What's in my mind

di Adele_Numb
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** What's in my mind ***
Capitolo 2: *** EVERYDAY ***
Capitolo 3: *** You are dead ***
Capitolo 4: *** Don't Go ***



Capitolo 1
*** What's in my mind ***


Esistono ancora le brave ragazze?
“Esistono ancora le brave ragazze. 
Quelle un po’ timide che amano in silenzio, che non ti scrivono “ti amo” ogni ora in bacheca per far sapere a tutti che state insieme, che sono gelose perché sei suo e solo suo. Quelle che non sanno essere dolci per sms, che davanti a una frase smielata sentono i denti cariarsi, ma che mettono troppo amore anche in un “ciao”. Quelle che ci tengono al buongiorno al mattino e si arrabbiano quando non glielo mandi per nascondere la delusione. Quelle che ti chiedono uno dei tuoi felponi in prestito per sentirsi ancora addosso il tuo profumo, che non riescono a stare attente in classe perché pensano continuamente a te. Quelle la cui bellezza non è palese, nascosta dietro un naso che trovano troppo grosso o un sorriso che considerano imperfetto, ma che quando la tiri fuori quella bellezza ti acceca e stai certo che niente ti sembrerà mai più così bello. Quelle che dalla macchina fotografica si tengono lontane e nelle foto hanno sempre la stessa espressione leggermente imbarazzata. Esistono ancora le ragazze che a 20 anni non hanno svenduto la loro verginità, che aspettano. Sono quelle che camminano con gli occhi bassi per strada perché qualcuno ha giocato con loro e con il loro amore. Quelle che si fidano, che non chiamano “troia” qualsiasi ragazza ti si avvicini, che vogliono andare d’accordo con i tuoi amici e piacere ai tuoi genitori. Quelle che fanno errori e se ne pentono, ma che non ti tradirebbero mai. Quelle che un sabato sera con le amiche lo passano in jeans e maglietta, con i capelli legati in una coda e gli occhiali perché le lenti bruciano gli occhi e hanno già pianto abbastanza di loro. Quelle che vorrebbero solo un ragazzo che le guardasse come si guarda un quadro, quelle che vedono tutte le loro amiche innamorarsi e fidanzarsi e si chiedono perché a loro non succede. Quelle che in discoteca ci vanno per ballare, che anche la storia di un mese se la portano dentro tutta la vita.
Esistono, credimi. Solo che un po’ si nascondono. Perché oggi l’amore viene calcolato in base al numero di frasi romantiche che riesci a scrivere in un social network o in un messaggino qualsiasi, e la bellezza è data da quanto il tuo viso e il tuo corpo siano perfetti. Perché si viene giudicati secondo il numero di “mi piace” in una foto su facebook, per la sicurezza con cui cammini per strada. Perché mettiamo da parte i falsi buonismi e ammettiamolo: una ragazza vergine non viene mai subito apprezzata, soprattutto dopo i 18 anni. Gli amici non sono come quelli dei cartoni animati, anzi. Sono spesso crudeli e i loro commenti possono ferirla più di un coltello. E tu una ragazza che il sabato sera non ha la gonna o i tacchi alti forse non la guardi neanche. 
Però esistono, e sono bellissime. E se dopo tutti quei perfetti gusci vuoi essere amato davvero, amato come non lo sei mai stato, scegli una di loro. Scegli la ragazza seduta nell’angolino alle feste.


Cosa ne pensate? Fatemi sapere ci tengo molto. Al prossimo pensiero:)

 

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Capitolo 2
*** EVERYDAY ***


Ti alzi, come ogni mattina pensi che cazzo ci fai ancora in piedi. Segui il ritmo di tutti i giorni, bagno, camera, cosa mi metto, colazione,"ciao" gridato ai muri. Mentre percorri il tragitto, con le cuffiette nelle orecchie ascolti la canzone che più ti fa pensare, 100 suns. Tutto uguale, stesse facce, stessi gesti, stesse destinazioni. Ti accorgi dell uomo che osservi tutti i giorni camminare verso il bar, lui non ti conosce eppure lo senti parte di te, deve essere un alcolizzato disoccupato ce ha capito che in questa vita si da tutto e non si riceve mai niente. Vorresti scappare, fare in modo che nessuno ti veda più, tanto chi ti verrà a cercare? Hai visto un film, "Into The Wild", vuoi fare come lui, andartene senza lasciare traccia, rompere le abitudini, capire che vivere non vuol dire avere un bel lavoro, macchina, laurea,marito e figli, quelle sono solo cazzate messe in testa dalla società malata del ventesimo secolo. Che schifo. Scuola, compagni che non ti degnano di uno sguardo, discorsi malati con la tua migliore amica, droga, suicidio, bisessualità, tutto quello che riempe le ore noiose di quei cretini della finanza che vengono per dire le solite cose ribadite troppe volte " niente droga, fumo, erba, fa male alla salute". Vorresti urlargli -" Chi cazzo siete per dirmi che fare eh?"-. Tu non facevi nulla di tutto quello, eri una brava ragazza, ma le cose sbagliate ti attraevano e credevi che un giorno saresti caduta in quella trappola come un coniglio e saresti morta a causa di quella merda che ti scorreva nelle vene facendole diventare nere. Torni a casa, delusa, come sempre. Il pranzo ti rimane sullo stomaco. "Cause I'm only a crack in this castle of glass". Si, eri solo una parte di tutto, di quello giusto e sbagliato, eri metà in paradiso, metà all inferno, nemmeno Dio, a cui non credevi, sapeva dove metterti, non sapevi se eri triste o felice, morta o viva, la tua vista appannata vedeva solo un tunnel buio che attraversa una montagna infinita. Non credi nell' amore, tutte stronzate quelle su tumblr, ma tu ci credevi, perché una cosa la sapevi fare, credere nelle persone, nei sogni, nelle ambizioni e nella morte. Quella non ti spaventava, anzi non vedevi l'ora che arrivasse, magari ti portava in un posto migliore. Fai i compiti, devi scrivere un tema, non hai le parole, vorresti scrivere questo, quello che stai scrivendo su efp, ma probabilmente ti rinchiuderebbero dietro le sbarre di un manicomio in una camicia di forza. Basta, getti a terra i fogli, ti butti sul letto, prendi la chitarra e inizi a suonare cose a caso, fino a che non ti sanguinano le dita, fino a che i vicini non verranno a brontolare per il troppo rumore, quell aggeggio tu non lo sai neanche suonare ma ami il suono, come se tutti ti scivola addosso e non ne senti il peso. Guardi il telefono, nessuno ti ha cercato come sempre. Tornano i tuoi, ti chiedono come è andata, tutto bene, come sempre. Vai a letto presto, non ti piace guardare la tv, ti sembra di essere uno di quegli obesi americani da alzare con un montacarichi. Leggi, leggi fino alle lacrime per la poca luce della candela, vuoi essere tu quella nel libro, coraggiosa, amata, rispettata e senza paura. Odi l' autrice, nessuno è capace di essere realista in questo mondo marcio? Guardi il tuo pesce rosso, lui si che sta bene, nella sua boccia di vetro non sente e non vede... Ma chi sei tu per giudicare? Ti lamento perché nessuno sa come stai e pretendi di sapere come stanno gli altri, sei proprio starna sai? Tra tutti questi pensieri ti addormenti, poco dopo senti il bacio umido di tua mamma sulla guancia, a volte la ami a volte la odi, colpa dell' adolescenza, dici sempre cosi. Sogni agitati. Per quanto dovrà andare avanti tutto questo? "I can't drown my demons they know how to swim". Dalla canzone che ha ispirato questo capitolo, Can you fell the heart de Bring Me The Horizon.

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Capitolo 3
*** You are dead ***


Lei guarda sul palco, Vede il suo mondo, La sua ragione di vita La ragione per cui continua ad avere speranze, Il suo tutto. Lui guarda tra la folla, Tutto ció che vede sono faccie sconosciute, che urlano il suo nome, che cantano con lui. Lui non la conosce, non sa chi sia lei. Ma lei esiste, E loro si amano entrambe allo stesso modo. Anche se lei non lo sa. Per Te, che non sai della mia esistenza e mai lo saprai.

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Capitolo 4
*** Don't Go ***


Caro Kyle, probabilmente non riceverai mai questa lettera, da una parte perché non credo che la invierò mai e dall' altra parte perché forse nel tragitto da qui a Londra un postino la perderà o cadrà da una nave e quello che rimarrà saranno solo pezzi di carta giallognola bagnata e inchiostro sbiadito. La terza opzione mi esalta molto. Okey, adesso inizio a scrivere in maniera normale, anche se non credo che mi riuscirà mai. Quanto tempo è passato? Cinque, sei mesi? Venerdì tre Gennaio 2014, la coda per salire sulla Torre Eiffel era interminabile. Ero appena arrivata, indossavo quel cappellino celeste che adoravi e i miei capelli erano completamente fradici, ti vidi in mezzo alla folla con tua sorella e i tuoi genitori. Carino pensai. Per tutta l'ora e mezza io e te continuavamo a scambiarci sguardi infantili, quanto li adoravo, erano come l'eroina per un drogato, non ne potevo fare a meno, ecco perché continuavo a voltarmi nella tua direzione, e ti trovavo lì che mmi fissavi. Eravamo appena saliti su uno dei monumenti più importanti del mondo e ci importava solo di trovarci nel cumulo di gente intenta ad osservare tutte le meraviglie di Parigi. Mi hai detto come ti chiamavi, da dove venivi e quanti anni avevi. Cose di cui poco mi importava, visto che continuavo a pensare di essere stata vittima di un colpo di fulmine. Terminasti il tuo discorso con quelle parole che mi ronzano ancora in testa:" You look pretty, i like you". I miei neuroni erano troppo storditi per connettersi quindi la mia unica reazione fu quella di ridere, una cosa che mi riusciva abbastanza bene nelle situazioni imbarazzanti.. Anche tu con mia grande sorpresa scoppiasti nella risata più bella e dolce che avessi mai visto. Avevo tradotto la frase con qualche secondo di troppo ma alla fine capii:" Sei carina, mi piaci". OH DIO, PAURA, BRIVIDI, GUANCE VIOLA dall' imbarazzo e un sorriso ammiccato sulle labbra erano le componenti del mio stato d'animo che forse nessuno ha ancora definito. Forse si, lo chiamano "amore", ma lo trovo banale. Dopo dieci minuti di chacchierata ci scambiamo i nomi e tu mi hai promesso che mi avresti cercata. La sera in hotel ricevetti un tuo messaggio e in quel momento posso dire che iniziò il periodo più fantastico/ deprimente della mia vita. Parlammo tutta la sera, i nostri interessi, la musica, i libri, le band, i tatuaggi, i capelli. Non ho mai detto a nessuno di te, forse sto sbagliando a scriverlo ma avevo bisogno di riordinare i pensieri. A Febbraio iniziammo a vederci via webcam, li ti parlai dei miei progetti. Non sono cambiati. Adesso ho fatto molti progressi con la chitarra, sto andando a lezione, vorrei cavarmela da sola ma sono decisamente negata a cercare informazioni e poi il tizio è simpatico. Il prossimo anno vorrei mettere su una specie di cover band su i Coldpaly, Green Day, Nirvana, se ci riusciremo anche dei BMTH *finger crossed*. Sto cercando di convincere i miei farmi colorare i capelli di blu quest' estate ma nulla di certo. Dopo le superiori vorrei prendermi un anno di pausa per capire cosa voglio veramente, come il tizio di Into The Wild, solo che non vorrei morire, almeno non come ha fatto lui. Ovviamente andrò all' università, no, non è così ovvio. Se la band farà carriera porterò avanti il mio sogno, ma se così non sarà dovrò fare quello che ogni singolo individuo vivente si aspetta da me. Non sto sognando troppo queste cose perché poi poteri rimanere delusa. Ci spero soltanto. Tu eri come qualcosa in più del mio migliore amico, non hai un nome, non eri il mio ragazzo. Perché non avevo mai veramente accettato la nostra "relazione" a distanza. Non capisco perché tutto deve avere un nome. Eri il mio tutto e il niente. Sapevi tutto. Ti immagini? Noi due, all' aeroporto che ci corriamo incontro e ci diamo l' abbraccio che colma tutti quelli mancati. Sognavo questo momento ogni volta che ti salutavo la sera, ad ogni "Hi" e ad ogni "Goodnight, miss you". Credo che adesso tu mi odi profondamente, ci sono vari motivi. Ecco cosa produce la mia mente insana caduta rovinosamente nel tranello dell' amore. Anche tu hai lei tue colpe sai, ti rivedo in ogni aereo, in ogni valigia, in ogni ragazzo con gli occhi azzurri e i capelli marroni. Sono cose banali per gli altri, ma profonde per me, ti provocano quella fitta allo stomaco che ti fa mancare il respiro. A causa tua non credo che metterò più piede a Londra per paura di incontrarti. Sto cercando di dimenticarti e devo dire che va meglio rispetto a qualche settimana fa. Dimenticavo, ricordi la nostra canzone? Every Teardrop Is a Waterfall, ecco non la ascolto da tanto, provo una sensazione di odio profondo ma allo stesso tempo mi ricorda te. Appartieni al passato, ma non sono disposta a dimenticare anche se lo vorrei. Se non ti avessi incontrato probabilmente non sarei ci sono ora e mi dispiacerebbe. Adesso ho finito. Ti ho detto tutto quello che non saprai mai. Lascio le mie parole al mare, forse le custodirà bene, meglio di un archivio per le lettere mai inviate. Credo questo sia un addio. Addio Kyle.

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