Don't Panic.

di lifetime
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Chap. 5 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


Ed eccomi qui, nascosta dietro il divano del tour bus degli All Time Low.

Adesso si che sono nei casini.

Non chiedetemi neanche com'è successo perché non lo so neanche io. O forse si, comunque sta di fatto che sono terrorizzata.

 

...

 

5 ore prima:

-Ei Ale che ore sono?- chiesi ansiosa,

-Sono le 19:00, stai tranquilla che arriveremo in tempo.

Sisi questo lo diceva lei, e se arrivavamo in ritardo? Se non riuscivo a vedere?

Ok, basta con le paranoie.

Mi girai e cominciai a guardare il paesaggio Milanese (solo cemento), ero sempre più in ansia, non ce la facevo più, poi i mezzi pubblici non aiutavano, sempre in ritardo e affollati di gente. AHHH dannazione.

In mezz'ora fortunatamente riusciamo a raggiungere il posto dove si sarebbe tenuto il concerto.

Mio dio quanta gente, pensai, mi sentivo così fuori luogo, ma cercai ugualmente di sentirmi a mio agio e ovviamente non ci riuscii.

3 ore prima:

Il concerto procedeva alla grande, la band di supporto aveva suonato benissimo, e poi c'erano gli All Time Low... Magnifici, erano a metà concerto, stavano suonando ''Backseat Serenade'' una delle mie canzoni preferite.

Saltai, urlai, cantai, insomma feci di tutto.

Anche Ale si stava divertendo, era la mia migliore amica, l'avevo portata con me anche se gli All Time Low non le dicevano niente, forse l'avevo anche obbligata, ma dettagli . E' una ragazza solare e che prende, a volte, iniziative idiote. Ma le voglio bene lo stesso.

 

1 ora prima:

Il concerto era finito, era stato letteralmente FANTASTICO, mi ero divertita tantissimo, poi durante ''Therapy'' non posso negare che non mi sia scesa qualche lacrima.. però, ahimè, era ora di tornare a casa, mi sentivo così giù.

Ale allora esordì -Hai mai visto dentro il bus degli All Time Low?- non capii cosa voleva fare però risposi -Sisi, in qualche video-

Mi guardò e sfoderò uno dei suoi sorrisi che fanno paura -Che ne dici di vederlo dal vivo?-

Gli occhi per poco non mi uscirono orbite era completamente fuori, ahh maledizione, una delle sue iniziative idiote!!

No, no che non volevo vederlo dal vivo, sarebbe stato una sorta di violazione di domicilio, saremmo finite male, molto male... Risposi esplicitamente di NO.

Naturalmente non si curò della mia risposta, aspettò 10 minuti e quando maggior parte della gente era andata via lei entrò in azione.

C'era ancora qualche ragazza qua e la, ma niente di preoccupante, affermò Ale.

Quindi fece la prova del 9 e 'TAC' la porta si aprì.

Tirai giù tutti i santi, possibile che nessuno della crew avesse pensato di chiudere quel maledetto bus?? Dio, un antifurto, un qualcosa che bloccasse i pazzi come Ale!

Ma no certo che no, non mettiamo niente!

Ale non aspettò mezzo secondo per entrare e trascinarsi dentro pure me.

Pregai che nessuno arrivasse, e lei cominciò a curiosare, a sedersi, ad aprire sportelli...

Io invece ero paralizzata, pensavo a tutti i modi per sotterrarmi in una buca, a tutti i modi nei quali potevo essere uccisa...

Sta di fatto che i ragazzi e la crew si avviarono verso il bus.

MALEDIZIONE. MALEDIZIONE.

La voce mi tremava, le gambe pure, rimasi immobile Ale disse solo -Via, non stare lì impalata, nasconditi!!

Senza neanche ragionarci su mi misi dietro la prima cosa che trovai, quindi il divano, Ale era difronte a me, adesso anche lei era terrorizzata.

Bene, domani sul giornale ci sarebbe stata la notizia ''Ragazze stalker scovate nel tuor bus di una band, gli All Time Low''.

Non l'avrei mai perdonata. Tutta colpa del suo istinto idiota. Era anche colpa mia, mi ero fatta trascinare...

Ahhh, Bianca quanto sei idiota pensai.

Quindi eccomi qui, dietro il divano del tour bus degli All Time Low, sperando di non essere trucidata.

 

Spazio autrice: Se siete arrivati fin qua siete fantastici!

Io non scrivo bene quindi non è un gran che, però era un'idea che mi girava in testa da un po' e ho voluto provare. ;)

Non lanciatemi i pomodori, solo gelati! 

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


I ragazzi e la crew si avvicinavano sempre di più, e adesso anche Ale mi lanciava occhiate preoccupate, io non volevo nemmeno guardarla.

Il primo ad entrare fu Vinny che si accorse subito che la porta era aperta, ma non disse niente, aveva un'aria un po' intontita, probabilmente aveva bevuto.

Ormai contavo i secondi che mancavano ''alla mia morte'..

1...2...3..

E invece nessuno si accorse di niente, colpa dell'alcol. Erano stremati si vedeva, tutti si diressero verso i letti, tranne Rian che diete uno sguardo come stesse cercando di capire cosa ci fosse che non andava, INFATTI C'ERA QUALCOSA CHE NON ANDAVA. Diede un ultima occhiata confuso e se ne andò.

Per un pelo. Adesso dovevamo solo trovare il modo per scappare che naturalmente non c'era.

Pensai e ripensai. Dai Bianca, pensa, non sei stupida. Però capii che non c'era più niente da fare.

Uscire non potevamo uscire perché l'autista se ne sarebbe accorto di certo.

Pensai che magari c'erano uscite secondarie, ma nessuna che mi veniva in mente. Forse dopo le cuccette, ma non sapevo se i ragazzi avevano il sonno leggero o meno, non sapevo se me li sarei ritrovata davanti.

Era quello il punto, non sapevo niente.

Tutto di un tratto il bus partì. O Dio.

Sbiancai.

Adesso si che era finita.

Non ci avevano trovato oggi.

Ci troveranno domani pensai.

Appena tutti dormirono (russavano molto forte), uscimmo dai nascondigli, naturalmente non potevo uccidere Ale lì, lo avrei fatto successivamente, però la guardai male. Non avevo voglia di parlare con lei, per niente.

Ci accomodammo, si fa per dire, sul divano, eravamo tesissime.

Cominciò lei a parlare -SentiBiamidispiacetantoiononvolevoèsolocolpamia- disse tutto d'un fiato io tranquillamente risposi -si, lo so è colpa tua- un po' triste mi disse -mi perdonerai mai?-. Non le risposi -Piuttosto di pensare a queste idiozie pensiamo a come uscire di qui- cominciò a mangiarsi le unghie brutto segno -io...io non lo so, va bene?!-

-abbassa la voce-.

Sentimmo dei rumori, in fretta e furia tornammo ai nostri nascondigli.

Era Jack, stava evidentemente andando a prendere qualcosa da mangiare, o meglio ancora, da bere, infatti così fu.

Dopo qualche sorso iniziò a farfugliare e a dire cose senza senso per esempio 'amo i panda, voglio sposarmene uno' e soprattutto 'io non sono un pervertito'. Quello si che era il colmo. Mi scappò quasi da ridere, ma riuscii a trattenermi.

Poi barcollando se ne andò. Grazie al cielo.

Ale uscì dal ''nascondiglio'' e disse solo -domani mattina vedremo di sistemare tutto, o meglio vedrò- ecco, aveva capito.

Così mi ''addormentai'' per dire. Sonnecchiavo, dormivo 5 o 6 minuti poi mi risvegliavo.

Che idiozia.

Neanche in un film.

Alla fine mi addormentai sul serio per giunta sul divano.

Spazio autrice: Hei :) Vi piace questo nuovo capitolo? 
Come ho detto l'altra volta niente pomodori, solo gelati.
Non esitate a recensire! 

 

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


Mi svegliai per colpa di un urlo -Jackkkk, mi vuoi dire chi sono queste due?- chiese una voce che conoscevo però non la riconobbi subito.

Aprii lentamente gli occhi, e trovai tutti i ragazzi tranne Jack più la crew a fissarci, Ale era affianco a me che dormiva.

Jack si materializzò al fianco di Zack e disse -Alex, io non ho fatto niente, non le conosco queste due, non è sempre colpa mia-. Ecco chi aveva parlato, Alex. Lui rispose sempre più arrabbiato -Jack non cercare di discolparti, lo sappiamo tutti che lo fai sempre, non è la prima volta- Jack era sempre più arrabbiato infatti urlò -Alex, per l'amor del cielo non le conosco, lo vuoi capire?- .

A quel punto Rian esordì -Una si è svegliata- , tutti mi fissarono neanche fossi un alieno, Matt era in collera probabilmente fossi stata un uomo mi avrebbe preso a calci nel sedere ma per fortuna si limitò a dire -Chi sei?- .

Le parole non mi uscivano, aprivo la bocca ma senza far uscire alcun suono, le gambe erano immobili, mi cominciò a mancare il respiro, ecco un altro attacco di panico. Ultimamente mi venivano spesso, cominciai ad ansimare.

A quel punto Rian, se ne andò per tornare con un bicchiere d'acqua, me lo porse, ma io non riuscivo a prenderlo ero paralizzata dalla paura, i suoi occhioni marroni continuavano a fissarmi invitandomi a bere, era proprio un bel ragazzo pensai. Presi lentamente il bicchiere e cominciai a bere piccoli sorsi. -Adesso puoi parlare?- disse Jack, era alto e magro, tipo un palo della luce, però con i capelli scompigliati e un ciuffo biondo,molto tamarro. Feci cenno di si con la testa. Ale continua a dormire, possibile?! Se ne stava lì beata mentre io venivo giustiziata per una cosa che aveva fatto lei, infatti le tirai una gomitata che la mise a sedere.

Cominciai a piangere, le lacrime scendevano e non si volevano fermare, a quel punto Ale ''prese'' la situazione in mano, fece un bel respiro e cominciò a parlare, vidi la paura nei suoi occhi, se la si guardava bene in faccia si vedevano i segni della stanchezza, disse che era solo colpa sua, spiegò com'era tutta la faccenda, i ragazzi intanto stavano zitti ed ascoltavano, volevo dei super poteri per poter capire che stavano pensando tutti. Ma ovviamente non li avevo.

Ascoltarono tutto il racconto di Ale, il primo a parlare fu Zack che disse -Se quello che dice la ragazza è vero, è stato solo uno scherzo finito male, certo, ma proprio di cattivo gusto, con che testa ti vai ad infilare nel tour bus di una band?!- In quel momento avrei baciato i piedi a Zack e giurato di venerarlo per sempre. Stavo ancora piangendo ma non me ne rendevo neanche più conto, osservavo tutti i ragazzi, Jack aveva l'aria di non aver ben capito, Alex era arrabbiato, Rian era impassibile e Zack era lì che ci fissava. Armata di coraggio dissi -Non so dove ci troviamo adesso, ma vi potete fermare e lasciarci qui troveremo il modo di tornare a casa, io...io.. non so più come chiedervi scusa, non una deficiente non dovevo dare retta a Alessia,.. vi chiedo umilmente perdono- Ok, adesso sembravo ridicola. Alex sbottò – e proprio quello che faremo, Jack vai all'autista e digli di fermarsi e aprire le porte- Jack strabuzzò gli occhi e guardò Alex storto – Ma Alex secondo te le possiamo lasciare nel bel mezzo di un'autostrada tedesca?! Io non so, a volte te ne esci con certe sparate, le ragazze avranno anche sbagliato, anche io sono arrabbiato ma ho il buon senso di non mollarle nel bel mezzo del nulla- mi stupii così tanto del discorso di Jack, il più intelligente che io abbia mai sentito, Alex allora urlò -NON MI INTERESSA, LORO DOVEVANO AVERE IL BUON SENSO DI NON INTRUFOLARSI- condividevo pienamente le parole di Alex perciò dissi -Alex ha ragione, io ed Alessia riusciremo ad arrangiarsi, non è un problema ,sul serio- mi alzai e feci segno ad Ale di seguirmi andammo in direzione della postazione di guida quando Alex parlò -Bhe, io non intendevo lasciarvi proprio qui, noi dobbiamo prendere un aereo quindi verrete con noi all'aeroporto poi voi tornerete in Italia e noi andremo dove dobbiamo andare...- oddio non ci credevo, la sua voce era diventata più dolce era stranamente gentile... io e Ale ringraziammo tutti e ci scusammo ancora mille volte..

Durante il viaggio per l'aeroporto non c'era un clima molto gradevole, ma a me andava bene così, io e Ale non parlammo tutto il tempo, eravamo sedute sul divano a fissare il vuoto tutti gli altri erano in fondo al bus a fare non so che.

Quando finalmente arrivammo all'aeroporto mi venne in mente una cosa che poteva compromettere molte altre cose. Io e Ale avevamo si e no 20 euro, come ci saremmo pagate il volo e sopratutto ci sarebbe stato posto, ci sarebbe stato un volo per Milano oggi?! Non mi osavo a chiedere niente ai ragazzi ma lo dissi a Ale che diventò ancora più nervosa di prima.

Entrammo e come se nulla fosse loro se ne andarono, il loro volo partiva a breve, io e Ale decidemmo di seguirli fino al piano di sopra con la scuola di trovare un bagno, non ci potevano lasciare lì così, si bhe, forse potevano...

Ale seguì i ragazzi e la crew su per le scale, in modo tale da seguirli per capire bene che cosa stavano facendo io presi l'ascensore, ma per andare al terzo piano a cercare realmente qualche informazione un telefono pubblico per chiamare i miei e spiegare la faccenda.

L'ascensore arrivò e mi ci catapultai dentro, quando le porte si chiusero mi accorsi che non ero sola ma c'era anche Jack che mi guardava storta, io in fretta e furia ammaccai sul tasto con i numerino 3, peccato che neanche al secondo piano l'ascensore si fermò e si accesero le luci d'emergenza.

Già, ci mancava solo più questa.  

Spazio autrice: scusatemi immensamente per l'attesa super lunga, ma è stato un periodo un po' difficile e poi con l'inizio della scuola non sono riuscita a scrivere più di tanto. 
Volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito, vi voglio bene, lol. Recensite ancora! 
Spero che il capitolo vi piaccia, come sempre niente pomodori, solo gelati!

BOYAH.


 

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Capitolo 4
*** Cap. 4 ***


Non mi bastava essere stata scoperta in tour bus e non essere arrestata per miracolo, naturalmente no, non sarebbe stato nel mio stile, infatti sono chiusa in ascensore con Jack Barakat.

Ebbene sì.

Molte fan pagherebbero per essere al mio posto, io invece volevo solo essere a casa mia a riguardare i video del concerto, come ogni persona normale.

Magari era tutto un sogno, già era di sicuro un sogno, cominciai a schiaffeggiarmi, Jack mi guardò in modo sconvolto poi decise di dirmi -Ehi, che stai facendo?- io dissi con gli occhi fuori dalle orbite -Non sto sognando?! Certo che sto sognando, non sono pazza, pft, figuriamoci....- e di li in poi cominciai a dire cose senza senso finché Jack prese in mano la situazione mi prese per le spalle e con un tono ''dolce'' mi disse -Ehi... ehm com'è che ti chiami? Comunque calmati è andata via solo la luce, presto tornerà e saremo fuori.- e chi era lui per dirlo??

Lo guardai dritto negli occhi, vidi la sua preoccupazione, aveva degli occhi che sembravano due pozzanghere marroni erano espressivi mi piacevano tantissimo, ci fissammo per qualche secondo e poi lui distolse lo sguardo e si sedette a terra – Senti....- conclusi per lui -Bianca- riprese -Bianca, come mai eri sul nostro tour bus, voglio dire, la tua amica ti ci ha trascinata, ma perché tu non le hai detto di no? O perché non sei uscita subito?- mi aveva spiazzata, -Bhe..- cominciai -Forse anche io avevo un po' voglia di fare un'impresa spericolata, Jack non lo so, mi sento tanto stupida, una persona normale sarebbe tornata a casa io invece ho fatto una cosa illegale....- mi fissò per un po' poi poi disse tranquillamente -Capisco, tutti abbiamo bisogno di un po' di avventura, io una volta mi sono intrufolato nella casa di una vecchietta mezza cieca..- Scoppiai a ridere e forse lui nel vedendomi ridere sorrise, mi ricordai del fatto che non potevo tornare a casa -Jack, ci sarebbe un problema..- mi guardò con aria interrogativa allora spiegai – Io e Ale non possiamo tornare a Milano, non abbiamo abbastanza soldi per partire, potremmo chiedere ai nostri genitori, ma non saprei come farci inviare i soldi, dovrei anche chiamarli, ma il mio telefono è morto, mi sento così in colpa......- Jack sorrise e tirò fuori il suo cellulare e me lo porse invitandomi a chiamare, e infine aggiunse -Non vi preoccupate per il volo, ci penseremo noi- questo ragazzo aveva un cuore d'oro, come avrei fatto a ripagargli tutte queste cose?! Non ce l'avrei mai fatta.. spontaneamente mi avvicinai a lui e lo abbracciai., pochi secondi dopo mi ritirai dall'abbraccio eravamo tutti e due imbarazzati allora presi il telefono e chiamai, spiegai tutto ai miei che erano furiosi avrebbero chiamato i genitori di Ale e spiegato tutto anche a loro, chiusi e raccontai in breve la faccenda, Jack annuì tutto il tempo, mi faceva ridere aveva una faccia buffa.

Le ore successive passarono molto velocemente semplicemente per il fatto che io e Jack avevamo riso tutto il tempo.

Però mi sembrava troppo strano che non ci fosse ancora stato un momento super imbarazzante, con Jack mi sentivo a mio agio, o almeno finché non iniziò ad avvicinarsi troppo a me..

Vedevo i suoi sempre più vicini, la sua faccia sempre più vicina, dovevo allontanarmi in qualche modo, non che non mi sarebbe piaciuto baciare Jack Barakat sia ben chiaro, ma era una cosa senza senso, ci conoscevamo appena , avevamo solo trascorso un piacevole pomeriggio insieme, tutto qui.

Quando le nostre facce erano praticamente attaccate l'ascensore ripartì. Grazie al cielo.

Jack allora si alzò, anche lui era molto imbarazzato, e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi, tre secondi dopo le porte si aprirono e trovammo Ale e i ragazzi lì davanti.

Alex scocciato disse -Jack abbiamo perso il volo.- arrabbiato Jack rispose – E SECONDO TE E' COLPA MIA O DELLA CORRENTE?!- Alex si scusò dicendo che non era colpa sua, poi mi informò del fatto che Ale aveva spiegato tutta la faccenda ''finanziaria'' e che ci avrebbero pensato loro e che il nostro volo sarebbe partito tra un'ora. -Grazie mille, sul serio, non troverò mai le parole giuste per ringraziarvi, adesso forse è meglio andare, sennò rischiamo di perdere il volo- i ragazzi annuirono e ci salutammo tutti con una stretta di mano, quando salutai Jack lui mi disse – Bianca, sono molto contento di averti conosciuta, ricordati che qualche volta ci si può lanciare in imprese folli! Spero tanto di rivederti!- io risposi semplicemente -Anche io, Jack. Grazie di tutto-

Le parole di Jack mi lasciarono un po' perplessa continuavano a risuonarmi nella mente, per tutto il viaggio pensai solo a quello. Chissà se lo avrei rivisto. In fondo ci speravo.

Spazio autrice: hola! Come da routine solo gelati nient'altro ahahah. Così sembra che la FF si concluda e invece NO, lo so che volevate liberarvi di me, ma c'è un seguito muaahaha. Continuate a recensire, yay. Scusatemi se ci sono eventuali errori ma non ho avuto molto tempo per ricontrollare c: 

Alla prossima BOYAH.  

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Capitolo 5
*** Chap. 5 ***


Erano passati mesi dal mio incontro ravvicinato con gli All Time Low, appena tornata a casa ero stata ''castigata'' ai lavori forzati. I lavori forzati consistevano nel lavorare mattina e sera nel bar dei miei. Mi chiedevo ancora com'era possibile che a 19 anni stavo ancora lì a dipendere dai miei genitori. No, okay, mi sentivo ancora terribilmente in colpa, e poi era giusto così, almeno credevo. 
Non parlavo più con Ale dal giorno nel quale eravamo tornate a Milano, mi mancava, eccome se mi mancava. Non avevo il coraggio di chiamarla, dopo che le avevo detto di sparire dalla mia vita, la mia era stata una reazione fin troppo esagerata, ma me ne pentivo solo adesso. 

Anche oggi ero a lavoro. Come tutti i giorni della mia vita. Stavo servendo un cliente quando vidi Ale entrare. Era venuta qui diverse volte, ma non le avevo mai rivolto la parola, forse era arrivata l'ora? 
Si sedette su uno sgabello di fronte a me, mi scrutò per qualche secondo e poi esordì -Ehy, Bia! Come stai? Ne è passato di tempo dalla nostra ultima chiacchierata.- Non potevo assolutamente crederci , dopo mesi arrivava al bar, si sedeva e con nonchalance mi chiedeva come stavo? Lo sapevo, sempre la solita, non era cambiata e non sarebbe mai cambiata. La guardai con sguardo omicida, o almeno pensavo, e le riuscii solamente a dire -Bene, grazie.- come se non fosse niente continuò -Come, non mi chiedi come sto? Sai, sono successe tantissime cose in questi ultimi mesi, dovremmo aggiornarci, sai, come facevamo sempre. Ah, ho anche un'altra notiziona, ma quella te la dico alla fine, sono sicura che non vedrai l'ora.-
Okay, il mio era un pensiero alquanto cattivo, ma perché ancora non se n'era andata? 
Risposi soltanto con un -Ah-ah.- Mi fissò con aria interrogativa -Dov'è finita Bianca? Non ti riconosco più, sul serio. Bhe, tanto vale che me ne vado! Ciao.- Fece per andarsene ma le urlai -Ale! Aspetta, stacco alle 8, andiamo a prenderci una pizza?- Ma perché? Perché? Perché non mi ero tenuta la bocca chiusa. Le spuntò un sorrisone  -Perfetto, ci vediamo alle 8-. E così se ne andò. 

Le ore successive passarono in fretta. Alle otto meno 10 andai nel retro a cambiarmi successivamente uscii e trovai Ale lì fuori che mi aspettava. 
-Come vanno i lavori forzati?- mi chiese
-Vanno, ormai ci ho fatto l'abitudine- dissi
-Mmm, capisco. Ho tante di quelle cose da raccontarti! Mi sei mancata Bianca!-
-Anche tu!- e così l'abbracciai, era vero, mi era mancata la mia migliore amica, però non penso che l'avrei perdonata così facilmente. 
Andammo a mangiare una pizza, parlammo di tutte le cose che ci erano successe, o meglio, tutte le cose che erano successe a lei. 
A fine serata lei stava controllando il telefono, ad un certo puntò lo lanciò in aria. Mi guardò super eccitata -Bianca, indovina!- la guardai con aria interrogativa -Gli All Time Low tornano in Italia, andiamo, no? E' domani! Non mi capacito, come ho fatto ad accorgermene solo adesso?! Ahhhh, andiamooo vero?-
NO. 
NO. 
ASSOLUTAMENTE N O. 
-E se ci riconoscessero? Cosa direbbero: Ah ecco le stalker!- dissi.
-Ma secondo te ci riconoscono?! Bianca, non si ricorderanno neanche che qualcuno è entrato nel loro tour bus- mi rispose.
-Sisi, lo dici tu.-
-Perfetto, domani vado a prendere i biglietti.- concluse. 
Stavo per rispondere ma lei si avviò alla cassa urlandomi -Offro io- e poi se ne andò.

No. Non ero psicologicamente pronta.  E SE CI AVESSERO RICONOSCIUTE?! 
NONONO, CI AVREBBERO UCCISE, NE ERO SUPER SICURA. 

La mattina arrivò e io ero sempre più agitata, come tutte le mattine andai al bar, mi ero presa un permesso per staccare prima, ma non avevo detto bene dove sarei andata. 
Erano più o meno le 9 e mezza quando si aprì la porta, vidi solo dei capelli mezzi biondi e mezzi marroni. Alzò la testa. JACK. JACK BARAKAT. JACK BASSAM BARAKAT. No, non ci potevo credere, questa era sfortuna. Mi avrebbe riconosciuta e probabilmente mi avrebbe dato della pazza che li aveva seguiti. 
Venne verso il bancone, quando mi vide e mi guardò con un espressione sorpresa. 
Io dissi -Vuoi ordinare?- e lui -mmm, tu sei...- ci pensò un attimo e poi -BIANCA!- poi continuò -Sai, avevo proprio voglia di incontrarti- la mia risposta fu un semplice -Ah-ah- accompagnato da sorrisetto nervoso. Poi scappai. In realtà andai nel retro. 
OKAY, QUESTA NON CI VOLEVA. 


Spazio autrice: VI PREGO, VI PREGO, CHIEDO PERDONO, SCUSATE, LO SO, E' UN PAIO DI MESI CHE NON AGGIORNO, VI PREGO ABBIATE PIETA' DI ME!  Prometto che mi impegnerò ad aggiornare regolarmente! c: Grazie in anticipo a chi non mi vorrà picchiare e anche a chi recensirà! 
Ps: chi di voi ha visto gli ATL in una delle date italiane? Io ero a Milano, aw.
ALLA PROSSIMA, BOYAAAAAAAAH.


 

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