~ One Hundred. Almost infinite number

di GreenBlood_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pocky, dolce pocky ***
Capitolo 2: *** Quelle mani ***
Capitolo 3: *** Altalena ***
Capitolo 4: *** Matrimonio ***
Capitolo 5: *** Primavera ***



Capitolo 1
*** Pocky, dolce pocky ***


[Sonic and Amy centric] [#1-Pocky, dolce pocky]  
                                                   One Hundred. Almost infinite number
 ~L’amore secondo ogni cosa
 
Prompt: Bisogna saper gradire il gusto mielato della vita stessa. E fare altrettanto con i sapori speziati di ogni giorno
 ~~~
 
«Pocky? »
«Come dici? »
«Vuoi un pocky? »
Sonic la guardò, piacevolmente sorpreso.
Le iridi color smeraldo emanavano un silenzio rumoroso. Si soffermavano sui dolci che Amy continuava a sventolare. Cioccolato, invitante e tenero cioccolato. Cosa avrebbe fatto per averne solo uno, che -per di più- si prostrava soave e angelico. Quale idea sfiziosa prevaleva la sua attenzione.
Posò il palmo della mano sul proprio torace, sfiorando appena il pelo ceruleo.
Gulp, gulp, gulp. 
Doveva ammetterlo, la riccia rosa aveva sempre la soluzione ai suoi problemi. Accentuò un fievole sorriso, annuendo. Amy si avvicinò -quasi pericolosamente- e collocò l’estremità sinistra del dolce all’interno della sua bocca nivea.
Un invito o solo una provocazione? Sonic non sapeva a cosa pensare. Voleva solo quel dolciume. Il riccio afferrò l’altra estremità, anch’esso con l’apertura tra il mento e il naso. Le gote di Amy si dipinsero di rosa tenue, coprendo la sua solita pelle lattea. Un morso, una dolce sinfonia di scrocchi. Un altro morso, i loro fiati si univano sempre di più. Ancora e ancora, sempre più vicini, cercavano il loro agognato sapore. 

 
Forse, Sonic, c’è qualcos’altro che vuoi assaporare.
Un bacio. Le labbra carnose della riccia non erano mai state più gustose, stuzzicavano il suo appetito. Un fremito. E il riccio super-sonico stava già affondando le sue dita gracili sui capelli setosi dell’altra. Il viso ben curato di quest’ultima pareva innocente, perfettamente terso, come il tenero bocciolo di una rosa bianca, ancora nascosto e vergineo.
Sonic, non trovi che le sue labbra siano la cosa più armoniosa che tu abbia mai assaggiato?
 
{ 283 parole }
 
 
 
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Note:
Okay, forse questo è il progetto più complesso che mi sia mai venuto in mente. Giuro, all’inizio ero indecisa se pubblicare la prima FlashFic di questa raccolta, ma alla fine mi sono decisa, perché secondo me è davvero una cosa carina da sviluppare. Da come dice il titolo, questa raccolta durerà cento capitoli. “Oh Dio santo, sta tizia è pazza quanto una mucca!” starete sicuramente pensando, e vi do ragione. Ma sapete, mi piace portare il romantico (forse più il Fluff) e quindi ogni volta che mi verrà un’idea … pucciosa … scriverò un mini - capitolo. Non prometto un capitolo a settimana, forse uno ogni due mesi, non lo so, l’aggiornamento è puramente casuale, dipende dalle mie idee e dalla mia voglia. Sappiate però che mi concentrerò di più su altre future one-shot e sulla mia unica storia in corso (quanto so’ stronza).
E, dopo questa mia piccola premessa, vi mando un cordiale saluto.
GreenBlood_
 

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Capitolo 2
*** Quelle mani ***


 [Shadow and Maria centric] [#2-Quelle mani]
One Hundred. Almost infinite number
                                                                                                                                             
~L’amore secondo ogni cosa  

   Prompt: Ogni cosa aveva prima o poi il suo tempo. Ma quello svago, secondo Shadow, sarebbe stato più bello goderselo al meglio.
~~~

«Shadow… »
Maria aveva l'abitudine di giocare con le dita quando era imbarazzata.
Le agitava velocemente e manteneva lo sguardo basso su di esse.
Era quello che subito aveva attratto Shadow.
Quei movimenti, svelti e confusi, l'avevano come ipnotizzato.
Lei, dalle mani candide e pure come la neve, aveva incantato lui, dalle mani corrotte e disoneste.            
                                   
«Cosa c’è? »
«Ti va di giocare con me? »

 
E quelle mani, che il riccio amava tanto, si sollevarono verso il suo naso. Shadow la osservava senza capire.
Le labbra sottili di lei si piegavano, esibendo un sorriso divertito.
«Dai, giochiamo a batti mani! »
 
Lui la fissò intensamente, come se volesse essere sicuro di soddisfare appieno la sua richiesta, senza sbagliare. Gli piacevano quei pomeriggi estivi, Gli piaceva per lo più passarli con la piccola Maria. Biascicò qualcosa, per poi unire anche lui le sue dita con quelle della ragazza, dai voluminosi capelli color platino.
Ciaf, ciaf, ciaf.
E lo sentiva, il freddo palmo della sua mano sfiorarlo appena. Altri movimenti minuziosi.

 
E tu Shadow, avevi provato mille volte ad afferrare quelle mani, provare a scaldarle. Ma, per quanto facile possa sembrare, non ci sei riuscito. Tu sai che presto perfino quel pallore si spegnerà.
 
Il riccio striato si stupiva non poco. Vedere una fanciulla tanto graziosa toccare il suo corpo funesto. Della gioia, quasi inesistente ed inudibile, pervadeva in quella stanza, di uno scintillante turchino, come le vesti di Maria.
Il ritmo si faceva più svelto, il gioco diventava quasi una sfida. La bambina socchiudeva gli occhi di ghiaccio. Shadow la imitava. Avrebbe continuato -per chissà quanto- ad accarezzare la sua pelle immacolata, meravigliosamente nitida.
Ogni gioco ha una fine.
CIAF!
Un suono più acuto, accesso.
La mano di Maria spiaccicata completamente sul muso scuro del riccio.
«Scusami Shadow! Scusa, scusa! »
Lo sguardo di lei cambiava, divenendo ancora più sorpreso. Il riccio corvino non pensava che, quella mano tanto gracile, potesse contenere una tale energia. Ma Shadow le aveva promesso la compagnia, il divertimento. Non avrebbero smesso così facilmente.  E il passatempo, dopo un lieve momento di distrazione, riprese.  
 
Ogni gioco ha una fine … vero?
 { 374 parole♥ }

 

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Note: 
Questo capitolo è dedicato alla mia Phantom13, spero sia stato di tuo gradimento. Ho cercato di renderlo al meglio il più possibile♡


 
GreenBlood_

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Capitolo 3
*** Altalena ***


[Silver and Blaze centric] [#3-Altalena]          
One Hundred. Almost infinite number
                                                                                                                                           ~L'amore secondo ogni cosa                                                                                                                                                                                             
Prompt: Silver affrontava il mondo con religioso silenzio, tutto andava e veniva, sempre in modo puramente casuale. Ma non godeva mai dei grandi doni che la vita gli offriva ... o quasi.
~~~
 
Su e giù. I tacchi scavavano lievi solchi nel selciato ogniqualvolta le gambe davano la spinta. Su e giù. Il cigolio delle catene dell’altalena. La lunga chioma al vento, un mare violetto in balia dello zefiro. Su e giù. Una cascata di splendenti e setosi capelli che ondeggiavano come un fiume in piena. Uno stendardo viola, come viola era la sua portatrice. Su e giù. Canticchiava qualcosa. Sembrava la persona più serena dell’universo, malgrado i tormenti passati.
 
Silver seguiva con lo suo sguardo incantato l’amica oscillare tranquillamente. C’era qualcosa che lo invogliava a raggiungerla, dargli una spinta, magari.

 
Era da anni che non mostrava una tale serenità. Lei, per l’occasione, aveva perfino i capelli sciolti, in ciocche più o meno spesse. Per Silver quello era uno spettacolo da non perdere.
 
Poggiò cautamente il palmo della mano sulla schiena sinuosa della ragazza, e spinse, spinse leggermente, come se avesse timore di ferirla, paura di placare quel momento di gioia infinita.  Era delicato e preciso, come la lancetta di un orologio immerso nel morbido cotone.
 
«Più in alto, Silver, più in alto! »
«Blaze … sei sicura? »
«Voglio volare, far finta di lasciare alle mie spalle i nostri problemi, dimenticando il resto. Voliamo, Silver! »

 
Simili frivole perdite di tempo non erano nella natura del riccio, però quella sua quieta figura l’aveva attratto. Il viso sorridente di lei veniva accarezzato dalla luce dei tenui raggi del sole, illuminandolo al meglio.
Silver si soffermava sul suo sguardo ambrato. Occhi pieni d’affetto, occhi colmi di rispetto reciproco.  Aveva scoperto un lato di Blaze che mai si sarebbe immaginato. Così meraviglioso. Quelle labbra pallide e tese erano al centro della sua attenzione.
 Nell’aria si percepiva un delicato profumo di rose essiccate.

 
L’idea di restare per l’eternità accanto a Blaze gli piaceva. Avere memoria solo di quella tiepida giornata di primavera. Dove di fiamme, nemmeno l’ombra. 
«E’ vero, dobbiamo salvare il nostro mondo. Ma non per questo non devi trarre beneficio dall’ebbrezza fresca di oggi.»

 
E, dopo quell' affermazione straripante di speranza, il riccio diede una spinta più intensa.
 
{ 376 parole♥ }
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Note: 
E un altro è andato, ne mancano novantasette.
Per adesso voglio ringraziare Phantom13, Alice in the box, SuperWiki, Shinichi e ran amore e Sonikkulove che recensiscono la mia storia e che mi incoraggiano a continuare, grazie non saprei cosa fare senza il vostro sostegno♥ Inoltre voglio ringraziare F9v5, Lady Darkrose e SuperWiki per aver messo la storia nelle seguite. 


 
GreenBlood_

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Capitolo 4
*** Matrimonio ***


[Sonic and his bride centric] [#4-Matrimonio]          
One Hundred. Almost infinite number
                                                                                                                                                  ~L'amore secondo ogni cosa   
 
Prompt: Due cuori, uniti da un anello d’orato, risplendono in quella giornata di gioia infinita
 ~~~

 
Sapevi che sarebbe arrivato, questo giorno
 
Sonic sospirò, faticando non poco per indossare l’abito nuziale da sposo – odiava quelle camicie che gli stringevano il busto e la conseguente limitatezza nei movimenti -, e avanzò lungo il tappeto di rose cremisi, fino all’altare.
Posò due dita sopra il suo papillon color porpora e lo volse leggermente verso destra, poi, con la stessa velocità, tornò a strofinarsi le dita per l’agitazione. I lembi di pelle si muovevano leggiadri in mezzo alle dita.
I parenti di entrambi erano impazienti, borbottavano qualcosa, ma il riccio blu poteva udire solo il suono del suo respiro affannato, si univa con l’ebbrezza fresca primaverile che Madre Natura gli aveva offerto con un sorriso di luce.
Il matrimonio era sognare il corpo altrui, le labbra altrui, l'anima altrui. Tutto era la medesima cosa infine, voglia di possesso. Che sia poi accompagnato da belle parole, l'amore era anche desiderio.
Questo dolce giorno dipinto di bianco
 
Lo sguardo turbato volò violentemente verso l’estrema sinistra ed insieme a lui anche l’intero corpo.  Era arrivata l’acclamata sposa rivestita di un chiaro pizzo. Una musica più armoniosa e soave si espanse gradualmente, coprendo l’agitazione del riccio dal pelo color cobalto. Entrambe le famiglie si alzarono in piedi e Sonic sorrise, per la prima volta in quella giornata. La sposa avanzava, anche lei con un ritmo allegro, stringeva dei fiori rosa. Il volto era interamente coperto da un velo spesso, chissà quanta bellezza divina si celava da dietro quella maschera marmorea.
Lo sposo tese il braccio ed afferrò delicatamente la mano di lei, era così soffice. Anche le sue due code davano le stessa impressione.
«Aspetta … due code?! »
Sonic sgranò gli occhi, sorpreso. E con un gesto brusco sollevò il velo.
«Ciao, Sonic »
«Tails, che ci fai qui?!»
«Ma come? Non sei stato tu a chiedermi di passare l’intera vita in tua compagnia?»

 
La volpe sorrise piacevolmente, Sonic non poteva fare altrettanto. Non si ricordava niente di una simile discussione con il suo amico. Non riusciva più a riflettere, né a ragionare, la sua attenzione era -metaforicamente- incollata all’espressione gioiosa di Tails. Davvero lui ci teneva così tanto?
«Sai amico mio … »  Obbiettò «Certe persone sono così importanti per noi che neanche ce ne rendiamo conto »
Il blu sussultò e tuffò il suo sguardo confuso nelle iridi ghiacciate, impenetrabili e sincere di Tails.  Dopo alcuni istanti, annuì debolmente e si gettò sulle sue labbra.
«Non credo nell’amore, non ci ho mai creduto» mormorò Sonic «Ma semplicemente credo in te»
 
***
 
Il riccio si alzò di scatto dal letto e cominciò a guardarsi intorno con fretta e nervosismo. Era confuso, irrequieto.  Si stupì da solo dei suoi sogni malati.
 
Sonic. Sonic. Apri gli occhi.
Svegliati.
È tutto solo un sogno. Un semplice sogno irrealizzato. 

 
{ 480 parole }

 
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Note: 
E un altro è andato, ne mancano novantasei.
Mi scuso per il ritardo ma ho avuto diverse cose da fare, ma comunque ho approfittato delle vacanze di Pasqua per pubblicare il quarto capitolo. Spero che questa flashfic sia uscita carina come le altre, io sono molto dubbiosa a riguardo....comunque evviva! Finalmente ho scritto una yaoi di Sonic e Tails (come se fosse una cosa di cui andare fieri ...)


 
GreenBlood_

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Capitolo 5
*** Primavera ***


[Espio and Nicole centric] [#5-Primavera]   
                                              
One Hundred. Almost infinite number
                                                                                         ~L'amore secondo ogni cosa   

Prompt: Perché a Espio non piacevano i colori freddi.
 ~~~

Quel giorno soffiava una pigra e fresca brezza, contenente residui dell’inverno ormai passato. Il fuoco scoppiettante, la cioccolata, le coperte, tutte immagini sfocate e incerte che volavano via insieme al vento.
 
«Espio! Dai, godiamoci la neve rimasta!»
«Non è altro che fango, lascia perdere.»

Le uniche due voci esistenti al momento, aliti congelati come contorno. Nicole gonfiava le guance da dietro la sciarpa di lana, in segno di lieve fastidio per via della risposta fin troppo gelida dell’altro -e in quella situazione, altro freddo non vi era di conforto-.
L’altro ci aveva provato: sul serio, ci aveva provato. Aveva fatto di tutto per mantenersi impassibile. Aveva cercato di fregarsene bellamente come faceva in genere Vector (cosa vuoi che me ne importi, ragazzina). Pensava anche di ricorrere alle risposte di circostanza di Charmy (Per ma va bene, carina!). Ma il fatto era che lui non era né Vector né Charmy. E Nicole quello lo sapeva benissimo.
Sembrava quasi che godesse intimamente nel continuare a svolazzargli intorno, nell’arrivare così vicina da sfiorarlo per poi ritrarsi con una graziosa piroetta – una di quelle che, se le prendi per il verso sbagliato, possono mutarsi in un calcio micidiale e spedirti in ospedale con gravi ematomi in parti del corpo su cui è meglio non soffermarsi a discutere-. Sembrava sogghignasse, le iridi smeraldine erano celate dai capelli scuri incollati alla fronte, disposti in un arabesco asimmetrico.
 
«Allora … faremo altro.»

Mentre lei s’avvicinava con eleganza Espio era incapace di gestire le emozioni che adagio lo dilaniavano come belve feroci. Il ghiaccio sotto i loro piedi scintillava come vetro sporco, il camaleonte sperava un poco che ci scivolasse, per metter fine a tutti quegli ansiosi e fugaci movimenti.
Lei sorrise, profondi solchi le scavarono le gote rosate, che si sposavano soavemente con i petali di ciliegio, silenti spettatori di quella curiosa scena. Da poco era riuscita a mettere in risalto i suoi veri sentimenti, imparato finalmente a farli sbocciare del tutto. Era felice di poter dire che erano completamente e unicamente suoi. 

 
 «Che cosa inten-»

Nicole si protese verso il corpo di Espio e fece combaciare le loro labbra umide e sottili, colmando il vuoto che si era creato tra loro, il ninja non riusciva a trovare una via di fuga. Una nuova scossa, più intensa delle precedenti, serpeggiava lungo la schiena di Espio.
L’aria era pervasa dal profumo di resina e dai suoni onirici del bosco.
Espio di arrese a quella resa, lasciandosi coccolare dal tepore che la ragazza emanava flebilmente, la stringeva a se per ricavarne calore, un calore che nonostante il passare delle stagioni rimaneva tale in ogni momento. Il suo era un intenso desiderio che gli primeggiava già da tempo nella mente, ma che continuava a custodire gelosamente.
Con la lentezza di un amante esperto e paziente, Espio lasciava scivolare le mani lungo le cosce di Nicole beandosi della loro morbidezza, e pronunciava suoni bizzarri, parole smozzicate che neanche lui stesso riusciva a comprendere.
«Ma tu … »
«Sembravi infreddolito, così ho voluto scaldarti un po’»
 
{ 498 parole }




 
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Note: 
Ehi, io l’avevo detto che sarei andata avanti con questa raccolta solo quando avrei avuto voglia. Non insultatemi per il mio ritardo.
Questa era una flash che volevo scrivere già da un anno, per chi avesse letto “le storie che presto scriverò” nella mia bio d'autore, ma ho sempre rimandato perché volevo scriverla nel modo migliore possibile, mi piacciono troppo Espio e Nicole e per loro solo il meglio! Li ho amati fin da subito, chi segue il fumetto Sonic The Hedgehog potrà capirmi.
Comunque, non ho altro da aggiungere, non sperate che tornerò presto con questa fic. Vorrei scrivere il mio libro (ancora che insisto con sta storia) oppure qualcosa di splatter. Un bacione a tutti; 


 
GreenBlood_

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