The woman who took his breath away

di Lydia17
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1: Hectic! ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: This wasn't happening! ***
Capitolo 3: *** Chapter 3: Beauty at it's best. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: The Amazing Bruce Wayne. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: A Lovely Encounter! ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: First Dance! ***
Capitolo 7: *** Chapter 7: Jealousy! ***



Capitolo 1
*** Chapter 1: Hectic! ***


Chapter 1 Salve gente! Vi porto la mia traduzione di una fanfiction che a mio parere è fantastica. Un crossover tra la serie tv Arrow e Batman(in questo caso il Batman è Bale). Ho cercato di tradurre cercando di non stroppiare il significato originale, però spesso degli idiomi inglesi sono un po' difficili da tradurre nella nostra lingua. Quindi per chi volesse può trovare questa storia su Fanfiction.net cercando il titolo della storia che ho lasciato in lingua originale. Commenti sono graditi! :D

            Capitolo 1: Hectic!

La famiglia Queen tiene ogni anno il più grande Gala di beneficienza in Starling City. Quest'anno la raccolta fondi sarebbe stata a beneficio dei bambini che avessero perso uno o entrambi in genitori in incidenti.

Essendo un evento di grande importanza, ogni anno invitano una precisa persona per il discorso di inizio. In pratica qualcuno che pretendeva che gli interessasse seriamente la cosa, facesse il suo discorso e se ne andasse. Il lato negativo della cosa è che sarebbe finito per donare la somma maggiore per la raccolta fondi.

Quest'anno nessuno la pensava così. Non si sarebbe trattato di bellissimi vestiti, ricchi maniaci egoisti e alcool. Sarebbe stato qualcuno che aveva perso i suoi genitori. Qualcuno che aveva vissuto il dolore e il trauma della perdita di persone care.

L'ospite d'onore non era nient'altro che Bruce Wayne. Amministratore Delegato della Wayne Enterprise. Sarebbe venuto da Gotham City per partecipare alla beneficienza.

Moira aveva chiesto a Bruce di venire a Starling City. Sapeva che lui aveva perso i genitori molto giovane e pensava che lui sarebbe potuto essere il perfetto ospite d'onore per l'evento.

Bruce era affascinante e un bell'uomo. Era molto educato e accettò l'offerta immediatamente facendolo per una buona causa. Non avrebbe potuto dire di no.

Oliver fu occupato tutto il giorno. Avrebbe dovuto finire le riunioni e compilare un mucchio di fogli prima di sera e Isabel lo infastidiva specialmente oggi. Minacciandolo indirettamente di levargli la sua azienda.

Spesso avrebbe voluto strangolarla. Andare a letto con lei era stato un errore.

"Allora, Oliver non sei emozionato per questa sera? Ho sentito che IL Bruce Wayne sta arrivando qui, a Starling City." Felicity iniziò la conversazione mentre Oliver le passò dei file.

"Sì, sta venendo." Oliver disse a denti stretti.

Non gli andava a genio la prensenza di Bruce. Un egoista bastardo che pensava di essere troppo intelligente e sapere tutto. Ma questo era quello che pensava Oliver. Quello che realmente lo infastidiva era Felicity tutta contenta della situazione.

"Felicity lui non è un bravo ragazzo. Non c'è niente di buono in lui. Ho perfino studiato un paio di anni con lui in collegio."

"Oh davvero?" Felicity chiese normalmente come se la cosa non la infastidisse.

"Sì, a scuola era un tale perdente ed era anche gracilino. Non riesco neanche a capire come faccia ad avere così tante ragazze." Oliver disse severo. Non aveva la minima idea chi fosse Bruce in realtà.

"Sembra che qualcuno sia geloso, huh?" Felicity scherzò.

"Non sono geloso. Non mi piace e non mi fido di lui."

"Dagli un'opportunità. Forse non è così male. Ho sentito che è anche bello."

Oliver fissò Felicity.

"Solo dicendo. L'ho googlato. Sembra carino, per niente gracile." Felicity selezionò una sua immagine sul computer.

Oliver sembrava sospettoso.

"Hai per caso controllato il suo profilo?" Oliver domandò. Sapeva che lei avrebbe fatto qualcosa.

"No, perchè avrei dovuto? Non è che debba uscire per un appuntamento con lui o altro." Non voleva fare dei controlli su di lui. Bruce sembrava inoffensivo.

Aveva già trovato informazioni sostanziose su di lui. Aveva perso entrambi i suoi genitori e diventato un billionario. Amministratore Delegato della Wayne Enterprise. Molto intelligente, playboy e molte macchine. Viveva in una grande villa come Oliver. Non si è mai sposato. Trovava le stesse informazioni in ogni sito che guardava. Aveva sentito da uno dei suoi colleghi che era esperto in tecnologia. Le notizie volavano veloci in questi giorni.

"Ok, mi fido. Devo andare. Magari dovresti andare anche tu e prepararti. Ci vediamo alle 7. Dovrò trovarmi lì per salutare gli ospiti." Oliver disse a Felicity girando gli occhi verso di lei.

Appartamento di Felicity

Erano le 6.30 e Felicity era pronta e vestita. Si guardò allo specchio. Quello che vide era un'affascinante ragazza fissarla indietro. Indossava un lungo vestito nero che luccicava alla luce. C'erano anche delle sfumature di verde. La schiena era completamente esposta fino ai suoi fianchi. Era molto sexy ma questo sarebbe stato un grande evento e non era costato un granchè considerando tutti gli altri vestiti.

Si guardò un ultima volta mentre sistemava un po' di trucco. I capelli biondi messi su un lato erano tenuti alzati da una clip. Pensò tra sè a quanto sarebbe stata noiosa la serata. Sarebbe stata seduta tutta la sera al bar a bere vino rosso.

Oliver avrebbe fatto la parte del buon padrone di casa. Diggle avrebbe controllato l'intera hall. Lei sarebbe stata seduta tutta la sera in un angolo come in molte altre feste bevendo.

Ci sarebbe stata Laurel. Lei sapeva come affrontare questi tipi di feste. Partecipava alle feste dei ricchi sin da giovane. Facile capire come potesse ancora piacere ad Oliver.

Nessuno le avrebbe chiesto di uscire. Oliver le ha detto chiaramente che loro non potevano stare insieme. Barry finito in coma. Era destinata a non innamorarsi.

Un appuntamento con Bruce Wayne? Impensabile. 'Perchè Bruce Wayne vorrebbe uscire con me? E' irragiungibile proprio come Oliver.' pensò.

Venne distratta da una chiamata. Diggle.

"Hey, sei pronta? Posso venire a prenderti?"

"Sì, sono pronta. Scendo subito." chiuse la chiamata. Andò nel corridoio per prendere il suo cappotto e indossò tacchi neri.

Chiuse la porta e scese le scale trovando Diggle che l'apettava. Non poteva crederci.

"Wow, Felicity, sei favolosa." Diggle disse stupefatto.

"Non sei niente male anche tu, Diggle. Grazie." disse Felicity entrando nella porta che Diggle le aveva aperto. Chiuse la porta della macchina e accelerò verso il gala di beneficienza.

Anche Diggle era un po' eccitato. Aveva sentito parlare bene di Bruce Wayne. Sapeva che tutti i billionari o molti di loro avevano un ego spropositato. Ma era comunque intrigato da Bruce.

Al gala di beneficienza

Oliver girovagava aspettando l'arrivo di tutti gli ospiti. il suo auricolare in posizione nel caso un emergenza fosse spuntata all'improvviso e sarebbe servita la presenza della Freccia.

Moira, Thea e Roy erano arrivati. Erano tutti fantastici. La gente arrivava lentamente. Era un rischio mandare avanti la serata dato che nessuno era venuto al party tenuto da Moira dopo il tribunale.

Ma la gente era passata oltre. Il bar era in pieno movimento, lo champagne girava. Oliver aveva chiesto a Felicity di arrangere un'orchestra che ora stava suonando la musica.

Chiunque partecipasse alla serata era vestito così elegantemente che sembrava di essere agli Oscar. Moira sembrava felice e compiaciuta dal fatto che persone stessero partecipando.

Dopo aver fatto i dovuti controlli Oliver si avvicinò al bar quando spuntò dal nulla Laurel.

"Ollie! Come va?" domandò abbracciando Oliver.

'Strano' Oliver pensò. Non odiava Laurel ma parlare con lei diventava sempre più strano. Lei non era se stessa e non aveva mai capito Oliver.

"Bene. Tu come stai?" chiese Oliver ritornando l'abbraccio.

"Molto bene. Questa è la prima volta dopo molto tempo che esco per un grande evento. Grande serata. Mi sto davvero divertendo." disse ad Oliver mentre prendeva un sorso di champagne.

"Grazie Laurel. Lieto di sapere che ti stai diverteno. Sta attenta con l'alcool." scherzò facendole l'occhiolino.

Silenzio. Non sapevano più di che parlare.

"Allora, raccontami. Qualche ragazza speciale nella tua vita?" chiese Laurel. Momento sbagliato per questa domanda.

"Io sono la ragazza speciale." una voce femminile interruppe. Oliver sentì una mano salire sulla sua spalla. Un tocco diverso. Per un momento aveva pensato a Felicity. Ma lui conosceva il suo profumo e il suo tocco.

Lentamente si girò per vedere di chi si trattasse.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: This wasn't happening! ***


Chapter 2 Rieccomi con il nuovo capitolo! Sono molto contenta che la storia vi piaccia espero continuerete a leggerla perchè credo che continuerò con la traduzione fino alla fine. Cercherò di tradurre il più possibile e appena finirò un capitolo lo posterò qui.
                
                        Capitolo 2: This wasn't happening!

Oliver si ricompose e si girò per vedere di chi si trattasse. Con suo orrore Isabel era in piedi dietro di lui.

'Stronza' pensò Oliver.

Laurel guardava Oliver sgomenta. Sperava dicesse di no.

"O Dio ho spaventato la tua amica, non è così?" disse Isabel e iniziò a ridere falsamente.

Oliver fece un sorriso tirato.

"Scherzavo. Volevo solo alleggerire l'atmosfera. Isabel Rochev. Il futuro Amministratore Delegato della Queen Consolidated.

"Intende co-partner"corresse Oliver.

Isabel si girò e fissò Oliver. Laurel non sapeva che fare. Continuò a guardare Oliver e Isabel estremamente confusa.

"Isabel possiede metà delle proprietà della QC." disse alla fine Oliver. "Oh, ok. Ciao Isabel." Laurel stese la mano per poter stringere quella di Isabel. Le due donne strinsero la mano come pezzi di ghiaccio.

Laurel assunse un espressione di disgusto sul suo viso.

"Laurel che lavoro fai?" chiese Isabel mostrando nessun interesse. Chiaccherava con Laurel anche se non le importava un bel niente.

"Lavoravo per l'ufficio del procuratore. Mi sono licenziata. Sto cercando un nuovo lavoro." rispose Laurel. Guardò a terra mentre parlava. Oliver sapeva che stava mentendo. Era stata licenziata a causa del suo abuso di sostanze. Una fitta di tristezza lo colpì.

Avevano avuto una storia ma le voleva ancora bene. Anche se non avesse voluto parlare quando si era ubriacata al Verdant realizzò quandto doveva essere doloroso per lei.

"Perchè ti sei licenziata?" Isabel chiese a Laurel, improvvisamente interessata.

"Uhmm, ho realizzato che non andava." Laurel annuì cercando di sembrare il più convincente possibile.

"Patetico. Perchè non cerchi per un'altro lavoro." suggerì Isabel.

'Come se non ci avessi provato. Chi è questa pazza?' pensò Laurel.

"Ci ho provato ma non ho trovato niente che mi piaccia." continuò Laurel prendendo un altro bicchiere di champagne.

"Ora basta Laurel. Prendo io questo bicchiere per te." disse Oliver e prese il bicchiere dalle  sue mano. Non era ancora pronto per un'altro incidente.

Isabel guardò fisso Oliver. Non capiva perchè avesse preso il bicchiere di Laurel.

"Magari adesso che hai questo tempo libero potrsti chiedere un lavoro alla QC ad Oliver. Potrsti essere la sua segretaria." insistè Isabel, solamente per poter far arrabbiare Oliver.

"La sua segretaria? Pensavo che Felicity fosse la sua segretaria?"

Oliver serrò la mascella. Non avrebbe lasciato queste due donne parlare male di Felicity. Era così arrabbiato con Laurel per aver detto quelle cose su Felicity. Non avrebbe licenziato Felicity per Laurel. Niente da fare.

"Felicity potrebbe essere la sua seconda assistente. Diciamoci la verita, che cosa sa una bionda I.T.?" Isabel stava dicendo a Laurel. Si stavano coalizzando contro Felicity.

"Otterresti anche un bonus. Se diventassi la sua assistente potrebbe portarti in Russia con il suo jet privato." disse Isabel gettando benzina sul fuoco.

Laurel era sbalordita. La sua bocca leggermente aperta dall'ultima frase di Isabel.

"E' vero Oliver? Quello che dice? Hai portato Felicity in Russia?"Laurel chiese ferita.

Oliver non battè ciglio. Era così irritato che avrebbe voluto uccidere Isabel.

"Laurel, era un viaggio d'affari e per quanto può valere è venuta anche Isabel." Oliver cercò di suonare sincero anche perchè lui stava dicendo la verità, o almeno la maggior parte.

"E' venuta anche Isabel. Quindi non era una vacanza come Isabel ha detto." Cercò di convincerla Oliver.

Laurel guardò Isabel. Alzò uno sopracciglio e pensò: 'Com'è falsa.'

"Non è solo colpa mia. Ho beccato al momento giusto Oliver che stava andando via con l'aereo. Che razza di partner in affari è uno che per un viaggio d'affari non chiama l'altro partner, giusto? Abbiamo discusso e sono andata con loro. Non è colpa mia se la segretaria del tuo amico è un'idiota. Ascolta il mio consiglio. Sta alla larga da Felicity." spiegò Isabel come se fosse una divinità.

Oliver divenne di legno, strinse i pugni per la troppa rabbia in circolo. Non voleva fare il maleducato.

"Era un'incontro di lavoro con i nostri clienti a Mosca. Isabel, perchè non ti prendi una pausa?" rispose Oliver mellifluo.

Si fissarono. Una battaglia tra sguardi, freddi e feroci sguardi. Laurel rimase lì, sguardo assente.

"Bene." si ricompose."E' stato un piacere conoscerti Laurel."

Laurel ricambiò il sorriso. Isabel prese un bicchiere da uno dei vassoi che i camerieri stavano trasportando, si avvicinò a Laurel e le sussurrò nell'orecchio "Se hai bisogno di un lavoro, puoi chiamarmi. Posso aiutarti."

Andò via lasciando Laurel e Oliver di nuovo nel loro silenzio. Oliver si calmò un po'. "Wow, un bel tipino." commentò Laurel. "Già, vero. Mi dispiace di averti messo in questa situazione. Non prenderla troppo seriamente." Oliver si giustificò. Ormai il danno era stato fatto e non poteva fare più niente, doveva sopportare le conseguenze.

"No, certo. Solo, un sacco di informazioni su di te e Felicity in una sera. Uscite insieme? Cioè era al Verdant la sera dopo.... sai a che mi riferisco." Laurel chiese tentando di suonare disinvolta.

"No Laurel. Non esco con lei. Lei è solo una mia buona amica." Era stato un po' duro con questa frase, non aveva intendeva usare quel tono ma era venuto fuori così. Ne aveva abbastanza.

"Ok, Oliver. Se lo dici tu." ribattè Laurel. Tra la folla vide alcuni suoi amici ma era spaventata di incontrarli. Se avessero scoperto che era stata radiata sarebbe stato peggio. Non era pronta per un incontro del genere.

Oliver aveva notato che Laurel stava fissando delle persone che conosceva, e sapeva a cosa stava pensando. Avrebbe voluto dirle che andava tutto bene ma qualcos'altro attirò la sua attenzione e gli tolse il fiato.

Era arrivata. FINALMENTE!

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Capitolo 3
*** Chapter 3: Beauty at it's best. ***


Chapter 3 Ed eccomi di nuovo qui! Due capitoli tradotti in un giorno! YAY! Spero vi piaccia come gli altri capitoli e che la mia traduzione sia comprensibile. Vi dirò a tradurre questo capitolo mi sono divertita come mi sono messa ad urlare con il mio computer perchè alcune parole(tipo termini economici) dall'inglese all'italiano non riuscivo a tradurli. Spero siano corretti.
                Chapter 3: Beauty at it's best.

Vide Felicity all'entrata che si guardava attorno e toglieva il cappotto. Oliver continuò a guardarla, non l'aveva mai vista così bella.

Per lui era incantevole, Laurel seguì lo sguardo di Oliver e notò che stava fissando Felicity.

"Hey Oliver?" lo chiamò senza ottenere risposta.

Felicity si voltò per salutare alcune persone e per poco la sua mascella non cadde a terra. La parte posteriore del vestito quasi completamente inesistente lasciava la sua schiena nuda. Qualcosa iniziò ad agitarsi dentro di lui. Nessuna donna nella sala eguagliava la bellezza di Felicity quella sera, una visuale di cui fare tesoro.

Oliver si sentì debole e tentato ad andare da lei e toccarla. Il suo sguardo cadde sul vestito di Felicity, semplice ma indossato meravigliosamente. Le sue labbra non erano colorate del solito rosso brillante ma di un rosso sangue che le stava bene. 'Accidenti a te Felicity e la tua bellezza' pensò Oliver.

"OLIVER?!" gridò Laurel. "Cos..?" Oliver tornò in sè.

Felicity aveva visto Oliver nella sala con Laurel. La bellissima Laurel, che indossava in fantastico vestito verde scuro con una profonda scollatura fino a mostrare il suo décolleté. Ovviamente Oliver sarebbe stato con lei, fu la prima cosa che Felicity pensò. Aveva sempre pensato ad Oliver come ad intoccabile.

"Sì Laurel. Felicity è qui e ho bisogno di discutere con lei di alcune cose. Bruce Wayne sta arrivando. Tornerò, adesso divertiti Laurel. Meriti un po' di relax." Oliver sorrise e lasciò un bacio sulla guancia di Laurel da vero gentleman e andò verso Felicity.

Tornò nella sua trance. Non voleva però sembrare troppo disperato, sarebbe stato troppo per una sera.

"Oliver!" esclamò Felicity mentre si faceva spazio tra la folla per raggiungere Oliver.

Felicity era sorridente, eccitata per la festa. Non poteva credere ai suoi occhi, l'odore della sala le riempì il naso. Le donne erano tutte favolose, sembrava come se fosse una cosa seria per loro.

Oliver osservò Felicity guardarsi attorno soddisfatta della sua organizzazione. Lei era l'eroina silenziosa della serata.

"Bella festa. Amo l'orchestra. Immagino che non abbiamo combinato un disastro."disse Felicity.

"Sono d'accordo, tutto perfetto. Non avrebbe potuto essere meglio di così. Grazie per il tuo aiuto, non credo sarei riuscito a fare qualcosa senza di te." si confidò Oliver parlandole vicino l'orecchio, il suo respiro caldo solleticarle l'orecchio.

Lei rabbrividì alla loro improvvisa vicinanza.

"Sono felice di aver ottenuto una A+ per il mio lavoro considerando la mia abilità da segretaria." fece l'occhiolino ad Oliver ricordandogli della litigata in ufficio dopo che Oliver l'aveva assunta come sua segretaria.

Oliver rise istantaneamente e tornò a guardarla.

Gli piaceva la sua acconciatura e come i suoi capelli fossero stati messi su un lato.

Se non l'avesse detto ora non sarebbe riuscito a dirlo più.

Si avvicinò un po' di più a lei. "Felicity?" Oliver sussurrò.

"Sì?" Felicity stava salutando delle persone che conosceva, quando si girò Oliver era a pochi centimetri da lei.

Entrambi erano coscienti della tensione.

Oliver si concentrò su di lei e pensò bene alle parole che voleva dirle prima di aprire bocca.

"Sei...bellissima stasera! Sei una visione. Sono felice che tu sia venuta." disse a Felicity arrossendo.

Mise una mano sulla sua spalla e le diede uno sguardo rassicurante.

Ogni volta che Oliver le toccava la spalla sentiva caldo e le sue guance andare a fuoco. Si sentiva così ogni volta che era con lui nella fonderia, ufficio e feste come questa.

Alcune volte entrambi dimenticavano che si trovavano a lavoro e si trovavano davanti  una profonda connessione che li univa.

Entrambi saltarono fuori dalla loro trance quando Moira chiamò Oliver.

"Ancora una volta grazie per tutto." Oliver disse dolcemente e dandole un bacio sulla guancia gentilmente. Felicity sorrise lievemente.

Felicity era sopraffata dai sentimenti, non si sarebbe mai aspettata una bacio sulla guancia.

"No Oliver. Grazie a te per esserci per me." rispose con gratitudine, facendo un importante passo avanti nel loro rapporto.

"Devo andare. Voglio che tu ti diverta e vacci piano conl vino rosso." scherzò Oliver. Sapeva che lei amava il vino rosso e l'aveva vista più volte bere durante le feste nelle quali si annoiava facilmente.

Felicity rise della battuta. Negli ultimi mesi parlare tra di loro era diventato più facile e questo era un sollievo.

"Posso prendermi cura di me stessa. Qualcosa mi dice che non finirò ubriaca questa volta." Felicity sogghinò. Oliver sapeva a cosa si stesse riferendo.

Da quando aveva scoperto che Bruce era una persona d'elite e un grande uomo d'affari sapeva che lui ed Oliver avrebbero fatto un testa a testa.

Un vero scontro tra titani.

Ma non era questo il problema adesso. Felicity si spostò e incontrò alcuni amici del reparto finanziario.

Oliver si spostò nell'angolo dove si trovava sua madre, stava parlando con dei clienti della Queen Consolidated.

Quando Oliver fu vicino abbastanza sentì che stavano parlando di Bruce Wayne. Oliver alzò gli occhi al cielo esasperato. 'Perchè erano tutti così eccitati dall'arrivo di Bruce?' pensò tra sè.

Moira sorrise ad Oliver e gli prese la mano. "Oliver, ti presento il Signor Abraham Carter. Uno dei nostri grandi investitori e donatori di stasera. Voleva conoscerti." Moira lo presentò a Carter.

Oliver gli strinse la mano. "Come va? Spero che si stia divertendo a questa raccolta fondi." chiese Oliver.

"Ci stiamo divertendo stasera. Tutto è fantastico. Specialmente il cibo, eccellente. Moira organizza sempre i migliori party della città." Carter e Moira iniziarono a ridere, dopo poco si unì anche Oliver.

Per il bene della compagnia e di sua madre avrebbe dovuto comportarsi per bene e far finta di essere una persona felice. Cosa alquanto stressante.

"Sono onorata." disse Moira.

"Allora, ho visto che Bruce Wayne si unirà a noi stasera?" Carter domandò a Moira.

"Sì, dovrebbe arrivare in qualsiasi momento. Ha accettato immediamente di essere ospite d'onore per questa sera. Bruce è un uomo fantastico. Siamo amici da un po' di tempo e posso dirti che è un uomo molto intelligente. Sono impressionata dalle sue capacità di gestire una così grande compagnia." Moira continuò ad elencare le grandi qualità di Bruce.

Dopotutto non aveva torto visto che Bruce possedeva tutte quelle qualità.

Carter rise. "Sì, Sì. Concordo. Lui è una grande conquista per il mondo degli affari. Il suo portfolio di quest'anno è stato incredibile. Ha reso le sue azioni pubbliche e sono cresciute in modo pazzesco. La gente voleva investire nella sua compagnia. A dire il vero sono impaziente di vedere cosa riuscirà a fare e magari entrare in affari con lui." Carter divagò.

Per Oliver gli altri chiaccheravano inutilmente e adesso che avevano iniziato a parlare di Bruce la situazione stava diventando fastidiosa.

"Magari dovresti provarci Abe." aggiunse Moira "Ma non scordarti della QC. Noi dipendiamo su di te." scherzò con leggerezza.

"Sai che non potrei mai Moira. Grazie ancora."disse Carter,strinse la mano di Oliver e si allontanò. Erano le 20.15. Bruce sarebbe dovuto arrivare alle 20 ma non si vedeva da nessuna parte.

La gente stava diventando inquieta.

"Dov'è Bruce? Dovrei chiamarlo?" Moira domandò istintivamente ad Oliver.

"Credo che dovremmo chiamarlo."Oliver sapeva che avrebbe fatto tardi. Anche lui aveva questa passione di arrivare tardi alle feste. Apparentemente era una moda.

Oliver prese il suo telefono per digitare il numero che Moira gli aveva dato. In quell'istante sentì un rumore forte.

Era un suono molto forte e fuori delle luci lampeggiavano ovunque.

Oliver non riusciva a classificare il suono. Sembrava il suono di un grosso motore o di qualcosa che perforava in lontananza.

In pochi momenti un grosso elicottero stava scendendo vicino il balcone ma non molto vicino. Il balcone era abbastanza grande da poter contenere un elicottero.

Ma non atterrò. La folla si era spostata sul balcone. Tutti guardavano in alto verso l'elicottero.

A causa del vento creato dall'elicottero i vestiti degli invitati si alzarono.

Oliver corse fuori inseme agli altri. Guardò su.

Felicity era rimasta dentro. Non capiva tutto quel trambusto. Aveva capito che era un elicottero l'esatto momento in cui lo aveva sentito. Non capiva cosa stava succedendo e andò insieme agli altri sul balcone per vedere che cos'era. Individuò Oliver e si mise vicino a lui.

"Che sta succedendo?" gridò ad Oliver in mezzo al rumore.

Oliver continuò a fissare in alto e non rispose.

ERA ARRIVATO! Il Figlio Di Puttana(secondo Oliver) aveva usato un dannato elicottero per arrivare.

'Ci siamo.' pensò Oliver.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: The Amazing Bruce Wayne. ***


Chapter 4 Ciao a tutti rieccomi qui con un nuovo capitolo! Le cose iniziano a muoversi ma godetevi la lettura!
Anzi vorrei dirvi una cosa che ho scordato di fare in precedenza,ossia rendere noto ilnome della scrittrice della fanfiction originale...
Quindi un giro di applausi per Kriptanic! Che potete trovare su tumblr, Archive of Our Own e Fanfiction.net
Detto questo vi lascio al capitolo :D

            Capitolo 4: The Amazing Bruce Wayne.

'Un elicottero? Ma fa sul serio? Il ragazzo ci sa fare, ci sa fare veramente.' Oliver non riusciva a fermare il flusso di odio che stava provando verso Bruce.

I media erano stati abbastanza silenziosi durante la serata, ma adesso era in pieno movimento. Un sacco di reporter si erano posizionati alla fine della strada sperando di riuscire a intravedere l'uomo più importante di Gotham.

Una stazione locale aveva posizionato un altro elicottero più in alto con un sacco di luci che lampeggiavano. Era tutto un delirio.

L'elicottero vicino il balcone aprì la porta. Era arrivato il momento che tutti stavano aspettando.

Invece di una persona, ne uscì fuori una corda. Tutti quanti si zittirono.

Dall'elicottero un uomo scese con la corda. Il suo volto non ancora visibile. I lembi della sua giacca svolazzavano nel vento. Scese da una scala.

Nessuno poteva vedere la sua faccia. Le sue scarpe brillavano nella luce.

Le luci l'accevano. Felicity sapeva che l'uomo fosse famoso ma questo era veramente esagerato.

Scese dalla scala e giunse sugli ultimi due scalini. La distanza tra il pavimento del balcone e lo scalino dove stava era ancora ampia.

Tutti erano impazienti della sua prossima mossa quando improvvisamente saltò dalla scala sul balcone con un sonoro tonfo.

Alcune ragazze rabbrividirono un po' dopo che Bruce scese a terra, ma lui si ricompose a si alzò aggiustandosi la giacca con entrambe le mani. Si guardò attorno e gridò "Buona sera a tutti. Scusate il ritardo. So che dovrò fare il mio discorso al'interno ma volevo ringraziare l'incredibile Moira Queen per avermi permesso di essere parte di questo evento!!!"

"Grazie Bruce." gridò in risposta Moira in mezzo al fracasso.

Tutti applaudirono e questo diede finalmente inizio alla festa.

Bruce Wayne era arrivato, probabilmente il suo arrivo sarebbe stato sulla bocca di tutti per almeno qualche settimana.

Si abbottonò la giacca e si avviò verso Moira, nel frattempo Oliver e Thea si avvicinarono alla madre.

Oliver si guardò intorno per vedere se Felicity si trovasse ancora lì ma fortunatamente era entrata.

"Benvenuto Bruce. Siamo contenti che tu ce l'abbia fatta. Devo dirtelo, grande entrata." Moira salutò Bruce e gli strinse la mano.

"Moira. E' fantastico essero qui. Sono onorato di poter essere parte di questa giusta causa. Che posso dire? So come far iniziare una festa." rispose Bruce con voce profonda, ridendo inseme a Moira mostrando il suo sorriso smagliante.

Si girò verso Oliver.

"Ciao Bruce. Come stai? Non ci vediamo da parecchio tempo." disse Oliver offrendo la mano a Bruce.

Bruce sospirò e sorrise ad Oliver.

"Sto bene. E' da parecchio che non ci vediamo, è vero. Abbiamo un bel po' da raccontarci." disse Bruce e strinse la sua mano.

Si stavano letteralmente stritolando le mani.

Bruce sapeva che erano rivali, non nel senso di "Devo distruggerlo" ma in un senso competitivo. Avrebbe rinunciato al suo status di nemico per una sera, solo per accontentare il pubblico.

Alla fine Bruce lasciò la mano di Oliver e gli diede un sorriso compiaciuto.

"Parecchio tempo? Concordo. Allora come ti stai trovando a Starling City?" Oliver chiese.

"La città mi piace. Troppo tranquilla per i miei standard." Bruce disse sottilmente. La folla si era già spostata all'interno.

"Perfetto, goditi il tuo soggiorno. Spero ti divertirai al massimo questa sera." disse Oliver il più educatamente possibile.

Thea riusciva a sentire la tensione tra i due, stava raggiungendo il limite. Voleva rompere un po' il ghiaccio.

"Signor Wayne! Io sono Thea," si intromise e tese la mano per poter stringere quella dell'uomo.

Prima che potesse completare la frase. "Thea Queen, figlia di Moira Queen. So chi sei." sorrise Bruce e le strinse la mano.

"Sono a conoscenza dei vari membri della famiglia Queen e so anche che sei una signorina molto capabile" spiegò fiero. Conosceva la famiglia Queen abbastanza bene.

Thea arrossì un po'. "Mia madre fa così a volte, va in giro a parlare di me." Thea guardò sua madre amorevolmente.

"In verità stavamo tutti aspettando il tuo arrivo. Siamo veramente felici che tu ce l'abbia fatta." Thea disse a Bruce mentre si facevano strada nella sala.

Oliver si scusò e raggiunse gli altri ospiti.

Bruce, Moira e Thea entrarono nella sala. "Wow! Sono realmente impressionato dall'organizzazione di tutto questo. L'orchestra è incredibile. Come ha fatto Thea a permetterti di inserire un orchestra? Pensavo ci fosse stata una punk rock band o altro? Non è la moda del momento?" sherzò chiedendo a Moira e guardando Thea.

Thea rise. Bruce era affascinante e divertente. "Punk rock band? Puoi ricordarmi quanti anni hai?" domandò con sarcasmo.

"Credimi Thea, non sono così vecchio e conosco un po' di band come i Greenday e Imagine Dragons. Provo a stare al passo con le ultime mode." Bruce disse a Thea con orgoglio e dignità(?).

"Conosci quelle bands? Fico. Avrò detto ad Oliver di ascoltarle un sacco di volte ma non gli interessa niente. Tornare dall'isola ha più o meno devastato la sua civilizzazione." Thea disse a Bruce apertamente.

Bruce sapeva che Oliver era naufragato su un isola per 5 anni. La sua morte era su tutti i giornali come anche il fatto che era sopravvissuto e tornato dai morti.

Bruce ammirava veramente Oliver, bisognava avere un sacco di fegato per poter sopravvire una situazione del genere.

"Thea, lascia divertire Bruce." Moira interruppe.

"Ok, divertiti." salutò Thea prima di andare verso Roy che era appena arrivato.

Thea si allontanò lasciando che Bruce si divertisse per il resto della serata.


Moira rise. "Ti dirò." abbassò la voce. "Lascio credere a tutti di essere l'artefice della serata ma credimi, è stato organizzato da qualcuno di veramente speciale." Moira si confidò con Bruce.

Guardò Moira sorpreso. "Chi è questa persona speciale?"

"Lei." Moira indicò Felicity che si trovava vicino al bar.

Stava poggiata al lastra del bar, una mano poggiata sul tavolo e l'altra manteneva il suo bicchiere di vino rosso.

Si era spostata verso il bar dopo aver visto Bruce saltare dalla scaletta dell'elicottero. Per lei era solo uno stupido scherzo da feste.

Aveva osservato il volto di Oliver all'arrivo di Bruce, sembrava arrabbiato. Non era proprio visibile, ma lei conosceva Oliver abbastanza bene ormai.

All'inizio era intrigata da Bruce ma dopo il suo stupido salto non era neanche più interessata a lui.

Felicity sospirò e guardò attorno al bar fino a notare Bruce che la stava guardando. Negli ultimi 5 minuti non aveva fatto altro che guardarla, mentre Moira spiegava un paio di cose sulla festa e alcuni arraggiamenti che aveva fatto.

Non sapeva perchè ma lei ricambiò lo sguardo. Non sembrava che la stesse fissando, sembrava una cosa diversa ma non sapeva come definirla.

Bruce notò che Felicity stava ricambiando lo sguardo. Il suo respiro divenne irregolare.

Era da togliere il fiato. Aveva notato un bel po' di donne quando era entrato. Molte lo stavano guardando quando era entrato nella sala e doveva dire che erano tutte delle belle donne ma lei era diversa.

Non era come le altre ragazze, sembrava così semplice eppure così elegante e il suo vestito lo colpì molto.

Aveva trovato alcune informazioni a suo riguardo. Somigliava parecchio alla foto della segretaria di Oliver. Però non riusciva a ricordare il suo nome.

Era molto diversa dalla foto che aveva visto.

Bruce voleva parlarle. Prima che potesse avvicinarsi a Felicity, Moira lo distrasse.

"Vi conoscete? Vi state fissando da un po'."

"No, non la conosco ma mi sembra molto familiare." Bruce rispose velocemente.

"Lei è Felicity Smoak. La segretaria di Oliver." Moira spiegò.

'Questo è il suo nome.' ricordò Bruce.

"Oh ok. Beh, forse dovrei ringraziarla personalmente per le varie preparazioni che ha fatto per rendere quest'evento un successo. Mi congratulo con i grandi talenti." Bruce si confidò con Moira sorridendo.

"Certo che puoi, subito dopo aver fatto il tuo discorso per stasera. Come ti sembra?"

"Eccellente." rispose. Non poteva certo dirle di no. Guardò Felicity un'ultima volta e andò verso il palco per il suo discorso.

Felicity si aspettava che Bruce andasse a parlare con lei ma andò da tutt'altra parte.

Finì di bere il resto del suo vino e si unì insieme agli altri nella sala centrale. La musica si era fermata e tutti si concentrarono su Bruce mentre prendeva posto al centro del palco.

Sembrava un eroe, le persone potevano vedere la confidenza nella sua postura. Era veramente affascinante alla luce.

Oliver guardò Bruce pensando a quello che avrebbe detto questa volta.

"Buona sera signori e signore. Sono Bruce Wayne. Vi state divertendo? Perchè io credo proprio di sì."

"Sì!" gridò la folla.

"Questo è lo spirito. Vengo da Gotham City. Come alcuni di voi sanno sono l'Amministratore Delegato della Wayne Enterprises. Ma questo stasera non importa perchè siamo qui oggi per una buona causa. La mia cara amica Moira ha organizzato questa superba raccolta fondi non solo per una serata di divertimento e folleggiamento ma perchè possiamo fare qualcosa di buono stasera. Per donare soldi a quei bambini che hanno perso i loro genitori in qualsiasi tipo di incidente." Bruce spiegò sorridendo a tutti.

"E per quelli che sanno o no, io ho perso i miei genitori da bambino." si fermò e guardò in basso cercando di riprendere un contegno.

"Erano tutto per me ma sono morti e ho pianto la loro morte fino da allora. Posso capire il dolore che atttraversa un bambino anche quando perde la sua mamma e il suo papà per cause naturali. Ed è anche più difficile diventare orfani ad una tenera età. Nessun aiuto, nessuno con cui parlare, essere preso in giro dai tuoi compagni di classe, sentirsi un perdente e venire affidato da unafamigliaad un'altra." Bruce spiegò e si fermò. Voleva che le persone potessero avere un minuto per realizzare la situazione.

"Non sono qui per raccontarvi la mia storia ma sono qui per incoraggiare tutti voi a fare qualcosa di giusto. Ci sono bambini che stanno attraversando una vita che non meritano e Moira sta facendo la cosa giusta per i giovani di Starling City. Posso promettervi per lei che questa sarà una decisione di cui non vi pentirete."

"Quindi prendete il vostro libretto degli assegni e portafogli e donate per una buona causa. Detto questo, vorrei donare una somma di 5 milioni di dollari all'orfanotrofio Queen."

Bruce tolse il libretto degli assegni dalla tasca interna della giacca e firmò un assegno di 5 milioni di dollari. Invitò Moira sul palco e le consegnò l'assegno.

"Infine volevo ringraziare la famiglia Queen per avermi chiamato qui e organizzato questa raccolta fondi. Grazie Moira." ringraziò elegantemente e prese di nuovo posto sul palco.

"Vorrei solo dire un'ultima cosa. Un ringraziamento speciale alla signorina Felicity Smoak. La persona dietro questa fantastica raccolta fondi. Un grande applauso per lei. Eccola proprio lì." Bruce puntò verso Felicity e tutti si voltarono verso di lei. La gente iniziò ad applaudirla.

Felicity non sapeva che fare. Guardò Bruce e gli sorrise. Era stato un gesto carino.

Oliver immediatamente vide che Bruce e Felicity si stavano guardando, sentì una fitta di tristezza.

Bruce si era congratulato apertamente con Felicity. Si sentì colpevole perchè non ci aveva pensato. Lei meritava molto più credito di quello che riceveva. Abbassò lo sguardo colpevole.

'Ovvio che Felicity fosse così interessata in Bruce.' Oliver pensò tra sè.

Bruce scese dal palco. Stringeva la mano a tutti mentre si spostava sul retro.

Moira salì sul palco e annunciò che la cena era pronta. Tutti iniziarono a spostarsi. Oliver andò da Felicity per accompagnarla al tavolo.

Prima che potesse fare un passo vide qualcun'altro al suo fianco. Si fermò su sui passi.

Vide Bruce andare vicino a Felicity.

Felicity era anche più bella in persona. "Buona sera Signorina Smoak." Bruce si presentò.

"Buona sera Bruce."

"Vorresti cenare con me?" chiese Bruce suonando il più naturale possibile.

Il minimo che potesse fare dopo il suo gesto era accettare.

Felicity fissò Bruce.

"Allora?" Bruce le chiese leggermente agitato.

Cena in sala da pranzo? Non era certo un enorme problema pensò Felicity fra sè.

Finalmente parlò. "Sì! Mi piacerebbe cenare con te." rispose Felicity.

"Fantastico."disse Bruce eccitato. Era veramente contento che avesse accettato la sua richiesta.

Per Felicity era una normale cena in una sala da pranzo ad una normale festa, ma non aveva realizzato che la sua vita sarebbe cambiata in molti modi.

Sarebbe stata una notte da ricordare.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: A Lovely Encounter! ***


Chapter 5 Ciao a tutti! Rieccomi con la traduzione del nuovo capitolo! Penso di aver trovato il quantitativo di tempo tra un capitolo e l'altro, quindi credo che posterò ogni 2-3 giorni. Devo confidarvi che questo capitolo è stato un po' difficile da tradurre e spero che il testo sia comprensibile. Mi sono permessa di cambiare alcune cose per poter mantere il significato dell'originale, perciò se leggete l'originale e qualcosa non vi quadra del tutto chiedetemi quello che volete.

           Capitolo 5: A Lovely Encounter!

La cena era servita e tutti si spostarono nella sala da pranzo. Oliver rimase pietrificato dal vedere che Felicity stava andando a cena con Bruce. Anche quando tutti erano andati via lui era ancora fermo lì, completamente distratto non sapendo che fare.

Aveva perso Felicity per un ragazzo che era arrivato neanche mezz'ora prima. Il pensiero lo colpì forte.

Bruce posizionò la mano nella parte inferiore della sua schiena. Era impressionato dalla sua figura, sembrava abbastanza atletica.

Felicity era cosciente della sua mano sulla sua schiena. Era un tocco nuovo ma non sembrava che andasse a tentoni o qualche altro motivo. Aveva visto Oliver mentre andava nella sala da pranzo. Sembrava triste, una cosa non nuova ma strana.

Felicity si strinse nelle spalle sapendo che lei non c'entrava niente. Per Felicity Oliver e Bruce erano intoccabili ma Bruce non la pensava così.

La sala da pranzo. C'erano molti tavoli rotondi con posti per 3 persone in ognuno. Felicity per un momento ebbe paura perchè sui tavoli c'erano dei cartoncini con i nomi degli invitati e una brutta sensazione le disse che probabilmente lei si sarebbe dovuta sedere vicino ad Oliver.

Felicity si stava mordicchiando l'unghia del pollice. Bruce notò che qualcosa non andava.

"Hey" le bisbigliò nell'orecchio "Va tutto bene?" Bruce chiese sottovoce. Non voleva disturbare il flusso dei suoi pensieri.

"Uhmm...Sì, tutto bene. Fammi vedere dove possiamo sederci. Ok?" Felicity si affrettò a controllare se dovesse sedersi vicino ad Oliver.

Ne aveva paura. Dopo aver guardato su alcuni tavoli trovò il nome di Oliver stampato su un cartoncino del tavolo centrale.

Felicity rilasciò un lungo sospiro di sollievo. Vicino ad Oliver c'erano Bruce e Moira.

Non capiva il motivo per cui dovesse temere questa situazione. Oliver poteva stare con chi più gli piaceva. Non c'era nessun bisogno di accontentarla. Ma lei aveva paura perchè aveva già accettato di cenare con Bruce.

L'ultima volta che lei aveva mostrato interesse in Barry aveva dovuto subire l'ira di Oliver. Ancora non capiva se fosse per gelosia o solo un'irritazione a causa della bomba che non era riuscita a disinnescare.

Francamente avrebbe potuto fare quel che le pareva anche lei. Non aveva bisogno di sentirsi tesa per la situazione ma adesso non poteva sedersi vicino a Bruce.

Il minimo che potesse fare era cenare con Bruce come le aveva chiesto e andarsene, era stato davvero carino da parte sua congratularsi con lei di fronte a tutti. Dopotutto, lui aveva un sacco di ragazze di quante riuscisse a contarne. Il giorno dopo si sarebbe già dimenticato di lei.

Probabilmente Bruce ringraziava un sacco di ragazze in questo modo, quindi non capiva perchè se ne stava preoccupando. Non riusciva a trovare risposta per quante volte il pensiero le passava in testa. C'era un qualche tipo di attrazione che non poteva spiegare. Un'attrazione del genere era un pericolo e sapeva che si stava prendendo in giro.

Al momento sapeva che stava facendo un errore e doveva stare lontana da Bruce.

"Hai trovato un posto dove sederci?" Bruce domandò sbucando dal nulla.

"Riguardo a questo. Dovrai sederti vicino ad Oliver e Moira, quindi non possiamo sederci insieme. Mi dispiace." disse Felicity con una faccia seria, cercando di nascondere la sua confusione.

Aveva spostato i suoi occhi su di lei. C'era qualcosa di diverso in lei che non poteva spiegare. Chiunque avrebbe mentito per potersi sedere al suo fianco. Era una costante irritante nella vita di un billionario.

Bruce voleva essere una persona vera, ma a volte c'era qualcosa che non glielo permetteva. Dove sempre indossare una maschera di fronte alle persone. Non era chissà quale persona speciale. Una bassa specie che combatteva il crimine nella notte. Non faceva bene al suo ego.

Per la gente di Gotham lui non era un eroe. Lui era una persona che aveva causato distruzione di massa anche se avesse salvato la gente di Gotham dal crimine che li circondava.

Nessuno aveva mai creduto che lui fosse una sorta di eroe eccetto alcuni bambini e Alfred, il suo cameriere, confidente e probabilmente la cosa più vicina ad un padre che possedeva.

Bruce Wayne era solo una moda per il pubblico. Aveva soldi, ragazze, partiva per un sacco di viaggi ed era intelligente. Nessuno sapeva che era un eroe uno internamente sfregiato e ferito. Era determinato a cambiare ma le cose non andavano come avrebbe voluto.

Bruce si guardò attorno e vide delle persone mangiare in piedi vicino ai tavoli. Era un buffet completo.

"Ho un'idea, perchè non ci prendiamo da mangiare, e rimaniamo in piedi a mangiare? Come ti sembra?" offrì Bruce. Non sapeva che altro fare. Moira gli avrebbe chiesto perchè e lui avrebbe risposto allo stesso modo.

Felicity fissò Bruce. Non era male l'idea ma avrebbe voluto sapere se ci fosse stato un altro motivo dietro.

"Perchè lo fai?" Felicity domandò tutto d'un tratto.

Bruce alzò le sopracciglia preso alla sprovvista dalla domanda. Non voleva che Felicity pensasse di essere un flirt.

"Perchè sto facendo cosa?" Bruce chiese gentilmente. Aveva paura, sinceramente perchè sentiva che lei pensasse a lui come lo stereotipo del billionario che carca di portarsi a letto tutte le belle ragazze.

"Sai di che parlo, tutto questo. Ringraziarmi sul palco, guardarmi come se non mi avessi mai vista prima e chiedermi di cenare con te quando sapevi che ti saresti dovuto sedere con Moira. Cosa sta succedendo?" Felicity chiese a bruciapelo.

Bruce rimase lì non sapendo che dire. Era difficile riuscire a trovare qualcuno che realizzasse il suo vero io.

La sua espressione cambiò leggermente quando quello che gli aveva detto lo colpì. "Sinceramente non so che dirti. A molte ragazze non interessa quello che dico, pensano che quello che faccia abbia un secondo scopo. Stavolta non c'è nessun motivo. Volevo veramente ringraziarti. E' stata una decisione per premiare qualcuno che aveva fatto qualcosa di giusto. Non ho bisogno di giustificarmi con te."disse Bruce piatto. Era stato maleducato. Non voleva nascondersi.

Felicity fu presa alla sprovvista. Poteva immaginare di averlo ferito un po'. Ma non era colpa sua, non c'era nessun guadagno ad essere ferito tutte le volte da persone che non dovrebbero.

"Perchè mi dici tutto questo?" Felicity chiese. Non capiva perchè era così carino con lei. Sì, voleva cenare con lei ma perchè tutto questo?

"So di te. Non sei una qualsiasi segretaria che lavora per Oliver. Sei una donna piena di capacità. Hai lavorato duro per arrivare dove sei e credimi, non sembri per niente una di quelle donne che vanno a letto con Oliver per poter arrivare in cima. Perchè ti dico tutto questo? Perchè mi intrighi. So che pensi che io dica queste cose a molte donne, ma non è vero." Bruce spiegò tutto quello che Felicity volesse che Oliver capisse in un giorno.

Si morse il suo labbro inferiore e finalmente si decise. Lui stava aspettando una risposta. Felicity non rispose, prese la mano di Bruce e lo trascinò all'inizio del buffet, diede un piatto a lui e ne prese un'altro per lei.

Un piccolo sorriso stava nascendo sulle labbra di Bruce. Non aveva idea del perchè lei aveva cambiato idea. In realtà non sentiva il bisogno di mentirle, sembrava come se farlo con lei non andasse bene.

Felicity stava prendendo tutto quello che le piaceva. Era un po' nervosa. Qualsiasi cosa fosse, lei stava parlando con Bruce Wayne.

Notò che lui non mise molte cose nel suo piatto, sicuramente preferiva restare leggero. Dopo aver sistemato i loro piatti si spostarono verso un angolo.

"Allora Felicity, qual'è il tuo piatto preferito?" domandò perfettamente a suo agio.

Felicity sorrise. Si era ripromessa che oggi non avrebbe divagato.

"Amo mangiare la pizza, con molto molto formaggio. Gelato e maccheroni al formaggio. Mangiare la pizza mi rende felice." elencò i suoi piatti preferiti.

Lui le sorrise, era divertente e simpatica."Tu invece? Sembri super in forma e sembra tu faccia bodybuilding. Immagino tu non sia il tipo da maccheroni al formaggio." spiegò a Bruce.

Bruce si strozzò con l'ultimo commento. "Non sembro il tipo da maccheroni al formaggio? Bene. Il più bel commento che io abbia mai ricevuto. Davvero Felicity." scherzò.

"Mi piaccioni i maccheroni al formaggio per quello che può valere e anche il gelato. Non faccio body bulding. Dico sul serio. Mi alleno spesso e questo fa pensare che io faccia body building. Tu ti alleni spesso?" Bruce le chiese. Era una chiaccherata normale, nessuno dei due aveva il bisogno di mentire.

Questa domanda fece ricordare a Felicity di come non aveva avuto il tempo di allenarsi o esercitarsi.

"Provo a fare jogging la mattina, niente di più. Al college ero una grande geek e non ho mai partecipato in un qualsiasi evento sportivo. Il mio lavoro è molto estenuante e arrivo a casa molto tardi la sera. Oliver finisce sempre per darmi una motagna di lavoro da fare." disse facendo l'occhiolino a Bruce.

Sorrise genuinamente come non faceva da tempo. "Capisco. Essere una segretaria è stancante e se poi lavori fino a tardi penso sia anche peggio. Penso che avrò una chiaccherata con Oliver e dirgli di non farti lavorare così tanto." Bruce ci scherzò sopra.

Si sentì leggero quella sera. Non credeva che sarebbe riuscito ad avere una normale conversazione con una donna alla quale non importava se lui fosse ricco o meno.

"Sì certo, come se lui ti ascoltasse. Non ho la minima idea di come faccia durante le riunioni di consiglio. Anche lui lavora sodo. Ho avuto modo di dargli più credito di quello che gli viene dato." era la prima volta che Felicity si era aperta su Oliver.

"Wow. La prima volta che ti sento dire qualcosa di più sul tuo capo. Ti dirò una cosa, durante quel tipo di incontri sono solito dormire. C'era questo tizio che voleva proporre un offerta per riuscire ad elevare la pubblicità della mia compagnia e aveva portato alcune diapositive per la presentazione. Era un buon piano, ma ho russato per tutta la durata della presentazione." Bruce raccontò.

Felicity stava mangiando dell'insalata e rise ad alta voce. Il modo in cui aveva raccontato l'episodio era davvero esilarante. Ascoltò con attenzione Bruce mentre le raccontava degli aneddoti d'ufficio divertenti.

"E? Qualcuno ti ha gettato dell'acqua sopra, giusto?" Felicity rise del suo suggerimento.

"Assolutamente no, ho dormito tranquillo, penso di aver fatto un sogno o qualcosa del genere e il mio amico mi svegliò alla fine della riunione mentre il tizio della presentazione guardò al cielo e se ne andò. Non sono sicuro di aver fatto degli accordi con lui." Bruce raccontò la storia come se la memoria fosse un po' annebbiata.

Felicity rise della storia. Molte volte aveva notato gli occhi di Oliver calare e quasi sempre succedeva quando Isabel era nei paraggi.

"Oliver non si addormenta durante le riunioni ma alcune volte ho visto come gli calano gli occhi quando Isabel Rochev parla di proposte d'affari. E' difficile perchè mi viene voglia di ridere ma non posso. I migliori giorni in ufficio." disse a Bruce.

"Ti piace sul serio Oliver, non è vero? Puoi essere onesta con me. Non dirò niente ai tabloids." la confortò. 

Felicity era poco consapevole del peso delle parole di Bruce. " Io..non mi piace in quel senso. Lui è solo..." prima che Felicity potesse finire Moira si era avvicinata a Bruce.

"Salvata da Moira, Felicity." Bruce aggiunse prima di voltarsi e parlare con Moira. Lei salutò la madre di Oliver e rimase dietro per permettergli di parlare.

Aveva così la possibilità di osservare Bruce da lontano. Era alto, non così gracile. Capelli scuri, non ingelatinati ma con taglio netto. I suoi occhi era pieni di rabbia e voglia di avere successo. Felicity suppose che il suo completo fosse un Armani molto costoso creato a sua misura.

Felicity poteva intravedere i suoi muscoli tra le increspature della camicia. Bruce era attraente tanto quanto Oliver ma c'era qualcosa in lui che attirava le persone.

Aveva  una personalità che superava le sue altre qualità e lo rendeva la persona che era. L'impulso e la passione per essere una persona migliore riecheggiavano nella sua figura.

Alla fine Felicity aveva capito.

"Bruce c'è un posto per te vicino a noi." Moira aveva notato Bruce e Felicity parlare.

"Moira, avevo pensato di avere una piccola chiaccherata con la signorina Smoak. Perchè non continuate senza di me e vi raggiungerò tra un po'." Bruce disse a Moira e senza aspettare una sua risposta tornò a parlare con Felicity.

"Di che parlavamo?" Bruce domandò.

Felicity era scioccata dal gesto di Bruce, Moira li  guardò un'istante e poi se ne andò.

Moira poteva capire che Bruce fosse stato colpito da Felicity.

Felicity non voleva parlare di nuovo di Oliver.

"Ricordo, Oliver, giusto?" Bruce le ricordò.

Abbassò lo sguardo di nuovo addolorata. Bruce notò subito la reazione. C'era una profonda connessione tra Oliver e Felicity. Lei gli piaceva davvero ed era davvero ovvio dalla sua espressione.

"Forse non dovremmo parlarne. Vedo come cambia la tua espressione ogni volta che parliamo di Oliver. C'è qualcosa tra voi due? Vorrei che fossi sincera con me." Bruce la guardò dritta negli occhi mentre parlava.

Non voleva sentirsi come un'idiota che mostrava il vero se stesso e poi capire che sarebbe stata una perdita di tempo perchè lei provava sentimenti per qualcun'altro.

La mente di Felicity si stava contorcendo in molti modi. Avrebbe voluto dirgli la verità dietro a tutto così da poter eliminare il dolore e il suo cuore spezzato e stare seduta da sola.

Felicity deglutì un'enorme quantita di saliva prima di parlare. 'Andiamo Felicity, dillo e va avanti con la tua vita.'

"Uhmm Bruce, no io...lui non mi piace. Sono sincera." Felicity gli disse dopo un lungo dibattito interno. Questa era stata la decisione più difficile in tutta la sua vita. Non c'era alcun dubbio. Una volta uscito dalla sua bocca non sapeva perchè lo avesse detto.

Bruce rilasciò un grosso respiro di sollievo e anche se avesse visto lo sforzo che ci aveva messo per ammettere di non essere attratta da Oliver, Bruce non disse niente a riguardo.

Felicity prese un piccolo respiro e sorrise a Bruce prima di parlare di nuovo.

Tutti finirino di mangiare e si spostarono di nuovo nella sala principale per chiaccherare, prendere del caffè e alcune coppie iniziarono a ballare.

Bruce e Felicity rimasero in piedi sorridendosi con i piatti mezzi pieni.

"Se hai finito di mangiare, perchè non andiamo nella sala principale? Ho bisogno di parlare con alcuni investitori per la mia compagnia. Ma mi piacerebbe molto se potessimo fare un ballo." Bruse le chiese con voce rauca.

"Sì." fu tutto quello che disse quando entrambi lasciarono i loro piatti e si spostarono nella sala  per poter ballare insieme.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: First Dance! ***


dkaskf Ciao a tutti!! Mi dispiace per questo enormemente mostruoso ritardo con la traduzione...Mi dispiace ma ho avuto dei problemi a mettermi con la testa a tradurre a causa di problemi di salute che mi stanno perseguitando da mesi...Poi i vari giri in ospedale mi hanno tenuta occupata :D
Cercherò di trovare il modo di tradurre almeno un capitolo a settimana e tenervi aggiornate con la storia. Spero che il capitolo vi piaccia! Fatemi sapere!
            Capitolo 6: First Dance!

Non era stata proprio una brutta giornata per Felicity. Aveva cenato con Bruce, un po' strano ma non così male. Nella lista delle varie feste a cui aveva partecipato questa era una delle migliori.

Nella maggior parte dei party che la famiglia Queen aveva tenuto, Felicity era solita consolarsi con molto vino rosso, gli investitori non erano nei suoi interessi e se c'era qualcosa di suo interesse avrebbe sempre potutare hackerare i loro sistemi. Era sempre un passo avanti a tutti.

Dopo aver finito di magiare si era avviata verso la sala centrale e vide Bruce discutere già con alcuni investitori. Era stato veloce.

Bruce vide Felicity che lo guardava e a metà della conversazione le sorrise. Lei ricambiò. Bruce sembrava calmo e a suo agio con dello champagne in una mano e parlare con gli ospiti. Bruce viveva la vita del miliardario.

Però Felicity non era del tutto convinta. Lui era affascinante e tranquillo, forse troppo tranquillo. Sembrava calmo ma controllato, dormiva durante le riunioni ma era sempre tra i primi posti. Qualcosa non le tornava.

Prima che potesse pensare a qualcos'altro le arrivò una forte gomitata da dietro. "Hey!" Felicity gridò e si girò trovandosi davanti Diggle. Era appena arrivato alla festa.

"Amico, fa male." Felicity si lamentò aggrontando le sopracciglia. "Dovrebbe fare male, era questo il suo intento." scherzò Diggle.

"Vedo che ti stai divertendo con il Signor Wayne." osservò Diggle facendo il broncio.

"Non fare quella faccia Digg. Non è quello che pensi."

"Oh davvero? Beh la ragazza del dipartimento informatico ha trovato un fan boy in Bruce Wayne." Diggle incitò.

Felicity tossì alla parola fan boy. "Fan boy? Stai guardando di nuovo troppa T.V.?"

"T.V.? Ne ho abbastanza di lotta contro il crimine con te e Oliver. Non ho tempo per la T.V.." cercò di allontanare la domanda.

"Come vuoi Diggle. E' stato abbastanza carino a cenare con me, abbiamo parlato e tutto qui. Bruce è un ottima persona con cui parlare." Felicity sorrise tra sè e arrossì.

L'orchestra aveva ricominciato a suonare e alcune coppie avevano iniziato a ballare. Diggle e Felicity guardarono le coppie sulla pista da ballo.

"Forse è arrivato il momento di ballare con qualcuno come Oliver?" Diggle suggerì. A Felicity non dispiaceva ballare con Oliver ma voleva ballare con Bruce. Questa era la serata giusta. Non pretendeva niente di più.

L'ultima volta che ha avuto una connessione con Barry ed era andata a Central City era finita con il litigare con Oliver e non era pronta per un altro litigio.

Questo conflitto interiore avrebbe dovuto terminare al più presto. Le sue scelte stavano iniziando a ruotare intorno ad Oliver e questo non le andava molto a genio.

"Ci penserò. Ho promesso a Bruce un ballo." rispose. Diggle si girò leggermente scioccato.

Era felice che Felicity si stesse allontando da Oliver, anche perchè l'aveva tenuta a distanza di sicurezza troppe volte.

"Buon per te." fu tutto quello che Diggle disse prima di controllare la sicurezza. Felicity fece un grosso respiro, prese tutto il suo coraggio e andò verso Bruce. Sembrava avesse finito di parlare con la maggior parte delle persone.

Bruce vide Felicity avvicinarsi. Iniziò ad andarle incontro quando improvvisamente Oliver piombò dietro di lei e le mise il braccio intorno lo stomaco facendola girare per averla di fronte. Per istinto Felicity unì le loro mani.

Bruce vide tutto quanto e rimase fermo a guardare Oliver.

"OH MIO DIO, Oliver! Mi hai fatto morire di paura." Felicity strillò irritata. Era dispiaciuta per Bruce. Lui voleva ballare con lei; quando si girò per guardare Bruce, lui era sparito.

"Mi dispiace Felicity. Volveo solo farti una sorpresa." Oliver giustificò le sue azioni patetiche.

"Volevi sorprendermi? Beh, credo tu l'abbia fatto. Adesso vorrei andare a ballare con Bruce, Oliver."

"Troppo tardi, può aspettare." era proprio scortese. A volte riusciva veramente ad irritare Felicity.

Oliver fece scivolare il braccio destro intorno alla sua vita e prese la sua mano sinistra nella sua. Felicity guardò Oliver per un secondo. "Balla con me." disse. Felicity mise il suo braccio sulla spalla di Oliver.

Oliver dondolò con lei al ritmo della musica, anche se lei sembrava disinteressata a ballare con lui. Felicity aveva immaginato che il suo primo ballo sarebbe stato magico ma si sbagliava. Non provò neanche a mettersi d'impegno e ballare con Oliver.

"Per cosa sei così arrabbiata?" Felicity lo fissò per aver solo fatto una domanda del genere. "Tu cosa ne dici, Oliver?" disse Felicity continuando a girare con Oliver.

"Adesso ti piace Bruce? Non capisco cosa ci vedi in lui. Non mi è mai piaciuto e potrebbe essere un grosso avversario per la nostra compagnia. Fa attenzione Felicity." L'avvertì Oliver dopo la sua invettiva contro Bruce.

"Hey, non mi piace Bruce. Abbiamo cenato e mi ha chiesto di ballare con lui, prima di poterlo raggiungere, tu sei sbucato dal nulla e hai iniziato a ballare con me di fronte a lui. E' stato scortese da parte tua." Felicity replicò. Era entrata in modalità proteggi-Bruce.

"Potrà sembrare molto affascinante ma non lo è."

"Come puoi dirlo? Potrei dire la stessa cosa di te. Oliver Queen il billionario, vigilante di notte. Non è poi così affascinante, non è vero?" Felicity era davvero arrabbiata con Oliver per aver interferito.

Oliver alzò gli occhi al cielo. "Questo è diverso. Sto parlando del suo comportamento."

"Nessuno è sempre quello che sembra. Bruce mi sembra abbastanza normale quindi smettila di giudicare. Sai, non sono più dell'umore di ballare con te Oliver." Felicity disse tristemente lasciando un Oliver stordito.

Non aveva certo bisogno di Oliver per poter fare delle scelte nella sua vita amorosa. Era solo per una sera. Felicity era livida.

Felicity andò verso il bar per affogare la sua rabbia in un bicchiere di vino rosso. La serata era ritornata a fare schifo.

"Forse dovresti andarci piano." disse una voce dalle sue spalle. Si voltò e vide Bruce mentre finiva di bere quello che era il suo terzo bicchiere della serata.

Felicity si schiarì la gola. "Sto solo cercando di abbassare il livello di rabbia."

"Mandando giù così tanto vino? Sei arrabbiata con Oliver?" suggerì Bruce.

"Sembra che io sia arrabbiata con Oliver?" domandò Felicity leggermente spaventata di essere stata scoperta. Bruce sospirò e appoggiandosi al tavolo del bar con la schiena, poggiando i gomiti su di esso.

La guardò con un mezzo sorriso. "Sì."

Felicity arricciò le sue labbra rosse. Guardò lui e poi le coppie che ancora ballavano.

"Andiamo Felicity, sai bene come fare le tue scelte. Uomini come Oliver e me sono testardi. Proteggiamo le persone che amiamo. Oliver è solo stato iper protettivo quando ti ha preso per ballare. E' apparente che io non gli piaccia per niente.Non vuole che tu ti ferisca Felicity." Bruce spiegò ogni pensiero che la stava turbando.

"Cosa?" le domandò. Era davvero curioso di sapere cosa stava pensando.

"Niente. Solo che hai appena messo in parole tutto quello che stavo pensando." Felicity ammirò Bruce per essere comprensivo riguardo la situazione.

"Allora vieni a ballare con me Felicity. Ti prego." le porse la mano. Lei non potè fermarsi e accettò.

Si muovevano piano insieme alle altre persone che ballavano. Bruce poggiò delicatamente la mano sulla parte inferiore della sua schiena. Le sue mani andarano istantaneamente al suo collo mentre il suo braccio destro poggiava sulla sua spalla. Gli sorrise.

Piano Bruce iniziò a muoversi per renderla confortabile ai suoi movimenti. Ballarono in sincrono per cinque minuti ormai. Si guardarono negli occhi. Condivisero questo bellissimo momento tra loro in silenzio.

Bruce la strinse più vicino. Felicity riusciva a sentire il suo respiro su di lei. Profumava di menta. Sentì una leggera scossa attraversarla e ad un tratto divenne diffile respirare mentre la teneva così. Felicity allora si appoggiò al suo petto.

"Sei ancora turbata da quello che è successo prima?" le chiese. Voleva assicurarsi che fosse tutto ok.

"Non del tutto Bruce. Forse ho bisogno di abituarmici."

Bruce abbassò lo sguardo verso di lei. "Abituarti a cosa? Ballare con billionari?"

Felicity trattenne una risata. "Quello e Oliver, che da di matto ogni volta che mi interesso ad un ragazzo."

"Tu provi interesse nei miei confronti? Non sapevo di essere piacevole." Bruce cercò di alleggerire l'umore.

"Oliver deve davvero odiarmi, credo. Come ho detto prima. E' solo iper protettivo nei tuoi confronti. E' il suo istinto naturale salvarti da ogni pericolo." la consolò.

Felicity tirò indietro la sua testa e lo guardò. "Questo vuol dire che tu sei pericoloso?" domandò.

"Beh dal punto di vista di Oliver sono un pericolo. Guardala in questo modo, arriva il nuovo ragazzo, oh e aggiungici che ad Oliver Queen non piace il nuovo arrivato, parli con tutti e faccia amicizia con la fantastica Felicity Smoak, parli con lei e le chieda di cenare con lui e poi vada nella sala da ballo per avere un piacevole ballo. Prima di ballare con lei viene accaparrata da Oliver stesso." raccontò la storia come se fosse una terza persona. Felicity era divertita e lui era bravo a raccontare.

"Il succo della storia? Oliver non si fida delle persone. Gli ci vuole molto tempo per avere fiducia nei confronti degli altri. E' stato su un'isola per cinque anni, senza aiuto e lasciare che le persone sappiano i suoi segreti potrebbe essere un errore." Bruce capiva cosa stava attraverando Oliver.

Bruce non era naufragato su un'isola ma capiva il dolore di non riuscire a fidarsi degli altri. Molta gente in Gotham non si fidava di lui.

Essere il vigilante di Gotham aveva anche i suoi svantaggi. Negli occhi di Gotham lui non era per niente un eroe. Era un conflitto che quotidianamente si portava dentro.

"Bella storia Bruce. Sei bravo a raccontare. Sembra come se tu abbia dell'esperienza sul campo del fidarsi e non ricevere fiducia."

"Osservo e ho la mia dose di esperienza. Ma questa è una storia per un altro giorno." rispose. La strinse di più e si immerse nel biondo che scivolava sulle sue spalle. Profumava di buono.

Felicity nascose la sua testa sul suo petto. "Qual è il prezzo per la storia Bruce?"

Stava avendo una discussione interna a questo riguardo già da un po'.

"Un appuntamento."fu tutto quello che disse.

Felicity si fermò e tolse le sue mani dal suo collo e le poggiò sulle sue braccia. Ci stava pensando troppo. Non voleva rimanere ferita di nuovo. Una cosa tira l'altra e le esperienze passate ritornarono tutte a galla.

Andare ad un appuntamento con Bruce sarebbe stato una grande quantità di pressione. Era prendere o lasciare.

La scosse leggermente. Alzò le sopracciglia aspettando una sua risposta.

"Sì." uscì spontaneo.

"Sii pronta per domani sera alle 8 Felicity." prese una sua mano e la fece girare su sé stessa. Il suo sorriso era su tutto il suo viso.

Quando finirono la canzone terminò. Bruce si mise al suo lato. "E' tardi Bruce. Devo andare." Felicity gli disse. Si stava facendo tardi e lei aveva bisogno di un po' di tempo per capire cosa diavolo era successo.

"Capisco di averti spaventata Felicity." si scusò.

"No non lo hai fatto. Hai maneggiato la situazione abbastanza bene. Mi sento meglio riguardo l'avventarsi su di me per un ballo di Oliver."

"Sono contento che tu stia meglio" Bruce le sorrise.

"Riguardo domani?"

"Saprai presto." fece scivolare un foglietto nella sua mano.

"Ok Bruce! Grazie per l'adorabile serata."

"Piacere mio Felicity." quello che fece dopo fu inaspettato. Prese la mano di Felicity e la baciò. Felicity rabbrividì al tocco delle sue labbra con la sua mano.

Ritornò il sorriso e andò a parlare con Diggle e Oliver. Bruce la osservò mentre andava via nella folla e fuori.

Bruce provava una sensazione di soddisfazione per aver fatto qualcosa di giusto.

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Capitolo 7
*** Chapter 7: Jealousy! ***


Chapter 7

Ciao a tutti! Sempre per i soliti problemi non ho postato prima...poi questo capitolo era abbastanza lungo... :O  Spero vi piaccia e qualsiasi domanda sono qui per rispondere. Al prossimo capitolo! 

      Capitolo 7: Jealousy!

Era uno dei giorni più belli nella vita di Felicity. Si era realmente divertita al party, bevuto meno vino rispetto ai suoi standard e incontrato Bruce Wayne.

Quello che era iniziato con un non avere niente a che fare con lui più di una notte era totalmente cambiato. Voleva provare a conoscerlo meglio. Era comunque una persona intoccabile per lei ma Bruce era deciso a rivoltare la situazione.

Magari c'era una possibilità di essere felice e incontrare qualcuno con cui stare.

C'erano talmente tante sensazioni da analizzare e non si sentiva particolarmente stabile al momento.

"Io sto andando Oliver. E' stata una lunga sera e ho bisogno di un po' di riposo." disse ad Oliver mentre metteva il cappotto.

"Ok. Buon ritorno. Fatti accompagnare da Diggle." Oliver disse stoico con le labbra serrate in una linea sottile.

Felicity voleva domandargli cosa fosse successo. Qualcosa le diceva che probabilmente era Bruce, ma non volle crederci.

"Ti invio un messaggio quando arrivo a casa." era il minimo che potesse fare per rendere Oliver più tranquillo.

Digg e Felicity si avviarono verso la macchina. Lei era distratta e la cosa non sfuggì a Diggle. Aveva notato che Felicity era contenta. Non conosceva così bene  Bruce, ma una cosa che conosceva su Felicity, era che non sottovalutava mai nessuno per nessun motivo.

In macchina Diggle la guardò nello spechietto retrovisore. Sembrava confusa ma felice. "Qualcuno qui è felice?" chiese. "Oh Digg, smettila. E' stata...una bella serata! Ho avuto la mia parte di divertimento." rispose Felicity evitando di raccontare il grosso della serata.

"Un po' troppo huh?" chiese indiscreto. "Mantieni lo sguardo sulla strada, ti va?" Felicity non potè controllare le risate.

"Ok, ok d'accordo." rispose con un sorrisetto in volto. Era raro vedere questo suo lato.

"Dio, domani ho un appuntamento con Bruce." non riuscì a trattenere questo pensiero che le ronzava in testa da un po'.

Gli occhi di Diggli schizzarono letteralmente fuori dalle orbite. Felicity notò la sua espressione e chiuse gli occhi.

"Bene, bene. Buon per te Felicity. Per niente squallido."

"Sto veramente impazzendo per niente. Devo dirlo ad Oliver. Non era molto contento quando ci ha visto parlare prima. Avresti dovuto vedere la sua faccia. Se avesse potuto il suo volto sarebbe esploso in mille pezzi per quanto era teso." Felicity aveva osservato Oliver da lontano. E no, non era per niente contento. 

Diggle ghignò. "Sai che ci sono alcune cose che non piacciono ad Oliver. Vede Bruce come un nemico per la sua compagnia e per... la sua persona. E poi perchè dovresti dirglielo in primo luogo?"

"Se vede Bruce come un nemico perchè invitarlo in primo luogo? Ce la saremmo cavata comunque anche senza di lui, giusto? E come persona? Cosa stai insinuando? Cosa potrebbe fare Bruce, ucciderlo?" Felicity aveva ragione, dopotutto qualsiasi uomo d'affari poteva diventare un nemico in questi casi. "Se la presenza di Bruce lo infastidiva così tanto avrebbe potuto parlarne con Moira e convincerla a non invitarlo. Voglio essere io a dirglielo perchè è stata la famiglia Queen ad invitare Bruce e non voglio che venga a scoprire le cose da un articolo su una colonna di un articolo su un tabloid."

Diggle sospirò. Aveva appena realizzato che Felicity non aveva ancora notato i sentimenti che Oliver provava per lei e si sentiva inferiore e geloso mentre guardava Bruce e Felicity mentre ballavano e flirtavano.

"Devi smettere di panicare, e respira. Domani ti divertirai." Diggle la assicurò.

Mentre parlavano erano arrivati all'appartamento di Felicity.

Felicity prese le sue cose e aprì lo sportello uscendo. "Hey!" Diggle la richiamò. Felicity si girò. "Andrà tutto bene, non preoccuparti. Dormi bene. Ci vediamo domani."

Felicity non potè fare a meno di guardare amorevolmente Diggle. A volte non sapeva dove sarebe finita senza di lui. "Grazie Diggle. Sei un grande!"

Chiuse lo sportello e salì verso il suo appartamento prendendo le chiavi dalla sua borsa. Aprì la porta ed entrò, accese le luci, lasciò le chiavi sul tavolo e si sedette sul divano. 

Felicity era nervosa per l'appuntamento e molto di più per Oliver. Non sapeva come dirglielo. L'ultima volta che aveva fatto visita a Barry era stato molto scortese e il litigio diventò molto brutto. Dopo tutto quella che era successo adesso doveva solo calmarsi e vedere di occuparsene il giorno dopo in ufficio o nella fonderia.

Il giorno dopo

La gamba sinistra di Felicity tremava vigorosamente tutto il giorno. Oliver e Diggle notarono questo particolare. Era ancora tesa per l'appuntamento, e Oliver non ne sapeva niente ancora.

Anche se Diggle aveva notato la sua tensione e sapeva il perchè, non era per niente sorpreso che Felicity avesse un appuntamento con Bruce Wayne. Quando a qualcuno come Oliver, un bilionario, piaceva Felicity,perchè non poteva Bruce Wayne?

Diggle sapeva che Bruce era un grande playboy. Aveva sentito che aveva dormito con un sacco di donne. Anche se secondo lui Oliver probabilmente lo batteva in quell'ambito.

Però nulla di ciò adesso aveva importanza. Felicity doveva uscire con Bruce e Oliver non ne sapeva niente. Non avrebbe dovuto dirgli niente ma visto che l'ultima volta Oliver era esploso sarebbe stato meglio prevenire che curare.

"Hai detto ad Oliver dell'appuntamento di stasera o no? Avevi detto che glielo avresti detto." Diggle chiese in segreto a Felicity mentre Oliver faceva i suoi addominali sul materassino da palestra.

Felicity fisso Diggle. "No." sputò tra i denti. Era spaventata a morte da Oliver. "Perchè no?"

"Non so come affrontare l'argomento. Non mi parla da ieri."

"Non sai come dirglielo? Buttalo fuori, così. Hai avuto l'intera giornata in ufficio. Avresti dovuto pensare a qualcosa." Diggle chiese sottovoce, sottolineando l'ultima parte.

"Perchè non voglio. Sono così tesa. Non so che mettere e devo prepararmi i capelli. Ma non posso andare. Ho alcuni test da mandare avanti." disse tutto d'un fiato.

"Allora vai."

"Come posso andarmene così?" Felicity chiese.
"Non so, digli soltanto che hai un appuntamento." Diggle disse immediatamente. Non sapeva che altro dire. Odiava questi stupidi problemi da ragazzina.

"Un appuntamento?" disse ad un tratto Oliver a voce alta.

Felicity e Diggle si voltarono di scatto verso Oliver. Gli occhi di Felicity mostravano il suo panico.

"Appuntamento? Che appuntamento? Nessuno ha parlato di un appuntamento." disse Felicity.

"Vi ho sentito parlare di un appuntamento." insistè Oliver.

"Un appuntamento Oliver. Satava parlando di un appuntamento che aveva dimenticato. Come quelli segnati sul calendario." Disse Diggle cercando di coprire per Felicity.

"Davvero Diggle?" Oliver chiese. Sentì come se gli stessero nascondendo qualcosa. Sapeva che Felicity stava andando fuori di testa per qualcosa e aveva la strana sensazione che avesse a che fare con Bruce Wayne. Aveva notato come ballavano la sera prima. La vicinanza, il modo con cui la toccava. Lo faceva andare fuori di testa.

"Cosa sta succedendo, perchè siete tutti e due tesi?" chiese rapidamente. Non era uno stupido.

Felicity chiuse gli occhi. Prima o poi avrebbe dovuto dirglielo.

"Ho un appuntamento. Ti ho mentito, Oliver." Felicity disse.

Sapeva si sarebbe pentita appena le parole uscirono dalla sua bocca. Oliver era lì in giro tutto il tempo, sapeva che si trattava di Bruce.

"Lo sapevo gia, Felicity." rispose freddo come una roccia.

"Sapevi cosa? Del mio appuntamento?" Felicity si senty meglio. Non era stato poi così male.

"Non riguardo l'appuntamento, ma riguardo il mentirmi." La mandibola di Oliver era serrata, in attesa che Felicity gli dicesse che sarebbe uscita con Bruce Wayne.

"Mentire? Mi sembra giusto."

"Chi è?" chiese lentamente. Sapeva chi era ma avrebbe dovuto tirarglielo fuori dalla bocca. La sua voce era parecchio bassa.

Questa era la parte più difficile.

"Bruce Wayne." disse una parola per volta.

"Mi ha invitata ad uscire ieri sera alla raccolta fondi. Non potevo dirgli di no. E poi è solo un appuntamento. Non è che mi sto trasferendo per andare a vivere con lui a Gotham o altro..." Felicity farfugliò.

"Felicity, FERMATI!" Oliver gridò. Non credeva che lei avesse avuto il coraggio di dire di sì a Bruce Wayne. Felicity poteva fare quello che voleva ma questo era per Oliver inaccettabile.

E poi il silenzio. Diggle rimase lì divertito.

Felicity si voltò verso Oliver, e anche la sua coda schiaffeggiò l'aria mentre si girava. "Perchè stai gridando?"

"Non sto gridando. Ti rendi conto delle conseguenze di questo appuntamento se la gente lo verrà a sapere?"

Era da egoisti. Sin da quando era andata a Starling City e poi avevano litigato, si arrabbiava ogni volta che aveva un appuntamento.

"Cosa potrebbe succedere? Per tua informazione la gente sa che sono la tua assistente esecutiva perchè sono andata a letto con te per poter guadagnarmi quel posto. Questo appuntamento non farà alcuna differenza." Felicity spiegò i fatti così come erano.

"Ho bisogno di una vita lontana da te e dalla fonderia e dall'ufficio. Esco raramente per incontrare persone. Se esco tutti pensano che sono strana. Sono solo stanca di essere sempre bloccata qui Oliver. Merito di essere libera e divertirmi. Tutto quello che faccio non gira intorno a te."

Voleva una vita fuori il circolo Oliver. Era una richiesta legittima.

"Cosa? Stai dicendo che sono io quello che ti trattiene qui? Non ho mai detto di non uscire e di non avere una vita Felicity."

Felicity ne aveva abbastanza, era arrivata al limite."Non capisci mai, vero Oliver? Non tutto riguarda te." scuotè la sua testa tristemente, pensando che molte volte poteva essere così immaturo.

Oliver inclinò la testa di lato. Entrambi si stavano fissando.

"Felicity, se è questo quello che vuoi. Mi va bene. Non è che tu starai a sentirmi." Oliver ruppe il silenzio. Ancora non aveva capito niente.

"Oliver, pensavo fossi meglio di così." Felicity non sapeva più che dire.

Oliver si sentì sconfitto. Non aveva il coraggio di confessare i propri sentimenti a Felicity e riusciva solo a perdere il controllo della situazione. Tutto quello a cui riusciva a pensare era che Bruce in una notte era riuscito a conquistarla.

La guardò andar via e anche dopo che era uscita fissò la porta.

"Oliver? Che stai pensando?" Diggle interruppè il flusso di pensieri di Oliver.

Oliver era leggermente disrtatto dai suoi pensieri.

"Cosa?"

"Cosa stai pensando? Geloso che Bruce sia arrivato primo?" Diggle chiese. Sapeva che Oliver era frustrato riguardo tutta questa situazione con Bruce.

"No, non sono geloso. Che stronzata. Può stare con chi più le piace. Non è un mio problema." rispose.

"Sembrava il contrario. Sai, la mandibola serrata e tutto il resto." disse Diggle. Non era affatto preoccupato che la situazione stava disturbando Oliver.

"DIGGLE! Smettila. Sono sempre io il colpevole quando c'è di mezzo Felicity, giusto?"

"Non è colpa di nessuno Oliver, devi solo lasciar perdere e farla divertire. Lavora duramente per te e mette a rischio la sua vita per te. Lascia perdere." Diggle era sempre una guida positiva per Oliver.

Oliver lo guardò, aveva ragione. Come sempre. Era solo un appuntamento. Doveva lasciarla stare.

"Se lei ti piace veramente avresti dovuto chiederle di uscire prima." disse Diggle e se ne andò.

Fuori nel parcheggio Diggle vide Felicity.

"Non sei ancora andata via?" le chiese. Stava ferma vicino la sua macchina.

"Sta bene?" Felicity chiese.

"Sopravvivrà. Divertiti e se Bruce dirà qualcosa di brutto o ti farà del male, dimmelo." disse Diggle in modalità iperprotettivo.

"Me la so cavare Digg. Se avrò bisogno di aiuto ti chiamo." disse facendogli l'occhiolino.

Diggle scrollò le spalle e andò verso la sua macchina e andò via. Felicity controllò il suo orologio, si stava facendo tardi per il suo appuntamento. Si ricordò di qualcosa e prese dalla sua borsa un biglietto e dopo essere entrata in macchina chiamò il numero scritto sopra.

"Ciao" disse una voce profonda dall'altra parte della linea.

"Hey Bruce, sono Felicity. Ti disturbo?"domandò. Era preoccupata di averlo disturbato.

"Felicity! Come stai? Non mi stai disturbando per niente. Ho appena finito di discutere con la stampa. A quanto pare sono un bene prezioso qui in Starling City." era contento che lei lo avesse chiamato.

Felicity rise al telefono. "Sì, sei un bene prezioso. Sto bene. Ho chiamato per chiederti per stasera?"

"Stasera? Fatti trovare pronta per le 19:45. Ti manderò una limo." disse con un tono normale.

Non poteva crederci."UNA LIMO? Stai scherzando vero?"

"Per niente. Non sto scherzando. Felicity Smoak richiede il miglior trattamento" scherzò Bruce

"Dici così a tutte le donne con cui esci?"

"Whoa, questa è una domanda difficile. Di solito non dico alle donne con cui esco come cerco di conquistarle." rise sinceramente. Bruce si avviò verso la sua macchina per tornare in hotel.

"Davvero? Non puoi fare un'eccezione per me?"

"Ci proverò. Preparati. La limo ti aspetterà di fronte casa." Bruce aveva dato l'indirizzo all'autista.

"Aspetta, un ultima cosa. Come sai dove abito?" chiese. Non ricordava di avergli dato alcun indirizzo.

"Ho usato qualcosa chiamato internet, non so sei sai cos'è."

"Ottima risposta. Immagino tu sia uno starlker cinebernetico."

"E' un hobby." lo fece ridere. Questo scambio di battute gli piaceva. Immaginava che la serata sarebbe stata magnifica.

"Hobby? Anche a me piace hackerare. Però non rendiamolo publico, che dici?" a Felicity piaceva prenderlo in giro.

"Non ho intenzione di dirlo a nessuno. Il tuo segreto è al sicuro." Felicity non potè fare a meno che ammirare le sue capacità. "Ok, devo andare. Ci vediamo alle 20. E grazie Bruce." Felicity chiuse la chiamata e fece partire la macchina.

Oliver bussò al finestrino della macchina. Felicity saltò sul suo sedile e abbassò il finestrino.

"Non hai un appuntamento?" chiese, mandibola serrata di nuovo.

"Problemi a far partire il motore."

Stava mentendo spudoratamente. Fece partire di nuovo il motore e la macchina prese vita.

"Vedi? Sta funzionando di nuovo!"

Fece manovra e uscì dal parcheggio lasciando solo Oliver nella notte.

Quella notte, per una volta, stava per essere fantastica. Se lo sentiva.

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