N.E.E.T

di linkinplan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** MYLOXYLOTO ***
Capitolo 2: *** Le cose che non ti aspetti dalla vita ***



Capitolo 1
*** MYLOXYLOTO ***


                                                                                             ''MILOXYLOTO''

Se ne stava distesa sul pavimento gelido della sua stanza a fissare il soffito con le cuffie nelle orecchie, la canzone che ascoltava risuonava nella
stanza diffondendo nell'ambiente la sua violenza e tristezza.
Guardava il soffitto con occhi spenti e mente accesa, chissà quale meandro della sua mente stava percorrendo, chissà cosa ricordava e cosa analizzava
così tanto assiduamente. Probabilmente stava pensando alla sua vita, a quanto fosse triste e difficile.
Giorno dopo giorno veniva perseguitata da quei idioti che non sapevano altro che alzare le mani e molestare, per i corridoi della scuola si lanciavano
sguardi complici e poco dopo si ritrovava accerchiata da quei maniaci.
Si rintanava nella sua stanza accuratamente chiusa a chiave di quel grande e orrido orfanotrofio, fortunatamente non divideva la camera con nessuno e lì
nessun essere vivente da lei non autorizzato poteva entrare, era come un tempio, un santuario, dove poter rifocillarsi per un'altra guerra contro la
calma e la sererità di cui era stata nutrita la sua indole.
Avvolte però anche il santuario veniva insidiato da quei maledetti, durante la notte quei stupidi non avevano niente da fare così se ne stavano davanti
alla sua porta cercando di scassinarla inutilmente, così si limitavano a fare dei rumori molesti, però questo non era un grand problema, infatti, 
Alex, la nostra perseguitata, aveva un sonno pesantissimo, nemmeno con un granata l'avrebbe svegliata, e se capitava che proprio quel giorno
soffriva d'insognia poteva raggirare il problema ascoltando la sua musica violenta e atroce.
Il vero problema erano le sue braccia pieni di lividi che le provocavano in dolore molto grande anche durante la notte, il vero problema e quando si sentiva
ricoperta dagli insulti, sul momento faceva finta di niente come se nulla le importasse, si ripeteva '' sai che mene frega'' in mente per non piangere,
però poi quando veniva rilasciata e tornava nella sua stanza si buttava sul letto a piangere per poi addormentarsi. 
La routine era questa, sveglia, insulti, lezioni, insulti, pausa, botte e insulti, lezione, insulti, pomeriggio, molestie, botte e insulti, la sera 
dipendeva da quello che quei maleddeti avevano da fare.
Nessuno la voleva difendere, nessuno le voleva essere amico e tanto meno provavano a relazionarsi con lei, e lei non si relazionava con gli altri, 
non le importava, anche gli insegnanti la trattavano in modo molto freddo e ostile e molto spesso capitava che le assegnavano compiti in più per chissà 
cosa avesse fatto durante la lezione, accusata di non seguirla, cosa falsissima visto che alzava spesso la mano per rispondere, anche se il professore
la ignorava nel modo più assoluto, un po' come successe agli ebrei con le leggi di norimberga del 1938.
Dopo poco sulle guance di Alex comparvero lacrime amare, triste e solitarie, certi momenti avrebbe preferito morire che continuare a vivere, ma
aveva un sogno troppo ardente per permettere che qualcuno spegnesse così la sua raison d'etre.
Il capo dei bulli era un bel ragazzo che incute terrore, biondo, occhi azzurri, alto, uno sguardo che incute terrore e uno sorriso maligno sulla faccia.
Capitava che se una persona gli passava affianco, la persona che lo intravedeva pensava '' torniamo indietro e facciamo il giro, entriamo in una stanza
a caso per un secondo e poi scappiamo, non incrociamo il suo guardo'' per poi incominciare a sudare come un maiale e incominciare ad avere i brividi.
Lo sguardo di questo ragazzo era spesso paragonato a quello di Medusa perché era in grado di pietrificare le persone dalla paura.
Mello, il nostro bullo, non ci trovava molto gusto a picchiare Alex perché lei non mostrava nessun sentimento, era empatica, non aveva la soddisfazione di
vederla piangere, urlare o tanto meno disperarsi, subiva in silenzio sperando poi che la smettessero.
Una notte d'estate Mello era riuscito a intrufolarsi nella camera di Alex scassinando la porta, era solo ed entro. Alex non si accorse di nulla perché
ascoltava la musica che Mello dopo essere entrato poteva udire perfettamente.
Si sedette un po' sul pavimento e pensò a cosa poteva farle di tanto crudele per vederla almeno piangere. Alex si alzò su un attimo per mettere via le 
cuffie in modo sempre accurato e per bere un po' d'acqua prima di piangere e disidratarsi, sapeva che prima di dormire avrebbe sicuramente pianto per cui
si preparava in anticipo, prima di svegliarsi alle 4 del mattino con una sete pazzesca.
'' Ciao '' disse la voce che incuteva tanto terrore a Alex. '' Come sei entrato? '' disse Alex con gli occhi pieni di terrore, visto che era anche in 
reggiseno e mutande. '' Non è stato molto difficile scassinare la tua porta, ora giochiamo un po' che ne dici'' disse Mello con voce calda e suadente e
un brutto ghigno malefico. Alex si tirò ben sotto le coperte tenendole strette, strette in modo che lui non riuscisse a tiragliele via.
Tutto inutile, come riusciva lei, piccola e indifesa a contrastare lui grande e malefico?
'' cosa cerchi di fare?, non te l'hanno insegnato i tuoi genitori che non bisogna nascondersi in presenza di ospiti? ah.. già è vero tu non li hai i 
genitori - sempre meglio di te, almeno io li ho conosciuti'' rispose Alex pentendosene immediatamente, sapeva perfettamente quello che sarebbe successo
adesso lui l'avrebbe violentata e magari dopo uccisa vista la sua insolenza.
'' cosa hai detto? ridilo!'' le ordino Mello, cosa che lei, in tutta risposta non fece. così la prese per i capelli e la tiro fuori dal letto 
spintonandola contro il muro. '' Brutta piccola insolente, come osi tu rivolgerti così a me? non ci penserò 2 volte la prossima volta che lo farai'' e si
appoggio con le mani sul muro dove aveva la schiena Alex, la guardava da cima fondo, con un sguardo molto cattivo sulla faccia.
Questa volta Alex non c'è l'avrebbe fatta, questa volta sarebbe rimasta a terra e anche con tutta la voglia del mondo non si sarebbe certo alzata, ormai
il suo limite di sopportazione era arrivato al limite, e una volta oltrepassato, una volta fatto cadere il muro, l'anima di Alex sarebbe stata ben 
visibile. Le sue debolezze, i suoi timori, i suoi rimpianti e le sue paure sarebbero state scoperte tutte del biondo, se non fosse che il biondo non le
fece niente, la guardava, aveva solo uno sguardo cattivo, ma era così abituato a farlo che ormai era la sua faccia abituale.
'' Ti abbiamo riempita bene di lividi'' disse Mello e aggiunse '' Mi dispiace, ti abbiamo fatto male'' disse con aria triste e sincera '' Dove vuoi 
arrivare??, cosa speri di ottenere?, il mio odio lo hai già, cos'altro voi?'' disse Alex in pieno di una sua crisi isterica.'' Voglio te, il tuo amore -
stai scherzando vero?, dimmi che scherzi!''-
'' no, non scherzo è vero, ti ho trattato male, ma nel ultimo periodo ti ho fatto molto male, sei una ragazza sola ed indifesa e mi dispiace, vorrei
sinceramente vederti sorridere ogni tanto, invece io con il mio gruppo te lo impediamo, mi dispiace, e come regalo ho chiesto il tuo trasferimento in un
posto dove non ti conosce nessuno, così potrai ricominciare'' dopo queste parole Alex scoppiò in lacrime, erano lacrime strane quelle, erano tristi erano
felici, erano incredule, erano riconoscenti, erano arrabbiate, erano il mondo intero, l'universo e lo spazio, erano tutto ciò che lei sentiva, erano
un miscuglio di sentimenti, così tanti sentimenti da far venire un infarto a qualcuno, quella lacrime erano vita, gioia, dolore e anche morte.
Mello incredulo le sussurò in modo gentile '' perché piangi?''-
'' e me lo chiedi anche?, non sai la risposta da solo, sei intelligente e ti devo spiegare perché piango?'' disse tutto ad un fiato.
'' io non sono una donna non so quello che stai sentendo''-
''tu...tu, maledetto, mi-mi hai fatto m-male molto male, o-ora m-i mi vieni a d-dire che mi vuoi b-b-bene?, scherzi?, p-perché hai m-mandato una r-
richiesta di trasf-erimento?, cosa t-t-ti è successo?''
'' ho compreso, ora ti lascio in pace, domani alle 9 partirai'' detto questo le diede un leggero bacio sulla guancia e uscì a testa bassa, come se gli
avessero appena ucciso il cane.

Diverso tempo dopo Alex ora aveva una vita sociale, interessi, era una persona molto attiva e aveva finalmente conosciuta una persona speciale
Cris, era la ragazza che accolse Alex nell'altro orfanotrofio. Erano diventate migliori amiche, erano una cosa unica, una era la coscienza dell'altra,
erano perfettamente complementari e si somigliavano parecchio. Alex era una persona abbastanza scura, infatti vestiva sempre di nero; Cris era una 
persona abbagliante; Alex ascoltava il rock classico e i suoi derivati tipo il Grunge; Cris ascoltava musica pop e ogni tanto si influenzavano avvicenda;
Alex faceva schifo nelle lingue, Cris ne conosceva 6; Alex brillava intensamente, il suo amore per la medicina abbagliava il mondo; Cris era una persona
più indecisa.

Loro 2 più 3 ragazzi di un'altro orfanotrofio avrebbero formato la squadra ''S.P.K'' nell'organizzazione N.E.E.T 
finalmente avrebbero lasciato la loro routine per andare verso un'altro universo, un mondo del tutto sconosciuto, sarebbero arrivati dove le altre
squadre hanno fallito.
Ma prima queste persone doveva interagire fra loro.

Spazio mio: un abbraccio Link, alla prossima, mi raccomando voglio molte recensioni!

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Capitolo 2
*** Le cose che non ti aspetti dalla vita ***


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Spazio mio: ciao raga, volevo avvertire che le patologie scritte le ho sentite in Grey's Anatomy e non sono collegate tra loro, in più
so che Seattle e New york sono molto distanti, però nella mia immaginazione facciamo che sono molto vicine, altrimenti uscirebbe male.
Ho aggiunto due serie, infatti ci sono personaggi di Death note, ma anche di Grey's Anatomy e una mamma per amica, per essere chiara,
Alex Grey's mi è venuto dopo, perché a me piace il nome Alex e anche lavorare in ospedale e dopo mi è venuta in mente Lexie Gray,
Alex e Lexie sono nomi abbastanza simili e per quanto riguarda una mamma per amica, Cris doveva essere una giornalista e mi serviva il cognome, 
quindi chi meglio di Rory Gilmore?, comunque dopo queste piccole chiarezze, vi auguro una buona lettura, e mi raccomando con le recensioni!
-Link
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                                                 '' Una cosa che non ti aspetti dalla vita''





la data era stata fissata, dovevano ritrovarsi alla sede S.P.K e capire cosa volevano quelle persone da loro, molto probabilmente se ne sarebbero andate
via nel mezzo dell'incontro, Alex era al terzo anno di specializzazione di chirurgia e non aveva giorni liberi, magari stava a casa solo per un paio
d'ore per poi tornare subito al lavoro, Cris invece aveva un lavoro che la teneva molto occupata, infatti lavorava per un importante giornale
il ''new york times'' e aveva molto da fare; anche il fatto di incontrarsi in un luogo sconosciuto e segreto non rendeva la cosa più
facile, infatti quale idiota si sarebbe presentato in un posto che non conosceva rischiando così la vita?.
Il cerca persone di Alex iniziò a suonare all'impazzata.
''Cavolo il dottor. Shepperd'' penso mentre si alza per una giornata che sarebbe durata fino alla sera tardi come tutti gli altri giorni.
Si alzò, si sistemò il più in fretta possibile, andò a mangiare qualcosa per riprendersi dalle poche ore in cui gli era stato concesso dormire e si 
avvio verso la porta se non fosse per Cris.
'' dove stai andando?'' disse Cris con tono interrogatorio.
'' magari vado a lavoro?'' disse Alex sarcastica.
'' abbiamo un riunione, ho spostato i miei impegni per andarci e anche tu dovresti fare lo stesso..''-
'' no.. ma.. ci sei o ci fai? vado dal paziente e gli dico, ti prego non andare su quell' autostrada, avrai un incidente e io a ora tot devo operarti, ma
ho un impegno quindi ti prego, non ci andare, poi vado da un altro e gli dico o signora con le fistole, si trattenga per un paio di mesi, la dottoressa
Beily sta rimediando una cura, io comunque non posso esserle di aiuto se muore'' disse Alex in modo molto arrabbiato.
'' ok,ho capito, buona giornata''-
''grazie, altre tanto'' face Alex con un sorriso appena accennato.
Cris oggi doveva scrivere un articolo su la musica e il fenomeno di disapprovazione contro certi cantanti; non era poi così difficile come articolo di
giornale; Cris era nota nel quotidiano come la più spietata, infatti le parole fanno più male dei fatti.
Siccome non aveva intenzione di andare a quella riunione senza Alex andò a lavorare e se tutto fosse andato bene sarebbero andate a quella riunione.

   ''hei Mello, lo sai che oggi c'è la riunione?'' disse un ragazzo dai capelli rossi di nome Matt;
'' si lo so... ma non credo che ci andrò, ho di meglio da fare, lavoro già in ambito investigativo, non mi serve un secondo lavoro uguale'' disse Mello
con aria molto seccata.
'' Magari, la ritroverai, magari e li che ti aspetta, secondo me la ritroverai'' -
''Perché non stai un po' zitto?, sai com'è, ho di meglio da fare che pensare a una ragazza che non vedo da 6 anni? 7?''-
'' ti manca non è vero?''-
''ogni fottuto giorno, accendi la tv?''-
''ok'' disse Matt con aria giocosa.

'' Grande incidente tra l'autostrada nord e quella sud, l'ospedale Seattle Grace Hospital si occuperà dei traumi più gravi, mentre l'ospedale Swedish
Medical Center si occuperà dei casi meno gravi, l'incidente ha avuto inizio per..''
''Gran casino per quelli del Seattle Grace'' disse Mello, Matt annuì semplicemente.
''Comunque sia, tu vieni a quella riunione'' disse Matt decisivo,
'' si mammina, mi farò trovare pronto'' disse Mello scherzoso, beccandosi uno sguardo omicida da Matt.

  '' Cosa abbiamo qui?'' chiese Alex al medico di primo soccorso '' Donna, 48 anni ha riportato gravi danni alla colonna vertebrale e ha una commozione
celebrare possibile perdita della memoria, l'abbiamo dovuta intubare per insufficienza di ossigeno'' -
''ok chiamate il Dottor. Shepperd e la Dottoressa Torres'' disse Alex con aria seria e decisiva 
''Grey vieni da me'' disse la Dottoressa Beily 
'' Dottoressa è una mia paziente ''-
'' avanti non inventare scuse, vieni muoviti'' disse con aria molto sicura di se e decisa; Alex mise su il broncio '' andiamo muoviti'' ripete la Dott.ssa Beily
'' Karev!'' grido La dottoressa Alex Grey
'' cosa vuoi?'' rispose seccato il dottor.Karev
'' ti do la mia paziente, buona fortuna e non combinare casini''-
''ok ci vediamo a pranzo''-
'' se avrai il tempo di farlo..'' disse Alex prima di scomparire verso la dottoressa Beily.
'' Cosa dobbiamo fare?''-
'' dobbiamo asportare il fegato di questo signore e sostituirlo con quello del fratello'' -
'' ah ok.. va bene, potevo lavorare in neorologia e invece mi trovo misteriosamente a fare chirurgia generale..'' disse Alex con aria seccata.
''Dottoressa Grey, non le permetto di rivolgersi così, sei solo una assistente, potrai decidere quando sarai al quinto anno, adesso limitati a osservare e 
imparare''- 
'' si Dottoressa Beily'' disse Alex con aria stanca e seccata 
'' Come? non ho sentito bene'' -
'' sì Dottoressa Beily'' disse Alex gridando
'' oh.. bene ora si che ti riconosco dottoressa Grey'' disse la dottoressa Beily con aria soddisfatta 


   ''Cris Gilmore?''-
'' Sì signore'' rispose diligentemente Cris
'' bel articolo, però dovresti migliorare un po' questa parte qui e quest' altra ma per il resto tutto a posto'' -
'' grazie signore''-
''continua così'' disse il direttore del quotidiano.
Cris era soddisfatta della sua vita, aveva tutto, una migliore amica, un bellissimo lavoro, un'amorevole madre e dei magnifici nonni eppure le mancava
qualcosa e questa cosa erano i maschi, voleva un fidanzato che non fosse chissà quale imbecille incontrato a Yale, voleva seriamente una storia,
gli piaceva vivere con Alex, la casa era grande, molto grande, assieme a loro vivevano altre persone, colleghi di Alex e l'unico maschio decente era 
occupato. Voleva seriamente una svolta nella sua vita eppure, c'era sempre qualcosa che la bloccava, il lavoro era molto restrittivo, a mala pena
riusciva a parlare con Alex che vivevano sotto lo stesso tetto, figuriamoci parlare con qualche sconosciuto.
Nel giornale c'erano molti ragazzi che ci provavano con lei, ma non erano ciò che lei desiderava, erano sporchi, si lavavano si e no una volta al mese,
non prendevano il loro lavoro seriamente e continuavano a riscrivere articoli, cose che nemmeno al ''Day Yale news'' era concesso.
Cris si alzò per andare a prendere un caffè.
'' Ciao Cris, come procede l'articolo? ''disse un suo collega di lavoro
'' Ciao molto bene grazie e il tuo?'' -
'' io l'ho già finito, era abbastanza facile''-
'' di cosa parlava?'' chiese interessata Cris
'' di un padre che porta tutti i giorni in spalla suo figlio per portarlo a scuola che dista 29 chilometri''-
'' woow '' si lascio sfuggire Cris e aggiunse '' non vedo l'ora di leggerlo''-
''grazie '' -
'' ora devo andare'' disse Cris cercando di sfuggire a lui.
'' ci vediamo a cena? '' -
'' bel tentativo ma no!'' -
'' sei crudele Gilmore'' concluse l'uomo.

  '' Grey cosa hai fatto? '' disse infuriata la dottoressa Beily 
'' niente, ho solo aspirato... è bradicardico''-
''intubiamolo veloci''
La dottoressa Beily stava cercando di stabilizzare il paziente con l'aiuto della dottoressa Grey.
''ok si è stabilizzato, è pronto il donatore? '' chiese la dottoressa Beily
'' Sì adesso le porto il fegato''.
Alex si diresse verso la porta '' no aspetta'' la fermo la dottoressa Beily '' mandiamo la dottoressa Kepner '' ma io'' protesto la dottoressa.
'' forza muoviti'' disse la Beily 
'' certo Dottoressa''. 
La Dottoressa Kepner si avviò verso la sala operatoria di fianco alla loro per andare a prendere il fegato.
''ecco a voi il suo Fegato'' disse la Kepner.
finirono l'operazione '' ma che bel fegato, bel lavoro ragazze'' disse la Beily.

''pronto?'' disse Alex.
''rispondere al telefono no? eh..''-
'' scusa mammina ero in sala operatoria''-
''smettila''-
'' mi tratti come una bambina e io ti rispondo come una bambina''
'' come sta il paziente?''-
'' è sano e salvo, perché?''-
'' beh siccome sei maldestra mi preoccupo per l'incolumità dei tuoi pazienti'' -
'' che stronza!, guarda che io non sono poi chissà quanto maldestra!''-
'' intanto non sono stata io a far cadere i bicchieri ieri sera'' -
'' senti siccome passo tutto il giorno con il cervello super sveglio, è naturale che di sera a casa sono più goffa perché il mio cervello non è 
attento a quello che faccio!'' -
'' va bene ok, senti andiamo a quella riunione?'' -
'' se tutto va bene si, ho una appendicectomia è una operazione veloce, ci metterò poco, tu cos'altro hai da fare?''
'' solo un paio di articolo, male che vada porterò il lavoro a casa''-
'' va bene, cavolo... La Dottoressa Beily, devo andare, ciao''-
'' ciao, buon lavoro''-
'' grazie pure il tuo'' disse Alex frettolosamente.
'' cosa c'è?'' disse Alex
'' la paziente della 302, devi seguirla, è tutto il giorno che mi perseguita a me e alla Kepner'' -
'' ma non è una mia paziente!'' -
'' beh.. credo che adesso lo diventerà''-
'' Dottoressa Beily ho una appendicectomia'' -
'' sei il primo operatore?''-
'' sì'' -
'' va bene per ora sei scusata, siccome è la tua prima operazione''-
'' grazie!''-
'' si, si, vai prima che cambio idea'' disse la Dottoressa Miranda Beily.
Alex era andata a prendere il suo libro di testo per ripassare come si fa una appendicectomia, irrompere il vaso che irrora l'appendicite, asportare 
l'appendice e chiudere la breccia dell'intestino. '' facile'' pensò tra sé e sé a che tecnica utilizzare tra le molteplici. 

   Un paio di ore dopo Alex e Cris erano pronte per andare a quella riunione del cavolo che avrebbe riempito il loro non tempo libero per chissà
quale stupidata.
Erano davanti a un edificio pieno di specchi e muri bianchi, si poteva vedere il tramonto tramite gli specchi era così bello da vedere.
S'addentrarono in un luogo abbastanza luminoso e freddo, per entrare dovevano passare la sicurezza, almeno sapevano che nessuno portava le pistole,
perché tanto sarebbero state perquisite dalla vigilanza.
Entrarono in una stanza piena di computer, era molto scura, illuminata solo dalla luce dei monitor.
''prego sedetevi sulle sedie di quel tavolo'' disse Elle, il detective che aveva convocato la riunione.
'' avete pagato la bolletta?'' chiese Alex
'' come scusa?'' -
'' beh, è tutto buio a meno che vuoi rovinarti le pupille e così diventare anche cieco nei casi estremi per chissà quale ragione oppure non hai
pagato la bolletta, quale delle due? '' -
'' scusala, è un medico''disse Cris 
'' che tiene alla salute delle persone'' aggiunse Alex alla frase di Cris.
'' accenderò la luce'' disse il detective 
'' bravo, così si fa'' disse Alex con aria molto sarcastica.
'' beh.. siamo solo noi?'' chiese Cris che aveva preso posto al tavolo seguita da Alex.
'' no, signorina Cris Gilmore, verranno altre 3 persone'' disse un maggiordomo vicino al detective con le occhiaie di un gufo.
Passò un quarto d'ora di orologio e ancora quelle 3 persone non decidevano a presentarsi così Alex si alzò
'' scusate, ho ben di meglio da fare, tipo andare a casa a dormire, con permesso'' disse Alex 
'' aspetta Alex, ancora 5 minuti, ti prego, ti scongiuro''-
''solo altri 5 minuti Cris, non aspetto oltre'' disse Alex con aria stufata.
I 3 ragazzi fecero il loro ingresso.
'' Mello, Matt e Near vi presento Alex e Cris'' disse Elle.
Ad Alex venne un infarto, aveva appena sentito il nome Mello vero, non era uno scherzo, era lui? seriamente? che diavolo ci faceva qui?, perché era qui?
lui e lei non si sarebbero più dovuti incontrare, eppure lui ora era qui, proprio davanti a lei che aveva assunto uno sguardo misto tra terrore e rabbia,
ora che lui era qui però Alex voleva delle spiegazioni, assolutamente le voleva e aveva il diritto di sapere.

   '' prendete posto, è ora che vi spieghi'' disse Elle
'' siete venuti qui per una ragione, l'organizzazione N.E.E.T è molto famosa nella sua segretezza (raga non ha senso lo so, ma era l'unica frase
possibile) e si divide in diverse sedi, la sede più famosa è la A.G.D comandata e diretta da Alice, mia collega, voi siete nell'organizzazione 
emergente e oggi insieme a voi deciderò chi la dirigerà, io personalmente propongo Near, tutti a favore?'' tutti annuirono '' bene, andiamo avanti 
allora, l'acronimo N.E.E.T corrisponde a  "Not (engaged) in Education, Employment or Training"  è utilizzato, in economia e in sociologia del lavoro, 
per indicare individui che non sono impegnati nel ricevere un'istruzione o una formazione, non hanno un impiego, né sono impegnati in altre attività
assimilabili, quali, ad esempio, tirocini o lavori domestici; noi dovremmo risolvere dei casi, come i detective e aiutare la gente, nei casi 
estremi anche ucciderle; quindi voi ne entrerete a far parte da oggi.'' concluse Elle
'' scherzi vero?'' disse Alex con aria arrogante.
'' solo perché sono una tirocinante non significa che voglio entrare a far parte di questa cosa'' -
''appunto'' aggiunse Cris.
'' ma voi, dovete..'' disse Elle
'' no, ti sbagli noi non dobbiamo!, non ho nemmeno il tempo di andare a dormire, figuriamoci far parte di questa buffonata'' disse Alex furibonda
'' vi prego, pensateci'' disse Elle 
'' io però ho un lavoro, sono un investigatore e sinceramente non mi interessa avere altri casi da fare, Elle scusa, ma tu sei un grande genio, 
perché dobbiamo esserti di aiuto se tu basti da solo?'' disse Mello
'' la criminalità è aumentata e io inizio a essere stanco, quanti non vogliono partecipare?'' tutti eccetto Near alzarono le mani.
'' oh.. ma andiamo, facciamo così, vi do un solo caso, se vi trovate bene, continuate, se no vi lascio in pace, nel caso siete troppo impegnati,
posso darvi un solo caso per un paio di mesi''  disse molto seccato Elle.
'' vediamo ti faremo sapere'' disse Cris.
'' se volete potete andare'' disse Elle
'' tutto qua?'' chiese Matt.
'' cosa ti aspettavi?, ci vediamo tra una settimana sempre qui, stessa ora, Near tu rimani che dobbiamo parlare'' concluse infine Elle.

Alex si avvicinò a Cris e le disse '' vedi quel ragazzo biondo?, ci devo parlare un attimo, non ti da fastidio?'' -
'' no no, vai tranquilla, intanto io credo che parlerò a quel bel ragazzo dai capelli rossi''-
'' va bene'' disse Alex squadrando Cris.
'' Mello vieni fuori un secondo'' disse Alex completamente elettrizzata dalla testa ai piedi.
Alex e Mello uscirono di corsa. Appena fuori Mello aveva aperto le braccia per abbracciare Alex.
''Ah no!.. te lo scordi il mio abbraccio, voglio delle spiegazioni e le voglio ora!'' disse Alex molto decisa.
'' cosa vuoi che ti dica? ho compreso, e ora ti voglio!''-
''ti voglio un fico secco! testa di cavolo!, il giorno prima mi perseguiti e il giorno dopo mi aiuti!, ma che diamine!!, perché mai?''
'' ti avevo sentita piangere e le tue lacrime mi hanno aperto la mente ottusa da bullo il quale ero, ed è nato il desiderio di aiutarti''-
'' ma quante balle che racconti, dovrebbero darti il premio oscar, che cazzo significa?, eh!!, non significa niente, brutto emerite testa di cazzo''
Alex stava incominciando a piangere, odiava quando era confusa e il suo unico meccanismo di difesa era gridare e piangere.
'' Alex'' disse Mello con voce suadente
''ascoltami, è la verità''-
'' ma quale emerite testa di cazzo ci può credere, eh.. d-dovresti smetterla di raccontare b-balle o-ok? voglio la verità ora'' mormorò Alex tra una 
lacrima e un'altra. Mello abbassò lo sguardo verso di lei e le disse con voce molto calda e rilassata:
''tutto questo tempo l'ho passato a pensarti, ho rinunciato a molte donne per te, tu sei l'unica che è stata in grado di aprirmi gli occhi, quel giorno
avevo finalmente compreso cosa ti stavo facendo, ti stavo facendo male, molto male, e mandarti da un'altra parte è stato l'unico metodo che ho trovato
per aiutarti, ti prego credimi, so di non meritare il tuo perdono, nè sono perfettamente cosciente ma ti prego dammi una chance, almeno una ti supplico''
Concluse Mello.
'' Io non so cosa tu puoi aver pensato per cambiare in questo modo, ma una cosa è certa, io non m'innamorerò mai di te mai di te, sappilo''-
''invece si che ti innamorerai di me, e nel caso non ti innamorassi non ti lascerò in pace e ti corteggerò fino alla morte, sappilo''-
''mmm.. vediamo chi muore prima'' mormorò Alex con aria di sfida, aveva finalmente smesso di piangere 
'' io entro'' disse Alex che si era già allontanata; Mello le grido ''Mi dai il tuo numero di telefono?''-
'' non sei un detective? cercatelo da solo!''Gridò Alex di risposta.
Alex stava per entrare dentro l'edificio per affrontare di nuovo quella cavolo di sicurezza, ma venne fermata da Mello che l'abbracciò con grande
sorpresa di Alex.
'' cosa fai?'' gridò Alex arrabbiata.
'' ti abbraccio'' rispose Mello
'' smettila!'' -
'' no! è inutile che ti dimeni tanto, non smetto di abbracciarti''-
'' Mello, se non ti stacchi, ti uccido'' -
'' altri 30 secondi'' -
'' no, ora staccati''-
''Alex.. lo sai che profumi'' -
'' ora basta! '' disse Alex dimenandosi ancora di più, riuscendo ad uscire da quella stretta calda e avvolgente 
''fatti ricoverare!'' urlò Alex entrando, per andare a prendere Cris.
'' Cris dobbiamo andare''.


   Per tutto il viaggio di ritorno Cris non faceva altro che parlare di Matt e di quanto gli piacesse, Matt era bello, travolgente e lavorava come
quello che testa i video giochi. Alex però non ascoltava quelle parole, era troppo occupata a pensare a Mello e di quanto fosse successo,
l'aveva ritrovato, e finalmente mylo xyloto.
Le loro vite stavano per avere una svolta tutte e 2 stavano incominciando a vivere.
Cris era elettrizzata all'idea di conoscere meglio questo Matt tramite Facebook o e-mail, l'aveva finalmente trovato l'uomo dei suoi sogni.
Alex era in fase Mylo xyloto.
Mello era felicissimo e non vedeva l'ora di invitare Alex per una cenetta, voleva passare del tempo con lei, era il suo amore, l'aveva aspettata 6 anni
ignorando tutte le ragazze che gli correvano dietro, lui era un ragazzo molto ricercato, la sua bellezza pareva quella di un angelo e poteva avere
tutte le donne del mondo se non fosse che lui amava solo una ragazza, la prima ragazza che gli aveva fatto aprire il cuore e la sua mente ottusa da
bullo, grazie a questa ragazza era maturato molto.
Matt era molto energetico perché finalmente aveva trovato la ragazze dei suoi sogni.

tutto sembrava andare per il verso giusto, non vi pare? tutto è perfetto giusto?, e se io vi dicessi che una delle 2 macchine sta per avere un incidente?















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Spazio mio: ciao raga, bello il finale? se non fate recensioni sono costretta a far accadere cose triste a i nostri personaggi, questa è una minaccia!
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No scherzo non sono così perfida, ringrazio la mia migliore amica per il suo sostegno e ringrazio voi lettori ci sentiamo, al prossimo capitolo.

UN ULTIMA COSA SE QUESTO TESTO E' PIENO DI ERRORI ORTOGRAFICI VI PREGO SEGNALATEMELI COSI' RIMEDIO

                                                                     Grazie.

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