Taiyou to Tsuki - A Friendship Story

di LenK
(/viewuser.php?uid=94334)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** X779 ***
Capitolo 2: *** X780 ***
Capitolo 3: *** X780 II ***
Capitolo 4: *** X782 ***
Capitolo 5: *** X782 - II ***
Capitolo 6: *** X783 ***



Capitolo 1
*** X779 ***


14 Marzo X779
 
 
La quattordicenne Michiko Phaidon era sdraiata a pancia in su sopra uno dei banchetti di legno nel salone principale della gilda. Le mani reggevano un libro a mezz’aria, con le pagine che quasi le toccavano il naso e sfioravano dolcemente le ciglia ogni volta che la lettrice ne voltava una. Michiko amava leggere: si poteva dire che fosse l’attività preferita di quella ragazzina dai lunghi boccoli azzurri, tanto che era capace di concentrarsi e lasciarsi assorbire completamente dalla storia anche nell’allegro brusio che animava Fairy Tail quella mattina.
Improvvisamente, come trascinato da un’oscura forza invisibile, il volume che Michiko stava leggendo le venne strappato dalle mani e cadde a terra.
Come una leonessa a cui sia stata sottratta la preda, lei scattò a sedere, sollevandosi dalla panca con un colpo di reni, ma per un attimo perse l’equilibrio e dovette allargare le braccia per recuperare la stabilità.
Una risatina spettrale commentò il buffo tentativo di Michiko.
«Morgan!» sbraitò lei, riconoscendo il timbro di quella risata.
Una ragazzina dai corti e spettinati capelli lilla che poteva essere sua coetanea sbucò dall’angolino buio in cui era rintanata, il suo avanzare accompagnato dal tintinnio dei campanellini allacciati alla cavigliera che le adornava il piede sinistro.
«Scusa, ti ho dato fastidio? Era solo un innocente scherzetto» cantilenò, calcando il tono sull’ultima parola. Michiko la fulminò con lo sguardo.
Morgan Cloudlocks non sopportava Michiko Phaidon, questo lo sapevano tutti a Fairy Tail: quella là era una ragazzetta altera e scostante, rinchiusa nel suo serioso mondo di libri, che solo perché era capace di sbrilluccicare come una lampadina pensava di poter fare impunemente la scontrosa con chiunque.
E Michiko Phaidon non sopportava Morgan Cloudlocks, anche questo era risaputo tra i membri della gilda: quella lì era un fantasmino fastidioso che strisciava nell’ombra e ti riappariva alle spalle con quella risata inquietante che ti raggelava le ossa, combinava scherzi idioti ed era incapace di prendere le cose sul serio.
Alcuni ipotizzavano che i dissapori tra queste ragazze derivassero dal disaccordo ancestrale tra le due Magie che padroneggiavano. Infatti Michiko era una maga della Luce, specializzata nella manipolazione di questo elemento, mentre Morgan aveva sviluppato un tipo particolare di magia delle Ombre che aveva denominato Shadow Prankster.
Michiko si chinò a raccogliere il libro e lo scagliò con forza contro Morgan, accompagnando il lancio con una delle sue lame di luce che scaraventò a terra l’avversaria impreparata.
Morgan digrignò i denti dolorante; immerse una mano nella zona d’ombra che la panca di Michiko proiettava sul pavimento e ne estrasse una corda di tenebra che tirò forte verso di sé. Il banchetto si rovesciò e la ragazza dai capelli azzurri rovinò al suolo.
«Siamo pari…» osservò divertita la ragazzina.
«Accidenti a te, stupido Poltergeist!».
Morgan la fissò ridacchiando, per nulla impressionata da quegli improperi a cui aveva fatto il callo. «Se te la prendi così tanto per un libro idiota, aspetta di vedere cosa ho combinato nella tua stanza a Fairy Hills…».
L’altra sgranò gli occhi e in un battito di ciglia il suo corpo si era illuminato di un tenue bagliore ed era scattata via a velocità impressionante, quasi svanendo nel nulla. Morgan si piazzò le mani sui fianchi, in attesa. Sapeva che Michiko era corsa a controllare la situazione della sua camera nel dormitorio utilizzando uno dei suoi scatti di luce, l’abilità magica che le permetteva di spostarsi alla velocità del proprio elemento per distanze limitate.
In effetti la ragazzina ricomparve dopo nemmeno un minuto e i suoi occhi, dal normale grigio perla, avevano assunto una colorazione nera come un tizzone. Le luci della stanza iniziarono a tremolare sempre di più man mano che la collera di Michiko aumentava, attirando l’attenzione degli altri membri della gilda che fino a quel momento avevano liquidato il battibecco in corso tra le due maghe come roba di normale amministrazione.
«Te l’ho detto che non mi piacciono i tuoi scherzi» disse furente.
«A me piacciono i miei scherzi» rise compiaciuta l’altra. «E le persone autoironiche li apprezzano» continuò a punzecchiarla.
«Mi hai svuotato l’armadio!» strillò Michiko avanzando minacciosa verso la ragazzina dalla chioma lilla.
«Ah, ma i tuoi abiti sono tutti lì in terra» la rassicurò ironicamente Morgan. «Ti giuro che non ci tengo a rubarti uno di quei vestitini tutti colorati…» aggiunse con una smorfia di disgusto.
Michiko si scagliò contro di lei, piegandosi all’altezza inferiore dell’altra, e la afferrò per il bavero del soprabito grigio. «Andiamo a risolverla fuori, Fantasmino, che ne dici?» propose con un sorrisetto di sfida.
Sulle labbra dell’altra ragazzina si delineò un ghigno identico.
Non era la prima volta che le due ragazze si affrontavano in una lotta; i loro scontri avevano sempre avuto esiti alterni e non di rado finivano in pareggio. Le loro abilità combattive si equivalevano, e i loro poteri, seppur apparentemente opposti, sembravano nati più per supportarsi a vicenda che per ostacolarsi: quando Michiko usava un attacco di luce, creava giocoforza delle zone d’ombra da cui Morgan poteva successivamente attingere, e per contro quando Morgan faceva calare le tenebre per attaccare, faceva sì che il susseguente colpo di Michiko fosse ancora più abbagliante.
Una volta ritrovatesi fuori, Morgan scattò verso un pioppo del cortile. Si inginocchiò e posò una mano a terra, in un fresco spazio d’ombra generato dalle fronde dell’albero.
«Shadow Prankster: Shadow Manipulator!». Morgan recitò il nome del suo attacco, facendo scaturire uno stormo di corvi di tenebra che si scagliarono contro Michiko.
L’avversaria slanciò un braccio in avanti e una delle sue potenti lame di luce investì in pieno il nugolo di uccelli, che si dissolsero nell’aria.
Michiko passò al contrattacco e con uno scatto di luce si proiettò al fianco dell’altra, intenzionata a colpirla con un pugno, ma in un tintinnio di campanellini Morgan si appiattì al suolo, lasciando che il suo corpo venisse inghiottito dall’ombra del pioppo.
«Vieni fuori, vigliacca!» le intimò Michiko.
«Solo quando la smetterai di schizzare da una parte e dell’altra come una lucciola ubriaca!» rispose la voce canzonatoria dell’altra proveniente dal cerchio d’ombra ai suoi piedi.
La ragazzina sorrise beffarda e accese dal proprio palmo una sfera di luce che puntò verso il terreno.
«Ahi!» si udì la voce lamentosa di Morgan.
L’ombra che aveva risucchiato il corpo della maga rimpicciolì a tal punto che lei fu costretta ad abbandonare il proprio rifugio.
Improvvisamente, proprio quando Michiko aveva caricato un pugno per colpire, un nutrito gruppo di maghi di Fairy Tail comparve sulla porta della gilda.
«Una rissa!» esclamò estasiato Natsu Dragneel, con gli occhi che brillavano.
«C’è una rissa in corso!» gli fece eco Gray Fullbuster. «Fatti sotto, acciarino!».
Sempre più membri di Fairy Tail iniziarono a sciamare nella baruffa tra le due giovani maghe, trasformando il loro scontro in un ammasso confuso di corpi che se le davano di santa ragione.
«Ehi, fermi!» provò a protestare Michiko, ma la sua voce fu soffocata dal gomito rivestito di metallo di Erza Scarlet che le era finito in piena faccia.
«Questa è la nostra lotta!» si lagnò Morgan, beccandosi subito dopo un pedata dritta allo stinco rifilatale da quel demonio di Mirajane Strauss.
Molti pugni e calci dopo, la rissa fu sedata, lasciando Michiko e Morgan esauste e impossibilitate a continuare la loro zuffa. Le due ragazze rientrarono nella gilda con la coda tra le gambe, senza farsi mancare qualche occhiata di fuoco l’una contro l’altra.
Appena prima di oltrepassare il portone, mentre stavano facendo a spallate per stabilire quale delle due avrebbe varcato la soglia per prima, la loro attenzione venne richiamata dalla voce entusiasta di Natsu: «Michiko! Morgan!».
Il Dragon Slayer si avventò verso di loro, infiammando un pugno con la sua magia e sventolandolo davanti ai visi delle due, stupite dal fatto che il ragazzino avesse ancora velleità combattive.
«Voglio sfidarvi! Voi due insieme contro di me!» strepitò, saltellando per l’eccitazione.
«Insieme?» Michiko alzò un sopracciglio, quasi schifata dall’idea.
«Sta scherzando» Morgan si lasciò andare in una risata di scherno.
«Noi non combatteremo mai insieme» dichiararono in coro le due.
Si girarono l’una verso l’altra, scrutandosi di sottecchi, incuriosite dalla coincidenza: solitamente capitava solo alle persone molto in sintonia di parlare all’unisono, e quello non era decisamente il loro caso.
Si voltarono le spalle contemporaneamente, incrociando le braccia al petto.
Il Master Makarov, seduto a gambe incrociate sul bancone del bar, aveva assistito alla scena. Guardava Morgan Cloudlocks e Michiko Phaidon con l’espressione divertita di chi la sa lunga.
C’era ancora una speranza per quelle due. Magari non immediata, ma c’era.
 
 
**
 
Note delle autrici:
 
Questa è una raccolta a cui stiamo lavorando da tempo che ruota intorno ai personaggi di Morgan, Oc di LenK, e Michiko, Oc di _Michiko_.
Compariranno anche altri Oc nei capitoli successivi!
Il titolo in giapponese significa "Sole e Luna" e sta a simboleggiare la differenza e la complementarietà tra le due ragazze :) 
Non c'è neanche bisogno di specificare che ogni Oc è di proprietà del rispettivo autore e non può essere usato senza il suo permesso.
Grazie a tutti i lettori!
 
LenK e _Michiko_

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** X780 ***


13 Febbraio X780
 
«Cos'è questa puzza orrenda?».
Michiko Phaidon si voltò di scatto per la sorpresa e il lungo grembiule le svolazzò intorno alle caviglie. Attratta dall'odore che proveniva dalla cucina comune del dormitorio di Fairy Hills, Ginevra Racine era appena entrata nella stanza.
«E anche tu sei uno spettacolo particolarmente orrendo, dolcezza» aggiunse, mentre le labbra sottili si piegavano in una smorfia disgustata. I capelli di Michiko erano disordinati e gonfi per il calore emanato da una grossa pentola in cui dell'acqua bollente stava allegramente borbottando; macchie di crema al cioccolato costellavano il grembiule e alcuni schizzi di panna montata avevano raggiunto le guance e il naso, ma la cuoca in erba aveva le dita troppo unte di burro per asciugarsi il viso.
«Non è vero!» si inalberò Michiko, negando l'evidenza.
Ginevra alzò allusivamente un sopracciglio con atteggiamento canzonatorio, e Michiko ringhiò in risposta: «E questa non è affatto puzza!».
«Che disastro stai combinando, comunque? Non che m'interessi, giusto per sapere in virtù di quale fantasia culinaria farai saltare in aria la cucina provocando la prematura dipartita delle tue coinquiline».
«Cioccolata» rispose l'azzurra, ignorando il sarcasmo e facendo per voltarsi e rimettersi al lavoro. Era troppo impegnata con i suoi dolcetti per preoccuparsi delle frecciatine di quella psicopatica.
L'altra si avvicinò al piano cottura: in effetti un burroso impasto marrone era sparso in chiazze un po' ovunque e sul marmo erano impilate ciotole e casseruole di diverse dimensioni, oltre al numero impressionante di cucchiai e mestoli che la maga della luce aveva utilizzato. Ginevra si stava domandando se avesse intenzione di insudiciare un intero servizio da tavola quando adocchiò delle formine molto romantiche vicino ai fornelli.
«Quegli stampini sono a forma di cuore?» la prese in giro.
«Sì» ringhiò secca l'altra. «Sto preparando della cioccolata per San Valentino, va bene? Non me ne frega niente se pensi che sia una cosa stupida!»
«Non fare la premestruata con me» la avvertì Ginevra, sorpresa dall'improvvisa aggressività con cui Michiko aveva reagito. «E soprattutto non immergere il pentolino nell'acqua» la istruì secca.
«Cosa?» chiese Michiko, non essendo sicura di aver sentito bene. La maga del veleno le stava davvero dando un consiglio culinario?
«Tira su quella pignatta, decerebrata! Non serve che la metti a mollo. È il vapore che fa fondere i tocchi di cioccolata» spiegò la ragazza con la sua consueta leggiadria.
Michiko si affrettò a sollevare leggermente il pentolino in cui stava facendo liquefare una tavoletta a bagnomaria in modo che non sfiorasse la superficie dell'acqua bollente.
«E aggiungi un po' di panna lì, mi sembra troppo liquido quell'intruglio che hai già fatto» le fece notare con aria di superiorità. «Dove hai pescato quella ricetta?».
Michiko seguì il consiglio e versò un paio di cucchiai di panna montata nella ciotola dove aveva lasciato a raffreddare altro cioccolato sciolto. «In un libro di cucina di Levy» rispose.
«Ricordati di bruciarlo. L'autore dev'essere ignorante come una scarpa» affermò gelida la ragazza dai capelli neri.
«E penso proprio che rimarrò qui a sorvegliarti finché non avrai finito».
Michiko, che aveva preso in mano la prima teglia di cioccolatini da far consolidare in frigo, rischiò di farli cadere in terra per lo stupore. «Come ti salta in mente? Se avessi voluto aiuto avrei chiesto a Carhan».
«Si dà il caso che non abbia niente da fare e che sia indubbiamente più capace di te» constatò Ginevra tranquillamente sedendosi sul tavolo di legno con un elegante balzo.
Non potendo negare nessuna delle due affermazioni, Michiko si arrese. «Perché mi stai aiutando?» volle sapere con una punta di diffidenza.
«I veleni qui dentro sono il mio campo, carina. E con quella roba letale che stavi preparando avresti potuto farmi concorrenza» sentenziò Ginevra in tono di scherno.
«Anche se mi dai una mano non ti dirò a chi ho intenzione di regalarli, tanto per la cronaca!» disse lei un po' sospettosa.
«Insomma, pensavo avessi capito che non me ne frega un bel niente».
 
**
 
14 febbraio X780
 
Contrariamente a quello che si poteva pensare, a Morgan Cloudlocks piaceva la ricorrenza di San Valentino. Forte dei suoi quindici anni e della sua sfrenata iperattività, schizzava euforica da un angolo all'altro della Gilda ormai da giorni, dedita a infestare i suoi compagni con battutine sulle loro presunte infatuazioni e suggerimenti non richiesti.
«Oh, e comunque, nel caso in cui dovessi piacerti io...» sghignazzava a volte all'orecchio del malcapitato di turno «Potresti regalarmi una torta» informava.
Nonostante quanto la facesse lunga sulla questione, Morgan non si era mai presa una cotta seria per nessuno. Inoltre sapeva distinguere alla perfezione tra chi si lasciava infastidire abbastanza di buon grado - ad esempio il vecchio amico di Michiko, Arthur, perché era uno spasso vedere come si imbarazzasse facilmente - e chi era meglio non stuzzicare riguardo alla faccenda - come Edward Yoshina, a meno di non avere una malsana propensione per il suicidio assistito.
Ciò non era valido per Michiko Phaidon: incasinare la vita di Lampadina le dava troppa soddisfazione perché la piantasse di giocarle tiri mancini.
Era proprio dietro la porta della stanza di quest'ultima nel dormitorio di Fairy Hills che si era appostata quella mattina del quattordici febbraio, ma quello che ebbe la fortuna di origliare superava qualsiasi sua rosea aspettativa.
«Chi voglio prendere in giro?».
Michiko stava parlando da sola e il suo tono sembrava anche decisamente triste. Morgan si accucciò per spiare dal buco della serratura. La maga dai capelli azzurri stava strapazzando un involto di carta da regalo celeste con nervosismo. «E pensare che ho passato l'intero pomeriggio di ieri a preparare cioccolata... Sono davvero un'idiota. Non posso piacere a Shi. Rovinerei un'amicizia se gli dessi questo pacchetto».
Le sopracciglia di Morgan schizzarono verso l'alto e il suo sguardo si fece improvvisamente interessato.
«E comunque questi cioccolatini fanno schifo. E sto pure parlando da sola. Sarà meglio che vada a schiarirmi le idee» concluse tristemente, e poggiò il pacchetto sulla scrivania. Morgan si ritrasse di scatto e corse verso un angolo d'ombra nel corridoio; vi si tuffò dentro, affondandovi con la testa appena in tempo prima che Michiko spalancasse la porta. Morgan la udì chiudersela alle spalle e percorrere il corridoio con passi lenti e sospiri malinconici.
Quando fu sicura che si fosse allontanata abbastanza, la maga dell'Ombra riemerse e tornò sui suoi passi, ora più tranquilla. Posò una mano sulla maniglia dell'uscio e si sorprese di non incontrare resistenza: di solito quella diffidente di Michiko chiudeva sempre a doppia mandata, ma a quanto pareva quel giorno era troppo stressata.
Questo avrebbe facilitato le cose a Morgan, che si introdusse furtivamente nella stanza della sua nemica. Si concesse un attimo per soppesare le informazioni di cui era appena entrata in possesso: quelle erano grandi novità!
Quindi a Lampadina piaceva Shi Kurai. Le labbra di Morgan si piegarono in un sorrisetto: non aveva poi dei gusti così pessimi la tipa, anche se i ragazzi con i capelli lunghi non erano il suo genere.
Si avvicinò alla scrivania e disfece con malagrazia il pacchetto che Michiko il giorno prima aveva incartato con tanta cura; il piccolo vassoio conteneva dieci cioccolatini: metà più chiari, di cioccolato al latte, e metà di scuro cioccolato fondente.
Morgan se ne cacciò in bocca uno al latte, circospetta. Il sapore non era male.
A Lampadina piaceva Shi Kurai.
Il pensiero le tornò prepotente in mente, insieme a un'idea su come sfruttare quella situazione. Michiko aveva impiegato ore a cucinare quella cioccolata e sarebbe stato un vero peccato se fosse andata sprecata. Quei dolcetti sarebbero giunti al loro originale destinatario, indipendentemente dalla volontà della loro cuoca. Morgan aveva deciso: avrebbe fatto passare a Lampadina il San Valentino che voleva.
Si affrettò quindi a ricomporre la confezione.
Per fare in modo che i cioccolatini fossero in numero pari, prima di richiudere il pacchettino alla bell'e meglio ne mangiò uno fondente, stavolta meno sospettosa. Fu un errore: quelli erano disgustosi. Riluttante a ingoiare il boccone, Morgan lo sputò dalla finestra.
 
**
 
Quando Morgan entrò a Fairy Tail, raggiunse subito Shi, seduto al suo solito tavolo.
«Ciao!» esclamò rivolta al ragazzo, accompagnando il saluto con un'amichevole tiratina alla treccia blu. Il mago non gradì il gesto che l'altra considerava affettuoso, e la sgridò: «Lasciami in pace, Morgan».
«Non credo proprio» ribatté lei facendogli la linguaccia. «Soprattutto perché ho una cosa per te».
Gli si parò davanti porgendogli il regalo con un inchino ironico. «Buon San Valentino da Michiko Phaidon!».
«Da... Michiko?». Shi la fissò interrogativo.
Morgan si schiarì la voce e iniziò a improvvisare con grande divertimento: «Devi sapere che Michiko è cotta di te. Cotta marcia. Per questo stamattina non ha avuto il coraggio di venire a consegnarti questi di persona e ha delegato me».
Shi sembrò per un attimo sorpreso, ma accettò il dono con un ghigno compiaciuto. «Cotta marcia, eh?».
«Marcissima» confermò Morgan con espressione tutta seria e compunta, mentre dentro di lei una risatina cattiva stava lottando per uscire.
«Ah, eccola qui!» cinguettò Morgan trionfante.
Michiko aveva appena varcato la soglia quando si trovò davanti Morgan e Shi; quest'ultimo aveva in mano un piccolo vassoio di cioccolatini.
Per un attimo si sentì crollare il mondo sotto i piedi: a Morgan piaceva Shi e si era appena dichiarata a lui. Questo non poteva essere! Non solo era la sua più acerrima nemica in Gilda, ma anche sua rivale in amore!
Ma poi la realtà dei fatti la colpì come un macigno quando squadrò per bene Morgan: accartocciato tra le sue dita c'era un involucro di carta luccicante azzurra. Quelli erano indubbiamente i suoi cioccolatini.
Shi mosse qualche passo verso di lei ghignando.
«Grazie per i cioccolatini».
Il groppo in gola le impediva di rispondere.
«Non capisco perché tu abbia spedito Morgan a consegnarmeli, comunque. La tradizione della festa di San Valentino prevedrebbe che venissi tu a darmeli, sai com'è... Non posso mica dare la mia risposta a Morgan» puntualizzò lui. «Ma ora che sei qui, vuoi ascoltarla?».
«Ascoltarla?» balbettò stranita.
«La mia risposta» spiegò Shi, mentre il ghigno sulle sue labbra si allargava e lui si faceva pericolosamente vicino alla ragazza. Michiko arrossì violentemente e sentì gli occhi riempirsi di lacrime. Non sarebbe dovuta andare così, ed era tutta colpa di quella maledetta strega. Indietreggiò di qualche passo allontanandosi da Shi e rifilò uno spintone a Morgan con tutte le sue forze.
«Ti odio!» le gridò con voce rotta prima di correre via a gambe levate.
 
**
 
«Quindi Morgan si è inventata tutto?» domandò Shi a bruciapelo.
Michiko trasalì. Ovviamente la consegna dei cioccolatini era stata opera di Morgan, ma c'era una cosa che quella maledetta non si era inventata: a Michiko piaceva Shi, ormai era inutile continuare a nasconderselo. Ma che cosa avrebbe dovuto rispondere alla domanda così diretta del ragazzo? Quella sarebbe stata un'ottima occasione per confessargli la sua cotta, ma non avrebbe sopportato il rifiuto del suo amico; così mugugnò indistintamente: «Beh... Non tutto... Cioè nnnsì».
«Eh?» ghignò lui, divertito dall'imbarazzo della maga.
Michiko sospirò: aveva preso la sua decisione riguardo alla risposta.
«Sì» decretò Michiko, tentando di assumere un tono di voce più deciso. Per il momento quella bugia sarebbe stata la soluzione più giusta.
L'espressione sul viso del ragazzo di fronte a lei si indurì.
«Comunque lasciatelo dire: hai avuto una reazione esagerata. La prossima volta cerca di tenere a bada la tua amichetta» rispose Shi, mortalmente serio. Non c'era traccia sul suo volto del leggero ghigno che vi aveva campeggiato prima. «Così ci evitiamo queste figure» aggiunse poi, rivolto più a se stesso che alla ragazza dai capelli azzurri.
Al solo pensiero di Morgan, Michiko abbandonò tutta la pudicizia e l'incertezza che l'avevano presa mentre parlava con Shi; digrignò i denti, riacquistando la personalità combattiva e decisa che la contraddistingueva.
«Non è la mia amichetta!» precisò acidamente.
Nel silenzio della sala si udì una risatina provenire dalla tromba delle scale. Argentina e leggermente inquietante, era l'inconfondibile risata di Morgan.
La maga dalla chioma lilla era seduta a gambe incrociate su un gradino in alto; Michiko e Shi potevano intravederne solo i piedi penzoloni, coperti dalle solite scarpe da ginnastica nere.
«Tu!» strillò Michiko furiosa e rapidamente le scagliò contro una sfera di luce che provocò una piccola esplosione. Un pezzo del corrimano di legno si staccò e rovinò al piano inferiore, ma Morgan, agile come un gatto, era già turbinata lontano dal pericolo con uno scampanellio.
Il corpo della ragazzina riemerse dall'ombra proiettata al suolo dall'ultimo gradino della scala a chiocciola: aveva un sorriso sornione dipinto sulle labbra.
«Devo ammettere una cosa, Lampadina...» le disse, fingendo un'espressione dispiaciuta. «Non pensavo che si sarebbe sollevato tutto questo polverone per un semplice scherzetto!» confessò. «Tu e Shi siete veramente uno spasso!» batté le mani allegramente.
«Ti eliminerò una volta per tutte!» strepitò Michiko, la voce che si alzava di un tono. Fece per scagliarsi contro di lei, ma due mani forti si strinsero attorno ai suoi polsi e le bloccarono le braccia dietro la schiena. La ragazza dai capelli azzurri rovesciò la testa all'indietro per vedere chi l'avesse fermata; la sua nuca si scontrò contro il petto di Shi.
«Cosa diav-».
«State buone, ragazze» sogghignò lui. Solitamente la rabbia di Michiko aveva un che di dignitoso e nessuno avrebbe mai osato prenderla sottogamba, tuttavia quando si scontrava con Morgan lasciava trapelare una stizza infantile e un po' comica; quello era un lato di Michiko che lo incuriosiva e lo divertiva immensamente.
«Perché parli al plurale e poi te la prendi solo con me, eh?» protestò l'azzurra irritata, mentre Morgan gongolava. «Picchia anche lei, no? Perché lei la passa sempre liscia? Eh?».
Shi le assestò un colpetto sulla testa con il mento.
«Ssssh.» le intimò. «Vieni via. Adesso andiamo in un bel posto, io e te».
«Morgan! Non finisce qui, hai capito?» continuava a minacciare Michiko mentre Shi se la caricava in spalla come un sacco di patate e la allontanava dall'avversaria.
Quando la maga dell'Ombra rimase sola nella stanza, il sorrisetto fastidioso le scivolò via dalle labbra. Non l'avrebbe mai ammesso con la sua nemica, ma c'era qualcosa che non la soddisfaceva nel modo in cui il suo piano era andato a termine.
Alla fine Michiko e Shi stavano comunque passando del tempo insieme a San Valentino. E lui non sembrava per niente arrabbiato.
La terribile sensazione di aver inavvertitamente fatto un favore a Lampadina non la abbandonò per il resto della giornata. Quella volta Morgan Cloudlocks aveva perso.
 
**
Ciao a tutti! Questo capitolo è ambientato un anno dopo il precedente, quando i rapporti tra Michiko e Morgan sono più tesi che mai! 
Speriamo che la storia vi abbia divertito e anche di aver reso bene gli Oc che ci sono stati prestati :)
Alla prossima! 

LenK e _Michiko_
Disclaimer: Ginevra è di proprietà di Ginevra211 e Shi appartiene a pit12.


 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** X780 II ***


Estate X780


L'estate del X780 fu la più afosa degli ultimi venti anni. Durante un caldo pomeriggio, i maghi di Fairy Tail avevano deciso di passare la giornata in piscina al coperto e al fresco. Il Master aveva deciso di affittare per un giorno la piscina coperta comunale, per fare un regalo ai suoi ragazzi; ovviamente si era premunito, ordinando a tutti di non distruggere niente, altrimenti avrebbero ripagato i danni andando in missione per settimane di fila.

**
 
L'afa aveva leggermente quietato le velleità combattive di Morgan che,  con indosso un costume a due pezzi nero, colore che rispecchiava perfettamente la sua magia, era seduta a bordo vasca a far sguazzare i piedi. Nel frattempo scrutava attentamente i suoi compagni, pensando a chi potesse essere la prima della lunga serie di sue vittime che avrebbe buttato in acqua senza tante storie e soprattutto senza preavviso.
Michiko invece era seduta dalla parte opposta, su una sdraio, intenta a leggere un libro di magia. Il suo costume, anch’esso a due pezzi, era rosa con il bordo bianco e i capelli erano stati raccolti in una soffice treccia che le ricadeva di lato. Era contenta della scelta di una bella piscina al coperto, dal momento che lei odiava abbronzarsi.
Intanto gli occhi di Morgan dardeggiavano in tutte le direzioni: era tremendamente annoiata, la cappa di caldo aveva portato un'aria di pesantezza e indolenza nel gruppo di Fairy Tail che le faceva venire voglia di dare a tutti una bella scrollata. Aveva bisogno di qualcosa - qualcuno, si corresse mentalmente - con cui ravvivare la situazione; il suo primo pensiero andò a Natsu, uno dei più compagnoni della Gilda, ma sicuramente si trovava da qualche parte a fare l'idiota con Lisanna Strauss, quindi accantonò l'idea di farsi aiutare da lui. Per un attimo pensò anche che avrebbe potuto semplicemente rimanere lì a sbirciare Gray Fullbuster in costume, ma la voglia di fare un po' di confusione era troppo grande.
La maga delle ombre restò a decidere ancora per qualche secondo e poi, avvistata la sua preda, si fece avanti verso di lei, trovandosi faccia a faccia con la sua acerrima nemica.
«Il Master ha vietato di usare la nostra magia e di fare del danno, te ne sei forse dimenticata?» disse Michiko, senza distogliere minimamente lo sguardo dal suo libro.
«E chi ti dice che voglio usare la magia? Si possono fare scherzi e scontri anche senza usarla, no?» sorrise l'altra, incrociando le braccia al petto.
Michiko alzò lo sguardo, incrociando i suoi occhi.
«Allora accetti?» incalzò ancora Morgan. «O forse hai paura di rovinarti il tuo bel costumino?» fece una piccola risata
Con tutta la calma che aveva ancora in corpo Michiko chiuse il libro e si alzò, riponendo il volume sulla sedia, poi la puntò dritta negli occhi mentre teneva i pugni serrati lungo i fianchi.
«Io non ho paura di niente» ringhiò a labbra serrate.
«Ah, come vuoi! Ed io che pensavo lo avessi scelto per fare colpo su una certa persona...» la provocò ancora, indicando con la testa il mago in questione.
In quel momento Michiko ripensò a qualche mese prima, a quel pomeriggio di San Valentino in cui Morgan l’aveva messa in imbarazzo e a come poi si era dovuta scusare con Shi.
«Non ci provare di nuovo» sussurrò a denti stretti, guardandola intensamente negli occhi che ormai erano diventati color pece.
«Chi lo sa» alzò le spalle la maga delle ombre, sorridendo compiaciuta. Era riuscita nel suo intento, quello di farla arrabbiare ancora una volta e di scontrarsi con lei.
Michiko infatti era ormai furiosa e le luci dell’interno della piscina si affievolirono lentamente; scoppiò persino qualche lampada, attirando tutti i maghi presenti verso un certo duo.
«Si metteranno nei guai di nuovo...» strinse le labbra preoccupata Carhan Loster, la maga dell'aria cara amica di Michiko.
«Siamo a Fairy Tail dopotutto» le giustificò Cana Alberona, seduta accanto a lei a gambe incrociate, in maniera molto poco femminile, buttando giù tutto d'un fiato il suo drink ghiacciato.
«Avevi detto niente magia…» sorrideva intanto Morgan, preparandosi al combattimento.
«Mi serviranno solo le mani con te!» rispose Michiko, mentre si faceva avanti, e la maga delle ombre ghignò, alzando i pugni pronta allo scontro.
Ci fu una serie di spintoni fino a quando le due non si presero, cominciando a graffiarsi la pelle e tirarsi i capelli, poi tutte e due caddero a terra, rotolandosi e continuando a cercare di avere la meglio sull’altra, finché arrivarono ai piedi di una certa persona, che le guardava dall’alto con aria minacciosa.
Le due si staccarono subito, spaventate, e rimasero sedute a terra, con un po’ di terrore negli occhi nel vedere il mago del veleno davanti a loro.
«Ehi ehi, che succede qui?» anche Arthur si era avvicinato a loro, guardando le due ragazze per terra e con i capelli tutti arruffati.
«Uno dei soliti litigi» rispose Edward senza tanti giri di parole, poi si allontanò, intento a cercare una certa maga dai capelli corvini che lo stava guardando maliziosamente.
«Michiko, perché non riesci ogni tanto a stare un po’ tranquilla?» sospirò Arthur, passandosi una mano tra i capelli.
«Perché deve mettersi in mostra per fare colpo su una certa persona, non è forse così?» rispose Morgan, mettendola di nuovo in imbarazzo mentre guardava Shi poco distante. Il ragazzo in questione si era pure girato verso di loro, e ora stava guardando cosa stessero combinando le sue compagne di Gilda.
«Adesso basta!!» esclamò l’azzurra furiosa, mentre si lanciava ancora sopra Morgan, per cercare di metterla a tacere. Arthur restò a guardarle per qualche secondo e poi alzò le spalle, decidendo di andarsi a fare una nuotata.
Michiko e Morgan ripresero di nuovo a spintonarsi fino a quando le due non arrivarono a bordo piscina e ci caddero dentro, provocando un grande tonfo.
La maga della luce fu la prima a risalire: lei adorava l’acqua e le piaceva tanto nuotare, infatti era molto abile. La sua avversaria al contrario non si vedeva da nessuna parte: Michiko rimase per qualche secondo a fissare davanti a sé e poi vide riemergere Morgan, che annaspava e cercava di riprendere fiato, gli occhi ancora chiusi.
«Oh, il nostro Fantasmino non sa nuotare?» la canzonò Michiko, ridendo leggermente.
«Taci!» ringhiò lei, cercando di tenersi a galla a fatica, poi si guardò intorno per individuare un'ancora di salvezza e nuotando a cagnolino si andò ad arpionare al bordo.
Michiko rise ancora e poi si dileguò nuotando leggiadra, lasciando da sola Morgan che cercava al più presto un modo per uscire dall’acqua.
 
**
 
«Le farò pagare l’affronto di prima» sibilò Morgan sottovoce, irritata per l'umiliazione. Mentre si recava allo spogliatoio femminile, in testa aveva solo una cosa: combinare un bello scherzo alla sua rivale, una cosa che si sarebbe ricordata per un bel po’. E cosa c’era di meglio dopo una giornata in piscina del non ritrovare più i propri vestiti, biancheria intima compresa? La maga delle ombre rise senza dare troppo nell’occhio, avvicinandosi al borsone di Michiko: frugò un po' tra le sue cose e le prese i vestiti, concedendosi pure una smorfia disgustata nell'individuare un reggiseno lezioso nella sacca della biancheria.
Purtroppo per lei, la porta del bagno adiacente si aprì lentamente, facendola rabbrividire per la paura di essere stata beccata da qualcuno. Quando si girò restò completamente a bocca aperta e senza parole: stessa cosa fu per Michiko, che stava uscendo giusto in quel momento dal cubicolo, con i vestiti di Morgan in mano.
Le due, con una lentezza innaturale, si guardarono prima negli occhi e poi nelle rispettive mani: senza volerlo avevano avuto la stessa identica idea.
«Lascia stare i miei vestiti!» ordinò Michiko, facendo qualche passo avanti, più furiosa che mai.
«Potrei dire la stessa cosa, Lampadina!» rispose a tono Morgan, avvicinandosi e guardandola furente negli occhi.
Le due si azzuffarono ancora e quando poi furono finalmente stanche recuperarono i propri vestiti e si dileguarono in fretta dalla vista dell’altra.
Morgan si allontanò lungo il corridoio di sinistra, stringendo in mano il completino grigio, con qualche corta ciocca lilla dritta sulla testa per la concitazione del pestaggio.
Michiko misurava a grandi passi il corridoio di destra, contenta di aver recuperato i propri indumenti, ma con un tarlo fastidioso che le rodeva il cervello.
Tutte e due con la stessa domanda tra la testa: il riuscire a capire perché da un certo periodo di tempo tutte e due avevano sempre le stesse identiche idee, come se fossero così amiche da leggersi nel pensiero ed essere in sintonia l’una con l’altra.
 
 
**
 
Non siamo poi troppo lontani dalla bella stagione, quindi ecco un capitolo estivo per celebrarla!
Spero che le interazioni tra le nostre due protagoniste vi siano piaciute anche stavolta :)
Lenny ci tiene a precisare di non essere fan della NaLi - come si potrebbe intendere da una delle righe iniziali - ma semplicemente nell'anno X780 Lucy non è ancora entrata a far parte di Fairy Tail e Natsu e Lisanna sono ancora amici stretti (amici u.u). Molti dei personaggi di FT che conosciamo non sono nominati nella storia poiché non sono ancora entrati nella Gilda (Lucy, Juvia, Loke...).
Grazie ancora a chi legge e recensisce!
 
LenK  e _Michiko_
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** X782 ***


Primavera X782

«Come mai dobbiamo fare questa riunione, comunque?» volle sapere Michiko Phaidon, tamburellando le dita sul tavolo di legno. La maga dai capelli azzurri, insieme a molti dei suoi compagni di Fairy Tail, era stata convocata dal Master e da Mirajane per una riunione improvvisa.
La maggior parte dei presenti sospettava che l'assemblea avesse a che fare con la nuova missione che era comparsa due giorni prima sulla bacheca della gilda: la famiglia reale di Crocus aveva in programma la prossima apertura di un maestoso parco giochi nella capitale e richiedeva la sorveglianza di un paio di maghi per la settimana precedente l'inaugurazione. L'incarico aveva fatto scalpore e aveva riscosso molto successo: innanzitutto si prefigurava semplice e decisamente ben remunerato - la ricompensa ammontava a 100,000 Jewel - e il particolare che aveva attirato molti era la possibilità di provare le attrazioni del parco in anteprima, occasione d'oro per molti dei maghi presenti.
Ma la risposta di Mirajane alla domanda di Michiko fu: «Ci sono delle nuove disposizioni per Fantasia».
Infatti a Magnolia la popolazione era in fermento; il giorno successivo si sarebbe svolto l'annuale Festival del Raccolto. La sfilata di Fantasia era di certo il momento più atteso della giornata e tutti erano impazienti di vedere quali esibizioni avrebbe organizzato la gilda per quell'edizione.
«Che noooia» si udì Morgan Cloudlocks cantilenare dall'alto. La maga dell'Ombra si era arrampicata sopra un mobile e faceva dondolare i piedi nel vuoto, mentre la cavigliera di campanellini tintinnava insistentemente.
«Piantala! Mi dai sui nervi!» si lamentò Michiko.
«Staccherò quei maledetti sonagli a uno a uno e li infilerò nei tuoi buchi più oscuri» la minacciò Ginevra Racine in tono basso e cupo.
Morgan iniziò a ridere un po' forzatamente per la battuta e si immobilizzò all'istante, avendo capito l'antifona. Approfittando di quel momento di innaturale obbedienza, Edward Yoshina le ordinò pacato: «Scendi subito da lì». La maga saltò giù controvoglia, continuando a mugugnare indistinte frasi di ribellione ma accondiscendendo alla volontà del severo compagno.
A un certo punto il Master fece un gesto con la mano per invitare i ragazzi al silenzio e tutti si zittirono. «Mirajane mi ha informato che tutti i membri qui presenti hanno richiesto che gli venisse assegnata la missione al luna park di Crocus» iniziò a spiegare il Master.
I maghi nella stanza iniziarono a guardarsi intorno stupiti: si aspettavano che la missione sarebbe stata popolare, ma non credevano così tanto. Qualcuno più agguerrito degli altri cominciava già a scrutare i rivali in cagnesco, pronto a battersi per rivendicare l'assegnazione dell'incarico.
Makarov continuò: «È evidente che, anche raggruppandovi in team, non c'è speranza che riusciate tutti a prendervi parte. Per questo abbiamo ideato un criterio di scelta piuttosto particolare...» il vecchio si mise a ridere sotto i baffi. «Sapete tutti che la parata di Fantasia si svolgerà domani sera. Io e Mirajane abbiamo formato delle coppie e a ciascuna di queste toccherà l'allestimento di un carro. Quello che sarà accolto dai cittadini di Magnolia nel modo più favorevole e che mi piacerà di più sarà il vincitore della sfida e la coppia avrà in premio l'incarico a Crocus!».
Qualche mormorio sorpreso si levò dal gruppo di giovani maghi.
«Tutto chiaro? Bene. Ora sarete divisi in coppie!» annunciò Mira con un ampio sorriso.
«Io mi sto facendo fabbricare un'armatura per l'occasione, non ho bisogno di lavorare con nessuno» sentenziò Erza Scarlet con un sorriso di sfida.
«Tu puoi già svolgere le missioni di classe S, Erza» le ricordò bonariamente Shi Kurai. «Accontentati di quelle».
Ma la rossa, fortemente intenzionata a recarsi a Crocus per la missione in modo da poter prendere due piccioni con una fava e testare la qualità delle pasticcerie della capitale, assunse un'espressione terrificante e lo costrinse al silenzio.
Mirajane iniziò a leggere alcuni degli accoppiamenti da un foglio piegato in quattro che teneva tra le mani.
«Carhan, quest'anno lavorerai in coppia con Max».
«Max?» Carhan Loster alzò un sopracciglio.
«Ci piaceva l'idea di vento e sabbia» si giustificò Mirajane con una risatina. Carhan assottigliò le labbra in segno di disapprovazione, ma tacque. Era ancora piuttosto restia a contrariare Mirajane, nonostante la recente dipartita di sua sorella Lisanna l'avesse trasformata in una ragazza dolce e servizievole che si faceva in quattro per aiutare Makarov nella gestione della Gilda.
Proprio in quel momento il Master continuò: «La prossima coppia sarà composta da Cana e Arthur. Carte e coltelli ci sembra un'accoppiata interessante!».
I due si allontanarono, lei con un barile di sakè sottobraccio e l'andatura barcollante che tentava invano di offrirgli un bicchierino di liquore.
«Un momento!» saltò su Natsu, che aveva arpionato dalle mani di Mirajane il foglio con il prospetto della sfilata. «Perché io e Capitan Mutanda siamo sullo stesso carro?».
Nell'udire quell'affermazione anche Gray Fullbuster iniziò a lagnarsi a voce alta.
«Abbiamo voluto ricreare qualcosa che c'entrasse con gli opposti» spiegò Mira con un gran sorriso. «Fuoco e ghiaccio, in questo caso.»
«Opposti?» ripeté insospettita Michiko, alzandosi in piedi per potersi avvicinare a Mirajane.
«Eh, già» confermò serafica la ragazza.
«Vuol dire che uno dei carri è per me e Fantasmino?» domandò, temendo che il suo intuito fosse giunto alla conclusione esatta.
Morgan, che ci era arrivata solo in quel momento, iniziò a protestare: «Non sono disposta a lavorare con lei!».
«Cercate di dimostrare un po' di maturità...» le rimproverò Edward, appoggiando la fronte sul palmo della mano.
«Lasciale stare Ed, sono così ricreative!» ghignò Shi, che si divertiva come un matto a vedere Michiko scaldarsi in quel modo.
Michiko e Morgan furono calmate dal Master, che sentenziò che chiunque non fosse d'accordo con gli abbinamenti sarebbe stato liberissimo di ritirarsi dalla sfida. Fu quello che fece per primo Edward, che non aveva intenzione di prestarsi ad alcuna pagliacciata, e Shi - che era stato inizialmente designato come suo partner - lo seguì a ruota, decidendo di lasciare il divertimento alle ragazzine.
La maga della Luce e quella dell'Ombra rimasero in silenzio ad assistere alla nomina delle ultime coppie. Infine guardarono Alzack e Bisca allontanarsi mentre valutavano se sparare dei particolari proiettili con fuochi d'artificio incorporati fosse abbastanza originale e rimasero solo loro due nella sala, a fissarsi, con gli occhi che nascondevano la stessa determinazione. Fu Michiko ad aprire bocca per prima.
«Ho assolutamente bisogno di quei soldi, Morgan» decretò.
L'altra maga si avvicinò per darle di gomito e la canzonò: «Devi fare un regalino al tuo amore? O sei in ritardo con il pagamento dell'affitto?». Poi parve rendersi conto di quello che aveva detto ed emise un verso frustrato. «Vedi? Non posso collaborare con te!».
«E invece lo farai, perché ormai ti conosco: lo so che vuoi vincere quanto lo voglio io...» sbuffò l'azzurra.
Non c'era nulla da fare: avrebbero dovuto stabilire una tregua.
 
**
 
Quel pomeriggio, Michiko e Morgan si erano incontrate nel cortile del dormitorio di Fairy Hills, dove entrambe alloggiavano, per mettersi d'accordo sulla loro coreografia. Entrambe convenivano che esibirsi in un attacco combinato sarebbe stato d'effetto, visto che le loro magie complementari sembravano funzionare piuttosto bene insieme; tuttavia, le due maghe usavano le loro abilità in modi molto diversi e nessuna delle due voleva adattarsi a utilizzare uno degli attacchi caratteristici dell'altra.
«Dobbiamo coordinarci» mugugnò tra i denti Morgan.
Michiko si informò secca: «Riesci a fare una sfera d'ombra?».
Morgan si inalberò, per niente intenzionata a copiare le tecniche della compagna di gilda. «No, no, chiariamo. Se dobbiamo fare lo stesso attacco, almeno impara a riprodurre con la luce i miei corvi! Sono sicuramente più scenografici di una cavolo di palla».
«Cavolo di palla?» stridette Michiko. Poi tentò di calmarsi; saltare alla gola della compagna non le avrebbe portate da nessuna parte, quindi spiegò: «I corvi di luce non hanno senso. Sono bestie tetre, non c'entrano con il mio stile né tantomeno con la parata».
E tu sei tetra, la rimbeccò mentalmente Michiko, ma si astenne dal commentare.
Morgan gonfiò le guance, dovendo ammettere che quello che diceva l'altra aveva un senso, tuttavia tornò presto alla carica. «Ringrazia che non sono ragni» la punzecchiò.
Michiko rabbrividì. Da quando Morgan aveva scoperto la sua aracnofobia non le dava tregua con battutine maligne sull'argomento, anche se per fortuna non si era mai spinta oltre qualche minaccia un po' cattivella. In realtà la maga della luce ne era piacevolmente sorpresa.
Con grande sforzo, Morgan provò a tranquillizzarla. «Non ho intenzione di fare dei ragni» borbottò controvoglia.
Michiko abbozzò un sorrisetto. «Quindi cosa vogliamo fare?» domandò, apprezzando le parole dell'altra e tentando di mostrarsi collaborativa.
«Qualcosa di memorabile» Morgan ridacchiò, poi aggiunse improvvisamente seria. «Voglio vincere questa roba, Lampadina».
«Anche io, Fantasmino» convenne Michiko con aria determinata. «Qualcosa di... potente.» rifletté.
Un pensiero le attraversò la mente e Morgan poté quasi leggerglielo negli occhi.
«Non starai... Non ce la faremo!» protestò.
«Abbiamo una giornata per riuscirci».
«Non so se mi fido abbastanza di te» grugnì la maga dell'Ombra.
«Morgan!» L'azzurra le strinse saldamente gli avambracci con le mani e la fissò negli occhi con intensità. «Guarda che sei tu quella imprevedibile. Di me ti puoi fidare».
 
**
 
Fantasia era iniziata. La folla guardava i maghi di Fairy Tail che sfilavano carro dopo carro, ammirando i loro costumi, chiamando a gran voce i loro nomi. Michiko e Morgan, in piedi sull'ultimo carro in ordine di partenza, valutavano sottovoce le esibizioni dei loro compagni e rivali, mentre aspettavano che anche le ruote della costruzione su cui si trovavano iniziassero a muoversi. Erza Scarlet si riequipaggiò con una strabiliante armatura di lucido metallo rosa con decorazioni piumate.
«È nuova, l'ho chiamata Armadura Fairy» aveva spiegato orgogliosa a tutti quelli che erano stati disposti a starla a sentire durante le prove.
Sul carro successivo, adornato con piante e fiori di cartapesta, c'era Ginevra, abbigliata in un vestito nero più sontuoso di quelli che indossava di solito, un vero trionfo di stoffa nera e lacci di raso; attraverso le trame del pizzo del suo ventaglio si diradava nell'aria una nebbiolina rosa.
«Maledetta! Sta usando il siero della seduzione!» le inveì contro Michiko. Il fumo rosa della maga era in grado di ammaliare chiunque lo inalasse. «Questo è barare!» strepitò Morgan, ma poi si lasciò catturare dall'esibizione di Gray Fullbuster, che senza alcun ritegno stava sfilando tra la popolazione di Magnolia con solo un esiguo paio di mutande indosso, e rimase così incantata dalla celestiale visione che si dimenticò di protestare.
Gray era stato messo in coppia con Natsu, ma sembrava che i due avessero deciso di mandare all'aria il lavoro di squadra: si sarebbe piuttosto detto che stavano combattendo, e in effetti il loro carro era molto simile a un ring. Michiko notò una fiammata di Natsu strinare il cappello di una signora del pubblico e alzò le spalle: il Master non sarebbe stato affatto contento.
Altre due coppie partirono: Max e Carhan avevano deciso di combinare l'aria e la sabbia per creare delle dune dalle forme originali, mentre Arthur e Cana misero su uno show di prestigio niente male tra carte e katane roteanti.
Quando finalmente toccò a Michiko e Morgan, la folla era alle stelle di fronte a quel tripudio di suoni, luci, colori e magie. Quello era il carro che chiudeva la parata e si aspettavano uno spettacolo strabiliante. Le due maghe si scambiarono uno sguardo d'intesa: avrebbero dato al pubblico di Magnolia quello che voleva. Si sistemarono di schiena l'una contro l'altra, facendo aderire le loro braccia distese e tenendosi strettamente le mani. Era un contatto a cui non erano abituate, ma si stupirono di quanto - dopo un pomeriggio passato ad esercitarsi - ora sembrasse loro così naturale e facile prendersi per mano. Ognuna raccolse tutto il potere magico che aveva in corpo e lo concentrò nei palmi, perché si fondesse con quello dell'altra. «Unison Raid!» gridarono in coro. Dalle loro dita intrecciate scaturì un'enorme creatura che lasciò tutti a bocca aperta.
Anche Morgan e Michiko erano rimaste senza parole quando avevano visto per la prima volta quale forma assumeva un Unison Raid combinato di luce e ombra, ma adesso osservavano compiaciute e fiere l'enorme drago che si stagliava davanti a loro, solenne e temibile; metà del lungo collo era nero come le tenebre e metà riluceva di un giallo abbagliante, mentre il grosso muso era di un grigio fumo attraversato da vene dorate; la bocca nera era spalancata e lasciava intravedere zanne di luce pura.
Dalle espressioni estasiate del pubblico, le loro grida di entusiasmo e il modo in cui le incitavano, Michiko e Morgan capirono di aver colto nel segno; l'intera Magnolia era stata catturata dalla loro tecnica combinata.
Nemmeno l'ampio sorriso del Master lasciava adito a dubbi: la sfida di quella serata aveva delle vincitrici.
 
**
 
«Ecco qua la missione per le nostre ragazze!» si congratulò Makarov la mattina seguente, consegnando tra le avide mani di Michiko Phaidon e Morgan Cloudlocks il tanto bramato volantino. Michiko si piantò compiaciuta i pugni sui fianchi e Morgan iniziò a saltellare per la stanza come una pazza.
«Complimenti per l'idea e buona missione!» strizzò loro l'occhio e uscì dalla stanza, lasciando sole le due che avevano ricominciato a guardarsi in cagnesco dopo l'ultima frase.
Quando il master se ne fu andato, calò un silenzio imbarazzato; nessuna delle due, prese com'erano dai preparativi, aveva pensato che la loro vittoria nella sfida le avrebbe portate a dover partire insieme in missione, e ora stavano una di fronte all'altra a valutare vantaggi e svantaggi della situazione.
«Beh... Questo vuol dire che mi toccherà svolgere una missione con te» sospirò rassegnata Michiko, rompendo il ghiaccio.
«Mh» Morgan assottigliò le labbra. «Non ci avevo pensato».
«Sarebbe la prima volta» osservò Michiko, sottolineando un'ovvietà: nessuno avrebbe mai pensato a quelle due come possibili partner per un incarico.
Morgan inclinò la testa da un lato. «C'è una prima volta per tutto, in fondo...».
Master Makarov origliava con le spalle appoggiate alla porta del salone, con l'aria di chi la sapeva lunga e un sorriso soddisfatto sul viso rugoso. Le sue bambine stavano senza dubbio crescendo.
 
**

Ecco il quarto capitolo! Stavolta Michiko e Morgan sono riuscite a compiere un Unison Raid, magia che richiede un profondo legame tra i due utilizzatori per essere portata a termine nel modo giusto, e questo segna decisamente un avvicinamento tra le due - come nota anche Master Makarov :)
Grazie a tutti quelli che ci seguono! Alla prossima.

LenK e _Michiko_


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** X782 - II ***



Ciao a tutti! Per questo capitolo ho deciso di spostare le note all'inizio della pagina così che vengano viste da tutti prima di cominciare la lettura. È importante per due motivi:
1) vorrei assumermi io - Lenny - la completa responsabilità per il ritardo! Michiko mi aveva inviato la sua parte già da un sacco di tempo, ma io mi trovo in pieno periodo di esami e quindi è per questo che l'aggiornamento è slittato così in avanti. Mi auguro che i lettori non si siano indispettiti, ma ripeto: è un mio ritardo T.T
2) questo capitolo è doppio: racconta dei compleanni delle nostre due protagoniste (quello di Morgan è il 15 aprile e quello di Michiko il 4 giugno!). Inizialmente io avevo scritto del compleanno di Michiko e Deb di quello di Morgan senza assolutamente confrontarci tra noi, ma... sorpresa! Avevamo entrambe avuto l'idea del braccialetto come regalo! Sembra incredibile, ma è proprio per questo che abbiamo deciso di inserire tutte e due le versioni (se le leggete vi renderete conto che non possono essere successe entrambe: o l'episodio di aprile o quello di giugno, insieme sono incompatibili :P).
Michiko ha scritto il primo e Lenny il secondo. Speriamo che vi piacciano tutti e due e detto questo, alla prossima!
 
Lenny e _Michiko_
 
 
 
 
Aprile X782
 
Si stava avvicinando il 15 Aprile X782, data in cui Morgan avrebbe compiuto diciassette anni.
Non stava più nella pelle e ogni giorno era sempre più felice, saltellava per la Gilda e intanto cercava di estorcere a Mirajane qualsiasi informazione per scoprire che grandiosa festa avesse in mente di prepararle. Quella gioia aveva contagiato pressoché tutti, a parte una persona che rifletteva tra sé e sé riguardo a questo compleanno.
Era da un certo periodo che Michiko e Morgan si erano avvicinate e la svolta era stata data il giorno in cui la maga della luce era stata salvata dalla maga delle ombre durante un missione che aveva scelto di intraprendere da sola. Per la prima volta avevano unito i poteri per sconfiggere il nemico e non era stato poi così male, anche se tutte e due non lo volevano proprio ammettere.
 
Passarono ancora un paio di giorni e Michiko decise di comprarle un regalo, un piccolo pensiero, forse non tanto per il suo compleanno ma per ringraziarla di averla salvata, o forse anche per il compleanno, ma la maga della luce non voleva starci tanto a pensare. Quando sarebbe arrivato il giorno glielo avrebbe dato e basta. Poi quello che sarebbe successo dopo non le importava.
 
Il fatidico giorno era arrivato e a Fairy Tail era in corso una grande festa, con protagonista Morgan che si stava divertendo come non aveva mai fatto prima e intanto organizzava scherzi con Natsu, per passare quel giorno in totale spensieratezza.
Stava organizzando l’ennesimo scherzo, dove questa volta la vittima sarebbe stato Elfman, quando Michiko si avvicinò a lei.
«Ehi, Morgan!» esclamò Michiko, spavalda.
«Che vuoi?» domandò in risposta lei, leggermente infastidita.
«Ti devo parlare» rispose la maga della luce, poi le voltò le spalle e uscì dalla Gilda, sperando che Morgan la seguisse.
L'altra fece un sorriso compiaciuto e la seguì, senza esitazione.
 
«Allora, che devi dirmi?» la maga dai capelli lilla notò Michiko seduta su una panchina, che la stava aspettando.
«Siedi» Michiko le fecce un cenno con la mano, indicandole il posto vicino a lei.
Morgan fece qualche passo incerta e si avvicinò a lei, scrutandola attentamente, e poi si sedette. Nella sua testa si avvicendavano tanti pensieri.
«Buon compleanno!» sbuffò Michiko, cercando di farle un sorriso, poi tirò fuori un pacchettino e glielo porse.
Morgan sgranò gli occhi per la sorpresa: Michiko le aveva appena fatto gli auguri e le aveva preso un regalo, il mondo doveva per forza girare al contrario!
«Gra… grazie…» sospirò Morgan, poi iniziò a trappare velocemente la carta regalo rossa e si ritrovò davanti una scatolina azzurro cielo. La aprì delicatamente e dentro vi trovò un braccialetto viola, con appesi vari ciondoli, uno a forma di Luna mentre gli altri erano piccole stelline.
«Ti piace il buio, no? La Luna e le stelle fanno parte della notte» spiegò Michiko, mentre scrutava attentamente Morgan che si stava allacciando il bracciale sul polso sinistro.
«Perché, Michiko?» domandò la maga delle ombre, girandosi verso di lei e guardandola negli occhi.
«Te l’ho detto» rispose, alzando le spalle.
«No, non intendo quello, perché proprio un regalo?» si spiegò meglio.
«Ah… beh… ecco» Michiko faceva fatica a trovare le parole esatte «Si, insomma, quella volta mi hai salvato e se non fosse stato per te a quest’ora non sarei più qui e poi… poi i nostri poteri insieme non sono nemmeno tanto male» riuscì a dire, liberandosi di un certo peso e sorridendole radiosa, come non aveva mai fatto prima.
Anche Morgan le sorrise, felice e poi si alzò di scatto, afferrando un polso a Michiko e trascinandola in piedi.
«Su, ho una festa in cui devo divertirmi insieme ad una nuova amica!» esclamò, senza voltarsi a guardare l’espressione della maga della luce.
Poi si diressero di nuovo dentro, alla Gilda, per passare la giornata insieme.
 
 

4 Giugno X782
 
Quel pomeriggio i membri della gilda di Fairy Tail si stavano preparando a celebrare un evento importante: il diciassettesimo compleanno di Michiko Phaidon. Tutti erano in fermento per la festa che si sarebbe tenuta quella sera ed erano indaffarati a cucinare, gonfiare palloncini e disporre i tavoli.
Tutti tranne Morgan Cloudlocks, che da un po' di tempo si era resa conto che i suoi sentimenti nei confronti di Michiko stavano cambiando: dall'antagonismo più assoluto era passata alla scontrosa accettazione della sua presenza alla Gilda e pian piano si stavano trasformando in qualcosa che assomigliava pericolosamente alla stima, e questo non doveva proprio succedere. Era per questo che nel giorno del suo compleanno aveva deciso di partire per la missione in solitaria più pericolosa che avesse trovato in bacheca, con l'intenzione di affrontare una sfida che l'avrebbe tenuta impegnata e lontana dalla Gilda abbastanza a lungo da evitare la festicciola.
Quella mattina, quando Michiko l'aveva vista allontanarsi, si era girata verso Carhan e aveva domandato all'amica: «Ma dov'è che va Morgan?».
«Pare che ci sia una cellula di una Gilda oscura appena fuori Magnolia» aveva risposto la corvina, tutta concentrata ad usare il suo controllo dell'aria per levitare da terra quanto bastasse ad appendere un festone al soffitto.
«Se ne va in missione il giorno del mio compleanno?» aveva commentato Michiko in tono indignato. Carhan si era limitata ad alzare le spalle perché, se non avesse conosciuto bene Michiko e la sua antipatia nei confronti della maga dell'Ombra, avrebbe quasi detto di aver avvertito nella sua voce una punta di dispiacere.
 
Lo scontro era stato più sfiancante del previsto e il potere magico di Morgan era quasi agli sgoccioli. L'ultimo mago della Gilda oscura Silent Slayers era più forte del previsto e lei stava perdendo terreno. Un attacco dell'uomo, che utilizzava la Sword Magic, colpì Morgan al polpaccio mentre lei si trovava nel bel mezzo di un salto e la fece rovinare al suolo, tenendosi la gamba sanguinante.
«Shadow Prankster: Shadow Manipulator!». Morgan gridò il nome del suo attacco, ma al posto del solito stormo di corvi uscì fuori solo uno sbuffo di fumo.
La giovane maga si vide spacciata: avrebbe dovuto tenere in considerazione che d'estate la sua magia era piuttosto debole, dal momento che a quell'ora del pomeriggio le ombre erano scarse, e ora che quell'avversario l'aveva ferita alla gamba avrebbe fatto fatica a scappare.
La spada dell'uomo si stava per abbassare su di lei quando all'improvviso un lampo di luce si infranse contro l'acciaio, frantumando la lama in tanti piccoli pezzi.
«Ehi! Quella là posso toccarla solo io!» decretò una voce conosciuta.
Morgan sgranò gli occhi. Non poteva crederci: Michiko era venuta a toglierla dai casini?
La ragazza, avvolta nel grazioso vestitino estivo che aveva scelto per la festa, mosse qualche passo nei confronti del mago oscuro. Alzò una mano in aria e generò un'enorme sfera di luce che lo centrò in pieno, mandandolo fuori combattimento in un colpo solo. L'uomo cadde riverso nel prato, privo di sensi, e in un attimo nella pianura di Magnolia calò il silenzio.
La quiete che era scesa dopo la lotta fu interrotta dalle proteste della maga dell'Ombra.
«Che ci fai qui?» chiese Morgan in un urletto stridulo.
«Ti ho salvato il didietro».
Morgan alzò le spalle sprezzante e fece per rispondere quando uno scintillio tra l'erba attirò la sua attenzione. Si abbassò per vedere cosa l'avesse provocato e le sue dita si strinsero sull'argento freddo di uno dei suoi campanelli.
«Oh, no! Mi ha tagliato la cavigliera» si lamentò Morgan con una vocina infantile.
La raccolse da terra e provò a riaggiustare l’ornamento, congiungendo le due estremità di filo tagliate con un nodo stretto. Michiko, esausta per lo sforzo, la fissava in silenzio.
Morgan andò a sedersi accanto a lei, vicino al rettangolo d’erba in cui la maga della Luce si era lasciata scivolare a terra. Si sfilò la scarpa da ginnastica sinistra e provò a infilarsi di nuovo la cavigliera, ma dovette arrendersi. «Mh. Così non mi entra dal piede» osservò delusa.
Dopo aver fatto roteare un paio di volte intorno all’indice il laccetto, producendo un piacevole rumore di campanellini, Morgan alzò le spalle.
«Boh. Facciamo che adesso è un braccialetto. Tieni». Schiaffò il gioiello improvvisato nella mano di Michiko. «Eh?» chiese l’altra ragazza stralunata.
«Grazie, Lampadina. Buon compleanno» disse in tono piatto, come se l’avesse seccata il fatto che Michiko non avesse colto subito il suo intento generoso.
L’altra finse di non cogliere la forzatura nella sua voce. «Ti sei ricordata?» si illuminò, con un gran sorriso. La maga delle Ombre non volle rispondere e puntò lo sguardo al suolo.
Michiko si infilò il regalo di Morgan al polso già pieno di bracciali di tutti i colori e forme e scosse la mano, facendo tintinnare i campanelli. «È molto carino!».
«Lo so. Era mio». Morgan gonfiò il petto vanitosa, accompagnando il commento con una delle sue risatine inquietanti.
Michiko le assestò una gomitata nelle costole, ma entrambe notarono subito che l’intento di provocare dolore che di solito caratterizzava i colpi che si scambiavano era completamente assente.
Calò un silenzio imbarazzante finché Morgan non propose: «Beh. Torniamo alla gilda. Non hai un compleanno da festeggiare?».
«Tra qualche minuto. Sono un po’ stanca» borbottò Michiko, restia ad ammettere che aveva consumato tutto il suo potere magico per raggiungere l’altra con i suoi scatti di luce.
Morgan acconsentì. «Riposiamoci un attimo qui allora».
Qualche momento dopo, un peso improvviso sulla spalla destra fece sobbalzare lievemente Morgan. Non osando girare il capo, sbirciò con la coda dell’occhio, e alcune ciocche azzurre entrarono nel suo campo visivo. Michiko aveva abbandonato la propria testa nell’incavo della sua spalla; il respiro della maga si era regolarizzato e la ragazza dai capelli lilla capì che la rivale si era addormentata per la fatica.
Ridacchiò sommessamente e poi rilassò le spalle per renderle l’appoggio più confortevole.
«Ma tu guarda questa…» commentò, con una nota divertita nella voce.
Perché era accorsa in suo aiuto mandando all’aria la propria festa di compleanno? Che idiota. Sarebbe stato divertente, ora che si trovava in quella posizione indifesa, scansarsi di colpo e farle picchiare la testa per terra, pensò. Tuttavia, quel pomeriggio Morgan Cloudlocks lasciò che Michiko Phaidon dormisse in pace accoccolata contro di lei.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** X783 ***



Ho voluto pubblicare oggi questo capitolo per fare una sorpresa a _Michiko_ , perché oggi è un giorno importante: il suo compleanno! *^*
E per festeggiarlo, ecco l'ultimo capitolo che chiude la raccolta sull'amicizia travagliata di Michiko e Morgan. Siamo arrivate alla fine di questa storia, ma potremmo tornare a scrivere su di loro in futuro: hanno ancora tanti dispetti da farsi :P
Concludo rinnovando gli auguri a Mimì: buon compleanno, carissima!
E buona lettura a voi :)
 
 
 
 
Morgan camminava lungo il corridoio di Fairy Hills diretta verso la sua stanza. Passando davanti a quella di Michiko, notò che la porta era leggermente aperta, lasciando intravedere la ragazza dai capelli azzurri che leggeva un libro.
La maga delle ombre sbuffò e senza pensarci due volte fece irruzione nella stanza.
«Ehi, Lampadina!» la chiamò, facendole un leggero sorriso.
«Morgan, che ci fai qui?» domandò la maga della luce, alzando lo sguardo dal suo libro.
«Ho visto la porta aperta e sono entrata» rispose alzando le spalle e poi si sedette comodamente sul letto a gambe incrociate.
«Le scarpe… giù dal mio letto…» sibilò l'altra con sguardo truce, mentre la fissava e le indicava con una mano i suoi piedi.
«Scusa» rise lei. Si tolse le sneakers grigie, buttandole malamente a terra, e riassunse la posizione di prima.
Quello era un siparietto ormai collaudato fra le due; Morgan non riusciva a farsi entrare in testa quanto Michiko tenesse all'ordine e alla pulizia nella sua stanza, nonostante da mesi frequentasse abitualmente quel luogo. In effetti da qualche tempo si poteva dire che finalmente fossero diventate amiche, ma forse lo erano sempre state, come molti dei loro compagni avevano pensato.
«Devi dirmi qualcosa, comunque?» domandò a quel punto Michiko, scrutando attentamente ogni suoi gesto.
«Uff! Te ne stai sempre tutta sola con quei libri» indicò con una mano la piccola libreria nella sua stanza, dove Michiko teneva tutti i libri di sua proprietà o che aveva preso in prestito ma non aveva ancora finito di leggere.
«Lo sai che mi piace leggere» rispose l’altra maga, un po’ indispettita per essere stata disturbata.
«Lo so…» rispose lei, poi si rimise in piedi e andò a scrutare la massa di libri più da vicino, percorrendo le copertine di quelli alla sua altezza con l'indice e cercando qualcosa che magari la potesse interessare, anche se la lettura proprio non la entusiasmava. Poi la sua attenzione fu attirata da ben altro e posò i suoi occhi neri sul grosso armadio, si avvicinò ad esso e lo aprì.
«Ehi, che fai?» domandò Michiko, andandole incontro.
«Guardo cosa c’è dentro» rispose, come se fosse la cosa più normale del mondo frugare negli armadi altrui.
Michiko la guardò un attimo, poi le venne in mente un’idea geniale e sorrise.
«Perché non ne provi uno?» le domandò, speranzosa.
«Eh? Cosa ? Ma stai scherzando?» la maga delle ombre sgranò gli occhi e chiuse in fretta l’armadio; non le piacevano per niente i vestiti di Michiko, erano troppo colorati.
«Per favore!» la supplicò l’altra, riaprendo l’armadio e incrociando le mani davanti a lei, in forma di preghiera.
E chiunque avesse avuto un assaggio delle loro furiose zuffe in passato non avrebbe mai pensato che un giorno il loro rapporto si sarebbe evoluto fino a questo.
«Non ci penso nemmeno!» esclamò ancora, poi guardò la porta; voleva andarsene al più presto. Ma Michiko lo notò subito e con uno scatto di luce fu davanti ad essa, chiudendola a chiave e mettendosela in tasca.
«Così non andrai da nessuna parte» sorrise, mentre Morgan era sempre più spaventata; forse sarebbe stato meglio uno dei loro scontri piuttosto che fare una guerra per cercare di farle indossare certi vestiti.
«Ma non mi piacciono!» sbuffò ancora, incrociando le braccia al petto.
«Fallo in segno della nostra amicizia» la ricattò la maga della luce.
«In segno della nostra amicizia allora tu indosserai i miei!» Morgan non si fece scappare l’occasione e vide le labbra di Michiko allargarsi in sorpresa.
«Non puoi farmi questo! Tu ti vesti sempre troppo tetra!» sbuffò, incrociando le braccia al petto.
«Allora nessuna delle due farà niente!» esclamò Morgan, sperando di potersi salvare e di scappare più in fretta che poteva da quella stanza, anche se ripensandoci, sarebbe stato divertente vedere Michiko indossare i suoi vestiti.
Le due sbuffarono e si guardarono imbronciate per qualche secondo.
«E va bene, lo farò! Ma solo per vederti con i miei vestiti!» esclamarono in coro, come se si fossero lette nel pensiero, e subito dopo scoppiarono a ridere.

** 

Morgan era seduta su una sedia mentre Michiko le pettinava dolcemente i capelli e decideva se farle indossare o meno un cerchietto. Alla fine la maga della luce l’aveva costretta a indossare una camicetta verde chiaro con sotto una gonna color panna; per finire il tutto l’aveva obbligata ad infilare un paio di stivaletti bianchi, che le arrivavano poco sopra la caviglia, e al polso aveva un paio di braccialetti che richiamavano i colori che indossava.
«Ti trovo adorabile» sorrise Michiko, compiaciuta del lavoro che aveva fatto e decidendo di lasciare i capelli della ragazza liberi, senza mettere cerchietti o altri nastri.
Morgan sbuffò, ma poi sorrise, era finalmente arrivato il suo turno.
Michiko era combinata in un'accozzaglia di vestiti scuri, a cominciare dalla maglia nera con lunghe maniche svasate di pizzo traforato che non era per niente il suo stile. Indossava dei pantaloncini neri che già stavano corti a Morgan, quindi sulle sue gambe più lunghe risultavano così striminziti che l'effetto era a metà tra il sexy e il "adulta che indossa taglie da bambina per risparmiare sulla stoffa".
A completare il look c'era il mantello frusciante grigio fumo che Morgan indossava spesso e che Michiko trovava decisamente sinistro. Ma la cosa che dava più fastidio all'azzurra erano senza dubbio le scarpe da ginnastica nere che era stata costretta a infilare, che considerava troppo sgraziate e facevano sembrare i suoi piedi quelli di un ragazzino di tredici anni.
Morgan sghignazzò divertita a quella vista, mentre Michiko assumeva un’espressione piuttosto contrariata, non vedendo l’ora di togliersi tutti quei vestiti di dosso, che non le piacevano proprio per niente.
«Sei contenta, ora, Fantasmino?» sbuffò l’azzurra, incrociando le braccia e guardando altrove.
«Contentissima! Ma per vedere te in queste condizioni mi sono dovuta vestire da caramella!» rispose divertita, sapendo che la sua battuta non avrebbe per niente fatto piacere alla maga della luce.
«Meglio una caramella che un becchino» ribadì l’azzurra, assumendo un’espressione soddisfatta per aver dato quella risposta alla sua piccola nemica.
Morgan corrucciò le sopracciglia arrabbiata e le due si guardarono negli occhi per diversi secondi, indecise su cosa dire o su cosa fare.
«Ridammi subito i miei vestiti!» esclamarono in coro, per poi azzuffarsi e riprendersi i vestiti con le maniere forti. Il rapporto tra le due era migliorato, certo, ma niente impediva loro di avere ancora queste piccole azzuffate; dopotutto era sempre stato quello il loro modo di volersi bene.
Si erano prese in giro, si erano fatte i dispetti, si erano picchiate, ma non si erano mai tradite; più migliori nemiche che migliori amiche, ma erano sempre state al fianco l'una dell'altra.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2525211