A causa della mia ignoranza, non compresi subito il significato del titolo che recava il libro: Vita Nuova; perché intitolare quella raccolta di poesie così?
Nei momenti di solitudine, mi dedicavo alla lettura e, ben presto, mi resi conto che, tra la mia vita e quella dell' autore, non c' era molta differenza.
“ Nove fiate già appresso lo mio nascimento era tornato lo cielo della luce quasi a uno medesimo punto, quanto a la sua propria girazione, quando a li miei occhi apparve prima la gloriosa donna de la mia mente.”
Nove anni avevo quando la vidi la prima volta, colei che mai più avrei voluto dimenticare, colei a cui avevo promesso il mio cuore.
Lily, dolce Lily, la tua figura giovane e serena colpì subito il mio freddo cuore riscaldandolo, come un raggio di sole dopo una lunga tempesta.
“ Da questa visione innanzi cominciò lo mio spirito naturale ad essere impedito ne la sua operazione, però che l' anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima...”
Da quel momento il mio unico desiderio era di vederti. Nella mia puerile mente, la tua immagine era sempre presente istigando il cuore a palpitare e donando un lieve rossore al mio volto scarno e affilato.
Furtivamente mi beavo di te, osservandoti nascosto dietro i fiori che tanto ti divertiva far sbocciare come, a tua insaputa, avevi fatto con il mio cuore, un fiore giovane ma già appassito.
Gioia portasti nella mia vita quando finalmente mi chiamasti “amico mio” ma la nostra, fu un' amicizia travagliata a causa del mio pessimo carattere.
Ero un ragazzino privo d' affetto che non sapeva andare oltre la propria indole orribile, immerso nei suoi sciocchi ideali eppure tu, con la tua dolcezza, mi sei sempre stata accanto sperando in un mio cambiamento.
Una volta ad Hogwarts pensavo che il nostro rapporto si sarebbe rafforzato; credevo, egoisticamente, che saresti stata mia per sempre, invece, fu io a lasciarti, ad allontanarmi da te, dai tuoi bellissimi occhi che per tanto tempo, ingiustamente, avevo contemplato.
Quando mai ti ho ammirato come meritavi, mia dolce Lily?
Ti desideravo, ti bramavo offendendo coi miei freddi occhi la tua figura leggiadra che mai aveva smesso di sorridermi e guardarmi nel più profondo, alla ricerca quel pizzico di bontà che la tua amicizia mi aveva donato.
Tuttavia il mio cuore era troppo nero per accoglierti Lily.
Ci hai provato, hai combattuto mettendomi in guardia da quelle false amicizie ma, purtroppo, i miei sogni erano già intrisi di malvagità e non ascoltavo una singola delle tue benevoli parole.
“ E per questa cagione... mi negò lo suo dolcissimo saluto... poi che la mia beatitudine mi fue negata, mi giunse tanto dolore, che, partito me da le genti, in solinga parte andai a bagnare la terra d' amarissime lagrime”
“ Risparmia il fiato...” Ricordo ancora bene queste tue parole accompagnate da uno sguardo freddo e privo di compassione nei miei confronti.
Le mie ennesime e inutili scuse non sarebbero servite a riparare il danno che ormai avevo fatto: per troppo tempo avevi cercato di ignorare la verità, illudendoti che ci fosse ancora qualcosa di buono in me.
Da quel maledetto giorno, sparisti per sempre.
Mai più mi rivolgesti un sorriso, un abbraccio di amicizia o uno sguardo d' affetto: ormai ti avevo persa e non potevo tornare in dietro.
Per giorni, in silenzio, piansi il tuo abbandono ma le mie non erano vere lacrime, il mio non era un vero dolore per te, mia piccola Lily, poiché la superbia, che ormai era nata dentro di me, spense quella ferita suggerendomi che avevo amici migliori e un dolce avvenire.
Quello fu l' inizio di tutti i miei mali.
Senza indugio, entrai nella cerchia dei Mangiamorte e, da quel momento, l' oscurità si impadronì completamente del mio cuore.
Una sera venne a farmi visita sussurrandomi che voleva il mio amore, che desiderava il mio dolore e ogni cosa di orribile ci fosse in me.
Come una prostituta, l' oscurità mi sedusse con il suo manto, mi stregò nominandomi suo cavaliere.
La lasciai fare, lasciai che giocasse con me accogliendomi nel suo freddo e sterile grembo. Lasciai che baciasse la mia pelle marchiandola con il suo orribile simbolo.
Quello, diventò la prova della nostra falsa unione, il segno della lussuria che brucerà e macchierà il braccio in eterno, per ricordami il mio peccato.
Ma quale colpa è più dannosa all' animo umano se non l' avarizia, che rende il corpo affamato di ogni male:
spaventosa creatura! A causa sua bramavo il potere, volevo impossessarmi del male e conoscere ogni suo segreto.
A cosa mi sono spinto pur di ottenere ciò'? Che prezzo ho dovuto pagare per raggiungere la gloria?
“ … E veggendo come leggiero era lo suo durare, ancora che sana fusse, si cominciai a piangere fra me stesso di tanta miseria... :- Di necessitade convene che la gentilissima Beatrice alcuna volta muoia-”
La lingua sottile si mosse con indifferenza, e le labbra si schiusero in un sibilo crudele e stridente; così, con tanta indolenza ed empietà nella voce, il Signore Oscuro pronunciò il tuo nome.
Il mio mondo e ciò a cui avevo creduto fino a quel momento, parvero crollarmi addosso e infrangersi per sempre.
Pensavo di ottenere tutto invece, persi la cosa più importante. Ho perso te, Lily: i miei peccati avevano scritto la tua condanna a morte.
Avevo paura, paura di vederti morire da un momento all' altro: come un bambino tremavo per quello che avevo fatto e piangevo lacrime amare per la coscienza che bruciava .
In vano tentai di trovare un rimedio al mio errore prima che fosse troppo tardi; in vano chiesi a Voldemort di risparmiarti in cambio della vita dei tuoi cari; ma vano non fu riporre tutte le mie speranze nell' unica persona in grado di salvarti: Albus Silente.
Ancora non comprendevo quel sentimento che era sopravvissuto alle intemperie e brutalità dei miei peccati: ero un uomo mediocre e deplorevole che suscitava miseria pure a se stesso ma, quella piccola fiamma che ancora palpitava nel mio petto, mi salvò dall' oscurità in cui ero caduto.
La notte in cui incontrai Silente pregandolo di aiutarti, pronuncia solo parole spregevoli e vuote eppure, quel piccolo sentimento riuscì a rivelarsi: era flebile ma, la sua forza mi sovrastava tanto che non potei far altro che accettarlo.
Che cosa avrei dato in cambio per saperti al sicuro e viva? “ Qualunque cosa” Risposi tanto semplicemente a Silente ma mai, in tutta la mia vita, avevo detto una cosa più vera di questa.
Queste parole chiusero un passato ed aprirono un nuovo futuro, un futuro, che non ero del tutto pronto a vivere: credevo che non avrei mai mantenuto il mio impegno, era qualcosa di troppo grande e difficile per la persona che ero.
C' erano momenti in cui la disperazione mi prendeva tra le sue braccia e mi attanagliava con la sua stridula voce, e la sentivo urlare nel buio dei miei giorni
“:- Tu pur morrai!-... mi apparvero a me certi visi di donne scompigliate, che mi diceano :- Tu sé morto!-”
Eppure rivedevo nei miei ricordi infranti, il riflesso del tuo sguardo sorridente e, il colore che li tingeva, mi donava la speranza e il coraggio per continuare nella mia difficile situazione.
Come al solito, avrei dovuto reprime i miei sentimenti e rendere muti i miei pensieri ma potevo sopportare tutto questo, perché volevo solo rivederti Lily.
Non c' era altra cosa che fosse più importante per me.
Contavo quei giorni orribili che si susseguivano lentamente, come se il tempo volesse rendere la mia angoscia ancora più dolorosa ma ecco, che il giorno della mia sentenza mi parve arrivare troppo presto e funesta come un temporale.
“ :- Or non sai? La tua mirabile donna è partita da questo secolo-”
“ … Lo viso mostra lo color del core
che tramortendo ovunque po' s' appoia,
e per l' ebrietà del gran tremore
le pietre par che dican :- Moia, moia!-...” Dante Alighieri, Vita Nuova
Quali versi potevano descrivere con tanta enfasi ciò che provai in quel momento?
Il mio cuore pareva morto e io suoi battiti flebili e silenziosi avevano reso il mio volto così pallido, da ricordare la morte stessa.
Stavo morendo: la sofferenza mi privava del respiro e mi donava una lacrima che solcava ferendo il mio volto scarno.
Ad ogni passo mi sentivo mancare, il mio cuore tremava sempre più debole e le ginocchia si piegavano sotto la forza devastante dell' orrore .
Non avevo più niente a cui aggrapparmi, neppure alla dolcezza dell' illusione: tutto ormai era svanito, e tutto mi gridava contro la mia colpa esigendo la mia morte per riscattare la tua.
“ Dolcissima morte, vieni a me, e non m' essere villana, però che tu de essere gentile, in tal parte se stata! Or vieni a me, che molto ti desidero; e tu lo vede, che io porto già il tuo colore”
Mi convinsi che era la cosa giusta: avrei dovuto morire al posto tuo almeno, sarebbe sparita un' anima nera che si meritava veramente di perdere la vita che non ha mai avuto.
Ma questo non ti avrebbe riportata alla gioa del giorno, non ti avrebbe riportata da me.
Silente di nuovo mi salvò dal baratro in cui ero caduto donandomi qualcosa in cui credere, qualcosa che mi tiene tutt' oggi in vita.
La speranza... che il sacrificio per tuo figlio non fosse stata vano.
Questa é la mia promessa Lily.
Questa è la mia missione.
Questa è la prova che ti amo.
“ Allora cominciai a pensare di lei; e ricordandomi di lei secondo l' ordine del tempo passato... Si rivolsero tutti li miei pensamenti a loro gentilissima Beatrice”.
Stavo cambiando e mutando il mio essere: come una farfalla, cominciavo ad uscire dal bozzo che per tanto tempo, mi aveva tenuto prigioniero.
Non era semplice capire cosa mi stava succedendo per questo, inizialmente, non compresi subito l' importanza del mio gesto e, ancora, non potevo accettare il tuo addio.
La tua mancanza era insopportabile e, di nuovo, mi persi nello squallore che l' uomo trae nell' adorare il dio pagano, Dioniso.
Ma alla fine ce la feci: presi il volo librandomi nel cielo della vita, e scrollando le ali dalle ceneri del mio passato.
Adesso sono diverso, sono quell' uomo che avrei dovuto sempre essere tuttavia, ora che mi sento più vicino a te, adesso che ho superato il passato e tu vivi di nuovo nei miei ricordi, adesso che mi impegno per il mio dovere...
“ Levai li occhi per vedere se altri mi vedesse. Allora vidi una gentile donna giovane e bella molto”
E' apparsa quella giovane babbana.
***
“ Io venni a tanto per la vista di questa donna, che li miei occhi si cominciarono a dilettare troppo di vederla”
Tra me e lei cominciò come uno scambio di saperi: lei mi insegnava l' arte della poesia ed io, la istruivo sulla tecnica delle pozioni.
Qualche settimana dopo il nostro primo incontro, si trovava in mia compagnia nei sotterranei.
Eravamo sommersi nel buio del mio ufficio: fumi colorati aleggiavano in torno a noi, profumi dagli aromi forti e fini riempivano la stanza, e solo la luce tremula e vivace delle fiamme che riscaldavano i calderoni, illuminava i nostri volti.
I suoi occhi erano accesi da una piacevole curiosità con cui assisteva alla preparazione di alcune misture.
Mai prima di quel momento, aveva sentito parlare di pozioni eppure, aveva già capito qual' era la cosa più importante durante la composizione: il silenzio. Senza di esso, non si potrebbero cogliere la delicatezza e le sfumature di certi gesti.
Ogni tanto, mentre mescolavo ed aggiungevo ingredienti di ogni genere, la sentivo trattenere il fiato o udivo deboli esclamazioni di sorpresa quando il colore della pozione cambiava
:- Che materia complicata...- Sussurrò
:- Lo è!- Risposi :- Precisione e concentrazione, sono tra le componenti essenziali per una giusta elaborazione.
Niente deve essere aggiunto e niente deve essere tolto: ogni cosa deve essere calibrata per non tralasciare alcun dettaglio.-
:- E' così diverso dalla materia che insegno io- Commentò dopo un breve silenzio :- Qui le sensazioni non hanno alcuna rilevanza: la mente deve essere fredda e calcolatrice affinché il lavoro avvenga nel modo giusto, e si ottenga il risultato desiderato.
La poesia e la letteratura, invece, non hanno regole perché rappresentano la libera espressione dei sentimenti dell' uomo, uno sfogo di essi.
Pensa che orrore se questi dovessero essere repressi da inutili sistemi .-
Un sorriso amaro apparve sulle mie labbra.
Con le sue parole , non solo aveva delineato le differenze tra le nostre materie, ma aveva anche descritto i nostri diversi modi di essere e di vivere la vita.
Io ero razionale e davo più credito alla ragione lei, al contrario, era aperta alle passioni e si lasciva guidare dal suo cuore.
Era come se le nostre materie rappresentassero i nostri caratteri: due modi opposti di guardare alla realtà, due mondi completamente separati.
:- Però mi piace!- Aggiunse camminando tra i calderoni :- Questi colori e questi odori, trasmettono qualcosa. Il corpo con i suoi gesti e movimenti, ha una grande importanza...-
“ Color d' amore e di pietà sembianti
non preser mai così mirabilmente
viso di donna...” Vita Nuova, Dante Alighieri
Si muoveva con eleganza tra le pozioni, soffermandosi ad osservare e gustare con lo sguardo quell' arcobaleno di emozioni che la circondava.
Il fuoco sottolineava la graziosità del suo corpo sinuoso e i fumi, con i loro riccioli e sbuffi, la circondavano e sfioravano il suo tenero volto, come a voler accarezzare quella pelle morbida e odorare il profumo dei suoi bellissimi capelli.
Quell' attimo era così unico e pieno di magia, che persi ogni riguardo per il lavoro che stavo svolgendo per osservare e concentrarmi unicamente su quella meravigliosa presenza.
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