Lo spettacolo più bello

di rey36
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sera del festival ***
Capitolo 2: *** Un istante infinito ***
Capitolo 3: *** Fuochi in acqua ***



Capitolo 1
*** La sera del festival ***


“Devo parlarti Rin, e questa volta non pensare di scappare…io…ti…”
 
Festival estivo per Hachiman-sama; bancarelle, giochi, cibo delizioso e molto altro. L’intero paese si è radunato nelle strade per festeggiare, per divertirsi almeno per una sera tutti insieme. Sia che si indossi uno yukata o che si venga in casual, è sicuramente una di quelle occasioni alle quali non si può proprio mancare. E i ragazzi della Iwatobi non si fanno certamente scappare quest’evento.

Nagisa non riesce a fermarsi  un attimo, ricorda un bambino la notte di Natale. La sua allegria fine finisce per contagiare l’intero gruppo, al quale si unisce, anche se un po’ controvoglia, anche Haruka. Aveva espressamente affermato di non voler uscire questa sera, ma a quanto pare qualcosa, o qualcuno, gli ha fatto cambiare idea. Poco importa il motivo, l’importante è che siano tutti insieme, che si divertano e che sgombrino la mente dal pensiero delle regionali.

Forse è per questo che Haruka sembra così teso e preoccupato. Impossibile non notarlo, lo capirebbe chiunque. Abituati a vederlo sempre calmo e impassibile, quello di stasera non sembra neanche essere lui: continua a guardarsi in giro, come se stesse cercando qualcuno. Ma sono tutti li, tutta la squadra è riunita. Quindi non si tratta di uno di loro. Chi può essere?
La domanda passa inevitabilmente nella testa di ognuno di loro, ma cercano di non pensarci troppo. Si, quell’aria malinconica li intristisce un po’; la serata è però solo agli inizi, quindi hanno tutto il tempo per cercare di tirargli su il morale e riuscire a farlo sorridere.

Cominciano a girare per le varie bancarelle caratteristiche del festival: c’è chi si precipita a mangiare, costringendo qualcun altro ad accompagnarlo; il più tranquillo preferisce invece concentrarsi e pescare qualche bel pesciolino rosso, magari da portare poi a casa per farlo vedere ai fratellini.
Si stanno divertendo proprio tutti e anche Haruka sembra finalmente essere entrato nello spirito, tant’è che decide di cimentarsi anche lui in diversi giochi, non con molto successo però. Finalmente sembra andare tutto per il verso giusto: le regionali sembrano solo un piccolo ostacolo, le risate si sprecano e il gruppo sembra più unito che mai.

“Driiin. Driiin. Driiin.”

Un cellulare comincia a squillare: è quello di Haruka che lo avvisa dell’arrivo di un messaggio. Si alza in piedi, ancora sorridente, come a non voler far preoccupare i suoi amici. Hanno passato tutta la sera a cercare di tirargli su il morale, non può concedersi il lusso di farli soffrire per colpa sua, non ancora una volta.

“Ehm scusate ragazzi, ma ho ricevuto un messaggio importantissimo per la prossima gara, devo proprio scappare! Torno presto e ne riparliamo ok?”

Già, forse dovrebbe dire così, cercare almeno di trovare una scusa. Ma decide di fare come suo solito e andare via, in silenzio, da solo. Rey cerca di fermarlo, ma Nagisa e Makoto lo interrompono prima ancora che riesca a muoversi: sanno come è fatto il loro Haru-chan, in questi casi è meglio lasciargli fare come crede sia giusto.

È già andato via, sparito come suo solito. Ogni volta lascia sempre quel pizzico di amarezza e nonostante siano in tre si sentono comunque soli. Decidono che comunque la loro festa deve continuare e così si rituffano nella mischia.
 

“Forse dovrei tornare indietro? Dovrei lasciar perdere? No! No, no e ancora NO! Ho deciso io tutto ciò e per il bene di tutti voglio risolvere questa situazione una volta per tutte, in un modo o nell’altro…”

Questi sono i pensieri che assillano la mente del giovane delfino. Sono gli stessi che non gli hanno permesso di godersi il festival con i suoi compagni. Si sente in colpa ed è deciso a raccontare loro tutta la storia una volta sistemata.
L’ora x si avvicina, tutta la tranquillità che di solito lo avvolge sembra essere svanita nel nulla; il cuore non accenna a diminuire la frequenza del suo battito, che cresce, cresce e cresce. Sente che da un momento all’altro potrebbe scoppiare, non ce la fa più ad aspettare.

All’improvviso tutto si ferma. I battiti del cuore, il respiro, il tempo. Lo vede arrivare, è proprio LUI. Riconoscerebbe quei capelli rossi da qualsiasi distanza, preceduti da quegli immensi occhi che ogni volta gli rapiscono lo sguardo. Lo vede avvicinarsi, si dirige verso di lui. Non ha il coraggio di guardarlo in faccio e china la testa; non riesce ad affrontare il suo rivale.

“Scusa il ritardo, non riuscivo a scrollarmi Aiichiro di dosso, è una tale seccatura. Comunque cosa vuoi? Non ho tempo da perdere, quindi vedi di fare alla svelta. Perché mi hai chiesto di incontrarci?”

Le parole che stavano uscendo dalla bocca di Rin colpivano Haruka come fossero delle piccole frecce scagliate contro di lui. Si aspettava quella sua solita irruenza, ma sperava di poterla contrastare. Si sbagliava.

“..mmm senti Rin…be, il motivo per cui ti ho chiesto di vederci…ecco, è molto semplice volevo parlarti di…di me, di te…”
“Hei, cosa non ti è chiaro nella frase ‘non ho tempo da perdere’? Mi stai già dando sui nervi, quindi se hai finito io tolgo il disturbo.”

“…ASPETTA! Non ti lascerò scappare anche questa volta! Stai fermo li e vedi ascoltarmi per una buona volta! Sono stanco di rincorrerti, di aspettarti, di sperare in un tuo sguardo o in tuo sorriso. Sono stanco di non riuscire a dormire la notte, continuando a girarmi e rigirarmi nell’attesa che il sonno mi prenda a se. Sono stanco di non mangiare, di stare male e di far stare male i miei amici…”

Adesso è  Rin a non capire più niente. Pietrificato, non riesce a muovere più un muscolo. Quella sicurezza e quella sfacciataggine che gli stavano permettendo di andarsene lo avevano abbandonato. Altro non gli resta se non continuare ad ascoltare quelle parole.

“Non voglio rinunciare più a nessuna di queste cose Rin, non posso più farlo. Ho provato a mettere da parte i miei sentimenti, ma a quanto pare non ne sono capace. E adesso sono qui di fronte a te, con gli occhi in lacrime e un singhiozzo che a fatica riesce a farmi parlare. Ti giuro che questa è l’ultima volta che ti disturberò: dopo oggi potrai cancellarmi per sempre dalla tua vita. Ma prima ascolta ciò che ho da dirti…Rin…io…”

È uno sforzo enorme, sa che una volta dette queste parole non potrà tornare indietro, mai più. Prende un bel respiro, come se si preparasse a tuffarsi e…

“…io ti amo Rin. Da sempre, dalla prima volta che hai varcato la porta dell’aula di scuola quella mattina. Ho sempre provato per te quel qualcosa che nessun altro è riuscito a farmi provare. Mi hai sempre trasmesso sicurezza, allegria, protezione; insieme a te mi sento completo, riesco a sentirmi veramente io. Riesci a trasmettermi quella sicurezza di cui ho bisogno. Non voglio altri che te Rin. Voglio solamente il mio RIn-chan.”
 
Continua…

NOTE DELL'AUTORE 
Ciao a tutti! :D 
Spero che il racconto vi sia piacuto. Ho cominciato a scrivere e non riuscivo più a fermarmi :P
Quando mi sono accorto che stava diventando troppo lungo ho deciso avrei fatto meglio a dividerlo in più capitoli. 
Continuerò di certo questo storia, confido in voi e nel vostro supporto <3

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Capitolo 2
*** Un istante infinito ***


Silenzio. Haru si è appena confessato, ancora con le lacrime agli occhi. Non sa neanche lui con quale coraggio sia riuscito a farlo: ma finalmente ce l’ha fatta. Non gli importa come andrà, sa solo che finalmente è riuscito a togliersi quell’enorme peso dal cuore. O almeno è così che crede.

Questi attimi di quiete cominciano ad agitarlo, non sa come comportarsi ,e da parta sua, Rin, sembra essere rimasto impassibile alle sue parole. È li, di fronte a lui, con lo sguardo dritto verso i suoi occhi. Non accade nulla se non che…una piccola lacrima attraversa il suo viso. Impercettibile, minuscola: ma Haru se ne è accorto, non può certo sfuggirgli il primo pianto del suo amore.

Le lacrime diventano due, tre,  cento. E all’improvviso succede: vede Rin cominciare ad avvicinarsi alla stessa velocità della discesa di quelle piccole gocce d’acqua dai suoi occhi. Più il pianto si fa forte, più la sua velocità aumenta, trasformandosi in una corsa che termina con lo scontrarsi dei due. Ma Haru non sente dolore e non sa spiegarsi il motivo fin quando non riapre gli occhi: le braccia di Rin lo stanno stringendo intorno al collo, mentre la sua maglietta si fa sempre più umida. Non è come il bagnato della pioggia, questo non da fastidio, anzi, provoca un certo piacere.

Rin non accenna a calmarsi: piange sempre più forte, stringendo il piccolo Haru con una forza che non credeva di possedere: ha deciso di lasciarsi andare, di poter per la prima volta dimostrare quello che prova. Una mano gli accarezza la nuca, come a volerlo calmare, consolare. Una mano calda, grande, ma tremante. Haru non riesce a tenerla ferma mentre accarezza quei bellissimi capelli rossi. Non sa se quel gesto possa servire a qualcosa, spera solo di poter alleviare anche solo un po’ quella tensione. Ma ciò che al delfino sembra un insulso e stupido gesto, agli occhi dello squalo appare come ciò di più bello al mondo. Le lacrime si placano e quelle mani, che fino a pochi istanti fa si incrociavano in un timido abbraccio, adesso sfioravano il viso di Haru.

È la prima volta che si trovano così vicini ma è come se lo fossero sempre stati. Il respiro di entrambi si fa sempre più caldo e fievole, mentre pian piano i loro visi diventano una cosa sola. I loro nasi si toccano, scoppia una piccola risata, che per un istante li riporta alla realtà. Ma oggi decidono che è la loro serata, quella dove i sogni prendono il posto della realtà, dove possono fare ed essere qualsiasi cosa. E sotto questo cielo stellato decidono di essere amanti.

Ed è così che le loro labbra finalmente si incontrano, in un bacio lento ma passionale, uno di quelli che si aspettano per tutta la vita. Il loro primo bacio si consuma in un istante che non dovrebbe finire mai. Tutto è perfetto, il mondo che li circonda è come se non esistesse: adesso ci sono soltanto Haru e Rin, nessun altro, nient’altro. Si staccano solo per riprendere il fiato, come se il loro amore fosse una gara di nuoto; questa volta però gareggiano insieme e per lo stesso obiettivo.

“Grazie Rin. Davvero, io…”
“Shhh, non dire niente. Hai già parlato abbastanza. Adesso è il mio turno. Prima però avrei un favore da chiederti, una piccola richiesta.

Il cuore di Haru si ferma.

“Andiamo a nuotare, ora. Sono tutti a festeggiare, non ci sarà nessuno a sorvegliare le piscine. E nessuno potrà disturbarci.”

Senza neanche lasciargli il tempo di concludere la frase, Haru prende a se la mano del suo squalo, e insieme si incamminano verso quella che sta per diventare una notte indimenticabile.
 
Continua…

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Capitolo 3
*** Fuochi in acqua ***


Cielo stellato, una leggera brezza estiva e la compagnia della persona più importante della sua vita. Niente può rovinare questo momento, è tutto perfetto, Rin è perfetto; e le cose sembrano solo migliorare. 

Haru e Rin corrono, come due bambini, verso la scuola, dove la piscina è pronta li ad attenderli. Non stanno più nella pelle, non vedono l’ora di potersi tuffare in quell’acqua tiepida, liberarsi dei loro vestiti e sentirsi liberi, sentirsi uniti. Haru si sente particolarmente eccitato da questa situazione, proprio come quando in tenera età il suo corpo ha provato l’emozione di immergersi in acqua. Già, è come se fosse la sua prima volta, ma questa volta non è da solo, il suo squalo è li accanto a lui, pronto a sostenerlo.

Rin è nervoso e procede a passo svelto verso la loro destinazione; non ha il coraggio di girarsi a guardare Haru in faccia: sa che se dovesse incrociare i suoi occhi non riuscirebbe a trattenere le lacrime. Ha aspettato questo momento così a lungo che la paura che sia tutto un sogno non riesce ad abbandonarlo: e se davvero il suo prossimo battito di ciglia segnerebbe il risveglio, allora non vuole più svegliarsi. 

Procedono a passo svelto, come a non voler sprecare neanche un secondo di quei bellissimi istanti; quando all’improvviso Rin si arresta.

“Hei, che succede Rin, tutto ok?” 

Sopraggiunge un attimo di silenzio, quasi infinito, spezzato finalmente dalla voce di Rin, quasi strozzata dall’emozione.

“...guarda Haru...”

Lo spettacolo che gli si presenta davanti è qualcosa di magico: le luci dei lampioni vengono riflesse sullo specchio dell’acqua, creando un gioco di luci che incanta i due ragazzi. Sembra quasi che dalle profindità della piscina fuoriesca una luce magica, come a volerli chiamare; e i due non si fanno certo attendere. Scavalcata la recinzione rimangono ancor più incantati dalla bellezza di quell’acqua, così calma e silenziosa; e senza perdere un solo istante si liberano dei vestiti.

“Ahahah non ci credo Haru, hai anche tu il costume?”
“Naturalmente, non lo tolgo mai, mi sentirei nudo senza.”
“Chissà se questa sera avrai occasione di sentirti così...”

Imbarazzato e stupito dalle parole appena pronunciate, Rin si tuffa velocemente in acqua, vuole sparire sul fondo della piscina portandosi con se la vergogna per ciò che ha appena detto. 

Ma Haru non ci sta: per troppe volte se lo è lasciato sfuggire; per troppe volte lo ha perso e per troppe volte non è stato capace di tendergli la mano per portarlo a se. Questa volta lo inseguirà e lo farà suo. 
E con questi pensieri per la testa, il delfino parte all’inseguimento del suo squalo, che con grande stupore, non è andato troppo lontano. 

Si ritrovano così faccia a faccia, uno di fronte all’altro. I capelli bagnati, le gocce d’acqua che solcano i loro visi, i cuori che battono all’impazzata. Nessuno dei due ci sta capendo più nulla, sono ormai totalmente soggiogati dalle loro emozioni. 

Ancora una volta le loro labbra si ritrovano vicinissime, ostentano a sfiorarsi; ma la passione ha il sopravvento sui due, ormai non possono più resistere. Il tenero e delicato primo bacio si trasforma in un incontro violento e istintivo, ai limiti del dolore. 

Le lingue si muovono veloci e le labbra vengono costantemente morse. Nessuno dei due ha intenzione di fermarsi, sanno di volere questo e molto di più. Ed è Rin a prendere l’iniziativa; le mani accarezzano le grandi spalle di Haru, lo stringono e lo portano verso di lui. 

Haru viene percosso da un brivido lungo tutta la schiena; sente le mani di Rin far possesso di lui, e la cosa non gli dispiace. Le sente muoversi, passando dalle spalle al petto, scendendo verso l’addome, verso l’elastico del costume.

“Hei...sei sicuro di volerlo?”
“Sono sicuro di sole due cose nella mia vita: una è l’acqua, l’altra sei tu. Sono tuo Rin, sentiti libero di fare quello che vuoi.”
“...ti amu Haru...”

Un botto. Seguito da un altro e un altro ancora. I due sobbalzano, tutta la magia creatasi sembra esersi interotta. Almeno fino a quando entrambi non alzano lo sguardo al cielo: i fuochi d’artificio. 

Il cielo comincia pian piano a riempirsi di luci colorate, tutte diverse, e la magia che sembrava essersi spezzata risulta adesso più forte di prima. Il viso di Rin si illumina di fronte agli occhi di Haru, facendolo sembrare quasi più bello: il più bel squalo che abbia mai visto.

“Ti amo anche io Rin...ti prego, non lasciarmi. Non ti sto chiedendo di stare con me per sempre. Ti sto chiedendo di stare con me ora, adesso...io..”
“Non dire più niente...sono qui...sono tuo”

Continua...

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