Assassin's Creed Origins & Future

di Dedpul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il caos del 40° secolo. ***
Capitolo 2: *** Il Vaso di Pandora ***
Capitolo 3: *** Scalata dell'Olimpo ***
Capitolo 4: *** Benvenuto a Damasco ***
Capitolo 5: *** Il giovane Altair ***
Capitolo 6: *** Sangue sulla Senna ***
Capitolo 7: *** La Rivoluzione ***
Capitolo 8: *** Yomotori ***
Capitolo 9: *** Abbandonato ***



Capitolo 1
*** Il caos del 40° secolo. ***


http://www.youtube.com/watch?v=Tq2PfOYPaQw

Se tutti quanti ci ritroviamo con l'immaginazione atrofizzata, nessuno costituirà mai una minaccia per il mondo.Chuck Palahniuk

Nuova Roma - Anno 2103 - Castel Sant'angelo

Dalla cima di Castel Sant'angelo guardo il vaticano cadere a pezzi. Papa Yung-Hei XXXXII era un templare. Il presidente degli stati uniti Jhon Henry Eden era un templare. Chiunque era al potere era un templare.  I Templari hanno distrutto ogni luogo di culto. Ormai è un reato persino pensare diversamente. Poco è stato risparmiato dalla loro incredibile fama di potere. Ora, in questa notte priva di stelle, guardo uno dei luoghi che ha raccolto miliardi di persone da tutto il mondo, cadere a pezzi. Quando anche l'ultimo mattone viene abbattuto e distrutto dalle imponenti macchine Abstergo, mi alzo e guardo Nuova Roma, la città eterna è morta e al suo posto vi è solo una distesa immensa di robot che pattugliano le strade impedendo alla gente di uscire. Alzo lo sguardo e fisso la Luna. Da lassù Ivan Lots il templare che dominò il mondo guarda la terra con aria di superiorità. 

-Ehm.. non sarebbe ora di andare ?! -

Dal petto una macchina parlò. Prometeus è un'armatura speciale fatta di carbonio e Decario un metallo scoperto in Antartide, leggero come l'alluminio e resistente come il diamante ma è anche un'intelligenza artificiale che permette a chi la indossa di navigare online in qualsiasi momento.

-Ok..-

Mi alzai in piedi e guardai in basso. 50 metri di vuoto. Mi tuffai.

-Prometeus, ali di Icaro. ORA ! -

Ali di 5 metri di lunghezza si ersero dall'armatura diventando un'ottimo deltaplano. 

- Vedrai Icarus... cambierà tutto. Dove dobbiamo andare ?-
- Andiamo a casa.-


La città era vuota a silenziosa, solo i robot passavano di lì a controllare che non ci fosse anima viva in giro.

- Icarus.. -
-Cosa c'è ?-
- Guarda vicino a quel hotel.-


Di fianco ad un hotel un robot stava inseguendo un bambino. 

-Prometeus disattiva Ali di Icaro- 


Le ali tornarono all'interno dell'armatura, facendomi cadere da un'altezza di circa 30 metri.

-10 secondi al secondi al contatto con il suolo.-

Prometeus avvertì che mi stavo per schiantare, ma in dieci secondi ho tutto il tempo per estrarre la lama celata. Caddi addosso al robot dalle sembianze umane, imprimendo le mie ginocchia sulla "schiena", dopodiché gli conficcai la lama celata all'interno, raggiungendo i suoi circuiti e tagliandoglieli. 

-Tu... tu chi sei ?! -

Il bambino impaurito, si fermò davanti a me. 

-Mi chiamo Icarus 10497 ... e sono un'assassino. -

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Capitolo 2
*** Il Vaso di Pandora ***


"Il Minotauro" l'ultimo vero rifugio degli Assassini in Italia. E' un'intiricatissmo labirinto costruito sotto il Colosseo, chiunque non sia un'assassino e non sia fortunato avrà morte certa se si perde al suo interno. Ci sono più cadaveri che pietre. Alla fine del labirinto si trova una scala che porta ancora più in basso. Alla fine delle scale c'é un portone sorvegliato da due sentinelle 24 ore su 24. Oltre il portone ci sono circa 80 persone tutti Assassini. Queste persone si ritrovano a vivere come mendicanti. I Templari appena ebbero assunto il controllo del mondo diedero il via ad una caccia sfrenata ad ogni Assassino mettendo taglie esorbitanti su quelli più famosi, indicandoli in realtà come killer psicopatici. 
 
Icarus : Madre..
 
Icrus cammino' verso le madre intenta a curare un uomo dal quale il braccio sgorgava sangue. Arianna é la madre di Icarus. Una donna di circa 38 anni con dei lunghi capelli rossi. La donna si volto' e si alzo', saluto' il figlio con un abraccio poi torno' a guardare l'uomo ormai deceduto.
 
Arianna : E' morto...anche lui.

Icarus: Perchè... PERCHE' NON CI ARMIAMO E REAGIAMO A TUTTI QUESTI MASSACRI ! PERCHE' SIAMO COSTRETTI A GUARDARE I NOSTRI FRATELLI MORIRE ! PERCHE' CI NASCONDIAMO COME RATTI SOTTO TERRA ! NOI SIAMO ASSASSINI NON CODARDI !

La donna prima abbasso' lo sguardo, poi alzo' il viso e fisso' il figlio con le lacrime agli occhi mentre con una voce rotta dal dolore disse.

Arianna : Pensi che mi piaccia? Pensi che a me piaccia guardare arrivare ogni giorno decine di feriti  e sapere che la metà di loro morirà ? Lo sai che non possiamo fare niente finchè il consiglio non decide... finché Ade non decide.

Il consiglio degli Assassini era formato da tre uomini anziani : Zeus, Poseidone e Ade.  Le loro scelte mandavano in guerra e mantenevano la pace all'interno del Minotauro. Ogni scelta doveva essere unanime se anche uno solo degli anziani si rifiutava, la scelta non andava in porto. E da sempre Ade si rifiutava di dare il suo consenso per iniziare un controattacco ai Templari.

Ade : Non siamo ancora pronti.

L'uomo si intromise nel loro discorso.

Ade : Icarus... migliori di giorno in giorno a quanto pare.

L'anziano allungo' la mano per metterla sulla spalla del giovane Assassino, che di colpo si ritrasse.

Icarus : Potrei addirittura superare il leggendario Ezio Auditore...  ma se non combattiamo a cosa servirebbe ?! 

Ade si guardo' intorno e poi torno' a guardare Icarus.

Ade : Se sei pronto a fare qualsiasi cosa per riportare la pace, allora... hai mai sentito parlare del Vaso Di Pandora ?

Arianna : NO! Non esiste nessun Vaso Di Pandora ! 

La donna si arrabbio' di colpo cogliendo di sorpresa entrambi gli Assassini.

Ade : Arianna calmati stavo solo scherzando. 

L'uomo evidentemente colpito dalla rabbia della donna cerco' di calmarla, per poi voltarsi e tornare da dove era venuto. Icarus noto' a terra
un bigliettino, chiaramente lo aveva lasciato  cadere Ade.

Icarus : Madre, riposatevi mi sembrate parecchio stanca.

La donna sorrise lievemente al figlio e poi ando' alla ricerca di una branda libera. Icarus raccolse il foglietto che recava tale scritta.

Al portone d'ingresso.

Icarus raggiunse il portone trovando seduto Ade.

Ade : Vieni, siediti.

Icarus si avvicino' ma non si sedette.

Icarus : Cosa vuoi ?

Ade prese un lungo respiro poi comincio' a parlare.

Ade : Il Vaso Di Pandora esiste. E' un Frutto Dell'Eden in grado di controllare il tempo, ma chi non é in grado di dominare il suo potere viene investito da un numero incredibile di malattie e incubi, una morte atroce é la fine che lo aspetta.

Icarus fu entusiasto della notizia e cercando di contenere la propria felicità parlo'.

Icarus : D-dove si trova ?

Ade : E' questo il problema figliolo.

Icarus : Non si sa dove si trova ?

Ade : No, la sua posizione si conosce. Purtroppo é all'ultimo piano dell'Olimpo.

L'Olimpo é la più grande torre Templare del mondo. Ha un'altezza impressionante, quasi a bucare le nuvole. Al suo interno oltre a
contenere un'oceano di Templari, vi è costudito tutto il tesoro dei Templari. Icarus supero' Ade e usci' dal portone, attraverso' il labirinto e sali' sul tetto  più vicino dopodichè fisso verso sud. Una torre immensa sbucava dietro un mare di case e edifici.

Icarus : L'Olimpo...

Si mise a correre saltando di tetto in tetto e a ogni passo che faceva la sua felicità cresceva sempre di più.

Prometeus : Credo di aver capito quello che vuoi fare .. vuoi forse raggiungere l'Olimpo e urlare "Fus Ro Dah" e sperare che l'edificio crolli ai tuoi piedi ?

Icarus : Una specie... 

Prometeus : Bhé... lasciamelo dire, questa non é Sparta questa é follia.

Icarus : Tanto ci sarà la mia bella armatura a incassare i colpi, vero Prometeus ? 

Prometeus : Se avessi le gambe ti avrei già preso a calci.

Finalmente si trovava difronte all'Olimpo, scese dal tetto e si avvicino' alla porta d'ingresso dove una guardia corse verso di lui per fermarlo.

Guardia : Hey tu ! Questa è area riservata e poi c'è il copirfuoc..

Icarus ficco la sua lama celata  sul petto dell'uomo. Uccidendolo all'istante. 

Icarus : Prometeus, acquisisci dna.

Prometeus : Dna, acquisito. Jeremya 45922. Vuoi prendere le sue sembianze ?

Icarus : Si.

In un'attimo Prometeus tramuto' Icarus nella copia della guardia. Icarus varco' la porte dell'Olimpo.

Prometeus : Ora si balla.

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Capitolo 3
*** Scalata dell'Olimpo ***


Prima di entrare nell'edificio Icarus connesse Prometeus al suo cervello. Ora l'Assassino poteva inviare comandi direttamente all'armatura tramite i pensieri, molto comodo ma un pensiero sbagliato poteva portare ad un casino incredibile, bisogna rimanere concentrati su cio' che si vuole per tutta la durata della sessione. Avanzo' con certezza verso la porta in vetro che si alzo', certificando che il volto di Icarus (che pochi secondi prima aveva rubato le sembianze ad una guardia esterna) fosse autorizzato ad entrare. La porta in vetro sali' in aria; come se fosse risucchiata da qualcosa. Icarus entro' con un po' di esitazione, in tutta la sua vita non aveva mai dovuto combattere dei Templari era si un ottimo combattente ma i suoi nemici si limitavano a androidi ricognitori e robot di perlustrazione. L'entrata era una stanza piuttosto ampia ovunque vi si girasse si ritrovava un il logo dell'Abstergo, un triangolo fatto da 3 strisce divise. In mezzo alla stanza appeso al soffito sventolava uno striscione che portava la scritta "Il fine giustifica i mezzi". Icarus sospiro' e si mise a camminare cercando di sembrare naturale. Vi erano delle scale, le sali' con calma nonostante volesse uscire il prima possibile da quel luogo. Un'etichetta appesa infondo alle scale lo informo' che aveva raggiuto il 2° piano.  La stanza era simile alla precedente fatta eccezzione che questa presentava un lungo corridoio con diverse porte. Chissà cosa potevano contenere.
 
"Prometeus scansiona la zona in cerca di una fonte di energia"
 
"Scansione in corso... Nessuna fonte di energia straordinaria rilevata... Aspetta..fonte di energia umana in avvicinamento da sud !"
 
Qualcuno alle loro spalle stava arrivando e secondo i sensori di Prometeus era a gran velocità.
 
"Merda !"
 
Icarus si mise a correre, verso la prima porta e vi entro' senza badare e richiuse la porta dietro di se, si mise in ginocchio e sbircio' dalla serratura, vide passare un'uomo in una lunga tunica bianca correre verso una delle porte.
 
"Bagno... mi sono spaventato a morte a causa di un uomo che doveva andare a cagare ?!"
 
Si sedette con la porta alle spalle e si lascio' andare ad un sospiro di sollievo, e per la prima volta noto'  cosa conteneva quella stanza.
 
"Mio... Dio. Che ... Che cosa diamine é questo ?"
 
La stanza che dall'esterno sembrava piuttosto piccola, all'interno si estendeva per decine di metri ma non era quello ad aver stupito l'assassino. 40 o 50 letti che contenevano uomini e donne distesi su di essi privi di vita. Icarus si avvicino'  al primo letto che conteneva una donna alta e coperta da un lenzuolo dai piedi fino al collo. Era priva di capelli e il volto era bloccato in una maschera di terrore, sul collo c'erano lividi impressionanti. Un macabro pensiero piombo' in testa a Icarus che si precipito' a guardare il polso della donna, rimase allibito da cio' che vide ma per sicurezza controllo' anche l'uomo nel letto a fianco.
 
"Non puo' essere... Come.."
 
Tutti Assassini della sua confraternita. Ade aveva dato ordine che a tutti gli Assassini fosse tatuata un'aquila sul polso cosi' i Templari non sarebbero mai riusciti a infiltrarsi tra di loro. Perché quei lividi ? Cosa ci facevano tutti quegli Assassini li' ?
 
"Fonte di energia umana in arrivo da est !
 
Il messaggio di Prometeus arrivo' alla mente di Icarus rompendo il filo dei suoi pensieri. L'assassino si guardo' intorno in cerca di un nascondiglio o di una via di fuga.. una grata posta sul soffitto. Con un balzo sali' sul letto che conteneva il cadavere della donna e con un'altro si lancio' con il pugno mirato a spezzare la grata  entrando nel condotto dell'aria. Si avvicino' piano al buco che aveva creato e spio' cio' che stava succedendo. Due uomini, uno alto e uno basso, vestiti con dei camici bianchi e con delle maschere antigas portarono un'altra barella con sopra un'altro cadavere privo di vita.
 
-Questo ha resistito più di 5 minuti ?-
 
Disse l'uomo alto.
 
-Si, é strano di norma all'esperimento 48 muoiono dopo appena 30 secondi. Questo era decisamente uno dei più forti.-
 
Esperimenti sugli umani. Ecco cosa nascondevano all'interno i Templari, e le cavie umane erano per forza gli Assassini. Un modo orrendamente geniale di uccidere. I 2 uomini posarono la barella e si voltarono per uscire, quando ad un tratto l'uomo più alto noto' che la grata era rotta. Icarus appena noto' che i 2 templari stavano sospettando qualcosa cerco' di spostarsi. Quel luogo era molto stretto, e Icarus doveva strisciare per stare comodo. Cerco' di strisciare all'indietro allungando il piede, ma cio' che ottenne fu soltanto un suono forte e violento.
 
-Allarme ! Intruso nel condotto di aereazione !-

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Capitolo 4
*** Benvenuto a Damasco ***


Libertà di pensiero è per me la libertà assoluta della autodeterminazione, perché l'uomo nasce libero, anzi l'uomo è libertà. - Massimo Grinaldi


I due medici si misero a correre fuggendo dalla stanza e lasciando Icarus da solo incastrato nel condotto dell'aria. Da li' a poco sarebbero arrivati molte guardie e avrebbero catturato Icarus, dopo un paio di giorni anche lui avrebbe fatto compagnia ai cadaveri in quella stanza. L'assassino cercando di mantenere un po' di calma nonostante il panico che lo stava divorando scivolo' da dove era entrato, cadendo in piedi. 

-Oh merda.-

Alla porta comparvero due grossi uomini armati di fucili, i due puntarono l'arma dritta su di lui e iniziarono a sparare, emettendo raggi rossi dalle armi. Icarus fu colpito al petto e alla spalla, i colpi furono talmente forti da fargli uscire il sangue e farlo cadere a terra privo di sensi. Apri' lentamente gli occhi. Si trovava sdraiato su un lettino ed era completamente nudo, aveva mani e chiusi in ganascie d'acciaio. La stanza in cui si trovava era piuttosto ampia e ben illuminata, sui tavolini vicini a lui c'erano parecchi attrezzi da medico. La porta ai suoi piedi si spalanco' e ne entro' un uomo molto familiare a Icarus.

-Ade ?!-

L'anziano si avvicino' a Icarus e lo guardo' eseguendo un piccolo e sottile sorriso.

-Guarda chi abbiamo qui.. il giovane Icarus. Scommetto che ti stai chiedendo cosa ci faccio io qui vero ? -

Icarus ringhio' con in volto una maschera di pura rabbia. 

-ADE SEI UNO STRONZO TRADITORE !-

Cerco' invano di alzarsi ma le ganascie lo riportarono alla sua posizione.

-Allora sei più sveglio di quanto pensassi. Comunque il mio nome non é Ade ma Loki. L'hai trovato il tuo "Vaso" ?-

Disse il templare mentre dava le spalle a Icarus e cercava qualcosa tra gli attrezzi.

-Perché lo hai fatto ?-

Chiese Icarus.

-Perché ?! Perché siamo ad un passo dalla perfezione ! Voi siete la nostra piccola spina nel fianco. Vi credete tanto intelligenti perché saltate dai tetti e uccidete gente... questa é la dimostrazione che la mente batte il braccio.-

Rispose Loki.

-La tua é una mente malata, noi combattiamo perché ogni persona possa essere libertà!-

Riattacco' Icarus.

-La libertà mio caro giovane, porta soltanto al caos. Guarda il mondo ora. Neanche una guerra, ne una dittatura neppure una morte per fame o sete.-

Rispose un'altra volta Loki.

-E' difficile combattere quando la tua mente é sotto il controllo di qualcun'altro.-

Loki trovo' quello che stava cercando, una penna indelebile con la quale inizio' a disegnare piccole linee tratteggiate sull'addome di Icarus. L'assassino ormai arresosi si lascio' "disegnare" da Loki, che si volto' un'altra volta ma tirando fuori questa volta un bisturi. All'esterno della stanza un rumore attiro' l'attenzione di entrambi. Era l'allarme dell'Olimpo, questo significava che stava succedendo qualcosa di molto brutto. Un ragazzo che era la copia sputata di Icarus entro' nella stanza in fretta e si richiuse la porta alle spalle, senza perdere tempo tiro' un pugno dritto in faccia a Loki buttandolo a terra e esclamando.

-SONO SECOLI CHE NON ASPETTAVO ALTRO !-

Il ragazzo ruppe con tranquillità i ganci che tenevano serrato Icarus. Subito dopo egli lancio' la cintura dove era nascosto il programma di Prometeus assieme ai suoi abiti e ad un vaso nero su Icarus ed urlo'.

-DAMASCO !!-

Un fascio di luce copri' Icarus e in un attimo tutto il mondo inizio' a girare. Quando tutto si calmo' Icarus si ritrovava in mezzo alla piazza di una città araba, completamente nudo e seduto a terra. Due uomini armati di spada si avvicinarono a lui correndo. Icarus si alzo', raccolse le sue cose e inizio' a correre lontano da loro. Usando le sue straordinarie doti atletiche sfuggi' ai due. Appena raggiunto un posto abbastanza distante dalla gente e dalle guardie, indosso' gli abiti da assassino e attivo' Prometeus mentre in una mano teneva il Vaso. Prometeus escalmo'.

-Finalmente libero !-

Icarus inizio' a scalare la chiesa di fronte a lui.

-Prometeus sapresti dirmi dove ci troviamo ?-

-Vediamo..-

Raggiunta la cima guardo' la città e rimase a bocca aperta.

-Siamo a Damasco. Nel 1176 a.C. Marty ce l'abbiamo fatta abbiamo viaggiato nel tempo!-

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Capitolo 5
*** Il giovane Altair ***


E se tu sarai solo, tu sarai tutto tuo. -Leonardo Da Vinci

http://www.youtube.com/watch?v=D7WN5FEDTY8

Damasco, la città della luce. Dove il ricco e il povero si mescolano in un'incredibile mix dando vita ad un incredibile esplosione di colori e suoni. Icarus dalla cima della chiesa osservava le migliaia di persone che come formiche oberate di lavoro, si muovevano nel mercato sotto di lui. 

-Mio dio..-

Icarus rimase a bocca aperta. Nessuno scenziato neppure nel mondo di Icarus sarebbe riuscito a spiegare come lui avesse fatto a risolvere il più grande enigma della storia dell'uomo. Il tempo. Dalla vetta della chiesa noto' un carro di fieno e spinto dall'istinto da Assassino, esegui' il più famoso dei gesti. Il salto della fede. Un salto in avanti seguito da un mezzo giro della morte per cadere tra la paglia e il fieno. Nessuna esitazione, nessuna paura, solo un immenso senso di libertà. Ne usci' tranquillamente, nascondendo un sorriso mentre la gente intorno a lui lo guardava con occhi spalancati, inizio' a camminare tra la gente cercando di mantenersi rilassato e intanto studiava il Vaso. Quando ad un tratto viene colpito alla testa da qualcosa di duro, senza rendersene conto fa cadere il vaso a terra, che subito viene raccolto da un bambino di circa 10 anni. Il piccolo ladro inizia a correre, Icarus resosi conto dei guai in cui si sarebbe cacciato se avesse perso il Vaso inizia a inseguire il ragazzo, il quale notando l'Assassino del futuro inseguirlo si volta mantenendo la corsa. Sorride e urla : 

-SAI VOLARE ?- 

Il piccolo corre su una cassa e spicca un salto di circa un metro raggiungendo il tetto di una casa, ma perdendo l'equilibrio scivola e sbatte il volto sul bordo cadendo all'indietro tra le braccia di Icarus. Il ragazzo si era fatto molto male, infatti si era tagliati il labbro superiore. 

-Ti prego non farmi del male...-

 Imploro' il ragazzo mentre il sangue gli scivolava sul mento.

-Tu non hai la più pallida idea di quello che stavi per.... aspetta un attimo. Prometeus analizza il suo sangue.-

La mano di Icarus su poso' sulla ferita del ragazzo.

- Sono un'armatura, non un Pokédex... Aspetta ! O cavolo! Non crederai a quello che ti sto per dire..-

Il piccolo ladro rimase a bocca aperta in quanto sentiva la voce di qualcuno provenire dall'interno di Icarus.

-Tu sei.. Altair Ibn La-Ahad -

Gli occhi del bambino si spalancarono fino al massimo consentito dal corpo umano, mentre il sangue colava sul mento.

-Cosa.. COME FAI A CONOSCERMI ? -

Icarus puli' il volto del ragazzo con una manica della sua veste e lo poso' a terra. Senza il sangue a nasconderlo, ora si vedeva un grosso taglio sul labbro del ragazzo che sarebbe diventata una cicatrice leggendaria. Icarus sospiro' e rispose al ragazzo.

-Diciamo che... sei piuttosto famoso.-

Altair sorrise, mostrando dei piccoli denti bianchi non ostante la ferita sputasse ancora liquido rosso. Solo i più forti fingono indifferenza davanti al dolore.

-Senti, scusa se ti ho rubato il tuo oggetto ma vedi, dovevo farlo... altrimenti Omar non mi accetterà.-

Preso dalla curiosità Icarus chiese.

-Chi è Omar ?-

-Omar é il capo della banda di ladri più forte di tutta la Siria ! E io voglio farne parte. Sono stanco di vivere in casa con mio papà e dei suoi noiosi allenamenti e lezioni sul credo.-

"E' disposto a perdere la vita per farsi accettare dai suoi coetanei.." penso'. Icarus sorrise, ricordando che alla sua età era solito addormentarsi durante le lezioni e immaginava come si viveva fuori dal Minotauro. 

-Sono sicuro che tuo padre faccia queste cose per il tuo bene.-

Alle sue spalle intanto un uomo con un lungo mantello nero e un cappuccio che gli copriva la testa li stava osservando. L'uomo si mosse mostrando dei lunghi stivali bianchi. Il suo passo era lento e sicuro, come quello di un leone che ammira la sua preda da lontano. I suoi movimenti si fecero sempre più veloci, fino a diventare una corsa silenziosa. Con una forza mostruosa diede una spallata a Icarus scaraventandolo a terra e sfodero' un coltello mirandolo dritto in faccia a Altair. Cadde a terra sorpreso, ma appena si volto' vide il pugnale in mano all'uomo misterioso, e gli tiro' un calcio al piede facendogli perdere l'equilibrio. Ora l'uomo era a terra di fianco a Icarus. Entrambi si alzarono in fretta e sfoderarono subito le spade. L'uomo si lancio' in un affondo verso la gola di Icarus, che l'assassino del futuro schivo' per poco muovendosi a sinistra, il suo contrattacco non tardo' ad arrivare infatti Icarus tiro' un calcio dritto allo stomaco dell'uomo, facendolo piegare a terra. Ora  l'uomo si trovava in ginocchio davanti a Icarus. L'assassino del futuro' sfodero' la sua lama celata e la punto' alla gola dell'uomo e con l'altra mano gli tolse il capuccio. L'uomo era bianco, dagli occhi azzurri e con degli strani tatuaggi colorati sul volto. Icarus lo fisso' negli occhi e gli grido'.

-CHI SEI TU ?-

L'uomo fece un sorriso stretto e disse.

-Io... sono Dio.-

Icarus lo prese per l'abito e lo tiro' in piedi. L'uomo allargo' le mani in un movimento teatrale, e... divenne sabbia. Icarus lo guardo' incredulo mentre sorrideva e si sgretolava trasformandosi in sabbia. Quando l'uomo si trasformo' completamente in sabbia assieme ai suoi abiti Icarus rimase per degli istanti a fissare quel mucchio di sabbia davanti a se mentre il vento se la portava via, si volto' a guardare Altair che incredulo fissava Icarus. Il piccolo assassino si avvacino' a Icarus e lo abbraccio'.

-Sei stato grande voglio anche io imparare a fare quelle cose !-

Icarus prese  in braccio Altair e lo guardo' negli occhi. 

-Allora dovrai seguire tuo padre.- 

Il bambino annui' con vigore e determinazione sbatacchiando il contenuto del suo cranio. E Icarus lo lascio' andare, e sorrise mentre lo guardava sgambettare via insieme ad un suo amico. 

-Hey Malik non crederai mai a cio' che mi é successo.-

Si volto' a sua volta e si mise incammino verso  nessun luogo mentre giochicchiava con il vaso, intanto vicino a lui una donna corse di fretta urlando.

-SBRIGATI AZIZ LA NAVE STA PARTENDO ! SE NON TI SVEGLI NON ARRIVERAI A PARIGI !-

Di nuovo una luce accecante. Di nuovo una sensazione di caos. Di nuovo catapultato in un luogo a lui sconosciuto. Era il tramonto. Icarus si guardo' intorno e Prometeus parlo'.

-Benvenuie in france monsiuer !-

 

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Capitolo 6
*** Sangue sulla Senna ***


Era il tramonto. Il sole stava calando oltre l'imponente reggia di Versaills. Icarus era piuttosto stanco e a mala pena si reggeva in piedi, dopotutto era da circa 24 ore che non dormiva. -State bene ?- Una voce alle sue spalle parlò con tono amichevole, Icarus si voltò e guardò l'individuo. Era un ragazzo sui 23 anni dai lunghi capelli biondi che finivano in una coda di cavallo stretta da un'anello d'ottone, il viso era molto armonioso, gli occhi erano parecchio azzurri, le labbra fini e strette erano di un rosso intenso, solo una piccola cicatrice sul labbro stonava in quella bellissima melodia di colori. Sembrava che il suo corpo fosse fatto ad immagine e somiglianza di un bellissimo angelo. Indossava una camicia bianca assieme a delle brache marroni e dei sandali bianchi. -Mi chiamo Lukas, posso esservi d'aiuto ?- Il ragazzo si avvicinò a Icarus tendendo la mano in segno di saluto, Icarus allungò la mano e se le strinsero amichevolmente. Icarus non volendo essere scortese si prensentò - Mi chiamo Icarus, sono uno straniero, purtroppo non riesco a trovare un luogo in cui passare la notte.- detta l'ultima parola si lanciò in un sorriso goffo. -Da dove venite ?- Domandò Lukas. -Da.... bhè un posto MOLTO lontano.- gli rispose Icarus, ovviamente non gli avrebbe mai detto la verità in quanto lo avrebbe considerato un pazzo.-Volete tenere i vostri segreti eh ?! Bene. Che ne dite di soggiornare nella mia modesta dimora ?- Disse tranquillamente Lukas, non immaginando neanche la felicità che provocò in Icarus. Insieme passeggiarono vicino al fiume che attraversava Parigi, Icarus guardava quel fiume con un'immensa curiosità. Nel futuro non c'era più acqua libera e gratuita, i Templari prosciugarono tutti i fiumi e i laghi dolci del mondo, addirittura resero illegale il "furto" di acqua piovana, costringendo la gente a comprare l'acqua da loro, a prezzi esorbitanti. Guardava tutta quell'acqua con un po' di amarezza. Arrivarono davanti ad una piccola casetta in legno e paglia appena fuori dal centro della città, di fianco ad essa c'era un piccolo recinto che conteneva una mucca ma per il resto era aperta campagnia senza nessun vicino. Una sola finestra e una sola porta aveva quella casa. Entrando Icarus notò che la casa era divisa in due semplici stanze, quella di destra fungeva da cucina e da soggiorno mentre quella di sinistra era una stanza da letto. Una piccola bambina scattò dalla stanza da letto verso di loro, saltando addosso a Lukas.-PAPA' !- gridò la bambina con una felicità immensa. La bambina aveva dei lunghi e candidi capelli biondi e dei grossi occhioni azzurri chiaramente ereditati dal padre. Lukas la raccolse tra le proprie braccia e le baciò la fronte -Marie, come stai mio piccolo tesoro? Lo sai che dovresti stare a letto.- disse Lukas guardando la bambina in quei suoi grossi occhioni azzurri. Icarus si accorse che la bambina lo osservava come se avesse visto una creatura di un'altro mondo. Dalla cucina comparve una donna dai lunghi capelli castani e dagli occhi neri, con in mano un panno sporco, la donna sorrise a Lukas. Icarus notando la curiosità delle due femmine verso di lui si presentò -Io sono Icarus... Rouge...- Icarus era molto bravo in molte cose ma se c'era qualcosa in cui faceva schifo erano le lingue del vecchio mondo -Rouge ?! Davvero ?! Ti aspetti che ci credano davvero ?!- Lo prese in giro Prometeus con la connessione mentale. -Lascia che ci pensi io.- Ad una velocità straordinaria passò tutte le sue informazioni riguardo alla Francia e al franciese ad Icarus. -Icarus Rouge de La Fayette. Vengo da Nizza, sono un commerciante di seta, purtroppo il mio carro è stato fermato dalla dogana e dovrò andare domani a riprenderlo, avrei dormito per strade se non avessi incontrato la persona più gentile di tutta la Francia.- Disse sorridendo a Lukas e ringraziando mentalmente Prometeus. La donna buttò a terra il panno e come guidata da un'ira sovrannaturale uscì di casa. Lukas posò a terra la bambina e si rivolse a Icarus -Scusami un'attimo Icarus.- Detto questo uscì e seguì la donna nel buio, chiudendo dietro di se la porta. Rimasero solo Icarus e Marie nella casa, la bambina si mise a fissarlo con uno sguardo che buca le pietre, Icarus si inginocchiò per stare alla sua altezza. -Tu non sei un mercante.- Disse la bambina senza levare lo sguardo da Icarus, che intanto rimase confuso. -C-Cosa ? Certo che lo sono.- Riuscì a balbettare. -No. Prima di tutto sei troppo sporco per essere un mercante..- Icarus si guardò e notò di aver ancora indosso i vestiti sporchi di Damasco, e un pò del sangue di Altair. - Bhè... diciamo che i miei affari non vanno molto bene.- Rispose in fretta. -... non sai parlare. Scommetto che non riusciresti a vendere neanche una bottiglia d'acqua ad un uomo disperso nel deserto.- La bambina lo fissò più affondo. -Sei un rissatore ? Un'assassino?- Disse la bambina indicando la macchia di sangue appartenente ad Altair. Icarus sorrise e le mise una mano tra i capelli, e quando la tirò fuori mostrò 5 monete d'oro. La bambina rimase a bocca aperta. -Sono un mago.- Marie era shoccata, ma mai qunato Icarus, quella bambina aveva capito tutto su di lui semplicemente guardandolo. -Comunque come hai fatto a dedurre tutte quelle cose ?- Chiese Icarus. -Me lo ha insegnato mio papà, dice che con pochi sguardi si è in grado di leggere tutto di tutti.- In realtà quella era una versione dell'occhio dell'acquila molto più sviluppata. Pochi eletti avevano quella capacità, ora però Icarus aveva capito 2 cose : la prima era il motivo per il quale Lukas si era fidato di lui e per il quale l'aveva lasciato entrare in casa sua, e poi aveva capito pure di trovarsi nella dimora di un'assassino. -Posso chiederti una cosa ?- disse Icarus, a Marie -Si. Ma non ti ridarò i soldi.- l'Assassino sorrise. -No tranquilla tieniteli pure, ma dove è andata quella donna ?- La ragazzina abbassò gli occhi e con una voce flebile disse -Immagino che la mamma si sia arrabbiata per il fatto che papà ti abbia portato in casa nostra, sai noi siamo parecchio poveri.- Icarus capendo che la bambina si sentiva a disagio cercò di cambiare argomento. Doveva capire in che anno si trovava  e quella bambina aveva un'intelligenza fuori dal comune poteva essere la risposta a tutte le sue domande. Ma la bambina iniziò a tremare Icarus spalancò gli occhi. -Prometeus scannerizzala.- Dal petto di Icarus partì una piccola lucina che finì sulla bambina puntando al suo cuore. La diagnosi di Prometeus arrivò pochi secondi dopo. -Shock mentale, deve aver usato per troppo tempo l'occhio dell'aquila.- spenta la luce la bambina cadde a terra, o almeno sarebbe caduta se Icarus non l'avesse presa al volo e portata nella stanza da letto, dove la posò con calma. Proprio in quel momento la porta si saplancò ed entrarono i due genitori della bambina, la donna vedendo la ragazzina sdraiata con gli occhi chiusi si precipitò a toccarle la fronte la quale, scoprì che scottava. La donna si mise a piangere sul corpicino della bambina. Icarus si alzò e si avvicinò a Lukas. -Quella bambina ha bisogno di un dottore.- Lukas abbassò gli occhi e disse. -Io lavoro come pulisci-carpe per strada e non posso permettermi un dottore... cioè potrei se vendessi quella mucca la fuori, ma se lo facessi non ci rimarrebbero più soldi il che significa semplicemente rimandare la morte di Marie assieme alla nostra.- Icarus spostò la mano dietro di se nascondendola sotto la camicia, dando il comando a Prometeus di creare degli ologrammi permanenti di soldi. Gli ologrammi permanenti erano delle tecnologie elementari nel futuro, erano in grado di trasformare in realtà per quasi 59 ore qualsiasi cosa, dopodichè scomparivano, ovviamente nel futuro erano stati creati degli apparecchi che rivelavano la realtà o meno di certi oggetti, ma dove si trovava ora non sapevano neppure la differenza tra un Software e un Hardware. Icarus tirò fuori la mano dalla camicia e poi la porse a Lukas. La mano ora contenva un sacchetto pieno di soldi. -Li prenda.- Gli offrì Icarus, per quanto tentato Lukas rifiutò. -Lei è mio ospite e non voglio che tu mi consideri un mendicante.- Icarus ovviamente non si arrese così in fretta. -Li consideri un pagamento per l'alloggio allora.- Lukas alzò lo sguardo e Icarus notò che i suoi occhi brillavano. -Immagino... Immagino allora di poterli accettare se la mette così. GRAZIE.- Disse trattenendo le lacrime. Più tardi Lukas cercò di dare a Icarus l'unica stanza da letto della casa ma l'assassino futuristico aveva optato per dormire nel fienile assieme alla vacca. Sistematosi su un mucchio di fieno, il sonno che seguì fu molto gratificante e tranquillo, non fosse per la mucca che gli sbavava continuamente adosso. Il risveglio non fu altrettanto bello, Lukas pensava che fosse una buona idea svegliare il suo ospite, all'alba e portarlo in città con lui, non volendo essere scortese Icarus accettò. Parigi era bellissima all'alba quanto era affascinante alla sera, un tumulto pulsante di caos e ordine, carri e gambe, bambini e adulti, ladri e poliziotti ... assassini e templari, tutti si mescolavano dando vita alla tipica ambientazione delle piccole città destinate a diventare immense metropoli. Passando tra la gente senza essere notato, Icarus avrebbe giurato di vedere un uomo girare con una tanica di benzina, pensando che fosse soltanto un miraggio non ci fece caso. -Da qui posso andare da solo grazie.- Disse Icarus cercando di evitare l'imbarazzante discussione tra Lukas e la dogana su un presunto inesistente carro sequestrato. -Smettila lo so che sei un'Assassino.- Rispose Lukas godendosi l'espressione di Icarus. -Te lo ha detto Marie ?- domandò Icarus, -No. Avevo visto la tua lama celata ieri sera. Davvero ti aspettavi che io credessi che il tuo cognome fosse "Rouge" ?- Icarus alzò gli occhi. -Per l'amor del cielo non farmene una colpa, comunque questo vuol dire che anche tu sei un'assassino.- Cercò di cambiare argomento Icarus. -Ero.- Lo corresse Lukas. -Un'altra volta. Un'altro buco nell'acqua. Un giorno mi programmerai per spiegarmi come fai.- Lo derise Prometeus mentalmente. -Come sarebbe a dire "Eri" ?- Domandò Icarus, la risposta fu istantanea -E' molto difficile fare l'Assassino quando non hai nessun Templare nel tuo territorio.- Questo significava che non era lui l'Assassino del quale doveva ristabilire la storia. Infatti come avete letto prima i Templari sono viaggiati indietro nel tempo prima di Icarus e hanno cambiato il filo storico cambiandolo a loro favore, di solito uccidendo l'assassino in questione. Icarus passò l'intera giornata a cercare persone prive di anulare o che si arrampicassero sui tetti sopportando le pessime battute di Prometeus il quale sosteneva che quella caccia all'uomo era come giocare a "Dov'è Waldo?" tra un miliardo di persone identiche. Alla fine dopo aver fermato circa 20 ladri che si spostavano sui tetti e 17 chef che si erano tagliati le dita, non aveva trovato nessun'Assassino, verso il tramonto incontrò di nuovo Lukas e tornarono ancora a casa dell'ex assassino francese, che intanto teneva in mano una piccola boccetta di vetro contente un liquido ambrato chiaro. La cura per Marie. Ma quando arrivarono si trovarono davanti a qualcosa di indescrivibile. Lukas cadde in ginocchio, Icarus stette semplicemente a fissare. Non potevano immaginare che avrebbero trovato la casa in cenere. 

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Capitolo 7
*** La Rivoluzione ***


La famiglia è la patria del cuore. - Giuseppe Mazzini

http://www.youtube.com/watch?v=co4YpHTqmfQ

Icarus e Lucas stettero davanti alle ceneri della casa per molto tempo, come se fossero ipnotizzati da quel macabro spettacolo. Lucas inginocchiatosi ai piedi delle macerie si malediva per aver abbandonato sua moglie e sua figlia ad una fine così tremenda, Icarus in parte si sentiva colpevole di non aver fatto nulla, di non aver agito, di non aver saputo nonostante la sua tecnologia avanzata. -So chi è stato...- disse Lucas con la voce spezzata dal dolore. -Chi ?- chiese Icarus. -Il Maestro Templare della Francia, colui che tiene tutto il paese sotto il suo controllo, il Re Sole... Luigi XVI.- Icarus guardò l'assassino francese alzarsi, e in circostanze normali avrebbe anche osato proporre un'altra tesi, ma quando vide il volto di Lucas, quando scorse quella rabbia nei suoi occhi, a quel punto si sentì pervadere la schiena da una sensazione di freddo istantaneo. -E ora... che sua maestà capisca cosa succede se si provoca un'assassino.- disse Lucas girandosi e mettendosi in cammino verso la città, con in mente solo la maestosa reggia in preda alle fiamme, il suo passo era deciso e pieno di odio, sembrava che sotto i suoi stivali ci fossero orrendi scarafaggi da calpestare senza pietà. Icarus raggiunse Lucas e li posò una mano sulla spalla chiedendogli -Come fai a esserne così sicuro ?- lo sguardo che Lucas gli rifilò era in grado di uccidere se fosse stato concreto. -Perché sono l'ultimo, sono la sua macchia sull'abito da sera, non avrà pace finchè non saremo tutti morti. Io sono l'ultimo assassino, e avevo accettato la resa e non volevo più combattere mi ero ritirato e lui è venuto e mi ha tolto quel poco che avevo. Questa notte sarà ricordata nei secoli dei secoli, questa notte forse sarà la mia ultima notte, questa notte scatenerò la rivoluzione. Sei con me o sei contro ?- Icarus sorrise e si mise in cammino con Lucas verso Versailles. La reggia era un qualcosa di indescrivibilmente bello, sembrava che un pezzo del paradiso fosse caduto sulla terra. La villa era immensa, e di un colore bianco immacolato, le finestre e le porte erano in legno laccato e le maniglie erano in oro purissimo.Il giardino era curatissimo, ovunque ti girassi potevi ammirare bellissime sculture verdi ricavate dalle piante, e al centro di esso vi era una fontana magnifica, da cui sgorgava acqua più che cristallina. Arrivati al cancello della reggia i due assassini vennero fermati da due guardie una molto giovane, e l'altra più matura. Quella giovane si mise di fronte a Icarus e lo guardò in cagnesco -Cosa ci fai davanti alla reggia di sua maestà a quest'ora della notte ?- proruppe la guardia giovane. Lucas si fece avanti e con una teatralità innata rispose alla domanda - Siamo semplici messagieri giunti fin qui da Nizza, la duchessa Sophie De Carnet si scusa per la sua impossibillità nel recarsi alla festa di sua maestà. Di certo voi buon uomini non impedirete alla duchessa di scusarsi con il Re, sarebbe un'affronto inaccettabile considerata la relazione che c'è tra i due, chissà come sarà emozionato il boia di fare la vostra conoscenza.- La guardia giovane e quella anziana rimasero di sasso davanti all'interpretazione di Lucas e incapaci di protestare davanti all'idea di una pena di morte lasciarono entrare i due assassini. Persino Icarus per un'attimo credette di essere davvero un messaggero. I due assassini passarono per il giardino, di fianco alla fontana e poi salirono le scale dove trovarono il portone spalancato verso l'interno. Il palazzo era il massimo del lusso a cui la mente umana poteva raggiungere, al centro della stanza vi erano nobili giunti da ogni parte della Francia, vestiti in abiti ricamati in oro e argento, discutevano di pettegolezzi e di ricchezze mangiando caviale e bevendo vino. Quando lo sguardo di Lucas si posò su di loro la sua rabbia crebbe ancor di più, vederli ridere e scherzare, mentre il popolo all'esterno moriva di fame, combatteva solo per sopravvivere. Sopra le loro teste vi era un lampadario di cristallo che luccicava sotto il caldo tepore delle candele, e i tavoli erano colmi di ogni ben di dio, dalle carni più succose alle verdure più fresche, stranamente in fondo alla stanza non c'era una porta che conduceva ad altre stanze della reggia, ma solo un muro. Il muro era decorato con dei fronzoli, e al centro di esso vi era rappresentato un'occhio che al posto dell'iride aveva un giglio (simbolo della Francia) con in cima incastonata una strana sfera, la sfera presentava linee scure ma era completamente dorata. Icarus la riconobbe subito. La Mela dell'Eden. Doveva prenderla e impedire a Luigi XVI di restare ancora come monarca, scatenando così la rivoluzione. Lucas prese per il braccio Icarus e lo trascinò con se in mezzo alla folla di snob, dopo qualche momento Lucas salì sopra il tavolo dell buffet, e a gran voce urlò -Nobili signori e genitilissime signore, sua maestà il Re Sole dalla sua magnificenza ha preparato per voi un gioco, da qualche parte nella sua infinita reggia ha nascosto una cassa piena d'oro, il primo che la trova se la potrà tenere assieme ad una stanza fissa nella casa del nostro Re!- ancora prima che egli ebbe finito quella multitudine di persone iniziò a spingersi disperdendosi alla ricerca dell'inesistente promessa di ricchezza. Icarus aiutando Lucas a scendere dal tavolo gli chiese -Sono ricchi fino alle viscere, come mai si sono messi a cercare altro denaro ?- Lucas sorrise e rispose -Non esiste un limite alla ricchezza. E non esiste nessuno in grado di rifiutare del denaro, ne ora ne tra mille secoli.- e insieme si spinsero verso la cima delle scale che dava verso le stanze del re, in mezzo a quel caos Icarus ci mise poco a capire che Lucas era già stato a Versailles, e che quindi non aveva bisogno del suo aiuto, e quindi si fermò, Lucas si voltò sorpreso che l'amico si fosse arrestato di colpo ma quando i loro sguardi si incrociarono, si capirono a vicenda. Niente avrebbe fermato Lucas nella sua vendetta e a Icarus stava l'onore di staccare dal muro la Mela e liberare il popolo francese. Sorrisero a vicenda senza dire una parola, era passato solo un giorno da quando quei due si conobberi ma è come se fossero passati anni, e ora anche lui come il giovane piccolo Altair se ne stava andando per la sua strada. Icarus fece ritorno alla sala da ballo ormai deserta e si avvicinò al muro, lentamente allungò la mano verso la mela, quando sentì quel tipo sferraglio di due elementi metallici che si incrociano, era il rumore di un spada quando viene sfoderata,e se Icarus non fosse stato così veloce nel riconoscerla a questo punto la sua testa ora rotolerebbe per terra, la lama superò di pochi centimetri la testa accovacciata di Icarus, che si voltò appena in tempo per guardare lo spadaccino che lo aveva attaccato, era lo stesso individuo che aveva tentato di uccidere Altair due giorni fa. La reazione di Icarus fu veloce,dalla sua posiozione tirò un pugno tremendo dritto allo stomaco dell'avversario facendogli perdere l'equilibrio e cadendo all'indietro. Liberatosi per pochi secondi dell'avversario allungò subito la mano cercando di sbrigarsi prima che arrivasse il prossimo attacco, e questa volta la sfiorò prima che gli arrivasse un proiettile di baionetta poco distante dalla propria mano, che per istinto ritrasse subito ma voltandosi non vide nessuna arma da fuoco e l'uomo alle sue spalle si stava ancora alzando privo di un'arma in grado di sparare, chi aveva sparato ? Non c'era tempo per le domande allungò per l'ennesima volta la mano e strappò la sfera dal muro, la guardò con un misto di orgoglio e di paura, quella era il Frutto dell'Eden che era passato fra le mani dei più grandi assassini e templari della storia. Intanto l'uomo misterioso alle spalle di Icarus si era già rialzato, e prontamente l'assassino del futuro gli puntò contro la mela, ma a quanto sembrava non aveva effetto su di lui. Chi era costui ? L'uomo fece un sorriso forzato e disse -Il mio tempo qui è scaduto, ma ci vedremo ancora Icarus.- detto questo egli svani nella polvere. Quando ogni granello di quell'uomo fu trasportato via dal vento, Icarus si mise in cammino guardando la mela. Quell'oggetto era stato creato da Quelli Che Vennero Prima come il Vaso di Pandora ma a differenza di quello, la Mela era stata toccata da molte personaggi che Icarus aveva studiato nella sua infanzia all'interno del Minotauro. Da Aquilus, da Connor, Edward e Haythiam Kenway, da Altair e persino dal suo idolo, Ezio Auditore da Firenze. Senza accorgersene aveva già raggiunto la sua destinazione, con un po' di rammarico lasciò cadere la Mela nella Senna affinchè il popolo francese non fosse più sotto il controllo di nessuno. Liberatosi della Mela tirò fuori da dietro il mantello il Vaso di Pandora, e in quel momento Prometeus disse -Credo che funzioni tipo l'Xbox One, tu le urli dietro e lei ubbidisce.- Icarus era abituato alle farneticazioni della sua armatura, però provo lo stesso, prima pensò al posto in cui avrebbe voluto andare e non ci mise molto a scegliere, poi lo urlò a gran voce -FIRENZE !- fu subito avvoloto da una luce accecante che lo costrinse a chiudere li occhi, quando li riaprì si ritrovò in un bosco circondato da fiori di ciliegio tipici... del Giappone.

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Capitolo 8
*** Yomotori ***


-Eh sì. Funziona proprio come l'Xbox One, tu le chiedi una cosa e lei te ne da un'altra. Come avrai notato dagli alberi di ciliegio e dalla torre alle tue spalle. Non siamo a Firenze.- disse Prometeus, Icarus si girò e vede la torre di cui stava parlando l'armatura. -Dove siamo ?- chiese l'assassino. -Osaka, Giappone, periodo Edo.- gracchiò la voce metallica. -C'è qualcuno nei paraggi ?- domandò di nuovo Icarus. -Allora, i miei sensori termici rilevano 4 fonti di calore, a nord poco distanti da qui.- Icarus iniziò a camminare verso Nord, nella fitta boscaglia di bambù e fiori di ciliegio. -Prometeus, cambio d'abito grazie.- ordinò Icarus, e prontamente la sua armatura cambiò forma trasformandosi in un prefetto Kimono da uomo, con alla vita stretta una Katana. -Non dimentichi qualcosa ?- chiese Prometeus, -Cosa?- domandò a sua volta Icarus. -Non parlano ancora l'italiano da queste parti, lo sai vero?- disse sarcastico Prometeus, -Hai ragione! Dammi tutto ciò che sai sul giappone.-  e in pochi secondi la mente di Icarus fu bombardata di parole e informazioni, come date, nomi, tradizioni e usi adeguati. -Con tutto ciò che ti ho dato potresti diventare il re degli Otaku.- disse tronfio Prometeus. -... e che sia la spada a porre l'ultima parola.- Urlò qualcuno, Icarus raggiunse quella voce e nascosto dietro i bambù intravede una piccola pagoda bianca, sul pianerottolo stavano  in piedi, un uomo anziano con un kimono e con la barba lunga fino allo stomaco, mentre  di fianco a lui una giovane bellissima ragazza dai candidi capelli neri vestita anch'essa con un Kimono guardavano due ragazzi, con il volto coperto da una maschera di ceramica con le sembianze di un demone e vestiti con un'armatura d'acciaio, quello a sinistra indossava un'armatura bianca e quello a destra rossa. -VIA!- urlò l'uomo anziano, al suo segnale entrambi i ragazzi impugniarono e sfoderarono le katana contemporaneamente.Il samurai bianco attaccò per primo, con un taglio dall'alto verso il basso che l'avversario schivò tranquillamente spostandosi verso sinistra, il suo contrattacco fu immediato, lo colpì con una ginocchiata dritto nello stomaco che lo fece inginocchiare a terra, il samurai rosso diede uno sguardo all'uomo anziano come per chiedere la sua approvazione, il vecchio fece un cenno con la testa che indicava si. Il samurai bianco stava per terra a pochi passi da lui, il samurai rosso alzò la sapada in alto pronto a tagliargli la testa, Icarus non poteva guardare quell'omicidio, pur facendo l'assassino, pur avendo vissuto la sua infanzia in un mondo orrendo, non aveva mai ucciso nessuno a parte qualche robot sentinella, abbassò la testa urtando le colonne di bambù, il movimento catturò l'attenzione del samurai rosso che distraendosi non notò che il samurai bianco prese la propria spada, e la puntò dritta al petto del samurai bianco che buttò giù la propria arrendendosi. Icarus riprese a guardare avvisato da Prometeus, però sentendosi colpevole entrò in scena -Fermatevi !- il samurai bianco si alzò mantendo l'attenzione e la lama sul proprio avversario. -E' colpa mia se quel tizio si è distratto!- urlò Icarus, ma il samurai bianco non sembrava che gliene importasse tanto. -Takao ! Fermati, hai sentito il ragazzo! - tunò il vecchio, e subito il samurai bianco posò la spada, e la donna vicino al vecchio tirò un sospiro di sollievo. -Chi sei tu ?- chiese il samurai bianco che si chiamava Takao a Icarus mentre si toglieva la maschera e l'elmo mostrando degli occhi scuri a mandorla e dei lunghi capelli castani fino alla spalla. L'assassino del futuro sospirò per prendere tempo e pensare ad una risposta -Mi chiamo Isashi Akamura, sono un samurai della prefettura di Tokyo.- rispose Icarus, mentre intanto il samurai rosso andò davanti all'uomo anziano fece un'inchino -Addio Mei.- disse alla ragazza, e se ne andò adirato passando vicino a Icarus e lanciandogli un'occhiataccia. Icarus lo seguì. -Scusami.- sussurrò Icarus al samurai, che intanto si era tolto la maschera e l'elmo scoprendo dei tratti non giapponesi, il samurai infatti aveva dei  capelli biondi uniti in una coda di cavallo e degli occhi azzurri molto chiari. -Scusami ? E' tutto ciò che sai dire ?!- gli urlò in faccia il samurai, Icarus cercò di difendersi -Almeno sei ancora vivo.- il samurai si fermò all'improvviso, e si fermò a fissare Icarus -Ho perso la donna che amavo in quel duello, ho perso l'unica opportunità di essere accettato, ho perso tutto il mio onore. Un guerriero senza onore è solo feccia.- Icarus lo guardò rimanendo gelato da quei occhi così freddi, e cercando di fare amicizia gli chiese -Posso sapere almeno il tuo nome ?- il samurai riprese a camminare e disse -Mi chiamo Akira, Akira Kishitobi. Cioè Akira è il nome che mi ha dato il mio maestro, in realtà io non sono giapponese, sono americano, il mio vero nome è Jason Brody.- Prometeus non riuscì a trattenersi e disse -E io sono Vaas Montenegro.- Jason sentendo quella voce sfoderò la spada e si mise sull'attenti. -Chi ha parlato ?- disse guardandosi intorno alla ricerca di quella voce, Icarus cercando di calmarlo  disse -Io non ho sentito niente. Te lo sarai immaginato.- Jason rimise la spada al suo posto ma continuò a guardarsi intorno. -Dove vai ?- Chiese Icarus. -Sinceramente, ora non so, più dove andare. Sono un Ronin, un Samurai senza signore, posso uccidermo o posso vagare all'infinito come un fantasma.- Icarus sorrise -Oppure potresti prendere la tua spada andare a casa e mangiare qualcosa, e poi con tutta calma prendere una decisione.- consigliò Icarus. I due si sitrinsero la mano, e fecero per andarsene in direzioni opposte quando a pochi passi di distanza Prometeus urlò nella testa di Icarus -Seguilo!- Icarus sorpreso chiese -Perché ?- l'Armatura gli rispose -Jason è il Samurai che sarà in futuro ricordato come "Il demone bianco danzante" per aver ucciso e annientato con la propria spada tutti i templari che tentarono di trovare la cosidetta "Spada di Sasuke" un Frutto dell'Eden, che fu usato dai Quelli che Vennero Prima come arma per punire coloro che si opponevano a loro, la lama ricrea nella mente di coloro con cui viene a contatto l'immagine che lo spadaccino desidera, la vittima pensa che sia reale e quindi agisce di conseguenza.- Icarus si fermò e tornò indietro da Jason di corsa -HEY!- urlò l'assassino del futuro, e Jason si girò -Mi sono ricordato che neanche io ho un luogo dove andare. Potresti ospitarmi ?-  Jason sorrise -Anche se mi ha quasi fatto uccidere, mi ha anche salvato la vita, quindi ti sono debitore Isashi. Sei il benvenuto nella mia umile dimora.- Entrambi dopo pochi minuti arrivarono ad una piccola capanna in paglia sospesa dal terreno con assi di legno. Jason entrò per primo, aprì con calma la piccola porta ed entrò seguito a ruota da Icarus, l'assassino studiò l'interno. Era una sola piccola stanza con pareti di paglia, e senza finistre, al centro della minuscola stanza c'era un piccolo fuocolare che fungeva sia da forno che da fonte di riscaldamento. Il pavimento era in legno, e vicino al focolare stava disteso un'uomo anziano visibilmente malato e addormentato, sulla fronte presentava un pezzo di stoffa bagnato, mentre il resto del corpo era coperto da un lenzuolo. Jason andò dall'uomo e fece un'inchino -Salve sensei.- sussurrò il ragazzo svegliando l'uomo. -Oh... ciao Akira... chi è il tuo amico ?- domandò l'uomo anziano alzando lievemente la testa per guardare Icarus, che intanto si era avvicinato -Mi chiamo Isashi Akamura, sono un samurai della prefettura di Tokyo, il vostro gentile allievo mi ha concesso di restare qui se anche voi acconsentite, ve ne sarei immensamente grato.- ci fu un silenzio imbarazzante, Icarus aveva finito la frase in quel modo aspettandosi che fosse scontata la sua risposta positiva, ma ora cominciava a dubitarne. -Sei il benvenuto. Akira vai a prendere il legno, il focolare si sta spegnendo, e già che ci sei prendi un po' di verdure dall'orto.- disse finalmente l'uomo, alle sue parole Icarus tirò mentalmente un sospiro di sollievo, mentre Jason si inchinò un'altra volta e uscì fuori. -Chi sei tu ?- chiese un'altra volta l'uomo anziano. -Io sono Isashi Ak...- ricominciò Icarus ma fu interrotto -No. Come ti chiami per davvero, puoi prenderti gioco di Akira ma non di me.- disse l'uomo, Icarus si trovava con le spalle al muro, non sapeva ora che dire, allora fu costretto a dire la verità -Mi chiamo Icarus 10497. Sono un'assassino venuto dal futuro. Lo so che può sembrare strano ma..- iniziò Icarus ma venne interrotto di nuovo -Ah, allora sei un'assassino. Bene, mi chiamo Sasuke, anche io sono... ero un'assassino.- tremando tirò fuori da sotto le coperte un medaglione e lo porse ad Icarus, il ragazzo prese l'oggetto e lo studiò, era una medaglione d'oro con il simbolo degli assassini. -Signore ...non... non la stupisce che io sia un.. un ragazzo del futuro?- chiesee Icarus incuriosito dalla calma dell'anziano. -Sono anni che faccio l'assassino, ne ho viste di cose strane, ho avuto migliaia di visioni, ho incortato la gente più strana, e ho viaggiato in luoghi incredibili, una volta ho combattuto sulla cima del monte Fuji. L'unica cosa che mi resta da scoprire è il motivo che ti porta qui.- disse Sasuke, allora Icarus gli spiegò -Vengo da un futuro in cui i Templari hanno preso il controllo di ogni cosa, e noi siamo braccati e inseguiti come animali, ci nascondiamo come ratti, una notte ho fatto intrusione in una base e ... bhè... ho avuto questo. - mostrò il Vaso di Pandora -questo è il Vaso di Pandora, un Frutto dell'Eden che permette di viaggiare nel tempo. Sono stato a Damasco e a Parigi e ho riportato la storia al suo corso naturale, dopo che era stata deviata dai templari. Mi trovo qui, per riportare la storia sul corso giusto.- In quel momento qualcuno sfondò la porta con un calcio. Era l'uomo che aveva cercato di uccidere Altair a Damasco e aveva cercato di impedire a Icarus di prendere la Mela a Parigi. Da quello che aveva capito Icarus, questa persona era in grado di viaggiare nel tempo come lui, e addirittura sapeva chi era Icarus. -Sei sempre in mezzo tu.- si lamentò l'uomo che Icarus per comodità chiamo Phantom in quanto era pallido come un fantasma. -La smetti di seguirmi !- urlò Icarus. -Non sono io che lo scelgo, è il Vaso ha decidere !-  cosa volevano dire quelle parole ?! si chiese Icarus, come poteva essere il Vaso a scegliere per lui. Mentre Icarus era perso nei propri pensieri Phantom non perse tempo e si lanciò in un salto con doppio calcio su Icarus, quello che è chiamato anche Dropkick. Icarus subì il colpo talmente violentemente che lo buttò fuori di casa rompendo il muro di paglia. Intanto Phantom estrasse dalla tasca un'erba particolare e costrinse Sasuke a ingoiarla. Quando Icarus tornò in casa trovò Phantom ad attenderlo con un sorriso malignio sul volto -Hai perso.- disse Phantom scomparendo insieme ad i suoi granelli di polvere. Icarus si precipitò da Sasuke, e scoprì con un'immensa felicità che egli era ancora vivo. -Uccidimi- sussurrò il vecchio. -Cosa ?!- disse Icarus sussultando. -Quelle che ho ingoiato erano sicuramente medicine, e se un templare mi vuole vivo ci deve essere qualcosa sotto. Tu vieni dal futuro, avrai qualcosa che ti aiuti a capirie no?!- a Icarus tornò in mente Prometeus -Prometeus dimmi cosa sarebbe successo se Sasuke fosse rimasto vivo.- l'armatura prese a ronzare, in segno che stava eseguendo un complessessimo calcolo delle possibilità -C'è il 90% di possibilità che Jason sarebbe tornato e che avrebbe visto morire il suo maestro davanti ai suoi occhi. Ma... collegami al Vaso.- la pancia di Icarus si aprì mostrando solo una zona concava, Sasuke rimase sbalordito da ciò che vide e sentì, Icarus inserì il vaso all'interno della pancia che si richiuse, e dopo pochi secondi si riaprì permettendo a Icarus di riprendere il Vaso -Sono entrato in contatto con il vaso e ho dato una controllata alla cronologia dei viaggi, pare propio che Sasuke si fosse salvato grazie ad un templare, ma nel corso della storia normale Sasuke muore e lascia una lettera a Jason dove spinge l'allievo a diventare un'assassino, così  sul cadavere del proprio maestro Jason, giura di eliminare tutti i templari. Icarus, penso che... che tu debba proprio ucciderlo.- Icarus rimase a fissare Sasuke negli occhi, il vecchio aveva degli occhi neri con delle immense borse violacee sotto di essi. -Non avere pietà. Questo è lo Yomotori, è il destino di un'assassino, a volte è giusto e buono, altre è confuso e triste. Sono già sulla via per la morte, toccherà a te porre fine alle mie sofferenze. Se sei un'assassino, dovresti saper accettare ogni sfida.- Icarus sfoderò la lama celata che iniziò ad arroventarsi, in quanto la lama celata di Icarus proviene dal futuro è modificata in modo da diventare più calda per permettere al propietario di penetrare più in profondità e più facilmente nei corpi metallici dei robot che girano per Nuova Roma o come in questo caso di sgozzare una persona. Sasuke sorrise e chiuse gli occhi, era felice che a conferirgli l'eterno riposo fosse un'assassino con una lama celata. A Icarus in quel momento la lama sembrava pesantissima, il respiro si faceva sempre più affannoso, sollevò il gomito e con un rapido movimento infilò la lama nel collo, prima tagliandoli la pelle e poi trafiggendoli la gola, finendo per poi spezzarli il collo raggiungendo così la fine del suo tragitto. Sasuke morì. Fu proprio in quel momento che Jason entrò, trovando Icarus con la lama ancora sul collo del proprio maestro. -Io...- sussurrò Icarus -Io sono un Templare.- gli occhi di Jason iniziarono a bagniarsi, cadde in ginocchio. Icarus trattenne le lacrime mentre prendeva il vaso, e stavolta non desiderava andare da nessuna parte in particolare, volveva solo scomparire e basta intanto il vaso prese a luccicare fino ad avvolgerlo di pura luce. -IO MI SONO FIDATO DI TE !!- urlò Jason a quel cumulo di luce che ricopriva Icarus.

NdA : Questo capitolo è dedicato al mio nonno materno, morto questa settimana. Mi mancheranno le giornate passate a insegnarti come giocare a Assassin's Creed. 

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Capitolo 9
*** Abbandonato ***


Accade facilmente, a chi ha perso tutto, di perdere se stesso.- Primo Levi

Una delicata pioggia cadeva dal cielo, lieve e silenziosa. L'assassino alzò lo sguardo e studiò l'ambiente intorno a se. Case, negozi e fabbriche di un grigio triste si estendevano a perdita d'occhio. -Prometeus, luogo e data.- ordinò Icarus, e la macchina attaccata a lui iniziò a lavorare strappando dall'ossigeno molecole di gas ed eseguendo una scansione della città. -Londra, nell'epoca industriale. Una roba tipo Oliver Twist hai presente ?- disse l'armatura. Icarus sospirò per nulla divertito -Basta Prometeus.- ordinò l'assassino. -Capisco che tu sia giù per quello che è successo ma... - disse l'armatura -COSA ?! TU MI CAPISCI ?! SEI SOLO UNA MACCHINA! COSA NE VUOI SAPERE TU ?!- tuonò Icarus interrompendo l'armatura. Icarus si era ritrovatò già cambiato di vestiti, ora indossava una cappello a cilindro scuro in testa, ed uno smoking nero con delle scarpe anch'esse scure e lustrate. Si incamminò per il marciapiede tra l'immenso via vai di gente che andava avanti e  indietro, quando all'improvviso si piantò davanti a lui un giovane ragazzo piuttosto magro, che indossava soltanto una casacca fine e malridotta e ai piedi aveva soltanto un calzino. -La prego signore fate la carità ad un povero ragazzo, mia madre è malata e mio padre morto, potreste mostrare un poco della vostra bontà a Dio ?- elemosinò il ragazzino, -Senti...- cominciò Icarus, ma quando sentì un colpo tremendo alla nuca, non riuscì a stare in piedi e cadde perdendo i sensi. L'assassino aprì gli occhi, si trovava completamente nudo, e avvolto nell'oscurità. Non riusciva a vedere niente. -Prometeus, luce.- ordinò, ma nessuna luce arrivò, soltanto un'oscurità soffocante. -Prometeus, LUCE!- ripetè più convinto. Ma anche questo tentativo fallì, solo allora Icarus realizzò che la sua fidata armatura non c'era più. -Mio dio...- sussurrò senza volerlo. Era soltanto un bambino quando gli fu affidato un piccolo marchingenio che si attaccava al collo simile ad un ciondolo, piano piano quell'aggeggio si fuse con lui, diventando una cosa sola, e senza mai separarsene. Fino ad oggi. Inizio a passeggiare nelle tenebre esitante e allungando entrambe le mani davanti a se, si sentiva sperduto e impotente, troppe domande gli vagavano in testa: Dove si trovava ? Cosa ci faceva ? Dov'era Prometeus ?. Le sue mani toccarono finalmente qualcosa, qualcosa di rugoso e umido. Legno. Iniziò a tastare tutto intorno e capì che quella era un'asse di ciliegio piuttosto pregiata, si attacco con le gambe incrociate intorno al pilastro e iniziò a trascinarsi verso l'alto, una volta arrivato in cima allungò la mano per vedere se la sua supposizione era esatta. Un lieve "SI!" sfuggì dalla sua bocca. Pure il tetto era in legno, bussò con le nocche e capì quanto era spesso, a quanto pare c'erano diversi centimetri a dividerlo dalla luce. Come aveva imparato durante le lezioni di storia all'interno del Minotauro, quell'antico materiale era facilmente perforabile. Scese a terra con un salto, e iniziò a girare intorno alla ricerca di qualcosa con cui bucarlo. Sarebbe stato tutto più facile se avesse avuto con se Prometeus, avrebbe semplicemente estratto la lama celata e avrebbe creato un buco nel tetto talmente grande da farci passare un treno. Qualcosa di freddo toccò la mano di Icarus, puzzava incredibilmente, lo avvicinò a se per capire cos'era lo capì, gli sfuggì un urlo schifato ma anche di spavento che fece cadere l'oggetto a terra. Una testa umana dal volto pallidissimo e freddo, era di un uomo, il taglio netto e sicuro sul collo lo aveva staccato dal resto del corpo. Rialzandosi Icarus rimase allibito, un mucchio di cadaveri uno sopra l'altro disposti a formare una macabra collina di carcasse senza vita. All'improvviso le sue orecchio udirono un lento cigolio. Qualcuno stava entrando, nella sua mente volarono le possibili azioni : attaccare ? Non so quanti sono e se sono armati mentre io sono nudo e solo, scappare ? Non saprei dove andare, nascondermi ?. Prendendo un bel respiro si distese sui cadaveri e chiuse gli occhi, sperando di essere scambiato per uno dei morti. Passi lenti e leggeri, qualcuno di poco pesante probabilmente un uomo dato l'odore di sudore. Icarus sentiva l'uomo davanti a se che si era fermato a guardarlo, come un leone che fissa la propria vittima prima di darle il colpo di grazia. Se c'è qualcuno lassù, ti prego aiutami ! Penso Icarus lanciandosi addosso all'uomo davanti a se, che sorpreso non seppe come reagire. L'assassino aprì gli occhi che si erano abituati all'oscurita ed ebbero difficoltà a reagire alla luce e d'istinto Icarus tenne gli occhi chiusi, l'uomo sfruttò a proprio vantaggio quella situazione e spinse a terra Icarus, il giovane assassino arretrò, anche se non era molto forte, era meglio evitare i combattimenti a distanza finché non riusciva a riguadagnare una vista decente. Passi veloci che si allontanavano, stava scappando. Icarus pur di non perdere quell'opportunità sbarrò gli occhi, che sentì immediatamente bruciare contro la luce emessa da un rettangolo in fondo alla stanza. Una porta. Iniziò a correre verso di lì, nudo, stanco e accecato, si sentiva un'idiota mentre correva goffamente verso la luce. Oltrepassò la porta e gli ritornò la capacità di vedere correttamente, ma ciò che vide gli fece desiderare di tornare miope. Triangoli rossi divisi ai propri angoli. Templari. Un corridoio fatto in mattoni con un lungo tappeto rosso per terra, al muro davanti ad Icarus c'era una finestra, l'assassino si sporse a guardare ed aprì le finestre. L'aria fresca toccò la sua pelle come una delicata carezza, gli sfuggì un sorriso. Guardando l'esterno notò che il luogo in cui si trovava era un castello alto e grigio che dava su un fiume, aveva già sentito parlare di questo castello. -Bucker...mmm... Buckingham ! Buckingham Palace!- si godette quel momento di gioia ed inizio a correre per il corridoio alla ricerca di un uscita. Il loro simbolo era ovunque sugli stendardi che penzolavano, sulle bandiere che sventolavano. Arrivato alla fine del corridoio si appiattì contro il muro e sbirciò oltre l'angolo. Due guardie in armatura stavano arrivano verso di lui, si voltò per preseguire dall'altra parte ma anche da quella parte sbucarono altre guardie che lo notarono. Si guardò a destra e le guardie uscirono fuori, mentre quelle a sinistra stavano già correndo verso da lui. Prese un bel respiro e.... saltò dalla finestra. L'aquila urlò mentre lui si librava a mezz'aria compiendo un mezzo giro della morte verso il Tamigi. Fallo senza pensare. Credici. Il Salto della Fede.

 

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