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di BelieveYourDreams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** '..un vortice di domande..' ***
Capitolo 3: *** 'è una sensazione strana' ***
Capitolo 4: *** 'quegli occhi color cioccolato' ***
Capitolo 5: *** Passerà tutto. ***
Capitolo 6: *** Resterai? ***
Capitolo 7: *** Felice? ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Nuova casa, nuovi amici, nuova scuola, nuovi problemi, nuove delusioni… Mi chiamo Hope ed ho 16 anni, sono bassa e magra, più o meno, ho i capelli lunghi, castani e mossi, e gli occhi grandi e azzurri. Era tutto perfetto, ero felice, mi sentivo la bambina più fortunata del mondo, ma poi crollò tutto, ed ora eccomi qui. Avevo quasi 14 anni quando mio fratello morì in un incidente stradale, da li mia madre cadde in ‘depressione’, mi rinnegò e lasciò mio padre. Da due anni io, mio padre e il suo migliore amico Dan viaggiamo a causa del loro lavoro, ho cambiato tre scuole, tre case, e da due anni non riesco ad avere amici.
Mi manca la mia vita, le mie abitudini, i vecchi amici, mia madre, mio fratello… da un anno sono un autolesionista. 


SPAZIO AUTRICE
Alloraaa...Mi chiamo Giulia ed ho 14 anni, è la prima storia che pubblico, quindi bho.. spero vi piaccia lol
Spero di pubblicare il primo capitolo tra stasera e domani, ma prima voglio trovare qualche recensione! Sotto vi lascio il mio profilo twitter, scrivetemi e seguo tutti <3

https://twitter.com/ximadreamerx

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Capitolo 2
*** '..un vortice di domande..' ***


-Hope esci ora, fatti un giro, sistemi tutto stasera- la voce di mio padre arriva fino alla mia ‘nuova’ camera. Eravamo arrivati solo da mezz’ora a Bradford, quella che sarebbe stata la mia nuova città; la nuova casa non era male, ansi.. la mia stanza era grande e luminosa, credo che fra tutte le case questa è quella che mi piace di più. Seguo il consiglio di mio padre e senza dire niente chiudo il portone dietro di me.
Nonostante un po’ di vento sento il sole sulla pelle, mi guardo attorno e poi inizio a camminare; ecco che la malinconia non tarda ad arrivare. La mia testa è un vortice di domande… ‘Per quanto tempo staremo qui?’,‘Troverò degli amici?’,‘Tornerò ad essere felice?’, ‘Cambierà qualcosa?’. Mi fermo ad un bar, prendo un frappè, adoro i frappè; subito dopo torno a casa, sono stata fuori più di un ora e mezza.
-Papà?!- poso le chiavi all’entrata e mi tolgo le scarpe.
-Vieni in cucina!- faccio come mi aveva detto –Ho chiamato la scuola, domani si inizia, sei in terza G, per i libri ed il materiale ci penso io.. domani partiamo da casa alle 7.30- detto tutto, esce dalla cucina e si chiude nella sua camera.
Mio padre è così, organizza tutto, ha sempre tutto sotto controllo, esattamente il mio contrario. Salgo anch’io in camera e inizio a disfare quel vecchio borsone marrone che mi ha fatto compagnia per gli ultimi due anni. Non ho molti vestiti, odio gonne e tacchi, l’unico paia di tacchi che ho sono di mia madre, li aveva scordati a casa, o magari li ha lasciati di proposito; per il resto sono tutte superga, jeans, felpe e maglioni lunghi e larghi; esco il portatile, metto l’mp3 sul comodino ed infine prendo anche quelle… un paio di scarpette da latini americani, le guardo un attimo, le stringo a me chiudendo gli occhi e come al solito le conservo infondo all’armadio.
Accendo il computer, apro il mio blog … è l’unica cosa che va bene nella mia vita quel blog, l’unico posto in cui mi posso sfogare e parlare di me, tanto nessuno mi conosce. Passa un ora così, non ho fame, meglio, evitiamo d’ingrassare ancora, mi metto a letto, cuffie nell’orecchio e polvere tra i pensieri.
Incubi, ancora incubi, cambio casa ma quelli non vanno via, stessa ora, stesso urlo soffocato sotto le lenzuola, stesso storia di ogni mattina… Entro in doccia e cerco di calmarmi sotto getti d’acqua bollente, mi asciugo con calma, lego quella massa di capelli mossi in una coda disordinata e mi vesto, metto un filo di matita nera sotto gli occhi e scendo.
-Buongiorno, puntuale come sempre eh- mio padre sorride, certo lui cosa ne sa…
-eh, già…- gli schiocco un bacio sulla guancia, è gia pronto anche lui, allora ci mettiamo in macchina.
Arrivo con 5 minuti d’anticipo, il cortile è pieno di ragazzi e ragazze, chi si abbraccia calorosamente, qualcuno è intento a scambiarsi baci sotto gli alberi, altri raccontano le loro vacanze, le ragazze di primo emozionate, e poi ci sono io…
Saluto papà e mi avvicino all’entrata. Chissà come sono i nuovi compagni, mi accetteranno o resterò sola? Magari mi farò degli amici, si… magari… Suona la campana, tiro un sospiro ed entro, alla ricerca della mia classe. Non ci metto molto, l’aula è una delle prime, entro e mi siedo nel primo posto libero. Si conoscono tutti, sono tutti in piedi a chiacchierare, mi sento in imbarazzo, mi sento di troppo.
All’improvviso si apre la porta ed entra la prof. di matematica; una signora di circa 50 anni, dai capelli corti e scuri come gli occhi. Ognuno va a posto, accanto a me ritrovo un ragazzo riccio, dagli occhi verdi; perfetto.
-Ciao, io sono Harry- mostra un sorriso facendo intravedere delle fossette tenerissime, mi porge la mano, io la stringo, la sua mano avvolge la mia, è enorme mentre la mia è piccolissima!
-Piacere, Hope- sorrido anch’io e abbasso lo sguardo continuando ad osservare le nostre mani.
-Bentornati ragazzi, da quest’anno avrete una nuova compagna Hope Gordon- la voce della professoressa fa zittire tutti, ora gli sguardi sono puntati su di me… sono abituata a questa situazione, sorrido e faccio un cenno con la mano.
Le prime due ore passano presto, niente esercizi o cose simili, solo presentazioni, metodi di studio e programmi da studiare. Suona la campanella della ricreazione, in due secondi la classe si svuota, esco anch’io, mi siedo sotto un albero, metto le cuffie e chiudo gli occhi. La voce di Demi rimbomba nelle mie orecchie fin quando non mi sento picchiettare la spalla, abbasso la musica e mi ritrovo una ragazza della mia classe davanti.
-Scusa se ti disturbo, è che ti ho vista sola e bhe.. volevo presentarmi, io sono Summer- è un pò impacciata o magari si vergogna, è la prima volta che qualcuno si presenta di sua volontà e mi fa davvero piacere.
-Io sono Hope- sorrido e lei ricambia, è davvero carina, ha gli occhi grandi e verdi, e capelli lisci, lunghi e rossi.
Improvvisamente un ragazzo le cinge la vita, lei inizia a ridere e poi si gira dandogli un bacio. Mi riempo di malinconia, potrò mai essere io la protagonista di una scena del genere? Potrò mai tornare a ridere in quel modo?
-Lui è Niall, il mio ragazzo- il ragazzo biondo si avvicina e mi da la mano, caspita che occhi, mi ci perdo dentro.
-Io sono Hope.- non fa in tempo a rispondere che suona la campanella e siamo costretti a tornare dentro. Summer da un bacio veloce a Niall e poi mi prende la mano iniziando a correre verso l’entrata.
-Papà, sono a casa!- poggio lo zaino a terra. Silenzio. Vado in cucina, sul tavolo trovo una pila di libri ed un biglietto. “Hope questi sono i libri di scuola, sono a comprare qualcosa da mangiare, sto arrivando”. Porto i libri in camera e ne sfoglio qualcuno, amo l’odore della carta nuova, dopo l’odore della benzina è il mio preferito.
Papà e Dan sono sotto a giocare alla play, fortunatamente domani iniziano a lavorare e così non sentirò più i loro esulti ogni volta che vincono e non dovrò zupparmi partite di calcio alla TV. Prendo il portatile e mi corico a pancia in giù sul letto.
Apro Twitter e Ask. Che stupida… perché l’ho fatto?! Il profilo di Ask è colmo di commenti e insulti “Hei, orfana, la mamma si è fatta sentire? Oh, dimenticavo… ti ha cacciata lei”, “Persino tuo fratello se n’è voluto andare da te”.
I miei occhi si riempiono di lacrime, è che me lo prometto ogni volta, continuo a promettermi che non aprirò più quel profilo, che me ne fregherò degli altri… e invece continuo sempre così, mentre intanto dentro muoio sempre di più. Esco dal cassetto la mia unica amica, l’unica che c’è sempre stata, e allora mi lascio andare… i tagli bruciano sempre di più, ma è bello, mi sento meglio, mi sento libera, quel bruciore, quelle ferite…
ormai fanno parte di me.





SPAZIO AUTRICE
Ok.. il prologo non ha avuto nemmeno una recensione ma non mi scoraggio.. come promesso ecco il primo capitolo, spero vi piaccia a questa volta fatemelo sapere attraverso la recensione, so che è presto, ma magari mi dite cosa cambierete e se cambierete qualcosa... Posterò il prossimo capitolo appena avrò qualche recensione <3

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Capitolo 3
*** 'è una sensazione strana' ***


-Ragazzi che ne dite se oggi vi riunite e mi portate queste ricerche di gruppo?- quarta ora, italiano, la professoressa gira tra i banchi dando a ognuno di noi dei fogli con indicate le ricerche da fare in gruppo. Non so con chi mi unirò, non ho proprio idea, ne voglia… magari farò da sola, tanto che cambia?
-Hope- Sento muovermi il braccio, mi giro verso il mio compagno di banco –Ho sonno!- si strofina gli occhi, oddio che cucciolo.
-Anch’io Harry- rido. Ride anche lui, mi prende la mano e la appoggia alla sua, le osserva.
-Hai la mano piccola-
-é la tua quella troppo grande- mi mostra le fossette e mi stringe la mano. Salto in aria dal dolore, non so come ha sfiorato il polso facendo aderire la felpa ai tagli ancora non cicatrizzati, mi sono dimenticata di disinfettarli! Mi guarda con aria interrogativa, ma cerco di sorride e ritraggo la mano.
-DRIIIN-
Esco dall’aula, ma vengo fermata da Summer. -Ehi Hope, volevo chiederti se oggi pomeriggio sei libera, così magri facciamo la ricerca insieme, per Harry va bene.-
-Sisi, non c’è problema-
-Perfetto, così ti presento mio fratello!- con un pizzico d’entusiasmo mi da un bacio sulla guancia e poi scompare dentro una macchina blu.
Che strana la gente di qua, socializza subito, non si vergogna di nulla. Magari sono io quella strana, già.. Hope rassegnati. Sei strana, sei brutta, sei diversa, ‘la bimba cresciuta troppo in fretta’.
Apro il portone. Se non fosse stato per Summer oggi sarei rimasta sola, papà e Dan hanno iniziato a lavorare e tornano alle 19 e non ho voglia di restare chiusa in casa, solo io e le mie fobie. Ne approfitto per mangiare solo un pezzo di pane e poi medicare i tagli che non avevano mai smesso di bruciare, infine li ricopro con dei bracciali di cuoio, non devo procurarmi altri danni, nessuno deve sapere.
Alle 15 avverto papà e esco di casa. Per quello che ho capito casa di Summer è vicina e quindi mi prendo tutto il tempo camminando a passo lento e svogliato. Mi guardo attorno, tutto sommato Bradford non è male, senza contare che mai ero riuscita a fare amicizia subito. Summer mi ha gia raccontato tutto di lei, della sua famiglia, di suo fratello, di Niall e di tutti i venerdì passati coi suoi amici per la ‘serata a tema’; ha anche aggiunto che magari mi sarei potuta unire a loro, bhe… magari tra un po’ di tempo, non voglio essere invadente, d’altronde non sanno nulla di me. Trovo il portone davanti, prendo un respiro e premo il mio dito contro il campanello.
-Lei è Hope, la ragazza nuova della mia classe!- mi presenta Summer davanti ai suoi amici.
-E la mia compagna di banco.- aggiunge il riccio baciandomi la guancia.
-Hope io sono Louis, il fratello della scansafatiche.- mi porge la mano un ragazzo dai capelli sulla fronte, gli occhi chiari, e una faccia simpatica, assomiglia molto a Summer, e a quanto pare la bellezza è di famiglia.
-Hahahah, ma povera!-
-Ciao Hope- la mano di Niall spunta da dietro ad un divano.
-Io sono Liam- si presenta l’altro ragazzo dai capelli e gli occhi scuri, ed un sorriso tenerissimo.
-Piacere, Zayn- dalla stanza accanto esce un ultimo ragazzo, ciuffo scuro, pelle ambrata, sorriso mozzafiato, e occhi color cioccolato, intensi da far invidia al mondo; si avvicina maggiormente per darmi la mano, un brivido mi percorre la schiena ed io arrossisco di botto.
-Bene ragazzi, so che è inutile dirlo, ma cercate di non fare casino, dobbiamo studiare!- la voce decisa della mia compagna cattura l’attenzione.
-Hahahah certo-
-Niall! Smettila!- lo zittisce la sua ragazza, provocando una risata generale e in men che non si dica io, Harry e Summer ci chiudiamo in camera per la nostra ricerca. “L’influenza del Medio Evo nella nostra generazione!” Bah.. che compito era?!
Tra scherzi a risate si fanno le 19.30. -Si tranquilla, la porto io la ricerca- mi rassicura Summer.
-Grazie, a domani!- saluto tutti e mi incammino verso casa. Mi sento ‘felice’, è una sensazione strana, ricevetti un solo bacio dal ragazzo moro che mi fece andare in tilt e inoltre, forse, ho gia trovato degli amici. Il cielo era quasi completamente buio, perciò cammino a passo veloce, a dir la verità ho un po’ paura, insomma è buio, non conosco il paese, e si aggiunge il fatto che sono una fifona.
Fortunatamente arrivo a casa sana e salva, non ho voglia di chiudermi in camera ed isolarmi perciò resto con papà e Dan a raccontare la mia giornata ed ascoltare le loro battute a cui non smetto di ridere, anche se squallide.



SPAZIO AUTRICE
Ecco il secondo capitolo, vorrei vedervi un po più attivi, le visualizzazioni ci sono, e anche parecchie direi, ma non vedo recensioni... Quindi recensite, anche per farmi sapere cosa non vi piace e se devo cambiare qualcosa. Detto questo, ci vediamo al prossimo capitolo <3

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Capitolo 4
*** 'quegli occhi color cioccolato' ***


La settimana passa in fretta: a scuola non andava male e stavo iniziando a fare amicizia un po’ con tutti. Ho scoperto che il moro è in 4F insieme a Niall, quindi con la scusa di Summer spesso ci passo anch’io, sono riuscita anche ad avere il suo numero di telefono. È un venerdì e Summer mi ha invitato a casa sua insieme agli altri, all’inizio non ho accettato, ma poi ha iniziato ad insistere con quella faccia da cucciolo e non ho saputo dire di no. Sono un misto tra entusiasmo, gioia e paura; sono davvero contenta d’essere stata invitata, ma ho paura che se scopriranno di me, se scopriranno tutta la verità mi lasceranno sola. Forse è meglio non dire nulla, magari per ora. Da sola ce la faccio benissimo. Il tema della serata è ‘la musica’, i nostri cantanti preferiti e tutto quello che ascoltiamo. Alle 17 ci troviamo tutti nel salotto di Summer e si, c’è anche lui.
-Qui ho preparato dei CD anche se.. Hope, non so che musica ascolti.- Louis ci porge dei CD, leggo la scaletta, di alcune canzoni non ne sapevo nemmeno l’esistenza, altre le conoscevo, ma non mi attiravano molto.
-Tranquillo Lou, comunque per una prossima volta mi piace tantissimo Demi Lovato- sorrido, tutto attorno a me cala il silenzio. Mi sento in imbarazzo, non mi piacciono tutti quegli occhi addosso, poi Niall si mette la testa fra le mani.
-perché l’hai detto?- sussurra mentre tutti scoppiano in una fragorosa risata.
-Oddio! Finalmente qualcuno che mi capisce!Hope già ti amo! – esulta Summer ridendo e buttandosi sopra di me. -Quante cose ci nascondi ancora?!- ride ancora, mentre io per un attimo torno seria… ‘Sapessi Summer… voi non sapete niente, ma come faccio a dirvelo?!’
-Nulla!- butto una risata nervosa.
-Che ne dite se iniziamo la serata?- la voce di Liam distrugge l’atmosfera che si stava creando e che non mi piaceva affatto. Tutti esultano, e così si inizia.
Passiamo il tempo a ridere e parlare con sottofondo la musica che aveva scelto il fratello della mia compagna. Era da tanto ormai che non passavo momenti così, era come se per una sera tutti i problemi, i pensieri fossero rimasti fuori da quella porta; sono solo una ragazzina cresciuta troppo in fretta, devo smetterla di pensare da adulta, devo iniziare a vivere la mia età e per ora non desidero altro.
-Hope tu come torni a casa?- mi chiede Harry.
-Mh.. a piedi.- rispondo senza dare troppo peso alle parole, anche se poi al buio, da sola sarei morta di paura.
-No dai, ti accompagno io- Zayn mi rivolge un sorriso, lo guardo negli occhi e non posso fare altro che perdermi dentro, sento il cuore scoppiare e mi inondo di felicità.
-Sicuro?- chiede harry.
-Certo.- Continua il moro. È già abbastanza tardi, così io e Zayn decidiamo di andare.
-Tieni, ho solo un casco, mettilo tu- mi porge un casco nero e largo, mi sento arrossire, grazie al cielo è buio; lo indosso.
-Tieniti a me- annuisco e lui mette in moto. Amo il vento che mi arriva in faccia, i capelli svolazzare e la velocità. Appoggio la testa sulla sua schiena mentre con le braccio gli cingo i fianchi, chiudo gli occhi e sorrido involontariamente. E in questo momento si… mi sento libera.
Purtroppo non dura abbastanza, mi risveglio dai miei sogni e torno alla realtà. Si ferma davanti casa mia, la luce della cucina è ancora accesa, tiro un sospiro.
-Grazie del passaggio- sussurro con un filo di voce. Gli ridò il casco e lui lo mette con gesto veloce.
-Di niente- resto a guardarlo, quel sorriso avrebbe potuto illuminare qualsiasi cosa, non volevo andarmene. Lo imploravo quasi con gli occhi di non lasciarmi andare, di portarmi con se e non lasciarmi sola. Nella mia stanza sarebbe tornato tutto come sempre, li i problemi mi avrebbero sommersa. Mi bacia la guancia e allora entro a casa dopo averlo salutato di nuovo.
-Ciao Dan.- poggio lo zaino a terra ed entro in cucina.
-Ciao Hope, papà è gia a letto.-
-si, lo immaginavo, vado anche io.. buonanotte- gli schiocco un bacio sulla guancia.
-notte piccolina- e allora salgo in camera. Mi metto il pigiama, gli auricolari e mi sdraio a pancia in giù. Vibra il cellulare facendomi sobbalzare. Un messaggio. “Buona notte Z.” sorrido sentendomi il cuore in gola, poso il cellulare senza rispondere e chiudo gli occhi.
Ripenso a quegli occhi color cioccolato, a quello sguardo ammiccante e quel sorriso perfetto, stavo sognando ancora quel angelo.




Sono tornataa! Ho deciso di continuare a pubblicare la ff. Quello che avete letto fino ad ora diciamo che è come un avvio alla storia vera e propria, da ora i capitoli saranno più lunghi c: Finalmente d'altronde ho un po' di tempo per scrivere e quindi mi dedicherò solo alla storia. Mi piacerebbe qualche recensione c: Credo di postare il capitolo lunedì, anche se magari trovando qualche recensione potrei postarlo prima. Ora la smetto lol a presto bellissime:*

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Capitolo 5
*** Passerà tutto. ***


Finalmente sabato, finalmente niente scuola, finalmente posso dormire di più. E invece no. I miei soliti incubi mi fanno compagnia, intanto che posso farci?! Ormai ci ho fatto amicizia.. Guardo il calendario, devo andare in ospedale per il solito controllo di ogni mese. Che poi è anche un po’ buffo, oltre: case, città e scuole, ho girato maree di ospedali. Ma che sto dicendo?! Buffo?! A volte è meglio prenderla a ridere, ma qua di divertente c’è poco e niente. Esco di casa e vedo l’autobus partire, dannazione dovrò farmela a piedi. E così se prima trovavo un poco di divertimento, ora non provo nemmeno quel poco.


-Signorina, qui è tutto uguale, ma mi raccomando-
-Sisi, stia sempre attenta. Me lo ripetono sempre tutti.- sbuffo davanti quell’uomo alto dal camice bianco, che in fondo forse ha degli occhi familiari. Ma non ci do tanto peso e mi alzo dal lettino.
-Mi dispiace così tanto..- l’uomo abbassa la testa dispiaciuto, come se un po’ di colpa ce l’avesse anche lui. Tristezza, dolore. Questa è la mia vita. Ora di dispiaciuta ci sono anch’io…
-Oh, non si preoccupi. Passerà tutto…- sorrido -prima o poi… Grazie e arrivederci.- Gli stringo la mano, lui annuisce e ricambia il sorriso facendo intravedere delle fossette.
Cammino spaesata tra le strade vuote di quella strana città. Oggi il cielo è cupo, un po’ come me d’altronde. Mi siedo su una panchina al ciglio del vialetto vicino casa. ‘Passerà tutto…prima o poi.’ Continuo a sussurrare. Mi chiedo da dove mi è uscita?! Non volevo sicuramente calmare il dottore, lui la verità la sa più di me; probabilmente volevo convincere me stessa, ma inutile riempirmi di menzogne, la verità è che nulla passerà, tutto andrà solo a complicarsi. Un brivido mi percorrere la schiena, sento freddo ma non voglio rientrare a casa. Mi guardo attorno, i marciapiedi sono ormai ricoperti di foglie gialle e arancioni un po’ sgualcite dal vento. A volte vorrei essere una foglia.. insomma non dev’essere tanto male poter essere libere, poter volare dove si vuole. Si, credo che vorrei poter essere una foglia. Cancello i miei pensieri quando vedo avvicinarsi un motorino nero che saprei riconoscere tra tanti, e allora sorrido involontariamente.
-Hope, tutto bene?- chiede il moro.
-Si certo.- mi avvicino per baciare quella guancia tanto morbida, ma lui mi supera baciando la mia.
-Salti su? Facciamo un giro.- mi porge la mano per aiutarmi ed io la accetto. Mi stringo a lui come la sera prima, mi stringo a lui come per non farlo andare via, stando attenta ad inondare bene le narici di quel buon odore che poi la sera, nel letto mi sarebbe mancato. Sei libera Hope. Qui nulla è uguale. Qui tutto può cambiare. Sei una foglia. Ed ora lo penso davvero. Mentre è attento a guidare Zayn appoggia una sua mano sulla mia che gli cinge la vita. Caldo, caldo dappertutto. Devo smetterla di provare tutto questo anche solo se mi tocca. D’altronde a me non piace. Insomma..mi piace passare il tempo con lui e poi viaggiare con la mente la sera, ma non mi piace proprio come persona..o almeno credo. Dopo pochi minuti il motorino si ferma in una strada quasi isolata. Zayn mi fa segno verso una casa, che tanto casa non sembra..direi più che altro un cantiere, una casa distrutta; lo guardo interrogativa, non posso, non devo avere paura. Oh insomma, Zayn è un bravo ragazzo. Così mi prende la mano, mostrandomi uno di quei sorrisi che mi fa sciogliere il cuore. E mentre l’aria di quella mattina dal cielo cupo mi raffreddava pian piano, il sorriso di Zayn Malik mi scaldava all’istante. Non sono mai stata un tipo troppo sdolcinato e smielato, eppure da quando ero arrivata a Bradford le frasi dolci mi vengono sole.
-Vieni.- Mi trascina velocemente dentro e dopo un paio di scale apre una porta e sorridente mi fa entrare.
-Dio..- mi giro attorno -non so che dire, è…è bellissimo.- Ed è davvero bellissimo, forse troppo. Amo le terrazze, quelle tanto alte, e questa è proprio perfetta. Si vede tutta la città, e alzando un dito sembra quasi di poter toccare il cielo.
-Vengo sempre qui. Mio padre crede che mi drogo o faccio altre cose qua su. In realtà amo stare in bilico tra la terra e il cielo.- Che tenero, ed io che avevo quasi paura..che stupida. Sorrido mentre gioca con i piedi facendo rotolare i sassolini che si trovano a terra, e tenendo la testa bassa.
-Tutto questo è tuo?- chiedo curiosa.
-Oh, no.. qualche anno fa era una casa in costruzione, poi non so cos’è successo ed hanno abbandonato i lavori lasciando tutto così.-
-Capisco.- mi siedo a terra vicino a lui e restiamo in silenzio così..come dice lui, in bilico tra la terra e il cielo.
-Davvero tuo padre pensa che ti droghi?- chiedo accennando una lieve risata.
-Si- e poi scoppia a ridere insieme a me che non so da quanto tempo non provavo a ridere davvero.
-E tua madre..cosa pensa?- azzardo sempre con un po’ di entusiasmo. Allora lui si blocca, non ride più..accenna un sorriso e chiude gli occhi.
-Mh..io non ho una mamma..- sussurra e poi sospira. Brava Hope, hai fatto centro. Lo stringo a me –nemmeno io..- sussurro.
-Mi dispiace..com’è morta?- chiede prendendomi la mano.
-Non è morta..semplicemente non mi voleva..- un brivido gli percorre la schiena e lui sussulta, dandomi poi un bacio sulla guancia.
-è morta in un incidente..- e poi mi guarda con quegli occhi grandi e intensi –mi manca da morire Hope..-
-Dove sei stato tutto questo tempo?!- scuote la testa e alza le spalle, poi mi accarezza i capelli e mi fa appoggiare su di lui. Calma, silenzio.. solo noi due e i nostri respiri. Appoggio la testa sul suo petto mentre mi beo delle sue carezze, lui mi stringe ancora, ed io divento tutta rossa. Ho il cuore che mi scoppia ed ho paura che in tutto quel silenzio il rumore si possa sentire.

-Grazie Malik.- sorrido.
-Figurati Gordon, a presto- faccio un cenno con la mano e poi entro dentro, mentre lui è ancora li fuori che mi guarda andare via. Chiudo la porta dietro di me e sente il ruomore del suo motorino sfrecciare via da me.
-Hope allora? Com’è andata?-
-Ciao papino- gli schiocco un bacio sulla guancia –tutto uguale.- e continuo a sorridere.
-Cos’hai Hope? Sei troppo elettrica oggi.-
-Mh..nulla- poggio la borsa sul divano –Ho famissima!- mio padre mi guarda e poi scuote la testa, mentre io inizio a ridere.
-Aspettiamo Dan-
-Dov’è? Perché è così in ritardo?- chiedo curiosa. Di solito papà e Dan tornano a casa sempre insieme.
-Impegni..- ed ecco che suona il campanello. Papà mi fa cenno di restare in cucina e va ad aprire. Ecco la voce squillante di Dan, che fa capolino in cucina.
-Ehi Hope..-
-O mio Dioo, non ci credoo-






Spazio a meeee c:
E come promesso, eccomi qui! Non sono riuscita ad aggiornare prima scusatemi, comunque eccomi qui col quinto capitolo! Finalmente qui si scopre qualcosa in più, anche se non del tutto, inoltre il capitolo è più lungo, e poi... suspanceee!

http://www.youtube.com/watch?v=6yKO56VyiCk&feature=youtube_gdata_player ecco il trailer della FF che finalmente sono riuscita a postare. E poi..basta, recensite e fatemi sapere se vi piace la storia, non so quando posso aggiornarla ma spero presto c: See you later (?) :*

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Capitolo 6
*** Resterai? ***


-Ray! O mio Dio- lui era lì, immobile davanti a me, sorrideva. Non è cambiato di una virgola. Non ci penso due volte e mi fiondo tra le sue braccia, mentre lui inizia a ridere. La sue risata, quanto mi è mancata, quella risata cristallina che conosco bene. Ora sono accoccolata a lui, mentre le sue dita mi accarezzano i capelli.
-Sei cambiata, pulce!- mi scruta attentamente –Ma sei sempre una nana.- e allora ridiamo tutti ed io lo stringo ancora a me.
-Hope va bene se per stasera dorme nella tua stanza?- mi chiede mio padre.
-Dorme? Ma chè, lui mi deve raccontare un sacco di cose!-


-Dai, muoviti sfaticato!- corro su per le scale, trascinandolo dal braccio.
-Sfaticato?! Ho fatto un viaggio lunghissimo, sono stanchissimo Hope- sbuffa.
-Ma possibile che sei sempre stanco?! Daii- occhi da cucciolo mode on –solo per stasera, da domani ti faccio dormire!-
-Solo perché sei la mia pulce- chiudiamo la porta e serriamo la finestra. Accendo solo la lucina sotto il letto, quella che mi fa compagnia ogni qualvolta ho paura di restare sola con me stessa. E poi ci sdraiamo sul mio letto, abbracciati, come i vecchi tempi..con l’intenzione di non dormire per niente, ma di raccontarci tutto quello che è successo mentre eravamo lontani.
-Sono quasi due anni che non ci vediamo..- sospiro –mi sei mancato tantissimo..-
-Anche tu pulce, ho sempre pensato a te.- lo guardo negli occhi, non sta mentendo. Io lo capisco quando lui mente, i suoi occhi si fanno cupi, mentre ora sono di quel verde intenso che tanto amo..pensandoci assomigliano quasi a quelli di Harry.
-Come stai? Che hai combinato? Ti sei ambientata?- mi chiede premuroso, io scoppio a ridere.
-Ray, una domanda alla volta.- sorride e arriccia il naso –Si, mi sono ambientata, ho già fatto amicizia. E..sto molto meglio. Ray questa è la volta buona! Io lo so che qui può cambiare tutto!- sorrido sinceramente mentre coi pensieri mi spingo anche troppo oltre.
-C’è un ragazzo.- afferma.
-Che dici?! No.- lo zittisco.
-C’è un ragazzo. Dai Hope non mentirmi, ti conosco troppo bene.- mi pizzica la guancia mentre si atteggia con aria da saputello. Lo odio. Odio quando capisce anche quello che non dovrebbe capire.
-Mh..-
-Raccontami di lui.- mi incita sorridente.
-Premessa, non c’è niente tra me e lui! Capiscilo!- scuote la testa e scoppia a ridere, ma lo ignoro –Alto, magro, occhi da mozzar il fiato, capelli stupendi, pelle ambrata, mani grandi. Aria misteriosa, guida il motorino, ha una anno in meno di te, ee.. è dolcissimo.- concludo la mia descrizione e senza dare il tempo di rispondere inizio io a fare le domande.
-Ho girato New York, città perfetta. Sono stato in Europa e anche in Giappone. Mi sono dato da fare con qualche ragazza, e basta..niente di chè.- risponde annoiato.
-E ora come sei a ragazze?- domando scrutando il suo viso che non vedevo da troppo tempo.
-Ne ho sempre una in testa, non riesco a levarmela dalla testa..ma non voglio parlare di lei.- afferma, io annuisco.
-E come stai?- azzardo.
-Mh.. non lo so Hope.. Due anni fa sono scappato dai problemi. Sono scappato da mio padre, da te, da me stesso, solo per dimostrare che anche senza il mio migliore amico potevo essere qualcosa. La verità è che sono stato solo un egoista, scappando non si risolve nulla. Sarei dovuto rimanere con te, per proteggerti, per farti da fratello maggiore, insieme saremmo stati fortissimi e invece no.. Non è cambiato niente, mi manca tuo fratello..- sospira –spero solo che davvero, qui possa cambiare tutto.-
-Non sei egoista, per me eri un fratello anche prima che succedesse tutto..e comunque si, manca tanto anche a me..- la solita lacrima mi riga la guancia e Ray è pronto a raccoglierla. Alzo lo sguardo verso di lui –Resterai?- chiedo ingenua.
-Sono tornato per restare.- Afferma. Mi stringe a lui, e senza più tener conto del nostro programma chiudiamo gli occhi. Non sono più sola. Ora c’è il miglior amico di mio fratello con me, ora ho di nuovo un fratello. Mi addormento così, sorridendo, tra le sue braccia calde.


-Hope e che cavolo! Ti butto un secchio d’acqua addosso!- mi scuote.
-Mh..- mi giro dall’altro lato.
-Lo hai voluto tu!- urla.
-Stai fermo! Mi alzo, va bene.- apro gli occhi. Luce, luce dappertutto. –La finestra potevi tenerla anche chiusa.- sbuffo.
-Sarebbe stato troppo facile.- urla dal bagno soddisfatto, appoggiandosi alla porta della mia camera subito dopo.
-Stronzo- lo fulmino con lo sguardo, mentre lui ride.
-Menomale che non dovevate dormire proprio voi due, eh- ci saluta mio padre –Io e Dan stiamo uscendo, voi che fate?-
-Ho mal di testa..- sospiro.
-Ray resti a casa con Hope?- chiede mio padre, e Ray annuisce.
–Ci vediamo stasera, non date a fuoco casa.- e dopo un cenno con la mano ci saluta anche Dan.
-Gne gne gne- e Ray ride –ti conviene stare zitto, che oggi sono nervosa!- gli sbuffo.
-Va bene capo.-
Scendiamo giu e passiamo la giornata sul divano. Fuori piove e non poco, per fortuna c’è Ray, da sola me la sarei praticamente fatta addosso. Si, sono una fifona. Ho un tremendo mal di testa e sia io che Ray sappiamo il perché. Oggi Ray è strano, troppo strano, da quando papà e Dan sono usciti sembra preoccupato, credo di aver capito il perché, credo sia colpa del mal di testa, ma non c’è motivo di essere preoccuparti. Fino ieri era tutto apposto, ancora è troppo presto. C’è silenzio, solo un leggere mormorio della televisione lasciata accesa al minimo volume, e dimenticata li in un angolo, finchè la vibrazione del mio cellulare fa saltare tutte e due in aria.
-Non ti muovere, lo prendo io.- si preoccupa Ray, io annuisco. –Un messaggio. Un certo Zayn. Lo leggo?-
chiede ignaro. -Fermoo- salto dal divano, fondandomi su di lui –lo leggo io!- urlo entusiasta.
“Gordon ti va di uscire?” sorrido come un ebete e non perdo tempo a rispondere.
“Malik con questa pioggia?” stringo il cellulare a me e mi risiedo sul divano.
-É il famoso ragazzo?- chiede Ray appoggiato al muro, mentre mi scruta con un briciolo di divertimento.
-Ti prego Ray..ho mal di testa- rispondo trattenendo la risata. E il cellulare vibra ancora.
“Gordon ti va di uscire con me nonostante la pioggia?” sorrido ancora.
“E se vieni a casa mia? Mio padre non c’è, e poi ho un gran mal di testa..”
-Hope! La smetti di ignorarmi?!- silenzio. Ero troppo presa dall’entusiasmo. Troppo presa dalla curiosità di sapere la risposta. –Come vuoi…- si butta su di me e inizia a farmi il solletico. Oltre mio fratello è l’unico a sapere i punti precisi in cui lo soffro, e sa anche che lo soffro troppo. Allora inizio a ridere, mentre cerco di leggere la risposta che è appena arrivata sul cellulare.
-Comunicazione di servizio! Zayn sta arrivandoo!- Ray si allontana mentre io prendo il respiro.
-Ora mi rispondi o riprendo a farti il solletico?- chiede scocciato.
-Si, Zayn è quel ragazzo.. e cavolo! Sta venendo qui!- urlo, scandendo bene le ultime parole.
-Per forza?- chiede Ray scocciato.
-Si, Ray per forza.- lo guardo e lui mette il broncio –Grazie, ti voglio bene.- affermo.
Mh..merda! Zayn sta venendo qui! Ed io sono in pigiama, col muso sporco di cioccolato, e la casa è un manicomio! –Ray! Cha fai li impalato?! Forza, pulisci attorno!- urlo.
-Io l’ho sempre detto che potresti fare l’ufficiale..- sbuffa, lo ignoro e di corsa salgo su.
-Hope hanno suonato!- urla Ray da sotto. Oh merda.
-Ho sentito, ma non urlare!- corro giù per le scale, guardo attorno, tutto sommato Ray ha ordinato bene ed io non sono più ne in pigiama ne sporca di cioccolato. Allora apro la porta mentre il mio cuore è indeciso tra l’esplodere o il fermarsi del tutto.






Spazio a meeee c:
Rieccomi, ce l'ho fatta a pubblicare il capitolo prima del previsto! yeee Volevo rigraziare le recensioni e tutti i messaggi privati, come avete passato il Natale? Credo che il mio è stato il più brutto di sempre, in questi giorni sono stata un po' male.. Comunque, in questo capitolo vediamo un Hope diversa. Non più cupa, triste o confusa, ma finalmente spensierata e..felice; tutto grazie al ritorno di Ray, Hope infatti non è più sola come prima. Io Ray lo vedo un po' come Zac Efron, quindi immaginatelo anche voi così. Ma resterà tutto così? Ray riporterà la serenità nella vita di Hope o forse la peggiorerà? E Zayn? Bene, vi lascio con queste domande. Mi raccomando recensite, e per favore con più di 10 parole, perché sennò mi arriva tutto per messaggio privato; quindi fatemi sapere che ne pensate e cercate di rispondere alle domande sopra con i vostri pensieri (?)

http://www.youtube.com/watch?v=6yKO56VyiCk&feature=youtube_gdata_player ecco il trailer della FF! Ora vi lascio, ci sentiamo il prossimo anno (fa effetto hahahah) no ok, la smetto; A presto, auguri a tutti:*
P.S. volevo aggiungere una foto, ma ancora non sono pratica, tranquilli ci lavorerò hahahahah c:

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Capitolo 7
*** Felice? ***


Dopo una lunga chiacchierata a tre, finalmente Ray si decide a uscire e lasciarci soli. Siamo entrambi seduti sul divanetto del salotto, Zayn guarda altrove con lo sguardo perso ed io guardo lui, poco dopo si gira verso di me facendo incrociare i nostri sguardi e facendomi morire d’imbarazzo, credo che se ne accorge dato che ridacchia per un po’, finchè non torna di nuovo serio.
-Hope, devo parlarti.- sussurra guardandomi negli occhi. Abbasso la testa e dopo poco annuisco curiosa e forse anche un po’ impaurita. Sospira –Non possiamo più vederci..- annuncia. Lo guardo senza capire. Cosa vuol dire? E a scuola? Poi come se mi leggesse nel pensiero continua –da lunedì lascio la scuola. Devo badare a mia sorella, continuerò a studiare a casa…-
-Perché? Insomma, tuo padre? Non si occupa lui di tua sorella?- chiedo senza ancora capire un granché.
-Mio padre parte domani, mio nonno ha il cancro e gli resta poco. Mio padre starà con lui.- il tono della sua voce è così basso, ora non mi guarda più, il suo sguardo è rivolto al punto di prima. Istintivamente mi fiondo accanto a lui e lo stringo in un abbraccio fortissimo, trema e i suoi occhi sono pieni di lacrime, si lascia cullare dalle mie braccia come solo un bimbo sa fare. Ne ero sicura, che sotto quell’aria da duro si trovava ancora un bambino fragile.
-Hope, io…ho paura.- ammette guardandomi negli occhi.
Un brivido mi percorre la schiena, la verità è che ho paura anch’io. Si, ho paura. Tutti hanno paura della morte, perché quando ci si trova in una situazione del genere, cosa si può fare? Nulla. Devi solo aspettare, e aspettare. Vivere tutti i giorni col terrore, addormentarsi con la paura di non risvegliarsi il giorno dopo. Perché tu già lo sai, tu lo sai che deve accadere tra poco e non ti senti mai pronta, diciamo tutti che la vita è una merda e ce la roviniamo senza pensarci, e poi quando scopri di dover morire ti rimangi tutto. Non accettiamo mai le cose che abbiamo e chiediamo sempre di più, senza renderci conto che in fondo tutto quello che desideriamo è tutto ciò che abbiamo a portata di mano.
-Andrà tutto bene, passerà tutto. Te lo prometto.- sussurro e lui annuisce sussurrando un “grazie”, tirando su col naso e alzandosi dal divano.
-Hope io devo andare..- annuncia ed io abbasso la testa cosciente del fatto che non ci saremmo visti per un po’. Con un gesto veloce posiziona la sua mano sotto il mio mento alzandomelo alla sua altezza. –Ho detto che non possiamo vederci, non ho detto che non ci vedremo.- sorride, ed io sorrido ancora di più, sognavo di sentire quelle parole.
–Vediamoci ogni sera alle 8 alla terrazza, solo io e te.- I suoi occhi luccicano e quel color cioccolato in questo momento potrebbe illuminare qualsiasi cosa, io annuisco convinta e più felice che mai.
-A domani, buonanotte Gordon- mi cinge i fianchi, baciandomi l’angolo della bocca per poi sparire dietro la porta. Mi siedo sul divano, devo ancora assimilare tutto. Da un lato sono contenta, sento che tra me e quel ragazzo si sta legando qualcosa ed il fatto che nonostante tutto ci vedremo solo io e lui mi manda il cuore nello stomaco; ma dall’altro lato non so che pensare.. “Andrà tutto bene, passerà tutto. Te lo prometto.” Le mie parole mi girano in testa, forse non dovevo dirgliele, ma era l’unica cosa che lui voleva sentire. “Andrà tutto bene, passerà tutto. Te lo prometto.” Come potevo prometterglielo? Proprio io? Cosa ho promesso? Non andrà tutto bene, si sa, solo ora mi rendo conto.. “Hope, io…ho paura.” Ripete quel bimbo nella mia mente.
-Pizzaaaa- Un urlo seguito da un idiota con due scatole di pizza tra le braccia mi distoglie dai miei pensieri. –Tavolo o divano?- mi chiede alzando un sopracciglio e lasciando le scarpe accanto alla porta.
-Che domande sono?- ribatto divertita.
-Non ti ricordavo così pallosa..- sbuffa non capendo evidentemente le mie intenzioni.
-Calma idiota. Ovviamente divano!- esclamo, vedendo l’eccitazione nei suoi occhi.
-Aww pulce, al volo!- e lancia le scatole di pizza con non chalance sul divano facendomi urlare. Torna un minuto dopo con una lattina e un plaid e proprio come le pizza si lancia sul divano accanto a me. –Quindi? Raccontami.-
-Non ti ricordavo così pettegolo..- sbuffo riprendendo la sua battuta di prima.
-Calma pulce. Solo qualche informazione- ripete lui e scoppiamo a ridere entrambi.


-Hope!- Summer mi raggiunge col fiatone e con lo zaino tra le mani affiancandomi e salutandomi con un bacio sulla guancia. –Come va?- mi chiede ancora col fiatone.
-Bene- rispondo sorridendo –tu?- Summer si sistema i capelli lunghi e rossi passandosi una mano, prima di annuire alzandomi il pollice, facendomi ridacchiare.
–Hai saputo di Zayn?- mi chiede subito, ed io annuisco. –Dio, è una situazione bruttissima.. non vorrei essere nei suoi panni.- afferma.
-Si, nemmeno io..- sussurro, prima che la mia nuova amica possa aprir bocca suona la campana e così entriamo subito, e prendo posto accanto ad Harry.
-Madame- sorride baciandomi la mano.
-oh ma che gentile- rido seguita da lui.
-Oggi sei diversa..- afferma guardandomi.
-Spero in meglio- sorrido ancora.
-Si, certo. Hai un non so chè di strano, sembri felice- sorride anche lui mostrandomi le fossette, non posso fare a meno di sfiorarle con l’indice facendolo ridere.
-Sono felice.- affermo, ed è vero. Proprio come ieri sera sono felice. Non so se sia proprio felicità, non ho mai provato tutto questo, ma qualunque cosa sia mi piace; è una sensazione che mi invade dentro portandomi a desiderarla ancora e ancora, una sensazione che mi fa stare bene, ed ora non mi resta che aspettare le 8 per vedere quegli occhi che gia mi mancano e che proprio come la felicità, mi fanno stare bene.






Salve genteeeee! I'm back! So di essere mancata per moolto tempo, ma perdonatemi; ho dovuto riformattare il computer e ho perso tutta la fanfiction quindi ho iniziato a riscriverla D: oltre quest'incidente ho avuto qualche problema di famiglia e poi tra la scuola e la palestra non ho potuto scrivere, scusatemi. Ma ora sono tornata:3 So che questo capitolo fa davvero pena, ed è più piccolo degli altri -perdonatemi anche questo- il prossimo sarà migliore, ve lo prometto. Vi lascio il trailer:

http://www.youtube.com/watch?v=6yKO56VyiCk&feature=youtube_gdata_player Per favore lasciatemi qualche recensione, e grazie a quelli che lo hanno già fatto.♡ See you later guys.

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