Green

di gunild
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo cinque ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Essere quella "nuova" non è mai facile, guardi tutto da un angolo senza essere mai notata. E se non fosse così? Se per una volta essere quella "nuova" potesse essere un'esperienza positiva dove nascono nuove amicizie oppure nuovi amori? Cercavo di auto convincermi con quello che mi disse mia madre, ma si sa, che la prima volta in qualsiasi cosa, è sempre più difficile. Smisi di farmi tutte quelle paranoie e mi concentrai a terminare la treccia che, una volta conclusa si adagiava sulla mia schiena, lasciando libero il mio volto da tutte quelle ciocche bionde. Mi guardai soddisfatta ,allo specchio, per il mio lavoro, e mi soffermai a vedere l'immagine proiettata su quella lastra, essa rivelava una ragazza un pò minuta, con dei capelli capelli dorati, raccolti ordinatamente, occhi verdi contornati non da pesante trucco, come la maggior parte delle ragazze, ma da occhiali stile "nerd", con corporatura non molto formosa, solo qualche curva, di quelle molto odiate. A distogliermi dai miei pensieri fu la sveglia che segnò il mio ritardo, ormai abituale. Ormai era arrivata l'ora, ero pronta ad affrontare il primo giorno nella mia nuova scuola?

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Come mio solito, ero arrivata in ritardo il primo giorno di scuola. Sistemai la tracolla, che cadeva dalle mia spalle ogni volta che acceleravo il passo. Una volta superati i cancelli, lanciai un sospiro di sollievo ma una scena arrestò le mie azioni. Avevo di fronte la squadra di rugby che buttava a terra i libri di un ragazzo e tutti lo guardavano deridendolo. A risvegliarmi dai miei pensieri fu un libro che cadde sui miei piedi e, senza pensarci due volte, mi incamminai in direzione di quel gruppo non molto lontano da me. mi avvicinai a quel ragazzo che pregava tutti di smetterla e con un semplice picchiettio sulla spalla sinistra lo chiamai. "Suppongo che questo libro è tuo... Tim" conclusi una volta visto il nome scritto sul suo libro. Dopo aver preso il libro mi sorrise e mi ringraziò. "Si grazie, comunque sono Tim, anche se vedo che già lo sai. " concluse raccogliendo un altro libro vicino ai suoi piedi. "Tu devi essere quella nuova, giusto? " una volta dopo aver vissto riporre il libro all'interno dello zaino, gli risposi. "Beh si... cono Alison Elizabeth Stewart, però chiamami solo Alison... quelli sono tuoi amici...? " chiesi, anche se la risposta era più che ovvia. "Amici?! Ogni volta che mi vedono mi sfottono sol perchè sono gay e mi mettono in ridicolo...il termine "amici" non mi sembra molto corretto, a dir la verità non molte persone mi parlano, per non essere prese di mira anche loro. Tu sei la prima che mi parla in questi anni" terminò con un sorriso triste, incominciando ad andare via, ma lo bloccai. "Non credo mi importi di quello che gli altri pensano o dicano sul tuo conto, a me sei sembrato simpatico e quindi ti parlo, non dar peso a quello che la gente pensa... comunque se ti va potresti accompagnarmi in segreteria, dato che dovrei ritirare i miei orari? "chiesi aspettando la sua risposta che non tardò "Certo vieni, ti mostrerò tutta la scuola, la palestra, la biblioteca, la mensa e magari anche-" Tim bloccò il suo discorso e quando lo guardai, capiii che qualcosa non andava,e mentre stavo per domandargli cosa avesse, qualcosa o meglio qualcuno mi anticipò, lasciando me e Tim a bocca aperta davanti all'intera scuola.

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Tim bloccò il suo discorso e quando lo guardai, capiii che qualcosa non andava,e mentre stavo per domandargli cosa avesse, qualcosa o meglio qualcuno mi anticipò, lasciando me e Tim a bocca aperta davanti all'intera scuola. "Ancora quello sfigato- wow tu devi essere quella nuova, vero? Io sono Niall bambolina..." disse un ragazzo biondo. "Un suggerimento bambolina, non stare con gente"indicò Tim, con una voce schifata, che fece ridere tutti "Altrimenti se frequenti tipi come lui, beh credimi che per la disperazione diventerai lesbica e odierai tutto il gene maschile, pensando che NOI siamo come quel frocio lì...ma questo non lo vuole nessuno, dato quel culo da favola che hai, vieni con noi, sono sicuro che stari meglio e poi chi lo sa... potresti mostrarmi anche come ci sai fare..." mimò un gesto poco casto vicino ai suoi jeans. Una volta assimilato tutto mi avvicinai a lui e lasciai io a bocca aperta tutti. "Niall non sai nemmeno il mio nome e vuoi già venire a letto con me?! Ma questo non mi sorprende tanto guardando che gente ti circonda" mi fermai guardando le cheerleaders, che dopo un pò capirono. "Grazie lo stesso dell'invito, ma preferisco Tim, io non sono adatta a stare con voi, sai non sono una puttana che la da a tutti" conclusi con un sorriso soddisfatto e mi incamminai con Tim verso la segreteria, che, dopo aver ritirato gli orari e aver notato che la maggior parte erano in comune, il mio sorriso svanii dopo aver ascoltato l'orribile notizia che Tim mi aveva appena detto, riguardante l'intero anno, le ore che avevo in comune con Tim le avevo anche con Niall, questo significava nemmeno un momento di pace. Cercai di non pensare a tutto quanto, e con Tim mi incamminai in classe, prima ora biologia... bene pensai. Quando sorpassai, con Tim, la soglia della porta. nella classe calò un silenzio a dire poco imbarazzante e sentii tutti gli occhi addosso. Guardai Tim come per chiedergli cosa stesse accadendo e lui in risposta sospirò accompagnandomi vicino a due banchi. Dalla porta entrò un uomo sulla cinquantina che quando mi vide sul suo volto comparve un sorriso contornato da qualche ruga. "Tu devi essere la nuova alunna? Signorina Alison Elizabeth Stwart? " annuii e dopo un pò si sentii una voce, che da parte mia non era affatto gradita. "Ora che so come ti chiami, accetterai la mia proposta? " mi voltaie fulminai Niall con lo sguardo " E' sempre no? Bene Suor Aliso Stwart" e terminò la frase facendo ridere tutti, ma oltre a questi sentii, per fortuna, la mano di Tim accarezzarmi la schiena in simbolo di conforto. " Signorino Horan! Può evitare questi comenti per neinte graditi?! " La lezione si concluse, e ora avevo letteratura e, a malincuore, dovetti lasciare Time. Mi incamminai per la classe di letteratura, che dopo aver preso posto, un tizio si avvicinò a me e si prese posto accanto al mio, e fui felice di questo non sarei rimasta sola, ma mi ricredetti una volta dopo acer ascoltato la sua voce.

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


“Ciao bambolina! ”quella voce … “Cosa diavolo vuoi Niall?! ” “Cosa c’è? Mi sono seduto al mio banco” senza pensarci due volte mi alzai e di scatto per andare a prendere posto lontano da lui ma mi prese per il polso e mi fece risedere. “Tu non vai da nessuna parte … Beth” concluse con il suo solito sorriso strafottente, odiavo esser chiamata Elizabeth o persino Beth. La lezione proseguiva, ma Niall ci provava spudoratamente con me, e una volta terminata quella sofferente lezione mi alzai seguita dal resto della classe e andai da Niall per mettere le cose in chiaro una volta per tutte. Presi coraggio e inizia quel discorso che sorprese persino me “Ascoltami bene Niall perché ne ho fin sopra i capelli di te! Se pensi di andare avanti in questo modo ti sbagli, io non voglio niente a che fare con te hai capito?! Bene e con questo spero ti sia chiaro che non ci sarà alcun tipo di rapporto tra di noi” e con questo girai i tacchi lasciando tutti a bocca aperta. Le lezioni ormai erano terminata e, dopo aver salutato Tim, mi incamminai verso casa, presumendo un cammino veloce e calmo ma fu tutto tranne quello. Imboccai una stradina, che non avevo mai visto, d'altronde erano solo pochi giorni che mi ero trasferita. A risvegliarmi da quei pensieri , fu la puzza d’alcool e di marcio ero vicino ad un pub e la gente mi passava vicino guardandomi incredula dato il mio abbigliamento oppure la mancanza di trucco come tutti i presenti. Mentre camminavo, ignorando tutte quegli sguardi divertiti mi passò accanto un gruppo di ragazze che, non appena mi videro, mi salutarono con un caloroso abbraccio, ma chi erano? Pensai. “Hei Ali! Ciao, vieni, entra con noi! Ricordi ci siamo incontrate a scuola …” giusto! Le cheerleaders … “Io devo t-tornare a casa-“ “Dai solo un bicchierino, giusto per conoscerci! Dai vieni” e senza darmi il tempo di dire o fare qualcosa mi trascinano letteralmente in quel pub. “Vieni sediamoci qui. Comunque io sono Abygale, la capo cheerleader loro, invece, sono Katy, Melody e Roxy”concluse la bionda indicandomi tre bionde perfettamente uguali. “Io sono A-Alison-” “Sappiamo perfettamente chi sei! Tutta la scuola parla di te! Soprattutto Harry-” “ Roxy! ” gridarono tutte e tre le bionde “Chi sarebbe H-Harry? ” “Harry è uno dei più forti giocatori di rugby, un tipo che si crede una spece di dio, ragazzo viziato, che vive solo per il sesso e le feste ogni sera … un tipo come mia sorella Abygale. Piacere Rebecca” concluse una ragazza dai capelli rossi, alta e magra, con la pelle rosata e con qualche piercing sul labbro e sull’ occhio, quest’ultimo di colore di un verde tendente al grigio con sfumature celesti. “Becca! Harry è una ragazzo dolcissimo lui è-” “ Lui è qui! Proprio dietro di voi” disse Melody riferendosi a me e ad Abygale. Quindi avrei conosciuto questo … Harry?

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Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


**ATTENZIONE: alcuni capitoli si trovano in ordine sparso quindi NON seguire l'ordine dei capitoli, ma leggete i capitoli secondo il loro titolo ** Dannatissima sveglia! La odio, odio lei e il suo rumore fastidioso. Riprendere sonno è una cosa impossibile quindi, a malincuore privo il mio corpo di quel calda coperta e noto, rimanendo sorpresa, che indosso ancora il vestito del giorno scorsa. Mi dirigo in bagno dove noto che sono a dir poco spaventosa; i capelli sono tutti disordinati, delle occhiaie circondano metà del mio occhio e … puzzo d’alcool! Che cazzo ho combinato ieri?! ** Dopo aver sbloccato il mio armadietto, un foglio accartocciato cade da esso. “Se pensi che dopo quello che mi hai fatto e detto di fronte ai miei amici non faccia niente, sei davvero una stupida oltre ad essere troia, sapevo che sotto quella maschera da brava studentessa ci fosse una vera puttana, hai sorpreso tutti ma non me, pensa che ora sarò io a vendicarmi, preparati, avrai mie notizie presto, intanto guarda come esci bene nelle foto. Ci si vede Elizabeth. ” Foto su di un cubo mezza nuda, mi ritraevano, mentre ballavo, bevevo. Chi poteva fare una cosa del genere? Mi guardavo in torno per vedere se c’era qualcuno di sospetto ma una testa bionda attirò la mia attenzione. Era li che mi guardava di nascosto, sperando di non esser notato ma, quando i nostri sguardi si incontrarono lui sobbalzò e si incamminò verso la classe, che avevamo in comune, per sua sfortuna, continuava a scappare, povero Niall pensava di farmi paura?! Entrai, quasi di corsa e quando vidi che ormai la lezione era già incominciata, mi presi posto vicino Tim il quale si spaventò quando mi vide. Tutto il tempo continuava a non parlarmi, che cazzo gli prendeva?! La campanella suona ed io mi volto verso Tim, il quale è impegnato a riporre i suoi libri nello zaino, cerco di aprire una specie di conversazione “Andiamo a mangiare qualcosa alla mensa? ” “Devo ancora consegnare un libro in biblioteca … non posso” “Allora ti aspetto, quand-” “Che palle Alison! Vai a pranzare con qualcun altro visto che nemmeno sei arrivata e già esci con le cheerleaders nei pub e ti strafai come una puttana! ” le sue parole sono forti e chiare, non mi interessa come l’abbia scoperto o di quello che pensa e senza rispondergli, lo abbandono in quella classe, lasciandomi alle spalle quel ragazzo con un ciuffo biondo e degli occhi di un dolce marrone ormai marcio, per me. Non so più dove sedermi, non conosco nessuno, conoscevo solo Tim ma ora sono sola peggio di un cane. Sembro ridicola, anzi lo sono sul serio, sto camminando senza una meta in questa mensa piena di ragazze e ragazzi che continuano ad ingozzarsi, parlare e ridere. Io? Ancora giro in cerca di un fottuto tavolo, ma a risvegliarmi dai miei pensieri è una voce che urla il mio nome facendo voltare tutti, tipico di Abygale. “Ali vieni qui! Siamo qui! ” vedo che al loro tavolo ci sono sempre le tre bionde, Abygale, Rebecca, Rayan e … Harry. Prendo posto tra Rebecca e Roxy. Tutti parlano e io resto in silenzio, penso a quella lettera, a Tim, a Niall- “Cos’hai?” mi chiede Rebecca a bassa voce io sussurro un silenzioso “niente” ma una nota di insicurezza e preoccupazione si possono udire nel mio breve discorso. Si avvicina a me e le porgo la lettera con le foto che, dopo aver preso visione, mi guarda incredula, le dico i miei sospetti e anche del comportamento di Tim e Niall. Le ultime ore sono in comune con Rebecca e quindi, dopo aver terminato le ore di lezione, invito Rebecca a casa mia. “Non ci sono mai i tuoi? ” mi blocco subito dopo aver ascoltato Rebecca “S-Scusa io non lo sapevo … sono m-morti? ” “Cosa? N-no ma è come se lo fossero, sai, mi sono trasferita qui, non per il lavoro dei miei genitori, anzi, loro sono in Australia nella mia vecchia casa, io mi sono trasferita qui … per vari problemi con i miei è bastato un fottutissimo sbagli e loro mi hanno praticamente spedita qui dopo l’uscita dal riformatorio … ” lei mi guarda e per consolarmi mi lascia a bocca aperta “Anche te sei stata in un riformatorio?! Guarda da questo punto di vista, abbiamo una cosa in comune …” “Anche? C-Che vuol dire … ? ” “Sai in famiglia c’è mio padre che è un dottore abbastanza famoso in città, mia madre invece un dentista, anche lei conosciuta, mia sorella è la capo cheerleader. E io?! Non sono nessuno, e un giorno dopo che portai i miei voti di fine semestre, i miei genitori non la finivano di rimproverarmi perché i miei voti non arrivavano alla sufficienza e quelli di Abygale erano eccellenti, odiavo quando facevano il paragone tra me e Abygale, e cosi dopo l’ennesimo rimprovero scappai di casa e mi ritrovai a camminare per una via di periferia, si avvicinò un ragazzo dalla pelle ambrata e mi chiese se avevo bisogno di qualcosa, di qualche canna, pillole, della droga per intenderci, e per tutta la rabbia in corpo che avevo mi comprai di tutto e di più. Lui si chiamava Zayn, facemmo amicizia e iniziammo a fumare e fumare, ormai era tardi e di ritornare a casa non ne volevo sapere e quindi Zayn mi chiese se volevo passare la notte con lui, ovviamente, a quel tempo, non mi fidavo tanto dei maschi e dei loro ormoni, ma decisi di andare con lui mi aspettavo una catapecchia invece aveva un villetta stupenda con la piscina e tutti i lussi possibili e immaginabili esistenti su questa fottuta Terra, mi disse che prima non aveva niente, i genitori l’avevano cacciato di casa perché era stato scoperto con chili di cocaina e altre pillole, poi iniziò a venderla ed è diventato ricco sfondato. Il giorno dopo uscimmo di casa e ci fermarono degli agenti di polizia, lui se la cavò ed uscii però io visto che ero minorenne ed ero ubriaca con della cocaina sopra, mi tennero per un anno chiusa in un cazzo di riformatorio , e sai chi venne a farmi visita ogni giorno?! ” “L-La tua famiglia? ” “Io pure lo speravo, ma invece vennero solo il giorno dell’uscita, Zayn venne ogni giorno scusandosi con me e quando uscii mi invitò a stare con lui, io non ero e continuo a non essere una puttana, una facile da una botta e via , ma dato il comportamento dei miei decisi di andare con lui-” “Ma non lo conoscevi nemmeno e sei andata a vivere da lui abbandonando la tua famiglia che conoscevi da tanti anni? Io non capisco … ” “Io pure la pensavo così … però Zayn c’era passato anche lui in un certo senso, non avere l’affetto dei genitori, non essere mai voluto … quindi io lavoravo con lui e tutto andava bene fin quando …” e si fermò “Fin quando …? Cosa? ” “Arrivò una telefonata, la quale gli diceva che i loro genitori erano morti in un incidente stradale, lui partii e lasciò il “comando” a me, e mi disse che sarebbe tornato con una proposta … ed ancora sto aspettando quella proposta, sono passati un paio di mesi e aspetto sempre che quella porta si apre rivelando il mio Zayn che-” “Il TUO Zayn?! ” quasi gridai “Allora ti piace! Sei innamorata di lui! Sai il tuo viso ha lo stesso colore dei tuoi capelli” erano di un rosso fiamma. “Okay … si un po’, forse mi piace … però non so se piaccio anche a lui-” “ti ha accolta in casa sua vi conoscete da più di un anno e sicuramente non l’avrai visto con nessuna ragazza, quando vi siete conosciuti, giusto?! ” lei annui e abbassò il capo arrossendo. “Ora che sai tutta la mia vita” rise accompagnata da me “Raccontami delle tua vita” “La mia vita … sai la vita perfetta genitori che ti amano più della loro vita, tanti amici, voti eccellenti a scuola?! Quella era la mia vecchia vita, poi mi frequentai con nuove persone. Una sera mi invitarono ad una festa … non ero il tipo che festeggia ogni sera, però accettai. Tutto procedeva per il meglio, ma verso le due del mattino dissero che dei ragazzi, o meglio degli stronzi fecero un scommessa, chi stuprava per primo una ragazza, e il vincitore fu un certo Tomlinson, Louis Tomlison aveva stuprato una ragazza di fronte al suo gruppo di amici, lei era solo una ragazzina di quindici anni, Alice Stewart, mia sorella, la fece tanto soffrire che la fece andare in coma … Passarono i giorni, settimane e mesi, dopo tre di essi si risvegliò con in grembo un bambino, i miei genitori stavano sul punto di morte, Alice piangeva, ed io uscii da quel fottuto ospedale e andai da Louis per staccarli le palle ma dopo averlo sgridato, fatto vergognare davanti ai suoi amici, di nascosto mi infilarono nella borsa della cocaina e non appena uscii da quell’appartamento di merda, gli agenti di polizia, dato il luogo, mi perquisirono trovando la droga, mi beccai un anno si riformatorio, e i miei genitori mi spedirono in questa merda di casa, dove devo anche pagarmi l’affitto da sola … Lieto fine fecero abortire mia sorella e Louis finii in carcere a marcire. Questa è la mia storia … bella merda vero?! ” “Non siamo tanto diverse però … sai pensavo dato che tu non vuoi vivere qui, visto che devi pagare anche un affitto, io sono sola a casa, mi servirebbe una mano con il mio lavoro, perché non vieni da me e inizi a lavorare con me … sai si guadagna bene, che ne dici? ” “Se me l’avessi chiesto qualche anno fa, la mia risposta sarebbe stata sicuramente negativa, ma ora che la mia famiglia mi ha abbandonato … perché no, d'altronde ho bisogno di un lavoro! ” “Quindi siamo socie? ” “Ovvio, si inizia una nuova vita, che si vadano a farsi fottere tutti quanti! " **ATTENZIONE: alcuni capitoli si trovano in ordine sparso quindi NON seguire l'ordine dei capitoli, ma leggete i capitoli secondo il loro titolo **

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Capitolo 7
*** Capitolo cinque ***


**ATTENZIONE: alcuni capitoli si trovano in ordine sparso quindi NON seguire l'ordine dei capitoli, ma leggete i capitoli secondo il loro titolo ** “Becca! Harry è una ragazzo dolcissimo lui è-” “ Lui è qui! Proprio dietro di voi” disse Melody riferendosi a me e ad Abygale. Quindi avrei conosciuto questo … Harry? “Stanno venendo qui! Come mi stanno i capelli, e il trucco? Ragazze! “ urla isterica Abygale alle bionde. In realtà non è l’unica ad avere questo atteggiamento, tutte sono ...eccitate? Sposto lo sguardo su Rebecca, la quale è del tutto indifferente a tutto quello che sta accadendo. Vedo Abygale scattare come una molla verso il gruppo di ragazzi alle nostre spalle, e non appena mi volto, vedo Abygale baciare ogni singolo ragazzo e poi quando arriva all’ultimo ragazzo, un sorriso malizioso nasce su viso della ragazza. Non appena i nostri sguardi si scontrano, il mio e il su, io resto li a guardarlo come una vera cogliona facendo una perfetta figura di merda. Perfetto pensai. I ragazzi presero posto al nostro tavolo, la disposizione non era delle migliori, alla mia desta avevo questo presunto Harry, il quale aveva vicino Abygale, lei è seduta vicino ad un certo Rayan, quest’ultimo cerca di attaccar bottone con Rebecca, seduta alla mia sinistra. Altri ragazzi ,presumo del gruppo, sono seduti su divanetti, con sulle loro gambe le altre bionde, Melody, Roxy e Katy. Non fanno altro che scherzare e ridere. Mi risveglio da questa specie di trance, data la voce di … Rayan? “Tu devi essere …? ” “A-Alison …” un enorme sorriso nasce sul volto, del ragazzo, e sposta lo sguardo da me a Harry, il quale appena ha sentito nominare il mio nome è sbalzato. Mi volto e lo vedo squadrarmi dall’alto verso il basso con un sorriso … malizioso? “Aly loro sono Rayan e beh lui.. lui è Harry …” regalo un sorriso timido, e intanto Abygale, spiega ciò che è successo, vero quando mi hanno incontrata e “invitata” a bere qualcosa con loro, e a dir la verità non capisco cosa ci faccio ancora lì. “Ragazze, io dovrei tornare a casa-” “Cosa?! No Aly dai resta, beviamo , parliamo … ah, ho capito, a casa ci sono i tuoi, e non puoi tornare tardi? “ ”In realtà i miei sono fuori … quindi potrei tornare quando mi pare però-“ “Bene allora non c’è alcun problema oggi ci divertiremo!” concluse Abygale, la vide alzarsi per andare ad ordinare qualche cocktail, sbattendo “ACCIDENTALMENTE” il suo culo sul viso di Harry … patetica. Appena torna le sue amiche la riempiono di complimenti. “ Aby è stupendo il tuo vestito! ” le confessa Roxy, beh in realtà non è brutto solamente è difficile definirlo “VESTITO” date le due minime dimensioni “Harry ti piace il mio nuovo vestito? “ chiese convinta pensando di saper già la risposta. Lui spostò lo sguardo da ME ad Abygale, e le rispose lasciandola di stucco. “Preferisco quello che c’è sotto, anche se non è niente di nuovo …”. ** La serata continua, e devo dire che sono sorpresa, ho sempre pensato che tutte le cheerleaders fossero ragazze senza cervello che pensano solo al fisico, al trucco e per ultimo ma non ultimo al cazzo di tutti i ragazzi della scuola che ad ogni festa si devono letteralmente “succhiare”. Non sono volgare, descrivo la realtà dei nostri tempi, perché oramai i ragazzi non pensano all’amore e al sentimento, ma solo al divertimento che durerà una sola notte, ovvero una botta e via. Abbiamo bevuto qualche cocktail e ora stiamo parlano, beh, in realtà stiamo prendendo per il culo i nostri prof, ma ad un certo punto Abygale suggerisce un gioco, si siamo grandi ma non troppo da non giocare a questi sciocchi giochetti. “Facciamo così, per esempio, io faccio una domanda a Rayan, e lui deve rispondere, però non come risponderebbe lui, ma deve indovinare la risposta che darei io, avete capito? “ ci chiede e tutti, annuiamo “Naturalmente se sbagliate la risposta, bisogna pagare il pegno e lo pagherete insieme e lo scegliamo noi …” “Ora si ragiona! Quindi tu mi fai una domanda e io devo dare la risposta che daresti tu, se sbaglio devo pagare il pegno, giusto?” chiede Roxy, e annuiamo di nuovo. “Bene ora che abbiamo capito tutti, incominciamo! Rayan fai una domanda a Rebecca” li indirizza Abygale “Emh … quanti anni avevo quando mi hai fatto il mio primo pompino? “chiede tranquillo con un accenno di sorriso, lei alza lo sguardo sorpresa e tenta di dare una risposta corretta “… quindici, c-credo …“ Rayan sorride e le risponde “dodici e mezzo, dolcezza “ “Bene avete sbagliato quindi ci vuole un bel pegno … Facciamo che Rebecca ci fa un bello spogliarello sul cubo, dove starà Rayan, il quale non potrà toccarla, che ne pensate? “ chiedo e tutti sorridono annuendo. A dir la verità, non so da dove esce tutto questo lato perverso, però vedo che ad Harry piace. Rebecca e Rayan si avviano verso il cubo e, una volta sistemati, lei inizia a fare a meno dei suoi vestiti, ormai sparsi tutti sopra al povero Rayan. Inizia a strusciarsi contro di lui , alzandosi e abbassandosi, si avvicina sempre di più e, apre di scatto le gambe di Rayan e mentre si rialza, struscia il suo corpo tra le gambe del ,ormai , martire Rayan. Porta le mani indietro la schiena, con l’intento di slacciarsi il reggiseno, ma io non sapendo come fermarla, salgo su quel cubo e lei, ormai ubriaca fradicia, mi prende la mano facendomi sedere su Rayan, ma al contrario, quindi siamo uno di fronte all’altro. Sento le mani fredde di Rebecca sulla mia spalla nuda coperta da un semplice vestito che arriva un po’ sopra il ginocchio e, non appena mi alzo, mi ritrovo con le gambe nude le quali rivelano il mio intimo nero, adorato da tutti gli “spettatori” che apprezzano il nostro spettacolino , ma ora sento qualcosa scivolare dal mio corpo. Rebecca ha abbassato la lampo e mi ritrovo nelle stesse condizioni di Rebecca, solo con l’intimo addosso. Sono ubriaca, ma non del tutto, non mi interessa di quello che sto facendo mi sto divertendo, mi piace. Alzo lo sguardo, verso il “gruppo” e vedo Harry che mi guarda … arrabbiato? La sua figura era un po’ sfocata, causa dell’alcool e della lontananza. Lo vedo avvicinarsi con Abygale, la quale prende la sorella e i suoi vestiti e la porta giù. Anche Rayan è sceso da questo cubo, siamo solo io Harry e una sedia. Il pubblico fischia e chiede di più. Lo avrà. Prendo Harry e lo spingo costringendolo a sedersi su quella sedia. Continua a dirmi di smetterla, perchè sono ubriaca, ma io continuo a non ascoltarlo. Mi avvicino e apro le gambe sedendomi, come stavo prima con Rayan, su Harry. Gli bacio il collo e avvolte lo mordo, quando scelgo il punto giusto, inizio : mordo, stringo, tiro e poi lo lecco. Sento qualcosa spingere tra le mie gambe e posso capire benissimo di cosa si tratta. Ormai è senza forze, e se non la smetto credo che verrà nei pantaloni. E così decido di fermarmi. Harry approfitta e si alza e prende il mio vestito portandomi nei bagni. Non appena entriamo lui mi sbatte al muro. Vuole che continui quello che stavo facendo? Beh caro Harry avrai una pesante delusione. “Hei-Hei-Hei bello frena! Cosa pensi di fare?! ” “Secondo te! Cazzo stavo per venire davanti a tutti, dobbiamo terminare una cosa …! “Senti tu mi accompagni a casa, e poi vediamo che si fa …” Non mi da il tempo di prendere fiato, visto che mi ritrovo nella sua macchina e dopo aver dato le indicazioni corrette, credo, ci avviamo verso casa. ** Ecco casa mia, non me la ricordavo di quel celestino … bha sarà l’alcool. Apro la portiera e mi ritrovo Harry. Il quale cerca di aiutarmi. Sono arrivata sulla soglia di casa e quando infilo le chiavi e apro la porta sento i passi di Harry vicini e mi volto “Dove credi di andare? E’ tardi ci si vede-” “Cosa?! Tu hai detto che una volta arrivati a casa tua avremmo deciso …” “Si ho deciso … Ora non mi va. Ci si vede! “ gli chiusi la porta in faccia. Per chi non l’avesse capito la parte perversa aveva avuto la meglio, insieme all’alcool, come tanti anni fa … Mi ero dimenticata di come ci si sente quando si è felici … forse un po’ di divertimento toccava anche a me anche se questo significherebbe buttare al vento il lavoro fatto in tanti anni una volta usciti da quell’inferno … da quell’orribile riformatorio. **ATTENZIONE: alcuni capitoli si trovano in ordine sparso quindi NON seguire l'ordine dei capitoli, ma leggete i capitoli secondo il loro titolo **

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