Tu la chiami follia, io la chiamo adolescenza.

di Ireire690_
(/viewuser.php?uid=558857)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Caro diario,
domani sarà il gran giorno, il mio primo giorno di liceo, il mio primo giorno da adolescente.
Non ho mai sentito parlar bene dell'adolescenza, molti dicono che si perdono ancora prima di cominciare.
Non sono mai stata una ragazza scalmanata quindi penso positivo sull'argomento. Come potrei pensare negativo quando ho accanto la persona più importante, la mia migliore amica Matilde? Siamo state accetate tutte e due nella stessa scuola.
Ho aspettato così tanto il primo giorno di liceo, non perchè mi piace la scuola, certo non mi posso lamentare, ma non è questo il motivo. Il fatto è che voglio conoscere gente nuova. Sono molto amichevole con le persone che mi piacciono, con le altre bhè, diciamo che non vorrei mai trovarmi nei loro panni.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


" Chiara è l'ora! " Sento mio padre chiamarmi. Non ho il coraggio di alzarmi, sono troppo stanca. Mi giro dall'altra parte sperando non perda la pazienza.

" Chiara o ti muovi, o ti tiro un bicchiere d'acqua nel viso. Ti assicuro che non sarà una bella cosa  " 

Ottimo questo risveglio per il primo giorno di liceo. Cazzo il primo giorno!
Scendo subito dal letto e mi dirigo al bagno per lavarmi. Prima però mi guardo allo specchio. I capelli biondi sono tutti spettinati e il trucco di ieri che non avevo tolto mi contorna gli occhi. Perfetto, quasi quasi vado così a scuola. 
Faccio colazione e dopo prendo la cartella e mi avvio verso la fermata dell'autobus. 
Non ho mai preso l'autobus, e all'idea mi innervosisco. Dai non dovrebbe essere tanto difficile, poi alla prossima fermata sale Matilde fortunatamente. Dopo poco l'autobus arriva e si ferma per farmi montare. Ci sono molti ragazzi sopra, noto un ragazzo in particolare, ha un pearcing al labbro e un altro nel sopracciglio. E' da solo, certo non darei torto a nessuno se dicessero che ha un aspetto da paura. Mi siedo lontano da lui, se nessuno gli sta accanto un motivo ci deve essere no? E poi io non voglio essere la ragazza che nei film salva il ragazzo tenebroso se mai deve essere così, voglio solo essere una ragazza che fa i fatti suoi. L'autobus si ferma, interrompendo i miei pensieri e vedo salire Matilde.
" Chia! " urla facendo voltare tutti verso di me. Dico io,ci fosse una volta che non si facesse riconoscere!?

" Mati contenta che adesso sanno tutti il mio nome? " dico soffocando una risata, visto che dalla faccia che ha adesso intuisco che non si è accorta di avere urlato.

" Scusami, è che sono così emozionata, cioè guardaci! Siamo insieme al liceo..abbiamo fatto così tanta strada insieme " giurerei di aver visto una lacrima.
Però ha ragione, abbiamo fatto asilo, elementari, medie e adesso anche le superiori insieme. Sono felice di essere qui con lei.

" Già... " 

Faccio molta fatica ad esprimere i miei sentimenti, infatti a volte mi chiama ' ghiacciolo ' . Solo lei può trovare questi soprannomi stupidi.

" Fammi vedere cosa hai oggi "

" Ho un' ora di latino, una di inglese, una di francese, una si spagnolo e una di matematica " sospiro.

" La solita fortuna, è Chia? " 

" Già... non chiamarmi così "

" Si ok adesso scendiamo che siamo arrivate"

Come è possibile che ci si metta così poco ad arrivare? No forse sono io che sono presa dai miei pensieri.

" Mi hai capita? " 

Da quando stava parlando?

" No scusa "

" Dico che vado a cercare la classe, ci vediamo dopo ok? "


" Si a dopo "

Vado a cercare anche io la mia, prima che suoni la campanella.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


La sezione è la A quindi la classe dovrebbe essere vicina all'entrata. Via via che cammino capisco che mi sbagliavo di grosso. L'edificio ha tre corridoi molto lunghi, nel primo c'è la palestra dove spero di passarci meno tempo possibile. Mi piace fare movimento, ci tengo al mio corpo infatti vado in palestra, ma quella della scuola non mi è mai piaciuta.
Finalmente mi trovo davanti alla porta con il cartello ' I A ' e lo spettacolo che mi ritrovo davanti mi fa venire voglia di scappare. C'è un gruppo di 5 ragazze punk, un gruppo di ragazzi con addosso magliette da basket, tre ragazze che a prima vista mi sembrano delle antipatiche e una vestita vestita di nero, che suppongo sia dark, seduta nel banco in fondo, da sola. Sento che tutta l'energia positiva di pochi minuti fa sia andata a fottersi. 
La campanella inizia a suonare, guardo dove posso mettermi a sedere, ma l'unico posto libero che trovo è accanto a quella ragazza vestita di nero. Ottimo. Mi siedo senza chiedere il permesso mentre il professore entra in classe.
" Benvenuti nella nostra scuola,  io sono il professor Stil " dall'accento con cui parla penso sia inglese.

" Insegnerò inglese, adesso presentatevi voi " continua.

Perfetto, odio le presentazioni, odio gli occhi puntati su di me quando dico il mio nome, odio stare al centro dell'attenzione.

" Io sono Larissa " annuncia la ragazza antipatica al primo banco.
Non mi sbagliavo quando dicevo che era antipatica, dal suo comportamento e i suoi vestiti, pantaloncini corti, maglia aderente con lo scollo che fra un pò gli arriva alla pancia e i suoi tacchi a spillo, sembra una troia.

" Io sono Cristina " dice l'amica della troi- di Larissa.
" Sara "
" Mirko "
" Davide "
" Em..io sono Chiara ".
La mia faccia deve essere paonazza.
Non è possibile che quando mi vergogno divento simile ad un pomodoro.
 " Io sono Nicole " dice la ragazza accanto a me. 
Non deve essere così simpatica, o almeno dal suo atteggiamento lo lo fa pensare.

" Bene ragazzi, volevo annunciarvi che questa scuola farà molte gite durante l'anno che vi daranno modo di imparare meglio le lingue.La prima che faremo sarà in Spagna, prima di Natale, una in Francia a fine scuola e un'altra a Londra, durante le vacanze. "
Amo le gite, ma con la classe che mi ritrovo, non vorrei andare da nessuna parte. Spero solo che anche la classe di Mati parteciperà.
Il professore comincia a spiegare la lezione, sono convinta che nessuno lo sta ascoltando. C'è chi sta disegnando, chi sta parlando, chi scrive, e chi legge riviste di monda ( ma chi sarà mai!? ).

" Tu devi essere una studentessa modello. " sento dirmi dalla ragazza vestita di nero, accanto a me.
" Già, come te immagino. " rispondo in modo sarcastico. Sono proprio brava ad inquadrare le persone. La sento ridere alle mie parole.

" Si, hai indovinato " " Mi piace come rispondi, non ti credevo capace " continua.
" Alcune volte l'apparenza inganna " 
"Già "
La campanella inizia a suonare, per mia fortuna. Non ho voglia di continuare il discorso con quella ragazza.Prendo le mie cose e mi dirigo alla mensa visto che è la pausa pranzo.
All'uscita vedo un cartello con scritto ' mensa, secondo edificio '
Accidenti, è enorme questa scuola! 
Entro nella mensa e inizio a cercare Matilde.

" Chia! " urla dal tavolo.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Ok, stiamo calmi, stiamo calmi. Ha soltanto urlato nuovamente il mio nome e adesso ovviamente mi stanno guardando tutti. Ottimo. Per non dire anche che le mie guance stanno prendendo fuoco. Entrata perfetta. Faccio finta che nessuno sta guarrdando ogni singola mossa che faccio e vado a prendere il vassoio insieme a quello schifo di cibo che danno alla mensa. Oggi di commestibile danno: pasta al pomodoro, tre polpette e ceci di contorno. Si sono sprecati insomma. Prendo solo la pasta e mi dirigo verso la mia migliore amica. Intanto i ragazzi hannoi ripreso a fare quello che facevano prima di essere interrotti dall'urlo di Mati.

" Si può sapere perchè urli sempre il mio nome!? Sai, un accenno con la mano bastava, "
" Scusa "
" Comunque, raccontami come è la tua classe dai! "
" Una noia, è piena di secchioni " dice sbuffando " La tua? "
" Il contrario, sono piena di ragazzi montati e ragazze snob, inoltre c'è anche una ragazza 'dark ' assomiglia a Mortisia davvero! E' strana. "
" Oh intendi come quella ragazza che ci sta guardando all'altro tavolo? " indica il tavolo e mi giro.

Sta parlando con il ragazzo dell'autobus, quello pieno di pearcing e tatuaggi sui bracci. Sembra che stiano parlando di me da come mi guardando. Perfetto, speso solo di non essere entrata nella loro mira, non voglio problemi.

" Comunque il professore ha parlato delle gite che si faranno durante l'anno " cambio discorso.
" Ah si anche a noi. Ci ha detto che si andrà in Spagna prima di Natale ".

Mi sento sollevata dal fatto che viene anche lei.

" Bene, andiamo insieme! Comunque, sai quanti edifici ha questa scuola? " chiedo.
" Tre penso, in questo c'è la mesa e il teatro, e negli altri due le classi. Io però non ho la palestra come te. "
" E' enorme questa scuola! Faii il corso di teatro? "
" No, non credo. Comunnque c'è anche il corso di chearleader, non so se ti potrebbe iteressare " dice ridendo.
Non l'ho mai sopportato, non ci tengo a diventare un anatroccolo parlante.

" Oh si vado subito a iscrivermi " scherzo.

Quando suona la campanella ritorniamo tutte e due nelle nostre classi. Nicole non mi ha più parlato per il resto della giornata, meglio così.

Quando esco incontro Mati e ce ne torniamo a casa.

" Usciamo il pomeriggio? " mi chede.
" No, sono troppo stanca oggi. Ci vediamo domani, salutami Andrea e Matteo "
" Va bene, ciao Chia "

Matteo è il mio miglire amico da ormai tre anni. Tra me e lui non c'è mai stato niente, la sola idea di baciarci ci fa cominciare a  ridere. Sono contenta di questo rapporto tra noi.
Andrea è l'amico di Matteo, sono convinta che è cotto di Mati. Starebbero bene insieme.
Torno a casa e saluto mia mamma, poi mi rinchiudo in camera per il resto della giornata. Vado d'accordo con i miei genitori, a differenza di molte altre persone. Certo non dico niente a loro, però posso dire che si sono sempre quando li cerco.
La sera prendo il mio diario e inizio a scrivere la mia giornata.
Racconto della mia classe, della scuola, delle figuraccie che mi ha fatto fare Mati urlando più volte il mio nome che, sono più che convinta, adesso conoscono tutti. E poi racconto del gruppo strano composto dal ragazzo con i tatuaggi e pearcing, la ragazza ' dark ' e di un altro ragazzo. 
Dopo chiudo e chiamo Matteo per sentire come è stata la sua giornata.
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2503611