Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

di NarcissaM
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fidanzati ***
Capitolo 2: *** Menzogne e Ricatti ***
Capitolo 3: *** Una soluzione ad ogni problema ***
Capitolo 4: *** Apparizioni (1° parte) ***
Capitolo 5: *** Apparizioni (2° parte) ***
Capitolo 6: *** Se avessi potuto scegliere ***
Capitolo 7: *** Strana Fobia ***
Capitolo 8: *** E che guerra sia! ***
Capitolo 9: *** Il bacio del serpente ***
Capitolo 10: *** Casa Dolce Casa? ***
Capitolo 11: *** Il segreto di Lily Evans ***
Capitolo 12: *** Lacrime ***
Capitolo 13: *** Tra Amore e Orgoglio ***
Capitolo 14: *** Riflessi Rubati ***
Capitolo 15: *** L'ultima possibilità ***



Capitolo 1
*** Fidanzati ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

1 - Fidanzati

Narcissa Black avanzò attraverso sbuffi di vapore fuligginoso eruttati dal treno. Le figure di ragazzi e ragazze intenti a salutare i propri familiari le apparivano confuse, come avvolte da una leggera nebbia.
Baci, abbracci, carezze e raccomandazioni...
Narcissa si guardò indietro. Non c'erano tenerezze per lei: sua madre era ritta e immobile come una statua, lo sguardo duro e fiero. Le sue due sorelle, Bellatrix e Andromeda, la salutavano con meccanici cenni della mano. Loro avevano già terminato gli studi, e non ci sarebbero più state per la sorellina minore e Narcissa avrebbe dovuto cavarsela da sola, durante il suo sesto anno ad Hogwarts.
Le donne Black non si lasciano andare mai alle smancerie: è la regola, si ripeté Narcissa andando avanti, trascinando il suo baule fin sopra il treno. Con l'altra mano reggeva invece la cuccetta della sua micia, Ecate, uno splendido esemplare di Persiano dal lungo pelo bianco.
L'Hogwarts Express era colmo di giovani in divisa scolastica... chiassosi bambini eccitati per il loro primo viaggio verso Hogwarts, e facce invece già conosciute.
Narcissa si fece largo tra la folla, in cerca di uno scompartimento libero. Al suo passaggio molti ragazzi si appiattivano alle pareti, non osando sfiorarla. Tutti quelli che conoscevano Narcissa sapevano quanto lei odiasse essere toccata, e non volevano avere guai.
Ma la ragazzina dai lunghi capelli rossi con la quale si scontrò, non conosceva nulla di Narcissa Black quando le andò a sbattere addosso.
"Scusami" disse, abbozzando un timido sorriso. "Ero distratta. Non ti avevo vista".
Narcissa la squadrò da capo a piedi. "Primo anno?" domandò in tono ostile. Dalla sua cuccetta, Ecate sibilò e rizzò i peli.
"S-sì. Mi chiamo Lily. Lily Evans, piacere" fece la ragazzina, porgendole la mano.
"Evans..." sussurrò Narcissa, cercando di ricordare qualche famiglia di maghi con quel cognome. Ma non le venne in mente nessuno. "Figlia di Babbani, eh?"
Lily annuì, e in tutta risposta Narcissa le mollò uno schiaffo sulla mano che l'altra aveva tenuto a mezz'aria.
"Che modi sgarbati, cugina!" disse un ragazzino che aveva assistito alla scena. Stava poggiato allo stipite della porta del suo scompartimento, con le braccia incrociate e le labbra arricciate in una smorfia impertinente.
"Sirius, ci sei anche tu quest'anno ad Hogwarts..." mormorò Narcissa, non degnando più d'uno sguardo la povera Lily, che si massaggiava la mano con aria sconvolta. "Vedi di comportarti bene, cuginetto. Non vorrei che la Casa dei Serpeverde perdesse dei punti solo perchè tu devi combinare le tue solite birichinate".
"E chi ti dice che io sarò tra i Serpeverde?" replicò il giovane, a denti stretti.
Ma Narcissa si era già allontanata, decisa a non degnare più d'attenzione quel suo cugino ribelle.

Avanzò ancora lungo il corridoio dell'Hogwarts Express. Tutti gli scompartimenti sembravano essere troppo sporchi, o troppo chiassosi, o troppo colmi di mocciosi. Se avesse potuto, Narcissa avrebbe voluto un'intera carrozza del treno solo per lei.
Qualcuno fuoriuscì dallo scompartimento dei Prefetti, e Narcissa ebbe l'impulso di voltarsi e correre via quando riconobbe Malfoy e Nott, impeccabili e altezzosi nelle loro divise nere, con le splendenti spille da Prefetti appuntate al petto.
"Vieni, Nott. Andiamo a sorvegliare i corridoi, e... Ma guarda chi si vede! Narcissa..." Lucius mormorò il suo nome amabilmente, sorridendole con arroganza.
Lei avrebbe voluto prendere quel suo bel faccione splendente a schiaffi. Storse il naso, e fece marcia indietro.
"Dove vai?" obbiettò Lucius. "La mia... fidanzata, merita un posto d'onore al mio fianco, nella carrozza dei Prefetti!"
Narcissa sentì la rabbia montarle in corpo. Detestava il modo in cui Malfoy le ricordava continuamente il fatto che loro due erano fidanzati. Il loro matrimonio era stato deciso quando Narcissa aveva solo dodici anni, e non c'era modo di opporsi alla decisione dei loro genitori.
"Malfoy, preferirei farmi bruciare viva da un Drago piuttosto che trascorrere il viaggio in tua compagnia".
"Non le piaci molto!" esclamò Nott, ridendo e deridendo l'amico. "Sicuro che siete fidanzati?"
"Certo" disse Lucius, sorridendo nuovamente a Narcissa in un modo che le diede i brividi. "Deve solo abituarsi all'idea, e arrendersi al nostro inevitabile destino".
"Ah! Sei tu quello che si deve arrendere, Malfoy! Non ti vorrei nemmeno se tu fossi l'ultimo mago rimasto in tutto l'universo" fece sprezzante Narcissa, ad un palmo dal suo naso. Lucius approfittò della vicinanza per scoccarle un bacio sulla bocca, che lei si ripulì rabbiosamente con la manica del vestito.
"C-Come... osi?!"
"Oso perchè sono il tuo fidanzato", le ripeté ancora una volta, convinto che ricordarglielo all'infinito fosse l'unico modo per metterglielo bene in testa.
Lei se ne andò, irritata e indispettita, sotto lo sguardo divertito di Malfoy e Nott.
"Ma perchè ti detesta così tanto?"
Lucius scrollò le spalle. "Non credo ci sia una ragione precisa. Ma chi se ne importa. Lei mi appartiene, che le piaccia o no".
"Sei stato fortunato" disse Nott, fissando Narcissa che entrava nello scompartimento di alcune ragazze Serpeverde del sesto anno. "Sei stato promesso ad una ragazza bellissima, mentre io dovrò sposare quella caccola di Troll di Martha Rosier".
"Sì, sono fortunato" constatò Lucius leccandosi le labbra, come un predatore in attesa di assaggiare la sua preda. Guardò un'ultima volta il punto in cui Narcissa era scomparsa, poi si voltò e seguì Nott.


"Non lo sopporto più!" strillò Narcissa, chiudendo la porta scorrevole dello scompartimento con una forza che non sapeva nemmeno di possedere. Era fumante di rabbia.
"Narcissa, che ti prende?" domandò Alecto Carrow, fissando la sua compagna Serpeverde con sgomento.
Seduta accanto a lei, Christie Sewyn cominciò a ridacchiare. "Scommetto che hai incontrato Malfoy".
Narcissa sbuffò, e si allungò per issare il proprio baule nella rete portabagagli. Poi si sedette e posò la cuccetta di Ecate sul posto vuoto al suo fianco.
"Dai, calmati. Prendi uno dei miei Lecca Lecca al Sangue", fece Alecto comprensiva, porgendole un dolcetto.
Narcissa rifiutò con un lieve cenno del capo. "Non posso... trascorrere un altro anno di scuola con... quello lì che mi sta addosso!", riuscì a borbottare un po' a fatica, come se il nervoso le impedisse di parlare normalmente.
"Tu sei matta! Non so cosa darei per avere quello lì addosso!" ribatté Alecto, e fece una smorfia che la fece assomigliare ad una grossa scrofa. "Lucius Malfoy è un piacere per gli occhi".
Christie agitò la sua lunga chioma corvina con leggerezza. "Ale ha ragione. Non ti dovresti lamentare. Malfoy è affascinante".
"Malfoy fa schifo!" sbottò Narcissa, rossa in viso. "Voi non sapete... non potete sapere cosa significhi per me non poter decidere con chi fidanzarmi. Voglio dire... guardatemi!" Si indicò con le dita. "Potrei avere tutti gli uomini che voglio, con il mio fascino, ed invece..."
"Dovrai accontentarti di Lucius Malfoy. Che sfortuna!" cantilenò Alecto, palesemente prendendo in giro la compagna.
Narcissa ignorò il commento e gettò uno sguardo malinconico al finestrino del treno.
Sentiva già la mancanza di casa, e aveva lo strano presentimento che quell'anno scolastico non sarebbe stato piacevole per lei. Affatto piacevole.



Continua...

NdA: direttamente dal mio archivio di bozze, ecco rispolverato e riscritto un capitolo di una mia nuova storia a capitoli.
A differenza delle altre mie storie, stavolta Cissy non sembra essere particolarmente innamorata di Lucius... Ma sarà un anno scolastico particolarmente movimentato per loro, perciò non perdetevi i prossimi capitoli! Grazie a chi mi lascerà un commentino di incoraggiamento.

NarcissaM

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Capitolo 2
*** Menzogne e Ricatti ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

2 - Menzogne e Ricatti


Narcissa salì frettolosamente sulla carrozza che l'avrebbe portata ad Hogwarts, ma solo dopo essersi assicurata che Malfoy non fosse nei paraggi. Christie Sewyn e Alecto Carrow la seguirono, e a loro si unì anche una ragazza del settimo anno, Greta Zabini. Si accomodarono nella stessa carrozza di Narcissa, trainata da Thestral invisibili ai loro occhi.
Decisa a rilassarsi e a non pensare più a Malfoy per il resto della serata, Narcissa chiese a Zabini: "Allora, Greta! Hai passato delle belle vacanze?" In verità non le importava assolutamente nulla di quella strega, odiava il fatto che fosse bella e seducente quasi quanto lei. Di certo era una sua degna rivale.
"Oh, sì... Delle belle vacanze", rispose Zabini, lo sguardo vacuo rivolto verso il cielo notturno. "Immagino comunque che tu ti sia divertita di più. O almeno, stando a quello che dice Malfoy".
Narcissa scattò in avanti talmente di fretta che la carrozza prese a ondeggiare pericolosamente. "COSA?"
Zabini la guardò di sottecchi, senza scomporsi. "Bèh, sai... Malfoy va dicendo in giro tante cose".
"Fammi un esempio", disse Narcissa, in un tono perentorio, mentre Alecto e Christie se la ridevano sotto i baffi.
"Cose del tipo... che tu avevi una gran fretta di collaudare il tuo futuro marito, e non potevi più aspettare la prima notte di nozze per... consumare..." Greta si bloccò, soffocando le risate.
In quel momento, Narcissa la odiò con tutto il cuore.
Arrossì fino alla radice dei capelli, difficile dire se per la rabbia o l'imbarazzo. Prossima alle lacrime, attese che la carrozza fosse atterrata davanti all'ingresso di Hogwarts, poi balzò giù e corse all'interno del castello.

"MALFOY!" urlò con tutto il fiato che aveva in gola, ed il suono minaccioso di quella semplice parola ebbe l'effetto di far fuggire molti degli studenti radunati nell'atrio. Un bambino del primo anno scoppiò persino a piangere per la paura.
"Malfoy, fatti vedere!" strillò ancora Narcissa, e finalmente individuò il volto pallido e arrogante di Lucius che la guardava con lieve sorpresa. "Mi stavi cercando, tesoro?"
Narcissa sfoderò la bacchetta e gliela puntò contro il petto. "Io... non sono... un tuo tesoro", ansimò lei, ormai completamente fuori controllo.
Incuriositi, alcuni studenti restarono a guardare in silenzio.
Lucius sorrise amabilmente a Narcissa, leggermente divertito dalla sua furia. "Cosa ho fatto stavolta per meritare la tua rabbia?"
"Mi hai diffamata, hai sporcato il mio buon nome mettendo in giro delle menzogne", sibilò Narcissa, e Lucius arretrò di qualche passo fino a sbattere con la schiena contro il muro. "Mi hai descritta come una specie di maniaca sessuale, quando sai benissimo che mi fai ribrezzo".
I curiosi che erano rimasti a guardare presto si stancarono di quelle frasi dette sottovoce e, attratti dal profumo del banchetto già pronto in Sala Grande, lasciarono che Lucius e Narcissa se la sbrigassero da soli.
"Io non so chi abbia messo in giro simili sciocchezze", cominciò Lucius, mentre la punta della bacchetta gli premeva sul petto come pronta ad infilzarlo. "Ma per quanto bugiardo io possa essere, e meschino persino, non parlerei mai male di te. Sei la mia sposa, ed io sono il primo che vuole che la tua reputazione sia solida e pulita".
Narcissa esitò un momento, ma non abbassò la bacchetta. "Quindi Zabini mi ha mentito?"
"Zabini, eh?", fece Lucius, gli occhi svavillanti. "Non dovresti fidarti di quella megera. E' invidiosa di te! Sapevi che il patrimonio della mia famiglia le interessava parecchio? E che è rimasta molto delusa quando ha saputo che saresti stata tu la mia futura moglie?"
No. Narcissa non le sapeva quelle cose. Improvvisamente si sentì una sciocca credulona, e abbassò piano la bacchetta.
Lucius si rimise a posto il colletto della divisa e rivolse a Narcissa uno sguardo di ammonimento. "Non va bene così, Black. Dovrai imparare a fidarti di me, a convivere con me... non dimenticare che, terminati gli studi, diventeremo marito e moglie".
Narcissa abbassò lo sguardo, ferita, arrabbiata e delusa. "Non l'ho dimenticato, ma se pensi che sarò una moglie buona, servizievole e sottomessa, bhè... ti sbagli di grosso", disse poi, alzando nuovamente il capo, in segno di sfida.
"Invece io ti consiglio di comportarti meglio con me, o dovrò scrivere una missiva ai tuoi genitori per informarli del tuo atteggiamento ostile nei riguardi del tuo fidanzato", replicò Lucius soave, e vide Narcissa impallidire a quella minaccia. Cygnus Black era l'unico uomo sulla terra capace di far rabbrividire la figlia. Narcissa lo temeva, e lo rispettava allo stesso tempo, e mai avrebbe disobbedito ad un suo ordine, avrebbe sempre cercato di accontentarlo. Se avesse saputo del suo astio verso Malfoy, non glielo avrebbe perdonato.
"Che state facendo voi due ancora qui? Lo Smistamento sta per cominciare!" strillò Gazza, facendo la sua comparsa con l'inseparabile gatta Mrs. Purr.
"Sì, arriviamo subito", disse Lucius. Poi si voltò nuovamente verso Narcissa. "Ora scusami, cara, ma devo andare ad accogliere i nuovi, piccoli Serpeverde". E così dicendo, si allontanò a larghi e misurati passi, verso la Sala Grande.


Narcissa non era mai stata tanto abbattuta in vita sua. L'umiliazione ed il nervoso le toglievano il respiro a brevi ondate, e lei era certa di non poterlo sopportare a lungo. Si diresse lentamente al banchetto, dove tutti avevano già preso posto. Un tempo c'erano state Andromeda e Bellatrix a tenerle uno spazio libero al loro fianco. Ora invece nessuno si preoccupava che lei ci fosse oppure no, perchè Narcissa non aveva mai avuto interesse a farsi delle amiche finché aveva le sue amate sorelle. Faticò a trovare un posto dove sedersi.
Lucius invece rideva e chiacchierava contento, accanto a Mulciber e Avery.
In silenzio e senza toccare cibo, Narcissa assistette allo Smistamento.
Riconobbe Lily Evans, la Nata Babbana dai capelli rossi con la quale si era scontrata in treno. Grifondoro, com'era prevedibile, pensò Narcissa con disgusto.
Il Cappello Parlante mandò molti ragazzini nella Casa dei Serpeverde, e Lucius li accoglieva con gioia al tavolo, presentandosi e complimentandosi con loro. L'ultimo ragazzino fu Severus Piton, un tipo dai modi timidi e goffi.
"Sirius Black!"
Nell'udire appellato quel nome, Narcissa si ridestò e rivolse lo sguardo a Sirius. Lui ricambiò l'occhiata e quando il Cappello disse un titubante "Grifondoro", Narcissa notò un lampo di trionfo nei suoi occhi scuri. "Impossibile..." mormorò piano, mentre Sirius veniva accolto con urla festanti tra i Grifondoro. Tutti, nella famiglia Black, erano stati Serpeverde, persino Andromeda, a dispetto del suo carattere ribelle.
"Sirius!" esclamò Narcissa, alzandosi in piedi.
Il cugino lasciò l'abbraccio dei compagni per rivolgersi a lei. "Che ti avevo detto, cugina? Dai troppe cose per scontate. Una persona può sempre decidere chi e come essere". Le strizzò l'occhio, e lei si fece rossa di collera.
Rendendosi conto che tutti la stavano guardando, Silente compreso, si rimise a sedere, sprofondando nella sua infelicità.

L'umore nero continuò a perseguitarla anche quando si ritirò in Dormitorio.
Quest'anno avrebbe diviso la stanza con Alecto e Christie. Non avrebbe più dormito con Bellatrix.
Bellatrix... se ci fosse stata lei, l'avrebbe difesa dalle minacce di Lucius e dalle menzogne di Zabini!
Sua sorella le mancava così tanto che, quando poggiò la testa sul cuscino, Narcissa sentì qualcosa scivolare lungo la guancia. Si tastò con la mano, sorpresa. Lacrime. Stava piangendo di malinconia? Oh, splendido, pensò, tirando su col naso.
Christie la sentì singhiozzare e si sporse dal suo letto. "Qualcosa non va, Narcissa?"
"Non c'è una cosa che vada per il verso giusto!", replicò lei, affondando il viso sul cuscino e chiudendo gli occhi. La prima cosa che vide nella sua mente fu il volto sghignazzante di Lucius Malfoy.
Con rabbia, scagliò il cuscino contro il pavimento, e prese a piangere ancora più forte.



Continua...

NdA: spero che anche questo secondo capitolo vi sia piaciuto quanto il primo. Zabini, come avrete capito, è la madre di Blaise - ovvero la bellissima strega che si è sposata 7 volte, e tutti i suoi mariti sono *casualmente* morti lasciandole grandi somme di denaro. E dopo le spiegazioni, passo a ringraziare tutte le gentilissime persone che mi hanno lasciato un commento! ^_^

Nihal - oh, ma se ti piace Severus non devi perdere i prossimi capitoli! Ti annuncio che avrà parecchie particine interessanti... ma non voglio anticiparti nulla. Baci
Lysandra - grazie del complimento, spero davvero che la mia Narcissa continui a piacerti. Che caratterino, eh! Continua a leggermi ^^
FlyPiton - sono contenta di sapere che leggerai anche questa mia nuova storia (mia fedele lettrice *_*). Vuoi sapere che pairing ci sarà tra Lucius e Severus? Mi spiace, ma solo amicizia molto profonda. Lucius è pazzo di Narcissa ^_-!!
Mooncarda - grazie per i complimenti. Soprattutto spero che la trama sia davvero originale come dici tu. Circolano molte storie di Narcissa ai tempi di scuola, perciò... bhò, spero di non scrivere qualcosa di già scritto! Un bacio
Summers84 - se ti piace la coppia Lily/James vedrò di inserire qualche scenetta con loro due, anche se non era prevista nella mia prima stesura. Vedremo... Invece il caro Felpato sarà una vera spina nel fianco per Narcissa. Ti è piaciuto in questo capitolo?
Poppi - Arieccoti, mia cara e fedele sostenitrice! Non ti perdi mai una Lucius/Narcissa, vero? Ovvio, loro due sono stupendamente perfetti insieme! ^^ Fammi sapere il tuo parere su questo capitolo, ci conto!
Marty-chan - se ti ho incuriosita col primo capitolo, allora devi continuare a leggere - ne capiteranno talmente tante a Narcissa che... non hai idea! Baci
Sophonisba - Tornata? Ma io non me ne sono mai andata ^^ Il mio cervellino non ha mai smesso un secondo di pensare ad una nuova storia con i miei amati Lucius e Narcissa come protagonisti! Dai, metti da parte i libri di scuola ogni tanto, concediti 5 minuti per sognare ad occhi aperti ^_^!


NarcissaM

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Capitolo 3
*** Una soluzione ad ogni problema ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

3 - Una soluzione ad ogni problema


Il mattino dopo, Narcissa scese in Sala Grande per fare colazione.
Era insolitamente di buonumore, come se la notte fosse riuscita a rinvigorirla. Sì, certo... le cose erano cominciate per il verso sbagliato, ma... diamine! Lei era la magnifica Narcissa Black, che tutto poteva e tutto otteneva. Non si sarebbe mai più fatta mettere i piedi in testa da nessuno, né da quel moccioso di Sirius, né da quella sgualdrina di Zabini, né da...
"Buongiorno, tesoro".
Narcissa non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi. Conosceva bene quella voce languida, e solo una persona al mondo osava chiamarla tesoro.
"Malfoy! Ed io che speravo tu fossi deceduto durante la notte..."
Lucius fece finta di non averla sentita e, con un sorriso da orecchio a orecchio, le fece scivolare un braccio attorno alla vita, per guidarla verso il tavolo dei Serpeverde.
"Guarda che so camminare perfettamente anche da sola!" si lamentò lei, spintonandolo senza successo.
"Lo so, ma non preferisci essere accompagnata dal tuo adorato fidanzato?"
"Adorato?!" ripeté sprezzante, Narcissa.
Lucius la fece accomodare al tavolo, poi si mise al suo fianco sulla panca e le bisbigliò: "Già, perchè tu adori colui al quale i tuoi genitori ti hanno promessa in moglie, o almeno... questo è ciò che voglio scrivere a tuo padre nella missiva che gli spedirò".
Se uno sguardo ne avesse avuto la possibilità, Lucius sarebbe stato ridotto a un mucchietto di cenere in meno di un secondo. Narcissa non poteva crederci: Malfoy avrebbe continuato a tormentarla di minacce per il resto dei suoi giorni?
Aprì la bocca per protestare, ma Lucius ne approfittò per infilarle una focaccina dolce tra i denti. "Suvvia, mangia qualcosa. Non voglio che la mia futura moglie sia tutta pelle e ossa".
Narcissa, che ribolliva di rabbia ma non poteva permettersi di urlare davanti a tutti, passò il resto della colazione a farsi riempire il piatto da Malfoy senza emettere una sola lamentela.
Tutti i suoi buoni propositi di non farsi mettere i piedi in testa da nessuno erano andati a farsi benedire.
Che altro doveva succederle ancora?
Ovviamente non poteva immaginarlo, ma il peggio doveva ancora arrivare...


"Complimenti, Black. Hai ottenuto dei risultati eccellenti!"
Poche ore dopo, Narcissa si ritrovava seduta davanti al professor Lumacorno, il direttore della Casa dei Serpeverde, per iscriversi ai M.A.G.O. che avrebbe dovuto affrontare al settimo anno. Sapeva di essere una delle studentesse preferite di Lumacorno, e si cullava in quella convinzione.
"Dico sul serio, Narcissa! Nemmeno Bellatrix aveva preso tutti questi Eccezionale. Sono estasiato".
"Grazie, professore", cinguettò lei.
"Peccato, però..." mugugnò Lumacorno ad un tratto, dietro a quei baffi che lo facevano somigliare ad uno strano tricheco. "Hai preso solo Accettabile in Pozioni".
Narcissa si strinse nelle spalle. Non era mai stata particolarmente portata in quella materia, anche se ne era inevitabilmente attratta. Di certo avrebbe voluto saper creare qualche particolare veleno da far ingurgitare a Lucius Malfoy...
"Non si preoccupi, professore", si affrettò a dire. "Ammetto di avere qualche piccola lacuna, ma mi impegnerò a fondo per migliorare. Prenderò... prenderò persino ripetizioni, se necessario".
Lumacorno agitò la mano, come per fermare il suo flusso di parole. "Ma certo, ma certo. Sono sicuro del tuo impegno e delle tue capacità, Black. Nella tua... nobile famiglia non c'è mai stato nessuno che mi abbia deluso".
Narcissa pensò che probabilmente Lumacorno non aveva ancora conosciuto Sirius.
"E poi lo sai che... ti perdonerei ogni cosa, eccetto..."
"Eccetto?" chiese Narcissa, leggermente preoccupata.
"Eccetto mancare alla mia festa di giovedì sera!" esclamò Lumacorno, felice dell'effetto di suspance che aveva creato, e mise un invito bellamente infiocchettato tra le mani di Narcissa. "Ci saranno tutti... quelli che contano, ovviamente. Ma la tua assenza sarebbe un terribile delitto".
Dopo averla riempita di un'altra abbondante dose di lusinghe, Lumacorno accompagnò Narcissa alla porta.
"Allora ci vediamo più tardi a lezione. Oh, ma quasi dimenticavo!" Il professore frugò nella tasca della giacca. "Puoi dare l'invito anche a Lucius Malfoy?" le chiese, porgendole un rotolino di carta. "So che siete promessi sposi, quindi non dovrebbe essere un problema..." aggiunse poi, strizzando l'occhio con malizia.
Narcissa era inorridita. Dunque tutto il mondo lo sapeva? Tutto il mondo aveva già deciso che lei sarebbe diventata la moglie di Malfoy? Ma perchè a nessuno interessava sapere se lei era d'accordo?

Durante le lezioni di Pozioni, quegli interrogativi continuavano a ronzarle nella testa, dandole il tormento. Non riuscì a sentire una sola parola della lezione, concentrata com'era a piangersi addosso.
"Allora, chi conosce le proprietà della Pozione Restringente? Black, vuoi rispondere tu?"
Narcissa si guardò attorno, come in cerca di qualcuno che le potesse suggerire la risposta esatta. Poi borbottò un timido: "Restringente... Immagino faccia diventare piccoli gli oggetti?"
Ovviamente aveva detto una sciocchezza, perchè si beccò le risate di scherno dei compagni ed un'occhiataccia da parte del professore. Il che la rimandava ad un altro problema: migliorare in Pozioni.
Ne discusse con Alecto all'uscita dall'aula.
"Tu sei brava in Pozioni. Potresti darmi delle lezioni di recupero?"
"Io? Con tutto quello che ho da fare!", si lamentò la compagna. "Non ne avrei davvero il tempo".
"O la voglia..." bofonchiò Narcissa, offesa. "Guarda che nemmeno io sono particolarmente felice di dover passare le giornate a sgobbare sui libri".
Alecto Carrow tacque, come se non volesse più tornare sull'argomento.
"Se proprio non mi vuoi fare questo favore, posso almeno chiederti un'altra cosa?" fece Narcissa, inseguendola. Le mostrò l'invito di Lumacorno per Malfoy.
"Davvero? Glielo posso dare io?" gioì l'amica, stringendosi la pergamena al petto. "Oh, magari mi inviterà ad andare alla festa con lui", aggiunse sognante, mentre Narcissa la fissava con grande pena.
"Bene, almeno un problema l'ho risolto", disse poi, incrociando le braccia. "Ora devo solo trovare qualcuno che mi aiuti a studiare Pozioni".
"Ho sentito bene?" La voce di Malfoy sopraggiunse alle sue spalle, esattamente come era accaduto in mattinata.
Non è possibile, è una persecuzione!, pensò Narcissa, evitando accuratamente di voltarsi a guardarlo e accelerando il passo nel tentativo di sfuggirgli. Per sua sfortuna, Lucius era molto più veloce. Le si parò davanti, col solito ghigno arrogante sulle labbra. "Hai davvero bisogno di un ripasso in Pozioni? Potrei propormi io come tuo compagno di studi, ma poi sono certo che occuperemo il tempo a fare... ben altro".
"Nei tuoi sogni, Malfoy", ribatté Narcissa, cercando di sorpassarlo, ma il corpo di Lucius era come un muro, incredibilmente alto e invalicabile.
"Peccato... Però, se vuoi un consiglio, conosco qualcuno davvero fenomenale in Pozioni. Magari lui può aiutarti. Lascia che te lo presenti!" Lucius prese Narcissa per mano, e la sua stretta era così forte che lei non ebbe modo di liberarsi. Camminare mano nella mano con lui per i corridoi di Hogwarts le fece provare una sgradita sensazione di soffocamento... Ora sì che tutto il mondo avrebbe veramente saputo che loro due erano fidanzati!
Fortunatamente per lei, il tragitto fu piuttosto breve. In un angolo, un ragazzino dai capelli neri stava chino su un libro, il naso adunco sprofondato nelle pagine sottili. "Severus!", lo chiamò Lucius, ed immediatamente il giovane alzò lo sguardo.
"Malfoy..."
"Severus, ti presento la mia fidanzata, Narcissa Black".
Quando gli occhi scuri di Piton incontrarono quelli azzurro cielo di Narcissa, li sgranò per la sorpresa. Era assolutamente la ragazza più splendida che avesse mai visto. Lunghi e ondulati, i suoi capelli d'oro sembravano catturare e riflettere la luce del sole pomeridiano. Il suo viso era come scolpito nel più puro alabastro. Ed il resto del suo corpo... era semplicemente perfetto.
"Narcissa, ti presento il mio nuovo, giovane amico, Severus Piton. E' un vero portento per quanto riguarda le Pozioni. Anche se è solo al primo anno, mi ha dimostrato di conoscere molte più cose di me e di tutti i professori messi insieme".
"Oh, non esagerare..." borbottò Severus, ed il suo viso dall'aspetto malaticcio riacquistò un po' di colore. "E' perchè ho studiato molto, a casa. E mia madre è un'abile pozionista".
Per la prima volta, Narcissa aprì bocca. "Allora forse potresti aiutarmi. Devo assolutamente migliorare i miei voti, e se mi concederai poche ore alla settimana del tuo tempo, forse..." Gli prese le mani tra le sue, e Piton rabbrividì al tocco di quell'angelo meraviglioso. "Ti prego. Puoi farlo?"
"Tutto... quello... che vuoi", balbettò lui, confuso.
"Oh, grazie!" esultò lei, compiaciuta. Aveva risolto un altro problema. Ora doveva solo decapitare Malfoy, e poi avrebbe passato il resto dell'anno in maniera perfetta. "Grazie davvero!"
"E a me? Non mi ringrazi? Guarda che te l'ho presentato io", fece Lucius, mettendo il broncio.
Narcissa si limitò a digrignare i denti in sua direzione. A Severus, invece, soffiò un bacio prima di allontanarsi, francamente rincuorata.

Continua...

NdA: aggiornamento super veloce! Spero di poter aggiornare tutti i giorni, se i miei mille impegni me lo consentiranno. Cosa ne pensate del primo incontro tra Severus e Narcissa? Credo che Piton si sia preso una lieve cottarella adolescenziale, voi che dite? Ma scoprirete di più nei prossimi capitoli! Ed ora... Vediamo di ringraziare tutte le gentilissime persone che mi hanno lasciato una recensione! ^_^ GRAZIE!!

Stellyna_P - innanzitutto voglio ringraziarti perchè era da tempo che non leggevo una recensione capace di farmi emozionare. Davvero mi sono salite la lacrime agli occhi nel sapere che ti sei letta tutte le mie storie d'un fiato (hai persino saltato il pranzo!!) Per un'aspirante scrittrice come me, il tuo è il genere di commento che lascia senza fiato e apre il cuore. GRAZIE! Spero di continuare ad appassionarti con questa storia diversa da tutte le altre e... bèh, Purelove rimane sempre anche la mia preferita! Un bacio grande.
LadyGryffindor - grazie per l'entusiasmo, sono contenta che la storia ti piaccia. In risposta alle tue domande, ti dico che, no... Lucius non è libertino come Draco. E' troppo cotto di Narcissa per pensare ad altre ragazze - e nessuna è bella quanto lei. Poi mi hai chiesto se Narcissa sa trasformarsi... non so, in verità non l'ho mai immaginata come Animagus. Però è un'idea carina, chissà se la prenderò in considerazione. Un bacio!
MaryMatrix - ti ringrazio del complimento! Se ultimamente ti piace leggere di Lucius e Narcissa, nel mio account trovi storie su di loro. Parecchie storie su di loro. Direi che sono quasi ossessionata da questa coppia, a parer mio perfetta. Tu che ne dici? Un bacio
Nihal - Sì, a Narcissa mancano le sorelle ed in particolare le manca Bellatrix che CRUCIAVA tutti quelli che la disturbavano. Avere Bella come sorella è una grande fortuna, eh! Piaciuta questa prima apparizione di Severus? Fammi sapere il tuo parere!
FlyPiton - Mi fa piacere che il mio Lucius ti piaccia sempre di più. Sapessi a me! Al posto di Narcissa, avrei certamente accettato di prendere ripetizioni da lui... eheh! *__*
Mooncarda - grazie cara, sono lieta che questa versione di Narcissa ti piaccia. Come ti è parsa in questo capitolo? Fammi sapere, ci tengo molto al tuo parere e alle tue osservazioni. Un abbraccio.
Poppi - carissima, hai anticipato il tema della gelosia e del possesso. Ti dico che, effettivamente, ho in mente di dedicare un intero capitolo ad un Lucius pazzamente geloso, però dovrai attendere parecchi capitoli. Intanto fammi sapere come ti è parso il piccolo Severus!
Marty-chan - il tuo entusiasmo mi rende felice! Grazie! Non essere troppo curiosa, però. Questa storia è da guastare piano piano! Ti abbraccio.
Sophonisba - Grazie, grazie! In effetti il gravoso compito di far innamorare Narcissa di Lucius spetta a me. Nella mia testolina folle ovviamente so già cosa fare! Però non ti anticipo niente, o smetterai di leggere con curiosità ogni capitolo. Sappi solo che Narcissa non odia Lucius. Ciò che odia è non avere voce in capitolo, non potersi ribellare al volere dei suoi genitori. Non odia Lucius, solo che deve ancora... capirlo! ^_^ Un abbraccio


NarcissaM

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Capitolo 4
*** Apparizioni (1° parte) ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

4 - Apparizioni (1° parte)

"Insomma! Si può sapere perchè oggi hai quest'aria afflitta?"
Comodamente seduta su di un molle cuscino della Sala Comune dei Serpeverde, Narcissa lasciava che una malinconica Alecto Carrow le pettinasse i lunghi capelli biondi.
"Non è niente", mormorò l'amica. "Solo che... bèh, Malfoy ha rifiutato di portarmi alla festa di Lumacorno, domani".
Narcissa si raddrizzò, improvvisamente curiosa. "E come mai?"
Alecto tirò un lungo sospiro, e lasciò andare i capelli di Narcissa, ormai perfettamente acconciati. "Dice che non potrà andarci. Domani è impegnato tutto il giorno con le selezioni dei nuovi giocatori della squadra".
Quidditch! Narcissa aveva dimenticato che Lucius era diventato il nuovo capitano della squadra di Serpeverde, un'ottima cosa, a suo avviso. I maschi dimenticano facilmente le femmine quando c'è di mezzo lo sport.
"Significa che almeno per un giorno non vedrò la sua brutta faccia".
"Ehi, Narcissa..." disse una flebile voce, non molto distante dalle due ragazze. "Se hai finalmente finito di chiacchierare, forse dovremo riprendere a studiare".
Narcissa si voltò svogliatamente verso Severus Piton, seduto ad un tavolo con la sua inseparabile copia di Pozioni Avanzate davanti agli occhi.
"Sai, Piton... Dovresti fare l'insegnante, da grande".
"Perchè insegno bene?"
"No. Perchè sei seccante quanto loro", replicò la ragazza, scatenando le risate di Alecto.
Piton arrossì violentemente e Narcissa, capendo di averlo offeso, si mise a sedere accanto a lui. "Va bene, va bene... Dove ero rimasta?"
"Al paragrafo quattro".
Ma, nel momento stesso in cui Narcissa cominciò a leggere, Greta Zabini entrò in Sala Comune, seguita da un gruppetto di Serpeverdi chiassose. Non appena ebbe individuato Narcissa e Piton, si diresse verso di loro con passo altezzoso.
"Come sei caduta in basso, Black", cominciò, con cattiveria. "Ti fai dare lezioni da uno del primo anno. Che cosa patetica".
"Che importa, tanto?" ribatté Narcissa, con un sorriso furbo sulle labbra. "Potrei anche smettere di studiare, dato che non dovrò mai lavorare... Non appena mi sarò sposata con Lucius Malfoy, il suo patrimonio finirà nelle mie tasche già piene".
Narcissa dovette constatare che essere fidanzata con Malfoy aveva dei vantaggi, dopotutto... come quello di riuscire a zittire Greta Zabini: nel suo volto pesantemente truccato, passarono diverse espressioni, dal compiacimento, allo stupore, fino alla più cupa indignazione. Impiegò qualche istante prima di riuscire a trovare le parole con cui controbattere.
"Io... io... sono sicura che presto Malfoy si renderà conto di quanto io sia nettamente superiore a te. In tutto e per tutto. Vedremo con chi si vorrà sposare, alla fine dell'anno".
"Ah!" Improvviso, secco, quel semplice suono di scherno sfuggì dalle labbra di Piton, ed ebbe l'effetto di far voltare Greta Zabini verso di lui. "Che vuoi, tu? Cosa significa quel... Ah!"
"Niente", disse lui, facendo spallucce. "Solo che, a parer mio, tu non sei superiore a nessuno. Tanto meno che a Narcissa".
Zabini digrignò i denti in sua direzione, un gesto ben poco femminile che la fece assomigliare ad una iena feroce. Poi, girando sui tacchi, si allontanò seguita a ruota dalle sue amiche.
"La detesto!"
Narcissa raccolse i suoi libri, con dei gesti frenetici che rivelavano tutta la sua irritazione. Severus le si avvicinò con un sorriso tirato sulle labbra. "Mi dispiace. Voglio dire... se ti prendono in giro per causa mia, forse sarebbe meglio smettere con le ripetizioni, vero?"
Narcissa scosse il capo. "Toglitelo dalla testa. Non ho intenzione di darla per vinta a quell'arpia, e i miei voti sono più importanti delle sue frecciate velenose. La prossima volta, però, studieremo in Biblioteca, senza distrazioni e interruzioni. Sei d'accordo?"
Severus annuì, senza riuscire a mascherare il suo sollievo.


Dopo cena, quando Narcissa si fu ritirata in Dormitorio, si mise distesa sul letto con pergamena e inchiostro alla mano, e si dedicò a scrivere una lettera per sua sorella Bellatrix.

Carissima Bella,
so che sono passati soltanto pochi giorni da quando ci siamo salutate alla stazione, ma già mi manchi, avevo bisogno di parlare con te. Greta Zabini, ce l'hai presente? Continua a darmi il tormento e a giocarmi brutti scherzi. Da quanto ho saputo, è gelosa del fatto che sposerò Malfoy (a questo proposito, puoi dire a mamma e papà che io odio Malfoy e non ho alcuna intenzione di diventare sua moglie? che sono felicissima del fidanzato che hanno scelto per me?). Insomma, credo che Zabini mirasse al patrimonio dei Malfoy, ed è intenzionata a mettermi i bastoni tra le ruote per tutto l'anno, ne sono convinta. Oh, se tu fossi qui, Bella! So che mi difenderesti a spada tratta, come hai sempre fatto. E' tutto? No, dimenticavo... hai saputo di Sirius? E' stato assegnato alla Casa di Grifondoro, te ne rendi conto? E devi vedere che razza di gente ha preso a frequentare! Scommetto che zia è andata su tutte le furie, vero? Fammi sapere qualcosa.
Dai un bacio ad Andromeda, e saluta mamma e papà.
Con affetto,
tua sorella.

Narcissa rilesse e corresse la lettera in alcuni punti, e quando finalmente fu soddisfatta, si alzò dal letto. La sua gatta si mosse verso di lei e si strofinò sulle sue gambe, facendo le fusa.
"Ecate, vieni con me?"
Alecto stava già dormendo e russava in maniera fastidiosa, ma Christie era ancora sveglia e si accorse di Narcissa che infilava la giacca. "Ehi, dove vai? E' vietato uscire dai Dormitori a quest'ora", le bisbigliò.
"Guarda che lo so", replicò Narcissa, seccata. "Ma devo andare in Guferia a spedire una lettera. Farò in fretta".
Fece per uscire dalla porta, ma poi si fermò e tornò a guardare Christie che, accovacciata tra le lenzuola, aveva uno sguardo stanco e spaurito. "Ma tu perchè sei ancora sveglia? Cos'hai?"
"Tensione, credo. Domani ho il provino come Cercatrice nella squadra di Quidditch. Non riesco a dormire se ci penso..."
"Oh", fece Narcissa, visibilmente sorpresa. "Non lo sapevo. Non ti ho mai vista appassionata per il... Quidditch".
"Tu e Alecto verrete a vedermi, domani? Ti prego. Sarei meno tesa se ci foste voi due".
Narcissa esitò per un attimo, mentre l'immagine di Malfoy in sella ad un manico di scopa sfrecciava nella sua mente. "Emh, non so. Vedremo, ok?" E senza darle il tempo di ribattere, Narcissa uscì velocemente dalla stanza.


Cercando di non fare rumore, sgattaiolò furtivamente per i corridoi bui di Hogwarts. La torre ovest non era lontana, e la raggiunse in poco tempo. Salì velocemente per i gradini, con Ecate che la seguiva docilmente, silenziosa e sinuosa come la sua padrona. Quando raggiunse la Guferia, Narcissa scelse il gufo che le sembrava più sveglio e gli consegnò la piccola pergamena arrotolata. "Portala a Bellatrix Black", gli ordinò, prima di lasciarlo andare.
Rimase alcuni minuti ad osservarlo, mentre volava nel cielo notturno, punteggiato di stelle. Sembrava così felice, così libero... Narcissa avrebbe voluto poter volare come lui, lontana dalle responsabilità, lontana dalle costrizioni, lontana da tutti.
Quando però si sentì troppo stanca persino per fantasticare, Narcissa decise di tornare in camera. Ansiosa di ritrovare l'abbraccio confortante delle sue lenzuola, percorse velocemente lo stesso tragitto a ritroso. Fu però costretta a fermare i suoi passi quando un vento gelido la travolse inspiegabilmente, facendola sbattere contro un muro. Al vento seguì un forte profumo di violetta.
Istintivamente, Narcissa seguì la scia di quel profumo finché non ne individuò la fonte...

Continua...

NdA: nuovo capitolo per tutte le lettrici che ancora non si sono messe a letto!! E prima che io raggiunga il mio, devo ringraziare tutte le persone che hanno lasciato un gentile commento al precedente capitolo. Siete tantissimi, ed io sono al settimo cielo!

MaryMatrix - Spero di avere appagato la tua curiosità. La prima lezione tra Severus e Cissy non è andata particolarmente bene, ma ti assicuro che nei prossimi capitoli le cose miglioreranno. Ti ringrazio dei complimenti, spero davvero di fare un buon lavoro con questa fanfiction, e di farti sognare insieme a me. Un bacione.
Lorhen - grazie di seguire anche questa mia storia. E' un piacere ritrovarti a commentare anche questa fanfic, e spero che ti piacerà quanto le altre!
LysandaBlack - è vero, sono un razzo ad aggiornare, perciò non perdere il filo della storia, eh! Sono contenta di averti fatta sorridere con Lucius che spunta dappertutto per ossessionare Narcissa. Un bacio!
Stellyna_P - grazie come sempre della bellissima recensione. Per quanto riguarda Severus, ha solo un piccola cotta passeggera, il suo cuore appartiene solo a Lily Evans, anche se adesso è troppo piccolo per capirlo. Quanti anni ha? Undici, dodici? Non conosce l'Amore, ma è rimasto abbagliato dalla bellezza di Narcissa. Ti è piaciuto in questo capitolo? Fammi sapere ^^ !!
Poppi - non credo scriverò 100 capitoli, in verità avevo pensato a 14-15 capitoli, perciò... Ti ho accontentata ed ho cominciato subito con le ripetizioni. Purtroppo il primo giorno non è stato fantastico, con Zabini che rompe le balle. Ma non perderti i prossimi capitoli!
FlyPiton - e no, dovrai aspettare ancora un po' per vedere dei miglioramenti tra Lucius e Cissy! Pazienta, e intanto riempi i vuoti con la tua immaginazione. Un abbraccio forte, grazie di seguirmi sempre con affetto.
LadySlytherin - davvero adori il mio Severus? Grazieee! Come ti è sembrato in questo capitolo? Fammi sapere, un bacio grande!
Cissy32 - Come fa Narcissa a resistere al fascino di Lucius? Semplice - è troppo accecata dalla rabbia di non avere scelta. Speriamo che presto apri gli occhi e si accorga di quanto lui sia... meraviglioso. Hai letto davvero tutte tutte le mie storie? Wow, grazie, ne sono onorata. Un bacione
Mooncarda - Sì, Severus è stato timido nello scorso capitolo, ma già ora ha cominciato ad affilare le unghie. Visto come ha risposto a Zabini? ^^ Sev è sempre Sev, sarcastico, riservato, e bacchettone! ^^ Uno stralcio di Sev/Lily ci sarà, te lo anticipo. Perciò... continua a leggermi! Un grande abbraccio!
Lady Hawke - Grazie, grazie! Sei stata gentile a segnalare i miei piccoli errori di distrazione, e se ne trovi altri fammelo sapere! Grazie anche di trovare la mia storia interessante, e spero continuerai a leggermi con piacere. Un bacio.
Sophonisba - grazie carissima, sei sempre gentile. Aggiornerò più in fretta che posso, solo per te! ^^ Baci
Nihal - risvolti negativi per Severus? Mmmh, vedrai, vedrai... non voglio davvero anticiparti niente! Solo, continua a leggermi ^_-


NarcissaM

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Capitolo 5
*** Apparizioni (2° parte) ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

5 - Apparizioni (2° parte)

Narcissa aveva sentito dire molte cose curiose riguardo Hogwarts.
Ad esempio, sapeva che il castello era infestato da una ventina di fantasmi. Eppure lei ne aveva sempre conosciuti solo quattro, ovvero i fantasmi delle Case, il Barone Sanguinario, Nick-quasi-senza-testa, il Frate Grasso e la Dama Grigia. Per un attimo, Narcissa pensò proprio che la figura trasparente che la osservava fosse proprio la Dama Grigia ma, dopo essersi strofinata gli occhi più volte, si convinse che quello era il fantasma di un'altra donna. La più bella che Narcissa avesse mai visto.
Sono certa che in vita era persino più splendida di me, pensò, senza staccarle gli occhi di dosso.
Lunghissimi capelli incolore volteggiavano nell'aria circondando un viso dai morbidi lineamenti; indossava un ricco abito da sera che le scopriva spalle e braccia, e aveva uno sguardo malinconico, quello che tutti i fantasmi hanno, intrappolati nella loro non-vita.
Ad un secondo veloce esame, si accorse che il fantasma aveva un orrendo squarcio all'altezza dell'addome. Ipotizzò fosse stata quella grave ferita a causare la sua morte.
"Chi sei?" le domandò Narcissa, senza però ricevere risposta.
Inaspettatamente, il fantasma della donna le sorrise e si allontanò in volo, lentamente, quasi come se volesse invitare la ragazza a seguirla. E contro ogni logica, Narcissa lo fece: la seguì.
Percorse in silenzio, dietro di lei, i corridoi deserti del castello, o almeno finché il fantasma non decise di attraversare una porta logora.
Narcissa tentò di aprirla, ma la maniglia era bloccata. Tentò un Alohomora, senza successo. Dopo qualche minuto, in cui rimase immobile a fissare quella porta chiusa, capì che probabilmente la serratura era rotta e le puntò nuovamente contro la bacchetta. "Reparo!" disse, e sentì la serratura scattare ed aprirsi.
Eccitata come una bambina, completamente priva di sonno, ansiosa come qualcuno che sta per scoprire qualcosa di assolutamente segreto, Narcissa mosse un passo in avanti ed entrò nella stanza.
Con somma delusione, però, dovette constatare che era completamente vuota. Non un mobile, non un quadro alle pareti. C'era solo un vecchio e impolverato tappeto steso sul pavimento. Vuota. E nessuna traccia del fantasma della donna, anche se il suo profumo aleggiava ancora nella stanza.
"Oh, bèh... che altro dovevo aspettarmi?" si chiese ad alta voce. Stava per uscire dalla stanza, quando sentì Ecate miagolare e strusciarsi contro il muro. Narcissa tornò indietro a prenderla, se la mise tra le braccia e improvvisamente si accorse di un luccichio sulla parete. Si chinò a guardare meglio e scoprì che vi era un grazioso specchio incastonato tra le mattonelle di pietra. Con la manica della giacca, Narcissa lo ripulì dalla polvere e tentò di staccarlo. Al terzo tentativo ci riuscì e, tutta felice, se lo girò e rigirò tra le mani, mentre Ecate si lamentava, arrampicandosi nelle sue spalle.
"Stai buona, Ecate", disse Narcissa, continuando a guardare il piccolo specchio. Aveva un impugnatura d'oro, e dei minuscoli teschi d'argento a formare una cornice rotonda. Sul retro, invece, vi era una S che Narcissa riconobbe come il simbolo di Salazar Serpeverde. "Fantastico!" esclamò, spalancando gli occhi. "Potrebbe essere appartenuto a lui. Sarebbe un vero peccato se io, la più bella e popolare dei Serpeverde, non lo tenessi per me". Ci si specchiò, ed effettivamente l'immagine che le si parò davanti era quella di una ragazza bellissima, nel fior fiore della sua giovinezza. Fiera di sé, infilò lo specchiò nella tasca della giacca e ritornò di corsa in Dormitorio.


Con sua grande sorpresa, trovò Christie e Alecto in piedi, accanto ai propri letti.
"Perchè siete alzate?"
"E tu perchè sei sparita?" ribatté Christie, pallida e nervosa. "Ho pensato le cose peggiori! Tipo che Gazza ti avesse beccata e messa in punizione a lavare i bagni, o che Lucius Malfoy ti avesse teso un agguato per costringerti a..."
"Oh, niente di tutto questo", la fermò Narcissa, concedendosi di ridere.
Alecto Carrow sbadigliava come una che era stata tirata giù dal letto con la forza. "Se stai bene, allora posso tornare a dormire?"
Narcissa rimase un attimo a pensare se doveva rivelare o no ciò che aveva visto. Alla fine decise di lasciar perdere la storia dello specchio di Serpeverde e di raccontare solo la parte riguardante il fantasma. Le due amiche la ascoltarono con stupore.
"Avete idea di chi potesse essere?"
"Non so", fece Christie, sedendosi nel proprio letto.
"Io forse ho un'idea. C'è un fantasma al secondo piano, si nasconde nei bagni e nelle tubature. Mirtilla Malcontenta, mi sembra che si chiami così... però è bruttina, con gli occhiali..." mormorò Alecto, prima di lanciare un altro sonoro sbadiglio.
"Non era lei, allora. Oh, ma che importa? Torniamo a letto, su, o domani avremmo delle occhiaie raccapriccianti". E Narcissa non voleva apparire raccapricciante, per nessun motivo al mondo.


Difatti, il mattino seguente, la prima cosa che fece non appena si fu svegliata fu quella di controllare allo specchio la propria immagine. Era perfetta, come al suo solito... Anzi, probabilmente era persino più bella, si disse con un certo compiacimento.
Andò a lezione di Rune Antiche, e dopo si diresse a malincuore al campo di Quidditch, accompagnata da Alecto. Non aveva dimenticato che Christie voleva entrare nella squadra come Cercatrice, e se da una parte voleva andare a fare il tifo per lei, dall'altra parte odiava l'idea di dover incontrare Malfoy.
Tuttavia, quando arrivò al campo e si sedette tra gli spalti, Lucius non si accorse della sua presenza.
Tutto preso com'era a dare ordini ai giocatori e a decidere chi prendere nella sua squadra, non rivolse mai un'occhiata verso gli spalti. Stranamente, incoscientemente, Narcissa ne fu quasi delusa, come se considerasse la poca attenzione di Malfoy un affronto alla propria splendente bellezza.
"Vai, Christie!" strillava Alecto in direzione dell'amica che, con gli occhi stretti a fessure, tentava di individuare il piccolo Boccino d'Oro.


"Ehi, Sirius! Vedi quello che vedo io?"
"Se vedi un branco di serpi velenose, James, allora direi proprio di sì".
Narcissa alzò lo sguardo e scorse suo cugino che la fissava con aria divertita. "Ebbene, Sirius! Se questo è un covo di serpenti, perchè non scappi? Rischi di venire morso", gli disse in tono minaccioso.
Ignorando le sue parole, Sirius si voltò verso l'amico. "Oh, James... Non ti ho ancora presentato la mia cara cugina Narcissa. Ma non lasciarti ingannare dal suo aspetto: è bella fuori quanto è marcia dentro".
Probabilmente Narcissa avrebbe dovuto sentirsi offesa da quella frase, eppure si sentì soddisfatta nell'udire suo cugino riconoscere che lei fosse bella. Tornò a rivolgere la propria attenzione a Christie e ai provini, decisa a non rivolgere mai più la parola a Sirius.
"Santo cielo, questi di Serpeverde sono proprio delle schiappe!" continuava a dire lui, con la solita insolenza.
"Hai ragione, Sirius. Quella tipa lassù non si è nemmeno accorta che il Boccino le è passato davanti agli occhi, e vorrebbe fare la Cercatrice?" sbottò l'amico di Sirius, a voce talmente alta che Christie lo sentì. Difatti il suo volto si macchiò di chiazze rosse per la vergogna.
Furiosa, Alecto Carrow si alzò dal suo posto e si rivolse a James. "Visto che sei tanto più bravo, mocciosetto, perchè non ci fai vedere come giochi?"
Anche Malfoy aveva sentito le chiacchiere provenienti dagli spalti, e quando individuò Narcissa il suo volto si illuminò di delizia, e scese in picchiata verso di lei.
"Narcissa, cara! Sei venuta a vedermi giocare?"
"Certo che no, caro", replicò lei, stizzita. "Solo a vedere i provini della mia amica".
Alecto si intromise tra di loro, e richiamò a sé l'attenzione di Lucius. "Malfoy, puoi prestare la tua scopa a questo bambino Grifondoro? Vuole farci vedere quanto è bravo a Quidditch".
Lucius esaminò James con un sornione sorriso sulle labbra. "Ah, ma davvero? E fai parte della squadra di Grifondoro?"
"Ancora no, sono al primo anno".
A quella risposta, Lucius acconsentì a cedergli per qualche minuto il proprio manico di scopa. "Vedi di non rovinarmelo, l'ho pagato un sacco di galeoni".
"E' in buonissime mani", replicò James, e subito sfrecciò in aria, lanciando un gridolino di esultanza. Affiancò Christie, poi prese a girarle attorno in modo da confonderla e innervosirla. Riuscì nel suo intento perchè, pochi istanti dopo, scomparve dietro una nuvola, e riemerse con in mano il Boccino d'Oro.
Christie ne rimase sconvolta. Atterrò ai bordi del campo con gli occhi colmi di lacrime di umiliazione.
James invece riportò il manico di scopa al legittimo proprietario. Lucius lo guardò con un misto di ammirazione e irritazione. "Bravo. Ma immagino sia la solita fortuna del principiante..."
"Non credo, sai? Il talento è di famiglia, anche mio padre è un ottimo giocatore", disse il ragazzino, giocherellando con il Boccino d'Oro.
"Come hai detto che ti chiami?"
"Potter. Mi chiamo James Potter".
Per qualche oscura ragione, sia Lucius che Narcissa capirono da subito che avrebbero dovuto ricordarsi bene quel nome. Anche Sirius parve dello stesso parere. "Imprimetevi bene nella testa il nome di questo ragazzo, perchè sarà il campione di Grifondoro!" esultò, dando pacche amichevoli alla schiena dell'amico.
"Sì, sì... certo... Ora sparite", disse Lucius, infastidito.
"Andiamo, James. Arrivederci, serpi. A presto, cugina", fece Sirius, sogghignante.
"Per quel che mi riguarda, Sirius, io e te non siamo affatto parenti", replicò Narcissa, crudelmente. Aspettò che i due amici si furono allontanati, prima di alzarsi in piedi prendendo per mano Alecto. "Vieni, andiamo a vedere come sta Christie".
Lucius la trattenne per un braccio. "Dopo ritorni?" le domandò, scoccandole una di quelle occhiate ardenti che gli uomini rivolgono alle donne che desiderano.
"No, devo andare alla festa di Lumacorno. E' un vero, vero peccato che tu te la perda..." disse Narcissa, liberandosi dalla sua stretta.

Continua...

NdA: awh, spero che questo capitolo non sia stato troppo lungo o pesante. Fatemi sapere i vostri pareri, come sempre!

Ady91 - Una nuova lettrice! Come mai la famiglia Malfoy e i Serpeverde non ti attraggono? Spero di farteli piacere un pochino di più con la mia storia. E comunque ci sono anche i cosiddetti personaggi buoni - Sirius e James in questo capitolo! Spero ti siano piaciuti!
MaryMatrix - Parti? Dov'è che parti? Noooo, devi restare qui e leggere la mia storia, insomma! Ok, ok, parlo così perchè sono invidiosa. Magari te vai a prendere il sole mentre io sto qui a Milano a beccarmi la pioggia. Ingiustizie della vita! Torna presto ^^
Poppi - devo dire che fetente è il soprannome perfetto per Zabini - stavolta non l'ho fatta comparire perchè sta cominciando ad irritare anche me che l'ho semi-creata. E di James e Sirius cosa mi dici? Oh, grazie anche per avere letto The Deatheater, l'ultima fanfiction che ho completato. Ci sono affezionata *-*
Nihal - hai visto a chi apparteneva il profumo? Era un fantasma molto particolare, e più avanti scoprirai molte più cose su di lei. Un bacione, continua a seguirmi! ^^
Stellyna_P - Sono molto entusiasta di quest'ultimo capitolo che ho scritto, e spero sia piaciuto anche a te. Ovviamente voglio sapere come ti è parsa la comparsa di James Potter. Non avrà un ruolo particolare nella storia d'amore tra Lucius e Cissa. Ma com'è che anche tu parti? Ma insomma, siamo solo a giugno e ancora piove in tutta Italia! U_U Perchè mi abbandoni così?
Fly Piton - grazie di seguirmi sempre ^^ E' vero, Sev è stato molto carino, si vede che lo adoro? Mentre per James e Sirius non ho molta simpatia, come avrai notato! Baci
Fidaide - Wow, che recensione! Con tutti i complimenti che mi hai fatto mi sento quasi pronta a scrivere un romanzo! Eheh, gentilissima davvero. Sono felice anche che ti piaccia la mia Narcissa, e adori persino i personaggi di contorno! Non potrei essere più soddisfatta di così, e sarò contenta di sapere che continuerai a leggermi e a recensire. E andrò sicuramente a leggere la tua fanfiction, ora, soprattutto se è sulla Malfoy Family! Un bacio
Cissy - Una scrittrice nata? Direi di sì, ho scritto il mio primo libro a 8 anni, ahahah, un regalo per le mie maestre delle elementari. Allora, ti informo che Zabini sarà di certo un intralcio, ma che Narcissa saprà difendersi... vedrai, vedrai. Bacioni
Lorhen - Lucius travestito? Che fantasia! Ahahah, no... in realtà era solo uno dei tanti fantasmi che popolano Hogwarts. Scopriremo altre cose su di lei nei prossimi capitoli ^^
Lady Slytherin - Ehi, il discorso vale anche per te! Voglio sapere cosa ne pensi dei miei Sirius e James! Un bacione


NarcissaM

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Capitolo 6
*** Se avessi potuto scegliere ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

6 - Se avessi potuto scegliere

"Hai intenzione di restare a specchiarti per tutto il resto del pomeriggio?"
Narcissa sbuffò. Diede un'ultima occhiata alla propria immagine riflessa nel suo nuovo, prezioso specchio, poi lo ripose nella borsa. "Suvvia! Non essere così severo con me. Ogni donna tiene molto al proprio aspetto esteriore".
"Già, tu in particolar modo. Ma anche studiare è importante, no?" la ammonì Severus Piton, esattamente come avrebbero fatto Andromeda o Bellatrix. A dispetto della sua giovane età, infatti, Severus sembrava essere molto più maturo e responsabile di Narcissa, per molti aspetti.
"Sì, ha ragione... mi scusi, professore", fece lei, in tono scherzoso.
Narcissa doveva ammettere che, da quando prendeva ripetizioni da Piton, era notevolmente migliorata in Pozioni. Non aveva più particolare difficoltà a ricordare gli ingredienti, o ad imparare a memoria le formule. Inoltre, se nei primi tempi Piton le era sembrato troppo timido e impacciato, presto Narcissa aveva dovuto ricredersi. Lui aveva preso maggiore confidenza con la ragazza, e si era persino rivelato un piacevole compagno di scherzi, battute e confidenze. E da quando studiavano in biblioteca, non avevano più avuto alcuna interruzione da parte di Greta Zabini.
Anche quella domenica erano rimasti lì, a sgobbare sui libri. Non che avessero di meglio da fare: fuori c'era un diluvio che andava avanti da giorni.

"Malfoy era un po' giù di morale, oggi", disse Severus, tutto d'un tratto.
Narcissa non diede segno di essere interessata all'argomento. Scrisse qualche appunto sulla sua pergamena, senza alzare lo sguardo su Piton.
Ma lui andò avanti a parlare. "Mi ha detto che avrebbe voluto portarti ad Hogsmeade oggi, ma che la gita è stata annullata per il maltempo".
"Bèh, tu consolalo. Digli che non ci sarei andata comunque assieme a lui, nemmeno se fosse spuntato il sole più caldo". La risposta acida di Narcissa zittì Piton, che finse di riprendere a leggere sul suo libro.
Ma dopo pochi minuti non riuscì a trattenersi dal chiederle: "Perchè ce l'hai a morte con Lucius?"
Lei scoppiò in una risata sarcastica. "Perchè? Per tanti motivi. E' uno stronzo, un damerino, un pallone gonfiato e..."
"Non è poi così male", intervenne Severus, in difesa dell'amico. "O almeno... a me piace".
"Sposalo tu, allora".
Severus arrossì violentemente fino alla radice dei capelli, e Narcissa rise ancora più forte.
"Volevo dire..." riprese lui, timidamente. "Che non è una persona così terribile! Sin dal primo momento in cui ho messo piede ad Hogwarts è stato gentile con me, mi ha dimostrato immediatamente la sua simpatia".
"Ma Malfoy fa così con tutti". Narcissa avvicinò il viso a quello di Severus, come se volesse rivelargli qualcosa che solo lei sapeva. "Lui riesce ad incantare chiunque con i suoi modi garbati ed i suoi larghi sorrisi. E lo fa sopratutto con le persone da cui sa che potrà ottenere qualcosa. Lui usa la gente. E' un tale bastardo e... devi credermi, dato che io lo conosco da molti più anni di te". E con questo, Narcissa sperò di avere messo la parola fine all'argomento Lucius Malfoy.
Ma Piton non sembrava ancora convinto, e la fissava con scetticismo.
"Insomma..." riprese Narcissa, improvvisamente nervosa. "Magari ha pure qualche pregio, chissà! Io posso solo dirti che la sola idea di doverlo sposare mi... mi manda... su tutte le furie. Non ne hai idea!"
Vedendo che gli occhi di Narcissa si erano fatti lucidi, Severus decise di assecondarla e consolarla. "Certo, certo. Immagino non sia bello non poter decidere da solo con chi dividere la tua vita".
"Esattamente!" esclamò lei, felice che lui avesse capito. "E' come vivere in un incubo sapendo di non poterti risvegliare. La tua strada è già stata tracciata, devi solo seguirla senza fermarti".

Severus osservò Narcissa con attenzione, sorprendendosi come sempre di quanto fosse incantevole. Anzi, più passavano i giorni, più la sua bellezza aumentava: il volto sempre molto pallido, ultimamente aveva preso un'aria più rosea; i suoi occhi azzurri sembravano essere diventanti più grandi, luminosi, un turbine d'acqua cristallina in cui perdersi; ed il suo corpo, prima troppo esile, ora sembrava appartenere ad una donna adulta, con curve che avrebbero tolto il fiato a chiunque vi avesse posato gli occhi.
Severus si sentì la gola molto secca mentre le domandava, ostentando indifferenza: "Se tu avessi potuto scegliere, con chi ti saresti fidanzata, invece che con Malfoy?"
"Se avessi potuto scegliere..." Narcissa sospirò, sapendo che quella opzione non era compresa nella sua vita. Il potere di scegliere apparteneva solo alle persone normali. Comunque ci pensò su. "Bèh, è una gran bella domanda. Di certo avrei voluto una persona... intelligente, non troppo appariscente, paziente e gentile nei miei riguardi. Uno con cui poter parlare liberamente, e... Hai capito, no? Uno che assomigli più a te che non a Malfoy".
"Davvero?" Severus nascose il volto dietro la copertina del libro di Pozioni, per nascondere la soddisfazione che gli si era dipinta nelle labbra.
"Davvero", confermò Narcissa. Poi, quasi prendendolo in giro, aggiunse: "Avanti, Sev! Sposami e liberami da Malfoy".
Severus non rise e non sorrise... non più. Il suo sguardo si era spento e perso nel vuoto, colmo di un'infelicità che Narcissa non gli aveva mai visto prima. "Io non ho alcuna intenzione di sposarmi, in ogni caso".
"Nemmeno con me?" fece Narcissa, perplessa e quasi offesa.
"I matrimoni sono una farsa, un inganno, una gabbia infernale". Il pensiero di Piton volò ai propri genitori: le urla di suo padre, i pianti di sua madre... Di certo non erano stati per lui un buon esempio su come doveva essere la buona riuscita di un matrimonio.
Narcissa gli diede una leggera carezza sulla spalla. "Dai, sono certa che quando incontrerai la donna della tua vita non la penserai più così. Dimmi, c'è qualche ragazza che ti piace? A parte me, ovviamente".
Severus arrossì ancora. Solo Narcissa aveva l'incredibile potere di metterlo a disagio in quel modo.
"In effetti... c'è una del mio anno che..." Non riuscì ad andare avanti.
Ma ormai la curiosità irrefrenabile di Narcissa era stata stuzzicata. "Chi è? Ti prego, devi dirmi il suo nome!"
"Si chiama... si chiama Lily. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli..."
"No!" Narcissa arretrò come a prendere le distanze. "Quella Lily? Lily Evans? Quella Mezzosangue Grifondoro?"
Severus annuì. "Lei. Ma non chiamarla mai più in quel modo".
"Come? Mezzosangue? Lo è!" sbottò Narcissa, con aria di sufficienza.
"Ebbene, anche io lo sono..."
Narcissa spalancò la bocca, sempre più sorpresa. "Sei... un..." Si guardò attorno, evitando accuratamente di guardare Severus negli occhi. "Io non lo avrei mai detto. Cioè, conosci tante cose sulla magia che nemmeno io so, eppure..."
"Eppure mio padre era un Babbano. Oh, ma non fare tante scene!" urlò Severus, furioso. "So che sei ripugnata da me, ma io stesso sono ripugnato dal sangue che mi scorre nelle vene. Se avessi potuto scegliere, avrei preferito avere solo il sangue di mia madre!" Severus raccolse i suoi libri e si allontanò un po' goffo verso l'uscita.
"Sev!" lo richiamò Narcissa. "Torna qui, avanti! Non volevo offenderti!"
Ma il ragazzino non le diede ascolto, e scomparve dalla sua vista.


Il giorno dopo, durante la lezione di Difesa contro le Arti Oscure, Narcissa raccontò della sfuriata di Piton ad Alecto Carrow. Christie ascoltò ogni parola, senza però partecipare alla conversazione: era ancora sofferente ed arrabbiata per non essere riuscita ad entrare nella squadra di Quidditch.
"Non mi dirai che vuoi ancora essere sua amica. Amica di un Mezzosangue", bisbigliò Alecto, cercando di non farsi udire dal professore.
"Io... lui..." Narcissa cercò le parole con cui difendersi. "Lui ripudia le sue origini Babbane. Odia suo padre, da quel che ho capito. E poi lui mi ha aiutato molto in Pozioni, gli sono riconoscente. Sarei... perfida se non lo considerassi più mio amico". Lo era? si chiese. Era una persona perfida? Il modo in cui trattava chiunque non avesse il sangue puro, non era forse perfido?
"Se vuoi averlo come amico fai pure, ma io non voglio avere nulla a che fare con lui", fece Alecto, con voce troppo alta, cosicché il professore la udì.
"Adesso la signorina Carrow ci illuminerà riguardo ai Mollicci. Avanti, Carrow..."
Tutti gli studenti si voltarono verso Alecto, che sfogliava velocemente le pagine del suo libro in cerca del paragrafo "Mollicci". Fortunatamente lo trovò.
"Il Molliccio è una creatura Mutaforma", disse, leggendo pari pari le parole del libro. "Ha il potere di assumere l'aspetto di ciò che più spaventa il mago che si ritrova di fronte. Per sconfiggere un Molliccio niente è più efficace di una sana risata".
"Grazie, signorina Carrow. Quindi, ipotizziamo che Lei si ritrovi davanti ad un Molliccio: in cosa crede che si trasformerebbe?", domandò il professore, camminandole attorno.
"La mia più grande paura, signore, è di certo quella di essere sfiorata da uno sporco, sudicio Babbano". La classe dei Serpeverde scoppiò a ridere in unico boato, e qualcuno batté persino le mani.
"Fate silenzio!" strillò il professore, prima di rivolgersi nuovamente ad Alecto. "Verifichiamo subito di cosa ha davvero paura, signorina Carrow. Ho portato un Molliccio, stamattina", disse, guadagnando la totale attenzione degli studenti...


Continua...


NdA: Eccomi con un nuovo capitolo, e se volete vedere come andrà a finire la Lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, non perdetevi il prossimo, già in fase di stesura (sono velocissima, lo so, lo so)! Intanto ringrazio come sempre le persone che mi lasciano un commento, ed in particolare un Grazie enorme a:

Ady91 - ah, anche se sei una Gryffindor riuscirò a portarti con me nel Lato Oscuro di Harry Potter! *risata sadica* Ma no, l'importante è che continui a leggermi e che la storia di incuriosisca davvero. Per sapere cosa nasconde lo specchio di Serpeverde, bèh... non manca molto. Il mistero è meno fitto di quello che sembra. Ahimè, non sono brava a creare trame particolarmente complicate, ma spero continuerai a seguirmi con piacere. Un bacione.
Poppi - hai ragione, da quando ha lo specchio di Serpeverde, Narcissa si crede ancora più bella. Bèh, narcisista lo è stata sempre, già dal primo capitolo in cui dice che Lei, bella com'è, potrebbe avere tutti gli uomini che desidera. Ah, beata! Per quanto riguarda Sirius, pensa che Narcissa sia marcia dentro nel senso che è una persona cattiva, superficiale e piena di tutti i preconcetti dei Purosangue. Grazie delle tue recensioni, mi fanno sempre tanto piacere, Poppi. Un bacione.
Summers84 - che bello ritrovarti, stai seguendo anche tu la mia storia! Grazie di cuore, sia per il commento che per i complimenti: sapere che ti piace la mia Narcissa mi rende tanto contenta. Un abbraccio
Stellyna_P - Oh, come sono felice! Mi leggi persino da Barcellona, che onore! Non farti beccare da tuo fratello ma... continua a leggere di nascosto! ;-p Grazie della bella recensione: in effetti ci sono un po' di misteri, ma alla fine è la storia d'amore tra Lucius e Narcissa che verrà a galla più di ogni altra cosa - anche se ci vorrà un po' di tempo. Ma davvero ti piace Alecto Carrow? Ed io che cerco di renderla la più odiosa del mondo! Ahahah, bèh... se vuoi vedere in cosa si trasforma il suo Molliccio, non perdere il prossimo capitolo. Baci grandi, divertiti in Spagna! ^^
Fly Piton - ah, immagino che tu abbia gradito particolarmente questo capitolo incentrato sul tuo amato Piton! Fammi sapere! Per quanto riguarda Lucius, poverino, fa pena pure a me per come Narcissa lo snobba. Un bacio e grazie della recensione.
Cissy32 - Grazie dei complimenti, e grazie di seguirmi anche se hai gli esami. Spero di non distrarti troppo dallo studio, ma infondo che male c'è a concedersi un po' di tempo per sognare, nelle pause studio? In bocca al lupo per gli esami, ed un bacio grande!

NarcissaM

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Capitolo 7
*** Strana Fobia ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

7 - Strana fobia

Il professore di Difesa si diresse a larghi passi verso un armadio situato al centro dell'aula, poi fece cenno a Alecto Carrow di avvicinarsi. Lei si alzò suo malgrado dalla sedia, e si mise diritta davanti alle ante dell'armadio chiuso.
"Per difenderti dovrai lanciargli contro l'incantesimo Riddikulus. Pensi di poterlo fare?", le mormorò il professore. Alecto annuì, assai poco convinta, e quando l'armadio si aprì vide un'ombra scura emergere dal fondo e trasformarsi in un attimo in una figura a lei familiare: suo fratello Amycus.
Era lui, certo, solo che... giaceva a terra in una pozza del colore del sangue, e sembrava privo di vita. Alecto dovette premersi le mani sulla bocca per impedirsi di urlare a squarciagola.
Fortunatamente il professore intervenne e, con l'incanto Riddikulus, trasformò la pozza di sangue in caramelle, mentre il Molliccio sottoforma di Amycus Carrow, si rimetteva in piedi ricoperto di dolcetti.
La classe rise divertita, ma Alecto era ancora tremante e in lacrime.
"Ammirevole, signorina Carrow. Fa tanto la prepotente, ma infondo deve volere molto bene a suo fratello", commentò il professore.
Narcissa si affrettò ad alzarsi dal proprio posto per andare a sorreggere l'amica. "Ehi, va tutto bene. Quello non è veramente tuo fratello, capito?"
"Signorina Black", la chiamò il professore. "Vuole provare anche lei?"
Narcissa fissò Amycus Carrow che sputava caramelle da tutte le parti, e si disse che non poteva essere poi tanto orribile. Facendosi quindi coraggio, si parò davanti al Molliccio e, con la bacchetta ben stretta in mano, attese che si trasformasse.
Era quasi sicura di ciò che avrebbe visto: Lucius Malfoy, vestito da sposo, immobile e sogghignante davanti ad un altare. In assoluto il peggiore dei suoi incubi!
Invece, con suo immenso stupore, il Molliccio diventò un enorme specchio. L'intera classe rimase col fiato sospeso, nessuno osò fiatare, mentre Narcissa si avvicinava allo strano oggetto, la bacchetta ancora alzata. Si guardò nello specchio e ciò che vide le diede la nausea.
Quella non era lei, o meglio... Era lei, ma era orribile! Enormi foruncoli si gonfiavano sulla sua faccia, rotoli di grasso trasbordavano dai vestiti, i biondi capelli erano diventati una massa scarmigliata, e orridi, lunghi, peli le ricoprivano braccia e gambe. Era in assoluto la ragazza più mostruosa che Narcissa avesse mai visto.
"Non posso essere io!" urlò e, lasciando cadere la bacchetta sul pavimento, si tastò la faccia e poi i fianchi, i capelli e poi le braccia, assicurandosi di essere ancora nel proprio bellissimo corpo.
Intanto, le risate di scherno e di divertimento degli studenti risuonarono così forti e assordanti che costrinsero il Molliccio-Specchio a ritirarsi all'interno dell'armadio. Per sconfiggere un Molliccio niente è più efficace di una sana risata.
E Narcissa, di risate, ne avrebbe udite parecchio nei giorni a seguire.

Difatti, la voce della bizzarra fobia di Narcissa Black fece il giro della scuola in brevissimo tempo.
Perfino Pix, il poltergeist di Hogwarts, aveva deciso di prendersi gioco della ragazza, creando appositamente per lei una sgradevole canzoncina che non esitava a canticchiare giorno e notte.

Narcissa Black sei una smorfiosa, con i bei boccoli profum di rosa!
Stai attenta che non ti succeda qualcosa, perchè come Lena Allenwich sei vanitosa!

Se Narcissa poteva sopportare le incomprensibili cantilene di Pix, la cosa che proprio non poteva digerire era il fatto di essere diventata il soggetto favorito per le crudeli battute di Greta Zabini.
"Oh, no! Black!", la chiamò, una mattina.
Narcissa si voltò di scatto, spaventata da quell'urlo. "Cosa?"
"Ti sta crescendo una pustola sulla fronte! E'... terribile!" Tutte le persone presenti nel corridoio presero a ridere senza ritegno, mentre Narcissa, verde di vergogna, meditava sul modo di farla pagare a Greta. Tra l'altro, come osava prenderla in giro quando lei stessa era una delle più grandi narcisiste in circolazione.
Bèh... in verità, a guardarla in quel momento, Greta non era nella sua forma migliore: aveva profonde occhiaie violacee sotto agli occhi, e i suoi capelli avevano perso splendore, riducendosi ad un colore squallido e spento.
Non ebbe il tempo di interrogarsi su quel mutamento in Zabini perchè fu distratta dal passaggio di Severus Piton. Il ragazzo attraversò il corridoio senza nemmeno voltarsi a guardarla. Probabilmente era ancora arrabbiato con lei, e Narcissa si sentì sprofondare ancora di più nello sconforto.

Andò in Sala Grande per fare colazione, ansiosa di trovare Christie e Alecto e potersi sfogare con loro.
Ovviamente, giacché quando una giornata inizia storta va sempre a finire peggio, ad accogliere Narcissa al tavolo dei Serpeverde c'era Lucius Malfoy.
"Narcissa, cara", le disse, sedendosi affianco a lei sulla panca. "Io lo saprei...", le sussurrò all'orecchio, scostandole una ciocca di capelli dal viso. "...lo saprei come farti sentire la donna più bella e desiderabile dell'universo".
Narcissa fu scossa da un brivido, non seppe se per il disgusto o per il significato malizioso delle parole di Lucius. "Grazie, ma io mi sento già la più bella e desiderabile, Malfoy".
"Hai ragione", ribatté lui facendosi più vicino, sfiorando la sua pelle con le labbra. "Ma allora... cos'è tutta questa paura di perdere la tua bellezza? Lascia che io te lo dica: accade l'esatto contrario. Diventi più affascinante ogni giorno cha passa". Lucius strofinò la fronte contro i capelli di Narcissa, ma lei si scostò bruscamente, turbata da quella vicinanza eccessiva.
Lucius stava per protestare, e ricordarle che erano fidanzati, quando i gufi con la posta del mattino invasero la Sala Grande. Sul piatto vuoto di Narcissa cadde una lettera, con l'elegante firma di Bellatrix che brillava di rosso sangue nella carta bianchissima. "Mi ha risposto!" esultò Narcissa, aprendo in fretta la busta sigillata.


Mia adorata sorella,
non sai cosa darei per essere lì con te e poterti proteggere. Ma, ahimé, in questi giorni ci sono i preparativi delle mie nozze con Rodolphus e non ho un attimo di pace, neanche un momento per venirti a trovare - o per lanciare qualche incantesimo mortale a Greta Zabini.
Eppure sono certa che riuscirai a cavartela benissimo anche da sola. Sei grande, oramai... e poi sei una Black, non lo scordare. Se ti conosco abbastanza bene, com'è giusto che una sorella maggiore conosca la sorella minore, credo che entro la fine dell'anno tu ti sarai già vendicata nel migliore dei modi.
Non ti ho raccontato quel che succede in famiglia, e sicché mi hai scritto che vuoi essere informata...
Zia Walburga è sull'orlo di una crisi di nervi. Riceve ogni giorno avvisi e note sulla cattiva condotta di Sirius a scuola, e credo non abbia ancora digerito il fatto che sia finito nella Casa di Grifondoro.
Andromeda ti saluta. Ti confesso che ultimamente stiamo avendo diversi litigi e discussioni. Non capisco cosa le stia succedendo... dice cose strane. Pensa! Mi ha pure suggerito di scappare, di non sposare Lestrange solo perchè i nostri genitori lo hanno deciso. Dice che l'Amore (l'Amore?) è la cosa più importante.
Che sciocca, crede ancora di poter sfuggire al suo destino, ma anche le sue nozze con McNair si avvicinano.
E le tue, Cissy! Presto ci ritroveremo tutte e tre sposate... e forse ci separeremo del tutto le une dalle altre.
Ma tu sei sempre nel mio cuore.

Toujurs Pur,
Bellatrix Black

Narcissa si asciugò una lacrima, incurante del fatto che i compagni la stessero fissando. Quando si fu calmata, ed ebbe riletto la lettere altre due volte, la piegò e la infilò in mezzo alle pagine di un libro.
Ci separeremo del tutto. Sei grande. Sei una Black. Ti sarai vendicata...
Ogni frase, ogni parola di quella lettera, diede a Narcissa una forza nuova.
L'avrebbero pagata. Tutti.
E Lucius Malfoy era il primo nella sua lista nera.

Continua...

NdA: Non perdetevi il prossimo capitolo! Narcissa giocherà un brutto scherzo a Malfoy... e sarà da ridere.
Ma lasciate che vi ringrazi, uno per uno, per i vostri splendidi commenti. E' una gioia sapere che mi leggete in tanti, GRAZIE!!!

Ferao - una nuova lettrice!! Grazie dei complimenti, spero davvero di migliorare capitolo per capitolo. Un bacione
Mooncarda - grazie di avere apprezzato gli scorsi capitoli, io mi sono impegnata davvero tanto per scriverli. Devo dire che il tuo entusiasmo è molto incoraggiante! Baci
FlyPiton - Narcissa sembra più buona, ma è solo un'impressione. Vedrai cosa combinerà nel prossimo capitolo contro il povero Lucius! Non te lo perdere. Bacioni!
Lorhen - Vuoi sapere come funziona lo specchio? Bèh, io qualche indizio l'ho lanciato, nascosto tra le righe... Ma immagino che capirai tutto più avanti. E che mi dici del Molliccio di Narcissa? La sua paura più grande è quella di diventare brutta, sigh! Un abbraccio
Ady91 - grazie cara! Ed i complimenti, anche se sono ripetitivi, ti assicuro che mi fanno enorme piacere!! Anche se non ti piacciono i Serpeverde, il mio Lucius ti affascina, eh? Non perderti il prossimo capitolo, allora: lui e Narcissa saranno protagonisti assoluti. Per quanto riguarda la faccenda del Sangue Puro... concordo, è una cosa spregevole giudicare gli altri in base ad una cosa del genere! E' razzismo vero e proprio. A me fanno pensare molto ai nazisti - che credevano fermamente che la razza ariana fosse superiore alle altre, e che ci fossero razze indegne di esistere. Io penso che Narcissa è nata e cresciuta con certe convinzioni, inculcate a forza dai suoi genitori, ed è un po' come se le avessero fatto un lavaggio del cervello! Per questo mi sento di perdonarla, nonostante tutto.
Lady Hawke - Grazie mille, sapere che continui a leggermi mi fa felice. Adesso Sev e Narcissa si sono staccati un po', ma ti prometto un riavvicinamento. Spero mi farai sapere il tuo parere anche su questo capitolo - ho avuto qualche difficoltà a scriverlo, un po' per il poco tempo, un po' per un mal di testa che mi tortura da giorni... Un bacio.
LadySlytherin - Poteri ipnotici? Ahahah, invece è Narcissa ad essere vanitosa oltre ogni limite! Ma perchè invece di guardarsi allo specchio non si accorge di quanto è bello Lucius? Ti abbraccio, cara
Poppi - Grazie del bel commento! Spero mi farai sapere se ti è piaciuta la Lezione sui Mollicci! ^^ La paura di Narcissa è alquanto stupida, ma ho pensato fosse la più appropriata per una come lei. Tu che dici?
Cissy32 - volevo farti un ringraziamento speciale perchè, visitando il tuo account, mi sono accorta che hai messo tutte le mie storie tra le preferite. Wow, immagino che una fan più fan di te non la troverò mai! Grazie davvero, e grazie delle belle recensioni che mi lasci sempre. Un bacio e... non studiare troppo!
Stellyna_P - yeeeah, sono contenta che riesci a leggere anche dalla Spagna, e che non mi hai messa nel dimenticatoio! Ti è piaciuta la paura di Alecto? Anche se nel 7° libro lei è descritta come una persona perfida, cerco sempre di vedere il buono nei personaggi, ed in questo caso mi piace pensare che Alecto voglia bene ad Amycus, suo fratello Mangiamorte. Chissà! Ti prometto che aggiornerò sempre in fretta, per te e per tutti quelli che mi leggono con affetto!




La vostra vanitosa
NarcissaM

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Capitolo 8
*** E che guerra sia! ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

8 - E che guerra sia!

La Sala Comune dei Serpeverde era affollata, quel sabato pomeriggio, ma Narcissa individuò immediatamente la persona che stava cercando. In mezzo a tutti quei volti arrossati e sorridenti, solo uno spiccava per il cupo pallore e per lo sguardo profondamente concentrato sulla lettura di un libro.
"Severus", lo chiamò Narcissa, camminando verso di lui.
Piton richiuse in fretta il suo libro e si accinse a lasciare la stanza, dicendo: "Non posso darti ripetizioni oggi, Black. Sono molto impegnato".
Narcissa lo agguantò prima che si potesse dileguare. "Ah, sì? E cosa devi fare di così urgente da non poter nemmeno stare a sentirmi per un secondo?"
"Forse starò tra i miei simili", sibilò Severus, evitando accuratamente di guardare Narcissa negli occhi. "Non vorrei mai che il tuo sangue puro si infettasse, restando troppo a contatto con il mio sangue sporco".
"Molto divertente", sospirò Narcissa. "Ma preferirei rimandare a dopo la gara a chi fa la battuta più sarcastica. Ora ho bisogno di te e del tuo talento".
Severus rise piano, senza gioia. "Critichi Lucius continuamente, ma alla fine non sei molto diversa da lui. Anche tu usi la gente".
"Sei libero di credere ciò che vuoi", ribatté Narcissa, ferita. "Però io ci tengo davvero a te".
E fu allora che Piton fece il grande errore di sollevare il capo e incontrare gli occhi azzurri di Narcissa. Come schegge di cristallo, quegli occhi avevano il potere di infrangere il vetro spesso di indifferenza dietro cui si era barricato, e non seppe più di dirle di no. "Sentiamo, allora... Di cos'è che avresti bisogno?"
Felice di aver ottenuto un attimo di tregua, Narcissa aprì sul tavolo il libro di Pozioni e lo sfogliò velocemente, finché non trovò ciò che le interessava. "Ecco. Sai fare questa pozione? Io ci proverei ma... lo sai, sono negata. Rischierei di avvelenarmi da sola".
Piton si chinò a leggere il nome della pozione e inarcò un sopracciglio. "E tu vuoi farmi credere che vuoi bere una schifezza simile? Che non vuoi versarla nel bicchiere di qualcun'altro?"
Narcissa sorrise, cercando di assumere un'aria innocente. "La berrò io. E' per me, te lo posso giurare".
"E' un altro il giuramento che voglio da te".
Lei deglutì, non sapendo cosa aspettarsi. "Quale?"
"Ti preparerò questa pozione solo a patto che tu non ti permetta mai più di chiamare Lily... in quel modo".
"Come? Mezzos..." Narcissa si fermò in tempo. "Oh, diamine! Sarà difficile, ma ci posso provare".
Severus scosse il capo, rassegnato, poi guardò l'elenco di ingredienti e il metodo di preparazione. "Ci vorranno un paio di giorni".
"Non importa. Posso aspettare", disse Narcissa. La guerra stava per avere inizio.



Le vacanze natalizie si stavano avvicinando e, come ogni anno, tutto il castello di Hogwarts venne addobbato a festa. Questo fatto costituiva una grossa seccatura per Narcissa: aveva ormai perso il conto del numero di ragazzi che avevano tentato di intrappolarla sotto ad uno dei mille rametti di vischio appesi in tutto il castello.
Narcissa aveva dovuto imparare a camminare con la testa all'insù, per stare bene attenta a non cadere nella trappola dell'odiata pianticella natalizia.
Non sapeva spiegarsi ciò che stava succedendo. Anche se era sempre stata molto affascinante, le attenzioni che i ragazzi le rivolgevano ultimamente stavano superando ogni limite. Anche Malfoy era diventato più assillante e appiccicoso che mai, eccetto quando si trattava di doversi allenare a Quidditch.
Anche quella sera, mentre tutti erano intenti a cenare in Sala Grande, Malfoy fece il suo ingresso insieme agli altri componenti della squadra di Serpeverde, sporco di fango e intento a spiegare questo e quell'altro schema di gioco.
"E' il momento di agire", disse Narcissa, quasi tra sé, ma Christie e Alecto la sentirono e la guardarono con curiosità. "Cosa intendi dire?"
Narcissa estrasse dalla tasca una piccola boccetta, contenente un liquido in apparenza innocuo. Era la Pozione che Piton aveva preparato per lei. "Intendo dire che stasera mi libererò di Malfoy, una volta per tutte".
"E' veleno? Hai intenzione di ucciderlo?" fece Christie, scandalizzata.
"E' veleno? Hai intenzione di ucciderlo?" ripeté Alecto, con la differenza che lei sembrava elettrizzata all'idea di un omicidio.
Narcissa versò il contenuto della boccetta nel proprio bicchiere di Succo di Zucca. "Ho pensato a lungo ad un modo per costringere Malfoy a non sposarmi più", spiegò calma alle sue due amiche, mentre mescolava la pozione. "Alla fine ho capito che l'unica soluzione era quella di non piacergli più. Basterebbe annerirmi i denti e rasarmi la testa, lo so... ma non voglio fare nulla che possa intaccare alla mia bellezza". L'ombra di un sorriso affiorò agli angoli delle sue labbra. "Ma se Malfoy scoprisse che ho l'alito più puzzolente e disgustoso del mondo, vorrebbe ancora avermi in moglie?"
Christie e Alecto sbarrarono gli occhi, capendo ciò che Narcissa stava per fare. "Una pozione Fiato Pestilenza?"
"Esattamente", Narcissa sollevò il calice per fiutare il liquido, e si affrettò a scostare il naso. Improvvisamente non era più sicura di riuscire a mandare giù l'intruglio micidiale ma, anche se era inorridita da quell'odore, si costrinse ad andare avanti col suo piano. Si tappò il naso e si versò in bocca l'intero contenuto del calice. Il suo primo impulso fu quello di cedere ai conati di vomito, il secondo quello di sputare la pozione, ma serrò i denti e le dita per farsi forza. Con gli occhi che cominciavano a lacrimare, mandò giù il liquido in un colpo solo. Restò per qualche attimo boccheggiante.
"Ti senti bene?" domandò Alecto.
Lei annuì, e fece un profondo respiro. "Mai stata meglio".


Dopo aver indugiato un istante per lisciarsi la gonna, Narcissa si diresse verso l'ingresso della Sala Grande, dove Malfoy stava discutendo animatamente di Quidditch con Nott e Avery.
Quando lui la vide arrivare, si stampò un radioso sorriso sulle labbra e snobbò immediatamente i compagni. "Narcissa!"
Lei sollevò il mento e lo guardò negli occhi, dicendo amabilmente, ad un palmo dal suo naso: "Come stai, Malfoy?"
Il sorriso di Lucius morì di morte violenta, trasformandosi in una smorfia disgustata. Lo sbigottimento per l'alito che la sua fidanzata gli aveva soffiato in faccia lo indusse ad indietreggiare di un passo.
"Sto... bene... credo".
"Sai", cominciò lei, infilando il braccio sotto quello di Lucius. "Ho pensato a lungo alla questione del nostro matrimonio".
Lucius soffocò un gemito: gli girava la testa sotto l'assalto di quelle esalazioni mortali. Non aveva mai creduto che un simile fetore potesse uscire dalla bocca di una ragazza. E soprattutto, non dalle labbra meravigliose di una fanciulla incantevole come Narcissa! Voltò il capo, cercando di aspirare una boccata dell'aria fresca e pulita del salone.
"Sono stata ingiusta a trattarti male in questi mesi", stava dicendo lei, con voce flautata. "Ma ora ho capito che è giusto sposarti, e non farò mai più nulla per ostacolare il nostro destino, che ci vede insieme per il resto della vita". Quelle parole parvero quasi una minaccia per Lucius. Avrebbe dovuto sopportare quel nauseante odore per i prossimi cinquant'anni?
"Ma intanto che aspettiamo il giorno delle nozze, spero che vorrai passare tutto il tuo tempo libero insieme a me, la tua fidanzata", esclamò Narcissa, aggrappandosi a lui come se non sopportasse di stargli lontana. "Ad esempio, so che ci sarà una festa di Natale per tutti quelli del Lumaclub. Ci andiamo insieme? Infondo ora siamo una... coppia", gli sospirò addosso.
Lucius riuscì a stento a trattenere un grido di orrore. Di certo sarebbe fuggito a gambe levate se qualcosa di strano non avesse attirato la sua attenzione: al tavolo di Serpeverde c'erano le due amiche di Narcissa, Alecto Carrow e Christie Sewyn, che si stavano sbellicando dalle risate guardando nella sua direzione.
Immediatamente ogni cosa cominciò ad acquistare un senso, per Lucius. Narcissa non si era affatto rassegnata a sposarlo, come voleva far credere! Non potendo rifiutarsi di eseguire gli ordini dei suoi genitori aveva sperato che fosse lui a disdire il contratto di matrimonio.
Narcissa Black era una scaltra, piccola, femmina ma si sbagliava di grosso se pensava che lui, Lucius Malfoy, si facesse dissuadere così facilmente. Se lei voleva la guerra, ebbene, l'avrebbe avuta. Ma l'avrebbe anche persa.
"Oh, Narcissa!" disse contento, anche se i suoi occhi cominciavano a lacrimare per via dell'orrendo odore. "Mi rendi il mago più felice di questo pianeta. Accetto volentieri di accompagnarti alla Festa di Natale di Lumacorno".
Il sorriso di Narcissa si cancellò in un istante. "Ah... Sei sicuro?"
Per sfuggire ad una nuova ondata di alito pestilenziale, Lucius abbassò la testa e sfiorò le nocche delle mani di Narcissa in un bacio. Quel gesto, ovviamente, la colse alla sprovvista, ed un'espressione allibita le si dipinse in viso. "Se non ti va di andarci con me, basta dirlo. Non mi offendo!"
Lucius curvò le labbra in un lento sorriso, anche se stava diventando rosso in viso per lo sforzo di trattenere il respiro. "No. Ci andremo insieme, mio tesoro".
Senza parole, Narcissa gli diede la schiena e tornò al tavolo dei Serpeverde, dove Alecto e Christie la stavano aspettando trepidanti.
"Allora?" chiese Christie. "Com'è andata?"
"Malfoy ha accettato di portarmi alla festa di Lumacorno", borbottò Narcissa, al colmo della frustrazione. "Credo abbia capito cosa stavo tramando".
"Allora è anche intelligente, oltre che bello", commentò Alecto, estasiata. "Oppure le piacciono gli ragazze che puzzano..."

Continua...

NdA: Devo confessare che mi sono divertita un sacco a scrivere questo capitolo, e spero di essere riuscita a farvi sorridere un po'. Ringrazio di cuore le 27 persone che hanno messo la mia storia tra i preferiti! Fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto - oppure se devo smettere di scrivere oscenità. ^^ Un ringraziamento speciale a:
Poppi, Cissy32, Lorhen, Fly Piton, Ady (il 7° libro l'ho letto così tante volte che lo so a memoria, tranquilla!), Stellyna_P Lady Slytherin e Mooncarda, che sono sempre così gentili da lasciarmi una recensione. Grazie di cuore, davvero.



Non perdetevi la Festa di Natale di Lumacorno!
NarcissaM

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Capitolo 9
*** Il bacio del serpente ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

9 - Il bacio del serpente

Narcissa si diede un'ultima occhiata allo specchio, mentre si preparava per la festa di Natale di Lumacorno. Non riusciva ancora a credere che Lucius avesse accettato di accompagnarla, e che il suo piano per disgustarlo fosse fallito miseramente. Malfoy era furbo, ma lei non aveva alcuna intenzione di arrendersi. Piuttosto avrebbe prolungato quella battaglia in eterno!
Spossata per tutti quei pensieri bellicosi, posò lo specchio di Serpeverde sulla scrivania e sospirò. Non era una stupida, aveva capito che c'era qualcosa di sinistro in quello specchio apparentemente insignificante, perchè da quando lo possedeva era diventata ancora più incantevole. Gli occhi che le splendevano come stelle, l'oro dei capelli che contrastava delicatamente con la sua pelle dal pallore lunare, il collo bianco e sottile come quello di un cigno, il naso diritto e impertinente, e la rossa bocca carnosa... Qualcosa stava accadendo, ma Narcissa non aveva voglia di indagare oltre: era forse un male possedere un oggetto che la rendeva ancora più perfetta?


Si diresse in Sala Comune, dove Lucius la stava aspettando.
Era elegantissimo in abito da sera; la sua giacca blu notte era ornata da bottoni di zaffiro, e la sua cravatta era annodata con estrema cura.
Narcissa, invece, aveva indossato un vestito di satin bianco, coperto di tulle e ornato con balze di pizzo finissimo. C'era qualcosa di così squisito nel suo viso e nella grazia del suo corpo, che per Lucius sembrò impossibile trovarle un difetto. Anche se era ancora arrabbiato con lei per lo scherzo della Pozione Fiato Pestilenza, non poté trattenersi dal farle un gentile complimento. "Narcissa, tu mi togli il fiato".
"Magari, Malfoy! Il giorno in cui smetterai di respirare per sempre, sarò io a dare una festa", dichiarò lei a denti stretti, mettendo completamente da parte la falsa devozione che gli aveva dimostrato solo due giorni prima.
Malfoy scacciò via le sue parole di disprezzo, comportandosi come se non le avesse udite. Le offrì il braccio, e insieme si diressero lentamente verso l'ufficio di Lumacorno.


Erano in ritardo, perchè il salone era già pieno di ospiti, riuniti in piccoli gruppi.
Quando Lucius e Narcissa fecero il loro ingresso, molti sguardi di ammirazione si posarono su di loro: erano indubbiamente la coppia più bella tra quelle presenti.
Il professor Lumacorno si fece subito largo tra la folla per raggiungere i nuovi arrivati.
"Sono contento che siate venuti, signorina Black e signorino Malfoy".
Narcissa gli sorrise educatamente e, guardandosi attorno, si rese conto che c'erano ben poche ragazze presenti alla festa. "Mancano delle persone... Greta Zabini, ad esempio, non è stata invitata?" domandò al professore.
"Molte ragazze hanno declinato l'invito", ammise Lumacorno, con disappunto. "E per di più hanno usato scuse alquanto banali per non venire. Fortunatamente Lei è qui, signorina Black, ad irradiare questa festa con il suo splendore".
Lucius annuì, tenendo stretta per il fianco la sua fidanzata. "Oh, Narcissa ha messo a soqquadro Hogwarts con la sua bellezza. Non si fa altro che parlare di lei e, ne sono certo, le altre ragazze in questo momento si stanno solo nascondendo per l'umiliazione".
"Sciocchezze!", protestò Narcissa, convinta che quei complimenti le avrebbero fatto piacere solo se non fossero usciti dalle labbra di Malfoy.
Quando Lumacorno individuò un altro ospite illustre da salutare, Narcissa si scostò bruscamente da Lucius. "Sono venuta alla festa con te, ma non è il caso di starmi appiccicato per tutta la serata".
"Ah, no? Ma sei stata tu ad invitarmi, dicendo che volevi fossimo una coppia", le ricordò lui, malignamente. Messa alle strette, Narcissa pensò rapidamente ad uno stratagemma per liberarsi di Malfoy. Forse, se lo avesse torturato ancora un po' con il fiato pestilenziale... Ma le era rimasta ancora qualche goccia di pozione?
"Scusami, vado un attimo ad incipriarmi il naso", disse, per congedarsi.
"Non abbandonarmi per troppo tempo", fece Lucius, in tono malizioso. "Tra poco ci saranno le danze, e non ci sono molte altre donne con le quali ballare, stasera".


Narcissa si allontanò dalla stanza, e si fermò soltanto quando intercettò lo sguardo del preside fisso su di lei. Albus Silente aveva un'indecifrabile espressione negli occhi, mentre la guardava. Narcissa si sentì disturbata da quello sguardo: sembrava tentare di leggerle nella mente e scoprire i suoi più intimi pensieri.
Salutò Silente con un lieve cenno del capo, e poi riprese a camminare furtivamente per i corridoi. Alla fine ne trovò uno ben isolato e al buio.
Frugò nella borsetta finché non trovò la boccetta di Pozione. Come aveva immaginato, ne erano rimaste solo poche gocce, ma forse sarebbero bastate per allontanare Malfoy per un po'.
Era talmente concentrata nei suoi pensieri, che sobbalzò violentemente nell'udire una voce alle sue spalle. "So cosa stai facendo, Black".
La boccetta le cadde delle mani per lo spavento, e quel poco di pozione che era rimasta all'interno evaporò nell'aria, emanando tutto il suo sgradevole odore.
"Oh, maledizione!" Narcissa alzò lo sguardo e vide Lucius davanti a lei, gli occhi severi e grigi come l'acciaio.
"So cosa stai facendo", ripeté lui. "Credevo che avessi capito che certi giochetti non funzionano contro di me. Rassegnati". La sua voce suonò talmente calma e autoritaria che dapprima Narcissa ne ebbe quasi paura, e non riuscì a controbattere.
Ma poi, quando ebbe superato la vergogna di essere stata beccata in flagrante, ritrovò la voce.
"Non mi rassegnerò mai ad avere un marito come te, Malfoy! Forse l'idea della Pozione non era geniale, ma troverò qualcos'altro per scoraggiarti. Insomma... ti è così difficile capire che non ti voglio, e che mai ti vorrò?" Parlò con passione, ma Lucius l'ascoltò indifferente, con un lieve sorriso sulle labbra.
"Smettila di farmi la guerra. E' finita, Narcissa. Ho vinto io. Ho scritto a tuo padre, ieri sera, e l'ho informato del tuo comportamento inaudito".
Il viso di lei si fece di colpo mortalmente pallido. Sentì il sangue scorrere via, e per un momento Lucius pensò che sarebbe svenuta. "Non posso... credere... che tu l'abbia fatto. Mio padre mi ucciderà". Sentì lacrime di terrore riempirle gli occhi e serrarle la gola, impedendole di parlare.
"Ma no, non ti ucciderà", tentò di rassicurarla lui.
"Tu non lo conosci. Non conosci mio padre... Che gli hai scritto?"
"Ogni cosa", disse Lucius, secco.
Narcissa si appoggiò alla parete, come se avesse bisogno di un sostegno al quale aggrapparsi.
"Era l'unico modo", cercò di spiegarle Lucius, reprimendo una sgradevole sensazione di rimorso. "Io ti avevo avvisata, ti avevo detto che lo avrei fatto se tu avessi continuato ad essermi ostile. Sei come le onde del mare, Narcissa... Selvagge, indomabili e tempestose. Mettere al corrente tuo padre era l'unico modo per riuscire a placarti". La linea della sua mascella divenne particolarmente severa mentre la guardava intensamente.
C'erano fortissime correnti sotterranee di emozioni che li investivano entrambi: da un lato la rabbia, la paura e la vergogna di Narcissa, dall'altro l'orgoglio ferito ed il desiderio di Lucius. I loro occhi si cercavano, sfidandosi, il respiro si faceva più affannoso, e nella loro anima ardeva un fuoco violento.
Fu Lucius a muoversi per primo. Con forza, attirò il corpo di Narcissa verso di sé. Tracciò le sue labbra con la lingua per obbligarla a dischiuderle, e le invase la bocca. Lei sgranò gli occhi, e cercò inutilmente di respingerlo.
Ma ben presto il bacio di Lucius risvegliò dentro di lei una sensazione che non le permise di restare passiva, ma che la spinse a rispondergli in un crescendo di emozioni mai provate prima. Calore, vertigini, e lo strano impulso di protendersi verso di lui, di aderire maggiormente al suo corpo... Sentì la mano di Lucius risalire lungo il vestito e soffermarsi su un seno, chiudervi attorno le dita per stringerlo delicatamente, strappandole un gemito. Quel suono le ferì le orecchie. Non era da lei lasciarsi andare in quel modo, e soprattutto, non si sarebbe mai concessa al suo nemico! In preda alla costernazione e all'imbarazzo, cominciò a dimenarsi.
Alla fine riuscì ad allontanare Lucius utilizzando tutta la forza che aveva nelle esili braccia.
"Sparisci dalla mia vista e dalla mia vita!" urlò, irata. Le sue guance erano paonazze, le sue labbra imbronciate, i suoi occhi brillanti di ribellione, ma il suo cuore batteva all'impazzata per il bacio passionale che aveva appena ricevuto.
"Oh, Narcissa... Narcissa..." mormorò Lucius, con voce fremente di desiderio. Osservò per un lunghissimo momento quel viso perfetto, sognando di poterla tenere tra le braccia ancora un po', ma sapeva che lei era furiosa con lui. Si costrinse a fare un passo indietro, e Narcissa sgattaiolò via senza dirgli una parola.

Dall'ufficio di Lumacorno si udivano ancora grandi scoppi di risa e un brusio di voci in festa, ma sembravano così lontane, appartenenti ad un altro mondo...
Narcissa camminò come una sonnambula su per le scale e per i corridoi che portavano alla sua camera. Quando l'ebbe raggiunta, si gettò sul letto, il viso affondato nel cuscino, e diede sfogo a tutti i suoi sentimenti. Lacrime troppo a lungo trattenute sgorgarono dai suoi occhi al pensiero di come avrebbe reagito suo padre alla lettera di Malfoy. Era terrorizzata. Per un attimo valutò l'idea di trascorrere le vacanze di Natale ad Hogwarts: solo così sarebbe scampata dall'ira di suo padre. Eppure, allo stesso tempo, sentiva il bisogno di rivedere le sue sorelle, di sapersi al sicuro sotto la loro protezione. Trascorrere il Natale lontana da loro era la peggiore delle prospettive. Quando fu troppo esausta per continuare a piangere, si addormentò.
I suoi incubi avevano il volto di Cygnus Black.

Continua...

NdA: spero di essermi fatta perdonare per il ritardo con questo capitolo HOT !! Come sempre, vi chiedo di farmi sapere il vostro parere sulla storia, e vi invito a non perdervi il terribile Natale a casa Black ... i guai per Narcissa non sono ancora cominciati.
Ed ora, un ringraziamento a tutti i miei lettori:

The angelus - sì, la mia Narcissa può sembrare forte, ma anche lei è un essere umano, e non potrà restare immune al fascino di Malfoy! Sono felice che la storia ti intrighi, e spero continuerai a leggermi con piacere. Un bacione
Lady Hawke - sì, lo scorso capitolo è stato divertente, ma adesso Narcissa avrà ben poco da ridere - l'ha combinata troppo grossa, e i suoi genitori non sono facili al perdono. Non ti dico altro, solo... CONTINUA A SEGUIRMI!! ^__^
Fly Piton - anche io credo che Lucius sia proprio innamorato perso, ma l'unica che non lo capisce è Narcissa! Lei pensa che Lui sia attratto solo dalla sua bellezza, ma non sa quanto si sbaglia... Vedrai! Un abbraccio
Ady91 - Yeaah, sono riuscita a farti dire W Lucius e Narcissa! Questa sì che è una conquista per me e per il mio orgoglio! Ovviamente aspetto di sapere il tuo parere sul bacio mozzafiato di Lucius - me se lo sogna la notte *sospir*! Ti abbraccio
Lady Slytherin - davvero ti immaginavi la faccia disgustata di Lucius? Oh, anche io, mentre scrivevo, potevo vederlo arricciare il naso con orrore, e credimi... ho riso come una pazza. Ma come vedi la guerra tra Lucius e Narcissa l'ha vinta LUI, anche se in modo sleale.
Cissy32 - graaazie, sei un tesoro. E mi fai montare la testa! Sapere che ti faccio divertire ed emozionare con le mie storie è il massimo per me, l'apice della gioia. Ti ringrazio di cuore.
Mooncarda - allora... quante volte hai letto lo scorso capitolo? Spero tante, e spero che quest'ultimo ti sia piaciuto ancora di più ^^ La nostra Cissy comincia a sciogliersi un po', vero? Un abbraccio forte
Stellyna_P - sì, Alecto Carrow è l'amica ideale se si vuole commettere un omicidio organizzato, eheh. A me fa paura! Piaciuto il primo, vero bacio tra Lucius e Narcissa? E l'enigma dello specchio si sta piano piano svelando, no? Grazie del tuo appoggio e del tuo affetto!
Lorhen - oh, no! Grazie a te, per le belle parole. Vorrei poter far sognare tutti come sogno io, ad occhi aperti... Oggi, mentre ero in ufficio a lavorare, non c'era un attimo in cui non pensassi a come proseguire la storia, e vedevo le scene scorrere davanti agli occhi, con Lucius e Narcissa intenti a baciarsi in un corridoio buio... Se non avessi questi attimi di immaginazione e fantasia, la vita sarebbe molto più grigia, noiosa, e senza colore. E dare un po' di quel colore anche nella tua vita non può che rendermi felicissima. Ti abbraccio forte.
Poppi - bèh, direi che le cose si stanno movimentando, eccome! E aspetta di leggere il prossimo capitolo (è quasi finito)! Un abbraccio, e grazie di commentare sempre alla velocità della luce ^^!!!



La vostra serpentesca
NarcissaM

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Capitolo 10
*** Casa Dolce Casa? ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

10 - Casa dolce Casa?

Il castello dei Black era famoso in tutta Londra per il suo aspetto minaccioso e cupo.
Forse era l'edera che si arrampicava sulle torri, o forse erano le torri stesse, solide e dalle sottili feritoie, a dare l'impressione di una forza malefica, di ombre oscure a circondare ogni cosa si trovasse nei suoi paraggi.
Quello che tutti quanti sapevano per certo era che la dimora dei Black non era un posto felice.
Un castello imponente, ricco e magnifico... ma in un modo freddo, completamente privo del calore di Hogwarts. Narcissa, tuttavia, andava fiera della sua casa. Ne amava ogni centimetro, a cominciare dalle grandi sale da ballo e dai giardini immensi.


La pesante porta di quercia, incastonata di borchie, si aprì magicamente non appena Narcissa vi si parò davanti. Avanzò di qualche passo nell'atrio, immenso e deserto, ed urlò a gran voce: "Sono tornata!"
Udì le sue parole riecheggiare tra le pareti della casa, ma nessuna risposta, nessun segno di una presenza in casa. "Andromeda! Bellatrix!" Chiamò le sue sorelle, mentre saliva su per lo scalone di marmo.
Quasi rischiò di cadere quando, in cima alle scale, scorse la rigida figura di suo padre.
Cygnus Black guardò la figlia in maniera ostile, senza salutarla.
Narcissa accennò un inchino. "Buongiorno, padre". Alzò il viso per essere baciata, ma lui le diede le spalle. Era chiaramente in collera con lei, e Narcissa si sentì sprofondare nel dolore.
"Ti prego di seguirmi nella mia libreria", disse finalmente Cygnus.
Narcissa gli andò dietro, docile e spaventata, finché non entrarono nella spaziosa sala. Era un posto buio, pieno di vecchi volumi rilegati, ed oscurato da pesanti tende damascate.
"Hai ricevuto la lettera di Malfoy, è così?" fece Narcissa, ansiosa, quando suo padre ebbe chiuso la porta. "So tutto, e so anche cosa ti ha scritto, e mi dispiace immensamente", continuò, imbronciata. Ma suo padre restava muto e immobile, come se stesse soppesando le parole della ragazza. "Sai che non farei mai nulla che possa deluderti, padre. Eppure... Malfoy è talmente detestabile che..."
Non riuscì a terminare la frase, perchè Cygnus Black aveva sollevato una mano e, prima che Narcissa potesse rendersene conto, si ritrovò scaraventata a terra, colpita da uno schiaffo punitore. Il dolore giunse improvviso, e le tolse per un attimo il respiro.
Con uno strano luccichio negli occhi, Cygnus parlò. "Non voglio mai più sentirti parlare di Lucius Malfoy in simili termini". Seguì un breve silenzio. "Lui mi piace molto. E' così diverso da suo padre! Di bell'aspetto, nobile di portamento, e ti guarda diritto negli occhi, cosa molto rara nei giovani di questi tempi. E' ricco, e puro di sangue... Mi va a genio, e farai meglio a fartelo piacere anche tu. Dovresti ringraziarlo per non avere ancora stracciato il contratto matrimoniale, nonostante il tuo comportamento assurdo".
Ogni parola ebbe l'effetto di una pugnalata nel cuore di Narcissa, che abbassò lo sguardo e strinse le labbra per impedirsi di mettersi a piangere come una mocciosa. Non osò aprire bocca, perchè sapeva che suo padre diventava oltremodo duro e spietato quando le persone mettevano in dubbio le sue parole.
"Io mi preoccupo per te e per le tue sorelle. Penso sempre e solo al vostro futuro. E tu come ricambi le mie attenzioni? Disobbedendo ai miei ordini, e comportandoti da ragazzina impetuosa ed impulsiva! Devi prometterlo, Narcissa. Giura che non mi darai mai più simili delusioni". Il suo tono era aspro, ma prima che potesse aggiungere qualcos'altro, Narcissa balzò in piedi e gli buttò le braccia al collo. "Lo giuro! Perdonami, papà!" Non riuscendo più a trattenersi, pianse. Poggiò la guancia dolorante contro quella di suo padre. "Però ti prego, non essere più arrabbiato con me! Mi comporterò bene, sarò come tu mi vuoi".
"Sei incurabile, Narcissa", disse Cygnus Black, ma dal tono di voce si capiva che la rabbia era passata. "Le donne dovrebbero essere docili, sottomesse, non determinate e inflessibili. Voglio che stasera mi dimostri di essere una vera signora".
Narcissa si scostò leggermente e guardò suo padre negli occhi. "Come?"
"Ho invitato Malfoy per la cena della vigilia di Natale".


** ** **



Non appena ebbe varcato la soglia della sua stanza da letto, Narcissa vide Andromeda correrle incontro e abbracciarla forte. "Oh, sorellina! Mi sei mancata così tanto! Su, fatti vedere".
Narcissa obbedì e lasciò che Andromeda la guardasse, poi la vide portare le mani alla bocca. "Hai la guancia ed il labbro gonfi! Cosa ti hanno fatto?"
"Non è nulla..." si affrettò a dire Narcissa, coprendosi la guancia con la mano.
"E' stato papà, vero? Come ha potuto?" fece Andromeda, inorridita. "Non sopporto che alzi le mani su di te solo perchè sei la più piccola e la più gracile. Con me e Bellatrix non oserebbe".
"Me lo sono meritato, immagino", sospirò Narcissa, mettendosi seduta sul letto. "Non mi sono comportata bene con il mio... fidanzato".
Andromeda scosse il capo, poi mise le mani giunte come in preghiera. "Cissy... Io ti capisco, sai? Tu non vuoi sposare Malfoy, così come io non voglio sposare quel mostro abominevole di McNair. Ma siamo ancora in tempo". Parlava in fretta, sottovoce, col respiro affannato e lo sguardo spiritato.
"Cosa stai cercando di dire?" domandò Narcissa, leggermente in ansia.
"Che potremo scappare. Io e te, insieme. Fuggiamo via da tutti questi obblighi, queste responsabilità, e dalla follia della nostra famiglia".
Narcissa si coprì le orecchie. "Basta, basta! Se papà ti sentisse..."
"Nostro padre è un prepotente! Ed io non sposerò mai McNair!"
"Oh, sì... proprio come io non sposerò mai Malfoy. Ma sono solo parole: alla fine dovremo fare ciò che è giusto. E' sempre stato così! Tutti i membri della nostra famiglia hanno contratto matrimonio da giovani senza poter sfuggire alle conseguenze. E poi, dopotutto, papà non ha tutti i torti: Lucius non è tanto male, e c'è qualcosa in lui che lo rende diverso da tutti gli altri ragazzi".
"Sì... la sua malvagità". Narcissa rise, anche se la battuta di Andromeda era mortalmente seria.
"Cissy, dimmi che non ti stai innamorando di Malfoy, ti prego!"
"Figurati! La verità è che lo odio". La sorella minore tacque un momento. Poi chiese, con voce bassa e dolce: "E poi... come si fa a saperlo? Cos'è l'Amore?"
Andromeda le prese il viso tra le mani e lo alzò verso il suo. "Ascolta, Cissy", le sussurrò. "Ti dirò quando si è innamorati... quando nessun sacrificio sembra troppo grande per aiutare un'altra persona, quando ti senti coraggiosa e pronta ad affrontare qualsiasi rischio, pronta a morire, o meglio, a vivere per servirla. Questo è Amore".
Narcissa sostenne il suo sguardo, poi si scostò. "Bellatrix ha ragione quando dice che stai perdendo la testa. Quante sciocchezze!" Si voltò a guardare il sole invernale che penetrava dalla finestra aperta, e si specchiò nelle larghe vetrate. Per quel che la riguardava, l'unica cosa che riusciva ad amare era la propria immagine riflessa.



Bellatrix entrò nella stanza pochi istanti dopo.
Si muoveva con impazienza, il vestito ondeggiava intorno ai suoi piedi, lo scialle ricamato si muoveva al ritmo dei suoi movimenti scattanti. Era fin troppo bella, alta e autoritaria, ed i suoi occhi neri scintillavano esprimendo tutti i suoi sentimenti, tra i quali prevaleva la rabbia.
"Non è possibile! Avete saputo chi ci sarà stasera alla cena?"
"Anch'io sono molto felice di rivederti, Bella", mormorò Narcissa, leggermente offesa.
Bellatrix le sorrise lievemente, poi ricominciò a camminare avanti e indietro per la stanza. "Scusami, Cissy. Ma sono troppo nervosa! Se penso che quel Grifondoro Babbanofilo di Sirius cenerà alla nostra tavola..."
"Ma Bellatrix! Sirius è nostro cugino", le ricordò Andromeda.
"Oh, e ci saranno anche i nostri fidanzati... Sei contenta di rivedere McNair?" la provocò Bella, e fu soddisfatta quando vide il volto della sorella farsi più pallido. "Ma ora... Cissy, fammi vedere quella guancia", disse sfoderando la bacchetta. "Hai fatto arrabbiare papà, eh? Ma non preoccuparti: ora ci penso io a sgonfiarti quell'orrore che hai in faccia".



Purtroppo per Narcissa, Bellatrix non era particolarmente brava con gli incantesimi guaritori. Infatti, a giudicare dallo sguardo impietosito che Malfoy le rivolse, la sua faccia doveva essere ancora rossa e gonfia come un pallone.
"Buonasera, Lucius", lo salutò, usando il tono di voce più gentile di cui era capace.
Il cipiglio di Lucius non svanì, mentre le andava incontro, tendendole le mani. "Narcissa, cara! Come sempre non riesco a trovare le parole per esprimere quanto sei stupenda. Peccato per quella guancia pulsante..." aggiunse, e rivolse a Cygnus Black un'occhiata severa. Narcissa, allarmata, cercò di rimediare alle parole di Lucius. "Non è nulla, davvero! Sono caduta come una scioccherella, e questo è tutto".
Poco dopo giunsero anche Rodolphus Lestrange e Walden McNair. Mentre Bellatrix salutava con un lungo bacio il suo fidanzato, Andromeda si tormentava con i denti il labbro inferiore, senza avere la forza di guardare in faccia McNair. Narcissa pensò che le sue due sorelle non avrebbero potuto essere più diverse. Era chiaro persino dal modo in cui si erano vestite: Bellatrix aveva un ricco abito rosso, che sembrava tenere più a mostrare le sue bianche spalle e il suo petto rigoglioso che non al taglio della veste. Andromeda, invece, aveva un vestito azzurro dal tessuto povero, che le copriva la pelle fino alla gola.
Presto arrivarono anche Sirius, Regulus e la zia Walburga. Era lei la più anziana delle donne presenti, ma questo non le aveva impedito di truccarsi in modo volgare, col fard sulle guance rugose ed il mascara a sottolineare pesantemente gli occhi. Allungò un artiglio verso Narcissa. "Come sei graziosa, Cissy. Fatti dare un'occhiata".
Narcissa fece un piccolo inchino e attese il permesso di allontanarsi.
"Su, accomodiamoci a tavola. Tu siediti accanto al tuo fidanzato, Narcissa", le ordinò suo padre.
"Certo", replicò la ragazza con voce bassa, evitando accuratamente di guardarlo. Le sue mani tremarono mentre scostava la sedia per accomodarsi al fianco di Lucius.



Lui era evidentemente di malumore, perchè durante tutta la serata la sua risata non fu quasi mai spontanea, e anche quando sfoderava il suo affascinante sorriso, chiunque avrebbe potuto intravedervi una sorta di tristezza. Ogni tanto guardava in direzione di Narcissa e della sua guancia rossa, e subito abbassava lo sguardo, quasi come se fosse stato lui stesso a schiaffeggiarla.
Lei era così conscia dello sguardo di Lucius su di lei che non riuscì a mangiare, convinta che ogni boccone potesse soffocarla.
La cena le sembrò interminabilmente lunga, sia a causa delle innumerevoli portate che gli elfi domestici facevano apparire sulla tavola, sia per la tensione che aleggiava tra i vari membri della famiglia.
Regulus Black era vestito in modo impeccabile: aveva lo sguardo fiero, ed i suoi movimenti esprimevano volontà e decisione. Sirius, invece, se ne stava immobile ad ascoltare le mortificanti parole di sua madre, le offese di Bellatrix, e le lodi verso suo fratello. Afferrava i braccioli della sua poltrona con così tanta forza che le nocche delle mani gli diventarono bianche. Fissava il vuoto con intensità, e Narcissa pensò che da un momento all'altro parole terribili sarebbero esplose dalle sue labbra. La tensione era talmente palpabile che non c'era nemmeno un minimo senso festivo in quella che doveva essere la vigilia di Natale.
"Dai, Sirius... raccontaci! Come ci si sente ad essere la vergogna di tutta la famiglia?" chiese Bellatrix, dopo l'ennesima sorsata di vino elfico.
"Emh, che ne dite di smettere di mangiare? A me è venuta una gran voglia di danzare", disse d'un tratto Andromeda, poggiando il tovagliolino sul tavolo e alzandosi dalla sedia. "Sirius, vuoi avere l'onore di ballare con la più splendida delle tue cugine?"
Per la prima volta in quella serata, Sirius sorrise. Si alzò e si affrettò a fare il baciamano ad Andromeda. "Assolutamente onorato!"



Anche Lucius si mise in piedi e chiese di poter danzare con Narcissa, mentre una leggera musica di violini e violoncelli riempiva la sala.
Lei accettò il suo invito, conscia dello sguardo di suo padre perennemente fisso su di lei. Sapeva che la stava controllando e che, al primo gesto sgarbato verso Malfoy, l'avrebbe umiliata davanti a tutti.
"Spero vorrai perdonarmi", le disse Lucius, non appena furono soli ad un angolo della sala. "Io non volevo procurarti un simile guaio. Se avessi saputo che razza di uomo è tuo padre..."
"Non parlare così di lui", mormorò Narcissa. "Mi meritavo più di un ceffone. Ti ho reso impossibile la vita negli ultimi due mesi".
"Non è vero!" insistette Lucius. "Tu sei stupenda, ed io sono un cafone. Non avrei dovuto scrivere quella lettera... ma ero troppo ferito nell'orgoglio. Mi hai rifiutato così tante volte! Però... ora non riesco a sopportare il pensiero che tuo padre ti abbia picchiata".
"Picchiata! Che parolone", rise Narcissa. In realtà la guancia le faceva un gran male, e solo quando Lucius vi posò la mano sopra per carezzargliela, provò un po' di sollievo.
"Mi farò perdonare, te lo prometto".
C'era qualcosa, nel calore della sua mano o nel tono della sua voce, che la fece arrossire. "E come intendi farti perdonare, Malfoy?"
"Dimmelo tu", sussurrò Lucius, senza smettere di danzare e tenersela stretta. "Dimmi tu cosa vuoi che faccia, e sarà la mia punizione per aver scritto quella lettera a tuo padre".
Narcissa ci pensò su, ma era difficile riflettere con il corpo di lui così vicino al suo, il fiato caldo sulla sua pelle, e l'imbarazzante ricordo del bacio ardente che si erano scambiati in un buio corridoio di Hogwarts... Sentendo una timidezza che non aveva mai provato, Narcissa si staccò leggermente da lui.
"Voglio solo una cosa... essere lasciata in pace".
Lucius sospirò, e stava per controbattere, ma lei continuò: "Voglio che smetti di giocare con me a fare il fidanzato. Sappiamo tutti e due che, quando la scuola sarà finita, ci sposeremo comunque. Perciò, ti prego, lasciami questi ultimi due anni di libertà. Non chiedo altro che poter respirare".
"Dunque è questo che vuoi... e come credi che io possa riuscire a starti lontano quando sei così bella?" Lucius giocò con una ciocca dei suoi capelli e, ancora una volta, Narcissa si sentì mancare il respiro.
"Ti prego. E' il mio unico desiderio. Oh, e dovrai sederti il più lontano possibile da me, a colazione, pranzo e cena", continuò, ostinata. "In cambio, io sarò più gentile con te, o almeno... ci proverò".
"Lo spero proprio". Lucius le parve così infelice che quasi si sentì in colpa.
Ballò insieme a lui per tutto il resto della serata.

Continua...

Ma lasciatemi un commentino, o mi passerà la voglia di aggiornare. Su, su... Non siate timidi! ^^

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Capitolo 11
*** Il segreto di Lily Evans ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

11 - Il segreto di Lily Evans

Con l'inizio del nuovo anno, nulla era cambiato ad Hogwarts.
Eccetto l'atteggiamento di Lucius Malfoy verso Narcissa Black, e questo era in assoluto il pettegolezzo più in voga tra gli studenti. C'era chi scommetteva sul fatto che Lucius avesse rinunciato del tutto a conquistare la bella Serpeverde, ma c'era anche chi giurava di averli visti baciarsi in un corridoio deserto, la sera della festa di Lumacorno. Solo Narcissa conosceva la verità, e la verità era che Lucius Malfoy - difficile a credersi! - sapeva mantenere la parola data.
Tra loro c'erano solo freddi "Buongiorno", e altrettanto freddi "Buonanotte", ma per la maggior parte del tempo si ignoravano cordialmente. Narcissa era lieta di quei giorni di pace, e reprimeva con tutte le sue forze quell'intimo, fastidioso senso di delusione per avere perso le attenzioni del suo spasimante numero uno.
Ed anche se cercava di mascherare il suo disappunto, persino il giovane Severus Piton si era accorto che qualcosa non andava in lei.


"Sembri giù di morale", le disse, durante l'ennesimo pomeriggio trascorso a studiare insieme.
"Cosa te lo fa pensare?", replicò Narcissa, sfoderando un sorriso forzato. "Vedi? Sto alla grande!"
Severus riabbassò lo sguardo sul libro di Pozioni aperto e, con fare noncurante, domandò: "E dimmi... come vanno le cose con Lucius?"
"Oh, a meraviglia! Non siamo mai andati così d'accordo come in questi giorni".
"Davvero? Eppure non vi si vede mai assieme".
Narcissa rise. "Appunto! E' proprio perchè ci teniamo a distanza l'uno dall'altra che andiamo d'accordo".
"Ah!" Severus scosse il capo e, se possibile, parve persino più abbattuto di Narcissa.
"Ehi, e adesso che ti prende?" disse lei, mettendo da parte la pergamena sulla quale stava prendendo appunti. "Sbaglio o vuoi parlarmi di qualcosa? Dai, dimmi! Sono tutta orecchi".
"Non so se posso parlartene... Lily mi ha detto di tenerlo segreto, però... forse tu puoi aiutarmi".
"Lily? Ah, no! Se si tratta di problemi di cuore, non credo proprio di essere la persona adatta", mugugnò Narcissa, che effettivamente non aveva ancora capito nulla sull'Amore e sugli effetti letali che provocava.
Piton sembrò riflettere a lungo sulle parole da usare. Alla fine scelse le più sbagliate: "Si tratta di... capelli".
"Capelli?"
"Capelli", ribadì lui, deglutendo nervosamente. "Vorrei solo sapere cosa fai tu per renderli così... belli". Piton avrebbe voluto aprire un baratro sotto i suoi piedi e non riemergere più dalle profondità del suolo. "Cioè, usi qualche lozione particolare, o hai fatto un incantesimo, o... che ne so..."
"Sev, sono molto contenta che finalmente tu ti sia deciso a chiedermelo", disse Narcissa, cercando di apparire seria e compiaciuta. "In effetti ho sempre pensato che tu non curassi abbastanza il tuo aspetto, ed in particolar modo... quei tuoi capelli". Fece una smorfia disgustata e Severus scattò in piedi, irritato.
"Guarda che ti stai sbagliando, non hai capito niente!"
"Non ti devi vergognare di volere qualche piccolo consiglio di bellezza. Solo, giurami che non ti farai i capelli biondi alla Lucius Malfoy. Non te lo perdonerei mai".
Avrebbe continuato a parlare se Severus non le avesse lanciato l'incantesimo Silencio.
"Ecco! Ora che sei buona e zitta, mi lasci spiegare?"
Narcissa annuì, incrociando le braccia al petto.
"Bene", disse Severus, poi tornò a tormentarsi di dubbi. "Non dovrei dirtelo... Lily me lo ha fatto promettere... ma non so più a chi rivolgermi..."
Narcissa cominciò a battere il piedino sul pavimento, spazientita.
"Oh, e va bene!" sbottò Severus. "Lily Evans sta perdendo i capelli".



** **


Non sapeva spiegarselo. Come aveva potuto lasciarsi coinvolgere in quell'assurda faccenda?
Narcissa non voleva avere nulla a che fare con stupide Nate-Babbane e coi loro problemi di bellezza eppure, sia perchè si sentiva in debito con Severus Piton, sia perchè era terribilmente curiosa di vedere con i suoi stessi occhi quello che stava accadendo a Lily Evans, si ritrovò trascinata nel bagno delle ragazze al secondo piano.
"No! Severus, perchè hai portato qui proprio lei? Perchè proprio Narcissa Black?" si lamentò Lily, con le lacrime agli occhi, non appena li vide entrare. "Perchè hai voluto mostrarmi alla ragazza più bella della scuola? Non sono stata già abbastanza umiliata?"
"Frena la lingua, bimbetta", l'ammonì Narcissa, mentre Severus diventava sempre più pallido e infelice. "Non sono venuta a ridere di te, anche se la tentazione è forte. Su... avvicinati".
Lily emerse dalle ombre del bagno e sollevò gli occhi lucidi verso di lei. Lo spettacolo fu più pietoso di quanto Narcissa si fosse immaginata. L'ultima volta che aveva visto la Evans, lei aveva una voluminosa chioma di capelli di un rosso vivo e molto particolare. Mentre ora... bèh, quelli non potevano nemmeno essere definiti capelli! Erano piatti e grigi, e a Narcissa ricordarono quelli della nonna Irma - con l'unica differenza che lei aveva centodue anni.
"Ora che hai visto, puoi anche andartene", disse Lily, coprendosi la testa con il cappuccio della giacca.
"Hai provato ad andare in Infermeria? So che è arrivata una nuova infermiera, Poppy Chips. Dicono sia in gamba..."
"Sì, ci ho già pensato", sbottò Lily, depressa. "Ma non ha potuto fare niente. Dice che qualcuno mi ha... lanciato una fattura particolarmente potente".
Severus avanzò verso Lily e la prese per le spalle. "Coraggio, andrà tutto bene". Nel carezzarle i capelli, una ciocca si staccò e cadde lentamente sul pavimento.
"Non andrà bene. L'unica mia fortuna è che mi è capitato il male minore!"
"In che senso?" domandò Narcissa, nervosa. Aveva uno strano presentimento...
"Voglio dire... alle mie amiche stanno accadendo cose peggiori. Mary Macdonald, ad esempio, ha la faccia ricoperta di bolle".
"Uh, ma che schifo!" Il disgustato commento le sfuggì involontariamente dalle labbra, e Lily Evans le rivolse uno sguardo feroce. Per rimediare, Narcissa sollevò la bacchetta verso di lei e, con un sospiro di rammarico, pronunciò la formula Brillantoria. Quasi immediatamente, i capelli di Lily riacquistarono un poco di colore e lucentezza, anche se continuavano a cadere piano sulle sue spalle. "E' l'unica cosa che posso fare, spiacente. E' un incantesimo che ho inventato io per rendere i miei capelli più splendenti, perciò vedi di non rubarmelo!"
Nervosa, Narcissa si voltò verso la porta del bagno, non abbastanza in fretta da evitare di sentire Lily rivolgerle un timido "Grazie".


Cosa stava succedendo?
Narcissa si interrogò a lungo, seduta sul proprio banco durante la lezione di Difesa. Aveva tutti i pezzi del mosaico a sua disposizione, eppure non riusciva a metterli ognuno al posto giusto. Sapeva solo che lo Specchio di Serpeverde poteva essere la causa di tutto.
Sto diventando sempre più bella a discapito delle altre?
Smise di porsi domande solo quando, all'uscita dall'aula, incrociò Malfoy. Lui non la guardò nemmeno, e continuò a discutere con Avery sulla partita di Quidditch contro Tassorosso, che si sarebbe disputata a giorni.
Narcissa pensò con frustazione che non aveva chiesto questo! Non aveva chiesto che lui smettesse di ammirarla, o di parlarle.
Arrabbiata com'era, non si accorse di essere stata seguita lungo quasi tutto il corridoio, fino a quando non udì una voce alle sue spalle. "Black! Narcissa!" Lei si voltò e si ritrovò davanti ad un ragazzo non molto alto, con occhi verdi e vispi, ed una faccia foruncolosa. "Chi sei? Che vuoi?" fece Narcissa, sgarbatamente.
"Sono io, sono Ben Higgs", rispose il ragazzo, offeso per non essere stato riconosciuto. "Sono un Serpeverde del tuo anno..."
"Ah, sì?" Narcissa gli diede le spalle, per nulla interessata, e riprese a camminare.
Il giovane Ben la segui come un cagnolino scodinzolante. "Senti, volevo chiederti... com'è che tu e Malfoy avete smesso di parlarvi?"
"Sono stata io a chiedergli di lasciarmi in pace", disse Narcissa, ricordandolo pure a se stessa.
"Ma quindi... in poche parole non siete più fidanzati?" fece Ben Higgs, in tono speranzoso.
"Purtroppo lo siamo ancora, per i nostri genitori. Ma per quel che mi riguarda io... odio Lucius Malfoy con tutto il cuore!" esclamò con passione, anche se sapeva che i suoi sentimenti verso Lucius non erano mai stati così confusi.
"Era proprio quello che volevo sapere". Higgs le rivolse un sorriso furbo che la fece rabbrividire. "Quando Malfoy sarà messo fuori gioco, avrò di sicuro una possibilità in più di chiedere la tua mano".
"Ma di che accidenti stai parlando?"
Il ragazzo non rispose, ma la guardò con brama prima di girarsi e tornare da dove era venuto, lasciando Narcissa da sola con i suoi dubbi, la sua irritazione, ed una strana, improvvisa paura.

Continua...

NdA: Se vi state chiedendo cosa ha in mente Ben Higgs, vi raccomando di non perdere il prossimo capitolo. E per quanto riguarda il mistero dello Specchio, bèh... ormai dovreste avere capito quali sono i suoi effetti.
Passo subito a ringraziare i miei lettori di sempre:

poppi: missà che c'è davvero bisogno di qualcuno che tenga compagnia a Lucius (o a Narcissa?) visto quanto si sono allontanati! Lei non sa più cosa vuole... Ti ringrazio, cara, dei bei complimenti. Sono felice che la storia ti stia appassionando!
Marty-chan: Va bene, ti perdono per non avermi più letta :-p Però giura che non ti perderai il prossimo capitolo - è in assoluto il mio preferito, ho quais pianto mentre lo scrivevo, e questo dovrebbe già dire tutto! Bacioni
The angelus: non sei affatto ripetitiva e a me i complimenti fanno sempre immenso piacere! ^^ Sarò vanitosa come Narcissa? Spero di no, e spero anche che quest'ultimo capitolo ti sia piaciuto! Baci
Stellyna_P: sì, Cygnus è il papà che tutti vorremo avere (soprattutto se ci costringe a sposarci con Malfoy! *.*) Come vedi Narcissa non sa più cosa vuole da Lucius - prima spero che lui la lasci in pace, poi sta male se la ignora, e... chissà quando si renderà conto di amare Lucius. Magari... nel prossimo capitolo? :-p
Lorhen: Carissima, sei gentile e sono perfettamente d'accordo con te. Lucius e Narcissa sono bellissimi, e ci fanno sognare e vivere dentro una fiaba. Io li adorerò sempre. Un Bacio! ^^
Lady Hawke: Oh, in effetti ho un po' snobbato Druella Rosier, e Orion Black non era presente alla festa - facciamo finta che sia morto e sepolto? In verità avevo scritto anche di loro, ma il capitolo stava diventando troppo lungo, pesante e noioso ed ho cancellato un po' di cose che mi sembravano banali - ora mi taglierei le mani per averlo fatto!! Ma andiamo avanti, e spero che questo capitolo ti abbia divertito - io mi sono divertita molto a scrivere il colloquio tra Severus e Narcissa ^^ Un bacione e grazie di continuare a leggermi!
Ady: nooo, come fai a dire che Sirius e Andromeda sono i migliori? XD Lucius e Narcissa lo sono, anche se hanno la testa più dura del marmo vedrai che presto si avvicineranno. E Severus? E' o non è un mito? Ti abbraccio forte
Mooncarda: oh, sono contenta che la mia descrizione di Andromeda e Bellatrix ti abbia soddisfatto, anche se hanno una parte veramente poco importante nella storia. Io adoro le tre sorelle Black, proprio perchè sono così diverse l'una dall'altra. Narcissa però resta in assoluto la mia preferita - se non si era capito! Un bacione
Fly Piton: hai ragione, qualcosa è già cambiato in Narcissa, e manca davvero poco prima che si accorga di quanto tiene a Lucius. se vuoi sapere di più, guarda cosa combinerà Ben Higgs nel prossimo capitolo! Un bacio ^___________^

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Capitolo 12
*** Lacrime ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

12 - Lacrime

Sebbene fosse una bella giornata e non spirasse che una brezza leggera, si percepiva nell'aria l'odore della pioggia. Narcissa aveva già preso posto negli spalti del campo di Quiddicth, accompagnata da Alecto e Christie. Presto sarebbe cominciata la partita tra Serpeverde e Tassorosso...
Se fosse stato un giorno come tanti altri, Greta Zabini si sarebbe trovata in prima fila a fare il tifo per la sua squadra, ed in particolar modo per il Capitano, Lucius Malfoy. Ma quelli non erano giorni comuni, e la presenza di una terribile maledizione sembrava gravare su tutta la scuola. Zabini non era presente, e Narcissa non la vedeva da settimane. Poteva però figurarsela, magari chiusa in qualche bagno, a piangere come Lily Evans e molte altre ragazze che erano diventate improvvisamente... brutte.
Narcissa non aveva sensi di colpa. Infondo Zabini aveva avuto quello che si meritava!
Se ti conosco abbastanza bene, com'è giusto che una sorella maggiore conosca la sorella minore, credo che entro la fine dell'anno tu ti sarai già vendicata nel migliore dei modi,
le aveva scritto Bellatrix, una volta.
E Narcissa non poteva che essere felice di essersi liberata di Zabini, delle sue cattiverie e dei suoi sciocchi tentativi di conquistare Lucius.
Lucius.
Narcissa cominciò a cercarlo con gli occhi, sul campo da Quidditch e poi sulla folla di persone accorse a vedere la partita. Con sorpresa, lo intravide sugli spalti. Avanzava verso di lei.
Narcissa gli sorrise, ma il sorriso mutò in una smorfia quando, con sua grande delusione, Malfoy si rivolse a Christie. "Sewyn, puoi andare a prendere la tua scopa? Abbiamo bisogno di una Cercatrice".
"Dov'è Idra Greengrass?" domandò Christie, confusa.
"E' ingrassata di venti chili, e non è sicura di riuscire a sollevarsi in aria", rivelò Malfoy, apparendo piuttosto schifato e amareggiato.
"Com'è possibile?" esclamò Alecto, e Narcissa si mosse a disagio, conscia del fatto che, forse, tutta quella faccenda dipendeva da lei. Avrebbe dovuto liberarsi dello specchio di Serpeverde?
"Vado a prepararmi", disse Christie, mettendosi in piedi. Era emozionata e felice come non la si vedeva da tempo.
Malfoy fece per allontanarsi, ma Narcissa si affrettò ad attirare la sua attenzione. Detestava essere diventata come invisibile, per lui. "In bocca al lupo per la partita, Lucius".
Il ragazzo si voltò, la guardò in modo strano, poi si mosse verso di lei e, prendendole il capo con la mano, avvicinò Narcissa a sé, dandole un casto bacio sulla fronte. "Grazie", le disse poi, semplicemente.

Narcissa tentò con difficoltà di nascondere il rossore che le imporporava le gote.
Ma all'occhio sveglio di Alecto Carrow, niente poteva sfuggire. "Allora... cos'è che succede tra te e Malfoy?" le chiese quando venne dato il via alla partita.
"Niente. Non capisco a cosa ti riferisci", fece Narcissa, vaga.
Seguì ogni movimento di Malfoy, sorprendendosi di notare solo in quei momenti quanto carismatico, forte e affascinante fosse. I bei capelli mossi dal vento mentre sfrecciava nel cielo, le sue ampie spalle, l'eleganza perenne dei suoi movimenti, anche mentre giocava ad uno sport rozzo come il Quidditch...
"E' chiaro da come vi guardate che siete cotti l'uno dell'altro. Quanto ti invidio!" continuò a dire Alecto, al suo fianco. Sebbene fosse intenta ad osservare Malfoy, un improvviso movimento a breve distanza catturò l'attenzione di Narcissa.
Ben Higgs, l'ennesimo pretendente alla sua mano, le aveva fatto l'occhiolino mentre estraeva la propria bacchetta dal mantello. Intanto, il cielo aveva cominciato a rabbuiarsi di nuvole cariche di pioggia.
"Vi siete già baciati? Bacia bene?" La voce di Alecto le giungeva come da un'enorme distanza. "Ti prego, se siamo amiche esigo sapere tutti i particolari!". Narcissa la udì a stento, lo sguardo inchiodato sulla bacchetta di Ben Higgs. Un attimo più tardi, il vago timore che aveva provato in un remoto recesso della sua mente esplose in un vero e proprio terrore.
Higgs agitò la bacchetta in un movimento circolare, ed uno dei Bolidi cambiò direzione, puntando direttamente verso Lucius. Era girato di spalle... Possibile che lui non lo sentisse arrivare?
Con il cuore in gola, Narcissa si aggrappò al parapetto e si sporse il più possibile per urlare: "Attento, Malfoy!"
Lucius guardò verso di lei, poi si volse nella direzione indicata un paio di secondi prima che quel dannato Bolide lo travolgesse. Non ebbe nemmeno il tempo di gettarsi di lato: fu investito in pieno e cadde dalla scopa, precipitando nel vuoto.


Il tempo sembrava aver perso il suo corso regolare.
Narcissa poteva udire i battiti del proprio cuore rimbombare nelle orecchie, mentre Lucius cadeva giù, come al rallentatore. Nella mente confusa di Narcissa riaffioravano le orribili cose che aveva detto a Malfoy.
Così tante brutte parole...
"Non ti vorrei nemmeno se tu fossi l'ultimo mago rimasto in tutto l'universo".
Non è vero, Lucius!
"Ed io che speravo tu fossi deceduto durante la notte..."
Non morire!
"Il giorno in cui smetterai di respirare per sempre, sarò io a dare una festa".
Non morire!
"Sparisci dalla mia vista e dalla mia vita!"
Non lasciarmi!
"Voglio solo una cosa... essere lasciata in pace".
Io non ti odio!
"Ma per quel che mi riguarda io... odio Lucius Malfoy con tutto il cuore!"
Io
non ti odio!

"Lucius!"
Gridando a perdifiato, Narcissa si precipitò giù, quasi volando, lungo le scale che dagli spalti portavano al campo.
Una folla numerosa si era già radunata allorché raggiunse il corpo di Lucius, aprendosi un varco a gomitate.
Incurante del fango, si lasciò cadere in ginocchio. "Lucius, ti prego... parla!"
Sebbene il petto di Malfoy si sollevasse e si abbassasse a un ritmo regolare, aveva gli occhi chiusi ed un profondo taglio sulla fronte che si stava rapidamente coprendo di sangue. Sangue!
Ad un tratto, per la prima volta, Narcissa comprese che avrebbe potuto perdere Lucius, ed un'ondata di angoscia le si rovesciò addosso. "Fate qualcosa!"
Il professor Lumacorno si chinò per sollevare Malfoy fra le braccia. "Portiamolo dentro, presto!"



"Bisogna portarlo al San Mungo!" strillò Narcissa, mentre la nuova, giovane infermiera di Hogwarts, Madame Poppy Chips, medicava le ferite di un Lucius privo di sensi.
"Non ce ne sarà bisogno, so esattamente come fare il mio mestiere".
"Ne dubito!" ribatté Narcissa, con disprezzo. Madame Chips si voltò di scatto, afferrò il polso della ragazza e la trascinò verso la porta. "Via di qui! Non sono ammesse visite al paziente mentre viene curato!"
"Come osa! Lei non sa chi sono io", protestò la ragazza, liberandosi dalla sua stretta. "Non riuscirà mai a buttarmi fuori da questa stanza. Io devo restare con lui".
Dalla determinazione e dalla disperazione che trasparirono sul volto di Narcissa, l'infermiera capì di avere perso la battaglia. "Oh, fai come vuoi! Ma cerca almeno di renderti utile e di non essere d'intralcio".
Narcissa l'aiutò come meglio poté, spogliando Lucius della divisa da Quidditch, e poi a lavando via il sangue dalle ferite.
Quando Madama Chips ebbe terminato di curargli la gamba destra e di bendarlo, lasciò la stanza dicendo: "Vado a preparare una pozione contro il dolore da somministrargli quando riprende i sensi".
Narcissa si sedette accanto al letto del ferito, sfiorandogli lievemente il petto, temendo che perfino un tocco leggero potesse farlo soffrire. Rimase lungamente a guardarlo con un'espressione di profondo affetto. Con le palpebre chiuse, Lucius nascondeva l'espressione di fierezza che di solito gli brillava negli occhi. Anche i tratti del viso si erano rilassati, sicché in quel momento sembrava straordinariamente giovane.
Un fioco lamento indusse Narcissa a chinarsi su di lui.
"Black..."
"Sono qui, Lucius", gli sussurrò lei, coprendogli le mani con le sue. "Non ti lascio, sono qui".
Lo vide sorridere, prima di sprofondare nuovamente nell'oblio.



** ** **




Lentamente, penosamente, lottando contro una forte sensazione di nausea, Lucius riprese a poco a poco conoscenza. La testa gli doleva atrocemente, e si sentiva tutte le membra peste.
Un fruscio accanto al letto lo indusse a volgere lo sguardo alla sua sinistra, dove scorse una testolina bionda e due grandi occhi azzurri. "Narcissa..."
Lucius trasalì e fece un lungo, tremulo respiro. Le sofferenze fisiche gli impedirono per un attimo di pensare e di ricordare. "Cos'è successo?" chiese, guardando la ragazza con aria interrogativa.
"Ben Higgs, uno del mio anno... lui... io..." Narcissa faticava così tanto a trovare le parole, che sembravano non riuscire ad uscire dalla sua gola arida. Come poteva spiegargli ogni cosa? Chiuse gli occhi e le sue lunghe ciglia posarono, nere, sulle guance bagnate di lacrime.
"Gli ho detto che ti odiavo... e lui deve avere pensato di eliminarti per potersi mettere con me. Ma a me non interessa, Lucius! Te lo giuro, io non volevo!" Era vero. La scomparsa di Lucius dalla sua vita era esattamente ciò che si sarebbe augurata un paio di mesi prima, ma i suoi sentimenti si erano modificati, ora.
Si coprì gli occhi col braccio per non fargli vedere che stava piangendo: si sentiva così profondamente infelice!
"Ah, cattiva Cissy!" l'ammonì Lucius. Con un pesante sospiro, si lasciò ricadere sul materasso. "Non credevo che tu mi odiassi così profondamente. Ora lo so".
"No! Non sai niente!" urlò Narcissa. "Io... non è te che odio! Io volevo solo poter scegliere. Solo poter... scegliere..." Piangendo disperatamente, si curvò in avanti nascondendo il viso sul petto e sul cuore di Lucius, l'esile corpo agitato dal tremito. Lui poggiò la guancia sui suoi morbidi boccoli dorati.
"Ti prego. Non sopporto di vederti piangere".
Ma Narcissa continuava a singhiozzare convulsa. "Mi dispiace, Lucius. Mi dispiace!"
Il rimorso che le vibrava nella voce gli spezzò il cuore. Avrebbe voluto confortarla, ma era incapace di trovare le parole adatte.
"Oh, che persona perfida che sono diventata!" disse lei, premendo più forte il viso contro le coperte di seta, inzuppandole di lacrime. "Le cose orribili che ti ho detto... e lo scherzo della Fiato Pestilenza... e lo Specchio di Serpeverde... tutte diventano brutte, bruttissime, ed io sono sempre più bella!" Per Lucius quelle parole non avevano senso, ma lasciò che Narcissa continuasse a sfogarsi. "Ed il mio Molliccio! Ah, persino una come Alecto ha paura di perdere le persone che ama, mentre io... io non sono capace di amare. Sono perfida! Una stupida, vanitosa, perfida strega".
"Una piagnucolosa, adorabile, piccola strega". la corresse Lucius, carezzandole i capelli. Provava un desiderio ardente, acuto, quasi insopportabile, di stringerla forte tra le braccia, di baciarle gli occhi bagnati di lacrime e le labbra scolorite. "Non sono arrabbiato con te".
"Dovresti esserlo, invece". Lei si rimise diritta, ma non lasciò la mano di Lucius. "E' stata colpa mia se Higgs ti ha attaccato".
"Di lui mi occuperò io, personalmente". Malfoy pronunciò quelle parole come un giuramento.
Rimasero entrambi in silenzio per un lungo momento, poi lui riprese a parlare. "Immaginavo che prima o poi avrei avuto dei problemi con qualcuno dei tuoi mille spasimanti. Se solo tu non fossi tanto bella!" Il dolore alla testa lo fece trasalire e tacere. Si chiuse il capo fra le mani.
"Ti fa tanto male?" chiese Narcissa, apprensiva. Era ancora torturata dai brividi e dai singhiozzi, incapace di frenare le proprie emozioni.
"Forse un bacio potrebbe potrebbe arrecarmi un qualche sollievo..." le mormorò Lucius. "Vieni qui".
Narcissa lo guardò intensamente, ancora scossa e preoccupata. C'erano stati dei momenti in cui Lucius aveva dubitato di poter mai scorgere, in quelle azzurre profondità, un sentimento così tenero nei suoi confronti. Allungandosi verso di lei, le catturò le labbra con le sue. Nonostante i casti rossori e le sue ritrosie, Narcissa rispose al bacio con ardore.
"Sei così spaventata..." le sussurrò Lucius, sulla bocca.
"Nemmeno siamo ancora sposati e già stavo per diventare vedova", spiegò Narcissa, rivolgendogli finalmente un sorriso.
"Resti con me?", bisbigliò Lucius, socchiudendo gli occhi.
"Finché lo vorrai".

Continua...


Nda: Yeaaah, mi sono emozionata molto a scrivere questo capitolo, e spero di aver fatto battere anche i vostri cuoricini. Ovviamente non saranno tutte rose e fiori per Lucius e Narcissa, anche se ora sembrano essersi avvicinati... ma non vi anticipo altro e vi invito a leggere i prossimi capitoli! Un abbraccio a tutti quelli che mi lasceranno una recensione! ^________^

Romanticamente vostra,
NarcissaM

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Capitolo 13
*** Tra Amore e Orgoglio ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

13 - Tra Amore e Orgoglio

Narcissa contava le foglie.
Certo, avrebbe potuto trovare qualche altro passatempo più divertente da fare in quel noioso pomeriggio di Febbraio... eppure, fissare gli alberi mentre si spogliavano lentamente della loro bellezza era quanto di più rilassante ci fosse per lei.
"Come sta Malfoy?" La voce di Christie Sewyn distolse per un attimo Narcissa dal proprio assonnato torpore. "Pensi riuscirà a rimettersi in sesto per la partita contro Grifondoro?"
"Ed io che ne so. Mica sono la sua infermiera personale". In realtà Narcissa sapeva esattamente come stava Lucius. Non c'era stato un solo giorno in cui lei non era andata a trovarlo: ogni mattina, ogni sera, andava da lui per informarsi sulla sua salute e tenergli compagnia. Non c'erano più stati baci o lacrime, ma per lo meno riuscivano a parlare senza mettersi litigare, il che era già un miracolo!
"Se non mi dici come sta Malfoy, lo chiederò alla mia sfera di cristallo", fece Christie, indispettita.
Narcissa la guardò con scetticismo. "Non capisco come tu abbia potuto continuare una materia inutile come Divinazione".
"Trovi sia inutile scoprire il proprio futuro? Dai, avvicinati. Voglio farti i tarocchi".
Narcissa lasciò a malincuore la sua finestra per mettersi seduta davanti all'amica.
"Scegli quattro carte dal mazzo", le ordinò Christie. Quando Narcissa ebbe fatto, dispose due carte in alto e due in basso, poi scoprì la prima. Era il Tarocco della Luna.
"Cosa significa?" chiese Narcissa, visibilmente annoiata.
"La luna simboleggia il tuo lato più femminile e materno. Sarai certamente una madre buona e affettuosa, protettiva verso i tuoi figli".
Figli? Narcissa ebbe una rapida, assurda visione di se stessa circondata da piccoli Malfoy in miniatura, ed una risata le gorgogliò in petto. Intanto Christie aveva svelato la seconda carta, l'Imperatore.
"L'imperatore è il tuo perfetto complemento, l'uomo che esercita maggiore potere su di te e sul tuo cuore. Avrai un matrimonio solido, stabile e duraturo. E con buone entrate economiche".
Narcissa esaminò la carta. In effetti il profilo dell'Imperatore le ricordava quello di Lucius, l'uomo che avrebbe sposato. Quando era successo? Quando aveva accettato l'idea si sposare Malfoy?
Christie girò le ultime due carte in basso: erano il Diavolo e la Giustizia.
"Il diavolo rappresenta un'ombra oscura che aleggerà nel tuo futuro. Un uomo che ti tenterà, richiamerà a sé i lati più bui della tua anima, e infine ti annienterà con la sua forza malefica".
"Così mi spaventi", rise Narcissa. "Invece la Giustizia cosa significa?"
"E' la carta che ti invita a fare un'introspezione dentro te stessa. Rappresenta anche un ostacolo che non potrai evitare. Verrà il momento in cui capirai cosa è giusto e cosa è sbagliato, e allora sarai pronta ad essere giudicata".


Verrò giudicata?

Sebbene Narcissa considerasse l'arte dei Tarocchi superflua e inesatta, sapeva che poteva esserci del vero nelle parole di Christie. Lo Specchio di Serpeverde era ancora lì, nella sua borsa... ed anche se una parte della sua coscienza si sentiva dannatamente sporca, non era mai stata tanto bella, affascinante e ammirata come in quei giorni. Il suo narcisismo era più forte dei sensi di colpa. E se ne avesse parlato con Lucius? Lui l'avrebbe guardata con occhi diversi? Stava proprio dirigendosi in infermeria quando incrociò Sirius ed il suo inseparabile amico, James Potter.
"Ehi, Sirius! Guarda chi c'è..."
"La mia cugina innamorata!" esclamò Sirius, con fare teatrale. "Dove vai, Narcissa? A trovare il tuo diletto amore?"
James si gettò a terra e si mise disteso nel pavimento, simulando la caduta di Lucius nel campo da Quidditch.
"Lucius! No, amor mio, non lasciarmi!" gridò Sirius, in un'esagerata imitazione di Narcissa. "Staremo insieme per sempre". Finsero di sbaciucchiarsi, mentre Narcissa accarezzava in modo intimidatorio la propria bacchetta.
"Non siete divertenti... Vi risparmio solo perchè mi fate una gran pena", disse la ragazza, girando sui tacchi. Si vergognava così tanto della figuraccia che aveva fatto quel giorno sul campo da Quidditch! Ma, d'altronde, aveva avuto così tanta paura per la vita di Lucius che non aveva pensato a nient'altro.
"Sai cos'ha fatto, il tuo caro maritino?" La voce di Sirius, diventata improvvisamente seria, frenò i suoi passi.
Narcissa voltò leggermente il capo. "Cosa?"
"Ha mandato i suoi amichetti, Nott e Avery, a punire Ben Higgs, l'altra notte. Pare gli abbiano fatto cose orribili, indicibili. Magia oscura".
Narcissa rabbrividì, e non disse una parola.
James confermò le parole dell'amico: "Higgs ha chiesto di poter tornare a casa sua, senza concludere l'anno. Era spaventato a morte".
"Perchè dovrei darvi ascolto, mocciosi?"
"Perchè nel profondo sai che il tuo bel Malfoy è un vile, ed è crudele", continuò Sirius, spietato. "Ma, dopotutto, fate una coppia perfetta nella vostra malvagità".
Narcissa sentì la rabbia montarle dentro. "Ora mi hai stancato, Sirius! Ti farò chiudere quella bocca!" urlò, sfoderando la bacchetta e puntandogliela contro.
Gli avrebbe certamente lanciato un incantesimo se non fosse stata immediatamente sommersa da un centinaio di lettere.
Narcissa cadde all'indietro, lanciando un urlo e perdendo la bacchetta.
"Cosa sono?" disse, agitandosi dentro l'ammasso di carta profumata.
Sirius e James approffitarono dell'attimo di confusione per sgattaiolare via, ridendo come dei matti.

Fu così, stordita e seduta sul pavimento, che Alecto Carrow la trovò pochi minuti dopo.
"Narcissa, cosa stai facendo per terra?"
Lei non rispose, e Alecto si chinò a raccogliere una delle mille lettere, ricoperte di cuori e dichiarazioni d'amore.
Erano inviti. Inviti per la Festa di San Valentino.
"Non ne avevo mai ricevuti così tanti", pensò Narcissa, raccogliendo quante più lettere poteva e mettendole dentro la borsa già piena di libri.
"Sei diventata ancora più popolare da quando frequenti Malfoy", constatò Alecto, con un sospiro di invidia.
"Io non frequento Malfoy!" fu la seccata replica di Narcissa.
"Bèh, comunque non ci sono molte altre ragazze belle come te, ad Hogwarts. Ad esempio, se io fossi un maschio e dovessi invitare una ragazza al ballo, bèh, non lo chiederei mai a Jemie Jacks! Hai visto cos'è successo al suo dolce faccino?"
Narcissa si tappò le orecchie. Non voleva sapere cosa era successo al dolce faccino di Jemie Jacks, dato che era lei la diretta responsabile. Lei... e quel suo specchio maledetto.
"Guarda, Cissy!"
La bionda si voltò nella direzione indicata da Alecto, e rimase senza parole: ritto, fiero ed in perfetta salute, Lucius Malfoy chiacchierava con alcuni ragazzi Serpeverde.
"Lucius... sei guarito, finalmente! Eravamo tutti molto in ansia per te", fece Alecto, correndogli incontro e ammiccando maliziosamente, ma Lucius sembrava avere occhi solo per Narcissa, che si era avvicinata timidamente.
"Ora sto molto meglio, anche se mi ero abituato alle tenere attenzioni di una... certa persona".
Alecto ridacchiò, così come gli altri Serpeverde presenti, e Narcissa si sentì infiammare la faccia. Era quello l'Amore di cui tanto parlava Andromeda? Quella sensazione di bruciore che le bloccava il respiro e le faceva dimenticare di saper parlare?
"Bèh, disabituati, Malfoy!" riuscì a dire, quando le si fu sbloccata la lingua. "Ora che riesci a sostenerti su tutte e due le gambe non m'ispiri più compassione come prima".
"Compassione? Ah, piccola vipera!" Ridendo, Lucius prese Narcissa per i fianchi. L'avvicinò a se per baciarla, mentre gli altri studenti presenti lanciavano fischi. Ma non fece in tempo a sfiorare le sue labbra, perchè la borsa di Narcissa cadde con un tonfo sul pavimento, sparpagliando le centinaia di lettere dei suoi ammiratori.
"Cosa sono?" Lucius si irrigidì e strinse gli occhi.
"Oh, sì... quelle", disse Narcissa, con fare civettuolo. "Per lo più lettere d'amore. Ma ci sono anche inviti per la festa di San Valentino", rivelò, godendo per un attimo della gelosia folle che luccicava negli occhi di Malfoy.
"Che tipi invadenti!" sbottò lui. "Non sanno che sei fidanzata?" E prima che Narcissa potesse fare o dire qualcosa, Lucius agguantò un mazzo di lettere e, con la bacchetta, diede loro fuoco, riducendole ad un mucchietto di cenere. Nessuno osò aprire bocca.
Narcissa divenne pallida come una morta, poi rossa di collera. "Come ti sei permesso? Erano cose mie!"
"Volevo solo darti una mano a sbarazzartene", si giustificò Lucius, spavaldo come al suo solito. "Ovviamente, tu verrai al ballo di San Valentino con me", le disse, in tono glaciale e perentorio.
"Lo vedremo! Non ho ancora scelto con chi andarci, e valuterò con attenzione ogni invito ricevuto. Perciò mettiti in fila", esclamò lei, allorché Lucius le afferrò il braccio e la fece girare verso di sé.
La rabbia di Narcissa lasciò il posto al timore, alla vista del volto arrossato di Lucius. "Io... io non ho bisogno di mettermi in fila! Tu sei mia".
"Non sono una tua proprietà". Narcissa si sentiva così umiliata, e per di più sapeva di avere gli occhi di tutti gli altri studenti puntati addosso. Non si era mai vergognata tanto! "Avevi promesso di lasciarmi respirare, Malfoy! Ed invece continui a soffocarmi, ancora e ancora..."
"Credevo fosse cambiato qualcosa. In questi giorni... bellissimi giorni, lasciamelo dire, credevo che tu..."
"Che io? Non ti ho mai promesso niente, Malfoy. Non ti ho mai dichiarato amore eterno, mi pare!"
Il furore, che si era intensificato gradualmente in Lucius, raggiunse il punto di ebollizione. "Verrai al ballo con me! Punto e basta!"
"Altrimenti che farai? Correrai a riferirlo a mio padre? Sappi che non ho più paura delle tue minacce!" Narcissa riuscì a liberarsi dalla stretta di Malfoy e, con passo deciso, si allontanò lungo il corridoio guardandosi attorno. "Per una volta sarò io a scegliere della mia vita".
Camminò ancora per qualche metro, seguita a ruota da Lucius, e solo quando ebbe trovato la persona che cercava si fermò.
"Severus!"
Piton era in compagnia di Lily Evans. Lei portava una strana cuffietta in testa, evidentemente fatta per nascondere i brutti capelli.
"Dimmi, Narcissa", fece Piton, in tono leggermente ansioso, mentre osservava la ragazza avvicinarsi a lui come una furia pronta ad uccidere. Ma non lo uccise... tutt'altro! Si chinò su di lui e gli scoccò un bacio sulla bocca. "Vuoi essere il mio cavaliere al ballo di San Valentino?" gli chiese, sbrigativamente.
"S-sì", balbettò Severus, completamente stordito.
Narcissa si voltò trionfante verso Lucius. Lui sembrava aver visto e udito abbastanza. La collera che lo aveva assalito prima, ora stava rischiando di soffocarlo. Girando sui tacchi, si allontanò lungo il corridoio.
Anche Lily Evans era talmente sconvolta e arrabbiata che si mise a correre verso la Sala Comune dei Grifondoro.
"Aspetta, Lily!" le urlò dietro Piton, che sembrava essere di colpo tornato in sé dopo il bacio. Ma, prima di rincorrere Lily, si girò a guardare Narcissa. "Senti, io..."
"Lo so", lo interruppe la ragazza. "Vai da lei". Lo guardò allontanarsi, finché non fu rimasta da sola.
Ora sì che si sentiva una persona terribile! Aveva usato il suo amico Piton per fare infuriare Malfoy, ed adesso si ritrovava sola e infelice, in un freddo corridoio di Hogwarts.

Continua...

Nda: i casini non finiscono mai! E che storia sarebbe se Narcissa non fosse una testa tanto calda - e Lucius così dannatamente prepotente? Vi prego di lasciarmi un commentino, che lo sapete, fa sempre tanto piacere e mi invoglia a scrivere e scrivere senza fermarmi mai! Intanto ringrazio quelli che hanno recensito lo scorso capitolo:
Marye - davvero Lucius e Narcissa sono la tua coppia preferita? Benvenuta nel club!! Io li adoro così tanto che riesco a scrivere solo su loro due. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, nonostante i loro battibecchi. Baci
The angelus - Grazie dei complimenti ^^! Hai ragione, anche le serpi sanno amare, anche se sono troppo dure di testa per confessarselo a vicenda, eh! Alla fine finiscono sempre per mordersi l'un l'altra, ma ti prometto che prima o poi li farò riappacificare... forse! Un bacione
Stellyna - ahahah, con tutte quelle faccette mi hai fatto ridere come una pazza. Inutile dire che ho adorato la tua lunghissima recensione - era carica del tuo entusiasmo per la storia e mi hai fatto sentire davvero felice e fiera di me. Se questa storia giungerà a termine sarà anche grazie alla carica che mi hai dato con i tuoi gentili commenti. Ti abbraccio forte.
Cissy32 - nooo, dov'è che te ne vai? Torna subito qui a leggere la mia fanfic. Sigh, mi rattristo sempre quando perdo una lettrice, ma spero che al tuo rientro dalle vacanze sarai felice di leggere gli aggiornamenti fatti. Un bacio grande
Poppi - mi iscrivo al club per ammazzare Ben in Brufoloso, anche se credo che ci abbia già pensato Lucius a farlo scappare a gambe levate. Grave errore mettersi contro un Malfoy! Un bacione, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!
Ady91 - ti ringrazio, cara. Sono felice che ti stai appassionando alla coppia! Per quanto riguarda lo specchio... dai, che serpe sarebbe Narcissa se confessasse tutto ai professori e si liberasse del suo oggetto di vanità preferito? ^^ Ti abbraccio e ti ringrazio ancora dell'affetto che mi dimostri.
Lorhen - nooo, la lacrimuccia no!! Ti ringrazio dei complimenti, direi che sono fin troppo graditi! ^^ Sapere che ti ho quasi fatto "vivere" la scena è... davvero gratificante. Grazie di cuore. Ho visto che hai scritto una Lucius/Narcissa, appena posso mi fiondo a leggerla - non sia mai che mi perdo una storia su loro due!
Fly Piton - lieta di averti emozionata, cara. Mi spiace ma in questo capitolo ho dovuto farli litigare un po' - cosa alquanto triste, ma quando si ha a che fare con Lucius Malfoy... Bèh, fammi sapere che ne pensi, e intanto ti mando un grosso bacio, più grosso di quello che Narcissa ha dato Sev! :-p Eheheh!
Mooncarda: già, Narcissa si sente sempre un po' in colpa, eppure è troppo vanitosa per liberarsi dello Specchio di Serpeverde! Che dobbiam fare se non pazientare? ^^ Un bacione
Lily_Snape: ti ho accontentata, credo, visto che Severus e Lily sono comparsi - per un attimo - in questo capitolo. Li vedrai ancora insieme, perciò continua a leggermi! ^^


NarcissaM

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Capitolo 14
*** Riflessi Rubati ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

14 - Riflessi Rubati


Mentre Alecto e Christie si preparavano per il ballo di San Valentino, scambiandosi borsette, guanti e cinture, Narcissa Black stava distesa sul proprio letto, la faccia affondata sul cuscino.
"Sei proprio sicura di non voler venire alla festa, Cissy?"
"Sicura!" gridò lei, ma la sua voce suonò soffocata e stanca.
"Ma che le prende?" chiese Christie sottovoce, cercando di non farsi sentire da Narcissa.
"E' depressa, non vedi? Piton l'ha scaricata, preferendo andare al ballo con Lily Evans... e, oltretutto, pare che Malfoy abbia invitato Greta Zabini", rispose Alecto, sistemandosi le spalline del vestito. Poi aggiunse, mantenendo lo stesso tono basso di Christie: "Credo che lui l'abbia fatto per dispetto, per ripicca. Voglio dire, Zabini nelle ultime settimane è... diventata orribile, non trovi?"
Christie annuì, e si spruzzò un po' di profumo. "Orribile, davvero! Non posso credere che Malfoy abbia scelto proprio lei come rimpiazzo della nostra bella Cissy".
Narcissa, che aveva ascoltato ogni singola parola, emise un lamento addolorato. Era la prima volta che provava sentimenti quali amore e gelosia, e desiderava solo che quel dolore cessasse all'istante. Era una tortura vivere col cuore spezzato a metà.
Ecate, la sua bianca gatta, saltò sopra il letto e, desiderosa di dare conforto alla propria padroncina, le si strofinò contro. Riuscì nell'intento, perchè Narcissa si tirò su.
"Non preoccupatevi per me, ragazze", disse alle amiche. "Avrei potuto scegliere un qualsiasi ragazzo di questa scuola per ripagare Malfoy della sua stessa moneta, ma preferisco lasciar perdere. San Valentino è una festa così stupida e nauseante". Eppure nella sua mente si chiese come sarebbe stato se le cose fossero andate diversamente, e si vide in piedi al centro della Sala Grande, a danzare insieme a Malfoy come avevano fatto il giorno della vigilia di Natale. Cancellò immediatamente quella immagine dalla sua testa e abbassò lo sguardo su Ecate, che miagolava piano richiedendo altre carezze.
"Come vuoi. Allora ci vediamo più tardi", la salutò Alecto, spingendo Christie verso la porta del Dormitorio.

Quando l'aprirono, quasi presero un colpo per lo spavento. C'era una Serpeverde del secondo anno davanti alla soglia, ed era in assoluto la ragazzina più brutta che avessero mai visto.
"Scusate... è qui Narcissa Black?" domandò, con un timido sorriso.
"Sì, sono qui", fece lei, mettendosi in piedi e avvicinandosi alla porta.
La ragazzina rimase abbagliata dalla bellezza di Narcissa, e indietreggiò di un passo. "Devo consegnarti una lettera", disse, porgendogli una pergamena ingiallita.
Narcissa la srotolò, convinta che si trattasse dell'ennesimo invito per la festa di San Valentino. Purtroppo era ben altra cosa.
"Chi ti scrive?", chiese Alecto.
"Il Preside", rispose Narcissa, deglutendo nervosamente. "Vuole vedermi nel suo ufficio... immediatamente".


** ** **



Arrivata davanti al gargoyle di pietra che faceva da guardia all'ufficio del Preside, Narcissa dovette rileggere la parola d'ordine che Silente aveva segnalato nella sua lettera. Scosse la testa, prima di mormorare: "Tartine Triplogusto".
Prendendo vita, il gargoyle fece un inchino e poi si spostò di lato per lasciar passare la ragazza.
Narcissa cominciò a salire su per le scale, con una strana angoscia che le si agitava nel petto. Cosa voleva il Preside da lei? Di qualsiasi cosa volesse parlarle, Narcissa era certa che non sarebbe stato un argomento piacevole.
Arrivata di fronte al grande portone, bussò tre volte prima che Silente aprisse.
"Signorina Black, la stavo aspettando" disse, senza sorriderle.
Narcissa avanzò dentro il grande ufficio. Era colmo degli oggetti più stravaganti che avesse mai visto. Il Preside le scostò una sedia di fronte alla propria scrivania, e la invitò a sedersi.
Lei obbedì, senza dire una parola.
"Mi dispiace di averti dovuta disturbare proprio la sera del Ballo", cominciò lui, fissandola intensamente dietro i suoi occhiali a mezzaluna. "In verità, ho sperato fino all'ultimo che saresti stata tu, di tua spontanea volontà, a venire a parlare con me".
"Non credo di avere niente da dirle, Signore", replicò lei, asciutta.
"No? Veramente?" Silente sollevò un sopracciglio, e la fenice Fanny emise un suono stridulo dal trespolo alle sue spalle. "Io, invece, ho di che parlarti... vorrei raccontarti una storia, se me lo permetti. La storia di Lena Allenwich. Questo nome ti dice niente?"
Narcissa ricordava di averla già sentita nominare: Narcissa Black sei una smorfiosa, con i bei boccoli profum di rosa! Stai attenta che non ti succeda qualcosa, perchè come Lena Allenwich sei vanitosa!
"Non so chi sia, ma stando a quanto dice Pix il poltergeist, si tratta di una donna che mi assomiglia molto".
"Che ti assomigliava, semmai", la corresse Silente. "Lena Allenwich è scomparsa moltissimi anni fa, prima che io e te nascessimo. Ma, in un certo senso, è ancora... presente. Il suo fantasma torna ad Hogwarts una volta all'anno, per visitare il luogo in cui è stata uccisa".
Sebbene stesse parlando di una faccenda alquanto macabra, Silente raccontava la storia come se si trattasse di una bella favola per bambini, con un tono di voce allegro e schietto.
"Io non l'ho mai conosciuta, ma si dice che possedesse una bellezza fuori dal comune, assolutamente unica. Non è un caso che perfino un mago come Salazar Serpeverde se ne invaghì e la volle prendere in moglie".
"Salazar Serpeverde era sposato?!" esclamò Narcissa, improvvisamente interessata alla storia.
"Certamente, anche se la vita della sua splendida moglie fu assai breve. Cose che capitano, soprattutto se si possiedono oggetti impregnanti di Magia Oscura".
Narcissa abbassò rapidamente lo sguardo. "Cosa... cosa è successo a Lena Allenwich?"
"Quel che so io è solo una leggenda, non c'è mai stata nessuna prova che quanto sto per dirti sia veramente accaduto. Però... pare che Lena Allenwich Serpeverde possedesse uno specchio stregato. Uno specchio che rubava la bellezza delle altre donne per riversarla in lei, sicché diventava ogni giorno più bella, giovane e in salute. Più si specchiava e più le persone che le stavano attorno perdevano il loro splendore".
"Non è solo una leggenda...", mormorò Narcissa. Ogni tassello dell'intricato puzzle stava finalmente tornando al proprio posto! Il fantasma della donna meravigliosa che aveva incontrato nella torre ovest era Lena Allenwich, che l'aveva guidata nel luogo in cui si trovava il suo prezioso specchio. E Narcissa lo aveva utilizzato con lo stesso egoismo e lo stesso narcisismo della prima proprietaria.
Frugò nella propria borsa finché non trovò l'oggetto oscuro, poi lo poggiò sulla scrivania di Silente.
Gli occhi del preside si accesero di interesse, ma non osò toccare lo specchio o guardare in esso. "Ero certo che dovevi averlo trovato tu".
"E per quale motivo hai dubitato proprio di una Black?" Una voce irosa si sollevò da sopra le loro teste, e la ragazza riconobbe Phineas Nigellus Black, il suo antenato, bellamente incorniciato in un quadro appeso alla parete.
"Perchè, Phineas, anche se sono un mago di una certa età, non sono ancora così rammollito da non saper riconoscere una bellissima ragazza. E, lasciamelo dire, la tua propropronipote era diventata fin troppo bella negli ultimi tempi".
Narcissa si alzò stancamente dalla sedia. Non aveva intenzione di continuare a rimanere lì, ad ascoltare quel babbanofilo ripugnante di Silente farle delle avances. "Se è tutto, io andrei", disse, raccogliendo la propria borsa. "Non vorrà perdersi la Festa, Signore?"
"Non vuoi sapere come va a finire la storia di Lena Allenwich?" domandò il preside, giocherellando con l'impugnatura dello Specchio di Serpeverde.
Narcissa sembrò esitare un attimo, poi annuì.
"Le streghe alle quali Lena aveva rubato la bellezza attaccarono Hogwarts. A quei tempi, il castello non aveva ancora tutte le magie protettive di adesso... Ebbene, raggiunsero la stanza nella quale alloggiava la moglie di Serpeverde e la uccisero barbaramente, accecate dalla rabbia e dall'invidia".
Vide Narcissa rabbrividire, e le rivolse un cenno di assenso col capo. "Capisci che non è mai conveniente rubare le cose altrui. Anche tu avresti rischiato di scatenare l'ira delle altre studentesse... hai fatto bene a liberarti di questo Specchio".
"Cosa mi succederà ora?" domandò Narcissa, con ansia.
"Tutto tornerà alla normalità non appena avrò distrutto lo Specchio. Il tuo aspetto sarà come prima che tu lo trovassi, e lo stesso accadrà anche alle altre ragazze. Purtroppo, però, dovrò raccontare al direttore della tua Casa tutta la faccenda".
Il professor Lumacorno l'avrebbe messa in punizione? Narcissa ne era certa, e stavolta non sarebbe bastato il fatto di essere la sua allieva preferita per farsi perdonare.

Continua...

Nda: eccomi qui, a riferirvi che la storia è oramai agli sgoccioli. Nel mio progetto originale i capitoli erano solo 13, ma adesso conto di scriverne altri due conclusivi, sempre se siete ancora interessati a vedere come Lucius e Narcissa si riappacificheranno. ^__-

Grazie a tutte le 31 persone che hanno inserito questa storia tra i preferiti! ^^
NarcissaM

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Capitolo 15
*** L'ultima possibilità ***


Hogwarts - Anno Scolastico 1977

Narcissa Black e lo Specchio di Serpeverde

15 - L'ultima possibilità


Sapeva che la festa di San Valentino non si era ancora conclusa, giacché se ne udiva ancora il clamore.
Dalla Sala Grande provenivano scoppi di musica e, a ondate, flussi di risate e conversazioni.
Ma a Narcissa non importava più di niente. Ora che aveva perso lo Specchio di Serpeverde si sentiva molto meno sicura di sé, tanto umiliata e stanca, e privata della certezza della sua bellezza.
Percorse piano i corridoi di Hogwarts, fiammeggianti nelle luci delle torce, e si diresse verso la Stanza Comune dei Serpeverde. Rimase di stucco quando, all'interno, vi trovò Malfoy. Era seduto su una sedia, col capo nascosto tra le mani ma, nell'udire dei passi, sollevò lo sguardo e, immediatamente, si mise in piedi.
"Dov'eri? Ti ho cercata dappertutto!"
"Ero dal Preside", rispose piano Narcissa, distogliendo lo sguardo da lui.
"Dal Preside?"
"E' una lunga storia..." Sistemò dietro l'orecchio una ciocca di capelli che le era scivolata in viso. "Perchè mi stavi cercando? Non ti divertivi con Zabini?"
Lucius sapeva che lei amava stuzzicarlo, ma lo faceva con un sorriso malizioso che la rendeva ancora più attraente. "Non era con lei che volevo trascorrere questa serata. Esattamente come tu non la volevi trascorrere con Severus" le disse, rivolgendole un'occhiata penetrante.
"Cosa puoi saperne tu di ciò che voglio io!" replicò Narcissa, con la voce leggermente più acuta del normale.
Decisa ad andarsene a riposare, o a piangere, nel suo letto, fece per allontanarsi verso i Dormitori femminili.
"Aspetta!" Malfoy le andò dietro, e le circondò la vita con le braccia. "Ti stavo cercando per darti questo".
Narcissa abbassò gli occhi sulle mani di Lucius, che tenevano un piccolissimo scrigno nero. Poteva già immaginare di cosa si trattasse: tipico di Lucius Malfoy cercare di comprare le persone!
"Cos'è?" fece lei, in tono annoiato, prendendo la custodia e rigirandosela tra le dita.
"E' il mio regalo di San Valentino".
Alla fine la curiosità prevalse sull'orgoglio, e Narcissa aprì lo scrigno. Quasi rimase boccheggiante nell'ammirare il più splendente dei diamanti, incastonato in un elegante anello in oro bianco. Facendo uno sforzo notevole, cercò di assumere un'aria indifferente. "Oh... Carino".
"Il mio regalo non è l'anello", le spiegò Lucius, allentando la presa su Narcissa. Si voltò di schiena e camminò verso il centro della Sala. "Volevo darti una possibilità. La tua ultima possibilità di scelta". Lasciò passare qualche istante, prima di parlare di nuovo. "Era questo che desideravi, no? Poter scegliere..."
Narcissa non capiva, e continuava a fissare il gioiello con stupore.
"Se accetterai di indossare l'anello, io ti sposerò e ti renderò la donna più viziata, appagata e coccolata di questo universo. Se invece deciderai di restituirmelo, scriverò ai miei genitori e dirò loro di stracciare il contratto matrimoniale". Finalmente si girò a guardare il suo viso, e lo trovò vulnerabile nella malinconica penombra.
Le rosse labbra di Narcissa tremavano, mentre sussurrava: "Lo faresti davvero?"
"Sono troppo abituato ad ottenere sempre ciò che voglio. Questa volta volevo te, ma ora so che ci sono cose che non si possono avere" disse con un sospiro quasi rassegnato, mettendo le mani dentro le tasche dei pantaloni.
Le parole di Lucius la colpirono molto più intensamente di quanto fosse disposta ad ammettere. Ricacciò indietro le lacrime, con fierezza. "Sono tutte assurdità! Anche se tu dicessi ai tuoi genitori che non vuoi più sposarmi, credi che a loro importerebbe qualcosa? Le nostre famiglie hanno deciso che diventeremo marito e moglie, e dunque diventeremo marito e moglie! Noi non abbiamo alcuna... possibilità... di scelta". Scandì le parole con rabbia. "Non l'abbiamo mai avuta".
"Ti sbagli", replicò lui, con un sorriso beffardo. "Non hai ancora capito? Forse i tuoi genitori non hanno voluto sapere il tuo parere, ma i miei hanno sempre avuto a cuore solo i miei desideri".
"Cosa stai cercando di dire?" domandò lei, portandosi una mano all'altezza del cuore.
"Che io ti ho scelto, Narcissa! Quando i miei genitori sono venuti da me a chiedermi chi volevo in moglie, io ho detto il tuo nome".
Quella rivelazione ebbe una tale forza che minacciò di farle sgorgare dagli occhi fiumi di lacrime, ma fu costretta a riprendere il controllo di sé. "Avevi solo dodici anni. Come potevi scegliere con chi dividere la tua vita?"
"E' vero. Ero troppo piccolo per scegliere, ma già allora ero rimasto stregato da te" ammise, con il solito sorriso furbo sulle labbra, anche se il tono della sua voce si era addolcito. "Ora sono cresciuto. Ora conosco... capisco..." Era difficile per Lucius parlare apertamente dei propri sentimenti, come d'altronde lo era per qualsiasi uomo, eppure Narcissa non ebbe bisogno di altre parole. Aveva compreso. Lui la amava, sinceramente, e se non fosse stata sempre così assorta a guardarsi allo specchio, forse se ne sarebbe resa conto molto prima.
"E se me lo richiedessero oggi", continuò Lucius, riavvicinandosi a lei. "...io farei ancora il tuo nome. Vorrei sposare ancora la meravigliosa..."
"Intrattabile..." aggiunse Narcissa, in un soffio.
"Piagnucolosa..." Lucius le tracciò con un dito i contorni del naso, delle palpebre e degli zigomi, cancellando le sue lacrime.
"Perfida..."
"Adorabile, Narcissa Black". Lei sentì il fiato di lui sulla guancia, le dita sulla schiena che salivano piano, accarezzando le morbide curve fino a raggiungere la pelle bianca della gola.
Alla fine le sollevò il volto verso il suo, e cominciò a baciarla lentamente.
Narcissa si inarcò verso di lui, contagiata dal suo desiderio. Ma quando lui prese a baciarle il collo e poi lo spazio tra i seni, lei si tirò indietro, confusa.
"Lucius, io..." mormorò, con le labbra che le dolevano per i baci che Lucius le aveva dato. "Ci devo pensare. Scusami".
Cercò di ricacciargli tra le mani lo scrigno contenente l'anello, ma lui lo rifiutò e lo lasciò a lei.
Narcissa se lo strinse al petto, poi si voltò di scatto e raggiunse l'entrata dei dormitori femminili, lasciando Lucius solo nella sua incertezza.


** ** **

La punizione del professor Lumacorno non tardò ad arrivare.
C'era da ammettere che aveva scelto il modo migliore per punire Narcissa della sua vanità, affidandole un incarico ingrato e sudicio: sistemare e catalogare tutti gli ingredienti per le pozioni, chiusi nelle vecchie e polverose dispense di Hogwarts.
Era da almeno due ore che Narcissa svuotava e riempiva vasetti colmi delle più viscide sostanze. Quasi aveva vomitato nel mescolare la pelle tritata di Girilacco, e si era messa a strillare quando si era versata accidentalmente sui vestiti del sangue di Salamandra.
Comunque, cercava di consolarsi pensando che la punizione avrebbe potuto essere ancora più severa dopo quanto aveva fatto. Era quasi certa che Silente avesse già distrutto lo Specchio di Lena Serpeverde, perchè non si era mai sentita così poco affascinante - e la polvere di corno di Bicorno che le era rimasta appiccicata nei capelli non contribuiva a migliorare il suo umore.
Mentre rigirava questi pensieri nella mente, la porta della stanza si aprì e Narcissa riconobbe Lucius dal rumore inconfondibile dei suoi passi misurati. Il cuore le balzò in petto.
"Non mi guardare!" Arretrò vacillando, il volto cireneo nascosto dietro le mani.
"Perchè non dovrei?" chiese Malfoy, con un lieve sorriso. Le si avvicinò ulteriormente e, con delicatezza, scostò le sue mani dal viso.
"Sono... orribile". La pallida luce del sole mattutino le cadeva sulla pelle e sulle piaghe della divisa scolastica, e Lucius pensò che Narcissa fosse bellissima, nonostante gli occhi cerchiati e lividi, certamente dovuti alle poche ore di sonno.
"A me sembri quella di sempre. Non noto alcuna differenza".
Suo malgrado, Narcissa sorrise di gratitudine. "Perchè sei qui?"
"Mi sono fatto mettere in punizione. Non sopportavo l'idea che tu fossi qui da sola... Che avrai fatto di male poi, per meritare questo?"
"Non sono stata esattamente... buona", confessò Narcissa, con un sorriso birichino e dispettoso. "E tu cos'hai fatto per meritare una punizione?"
"Ho confessato di aver spaventato a morte Ben Higgs", rivelò Lucius, ed un'ombra scura gli attraversò il volto. "Pensi che io sia un mostro, vero?"
"Penso che Higgs meritasse anche di peggio!" esclamò lei, in un tono di voce stranamente emozionato e vibrante. "Come potrei perdonarlo? Ha tentato di uccidere il mio... futuro marito". Sollevò la mano e Lucius poté notare una luce brillarle nell'anulare.
"Narcissa!", esclamò, sgranando gli occhi. Aveva scelto di indossare l'anello, e ciò significava che...
"Ci ho pensato e, se me lo chiedessero... se mi chiedessero chi voglio sposare... anche io farei il tuo nome, Lucius Malfoy", confessò lei, arrossendo graziosamente.
Senza preavviso, Lucius le fu addosso. La fece distendere all'indietro sul tavolo colmo di vasetti e bottiglie, alcune delle quali caddero a terra frantumandosi.
Baciò la bocca e il collo di Narcissa in preda ad un piacere quasi violento. Lei si tese per premersi completamente contro di lui, mordendogli le labbra, mentre il respiro le si faceva affannato per i baci voraci e per le spinte audaci.
Il desiderio minacciava di sopraffarla e lei sapeva che non avrebbe potuto resistere, vinta dalla passione.
Alla fine, pensò con delizia ma anche con un certo rammarico, Lucius Malfoy riesce davvero ad ottenere tutto ciò che desidera...


** ** **


MOLTI ANNI DOPO...


Il Torneo per la Coppa del Mondo di Quidditch era un evento memorabile per la comunità magica.
Dacché era nato, Draco Malfoy non si era mai perso una finale. Ma quella era in assoluto la prima volta che, oltre a suo padre, anche sua madre lo accompagnava a vederne una.
Mettendosi seduto accanto a lei, nei loro posti riservati in Tribuna d'Onore, disse: "Non credevo che ti piacesse il Quidditch, madre".
"In effetti lo trovo uno sport rozzo, pericoloso e mortalmente noioso", replicò Narcissa Malfoy, ed un sorriso affiorò lento sulle sue labbra. "Ma sai... E' grazie ad una sfortunata partita di Quidditch se ho scoperto di essere... follemente innamorata di tuo padre".
Draco si voltò di scatto verso suo padre. Lucius Malfoy rideva di gusto, mentre diceva: "Meno male che c'è il Quidditch, allora! O non saresti mai nato, Draco".
Il ragazzino mise il broncio, leggermente rosso in viso. "Oh, per favore! Un'altra di queste smancerie e preferirò andare a sedermi vicino ai Mezzosangue".
Lucius e Narcissa si scambiarono un'occhiata eloquente, poi riportarono lo sguardo verso la partita.
Draco sapeva di essere fortunato, poiché non era una cosa comune avere due genitori che provavano sincero affetto l'uno per l'altro. Non avrebbe mai sopportato, ad esempio, una madre come quella di Blaise Zabini, il suo compagno Serpeverde che aveva avuto sette padri. O una famiglia come quella di Pansy Parkinson, che aveva ben cinque matrigne.
Sì, Draco era fortunato. Era sicuro che i suoi genitori si amassero veramente. Anche se non erano soliti scambiarsi effusioni davanti a lui, ricordava che una notte aveva intravisto suo padre baciare sua madre davanti al camino acceso del salotto. Quella immagine gli era sempre rimasta impressa nella mente.
D'un tratto però, il volto di Draco s'incupì. "Madre... posso chiederti..."
Narcissa abbassò lo sguardo su di lui, e gli mise una mano sulla spalla. "Dimmi, Draco. Cosa ti tormenta?"
"I genitori di Tiger hanno stipulato il suo contratto di matrimonio, qualche giorno fa. Ed anche quelli di Goyle gli stanno scegliendo una moglie. Mi chiedevo se... se anche voi avete già deciso..." Non riuscì a proseguire, troppo imbarazzato.
"Sei ancora un bambino", disse sua madre.
"Non sono un bambino!" replicò Draco, offeso.
"Sei ancora un bambino", ripeté Lucius, per dare supporto alla moglie. "Quando avrai qualche anno di più, sarai tu a suggerirci un nome".
"Davvero? Potrò scegliere? Tiger e Goyle non hanno scelto".
"Un Malfoy ha sempre ciò che vuole, perciò tu dacci un nome e noi ti combineremo le nozze".
"Ma non adesso!" protestò Narcissa, pensando che Draco era davvero troppo piccolo per separarsi dalla sua mamma e trovarsi una moglie. Era terribilmente gelosa di lui.
"Non adesso", annuì Lucius. "E comunque dovrai scegliere una purosangue".
"Ovvio", disse Draco, poggiandosi allo schienale della sua poltrona, finalmente rilassato.
"Ora vogliamo prestare attenzione alla partita?" domandò Lucius.
Aspettava con ansia che finisse, perchè la sera ci sarebbe stata un'allegra rimpatriata tra Mangiamorte. C'erano troppi Mezzosangue presenti al Torneo, ed era da tanto tempo che Lucius non si divertiva un po'... Sorrise a Narcissa, pregustando il momento in cui sarebbero andati, incappucciati e scuri, a spaventare un po' di gente.
Perchè, come aveva detto una volta Sirius Black, Narcissa e Lucius facevano una coppia perfetta nella loro malvagità.

THE END

Nda: Ringrazio di cuore tutte le persone che mi hanno seguita con affetto, ed in particolare grazie a:
Fly Piton, The angelus, Mooncarda, Stellyna_P, Lily Snape, Poppi, Cissy32, Marye, Lorhen, Ady91, Lady Hawke, Martychan, e lady slitherin che hanno commentato con frequenza, invogliandomi a terminare questa storia.

Spero che il finale sia stata una degna conclusione di questa storia, e che mi lascerete il vostro parere.
Alla prossima !

NarcissaM

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