Best friends for a life

di Whatsthebigidea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Amelia ***
Capitolo 2: *** maybe identic ***
Capitolo 3: *** a strange behavior ***



Capitolo 1
*** Amelia ***


Ciao mi chiamo Amelia ciò che vi sto per raccontare vi sembrerà surreale ma è la vera storia della mia vita. Tutto iniziò il 17 settembre del 1992 quando lo vidi per la prima volta: era un bambino di media statura con occhi marroni che richiamavano al verde. Aveva capelli castani che apparentemente sembravo lisci ma in realtà la natura glieli aveva riserbati ricci. Quel nasino all'insu e il suo sguardo facevano intendere che era un bimbo diverso dagli altri e non capito dai suoi coetanei; lo vidi solo di sfuggita e non immaginavo neanche il rapporto che si sarebbe creato tra noi negli anni successivi. Infatti non andavamo nella stessa scuola lui frequentava il Lycée Français Charles de Gaulle io invece la Westminster School, quel giorno però non sapevo che due anni più tardi si sarebbe iscritto nellla mia stessa scuola. Ogni volta che possavo davanti al Lycée Français Charles de Gaulle cercavo con lo sguardo quel misterioso ragazzo e tutte le volte che riuscivo a trovarlo sapevo che quella giornata sarebbe stata fantastica. Ma ciò che più di tutto mi rese felice quell'anno fu il primo incontro dei nostri sguardi vidi per la prima volta il suo dolce sorriso e il suo naso arricciato sembrava un coniglietto...quel giorno fu il più felice di tutta la mia vita e l'inizio di una nuova avventura. Angolo della scrittrice: vi prego ditemi cosa ne pensate con delle recensioni perché non sono sicura di voler continuare questa storia

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Capitolo 2
*** maybe identic ***


Era passato ormai un anno dalla prima volta che lo avevo visto. Era di nuovo il 17 settembre, di conseguenza era di nuovo il primo giorno di scuola io ero nella macchina di mia madre che mi stava accompagnando. Ero passata davanti alla SUA scuola, ma non lo vidi… pensandoci era da un po’ di mesi che non lo vedevo… chissà cosa gli era successo… stava bene? Non so perché mi facevo questi problemi non lo conoscevo neanche, non ci avevo neanche mai parlato, eppure era così importante per me sapere cosa gli fosse successo. Mentre ero immersa nei miei pensieri eravamo arrivati a scuola e senza che me ne accorgessi ero scesa dalla macchina e stavo camminando e dopo poco mi ritrovai per terra. La gente intorno a me rideva, mi sentivo in imbarazzo ed ero già pronta a sentirmi urlare contro dal ragazzo o ragazza contro il quale avevo sbattuto, ma al contrario sentii solo una voce dolce e soave che ordinava agli altri di smettere, non smisero anzi ora ridevano ancora di più e non capivo il perché, ma da dietro quella stessa splendida voce da dietro mi disse -lasciali perdere sono solo degli stupidi, dai vieni con me ti aiuto io- vidi una mano passare davanti al mio viso e fermarsi davanti al mio naso, appoggiai la mia mano sulla sua e con il suo aiuto mi alzai e finalmente vidi il viso del dolcissimo ragazzo che mi aveva aiutato e rimasi a senza parola infatti fu lui a iniziare la conversazione -sai ti ho cercato per molto tempo dalla prima volta che ti ho visto in macchina- io non risposi perché non credevo a quello che avevo appena sentito –sai non sono un mostro se mi parli non ti mangio- e anche se balbettando riuscii a dire qualche parola –c-cia-ao mi chiamo Amelia piacere- non era quello che volevo dire ma furono le uniche parole che uscirono dalla mia bocca-non è quello che mi aspettavo ma… piacere Michael Halbrook Penniman Jr,ma se vuoi puoi chiamarmi Mika tutti mi chiamano così- avevo preso un po’ di coraggio perché era così tenero e impacciato allo stesso tempo che non si poteva non fare amicizia con lui -piacere Mika, sai anche io ti ho cercato tutti i giorni ho sempre voluto parlarti sei così diverso dagli altri questo mi piace molto- forse avevo preso troppa confidenza perché il suo sguardo si intristì chissà cosa avevo detto di male non feci in tempo a finire di pormi questa domanda che lui iniziò a parlare come se mi avesse letto nel pensiero –sai io adoro essere stravagante e diverso dagli altri, ma è stato un grande problema per me mi hanno sempre preso in giro ho avuto delle esperienze terribili è per questo che ho cambiato scuola- -sai anche io ho molti problemi con i miei compagni pensano che io sia un asociale e mi prendono sempre in giro a volte piango in sia a scuola che a casa, ma nessuno se ne è mai accorto i miei genitori mi odiano, sono sola è per questo ch ogni mattina cercavo il tuo sguardo perché non mi sentivo isolata dal mondo- non so perché gli dissi tutto di me lo avevo appena conosciuto ma mi sembrava di conoscerlo da anni forse era lo stesso anche per lui perché si confidò con me mi raccontò della sua famiglia e dei suoi quattro fratelli a cui lui era molto legato, mi raccontò della sua dislessia e della sua passione per la musica. Parlammo durante tutta la durata delle lezioni ci riprendevano in continuazione ma era come se fossimo soli in quell’aula e continuavamo a parlare e ad accorgerci che eravamo simili, forse uguali.

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Capitolo 3
*** a strange behavior ***


Erano passati quattro anni dalla prima volta che ci incontrammo e la nostra amicizia era affiatata come prima… ci incontravamo tutti i pomeriggi io lo aiutavo a studiare e lui suonava il pianoforte per me. Io però mi ero “fidanzata” con Jared un ragazzo dell’età di Mika che veniva nella nostra scuola. Uscivamo molto spesso quindi nell’ultimo periodo io e Mika ci vedevamo meno spesso. Mika non sopportava che ci vedessimo di meno e Jared non sopportava che io frequentasse Mika quindi cercavo di tenerli il più lontano possibile l’uno dall’altro, purtroppo un giorno mentre io e Jared stavamo passeggiavamo per il cortile della scuola Mika ci vide e venne verso di noi mentre si avvicino Jared mi disse -Cosa vuole quel frocio da noi? Perché non gli dici che non vogliamo che stia con noi- evidentemente Mika lo sentì perché intervenne bruscamente -Perché non dovrei stare con voi sei tu che ti sei intromesso nella nostra amicizia e l’hai rovinata- -Io avrei rovinato la vostra amicizia sei tu che stai sempre in mezzo ai piedi e m’impedisci di stare con la mia ragazza!-. Stavo per intervenire ma m’interruppero e continuarono a discutere animatamente, finché non vidi la mano di Jared avvicinarsi violentemente verso il viso di Mika, io senza neanche pensare a quello che stavo per fare mi buttai davanti a Michael per proteggerlo e tutto di un colpo mi ritrovai per terra con il viso e tutto il resto del corpo dolorante e Mika che d’un tratto iniziò a urlare con un tono che non gli avevo mai sentito usare –Sei pazzo ma come ti viene in mente, ti rendi conto di quello che hai appena fatto, vai via e non ti voglio più vedere né parlare né avvicinarti ad Amelia, ci siamo capiti!- Jared impaurito si allontanò con passo veloce, per non dire scappò. Dopo aver assistito a quella scena, ancora dolorante, provai ad alzarmi e con l’aiuto di Mika andai in infermeria, dove inventai una storia per spiegare come mi fossi fatta male, e alla fine delle lezioni tornai a casa, ma arrivati davanti al portone ebbi paura della reazione che avrebbero potuto avere i miei genitori vedendo il mio occhio nero, Mika, vedendo che mi ero bloccata davanti alla porta, capì quello a cui stavo pensando e mi invitò a stare a casa sua, dove passai tutto il pomeriggi a parlare e scherzare con lui come se non fosse successo niente. Paloma con un po’ di trucco coprì il color violaceo del mio occhio in modo tale che i miei genitori non se ne accorgessero. Appena tornata a casa nonostante il trucco, i miei genitori si accorsero del mio occhio nero e mi chiesero spiegazioni, anche se sapevano già quello che era successo o almeno quello che avevo detto in infermeria. Il giorno dopo a scuola tutti mi guardavano strano e spargevano voci false su ciò che era accaduto il giorno prima, ma io e Mika non ci curavamo di quello che stava succedendo intorno a noi, ma arrivati davanti a Jared e ai suoi amici non potemmo più fare gli indifferenti. Ci guardammo a vicenda per un paio di minuti senza parlare, appena Jared aprì la bocca per iniziare a parlare la campanella suonò ed io e Mika senza alcun indugio ci voltammo e andammo verso il portone della scuola. Per molto tempo pensai a quello che Mika aveva urlato contro Jared, ancora adesso non mi riesco a spiegare perché ci tenesse così tanto a me soprattutto per quello che sarebbe successo in seguito

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