Sei tu la mia spia?

di Giuliarauhlxx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sei tu la mia spia? ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Sei tu la mia spia? ***


Svetlana, una ragazza apparentemente normale. Ma in realtà è l'esatto contrario.  

E' una spia. 

Lavora per un'agenzie segreta, la "ADB". 

Si troverà ad occuparsi di un caso molto difficile. 

Si troverà a lavorare per lui, Justin. 

Il biondino tutto muscoli niente cervello, così lo definisce lei. 

Traffico di droga e prostituzione. E' questo che mette a dura prova Svetlana. 

***

TRATTO DALLA STORIA: 

<Traffico di droga e prostituzione?> sussurro mettendo una mano sulla bocca. 

<Esatto mora. E ora ne fai parte anche tu> punta il suo indice contro di me.

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


<< Svetlana, puoi entrare. >> disse la signora grassottella alla ragazza mora che si trovava seduta su quella scomoda sedia rossa.

Si alzò e si diresse nell'ufficio del 'Capo', così lo chiamavano tutti. 
Il 'Capo' era colui che gestiva e assegnava le missioni alle spie.

<< Salve Capo. >>
Disse la giovane ragazza.
<< Ciao Svetlana. Siediti pure. >>
Indicò una sedia di colore blu posta davanti alla scrivania.
<< Sei pronta per un nuovo incarico? >>
Continuò il Capo.
La mora annuii e incitò il Capo a continuare.
<< Avrai a che fare con Bieber, Justin Bieber. >>
Justin Bieber? Le suonava famigliare quel nome. Ma aveva la mente troppo piena per poter capire chi era.
<< Criminale, spacciatore e chi più ne ha più ne metta. >>
Gli disse lui come se potesse leggerle nella mente. 
<< Cosa dovrei fare di preciso? >>
Domandò Svetlana con un pizzico di insicurezza nella voce.

Ormai c'era abituata a questi casi, ma ogni volta che se ne ritrovava uno davanti aveva sempre un po' di paura. 
Il Capo le diceva sempre: "Mai mischiare sentimenti con il lavoro. Devi essere impassibile."

<< Scopri dove abita, chi è veramente. Insomma, devi sapere con chi si a che fare, no? E subito dopo attaccherai. Lo prenderemo questa volta. >>
Disse il Capo battendo un pugno sulla scrivania rossa scura.

<< Certo Capo. >>
<< Puoi andare. >>
Le disse il Capo facendo un cenno con la testa.

Svetlana uscì finalmente da quell'ufficio e si diresse subito alla sua macchina. 
<< E ora...a noi due Bieber. >>
Continuò la mora aprendo la portiera della sua Range Rover nera.

***
Era passata già un'ora da quando Svetlana si era messa a cercare informazioni su Bieber. 
C'è n'erano poche e insignificanti.

"Avanti ce la puoi fare" si incitò mentalmente la mora.

Ormai aveva già guardato tutti i siti dell'ADB, tutti tranne uno.

'Justin Drew Bieber.
Criminale più temuto di tutta New York. Spacciatore per eccellenza.
Ha vissuto nel Bronx per circa 10 anni, poi si è trasferito a Brooklyn e ci abita tutt'ora.'

<< Bingo! >>
Sussurrò Svetlana con un sorriso sul viso. 
<< Ora devo solo scoprire il tuo indirizzo, e presto sarai mio. >>
Continuò lei.

'St. Joseph 234' 
C'era scritto alla fine della pagina.

Svetlana chiuse l'iMac bianco e poggiò la tazza di tè vuota nel lavello.

Prese il suo block notes e si diresse in camera.

<< D'accordo Bieber, a te ci penserò domani. >>
Disse la ragazza dirigendosi in bagno, pronta per fare una doccia.

IL GIORNO DOPO

Svetlana era già sveglia da un paio d'ore. 
Si era alzata presto per ideare il suo piano per distruggere Bieber.

Aveva abbozzato tante, forse troppe idee. Ma non c'è n'era nessuna che la convinceva.

Scartava e scartava. In ogni piano c'era qualche errore.

"Vado e attacco." si ripeteva mentalmente la mora, cancellando l'ultima bozza ormai rimasta sul foglio.

<< Troppo semplice, capirebbero. >> sussurra mettendosi le mani nei capelli.

<< Ho trovato. Vado li, me lo faccio amico e poi...BAM! Addio Bieber. >>

Urla la mora saltando giù dalla sedia. 

***

Qualche ora più tardi è già pronta per andare a Brooklyn. 

Ha tutto quello che le serve, pistole, soporiferi (usati in casi estremi), manette e documenti falsi.

<< Tienti pronto Bieber, non la passerai liscia questa volta. >> disse con un sorriso sul volto. 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Svetlana era già arrivata a Brooklyn da due ore.

Finalmente era pronta per distruggere Bieber.

'St. Joseph 234' si ripeteva mentalmente la mora.

Aveva già lasciato tutta la sua roba nella casa che, il Capo, le aveva affittato per un mese.

Ormai era arrivata a destinazione. Scese dalla Range Rover nera e si diresse davanti al cancello della maestosa casa che si trovava proprio difronte a lei.

'Bieber & Co.' C'era scritto sul campanello. "Quindi è una società" pensò Svetlana. 
Un rumore di una porta di una macchina sbattuta la fece riprendere e si girò. Un ragazzo biondo le si presentò davanti.

<< Cosa ci fai davanti casa mia? >> domandò il biondo con un pizzico di irritazione nella voce. 
<< O-oh, sono nuova in questo quartiere e stavo facendo un giro. >> rispose la mora balbettando. 
<< E ti sei fermata proprio qui davanti, capito. >>

<< Signorino Bieber. >> una piccola e quasi inudibile voce riempì il silenzio creato.

Una ragazza bionda era davanti all'uscio della porta di casa Bieber.

<< Cassandra, non vedi che sto parlando? Ritorna dentro e dopo faremo i conti. >> disse il biondo alzando notevolmente la voce.

La ragazza annuì impaurita ed entrò dentro l'abitazione chiudendosi la porta alle spalle.

Svetlana era preoccupata per la piccola ragazza bionda. Tante domande si formarono nella sua mente, ma a nessuna includeva una risposta.

<< Cosa le farai? >> domandò la mora con un po' di coraggio. 
Il biondo si avvicinò pericolosamente a lei, e di conseguenza la ragazza indietreggiò. Aveva paura si vedeva da un miglio. Ma lei non ne aveva mai avuta. Allora perché con lui si? C'era qualcosa di lui che le incuteva terrore.

Il biondo la scrutò con cura. Era davvero una bella ragazza. E di certo non se la sarebbe fatta scappare.

<< Lo vuoi davvero sapere? >> domandò lui con un ghigno malato sul volto 
<< Si, voglio sapere cosa le farai. >> rispose decisa Svetlana.

<< Potrei mostrartelo. >> disse prendendo la ragazza di peso ed entrando in casa.

<< Lasciamo subito. >> urlò la ragazza colpendo la schiena del ragazzo.

I pugni della ragazza, anche se forti, non gli procuravano dolore. 
Ne aveva già avuto tanto e quello era solo da aggiungere all'enorme lista.

Nella casa regnava silenzio, a tratti si sentivano dei gemiti provenire dal piano di sopra. "Prostitute, qua ci sono delle prostitute. Ecco cosa significava 'Bieber & Co.'" Pensò lei.

Il ragazzo poggiò Svetlana a terra e incominciò a fissarla.

<< Ho qualcosa che non va? >> domandò lei guardandosi intorno.

La casa era molto bella, pareti di uno azzurro acceso come il cielo di quel pomeriggio. E la moquette blu scura, come la notte. I mobili erano tutti interamente fatti di legno. Da quel che si poteva vedere sembrava pregiato.

Il loro sguardi si incrociarono. Marrone chiaro vs. Marrone scuro.

<< Proprio niente. Sai potresti essere una bella prostituta. Guadagneresti parecchio con il tuo bel corpo. >> disse lui tracciando con l'indice il punto d'incontro tra la mascella e il collo.

Questo gesto le provocò vari brividi lungo la spina dorsale.

<< No, grazie. Non diventerò una delle tue, a sentire dai gemiti, tante prostitute. >> rifiutò gentilmente lei.

<< Non sarai una delle tante. Sarai la mia troia personale. >> rispose lui con un sorriso malizioso sul volto.

<< E adesso andiamo da Cassandra. >> continuò lui, prendendo la fredda mano della ragazza.

Salirono al secondo piano e si diressero all'ultima porta del corridoio. La numero 81.

Il biondo provò ad aprire ma senza alcun risultato. La porta era chiusa dall'interno.

<< Cassandra, so che sei lì. Ora, cazzo, apri. >> disse lui alzando la voce e battendo dei violenti pugni sulla porta.

Cassandra si era nascosta nell'immenso armadio, con l'intento di scappare da Bieber. Se l'avesse trovata, sarebbe morta all'istante per mano di Bieber. L'avrebbe uccisa, come fece con tante altre sue amiche. Lei doveva essere la prossima.

Il biondo provo a sfondare la porta con la spalla, ma non ci riuscì. Decise di prendere la pistola. La puntò sulla maniglia e sparò. La porta di aprì subito e un sighiozzo arrivo all'orecchio di Bieber.

<< Ti ho trovato Cassandra. >> urlò lui, aprendo le ante dell'armadio dove si trovava la piccola, e impaurita, ragazza bionda.


-SPAZIO AUTRICE-
PRIMA DI TUTTO, RINGRAZIO VERAMENTE TANTO @Auslly e raura love. SIA PER LE BELLISSIME RECENSIONI SIA PER LA COPERTINA DI QUESTA STORIA. 
SECONDO, VORREI ANCHE RINGRAZIARE @Yoser_belieber PER I COMMENTI A QUESTA STORIA
TERZO, POTETE TROVARMI ANCHE QUA:
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ORA LA SMETTO, AHAH.
BACIONI, GIULIA <3



 

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