Momentaneamente Great Saiyaman

di Sweet black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Semplice scambio di ruoli ***
Capitolo 2: *** Perdonato?! ***
Capitolo 3: *** Una sostituzione e un finale imprevisti... ***



Capitolo 1
*** Semplice scambio di ruoli ***


Momentaneamente Great Saiyaman

 
Capitolo 1

-Ti avevo detto che mi sarebbe calzato alla perfezione, no?- esclamò Goku rivolto al figlio, scettico nei suoi confronti, fino a quel momento.
-Davvero... Non pensavo avessimo la stessa taglia...- rispose Gohan, osservandolo ancora.

Non era convinto che prestare il suo travestimento al padre, fosse una buona idea. Tuttavia glie l'aveva chiesto con uno sguardo così supplichevole che lui non aveva potuto rifiutare.
E poi era per una buona causa se suo padre ora vestiva i panni di Great Saiyaman.

-Sono convinto che tua madre tornerà a casa, e io non rimarrò a digiuno per il resto dei miei giorni, se riuscirò a divertirla- osservò l'uomo.
-... o a impietosirla...- aggiunse il ragazzo.
-Dai, non essere così poco fiducioso... Tu hai guadagnato un bel po' di fama con questo costume!-
Gohan girò gli occhi al cielo: -Forse perchè io ho salvato della gente!-.
-Beh...  Vuol dire che se ne avrò l'occasione contribuirò anch'io alla giustizia cittadina, così indossare questo costume servirà veramente a qualcosa- fece l'occhiolino al figlio, uscendo dalla sua stanza.
-Nononono! Non ci pensare neanche!-
-P-perchè? Non ti va?-
Gohan sbuffò:-Non è questo il punto!-

Alle volte proprio suo padre non riusciva a comprenderlo: era felicissimo di riaverlo a casa dopo tutti quegli anni di assenza, ma anche se gli voleva bene... l'identità di Great Saiyaman era esclusivamente sua!

-Ho capito... Non ti va che prenda in prestito la tua seconda identità perché pensi che qualcuno mi scambierà per te- fece ad un certo punto il saiyan, appoggiandosi con la spalla allo stipite della porta e incrociando le braccia al petto.
-Beh... - Gohan era sorpreso dalla velocità con cui suo padre avesse inteso la situazione, sinceramente non se lo aspettava.
-E con qualcuno intendo la tua amica Videl...- sorrise, osservando la sua reazione di sottecchi.

Colpito e affondato...
Goku aveva centrato il bersaglio, perché ciò che turbava principalmente suo figlio non era cedere la sua identità (anche se ciò aveva comunque un suo peso), bensì che l'uomo potesse essere scambiato per lui... da Videl. 
La cosa sarebbe potuta diventare pericolosa!

-C-cosa c'entra Videl, ora?- balbettò cercando di nascondere inutilmente l'imbarazzo.
A quell'espressione tremendamente poco impassibile, Goku non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
-Figliolo, figliolo... Si vede lontano un chilometro che c'è qualcosa tra voi due- comunicò con un sorriso poco innocente, decisamente insolito per un tipo come lui.
-Q-qualcosa cosa? Siamo solo amici!- esclamò ormai quasi del tutto rosso.
-Certo certo... Comunque stai tranquillo, non potrebbe mai scambiarmi per te!- cercò di tranquillizzarlo.
-Evita le situazioni pericolose, promettimelo!- Gohan lo scrutò attentamente: con il casco, il viso di suo padre era completamente nascosto... Era impossibile non confonderlo con lui!
-Prometto, prometto! E ora è meglio che vada...- disse alzandosi in volo e salutando il primogenito con il cenno della mano.
-Mi raccomando, stai attento al mantello e non graffiarmi il casco!- gli gridò, mentre lui si allontanava, senza dargli risposta.




-Dunque dunque... Chichi dovrebbe essere a Satan City, perciò mi conviene usare il teletrasporto- rifletté l'eroe, valutando più o meno la distanza. 
Si portò due dita alla fronte e captò al meglio l'aura della moglie:-Pare proprio che sia con Bulma e che intorno a loro ci sia molta gente!- esclamò poco prima di scomparire nel nulla.
*************


-Ah, mi serviva proprio questa giornata di distacco!- fece la donna, sedendosi al tavolino di un bar molto frequentato.
-Già, sono pienamente d'accordo!- rispose la turchina, sedendosi accanto a lei. -Viviamo entrambe in una casa piena di uomini: una giornata, per sole donne, al centro commerciale è quello che ci vuole- osservò.
 -Concordo pienamente, cara- annuì convinta. -E poi Goku sta prendendo una brutta piega... Non abbiamo più un soldo e quando gli chiedo di cercarsi un lavoro lui se la da a gambe con la solita scusa!- esclamò esasperata al solo pensiero.
-Ma come farete ad andare avanti di questo passo?-
-Semplice! Risparmierò sul suo pranzo!-
-S-sei sicura che sia una buona idea?- sgranò gli occhi. -È un saiyan, non l'ha presa male?-
Chichi sospirò:-Certo che l'ha presa male... Si è inginocchiato supplicandomi di cucinare ancora per lui, ma io non cedo, amica mia!-.
Bulma si mise a ridere:-Se io lasciassi senza cibo Vegeta... come minimo farebbe andare in pezzi il pianeta!-.
Anche Chichi scoppiò a ridere,  pensando al principe dei saiyan che aprendo ipoteticamente il frigorifero e trovandolo vuoto lancia grida e parole poco educate.
-Goku non è il tipo da sbraitare per il cibo... O almeno credo...-fece la donna dai capelli scuri, attirando poi l'attenzione del cameriere.
-Volete ordinare?- fece cordialmente il ragazzo.
-Si, grazie! Io vorrei una coppa di gelato bella grande- fece la donna, pregustando già il sapore dolce e fresco del gelato. -Tu Bulma? Cosa prendi?- si rivolse poi all'amica.
-Mmh... Penso che anch'io prenderò una...- la turchina spalancò gli occhi e saltò per aria.

La comparsa di un imponente figura, alle spalle di Chichi, aveva interrotto bruscamente l' ordinazione della donna.
-Gohan, che ci fai qui?- sussurrò Chichi, consapevole che non avrebbe dovuto chiamarlo per nome in pubblico, nel caso avesse indossato quel costume. 
-Eheheh... Certo... Gohan...- sorrise questo, in un modo fin troppo familiare e conosciuto per entrambe le donne.
-G-Goku?- esitò Bulma.
Il temporaneo Great Saiyaman annuì energicamente e di conseguenza Chichi si girò dalla parte opposta.
Se quello non era Gohan, non aveva il minimo obbligo di dargli retta...
-Due coppe di gelato allora, una al cioccolato e vaniglia e una... Bulma?-
-F-fragola... e cioccolato...- fece ancora confusa dalla presenza di Goku e dal conseguente distacco di Chichi.
Dopotutto vedere Goku, nei panni di Great Saiyaman, non era una cosa comune...




Angolo autrice:
Ciao a tutti!
Mi presento, per chi non mi conoscesse già, sono Sweet Black!
Solitamente scrivo storie sulla coppia Gohan/Videl, perciò vi avviso: questo è un mio primo tentativo di scrivere qualcosa su Chichi e Goku... spero vivamente che non ne venga fuori un oscenità!
La storia, come si può notare da questo capitolo, sarà comunque incentrata principalmente su Goku (e le sue disavventure/litigi con la moglie) con accenni anche a Gohan ed in seguito a Videl, credo...
Spero di riuscire bene nel mio intento!
Riguardo alla lunghezza: non so precisamente quanti capitoli pubblicherò, ma credo non più di tre! Perchè il tutto è interamente scritto dal tablet e poi trasportata sul pc per la pubblicazione (perchè il tablet non è così sveglio da riuscire a pubblicarla... ù-ù).
Un grazie a tutti coloro che hanno letto!
Al prossimo capitolo,


Sweet Black

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Capitolo 2
*** Perdonato?! ***


Momentaneamente Great Saiyaman
 

Capitolo 2



-Chichina... Dai, non fare così! Lo sai che non posso vivere senza di te!- continuò imperterrito Goku.

Sua moglie, però, continuava a gustarsi liberamente il gelato, senza degnare di attenzioni né lui, né le sue suppliche, che continuavano da ormai venti minuti.

Bulma non poteva fare a meno di alternare cucchiaini colmi di gelato a risatine e sogghigni, evidentemente causati dall'infantilità con cui Goku invocava la pietà della moglie.

-Ti prego, ti prego, ti supplico! Non lasciarmi senza cibo!- Il saiyan si era ora inginocchiato, in cerca di un po' di compassione per il suo stomaco, che già aveva iniziato a protestare quando Chichi, poche ore prima, aveva pronunciato le fatidiche parole: "niente cibo".

I clienti del bar e del centro commerciale, intanto, non potevano fare a meno di chiedersi cosa ci facesse uno, travestito da Great Saiyaman, inginocchiato ad un tavolo a cui erano sedute due donne.

 

-Davvero...- azzardò a parlare Chichi, dopo interminabili minuti di supplizzio, per Goku. -Non capisco perché tu sia venuto con quel vestito addosso...-.

-Beh... Gohan dice che negli ultimi tempi le sue ammiratrici sono aumentate e perciò ho pensato che indossare questo costume ti avrebbe riconquistata- ammise stupidamente l'uomo.

Chichi si schiaffeggiò una mano in fronte e Bulma si lasciò scappare l'ennesima risata, questa più decisa delle altre.

-Scusami Bulma, ma credo di dover assecondare momentaneamente questo idiota...- disse Chichi, sospirando e alzandosi dal tavolino, sotto lo sguardo più che soddisfatto di Goku.

-Tranquilla, fai pure! E poi concediglielo: per oggi vuole essere il tuo supereroe...- le rispose sorridendo e facendole l'occhiolino.

 

-Se ti seguo mi prometti che poi ti toglierai quel costume ridicolo?- sentì dire, Bulma, dalla donna che si allontanava.

E Goku annuì energicamente, mentre la moglie gli mollava in mano i sacchetti dei negozi in cui aveva fatto shopping.

 

 

Ripassò mentalmente tutto quello che aveva pianificato per farsi perdonare dalla moglie: l'avrebbe condotta, volando, in una bella radura verdeggiante (più precisamente quella che Gohan gli aveva consigliato; probabilmente perché ci aveva portato Videl. E il pomeriggio era andato sicuramente più che bene) e poi l'avrebbe stupita con quel panorama, facendole dimenticare la stizza.

O almeno sperava che andasse così...

 

  *****

 

-Dove siamo? Non ricordo questo posto...- bisbigliò Chichi, scendendo dalle braccia del marito, che l'aveva accompagnata dolcemente in volo.

-Davvero, Chichina? Davvero non ti ricordi nulla? Impossibile!-

-E io ti dico che non mi ricordo!-insistette lei, guardandosi attentamente intorno.

Erano circondati da un prato di piccoli fiori viola e gialli, a cui seguivano bassi arbusti e poi alti alberi che segnavano l'inizio del bosco.

Tutto ciò le ricordava poco o niente...

-Ci siamo stati tantissime volte, anche se parecchi anni fa questa piccola "oasi" era più grande e c'erano più scoiattoli- fece con fare insolitamente saccente.

-Quel casco ti stringe troppo la testa!- fece la donna, girando gli occhi al cielo, per poi osservarlo di sottecchi.

-Ehm... No, a dire la verità la taglia è giusta!-

-Tornando sul precedente discorso...-

-Ah, si! Ormai sono passati più di diciassette anni, ma venivamo qui appena sposati-.

Chichi sgranò gli occhi: non poteva crederci!

Doveva ammettere che, per una volta, suo marito era stato migliore di lei nel ricordarsi qualcosa di socialmente utile... 

Già, la cosa era sorprendente.

 

Goku sorrise estremamente orgoglioso di aver trovato qualcosa che sua moglie si fosse dimenticata.

Effettivamente quel posto non lo aveva scoperto Gohan, anche se il saiyan glie lo aveva fatto credere, bensì Chichi e Goku... Durante uno dei giorni seguenti al loro matrimonio.

Poi però, con l'arrivo dell'allora neonato, non ebbero più il tempo di fare le loro scampagnate romantiche e quel luogo si perse nei loro ricordi.

 

-Allora, contenta?-

-No!- fece seccamente lei. - Lo sarò solo quando ti troverai un lavoro serio, Goku-.

L'uomo sospirò.

-E quando ti toglierai quel vestito...-

-E dai, Chichina non fare così!- si avvicinò a lei e le mise entrambe le mani sulle spalle, evidenziando quella già nota differenza d'altezza tra i due.

-Dimmi, dove hai intenzione di trovare i soldi che ci servono per vivere?- lo guardò trucemente, aspettandosi una delle sue solite risposte vaghe.

-Non ti preoccupare, li troveremo...- fece questo, appunto.

-Si, scuoteremo gli alberi qui intorno e i soldi ci pioveranno addosso!- la donna si allontanò dal marito quel giusto che le permise di dargli le spalle e di incrociare le braccia al petto.

-N-no... Io veramente pensavo a Gohan-

-Ma che stai dicendo? Non vorrai mica far lavorare nostro figlio, mentre tu te ne vai in giro a divertirti, eh?! RAZZA DI IDIOTA!-

-No, nononono!  Calmati, su! Io... io intendevo un'altra cosa- si affrettò a spiegare, subito dopo aver schivato un sasso che volava, casualmente, nella sua direzione. 

-Spiegati, spiegati!- lo minacciò.

-Si, si... Lo dicevi tu l'altro giorno- continuò. -Se Gohan si sposa...-

-Non possiamo aspettare!- lo interruppe.-Trovati-un-lavoro-ADESSO!-.

Goku sospirò un' altra volta, sedendosi su un sasso e sistemandosi ancora il mantello.

-E va bene...- fece.-Mi troverò un lavoro, prometto!-.

Chichi sgranò gli occhi.

 

Davvero? Davvero Goku aveva promesso che si sarebbe trovato un lavoro?

Ma non era una promessa vaga? L'aveva detto seriamente?

 

-Finalmente, non ci posso credere!-esclamò esasperata, sedendosi sulle gambe del marito. -L'hai promesso, non puoi tirarti più indietro-.

-Già- sorrise.

 

-Ora me lo dai un bacio?- domandò cingendole i fianchi con le braccia.

Per tutta risposta Chichi gli sferrò un pugno in pieno stomaco, che lo fece piegare in due dallo stupore.

-Che ho fatto?-

-Sei solo uno stupido!-

-È per il vestito, vero? Probabilmente ti sembro Gohan... E non ti va...-intuì togliendosi il casco. -Ora va meglio?- domandò ricevendo poi un leggero bacio sulle labbra, che lo fece arrossire.

  *****

-Argh... Papà, quanto ci metti?!- fece Gohan, chiudendo di scatto il libro e alzandosi in piedi.

 

Suo padre aveva detto che ci avrebbe messo poco a convincere sua madre, ma ormai era via da diverse ore, e non aveva lasciato notizie... 

E se gli fosse successo qualcosa? Se si fosse messo in qualche pasticcio? Non osava pensarci!

Come se non bastasse si era anche scordato di dirgli che, se qualcuno avesse avuto bisogno di Great Saiyaman, lui sarebbe dovuto tornare indietro assolutamente per avvisare il vero paladino della giustizia cittadina.

Ma era evidente che quella non era proprio una delle giornate migliori per Gohan...

Dopotutto aveva veramente la testa tra le nuvole da quando Videl...

 

Si buttò sul letto e tirò un sonoro respiro di sollievo: -Chissà se almeno è riuscito a farsi perdonare dalla mamma...-.
 

*****

 

-Chichi, fai attenzione al mantello, Gohan ci tiene!- fece Goku, ridendo e continuando a lasciare piccoli baci sul viso della donna che, appunto, era intenta a sbottonare con cautela il mantello.

-Quanto sei sciocco, rubare addirittura il travestimento di nostro figlio pur di ricevere qualche "coccola", è veramente da stupidi!-disse la donna, pur lieta di quelle rare attenzioni del marito.

-Veramente il mio intento iniziale era quello di farmi perdonare...-comunicò ricevendo un dolce bacio sul naso, che gli fece strizzare gli occhi dalla sorpresa. -Comunque sei sicura di volerlo fare proprio qui?- domandò stupidamente, provocando l'arrossire suo e della moglie.

-Lo dico che sei stupido!- gli rispose seccamente, incrociando le braccia al petto. -Non riesco a togliertelo quello stupido mantello, perché non te lo levi da solo?-

-M-ma... Lo sai che potrei romperlo!- si lamentò, anche deluso dal fatto che la moglie avesse smesso di baciarlo. 

-Allora ti arrangi, io me ne torno a casa- fece dandogli le spalle e facendo finta di andarsene.

-Nonono!- sorrise come un ebete.-Non voglio rinunciare al nostro momento speciale- ammise innocentemente, apprestandosi a premere a caso i tasti sull'orologio da Great Saiyaman.

 

Premuto il tasto giusto i vestiti da eroe sparirono e la solita tuta arancione di Goku fece la sua comparsa.

-Eccomi qui, niente più vestito di Gohan! Ora: mi concedi qualche altro bacio?- chiese alla moglie, che era rimasta ad osservarlo mentre tentava di liberarsi di quel costume.

Un altro sasso volò in direzione dell'uomo, che lo schivò abilmente, seguito da altri sei o sette, che lo colpirono in pieno.

-Abbiamo perso un sacco di tempo per quel costume e ora mi fai sapere così che si poteva togliere tutto premendo un semplice bottone?- sbraitò lei, facendo saltellare tra le dita un altro sasso di medie dimensioni che, in mancanza della solita padella, costituiva uno degli arrangiamenti naturali dell'arsenale di Chichi.

 

 -Eheh... Scusami, hai ragione, non ci avevo pensato- sorrise, passandosi una mano tra i capelli.

Chichi si portò una mano alla fronte, come circa un'ora prima, disperata.

-Dai, riprendiamo da dove abbiamo interrotto- la esortò con un insolita malizia.

-Razza di scimmione, adesso mi diventi anche depravato!- esclamò.

-Depravato io?- fece sorpreso. -Ma cosa dici, Chichi?- domandò ricevendo un buffetto sul naso, segno che indicava di stare assolutamente al gioco.

-Intanto toglimi le mani dal sedere!- lo sgridò scherzosamente, pestandogli un piede.

-Da quando in qua, pretendere delle attenzioni dalla propria moglie è da depravati?- chiese alzando le mani, ora ben in vista.

-Io questo non lo considererei pretendere delle attenzioni- gli sussurrò all'orecchio.-Piuttosto atti da maniaci!- precisò, slacciandogli la cintura dell'amata tuta e facendolo leggermente scandalizzare.

 

 

**Chiamata per Great Saiyaman**     

**Chiamata per Great Saiyaman**

 

Goku saltò per aria: cos'era che strillava in quel modo?

Anche Chichi sobbalzò, per poi constatare che, effettivamente, il loro pomeriggio insieme era ormai destinato ad andare a monte.

-Che cos'è, Chichi?- chiese Goku, quasi spaventato.

-E cosa ne so, io?! Tirati su i pantaloni intanto!- gli rispose, affrettandosi a lanciargli la cintura.

-Non lo vedi che è l'orologio di Gohan?-

**Chiamata per Great Saiyaman** ripeté ancora l'aggeggio.

-Che devo fare, Chichi?! Gohan non mi ha detto niente!-

-Rispondi, fai qualcosa!-

-S-si!- annuì.

Premette un tasto e i suoi vestiti sparirono di nuovo, sostituiti da quelli dell'eroe di Satan City.

-Nooooo, un'altra volta!- si lamentò, senza ottenere nulla se non un sospiro da parte della moglie.

Premette ancora tasti a caso finché una voce sconosciuta gli gridò:-Great Saiyaman, c'è un pazzo che vuole far esplodere una bomba, negli uffici dell'edificio centrale in città! Serve un aiuto immediato, forza! In azione!-.

-Eh?! Che cosa significa?!- ribatté senza ottenere risultati: la videochiamata era già stata interrotta da quello che a Goku, dalla divisa, era parso come il capo della polizia...





Angolo autrice:
Ciao a tutti!
Scrivere questo capitolo è stato faticoso, ma spero ne sia valsa la pena...
Che dire? E' la prima volta che mi cimento con la Goku/Chichi (e questo ve l'ho già detto), perciò se ci sono errori o i personaggi risultano con caratteri diversi... vi prego di farmelo assolutamente notare!
Passando alla storia:
Ora iniziano i veri guai! Il prossimo capitolo conterrà l'episodio su cui si basa la storia, quindi quello più importante. Cosa farà Goku, ora che Great Saiyaman è stato chiamato? E Chichi gli lancerà qualche altro sasso, arrabbiata?
Lascio tutto al terzo, e probabilmente anche ultimo, capitolo.
Un giganteso grazie a chi mi ha incoraggiato con la propria recensione nello scorso capitolo, a tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate e grazie anche a chi ha letto soltanto!
Alla prossima, 


Sweet Black ^^
 

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Capitolo 3
*** Una sostituzione e un finale imprevisti... ***


Momentaneamente Great Saiyaman



Capitolo 3

-Oh no! Cosa faccio adesso? Devo avvisare assolutamente Gohan!- Fece Goku saltellando a destra e a sinistra, in un evidente richiesta di aiuto dalla moglie.

-No! Non hai sentito? Non c'è tempo, devi andare subito lì- gli mise fretta.

-M-ma Gohan ha detto...-

-No, sbrigati!- lo interruppe.

-Si, ma...- volse lo sguardo in basso. -...  E noi due?-.

 

-Io volevo che questo fosse il nostro pomeriggio speciale!- sorrise un po' amaramente e un po' fra sé e sé.

Chichi gli sorrise a sua volta:-Non fa niente sono abituata a vederti scomparire di tanto in tanto, avremo altre occasioni... Ora vai e, mi raccomando, non mettere nei casini Gohan!-

-Ma...-

-Niente storie!- lo spinse lei.

Goku prese il volo, non convinto che quello fosse il miglior modo di risolvere la situazione.

Si allontanò dalla moglie, in un primo momento guardandola, poi proseguendo dritto per la sua strada.

 

Si fermò.

Scese in picchiata e poi risalì.

Tornò indietro.

 

-Goku! Vai!- lo incitò, senza però non aver notato che l'uomo teneva qualcosa nascosto dietro alla schiena.

All'improvviso le porse un mazzo di margherite, sussurrandole un debole "scusami ancora, tesoro".

Si rialzò in volo e si allontanò, lasciandola sola.

Alle volte sapeva essere proprio innocentemente romantico...

 

*****

 

L' edificio centrale... L'edificio centrale, si... Ma qual era l'edificio centrale?

Goku si guardò in torno: i palazzi erano tutti uguali, in quella situazione sarebbe stato impossibile trovare il posto giusto. E poi... 

Come si doveva comportare? Lui non era il vero Great Saiyaman e Gohan non gli aveva spiegato molto. 

Però il succo della faccenda era un altro: doveva salvare delle persone!

 

Prese quota, pensando che almeno dall'alto avrebbe avuto una visuale più ampia della grande città.

Notò subito una consistente folla di persone, a pochi isolati di distanza, e un gran numero di auto della polizia.

-Forse è lì- intuì, dirigendosi velocemente sul posto.

 

-B-buon giorno... È successo qualcosa?- domandò impacciato, appena toccò terra.

-Finalmente! Great Saiyaman, sei arrivato! Il malvivente è al quindicesimo piano, abbiamo fatto evacuare tutti, ma c'è assolutamente bisogno del tuo intervento!- lo assalì il capo della polizia.

-Eh? Io? C-cosa dovrei fare?- rispose spiazzato, ringraziando il casco che copriva la sua espressione di disagio.

-Fai come al solito! Ferma quel pazzo, Videl è già lì, ma potrebbe essere in difficoltà-.

Il provvisorio Great Saiyaman annuì e si apprestò ad entrare nell'edificio.

 

Dopotutto indossando quel costume aveva completamente assorbito tutte le responsabilità che ne conseguivano, e oltretutto aveva già salvato il mondo numerose volte... Di sicuro catturare un criminale sarebbe stata una passeggiata!

 

-Non ti sembra che oggi Great Saiyaman sia un po' strano? Magari non si sente tanto bene...-il capo della polizia si rivolse ad un suo collega.

-Già... Ha notato che non ha nemmeno fatto il suo solito balletto stravagante? Deve stare proprio male!- rispose questo.

 

Al piano terra, da dove entrò Goku, c'era quella che appariva come una lussuosa reception. Tuttavia era completamente deserta.

-Quel tizio ha detto che è al quindicesimo piano che devo andare...- disse. -Vuol dire che prenderò l'ascensore... Non vorrei che il vestito si impigliasse da qualche parte e che si strappasse, mentre corro per le scale- considerò, mentre premeva il tasto di chiamata per l'ascensore.

Le porte si aprirono.

-Che fortuna! È già qui!- sorrise salendo e poi premendo il tasto del quindicesimo piano.

 

Le porte si riaprirono e l'ascensore segnò che era arrivato al piano desiderato.

Uscì, guardandosi intorno: c'era un lungo corridoio, perciò poteva andare sia a destra che a sinistra... Ma qual era la direzione giusta? Lì intorno c'erano solo uffici!

La cosa più ovvia da fare era localizzare l'aura del malvivente, però non era certo che l'avrebbe trovata... Era probabile che quel tizio avesse un ki molto debole, facile da confondere nell'insieme delle persone al di fuori dell'edificio, quindici piani più in basso.

Comunque fare un tentativo non era una cattiva idea...

 

Si concentrò al massimo, chiuse gli occhi e avvertì subito una presenza in rapido avvicinamento.

Si girò di scatto.

Qualcuno, con una forza leggermente al di sopra del normale, stava salendo di corsa le scale.

 

-Videl?- fece sorpreso. -Ciao!- salutò allegramente l'uomo, dimenticandosi per un momento che indossava il costume del figlio.

-Ciao un corno!- rispose questa, sedendosi a terra evidentemente sfinita. -Come... hai fatto... a superarmi, Gohan?- chiese con affanno.

-Eh? Io? Ho preso l'ascensore! Però io non sono...-

-Idiota!- lo interruppe malamente lei.

 

Goku fu sorpreso di come Videl trattasse male Suo figlio, pur non essendo lui, in quel momento... Ma era sempre così?

-Potevi rimanere... bloccato...-gli fece notare, mentre ancora riprendeva fiato. -O qualcuno poteva tenderti... una trappola! Sei veramente... uno stupido!-.

 

Ora il saiyan era ancora più sorpreso: Videl era scontrosa, questo si, ma in realtà si preoccupava per suo figlio... che ci fosse qualcosa sotto?

Sorrise.

-Non ti preoccupare, nulla può fermarmi!- esclamò.

-Forza, andiamo- si alzò lei, pronta per fare strada.

 

-Eccoti qui, razza di malvivente!-esclamò coraggiosa, la ragazza, quando entrando in un ufficio notò una figura dietro un pilastro.

Goku non poté fare a meno di considerare la giovane molto coraggiosa... Quasi quasi gli ricordava la sua Chichi!

-Videl! Eccoti qui finalmente! Ti aspettavo tesoro- fece il tizio misterioso, con tono molto poco normale.

-Tesoro? Tesoro a chi?! Chi ti credi di essere?- sbottò questa.

-Avevo espressamente chiesto che venissi qui, sola... E invece ti sei portata quel pagliaccio- l'uomo uscì da dietro la colonna, mostrando il suo volto, non inaspettatamente, poco affidabile.

 

Era un tipo sui trent'anni, non molto alto e con un espressione strana in volto; teneva in mano qualcosa che sembrava un pulsante, mentre dalla tasca della felpa gli usciva il manico di una pistola. In conclusione era armato, ma Videl questo già lo sapeva.

 

-Non mi piace quando qualcuno disubbidisce ai miei ordini- continuò questo.

-Sai cosa me ne importa!- gli rispose Videl.

-Attenta tesoro, se ti comporti così qualcuno potrebbe finire male- fece, ridendo e mostrando il pulsante, probabile detonatore per le bombe lì piazzate. -E tu, damerino colorato, non dici nulla? Sapete già che ho piazzato dell'esplosivo qui in giro e che, se non fate quello che vi dico, faccio saltare in aria tutti, no?-.

Goku strinse i pugni e lo guardò trucemente: avrebbe potuto metterlo KO con un calcio o un semplice pugno, ma c'era il rischio che quel malvivente azionasse le bombe.

-Cara la mia Videl, hai pensato alla mia proposta?- parlò di nuovo l'uomo armato.

-Proposta? Quale proposta?-

-Oh... Non te l'hanno detto gli sbirri la sotto?- sghignazzò questo. -Se vuoi posso evitare di far esplodere questo edificio, ad una condizione sola-.

-Parla!-

-Tu, cara, dovrai diventare mia moglie... Qui... Subito- sghignazzò di nuovo, facendo sgranare gli occhi a Videl e allo stesso Goku.

 

-Eh? Ehi, amico.. Ti dò un consiglio: arrenditi subito. Quello che dici non ha senso!-intervenne il provvisorio Great Saiyaman. -Credi davvero che Videl accetterà una cosa simile? E poi come diavolo fa a sposarti qui, adesso?-.

-Questi sono problemi vostri... Vi ricordo che io...-

-Lo abbiamo capito che puoi far saltare in aria tutti, ma stai pur certo che non accetterò mai una cosa così folle!- sbottò ancora, lei. -Hai come minimo sedici anni in più di me e poi, io, sono già impegnata!-

-Impegnata?!- fece il tipo losco. -E con chi?- continuò.

 

Quella che sembrava una situazione delicata stava diventando un botta e risposta molto strano, così strano che anche un tipo come Goku lo avrebbe notato subito.

 

-Con lui!- Videl indicò inaspettatamente Goku che, a dir poco sorpreso, sgranò gli occhi.

 

Hai capito suo figlio! Sembrava sempre indaffarato e preoccupato per la scuola, ma in realtà si divertiva eccome...

 

-Ehm... Si, è vero!- confermò Goku, convinto.

Anche Videl annuì, ma proprio in quel momento l'uomo prese la pistola e la puntò contro Great Saiyaman.

-Voglio vedere se sarai ancora impegnata dopo che l'avrò ammazzato davanti ai tuoi occhi...- gridò follemente.

-Pazzo!!!- gli gridò Videl. -Cosa credi di fare?!- continuò, consapevole che nemmeno un proiettile avrebbe scalfito il suo amato Gohan.

Per tutta risposta l'uomo premette il grilletto, facendo partire il colpo.

Videl non riuscì a trattenersi dal sobbalzare, mentre Great Saiyaman afferrava la pallottola al volo e si lanciava contro l'avversario colpendolo alle spalle e facendolo svenire.

 

-Ora siamo sicuri che non farà esplodere nulla- disse poi, togliendogli di mano quel pulsante apparentemente tremendo.

-A-accipicchia!- Videl sbatté per qualche volta le palpebre, incredula. -Non sei mai stato così veloce- notò ancora confusa. -Non ti ho praticamente visto!-.

-Ah, beh... Diciamo che volevo concludere in fretta- ammise, lasciando andare il corpo svenuto del malvivente a terra.

E in effetti era realmente così: Goku non vedeva l'ora di tornare a casa e togliersi quel vestito, per riprendere la sua normalissima vita da eroe.

-Sei stato anche insolitamente cruento, non che la cosa mi dispiaccia...-

-Ha tentato di ucciderci... Ed era un tipo pericoloso, perciò l'ho sistemato in questo modo- osservò. -Bene, ora ci pensi tu? Io torno a casa, ciao!- e fece per andarsene.

 

Non appena passò di fianco alla ragazza, però, questa lo fermò prendendogli il braccio.

-A-Aspetta!- arrossì, sotto lo sguardo stupefatto di Goku.

Suo figlio faceva quell'effetto a tutte le ragazze?

 

-Praticamente mi hai salvato la vita un'altra volta... Perciò... Perciò mi devo sdebitare- lo fissò negli occhi, anche se realmente non poteva vederli, perché era coperto dal casco.

-Ehm... No, tranquilla, non ce n'è bisogno!- tentò di farla desistere.

 

Doveva andarsene, e in fretta anche! Non poteva dire a Videl che in realtà lui non era Gohan, perché era sicuro che, dopo aver praticamente detto che stavano insieme, pur non sapendone nulla, si sarebbe vergognata a morte nello scoprire che in realtà lui era Goku, però non poteva nemmeno lasciare che lei...

-Videl, davvero... Devo andare, mi aspettano a casa!- insistette.

-Un attimino ancora... Ti prego!- supplicò con occhi dolci. -Prima hai confermato che stiamo insieme ed... ecco... vorrei sapere se era solo per impressionare quel tipo o... lo pensi veramente...- chiese con non poco imbarazzo.

-Ehm... Io... Beh... Non saprei... Lo penso, credo-disse stupidamente.

Quel vestito cominciava a stargli veramente stretto. 

Stava probabilmente mettendo nei guai suo figlio, dicendo cose che Gohan poteva anche non pensare...

Come avrebbe fatto a spiegargli che lo aveva impersonato nella lotta al crimine, senza prima avvisarlo?! Voleva che la cosa rimanesse segreta, ma di quel passo avrebbe dovuto per forza rivelargli tutto!

 

Videl si avvicinò di più a lui, e gli appoggiò due mani sui pettorali.

-La tua voce oggi è così diversa, ma così calda...- sussurrò, facendo violentemente arrossire l'uomo.

Accidenti, ma in che razza di situazione si era cacciato? Stava si impersonando suo figlio, nel peggiore dei modi, ed in più gli stava fregando la ragazza, tradendo di conseguenza sua moglie...Tutto ciò non aveva senso!

Se solo non si fosse messo in testa di indossare quel costume...

 

-Io Videl, non posso!- esclamò indietreggiando, per poi scappare via, lasciando la ragazza con un palmo di naso.
 

*****

 

-Papà! Sei tornato finalmente! Ma si può sapere dove sei stato?- lo assalì di domande Gohan, non appena varcò la soglia di casa.

-La mamma è tornata?- chiese invece Goku.

-Si, ma tu... Dove sei stato? Il mio costume... Non si è rovinato, vero?-

-No, non ti preoccupare- gli rispose con tono pacato, chiudendo la porta e restituendogli immediatamente il suo orologio.

-La mamma mi ha detto che ti ha perdonato, quindi è andato tutto bene- fece il figlio, rimettendosi il congegno al polso.

Goku annuì, buttandosi a peso morto sul divano.

-E posso sapere perché non sei venuto subito a casa? Ti avevo detto di tornare subito!- continuò, con tono quasi di rimprovero.

-Non ricordavo, scusami- sospirò l'uomo. -Comunque non l'ho indossato più, dopo che tua madre mi ha perdonato- mentì.

-Meno male- tirò un sospiro di sollievo. -Ora vado a studiare- e detto ciò si allontanò, diretto verso la sua camera.

 

-In che guaio mi sono cacciato!- si portò una mano alla testa.

Se non altro pareva che Chichi non avesse detto nulla a Gohan della chiamata del capo della polizia, o almeno questo era quello che era emerso dal tono del figlio.

-Forse mi converrà andare a riprendere Goten- rifletté, per poi teletrasportarsi a casa di Trunks, dove attualmente si trovava il suo secondogenito.

 

*****

 

Il lunedì di scuola arrivò rapidamente.

-Ciao, Videl!- salutò Gohan, appena vide la giovane all'entrata.

-Ciao...- salutò con una insolita timidezza lei, quasi come se si sentisse a disagio.

-Come va?- continuò lui.

-Bene, credo... Tu?-

-Benissimo! Più precisamente perché sono arrivato in orario e ti ho incontrata fuori da scuola- ammise, arrossendo un po'.

Videl non rispose, mentre la campanella suonò.

-Entriamo o faremo tardi- disse Gohan, non notando inizialmente questa sua inquietudine.

-Gohan, io... Volevo chiederti se tu...-

-Mh?-

-No, nulla...-

Lui fece spallucce ed entrò nell'edificio scolastico, seguito dalla ragazza.

 

*****

 

L'agognata campanella dell'intervallo suonò e buona parte degli studenti uscirono dall'aula.

In quella piccola parte di ragazzi rimasti in classe rientravano invece Gohan e Videl, i due stavano in un angolino, in disparte, per non essere disturbati.

-Videl... Ti vedo un po' strana, oggi. C'è qualcosa che non va? Ne vuoi parlare con me?- chiese preoccupato, segno che finalmente aveva intuito qualcosa di diverso lei.

-Per la verità, si... Ecco, io sono un po' confusa- si decise a parlare. -È per quello che è successo  Sabato...-

-Sabato?- chiese. -Hai litigato con qualcuno?-

-No, è che sei scappato dall'edificio centrale, quando io... Mi sono avvicinata a te...- 

Gohan, non capì esattamente di cosa stesse parlando, ma comunque stette in silenzio lasciandola continuare.

-Io... ti chiedo scusa... Forse, ho frainteso il nostro rapporto- abbassò lo sguardo, fin troppo imbarazzata.

-In che senso frainteso? Da quando mi hai detto che ti piacerebbe, si ecco, essere più che un amica per me, non faccio altro che pensarci- le disse, cercando di tranquillizzarla. -Penso davvero di provare... Più che un amicizia, ma pensavo avessimo chiarito su questo punto- sussurrò, per evitare di essere sentito da qualcuno al di fuori di lei.

-Eppure, dopo che hai messo KO quel malvivente mi sei sembrato un po'… non so esattamente, come se ti sentissi fuori luogo... O come se non volessi che io...-

-Quale malvivente?- chiese spiegazioni, perché era evidente che si fosse perso qualcosa.

-Quello armato, che voleva far saltare in aria l'edificio, comunque…-

-Non mi dice nulla, e poi non ci siamo visti sabato- 

-Non me lo sto inventando, Gohan- alzò un po' la voce, attirando anche l'attenzione di qualche compagno.

-Ti dico che sabato non ci siamo visti, davvero!-

-Ma se sei intervenuto come sempre travestito da Great Saiyaman e con qualche mossa hai steso quel tipo!- sussurrò questa volta.

A quelle parole una scintilla si accese nella testa del ragazzo, e se…

 

-Papà…- sussurrò tra sé e sé.

-Allora, non ti ricordi nulla?- chiese ora la ragazza.

-Ah, si... Scusami, proprio non mi ricordavo!- stette al gioco lui.

-Tornando al discorso di prima, forse ho davvero frainteso- abbassò nuovamente lo sguardo. -Se ti da fastidio che io… Si, insomma… Basta che tu me lo dica-.

-Eh? No, non mi dai affatto fastidio, anzi…- si bloccò cercando di formulare qualche scusa.-Sai, l'altro ieri avevo un po' di mal di testa e non ero molto lucido- disse.

-Ne sei sicuro? Perché se tu vuoi che rimaniamo solo amici... Io, non me la prendo, cioè è colpa mia- disse lei.

-Ma cosa dici?- la prese istintivamente per mano. -È colpa mia!- 

 

L'espressione sorpresa e gli occhi spalancati della ragazza lo avevano lasciato un po' imbarazzato, nemmeno lui si era accorto della sua stessa impulsività.

Tuttavia non lasciò la presa.

-Come ti ho detto prima, non mi sentivo molto bene- insistette.

-Effettivamente non hai fatto neanche la tua solita entrata scenografica-osservò lei.

-Visto?-

-E avevi anche una voce un po' diversa, per caso eri anche raffreddato?- chiese lei.

-Già!- Rispose, ormai del tutto convinto che suo padre avesse preso il suo posto proprio quel preciso sabato, a sua insaputa naturalmente.

-Ma allora…-

-Puoi pure continuare quello che avevo interrotto io sabato- cercò di formulare una frase convincente con quello che aveva capito da tutta la faccenda.

Videl gli sorrise e con un po' di Imbarazzo si avvicinò a lui, poggiando le sue mani sui pettorali scolpiti del ragazzo e avvicinando ancora di più il suo viso.

Si alzò sulle punte, chiuse gli occhi e diede al ragazzo un dolce bacio a fior di labbra.

 

Quando si separò da lui e riaprì gli occhi non poté fare a meno di soffocare una risatina: Gohan era immobile davanti a lei, pietrificato, ma con un sorriso ebete stampato in faccia.

Per farlo destare dal suo "coma" la ragazza gli tirò una gomitata, facendolo così sobbalzare.

Gohan la fissò perplesso e lei incrociò le braccia al petto, facendo appello a tutto il suo orgoglio.

-Io… Beh, accipicchia- si passò una mano tra i capelli, confuso.

 

Già, confuso. Sia per il bacio appena ricevuto, sia perché quel sabato Videl non aveva saputo distinguere suo padre da lui. E se Goku non fosse, da quello che aveva capito, fuggito?
Sospirò.

 

Beh, gli era andata bene!
Però, appena sarebbe tornato a casa, avrebbe sicuramente chiesto un paio di cosette a suo padre...



Angolo autrice:
Buona pasqua a tutti! XD
No, comunque...
Questa è la prima storia di più capitoli che termino!!! 
Che dire? Sono felicissima!

Sicuramente avrete notato il finale un po' aperto, no? Ebbene... ho deciso che scriverò, spero in un futuro non troppo lontano, una continuazione.
Si, insomma... vi ho lasciati in sospeso sul lavoro di Goku e sul rapporto di Gohan e Videl, la ragazza non immagina minimamente che per una volta ha combattuto al fianco di Goku, e non di Gohan...
Ebbene, allora ringrazio tutti coloro che hanno recensito, preferito, ricordato e seguito la mia piccola storia: Alima, Rohan, Videlked, Androide n 18, Celiene, gohan supremo il migliore, una_rara_specie, Nede, Cri Cri.
Grazie a tutti! ^-^
Alla prossima!


Sweet Black


 

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