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In un tempo molto lontano esistevano due villaggi, uno era il villaggio
del nord e l’altro era il villaggio del sud
In un tempo molto lontano esistevano due villaggi, uno era
il villaggio del nord e l’altro era il villaggio del sud. I due villaggi
erano da molto tempo rivali, ed in entrambi governavano due sovrani. Il Re del
villaggio del nord si chiamava Hiroshima, ed era un uomo di carattere molto
difficile, testardo, sempre serio, ma sapeva farsi rispettare e sapeva gestire
bene il suo regno e aveva sempre il sostegno del suo popolo. Il villaggio del
sud invece, era governato dal Re Nagasaki, un uomo pieno di vita
(nonostante la sua età), ragionevole e allegro, ma anche lui aveva il
rispetto del suo popolo. I due villaggi erano in contrasto tra loro fin dalla
notte dei tempi e per colpa dei precedenti sovrani, che avevano governato
prima, i due regni avevano seriamente rischiato di scontrarsi l’uno
contro l’altro, ma adesso i rispettivi sovrani che c’erano, avevano
capito che era necessario essere uniti, anche per problemi economici.
Così il Re Hiroshima e il Re Nagasaki, arrivarono ad un accordo, per
garantire la pace tra i due regni, i due avrebbero fatto sposare i loro figli,
cioè i futuri eredi al trono, cosicché i due regni fossero uniti.
Il Re Hiroshima, aveva due figli maschi, il primo si chiamava Yuri, e il
secondo si chiamava Kei. Yuri era un ragazzo di 22 anni, ed aveva un carattere
simile al padre, però quando voleva sapeva mostrarsi gentile e simpatico
e sapeva assumersi le sue responsabilità. Kei invece era un ragazzo
diciottenne con un carattere differente si, ma molto più simpatico di
tutta la famiglia. Infatti Kei, adorava uscire quasi sempre dalla sua tenuta,
per poter cavalcare e per poter distrarsi un po’ ed uscire finalmente da
quella che lui chiamava “la prigione reale” che lo teneva chiuso. A
Kei, non interessava governare, ma voleva essere libero di fare quello
che voleva. Invece il Re Nagasaki, aveva solamente una figlia di nome
Miky. Miky era una ragazza di 17 anni, ed aveva un carattere vivace, gentile,
simpatica, altruista e con ottimo senso dell’umorismo, ma soprattutto era
una ragazza responsabile e di cui ci si poteva fidare. Il matrimonio doveva
avvenire fra il principe Yuri e la principessa Miky. E così quel giorno
stesso il Re Nagasaki e il Re Hiroshima fecero questo accordo e incominciarono
a dare ordine di preparare tutto per il matrimonio che sarebbe avvenuto fra un
pochi giorni, ora non restava altro che informare i diretti interessati,
cioè Miky e Yuri, ma come si dice il destino a volte fa brutti scherzi.
Era una giornata fantastica, il sole illuminava i due regni nemici e
preanunciava l'alba di una nuova era, ormai prossima e che faceva sperare a
tutti in una vita migliora
Era una
giornata fantastica, il sole illuminava i due regni nemici e preanunciava
l'alba di una nuova era, ormai prossima e che faceva sperare a tutti in una
vita migliora. Quel giorno nel villaggio del nord c'era un gran trambusto
perchè tutto il regno si stava impegnando per il matrimonio che sarebbe
avvenuto tra pochi giorni, ma soprattutto, prima del matrimonio si sarebbe
tenuto un ballo per festeggiare appunto questo avvenimento. Al ballo avrebbero
partecipato chiunque volesse andarci e chiunque volesse festeggiare questo
importante evento che sarebbe avvenuto tra pochi giorni. Quindi il Re Hiroshima
decise che era il momento di dire a Yuri come stavano le cose, che lui avrebbe
voluto o no, doveva farlo per la salvezza del suo popolo, quindi lo
mandò a chiamare insieme a suo fratello Kei che doveva sapere anche lui
la notizia. "Mi avete fatto chiamare padre?" disse Yuri giungendo
all'improvviso. "Si, devo parlarti di una cosa importante!" rispose
Hiroshima. "Ditemi.." disse Yuri prestando molta attenzione a
quello che gli stava per dire suo padre, sapeva che riguardava sicuramente il
regno, aveva sentito parlare il padre già alcune volte di un specie di
accordo da fare con il villaggio nemico per garantire la pace al suo regno, il
quale già da molto tempo era in difficoltà economiche. Il Re
Hiroshima stava per spiegare a Yuri quello che doveva dirgli, ma si accorse che
mancava una persona all'appello. Yuri se ne accorse e si aspettava già
la domanda che il padre stava per fargli e si preparò a cosa doveva
rispondergli. "Yuri ma dov'è Kei? Mi sembra di aver fatto chiamare
anche lui a questo colloquio, mi vuoi dire perché non è con te?
voglio delle spiegazioni!" disse ad un certo punto il Re. "Ecco
vedete padre, io.... io... non ho idea dove sia in questo momento, oggi non lo
visto, forse starà dormendo" disse Yuri mentendo. Sapeva benissimo
dove era il fratello in quel momento, era sempre così, Kei lo metteva
sempre nei guai e diceva sempre di non dire al padre dove fosse e così
lui doveva sempre inventare scuse. "Come sarebbe a dire non sai dove sia?!
Non avevo forse dato ordine di andare a chiamare anche Kei?! Dov'è? Non
è nella sua stanza?!" chiese Hiroshima al suo fedele consigliere,
che lavorava in quella tenuta da anni, il quale conosceva benissimo come era
fatto Kei e dove si trovava sempre. "Bè
io sono entrato nella sua stanza e ho visto che c'era qualcuno nel letto
così ho pensato che stesse male e mi sono avvicinato per chiedergli come
stava, ma quando mi sono avvicinato, non ho trovato nessuno nel letto, a parte
un fantoccio" rispose il consigliere che in realtà aveva visto il
ragazzo la mattina presto uscire dalla finestra. "Come sarebbe a dire che
non era nella sua stanza?! Oh no, è scappato di nuovo! è inutile
con lui non servono nemmeno le catene! E inutile che quando torna gli faccia la
ramanzina o che gli dia una punizione, tanto riesce sempre a trovare il modo
come scappare! Vabbè vorrà dire che parlerò solo con te
Yuri di questa faccenda, tanto sei tu il diretto interessato! Perciò poi
sarai tu a dirlo a Kei anche lui deve essere informato! Perciò ascoltami
bene!" disse il Re dopo un po’ di lamentele per il figlio
sconsiderato che scappava sempre di casa. Era sempre così alla fine il
Re si arrendeva e cambiava discorso e parlava sempre con Yuri delle
novità e alla fine lo incaricava di dirlo al fratello. "Allora
ascoltami bene Yuri, tu sei ormai grande e puoi capire quali sono i tuoi doveri
verso il popolo e che devi sempre pensare a loro prima di ogni altra cosa al
mondo!" incominciò a dire Hiroshima. "Sai che i rapporti con
l'altro villaggio sono sempre stati mali, e sai anche che una volta abbiamo
rischiato di arrivare anche alla guerra!" continuò Hiroshima.
"Quindi io con il Re Nagasaki abbiamo deciso di stabilire un trattato di
pace e per garantire questa pace e per farla durare, abbiamo deciso di unire i
due regni con un matrimonio tra i nostri figli futuri eredi al trono! E tu sei
stato scelto per questo incarico, è tuo dovere farlo come nuovo sovrano
di questa terra!" disse il Re a Yuri, il quale sentendo queste parole ebbe
la conferma di quello che sospettava, un matrimonio! Lui non voleva sposarsi,
sapeva che doveva farlo per garantire la pace tra i due regni, ma per lui
ancora il momento non era ancora giunto. "Ma padre, perché proprio
un matrimonio? Non si potrebbe trovare un'altro accordo?" chiese Yuri
inutilmente. Sapeva come il padre avrebbe risposto e quindi si preparò
ad eseguire gli ordini del padre, era chiaro che non aveva altra scelta doveva
sposarsi. “No! E lo sai anche tu infondo che questa è
l’unica soluzione! Spero che tu ti renda conto del pericolo che corriamo
se non facciamo questo matrimonio!” disse Hiroshima anche con un
po’ di comprensione verso il figlio. “Si padre. Mi rendo perfettamente
conto del grave pericolo che corriamo, quindi accetto! Sposerò la
principessa del villaggio del sud. Lo farò per il mio regno e per
garantire la pace!” disse alla fine Yuri il quale non aveva altra scelta
che accettare l’accordo tra i due regni in conflitto. “Bene ero
sicuro che non mi avresti deluso e che potevo contare su di te! Ora ascoltami
bene. Le nozze verranno celebrato fra pochi giorni, ma prima di esse abbiamo
organizzato un ballo per festeggiare in anticipo questo importante avvenimento.
Al ballo parteciperanno chiunque vuole venire, quindi mi raccomando avvisa Kei
anche di questo. E adesso puoi andare non ho altro da dirti!” concluse
Hiroshima. E così Yuri non potendo fare altro, se ne andò a dare
la notizia a Kei, il quale sapeva benissimo dove trovarlo. “Ciao”
disse Yuri a Kei vedendolo seduto su un ramo di un albero, dove li vicino
scorreva un fiume. “Allora che c’è? Cosa vuole stavolta mio
padre da me? Perché ti ha mandato a cercarmi?” disse Kei restando
sempre in cima all’albero e con gli occhi chiusi, come faceva al
suo solito. “Ho una notizia da darti….. mi sposo!” disse Yuri
con tono non molto felice. “Auguri! Si vede che stai esultando dalla
gioia!” disse Kei ironicamente. “Sei davvero spiritoso! Forza
scendi da quell’albero odio quando non mi guardi in faccia, quando ti
parlo!” disse Yuri questa volta con tono arrabbiato. “Siamo
nervosetti, eh?” disse Kei scendendo dal ramo dell’albero
sorridendo. “Non ho altra scelta devo farlo per il regno e poi non posso
deludere nostro padre!”
“Si
certo, certo, il regno, il, popolo, la pace….. tutte sciocchezze!”
disse Kei con menefreghismo, come se a lui non interessasse.
“Si
vede che ti interessi al tuo regno! Comunque come ti ho già detto non
dipende da me! Io lo sapevo che non dovevo dirti niente tanto non ti importa!
Stai tutto il giorno qui a goderti il fresco e poi quando ti stufi prendi il
cavallo e te ne vai a fare quattro cavalcate, io come al solito dico le bugie
per te, vengo rimproverato io e tu te la scampi sempre!” disse Yuri arrabbiato
dal comportamento che aveva il fratello.
“Si
certo, certo comunque io ti avevo avvertito che nostro padre aveva intenzione
di farti sposare! Quindi non prendertela con me! E adesso scusa ma non ho
voglia di parlarne, per fortuna che non sono io che mi devo sposare!”
disse Kei incominciando a camminare per andarsene lontano dal fratello.
“E se
io ti cedessi il mio posto?” disse Yuri. Yuri sapeva che Kei si irritava
quando gli diceva così, perché lui sapeva benissimo che era
permesso fare una cosa dl genere e sapeva anche che Yuri ogni volta quando lui
non voleva parlare di queste cose, lo infastidiva e lo irritava dicendogli
sempre quella frase.
“Piantala!
Non ripeterlo altrimenti ti metto le mani addosso!” disse Kei stringendo
forte i pugni.
“Va
bene, va bene! Comunque se non vuoi che lo faccia, piantala con le scappatine
di nascosto e vieni a casa che devo parlarti ancora del ballo che si
terrà domani sera!” disse Yuri incominciando anche lui ad
incamminarsi verso casa.
“Che
cosa stai farneticando Yuri?!Quale ballo?!” disse Yuri prendendo per il
braccio il fratello.
“Innanzitutto
abbassa le mani signorino e poi hai capito bene ci sarà un ballo prima
del matrimonio!” disse Yuri divincolandosi dalla stretta del fratello.
“Cosa?
E perché non ci basta già il matrimonio?! Anche il ballo adesso?!
Fantastico!” disse Kei ringhiando.
“Nostro
padre ha deciso così! E tu signorino ci sarai! Altrimenti dirò a
nostro padre dove ti vieni a nascondere quando scappi di casa e quando vuoi
stare da solo!” rispose Yuri sostenendo lo sguardo di Kei.
“Grandioso!
Il mio giorno fortunato! E va bene ci sarò! Ma tanto starò al
massimo solo 1 oretta e poi mi fingerò malato!” disse Kei ridendo.
“Ad
ogni ballo hai fatto sempre così, prima o poi ti crederanno malato di
qualche cosa, soprattutto di testa!” disse Yuri anche lui ridendo.
“Correrò
il rischio!” e così dicendo finì lì la discussione
“ballo-matrimonio” e si diressero verso casa. Kei sapeva già
di affrontare l’ira del padre quindi si preparò già il
discorso per come scamparsela di nuovo, ma sapeva che alla fine era sempre Yuri
a tirarlo fuori dai guai. E così ebbero inizio: le preparazioni per il
ballo e le preparazioni per il matrimonio.
Salve! Questo
capitolo è un po’ più lungo rispetto a quello precedente
sto facendo progressi no? Comunque spero che almeno qualcuno legga la mia
storia e la recensisca x favore! Questa è la mia prima ff che scrivo,
per favore siate buoni ok? Ciao! Alla prossima! Baci. ^^
Questo
è il terzo capitolo spero di non deludervi, bè godetevelo! Ciao!
Dopo
essere tornati a casa, Kei aveva dovuto subirsi la predica del padre e Yuri
aveva dovuto assistere alla scena, nonchégli e ne importasse qualcosa, ma
Hiroshima aveva voluto che ci fosse stato anche lui a quella strigliata. Quando
fu finita la predica, Kei e Yuri andarono a parlare da qualche parte nel loro
grande giardino, per discutere del grande ballo che si sarebbe tenuto fra pochi
giorni.
“Allora
dimmi, chi ci sarà a questo ballo?” chiese Kei improvvisamente,
tanto per sciogliere il ghiaccio.
“Tutti”
rispose Yuri con tono diffidente. Sapeva che doveva esserci per forza a quel
ballo fatto in suo onore, ma lui non voleva affatto sposarsi, o semplicemente
ancora non era pronto per questo grande passo.
“Che
significa tutti?!” Disse Kei alquanto contrariato. Lui non solo non
voleva nemmeno partecipare a questo gran ballo che per lui significava solo
“annoiarsi”, ma inoltre doveva avere tutta le gente tra i piedi,
sia quelli che conosceva e sia quelli che non conosceva.
“Significa
esattamente ciò che ho detto! Comunque signorino non dovresti prenderla
così alla leggera, anche perché nostro padre a invitato anche
gente che vengono da paesi stranieri, cioè gente che noi non conosciamo
e sicuramente nostro padre vorrà fare buona impressione su di loro, perciò
vedi di non fare il maleducato! Altrimenti te la vedrai con nostro padre in
persona!” disse Yuri con un tono che non ammetteva discussioni.
“Certo,
certo! Come no! Non ti preoccupare starò ben attento a non fare
“brutta figura”, altrimenti chi lo sente a nostro padre! Comunque
sappi che a me non interessa un fico secco di questo stupido ballo! E nemmeno
del tuo stupido matrimonio! Il regno, il popolo, sono tutte cose che per me non
hanno senso! Io vivo come mi pare e piace e nessuno mi può dire cosa devo
o non devo fare! E nemmeno tu, mio caro Yuri! E adesso scusa esco un
po’!Mi sono stancato di ascoltare tutte queste sciocchezze!” disse
Kei incominciando a salire in sella al suo cavallo.
“Tu
non vai da nessuna parte signorino! Nostro padre è stato molto chiaro al
riguardo, non vuole assolutamente che tu tocchi un cavallo fino alla fine del
ballo!” disse Yuri incominciando ad innervosirsi per il comportamento di
suo fratello. Lui non capiva che era importante questo matrimonio per il loro
regno.
“Si
certo, certo! Di pure a nostro padre quello che vuoi, ma io esco e nessuno me
lo impedirà! Tanto meno tu, Yuri!” E così dicendo se ne
andò insieme al suo cavallo lasciando Yuri nella rabbia più
totale, per non essere riuscito a fermare il fratello. Kei andò nel
solito posto in cui andava spesso per schiarirsi le idee e per restare un
po’ da solo. Mentre stava facendo riposare un po’ il suo cavallo
Kei vide un ragazzo che non aveva mai visto prima di allora, doveva essere per
forza uno straniero perché lui conosceva quasi tutti della città
ed era sicuro di non avere mai visto quel tizio. Il ragazzo inoltre sapeva
suonare bene anche la chitarra oltre ad essere uno straniero, quindi decise di
indagare per capire chi fosse quel ragazzo così strano.
“Ehi,
tu non sei del villaggio vero? Non ti ho mai visto da queste parti, da dove
vieni?” chiese Kei avvicinandosi al ragazzo, il quale però non
accennava a rispondergli.
“Ehi,
dico a te ragazzo! Ti ho fatto una domanda vuoi rispondermi?” disse Kei
ancora una volta, ma il ragazzo non lo ascolta minimamente, anzi continuava a
suonare come se niente fosse e Kei stava incominciando veramente a perdere la
pazienza. Lui odiava essere ignorato e non essere considerato, soprattutto se
era uno sconosciuto a farlo.
“Ehi,
sei sordo per caso?! La smetti di suonare e dirmi chi sei e da dove vieni?
Infondo non mi sembra di chiedere molto no?!” disse Kei per
l’ultima volta. Finalmente il ragazzo misterioso smise di suonare e
cominciò a guardare in faccia Kei in modo strano.
“E
perché dovrei risponderti? Non sono tenuto a farlo no? E poi
perché sei così curioso di sapere chi sono e da dove sono? Anche
se io te lo dicessi tu non ci guadagneresti niente a saperlo, giusto o
sbaglio?” disse il ragazzo all’improvviso guardando Kei con aria di
rimprovero.
“Se
avessi un po’ di educazione risponderesti! Comunque hai ragione io non ci
guadagno nulla a sapere che cosa fai qui o come ti chiami, ci guadagnerei solo
che soddisfo la mia sete del sapere. Quindi ti saluto, continua pure a suonare,
sicuramente sarai venuto qui per stare in pace, come faccio io di
solito!” disse Kei alla fine arrendendosi di fronte
all’ostilità del ragazzo che non voleva far sapere nulla di
sé. Fece per andarsene quando all’improvviso il ragazzo misterioso
incominciò a parlargli.
“Mi
chiamo Rei, piacere di conoscerti! Scusa per prima ma sai com’è
non mi fido molto degli stranieri!” disse il ragazzo sorridendo.
“Finalmente
ti sei deciso a parlare, comunque il piacere è mio, mi chiamo
Kei!” disse Kei che voleva fidarsi del ragazzo straniero.
“Bene,
almeno ho conosciuto qualcuno in questo villaggio. Comunque io non sono di qua
hai indovinato.” Disse Rei sollevato di aver conosciuto qualcuno di
quello strano villaggio.
“Sai
suonare bene quello strumento a quando ho visto, dimmi hai fatto lezioni
private?” disse Kei riferendosi alla chitarra nuova di zecca di Rei.
“Bè
diciamo di si, ma cambiamo discorso tu che ci vieni a fare qui?” chiese
Rei vedendo che Kei fin da quando era venuto non distoglieva lo sguardo dal
bosco che c’era lì vicino.
“Bè
diciamo che vengo quasi sempre qui per distogliermi dai miei pensieri e per
stare un po’ tranquillo, ma a quanto pare da oggi in poi non sarò
il solo!” disse Kei ridendo.
“Già!
Bè adesso devo proprio andare, magari ci si rivede!” disse Rei
ridendo anche lui a Kei, che ormai aveva preso il ragazzo in tutta simpatia.
“Certo,
lo spero tanto!” disse Kei dando la mano a Rei come gesto di amicizia.
“Anche
io! Bè vado ciao!” disse Rei prendendo la chitarra e incominciando
ad incamminarsi. Sicuramente la sua casa non doveva essere molto lontano dal
bosco dato che il ragazzo era venuto e se ne stava andando a piedi,
pensò Kei incominciando anche lui ad incamminarsi verso il bosco, dove
c’era un po’ più in là un fiume con una cascata dove
vi si poteva fare il bagno. Kei ci andava spesso lì e spesso si faceva
anche una nuotata e quando tornava, doveva inventare al padre una scusa bella e
buona, altrimenti lui avrebbe sicuramente scoperto dove andava a nascondersi
suo figlio quando scappava di casa. Ma quella volta non era solo. Kei, rimase
incantato da una simile bellezza, vide una ragazza che immergeva il suo corpo
nelle acque del fiume e che bagnava ogni singola parte del suo corpo
delicatamente e che faceva una bellissima nuotata intorno a quelle acque, non
sapendo che qualcuno la stava guardando ovviamente. Decise di rimanere nascosto
a guardare quella bellissima scena (è _é* Villano! nd me)
divertito. Dopo un po’ la ragazza uscì dall’acque e
incominciò ad asciugarsi e quando ebbe finito si rivestì con una certa
fretta. Kei che era rimasto a guardare fino a quel momento dietro ad un
cespuglio, decise di uscire allo scoperto e di presentarsi.
“Ciao!”
disse Kei uscendo allo scoperto, facendo finta di essere arrivato in quel
momento. Ma facendo ciò fece spaventare la ragazza, il quale già
stava per fuggire, ma Kei la fermò.
“Ehi,
aspetta! Non volevo spaventarti ti chiedo scusa, ti assicuro che non voglio
farti del male, volevo solo parlare, fidati!” disse Kei tenendola ancora
per il braccio, ma la lasciò quando vide che lei si era rassicurata dopo
quelle parole.
“
Non pensavo che ci venisse qualcun’ altro qui oltre a me!” disse la
ragazza dopo un attimo di esitazione.
“Neanche
io. È la prima volta che ti vedo! Quando hai scoperto questo
posto?” chiese Kei.
“Bè
da poco direi. Ci vengo quando voglio restare da sola!” disse la ragazza
fidandosi ormai di Kei.
“Anche
io! Come ti chiami?” chiese Kei curioso di sapere il suo nome.
“Mi
chiamo…..”la ragazza
stava per dire il suo nome quando sentì dei passi e delle voci che si
avvicinavano sempre di più.
“Oh
no!” esclamò all’improvviso la ragazza.
“Che
c’è? Che succede? Saranno solo delle altre persone che hanno
scoperto questo posto come noi, chi vuoi chi sia?” disse Kei non capendo
il motivo di tanta paura.
“Mi
dispiace tanto, ma adesso devo proprio andare, magari ci si rivede,
ciao!” disse la ragazza dando un bacio sulla guancia a Kei, lasciandolo
completamente solo. Kei la guardò andare via triste, quella ragazza
già gli piaceva, aveva qualcosa che le altre ragazze non avevano e si
dispiace di non aver saputo il suo nome, avrebbe tanto sperato di rincontrarla
altre volte e di potere sapere il suo nome.
Ciao!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, scusate per il ritardo, bè mi
raccomando recensite. Alla prossima! Baci.
X Chibilory: grazie per le tue recensioni, sono contenta che
ti piace questa storia e che ti sta incuriosendo, devi sapere che anche le tue
mi sono piaciute molto. Mi raccomando fammi sapere anche che ne pensi di questo
capitolo ok? Ciao!
Dopo avere
conosciuto quella ragazza così misteriosa e dopo averla vista scappare
via all’improvviso, Kei tornò a casa con aria un po’
abbattuto, perché non sapeva il nome di quella ragazza che aveva conosciuto
e inoltre non sapeva neanche se l’avrebbe rivista. Quando rientrò
a casa gli andò incontro il consigliere del Re Hiroshima. “Signorinoooooooooooooooooooooo!
Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhh! Signorino Kei è tornatooooooooooooooooo!
Finalmente! L’ho cercata da per tutto! Ma dove era finito?!” disse
il consigliere saltando addosso a Kei e abbracciandolo forte e incominciando a
piangere. Il consigliere Kappa, era molto legato a Kei! Lo conosceva da ben 5
anni! Ed era molto affezionato a lui.
“Ma
che cosa fai! Professor Kappa lasciami! Non credi di esagerare?! E poi lo sai
che io non sopporto simili smancerie!” disse Kei cercando di divincolarsi
da quell’abbraccio imbarazzante! Il consigliere Kappa era molto bravo
negli studi e sapeva un sacco di cose utili, per questo Kei lo chiamava
semplicemente professor Kappa. Il professor Kappa era un ragazzo di appena 20
anni, tre anni più grande di Kei, eppure il Re Hiroshima aveva capito
che poteva essere molto utile per il villaggio e che avrebbe potuto dare consigli
preziosi per far stare bene il popolo, per questo lo aveva preso a lavoro
lì come consigliere fidato del Re, perché credeva nel grande
talento.
“Scusi
signorino, ma vede sono davvero felice di rivederla! Sa, suo padre è
furioso con lei perché è uscito di nascosto un altra volta, senza
il suo permesso! E adesso ha chiesto espressamente di voi!” disse il
professor Kappa ricomponendosi.
“Anche
mio padre ci manca adesso! Bè digli che sto male e voglio andare a
dormire e stasera non mangio!” disse Kei che era già abbastanza
stanco per i cavoli suoi. Stava per andarsene nella sua camera quando il
professor Kappa lo fermò di nuovo.
“Ma
signorino! Come non mangia, le farà male! Che cosa è successo la
vedo giù! E poi suo padre se la prenderà con me se voi non andate
subito da lui e a sentire cosa vuole! Anche se già penso che ve lo
immaginiate che cosa vuole! Ma dovete avere pazienza, voi non dovete uscire di
nascosto senza chiedere il permesso di vostro padre!” disse il professor
Kappa sperando di convincere Kei a parlare con suo padre.
“Uffa!
E va bene! Ma poi io non ci sono per nessuno è chiaro?!” disse Kei
incominciando ad incamminarsi dove lo attendeva suo padre, con una bella
ramanzina. Appena entrò nella stanza dove era suo padre vide che non era
solo, c’era anche Yuri lì e anche uno strano tizio vestito in modo
buffo, ma non fece molto caso a lui e nemmeno a Yuri. Vide che lo strano tizio
si inchinò quando lo vide entrare e vide suo padre e Yuri che lo
guardavano in modo severo, di una cosa era sicuro, Yuri questa volta non
avrebbe detto nulla in sua difesa per aiutarlo, questa volta si era cacciato
veramente nei guai e ora doveva subirne le conseguenze.
“Kei!
Ti sembra questo il modo di fare?! Con chi ti credi di avere a che fare
signorino?! Credi di poter fare tutto quello che vuoi e quando vuoi?! È
no! Qui sono io che detto le regole mio caro! E se non mi ubbidisci sono
costretto a prendere seri provvedimenti!” disse Hiroshima con tono che
non ammetteva repliche. Ma Kei non si fece di certo intimidire da quelle
assurde minaccia, in quel momento non gli e ne importava nulla dei
provvedimenti che avrebbe preso il padre per punirlo, voleva solo una cosa,
ritrovare quella ragazza!
“Mi
dispiace padre!” disse semplicemente Kei.
“Come
sarebbe a dire ti dispiace?! È solo questo che sai dire?!” disse
Hiroshima ancora più arrabbiato di prima. Si meravigliava del
comportamento che dimostrava suo figlio, lo stava molto deludendo, sapeva che
Kei era fatto così, ma non avrebbe mai pensato che fosse diventato
così strafottente! Quindi decise che bisognava dare una punizione a Kei,
cosicché lui non avrebbe mai più osato sfidare la parola del
padre.
“Bene,
visto che non hai nient’altro da dire, mi vedo costretto a prendere dei
seri provvedimenti! Tu non uscirai dalla tua stanza fino a quando non ti sarai
schiarito le idee, anzi no farò di meglio! Starai rinchiuso nella cella
di isolamento per due giorni interi! E uscirai solo quando lo dirò io! E
al ballo tu ci sarai! Sono stato abbastanza chiaro?!” disse Hiroshima,
quasi dispiaciuto per aver preso una simile decisione. Yuri guardava il
fratello con uno sguardo che voleva dire sicuramente: “Te lo avevo
detto!”. Mentre tutti gli altri che erano presenti nella tavola non
proferivano parola e anche Kappa che era arrivato da poco e aveva sentito le
ultime parole di Hiroshima stava in silenzio, ma dispiaciuto per Kei.
“Va
bene, farò come volete padre!” disse semplicemente Kei con uno
sguardo assente, non aveva provato nemmeno a ribellarsi! Si, sapeva che era
inutile, ma di solito lo faceva sempre quando una cosa non gli andava
giù! Invece questa volta era rimasto in silenzio, come se di tutto
questo che stava succedendo non gli è ne importasse nulla. E questo
naturalmente tutti i presenti lo notarono, ma non dissero nulla.
“Bene!
Portatelo nella cella di isolamento! Più tardi ti porteranno qualcosa da
mangiare! Spero che tu ti renda conto dell’errore che hai fatto!”
disse infine Hiroshima vedendo Kei allontanarsi senza proferire parola e non
guardando nessuno in faccia. Quando Kei se ne fu andato, accompagnato dalle
guardie, Yuri incominciò a discutere con il padre di questa faccenda.
“Padre,
non trovate anche voi strano che Kei non abbia proferito parola e che non si
sia ribellato quando gli avete detto di stare rinchiuso per due giorni nella
cella di isolamento?” disse Yuri.
“Si,
in effetti, l’ho notato anche io! Deve essergli successo qualcosa mentre
era fuori, qualcosa che non ci vuole dire! A se solo non fosse così
ostinato! Yuri scopri cosa è successo! Forse a te darà ascolto!”
disse Hiroshima, il quale era molto preoccupato per Kei.
“Come
volete padre!” disse Yuri per poi uscendo dalla sala e dirigendosi verso
la cella dove era tenuto Kei. Lo trovò seduto a terra con lo sguardo
perso verso il basso, forse non si era nemmeno accorto che Yuri era lì e
che lo stava guardando. Kei si accorse di Yuri, solo quando la guardia
aprì la cella per fare entrare Yuri, per poter parlare in privato con
Kei.
“Ne
hai combinato una grossa questa volta, eh Kei? Non ti sembra di aver esagerato
almeno un pochino? Comunque non dire che non ti avevo avvertito!” disse
Yuri aspettandosi una risposta da Kei, che di solito ribatteva ad ogni parola
del fratello. Ma questa volta non fu così. Infatti Kei non disse neanche
una parola, così Yuri decise che voleva scoprire cosa era successo,
mentre Kei era via.
“Mi
vuoi dire che cosa è successo?!” disse severamente Yuri a
Kei che non accennava a rispondergli. Quindi decise di lasciare per un
po’ da solo Kei, magari l’indomani o più tardi a stomaco
pieno si sarebbe ripreso e gli avrebbe raccontato tutto.
“Va
bene, visto che non vuoi rispondermi, me ne vado! Ma sappi che non mi arrendo
così facilmente! Giuro che riuscirò a strapparti dalla bocca ogni
singola sillaba! Magari dopo che avrai mangiato ti sarai calmato e mi dirai che
cosa è successo!” disse Yuri. E così dicendo uscì
dalla cella, lasciando Kei completamente solo. Dopo scese il professor Kappa
per portagli la cena, sperando ovviamente che lui dicesse qualcosa, invece non
fu così. Non solo Kei non toccò cibo, ma non disse nemmeno una
parola! Tutti erano molto preoccupati dall’atteggiamento mostrato da Kei,
ma decisero di lasciarlo in pace almeno per quella sera e se domani non avrebbe
parlato nemmeno, allora non sapevano davvero cosa dovevano fare e avrebbero
pensato sicuramente di chiamare un dottore, per vedere se stava male. Kei
continuava a pensare a quella ragazza, chissà se l’avrebbe mai
rivista?! Pensava. Forse avrebbe dovuto tornare lì tutti i giorni e
vedere se c’era, sperando di potergli parlare ancora e di scoprire quale
era il suo nome. Si, ma come faceva a rivederla se era chiuso in quella cella
di isolamento?!
Ciao! Ho
aggiornato anche oggi come vedete! Allora che cosa ne pensate di questo
capitolo? Mi raccomando fatemi sapere ciao a presto! Baci! ^^ Un ringraziamento
speciale soprattutto a:
Chibilory: Grazie per le tue recensioni mi fanno tanto piacere, sono
contenta che questa ff ti piace sempre di più e ti assicuro che il bello
deve ancora venire Mi raccomando continua a seguirmi. Ciao! Baci! ^^
Angelo
Azzurro: Finalmente c’è l’hai fatta a leggere la mia prima
ff! Grazie per la tua recensione comunque credo che il terzo capitolo ormai lo
lascerò in quel modo spero che almeno questo venga bene! Comunque sono
contenta che ti sta simpatico Kei! Bè fammi sapere com’è
questo capitolo? Ok ciao! Baci!^^
Erano
passati già due giorni da quando Kei era stato rinchiuso nella cella di
isolamento, in teoria avrebbe già dovuto uscire da lì, ma
Hiroshima aveva preferito farlo rimanere lì ancora per un altro
po’, fino a quando non si sarebbe schiarito le idee e avrebbe cominciato
di nuovo a parlare e magari raccontare quello che era successo due giorni
prima. Quella mattina Yuri andò di nuovo a fare visita a Kei sperando
che lui proferisse qualche parola, ma niente non accennava a rispondere, quindi
decise che era ora di finirla con questa storia e avrebbe sicuramente fatto
uscire anche una sola parola dalla bocca di Kei, a costo di dover restare
lì tutto il giorno.
“Hai
intenzione di continuare a non parlare ancora per molto? No sai, tanto per
saperlo! Comunque sappi che io non mi arrendo così facilmente e sono
più testardo di te, mio caro! E se credi di passarla liscia di sbagli di
grosso!” disse Yuri appoggiato al muro dove a terra era seduto il fratello.
Ma Kei non rispondeva ancora e così Yuri, incominciando a perdere la
pazienza, lo prese per un braccio e incominciò a urlargli contro, ma lui
non accennava né a rispondere, né a difendersi e né
divincolarsi dalla presa di Yuri che non lo lasciava nemmeno per un secondo.
“Allora?!
Reagisci Kei! Sei uno straccio! Non sei più capace nemmeno di
difenderti! Allora mi vuoi rispondere?! E va bene me ne vado, ma sappi che non
finisce qui!” e detto ciò, Yuri uscì dalla cella e se ne
andò lasciando Kei da solo a riflettere. Dopo un po’ arrivo anche
il professor Kappa che anche lui era molto preoccupato per Kei e sperava che
lui dicesse qualche cosa, qualsiasi cosa purché parlasse.
“Buongiorno
signorino! E ancora rinchiuso qui a quando vedo. Ma perché non
risponde?! Tutti noi siamo preoccupati per lei, perfino suo padre! Se lei parla
è può darsi che vostro padre vi farà uscire da questo
orribile posto! La prego!” disse il professor Kappa supplicandolo. Ma non
servì a niente, ormai tutti avevano perso le speranze anche il professor
Kappa quando sentì una voce chiamarlo di dietro.
“Aspetta!”
disse Kei all’improvviso alzandosi da terra dove stava sempre seduto a
guardare nel vuoto.
“Cosa
ha detto?!” disse il professor Kappa non riuscendo a credere alle proprie
orecchie, Kei aveva parlato finalmente e anche se non avrebbe detto subito cosa
era successo due giorni prima, già aver parlato e aver detto anche una
sola parola, era già un passo avanti.
“Hai
sentito bene! Ho pensato che devo reagire! E per farlo devo uscire di qui! Io
non sono il tipo che mi abbatto per una sciocchezza, tu mi conosci bene non
è vero professore?” disse Kei guardando serio il professor Kappa.
Aveva deciso che doveva andare avanti e che non doveva abbattersi, avrebbe
cercato anche in capo al mondo pur di trovare quella ragazza e sapere come si
chiamava e conoscerla un po’ meglio ,quando Kei decide qualcosa e
soprattutto la desiderava più di ogni altra cosa al mondo, lottava
sempre per poterla ottenere.
“Si,
si, certo, certo! OHHHHHHHHHHHHHHHHH! Sono davvero molto felice che lei
signorino Kei, ha deciso di reagire! Eheheheheehhhehhhhhh!
Non so cosa sia successo due giorni fa, ma adesso si che la riconosco!”
disse il professor Kappa abbracciando come al suo solito Kei, ma questo come al
suo solito si divincolò da quell’abbraccio sdolcinato e questo
diede la conferma al professor Kappa, che Kei era guarito.
“Si,
si, certo! Professore adesso ascoltami bene! Tu devi farmi un grosso favore, te
la senti di farlo? Ti avverto subito però che è molto rischioso e
potrebbe rischiarti il lavoro di consigliere, allora ci stai? Lo faresti per
me?” disse Kei seriamente al professor Kappa.
“Ecco,
io…….. non so se…… e va bene! Lo farò per lei
signorino Kei, ma solo perché la voglio vedere felice, Ok? E sarà
la prima ed ultima volta, Ok?” disse il professore riflettendoci un
attimo.
“Si,
va bene! Ti prometto che sarà la prima e ultima volta!” disse Kei.
Sapeva che quello che il professor Kappa stava per fare, gli avrebbe potuto
causare molti problemi, ma lo stava facendo comunque e lui gli era molto grato
per questo e un giorno gli avrebbe ritornato il favore.
“Ok,
cosa dovrei fare?” disse il professor Kappa, quando invece già si
immaginava cosa avrebbe dovuto fare per l’amico.
“Semplice,
devi farmi solamente uscire di qui!” disse Kei.
“Bene
e tu lo definisci semplice? Sai che ci sono le guardie che ti sorvegliano?
Anche se io riuscissi a farmi dare le chiavi della cella, non saprei lo stesso
come aiutarti!” disse il professor Kappa disperato all’idea di non
poter aiutare l’amico.
“Forse
hai ragione, non puoi aiutarmi, a meno che……..” disse Kei
mentendosi una mano sul mento incominciando a pensare come poterne uscire. Ma
in realtà lui ad un modo per farla franca ci aveva già pensato,
ma era lo stesso difficile, perché le guardie ci sarebbero state
comunque.
“ A
meno che?” disse il professore, sperando che Kei avesse un’idea per
uscirne sani e salvi.
“Tu
intanto cerca di procurarti la chiave per aprire questa stupida cella e poi ti
dirò il resto!”disse Kei, che aveva trovato una via
d’uscita.
“E va
bene, mi fido di lei. Ma non dovremmo chiedere aiuto a suo fratello Yuri? Se
gli spiega la situazione, magari ci aiuterà!” disse Il professor
Kappa, che però sapeva già quale sarebbe stata la risposta di
Kei.
“Non
se ne parla nemmeno! Yuri lo direbbe a mio padre e mi metterebbe nei guai,
è meglio che lui non sappia di tutto questo. Ah, e un’altra cosa,
dammi del tu, quando siamo soli!” disse Kei, il quale non sopportava che
gli dessero del lei e soprattutto non accettava l’aiuto di suo fratello,
più di ogni altra cosa.
“E va
bene, allora vado! A dopo!” e così dicendo il professor Kappa
uscì dalla cella di Kei e si mise alla ricerca della chiave, cosa non
abbastanza facile, perché Hiroshima avrebbe potuta anche data sia alle
guardie che sorvegliavano la cella di Kei, sia a dei servi qualsiasi o
più probabilmente la teneva nascosta lui. Ad un certo punto per,
passando vide il re Hiroshima che stava discutendo con uno strano tizio vestito
in modo starno e che era presente quando Kei era
stato rinchiuso nella cella di isolamento per ordine del padre. Allora decise
di voler scoprire chi era, magari lui sapeva dove si trovava la chiave e aveva
visto dove la teneva nascosta il Re Hiroshima. Dopo un po’ il professor
Kappa, notò che era da un bel pezzo che parlavano, il re e quello strano
tizio e improvvisamente vide che Hiroshima si mise a ridere, solo allora il
professor Kappa capì che aveva preso un abbaglio e che quel tizio che
lui credeva che fosse non era lui, ma bensì un giullare che il Re aveva
fatto chiamare per divertirsi un po’ e per distogliersi da tutti i suoi
pensieri. Allora il professore decise di cercare in un altro posto la chiave
perciò incominciò ad incamminarsi verso le altre stanze, quando
all’improvviso ritornò indietro e vide Hiroshima che stava
parlando con una guardia e che gli mostrava le chiavi della cella dove era
rinchiuso Kei e vide che li consegnava direttamente nelle mani della guardia.
“Ci
mancava anche questa! Adesso sarà proprio impossibile recuperare quella
chiave!” pensò a voce alta il professor Kappa ormai rassegnato.
“ Non
direi proprio! Non è ancora finita!” disse una voce sconosciuta
dietro le spalle del professor Kappa che appena la sentì si
spaventò molto sobbalzando. Quel tizio aveva ascoltato il suo pensiero e
adesso cosa avrebbe fatto il professor Kappa? Sicuramente quel giullare lo
avrebbe detto al Re Hiroshima e le conseguenze sarebbero state che, lui avrebbe
perso il lavoro e come se non bastasse sarebbe stato o arrestato o ucciso,
mentre Kei sarebbe stato rinchiuso per 1 o 2 anni interi nella cella di
isolamento.
“Oh,
no! Tu hai ascoltato quello che ho detto! Ti prego, ti supplico, non
dirlo al Re Hiroshima o Kei non uscirà mai di lì e io voglio
solamente aiutarlo, se sarà necessario ti pagherò per il tuo
silenzio te lo prometto!” disse il professor Kappa non trovando altre
soluzioni.
“Non
c’è bisogno che tu mi paghi! Anche io voglio aiutarti! Non mi
sembra giusto che il principe Kei sia stato rinchiuso nella cella di
isolamento, solo perché aveva voglia di uscire da questa prigione
reale!” disse il giullare. Lui non sopportava le ingiustizie e gli
piaceva aiutare sempre chi aveva bisogno, anche se qualche volta c’era da
rischiare.
“Posso
fidarmi?” disse il professor Kappa poco convinto.
“Tranquillo!
E adesso viene che ti spiego il mio piano! Allora noi per prima cosa
dovremo………. E poi tu……….. e infine
liberiamo il principe Kei! Allora che ne pensi di questo piano?!” disse
il giullare dicendo il piano che aveva in mente nell’orecchio del
professor Kappa per evitare che altri sentissero quella conversazione.
“Ci
sto!” disse Il professor Kappa, che quel piano gli sembrava ottimo. E
così aspettarono che si fece sera come era stabilito nel piano e quando
arrivò l’ora della cena, il giullare e il professor Kappa misero
in atto il loro piano. Il professor Kappa e il giullare scesero nelle segrete,
dove c’era la cella di isolamento dove veniva tenuto Kei, ma prima si
fermarono a dare alle guardie che erano lì, un po’ di cibo dove vi
era messo un po’ di sonnifero, che dopo pochi minuti fece l’effetto
desiderato. Infatti tutte le guardie che erano lì, si addormentarono di
colpo e così il professor Kappa e il giullare poterono cercare
indisturbati la guardia che aveva le chiavi della cella e dopo che l’ebbero
trovata, presero le chiavi e aprirono la cella di Kei, il quale fu molto
sorpreso di vedere il professor Kappa in compagnia di qualcuno.
“Kei!
Sei libero finalmente!” il professore stava per saltare addosso a Kei e abbracciarlo
ma Kei lo guardò male, capendo già l’intenzione che aveva,
così rinunciò.
“Mi
spieghi chi è questo tizio?!” disse Kei che non riusciva ancora a
capire chi fosse quel tizio. E così il professor Kappa gli
raccontò cosa era successo e lui capì che poteva fidarsi di quel
giullare strano che lo aveva salvato.
“Allora
grazie a tutti e due per avermi aiutato!” disse Kei ad entrambi.
“Figurati!
Comunque io mi chiamo Max!” disse il giullare che non si era ancora
presentato come si deve.
“Io
sono il professor Kappa!” disse presentandosi il professore.
“Io
come di certo saprai sono il principe Kei, ma tu chiamami solo Kei quando siamo
soli e dammi del tu!” disse Kei mettendo subito in chiaro queste cose.
“Si
d’accordo! Comunque non ti preoccupare noi reggeremo il gioco! Metteremo
al posto tuo un fantoccio! E terremo alla larga il principe Yuri da lì,
ok?” disse Max.
“Si
grazie, ma non temete tornerò presto e vedrò il modo di togliermi
questa assurda punizione, ma una domanda. Come faccio a ritornare nella mia
cella?” disse Kei pensando a questa trattativa.
“Vero!
Come fa?!” disse il professor Kappa, spaventato all’idea che li
avrebbero scoperti.
“Ho
pensato anche a questo, tu ti travestirai da una guardia o da
qualcos’altro che ti procureremo io e il professore e poi diremo alle
guardie che voliamo fare visita al principe Kei, che in realtà sarebbe
il fantoccio e poi ti toglierai i vestiti e ti rimetterai al tuo posto e poi
vedrai di convincere tuo padre a farti uscire di lì. Allora sono o non
sono un genio?” disse Max cominciando a vantarsi.
“Altro
che genio!” disse il professor Kappa.
“Bene
allora io vado, pensateci voi qui! E se non dovessi trovare quello che cerco,
bè ci riproverò l’indomani e grazie per
l’aiuto!” disse Kei incominciando a correre per raggiungere
l’uscita.
“Sta
attento a non farti scoprire prima che tu riesca mettere il piede fuori dal
castello!” disse il professor Kappa.
“Si
lo so! A più tardi!” e così dicendo Kei uscì da
quella prigione e il professor Kappa e Max fecero finta di niente, chiusero la
cella, misero il fantoccio a posto di Kei e riposarono le chiavi a loro posto e
poi se ne andarono come se niente fosse. Nel frattempo (si scrive così
vero?) Kei era uscito dal castello e aveva incominciato a incamminarsi
con il suo cavallo verso il bosco, sperando di poter rivedere quella ragazza.
Allora che ne
dite di questo capitolo? Caspita lo fatto più lungo rispetto ai
precedenti. Comunque fatemi sapere che ne pensate.
X Angelo
azzurro: Grazie per la tua recensione! Hai visto? Kei è riuscito a
scappare da quella prigione che lo teneva rinchiuso e adesso speriamo che
troverà la ragazza. Comunque Kei è molto orgoglioso e
difficilmente chiede aiuto a qualcuno, soprattutto a suo fratello Yuri.
Vabbè ora devo andare ciao! Mi raccomando fami sapere come è
venuto questo capitolo ok? ^^
X Sousukesagara: Grazie per la tua
recensione, sono contenta che ti piace questa ff spero che recensirai anche
questo capitolo. Ciao! ^^
X
Vegeta4ever: Grazie per aver recensito, hai visto che c’è
l’hai fatta alla fine? Comunque ti ringrazio tanto per l’aiuto che
mi stai dando, chissà se un giorno riuscirò a ricambiarti il
favore. Bè fammi sapere che ne pensi di questo capitolo Ok? Ciao! Baci!
^^
Finito!!!!
Mi sono rotta una mano! (scherzo XD) comunque fatemi sapere che ne pensate di
qst capitolo Ok?
X Chibilori: ancora non ho visto la tua recensione per il
capitolo precedente, bè fammi sapere che ne pensi di qst! Ciao! ^^
Dopo essere
uscito dalla cella di isolamento, Kei si stava subito dirigendo verso il bosco
dove aveva incontrato quella ragazza misteriosa, che era scappata
improvvisamente sentendo dei passi che si stavano avvicinando. Da quella volta
Kei non l’aveva più rivista e adesso aveva giurato a se stesso che
l’avrebbe ritrovata a qualunque costo. Nel frattempo a palazzo, Yuri
voleva a tutti i costi entrare nella cella dove era rinchiuso Kei per vedere
cosa stesse succedendo. Yuri, pochi minuti prima che Kei uscisse dal palazzo,
aveva sentito un certo agitarsi nella cella dove era rinchiuso Kei e voleva
accettarsi che tutto andasse bene e che non stesse succedendo niente di grave e
prima che Yuri potesse arrivare nelle segrete aveva sentito degli strani rumori
venire da fuori, come se qualcuno stesse per andarsene via in sella a cavallo.
Yuri stava per andare a vedere cosa stava succedendo quando il professor Kappa
e Max lo fermarono, capendo subito che Yuri aveva già dei sospetti e
voleva chiarirli e adesso stavano cercando in tutti i modi di convincerlo ad
non andare a trovare Kei nella cella.
“Signorino
Yuri, su andiamo, le ho già detto che Kei finalmente ha chiuso occhio e
sta riuscendo a dormire, perché vuole a tutti i costi
disturbarlo?” disse il professor Kappa sperando che Yuri rinunciasse. Ma
niente da fare, Yuri era un osso duro e più il professore gli diceva di
non entrare e più Yuri voleva vederci chiaro in questa faccenda.
“Non
mi importa se Kei dorme, io voglio entrare per vedere cosa è successo!
Ho sentito dei rumori provenire dalla cella pochi minuti fa! E poi ho sentito
il verso di un cavallo! E poi se proprio lo vuoi sapere professor Kappa non ci
credo che Kei dorme! Sono sicuro che ha combinato qualcosa, me lo sento! Ditemi
la verità! Oppure fatemi andare a vedere se Kei è nella sua
cella!” disse Yuri che stava per perdere davvero la pazienza. Voleva a
tutti i costi vederci chiaro in questa faccenda, anche se un’idea su come
erano andati i fatti, se l’era già fatto. Il professor Kappa non
sapeva più cosa fare per fermare Yuri, se avesse scoperto che Kei era
scappato, sarebbero stati guai seri, sia per lui, sia per Kei e sia per Max che
era diventato il loro complice.
“Senta
principe Yuri, mi stia a sentire per favore. Kei ha attraversato un brutto
momento e ha incominciato a dire qualche parola e sta riprendendo piano, piano,
anche a mangiare! Se noi adesso gli mettiamo fretta e vogliamo a tutti i costi
sapere quello che è successo due giorni fa quando è scappato, Kei
potrebbe anche non rispondere e ripensare a quello che è accaduto e
quindi ricadere sotto shock! Quindi la prego di riflettere su quello che sta
per fare!” disse Max venendo in aiuto al professor Kappa, il quale
gli fu molto grato per questo.
“Non
credo ad una sola parola di quello che mi hai detto, ragazzino! E poi
perché ti sei intromesso?! Io stavo parlando con il professor Kappa! Tu
non centri niente in questa situazione! Quindi fatti gli affari tuoi!”
disse Yuri molto irritato dal fatto che anche un giullare da strapazzo lo stesse
prendendo in giro.
“ E
adesso lasciatemi passare!” disse Yuri scansando il professor Kappa e Max
con violenza e dirigendosi velocemente nella cella di isolamento. Ma prima che
ci arrivasse, vide le guardie a terra prive di sensi e capì subito che
qualcuno doveva avergli somministrato un potente sonnifero. Yuri si era
già fatto un’idea di chi potesse essere stato a somministrargli
quel potente sonnifero e quindi si girò subito verso il professor Kappa
e verso Max, guardandoli con uno sguardo severo.
“Chi
è stato?!” disse Yuri, anche se già sapeva chi fossero i
colpevoli.
“E lo
chiede a noi signorino Yuri, noi non ne sappiamo niente, non eravamo qui quando
è avvenuto il fatto!” disse il professor Kappa spaventato
all’idea che Yuri avesse scoperto tutto.
“Sciocchezze!
Io scommetto che voi due centrate qualcosa in tutta questa storia!” disse
Yuri con uno sguardo minaccioso.
“Ma
cosa dice principe Yuri, forse lei ha bevuto troppo stasera, perché non
va a farsi un bel riposino?! Prenda come esempio le guardie! Loro si che sono
in gamba, dormono in un momento del genere!” disse Max ridendo
nervosamente.
“Io
non bevo! E poi perché state incominciando a sudare?” disse Yuri
avvicinandosi sempre di più al professor Kappa e a Max, il quale vedendo
Yuri avanzare verso di loro indietreggiarono sempre di più.
“N….no…no……no…..noi
stiamo sudando? Ma che dice signorino Yuri?!” disse il professor Kappa
incominciando ad avere paura.
“è
per via della temperatura che stiamo sudando! E si! Qui sotto fa un
caldo!” disse Max che però non era del tutto convinto che questa
risposta avrebbe soddisfatto Yuri.
“ Ma
davvero?!” disse Yuri avvicinandosi sempre di più.
“Allora
andrò a vedere se Kei non sta sudando come voi! Sapete non vorrei mai che
morisse di caldo! Disse Yuri ironicamente e prendendo le chiavi ad una guardia
e incominciando ad avviarsi verso la cella di Kei.
“No,
no, no, no, no! Sono sicurissimo che Kei…. Emm…. Volevo dire, che
il principe Kei sta benissimo! Non è mai stato meglio, anche
perché starà dormendo come un angioletto!” disse Max
cercando di trattenere Yuri. Ma niente da fare, Yuri nemmeno rispose a Max e
prese le chiavi e aprì la cella di Kei.
“
Aspetti, la prego!” disse il professor Kappa quasi scoppiando a piangere
per la paura di essere scoperto. Yuri non ascoltando minimamente le parole del
professore, tolse le coperte dove era sdraiato Kei, ma al suo posto Yuri
trovò solo un fantoccio! E allora capì tutto quello che era
successo e si girò di scatto verso Max e il professor Kappa, che stavano
già tremando di paura.
“Adesso
ho capito tutto! Voi! Siete tutti complici di Kei! Quel matto è
scappato, eh?! Senza nemmeno che io me ne accorgessi! Ecco cosa erano quei
rumori e perché voi due non volevate che io entrassi qui!” disse
Yuri furioso.
“Si!
Ci dispiace di averle mentito signorino Yuri! Ma, Kei mi ha chiesto di aiutarlo
e io l’ho fatto volentieri, perché voglio vederlo felice!”
disse il professor Kappa prendendosi di coraggio.
“E io
gli ho dato una mano! Perché non mi piace vedere una persona
soffrire!” disse Max anche lui prendendosi di coraggio.
“Bene,
allora Kei vi avrà anche raccontato cosa è successo due giorni fa
vero?!” disse Yuri sorridendo soddisfatto.
“Si!
Se vuole gli e lo racconto io cosa è successo due giorni fa! Ma lei deve
promettermi signorino Yuri, che non dirà nulla a suo padre!” disse
il professor Kappa deciso oramai a raccontare tutto a Yuri.
“Va
bene!” disse Yuri pronto ad ascoltare quello che aveva da dire il
professor Kappa. È così, il professor Kappa gli raccontò
quello che gli aveva raccontato Kei, cioè quello che era successo due
giorni fa, quando Kei era scappato di casa. Yuri ascoltò tutto molto
attentamente e alla fine del racconto del professore si mise a ridere.
“Non
pensavo che sarebbe caduto così in basso!” disse Yuri ancora
ridendo. Il professor Kappa e Max lo guardarono stupiti e stavano per dire
qualcosa ma Yuri li precedette.
“Comunque
sia, per adesso non dirò nulla a mio padre e riguardo a Kei, so io che
fare con lui! Voi intanto tornate al vostro lavoro e da questo momento in poi,
fino a quando io e Kei non avremmo parlato, voi resterete fuori da questa
faccenda! È chiaro?!” disse Yuri guardando seriamente il
professor Kappa e Max.
“Si!”
dissero in coro Max e il professor Kappa, incominciando a dirigersi lontano
dalla cella e ritornando ognuno al proprio lavoro, pensando a quello che
avrebbe fatto Yuri con Kei. Yuri intanto pensava a cosa avrebbe fatto con Kei,
quando sarebbe tornato, se prendere seri provvedimenti e parlarne con il padre,
o se metterci una pietra sopra e lasciando perdere questa situazione.
Nel
frattempo Kei era arrivato nel bosco e non trovando nessuna traccia della
ragazza, decise che avrebbe riprovato domani, e se non l’avrebbe
trovata nemmeno l’indomani avrebbe riprovato e riprovato, fino a quando
non l’avrebbe rivista e quindi salì di nuovo in sella al suo
cavallo e si avviò per tornare a casa. Quando arrivò, fece molta
attenzione che nessuno lo vedesse e riportò il cavallo al suo posto,
senza fare rumore e poi cercò di entrare in casa cercando di non farsi
vedere dalle guardie. In realtà Kei, si aspettava che ci sarebbero stati
il professor Kappa e Max ad accoglierlo e ad aiutarlo ad entrare indisturbato,
ma non vide nessuno dei due, quindi decise che sarebbe entrato da solo in casa,
attento a non farsi notare. Ma stranamente, Kei non trovò nessuna
guardia lì fuori e pensò che forse era opera del professor Kappa
o di Max quindi entrò silenziosamente in casa e andò nelle segrete,
dove vide che ancora le guardie erano ancora a terra prive di sensi.
“Sicuramente quel sonnifero che gli aveva dato il professore doveva
essere molto potente!” pensò Kei mentre prese le chiavi nella
tasca della guardia per poi aprire la cella. Quando fu entrato nella sua cella
e chiuse la cella, Kei tolse il fantoccio che aveva messo Max al suo posto,
quando ad un certo punto sentì una voce provenire nella sua stessa
cella. Si girò e vide che nel muro, era appoggiato una persona, che lui
purtroppo conosceva bene.
“Ben
tornato Kei!” disse Yuri avvicinandosi al fratello molto lentamente. Yuri
aveva visto tutto! Aveva visto che Kei era entrato nella cella indisturbato e
sapeva sicuramente tutta la storia, se lo aveva aspettato lì!
Pensò Kei che aveva capito che si era cacciato veramente nei guai e
adesso come avrebbe fatto a uscire da quella situazione?!
Ciao a tutti!
Come va? Spero bene! Avete visto cosa è successo? Ancora prima
dell’incontro tra la ragazza misteriosa e Kei c’è ne vuole
di tempo. Si lo so sono crudele (scherzo! XD). Comunque fatemi sapere che ne
pensate di questo capitolo, Ok? Non ho avuto il tempo di ricontrollarlo quindi
non so se ci sono errori. Comunque fatemi sapere che ne pensate di questo
capitolo e recensite.
X Angelo
azzurro: Grazie per aver recensito, comunque abbi più fiducia nel povero
giullare Max, lui poverino vuole solo aiutare Kei perché non sopporta le
ingiustizie, anzi bisogna dire che ha del fegato. Comunque chissà se hai
pensato giusto e se quella ragazza e proprio quella che pensi tu, bò chissà. Mi raccomando rece anche questo
capitolo Ok? Ciao! Baci!^^
X
Vegeta4ever: Ciao! Grazie x aver recensito! Caspita! Hai già le idee
chiare. Comunque come vedi, non c’è stato bisogno che Kei dicesse
tutto a Yuri, perché tanto lo ha scoperto da solo quello che è
successo! E chissà adesso cosa farà. Chissà se hai ragione
tu sull’identità di quella ragazza comunque lo saprai presto! E
grazie ancora per l’aiuto che mi dai! Fammi sapere che ne pensi di questo
capitolo, Ok? Ciao! Baci!^^
Kei non
sapeva come comportarsi, cosa fare, ormai era in trappola! Yuri aveva scoperto
tutto e sicuramente avrebbe raccontato l’accaduto al padre. Di certo Kei,
non si aspettava che Yuri avesse scoperto tutto e che lo stava aspettando nella
cella già da un bel pezzo! Adesso Kei, era proprio nei guai.
“Allora,
Kei dove sei stato? Immaggino che tu sia andato nel bosco dove hai incontrato
quella bellissima ragazza, che ti ha fatto perdere la testa! Correggimi se sbaglio!”
disse Yuri con un sorriso molto soddisfatto, per aver messo Kei con le spalle
al muro. Kei non rispose, ma no perché non voleva rispondere a Yuri, ma
bensì perché non sapeva cosa rispondere era molto sorpreso del
fatto che Yuri avesse scoperto tutto da solo.
“Non
rispondi? Sei sorpreso di vedermi qui? Credevi che io prima o poi non me ne
sarei accorto di quello che hai fatto?! Dimmi Kei, a che gioco stai
giocando?!” disse Yuri facendo sparire il sorriso che aveva prima,
diventando improvvisamente serio.
“Se
non ti dispiace faccio ciò che mi pare! E poi non mi sembra che sono
affari che ti riguardano! Io non mi lascio comandare da nessuno! E quello che
voglio fare, faccio!” disse Kei dopo essersi ripreso dallo stupore e
passando al contrattacco.
“E no
signorino! Questo non te lo permetto! Tu non puoi fare tutto quello che ti
passa per la testa! Lo sai cosa succederebbe se nostro padre venisse a sapere
della bravata che avete fatto tu e i tuoi amici? Lo sai, vero?!” disse
Yuri molto arrabbiato del fatto che suo fratello, non si fosse nemmeno
preoccupato di pensare a quello che gli poteva accadere facendo quella
sciocchezza!
“Si e
non mi interessa! Io….. Io volevo a tutti i costi……. Ehi!
Aspetta un momento! Tu come fai a sapere che il professor Kappa e Max mi hanno
aiutato?! Non mi dire che ti sei fatto raccontare da loro tutta la
faccenda?!” disse Kei, incominciando ad alzare la voce.
“Intanto,
abbassa il tono della voce Kei!Non sono mica sordo! E comunque, si! Mi sono
fatto raccontare tutto dai tuoi complici! All’inizio non volevano
parlare, ma quando li ho messi con le spalle al muro, hanno parlato!”
disse Yuri con un ghigno.
“Cosa?!
Sei un…… tu sei un…..” disse Kei non riuscendo a finire
la frase.
“Sono
un? Avanti Kei, dillo! Non ti preoccupare siamo soli, lo puoi dire!”
disse Yuri, il quale aveva già capito quello che voleva dirgli il
fratello.
“Sei
un Bastardo! Un lurido verme schifoso!” disse Kei stringendo i pugni.
“Grazie!
E tu sei uno sciocco, perché non capisci che te ne devi stare al tuo
posto e fare quello che ti dice nostro padre! Ma come puoi innamorarti di una
ragazza che hai conosciuto solo da un minuto e che per giunta e anche una
semplice ragazza e che non appartiene a nessuna famiglia reale!” disse
Yuri alzando la voce anche lui.
“Che
diamine stai farneticando?! Tu non puoi sapere se è una semplice contadinella o se non appartiene a nessuna famiglia reale?!
E anche se fosse, a te non deve interessare quello che faccio io! Tu pensa agli
affari tuoi, o sarò costretto a difendermi!” disse Kei mettendosi
già in posizione di combattimento.
“Andiamo
non essere ridicolo, Kei! Sai benissimo di non avere nessuno possibilità
di vincere contro di me!” disse Yuri mettendosi anche lui in posizione di
combattimento.
“Certo,
certo! Stai zitto! Tu non sai quello che sono in grado di fare!” disse
Kei incominciando ad avvicinarsi di più a Yuri.
“Ah
si?! E allora vediamo come te la cavi!” disse Yuri dando un pugno
in pieno stomaco a Kei, facendolo sbattere contro il muro. Kei con fatica si
rialzò e si asciugò il sangue che gli stava uscendo dalla bocca e
dopo essersi ripreso dal colpo, si avviò verso Yuri e gli diede un pugno
in faccia, facendolo sbattere contro le sbarre della cella.
“Bravo
Kei! Devo ammettere che non te la cavi male per essere un pivello!” disse
Yuri riprendendosi dalla botta che aveva preso.
“Io
non sono un pivello! Solo perché sei più grande di me, caro il
mio Yuri, non significa che devi essere anche più forte di me!”
disse Kei avviandosi nuovamente verso Yuri cercando di colpirlo, ma Yuri questa
volta lo evitò e diede un altro pugno nello stomaco a Kei, che per la
botta stava per cadere a terra, ma Yuri lo prese.
“Hai
visto Kei?! Rassegnati, non potrai mai sconfiggermi! Ti ci vogliono almeno
dieci anni per raggiungere il mio livello! E poi dimentichi che io oltre a
essere tuo fratello, sono il capitano delle guardie reali di nostro padre e ho
fatto molti allenamenti per raggiungere questo livello, quindi rassegnati per
te non ci sono speranze! Avevi avuto la possibilità di allenarti con me,
ma l’hai sprecata tanti anni fa!” disse Yuri, sussurrando queste
parole nell’orecchio di Kei mentre lo teneva ancora ben stretto.
“Sciocchezze!
Tu ti credi chissà chi! Ma in realtà non vali niente!”
disse Kei divincolandosi dalla stretta del fratello e asciugandosi il viso
pieno di graffi.
“E va
bene, come vuoi tu, continuiamo pure! ma se ti fai male non è affar mio!” disse Yuri rimettendosi in posizione di
combattimento. Dopo essersi ripreso dal pugno molto violento che aveva preso un
attimo prima, Kei riprese il combattimento con Yuri e tutti e due anche se
esausti, continuavano senza tregua a prendersi a pugni. E per un’altra
mezzora andò avanti così, fino a quando Yuri e Kei ormai esausti
caddero a terra dalla stanchezza. E il primo a cadere fu Yuri e poi lo
seguì Kei.
“Sei
veramente forte Kei, si vede che sei mio fratello! Tu non hai….. tu non
hai bisogno di allenarti con me, sei già abbastanza forte da solo! Ti
ho….. sottovalutato, lo ammetto!” disse Yuri tra un affanno e l’altro.
“Anche
tu, sei forte Yuri…… mi hai dato del filo da torcere lo
ammetto!” disse Kei anche lui parlando tra un affanno e l’altro.
Aveva faticato molto contro Yuri e doveva riprendere fiato, perché con i
pugni violenti che gli aveva dato il fratello, non riusciva più neanche
a respirare e lo stesso valeva per Yuri che aveva sottovalutato veramente la
forza di Kei. Nel frattempo arrivarono anche il professor Kappa e Max che
avevano avuto il timore che Yuri avrebbe fatto seriamente male a Kei. Quando arrivarono,
trovarono Kei e Yuri a terra che respiravano a fatica e allora capirono subito
quello che era successo fra di loro e dopo presero le chiavi della cella e la
aprirono, per poter così andare a soccorrere Kei e Yuri, rimasti ancora
a terra per la troppa fatica.
“O
mamma mia! Ma che avete fatto?! Signorino Kei! Signorino Yuri!” disse il
professor Kappa molto spaventato e mettendosi una mano sulla testa.
“Vi
siete picchiati? Bè comunque questo non ha importanza per ora, dobbiamo
aiutarli ad alzarsi professore!” disse Max avvicinandosi a Kei,
incominciando a sollevarlo.
“Si
certo, hai ragione Max!” disse il professor Kappa avvicinandosi a Yuri
per aiutare anche lui ad alzarsi. Quando finalmente riuscirono ad alzarsi Kei e
Yuri si guardarono dritti in faccia con aria seria per poi finire in una grossa
risata, ricadendo di nuovo a terra, sempre ridendo.
“Insomma!
Ma cosa ridete?! Per poco non vi ammazzavate a vicenda e voi ridete?!”
Disse il professor Kappa meravigliato e allo stesso tempo ancora spaventato per
la scena che si era ritrovato davanti quando era arrivato. Ma Yuri e Kei non lo
stettero nemmeno a sentire e una volta caduti a terra si guardarono in faccia
tutti e due con aria soddisfatta.
“Senti
Kei, ho deciso che non dirò nulla a nostro padre!” disse Yuri
smettendo improvvisamente di ridere.
“Cosa?
Dici sul serio Yuri?!” disse Kei alzandosi di colpo da terra, credendo di
non aver capito bene.
“Si
ho deciso che starò al tuo gioco! Ma bada, se nostro padre incomincia ad
avere dei sospetti, io non potrò più fare nulla per te!”
disse Yuri, alzandosi anche lui da terra.
“Grazie
Yuri!” disse Kei ridendo e dando la mano al fratello, che a sua volta
fece lo stesso.
“Figurati!
Spero che tu riesca a trovare quella ragazza! E intanto io, mentre tu te ne
starai buono qui, cercherò di convincere nostro padre a farti uscire.
Però devi trovare una scusa da dirgli per come ti sei comportato negli
ultimi giorni! Siamo d’accordo?” disse Yuri molto seriamente.
“Si e
grazie ancora!” disse Kei facendo un sorriso al fratello, il quale lo
ricambiò. Il professor Kappa e Max furono molto felici per Kei e Yuri,
perché finalmente si erano chiariti e avevano fatto pace.
“Bene
e adesso signorino Kei, signorino Yuri, seguitemi per favore così curiamo
le ferite!” disse il Professor Kappa facendo cenno con la mano di
seguirlo.
“Ti
ho detto che devi chiamarmi Kei!” disse Kei incominciando a seguirlo.
“Lo
stesso vale per me! Chiamami solamente Yuri quando non siamo davanti a mio
padre o davanti a degli estranei! Intesi? E lo stesso vale per te
giullare!” disse Yuri anche lui seguendo il professor Kappa e Max.
“Va
bene signor…… emm…. Volevo dire Yuri!” disse il
professor Kappa correggendo quello che aveva detto prima. Per lui non era
facile chiamare Kei e Yuri con semplicità, ormai si era abituato a
chiamarli semplicemente signorini, per potar rispetto ai figli del Re
Hiroshima.
“Ok,
anche io vi chiamerò semplicemente Kei e Yuri comunque per la cronaca,
io mi chiamo Max! No giullare! Hai capito YURI?!” disse Max offeso dalla
maniera in cui era stato chiamato. Dopo che il professor Kappa e Max prestarono
le loro cure a Kei e a Yuri, tornarono ai loro lavori di sempre facendo finta
di niente e Kei tornò nella sua cella, in attesa che Yuri cercasse di
convincere il loro padre a liberarlo e a farlo uscire dalla cella, così
avrebbe potuto cercare anche l’indomani quella ragazza e confessargli i
suoi sentimenti. Ma in quel momento i suoi pensieri non erano rivolti alla
ragazza misteriosa di cui si era innamorato, ma bensì a suo fratello
Yuri. Finalmente dopo molto tempo, si erano chiariti e adesso erano più
uniti che mai e insieme a lui, sicuramente avrebbe fatto molte cose, sia belle
che brutte. Kei e Yuri insieme erano sicuramente imbattibili, soprattutto
adesso che Yuri lo avrebbe aiutato a realizzare il suo obiettivo. Ma aver
risolto con Yuri era solo l’inizio! Ora doveva risolvere anche con
suo padre e avrebbe dovuto trovare una buona scusa per giustificare il suo
comportamento dell’ultima volta e quindi doveva pensare in fretta a cosa
dire. Dopo un po’ arrivò Yuri che entrò nella cella facendo
cenno a Kei di seguirlo, sicuramente suo padre voleva parlargli e voleva avere
delle spiegazioni e lui gli e le avrebbe date! Gli avrebbe detto qualsiasi cosa
pur di riuscire a cavarsela e poi adesso c’era Yuri che lo avrebbe
appoggiato, quindi Kei non doveva assolutamente preoccuparsi.
Ciauuu! Salve a tutti come va? Spero bene! Ed ecco a voi un altro
capitolo! Non avuto il tempo di ricontrollarlo quindi non fateci caso se
ci sono errori!^^ Scusate se non ringrazio tutti singolarmente, ma ho fretta!
Comunque grazie a chi ha recensito! Mi raccomando fatemi sapere che ne pensate
di questo capitolo, Ok?! Ciao! A presto! Baci! ^^
Dopo aver
parlato con il padre, Yuri fece cenno a Kei di seguirlo e adesso entrambi si
stavano dirigendo dove si trovava il padre, per cercare di convincerlo a far
uscire Kei dalla cella di isolamento, ma sicuramente Hiroshima avrebbe voluto
sapere il motivo del suo comportamento pochi giorni fa e quindi se Kei voleva
assolutamente uscire da quella cella, doveva inventarsi qualcosa di credibile
che convincesse il padre a farlo uscire da quella prigione. Dopo pochi minuti,
Kei e Yuri arrivarono nella stanza dove si trovava seduto sul trono ad
aspettarli, il Re Hiroshima che guardava Kei in maniera molto severa.
Quando Kei e Yuri arrivarono nella stanza, Hiroshima fece cenno alle guardie e
a tutti quelli che si trovavano in quella stanza, di andarsene per poter
così parlare in privato con Kei.
“Yuri,
lasciaci soli!” disse Hiroshima a Yuri facendo cenno di allontanarsi
dalla stanza.
“Ma….Padre
io….”. Provò a dire Yuri, ma si fermò non appena vide
lo sguardo severo del padre che non ammetteva repliche e quindi fece per
andarsene, ma prima fece un cenno a Kei, che stava a significare che gli aveva
consigliato di stare attento e di trovare una buona scusa per cavarsela,
purtroppo Yuri non poteva fare niente per aiutarlo, perché suo padre voleva
stare da solo con Kei. Dopo che tutti quelli che c’erano nella sala se ne
furono andati, Kei e suo padre restarono completamente soli e nessuno per
adesso aveva cominciato a parlare, ognuno aspettava che l’altro dicesse
qualcosa da un momento all’altro e inoltre quel silenzio era davvero
imbarazzante. Kei e suo padre non si aspettavano di certo che qualcuno li stava
spiando! Dietro la porta ad ascoltare c’erano il professor Kappa, Max e
stranamente anche Yuri che era appoggiato al muro intenzionato anche lui a
sentire quello che avevano da dirsi padre e figlio. Fu Hiroshima il primo a
parlare e a rompere il ghiaccio.
“Allora
Kei, Yuri mi ha affermato che mi volevi spiegare il motivo per qui ti sei
comportato in modo strano in questi ultimi giorni.”. Disse Hiroshima.
“Si,
padre è proprio di questo che volevo parlargli!” disse Kei
incominciando a pensare in fretta cosa doveva dire al padre, che attendeva con
impazienza una spiegazione.
“Bene,
sono felice che tu me ne voglia parlare, sai figlio mio non mi ha per niente divertito
che ho dovuto punirti per le tue bravate, chiudendoti in una cella d’isolamento!”
disse Hiroshima profondamente dispiaciuto e pronto ad ascoltare Kei.
“Allora,
parla su avanti! Dimmi perché sei scappato e perché quando sei
tornato eri così abbattuto e non rispondevi alle mie domande.”.
Disse continuando Hiroshima.
“Bè
padre, vedete il fatto è che…… sì insomma…
è difficile da spiegare.” Disse Kei in difficoltà. Non
sapeva cosa dire a suo padre e stava seriamente pensando di raccontargli la
verità, non sapendo che altro dire. Yuri che stava sentendo e stava
guardando tutto dietro la porta con il professor Kappa e Max, stava pensando ad
un modo per poter venir incontro al fratello per farlo uscire dai guai, ma in
quel momento non gli stava venendo nulla per la testa stava per intervenire
inventando una scusa, quando sentì Kei che stava raccontando al padre
quello che era accaduto.
“Ecco
padre vedete, quel giorno sono scappato perché…. Volevo prendere
un po’ di aria fresca, vedete padre io non c’è la faccio a
rimanere rinchiuso qui dentro! So di avere delle responsabilità come
principe però…. Volevo svagarmi un po’! E poi sono uscito
anche perché pochi gironi fa qui al villaggio è arrivato uno
sconosciuto.” Disse Kei sperando che fino adesso il padre non avesse dei
sospetti.
“Sconosciuto?
Che sconosciuto?!” disse Hiroshima molto seriamente. Di solito era
informato di tutto quello che succedeva nel villaggio e perciò gli sembrò
strano di non essere stato avvertito che uno sconosciuto era arrivato nel
villaggio e voleva saperne di più.
“Emm….
Una delle guardie del Re dell’altro villaggio!” disse Kei non
sapendo che altro inventarsi.
“ Una
delle guardie del Re Nagasaki, intendi?!” disse Hiroshima incominciando a
prendere la faccenda molto seriamente.
“ Sì
proprio quelle! Allora mi sono chiesto cosa ci facesse nel nostro villaggio una
guardia dell’altro regno e così mi sono avvicinato a questa
guardia per parlargli e per vedere se non era successo nulla di grave e allora
lui mi raccontò che…… che lo avevano attaccato un esercito d’uomini
e che lo avevano minacciato! E mi ha raccontato che questo strano esercito gli
ha detto di comunicare al nostro regno che voleva fare del male
a……” disse Kei non sapendo come continuare la sua storia
inventata. Nel frattempo dietro la porta Max, il professor Kappa e Yuri che
stavano ascoltando tutto si misero una mano in faccia dalla disperazione.
“Ma
non poteva inventarsi una scusa migliore?!” disse il professor Kappa in
preda al panico.
“E
adesso cosa si inventerà?!” disse Max anche lui poco convinto
delle scuse che Kei aveva cercato. E detto ciò si rimisero ad ascoltare
quello che Kei aveva da dire al padre che lo stava ascoltando molto seriamente.
“Che
questo esercito voleva fare del male a…. Yuri! Si! Yuri! E che se
organizzeremo questo matrimonio.. emm…loro… uccideranno sia Yuri e
sia la principessa dell’altro regno!” concluse Kei non sapendo che
altro inventare e dopo aver finito la spiegazione guardò dalla parte
dove si erano nascosti i suoi amici e guardò Yuri con uno sguardo che
sembrava chiedere perdono al fratello perché non sapeva che altro
inventarsi.
“Come????!
Ma chi è questo strano esercito e come si permette di fare certe minacce
ma adesso ci penserò io! Mi metterò subito in contatto con il Re
Nagasaki e ti assicuro figlio mio che prenderemo quell’esercito allora
ecco perché eri così triste non è vero? Eri preoccupato
per tuo fratello non è così?!” disse Hiroshima intenzionato
a prendere seri provvedimenti per questa faccenda e anche contento del fatto
che Kei si preoccupasse per Yuri.
“Emm….
Sì padre! Ma… ma da quel giorno non si sono fatti più
sentire questo strano esercito e poi non penso sia il caso di chiedere
aiuto al Re Nagasaki non è necessario! In fondo c’è la
dovremmo fare da soli no?!” disse Kei incominciando a pensare che aveva
combinato un bel guaio raccontando quella bugia. E adesso come ne sarebbe
uscito?
“Oh, sì
invece che c’è bisogno Kei e se quest’esercito chiamasse i
rinforzi? Noi non potremmo sapere in quanti saranno e quindi dovremmo
prepararci al peggio e per farlo ci serve l’aiuto del nostro nuovo
alleato, il Re Nagasaki!” disse Hiroshima molto seriamente. Kei stava per
dire qualcosa per cercare di rimediare all’errore appena commesso ma ad
un certo punto entrò di sorpresa Yuri.
“Scusate
padre!” disse Yuri entrando all’improvviso.
“Che
c’è Yuri?” disse Hiroshima.
“Mi
permettete di scambiare due parole con MIO FRATELLO?!” disse Yuri
lanciando uno sguardo omicida a Kei il quale cercò di guardare da
un’altra parte per non incrociare lo sguardo di Yuri.
“D’accordo,
ma lo farai qui davanti a me! Non ho ancora finito con Kei!” disse
Hiroshima non intenzionato a lasciar andare Kei. C’era qualcosa in questa
storia che non andava e Hiroshima aveva dei sospetti e voleva verificare se
erano fondati.
“Va
bene, come volete padre!” disse Yuri per poi dirigendosi verso Kei.
“Kei,
perché non me lo hai detto?!” disse Yuri guardando in maniera
severa Kei.
“Detto
cosa scusa?!” disse Kei non riuscendo proprio a capire a che cosa si
riferisse Yuri.
“Che
si stava organizzando questo complotto contro di me?!” disse Yuri
guardando Kei facendogli cenno che stava a significare di stare al gioco.
“Ah! Bè
mi dispiace Yuri, ma non lo avevo detto a nessuno, perché prima volevo
raccontarlo a nostro padre, infondo a tutto il diritto di saperlo no?!”
disse Kei stando al gioco di Yuri.
“Invece
dovevi dirlo anche a me! Perché è una cosa che mi riguarda!
Scusate padre, ma c’è stato un equivoco!” disse Yuri
dirigendosi adesso verso il padre, il quale lo guardò con aria
interrogativa come stava facendo in quel momento anche Kei.
“Come
sarebbe a dire c’è stato un equivoco?! Insomma io non sto capendo
niente mi volete spiegare sì o no?!” disse Hiroshima incominciando
ad innervosirsi.
“Già
Yuri, spiegalo anche a me!” disse Kei stando al gioco.
“Si,
ora ve lo spiego ad entrambi!” disse Yuri.
“Dunque
Kei, ha detto che questo strano esercito venuto dal nulla ci ha minacciato che
se si farà il matrimonio io e la principessa dell’altro regno
saremo uccisi. E io questo fatto lo scoperto solo ieri quando, per caso quando
ero uscito a caccia ho visto questo strano esercito che si stava avventando su
di noi e dato che voi padre, proprio ieri eravate in giro per svolgere i vostri
doveri, ho preso io il comando della situazione e ho dato ordine che si
contrattaccasse, per evitare che i nemici avessero il sopravvento. E
fortunatamente siamo riusciti a fermarli e li abbiamo catturati, soltanto poco
dopo mi sono fatto spiegare la situazione da un soldato dell’altro regno
che era arrivato da poco con il suo esercito per aiutarci a battere questo
nemico e così hanno rinchiuso questi uomini nella prigione del villaggio
del sud per ordine del Re Nagasaki. Quindi padre, non c’è motivo
di intervenire, come vedete il problema è già stato risolto e Kei
vi ha raccontato questa versione dei fatti perché non sapeva ancora
niente di come sono andate le cose poi.” Disse Yuri raccontando la storia
a suo padre e a Kei.
“Sul
serio?!” disse Kei a Yuri, che annuì.
“Bene,
allora non c’è più da preoccuparsi! Sono più
sollevato adesso! Ottimo lavoro figlio mio! E per quando riguarda te Kei,
capisco che eri preoccupato per tuo fratello ed eri scioccato per la notizia,
ma la prossima volta se ci sono problemi del genere, parlamene subito
così potrò fare qualcosa! E adesso sei libero Kei! Puoi uscire
dalla cella! Però quando esci avverti la prossima volta!” disse
Hiroshima a Kei che aveva capito che quel suo silenzio era più che
giustificato.
“La
ringrazio infinitamente padre!” disse Kei.
“Bene,
così non sarà nemmeno necessario intervenire! E ora non ci resta
che organizzare il ballo prima del matrimonio che avverrà tra pochi
giorni e poi sarà tutto fatto! Bene potete andare!” disse
Hiroshima congedando Kei e Yuri.
“Grazie
padre!” risposero in coro Yuri e Kei, che si avviarono poi verso
l’uscita di quella stanza per poi raggiungere il professor Kappa e Max,
che erano molto felici che tutto si era risolto per il meglio.
“Evviva!
Si è risolto tutto per il meglio!” disse il professor Kappa
passandosi una mano sulla testa per asciugarsi il sudore.
“Meno
male, pensavo che Kei fosse spacciato!” disse Max.
“Tzk!
Non cantate vittoria troppo presto! 1 sono dovuto intervenire io per risolvere
la situazione perché per poco Kei non era scoperto e allora sì
che sarebbero stati cavoli amari per lui! 2 se nostro padre decide di
congratularsi per la cattura di quell’esercito
<> con il Re Nagasaki allora sì che noi saremo
davvero nei guai! Perché sicuramente il Re Nagasaki dirà che non
sa nulla di questo esercito e di questa cattura e allora io e Kei verremmo
puniti severamente! 3 Il guaio c’è, anche se il Re Nagasaki decide
di venire al ballo organizzato da nostro padre per il mio matrimonio! E anche
in quel caso ci ritroveremmo nei pasticci! Perciò non fatevi illusioni
il peggio deve ancora arrivare!” disse Yuri seriamente preoccupato per
quello che poteva succedere in seguito.
“Bè
Yuri non ha tutti i torti, se vi scoprono sarà la fine!” disse il
professor Kappa rivolgendosi a Kei.
“ E
non è tutto anche noi saremo severamente puniti, per avervi
aiutato!” disse Max.
“Basta
con queste sciocchezze! Per ora siamo salvi ed è questo che conta!
È vero avrei potuto trovare una scusa migliore lo so! Ma non me ne
veniva nemmeno una in mente in quel momento! So che è tutta colpa mia e
che se saremo scoperti io sarò stato la causa di quello, ma vi prometto
che mi prenderò le mie responsabilità e non permetterò che
voi ci andiate di mezzo, parola mia!” disse Kei cercando di rassicurare
gli altri.
“Ahahahahah!
Parli proprio tu! Ma se sono dovuto intervenire io per salvarti! Non solo mi
hai messo a me nel mezzo, ma hai anche il coraggio di fare promesse, almeno
stai zitto invece di dire stupidaggini!” disse Yuri smettendo
improvvisamente di ridere ed incominciando ad incamminarsi verso la sua stanza.
Ma fu seguito da Kei, che non aveva proprio mandato giù le parole di
Yuri, ma voleva ringraziarlo per averlo aiutato ad uscire dai guai.
“Senti
chi parla! Non ti ho chiesto io di aiutarmi, ma in ogni modo! Mettiamoci una
pietra sopra! Grazie per avermi aiutato! Hai una mente geniale!” disse
Kei con un ghigno.
“Si,
si, una mente geniale come no! Non c’è niente da ridere Kei!
È una faccenda seria questa!” disse Yuri arrabbiato del fatto che
il fratello prendesse tutto con leggerezza.
“Si,
certo, certo, hai ragione tu! In ogni caso tu non ti devi preoccupare per me,
hai già fatto anche troppo adesso hai ben altre cose a cui pensare
quindi ti lascio solo!” disse Kei una volta che si ritrovò di
fronte alla stanza di Yuri.
“Eh?!
Ma che stai dicendo? A Quali altre cose dovrei pensare scusa?” disse Yuri
non riuscendo a capire quello che Kei voleva dirgli.
“Ma
come non lo sai! Dai.. devi pensare al tuo matrimonio e a diventare un ottimo
maritino!” disse Kei ridendo e incominciando ad incamminarsi verso la sua
stanza.
“Cosa?!
Come ti permetti? Cosa vorresti insinuare Kei?! Ehi, torna qui! Sto parlando
con te!” disse Yuri incominciando ad urlare contro di Kei arrabbiato.
“Hai
sentito benissimo! A quando vedo non sei molto pratico sull’argomento
<>, figurati se sei pratico sull’argomento
<>!” disse Kei non fermandosi e continuando a
camminare.
“Cosa?!
Guarda, non ti sto nemmeno a sentire non mi lascio giudicare da un ragazzino
viziato che vuole fare sempre di testa sua!” disse Yuri cercando di
provocare Kei per costringerlo a fermarsi e a discutere con lui, ma questo
nemmeno gli rispose.
“ E
va bene, pensala pure come vuoi! Ma giuro che non ti aiuterò mai
più, quando avrai bisogno di me!” disse Yuri entrando nella sua
stanza e sbattendo violentemente la porta.
“Va
bene, va bene ma spero che mi inviterai quando nasceranno i miei nipoti!”
disse Kei ormai lontano dalla stanza di Yuri, il quale dopo aver sentito queste
parole uscì molto arrabbiato e allo stesso tempo imbarazzato, per poter
cantargliene quattro al suo amato FRATELLINO. Ma quando uscì dalla sua
stanza, Kei non era più lì e si era già allontanato, quindi
decise di lasciar perdere questa storia e di ritornare nella sua camera senza
dover pensare più a quel discorso avuto con Kei.
“Ma
tu guarda cosa gli passa di mente a quel matto! Ma perché ho un fratello
del genere?!” disse Yuri ad alta voce e stingendo i pugni per la rabbia.
Mentre Kei, se la rideva sotto i baffi mentre tornava nella sua stanza. Era
sicuro che con Yuri sarebbe andato tutto bene e avrebbe di sicuro trovato
quella ragazza e gli avrebbe confessato il suo amore. Ma adesso, doveva pensare
a quello stupido ballo che si sarebbe tenuto fra pochi giorni,chissà se
lei ci sarebbe stata? Già questa era un’idea! Pensò Kei
sdraiandosi nel suo letto e pensando a questa possibilità e dopo averci
pensato su per un po’, poi si addormentò di colpo per la
stanchezza e si mise a dormire, sicuramente era stata una giornata pesante per
tutti e lui era molto stanco e quindi si sarebbe fatto una bella dormita e
domani avrebbe riprovato a cercare quella misteriosa ragazza e sperando che al
ballo ci sarebbe stata.
Ciauu a
tutti! Come va? Spero bene! Allora che ne dite di questo capitolo? Spero che vi
sia piaciuto! Bè fatemelo sapere! Ci conto!^^ Intanto faccio i
ringraziamenti a chi ha rece.
X
Vegeta4ever: Ciao!Grazie x aver rece! Eh si, finalmente Kei e Yuri sono più
uniti che mai e loro due insieme sono una bomba! Hai le idee molto chiare
riguardo a quella misteriosa ragazza!^^ Grazie per l’aiuto che mi dai con
la ff x pubblicare! Grazie! Mi raccomando fammi sapere che ne pensi di qst
capitolo Ok? Ciao! Baci! T.v.b
X Chibilory:
Ciao!Hai visto che scusa si è inventato Kei con suo padre? Poverino non
sapeva cos’altro dire!^^ Bè bisogna capirlo! Bè in ogni
caso come vedi Yuri gli ha dato una mano! Bè fammi sapere se ti è
piaciuto anche questo capitolo Ok? Ciao! A presto! ^^
X Angelo
Azzurro: Ciao! Sono contenta che ti siano piaciuti gli ultimi due capitoli che
ho fatto! E sono felice anche che ti piace Yuri come personaggio! Come vedi Kei
ha avuto bisogno anche dell’aiuto di Yuri per scamparla con il padre!^^
è bello che si siano chiariti e adesso a quei due insieme chi li ferma!
Ma ancora il bello deve arrivare! Chissà se la ragazza misteriosa
è quella che tu pensi che sia! In ogni caso grazie per i complimenti! E’
stato un piacere conoscerti su msn!^^ E dimmi ti piace questo capitolo fammi
sapere! Ciao! Baci!^^.
X Kutai:
Ciao! Sono felice che hai letto la mia prima ff e che finora ti sia piaciuta!
Grazie per i complimenti! Anche tu sei brava a scrivere! Allora divertiti in
questi dieci giorni che non ci sarai! ^^ Spero che ti piaceranno anche i nuovi
capitoli che aggiornerò! ^^ Ti saluto! Ciao! Baci! Divertiti e
grazie per aver recensito e quando tornerai mi farai sapere che ne pensi dei
nuovi capitoli che aggiornerò. Ok? Ciao! Baci!^^.
Bene Ho
finito! Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia! ^^ Kei e Yuri uniti
caspita! E ancora il bello deve venire questo è solo l’inizio! ^^
Continuate a seguirmi! Ciao! Baci! A presto! ^
L’indomani, Kei quando si
svegliò vide che non si trovava più nella cella dove era stato
rinchiuso, ma bensì nella sua stanza e capì che tutto quello che
era successo ieri non era stato un sogno e che lui era finalmente uscito da
quella cella, grazie anche all’aiuto di Yuri. Si vestì in fretta e
aprì le finestre della sua stanza e notò che quel giorno era una
bellissima giornata e il sole risplendeva come non mai. Sembrava quasi che
stesse festeggiando la libertà che aveva ottenuto, pensò Kei. E
detto questo Kei, decise che era ora di andare a prendere una boccata
d’aria, ma prima doveva fare un abbondante colazione, ma
all’improvviso proprio quando stava per uscire dalla sua stanza per
diriger ersi a fare colazione, sentì bussare alla sua porta e
andò ad aprire.
“Buongiorno signorino
Kei, dormito bene oggi?” chiese allegramente il professor Kappa entrando
nella stanza di Kei con in mano un vassoio con la colazione già pronta.
“Avevo completamente
dimenticato che ogni giorno la colazione me la portano nella mia camera.”
Pensò Kei che ormai si era completamente dimenticato di come cominciava
la sua giornata lì a palazzo.
“Grazie Professore. Ma
scusa non avevamo detto che dovevi chiamarmi Kei quando eravamo soli? O
sbaglio?” disse Kei stufo di essere chiamato signorino.
“Ah, si scusa Kei! Ma
vedo che sei già vestito come mai, hai deciso di andare a fare una
passeggiata?” chiese il professor Kappa poggiando il vassoio dove era
pronta la colazione nel comodino vicino a letto di Kei.
“Si, ma prima pensavo di
fare un abbondante colazione e vedo che ci hai pensato tu a portarmela, grazie!
Ma non si occupa la servitù di fare questo? Tu che c’entri? No che
mi dispiace si intende,ma mi sembra strano tutto qui.” Disse Kei che
avevano notato un certo cambiamento di programma.
“Eh, si ricordi bene, ma
sono stato io a chiedere di poterti portare la colazione in camera, per vedere
come stavi e se ti eri adattato di nuovo alla vita di sempre! Però forse
in fondo io sto un po’ esagerando.” Disse il professor Kappa
ridendo peri troppi pensieri che si stava facendo.
“Già, comunque
adesso ti dispiacerebbe lasciarmi un po’ da solo?” disse Kei che
voleva godersi in pace quell’aria fresca che stava entrando nella sua
stanza dalla finestra aperta.
“E va bene come vuoi tu
Kei, ma non scappare altrimenti saremo punto e daccapo!” disse il
professore che non aveva nessuna intenzione di ripetere le ultime cose che
erano successe ultimamente. E detto questo fece per andarsene, quando Kei lo
fermò di colpo dicendogli che voleva domandargli una cosa.
“Senti, ma
dov’è mio fratello?” chiese Kei al professore, sperando che
questo sapesse rispondergli.
“Ah, vuoi dire Yuri?
Bè è andato a caccia, sai com’è fatto no? E adesso
scusa adesso devo proprio andare, ciao!” disse il professor Kappa uscendo
dalla stanza di Kei.
“Grazie a te,
ciao!” disse Kei vedendo allontanare il professor Kappa. E così
dopo aver fatto colazione, Kei uscì dalla sua stanza per poi dirigersi verso
la stanza dove si trovava suo padre in quel momento, ma nel corridoio
incontrò Max, il quale lo fermò di colpo.
“Ciao, Kei! Cerchi tuo
padre? Bè spiacente ma non c’è! In questo momento si trova
da tutt’altra parte e non so dirti quando tornerà, spiacente!”
disse Max andando incontro a Kei con un sorriso largo.
“Come? Accidenti!
Bè allora quando viene digli che sono uscito!” disse Kei deciso ad
uscire lo stesso anche sena la presenza e il consenso del padre.
“Ma, non devi dirlo a me
Kei, devi dirlo a tuo fratello Yuri! E a lui che tuo padre gli ha detto di
tenerti d’occhio e gli ha assegnato alcuni compiti!” disse Max
urlando queste parole a Kei che si era già incamminato verso
l’uscita che portava fuori nel giardino.
“Si, ho capito
Ciao!” disse Kei non facendo nemmeno caso alle parole di Max. Quando
uscì fuori nel giardino, Kei andò subito nelle stalle e
ordinò che il suo cavallo fosse pronto per poter montarlo e quando
questo fu pronto, Kei gli salì in sella e stava per andarsene, quando
vide Yuri tornare in sella al suo cavallo e si fermò per salutarlo.
“Ciao, Yuri!
Com’è andata la caccia?! Vedo che hai preso qualcosa di
buono,complimenti!” disse Kei ironicamente.
“Dove stai
andando?!” disse Yuri non badando alle parole di Kei.
“Io? A caccia come te! Però
di ragazze!” disse Kei facendo l’occhiolino a Yuri il quale
però non gradì molto la cosa.
“Ma come siamo spiritosi
oggi?! Comunque non mi ricordo di averti dato il permesso per uscire!”
disse Yuri con tono severo.
“ Si, certo, certo! Scusa
ma perché non mi fai prendere un po’ d’aria?! Non è
affatto giusto! Tu esci e io no!” disse Kei facendo l’aria del
bambino capriccioso sapendo di far arrabbiare Yuri.
“Non fare quella faccia
da idiota, perché non ti si addice per niente e comunque non se ne
parla! Ritorna dentro, su andiamo!” disse Yuri dando una spinta al
cavallo per farlo muovere.
“Va bene, allora
dirò a nostro padre tutta la verità! Che tu mi hai aiutato a
scappare, che mi hai aiutato quando gli ho detto una bugia, che mi hai
picchiato nella cella, ecc….!” disse Kei cercando di provocare
Yuri, il quale sentendo quelle parole si fermò di colpo.
“Guarda che anche tu ti
metteresti nei guai, non ti conviene dirgli la verità! Non lo faresti
mai!” disse Yuri girandole spalle al fratello.
“E invece si! A costo che
verrò punito anche gli e lo dirò, stanne certo! Sai che ne sono
capace!” disse Kei con un ghigno soddisfatto.
“E va bene fai come ti
pare, esci pure se vuoi! Vai a cercare pure quella ragazza, ma bada non ti
azzardare mai più a ricattarmi sono stato chiaro?!” disse Yuri
girandosi di colpo verso di Kei e guardandolo con aria severa, che non
ammetteva repliche.
“Si, certo, certo! Allora
vado! Grazie!” disse Kei che già si era allontanato.
“è incredibile,
quel ragazzo non cambierà mai!” disse Yuri. E così dicendo
se ne ritornò a casa senza badare più a Kei che nel frattempo era
quasi arrivato nel bosco per cercare quella ragazza, ma nella strada, rivide
quel ragazzo che aveva conosciuto lo stesso giorno che aveva incontrato quella
ragazza misteriosa e decise di fermarsi a salutarlo.
“Ciao! Rei, giusto? Se
non ricordo male!” disse Kei.
“Esatto! Invece tu sei
Kei vero?” disse Rei ridendo.
“Si, infatti! A quando
pare ci siamo rincontrati! E forse ci rincontreremo ancora nel ballo che stiamo
organizzando a palazzo. Ci sarai? Non ti preoccupare è aperto a
tutti!” disse Kei pensando che Rei fosse uno straniero, ma che
lavorava come contadino anche nel suo paese.
“Non saprei! Forse, chi
lo sa! Tu invece, ci sarai?” disse Rei con un ghigno, sapendo in
realtà perfettamente che Kei ci sarebbe stato sicuramente a quel ballo.
“Ci devo essere per
forza, ordini di mio padre!” disse Kei, che in realtà andava a
quel ballo solo per la speranza di poter incontrare di nuovo quella ragazza.
“Capisco. Comunque,
perché sei venuto qui? Vuoi stare un po’ da solo?” disse Rei
cambiando discorso.
“ Si, anche!” disse
Kei senza dilungarsi in altre spiegazioni.
“Capisco! Bè
allora ci vediamo?!” disse Rei facendo cenno con la mano e salendo in
sella al suo cavallo.
“Si, ci vediamo! O almeno
lo spero!” disse Kei anche lui con un cenno della mano. Così
dicendo Rei diede una spinta al suo cavallo per farlo muovere, ma Kei
all’improvviso si fermò ricordandosi che voleva chiedergli
qualcosa di molto importante.
“ Rei, aspetta! Voglio
chiederti una cosa, qual è il tuo cognome? E da quale paese
vieni?” disse Kei, che ancora non sapeva nulla di quel ragazzo venuto dal
nulla.
“Il mio cognome è
Kon! Mi chiamano Rei Kon! E provengo da un paese molto lontano!” disse
Rei prima di andarsene accennando un piccolo sorriso per poi ripartire a tutta
velocità verso il villaggio e lasciando Kei a guardare ancora dove lo
aveva incontrato la prima volta.
Dopo che Rei se ne fu
andato, Kei riprese il suo cammino e quando arrivò al bosco, ma prima di
entrarvi fece bere un po’ il suo cavallo e poi entrò nel bosco e
arrivò nello stesso posto dove aveva incontrato la ragazza, cioè
dove c’era quel bellissimo fiume con la cascata, ma della ragazza nessuna
traccia. Kei si sdraio sotto un albero e aspettò un po’ prima di
andarsene, con la speranza che magari la ragazza si facesse vedere. Passarono
ore, ma della ragazza nessuna traccia e Kei dopo aver aspettato qualche altro
minuto decise che era ora di tornare a casa e così prese il cavallo e
fece per andarsene, ma prima che lo potesse fare, passando da un albero
notò che c’era inciso qualcosa e spinto dalla curiosità, si
avvicino all’albero e incomincio a leggere quello che vi era scritto:
“Ho
saputo che mi stai cercando, mi dispiace di essere stata così vaga con
te e che non abbiamo avuto il tempo di conoscerci meglio, spero che mi
perdonerai per questo piccolo inconveniente. Spero che un giorno ci rivedremo
Kei.”
E letto questo, capì subito che la
ragazza non si era dimenticata di lui e che forse aveva qualche speranza di
ritrovarla e così dicendo gli sfuggì un sorriso e
incominciò anche lui a scrivere in un albero incidendo queste parole:
“
Ti aspetto al ballo che si terrà nel mio villaggio è aperto a
tutti, spero che ci sarai.
Kei.”
E così facendo se ne
andò lasciando quelle esatte parole in risposta al messaggio che aveva
ricevuto, sperando che la ragazza lo leggesse e sarebbe venuta al ballo e con
questa speranza nel cuore, salì in sella al cavallo e si diresse verso
casa, sperando che quel messaggio sarebbe servito a qualcosa. Ora non restava
altro che aspettare il fatidico ballo.
Ciauu!
Come va? Spero bene! Allora che ne pensate di questo capitolo? Spero che vi sia
piaciuto! Adesso ringrazio tutti quelli che hanno rece lo scorso capitolo!
X
Vegeta4ever: Ciao! Grazie per aver rece lo sorso capitolo! Sei stata la prima!
Ti ringrazio come sempre per l’aiuto che mi dai con qst ff! Grazie che mi
aiuti a pubblicarla e che mi aiuti con gli errori. Comunque sono contenta che
continui a seguirmi e che ti piace qst ff! Comunque rispondendo alla tua
domanda che cosa vuoi di più dalla vita rispondo: un lucano! Ahahah
(scherzo! XD)! Chissà se andrà come hai detto tu e che al ballo
Kei dirà a Yuri chi è la ragazza indicandogliela e lui poi
scoprirà alla fine che è proprio quella che deve sposare! Ma tu
dovresti chiederti prima, ma questa ragazza andrà al ballo?! Bò
lo scoprirai solo seguendomi! ^^ Comunque grazie per complimenti! E fammi sapere
che cosa ne pensi di questo capitolo, ok? Ciao! Baci! ^^ E grazie ancora.
X Angelo
Azzurro: Ciao! Hai proprio ragione, Kei infatti non è un gran
bugiardo e fa fatica a mettere una bugia che sta in piedi! Meno male che
c’era Yuri hai detto bene! Comunque è anche vero che
rischiano veramente di essere scoperti! Ma per ora è meglio che si
godano la libertà non trovi? ^^ Ma non è detto nemmeno che quella
ragazza si presenterà al ballo! Comunque non ti preoccupare il giorno
del ballo è vicino! ^^ Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo
capitolo, ok? Ciao! Baci!^^
X
Violettamiciomiao: Ciao! Sono davvero felice che hai lettola mia ff e che
l’hai rece! Grazie per le tue rece sn contenta che la ff ti piace! Come
vedi ho apportato qualche modifica al testo spero che ora vado meglio! ^^ E
questo capitolo ti è piaciuto? Fammi sapere! Ciao! ^^
X
Chibilory: Ciao! Non ho ancora visto la tua rece! Spero che tu non abbia
problemi! Ma sono sicura che questi capitoli li leggerai tt in una volta e
rece! ^^ Bè ti saluto Ciao!^^
X Kutai:
Ciao! Per quando ritornerai spero che mi farai sapere se ti sono piaciuti
questo capitoli e gli altri che ancora non hai letto. Bè ti aspetto,
ciao! Baci! ^^
Ho
finito! Ancora un grazie a tt quelli che hanno rece grazie che mi state seguendo
e che qst ff vi piaccia sn molto contenta! Continuate a seguirmi e se
c’è qualcosa che non va nella ff (errori, scrittura, ecc…)
ditemelo pure, perché qst è la mia prima ff e nn so
com’è come scrittura o altre cose, bè adesso vado Ciao!
Baci!^^
Kei,dopo aver letto il messaggio che la misteriosa ragazza gli
aveva lasciato inciso sull’albero e dopo averne inciso uno di risposta si
avviò verso casa sperando che quella ragazza leggesse il messaggio in
tempo, per poter così venire al ballo e poterla finalmente conoscerla.
Tornando a casa rivolse i suoi pensieri a qualcun altro, vale a
dire a quel ragazzo che aveva conosciuto nel bosco lo stesso giorno che aveva
conosciuto la ragazza.
Kei continuava a chiedersi se non avesse già sentito
parlare di un certo Rei Kon oppure se era un semplice contadino,non sapeva perché
ma voleva a tutti i costi scoprire chi era quel ragazzo.
Arrivato a casa, Kei decise di cercare negli appunti di suo padre
dove c’erano scritti tutti i nomi dei contadini e dei lavoratori del
villaggio e anche degli stranieri che venivano da lontano.
I loro nomi erano registrati e scritti in una lista, che era
consegnata nelle mani del Re che aveva il compito di guardarli e leggerli per
vedere se potevano restare nel villaggio, oppure no.
Kei, così, incominciò a cercare tutti i nomi che vi
erano scritti in questa lista, per vedere se c’era scritto anche quello
del ragazzo che aveva conosciuto.
Per ore Kei cercò nelle lunge liste il nome di Rei, ma
ancora non aveva trovato nessuna traccia di quel nome e stava incominciando a
leggere un’altra lista con altri nomi, quando all’improvviso nella
stanza entrarono il professor Kappa e Max che avevano sentito dei rumori nella
stanza del Re Hiroshima e avevano deciso di andare a vedere chi c’era, quando
videro che si trattava di Kei si tranquillizzarono e gli chiesero cosa stesse
cercando in quella stanza così Kei gli spiegò la situazione.
“Ho capito, quindi tu speri di trovare il nome di quel
ragazzo in questa lista, giusto?” chiese Max guardando una lista che
aveva già letto Kei.
“Si, infatti!” rispose Kei, senza staccare gli occhi
dalla lunga lista.
“Ma tuo padre lo sa?” chiese il professor Kappa
immaginando già la risposta di Kei.
“No! Ma non importa, se lo vedrò gli dirò cosa
sto cercando! E poi lui non ci sarà ancora per un’altra mezza
giornata, quindi ho tutto il tempo che voglio per cercare il nome di quel
ragazzo in queste liste!” Disse Kei.
“Allora ti aiuteremo anche noi! Vero professore?”disse
Max che aveva già incominciato a prendere un’altra lista che era sul
tavolo per vedere se c’era quel nome.
“Eh? Ah…sì certo che lo aiuteremo…Ma se
sentiamo dei rumori, promettetemi che c’è n’andremo!
Promesso?!” chiese il professor Kappa ancora insicuro.
“Promesso!” dissero in coro Max e Kei per poi
ricominciare a cercare.
Così dicendo,
anche il professor Kappa si mise a cercare tra le lunghe liste che rimanevano
da guardare.
Kei, Max e il professor Kappa cercarono a lungo, ma ancora nessuna
traccia del nome.
Fino a quando il professore non fece un urlo di gioia.
“Evviva! L’ho trovato, guardate!” disse il
professor Kappa mostrando il nome che aveva trovato a Kei e a Max, che sentendo
quella frase si girarono di scatto verso il professor Kappa.
“Ecco, guardate è lui… Bartolo Kon! Può
essere suo padre no? E magari, se è qui in città ci potrà
dire che lavoro fa e da dove vengono suo figlio e lui, no?” disse il
professor Kappa pensando di risolvere la situazione.
“Professore?” disse Kei cercando di riportare il
professor Kappa alla realtà.
“Che c’è?” chiese il professor Kappa, non
capendo perché Max e Kei non fossero contenti che lui avesse trovato il
nome di quel ragazzo che cercavano da ore.
“Guarda, qui c’è scritto che questo signore
è venuto 10 anni fa e che se n’andato da qui già da molto
tempo ormai!” disse Max mostrando al professor Kappa dove era scritto
quello che lui aveva appena detto.
“E poi, c’è anche scritto che aveva 80 anni e
che poi non aveva mai avuto figli! Se leggi bene infatti, puoi vedere che
accanto a lui non c’è nessun altro nome, mentre negli altri nomi
della lista chi era sposato o chi è sposato, accanto ai nomi del marito
c’è anche il nome della moglie e dei figli, capito?” disse
Kei ritornando a cercare.
“Si, ho capito! Uffa che buco nell’acqua!” disse
il professor Kappa rimasto deluso.
“ E dai! Può capitare di sbagliare, no? Su non
perdiamoci d’animo e continuiamo a cercare!” disse Max cercando di
risollevare il morale al professor Kappa.
“D’accordo!” disse il professor Kappa
ricominciando a cercare.
Per delle altre lunghissime ore Kei, Max e il professor Kappa,
continuarono a cercare nelle liste il nome di quel ragazzo, ma di lui ancora
nessuna traccia, finché finalmente arrivarono all’ultima lista da
controllare.
Controllarono anche quella, ma non trovarono nessuna traccia di
quel nome e non trovando niente nemmeno lì non restava altro che
rassegnarsi e di mettere ogni cosa al suo posto.
“Uffa, non abbiamo trovato nulla, abbiamo cercato per ore e
ore in queste stupide liste e non ci abbiamo concluso un bel niente!”
disse Kei sbattendo violentemente il pugno contro il tavolo, facendo cadere
tutte le liste che avevano controllato.
“Mi dispiace solo che abbiamo fatto tutto questo casino per
niente!” disse Max raccogliendo alcune liste fatte cadere da Kei,
rimettendole a loro posto, aiutato dal professor Kappa.
“Bè in ogni caso grazie lo stesso per avermi aiutato
a cercare!” disse Kei.
“E’ stato un piacere per noi aiutarti Kei!”
disse il professor Kappa.
Detto questo, tutti rimisero a posto le liste che avevano man mano
ricontrollate e finito di fare questo uscirono dalla stanza del Re Hiroshima e
all’improvviso tutti si fermarono di colpo per un urlo del professor
Kappa.
“Cosa c’è professore? Vuoi farci prendere un
infarto?!” disse Max spaventato dalla reazione del professor Kappa.
“Perché hai urlato?” chiese Kei
tranquillamente.
“E tu perché non ti sei spaventato?” chiese Max
non facendo nemmeno rispondere il professor Kappa alla domanda di Kei.
“Perché ormai mi sono abituato ai suoi strilli!
Comunque allora professore che cosa è successo?” chiese nuovamente
Kei.
“ Mi sono dimenticato di sbrigare alcune faccende per conto
del Re Hiroshima! Oh no! Se non mi sbrigo non finirò mai in tempo, scusa
Kei ma adesso devo proprio andare è stato un piacere aiutarti nella tua
ricerca, conta sempre sul mio aiuto, ciao!” disse il professor Kappa
correndo per cercare di sbrigarsi.
“Ora che ci penso, anche io ho un impegno, scusa vado anche
io, ciao!” disse poco dopo anche Max, scappando anche lui di corsa.
“Ma che hanno tutti oggi? Perché scappano tutti?
Vabbè sarà meglio che vada a controllare se il nome di quel
ragazzo c’è scritto su qualche libro! Ma prima, chiedo in giro se
sanno dirmi qualcosa a riguardo e poi cercherò nei libri!” disse
Kei, deciso a trovare il nome di quel ragazzo e cercando di scoprire chi era
veramente.
Detto ciò, Kei incominciò ad avviarsi verso
l’uscita del castello per poter sellare il suo cavallo e andare in
città a chiedere informazioni, riguardo alla vera identità di Rei
Kon.
Ma mentre si avviava verso l’uscita del castello, Kei
incontrò Yuri il quale appena vide che il fratello era diretto verso
l’uscita del castello, decise di fermarlo per cercare di scoprire dove
stesse andando quel combina guai.
“Dove stai andando?!” chiese Yuri.
“Non sono affari tuoi!” rispose Kei bruscamente.
“Invece si! Come già ho avuto modo di spiegarti,
finché nostro padre non ritorna dai suoi impegni, sono io il
responsabile di questo castello, del nostro villaggio e anche purtroppo
responsabile del tuo comportamento, cioè la tua balia!” disse Yuri
fermando Kei per un braccio vedendo che non aveva molta voglia di parlare.
“Wow stupendo, ci manchi anche tu che mi fai da balia! In
ogni caso Mr. voglio sapere tutto io, sappi che sto andando a vedere se nel
nostro villaggio c’è qualcuno che conosce un ragazzo, che voglio
scoprire chi è e da dove viene! Contento?!?” disse Kei molto in
fretta sperando di andarsene al più presto lontano da Yuri.
“E tu hai pensato bene prima di andare a cercare negli
appunti di nostro padre dico bene?!?” disse Yuri lasciando solo ad allora
il braccio di Kei, che aveva tenuto stretto fino a quel momento.
“E tu come…..” Disse Kei cercando di finire la
frase.
“Come lo so, vuoi dire? Semplice, io so tutto, ti basta come
risposta mio caro?!?Comunque se proprio vuoi sapere come faccio a saperlo, te
lo spiego! Sono passato per caso da quelle parti e ho sentito quello che
stavate dicendo tu e i tuoi compari!” disse Yuri molto seriamente.
“In ogni caso non ho capito bene chi stai cercando, come si
chiama questo ragazzo?” chiese Yuri improvvisamente.
“Rei! Rei Kon!” disse Kei.
“Rei Kon? E hai detto che è venuto da poco nel nostro
villaggio, giusto?! Ma certo, Rei Kon! Ma come fai a non conoscerlo?!”
disse Yuri sorpreso di sentire quel nome.
“Io so solo che è un ragazzo che ho conosciuto
e che è molto bravo a suonare la chitarra!” disse Kei offeso del
fatto che Yuri lo prendesse in giro, solo perché non conosceva la vera
identità di questo “famoso” Rei Kon.
“Sei proprio un babbeo! Tu hai appena conosciuto un principe
e nemmeno te ne sei accorto! Ma come si fa ad essere così sciocchi?!”
disse Yuri sorpreso del fatto che suo fratello avesse conosciuto questo famoso
principe conosciuto in molti paesi, villaggi e città!
“Ehi! Non insultarmi capito? ?E poi come sarebbe a dire un
principe?! ?Non dire idiozie!” disse Kei non credendo a quello che gli
aveva appena detto Yuri.
“E invece è proprio così mio caro!Devi sapere
che il principe Rei Kon
è il nipote del grande Re Kagami!Il Re Kagami e la sua famiglia, vivevano
nel villaggio dell’Ovest e lo conoscono tutti per la sua fama, infatti si
racconta che tanti anni fa venne un potente esercito che si divise in quattro
gruppi per attaccare il nostro villaggio,il villaggio del sud, il villaggio
dell’est e infine il villaggio dell’Ovest.
L’esercito era bene attrezzato ed era talmente potente che
poteva spazzare via, quando voleva tutti e quattro i villaggi!Si dice, però,
che quando l’esercito arrivò
al villaggio dell’Ovest, che era appunto sotto il governo del re Kagami, l’esercito nemico fu sconfitto
perché l’esercito del regno,con le loro armi molto avanzate e con
un buon Re che dava loro istruzioni come muoversi era praticamente invincibile!E
così il nostro villaggio fu salvo grazie al Re Kagami, che da quel
momento, diventò molto popolare per la sua grande forza e rispettato da
tutti!E poco dopo aver sconfitto questo esercito così potente, il Re
Kagami ritenne giusto che il villaggio del nord, il villaggio del sud, il
villaggio dell’est e il villaggio dell’ovest fossero divisi e che
ad ognuno di essi ci fosse un Re che rappresentasse ognuno di essi.
Fu ed ad ogni villaggio fu assegnato un determinato Re e come
sai prima di nostro padre ci fu nostro nonno a governare questo villaggio.
In ogni caso, poi in seguito il Re Kagami ebbe due figli, un
maschio e una femmina e quando lui fu vecchio e non c’è la fece
più a governare, salì al trono suo figlio quello che in questo
momento governa il villaggio dell’ovest! E quest’altro Re che salì
al trono, si sposò ed ebbe tre figli, due femmine e un maschio che indovina un po’?E’proprio
Rei, il ragazzo che tu hai conosciuto e che dici che sia un semplice contadino!”disse Yuri raccontando la storia
del villaggio dell’ovest e del grande Re Kagami a Kei, che non sapeva
nulla di questa storia.
“Certo, certo, Il Re Kagami, i quattro villaggi divisi, Rei
il nipote di questo grande Kagami, tutte sciocchezze! Non crederò ad una
tua sola parola fino a, quando non avrò le prove che quello che dici
è vero!” disse Kei poco convinto ma allo stesso sorpreso della
storia di questo grande Re Kagami.
“Bene, Mr. Non credo finché non vedo! Vieni con
me!” disse Yuri prendendo per un braccio Kei e incominciando a
trascinarlo dove voleva lui.
“Ma dove mi stai portando Yuri?!?” disse Kei
protestando.
“Ti voglio dimostrare che io non mento sulle cose
serie!”disse Yuri.
Così dicendo, Yuri portò Kei nella biblioteca del
castello e incominciò a cercare un libro molto prezioso e quando lo
trovò, lo mise nella pagina che cercava e la mostrò a Kei.
Kei nel vedere quello che era scritto in quella pagina, ne rimase
meravigliato! In quel libro vi erano scritte tutte le cose che gli aveva appena
raccontato Yuri e quindi ne dedusse che tutta quella storia non era una bugia.
“Allora, pensi ancora che ti abbia mentito?” disse
Yuri piuttosto innervosito del fatto che Kei non gli avesse creduto.
“Hai ragione scusa, la prossima volta avrò più
fiducia! In ogni caso è incredibile che Rei sia il nipote di questo
grande Re Kagami e il figlio del Re che adesso sta governando il villaggio
dell’ovest! Ma allora se è il principe del villaggio
dell’ovest lui che c’è venuto a fare nel nostro villaggio
del nord?” chiese Kei riflettendo un po’ meglio sulla situazione.
“Non ne ho la minima idea! Forse è qui per
partecipare al mio matrimonio?!” disse Yuri pensando a questa come unica
soluzione.
“E che gliene frega a lui scusa?” chiese Kei non
riuscendo a capire che cosa c’entrava Rei con il loro villaggio.
“Non lo so! Quando lo rivedrai gli e lo chiederai! E adesso
forza, andiamo!” disse Yuri uscendo dalla biblioteca seguito a ruota da
Kei.
“Andiamo dove?” chiese Kei non riuscendo a capire dove
volesse portarlo il fratello.
“Andiamo a sbrigare delle faccende per conto di nostro padre
e ci devi essere anche tu, altrimenti si arrabbierà molto con te e sarai
rinchiuso di nuovo nella cella d’isolamento! Vuoi questo?” chiese
Yuri con un ghigno.
“E va bene vengo, ma sono costretto?!?” disse Kei
seguendo il fratello.
“Di pure quello che vuoi, ma tu vieni con me e basta!”
disse Yuri con uno sguardo che non ammetteva repliche.
E così Kei e Yuri avevano scoperto la vera identità
di Rei, ma la domanda che si faceva Kei era sempre la stessa: Ma perché Rei che è il
principe del villaggio dell’ovest, dovrebbe interessarsi del nostro
villaggio? E a questa domanda
Kei decise di rispondere chiedendolo direttamente a Rei quando lo avrebbe
rivisto, per poter chiarire questo grande dubbio.
Ciauu!!!!!!! Come va? Spero bene! Allora che
ne dite di questo capitolo? Spero che vi sia piaciuto! Come potete vedere
ancora non ho scritto un capitolo dove si tiene finalmente il ballo tanto
atteso! Forse questo sarà nel prossimo capitolo, chissà! ^^
Purtroppo non ho avuto il tempo di ricontrollarlo e quindi non so se ci sono
errori, però spero che vi piaccia lo stesso! Scusate se non ringrazio
tutti singolarmente come al solito, però ho molta fretta! Scusate! In
ogni modo grazie a chi ha rece! E mi raccomando fatemi sapere che ne pensate di
questo capitolo, ok? A presto! Baci! ^^
Una volta aver scoperto l’identità di Rei, Kei aveva
accompagnato Yuri a sbrigare delle faccende per conto di loro padre nelle quali
era richiesta anche la sua presenza. Kei, mentre aspettava che Yuri finisse di
parlare con un uomo che sembrava dover vendergli qualcosa o dover fare qualcosa
per conto del Re Hiroshima, si ritrovò nuovamente a pensare a quella
ragazza e allo stesso tempo a Rei, e nonostante avesse scoperto la vera
identità di quest’ultimo da poco non riusciva a spiegarsi comunque
alcune cose.
Mentre continuava a
pensare a tutte queste cose, fu interrotto da Yuri
“Ehi, andiamo qui abbiamo finito!” disse semplicemente
Yuri salendo in sella al suo cavallo e incominciando ad incamminarsi verso
casa, seguito di dietro da Kei.
Per quasi tutto il cammino, nessuno dei due fratelli aprì
bocca e Kei continuava a pensare a molte cose e questo a Yuri non
sfuggì.
“ A cosa pensi?” chiese ad un tratto Yuri, senza
girarsi verso di Kei.
“Ah?” disse Kei ritornando finalmente alla
realtà.
“Ti ho chiesto cosa pensi!” disse Yuri spazientito dal
modo di fare del fratello.
“Stavo pensando a Rei e alla ragazza che ho conosciuto al
bosco. Secondo te hanno qualche legame?” chiese Kei pensando già
da un bel pezzo a quella prospettiva.
“Non credo! E anche se fosse?!Non pensare più a
queste sciocchezze e ritorna sulla terra, Kei! Non puoi continuare a
fantasticare su la ragazza che hai conosciuto e su Rei, basta! Piuttosto vedi
di pensare a cosa metterti per stasera per quel ballo in maschera che si
terrà nel nostro castello! Non te ne sarai dimenticato spero?”
chiese Yuri sperando che quello che aveva appena detto non corrispondesse a
verità.
“Certo che…. Oh no!” disse Kei
all’improvviso mettendosi una mano sulla faccia.
“Che c’è?” disse Yuri girandosi di scatto
verso il fratello.
“Emm… non ho nemmeno una maschera da mettermi e un
vestito decente! Non ne ho ordinato nemmeno uno accidenti!” disse Kei
dando un colpo al suo cavallo facendolo andare dalla parte opposta da dove
stava andando Yuri.
“Dove vai, adesso?!” chiese Yuri urlando dietro a Kei.
“Vado a vedere se c’è qualche sarto buono che
magari ha qualche vestito già pronto, anche se veramente mi sembra un
po’ difficile, comunque almeno ci provo!” disse Kei ormai lontano.
“Accidenti fa sempre di testa sua!” disse Yuri
ricominciando a far camminare il cavallo, per poter andare a casa e per poter
prepararsi per il ballo.
Nel frattempo, Kei scese giù al villaggio e girò per
quasi tutti i negozi non trovando, però, nulla adatto a lui.
Quando, finalmente, si fermò in un negozio e trovò
un vestito molto bello che si addiceva a lui, con una maschera che copriva il
viso ma che riusciva a far vedere gli occhi di Kei, in modo da rendere meno
difficile riconoscerlo.
Così dopo aver provato quel vestito, lo comprò e
quando stava per raggiungere il suo cavallo per poter salirgli in sella e tornare
a casa, non face caso ad una ragazza che passava di lì la urtò
molto violentemente facendola cadere per terra.
Kei, mortificato per
l’accaduto, aiutò la ragazza ad alzarsi e notò che era
ridotta piuttosto male da quello che riusciva a capire.
La ragazza, infatti, indossava una gonna lunga ma piuttosto
malconcia e una camicetta bianca anche questa molto malconcia e infine un lungo
mantello con il quale si copriva il viso probabilmente per non farsi
riconoscere.
Kei, vedendo com’era ridotta quella ragazza, decise di
aiutarla e quindi le chiese se aveva bisogno d’aiuto per poter stare
meglio, ma la ragazza rifiutò l’aiuto.
“No, no non c’è ne bisogno sul serio, grazie lo
stesso! E adesso mi scusi ma devo proprio andare!” disse la ragazza
continuando a coprirsi il volto e non guardando nemmeno in faccia Kei.
“Ma… ne è sicura?” chiese Kei
gentilmente.
“Si, grazie lo stesso!” disse la ragazza
semplicemente.
“E va bene, mi scusi ancora!” disse Kei salendo in
sella al suo cavallo.
Ma quando stava per andarsene fu fermato dal proprietario del
negozio da cui aveva comprato pochi minuti prima il vestito per il ballo.
“Sì che c’è?” chiese Kei
spazientito dal fatto che ancora non se ne fosse ritornato a casa e che quel
giorno fosse fermato da tutti.
“Mi scusi, signorino Kei, ma ha dimenticato il suo vestito!
Poi come avrebbe fatto senza il vestito questa sera per il ballo in
maschera?” disse il proprietario del negozio.
“Grazie! Eh già, come farei se non avessi questo
vestito stasera! Bè adesso vado, arrivederci!” disse Kei salutando
quell’uomo che era stato così gentile con lui.
La ragazza che fino a quel momento era stata in silenzio per
sentire il discorso di quell’uomo e di Kei, sentito quell’ultimo
nome alzò finalmente la testa e si lasciò cadere nelle spalle il
mantello che teneva fino a pochi minuti prima e rimase a guardare il punto in
cui prima vi era stato Kei.
La ragazza quando vide che si stava allontanando, cercò di
andare dietro a Kei per fermarlo, ma ormai era troppo tardi, perché Kei
se n’era già andato via di corsa.
“Ma voi siete…Salve è bello rivedervi qui,
Princ…” cercò di dire l’uomo, ma fu interrotto
improvvisamente dalla ragazza.
“Si sono io, ma vi prego non urlate il mio nome! Sono
di nuovo scappata e mi stanno di cercando! Ma quel ragazzo di prima,
l’ha chiamato Kei?” chiese la ragazza in modo preoccupato.
“Sì perché?” chiese l’uomo.
“Oh no! Non l’ho visto prima in faccia perché
avevo il mantello che mi copriva il viso per non farmi riconoscere! Ma sono
sicura che se me lo fossi tolto lui mi avrebbe riconosciuta e io avrei
riconosciuto lui!” disse la ragazza abbassando lo sguardo.
“Ancora una volta, il destino non ha voluto che ci
parlassimo!” disse tristemente la ragazza.
Così dicendo se ne andò triste per la sua strada
sperando che un giorno avrebbe rivisto Kei.
Si diresse verso il bosco e quando vi arrivò, trovò
scritto nello stesso albero in cui lei aveva lasciato il messaggio scritto per
Kei un altro messaggio che sembrava scritto proprio per lei.
Lo lesse e ne rimase molto stupita ma soprattutto anche molto
felice, perché forse aveva qualche speranza di rivedere Kei.
Kei nel frattempo, non sapendo che aveva rivisto quella ragazza
che da tanto tempo cercava di rintracciare, ritornò al castello e
mentre camminava nel lungo corridoio incontrò Max e il professor Kappa
che appena lo videro gli andarono subito incontro.
“Kei, finalmente! Forza incomincia a cambiarti! Tra poco gli
invitati saranno qui!Almeno, quelli più importanti!” disse il
professor Kappa agitandosi.
“Noi abbiamo quasi finito di fare i preparativi per la festa
e tuo padre è tornato, mentre Yuri ti aspetta nella tua o nella sua
stanza dopo che ti sarai cambiato!” disse Max.
“Ok, grazie! Allora vado!” disse Kei correndo verso la
sua stanza.
Quando vi entrò, trovò Yuri seduto nella sedia sua
sedia, già vestito con un abito molto bello, ma senza maschera.
“Chi ti ha accordato il permesso di entrare nella mia
stanza?” disse Kei, mentre si toglieva le scarpe e la camicia.
“Io! Comunque l’hai trovato l’abito per la
festa?” chiese Yuri cambiando discorso.
“Si! E tu perché sei senza maschera?! Perché
io la devo mettere e tu no?!” disse Kei ringhiando.
“Perché io sono il futuro erede al trono e che si sta
per sposare! Sufficiente come spiegazione?” disse Yuri con un ghigno.
“No!” disse Kei dall’altra parte della stanza
dove c’era un camerino dove sì ci poteva cambiare, quando in
camera c’era gente.
“In ogni caso forse in questo ballo in maschera
c’è anche Rei! E forse chissà, se hai fortuna può
darsi che c’è anche la tua amata!” disse Yuri ridendo.
“Smettila! E comunque non sono affari tuoi riguardo alla
ragazza! Mentre per Rei se lo vedrò, ti avviserò!
Contento?” disse Kei ironicamente, uscendo dal camerino con il vestito
già messo.
“Si! In ogni caso adesso andiamo prima che nostro padre ci
venga a prendere con delle guardie!” disse Yuri, uscendo dalla stanza di
Kei e incominciando a scendere nel piano di sotto dove si stava tenendo il
ballo.
Dopo un po’ anche Kei scese al piano di sotto dove vide un
sacco di gente che era venuta a quel ballo.
Quando vide Yuri gli andò incontro per cercare di non
perderlo di vista con tutta quella gente che era venuta quella sera al ballo.
“A quando pare non sarà facile rintracciare il tuo
amichetto Rei e la tua ragazza!” sussurrò Yuri al fratello.
“Non è la mia ragazza! In ogni caso detesto
ammetterlo, ma hai ragione! Purtroppo con tutta questa gente è difficile
vederli!” disse Kei.
“E non è tutto, se hanno indossato le maschere allora
si che sarà come cercare un ago in un pagliaio!” disse Yuri.
Kei stava per rispondere a quello che gli aveva appena detto Yuri,
quando all’improvviso sentì suo padre dire:
“ Benvenuti a tutti amici! Sono contento che siate tutti qui
a festeggiare l’unione ormai prossima di due paesi! Signore e signori
questo è mio figlio Yuri e questo è mio figlio Kei! In questo
ballo potrete avere anche la fortuna di ballare con loro! E adesso che il
ballo in maschera, abbia inizio!”
E così dicendo ebbe inizio il ballo tanto atteso e tutte le
persone che erano venute quella sera incominciarono a ballare vedendo i
musicisti che avevano incominciato a suonare.
Ciauu! Visto finalmente il ballo tanto atteso è
arrivato! ^^ Scusate ma non ho avuto il tempo di ricontrollare il testo, quindi
se ci sono errori non ci fate caso! ^^ Ringrazio chi ha rece lo scorso
capitolo!
X Vegeta4ever: Ciao! Allora che ne pensi di questo capitolo?
Spero che ti piaccia! Volevo chiederti perché non vuoi che dico che di
più della vita voglio un lucano? Bè in ogni caso si voglio un
lucano! ^^ (scherzo ^^ ihih)! Visto il capitolo del ballo è ormai
iniziato e nel prossimo lo descrivo meglio promesso! ^é^ Bene se gli e
la porti tu al ballo la ragazza misteriosa, mi fai un piacere! Così mi
risparmio la benzina della tastiera (ihih bella questa battuta vero? Scherzo!
Sono pazza!)! In ogni caso rispondendo alla tua domanda dei principi che gli
piace scappare dai castelli, bè devi capirli poverini, sono in pratica
segregati! ^^ Bè cmq rece anche qst capitolo! ^^ Ciao!
X Chibilory: Ciao! Hai visto finalmente il giorno del ballo
è arrivato, contenta!?^^ Per lo meno è iniziato! ^^ In ogni caso
nel prossimo capitolo vedrai finalmente se la ragazza misteriosa è
venuta al ballo oppure no! ^^ bè fammi sapere che ne pensi di qst
capitolo ok? Ciao! ^^
X Angelo Azzurro: Ciao! Grazie per i complimenti! Come vedi il
destino ha fatto rincontrare la ragazza misteriosa e Kei di nuovo ma loro
nemmeno se ne sono resi conto! ^^ chissà adesso se verrà la
ragazza al ballo, chissà! ^^ (sn cattiva! ^^ ) fammi sapere che ne pensi
di qst capitolo! Ma non ti ho vista su msn hai molti impegni in questo periodo
vero? Mi dispiace! ^^ bè cmq cerca di trovare il tempo x rece! ^^ ok?
Ciao! Baci!^^.
X Kutai: Ciao! Volevo dirti, quando torni fammelo sapere! ^^ Non
vedo l’ora di sentire il tuo parere su qst capitoli che ho scritto! ^^
ciao!
Ho finito! ^^ Bè fatemi sapere che ne pensate di questo
capitolo, ok? (e non badate agli errori!) ^^ ringrazio anche per chi legge
solamente e prego di rece! ^^ cmq adesso devo andare, ho davvero fretta!
Bè ci sentiamo il prossimo capitolo! Ciao! Baci! ^^
Dopo che il Re Hiroshima aveva
presentato i suoi due figli, vale a dire Kei e Yuri e dopo aver detto alcune
parole riguardo all’unione tra i due paesi grazie al matrimonio che si
sarebbe tenuto tra pochi giorni fra Yuri e la principessa del villaggio del
sud, Hiroshima diede il via per far aprire le danze e per poter dare inizio a
questo ballo in maschera atteso ormai da tutti. Così tutta la
gente iniziò a ballare, divertendosi, mentre invece altri parlavano di
affari oppure giocavano a carte, insomma si faceva di tutto.
Quasi tutta le gente che
era venuta al ballo, indossava una maschera ognuna diversa dall’altra,
quindi era piuttosto difficile riconoscere la persona che la stava indossando.
Kei e Yuri guardavano da per
tutto se c’era magari qualche persona che loro conoscevano, ma
soprattutto controllavano se c’era anche Rei al ballo e quando stavano
uscendo fuori per vedere se magari lo trovavano, Hiroshima gli fece cenno di
avvicinarsi a lui dicendogli che voleva parlargli.
“Si, padre? Vuole dirci
qualcosa?” chiese Yuri avvicinandosi al padre.
“Si Yuri! Volevo dirvi
che questa sera dovete essere gentile con tutti e dovrete mostrare un po’
di serietà, soprattutto tu Kei! E volevo anche dirvi che abbiamo ospiti
importanti e quindi vi prego di essere educati! Anzi forse dovrei parlare di
questo solo con te, Kei! Visto che Yuri si comporta sempre molto bene quando
è in pubblico!” disse Hiroshima riferendosi subito dopo a Kei.
“Si padre, non la
deluderemo! E gli promette che starà attento a quello che fa , vero
Kei?” disse Yuri guardando Kei dritto negli occhi facendogli capire che
non scherzava.
“Si, lo prometto!”
disse Kei sbuffando.
“Bene, adesso potete pure
andare!” disse Hiroshima congedando Kei e Yuri.
“Tsk! Uffa io lo
sapevo! Io mi secco a ballare con le altre dame e a conoscere delle persone
importanti! Per questo non volevo venire a questo stupido ballo in
maschera!” disse Kei al fratello una volta allontanatosi dal padre.
“Bè se fosse per
me, te ne potresti anche andare! Ma nostro padre vuole per forza che ci sia
anche tu a questo ballo! Comunque se tu te ne andassi adesso, non avresti la
possibilità di vedere se a questo ballo in maschera c’è la
ragazza che hai conosciuto e Rei!” disse Yuri incominciando a girare per
tutta quell’enorme sala e incominciando a guardare da più parti
per vedere se a quel ballo partecipavano le persone che stavano cercando lui e
Kei.
“Hai ragione! Allora
diamoci da fare e incominciamo a cercare anche se non sarà
facile!” disse Kei. E così dicendo Kei e Yuri si divisero e ognuno
cercò in diversi parti della stanza e se qualcuno di loro avesse trovato
le persone che cercavano, avrebbe dovuto andare ad avvertire subito l’altro
che stava cercando dalla parte opposta.
Yuri, guardava in ogni parte
della sala e cercava di vedere attraverso le maschere che indossavano le
persone, se tra di esse c’è ne fosse qualcuno che cercava, ma
finora non aveva trovato traccia delle persone che cercava.
Kei, stava cercando ormai da
diversi minuti, ma non aveva ancora trovato niente e stava per andare ad
avvisare Yuri, quando all’improvviso sentì una mano che lo toccava
e che si era appoggiato nella sua spalla e una voce che lo invitava a girarsi
verso di lui.
Kei si girò di scatto e
quando vide chi lo aveva appena chiamato restò sorpreso, ma allo stesso
tempo anche molto contento, perché finalmente almeno in parte le sue
ricerche erano finite.
“Ah, finalmente! Ti stavo
cercando da un pezzo, Rei!” disse Kei dopo essersi ripreso dallo stupore.
“Ciao! Mi stavi cercando,
ed eccomi qua!” disse Rei sorridendo.
“No, non c’è
niente da ridere mio caro!” disse Kei arrabbiato.
“Perché?”
chiese Rei fingendo di non sapere di cosa stesse parlando Kei.
“Lo sai benissimo! Per
quale motivo non mi hai detto subito chi eri veramente?” chiese Kei
cercando di contenersi dall’urlargli tutto in faccia.
“E cosa avresti fatto
dopo che te lo avrei detto?” chiese Rei, facendosi finalmente serio.
“Bè almeno lo
sapevo! Ho scoperto un sacco di cose sul tuo conto! Ma non ho ancora capito che
c’entri tu con il nostro villaggio! Perché diavolo sei venuto
qui?! Che cosa vuoi da noi? Che cosa cerchi?! Insomma dimmi cosa vuoi!”
disse Kei ponendo un sacco di domande a Rei.
“Calma, adesso ti spiego
tutto. A patto che tu non ti metti a urlare! Ne sei capace?” disse Rei
con tono arrogante.
“Tsk, parla avanti ti
ascolto!” disse Kei mettendosi a braccia conserte, pronto ad ascoltare
ciò che Rei stava per dirgli.
“Allora,
risponderò alle tue domande una alla volta, abbi pazienza. Allora primo,
io in effetti non c’entro niente con il vostro villaggio quindi non
ci sarebbe nessun motivo perché io rimanessi qui. Secondo, sono venuto
qui per il semplice motivo che non solo volevo vedere che tipo di persona era
tuo fratello Yuri, ma anche per assistere al matrimonio che si terrà tra
poco fra la principessa del villaggio del sud e tuo fratello. E sono
venuto qui per vedere se Yuri era adatto per sposare la principessa del
villaggio del sud che è una mia cara amica. Terzo, da voi non voglio
niente e quarto, non cerco niente da voi. Allora ho risposto a tutte le tue
domande?” chiese Rei, il quale però ancora non aveva detto tutto
quello che c’era da sapere sul suo conto.
“Si, ma allora è
solo per questo che ti trovi qui? Fammi capire tu sei venuto fin qui solo per
vedere che tipo era mio fratello? Non ci credo! Inventati un’altra scusa
signorino!” disse Kei, che non credeva a niente di tutto quello che gli
aveva appena rivelato Rei.
“In effetti hai ragione
Kei, non ti ho detto tutta la verità!” disse Rei, decidendo
finalmente di raccontare tutta la verità.
“Allora che cosa aspetti
a dirmelo?!” chiese Kei spazientito.
“Si ma prima devi
chiamare anche tuo fratello Yuri, è giusto che lui sappia quello che sta
succedendo!” disse Rei.
“Se io lo vado a chiamare
tu te la svigni?! Chiese Kei, che non si fidava per niente di Rei.
“Stai tranquillo!”
disse Rei.
E così, Kei decise di
fidarsi di Rei e andò a chiamare anche Yuri e gli spiegò quello
che era appena successo e Yuri dopo averlo saputo seguì Kei dove aveva
lasciato Rei e si mise ad ascoltare anche lui quello che Rei aveva da dirgli.
“Bene, ora che ci siete
tutti e due vi spiego. Sono qui, non solo per il motivo che ho spiegato a Kei,
ma anche per un altro motivo ancora più importante di quello. Dovete
sapere che io sono scappato dal mio castello per venire a posta qui ad
avvisarvi del pericolo che state correndo, facendo questo matrimonio. Vedete,
un giorno ho sentito mio padre che parlava con il suo consigliere e ho sentito
che gli stava raccontando dei fatti che riguardavano il vostro villaggio,
quindi curioso mi sono avvicinato e ho sentito che dicevano che qualcuno non
vuole che si uniscano questi due regni, vale a dire il villaggio del nord e il
villaggio del sud, facendo questo matrimonio! E quindi vorrebbero attaccare il
vostro villaggio e distruggerlo definitivamente! Però non so chi siano
quelli che aspirano a fare questo! E siccome ho sentito anche che vorrebbero
assalire tutti e quattro i villaggi divisi compreso il mio, era mio dovere
avvisarvi del pericolo! Soprattutto tu devi stare attento, Yuri!” disse
Rei raccontando la sua storia.
“Capisco! Ecco
perché sei venuto qui! Non so perché ma sento che mi posso fidare
di te!” disse Kei che dopo aver ascoltato per bene la storia, si era
convinto che Rei fosse veramente un bravo ragazzo e che non stesse mentendo.
“Quindi dovremmo
aspettarci un possibile attacco, giusto?!” chiese Yuri preoccupato.
“Si! Bè comunque
per adesso non dobbiamo dire niente a nessuno, perché non è successo
ancora niente per fortuna, però dovremmo tenere molto allenato il nostro
esercito, per non permetterci delle sconfitte e delle perdite!” disse
Rei.
“Sono d’accordo!
Allora mi impegnerò ad allenare duramente i miei soldati! E tu Kei ti
allenerai con noi!” disse Yuri riferendosi a Kei.
“Certo, certo! Bene
adesso che sappiamo come sono andate le cose, non mi resta che dirti Rei, Buon
divertimento e per stasera goditi il ballo!” disse Kei incominciando a
confondersi tra la gente del ballo, seguito da Yuri.
“No, Kei aspetta tu non
sai chi è la princ…….” Disse Rei non riuscendo a
finire la frase perché Kei se ne era già andato. Quindi decise di
godersi il ballo in maschera e di divertirsi almeno per quella sera, ma prima
voleva presentare un suo caro amico a Kei e quindi decise di seguirlo e quando
lo trovò lo chiamò per fargli conoscere il suo amico.
“Ecco ci tenevo a fartelo
conoscere, così non avrai problemi a riconoscerlo semmai ci fosse quella
battaglia, questo è Takao! Il capitano delle nostre guardie
reali!” disse Rei, presentando Takao.
“Piacere di conoscerla
principe Kei, è un vero onore per me!” disse Takao dando la mano a
Kei, il quale ricambiò, ma con diffidenza.
“Il piacere è
mio!” disse Kei, ma prima che chiunque aggiungesse parola, si
fermò ad un tratto la musica e tutta la gente si fermò a fissare
la porta da dove era appena entrata una ragazza con un vestito da sera rosso
molto lungo e luccicante e con una maschera che copriva il viso. Sicuramente
era la più bella di tutte quelle donne che erano lì nella sala
quella sera e quando Kei la vide gli si fermò il cuore. Non aveva mai
visto in vita sua una ragazza così splendida e quando vide che lei gli
sorrise e lo guardò dolcemente, d’istinto si avvicinò
subito alla ragazza che era appena entrata e questa appena vide Kei fece subito
un inchina cortese, ma Kei la invitò ad alzarsi e le prese le mani
guardandola negli occhi che si intravedevano un poco a causa della maschera che
indossava.
“Io….. io…
non avevo mai visto una ragazza più bella di voi! Vi prego ditemi che
siete voi la ragazza che ho conosciuto in quel bosco in riva al fiume con
quella cascata!” sussurrò Kei.
E come risposta ricevette un
sorriso da parte della ragazza che confermò l’affermazione appena
fatto di Kei e quando fu certo che si trattava della ragazza che stava
cercando, allo stupore di tutti disse: “Bè? Perché avete
fermato la musica?! Su ricominciate a suonare, io voglio ballare con questa
donna!”
Alle parole di Kei, i musicisti
ripresero a suonare anche con il consenso del Re Hiroshima, il quale aveva
guardato stupito la scena. Infatti Kei, non aveva mai ballato con una donna in
un ballo in maschera o in qualsiasi altro posto, per questo tutti i presenti
erano rimasti stupiti e quindi se ne stavano fermi a guardare Kei, mentre
ballava e sorrideva alla ragazza il quale ricambiava senza dire una parola.
“Tsk! Figurati se se la
lasciava sfuggire! E guardo come ride?! Si è proprio rincretinito non
c’è che dire!” disse Yuri una volta vicino a Rei, Takao, il
professor Kappa e Max, il quale guardavano la scena, però molto
romanticamente e non badavano per niente ai commenti di Yuri.
Il ballo fra Kei e la ragazza
durò per molti minuti, fino a quando…
“Mi dispiace, ma adesso
devo proprio andare vogliate perdonarmi!” disse la ragazza. E così
dicendo lasciò la presa di Kei e uscì il più velocemente
possibile dalla sala lasciando tutti i presenti, ma soprattutto Kei a bocca
aperta.
“No, aspettate! Vi
prego!” cercò di dire Kei. Ma ormai era troppo tardi perché
la ragazza se ne era già andata via.
Ciauu! Come va? Spero
bene! Avete visto? Come promesso ecco a voi il capitolo del ballo, contenti?!
^^ Scusate per il ritardo e scusate anche per il testo, forse non ho descritto
bene il ballo fra Kei e la ragazza misteriosa, ma sapete ho avuto da fare in
questi giorni e inoltre ho scritto con la fretta qst capitolo, quindi ci
possono essere anche degli errori di cui non mi sono accorta. Cmq,Visto? La
ragazza misteriosa è andata al ballo! E inoltre Rei ha avvisato di un
pericolo molto grave che si sta per abbattere su tutti e quattro i villaggi
divisi, chissà cosa succederà adesso. Bè fatemi
sapere che ne pensate di questo capitolo, ok?
X Vegeta4ever: Ciao!
Visto? La ragazza alla fine c’è andata al ballo come vedi, quindi
poverina non gli puoi dire più niente! Però ancora una volta non
ha avuto il tempo di dire il suo nome, bè peccato! ^^ Comunque grazie
per la rece, allora come ti è sembrato questo capitolo? Errori? Credo di
si! Bè comunque non posso farci niente è il mio tipo di scrittura
e non posso cambiarla, perché non ci riesco! ^^Ma se c’è qualche altra
cosa che non va dimmelo, ok? Ciao! Fammi sapere che ne pensi di questo
capitolo! Ciao! ^^
X Chibilory: Ciao bella!
Scusa se non l’ho pubblicato giovedì, ma non potevo proprio!
Comunque dove vai di bello? Bè spero che almeno tu ti diverta! ^^
Bè comunque finalmente ho scritto il capitolo del ballo, contenta? E
visto che parti te l’ho dedicato a te qst capitolo! Ma come vedi non si
sa ancora il nome della ragazza misteriosa e inoltre incombe un pericolo grave
che potrebbe rovinare tutti e quattro i villaggi divisi, cosa succederà?
Bò, chissà. Io lo so! ^^ Bè mi
raccomando fammi sapere che ne pensi di qst capitolo, ok? Ciao! Baci! Ps: ho il tuo contatto, quindi se vuoi puoi chattare con me
quando vuoi! ^^ e salutami Kei! XD!
X Angelo Azzurro: Ciao!
Non posso dirti se la tua ipotesi sulla vera identità di quella ragazza
sia esatta, altrimenti ti rovino il finale ma come vedi almeno al ballo ci
è andata! ^^ Cmq nn ti preoccupare se su msn nn ci sei molto, se hai
impegni nn puoi metterti mica a chattare! Ma sn contenta che almeno il tempo
per rece c’è l’hai! Bè continua a seguirmi e dimmi
che ne pensi di questo capitolo, ok? Ciao! Baci!^^
Bè adesso vi
saluto! ^^ se ci sn errori nn fateci caso, ok? Io facci un po’ troppi
errori! ^^ ma nn ho avuto il tempo di ricontrollarla! Scusate! ^^ Bè
rece mi raccomando, ok? Ciao! A presto! Baci! ^^
Capitolo 13 *** La scoperta dell'identità della ragazza misteriosa ***
“ La scoperta dell’identità della ragazza misteriosa
“ La
scoperta dell’identità della ragazza misteriosa!”
La ragazza
misteriosa che aveva fatto improvvisamente irruzione al ballo con un abito da
sera molto bello lasciando tutti molto sorpresi, aveva ballato con Kei per diversi minuti, fino a quanto all’improvviso,
la ragazza vedendo che si era fatto molto tardi era scappata di
corsa dalla sala, lasciando tutti a bocca aperta.
Dopo che la
ragazza se ne fu andata dal ballo in maschera e dopo che tutti si ripresero
dallo stupore, il ballo ricominciò e tutti ricominciarono a suonare e
ballare, Kei invece rimase immobile dove si trovava prima che la ragazza abbandonasse la sala.
Probabilmente Kei, sarebbe rimasto in quella
posizione sicuramente per molto tempo se Yuri non lo
avesse riportato alla realtà.
“Ehi!
Non puoi startene certo qui impalato per tutta la durata del
ballo!” gli disseYuri dopo averlo
riportato alla realtà.
“ Era lei, ne sono sicuro! È lei la ragazza che ho
conosciuto nel bosco! Ma perché è scappata via di
nuovo e non mi ha detto il suo nome? Perché tutti questi misteri?!” disse Kei stringendo i
pugni.
“Non
lo so, ma a quanto pare alla tua amichetta piacciono
le fughe!” disse Yuri ridendo, sperando di
risollevare il morale a Kei, ma vedendo di non aver
ottenuto alcun risultato, continuò dicendogli: “è
meglio che la dimentichi!”
E quando Yuri pronunciò quella frase vide gli occhi del
fratello fulminarlo con uno sguardo omicida e quindi lasciò
perdere quella conversazione e ritornò dal professor Kappa e da gli altri suoi amici che lo aspettavano.
“Si
è proprio rincretinito, non lo riconosco più!” disse Yuriuna volta raggiunti i suoi
amici.
“E dai poverino cerca di capirlo! Ancora non sa
nemmeno il nome di quella ragazza!” disseMax.
“Già,
chissà come sta male!” disse il professor Kappa
dispiaciuto per l’amico.
“Ma chi era quella ragazza?” chiese Rei, che non sapeva
nulla di tutta quella storia.
E
così dicendo, Il professor Kappa e Max gli spiegarono chi era la ragazza misteriosa che quella sera era
venuta al ballo e che cosa aveva a che fare con Kei e
quando ebbero finito di raccontare la storia, sulla faccia di Rei si
delineò un piccolo sorriso.
“Scusa
perché ridi? Guarda che è una faccenda seria, almeno…. per Kei lo è!” disse
Max, parlando in nome di tutti.
“Oh, no niente!” disse Rei mentendo.
“Scusa, Rei?” lo chiamò Takao
di dietro.
“Si,
che c’è?” chiese Rei.
“Ma quella ragazza non è……” disse Takao, non riuscendo a finire la frase, interrotto da Rei.
“Si è lei, ne sono sicuro! Tutto combacia perfettamente,
stando a quello che mi hanno raccontato questi ragazzi!” disse Rei sottovoce per non farsi sentire dagli altri.
“Ma
lei non può essere innamorata di Kei, lo sai
anche tu come stanno le cose, no?!” chiese Takao poco convinto.
“Si lo so, infatti per esserne certo devo verificare e
parlarne con lei quando la rivedrò!” disse Rei capendo già
chi era la misteriosa ragazza.
“Allora?
Cosa sono tutti questi misteri? Ci volete dire chi
è quella ragazza si o no?! Sono sicuro che voi
lo sapete!” disseYuri,
che cominciando ad insospettirsi.
“Si, infatti è così!” disse Takao.
“E allora parlate!” disse Max.
“Dicci
chi è quella ragazza, per favore!” disse il professor Kappa supplicando Rei e Takao a
rivelare la vera identità della ragazza.
“E va
bene..quella
ragazza in realtà è……” incominciò
a dire Rei.
“Quella
ragazza in realtà è…?” chiesero in coro tutti.
“è……
è… la ragazza che tu devi proprio sposare Yuri!”
disse Rei lasciando a bocca aperta tutti i presenti.
“Cosa
diamine stai farneticando?!” chiese Yuri non riuscendo a credere alle proprie orecchie. Rei stava per rispondere, ma all’improvviso arrivò Kei.
“Di
cosa state discutendo?” disse Kei,
interrompendo la conversazione.
“Niente
di importante e adesso sparisci e lasciami parlare con
il tuo amico!” disse Yuri molto sgarbatamente.
“Ma come siamo cortesi!” disse Kei,
intenzionato a restare dov’era.
“Keisei sicuro di voler ascoltare
la nostra conversazione?” chiese il professor Kappa.
“Questa
notizia, potrebbe scombussolarti un po’!” continuò Max.
“La
volete smettere? Cosa avrà di tanto
scombussolante questa notizia? Sono curioso su avanti parla,
Rei!” disse Kei con tono deciso.
“Sicuro?”
chiese Rei un ultima volta. Come conferma ricevette un accenno di Kei che lo
invitava a continuare quello che stava dicendo prima ai suoi amici.
“E va
bene.. devi sapere che quella ragazza che hai
conosciuto al bosco, che quella volta è scappata e che è venuta
al ballo questa sera per poi scappare via improvvisamente è Miki, la principessa del villaggio del sud, nonché
la futura moglie di tuo fratello Yuri!” disse
Rei tutto ad un fiato, lasciando Kei e gli altri a
bocca aperta.
“Vedete,
Miki probabilmente è venuta qui
stasera, perché ha letto il messaggio che lei gli ha lasciato scritto su
quell’albero principe Kei! E sicuramente voleva
dirle il suo nome, ma non ne ha avuto il tempo, perché ha visto che
doveva tornare subito a casa, temendo che suo padre scoprisse che era uscita di nascosto dal castello per venire qui stasera!”
disse Takao continuando al posto di Rei.
“E
devi sapere che non lo fa apposta che scappa sempre, il fatto è che a
lei piace uscire dal suo castello e prendere un po’ di aria
fresca, ma il padre la tiene praticamente rinchiusa dentro il castello e
perciò lei molte volte scappa di nascosto di suo padre e quando le
guardie se ne accorgono vanno subito a cercarla e lei non ha un attimo di
tregua! E così per non farsi trovare e per non essere rimproverata dal
padre, scappa!” concluse alla fine Rei.
“Cos....cos….cosa?!” cercò di dire Kei.
“Esatto!
Quindi come avrai ben capito non potrai mai sposarla perché lei è
promessa sposa a Yuri, quindi ti consiglio di lasciare perdere questa faccenda e di dimenticarla, come lei
dovrà fare con te! Anche se molto probabilmente
non sà ancora che tu sei il fratello di Yuri!” disse Rei con tono molto dispiaciuto. Sapeva
che quelle parole che aveva appena detto a Kei, per
lui erano state come una lama che gli aveva appena
trafitto il petto.
“Allora
è così che stanno le cose?! E quella
tipa che scappa sempre dal suo castello e che non dice
mai il suo nome agli altri per farli prima uscire pazzi, sarebbe la mia futura
moglie?!” disse Yuri con tono disgustato.
“Si,
esatto!” disse Takao.
“Mi dispiace ma non è il mio tipo, Kei
te la cederei molto volentieri se non fossero gli ordini di nostro padre ad
impedirmelo!” disse Yuri dando una pacca sulla
schiena a Kei.
“Smettila!”
disse Kei ringhiando.
“Mi
dispiace Kei!” disse il professor Kappa.
“Anche a me!” disse Max aggiungendosi al professor Kappa.
“Bècomunque non pensiamo a
questo per ora! Appena finito questo ballo, avranno
inizio i preparativi per il matrimonio di Yuri ed
è lì che cominceranno i guai! Come vi ho
già spiegato c’è il rischio che i nostri villaggi vengano
rasi al suolo, per questo dobbiamo allenarci per non farci prendere
impreparati!” disse Rei cambiando discorso, vedendo che Kei si era un po’ abbattuto.
“Si,
hai ragione! Allora ci alleneremo allungo! Sempre se verranno!” disse Yuri non fidandosi ancora completamente di Rei.
“Verranno,
può esserne sicuro principe Yuri e a quel
punto noi saremo lì pronti ad aspettarli!” disse Takao, molto determinato.
“Sarai dei nostri, Kei?”
chiese il professor Kappa, vedendo che Kei non accennava a muoversi.
“S-si!” disse Kei quasi
sussurrando.
“Bene,
allora buona fortuna a tutti! Adesso noi dobbiamo andare ci
sentiamo presto, ciao!” disse Rei accennando un saluto con la
mano, per poi dirigersi con Takao verso
l’uscita.
“Ciao!”
dissero tutti.
“Bene,
allora ci alleneremo per bene a partire da domani,
giusto Kei?” chiese Max.
“Scusate,
ma adesso voglio andare a riposarmi non mi sento molto bene. Yuridillo tu a nostro padre!”
disseKei avviandosi verso le scale e
incominciando a salire verso il piano di sopra.
“D’accordo!”
disse Yuri vedendolo allontanare.
“Povero
Kei, che notizia!” disse il professor Kappa dispiaciuto.
“Su, vedrete
che si riprenderà! Ma poi non capisco cosa ci
trovi di bello in una ragazza che scappa sempre! Bha…..!” disse Yuri, dirigendosi
verso suo padre per riferire quello che Kei gli aveva
appena detto.
Nel
frattempo Kei era andato nella sua camera e senza
nemmeno togliersi i vestiti che indossava ancora per il ballo si sdraiò nel suo letto e incominciò a guardare
il soffitto e a pensare a quello che Rei gli aveva raccontato. Sicuramente per
lui era stato davvero doloroso scoprire la verità, però stava incominciando
a pensare che se il matrimonio non si sarebbe fatto, forse per lui sarebbe stato meglio. Ma non
riusciva a trovare una soluzione a quel dilemma che gli si era parato davanti
all’improvviso. Stava quasi per decidere di rinunciare per sempre a quella
ragazza, ma all’improvviso ebbe un idea.
“Ho
trovato…! Sai cosa ti dico Rei? Non mi importa niente se Miki è
promessa sposa a mio fratello, perché non mi arrenderò mai
e farò di tutto per convincere mio padre a far diventare Miki la mia sposa! Non mi fermerà
nessuno, anche a costo di mettermi in competizione con mio fratello, io
riuscirò a sposarla!” disse Kei
alla fine.
E
così dicendo, sul suo viso si delineò un
piccolo sorriso, fino a quanto non si trasformò in una fragorosa risata
che attirò l’attenzione di tutte le guardie che erano sotto la
finestra di Kei a fare la guardia e quando sentirono Kei ridere pensarono subito che fosse pazzo.
Nel
frattempo Yuri passando di lì per caso,
sentì Kei ridere di seguito senza fermarsi e
anche a lui gli parve strano quel comportamento,
ma non si fermò a chiedere nulla a Kei e si
affrettò ad andare avanti per la sua strada pensando che probabilmente Kei aveva trovato qualcosa di divertente da fare per non
pensare a quello che era successo.
“Quello
è tutto matto! Prima è triste perché gli danno una cattiva notizia e gli dicono che non
potrà mai stare con la ragazza che ama e poi ride a crepapelle come se
non fosse successo nulla di grave! Chi lo capisce è bravo! Forse
l’acqua fredda che si è bevuto prima del ballo
gli ha annacquato il cervello e ora non gli funziona tanto bene!” disse Yuri allontanandosi dalla stanza di Kei,
per poi raggiungere la sua. Ed entrando poi nella sua
stanza si fermò a riflettere all’allenamento duro che avrebbe
fatto eseguire al suo esercito per rafforzarlo e per poter sconfiggere
così gli intrusi.
Ciauu! Come va? Spero bene! Visto ho aggiornato finalmente! Scusate se non ho potuto
aggiornare prima, ma ecco sono andata in vacanza per un paio di giorni e non ho
potuto pubblicare prima questo capitolo, ma adesso come vedete sono qui e sono
tornata con un nuovo capitolo! Vi prego non badate agli errori! Bè adesso i ringraziamenti:
X
Vegeta4ever: Ciao! Intanto volevo ringraziarti come al
solito perché mi aiuti a pubblicare le mie ff e poi volevo rispondere
alla tua rece. Comunque ho riferito a Kei quello che mi hai detto, cioè che solo tu,
Vegeta e Trunks potete dire tsk e…. E io
non ti ascolto di sicuro! Io dico tutto ciò che mi passa per la testa
è chiaro? Forse tu non mi conosci bene! Allora informati meglio sul mio
conto! Quello che ha appena parlato è Kei
te lo presento.. è un tipo difficile ti
avverto. Cmqhai visto tu stessa
cosa ti ha risposto no? Eh, si! Lui fa tutto quello che vuole e che gli
passa per la testa! Come vedi la ragazza in questione
era quella che tu avevi detto! E comunque dai, abbi
più fiducia su Takao è un tipo apposto,
vedrai che nei prossimi capitoli te ne accorgerai! Bè
adesso devo andare, ciao! Fammi sapere che ne pensi di qst
capitolo, ok? Baci! ^^ Ma perché è tornata? Uffa sono stato poco in vacanza! E io cosa dovrei
dire? Anche a me dispiace! Ç_çBè vado ciao! ^^
X
Angelo Azzurro: Ciao! Sono felice che Rei ti sta simpatico. Come vedi ci hai azzeccato! La ragazza è
proprio quella che Yuri deve sposare! Hai
visto qual’ è
l’idea di Kei? Scusa se nn ho pubblicato prima
è che come ho già detto me ne sono
andata a fare una breve vacanza in campagna!^^ Bè
adesso devo scappare, ci sentiamo, ok? Ciao! Baci! ^^
X
Kutai: Ciao! Sono contenta che hai rece e che ti piaccia
la mia storia, ti ringrazio per i complimenti! Sta dicendo a tutti la stessa cosa ma non si secca? Nd Kei. Probabilmente no! Nd Takao.
Zitto
tu! Basta!
Se ti informi meglio su Beyblade
scopri che Kei e Takao sono
amici ma allo stesso tempo molto rivali (soprattutto rivali un po’ come
Vegeta e Goku)! ETakao
è sempre molto spiritoso e divertente! MentreKei se ne sta sempre in disparte e se ne vuole stare
tranquillo senza essere disturbato! Bè vado
ciao! Ci sentiamo! Baci! ^^
X Sonietta87: Ciao, bella! Sono felice che
leggi la mia prima ff anche se nn conosci la trama di Beybladecmq è molto bella
se vai su internet trovi qualcosa di questo cartone animato e dei personaggi! Comunque grazie per i complimenti e sono felice che Kei ti sta simpatico (ma dovresti prima sapere
com’è nel cartone animato!) Cosa intendi dire? Niente, niente!
Vabbè fammi sapere che ne pensi di qst
capitolo ciao! Baci! ^^ ps: scusa se ho pubblicato
tardi e ho risposto tardi alla tua rece ma ho avuto
qualche piccolo inconveniente e inoltre non sono stata a casa per un po’!
Bè vado ciao! ^^
Finito!
Finalmente
nd tutti. Antipatici! Oh, no ma perché è tornata
dalla campagna? Adesso dobbiamo lavorare di nuovo! Nd Takao.
Non
ti lamentare! Nd io.
Ç_çbèvado ci sentiamo ciao! Baci! ^^Rece
please. Grazie anche a chi legge solamente e a qst
proposito saluto la mia amica Simona che ora nn
c’è ed è a Roma e saluto anche Chibilory
che spero si stia divertendo in montagna! Bècmq anche io mi divertirò molto in campagna! Bè vado! Fatemi sapere che ne pensate di qst capitolo! Ciao! A presto! ^^
Ps: nn ho avuto il tempo di ricontrollarla xkè ho un sacco di cose da fare bè
nn fate caso agli errori! E
poi volevo consigliarvi una cosa! Chi non sa la storia di Beyblade, consiglio di leggere la trama su internet
perché altrimenti non ci capite niente di quello che scriverò
da ora in avanti! Bene, finito!^^ Sicura? Non è che
poi ricominci a parlare? A volte mi sembri Takao! Nd Keieh? Chi mi chiama? Nd TakaoTua sorella!nd KeiBene allora ci vado, ehi aspetta!
Ma io ho un fratello, non una sorella! Nd Takao. E secondo te perché allora dicevo che sei distratto a volte? Anzi, sempre? Stooooop! Ehi insomma! Io devo chiudere! Qui nn stiamo finendo +! Bè chiudo
io, ciao a tutti! ^^Baci!
Era una bellissima giornata, il
sole illuminava tutta la stanza dove dormiva Kei e preannunciava l’inizio
di una nuova giornata da passare al castello. I raggi del sole illuminarono il
viso di Kei ancora immobile sul letto a dormire e quando i raggi del sole gli
incominciarono a dare fastidio agli occhi, si svegliò. Si alzò e
si vestì in fretta, apri la finestra della sua stanza per prendere un
po’ d’aria e per guardare il bel panorama che si ritrovava davanti
e per ammirare tutte le piante, i fiori e tutto quello che lo circondava, che
venivano illuminati dal sole.
Dopo che ebbe finito di
guardare quello spettacolo davvero meraviglioso per i suoi occhi, Kei scese a
fare colazione prima che qualcun altro venisse a portarglielo di persona.
Scendendo dalle scale, notò che tutti quel giorno al castello erano
molto movimentati, ma decise di non chiedere nulla e di continuare verso
la sala da pranzo per poter fare un abbondante colazione.
Così, arrivato nella
sala da pranzo, incominciò a fare un’abbondante colazione, ma
nemmeno 5 minuti che già la pace per Kei era già finita. Infatti
anche nella sala da pranzo c’era un gran trambusto e c’era tutta la
servitù che faceva avanti e indietro per tutto il castello, non
lasciando nemmeno che Kei finisse la sua colazione con tutta
tranquillità. Così Kei, decise di lasciar perdere la colazione e
di andare a chiedere a qualcuno, che cosa stava succedendo quella mattina.
Mentre camminava lungo i
corridoi del castello si imbatté nel professor Kappa e Max, che appena
lo videro gli andarono incontro e lo salutarono amichevolmente.
“Buongiorno Kei, dormito
bene?” disse un professor Kappa allegro.
“Hai già fatto
colazione?” disse Max, anche lui sorridendo.
“No! Per lo meno….
Si l’ho fatta, però è come se nn l’avessi
fatta!” disse Kei, molto irritato.
“Che vuoi dire?”
chiese Max.
“Voglio dire che con
questo trambusto che mi ritrovo oggi, non posso nemmeno fare una colazione in
santa pace, ecco cosa voglio dire!” disse Kei scocciato.
“Credo di aver capito
cosa vuoi dire. Ti riferisci a tutto questo baccano che c’è oggi
al castello, vero?” chiese il professor Kappa, che ricevette un accenno
del capo, come risposta.
“Ah, ecco a cosa ti
riferivi! Allora ti spiego io qual è il motivo di tanto baccano!”
disse Max intromettendosi nella discussione.
“Vedi, oggi sono tutti
così agitati perché tuo padre, ha dato ordine che tutto fosse
pronto per il matrimonio di Yuri, che come certamente saprai si terrà
tra pochi giorni e così tutta la servitù è impegnata ad
organizzare tutti i preparativi per le nozze!” disse semplicemente Max,
senza pensare a come avrebbe reagito Kei a quella risposta.
“Max, insomma! Sei senza
cuore!” disse il professor Kappa, dando una gomitata sulla spalla
di Max.
“Non importa, professore!
Lasciagli dire tutto quello che vuole, non lo ha fatto di proposito!”
disse Kei, sentendo le parole che aveva detto il professor Kappa a Max, che si
era molto dispiaciuto per Kei, sentendo quelle parole.
“Ma….”
Cercò di dire il professor Kappa.
“Ti ho già detto
che non fa niente! E adesso scusatemi, ho una faccenda da risolvere!” E
così dicendo, Kei lasciò il professor Kappa e Max da soli e
andò dritto nella stanza di Yuri, per potergli parlare di una
questione molto importante, ma quando bussò alla porta non gli rispose
nessuno e così Kei decise di entrare per vedere se Yuri stava dormendo,
ma quando entrò nella camera non trovò nessuno e quindi ne
dedusse che Yuri molto probabilmente era ad allenare (come aveva già
annunciato la sera prima) i loro soldati, per non farsi trovare impreparato quando
il nemico avrebbe deciso di attaccare.
Così Kei decise di
andare a controllare se Yuri era nel posto dove si allenava di solito e dove
faceva fare degli allenamenti massacranti ai soldati e quando arrivò sul
posto, vide che le sue previsioni erano esatte, infatti Yuri si trovava proprio
in quel posto in cui Kei, aveva pensato che si trovasse.
“Forza, cosa sono questi
attacchi inutili, eh?! Se ci dovesse essere un nemico vi spazzerebbe via in un
solo minuto!” urlò Yuri ai suoi soldati, ormai sfiniti dalla
fatica.
“Ma come siamo
scorbutici!” disse Kei entrando in scena all’improvviso,
interrompendo l’allenamento.
“Cosa vuoi? Vattene! Non
ho tempo da perdere con te! Non vedi cosa sto facendo?!” disse Yuri,
molto irritato.
“Mamma mia, quanto sei!
Comunque volevo chiederti, dov’è nostro padre?” chiese Kei,
cambiando discorso.
“E tu vieni fin qui,
interrompi il nostro allenamento, per chiedermi dov’è nostro
padre?!” disse Yuri ringhiando.
“Emm… si!”
disse Yuri con un ghigno, che fece arrabbiare molto Yuri.
“Se te lo dico, poi te ne
andrai?!” chiese Yuri, sperando che il fratello dopo che gli avesse
risposto se ne sarebbe andato.
“Mfp….
Forse!” disse semplicemente Kei.
“E va bene! Nostro padre
non c’è! E non so quando tornerà! E adesso che ti ho
risposto vattene!” disse Yuri, interrompendo Kei che stava per dire
qualcosa al riguardo.
“E va bene, ho
capito! Me ne vado! Comunque non ero venuto solo per chiederti dove fosse
nostro padre, ma anche per dirti una cosa molto importante!” disse Kei.
“ Tipo?! Se si tratta
della tua fidanzatina, risparmiati il fiato per favore! Io non voglio sentire
neanche una sola parola su quella ragazza!” disse Yuri, incominciando ad
andarsene da quel posto per non poter vedere la faccia di Kei.
“E invece dovrai ascoltarmi!”
disse Kei prendendo per una spalla Yuri, facendolo girare verso di lui.
“E va bene, parla ti
ascolto!” disse Yuri divincolandosi facilmente dalla stretta di Kei.
“Senti, a te non
interessa quella ragazza, vero?” chiese Kei, sapendo già la
risposta del fratello.
“ Si è vero non
piace e allora? Lo sai che non posso fare altro che sposarla!” disse Yuri
che al solo pensiero avrebbe tanto voluto strangolare il padre.
“E invece si che puoi
fare qualcosa! Possiamo fare qualcosa!” disse Kei molto seriamente.
“E che cosa vorresti
fare? Metterti contro nostro padre e dirgli che tu vuoi sposare quella ragazza
e mettere la guerra fra i due regni?!” disse Yuri con tono provocatorio.
“Esatto! Tranne sulla
parte della guerra! Rifletti, Yuri! Infondo non cambierà niente! Il
patto fra i due villaggi resterà uguale e l’unica cosa che
cambierà sarà lo sposo!” disse Kei, sperando di convincere
Yuri.
“E va bene supponiamo per
un attimo che tu avessi ragione e andassimo a dire questa notizia lampo a
nostro padre, immagina come la prenderebbe! E se non accettasse? Cosa
farai?” disse Yuri, poco convinto.
“Non mi arrenderò
e farò di tutto perché il mio piano funzioni! Ma per fare tutto
questo ho bisogno anche del tuo aiuto, ti prego Yuri!” disse Kei quasi
supplicandolo.
“E va bene, facciamo un
tentativo! In fondo ti avevo detto che ti avrei appoggiato in questa storia! Ma
così facendo dovrai raccontare tutta la verità a nostro padre,
compresa la parte in cui sei scappato dalla cella e che l’abbiamo preso tutti
quanti in giro! E potrebbero andarci di mezzo anche il professor Kappa e
Max!” disse Yuri.
“Hai ragione, ma io
voglio a tutti i costi sposare Miki! E riguardo al professor Kappa e Max non ci
saranno problemi, ci prenderemo noi le loro colpe!” disse Kei, sentendo
però già l’ira del fratello.
“Cosa?! Non solo devo
essere tuo complice in questa stupidaggine, ma devo prendermi anche la parte di
quei due! Fantastico, non chiedevo di meglio!” disse Yuri con tono
arrabbiato.
“Allora, ci stai?”
chiese Kei sperando in una risposta positiva da parte del fratello.
“E va bene, ti
aiuterò! Ma sappi che questa è l’ultima volta!” disse
Yuri incrociando le braccia.
“Grazie Yuri, vedrai
andrà tutto bene!” disse Kei sorridendo.
“Si, si come no,
andrà tutto benissimo me lo sento!” disse ironicamente Yuri.
“Ok, allora quando
arriverà nostro padre ti chiamerò e andremo a dirgli di persona
tutto quello che abbiamo detto finora fra di noi!” disse Kei con tono
entusiasta.
“Si, si va bene, ma
adesso vattene! Hai interrotto il nostro allenamento!” disse Yuri
sperando di liberarsi di Kei.
“Ok,vado a dopo!”
disse Kei uscendo da lì, per andare a parlare anche con il professor
Kappa e Max della sua decisione.
“Tsk! Non è che
pensa ad allenarsi invece che a queste stupidaggini!” disse Yuri
grugnando.
Kei dopo aver lasciato il
fratello si stava dirigendo verso la cucina, dove si trovavano il professor
Kappa e Max intendi a cucinare qualcosa, ma correndo per il corridoio, Kei si
ritrovò davanti la persona che avrebbe voluto incontrare per ultima, cioè
suo padre.
“Ciao Kei, ti stavo
giusto cercando! Dove vai così di fretta?” disse Hiroshima,
guardando Kei con uno sguardo interrogativo, aspettando una risposta, ma Kei
era rimasto bloccato davanti al padre non sapendo come comportarsi e cosa fare
e pensando ad un modo per cavarsela senza di Yuri.
Ciao a tutti! Come va? Intanto mi
scuso con tutti per avervi fatto aspettare così tanto per questo
capitolo, ma il fatto è che ho avuto molto da fare in questi ultimi
giorni perciò non ho avuto nemmeno il tempo di scrivere qual
cosina e quindi non ho avuto il tempo nemmeno di rileggere il testo, quindi se
notate degli errori non ci fate caso! Scusate ma ho davvero fretta e poi sono
molto stanca e dovete scusarmi se non vi ringrazio tutti singolarmente come al
solito, ma vi prego di rece lo stesso, ok? Ciao Baci! Ci sentiamo il prossimo
capitolo, fatemi sapere che ne pensate di qst; ok?! Baci! ^^
GRAZIE A:
Vegeta4ever
Angelo Azzurro
Kutai
Sonietta87
Grazie mille per le vostre rece e
scusate se nn vi ho risposto a tutti singolarmente, ma sono davvero stanca, cmq
rece lo stesso, ok? Baci! Ciao! ^^
Capitolo 15 *** Dirgli la verità o tenerglielo nascosto? ***
“Dirgli la verità o tenerglielo nascosto
“Dirgli
la verità o tenerglielo nascosto..?”
“Ciao Kei, ti stavo
giusto cercando! Dove vai così di
fretta?” disse Hiroshima guardando Kei in attesa di una risposta. Ma Kei, era rimasto sorpreso e immobile ritrovandosi
davanti il padre, non sapendo come comportarsi e cosa fare. Allo stesso tempo
Kei, stava pensando ad un modo per dire tutto al padre come aveva deciso di
fare insieme a Yuri, ma questa volta doveva cavarsela
da solo, senza l’aiuto di suo fratello.
“Buongiorno,
padre!” riuscì a dire Kei.
“Allora, dove vai?”
chiese nuovamente Hiroshima.
“Stavo andando in cucina
per vedere se c’era il professor Kappa.”
Rispose Kei, ripresosi dallo shock.
“E
perché cercavi il professor Kappa? Cosa volevi da lui?” chiese Hiroshima curioso di sapere cosa voleva suo figlio
dal professor Kappa o da chiunque altro. Aveva deciso di dedicare molto
più tempo ai suoi figli e sapere tutto di loro, cosa gli piaceva
fare, i loro hobby, i loro sogni, insomma tutto quello
che c’era da sapere sui suoi figli.
“Ma
quante domande! Ma non hai nient’altro di meglio
da fare che torturarmi?”
avrebbe tanto voluto rispondere Kei al padre, ma ovviamente cercò di
trattenersi nel dirglielo.
“Niente lo cercavo solo per parlare un po’, sai noi lo facciamo
spesso! So che lui ha i suoi doveri da compiere, ma quando tutti
e due abbiamo un po’ di tempo libero parliamo del più e del
meno.” Rispose Kei cancellando dalla mente la risposta che aveva pensato un attimo prima di dire al padre.
“E
invece con tuo fratello come va? Ci parli con lui? Gli e li confidi un paio di
cose?” chiese Hiroshima.
“Ma cos’è
un interrogatorio per caso?!” pensò Kei prima di
rispondere.
“Con Yuri va bene ma, non gli confido molto delle mie cose!”
Rispose Kei incominciando ad avviarsi verso il giardino del castello insieme a
suo padre.
“Capisco! Però
dovresti cercare di aver un buon rapporto con tuo fratello e di
essere più aperto con lui!” disse Hiroshima guardando negli
occhi Kei, il quale ricambiò ma con indifferenza.
“Certo lo farò! Ma
prima devo dirvi una cosa molto importante, padre!” disse Kei ormai
deciso a dire tutta la verità, anche senza
l’aiuto di Yuri.
“Dimmi!” disse molto curioso il Re.
“Ecco..
io… riguardo al matrimonio di Yuri… bè…
io quella volta…. Non vi ho detto tutta la
verità…..” cercò di dire
Kei.
Ma quando stava per dirgli tutta la verità sotto lo sguardo perplesso del
padre, una cameriera venne ad interromperli.
“Maestà? ”
chiamò la cameriera.
“Cosa c’è?! Che succede?! Non vede che stavo
parlando con mio padre?!” disse Kei molto
arrabbiato.
“Mi scusi tanto se
vi ho interrotti principe Kei, Ma… ecco volevo
solo informare vostro padre che i preparativi per il matrimonio del principe
Yuri sono stati completati!” disse la cameriera.
Kei stava per rispondere alla
cameriera in modo non molto gentile, ma suo padre lo
precedette.
“Bene, grazie! Kei, me lo
dirai un’altra volta quello che mi dovevi dire!
Per il momento ho altre cose da fare! A meno che, tu
non voglia venire con me e me lo voglia raccontare per strada!” disse
Hiroshima dispiaciuto di non poter restare ancora un altro po’ con suo
figlio.
Kei ci pensò su per
qualche minuto e dopo aver deciso cosa fare, rispose:
“No grazie padre, tanto
non era niente di importante, sul serio! Ve lo
dirò un’altra volta, andate pure!” disse
Kei dispiaciuto, ma allo stesso tempo sollevato al pensiero di non aver detto
senza di Yuri la verità a suo padre. Infatti
Kei, aveva deciso che avrebbe detto come stavano le cose al padre, solo quando
ci sarebbe stato anche Yuri ad appoggiarlo, così almeno avrebbe avuto il
coraggio di guardare negli occhi suo padre.
“Va bene, come vuoi tu!
Allora, Ciao figliolo e ricordati quello che ti ho detto
su tuo fratello!” disse Hiroshima prima di andarsene.
“ Va bene!” disse
semplicemente Kei, per poi guardare suo padre allontanarsi. Sicuramente Kei,
avrebbe detto a suo padre tutta la verità su
quella ragazza che aveva conosciuto e perché si era comportato in modo
strano per diversi giorni, ma lo avrebbe fatto solo quando ci sarebbe stato
anche Yuri, cioè dopo che suo padre sarebbe stato libero dai suoi
impegni e al momento giusto lui e Yuri gli avrebbero detto tutto, ma non sapeva
che oltre a suo padre ad ostacolarlo ci sarebbe stato anche un altro problema
ben più grave di tutti.
Ciauu! Come va? Spero bene! ^^ Come vedete
alla fine Kei non è ancora riuscito a parlare
con suo padre in privato! Cosa succederà
adesso? Bò, chissà! Comunque
nn fate caso agli errori se ne trovate qualcuno (e credo che ne troverete
molti), please!^^ Bene ora è il momento di ringraziare chi ha
rece:
X Vegeta4ever: Ciao! Non
preoccuparti se a volte non puoi rece a lungo o non puoi aiutarmi con gli
errori, fai già tanto quando mi aiuti a
pubblicare i miei capitoli! ^^ grazie! Comunque sono
contenta che la ff sia sempre di tuo gradimento! Mi fa piacere e spero di non
deluderti e di aver suscitato in te ancora interesse per qst
ff! Bè adesso devo andare ciao! Ci sentiamo su msn! Baci! ^^
X Kutai: Ciao,
bella! Sono contenta che continui a seguirmi fedelmente anche con i
continui ritardi in cui ho aggiornato (ma come parlo?)! Comunque
non fare caso agli errori ti prego, prometto che la prossima volta
controllerò meglio è che per ora nn ho tempo e devo chiudere, ma
tu per favore continua a seguirmi lo stesso, ok? Spero che la ff ti continui a
piacere! Cmq come già sai ho
completato la mia presentazione che avevo lasciato in sospeso e anche tu mi hai
detto qualcosa di te! È bello chattare con te!
Bè adesso devo andare, ci sentiamo su msn,
ciao! Baci! Tvb! ^^
X Angelo Azzurro: Ciao! Come vedi Kei non ha potuto (o meglio non ha voluto) ancora dire
tutta la verità su come sono andate veramente le cose a suo padre e
preferisce farsi dare un aiutino da Yuri! ^^ Bè comunque
non vedo l’ora che torni e leggi qst capitolo e
fammi sapere che ne pensi, ok? E lascia perdere gli
errori, please! ^^ Bè adesso vado, ciao! Baci! Divertiti! ^^
X Lunetta caduta nel pozzo:
Ciao! Sono contenta che hai lettott
i capitoli della mia ff in un colpo e che ti siano piaciuti! Spero che
continuerai a seguirmi e a rece i miei capitoli! Cmq spero di conoscerti meglio! Grazie per avere rece!
Ciao! ^^
Bene, adesso vi saluto devo
scappare ciao a tutti e ricordate non badate agli errori è che in questo
periodo non ho proprio tempo per rileggere la storia, quindi….
Vabbè ciao! Baci! Rece! ^^ ps: scusate se qst
capitolo è un po’ corto, ma bè
non ci fate caso, ok? Ciao, Baci!^^ E un’altra
cosa, chi per caso non l’avesse letta, consiglio
di leggere anche la mia originale sull’amore che ho scritto e spero che
rece e che vi piaccia! Adesso Vi saluto, ciao! ^^
Dopo
che il padre se ne fu andato per poter sbrigare alcuni affari, Kei rimase nel
giardino ancora un po’ per poter riflettere sulla situazione che si stava
creando e quindi si mise in un piccolo angolo isolato del suo enorme giardino,
dove vi era una piccola altalena e di fronte ad essa una panchina e un po’ più
in là una sdraio, dove ci si poteva stare tranquillamente sdraiati per riposarsi
un po’ e rilassarsi. E infine vicino alla sdraio,vi era un ombrellone che faceva
da ombra per potersi riparare dal sole. Kei si sedette nella panchina di fronte
all’ altalena e continuò a fissarla per molto tempo, rievocando i ricordi della
sua infanzia passata lì al castello e in quello stesso giardino dove adesso
c’era quella altalena non usata ormai da anni.Quando
era molto piccolo Kei giocava spesso in quel giardino e in quell’altalena che
tanto gli piaceva, per non sentirsi solo quando suo padre era via per motivi
di lavoro e lui molte volte restava solo nel castello senza nessuno che giocava
con lui e senza un amico che gli stesse vicino.
*flashback*
“Padre?”
chiamò all’improvviso Kei.
“Si,
Kei?” rispose Hiroshima.
“Qualche
volta potrò venire con lei nei suoi viaggi per affari? Prometto che non le darò
fastidio! Mi piace esplorare!” disse Kei un po’ imbarazzato.
Hiroshima
sospirò. “Kei ascolta, tu sei troppo piccolo per venire
insieme a me in tutti i posti che vado! Ricordati che hai ancora 5
anni.” disse Hiroshima accarezzando il viso di Kei in un gesto
affettuoso.
“Ma…
io posso farcela! E poi mi annoio a stare qui a non fare
niente!” cercò di replicare Kei.
“Puoi
sempre giocare con Yuri!” ribatté Hiroshima.
“Ma
Yuri non mi presta nemmeno un pochino della sua attenzione!” replicò
Kei.
“Ma
devi capire che Yuri è più grande di te e incomincia ad interessarsi di altre
cose!” disse il Re.
“Ma
è più grande di me solo di 3 anni! Uffa!” disse Kei con il broncio.
“Andiamo
Kei , su non fare così! Anche tu un giorno dovrai pensare al regno e
proteggerlo! Ma capisco che ancora vuoi giocare, vero?! E va bene,
vieni ti porto in un bel posto! Andiamo!” disse Hiroshima porgendo la mano a
Kei.
“Evviva!
Dice sul serio padre?!” disse Kei alzandosi improvvisamente dalla panchina in
cui prima era seduto insieme al padre.
“Certo!”
disse Hiroshima. Kei prese la mano del padre e quando i due
incominciarono ad avviarsi verso l’uscita, una guardia lì fermò, dicendo che il
Re doveva andare a controllare un problema urgente e così Hiroshima fu costretto
a separarsi dal figlio.
“Scusa
Kei adesso devo proprio andare. La faremo un’ altra volta questa passeggiata,
ok? Tu mi capisci vero?!” chiese Hiroshima inginocchiandosi davanti al figlio e
mettendogli una mano sulla spalla.
“Uffa….
E va bene! Me lo promette, vero padre?!” chiese Kei prima che suo padre se ne
andasse.
“Si
Kei, te lo prometto! Intanto perché non vai a giocare in quell’altalena? Fatti
un bel giretto! E chiedi a Yuri se vuole giocare con te!” disse Hiroshima prima
di lasciare il giardino.
“D’accordo!”
disse Kei vedendo suo padre allontanarsi man mano che camminava. E così Kei andò
da Yuri a chiedergli se volesse giocare con lui sperando in una risposta
positiva, ma che invece non ebbe.
“Non
posso perdere tempo a giocare! Scusami tanto Kei, magari un’altra volta!” disse
Yuri continuando a guardare tutti i documenti di suo padre.
“Ma
Yuri, anche nostro padre ha detto la stessa identica cosa! Non è giusto! E poi a
te che importa dei lavori che fa nostro padre? Ancora siamo piccoli e non
possiamo certo interessarci da adesso degli affari di nostro padre!” disse Kei
sbuffando.
“E
invece ti sbagli, Kei! Io voglio incominciare a capire quello che fa nostro
padre, anche perché è stato lui a chiedermi di incominciare a interessarmi delle
cose che fa lui per poi poter essere pratico un giorno! Capisci?” disse ancora
una volta Yuri senza distogliere lo sguardo dai documenti.
“Uffa
e va bene! Però non è giusto! Vabbè, vorrà dire che lo chiederò al professor
Kappa!” disse infine Kei arrendendosi e lasciando Yuri completamente da solo e
assorto nei suoi pensieri. Kei andò anche dal professor Kappa a chiedere di
voler giocare con lui, ma ottenne la solita risposta negativa, anche se in modo
più gentile questa volta. Kei se ne andò in giardino a sedersi sulla sua
altalena e con lo sguardo fisso nel vuoto, incominciò a piangere.
“Perché?!
Perché?! Perché tutti sono così tanto impegnati, da non poter giocare con me?!
Non è giusto! Io sono solo un impiccio per mio padre?! Presta tutte le sue
attenzioni solo ed esclusivamente a Yuri e questo non è affatto giusto! Dopo
tutto anche io sono suo figlio, no?!” disse Kei fra le lacrime e la rabbia.
Ma
nonostante tutti questi pensieri cercò di convincersi che domani forse suo padre
avrebbe potuto giocare con lui e portarlo in qualche posto bello in cui si
potevano trovare tante cose belle, ma purtroppo quel giorno da quando Kei era
piccolo non arrivò mai.
E
da quel giorno Kei decise che non avrebbe più versato una lacrima per suo padre
e per tutti quelli che non volevano giocare con lui o stare in sua compagnia, ma
sarebbe cresciuto badando da solo a se stesso. E così molte volte aveva giocato
da solo in quell’angolo preferito del suo giardino, facendosi molte volte il
giro con l’altalena, dove all’inizio aveva versato molte lacrime.
*fine
flashback*
I
pensieri di Kei, furono interrotti dall’arrivo di Yuri che si sedette vicino a
lui.
“A
cosa pensi guardando quell’altalena?” chiese al fratello.
“Niente….
Assolutamente niente!” rispose Kei senza distogliere però lo sguardo
dall’altalena.
“Sarà!
Comunque, ho visto nostro padre andarsene via dal castello poco fa e mi ha
chiesto cosa volevi dirgli di così tanto importante prima che lui partisse!”
disse Yuri guardando severamente Kei.
“Lo
so cosa stai cercando di dirmi. Stavo solo cercando di dirglielo senza di te!”
rispose Kei senza guardare negli occhi Yuri.
“Complimenti
genio, ottima pensata! Sono d’accordo! digli tu tutta la verità a nostro padre!”
disse ironicamente Yuri.
“Piantala!
Comunque non vedo il motivo per arrabbiarsi, tanto non gli e lo detto, no?!
Perché ti scaldi tanto?!” disse Kei girandosi finalmente verso di Yuri
guardandolo negli occhi.
“Oh
certo, hai ragione tu Kei! Perché dovrei scaldarmi così tanto?! Visto che se gli
e l’avresti detto, avresti sicuramente combinato un pasticcio senza di me?!”
disse Yuri con un falso sorriso.
“Ecco,
hai visto?! Visto che non è successo niente e non gli e lo detto, non c’è motivo
di preoccuparsi prima del tempo e di scaldarsi tanto!” sospirò annoiato
Kei.
“Mi
stai prendendo in giro per caso?!” chiese Yuri alzando la voce.
“Calmati
o ti sentirà tutto il castello! E comunque non ti sto affatto prendendo in giro
e come vedi non è successo ancora niente e non ho ancora parlato con nostro
padre perché ho deciso che lo avrei fatto insieme a te, sollevato adesso?!”
chiese Kei con una punta di ironia.
“Ma
come diamine fai ad essere così strafottente?! Io proprio non capisco di chi hai
preso, dannazione!” ringhiò Yuri.
“Chi
lo sa! Comunque, la cosa migliore da fare adesso è aspettare che nostro padre
torni, raccontargli tutto e….”
“E
di allenarsi per la battaglia con quello strano esercito di cui ci ha informati
il tuo amichetto Rei!” lo interruppe Yuri alzandosi di colpo dalla panchina in
cui prima era seduto con Kei.
“Veramente
non volevo dire esattamente questo, ma se la pensi così allora buon
allenamento!” disse ridendo Kei e incominciando ad avviarsi verso il
castello.
“Fermo
lì, signorino!” lo fermò Yuri.
“Che
vuoi ancora, da me?!” disse Kei girandosi verso il fratello.
“Devi
allenarti con me!” disse Yuri.
“Madre,
Yuri! Stai diventando monotono, lunatico e stressante con questa storia
dell’esercito che ci attaccherà! Mi risulta che ancora non è venuto nessuno o mi
sbaglio?! Può anche darsi che Rei si sia sbagliato! E adesso scusa ma me ne
voglio stare tranquillo e da solo se non ti dispiace, quindi potresti lasciarmi
da solo?!” chiese Kei cortesemente al fratello.
“
Fai come ti pare! Ma poi non venirmi a dire che non ti avevo avvertito!” E così
dicendo Yuri lasciò Kei da solo a riflettere ancora un altro po’ sulle ultime
cose che erano successe e sul suo passato.
Nel
frattempo nel villaggio del sud nel castello del Re Nagasaki…..
“Principessa
Miki, c’è qualcuno che vuole vederla!” disse un soldato parandosi all’improvviso
davanti alla principessa Miki, che vedendo il soldato comparire all’improvviso
si spaventòe fece cadere i fiori che aveva raccolto nel suo
giardino.
“Ma
che modi sono?!” chiese irritata la principessa Miki, che quando la disturbavano
mentre raccoglieva i fiori era piuttosto suscettibile.
“Bè
ecco vede… mi perdoni principessa… ma… di la..
c’è….” Cercò di dire il soldato, ma fu
interrotto dall’ospite in questione che fece all’improvviso
la sua comparsa.
“E
da tanto che non ci si vede, vero Miki?” chiese una voce non sconosciuta alla
principessa.
“Ma
tu sei…….”
CONTINUA….
Salvee!
Come va? Spero bene! Visto? Alla fine ho pubblicato anche il 16 capitolo
(scommetto che state pensando: era ora! ^^)!Intanto mi voglio
scusare perché l’ ho pubblicato un po’ in ritardo e vi ho fatto morire dalla
curiosità di come continuava la storia ma ho avuto molto da fare in questi
giorni! Spero che mi perdonerete! Ma chi sarà questo strano personaggio che è
andato a fare visita alla nostra bella principessa Miki? Provate a indovinare! E
ditemi che ne pensate della triste infanzia di Kei! Bè adesso non mi resta che
ringraziare chi ha rece la scorsa volta.
X
Kutai: Ciao! Sono contenta che la storia ti sta incuriosendo sempre di più e che
continuerai a seguirmi fedelmente! ^^ Scusa se ti ho fatto aspettare questo
capitolo per molto, ma adesso finalmente eccolo! ^^ Bè sono curiosa di sapere
che ne pensi riguardo a quello che successo in questo capitolo, quindi aspetto
la tua rece, ok?! Ciao! Baci! ^^
X
Chibilory: Ciao! Hai offeso molto la cameriera l’ultima volta e così lei si è
licenziata e ha detto che non avrebbe più continuato questa ff e così me ne sono
dovuta prendere un’altra! ^^ Bè fammi sapere che ne pensi di questo capitolo,ok?
Ci conto! Baci! ^^
X
Ketty 91:Ciao! È stato bello conoscerti su msn! ^^ E scusa per
averti fatto aspettare così tanto questo altro capitolo, ma come ho già detto ho
avuto da fare.. spero che rece anche questo capitolo! E scusa per la fretta! ^^
Adesso ti saluto, ciao! Baci! Ci si vede!^^
X
Angelo Azzurro: Ciao! Spero che questo capitolo sia scritto bene, non ho avuto
molto tempo di ricontrollarlo e ho molta fretta! Comunque fai bene a temere le
altre complicazioni perché tra poco arriveranno! E di qst capitolo che ne pensi?
Rece, ok? ^^ Ciao! Baci! Scs la fretta! ^^
X
Sonietta 87: Ciao! Volevo chiederti scusa per l’ultima volta per non averti
ringraziato x la tua rece, nn succederà mai più! ^^ Cmq hai visto cosa è
successo in questo capitolo? Adesso ne accadranno delle belle! Mi raccomando
continua a seguirmi! Bè adesso vado ti saluto! Baci! ^^
X
Vegeta4Ever: Ciao! Nello scorso capitolo non hai rece! Te lo sei dimenticata? Va
bè non fa niente spero che rece qst capitolo e mi dici cosa ne pensi! Bè adesso
vado, scs la fretta! Ciao! ^^
Finito!
Adesso vi saluto ci sentiamo al prossimo capitolo che non so quando sarà!
Scusate tanto la fretta e nn badate agli errori! ^^ Bè vi saluto, ciao! A
presto! Baci! ^^
X
Simona: ciao! So che nn rece! Ma volevo chiederti lo stesso come ti è sembrato
qst capitolo! Fammi sapere su msn o su qualunque altro mezzo di comunicazione,
ok? Ciao! Baci! E nn piangere x la triste infanzia di Kei! ^^
Adesso
vado ciao! Rece please! E grazie anche a chi legge solamente! Baci! ^^
“E
da tanto che non ci si vede, vero Miki?” chiese una voce non sconosciuta alla
principessa.
“Ma
tu sei….. Rei!” disse la principessa Miki sorpresa.
“Ciao,
come stai?” chiese Rei con un sorriso.
“Bene,
ma…. Tu che ci fai qui? Che cosa ti porta da queste parti?” chiese Miki dopo
essersi ripresa dalla sorpresa.
“Bè
ecco vedi… è una lunga storia! Ma adesso ti racconto perché sono qui!” disse Rei
diventando serio.
“Va
bene, ma non stare lì impalato. Vieni a sederti.” Disse Miki invitando l’amico a
sedersi in un divano di pelle.
“Grazie.
Dunque intanto, non sono venuto qui oggi da te solo per una visita di cortesia.”
Disse Rei con un espressione preoccupata.
“E
allora qual è l’altro motivo che ti ha spinto a lasciare il tuo villaggio per
venire qui da me? Immagino abbia a che fare anche con il mio matrimonio vero?”
chiese ad un tratto la principessa abbassando lo sguardo.
“Si
anche per quello! Ma ti sbagli per quanto riguarda la mia visita e l’abbandono
del mio villaggio. Prima di venire qui infatti io sono andato al villaggio del
nord per vedere il Re Hiroshima, ma sfortunatamente non ho avuto modo di
incontrarlo faccia a faccia e di parlargli. Ma in compenso, ho parlato con i
suoi due figli e uno di loro era proprio il tuo futuro sposo.” Incominciò a
raccontare Rei facendo poi un breve pausa, poi continuò.
“E
l’altro era…. Kei! Il ragazzo che hai conosciuto tu in quel bosco!” disse tutto
ad un fiato Rei.
Miki
sospirò. “ Si lo so che Kei è il principe del villaggio del nord , nonché
fratello minore del mio futuro sposo, Yuri.” Disse con tono triste.
“Ma
allora tu lo sapevi? Quel giorno al ballo… allora tu… sapevi ogni cosa? Perché
non hai detto niente a Kei?!” chiese Rei alzandosi di colpo dal divano, sorpreso
dalla notizia.
“No,
non è come pensi.” Disse Miki guardando sempre in basso. “Io ho scoperto la vera
identità di Keida mio padre subito dopo il ballo.” A quel punto
ci fu una breve pausa e i due amici non parlarono per un paio di secondi. Poi la
principessa continuò la sua spiegazione.
“Mio
padre dopo che io sono tornata dal ballo, mi ha vista rientrare e aveva scoperto
che ero fuggita per andare a quel ballo in maschera, a cui lui mi aveva vietato
di andare e allora mi ha rimproverata come si deve e io a quel punto sono stata
costretta a raccontargli tutta la verità a partire da quando ho conosciuto Kei
in quel bosco. Ed è stato proprio in quel momento che mio padre mi ha svelato la
vera identità di Kei che fino a quel momento io ancora non conoscevo, ed è stata
una notizia tremenda per me. Mi sono sentita sprofondare e ho cominciato a
piangere, perché ho scoperto che non avrei mai potuto sposarmi con la persona
che amavo perché è il fratello del mio futuro marito!” raccontò Miki fra le
lacrime.“Probabilmente lui non sa nemmeno chi sono io e forse è
meglio così, dopotutto.” Disse infine Miki asciugandosi le lacrime che le
coprivano il viso.
“No,
invece ti sbagli Miki. Kei sa benissimo chi sei!” disse Rei sedendosi nuovamente
nel divano di pelle guardando la principessa con un’espressione
triste.
“Che
intendi dire? Anche lui ha scoperto la mia identità quella sera?” chiese Miki
sorpresa.
“Si,
per la precisione gli è lo detto io.” Disse Rei senza guardare negli occhi la
sua migliore amica.
“Cosa?
Perché lo hai fatto Rei?! Oh, no! Adesso si che sono nei guai! Speriamo che Kei
non si mette strane idee in testa. Ma non credo che sarà così imprudente da dire
tutta la verità a suo padre e di mandare a monto il matrimonio fra me e Yuri.”
Disse Miki sollevata.
“E
invece ti sbagli! Io credo proprio che abbia intenzione di dire tutto a suo
padre, perché lui ti ama davvero e vuole sposarti! E se lo vuoi sapere lo ha
detto anche a suo fratello.” Disse Rei guardando finalmente negli occhi,
Miki.
“Cosa?!
Oh, no! Ma non ha pensato che se lo fa si potrebbe scatenare una guerra tra i
nostri due villaggi?” disse Miki con tono allarmato.
“Su
questo dice che non c’è da preoccuparsi, perché non cambierebbe nulla in fondo a
parte lo sposo, ovviamente. L’unico problema sarebbe suo padre, che vuole a
qualsiasi costo che Yuri salga al trono e formi la pace fra i due regni.” Disse
Rei considerando tutti i pro e i contro della situazione.
“Il
padre di Kei non è l’unico problema, però. C’è anche mio padre.” Disse Miki con
tono triste.
“è
vero! A quanto ne so io, tuo padre è veramente un testardo! Se si mette in testa
una cosa, poi vuole portarla a termine a qualsiasi costo!” grugnì Rei.
“Già!
Comunque ormai non ha più importanza! Sara meglio per tutti se dimentichiamo
questa storia! Io mi dimenticherò di Kei e lui…. Dovrà dimenticarsi di me!”
disse con tristezza Miki, che stava incominciando a pensare che questo amore fra
lei e Kei era veramente impossibile.
“Se
vuoi io ti posso dare una mano per convincere tuo padre e il Re Hiroshima! Non
devi arrenderti alla prima difficoltà! Fai come Kei!” disse Rei con
determinazione.
“Ti
ringrazio ma è meglio lasciar perdere, non potrebbe funzionare! Ma piuttosto,
sei venuto fin qui solo per parlarmi di questo problema?” chiese Miki, cercando
di cambiare discorso per non poter parlare di Kei.
“No!
Devo parlarti di una cosa veramente importante che ho riferito anche a Kei e a
Yuri! Vedi, ho scoperto che qualcuno non vuole che si faccia questo matrimonio!”
disse Rei tutto ad un fiato.
“Come?
Ma di cosa stai parlando, Yuri?Che significa tutto questo? E
perché non vorrebbero che si celebrasse questo matrimonio? Sentiamo.” Disse Miki
incrociando le braccia poco convinta.
“Adesso
te lo spiego subito, però sta calma!” E così dicendo, Rei iniziò a raccontare
tutta la faccenda a Miki come aveva fatto precedentemente con Yuri e Kei e dopo
aver finito di spiegare, sulla faccia della principessa comparve un’infinita
preoccupazione.
“Stai
dicendo sul serio, Rei?” chiese turbata la principessa.
“Perché
dovrei mentirti, se riguarda anche il mio villaggio? Vorrei tanto anch’io che
fosse solo uno scherzo, ma credo proprio che sia tutto vero e prima o poi ci
attaccheranno e noi dovremmo essere pronti!” disse Rei, stringendo la mano a
Miki per trasmetterle sicurezza.
“Si,
hai ragione! Devo dirlo a mio padre!” disse Miki scattando improvvisamente in
piedi.
“E
tu credi veramente che lui ti crederà? Ti ricordo che non abbiamo abbastanza
prove per dimostrarlo!” disse Rei fermando improvvisamente Miki.
“Si
invece che c’è le abbiamo! L’hai detto tu stesso, no?! Hai sentito chiaramente
tuo padre che parlava con un suo consigliere e che gli stava accennando questo
imminente pericolo, perciò non vedo dove sia il problema!” disse la principessa
cercando di divincolarsi dalla stretta di Rei che l’aveva intrappolata per
cercare di non farla andare a parlare con il padre.
“E
invece ti sbagli! Guarda che non ne siamo ancora sicuri e se poi questi nemici
non dovessero farsi vivi? Come lo spiegheresti a tuo padre?” disse Rei
allentando la presa.
“Si
ma allora perché sei venuto a dirmi tutte queste cose se non ne sei sicuro
nemmeno tu?!” disse Miki cercando di divincolarsi dalla stretta di
Rei.
“
Perché se dovessero venire sul serio, tu e tuo padre, compreso tutto il tuo il
villaggio, sareste in pericolo! E quindi dovete prepararvi a qualsiasi cosa!
Anche se veramente sono quasi sicuro che tutto quello che go sentito dire al
consigliere di mio padre sia la verità! Pensaci, se si unissero tutti e due i
villaggi cosa succederebbe? Semplice saremmo più forti e non ci sarebbe più
l’occasione di attaccare tanto facilmente i due villaggi! Capisci quello che
intento?” disse Rei lasciando finalmente la presa.
“Si!
Ma allora come faccio a prepararmi al peggio, se mio padre non crederà ad una
sola parola che dirò?!” disse la principessa massaggiandosi il polso dove prima
Rei l’aveva tenuta stretta.
“Non
lo so! Tu prova a dirglielo! Oppure cerca di dirgli che dovrebbe rafforzare di
più la difesa del villaggio e i suoi soldati! Insomma, fagli vedere che ti
interessi di più al tuo villaggio!” disse Rei con uno sguardo serio.
“
E va bene! Farò come dici tu! Grazie per essere venuto a trovarmi e ad
avvisarmi. Ma dimmi, come farai ad avvisare anche il villaggio dell’est? Non mi
dire che andrai apposta anche lì e racconterai questa bella favoletta anche al
Re che governa quel villaggio, vero?” chiese ironicamente Miki.
“Molto
spiritosa! Comunque si dia il caso che io lì abbia alcuni amici abbastanza
affidabili, basterà mandargli una lettera o andarci direttamente di persona e
raccontargli l’accaduto!” disse Rei con tono non preoccupante.
“E
fammi indovinare questi tuoi amici affidabili sarebbero anche loro figli del Re
che governa il villaggio dell’est?” chiese Miki portandosi le mani ai
fianchi.
“Diciamo
che lo conoscono e sono dei suoi parenti, ma non figli! In poche parole sono
cugini di 2° grado.” Disse sorridendo Rei.
“
Ma mi togli una curiosità? Tutti i tuoi amici sono principi, principesse, Re,
Regine o altri che appartengono a delle famiglie nobili?” disse ironicamente la
principessa.
“Certo
che no, sciocchina! Te l’avrò detto almeno mille volte che io non faccio questo
genere di distinzioni! Per me anche se il mio migliore amico è uno povero è pur
sempre un amico!” disse infine Rei.
“Si
certo lo so benissimo come la pensi! Ti conosco come le mie tasche! Sei come un
libro aperto per me! Infondo ci conosciamo fin da quanto eravamo piccoli,
sarebbe strano non sapere quello che pensa l’uno con l’altra, no?” disse ridendo
la principessa Miki.
“Già!
Bè adesso devo proprio andare, anche perché come hai detto tu prima devo ancora
andare ad avvisare il villaggio dell’est di questo imminente pericolo e quindi
non posso permettermi di sprecare ogni minuto di più!” disse Rei molto
seriamente.
“
Cosa? Ma allora dicevi sul serio, quando parlavi di andare ad avvisare anche il
villaggio dell’est?! E dopo cosa farai? Ritornerai al villaggio dell’Ovest? Tuo
padre sarà preoccupato per te, manchi da casa da molto tempo e poi cosa farai
quando te lo ritroverai davanti? Gli dirai tutta la verità?” chiese Miki
stupita.
“Esatto!
Dopo ritornerò nel mio villaggio e rafforzerò le difese in tutte le zone e per
il momento dirò la stessa cosa che dirai tu a tuo padre e poi quando verrà il
momento del matrimonio ritornerò a trovarti! Anche perché ho il presentimento
che attaccheranno proprio quel giorno!” disse Rei stringendo i pugni.
“
Oh, no! Ne sei proprio sicuro Rei? Ma allora dobbiamo sbrigarci a rafforzare le
difese del villaggio, perché il matrimonio si sta avvicinando sempre di più! E
come se non bastasse io ho il problema con Kei! Ma credo che lascerò perdere e
gli spiegherò che non può funzionare tra di noi. Certo all’inizio sarà
arrabbiato o probabilmente si rinchiuderà in se stesso e sarà triste per un bel
po’ , ma poi con il passere del tempo capirà perché l’ho fatto!” disse Miki
tristemente.
“E
invece io ti dico che è tutta fatica sprecata!” disse Rei con un ghigno in
faccia.
“Cosa
vorresti dire?” chiese Miki girandosi di scatto verso di Rei.
“Solamente
che Kei non farà quello che gli chiederai tu, anzi! Andrà molto più in fondo e
farà in modo che quello che lui aveva progettato si avveri! Quindi non ti devi
preoccupare per questo, vedrai che Kei in un modo o nell’altro risolverà tutto!”
disse Rei mettendo una mano sopra quella dell’amica per infondergli
coraggio.
“Grazie
Rei! Sei un vero amico!” disse Miki sorridendo dolcemente.
“Ci
sono per questo, no?! Su avanti accompagnami all’uscita!” disse Reicon un sorriso.
“Va
bene!” Detto questo, Miki accompagnò Rei all’uscita e lo ringraziò per tutto
quello che stava facendo per lei e per Kei e per tutti e quattro i villaggi. E
dopo che Rei se ne andò, ritornò nella sua camera a ripensare a tutto quello che
era successo in questi ultimi minuti e a un modo per risolvere la faccenda del
matrimonio come sicuramente stava facendo anche Kei.Nel frattempo
si avvicinava sempre di più il giorno del matrimonio……
CONTINUA….
Ciao
a tutti! Eccomi qua finalmente! Visto? C’è l’ho fatta a scrivere anche questo
capitolo! Scommetto che state pensando : “Ma questa deve per forza romperci la
testa con le sue storie che fanno vomitare?” Bè comunque non badate agli errori
perché l’ho scritta con la fretta e non ho avuto modo di
ricontrollarla quindi per favore siate buoni, per favore e rece! Please. Bè
adesso i ringraziamenti!
X
Ketty 91: Ciao! Come va? Spero bene! Finalmente sono riuscita a scrivere anche
quest’altro capitolo, ma sai mi viene un po’ difficile aggiornare presto con
l’inizio anche della scuola! Comunque grazie che continui a seguirmi con
interessa e sono contenta che ti sia piaciuto anche il capitolo precedente! Bè
dimmi che ne pensi di qst capitolo, ok? Ciao! Baci! ^^
X
Kutai: Ciao, bella! È da tanto che non ci sentiamo vero? Bè rieccomi qua con
questo nuovo capitolo che non so cosa ne è uscito fuori! Bè hai proprio ragione
devi fare pochi elogi altrimenti Trunks chissà che pensa!^^E non
preoccuparti se nel capitolo precedente hai sbagliato a scrivere il nome di Kei,
non è un reato! Anzi! Ti ringrazio per la tua disponibilità! Bè dimmi che ne
pensi di questo capitolo che ne è uscito fuori , ok? Baci! TVTTB! ^^
X
Chibilory: Ciao! Non ti preoccupare se ritardi a rece il capitolo! Anche io
ultimamente sono si e no su efp! Quindi non preoccuparti e rece quando puoi!
Comunque hai proprio ragione, Kei purtroppo non ha avuto un’infanzia molto
felice e questo è la prova vivente che anche se si ha un alta carica come quelle
di principe non si ha tutto! Infatti come vedi il padre di Kei era così impegno
nei suoi affari che nemmeno gli prestava attenzione! Bè comunque fammi sapere
che ne pensi di qst capitolo, ok? Ciao! Ci sentiamo su msn qualche volta! ^^ Bè
vado ciao! Baci! TVTTB! ^^
X
Angelo Azzurro: Ciao! Sono contenta che ti si a piaciuto lo scorso capitolo! A
dire il vero non ero sicura che era scritto bene o che era venuto bene, ma sono
felice di sapere che ti è piaciuto! Bè anche a me è piaciuto il tuo 51 capitolo
che ancora devo rece e a qst proposito ti chiedo di perdonarmi se nn recensirò
subito, ma come potrai capire mi è iniziata la scuola e quindi ho molte cose da
fare! E riguardo al ragazzo misterioso come vedi ci ha azzeccato per tutta la
linea! Bè dimmi che ne pensi di qst capitolo! Ciao! Baci! ^^
X
Sonietta87: Ciao! È da tanto che non ci sentiamo vero? Anche tu hai avuto dei
problemi ad aggiornare vero? Ti capisco! Bè cmq quando hai un po’ di tempo
scrivi il 24 capitolo della tua storia perché mi hai lasciato con una curiosità
enorme e ogni giorno spero che tu aggiorni! Ma ovviamente non ti metto fretta!
Bè comunque riguardo allo scorso capitolo sn contenta che ti sia piaciuto! Si è
vero l’infanzia di Kei se la leggi ti fa un enorme tenerezza! E riguardo a Yuri
lui non si smentisce mai! E come vedi il ragazzo misterioso era Rei! Spero che
continuerai a seguirmi xkè come hai detto tu adesso la storia prenderà una piega
molto interessante o almeno lo spero ç_ç! Bè adesso devo andare ci sentiamo!
Ciao! Baci! ^^
X
Vegeta4ever: Ciao! Non ti preoccupare se rece più tardi, anche io mi devo fare
perdonare perché ultimamente anche io rece sempre tardi, ma ti prometto che
appena ho un po’ di tempo rece i capitoli che hai aggiunto! E sn contenta che la
mia storia ti continui a piacere! Bè spero che continuerai a seguirmi adesso
vado ciao! Baci! ^^
Bene
adesso che ho finito tt! Vi prego di rece! Lo so che probabilmente questo
capitolo fa vomitare ma vi prego di essere clementi e di rece! Vi dico fin da
adesso che dal prossimo capitolo in poi se ne vedranno delle belle, ma
ovviamente dovrete aspettare un bel po’ perché non so quando riuscirò ad
aggiornare! Bè spero di risentirvi presto! Ciao! Baci! Rece please!
Erano passati due
giorni da quando Rei era andato a fare visita alla principessa Miki, e da quel
giorno Miki cercava in tutti i modi di convincere il padre a rafforzare le
difese del villaggio e di prepararsi a qualsiasi attacco che sarebbe potuto
avvenire. Ma il Re Nagasaki testardo com’era, era convinto che la sua difesa
nel villaggio era abbastanza forte e stabile e che quindi non era necessario
fare dei cambiamenti. Miki non sapeva più cosa fare per convincere suo padre e
ogni giorno si chiudeva nella sua stanza a piangere pensando anche a cosa
sarebbe potuto accadere se gli avesse raccontato del suo amore che aveva per
Kei, il secondogenito del Re Hiroshima.
Kei dal canto suo,
non faceva altro che cercare di parlare con il padre, ma esso era troppo
impegnato nei preparativi per il matrimonio del suo primogenito Yuri, per
ascoltare quello che Kei aveva da dirgli. Anche Yuri aveva provato più volte a
parlare con il padre, ma anche lui fallì molte volte.
Passarono i giorni
e finalmente il giorno tanto atteso da tutti (o almeno da alcuni) era arrivato.
Il matrimonio sarebbe avvenuto alle 5 del pomeriggio ( ho esagerato mettendo quest’orario? Ma sapete ho voluto farlo di
pomeriggio perché non volevo che i poveretti prendessero sole XD) e tutti erano ansiosi di assistere
all’unione tra i due regni. Nel frattempo Kei, il professor Kappa e Max
cercavano di rintracciare Yuri per parlargli prima della cerimonia iniziale che
ci sarebbe stata prima del matrimonio. Kei arrivò davanti alla stanza di Yuri e
non si degnò nemmeno di bussare alla porta, entrando così all’improvviso senza
che Yuri gli desse l’autorizzazione.
“Che maniere! Si
vede che oggi sei “di buono umore!” disse Yuri senza però distogliere lo
sguardo dalla specchio mentre si sistemava l’abito.
“Guardami!” gridò
Kei sbattendo violentemente la porta alle sue spalle.
“Ti sento
benissimo! Non c’è bisogno che urli! E poi non vedi che ci sono delle
persone?!” disse riferendosi ai servi che lo stavano aiutando a sistemarsi
bene, per ordine del Re. “Ho da fare, sparisci! Non sei l’unico ad essere
nervoso oggi!”
“No invece! Manda
via questi servi, ti devo parlare!” insistette Kei.
“So benissimo di
cosa vuoi parlarmi e non c’è niente da dire al riguardo! Ne abbiamo già parlato
in questi ultimi giorni e sai bene quando ci abbiamo provato a parlargli! Ma
come ben sai, non è servito a niente visto a quanto siamo arrivati! Quindi, ti
prego di dimenticarti quella faccenda e di metterti il cuore in pace, perché
come avrai sicuramente capito non c’è niente da fare!” disse Yuri guardando
finalmente Kei negli occhi.
“E invece non l’ho
capito affatto! Io non mi arrendo fino a quanto una cosa non l’ho ottenuta,
chiaro?! E adesso manda via questi tuoi tira piedi e parliamone con calma! O
preferisci che li mandi via io?” disse Kei ringhiando.
“Farò come vuoi, se
ci tieni così tanto!” E Yuri fece cenno ai servitori che potevano andare e loro
obbedirono senza fare storie, lasciando completamente soli, Max, il professor
Kappa, Kei e Yuri.
“Parla, ti ascolto.”
Disse Yuri una volta che i servi se ne furono andati.
“ Ascolta so che in
questi ultimi giorni ti ho chiesto molto e che ho rischiato anche di metterti
nei guai per via di questa faccenda, ma dobbiamo dirglielo adesso o dovremmo
tacere per sempre davanti al fatto compiuto! Tu non vuoi avere al tuo fianco
una moglie che non ti piace, no?” disse Kei cercando di convincere Yuri in
quest’ultima e disperata impresa di capovolgere la situazione.
“E sentiamo che
cosa dovrei fare, eh?! Mettermi in ginocchio davanti a nostro padre e
supplicandolo di ascoltarmi davanti a tutti e dicendogli che non voglio sposare
la principessa Miki solamente perché la vuoi tu? Tu sei completamente pazzo! Mi
sono stancato di stare dietro a tutta questa faccenda! Da ora in poi non
contate più su di me! Tanto sono sicuro che in un modo o nell’altro tu e i tuoi
amichetti lì dietro ve la caverete alla grande!” disse Yuri ritornando a
guardarsi allo specchio mentre si sistemava un’ultima volta l’abito.
“E piantala di fare
il melodrammatico, Yuri! E comunque non puoi tirarti indietro proprio adesso
che siamo alla fine! Me lo hai promesso Yuri! O devo pensare che non mantieni
fede alla parola data?” disse Kei cercando di convincere Yuri.
“No, non è questo e
lo sai benissimo! Ma come ti ho già detto oramai è troppo tardi per capovolgere
la situazione lo vuoi capire si o no?!” ringhiò Yuri.
“Volendo però Yuri,
Kei ha ragione. Rifletti, se volete potete ancora farcela. Vostro padre è sotto
a parlare con dei servi e questo è il momento giusto per parlargli!” disse il
professor Kappa, intromettendosi nella discussione tra i due fratelli.
“ Ma allora non
volete proprio capire voi, è?! Non è che non volessi andare a parlare con mio
padre perché se era solo per questo non sapete quante volte ci sarei andato
fino a farlo stancare! Ma il fatto è che nemmeno ci da retta, ma ovviamente io
non lo biasimo perché ha tante cose a cui pensare in questo momento!” disse
Yuri incominciando ad alzare la voce.
“Ora però non
metterti ad urlare stiamo solo discutendo!” disse Kei intervenendo nella
discussione.
“Scusate? Ma perchè
invece non lo mettete davanti ad un fatto compiuto?” chiese timidamente Max,
che finora non aveva aperto bocca per paura di essere rimproverato anche lui.
“Eh?” Tutti si
erano girati a guardare Max straniti senza capire a cosa si stesse riferendo.
“Cosa vuoi dire?”
chiese Kei.
“Che se voi lo
annunciasse davanti a tutto il popolo mentre si dà inizio alla cerimonia,
vostro padre non dovrà fare altro che accettarlo e di non ribattere per paura
di non fare una brutta figura davanti a tutti non trovate?!” esclamò tutto
sorridente Max, credendo di aver trovato una soluzione al problema.
“Non credo che
funzionerà, Max.” disse il professor Kappa sospirando.
“E perché no?”
chiese ingenuamente Max.
“Perché tu pivello,
non conosci ancora molto bene nostro padre! Lui a costo di fare la figura dell’idiota
si ribellerà e allora si che saranno guai seri sia per me e sia per Kei! Hai
capito adesso?” disse Yuri incrociando le braccia contrariato.
“Oh, bè allora
lasciamo perdere.” disse Max abbassando lo sguardo, triste per non aver potuto
aiutare il suo amico Kei nella sua impresa.
“ Peccato però,
vero? Era una buona idea!” disse il professor Kappa.
“Bè comunque
qualcosa la dovremmo pur fare, no? Yuri, te lo chiedo per favore…. Aiutami!”
chiese Kei con tono di supplica.
“E va bene, mi fai
pena! Ti sei ridotto anche a supplicarmi!” cedette Yuri alla fine.
“Grazie, Yuri!” sul
volto di Kei ritornò finalmente un sorriso che da tanto tempo aveva nascosto
nel suo velo di tristezza.
“Ok, ma come
facciamo?” chiese Max.
“Ragazzi, vi consiglio
di andare a parlare con vostro padre adesso che è da solo o almeno credo.” Intervenne
il professore.
“Andiamo?” chiese
Kei al fratello.
“Non mi sembra di
avere molta scelta a questo punto! O la và o la spacca!” disse Yuri sorridendo
e avviandosi verso la porta.
“Ok, allora noi
andiamo ragazzi. Voi che fate, venite?” chiese Kei ai suoi amici prima di andarsene.
“No, noi non
veniamo, ma attenderemo il vostro ritorno per sapere come andrà a finire.” Sorrise
Kappa.
“Buona fortuna!”
disse infine Max.
“Grazie.”
E così dicendo Kei
e Yuri uscirono dalla stanza di quest’ultimo e si avviarono verso la sala in
cui vi era il Re Hiroshima, intendo a parlare e ad organizzare ancora alcune
cose per il matrimonio. Quando Kei e Yuri entrarono nella sala dove vi erano
stati applicati tutti i preparativi necessari per celebrare le nozze, videro
una sacco di gente radunarsi in quella sala. Straniti i due fratelli guardarono
l’orologio e con loro grande stupore si accorsero che si era fatto molto tardi
e che erano quasi le cinque e mancava poco alla cerimonia di apertura.
“Oh, no! Dobbiamo
sbrigarci Yuri o sarà troppo tardi!” disse Kei con agitazione.
“ Calma! Non farti
prendere dal panico, altrimenti non ci concluderaiun bel niente! Comunque guarda chi c’è lì!”
disse Yuri indicando una carrozza dove da lì stava scendendo il Re Nagasaki.
“Fantastico! Ci
mancava solo questa!” disse Kei alzando gli occhi al cielo disperato.
“ E adesso cosa hai
intenzione di fare, genio?” chiese Yuri con tono leggermente irritato.
“ Non ne ho la più
pallida idea! E poi scusa devo essere sempre io ad escogitare qualcosa? Perché per
una volta non ti fai venire tu una bella idea e la metti in pratica?!” disse
Kei con tono nervoso guardando il Re Nagasaki mentre stringeva la mano al Re
Hiroshima.
“ Ma tu guarda che
roba! Hai una bella faccia tosta a dirmi questo, come se il problema fosse il
mio!” disse Yuri.
“Senti, se dobbiamo
stare qui a discutere su questo argomento, ti prego facciamola finita! Perché così
non stiamo affatto collaborando e perdiamo solamente tempo, quindi vedi di
aiutarmi!” disse Kei sempre più irritato.
“ D’accordo, ma il
fatto è che come te non so affatto cosa fare in questa situazione, se non prendere
nostro padre a calci nel sedere per tutte quelle volte che ho cercato di parlargli
e lui non mi ha degnato nemmeno di uno sguardo!”
“Anche io vorrei
farlo, ma non possiamo! Adesso per cortesia facciamo qualcosa invece di stare
qui senza muovere un dito?!” disse Infine Kei chiudendo lì, la discussione.
“Ok, allora forza! Andiamo da nostro padre e
diciamogli che dobbiamo dirgli una cosa importantissima e che è una questione
di vita o di morte!” disse Yuri incominciando ad avviarsi verso la sala.
“Ben detto! E
questa volta sarà costretto ad ascoltarci e se non lo farà…. Bè…. Mi farò
sentire una volta per tutte!” disse Kei, seguendo anche lui Yuri verso la sala.
Appena entrarono
però, non ebbero nemmeno il tempo di aprire bocca che appena si avvicinarono al
padre, tutti applaudirono e si inchinarono di fronte ai rispettivi principi e
il Re Hiroshima incominciò il suo discorso:
“Cari amici, a voi
che siete venuti qui oggi per assistere al matrimonio e all’unione del mio
primogenito Yuri e la principessa Miki del villaggio del sud, il quale con
questa unione, segnano l’alleanza dei nostri due villaggi! Nella speranza che
tutti i nostri dissapori e i nostri battibecchi e le nostre guerre, che ci sono
stati in questi anni tra di noi, si dissolvano e che tutti aderiscano a questa
iniziativa. Grazie a tutti quelli che sono presenti qui oggi in questa sala, ma
adesso do il benvenuto al Re Nagasaki e hai suoi sudditi che sono giunti fin
qui per un unico scopo, cioè la pace tra i nostri due regni con questo
matrimonio!”
Kei e Yuri per
tutta la durata del discorso non avevano fatto altro che lanciarsi delle
occhiate per cercare di capire cosa dovessero fare in quella situazione, ma
nessuno dei due aveva trovato una risposta. Quando incominciò a parlare anche
il Re Nagasaki, il Re Hiroshima si sedette sulla sua poltrona e nella sua
sinistra fece sedere Yuri e Kei, il quale ne approfittarono per poter parlare
con lui.
“Padre! Devo dirle
una cosa importantissima! La prego mi ascolti!” cercò di dire Kei, ma fu interrotto
bruscamente dal padre il quale gli lanciò un’occhiata di ghiaccio facendogli
cenno di non parlare e di stare in silenzio. Ma ovviamente Kei non si scompose
di una virgola al gesto del padre e cercò nuovamente di parlare lui, ma Yuri
gli fece cenno di stare zitto e di lasciar parlare lui.
“Padre mi ascolti,
è una cosa importante la prego.” Bisbigliò Yuri guardando però sempre davanti a
se.
“ Yuri, sono molto
deluso da te! Credevo che fossi un tipo abbastanza puntuale e preciso che cosa
ti è successo?! Per colpa del tuo ritardo ho dovuto cambiare un paio di cose e
questo non mi è piaciuto!” disse Hiroshima anche lui sottovoce, senza
distogliere lo sguardo dal Re Nagasaki che intanto continuava a parlare e a
fare il suo discorso.
“Lo so padre, ma
vedete c’è un motivo ben preciso!” disse Yuri ormai spazientito.
“Allora,
sentiamolo!” disse finalmente Hiroshima pronto ad ascoltare quello che Yuri
aveva da dirgli.
“Grazie. Ecco vede….
in questi giorni, anzi no in queste settimane, sono successe molti fatti che
dovremmo raccontargli ad uno ad uno, ma non ne abbiamo il tempo. Ma in seguito
a tutte queste cose che sono successe ecco…. È successo che…. Che ho riflettuto
molto e ho deciso che Kei è il più adatto a prendere il mio posto!” disse Yuri
con un po’ di difficoltà, non sapendo cosa dire.
“Che cosa vai
blaterando Yuri?! ti si è annacquato il cervello, per caso?!” disse Hiroshima
non capendo quello che Yuri voleva dire.
“No padre, il fatto
è che… che io credo che una persona debba sposarsi con quelle che ritiene
giusta per lui e non solo perché lo dice una stupida legge! E poi Kei è il più
adatto perché sarebbe molto più bravo di me a governare questo regno e poi è
giusto e onesto e non credo che io possa fare tanto quanto possa fare lui!”
disse Yuri con tono deciso, vedendo Kei annuire.
“Kei ti ha messo delle
strane idee in testa! Lui è ancora troppo giovane e inesperto per governare un
villaggio e tu sai gestire molto meglio tutte le cose che riguardano il
villaggio e non vedo perché dovrei cambiare idea!” disse Hiroshima con tono
fermo e autoritario.
“Si ma padre….” Kei
cercò di parlare ma non ebbe il tempo di farlo perché appena il Re Nagasaki
finì il suo discorso, il Re Hiroshima si alzò e annunciò il grande evento:
“Popolo del
villaggio del nord, popolo del villaggio del sud, possiamo dare inizio al
matrimonio tra il principe Yuri e la principessa Miki, che il matrimonio e l’unione
tra questi due giovani si compi!”Detto
questo, prese la mano di Yuri e quella della principessa Miki -che era entrata
solo in quel preciso momento- e lì unì.
E diede cenno di iniziare la cerimonia del matrimonio!
Quelle parole per
Kei, furono come delle lame appuntite che gli si conficcarono nel petto,
facendogli un male atroce, ma soprattutto nel suo fragile cuore.Ormai aveva perso del tutto le speranze di
poter vincere e di poter amare Miki. Ormai era troppo tardi....
CONTINUA….
Ciao a tutti! Ci si rivede! Finalmente sono riuscita a completare questo
capitolo, perdonatemi se non ho potuto aggiornare prima, ma ho avuto molto da
fare e poi non trovavo una continuazione, ma come vedete alla fine c’è l’ho
fatta! Scusate se adesso non vi ringrazio individualmente come al solito, ma è
molto tardi e tra poco devo andare, quindi vi lascio con quest’altro capitolo!
Ps: Ho notato che le rece stanno diminuendo non vorrei che il continuo di
questa storia non vi piaccia più e che non vi stia entusiasmando. Ç_ç
Bè comunque grazie a chi ha rece lo scorso capitolo e chi ha rece anche le
mie prime due drabble che ho scritto sulle coppie di Naruto, anche se immagino
che non piaccia a molti di voi… ç_ç ! Bè comunque, adesso devo andare ci
sentiamo nel prossimo capitolo, mi raccomando fatemi sapere che ne pensate, ok?
Ciao! Baci! ^^
E non fate caso agli errori è stato scritto con la fretta! Ciao! Ciao! ^^
“Popolo del villaggio del nord, popolo del villaggio del sud, possiamo dare
inizio al matrimonio tra il principe Yuri e la principessa Miki, che il
matrimonio e l’unione tra questi due giovani si compi!” Detto questo, prese la
mano di Yuri e quella della principessa Miki -che era entrata solo in quel
preciso momento- e lì unì. E diede cenno di iniziare la cerimonia del
matrimonio!
Quelle parole per Kei, furono come delle lame appuntite che gli si conficcarono
nel petto, facendogli un male atroce, ma soprattutto nel suo fragile
cuore. Ormai aveva perso del tutto le speranze di poter vincere e di
poter amare Miki. Ormai era troppo tardi....
Così, si diede inizio alla cerimonia, ma non appena i due
sposi si ritrovarono di fronte all’altare, la terra cominciò a tremare e di
fuori si udivano un sacco si grida di dolore. Non si ebbe nemmeno il tempo di
capire che stava succedendo, quanto ad un tratto entrò nella sala un soldato
che sembrava essere agitato e spaventato e correva dritto all’altare dove si
trovava anche il Re Hiroshima di fianco al figlio.
“Che succede?” domandò Hiroshima.
“Vostra maestà, un esercito sconosciuto e armato di armi
pericolose ci sta attaccando! Sono in troppi e non credo che c’è la faremo a
respingerli!” disse quasi senza fiato il soldato.
“E inoltre sono….” Ma non ebbe il tempo di finire la
frase che all’improvviso nella sala comparirono degli uomini armati che
incominciano a derubare le persone e ad attaccare tutti quelli che vi erano là
dentro.
“Ma cosa vogliono da noi?! Presto soldati! Riunitevi e
non facciamoci abbattere dal nemico dobbiamo riuscire a vincere!” disse
Hiroshima. Yuri e Kei, che fino a quel momento se ne era stato in disparte a
pensare a cosa poter fare per interrompere il matrimonio, si guardarono in
faccia e capirono subito che quello che gli aveva detto Rei corrispondeva a
verità.
“Re Nagasaki, si metta in salvo, ci pensiamo noi a
risolvere la situazione!” disse il Re Hiroshima una volta salito su un cavallo.
“ Certo come no! Non mi prenda in giro Re Hiroshima, non
sono uno stupido! Ho capito benissimo che era tutto organizzato per attaccarci
e per potere prendere il controllo del nostro regno! Altro che alleanza, siete
solo uno sporco traditore!” urlò Nagasaki in preda alla rabbia.
“ Come osa insinuare questo?! Piuttosto, potrei pensare
la stessa cosa di lei! In fondo gli è sempre piaciuto questo regno lo ammetta!
E non aspettava altro che prenderselo, lei è solo un ipocrita! Ed io che mi
sono fidato di lei!” disse Hiroshima urlando anche lui.
“Come si permette?! Molto bene, se vuole la guerra e
guerra sia! Soldati! Distruggiamo il villaggio del nord per il loro
tradimento!!” detto questo, si scatenò una durissima battaglia tra il regno del
nord e quello del sud e l’esercito sconosciuto ne approfittava per attaccare
gli altri e per poter distruggere entrambi i regni. Il piano alla fine era
riuscito.
Mentre tutti scappavano, urlavano, correvano e
combattevano, Kei e Yuri non sapevano cosa fare anche se al dire il vero, si
aspettavano un attacco del genere.
“Cosa facciamo?! Non ci voleva adesso ci siamo messi a
combattere fra di noi!” disse Yuri guardando la scena un po’ preoccupato.
“Dobbiamo fermare tutto questo! E dobbiamo anche avvisare
nostro padre che il Re Nagasaki non c’entra assolutamente nulla con tutta
questa storia e viceversa!”
Detto questo I due fratelli cercarono di raggiungere il
padre e il Re Nagasaki per poter spiegare la situazione, ma ogni volta che
stavano per arrivare dove si trovavano i due Re, c’erano sempre dei soldati che
li attaccavano e a quel punto, i due ragazzi si dovettero difendere usando
anche loro delle spade e incominciandoa
combattere. Mentre Kei si batteva con tre soldati ad armi pari, scorse tra la
folla e tra i soldati, una figura che gli sembrò essere familiare, infatti la
figura di cui gli sembrava di conoscere era la principessa Miki. Proprio mentre
la principessa si guardavano intorno impaurita non sapendo cosa fare e dove
andare, un soldato le si avvicinò con una spada in mano intendo ad ucciderla.
Ma non riuscì nel suo intendo perché Kei con una velocità sorprendente, gli si
parò davanti e lo sconfisse facilmente.
“Ciao! Ci rincontriamo alla fine, eh?” disse Kei
guardandola negli occhi.
“Ciao! Eh, già! Grazie per avermi salvato la vita.”
Rispose semplicemente.
“Dovere.” Rispose lui a sua volta. Kei e Miki non sapevo
proprio cosa fare e cosa dire, visto che fino ad allora avevano avuto un sacco
di problemi e non erano mai riusciti a parlarsi seriamente.
Fu Kei a rompere
quel silenzio. “ Mi dispiace per tutto quello che sta succedendo.”
“Non ti preoccupare! È anche colpa mia, se solo avessi
cercato di convincere mio padre di prepararsi a un simile scontro, non saremmo
arrivati a questo punto. Sai, Kei forse sarebbe stato meglio che non ci fossimo
mai incontrati e che tutta questa storia non sarebbe uscita fuori e che ognuno
se ne sarebbe dovuto restare al suo posto!” disse Miki profondamente
dispiaciuta per quello che stava succedendo.
“Non dire così! Anche io e Yuri abbiamo più volte provato
a parlare con nostro padre di questo pericolo, ma lui non ci ha voluto stare a
sentire! Noi dobbiamo lottare!” disse convinto di quello che stesse dicendo. Ma
la ragazza sembrò non badare molto alle parole di Kei e si rattristò ancora di
più! A quel punto vedendo la sua indecisione, Kei prese le mani di Miki e li
strinse con le sue, cercando di incutergli sicurezza.
“ Ascolta. Se noi ci arrendiamo a che saranno serviti
tutti i nostri sforzi per incontrarci, tutte quelle frasi in quell’albero nel
bosco e il ballo?! Io ti amo e voglio stare con te. Yuri è d’accordo e ha
cercato più volte di aiutarci, ma come ti ho già detto è nostro padre il
problema! Ma adesso, metteremmo la parola fine a questa faccenda!” disse
stringendo ancora di più fra le sue mani quelle della ragazza.
Quella stretta di
mano e gli occhi profondi e sinceri di Kei, diedero coraggio alla ragazza, che
finalmente sembrò essersi convinta di quello che diceva Kei e voleva combattere
insieme a lui.
“Va bene. Io sarò con te, perché anche io ti amo!” disse
ad un certo punto Miki stringendo anche lei le mani di Kei.
“Oh, mia dolce Miki.”
“Oh, Kei…”Stavano
per continuare ancora così, ma furono interrotti da Yuri, il quale si stava
innervosendo guardando quelle scene troppo smielate per lui.
“Emm… quando finite di fare i melliflui me lo dite, così
magari combattiamo e cerchiamo di chiudere questa faccenda una volta per tutte.
Ma solo quando siete pronti, eh? Io non vi faccio alcuna fretta, tranquilli.”
Il tono di sarcastico in cui disse Yuri questa frase, fece scoppiare in una
sonora risata sia Kei, che Miki che si staccarono subito dopo dalla loro
stretta di mano e dall’abbraccio.
“Ok, siamo pronti! Miki, noi andremo da nostro padre e
cercheremo di convincerlo che in tutta questa storia il villaggio del sud non
centra niente! Mentre tu invece, te la senti di andare a parlare con tuo
padre?” chiese Kei notando l’insicurezza della ragazza.
Miki dopo un attimo di esitazione accettò. Non poteva
certo permettere che il suo VERO matrimonio fosse rovinatocosì.
“Ok, allora ci vediamo dopo e in bocca a lupo!” disse
Miki incominciando ad incamminarsi verso il padre.
“Crepi il lupo, ma sta attenta!” le urlò Kei prima che
lei si allontanasse. Per tutta risposta ricevette un dolce sorriso da parte
della principessa, che ancora una voltasciolse il cuore duro e resistente di Kei.
“Ehi, innamorato?! La situazione si sta facendo critica!
Ci vogliamo avviare anche noi si o no?” chiese Yuri spazientito.
“Si, si andiamo!” Per cercare di raggiungere il padre,
Kei e Yuri presero dei cavalli e vi salirono in groppa e incominciarono ad
avviarsi verso il Re Hiroshima, ma ovviamente i nemici davano del filo da
torcere e spesso lanciavano delle frecce difficili da evitare. Ma Kei e Yuri
non si fecero per nulla intimorire e continuarono interdetti verso la loro
strada, sbarrando ad uno ad uno i loro nemici, fino a quanto non riuscirono a
raggiungere il padre.
“Padre!” urlò Yuri avvicinandosi a Hiroshima.
“Yuri, Kei, meno male che siete vivi, ci stanno
massacrando! Sono forti i soldati del villaggio del sud! Ora capisci perché
volevo fare un’alleanza con loro, Yuri?” disse Hiroshima continuando allo
stesso tempo a dirigere il contrattacco.
“Si lo so padre, ma dobbiamo dirle una cosa importante
che riguarda il Re Nagasaki!” disse Yuri mentre usciva dal fodero la spada,
pronto a combattere nel caso in cui sarebbe stato necessario.
“Non voglio sentire una sola parola su quel traditore!
Forse avevate ragione voi, non dovevo fidarmi e non dovevo nemmeno permettere
che questo matrimonio avvenisse! Mi dispiace figli miei, ma adesso non dobbiamo
arrenderci e dobbiamo dimostrare al nemico che noi non ci chineremo davanti a
niente!” disse Hiroshima fermamente convinto delle sue parole.
“Ma padre, il Re Nagasaki non centra assolutamente niente
in tutta questa faccenda! Questa sciocca guerra è stata causata per via di
quell’attacco nemico di questo strano esercito sconosciuto di cui ci ha parlato
anche il principe Rei!” intervenne Kei.
“Cosa? Il principe Rei? Ma che stai dicendo?!” disse
Hiroshima buttando giù da cavallo un nemico dopo averlo infilzato con la lama
della sua spada.
“Dovete credermi, padre! Anche il padre di Rei aveva dei
sospetti al riguardo! Per favore, mettiamo la parola fine a questa assurda
guerra!” disse Kei tutto ad un fiato. Hiroshima dapprima rimase in silenzio per
rendersi conto di quello che aveva appena detto il figlio e poi rifletté sulla
decisone da dover prendere . E infine disse: “Mi dispiace figlio mio, ma sono
sempre convinto della mia idea! Sicuramente il principe Rei si sarà sbagliato o
avrà cercato di ingannarti per entrare nelle tue grazie, per poi arrivare a me
e conquistare il villaggio!”
“Ma perché non volete capire, padre? Qui c’è in gioco la
nostra vita!” disse Yuri venendo in aiuto al fratello. Ma prima che potessero
dire altro, delle enormi nuvole nere stavano oscurando il cielo e fulmini e
lampi fecero il loro ingresso insieme alla pioggia scatenando così, una vera e
propria tempesta.
“Ci mancava anche questa!” grugnì Yuri.
Ma le sorprese non finirono qui. Infatti nel cielo ormai
oscurato dalle nuvole, comparve una strana creatura nera dall’enormi dimensioni
che dava tanto l’aspetto di essere un aquila, ma molto più grande. Non era un
aquila normale, perché appena si avvicinò più in basso nel villaggio incominciò
a sputare fuoco da tutte le parti (il che non era del tutto normale),
incendiando così, intere case.
“Ma che diavolo è quel coso?!” chiese Kei in tono
timoroso.
“Non è ho idea. Ma sento che non mi piacerà….”
CONTINUA….
Salve!
Rieccomi qua con un nuovo capitolo! Visto? Alla fine sono riuscita a scriverne
un altro! Mi scuso per non averlo potuto fare prima, ma sapete com’è con la
scuola e poi a volte non viene nemmeno l’ispirazione e non ho voglia di
scrivere. Ma adesso sono qui, no? Mi scuso anche per il capitolo che forse è un
po’ più corto degli altri (o almeno a me così è sembrato), ma vi ho già
spiegato il perché! Scusate se non vi ringrazio singolarmente come al solito,
ma ho molta fretta e non ho potuto nemmeno ricontrollare bene il testo, quindi
se trovate errori non fateci caso. Bè ringrazio chi ha rece lo scorso capitolo
(se vedete delle risposte a certe persone quelle sono delle eccezioni xkè devo
comunicare qualcosa di importante):
Angelo
Azzurro
Sasu4ever
Sonietta87
(finalmente! Ti ho cercata dappertutto! Credevo che non ti piacesse più la mia
ff! Bè cmq fammi sapere che ne pensi di qst capitolo! Baci tvttb! ^^)
Baby_simo
Kutai
(hai visto? Questa volta non ho detto spero che abbia senso perché avevo paura
che tu mi tagliassi le mani come mi hai detto nella scorsa rece della mia
raccolta di drabble! Bè fammi sapere che ne pensi di qst capitolo! Baci!
TVTTB!^^)
Ketty91
Chibilory
Bene
adesso vi saluto ci sentiamo nel prossimo capitolo che scriverò! Baci! ^^
“Ma perché non
volete capire, padre? Qui c’è in gioco la nostra vita!” disse Yuri venendo in
aiuto al fratello. Ma prima che potessero dire altro, delle enormi nuvole nere
stavano oscurando il cielo e fulmini e lampi fecero il loro ingresso insieme
alla pioggia scatenando così, una vera e propria tempesta.
“Ci mancava anche
questa!” grugnì Yuri.
Ma le sorprese non
finirono qui. Infatti nel cielo ormai oscurato dalle nuvole, comparve una
strana creatura nera dall’enormi dimensioni che dava tanto l’aspetto di essere
un aquila, ma molto più grande. Non era un aquila normale, perché appena si
avvicinò più in basso nel villaggio incominciò a sputare fuoco da tutte le
parti (il che non era del tutto normale), incendiando così, intere case.
“Ma che diavolo è
quel coso?!” chiese Kei in tono timoroso.
“Non è ho idea. Ma
sento che non mi piacerà….”Disse Yuri
guardando quello strano animale che ora stava incendiando l’intero villaggio.
“Dobbiamo fare
qualcosa, maledizione!” disse Kei al fratello che era rimasto come paralizzato
da quell’aquila dallo strano aspetto.
“Terra chiama Yuri!
Ehi! Non è il momento di riposarsi e di rimanere a guardare quel BRAVO animale
che sta distruggendo tutto quanto!” Urlò Kei tentando di distogliere Yuri dai
suoi pensieri. Riuscì nell’intendo infatti Yuri si riprese e cercò di pensare
ad un piano per poter risolvere tutta questa faccenda che si era venuta a
creare.
“Yuri? Tu cosa
preferisci una bibita fresca o un thè caldo?” disse ironicamente Kei, facendo
capire al fratello che non avevano tutto questo gran tempo da perdere, visto
che nel frattempo che ogni secondo che perdevano a parlare o a pensare,
equivaleva a un secondo in più di distruzione.
“Molto spiritoso!
Perché non mi aiuti a trovare una soluzione invece di stare qui ad aspettare
che solo a me venga l’idea?! Dopotutto se non mi sbaglio questo è anche il tuo
villaggio e non solo il mio!” disse Yuri con rabbia.
“Forse perché
quello che è meglio a ideare i piani dei due sei tu? Yuri mi dispiace hai
ragione, ma io non so proprio cosa fare!” ribatté Kei.
“Si ma potresti
anche sforzarti le meninge e farti venire un’idea decente! E poi se non ricordo
male tutta questa faccenda è anche colpa di qualcuno di mia conoscenza che ha
perso totalmente la testa per la principessa Miki!” Incominciò a urlare Yuri al
fratello.
“ Come osi
rimproverarmi?! Sei veramente ingiusto! E poi se non sbaglio non mi sembra che
finora tu ti sia lamentato! Anzi, mi sembra che ti sei anche divertito un po’
alle miei spalle a deridermi!” disse Kei incominciando a urlare anche lui.
“Come ti
permetti???! Non è affatto vero! Anzi io ti ho sempre aiut….” Ma non riuscì a
terminare la frase che dovette buttarsi giù a terra per non essere travolto
dalle fiamme di quello strano animale.
A rendere in
svantaggio il villaggio del nord oltre all’aquila dall’enormi dimensioni, c’era
anche il tempo che quel giorno sembrava essere al favore del nemico. Infatti la
pioggia, i lampi e i fulmini, rendevano ancora più difficile la battaglia di
quando già non fosse.I fulmini distruggevano
le case e le radevano completamente al suolo aiutati dal vento. La pioggia
cadeva incessantemente rendendo una visuale ancora più di difficoltosa e la
battaglia molto più faticosa e chi non c’era abituato, era completamente
spaesato e il terreno risultava scivoloso. Si stava verificando una vera e
propria tempesta quel giorno. La pioggia bagnata, cadeva sui visi dei feriti e
sulle vittime della battaglia che erano ormai privi di forza accasciati al
suolo. Le case oramai erano tutte deserte o rase al suolo dal tempoda quella strana aquila che stava
distruggendo tutto. Le strade erano invase dai nemici che si battevano con
l’esercito del villaggio del nord e alcuni anche con quello del villaggio del
sud. Ogni minuto che passava si vedeva qualcuno che aveva la meglio su qualcun
altro e gente che cadeva dal cavallo pieni di ferite e di graffi causate dalle
lame del nemico.
Yuri, osservava quella scena in silenzio insieme a
Kei, non sapendo a come porre fine a tutto quell’orrore che stava accadendo
quel giorno sotto i loro occhi. Ai loro occhi c’erano solo vittime innocenti e
gente che si batteva solo ed esclusivamente per il potere. Questo a Kei dava
molto fastidio. Non sopportava di vedere tutte quelle vittime tra cui anche
alcuni bambini che tentavano di scappare e di raggiungere le loro madri. Il
cuore di Kei in quel momento stava sanguinando, si! Stava sanguinando dal
dolore, perché era impotente davanti a tutto quell’orrore. Quel giorno, Capì
che la guerra è veramente una cosa orribile e che l’uomo è solamente un animale
assetato di sangue e di potere e che è disposto a tutto pur di ottenerlo, anche
a sacrificare poveri innocenti che molto probabilmente non c’entravano nulla.
Mentre Kei aiutava Yuri ad rialzarsi, vide di
sfuggita una bambina che stava correndo senza metà con il suo orsacchiotto di
peluche e che cercava inutilmente la sua mamma.La bambina si muoveva a fatica tra l’incessabile pioggia e il vento,
quando dopo un po’ scivolò sul terreno bagnato e incominciò a piangere e a
chiamare la sua mamma. A kei gli si strinse il cuore e volle andare a salvare
quella povera bambina innocente. Quindi a fatica, tentò di raggiungerla e
quando la stava finalmente per raggiungerla, vide un uomo armato di spada e di
scudo che si stava avvicinando pericolosamente alla bambina. Con uno sforzo
immane, corse velocemente verso la bambina tentando di raggiungerla prima di
quell’uomo. Correva senza sosta tentando di raggiungerla, la pioggia gli
rendeva una visuale difficoltosa e il vento tentava di mandarlo dalla parte
opposta, ma nonostante questo cercò di correre sempre diritto a lui. Era a due
passi dalla bambina, ma l’uomo era molto più veloce di lui e la raggiunse più
velocemente, quando fù non poco distante dalla bambina alzò la spada in alto e
si preparò a colpire la bambina. Ci fu un attimo di silenzio dopodiché si
sentirono di nuovo lo scorrere continuo della pioggia e il pianto della bambina
che incominciava ad essere più forte per la paura. Kei urlò con tutto il fiato
che aveva in corpo e si gettò vicino alla bambina e la prese fra le braccia
tentando di proteggerla dal colpo. L’uomo, dal canto suo rideva di gusto e dopo
aver guardato un’ultima volta quella scena con disgusto, scaraventò la spada
contro di Kei, che continuava a tenere stretta la bambina che dal canto suo
piangeva a dirotto.
Fu un attimo, gli sguardi della bambina e di Kei si
incontrarono e la bambina smise di piangere vedendo Kei che sorrideva e che gli
sussurrava: “ Non temere andrà tutto bene, ti proteggerò io.” La
bambina lo guardò negli occhi e gli chiese chi fosse e lui gli rispose: “Sono
Kei e ti prometto che salverò il villaggio da questa catastrofe.” Detto questo
sentì suo fratello Yuri urlare il suo nome e subito chiuse gli occhi aspettando
di essere infilzato dalla spada del nemico, ma stranamente questo non avvenne.
Kei aprì gli occhi e si ritrovò ancora fra le braccia la bambina che adesso
nascondeva la faccia fra le mani per non guardare e poi ebbe il coraggio di
girarsi e di capire che cosa era successo. Vide l’uomo di prima che aveva
tentato di ucciderla, disteso a terra in pozza di sangue probabilmente
infilzato da una spada. Kei era confuso ma allo stesso tempo felice di essere
riuscito a salvare quella bambina. Poco dopo notò però che accanto al corpo
dell’uomo, vi era qualcuno anche lui con una spada in mano, che lo guardava a
terra ormai morto. Kei, ne dedusse che era stato quel qualcuno a salvarlo e
cercò di capire chi fosse, ma con quella pioggia, inutile dire che vi era
difficile riconoscerlo, quando ad un tratto la figura si avvicinò sempre più a
Kei e non appena fu del tutto vicino si chinò e gli porse una mano e solo
allora Kei capì chi era la persona che lo aveva salvato.
“Kei, dammi la mano ti aiuto ad alzarti. Non
possiamo stare qui dobbiamo andarcene e trovare un riparo per questa bambina.”
“Rei!” esclamò Kei. Dopo essersi assicurato che
fosse veramente Rei la persona che lo aveva salvato, Kei prese la mano di Rei e
con il suo aiuto si rimise in piedi e prese in braccio la bambina, nascondendo
la testa nella sua spalla tentando di non farle prendere freddo e incominciò a
correre con Rei verso Yuri, che appena li vide il suo viso si rilassò.
“Ma insomma Kei! Sei diventato matto per caso?
Volevi ammazzarti?!” disse Yuri rivolgendosi a Kei.
“Scusami, ma non potevo permettere che le facesse
del male.” Disse Kei indicando la bambina che teneva ancora fra le braccia.
Yuri per un attimo non disse nulla e guardò sia Kei, sia la bambina che aveva
salvato, dopo un po’ si calmò e decise che era meglio lasciar perdere, tanto sapeva
che era Kei ad avere ragione in quel caso. Non poteva certo permettere che un
abitante del villaggio, specialmente una bambina, venisse uccisa sotto i suoi
occhi, quindi per questa volta decise di non rimproverare il fratello e di
lasciar perdere.
“Comunque, tu che ci fai qui Rei?” chiese dopo un
po’ a Rei.
“Già. Sei venuto per aiutarci, non è così?” chiese
Kei.
“Si, è così.” Rispose Rei con un sorriso.
“Grazie per avermi salvato.” Disse Kei, tendendo la
mano a Rei in segno della sua riconoscenza.
“Figurati, è stato un piacere! E poi non potevo
certo permettere che tu finissi secco ancora prima di cominciare la vera
battaglia.” Rispose Rei dando la mano a Kei, per poi ritirarla all’improvviso,
facendosi serio in volto.
“Che vuoi dire con questo?” chiese Yuri, il quale
già si stava preoccupando della risposta che Rei poteva dargli.
“Bè… questo è solamente l’inizio.” Rispose
abbassando lo sguardo.
“Che vuoi dire con questo? Insomma spiegati meglio!”
disse Yuri spazientito.
“Pensate davvero che il vostro villaggio sia l’unico
obiettivo di questo nemico?” disse rialzando lo sguardo verso di Yuri.
“Come vi ho già detto pochi giorni fa, non so bene
quale sia l’obiettivo di questi strani nemici, né il perché hanno attaccato il
vostro villaggio per primo, ma un’idea penso di essermela già fatto.” Continuò
Rei, non avendo una risposta da parte dei due fratelli.
“E quali sono le tue idee? dicci.” Domandò dopo un
po’ Kei.
“Credo che vi abbiano attaccato perché vogliono
prendere possesso di questo villaggio.” Rispose Rei.
“Quello che dici non fa un piega ma se è così perché
proprio il nostro villaggio per primo e perché anche il villaggio del sud?”
chiese Yuri confuso.
“Nonne ho
idea, anche io sono confuso quando voi.” Rispose Rei.
Mentre Rei, Kei e Yuri discutevano, i morti e i
feriti aumentavano sempre di più e la tempesta non accennava a fermarsi e anche
quell’aquila nera continuava interdetta il suo percorso, distruggendo tutto
quello che si trovava nella sua strada. Kei decise che era arrivato il momento
di reagire e che doveva pensare a fare subito qualcosa per fermare tutto
questo.
“Ascoltate, intanto portiamo questa bambina in salvo
e tutte le altre persone coinvolte e dopo penseremo a come poter reagire.”
Propose ad un certo punto Kei, avendo un assenso da parte di Rei e Yuri, che
però non sembrava tanto tranquillo.
“Va bene ma, dove li mettiamo? Intendo quelli che
non c’entrano dove li mettiamo per farli stare al sicuro?” chiese cercando di
essere il più calmo possibile.
“Vicino al castello ci deve essere una botola
all’ingresso è un passaggio segreto dove sotto vi è una sala nascosta. Potremmo
metterli lì.” Disse Kei.
“Una stanza segreta sotto il castello? Ma scusa tu
come lo sai?” chiese Yuri sbalordito.
“Bè mio caro, lo sai che scappavo sempre, no? Quindi
so più di quanto tu creda.” Rispose Kei con un ghigno divertito.
“Tsk!”
“Allora è deciso li metteremo lì.” Disse Rei alla
fine. Dopo prese la bambina e fece una corsa verso il castello mezzo distrutto
stando attendo che nessuno lo vedesse e lo seguisse. Arrivato all’ingresso del
castello, spostò leggermente il tappeto che ricopriva la botola e così facendo
la aprì e vi entrò dentro con la bambina. Aperta la botola vide delle scale e
incominciò a scendere e a vedere dove portavano. Dopo un po’ arrivò in una enorme sala e ne dedusse che era quella la
stanza di qui parlava Kei e quindi poggiò a terra la bambina e perlustrò un po’
l’ambiente, dopodiché decise che era ora di andare e che non era il momento per
restare lì a guardare.
“Tu resta qui piccola, ti riporterò indietro tua
madre sana e salva, ma mi raccomando non uscire da qui!” disse alla bambina
prima di andarsene e questa annuì silenziosamente portandosi un dito in bocca.
Rei sorrise a quella visione e dopo aver salutato la bambina se ne andò, rinchiudendo
la botola. Dopo raggiunse di nuovo Kei e Yuri che lo stavano aspettando.
“L’hai trovata?” chiese Kei.
“Si. Adesso, la bambina è salva.” Disse Rei con un
sorriso.
“Adesso però, dobbiamo mettere in salvo le poche
persone rimaste in questo villaggio.” Disse ad un tratto Yuri.
“Si, hai ragione! Allora io vado a vedere se Miki è
riuscita a convincere suo padre a smettere la guerra contro il nostro regno e
la porterò qui al sicuro.” Disse Kei.
“No, aspetta!” Lo fermò Rei.
“Che c’è?” chiese Kei fermandosi.
“Prima dobbiamo sapere dove diamine sia e poi tu
credi veramente che suo padre le abbia dato retta? E sicuramente l’avrà messa
in salvo a modo suo da qualche parte!” rispose Rei, leggermente preoccupato.
“è vero! Ma allora cosa dobbiamo fare?” chiese Kei
confuso.
“Non lo so. Bè uno di noi potrebbe andare a cercare
Miki e l’altro mettere in salvo le persone in quella stanza, mentre un altro
ancora trattenere le guardie e i nemici che tenteranno di ostacolarci.” Propose
Rei.
“Si, giusto! Allora io vado intrattengo i nemici,
mentre voi due fate il resto!” disse Kei.
“Calma. Ci penso io ai nostri nemici.” Si intromise
Yuri.
“Cosa?” chiesero all’unisono Kei e Rei.
“Avete capito bene. Sono il più adatto e tu lo sai,
Kei!” disse guardando negli occhi Kei, aspettando una risposta.
“Si, hai ragione.” Rispose dopo un momento di
esitazione, Kei.
“Sei sicuro?” chiese Rei.
“Si, andate.” Disse Yuri, salendo su un cavallo che
aveva trovato abbandonato lì vicino e una spada che si era procurato prima che
si era scatenata la tempesta.
“Ok. Andiamo.” E così Rei e Kei a fatica presero
anche loro dei cavalli che avevano trovato lì in giro e sfidando il tempo, si
allontanarono. Yuri, rimasto da solo si avventò contro una paia di nemici,
abbattendone tre in un colpo e incominciò a combattere anche lui. Nel frattempo
Kei e Rei in sella ai loro cavalli, correvano a più non posso , cercando di
attraversare il campo di battaglia senza combattere, ma era difficile avanzare
con la tempesta che si era creata. Mentre incitavano i cavalli a correre più
velocemente, Rei disse a Kei che dovevano decidere chi dei due dovesse cercare
la principessa Miki.
“Ehi, cosa facciamo?! Vai tu a salvarla?” urlò Kei a
Rei cercando di farsi sentire.
“Per me è uguale! Peccato che siamo solo in due
perché non riusciremo a fare granché! E poi chi dei due dovrà salvare le
persone coinvolte e portarle in salvo, dovrà stare molto attendo! Non solo a
non farsi scoprire dal nemico, ma anche farlo in maniera piuttosto veloce!”
rispose Rei, anche lui gridando per cercare di far prevalere la sua voce a
quella della tempesta e delle urla dei soldati.
“Ci siamo anche noi!” risposero in coro tre voci
dietro di loro. Kei e Rei si girarono per vedere chi li avesse parlato e quello
che videro li fece sorridere.
“Professor Kappa! Max!” esclamò felice Kei.
“Finalmente vi abbiamo raggiunti!” disse Max
raggiungendo Kei e Rei anche lui a cavallo.
“Sono felice di rivedervi! Allora state bene?!”
chiese Kei con un sorriso.
“Si, ma abbiamo avuto problemi con il cavallo, sai
com’è, il professor Kappa aveva dei problemi nel maneggiarlo e tutt’ora ne ha!”
disse Max ridendo a crepa pelle, osservando il professor Kappa che finalmente
aveva raggiunto anche lui, Kei e Rei.
“Finalmente! Ma come fate a cavalcare questo coso?
Comunque sono felice che stiate bene signorino K… emm.. volevo dire Kei!” disse
il professor Kappa correggendosi.
“Ma come sapevate dove eravamo?” chiese Rei
incuriosito.
“Bè, ci ha aiutati una persona.” Disse Max
leggermente imbarazzato.
“Yuri?” chiese Kei.
“No, io!” rispose un’altra voce dietro di loro.
Tutti si girarono nuovamente e Rei si illuminò vedendo il suo amico a poco a
poco raggiungerli.
“Takao!” esclamò Rei felice di rivedere il suo
migliore amico sano e salvo.
“Ciao a tutti! Scusate il ritardo! Allora? Qual è la
nostra meta e cosa dobbiamo fare per aiutarvi?” chiese dopo un po’ Takao sempre con il sorriso
stampato sulla faccia.
“Bene! Adesso che ci siamo tutti, potremmo anche
farcela!” disse Rei sollevato all’idea che poteva contare anche su i suoi
amici.
“Certo! Dicci cosa dobbiamo fare e noi lo faremo!”
esclamò Max, felice di essere utile.
“Allora due di noi vadano a cercare la principessa
Miki, mentre gli altri tre andranno a salvare gli innocenti che non c’entrano
nulla in tutta questa storia, dopodiché ci riuniremo e andremo a trovare
l’artefice di questa assurda guerra!” disse Rei.
“Ok, allora è deciso! Chi vuole venire con me a
salvare la principessa Miki?” chiese Kei alzando un braccio all’insù con fare
da leder.
“Verrò io con te!” disse Max.
“No, aspetta Max!” disse ad un tratto Rei.
“Che c’è?” chiese Max confuso.
“è meglio che vada Takao con Kei. Non è che non mi
fidi di te, ma lui può aiutare Kei nel caso dovessero incontrare dei nemici da
battere e tu a quanto mi è sembrato di capire non sei molto portato nei
combattimenti con la spada. Quindi…” rispose Rei abbozzando un sorriso.
“Uff…purtroppo hai ragione, ma non ci posso fare niente.” Rispose Max facendo
il broncio.
“Dai, non te la prendere tutti noi, abbiamo delle
cose che non sappiamo fare e magari siamo bravi a fare altre cose, vedrai che
ti renderai utile in un altro modo.” Rispose Rei.
“Ok, va bene.” Disse dopo un po’ Max con il più
grande dei sorrisi.
“Ok, allora io vado con Kei, dove ci dobbiamo
rincontrare di preciso?” domando Takao eccitato all’idea di fare tanti
combattimenti.
“Emm… non lo so. Potremmo incontrarci appena fuori
del villaggio, ok?” propose Rei.
“Va bene, allora a più tardi!” disse Kei. E detto
questo, fece girare il cavallo all’indietro e si allontanò dai suoi amici
seguito a ruota da Takao. E gli altri fecero lo stesso andando però dalla
direzione opposta. Presto si sarebbe dato inizio alla vera battaglia….
Ciao a tutti! Finalmente sono riuscita a
scrivere un altro capitolo di questa ff sono un po’ indietro e mi dispiace
avervi fatto aspettare così a lungo. Ma vorrei anche informare che ho seri
problemi con internet e non so se mi vedrete aggiornare in questo mese, non vi
garantisco nulla ma se sarà così vuol dire che ho internet fuori uso per un bel
po’ e non so nemmeno io come farò senza! Comunque, che ne dite di questo
capitolo? Adesso siamo al completo e i nostri amici finalmente si stanno dando
da fare, ancora ci saranno molti altri capitoli spero di non deludere le vostre
aspettative. Adesso ringrazio tutti quelli che hanno rece lo scorso capitolo.
X Sasu4ever: Ciao! Grazie per i complimenti
e spero che anche agli altri continua a piacere questa ff come te! Comunque
dimmi che ne pensi di questo capitolo! Ciao! ^^
X kutai: Ciao! Ultimamente non è che ci
sentiamo molto, ma purtroppo ognuno di noi due ha i suoi problemi e in più
domani inizia la scuola e noi due non vediamo l’ora, vero? (ç_ç) Che ne dici di
questo capitolo? Spero di aver descritto meglio un paio di cose o dici che devo
migliorare di più? Comunque spero che anche questo capitolo ti piaccia! Fammi
sapere che ne pensi! Baci! TVTTB! ^^
X Ketty91: Ciao! Mi dispiace deluderti ma
la vera identità dell’aquila la scoprirai in seguito, forse avrei dovuto
descrivere meglio l’attacco e non fare questo schifo di capitolo, vero? Bè
fammi sapere che ne pensi! Baci! A presto! ^^
X Angelo Azzurro: Ciao! Da quant’è che non
ci sentiamo???? Un secolo direi! Che ne pensi di questo capitolo? Dici che non
va bene? Forse avrei dovuto scrivere l’attacco e far prendere subito provvedimenti
a Kei e a Yuri? Ti prego consigliami tu perché adesso ho seri dubbi. Bè fammi
sapere, ok? Ciao! A presto! Baci! TVTTB! ^^
X Chibilory: Ciao amica mia! So i problemi
che hai con il tuo computer e su internet e chissà quando leggerai questo
capitolo, ma non ti biasimo e io sono capace di aspettare! Sono felice che lo
scorso capitolo ti sia piaciuto! Dimmi che ne pensi di quest’altro!A presto! Ci sentiamo sul cell! Baci! ^^
Finito!
Ho notato che le rece si fanno sempre più poche, non vi piace più qst ff vero? Ç_çSe avete dei consigli da darmi ditemeli pure,
io li accetto! Bè adesso vado ci sentiamo! Ciao! Baci! A presto! ^^