“Mamma per l'amore del cielo! Vieni qui. La tempesta ti potrà travolgere”Urlava ormai sfinita la piccola Ella. Piccola,ormai sedicenne e in grado di badare a sé.
Piccola,un nomignolo per il suo aspetto piccolo.
Piccola,era cresciuta già da anni,ha fatto da mamma a colei che doveva essere sua mamma.

“Mamma! Non mi lasciare te! Te ne prego”Urlava con le lacrime agli occhi.
Lacrime,chissà quante ne ha cacciate.
Lacrime,era ormai il suo sfogo.

“Piccola Ella,ti ho sempre amato. Ricordati che non è il mondo diverso ma tu”
“Mamma! Mamma! Perchè ti portano via? Perchè devo rimanere nascosta?”
“Amore ascoltami! Non mi accadrà niente,non preoccuparti”
“Allora vengo con te. Non mi lasciare”
Era ormai troppo tardi.

Un vortice prese il fragile corpo della mamma lasciando la piccola Ella con tanti dubbi in quella casa.
C'erano tante domande che voleva dirle.
Tante domande che le impossessavano la mente.
Tante domande che non sapeva più a chi porle.

“mamma,torna da me!”
E crollò in un profondo sonno.



Spazio Autrice
Salve belle,eccomi con una nuova storia completamente diversa.
Dopo aver passato ore e ore sulla lettura di alcuni libri e aver visto film,ho trovato la mia ispirazione.
Spero vi piaccia,fatemi sapere.
Al prossimo capitolo
baci xx

 

CAPITOLO 1

Una settimana.
Gli incubi erano sovrastanti.
La madre l'aveva lasciata e lei non appoggiava più su nessuno ormai.
Una settimana infernale.
Le urla durante la notte.
La mamma che ormai non poteva più coccolarla dopo l'ennesimo incubo.
Non era più la solita Ella.
Non mangiava,
non rideva e se lo faceva era l'ennesimo sorriso finto,
rinchiusa ore nel bagno a sputare quel che rimaneva:la delusione.
Delusa.
Non è riuscita a tenere la mamma con sé.
Non è riuscita a porre le domande che le frullano nella testa.
Ormai la sua anima è morta con l'addio della mamma,una settimana precisa.

HARRY'S POV

“Allora Harry spero compirai per bene il tuo compito,questo è più..urgente”
“Dica”
*******
Seattle,una città di circa 620.000 abitanti nel Washington.
La casa era abbastanza accogliente dall'esterno,spero lo sia anche dentro.
Suono il campanello e aspetto l'arrivo della nuova coinquilina.

“Tu saresti?”
“Oh ciao,cerco un posto dove dormire per la notte..potresti ospitarmi?”
“Ehm..certo,avanti”

Fa spazio per farmi entrare.
Trasporto il carico trolley mentre mi guardo intorno.
La casa è ancora un po' in soqquadro ma non ci bado molto.

“Ehm..la tua camera è di qui,puoi seguirmi”
“Certo,grazie mille”


Seguo la ragazza,saliamo delle scale e attraversiamo un corridoio.
Mi mostra la camera e poi scompare.
Inizio a prepararmi mentalmente,dovrò abitare con lei per un tempo ancora indefinito.
Chiudo la porta e mi stendo sul morbido letto singolo.

-knock,knock-
“Entra!”
“Scusa non volevo disturbarti ma volevo darti queste asciugamani,il bagno è di fronte”
“Grazie ancora”
“Bene...buona notte”
“Notte a te,Ella”

Fa per dire qualcosa ma si morde la lingua e chiude la porta dietro di sé.
*****
“Mamma!Mamma non mi lasciare”
Delle urla mi svegliano.
Uno dei suoi incubi di cui mi hanno parlato.
Mi dirigo nella stanza da cui provengono,mi avvicino al letto e cerco di svegliarla.
Si sveglia di soppiatto e spaventata.

“Hey,era solo un incubo”
La abbraccio e mi stendo a fianco a lei,sembra essersi tranquillizzata un po'.

“Come fai a sapere il mio nome?”
E dopo di che si addormenta tra le mie braccia.
Chissà quante domande vorrà pormi.

Spazio Autrice

Ringrazio le visite e la recensione avuta!
Spero che il primo capitolo vi piaccia,i particolari li scoprirete mano mano HAHHAHA.
Spero che lasciate qualche recensione/messaggio almeno per farmi capire le vostre opinioni,consigli..tutto:)
Baci xx

CHAPTER 2

Sprofondare.
A volte sembra meglio mettersi un cuscino in faccia in pieno sonno,
magari eviti gli incubi,
e lacrime,
le sofferenze che ormai solo Dio sa.
Si,solo lui.
Perdere tutti e non avere più nessuno.
Nessuno che ti appoggia.
Nessuno che ti aiuta.
Nessuno che ti dà un abbraccio e ti consola,lasciando che bagni la propria maglia di lacrime.
Nessuno.
-posso volare? Proprio come un angelo,si,quello mi servirebbe...
un angelo che mi salvi da quest'inferno.-

Guardare Ella in quel vialetto tra le foglie con lo sguardo perso mi manda la stima sotto zero.
Sentirsi impotenti perchè non si sa cosa fare per aiutare. Eccomi. Forse non è destinato a me quel compito,forse sono un semplice ragazzo non quello che mi considero.

Mi avvicino a lei con estremo silenzio ma lei senza spostare lo sguardo dal punto di cui è ipnotizzata sembra vedermi.

“Sai dov'è la mamma?”
“In un posto migliore di qui”
“Dovevo esserci io...che ci sono a fare qua? Mamma ha perso la vita per me e io mi abbatto e per di più ospito un estraneo..come fai a sapere come mi chiamo?”
“E' scritto fuori il vialetto”

Non è vero! Lo sapevo.

“Giusto,che scema...” si fermò e incominciò a guardarmi “devi andare via”
“Perchè soffrire da sola?”
“Che ti interessa? Voglio andare da mamma,sarà la volta buona”
“Hey nonono,ti dico che poi non c'è quel divertimento che c'è qui..”
“Tu che ne sai...mica sei Cristo risorto?!” ironizzò
“Ho un compito da svolgere ma se mi mandi via mi rende difficile compierlo..”
“Perchè proprio a casa mia?”
“Perchè è di te che parliamo”
“Parliamo chi?”
“Noi angeli..”
“Non dire cazzate! Non sono dell'umore..và via!”
“N-Non ho...” mi interruppi,stava piangendo.

La presi in braccio e la posai sulle mie gambe,avvolsi le braccia intorno alla sua vita sussurrandole cose dolci.

“Senti,è difficile spiegare,è difficile andare avanti..lo so,ma ecco perchè sono qui..ti prego lasciati aiutare”

Spazio Autrice

Salve belle,spero vi piaccia il nuovo capitolo.
Ho accennato un po' qualcosa,ovviamente nei prossimi capitoli ci sarà di più.
Lasciate qualche commento cosi so che ne pensate!:)
Alla prossima.
Baci xx