La ragazza con gli occhi di ghiaccio

di Addy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Gli uomini in nero ***
Capitolo 2: *** Scoperte psicopatiche ***
Capitolo 3: *** Aiutami, non capirmi ***
Capitolo 4: *** Il duello ***
Capitolo 5: *** Il contrario ***
Capitolo 6: *** Un errore, un bellissimo errore... ***
Capitolo 7: *** Un risveglio da incubo ***



Capitolo 1
*** Gli uomini in nero ***


Ciaoo a tutti,volevo solo dire che questa è la mia prima storia quindi non so come verrà,spero bene!cercate di recensire se vi va,scrivete quello che ne pensate sinceramente così capisco cosa migliorare,grazie e buona lettura!!!

DRIIIIN!!!!!!!!

"oh,è solo la sveglia,uff" mormorò appena una ragazza molto assonnata di sedici anni "ah la scuola,che tortura!" e con questa affermazione la sedicenne, di nome Alexa,meglio conosciuta come Alex,si alzò dal letto per prepararsi.
Si fermò ad osservare la sua immagine allo specchio e finalmente,dopo tanti anni,fu contenta di ciò che vide: aveva dei  capelli rossi e mossi che le arrivavano fino alla vita,la pelle olivastra e delle leggere lentiggini su naso e guance ed ormai (finalmente) aveva tutte le forme al posto giusto e ne andava fiera ma il suo punto forte erano gli occhi,gli occhi più belli di tutti,del colore del ghiaccio,contrastavano il rosso della sua folta chioma.Non era una ragazza altezzosa o piena di se,ma non era neanche mai stata nell'ombra,nel bene o nel male tutti la conoscevano.La prima cosa che non la rispecchiava per niente era la timidezza, infatti il suo carattere dolce ma deciso e testardo spiccava su chiunque altro,ok...si può dire che fosse popolare.Indossati i vestiti scese a fare colazione dopo la quale si incamminò verso la scuola.
"Ciao Alex" si girò e vide la sua migliore amica correre verso di lei,era molto bella,con i suoi capelli biondi che facevano contrasto con la carnagione scura e gli occhi neri come la pece."Ciao Cristal" la salutò Alex,che con quel ciao pose fine alla brevissima conversazione,se così si può chiamare,perché entrambe erano troppo stanche per poter aggiungere altro.

6 ore dopo...

La scuola era finita e Alex tornava a casa da sola perché Cristal quel giorno andò dal dentista con sua madre subito dopo la scuola.Stava camminando abbastanza lentamente con le cuffie nelle orecchie mentre canticchiava piano,d'un tratto però si fermò di colpo,aveva udito un rumore dietro di lei,si girò lentamente ma non vide nessuno,decise comunque di accelerare il passo.Di nuovo ferma,aveva sentito lo stesso rumore,come se qualcuno la stesse seguendo,questa volta non si girò ma imboccò un stradina alla sua sinistra e si nascose dietro una macchina nera parcheggiata all'incrocio tra le due vie,aspettò qualche secondo e poi finalmente vide il suo inseguitore...no,non era uno erano tre,tutti vestiti in nero e tutti...identici! li vide fermarsi proprio al fianco dell'auto dietro la cui si era nascosta,il suo cuore accelerava il battito e il sudore le imperlava la fronte,i tre uomini fecero qualcosa che all'inizio Alex non comprese ma dopo una veloce riflessione capì che stavano annusando l'aria come dei cani in cerca di una preda,e la ragazza aveva la netta sensazione di essere proprio lei la preda in questione.

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Capitolo 2
*** Scoperte psicopatiche ***


Ciao a tutti!! Il capitolo prima era un po' corto ma mi sono ripresa con questo,in più volevo chiedervi ancora di recensire perchè il primo capitolo l'hanno letto in 21 e neanche uno che lo recensisce,non chiedo tutti ma almeno qualcuno,per piacere,per me è importante!!!
Ciaoo!


Il cuore le batteva forte,troppo forte,talmente forte da dare l'impressione di poter scoppiare a momenti,lei stava ferma cercando di respirare il più piano possibile,ma non bastò,perché poco dopo gli uomini si girarono tutti in una direzione...la sua.L'unica cosa che riuscì a fare mentre i tre le piombavano addosso armati di coltelli mai visti fu chiudere gli occhi e alzare una mano a palmo aperto come istinto di protezione,sentiva il sangue scorrerle nelle vene,stava per morire eppure non si era mai sentita più viva,non si era mai accorta di quale grande dono fosse la vita e di quanto tempo aveva sprecato ad arrabbiarsi,a litigare con le persone a cui teneva di più,a non fare assolutamente niente solo per ribellione o pigrizia...dannata pigrizia,dannato tempo perso,si odiava per aver sprecato così tanto della sua vita ma era troppo orgogliosa per morire così,l'ultima cosa che pensò fu che non sarebbe morta e come per miracolo non morì.
Sentì un grido,tre gridi,erano come aghi per i suoi timpani,uno stridio insopportabile e poi fu il silenzio.
Piano piano riaprì gli occhi,una volta aperti le si gelò il sangue nelle vene per ciò che vide: gli uomini ora erano dei corpi inerti ricoperti di sangue,sangue nero e...e il suo palmo era caldo,poi i corpi si polverizzarono e sparirono.Era stata lei in qualche modo...no,non era possibile.In quel momento aveva paura,così tanta paura da non riuscire neanche ad alzarsi per tornare a casa,rimase li per quelle che parvero ore,poi finalmente,ancora molto scossa,si alzò e con gli occhi sbarrati si incamminò verso casa.
Erano le due ormai,e lei non era ancora riuscita ad addormentarsi,aveva lo sguardo fisso sulla finestra aperta o meglio,nel vuoto,ad un tratto si riscosse a causa di un movimento proprio al di la della finestra,era buio ma le parve anche di scorgere una figura,dopo un momento successe qualcosa che ci mise un po' a interpretare,poi sentì di nuovo quel gelo nelle vene: la paura.
Si ritrovò in piedi con una mano sconosciuta sulla bocca,una sui fianchi e la schiena stretta contro un petto nudo con addominali che percepiva anche in quella posizione.
"Io ti lascio andare solo se prometti di non urlare,lo prometti?" domandò una voce maschile dalla quale intuì che chiunque fosse quella persona doveva essere un ragazzo della sua età.L'unica cosa che la rossa poteva fare era annuire e così fece,lentamente il ragazzo la lasciò andare e lei poté di nuovo respirare,o almeno fino a quando non accese la luce,perché davanti a lei c'era il più bel ragazzo che avesse mai visto,aveva dei capelli neri,ribelli,lunghi fino a metà collo,la carnagione color caramello e degli occhi verdi che illuminavano il suo viso dai lineamenti perfetti,indossava solo dei jeans blu larghi e strappati e sul braccio aveva una benda,o meglio un pezzo di 
stoffa,probabilmente della sua maglietta,per fermare il sangue di una ferita,ma la cosa strana era che aveva due spade leggermente luminescenti incrociate dietro la schiena e un pugnale incastrato tra la cintura e la tasca dei jeans,il tutto gli conferiva un aspetto trasandato davvero.....WOW,stava per sbavare,lo sapeva,sicuramente aveva la bocca spalancata ma non le importava,perché....
"Ehi bimba,non fare quella faccia,sei bella pure tu,certo io sono sicuramente molto meglio di tutti i ragazzi che conosci ma...si beh sei bella ecco"disse lui con un certo ego
Finalmete Alex si riprese anche se con la faccia tutta rossa
"Ma...cosa dici?!e poi io non dovrei neanche stare qui ad ascoltarti! Anzi ora chiamo i miei genitori,MAMMA..."
"Stai zitta!"esclamò allarmato
"Stupida ragazzina"sibilò a denti stretti con fare altezzoso
"Stu...stupida ragazzina???!!!! Ma se avrai al massimo due anni in più di me!"rispose inferocita Alex
"Solo uno,esattamente"
"Tu...come fai a sapere...?"
"So molte cose di te Alexa,sono qui per proteggerti e guidarti"
"Proteggermi da cosa? Te lo hanno chiesto i miei genitori?"
"Quante domande! Un passo alla volta,prima mi devo presentare" disse il bel ragazzo appena prima di esibirsi in un perfetto baciamano
"Io sono Jackson,ma tu mi puoi chiamarmi Jack,alloooora....da dove cominciare?"
"Si ecco,io sono un Custode,i custodi sono le guide e i protettori dei Filix,al contrario dei Filix,però,siamo umani con grandi facoltà fisiche e fin da piccoli veniamo allenati per compiere il nostro dovere"
"...non ci sto capendo niente" Alex era più confusa che mai,ma lo lasciò continuare
"I Filix invece sono esseri dalle sembianze umane,ma hanno poteri potentissimi,ognuno a un potere diverso,per esempio c'è chi controlla la terra,chi il fuoco,chi il tempo...e così via,ora la parte più importante: tu sei una Filix,più precisamente l'ultima Filix,perchè sono stati tutti distrutti da quegli uomini in nero che ti hanno attaccata,ma come avrai capito non sono molto...autonomi,infatti hanno un capo,pericoloso,troppo pericoloso,non si sa nemmeno il suo nome,viene chiamato L'ombroso"nel frattempo la povera ragazza era sbiancata totalmente
"Ora ti chiederai: ma i miei genitori sono umani?,si,sono umani,perché tu sei stata adottata,i tuoi genitori erano Filix,e quindi sono stati distrutti insieme agli altri"
Alex prese coraggio "sono stata io...?"
"Si" rispose semplicemente Jack
"Ma allora...che...qual'è il mio po...potere?"
"Il dolore"
"Cosa?" ora si che era spaventata
"Uccidere e creare dolore di qualsiasi tipo:mentale,fisico e perfino provocato da ciò che vuoi come da armi,amore,malattie,puoi anche provocarlo solo col pensiero,puoi uccidere col pensiero in qualunque modo tu voglia finire il tuo nemico,questo potere è il più grande che si sia mai verificato in un Filix"
"Ma io non voglio provocare dolore o...o uccidere" ok questo era da psicopatici,che cosa stava dicendo quello strano ragazzo?
"So a cosa stai pensando,sei un ragazza intelligente,è logico che tu lo pensi,ma nessun'arma è cattiva o sbagliata,dipende tutto dall'uso che se ne fa,tu puoi usarlo a fin di bene,anche perchè è questo che dovresti fare"
"E come faccio a usarlo a fin di bene?non c'è niente di buono in questo...in questo potere"
"Puoi usarlo per fermare un assassino,un ladro o qualsiasi altro umano e non che fa del male,per salvare te stessa o gli altri,puoi usarlo per combattere gli uomini che ti hanno attaccata,per vendicare i tuoi genitori e i tuoi simili"
Lei rimase in silenzio,così Jeck decise di continuare
"Per farlo però devi venire con me,combatteremo insieme,sei la nostra ultima speranza,L'ombroso ha scoperto della tua esistenza,ma al contrario di come avrai pensato ti vuole viva,per poterti usare contro gli oppositori e per vincere su tutti e per poterti controllare in modo da non farti mandare all'aria i suoi piani "
Ora la sua voce era supplichevole
"Chi ti ha mandato?"chiese Alex
Vide stupore sul suo bel viso,di certo non si aspettava quella domanda
"Ne...nessuno,in questi tempi o hanno troppa paura o si sono uniti All'ombroso,ma io no,mi sono ribellato,ho una taglia stratosferica sulla mia testa,e sono venuto a cercarti"
"Come facevi a sapere che io ero viva?"domando Alex
"Ho saputo da mio nonno che i tuoi genitori ti hanno dato via appena nata per impedire che ti facessero del male,e sapevo di essere destinato a te come tuo Custode,solo tu puoi aiutarmi,insieme possiamo farcela"
"Oh,adesso non fai più il figo è?!"disse tagliente la rossa
"Io non posso smettere di essere figo"rispose lui,calmo.
"Allora verrai?"
"E abbandonare loro?"fece,indicando la porta,volendo far intendere i suoi genitori adottivi
"È anche per loro"
"Ma io non so neanche se tu mi stai prendendo in giro,non ti conosco..."
"Ok,ho capito,sei una caga sotto come tutti,ci riuscirò da solo,addio"ormai stava per lanciarsi giu dalla finestra quando..."aspetta"
Jeck si fermò appena in tempo
"Si?"sapendo già cosa stava per sentire
"Verrò con te,ma dammi il tempo di spiegare più o meno ai miei genitori il perchè me ne sono andata,gli dirò solo che oggi c'era una gita di cui si sono dimenticati e..."
"Perfetto,muoviti"disse lui brusco,ma solo dopo un intero quarto d'ora furono pronti per partire
"Ma io non sono come te,come faccio a fare un salto così senza spiaccicarmi a terra?!"domandò Alex impaurita
"Non ti preoccupare"furono le uniche parole che disse prima di portarla davanti alla finestra e di cingerle la vita con un braccio,al tocco Alex arrossì come un peperone,le sue braccia erano forti ma sembravano sfiorarla a mala pena da quanto era delicato,si sentiva al sicuro fra le sue braccia,il ché era strano visto che lo conosceva appena,ben presto le sue fantasticherie si interruppero perché Jeck saltò giù con lei in braccio,con agilità e destrezza,togliendole il fiato dai polmoni.

 

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Capitolo 3
*** Aiutami, non capirmi ***


Ciao di nuovo, questo capitolo è un po' corto ma non farlo finire... come vedrete, sarebbe un crimine.Come al solito vi chiedo recensire e bla bla bla ahahahahah, Greta riprenditi!! Ok ci sono, allora ci vediamo alla fine.


Il salto fu così veloce che non fece in tempo nemmeno a gridare, il che fu 
un bene, dato che se avesse emesso anche un solo piccolo suono ,avrebbe svegliato tutto il vicinato.
Doveva ammetterlo, avrebbe voluto che durasse di più, ma non l'avrebbe mai fatto capire a lui, sicuramente sarebbe stata tormentata dal ragazzo tutto il tempo.
"Adesso dove andiamo?" chiese Alex con una punta di nervosismo
"Dove ci portano loro" fu la risposta
"Loro chi?"
"Devo proprio spiegarti tutto?! loro gli scagnozzi Dell'ombroso" rispose seccato Jeck
"Se...seguire loro?!"tremava, non aveva indossato niente di pesante: una maglietta aderente bianca, un paio di jeans azzurri altrettanto aderenti, una felpa del medesimo colore che arrivava appena sotto il seno e delle Air Force, naturalmente bianche.
"Si, seguire loro, per ora sono gli unici che ci possono portare Dall'ombroso"
Silenzio
"Stai tremando"la sua voce era calma ma con una nota di preoccupazione che le piacque abbastanza
"N...no"
"Non fare la stupida, ti vedo, io non soffro il freddo sono abituato, ma tu...dovremo comprarti un giubbotto"
"Ma non abbiamo soldi!"credeva
"Tu non ne hai" disse lui fiero, mostrando un portafoglio in pelle pieno di banconote
"Dove li hai presi?"
"Rubati,ovvio"
"Cosa?!non userò dei soldi rubati"
"Allora muori di freddo"in effetti l'idea non era molto allettante 
"E va bene...ma!!!"
"Ma cosa?"
"Se i miei indagheranno sulla "gita"
non troveranno nessuno a confermarla"
"Potevi pensarci prima"
"Posso chiederlo alla mia amica Cristal..."
"Andiamo"
"Ma come cavolo faccio a dirle..."
Non fece in tempo a finire, perché la prese per mano e iniziò a correre.
Dopo dieci minuti erano già arrivati, lui calmo e lei con il fiatone, non suonarono neanche il campanello (ovvio),entrarono nel giardino e bussarono alla finestra della stanza dell'amica, che per fortuna,al contrario della sua, era al piano terra.
Si sentì qualcosa sbattere, poi una altro tonfo e un imprecazione, poco dopo la finestra si aprì e apparve Cristal.
"Alex, cosa diavolo ci fai a casa..."
La bionda si accorse di Jack
"...oh..."
Probabilmente si stava chiedendo cosa ci facesse quel gran pezzo di..ehm, quel bel ragazzo davanti alla sua finestra con la sua migliore amica alle due e mezza di notte.
"Però...sei carina pure tu..."
Cristal arrossì, anche Alex arrossì ma di rabbia, perché era gelosa?non c'era proprio niente di strano, no no, proprio niente, però, a causa di quel niente le si stavano conficcando le unghie nella carne dalla forza con cui strizzava i pugni.
"Possiamo entrare?è importante"
Chiese riprendendosi
"Certo" acconsentì l'amica e i due fuggitivi entrarono.
Alex le chiese di dire ai suoi che la storia della gita era completamente vera e naturalmente, come si aspettava, Cristal volle sapere il perché, ma la rossa non aveva intenzione di rivelarle niente, credeva che se i loro nemici avessero scoperto che aveva detto tutto a Cristal, avrebbero potuto farle del male, ricattarla...e purtroppo la sua teoria fu confermata dal moro.
"Cristal non posso, fidati e basta"
"Ma ci siamo sempre dette tutto"
"Questa volta è diverso"
"Cosa c'è di diverso?"
"Aiutami,non capirmi" la supplicò Alex e finalmente Cristal si arrese a quella frase così decisa, così seria...accettò, salutò l'amica con un lungo abbraccio e Jack con un sorriso imbarazzato, appena prima che i due uscissero dalla finestra scorse della lacrime rigare il volto di Alex, e a quel punto comprese  che avrebbe potuto non rivederla mai più.


Eccomi, volevo ritagliare questo piccolo spazio per ringraziare:

albaTH   e 

giulia13700

Perché hanno speso un po' del loro tempo per recensire la mia storia, e sono state le uniche su 57 utenti che hanno letto.
GRAZIE

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Capitolo 4
*** Il duello ***


Ok, visto che tanto le mie parole non servono a niente e in effetti continuare a ripetere le stesse cose è noioso, non vi dirò più di recensire, tanto lo sapete già. In più volevo chiedervi scusa per l'enorme ritardo, scusate scusate ma stavo leggendo una storia tanto bella quanto infinita e non riuscivo a smettere di leggerla così ho aspettato fino alla sua fine.
Ora vi lascio leggere!!!! Ciaooo



Stava piangendo silenziosamente ormai da tempo, ma non riusciva a smettere, pensava ai sui genitori, genitori adottivi, pensava alla sua migliore amica e a tutti gli latri che forse non avrebbe più rivisto...camminavano da ore ormai ma non avevano trovato niente, Jack camminava davanti a lei con le mani nelle tasche dei jeans, non le aveva ancora parlato, forse non si era accorto delle sue lacrime...ma quella speranza fu subito contraddetta da lui "stai piangendo da quando ce ne siamo andati, se vuoi sopravvivere devi imparare ad essere più forte"
Ora era troppo, non le piaceva essere umiliata o rimproverata, scoppiò "tu...tu cosa ne sai di che cosa significa soffrire?! Se non fossi sicura che sia indispensabile per vivere dubiterei dell'esistenza del tuo cuore!!!" Era tutta rossa per lo sforzo di trattenere le lacrime,ma proprio quando stava per continuare con gli insulti lui le tappò con una bacio, un bacio profondo, passionale, che faceva intendere quanto fosse arrabbiato per gli insulti ma allo stesso tempo troppo possessivo nei confronti delle sue labbra...o di lei?
Si staccarono, questa volta entrambi con il fiatone, poi lui si girò senza nemmeno guardarla. " perché mi hai baciata?" Non riusciva a crederci, pensava che lui stesse per rifarlo di nuovo, ma alla fine disse con tono calmo "sei l'unica ragazza qui intorno e muovevi le labbra in un modo così sexi mentre urlavi che non ho resistito, ma alla fine che differenza fa? Anzi visto che sei qui e io sono proprio eccitato potremmo fare anche qualcosina, ti posso pagare se vuoi"
Aveva sperato, in che cosa esattamente non lo sapeva nemmeno lei, ma sicuramente non si trattava di quello, le lacrime minacciavano di scendere ma con uno sforzo enorme le trattenne e alzò il viso adirato, lo guardò per qualche istante facendogli capire il ribrezzo che le faceva provare e poi lui si sentì schiaffeggiato sulla guancia anche se lei non aveva mosso un dito e capì che aveva appena usato il suo potere su di lui, subito dopo Alex si girò e proseguì la strada, non aveva idea di dove andare ma non se ne preoccupò, lui l'avrebbe seguita, lo sapeva.
Camminarono per un po', lei continuava a piangere silenziosa e lui con lo sguardo freddo, che non lasciava trapelare alcun emozione, forse non l'aveva davvero il cuore.
Si accorsero che qualcuno li seguiva, forse erano loro, e infatti era così, gli vennero incontro correndo molto veloce ma Jack lo fu di più e 
si frappose fra i dieci e la ragazza infilzandone due, uno per spada. Intanto Alex si accucciò dietro la figura muscolosa del moro, e iniziò a tremare di paura, poi si riscosse e vide Jack combattere contro di loro, ormai ne aveva uccisi tre ma loro sembravano...più forti, si guardò e quello che le apparve davanti agli occhi la fece raccapricciare perché non vide se stessa ma vide sola una ragazza fifona, rannicchiata, che si nascondeva e scappava davanti al pericolo, lasciando che jack la difendesse da solo, quella non era lei, lei era sempre stata coraggiosa e orgogliosa, doveva combattere lei sapeva come: sfruttando il suo potere, desiderando il loro dolore e la loro morte. Si alzò a testa alta, gli occhi gelidi da far paura e una mano alzata, come la prima volta, a palmo aperto, prese di mira uno di loro e desiderò il suo dolore e lui iniziò a contorcersi, non aveva pensato a nessuno tipo di dolore in particolare, ma era evidente che la sua mente l'aveva fatto per lei, gli stava provocando il morbo di Parkinson in tutto il corpo, se avesse continuato sarebbe morto, o meglio, distrutto. Bastarono pochi secondi perché accadesse, e l'essere, come avevano fatto i primi che lei aveva distrutto, si polverizzò, era sicura che quello era il loro modo di morire.
Jack la guardò sorpreso di quella sua svolta emotiva così rapida, e bastò quell'attimo di distrazione per permettere a uno degli uomini in nero di colpirlo con un coltello sul braccio e di inchiodarlo a terra, ma la rossa, ormai carica di adrenalina, fu veloce, non permettendogli di trafiggere il ragazzo e infliggendogli dolore soffocandolo fino a distruggere anche lui.
Ora ne restavano solo tre, ma più infuriati che mai, Jack si alzò
"Hai un talento naturale per far del male! meglio che stia attento"
"Si hai ragione, dovresti stare attento" rispose Alex fredda, era ancora arrabbiata con lui per come l'aveva trattata. Lui alzò le spalle in segno di rassegnazione, sapeva che le scuse non sarebbero servite, poteva solo aspettare che si calmasse da sola. Alex non esitò e sfogò la sua rabbia su due di loro alzando ambedue le mani e provocandogli una ferita da arma da fuoco, nel frattempo Jeck lanciò il suo coltello contro l'ultimo, scomparirono tutti come gli altri.
"Sei brava"si vedeva che voleva calmarla, ma nonostante lei avrva gia deciso di smettere di essere fredda con lui decise di continuare il giochetto per fargliela pagare e vederlo umiliarsi per farsi perdonare.
"Lo so, tu no invece"
"Io...no?! Ma se..." Poi però si accorse che stava per ricominciare un battibecco
"Si è vero, hai il tuo potere"
Oh si, Alex si stava proprio divertendo!

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Capitolo 5
*** Il contrario ***



Ciaoo!!!  Questo capitolo è uno molto importante perchè da qui iniziano i veri problemi anche se a voi non sembrerà.
Buona lettura


Oh si! Alex si stava davvero divertendo.
Avanzò dritta, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, con il passo degno di una modella esperta, da quando aveva usato il suo potere su quell'essere qualcosa dentro di lei era cambiato, sentiva ancora l'adrenalina scorrerle nelle vene, si sentiva sicura e soddisfatta di se come non lo era mai sta, aveva voglia di combattere ancora, di far vedere al mondo quanto fosse superiore! Aveva deciso che avrebbe distrutto quegli esseri che le avevano rovinato l'esistenza, e che avrebbe fatto la stessa cosa, ma molto più lentamente, con il loro capo che si credeva il migliore, gli avrebbe dimostrato che a causa della sua stoltezza aveva appena firmato la sua condanna, aveva osato risvegliare lo spirito guerriero e vincente che si nascondeva in lei e le aveva fatto scoprire i suoi immensi poteri, era finito.
Mentre pensava a tutto questo le si era formato in viso un ghigno che faceva apparire i suoi occhi glaciali la cosa più pericolosa al mondo e Jack se ne accorse, ma al posto di esserne spaventato, sorrise a sua volta e disse con il tono fiero tipico di chi dimostra di aver avuto ragione tutto il tempo "ti sta venendo un istinto assassino vero?" Quella domanda sottolineava già la risposta sottintesa "è normale, questa è l'adrenalina che si prova quando si combatte, ma per noi è diverso, combattere fa parte del nostro DNA, sia per noi Custodi che per voi Filix, stai solo scoprendo ciò che sei in realtà: una guerriera potente che vince, sempre"
Lei non rispose ma il suo ghigno si fece più largo, e Jack comprese che aveva recepito perfettamente il messaggio.
Dopo un po' di cammino si trovarono dinanzi a un imponente Hotel e vi entrarono, il tempo di trovare una stanza che facesse al caso loro, con due camere ognuna con un letto, per non dover condividere quell'intimità inappropriata per due ragazzi che si conoscevano da così poco tempo, e una sala che le divideva, era stata lei a richiederla e lui, nonostante avesse fatto una faccia offesa, aveva accettato.

5 giorni dopo....


 Tornarono dopo una lunga caccia ai Gemelli (come loro li avevano soprannominati), da quando erano arrivati in quell'Hotel ne avevano uccisi un centinaio.
"Sono distrutta!" Esclamò Alex, che aveva deciso di concedergli una tregua da quella freddezza
"Ah peccato, e io che avevo voglia di fare un giretto nella tua stanza.." Disse Jack con tono malizioso
Ormai Alex si era arresa al carattere da casca morto del ragazzo e aveva deciso di stare al gioco.
"Ma per quello sono sempre in forma!" Fece la rossa facendogli l'occhiolino
"Allora arrivo, fatti trovare li"
"Certo vado subito" detto fatto.
Quando Jack, ormai al settimo cielo, entrò nella stanza di Alex, la trovò stesa sul letto con uno sguardo più che sexy, ma prima che potesse fare un passo verso di lei, la rossa si alzò e gli si avvicinò invertendo le parti, ora era lei ad essere con la schiena rivolta verso la porta. Iniziò a baciargli il collo e poi finalmente arrivò alle labbra, iniziò baciarlo dolcemente, poi quando capì che lui non ce la faceva più lo spinse sul letto, ma al contrario di seguire il suo esempio corse verso la porta e prese la chiave di essa dal comodino e prima che lui potesse alzarsi lo guardò, gli fece l'occhiolino e chiuse la porta facendo scattare la serratura.
Si sentiva soddisfatta per averlo ingannato così facilmente e ora che lui non c'era poteva stare un po' tranquilla, uscì dal loro piccolissimo appartamento e si diresse verso un bar davanti all' Hotel dove alloggiavano, si sedette ed ordinò una cioccolata calda, era sempre stata golosa, soprattutto di cioccolato.
Iniziò a sorseggiarla lentamente mentre pensava felice a mille modi per torturare quello stronzo che si faceva chiamare L'ombroso, era talmente persa nei suoi pensieri che non si accorse dell'arrivo di un bel ragazzo della sua età che dovette tossire forte per farsi notare, subito Alex alzò lo sguardo allarmata, ma quando vide quel bellissimo spettacolo si calmò e sorrise allo sconosciuto, che prese quel sorriso come un invito a sedersi.
"Piacere io sono Sebastian, ma tutti mi chiamano Seb!" Sorrise il ragazzo
"Io sono Alexa, ma tutti mi chiamano Alex"rispose lei scherzosa, era davvero bello con i suoi capelli biondissimi dalla forma che ricordava quelli di Jack e con gli occhi neri come la pece, esattamente il contrario di quelli della ragazza
"Hai degli occhi bellissimi" disse Sebastian incantato dai quei pezzi di ghiaccio, ma per lei non era strano, chiunque si soffermasse su di lei rimaneva soggiogato dai suoi occhi
"Grazie!" 
"Come mai tutta sola?"
"Oh non sono sola purtroppo"
"Io non vedo nessun'altro"era un po' perplesso
"Perchè non è qui, mi sono voluta allontanare per un po'"
"Da come parli sembra che viviate insieme"
"È così, ma non farti strane idee, è...è mio fratello"
"Ah" sembrava decisamente sollevato
"Che ne dici di farmi vedere dove vivi?" Era una richiesta insolita ma lui sembrava un bravo ragazzo, e poi se avesse fatto qualcosa che non le andava genio sapeva bene come difendersi, quindi accettò "ok, ma dobbiamo fare silenzio, mio fratello è li e...diciamo che per liberarmi di lui l'ho chiuso in camera mia"
"Ahahahahah, sei furba"
Detto questo si incamminarono, poco dopo arrivarono davanti alla porta dell'appartamento, entrarono, Jack non si era ancora liberato, meglio, varcarono la porta della camera del moro e Alex accese la luce
"Chi è lui?" Jack si era alzato non appena li aveva visti entrare, era roso di rabbia...o era gelosia?
"Che ti importa?" Rispose stizzita la ragazza
"Mi importa eccome, sai che non puoi fidarti di nessuno!"
"È solo per quello che non vuoi???!!!" Era furiosa, ancora una volta si era illusa, ma di cosa poi?!
"Portalo subito fuori!!!"
"No" 
Nel frattempo il ragazzo fissava il muro, calmo...troppo calmo, ma in quel momento Alex era troppo irritata per dare peso al suo comportamento
"Non ti preoccupare, me ne vado"era così calmo
"No!"Alex non l'avrebbe data vinta a un ragazzino viziato
"Tuo fratello è arrabbiato però, meglio che me ne vada"
"Ecco bravo... Aspetta un po', suo fratello?! Io non sono suo fratello"
"...oh"
"Sebastian ti posso spiegare, io non volevo..."Disse la rossa con tono supplichevole, ma non fece in tempo a terminare perchè il ragazzo le prese le spalle e la baciò dolcemente, dischiudendole le labbra con le proprie sotto lo sguardo allibito di Jack
"Non ti preoccupare" e così Sebastian se ne andò
Appena chiuse la porta, Alex guardò malissimo il moro e corse, con le lacrima agli occhi, in camera sua (che aveva la porta con la serratura rotta) mentre gli gridava "ti odio!!!   perchè non prendi coraggio e mi dici ciò che provi invece di impedirmi di conoscere altri ragazzi?!"poi sbattè la porta lasciando un Jack adirato, umiliato, ferito, ma soprattutto triste, si Jackson l'imperturbabile era triste.




Ciao voglio solo ringraziare 

Camy_999 

Per aver messo questa storia tra le seguite!!! GRAZIE : D

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Capitolo 6
*** Un errore, un bellissimo errore... ***


Ciao a tutti! Scusatemi per il ritardo e anche per questo capitolo un po' corto! (Non riesco a trattenermi: recensite per favore!)

Ormai stava piangendo da ore, avrebbe voluto smettere ma proprio non ci riusciva, come non riusciva a dare un senso a quelle lacrime, perché doveva soffrire proprio per lui?! Lo conosceva da pochi giorni! Perché non riusciva a pensare ad altro che a Jack?! Perché invece non pensava a quel bellissimo ragazzo simpatico e dolce che l'aveva baciata?! Perché doveva essere così stupida?!
I suoi pensieri furono interrotti da un lieve bussare alla sua porta, era Jack, e nonostante la porta fosse aperta, bussava come se non lo fosse, strano...
"Ehi Alex, posso entrare?"
"No!"rispose lei decisa, ma evidentemente le buone maniere di Jack erano molto limitate, perché entrò comunque e lei prontamente si girò dall'altra parte per non far scorgere al ragazzo le lacrime.
"Io...io non volevo ferirti" era davvero impacciato, si vedeva che non era abituato a scusarsi.
La ragazza si asciugò quelle gocce insensate e si girò verso di lui con aria minacciosa
"Non mi hai ferito, piuttosto pensa a quello che fai la prossima volta"mentì Alex
Ci fu silenzio, poi i loro sguardi si incrociarono ed esattamente nello stesso istante si alzarono per buttarsi ognuno nelle braccia dell'altro, per unire le loro labbra, per esprimere tutto ciò che non si erano mai detti, per unirsi, per diventare un tutt'uno con l'altro.
Nessuno esitò si buttarono sul letto e solo dopo un'ora si addormentarono, insieme, si addormentarono entrambi pensando al più grande errore che avessero mai fatto, al più bel grande errore che avessero mai fatto...
 

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Capitolo 7
*** Un risveglio da incubo ***


Questo capitolo l'ho messo un po' li, perché DEVO continuarla ma ho iniziato un'altra storia e ho occhi solo per quella! Be spero solo di non aver fatto una schifezza così illeggibile.


Aveva il corpo tutto dolorante quando si mise a sedere, il lenzuolo che la copriva scivolò sulla sua pelle scoprendo il corpo nudo del quale la ragazza fu sorpresa, ma il terrore prese possesso di lei solo quando con una mano tastò un corpo coperto solo dallo stesso lenzuolo che copriva anche lei. Sentì i soffici capelli che non poteva vedere, ma le bastava il tocco per capire a chi appartenessero, fece scorrere le mani dalla testa alla fronte sino al naso dritto e perfettamente proporzionato, al contrario del suo che lei giudicava troppo piccolo. Non sapeva il motivo per cui stava accarezzando quel ragazzo che l'aveva fatta soffrire, quel ragazzo che lei reputava idiota, pieno di se, orgoglioso, infantile..., solo che non riusciva a smettere.
"Mi stai accarezzando per caso?" Chiese Jack con un sorriso altezzoso stampato in volto
"Io? Certo che no, stavo solo...stavo...ti stavo togliendo un granello di...ehm...di biscotto" rispose Alexa impacciata 
"Di biscotto?" 
"Si di biscotto"
"Ma io non ho mangiato biscotti"
"Io si"
"Sopra di me?"
Controbattè il ragazzo sempre con quel sorriso che nella penombra si poteva vedere benissimo, proprio come si poteva vedere il corpo della rossa quando si inginocchi sul letto per scendere mentre sbottava
"Ah, idiota"
Nel frattempo lui ne contemplò le forme che aveva già accarezzato.
Quando Alex se ne accorse arrosì così tanto da far scorgere il rossore anche nella semioscurità, si coprì con il lenzuolo e prontamente gli scagliò il cuscino contro.
"Ai! Guarda che ti ho già vista così"
"Lo so purtroppo"
"Purtroppo?!"
"Si, tu sei semplicemente insopportabile, non so come ho fatto a vpenire a letto con te"
"A venire a letto con me DUE volte"
"Due volte?"
Lui le fece terminare la frase poi la ributtò sdraiata e si posizionò sopra di lei, ma Alex si oppose
"Levati, non ci pensare nemmeno!"
E Jack, che non otteneva MAI del sesso con la forza si scostò. Si girò dall'altra parte mentre lei si vestiva come sua esplicita richiesta e poi la guardò uscire dalla stanza, e per la seconda volte nella sua vita Jack l'imperturbabile fu triste.

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