i prescelti

di VeggyILoveyou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** La notizia ***
Capitolo 3: *** L'incontro ***
Capitolo 4: *** Pensando a lei ***
Capitolo 5: *** Finalmente libero ***
Capitolo 6: *** Yuri scopre la verità ***
Capitolo 7: *** Kei e Yuri a confronto ***
Capitolo 8: *** Yuri e Kei uniti ***
Capitolo 9: *** Il messaggio ***
Capitolo 10: *** La vera identità di Rei ***
Capitolo 11: *** Poche ore prima del ballo ***
Capitolo 12: *** Il ballo ***
Capitolo 13: *** La scoperta dell'identità della ragazza misteriosa ***
Capitolo 14: *** Sposarla al posto tuo ***
Capitolo 15: *** Dirgli la verità o tenerglielo nascosto? ***
Capitolo 16: *** L'infanzia di Key ***
Capitolo 17: *** Una visita inaspettata ***
Capitolo 18: *** "Troppo tardi...?" ***
Capitolo 19: *** "L'attacco nemico (1°parte)!" ***
Capitolo 20: *** L'attacco nemico (2° parte)! ***



Capitolo 1
*** prologo ***


In un tempo molto lontano esistevano due villaggi, uno era il villaggio del nord e l’altro era il villaggio del sud

In un tempo molto lontano esistevano due villaggi, uno era il villaggio del nord e l’altro era il villaggio del sud. I due villaggi erano da molto tempo rivali, ed in entrambi governavano due sovrani. Il Re del villaggio del nord si chiamava Hiroshima, ed era un uomo di carattere molto difficile, testardo, sempre serio, ma sapeva farsi rispettare e sapeva gestire bene il suo regno e aveva sempre il sostegno del suo popolo. Il villaggio del sud invece, era governato dal Re Nagasaki, un uomo pieno di vita (nonostante la sua età), ragionevole e allegro, ma anche lui aveva il rispetto del suo popolo. I due villaggi erano in contrasto tra loro fin dalla notte dei tempi e per colpa dei precedenti sovrani, che avevano governato prima, i due regni avevano seriamente rischiato di scontrarsi l’uno contro l’altro, ma adesso i rispettivi sovrani che c’erano, avevano capito che era necessario essere uniti, anche per problemi economici. Così il Re Hiroshima e il Re Nagasaki, arrivarono ad un accordo, per garantire la pace tra i due regni, i due avrebbero fatto sposare i loro figli, cioè i futuri eredi al trono, cosicché i due regni fossero uniti. Il Re Hiroshima, aveva due figli maschi, il primo si chiamava Yuri, e il secondo si chiamava Kei. Yuri era un ragazzo di 22 anni, ed aveva un carattere simile al padre, però quando voleva sapeva mostrarsi gentile e simpatico e sapeva assumersi le sue responsabilità. Kei invece era un ragazzo diciottenne con un carattere differente si, ma molto più simpatico di tutta la famiglia. Infatti Kei, adorava uscire quasi sempre dalla sua tenuta, per poter cavalcare e per poter distrarsi un po’ ed uscire finalmente da quella che lui chiamava “la prigione reale” che lo teneva chiuso. A Kei, non interessava governare, ma voleva essere libero di fare quello che voleva. Invece il Re Nagasaki, aveva solamente una figlia di nome Miky. Miky era una ragazza di 17 anni, ed aveva un carattere vivace, gentile, simpatica, altruista e con ottimo senso dell’umorismo, ma soprattutto era una ragazza responsabile e di cui ci si poteva fidare. Il matrimonio doveva avvenire fra il principe Yuri e la principessa Miky. E così quel giorno stesso il Re Nagasaki e il Re Hiroshima fecero questo accordo e incominciarono a dare ordine di preparare tutto per il matrimonio che sarebbe avvenuto fra un pochi giorni, ora non restava altro che informare i diretti interessati, cioè Miky e Yuri, ma come si dice il destino a volte fa brutti scherzi.

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Capitolo 2
*** La notizia ***


Era una giornata fantastica, il sole illuminava i due regni nemici e preanunciava l'alba di una nuova era, ormai prossima e che faceva sperare a tutti in una vita migliora

Era una giornata fantastica, il sole illuminava i due regni nemici e preanunciava l'alba di una nuova era, ormai prossima e che faceva sperare a tutti in una vita migliora. Quel giorno nel villaggio del nord c'era un gran trambusto perchè tutto il regno si stava impegnando per il matrimonio che sarebbe avvenuto tra pochi giorni, ma soprattutto, prima del matrimonio si sarebbe tenuto un ballo per festeggiare appunto questo avvenimento. Al ballo avrebbero partecipato chiunque volesse andarci e chiunque volesse festeggiare questo importante evento che sarebbe avvenuto tra pochi giorni. Quindi il Re Hiroshima decise che era il momento di dire a Yuri come stavano le cose, che lui avrebbe voluto o no, doveva farlo per la salvezza del suo popolo, quindi lo mandò a chiamare insieme a suo fratello Kei che doveva sapere anche lui la notizia. "Mi avete fatto chiamare padre?" disse Yuri giungendo all'improvviso. "Si, devo parlarti di una cosa importante!" rispose Hiroshima. "Ditemi.." disse Yuri prestando molta attenzione a quello che gli stava per dire suo padre, sapeva che riguardava sicuramente il regno, aveva sentito parlare il padre già alcune volte di un specie di accordo da fare con il villaggio nemico per garantire la pace al suo regno, il quale già da molto tempo era in difficoltà economiche. Il Re Hiroshima stava per spiegare a Yuri quello che doveva dirgli, ma si accorse che mancava una persona all'appello. Yuri se ne accorse e si aspettava già la domanda che il padre stava per fargli e si preparò a cosa doveva rispondergli. "Yuri ma dov'è Kei? Mi sembra di aver fatto chiamare anche lui a questo colloquio, mi vuoi dire perché non è con te? voglio delle spiegazioni!" disse ad un certo punto il Re. "Ecco vedete padre, io.... io... non ho idea dove sia in questo momento, oggi non lo visto, forse starà dormendo" disse Yuri mentendo. Sapeva benissimo dove era il fratello in quel momento, era sempre così, Kei lo metteva sempre nei guai e diceva sempre di non dire al padre dove fosse e così lui doveva sempre inventare scuse. "Come sarebbe a dire non sai dove sia?! Non avevo forse dato ordine di andare a chiamare anche Kei?! Dov'è? Non è nella sua stanza?!" chiese Hiroshima al suo fedele consigliere, che lavorava in quella tenuta da anni, il quale conosceva benissimo come era fatto Kei e dove si trovava sempre. " io sono entrato nella sua stanza e ho visto che c'era qualcuno nel letto così ho pensato che stesse male e mi sono avvicinato per chiedergli come stava, ma quando mi sono avvicinato, non ho trovato nessuno nel letto, a parte un fantoccio" rispose il consigliere che in realtà aveva visto il ragazzo la mattina presto uscire dalla finestra. "Come sarebbe a dire che non era nella sua stanza?! Oh no, è scappato di nuovo! è inutile con lui non servono nemmeno le catene! E inutile che quando torna gli faccia la ramanzina o che gli dia una punizione, tanto riesce sempre a trovare il modo come scappare! Vabbè vorrà dire che parlerò solo con te Yuri di questa faccenda, tanto sei tu il diretto interessato! Perciò poi sarai tu a dirlo a Kei anche lui deve essere informato! Perciò ascoltami bene!" disse il Re dopo un po’ di lamentele per il figlio sconsiderato che scappava sempre di casa. Era sempre così alla fine il Re si arrendeva e cambiava discorso e parlava sempre con Yuri delle novità e alla fine lo incaricava di dirlo al fratello. "Allora ascoltami bene Yuri, tu sei ormai grande e puoi capire quali sono i tuoi doveri verso il popolo e che devi sempre pensare a loro prima di ogni altra cosa al mondo!" incominciò a dire Hiroshima. "Sai che i rapporti con l'altro villaggio sono sempre stati mali, e sai anche che una volta abbiamo rischiato di arrivare anche alla guerra!" continuò Hiroshima. "Quindi io con il Re Nagasaki abbiamo deciso di stabilire un trattato di pace e per garantire questa pace e per farla durare, abbiamo deciso di unire i due regni con un matrimonio tra i nostri figli futuri eredi al trono! E tu sei stato scelto per questo incarico, è tuo dovere farlo come nuovo sovrano di questa terra!" disse il Re a Yuri, il quale sentendo queste parole ebbe la conferma di quello che sospettava, un matrimonio! Lui non voleva sposarsi, sapeva che doveva farlo per garantire la pace tra i due regni, ma per lui ancora il momento non era ancora giunto. "Ma padre, perché proprio un matrimonio? Non si potrebbe trovare un'altro accordo?" chiese Yuri inutilmente. Sapeva come il padre avrebbe risposto e quindi si preparò ad eseguire gli ordini del padre, era chiaro che non aveva altra scelta doveva sposarsi. “No! E lo sai anche tu infondo che questa è l’unica soluzione! Spero che tu ti renda conto del pericolo che corriamo se non facciamo questo matrimonio!” disse Hiroshima anche con un po’ di comprensione verso il figlio. “Si padre. Mi rendo perfettamente conto del grave pericolo che corriamo, quindi accetto! Sposerò la principessa del villaggio del sud. Lo farò per il mio regno e per garantire la pace!” disse alla fine Yuri il quale non aveva altra scelta che accettare l’accordo tra i due regni in conflitto. “Bene ero sicuro che non mi avresti deluso e che potevo contare su di te! Ora ascoltami bene. Le nozze verranno celebrato fra pochi giorni, ma prima di esse abbiamo organizzato un ballo per festeggiare in anticipo questo importante avvenimento. Al ballo parteciperanno chiunque vuole venire, quindi mi raccomando avvisa Kei anche di questo. E adesso puoi andare non ho altro da dirti!” concluse Hiroshima. E così Yuri non potendo fare altro, se ne andò a dare la notizia a Kei, il quale sapeva benissimo dove trovarlo. “Ciao” disse Yuri a Kei vedendolo seduto su un ramo di un albero, dove li vicino scorreva un fiume. “Allora che c’è? Cosa vuole stavolta mio padre da me? Perché ti ha mandato a cercarmi?” disse Kei restando sempre in cima all’albero e con gli occhi chiusi, come faceva al suo solito. “Ho una notizia da darti….. mi sposo!” disse Yuri con tono non molto felice. “Auguri! Si vede che stai esultando dalla gioia!” disse Kei ironicamente. “Sei davvero spiritoso! Forza scendi da quell’albero odio quando non mi guardi in faccia, quando ti parlo!” disse Yuri questa volta con tono arrabbiato. “Siamo nervosetti, eh?” disse Kei scendendo dal ramo dell’albero sorridendo. “Non ho altra scelta devo farlo per il regno e poi non posso deludere nostro padre!”

“Si certo, certo, il regno, il, popolo, la pace….. tutte sciocchezze!” disse Kei con menefreghismo, come se a lui non interessasse.

“Si vede che ti interessi al tuo regno! Comunque come ti ho già detto non dipende da me! Io lo sapevo che non dovevo dirti niente tanto non ti importa! Stai tutto il giorno qui a goderti il fresco e poi quando ti stufi prendi il cavallo e te ne vai a fare quattro cavalcate, io come al solito dico le bugie per te, vengo rimproverato io e tu te la scampi sempre!” disse Yuri arrabbiato dal comportamento che aveva il fratello.

“Si certo, certo comunque io ti avevo avvertito che nostro padre aveva intenzione di farti sposare! Quindi non prendertela con me! E adesso scusa ma non ho voglia di parlarne, per fortuna che non sono io che mi devo sposare!” disse Kei incominciando a camminare per andarsene lontano dal fratello.

“E se io ti cedessi il mio posto?” disse Yuri. Yuri sapeva che Kei si irritava quando gli diceva così, perché lui sapeva benissimo che era permesso fare una cosa dl genere e sapeva anche che Yuri ogni volta quando lui non voleva parlare di queste cose, lo infastidiva e lo irritava dicendogli sempre quella frase.

“Piantala! Non ripeterlo altrimenti ti metto le mani addosso!” disse Kei stringendo forte i pugni.

“Va bene, va bene! Comunque se non vuoi che lo faccia, piantala con le scappatine di nascosto e vieni a casa che devo parlarti ancora del ballo che si terrà domani sera!” disse Yuri incominciando anche lui ad incamminarsi verso casa.

“Che cosa stai farneticando Yuri?!Quale ballo?!” disse Yuri prendendo per il braccio il fratello.

“Innanzitutto abbassa le mani signorino e poi hai capito bene ci sarà un ballo prima del matrimonio!” disse Yuri divincolandosi dalla stretta del fratello.

“Cosa? E perché non ci basta già il matrimonio?! Anche il ballo adesso?! Fantastico!” disse Kei ringhiando.

“Nostro padre ha deciso così! E tu signorino ci sarai! Altrimenti dirò a nostro padre dove ti vieni a nascondere quando scappi di casa e quando vuoi stare da solo!” rispose Yuri sostenendo lo sguardo di Kei.

“Grandioso! Il mio giorno fortunato! E va bene ci sarò! Ma tanto starò al massimo solo 1 oretta e poi mi fingerò malato!” disse Kei ridendo.

“Ad ogni ballo hai fatto sempre così, prima o poi ti crederanno malato di qualche cosa, soprattutto di testa!” disse Yuri anche lui ridendo.

“Correrò il rischio!” e così dicendo finì lì la discussione “ballo-matrimonio” e si diressero verso casa. Kei sapeva già di affrontare l’ira del padre quindi si preparò già il discorso per come scamparsela di nuovo, ma sapeva che alla fine era sempre Yuri a tirarlo fuori dai guai. E così ebbero inizio: le preparazioni per il ballo e le preparazioni per il matrimonio.

Salve! Questo capitolo è un po’ più lungo rispetto a quello precedente sto facendo progressi no? Comunque spero che almeno qualcuno legga la mia storia e la recensisca x favore! Questa è la mia prima ff che scrivo, per favore siate buoni ok? Ciao! Alla prossima! Baci. ^^

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Capitolo 3
*** L'incontro ***


“L’incontro”

“L’incontro”

Questo è il terzo capitolo spero di non deludervi, bè godetevelo! Ciao!

Dopo essere tornati a casa, Kei aveva dovuto subirsi la predica del padre e Yuri aveva dovuto assistere alla scena, nonché gli e ne importasse qualcosa, ma Hiroshima aveva voluto che ci fosse stato anche lui a quella strigliata. Quando fu finita la predica, Kei e Yuri andarono a parlare da qualche parte nel loro grande giardino, per discutere del grande ballo che si sarebbe tenuto fra pochi giorni.

“Allora dimmi, chi ci sarà a questo ballo?” chiese Kei improvvisamente, tanto per sciogliere il ghiaccio.

“Tutti” rispose Yuri con tono diffidente. Sapeva che doveva esserci per forza a quel ballo fatto in suo onore, ma lui non voleva affatto sposarsi, o semplicemente ancora non era pronto per questo grande passo.

“Che significa tutti?!” Disse Kei alquanto contrariato. Lui non solo non voleva nemmeno partecipare a questo gran ballo che per lui significava solo “annoiarsi”, ma inoltre doveva avere tutta le gente tra i piedi, sia quelli che conosceva e sia quelli che non conosceva.

“Significa esattamente ciò che ho detto! Comunque signorino non dovresti prenderla così alla leggera, anche perché nostro padre a invitato anche gente che vengono da paesi stranieri, cioè gente che noi non conosciamo e sicuramente nostro padre vorrà fare buona impressione su di loro, perciò vedi di non fare il maleducato! Altrimenti te la vedrai con nostro padre in persona!” disse Yuri con un tono che non ammetteva discussioni.

“Certo, certo! Come no! Non ti preoccupare starò ben attento a non fare “brutta figura”, altrimenti chi lo sente a nostro padre! Comunque sappi che a me non interessa un fico secco di questo stupido ballo! E nemmeno del tuo stupido matrimonio! Il regno, il popolo, sono tutte cose che per me non hanno senso! Io vivo come mi pare e piace e nessuno mi può dire cosa devo o non devo fare! E nemmeno tu, mio caro Yuri! E adesso scusa esco un po’!Mi sono stancato di ascoltare tutte queste sciocchezze!” disse Kei incominciando a salire in sella al suo cavallo.

“Tu non vai da nessuna parte signorino! Nostro padre è stato molto chiaro al riguardo, non vuole assolutamente che tu tocchi un cavallo fino alla fine del ballo!” disse Yuri incominciando ad innervosirsi per il comportamento di suo fratello. Lui non capiva che era importante questo matrimonio per il loro regno.

“Si certo, certo! Di pure a nostro padre quello che vuoi, ma io esco e nessuno me lo impedirà! Tanto meno tu, Yuri!” E così dicendo se ne andò insieme al suo cavallo lasciando Yuri nella rabbia più totale, per non essere riuscito a fermare il fratello. Kei andò nel solito posto in cui andava spesso per schiarirsi le idee e per restare un po’ da solo. Mentre stava facendo riposare un po’ il suo cavallo Kei vide un ragazzo che non aveva mai visto prima di allora, doveva essere per forza uno straniero perché lui conosceva quasi tutti della città ed era sicuro di non avere mai visto quel tizio. Il ragazzo inoltre sapeva suonare bene anche la chitarra oltre ad essere uno straniero, quindi decise di indagare per capire chi fosse quel ragazzo così strano.

“Ehi, tu non sei del villaggio vero? Non ti ho mai visto da queste parti, da dove vieni?” chiese Kei avvicinandosi al ragazzo, il quale però non accennava a rispondergli.

“Ehi, dico a te ragazzo! Ti ho fatto una domanda vuoi rispondermi?” disse Kei ancora una volta, ma il ragazzo non lo ascolta minimamente, anzi continuava a suonare come se niente fosse e Kei stava incominciando veramente a perdere la pazienza. Lui odiava essere ignorato e non essere considerato, soprattutto se era uno sconosciuto a farlo.

“Ehi, sei sordo per caso?! La smetti di suonare e dirmi chi sei e da dove vieni? Infondo non mi sembra di chiedere molto no?!” disse Kei per l’ultima volta. Finalmente il ragazzo misterioso smise di suonare e cominciò a guardare in faccia Kei in modo strano.

“E perché dovrei risponderti? Non sono tenuto a farlo no? E poi perché sei così curioso di sapere chi sono e da dove sono? Anche se io te lo dicessi tu non ci guadagneresti niente a saperlo, giusto o sbaglio?” disse il ragazzo all’improvviso guardando Kei con aria di rimprovero.

“Se avessi un po’ di educazione risponderesti! Comunque hai ragione io non ci guadagno nulla a sapere che cosa fai qui o come ti chiami, ci guadagnerei solo che soddisfo la mia sete del sapere. Quindi ti saluto, continua pure a suonare, sicuramente sarai venuto qui per stare in pace, come faccio io di solito!” disse Kei alla fine arrendendosi di fronte all’ostilità del ragazzo che non voleva far sapere nulla di sé. Fece per andarsene quando all’improvviso il ragazzo misterioso incominciò a parlargli.

“Mi chiamo Rei, piacere di conoscerti! Scusa per prima ma sai com’è non mi fido molto degli stranieri!” disse il ragazzo sorridendo.

“Finalmente ti sei deciso a parlare, comunque il piacere è mio, mi chiamo Kei!” disse Kei che voleva fidarsi del ragazzo straniero.

“Bene, almeno ho conosciuto qualcuno in questo villaggio. Comunque io non sono di qua hai indovinato.” Disse Rei sollevato di aver conosciuto qualcuno di quello strano villaggio.

“Sai suonare bene quello strumento a quando ho visto, dimmi hai fatto lezioni private?” disse Kei riferendosi alla chitarra nuova di zecca di Rei.

“Bè diciamo di si, ma cambiamo discorso tu che ci vieni a fare qui?” chiese Rei vedendo che Kei fin da quando era venuto non distoglieva lo sguardo dal bosco che c’era lì vicino.

“Bè diciamo che vengo quasi sempre qui per distogliermi dai miei pensieri e per stare un po’ tranquillo, ma a quanto pare da oggi in poi non sarò il solo!” disse Kei ridendo.

“Già! Bè adesso devo proprio andare, magari ci si rivede!” disse Rei ridendo anche lui a Kei, che ormai aveva preso il ragazzo in tutta simpatia.

“Certo, lo spero tanto!” disse Kei dando la mano a Rei come gesto di amicizia.

“Anche io! Bè vado ciao!” disse Rei prendendo la chitarra e incominciando ad incamminarsi. Sicuramente la sua casa non doveva essere molto lontano dal bosco dato che il ragazzo era venuto e se ne stava andando a piedi, pensò Kei incominciando anche lui ad incamminarsi verso il bosco, dove c’era un po’ più in là un fiume con una cascata dove vi si poteva fare il bagno. Kei ci andava spesso lì e spesso si faceva anche una nuotata e quando tornava, doveva inventare al padre una scusa bella e buona, altrimenti lui avrebbe sicuramente scoperto dove andava a nascondersi suo figlio quando scappava di casa. Ma quella volta non era solo. Kei, rimase incantato da una simile bellezza, vide una ragazza che immergeva il suo corpo nelle acque del fiume e che bagnava ogni singola parte del suo corpo delicatamente e che faceva una bellissima nuotata intorno a quelle acque, non sapendo che qualcuno la stava guardando ovviamente. Decise di rimanere nascosto a guardare quella bellissima scena (è _é* Villano! nd me) divertito. Dopo un po’ la ragazza uscì dall’acque e incominciò ad asciugarsi e quando ebbe finito si rivestì con una certa fretta. Kei che era rimasto a guardare fino a quel momento dietro ad un cespuglio, decise di uscire allo scoperto e di presentarsi.

“Ciao!” disse Kei uscendo allo scoperto, facendo finta di essere arrivato in quel momento. Ma facendo ciò fece spaventare la ragazza, il quale già stava per fuggire, ma Kei la fermò.

“Ehi, aspetta! Non volevo spaventarti ti chiedo scusa, ti assicuro che non voglio farti del male, volevo solo parlare, fidati!” disse Kei tenendola ancora per il braccio, ma la lasciò quando vide che lei si era rassicurata dopo quelle parole.

“ Non pensavo che ci venisse qualcun’ altro qui oltre a me!” disse la ragazza dopo un attimo di esitazione.

“Neanche io. È la prima volta che ti vedo! Quando hai scoperto questo posto?” chiese Kei.

“Bè da poco direi. Ci vengo quando voglio restare da sola!” disse la ragazza fidandosi ormai di Kei.

“Anche io! Come ti chiami?” chiese Kei curioso di sapere il suo nome.

“Mi chiamo…..” la ragazza stava per dire il suo nome quando sentì dei passi e delle voci che si avvicinavano sempre di più.

“Oh no!” esclamò all’improvviso la ragazza.

“Che c’è? Che succede? Saranno solo delle altre persone che hanno scoperto questo posto come noi, chi vuoi chi sia?” disse Kei non capendo il motivo di tanta paura.

“Mi dispiace tanto, ma adesso devo proprio andare, magari ci si rivede, ciao!” disse la ragazza dando un bacio sulla guancia a Kei, lasciandolo completamente solo. Kei la guardò andare via triste, quella ragazza già gli piaceva, aveva qualcosa che le altre ragazze non avevano e si dispiace di non aver saputo il suo nome, avrebbe tanto sperato di rincontrarla altre volte e di potere sapere il suo nome.

Ciao! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, scusate per il ritardo, bè mi raccomando recensite. Alla prossima! Baci.

X Chibilory: grazie per le tue recensioni, sono contenta che ti piace questa storia e che ti sta incuriosendo, devi sapere che anche le tue mi sono piaciute molto. Mi raccomando fammi sapere anche che ne pensi di questo capitolo ok? Ciao!

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Capitolo 4
*** Pensando a lei ***


“Pensando a lei

“Pensando a lei..”

Dopo avere conosciuto quella ragazza così misteriosa e dopo averla vista scappare via all’improvviso, Kei tornò a casa con aria un po’ abbattuto, perché non sapeva il nome di quella ragazza che aveva conosciuto e inoltre non sapeva neanche se l’avrebbe rivista. Quando rientrò a casa gli andò incontro il consigliere del Re Hiroshima. “Signorinoooooooooooooooooooooo! Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhh! Signorino Kei è tornatooooooooooooooooo! Finalmente! L’ho cercata da per tutto! Ma dove era finito?!” disse il consigliere saltando addosso a Kei e abbracciandolo forte e incominciando a piangere. Il consigliere Kappa, era molto legato a Kei! Lo conosceva da ben 5 anni! Ed era molto affezionato a lui.

“Ma che cosa fai! Professor Kappa lasciami! Non credi di esagerare?! E poi lo sai che io non sopporto simili smancerie!” disse Kei cercando di divincolarsi da quell’abbraccio imbarazzante! Il consigliere Kappa era molto bravo negli studi e sapeva un sacco di cose utili, per questo Kei lo chiamava semplicemente professor Kappa. Il professor Kappa era un ragazzo di appena 20 anni, tre anni più grande di Kei, eppure il Re Hiroshima aveva capito che poteva essere molto utile per il villaggio e che avrebbe potuto dare consigli preziosi per far stare bene il popolo, per questo lo aveva preso a lavoro lì come consigliere fidato del Re, perché credeva nel grande talento.

“Scusi signorino, ma vede sono davvero felice di rivederla! Sa, suo padre è furioso con lei perché è uscito di nascosto un altra volta, senza il suo permesso! E adesso ha chiesto espressamente di voi!” disse il professor Kappa ricomponendosi.

“Anche mio padre ci manca adesso! Bè digli che sto male e voglio andare a dormire e stasera non mangio!” disse Kei che era già abbastanza stanco per i cavoli suoi. Stava per andarsene nella sua camera quando il professor Kappa lo fermò di nuovo.

“Ma signorino! Come non mangia, le farà male! Che cosa è successo la vedo giù! E poi suo padre se la prenderà con me se voi non andate subito da lui e a sentire cosa vuole! Anche se già penso che ve lo immaginiate che cosa vuole! Ma dovete avere pazienza, voi non dovete uscire di nascosto senza chiedere il permesso di vostro padre!” disse il professor Kappa sperando di convincere Kei a parlare con suo padre.

“Uffa! E va bene! Ma poi io non ci sono per nessuno è chiaro?!” disse Kei incominciando ad incamminarsi dove lo attendeva suo padre, con una bella ramanzina. Appena entrò nella stanza dove era suo padre vide che non era solo, c’era anche Yuri lì e anche uno strano tizio vestito in modo buffo, ma non fece molto caso a lui e nemmeno a Yuri. Vide che lo strano tizio si inchinò quando lo vide entrare e vide suo padre e Yuri che lo guardavano in modo severo, di una cosa era sicuro, Yuri questa volta non avrebbe detto nulla in sua difesa per aiutarlo, questa volta si era cacciato veramente nei guai e ora doveva subirne le conseguenze.

“Kei! Ti sembra questo il modo di fare?! Con chi ti credi di avere a che fare signorino?! Credi di poter fare tutto quello che vuoi e quando vuoi?! È no! Qui sono io che detto le regole mio caro! E se non mi ubbidisci sono costretto a prendere seri provvedimenti!” disse Hiroshima con tono che non ammetteva repliche. Ma Kei non si fece di certo intimidire da quelle assurde minaccia, in quel momento non gli e ne importava nulla dei provvedimenti che avrebbe preso il padre per punirlo, voleva solo una cosa, ritrovare quella ragazza!

“Mi dispiace padre!” disse semplicemente Kei.

“Come sarebbe a dire ti dispiace?! È solo questo che sai dire?!” disse Hiroshima ancora più arrabbiato di prima. Si meravigliava del comportamento che dimostrava suo figlio, lo stava molto deludendo, sapeva che Kei era fatto così, ma non avrebbe mai pensato che fosse diventato così strafottente! Quindi decise che bisognava dare una punizione a Kei, cosicché lui non avrebbe mai più osato sfidare la parola del padre.

“Bene, visto che non hai nient’altro da dire, mi vedo costretto a prendere dei seri provvedimenti! Tu non uscirai dalla tua stanza fino a quando non ti sarai schiarito le idee, anzi no farò di meglio! Starai rinchiuso nella cella di isolamento per due giorni interi! E uscirai solo quando lo dirò io! E al ballo tu ci sarai! Sono stato abbastanza chiaro?!” disse Hiroshima, quasi dispiaciuto per aver preso una simile decisione. Yuri guardava il fratello con uno sguardo che voleva dire sicuramente: “Te lo avevo detto!”. Mentre tutti gli altri che erano presenti nella tavola non proferivano parola e anche Kappa che era arrivato da poco e aveva sentito le ultime parole di Hiroshima stava in silenzio, ma dispiaciuto per Kei.

“Va bene, farò come volete padre!” disse semplicemente Kei con uno sguardo assente, non aveva provato nemmeno a ribellarsi! Si, sapeva che era inutile, ma di solito lo faceva sempre quando una cosa non gli andava giù! Invece questa volta era rimasto in silenzio, come se di tutto questo che stava succedendo non gli è ne importasse nulla. E questo naturalmente tutti i presenti lo notarono, ma non dissero nulla.

“Bene! Portatelo nella cella di isolamento! Più tardi ti porteranno qualcosa da mangiare! Spero che tu ti renda conto dell’errore che hai fatto!” disse infine Hiroshima vedendo Kei allontanarsi senza proferire parola e non guardando nessuno in faccia. Quando Kei se ne fu andato, accompagnato dalle guardie, Yuri incominciò a discutere con il padre di questa faccenda.

“Padre, non trovate anche voi strano che Kei non abbia proferito parola e che non si sia ribellato quando gli avete detto di stare rinchiuso per due giorni nella cella di isolamento?” disse Yuri.

“Si, in effetti, l’ho notato anche io! Deve essergli successo qualcosa mentre era fuori, qualcosa che non ci vuole dire! A se solo non fosse così ostinato! Yuri scopri cosa è successo! Forse a te darà ascolto!” disse Hiroshima, il quale era molto preoccupato per Kei.

“Come volete padre!” disse Yuri per poi uscendo dalla sala e dirigendosi verso la cella dove era tenuto Kei. Lo trovò seduto a terra con lo sguardo perso verso il basso, forse non si era nemmeno accorto che Yuri era lì e che lo stava guardando. Kei si accorse di Yuri, solo quando la guardia aprì la cella per fare entrare Yuri, per poter parlare in privato con Kei.

“Ne hai combinato una grossa questa volta, eh Kei? Non ti sembra di aver esagerato almeno un pochino? Comunque non dire che non ti avevo avvertito!” disse Yuri aspettandosi una risposta da Kei, che di solito ribatteva ad ogni parola del fratello. Ma questa volta non fu così. Infatti Kei non disse neanche una parola, così Yuri decise che voleva scoprire cosa era successo, mentre Kei era via.

“Mi vuoi dire che cosa è successo?!” disse severamente Yuri a Kei che non accennava a rispondergli. Quindi decise di lasciare per un po’ da solo Kei, magari l’indomani o più tardi a stomaco pieno si sarebbe ripreso e gli avrebbe raccontato tutto.

“Va bene, visto che non vuoi rispondermi, me ne vado! Ma sappi che non mi arrendo così facilmente! Giuro che riuscirò a strapparti dalla bocca ogni singola sillaba! Magari dopo che avrai mangiato ti sarai calmato e mi dirai che cosa è successo!” disse Yuri. E così dicendo uscì dalla cella, lasciando Kei completamente solo. Dopo scese il professor Kappa per portagli la cena, sperando ovviamente che lui dicesse qualcosa, invece non fu così. Non solo Kei non toccò cibo, ma non disse nemmeno una parola! Tutti erano molto preoccupati dall’atteggiamento mostrato da Kei, ma decisero di lasciarlo in pace almeno per quella sera e se domani non avrebbe parlato nemmeno, allora non sapevano davvero cosa dovevano fare e avrebbero pensato sicuramente di chiamare un dottore, per vedere se stava male. Kei continuava a pensare a quella ragazza, chissà se l’avrebbe mai rivista?! Pensava. Forse avrebbe dovuto tornare lì tutti i giorni e vedere se c’era, sperando di potergli parlare ancora e di scoprire quale era il suo nome. Si, ma come faceva a rivederla se era chiuso in quella cella di isolamento?!

Ciao! Ho aggiornato anche oggi come vedete! Allora che cosa ne pensate di questo capitolo? Mi raccomando fatemi sapere ciao a presto! Baci! ^^ Un ringraziamento speciale soprattutto a:

Chibilory: Grazie per le tue recensioni mi fanno tanto piacere, sono contenta che questa ff ti piace sempre di più e ti assicuro che il bello deve ancora venire Mi raccomando continua a seguirmi. Ciao! Baci! ^^

Angelo Azzurro: Finalmente c’è l’hai fatta a leggere la mia prima ff! Grazie per la tua recensione comunque credo che il terzo capitolo ormai lo lascerò in quel modo spero che almeno questo venga bene! Comunque sono contenta che ti sta simpatico Kei! Bè fammi sapere com’è questo capitolo? Ok ciao! Baci!^^

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Capitolo 5
*** Finalmente libero ***


“Finalmente libero

“Finalmente libero!”

Erano passati già due giorni da quando Kei era stato rinchiuso nella cella di isolamento, in teoria avrebbe già dovuto uscire da lì, ma Hiroshima aveva preferito farlo rimanere lì ancora per un altro po’, fino a quando non si sarebbe schiarito le idee e avrebbe cominciato di nuovo a parlare e magari raccontare quello che era successo due giorni prima. Quella mattina Yuri andò di nuovo a fare visita a Kei sperando che lui proferisse qualche parola, ma niente non accennava a rispondere, quindi decise che era ora di finirla con questa storia e avrebbe sicuramente fatto uscire anche una sola parola dalla bocca di Kei, a costo di dover restare lì tutto il giorno.

“Hai intenzione di continuare a non parlare ancora per molto? No sai, tanto per saperlo! Comunque sappi che io non mi arrendo così facilmente e sono più testardo di te, mio caro! E se credi di passarla liscia di sbagli di grosso!” disse Yuri appoggiato al muro dove a terra era seduto il fratello. Ma Kei non rispondeva ancora e così Yuri, incominciando a perdere la pazienza, lo prese per un braccio e incominciò a urlargli contro, ma lui non accennava né a rispondere, né a difendersi e né divincolarsi dalla presa di Yuri che non lo lasciava nemmeno per un secondo.

“Allora?! Reagisci Kei! Sei uno straccio! Non sei più capace nemmeno di difenderti! Allora mi vuoi rispondere?! E va bene me ne vado, ma sappi che non finisce qui!” e detto ciò, Yuri uscì dalla cella e se ne andò lasciando Kei da solo a riflettere. Dopo un po’ arrivo anche il professor Kappa che anche lui era molto preoccupato per Kei e sperava che lui dicesse qualche cosa, qualsiasi cosa purché parlasse.

“Buongiorno signorino! E ancora rinchiuso qui a quando vedo. Ma perché non risponde?! Tutti noi siamo preoccupati per lei, perfino suo padre! Se lei parla è può darsi che vostro padre vi farà uscire da questo orribile posto! La prego!” disse il professor Kappa supplicandolo. Ma non servì a niente, ormai tutti avevano perso le speranze anche il professor Kappa quando sentì una voce chiamarlo di dietro.

“Aspetta!” disse Kei all’improvviso alzandosi da terra dove stava sempre seduto a guardare nel vuoto.

“Cosa ha detto?!” disse il professor Kappa non riuscendo a credere alle proprie orecchie, Kei aveva parlato finalmente e anche se non avrebbe detto subito cosa era successo due giorni prima, già aver parlato e aver detto anche una sola parola, era già un passo avanti.

“Hai sentito bene! Ho pensato che devo reagire! E per farlo devo uscire di qui! Io non sono il tipo che mi abbatto per una sciocchezza, tu mi conosci bene non è vero professore?” disse Kei guardando serio il professor Kappa. Aveva deciso che doveva andare avanti e che non doveva abbattersi, avrebbe cercato anche in capo al mondo pur di trovare quella ragazza e sapere come si chiamava e conoscerla un po’ meglio ,quando Kei decide qualcosa e soprattutto la desiderava più di ogni altra cosa al mondo, lottava sempre per poterla ottenere.

“Si, si, certo, certo! OHHHHHHHHHHHHHHHHH! Sono davvero molto felice che lei signorino Kei, ha deciso di reagire! Eheheheheehhhehhhhhh! Non so cosa sia successo due giorni fa, ma adesso si che la riconosco!” disse il professor Kappa abbracciando come al suo solito Kei, ma questo come al suo solito si divincolò da quell’abbraccio sdolcinato e questo diede la conferma al professor Kappa, che Kei era guarito.

“Si, si, certo! Professore adesso ascoltami bene! Tu devi farmi un grosso favore, te la senti di farlo? Ti avverto subito però che è molto rischioso e potrebbe rischiarti il lavoro di consigliere, allora ci stai? Lo faresti per me?” disse Kei seriamente al professor Kappa.

“Ecco, io…….. non so se…… e va bene! Lo farò per lei signorino Kei, ma solo perché la voglio vedere felice, Ok? E sarà la prima ed ultima volta, Ok?” disse il professore riflettendoci un attimo.

“Si, va bene! Ti prometto che sarà la prima e ultima volta!” disse Kei. Sapeva che quello che il professor Kappa stava per fare, gli avrebbe potuto causare molti problemi, ma lo stava facendo comunque e lui gli era molto grato per questo e un giorno gli avrebbe ritornato il favore.

“Ok, cosa dovrei fare?” disse il professor Kappa, quando invece già si immaginava cosa avrebbe dovuto fare per l’amico.

“Semplice, devi farmi solamente uscire di qui!” disse Kei.

“Bene e tu lo definisci semplice? Sai che ci sono le guardie che ti sorvegliano? Anche se io riuscissi a farmi dare le chiavi della cella, non saprei lo stesso come aiutarti!” disse il professor Kappa disperato all’idea di non poter aiutare l’amico.

“Forse hai ragione, non puoi aiutarmi, a meno che……..” disse Kei mentendosi una mano sul mento incominciando a pensare come poterne uscire. Ma in realtà lui ad un modo per farla franca ci aveva già pensato, ma era lo stesso difficile, perché le guardie ci sarebbero state comunque.

“ A meno che?” disse il professore, sperando che Kei avesse un’idea per uscirne sani e salvi.

“Tu intanto cerca di procurarti la chiave per aprire questa stupida cella e poi ti dirò il resto!”disse Kei, che aveva trovato una via d’uscita.

“E va bene, mi fido di lei. Ma non dovremmo chiedere aiuto a suo fratello Yuri? Se gli spiega la situazione, magari ci aiuterà!” disse Il professor Kappa, che però sapeva già quale sarebbe stata la risposta di Kei.

“Non se ne parla nemmeno! Yuri lo direbbe a mio padre e mi metterebbe nei guai, è meglio che lui non sappia di tutto questo. Ah, e un’altra cosa, dammi del tu, quando siamo soli!” disse Kei, il quale non sopportava che gli dessero del lei e soprattutto non accettava l’aiuto di suo fratello, più di ogni altra cosa.

“E va bene, allora vado! A dopo!” e così dicendo il professor Kappa uscì dalla cella di Kei e si mise alla ricerca della chiave, cosa non abbastanza facile, perché Hiroshima avrebbe potuta anche data sia alle guardie che sorvegliavano la cella di Kei, sia a dei servi qualsiasi o più probabilmente la teneva nascosta lui. Ad un certo punto per, passando vide il re Hiroshima che stava discutendo con uno strano tizio vestito in modo starno e che era presente quando Kei era stato rinchiuso nella cella di isolamento per ordine del padre. Allora decise di voler scoprire chi era, magari lui sapeva dove si trovava la chiave e aveva visto dove la teneva nascosta il Re Hiroshima. Dopo un po’ il professor Kappa, notò che era da un bel pezzo che parlavano, il re e quello strano tizio e improvvisamente vide che Hiroshima si mise a ridere, solo allora il professor Kappa capì che aveva preso un abbaglio e che quel tizio che lui credeva che fosse non era lui, ma bensì un giullare che il Re aveva fatto chiamare per divertirsi un po’ e per distogliersi da tutti i suoi pensieri. Allora il professore decise di cercare in un altro posto la chiave perciò incominciò ad incamminarsi verso le altre stanze, quando all’improvviso ritornò indietro e vide Hiroshima che stava parlando con una guardia e che gli mostrava le chiavi della cella dove era rinchiuso Kei e vide che li consegnava direttamente nelle mani della guardia.

“Ci mancava anche questa! Adesso sarà proprio impossibile recuperare quella chiave!” pensò a voce alta il professor Kappa ormai rassegnato.

“ Non direi proprio! Non è ancora finita!” disse una voce sconosciuta dietro le spalle del professor Kappa che appena la sentì si spaventò molto sobbalzando. Quel tizio aveva ascoltato il suo pensiero e adesso cosa avrebbe fatto il professor Kappa? Sicuramente quel giullare lo avrebbe detto al Re Hiroshima e le conseguenze sarebbero state che, lui avrebbe perso il lavoro e come se non bastasse sarebbe stato o arrestato o ucciso, mentre Kei sarebbe stato rinchiuso per 1 o 2 anni interi nella cella di isolamento.

“Oh, no! Tu hai ascoltato quello che ho detto! Ti prego, ti supplico, non dirlo al Re Hiroshima o Kei non uscirà mai di lì e io voglio solamente aiutarlo, se sarà necessario ti pagherò per il tuo silenzio te lo prometto!” disse il professor Kappa non trovando altre soluzioni.

“Non c’è bisogno che tu mi paghi! Anche io voglio aiutarti! Non mi sembra giusto che il principe Kei sia stato rinchiuso nella cella di isolamento, solo perché aveva voglia di uscire da questa prigione reale!” disse il giullare. Lui non sopportava le ingiustizie e gli piaceva aiutare sempre chi aveva bisogno, anche se qualche volta c’era da rischiare.

“Posso fidarmi?” disse il professor Kappa poco convinto.

“Tranquillo! E adesso viene che ti spiego il mio piano! Allora noi per prima cosa dovremo………. E poi tu……….. e infine liberiamo il principe Kei! Allora che ne pensi di questo piano?!” disse il giullare dicendo il piano che aveva in mente nell’orecchio del professor Kappa per evitare che altri sentissero quella conversazione.

“Ci sto!” disse Il professor Kappa, che quel piano gli sembrava ottimo. E così aspettarono che si fece sera come era stabilito nel piano e quando arrivò l’ora della cena, il giullare e il professor Kappa misero in atto il loro piano. Il professor Kappa e il giullare scesero nelle segrete, dove c’era la cella di isolamento dove veniva tenuto Kei, ma prima si fermarono a dare alle guardie che erano lì, un po’ di cibo dove vi era messo un po’ di sonnifero, che dopo pochi minuti fece l’effetto desiderato. Infatti tutte le guardie che erano lì, si addormentarono di colpo e così il professor Kappa e il giullare poterono cercare indisturbati la guardia che aveva le chiavi della cella e dopo che l’ebbero trovata, presero le chiavi e aprirono la cella di Kei, il quale fu molto sorpreso di vedere il professor Kappa in compagnia di qualcuno.

“Kei! Sei libero finalmente!” il professore stava per saltare addosso a Kei e abbracciarlo ma Kei lo guardò male, capendo già l’intenzione che aveva, così rinunciò.

“Mi spieghi chi è questo tizio?!” disse Kei che non riusciva ancora a capire chi fosse quel tizio. E così il professor Kappa gli raccontò cosa era successo e lui capì che poteva fidarsi di quel giullare strano che lo aveva salvato.

“Allora grazie a tutti e due per avermi aiutato!” disse Kei ad entrambi.

“Figurati! Comunque io mi chiamo Max!” disse il giullare che non si era ancora presentato come si deve.

“Io sono il professor Kappa!” disse presentandosi il professore.

“Io come di certo saprai sono il principe Kei, ma tu chiamami solo Kei quando siamo soli e dammi del tu!” disse Kei mettendo subito in chiaro queste cose.

“Si d’accordo! Comunque non ti preoccupare noi reggeremo il gioco! Metteremo al posto tuo un fantoccio! E terremo alla larga il principe Yuri da lì, ok?” disse Max.

“Si grazie, ma non temete tornerò presto e vedrò il modo di togliermi questa assurda punizione, ma una domanda. Come faccio a ritornare nella mia cella?” disse Kei pensando a questa trattativa.

“Vero! Come fa?!” disse il professor Kappa, spaventato all’idea che li avrebbero scoperti.

“Ho pensato anche a questo, tu ti travestirai da una guardia o da qualcos’altro che ti procureremo io e il professore e poi diremo alle guardie che voliamo fare visita al principe Kei, che in realtà sarebbe il fantoccio e poi ti toglierai i vestiti e ti rimetterai al tuo posto e poi vedrai di convincere tuo padre a farti uscire di lì. Allora sono o non sono un genio?” disse Max cominciando a vantarsi.

“Altro che genio!” disse il professor Kappa.

“Bene allora io vado, pensateci voi qui! E se non dovessi trovare quello che cerco, bè ci riproverò l’indomani e grazie per l’aiuto!” disse Kei incominciando a correre per raggiungere l’uscita.

“Sta attento a non farti scoprire prima che tu riesca mettere il piede fuori dal castello!” disse il professor Kappa.

“Si lo so! A più tardi!” e così dicendo Kei uscì da quella prigione e il professor Kappa e Max fecero finta di niente, chiusero la cella, misero il fantoccio a posto di Kei e riposarono le chiavi a loro posto e poi se ne andarono come se niente fosse. Nel frattempo (si scrive così vero?) Kei era uscito dal castello e aveva incominciato a incamminarsi con il suo cavallo verso il bosco, sperando di poter rivedere quella ragazza.

Allora che ne dite di questo capitolo? Caspita lo fatto più lungo rispetto ai precedenti. Comunque fatemi sapere che ne pensate.

X Angelo azzurro: Grazie per la tua recensione! Hai visto? Kei è riuscito a scappare da quella prigione che lo teneva rinchiuso e adesso speriamo che troverà la ragazza. Comunque Kei è molto orgoglioso e difficilmente chiede aiuto a qualcuno, soprattutto a suo fratello Yuri. Vabbè ora devo andare ciao! Mi raccomando fami sapere come è venuto questo capitolo ok? ^^

X Sousuke sagara: Grazie per la tua recensione, sono contenta che ti piace questa ff spero che recensirai anche questo capitolo. Ciao! ^^

X Vegeta4ever: Grazie per aver recensito, hai visto che c’è l’hai fatta alla fine? Comunque ti ringrazio tanto per l’aiuto che mi stai dando, chissà se un giorno riuscirò a ricambiarti il favore. Bè fammi sapere che ne pensi di questo capitolo Ok? Ciao! Baci! ^^

Finito!!!! Mi sono rotta una mano! (scherzo XD) comunque fatemi sapere che ne pensate di qst capitolo Ok?

X Chibilori: ancora non ho visto la tua recensione per il capitolo precedente, bè fammi sapere che ne pensi di qst! Ciao! ^^

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Capitolo 6
*** Yuri scopre la verità ***


“Yuri scopre la verità

“Yuri scopre la verità!”

Dopo essere uscito dalla cella di isolamento, Kei si stava subito dirigendo verso il bosco dove aveva incontrato quella ragazza misteriosa, che era scappata improvvisamente sentendo dei passi che si stavano avvicinando. Da quella volta Kei non l’aveva più rivista e adesso aveva giurato a se stesso che l’avrebbe ritrovata a qualunque costo. Nel frattempo a palazzo, Yuri voleva a tutti i costi entrare nella cella dove era rinchiuso Kei per vedere cosa stesse succedendo. Yuri, pochi minuti prima che Kei uscisse dal palazzo, aveva sentito un certo agitarsi nella cella dove era rinchiuso Kei e voleva accettarsi che tutto andasse bene e che non stesse succedendo niente di grave e prima che Yuri potesse arrivare nelle segrete aveva sentito degli strani rumori venire da fuori, come se qualcuno stesse per andarsene via in sella a cavallo. Yuri stava per andare a vedere cosa stava succedendo quando il professor Kappa e Max lo fermarono, capendo subito che Yuri aveva già dei sospetti e voleva chiarirli e adesso stavano cercando in tutti i modi di convincerlo ad non andare a trovare Kei nella cella.

“Signorino Yuri, su andiamo, le ho già detto che Kei finalmente ha chiuso occhio e sta riuscendo a dormire, perché vuole a tutti i costi disturbarlo?” disse il professor Kappa sperando che Yuri rinunciasse. Ma niente da fare, Yuri era un osso duro e più il professore gli diceva di non entrare e più Yuri voleva vederci chiaro in questa faccenda.

“Non mi importa se Kei dorme, io voglio entrare per vedere cosa è successo! Ho sentito dei rumori provenire dalla cella pochi minuti fa! E poi ho sentito il verso di un cavallo! E poi se proprio lo vuoi sapere professor Kappa non ci credo che Kei dorme! Sono sicuro che ha combinato qualcosa, me lo sento! Ditemi la verità! Oppure fatemi andare a vedere se Kei è nella sua cella!” disse Yuri che stava per perdere davvero la pazienza. Voleva a tutti i costi vederci chiaro in questa faccenda, anche se un’idea su come erano andati i fatti, se l’era già fatto. Il professor Kappa non sapeva più cosa fare per fermare Yuri, se avesse scoperto che Kei era scappato, sarebbero stati guai seri, sia per lui, sia per Kei e sia per Max che era diventato il loro complice.

“Senta principe Yuri, mi stia a sentire per favore. Kei ha attraversato un brutto momento e ha incominciato a dire qualche parola e sta riprendendo piano, piano, anche a mangiare! Se noi adesso gli mettiamo fretta e vogliamo a tutti i costi sapere quello che è successo due giorni fa quando è scappato, Kei potrebbe anche non rispondere e ripensare a quello che è accaduto e quindi ricadere sotto shock! Quindi la prego di riflettere su quello che sta per fare!” disse Max venendo in aiuto al professor Kappa, il quale gli fu molto grato per questo.

“Non credo ad una sola parola di quello che mi hai detto, ragazzino! E poi perché ti sei intromesso?! Io stavo parlando con il professor Kappa! Tu non centri niente in questa situazione! Quindi fatti gli affari tuoi!” disse Yuri molto irritato dal fatto che anche un giullare da strapazzo lo stesse prendendo in giro.

“ E adesso lasciatemi passare!” disse Yuri scansando il professor Kappa e Max con violenza e dirigendosi velocemente nella cella di isolamento. Ma prima che ci arrivasse, vide le guardie a terra prive di sensi e capì subito che qualcuno doveva avergli somministrato un potente sonnifero. Yuri si era già fatto un’idea di chi potesse essere stato a somministrargli quel potente sonnifero e quindi si girò subito verso il professor Kappa e verso Max, guardandoli con uno sguardo severo.

“Chi è stato?!” disse Yuri, anche se già sapeva chi fossero i colpevoli.

“E lo chiede a noi signorino Yuri, noi non ne sappiamo niente, non eravamo qui quando è avvenuto il fatto!” disse il professor Kappa spaventato all’idea che Yuri avesse scoperto tutto.

“Sciocchezze! Io scommetto che voi due centrate qualcosa in tutta questa storia!” disse Yuri con uno sguardo minaccioso.

“Ma cosa dice principe Yuri, forse lei ha bevuto troppo stasera, perché non va a farsi un bel riposino?! Prenda come esempio le guardie! Loro si che sono in gamba, dormono in un momento del genere!” disse Max ridendo nervosamente.

“Io non bevo! E poi perché state incominciando a sudare?” disse Yuri avvicinandosi sempre di più al professor Kappa e a Max, il quale vedendo Yuri avanzare verso di loro indietreggiarono sempre di più.

“N….no…no……no…..noi stiamo sudando? Ma che dice signorino Yuri?!” disse il professor Kappa incominciando ad avere paura.

“è per via della temperatura che stiamo sudando! E si! Qui sotto fa un caldo!” disse Max che però non era del tutto convinto che questa risposta avrebbe soddisfatto Yuri.

“ Ma davvero?!” disse Yuri avvicinandosi sempre di più.

“Allora andrò a vedere se Kei non sta sudando come voi! Sapete non vorrei mai che morisse di caldo! Disse Yuri ironicamente e prendendo le chiavi ad una guardia e incominciando ad avviarsi verso la cella di Kei.

“No, no, no, no, no! Sono sicurissimo che Kei…. Emm…. Volevo dire, che il principe Kei sta benissimo! Non è mai stato meglio, anche perché starà dormendo come un angioletto!” disse Max cercando di trattenere Yuri. Ma niente da fare, Yuri nemmeno rispose a Max e prese le chiavi e aprì la cella di Kei.

“ Aspetti, la prego!” disse il professor Kappa quasi scoppiando a piangere per la paura di essere scoperto. Yuri non ascoltando minimamente le parole del professore, tolse le coperte dove era sdraiato Kei, ma al suo posto Yuri trovò solo un fantoccio! E allora capì tutto quello che era successo e si girò di scatto verso Max e il professor Kappa, che stavano già tremando di paura.

“Adesso ho capito tutto! Voi! Siete tutti complici di Kei! Quel matto è scappato, eh?! Senza nemmeno che io me ne accorgessi! Ecco cosa erano quei rumori e perché voi due non volevate che io entrassi qui!” disse Yuri furioso.

“Si! Ci dispiace di averle mentito signorino Yuri! Ma, Kei mi ha chiesto di aiutarlo e io l’ho fatto volentieri, perché voglio vederlo felice!” disse il professor Kappa prendendosi di coraggio.

“E io gli ho dato una mano! Perché non mi piace vedere una persona soffrire!” disse Max anche lui prendendosi di coraggio.

“Bene, allora Kei vi avrà anche raccontato cosa è successo due giorni fa vero?!” disse Yuri sorridendo soddisfatto.

“Si! Se vuole gli e lo racconto io cosa è successo due giorni fa! Ma lei deve promettermi signorino Yuri, che non dirà nulla a suo padre!” disse il professor Kappa deciso oramai a raccontare tutto a Yuri.

“Va bene!” disse Yuri pronto ad ascoltare quello che aveva da dire il professor Kappa. È così, il professor Kappa gli raccontò quello che gli aveva raccontato Kei, cioè quello che era successo due giorni fa, quando Kei era scappato di casa. Yuri ascoltò tutto molto attentamente e alla fine del racconto del professore si mise a ridere.

“Non pensavo che sarebbe caduto così in basso!” disse Yuri ancora ridendo. Il professor Kappa e Max lo guardarono stupiti e stavano per dire qualcosa ma Yuri li precedette.

“Comunque sia, per adesso non dirò nulla a mio padre e riguardo a Kei, so io che fare con lui! Voi intanto tornate al vostro lavoro e da questo momento in poi, fino a quando io e Kei non avremmo parlato, voi resterete fuori da questa faccenda! È chiaro?!” disse Yuri guardando seriamente il professor Kappa e Max.

“Si!” dissero in coro Max e il professor Kappa, incominciando a dirigersi lontano dalla cella e ritornando ognuno al proprio lavoro, pensando a quello che avrebbe fatto Yuri con Kei. Yuri intanto pensava a cosa avrebbe fatto con Kei, quando sarebbe tornato, se prendere seri provvedimenti e parlarne con il padre, o se metterci una pietra sopra e lasciando perdere questa situazione.

Nel frattempo Kei era arrivato nel bosco e non trovando nessuna traccia della ragazza, decise che avrebbe riprovato domani, e se non l’avrebbe trovata nemmeno l’indomani avrebbe riprovato e riprovato, fino a quando non l’avrebbe rivista e quindi salì di nuovo in sella al suo cavallo e si avviò per tornare a casa. Quando arrivò, fece molta attenzione che nessuno lo vedesse e riportò il cavallo al suo posto, senza fare rumore e poi cercò di entrare in casa cercando di non farsi vedere dalle guardie. In realtà Kei, si aspettava che ci sarebbero stati il professor Kappa e Max ad accoglierlo e ad aiutarlo ad entrare indisturbato, ma non vide nessuno dei due, quindi decise che sarebbe entrato da solo in casa, attento a non farsi notare. Ma stranamente, Kei non trovò nessuna guardia lì fuori e pensò che forse era opera del professor Kappa o di Max quindi entrò silenziosamente in casa e andò nelle segrete, dove vide che ancora le guardie erano ancora a terra prive di sensi. “Sicuramente quel sonnifero che gli aveva dato il professore doveva essere molto potente!” pensò Kei mentre prese le chiavi nella tasca della guardia per poi aprire la cella. Quando fu entrato nella sua cella e chiuse la cella, Kei tolse il fantoccio che aveva messo Max al suo posto, quando ad un certo punto sentì una voce provenire nella sua stessa cella. Si girò e vide che nel muro, era appoggiato una persona, che lui purtroppo conosceva bene.

“Ben tornato Kei!” disse Yuri avvicinandosi al fratello molto lentamente. Yuri aveva visto tutto! Aveva visto che Kei era entrato nella cella indisturbato e sapeva sicuramente tutta la storia, se lo aveva aspettato lì! Pensò Kei che aveva capito che si era cacciato veramente nei guai e adesso come avrebbe fatto a uscire da quella situazione?!

Ciao a tutti! Come va? Spero bene! Avete visto cosa è successo? Ancora prima dell’incontro tra la ragazza misteriosa e Kei c’è ne vuole di tempo. Si lo so sono crudele (scherzo! XD). Comunque fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo, Ok? Non ho avuto il tempo di ricontrollarlo quindi non so se ci sono errori. Comunque fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo e recensite.

X Angelo azzurro: Grazie per aver recensito, comunque abbi più fiducia nel povero giullare Max, lui poverino vuole solo aiutare Kei perché non sopporta le ingiustizie, anzi bisogna dire che ha del fegato. Comunque chissà se hai pensato giusto e se quella ragazza e proprio quella che pensi tu, chissà. Mi raccomando rece anche questo capitolo Ok? Ciao! Baci!^^

X Vegeta4ever: Ciao! Grazie x aver recensito! Caspita! Hai già le idee chiare. Comunque come vedi, non c’è stato bisogno che Kei dicesse tutto a Yuri, perché tanto lo ha scoperto da solo quello che è successo! E chissà adesso cosa farà. Chissà se hai ragione tu sull’identità di quella ragazza comunque lo saprai presto! E grazie ancora per l’aiuto che mi dai! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo, Ok? Ciao! Baci!^^

Ora devo andare ciao a presto!

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Capitolo 7
*** Kei e Yuri a confronto ***


“Kei e Yuri a confronto

“Kei e Yuri a confronto!”

Kei non sapeva come comportarsi, cosa fare, ormai era in trappola! Yuri aveva scoperto tutto e sicuramente avrebbe raccontato l’accaduto al padre. Di certo Kei, non si aspettava che Yuri avesse scoperto tutto e che lo stava aspettando nella cella già da un bel pezzo! Adesso Kei, era proprio nei guai.

“Allora, Kei dove sei stato? Immaggino che tu sia andato nel bosco dove hai incontrato quella bellissima ragazza, che ti ha fatto perdere la testa! Correggimi se sbaglio!” disse Yuri con un sorriso molto soddisfatto, per aver messo Kei con le spalle al muro. Kei non rispose, ma no perché non voleva rispondere a Yuri, ma bensì perché non sapeva cosa rispondere era molto sorpreso del fatto che Yuri avesse scoperto tutto da solo.

“Non rispondi? Sei sorpreso di vedermi qui? Credevi che io prima o poi non me ne sarei accorto di quello che hai fatto?! Dimmi Kei, a che gioco stai giocando?!” disse Yuri facendo sparire il sorriso che aveva prima, diventando improvvisamente serio.

“Se non ti dispiace faccio ciò che mi pare! E poi non mi sembra che sono affari che ti riguardano! Io non mi lascio comandare da nessuno! E quello che voglio fare, faccio!” disse Kei dopo essersi ripreso dallo stupore e passando al contrattacco.

“E no signorino! Questo non te lo permetto! Tu non puoi fare tutto quello che ti passa per la testa! Lo sai cosa succederebbe se nostro padre venisse a sapere della bravata che avete fatto tu e i tuoi amici? Lo sai, vero?!” disse Yuri molto arrabbiato del fatto che suo fratello, non si fosse nemmeno preoccupato di pensare a quello che gli poteva accadere facendo quella sciocchezza!

“Si e non mi interessa! Io….. Io volevo a tutti i costi……. Ehi! Aspetta un momento! Tu come fai a sapere che il professor Kappa e Max mi hanno aiutato?! Non mi dire che ti sei fatto raccontare da loro tutta la faccenda?!” disse Kei, incominciando ad alzare la voce.

“Intanto, abbassa il tono della voce Kei!Non sono mica sordo! E comunque, si! Mi sono fatto raccontare tutto dai tuoi complici! All’inizio non volevano parlare, ma quando li ho messi con le spalle al muro, hanno parlato!” disse Yuri con un ghigno.

“Cosa?! Sei un…… tu sei un…..” disse Kei non riuscendo a finire la frase.

“Sono un? Avanti Kei, dillo! Non ti preoccupare siamo soli, lo puoi dire!” disse Yuri, il quale aveva già capito quello che voleva dirgli il fratello.

“Sei un Bastardo! Un lurido verme schifoso!” disse Kei stringendo i pugni.

“Grazie! E tu sei uno sciocco, perché non capisci che te ne devi stare al tuo posto e fare quello che ti dice nostro padre! Ma come puoi innamorarti di una ragazza che hai conosciuto solo da un minuto e che per giunta e anche una semplice ragazza e che non appartiene a nessuna famiglia reale!” disse Yuri alzando la voce anche lui.

“Che diamine stai farneticando?! Tu non puoi sapere se è una semplice contadinella o se non appartiene a nessuna famiglia reale?! E anche se fosse, a te non deve interessare quello che faccio io! Tu pensa agli affari tuoi, o sarò costretto a difendermi!” disse Kei mettendosi già in posizione di combattimento.

“Andiamo non essere ridicolo, Kei! Sai benissimo di non avere nessuno possibilità di vincere contro di me!” disse Yuri mettendosi anche lui in posizione di combattimento.

“Certo, certo! Stai zitto! Tu non sai quello che sono in grado di fare!” disse Kei incominciando ad avvicinarsi di più a Yuri.

“Ah si?! E allora vediamo come te la cavi!” disse Yuri dando un pugno in pieno stomaco a Kei, facendolo sbattere contro il muro. Kei con fatica si rialzò e si asciugò il sangue che gli stava uscendo dalla bocca e dopo essersi ripreso dal colpo, si avviò verso Yuri e gli diede un pugno in faccia, facendolo sbattere contro le sbarre della cella.

“Bravo Kei! Devo ammettere che non te la cavi male per essere un pivello!” disse Yuri riprendendosi dalla botta che aveva preso.

“Io non sono un pivello! Solo perché sei più grande di me, caro il mio Yuri, non significa che devi essere anche più forte di me!” disse Kei avviandosi nuovamente verso Yuri cercando di colpirlo, ma Yuri questa volta lo evitò e diede un altro pugno nello stomaco a Kei, che per la botta stava per cadere a terra, ma Yuri lo prese.

“Hai visto Kei?! Rassegnati, non potrai mai sconfiggermi! Ti ci vogliono almeno dieci anni per raggiungere il mio livello! E poi dimentichi che io oltre a essere tuo fratello, sono il capitano delle guardie reali di nostro padre e ho fatto molti allenamenti per raggiungere questo livello, quindi rassegnati per te non ci sono speranze! Avevi avuto la possibilità di allenarti con me, ma l’hai sprecata tanti anni fa!” disse Yuri, sussurrando queste parole nell’orecchio di Kei mentre lo teneva ancora ben stretto.

“Sciocchezze! Tu ti credi chissà chi! Ma in realtà non vali niente!” disse Kei divincolandosi dalla stretta del fratello e asciugandosi il viso pieno di graffi.

“E va bene, come vuoi tu, continuiamo pure! ma se ti fai male non è affar mio!” disse Yuri rimettendosi in posizione di combattimento. Dopo essersi ripreso dal pugno molto violento che aveva preso un attimo prima, Kei riprese il combattimento con Yuri e tutti e due anche se esausti, continuavano senza tregua a prendersi a pugni. E per un’altra mezzora andò avanti così, fino a quando Yuri e Kei ormai esausti caddero a terra dalla stanchezza. E il primo a cadere fu Yuri e poi lo seguì Kei.

“Sei veramente forte Kei, si vede che sei mio fratello! Tu non hai….. tu non hai bisogno di allenarti con me, sei già abbastanza forte da solo! Ti ho….. sottovalutato, lo ammetto!” disse Yuri tra un affanno e l’altro.

“Anche tu, sei forte Yuri…… mi hai dato del filo da torcere lo ammetto!” disse Kei anche lui parlando tra un affanno e l’altro. Aveva faticato molto contro Yuri e doveva riprendere fiato, perché con i pugni violenti che gli aveva dato il fratello, non riusciva più neanche a respirare e lo stesso valeva per Yuri che aveva sottovalutato veramente la forza di Kei. Nel frattempo arrivarono anche il professor Kappa e Max che avevano avuto il timore che Yuri avrebbe fatto seriamente male a Kei. Quando arrivarono, trovarono Kei e Yuri a terra che respiravano a fatica e allora capirono subito quello che era successo fra di loro e dopo presero le chiavi della cella e la aprirono, per poter così andare a soccorrere Kei e Yuri, rimasti ancora a terra per la troppa fatica.

“O mamma mia! Ma che avete fatto?! Signorino Kei! Signorino Yuri!” disse il professor Kappa molto spaventato e mettendosi una mano sulla testa.

“Vi siete picchiati? Bè comunque questo non ha importanza per ora, dobbiamo aiutarli ad alzarsi professore!” disse Max avvicinandosi a Kei, incominciando a sollevarlo.

“Si certo, hai ragione Max!” disse il professor Kappa avvicinandosi a Yuri per aiutare anche lui ad alzarsi. Quando finalmente riuscirono ad alzarsi Kei e Yuri si guardarono dritti in faccia con aria seria per poi finire in una grossa risata, ricadendo di nuovo a terra, sempre ridendo.

“Insomma! Ma cosa ridete?! Per poco non vi ammazzavate a vicenda e voi ridete?!” Disse il professor Kappa meravigliato e allo stesso tempo ancora spaventato per la scena che si era ritrovato davanti quando era arrivato. Ma Yuri e Kei non lo stettero nemmeno a sentire e una volta caduti a terra si guardarono in faccia tutti e due con aria soddisfatta.

“Senti Kei, ho deciso che non dirò nulla a nostro padre!” disse Yuri smettendo improvvisamente di ridere.

“Cosa? Dici sul serio Yuri?!” disse Kei alzandosi di colpo da terra, credendo di non aver capito bene.

“Si ho deciso che starò al tuo gioco! Ma bada, se nostro padre incomincia ad avere dei sospetti, io non potrò più fare nulla per te!” disse Yuri, alzandosi anche lui da terra.

“Grazie Yuri!” disse Kei ridendo e dando la mano al fratello, che a sua volta fece lo stesso.

“Figurati! Spero che tu riesca a trovare quella ragazza! E intanto io, mentre tu te ne starai buono qui, cercherò di convincere nostro padre a farti uscire. Però devi trovare una scusa da dirgli per come ti sei comportato negli ultimi giorni! Siamo d’accordo?” disse Yuri molto seriamente.

“Si e grazie ancora!” disse Kei facendo un sorriso al fratello, il quale lo ricambiò. Il professor Kappa e Max furono molto felici per Kei e Yuri, perché finalmente si erano chiariti e avevano fatto pace.

“Bene e adesso signorino Kei, signorino Yuri, seguitemi per favore così curiamo le ferite!” disse il Professor Kappa facendo cenno con la mano di seguirlo.

“Ti ho detto che devi chiamarmi Kei!” disse Kei incominciando a seguirlo.

“Lo stesso vale per me! Chiamami solamente Yuri quando non siamo davanti a mio padre o davanti a degli estranei! Intesi? E lo stesso vale per te giullare!” disse Yuri anche lui seguendo il professor Kappa e Max.

“Va bene signor…… emm…. Volevo dire Yuri!” disse il professor Kappa correggendo quello che aveva detto prima. Per lui non era facile chiamare Kei e Yuri con semplicità, ormai si era abituato a chiamarli semplicemente signorini, per potar rispetto ai figli del Re Hiroshima.

“Ok, anche io vi chiamerò semplicemente Kei e Yuri comunque per la cronaca, io mi chiamo Max! No giullare! Hai capito YURI?!” disse Max offeso dalla maniera in cui era stato chiamato. Dopo che il professor Kappa e Max prestarono le loro cure a Kei e a Yuri, tornarono ai loro lavori di sempre facendo finta di niente e Kei tornò nella sua cella, in attesa che Yuri cercasse di convincere il loro padre a liberarlo e a farlo uscire dalla cella, così avrebbe potuto cercare anche l’indomani quella ragazza e confessargli i suoi sentimenti. Ma in quel momento i suoi pensieri non erano rivolti alla ragazza misteriosa di cui si era innamorato, ma bensì a suo fratello Yuri. Finalmente dopo molto tempo, si erano chiariti e adesso erano più uniti che mai e insieme a lui, sicuramente avrebbe fatto molte cose, sia belle che brutte. Kei e Yuri insieme erano sicuramente imbattibili, soprattutto adesso che Yuri lo avrebbe aiutato a realizzare il suo obiettivo. Ma aver risolto con Yuri era solo l’inizio! Ora doveva risolvere anche con suo padre e avrebbe dovuto trovare una buona scusa per giustificare il suo comportamento dell’ultima volta e quindi doveva pensare in fretta a cosa dire. Dopo un po’ arrivò Yuri che entrò nella cella facendo cenno a Kei di seguirlo, sicuramente suo padre voleva parlargli e voleva avere delle spiegazioni e lui gli e le avrebbe date! Gli avrebbe detto qualsiasi cosa pur di riuscire a cavarsela e poi adesso c’era Yuri che lo avrebbe appoggiato, quindi Kei non doveva assolutamente preoccuparsi.

Ciauuu! Salve a tutti come va? Spero bene! Ed ecco a voi un altro capitolo! Non avuto il tempo di ricontrollarlo quindi non fateci caso se ci sono errori!^^ Scusate se non ringrazio tutti singolarmente, ma ho fretta! Comunque grazie a chi ha recensito! Mi raccomando fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo, Ok?! Ciao! A presto! Baci! ^^

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Capitolo 8
*** Yuri e Kei uniti ***


“ Yuri e Kei, uniti

“ Yuri e Kei, uniti!”

Dopo aver parlato con il padre, Yuri fece cenno a Kei di seguirlo e adesso entrambi si stavano dirigendo dove si trovava il padre, per cercare di convincerlo a far uscire Kei dalla cella di isolamento, ma sicuramente Hiroshima avrebbe voluto sapere il motivo del suo comportamento pochi giorni fa e quindi se Kei voleva assolutamente uscire da quella cella, doveva inventarsi qualcosa di credibile che convincesse il padre a farlo uscire da quella prigione. Dopo pochi minuti, Kei e Yuri arrivarono nella stanza dove si trovava seduto sul trono ad aspettarli, il Re Hiroshima che guardava Kei in maniera molto severa. Quando Kei e Yuri arrivarono nella stanza, Hiroshima fece cenno alle guardie e a tutti quelli che si trovavano in quella stanza, di andarsene per poter così parlare in privato con Kei.

“Yuri, lasciaci soli!” disse Hiroshima a Yuri facendo cenno di allontanarsi dalla stanza.

“Ma….Padre io….”. Provò a dire Yuri, ma si fermò non appena vide lo sguardo severo del padre che non ammetteva repliche e quindi fece per andarsene, ma prima fece un cenno a Kei, che stava a significare che gli aveva consigliato di stare attento e di trovare una buona scusa per cavarsela, purtroppo Yuri non poteva fare niente per aiutarlo, perché suo padre voleva stare da solo con Kei. Dopo che tutti quelli che c’erano nella sala se ne furono andati, Kei e suo padre restarono completamente soli e nessuno per adesso aveva cominciato a parlare, ognuno aspettava che l’altro dicesse qualcosa da un momento all’altro e inoltre quel silenzio era davvero imbarazzante. Kei e suo padre non si aspettavano di certo che qualcuno li stava spiando! Dietro la porta ad ascoltare c’erano il professor Kappa, Max e stranamente anche Yuri che era appoggiato al muro intenzionato anche lui a sentire quello che avevano da dirsi padre e figlio. Fu Hiroshima il primo a parlare e a rompere il ghiaccio.

“Allora Kei, Yuri mi ha affermato che mi volevi spiegare il motivo per qui ti sei comportato in modo strano in questi ultimi giorni.”. Disse Hiroshima.

“Si, padre è proprio di questo che volevo parlargli!” disse Kei incominciando a pensare in fretta cosa doveva dire al padre, che attendeva con impazienza una spiegazione.

“Bene, sono felice che tu me ne voglia parlare, sai figlio mio non mi ha per niente divertito che ho dovuto punirti per le tue bravate, chiudendoti in una cella d’isolamento!” disse Hiroshima profondamente dispiaciuto e pronto ad ascoltare Kei.

“Allora, parla su avanti! Dimmi perché sei scappato e perché quando sei tornato eri così abbattuto e non rispondevi alle mie domande.”. Disse continuando Hiroshima.

“Bè padre, vedete il fatto è che…… sì insomma… è difficile da spiegare.” Disse Kei in difficoltà. Non sapeva cosa dire a suo padre e stava seriamente pensando di raccontargli la verità, non sapendo che altro dire. Yuri che stava sentendo e stava guardando tutto dietro la porta con il professor Kappa e Max, stava pensando ad un modo per poter venir incontro al fratello per farlo uscire dai guai, ma in quel momento non gli stava venendo nulla per la testa stava per intervenire inventando una scusa, quando sentì Kei che stava raccontando al padre quello che era accaduto.

“Ecco padre vedete, quel giorno sono scappato perché…. Volevo prendere un po’ di aria fresca, vedete padre io non c’è la faccio a rimanere rinchiuso qui dentro! So di avere delle responsabilità come principe però…. Volevo svagarmi un po’! E poi sono uscito anche perché pochi gironi fa qui al villaggio è arrivato uno sconosciuto.” Disse Kei sperando che fino adesso il padre non avesse dei sospetti.

“Sconosciuto? Che sconosciuto?!” disse Hiroshima molto seriamente. Di solito era informato di tutto quello che succedeva nel villaggio e perciò gli sembrò strano di non essere stato avvertito che uno sconosciuto era arrivato nel villaggio e voleva saperne di più.

“Emm…. Una delle guardie del Re dell’altro villaggio!” disse Kei non sapendo che altro inventarsi.

“ Una delle guardie del Re Nagasaki, intendi?!” disse Hiroshima incominciando a prendere la faccenda molto seriamente.

“ Sì proprio quelle! Allora mi sono chiesto cosa ci facesse nel nostro villaggio una guardia dell’altro regno e così mi sono avvicinato a questa guardia per parlargli e per vedere se non era successo nulla di grave e allora lui mi raccontò che…… che lo avevano attaccato un esercito d’uomini e che lo avevano minacciato! E mi ha raccontato che questo strano esercito gli ha detto di comunicare al nostro regno che voleva fare del male a……” disse Kei non sapendo come continuare la sua storia inventata. Nel frattempo dietro la porta Max, il professor Kappa e Yuri che stavano ascoltando tutto si misero una mano in faccia dalla disperazione.

“Ma non poteva inventarsi una scusa migliore?!” disse il professor Kappa in preda al panico.

“E adesso cosa si inventerà?!” disse Max anche lui poco convinto delle scuse che Kei aveva cercato. E detto ciò si rimisero ad ascoltare quello che Kei aveva da dire al padre che lo stava ascoltando molto seriamente.

“Che questo esercito voleva fare del male a…. Yuri! Si! Yuri! E che se organizzeremo questo matrimonio.. emm…loro… uccideranno sia Yuri e sia la principessa dell’altro regno!” concluse Kei non sapendo che altro inventare e dopo aver finito la spiegazione guardò dalla parte dove si erano nascosti i suoi amici e guardò Yuri con uno sguardo che sembrava chiedere perdono al fratello perché non sapeva che altro inventarsi.

“Come????! Ma chi è questo strano esercito e come si permette di fare certe minacce ma adesso ci penserò io! Mi metterò subito in contatto con il Re Nagasaki e ti assicuro figlio mio che prenderemo quell’esercito allora ecco perché eri così triste non è vero? Eri preoccupato per tuo fratello non è così?!” disse Hiroshima intenzionato a prendere seri provvedimenti per questa faccenda e anche contento del fatto che Kei si preoccupasse per Yuri.

“Emm…. Sì padre! Ma… ma da quel giorno non si sono fatti più sentire questo strano esercito e poi non penso sia il caso di chiedere aiuto al Re Nagasaki non è necessario! In fondo c’è la dovremmo fare da soli no?!” disse Kei incominciando a pensare che aveva combinato un bel guaio raccontando quella bugia. E adesso come ne sarebbe uscito?

“Oh, sì invece che c’è bisogno Kei e se quest’esercito chiamasse i rinforzi? Noi non potremmo sapere in quanti saranno e quindi dovremmo prepararci al peggio e per farlo ci serve l’aiuto del nostro nuovo alleato, il Re Nagasaki!” disse Hiroshima molto seriamente. Kei stava per dire qualcosa per cercare di rimediare all’errore appena commesso ma ad un certo punto entrò di sorpresa Yuri.

“Scusate padre!” disse Yuri entrando all’improvviso.

“Che c’è Yuri?” disse Hiroshima.

“Mi permettete di scambiare due parole con MIO FRATELLO?!” disse Yuri lanciando uno sguardo omicida a Kei il quale cercò di guardare da un’altra parte per non incrociare lo sguardo di Yuri.

“D’accordo, ma lo farai qui davanti a me! Non ho ancora finito con Kei!” disse Hiroshima non intenzionato a lasciar andare Kei. C’era qualcosa in questa storia che non andava e Hiroshima aveva dei sospetti e voleva verificare se erano fondati.

“Va bene, come volete padre!” disse Yuri per poi dirigendosi verso Kei.

“Kei, perché non me lo hai detto?!” disse Yuri guardando in maniera severa Kei.

“Detto cosa scusa?!” disse Kei non riuscendo proprio a capire a che cosa si riferisse Yuri.

“Che si stava organizzando questo complotto contro di me?!” disse Yuri guardando Kei facendogli cenno che stava a significare di stare al gioco.

“Ah! Bè mi dispiace Yuri, ma non lo avevo detto a nessuno, perché prima volevo raccontarlo a nostro padre, infondo a tutto il diritto di saperlo no?!” disse Kei stando al gioco di Yuri.

“Invece dovevi dirlo anche a me! Perché è una cosa che mi riguarda! Scusate padre, ma c’è stato un equivoco!” disse Yuri dirigendosi adesso verso il padre, il quale lo guardò con aria interrogativa come stava facendo in quel momento anche Kei.

“Come sarebbe a dire c’è stato un equivoco?! Insomma io non sto capendo niente mi volete spiegare sì o no?!” disse Hiroshima incominciando ad innervosirsi.

“Già Yuri, spiegalo anche a me!” disse Kei stando al gioco.

“Si, ora ve lo spiego ad entrambi!” disse Yuri.

“Dunque Kei, ha detto che questo strano esercito venuto dal nulla ci ha minacciato che se si farà il matrimonio io e la principessa dell’altro regno saremo uccisi. E io questo fatto lo scoperto solo ieri quando, per caso quando ero uscito a caccia ho visto questo strano esercito che si stava avventando su di noi e dato che voi padre, proprio ieri eravate in giro per svolgere i vostri doveri, ho preso io il comando della situazione e ho dato ordine che si contrattaccasse, per evitare che i nemici avessero il sopravvento. E fortunatamente siamo riusciti a fermarli e li abbiamo catturati, soltanto poco dopo mi sono fatto spiegare la situazione da un soldato dell’altro regno che era arrivato da poco con il suo esercito per aiutarci a battere questo nemico e così hanno rinchiuso questi uomini nella prigione del villaggio del sud per ordine del Re Nagasaki. Quindi padre, non c’è motivo di intervenire, come vedete il problema è già stato risolto e Kei vi ha raccontato questa versione dei fatti perché non sapeva ancora niente di come sono andate le cose poi.” Disse Yuri raccontando la storia a suo padre e a Kei.

“Sul serio?!” disse Kei a Yuri, che annuì.

“Bene, allora non c’è più da preoccuparsi! Sono più sollevato adesso! Ottimo lavoro figlio mio! E per quando riguarda te Kei, capisco che eri preoccupato per tuo fratello ed eri scioccato per la notizia, ma la prossima volta se ci sono problemi del genere, parlamene subito così potrò fare qualcosa! E adesso sei libero Kei! Puoi uscire dalla cella! Però quando esci avverti la prossima volta!” disse Hiroshima a Kei che aveva capito che quel suo silenzio era più che giustificato.

“La ringrazio infinitamente padre!” disse Kei.

“Bene, così non sarà nemmeno necessario intervenire! E ora non ci resta che organizzare il ballo prima del matrimonio che avverrà tra pochi giorni e poi sarà tutto fatto! Bene potete andare!” disse Hiroshima congedando Kei e Yuri.

“Grazie padre!” risposero in coro Yuri e Kei, che si avviarono poi verso l’uscita di quella stanza per poi raggiungere il professor Kappa e Max, che erano molto felici che tutto si era risolto per il meglio.

“Evviva! Si è risolto tutto per il meglio!” disse il professor Kappa passandosi una mano sulla testa per asciugarsi il sudore.

“Meno male, pensavo che Kei fosse spacciato!” disse Max.

“Tzk! Non cantate vittoria troppo presto! 1 sono dovuto intervenire io per risolvere la situazione perché per poco Kei non era scoperto e allora sì che sarebbero stati cavoli amari per lui! 2 se nostro padre decide di congratularsi per la cattura di quell’esercito <> con il Re Nagasaki allora sì che noi saremo davvero nei guai! Perché sicuramente il Re Nagasaki dirà che non sa nulla di questo esercito e di questa cattura e allora io e Kei verremmo puniti severamente! 3 Il guaio c’è, anche se il Re Nagasaki decide di venire al ballo organizzato da nostro padre per il mio matrimonio! E anche in quel caso ci ritroveremmo nei pasticci! Perciò non fatevi illusioni il peggio deve ancora arrivare!” disse Yuri seriamente preoccupato per quello che poteva succedere in seguito.

“Bè Yuri non ha tutti i torti, se vi scoprono sarà la fine!” disse il professor Kappa rivolgendosi a Kei.

“ E non è tutto anche noi saremo severamente puniti, per avervi aiutato!” disse Max.

“Basta con queste sciocchezze! Per ora siamo salvi ed è questo che conta! È vero avrei potuto trovare una scusa migliore lo so! Ma non me ne veniva nemmeno una in mente in quel momento! So che è tutta colpa mia e che se saremo scoperti io sarò stato la causa di quello, ma vi prometto che mi prenderò le mie responsabilità e non permetterò che voi ci andiate di mezzo, parola mia!” disse Kei cercando di rassicurare gli altri.

“Ahahahahah! Parli proprio tu! Ma se sono dovuto intervenire io per salvarti! Non solo mi hai messo a me nel mezzo, ma hai anche il coraggio di fare promesse, almeno stai zitto invece di dire stupidaggini!” disse Yuri smettendo improvvisamente di ridere ed incominciando ad incamminarsi verso la sua stanza. Ma fu seguito da Kei, che non aveva proprio mandato giù le parole di Yuri, ma voleva ringraziarlo per averlo aiutato ad uscire dai guai.

“Senti chi parla! Non ti ho chiesto io di aiutarmi, ma in ogni modo! Mettiamoci una pietra sopra! Grazie per avermi aiutato! Hai una mente geniale!” disse Kei con un ghigno.

“Si, si, una mente geniale come no! Non c’è niente da ridere Kei! È una faccenda seria questa!” disse Yuri arrabbiato del fatto che il fratello prendesse tutto con leggerezza.

“Si, certo, certo, hai ragione tu! In ogni caso tu non ti devi preoccupare per me, hai già fatto anche troppo adesso hai ben altre cose a cui pensare quindi ti lascio solo!” disse Kei una volta che si ritrovò di fronte alla stanza di Yuri.

“Eh?! Ma che stai dicendo? A Quali altre cose dovrei pensare scusa?” disse Yuri non riuscendo a capire quello che Kei voleva dirgli.

“Ma come non lo sai! Dai.. devi pensare al tuo matrimonio e a diventare un ottimo maritino!” disse Kei ridendo e incominciando ad incamminarsi verso la sua stanza.

“Cosa?! Come ti permetti? Cosa vorresti insinuare Kei?! Ehi, torna qui! Sto parlando con te!” disse Yuri incominciando ad urlare contro di Kei arrabbiato.

“Hai sentito benissimo! A quando vedo non sei molto pratico sull’argomento <>, figurati se sei pratico sull’argomento <>!” disse Kei non fermandosi e continuando a camminare.

“Cosa?! Guarda, non ti sto nemmeno a sentire non mi lascio giudicare da un ragazzino viziato che vuole fare sempre di testa sua!” disse Yuri cercando di provocare Kei per costringerlo a fermarsi e a discutere con lui, ma questo nemmeno gli rispose.

“ E va bene, pensala pure come vuoi! Ma giuro che non ti aiuterò mai più, quando avrai bisogno di me!” disse Yuri entrando nella sua stanza e sbattendo violentemente la porta.

“Va bene, va bene ma spero che mi inviterai quando nasceranno i miei nipoti!” disse Kei ormai lontano dalla stanza di Yuri, il quale dopo aver sentito queste parole uscì molto arrabbiato e allo stesso tempo imbarazzato, per poter cantargliene quattro al suo amato FRATELLINO. Ma quando uscì dalla sua stanza, Kei non era più lì e si era già allontanato, quindi decise di lasciar perdere questa storia e di ritornare nella sua camera senza dover pensare più a quel discorso avuto con Kei.

“Ma tu guarda cosa gli passa di mente a quel matto! Ma perché ho un fratello del genere?!” disse Yuri ad alta voce e stingendo i pugni per la rabbia. Mentre Kei, se la rideva sotto i baffi mentre tornava nella sua stanza. Era sicuro che con Yuri sarebbe andato tutto bene e avrebbe di sicuro trovato quella ragazza e gli avrebbe confessato il suo amore. Ma adesso, doveva pensare a quello stupido ballo che si sarebbe tenuto fra pochi giorni,chissà se lei ci sarebbe stata? Già questa era un’idea! Pensò Kei sdraiandosi nel suo letto e pensando a questa possibilità e dopo averci pensato su per un po’, poi si addormentò di colpo per la stanchezza e si mise a dormire, sicuramente era stata una giornata pesante per tutti e lui era molto stanco e quindi si sarebbe fatto una bella dormita e domani avrebbe riprovato a cercare quella misteriosa ragazza e sperando che al ballo ci sarebbe stata.

Ciauu a tutti! Come va? Spero bene! Allora che ne dite di questo capitolo? Spero che vi sia piaciuto! Bè fatemelo sapere! Ci conto!^^ Intanto faccio i ringraziamenti a chi ha rece.

X Vegeta4ever: Ciao!Grazie x aver rece! Eh si, finalmente Kei e Yuri sono più uniti che mai e loro due insieme sono una bomba! Hai le idee molto chiare riguardo a quella misteriosa ragazza!^^ Grazie per l’aiuto che mi dai con la ff x pubblicare! Grazie! Mi raccomando fammi sapere che ne pensi di qst capitolo Ok? Ciao! Baci! T.v.b

X Chibilory: Ciao!Hai visto che scusa si è inventato Kei con suo padre? Poverino non sapeva cos’altro dire!^^ Bè bisogna capirlo! Bè in ogni caso come vedi Yuri gli ha dato una mano! Bè fammi sapere se ti è piaciuto anche questo capitolo Ok? Ciao! A presto! ^^

X Angelo Azzurro: Ciao! Sono contenta che ti siano piaciuti gli ultimi due capitoli che ho fatto! E sono felice anche che ti piace Yuri come personaggio! Come vedi Kei ha avuto bisogno anche dell’aiuto di Yuri per scamparla con il padre!^^ è bello che si siano chiariti e adesso a quei due insieme chi li ferma! Ma ancora il bello deve arrivare! Chissà se la ragazza misteriosa è quella che tu pensi che sia! In ogni caso grazie per i complimenti! E’ stato un piacere conoscerti su msn!^^ E dimmi ti piace questo capitolo fammi sapere! Ciao! Baci!^^.

X Kutai: Ciao! Sono felice che hai letto la mia prima ff e che finora ti sia piaciuta! Grazie per i complimenti! Anche tu sei brava a scrivere! Allora divertiti in questi dieci giorni che non ci sarai! ^^ Spero che ti piaceranno anche i nuovi capitoli che aggiornerò! ^^ Ti saluto! Ciao! Baci! Divertiti e grazie per aver recensito e quando tornerai mi farai sapere che ne pensi dei nuovi capitoli che aggiornerò. Ok? Ciao! Baci!^^.

Bene Ho finito! Spero che questo nuovo capitolo vi piaccia! ^^ Kei e Yuri uniti caspita! E ancora il bello deve venire questo è solo l’inizio! ^^ Continuate a seguirmi! Ciao! Baci! A presto! ^

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Capitolo 9
*** Il messaggio ***


“Il messaggio”

“Il messaggio”

L’indomani, Kei quando si svegliò vide che non si trovava più nella cella dove era stato rinchiuso, ma bensì nella sua stanza e capì che tutto quello che era successo ieri non era stato un sogno e che lui era finalmente uscito da quella cella, grazie anche all’aiuto di Yuri. Si vestì in fretta e aprì le finestre della sua stanza e notò che quel giorno era una bellissima giornata e il sole risplendeva come non mai. Sembrava quasi che stesse festeggiando la libertà che aveva ottenuto, pensò Kei. E detto questo Kei, decise che era ora di andare a prendere una boccata d’aria, ma prima doveva fare un abbondante colazione, ma all’improvviso proprio quando stava per uscire dalla sua stanza per diriger ersi a fare colazione, sentì bussare alla sua porta e andò ad aprire.

“Buongiorno signorino Kei, dormito bene oggi?” chiese allegramente il professor Kappa entrando nella stanza di Kei con in mano un vassoio con la colazione già pronta.

“Avevo completamente dimenticato che ogni giorno la colazione me la portano nella mia camera.” Pensò Kei che ormai si era completamente dimenticato di come cominciava la sua giornata lì a palazzo.

“Grazie Professore. Ma scusa non avevamo detto che dovevi chiamarmi Kei quando eravamo soli? O sbaglio?” disse Kei stufo di essere chiamato signorino.

“Ah, si scusa Kei! Ma vedo che sei già vestito come mai, hai deciso di andare a fare una passeggiata?” chiese il professor Kappa poggiando il vassoio dove era pronta la colazione nel comodino vicino a letto di Kei.

“Si, ma prima pensavo di fare un abbondante colazione e vedo che ci hai pensato tu a portarmela, grazie! Ma non si occupa la servitù di fare questo? Tu che c’entri? No che mi dispiace si intende,ma mi sembra strano tutto qui.” Disse Kei che avevano notato un certo cambiamento di programma.

“Eh, si ricordi bene, ma sono stato io a chiedere di poterti portare la colazione in camera, per vedere come stavi e se ti eri adattato di nuovo alla vita di sempre! Però forse in fondo io sto un po’ esagerando.” Disse il professor Kappa ridendo peri troppi pensieri che si stava facendo.

“Già, comunque adesso ti dispiacerebbe lasciarmi un po’ da solo?” disse Kei che voleva godersi in pace quell’aria fresca che stava entrando nella sua stanza dalla finestra aperta.

“E va bene come vuoi tu Kei, ma non scappare altrimenti saremo punto e daccapo!” disse il professore che non aveva nessuna intenzione di ripetere le ultime cose che erano successe ultimamente. E detto questo fece per andarsene, quando Kei lo fermò di colpo dicendogli che voleva domandargli una cosa.

“Senti, ma dov’è mio fratello?” chiese Kei al professore, sperando che questo sapesse rispondergli.

“Ah, vuoi dire Yuri? Bè è andato a caccia, sai com’è fatto no? E adesso scusa adesso devo proprio andare, ciao!” disse il professor Kappa uscendo dalla stanza di Kei.

“Grazie a te, ciao!” disse Kei vedendo allontanare il professor Kappa. E così dopo aver fatto colazione, Kei uscì dalla sua stanza per poi dirigersi verso la stanza dove si trovava suo padre in quel momento, ma nel corridoio incontrò Max, il quale lo fermò di colpo.

“Ciao, Kei! Cerchi tuo padre? Bè spiacente ma non c’è! In questo momento si trova da tutt’altra parte e non so dirti quando tornerà, spiacente!” disse Max andando incontro a Kei con un sorriso largo.

“Come? Accidenti! Bè allora quando viene digli che sono uscito!” disse Kei deciso ad uscire lo stesso anche sena la presenza e il consenso del padre.

“Ma, non devi dirlo a me Kei, devi dirlo a tuo fratello Yuri! E a lui che tuo padre gli ha detto di tenerti d’occhio e gli ha assegnato alcuni compiti!” disse Max urlando queste parole a Kei che si era già incamminato verso l’uscita che portava fuori nel giardino.

“Si, ho capito Ciao!” disse Kei non facendo nemmeno caso alle parole di Max. Quando uscì fuori nel giardino, Kei andò subito nelle stalle e ordinò che il suo cavallo fosse pronto per poter montarlo e quando questo fu pronto, Kei gli salì in sella e stava per andarsene, quando vide Yuri tornare in sella al suo cavallo e si fermò per salutarlo.

“Ciao, Yuri! Com’è andata la caccia?! Vedo che hai preso qualcosa di buono,complimenti!” disse Kei ironicamente.

“Dove stai andando?!” disse Yuri non badando alle parole di Kei.

“Io? A caccia come te! Però di ragazze!” disse Kei facendo l’occhiolino a Yuri il quale però non gradì molto la cosa.

“Ma come siamo spiritosi oggi?! Comunque non mi ricordo di averti dato il permesso per uscire!” disse Yuri con tono severo.

“ Si, certo, certo! Scusa ma perché non mi fai prendere un po’ d’aria?! Non è affatto giusto! Tu esci e io no!” disse Kei facendo l’aria del bambino capriccioso sapendo di far arrabbiare Yuri.

“Non fare quella faccia da idiota, perché non ti si addice per niente e comunque non se ne parla! Ritorna dentro, su andiamo!” disse Yuri dando una spinta al cavallo per farlo muovere.

“Va bene, allora dirò a nostro padre tutta la verità! Che tu mi hai aiutato a scappare, che mi hai aiutato quando gli ho detto una bugia, che mi hai picchiato nella cella, ecc….!” disse Kei cercando di provocare Yuri, il quale sentendo quelle parole si fermò di colpo.

“Guarda che anche tu ti metteresti nei guai, non ti conviene dirgli la verità! Non lo faresti mai!” disse Yuri girandole spalle al fratello.

“E invece si! A costo che verrò punito anche gli e lo dirò, stanne certo! Sai che ne sono capace!” disse Kei con un ghigno soddisfatto.

“E va bene fai come ti pare, esci pure se vuoi! Vai a cercare pure quella ragazza, ma bada non ti azzardare mai più a ricattarmi sono stato chiaro?!” disse Yuri girandosi di colpo verso di Kei e guardandolo con aria severa, che non ammetteva repliche.

“Si, certo, certo! Allora vado! Grazie!” disse Kei che già si era allontanato.

“è incredibile, quel ragazzo non cambierà mai!” disse Yuri. E così dicendo se ne ritornò a casa senza badare più a Kei che nel frattempo era quasi arrivato nel bosco per cercare quella ragazza, ma nella strada, rivide quel ragazzo che aveva conosciuto lo stesso giorno che aveva incontrato quella ragazza misteriosa e decise di fermarsi a salutarlo.

“Ciao! Rei, giusto? Se non ricordo male!” disse Kei.

“Esatto! Invece tu sei Kei vero?” disse Rei ridendo.

“Si, infatti! A quando pare ci siamo rincontrati! E forse ci rincontreremo ancora nel ballo che stiamo organizzando a palazzo. Ci sarai? Non ti preoccupare è aperto a tutti!” disse Kei pensando che Rei fosse uno straniero, ma che lavorava come contadino anche nel suo paese.

“Non saprei! Forse, chi lo sa! Tu invece, ci sarai?” disse Rei con un ghigno, sapendo in realtà perfettamente che Kei ci sarebbe stato sicuramente a quel ballo.

“Ci devo essere per forza, ordini di mio padre!” disse Kei, che in realtà andava a quel ballo solo per la speranza di poter incontrare di nuovo quella ragazza.

“Capisco. Comunque, perché sei venuto qui? Vuoi stare un po’ da solo?” disse Rei cambiando discorso.

“ Si, anche!” disse Kei senza dilungarsi in altre spiegazioni.

“Capisco! Bè allora ci vediamo?!” disse Rei facendo cenno con la mano e salendo in sella al suo cavallo.

“Si, ci vediamo! O almeno lo spero!” disse Kei anche lui con un cenno della mano. Così dicendo Rei diede una spinta al suo cavallo per farlo muovere, ma Kei all’improvviso si fermò ricordandosi che voleva chiedergli qualcosa di molto importante.

“ Rei, aspetta! Voglio chiederti una cosa, qual è il tuo cognome? E da quale paese vieni?” disse Kei, che ancora non sapeva nulla di quel ragazzo venuto dal nulla.

“Il mio cognome è Kon! Mi chiamano Rei Kon! E provengo da un paese molto lontano!” disse Rei prima di andarsene accennando un piccolo sorriso per poi ripartire a tutta velocità verso il villaggio e lasciando Kei a guardare ancora dove lo aveva incontrato la prima volta.

Dopo che Rei se ne fu andato, Kei riprese il suo cammino e quando arrivò al bosco, ma prima di entrarvi fece bere un po’ il suo cavallo e poi entrò nel bosco e arrivò nello stesso posto dove aveva incontrato la ragazza, cioè dove c’era quel bellissimo fiume con la cascata, ma della ragazza nessuna traccia. Kei si sdraio sotto un albero e aspettò un po’ prima di andarsene, con la speranza che magari la ragazza si facesse vedere. Passarono ore, ma della ragazza nessuna traccia e Kei dopo aver aspettato qualche altro minuto decise che era ora di tornare a casa e così prese il cavallo e fece per andarsene, ma prima che lo potesse fare, passando da un albero notò che c’era inciso qualcosa e spinto dalla curiosità, si avvicino all’albero e incomincio a leggere quello che vi era scritto:

“Ho saputo che mi stai cercando, mi dispiace di essere stata così vaga con te e che non abbiamo avuto il tempo di conoscerci meglio, spero che mi perdonerai per questo piccolo inconveniente. Spero che un giorno ci rivedremo Kei.”

E letto questo, capì subito che la ragazza non si era dimenticata di lui e che forse aveva qualche speranza di ritrovarla e così dicendo gli sfuggì un sorriso e incominciò anche lui a scrivere in un albero incidendo queste parole:

“ Ti aspetto al ballo che si terrà nel mio villaggio è aperto a tutti, spero che ci sarai.

Kei.”

E così facendo se ne andò lasciando quelle esatte parole in risposta al messaggio che aveva ricevuto, sperando che la ragazza lo leggesse e sarebbe venuta al ballo e con questa speranza nel cuore, salì in sella al cavallo e si diresse verso casa, sperando che quel messaggio sarebbe servito a qualcosa. Ora non restava altro che aspettare il fatidico ballo.

Ciauu! Come va? Spero bene! Allora che ne pensate di questo capitolo? Spero che vi sia piaciuto! Adesso ringrazio tutti quelli che hanno rece lo scorso capitolo!

X Vegeta4ever: Ciao! Grazie per aver rece lo sorso capitolo! Sei stata la prima! Ti ringrazio come sempre per l’aiuto che mi dai con qst ff! Grazie che mi aiuti a pubblicarla e che mi aiuti con gli errori. Comunque sono contenta che continui a seguirmi e che ti piace qst ff! Comunque rispondendo alla tua domanda che cosa vuoi di più dalla vita rispondo: un lucano! Ahahah (scherzo! XD)! Chissà se andrà come hai detto tu e che al ballo Kei dirà a Yuri chi è la ragazza indicandogliela e lui poi scoprirà alla fine che è proprio quella che deve sposare! Ma tu dovresti chiederti prima, ma questa ragazza andrà al ballo?! Bò lo scoprirai solo seguendomi! ^^ Comunque grazie per complimenti! E fammi sapere che cosa ne pensi di questo capitolo, ok? Ciao! Baci! ^^ E grazie ancora.

X Angelo Azzurro: Ciao! Hai proprio ragione, Kei infatti non è un gran bugiardo e fa fatica a mettere una bugia che sta in piedi! Meno male che c’era Yuri hai detto bene! Comunque è anche vero che rischiano veramente di essere scoperti! Ma per ora è meglio che si godano la libertà non trovi? ^^ Ma non è detto nemmeno che quella ragazza si presenterà al ballo! Comunque non ti preoccupare il giorno del ballo è vicino! ^^ Fammi sapere se ti è piaciuto anche questo capitolo, ok? Ciao! Baci!^^

X Violettamiciomiao: Ciao! Sono davvero felice che hai lettola mia ff e che l’hai rece! Grazie per le tue rece sn contenta che la ff ti piace! Come vedi ho apportato qualche modifica al testo spero che ora vado meglio! ^^ E questo capitolo ti è piaciuto? Fammi sapere! Ciao! ^^

X Chibilory: Ciao! Non ho ancora visto la tua rece! Spero che tu non abbia problemi! Ma sono sicura che questi capitoli li leggerai tt in una volta e rece! ^^ Bè ti saluto Ciao!^^

X Kutai: Ciao! Per quando ritornerai spero che mi farai sapere se ti sono piaciuti questo capitoli e gli altri che ancora non hai letto. Bè ti aspetto, ciao! Baci! ^^

Ho finito! Ancora un grazie a tt quelli che hanno rece grazie che mi state seguendo e che qst ff vi piaccia sn molto contenta! Continuate a seguirmi e se c’è qualcosa che non va nella ff (errori, scrittura, ecc…) ditemelo pure, perché qst è la mia prima ff e nn so com’è come scrittura o altre cose, bè adesso vado Ciao! Baci!^^

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Capitolo 10
*** La vera identità di Rei ***


“ La vera identità di Rei

“ La vera identità di Rei!”

Kei,dopo aver letto il messaggio che la misteriosa ragazza gli aveva lasciato inciso sull’albero e dopo averne inciso uno di risposta si avviò verso casa sperando che quella ragazza leggesse il messaggio in tempo, per poter così venire al ballo e poterla finalmente conoscerla.

Tornando a casa rivolse i suoi pensieri a qualcun altro, vale a dire a quel ragazzo che aveva conosciuto nel bosco lo stesso giorno che aveva conosciuto la ragazza.

Kei continuava a chiedersi se non avesse già sentito parlare di un certo Rei Kon oppure se era un semplice contadino,non sapeva perché ma voleva a tutti i costi scoprire chi era quel ragazzo.

Arrivato a casa, Kei decise di cercare negli appunti di suo padre dove c’erano scritti tutti i nomi dei contadini e dei lavoratori del villaggio e anche degli stranieri che venivano da lontano.

I loro nomi erano registrati e scritti in una lista, che era consegnata nelle mani del Re che aveva il compito di guardarli e leggerli per vedere se potevano restare nel villaggio, oppure no.

Kei, così, incominciò a cercare tutti i nomi che vi erano scritti in questa lista, per vedere se c’era scritto anche quello del ragazzo che aveva conosciuto.

Per ore Kei cercò nelle lunge liste il nome di Rei, ma ancora non aveva trovato nessuna traccia di quel nome e stava incominciando a leggere un’altra lista con altri nomi, quando all’improvviso nella stanza entrarono il professor Kappa e Max che avevano sentito dei rumori nella stanza del Re Hiroshima e avevano deciso di andare a vedere chi c’era, quando videro che si trattava di Kei si tranquillizzarono e gli chiesero cosa stesse cercando in quella stanza così Kei gli spiegò la situazione.

“Ho capito, quindi tu speri di trovare il nome di quel ragazzo in questa lista, giusto?” chiese Max guardando una lista che aveva già letto Kei.

“Si, infatti!” rispose Kei, senza staccare gli occhi dalla lunga lista.

“Ma tuo padre lo sa?” chiese il professor Kappa immaginando già la risposta di Kei.

“No! Ma non importa, se lo vedrò gli dirò cosa sto cercando! E poi lui non ci sarà ancora per un’altra mezza giornata, quindi ho tutto il tempo che voglio per cercare il nome di quel ragazzo in queste liste!” Disse Kei.

“Allora ti aiuteremo anche noi! Vero professore?”disse Max che aveva già incominciato a prendere un’altra lista che era sul tavolo per vedere se c’era quel nome.

“Eh? Ah…sì certo che lo aiuteremo…Ma se sentiamo dei rumori, promettetemi che c’è n’andremo! Promesso?!” chiese il professor Kappa ancora insicuro.

“Promesso!” dissero in coro Max e Kei per poi ricominciare a cercare.

Così dicendo, anche il professor Kappa si mise a cercare tra le lunghe liste che rimanevano da guardare.

Kei, Max e il professor Kappa cercarono a lungo, ma ancora nessuna traccia del nome.

Fino a quando il professore non fece un urlo di gioia.

“Evviva! L’ho trovato, guardate!” disse il professor Kappa mostrando il nome che aveva trovato a Kei e a Max, che sentendo quella frase si girarono di scatto verso il professor Kappa.

“Ecco, guardate è lui… Bartolo Kon! Può essere suo padre no? E magari, se è qui in città ci potrà dire che lavoro fa e da dove vengono suo figlio e lui, no?” disse il professor Kappa pensando di risolvere la situazione.

“Professore?” disse Kei cercando di riportare il professor Kappa alla realtà.

“Che c’è?” chiese il professor Kappa, non capendo perché Max e Kei non fossero contenti che lui avesse trovato il nome di quel ragazzo che cercavano da ore.

“Guarda, qui c’è scritto che questo signore è venuto 10 anni fa e che se n’andato da qui già da molto tempo ormai!” disse Max mostrando al professor Kappa dove era scritto quello che lui aveva appena detto.

“E poi, c’è anche scritto che aveva 80 anni e che poi non aveva mai avuto figli! Se leggi bene infatti, puoi vedere che accanto a lui non c’è nessun altro nome, mentre negli altri nomi della lista chi era sposato o chi è sposato, accanto ai nomi del marito c’è anche il nome della moglie e dei figli, capito?” disse Kei ritornando a cercare.

“Si, ho capito! Uffa che buco nell’acqua!” disse il professor Kappa rimasto deluso.

“ E dai! Può capitare di sbagliare, no? Su non perdiamoci d’animo e continuiamo a cercare!” disse Max cercando di risollevare il morale al professor Kappa.

“D’accordo!” disse il professor Kappa ricominciando a cercare.

Per delle altre lunghissime ore Kei, Max e il professor Kappa, continuarono a cercare nelle liste il nome di quel ragazzo, ma di lui ancora nessuna traccia, finché finalmente arrivarono all’ultima lista da controllare.

Controllarono anche quella, ma non trovarono nessuna traccia di quel nome e non trovando niente nemmeno lì non restava altro che rassegnarsi e di mettere ogni cosa al suo posto.

“Uffa, non abbiamo trovato nulla, abbiamo cercato per ore e ore in queste stupide liste e non ci abbiamo concluso un bel niente!” disse Kei sbattendo violentemente il pugno contro il tavolo, facendo cadere tutte le liste che avevano controllato.

“Mi dispiace solo che abbiamo fatto tutto questo casino per niente!” disse Max raccogliendo alcune liste fatte cadere da Kei, rimettendole a loro posto, aiutato dal professor Kappa.

“Bè in ogni caso grazie lo stesso per avermi aiutato a cercare!” disse Kei.

“E’ stato un piacere per noi aiutarti Kei!” disse il professor Kappa.

Detto questo, tutti rimisero a posto le liste che avevano man mano ricontrollate e finito di fare questo uscirono dalla stanza del Re Hiroshima e all’improvviso tutti si fermarono di colpo per un urlo del professor Kappa.

“Cosa c’è professore? Vuoi farci prendere un infarto?!” disse Max spaventato dalla reazione del professor Kappa.

“Perché hai urlato?” chiese Kei tranquillamente.

“E tu perché non ti sei spaventato?” chiese Max non facendo nemmeno rispondere il professor Kappa alla domanda di Kei.

“Perché ormai mi sono abituato ai suoi strilli! Comunque allora professore che cosa è successo?” chiese nuovamente Kei.

“ Mi sono dimenticato di sbrigare alcune faccende per conto del Re Hiroshima! Oh no! Se non mi sbrigo non finirò mai in tempo, scusa Kei ma adesso devo proprio andare è stato un piacere aiutarti nella tua ricerca, conta sempre sul mio aiuto, ciao!” disse il professor Kappa correndo per cercare di sbrigarsi.

“Ora che ci penso, anche io ho un impegno, scusa vado anche io, ciao!” disse poco dopo anche Max, scappando anche lui di corsa.

“Ma che hanno tutti oggi? Perché scappano tutti? Vabbè sarà meglio che vada a controllare se il nome di quel ragazzo c’è scritto su qualche libro! Ma prima, chiedo in giro se sanno dirmi qualcosa a riguardo e poi cercherò nei libri!” disse Kei, deciso a trovare il nome di quel ragazzo e cercando di scoprire chi era veramente.

Detto ciò, Kei incominciò ad avviarsi verso l’uscita del castello per poter sellare il suo cavallo e andare in città a chiedere informazioni, riguardo alla vera identità di Rei Kon.

Ma mentre si avviava verso l’uscita del castello, Kei incontrò Yuri il quale appena vide che il fratello era diretto verso l’uscita del castello, decise di fermarlo per cercare di scoprire dove stesse andando quel combina guai.

“Dove stai andando?!” chiese Yuri.

“Non sono affari tuoi!” rispose Kei bruscamente.

“Invece si! Come già ho avuto modo di spiegarti, finché nostro padre non ritorna dai suoi impegni, sono io il responsabile di questo castello, del nostro villaggio e anche purtroppo responsabile del tuo comportamento, cioè la tua balia!” disse Yuri fermando Kei per un braccio vedendo che non aveva molta voglia di parlare.

“Wow stupendo, ci manchi anche tu che mi fai da balia! In ogni caso Mr. voglio sapere tutto io, sappi che sto andando a vedere se nel nostro villaggio c’è qualcuno che conosce un ragazzo, che voglio scoprire chi è e da dove viene! Contento?!?” disse Kei molto in fretta sperando di andarsene al più presto lontano da Yuri.

“E tu hai pensato bene prima di andare a cercare negli appunti di nostro padre dico bene?!?” disse Yuri lasciando solo ad allora il braccio di Kei, che aveva tenuto stretto fino a quel momento.

“E tu come…..” Disse Kei cercando di finire la frase.

“Come lo so, vuoi dire? Semplice, io so tutto, ti basta come risposta mio caro?!?Comunque se proprio vuoi sapere come faccio a saperlo, te lo spiego! Sono passato per caso da quelle parti e ho sentito quello che stavate dicendo tu e i tuoi compari!” disse Yuri molto seriamente.

“In ogni caso non ho capito bene chi stai cercando, come si chiama questo ragazzo?” chiese Yuri improvvisamente.

“Rei! Rei Kon!” disse Kei.

“Rei Kon? E hai detto che è venuto da poco nel nostro villaggio, giusto?! Ma certo, Rei Kon! Ma come fai a non conoscerlo?!” disse Yuri sorpreso di sentire quel nome.

“Io so solo che è un ragazzo che ho conosciuto e che è molto bravo a suonare la chitarra!” disse Kei offeso del fatto che Yuri lo prendesse in giro, solo perché non conosceva la vera identità di questo “famoso” Rei Kon.

“Sei proprio un babbeo! Tu hai appena conosciuto un principe e nemmeno te ne sei accorto! Ma come si fa ad essere così sciocchi?!” disse Yuri sorpreso del fatto che suo fratello avesse conosciuto questo famoso principe conosciuto in molti paesi, villaggi e città!

“Ehi! Non insultarmi capito? ?E poi come sarebbe a dire un principe?! ?Non dire idiozie!” disse Kei non credendo a quello che gli aveva appena detto Yuri.

“E invece è proprio così mio caro!Devi sapere che il principe Rei Kon è il nipote del grande Re Kagami!Il Re Kagami e la sua famiglia, vivevano nel villaggio dell’Ovest e lo conoscono tutti per la sua fama, infatti si racconta che tanti anni fa venne un potente esercito che si divise in quattro gruppi per attaccare il nostro villaggio,il villaggio del sud, il villaggio dell’est e infine il villaggio dell’Ovest.

L’esercito era bene attrezzato ed era talmente potente che poteva spazzare via, quando voleva tutti e quattro i villaggi!Si dice, però, che quando l’esercito arrivò al villaggio dell’Ovest, che era appunto sotto il governo del re Kagami, l’esercito nemico fu sconfitto perché l’esercito del regno,con le loro armi molto avanzate e con un buon Re che dava loro istruzioni come muoversi era praticamente invincibile!E così il nostro villaggio fu salvo grazie al Re Kagami, che da quel momento, diventò molto popolare per la sua grande forza e rispettato da tutti!E poco dopo aver sconfitto questo esercito così potente, il Re Kagami ritenne giusto che il villaggio del nord, il villaggio del sud, il villaggio dell’est e il villaggio dell’ovest fossero divisi e che ad ognuno di essi ci fosse un Re che rappresentasse ognuno di essi.

Fu ed ad ogni villaggio fu assegnato un determinato Re e come sai prima di nostro padre ci fu nostro nonno a governare questo villaggio.

In ogni caso, poi in seguito il Re Kagami ebbe due figli, un maschio e una femmina e quando lui fu vecchio e non c’è la fece più a governare, salì al trono suo figlio quello che in questo momento governa il villaggio dell’ovest! E quest’altro Re che salì al trono, si sposò ed ebbe tre figli, due femmine e un maschio che indovina un po’?E’proprio Rei, il ragazzo che tu hai conosciuto e che dici che sia un semplice contadino!”disse Yuri raccontando la storia del villaggio dell’ovest e del grande Re Kagami a Kei, che non sapeva nulla di questa storia.

“Certo, certo, Il Re Kagami, i quattro villaggi divisi, Rei il nipote di questo grande Kagami, tutte sciocchezze! Non crederò ad una tua sola parola fino a, quando non avrò le prove che quello che dici è vero!” disse Kei poco convinto ma allo stesso sorpreso della storia di questo grande Re Kagami.

“Bene, Mr. Non credo finché non vedo! Vieni con me!” disse Yuri prendendo per un braccio Kei e incominciando a trascinarlo dove voleva lui.

“Ma dove mi stai portando Yuri?!?” disse Kei protestando.

“Ti voglio dimostrare che io non mento sulle cose serie!”disse Yuri.

Così dicendo, Yuri portò Kei nella biblioteca del castello e incominciò a cercare un libro molto prezioso e quando lo trovò, lo mise nella pagina che cercava e la mostrò a Kei.

Kei nel vedere quello che era scritto in quella pagina, ne rimase meravigliato! In quel libro vi erano scritte tutte le cose che gli aveva appena raccontato Yuri e quindi ne dedusse che tutta quella storia non era una bugia.

“Allora, pensi ancora che ti abbia mentito?” disse Yuri piuttosto innervosito del fatto che Kei non gli avesse creduto.

“Hai ragione scusa, la prossima volta avrò più fiducia! In ogni caso è incredibile che Rei sia il nipote di questo grande Re Kagami e il figlio del Re che adesso sta governando il villaggio dell’ovest! Ma allora se è il principe del villaggio dell’ovest lui che c’è venuto a fare nel nostro villaggio del nord?” chiese Kei riflettendo un po’ meglio sulla situazione.

“Non ne ho la minima idea! Forse è qui per partecipare al mio matrimonio?!” disse Yuri pensando a questa come unica soluzione.

“E che gliene frega a lui scusa?” chiese Kei non riuscendo a capire che cosa c’entrava Rei con il loro villaggio.

“Non lo so! Quando lo rivedrai gli e lo chiederai! E adesso forza, andiamo!” disse Yuri uscendo dalla biblioteca seguito a ruota da Kei.

“Andiamo dove?” chiese Kei non riuscendo a capire dove volesse portarlo il fratello.

“Andiamo a sbrigare delle faccende per conto di nostro padre e ci devi essere anche tu, altrimenti si arrabbierà molto con te e sarai rinchiuso di nuovo nella cella d’isolamento! Vuoi questo?” chiese Yuri con un ghigno.

“E va bene vengo, ma sono costretto?!?” disse Kei seguendo il fratello.

“Di pure quello che vuoi, ma tu vieni con me e basta!” disse Yuri con uno sguardo che non ammetteva repliche.

E così Kei e Yuri avevano scoperto la vera identità di Rei, ma la domanda che si faceva Kei era sempre la stessa: Ma perché Rei che è il principe del villaggio dell’ovest, dovrebbe interessarsi del nostro villaggio? E a questa domanda Kei decise di rispondere chiedendolo direttamente a Rei quando lo avrebbe rivisto, per poter chiarire questo grande dubbio.

Ciauu!!!!!!! Come va? Spero bene! Allora che ne dite di questo capitolo? Spero che vi sia piaciuto! Come potete vedere ancora non ho scritto un capitolo dove si tiene finalmente il ballo tanto atteso! Forse questo sarà nel prossimo capitolo, chissà! ^^ Purtroppo non ho avuto il tempo di ricontrollarlo e quindi non so se ci sono errori, però spero che vi piaccia lo stesso! Scusate se non ringrazio tutti singolarmente come al solito, però ho molta fretta! Scusate! In ogni modo grazie a chi ha rece! E mi raccomando fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo, ok? A presto! Baci! ^^

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Capitolo 11
*** Poche ore prima del ballo ***


“Poche ore prima del ballo

“Poche ore prima del ballo...”

Una volta aver scoperto l’identità di Rei, Kei aveva accompagnato Yuri a sbrigare delle faccende per conto di loro padre nelle quali era richiesta anche la sua presenza. Kei, mentre aspettava che Yuri finisse di parlare con un uomo che sembrava dover vendergli qualcosa o dover fare qualcosa per conto del Re Hiroshima, si ritrovò nuovamente a pensare a quella ragazza e allo stesso tempo a Rei, e nonostante avesse scoperto la vera identità di quest’ultimo da poco non riusciva a spiegarsi comunque alcune cose.

Mentre continuava a pensare a tutte queste cose, fu interrotto da Yuri

“Ehi, andiamo qui abbiamo finito!” disse semplicemente Yuri salendo in sella al suo cavallo e incominciando ad incamminarsi verso casa, seguito di dietro da Kei.

Per quasi tutto il cammino, nessuno dei due fratelli aprì bocca e Kei continuava a pensare a molte cose e questo a Yuri non sfuggì.

“ A cosa pensi?” chiese ad un tratto Yuri, senza girarsi verso di Kei.

“Ah?” disse Kei ritornando finalmente alla realtà.

“Ti ho chiesto cosa pensi!” disse Yuri spazientito dal modo di fare del fratello.

“Stavo pensando a Rei e alla ragazza che ho conosciuto al bosco. Secondo te hanno qualche legame?” chiese Kei pensando già da un bel pezzo a quella prospettiva.

“Non credo! E anche se fosse?!Non pensare più a queste sciocchezze e ritorna sulla terra, Kei! Non puoi continuare a fantasticare su la ragazza che hai conosciuto e su Rei, basta! Piuttosto vedi di pensare a cosa metterti per stasera per quel ballo in maschera che si terrà nel nostro castello! Non te ne sarai dimenticato spero?” chiese Yuri sperando che quello che aveva appena detto non corrispondesse a verità.

“Certo che…. Oh no!” disse Kei all’improvviso mettendosi una mano sulla faccia.

“Che c’è?” disse Yuri girandosi di scatto verso il fratello.

“Emm… non ho nemmeno una maschera da mettermi e un vestito decente! Non ne ho ordinato nemmeno uno accidenti!” disse Kei dando un colpo al suo cavallo facendolo andare dalla parte opposta da dove stava andando Yuri.

“Dove vai, adesso?!” chiese Yuri urlando dietro a Kei.

“Vado a vedere se c’è qualche sarto buono che magari ha qualche vestito già pronto, anche se veramente mi sembra un po’ difficile, comunque almeno ci provo!” disse Kei ormai lontano.

“Accidenti fa sempre di testa sua!” disse Yuri ricominciando a far camminare il cavallo, per poter andare a casa e per poter prepararsi per il ballo.

Nel frattempo, Kei scese giù al villaggio e girò per quasi tutti i negozi non trovando, però, nulla adatto a lui.

Quando, finalmente, si fermò in un negozio e trovò un vestito molto bello che si addiceva a lui, con una maschera che copriva il viso ma che riusciva a far vedere gli occhi di Kei, in modo da rendere meno difficile riconoscerlo.

Così dopo aver provato quel vestito, lo comprò e quando stava per raggiungere il suo cavallo per poter salirgli in sella e tornare a casa, non face caso ad una ragazza che passava di lì la urtò molto violentemente facendola cadere per terra.

Kei, mortificato per l’accaduto, aiutò la ragazza ad alzarsi e notò che era ridotta piuttosto male da quello che riusciva a capire.

La ragazza, infatti, indossava una gonna lunga ma piuttosto malconcia e una camicetta bianca anche questa molto malconcia e infine un lungo mantello con il quale si copriva il viso probabilmente per non farsi riconoscere.

Kei, vedendo com’era ridotta quella ragazza, decise di aiutarla e quindi le chiese se aveva bisogno d’aiuto per poter stare meglio, ma la ragazza rifiutò l’aiuto.

“No, no non c’è ne bisogno sul serio, grazie lo stesso! E adesso mi scusi ma devo proprio andare!” disse la ragazza continuando a coprirsi il volto e non guardando nemmeno in faccia Kei.

“Ma… ne è sicura?” chiese Kei gentilmente.

“Si, grazie lo stesso!” disse la ragazza semplicemente.

“E va bene, mi scusi ancora!” disse Kei salendo in sella al suo cavallo.

Ma quando stava per andarsene fu fermato dal proprietario del negozio da cui aveva comprato pochi minuti prima il vestito per il ballo.

“Sì che c’è?” chiese Kei spazientito dal fatto che ancora non se ne fosse ritornato a casa e che quel giorno fosse fermato da tutti.

“Mi scusi, signorino Kei, ma ha dimenticato il suo vestito! Poi come avrebbe fatto senza il vestito questa sera per il ballo in maschera?” disse il proprietario del negozio.

“Grazie! Eh già, come farei se non avessi questo vestito stasera! Bè adesso vado, arrivederci!” disse Kei salutando quell’uomo che era stato così gentile con lui.

La ragazza che fino a quel momento era stata in silenzio per sentire il discorso di quell’uomo e di Kei, sentito quell’ultimo nome alzò finalmente la testa e si lasciò cadere nelle spalle il mantello che teneva fino a pochi minuti prima e rimase a guardare il punto in cui prima vi era stato Kei.

La ragazza quando vide che si stava allontanando, cercò di andare dietro a Kei per fermarlo, ma ormai era troppo tardi, perché Kei se n’era già andato via di corsa.

“Ma voi siete…Salve è bello rivedervi qui, Princ…” cercò di dire l’uomo, ma fu interrotto improvvisamente dalla ragazza.

“Si sono io, ma vi prego non urlate il mio nome! Sono di nuovo scappata e mi stanno di cercando! Ma quel ragazzo di prima, l’ha chiamato Kei?” chiese la ragazza in modo preoccupato.

“Sì perché?” chiese l’uomo.

“Oh no! Non l’ho visto prima in faccia perché avevo il mantello che mi copriva il viso per non farmi riconoscere! Ma sono sicura che se me lo fossi tolto lui mi avrebbe riconosciuta e io avrei riconosciuto lui!” disse la ragazza abbassando lo sguardo.

“Ancora una volta, il destino non ha voluto che ci parlassimo!” disse tristemente la ragazza.

Così dicendo se ne andò triste per la sua strada sperando che un giorno avrebbe rivisto Kei.

Si diresse verso il bosco e quando vi arrivò, trovò scritto nello stesso albero in cui lei aveva lasciato il messaggio scritto per Kei un altro messaggio che sembrava scritto proprio per lei.

Lo lesse e ne rimase molto stupita ma soprattutto anche molto felice, perché forse aveva qualche speranza di rivedere Kei.

Kei nel frattempo, non sapendo che aveva rivisto quella ragazza che da tanto tempo cercava di rintracciare, ritornò al castello e mentre camminava nel lungo corridoio incontrò Max e il professor Kappa che appena lo videro gli andarono subito incontro.

“Kei, finalmente! Forza incomincia a cambiarti! Tra poco gli invitati saranno qui!Almeno, quelli più importanti!” disse il professor Kappa agitandosi.

“Noi abbiamo quasi finito di fare i preparativi per la festa e tuo padre è tornato, mentre Yuri ti aspetta nella tua o nella sua stanza dopo che ti sarai cambiato!” disse Max.

“Ok, grazie! Allora vado!” disse Kei correndo verso la sua stanza.

Quando vi entrò, trovò Yuri seduto nella sedia sua sedia, già vestito con un abito molto bello, ma senza maschera.

“Chi ti ha accordato il permesso di entrare nella mia stanza?” disse Kei, mentre si toglieva le scarpe e la camicia.

“Io! Comunque l’hai trovato l’abito per la festa?” chiese Yuri cambiando discorso.

“Si! E tu perché sei senza maschera?! Perché io la devo mettere e tu no?!” disse Kei ringhiando.

“Perché io sono il futuro erede al trono e che si sta per sposare! Sufficiente come spiegazione?” disse Yuri con un ghigno.

“No!” disse Kei dall’altra parte della stanza dove c’era un camerino dove sì ci poteva cambiare, quando in camera c’era gente.

“In ogni caso forse in questo ballo in maschera c’è anche Rei! E forse chissà, se hai fortuna può darsi che c’è anche la tua amata!” disse Yuri ridendo.

“Smettila! E comunque non sono affari tuoi riguardo alla ragazza! Mentre per Rei se lo vedrò, ti avviserò! Contento?” disse Kei ironicamente, uscendo dal camerino con il vestito già messo.

“Si! In ogni caso adesso andiamo prima che nostro padre ci venga a prendere con delle guardie!” disse Yuri, uscendo dalla stanza di Kei e incominciando a scendere nel piano di sotto dove si stava tenendo il ballo.

Dopo un po’ anche Kei scese al piano di sotto dove vide un sacco di gente che era venuta a quel ballo.

Quando vide Yuri gli andò incontro per cercare di non perderlo di vista con tutta quella gente che era venuta quella sera al ballo.

“A quando pare non sarà facile rintracciare il tuo amichetto Rei e la tua ragazza!” sussurrò Yuri al fratello.

“Non è la mia ragazza! In ogni caso detesto ammetterlo, ma hai ragione! Purtroppo con tutta questa gente è difficile vederli!” disse Kei.

“E non è tutto, se hanno indossato le maschere allora si che sarà come cercare un ago in un pagliaio!” disse Yuri.

Kei stava per rispondere a quello che gli aveva appena detto Yuri, quando all’improvviso sentì suo padre dire:

“ Benvenuti a tutti amici! Sono contento che siate tutti qui a festeggiare l’unione ormai prossima di due paesi! Signore e signori questo è mio figlio Yuri e questo è mio figlio Kei! In questo ballo potrete avere anche la fortuna di ballare con loro! E adesso che il ballo in maschera, abbia inizio!”

E così dicendo ebbe inizio il ballo tanto atteso e tutte le persone che erano venute quella sera incominciarono a ballare vedendo i musicisti che avevano incominciato a suonare.

Ciauu! Visto finalmente il ballo tanto atteso è arrivato! ^^ Scusate ma non ho avuto il tempo di ricontrollare il testo, quindi se ci sono errori non ci fate caso! ^^ Ringrazio chi ha rece lo scorso capitolo!

X Vegeta4ever: Ciao! Allora che ne pensi di questo capitolo? Spero che ti piaccia! Volevo chiederti perché non vuoi che dico che di più della vita voglio un lucano? Bè in ogni caso si voglio un lucano! ^^ (scherzo ^^ ihih)! Visto il capitolo del ballo è ormai iniziato e nel prossimo lo descrivo meglio promesso! ^é^ Bene se gli e la porti tu al ballo la ragazza misteriosa, mi fai un piacere! Così mi risparmio la benzina della tastiera (ihih bella questa battuta vero? Scherzo! Sono pazza!)! In ogni caso rispondendo alla tua domanda dei principi che gli piace scappare dai castelli, bè devi capirli poverini, sono in pratica segregati! ^^ Bè cmq rece anche qst capitolo! ^^ Ciao!

X Chibilory: Ciao! Hai visto finalmente il giorno del ballo è arrivato, contenta!?^^ Per lo meno è iniziato! ^^ In ogni caso nel prossimo capitolo vedrai finalmente se la ragazza misteriosa è venuta al ballo oppure no! ^^ bè fammi sapere che ne pensi di qst capitolo ok? Ciao! ^^

X Angelo Azzurro: Ciao! Grazie per i complimenti! Come vedi il destino ha fatto rincontrare la ragazza misteriosa e Kei di nuovo ma loro nemmeno se ne sono resi conto! ^^ chissà adesso se verrà la ragazza al ballo, chissà! ^^ (sn cattiva! ^^ ) fammi sapere che ne pensi di qst capitolo! Ma non ti ho vista su msn hai molti impegni in questo periodo vero? Mi dispiace! ^^ bè cmq cerca di trovare il tempo x rece! ^^ ok? Ciao! Baci!^^.

X Kutai: Ciao! Volevo dirti, quando torni fammelo sapere! ^^ Non vedo l’ora di sentire il tuo parere su qst capitoli che ho scritto! ^^ ciao!

Ho finito! ^^ Bè fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo, ok? (e non badate agli errori!) ^^ ringrazio anche per chi legge solamente e prego di rece! ^^ cmq adesso devo andare, ho davvero fretta! Bè ci sentiamo il prossimo capitolo! Ciao! Baci! ^^

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Capitolo 12
*** Il ballo ***


“Il ballo

“Il ballo!”

Dopo che il Re Hiroshima aveva presentato i suoi due figli, vale a dire Kei e Yuri e dopo aver detto alcune parole riguardo all’unione tra i due paesi grazie al matrimonio che si sarebbe tenuto tra pochi giorni fra Yuri e la principessa del villaggio del sud, Hiroshima diede il via per far aprire le danze e per poter dare inizio a questo ballo in maschera atteso ormai da tutti. Così tutta la gente iniziò a ballare, divertendosi, mentre invece altri parlavano di affari oppure giocavano a carte, insomma si faceva di tutto.

Quasi tutta le gente che era venuta al ballo, indossava una maschera ognuna diversa dall’altra, quindi era piuttosto difficile riconoscere la persona che la stava indossando.

Kei e Yuri guardavano da per tutto se c’era magari qualche persona che loro conoscevano, ma soprattutto controllavano se c’era anche Rei al ballo e quando stavano uscendo fuori per vedere se magari lo trovavano, Hiroshima gli fece cenno di avvicinarsi a lui dicendogli che voleva parlargli.

“Si, padre? Vuole dirci qualcosa?” chiese Yuri avvicinandosi al padre.

“Si Yuri! Volevo dirvi che questa sera dovete essere gentile con tutti e dovrete mostrare un po’ di serietà, soprattutto tu Kei! E volevo anche dirvi che abbiamo ospiti importanti e quindi vi prego di essere educati! Anzi forse dovrei parlare di questo solo con te, Kei! Visto che Yuri si comporta sempre molto bene quando è in pubblico!” disse Hiroshima riferendosi subito dopo a Kei.

“Si padre, non la deluderemo! E gli promette che starà attento a quello che fa , vero Kei?” disse Yuri guardando Kei dritto negli occhi facendogli capire che non scherzava.

“Si, lo prometto!” disse Kei sbuffando.

“Bene, adesso potete pure andare!” disse Hiroshima congedando Kei e Yuri.

“Tsk! Uffa io lo sapevo! Io mi secco a ballare con le altre dame e a conoscere delle persone importanti! Per questo non volevo venire a questo stupido ballo in maschera!” disse Kei al fratello una volta allontanatosi dal padre.

“Bè se fosse per me, te ne potresti anche andare! Ma nostro padre vuole per forza che ci sia anche tu a questo ballo! Comunque se tu te ne andassi adesso, non avresti la possibilità di vedere se a questo ballo in maschera c’è la ragazza che hai conosciuto e Rei!” disse Yuri incominciando a girare per tutta quell’enorme sala e incominciando a guardare da più parti per vedere se a quel ballo partecipavano le persone che stavano cercando lui e Kei.

“Hai ragione! Allora diamoci da fare e incominciamo a cercare anche se non sarà facile!” disse Kei. E così dicendo Kei e Yuri si divisero e ognuno cercò in diversi parti della stanza e se qualcuno di loro avesse trovato le persone che cercavano, avrebbe dovuto andare ad avvertire subito l’altro che stava cercando dalla parte opposta.

Yuri, guardava in ogni parte della sala e cercava di vedere attraverso le maschere che indossavano le persone, se tra di esse c’è ne fosse qualcuno che cercava, ma finora non aveva trovato traccia delle persone che cercava.

Kei, stava cercando ormai da diversi minuti, ma non aveva ancora trovato niente e stava per andare ad avvisare Yuri, quando all’improvviso sentì una mano che lo toccava e che si era appoggiato nella sua spalla e una voce che lo invitava a girarsi verso di lui.

Kei si girò di scatto e quando vide chi lo aveva appena chiamato restò sorpreso, ma allo stesso tempo anche molto contento, perché finalmente almeno in parte le sue ricerche erano finite.

“Ah, finalmente! Ti stavo cercando da un pezzo, Rei!” disse Kei dopo essersi ripreso dallo stupore.

“Ciao! Mi stavi cercando, ed eccomi qua!” disse Rei sorridendo.

“No, non c’è niente da ridere mio caro!” disse Kei arrabbiato.

“Perché?” chiese Rei fingendo di non sapere di cosa stesse parlando Kei.

“Lo sai benissimo! Per quale motivo non mi hai detto subito chi eri veramente?” chiese Kei cercando di contenersi dall’urlargli tutto in faccia.

“E cosa avresti fatto dopo che te lo avrei detto?” chiese Rei, facendosi finalmente serio.

“Bè almeno lo sapevo! Ho scoperto un sacco di cose sul tuo conto! Ma non ho ancora capito che c’entri tu con il nostro villaggio! Perché diavolo sei venuto qui?! Che cosa vuoi da noi? Che cosa cerchi?! Insomma dimmi cosa vuoi!” disse Kei ponendo un sacco di domande a Rei.

“Calma, adesso ti spiego tutto. A patto che tu non ti metti a urlare! Ne sei capace?” disse Rei con tono arrogante.

“Tsk, parla avanti ti ascolto!” disse Kei mettendosi a braccia conserte, pronto ad ascoltare ciò che Rei stava per dirgli.

“Allora, risponderò alle tue domande una alla volta, abbi pazienza. Allora primo, io in effetti non c’entro niente con il vostro villaggio quindi non ci sarebbe nessun motivo perché io rimanessi qui. Secondo, sono venuto qui per il semplice motivo che non solo volevo vedere che tipo di persona era tuo fratello Yuri, ma anche per assistere al matrimonio che si terrà tra poco fra la principessa del villaggio del sud e tuo fratello. E sono venuto qui per vedere se Yuri era adatto per sposare la principessa del villaggio del sud che è una mia cara amica. Terzo, da voi non voglio niente e quarto, non cerco niente da voi. Allora ho risposto a tutte le tue domande?” chiese Rei, il quale però ancora non aveva detto tutto quello che c’era da sapere sul suo conto.

“Si, ma allora è solo per questo che ti trovi qui? Fammi capire tu sei venuto fin qui solo per vedere che tipo era mio fratello? Non ci credo! Inventati un’altra scusa signorino!” disse Kei, che non credeva a niente di tutto quello che gli aveva appena rivelato Rei.

“In effetti hai ragione Kei, non ti ho detto tutta la verità!” disse Rei, decidendo finalmente di raccontare tutta la verità.

“Allora che cosa aspetti a dirmelo?!” chiese Kei spazientito.

“Si ma prima devi chiamare anche tuo fratello Yuri, è giusto che lui sappia quello che sta succedendo!” disse Rei.

“Se io lo vado a chiamare tu te la svigni?! Chiese Kei, che non si fidava per niente di Rei.

“Stai tranquillo!” disse Rei.

E così, Kei decise di fidarsi di Rei e andò a chiamare anche Yuri e gli spiegò quello che era appena successo e Yuri dopo averlo saputo seguì Kei dove aveva lasciato Rei e si mise ad ascoltare anche lui quello che Rei aveva da dirgli.

“Bene, ora che ci siete tutti e due vi spiego. Sono qui, non solo per il motivo che ho spiegato a Kei, ma anche per un altro motivo ancora più importante di quello. Dovete sapere che io sono scappato dal mio castello per venire a posta qui ad avvisarvi del pericolo che state correndo, facendo questo matrimonio. Vedete, un giorno ho sentito mio padre che parlava con il suo consigliere e ho sentito che gli stava raccontando dei fatti che riguardavano il vostro villaggio, quindi curioso mi sono avvicinato e ho sentito che dicevano che qualcuno non vuole che si uniscano questi due regni, vale a dire il villaggio del nord e il villaggio del sud, facendo questo matrimonio! E quindi vorrebbero attaccare il vostro villaggio e distruggerlo definitivamente! Però non so chi siano quelli che aspirano a fare questo! E siccome ho sentito anche che vorrebbero assalire tutti e quattro i villaggi divisi compreso il mio, era mio dovere avvisarvi del pericolo! Soprattutto tu devi stare attento, Yuri!” disse Rei raccontando la sua storia.

“Capisco! Ecco perché sei venuto qui! Non so perché ma sento che mi posso fidare di te!” disse Kei che dopo aver ascoltato per bene la storia, si era convinto che Rei fosse veramente un bravo ragazzo e che non stesse mentendo.

“Quindi dovremmo aspettarci un possibile attacco, giusto?!” chiese Yuri preoccupato.

“Si! Bè comunque per adesso non dobbiamo dire niente a nessuno, perché non è successo ancora niente per fortuna, però dovremmo tenere molto allenato il nostro esercito, per non permetterci delle sconfitte e delle perdite!” disse Rei.

“Sono d’accordo! Allora mi impegnerò ad allenare duramente i miei soldati! E tu Kei ti allenerai con noi!” disse Yuri riferendosi a Kei.

“Certo, certo! Bene adesso che sappiamo come sono andate le cose, non mi resta che dirti Rei, Buon divertimento e per stasera goditi il ballo!” disse Kei incominciando a confondersi tra la gente del ballo, seguito da Yuri.

“No, Kei aspetta tu non sai chi è la princ…….” Disse Rei non riuscendo a finire la frase perché Kei se ne era già andato. Quindi decise di godersi il ballo in maschera e di divertirsi almeno per quella sera, ma prima voleva presentare un suo caro amico a Kei e quindi decise di seguirlo e quando lo trovò lo chiamò per fargli conoscere il suo amico.

“Ecco ci tenevo a fartelo conoscere, così non avrai problemi a riconoscerlo semmai ci fosse quella battaglia, questo è Takao! Il capitano delle nostre guardie reali!” disse Rei, presentando Takao.

“Piacere di conoscerla principe Kei, è un vero onore per me!” disse Takao dando la mano a Kei, il quale ricambiò, ma con diffidenza.

“Il piacere è mio!” disse Kei, ma prima che chiunque aggiungesse parola, si fermò ad un tratto la musica e tutta la gente si fermò a fissare la porta da dove era appena entrata una ragazza con un vestito da sera rosso molto lungo e luccicante e con una maschera che copriva il viso. Sicuramente era la più bella di tutte quelle donne che erano lì nella sala quella sera e quando Kei la vide gli si fermò il cuore. Non aveva mai visto in vita sua una ragazza così splendida e quando vide che lei gli sorrise e lo guardò dolcemente, d’istinto si avvicinò subito alla ragazza che era appena entrata e questa appena vide Kei fece subito un inchina cortese, ma Kei la invitò ad alzarsi e le prese le mani guardandola negli occhi che si intravedevano un poco a causa della maschera che indossava.

“Io….. io… non avevo mai visto una ragazza più bella di voi! Vi prego ditemi che siete voi la ragazza che ho conosciuto in quel bosco in riva al fiume con quella cascata!” sussurrò Kei.

E come risposta ricevette un sorriso da parte della ragazza che confermò l’affermazione appena fatto di Kei e quando fu certo che si trattava della ragazza che stava cercando, allo stupore di tutti disse: “Bè? Perché avete fermato la musica?! Su ricominciate a suonare, io voglio ballare con questa donna!”

Alle parole di Kei, i musicisti ripresero a suonare anche con il consenso del Re Hiroshima, il quale aveva guardato stupito la scena. Infatti Kei, non aveva mai ballato con una donna in un ballo in maschera o in qualsiasi altro posto, per questo tutti i presenti erano rimasti stupiti e quindi se ne stavano fermi a guardare Kei, mentre ballava e sorrideva alla ragazza il quale ricambiava senza dire una parola.

“Tsk! Figurati se se la lasciava sfuggire! E guardo come ride?! Si è proprio rincretinito non c’è che dire!” disse Yuri una volta vicino a Rei, Takao, il professor Kappa e Max, il quale guardavano la scena, però molto romanticamente e non badavano per niente ai commenti di Yuri.

Il ballo fra Kei e la ragazza durò per molti minuti, fino a quando…

“Mi dispiace, ma adesso devo proprio andare vogliate perdonarmi!” disse la ragazza. E così dicendo lasciò la presa di Kei e uscì il più velocemente possibile dalla sala lasciando tutti i presenti, ma soprattutto Kei a bocca aperta.

“No, aspettate! Vi prego!” cercò di dire Kei. Ma ormai era troppo tardi perché la ragazza se ne era già andata via.

Ciauu! Come va? Spero bene! Avete visto? Come promesso ecco a voi il capitolo del ballo, contenti?! ^^ Scusate per il ritardo e scusate anche per il testo, forse non ho descritto bene il ballo fra Kei e la ragazza misteriosa, ma sapete ho avuto da fare in questi giorni e inoltre ho scritto con la fretta qst capitolo, quindi ci possono essere anche degli errori di cui non mi sono accorta. Cmq,Visto? La ragazza misteriosa è andata al ballo! E inoltre Rei ha avvisato di un pericolo molto grave che si sta per abbattere su tutti e quattro i villaggi divisi, chissà cosa succederà adesso. Bè fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo, ok?

X Vegeta4ever: Ciao! Visto? La ragazza alla fine c’è andata al ballo come vedi, quindi poverina non gli puoi dire più niente! Però ancora una volta non ha avuto il tempo di dire il suo nome, bè peccato! ^^ Comunque grazie per la rece, allora come ti è sembrato questo capitolo? Errori? Credo di si! Bè comunque non posso farci niente è il mio tipo di scrittura e non posso cambiarla, perché non ci riesco! ^^ Ma se c’è qualche altra cosa che non va dimmelo, ok? Ciao! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo! Ciao! ^^

X Chibilory: Ciao bella! Scusa se non l’ho pubblicato giovedì, ma non potevo proprio! Comunque dove vai di bello? Bè spero che almeno tu ti diverta! ^^ Bè comunque finalmente ho scritto il capitolo del ballo, contenta? E visto che parti te l’ho dedicato a te qst capitolo! Ma come vedi non si sa ancora il nome della ragazza misteriosa e inoltre incombe un pericolo grave che potrebbe rovinare tutti e quattro i villaggi divisi, cosa succederà? , chissà. Io lo so! ^^ Bè mi raccomando fammi sapere che ne pensi di qst capitolo, ok? Ciao! Baci! Ps: ho il tuo contatto, quindi se vuoi puoi chattare con me quando vuoi! ^^ e salutami Kei! XD!

X Angelo Azzurro: Ciao! Non posso dirti se la tua ipotesi sulla vera identità di quella ragazza sia esatta, altrimenti ti rovino il finale ma come vedi almeno al ballo ci è andata! ^^ Cmq nn ti preoccupare se su msn nn ci sei molto, se hai impegni nn puoi metterti mica a chattare! Ma sn contenta che almeno il tempo per rece c’è l’hai! Bè continua a seguirmi e dimmi che ne pensi di questo capitolo, ok? Ciao! Baci!^^

Bè adesso vi saluto! ^^ se ci sn errori nn fateci caso, ok? Io facci un po’ troppi errori! ^^ ma nn ho avuto il tempo di ricontrollarla! Scusate! ^^ Bè rece mi raccomando, ok? Ciao! A presto! Baci! ^^

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Capitolo 13
*** La scoperta dell'identità della ragazza misteriosa ***


“ La scoperta dell’identità della ragazza misteriosa

“ La scoperta dell’identità della ragazza misteriosa!”

La ragazza misteriosa che aveva fatto improvvisamente irruzione al ballo con un abito da sera molto bello lasciando tutti molto sorpresi, aveva ballato con Kei per diversi minuti, fino a quanto all’improvviso, la ragazza vedendo che si era fatto molto tardi era scappata di corsa dalla sala, lasciando tutti a bocca aperta.

Dopo che la ragazza se ne fu andata dal ballo in maschera e dopo che tutti si ripresero dallo stupore, il ballo ricominciò e tutti ricominciarono a suonare e ballare, Kei invece rimase immobile dove si trovava prima che la ragazza abbandonasse la sala. Probabilmente Kei, sarebbe rimasto in quella posizione sicuramente per molto tempo se Yuri non lo avesse riportato alla realtà.

“Ehi! Non puoi startene certo qui impalato per tutta la durata del ballo!” gli disse Yuri dopo averlo riportato alla realtà.

Era lei, ne sono sicuro! È lei la ragazza che ho conosciuto nel bosco! Ma perché è scappata via di nuovo e non mi ha detto il suo nome? Perché tutti questi misteri?!” disse Kei stringendo i pugni.

“Non lo so, ma a quanto pare alla tua amichetta piacciono le fughe!” disse Yuri ridendo, sperando di risollevare il morale a Kei, ma vedendo di non aver ottenuto alcun risultato, continuò dicendogli: “è meglio che la dimentichi!”

E quando Yuri pronunciò quella frase vide gli occhi del fratello fulminarlo con uno sguardo omicida e quindi lasciò perdere quella conversazione e ritornò dal professor Kappa e da gli altri suoi amici che lo aspettavano.

“Si è proprio rincretinito, non lo riconosco più!” disse Yuri una volta raggiunti i suoi amici.

“E dai poverino cerca di capirlo! Ancora non sa nemmeno il nome di quella ragazza!” disse Max.

“Già, chissà come sta male!” disse il professor Kappa dispiaciuto per l’amico.

Ma chi era quella ragazza?” chiese Rei, che non sapeva nulla di tutta quella storia.

E così dicendo, Il professor Kappa e Max gli spiegarono chi era la ragazza misteriosa che quella sera era venuta al ballo e che cosa aveva a che fare con Kei e quando ebbero finito di raccontare la storia, sulla faccia di Rei si delineò un piccolo sorriso.

“Scusa perché ridi? Guarda che è una faccenda seria, almeno…. per Kei lo è!” disse Max, parlando in nome di tutti.

“Oh, no niente!” disse Rei mentendo.

Scusa, Rei?” lo chiamò Takao di dietro.

“Si, che c’è?” chiese Rei.

Ma quella ragazza non è……” disse Takao, non riuscendo a finire la frase, interrotto da Rei.

“Si è lei, ne sono sicuro! Tutto combacia perfettamente, stando a quello che mi hanno raccontato questi ragazzi!” disse Rei sottovoce per non farsi sentire dagli altri.

“Ma lei non può essere innamorata di Kei, lo sai anche tu come stanno le cose, no?!” chiese Takao poco convinto.

Si lo so, infatti per esserne certo devo verificare e parlarne con lei quando la rivedrò!” disse Rei capendo già chi era la misteriosa ragazza.

“Allora? Cosa sono tutti questi misteri? Ci volete dire chi è quella ragazza si o no?! Sono sicuro che voi lo sapete!” disse Yuri, che cominciando ad insospettirsi.

“Si, infatti è così!” disse Takao.

E allora parlate!” disse Max.

“Dicci chi è quella ragazza, per favore!” disse il professor Kappa supplicando Rei e Takao a rivelare la vera identità della ragazza.

“E va bene..quella ragazza in realtà è……” incominciò a dire Rei.

“Quella ragazza in realtà è…?” chiesero in coro tutti.

“è…… è… la ragazza che tu devi proprio sposare Yuri!” disse Rei lasciando a bocca aperta tutti i presenti.

“Cosa diamine stai farneticando?!” chiese Yuri non riuscendo a credere alle proprie orecchie. Rei stava per rispondere, ma all’improvviso arrivò Kei.

“Di cosa state discutendo?” disse Kei, interrompendo la conversazione.

“Niente di importante e adesso sparisci e lasciami parlare con il tuo amico!” disse Yuri molto sgarbatamente.

Ma come siamo cortesi!” disse Kei, intenzionato a restare dov’era.

Kei sei sicuro di voler ascoltare la nostra conversazione?” chiese il professor Kappa.

“Questa notizia, potrebbe scombussolarti un po’!” continuò Max.

“La volete smettere? Cosa avrà di tanto scombussolante questa notizia? Sono curioso su avanti parla, Rei!” disse Kei con tono deciso.

“Sicuro?” chiese Rei un ultima volta. Come conferma ricevette un accenno di Kei che lo invitava a continuare quello che stava dicendo prima ai suoi amici.

“E va bene.. devi sapere che quella ragazza che hai conosciuto al bosco, che quella volta è scappata e che è venuta al ballo questa sera per poi scappare via improvvisamente è Miki, la principessa del villaggio del sud, nonché la futura moglie di tuo fratello Yuri!” disse Rei tutto ad un fiato, lasciando Kei e gli altri a bocca aperta.

“Vedete, Miki probabilmente è venuta qui stasera, perché ha letto il messaggio che lei gli ha lasciato scritto su quell’albero principe Kei! E sicuramente voleva dirle il suo nome, ma non ne ha avuto il tempo, perché ha visto che doveva tornare subito a casa, temendo che suo padre scoprisse che era uscita di nascosto dal castello per venire qui stasera!” disse Takao continuando al posto di Rei.

“E devi sapere che non lo fa apposta che scappa sempre, il fatto è che a lei piace uscire dal suo castello e prendere un po’ di aria fresca, ma il padre la tiene praticamente rinchiusa dentro il castello e perciò lei molte volte scappa di nascosto di suo padre e quando le guardie se ne accorgono vanno subito a cercarla e lei non ha un attimo di tregua! E così per non farsi trovare e per non essere rimproverata dal padre, scappa!” concluse alla fine Rei.

“Cos....cos….cosa?!” cercò di dire Kei.

“Esatto! Quindi come avrai ben capito non potrai mai sposarla perché lei è promessa sposa a Yuri, quindi ti consiglio di lasciare perdere questa faccenda e di dimenticarla, come lei dovrà fare con te! Anche se molto probabilmente non ancora che tu sei il fratello di Yuri!” disse Rei con tono molto dispiaciuto. Sapeva che quelle parole che aveva appena detto a Kei, per lui erano state come una lama che gli aveva appena trafitto il petto.

“Allora è così che stanno le cose?! E quella tipa che scappa sempre dal suo castello e che non dice mai il suo nome agli altri per farli prima uscire pazzi, sarebbe la mia futura moglie?!” disse Yuri con tono disgustato.

“Si, esatto!” disse Takao.

“Mi dispiace ma non è il mio tipo, Kei te la cederei molto volentieri se non fossero gli ordini di nostro padre ad impedirmelo!” disse Yuri dando una pacca sulla schiena a Kei.

“Smettila!” disse Kei ringhiando.

“Mi dispiace Kei!” disse il professor Kappa.

Anche a me!” disse Max aggiungendosi al professor Kappa.

comunque non pensiamo a questo per ora! Appena finito questo ballo, avranno inizio i preparativi per il matrimonio di Yuri ed è lì che cominceranno i guai! Come vi ho già spiegato c’è il rischio che i nostri villaggi vengano rasi al suolo, per questo dobbiamo allenarci per non farci prendere impreparati!” disse Rei cambiando discorso, vedendo che Kei si era un po’ abbattuto.

“Si, hai ragione! Allora ci alleneremo allungo! Sempre se verranno!” disse Yuri non fidandosi ancora completamente di Rei.

“Verranno, può esserne sicuro principe Yuri e a quel punto noi saremo lì pronti ad aspettarli!” disse Takao, molto determinato.

Sarai dei nostri, Kei?” chiese il professor Kappa, vedendo che Kei non accennava a muoversi.

S-si!” disse Kei quasi sussurrando.

“Bene, allora buona fortuna a tutti! Adesso noi dobbiamo andare ci sentiamo presto, ciao!” disse Rei accennando un saluto con la mano, per poi dirigersi con Takao verso l’uscita.

“Ciao!” dissero tutti.

“Bene, allora ci alleneremo per bene a partire da domani, giusto Kei?” chiese Max.

“Scusate, ma adesso voglio andare a riposarmi non mi sento molto bene. Yuri dillo tu a nostro padre!” disse Kei avviandosi verso le scale e incominciando a salire verso il piano di sopra.

“D’accordo!” disse Yuri vedendolo allontanare.

“Povero Kei, che notizia!” disse il professor Kappa dispiaciuto.

“Su, vedrete che si riprenderà! Ma poi non capisco cosa ci trovi di bello in una ragazza che scappa sempre! Bha..!” disse Yuri, dirigendosi verso suo padre per riferire quello che Kei gli aveva appena detto.

Nel frattempo Kei era andato nella sua camera e senza nemmeno togliersi i vestiti che indossava ancora per il ballo si sdraiò nel suo letto e incominciò a guardare il soffitto e a pensare a quello che Rei gli aveva raccontato. Sicuramente per lui era stato davvero doloroso scoprire la verità, però stava incominciando a pensare che se il matrimonio non si sarebbe fatto, forse per lui sarebbe stato meglio. Ma non riusciva a trovare una soluzione a quel dilemma che gli si era parato davanti all’improvviso. Stava quasi per decidere di rinunciare per sempre a quella ragazza, ma all’improvviso ebbe un idea.

“Ho trovato…! Sai cosa ti dico Rei? Non mi importa niente se Miki è promessa sposa a mio fratello, perché non mi arrenderò mai e farò di tutto per convincere mio padre a far diventare Miki la mia sposa! Non mi fermerà nessuno, anche a costo di mettermi in competizione con mio fratello, io riuscirò a sposarla!” disse Kei alla fine.

E così dicendo, sul suo viso si delineò un piccolo sorriso, fino a quanto non si trasformò in una fragorosa risata che attirò l’attenzione di tutte le guardie che erano sotto la finestra di Kei a fare la guardia e quando sentirono Kei ridere pensarono subito che fosse pazzo.

Nel frattempo Yuri passando di lì per caso, sentì Kei ridere di seguito senza fermarsi e anche a lui gli parve strano quel comportamento, ma non si fermò a chiedere nulla a Kei e si affrettò ad andare avanti per la sua strada pensando che probabilmente Kei aveva trovato qualcosa di divertente da fare per non pensare a quello che era successo.

“Quello è tutto matto! Prima è triste perché gli danno una cattiva notizia e gli dicono che non potrà mai stare con la ragazza che ama e poi ride a crepapelle come se non fosse successo nulla di grave! Chi lo capisce è bravo! Forse l’acqua fredda che si è bevuto prima del ballo gli ha annacquato il cervello e ora non gli funziona tanto bene!” disse Yuri allontanandosi dalla stanza di Kei, per poi raggiungere la sua. Ed entrando poi nella sua stanza si fermò a riflettere all’allenamento duro che avrebbe fatto eseguire al suo esercito per rafforzarlo e per poter sconfiggere così gli intrusi.

Ciauu! Come va? Spero bene! Visto ho aggiornato finalmente! Scusate se non ho potuto aggiornare prima, ma ecco sono andata in vacanza per un paio di giorni e non ho potuto pubblicare prima questo capitolo, ma adesso come vedete sono qui e sono tornata con un nuovo capitolo! Vi prego non badate agli errori! adesso i ringraziamenti:

X Vegeta4ever: Ciao! Intanto volevo ringraziarti come al solito perché mi aiuti a pubblicare le mie ff e poi volevo rispondere alla tua rece. Comunque ho riferito a Kei quello che mi hai detto, cioè che solo tu, Vegeta e Trunks potete dire tsk e…. E io non ti ascolto di sicuro! Io dico tutto ciò che mi passa per la testa è chiaro? Forse tu non mi conosci bene! Allora informati meglio sul mio conto! Quello che ha appena parlato è Kei te lo presento.. è un tipo difficile ti avverto. Cmq hai visto tu stessa cosa ti ha risposto no? Eh, si! Lui fa tutto quello che vuole e che gli passa per la testa! Come vedi la ragazza in questione era quella che tu avevi detto! E comunque dai, abbi più fiducia su Takao è un tipo apposto, vedrai che nei prossimi capitoli te ne accorgerai! adesso devo andare, ciao! Fammi sapere che ne pensi di qst capitolo, ok? Baci! ^^ Ma perché è tornata? Uffa sono stato poco in vacanza! E io cosa dovrei dire? Anche a me dispiace! Ç_ç vado ciao! ^^

X Angelo Azzurro: Ciao! Sono felice che Rei ti sta simpatico. Come vedi ci hai azzeccato! La ragazza è proprio quella che Yuri deve sposare! Hai visto qual’ è l’idea di Kei? Scusa se nn ho pubblicato prima è che come ho già detto me ne sono andata a fare una breve vacanza in campagna!^^ adesso devo scappare, ci sentiamo, ok? Ciao! Baci! ^^

X Kutai: Ciao! Sono contenta che hai rece e che ti piaccia la mia storia, ti ringrazio per i complimenti! Sta dicendo a tutti la stessa cosa ma non si secca? Nd Kei. Probabilmente no! Nd Takao. Zitto tu! Basta! Se ti informi meglio su Beyblade scopri che Kei e Takao sono amici ma allo stesso tempo molto rivali (soprattutto rivali un po’ come Vegeta e Goku)! E Takao è sempre molto spiritoso e divertente! Mentre Kei se ne sta sempre in disparte e se ne vuole stare tranquillo senza essere disturbato! vado ciao! Ci sentiamo! Baci! ^^

X Sonietta87: Ciao, bella! Sono felice che leggi la mia prima ff anche se nn conosci la trama di Beyblade cmq è molto bella se vai su internet trovi qualcosa di questo cartone animato e dei personaggi! Comunque grazie per i complimenti e sono felice che Kei ti sta simpatico (ma dovresti prima sapere com’è nel cartone animato!) Cosa intendi dire? Niente, niente! Vabbè fammi sapere che ne pensi di qst capitolo ciao! Baci! ^^ ps: scusa se ho pubblicato tardi e ho risposto tardi alla tua rece ma ho avuto qualche piccolo inconveniente e inoltre non sono stata a casa per un po’! vado ciao! ^^

Finito! Finalmente nd tutti. Antipatici! Oh, no ma perché è tornata dalla campagna? Adesso dobbiamo lavorare di nuovo! Nd Takao. Non ti lamentare! Nd io.

Ç_ç vado ci sentiamo ciao! Baci! ^^Rece please. Grazie anche a chi legge solamente e a qst proposito saluto la mia amica Simona che ora nn c’è ed è a Roma e saluto anche Chibilory che spero si stia divertendo in montagna! cmq anche io mi divertirò molto in campagna! vado! Fatemi sapere che ne pensate di qst capitolo! Ciao! A presto! ^^

Ps: nn ho avuto il tempo di ricontrollarla xkè ho un sacco di cose da fare nn fate caso agli errori! E poi volevo consigliarvi una cosa! Chi non sa la storia di Beyblade, consiglio di leggere la trama su internet perché altrimenti non ci capite niente di quello che scriverò da ora in avanti! Bene, finito!^^ Sicura? Non è che poi ricominci a parlare? A volte mi sembri Takao! Nd Kei eh? Chi mi chiama? Nd Takao Tua sorella!nd Kei Bene allora ci vado, ehi aspetta! Ma io ho un fratello, non una sorella! Nd Takao. E secondo te perché allora dicevo che sei distratto a volte? Anzi, sempre? Stooooop! Ehi insomma! Io devo chiudere! Qui nn stiamo finendo +! chiudo io, ciao a tutti! ^^Baci!

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Capitolo 14
*** Sposarla al posto tuo ***


“Sposarla al tuo posto…

“Sposarla al tuo posto…!”

Era una bellissima giornata, il sole illuminava tutta la stanza dove dormiva Kei e preannunciava l’inizio di una nuova giornata da passare al castello. I raggi del sole illuminarono il viso di Kei ancora immobile sul letto a dormire e quando i raggi del sole gli incominciarono a dare fastidio agli occhi, si svegliò. Si alzò e si vestì in fretta, apri la finestra della sua stanza per prendere un po’ d’aria e per guardare il bel panorama che si ritrovava davanti e per ammirare tutte le piante, i fiori e tutto quello che lo circondava, che venivano illuminati dal sole.

Dopo che ebbe finito di guardare quello spettacolo davvero meraviglioso per i suoi occhi, Kei scese a fare colazione prima che qualcun altro venisse a portarglielo di persona. Scendendo dalle scale, notò che tutti quel giorno al castello erano molto movimentati, ma decise di non chiedere nulla e di continuare verso la sala da pranzo per poter fare un abbondante colazione.

Così, arrivato nella sala da pranzo, incominciò a fare un’abbondante colazione, ma nemmeno 5 minuti che già la pace per Kei era già finita. Infatti anche nella sala da pranzo c’era un gran trambusto e c’era tutta la servitù che faceva avanti e indietro per tutto il castello, non lasciando nemmeno che Kei finisse la sua colazione con tutta tranquillità. Così Kei, decise di lasciar perdere la colazione e di andare a chiedere a qualcuno, che cosa stava succedendo quella mattina.

Mentre camminava lungo i corridoi del castello si imbatté nel professor Kappa e Max, che appena lo videro gli andarono incontro e lo salutarono amichevolmente.

“Buongiorno Kei, dormito bene?” disse un professor Kappa allegro.

“Hai già fatto colazione?” disse Max, anche lui sorridendo.

“No! Per lo meno…. Si l’ho fatta, però è come se nn l’avessi fatta!” disse Kei, molto irritato.

“Che vuoi dire?” chiese Max.

“Voglio dire che con questo trambusto che mi ritrovo oggi, non posso nemmeno fare una colazione in santa pace, ecco cosa voglio dire!” disse Kei scocciato.

“Credo di aver capito cosa vuoi dire. Ti riferisci a tutto questo baccano che c’è oggi al castello, vero?” chiese il professor Kappa, che ricevette un accenno del capo, come risposta.

“Ah, ecco a cosa ti riferivi! Allora ti spiego io qual è il motivo di tanto baccano!” disse Max intromettendosi nella discussione.

“Vedi, oggi sono tutti così agitati perché tuo padre, ha dato ordine che tutto fosse pronto per il matrimonio di Yuri, che come certamente saprai si terrà tra pochi giorni e così tutta la servitù è impegnata ad organizzare tutti i preparativi per le nozze!” disse semplicemente Max, senza pensare a come avrebbe reagito Kei a quella risposta.

“Max, insomma! Sei senza cuore!” disse il professor Kappa, dando una gomitata sulla spalla di Max.

“Non importa, professore! Lasciagli dire tutto quello che vuole, non lo ha fatto di proposito!” disse Kei, sentendo le parole che aveva detto il professor Kappa a Max, che si era molto dispiaciuto per Kei, sentendo quelle parole.

“Ma….” Cercò di dire il professor Kappa.

“Ti ho già detto che non fa niente! E adesso scusatemi, ho una faccenda da risolvere!” E così dicendo, Kei lasciò il professor Kappa e Max da soli e andò dritto nella stanza di Yuri, per potergli parlare di una questione molto importante, ma quando bussò alla porta non gli rispose nessuno e così Kei decise di entrare per vedere se Yuri stava dormendo, ma quando entrò nella camera non trovò nessuno e quindi ne dedusse che Yuri molto probabilmente era ad allenare (come aveva già annunciato la sera prima) i loro soldati, per non farsi trovare impreparato quando il nemico avrebbe deciso di attaccare.

Così Kei decise di andare a controllare se Yuri era nel posto dove si allenava di solito e dove faceva fare degli allenamenti massacranti ai soldati e quando arrivò sul posto, vide che le sue previsioni erano esatte, infatti Yuri si trovava proprio in quel posto in cui Kei, aveva pensato che si trovasse.

“Forza, cosa sono questi attacchi inutili, eh?! Se ci dovesse essere un nemico vi spazzerebbe via in un solo minuto!” urlò Yuri ai suoi soldati, ormai sfiniti dalla fatica.

“Ma come siamo scorbutici!” disse Kei entrando in scena all’improvviso, interrompendo l’allenamento.

“Cosa vuoi? Vattene! Non ho tempo da perdere con te! Non vedi cosa sto facendo?!” disse Yuri, molto irritato.

“Mamma mia, quanto sei! Comunque volevo chiederti, dov’è nostro padre?” chiese Kei, cambiando discorso.

“E tu vieni fin qui, interrompi il nostro allenamento, per chiedermi dov’è nostro padre?!” disse Yuri ringhiando.

“Emm… si!” disse Yuri con un ghigno, che fece arrabbiare molto Yuri.

“Se te lo dico, poi te ne andrai?!” chiese Yuri, sperando che il fratello dopo che gli avesse risposto se ne sarebbe andato.

“Mfp…. Forse!” disse semplicemente Kei.

“E va bene! Nostro padre non c’è! E non so quando tornerà! E adesso che ti ho risposto vattene!” disse Yuri, interrompendo Kei che stava per dire qualcosa al riguardo.

“E va bene, ho capito! Me ne vado! Comunque non ero venuto solo per chiederti dove fosse nostro padre, ma anche per dirti una cosa molto importante!” disse Kei.

“ Tipo?! Se si tratta della tua fidanzatina, risparmiati il fiato per favore! Io non voglio sentire neanche una sola parola su quella ragazza!” disse Yuri, incominciando ad andarsene da quel posto per non poter vedere la faccia di Kei.

“E invece dovrai ascoltarmi!” disse Kei prendendo per una spalla Yuri, facendolo girare verso di lui.

“E va bene, parla ti ascolto!” disse Yuri divincolandosi facilmente dalla stretta di Kei.

“Senti, a te non interessa quella ragazza, vero?” chiese Kei, sapendo già la risposta del fratello.

“ Si è vero non piace e allora? Lo sai che non posso fare altro che sposarla!” disse Yuri che al solo pensiero avrebbe tanto voluto strangolare il padre.

“E invece si che puoi fare qualcosa! Possiamo fare qualcosa!” disse Kei molto seriamente.

“E che cosa vorresti fare? Metterti contro nostro padre e dirgli che tu vuoi sposare quella ragazza e mettere la guerra fra i due regni?!” disse Yuri con tono provocatorio.

“Esatto! Tranne sulla parte della guerra! Rifletti, Yuri! Infondo non cambierà niente! Il patto fra i due villaggi resterà uguale e l’unica cosa che cambierà sarà lo sposo!” disse Kei, sperando di convincere Yuri.

“E va bene supponiamo per un attimo che tu avessi ragione e andassimo a dire questa notizia lampo a nostro padre, immagina come la prenderebbe! E se non accettasse? Cosa farai?” disse Yuri, poco convinto.

“Non mi arrenderò e farò di tutto perché il mio piano funzioni! Ma per fare tutto questo ho bisogno anche del tuo aiuto, ti prego Yuri!” disse Kei quasi supplicandolo.

“E va bene, facciamo un tentativo! In fondo ti avevo detto che ti avrei appoggiato in questa storia! Ma così facendo dovrai raccontare tutta la verità a nostro padre, compresa la parte in cui sei scappato dalla cella e che l’abbiamo preso tutti quanti in giro! E potrebbero andarci di mezzo anche il professor Kappa e Max!” disse Yuri.

“Hai ragione, ma io voglio a tutti i costi sposare Miki! E riguardo al professor Kappa e Max non ci saranno problemi, ci prenderemo noi le loro colpe!” disse Kei, sentendo però già l’ira del fratello.

“Cosa?! Non solo devo essere tuo complice in questa stupidaggine, ma devo prendermi anche la parte di quei due! Fantastico, non chiedevo di meglio!” disse Yuri con tono arrabbiato.

“Allora, ci stai?” chiese Kei sperando in una risposta positiva da parte del fratello.

“E va bene, ti aiuterò! Ma sappi che questa è l’ultima volta!” disse Yuri incrociando le braccia.

“Grazie Yuri, vedrai andrà tutto bene!” disse Kei sorridendo.

“Si, si come no, andrà tutto benissimo me lo sento!” disse ironicamente Yuri.

“Ok, allora quando arriverà nostro padre ti chiamerò e andremo a dirgli di persona tutto quello che abbiamo detto finora fra di noi!” disse Kei con tono entusiasta.

“Si, si va bene, ma adesso vattene! Hai interrotto il nostro allenamento!” disse Yuri sperando di liberarsi di Kei.

“Ok,vado a dopo!” disse Kei uscendo da lì, per andare a parlare anche con il professor Kappa e Max della sua decisione.

“Tsk! Non è che pensa ad allenarsi invece che a queste stupidaggini!” disse Yuri grugnando.

Kei dopo aver lasciato il fratello si stava dirigendo verso la cucina, dove si trovavano il professor Kappa e Max intendi a cucinare qualcosa, ma correndo per il corridoio, Kei si ritrovò davanti la persona che avrebbe voluto incontrare per ultima, cioè suo padre.

“Ciao Kei, ti stavo giusto cercando! Dove vai così di fretta?” disse Hiroshima, guardando Kei con uno sguardo interrogativo, aspettando una risposta, ma Kei era rimasto bloccato davanti al padre non sapendo come comportarsi e cosa fare e pensando ad un modo per cavarsela senza di Yuri.

Ciao a tutti! Come va? Intanto mi scuso con tutti per avervi fatto aspettare così tanto per questo capitolo, ma il fatto è che ho avuto molto da fare in questi ultimi giorni perciò non ho avuto nemmeno il tempo di scrivere qual cosina e quindi non ho avuto il tempo nemmeno di rileggere il testo, quindi se notate degli errori non ci fate caso! Scusate ma ho davvero fretta e poi sono molto stanca e dovete scusarmi se non vi ringrazio tutti singolarmente come al solito, ma vi prego di rece lo stesso, ok? Ciao Baci! Ci sentiamo il prossimo capitolo, fatemi sapere che ne pensate di qst; ok?! Baci! ^^

GRAZIE A:

Vegeta4ever

Angelo Azzurro

Kutai

Sonietta87

Grazie mille per le vostre rece e scusate se nn vi ho risposto a tutti singolarmente, ma sono davvero stanca, cmq rece lo stesso, ok? Baci! Ciao! ^^

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Capitolo 15
*** Dirgli la verità o tenerglielo nascosto? ***


“Dirgli la verità o tenerglielo nascosto

Dirgli la verità o tenerglielo nascosto..?”

“Ciao Kei, ti stavo giusto cercando! Dove vai così di fretta?” disse Hiroshima guardando Kei in attesa di una risposta. Ma Kei, era rimasto sorpreso e immobile ritrovandosi davanti il padre, non sapendo come comportarsi e cosa fare. Allo stesso tempo Kei, stava pensando ad un modo per dire tutto al padre come aveva deciso di fare insieme a Yuri, ma questa volta doveva cavarsela da solo, senza l’aiuto di suo fratello.

“Buongiorno, padre!” riuscì a dire Kei.

“Allora, dove vai?” chiese nuovamente Hiroshima.

“Stavo andando in cucina per vedere se c’era il professor Kappa. Rispose Kei, ripresosi dallo shock.

E perché cercavi il professor Kappa? Cosa volevi da lui?” chiese Hiroshima curioso di sapere cosa voleva suo figlio dal professor Kappa o da chiunque altro. Aveva deciso di dedicare molto più tempo ai suoi figli e sapere tutto di loro, cosa gli piaceva fare, i loro hobby, i loro sogni, insomma tutto quello che c’era da sapere sui suoi figli.

Ma quante domande! Ma non hai nient’altro di meglio da fare che torturarmi?” avrebbe tanto voluto rispondere Kei al padre, ma ovviamente cercò di trattenersi nel dirglielo.

“Niente lo cercavo solo per parlare un po’, sai noi lo facciamo spesso! So che lui ha i suoi doveri da compiere, ma quando tutti e due abbiamo un po’ di tempo libero parliamo del più e del meno.” Rispose Kei cancellando dalla mente la risposta che aveva pensato un attimo prima di dire al padre.

E invece con tuo fratello come va? Ci parli con lui? Gli e li confidi un paio di cose?” chiese Hiroshima.

“Ma cos’è un interrogatorio per caso?! pensò Kei prima di rispondere.

“Con Yuri va bene ma, non gli confido molto delle mie cose!” Rispose Kei incominciando ad avviarsi verso il giardino del castello insieme a suo padre.

“Capisco! Però dovresti cercare di aver un buon rapporto con tuo fratello e di essere più aperto con lui!” disse Hiroshima guardando negli occhi Kei, il quale ricambiò ma con indifferenza.

“Certo lo farò! Ma prima devo dirvi una cosa molto importante, padre!” disse Kei ormai deciso a dire tutta la verità, anche senza l’aiuto di Yuri.

“Dimmi!” disse molto curioso il Re.

“Ecco.. io… riguardo al matrimonio di Yuri… … io quella volta…. Non vi ho detto tutta la verità…..” cercò di dire Kei.

Ma quando stava per dirgli tutta la verità sotto lo sguardo perplesso del padre, una cameriera venne ad interromperli.

“Maestà? ” chiamò la cameriera.

“Cosa c’è?! Che succede?! Non vede che stavo parlando con mio padre?!” disse Kei molto arrabbiato.

“Mi scusi tanto se vi ho interrotti principe Kei, Ma… ecco volevo solo informare vostro padre che i preparativi per il matrimonio del principe Yuri sono stati completati!” disse la cameriera.

Kei stava per rispondere alla cameriera in modo non molto gentile, ma suo padre lo precedette.

“Bene, grazie! Kei, me lo dirai un’altra volta quello che mi dovevi dire! Per il momento ho altre cose da fare! A meno che, tu non voglia venire con me e me lo voglia raccontare per strada!” disse Hiroshima dispiaciuto di non poter restare ancora un altro po’ con suo figlio.

Kei ci pensò su per qualche minuto e dopo aver deciso cosa fare, rispose:

“No grazie padre, tanto non era niente di importante, sul serio! Ve lo dirò un’altra volta, andate pure!” disse Kei dispiaciuto, ma allo stesso tempo sollevato al pensiero di non aver detto senza di Yuri la verità a suo padre. Infatti Kei, aveva deciso che avrebbe detto come stavano le cose al padre, solo quando ci sarebbe stato anche Yuri ad appoggiarlo, così almeno avrebbe avuto il coraggio di guardare negli occhi suo padre.

“Va bene, come vuoi tu! Allora, Ciao figliolo e ricordati quello che ti ho detto su tuo fratello!” disse Hiroshima prima di andarsene.

“ Va bene!” disse semplicemente Kei, per poi guardare suo padre allontanarsi. Sicuramente Kei, avrebbe detto a suo padre tutta la verità su quella ragazza che aveva conosciuto e perché si era comportato in modo strano per diversi giorni, ma lo avrebbe fatto solo quando ci sarebbe stato anche Yuri, cioè dopo che suo padre sarebbe stato libero dai suoi impegni e al momento giusto lui e Yuri gli avrebbero detto tutto, ma non sapeva che oltre a suo padre ad ostacolarlo ci sarebbe stato anche un altro problema ben più grave di tutti.

Ciauu! Come va? Spero bene! ^^ Come vedete alla fine Kei non è ancora riuscito a parlare con suo padre in privato! Cosa succederà adesso? , chissà! Comunque nn fate caso agli errori se ne trovate qualcuno (e credo che ne troverete molti), please!^^ Bene ora è il momento di ringraziare chi ha rece:

X Vegeta4ever: Ciao! Non preoccuparti se a volte non puoi rece a lungo o non puoi aiutarmi con gli errori, fai già tanto quando mi aiuti a pubblicare i miei capitoli! ^^ grazie! Comunque sono contenta che la ff sia sempre di tuo gradimento! Mi fa piacere e spero di non deluderti e di aver suscitato in te ancora interesse per qst ff! Bè adesso devo andare ciao! Ci sentiamo su msn! Baci! ^^

X Kutai: Ciao, bella! Sono contenta che continui a seguirmi fedelmente anche con i continui ritardi in cui ho aggiornato (ma come parlo?)! Comunque non fare caso agli errori ti prego, prometto che la prossima volta controllerò meglio è che per ora nn ho tempo e devo chiudere, ma tu per favore continua a seguirmi lo stesso, ok? Spero che la ff ti continui a piacere! Cmq come già sai ho completato la mia presentazione che avevo lasciato in sospeso e anche tu mi hai detto qualcosa di te! È bello chattare con te! Bè adesso devo andare, ci sentiamo su msn, ciao! Baci! Tvb! ^^

X Angelo Azzurro: Ciao! Come vedi Kei non ha potuto (o meglio non ha voluto) ancora dire tutta la verità su come sono andate veramente le cose a suo padre e preferisce farsi dare un aiutino da Yuri! ^^ Bè comunque non vedo l’ora che torni e leggi qst capitolo e fammi sapere che ne pensi, ok? E lascia perdere gli errori, please! ^^ Bè adesso vado, ciao! Baci! Divertiti! ^^

X Lunetta caduta nel pozzo: Ciao! Sono contenta che hai letto tt i capitoli della mia ff in un colpo e che ti siano piaciuti! Spero che continuerai a seguirmi e a rece i miei capitoli! Cmq spero di conoscerti meglio! Grazie per avere rece! Ciao! ^^

Bene, adesso vi saluto devo scappare ciao a tutti e ricordate non badate agli errori è che in questo periodo non ho proprio tempo per rileggere la storia, quindi…. Vabbè ciao! Baci! Rece! ^^ ps: scusate se qst capitolo è un po’ corto, ma non ci fate caso, ok? Ciao, Baci!^^ E un’altra cosa, chi per caso non l’avesse letta, consiglio di leggere anche la mia originale sull’amore che ho scritto e spero che rece e che vi piaccia! Adesso Vi saluto, ciao! ^^

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Capitolo 16
*** L'infanzia di Key ***


Storia

“L’infanzia di Kei…”

                         

Dopo che il padre se ne fu andato per poter sbrigare alcuni affari, Kei rimase nel giardino ancora un po’ per poter riflettere sulla situazione che si stava creando e quindi si mise in un piccolo angolo isolato del suo enorme giardino, dove vi era una piccola altalena e di fronte ad essa una panchina e un po’ più in là una sdraio, dove ci si poteva stare tranquillamente sdraiati per riposarsi un po’ e rilassarsi. E infine vicino alla sdraio,vi era un ombrellone che faceva da ombra per potersi riparare dal sole. Kei si sedette nella panchina di fronte all’ altalena e continuò a fissarla per molto tempo, rievocando i ricordi della sua infanzia passata lì al castello e in quello stesso giardino dove adesso c’era quella altalena non usata ormai da anni. Quando era molto piccolo Kei giocava spesso in quel giardino e in quell’altalena che tanto gli piaceva, per non sentirsi solo quando suo padre era via per motivi di lavoro e lui molte volte restava solo nel castello senza nessuno che giocava con lui e senza un amico che gli stesse vicino.

*flashback*

“Padre?” chiamò all’improvviso Kei.

“Si, Kei?” rispose Hiroshima.

“Qualche volta potrò venire con lei nei suoi viaggi per affari? Prometto che non le darò fastidio! Mi piace esplorare!” disse Kei un po’ imbarazzato.

Hiroshima sospirò. “Kei ascolta, tu sei troppo piccolo per venire insieme a me in tutti i posti che vado! Ricordati che hai ancora 5 anni.” disse Hiroshima accarezzando il viso di Kei in un gesto affettuoso.

“Ma… io posso farcela! E poi mi annoio a stare qui  a non fare niente!” cercò di replicare Kei.

“Puoi sempre giocare con Yuri!” ribatté Hiroshima.

“Ma Yuri non mi presta nemmeno un pochino della sua attenzione!” replicò Kei.

“Ma devi capire che Yuri è più grande di te e incomincia ad interessarsi di altre cose!” disse il Re.

“Ma è più grande di me solo di 3 anni! Uffa!” disse Kei con il broncio.

“Andiamo Kei , su non fare così! Anche tu un giorno dovrai pensare al regno e  proteggerlo! Ma capisco che ancora vuoi giocare, vero?! E va bene, vieni ti porto in un bel posto! Andiamo!” disse Hiroshima porgendo la mano a Kei.

“Evviva! Dice sul serio padre?!” disse Kei alzandosi improvvisamente dalla panchina in cui prima era seduto insieme al padre.

“Certo!” disse Hiroshima.  Kei prese la mano del padre e quando i due incominciarono ad avviarsi verso l’uscita, una guardia lì fermò, dicendo che il Re doveva andare a controllare un problema urgente e così Hiroshima fu costretto a separarsi dal figlio.

“Scusa Kei adesso devo proprio andare. La faremo un’ altra volta questa passeggiata, ok? Tu mi capisci vero?!” chiese Hiroshima inginocchiandosi davanti al figlio e mettendogli una mano sulla spalla.

“Uffa…. E va bene! Me lo promette, vero padre?!” chiese Kei prima che suo padre se ne andasse.

“Si Kei, te lo prometto! Intanto perché non vai a giocare in quell’altalena? Fatti un bel giretto! E chiedi a Yuri se vuole giocare con te!” disse Hiroshima prima di lasciare il giardino.

“D’accordo!” disse Kei vedendo suo padre allontanarsi man mano che camminava. E così Kei andò da Yuri a chiedergli se volesse giocare con lui sperando in una risposta positiva, ma che invece non ebbe.

“Non posso perdere tempo a giocare! Scusami tanto Kei, magari un’altra volta!” disse Yuri continuando a guardare tutti i documenti di suo padre.

“Ma Yuri, anche nostro padre ha detto la stessa identica cosa! Non è giusto! E poi a te che importa dei lavori che fa nostro padre? Ancora siamo piccoli e non possiamo certo interessarci da adesso degli affari di nostro padre!” disse Kei sbuffando.

“E invece ti sbagli, Kei! Io voglio incominciare a capire quello che fa nostro padre, anche perché è stato lui a chiedermi di incominciare a interessarmi delle cose che fa lui per poi poter essere pratico un giorno! Capisci?” disse ancora una volta Yuri senza distogliere lo sguardo dai documenti.

“Uffa e va bene! Però non è giusto! Vabbè, vorrà dire che lo chiederò al professor Kappa!” disse infine Kei arrendendosi e lasciando Yuri completamente da solo e assorto nei suoi pensieri. Kei andò anche dal professor Kappa a chiedere di voler giocare con lui, ma ottenne la solita risposta negativa, anche se in modo più gentile questa volta. Kei se ne andò in giardino a sedersi sulla sua altalena e con lo sguardo fisso nel vuoto, incominciò a piangere.

“Perché?! Perché?! Perché tutti sono così tanto impegnati, da non poter giocare con me?! Non è giusto! Io sono solo un impiccio per mio padre?! Presta tutte le sue attenzioni solo ed esclusivamente a Yuri e questo non è affatto giusto! Dopo tutto anche io sono suo figlio, no?!” disse Kei fra le lacrime e la rabbia.

Ma nonostante tutti questi pensieri cercò di convincersi che domani forse suo padre avrebbe potuto giocare con lui e portarlo in qualche posto bello in cui si potevano trovare tante cose belle, ma purtroppo quel giorno da quando Kei era piccolo non arrivò mai.

E da quel giorno Kei decise che non avrebbe più versato una lacrima per suo padre e per tutti quelli che non volevano giocare con lui o stare in sua compagnia, ma sarebbe cresciuto badando da solo a se stesso. E così molte volte aveva giocato da solo in quell’angolo preferito del suo giardino, facendosi molte volte il giro con l’altalena, dove all’inizio aveva versato molte lacrime.

*fine flashback*

I pensieri di Kei, furono interrotti dall’arrivo di Yuri che si sedette vicino a lui.

“A cosa pensi guardando quell’altalena?” chiese al fratello.

“Niente…. Assolutamente niente!” rispose Kei senza distogliere però lo sguardo dall’altalena.

“Sarà! Comunque, ho visto nostro padre andarsene via dal castello poco fa e mi ha chiesto cosa volevi dirgli di così tanto importante prima che lui partisse!” disse Yuri guardando severamente Kei.

“Lo so cosa stai cercando di dirmi. Stavo solo cercando di dirglielo senza di te!” rispose Kei senza guardare negli occhi Yuri.

“Complimenti genio, ottima pensata! Sono d’accordo! digli tu tutta la verità a nostro padre!” disse ironicamente Yuri.

“Piantala! Comunque non vedo il motivo per arrabbiarsi, tanto non gli e lo detto, no?! Perché ti scaldi tanto?!” disse Kei girandosi finalmente verso di Yuri guardandolo negli occhi.

“Oh certo, hai ragione tu Kei! Perché dovrei scaldarmi così tanto?! Visto che se gli e l’avresti detto, avresti sicuramente combinato un pasticcio senza di me?!” disse Yuri con un falso sorriso.

“Ecco, hai visto?! Visto che non è successo niente e non gli e lo detto, non c’è motivo di preoccuparsi prima del tempo e di scaldarsi tanto!” sospirò annoiato Kei.

“Mi stai prendendo in giro per caso?!” chiese Yuri alzando la voce.

“Calmati o ti sentirà tutto il castello! E comunque non ti sto affatto prendendo in giro e come vedi non è successo ancora niente e non ho ancora parlato con nostro padre perché ho deciso che lo avrei fatto insieme a te, sollevato adesso?!” chiese Kei con una punta di ironia.

“Ma come diamine fai ad essere così strafottente?! Io proprio non capisco di chi hai preso, dannazione!” ringhiò Yuri.

“Chi lo sa! Comunque, la cosa migliore da fare adesso è aspettare che nostro padre torni, raccontargli tutto e….”

“E di allenarsi per la battaglia con quello strano esercito di cui ci ha informati il tuo amichetto Rei!” lo interruppe Yuri alzandosi di colpo dalla panchina in cui prima era seduto con Kei.

“Veramente non volevo dire esattamente questo, ma se la pensi così allora buon allenamento!” disse ridendo Kei e incominciando ad avviarsi verso il castello.

“Fermo lì, signorino!” lo fermò Yuri.

“Che vuoi ancora, da me?!” disse Kei girandosi verso il fratello.

“Devi allenarti con me!” disse Yuri.

“Madre, Yuri! Stai diventando monotono, lunatico e stressante con questa storia dell’esercito che ci attaccherà! Mi risulta che ancora non è venuto nessuno o mi sbaglio?! Può anche darsi che Rei si sia sbagliato! E adesso scusa ma me ne voglio stare tranquillo e da solo se non ti dispiace, quindi potresti lasciarmi da solo?!” chiese Kei cortesemente al fratello.

“ Fai come ti pare! Ma poi non venirmi a dire che non ti avevo avvertito!” E così dicendo Yuri lasciò Kei da solo a riflettere ancora un altro po’ sulle ultime cose che erano successe e sul suo passato.

Nel frattempo nel villaggio del sud nel castello del Re Nagasaki…..

“Principessa Miki, c’è qualcuno che vuole vederla!” disse un soldato parandosi all’improvviso davanti alla principessa Miki, che vedendo il soldato comparire all’improvviso si spaventò  e fece cadere i fiori che aveva raccolto nel suo giardino.

“Ma che modi sono?!” chiese irritata la principessa Miki, che quando la disturbavano mentre raccoglieva i fiori era piuttosto suscettibile.

“Bè ecco vede… mi perdoni principessa… ma… di la.. c’è….” Cercò di dire il soldato, ma fu interrotto dall’ospite in questione che fece all’improvviso la sua comparsa.

“E da tanto che non ci si vede, vero Miki?” chiese una voce non sconosciuta alla principessa.

“Ma tu sei…….”

CONTINUA….

 

Salvee! Come va? Spero bene! Visto? Alla fine ho pubblicato anche il 16 capitolo (scommetto che state pensando: era ora! ^^)!  Intanto mi voglio scusare perché l’ ho pubblicato un po’ in ritardo e vi ho fatto morire dalla curiosità di come continuava la storia ma ho avuto molto da fare in questi giorni! Spero che mi perdonerete! Ma chi sarà questo strano personaggio che è andato a fare visita alla nostra bella principessa Miki? Provate a indovinare! E ditemi che ne pensate della triste infanzia di Kei! Bè adesso non mi resta che ringraziare chi ha rece la scorsa volta.

X Kutai: Ciao! Sono contenta che la storia ti sta incuriosendo sempre di più e che continuerai a seguirmi fedelmente! ^^ Scusa se ti ho fatto aspettare questo capitolo per molto, ma adesso finalmente eccolo! ^^ Bè sono curiosa di sapere che ne pensi riguardo a quello che successo in questo capitolo, quindi aspetto la tua rece, ok?! Ciao! Baci! ^^

X Chibilory: Ciao! Hai offeso molto la cameriera l’ultima volta e così lei si è licenziata e ha detto che non avrebbe più continuato questa ff e così me ne sono dovuta prendere un’altra! ^^ Bè fammi sapere che ne pensi di questo capitolo,ok? Ci conto! Baci! ^^

X Ketty 91:  Ciao! È stato bello conoscerti su msn! ^^ E scusa per averti fatto aspettare così tanto questo altro capitolo, ma come ho già detto ho avuto da fare.. spero che rece anche questo capitolo! E scusa per la fretta! ^^ Adesso ti saluto, ciao! Baci! Ci si vede!^^

X Angelo Azzurro: Ciao! Spero che questo capitolo sia scritto bene, non ho avuto molto tempo di ricontrollarlo e ho molta fretta! Comunque fai bene a temere le altre complicazioni perché tra poco arriveranno! E di qst capitolo che ne pensi? Rece, ok? ^^ Ciao! Baci! Scs la fretta! ^^

X Sonietta 87: Ciao! Volevo chiederti scusa per l’ultima volta per non averti ringraziato x la tua rece, nn succederà mai più! ^^ Cmq hai visto cosa è successo in questo capitolo? Adesso ne accadranno delle belle! Mi raccomando continua a seguirmi! Bè adesso vado ti saluto! Baci! ^^

X Vegeta4Ever: Ciao! Nello scorso capitolo non hai rece! Te lo sei dimenticata? Va bè non fa niente spero che rece qst capitolo e mi dici cosa ne pensi! Bè adesso vado, scs la fretta! Ciao! ^^

Finito! Adesso vi saluto ci sentiamo al prossimo capitolo che non so quando sarà! Scusate tanto la fretta e nn badate agli errori! ^^ Bè vi saluto, ciao! A presto! Baci! ^^

X Simona: ciao! So che nn rece! Ma volevo chiederti lo stesso come ti è sembrato qst capitolo! Fammi sapere su msn o su qualunque altro mezzo di comunicazione, ok? Ciao! Baci! E nn piangere x la triste infanzia di Kei! ^^  

Adesso vado ciao! Rece please! E grazie anche a chi legge solamente! Baci! ^^

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Capitolo 17
*** Una visita inaspettata ***


Una visita inaspettata

“Una visita inaspettata!”

 

“E da tanto che non ci si vede, vero Miki?” chiese una voce non sconosciuta alla principessa.

“Ma tu sei….. Rei!” disse la principessa Miki sorpresa.

“Ciao, come stai?” chiese Rei con un sorriso.

“Bene, ma…. Tu che ci fai qui? Che cosa ti porta da queste parti?” chiese Miki dopo essersi ripresa dalla sorpresa.

“Bè ecco vedi… è una lunga storia! Ma adesso ti racconto perché sono qui!” disse Rei diventando serio.

“Va bene, ma non stare lì impalato. Vieni a sederti.” Disse Miki invitando l’amico a sedersi in un divano di pelle.

“Grazie. Dunque intanto, non sono venuto qui oggi da te solo per una visita di cortesia.” Disse Rei con un espressione preoccupata.

“E allora qual è l’altro motivo che ti ha spinto a lasciare il tuo villaggio per venire qui da me? Immagino abbia a che fare anche con il mio matrimonio vero?” chiese ad un tratto la principessa abbassando lo sguardo.

“Si anche per quello! Ma ti sbagli per quanto riguarda la mia visita e l’abbandono del mio villaggio. Prima di venire qui infatti io sono andato al villaggio del nord per vedere il Re Hiroshima, ma sfortunatamente non ho avuto modo di incontrarlo faccia a faccia e di parlargli. Ma in compenso, ho parlato con i suoi due figli e uno di loro era proprio il tuo futuro sposo.” Incominciò a raccontare Rei facendo poi un breve pausa, poi continuò.

“E l’altro era…. Kei! Il ragazzo che hai conosciuto tu in quel bosco!” disse tutto ad un fiato Rei.

Miki sospirò. “ Si lo so che Kei è il principe del villaggio del nord , nonché fratello minore del mio futuro sposo, Yuri.” Disse con tono triste.

“Ma allora tu lo sapevi? Quel giorno al ballo… allora tu… sapevi ogni cosa? Perché non hai detto niente a Kei?!” chiese Rei alzandosi di colpo dal divano, sorpreso dalla notizia.

“No, non è come pensi.” Disse Miki guardando sempre in basso. “Io ho scoperto la vera identità di Kei  da mio padre subito dopo il ballo.” A quel punto ci fu una breve pausa e i due amici non parlarono per un paio di secondi. Poi la principessa continuò la sua spiegazione.

“Mio padre dopo che io sono tornata dal ballo, mi ha vista rientrare e aveva scoperto che ero fuggita per andare a quel ballo in maschera, a cui lui mi aveva vietato di andare e allora mi ha rimproverata come si deve e io a quel punto sono stata costretta a raccontargli tutta la verità a partire da quando ho conosciuto Kei in quel bosco. Ed è stato proprio in quel momento che mio padre mi ha svelato la vera identità di Kei che fino a quel momento io ancora non conoscevo, ed è stata una notizia tremenda per me. Mi sono sentita sprofondare e ho cominciato a piangere, perché ho scoperto che non avrei mai potuto sposarmi con la persona che amavo perché è il fratello del mio futuro marito!” raccontò Miki fra le lacrime.  “Probabilmente lui non sa nemmeno chi sono io e forse è meglio così, dopotutto.” Disse infine Miki asciugandosi le lacrime che le coprivano il viso.

“No, invece ti sbagli Miki. Kei sa benissimo chi sei!” disse Rei sedendosi nuovamente nel divano di pelle guardando la principessa con un’espressione triste.

“Che intendi dire? Anche lui ha scoperto la mia identità quella sera?” chiese Miki sorpresa.

“Si, per la precisione gli è lo detto io.” Disse Rei senza guardare negli occhi la sua migliore amica.

“Cosa? Perché lo hai fatto Rei?! Oh, no! Adesso si che sono nei guai! Speriamo che Kei non si mette strane idee in testa. Ma non credo che sarà così imprudente da dire tutta la verità a suo padre e di mandare a monto il matrimonio fra me e Yuri.” Disse Miki sollevata.

“E invece ti sbagli! Io credo proprio che abbia intenzione di dire tutto a suo padre, perché lui ti ama davvero e vuole sposarti! E se lo vuoi sapere lo ha detto anche a suo fratello.” Disse Rei guardando finalmente negli occhi, Miki.

“Cosa?! Oh, no! Ma non ha pensato che se lo fa si potrebbe scatenare una guerra tra i nostri due villaggi?” disse Miki con tono allarmato.

“Su questo dice che non c’è da preoccuparsi, perché non cambierebbe nulla in fondo a parte lo sposo, ovviamente. L’unico problema sarebbe suo padre, che vuole a qualsiasi costo che Yuri salga al trono e formi la pace fra i due regni.” Disse Rei considerando tutti i pro e i contro della situazione.

“Il padre di Kei non è l’unico problema, però. C’è anche mio padre.” Disse Miki con tono triste.

“è vero! A quanto ne so io, tuo padre è veramente un testardo! Se si mette in testa una cosa, poi vuole portarla a termine a qualsiasi costo!” grugnì Rei.

“Già! Comunque ormai non ha più importanza! Sara meglio per tutti se dimentichiamo questa storia! Io mi dimenticherò di Kei e lui…. Dovrà dimenticarsi di me!” disse con tristezza Miki, che stava incominciando a pensare che questo amore fra lei e Kei era veramente impossibile.

“Se vuoi io ti posso dare una mano per convincere tuo padre e il Re Hiroshima! Non devi arrenderti alla prima difficoltà! Fai come Kei!” disse Rei con determinazione.

“Ti ringrazio ma è meglio lasciar perdere, non potrebbe funzionare! Ma piuttosto, sei venuto fin qui solo per parlarmi di questo problema?” chiese Miki, cercando di cambiare discorso per non poter parlare di Kei.

“No! Devo parlarti di una cosa veramente importante che ho riferito anche a Kei e a Yuri! Vedi, ho scoperto che qualcuno non vuole che si faccia questo matrimonio!” disse Rei tutto ad un fiato.

“Come? Ma di cosa stai parlando, Yuri?  Che significa tutto questo? E perché non vorrebbero che si celebrasse questo matrimonio? Sentiamo.” Disse Miki incrociando le braccia poco convinta.

“Adesso te lo spiego subito, però sta calma!” E così dicendo, Rei iniziò a raccontare tutta la faccenda a Miki come aveva fatto precedentemente con Yuri e Kei e dopo aver finito di spiegare, sulla faccia della principessa comparve un’infinita preoccupazione.

“Stai dicendo sul serio, Rei?” chiese turbata la principessa.

“Perché dovrei mentirti, se riguarda anche il mio villaggio? Vorrei tanto anch’io che fosse solo uno scherzo, ma credo proprio che sia tutto vero e prima o poi ci attaccheranno e noi dovremmo essere pronti!” disse Rei, stringendo la mano a Miki per trasmetterle sicurezza.

“Si, hai ragione! Devo dirlo a mio padre!” disse Miki scattando improvvisamente in piedi.

“E tu credi veramente che lui ti crederà? Ti ricordo che non abbiamo abbastanza prove per dimostrarlo!” disse Rei fermando improvvisamente Miki.

“Si invece che c’è le abbiamo! L’hai detto tu stesso, no?! Hai sentito chiaramente tuo padre che parlava con un suo consigliere e che gli stava accennando questo imminente pericolo, perciò non vedo dove sia il problema!” disse la principessa cercando di divincolarsi dalla stretta di Rei che l’aveva intrappolata per cercare di non farla andare a parlare con il padre.

“E invece ti sbagli! Guarda che non ne siamo ancora sicuri e se poi questi nemici non dovessero farsi vivi? Come lo spiegheresti a tuo padre?” disse Rei allentando la presa.

“Si ma allora perché sei venuto a dirmi tutte queste cose se non ne sei sicuro nemmeno tu?!” disse Miki cercando di divincolarsi dalla stretta di Rei.

“ Perché se dovessero venire sul serio, tu e tuo padre, compreso tutto il tuo il villaggio, sareste in pericolo! E quindi dovete prepararvi a qualsiasi cosa! Anche se veramente sono quasi sicuro che tutto quello che go sentito dire al consigliere di mio padre sia la verità! Pensaci, se si unissero tutti e due i villaggi cosa succederebbe? Semplice saremmo più forti e non ci sarebbe più l’occasione di attaccare tanto facilmente i due villaggi! Capisci quello che intento?” disse Rei lasciando finalmente la presa.

“Si! Ma allora come faccio a prepararmi al peggio, se mio padre non crederà ad una sola parola che dirò?!” disse la principessa massaggiandosi il polso dove prima Rei l’aveva tenuta stretta.

“Non lo so! Tu prova a dirglielo! Oppure cerca di dirgli che dovrebbe rafforzare di più la difesa del villaggio e i suoi soldati! Insomma, fagli vedere che ti interessi di più al tuo villaggio!” disse Rei con uno sguardo serio.

“ E va bene! Farò come dici tu! Grazie per essere venuto a trovarmi e ad avvisarmi. Ma dimmi, come farai ad avvisare anche il villaggio dell’est? Non mi dire che andrai apposta anche lì e racconterai questa bella favoletta anche al Re che governa quel villaggio, vero?” chiese ironicamente Miki.

“Molto spiritosa! Comunque si dia il caso che io lì abbia alcuni amici abbastanza affidabili, basterà mandargli una lettera o andarci direttamente di persona e raccontargli l’accaduto!” disse Rei con tono non preoccupante.

“E fammi indovinare questi tuoi amici affidabili sarebbero anche loro figli del Re che governa il villaggio dell’est?” chiese Miki portandosi le mani ai fianchi.

“Diciamo che lo conoscono e sono dei suoi parenti, ma non figli! In poche parole sono cugini di 2° grado.” Disse sorridendo Rei.

“ Ma mi togli una curiosità? Tutti i tuoi amici sono principi, principesse, Re, Regine o altri che appartengono a delle famiglie nobili?” disse ironicamente la principessa.

“Certo che no, sciocchina! Te l’avrò detto almeno mille volte che io non faccio questo genere di distinzioni! Per me anche se il mio migliore amico è uno povero è pur sempre un amico!” disse infine Rei.

“Si certo lo so benissimo come la pensi! Ti conosco come le mie tasche! Sei come un libro aperto per me! Infondo ci conosciamo fin da quanto eravamo piccoli, sarebbe strano non sapere quello che pensa l’uno con l’altra, no?” disse ridendo la principessa Miki.

“Già! Bè adesso devo proprio andare, anche perché come hai detto tu prima devo ancora andare ad avvisare il villaggio dell’est di questo imminente pericolo e quindi non posso permettermi di sprecare ogni minuto di più!” disse Rei molto seriamente.

“ Cosa? Ma allora dicevi sul serio, quando parlavi di andare ad avvisare anche il villaggio dell’est?! E dopo cosa farai? Ritornerai al villaggio dell’Ovest? Tuo padre sarà preoccupato per te, manchi da casa da molto tempo e poi cosa farai quando te lo ritroverai davanti? Gli dirai tutta la verità?” chiese Miki stupita.

“Esatto! Dopo ritornerò nel mio villaggio e rafforzerò le difese in tutte le zone e per il momento dirò la stessa cosa che dirai tu a tuo padre e poi quando verrà il momento del matrimonio ritornerò a trovarti! Anche perché ho il presentimento che attaccheranno proprio quel giorno!” disse Rei stringendo i pugni.

“ Oh, no! Ne sei proprio sicuro Rei? Ma allora dobbiamo sbrigarci a rafforzare le difese del villaggio, perché il matrimonio si sta avvicinando sempre di più! E come se non bastasse io ho il problema con Kei! Ma credo che lascerò perdere e gli spiegherò che non può funzionare tra di noi. Certo all’inizio sarà arrabbiato o probabilmente si rinchiuderà in se stesso e sarà triste per un bel po’ , ma poi con il passere del tempo capirà perché l’ho fatto!” disse Miki tristemente.

“E invece io ti dico che è tutta fatica sprecata!” disse Rei con un ghigno in faccia.

“Cosa vorresti dire?” chiese Miki girandosi di scatto verso di Rei.

“Solamente che Kei non farà quello che gli chiederai tu, anzi! Andrà molto più in fondo e farà in modo che quello che lui aveva progettato si avveri! Quindi non ti devi preoccupare per questo, vedrai che Kei in un modo o nell’altro risolverà tutto!” disse Rei mettendo una mano sopra quella dell’amica per infondergli coraggio.

“Grazie Rei! Sei un vero amico!” disse Miki sorridendo dolcemente.

“Ci sono per questo, no?! Su avanti accompagnami all’uscita!” disse Rei  con un sorriso.

“Va bene!” Detto questo, Miki accompagnò Rei all’uscita e lo ringraziò per tutto quello che stava facendo per lei e per Kei e per tutti e quattro i villaggi. E dopo che Rei se ne andò, ritornò nella sua camera a ripensare a tutto quello che era successo in questi ultimi minuti e a un modo per risolvere la faccenda del matrimonio come sicuramente stava facendo anche Kei.  Nel frattempo si avvicinava sempre di più il giorno del matrimonio……

CONTINUA….

Ciao a tutti! Eccomi qua finalmente! Visto? C’è l’ho fatta a scrivere anche questo capitolo! Scommetto che state pensando : “Ma questa deve per forza romperci la testa con le sue storie che fanno vomitare?” Bè comunque non badate agli errori  perché l’ho scritta con la fretta e non ho avuto modo di ricontrollarla quindi per favore siate buoni, per favore e rece! Please. Bè adesso i ringraziamenti!

X Ketty 91: Ciao! Come va? Spero bene! Finalmente sono riuscita a scrivere anche quest’altro capitolo, ma sai mi viene un po’ difficile aggiornare presto con l’inizio anche della scuola! Comunque grazie che continui a seguirmi con interessa e sono contenta che ti sia piaciuto anche il capitolo precedente! Bè dimmi che ne pensi di qst capitolo, ok? Ciao! Baci! ^^

X Kutai: Ciao, bella! È da tanto che non ci sentiamo vero? Bè rieccomi qua con questo nuovo capitolo che non so cosa ne è uscito fuori! Bè hai proprio ragione devi fare pochi elogi altrimenti Trunks chissà che pensa!^^  E non preoccuparti se nel capitolo precedente hai sbagliato a scrivere il nome di Kei, non è un reato! Anzi! Ti ringrazio per la tua disponibilità! Bè dimmi che ne pensi di questo capitolo che ne è uscito fuori , ok? Baci! TVTTB! ^^

X Chibilory: Ciao! Non ti preoccupare se ritardi a rece il capitolo! Anche io ultimamente sono si e no su efp! Quindi non preoccuparti e rece quando puoi! Comunque hai proprio ragione, Kei purtroppo non ha avuto un’infanzia molto felice e questo è la prova vivente che anche se si ha un alta carica come quelle di principe non si ha tutto! Infatti come vedi il padre di Kei era così impegno nei suoi affari che nemmeno gli prestava attenzione! Bè comunque fammi sapere che ne pensi di qst capitolo, ok? Ciao! Ci sentiamo su msn qualche volta! ^^ Bè vado ciao! Baci! TVTTB! ^^

X Angelo Azzurro: Ciao! Sono contenta che ti si a piaciuto lo scorso capitolo! A dire il vero non ero sicura che era scritto bene o che era venuto bene, ma sono felice di sapere che ti è piaciuto! Bè anche a me è piaciuto il tuo 51 capitolo che ancora devo rece e a qst proposito ti chiedo di perdonarmi se nn recensirò subito, ma come potrai capire mi è iniziata la scuola e quindi ho molte cose da fare! E riguardo al ragazzo misterioso come vedi ci ha azzeccato per tutta la linea! Bè dimmi che ne pensi di qst capitolo! Ciao! Baci! ^^

X Sonietta87: Ciao! È da tanto che non ci sentiamo vero? Anche tu hai avuto dei problemi ad aggiornare vero? Ti capisco! Bè cmq quando hai un po’ di tempo scrivi il 24 capitolo della tua storia perché mi hai lasciato con una curiosità enorme e ogni giorno spero che tu aggiorni! Ma ovviamente non ti metto fretta! Bè comunque riguardo allo scorso capitolo sn contenta che ti sia piaciuto! Si è vero l’infanzia di Kei se la leggi ti fa un enorme tenerezza! E riguardo a Yuri lui non si smentisce mai! E come vedi il ragazzo misterioso era Rei! Spero che continuerai a seguirmi xkè come hai detto tu adesso la storia prenderà una piega molto interessante o almeno lo spero ç_ç! Bè adesso devo andare ci sentiamo! Ciao! Baci! ^^

X Vegeta4ever: Ciao! Non ti preoccupare se rece più tardi, anche io mi devo fare perdonare perché ultimamente anche io rece sempre tardi, ma ti prometto che appena ho un po’ di tempo rece i capitoli che hai aggiunto! E sn contenta che la mia storia ti continui a piacere! Bè spero che continuerai a seguirmi adesso vado ciao! Baci! ^^

Bene adesso che ho finito tt! Vi prego di rece! Lo so che probabilmente questo capitolo fa vomitare ma vi prego di essere clementi e di rece! Vi dico fin da adesso che dal prossimo capitolo in poi se ne vedranno delle belle, ma ovviamente dovrete aspettare un bel po’ perché non so quando riuscirò ad aggiornare! Bè spero di risentirvi presto! Ciao! Baci! Rece please!

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Capitolo 18
*** "Troppo tardi...?" ***


" Troppo tardi...?"

“ Troppo tardi…?”

Erano passati due giorni da quando Rei era andato a fare visita alla principessa Miki, e da quel giorno Miki cercava in tutti i modi di convincere il padre a rafforzare le difese del villaggio e di prepararsi a qualsiasi attacco che sarebbe potuto avvenire. Ma il Re Nagasaki testardo com’era, era convinto che la sua difesa nel villaggio era abbastanza forte e stabile e che quindi non era necessario fare dei cambiamenti. Miki non sapeva più cosa fare per convincere suo padre e ogni giorno si chiudeva nella sua stanza a piangere pensando anche a cosa sarebbe potuto accadere se gli avesse raccontato del suo amore che aveva per Kei, il secondogenito del Re Hiroshima.

 

Kei dal canto suo, non faceva altro che cercare di parlare con il padre, ma esso era troppo impegnato nei preparativi per il matrimonio del suo primogenito Yuri, per ascoltare quello che Kei aveva da dirgli. Anche Yuri aveva provato più volte a parlare con il padre, ma anche lui fallì molte volte.

Passarono i giorni e finalmente il giorno tanto atteso da tutti (o almeno da alcuni) era arrivato. Il matrimonio sarebbe avvenuto alle 5 del pomeriggio ( ho esagerato mettendo quest’orario? Ma sapete ho voluto farlo di pomeriggio perché non volevo che i poveretti prendessero sole XD) e tutti erano ansiosi di assistere all’unione tra i due regni. Nel frattempo Kei, il professor Kappa e Max cercavano di rintracciare Yuri per parlargli prima della cerimonia iniziale che ci sarebbe stata prima del matrimonio. Kei arrivò davanti alla stanza di Yuri e non si degnò nemmeno di bussare alla porta, entrando così all’improvviso senza che Yuri gli desse l’autorizzazione.

“Che maniere! Si vede che oggi sei “di buono umore!” disse Yuri senza però distogliere lo sguardo dalla specchio mentre si sistemava l’abito.

“Guardami!” gridò Kei sbattendo violentemente la porta alle sue spalle.

“Ti sento benissimo! Non c’è bisogno che urli! E poi non vedi che ci sono delle persone?!” disse riferendosi ai servi che lo stavano aiutando a sistemarsi bene, per ordine del Re. “Ho da fare, sparisci! Non sei l’unico ad essere nervoso oggi!”

“No invece! Manda via questi servi, ti devo parlare!” insistette Kei.

“So benissimo di cosa vuoi parlarmi e non c’è niente da dire al riguardo! Ne abbiamo già parlato in questi ultimi giorni e sai bene quando ci abbiamo provato a parlargli! Ma come ben sai, non è servito a niente visto a quanto siamo arrivati! Quindi, ti prego di dimenticarti quella faccenda e di metterti il cuore in pace, perché come avrai sicuramente capito non c’è niente da fare!” disse Yuri guardando finalmente Kei negli occhi.

“E invece non l’ho capito affatto! Io non mi arrendo fino a quanto una cosa non l’ho ottenuta, chiaro?! E adesso manda via questi tuoi tira piedi e parliamone con calma! O preferisci che li mandi via io?” disse Kei ringhiando.

“Farò come vuoi, se ci tieni così tanto!” E Yuri fece cenno ai servitori che potevano andare e loro obbedirono senza fare storie, lasciando completamente soli, Max, il professor Kappa, Kei e Yuri.

“Parla, ti ascolto.” Disse Yuri una volta che i servi se ne furono andati.

“ Ascolta so che in questi ultimi giorni ti ho chiesto molto e che ho rischiato anche di metterti nei guai per via di questa faccenda, ma dobbiamo dirglielo adesso o dovremmo tacere per sempre davanti al fatto compiuto! Tu non vuoi avere al tuo fianco una moglie che non ti piace, no?” disse Kei cercando di convincere Yuri in quest’ultima e disperata impresa di capovolgere la situazione.

“E sentiamo che cosa dovrei fare, eh?! Mettermi in ginocchio davanti a nostro padre e supplicandolo di ascoltarmi davanti a tutti e dicendogli che non voglio sposare la principessa Miki solamente perché la vuoi tu? Tu sei completamente pazzo! Mi sono stancato di stare dietro a tutta questa faccenda! Da ora in poi non contate più su di me! Tanto sono sicuro che in un modo o nell’altro tu e i tuoi amichetti lì dietro ve la caverete alla grande!” disse Yuri ritornando a guardarsi allo specchio mentre si sistemava un’ultima volta l’abito.

“E piantala di fare il melodrammatico, Yuri! E comunque non puoi tirarti indietro proprio adesso che siamo alla fine! Me lo hai promesso Yuri! O devo pensare che non mantieni fede alla parola data?” disse Kei cercando di convincere Yuri.

“No, non è questo e lo sai benissimo! Ma come ti ho già detto oramai è troppo tardi per capovolgere la situazione lo vuoi capire si o no?!” ringhiò Yuri.

“Volendo però Yuri, Kei ha ragione. Rifletti, se volete potete ancora farcela. Vostro padre è sotto a parlare con dei servi e questo è il momento giusto per parlargli!” disse il professor Kappa, intromettendosi nella discussione tra i due fratelli.

“ Ma allora non volete proprio capire voi, è?! Non è che non volessi andare a parlare con mio padre perché se era solo per questo non sapete quante volte ci sarei andato fino a farlo stancare! Ma il fatto è che nemmeno ci da retta, ma ovviamente io non lo biasimo perché ha tante cose a cui pensare in questo momento!” disse Yuri incominciando ad alzare la voce.

“Ora però non metterti ad urlare stiamo solo discutendo!” disse Kei intervenendo nella discussione.

“Scusate? Ma perchè invece non lo mettete davanti ad un fatto compiuto?” chiese timidamente Max, che finora non aveva aperto bocca per paura di essere rimproverato anche lui.

“Eh?” Tutti si erano girati a guardare Max straniti senza capire a cosa si stesse riferendo.

“Cosa vuoi dire?” chiese Kei.

“Che se voi lo annunciasse davanti a tutto il popolo mentre si dà inizio alla cerimonia, vostro padre non dovrà fare altro che accettarlo e di non ribattere per paura di non fare una brutta figura davanti a tutti non trovate?!” esclamò tutto sorridente Max, credendo di aver trovato una soluzione al problema.

“Non credo che funzionerà, Max.” disse il professor Kappa sospirando.

“E perché no?” chiese ingenuamente Max.

“Perché tu pivello, non conosci ancora molto bene nostro padre! Lui a costo di fare la figura dell’idiota si ribellerà e allora si che saranno guai seri sia per me e sia per Kei! Hai capito adesso?” disse Yuri incrociando le braccia contrariato.

“Oh, bè allora lasciamo perdere.” disse Max abbassando lo sguardo, triste per non aver potuto aiutare il suo amico Kei nella sua impresa.

“ Peccato però, vero? Era una buona idea!” disse il professor Kappa.

“Bè comunque qualcosa la dovremmo pur fare, no? Yuri, te lo chiedo per favore…. Aiutami!” chiese Kei con tono di supplica.

“E va bene, mi fai pena! Ti sei ridotto anche a supplicarmi!” cedette Yuri alla fine.

“Grazie, Yuri!” sul volto di Kei ritornò finalmente un sorriso che da tanto tempo aveva nascosto nel suo velo di tristezza.

“Ok, ma come facciamo?” chiese Max.

“Ragazzi, vi consiglio di andare a parlare con vostro padre adesso che è da solo o almeno credo.” Intervenne il professore.

“Andiamo?” chiese Kei al fratello.

“Non mi sembra di avere molta scelta a questo punto! O la và o la spacca!” disse Yuri sorridendo e avviandosi verso la porta.

“Ok, allora noi andiamo ragazzi. Voi che fate, venite?” chiese Kei ai suoi amici prima di andarsene.

“No, noi non veniamo, ma attenderemo il vostro ritorno per sapere come andrà a finire.” Sorrise Kappa.

“Buona fortuna!” disse infine Max.

“Grazie.”

E così dicendo Kei e Yuri uscirono dalla stanza di quest’ultimo e si avviarono verso la sala in cui vi era il Re Hiroshima, intendo a parlare e ad organizzare ancora alcune cose per il matrimonio. Quando Kei e Yuri entrarono nella sala dove vi erano stati applicati tutti i preparativi necessari per celebrare le nozze, videro una sacco di gente radunarsi in quella sala. Straniti i due fratelli guardarono l’orologio e con loro grande stupore si accorsero che si era fatto molto tardi e che erano quasi le cinque e mancava poco alla cerimonia di apertura.

“Oh, no! Dobbiamo sbrigarci Yuri o sarà troppo tardi!” disse Kei con agitazione.

“ Calma! Non farti prendere dal panico, altrimenti non ci concluderai  un bel niente! Comunque guarda chi c’è lì!” disse Yuri indicando una carrozza dove da lì stava scendendo il Re Nagasaki.

“Fantastico! Ci mancava solo questa!” disse Kei alzando gli occhi al cielo disperato.

“ E adesso cosa hai intenzione di fare, genio?” chiese Yuri con tono leggermente irritato.

“ Non ne ho la più pallida idea! E poi scusa devo essere sempre io ad escogitare qualcosa? Perché per una volta non ti fai venire tu una bella idea e la metti in pratica?!” disse Kei con tono nervoso guardando il Re Nagasaki mentre stringeva la mano al Re Hiroshima.

“ Ma tu guarda che roba! Hai una bella faccia tosta a dirmi questo, come se il problema fosse il mio!” disse Yuri.

“Senti, se dobbiamo stare qui a discutere su questo argomento, ti prego facciamola finita! Perché così non stiamo affatto collaborando e perdiamo solamente tempo, quindi vedi di aiutarmi!” disse Kei sempre più irritato.

“ D’accordo, ma il fatto è che come te non so affatto cosa fare in questa situazione, se non prendere nostro padre a calci nel sedere per tutte quelle volte che ho cercato di parlargli e lui non mi ha degnato nemmeno di uno sguardo!”

“Anche io vorrei farlo, ma non possiamo! Adesso per cortesia facciamo qualcosa invece di stare qui senza muovere un dito?!” disse Infine Kei chiudendo lì, la discussione.

“Ok,  allora forza! Andiamo da nostro padre e diciamogli che dobbiamo dirgli una cosa importantissima e che è una questione di vita o di morte!” disse Yuri incominciando ad avviarsi verso la sala.

“Ben detto! E questa volta sarà costretto ad ascoltarci e se non lo farà…. Bè…. Mi farò sentire una volta per tutte!” disse Kei, seguendo anche lui Yuri verso la sala.

Appena entrarono però, non ebbero nemmeno il tempo di aprire bocca che appena si avvicinarono al padre, tutti applaudirono e si inchinarono di fronte ai rispettivi principi e il Re Hiroshima incominciò il suo discorso:

“Cari amici, a voi che siete venuti qui oggi per assistere al matrimonio e all’unione del mio primogenito Yuri e la principessa Miki del villaggio del sud, il quale con questa unione, segnano l’alleanza dei nostri due villaggi! Nella speranza che tutti i nostri dissapori e i nostri battibecchi e le nostre guerre, che ci sono stati in questi anni tra di noi, si dissolvano e che tutti aderiscano a questa iniziativa. Grazie a tutti quelli che sono presenti qui oggi in questa sala, ma adesso do il benvenuto al Re Nagasaki e hai suoi sudditi che sono giunti fin qui per un unico scopo, cioè la pace tra i nostri due regni con questo matrimonio!”

Kei e Yuri per tutta la durata del discorso non avevano fatto altro che lanciarsi delle occhiate per cercare di capire cosa dovessero fare in quella situazione, ma nessuno dei due aveva trovato una risposta. Quando incominciò a parlare anche il Re Nagasaki, il Re Hiroshima si sedette sulla sua poltrona e nella sua sinistra fece sedere Yuri e Kei, il quale ne approfittarono per poter parlare con lui.

“Padre! Devo dirle una cosa importantissima! La prego mi ascolti!” cercò di dire Kei, ma fu interrotto bruscamente dal padre il quale gli lanciò un’occhiata di ghiaccio facendogli cenno di non parlare e di stare in silenzio. Ma ovviamente Kei non si scompose di una virgola al gesto del padre e cercò nuovamente di parlare lui, ma Yuri gli fece cenno di stare zitto e di lasciar parlare lui.

“Padre mi ascolti, è una cosa importante la prego.” Bisbigliò Yuri guardando però sempre davanti a se.

“ Yuri, sono molto deluso da te! Credevo che fossi un tipo abbastanza puntuale e preciso che cosa ti è successo?! Per colpa del tuo ritardo ho dovuto cambiare un paio di cose e questo non mi è piaciuto!” disse Hiroshima anche lui sottovoce, senza distogliere lo sguardo dal Re Nagasaki che intanto continuava a parlare e a fare il suo discorso.

“Lo so padre, ma vedete c’è un motivo ben preciso!” disse Yuri ormai spazientito.

“Allora, sentiamolo!” disse finalmente Hiroshima pronto ad ascoltare quello che Yuri aveva da dirgli.

“Grazie. Ecco vede…. in questi giorni, anzi no in queste settimane, sono successe molti fatti che dovremmo raccontargli ad uno ad uno, ma non ne abbiamo il tempo. Ma in seguito a tutte queste cose che sono successe ecco…. È successo che…. Che ho riflettuto molto e ho deciso che Kei è il più adatto a prendere il mio posto!” disse Yuri con un po’ di difficoltà, non sapendo cosa dire.

“Che cosa vai blaterando Yuri?! ti si è annacquato il cervello, per caso?!” disse Hiroshima non capendo quello che Yuri voleva dire.

“No padre, il fatto è che… che io credo che una persona debba sposarsi con quelle che ritiene giusta per lui e non solo perché lo dice una stupida legge! E poi Kei è il più adatto perché sarebbe molto più bravo di me a governare questo regno e poi è giusto e onesto e non credo che io possa fare tanto quanto possa fare lui!” disse Yuri con tono deciso, vedendo Kei annuire.

“Kei ti ha messo delle strane idee in testa! Lui è ancora troppo giovane e inesperto per governare un villaggio e tu sai gestire molto meglio tutte le cose che riguardano il villaggio e non vedo perché dovrei cambiare idea!” disse Hiroshima con tono fermo e autoritario.

“Si ma padre….” Kei cercò di parlare ma non ebbe il tempo di farlo perché appena il Re Nagasaki finì il suo discorso, il Re Hiroshima si alzò e annunciò il grande evento:

“Popolo del villaggio del nord, popolo del villaggio del sud, possiamo dare inizio al matrimonio tra il principe Yuri e la principessa Miki, che il matrimonio e l’unione tra questi due giovani si compi!”  Detto questo, prese la mano di Yuri e quella della principessa Miki -che era entrata solo in quel preciso momento-  e lì unì. E diede cenno di iniziare la cerimonia del matrimonio!

Quelle parole per Kei, furono come delle lame appuntite che gli si conficcarono nel petto, facendogli un male atroce, ma soprattutto nel suo fragile cuore.  Ormai aveva perso del tutto le speranze di poter vincere e di poter amare Miki. Ormai era troppo tardi....

    CONTINUA….

Ciao a tutti! Ci si rivede! Finalmente sono riuscita a completare questo capitolo, perdonatemi se non ho potuto aggiornare prima, ma ho avuto molto da fare e poi non trovavo una continuazione, ma come vedete alla fine c’è l’ho fatta! Scusate se adesso non vi ringrazio individualmente come al solito, ma è molto tardi e tra poco devo andare, quindi vi lascio con quest’altro capitolo!

Ps: Ho notato che le rece stanno diminuendo non vorrei che il continuo di questa storia non vi piaccia più e che non vi stia entusiasmando. Ç_ç 

Bè comunque grazie a chi ha rece lo scorso capitolo e chi ha rece anche le mie prime due drabble che ho scritto sulle coppie di Naruto, anche se immagino che non piaccia a molti di voi… ç_ç ! Bè comunque, adesso devo andare ci sentiamo nel prossimo capitolo, mi raccomando fatemi sapere che ne pensate, ok? Ciao! Baci! ^^

E non fate caso agli errori è stato scritto con la fretta! Ciao! Ciao! ^^

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Capitolo 19
*** "L'attacco nemico (1°parte)!" ***


"L'attacco nemico (1° parte)!"

“L’attacco nemico (1° parte)!”

 

“Popolo del villaggio del nord, popolo del villaggio del sud, possiamo dare inizio al matrimonio tra il principe Yuri e la principessa Miki, che il matrimonio e l’unione tra questi due giovani si compi!”  Detto questo, prese la mano di Yuri e quella della principessa Miki -che era entrata solo in quel preciso momento-  e lì unì. E diede cenno di iniziare la cerimonia del matrimonio!

Quelle parole per Kei, furono come delle lame appuntite che gli si conficcarono nel petto, facendogli un male atroce, ma soprattutto nel suo fragile cuore.  Ormai aveva perso del tutto le speranze di poter vincere e di poter amare Miki. Ormai era troppo tardi....

Così, si diede inizio alla cerimonia, ma non appena i due sposi si ritrovarono di fronte all’altare, la terra cominciò a tremare e di fuori si udivano un sacco si grida di dolore. Non si ebbe nemmeno il tempo di capire che stava succedendo, quanto ad un tratto entrò nella sala un soldato che sembrava essere agitato e spaventato e correva dritto all’altare dove si trovava anche il Re Hiroshima di fianco al figlio.

“Che succede?” domandò Hiroshima.

“Vostra maestà, un esercito sconosciuto e armato di armi pericolose ci sta attaccando! Sono in troppi e non credo che c’è la faremo a respingerli!” disse quasi senza fiato il soldato.

“E inoltre sono….” Ma non ebbe il tempo di finire la frase che all’improvviso nella sala comparirono degli uomini armati che incominciano a derubare le persone e ad attaccare tutti quelli che vi erano là dentro.

“Ma cosa vogliono da noi?! Presto soldati! Riunitevi e non facciamoci abbattere dal nemico dobbiamo riuscire a vincere!” disse Hiroshima. Yuri e Kei, che fino a quel momento se ne era stato in disparte a pensare a cosa poter fare per interrompere il matrimonio, si guardarono in faccia e capirono subito che quello che gli aveva detto Rei corrispondeva a verità.

“Re Nagasaki, si metta in salvo, ci pensiamo noi a risolvere la situazione!” disse il Re Hiroshima una volta salito su un cavallo.

“ Certo come no! Non mi prenda in giro Re Hiroshima, non sono uno stupido! Ho capito benissimo che era tutto organizzato per attaccarci e per potere prendere il controllo del nostro regno! Altro che alleanza, siete solo uno sporco traditore!” urlò Nagasaki in preda alla rabbia.

“ Come osa insinuare questo?! Piuttosto, potrei pensare la stessa cosa di lei! In fondo gli è sempre piaciuto questo regno lo ammetta! E non aspettava altro che prenderselo, lei è solo un ipocrita! Ed io che mi sono fidato di lei!” disse Hiroshima urlando anche lui.

“Come si permette?! Molto bene, se vuole la guerra e guerra sia! Soldati! Distruggiamo il villaggio del nord per il loro tradimento!!” detto questo, si scatenò una durissima battaglia tra il regno del nord e quello del sud e l’esercito sconosciuto ne approfittava per attaccare gli altri e per poter distruggere entrambi i regni. Il piano alla fine era riuscito.

Mentre tutti scappavano, urlavano, correvano e combattevano, Kei e Yuri non sapevano cosa fare anche se al dire il vero, si aspettavano un attacco del genere.

“Cosa facciamo?! Non ci voleva adesso ci siamo messi a combattere fra di noi!” disse Yuri guardando la scena un po’ preoccupato.

“Dobbiamo fermare tutto questo! E dobbiamo anche avvisare nostro padre che il Re Nagasaki non c’entra assolutamente nulla con tutta questa storia e viceversa!”

Detto questo I due fratelli cercarono di raggiungere il padre e il Re Nagasaki per poter spiegare la situazione, ma ogni volta che stavano per arrivare dove si trovavano i due Re, c’erano sempre dei soldati che li attaccavano e a quel punto, i due ragazzi si dovettero difendere usando anche loro delle spade e incominciando  a combattere. Mentre Kei si batteva con tre soldati ad armi pari, scorse tra la folla e tra i soldati, una figura che gli sembrò essere familiare, infatti la figura di cui gli sembrava di conoscere era la principessa Miki. Proprio mentre la principessa si guardavano intorno impaurita non sapendo cosa fare e dove andare, un soldato le si avvicinò con una spada in mano intendo ad ucciderla. Ma non riuscì nel suo intendo perché Kei con una velocità sorprendente, gli si parò davanti e lo sconfisse facilmente.

“Ciao! Ci rincontriamo alla fine, eh?” disse Kei guardandola negli occhi.

“Ciao! Eh, già! Grazie per avermi salvato la vita.” Rispose semplicemente.

“Dovere.” Rispose lui a sua volta. Kei e Miki non sapevo proprio cosa fare e cosa dire, visto che fino ad allora avevano avuto un sacco di problemi e non erano mai riusciti a parlarsi seriamente.

 Fu Kei a rompere quel silenzio. “ Mi dispiace per tutto quello che sta succedendo.”

“Non ti preoccupare! È anche colpa mia, se solo avessi cercato di convincere mio padre di prepararsi a un simile scontro, non saremmo arrivati a questo punto. Sai, Kei forse sarebbe stato meglio che non ci fossimo mai incontrati e che tutta questa storia non sarebbe uscita fuori e che ognuno se ne sarebbe dovuto restare al suo posto!” disse Miki profondamente dispiaciuta per quello che stava succedendo.

“Non dire così! Anche io e Yuri abbiamo più volte provato a parlare con nostro padre di questo pericolo, ma lui non ci ha voluto stare a sentire! Noi dobbiamo lottare!” disse convinto di quello che stesse dicendo. Ma la ragazza sembrò non badare molto alle parole di Kei e si rattristò ancora di più! A quel punto vedendo la sua indecisione, Kei prese le mani di Miki e li strinse con le sue, cercando di incutergli sicurezza.

“ Ascolta. Se noi ci arrendiamo a che saranno serviti tutti i nostri sforzi per incontrarci, tutte quelle frasi in quell’albero nel bosco e il ballo?! Io ti amo e voglio stare con te. Yuri è d’accordo e ha cercato più volte di aiutarci, ma come ti ho già detto è nostro padre il problema! Ma adesso, metteremmo la parola fine a questa faccenda!” disse stringendo ancora di più fra le sue mani quelle della ragazza.

 Quella stretta di mano e gli occhi profondi e sinceri di Kei, diedero coraggio alla ragazza, che finalmente sembrò essersi convinta di quello che diceva Kei e voleva combattere insieme a lui.

“Va bene. Io sarò con te, perché anche io ti amo!” disse ad un certo punto Miki stringendo anche lei le mani di Kei.

“Oh, mia dolce Miki.”

“Oh, Kei…”  Stavano per continuare ancora così, ma furono interrotti da Yuri, il quale si stava innervosendo guardando quelle scene troppo smielate per lui.

“Emm… quando finite di fare i melliflui me lo dite, così magari combattiamo e cerchiamo di chiudere questa faccenda una volta per tutte. Ma solo quando siete pronti, eh? Io non vi faccio alcuna fretta, tranquilli.” Il tono di sarcastico in cui disse Yuri questa frase, fece scoppiare in una sonora risata sia Kei, che Miki che si staccarono subito dopo dalla loro stretta di mano e dall’abbraccio.

“Ok, siamo pronti! Miki, noi andremo da nostro padre e cercheremo di convincerlo che in tutta questa storia il villaggio del sud non centra niente! Mentre tu invece, te la senti di andare a parlare con tuo padre?” chiese Kei notando l’insicurezza della ragazza.

Miki dopo un attimo di esitazione accettò. Non poteva certo permettere che il suo VERO matrimonio fosse rovinato  così.

“Ok, allora ci vediamo dopo e in bocca a lupo!” disse Miki incominciando ad incamminarsi verso il padre.

“Crepi il lupo, ma sta attenta!” le urlò Kei prima che lei si allontanasse. Per tutta risposta ricevette un dolce sorriso da parte della principessa, che ancora una volta  sciolse il cuore duro e resistente di Kei.

“Ehi, innamorato?! La situazione si sta facendo critica! Ci vogliamo avviare anche noi si o no?” chiese Yuri spazientito.

“Si, si andiamo!” Per cercare di raggiungere il padre, Kei e Yuri presero dei cavalli e vi salirono in groppa e incominciarono ad avviarsi verso il Re Hiroshima, ma ovviamente i nemici davano del filo da torcere e spesso lanciavano delle frecce difficili da evitare. Ma Kei e Yuri non si fecero per nulla intimorire e continuarono interdetti verso la loro strada, sbarrando ad uno ad uno i loro nemici, fino a quanto non riuscirono a raggiungere il padre.

“Padre!” urlò Yuri avvicinandosi a Hiroshima.

“Yuri, Kei, meno male che siete vivi, ci stanno massacrando! Sono forti i soldati del villaggio del sud! Ora capisci perché volevo fare un’alleanza con loro, Yuri?” disse Hiroshima continuando allo stesso tempo a dirigere il contrattacco.

“Si lo so padre, ma dobbiamo dirle una cosa importante che riguarda il Re Nagasaki!” disse Yuri mentre usciva dal fodero la spada, pronto a combattere nel caso in cui sarebbe stato necessario.

“Non voglio sentire una sola parola su quel traditore! Forse avevate ragione voi, non dovevo fidarmi e non dovevo nemmeno permettere che questo matrimonio avvenisse! Mi dispiace figli miei, ma adesso non dobbiamo arrenderci e dobbiamo dimostrare al nemico che noi non ci chineremo davanti a niente!” disse Hiroshima fermamente convinto delle sue parole.

“Ma padre, il Re Nagasaki non centra assolutamente niente in tutta questa faccenda! Questa sciocca guerra è stata causata per via di quell’attacco nemico di questo strano esercito sconosciuto di cui ci ha parlato anche il principe Rei!” intervenne Kei.

“Cosa? Il principe Rei? Ma che stai dicendo?!” disse Hiroshima buttando giù da cavallo un nemico dopo averlo infilzato con la lama della sua spada.

“Dovete credermi, padre! Anche il padre di Rei aveva dei sospetti al riguardo! Per favore, mettiamo la parola fine a questa assurda guerra!” disse Kei tutto ad un fiato. Hiroshima dapprima rimase in silenzio per rendersi conto di quello che aveva appena detto il figlio e poi rifletté sulla decisone da dover prendere . E infine disse: “Mi dispiace figlio mio, ma sono sempre convinto della mia idea! Sicuramente il principe Rei si sarà sbagliato o avrà cercato di ingannarti per entrare nelle tue grazie, per poi arrivare a me e conquistare il villaggio!”

“Ma perché non volete capire, padre? Qui c’è in gioco la nostra vita!” disse Yuri venendo in aiuto al fratello. Ma prima che potessero dire altro, delle enormi nuvole nere stavano oscurando il cielo e fulmini e lampi fecero il loro ingresso insieme alla pioggia scatenando così, una vera e propria tempesta.

“Ci mancava anche questa!” grugnì Yuri.

Ma le sorprese non finirono qui. Infatti nel cielo ormai oscurato dalle nuvole, comparve una strana creatura nera dall’enormi dimensioni che dava tanto l’aspetto di essere un aquila, ma molto più grande. Non era un aquila normale, perché appena si avvicinò più in basso nel villaggio incominciò a sputare fuoco da tutte le parti (il che non era del tutto normale), incendiando così, intere case.

“Ma che diavolo è quel coso?!” chiese Kei in tono timoroso.

“Non è ho idea. Ma sento che non mi piacerà….”

 

 CONTINUA….

Salve! Rieccomi qua con un nuovo capitolo! Visto? Alla fine sono riuscita a scriverne un altro! Mi scuso per non averlo potuto fare prima, ma sapete com’è con la scuola e poi a volte non viene nemmeno l’ispirazione e non ho voglia di scrivere. Ma adesso sono qui, no? Mi scuso anche per il capitolo che forse è un po’ più corto degli altri (o almeno a me così è sembrato), ma vi ho già spiegato il perché! Scusate se non vi ringrazio singolarmente come al solito, ma ho molta fretta e non ho potuto nemmeno ricontrollare bene il testo, quindi se trovate errori non fateci caso. Bè ringrazio chi ha rece lo scorso capitolo (se vedete delle risposte a certe persone quelle sono delle eccezioni xkè devo comunicare qualcosa di importante):

Angelo Azzurro

Sasu4ever

Sonietta87 (finalmente! Ti ho cercata dappertutto! Credevo che non ti piacesse più la mia ff! Bè cmq fammi sapere che ne pensi di qst capitolo! Baci tvttb! ^^)

Baby_simo

Kutai (hai visto? Questa volta non ho detto spero che abbia senso perché avevo paura che tu mi tagliassi le mani come mi hai detto nella scorsa rece della mia raccolta di drabble! Bè fammi sapere che ne pensi di qst capitolo! Baci! TVTTB!^^)

Ketty91

Chibilory

Bene adesso vi saluto ci sentiamo nel prossimo capitolo che scriverò! Baci! ^^

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Capitolo 20
*** L'attacco nemico (2° parte)! ***


L'attacco nemico (2° parte)!

“L’attacco nemico (2° parte)!”

“Ma perché non volete capire, padre? Qui c’è in gioco la nostra vita!” disse Yuri venendo in aiuto al fratello. Ma prima che potessero dire altro, delle enormi nuvole nere stavano oscurando il cielo e fulmini e lampi fecero il loro ingresso insieme alla pioggia scatenando così, una vera e propria tempesta.

“Ci mancava anche questa!” grugnì Yuri.

Ma le sorprese non finirono qui. Infatti nel cielo ormai oscurato dalle nuvole, comparve una strana creatura nera dall’enormi dimensioni che dava tanto l’aspetto di essere un aquila, ma molto più grande. Non era un aquila normale, perché appena si avvicinò più in basso nel villaggio incominciò a sputare fuoco da tutte le parti (il che non era del tutto normale), incendiando così, intere case.

“Ma che diavolo è quel coso?!” chiese Kei in tono timoroso.

“Non è ho idea. Ma sento che non mi piacerà….”  Disse Yuri guardando quello strano animale che ora stava incendiando l’intero villaggio.

“Dobbiamo fare qualcosa, maledizione!” disse Kei al fratello che era rimasto come paralizzato da quell’aquila dallo strano aspetto.

“Terra chiama Yuri! Ehi! Non è il momento di riposarsi e di rimanere a guardare quel BRAVO animale che sta distruggendo tutto quanto!” Urlò Kei tentando di distogliere Yuri dai suoi pensieri. Riuscì nell’intendo infatti Yuri si riprese e cercò di pensare ad un piano per poter risolvere tutta questa faccenda che si era venuta a creare.

“Yuri? Tu cosa preferisci una bibita fresca o un thè caldo?” disse ironicamente Kei, facendo capire al fratello che non avevano tutto questo gran tempo da perdere, visto che nel frattempo che ogni secondo che perdevano a parlare o a pensare, equivaleva a un secondo in più di distruzione.

“Molto spiritoso! Perché non mi aiuti a trovare una soluzione invece di stare qui ad aspettare che solo a me venga l’idea?! Dopotutto se non mi sbaglio questo è anche il tuo villaggio e non solo il mio!” disse Yuri con rabbia.

“Forse perché quello che è meglio a ideare i piani dei due sei tu? Yuri mi dispiace hai ragione, ma io non so proprio cosa fare!” ribatté Kei.

“Si ma potresti anche sforzarti le meninge e farti venire un’idea decente! E poi se non ricordo male tutta questa faccenda è anche colpa di qualcuno di mia conoscenza che ha perso totalmente la testa per la principessa Miki!” Incominciò a urlare Yuri al fratello.

“ Come osi rimproverarmi?! Sei veramente ingiusto! E poi se non sbaglio non mi sembra che finora tu ti sia lamentato! Anzi, mi sembra che ti sei anche divertito un po’ alle miei spalle a deridermi!” disse Kei incominciando a urlare anche lui.

“Come ti permetti???! Non è affatto vero! Anzi io ti ho sempre aiut….” Ma non riuscì a terminare la frase che dovette buttarsi giù a terra per non essere travolto dalle fiamme di quello strano animale.

A rendere in svantaggio il villaggio del nord oltre all’aquila dall’enormi dimensioni, c’era anche il tempo che quel giorno sembrava essere al favore del nemico. Infatti la pioggia, i lampi e i fulmini, rendevano ancora più difficile la battaglia di quando già non fosse.  I fulmini distruggevano le case e le radevano completamente al suolo aiutati dal vento. La pioggia cadeva incessantemente rendendo una visuale ancora più di difficoltosa e la battaglia molto più faticosa e chi non c’era abituato, era completamente spaesato e il terreno risultava scivoloso. Si stava verificando una vera e propria tempesta quel giorno. La pioggia bagnata, cadeva sui visi dei feriti e sulle vittime della battaglia che erano ormai privi di forza accasciati al suolo. Le case oramai erano tutte deserte o rase al suolo dal tempo  da quella strana aquila che stava distruggendo tutto. Le strade erano invase dai nemici che si battevano con l’esercito del villaggio del nord e alcuni anche con quello del villaggio del sud. Ogni minuto che passava si vedeva qualcuno che aveva la meglio su qualcun altro e gente che cadeva dal cavallo pieni di ferite e di graffi causate dalle lame del nemico.

Yuri, osservava quella scena in silenzio insieme a Kei, non sapendo a come porre fine a tutto quell’orrore che stava accadendo quel giorno sotto i loro occhi. Ai loro occhi c’erano solo vittime innocenti e gente che si batteva solo ed esclusivamente per il potere. Questo a Kei dava molto fastidio. Non sopportava di vedere tutte quelle vittime tra cui anche alcuni bambini che tentavano di scappare e di raggiungere le loro madri. Il cuore di Kei in quel momento stava sanguinando, si! Stava sanguinando dal dolore, perché era impotente davanti a tutto quell’orrore. Quel giorno, Capì che la guerra è veramente una cosa orribile e che l’uomo è solamente un animale assetato di sangue e di potere e che è disposto a tutto pur di ottenerlo, anche a sacrificare poveri innocenti che molto probabilmente non c’entravano nulla.

Mentre Kei aiutava Yuri ad rialzarsi, vide di sfuggita una bambina che stava correndo senza metà con il suo orsacchiotto di peluche e che cercava inutilmente la sua mamma.  La bambina si muoveva a fatica tra l’incessabile pioggia e il vento, quando dopo un po’ scivolò sul terreno bagnato e incominciò a piangere e a chiamare la sua mamma. A kei gli si strinse il cuore e volle andare a salvare quella povera bambina innocente. Quindi a fatica, tentò di raggiungerla e quando la stava finalmente per raggiungerla, vide un uomo armato di spada e di scudo che si stava avvicinando pericolosamente alla bambina. Con uno sforzo immane, corse velocemente verso la bambina tentando di raggiungerla prima di quell’uomo. Correva senza sosta tentando di raggiungerla, la pioggia gli rendeva una visuale difficoltosa e il vento tentava di mandarlo dalla parte opposta, ma nonostante questo cercò di correre sempre diritto a lui. Era a due passi dalla bambina, ma l’uomo era molto più veloce di lui e la raggiunse più velocemente, quando fù non poco distante dalla bambina alzò la spada in alto e si preparò a colpire la bambina. Ci fu un attimo di silenzio dopodiché si sentirono di nuovo lo scorrere continuo della pioggia e il pianto della bambina che incominciava ad essere più forte per la paura. Kei urlò con tutto il fiato che aveva in corpo e si gettò vicino alla bambina e la prese fra le braccia tentando di proteggerla dal colpo. L’uomo, dal canto suo rideva di gusto e dopo aver guardato un’ultima volta quella scena con disgusto, scaraventò la spada contro di Kei, che continuava a tenere stretta la bambina che dal canto suo piangeva a dirotto.

Fu un attimo, gli sguardi della bambina e di Kei si incontrarono e la bambina smise di piangere vedendo Kei che sorrideva e che gli sussurrava: “ Non temere andrà tutto bene, ti proteggerò io.”   La bambina lo guardò negli occhi e gli chiese chi fosse e lui gli rispose: “Sono Kei e ti prometto che salverò il villaggio da questa catastrofe.” Detto questo sentì suo fratello Yuri urlare il suo nome e subito chiuse gli occhi aspettando di essere infilzato dalla spada del nemico, ma stranamente questo non avvenne. Kei aprì gli occhi e si ritrovò ancora fra le braccia la bambina che adesso nascondeva la faccia fra le mani per non guardare e poi ebbe il coraggio di girarsi e di capire che cosa era successo. Vide l’uomo di prima che aveva tentato di ucciderla, disteso a terra in pozza di sangue probabilmente infilzato da una spada. Kei era confuso ma allo stesso tempo felice di essere riuscito a salvare quella bambina. Poco dopo notò però che accanto al corpo dell’uomo, vi era qualcuno anche lui con una spada in mano, che lo guardava a terra ormai morto. Kei, ne dedusse che era stato quel qualcuno a salvarlo e cercò di capire chi fosse, ma con quella pioggia, inutile dire che vi era difficile riconoscerlo, quando ad un tratto la figura si avvicinò sempre più a Kei e non appena fu del tutto vicino si chinò e gli porse una mano e solo allora Kei capì chi era la persona che lo aveva salvato.

“Kei, dammi la mano ti aiuto ad alzarti. Non possiamo stare qui dobbiamo andarcene e trovare un riparo per questa bambina.”

“Rei!” esclamò Kei. Dopo essersi assicurato che fosse veramente Rei la persona che lo aveva salvato, Kei prese la mano di Rei e con il suo aiuto si rimise in piedi e prese in braccio la bambina, nascondendo la testa nella sua spalla tentando di non farle prendere freddo e incominciò a correre con Rei verso Yuri, che appena li vide il suo viso si rilassò.

“Ma insomma Kei! Sei diventato matto per caso? Volevi ammazzarti?!” disse Yuri rivolgendosi a Kei.

“Scusami, ma non potevo permettere che le facesse del male.” Disse Kei indicando la bambina che teneva ancora fra le braccia. Yuri per un attimo non disse nulla e guardò sia Kei, sia la bambina che aveva salvato, dopo un po’ si calmò e decise che era meglio lasciar perdere, tanto sapeva che era Kei ad avere ragione in quel caso. Non poteva certo permettere che un abitante del villaggio, specialmente una bambina, venisse uccisa sotto i suoi occhi, quindi per questa volta decise di non rimproverare il fratello e di lasciar perdere.

“Comunque, tu che ci fai qui Rei?” chiese dopo un po’ a Rei.

“Già. Sei venuto per aiutarci, non è così?” chiese Kei.

“Si, è così.” Rispose Rei con un sorriso.

“Grazie per avermi salvato.” Disse Kei, tendendo la mano a Rei in segno della sua riconoscenza.

“Figurati, è stato un piacere! E poi non potevo certo permettere che tu finissi secco ancora prima di cominciare la vera battaglia.” Rispose Rei dando la mano a Kei, per poi ritirarla all’improvviso, facendosi serio in volto.

“Che vuoi dire con questo?” chiese Yuri, il quale già si stava preoccupando della risposta che Rei poteva dargli.

“Bè… questo è solamente l’inizio.” Rispose abbassando lo sguardo.

“Che vuoi dire con questo? Insomma spiegati meglio!” disse Yuri spazientito.

“Pensate davvero che il vostro villaggio sia l’unico obiettivo di questo nemico?” disse rialzando lo sguardo verso di Yuri.

“Come vi ho già detto pochi giorni fa, non so bene quale sia l’obiettivo di questi strani nemici, né il perché hanno attaccato il vostro villaggio per primo, ma un’idea penso di essermela già fatto.” Continuò Rei, non avendo una risposta da parte dei due fratelli.

“E quali sono le tue idee? dicci.” Domandò dopo un po’ Kei.

“Credo che vi abbiano attaccato perché vogliono prendere possesso di questo villaggio.” Rispose Rei.

“Quello che dici non fa un piega ma se è così perché proprio il nostro villaggio per primo e perché anche il villaggio del sud?” chiese Yuri confuso.

“Non  ne ho idea, anche io sono confuso quando voi.” Rispose Rei.

Mentre Rei, Kei e Yuri discutevano, i morti e i feriti aumentavano sempre di più e la tempesta non accennava a fermarsi e anche quell’aquila nera continuava interdetta il suo percorso, distruggendo tutto quello che si trovava nella sua strada. Kei decise che era arrivato il momento di reagire e che doveva pensare a fare subito qualcosa per fermare tutto questo.

“Ascoltate, intanto portiamo questa bambina in salvo e tutte le altre persone coinvolte e dopo penseremo a come poter reagire.” Propose ad un certo punto Kei, avendo un assenso da parte di Rei e Yuri, che però non sembrava tanto tranquillo.

“Va bene ma, dove li mettiamo? Intendo quelli che non c’entrano dove li mettiamo per farli stare al sicuro?” chiese cercando di essere il più calmo possibile.

“Vicino al castello ci deve essere una botola all’ingresso è un passaggio segreto dove sotto vi è una sala nascosta. Potremmo metterli lì.” Disse Kei.

“Una stanza segreta sotto il castello? Ma scusa tu come lo sai?” chiese Yuri sbalordito.

“Bè mio caro, lo sai che scappavo sempre, no? Quindi so più di quanto tu creda.” Rispose Kei con un ghigno divertito.

“Tsk!”

“Allora è deciso li metteremo lì.” Disse Rei alla fine. Dopo prese la bambina e fece una corsa verso il castello mezzo distrutto stando attendo che nessuno lo vedesse e lo seguisse. Arrivato all’ingresso del castello, spostò leggermente il tappeto che ricopriva la botola e così facendo la aprì e vi entrò dentro con la bambina. Aperta la botola vide delle scale e incominciò a scendere e a vedere dove portavano. Dopo un po’ arrivò in una  enorme sala e ne dedusse che era quella la stanza di qui parlava Kei e quindi poggiò a terra la bambina e perlustrò un po’ l’ambiente, dopodiché decise che era ora di andare e che non era il momento per restare lì a guardare.

“Tu resta qui piccola, ti riporterò indietro tua madre sana e salva, ma mi raccomando non uscire da qui!” disse alla bambina prima di andarsene e questa annuì silenziosamente portandosi un dito in bocca. Rei sorrise a quella visione e dopo aver salutato la bambina se ne andò, rinchiudendo la botola. Dopo raggiunse di nuovo Kei e Yuri che lo stavano aspettando.

“L’hai trovata?” chiese Kei.

“Si. Adesso, la bambina è salva.” Disse Rei con un sorriso.

“Adesso però, dobbiamo mettere in salvo le poche persone rimaste in questo villaggio.” Disse ad un tratto Yuri.

“Si, hai ragione! Allora io vado a vedere se Miki è riuscita a convincere suo padre a smettere la guerra contro il nostro regno e la porterò qui al sicuro.” Disse Kei.

“No, aspetta!” Lo fermò Rei.

“Che c’è?” chiese Kei fermandosi.

“Prima dobbiamo sapere dove diamine sia e poi tu credi veramente che suo padre le abbia dato retta? E sicuramente l’avrà messa in salvo a modo suo da qualche parte!” rispose Rei, leggermente preoccupato.

“è vero! Ma allora cosa dobbiamo fare?” chiese Kei confuso.

“Non lo so. Bè uno di noi potrebbe andare a cercare Miki e l’altro mettere in salvo le persone in quella stanza, mentre un altro ancora trattenere le guardie e i nemici che tenteranno di ostacolarci.” Propose Rei.

“Si, giusto! Allora io vado intrattengo i nemici, mentre voi due fate il resto!” disse Kei.

“Calma. Ci penso io ai nostri nemici.” Si intromise Yuri.

“Cosa?” chiesero all’unisono Kei e Rei.

“Avete capito bene. Sono il più adatto e tu lo sai, Kei!” disse guardando negli occhi Kei, aspettando una risposta.

“Si, hai ragione.” Rispose dopo un momento di esitazione, Kei.

“Sei sicuro?” chiese Rei.

“Si, andate.” Disse Yuri, salendo su un cavallo che aveva trovato abbandonato lì vicino e una spada che si era procurato prima che si era scatenata la tempesta.

“Ok. Andiamo.” E così Rei e Kei a fatica presero anche loro dei cavalli che avevano trovato lì in giro e sfidando il tempo, si allontanarono. Yuri, rimasto da solo si avventò contro una paia di nemici, abbattendone tre in un colpo e incominciò a combattere anche lui. Nel frattempo Kei e Rei in sella ai loro cavalli, correvano a più non posso , cercando di attraversare il campo di battaglia senza combattere, ma era difficile avanzare con la tempesta che si era creata. Mentre incitavano i cavalli a correre più velocemente, Rei disse a Kei che dovevano decidere chi dei due dovesse cercare la principessa Miki.

“Ehi, cosa facciamo?! Vai tu a salvarla?” urlò Kei a Rei cercando di farsi sentire.

“Per me è uguale! Peccato che siamo solo in due perché non riusciremo a fare granché! E poi chi dei due dovrà salvare le persone coinvolte e portarle in salvo, dovrà stare molto attendo! Non solo a non farsi scoprire dal nemico, ma anche farlo in maniera piuttosto veloce!” rispose Rei, anche lui gridando per cercare di far prevalere la sua voce a quella della tempesta e delle urla dei soldati.

“Ci siamo anche noi!” risposero in coro tre voci dietro di loro. Kei e Rei si girarono per vedere chi li avesse parlato e quello che videro li fece sorridere.

“Professor Kappa! Max!” esclamò felice Kei.

“Finalmente vi abbiamo raggiunti!” disse Max raggiungendo Kei e Rei anche lui a cavallo.

“Sono felice di rivedervi! Allora state bene?!” chiese Kei con un sorriso.

“Si, ma abbiamo avuto problemi con il cavallo, sai com’è, il professor Kappa aveva dei problemi nel maneggiarlo e tutt’ora ne ha!” disse Max ridendo a crepa pelle, osservando il professor Kappa che finalmente aveva raggiunto anche lui, Kei e Rei.

“Finalmente! Ma come fate a cavalcare questo coso? Comunque sono felice che stiate bene signorino K… emm.. volevo dire Kei!” disse il professor Kappa correggendosi.

“Ma come sapevate dove eravamo?” chiese Rei incuriosito.

“Bè, ci ha aiutati una persona.” Disse Max leggermente imbarazzato.

“Yuri?” chiese Kei.

“No, io!” rispose un’altra voce dietro di loro. Tutti si girarono nuovamente e Rei si illuminò vedendo il suo amico a poco a poco raggiungerli.

“Takao!” esclamò Rei felice di rivedere il suo migliore amico sano e salvo.

“Ciao a tutti! Scusate il ritardo! Allora? Qual è la nostra meta e cosa dobbiamo fare per aiutarvi?”  chiese dopo un po’ Takao sempre con il sorriso stampato sulla faccia.

“Bene! Adesso che ci siamo tutti, potremmo anche farcela!” disse Rei sollevato all’idea che poteva contare anche su i suoi amici.

“Certo! Dicci cosa dobbiamo fare e noi lo faremo!” esclamò Max, felice di essere utile.

“Allora due di noi vadano a cercare la principessa Miki, mentre gli altri tre andranno a salvare gli innocenti che non c’entrano nulla in tutta questa storia, dopodiché ci riuniremo e andremo a trovare l’artefice di questa assurda guerra!” disse Rei.

“Ok, allora è deciso! Chi vuole venire con me a salvare la principessa Miki?” chiese Kei alzando un braccio all’insù con fare da leder.

“Verrò io con te!” disse Max.

“No, aspetta Max!” disse ad un tratto Rei.

“Che c’è?” chiese Max confuso.

“è meglio che vada Takao con Kei. Non è che non mi fidi di te, ma lui può aiutare Kei nel caso dovessero incontrare dei nemici da battere e tu a quanto mi è sembrato di capire non sei molto portato nei combattimenti con la spada. Quindi…” rispose Rei abbozzando un sorriso.

“Uff…  purtroppo hai ragione, ma non ci posso fare niente.” Rispose Max facendo il broncio.

“Dai, non te la prendere tutti noi, abbiamo delle cose che non sappiamo fare e magari siamo bravi a fare altre cose, vedrai che ti renderai utile in un altro modo.” Rispose Rei.

“Ok, va bene.” Disse dopo un po’ Max con il più grande dei sorrisi.

“Ok, allora io vado con Kei, dove ci dobbiamo rincontrare di preciso?” domando Takao eccitato all’idea di fare tanti combattimenti.

“Emm… non lo so. Potremmo incontrarci appena fuori del villaggio, ok?” propose Rei.

“Va bene, allora a più tardi!” disse Kei. E detto questo, fece girare il cavallo all’indietro e si allontanò dai suoi amici seguito a ruota da Takao. E gli altri fecero lo stesso andando però dalla direzione opposta. Presto si sarebbe dato inizio alla vera battaglia….

Ciao a tutti! Finalmente sono riuscita a scrivere un altro capitolo di questa ff sono un po’ indietro e mi dispiace avervi fatto aspettare così a lungo. Ma vorrei anche informare che ho seri problemi con internet e non so se mi vedrete aggiornare in questo mese, non vi garantisco nulla ma se sarà così vuol dire che ho internet fuori uso per un bel po’ e non so nemmeno io come farò senza! Comunque, che ne dite di questo capitolo? Adesso siamo al completo e i nostri amici finalmente si stanno dando da fare, ancora ci saranno molti altri capitoli spero di non deludere le vostre aspettative. Adesso ringrazio tutti quelli che hanno rece lo scorso capitolo.

X Sasu4ever: Ciao! Grazie per i complimenti e spero che anche agli altri continua a piacere questa ff come te! Comunque dimmi che ne pensi di questo capitolo! Ciao! ^^

X kutai: Ciao! Ultimamente non è che ci sentiamo molto, ma purtroppo ognuno di noi due ha i suoi problemi e in più domani inizia la scuola e noi due non vediamo l’ora, vero? (ç_ç) Che ne dici di questo capitolo? Spero di aver descritto meglio un paio di cose o dici che devo migliorare di più? Comunque spero che anche questo capitolo ti piaccia! Fammi sapere che ne pensi! Baci! TVTTB! ^^

X Ketty91: Ciao! Mi dispiace deluderti ma la vera identità dell’aquila la scoprirai in seguito, forse avrei dovuto descrivere meglio l’attacco e non fare questo schifo di capitolo, vero? Bè fammi sapere che ne pensi! Baci! A presto! ^^

X Angelo Azzurro: Ciao! Da quant’è che non ci sentiamo???? Un secolo direi! Che ne pensi di questo capitolo? Dici che non va bene? Forse avrei dovuto scrivere l’attacco e far prendere subito provvedimenti a Kei e a Yuri? Ti prego consigliami tu perché adesso ho seri dubbi. Bè fammi sapere, ok? Ciao! A presto! Baci! TVTTB! ^^

X Chibilory: Ciao amica mia! So i problemi che hai con il tuo computer e su internet e chissà quando leggerai questo capitolo, ma non ti biasimo e io sono capace di aspettare! Sono felice che lo scorso capitolo ti sia piaciuto! Dimmi che ne pensi di quest’altro!  A presto! Ci sentiamo sul cell! Baci! ^^

                                  

Finito! Ho notato che le rece si fanno sempre più poche, non vi piace più qst ff vero? Ç_ç  Se avete dei consigli da darmi ditemeli pure, io li accetto! Bè adesso vado ci sentiamo! Ciao! Baci! A presto! ^^

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