Nella Torre dei Demoni

di Flam92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1


Flam si stava allenando con Teo in un duello corpo a corpo davvero estenuante. Aveva finito il veleno e i suoi attacchi si stavano facendo lenti. La spada iniziava a pesare, e i pugnali li aveva infranti conto l'Armatura Magica del marito, invocata all'ultimo istante.
Si preparò per Cammuffarsi e sparire alla vista del Sura, che però intuì la sua mossa e le lanciò un Incantesimo di Annullamento.
"Così non vale però!" protestò la Ninja ansimante.
"Potrei dirti la stessa cosa, se diventassi invisibile." ribattè lui altrettanto sfinito.
Teo si preparò a creare un Vortice degno del battito d'ali di un drago, ma in quel momento Krasus venne loro incontro di corsa, urlando: "Ragazzi, Takhisys è tornata!"
Rinfoderarono le spade e con grinta rinnovata raggiunsero l'amico, a cui Takhisys aveva lasciato le redini della gilda. Gli arrivarono di fronte col fiatone e dovettero appoggiare le mani alle ginocchia per riprendersi.
"Voi due vi allenate troppo.." osservò Krasus sollevando il sopracciglio dell'unico occhio visibile dietro il folto ciuffo nero che gli copriva quasi metà del viso. Quella pettinatura gli era valsa il soprannome di "Emo", col quale tutti lo chiamavano scherzosamente.
"Mai quanto Goldust. Lui ormai lo vediamo solo a tavola. Inizio a sospettare che si alleni anche di notte." ribattè Flam
"In effetti non mi stupirebbe; quell'invasato.."
"E comunque, non possiamo mica battere la fiacca come te mentre Taky è con Howl ad allenarsi. Ci farà il culo la prossima volta che verrà in arena." scherzò Teo.
"Già. Ma dicevi che è tornata, giusto Kra?"
Il Sura annuì.
"Allora perchè non mi sembri felice, ma piuttosto, preoccupato? Porta cattive notizie?" chiese Flam.
"Solo alcune strane sensazioni che sono state avvertite dal branco. Non so altro. Venite, devo ancora trovare Goldust!"
"Si starà allenando con quello nuovo, Conan." buttò lì Teo con tono amaro.
Conan era un Sura Nero da poco entrato in gilda, ex compagno d'armi di Flam, che si era ritrovata a combattere fianco a fianco a lui dopo che entrambi si erano specializzati nelle rispettive Dottrine, quando ancora non erano sufficientemente pronti per entrare in una gilda.
Flam tirò una gomitata a Teo nel costato prima di affrettarsi verso il loro quartier generale.
La Ninja tornò indietro con la mente a quando aveva rivisto il suo vecchio compagno di avventure, pochi mesi prima.

Si era presentato in sella ad un cavallo sudato e stremato, che non recava alcuna bardatura a dimostrazione del fatto che non apparteneva a nessuna gilda. Aveva smontato sorridendo e svenendo quasi subito: giusto il tempo di salutarla ed era scivolato inerme a terra. Facendosi aiutare da Dei e Kra, venuti con lei ad accoglierlo, aveva portato il cavallo alle scuderie della gilda, assicurandogli cibo, acqua e un giaciglio, e trasportato Conan fin nelle proprie stanze. Teo era via con Goldust per una missione, quindi c'era spazio sufficiente per l'ospite praticamente inatteso.
Il mattino seguente il Sura le aveva spiegato che c'era stata una rivolta interna alla sua vecchia gilda e che i sopravvissuti erano andati ognuno per la loro strada.
"Non mi daranno la caccia, non ti preoccupare, non vi sto mettendo in pericolo." l'aveva rassicurata con un sorriso stanco. "I dissidenti erano troppi,  guidati da un cafone borioso buono solo a parlare. Uno dei fedeli alla gilda è riuscito a chiamare i rinforzi; i pochi di noi rimasti sono fuggiti prima che la base venisse bruciata e rasa al suolo, uccidendo in quell'inferno gli insorti. Sono corso subito da voi, il nostro capo è stato il primo a cadere, la prima vittima della follia di un idiota.." un'ombra era apparsa sul suo viso, oscurandola dietro un velo di rabbia e dolore."Abbiamo deciso di andare ognuno in una gilda dove avessimo degli amici, anche solo come soluzione temporanea. E io ho pensato a te. Mi sei mancata, ninjetta. Mi sei mancata davvero tanto." Aveva allungato una mano a sfiorarle il viso, e una lacrima era scivolata lenta sul volto della ragazza.
"Anche tu mi sei mancato." aveva risposto con la voce rotta dall'emozione. "Mi dispiace per i tuoi compagni, per quello che vi è successo." Ed era vero. Sebbene non li conoscesse,trovava terribile che si fosse verificato un simile episodio, specie in un periodo di pace anche fra i diversi Regni, e di ripresa dopo l'attacco della Strega e di Beran Setau.
Conan non aveva risposto, limitandosi ad un cenno del capo per ringraziarla. Si era quindi alzato dal letto, affamato e indolenzito, ma soprattutto sopraffatto da quanto, in realtà, gli fosse mancata quella giovane dai capelli viola. Con slancio, l'aveva abbracciata, stringendola forte a sè. D'altro canto, Flam non poteva negare di provare lo stesso tipo di sensazione, il cuore che voleva scoppiarle in petto dalla gioia di rivederlo, dal sollievo nel saperlo vivo e dalla consapevolezza di quanto fosse stato fortunato. Già una volta si erano separati, tempo addietro, ed era stato davvero doloroso dirsi addio. Per questo d'impeto gli aveva proposto di restare con loro in via definitiva, come compagno di gilda a tutti gli effetti. Conan aveva accettato incredulo, non si aspettava una simile richiesta, solo un posto tranquillo in cui rifugiarsi per qualche giorno. Flam era dovuta tornare sui suoi passi,  confessandogli che avrebbe prima dovuto chiedere conferma al capo.
Poco dopo, i due amici di vecchia data ancora stretti l'uno all'altra, Teo era tornato dalla missione.
"Ciao tesoro!" aveva esordito.
Poi, vedendoli che si staccavano frettolosamente, rossi in volto per l'imbarazzo, aveva aggiunto in tono ostile: "E lui chi è?"
"Conan, un mio vecchio amico. Conan, lui è Teo, mio.."
"
Marito." aveva concluso il Sura.
Conan aveva rivolto alla Ninja uno sguardo basito, e lei non aveva potuto fare altro che rifugiarsi dietro un sorriso imbarazzato di scuse e una leggera alzata di spalle, affrettandosi ad abbassare ancora lo sguardo, mordendosi la lingua per non averglielo detto prima, di essere sposata.
Il Sura Nero ripensò a quando da ragazzini avevano scherzato immaginandosi come sarebbe stato il loro matrimonio. Flam gli disse che il suo si sarebbe svolto in primavera, quando i fiori di pesco avrebbero ricoperto il suolo coi loro petali e permeato l'aria del loro dolce profumo, che tanto amava. Non lo aveva mai dimenticato, a differenza di quello che si era immaginato lui. Ma questo, lei non lo seppe mai..
Conan aveva quindi allungato una mano verso Teo. "E' un piacere conoscerti. Sono felice che Flam abbia trovato un compagno, se lo merita."
Teo gli aveva stretto la mano controvoglia, senza nemmeno degnarsi di guardarlo in faccia.


Da allora Teo lo aveva sempre guardato storto. Erano più di tre mesi, ormai, che Conan faceva parte della gilda, anche su approvazione di Taki, a cui avevano fatto visita cogliendo l'occasione di presentarle colui che sarebbe diventato il nuovo membro del gruppo. E ora, Taki attendeva poco lontano, portando con sé il presagio di un terribile minaccia.


N.d.A.
Eccomi con una nerdata bella e buona XD nuova storiella! Una Fanfiction che si svolgerà nel contesto di Metin2, un gioco di ruolo online che prima frequentavo decisamente di più e che ho ripreso in mano ultimamente. Qualche anno fa una mia amica scrisse una storia che parlava della nostra gilda, il nostro gruppetto di amici online, e in seguito inventò anche il sequel di quella storia. I fatti narrati non rispecchiano le nostre vere attività XD Da un anno a questa parte, più o meno, pubblica i capitoli su DeviantArt (per chi volesse vi linko le storie: 1) 
http://takhisys.deviantart.com/gallery/41979880 2) http://takhisys.deviantart.com/gallery/44104966 . Ebbene, ha pubblicato circa una settimana fa l'ultimo capitolo della seconda storia. E su Facebook parlavamo di come sarebbe stato continuare. Mai conversazione fu più deleteria (non per noi, ma per voi che dovete leggere XD), perchè la mia mente malata ha deciso di tramare: ebbene sì, l'ispirazione mi giunse dall'alto (o forse dagli Inferi? XD), e questo è solo il primo picolo assaggio. Non so quanta gente lo leggerà, devo essere onesta xD ma io ci provo e se non mi si fila nessuno poco male.
Spero di intrigare qualcuno, buona lettura e per chi passa di qui arrivando fino alla fine, fatemi sapere la vostra ;)
Come sempre, baci,
Flam.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
 
Si riunirono in un ampio salone al centro del quale troneggiava un tavolo ovale in legno di mogano, con sedie dagli alti schienali tutto intorno. I nuovi arrivati non erano stati avvisati del ritorno del loro capo, ma Conan avrebbe presenziato in quanto membro attivo e già di rango sufficientemente alto all'interno della gilda.
Takhisys era già seduta, Deidara alla sua destra ed Howl accucciato in terra alla sua sinistra.
Ben ritrovati li salutò il lupo.
“Ciao Howl, è un piacere rivederti.” rispose Flam, mentre Teo si limitò ad un sorriso e ad un gesto della mano.
Takhisys era scura in volto, l'espressione tesa e corrucciata, la fronte aggrottata a formarle tante pieghe sulla pelle pallida. Salutò gli amici, e nonostante fosse sinceramente felice di rivederli dopo tanto tempo, non si alzò correndo loro incontro col sorriso in volto, non dopo quello che aveva appreso.
Se i sospetti di Septimus sono fondati, significa che siamo nella cacca fino al collo.”
Flam e Teo presero posto alla sinistra della Sura, e poco dopo arrivarono Krasus, Goldust e Conan. Rykiuma sbucò da una porta secondaria con delle carte in mano. Era da poco tornato al castello, portando i saluti della famiglia.
“Direi che ci siamo tutti.” esordì Takhisys quando gli ultimi arrivati ebbero preso posto.
Deidara intrecciò la propria mano in quella di Krasus, preoccupata.
“Qualche giorno fa, alcuni lupi facenti parte del branco di Howl si sono spinti fin sotto la Torre dei Demoni, in esplorazione e in cerca di cibo.” cominciò Takhisys, facendo scorrere un dito sulla mappa. “Hanno avvertito qualcosa di strano nell'aria, un persistente odore di cui non hanno capito la provenienza. Quando ormai stavano diventando troppo irrequieti sono scappati via, tornando con la coda fra le zampe dal branco. Septimus si fece spiegare dove avevano avvertito quelle strane sensazioni, e giunto sul posto ha scoperto che una forza magica ben occultata sta tramando nascosta nella Torre. Teme che quel potere possa provenire dalla massima autorità dei Demoni.” la Sura vagò con lo sguardo sui presenti.
“Non vorrai mica insinuare che..lo Spirito..” Goldust non riuscì a terminare la frase, sopraffatto da quanto tutti avevano appreso.
“Purtroppo, sembra che i nostri sospetti siano fondati. Septimus è rimasto vicino alla Torre, in osservazione, ma non ha ancora scoperto nulla, se non che una figura incappucciata, probabilmente umana, si aggirava da quelle parti ieri pomeriggio. Lo ha visto entrare."
Un silenzio grave scese sugli astanti nell'apprendere quella shockante notizia.
"Stai forse insinuando che quella persona abbia deciso di tramare qualcosa di oscuro, alleandosi con lo Spirito della Morte?" chiese Deidara, già immaginando la risposta.
Takhisys abbassò lo sguardo.
E' ciò che temiamo. Quel che è peggio, non sappiamo il motivo che spinga quest'individuo ad agire in maniera tanto scellerata. Rispose Howl.
"E' inconcepibile!" Krasus si alzò sbattendo il pugno sul tavolo, facendo sobbalzare tutti per il gesto improvviso.
"Kra.."
"Kra ha ragione: in un momento come questo dovremmo solo collaborare per il mantenimento della pace. Il mercato sta rifiorendo, non scoppiano più lotte impari fra i vari Regni. E adesso un idiota ha deciso di risvegliare niente poco di meno che lo Spirito della Morte? Tanto valeva che andasse a disturbare Azrael e la sua progenie." sbottò Flam aggiungendo in coda altre espressioni decisamente colorite e poco consone.
"Diamoci tutti una calmata." sette paia di occhi, dallo sbalordito all'incazzato, si posarono su Teo.
Fosse esistita un'abilità in grado di uccidere con un'occhiataccia, il Sura sarebbe sicuramente morto in quell'istante.
"No scusa, ripeti?" fece Goldust con un'alzata di sopracciglio e tono di sfida.
"Diamoci. Una. Calmata. E' ovvio che così non arriveremo a nulla. Dobbiamo saperne di più, organizzarci e scoprire cos'hanno in mente quel losco individuo e lo Spirito della Morte. Se ci facciamo prendere dal panico e dalla rabbia non ne uscirà nulla di buono. Quindi, se Taki è d'accordo, proporrei di riaggiornarci fra un paio d'ore."
Rykiuma, che era rimasto alle spalle della Sura, mormorò il suo consenso, subito esteso a Flam, Deidara, Krasus e Conan. Takhisys guardò Howl, che rispose con un cenno di assenso del muso. L'unico un po' incazzato restava Goldust, che dovette capitolare e dichiararsi disposto a prendersi una pausa.
"Vado a sbollire la rabbia in arena. Chiamatemi quando sarà ora." sbattè la porta e se ne andò.
Takhisys si portò una mano a massaggiarsi occhi e tempie. "Ha bisogno di una raddrizzata il Guerriero.."
 
In quelle due ore si divisero: Deidara e Krasus si defilarono insieme, Conan se ne andò con Rykiuma ad esaminare alcune carte della Torre, nonchè qualche vecchio documento; Teo chiese il permesso di recarsi da Uriel, il vecchio saggio del Villaggio. Quella cariatide ne sapeva una più del diavolo, e pareva a conoscenza di ogni singolo diario, più o meno perduto e più o meno integro, di qualsivoglia missione disperata. Forse esisteva qualche storiella interessante, in cui erano sicuramente coinvolti Shamani, Guerrieri e chi altri in qualche lotta o ricerca che riguardasse la Torre dei Demoni e il loro capo.
Infine, Flam lasciò Takhisys e Howl nel salone, voleva preparare dei veleni diversi dai soliti. Qualcosa, sperava, di potenzialmente mortale per un Demone. Si recò nel laboratorio del castello, iniziando a distillare e filtrare, un trattato sui Demoni alla mano. Aveva letto da qualche parte che lo Spirito della Morte poteva essere avvelenato, ma che molti degli attacchi magici era inutile contro di lui. Un bel guaio, considerato il fatto che la maggior parte delle loro forze militari si basava sulla Magia Nera e Bianca dei Sura. Quand'ebbe finito di trafficare con alambicchi e vetreria varia, lasciò che i suoi preparati riposassero e fece una scappata in biblioteca per recuperare il vecchio tomo impolverato in cui aveva scovato quelle informazioni.
Poi corse di nuovo nel salone, arrivando in evidente ritardo.
"Scusate, ma i miei veleni hanno richiesto più attenzioni del previsto. E poi volevo leggervi un paio di cose."

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3


"La nostra piccola chimica alla riscossa!" Esclamò Conan beccandosi un'occhiataccia da Teo.
"A proposito. Howl" disse Flam rivolgendosi al lupo, "credi che Septimus potrebbe aiutarmi con i veleni? Non riesco a reperire alcuni ingredienti; inoltre potrebbe indicarmene di specifici. Su quei vecchi libri non ho trovato quanto speravo.."
Nessun problema. Sono arrivato con alcuni compagni, manderò uno di loro a chiedere a Septimus. Rispose Howl.
"Ottimo. Grazie."
Il lupo corse subito fuori dalla sala riunioni a dare l'ordine. Tornò pochi minuti dopo e ripresero da dove avevano interrotto.
"Cos'è che volevi leggerci?" chiese Takhisys.
"Quel libro sembra più vecchio del mondo, ci farà addormentare." osservò Goldust, venendo prontamente fulminato dallo sguardo di tutti.
"Allora vedi di non russare." sbottò Krasus.
Deidara sorrise e si rivolse alla Ninja: "Forza, dicci cos'hai scoperto. C'è gente impaziente di saperne di più. Scommetto che hai trovato qualcosa di interessante, altrimenti non ci leggeresti nulla."
"Infatti è così, Dei." le strizzò l'occhiolino e fece scorrere velocemente lo sguardo sulle pagine ingiallite. "Uno studioso delle epoche passate, e parlo dei tempi in cui le prime Rocce Metin caddero sul nostro Pianeta, decise di concentrarsi sullo studio dei Boss delle varie Regioni. C'è una sezione dedicata al defunto Re dei Demoni a cui ho dato giusto un'occhiata veloce. Pare che suo fratello, l'Elitario, abbia imprigionato alcuni fabbri.. Ad ogni modo, sullo Spirito della Morte scrisse:

[...]è un avversario dalla potenza inaudita, anche per il più forte Guerriero Mentale.
Indispensabile si rivela dunque, alla luce dei fatti, la presenza di una potente Shamana Drago che supporti colui che andrà in battaglia contro lo Spirito della Morte. Si consiglia, ma in via prettamente facoltativa, l'affiancamento ad una Shamana Cura.
La sua spessa corazza gli dona un'elevata resistenza alle frecce, le cui punte spesso nemmeno lo scalfiscono.
Le abilità magiche, purtroppo, hanno poco effetto sullo Spirito, che dovrà essere ucciso a colpi di spada, pugnale, spadone, campana o ventaglio.
E' però vulnerabile ai veleni, e un Ninja specializzato nel Corpo a Corpo si ritroverà avvantaggiato se saprà maneggiare la Nuvola Velenosa. Purtroppo non si sa con certezza quale sia il veleno più adatto a sconfiggerlo e danneggiarlo gravemente, in quanto la sua capacità di ripresa è molto elevata, motivo per il quale riesce a riprendersi ed auto medicarsi in fretta.
Altra informazione che potrebbe esservi utile: lo Spirito della Morte, che come già detto risiede al nono ed ultimo piano della Torre dei Demoni, è circondato da una schiera dei suoi peggiori scagnozzi: dal più basso in rango, il Vile Demone Arciere, agli Spiriti del Caos e del Rancore, dalla temibile Bestia Demoniaca al Maestro Spadaccino, per culminare con il Vile Demone Capobanda.
Molti eserciti sono stati sterminati, e più nessuno ha osato avventurarsi fino al nono piano della Torre. Se qualcuno, in futuro, volesse arrischiarsi in quest'impresa, ebbene, che non ci vada da solo come fecero molti stolti! Il piccolo esercito di avventati dovrà essere composto da almeno un membro per ogni dottrina.
Ma vi avverto: lasciate ogni speranza, o voi che entrate.

Questo è quanto." concluse Flam.
Dopo un breve attimo di silenzio, in cui assimilarono quanto scoperto, Rykiuma osservò: "Non è esattamente quella che definirei una visione ottimistica della cosa, ecco."
"No, ma dobbiamo avvertire gli Imperatori. Ci sarà pur qualcuno disposto a seguirci." ribattè Teo.
"E' un'impresa folle! In gilda abbiamo un solo Shamano Drago, ed è più impegnato a guardare le donne che a fare il suo dovere."
"Dacci un taglio, Gold." lo zittì Takhisys imperiosa e stufa, desiderosa di scagliargli addosso una Pietra Oscura.
Il Guerriero sbuffò, ma il richiamo servì a zittirlo. Per fortuna.
Rykiuma e Conan confermarono le informazioni circa la struttura della Torre: ogni piano era collegato all'altro da un sistema di scale che venivano aperte solo in seguito al conseguimento di alcuni obiettivi.
“Parla anche di Chiavi Zin qualcosa.” aggiunse il Sura.
“Zin Bong-In.” precisò il Ninja.
“Quelle potrebbero non essere un problema. Ma dovrò consultare l'archivio del castello.” Rispose Takhisys.
“Inoltre, sappiamo che al suo interno risiedono Demoni di ogni rango, e sembra che si rigenerino o qualcosa del genere a scadenze regolari. I documenti non erano molto chiari in merito, e parti di testo mancavano del tutto.” si scusò Rykiuma.
“Nessun problema. Altro?”
“A parte le dimensioni in altezza e diametro della Torre, sono riportati un elenco delle classi di Demoni presenti in ogni piano e la lista delle..mmmh..missioni, chiamiamole così, da portare a termine per salire di piano. Abbiamo trascritto le cose più importanti in questo rapporto.” concluse Conan consegnandole un foglio piegato a metà.
“D'accordo. Ottimo lavoro ragazzi.”
“Teo, tu hai scoperto qualcosa da Uriel?” chiese Krasus mentre Takhisys dava una scorsa veloce al documento.
“Purtroppo non ci ho ricavato granchè. Solamente che in passato pare esistesse una setta che si faceva chiamare le Sacerdotesse del Drago, che avevano provato ad evocare Sung Mahi, probabilmente un alter ego dello Spirito della Morte stesso. Il rituale è stato fortunatamente bloccato da un guerriero di nome Lee Seop, o qualcosa del genere. Uriel mi ha saputo dire soltanto che venne usata la Magia Nera, e che le Sacerdotesse del Drago fallirono.”
“Almeno ci hai provato. Grazie Teo.”
“Di nulla Taki.”
Ci fu qualche minuto di silenzio. Goldust si stava masarando i calli delle mani, ma quantomeno aveva smesso di rompere le scatole e disturbare l'assemblea. Takhisys lesse il rapporto redatto da Conan e Rykiuma. Flam sfogliava le pagine del libro in cerca di altre informazioni che potessero tornare utili, con Teo a guardare sopra la sua spalla. Krasus bevve di soppiatto dalla sua fiaschetta personale e si prese una gomitata da Deidara, che non approvava bevesse in riunione. Howl si leccava una zampa.
A riprendere la parola fu Takhisys. “Abbiamo bisogno di più persone, questo è poco ma sicuro. Invierò dei messaggi agli Imperatori. Nel frattempo, so che Kuldr e DeBello erano partiti per una missione in Carta. Quando torneranno, Kra?”
“Dovrebbero rientrare a breve, forse già in giornata.” rispose il capo ad interim.
“Bene. Chiederemo aiuto ai Nightmares, per quanto l'idea non mi aggrada particolarmente. In ogni caso ci devono un favore. Scriverò sia a Kixxa che a Deepsea. Ci serve tutto l'aiuto possibile. Probabilmente saremo noi il reparto d'assalto, ma qualcuno dovrà aiutarci quantomeno nelle retrovie.” dichiarò Takhisys, pensando e pianificando, facendo ipotesi e ragionando.
Quando si alzò, avevo lo sguardo deciso. Stava per congedarli quando si sentirono le urla.
Si affrettarono tutti alle finestre che davano sui cancelli. Una folla di donne e ragazze si assiepava all'esterno del castello. A un certo punto le urla si trasformarono in grida di panico. Scoppiarono tutti a ridere.
“E' tornato il Nabbo.” confermò Takhisys.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4
 
"Ti avevo detto: chiediamo un cavallo in prestito allo Stalliere! Ma tu NO! Figuriamoci se non avresti voluto approfittarne per passare fra i villaggi A PIEDI!" si lamentò Kuldr esasperata.
"Suvvia, sorellina, siamo quasi arrivati. Ehi dolcezza," si rivolse DeBello a una Shamana, "quando vuoi venire a trovarmi, quello è il mio castello." accompagnò l'invito con una strizzata d'occhio e la poverina quasi svenne fra la folla adorante, ed urlante, di donne di ogni razza ed età di Jinno.
Kuldr tirò uno scappellotto al fratello. "Il tuo castello un corno! Nabbo di uno Shamano playboy, vediamo di muoverci."
La Guerriera non ne poteva davvero più; ogni volta era la stessa storia: uscivano per una missione, e al ritorno, DeBello si impegnava a fare lo splendido con ogni femmina che gli capitasse a tiro. Le ragazze che non svenivano dall'emozione dopo averlo visto, li seguivano fino ai cancelli del castello della Gilda, attratte dal fascino dello Shamano. Kuldr pensava che tutta quella situazione fosse esagerata. Certo, suo fratello era probabilmente il più bello fra gli Shamani di tutti i tre Regni, con quei capelli rosso fuoco liberi al vento, il viso dai tratti sufficientemente marcati ma allo stesso tempo aggraziati, e il fisico avvolto dal suo Vestito della Morale, che gli fasciava i muscoli nei punti giusti e gli conferiva l'aspetto di un Imperatore.
Insomma, ogni volta si ripeteva la stessa tiritera: schiere di donne adoranti, adulanti, urlanti e svenienti che cercavano di saltargli addosso da ogni lato, anche solo per sfiorarlo. E puntualmente Kuldr si comportava come una guardia del corpo, tenendo lontane le fan di DeBello e combattendo contro l'istinto di tramortirlo e caricarselo in spalla.
Poco dopo, arrivarono sotto i cancelli, con somma gioia della ragazza.
"Bene, adesso fate largo, prego." sussurrò Kuldr, un sorrisetto sadico e divertito stampato in faccia.
Attivò un'Aura verde e azzurra che ricoprì la lama del suo spadone, rendendola più affilata che mai, e levò in alto l'arma in segno di avvertimento.
"Levatevi ora!" urlò sovrastando il fragore della folla.
Le urla si trasformarono all'istante in gridolini spaventati quando la Guerriera iniziò a far roteare lo spadone intorno a sé e al fratello per farsi largo. Spinse DeBello al di là dei cancelli e se li richiuse alle spalle il più in fretta possibile. Fissò furente lo Shamano in risposta alla sua lamentela secondo cui: "Così le farai scappare tutte!", e gli diede un calcio nel didietro per incitarlo ad entrare nel castello.
Almeno questa volta non ho dovuto tirarlo per le orecchie!”
Il portone si aprì e ne uscì Takhisys, dietro cui si intravvedevano Krasus, Flam, Deidara, Teo e qualcun altro in ombra.
“Taki!” urlò Kuldr rinfoderando la spada e correndo ad abbracciare l’amica. “Da quanto sei tornata?” chiese sorridendo.
“Non molto in realtà, ma vorrei che le circostanze fossero più piacevoli.” Solo allora la Guerriera si accorse dell’espressione cupa che velava il volto della Sura.
Le si spense il sorriso e in quell’esatto istante anche DeBello parve tornare coi piedi per terra, lasciando da parte le donne per concentrarsi su quanto Takhisys aveva da dire loro. Il capo riassunse brevemente quanto scoperto e discusso durante la riunione, e tutti tornarono nel salone per organizzarsi sul da farsi.
“Come dicevo prima che quell’orda di donne assatanate ci interrompesse, scriverò una lettera agli Imperatori per avvertirli del pericolo imminente e chiedere appoggio militare, senza però fare troppe pressioni. Inoltre, manderò un messaggio a Deepsea e uno a Kixxa, i Nightmares ci devono un favore e dubito che Deep metta da parte l’orgoglio passando per il pavido di turno: ci invierà sicuramente qualcuno dei suoi e sono praticamente certa che lo rivedremo con la sua scintillante armatura.”
L’ultima frase fece scaturire una risata sommessa che spezzò la pesantezza del momento.
“Ad ogni modo avremo l’appoggio dei lupi di Howl. Ciò di cui abbiamo assolutamente bisogno sono gli Shamani, e tanti anche. Farò pressioni agli Imperatori solo su questo punto, per il resto direi che siamo più che sufficienti noi.”
“Sei sicura?” chiese Goldust.
“No. Ma a mali estremi, estremi rimedi. Non voglio obbligare nessuno a scendere nuovamente in guerra, non ora che ci stiamo riprendendo dagli ultimi due grandi scontri. Nemmeno voi siete costretti a partecipare.”
Un coro di dissenso si alzò dalla tavolata, e Takhisys fu grata del sostegno dei suoi compagni. Non erano in collera con lei, semplicemente ci tenevano a farle capire che non li stava obbligando e che, anzi, agivano spinti dagli stessi ideali e dalla stessa voglia di preservare quanto costruito con tanta fatica.
“E poi, qualcuno deve pur salvare le chiappe ai Regni, ti pare?” esordì infine Flam, confermando la partecipazione della Gilda alla missione.
“Esatto, e chi meglio di coloro che hanno sconfitto Ganzicus, Re dei Demoni, e la sua orda di mostri e shamani, nonché la Strega di Ghiaccio e il drago Beran Setau?” fu la domanda retorica di Deidara.
“Senza dimenticare che prenderà parte alla missione anche lo Shamano più figo dei tre Regni!” esclamò DeBello.
“Ma taci, zuccone!” lo riprese Kuldr, tirandogli un pugno in testa.
“Non cambierà mai.” Constatò Takhisys. Poi continuò: “Bene, direi che non potevate essere più convincenti di così. Vi ringrazio per il sostegno, e prima che qualcuno protesti,” concluse alzando una mano per bloccare sul nascere qualsiasi commento, “so che non ce ne sarebbe bisogno, ma ci tenevo a farlo. Grazie, amici miei.”
Ci fu chi sorrise e chi chinò il capo. Infine, lasciarono tutti la sala riunioni per affilare le lame e lucidare le armature, in preparazione allo scontro imminente. Takhisys mandò Howl a dire ai suoi di tenersi pronti, prese tre piccioni viaggiatori e li inviò agli Imperatori. Aveva scritto due differenti messaggi: per gli Imperatori di Chunjo e Shinsoo, un semplice avviso per metterli al corrente di quanto stava per accadere, specificando di evacuare la zona nel caso qualcuno dei loro sudditi fosse nei paraggi e di lasciare solo coloro che avrebbero voluto partecipare da volontari alla missione; per il giovane Imperatore di Jinno, aveva aggiunto una richiesta di arruolamento di quanti più Shamani di entrambe le dottrine, non imponendo comunque la partecipazione a nessuno delle altre razze, a meno che non si presentasse come volontario. Mandò a chiamare Krasus, chiedendogli di portare a Deepsea il messaggio a lui destinato.
“Io parlerò con Kixxa, le ho già chiesto di incontrarci alla taverna di Octavio dopo cena. Domattina potrai andare da Deep.”
“D’accordo.”
In quel momento Flam bussò alla porta della stanza della Sura.
Krasus uscì rivolgendole un cenno del capo in segno di saluto, e lei si chiuse la porta alle spalle.
Indossava un mantello scuro e sembrava pronta per partire per una missione.
“Stai partendo?” chiese Takhisys.
“Sì. Il lupo che Howl aveva mandato da Septimus è tornato: devo andare da lui al più presto.” Spiegò la Ninja.
La Sura annuì. “Dove vi incontrerete?”
“Non molto lontano dalla Torre dei Demoni, in una conca a ovest di essa.”
“Stai attenta.”
“Non preoccuparti, non corro pericoli. La strada per arrivarci non è la stessa che porta alla Torre, ho consultato la mappa. Spero solo che il ponte sia in buone condizioni: lì vicino si aggira lo Spirito della Tigre Gialla, un tipaccio non esattamente amichevole, motivo per il quale il sentiero è poco battuto; ma non passerò per il suo territorio, sta’ tranquilla.”
“E poi puoi Cammuffarti, giusto?” l’ottimismo tornò a prevalere in Takhisys, che battè una mano sulla spalla della Ninja.
“Giusto!” le strizzò l’occhio, salutò e partì in groppa al lupo.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5
 
Flam arrivò nei pressi della Torre dei Demoni che era il crepuscolo. Nonostante si stesse tenendo alla larga dal crinale che ospitava il sentiero per raggiungerla, sentì incombere su di sé l’alta costruzione di basalto e la sua ombra minacciosa. Si fermò un istante a guardare in quella direzione, stringendosi nel mantello e abbassando ancor più il cappuccio sul volto. Il fiato corto del lupo la faceva sobbalzare leggermente, il poveretto aveva corso più veloce che poteva.
Smontò dicendo: “Da qui al luogo di incontro non manca molto: proseguirò a piedi, così potrai riposarti.”
Il lupo annuì in risposta, la lingua penzoloni fuori dalla bocca. Si incamminarono e in mezzora arrivarono in vista della piccola tenda in cui si era rifugiato Septimus.
Il vecchio mago si trovava lì vicino, seduto su una roccia.
“Benarrivata.” La salutò.
“Buonasera Septimus.”
“Hai fame?” chiese.
“Non molta, ma il nostro amico qui credo abbia bisogno di un po’ di carne fresca.”
Septimus sorrise, estrasse da una bisaccia di cuoio una grossa bistecca grondante sangue e la lanciò al lupo. Quello la prese e si allontanò, sparendo fra i cespugli.
“Accomodati, il messaggero di Howl mi ha spiegato che stai cercando di preparare un veleno.”
Flam annuì. “Ho copiato alcuni ingredienti che potrebbero essermi utili ma che non riesco a reperire. Inoltre, data la tua.. ehm.. esperienza nel mondo..”
“Stai cercando di dire che sono vecchio?” chiese Septimus alzando un sopracciglio.
“Devi ammettere di non essere più esattamente un giovincello, ma non volevo certo mancarti di rispetto.” Flam realizzò di temere l’ira dell’uomo: dopotutto, restava pure sempre un mago molto potente.
Septimus proruppe in una sonora risata, lasciandola sbigottita e sollevata al tempo stesso. Le si dipinse un sorriso ebete in faccia e infine il mago la rassicurò: “Tranquilla, so di essere un vecchio bacucco, non me la sono di certo presa. Ma ti prego, vai avanti.”
“Oh bene, in questo caso.. come dicevo, data la tua esperienza in questo molto e la tua sapienza, mi chiedevo se fossi a conoscenza di qualche sostanza, pianta o altro che potrebbe arrecare danni allo Spirito della Morte, o in generale ad un demone. Qualcosa che noi non sappiamo insomma.” Spiegò la Ninja.
Septimus si prese un attimo per riflette, accarezzandosi la barba. Quindi le chiese di visionare la lista degli ingredienti mancanti.
“Quelli barrati li ho trovati nel laboratorio del castello. C’è tutto quello che ho messo nel preparato sperimentale che ho distillato in giornata. Devo fare altre prove in realtà: creare una gamma di veleni da usare anche in combinazione, o semplicemente a casaccio. Dietro c’è anche la procedura che ho utilizzato per il veleno di oggi. Non l’ho portata a termine purtroppo, a causa della mancanza di ingredienti, ma te ne ho portato un campione.”
Septimus girò il foglio prima di darle un giudizio: “E’ una lista interessante, lo devo ammettere. E non credo ci sia altro da aggiungere. A parte forse della polvere di Ametista. Per il resto posso solo farti i miei complimenti, è una miscela ben congegnata, i passaggi che hai eseguito nella sua preparazioni sono davvero interessanti e sfruttano le proprietà più adatte allo scopo finale. Posso procurarti quello che ti manca.”
“Grazie mille Septimus!”
“Ora però mangiamo, domani andrò a reperire quel poco che non ho fra le mie scorte. Fortunatamente per te possiedo una discreta riserva di Lacrime di Dea. Usale con parsimonia, sono molto rare.” La raccomandò.
“Certo. Non ne sprecherò nemmeno una.” Promise.
Septimus mise a cuocere la cena mentre Flam affilava i suoi pugnali. Finito di mangiare, la Ninja gli fece esaminare il campione di veleno che aveva portato. Septimus decretò che aveva svolto un ottimo lavoro e le chiese di farle avere un campione del prodotto finito. “Chiederò a un lupo di scortarti sulla via del ritorno; lo potrai mandare come messaggero una volta che avrai ultimato il veleno.”
“D’accordo.”
Infine si coricarono.
 
Il mattino dopo, Flam si svegliò trovando la tenda vuota.
“Septimus dev’essere già andato in cerca degli ingredienti.”
Trovò un biglietto per lei, in cui l’avvertiva che poco distante si trovava un giacimento di Ametista da cui poteva estrarre la materia prima grazie al piccone fuori dalla tenda.
Vi si recò subito e quando ritenne di aver fatto una scorta sufficiente da aggiungere alle miscele che avrebbe sperimentato, tornò sui suoi passi. Si era avvicinata molto al territorio dello Spirito della Tigre Gialla, ma di lui neanche l’ombra. Si chiese se fosse solo un caso o pura fortuna.
Septimus non era ancora tornato, così estrasse i pugnali e iniziò ad allenarsi, utilizzando gli alberi come bersagli dei propri attacchi.
Il sole descrisse un discreto arco in cielo, e l’ora di pranzo era orma giunta, quando finalmente Septimus tornò al piccolo accampamento. Flam si deterse il sudore dalla fronte, rinfoderò i pugnali e gli andò in contro. Aveva un tascapane e dalla sua espressione la Ninja intuì che aveva trovato tutto.
“Ecco qui, ti ho trovato gli ultimi ingredienti.” Confermò difatti Septimus.
“Ti ringrazio. Come posso ricambiare?”
“Sconfiggendo quel mostro e liberandoci da questo ennesimo nemico. Non voglio nulla in cambio per queste quattro cose.”
Flam non era completamente convinta, ma non obiettò.
“Vedo che hai trovato il giacimento.” Osservò entrando nella tenda.
“Sì, ho preso quanti più minerali grezzi, in teoria sono anche in quantità superiori alle mie reali esigenze.”
“Perfetto. Ora mangiamo, sarai affamata. Era tanto che ti allenavi?”
“Un po’.” Rispose vaga. “Partirò subito dopo pranzo. Mi spiace lasciarti così in fretta, ma reputo sia meglio che io non mi trattenga oltre.”
“Saggia osservazione. Porta i miei saluti a Krasus e Takhisys. E a tutti gli altri ovviamente.”
Quand’ebbero finito di pranzare, un lupo del branco di Howl fece capolino dalla vegetazione. Flam non seppe giudicare se fosse lo stesso del giorno precedente, e si chiese anche da quanto tempo aspettasse nascosto. Gli montò in groppa consapevole che aveva ricevuto istruzioni e fece ritorno al castello.
, l'editor di EFP.

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