All my life I've been waiting someone like you

di zampadileone
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** La star è in città ***
Capitolo 3: *** Incontri e Videogame ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


~Venerdí 17 Febbraio.

Eccolo il grande giorno per tutti i futuri candidati universitari, che a lungo si erano preparati per affrontare il SAT, test d'ingresso americano che determina le conoscenze in ambito matematico e letterario.
Charlotte Harvey studiava da un intero anno per affrontare questo famigerato test, d'altronde non era nuova al fatto di studiare tutti i giorni, la sua intera vita era stata segnata da grandi esiti scolastici, e non si sarebbe accontentata di superare il test, lei lo voleva fare a pieni voti.
Già da bambina aveva mostrato segni di un'intelligenza ben superiore alla media e così i genitori decisero di farle frequentare sin dall'
asilo, le migliori scuole private della California.
Charlotte era una ragazza insolita:iperattiva, piena di vita e sempre sorridente, eppure, c'erano dei giorni in cui sembrava volesse uccidere tutti quanti e poi buttarsi giù da un ponte.
Suo padre Henry, è un pezzo grosso di Los Angeles, mentre sua madre Katherine è un'affermata scrittrice di libri per ragazzi.
Charlotte è la sorella più grande di due maschietti:Harold e Joshua, di rispettivi 8 e 16 anni,a cui è molto legata.
Come un cliché delle serie tv americane, Charlotte, proveniente da una famiglia perfetta, è una delle ragazze più popolari di Beverly Hills, non per la sua straordinaria intelligenza, ma per la sua rara e stupefacente bellezza.
Charlotte è alta 1 metro e 75 centimetri circa, è magra, con un fisico allenato e un buon portamento.
Ha una carnagione chiara, i capelli castani mossi, lunghi fino all'altezza del seno, gli occhi blu come il cielo, il naso patatino un po' all'insú che le dona un aria quasi regale,e un sorriso perfetto sempre stampato in faccia, come se fosse stata preconfezionata così.

Charlotte è la prima della classe, anzi, è la prima della scuola, pratica danza classica, nuoto, ginnastica ritmica ed equitazione.
Ha una miriade di amici, di quelli veri per fortuna, quelli che stanno con te perché sei simpatica e di compagnia e non perchè hai i soldi e sei popolare,quelli che non ti abbandonano mai, e che ci sono sempre, anche quando non lo vorresti.
Purtroppo, per quanto Charlotte sembri un esempio di figlia modello e ragazza perfetta,nasconde un segreto che solo la sua cerchia di amici più stretti conosce.
Giá alla tenera etá di 13 anni, quando per una comune ragazzina iniziano i problemi di cuore, l'acne e i litigi con i genitori,per Charlotte iniziava un triste periodo della sua vita;Henry e Katherine, anche se con le migliori intenzioni, la sottoponevano a continue pressioni e ad un costante stress.
Da quando aveva 14 anni, per riuscire a coinciliare la sua vita, e a stare al passo con i suoi impegni, iniziò ad assumere qualsiasi tipo di farmaco che le desse l'impressione di sentirsi onnipotente e la tenesse sveglia la notte, durante la quale si imponeva di studiare.

Ma finalmente l'imbottirsi di pasticche dal mattino alla sera,l'abbandono di una vita normale, tutta quell'autodistruzione durata diversi anni, tutti quei sacrifici...non sarebbero stati invani, perché finalmente stava per entrare al college, l'UCLA, ovvero la ''University of California, Los Angeles'',uno dei college californiani e americani più prestigiosi.
Charlotte, se avesse passato il SAT, cosa che sarebbe certamente accaduta, avrebbe seguito il corso di Architettura e Ingegneria, insolito per una figlia di papà.
Insieme a lei, anche Lucy e Jensen Brown, i suoi migliori amici dalle elementari, avrebbero affrontato il SAT, per frequentare lo stesso college di Charlotte; la prima si sarebbe iscritta al corso di Medicina, l'altro al corso di recitazione e teatro.
Lucy e Jensen sono frateli, entrambi alti circa 1 metro e 70  centimetri,  con gli occhi marroni, i capelli biondi e la pelle molto chiara.
Lucy impersona la ragazza facile della scuola, la da un po' a tutti quanti, si veste sempre troppo scollata e le piace flirtare con ogni ragazzo carino che passa davanti al suo mirino.
Lucy però, è davvero simpatica e a Charlotte non importava minimamente che giudizio avesse la gente di lei, era la sua migliore amica, le importava solo questo.
Ha anche una spaventosa ossessione per Logan Lerman, da quando l'aveva visto in una puntata di Jack e Bobby, scriveva miliardi di racconti erotici su di lui, e teneva nascosto un personale altarino nella cabina armadio, con centinaia di foto, e un busto in gesso fatto da lei al terzo anno.
Jensen invece è gay,gira sempre con un'aria da emo depresso e asociale, ma in realtà non smette un attimo di dire che la vita è corta e va vissuta, e che bisogna fare esperienze e provare tutto...solo una squallida scusa per giustificare il fatto che è andato a letto con metà dei gay di Beverly Hills.
Charlotte, Lucy e Jensen frequentano le stesse classi e gli stessi corsi da quando andavano alle elementari.
Erano inseparabili, i tre moschettieri li chiamavano, sempre insieme, dovunque andassero.
E adesso, avrebbero frequentato tutti la stessa scuola, e l'idea di iniziare insieme un nuovo e importante capitolo della loro vita li faceva fremere dall'entusiasmo.

PERSONAGGI PRINCIPALI
Charlotte ''Charlie'' Harvey



Logan Lerman

Lucy Brown

Jensen Brown


 

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Capitolo 2
*** La star è in città ***


-Signorina Charlotte...signorina Charlotte si svegli-
disse con tono supplicante Caroline, la governante di casa Harvey.
-Sono le 4 del mattino, le ho portato la colazione come mi aveva chiesto-riprese.
Charlotte si sedette sul letto e scostò le coperte rosa per far spazio al piatto della colazione.
-Grazie, ora puoi andare-disse sbadigliando fragorosamente.
-Certo signorina-rispose Caroline uscendo dalla stanza a passo svelto.
Finita in fretta la colazione,che consisteva in un paio di pancake con una tazza di caffè americano bello forte, aprì il cassetto del comodino, prese due compresse e le inghiottì senza nemmeno bere dell'acqua, forse per abitudine.
Si stiracchiò a lungo, poi mise i piedi giù dall'altissimo letto matrimoniale e si avviò verso il bagno.
Portò l'acqua quasi ad ebollizione, ma a lei piaceva così, le piaceva farsi avvolgere da tutto quel vapore, e sentire l'acqua che le bagnava il viso come fosse pioggia battente.
Sotto la doccia pensava sempre...pensava al perché fosse imperativo che lei dovesse essere sempre perfetta,al perché dovesse mettere il piacere degli altri davanti al suo.
A volte immaginava di lasciare tutto e tutti, senza preavviso, per andare a vivere in uno di quei paradisi tropicali a pescare pesce e ad abbattere cocco tutto il giorno, ma poi si metteva a ridere e quel sogno si annebbiava rapidamente soppresso da pensieri più realistici.
Uscì dalla doccia, si asciugo con il phon i capelli e successivamente si avviò verso l'enorme cabina armadio.
Su un grande comò rettangolare, al centro della cabina, vi erano appoggiati i vestiti che aveva scelto accuratamente la sera prima.
Mise un maglioncino di cashmere bianco, con una gonna leopardata alta fino in vita, una collana nera un po' vistosa, scarpe nere col cinturino e un modesto tacchetto.

 Si lavò i denti due volte, passò il filo interdentale e poi si annegò nello Chanel nº5, il suo profumo preferito in assoluto.
Mise un filo di eyeliner,che creava un bel contrasto con l’iride azzurro, un po' di mascara e del burrocacao sulle labbra.
Prese una pochette di pelle nera con tracolla dall'armadio dov'erano sistemate accuratamente dozzine di borse, si diede un ultima occhiata allo specchio e scese le meravigliose scale a chiocciola in marmo bianco, che l'avrebbero portata al salone principale.
Giocò un po' con Spartacus, il pastore tedesco dei due fratellini e senza svegliare nessuno, poiché erano circa le 5:30 di mattina, uscì dal portone principale e si avviò verso la depandance, dov'era parcheggiata la sua BMW decappottabile rossa.
I motori si accesero e si sentì in un fragoroso rombo tutta la potenza dei cavalli di un'auto un po' troppo veloce per una signorina come lei.
Ci vollero circa venti minuti per arrivare a casa di Lucy e Jensen, che come lei erano svegli dalle quattro del mattino per l'emozione.
A Lucy in realtà interessava di più fare colpo su un docente o un bell'universitario con il pizzetto che svolgere bene il test,mentre Jensen era piuttosto agitato.
Charlotte fece uno squillo all'amico che insieme alla sorella uscì immediatamente da casa raggiungendo la macchina.
La casa di Lucy e Jensen non era maestosa come quella dell’amica, ma ci si avvicinava.
-Tesoro, te lo ricordi dove dobbiamo andare vero?-disse Charlotte ridacchiando.
-Certo che me lo ricordo!-disse l'amica.
-E allora perchè sei vestita come una ballerina di lap dance?-disse Charlie in tono sarcastico.
-Ah ah, molto divertente-ribattè lei con tono seccato.
-Dai sali prima che qualcuno ti chieda quanto vuoi-
Aggiunse Jensen ridendo.
Imboccarono la lunga autostrada per raggiungere il centro cittá.
-Chaaaarlieee!-sbraitó d'un tratto Lucy dopo un lungo silenzio, forse dovuto all'agitazione.
-Ma che diamine ti prende!?-
-L..o..a....Le...m..n-
-Oh cavolo sta dando di matto- disse il fratello mettendosi la testa tra le mani.
-Leggi questo articolo! Presto! DAI CHARLIE!-disse esaltata.
-Se non l'hai notato io sto ancora guidando...-disse calma Charlotte.
-Okokok te lo leggo io:
''Il famoso attore Logan Lerman, dopo alcune bravate commesse con il suo vecchio collega Ezra Miller, ha deciso di prendersi qualche mese di riposo prima di iniziare a girare il film Noah, con Russel Crowe ed Emma Watson.
L'attore ha annunciato:''voglio tornare con i piedi per terra almeno per un po', ed è per questo che mi piacerebbe terminare il primo anno di università''.
Per chi non lo sapesse l'attore aveva già frequentato un semestre all'università nei corsi di recitazione e scrittura creativa, ma aveva riposto i sogni da studente per una brillante carriera.
Ora c'è solo da chiedersi dove avrà intenzione di proseguire i suoi studi il bell'attore?
Noi ovviamente speriamo che rimanga fedele alla sua Los Angeles.-
-Woow...sono impressionata...-disse Charlotte con un tono che intendeva il contrario.
- Scherzi vero?! Potrei essere alla stessa università di Logan Lerman!-disse tirando un sospiro.
-Beh se è davvero così anche lui dovrà fare il SAT come noi comuni esseri umani.-disse scocciato Jensen.
Lucy sbuffò arrabbiata girandosi verso il finestrino e così per calmare un po' le acque Charlotte alzò il volume della radio al massimo, anche per caricarli un po' con la storia del test imminente.
Arrivati alla sede in anticipo, aspettarono seduti nel bar di fronte a ripassare ognuno per conto proprio in un totale silenzio.
Alle 7:30, un momento prima di entrare, si abbracciarono e si augurarono rispettivamente buona fortuna...
''Certo che augurare buona fortuna di venerdì 17 è come augurare buon Halloween a Pasqua.''
Pensò Charlotte mentre si accomodava per compilare i dati anagrafici.
Entrò in aula con un leggero rumore di passi, e dal primo all'ultimo, insegnanti, bidelli e studenti si voltarono a guardarla.
Charlotte riusciva sempre a sembrare perfetta senza alcuno sforzo...come se le venisse naturale e la gente se ne accorgeva.
Alle 7:59 l'insegnante di turno delle aule dei rispettivi ragazzi, consegnò i test.
Alle 8:00 tutti i candidati girarono all'unisono i fogli e tra facce spiazzate, sconvolte e deluse,tra facce di chi, talmente in panicato, faceva fatica a scrivere il nome, si distingueva quella di Charlotte che guardava con una strana felicità il test.
Aveva studiato benissimo gli argomenti richiesti, ed era sicura che sarebbe riuscita ad ottenere il massimo dei voti.
A mezzogiorno in punto tutti i test vennero ritirati e fu un gran sollievo per Charlotte, si sentiva alleggerita da un carico enorme.
Dopo aver aggiornato i genitori sugli esiti dei test, andarono a piedi fino al centro commerciale, e ovviamente tutti i ragazzi che incrociavano lo sguardo profondo di Charlie ne rimanevano incantati.
Jensen e Lucy si fermarono a parlare con dei vecchi amici di famiglia e così Charlotte andò al negozio di dischi poco distante da dove stavano gli amici.
Si sentiva fuori luogo e a disagio perché non era mai stata in un negozio di dischi...ma era determinata a comprare almeno un cd.
Non sapeva neanche da dove iniziare, non sapeva neanche che musica le piacesse.
Lei era troppo impegnata per ascoltare musica,aveva di meglio da fare che soffermarsi su una cosa futile come la musica.
Si avviò verso il bancone per chiedere una compilation delle canzoni più belle dell'anno...ma poi vide dei vecchi dischi in vinile in un angolo del negozio, si ricordò che a suo nonno piacevano tanto...e magari si sarebbe sentita più vicina a lui se ne avesse ascoltato qualcuno.
Non aveva la più pallida idea di quali prendere e nel dubbio li prese tutti, o meglio, tutti quelli che riusciva a portare.
Mentre varcava la soglia del negozio, un gruppo di ragazze la travolse e le fecero cadere tutti i dischi rompendone anche qualcuno.
Mentre raccoglieva i pezzi da terra, seguiva con lo sguardo il gruppo di ragazze che si erano raccolte attorno a qualcuno.
Charlotte era furiosa, dopotutto a Beverly Hills era qualcuno, la conoscevano tutti, come si erano permesse di travolgerla in quel modo...e soprattutto perché?!, pensò mentre sbuffava.
Intravide un bel ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli scuri, che la guardò per qualche secondo e poi si rigirò verso le ragazze.
Charlotte l'aveva riconosciuto:-Quello è Logan Lerman diamine!Devo avvertire subito Lucy!-pensó.
Avrebbe dovuto avvertire Lucy, ma non serviva:alzandosi da terra era riuscita a scorgere tra la folla;
Di fianco a Logan c'era già Lucy, che lo teneva stretto per il braccio e cercava di farsi prestare delle attenzioni.
Charlotte aveva passato il limite della pazienza,facendo memoria ricordò il viso dell’amica in una delle ragazze che l’avevano travolta con la potenza di una mandria di tori.
Raccolse gli ultimi dischi e se ne andò via adirata.
Aspettò su una panchina Jensen e Lucy e quest'ultima, appena vide l'amica iniziò a raccontare come lei e Logan si fossero incontrati e della chimica che c'era stata tra loro.
-Lucy calmati, non siete fidanzati, non ti ha chiesto un appuntamento, sei solamente una fan per lui.-Disse secca Charlotte.
-Questo lo dici tu!-ribattè lei in tono molto serio.
Durante il tragitto a piedi,per raggiungere l’auto Charlotte scordò l’accaduto e tornò di buon umore e riprese a scherzare come prima.
Saliti sulla BMW, imboccarono l'autostrada per tornare a casa.
Charlotte riaccompagnò a casa i due amici e verso le 4 del pomeriggio raggiunse casa.
Parcheggiò l'auto sul vialetto, entrò in casa e si fece preparare uno spuntino da Caroline.
Seduta sullo sgabello alto della cucina, si accasciò con il corpo sul bancone.
-Caroline, secondo te un attore potrebbe mai voler tornare ''con i piedi per terra''?-Domandò la ragazza.
-Bhe signorina,a lei non piacerebbe sentirsi sollevata da tutti i suoi impegni e godersi in modo semplice la vita? -
-Solo se fossi stupida mi farei sfuggire un’opportunità del genere-disse a bassa voce.
-Credo che lui pensi la stessa cosa signorina.-
-Grazie Caroline, sempre molto d'aiuto-disse Charlotte con la testa appoggiata alle braccia.
Finito il tramezzino senza crosta che le aveva preparato Caroline,
Charlie andò verso camera sua, si tolse i vestiti e si infilò sotto il piumone dove le bastarono pochi minuti per cadere in un profondo sonno.

 

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Capitolo 3
*** Incontri e Videogame ***


--Charlotte Harvey! Basta dormire, non lo fai mai e vuoi iniziare proprio adesso!?- Disse una fastidiosa voce stridula che svegliò il lungo sonno di Charlotte.
-Ma che cavolo vuoi?!-urlò Charlie coprendosi la testa con il cuscino.
-Ah, bene, è così che tratti la tua migliore amica, che è andata a ritirare gli esiti degli esami che tu probabilmente hai scordato di andare a prendere-disse l'amica.
-O mio dio?! Davvero?! Passameli forza!-
Buongiorno anche a te stronza rachitica dell'anno- disse Lucy porgendole la busta contenente i risultati.
-Io ho fatto 2680 punti,Jensen 2500...-continuò l'amica.
-Io invece...-Disse Charlie cercando di aprire la busta con la lima per le unghie.
-3200 punti...è il massimo!-urlò.
-Secchiona-disse Lucy ridendo mentre la abbracciava.
Qui bisogna festeggiare! Stasera a casa di Jake ci sarà una festa, e ovviamente noi siamo state invitate.
Quindi ora tu ti alzi, andiamo dal parrucchiere, ci andiamo a fare le unghie e poi andiamo per negozi a cercare un vest...-
-Sì, tutte ottime idee, ma ho promesso ad Harold e Joshua di accompagnarli a prendere uno stupido videogame-7

-interruppe Charlie mentre scendevano le scale.
  -Ah già, i tuoi fratelli...quindi niente da fare?
-Per questo pomeriggio no tesoro, ma per stasera ci sono-

 disse Charlie cercando di consolare l'amica.
-Tranquilla ci andrò con Tami-
-D'accordo, divertitevi anche per me- rispose Charlotte mentre salutava Lucy abbracciandola sull'uscio di casa.
  -Ciao bellezza, ti chiamo per i dettagli, arrivederci signora e signor Harvey-salutó lei.
Charlotte chiuse la porta e si sedette sul divano salutando i genitori.
 -Allora, il test rispecchia le nostre aspettative?- disse Henry con voce seriosa.
-Si papà, ho raggiunto il massimo dei voti-rispose lei mentre accarezzava Spartacus.
-Siamo molto fieri di te tesoro-aggiunse Katherine mentre sfogliava Vogue Magazine.
-Sai io e tua madre abbiamo parlato con i genitori di Lucy e Jensen, e abbiamo pensato che potreste dividervi un loft non molto distante dal college-riprese il padre.
-Mi piacerebbe molto papà, non mi sentirei a mio agio tra i ragazzi di periferia o dei sobborghi-
rispose annuendo la madre.
-Sorellina sei pronta?-disse abbracciandola Harold, il fratellino di 8 anni, spuntato fuori da dietro il divano.
-Quasi piccolo,mentre aspetti vai a svegliare tuo fratello-disse amorevolmente mentre si alzava dal divano.
Salì le scale, raggiunse la sua camera, entrò in bagno e come al suo solito si fece una lunga e calda doccia.
Scelse un top nero, con una tuta rosa accesa, un paio di sandali neri, abbinati a tanti braccialetti a entrambi i polsi.
Raccolse i capelli in una coda laterale, mise un filo di eyeliner e del burrocacao sulle labbra e in una trentina di minuti fu pronta per scendere.
 
Charlotte, Joshua e Harold salirono in auto, ed è inutile dire che litigarono fino all'arrivo al Beverly Hills Mall.
Entrarono al GameStop di fianco all'entrata, e i due fratelli corsero verso le console per provare il nuovo Resident Evil, un gioco che secondo loro era ''fico'' e ''divertente''. -Scommetto che non supereresti neanche il primo livello-disse Joshua mentre era intento ad uccidere mostri e zombie.
-Non mi sfidare fratellino, non sai in che guaio ti stai cacciando-rispose di tutto tono Charlotte.
-Allora forza grande killer, fammi vedere cosa sai fare-ribattè il fratello porgendole il joystick.
Charlie non se lo fece dire due volte e iniziò a schiacciare tutti i tasti che vedeva; sparava contro i muri, il soffitto e il pavimento e ogni tanto colpiva anche qualche zombie.
Charlotte era stata educata per comportarsi secondo le regole del galateo, in modo nobile e raffinato, ma si stava lasciando andare, dopo tutto lo faceva per i suoi fratelli, per passare un po' di tempo con loro.
Dopo qualche minuto ci prese la mano, e si rivelò piuttosto in gamba.
Si fece prendere così tanto dal gioco che saltava da un lato all'altro e urlava minacce a tutti gli zombie che le si avvicinassero e nel negozio aveva formato grande spettacolo.
Dalla porta entrarono due ragazzi, uno biondo e bassino, l'altro moro e di media statura.
Venuti anche loro per comprare il nuovo videogame, si diressero verso gli scaffali in cui erano in vendita...
-Eih Log guarda quella tpa, è esilarante, ma crede davvero che gli zombie la inseguano?
-Hahah, non so ma mi pare di averla già vista in giro-
-Mah...forse fa la modella...è proprio una gran figa-
-Si...è davvero bellissima-
disse il ragazzo dai capelli scuri mentre la guardava, ammaliato dalla sua bellezza.
-Sono proprio brava!Sono la numero uno!Charlie 1 Joshua 0!Sei proprio una schiappa!Ti fai battere da una ragazza che non ha mai toccato un joystick in vita sua!-Gongolava Charlie al bancone del negozio intenta a pagare con la carta di credito.
Ad un tratto sentì delle risate soffocate provenire da dietro di lei e si giró di scatto per vedere di chi si trattasse. Appena si voltò spalancò gli occhi e rimase come paralizzata, a qualche centimetro da lei c'era il famoso Logan Lerman e il suo migliore amico Dean che la fissavano e ridevano di lei.
Non le era mai successo ma in quel momento avrebbe voluto sprofondare dalla vergogna.
 -Complimenti, sei...mhm...proprio brava- disse Logan ridendo sotto i baffi.
-Grazie...- rispose lei diventando rossa sulle guance.
Scommetto che potrebbe batterti in qualsiasi momento se lo volesse! -gli urlò contro Harold.,pensando di intimidirlo.
 -Sì, forse- ridacchió lui.
-Non ascoltarlo, lui è piccolo, non sa cosa dice- disse Charlotte nel panico, ormai rossa su tutto il viso.
  -Noi ora dobbiamo andare- riprese strappando di mano il videogame al commesso.
-Ma sorellina, noi volevamo provare anch...-
-No!Noi ora dobbiamo proprio andare, abbiamo quell'impegno irrevocabile...-lo interruppe mentre cercava di non incrociare lo sguardo del ragazzo.
 -Comunque mi chiamo Logan!- gli urlò lui mentre Charlie si affrettava ad uscire.
Raggiunta l'auto tirò un lungo sospiro e si accasciò sul sedile. Ancora ferma nel parcheggio, Charlotte telefonò a Lucy per raccontarle l'accaduto.
L'amica insieme a Tami, ex capo chearleader della scuola, nonché loro cara amica, iniziò ad urlare e fare mille domande.
Finita la telefonata e organizzatesi per la sera, accese l'auto e partirono per tornare a casa.
-Mammaaa siamo a casaa!-gridò Joshua, senza ottennere risposta.
-I vostri genitori sono ad una raccolta di beneficenza a Boston, torneranno dopodomani-disse Caroline mentre spolverava i soprammobili del salotto principale.
 -Sarebbe  arino se ogni tanto ci avvertissero- aggiunse Charlotte seccata. 
-In cucina ci sono i biscotti se ne avete voglia-
-Grazie Caroline, tu si che sai come rissolevarmi il morale!-

Charlotte andò verso la sua stanza e si mise un pigiama abbastanza inusuale per lei.
Era un tutone di Stitch che le aveva regalato suo fratello per prenderla in giro, peccato che quando nessuno la vedeva amava metterlo e attuare come il personaggio dei cartoni.

Prese un piatto con dei biscotti e una tazza di latte al cioccolato e andò nel salone delle console per giocare al nuovo videogame dei fratelli, ormai ci aveva preso gusto e comunque suo padre non c'era a rimproverarla per il suo comportamento ''fuori luogo''.
Poco più tardi, verso le 8 arrivò Lucy e cenarono in salotto mentre guardavano American Next Top Model…
-Sai Charlie,tu ci potresti andare,e persino vincere!
Sei molto più bella di quelle racchie che camminano come spastiche!-
disse Lucy mentre masticava rumorosamente.
 -Può anche darsi, ma non mi interessa molto, la bellezza prima o poi svanisce, sono il carattere e l'intelligenza che rimangono-
-Charlotte mi spaventi, sembri la McLawrence quando cerca di giustificare il fatto che è ancora vergine e zitella.-
Alle parole di Lucy, le due amiche scoppiarono in una lunga risata.
Charlotte si divertiva da morire con Lucy, sapeva tutto di lei, anche i suoi più ''oscuri'' segreti; di certo non avevano lo stesso modo di fare, lo stesso carattere e neanche lo stesso modo di pensare, ma era questo il bello:dove una mancava di qualcosa l'altra la completava.
Erano sempre insieme a fare le pazze, c'erano sempre l'una per l'altra ed era un'amicizia cosí bella che sarebbe stata destinata a durare per anni.

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