E poi sei arrivato tu di miyuki90 (/viewuser.php?uid=224590)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Passiamo
tanto tempo a cercare la nostra strada, a capire cosa vogliamo dallo
vita.
Ci
chiediamo spesso cosa ci riserva il destino, ovviamente non potendo
mai avere risposta.
Ci
chiediamo se il disegno della dea bendata coincida con il nostro e ci
chiediamo se la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta, o se
invece stiamo sbagliando tutto, se mai la vita andrà come
noi
vorremo.
Passiamo
tanto tempo a cercare uno scopo, un qualcosa, che spesso pensiamo non
troveremo mai.
Ma,
a volte, quando meno ce lo aspettiamo, è proprio quel
qualcosa a
trovare noi.
Magari
non è come ce lo aspettavamo, magari pensavamo di prendere
una
strada completamente diversa, ma alla fine, capiamo che forse quel
qualcosa così inaspettato, è proprio quello di
cui abbiamo sempre
avuto bisogno, è proprio quello che stavamo cercando ed
è tutto
quello che abbiamo sempre sognato.
Un
violento temporale si stava abbattendo sulla città di New
York.
Aveva scelto il momento sbagliato per iniziare a piovere. Pioggia,
più che altro sembrava di stare sotto le cascate del
Niagara.
Ero
qui da poche settimane e ancora non mi ero abituata ai ritmi e al
caos di questa città, che con il cattivo tempo non faceva
altro che
aumentare. Le strade erano tutte bloccate, file e file di auto ferme
sulle corsie per via del decongestionamento.
Mi
sembrava ancora tutto così strano, forse perchè
la mia vita era
stata completamente stravolta e in così poco tempo.
Era
già stato programmato da tempo il mio trasferimento a New
York,
avrei frequentato qui l'università d'arte, ma purtroppo come
spesso
accade, le cose non andarono secondo i piani.
La
giornata come al solito è stata piena di impegni. Avevo
già
accompagnato mia sorella all'asilo, ed ero andata a fare la spesa,
dopo di chè mi sono diretta in centro, dove ho affrontato
due
colloqui di lavoro.
Il
primo era per un posto da segretaria, ma c'erano almeno altre trenta
ragazze in fila con i loro curriculum in mano e, dopo averne fatte
entrare una decina, mandarono via tutte le altre, senza nemmeno farci
entrare.
Il
secondo invece, era per una grafica pubblicitaria, cercavano qualcuno
che sapesse disegnare, avrei fatto volentieri questo lavoro, e
all'inizio sembravano propensi ad assumermi, ma cambiarono del tutto
idea quando scoprirono che non avevo ancora finito
l'università,
purtroppo non assumevano nessuno senza una laurea universitaria, che
io ho dovuto lasciare ancora prima di iniziare, e così sono
stata
scartata.
Quindi
la mattinata è stata un fiasco totale, per ora dovevo
accontentarmi
del mio schifoso lavoro serale, ma non sarei andata avanti molto solo
con quello, la paga era pessima.
Corro
a prendere l'autobus, sperando di non fare troppo tardi, visto che
l'ultimo colloquio si è tirato per le lunghe, ma ovviamente
è
rimasto imbottigliato nel traffico. Non ho tempo di stare bloccata
qui in mezzo, sono già in super ritardo per andare a
prendere mia
sorella all'asilo, si preoccupa se non mi vede arrivare.
Perciò
scendo dall'autobus e mi avvio a piedi, di corsa e sotto la pioggia
incessante.
Ormai
sono zuppa, e mentre corro mi metto a pensare a tutto quello che devo
ancora fare, preparare la cena, aspettare la baby sitter e dirigermi
a lavoro... arrivo a un incrocio e persa nei miei pensieri non faccio
caso alla strada.
Attraverso
di fretta senza guardare e, solo all'ultimo secondo, mi accorgo di
una macchina che mi sta per investire.
La
vettura frena bruscamente, ma l'asfalto bagnato non favorisce di
certo la frenata, le gomme slittano e la macchina mi viene addosso
facendomi finire a terra.
Fortunatamente
non mi faccio male, la frenata, anche se non abbastanza da evitarla,
aveva rallentato la macchina.
Sento
qualcuno scendere dalla macchina e avvicinarsi -Accidenti, ma sei
impazzita a buttarti così in mezzo alla strada!! ti sei
fatta male?-
chiede preoccupato, io cerco di mettermi seduta, lui mi aiuta, poi lo
osservo. E' un ragazzo giovane, probabilmente mio coetaneo, capelli
verdi e occhi scuri, devo riconoscere che è proprio un bel
ragazzo.
Ci
metto qualche secondo a rispondere e lui pensa che stia male -Forse
è
il caso che chiamo l'ambulanza- dice e a quel punto mi affretto a
dire qualcosa e a rassicurarlo -No, non ti preoccupare, non mi sono
fatta niente, anzi scusa andavo di fretta e non ho guardato la
strada- dico, poi lui mi aiuta ad alzarmi
-Sicura
di stare bene?-
-Si
davvero non preoccuparti! Scusa ma ora devo proprio andare!- dico
facendo già per andarmene, ma lui mi ferma
-Aspetta
ti accompagno io, dove devi andare?-
-Non
ce n'è bisogno, grazie lo stesso!-
-Insisto...non
mi costa niente e non vorrei ti sentissi male! e poi sta diluviando,
ti prenderai un raffreddore!-
-Per
quello forse è già tardi, ma va bene accetto il
passaggio, grazie!-
mi lascio convincere alla fine , quel ragazzo è
così gentile, e poi
sono veramente in ritardo.
Una
volta in macchina mi dice -Non mi sono presentato, mi chiamo Zoro!-
-Nami-
dico sorridendo
-Bene
Nami qual è la destinazione?-
-L'asilo...-
dico senza pensarci
-Come?-
mi chiede lui un po' confuso
-Devo
correre all'asilo a prendere mia sorella!-
-Ah
va bene, saremo lì in due minuti!-
Arriviamo
all'asilo, lo ringrazio e salto giù dalla macchina. Nojiko
è già
fuori che mi aspetta, e non appena mi vede mi corre incontro e mi
salta in braccio -Namiii!!-
-Ciao
tesoro! Scusami se ho fatto tardi, andiamo a casa che fa freddo qui
fuori!- faccio per andarmene, quando mi accorgo che la macchina di
Zoro è ancora lì. Sul momento non avevo fatto
caso alla sua auto,
ora però che l'osservo noto che è molto bella e
sembra anche molto
costosa. E' grigio metallizzata, non mi intendo molto di auto, ma
credo che sia una Porsche.
Mi
avvicino al finestrino, lui lo abbassa -Salta su, vi accompagno a
casa!- gli sorrido e salgo in macchina con mia sorella in braccio
-Tu
chi sei?- chiede Nojiko un po' sospettosa, non gli piacciono gli
estranei
-E'
un amico- rispondo io, sperando che Zoro non dica che invece l'avevo
appena conosciuto, ma lui si limita a sorridere e a dirle gentilmente
-Piacere io mi chiamo Zoro tu come ti chiami?-
-Nojiko-
risponde lei, sembra che le stia simpatico
Lungo
il tragitto chiacchieriamo un po', e scopro così che Zoro ha
quasi
ventun anni e che anche lui, come me, si è trasferito qui
dal
Giappone con la sua famiglia quando era bambino, finché non
arriviamo sotto casa mia. Nojiko si è addormentata.
-Ti inviterei per
un caffè ma vado proprio di fretta!- dico cercando di non
sembrare
una maleducata
-Non
ti preoccupare, sarà per un'altra volta!- risponde lui,
tranquillamente, non sembra offeso
-Bè
grazie di tutto allora!-
-Figurati!
Mi ha fatto piacere conoscerti!- mi dice sorridendo, gli sorrido a
mia volta salutandolo, poi sfreccia via con la sua macchina.
Rimango
lì a fissarlo finché non sparisce dietro
l'angolo, chissà se
l'avrei rincontrato mi ritrovo a pensare, poi mi affretto ad entrare
in casa, la giornata non è ancora finita.
ANGOLO
AUTRICE
Ciao
a tutti!!!^^ Questo è il primo capitolo della mia nuova
long!! Spero
che vi piaccia e che vi abbia incuriosito!!!:) Se vi va fatemi sapere
cosa ne pensate!!:)
A
presto!
Baci
miyuki90
|
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Mi
preparo per andare al mio lavoro serale al bar, un luogo poco
raccomandabile a dir la verità, ma sono già
indietro con l'affitto,
il proprietario un giorno di questi mi ucciderà, e questo
è l'unico
lavoro che ho trovato. Quindi non ho scelta, indosso la mia
striminzita divisa, ovvero gonna che è poco più
di un francobollo e
camicetta annodata sotto il seno.
Una
volta arrivata Tanya, la baby sitter, prendo la giacca e mi dirigo al
lavoro. Mi spiace lasciare Nojiko così tanto da sola, ma per
il
momento non so che altro fare.
Arrivo
a destinazione ed entro nel locale, come al solito c'è una
nebbia
che si potrebbe tagliare in due con una motosega, ovviamente il
divieto di fumare li non era contemplato.
Il
locale è già pieno di rozzi ubriachi, in fondo
noto un paio di
tavoli sfracassati, segno che c'è già stata una
rissa. Fantastico
no?
Mi
do' da fare tutta la sera, correndo avanti e indietro per i tavoli,
all'una di notte il bar è ancora strapieno e la gente ancora
più
ubriaca.
Mi
avvicino a un tavolo per togliere i bicchieri vuoti -volete
qualcos'altro?- chiedo
-Si
in realtà vorremmo qualcosa...- dice uno degli uomini al
tavolo, poi
mi afferra per il braccio e mi fa sedere sulle sue gambe -mi andrebbe
un po' di compagnia bambolina- continua iniziando a toccarmi le gambe
nude
-Lasciami!-
cerco di divincolarmi, ma la sua presa è troppo forte, fa
scivolare
la mano sotto la mia gonna, io mi agito ancora di più, urlo
ma a
nessuno importa niente, sono tutti troppo ubriachi
-Lasciami!-
urlo ancora, non so cosa fare, poi afferro una bottiglia dal tavolo e
gliela rompo in testa
-Ahh!!-
grugnisce, mentre un rivolo di sangue scende dalla sua testa
-Maledetta
sgualdrina!- Sbraita, dandomi uno schiaffo e buttandomi a terra.
Tutti
gli altri ridono, anche se non so cosa ci trovino di divertente, io
sono terrorizzata, mi porto una mano sul viso, il labbro sanguina.
In
quel momento arriva il proprietario, tiro un sospiro di sollievo, ma
ovviamente ho fatto male...
-Si
può sapere che sta succedendo qui?-
-La
sua cameriera mi ha rotto una bottiglia in testa!-
-Se
sei qui per creare guai, quella è la porta!- mi urla il
proprietario, non è certo meglio di quegli ubriaconi che
frequentano
il suo bar.
Mi
alzo e corro via, non prendo neanche la giacca. Una volta fuori mi
rendo conto di quanto si geli, l'aria fredda a contatto con la pelle
è come un pugno nello stomaco, ma non mi importa, corro,
scappo via
dal quel posto sudicio e disgustoso.
Arrivo
a casa, prendo un sospiro e faccio per aprire la porta, ma vengo
interrotta.
-Eccoti
finalmente! Lo sai che mi devi due mesi d'affitto!- dice furibondo il
padrone di casa
-Lo
so, le prometto che salderò il mio debito al più
presto!-
-Non
me ne faccio niente delle tue promesse! Non mi interessa come farai-
dice squadrandomi dalla testa ai piedi notando il mio abbigliamento
succinto e l'aria sconvolta, sicuramente si è fatto un'idea
sbagliata di me, poi continua -ma entro domani voglio i miei soldi!!-
dice girando i tacchi e sbattendo la porta del suo appartamento.
Io
rimango li pietrificata davanti la porta, come avrei fatto a trovare
i soldi entro domani? Le mancia di stasera mi bastano a malapena per
pagare la baby sitter.
Entro
in casa, Tanya si è addormentata sul divano, mentre Nojiko
dorme
tranquilla nel suo letto.
Tolgo
questa stupida divisa e mi faccio una doccia. L'acqua calda mi fa
rilassare un po', ma le preoccupazioni tornano subito a farsi strada
nella mia mente.
Decido
di non scoraggiarmi e di rimboccarmi le maniche. Prendo tutti i
giornali con le offerte di lavoro che trovo per casa e passo la notte
a cerchiare annunci su annunci.
-Nami,
Nami svegliati!-
Mi
sveglio di soprassalto e vedo Tanya di fronte a me...
-Oddio
che ore sono?- chiedo schizzando dalla sedia rendendomi conto di
essermi addormentata sul tavolo
-Sono
le sette-
-Accidenti,
devo portare Nojiko all'asilo!-
-Io
sono pronta! Mi sono vestita tutta da sola!- esclama Nojiko
volteggiando su se stessa per farmi vedere il suo lavoro
-Sei
stata bravissima tesoro, hai già fatto colazione?-
-Si
me l'ha preparata Tanya!-
-Perfetto
allora andiamo!- pago la baby sitter, prendo borsa e zainetto e
sfreccio fuori di casa.
Lascio
Nojiko all'asilo e vago tutto il giorno per la città alla
ricerca di un lavoro, ma
ogni tentativo è vano. Così triste e rassegnata,
vado a riprendere
mia sorella, anche oggi sono in ritardo.
Zoro
Continuo
a pensare a Nami. Quando ieri ha attraversato la strada
all'improvviso e l'ho investita mi è preso un colpo, ma per
fortuna
non si è fatta niente.
Bevo
un sorso della mia fresca birra, seduto al bancone di un bar.
Quella
ragazza mi ha colpito, e non mi spiego il perchè. E' una
ragazza
bellissima, lunghi capelli rossi e straordinari occhi nocciola, ma
non è stato questo a colpirmi, o almeno, non solo questo, ma
il suo
modo di fare. Sin dal primo momento ho sentito il desiderio di
conoscerla meglio.
Abbiamo
chiacchierato un po' in macchina quando stavo riaccompagnando lei e
sua sorella Nojiko a casa, mi ha detto che si sono trasferite da poco
qui, però non ha accennato minimamente ai suoi genitori, che
sia
venuta qui da sola?
Continuo
a chiedermi se la rivedrò, poi mi alzo, lascio i soldi sul
bancone,
esco e salgo in macchina. Ogni tanto bisogna dare una mano al
destino, così decido di andare all'asilo, sicuramente anche
oggi
andrà a prendere sua sorella e così la
rivedrò. Quando arrivo vedo
Nojiko che sta aspettando Nami, probabilmente è in ritardo
anche
oggi.
Nami
Una
volta arrivata, la maestra mi dice che è venuta a prenderla
un
ragazzo. Li per li mi prende un colpo, poi dalla descrizione capisco
di chi si tratta, anche se sono al quanto confusa, la maestra mi
informa che sono al parco.
Quando
arrivo vedo Zoro intento a spingere Nojiko sull'altalena, lei sembra
divertirsi un mondo, sorrido, questa scena mi fa tenerezza, poi mi
avvicino...
-Ciao
Zoro!-
-Ehi
nami!-
-Posso
sapere perchè sei andato a prendere mia sorella all'asilo?-
-Scusa,
ehm...volevo rivederti e ho pensato che saresti venuta a prendere tua
sorella, così ho aspettato davanti all'asilo, ma quando ho
visto che
facevi tardi sono entrato io e tua sorella mi ha chiesto se
l'accompagnavo al parco giochi, spero che non ti sia dispiaciuto-
-No
affatto, anzi grazie, solo che mi sono spaventata non trovando
Nojiko-
-Scusa
non volevo farti preoccupare-
-Non
importa- gli dico sorridendo
Io
e Zoro ci sediamo su una panchina, mentre mia sorella continua a
correre per tutto il parco.
Chiacchieriamo
un po', Zoro è un ragazzo così gentile e non so
perchè sento un
legame con lui, è vero che lo conosco appena, ma qualcosa mi
attrae
verso di lui, poi mi chiede...
-Posso
farti una domanda personale?-
-Certo!-
-I
tuoi genitori non ci sono?-
-No-
dico abbassando lo sguardo -sono morti in un incidente qualche mese
fa-
-Scusa,
non volevo...-
-Figurati,
non ti preoccupare-
-Anche
mia madre è morta, qualche anno fa...-
-Mi
dispiace-
-E
così ti sei trasferita qui da sola con tua sorella?
È una bella
responsabilità per una ragazza di diciannove anni- dice
riportando
l'attenzione su di me
-Già-
lo guardo negli occhi, dietro a quella sicurezza e gentilezza si cela
un velo di tristezza, un po' come i miei da un po' di tempo a questa
parte, e per un momento mi sembra di guardarmi allo specchio. ll suo
sguardo sembra lontano anni luce, chissà come mai, a cosa
starà
pensando? mi rendo conto che forse ci somigliamo più di
quanto
immagini e per un momento sento il desiderio di conoscerlo meglio,
poi lui si accorge che lo sto fissando...
-Cosa
c'è?-
-Niente!-
dico diventando rossa come un peperone distogliendo immediatamente lo
sguardo, poi guardo l'orologio -accidenti è tardissimo!
Nojiko vieni
qui dobbiamo andare!-
-Dove
vai così di fretta?-
-Devo
portare mia sorella dal pediatra per un controllo!-
-Vuoi
che ti accompagni?-
-Si
grazie!-
Zoro
ci lascia davanti allo studio del dottore
-Grazie
davvero Zoro, oggi mi hai salvato la vita!-
-Quando
vuoi!- dice ghignando, poi sfreccia via con la sua macchina
Entriamo
nello studio, e sembra che tutto l'universo sia in quella sala
d'attesa.
Dopo
la bellezza di due ore finalmente usciamo, fuori ormai è
già buio e
ha ricominciato a diluviare
-Fantastico!-
esclamo
Ci
fermiamo a prendere qualcosa per la cena e poi finalmente torniamo a
casa, già sapendo che avrei trovato il proprietario pronto
ad
uccidermi, dovevo supplicarlo di attendere ancora qualche giorno.
Arrivo
davanti la porta, ma le cose non vanno come avevo immaginato, ma
molto molto peggio...
-No,
non è possibile...-
ANGOLO
AUTRICE:
Ciao
a tutti!!!^^ Eccomi con il secondo capitolo!!! Abbiamo scoperto
qualcosa in più sulla vita di Nami, e lei e Zoro stanno
iniziando a
conoscersi!:) Dal prossimo capitolo le cose si faranno più
movimentante!!:) Ho deciso di inserire anche il punto di vista di
Zoro per far capire meglio anche i suoi pensieri e i suoi
sentimenti!!fatemi sapere cosa ne pensate!!:) Cmq spero che il
capitolo vi sia piaciuto e che non faccia del tutto schifo!!! Lascio
a voi l'ardua sentenza!!:)
Alla
prossima!
Baci
miyuki90
|
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
-No
non è possibile!- quando arrivo davanti al mio appartamento,
trovo
la serratura cambiata e le mie cose buttate a casaccio dentro un paio
di scatoloni, siamo state sfrattate!
-Nami
che succede, perchè non entriamo?- mi chiede Nojiko -fa
freddo qui
fuori!-
Non
so cosa fare e non so cosa risponderle, dove posso andare? cosa ne
sarà di noi adesso?
Devo
cercare di sembrare tranquilla per non far preoccupare mia sorella e
intanto pensare a una soluzione.
-Dobbiamo
prima andare a fare una cosa- dico mentre la prendo per mano e inizio
a vagare senza meta e sotto l'acqua per le strade di New York.
-Nami
dove stiamo andando? E quando andiamo a casa?-
Siamo
entrambe esauste e bagnate fradice, se non trovo una soluzione si
prenderà una polmonite.
-Ehm,
stiamo andando...stiamo andando al parco!- dico infine, è la
prima
cosa che mi è venuta in mente, attraverso la strada
trovandomi
davanti al cancello dei giardini. Non so perchè ma questo
posto mi
fa venire in mente Zoro, “se solo fosse qui”, mi
trovo a pensare,
ma scaccio subito quel pensiero ed entro alla ricerca di un riparo.
Zoro
“O
a Nami piace correre sotto la pioggia o c'è qualcosa che non
va”
penso, mentre fermo al semaforo, vedo lei e sua sorella che
attraversano la strada.
Le
seguo con lo sguardo e vedo che stanno andando in direzione del
parco, cosa andranno a fare li a quest'ora?
Lo
so, non sono affari miei, ma sento che qualcosa non va e voglio
accertarmene. Decido così di seguirle, ma per raggiungere il
parco
con la macchina sono costretto a fare il giro dell'isolato.
Appena
scatta il verde, spingo sull'acceleratore e a tutto gas parto
sfrecciando tra una macchina e l'altra.
Nami
Entriamo
nel parco, mi guardo intorno alla ricerca di un riparo e vedo un
capanno per gli attrezzi. Faccio per aprire la porta, ma ovviamente
è
chiusa a chiave. Restiamo comunque lì, la tettoia quanto
meno basta
a ripararci dalla pioggia, ma non dal freddo.
Mi
siedo con la schiena appoggiata alla parete e Nojiko in braccio, e
proprio mentre penso che non possa andare peggio di così,
vedo tre
sagome che si avvicinano a noi.
Man
mano che si avvicinano, vedo che sono tre uomini, probabilmente
ubriachi visto l'andatura e le bottiglie di liquore in mano.
Mi
alzo di scatto, facendo svegliare Nojiko che, dopo varie lamentele e
domande si era addormentata...
-Che
succede?- mi chiede lei strofinandosi gli occhietti.
-Niente
tesoro- cerco di apparire calma -adesso dobbiamo andare!-
-Andiamo
a casa?-
-Si
andiamo a casa!- non mi sembra il momento di discuterne, faccio per
andarmene, ma qualcuno mi afferra per il braccio.
-Visto?
ve lo avevo detto che era lei!- dice l'uomo, è lo stesso che
mi
aveva fatto licenziare al bar -abbiamo un conto in sospeso noi due!-
-Lasciami
razza di maiale!- Urlo mentre il panico mi assale e Nojiko si mette a
piangere spaventata.
All'improvviso
dietro di lui appare una quarta ombra, che lo afferra e gli tira un
pugno in piena faccia -levale le mani di dosso bastardo!!- il mio
aggressore finisce a terra, gli altri due si fanno subito avanti, ma
fanno la stessa fine e come i codardi che sono, scappano a gambe
levate.
-Z-Zoro-
dico tremando con un filo di voce, lui si gira verso di me
-Si
può sapere che ti è saltato in mente?!- dice
furioso, anche lui
ormai bagnato fradicio -perchè sei venuta qui a quest'ora,
è
pericoloso!- guarda me e Nojiko che ho in braccio mentre cerco di
tranquillizzarla.
Sento
di non avere più un briciolo di forza e vorrei scoppiare a
piangere,
ma ricaccio subito indietro le lacrime, anche se non riesco a
spiccicare parola, non so da che parte iniziare, cosa dovrei dirgli?
Lui
probabilmente capisce che sono ancora piuttosto scossa,
perchè si
calma e addolcisce lo sguardo -Non importa, mi spiegherai dopo,
adesso andiamo- dice mettendomi la sua giacca intorno alle spalle, e
mi rendo conto che sto ancora tremando, non so se per il freddo o per
la paura, forse per tutti e due...
-Dove?-
chiedo
-Vi
porto a casa mia-
-Ma...-
-Niente
ma, non vi lascio qui da sole sotto la pioggia!-
Lo
seguo in silenzio, fino alla macchina. Una volta dentro Zoro accende
il riscaldamento al massimo, ma per tutto il tragitto non dice una
parola, forse è ancora arrabbiato.
Zoro
Quando
ho visto quei maledetti mettere le mani addosso a Nami, non ci ho
visto più dalla rabbia, non so cosa mi abbia trattenuto
dall'ammazzarli li seduta stante.
Forse
però sono stato un po' brusco con lei, non volevo alzare la
voce, ma
mi ha fatto morire di paura e vorrei proprio sapere cosa le
è
successo, ha un aria sconvolta e anche la piccola si è
spaventata
molto. Si staranno congelando, accidenti non ho neanche una coperta
qui in macchina.
Non
posso sopportare di vederla così, mi sale ancora di
più la rabbia,
sembra così indifesa in questo momento e io sento
un'irrefrenabile
desiderio di proteggerla. Arriviamo davanti casa mia, fortunatamente
non c'è nessuno in casa stasera, il cancello si apre e
entriamo nel
giardino.
Nami
Rimango
di sasso davanti al cancello. La casa di Zoro è enorme,
circondata
da un altrettanto enorme giardino. Sembra molto antica, le mura sono
di mattoncini marroni con ampie finestre e avrà come minimo
tre
piani.
Zoro
parcheggia proprio davanti all'ingresso, poi scende e viene ad
aprirci lo sportello. Con Nojiko per mano, seguo Zoro fin dentro la
villa e rimango ancora più impressionata. L'entrata ha un
immenso
atrio con un elaborato e luminoso lampadario al soffitto, davanti a
noi si erge un ampia scala in legno, mentre sia a destra che a
sinistra ci sono delle porte che conducono ad altre stanze. Mentre
sono persa ad ammirare la casa, un'anziana signora si avvicina a
noi...
-Buonasera
signorino, avete ospiti vedo-
-Si,
lei è Nami e questa è sua sorella Nojiko e per
stanotte si
fermeranno qui da noi- disse presentandoci -Lei è Dorothy la
governante e capo del personale domestico-
-Piacere!
La signora è stata già informata?- chiede
-No,
e per il momento preferirei che non sapesse niente, potresti
occuparti della piccola per favore e portare qualche indumento
asciutto per lei?-
-Certo
signorino! provvedo subito- dice allungando la mano verso Nojiko, lei
si gira e mi guarda, ma io le sorrido e le faccio cenno di andare con
lei, poi insieme a Zoro salgo la grande scala fino ad arrivare a
quella che credo sia la sua camera.
Zoro
appoggia le chiavi della macchina sulla scrivania dove c'è
anche un
computer, io ancora non so cosa dire, poi qualcuno bussa alla
porta...
-Posso
entrare?- dice una giovane ragazza dai capelli corvini e una divisa
da cameriera.
-Si,
entra Robin!-
-Dorothy
mi ha detto di portare questi vestiti-
-Grazie
Robin, sono per lei- dice Zoro indicandomi, prendo i vestiti e la
ringrazio, dopodichè esce richiudendosi la porta alle spalle.
-Li
c'è il bagno- dice Zoro indicando una porta in fondo alla
stanza
-Grazie-
gli passo accanto ed entro nel bagno, resto appoggiata per qualche
minuto alla porta cercando di calmarmi, poi prendo un respiro
profondo, mi levo i vestiti bagnati di dosso ed entro nella doccia.
L'acqua calda mi rilassa e riscalda all'istante, resto lì
per un
tempo infinito poi decido di uscire.
Mi
guardo allo specchio e mi faccio paura da sola, ho un aria davvero
stravolta. Mi asciugo, e indosso la maglia e i pantaloni che mi ha
portato Robin, poi esco dal bagno.
Vedo
Nojiko che già dorme nel grande letto, probabilmente l'ha
portata la
governante. Zoro aspetta seduto sul bordo del letto, ma appena mi
sente si alza e mi viene incontro...
-Ti
senti meglio?-
-Si
grazie Zoro, non so cosa avrei fatto senza di te stasera- sento le
lacrime che ancora prepotenti cercano di tornare fuori.
-Non
devi ringraziarmi, piuttosto mi spieghi che succede?- non resisto
più
a quello sguardo carico di emozione e preoccupazione, così
crollo
buttandomi fra le sue braccia, sfogandomi fra i singhiozzi.
-Sono
una stupida, ecco cosa succede! Cosa credevo di fare venendo qui da
sola? È andato tutto storto e ora non so più cosa
fare, che ne sarà
di me e Nojiko? non abbiamo nessuno!- dico continuando a piangere sul
suo petto, lui all'inizio sembra colto alla sprovvista, poi mi
stringe forte e mi lascia sfogare...
-Tranquilla,
ci sono io adesso-
Quando
mi calmo un po', ci sediamo sul letto e gli racconto tutto
dall'inizio alla fine, dalla morte dei miei genitori al mio
trasferimento qui, fino a questa sera. Lui resta accanto a me ad
ascoltarmi e a consolarmi fino a che, esausta, non mi addormento.
I
primi raggi del sole filtrano nella stanza, puntando dritti sulla mia
faccia. Mi giro infastidita dalla luce, poi apro gli occhi,
ricordandomi improvvisamente dove mi trovo.
Mi
volto verso Nojiko che dorme tranquilla, è stata proprio una
dura
giornata ieri per lei. Io mi sento molto meglio dopo essermi sfogata,
ne avevo bisogno e Zoro è stata molto dolce con me, pensando
a lui
mi sento arrossire.
Faccio
per alzarmi e con mia gioia vedo gli scatoloni con la mia roba
davanti alla parete, sicuramente gli avrà recuperati Zoro
dopo che
mi sono addormentata. Prendo qualche vestito e vado in bagno a
cambiarmi, ho ancora gli occhi rossi e gonfi dal pianto, quindi cerco
di ridarmi un aspetto umano e dignitoso.
Esco
dalla camera e sento la voce di Zoro provenire dal piano di sotto,
sta parlando con Dorothy.
Mentre
scendo la scala Zoro si accorge di me e mi sorride, io faccio lo
stesso, ma il mio sorriso viene smorzato non appena, dalla stanza
vicina, esce una ragazza dai capelli blu, che starnazzando come una
gallina, si butta al collo di Zoro e lo bacia.
ANGOLO
AUTRICE:
Ciao
a tutti!!^^ eccomi con il terzo capitolo!!!:) Nami e Nojiko erano
proprio in grossi guai, ma il nostro prode Zoro è corso in
loro
aiuto!:) ma a quanto pare i problemi non sono ancora finiti!!:)
Spero
che il capitolo vi sia piaciuto!! se vi va fatemi sapere cosa ne
pensate!!!:)
Grazie
a tutti e alla prossima!!!
Baci
miyuki90
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
-Tashigi
smettila! Si può sapere che ti salta in mente?!- dice Zoro
cercando
di allontanare Tashigi che gli si era avvinghiata addosso come una
cozza allo scoglio.
-Su
Zoruccio, non ci vediamo da due giorni, lo puoi concedere un bacio
alla tua fidanzata!- dice lei facendo la gatta morta.
Fidanzata?
Questa quattrocchi è la fidanzata di Zoro? A queste parole
la mia
mascella fa una rapida caduta, rimanendo ancorata sulle scale dove mi
trovo. E' ovvio che un bel ragazzo come Zoro non sia uno scapolo,
però ci rimango lo stesso molto male.
-Ti
ho già detto mille volte che non siamo fidanzati e non lo
saremo
mai!- l'ultima frase, non so perchè, ma mi fa tirare un
sospiro di
sollievo facendomi risollevare la mascella da terra.
Improvvisamente
delle urla, provenienti dall'altra stanza, catturano la mia
attenzione...
-BASTA,
IO MI LICENZIO! NON NE VOGLIO PIU' SAPERE!- urla una cameriera, tra
l'altro molto bella. Alta, con dei lunghi capelli castani e occhi
verdi, seguita da Dorothy, che, con poco successo, cerca di farle
cambiare idea, ma alla fine la ragazza se ne va sbattendo la porta.
Dietro
di loro con eleganza, una signora, probabilmente la padrona di casa,
entra nel salone camminando con grazia e senza sforzo sulle sue
décolleté
di almeno quindici centimetri;
un inferno per me solo a vederle.
La
donna indossa un vestito nero, che la fascia perfettamente
accentuando le sue curve.
-Mi
sembra una reazione decisamente esagerata- dice la signora,
sistemandosi gli occhiali sul naso con un gesto di autorevolezza,
mentre sfila per l'atrio. Questa donna si sente una vera regina e
come darle torto d'altronde, visto gli abiti firmati che porta e il
suo aspetto impeccabile con una accurata crocchia bionda stretta in
testa.
-Dorothy,
il ballo si terrà fra pochi giorni, devi trovare subito una
sostituta!- dice la signora rivolgendosi autoritaria verso la gentile
domestica.
-Si,
signora Kalifa!- dice Dorothy facendo un inchino e uscendo dalla
sala.
Ad
un certo punto, sento due occhi che mi fissano e noto la signora
kalifa spostare gli occhiali dal suo appuntito naso per osservarmi
meglio.
-E
quella chi è?- chiede Kalifa di punto in bianco indicando
me, che
per tutto il tempo me ne sono rimasta imbambolata sulla scala.
-E'
una mia amica!- risponde Zoro, che per il momento è riuscito
a
sfuggire alle grinfie di Tashigi -Resterà qui per un po'-
continua
lui.
Kalifa
e Tashigi mi squadrano dalla testa ai piedi con aria altezzosa,
quest'ultima sembra che mi guardi come se volesse uccidermi, si
avvicina a Zoro e gli si aggrappa al braccio, poi si rivolge a
Kalifa.
-Mamma...-
Mamma?
Rimango scioccata, per la seconda volta in pochi minuti, da
quest'ultima notizia, anche se forse ci sarei dovuta arrivare.
-Visto
che ci manca una cameriera, potremmo assumere lei che ne dici?- dice
con un'aria diabolicamente soddisfatta.
-Certo
figliola, è un ottima idea direi!-
-Ma
che vi salta in mente?- interviene Zoro staccandosi da Tashigi -Vi ho
appena detto che è un mia amica e nostra ospite, non
è qui per
lavorare!-
A
questo punto forse è il caso che prenda la parola, visto che
nessuno
mi considera, ne si degna di chiedere la mia opinione -A me farebbe
molto piacere lavorare qui!- intervengo scendendo le scale, andando
verso Kalifa -Il mio nome è Nami Cocoyashi, piacere di
conoscerla!-
-Bene
Nami, sei assunta! Inizierai subito, Dorothy ti spiegherà
tutto!-
dice per poi andarsene al piano di sopra insieme alla figlia.
Mi
volto verso Zoro, che mi guarda come se fossi impazzita, faccio per
parlare ma mi precede...
-Perchè
hai accettato? Ti avevo detto che potevi restare qui!-
-Si
ma non posso stare qui in eterno senza un soldo, così mi
guadagnerò
vitto e alloggio lavorando, e poi ho già fatto la cameriera
anzi,
forse è il lavoro migliore che mi sia capitato finora!-
-Non
ci giurerei, Kalifa e Tashigi non sono le persone migliori con cui
avere a che fare, a dimostrartelo la cameriera che è appena
uscita
portandosi quasi dietro la porta!-
-Forse
non ti ricordi con chi ho avuto a che fare?!-
Lui
sta per ribattere, quando la porta d'ingresso si apre, facendo
entrare la luce del sole e rivelando un ragazzo alto, dai capelli
neri e un sorriso stampato in faccia.
-Ehi
Zoro! Come va?- dice, poi guarda me -E' questa la ragazza di cui mi
hai tanto parlato?-
-Taci!-
Gli sussurra Zoro fulminandolo con lo sguardo.
Guardo
Zoro e mi sembra che sia arrossito, anche se cerca di non darlo a
vedere, ma il ragazzo continua come se non avesse parlato...
-Ciao
io sono Rufy, nonché migliore amico del qui presente!- si
presenta
con un sorriso raggiante porgendomi la mano.
-Io
sono Nami!-
Improvvisamente
vedo lo sguardo di Rufy passare da me alle mie spalle, illuminandosi
immediatamente, lo seguo e vedo la ragazza che il giorno prima era
venuta a portarmi i vestiti, mi sembra si chiami Robin, anche lei con
lo stesso sguardo di Rufy. Ho l'impressione che fra quei due ci sia
qualcosa.
-Nami,
Dorothy ti vuole parlare- mi dice Robin.
-Arrivo
subito! Ragazzi vi lascio, il lavoro mi chiama!- poi mi dirigo nella
stanza accanto insieme a Robin, un'enorme sala da pranzo con al
centro un grosso tavolo in legno rettangolare, per poi arrivare alle
cucine, dove Dorothy mi attende con una divisa da cameriera in mano.
-Tieni,
questa è la tua uniforme! Vieni con me, ti mostro la casa e
ti
spiego un po' il lavoro-
Seguo
Dorothy per tutta la casa, dagli alloggi della servitù
all'enorme
salone dove probabilmente organizzeranno il tanto acclamato ballo,
fino alle stanze al piano di sopra.
Mi
mostra ogni stanza, una più bella dell'altra, tranne una al
secondo
piano in fondo al corridoio, dove Dorothy tira dritto senza dire
niente.
-Cosa
c'è qui dentro?- chiedo incuriosita
-Lì
solo io e la padrona abbiamo il permesso di entrare, questioni di
famiglia, quindi lì non ci devi mettere piede!-
-Ok...-
dico fissando la stanza. Chissà perchè non si
può entrare? Penso,
ma poi continuo il tour della casa insieme a Dorothy, fino ad
arrivare davanti alla stanza di Zoro.
-E
questo è tutto! Puoi cambiarti qui, quando sarai pronta
manderò
qualcuno a darti una mano a portare le tue cose di sotto,
condividerai la camera con Robin!-
-Perfetto
è tutto chiaro, solo una domanda...mia sorella?-
-Non
preoccuparti, è venuta a prenderla Robin mentre facevamo il
giro
della casa, adesso è di sotto che fa colazione.
Dormirà in stanza
con voi e quando tu sarai occupata con il lavoro, qualcuno si
occuperà di lei. Quando ti sei cambiata puoi raggiungerla di
sotto-
Poi
lei se ne va e io entro nella camera, sembra che sia passata una vita
da ieri sera e invece sono passate solo poche ore. Forse finalmente
le cose stanno andando per il verso giusto, penso, ho trovato un
lavoro, abbiamo un tetto sopra la testa e poi...c'è Zoro,
arrossisco
di colpo pensando a lui.
Scuoto
la testa -No Nami, non devi pensarci adesso!- dico a me stessa, poi
indosso la mia divisa con rinnovata speranza, pronta a iniziare il
mio nuovo lavoro, non sapendo però che due occhi mi stanno
osservando.
ANGOLO
AUTRICE:
Ciao
a tutti!!! Eccomi finalmente, anche se un po' in ritardo sulla
tabella di marcia, con il quarto capitolo! Spero che vi sia
piaciuto!!:)
Ringrazio
tutti quelli che continuano a seguire, leggere e recensire la storia!
Grazie infinite!:) e un grazie speciale a kiko90 che mi aiuta e
sostiene sempre!!:)
Alla
prossima!!!
Un
bacione miyuki90
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
I
giorni sono passati velocemente e io mi sono ambientata al mio nuovo
lavoro, che tutto sommato, non è poi così male,
in confronto ad
altri.
Ovviamente
il fatto che il gran ballo è alle porte rende tutto
più frenetico,
ma comunque niente di tragico. Se non fosse per Tashiji che ogni
cinque minuti se ne viene con le richieste più impensabile,
soprattutto quando mi ritrovo a parlare con Zoro, ovunque noi siamo,
lei spunta fuori come un fungo occhialuto e con tono da gallina acida
mi manda a fare qualcosa. Non posso fare a meno di pensare che stia
tentando in tutti i modi di tenermi lontana da lui.
Il
ballo sarà domani, ancora non ho potuto vedere la sala, da
quattro
giorni a questa parte è stata chiusa a tutti tranne a quelli
addetti
agli addobbi. Io invece insieme a Robin, che non si sa
perchè ogni
tanto sparisce misteriosamente, abbiamo aiutato in cucina
nonché
ovviamente a far si che la casa risplenda, e domani saremo in sala a
girare con stuzzichini e champagne e a rifornire man mano il buffet.
Riordino
l'atrio mentre aspetto che torni a casa Nojiko. Zoro si è
offerto di
andarla a prendere all'asilo e, visto il tempo che ci stanno
mettendo, presumo che mia sorella lo abbia costretto a portarla al
parco giochi.
Hanno
legato molto loro due e la cosa mi fa molto piacere. Nojiko si
diverte molto con Zoro e anche lui sembra un altro, anche se ogni
tanto non posso fare a meno di notare come un velo di tristezza mista
a nostalgia nei suoi occhi, un po' come quando io penso ai miei
genitori.
I
miei pensieri vengono interrotti dal portone che si apre e da mia
sorella che irrompe nell'atrio con un palloncino in mano, dietro di
lei Zoro.
-Nami,
guarda che bello? Me lo ha comprato Zoro al parco giochi!- dice
saltellando verso di me.
-Wow!
E' davvero bellissimo! Ti sei divertita?-
-Si
e siamo andati anche a mangiare la pizza!-
Guardo
Zoro sorridendo -Pure?!-
-Eh
già!- risponde lui.
-Bene
signorina adesso però è l'ora della nanna, di'
buona notte-
Nojiko
va verso Zoro e lo tira per il braccio facendolo scendere alla sua
altezza e gli dà un bacio sulla guancia -Buona notte Zoro.-
Lui
dolcemente le scompiglia i capelli -notte piccolina-
Poi
porto Nojiko a letto.
Zoro
Mi
piace trascorrere del tempo con Nojiko, guardarla mentre si diverte
sulle giostre e sorride felice. Quella bambina è un
terremoto ma è
anche molto dolce, mi ricorda tanto...scrollo di dosso quel pensiero,
ricordare è sempre troppo doloroso anche se in questi giorni
con
Nojiko ci ho pensato molto.
Salgo
le scale, diretto alla camera in fondo al corridoio. Sono due giorni
che non ci vado, ormai sto perdendo le speranze.
Entro
nella stanza che come sempre è buia, se non per un piccola
striscia
di luce lunare che filtra dalle persiane semi chiuse.
Mi
siedo sulla poltroncina accanto al letto e rimango li per un po'.
In
questi giorni ho visto molto poco Nami, è molto occupata e
poi ogni
volta che tento di parlarle si mette sempre in mezzo Tashiji e la
manda via. Però ho una sorpresa per lei. Spero di riuscire a
parlarle più tardi.
Passo
un'ora in questa stanza, il mio sguardo si posa sul ritratto sopra il
letto, e come sempre vengo investito da un'ondata di rabbia, dolore e
nostalgia. Faccio un sospiro cercando di reprimere tutto, poi decido
di andare a cercare Nami. Mentre scendo le scale incontro Robin.
-Robin
hai visto Nami per caso?-
-Ha
messo Nojiko a letto, ora credo sia in cucina, vuoi che la chiami?-
-Si
grazie...potresti dirle di raggiungermi nel giardino sul retro?-
-Certo!
Vado subito da lei-
Nami
Robin
mi riferisce il messaggio e io mi dirigo sul retro. Zoro è
lì che
mi aspetta.
-Come
mai qui?- gli dico sorridendo
-Beh,
spero che così riusciremo a finire almeno un discorso senza
essere
disturbati- Ci allontaniamo un po' e ci sediamo sul prato. E' una
serata meravigliosa, guardo il cielo ed è stupendo, l'unica
fonte di
luce proviene da quelle della casa in lontananza e dalla luna, il che
permette di vedere moltissime stelle.
-Allora
come va?- mi chiede Zoro
-Bene-
e dico la verità, per la prima volta da tanto tempo mi sento
veramente bene e felice, e gran merito di questo ce lo ha Zoro.
Quando sto con lui, come in questo momento, mi sento in pace, anche
se il cuore invece batte a mille, a volte mi chiedo se se ne accorga.
-Ti
ringrazio per quello che fai per mia sorella-
-Non
devi ringraziarmi a me fa piacere-
Ed
ecco ancora quella nota di malinconia, poi improvvisamente inizia a
ridere ricordandosi di qualcosa.
-Sai,
credo che tua sorella stamattina ti abbia rubato una cosa...-
Io
sbianco per poi arrossire di colpo quando tira fuori il disegno che
avevo fatto la sera precedente, di lui e Nojiko -ma quando lo ha
preso?-
-Ah
non lo so, stamattina saltellando ha detto che me lo regalava, se
vuoi te lo restituisco-
-No
figurati, tienilo pure- dico alla fine sorridendo
-Sei
molto brava, ti piace disegnare?-
-Si molto, ero
iscritta alla scuola d'arte, ma poi ho dovuto lasciare-
-Ti
è dispiaciuto molto immagino?-
-Si
e no, o meglio, mi ero iscritta perchè i miei volevano che
avessi
una laurea, ma ho sempre disegnato e lo posso fare tutt'ora con o
senza l'università- Dico continuando ad ammirare le stelle
-Il mio
vero sogno era di girare il mondo e disegnare tutti i posti e i
paesaggi che vedevo, mi sarebbe piaciuto prendere una barca e
viaggiare per mari- mi volto verso di lui e vedo che mi fissa
sorridendo -si lo so, può essere un sogno assurdo, e
soprattutto
irrealizzabile...-
-No,
non è vero è un sogno molto bello! E vedrai un
giorno lo
realizzerai-
-Lo
spero, e tu invece? Qual è il tuo sogno?- chiedo curiosa di
sapere
qualcosa in più su di lui.
-Se
devo essere sincero non lo so ancora. So solo che non è
questa la
vita che voglio, e so che per te può essere veramente
assurdo, ai
tuoi occhi probabilmente ho tutto quello che si possa sognare, ma non
è così, non voglio niente di tutto questo-
-E
allora perchè non molli tutto e te ne vai?-
-Non
posso...- dice perdendosi nei suoi tristi pensieri, a volte vorrei
potergli leggere nella mente.
-Sono
sicura che anche tu troverai e realizzerai il tuo sogno-
-Ho
sempre creduto che quando lo avrei visto avrei capito, e credo sia
ancora così- dice sorridendo, poi cambia argomento -Ci vieni
con me
al ballo domani?-
Io
rimango spiazzata per qualche istante, non me lo aspettavo -Mi
piacerebbe ma non posso, devo lavorare domani-
-Lo
so, ma con tutta quella gente nessuno noterà la tua assenza
per
qualche minuto e poi con la maschera non vedranno che sei tu, dai
almeno un ballo me lo puoi concedere-
-Ma
non ho neanche un vestito per il ballo...-
-A
quello ho pensato io, domani sarà in camera tua pronto per
essere
indossato!- dice fiero per il suo infallibile piano.
-Penso
di non avere più scuse a quanto pare- dico sorridendo, si
è
organizzato bene -farò il possibile- prometto infine.
Il
giorno dopo appena alzata, sia io che il resto del personale veniamo
chiamati a rapporto da Kalifa che, come un generale ai suoi soldati,
ci impartisce gli ordini per la serata.
Per
il resto della giornata sono praticamente reclusa in cucina, tra
pentole, piatti e fornelli, anche a causa del fatto che mancano un
paio di persone e quindi abbiamo dovuto fare gli straordinari in
cucina. Per questo né io né Robin abbiamo ancora
avuto la
possibilità di vedere il salone addobbato, dal quale inizia
a
provenire della musica, segno che la festa è iniziata e che
presto
ci avrebbero mandate fuori a servire.
Mentre
siamo prese a lavorare, ho raccontato a Robin quello che è
successo
ieri e lei entusiasta ha detto che mi avrebbe aiutata a scomparire
per una decina di minuti.
-Ragazze
iniziate a fare un giro di champagne- ci dice Dorothy porgendoci dei
vassoi.
Ci
avviamo verso la sala, ma prima di uscire Robin mi ferma -Questo
è
il momento giusto, vai a cambiarti ti copro io- mi sussurra facendomi
l'occhiolino.
-Grazie
Robin!- dico appoggiando i vassoi su un tavolino li accanto.
-Su
sbrigati!- dice lei sorridendo.
Mi
avvio così verso la mia stanza e, come Zoro aveva detto, la
confezione contenente il mio vestito è sul letto, sopra
c'è un
biglietto: “Spero che il vestito ti piaccia e che mi
concederai
l'onore di un ballo stasera, Zoro”.
Apro
la scatola e ne estraggo un bellissimo abito Blu. Lo indosso.
La
gonna è lunga e ampia, le maniche a tre quarti con dei
volant mentre
il busto stretto e l'ampia scollatura quadrata mettono in risalto il
seno. La stoffa è decorata con fantasie e filamenti dorati,
il tutto
abbellito da pizzi e merletti. A completare l'opera un'impalcatura
bianca sulla testa e una maschera dorata sugli occhi.
Esco
dalla stanza e faccio il giro dal retro per poter rientrare dal
portone principale.
Quando
finalmente entro in sala rimango senza fiato.
La
stanza è illuminata da mille candele, sia sull'enorme
lampadario,
sia alle pareti e la loro luce crea una bellissima atmosfera. Ai
lati, i tavoli con il buffet e fiori ovunque e in fondo al salone
l'orchestra suona un valzer mentre gli invitati volteggiano con i
loro bellissimi abiti.
I
vestiti delle donne sono tutti molto simili, come il mio, ma con
fantasie, stoffe e colori differenti, tutti accomunati dalle stesse
parrucche e le stesse maschere al viso. Gli uomini, invece, hanno
abiti scuri con camicie bianche con volant che escono dalle maniche
della giacca e sul petto, anche loro con parrucche bianche, con un
codino legato da un nastro e l'immancabile maschera. Sembra di essere
a un ballo dell'ottocento alla corte di Francia.
Zoro
aveva ragione nessuno mi avrebbe riconosciuta e mi chiedo come avrei
fatto a riconoscere lui. Ma probabilmente mi avrebbe riconosciuta dal
vestito, visto che me lo ha regalato lui.
E
infatti dopo pochi minuti si avvicina a me e mi sorride -Solo un
ballo- dico io, poi anche noi ci uniamo alle danze.
Per
un attimo mi sembra di essere trasportata in un'altra dimensione,
l'atmosfera è magica e la serata perfetta. Volteggiamo per
la sala
piena di gente, ma in quel momento mi sembra che il mondo intorno a
noi sia sparito e che ci siamo solo io e Zoro avvolti dalla musica e
da mille colori.
Il
ballo termina e a me sembra di essere come cenerentola dove, quando
scocca la mezzanotte, la magia finisce e deve tornare alla
realtà
lasciando il suo bel cavaliere.
Faccio
per parlare, ma Zoro inaspettatamente si avvicina a me e mi bacia.
Poi,
troppo presto, si stacca da me. Io sono ancora scombussolata e non so
cosa dire e in quel momento il mio sguardo va in fondo alla sala dove
Robin mi fa segno di tornare in cucina.
-Devo
andare- dico infine e con le guance in fiamme e il cuore a mille
torno in camera mia per cambiarmi e tornare in cucina.
Zoro
(Poco
prima)
Mi
sento ridicolo vestito così, ma d'altronde non sarei potuto
entrare
altrimenti. Non mi sono mai piaciuti i balli o altre feste mondane.
L'unico motivo per cui ho deciso di venire è Nami. Voglio
passare
del tempo con lei e mi è sembrata una buona idea il ballo,
le
piacerà.
Spero
solo che riesca a venire, ha detto che avrebbe fatto il possibile, ma
con Kalifa, che al momento discute animatamente con un cameriere in
fondo alla sala, e Tashiji, non si sa mai.
Mentre
sono perso nei miei dilemmi mentali eccola entrare in sala,
è
bellissima con quell'abito, mi avvicino a lei, mi sorride e iniziamo
a danzare.
Troppo
presto però la musica finisce, fisso Nami per qualche
istante, poi
istintivamente mi avvicino a lei e la bacio.
Nami
Finalmente
se ne sono andati tutti e io incomincio a riordinare, Robin
è
sparita un'altra volta.
Continuo
a pensare al bacio di Zoro e ogni volta mi sento avvampare, non sono
più riuscita a vederlo, anche perchè gran parte
della serata l'ho
passata in cucina.
Vado
nel ripostiglio per prendere scopa, secchio e quant'altro. Apro la
porta e a momenti non mi viene un colpo!
Dentro
ci sono Robin e Rufy avvinghiati e mezzi svestiti -Oddio! scusate
io...- che imbarazzo!
Beh
adesso ho capito perchè Robin di tanto in tanto spariva.
Loro sono
scioccati quanto me e cercano di rivestirsi alla bene e meglio
-è
meglio che vada- dice Rufy in imbarazzo uscendo dal ripostiglio e
andandosene.
-Nami
ti prego, non dirlo a nessuno...- dice lei preoccupata
-Sta
tranquilla, il tuo segreto è al sicuro!- gli sorrido -a
quanto pare
ti sei divertita stasera- anche lei sorride e si rilassa e mentre
puliamo, lei mi racconta di Rufy e io di Zoro.
Si
è instaurata una bella amicizia e complicità fra
noi e di questo
sono contenta. Tardissimo finiamo di sistemare e, sfinite, finalmente
ce ne andiamo a dormire.
La
mattina seguente
Mi
alzo, pronta a iniziare un'altra giornata di lavoro. La sveglia
questa mattina ha veramente suonato troppo presto, visto la tarda ora
a cui sono andata a letto.
Mi
volto verso Nojiko che ancora dorme tranquilla e scoperta, gli
rimbocco le coperte, più tardi verrò a
svegliarla, e mi preparo al
solito giro delle stanze.
Ancora
non ho visto Zoro, vorrei parlare con lui di quello che è
successo
ieri, visto che al ballo non sono stata in grado di formulare una
frase ed ero anche di fretta.
Probabilmente
è ancora in camera sua, sperando che non sia già
uscito.
Così
decido di andare nella sua stanza. Busso, ma non risponde nessuno,
possibile che stia ancora dormendo? Piano e facendo attenzione a non
fare rumore, apro la porta. La camera è ancora buia, mi
guardo
intorno, poi il mio sguardo va verso il letto e in quel momento il
mondo mi crolla addosso e sento la terra mancarmi sotto i piedi.
Mi
porto la mano alla bocca per impedire a me stessa di emettere alcun
suono mentre sento il cuore andare in mille pezzi e le lacrime
pungermi gli occhi, vedendo Tashiji nel letto insieme a Zoro, dormire
sul suo petto nudo.
“No,
non ci credo. Come ha potuto?”
Angolo
Autrice:
Ciao
a tutti!!^^ chiedo umilmente perdono per il ritardo, ma finalmente
riesco ad aggiornare questa fic!!:) in questo cap sono successe un
po' di cose e finalmente è arrivato il tanto fatidico ballo
in
maschera! E come sempre i problemi non possono mancare!! Spero che il
capitolo vi sia piaciuto! E, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate,
è sempre un piacere ricevere i vostri pareri!:)
Grazie
a tutti!!:)
A
presto!!
Baci
miyuki90
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