Tutta la verità

di Francy_141
(/viewuser.php?uid=625153)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Erano passati alcuni giorni da quando Felicity aveva detto ad Oliver tutta la verità su sua madre e da quel giorno le cose tra loro erano cambiate, lui era diventato più freddo, a malapena le rivolgeva la parola ed il più delle volte era solo per farle fare qualche ricerca, passava quasi tutto il tempo ad allenarsi con Sara e Dig e lei cominciava a sentirsi decisamente messa da parte.
Quella sera rientrati da una missione Oliver disse:-" Ragazzi domani sera darò una festa per il ritorno a casa di Sara, vi aspetto tutti." Dig e Roy ne furono entusiasti....lei un po’' meno, stava già cercando una scusa quando Diggle le disse: -"Fel passo a prenderti?" -" No Dig ti ringrazio, io non sò se potrò venire".
-"Cosa?" Disse Sara "dai devi esserci, non puoi mancare.... per favore!"
-"Ok cercherò di liberarmi, ora devo andare, ci vediamo domani".
 
Il giorno della festa arrivò, Felicity non era riuscita ad inventare una scusa per poterla evitare, quindi si preparò, sali in macchina ed andò a casa Queen.
Quando arrivò gli invitati erano già tutti li, entrò e tra la folla cercò una faccia amica, quella di Diggle, ma nel girare per le sale vide Oliver e Sara mano nella mano lo stomaco le si chiuse, aveva immaginato che tra loro fosse nato qualcosa, d'altronde avevano passato l'inferno. Loro si, che avevano qualcosa in comune.
Cercando di evitare gli sguardi di tutti andò al bar. Non fece neanche in tempo a portare il bicchiere alle labbra che una voce, purtroppo famigliare, le disse:-" Felicity, cosa ci fa’ qui tutta sola e in disparte!" Era la signora Queen, cercò di ignorarla, ma lei continuò dicendo:” Avevo ragione? Lei ha rovinato la mia famiglia, ha reso infelice Oliver, l'avevo avvisata, lui non potrà mai perdonarla....com'è vederlo con un'altra?....Come si sente ad essere la causa di tanto dolore....spero sia fiera di lei". Si girò e se ne andò....la ragazza posò il bicchiere sul bancone del bar e quando alzò lo sguardo Oliver la stava guardando, si girò andò al guardaroba, prese la giacca e senza salutare si chiuse la porta di casa Queen alle spalle. Fece pochi passi, quando si senti afferrare per un braccio, si fermò senza voltarsi,:" perché vai via? Cosa  ha detto mia madre?" Era Oliver si voltò, il ragazzo vide i suoi occhi pieni di lacrime e non riuscì a dirle altro.
-"Caspita, mi hai rivolto la parola..." Tirò via li braccio con rabbia e se ne andò.
Nel viaggio di ritorno si ritrovò a pensare, lui era li ha visto sua madre, il modo in cui le stava parlando, solo qualche settimana prima l'avrebbe difesa...e solo qualche settimana prima a quel tocco si sarebbe bloccata, avrebbe chiuso gli occhi e avrebbe sperato che il tempo si fermasse. Ma ora le cose erano cambiate....le lacrime cominciarono ad uscire e lei non poteva controllarle.
 
Quella notte non chiuse occhio, pensò che forse era il momento di cambiare aria, di cominciare a pensare un po’ a se stessa....ma non fu l'unica a non dormire quella notte, anche Oliver non chiuse occhio, pensava a quello che era successo, al fatto che non era intervenuto per difenderla a quegli occhi pieni di lacrime, al quale solo qualche giorno prima aveva promesso che non li avrebbe mai abbandonati, invece....erano giorni che non riusciva a parlarle, la stava evitando e non sapeva il perché...decise di alzarsi, cercando di non svegliare Sara, che era rimasta a dormire da lui.
Scese disotto, la luce del salone era accesa e qualcuno stava parlando. Si avvicinò cercando di non far rumore, una voce era quella di sua madre, l'altra era Walter.
-" ...a causa sua Oliver mi odia, ma stasera... era li al bar che lo guardava, lui non le ha mai rivolto la parola, credo che anche le stia dando la colpa per quello che è successo alla nostra famiglia e lo ha capito anche lei. Spero che non si faccia più rivedere in questa casa."
-"Moira non esagerare, quella ragazza è molto intelligente e sveglia, non ci metterebbe molto a scoprire tu sai cosa, ho cercato di insabbiare il bonifico, ma l'ha scoperto...."
-”Le minacce con lei non servono" disse Moira "dobbiamo spaventarla, magari le facciamo lasciare la città. Walter, pensaci tu".
-"Ok vedrò cosa riesco a fare, ora vado si fatto tardi".
Oliver non riusciva a credere alle sue orecchie... di cosa era capace quella donna?
Tornò in camera da letto, anche se il primo pensiero fu quello di correre da lei, ma se Sara si fosse svegliata e non l'avesse trovato, avrebbe chiesto a sua madre e magari Moira si sarebbe insospettita...non poteva permetterlo. Decise di aspettare l’indomani mattina.
Come se niente fosse la mattina scese fece colazione e mandò un messaggio a Felicity "NON TI MUOVERE DA CASA, TI DEVO PARLARE E' URGENTE".
Chiese a Diggle di accompagnare Sara a casa "devo andare in ufficio, ti chiamo piu' tardi" le disse, poi prese la moto e corse dalla sua partner.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Bussò alla porta e quando lei apri, notò per terra davanti 2 valigie...-“stai andando da qualche parte?” -“Pensavo di andare a casa da mia madre per qualche giorno, ho bisogno di starmene da sola per un po', perché sei qui Oliver cosa c’e’ di cosi urgente?” -“Volevo chiederti scusa, perché non ho mantenuto la promessa che ti ho fatto, ho detto che non ti avrei mai lasciato sola, invece non sono riuscito a starti vicino” -“Tranquillo…tua madre ieri sera mi ha illuminato” -“Non é come dice mia madre io non ti odio, non potrei mai farlo, è il tuo sguardo, Felicity, mi fa male, vedo nei tuoi occhi la pena che provi e non riesco a vederti soffrire per me” -“OK quindi tu per non vedermi soffrire mi hai ignorato, beh che dire....complimenti, così mentre io soffrivo, perché convinta che tu mi odiassi, tu mi ignoravi e ti consolavi tra le braccia di Sara....forse dovresti andare Oliver”. Andò verso la porta fece per aprirla, ma lui la bloccò e con la mano la richiuse. Erano talmente vicini che a lui bastò sussurrare: -“Non è così...ti assicuro che starti lontano non è stato facile per me. Mi sono avvicinato a Sara forse perché abbiamo passato qualcosa che non si puo' immaginare, ma sopratutto raccontare.” A quelle parole fu lei ad allontanarsi -“Già è più facile stare con qualcuno alla quale NON potresti affezionarti....ti rendi conto che è triste vivere cosi? Ma ora devo andare ho il treno tra poco....” -“Non puoi andare, devo dirti qualcos'altro... sediamoci, 5 minuti... ti prego!” Oliver raccontò la conversazione sentita la notte scorsa tra sua madre e Walter, -“sei in pericolo, non puoi andartene, se sarai lontana non ti potrò proteggere....resta qui con me”. Lei ci penso un attimo, poi disse -“Ok....ma voglio indagare sulla Tempest....” -“Potrebbe essere pericoloso lo sai?” -“Tu sarai con me?” -“Si.” -“Mi basta, ma non posso indagare dal covo...ci potrebbero rintracciare...lo farò dalla Queen Consolidate, alla luce del giorno, domani si comincia”. Quella mattina fu la prima ad arrivare in ufficio, accese il computer e cominciò la sua ricerca sulla Tempest. Trovò diversi file, bonifici fatti a società estere, ad armatori di grosse navi da carico, circa un mese dopo l'incidente della Queen Gambit. Questa cosa la incuriosì, quindi indagò anche su queste società ed una delle loro navi, subito dopo il bonifico, effettuò “ricerche” nello specchio di mare dove si presupponeva fosse affondata la Gambit....era talmente presa da questa ricerca che non si accorse che Oliver era li di fronte a lei. -“Buongiorno hai già iniziato?”, -“si, sai chi dorme non piglia pesci…ed ho trovato pesci molto grossi ed interessanti, dammi ancora qualche minuto, poi ti farò vedere” e tornò con gli occhi sullo schermo. Ma proprio mentre stava finendo di salvare gli ultimi file, le porte dell'ascensore si aprirono e ne usci Walter, che arrivò davanti alla sua scrivania: -“Signorina Smock, buongiorno”. Lei cerco di essere il più naturale possibile, ma aveva paura...sapeva che l'avrebbero scoperta, era quello che voleva, ma ora? –“Salve se cerca Oliver è in ufficio”, -“no io cercavo lei, può dedicarmi un po' del suo tempo? Magari scendiamo per un caffè, le vorrei parlare di un progetto che mi sta' molto a cuore”. La ragazza stava per aprire bocca, quando Oliver uscì dal suo ufficio e disse –“Walter, che piacere, che ci fai qui?”, -“Volevo parlare con la signorina Smock, posso rubartela per un caffè?” -“Mi dispiace, ma tra poco ho un'importante riunione e Felicity mi serve”. -“Certo capisco...ti spiace se parliamo qui, da soli?” –“No, di certo, ma hai due minuti” -“tranquillo sarò velocissimo”. Nel rientrare nel suo ufficio Oliver guardò Felicity, era nervosa lo capiva da come strofinava le mani sulla gonna...lei lo guardò lui le sorrise....con un semplice sguardo, il suo semplice sguardo si sentì più sicura di se e poggiò le mani sulla scrivania. Walter si avvicinò alla finestra e si mise a guardare fuori. Poi senza guardarla le disse: -“so cosa sta facendo, ma mi permetta di darle un consiglio, smetta subito di cercare, le persone contro cui si sta mettendo sono pericolose non vorrei le succedesse qualcosa, sarebbe una grande perdita per questa società”. Felicity girò la sedia verso Walter: -“Mi sta minacciando? Perché se cosi fosse, la pregherei di informare la signora Queen che non mi fermerò e che non ho paura di lei, ora devo lavorare.” Mentre Steel andava verso l'ascensore, aggiunse: -”Ah signor Steel dimenticavo....e' stato inutile cancellare tutti quei file...una persona in gamba può facilmente recuperarli”. Lui non disse nulla, entrò nell'ascensore e se ne andò. Quando fu sicura di essere sola tirò un sospiro di sollievo, Oliver, che nel frattempo era uscito dall'ufficio, si avvicinò le mise una mano sulla spalla e le chiese: -“stai bene?” -“Mai stata meglio, ora sanno che io so....scusa il gioco di parole”. Entrambi sorrisero. ****ok secondo capitolo....mi scuso per l'impaginazione, tutta attaccata, ma non riesco a modificarla...comunque spero vi piaccia****

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


La giornata era finita, almeno alla Queen Consolidate e siccome non voleva perderla di vista neanche per un secondo, le fece lasciare la macchina nel garage della società e la portò al covo con lui e Dig. Arrivati lo misero al corrente di quello che stava succedendo poi Oliver disse all'amico -“solo noi sappiamo di questa storia, Sara e Roy non dovranno sapere niente, inoltre, quando non ci sono io tu non dovrai perdere di vista Felicity neanche per un secondo” -“tranquillo” rispose Diggle. -“E non è tutto...” Felicity inserì una penna usb nel computer ed aprì i file scaricati in ufficio, -“venite a vedere, cosa ho trovato, questi sono bonifici fatti ad una società armatrice di grossi mercantili e navi da trasporto...sono stati fatti un mese dopo “l'incidente” della Queen's Gambit, sembra che una grossa nave da carico, sia stata ferma sulla zona del naufragio per circa un mese. Dopo di che la Tempest ha preso in affitto un magazzino qui a Starling City, ho l'indirizzo se me lo stavi chiedendo, ma la cosa strana è che sembra essere vuoto... strano pagare tanto per tenerlo vuoto. Ok sto divagando.” -“Bene, tu resti qui, io e John andiamo a controllare il magazzino”, -“cosa? Non ci pensare nemmeno, non mi lascerete qui, io ho iniziato questa cosa e poi se dovessero esserci computer da analizzare voi non sapreste dove mettervi le mani…io vengo con voi.” Il ragazzo sospirò, poi sapendo di non avere scelta disse –“Ok ma si fà come dico io....Andiamo” Stavano per uscire quando Sara entrò, li vide e rivolgendosi ad Oliver disse: -“era questo il tuo impegno di lavoro? State andando da qualche parte? Vengo anch'io!” -“Non questa volta Sara...tu aspetti qui”. -“Cosa? Perché lei viene?”disse alzando i toni. Felicity allora fece un passo avanti e le disse: -“Mi dispiace, ma questa cosa riguarda me e tu non puoi venire. Andiamo stiamo perdendo troppo tempo.” Usciti dal Verdant Oliver la guardò –“mi dispiaceva che se la stesse prendendo con te.” Arrivati al magazzino videro solo due vie d'accesso, una era la porta, ma aveva una serratura a codice, l'altra era il lucernario sul tetto. Anche se non aveva indossato il costume ,Oliver aveva portato il suo arco. Scoccò una freccia che si incastrò nel tetto. -“Tieniti a me.” Le mise un braccio intorno alla vita, lei si aggrappò al collo di lui e disse: -“sai che soffro di vertigini...!" -“Tieniti forte Felicity e non guardare giù”, allora mise la sua faccia contro il suo petto, lui la strinse più forte a se ed insieme cominciarono a salire. Giunti sul tetto lei rimase aggrappata a lui che le disse:-“siamo arrivati, puoi aprire gli occhi” -“ sicuro!” Disse spaventata e piano piano allentò la presa. -“John mi dispiace, tu dovrai arrampicarti.” Così dicendo calò giù la corda all'amico. Aprirono il lucernario e per la gioia di lei, si calarono all'interno. Era buio pesto non si vedeva nulla, ma per fortuna avevano portato delle torce. Non sembravano esserci allarmi, cercarono l'interruttore generale della luce lo trovarono e lo attivarono, non c'erano fïnestre,quindi nessuno avrebbe visto nulla da fuori. La Queen's Gambit, spezzata in due parti era li davanti a loro. Felicity guardò Oliver, fermo, immobile, la mascella serrata, le mani strette a pugno....Lei si avvicinò, gli si mise al fianco con la sua mano sfiorò quella di lui, a quel tocco la mano di Oliver si aprì, afferrò la sua mano tenendola stretta. Rimasero in silenzio, fino a quando John, non richiamò l’attenzione di tutti –“ehi Felicity, qui c'è pane per tuoi denti”. A quel punto Oliver allentò la presa, sulla mano di Felicity, e guardandola disse: -“ scusami ti ho fatto male?” - “Tranquillo è tutto apposto”. Su un tavolo c'erano dei computer, erano collegati attraverso dei cavi alla cabina di comando dello yacht, li accese e cominciò a vedere cosa contenessero....trovò diversi file, il diario di bordo, le rotte di navigazione e poi un filmato, lo fece partire una volta finito si girò verso i suoi amici, sentendosi osservato Oliver guardò la ragazza, capì subito che qualcosa non andava, si avvicinò:-“cosa succede!”. La ragazza fece ripartire il video....si vedeva la sala motori, la qualità non era buonissima a causa del periodo trascorso sul fondo del mare, ad un tratto si vide un forte bagliore e poi più nulla. Era stata un'esplosione a far affondare lo yacht, non la tempesta...-“Felicity” disse Oliver “salva tutti questi file e andiamo”. Sulla strada del ritorno nessuno parlò, solo quando arrivarono al covo, Oliver interruppe il silenzio e disse:-“Per questa sera abbiamo finito... ora andate a casa, riposatevi ci vediamo domani”. Dig guardò Felicity e le disse:- “ ti aspetto in macchina.” Lei rispose: -“finisco di copiare questi file e arrivo.” Non voleva lasciarlo....avrebbe voluto andargli vicino ed abbracciarlo...girò la sedia verso di lui che era seduto ad affilare le punte delle frecce, si alzò e senza dire nulla gli mise una mano sulla spalla, lui alzò lo sguardo e disse : -“Grazie”. -“So che sei molto arrabbiato, ma stavo pensando ad una cosa....posso dirtela?” Lui smise di armeggiare con le sue frecce e si girò a guardarla, lei fece un respiro profondo, poi tutto d'un fiato disse:-“Credo che dovrei essere io ad affrontare tua madre e Walter..”. A quelle parole, si alzò in piedi, le era di fronte, lei indietreggiò ed andò a sbattere contro il tavolo:-“che stai dicendo non se ne parla, spetta a me parlare con loro”. -“Sarebbe meglio che non sapessero che sei al corrente di tutto, se fossi tu a parlarle, tua madre non ti direbbe mai la verità... direbbe che ha recuperato lo yacht, solo per ritrovare vostri corpi e che non ti ha detto niente per non procurarti altro dolore. Con me non mentirà.” Lui la guardò e poi mettendole le mani sulle spalle le sorrise.-“Sei sicura?”, lei annuì. In quel momento sul cellulare di Oliver arrivò un messaggio -“Sara! Ho dimenticato l'appuntamento.... devo andare, ne riparliamo domani” -”State insieme? Scusa so che non sono affari miei!” Lui la guardò e poi disse:-“non saprei... l'isola e quello che sta' succedendo ci ha avvicinati....ma non so' se sia una cosa buona...Notte Felicity” -“Notte Oliver”.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


Infilò la chiave nella serratura ed aprì la porta di casa, la luce era accesa...eppure era convinta di averla spenta...quando entrò seduta sul divano c'era la signora Moira Queen: -“Cosa ci fà lei qui? E come ha fatto ad entrare?” -“Vede signorina Smock... stasera qualcuno si è intrufolato in uno dei miei magazzini, ha ficcato il naso nei miei computer chissà perché penso che sia stata lei!” Felicity cominciava ad agitarsi, ma cercò di mantenere la calma, doveva trovare il modo di avvisare Oliver, -“Beh” disse “forse potrei essere stata io...le posso offrire qualcosa da bere?” Non ricevendo risposta aggiunse: -“non le spiace se prendo qualcosa per me”. Si avvicinò alla cucina, lei vedeva Moira e Moira vedeva lei, appoggiò la borsa sulla penisola e senza farsi vedere, fece scivolare fuori il cellulare, premette il pulsante della chiamata rapida....al numero 1 c'era Oliver....poi lasciò li il telefono, sperando che il ragazzo capisse. Il telefono squillò, quando Oliver vide il nome di Felicity rispose....ma non sentiva nulla stava per riattaccare quando...:-“ ....bene signora Queen perché è venuta qui in casa mia...”. A quel punto capi, Felicity era nei guai, disse a Sara che c'era un'emergenza a casa e scappò via. -“Sono venuta perché rivoglio quello che mi appartiene, ma sopratutto voglio sapere cosa hai raccontato ad Oliver.” -“OK facciamo così, lei mi dice cosa ci fa' la Queen's Gambit in quel magazzino e chi ha messo la bomba a bordo ed io...” -“Quindi hai visto il filmato...l'hai fatto vedere anche ad Oliver?” La interruppe alzando la voce. -“ No, non ancora”. A quel punto tirò fuori la pistola, la puntò verso Felicity e disse: -“e non glielo dirai mai...mi dispiace Felicity, ma hai fatto già tanto male a mio figlio, questo non dovrà mai saperlo e siccome non posso fidarmi della tua parola...” Guardando alle spalle di Moira, Felicity vide Oliver, doveva essere entrato dalla finestra della sua camera da letto. Stava per intervenire, ma.... -“Aspetti” disse Felicity, anche Oliver si bloccò, “non le interessa sapere cosa ne ho fatto dei file che ho preso? Se mi uccide Oliver saprà tutto”. Moira si fermò tenendo sempre la pistola puntata su Felicity -“cosa ne hai fatto?” -“Li ho spediti via e-mail ad Oliver, quando domani andrà in ufficio e aprirà la posta li vedrà, se invece resto in vita e siccome sappiamo tutti quanto sia ritardatario, arriverò prima io e li cancellerò...glielo giuro!” -”Oppure potremmo andare ora alla Queen Consolidate, insieme e cancellarli....Muoviti!” Prese la giacca, la borsa ed uscirono. Quando arrivarono la guardia le fece passare, salirono fino al 18° piano, si aprirono le porte e seduto alla sua scrivania c'era Oliver. -“Oliver che ci fai qui a quest'ora?” Disse Moira. Si alzò dalla sua scrivania si avvicinò a Felicity, la prese per mano e l'allontanò dalla madre. -“So tutto, ho visto il video..” -"Oliver l'ho fatto...." -"non dire per proteggermi, anzi non dire niente...probabilmente sarebbero solo altre bugie, mi hai sempre mentito, hai mentito su The Glades, hai mentito su Thea ed ora la Queen's Gambit, dimmi sapevi che Merlin aveva messo a bordo una bomba?” Felicity non aveva mai visto Oliver così, la voce gli tremava. -“Oliver, ti giuro che non ne sapevo nulla, non vi avrei mai lasciato salire a bordo, nè te, ne' tuo padre...” -“E' questo il brutto delle bugie, non sai mai quando finiscono loro ed inizia la verità”. Si girò e fece per tornare alla sua scrivania, quando: -“Oliver...” era Felicity, si girò e vide che sua madre aveva tirato fuori la pistola e la stava puntando ancora contro la sua amica. -“Che stai facendo?” si mise davanti a lei, facendole scudo con il suo corpo. -”Lei ha rovinato la nostra famiglia, ti sta mettendo contro di me....non lo vedi?” -“Lei è stata l'unica a dirmi la verità. Noi abbiamo chiuso, verrò a prendere le mie cose domani mattina....ah e se le succede qualcosa, saprò chi è stato.” Moira lasciò l'ufficio in lacrime... Felicity era ancora dietro ad Oliver, appoggiò la sua fronte contro la schiena del suo eroe, facendo un sospiro, lui si girò e la tenne stretta fra le braccia. -“Per fortuna hai capito il mio piano” disse lei “mi dispiace tanto per quello che è successo”. -“Andiamo ti porto a casa”. L'accompagnò fino alla porta lei entrò, poi si girò e disse: -“vuoi rimanere a dormire qui con me? Cioè voglio dire non con me, me, ma da me, sul divano...è abbastanza comodo...però forse volevi andare da Sara!” -“Felicity...grazie, accetto molto volentieri.” -“Accomodati, fai come se fossi a casa tua”. Andò in camera e quando ne uscì in mano aveva lenzuola e coperte per il suo ospite, ma quando si avvicinò al divano si rese conto che un due posti era veramente piccolo per lui....cominciò a ridere. Lui la guardò, era la prima volta che la vedeva ridere così di cuore, era bellissima e senza neanche sapere il perché cominciò a ridere anche lui. Lei, si girò a guardarlo: -“temo che qui non c'entrerai mai, penso che dovrai venire nel mio letto...cioè tu dormirai li ed io qui sul divano...da sola...vuoi un gelato”. Lui scoppiò di nuovo a ridere, sentirla sparlare e vederla imbarazzata era una cosa che lo faceva impazzire...si avvicinò e la baciò: -“era un po’ che volevo farlo”. ****FINE**** Ok anche questa avventura è finita, ancora grazie ancora a tutti per i consigli e le dritte… P.s. La parte dove Felicity , grazie alla chiamata rapida contatta Oliver l’ho scritta prima della puntata 2x15…(che sinergia con questo telefilm)…;-)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2476766