E poi sei arrivato tu

di miyuki90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Passiamo tanto tempo a cercare la nostra strada, a capire cosa vogliamo dallo vita.

Ci chiediamo spesso cosa ci riserva il destino, ovviamente non potendo mai avere risposta.

Ci chiediamo se il disegno della dea bendata coincida con il nostro e ci chiediamo se la strada che stiamo percorrendo sia quella giusta, o se invece stiamo sbagliando tutto, se mai la vita andrà come noi vorremo.

Passiamo tanto tempo a cercare uno scopo, un qualcosa, che spesso pensiamo non troveremo mai.

Ma, a volte, quando meno ce lo aspettiamo, è proprio quel qualcosa a trovare noi.

Magari non è come ce lo aspettavamo, magari pensavamo di prendere una strada completamente diversa, ma alla fine, capiamo che forse quel qualcosa così inaspettato, è proprio quello di cui abbiamo sempre avuto bisogno, è proprio quello che stavamo cercando ed è tutto quello che abbiamo sempre sognato.





Un violento temporale si stava abbattendo sulla città di New York. Aveva scelto il momento sbagliato per iniziare a piovere. Pioggia, più che altro sembrava di stare sotto le cascate del Niagara.

Ero qui da poche settimane e ancora non mi ero abituata ai ritmi e al caos di questa città, che con il cattivo tempo non faceva altro che aumentare. Le strade erano tutte bloccate, file e file di auto ferme sulle corsie per via del decongestionamento.

Mi sembrava ancora tutto così strano, forse perchè la mia vita era stata completamente stravolta e in così poco tempo.

Era già stato programmato da tempo il mio trasferimento a New York, avrei frequentato qui l'università d'arte, ma purtroppo come spesso accade, le cose non andarono secondo i piani.



La giornata come al solito è stata piena di impegni. Avevo già accompagnato mia sorella all'asilo, ed ero andata a fare la spesa, dopo di chè mi sono diretta in centro, dove ho affrontato due colloqui di lavoro.

Il primo era per un posto da segretaria, ma c'erano almeno altre trenta ragazze in fila con i loro curriculum in mano e, dopo averne fatte entrare una decina, mandarono via tutte le altre, senza nemmeno farci entrare.

Il secondo invece, era per una grafica pubblicitaria, cercavano qualcuno che sapesse disegnare, avrei fatto volentieri questo lavoro, e all'inizio sembravano propensi ad assumermi, ma cambiarono del tutto idea quando scoprirono che non avevo ancora finito l'università, purtroppo non assumevano nessuno senza una laurea universitaria, che io ho dovuto lasciare ancora prima di iniziare, e così sono stata scartata.

Quindi la mattinata è stata un fiasco totale, per ora dovevo accontentarmi del mio schifoso lavoro serale, ma non sarei andata avanti molto solo con quello, la paga era pessima.

Corro a prendere l'autobus, sperando di non fare troppo tardi, visto che l'ultimo colloquio si è tirato per le lunghe, ma ovviamente è rimasto imbottigliato nel traffico. Non ho tempo di stare bloccata qui in mezzo, sono già in super ritardo per andare a prendere mia sorella all'asilo, si preoccupa se non mi vede arrivare.

Perciò scendo dall'autobus e mi avvio a piedi, di corsa e sotto la pioggia incessante.

Ormai sono zuppa, e mentre corro mi metto a pensare a tutto quello che devo ancora fare, preparare la cena, aspettare la baby sitter e dirigermi a lavoro... arrivo a un incrocio e persa nei miei pensieri non faccio caso alla strada.

Attraverso di fretta senza guardare e, solo all'ultimo secondo, mi accorgo di una macchina che mi sta per investire.

La vettura frena bruscamente, ma l'asfalto bagnato non favorisce di certo la frenata, le gomme slittano e la macchina mi viene addosso facendomi finire a terra.

Fortunatamente non mi faccio male, la frenata, anche se non abbastanza da evitarla, aveva rallentato la macchina.

Sento qualcuno scendere dalla macchina e avvicinarsi -Accidenti, ma sei impazzita a buttarti così in mezzo alla strada!! ti sei fatta male?- chiede preoccupato, io cerco di mettermi seduta, lui mi aiuta, poi lo osservo. E' un ragazzo giovane, probabilmente mio coetaneo, capelli verdi e occhi scuri, devo riconoscere che è proprio un bel ragazzo.

Ci metto qualche secondo a rispondere e lui pensa che stia male -Forse è il caso che chiamo l'ambulanza- dice e a quel punto mi affretto a dire qualcosa e a rassicurarlo -No, non ti preoccupare, non mi sono fatta niente, anzi scusa andavo di fretta e non ho guardato la strada- dico, poi lui mi aiuta ad alzarmi

-Sicura di stare bene?-

-Si davvero non preoccuparti! Scusa ma ora devo proprio andare!- dico facendo già per andarmene, ma lui mi ferma

-Aspetta ti accompagno io, dove devi andare?-

-Non ce n'è bisogno, grazie lo stesso!-

-Insisto...non mi costa niente e non vorrei ti sentissi male! e poi sta diluviando, ti prenderai un raffreddore!-

-Per quello forse è già tardi, ma va bene accetto il passaggio, grazie!- mi lascio convincere alla fine , quel ragazzo è così gentile, e poi sono veramente in ritardo.

Una volta in macchina mi dice -Non mi sono presentato, mi chiamo Zoro!-

-Nami- dico sorridendo

-Bene Nami qual è la destinazione?-

-L'asilo...- dico senza pensarci

-Come?- mi chiede lui un po' confuso

-Devo correre all'asilo a prendere mia sorella!-

-Ah va bene, saremo lì in due minuti!-

Arriviamo all'asilo, lo ringrazio e salto giù dalla macchina. Nojiko è già fuori che mi aspetta, e non appena mi vede mi corre incontro e mi salta in braccio -Namiii!!-

-Ciao tesoro! Scusami se ho fatto tardi, andiamo a casa che fa freddo qui fuori!- faccio per andarmene, quando mi accorgo che la macchina di Zoro è ancora lì. Sul momento non avevo fatto caso alla sua auto, ora però che l'osservo noto che è molto bella e sembra anche molto costosa. E' grigio metallizzata, non mi intendo molto di auto, ma credo che sia una Porsche.

Mi avvicino al finestrino, lui lo abbassa -Salta su, vi accompagno a casa!- gli sorrido e salgo in macchina con mia sorella in braccio

-Tu chi sei?- chiede Nojiko un po' sospettosa, non gli piacciono gli estranei

-E' un amico- rispondo io, sperando che Zoro non dica che invece l'avevo appena conosciuto, ma lui si limita a sorridere e a dirle gentilmente -Piacere io mi chiamo Zoro tu come ti chiami?-

-Nojiko- risponde lei, sembra che le stia simpatico

Lungo il tragitto chiacchieriamo un po', e scopro così che Zoro ha quasi ventun anni e che anche lui, come me, si è trasferito qui dal Giappone con la sua famiglia quando era bambino, finché non arriviamo sotto casa mia. Nojiko si è addormentata. 

-Ti inviterei per un caffè ma vado proprio di fretta!- dico cercando di non sembrare una maleducata

-Non ti preoccupare, sarà per un'altra volta!- risponde lui, tranquillamente, non sembra offeso

-Bè grazie di tutto allora!-

-Figurati! Mi ha fatto piacere conoscerti!- mi dice sorridendo, gli sorrido a mia volta salutandolo, poi sfreccia via con la sua macchina.

Rimango lì a fissarlo finché non sparisce dietro l'angolo, chissà se l'avrei rincontrato mi ritrovo a pensare, poi mi affretto ad entrare in casa, la giornata non è ancora finita.







ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti!!!^^ Questo è il primo capitolo della mia nuova long!! Spero che vi piaccia e che vi abbia incuriosito!!!:) Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!!:)

A presto!
Baci miyuki90


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Mi preparo per andare al mio lavoro serale al bar, un luogo poco raccomandabile a dir la verità, ma sono già indietro con l'affitto, il proprietario un giorno di questi mi ucciderà, e questo è l'unico lavoro che ho trovato. Quindi non ho scelta, indosso la mia striminzita divisa, ovvero gonna che è poco più di un francobollo e camicetta annodata sotto il seno.

Una volta arrivata Tanya, la baby sitter, prendo la giacca e mi dirigo al lavoro. Mi spiace lasciare Nojiko così tanto da sola, ma per il momento non so che altro fare.

Arrivo a destinazione ed entro nel locale, come al solito c'è una nebbia che si potrebbe tagliare in due con una motosega, ovviamente il divieto di fumare li non era contemplato.
Il locale è già pieno di rozzi ubriachi, in fondo noto un paio di tavoli sfracassati, segno che c'è già stata una rissa. Fantastico no?

Mi do' da fare tutta la sera, correndo avanti e indietro per i tavoli, all'una di notte il bar è ancora strapieno e la gente ancora più ubriaca.

Mi avvicino a un tavolo per togliere i bicchieri vuoti -volete qualcos'altro?- chiedo

-Si in realtà vorremmo qualcosa...- dice uno degli uomini al tavolo, poi mi afferra per il braccio e mi fa sedere sulle sue gambe -mi andrebbe un po' di compagnia bambolina- continua iniziando a toccarmi le gambe nude

-Lasciami!- cerco di divincolarmi, ma la sua presa è troppo forte, fa scivolare la mano sotto la mia gonna, io mi agito ancora di più, urlo ma a nessuno importa niente, sono tutti troppo ubriachi

-Lasciami!- urlo ancora, non so cosa fare, poi afferro una bottiglia dal tavolo e gliela rompo in testa

-Ahh!!- grugnisce, mentre un rivolo di sangue scende dalla sua testa

-Maledetta sgualdrina!- Sbraita, dandomi uno schiaffo e buttandomi a terra.

Tutti gli altri ridono, anche se non so cosa ci trovino di divertente, io sono terrorizzata, mi porto una mano sul viso, il labbro sanguina.

In quel momento arriva il proprietario, tiro un sospiro di sollievo, ma ovviamente ho fatto male...

-Si può sapere che sta succedendo qui?-

-La sua cameriera mi ha rotto una bottiglia in testa!-

-Se sei qui per creare guai, quella è la porta!- mi urla il proprietario, non è certo meglio di quegli ubriaconi che frequentano il suo bar.

Mi alzo e corro via, non prendo neanche la giacca. Una volta fuori mi rendo conto di quanto si geli, l'aria fredda a contatto con la pelle è come un pugno nello stomaco, ma non mi importa, corro, scappo via dal quel posto sudicio e disgustoso.

Arrivo a casa, prendo un sospiro e faccio per aprire la porta, ma vengo interrotta.

-Eccoti finalmente! Lo sai che mi devi due mesi d'affitto!- dice furibondo il padrone di casa

-Lo so, le prometto che salderò il mio debito al più presto!-

-Non me ne faccio niente delle tue promesse! Non mi interessa come farai- dice squadrandomi dalla testa ai piedi notando il mio abbigliamento succinto e l'aria sconvolta, sicuramente si è fatto un'idea sbagliata di me, poi continua -ma entro domani voglio i miei soldi!!- dice girando i tacchi e sbattendo la porta del suo appartamento.

Io rimango li pietrificata davanti la porta, come avrei fatto a trovare i soldi entro domani? Le mancia di stasera mi bastano a malapena per pagare la baby sitter.

Entro in casa, Tanya si è addormentata sul divano, mentre Nojiko dorme tranquilla nel suo letto.

Tolgo questa stupida divisa e mi faccio una doccia. L'acqua calda mi fa rilassare un po', ma le preoccupazioni tornano subito a farsi strada nella mia mente.

Decido di non scoraggiarmi e di rimboccarmi le maniche. Prendo tutti i giornali con le offerte di lavoro che trovo per casa e passo la notte a cerchiare annunci su annunci.

-Nami, Nami svegliati!-

Mi sveglio di soprassalto e vedo Tanya di fronte a me...

-Oddio che ore sono?- chiedo schizzando dalla sedia rendendomi conto di essermi addormentata sul tavolo

-Sono le sette-

-Accidenti, devo portare Nojiko all'asilo!-

-Io sono pronta! Mi sono vestita tutta da sola!- esclama Nojiko volteggiando su se stessa per farmi vedere il suo lavoro

-Sei stata bravissima tesoro, hai già fatto colazione?-

-Si me l'ha preparata Tanya!-

-Perfetto allora andiamo!- pago la baby sitter, prendo borsa e zainetto e sfreccio fuori di casa.

Lascio Nojiko all'asilo e vago tutto il giorno per la città alla ricerca di un lavoro, ma ogni tentativo è vano. Così triste e rassegnata, vado a riprendere mia sorella, anche oggi sono in ritardo.




Zoro


Continuo a pensare a Nami. Quando ieri ha attraversato la strada all'improvviso e l'ho investita mi è preso un colpo, ma per fortuna non si è fatta niente.

Bevo un sorso della mia fresca birra, seduto al bancone di un bar.

Quella ragazza mi ha colpito, e non mi spiego il perchè. E' una ragazza bellissima, lunghi capelli rossi e straordinari occhi nocciola, ma non è stato questo a colpirmi, o almeno, non solo questo, ma il suo modo di fare. Sin dal primo momento ho sentito il desiderio di conoscerla meglio.

Abbiamo chiacchierato un po' in macchina quando stavo riaccompagnando lei e sua sorella Nojiko a casa, mi ha detto che si sono trasferite da poco qui, però non ha accennato minimamente ai suoi genitori, che sia venuta qui da sola?

Continuo a chiedermi se la rivedrò, poi mi alzo, lascio i soldi sul bancone, esco e salgo in macchina. Ogni tanto bisogna dare una mano al destino, così decido di andare all'asilo, sicuramente anche oggi andrà a prendere sua sorella e così la rivedrò. Quando arrivo vedo Nojiko che sta aspettando Nami, probabilmente è in ritardo anche oggi.




Nami


Una volta arrivata, la maestra mi dice che è venuta a prenderla un ragazzo. Li per li mi prende un colpo, poi dalla descrizione capisco di chi si tratta, anche se sono al quanto confusa, la maestra mi informa che sono al parco.

Quando arrivo vedo Zoro intento a spingere Nojiko sull'altalena, lei sembra divertirsi un mondo, sorrido, questa scena mi fa tenerezza, poi mi avvicino...

-Ciao Zoro!-

-Ehi nami!-

-Posso sapere perchè sei andato a prendere mia sorella all'asilo?-

-Scusa, ehm...volevo rivederti e ho pensato che saresti venuta a prendere tua sorella, così ho aspettato davanti all'asilo, ma quando ho visto che facevi tardi sono entrato io e tua sorella mi ha chiesto se l'accompagnavo al parco giochi, spero che non ti sia dispiaciuto-

-No affatto, anzi grazie, solo che mi sono spaventata non trovando Nojiko-

-Scusa non volevo farti preoccupare-

-Non importa- gli dico sorridendo

Io e Zoro ci sediamo su una panchina, mentre mia sorella continua a correre per tutto il parco.

Chiacchieriamo un po', Zoro è un ragazzo così gentile e non so perchè sento un legame con lui, è vero che lo conosco appena, ma qualcosa mi attrae verso di lui, poi mi chiede...

-Posso farti una domanda personale?-

-Certo!-

-I tuoi genitori non ci sono?-

-No- dico abbassando lo sguardo -sono morti in un incidente qualche mese fa-

-Scusa, non volevo...-

-Figurati, non ti preoccupare-

-Anche mia madre è morta, qualche anno fa...-

-Mi dispiace-

-E così ti sei trasferita qui da sola con tua sorella? È una bella responsabilità per una ragazza di diciannove anni- dice riportando l'attenzione su di me

-Già- lo guardo negli occhi, dietro a quella sicurezza e gentilezza si cela un velo di tristezza, un po' come i miei da un po' di tempo a questa parte, e per un momento mi sembra di guardarmi allo specchio. ll suo sguardo sembra lontano anni luce, chissà come mai, a cosa starà pensando? mi rendo conto che forse ci somigliamo più di quanto immagini e per un momento sento il desiderio di conoscerlo meglio, poi lui si accorge che lo sto fissando...

-Cosa c'è?-

-Niente!- dico diventando rossa come un peperone distogliendo immediatamente lo sguardo, poi guardo l'orologio -accidenti è tardissimo! Nojiko vieni qui dobbiamo andare!-

-Dove vai così di fretta?-

-Devo portare mia sorella dal pediatra per un controllo!-

-Vuoi che ti accompagni?-

-Si grazie!-

Zoro ci lascia davanti allo studio del dottore

-Grazie davvero Zoro, oggi mi hai salvato la vita!-

-Quando vuoi!- dice ghignando, poi sfreccia via con la sua macchina

Entriamo nello studio, e sembra che tutto l'universo sia in quella sala d'attesa.

Dopo la bellezza di due ore finalmente usciamo, fuori ormai è già buio e ha ricominciato a diluviare

-Fantastico!- esclamo

Ci fermiamo a prendere qualcosa per la cena e poi finalmente torniamo a casa, già sapendo che avrei trovato il proprietario pronto ad uccidermi, dovevo supplicarlo di attendere ancora qualche giorno.

Arrivo davanti la porta, ma le cose non vanno come avevo immaginato, ma molto molto peggio...

-No, non è possibile...-





ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti!!!^^ Eccomi con il secondo capitolo!!! Abbiamo scoperto qualcosa in più sulla vita di Nami, e lei e Zoro stanno iniziando a conoscersi!:) Dal prossimo capitolo le cose si faranno più movimentante!!:) Ho deciso di inserire anche il punto di vista di Zoro per far capire meglio anche i suoi pensieri e i suoi sentimenti!!fatemi sapere cosa ne pensate!!:) Cmq spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non faccia del tutto schifo!!! Lascio a voi l'ardua sentenza!!:)

Alla prossima!
Baci miyuki90



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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


-No non è possibile!- quando arrivo davanti al mio appartamento, trovo la serratura cambiata e le mie cose buttate a casaccio dentro un paio di scatoloni, siamo state sfrattate!

-Nami che succede, perchè non entriamo?- mi chiede Nojiko -fa freddo qui fuori!-

Non so cosa fare e non so cosa risponderle, dove posso andare? cosa ne sarà di noi adesso?

Devo cercare di sembrare tranquilla per non far preoccupare mia sorella e intanto pensare a una soluzione.

-Dobbiamo prima andare a fare una cosa- dico mentre la prendo per mano e inizio a vagare senza meta e sotto l'acqua per le strade di New York.

-Nami dove stiamo andando? E quando andiamo a casa?-

Siamo entrambe esauste e bagnate fradice, se non trovo una soluzione si prenderà una polmonite.

-Ehm, stiamo andando...stiamo andando al parco!- dico infine, è la prima cosa che mi è venuta in mente, attraverso la strada trovandomi davanti al cancello dei giardini. Non so perchè ma questo posto mi fa venire in mente Zoro, “se solo fosse qui”, mi trovo a pensare, ma scaccio subito quel pensiero ed entro alla ricerca di un riparo.




Zoro


O a Nami piace correre sotto la pioggia o c'è qualcosa che non va” penso, mentre fermo al semaforo, vedo lei e sua sorella che attraversano la strada.

Le seguo con lo sguardo e vedo che stanno andando in direzione del parco, cosa andranno a fare li a quest'ora?

Lo so, non sono affari miei, ma sento che qualcosa non va e voglio accertarmene. Decido così di seguirle, ma per raggiungere il parco con la macchina sono costretto a fare il giro dell'isolato.

Appena scatta il verde, spingo sull'acceleratore e a tutto gas parto sfrecciando tra una macchina e l'altra.




Nami


Entriamo nel parco, mi guardo intorno alla ricerca di un riparo e vedo un capanno per gli attrezzi. Faccio per aprire la porta, ma ovviamente è chiusa a chiave. Restiamo comunque lì, la tettoia quanto meno basta a ripararci dalla pioggia, ma non dal freddo.

Mi siedo con la schiena appoggiata alla parete e Nojiko in braccio, e proprio mentre penso che non possa andare peggio di così, vedo tre sagome che si avvicinano a noi.

Man mano che si avvicinano, vedo che sono tre uomini, probabilmente ubriachi visto l'andatura e le bottiglie di liquore in mano.

Mi alzo di scatto, facendo svegliare Nojiko che, dopo varie lamentele e domande si era addormentata...

-Che succede?- mi chiede lei strofinandosi gli occhietti.

-Niente tesoro- cerco di apparire calma -adesso dobbiamo andare!-

-Andiamo a casa?-

-Si andiamo a casa!- non mi sembra il momento di discuterne, faccio per andarmene, ma qualcuno mi afferra per il braccio.

-Visto? ve lo avevo detto che era lei!- dice l'uomo, è lo stesso che mi aveva fatto licenziare al bar -abbiamo un conto in sospeso noi due!-

-Lasciami razza di maiale!- Urlo mentre il panico mi assale e Nojiko si mette a piangere spaventata.

All'improvviso dietro di lui appare una quarta ombra, che lo afferra e gli tira un pugno in piena faccia -levale le mani di dosso bastardo!!- il mio aggressore finisce a terra, gli altri due si fanno subito avanti, ma fanno la stessa fine e come i codardi che sono, scappano a gambe levate.

-Z-Zoro- dico tremando con un filo di voce, lui si gira verso di me

-Si può sapere che ti è saltato in mente?!- dice furioso, anche lui ormai bagnato fradicio -perchè sei venuta qui a quest'ora, è pericoloso!- guarda me e Nojiko che ho in braccio mentre cerco di tranquillizzarla.

Sento di non avere più un briciolo di forza e vorrei scoppiare a piangere, ma ricaccio subito indietro le lacrime, anche se non riesco a spiccicare parola, non so da che parte iniziare, cosa dovrei dirgli?

Lui probabilmente capisce che sono ancora piuttosto scossa, perchè si calma e addolcisce lo sguardo -Non importa, mi spiegherai dopo, adesso andiamo- dice mettendomi la sua giacca intorno alle spalle, e mi rendo conto che sto ancora tremando, non so se per il freddo o per la paura, forse per tutti e due...

-Dove?- chiedo

-Vi porto a casa mia-

-Ma...-

-Niente ma, non vi lascio qui da sole sotto la pioggia!-

Lo seguo in silenzio, fino alla macchina. Una volta dentro Zoro accende il riscaldamento al massimo, ma per tutto il tragitto non dice una parola, forse è ancora arrabbiato.




Zoro


Quando ho visto quei maledetti mettere le mani addosso a Nami, non ci ho visto più dalla rabbia, non so cosa mi abbia trattenuto dall'ammazzarli li seduta stante.

Forse però sono stato un po' brusco con lei, non volevo alzare la voce, ma mi ha fatto morire di paura e vorrei proprio sapere cosa le è successo, ha un aria sconvolta e anche la piccola si è spaventata molto. Si staranno congelando, accidenti non ho neanche una coperta qui in macchina.

Non posso sopportare di vederla così, mi sale ancora di più la rabbia, sembra così indifesa in questo momento e io sento un'irrefrenabile desiderio di proteggerla. Arriviamo davanti casa mia, fortunatamente non c'è nessuno in casa stasera, il cancello si apre e entriamo nel giardino.




Nami


Rimango di sasso davanti al cancello. La casa di Zoro è enorme, circondata da un altrettanto enorme giardino. Sembra molto antica, le mura sono di mattoncini marroni con ampie finestre e avrà come minimo tre piani.

Zoro parcheggia proprio davanti all'ingresso, poi scende e viene ad aprirci lo sportello. Con Nojiko per mano, seguo Zoro fin dentro la villa e rimango ancora più impressionata. L'entrata ha un immenso atrio con un elaborato e luminoso lampadario al soffitto, davanti a noi si erge un ampia scala in legno, mentre sia a destra che a sinistra ci sono delle porte che conducono ad altre stanze. Mentre sono persa ad ammirare la casa, un'anziana signora si avvicina a noi...

-Buonasera signorino, avete ospiti vedo-

-Si, lei è Nami e questa è sua sorella Nojiko e per stanotte si fermeranno qui da noi- disse presentandoci -Lei è Dorothy la governante e capo del personale domestico-

-Piacere! La signora è stata già informata?- chiede

-No, e per il momento preferirei che non sapesse niente, potresti occuparti della piccola per favore e portare qualche indumento asciutto per lei?-

-Certo signorino! provvedo subito- dice allungando la mano verso Nojiko, lei si gira e mi guarda, ma io le sorrido e le faccio cenno di andare con lei, poi insieme a Zoro salgo la grande scala fino ad arrivare a quella che credo sia la sua camera.

Zoro appoggia le chiavi della macchina sulla scrivania dove c'è anche un computer, io ancora non so cosa dire, poi qualcuno bussa alla porta...

-Posso entrare?- dice una giovane ragazza dai capelli corvini e una divisa da cameriera.

-Si, entra Robin!-

-Dorothy mi ha detto di portare questi vestiti-

-Grazie Robin, sono per lei- dice Zoro indicandomi, prendo i vestiti e la ringrazio, dopodichè esce richiudendosi la porta alle spalle.

-Li c'è il bagno- dice Zoro indicando una porta in fondo alla stanza

-Grazie- gli passo accanto ed entro nel bagno, resto appoggiata per qualche minuto alla porta cercando di calmarmi, poi prendo un respiro profondo, mi levo i vestiti bagnati di dosso ed entro nella doccia. L'acqua calda mi rilassa e riscalda all'istante, resto lì per un tempo infinito poi decido di uscire.

Mi guardo allo specchio e mi faccio paura da sola, ho un aria davvero stravolta. Mi asciugo, e indosso la maglia e i pantaloni che mi ha portato Robin, poi esco dal bagno.

Vedo Nojiko che già dorme nel grande letto, probabilmente l'ha portata la governante. Zoro aspetta seduto sul bordo del letto, ma appena mi sente si alza e mi viene incontro...

-Ti senti meglio?-

-Si grazie Zoro, non so cosa avrei fatto senza di te stasera- sento le lacrime che ancora prepotenti cercano di tornare fuori.

-Non devi ringraziarmi, piuttosto mi spieghi che succede?- non resisto più a quello sguardo carico di emozione e preoccupazione, così crollo buttandomi fra le sue braccia, sfogandomi fra i singhiozzi.

-Sono una stupida, ecco cosa succede! Cosa credevo di fare venendo qui da sola? È andato tutto storto e ora non so più cosa fare, che ne sarà di me e Nojiko? non abbiamo nessuno!- dico continuando a piangere sul suo petto, lui all'inizio sembra colto alla sprovvista, poi mi stringe forte e mi lascia sfogare...

-Tranquilla, ci sono io adesso-

Quando mi calmo un po', ci sediamo sul letto e gli racconto tutto dall'inizio alla fine, dalla morte dei miei genitori al mio trasferimento qui, fino a questa sera. Lui resta accanto a me ad ascoltarmi e a consolarmi fino a che, esausta, non mi addormento.

I primi raggi del sole filtrano nella stanza, puntando dritti sulla mia faccia. Mi giro infastidita dalla luce, poi apro gli occhi, ricordandomi improvvisamente dove mi trovo.

Mi volto verso Nojiko che dorme tranquilla, è stata proprio una dura giornata ieri per lei. Io mi sento molto meglio dopo essermi sfogata, ne avevo bisogno e Zoro è stata molto dolce con me, pensando a lui mi sento arrossire.

Faccio per alzarmi e con mia gioia vedo gli scatoloni con la mia roba davanti alla parete, sicuramente gli avrà recuperati Zoro dopo che mi sono addormentata. Prendo qualche vestito e vado in bagno a cambiarmi, ho ancora gli occhi rossi e gonfi dal pianto, quindi cerco di ridarmi un aspetto umano e dignitoso.

Esco dalla camera e sento la voce di Zoro provenire dal piano di sotto, sta parlando con Dorothy.

Mentre scendo la scala Zoro si accorge di me e mi sorride, io faccio lo stesso, ma il mio sorriso viene smorzato non appena, dalla stanza vicina, esce una ragazza dai capelli blu, che starnazzando come una gallina, si butta al collo di Zoro e lo bacia.





ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti!!^^ eccomi con il terzo capitolo!!!:) Nami e Nojiko erano proprio in grossi guai, ma il nostro prode Zoro è corso in loro aiuto!:) ma a quanto pare i problemi non sono ancora finiti!!:)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto!! se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!!!:)
Grazie a tutti e alla prossima!!!

Baci miyuki90

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


-Tashigi smettila! Si può sapere che ti salta in mente?!- dice Zoro cercando di allontanare Tashigi che gli si era avvinghiata addosso come una cozza allo scoglio.

-Su Zoruccio, non ci vediamo da due giorni, lo puoi concedere un bacio alla tua fidanzata!- dice lei facendo la gatta morta.

Fidanzata? Questa quattrocchi è la fidanzata di Zoro? A queste parole la mia mascella fa una rapida caduta, rimanendo ancorata sulle scale dove mi trovo. E' ovvio che un bel ragazzo come Zoro non sia uno scapolo, però ci rimango lo stesso molto male.

-Ti ho già detto mille volte che non siamo fidanzati e non lo saremo mai!- l'ultima frase, non so perchè, ma mi fa tirare un sospiro di sollievo facendomi risollevare la mascella da terra.

Improvvisamente delle urla, provenienti dall'altra stanza, catturano la mia attenzione...

-BASTA, IO MI LICENZIO! NON NE VOGLIO PIU' SAPERE!- urla una cameriera, tra l'altro molto bella. Alta, con dei lunghi capelli castani e occhi verdi, seguita da Dorothy, che, con poco successo, cerca di farle cambiare idea, ma alla fine la ragazza se ne va sbattendo la porta.

Dietro di loro con eleganza, una signora, probabilmente la padrona di casa, entra nel salone camminando con grazia e senza sforzo sulle sue décolleté di almeno quindici centimetri; un inferno per me solo a vederle.
La donna indossa un vestito nero, che la fascia perfettamente accentuando le sue curve.

-Mi sembra una reazione decisamente esagerata- dice la signora, sistemandosi gli occhiali sul naso con un gesto di autorevolezza, mentre sfila per l'atrio. Questa donna si sente una vera regina e come darle torto d'altronde, visto gli abiti firmati che porta e il suo aspetto impeccabile con una accurata crocchia bionda stretta in testa.

-Dorothy, il ballo si terrà fra pochi giorni, devi trovare subito una sostituta!- dice la signora rivolgendosi autoritaria verso la gentile domestica.

-Si, signora Kalifa!- dice Dorothy facendo un inchino e uscendo dalla sala.

Ad un certo punto, sento due occhi che mi fissano e noto la signora kalifa spostare gli occhiali dal suo appuntito naso per osservarmi meglio.

-E quella chi è?- chiede Kalifa di punto in bianco indicando me, che per tutto il tempo me ne sono rimasta imbambolata sulla scala.

-E' una mia amica!- risponde Zoro, che per il momento è riuscito a sfuggire alle grinfie di Tashigi -Resterà qui per un po'- continua lui.

Kalifa e Tashigi mi squadrano dalla testa ai piedi con aria altezzosa, quest'ultima sembra che mi guardi come se volesse uccidermi, si avvicina a Zoro e gli si aggrappa al braccio, poi si rivolge a Kalifa.

-Mamma...-

Mamma? Rimango scioccata, per la seconda volta in pochi minuti, da quest'ultima notizia, anche se forse ci sarei dovuta arrivare.

-Visto che ci manca una cameriera, potremmo assumere lei che ne dici?- dice con un'aria diabolicamente soddisfatta.

-Certo figliola, è un ottima idea direi!-

-Ma che vi salta in mente?- interviene Zoro staccandosi da Tashigi -Vi ho appena detto che è un mia amica e nostra ospite, non è qui per lavorare!-

A questo punto forse è il caso che prenda la parola, visto che nessuno mi considera, ne si degna di chiedere la mia opinione -A me farebbe molto piacere lavorare qui!- intervengo scendendo le scale, andando verso Kalifa -Il mio nome è Nami Cocoyashi, piacere di conoscerla!-

-Bene Nami, sei assunta! Inizierai subito, Dorothy ti spiegherà tutto!- dice per poi andarsene al piano di sopra insieme alla figlia.

Mi volto verso Zoro, che mi guarda come se fossi impazzita, faccio per parlare ma mi precede...

-Perchè hai accettato? Ti avevo detto che potevi restare qui!-

-Si ma non posso stare qui in eterno senza un soldo, così mi guadagnerò vitto e alloggio lavorando, e poi ho già fatto la cameriera anzi, forse è il lavoro migliore che mi sia capitato finora!-

-Non ci giurerei, Kalifa e Tashigi non sono le persone migliori con cui avere a che fare, a dimostrartelo la cameriera che è appena uscita portandosi quasi dietro la porta!-

-Forse non ti ricordi con chi ho avuto a che fare?!-

Lui sta per ribattere, quando la porta d'ingresso si apre, facendo entrare la luce del sole e rivelando un ragazzo alto, dai capelli neri e un sorriso stampato in faccia.

-Ehi Zoro! Come va?- dice, poi guarda me -E' questa la ragazza di cui mi hai tanto parlato?-

-Taci!- Gli sussurra Zoro fulminandolo con lo sguardo.

Guardo Zoro e mi sembra che sia arrossito, anche se cerca di non darlo a vedere, ma il ragazzo continua come se non avesse parlato...

-Ciao io sono Rufy, nonché migliore amico del qui presente!- si presenta con un sorriso raggiante porgendomi la mano.

-Io sono Nami!-

Improvvisamente vedo lo sguardo di Rufy passare da me alle mie spalle, illuminandosi immediatamente, lo seguo e vedo la ragazza che il giorno prima era venuta a portarmi i vestiti, mi sembra si chiami Robin, anche lei con lo stesso sguardo di Rufy. Ho l'impressione che fra quei due ci sia qualcosa.

-Nami, Dorothy ti vuole parlare- mi dice Robin.

-Arrivo subito! Ragazzi vi lascio, il lavoro mi chiama!- poi mi dirigo nella stanza accanto insieme a Robin, un'enorme sala da pranzo con al centro un grosso tavolo in legno rettangolare, per poi arrivare alle cucine, dove Dorothy mi attende con una divisa da cameriera in mano.

-Tieni, questa è la tua uniforme! Vieni con me, ti mostro la casa e ti spiego un po' il lavoro-

Seguo Dorothy per tutta la casa, dagli alloggi della servitù all'enorme salone dove probabilmente organizzeranno il tanto acclamato ballo, fino alle stanze al piano di sopra.

Mi mostra ogni stanza, una più bella dell'altra, tranne una al secondo piano in fondo al corridoio, dove Dorothy tira dritto senza dire niente.

-Cosa c'è qui dentro?- chiedo incuriosita

-Lì solo io e la padrona abbiamo il permesso di entrare, questioni di famiglia, quindi lì non ci devi mettere piede!-

-Ok...- dico fissando la stanza. Chissà perchè non si può entrare? Penso, ma poi continuo il tour della casa insieme a Dorothy, fino ad arrivare davanti alla stanza di Zoro.

-E questo è tutto! Puoi cambiarti qui, quando sarai pronta manderò qualcuno a darti una mano a portare le tue cose di sotto, condividerai la camera con Robin!-

-Perfetto è tutto chiaro, solo una domanda...mia sorella?-

-Non preoccuparti, è venuta a prenderla Robin mentre facevamo il giro della casa, adesso è di sotto che fa colazione. Dormirà in stanza con voi e quando tu sarai occupata con il lavoro, qualcuno si occuperà di lei. Quando ti sei cambiata puoi raggiungerla di sotto-

Poi lei se ne va e io entro nella camera, sembra che sia passata una vita da ieri sera e invece sono passate solo poche ore. Forse finalmente le cose stanno andando per il verso giusto, penso, ho trovato un lavoro, abbiamo un tetto sopra la testa e poi...c'è Zoro, arrossisco di colpo pensando a lui.

Scuoto la testa -No Nami, non devi pensarci adesso!- dico a me stessa, poi indosso la mia divisa con rinnovata speranza, pronta a iniziare il mio nuovo lavoro, non sapendo però che due occhi mi stanno osservando.




ANGOLO AUTRICE:

Ciao a tutti!!! Eccomi finalmente, anche se un po' in ritardo sulla tabella di marcia, con il quarto capitolo! Spero che vi sia piaciuto!!:)

Ringrazio tutti quelli che continuano a seguire, leggere e recensire la storia! Grazie infinite!:) e un grazie speciale a kiko90 che mi aiuta e sostiene sempre!!:)

Alla prossima!!!
Un bacione miyuki90

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


I giorni sono passati velocemente e io mi sono ambientata al mio nuovo lavoro, che tutto sommato, non è poi così male, in confronto ad altri.

Ovviamente il fatto che il gran ballo è alle porte rende tutto più frenetico, ma comunque niente di tragico. Se non fosse per Tashiji che ogni cinque minuti se ne viene con le richieste più impensabile, soprattutto quando mi ritrovo a parlare con Zoro, ovunque noi siamo, lei spunta fuori come un fungo occhialuto e con tono da gallina acida mi manda a fare qualcosa. Non posso fare a meno di pensare che stia tentando in tutti i modi di tenermi lontana da lui.

Il ballo sarà domani, ancora non ho potuto vedere la sala, da quattro giorni a questa parte è stata chiusa a tutti tranne a quelli addetti agli addobbi. Io invece insieme a Robin, che non si sa perchè ogni tanto sparisce misteriosamente, abbiamo aiutato in cucina nonché ovviamente a far si che la casa risplenda, e domani saremo in sala a girare con stuzzichini e champagne e a rifornire man mano il buffet.

Riordino l'atrio mentre aspetto che torni a casa Nojiko. Zoro si è offerto di andarla a prendere all'asilo e, visto il tempo che ci stanno mettendo, presumo che mia sorella lo abbia costretto a portarla al parco giochi.
Hanno legato molto loro due e la cosa mi fa molto piacere. Nojiko si diverte molto con Zoro e anche lui sembra un altro, anche se ogni tanto non posso fare a meno di notare come un velo di tristezza mista a nostalgia nei suoi occhi, un po' come quando io penso ai miei genitori.

I miei pensieri vengono interrotti dal portone che si apre e da mia sorella che irrompe nell'atrio con un palloncino in mano, dietro di lei Zoro.

-Nami, guarda che bello? Me lo ha comprato Zoro al parco giochi!- dice saltellando verso di me.

-Wow! E' davvero bellissimo! Ti sei divertita?-

-Si e siamo andati anche a mangiare la pizza!-

Guardo Zoro sorridendo -Pure?!-

-Eh già!- risponde lui.

-Bene signorina adesso però è l'ora della nanna, di' buona notte-

Nojiko va verso Zoro e lo tira per il braccio facendolo scendere alla sua altezza e gli dà un bacio sulla guancia -Buona notte Zoro.-

Lui dolcemente le scompiglia i capelli -notte piccolina-

Poi porto Nojiko a letto.



Zoro


Mi piace trascorrere del tempo con Nojiko, guardarla mentre si diverte sulle giostre e sorride felice. Quella bambina è un terremoto ma è anche molto dolce, mi ricorda tanto...scrollo di dosso quel pensiero, ricordare è sempre troppo doloroso anche se in questi giorni con Nojiko ci ho pensato molto.

Salgo le scale, diretto alla camera in fondo al corridoio. Sono due giorni che non ci vado, ormai sto perdendo le speranze.

Entro nella stanza che come sempre è buia, se non per un piccola striscia di luce lunare che filtra dalle persiane semi chiuse.
Mi siedo sulla poltroncina accanto al letto e rimango li per un po'.

In questi giorni ho visto molto poco Nami, è molto occupata e poi ogni volta che tento di parlarle si mette sempre in mezzo Tashiji e la manda via. Però ho una sorpresa per lei. Spero di riuscire a parlarle più tardi.

Passo un'ora in questa stanza, il mio sguardo si posa sul ritratto sopra il letto, e come sempre vengo investito da un'ondata di rabbia, dolore e nostalgia. Faccio un sospiro cercando di reprimere tutto, poi decido di andare a cercare Nami. Mentre scendo le scale incontro Robin.

-Robin hai visto Nami per caso?-

-Ha messo Nojiko a letto, ora credo sia in cucina, vuoi che la chiami?-

-Si grazie...potresti dirle di raggiungermi nel giardino sul retro?-

-Certo! Vado subito da lei-



Nami


Robin mi riferisce il messaggio e io mi dirigo sul retro. Zoro è lì che mi aspetta.

-Come mai qui?- gli dico sorridendo

-Beh, spero che così riusciremo a finire almeno un discorso senza essere disturbati- Ci allontaniamo un po' e ci sediamo sul prato. E' una serata meravigliosa, guardo il cielo ed è stupendo, l'unica fonte di luce proviene da quelle della casa in lontananza e dalla luna, il che permette di vedere moltissime stelle.

-Allora come va?- mi chiede Zoro

-Bene- e dico la verità, per la prima volta da tanto tempo mi sento veramente bene e felice, e gran merito di questo ce lo ha Zoro. Quando sto con lui, come in questo momento, mi sento in pace, anche se il cuore invece batte a mille, a volte mi chiedo se se ne accorga.

-Ti ringrazio per quello che fai per mia sorella-

-Non devi ringraziarmi a me fa piacere-

Ed ecco ancora quella nota di malinconia, poi improvvisamente inizia a ridere ricordandosi di qualcosa.

-Sai, credo che tua sorella stamattina ti abbia rubato una cosa...-

Io sbianco per poi arrossire di colpo quando tira fuori il disegno che avevo fatto la sera precedente, di lui e Nojiko -ma quando lo ha preso?-

-Ah non lo so, stamattina saltellando ha detto che me lo regalava, se vuoi te lo restituisco-

-No figurati, tienilo pure- dico alla fine sorridendo

-Sei molto brava, ti piace disegnare?-

-Si molto, ero iscritta alla scuola d'arte, ma poi ho dovuto lasciare-

-Ti è dispiaciuto molto immagino?-

-Si e no, o meglio, mi ero iscritta perchè i miei volevano che avessi una laurea, ma ho sempre disegnato e lo posso fare tutt'ora con o senza l'università- Dico continuando ad ammirare le stelle -Il mio vero sogno era di girare il mondo e disegnare tutti i posti e i paesaggi che vedevo, mi sarebbe piaciuto prendere una barca e viaggiare per mari- mi volto verso di lui e vedo che mi fissa sorridendo -si lo so, può essere un sogno assurdo, e soprattutto irrealizzabile...-

-No, non è vero è un sogno molto bello! E vedrai un giorno lo realizzerai-

-Lo spero, e tu invece? Qual è il tuo sogno?- chiedo curiosa di sapere qualcosa in più su di lui.

-Se devo essere sincero non lo so ancora. So solo che non è questa la vita che voglio, e so che per te può essere veramente assurdo, ai tuoi occhi probabilmente ho tutto quello che si possa sognare, ma non è così, non voglio niente di tutto questo-

-E allora perchè non molli tutto e te ne vai?-

-Non posso...- dice perdendosi nei suoi tristi pensieri, a volte vorrei potergli leggere nella mente.

-Sono sicura che anche tu troverai e realizzerai il tuo sogno-

-Ho sempre creduto che quando lo avrei visto avrei capito, e credo sia ancora così- dice sorridendo, poi cambia argomento -Ci vieni con me al ballo domani?-

Io rimango spiazzata per qualche istante, non me lo aspettavo -Mi piacerebbe ma non posso, devo lavorare domani-

-Lo so, ma con tutta quella gente nessuno noterà la tua assenza per qualche minuto e poi con la maschera non vedranno che sei tu, dai almeno un ballo me lo puoi concedere-

-Ma non ho neanche un vestito per il ballo...-

-A quello ho pensato io, domani sarà in camera tua pronto per essere indossato!- dice fiero per il suo infallibile piano.

-Penso di non avere più scuse a quanto pare- dico sorridendo, si è organizzato bene -farò il possibile- prometto infine.




Il giorno dopo appena alzata, sia io che il resto del personale veniamo chiamati a rapporto da Kalifa che, come un generale ai suoi soldati, ci impartisce gli ordini per la serata.

Per il resto della giornata sono praticamente reclusa in cucina, tra pentole, piatti e fornelli, anche a causa del fatto che mancano un paio di persone e quindi abbiamo dovuto fare gli straordinari in cucina. Per questo né io né Robin abbiamo ancora avuto la possibilità di vedere il salone addobbato, dal quale inizia a provenire della musica, segno che la festa è iniziata e che presto ci avrebbero mandate fuori a servire.

Mentre siamo prese a lavorare, ho raccontato a Robin quello che è successo ieri e lei entusiasta ha detto che mi avrebbe aiutata a scomparire per una decina di minuti.

-Ragazze iniziate a fare un giro di champagne- ci dice Dorothy porgendoci dei vassoi.

Ci avviamo verso la sala, ma prima di uscire Robin mi ferma -Questo è il momento giusto, vai a cambiarti ti copro io- mi sussurra facendomi l'occhiolino.

-Grazie Robin!- dico appoggiando i vassoi su un tavolino li accanto.

-Su sbrigati!- dice lei sorridendo.

Mi avvio così verso la mia stanza e, come Zoro aveva detto, la confezione contenente il mio vestito è sul letto, sopra c'è un biglietto: “Spero che il vestito ti piaccia e che mi concederai l'onore di un ballo stasera, Zoro”.

Apro la scatola e ne estraggo un bellissimo abito Blu. Lo indosso.

La gonna è lunga e ampia, le maniche a tre quarti con dei volant mentre il busto stretto e l'ampia scollatura quadrata mettono in risalto il seno. La stoffa è decorata con fantasie e filamenti dorati, il tutto abbellito da pizzi e merletti. A completare l'opera un'impalcatura bianca sulla testa e una maschera dorata sugli occhi.

Esco dalla stanza e faccio il giro dal retro per poter rientrare dal portone principale.

Quando finalmente entro in sala rimango senza fiato.

La stanza è illuminata da mille candele, sia sull'enorme lampadario, sia alle pareti e la loro luce crea una bellissima atmosfera. Ai lati, i tavoli con il buffet e fiori ovunque e in fondo al salone l'orchestra suona un valzer mentre gli invitati volteggiano con i loro bellissimi abiti.

I vestiti delle donne sono tutti molto simili, come il mio, ma con fantasie, stoffe e colori differenti, tutti accomunati dalle stesse parrucche e le stesse maschere al viso. Gli uomini, invece, hanno abiti scuri con camicie bianche con volant che escono dalle maniche della giacca e sul petto, anche loro con parrucche bianche, con un codino legato da un nastro e l'immancabile maschera. Sembra di essere a un ballo dell'ottocento alla corte di Francia.

Zoro aveva ragione nessuno mi avrebbe riconosciuta e mi chiedo come avrei fatto a riconoscere lui. Ma probabilmente mi avrebbe riconosciuta dal vestito, visto che me lo ha regalato lui.
E infatti dopo pochi minuti si avvicina a me e mi sorride -Solo un ballo- dico io, poi anche noi ci uniamo alle danze.

Per un attimo mi sembra di essere trasportata in un'altra dimensione, l'atmosfera è magica e la serata perfetta. Volteggiamo per la sala piena di gente, ma in quel momento mi sembra che il mondo intorno a noi sia sparito e che ci siamo solo io e Zoro avvolti dalla musica e da mille colori.

Il ballo termina e a me sembra di essere come cenerentola dove, quando scocca la mezzanotte, la magia finisce e deve tornare alla realtà lasciando il suo bel cavaliere.
Faccio per parlare, ma Zoro inaspettatamente si avvicina a me e mi bacia.
Poi, troppo presto, si stacca da me. Io sono ancora scombussolata e non so cosa dire e in quel momento il mio sguardo va in fondo alla sala dove Robin mi fa segno di tornare in cucina.

-Devo andare- dico infine e con le guance in fiamme e il cuore a mille torno in camera mia per cambiarmi e tornare in cucina.



Zoro
(Poco prima)


Mi sento ridicolo vestito così, ma d'altronde non sarei potuto entrare altrimenti. Non mi sono mai piaciuti i balli o altre feste mondane. L'unico motivo per cui ho deciso di venire è Nami. Voglio passare del tempo con lei e mi è sembrata una buona idea il ballo, le piacerà.

Spero solo che riesca a venire, ha detto che avrebbe fatto il possibile, ma con Kalifa, che al momento discute animatamente con un cameriere in fondo alla sala, e Tashiji, non si sa mai.

Mentre sono perso nei miei dilemmi mentali eccola entrare in sala, è bellissima con quell'abito, mi avvicino a lei, mi sorride e iniziamo a danzare.

Troppo presto però la musica finisce, fisso Nami per qualche istante, poi istintivamente mi avvicino a lei e la bacio.




Nami


Finalmente se ne sono andati tutti e io incomincio a riordinare, Robin è sparita un'altra volta.

Continuo a pensare al bacio di Zoro e ogni volta mi sento avvampare, non sono più riuscita a vederlo, anche perchè gran parte della serata l'ho passata in cucina.

Vado nel ripostiglio per prendere scopa, secchio e quant'altro. Apro la porta e a momenti non mi viene un colpo!
Dentro ci sono Robin e Rufy avvinghiati e mezzi svestiti -Oddio! scusate io...- che imbarazzo!
Beh adesso ho capito perchè Robin di tanto in tanto spariva. Loro sono scioccati quanto me e cercano di rivestirsi alla bene e meglio -è meglio che vada- dice Rufy in imbarazzo uscendo dal ripostiglio e andandosene.

-Nami ti prego, non dirlo a nessuno...- dice lei preoccupata

-Sta tranquilla, il tuo segreto è al sicuro!- gli sorrido -a quanto pare ti sei divertita stasera- anche lei sorride e si rilassa e mentre puliamo, lei mi racconta di Rufy e io di Zoro.

Si è instaurata una bella amicizia e complicità fra noi e di questo sono contenta. Tardissimo finiamo di sistemare e, sfinite, finalmente ce ne andiamo a dormire.



La mattina seguente


Mi alzo, pronta a iniziare un'altra giornata di lavoro. La sveglia questa mattina ha veramente suonato troppo presto, visto la tarda ora a cui sono andata a letto.
Mi volto verso Nojiko che ancora dorme tranquilla e scoperta, gli rimbocco le coperte, più tardi verrò a svegliarla, e mi preparo al solito giro delle stanze.
Ancora non ho visto Zoro, vorrei parlare con lui di quello che è successo ieri, visto che al ballo non sono stata in grado di formulare una frase ed ero anche di fretta.
Probabilmente è ancora in camera sua, sperando che non sia già uscito.

Così decido di andare nella sua stanza. Busso, ma non risponde nessuno, possibile che stia ancora dormendo? Piano e facendo attenzione a non fare rumore, apro la porta. La camera è ancora buia, mi guardo intorno, poi il mio sguardo va verso il letto e in quel momento il mondo mi crolla addosso e sento la terra mancarmi sotto i piedi.
Mi porto la mano alla bocca per impedire a me stessa di emettere alcun suono mentre sento il cuore andare in mille pezzi e le lacrime pungermi gli occhi, vedendo Tashiji nel letto insieme a Zoro, dormire sul suo petto nudo.

No, non ci credo. Come ha potuto?”




Angolo Autrice:

Ciao a tutti!!^^ chiedo umilmente perdono per il ritardo, ma finalmente riesco ad aggiornare questa fic!!:) in questo cap sono successe un po' di cose e finalmente è arrivato il tanto fatidico ballo in maschera! E come sempre i problemi non possono mancare!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! E, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, è sempre un piacere ricevere i vostri pareri!:)
Grazie a tutti!!:)

A presto!!
Baci miyuki90

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