Podemos

di GioGio4
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo incontro ***
Capitolo 2: *** Stephie Camarena ***
Capitolo 3: *** College ***
Capitolo 4: *** Nuovi incontri ***
Capitolo 5: *** Classe 56 ***
Capitolo 6: *** Ma chi lo capisce Jorge... ***
Capitolo 7: *** Cenetta insieme e... ***
Capitolo 8: *** Confessioni alla toilette ***
Capitolo 9: *** A letto con Jorge ***
Capitolo 10: *** Stephie una bugiarda? ***
Capitolo 11: *** Nuovo ragazzo ***
Capitolo 12: *** 1 a 0 per Blanco ***
Capitolo 13: *** Best friends forever ***
Capitolo 14: *** Una nuova ragazza ***
Capitolo 15: *** Bacio? ***
Capitolo 16: *** Quasi membro ***
Capitolo 17: *** La tradirà? ***
Capitolo 18: *** Juntos ***
Capitolo 19: *** Glielo diremo. ***
Capitolo 20: *** Problemi su problemi ***
Capitolo 21: *** Negroni, per favore ***
Capitolo 22: *** Sei morta per qualche minuto ***
Capitolo 23: *** Piccola pervertita ***
Capitolo 24: *** Te lo hanno detto? ***
Capitolo 25: *** Posso dire una follia? ***



Capitolo 1
*** Un nuovo incontro ***


XXX: Ecco la vostra nuova casa! Siamo arrivati!
Bè, in fondo non era così male. Era una casa fantastica a dirla tutta, ma prima di confermarlo avrei dovuto vedere l’interno. Intanto, mio fratello Francisco, faceva fotografie a destra e a manca con il cellulare.
Martina: La potresti smettere??!!
Francisco: No cara!! Perché IO. FACCIO. QUELLO. CHE VOGLIO.
Mi rispose lui, calcando bene le ultime parole.
GGG: MARTINA! FRANCISCO! NON COMINCIATE!
Martina: Ma è stato lui!
Francisco: Sì, come no…
Papà mi guardò con sguardo omicida, ma io non ebbi paura e lo guardai tranquillamente. Lui si girò con una smorfia e continuò a seguire il discorso della guida.
Francisco mi fece la linguaccia ed io gli mimai un bel “vaffanculo”.
CCC: Forza ragazzi! E’ ora di entrare!
Mamma era entusiasta e ci sorrise. Anche io le sorrisi. Mamma sapeva trasmettere tranquillità e serenità solo con un sorriso.
Con un sospiro e, con un calcio che diedi a Francisco prima di entrare, raccolsi da terra le valigie e oltrepassai il cancello.
Appena entrai, fui circondata da un lussureggiante giardino e al centro c’era un’enorme fontana. Il viottolo, sui cui stavamo camminando, era in pietra bianca e qua e là si sentiva il ronzìo di qualche insetto.
La casa, o meglio, la villa era di color rosso, le persiane erano in legno e le finestre erano tantissime, ma piccole. In qualche zona della casa c’erano anche delle porte-finestre enormi e la porta era in legno massiccio, decorato. Il tetto era di color grigio.
E ovviamente, come potete immaginare, Francisco continuava a fare foto.
XXX: Questa è la casa vista dall’esterno e questo è il giardino. Spero che sia di vostro gradimento.
Altrochè se è di mio gradimento!
XXX: Ora, se volete scusarmi, devo proprio andare. Lascio a voi la visita dell’interno. Arrivederci!
E detto questo, l’anziana signora se ne andò.
CCC: Bè, dobbiamo ammettere che non è niente male! Tu che ne pensi Tini?
Martina: Oh sì, è magnifica!
XXX: Bene! Adesso entriamo, così possiamo vedere com’è dentro. FORZA!
Corsi subito dentro. Non perché ero ansiosa di vedere l’interno, ma perché avevo il timore che papà volesse farmi qualcosa per la sceneggiata di prima con Francisco. Entrai. Non stetti lì a guardare tutti i particolari, ma mi sembrava che il salotto fosse decente almeno. Quella che più mi interessava era la mia camera. Salii al piano superiore ed entrai in una delle tante stanze. Appena entrai venni avvolsa da un’aria triste e spenta. La stanza era completamente bianca. I letti erano bianchi, le porte in legno bianco, le tende bianche, i muri bianchi. Solo il pavimento era il legno normale e il paesaggio che si intravedeva dalla finestra era colorato. Tutto il resto era bianco. Sistemai le valigie vicino al letto, mi rimboccai le maniche che non avevo (XD) e corsi di sotto.
Martina: Papàààà!!!!!
Papà: Cosa vuoi!!!
Martina: Mi presti la carta di credito??
Papà: E per fare???
Martina: Devo andare in città a comprare delle cose!!
Papà: Vestiti??
Martina: Ma no!! Roba per sistemare la stanza!!
Papà: Ok! E’ sul comodino dell’entrata! E non spendere troppo!!
Sbuffai e corsi verso l’entrata, presi al volo la carta di credito e volai fuori dalla porta. Mamma era su una sedia in giardino, che si stava riposando.
Mamma: Dove vai cara?
Martina: In città!
Mamma: Ok! Divertiti!
Sì, divertiti. Come se dovessi andare in discoteca. Le sorrisi di sfuggita e corsi verso il motorino. Salii e partii. La città era colorata e brulicava di gente. Sembrava di essere a New York! Appena spostavi lo sguardo, vedevi solo negozi. Ma io ne cercavo uno solo, uno in particolare. E mente guidavo lo trovai e parcheggiai lì vicino. Entrai nel negozio e il suono del campanello fece alzare lo sguardo al venditore alla cassa, che mi sorrise.
KKK: Hola linda!! Que quieres?
Oddio. Parlava in spagnolo. Ed io cosa dovevo fare? Sapevo due o tre parole sullo spagnolo! Lo sapevo che avrei dovuto fare un mini corso di spagnolo prima di partire…
Martina: Mmm… Yo no soy de aquì!
Lui mi guardò strano e poi annuì.
KKK: Sei straniera?
Ok, problema risolto. BENISSIMO.
Martina: Sì! Sono di Londra.
KKK: Londra? Strano! Sembri un’argentina dall’aspetto!
Martina: Certo, perché sono nata qui, ma ho sempre vissuto a Londra.
KKK: Aaaa capito. Cosa desideri?
Martina: Sto cercando della vernice nera, delle tende colorate, delle coperte e dei cuscini colorati e un tappeto colorato.
KKK: Bene! Sei venuta nel posto giusto! Io qui vendo di tutto! Partiamo dall’inizio però… Adesso vado in magazzino e ti cerco un po’ di vernice nera. Aspettami qui, ok?
Io annuii e il signore sparì dietro una porta.
Mi guardai intorno. Era proprio vero che quel tipo vendeva di tutto! Il negozio era pieno zeppo di oggetti di ogni tipo, in ogni angolo. Sentii suonare il campanello dell’entrata, mi voltai verso la porta e vidi entrare un ragazzo. Era abbronzato, con gli occhi verdi e i capelli marroni col ciuffo alto. Indossava una camicia di jeans, una maglietta bianca, dei pantaloni bordeaux e delle converse blu cobalto.

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Capitolo 2
*** Stephie Camarena ***


Quando notò che lo stavo guardando mi sorrise e mi strizzò l’occhio. Io arrossii lievemente. ARROSIRE? IO? Ma quando mai! Non mi era mai successo! Tanti ragazzi mi avevano fatto l’occhiolino, ma non ero mai arrossita! Già non mi piaceva quel ragazzo…
Proprio in quel momento tornò il venditore con un barattolo di vernice nera. Guardò il ragazzo e gli sorrise.
KKK: Hola Jorge! ¿Qué necesitas? Debe ser una cosa rápida, pero!
Jorge: Sí, sí, es una cosa rápida! Sólo necesito una botella de agua, gracias.
KKK: ¡Oh sí! Me voy a tomar ahora! Espere aquí!
Jorge: ¡Claro! No me muevo!
Il signore rise a quelle parole e rise anche quel ragazzo, Jorge.
Non avevo capito niente di quello che si erano detti, però sembrava che si conoscessero da tempo.
Jorge: Y tu linda? ¿Como te llamas?
Quella domanda la sapevo e sapevo anche la risposta.
Martina: Soy Martina. Y tu es Jorge?
Jorge: Sì, soy yo! Tu eres de aquì?
Martina: No, yo soy de Londra.
Jorge: Lo avevo capito subito. Il tuo accento mi è sembrato diverso!
E da quel momento scoprii anche che il ragazzo sapeva la mia lingua. MEGLIO.
Martina: Oh bè, non ne so molto di accenti…
Jorge: Comunque te la cavi. Decentemente.
Lo guardai stizzita. Ma come si permetteva?
In quel momento tornò il venditore con la bottiglia d’acqua di Jorge, lui lo salutò e se ne andò fuori.
KKK: Bene! Cos’altro volevi?
In pochi minuti scelsi tutto quello che mi occorreva e, con un po’ di fatica, misi tutto in una gigantesca borsa.
Uscii dal negozio e mi diressi verso il motorino. Mentre camminavo, mi trovai davanti Jorge, il ragazzo di prima. Stava camminando nella mia stessa direzione, quindi mi dava di spalle. L’unica cosa nuova era che era accompagnato da una ragazza bionda, che lo teneva per la vita ed ogni tanto gli dava qualche bacio. Era vestita ORRIBILMENTE: indossava un vestitino cortissimo fucsia, una cintura nera e una giacchetta corta di paillettes dorate. Indossava poi, ai piedi, delle scarpe col tacco dorate. Sembrava una p….. non diciamo cosa.
Cercavo di camminare lentamente e con cautela, per non farmi notare. Ma non ci riuscii. Inciampai in un sasso e il rumore fece girare Jorge e la ragazza. Lui mi sorrise, mentre la ragazza mi squadrava da sotto in su.
DDD: ¿Y quién es esta?
Jorge: Oh, ella es una chica que conocí en la tienda de Manuel.
DDD: Aaaa, entiendido. Soy Stephie Camarena. Tu?
Martina: Yo soy Martina Stoessel. ¿Eres su novia?
Stephie: Obvio! Yo soy la novia de este chico hermoso!
Rispose lei sorridendo e baciando, davanti a me, Jorge. Fu come una pugnalata al cuore e non sapevo nemmeno il perché. Cosa mi importava se quella era la ragazza di Jorge? Nulla!
Martina: Aaaaa ok ... Bueno… ahora me tengo que ir. ¡Chau!
E detto questo continuai a camminare, ma qualcuno mi prese per il polso. Era Jorge e teneva in mano un bigliettino.
Jorge: Se ti venisse in mente di chiamarmi.
E mi porse il biglietto.
Martina: Non credo proprio che accadrà!
E detto questo presi il biglietto e lo buttai nel tombino del marciapiede. Lui rimase senza parole ed io corsi via, vergognandomi di quello che avevo appena fatto.

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Capitolo 3
*** College ***


Raggiunsi il motorino e salii. Era sera ormai e, con le lacrime agli occhi, entrai in casa. Non salutai nemmeno la mia famiglia, che stava guardando la TV in salotto. Salii in camera mia e chiusi la porta a chiave. Sospirai e mi sedetti sul letto, trascinandomi dietro il borsone. Decisi di riordinare la stanza subito, per cercare di non pensare più a quanto era accaduto quel giorno.
Tirai fuori dal borsone le nuove tende: erano azzurre cielo. Presi poi un pennellino e la vernice nera e disegnai degli uccelli in volo.
Martina: Così va meglio!
Pensai.
Presi una sedia e l’avvicinai alla finestra, salii, tolsi le vecchie tende e sistemai quelle nuove. Scesi dalla sedia e tolsi dalla borsa i cuscini. Erano 3. Uno grande e due piccoli. Quello grande era a fiori, uno dei due piccoli era bianco con la scritta “LOVE” in nero e l’altro era tutto arcobaleno e, stranamente, profumava di fragola. Tolsi dal borsone le coperte per il letto: erano viola. Sistemai il tappeto, rosa a pois neri e disegnai un albero con degli uccelli su una delle pareti bianche. Così andava meglio. Andai in salotto e chiesi a papà le vecchie luci di Natale colorate che ormai non usavamo più e ritornai in camera. Attaccai le luci tutte intorno al mio letto. Ora sembrava il mio piccolo rifugio segreto ed era stupendo. Qualcuno, in quel momento, bussò alla porta e mi fece sobbalzare. Era la mamma.
Mamma: Ehi Tini! Papà mi ha chiesto di dirti che adesso si va a dormire! Quindi ha detto di spegnere subito le luci. Domani farai nuovi incontri!
Martina: In che senso nuovi incontri? Cosa significa?
Mamma: Lo scoprirai domani! Ora dormi! Buonanotte Tini!
Mi diede un bacio sulla fronte ed uscì dalla stanza.
Sbuffai e mi rintanai sotto le coperte. Misi la sveglia al cellulare e lo misi sul comodino vicino al letto, poi chiusi gli occhi e mi addormentai.
La mattina dopo mi ero svegliata, stranamente, di cattivo umore. Qualsiasi cosa, qualsiasi rumore o qualsiasi oggetto mi dava fastidio. Mi alzai dal letto a malavoglia e cercai nella valigia, che non avevo ancora sistemato, dei vestiti puliti per quel giorno. Scelsi questi una canotta in jeans, una gonna a fiori, dei braccialetti colorati e delle scarpe col tacco alto beige con le stringhe.
Scesi le scale e raggiunsi la cucina, mi sedetti e mamma subito mi portò una tazza di latte caldo, biscotti e del caffè. Versai del caffè nel latte e lo bevvi tutto d’un sorso, senza toccare i biscotti. Mi asciugai la bocca con un tovagliolo e mi sedetti sul divano.
Papà: Ehi Tini! Cos’hai oggi? Guarda che non starai in casa tutto il giorno!
Martina: E invece sì! Perché io oggi non ho voglia di fare niente!
Francisco: Se davvero non avessi voglia di fare niente non ti saresti nemmeno vestita, ti pare?
Acuta osservazione, Francisco. Ma non volevo dargli quella soddisfazione, perciò sbuffai soltanto.
Papà: Probabilmente ieri sera la mamma ti avrà parlato di una certa cosa…
Martina: Sì, mi ha detto che dovevo andare a dormire. Niente di più. E poi cosa c’entra?
Papà guardò male la mamma, che arrossì.
Mamma: Cara… Non ti ho detto proprio tutto ieri sera…
Martina: Ok! Cosa mi devi dire?
Papà si alzò da tavola e si avvicinò a me.
Papà: Tini. D’ora in poi, vivrai, resterai e studierai… in un college.

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Capitolo 4
*** Nuovi incontri ***


Sbiancai. Vomitai. Morii. Feci di tutto a quella parola. COLLEGE. Speravo che stesse scherzando, ma dalla sua espressione sembrava tutt’altro che uno scherzo.
Papà: Io e mamma dobbiamo partire per lavoro e, anche se siete grandi abbastanza, non possiamo lasciarvi qui a casa da soli. Perciò abbiamo deciso di lasciarvi in un college in città, per un annetto più o meno.
Un annetto??
Martina: Un annetto?? Stai scherzando, spero!
Papà: No, non sto scherzando per niente. Mi vedi ridere forse?
No, non stava ridendo. Ma non ci potevo credere.
Martina: IO NON ANDRO’ MAI IN QUELLO STUPIDO COLLEGE!
Mamma: Tini! Calmati su! Lo stiamo facendo per il tuo bene!
PER IL MIO BENE? Dovrebbero dire per il LORO BENE!
Papà: Bene! Sentiamo cosa dice Francisco a proposito!
Francisco alzò le spalle.
Francisco: Per me è uguale!
Mi disperai. Nemmeno mio fratello, che dovrebbe essere la prima persona a difendermi, mi difendeva. Che famiglia fantastica…
Papà: BENE! E’ deciso allora! Sistemate la valigia!
Martina: Perché scusa? Non ci andremo mica stamattina! Spero!
Mamma: Mi dispiace tesoro… Ma sì, ci andrete stamattina.
La guardai, con le lacrime agli occhi. Mi abbracciò dolcemente.
Mamma: Andrà tutto bene tesoro mio! Ora vai a prendere la valigia, su!
Io annuii tristemente, salii di sopra, presi la valigia e scesi giù.
Papà ci aspettava in giardino, con la macchina pronta, già accesa. Francisco era già dentro e anche la mamma. Misi la valigia nel bagagliaio e salii in macchina, con lo sguardo rivolto al finestrino. Sarebbe stata una giornata orribile.
Arrivammo al college. Era semplicemente… ORRIBILE. I muri esterni era di pietra grigia, le finestre e le porte grigie e il tetto sembrava del secolo scorso! E, per di più, pioveva. Tutto questo era a mio sfavore e aumentava la mia frustazione.
Scendemmo dalla macchina e ci accolse sull’enorme portone dell’edificio un’anziana signora. Era bassa e grassottella, pallida e con dei minuscoli occhiali sul naso. I suoi capelli erano raccolti in uno chignon alto ed erano grigi. Indossava un lungo abito nero. Sembrava una suora!
FFF: Benvenuti al College Giovanni VI! Il miglior college della regione!
Papà: Grazie dell’accoglienza signora Nelly.
Nelly: Bene! Seguitemi, prego!
Ci fece entrare.
Nelly: Come potete notare ogni alunno è concentrato al massimo nello studio e non ci sono le divise. Però comunque bisogna rispettare delle regole d’abbigliamento molto severe: niente gonne corte, niente T-Shirt, niente pantaloncini corti e niente orecchini giganti. Ah! E ovviamente il trucco deve essere molto leggero! Ci sono poi degli orari rigidissimi: alle 7:00 in punto iniziano le lezioni, alle 12:00 si pranza, alle 13:30 cominciano le lezioni pomeridiane (alcune tra queste facoltative) e lasciamo 2 ore libere dalle 16:00 alle 18:00. Dopodichè alle 18:30 si cena e alle 21:30 si spengono le luci per dormire.
Papà: Perfetto. Mi sembra tutto perfetto!
Nelly: Eccellente! Il materiale scolastico verrà consegnato dai bidelli a questi due ragazzi e potranno cominciare le lezioni pomeridiane oggi stesso. Sarebbe più consigliato però che facessero un giro della scuola e si sistemassero nelle camere.
Papà: No no! Voglio che comincino subito le lezioni!
Mamma: Ma caro! Pensaci! Lasciamogli la giornata libera per oggi! Sono appena arrivati!
Papà: Mmm, ok!
Feci un respiro di sollievo e sorrisi alla mamma, che mi strizzò l’occhio.
Nelly: Bene! Ora potete pure lasciare i vostri ragazzi. Vi devo parlare in privato per sistemare le ultime cose! Ecco il numero delle vostre stanze, ragazzi!
Mi porse un biglietto bianco, con scritto il numero 33. Lessi un 7 in quello di Francisco, ma era incompleto.
Mamma, prima di andare con papà dalla signora Nelly, mi baciò e abbracciò e lo stesso fece con Francisco. Dopo altri saluti, corsi nella mia nuova camera. Entrai. Non era poi così male! I letti erano di diversi colori, le tende gialle e i muri rosa. Pensavo molto peggio! Notai che tutti i letti erano disfati, tranne uno. Probabilmente sarebbe stato il mio. Era viola. Appoggiai lì la mia valigia e mi sedetti, tranquilla. Stavo per sdraiarmi per fare un pisolino, quando la porta della camera si aprì con un tonfo e delle ragazze corsero dentro con in mano dei fogli.
RRR: Oddio! C’è mancato poco!
OOO: Già! Ma ne è valsa la pena!
LLL: Giusto! Non avete visto la faccia del professor Tullio? Era furibondo!
JJJ: Bè, in fondo se lo merita! E’ davvero antipatico!
LLL: Antipatico?? E’ INSOPPORTABILE!
E intanto che loro parlavano e ridevano io ero lì sul mio letto, ancora esterefatta.
Una delle ragazze si girò verso di me. Aveva i capelli ricci di color marrone scuro, gli occhi marroni e la carnagione abbronzata.
OOO: Ehi ragazze! C’è né una nuova!
Le altre tre si girarono verso di me ed io mi sentii mooolto osservata!
LLL: Oh ciao! Tu devi essere la nostra nuova compagna di stanza!
RRR: Ma guarda, non lo avevamo capito…
LLL: Zitta tu! Sto cercando di presentarmi! Stavo dicendo… Io sono Lodovica Comello! Piacere!
Mi tese la mano, sorridendo.
Era una ragazza davvero carina! Aveva lunghi capelli neri, carnagione chiara e degli occhi marroni misti al verde. Indossava un cerchietto rosso con un fiocchetto, una T-Shirt bianca, una collana con una civetta, dei pantaloncini beige e degli stivali beige.
Martina: Piacere mio. Io sono Martina S-Stoessel…
Le tesi anche io la mano, ma lei non me la strinse. Mi abbracciò soltanto, ridendo.
Lodovica: Ahahah! Ehi mia cara! Sei un po’ tesa! Sciogliti un po’! Non ti mangio mica!
Un po’ aveva ragione.
Mi si avvicinò la ragazza coi riccioli ribelli.
OOO: Ehi ciao! Yo soy Alba Rico Navarro! La chica che ti farà sognare!!
Rise e ricambiai. La abbracciai.
Mi si avvicinò poi una ragazza con i capelli rossi, occhi marroni, lentiggini e un sorriso smagliante a 32 denti.
Indossava una camicia bianca con i bottoni slacciati, dei pantaloni neri e delle scarpe con la zeppa nere e dorate. Aveva anche un orologio al polso, bianco.
RRR: Holaaa! Sono Candelaria Molfese, ma ti prego! Chiamami Cande!
Martina: Ok! Cande!
Ci abbracciammo. Ed infine si avvicinò a me una ragazza bionda, dalla carnagione chiara, occhi marroni e un rossetto rosso fuoco. Indossava una maglietta a maniche corte bianca con disegnate delle foglie in nero qua e là, dei pantaloni rossi attillati e delle scarpe nere con la zeppa alta.
JJJ: Ciao bellissima!! Sono Mercedes Lambre! Ma chiamami pure Mechi!
Lodovica: E tu chiamami Lodo!
Candelaria: Ed a me Cande!
Alba: Guarda che glielo avevi già detto!
Candelaria: Gliel’ho ripetuto così non se lo scorda! Problemi?
Alba: No e tu?
Martina: RAGAZZE!!
Loro si zittirono.
Martina: Mi ricordo perfettamente come vi devo chiamare, Cande, Lodo, Mechi e Alba!
Lodovica: Impara in fretta la ragazza!
Mercedes: Chissà che complicato ricordarsi dei soprannomi…
Alba: Sì, ma i primi giorni tu ti confondevi con Lodovica e Cande!
Mercedes: Ognuno ha i propri tempi!
DRIIIIIIN! Un suono assordante ,proveniente dal corridoio ,ci fece sobbalzare.
Lodovica: Ops! E’ il momento di andare! Tu vieni Martina?
Martina: No, non mi hanno detto ancora la classe! E chiamatemi solo Tini!
Candelaria: Ok, Tini! Allora ci vediamo!
Alba: Ciao ciao!
Mercedes: A dopo sweety!!
Lodovica: Au revoir!
E in pochi secondi, uscirono dalla stanza.

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Capitolo 5
*** Classe 56 ***


Uscii anche io, ma mi fermai. Secondo il regolamento non si poteva andare in giro in gonna corta! Ed io ero in gonna corta! “Ma chissene frega!” pensai e continuai a camminare.
Durante il mio piccolo “tour” della scuola, mi imbattei in ogni tipo di ragazze possibili: incontrai delle ragazze che mi salutarono gentilmente, ragazze che risero di me, che non mi guardavano nemmeno oppure incollate ai libri. Per quanto riguarda i ragazzi invece erano tutti uguali: sfrontati, che mi facevano l’occhiolino o che fischiavano al mio passaggio. Alcuni invece erano anche loro incollati ai libri, oppure mi salutavano normalmente.
Tutte le classi ,che avevo fino ad ora incontrato, erano silenziose e tranquille, ma, in fondo ad un lungo corridoio giallo, si sentivano delle urla e delle risate. E perfino della musica! Senza perdere tempo, corsi verso quella classe. Era la classe 56. Qualcuno, sul numero, aveva scarabocchiato con l’indelebile e aveva scritto “best class” o “lasciate ogni speranza o voi che entrate” e frasi così.
La porta era consumata e rovinata ai lati e, solo al tocco,  cigolava. Sembrava la classe più malridotta ed era anche l’unica isolata da tutte le altre. Sbirciai dentro, ma qualcuno in quel momento mi chiamò.
Era la signora Nelly.
Nelly: Buongiorno signorina Stoessel! Vedo che ha già incontrato la classe 56! E vedo anche che non ha seguito le regole sull’abbigliamento! Si vada subito a cambiare, poi mi raggiunga nel mio ufficio!
Martina: E dove si trova il suo ufficio?
Mi indicò una porta aperta in legno bianco, proprio davanti alla classe 56.
Nelly: Quello è  il mio ufficio! E ora si sbrighi! Su su!
Annuii e corsi nelle stanze. Rovistai nella valigia e scelsi questi vestiti: maglioncino bianco con la scritta DOPE in nero, pantaloni lunghi bianchi, converse bianche e un cappello con la visiera dorata con scritto “New York” in oro sempre. Mi feci una coda veloce e corsi dalla vicepreside.
Martina: Con permesso!
Nelly: Oh! Signorina Stoessel! Vedo che si è cambiata! Potrebbe evitare quel cappellino però…
Martina: Se non le dispiace, lo vorrei tenere. Per favore.
Lei mi guardò seria, poi sospirò.
Nelly; Ok signorina. Ma non voglio che il suo abbigliamento la influenzi nello studio, ok?
Martina: Non si preoccupi per questo.
Nelly: Molto bene! Sono felice che sia così… ottimista sul suo studio qui! Bene, ora le dirò la sua classe… Lei sarà nella classe 32!
A quel numero mi rattristai. Ci tenevo ad essere nella classe 56! Era stata la classe più bella che avevo incontrato! E non era noiosa come le altre!
Martina: Ok…
In quel momento qualcuno bussò alla porta dell’ufficio.
Nelly: Avanti!
Entrò poco dopo una donna alta, magra, chiara di pelle, bionda, con gli occhi azzurri e con lo stesso vestito nero.
PPP: B-Buongiorno signora. Le devo c-comunicare una notizia riguardo a-alla  signorina Stoessel.
Martina: Sono io!
Dissi sorridendo. La signora Nelly mi guardò severa e ritornai seduta.
Nelly: Mi dica pure signora Marchpast!
La bionda le sussurrò qualcosa all’orecchio e la signora Nelly impallidì. Poi deglutì e fece segno alla sua collega di andarsene. E lei se ne andò.
Nelly: S-Signorina Stoessel, le devo comunicare c-che non sarà nella classe 32… Ma s-sarà nella classe 56.
Io sorrisi compiaciuta.
Nelly: Credo che abbia capito già che quella è una delle classi peggiori, perciò la prego di non rovinare i suoi già bei voti scolastici e le chiedo di non farsi influenzare dagli alunni. Sono molto, ma molto scalmanati!
Io annuii seriamente, ma sotto sotto ero felicissima.
Nelly: Bene! Mancano giusto 5 minuti alla lezione! Forza! Si sbrighi!
Martina: Ma non ho il materiale!
Nelly: Adesso c’è lezione di musica. Non credo che le serva chissà quale materiale, soprattutto con la professoressa Clara. Ma capirà da sola, non si preoccupi!
Martina: Grazie signora Nelly! Ora vado! Arrivederci!
Nelly: Arrivederci cara!
Uscii dall’ufficio e, mentre percorrevo di nuovo il corridoio, saltellai allegramente. Arrivai davanti alla porta chiusa dell’aula 56. Dall’interno si sentivano delle grida. Toccai la maniglia. Dovevo entrare. In quel momento qualcuno mi toccò la spalla e sobbalzai. Mi girai e vidi una donna alta, magra, con carnagione chiara, occhi azzurri e capelli di color biondo scuro. Indossava una t-shirt in pizzo bianca, una collana lunga tutta colorata, dei bracciali dorati, dei pantaloni lunghi neri e delle scarpe col tacco arancio. Mi sorrise.
TTT: Buongiorno! E tu chi sei?
Martina: Oh! Io sono Martina Stoessel e sono la nuova alunna qui nella classe 56!
TTT: Nuova alunna? Nessuno mi ha avvertito! Ma non fa niente! Io sono Clara Alonso, insegnante di musica qui al College Giovanni VI! Piacere!
Mi porse la mano e le sorrisi.
Mi toccò con un dito il cappello che indossavo e rise.
Clara: Bene! Vedo che abbiamo un’altra ragazza rap qui! Allora andrai d’accordo con Facundo!
Martina: Facundo? Chi è ?
Clara: Lo scoprirai presto mia cara! Ora entriamo su!
Aprì la porta ed io la seguii, titubante.
Entrò energicamente, accolta da urla e applausi.
Clara: State buoni ragazzi! Oggi vi voglio presentare una nuova alunna! E non bombardatela per favore!
KKK: Già! Come è successo all’ultima arrivata! Come si chiamava?
CCC: Mi sembra Elena o Elisa…
HHH: Di sicuro iniziava con la E!
Clara: Ok ok! Ma non voglio che succeda lo stesso anche a questa! Forza Martina! Entra!
Io annuii ed entrai. Sorrisi. Nella mia classe c’erano Candelaria, Lodovica, Mercedes e Alba! Le mie amiche! Le salutai e loro ricambiarono.
Clara: Bene! Vedo che già vi conoscete!
Candelaria: Sì! Siamo le sue nuove compagne di stanza!
Alba: Ci siamo conosciute di sopra!
Clara: Bene! Adesso vediamo se c’è posto… mmm… ecco là un banco vuoto! è un po’ isolato, ma non ti preoccupare! Chiederò alle bidelle di sistemarli meglio la prossima volta!
Io annuii e andai a sedermi. Fu allora che mi accorsi che davanti a me c’erano Jorge la sua fidanzata, Stephie. E in quel momento Jorge si girò indietro, verso di me e mi sorrise. Io lo salutai e lui si rigirò. Subito dopo si girò indietro Stephie che mi guardò male e poi baciò Jorge. Voleva farmi capire che era tutto suo. Lo avevo capito! Non c’era bisogno di tutta quella sceneggiata!
Clara: Bene ragazzi! Oggi si canta! Lingua?
Alba: Spagnolo!
Candelaria: Rumeno!
Lodovica: Italiano!
Mercedes: Inglese!
Facundo: Arabo!
Jorge: Portoghese!
Stephie: Cinese!
Xabiani: Russo!
Diego: Spagnolo!
Dj: Slovacco!
Clara: Forza ragazzi! Non scherzate! Facciamo decidere ad uno solo! Mmm… Martina! Decidi tu!
Tutti mi guardarono e mi bisbigliavano la lingua che avrebbero voluto che scegliessi. Io non volevo ascoltare nessuno, perciò scelsi quella che più mi piaceva.
Martina: Inglese.
Mercedes rise e mi strizzò l’occhio ed io le sorrisi.
Clara: Molto bene! E siccome hai scelto la lingua, canterai una canzone a piacere in inglese! E chi altri aveva scelto l’inglese come lingua?
Mercedes: Io profe!
Clara: Ok! Allora canterai insieme a Martina! Forza! Venite qui! Dj! Prendi il cellulare e collegalo alle casse!
Dj: Subito!
Mercedes: Cosa cantiamo Tini?
Faceva uno strano effetto essere chiamata Tini dalla mia nuova amica!
Martina: Mmm… Che ne dici di Give It Up?
Mercedes: Oh certo! Va bene!
Clara: Allora ragazze! Che canzone avete scelto?
Mercedes: Abbiamo scelto Give It Up!
Si sentirono dei fischi e delle risate entusiaste.
Lodovica: FORZA RAGAZZE!!!!
Le sorrisi. Mercedes la salutava entusiasta.
Dj: Ehm… Ragazze?
Mercedes: Sì?
Dj: Non trovo la canzone!
Mercedes: Oddio Dj!! Dammi qua!
Mercedes prese il cellulare di Dj e alla fine glielo ridiede indietro.
Dj: Oh grazie Mechi!
Mercedes: Di niente tontolone e ora muoviti!
Clara: Mercedes!
Mercedes: Ma non è colpa mia! E’ proprio svampito!
Dj: Posso farla partire adesso?
Clara: Sì Dj, va’ pure!
E partì la musica: https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=anaOGq00IVA
Martina:
Someday I'll let you in
Treat you right
Drive you out of your mind
Ohh
Mercedes:
You never met a chick like me
Burn so bright
I'm gonna make you blind
Martina/Mercedes:
Always want what you can't have
Is so bad if you don't get what you wanted
Make you feel good as I whip you into shape
Yeah boy lets get it started
Give it up you can't win
Cause I know where you been
Such a shame
You don't put up a fight
It's a game that we play
At the end of the night
It's the same old story
But you never get it right
Give it up
Martina:
Come a little closer
Come a little closer baby baby
Mercedes:
Come a little closer
Come a little closer baby baby
Martina:
So stop trying to walk away
No you won't ever leave me behind
Mercedes:
No you better believe that I'm here to stay
Martina:
(That's right)
Mercedes:
Cause you're the shade and I'm the sunshine
Martina:
(Ooh)
Martina/Mercedes:
Look at me boy
Cause I got you where I want you
Isn't it so exciting
Wanna shake you wanna break you
Take the backseat boy
Cause now I'm driving
Mercedes/Martina:
Come a little closer
Come a little closer baby baby x2
Come a little closer
Come a little closer baby
If you are my baby
Then I'll make you crazy tonight
Look at me boy
Cause I got you where I want you
Isn't it so exciting
Wanna shake you wanna break you
Take the backseat boy
Cause now I'm driving
Oooooooooooohhhh
Martina:
Yeeeaa!
E subito dopo si sentirono degli urli, delle risate, dei fischi e degli applausi.
Io e Mercedes ci guardammo e ci abbracciamo. Era la prima volta che cantavo con un’amica ed era stata l’esperienza più emozionante di sempre.
Clara: Bravissime ragazze!! Complimenti davvero! E voi altri silenzio per favore! Potete andarvi a sedere adesso!
Ci andammo a sedere.
Alba: Siete state fantastiche ragazze!
Martina: Sì, ma la prossima volta cantate voi! Sono senza fiato!
Mercedes: Già! Anche io!
Lodovica: Però dovete ammettere che ne è valsa la pena!
Candelaria: Giusto! Stephie vi guardava malissimo e quasi si mordeva dalla rabbia!
Mercedes: E poi ho notato che Jorge non staccava gli occhi di dosso da te!
E mi fece l’occhiolino. Io arrossii. DI NUOVO??
Martina: Ma no!! Sarà stata una tua impressione!
Lodovica: Sì, come no!
Martina: Cande!
Candelaria: Sì Tini?
Martina: Ma perché ce l’hai tanto con Stephie?
Clara: Ragazze!! Ritornate tra noi! E tu Dj, vai al posto! Per oggi basta cantare!
Dj: Sì signor comandante!
Xabiani: Guarda che è una signora!
Dj: Ops, è vero! Allora rifaccio… Sì signora comandante!
Ci mettemmo tutti a ridere, compresa la professoressa Clara. Erano tutti molto simpatici!
Mercedes mi fece il segno che me lo avrebbero spiegato dopo. Io feci segno di ok e lei sorrise, poi si girò per seguire il resto della lezione.
Suonò la campanella pochi minuti dopo ed io uscii insieme alle mie amiche.

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Capitolo 6
*** Ma chi lo capisce Jorge... ***


Qualcuno però mi rubò il cappello e me ne ritrovai un altro. Mi voltai e guardai perplessa il ragazzo che me lo aveva fregato, che faceva finta di niente.
Era abbastanza basso, riccioluto e aveva i capelli marroni. Era vestito tutto colorato: maglione largo, pantaloni larghi e scarpe da ginnastica alte. Come un vero rapper!
Lui si girò verso di me e rise, porgendomi il cappello. Risi anche io e lo ripresi.
LLL: Scusami! Lo volevo provare! E’ troppo figo! Mi chiamo Facungo Gambandè, ma chiamami pure Facu!
Martina: Lo so che è fichissimo questo cappello! Se vuoi te lo presto per oggi!
Lui sorrise.
Facundo: Davvero? Graziee!
Mi abbracciò e se lo mise in testa subito. Si avvicinò a lui un altro ragazzo. Era alto, molto simile a Jorge. Carnagione abbronzata, occhi marroni e capelli ondulati marroni. Indossava una camicia, una t-shirt blu cobalto, dei jeans strappati e delle vans nere.
HHH: Dove lo hai preso quel cappello?
Facundo: Me lo ha regalato lei! Martina!
HHH: Aaaa! Quella nuova! Mi presento, sono Xabiani Ponce de Léon, ma chiamami Xabi! Bello il cappello!
Martina: Grazie grazie!
In quel momento sentimmo un tonfo e ci arrivarono vicino ai piedi tanti libri. Ci voltammo e vedemmo un ragazzo a terra.
Xabiani: Dj! Ma cosa cavolo fai!
Gli corsero incontro e lo aiutarono ad alzarsi.
Dj: Scusate! E’ che sono inciampato!
Accorsero anche le ragazze, che raccolsero da terra i libri. Le aiutai.
Alba: Ma dove li devi portare tutti questi libri?
Dj: Nelly mi ha detto di portarli in biblioteca!
In quel momento si avvicinarono a noi Jorge e Stephie. Gli era avvinghiata. Sembrava un piccolo koala avvinghiato alla madre.
Jorge: Buongiorno ragazze!
Stephie: Buongiorno ragazzi!
Jorge: Bel cappello Facu!
Facundo: Grazie! E’ di Martina!
Lui si voltò verso di me e sorrise.
Stephie: Secondo me è di pessimo gusto…
Bisbigliò Stephie, ma comunque con tono abbastanza alto per poterla sentire. Jorge le diede una gomitata in pancia e lei fece una smorfia di dolore.
Ma come si permetteva quella brutta disgraziata?
Candelaria si guardò l’orologio.
Candelaria: Tini! Cara Tini! E’ il momento di andare!
Martina: Dove?
Mercedes: Dobbiamo parlare di quella cosa!
Lodovica: Già!
Alba: Della corvaccia!
Ci mettemmo a ridere. Capii subito a chi si riferivano.
Jorge: Alba! Non devi essere così crudele!
Alba: E’ la mia specialità! Muhaaa!
Solo Stephie non rideva e non avevo capito se non aveva capito di cosa stavamo parlando o se aveva capito che stavamo parlando di lei e quindi si era offesa.
Capii però che era la seconda opzione quella più ovvia, perché in pochi secondi Stephie si staccò da Jorge e se ne andò .Lui se ne accorse e le corse dietro.
Dj: Forza!! Seguiamoli!
Xabiani: Per la prima volta Dj ha avuto una buona idea!
Dj: Ah. Ah. Molto spiritoso!
Facundo: Ora però zitti e seguiamoli sul serio!
Camminammo in punta di piedi verso il bagno delle ragazze, dove si erano diretti Stephie e Jorge.
Stephie era furiosa.
Stephie: Ma sei rincoglionito?
Jorge: IO??MA TU LO SARAI!!
Stephie: Mi hai reso ridicola davanti ai tuoi amici!
Jorge: Non è stata colpa mia!
Stephie: Hai ragione!! E’ tutta colpa di quell’Alba. Brutta mocciosetta che non è altro…
Jorge a quelle parole si infuriò sul serio e la avvicinò a lui.
Jorge: Non parlare male dei miei amici, capito?? Non te lo permetto!!
Stephie: Io sono un’umana e posso fare quello che voglio!!
Mi ricordava tanto mio fratello Francisco.
Jorge: Certo che puoi fare quello che vuoi! Tranne prendere in giro i MIEI AMICI!
Rispose lui, sottolineando “miei”.
Stephie: Ok! Allora me la prenderò con quella nuova! Martina, Mariana o come cavolo si chiama!
Jorge: Cosa c’entra adesso lei con tutto questo?
Stephie: E’ da questa mattina che ti comporti strano, proprio da quando quella là è entrata in classe! E poi, ho notato che non le togli gli occhi di dosso!
Jorge: MA COSA DICI! Lo sai qual è il vero problema?? TU SEI GELOSA!!
Stephie: Eccerto che sono gelosa! Ecco perché me la prenderò con quella schifosa…
Jorge le diede uno schiaffo e tutti noi ci guardammo sconvolti e senza parole. O quasi.
Dj: Oddio le ha dato uno schiaffo!
Xabiani gli mise la mano sulla bocca, bisbigliandogli uno “zitto!”. Dj si tranquilizzò.
Stephie era in lacrime, se le asciugò con un gesto veloce e scappò via.
Jorge si guardò le scarpe e diede un calcio alla porta del bagno, furioso. Poi, per nostra grande sfortuna, si voltò verso di noi che eravamo proprio lì dietro. Tutti scapparono, tranne me. Ero rimasta lì impalata e adesso avevo proprio paura di prenderle!
Lui si avvicinò a me, mi sorrise e mi abbracciò. Rimasi impietrita. Notai che, pian piano, i ragazzi tornarono sul ciglio della porta e rimasero anche loro sconvolti quanto me.
Candelaria: La abbracciata!
Lodovica: Già già!
Mercedes: Ma perché?
Alba: Ma chi lo capisce Jorge…
Facundo: Magari è depresso!
Xabiani: Può essere!
Dj: Dopo quello che ha detto a Stephie!
Jorge: Guarda che vi sento ragazzi!
Loro arrossirono.
Jorge mi lasciò ed io rimasi ancora lì impietrita. Perché mai mi aveva abbracciato?? Ma chi li capisce i ragazzi…
Mi si avvicinarono le ragazze e mi fecero un mucchio di domande!
Mercedes: Adesso Tini ci devi spiegare!
Lodovica: Per filo e per segno!
Alba: Tutto tutto!
Martina:Ok ok, però andiamo in camera!
Candelaria: Ha ragione. E’ sera ormai!
Lodovica: Ma dobbiamo ancora cenare!
Alba: Ma non ti ricordi lo scherzo che abbiamo fatto oggi a pranzo al cuoco Alfonso?
Mercedes: Già! Era furioso!
Lodovica: Oh certo! Quindi stasera, niente cena!
Martina: Ma io ho fame!
Candelaria: Ti mangerai il cuscino, ma adesso dobbiamo andare!
Mi trascinarono via, mentre i ragazzi ci salutavano divertiti.
Entrammo in camera e mi scaraventarono contro il letto. Mi presi una bella ginocchiata e poi, ancora dolorante, mi ritrovai 8 occhi puntati su di me, curiosi.
Le guardai perplessa.
Martina: Ehm… C’è qualche problema?
Alba: Ovvio!
Lodovica: Ci devi spiegare cosa è successo!
Martina: Ma niente! E’ successo quello che avete visto!
Mercedes: Ma non ne sai il motivo?
Martina: Macchè! Non lo conosco nemmeno questo Jorge! Cosa ne so io!
Mi guardarono dubbiose.
Candelaria: Ok, ti crediamo… Ma se scoprirai qualcosa noi siamo le prime a cui ce lo devi dire!
Lodovica: OK??
Martina: Sì sì! Non preoccupatevi!
Mi abbracciarono ed io sorrisi.

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Capitolo 7
*** Cenetta insieme e... ***


Alba: Benee! Ma adesso che si fa?
E in quel momento qualcuno bussò alla porta, io mi alzai per andare ad aprire, ma proprio quando stavo per impugnare la maniglia, la porta si aprì di colpo e 3 ragazzi corsero nella stanza. Io quasi fui travolta, ma venne in mio soccorso Lodovica per fortuna.
Xabiani: Buonasera ragazzee!
Dj: Come va??
Mercedes: Male, perché siete arrivati voi.
Candelaria: Stavamo parlando di una cosa importante!
Alba: Finchè non siete arrivati voi!
Facundo: Ok! Allora non volete sapere cosa abbiamo qui!
Jorge: Qualcosa di squisito!
Lodovica: Squisito?
Corse verso Facundo e gli rubò il sacchetto che teneva in mano. Tolse un panino. Le brillarono gli occhi e poi, abbracciò ognuno dei ragazzi.
Candelaria: PANINI!!!
Mercedes: Ragazze affamate alla riscossaaa!!
Alba: Io quello al salame!
Xabiani: Quello al salame l’ho preso io!
Alba: Ma è ingiusto!
Facundo: Xabi! Ridalle il panino!
Xabiani: Ok ok! Keep calm! Tieni Alba…
Alba: Molto gentile! E grazie Facu!
Facundo: Di niente!
Lodovica: Io alla Nutella! Voglio la Nutellaaa!!
Jorge: Ecco a te!
Lodovica: Gnam! Grasiee!
Dj: Tu come lo vuoi Cande?
Candelaria: Io con l’insalata. C’è?
Dj: Certo! Eccolo!
Cande: Grazie mille!
Facundo: Io prendo quello al prosciutto!
Xabiani: Io quello alla senape! E CHE NESSUNO ME LO RUBI!
Jorge: Non ti preoccupare, a nessuno piace la senape.
Xabiani: Per fortuna!
Mercedes: Ehi Facu! C’è un panino con la cotoletta?
Xabaiani: In arrivo!
Jorge: Tu come lo vuoi Martina?
Io arrossii, vedendo che mi sorrideva.
Martina: Ehm… c’è a-alla mayonese?
Jorge: Mmm… Eccolo!
Martina: Evviva!!
Allungai la mano per prenderlo, ma lui con una risata lo passò a Facundo, che lo passò a Mercedes, che lo passò a Dj. Lui però non lo prese e lo fece cadere a terra.
Candelaria: Ma cosa hai fatto!
Alba: Frittata di panino alla mayonese!
Lodovica: Complimenti Dj!
Xabiani: Adesso pulisci tutto tu!
Dj: Mi dispiace! Qualcuno mi aiuta?
Candelaria: Ti aiuto io! Tontolone!
Corsero insieme fuori dalla stanza, poi tornarono con degli stracci bagnati e iniziarono a pulire la macchia.
Jorge: Mi dispiace Tini, ma è rimasto solo un panino.
Tini?? Come faceva a sapere il mio soprannome?
Martina: T-Tini?
Jorge: Oh sì… Ehm… Mi è venuto in mente adesso. Ti da fastidio?
Martina: Ma no!! Anzi! E’ il mio soprannome!
Jorge: Oh, bene! Senti… Se vuoi ti do il mio panino! Tanto io non ho fame!
Martina: Certo! Come no! Dai mangia che diventi grande!
Jorge: Ma tua mamma!
Martina: Allora facciamo a metà!
Jorge: Ci sto!
Spezzò il panino in due e mi diede una delle metà. Era alla marmellata.
Martina: Ehi! Tu hai preso la fetta più grande!
Jorge: Ma noo! Cosa dici!
Mercedes: Sei molto galante Jorge!
Facundo: Per te le buone maniere sono un opzional!
Martina: Non ti preoccupare, tienilo tu!
Jorge: Grasieee!
Risi. Sembrava un bambinone! Un bambinone molto carino però…
Ci sedemmo tutti sui letti, uno di fronte all’altro.
Dj: Ma dove li avete presi questi panini?
Jorge: Ma sei scemo? Sei venuto anche tu con noi a prenderli!!
Dj; Ah davvero? Me lo ridite che non mi ricordo?
Facundo: Li abbiamo presi alla mensa, di nascosto. Remenber?
Dj: Ah davvero?
Xabiani gli diede una leggera sberla sulla testa e Lodovica rise. I due si guardarono negli occhi per qualche secondo, poi arrossirono. Sorrisi.
Jorge: Quasi Nelly ci beccava!
Alba: Ma voi siete stati dei fulmini, vero?
Facundo: Ovvio che sì baby!
Scoppiammo tutti a ridere.
Lodovica: Ehi! Perché non restate qui con noi a dormire?
La guardammo tutti scandalizzati.
Lodovica: Ma no! Non pensate male! Stanno qui, così ci divertiamo fino a tardi tutti insieme e così Jorge ci potrà spiegare perché ha abbracciato Tini!
Arrossimmo entrambi e ci guardammo. In realtà me lo chiedevo anche io, ma non volevo metterlo in difficoltà.
Jorge: L’ho fatto solo perché volevo strangolarla e sfogarmi.
Lo guardai impaurita e lui rise. Mi abbracciò.
Jorge: Ma no scherzo! Non lo so perché l’ho fatto… Ma bo…
Mercedes: Andiamo bene…
Xabiani: Tu non ti capisci!
Candelaria: Siamo in un caso disperato.
Jorge: Ah ah, molto spiritosa! Comunque io ci sto.
Dj: Dove? Non vorrai strangolare Tini!
Martina: NO!
Jorge: Ma tu non capisci mai un cazzo…
Candelaria: Ha approvato il fatto che voi state qua a dormire. Entiendido?
Dj: Sì! Ahora sì!
Xabiani: Ma perché non possiamo parlare in spagnolo?
Alba: Ehm ehm…
E mi indicò.
Xabiani: Oh certo! La straniera!
Martina: Ma non è vero!
Lodovica: Sì invece!
Io li guardai offesa.
Martina: Stronzi…
Brontolai.
Facundo: Oooo! La ragazza ha detto una parolonaa!
Martina: Che c’è? Me le tirate fuori voi!
Jorge: Se certo…
Mercedes: Non sarà invece che la nostra Tini non è così carina e santarellina come ci fa credere?
Mi guardarono tutti curiosamente.
Martina: Ok! Avete ragione! Ma vi conosco appena! CAPITEMI!
Dj: Un po’ ha ragione…
Candelaria: Ma con noi ti devi fidare! Devi essere te stessa! Su!
Io feci un respiro profondo.
Martina: Ok, sarò me stessa…
Tutti mi guardarono curiosi.
Presi di nascosto in mano un cuscino.
Martina: BATTAGLIA DI CUSCINI!!!
Lanciai il mio cuscino addosso a Dj e lui rise.
Anche tutti gli altri parteciparono e ci lanciammo cuscini e li lanciammo in ogni angolo della stanza. Io stavo per cadere addosso a Jorge, ma Alba mi aveva preso. Cavolo!
Dopo 1 ORA di lotta coi cuscini ci sdraiammo sui letti, esausti. Mercedes però si alzò in piedi. 

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Capitolo 8
*** Confessioni alla toilette ***


Mercedes: Bene ragazzi! Probabilmente alcuni tra noi vorranno andare a letto…
Dj alzò la mano. Risate.
Mercedes: Quindi… Siccome ci sono solo 5 letti e siamo in 9, 4 tra noi dovranno dormire in coppia. Ed io vi dico subito che non sono tra quelle!
Lodovica protestò.
Lodovica: Non è giusto! Anche io voglio dormire da sola!
Martina: Io voglio dormire in coppia! E’ più divertente!
Candelaria: Allora scegliti il tuo partner! MASCHIO!
Martina: Maschio? Ma io volevo scegliere Alba!
Alba: FREGATA!!
Martina: Uffa… Allora io dormo da sola!
Jorge: No signorina! Tu dormi con me!
Arrossii, ma ero felice. 
Mercedes: Benee! Poi…  Alba?
Alba: Dormo con Facu se a lui non dispiace!
Facundo: Non mi dispiace per niente!
Lodovica: Cande?
Candelaria: Xabi!
Xabiani: Ma te lo scordi rossa! Io dormo con Lodovica!
Lodovica: Che??
Xabiani: Dai su! Siamo fatti l’uno per l’altro! Ahahah!
Lodovica: Mmm… ok!
Mercedes: Quindi Cande, tu devi dormire con Dj!
Candelaria guardò in cagnesco Dj che le sorrise timidamente.
Alba: Okii! Io allora vado a fare la doccia!
Candelaria: Ma volevo andare io per prima! Puzzo come una capra!
Facundo: Ehi Alba! Vengo anche io a fare la doccia con te!
Alba: Ma tua mamma!
Facundo: Capra…
Alba: Cosa hai detto??
Facundo: Niente caraa!
Alba si lavò ed uscii dal bagno in pigiama: indossava una lungo abito azzurro in seta, decorato con fiori neri. 
Alba: E non guardatemi così! Cavolo! Questo vestito viene dal Giappone e vale un mucchio di soldi!
Lodovica: Ma non abbiamo detto niente!
Candelaria: Bene!! Mentre voi parlate allegramente io vado in bagno! Ci vediamo dopo!
Uscii dopo pochi minuti: indossava dei calzini bianchi lunghi, dei pantaloncini corti rosa e una t-shirt bianca con scritto “COCO MADE ME DOLL” in nero. 
Dj: Uau! Bello il tuo pigiama!
Risi. Quasi gli cadeva la bocca dalla meraviglia.
Candelaria: Grazie!
Mercedes: Vado ioo!
Xabiani: Ehi, ma noi maschietti?
Martina: Dopo le ragazze cari!
Jorge: Ma dio santo…
Lo sai quanto è restata in bagno Mechi? MEZZ’ORA!! Ti rendi conto? Noi altri praticamente ci siamo addormentati mentre la aspettavamo. Alla fine è uscita: indossava un lungo maglione grigio di lana e dei pantaloncini corti bianchi con dei piccoli fiori blu. 
Facundo: Mezz’ora, mezz’ora delle nostre vite solo per metterti un maglione e un pantaloncino??
Mercedes: Macchè! Non solo quello! Mi sono fatta una doccia serale, mi sono truccata il viso per prepararlo al trucco di domani mattina e mi sono messa lo smalto. Bisogna prepararsi anche alla sera cari! Ma voi non potete capire…
Lodovica: Adesso vado io e che nessuno mi fermi se no vi prendo a pugni!!
E detto questo si chiuse in bagno. Uscì: indossava un lungo abito rosso a pois e delle pantofole rosse. 
Xabiani: Sei molto ehm… coccinellosa!
Lodovica gli diede un calcio e quasi le volò via la ciabatta.
Xabiani: Scherzo! Tregua!
Rideva con un matto e alla fine rise anche Lodovica.
Dj: Chi va adesso in bagno?
Martina: Io baby!!!
Facundo: Ma volevo andare io!!
Xabiani: Prima le ragazze!
Martina: Ed io sono una ragazza!
Jorge: Davvero?
Gli tirai un cuscino e lui rise.
Entrai in bagno. Mi spogliai e feci una doccia calda, poi uscii e mi avvolsi in un lungo asciugamano rosa. E in quel momento qualcuno bussò alla porta.
Martina: Chi è?? 
Mercedes: Sono Mechi!! Devo pisciare!!
Martina: Tienitela!
Mercedes: Non riesco! Se vuoi piscio sul tuo letto!!
Martina: Ma che??? Entra subito!!
Mercedes entrò e chiuse la porta. 
Mercedes: Ti piace Jorge vero?
Io la guardai, strabuzzando gli occhi.
Martina: Ma sei matta?? COSA DICI!!
Mercedes: Non devi mentire. Si vede ad un chilomentro di distanza!
Arrossii.
Mercedes: Ooooh! A Tini piace Jorge! A Tini piace Jorge!
Qualcuno aprì la porta ed io e Mechi gridammo come delle oche per due motivi: io ero SOLO in asciugamano e Mechi era seduta sul water. Capitemi…
Dj: Chi piace a Tini?? 
Apparì la testa di Dj dalla porta ed io gliela chiusi in faccia.
Martina: Ma sono tutti così qui??
Mercedes: No, solo Dj… u.u
Martina: Ok, per fortuna solo lui…
Mercedes: Ma noi abbiamo paura che contagi qualcuno con la sua pazzia!
Martina: Come Candelaria per esempio.
Mercedes: COSA C’ENTRA CANDE ADESSO!!
Martina: Come tu hai detto con me, si capisce da un chilomentro di distanza che gli piace Dj!
Mercedes: Un po’ hai ragione… Ma non si nota molto!
Qualcuno bussò alla porta. Mechi si sistemò i pantaloni, io mi nascosi dietro alla porta e lei aprì.
Mercedes: Ah sei tu Facu! Cosa vuoi?
Facundo: COSA VOGLIO? VOGLIO LAVARMI! E’ DA UN SECOLO CHE SIETE QUA DENTRO!
Mercedes: Non ti preoccupare! Adesso ci sistemiamo e usciamo subito ok?
Facundo: Ok… MA MUOVETEVI!
E detto ciò, chiuse la porta.
Martina: Mi cambio subito. 
Indossai una t-shirt bianca con il simbolo dell’infinito con all’interno la scritta smile in corsivo, tutto in nero e misi dei pantaloncini corti fucsia shock. Uscii dal bagno seguita da Mercedes e Jorge sorrise. E si morse il labbro inferiore. Non capii, ma sorrisi anche io.

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Capitolo 9
*** A letto con Jorge ***


Si lavarono anche tutti gli altri, i maschi. Poi ci mettemmo a letto. Jorge restò sveglio sul letto di Xabiani per alcuni minuti ed io intanto mi sdraiai sul letto, chattando sul cellulare.
Sentii degli ultimi chiacchiericci e poi più nulla. Strano! Cercai di togliermi le coperte di dosso per controllare cosa era successo, ma notai che le luci erano spente e tutti stavano dormendo. Compreso Xabiani. Ma dov’era Jorge?
Proprio in quel momento sentii qualcosa o qualcuno sdraiarsi accanto a me nel letto. Puntai lo schermo del cellulare contro la sagoma e vidi che era Jorge. Feci un sospiro di sollievo e gli sorrisi, poi continuai a chattare.
Jorge: Con chi chatti?
Martina: Con una mia amica, Jade.
Jorge: Jade?
Martina: E’ di Londra. E poi scusa, che te frega?
Jorge: Mi scusi signorina! Non volevo invadere il suo spazio personale!
Ridemmo.
Martina: Sai, sei molto diverso da quando ti sei lasciato con Stephie. Sembri, meno teso!
Jorge: E più figo magari?
Martina: Sì… Un po’, pochino però…
Si avvicinò a me, lentamente.
Jorge: E mi piaci così?
Gli guardai il viso. Si stava avvicinando PERICOLOSAMENTE a me! Avvampai e arrossii. Sudavo freddo. Cosa stava facendo?
Martina: C-credo di sì…
Balbettavo. Non ci capivo dentro più nulla!
Ormai era vicinissimo, ma inaspettatamente mi abbracciò. Da una parte ringraziai il cielo e da una parte m sentivo delusa. Speravo in un bacio… O non lo volevo? Ma bo, chi lo sa…
Jorge: Buonanotte! E spegni quel cellulare, se no alla mattina non ti svegli più!
Martina: O-ok, buonanotte…
Impostai la sveglia con una musica a sorpresa diciamo… La mattina dopo si sarebbero svegliati tutti, questo era certo. Sorrisi, appoggiai il cellulare sul comodino e mi sdraiai. Sentii poco dopo un braccio prendermi per la vita e attirarmi a sé. Era sicuramente di Jorge. Rimasi impietrita, ma il sonno fece il sopravvento e dormii così, fra le sue braccia.

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Capitolo 10
*** Stephie una bugiarda? ***


Mi svegliai la mattina dopo, alle 6:00. Avevo impostato la sveglia del cellulare alle 6:30. Mi sarei goduta lo scherzo comodamente seduta sul letto. Intanto, per far passare il tempo, lo perfezionai. Attaccai al telefono una delle casse di Dj e misi il volume quasi al massimo. Ora sì che era tutto perfetto! Non volevo cambiarmi, così rimasi lì per quella mezz’oretta ad aspettare le 6:30.
E l’ora fatidica arrivò. Ero in fibrillazione e mi agitavo dall’emozione. Chissà che facce avrebbero fatto! Fissavo agitata lancette della sveglia e, dopo pochi secondi, si mosse e in quel momento successe l’inferno. La musica a tutto volume partì e mi dovetti tappare le orecchie. Avevo impostato “Wrecking Ball” e, mentre vedevo i miei amici svegliarsi di botto e tapparsi le orecchie (con urla comprese) cantavo a squarciagola. Facundo si alzò dal letto e riuscì a disattivare la sveglia. Tutti mi guardarono, rimbambiti dalla musica. Li guardai anche io e mi misi a ridere. Non la smettevo più, continuavo a ridere come un’idiota. Mi contorcevo dalla risate sul mio letto e quasi travolsi Jorge che non si era ancora alzato.
Lodovica mi fece alzare, alzò la mano e me la strinse.
Lodovica: Complimenti Tini!! Ottimo scherzo! Davvero!
Xabiani: Oh sì!
Mercedes: Sei stata fenomenale ragazza!
Jorge: Ora fai ufficialmente parte del nostro gruppo!
Martina: Perché, prima no?
Candelaria: No!
Martina: Grazie mille!
Dj: Di niente!
Alba: Ora però vestiamoci che fra poco c’è la colazione!
Martina: Che bello! Per la prima volta mangerò qui!
Facundo: Già! E poi noi della classe 56 siamo in First Class!
Martina: E perché?
Jorge: Perché noi rubiamo i dolcetti e le brioches più buone ai professori!
Martina: Ahahah! Poveretti!
Lodovica: Ma che poveretti! 
Alba: Si meritano di peggio quelle capre…
Martina: ALBA!
Alba: Che c’è! E’ la verità!!
Mercedes: Ora però a vestirsi!
E così facemmo: 
Candelaria http://data2.whicdn.com/images/109005780/large.jpg
Mercedes http://data1.whicdn.com/images/88103143/large.jpg
Alba http://data1.whicdn.com/images/109051545/large.jpg
Lodovica http://data1.whicdn.com/images/109053052/large.jpg
Martina http://data2.whicdn.com/images/109050718/large.jpg 
Appena i ragazzi si vestirono, uscimmo dalla stanza e andammo verso la mensa. Io mi lasciai guidare dagli altri, perché non avevo la minima idea di dove andare.
Raggiungemmo un’ampia sala, con le pareti verdi, i mobili bianchi, tavoli lunghi e spaziosi bianchi e sedie di tutti i colori. Ci sedemmo al tavolo più infondo. Chiacchierammo un po’ e soprattutto del mio scherzo, quando si avvicinarono a noi 3 ragazze. Erano tutte e 3 vestite rigorosamente di rosa, con pailettes. In mezzo c’era Stephie, la ex di Jorge e in parte aveva due altre ragazze: quella alla sua sinistra era di colore, occhi scuri, occhiali da sole sul capo, orecchini dorati giganti e trucco pesante. Quella alla sua destra invece era bassina, occhi azzurri e carnagione chiara. Indossava orecchini di perle, portava con sé una piccola borsettina luccicosa, ma la cosa che mi colpì di più furono le sue scarpe. Tacco a spillo, dorate e alte. 
Mercedes: Ciao Stephie!!
Alba: Come va?!
Lodovica: Te ne vai?
Facundo: Non ti vogliamo qui!
Loro ci guardarono male.
Stephie: Non voglio parlare con voi idioti, voglio parlare con Jorge.
Jorge: Dica!
Stephie: In privato!
Candelaria: Non ci sono segreti tra noi!
Jorge: Hai ragione Cande, ma è meglio che vada con lei e che l’ascolti.
Martina: Ok, a dopo!
Jorge: Ciao! E ordinate la colazione anche per me!
Xabiani: Ceeerto!
Dj: Non preoccuparti!
E poi se ne andò un po’ più in là. Notai che Stephie, mentre parlava con Jorge, mi guardava continuamente e lo stesso faceva Jorge. Stephie però mi guardava con malignità, mentre Jorge mi guardava con rabbia. Cosa le stava dicendo quella Stephie?
Subito dopo quella mia riflessione Stephie si mise in disparte e Jorge si avvicinò al tavolo. Ero preoccupata.
Jorge: Tini, via da qui! 
Martina: Cosa?
Jorge: Mi hai sentito bene! Ti ho detto, via da qui! 
Facundo: Ma cosa stai dicendo!
Lodovica: Sei impazzito?
Mercedes: Cosa ti ha detto quella strega schifosa!!
Jorge: Mi ha detto quello che mi doveva dire e perciò adesso ti chiedo per favore, Tini, di andartene via da qui! Spostati!
Avevo le lacrime agli occhi ed ero sbalordita. Cosa gli aveva detto??
Mi alzai lentamente e lo guardai per qualche secondo. Il suo sguardo era impassibile e furioso.
Mi allontanai e mi sedetti da sola in un tavolino.
Intanto…
P.O.V Jorge:
Xabiani: Ok Jorge! Ora ho la conferma che sei impazzito.
Dj: QUALCUNO MI VUOLE SPIEGARE CHE COSA STA SUCCEDENDO!?
Jorge: Niente Dj, niente…
Dj: Ok!
Candelaria: Cosa ti ha detto Stephie!
Jorge: Non ve lo voglio dire…
Alba: DICCELO JORGE!
Facundo: Siamo tuoi amici!
Li guardai uno per uno, poi sospirai.
Jorge: Ok ve lo dico, ma dovete promettermi che non lo direte a nessuno, specialmente a Martina.
Mercedes: Dipende caro!
Dj: Dillo!
Jorge: Ok… Avete presente che il padre di Stephie è il capo della ditta di mio padre?
Xabaini: Sì, continua.
Jorge: Ecco… Suo padre le ha detto che qualcuno ha rovinato mio padre.
Alba: In che senso rovinato?
Jorge: Nel senso che qualcuno lo ha licenziato!
Restarono sbalorditi.
Candelaria: Continua.
Jorge: Stephie gli ha chiesto chi fosse stato, ma suo padre non lo sapeva di preciso… Sapeva solo che era stato un suo collega di lavoro, che controllava i soldi e il lavoro in generale…
Dj: Quindi quest’uomo ha licenziato tuo padre?
Jorge: Sì!
Lodovica: E cosa c’entra Tini in tutto questo?
Jorge: Il padre di Stephie le ha detto che l’uomo era di cognome… Stoessel…
Xabiani: Che????
Candelaria: Non ci credo…
Mercedes: E’ impossibile!
Lodovica: Ma io ti ripeto: cosa c’entra Tini se suo padre ha fatto tutto questo?
Jorge: C’entra eccome, perché è stata lei a chiedere a suo padre di farlo!
Alba: Cosa? Ma non ha senso!
Facundo: Perché avrebbe dovuto farlo?
Jorge: Quando Stephie ha chiesto a suo padre perché lo aveva fatto, le ha solo detto che il signor Stoessel lo ha fatto per vendicare la figlia.
Dj: Ma su che!?
Jorge: Sul fatto che l’ho resa ridicola in diverse occasioni…
Xabiani: Aaaa ok!
Lodovica: Non ci posso credere…
Alba: Io non ci credo!
Facundo: Ma perché Stephie avrebbe raccontato balle?
Mercedes: Magari per screditare Tini e per riprendersi Jorge!
A questo non avevo pensato! Oh no…
Jorge: Ragazzi.
Dj: Sì?
Jorge: Credo di aver commesso l’errore più grande della mia vita…

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Capitolo 11
*** Nuovo ragazzo ***


ATTENZIONE: In questo capitolo c'è una parte un po' forte per certe persone, perciò se volete NON leggetelo. E per gli altri, buona lettura! 
P.O.V Martina:
Mentre mangiavo da sola, notai che i ragazzi mi guardavano e chiacchieravano fra loro. Strano! Chissà di cosa stavano parlando! Magari di me!
Mangiai l’ultima brioche alla crema e andai in classe. Non volevo più vedere nessuno, perciò preferivo restare sola e riflettere tranquillamente senza nessuno intorno. Come non detto. Sentii dei passi pesanti sempre più udibili ad ogni secondo che passava e, poco dopo, sbucò una testa dalla porta, poi entrò definitivamente il proprietario: era un ragazzo alto, muscoloso, pelle chiara, occhi dal taglio asiatico scuri, capelli riccioli neri. Mi guardava con un sorrisetto strafottente sul viso. Indossava una giacca di pelle nere, con jeans, cintura e anfibi. Indossava anche al polso dei bracciali borchiati. Buttò la borsa vicino ad un banco a caso, poi pian piano si avvicinò a me.
OOO: Ciao bellissima!
Martina: Ciao e addio!
Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso la porta, ma lui mi afferrò per un polso e mi attirò a sé.
OOO: Ma lo sai che sei carina?
Martina: Sì, ma potresti dirmelo in un modo un po’ più normale!
OOO: Perché, non ti piace così?
Martina: NO!
Avvicinò il suo viso al mio e mi baciò. E in quel momento entrò in classe Jorge. Lo vidi subito e vidi anche che rimase impietrito, con gli occhi sbarrati. Bene, era il momento della vendetta! Mi avvinghiai con le braccia al collo di quel ragazzo che mi aveva baciato e approfondii il bacio. Notai subito che rimase sorpreso dalla mia improvvisa reazione e sorrise sulle labbra, continuando a baciarmi. Con grande soddisfazione, notai che Jorge era rosso dalla rabbia. E mi chiedevo perché. Non voleva andarsene. Ne voleva ancora? Perfetto! Continuai e, adesso che ci penso, esagerai. Cercai, con la lingua, di entrare nel suo palato e lui acconsentì. Giocarono un po’ e cercai di rendere ben visibile la mia lingua che entrava nel suo palato. Jorge sbuffò e se ne andò. In quel momento rallentai e il ragazzo si allontanò da me, sorridendo maliziosamente.
OOO: Cavolo, ci hai dato dentro!
Guardai, ansimando, verso la porta e sorrisi. Mi allontanai da lui e corsi fuori. Lo vidi vicino al suo armadietto, con le lacrime agli occhi. Perché piangeva? Non aveva motivo di arrabbiarsi! Il ragazzo di prima mi prese per la vita, ma io mi ritrassi.
OOO: Ok piccola, per oggi abbiamo finito. Ma continueremo.
Io lo salutai frettolosamente e lui se ne andò via.
Martina: Cosa ho fatto…
Lasciai la borsa sul banco e corsi da lui.

Angolo autrice:
Ciao mondoo! XD Ok, in questo capitolo ho un po' esagerato con il bacio... Ma era da un casotto che volevo scriverlo! Spero di non aver traumatizzato qualcuno, ma io ho avvertito! Un bacione a tutte/i quelli/e che hanno recensito i miei capitoli! ;)

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Capitolo 12
*** 1 a 0 per Blanco ***


P.O.V Jorge:
Non ci potevo credere. Tini lo aveva fatto apposta. Era chiaro! Si stavano baciando da molto, ma appena sono arrivato lo ha approfondito. INCREDIBILE! Non avrei mai immaginato che fosse una persona così…
Mi diressi verso gli armadietti e aprii il mio, cercando il libro di storia dell’arte e il mio album da disegno. Mi voltai leggermente a destra e la vidi. Era accanto a me, vicino a me. Mi aveva seguito. Cosa voleva ancora?
Jorge: Vattene.
Martina: No! Ti devo spiegare cosa è successo!
Jorge: Tu, spiegare a me? E perché? Siamo fidanzati forse?
Lei arrossì.
Martina: N-no, ma ho visto che ci sei rimasto male, quindi…
Jorge: Quindi cosa! Senti, si è capito subito che lo hai fatto apposta!
Lei non rispose, ma si guardò i piedi, in imbarazzo. Poi alzò lo sguardo.
Martina: Ok! Hai ragione! L’ho fatto apposta! Ma c’è stato un motivo! Volevo farti soffrire!
Jorge: E perché mai!?
Martina: Per quello che hai fatto oggi a colazione!
Jorge: Se intendi quello non ti preoccupare, c’è una spiegazione e dovresti conoscerla anche tu.
Martina: Ma io non la conosco! Dimmi cosa ti ho fatto!
La guardai. Sembrava davvero abbattuta e sembrava davvero che non sapesse nulla.
Jorge: Stephie mi ha detto che t-tuo padre ha licenziato il mio e l-lo ha rovinato.
Rimase a bocca aperta.
Martina: NON E’ VERO!!
Esplose. Era rossa in viso e stava piangendo. Rimasi sconvolto. Perché piangeva?
Martina: STEPHIE TI HA MENTITO! MA NON TE NE RENDI CONTO?!
Ci pensai. Me ne rendevo conto?
Martina: A QUANTO PARE NO!
Jorge: Lei non mi ha mai mentito! Io le credo!!
Martina: Davvero?! BENE! Allora leggi questo e non parlarmi mai più!!
Buttò a terra un foglio stropicciato e corse via, singhiozzando.
Raccolsi da terra il foglio e lo osservai: era un articolo di giornale recente, della settimana scorsa. C’era scritto che il Signor Stoessel, della ditta S.f.l aveva licenziato un uomo, il signor Castillo Ronaldo, perché quest’uomo aveva rubato dei fondi all’azienda. Oh no… Quindi Stephie mi aveva mentito! Era tutto finto! Cioè, era vero che il signor Stoessel aveva licenziato qualcuno, ma non mio padre e soprattutto per una causa corretta! Mi sentivo uno stupido, un’idiota finito nella ragnatela di quella brutta tarantola di Stephie. Diedi un calcio all’armadietto e corsi dai ragazzi, i miei amici.
P.O.V Martina:
Corsi in classe e guardai l’orologio: mancavano solo 3 minuti all’inizio della lezione e in classe c’era solo quel ragazzo che mi aveva baciato. Era seduto su un banco, il banco accanto al mio. PERFETTO! E probabilmente sarebbe restato lì, perché era l’unico banco vuoto. Peggio di così non poteva andare… Quando mi notò, strizzò l’occhio ed io gli feci la linguaccia. Lui si alzò e si diresse verso di me.
OOO: Ehi bella! Vuoi continuare il bacio di stamattina?
Martina: Quel bacio è stato un errore e allontanati da me!
Lo spinsi via con le mani, ma lui mi bloccò di nuovo e mi baciò. Stavolta era lui che, con la lingua, cercava di entrare nel mio palato, ma io non volevo. Mi staccai da lui e lo spinsi via. Lui mi guardò, senza capire. Mi avvicinai a lui, furiosa.
Martina: Te lo dico per l’ultima volta: LASCIAMI IN PACE!
OOO: Ok, bella. Pero oggi hai vinto, ma tornerò!
E detto questo mi baciò di nuovo, poi si sedette sulla sedia.
Mi sedetti anche io, ma mi staccai un po’ da lui col banco. Quel tipo era un pervertito e non lo volevo vicino…
Suonò la campanella e contemporaneamente entrarono tutti i miei amici. Lodovica guardò il ragazzo nuovo con sospetto e si avvicinò a me.
Lodovica: Ehi! Chi è questo tipo?
Martina: Ma bo, credo che sia uno nuovo. Ci credi che mi ha baciato stamattina?!
Lodovica: Sì ci credo, perché Jorge mi ha raccontato tutto. Lo ha raccontato a tutti.
Arrossii.
Lodovica: Sei una stupida Tini!
Martina: Lo so! Però se lo è meritato!
Lodovica: Un po’ hai ragione, ma adesso anche lui ha capito che Stephie lo ha imbrogliato!
Martina: Sì, adesso!
Tutti si sedettero e entrò in classe il professore di arte: era un tipo basso, con gli occhiali, cicciotto, capelli corti grigi e baffetti sotto il naso.
Prof: Buongiorno a tutti ragazzi! Sono il professor Ignazio e oggi voglio iniziare con voi l’arte greca! Sedetevi e aprite il libro a pagina 334…
Tutte le ragazze, appena sedute, fissarono il tizio nuovo. Notai però che Mercedes lo guardava con moolto interesse!
Prof: Oh! Vedo che abbiamo due alunni nuovi là in fondo! Venite qui alla cattedra e presentatevi, per favore!
Mi alzai e andai alla cattedra, seguita dal ragazzo nuovo. Mentre camminavamo, mi diede una pacca sul sedere e mi sorrise, maliziosamente. Notai che Jorge lo guardava male.
Prof: Bene! Prima presentati tu, mia cara!
Martina: O-ok… Mi chiamo Martina Stoessel e basta.
Prof: Come e basta?
Martina: Sono qui da un secolo! Ormai sanno tutti chi sono!
Alba: Concordo!
Prof: Ok! Ora tu ragazzo!
OOO: Mi chiamo Diego Dominguez e sono il fidanzato di questa bella signorina!
E detto questo mi prese per la vita, ma io mi allontanai. Che?? Fidanzata?
Tutti ci guardarono interrogamente, ma io feci segno che era pazzo e risero.
Prof: Ok! Andate al posto adesso…
Ci sedemmo e lui mi fece l’occhiolino. Io gli feci la linguaccia e continuai a seguire, o quasi. Ogni tre per due mi parlava o mi baciava, davanti a tutti poi! Jorge lo guardava con sguardo omicida ed io ogni volta arrossivo. Poi alzò la mano.
Prof: Sì signor Blanco?
Jorge: Posso chiedere a Diego una penna? La mia si è scaricata proprio adesso!
Prof: Ok… Ma faccia presto!
Jorge si girò verso di noi e rise alla faccia perplessa di quel Diego. Ed io rimasi perplessa dalle sue parole!
Jorge: Senti Dieguccio, lascia stare la MIA Tini, perché altrimenti ti butterò nel cesso prima che tu te ne accorga!!
Diego rimase impietrito ed io risi. Poi lo guardai. Rimasi incantata dai suoi occhi color verde smeraldo e ogni volta il cuore voleva uscirmi dal petto.
Jorge: Buona continuazione Tini.
Sorrise, poi si girò per continuare a seguire. Per tutta la mattinata Diego non mi disturbò più ed io continuai a pensare a lui, a Jorge…

Angolo autrice:

Ciao mondooo! ;D Eccoci qua con un nuovo capitolo! Diego lo adorooo! XD Però mi dispiace per Tini! Per stasera finisco di scrivere se no mi scoppia il cervello. Grazie mille per le recenzioni! ;) Bacioni Jortinosi! :*

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Capitolo 13
*** Best friends forever ***


L’ora dopo la passammo nell’aula di arte. Io restai in un tavolo coi ragazzi, ma non parlai mai con Jorge e lui fece lo stesso. In un altro tavolo invece c’erano Diego e Stephie che chiacchieravano amorevolmente. Chissà cosa si stavano dicendo!
Candelaria: Tini!!
Martina: Che c’è!?
Alba: Credo che tu sia immersa nel mondo delle fiabe…
Xabiani: A cosa stai pensando?
Martina: A quei due tipi là.
E indicai Stephie e Diego.
Facundo: E cos’hanno di tanto speciale?
Martina: Non lo so… Sospetto che stiano parlando di noi…
Mercedes: Ok che siamo dei fighi assurdi, ma non voglio che Stephie usi la sua voce schifosa per pronunciare i nostri nomi!
Jorge: Perché, Diego invece sì?
Mechi arrossì.
Dj: Cosa? A Mercedes piace il nuovo arrivato?
Mercedes: MA COSA DICI!!
Facundo: Ma dai Mechi! Si vede ad un chilometro di distanza che ti piace!
Mercedes: NON E’ VERO! SMETTETELA!
Poi si alzò e corse fuori dall’aula. Il professore ci guardò sbalorditi e ci chiese cosa era successo. Noi gli dicemmo che avevamo litigato.
Prof: Ok, vado a cercarla. Voi rimanete qui e continuate il disegno!
E detto questo uscì dall’aula.
Subito dopo ci alzammo in piedi e continuammo a parlare, sedendoci sui tavoli.
Dj: Bravo Facu!
Facundo: Ma cosa vuoi da me! Anche tu lo hai detto!
Candelaria: Sì, però tu hai esagerato!
Facundo: E smettila di difenderlo!
Candelaria: Io sto solo dicendo la verità!
Lodovica: SMETTETELA!
Facundo: Ma smettila te! Non puoi fare sempre la comandina tu!
Lodivica: Comandina a chi?!
Facundo: A te! Ti fai bulla solo perché sei la migliore amica di Jorge e di conseguenza pensi che tu possa fare quello che vuoi! MA NON E’ COSI’!
Lodovica: Non è vero!!
Alba: Smettetela!!
Lodovica: No che non la smettiamo!
Jorge si alzò in piedi.
Jorge: Lodo! Facu! SMETTETELA! E tu Facu, non trattare male Lodovica!
Facundo: Visto? La difendi sempre! Ma da buon amico dovresti difendere me, non lei!
Jorge: Io difendo chi sta nel giusto, non chi mi sta più simpatico!
Facundo: Non mi sembra…
Lodivica: Perché, pensi che sia nel torto ora?
Facundo: SI’!
Xabiani: Per favore adesso basta! Sembrate due bambini dell’asilo!
Non ce la facevo più a starli ad ascoltare. Ma la cosa che più mi feriva era il fatto che era solo colpa mia! Sì! Da quando ero arrivata in quello stupido college creavo solo problemi! Li ho creati a Jorge, a Stephie, ho montato la testa a Diego, Mechi si è arrabbiata e Lodovica e Facundo litigano! Sono una porta-sfortuna nata… Mi tappai le orecchie e corsi fuori dall’aula, verso il bagno delle femmine. Sentii un ghigno, ma non riuscii a capire chi lo avesse fatto.
Arrivai al bagno, ma sentii dei rumori e decisi di cercare un altro posto dove piangere e umiliarmi. Mi guardai intorno e vidi uno sgabuzzino, ci entrai e chiusi la porta. Mi sedetti con la schiena appoggiata al muro e misi le mani fra i capelli, chinando il capo. Sarebbe stato meglio se non fossi mai arrivata in quel luogo… In quel momento sentii dei deboli singhiozzi, provenienti da uno scatolone alla mia sinistra. Gattonai verso quello scatolone e lo feci cadere a terra. C’era lì dietro Mercedes, con le lacrime agli occhi, il trucco nero colato in viso e gli occhi gonfi. Sembrava davvero a pezzi…
Martina: Mechi! Che ci fai qui!
Lei si asciugò le lacrime con una mano e si mise a gambe incrociate.
Mercedes: Sono venuta a piangere e ad umiliarmi! PROBLEMI?
Martina: No! Sono qui per lo stesso motivo!
Lei sorrise.
Mercedes: Sono una stupida Tini!
Martina: Non è vero!
Mercedes: Sì invece! Quando mi innamoro di una persona io non vorrei darlo a vedere, perché so di essere presa in giro… Soprattutto perché mi attirano molto gli amori impossibili.
Mi avvicinai di più a lei e mi sedetti.
Martina: Quindi ti piace davvero Diego?
Mercedes: E’ no Tini! Se sei venuta qui per fare la spia io…
Martina: No no!
Le misi una mano sulla spalla.
Martina: Non sono venuta qui per questo. Non sapevo nemmeno che tu fosse qui!
Mercedes: Ah ok… Bè sì, mi piace Diego…
Martina: Ok! Non è una cosa di cui vergognarsi! Anche a me piace Jorge e anche questo è un amore impossibile…
Mercedes: E perché?
Martina: Perché litighiamo continuamente! E poi innamorarsi è bello, ti fa fare cose stupide certo… Ma… Quando ti piace qualcuno, cerchi sempre di fare il meglio di te per conquistarlo! E questo fa bene, perché se ci riesci sarai la ragazza più felice del mondo!
Mercedes: Sì, ma se non ci riesci o se ti lascia non saresti così felice!
Martina: Giusto! Ma almeno ci sei stata insieme o ci hai provato! E, se non sei riuscita a conquistarlo, tu devi pensare che ci hai provato e che a quanto pare non era destino! Ti do un consiglio, provaci.
Mercedes rise ed io la guardai perplessa.
Mercedes: ODDIO TINI! Sembri mia madre!
Risi anche io, poi ci abbracciammo.
Mercedes: Ehi Tini.
Martina: Dimmi!
Mercedes: Promettimi una cosa: promettimi che resteremo sempre amiche, migliori amiche.
Sorrisi felice. Non avevo mai avuto una migliore amica! La abbracciai ancora più forte. Questo è stato l’inizio di una bella e lunga amicizia.
 
 

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Capitolo 14
*** Una nuova ragazza ***


Dopo l’abbraccio mi sedetti accanto a lei e cominciammo a parlare. Passò tantissimo tempo e me ne accorsi solo quando ormai si vedeva solo buio. 
Martina: Ehi Mechi!
Mercedes: Tini! Stai tremando!
Era vero, ma avevo una paura terribile del buio. Soprattutto dopo quell’avvenimento…
Martina: I-io ho p-paura del buio.
Le confessai. Lei mi sorrise.
Mercedes: Non preoccuparti! Non ti prenderò in giro!
Le sorrisi anche io.
Provai ad aprire la porta, ma era bloccata. Lo dissi a Mercedes, lei tirò fuori il suo cellulare e provò a chiamare Lodovica, ma non rispondeva. Poi provò a chiamare Candelaria, ma non rispondeva neanche lei. Provò a chiamare Jorge e il cellulare, a quel punto, le disse che non c’era segnale.
Mercedes: Prova col tuo!
Martina: L’ho lasciato nella borsa.
Mercedes: Quindi?
Martina: E’ rimasta in classe.
Sbuffò e si sedette di nuovo contro la parete. Dopo alcuni minuti sentimmo dei passi nel corridoio.  La guardai terrorizzata, anche se, a causa del buio, non riuscivo benissimo a capire dove si trovava. Riuscivo a scorgere solo la sua sagoma. Ci abbracciammo forte.
Martina: Chi potrebbe essere a quest ora?
Mercedes: Magari è il bidello!
Martina: Oh magari un ladro!
Mercedes: Sei proprio ottimista è?
Martina: Già già!
I passi erano sempre più vicini, fino a che scorsi una sagoma scura davanti alla porta.
Tremavo come una foglia e pure Mercedes. 
Si aprì lentamente la porta e qualcuno entrò in stanza. Ci appoggiò la mano sulla spalla e noi urlammo. Proprio in quel momento un’altra figura alzò qualcosa più in là e la luce ci avvolse. Mi riparai la vista con una mano, poi ridussi gli occhi ad una fessura per cercare di focalizzare meglio chi si trovava davanti a me. Era Jorge! Io subito mi alzai in piedi e lo abbracciai.
Martina: Sei un pezzo di merda.
Gli sussurrai nell’orecchio e lui rise. 
Mercedes: JORGE!!! MI HAI SPAVENTATO!!
Jorge: Non era mia intenzione cara Mechi! Siete voi che vi rintanate in luoghi sperduti!
Si avvicinò a noi la ragazza che aveva alzato la tapparella, facendo entrare la luce. Era bassina, occhi marroni, pelle chiara e capelli rossi. Indossava una maglietta con il simbolo dell’infinito e degli shorts in jeans strappati. Ai piedi aveva delle nike nere. 
JJJ: Vi siete proprio spaventate è!
Io e Mercedes ci guardammo dubbiose, poi guardammo la ragazza.
JJJ: Oh, io sono Jade Hayls, piacere.


ANGOLINO TUTTO MIO:
Ciao mondoo! Allora… Piaciuto il nuovo capitolo? Scusate se non ho aggiornato ieri, ma sono andata dal dentista (che mi ha fatto pure male), perciò non ho fatto a tempo. E’ supercorto, lo so. Però non sapevo cosa scrivere e volevo lasciarvi “la suspense”. Chi sarà questa ragazza? Da dove cavoletto è saltata fuori? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Buona prossima lettura e grazie delle recensioni!! <33

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Capitolo 15
*** Bacio? ***


Le sorrisi, titubante. Quella ragazza assomigliava molto alla cantante e attrice Ariana Grande! Magari era una sua sosia…
Mercedes: Ciao! Io sono Mercedes Lambre e lei è Martina Stoessel.
Jade: Piacere!
Martina: Sei nuova qui? Non ti ho mai vista!
Jade: Sì, sono appena arrivata.
Mercedes: Conosci Jorge?
Jade: Chi?
Le indicammo il ragazzo e lei fece segno di no con la testa.
Jade: No, è che è il primo che ho incontrato qui e gli ho chiesto se poteva farmi fare il giro della scuola.
E non poteva chiederlo a qualcun altro che non sia Jorge? Tini! Ma cosa vai a pensare! Se lei ha voluto lasciala fare! Chi sei tu, la fidanzata?
Mercedes: Ok! Ma come avete fatto a trovarci? E perché c’erano tutte le tapparelle abbassate?
Jorge: Mentre le stavo mostrando l’aula 5 abbiamo sentito delle voci provenienti dallo sgabuzzino, così siamo venuti a controllare. E vi abbiamo trovate. Per quanto riguarda le tapparelle chiuse, ho sentito che quelli nell’aula 5 stanno guardando un film e volevano buio assoluto. Così hanno abbassato le tapparelle.
Martina: Ma l’aula 5 non è l’aula dove va Stephie con le sue amichette?
Mercedes: Sì, perché?
Jade: Stephie? Stephie Camarena magari?
La guardammo stupiti.
Jorge: Conosci Stephie?
Jade: Certo! E’ mia cugina!
Mi cadde la testa per terra. Sua cugina? Ma non si assomigliavano neanche un po’!
Jade: Lo so, non ci assomigliamo per niente.
No cara, non è solo per questo che mi hai fatto prendere un infarto. E’ la situazione in sé. SEI LA CUGINA DI STEPHIE!!
Jorge: O-ok… Una domanda: ti tratta bene Stephie?
Jade: Certo! Mi invita sempre ai suoi super pigiama party e alle sue fantastiche feste. Ci trucchiamo a vicenda e facciamo shopping insieme. Facciamo cose normali, da ragazze normali!
Tu magari sei una ragazza normale, ma Stephie è una tarantola e non te ne rendi conto!
Mercedes: Ok. Ehi Jorge! Falle continuare il suo “giro turistico”! Io devo andare insieme a Tini a… comprare delle scarpe!
Jade: Si possono comprare scarpe qui?
Martina: Ma online!
Jade: Aaaa ok! Divertitevi allora!
Mercedes: Grazie! Vieni Tini, andiamo!
Mi prese per mano e mi trascinò via.
P.O.V Jorge
Le vidi correre via. Ero convinto che in realtà non volevano comprare scarpe su Internet, ma non volevo far preoccupare la nuova arrivata, così le sorrisi e le feci segno di camminare. Visitammo ogni aula e angolo della scuola. Jade era proprio simpatica! Il suo sorriso era contagioso e sembrava una bambina. Arrivammo poi al cortile. Tra tutte le piante, quella che le piacque di più fu la grande quercia, vicina alla piscina. Ci sedemmo sulla panchina di legno, proprio sotto ai suoi robusti rami, chiacchierando amabilmente. Parlavamo della nostra vita, delle nostre difficoltà e ci raccontammo a vicenda storie buffe e strane. Ridevamo come dei bambini. In un momento non sapevamo più cosa dire, perciò ci limitavamo a guardarci. Lei arrossiva continuamente ed io pure. Mi sentivo in imbarazzo con lei, ma in senso positivo. Era la prima volta che mi divertivo così tanto da tanto tempo. Notai, con mio grande stupore, che si avvicinò a me, lentamente. Io pure. Non riuscivo a controllarmi, era come se mi muovevo da solo, senza volerlo. Ci avvicinammo sempre più, poi con i visi e le nostre labbra ormai si sfioravano. Ansimavo. Stavo per baciarla.
P.O.V Martina
Mercedes mi trascinò verso gli armadietti e, quando non c’era più nessuno nel corridoio, cominciò a parlarmi.
Mercedes: Hai sentito? Cugina!
Martina: Non ci posso credere, non si somigliano per niente!
Mercedes: Già! E a me quasi stava simpatica!
Martina: Siccome è cugina di Stephie non significa che sia anche lei antipatica!
Mercedes: Un po’ di cattiverai ce l’avrà anche lei nel sangue.
Martina: Non è detto!
Mercedes: E cosa vorresti dire con questo?
Martina: Che dovremmo dargli un’opportunità, se si comporterà bene.
Mercedes: Mmm, ok. Ma dovremmo parlarne anche con gli altri.
Martina: Ok, ma dove sono?
Mercedes: Credo nei dormitori, ma non ne sono sicura.
Martina: Andiamo là allora!
 
Facundo: NO! NEANCHE PER SOGNO!
Questa è stata la risposta di Facundo alla mia domanda.
Alba: Ma perché no! Non ha fatto niente di male!
Facundo: Lei no, ma la sua cara cuginetta ne ha combinate un po’ tante!
Xabiani: Questo cosa c’entra! Non è lei cattiva, è Stephie!
Facundo: Ma un po’ di cattiveria ce l’avrà anche lei!
Martina: Credo di aver già sentito questa frase…
Dj: MA DI COSA STIAMO PARLANDO!
Lodovica: Senti Dj, o scendi dalle nuvole o ti faccio arrivare io!
Dj: Bello! Andrò sulle nuvole! Quando?
Candelaria rise.
Candelaria: Ma sta scherzando scemo! Stiamo parlando di quella nuova, Jade.
Dj: La ragazza coi capelli color ciliegia?
Mercedes: SI’!
Xabiani: Io sono d’accordo sul darle un’opportunità, l’unico non d’accordo è Facundo!
Facundo: Io mi metterò d’accordo con voi solo quando darà una prova del fatto che non è cattiva come Stephie! Dopodichè potrei anche ripensarci…
Martina: Sì e come facciamo?
Lodovica: Ehi ragazzi! Ma dov’è Jorge?
Alba: Infatti! Non è proprio venuto!
Mercedes: Sta facendo fare il giro della scuola a Jade.
Facundo: Che??
Candelaria: Cosa c’è adesso!
Facundo: E me lo chiedi pure! Magari lo sta manipolando e lo sta facendo diventare cattivo!
Xabiani: Tu vedi troppi film Facu…
Facundo: Ma è vero!
Lodovica si avvicinò alla finestra e rimase lì, senza muoversi.
Alba: Lodo, cos’hai? Sembra che hai visto un fantasma!
Lodovica: V-venite a vedere, l-là!
Corremmo verso la finestra e non credemmo ai nostri occhi: c’erano Jorge e Jade sulla panchina sotto la quercia del cortile, che stavano per baciarsi.
Grosse lacrime mi si accumularono negli occhi e, senza sapere cosa fare di preciso, corsi da loro. Tutti mi seguirono.




ANGOLINO TUTTO MIO:
Ciao!! :D Ecco a voi un nuovo capitolo! Grazie ad un’idea di  JortinosamenteLeonetta ho fatto diventare Jade una delle ragazze che ci prova con Jorge. Sono curiosa anche io su cosa mi inventerò adesso per continuare… Jade e Jorge si baceranno? Tini ci rimarrà male? Facundo da questo insisterà sul fatto che Jade è cattiva? Lo scoprirete nel prossimo capitolo! ;) (sembra che sto parlando come nei telefilm XD). Grazie per le recensioni! 

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Capitolo 16
*** Quasi membro ***


Arrivammo in un battibaleno nel cortile e ci nascondemmo dietro ad un muretto. Stettimo lì a guardare la scena, inorriditi e stupiti. Dj continuava a parlare e quasi ci fece scoprire.
Li vedemmo vicinissimi, Jorge non voleva fermarsi e ,alla fine, si baciarono. Lentamente, dolcemente, niente di esagerato o passionale. Un semplice bacio, ma carico di dolcezza e amore. Non ci potevamo credere. Ora vi descrivo le singole nostre facce: io ero in lacrime (non sapevo neanche il perché -.-“) , Dj aveva gli occhi fuori dalle orbite, Lodovica si copriva gli occhi per non guardare, Candelaria aveva la bocca aperta, Xabiani sbuffava, Alba aveva una faccia contrariata, Mercedes aveva una mano sulla bocca e Facundo uno sguardo omicida verso uno dei due.
Lodovica: Non ci posso credere…
Mercedes: Oddio!
Alba: Facciamogli una foto!
Candelaria: Sei pazza?
Facundo: E invece è un’ottima idea! Così stasera ci dovrà spiegare tutto e noi avremo le prove di quel bacio!
Xabiani: Perfetto! Ma chi fa la foto?
Tutti mi guardarono ed io sbuffai.
Martina: Ok ok!
Cercai nella tasca dei pantaloni, ma non c’era. Controllai nell’altra, ma non c’era nemmeno lì!
Martina: R-ragazzi! Non trovo il mio cellulare!
Facundo: Cosa??
Xabiani: E dov’è!
Dj: Ce l’ho io!
Lo guardammo scioccati. Me lo porse, arrossendo. Io mi avvicinai a lui lentamente, presi in mano il cellulare e aprii l’app della macchina fotografica.
Mercedes: Cosa ci facevi con il suo cellulare?
Dj: Mi ha chiesto di prenderglielo.
Candelaria: Chi??
Dj: S-Stephie.
Alba: Cosa? Stephie?
Facundo: E tu perché glielo hai dato!
Xabiani: Sei proprio scemo!
Dj: Per favore, non diteglielo!
Alba: E invece glielo diremo!
Lodovica: Ma non adesso.
Xabiani: Perché?
Mercedes: Abbiamo già visto e passato troppo oggi, meglio aspettare.
Facundo: E fino a quando?
Candelaria: Vedremo.
Martina: RAGAZZI! Posso fare sta foto adesso?
Facundo: Dipende!
Mercedes: Si stanno ancora baciando?
Controllai. Con un cenno triste feci segno di sì e, in pochi secondi, scattai la foto.
Proprio in quel momento arrivò lì tra noi Diego. Con sguardo da classico bulletto mi si avvicinò. Stava per dirmi qualcosa, quando Dj gli tappò la bocca con una mano.
Dj: Shhhh!!!
Diego: Mmmm mmm!
Faceva quasi ridere conciato com’era!
Xabiani: Togli la mano Dj.
E Dj ubbidì.
Diego: MA SIETE IMPAZZITI?
Mercedes: Abbassa la voce!
Diego: E perché mai?
Mercedes lo prese per mano e lo condusse sul bordo del muretto e gli indicò i due fidanzatini che si stavano ancora baciando.
Diego: Ok… Ma li state spiando?
Alba: Già già!
Diego: Perché?
Lodovica: Quante domande!
Diego: Ok! Sto zitto! Volevo solo parlare con Martina.
Io arrossì.
Martina: C-cosa vuoi ancora?
Diego: Ecco… Ti volevo chiedere scusa per le scenate in classe. Apparte che hai cominciato tu la prima volta…
Martina: Ti ho detto che avevo un motivo! Non volevo in realtà! NON MI PIACI!
Diego: Ok ok! Volevo comunque chiederti scusa! Adesso vado, se no rovino il vostro piano di spionaggio. Au revoir!
Prima che potesse andarsene però, Mercedes lo bloccò.
Mercedes: P-perché non resti qui?
Facundo: Stai scherzando spero!
Mercedes: No no! Potrebbe far parte del nostro gruppo!
Alba: Stai ufficialmente impazzendo…
Martina: Secondo me non è una cattiva idea! Anche se è un pervertito nato…
Diego: Parla per te!
Martina: Dicevo… Anche se è un pervertito nato ci potrebbe essere utile!
Diego: Ehi! Non sono un oggetto io!
Xabiani: Dovremmo parlarne con Jorge!
Martina: Ma quale Jorge e Jorge! Non mi sembra giusto! Lui non ci ha detto che è fidanzato segretamente con la cugina di Stephie!
Facundo: Questo è vero!
Mercedes: E poi lui non è il nostro capo, perciò possiamo prendere anche noi delle decisioni autonomamente!
Martina: Giusto! Allora, ci state?
I ragazzi si guardarono per un secondo, poi annurono.
Candelaria: Per me va bene!
Mercedes: Ci sto baby!
Lodovica: Per me va bene!
Dj: Sì signora!
Alba: Ok!
Xabiani: Ci sto!
Facundo: Certo! Così impara Jorge!
Martina: PERFECT! Però dobbiamo fare una riunione generale, anche con Jorge, per spiegargli le regole!
Mercedes: Ma se non le sai nemmeno tu!
Lodovica: La organizziamo noi se proprio!
Alba: Quando allora?


Facundo: Stasera, alle 21:30, dopo cena nella stanza numero 89 dei dormitori.
Candelaria: MA E’ QUELLA DEI MASCHI!
Dj: Già! Ma anche noi l’altra volta siamo venuti nella vostra stanza!
Diego: Poi dite a me che sono un pervertito…
Martina: Ma cosa immagini! Non abbiamo fatto niente di scandaloso sai?!
Xabiani: E portate le vostre cose, perché starete da noi a dormire!
Diego: Ma io non sono nella stanza 89!
Alba: Quindi?
Diego: Mi beccano se vado in giro!
Mercedes: Che c’è, hai paura?
Diego mi guardò con aria di sfida e mi sorrise.
Diego: Io non ho paura di niente.
Mercedes si avvicinò ancora di più a lui.
Mercedes: Allora è meglio che non frigni.
Lui sorrise malizioso, poi ci sorrise a tutti. Era QUASI fatta.


 
 
ANGOLINO TUTTO MIO:
Buon pomeriggio a tutti!! ;) Come va? Ecco un nuovo capitolo! Io credo che adorerò il prossimo, durante la riunione generale per ammettere Diego! E poi voglio proprio vedere che scusa inventerò per Jorge! Avrà 9 ragazzi puntati addosso, in attesa di una spiegazione. BEN GLI STA! Alla prossima e grazie ancora per le recensioni! ;D

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Capitolo 17
*** La tradirà? ***


P.O.V Jorge
Il bacio si sciolse e lei mi sorrise.
Jorge: S-scusa, i-io non volevo…
Jade: No, scusami tu! E’ tutta colpa mia.
Si alzò per andarsene, ma io la bloccai e la baciai di nuovo. Quando il bacio si sciolse nuovamente, mi abbracciò.
Jade: Ma questo cosa vuol dire?
Jorge: Che ora stiamo insieme piccola.
P.O.V Martina
Facundo: Quindi stasera alle 10:30 nella nostra stanza?
Cande: Sì!!
Diego: Ma io non so dove è la vostra stanza!
Mercedes si avvicinò a lui.
Mercedes: Stasera alle 10:00 vieni nella nostra stanza. Ok?
Lui sorrise maliziosamente e annuii.
Alba: Ma non pensare male! Non ti faremo entrare!
Sbuffò ed io risi.
Xabiani: Adesso però andiamo prima che ci becchino ancora in giro!
Dj: Ma io ho ancora fame!!
Lodovica: E ti arrangi Dj, dovevi mangiare prima!
Dj: Fanculo!
Martina: Zitto e andiamo!
Noi ragazze corremmo nella nostra stanza e i ragazzi nella loro e Diego nella sua.
Entrammo.
Martina: Ok, adesso ci spieghi cosa cavolo ti è saltato in testa!
Mercedes: Cosa ho fatto!
Cande: Hai invitato Diego qui!
Mercedes: Quindi?
Lodovica: Sveglia! E’ un maniaco quello là!
Mercedes: Ma non è vero!
Alba: Però al minimo passo falso lo butto giù dalla finestra.
Martina: Giusto.
Mercedes: Ok ok! Calma! Pensiamo a cosa portare là in camera!
Lodovica: Giustooo!
P.O.V Jorge
Cenai insieme a Jade, poi la accompagnai alla sua stanza e mi diressi verso la mia. Entrai. C’erano i ragazzi che stavano sistemando MOLTO accuratamente i letti e stavano ripulendo tutto.
Jorge: Pulizie di primavera?
Dj: Vengono qua le ragazze.
Jorge: Cosa?? Non me lo avete detto!
Facundo: Non è colpa nostra se non stai con noi!
A quelle parole arrossii.
Xabiani: A proposito, dove sei stato di bello oggi?
Mi guardarono tutti incuriositi. Ed io spiegai loro tutto.
Xabiani: Aaaaa ok!
Jorge: Non sembrate molto stupiti!
Dj: Sì, perché noi ti abbiamo spi… Ahia!!
Facundo gli diede una gomitata prima che potesse finire la frase. C’era qualcosa che non quadrava…
Facundo: E come si chiama la fortunata?
Jorge: Jade.
Xabiani: Bel nome!! Adesso però muoviti a pulire e monta la brandina.
Jorge: Ma non c’è né bisogno! Basta che dormiamo in coppia!
Dj: Viene anche Diego.
A quelle parole rimasi paralizzato. Diego? Quel Diego che aveva baciato Tini? Quel pazzo? Non era possibile.
Jorge: E cosa c’entra Diego con noi!
Xabiani: Vogliamo farlo entrare nel gruppo.
Jorge: Stai scherzando spero.
Xabaini: No.
Facundo: E’ stato molto gentile con Tini.
Jorge: E questo vi sembra un motivo valido?
Dj: Sì!
Jorge: Ma siete tutti pazzi! Io non ci sto!
Xabiani: Ok! Ma stasera ci devi essere qui. Sei tu il capo del gruppo e non possiamo fare niente se non ci sei tu.
Jorge: Ma io non sono d’accordo!
Facundo: Ok! Ma almeno resta qui!
Sbuffai e annuii.
Dj: Perfetto! Ora però monta la brandina.
Jorge: E perché non lo fai tu?
Dj: Perché lo faccio sempre io!!
Jorge: Ok…
Presi la brandina da sotto il mio letto e la montai nell’angolino più remoto della stanza. E soprattutto, lontana da Tini.
P.O.V Martina
Martina: Ok, ricapitoliamo!
Lodovica: Ma lo abbiamo fatto 100 volte!
Martina: Lo faccio perché così non ci confondiamo con i pigiami!
Mercedes: Ok! Io porto una t-shirt bianca, con la scritta in oro “Good night”, con dei pantaloncini gialli!
Alba: E niente trucci o maschere di bellezza!
Mercedes: Nooo! Come farò!!
Cande: Ci devi riuscire, punto e basta!
Mercedes: Dopo, se domani mattina sono uno zombie, so già con chi prendermela!
Alba: Sì sì ok. Io invece porto una canotta bianca con su uno smile color arcobaleno e dei pantaloncini rossi. Tu Lodo?
Lodovica: Io porto una t-shirt grigia con scritto OBEY in nero e dei pantaloncini neri.
Cande: Io una t-shirt floreale con scritto in bianco Dior e dei pantaloncini rosa.
Martina: Ed io una canotta bianca con scritto “aloha” e dei pantaloncini bianchi. Ok?
Alba: Sì, però adesso andiamo che sono le 10:29!
Mercedes: Ma dov’è Diego!
Cande: Secondo me si è dimenticato.
E in quel momento sentimmo bussare alla porta. Mechi scattò in piedi e corse ad aprire. Si ritrovò Diego davanti, con in mano una sacca.
Diego: Ciao Mechi!
Mercedes: C-ciao Diego.
Era davvero imbarazzata!
Diego: Andiamo?
Mercedes: S-sì.
La prese per mano e partirono verso la camera dei maschi.
Lodovica: Che piccioncini che sono!
Martina: Shhh! Potrebbe sentirti!
Lodovica: Ma è la verità!
Risi e corremmo anche noi, dietro di loro. Arrivammo alla stanza e bussammo. Sentimmo dei passi e qualcuno ci venne ad aprire. Era Jorge. Ci sorrise e poi ci guardammo per qualche secondo. Io non ricambiai e andai dentro.
Facundo: Ciao ragazze!
Alba: Ciao! Ehi! Vedo che vi siete dati da fare!
Facundo: Già!
Diego: Tutto per me! Ma thank you!
Xabiani: Spiritoso! Comunque lo abbiamo fatto per le ragazze.
Diego: Pezzo di!
Xabiani: Ma scherzoo! Anche per te caro!!
Ridemmo.
Lodovica: Dai però iniziamo perché mi addormento. Ci dobbiamo ancora cambiare!
Jorge: Ok.
Si avvicinò a Diego e  mise le mani sulla sua spalla.
Jorge: Diego, ti dichiaro ufficialmente membro del nostro gruppo!
Diego: Evviva!
Cande: Adesso potete baciarvi ragazzi.
La guardarono inorriditi.
Diego: Cazzo dici!
Mercedes: Credo che Dj ti stia passando un po’ di pazzia.
Martina: Pochina, però è!
Cande rise.
Dj: Adesso però a cambiarsi!
Xabiani: Stasera prima i ragazzi!
Non puoi immaginare come si vestirono. Come sotto indossarono dei pantaloncini, ok. Ma avevano il petto nudo! Tutti! Jorge! TUTTI! Io stavo per svenire.
Alba: Vi sembra il caso?
Diego: Sì!
Jorge: E’ un nostro piccolo regalo!
Lodovica: Piccolo?
Mercedes: Credo che sto per saltare addosso a qualcuno.
Martina: Trattieniti! Non si deve fare niente stanotte!
Diego: Proprio niente?
Cande: NIENTE.
Sbuffò.
Facundo: Adesso le ragazze!
Ci vestimmo, normalmente.
Dj: Bel ringraziamento…
Martina: Come facevamo a sapere che vi sareste presentati mezzi nudi!
Xabiani: Dovevate immaginarlo!
Lodovica: Come no!
Mercedes: Adesso però scegliamo le coppie! Io con Diego, Lodo con Xabi, Cande con Dj, Alba con Facu e Tini con Jorge!
Diego: Beeene!
Cande: Ho detto che non devi fare un cazzo stanotte. Ok??
Diego: Ok, ma non contarci.
Mercedes rise.
Dj: Ora a letto!
Ok, erano tutti felici e spensierati. Tutti erano con il proprio amore, compresa io. Certo, il problemaera che io non volevo stare con Jorge!
Jorge: Scusate, ma allora non c’era bisogno di montare la brandina!
Diego: Dove pensi che dormiremo io e Mechi?
Jorge: Di sicuro non ci state sulla brandina!
Mercedes: Allora dormiremo sul vostro divanetto!
Jorge: Porco cane…
Risi a quelle parole e mi sdraiai sul letto, ma stavolta non a chattare. Mi sdraiai a pancia in su. Pensavo. Avrei dovuto dirlo a Jorge che lo abbiamo spiato? Che lo abbiamo visto baciarsi con Jade? No, non era il caso…
Anche Jorge si sdraiò accanto a me, anche lui a pancia in su.
Jorge: A cosa stai pensando?
Martina: Non lo so nemmeno io.
Jorge: Sei matta.
Martina: Anche tu.
Jorge: Perché?
Mi girai verso di lui, sdraiandomi di lato.
Martina: Perché ti ho visto baciarti con Jade.
Lui rimase zitto per un po’, poi rispose.
Jorge: Quindi?
Martina: L’hai conosciuta stamattina e l’hai baciata lo stesso giorno!
Jorge: Se è vero amore tutto è possibile.
Martina: Sembri una bambina di 5 anni.
Jorge: Perché!?
Martina: Ma lascia stare va, puoi stare con chi vuoi. Puoi anche drogarti che a me non me ne frega niente.
Jorge: Molto gentile!
Martina: E’ la verità.
Jorge: Sei arrabbiata?
Martina: Abbastanza.
Jorge: Non ne hai motivo.
Martina: Lo so, ma è più forte di me.
Jorge: In che senso?
Martina: Non posso fare a meno di aiutare gli altri.
Jorge: E’ una cosa bella!
Martina: Sì, ma non in questo caso.
Jorge: Perché?
Martina: Perché sembro la tua ex-fidanzata. Sembra quasi che sono…
Jorge: Gelosa?
Martina: Sì.
Sentii che si stava spostando lentamente, verso di me. Oh no! Come l’altra notte!
Jorge: Vuol dire che tieni a me.
Martina: Non ne ho motivo, lo hai detto anche te.
Sentii che si avvicinava sempre più e sentii il suo petto contro il mio. Oddio.
Jorge: E’ bello comunque.
Sentii il suo respiro sempre più vicino a me. Ci stavamo per baciare.

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Capitolo 18
*** Juntos ***


E così fu. Ci baciammo. Fu un bacio lungo e dolce. Misi le mani sul suo collo e mi appoggiai sopra di lui. Continuammo. Alcune volte ci fermavamo per riprendere fiato, ma continuavamo subito dopo. Gli accarezzavo i capelli e lui la schiena. Era un momento magico e volevo che non finisse mai. Io però, ad un tratto mi fermai.
Martina: J-Jorge, perché lo stiamo facendo.
Jorge: Perché non puoi reprimere un vero amore.
Martina: Cosa?
Jorge: Mechi mi ha detto tutto.
Martina: Tutto, cosa?
Jorge: Che ti piaccio.
Rimasi paralizzata. In mattinata l’avrei presa a sberle, giuro.
Martina: Ah. Ma tu comunque stai con Jade!
Jorge: L’ho fatto per respingerti. Non volevo stare con te!
Martina: E perché mai!
Jorge: Perché sei troppo piccola.
Io troppo piccola?! Gli presi il viso tra le mani e lo baciai di nuovo.
Martina: Io non sono piccola. Non scordarlo mai.
Rise.
Jorge: Ma come farò con Jade?
Martina: Glielo diremo insieme.
Sorrise e mi baciò ancora. Stavolta però era lui sopra di me. Dopo un po’ il bacio si sciolse e si sdraiò accanto a me. Gli diedi un ultimo bacio, poi lui mi prese per la vita e mi strinse accanto a sé, in un abbraccio. Prima che potessi addormentarmi, mi voltai leggermente verso di lui.
Martina: Ti amo.
Jorge: Anche io piccola.
Sorrisi e mi risistemai come prima, addormentandomi.

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Capitolo 19
*** Glielo diremo. ***


Arrivò la mattina. Mi svegliai ancora tra le sue braccia. Lo guardai e sorrisi. Era così carino quando dormiva. Gli diedi un bacio a stampo, poi mi alzai lentamente per non svegliarlo. Mi stupii. Non c’era nessuno, solo lui ed io! Notai un biglietto appeso alla porta. Lessi: “ Ciao Tini! Noi siamo andati via, vi lasciamo soli. Buona mattinata! ;) Mechi”. Ok. Adoro Mercedes.
Prima che si svegliasse andai in bagno a fare una doccia calda, indossai il reggiseno e gli slip e tornai in camera per cercare dei vestiti puliti. Ma quali vestiti puliti! Ero in camera dei ragazzi! Cosa potevo indossare? Frugai in un cassetto a caso e trovai delle camice da uomo e dei jeans. Li indossai. Mi truccai e mi pettinai i capelli. Misi i calzini e mi sedetti accanto a Jorge, guardandolo. Dopo un po’ anche lui si svegliò e mi sorrise, stiracchiandosi.
Jorge: Giorno.
Martina: Anche a te, pigrone.
Rise e si alzò. Era ancora a petto nudo.
Jorge: Cazzo guardi?
Martina: N-niente.
Rise e mi baciò velocemente, per poi guardarmi stupito.
Jorge: Dove li hai presi quei vestiti?
Martina: Li ho trovati in un cassetto.
Jorge: Sono i mei.
Martina: Un motivo in più per indossarli.
Rise nuovamente.
Jorge: Vado in bagno a cambiarmi. E non provare a fare la piccola bimba perversa, ok?
Martina: Ehi!
Mi alzai di botto, cercando di dargli uno schiaffo, ma lui corse in bagno e si chiude dentro.
Martina: Appena esci te le suono!
Sentii delle risate e poi il rumore dell’acqua della doccia. Mi risedetti sul letto e notai che sul divano dove avevano dormito Mercedes e Diego c’era la colazione su un vassoio. C’erano due tazze, una viola e una blu, piene di caffèlatte, due piattini con della macedonia, cucchiai e tovaglioli. Sorrisi tra me e presi in mano la tazza viola fumante, sorseggiando pian piano il contenuto.
Intanto, Jorge uscì dal bagno. Era in boxer, ok.
Jorge: Ti consiglio di girarti.
Martina: Perché?
Jorge: Perché potresti saltarmi addosso.
Gli feci la linguaccia ridendo e lui si cambiò.
Jorge: Colazioneee! (xD)
Martina: Sì! Io ho preso la tazza viola.
Jorge: Meglio. Non sono una donna io.
Martina: Davvero?
Jorge: Mi sembra familiare questa situazione.
Martina: Sì, quando io ho detto che sono una donna e tu hai detto davvero, ho qualcosa di simile…
Jorge: Ma siamo davvero uguali io e te.
Gli sorrisi e arrossii allo stesso tempo.
Martina: A-adesso mangia che diventi g-grande.
Jorge: Contaci!
In un attimo finì il suo caffèlatte e mangiò tutta la sua macedonia. Io ci impiegai un’eternità.
Martina: E adesso che facciamo?
Jorge: BATTAGLIA DI CUSCINI!!
Mi tirò un cuscino in testa ed io quasi finii per terra. Ridevamo come dei bambini e ci lanciavamo cuscini continuamente. Lui poi era una mitraglietta e me ne tirava addosso 4 o 5 contemporaneamente.
Dopo alcuni minuti ci fermammo ansimanti, ridendo. Avevo perso 200 chili in una mattina.
Jorge guardò il suo cellulare e scattò in piedi.
Jorge: Dobbiamo andare! Fra 5 minuti inizia la lezione!
Martina: Vacca, andiamo allora!
Corremmo fuori e, mentre percorrevamo il corridoio, mi diede un bacio sulla guancia. Io gli sorrisi.
Raggiungemmo l’aula 56 e, per fortuna, il professore non era ancora arrivato.
Lodovica: Ciao Tini!
Cande: Come è andata con Jorge stamattina?
Martina: Bene! Non abbiamo fatto niente di particolare!
Alba: Se se!
Mercedes: Vi si sentiva fino a qua! Cosa stavate facendo? Mmm?
Martina: Una battaglia di cuscini ok?
Cande: Come no!
Non volevo più starle a sentire, perciò andai a sedermi.
Diego: Buongiorno.
Martina: Ciao.
Diego: Senti, non parlarmi così. Sembri una statua di sale!
Martina: E come ti dovrei parlare??
Diego: Ormai faccio parte del gruppo, perciò un po’ di vitalità santa capra!
Risi a quelle parole.
Diego: Finalmente! Ehi, comunque la tua amichetta Mercedes è una bella tipa.
Strabuzzai gli occhi.
Martina: Cosa cazzo avete fatto stanotte??
Diego: Niente! Cosa pensi!
Martina: Cosa penso? Penso che sei un pervertito della madonna.
Diego: Vero, ma non in questo caso.
Martina: In che senso?
Diego: Io mi sarò fatto, non so un milione di ragazze, ma Mechi mi sembra diversa. Non sembra la solita zoccoletta di turno.
Martina: Ah ah. Quindi?
Diego: Quindi non ho fatto un cazzo stanotte.
Martina: Ok…
Diego: E te invece?
Martina: Io cosa.
Diego: Come è andata con Jorge stanotte? Ho sentito un po’ di movimento!
Martina: N-non è successo p-proprio niente e c-comunque non sarebbero affari tuoi!
Diego: Ok, ok.
Sorrisi. Non era più così sfacciato come prima. Subito dopo entrò il professore. Era alzo e muscoloso e indossava una tuta bianca. Oh no…
KKK: Oggi niente chiacchiere! TUTTI IN PALESTRA!
Dj: Sissignore!
COSA?? Palestra uguale ginnastica, ginnastica uguale movimento, movimento uguale sudore! Ma cosa pensavo! Mi sarei divertita. Stephie non c’era a lezione. Probabilmente non voleva rovinarsi i suoi vestiti firmati con del sudore. Cosa ovvia. Raggiunsi le mie amiche scusandomi per il fatto che ero andata via di botto e loro mi perdonarono. Raggiungemmo un corridoio dove c’erano due porte. Le ragazze mi avevano superato da molto e non le avevo viste entrare. E non c’era nemmeno scritto quale era lo spogliatoio per le donne e quale per gli uomini! Decisi di affidarmi al destino, chiusi gli occhi e entrai in una delle porte. Quando riaprii gli occhi mi ritrovai i ragazzi, alcuni mezzi nudi che mi guardavano scandalizzati. Tutti tranne Jorge, che soffocava una risata.
Martina: Oddio scusate!
Xabiani: Tini, FUORI!
Martina: Ok ok! Non lo sapevo che era lo spogliatoio dei maschi questo!
Dj: Sei brava a indovinare è!
Martina: Scusate! Me ne vado!
Mi voltai per uscire, quando qualcuno mi afferrò per un polso.
Jorge: No no, tu rimani qui e ti cambi con me.
Lo guardai stupita. Che??
Facundo: Una sola parola: NO.
Diego: A me non dispiace.
Jorge: Non provarci.
Diego: No no, me ne piace un’altra e tu lo sai.
Martina: Chi? Magari Mechi?
Diego: COSA DICI!
Jorge: Sì sì, voi parlate pure. Tini, tu stai qui.
Martina: Ok, grazie. (<3)
Mi sedetti accanto a lui, guardandomi intorno.
Jorge: Allora?
Martina: Allora cosa.
Jorge: Cambiati!
Martina: Ma non ho niente!
Lui sbuffò e frugò nella sua borsa e tolse dei pantaloncini e una maglietta bianca con scritto STOP in nero.
Martina: Grazie!
Jorge: Di nulla piccola.
Facundo: Uuuuu!
Xabiani: Piccioncini!
Jorge: Sì, problemi?
Dj: Ma non stavi con Jade?
A quelle parole Jorge si zittii e cominciò a guardarsi le scarpe, imbarazzato.
Martina: Glielo diremo dopo le lezioni.
Jorge: Sì.
Mi sorrise ed io lo baciai, poi mano nella mano entrammo in palestra.

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Capitolo 20
*** Problemi su problemi ***


Entrammo nella palestra e salutammo i nostri amici.
Lodovica: Dove sei stata?
Martina: Mi sono cambiata nello spogliatoio dei maschi.
Alba: Cosa?
Martina: Sì. E’ che stavo cercando lo spogliatoio delle donne, ma ho sbagliato e sono entrato in quello degli uomini e…
Cande: Sì, risparmiaci la tiritera.
Martina: Ok ok!
Mercedes: Ti è piaciuta la sorpresa di stamattina?
Martina: Moltissimo! Grazie mille! Ricambierò il favore.
La guardai con un sorriso furbetto e lei rise.
Mercedes: Grazie, ma non c’è né bisogno!
Martina: Invece sì!
JJJ: RAGAZZE!! SMETTETELA!
Il professore muscoloso ci richiamò. Aveva una voce possente, che si poteva sentire fino in Cina.
JJJ: Oggi balliamo chiappe mosce!
Chiappe mosce? Ma chi cavolo si credeva sto qui?
JJJ: DJ!!
Dj: Sì signore?
Risate.
JJJ: Smettila di fare lo scemo e vai a prendere le casse e un disco di musica! SUBITO!
Dj: Sì signor Pablo!
Pablo: E intanto voi riscaldatevi! Stretching! FORZA! 1,2! 1,2!
Feci alcuni esercizi e alcune volte io e Mercedes ridevamo per certe mosse.
Pablo: NON RIDERE! FARE!
Annuivamo ad ogni richiamo, senza parlare. Alla fine ci fece riposare per un po’ e Mercedes mi si avvicinò.
Mercedes: Lo sai vero che Jorge ti sta guardando il culo da tutta l’ora?
Io, scandalizzata, mi voltai e vidi Jorge che si girò di scatto verso Facundo. Mi notò e rise. Ricambiai.
Martina: E’ il mio ragazzo Mechi!
Mercedes: Cosa??!! Credo di essermi persa una parte della tua vita.
Martina: Davvero non lo sai?
Mercedes: No!
Martina: Allora…
Non feci in tempo a continuare la frase che arrivò Dj con tutto l’occorrente e mise la musica a palla. Risuonavano nella palestra le note di Come and get it di Selena Gomez. Era la mia canzone preferita!
Pablo: BALLARE!
Non me lo feci ripetere due volte ed insieme a Cande, Mechi, Lodo e ad Alba improvvisammo una coreografia.



 Intanto che ballavamo cantavamo. Notai che tutti noi avevamo delle bellissime voci, che si completavano le une con le altre.
Quando la canzone si fermò ci fermammo anche noi e ci sedemmo a terra, esausti ma felici.
Xabiani: Ehi ragazzi! Siamo stati davvero bravi!
Jorge: Abbiamo talento!
Martina: Talento! Sì!
Dj: Io però non ho ballato!
Alba: Però sei stato tu a registrare la canzone e a metterla sul disco!
Dj: Chissà che fatica mixxare una canzone!
Lodovica: Non è da tutti!
Cande: Anche tu hai un talento!
Dj: Davvero?
Cande: Certo!
KKK: Bravi! Bravi impostori!
Ci voltammo verso l’entrata della palestra e vedemmo Jade che piangeva. Accanto a lei c’era Stephie, che sogghignava. Le aveva detto tutto di me e Jorge! Ma come aveva fatto a scoprirlo?
Jorge: Jade! Ti posso spiegare!
Jade: Cosa! Che mi hai tradito per Martina?!
Jorge abbassò il capo, arrossendo.
Jade: Come pensavo. Sei come tutti i ragazzi. Prendi e molli. Sei uno stupido!
Jorge non ribatteva, non faceva niente. Lacrime gli scendevano dal viso come una cascata infinita E anche a me. Se non fossi arrivata in quel college Jorge sarebbe stato con Jade, senza problemi. Scappai via dalla palestra, correndo. L’ultima cosa che vidi fu il volto stupito di Jorge. Mi diressi verso la camera e mi sdraiai sul letto, singhiozzando. Mi accorsi che ero entrata nella camera dei ragazzi e che stavo piangendo sopra il letto di Jorge. Vidi alla mia sinistra un pezzo di carta, raccolsi da terra una penna nera e scrissi.
P.O.V Jorge
Alzai il capo e vidi Martina correre via. Rimasi stupito, non sapevo cosa fare. Perché era scappata?
La rincorsi, guardando male Stephie, che sogghignò.
Stephie: Questa si chiama vendetta caro mio.
Jorge: Rimpiango di averti conosciuto Stephie.
Lei non disse nulla ed io continuai la mia ricerca. Non trovavo Tini da nessuna parte. Decisi di controllare nella loro stanza, ma non c’era. Controllai allora nella mia e vidi un biglietto sul mio letto:
“ Caro Jorge. Non voglio più farti soffrire. Ti amo. Martina”
Cosa voleva dire! Ero disperato. Mi sedetti sul letto, con le mani tra i capelli e con il biglietto sulle ginocchia. Sentii aprirsi la porta. Erano i ragazzi e le ragazze che mi avevano raggiunto.
Facundo: Jorge!
Xabiani: Cosa è successo!?
Io guardai di nuovo il biglietto e Lodovica lo prese in mano, lo lesse e rimase pietrificata dallo stupore.
Lodovica: C-cosa vuol dire questo.
Cande: Fammi vedere!
Le strappò di mano il biglietto e lo lesse e così fecero tutti gli altri.
Dj: Se né andata?
Jorge: NO!
Alba: Sta calmo.
Mercedes: Sicuramente ci sarà un errore!
Jorge: Lo spero per il bene di quella tarantola!!
Non riuscivo più a controllarmi. Avrei voluto spaccare tutto.  Non poteva essere. Se n’era davvero andata?



Angolino tutto mio:
Ciao! Non voglio scrivere niente di particolare, ma vi volevo chiedere se riuscite a vedere, cliccando sul link, il video della coreografia di Come & Get it. Altrimenti faccio prima a non mettere proprio i link. ;) Baci e grazie per le recensioni!

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Capitolo 21
*** Negroni, per favore ***


P.O.V Martina
Nelly: Ne è sicura signorina Stoessel?
Martina: Sicurissima.
Nelly: E se non devo avvertire i suoi genitori, lei cosa farà?
Martina: Mi troverò un albergo. E se i genitori mi scoprissero, dica loro che lei non c’entra e che ho fatto tutta da sola.
Nelly: Ok. Addio signorina Stoessel.
Martina: Addio signora Nelly.
Presi in mano la pesante valigia e mi diressi verso l’ingresso. Che cosa avrei fatto adesso?
P.O.V Jorge
Dj: Ma quindi dove è Martina!
Cande: Ce lo stiamo chiedendo anche noi Dj…
Mercedes: Cosa le hai fatto!
Jorge: Niente!
Alba: Certo…
Facundo: Come se si è arrabbiata così per niente.
Jorge: Ho detto che non le ho fatto niente!!
Li zittii.
Jorge: Scusate.
Lodovica: Niente… Ma adesso l’importante è trovarla!
Dj: Proviamo ad andare da Nelly!
Lo guardammo, con una speranza nel cuore.
Lodovica: Dj, sei un genio.
Dj: Scusate.
Cande: Ma di cosa ti scusi!
Jorge: Andiamo adesso però!
Alba: Giusto! MUOVERSI!
Mi alzai in piedi e andammo nel suo ufficio. Avrei fatto di tutto per trovarla. TUTTO.
P.O.V Martina
Martina: La ringrazio.
III: Grazie a lei!
Le sorrisi e andai nella mia nuova stanza, nella mia nuova casa. Ero riuscita a trovarmi un luogo dove stare: un albergo a 3 stelle a Buenos Aires. Avevo pagato per un mese, poi mi sarei dovuta trovare un’altra casa. Infondo non stava andando poi così male! Ma chi volevo prendere in giro! ERA UN INCUBO! Continuavo a pensare a Jorge e ai miei vecchi amici. Non ce la facevo già più a stare lontano da loro. Guardai fuori dalla finestra. Era tardi ormai e c’era buio. Decisi comunque ci uscire. Indossai il cappotto pesante e corsi fuori. L’albergo era abbastanza vicino al college dove stavo prima, perciò sarei arrivata da loro in fretta. Mentre camminavo per la via però, vidi un ragazzo su una panchina che si stava baciando MOLTO appassionatamente con una ragazza. Il ragazzo era moro, ciuffo alto, fisico perfetto e pelle abbronzata. Era Jorge. Sì ero sicura! Aveva perfino lo stesso profumo! Con le lacrime agli occhi corsi via. Mi aveva già dimenticato, già tradito. I ragazzi sono tutti uguali. TUTTI!
Mentre correvo vidi un bar con un’insegna luminosa ed entrai. C’erano dei vecchi seduti a dei tavolini che giocavano a carte ed altri che bevevano. Mi sedetti su uno sgabello davanti alla cassa e chiamai il barista.
Barista: Desidera?
Martina: Negroni per favore (è un alcolico molto forte, un mix di diverse bevande).
Barista: Mi dispiace, ma prima devo sapere la sua età.
Volevo rovinarmi quella sera, perciò gli dissi che avevo 18 anni. Lui mi guardò con sospetto, poi però alzò le spalle e mi porse un bicchierino. Lo bevvi.
Martina: Ancora.
Barista: Ancora?
Martina: Ancora!
Mi porse un altro bicchierino, poi un altro e un altro… Ne bevvi moltissimi e la testa mi girava vorticosamente. La gola bruciava e il mio stomaco brontolava più che mai. Pagai e mi alzai dallo sgabello, barcollando. Non riuscivo a reggermi in piedi e non capivo più niente. Non sapevo più cosa fare, dove andare. Stavo per cadere a terra, non riuscivo a stare su. Caddi e finii in ginocchio sulla strada. Non c’era nessuno. Mi accasciai di più, questa volta completamente sdraiata. Prima di chiudere gli occhi vidi un viso familiare, poi più nulla. Il buio.
P.O.V Jorge
Jorge: Come sarebbe a dire andata!?
Nelly: Mi dispiace, ma non ho potuto farci niente.
Esasperato, mi lasciai cadere sulla sedia, con le mani tra i capelli.
Alba: Lei ha la minima idea di quanto sia pericoloso andare in giro così tardi?!
Nelly: Sì, ma il regolamento non lo vieta.
Facundo: Che razza di regolamento avete!
Nelly: Anche io non ne sono d’accordo, ma io non sono la preside e devo sottostare a determinate scelte e regole dettate dal preside.
Mercedes: E chi sarebbe?
Nelly: Nessuno lo sa con certezza. E’ preside di diverse scuola, ma il suo ufficio non è in nessuno di queste. Diciamo che è un mistero.
Cande: Siamo nella merda.
Lodovica: E lei non sa dove sia andata?
Nelly: Mi ha solo detto che si sarebbe cercata un albergo per vivere, poi se né andata.
Mi alzai e corsi fuori, seguita dai ragazzi. Guardai la strada.
Xabiani mise la sua mano sulla mia spalla e sospirò.
Xabiani: La troveremo, vedrai.
Jorge: Lo spero.
Mercedes: Andiamo a cercarla!
Jorge: Sì, andiamo.
Ci dividemmo ed io andai con Facundo a cercarla. Cercammo dappertutto, ma non la trovavamo. Nemmeno negli alberghi. Cominciavo ad avere paura. Mentre camminavamo, vidi un ragazzo praticamente identico a me che si stava baciando con una ragazza. Sembravamo due gocce d’acqua! Continuammo e mi paralizzai.
Facundo: Che ti prende?
Non gli risposi, ma corsi verso la persona che aveva attirato la mia attenzione. Era una ragazza, accasciata a terra. Tini!
 
 
 

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Capitolo 22
*** Sei morta per qualche minuto ***


P.O.V Martina
KKK: E’ sicura che stia bene?
LLL: Sì, non si preoccupi.
HHH: Ecco! Si sta svegliando!
ZZZ: Tini, ci sei?
Dove mi trovavo? Ero sopra un lungo letto bianco e pure la stanza aveva le pareti bianche. Mi sentivo stordita, mi girava la testa in un modo incredibile. Vedevo tutto appannato, ma mi sembrava di conoscere quei visi tutt’intorno a me.
KKK: Tini! Ehi piccola!
HHH: Sveglia!
UUU: Calma!
Martina: Cosa è successo… Jorge!
Jorge: Sì sono io.
Alba: E’ successo che hai bevuto un po’ troppo.
Mercedes: Un po’ tanto è!
Infermiera: Avete ancora 5 minuti, poi vi devo far uscire. Deve riposare.
Cande: Certo, grazie.
Sorrisi. I miei amici erano lì per me, a sostenermi anche quando avevo fatto la più grande cavolata del mondo.
Martina: Mi gira la testa…
Dj: E’ per l’alcool!
Martina: Alcool?
Lodovica: Certo! Non ti ricordi?
Martina: Mi ricordo solo che ero entrata in un bar e poi più nulla. Ma perché adesso sono qui?
Xabiani: E lo chiedi pure!
Facundo: L’infermiera ha detto che hai bevuto troppo e sei entrata in comaetilico.
Martina: Coma che?
Jorge: Sei morta per dei minuti.
Martina: COSA??
Diego: Ma no! Sta scherzando! Vero Jorge?
Gli diede una gomitata e io risi.
Mercedes: L’importante adesso è che ti rimetta in sesto.
Martina: Hai ragione. Ma lo sa qualcun altro oltre a voi?
Dj: No.
Alba: E nessuno lo dovrà sapere!
Cande: Nemmeno Nelly.
Infermiera: Tempo di visita scaduto! Accomodatevi fuori per favore.
Lodovica: Certo!
Martina: Ciao ragazzi.
Alba: Au revoir!
Mercedes: Stammi bene!
Dj: Non morire un’altra volta!
Cande: Dj!
Dj: Cosa ho detto di male!
Cande: Comunque….Guarisci in fretta Tini!
Xabiani: Curati!
Facundo: Non rifarlo, grazie.
Lodovica: Ci rivedremo Tini.
Diego: Smettila di fare cazzate.
Io gli feci la linguaccia e lui rise.
Tutti uscirono, tranne Jorge. Mi sorrideva.
Jorge: Mi scusi, posso dirle l’ultima cosa? In privato.
Infermiera: Certo! Ma in fretta!
L’infermiera uscì e Jorge si sedette sul lettino, accanto a me.
Jorge: Lo sai vero in che guaio sei finita?
Martina: Sì.
Jorge: E lo sai che qui accanto a te c’è una persona che hai fatto soffrire?
Martina: Sì. Io… Mi dispiace.
Jorge: Non ti devi scusare. Sei troppo debole.
Martina: Ehi!
Gli diedi una pacca sul braccio e lui rise.
Jorge: Per essere appena uscita dalla coma sei più in salute di un morto!
Martina: Spiritoso…
Jorge: Adesso però mi dici perché lo hai fatto.
Martina: Cosa?
Jorge: Ma sei rincoglionita o cosa! Perché ti sei ubriacata in quel modo!
Martina: Io… Ti avevo visto su una panchina, che ti baciavi con una ragazza. Pensavo che non valevo più nulla per te e mi chiedo ancora adesso perché sei qui.
Jorge: Ok, confermo che oggi sei rincoglionita.
Martina: Cosa ho fatto!
Jorge: Non ero io quello! Io ti stavo cercando!
Martina: Ma quel ragazzo era…
Jorge: Sì lo so, identico a me. L’ho visto anche io. Ma, una domanda: sono così merdoso da dietro?
Martina: Jorge!
Jorge: Ma scusa! Quel ragazzo faceva cagare arcobaleno! Era una…
Martina: Zitto! Basta!
Gli diedi un bacio a stampo e lui sorrise sulle labbra.
Martina: Sì, faceva cagare quel ragazzo e mi chiedo come ho fatto a confonderti.
Jorge: Sì, me lo chiedo anche io…
Martina: Tu sei molto più bello di quel coso.
Jorge: Lo so!
Martina: Modesto è?
Ridemmo, poi lui si alzò ma gli presi un braccio.
Martina: No! Non andare via!
Jorge: Se non vado via guarirai entro Natale.
Martina: Ma io non voglio stare qua da sola!
Jorge: Da sola? Ma se c’è qua un’infermiera bionda! Cosa vuoi di più!
Martina: Jorge!!
Rise e andò alla porta. Mi fece l’occhiolino e uscì.
Sorrisi e mi addormentai.

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Capitolo 23
*** Piccola pervertita ***


P.O.V Jorge
Uscii dalla stanza e subito dopo venni circondato dai miei amici.
Jorge: Cosa c’è!
Alba: Dobbiamo parlarti!
Xabiani: Ma non qui.
Jorge: Perché?
Mercedes: E’ su Tini.
Guardai dietro, verso la porta e sospirai.
Jorge: Ok, ma dove allora?
Lodovica: Andiamo al college, nella nostra stanza.
Jorge: Ma non c’è lezione?
Facundo: Nelly ci ha dato la giornata libera.
Jorge: Nelly?
Dj: Sì, glielo abbiamo detto. Tutto.
Jorge: Ma siete proprio scemi…
Cande: Abbiamo dovuto! Altrimenti non avremmo più avuto tempo di organizzare.
Jorge: Organizzare cosa!?
Xabiani: E’ appunto di questo che dobbiamo parlare!
Diego: Adesso però andiamo in stanza. MUOVERSI!
Dj: Sì signor capitano!
Ridemmo e corremmo al college.
 
Jorge: Quindi se ho capito bene volete organizzare una vacanza per Tini?
Era ormai da un tempo infinito che stavamo parlando di quella cosa. I dottori avevano infatti detto loro che, per riprendersi completamente, Tini avrebbe avuto bisogno di una bella vacanza.
Diego: Esatto. Ma il problema è: mare o montagna?
Mercedes: Risposta: mareeee! (xD)
Lodovica: Ma te ci vai al mare! Io voglio andare in montagna!
Cande: Ma no! Mare!
Dj: Mi fa male la testa! BASTA!
Facundo: Ehi ehi! Stop! Calma!
Xabiani: Scegliamo con calma!
Vidi Alba che usava frettolosamente il suo cellulare, con il viso chino. Dopo poco lo rialzò.
Alba: Ho cercato su Internet e secondo gli esperti l’aria di mare è perfetta per questa occasione.
Mercedes/Cande: BINGO! MARE!
Jorge: A voi altri va bene?
Facundo: A me sì!
Xabiani: Per me è uguale.
Diego: Mi piace il mare!
Alba: Ooooh yes!
Dj: Sì sì, basta che la smettete di urlare.
Jorge: Anche  a me va bene. E a te Lodo??
Lodovica: Ma io volevo andare in montagna!
Diego: Adattati bella.
 Xabiani: Non parlarle così!
Lodovica: No Xabi, ha ragione. Ok, vengo.
Dj: FINALMENTE! Adesso, per piacere, smettetela di discutere!
Facundo: Ok, ma chi prenota?
Alba: Io! Sono un’esperta!
Cande: Ok, adesso andiamo a dirlo a Tini.
Jorge: No, non adesso.
Cande: Perché? Se no quando!
Jorge: Quando uscirà dall’ospedale. E’ meglio.
Mercedes: Oki! Adesso però prenotiamo tutto!
P.O.V Martina
Cominciavo ad annoiarmi. I giorni passavano e le uniche persone che vedevo erano i dottori e gli infermieri. Mi rimpinzavano di medicine. Mi sentivo gonfia come un palloncino. Dopo questi giorni di agonia da noia, arrivò finalmente il giorno in cui mi sarebbero venuti a prendere i miei amici. Prima di uscire mi vestii: indossai una maglietta in stile reggiseno di pizzo bianco, pantaloncino corto di jeans, scarpe col tacco marroni, collana dorata e una bandana rossa a fiocco. Lasciai i capelli sciolti e, dopo aver salutato i vari dottori e i vari infermieri, uscii dall’ospedale. Mi aspettava davanti un’auto rossa, decappottabile, con alla guida un ragazzo. Indovinate chi? Jorge. Mi sorrideva, con uno di quei sorrisi da farti sciogliere. Gli sorrisi anche io e salii in macchina, accanto a lui. Mi guardò da sotto in su.
Jorge: Quando ti vesti così mi fai impazzire lo sai?
Martina: Sì lo so! E’ per questo che mi vesto così!
Risi e lui mi diede un bacio. Era lungo e dolce, non appassionato. Io mi tenevo a lui, con le braccia attorno al suo collo e lui mi teneva per la vita. Dopo un po’ ci lasciammo e lui partì.
Martina: Dove l’hai presa questa macchina?
Jorge: E’ di mio padre, me l’ha regalata.
Martina: E’ davvero carina!
Jorge: Solo carina? Pensavo che avresti detto è una bomba o è il massimo! No, tu dici solo è carina.
Martina: Guarda che detto da me è un complimento!
Jorge: Quindi io sarei carino?
Martina: No, tu sei figo, che è diverso.
Lui sorrise. Tentai di dargli un bacio, ma lui mi fece sedere.
Jorge: Sto guidando piccola pervertita. Non possiamo farlo qui.
Io rimasi paralizzata. Ma cosa aveva pensato!
Martina: Guarda che non lo voglio mica fare!
Jorge: Certo, come no.
Martina: Davvero! E poi sono una minorenne bello!
Jorge: Davvero??  
Martina: Certo!
Jorge: Sembri più vecchia.
Martina: Jorge!
Jorge: Scherzo, scherzo! Adesso però allacciati le cinture, se no voli fuori alla prima curva. E non voglio rivederti all’ospedale.
Martina: Che stronzo che sei.
Jorge: Grazie piccola!
Risi.

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Capitolo 24
*** Te lo hanno detto? ***


Arrivammo al college ed entrammo. Appena dentro però, mi bloccai.
Jorge: Cosa c’è?
Martina: Nelly pensa che io sia via! Se mi vede sono morta!
Jorge: Ci ho già pensato io, non ti preoccupare.
Lo guardai sospettosa.
Martina: Cosa hai fatto?
Jorge: Ehm… Oh guarda sta arrivando!
Martina: Sono morta!
Jorge: Ti ho detto che ho già risolto! Sta a guardare.
Gli sorrisi appena. Avevo paura in realtà e cercai la sua mano per stringergliela. Lui acconsentì.
Nelly: SIGNORINA STOESSEL! LEI SE N’ERA ANDATA! COME MAI ORA E’ QUI!
Non riuscivo a risponderle, ma per fortuna intervenne Jorge.
Jorge: Sta calma Nelly! Martina non è mai andata via e tu, bè… Credo che hai bisogno di riposo.
Nelly: MA COME SI PERMETTE! ED IO SONO SICURA CHE LEI SE N’ERA ANDATA!
Jorge: Ti ripeto di stare calma. Controlla nell’ agenda.
Lei annuii e, dopo averci guardato con sospetto, prese in mano il cellulare e controllò. Alzò lo sguardo e mi sorrise.
Nelly: Avete ragione. Non ho segnato niente sull’agenda. La prego di scusarmi signorina Stoessel. Sa, l’età…
Martina: Certo, non si preoccupi.
Jorge: Bene! Ora che abbiamo chiarito possiamo andare?
Nelly: Sì sì andate pure. Arrivederci.
Aspettammo che se ne andasse, poi io e Jorge scoppiammo a ridere.
Jorge: Ci è cascata!
Smisi di ridere. Pensai… Perché stavo ridendo poi?
Martina: Adesso spiegami cosa le avete fatto.
Jorge: Semplice! Le ho cancellato tutti gli appunti nell’agenda!
Martina: E come hai fatto a prendere il suo cellulare!
Jorge: I geni non svelano mai i loro segreti.
Martina: Stronzo.
Jorge: Cosa? Cosa hai detto?
Mi attirò a sé e cominciò a farmi il solletico. Ridevo come una matta e tutti ci guardavano stupiti.
Jorge: Ripetilo!
Martina: Ahahahah no! Ahahahah! Smettila!
Jorge: Allora mi chiedi scusa!
Martina: Ok! Ahahahah scusa!
Mi lasciò andare ed io mi asciugai le lacrime per le risate.
Martina: Meglio che non ti parlo più se devi sempre reagire così!
Jorge: Sei tu che te li cerchi i guai!
Sorrisi a quelle parole e mi avvicinai a lui. Misi le braccia intorno al suo collo e lo baciai. Mi prese per la vita, attirandomi a sé, facendo toccare i nostri corpi. Si staccò dalle mie labbra, facendomi riprendere fiato e cominciò a darmi piccoli baci nell’incavo del collo. Io sospiravo e inarcai il collo per lasciarlo fare. Adesso avevo le mani fra i capelli e quasi glieli strappavo. Si distolse dal mio collo e ricominciò a darmi baci sulle labbra. Sentivo che stava provando ad entrare con la lingua nel mio palato ed io acconsentii. Giocavano e si intrecciavano. Questa volta fui io che mi staccai dalle sue labbra e cominciavo a baciargli il mento, mordendolo. Sentivo le mani di Jorge che cercavano di tirarmi su la maglietta, ma io lo bloccai.
Martina: Non possiamo farlo scemo.
Jorge: Perché no.
Mi continuava a baciare il collo. Tentò ancora di tirarmi su la maglietta, ma io lo bloccai nuovamente.
Martina: Sono minorenne caro.
Jorge: E questo cosa c’entra.
Mi staccai da lui e lo guardai, seria.
Martina: Dopo dici a me che sono quella piccola.
Jorge: Sì sì, di quello che vuoi. Anche te però ci dai dentro è!
Mercedes: Ehm ehm…
Ci voltammo e vedemmo Mercedes che ci osservava.
Mercedes: Scusate se interrompo il vostro momento intimo, ma dovrei dire una cosa a Tini.
Jorge: La voglio sapere anche io!
Mercedes: E’ una cosa tra donne.
Jorge: Riguarda il… ehm… ciclo?
Rimase scandalizzata.
Mercedes: Cosa cazzo dici! No!
Jorge: Bene, allora posso ascoltare anche io.
Lei sospirò, rassegnata. Si avvicinò di più a noi e ci sussurrò qualcosa all’orecchio.
Martina: No, davvero? ODDIO!!!
Mercedes: Shhh! Zitta!
Jorge: E come è stato? Bello, schifoso, dolce, lungo, passionale, corto, alla francese? COME!
Martina: Dovrei essere io a fare tutte quelle domande!
Pensai che Jorge, in certi casi, si comportava proprio da donna, ma non osavo dirlo, altrimenti avrebbe ricominciato col solletico.
Mercedes: Allora… E’ stato lungo, ma non passionale. Alla fine lo è diventato. E’ stata la cosa più bella della mia vita!
Martina: Ci credo! Diego se ne intende!
Jorge: E tu come fai a saperlo?
Gli diedi un bacio a stampo.
Martina: Ti amo.
Jorge: Ah no signorina! Non cambiare discorso! Dimmi!
Martina: Ma sei tonto… Non ti ricordi quando ci siamo baciati?
Jorge: Gusto!
Mercedes: Sei svampito quanto Dj!
Jorge: Ehi!
Martina: Ma adesso siete fidanzati?
Mercedes: Ovvio! Non è mica un gigolò e basta lui!
Jorge: Bene! Allora il viaggio che stiamo organizzando fa proprio a caso vostro!
Martina: Viaggio?
Mercedes: E’ vero! Possiamo renderlo un viaggio di fidanzamento!
Martina: Quale viaggio!!
Jorge: Sì! E, l’ultimo giorno, organizzeremo una festa in vostro onore!
Martina: QUALCUNO MI VUOLE SPIEGARE DI COSA STATE PARLANDO??
Si voltarono verso di me,  poi si guardarono tra loro e poi si rivoltarono verso di me.
Mercedes: Ehm… Jorge, dirglielo tu!
Jorge: No! Ti lascio l’onore!
Martina: BASTA! DITEMELO!
Mercedes: Ok ok!
Jorge: Stiamo organizzando una vacanza di una settimana alle isole Bora Bora per farti riprendere dal comaetilico.
Martina: Aaaaaa!!! Che bello!!!
Non ci potevo credere. Una vacanza! Su delle isole! PER ME! Nessuno lo aveva mai fatto! Abbracciai Jorge e lo coprii di baci. Lui rideva e ricambiava i baci. Mi misi addirittura a piangere, ma cercai di non darlo a vedere. Come no! Jorge mi fissò per alcuni istanti e sorrise.
Jorge: Stai piangendo?
Io mi asciugai le lacrime.
Martina: No guarda, mi è entrato un elefante nell’occhio.
Rise e mi baciò ancora.
Mercedes: E cosa si dice all’amica che ha voluto organizzare tutto questo?
Martina: E’ stata davvero una tua idea?
Mercedes: Certo!
L’abbracciai. Avevo gli amici migliori del mondo.
Martina: E quando si parte?
Jorge: Domani piccola!
Martina: Di già?! Ma io devo ancora preparare le valigie!
Mercedes: Abbiamo tutta la notte per quello!
Martina: No, perché io di notte voglio dormire!
Mercedes: Non credo che ci riuscirai!
Martina: Perché?
Jorge: Perché stanotte veniamo a dormire con voi!
Martina: Sìì!!
Non poteva andare meglio.
Martina: Ma Nelly?
Jorge: Ci ha lasciato! Le abbiamo raccontato tutto.
Martina: Davvero? E cosa ha detto?
Mercedes: Niente in particolare, però l’importante è che abbia acconsentito.
Jorge: Giusto.
Mercedes: Ehi Tini! Come stai? Scusa se non te l’ho chiesto prima!
Martina: Sto molto meglio, grazie.
Jorge: E guai a te se lo rifai. Sei una scema.
Martina: Ehi!
Mercedes: Ha ragione!
Stavo per controbattere Mechi, quando una folla di persone mi si strinse attorno.
Cande: Tini!!
Facundo: Come va!
Lodovica: Ti sei ripresa?
Dj: Te l’hanno detto della vacanza?
Alba: Zitto!
Xabiani: Siamo felici di rivederti Tini!
Diego: Per fortuna non sei morta…
Martina: Grazie mille è! Comunque sì, sto benissimo, mi sono ripresa. E non ti preoccupare Alba,  me lo hanno detto.
Alba: Fantastico! Emozionata?
Martina: Altroché!
Drin!!
Lodovica: Credo che sia il momento di entrare in classe.
GGG: Aspettate! Fermi lì!

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Capitolo 25
*** Posso dire una follia? ***


Martina: Oh mamma.
Jade: Così ve ne andate in vacanza è?
Sembrava furibonda. Ma cosa aveva ancora quella lì!
Jorge: Vedo che sei in buona compagnia!
Infatti… proprio! Aveva accanto Stephie, che ci guardava malignamente. Cosa le aveva detto ancora!
Jade: A quanto pare non mi degni di una minima attenzione!
Jorge: E perché dovrei farlo?
Jade: Perché sono la tua ex e non mi hai nemmeno chiesto scusa!
Jorge: Per cosa!
Jade: E me lo chiedi pure! Sei un pezzo di merda!
Quella parola lo fece infuriare. Avanzò verso di lei, ma lo bloccai, mettendogli una mano sul braccio.
Martina: Jorge. Per favore!
Jorge: Ma hai sentito come mi ha chiamato?
Martina: Lo so lo so. Chiedile scusa e abbiamo finito qui ok?
Lui sospirò, cercando di calmarsi.
Jorge: Va bene! Ti chiedo scusa per quello che ti ho fatto, per averti illusa e per averti lasciata così in fretta! Non posso più tornare indietro, ma spero che tu trovi la tua anima gemella che, a quanto pare, non sono io!
Rimasi incantata da quelle parole. Quanto sapeva essere dolce anche se una ragazza lo aveva chiamato pezzo di merda davanti a tutto l’istituto! Inutile dirlo infatti, ci osservavano tutti.
Facundo: Ook! Dopo questa fantastica discussione, credo che sia il momento di andare.
Jorge: Sì, avete ragione. Ciao Jade! Stammi bene! Tu invece no Stephie!
Ridemmo e ci avviammo verso la classe. Entrammo. Il professore non era ancora arrivato, perciò ci sedemmo tranquillamente sui banchi, a chiacchierare. Tranne 2. Mercedes e Diego ormai avevano preso molta “confidenza” e si stavano baciando abbastanza appassionatamente sul tavolo. Da lei non me lo sarei mai aspettato!
Alba: Uuuu! Abbiamo una coppietta molto affiatata!
Cande: Già! Guarda come ci danno dentro!
Dj: Secondo me Mechi sarà incinta da un momento all’altro.
Mercedes si staccò da Diego, scandalizzata.
Mercedes: DJ! COSA CAZZO DICI!
Dj: Ma è vero!
Diego: Non sarebbe una novità.
Lei lo guardò maliziosamente, per poi continuarla a baciarla.
Xabiani: Sì, continuate pure che poi se entra il professore sono rogne!
Diego: Chissene frega. Deve farsi i fatti suoi.
Jorge: Dovremmo prendere esempio da Diego e Mechi noi due…
Lo guardai stupita.
Martina: Sei più pervertito di Diego santo cielo!
Jorge: Cosa ci posso fare se ho qui davanti uno splendore!
Lodovica: Non so se lo hai capito, ma ti sta praticamente spogliando con gli occhi.
Mi bisbigliò ed io risi.
Jorge: Cosa avete da bisbigliare voi? E’?
Martina: No Jorge, non ricominciamo col solletico!
Tullio: Buongiorn… Oh mio dio! Lambre! Dominguez! Cosa state facendo!
Delle risatine, nostre ovviamente, invasero l’aula e restammo lì a goderci la scena.
Mercedes: Profe! Si faccia i fatti suoi!
Tullio: Ma come si permette! E scendete subito dalla scrivania!
Diego: Non vede che siamo un tantino occupati qui?
Tullio: SE NON SCENDETE IMMEDIATAMENTE VI FACCIO ESPELLERE! SUBITO!
Mercedes: Uffa! Che rompi palle…
Scesero a malavoglia dalla scrivania e si diressero verso i loro posti.
Tullio: Ok, dopo questa assurda sceneggiata possiamo cominciare la lezione. E voi due ringraziate il cielo che sono buono! Altrimenti vi avrei già buttato fuori da qui!
Loro gli fecero la linguaccia di nascosto e noi ridemmo.
Il resto della mattinata passò abbastanza normalmente. Ci fu il pranzo, poi le ore pomeridiane ed infine arrivò la sera. Finalmente! Non ce la facevo più a restare in classe!
Andai insieme alle ragazze in camera, ma appena entrammo in stanza trovammo subito i ragazzi in pigiama che ci stavano aspettando. Come l’altra sera erano a torso nudo, con il pantaloncino sotto.
Alba: Ma voi ci volete fare impazzire!
Xabiani: Esattamente! Ma voi no!
Lodovica: Come facevamo a saperlo!?
Cande: E poi l’importante è che siamo qui, giusto?
Dj: Giusto!
Mi avvicinai a Jorge e mi morsi il labbro. Dio mio, era perfetto. Aveva degli addominali da paura. Ma quanto c’era stato in palestra quello lì?
Jorge: Come al solito sei un’ingrata.
Martina: Fanculo Jorge. Come facevo a saperlo!
Jorge: Potevi immaginarlo!
Martina: Comunque non riuscirei a fare bella figura come la fai te.
Sorrise. Io gli saltai addosso, avvolgendo le gambe alla sua vita e le braccia al suo collo. Lui mi baciò con foga, reggendomi con le mani sulle cosce e, pian piano, sedendosi sul letto. Senza smettere di baciarlo, mi misi in ginocchio sulle sue gambe, per stare più comoda. Jorge lasciò le labbra per dedicarsi all’incavo del collo. Salii più su, verso il mento e me lo baciò, per poi mordermi il labbro inferiore. Ansimavo. Avevo caldo. Ma davvero caldo. Il cuore mi batteva a mille e potevo sentire con poca difficoltà anche il suo.
Dj: CHE SCHIFO!
Dj ci interruppe, mettendosi le mani sugli occhi, coprendoli.
Jorge mi fece sedere accanto a se, ma io continuai a baciargli il collo. Lui però mi bloccò.
Jorge: Non davanti ai miei amici piccola pervertita.
Martina: Cazzo! Quando prendo io l’iniziativa tu mi fermi!
Jorge: Mica eri te quella che mi diceva che non puoi farlo perché sei minorenne?
Martina: Fanculo.
Lui rise.
Mercedes: Ehi! Non rubateci la scena!
Diego: Sì infatti…
Jorge: Trovati un’altra stanza, Dominguez.
Alba: Sentite, io vado a fare la doccia perché qua sembra di essere in un Night Club santo cielo.
Facundo: Ti raggiungo!
Alba: Non cominciare anche tu adesso!
E gli sbattette la porta in faccia. Lui, deluso, si sedette su un letto, sospirando. Xabiani andò a sedersi vicino, poggiandogli la mano sulla spalla.
Xabiani: Problemi d’amore è?
Facundo: Non vuole assecondare niente! NIENTE! Io la amo, ma non credo che lei ricambi…
Cande: Sì buonanotte… FACUNDO! Lei è pazza di te! Solo che è timida!
Facundo: Timida lei? Sì, domani.
Cande: Bè, in generale non è timida, ma in amore a quanto pare sì!
Facundo: E cosa devo fare allora!
Lodovica: Cantale una serenata!
Mercedes: Oh sì!! Awww!
Diego: Oh sììì! Amoreee!
La scherniva Diego, facendo la voce da donna. Mechi gli diede uno schiaffetto sulla spalla, ridendo.
Mercede: Io non parlo così!
Diego: E invece sì!
Facundo: Comunque io non sono d’accordo per la serenata…
Dj: MA ALLORA COSA VUOI FARE!!
Martina: Facciamo così… Scegliamo l’occasione giusta e vi sbattiamo fuori in terrazza, da soli. Così parlate un po’!
Facundo: Ottima idea Tini! Grazie!
Alba: Qual è stata l’ottima idea di Tini?
Noi ridemmo, poi facemmo finta che non fosse successo niente.
Dj: Idea? Quale idea?
Feci l’occhiolino a Jorge e a Xabiani e loro andarono ad aprire la porta-finestra.
Xabiani: Che caldo che fa!
Jorge: Già!
Alba li guardò sospettosa.
Lodovica: Alba! Vieni un attimo qui!
Alba: Ok… Ma perché?
Lodovica: Tu vieni qui e basta.
Lei andò, lentamente, verso il luogo indicato da Lodo, accanto a Facundo. Entrambi arrossirono.
Jorge: FUORI!!
Poco dopo, Xabiani e Jorge buttarono fuori Alba e Facu sul balcone e poi chiusero accuratamente la porta-finestra.
Cande: Bingo ragazzi!
Martina: Bravi!
Detto questo, ci nascondemmo attorno alla porta-finestra, per spiare i due innamorati.
P.O.V Alba
Che stronzi! Ci avevano appena chiusi fuori! Ed io ero da sola con Facu! Sì, mi piace, ma non era il massimo come primo incontro “intimo”! Soli su un balcone! Romanticismo zero. Però, comunque, ringraziai mentalmente i miei amici. Non credo che ci sarebbero state altre occasioni. Abbastanza imbarazzata, mi sedetti su una sedia in plastica bianca, guardando il panorama. Facundo sembrava nervoso: continuava a camminare avanti e indietro, senza fermarsi. Cominciava a darmi sui nervi.
Alba: La potresti smettere?
Lui si girò verso di me.
Facundo: Oh, s-scusami…
Si fermò. Finalmente!
Facundo: Q-Quindi siamo chiusi fuori…
Alba: A quanto pare!
Facundo: Soli…
Alba: Guarda, non lo avevo capito!
Mi dispiaceva trattarlo così, ma ero abbastanza nervosa. Lui si voltò corrucciato verso di me e mi si piazzò davanti, deciso.
Facundo: Senti, non voglio più fingere. Non posso stare qui a gironzolarti intorno senza dire niente per tutta la notte.
Alba: Q-Quindi?
Facundo: Tu mi piaci Alba. E molto.
Rimasi scioccata. Non so come mai, ma mi venne uno strano impulso di cantare. Mi alzai in piedi.

Alba: parlato): Ecco, vorrei…
…posso dire una follia?
Facundo: (parlato): Amo le follie!
Alba: Ho sperato molte volte in qualcosa per me,
come un fulmine sei comparso tu.
Facundo: È la stessa cosa che penso io. Perché…
…non avevo mai trovato un posto finché…
…all’improvviso una speranza o qualcosa si più.
Anna: Ma se noi…
Facundo: Ma se noi…
Alba/Facundo: …stiamo insieme…
Alba: …mi sento bene…
Alba/Facundo: ….ed è facile adesso che io so,
che occasione ho… (ho..)
che occasione ho… (ho…)
che occasione ho
Alba: con te
Facundo: con te
Alba: con te
Facundo: con te!
Alba/Facundo: Che occasione ho…
Facundo: Non trovi strano?
Alba: Cosa?
Facundo: Sentirsi davvero…
Alba: …simili!
Facundo: Stavo per dirlo io!!
Alba: E’ bello accorgersi…
Alba/Facundo: … che sono uguale a te.
Flic. Flic di nuovo!
Abbiamo fatto un duetto,
che sembra proprio perfetto!
Facundo: Tu…
Anna: …ormai…
Facundo: …lo…
Alba: …sai…
Alba/Facundo: …più di me!
Alba: Dì addio…
Facundo: Dì addio…
Alba/Facundo: …alla malinconia!
Tutto cambia ora che io so,
che occasione ho…
che occasione ho… (ho…)
E non ti lascerò…
Alba: …mai più…
Facundo: …perché…
Alba: …lo so…
Facundo: …che tu…
Alba/Facundo: …sei tutto ciò che ho… (ho…)
Facundo (parlato): Posso dire una follia? Vuoi essere la mia ragazza?
Alba (parlato): Posso dire una follia ancora più folle? Sì!


P.O.V Martina
Mercedes: Ma li avete sentiti?
Lodovica: Hanno cantato!
Xabiani: Troppo sdolcinati…
Cande: Non è vero! Sono così dolciosi!
Martina: Bè, di sicuro non mi immagino Diego e Mercedes fare così!
Diego: Sì, io immagino noi due su un letto che…
Dj: NO! BASTA! BLE’!!
Mercedes: Oh che palle Dj!
Jorge: Comunque, Diego, sogna pure quello che vuoi, ma questa è una serenata in stile Facu e Alba!
Xabiani: Chissà cosa si staranno dicendo adesso… Non riesco a sentirli!


Angolino tutto mio:
Hello guys! xD Ok, in questo capitolo ho messo un tributo a Frozen. ;) ma ho appena comprato il cd e poi quella canzone mi sembrava proprio al caso giusto. Ringrazio tutte quelle che mi hanno recensito! BACIONI JORTINOSI!! <3 GioGio4

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