One way or another

di Alive_Reader
(/viewuser.php?uid=639621)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** London ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** On the music ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** It was the best night I ever had ***



Capitolo 1
*** London ***


ONE WAY OR ANOTHER
London
Avevamo bisogno di staccare la spina, di allontanarci per un po’ dalla vita di tutti i giorni, avevamo bisogno di una vacanza, perciò eccoci qua sull’aereo per Londra, pronte a vivere tre mesi di completa libertà. Una volta che l’aereo è atterrato e noi abbiamo recuperato le valigie cerchiamo di prendere un taxi, anche se con scarso successo. Ci facciamo spiegare da un signore come arrivare al nostro hotel in metropolitana e dopo circa mezz’ora ci ritroviamo davanti al nostro alloggio. Saliamo nelle camere e cominciamo a mettere tutto a posto, una volta finito mi butto sul letto, stanca morta.
-Simon, sono sfinita!-dico chiudendo gli occhi
-Ma non avevi detto che volevi andare al London Eye?-mi chiede sollevando un sopracciglio
-Giusto, quanto è lontano?-chiedo alzandomi di scatto
-Poco, a piedi ci mettiamo dieci minuti al massimo!-risponde esperta
-Allora? Che ci fai ancora lì?-le chiedo aprendo la porta per uscire
-Ma non eri stanca?-chiede retorica lei
-Non più!-rispondo sorridendo
Ho sempre sognato di salire sul London Eye e vedere tutta Londra dall’alto, chissà quante cose si riescono a vedere da là su!
Mentre andiamo verso la ruota panoramica vediamo uno Starbucks ed entriamo a prendere un caffè; una volta davanti al London Eye rimango incantata, è davvero alto! Ci mettiamo in fila e aspettiamo mentre finiamo la bibita presa al bar, è davvero lungo il tempo d’attesa. Alla fine riusciamo ad entrare dopo un quarto d’ora, ci fanno salire insieme ad alcuni ragazzi, ce ne sono un paio davvero belli, peccato che il mio inglese non sia così buono da permettermi di flirtare con un ragazzo! La ruota parte ed io mi appiccico al vetro della capsula per godermi meglio il paesaggio; sento qualcuno che fa uguale a me alla mia destra, mi giro ed incontro due occhi azzurrissimi che mi fanno la radiografia, è il ragazzo che avevo notato prima. D’istinto sorrido e lui ricambia, mi rigiro verso la città per il troppo imbarazzo, ma sento ancora il suo sguardo su di me. Sento dei passi, mi giro e me lo trovo più vicino di prima, sorrido di nuovo vedendo che mostra interesse nei miei confronti e lui ricambia; certo che ha un sorriso strano, un po’ sbilenco, ma bello. Riporto lo sguardo in avanti e sospiro creando un alone di umidità sul vetro, da qua su si vede benissimo tutta Londra, si vede perfino il Madame Toussauds, il museo delle cere; mi devo ricordare di trascinare Simon anche lì.
-Bello vero qua su?-chiede in inglese una voce maschile accanto a me Mi giro e capisco che è stato il biondino a parlare, annuisco e basta, preferisco evitare di dire cavolate. -Comunque io sono Filippo, scusa se non parlo bene l’inglese, sono italiano-dice sempre in inglese girandosi verso la città
-Ma perché non l’hai detto subito!-esclamo in italiano
-Anche te?-chiede sbalordito lui
-Sì anch’io-dico io sorridendogli
-Prima volta a Londra?-mi chiede
-Sì. Te?-
- Anch’io, dovevo prendermi un periodo di pausa. Te?-
-Idem. Sono con una mia amica-
-Io con un mio amico. È quello lì!-dice indicando un ragazzo moro che sta beatamente parlando con Simon fregandosene del panorama.
-Quella con cui parla è la mia amica-dico sorridendo
-Bene, stanno facendo conoscenza. Strano, perché Marco è timidissimo.-commenta riportando lo sguardo su Londra. Sta cominciando a tramontare ed è un panorama bellissimo, potrei anche cominciare ad essere romantica dopo questa visione.
-Al contrario di te-rispondo riferendomi al carattere dell’amico
-Oh no, ti sbagli. Anch’io sono molto timido-ribatte cominciando a soffiare sul vetro
-Non mi era sembrato-commento guardandolo mentre disegna sul vetro
-Come ti chiami?-mi chiede curioso
-Danielle, ma preferisco Dani-rispondo buttando un’occhiata a Simon che parla animatamente con l’amico di Filippo
Una voce metallica ci avvisa che siamo arrivati a terra, vedo Simon scendere con Marco e farmi cenno che mi aspetta fuori, faccio per seguirla ma Filippo mi blocca il braccio e mi fa girare verso di lui. Guardo il vetro e leggo scritto in italiano in stampatello:
“Qui per la prima volta ci siamo visti, ma ti giuro, Danielle, non sarà l’ultima. –Filippo”
-é una promessa-mi sussurra all’orecchio per poi allontanarsi lasciandomi imbambolata all’interno della capsula. Ho sentito i brividi quando l’ha fatto, non era mai successo. Una signora addetta a svuotare la capsula mi invita “gentilmente” ad uscire, raggiungo la mia amica e torniamo all’hotel. Per tutto il tragitto mi parla di Marco, l’amico di Filippo, non l’avevo mai vista così interessata ad un ragazzo, magari nascerà qualcosa tra di loro, chi lo sa; so solo che non riesco a togliermi i suoi occhi azzurri dalla mente.
*Spazio autrice*
Ciao a tutti, questo è il primo capitolo della nuova fan fiction sui ginnasti, è una fan fiction a quattro mani fatta da me e Kat_love.
Spero vi piaccia, RECENSITE! Per favore, ho già eliminato una storia perché non se la filava nessuno, non vorrei rifarlo!
Adesso che ho finito di rompervi le palline le palline, mi dileguo, ciao <3

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


ONE WAY OR ANOTHER
Capitolo 2
{Simon}
** Quella strada. Buia e con una puzza di piscio assurda. Ero legata a terra e piangevo. La mia bocca , legata, sanguinava da un lato. Un gatto salta sul cassonetto che mi nasconde, ormai da ore. Poi un'ombra mi si avvicina, è sicuramente lui. Lui, colui che pensavo fosse mio fratellastro, quel fratello che tanto avrei voluto avere e che invece mi aveva usato come una pedina per i suoi stupidi giochetti.
-Ciao Simon bella- dice improvvisamente facendomi urlare come una stupida. **

Mi risveglio di soprassalto sotto gli occhi di un signore cinese che mi guarda male. Son perseguitata dal mio passato. Forse un po è per questo che son voluta venire qui a Londra per qualche mese, ovviamente accompagnata dalla mia migliore amica. Atterrate ci dirigiamo verso l'albergo che ci ospiterà per questo tempo.
-Simon davvero, sono sfinita- dice la mia amica ansimante e con una faccia che parlava da se.
-Ma scusa, non eri te quella che volevi andare all'Eye??- dico come per ripicca.
Questa sarà la decima volta che vengo a Londra ed ogni volta è sempre come la prima. Impieghiamo i dieci minuti di strada che mi separano dal grande occhio, su cui saliamo dopo una mezz'oretta di fila. Soffro di vertigini, tanto, per cui mi metto seduta a guardare la mia amica mentre si stupisce della bellezza della Mia città. Ho iniziato a visitare Londra da quando facevo la seconda media e dalla prima volta me ne sono innamorata. Avete presente l'imprinting? Bene, esattamente quello.
Sento un qualcuno sedersi accanto a me e mi giro per vedere di chi si tratta. Due grandi occhi nocciola si incontrano improvvisamente con i miei, facendo diventare il mio colorito di un rosso acceso, quasi come i miei capelli. Al ragazzo affianco a me squilla il cellulare, sento prenderlo e rispondere. Sarà sicuramente la sua ragazza.
-Mà- dice sicuro. Si chiamerà Marika , la ragazza...
-Si mamma tutto apposto, siamo scesi un attimo e ora siamo sull'Eye. Tranquilla.- dice poi.. Mamma.. Non è Marika quindi.. Ma cazzo.. È italiano. Per poco non mi prende un colpo.
I miei occhiali da sole, amabilmente appoggiati sulle mie gambe, scivolano improvvisamente a terra, solo che non faccio in tempo a piegarmi che il moro di fianco a me si china a raccoglierli.
-Thanks- mi viene spontaneo dire.
-You're welcome- mi risponde lui in un sorriso. Avrà pensato che sono sicuramente del posto, che faccio ora? In più la collanina con su scritto Simon non aiuta affatto. Okay decido di interpellare Dani, ma alzando lo sguardo vedo che anche lei parla con un ragazzo biondo dinnanzi a noi.
-Where are you from ?- mi chiede ancora il moro di fianco a me..
Okay mi butto. -Guarda che sono anche io italiana, solo che per la forza dell'abitudine mi sono rivolta a te in inglese.- 
-Oh okay, mi risparmi un po' di figure di merda- dice il ragazzo arrossendo un po e sorridendo. Cazzo.. Il suo sorriso. Gli sorride tutta la faccia porca vacca.
-Io sono Simon, piacere.. - dico porgendogli la mano.
-Marco..- dice ricambiando.
-Se non ti ricordi il mio nome c'è la collanina ahah- dico mostrandola e ridendo.
-Difficile dimenticare un nome così bello e associato ad una bella ragazza come te.-
Okay io adesso davvero muoio. La ruota arriva al capolinea e veniamo invitati a scendere dalla cabina. Lui è stato il primo ragazzo che è riuscito a farmi sbloccare dopo ciò che è successo. Raggiungo Dani e ci avviamo all'albergo raccontandoci ciò che abbiamo vissuto in quella cabina. Quella cabina che rimarrà per sempre nelle nostre vite. La cabina delle meraviglie.
*Spazio autrice*
Ecco il capolavoro che ha scritto Kat_love!
Vi piace? Io lo amo! *.*
Chi di voi non vede l'ora di sapere qualcosa di più sul passato di Simon? Io! *alzalamanina*
Detto questo..recensite!
Detto questo ringrazio Odio la tesina per la recensione e vi saluto! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** On the music ***


 
On the music

Oggi la giornata è cominciata con un po’ di shopping per i bellissimi negozi londinesi. Simon sembra a suo agio in questo posto, come se ci vivesse da anni, mentre io sembro una bambina in un negozio di caramelle! Entriamo in un negozio e mi metto alla ricerca di qualche vestito, sono rimasta senza perché l’anno scorso mi era preso il periodo “odio le gonne e i vestiti” e quest’anno devo rimediare! Ne trovo un paio e vado verso i camerini trascinandomi dietro Simon per avere il suo parere. Mi provo prima un vestito blu notte, corto fino al ginocchio, con le spalline fini; ma non supera l’esame, secondo Simon è troppo da bambolina per andare in discoteca. Ne provo un altro rosso, ma anche quello viene bocciato da entrambe, troppo a poco di buono. L’ultimo fa rimanere a bocca aperta entrambe. È color panna cade morbido sul mio corpo delineando le mie curve, sul davanti arriva più su del ginocchio di una decina di centimetri e dietro arriva fino a metà polpaccio, sul corpetto ha delle decorazioni in brillantini e una fascia di raso sotto il seno. È perfetto.

-Dani è perfetto per te!-esclama lei a bocca aperta
-Sì, ma non è adatto alla discoteca-rispondo io guardandomi allo specchio
-Che ti importa! Compralo! Per la discoteca ne prenderai un altro!-mi incita lei
-Mi hai convinta-rispondo sorridendo e chiudendo le tende del camerino per cambiarmi
Dopo che mi sono cambiata andiamo alla cassa, paghiamo e usciamo dal negozio per entrare in un altro alla ricerca del vestito per stasera.
Mi butto sul letto sfinita, accidenti a me che mi sono messa i tacchi, mi fanno male i piedi in una maniera incredibile! In una mattinata ho svuotato quasi completamente la carta di credito e riempito il mio armadio di vestiti. Mi sento bene, mi fa sempre questo effetto stare con Simon. L’avevo conosciuta in un periodo difficile, oltre a tutti i problemi che già avevo era appena morta mia nonna ed io ero molto legata a lei, era come una seconda mamma per me. Non riuscivo più a sorridere, mi allontanai da tutti, il mio mondo era diventato grigio, ma poi arrivò lei, il lampo di luce nelle mie tristi giornate; grazie a lei riacquisii il sorriso, le devo molto, a questo punto non so dove sarei senza il suo aiuto.
Esce dal bagno con i capelli molli, segno che ha finito di fare la doccia e adesso tocca a me.
*di sera *
-Ma sei sicura che il locale sia in questa via?-chiedo alla mia miglior amica non vedendo nessuna discoteca
-Sì, almeno mi ricordavo così-risponde in un sussurro lei
-Cosa?-esclamo io. Giuro che se mi ha portata qui andando a memoria e poi scopriamo che il locale ha chiuso io la faccio fuori!
-Eccolo!-esclama interrompendo i miei pensieri
Entriamo e ci buttiamo subito in pista, la musica non è nulla di speciale è quella che usano ormai ovunque, Animals di Martin Garrix, però si balla bene. Le musiche scorrono, una dopo l’altra ed io comincio a sentire il bisogno di sedermi per qualche istante; mi avvicino al bar e chiedo un cocktail a caso al barista, spero solo di averne chiesto uno buono. Mentre aspetto che il barista finisca di guardarmi come io guardo la Nutella sento delle mani posarsi sui miei occhi. Il cuore perde dei battiti, se fosse un maniaco sessuale?
-Indovina chi sono?-sussurra una voce maschile sul mio collo. È una voce familiare, non quel tipo di familiarità che acquisti quando conosci qualcuno da tanto tempo, ma quella che si crea dopo uno sguardo. Filippo!
-Filippo!-esclamo girandomi e incontrando i suoi occhioni azzurri
-Ti sei ricordata di me?-chiede lui sbalordito
-Come dimenticarsi di un ragazzo che ti scrive una dedica sul vetro di una cabina dell’Eye?-chiedo ridendo
-Allora Dani, mi concedi questi ballo?-mi chiede accarezzandomi un fianco
-Certo, ma prima fammi bere-gli dico prendendo il cocktail e buttandolo giù tutto insieme facendo rimanere il biondo di stucco.
Andiamo in pista mentre il dj fa partire Burn di Ellie Goulding, amo quella canzone, la ballerei tutto il giorno! Sto per cominciare a scatenarmi ma lui mi afferra per i fianchi. Così mentre gli altri attorno a noi saltano noi balliamo vicini, lui con le sue mani attorno ai miei fianchi ed io con le braccia intrecciate dietro al suo collo. Sento il suo respiro infrangersi sul mio collo e dei brividi mi percorrono tutta la schiena, sussurra qualcosa ma non riesco a capire a causa del volume. È un momento dolce, anche perché tra le sue braccia mi sento a casa, anche se siamo ridicoli:con i miei tacchi 12 lo supero e sembra quasi un bambino.
-Che ne dici di farci un giro?-mi propone lui dopo un po’
-Ok. Vado a prendere la giacca-rispondo allontanandomi da lui a malavoglia
Usciamo e mando un messaggio a Simon per avvisarla, lei mi risponde che non mi devo preoccupare tanto lei sta con Marco. Mi avvio con Filippo per una strada, spero che sappia dove andiamo perché non ho voglia di perdermi; anche se meglio è perdermi con lui che sapere dove mi trovo ma essere sola.
*Spazio autrice*
Bonsoir! Come promesso a Kat_love pubblico il capito oggi!
Spero vi piaccia, ditemi se ho fatto errori almeno la prossima volta starò più attenta!
Che succederà durante la passeggiata di Filo e Dani? Bo, lo scoprirete la prossima volta!
Adesso me ne vado, devo fare almeno un po’ di compiti così dopo mi posso dedicare ai ginnasti! Ricominciano oggi e sto dando i numeri!
Grazie a FrancyCece9 per aver messo questa fan fiction tra le seguita,
ciao a tutti! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4
{Simon}
Volevo portarla in un posto speciale, il posto in cui circa due anni fa conobbi colei che poi diventò la mia migliore amica, Allison. Ritornate da Londra conoscemmo Dani, che era nuova nella nostra scuola ed è colei che adesso ècon me qui. Siamo diventate subito amiche, eravamo il trio più conosciuto da tutti , nonostante non ci atteggiassimo, ma sia Dani che Allison sono delle belle ragazze. Poi è successo quello che è successo, l'incubo di ogni mia notte, Allison ha avuto un lutto e si è dovuta trasferire in russia da sua nonna e noi da trio siamo diventate un duo. Dopo la partenza di Allison, io e Dani ci siamo unite ancora di più, ed è per questo che appena abbiamo compiuto entrambe la maggior'età siam volute venire qui a Londra per passare un mese senza preoccupazioni ed altro.
Camminiamo per Londra con le nostre buste in mano, alla ricerca di un bar in cui prendere un frappuccino, ma sembrano essere tutti spariti, per questo decidiamo di andarci a preparare per la serata. Dopo due ore in cui lei mi ha acconciato e truccato per bene facendo, poi, lo stesso anche a se stessa, diventando ancora più bella di quella che è già. Indossiamo i vestiti e le scarpe e scendiamo per prendere il taxi. Dal momento che il locale si trova in una stradina vicino a Trafalgar non è conveniente andare con le macchine per il forte traffico, per questo ci facciamo lasciare difronte al Mc dell'angolo. Giriamo per un paio di minuti ma del locale nemmeno l'ombra. E se lo avessero chiuso? No. Non poteva essere. Il panico si fece largo dentro di me, e da me passò a Dani che temeva che ci fossimo perse. Una insegna luminosa mi riporta con i piedi per terra: l'Umprising è stato spostato in un locale più nuovo e più grande dietro alla curva. La pesantezza dei tacchi si fa sentire ma percorriamo i cento metri per poi catapultarci all'interno del locale, in cui stanno mandando la solita musica commerciale. Io e Dani iniziamo a ballare, ma subito mi scosto da lei perché davvero non riesco più a stare in piedi. Raggiungo uno dei divanetti lasciati liberi da vomito e coppiette pomicianti e mi ci siedo sopra, sentendo l'immediato sollievo. Un cameriere mi passa davanti e gli ordino subito una birra, contemporaneamente ad una voce alle mie spalle. Mi giro di scatto sentendo qualcosa di familiare, ritrovandomi di colpo difronte a due occhi nocciola/verdi che mi squadrano. Marco.
-Ma sei proprio tu???- chiede lui. Ahah, mi fa sorridere.
-Certo che .. No, solo il clone di Simon, un cyborg che si è impossessato delle sembianze di quella mediocre ragazza italiana per poter conquistare il mondo- dico con volto serio. Lui scoppia a ridere, sono così tanto divertente? Ma soprattutto, come ho fatto a dire una frase del genere ad un ragazzo che a malapena conosco senza arrossire?
Durante questi miei pensieri lui non smette di ridere, anzi si catapulta sul divanetto facendo cadere un ragazzino ubriaco che aveva preso sonno. Quest'ultimo inizia a sbraitare dicendo che gliel'avrebbe fatta pagare e cose del genere, così Marco mi prende per mano e mi trascina fuori, senza smettere di ridere.
Solo adesso mi rendo conto del sorriso che ha. Non è bianco, è stellare. Quasi inverosimile. Sorride così bene che mi contagia, così che inizio a ridere a mia volta.
Arriviamo davanti al Mc dell'angolo e guardo all'interno, rendendomi solo ora conto di non aver toccato cibo dal pranzo. Marco sembra leggermi nel pensiero, così che , sempre mano nella mano, mi porta all'interno e sedendoci ad un tavolino un po appartato. Ordiniamo due McChicken con una montagna di patatine e crocchette. Poi Marco ordina una coca cola sola, senza chiedere due cannucce. Cosa vorrà fare? Mi conosce a malapena.
Smetto di pensare perché un vassoio grande un metro quadro ci ha portato tutta la nostra roba che iniziamo a mangiare come se non ci fosse un domani.
-Non ci conosciamo per nulla, parlami un po' di te!- esordisce dopo un po lui. Io? Non mi è mai piaciuto parlare di me..
-Io.. Io non so che dirti.. Sono Simon, ma penso che tu questo già lo sappia, ho 18 anni, vengo da Firenze... Poi chiedi tu..- dico arrossendo ed abbassando di conseguenza la testa.
-Non abbassare la testa quando arrossisci, sei così bella..- disse lui arrossendo a sua volta. Mai nessuno mi aveva detto una cosa del genere.. Non mi ritengo una bella ragazza, sono più una ragazza normale. Poggio una mia mano sulla sua e lui risponde intrecciando le sue dita con le mie.
-Mi sembra di conoscerti da così tanto tempo ed invece..- dico incoscientemente e rendendo subito di aver ammesso qualcosa nei suoi confronti. È strano, ma è esattamente così..
Lui non risponde, si limita a sorridere e a continuare a mangiare. In un quarto d'ora c'era stato il silenzio più totale e il mio imbarazzo era alle stelle. Sono stata così stupida, mi sono dichiarata dopo nemmeno un po' di conoscenza. Non so nemmeno io perché l'ho fatto.
Mi vibra l'iphone, è Danielle. "Io sono con Filippo, ci vediamo dopo?" Oh cavolo, non posso rovinarle la serata per cui rispondo "Certo,tanto anche io sono con Marco". E mo??
-Chi era?- mi chiede improvvisamente, tanto farmi sobbalzare.
-Era la mia amica Danielle, è con Filippo- dico sempre a testa bassa.
-Ma perché stai facendo così??- chiese con tono preoccupato poggiando una mano sulla mia. Alzo la testa con gli occhi pieni di lacrime, lui non fece in tempo a vedermi che mi prese per mano portandomi fuori da quel posto e, una volta fuori, mi accolse in un abbraccio fortissimo. Perché? Non lo capisco, così come non ho mai capito nessun ragazzo.
-Anche a me sembra di conoscerti da un pezzo, per favore non fare più quella faccia.. Da quando ieri ti ho visto all'interno della cabina, cavolo Simon sono qualcuno più in alto di noi sa quello che ho provato- aveva la tremarella, le sue mani tremavano, insieme alla sua voce.
Prendo uno slancio e lo bacio, lo bacio come non ho mai baciato nessuno, sentendo dentro di me nascere qualcosa, qualcosa di molto forte.
*Spazio autrice*
Sera bella gente!
Ecco il capitolo di Kat_love, io lo amo *--*  Voi che ne pensate?
Recensite, recensite e recensite!
Dai vi deve piacere per forza, è fantastico e poi.. fatelo per Marco, poverino ultimamente lo trovate sempre a baciare :3
Va bene, stop sclero.. Detto questo vi voglio bene e corro a prendere gli energizzanti (mi sembra di essere la Ferlito con tutte queste medicine :3)
Notte, notte <3

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** It was the best night I ever had ***


It was the best night I ever had
Un profumo di cioccolata e caffè mi invade le narici e mi “costringe” ad aprire gli occhi; mi ritrovo davanti un vassoio con un cornetto alla cioccolata e del caffè fumante, Simon me lo sta reggendo sotto il naso e sorride.
-Che hai combinato?-chiedo alzando un sopracciglio e facendola ridere
-Niente.-afferma allontanandosi e poggiando il vassoio al centro del tavolino
-Poi ieri sera come è andata con Marco?-le chiedo mentre mi stiracchio i muscoli indolenziti
-Benissimo. Ci siamo baciati.-risponde sfoggiando uno dei sorrisi più sinceri che io le abbia mai visto sul volto
-Wow. Di già?-chiedo sorpresa
-Lo amo-risponde semplicemente lei con aria sognante
Rido leggermente ricordandomi che era da un po’ che non la vedevo così, mi alzo e la raggiungo al tavolo sedendomi.
-Te? Che hai fatto con Filippo?-mi chiede con sguardo pervertito
-Ci siamo conosciuti meglio..-dico alzando le spalle con fare indifferente, so che si incuriosirà.
-Solo?-chiede delusa
Scuoto la testa e lei mi fa cenno di spiegare mentre afferra la tazza di caffè e la porta alla bocca.
-Mi ha portata a Kansington Park!-esclamo poi non riuscendo a contenere l’entusiasmo
-E come mai tutto questo entusiasmo per un parco?!-chiede curiosa
-Il Kansington Park non è un parco normale, ma il parco dove c’è la statua di Peter Pan!-rispondo io ovvia
-Oh, sa come fare colpo il ragazzo eh?-chiede lei retorica, io annuisco ricordandomi i momenti della bellissima serata passata insieme a Filippo.
Per molti può sembrare una cosa banale, infondo mi ha solo portata davanti ad una statua, ma fatto sta che Peter Pan è il mio idolo. Ho sempre voluto che esistesse davvero e venisse a casa mia per portarmi nell’isola che non c’è. Infondo volevo solo scappare dalla mia vita e dalla mia situazione familiare critica e mia nonna mi ha fatto conoscere Peter dicendomi che lui mi avrebbe aiutata, dovevo solo crederci. Sì, sono ancora una bambina.
Simon mi riporta alla realtà con un colpo di tosse, continuiamo a raccontarci delle nostre serate, ci prepariamo ed usciamo dall’hotel per un po’ di sano shopping tra i negozi in Piccadilly Circus.
-Sai dove altro dobbiamo andare?-le chiedo mentre entriamo in un negozio
-Dove?-chiede lei cominciando a guardare tra i vestiti
-Al Madame Toussauds!-esclamo io facendo voltare qualche cliente
-Va bene, ma non dimenticarti che abbiamo messo in conto anche un picnic ad Hide park!-ribatte lei
-Abbiamo più di un mese riuscire a fare tutto!-rispondo io mentre afferro una maglietta
Sento delle mani coprirmi gli occhi e urlo a Simon di smetterla, contemporaneamente lei urla la stessa cosa a me; preoccupata tasto le mani posate sui miei occhi, sono di un ragazzo.. mi viene in mente solo Filippo, così decido di tentare.
-Filippo togli le mani dai miei occhi!-esclamo sperando che sia lui
-Che palle! Come hai fatto?-chiede lui sbuffando
-In realtà ho tirato a caso..-rispondo ridendo leggermente
Mi giro e trovo Simon che si sta baciando con Marco, che carini che sono!
Appena i due piccioncini hanno finito io e Marco ci presentiamo, poi i ragazzi vanno via perché qualcuno chiama Marco dicendogli che sono in ritardo per non so cosa.
Io e Simon usciamo da quel negozio, ma non facciamo in tempo a svoltare l’angolo che finisco addosso a qualcuno. Alzo lo sguardo imbarazzata ed incontro due iridi azzurre che riconoscerei tra mille.
-Allison?!-esclamiamo all’unisono io e Simon
*Spazio autrice*
Zauuuu <3 *saluto alla truzza*
Alloraaa.. questo essere capitolo 5, ve piasa o no? Speriamo di sì.
Vorrei pregare le persona che leggono i capitoli (perchè ce ne sono) di recensire, anche se vi fanno venire gli urti di vomito, almeno lo sappiamo e finiamo, ok? Grazie per chi lo farà.
Passiamo al capitolo.. IO AMO PETER PAN! Potete considerarmi una bambina ma lo amo! 
Ed ecco che entra in azione Allison! Chissà se sarà tutto come prima.. ho una vaga idea di cambiare le carte in tavola, anche se non so quanto questa idea possa piacere a Kat.. ;)
Detto questo scusate per gli errori, fatemi sapere se ne trovate alcuni ok?
Grazie<3, ciao

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2491649