La
numero 3: Agrippina 99cm!!" e fu inquadrata una nana vestita da antico
romano. Era un vero peccato che per un solo centimetro non arrivasse al
metro. Lei era la figlia di Agrippa, capo giuria con Brunello Cucinelli.
"La
numero 4: Marilyn Banson, 1,90m!". Dovete sapere che quest'ultima era
un po' sgraziata per essere una ragazza; era altissima, secca come un
chiodo, tutta truccata di nero e viola, con solo un perizoma addosso e
il torace peloso e pieno di cicatrici.
"E
per finire la numero 5: Lela Bimbelli, 1,64m!" e si vide una specie di
donna Flinstones con una parruccona nera e un vestito di carta di
caramella rossa.
Per
prima ballò la concorrente numero 1, Kiass, sulle note di
"Vola vola l'ape Maya" di Cristina D'Orzo. Solo che mentre ballava, le
volò via un coniglietto finendo in faccia al giudice e le si
staccarono le ali.
La
concorrente numero 2 ballò sulle note di "Mr. Pinguino" di
Barman, ma al secondo saltello, si sentì un piccolo CRASH e
al terzo, il palco si sfondò. Ci vollero Ittu, gli speleologi una gru, per tirarla fuori.
La
terza concorrente, Agrippina, mentre ballava "Grazie Roma", si
avvicinò al tavolo della giuria e bisbigliò
qualcosa alle orecchie del padre; così la squalificarono per
favoreggiamenti.
Fu
la volta della concorrente 6, Marilyn,che ballò sulla musica
di "Ho tante noci di cocco splendide…" ma mentre faceva la
sua esibizione, si tolse il perizoma per mostrare a tutti le sue noci
di cocco. Fu squalificata per essere un maschio.
Era
arrivato il turno dell'ultima concorrente Lela, con il suo abitino di
carta di Rossana; ma purtroppo venne scartata, facendo scoprire che era
un maschio anche lui e che inoltre aveva già provato a
partecipare come svelina bionda. I giudici offesi dalla calunnia, lo
sbatterono giù dal palco a calci in culo. Lele
partì a razzo ed arrivò in volo fino al caminetto
di casa di Kiass, dove rimase incastrato.
Mucca
chiamò tutte le ragazze per annunciare le finaliste.
"Restano
in gara…Kiass Berquetti…e…"
"Madonna
finalista!"strillò di gioia Kiass
"La
madonna!" continuò Mucca. Poi domandò: "quali
sono le concorrenti che si sono iscritte alla sfida tra le sveline
rosse?"
Si
presentò sul palco solo Abla Burta. Mucca parlò
con i giudici, che decisero di assegnarle immediatamente il posto.
"Ci
vediamo domani per la finalissima!!"annunciò Teo Mucca.
Tutti
tornarono a casa, ma Andrea ed Emanuele non si trovavano da nessuna
parte. Kiass e Zero non si preoccuparono per nulla, anzi ne
approfittarono per andare a mangiare una pizza invasata con Ittu e con
l'Oraculo.
Prima
di uscire però Kiass volle fare una colletta con i suoi
amici per rimediare al danno, fatto quella mattina alle tazzine di
Andrea.
I
quattro andarono in camera di Kiass, presero tutti i cocci di
porcellana (infatti, le tazzine erano tutte rivestite di lana di
maiale)e li incollarono con la colletta appena fatta. Dopo questo
lavoro appiccicoso andarono a mangiare.
Nel
frattempo Emanuele era sceso giù dal caminetto. Andrea
vedendolo con il vestito rosso, lo scambiò per Babbo Natale
e pensò che fosse venuto per portargli in dono le tazzine
nuove.
Quando
si accorse dell'errore, torno sempre più disperato a
consolarsi con la tazza del bagno; anch'essa in porcellana. La
abbraccio teneramente, pensando che era l'ultima tazza che gli era
rimasta. Lele si alzò in piedi, fece per avvicinarsi ad
Andrea, ma inciampò e rotolò per terra sbattendo
contro il water che andò in frantumi. Andrea
scoppiò di nuovo a piangere, mentre Emanuele fu preso dai
sensi di colpa.
Passarono
il resto della sera a consolarsi a vicenda, per le tazze e per
l'ennesima eliminazione dal concorso.
Quando
Kiass tornò a casa, senti dei singhiozzi provenire dal
bagno; andò a controllare e vi trovò i due
stupidi, seduti per terra accanto al bidè. Lei
tentò di consolarli entrambi: "Su, dai non piangere" disse
ad Andrea "Lo vedi questo dente che ti è caduto?" e raccolse
il dente che era saltato via ad Andrea, quando un coccio del water gli
aveva sbattuto in faccia. "Ora lo mettiamo in camera tua sotto ad un
bicchiere; vedrai che il topino dei denti ti porterà in
cambio qualche monetina e le tue tazzine."
Andrea
allora si calmò. Prese il suo dente, lo mise sotto al
bicchiere e corse in camera. Qui trovò tutti i pezzi della
sua collezione, intatti e al proprio posto. Per la gioia
salì sopra il letto e si mise a fare il ballo delle tazze.
Kiass
allora chiese a Lele: "tu perché piangi?"
"La
mia vita fa schifo…sono stato scartato due volte e in
più non ho neppure un topino dei denti che mi porti 100
lire" si lamentò lui.
Detto
ciò, Kiass afferrò il coperchio della tazza del
bagno e gli lo diede sui denti che caddero per terra uno ad uno. "Su
vai…" gli disse con dolcezza "raccoglili tutti e vedrai che
domani sarai miliardario".
In
quel momento però si ricordò che quel giorno era
il Non Compleanno di Lele; così gli ordinò di
andare a chiamare Ze per festeggiare tutti insieme. "Tu invece, porta
le tue tazzine, che io apparecchio la tavola!" disse ad Andrea.
Arrivò
Zé, seguita dal Cappellaio Matto, dal Leprotto Bisessuale e
dal Bianconiglio (attuale compagno di Biancafica).
Lele
si mise una coroncina in testa e Zero e Kiass gli cantarono: "Un Buon
Non Compleanno a Me a chi? Un buon non compleanno a me a te a me a te.
Brindiamo tutti quanti con un altro po' di tè….e
tanti taaanti auguri aaaaaaaa teeeee!!!". Dopo il brindisi lanciarono
tutte le tazzine in aria, che si ruppero un'altra volta. Ci fu un
attimo di silenzio, durante il quale tutti fissarono preoccupati
Andrea, preparandosi a sentire il suo pianto disperato.
"Tranquilli,
tanto non mi piacevano più. Le avrei buttate…."
Li rassicurò lui "ho deciso che da oggi in poi
collezionerò solo profumi di Chanel!"
Kiass
afferrò per un braccio Zé e Lele "La festa ora
è finita" strillò, portandoli all'uscita. "Ma i
miei regali???" chiese triste Lele. Kiass sbatté la porta,
andò da Andrea e gli disse:
"allora….cos'è che vuoi
collezionare?…profumi di Chanel….delle tazzine
non ti frega più un cazzo!….E pensare che avevo
fatto pure una colletta!!!!!!"
"Ma
ti sei arrabbiata??" le chiese il coinquilino.
"Arrabbiata
io?!? Ma come ti viene in mente? Ma per caso hai già
cominciato la tua nuova collezione? No, perché sarei curiosa
di vederla…"
"Sì
in effetti ne ho già un po'" disse soddisfatto Andrea e
mostro a Kiass un cofanetto dove vi erano almeno una decina di profumi.
Kiass glie lo strappò dalle mani e glie lo tirò
in testa. "per terra stanno molto meglio!!"sbraitò e se ne
andò a dormire.
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Capitolo 10 *** CAPITOLO 9° ***
Il giorno dopo, Andrea e Lele si
svegliarono nelle
rispettive case, accusando un forte mal di testa e una febbre
galoppante.
Ma Kiass e Zé, che li conoscevano troppo bene, decretarono
"Non è vero!
Non hai nemmeno gli occhi lucidi!!!".
"Come no?" piagnucolò Andrea, sbattendo le ciglia.
Poi fu la volta del mal di pancia.
"Ti è venuto il tuo ciclo mensile?" chiese Zé a
Lele.
"No" replicò lui, consultando la sua agendina.
"Allora non è vero".
Poi fu la volta del mal di schiena e del mal di collo, ma ormai la
decisione
era stata presa: dovevano andare dal dentista, e non c'erano scuse che
potessero reggere.
Così partirono tutti con l'utilitaria di Lele, la "Jaguar di
Barbie".
Alla guida c'era Zé, e accanto Kiass. Dietro, Andrea e Lele
piangevano
disperati.
"Ma cosa cazzo piangi, tu? Ti devi rimettere un solo dente, e io
tutti!!" urlava Lele.
"Ma io ho paura... Il dentista è brutto e cattivo e fa tanta
bua..."
singhiozzava Andrea.
"Ora gli do una pezza col crick della macchina e faccio stirare le
zampe a
tutti e due!" disse Kiass.
Per fortuna arrivarono presto nella piazza dell'ospedale.
Ma il parcheggio era pieno, l'appuntamento era stato fissato per le
dieci, e i
quattro presentavano già un quarto d'ora di ritardo sulla
tabella di marcia.
"Come facciamo?" chiese Kiass.
"Oh, guarda! Un posto vuoto!" canticchiò Zé. Il
posto non era vuoto,
ma lei, in quinta, spiaccicò una cinquecento bianca e spense
il motore sospirò
soddisfatta.
Il dentista era al primo piano, e lungo il corridoio Lé e
Andre non fecero
altro che litigare su chi dovesse andare per primo.
Se la giocarono a morra cinese, vinse
Lele.
Allora Andrea, tirando su il moccio verdastro che gli pendeva dal naso,
si
strinse il suo orsacchiotto al petto ed entrò
coraggiosamente nell'ambulatorio.
Ci volle poco: due ore dopo, durante le quali non provenne alcun suono
dall'ambulatorio se non le urla di Andrea, quest'ultimo uscì
tutto fiero
mostrando il suo dente nuovo di zeppa.
Per Lele occorsero all'incirca cinque ore, e quando uscì
neppure si reggeva in
piedi.
Ma mentre se ne andavano, lui fischiò ad un'infermiera e
Zéro, percependo un
certo peso in testa, gli sganciò un pugno abbattendogli i
due incisivi
costringendolo a tornare, ancora una volta, dal dentista.
Uscirono che si era fatta sera, e tra l'altro Kiass e Zé
dovevano presentarsi
in tempo per la finale di Sveline.
Nel parcheggio c'era un Fanculese che cercava una macchina, una certa
cinquecento bianca.
"Mai vista!" disse Zé.
Per arrivare a casa misero i razzi alla macchina, e in un batter
d'oppio
giunsero a destinazione.
"Ci vediamo stasera" disse Zé preparando Quattro Salti In
Padella (le
scarpe da footing di Lele).
"La vuoi fare la scarpetta?" chiese a Emanuele dopo aver cenato.
Kiass, troppo emozionata per la finale, non era riuscita a mangiare e
continuava a provare una coreografia che potesse competere con quella
delle
sfidanti.
Poi si mise il girofica color vomito e quando incontrò
Zé si stupì, perché lei
ne indossava uno identico color diarrea.
Inizialmente ci fu la sfida delle bionde.
Zé doveva vedersela con la Fata Bucchina, che per
l'occorrenza si era messa un
vestito trasparente, nel senso che proprio non si vedeva ma, a quanto
pare,
c'era.
Ballarono "Se si china la Fata Turchina".
La seconda sfida, tra le more, vide contrapposte Kiass e la Madonna che
ballarono sulle note di Lucio Dalla passandosi tutti gli spettatori.
Poi Mukka chiamò le quattro sul palco.
"La Svelina bionda di Striscia La Fanculizia
èèè... Zéroooo!"
urlò.
Zéro, dall'emozione, defecò sul palco diventando
un tutt'uno col suo abito
color diarrea.
Kiass era molto nervosa: le sue amiche Zé e Abla erano state
elette Sveline, e
voleva diventarlo anche lei.
"La Svelina mora èèè... Kiasss!!!"
urlò finalmente Mukka.
"Dio, grazie!" urlò Kiass, e Dio si mise a piangere per la
commozione.
Fu così che iniziò a piovere.
"Ci mancava solo questo, PRCD" brontolò la Madonna, e tutti
si
stupirono per averla sentita bestemmiare.
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