Let the walls break down

di LiveWithoutWarning
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** She screams in silence ***
Capitolo 2: *** Why can’t you just be happy for me? ***
Capitolo 3: *** I got no regret right now ***



Capitolo 1
*** She screams in silence ***


“She... 
She screams in silence 
A sullen riot penetrating through her mind 
We... 
Wait for a sign 
To smash the silence with the brick of self-control” 
 


 
AMANDA
 
-Amanda!!- urlò sua madre dalla cucina. –E’ il primo giorno di scuola!! Svegliati!-
Amanda aprì piano gli occhi e si ritrovò a fissare il soffitto. Si alzò e mentre si vestiva con i suoi soliti vestiti neri, un po’ troppo grandi per la sua corporatura minuta, cominciò a pensare a ciò che la aspettava oggi. “Primo giorno di superiori. Sarà diverso. Non resterò la solita sfigata. Forse starò simpatica a qualcuno.”
Andò in cucina dove sua madre la guardò perplessa. –Vuoi davvero indossare quella felpona dei… Come si chiama quel gruppo?-
-Green Day, mamma.- disse scocciata –E sì la voglio indossare. Non m’importa quello che pensano gli altri.-
Sapeva che sua mamma avrebbe preferito che fosse come tutte le ragazze della sua età, vestite carine e patite di shopping in negozi di marca. Ma lei era felice di come era, anche se le sarebbe piaciuto che qualcuno, invece che guardarla strana per il piercing al naso, le avesse rivolto la parola.
Andò in bagno e si contornò gli occhi di nero. “Questo è il massimo trucco che mi metterò” pensò.
Uscì di casa. I suoi capelli blu scuro svolazzavano leggeri nell’aria mattutina di Baltimora. Si mise le cuffie nelle orecchie e cercò di non pensare a nulla se non alla voce di Kurt Cobain.
Arrivò davanti a scuola. Cercando di non farsi notare entrò e si avviò verso la classe di storia.
Si sedette all’ultimo banco. Guardò i suoi compagni “Sono tutti così fottutamente uguali.” pensò “Stesso taglio di capelli, stessi vestiti di marca e tutti che mi rivolgono lo stesso sguardo di disprezzo.”
Il banco di fianco a lei era l’unico vuoto. “Perfetto!” pensò “E’ esattamente la stessa merda. Uguale alle medie.”
Entrò il professore che fece l’appello e cominciò a spiegare un po’ come funzionava la scuola.
Amanda tirò fuori dalla zaino un quadernino e cominciò a disegnarci sopra e a riempirlo di scritte di canzoni. Dopo circa dieci minuti la porta si spalancò e entrò un ragazzo di corsa. Era sudato e ansimante. Si sedette di corsa vicino a lei e le sorrise. Lei lo guardò perplessa.
-E tu sei?- Disse il professore, evidentemente scocciato.
-Jack Bassam Barakat- disse il ragazzo.
Amanda lo guardò. Era molto particolare. Aveva i capelli neri tutti in disordine da cui spuntava una ciocca bionda. Era vestito di nero e aveva la maglietta dei Ramones.
Jack si girò verso di lei e le tese la mano –Piacere- disse –Io sono Jack e tu?-
-Amanda- rispose lei.
-Fighi i tuoi capelli!- disse sorridendo. Poi posò lo sguardo sulla maglietta di lei. –Cazzo, finalmente ho trovato qualcuno che ascolta buona musica!-
I due passarono il resto delle lezione a parlare dei loro gusti musicali. Jack le disse che sapeva suonare la chitarra e che magari un giorno poteva venire da lui, così le avrebbe fatto sentire qualcosa.
In quel momento suonò la campanella. Lui si alzò di corsa. –Ci vediamo in mensa Amanda!- e corse via.
Amanda passò il resto della mattinata pensando all’ora di pranzo. Jack era proprio come lei e si sentiva strana al pensiero di aver davvero fatto amicizia con qualcuno. Quando suonò l’ultima campanella della mattinata lei si avviò veloce verso la mensa.
Jack era seduto ad un tavolo in fondo alla sala con altri tre ragazzi. Amanda pensò fosse stupido andarlo a disturbare visto che era con i suoi amici e lei non poteva essere di certo la ragazza più socievole con cui Jack aveva fatta amicizia .
Così, triste e di nuovo sola, prese qualcosa da mangiare e si sedette ad un tavolo, sperando che la giornata finisse presto.
Quando tornò a casa sua madre cominciò a tempestarla di domande. Lei rispose a monosillabi e se ne andò in camera sua, saltando la cena.
Si mise ad ascoltare She.
“She… she screams in silence…”. Ripetè queste parole a bassa voce. “Sono io la ragazza di questa canzone. Parla davvero di me.” Si addormentò con questo pensiero nella testa.
 
JACK
 
-Jack!!- urlò sua madre –Se non alzi quel culo dal letto metto in radio Justin Bieber a tutto volume!!-
A quelle parole Jack si buttò letteralmente giù dal letto e urlò a sua madre che era sveglio.
Si vestì e andò verso la porta di casa.
-Jack Bassam Barakat!-  gli urlò di nuovo sua madre. –Vedi di impegnarti quest’anno a scuola, se no la chitarra la ritroverai fatta a pezzi nel cassonetto della spazzatura!!-
Jack chiuse la porta con un tonfo e bussò alla porta della casa affianco.
-Arrivo!- urlò una voce da dentro casa.
Alex, il suo migliore amico, uscì di casa e gli saltò addosso. –Hey bel maschione!- gli urlò ridendo. –Le ragazze continuano a darti buca eh?-
-Non era un appuntamento quello di ieri! E comunque oggi ho storia quindi le parlerò.- disse lui convinto.
-Vuoi chiederle di uscire?- gli chiese Alex.
-Voglio solo conoscerla meglio, è una ragazza davvero simpatica, te la presenterò.-
Nel frattempo erano arrivati davanti a scuola e si incontrarono all’entrata con Zach e Rian.
Parlarono e scherzarono un po’ finché non suonò la campanella.
Jack salutò gli amici e un po’ agitato entrò nella classe di storia. Si sedette vicino ad Amanda.
-Hey!- le disse. –Ieri non ti sei fatta vedere a pranzo…-
-Ho visto che eri con degli amici e non ho voluto disturbarti- gli spiegò Amanda.
-Ma va! Non ti devi preoccupare di loro!- le disse – Anzi oggi te li presento se hai voglia di unirti a noi per mangiare.-
-Silenzio!- urlò il prof –se vi sento ancora fiatare faccio una verifica a sorpresa su tutto quello che avete fatto alle medie!-
Amanda prese il suo quaderno, strappò un pezzo di carta e scrisse:
 
Ci vediamo a pranzo Barakat.
 
Jack prese il bigliettino e sorrise. Quella ragazza cominciava ad interessargli sempre di più.
 

 

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Capitolo 2
*** Why can’t you just be happy for me? ***


“You’re the break lines failing as my car swerves off the freeway
It kind of feels like sabotage
Why can’t you just be happy for…
Why can’t you just be happy for me?”
AMANDA
 
L’ora di pranzo era arrivata. Amanda si muoveva lenta lungo il corridoio. Arrivò davanti alla porta della mensa e si bloccò.
-Vuoi levarti?- le urlò un ragazzo. –Punk del cazzo.- lo sentì dire sottovoce mentre lei si faceva di lato per lasciarli passare.
Entrò subito dopo loro. Appena fu dentro Jack la vide e la salutò facendole segno di avvicinarsi. Amanda era agitatissima e mentre si dirigeva verso il loro tavolo inciampò in una sedia e per poco non finì con la faccia a terra. Gli amici di Jack si misero a ridere, ma lui no. Lei si sedette vicino a lui. Jack si avvicinò e le chiese se stava bene. Lei face cenno di sì con la testa.
Jack cominciò a presentarle i suoi amici: Zach, Rian e infine Alex.
Rimase con lo sguardo su Alex. “E’ davvero un bel ragazzo” pensò. Lui la stava fissando. Prese una sedia e si mise tra lei e Jack. Cominciò a parlarle e Amanda lo trovava simpaticissimo. Ad un certo punto le chiese –Stasera ti va di uscire?-.
Amanda lo guardò sorpresa. Nessuno le aveva mai chiesto di uscire prima, ma con quel ragazzo si trovava davvero bene e la cosa doveva essere per forza reciproca.
-Certo- disse con un sorriso. –Ti lascio il mio numero così poi ci mettiamo d’accordo. Ora devo assolutamente andare a ripassare. A stasera Alex-
Se ne stava andando quando si girò di colpo e disse –E ciao anche a te Jack!-.
 
Jack
 
-COME HAI POTUTO CHIEDERLE DI USCIRE, ALEX?!- urlò all’amico.
-Tranquillo Jack- gli disse Alex –Hai detto che non ci volevi uscire, solo conoscerla meglio. Quando sarà la mia ragazza avrai tutto il tempo per conoscerla meglio.- detto questo si alzò e se andò, lasciando lì Jack senza parole mentre Zach e Rian ridacchiavano sottovoce.
 
Amanda
 
-Ciao mamma, sono tornata!- disse tutta raggiante in viso.
-Hey tesoro, com’è andata a scuola?- le chiese.
-Bene. Comunque stasera non ci sono a cena, esco con un ragazzo…- disse con le guance che già stavano diventando rosse.
-Oh ma è una cosa bellissima!-urlò sua madre. –Forza vieni, ti porto a fare shopping. Ti servirà qualcosa di carino.-
-Ma mamma andiamo solo a cena al ristorante cinese e poi cinema, nulla di che…- cercò di dire lei.
-Mmm okay, ma cerca di vestirti bene! Ti aiuto io.- disse sospirando.
Andarono in camera sua e ci stettero per una buona oretta. Sua madre cercava di renderla un po’ più femminile ma lei voleva essere semplicemente se stessa. Alla fine si mise una minigonna stretta, che non sapeva nemmeno di avere, una maglietta dei Guns n’ Roses e un paio di Creepers, tutto rigorosamente nero. Si truccò a suo solito e sua madre le fece alcuni boccoli ai capelli blu. Si guardò allo specchio e non si trovò così male come al solito.
Il campanello suonò. Amanda cominciò ad essere in ansia, ma ancora più di lei lo era sua madre. Mentre Amanda finiva di sistemarsi sua madre andò ad aprire la porta e fece accomodare Alex sul divano. Lo squadrò un po’. Sperava che sua figlia uscisse almeno con un ragazzo “normale”.
In quel momento Amanda scese dalle scale, prese Alex per un braccio e lo trascinò fuori di casa.
Andarono al ristorante cinese vicino a casa di Amanda. Parlarono un po’ e a lei cominciava a piacere sempre di più. Sapeva essere carino e gentile, ma non troppo sdolcinato e si trovavano in perfetta sintonia. Finito di mangiare la portò al cinema a vedere un film. –Spero ti piacciano gli horror- disse lui.
-Sì, un sacco!- rispose sorridendo.
Entrarono nella sala che il film stava già per iniziare. La sala era praticamente vuota e si sedettero esattamente al centro.
Appena iniziò lui si girò verso di lei e la fissò per un po’, solo che lei era talmente presa dal film che non lo notava nemmeno. Allora le accarezzò dolcemente la guancia, lei si girò di colpo e lui la baciò. Amanda fu colta di sorpresa, era la prima volta che baciava un ragazzo ma si rilassò quasi subito. Il bacio fu abbastanza lungo e appena si staccarono lui la guardò e le disse –Mi piaci un sacco, lo so che ci conosciamo da poco, ma è come se ti conoscessi da sempre. Sei la ragazza più carina che conosca e… vorresti metterti insieme a me?-
Lei era completamente sbalordita. Non sapeva cosa dire. Anche lei era stracotta nonostante si conoscessero da poco, per ciò rispose semplicemente –Sì-
Continuarono a baciarsi per il resto del film. Quando finì lui le prese la mano e fecero tutta la strada del ritorno così. Era una sensazione bellissima e si sentiva felice come non era mai stata. Lui l’accompagnò sotto casa, le diede “il bacio della buonanotte” e Amanda scomparve oltre la porta.
 
Jack  
 
Il telefonino squillò. Era un messaggio di Alex “Grazie per avermela fatta conoscere, è davvero speciale. Ah ora stiamo insieme J”
Jack era furioso e non sapeva nemmeno perché. “Sono contento per te…” rispose. Gli arrivò subito la risposta “Jack smettila di fare il bambino, perché non puoi essere semplicemente felice per me?”. Spense il telefono. Lei non significava nulla per lui quindi ora doveva solo mettersi a letto e dormire. Seguì i suoi stessi consigli, ma la parte di dormire la trovò molto complicata.

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Capitolo 3
*** I got no regret right now ***


“Get ready for action!
I got no regret right now
I’m feeling this
The air is so cold and low
I’m feeling this
Let me go in her room
I’m feeling this
I wanna take off her clothes
I’m feeling this”
 
 
Amanda
 
Erano le 2 del mattino ma non riusciva a prendere sonno. Continuava a pensare a lui e non poteva credere che ora stessero davvero insieme. Proprio mentre si stava per addormentare le arrivò un messaggio. Era Alex. Appena lesse il suo nome sullo schermo sorrise.
“Domani mattina ti passo a prendere così andiamo a scuola insieme okay?” diceva il messaggio.
Accettò felicemente l’invito, posò il cellulare sul comodino e si addormentò pensando alla mattina dopo.
 
Appena si sentì bussare alla porta, Amanda scesa di corsa le scale e uscì salutando velocemente sua madre.
-Ciao, bellissima- le disse Alex.
-Ciao- rispose lei abbassando lo sguardo e sorridendo.
-Ti dispiace se passiamo a prendere Jack?- chiese.
-Certo che no- disse lei e si allungò per baciarlo delicatamente sulle labbra.
Lui la prese e la baciò con più passione, assaporandola dolcemente.
 
Jack
 
-Eccoli lì che si sbaciucchiano- disse guardando fuori dalla finestra con uno sguardo di disprezzo. –Quella ragazza finirà per portarmi via il mio migliore amico-
-SCENDI JACK!- gli urlò Alex dalla strada.
-Arrivo, arrivo- rispose sbuffando.
La strada per andare a scuola sembrava lunga ed interminabile. La coppietta parlava e rideva mentre Jack, che camminava di fianco ad Alex, guardava in basso e con i piedi spostava i sassolini che si trovavano sul marciapiede.
Ad un tratto la parte peggiore di Jack, quella gelosa e invidiosa, venne fuori.
-Alex- disse per richiamare l’attenzione dell’amico. –Hai presente Luna? Quella  che frequenta la mia classe di francese?-
-Quella bionda?- chiese Alex.
-Sì proprio lei. Ho intenzione di chiederle di uscire.- disse soddisfatto.
Amanda inciampò e cadde a terra bucandosi il pantalone sul ginocchio e causandosi un grosso livido.
Alex l’aiutò ad alzarsi e visto che non riusciva a camminare bene la riportò a casa.
Jack, soddisfatto per la sua grande idea, corse verso l’ingresso della scuola, dove o aspettavano Zach e Rian. Raccontò loro ciò che aveva intenzione di fare.
-Mi sembra un’ottima idea, Barakat.- disse Rian.
Amanda
 
-Sei sicura di voler rimanere da sola?- le chiese Alex preoccupato.
-Certo, so cavarmela. Ora vai a scuola prima che tua madre s’incazzi- rispose lei.
Alex si alzò dal letto, mise via le garze con cui aveva fasciato il ginocchio di Amanda e uscì dalla porta.
Appena fu sola Amanda si ritrovò a pensare a Jack. Non sapeva come mai ma la notizia che lui voleva provarci con qualcuna la turbava. Allora prese in mano il telefono e senza pensarci gli mandò un messaggio.
“Hey Jack, sono Amanda. Ho bisogno che tu venga da me subito”.
Inviato.
“Oddio che ho fatto?!” pensò presa dal panico. “Ora chissà che penserà! E se lo vede Alex?! Gli ho detto che me la sarei cavata eppure ho chiesto ad un altro ragazzo di venire qui!”
Passarono 10 minuti in cui la sua ansia continuò ad aumentare finché qualcuno non bussò alla porta. Lei non riusciva ad alzarsi per andare ad aprirgli perché il suo ginocchio era diventato grande come una palla.
-JACK!!- urlò alla finestra. –NON POSSO VENIRE AD APRIRTI. DEVI ARRAMPICARTI SULL’ALBERO ED ENTRARE DALLA MIA FINESTRA.-
Allungò lo sguardo finché non vide un ciuffo biondo spuntare dalla finestra aperta. Jack si arrampicò a fatica sull’albero ed entrò nella piccola stanza da letto di Amanda. Lei era sdraiata su un letto con un cuscino azzurro poggiato dietro la sua schiena.
Appena mise un piede all’interno Jack si lanciò su di lei e la baciò forte, con passione. Lei ricambiò il bacio. Era una sensazione bellissima e non assomigliava nemmeno un po’ a quello che provava quando la baciava Alex. Amanda cominciò a toccargli i capelli con le mani e a scombussolarglieli tutti. Lui prese il fondo dalla sua maglia e gliela tolse lasciandola solo con il reggiseno nero.
Amanda non capiva più nulla. Sapeva solo che lo voleva. Aveva bisogno di lui e ne aveva bisogno ora.
 
 
 
 

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