E' tutto da vedere.

di Rob2212
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il primo incontro. ***
Capitolo 2: *** Tutto ciò che so... è che non posso aspettarmi un bel niente. ***
Capitolo 3: *** Inizia il cammino verso la verità ***
Capitolo 4: *** Misteri ***
Capitolo 5: *** A ognuno la sua. ***
Capitolo 6: *** La notte in cui parlò ***



Capitolo 1
*** Il primo incontro. ***



I personaggi di questa fan fiction appartengono alla mangaka Rumiko Takahashi, pertanto mi presto solo a trarne ISPIRAZIONE solo ed esclusivamente per scopi narrativi, in quanto fan.



E' tutto da vedere.

di Rob2212
fanart:Rob2212


 

Da quando ero piccola, ho sempre avuto una buona memoria.

Ricordo molto bene la prima volta che mia madre mi portò dal dottor Tofu, le mie prime amiche del cuore Maki e Tamiko, quando caddi la prima volta dalla bicicletta, il mio primo ginocchio sbucciato... ricordo persino la prima volta che Nabiki estorse denaro ad un compagno di classe! 

Eppure , per qualche motivo certe cose non le ricordo affatto. O magari voglio solo dimenticarmene. 

Tra i tanti ricordi , ce n'è uno che spicca in modo particolarmente intenso: l'arrivo di un nuovo compagno di scuola.

Ranma Saotome. 

In un primo momento non si presentò nel migliore dei modi,  ebbe però un certo impatto. Fu buffo però veder arrivare qualcuno a scuola senza rendersene conto.
Pensai che sicuramente fosse il tipo che ogni sera se la passasse a fare bravate con gli amici. 


Nonostante siano passati anni lo ricordo così bene, che certe volte mi sembra presente come fu allora. Direi che questa si colloca tra le storie che non dimenticherò mai..


 

§



Era una mattina come tante altre. Ma proprio in quella specifica mattina, ricevetti un messaggio da una mia amica, che diversamente da Yuka e Sayuri, non era in classe con me.


"Hey, Akane-chan! vieni dietro la palestra della scuola durante la pausa pranzo, devo dirti una cosa molto importante.Moemi"


Mancano circa 20 minuti prima del suono della campana.
Mi dirigerò li a tempo stabilito.

S- Akane, sei riuscita a studiare abbastanza per il compito di oggi? *sussurra*
A- Credo di si. Cioè sai che in un modo o nell'altro riesco sempre a cavarmela. Lo devo alla mia attenzione in classe!


La mia attenzione. Spero solo che non mi abbandoni come qualche giorno fa, quando mio padre ha annunciato........
ha annunciato............................
...................
.....ha annunciato?

Oh Kami non ricordo. Però quando Nabiki, per prima,  ha cercato di avvisarmi ero talmente presa dall'allenamento e dall odio nei confronti di quei dannati compagni di scuola che a malapena l'ascoltavo.


Però...non so. Ho avuto però come la sensazione che stesse soffiando un vento di cambiamento...
Chissà, magari il mio cervello ha captato le loro parole senza che me ne rendessi conto.



13:30. E' meglio che mi sbrighi ad andare dietro la palestra, sennò addio pranzo.



Oh, Moemi è già li.

A- Ciao Moemi-chan, ho ricevuto il tuo messaggio. Che dovevi dirmi?
M- Ciao Akane-chan, hai già sentito dell'arrivo di un nuovo ragazzo a scuola no?
A- Sì, l ho giusto "conosciuto" stamattina, prima di entrare. 
M- Benissimo. Sappi che io e lui siamo nella stessa classe.
A- Ah sì? che tipo è? (con finta indifferenza)
M- Credo che lo scoprirai da sola..
A-  (!)   che vuoi dire?
M- Non fa altro che parlare di una strana ragazza che è andata da lui ad accoglierlo al suo arrivo!
A- (oh no... forse sono stata troppo sfrontata! Volevo solo dare il benvenuto al nuovo ragazzo che si è iscritto! Avrà sicuramente pensato male di me..)
M-Hey? ci sei? non farti prendere da strani pensieri. Ciò che devi sapere è che gli ho detto che io e te siamo amiche....
A- (Oh mamma non ci voleva! sarà ancora peggio di quella volta che Tofu stava scoprendo che segretamente mi piacesse) *Suda*
M- ....e vorrebbe che ti dicessi che ti aspetta al cancello del Furinkan dopo le lezioni.
A- .....Eh? ma cos..?


Da lontano sentìì la voce di Yuka che urlava a squarciagola il mio nome. Dovetti così interrompere la conversazione con Moemi, salutandola ed invocando la benedizione dei Kami in quanto impedissero al fato di farmi cambiare scuola dalla vergogna.
Stupendomi soprattutto di quest'ultimo pensiero.


Riprese le lezioni, considerando che in Giapponese antico avessi una media decisamente alta, mi presi la libertà di riflettere: fu strano da parte mia avere le gote infuocate solo al pensiero di  ciò che stesse accadendo. 

Mai in sette vite sarei stata una ragazza calma, paziente e pacata come mia sorella maggiore Kasumi. 

Potrei anzi dire che uno dei miei peggior difetti sia bruciare le tappe. Nello sport, a scuola, nella vita privata... tutto subito. 

Difatti quella non fu di certo la prima volta che avessi un qualche approccio con un ragazzo.
E di certo non sarebbe stata l'ultima. 


Strano però che  quel tizio, proprio quello, scatenasse in me tanta insicurezza senza averci mai parlato piu' di 10 secondi. 


Quella mattina lo sorpresi a passare piu' volte davanti la mia classe con Hiroshi e Daisuke , a sbirciare dentro la mia classe. 
Certo che le arti marziali sanno essere davvero utili per nascondersi o celare la propria presenza.


Le sette ore di quella che sembrava essere una giornata infinitamente dinamica , passarono. Ma non sentìì l'allietarsi del mio animo come di solito accadeva. 


E' il momento Akane. Sta calma. Non è da te.
Possibilmente ripeterlo a me stessa avrebbe funzionato come le parole di mio padre e di Nabiki gettate al vento.


Pura.illusione.mentale. 


40 passi....

Spero solo che non voglia riaccompagnarmi a casa.

30 passi....

Oh Kami perchè ho avuto la cortesia di accoglierlo così in fretta?

20 passi...

Anche volendomi incontrare io non ho idea di cosa dirgli..a parte benvenuto. Ma sarei troppo ripetitiva. In fondo gliel'ho già detto stamattina. 

15 passi... 

In fondo ha chiesto lui di vedermi finite le lezioni. No?

10...

9...

8...

7...

6...

5...

4...

3...

2...

1...


STOP.

Non c'è nessuno. 

Nessuno. Neanche un anima viva si è degnata di presentarsi. Ma guarda tu questo maleducato!



"Ciao! "

Gelo. Vorrei voltarmi ma sono come assiderata. Il cuore è mancato di un battito. O forse due. Perchè ho deciso di uscire dal cancello principale...


"Akane, giusto?"


.....DANNAZIONE RISPONDI RAZZA DI VIGLIACCA!

A- ...ssì sono AA-kane Tendo
(gote rosse?! ma cos..?)
R- B-beh.. p-piacee-re. Io s-s-sono Ranma. Ranma Saotome. 

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Capitolo 2
*** Tutto ciò che so... è che non posso aspettarmi un bel niente. ***


Salve a tutte\i! 
Questa ff, da come si evince dal primo capitolo , sarà piuttosto lunga e piena di sorprese. Una dopo l 'altra! 
Tra l'altro ho cambiato stile rispetto alla mia prima FF (che tra l altro dovrei revisionare. Troppi errori).
Ho inoltre deciso di fare qualcosa in piu': oltre ad occuparmi , non solo della stesura di questa storia e delle fanart, ma anche di mettere negli stessi disegni degli indizi che non vengono da subito rivelati nella storia.
 Inizialmente sarà facile , ma via via il mistero s'infittirà. Muhauhauhauaha! 
Tra l'altro, la narrazione sarà in corsivo e i pensieri dei nostri personaggi saranno evidenziati tra ** ed in base alla persona che li fa colorano in modo diverso. Basatevi sul colore dei capelli :)
Cercherò inoltre di pubblicare ad un massimo di lontananza di 3\4 giorni!
Non mi resta che augurarvi una buona lettura!
ps. scusate per gli errori di ortografia !





Se ben ricordo, fu proprio quel giorno che cominciarono i miei problemi con la memoria. 
Probabilmente fui davvero scossa da ciò che avvenne. 
Succede sempre: quando il periodo di noia prende il sopravvento, subito dopo la tua vita si ritrova sotto sopra e piena di incredibili cambiamenti. E preghi che quel dannato periodo di noia torni presto.. 
Molto presto...
§



*Non riesco a crederci. E' imbarazzato!
Però... 
è decisamente piu' alto di quanto ricordassi stamattina (probabilmente per via del fatto che era piegato. Stupida).*


A-Ti sei appena trasferito dunque.
R-Sì. Sono appena arrivato coi miei a Nerima, ma al momento siamo ospiti di un amico di papà
*ma che razza di discorsi*
A- Come mai ospiti?
R- Abbiamo avuto dei problemi con la casa. Però sai, a giorni dovrebbero risolversi. Posso accompagnarti?
*Dannazione! proprio ciò che temevo! per lo meno la situazione è molto piu' gestibile di quanto immaginassi. In fondo scoprire che anche lui si sia sentito in imbarazzo , non ha fatto altro che accrescere la mia di sicurezza.*
A- Va bene. Andiamo pure. Sei figlio unico?
R-No no , ho una sorella di nome Ranko. Sei anni piu' piccola di me. E' una vera rompipalle.
A- Ahah poverina! perchè dici così?
R- Perchè le sorelle minori sono sempre delle rompipalle.
A- Io sono la minore tra le mie sorelle. Eppure non mi hanno mai detto di essere una rompipalle
R- Ah. Allora dovrò conoscerti piu' a fondo. E' da tutta la vita che cerco l'eccezione che confermi la regola. Menomale però che lei sta ancora a Sapporo dagli zii. 
A-Però! una bella distanza. 
*Sembra proprio un ragazzo normale. A parte per il fatto che odia la sorella, si ritrova temporaneamente senza casa ed è decisamente troppo alto. Chi mai ce l'avrà portato quì da Hokkaido? Vederlo giocherellare timidamente con le dita però mi fa una certa tenerezza. 
 Oh, lo studio del dottor Tofu. Kasumi diceva di dovergli restituire un libro che le ha prestato qualche giorno fa. Magari più tardi ne approfitto per venirci. *

R- Come hai detto che ti chiami ?
*Benissimo.E possiede la memoria di un lombrico.*
A- Akane Tendo. 
R- Ci sono molti Tendo da queste parti?
A- Se per molti intendi 4 sì
*Chissà che vuole dire..*
A- Beh, io sono arrivata a casa. Grazie per avermi accompagnata. Di solito non sono così permissiva coi ragazzi.
R- Perchè mai? 
A-Beh..ecco...Hey ciao Nabiki!
*Nabiki. Grazie. Mi hai salvata. 
Questo tipo ha un modo di fare che mi mette in difficoltà. E' come se si preparasse sempre a girare la frittata dalla sua parte. *

N-Sorellina, bentornata. Chi è questo?
A-Nabiki, non essere scortese
R-Ciao, piacere io sono Ranma Saotome. 
N-Saotome hai detto?
*C'è qualcosa che non quadra. Ho una gran brutta sensazione. *
R- sì.
N- Allora ti informo che c'è qualcuno che ti sta aspettando. Entra.



Io e Ranma ci guardammo come se cercassimo risposte l'una negli occhi dell'altro. Entrambi , incuriositi di ciò che uscì dalla bocca di mia sorella mezzana. Che diavolo intendeva dire?
Sicuramente c'è qualcosa che non va in questa giornata. 
Entrammo dalla porta d'ingresso, posammo le cartelle e lo invitai ad accomodarsi in sala da pranzo mentre cercavo di vedere un po' cosa stesse succedendo.
Mi diressi verso la cucina sperando di incontrarvi Kasumi. 



*Vuoto.*
A-Nabiki, hai visto Kasumi? 
N- E' andata a consegnare un libro o che so io al dottor Tofu. 
*Ci mancava solo questa. L'unica opportunità che non coinvolga ferite e ossa rotte per rivedere Tofu ed ecco che scappa via come fumo.*


A quel punto decisi di dirigermi in sala da pranzo per risolvere il mistero che avvolgeva la serata. 
Non mi era mai piaciuto invitare ragazzi in casa. Provavo sempre una sensazione di disagio. Ma stavolta il disagio crebbe non appena mi ritrovai di fronte la porta della sala da pranzo
Li trovai ciò che non mi sarei mai immaginata.





Soun- Hey! Akane, finalmente! Vieni, ti presento il mio migliore amico, Genma Saotome e sua moglie Nodoka.
Genma- Piacere io sono Genma Saotome. 
Nodoka- Molto piacere. Questo è nostro figlio, Ranma. Ma vedo che vi siete già conosciuti.
Akane- S-sì. Ci siamo giusto visti questa mattina a scuola.
*MOMENTO MOMENTO MOMENTO!
C'è qualcosa che mi sfugge. Tornano dei flashback di qualche giorno fa. Mio padre accennava a qualcosa....
qualcosa.. tipo.... un ospite!
Ranma mi ha detto che sarà un ospite temporaneo. Ha anche citato i Tendo...*



Un po' di ore prima:

Sayuri: Buongiorno Akane-chan!
A- Buon giorno sayuri-chan! 
S- hai saputo ? oggi arriva un nuovo studente nella nostra scuola.
A- un nuovo studente? non ne sapevo nulla.
N-io sì. Akane, perchè non andiamo a dargli il benvenuto? magari riesco a fargli pagare il pizzo dell'ingresso a scuola. Ormai con Kuno non funziona più.
A- Com'è possibile che hai sempre e solo una cosa in mente sorellona?Non sarebbe il caso invece di cercarti un ragazzo?
N- No.Non direi.
S- Ecco! dovrebbe essere lui.


Da lontano vidi un ragazzo piegato in due intento a raccogliere... qualcosa. Non riuscìì a vedere.
Decisi così di avvicinarmi dandogli il benvenuto nella nostra scuola.



 *Ma si.. in fondo sono insieme a.....
Nabiki...?
Sayuri......?
Ma dove...?!*

R- ?
*Oh Kami, mi sta fissando.*
A- Ciao, serve aiuto?
R- No. Non direi.
A- Beh, allora ti lascio alle tue cose. Comunque, benvenuto al liceo Furinkan.


Torniamo al momento odierno.



A- Cooosa? staranno quì da noi per una settimana? Dovremmo andare a scuola insieme? condividere il bagno? La camera e tutto?

Non credetti alle mie orecchie. 

N- Shhh! fa piano sorellina! neanche a me va a genio smettere di colpo di avere la mia privacy! ma guarda il lato positivo, come faccio io: e' bello, alto, forte. E se oserà violare la mia privacy , chiederò un risarcimento di 5000 yen!

*Assurdo. Tutto questo è assurdo.
Nessuno può costringermi a condividere la mia stanza con uno sconosciuto.
Ma che gli è saltato in mente a mio padre? senza chiedermi il permesso! 
Ho deciso. Andrò a dormire da Yuka. *



Mi incamminai verso mio padre, gonfia e altera come non lo fui mai. Decisa e risoluta , con fiato abbastanza per quattro polmoni, mani strette a mo di pugno e la mia cara e affezionatissima aura blu.

 
A- PAPA'!
Soun- Ah si, Akane. Dicevi che avresti voluto passare una settimana dalla tua amica Yuka giusto? *occhiolino*

Mi girai in direzione della porta , e vidi Nabiki fare un ghigno di compiacimento.

* Me l'hai fatta. Razza di Arpia. 
Ma. Non capisco. Un ospite è piu' importante della propria figlia? Vabè poco importa.
 L 'importante è avere modo di riuscire a fare la doccia senza che qualcuno entri per "errore".*



Così, tornai su per preparare il borsone con l'essenziale per una settimana. 


*Spazzolino: c'è
Spazzola: c'è
7 paia di mutandine e 4 reggiseni: ci sono
Divisa scolastica di ricambio: c'è
Abbastanza vestiti per non farmi sembrare una stracciona...*


Toc toc

*Chi diavolo...?*



R-Ciao Akane
A- Ciao
R- Pare proprio che ti abbia buttato fuori. Mi dispiace
*Quante arie si da questo tipo.*
A- Ma figurati! Avevamo già progettato io e la mia amica che andassi a dormire da lei per una settimana. Dovevo solo dirle quando.
R- Allora non ho motivo di trattenermi
*Ma.. che intende?*
A- ?
R- Se fossi rimasta mi sarei comportanto come un gentiluomo, evitando ogni contatto con te , giusto per non farti sentire in imbarazzo. Ma ora che vai dalla tua amica...
A- Ehm... arriveresti al dunque?
R- Stavo giusto per farlo. Tieni, Questo è il posto e l'ora. Sii puntuale mi raccomando.
*Si avvicina. Troppo vicino. Che diavolo vuole fare?*

D'istinto mi voltai appena in tempo per evitare un disastro.


R- Allora, a domani. 
*Questa ragazza non me la racconta giusta. Vedrò di scorprirlo al piu' presto.* 
A- A domani.


*Domani... *

Cominciai ad incamminarmi verso casa di Yuka , riflettendo su ciò che accadde poche ore prima:
Ranma si avvicinò pericolosamente alle mie labbra. Come gli venne in mente di fare una cosa del genere? E' una cosa che mi chiedo tutt'oggi. 



*Che tipo. Ma come si è permesso?! Cercare di baciarmi, così sfacciatamente! Neanche fossimo così intimi. Kami, ci siamo appena conosciuti!E poi chissà che c'è scritto in quel biglietto. Talmente mi ha sconvolta il suo gesto che non ho nemmeno fatto caso a cosa di fosse scritto. Farei meglio a dare un occhiata*


A quel punto non feci altro che aprile il bigletto. Notai con sorpresa che non era piccolo. Era invece piuttosto corposo. Il contenuto mi sorprese ancor di piu' di quella dannatissima, assurda e sconvolgente giornata:

Akane, fatti trovare alle 16:00 dietro la palestra della scuola. 
Credo che ciò che abbia fatto stasera ti abbia scossa. E te ne chiedo scusa. 
Ci vediamo domani.
Buona notte.


*Oh benissimo. Mi ha strappato un appuntamento.
D'altronde che potrei fare a questo punto? Questo tipo mi incuriosisce tanto quanto l'ansia che mi mette addosso. Si mostra normale, ma sento che nasconde qualcosa. 
Dev'essere qualcosa di molto importante. Ne sono certa.*


Mi diressi dopo una breve telefonata dalla mia amica Yuka, che fu entusiasta del fatto che andassi a dormire da lei questa settimana. In fondo dalla sua proposta a quel momento passò un bel po' di tempo. Probabilmente ebbi bisogno di una spinta in più. 
Parlammo per buona parte della serata di questo strano tipo venuto da lontano. 
Mi resi conto che nonostante le apparenze, suscitò in me un grande interesse nei suoi confronti, probabilmente nata dalla curiosità delle sue parole. Dei suoi gesti. Piuttosto goffi a dire il vero. Almeno per i primi 5 minuti. Possibile che un tipo tanto bello potesse essere attratto da un maschiaccio come me?
Yuka parve turbata piuttosto dal comportamento di Saotome. Timido, ma si lanciò lo stesso in un gesto che avrebbe potuto procurarli percosse piuttosto pesanti. 
Avrebbe potuto. Già. 
Un vero peccato scoprirsi tanto rammollite di fronte ad un tipo del genere.
A volte non mi capisco. 
Comportarmi stranamente fu il mio tallone d'Achille. Cercai per molto tempo qualsiasi scusa per cacciarmi nei guai. Era come un tic. 
Cercare la sofferenza.  
Dovevo farlo, quasi come se sentissi di dovermi punire per qualcosa. 
Dalla morte di mia madre mi sentìì come se non potessi più essere felice in vita mia. Pensai che se mi raggiunse una punizione tanto orribile , evidentemente meritavo una sofferenza simile per qualcosa che feci nella precedente vita.
Distrutta ormai da quella che si può definire la giornata più imprevedibile mai passata, mi appisolai, tra le soffici e calde coperte messe apposta per un improvvisa ospite, augurandomi tutto il coraggio del mondo per affrontare nuovamente quel tipo. 



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Capitolo 3
*** Inizia il cammino verso la verità ***




Nonostante tutto, quella notte riuscìì a dormire. Consapevole del fatto che l'indomani avrei dovuto affrontarlo, approfittai della permanenza di quella settimana in casa della mia amica Yuka per non adempiere al mio dovere. 
Non mi presentai per tutta la settimana.
Vidi di nascosto che mi cercava, con lo sguardo, durante l'intervallo, nei corridoi. Una volta venne addirittura nella mia classe. Il destino quella volta fu dalla mia parte. Andai al bagno contemporaneamente a quell'evento.
Inizialmente non capii se fu un bene o un male il mio comportamento.
Diamine, come vorrei picchiarmi adesso. 
Vorrei tanto farlo. 
Perchè non diedi retta  al mio sesto senso?



*E' passata una settimana. Oggi torno a casa. 
Non ho avuto voglia di incontrarlo, ma col passare del tempo quella cresce sempre piu' dentro di me.
Maledizione.
Possibile che mi abbia colpita così tanto?.
Ho deciso, lo incontrerò. Giusto perchè si è permesso di occupare la mia stanza. Gli lascerò un bigliettino nell'armadietto delle scarpe.*


Velocemente, composi la lettera con su scritto che finalmente mi ero decisa ad affrontarlo e che lo avrei atteso nei corridoi della scuola tra le nostre classi durante la pausa pranzo. Giusto per non perdere troppo tempo. In fondo, si presentò lui come il supremo interessato. 
Dirigendomi al punto cruciale però...


R- Akane? che stai facendo?
*Merda.*
A- ciao Ranma. Ti stavo giusto cercando. 
R- A dirla tutta anch'io. Non ti ho piu' vista dallo scorso lunedì.
A- Eh, beh sì, ho avuto molto da fare. Sai, lo studio.. gli allenamenti
*Bugiarda*
*Bugiarda.*

Si avvicinò pericolosamente al mio viso, ma stavolta non mi spostai. Socchiusi semplicemente gli occhi intenta ad affrontare ciò per cui non ebbi le palle. Tutto il coraggio accumulato non servì a nulla. La sua attenzione si volse al mio orecchio sinistro.

R- Senti, ti va di fare una cosa un po' folle?

Annuì aspettandomi qualunque cosa.

R- Ti va di marinare la scuola insieme a me?
A- Marinare la scuola? per andare dove?
R-Non so. Non conosco bene questa città. Vuoi farmi da cicerone? se accetti prometto di dirti tutto su ciò che mi ha rivelato la tua stanza in questa settimana
*ah beh, a questo punto devo cedere alla tentazione. Dopotutto non ho incontrato neanche un professore*
A- Va bene, accetto. Seguimi!
*Ringrazio ancora mio padre per avermi fatto praticare le arti marziali.*

Velocemente uscimmo dal Furinkan facendo particolare attensione ai Sempai, oltre ai compagni di classe. Un vero peccato essere in Giappone in quel momento. In altri paesi non avremmo avuto problemi.
Teste basse, gambe piegate ed una velocità immane, ci ritrovammo fuori. 
Marinare la scuola non era il mio forte. Quella mattina però ebbi una carica sorprendente. 
Grazie forza dei Kami.


Passammo la maggior parte della mattina a parlare di come si trovò a Tokyo, dei nuovi compagni di classe, di Moemi e di come ci conoscemmo. Era molto disponibile all'ascolto , ma rimase tutt'altro che loquace.. 
Le frasi dovetti tirargliele fuori dalla bocca con un paio di pinzette.
Perchè questo tipo si interessava a me? Non sembrava aver molto da dire. Mi resi conto che la mia prima impressione fu giusta: 
il tipo aveva qualcosa da nascondere.
Andammo infine al parco di inokashira , nel distretto di Tama. Piuttosto lontano in effetti d a nerima. Soprattutto a piedi.
Prendemmo un gelato e ci sedemmo su una panchina di fronte al lago. 
Notai subito tutte le coppiette sulle barche intente a dimostrarsi il loro affetto reciproco. Quelle scene mi dettero il voltastomaco. Probabilmente perchè nessuno mi permise di amare.


A- Quasi dimenticavo! dovevi parlarmi della mia stanza o sbaglio? hai frugato tra le mie cose? perchè non sono disposta al perdono
R- Vuoi proprio saperlo?
A- Spara.
R- non ho dormito nella tua stanza. Non l ho proprio vista ,a parte quando ti ho lasciato il biglietto la scorsa settimana.
A- allora era tutto un trucco?!
R- esatto. Riuscirai mai a perdonarmi?
A- Non ti avrei perdonato se avessi frugato tra le mie cose. Detesto che si violi la mia privacy.
R- allora hai delle cose da nascondere
A- tu piuttosto sembri proprio il tipo che nasconde qualcosa di grosso.
R- cosa te lo fa pensare?
A- il tuo atteggiamento. Le tue poche parole. 
R- Ti posso solo rispondere che ti sbagli
*Ecco, appunto. Nasconde qualcosa.*
A- La scorsa settimana, mi pare di aver sentito qualcosa del tipo "allora devo conoscerti piu' a fondo" uscire dalla tua bocca
R- si, è esatto
A- allora se vuoi conoscermi piu' a fondo devi aprirti. Mi mette a disagio questo tuo modo di fare
*Grande Akane*
R- credo di avere i miei metodi alternativi.
A- non vedo l'ora di scoprirlo

Dissi sarcasticamente. Ma presto scoprì che il messaggio non fu recepito correttamente.
Il suo braccio da poggiato in una gamba, si spostò dietro la mia nuca. La mano sinistra prese la mia. Il suo busto si girò verso me. Il suo sgardo si fece piu' profondo tanto da infilzare l' anima come punteruoli.
Automaticamente guardai le sue labbra piene dirmi:


R- Sai, non voglio metterti fretta ne nulla, ma fin da quando ti ho vista mi sei piaciuta. 
Ho pensato di essere il ragazzo piu' fortunato del mondo ad essere accolto nella nuova città da una ragazza tanto bella. Però piu' parlo con te, piu' mi rendo conto della tua insicurezza. Le cose a questo punto sono due: o sei stata tanto ferita da essere riluttante nei confronti di qualsiasi figura maschile, o sei già pazza di me.

Non potei credere alle mie orecchie. Di essere perspicace lo era, ma addirittura azzeccarne due su due, mi sembrò troppo.
Non feci altro che ascoltare il mio cuore. Poggiai automaticamente la testa sulla sua spalla. Non passò molto tempo dalla fase successiva: lui capii che mi lasciai andare. Prese il mio mento, se lo portò vicino al viso e mi baciò. 


*Era questo che mi aspettava?  perchè non l ho fatto prima?
Kami, le sue mani.. mi hanno stretta come mai nessuno ha fatto. Un bacio lungo, intenso,pieno.*


R- Mi sa che si è fatta l'ora. Purtroppo oggi non posso riportarti a casa. Sai com'è.. mille lavori..
A- Capisco. Non preoccuparti.  Allora.. ci vediamo
R- Sì. Ci vediamo presto.

Li ci salutammo. Subito , dopo un bacio rubato. Mi sentii le gambe tremare accompagnate da pugni stretti.
Delusione. 


*Rubi un bacio e scappi? che razza di dongiovanni. Chissà quale vittima sono. La 30 esima? la 100 esima? con quei modi di fare chiunque ci sarebbe cascata. Non devo incolparmi se si è dimostrato alla fine un brutto idiota sciupafemmine.*

Mi incamminai  verso casa tempestandomi di molte altre domande. Il dunque era sempre li: perchè di quella freddezza finale?
Magari non gli piacque il mio modo di baciare. Fino ad allora però non si era lamentato nessuno.
Eppure la sua reazione mi rimase impressa. 
Decisi di passare dal dottor Tofu , giusto per un saluto veloce. Magari parlarne con qualcuno che non fosse della mia stessa scuola mi avrebbe fatto bene.


Toc toc!

T- Si arrivo! cosa posso fare per.... ah, ciao Akane! che ti sei fatta stavolta?
*E' proprio bello vedere una faccia amica ad accoglierti col sorriso*
A- Salve dottor Tofu. Non mi sono fatta nulla. Almeno , non fisicamente
T- Akane, il tuo viso.. entra pure. Vediamo se posso fare qualcosa per te.
*Diamine. Nascondere i sentimenti non è il mio forte. Non lo è mai stato.*

Una volta entrata nel suo studio, mi porse una tazza di tè e si sedette davanti a me.
Probabilmente ebbi una faccia da straccio, perchè non fece che guardarmi a sottecchi il viso, con uno sguardo tra il preoccupato e l'esaminante.
Mi sentii improvvisamente dentro una macchina per la tac.


A- Dottore, secondo lei cos'è l'amore?

Lo scatto mi fece rendere conto che non si aspettava una domanda del genere.

T- A-akane , non so proprio come risponderti. Io sono un uomo di scienza lo sai.
*Devo buttarmi se voglio delle risposte.*
A- Ma io so anche, che oltre ad essere un uomo di scienza e fondamentalmente razionale, lei è innamorato di mia sorella Kasumi da molto, moltissimo tempo.

Il suo viso divenne dapprima paonazzo, poi avorio ed infine , con poca sorpresa, gli occhiali si appannarono accompagnati da una leggera sudorazione.
Tofu.. ancora credeva di riuscire a nascondere il suo amore per mia sorella? 
Ma fintanto lo sapessi solo  io. Almeno direttamente, poteva stare bene.


T- M-ma tu c-come..?
A- è fin troppo evidente dottore. Ma non si preoccupi. Kasumi non credo che lo abbia capito.
*E invece lo ha capito eccome..*
T- sai, piccola Akane. Non so proprio dirti cos'è l'amore. Sì, ormai che mi hai scoperto posso dirti che ho provato un fortissimo sentimento , che tutt'ora provo, nei confronti della maggiore delle tue sorelle. Però mia madre mi diceva sempre che l'amore si conosce quando lo si condivide.
Se quel sentimento potente lo prova solo una parte, allora non lo si può considerare tale.

La posizione del suo corpo cambiò da eretta a poggiata coi gomiti sulle gambe. Il viso divenne scuro, cupo.

*Che sia...?*
A- dottore, cos'è successo la scorsa settimana? quando mia sorella è venuta a riportarle il libro?
T- Non mi ha riportato nessun libro.
A- allora è andato tutto bene! ...giusto?
T- No.. non direi

In quel preciso istante , entrò nella stanza una figura a me totalmente sconosciuta.Portava una chioma lunga, color lavanda. Gli occhi grandi dello stesso colore, un viso affusolato ed un corpo pieno di curve. Dall'accento mi diede l'impressione che la cina fosse la sua patria.

T- Ah ciao Shampoo! ti presento Akane. E' una mia affezionatissima cliente.
Akane lei è Shampoo, la mia nuova apprendista infermiera.


Mi alzai per stringerle la mano, mentre lei giunse le mani accompagnandone un inchino. Doveva esser venuta da poco. Fu fin troppo chiaro che non avesse la minima idea dei nostri usi e costumi.
A partire dall abbigliamento.
Indossava un cheongsam piuttosto corto, rosa. Un paio di ballerine nere e due buffi elastici coi pallini laterali intenti a raccogliere a mo di orecchie di gatto i suoi lunghissimi capelli.


Shampoo- Sono venuta ola con mio lagazzo. Comincio alle 18 ?
T- Si , puoi accomodarti nello spogliatoio. Ho messo il cambio ed un paio di pantofole apposta per te.
Shampoo- la linglazio molto. E' stato un piacele , Akane giusto?
A- si, è stato un piacere anche per me. Allora io vado dottore. Ci vediamo presto. 
T- se vuoi puoi restare, ti faccio un'altra tazza di tè.
A- no, non si preoccupi. Tra l'altro dovrei passare da un' amica a prendere il borsone per tornare a casa.
T- capisco. D'accordo allora. Stammi bene piccola Akane!
A- mi stia bene anche lei dottor Tofu!
*Queste nuove apparizioni in città mi stanno dando da pensare. Certo poi che shampoo è proprio una bella ragazza. Sembrerebbe anche in gamba considerando che debba avere piu' o meno la mia età e già lavora come apprendista infermiera nello studio di Tofu. Si, sembra proprio una ragazza in gamba.*

Uscendo dallo studio del dottore, non potei fare a meno di notare qualcuno svoltare l'angolo. Un tipo alto..spalle larghe. Con un buffo.... codino?!



 

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Capitolo 4
*** Misteri ***


Smisi di massacrarmi il cervello. Fu così lampante.
Shampoo venne accompagnata dal fidanzato. Subito vidi un codino in lontananza.
Inutile dire che non potei essere piu' arrabbiata.
Lo avrei picchiato? umiliato? no. Troppo facile. Dovevo sputargli tutto in faccia. Dirgli che l'avevo beccato in flagrante.
Che brutto schifoso bastardo.
Una volta tornata a casa trovai tutto normale. Non fu spostato nulla. Neanche la mia amata spada da kendo.
Oh, come l'avrei distrutta volentieri sulla testa di quel bastardo.
Mai finora fui la vittima di un triangolo amoroso. Bastardi ne avevo conosciuti ma approfittarsi così della mia disponibilità no.
Mi venne in mente Iwao. Dovevo aspettarmelo solo dal nome che razza di persona fosse.
Ma ai tempi fui una sprovveduta. Ingannarmi con affetto e regali per strapparmi la cosa piu' preziosa che avessi. Nessuno ne era al corrente. Neanche mia sorella Kasumi.

Già, Kasumi. Il dottor Tofu disse che accadde qualcosa quella sera. Pensai di dirigermi in cucina: parlare con mia sorella e mettere qualcosa sotto i denti non avrebbe potuto farmi che bene.
Decisi dunque di far chiarezza nella mia mente una volta per tutte. A partire da lei.
Per mia fortuna, stavolta, la trovai li. A godersi un ottimo tè verde. 
Lei sì che sapeva scegliere benissimo la qualità delle spezie, del cibo e degli infusi.


A- Kasumi, come va?
K- Ciao sorellina. Bene, come sempre. A te com'è andata la giornata?
A- Malissimo. Ti prego, non mentirmi. Sono tua sorella
K- Non mento Akane
*Solo perchè mi chiama per nome c'è qualcosa che non va*
A- Neanche col dottor Tofu?
K-....
*Centrato in pieno*
K-..Sai, sorellina. A volte le cose sono piu' complicate di quanto sembrino.
A- Non dirlo a me. Ti va di parlarne? Un po' come uno scambio equivalente a scopo di crescita

Un lato delle sue labbra prese una leggera inclinazione verso l'alto.
Parlammo per ore.
Nonostante la cena con papà e Nabiki e le loro lamentele, c'eravamo solo io , mia sorella ed i nostri discorsi.
Dopo giri e rigiri uscì finalmente il vero motivo per cui andò male tra lei e il dottore.


A- dunque ce l'ha fatta. Si è dichiarato.
K- Sì. Sai, non è stata una situazione rilassante.
A- Certo! chiunque sarebbe scappata sentendo qualcuno dichiararsi urlando come un pazzo facendo scappare addirittura la gente venuta in ambulatorio.
K- già. E' stato imbarazzante. Ma a quanto mi dici ha frainteso tutto.
A- Vuoi dire che...?
K- Sì. Anch io sono innamorata del dottor Tofu.
*Incredibile. Chi lo avrebbe mai immaginato?*
A- Se le cose stanno così, perchè non gli hai mai dato motivo per capirlo?
K- In realtà gliene ho sempre dati. A partire da tutti i pasti che gli porto, dai libri che prendo in prestito e dalla costanza in cui vado a trovarlo. Non avrei mai potuto sbilanciarmi ancora dato che sono pur sempre una giovane donna. Non starebbe affatto bene.
A- Ma dai sorellona! Pensa un po' a Nabiki. Non che le sue maniere siano migliori ma per lo meno riesce a chiudere i conti. Sempre
K- Io non sono come Nabiki, ne tantomeno come le altre donne.
*Che affermazione stupida. Baka di un Akane. Mia sorella ha dovuto prendersi cura della casa e della nostra famiglia come faceva mia madre , ed io mi permetto di spronarla così? che razza di idiota.*
A-...scusami tanto Kasumi.
K- Non fa niente sorellina. 
?- Scusate, si può?
K- chi è?
A- vado a vedere

Mi diressi verso la porta di ingresso, e li vi trovai la causa dei tanti pensieri di mia sorella. Se non altro belli.
Non feci domande. Lasciai che andasse diretto da mia sorella. In fondo avrebbero dovuto chiarire. 
L'unico mistero che tutt'ora mi attanaglia gira intorno a questo: chi spinse quella volta ad agire il dottore ?
Poco importava al momento. 
Feci un bagno caldo sperando che avrebbero chiarito una volta per tutte e , soprattutto, si mettessero insieme per la gioia dei vecchietti che andavano a farsi curare da Tofu.
Certo. Al momento avevo anch io i miei problemi. Decisi che anch io li avrei affrontati. 


 
§


Due case. Una molto grande. Una piu' piccola. 
C'è buio. Troppo buio.
Mi trovo in un palazzo.. Nella casa più grande. E' malconcia.
La carta da parati merita di essere strappata via e bruciata. Il pavimento è tutto slivellato e pieno di crepe. Le serrande.. meglio non parlarne.

Sembra proprio una casa europea.
E' casa mia. Lo sento. 
Perchè ci abitano un uomo ed una donna? lui sembra molto piu' anziano di lei. Eppure danno l impressione di essere una coppia.

Scendo delle scale. Sto correndo. Sembrano non finire  mai.
Arrivo nella casa piu' piccola. Sono tutta sudata e i miei polmoni chiedono pietà.
Questa sì che è una casa in stile giapponese. 
E' messa molto meglio rispetto alla prima casa. 
Quì devo viverci io. Sì , riconosco le mie cose.
E' molto buio anche quì.

!

Un rumore! dei passi!
Vedo due ombre venire verso di me.
Entro piu' in fretta che posso dentro la porta alla mia destra, corro. Sbatto.
Due figure davanti a me: mamma, papà...!?
mi volto e vedo Kasumi e Nabiki con un sorriso incredibile sul volto.
Non parlano, mi passano solo un disco.
Capisco che devo vederlo.
Mi avvio nell' unica stanza dove non è stato ristrutturato nulla. 
Entra qualcuno. Lo conosco, ma non riesco a vederne il volto. Chi sei?
Non mi sente. Sta giocherellando con la serranda. Fuori c'è un gatto nero con enormi occhi gialli che mi fissano. Mi sta chiedendo qualcosa. 
Il tipo è sparito.
Fuori piove. Comprendo ora la richiesta del gatto e lo faccio entrare.
Inserisco il disco nel lettore.

!

Ci sono io! ma sono... più.. grande!
....sono un uomo!
Non ricordo affatto di aver fatto tutte queste cose. 
Sto cucinando qualcosa.. lo spiego prima in cinese e poi in vietnamita. Non nella mia lingua.
"Non sapevo parlassi queste lingue"
Mi volto. Non riesco a vederlo in faccia. E'... come se non l'avesse.
"Neanch'io." L'unica risposta che so dare.
Accanto a me sono spuntante tutte le persone della mia vita. Ma stavolta non mi soffermo a guardarle. Non catturano la mia attenzione.
Tutto finisce in un nano secondo. 
Arrivano le mie sorelle dicendomi di indossare il costume perchè saremmo scese in piscina per il mio compleanno.
Vado in corridoio e mi rendo conto di essere già in costume. 
Sono preoccupata per le geta che indosso.
Scendiamo in piscina da un balcone all'altro. Fluttuando.
Non riesco proprio a capire.
Mia sorella mezzana mi spinge verso le scale tenendo le mie braccia ben strette.
E' molto forte. Quasi crudele.
Entro in acqua. Comincia a venirmi un attacco di panico. 
Mi immerge fino a sotto il mento.
Ho paura.
C'è troppa gente..
C'è qualcosa che si dirige verso di noi dal fondale del mare. 
Ma... eravamo in piscina!
La "cosa" schizza fuori dall'acqua con una piroetta di 3 metri.
Sembra un delfino, ma ha la pinna di uno squalo. 
Fa 3/4 salti. Rischia di annegarmi. Provoca troppi schizzi d'acqua.
L'uomo senza volto si tuffa in acqua. 
Riempie di pietre il fondale fino a farmi toccare con i piedi.
Si avvicina...sta dicendo qualcosa..


...Mi svegliai.
*Era..un sogno? sono tutta sudata... *
Non ricordai piu' nulla.



Svolsi la giornata come al solito: andai a fare la doccia, feci colazione, misi la divisa scolastica e mi avviai col pranzo di Kasumi verso la scuola.
Un passo, poi un'altro. 
Il Furinkan non distava molto da casa mia.
Fare buca fu divertente, sì, ma non era roba per me.
Incontrai subito Moemi che, con viso sorridente a 32 denti mi accolse molto piu' affettuosamente del solito. 
Arrivai subito al dunque persino con lei


A- Moemi, dov'è quel bastardo di Saotome?
M- ... 
A- Allora?
M- non è venuto.
A- ok, io vado.
M- hey, ma dove..?! Aspetta!

Come non detto sul marinare la scuola. 
Corsi in direzione dello studio, per poi fermarmi a metà strada. 
Lui era li,  intento ad avviarsi a scuola. Mi vide, fece una faccia tra lo sconvolto e l'impaurito. 
Di certo non si aspettava di vedermi. 
Dovevo essere una furia in quel momento.
Lo presi per la casacca e lo trascinai fino al parco piu' vicino , nonostante le sue lamentele. 
Li scoppiai.


A- chi diavolo ti credi di essere eh?!
R-  Akane ma che ti prende?
A- come osi comportarti in un modo tanto squallido ?!
R- Non so di cosa tu stia parlando
A- Shampoo non ti dice niente?

Diventò piu' pallido dei nikuman

R- Ma tu come..?
A- L ho conosciuta giusto ieri. Una bella ragazza. Molto in gamba. Non capisco per quale motivo dovresti tradirla.
R- Non sono affari tuoi. Ora se vuoi scusarmi vado
A- No bello, tu non vai da nessuna parte.
Lo tirai a sedere con tutta la forza che avevo in corpo.
R- Senti, sono cose che non ti riguardano perc...
A- Non mi riguardano? ne sei proprio certo?
R- Va bene, ti chiedo scusa per averti baciata. Contenta adesso?
A- No, non mi accontento. Voglio sapere il perchè
R- Non ho un motivo. Ti basta?

Mi avvicinai al suo viso, intenta a fargliela fare sotto. Ripeto. Dovevo essere proprio furiosa dato che buttò fuori il rospo nonostante le proteste.

R- Shampoo è la mia ragazza. E' vero. Ma è stata una decisione della sua vecchia e del mio.
Vorrei solo essere libero di decidere chi deve piacermi o meno, chi deve starmi accanto e viceversa.
A- Non puoi prenderti gioco delle persone in questo modo
R- Gioco delle persone? e lo dici a me? senti Akane, fammi un favore. Vai a controllare di tanto in tanto il tuo caro dottorino. Se proprio vuoi saperlo non è al sicuro. 
A- Che diamine vorresti dire?
R- Che la ragazzina dolce e delicata che credi che lei sia, non è affatto una ragazzina dolce e delicata. 
*Che intende dire.. ? non vorrà mica dare della "mangia uomini" alla sua ragazza..?!*
R- Ti saluto
A- fermo li!
R- cos'altro hai da dirmi? mi sono scusato, ti ho detto le cose come stanno. Che altro vuoi?

Non riuscii a proferire parola. Chissà perchè poi lo richiamai..
Si avvicino al mio orecchio, molto lentamente , con uno sguardo sicuro di se ed un sorrisetto soddisfatto

R- allora è proprio come pensavo. Sei già pazza di me. 









Perdono. Perdono PERDONO!
Ho trovato non poche difficoltà a continuare questa storia. Poi finalmente stanotte è arrivata l ispirazione.
Olè! problema "risolto".
Sì, ci sono sempre piu' domande.. ma in fondo, siamo solo al 4° capitolo ;) verrà svelato tutto pian pianino. 
Alla prossima!

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Capitolo 5
*** A ognuno la sua. ***


 Bene, 
direi che affrontarlo non sia stata una grande idea. 
Dovevo sì farlo,  ma farmi sputare in faccia la dura realtà non fu cosa gradita.

A me piaceva Ranma. Da morire. 
Mi sentì quasi in colpa nei confronti di Shampoo.

Passai quasi tutta la mattina a tormentarmi, seduta li, in una panchina del parco.
Ogni tanto mi distraevo guardando i bambini giocare. Le mamme intente ad accudirli quando cadevano. Le merendine....
Bella l'infanzia.
Un infanzia che ebbi per poco tempo.

Tormentarmi era la cosa che mi riusciva meglio.
Cominciai a massacrarmi le unghia. 
Non potevo accettare una realtà così squallida: un tizio nuovo, arriva , fa quello che vuole, e poi se ne va, senza una degna spiegazione.

Fanculo. 

Me ne torno a casa. 



Qualcosa allora catturò la mia attenzione.
Un ragazzo si sedette accanto a me.

Un tipo impostato.. 
I muscoli erano però celati dalla larga felpa blu scuro che indossava. 
Sarà stato più o meno alto 1.75. Un altezza relativamente normale quì in giappone.
Uno sguardo profondo, gli occhi castani.. più scuri dei miei. 
Non sembrava di quì: la sua etnìa era un misto tra giapponese ed europeo. Non aveva il viso schiacciato. Ma neanche scimmiesco.
Aveva un bellissimo profilo.

D'improvviso fui scoperta mentre studiavo il corpo del nuovo arrivato.

Diamine, si è girato. 
Volto lo sguardo dall altra parte. Ho intravisto un sorriso però.
Mi volto di nuovo non appena sono sicura della sua distrazione.
Noto i suoi capelli: sono castani. Scuri. Lisci. 

!

Quella macchia! 
Ha un ciuffo di capelli biondi! è il tipo del mio sogno!




 
§





*Questo nuovo lavòlo mi sta stletto. Devo inventalmi qualcosa di intelessante da fale , oltle ad asciugale nasi gocciolanti. Ma in fondo che mi lamento a fale? il mio nuovo capo è piuttosto affascinante. Gualdalo, come si plende cula dei pazienti.
Nel mio villaggio natìo ci hanno semple detto che, essendo noi donne di polso, dobbiamo avele accanto un vero uomo. E quì.....in fondo.. ci sono molti posti dove nascondelsi....*

S- Hey dottole, ha bisogno di una mano?
T- No no grazie, ci sono abituato


* ! 
ma che diavolo sta facendo?*



 

§
 




Kasumi si diresse verso lo studio del dottor Tofu, con la sua solita allegria. Stavolta era intenta a portargli un bel piatto di biscotti appena sfornato.
Era più che sicura che il dottore avrebbe apprezzato.

Dopo il chiarimento di quella sera era felicissima di poterlo di nuovo incontrare. 
Com'era stato dolce: tornare da lei. Senza dire neanche una parola l'aveva solamente stretta a se. 
Entrambi capirono che era il momento di smetterla di giocare al gatto e al topo.
Si appartenevano.

Non appena arrivata non bussò neanche. 

Kasumi: Ono? sono Kasumi. Sono venuta a portarti dei biscott.....

Il piattino cadde a terra. La scena che mia sorella si trovò davanti la pietrificò da capo a piedi: Shampoo vicina, troppo vicina al viso del dottore. 
Le sue mani erano troppo vicine all'attaccatura delle cosce. 
Lui seduto, incredulo. Lei una gatta famelica intenta a sedurre la sua preda.



 

§





Mi diressi verso casa. 

Non dissi una parola a quel tizio nonostante la curiosità. 
Possibile che i sogni premonitori esistano?
In passato il dottor Tofu me ne parlò ma ero troppo presa a fissarlo come un calamaro.


Vidi correre qualcuno fuori dallo studio.
Kasumi...? ma sta.. piangendo?

Corsi piu' veloce che potei e la raggiunsi in pochissimo tempo. 

Akane: Kasumi! che succede? 
Kasumi: lasciami Akane! lasciami andare ti prego! voglio andare via!
Akane: ma.. cos'è successo?  *osai* ti ha picchiata?
Kasumi: ma che dici Akane? Tofu non lo farebbe mai!


Mi vennero subito in mente le parole dette poche ore prima da Ranma 
"La ragazzina dolce e delicata che credi che lei sia, non è affatto una ragazzina dolce e delicata. "
Lasciai andare piedi e pugni alla volontà , così come mia sorella. 

Mi diressi verso lo studio, sfondai la porta e vi trovai Shampoo sbadigliante e annoiata.
Disse qualcosa del tipo :" non ci sono piu' uomini veri a questo mondo"
Non riesco a ricordare. 
Le mie mani erano già attorno al suo collo prima che finisse la frase.
Ci ritrovammo a combattere per tutto l'atrio come due matte.

Anche lei aveva sicuramente studiato le arti marziali. Sapeva dove colpire. 
Ma lo sapevo anch io.

Il dottor Tofu cercò di dividerci, ma invano.
Le urlai che non era altro che una sporca lurida sgualdrina in cerca di nuovi modi per rovinare la vita alla gente. 
Ricordo che nominai anche Ranma. Solo per un momento.
Non fui affatto ne lucida, ne logica.

Qualcosa mi tirò lontana da lei.
Me la presi anche con quell entità. 
Poi mi resi conto che erano due braccia piuttosto muscolose, maschili. Coperte da una felpa blu scura.
Che figuraccia...

L'altra metà della rissa era tenuta ferma da altre due braccia.
Queste appartenevano a qualcun altro di nostra conoscenza.
'Ranma, e così hai marinato anche oggi la scuola? '

Akane: Lasciami! devo finirla! non hai idea di cosa abbia fatto questa stronza!
Shampoo: Se è pel questo non lo sai neanche tu mocciosa!
Ranma: lo so io. Smettila di fare la stupida e soprattutto di scalciare. Lo sai che è inutile dimenarti con me.
Shampoo: ah si? ti faccio vedele io!

Gli mollò un calcio proprio li. In mezzo alle gambe. 
Ranma collassò a terra come un salame.

Per lo meno questo riuscì a sfogare l'ira di lei.
A quel punto prese la parola il ragazzo misterioso

?: Posso stare tranquillo se ti lascio andare?
Akane: ...si. Ma almeno per il momento.
Guardai Shampoo: fece una smorfia intenta a dimostrare che era pronta in qualsiasi momento.

Il felpato prese Ranma per la maglietta e lo trascinò nello studio dove si trovava il dottore, piangente. Cominciarono a borbottare su qualcosa.
Non li ascoltai.

Mi sedetti invece sul divano intenta a placare i nervi.
La causa dei guai di mia sorella si sedette accanto a me.

Akane: Ma che coraggio
Shampoo: non ci vuole mica colaggio a sedelsi accanto ad una lagazza flaccida come te
Akane: non ti spacco la faccia solo perchè ho appena fatto una sorta di promessa
Shampoo: non ci spelale tanto con lui, lagazzaccia! Non hai spelanze
Akane: di chi parli?

Il nostro discorso si interruppe dall'uscita dei tre. 
Ranma fu il primo a proferire parola.

Ranma: Shampoo , Akane. Parliamo una volta per tutte.
Akane-Shampoo: prego
Ranma: Shampoo come già detto è la mia fidanzata. Ma non per volontà mia. Da questo si può dedurre che inizialmente non provavo nulla per lei, ma dopo molte cose non esiste in me niente popo di meno che il piu' assoluto disprezzo nei confronti di questo essere.
Shampoo: concoldo e licambio. Stlonzo.
Akane: perchè lo dici a me? cosa me ne può fregare?
Ranma: lo sappiamo entrambi. Smettila di fare la bambina. Ti conosco appena, ma se c'è una cosa che ho capito è che sei proprio testarda ed orgogliosa.
Akane: .....
?: eheh
Guardai in cagnesco il tipo
?: non ti sto prendendo in giro. E' bello vedere tanta energia però
Ranma: Ad ogni modo, Shampoo, veniamo a te: a me piace Akane (arrossì), a te piacciono tutti gli uomini che incontri. Finiamola di fare i bambini e parliamo chiaramente con tua nonna e mio padre. Ok?
Shampoo: inutile. Lo sai come la plendono
Ranma: non me ne frega niente. 
Shampoo: va bene. Domani ci pallelemo. Ma ad una condizione
Ranma: cioè?
Shampoo: devi lascialmi il dottolino
?: questa non è una decisione che spetta a Ranma, e nemmeno a te. 
Akane: già. Sta lontanissima da mio cognato. Ricorda che non abbiamo ancora finito io e te.
Shampoo: dai, lagazzi! ela solo una battuta. Tanto non vale nulla neanche quella mezza tacca!
Tofu: guarda che io sono quì...

In effetti non mi resi conto neanch io della sua presenza.
Il felpato si avviò verso Shampoo , con molta calma e fermezza. 

? : su, andiamo. Ti troveremo un altro lavoro. Questo non è posto per te. 
Shampoo: e tu che ne sai?
? : il dottore è innamorato. Non vorrai mica finire come quella volta , vero? perchè non ho nessuna intenzione di aiutarti ancora. Non fino a quel punto.
Su, alza le chiappe.
Shampoo: innamolato eh? stlonzate. 

Mi lanciò un sorriso. Il terzo in poche ore. 
Ma chi diavolo è questo tizio?

Ranma: Akane, tu vieni con me.

Non protestai. 
Avevo tante di quelle domande da fargli che avrei sicuramente approfittato della strada del ritorno per tartassarlo. 
Non mi lasciò dire neanche una parola. 
Certo che questo suo lato proprio non me l'aspettavo. Anzi, piu' che altro non mi aspettavo che fosse capace di dire piu' di tre frasi messe insieme!
Lo interruppi bruscamente. Il suo discorso aveva perso il senso iniziale.

Akane: e così io ti piaccio eh?
Ranma: si , è così.

Stavolta non sussultò.

Akane: Eppure stamattina sembravi la persona piu' disinteressata della terra.
Ranma: ero sorvegliato.
Akane: da quel tizio? ma chi è esattamente? come fai a conoscerlo?
Ranma: ..lo conosco. Da molto tempo per giunta. 
Akane: c'è qualche nesso particolare tra te, Shampoo e il felpato?

Scoppiò in una piena risata

Akane: che diamine ridi?
Ranma: felpato? 
Akane: non conosco il suo nome, in qualche modo devo pur chiamarlo
Ranma: non è importante conoscere il suo nome. O ti sei già innamorata di lui?
Akane: ma se neanche lo conosco?!

Mi prese per le spalle, si piazzò davanti a me e mi guardò dritta negli occhi. 

Ranma: non conosci neanche me, eppure hai perso la testa.
Akane: tu sei un po' troppo sicuro di te.
Ranma: te lo leggo negli occhi. 
Akane: provamelo.
Ranma: in questo momento stanno dicendo "baciami ranma.."
Akane: ... che aspetti allora?

Stavolta ci baciammo, per volontà di entrambi. 
Fu dolce. Accompagnato da un lungo abbraccio. 
Probabilmente la cosa a cui puntava di piu' era proprio il contatto corpo a corpo che il bacio stesso.

Per me la maggiore dimostrazione d'affetto è sempre stata l'abbraccio. 
Si sentono il calore, i battiti del cuore, il respiro ed il profumo della persona che abbracci.
Puoi misurare anche quanto tiene a te in base all'intensità della stretta.
La sua ai tempi fu forte. Quasi dolorosa. 
Una stretta che diceva "ormai sei mia. Non ti lascerò piu' andare"

E finì proprio così: decidemmo di stare insieme. Davvero. 












Pensate che la storia sia finita? MA ASSOLUTAMENTE NO!  :D
siamo solo agli inizi!
spero di aver risolto qualche dubbio, ma d altronde, se in una storia non ce ne fossero, che senso avrebbe?
Ad ogni modo aspettatevi scintille, fuochi d'artificio e lacrimoni. 
Su questa storia ci lavoro da circa tre anni e alla fine ogni dubbio sarà chiarito, ogni persona sarà al suo posto e.. 
boh, chi lo sa :D 
a prestissimo!

ps: come fattomi notare da Aron_oele , il discorso dei pensieri colorati non ha funzionato. 
Grazie infinite. Mi hai tolto una fatica inutile :°D






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Capitolo 6
*** La notte in cui parlò ***


Passarono esattamente tre mesi da quel giorno. 
Tutto andava a gonfie vele con Ranma: passeggiate mano nella mano, ogni giorno veniva a prendermi a casa per andare a scuola, mi riaccompagnava.. eravamo sempre insieme. 
Non avevo però ancora messo piede in casa sua. Questo mi parve strano dal momento che invece lui stava sempre da me. Aveva fatto amicizia con Nabiki, mio padre, Kasumi.. 
Però dentro di me, non si era ancora dissolta la curiosità ed il mistero che avvolgeva quel ragazzo. 
Non feci mai domande , ne a Ranma, ne a Shampoo. 
Il mio timore era che se avessi chiesto anche una minima cosa , avrei rovinato tutto. 
La cinesina aveva trovato un altro lavoro. 
E dei signori Saotome? neanche l'ombra. 
Ne una parola.

Sembrava che Ranma  avesse smesso di avere radici, per insediarsi totalmente nella mia vita.
Non che la cosa mi dispiacesse, ma suonava comunque strana.

Ranma si dimostrò un fidanzato premuroso, seppur sulle sue. Sembrava volermi accontentare sempre. Esserci. Purchè non facessi domande scomode. 

Una sera fu incredibile. 
Mi portò dei fiori, ed una cena squisita. 
Peccato che le portate fossero cucina cinese.

Poi venne quel giorno.

Ranma: Toc toc
Akane: chi è a quest'ora?! ma... Ranma! che ci fai li fuori dalla finestra? è mezzanotte!
Ranma: lo so, è strano. Ma ricordi che giorno è oggi?
Fece un sorriso smagliante, e non potei fare a meno di notare che celava qualcosa dietro la schiena. Continuai a fare la finta tonta.
Akane: Oggi è il 17 Febbraio 1989, sabato. Ore 00:00. La temperatura è sui ....
Ranma: smettila di fare la buffona, fammi entrare piuttosto
Mi avvicinai per aprire la finestra. Lui si fiondò ad una velocità indescrivibile su di me. 
Cademmo a terra. Il tonfo provocato mi recò non poca preoccupazione. Tralasciando il dolore, è ovvio.
Ranma: scusa, ti sei fatta male?
Akane: ma no, ho l'airbag nel posteriore
Ranma: posso vedere?
Akane: adesso smettila tu. Stai esagerando
Ranma: ok dai. Sono quì per un ovvio motivo. Tieni
Mi porse una scatolina (....cinese) con dentro delle cianfrusaglie. Sembravano pacchetti contenenti infusi o qualche diavoleria di quel paese. 
Akane: che cos'è? 
Ranma: apri la busta rossa. 
Mi accinsi ad aprirla. La sorpresa fu incredibile: erano come.. stelle. 
La busta lanciò un salto dalla mia mano e cadde a terra. 
Akane: ma cosa..?
Ranma: guarda
La polvere prese forma di parole. 
Era un ovvia richiesta.
Neanche il tempo , mi ritrovai sdraiata sul letto. Ranma stava su di me. 
Quel momento iniziò in modo splendido.. magico.
Era arrivato il momento. 
Per fortuna non ero così goffa, almeno in questo campo.

Ranma: non voglio forzarti.. però.. 
Akane: però?
Ranma: ce li ho blu...
Akane: sei proprio raffinato..

scoppiò in una risata isterica. Si vedeva che era nervoso. Tremava quasi ad avere le convulsioni. 
Lo accarezzai e subito dopo lo strinsi forte. 
Aveva decisamente bisogno di essere rassicurato.
Non ci volle  molto tempo per il secondo passo. 
Un bacio appassionato, decisamente piu' umido e pieno di desiderio rispetto ai precedenti. 
Le sue mani esploravano il mio corpo: dapprima il collo, poi il seno.. poi i fianchi.
Li accadde dell'incredibile:
Ranma: Buon terzo mesiversario Akane..
Akane: buon terzo mesiversario anche a te Danieru

Si bloccò. 
Il suo volto si trasformò da eccitato a furioso.
Sollevò il suo corpo con rabbia dal mio. La pelle si era tutta tirata. I muscoli gonfiati.

Akane: che ti prende?
Ranma: cos hai detto?!
Si rivolse a me urlando
Akane: buon terzo mesiversario anche a te Ranma. Perchè questa reazione?
Ranma: non ti azzardare a prenderti gioco di me Akane! tu hai detto Danieru, non il mio nome!
Akane: ma che diavolo stai dicendo?! non ho mai sentito un nome del genere!
Ranma: tutte cazzate! tu hai combinato qualcosa! di la verità!!
Era decisamente furibondo. La prima lite. La primissima in tre mesi favolosi. Decisi con tutta me stessa di non rovinare il momento: mi avvicinai a lui, ormai seduto sulla sedia con il gomito poggiato sulla scrivania e la mano che faceva da colonna portante alla sua fronte.
Gli occhi chiusi. 
Sembrava davvero sconvolto.
Akane: ma.. ranma. Come fai a pensare una cosa del genere di me?
Ranma: e tu come diavolo ti permetti di dire il nome di un altro, proprio quando stiamo per fare sesso!?
Akane: sesso hai detto?
Ranma: esatto. Non si può fare altro con una come te!
Fu troppo.
Akane: va subito fuori dalla mia stanza e non farti piu' vedere.
Ranma: che cosa? no. Ora sputi il rospo. Dimmi subito che hai combinato
Akane: SPARISCI DALLA MIA VISTA!
Gli scaraventai addosso un libro con tutta la mia forza. 
Pensai che se fosse rimasto ancora davanti a me, avrei potuto ucciderlo. Probabilmente.
Ranma: tu sei pazza, oltre ad essere tale e quale a Shampoo
Scappò via prima della resa dei conti.
Appena fui sicura della sua assenza nei dintorni, scoppiai a piangere. 
Come osava trattarmi così? non ricordai assolutamente di aver pronunciato un nome diverso dal suo.
Eppure ne fu così certo. 
Non si da di matto così, dal nulla. 
Decisi allora di non restare da sola, con le mani in mano.
Avevo bisogno di parlare con qualcuno.
Kasumi non era ancora rincasata, e probabilmente non l'avrebbe fatto neanche quella notte. 
Da quando lei e Tofu si erano chiariti, passava la maggior parte del tempo fuori casa. 
Allora pensai a Yuka. 
Abitava a pochi isolati da casa mia. A quell ora di notte non era saggio avventurarsi per strada, da sola.
Infilai i jeans, una maglietta e delle scarpe da ginnastica. Scesi le scale senza far rumore, recuperai la chiave di casa mettendola in tasca e uscì. 
Cominciai a correre a perdifiato nella direzione da me scelta.
Sapevo a memoria quella strada. 
Anche ad occhi chiusi l'avrei raggiunta.
Mi sbagliavo.
Dopo venti minuti mi resi conto di essermi persa. O meglio. Ero sempre nella stessa zona. 
Non riuscìi a capire se l'errore fu mio , o se le strade di notte si animassero. 
Mi fermai per prendere fiato. 
Girai la testa prima a destra, poi a sinistra. 
Vidi il solito parco vicino casa, dove mi divertivo tanto a pensare guardando i bambini giocare.
'Possibile che in venti minuti di corsa mi ritrovo ancora quì?'
Sentìi un rumore tra gli alberi
Akane: Chi c'è?! 
Ancora quel rumore
Akane: Chi sei?! fatti vedere! 

??: hey calma, calma! Sveglierai tutto il quartiere se ti metti ad urlare in questo modo. 
Era lui. Il ragazzo felpato. 
Non ho ancora ben chiaro da dove sbucò. 
Gli alberi erano di fronte a me , lui invece mi arrivò alle spalle. 
Akane: ah, sei tu. Ti diverte così tanto spaventare la gente?!
??: Come siamo acide stasera. Dimmi, ti è successo qualcosa?
Akane: non sono affari tuoi
??: si, è vero. Allora, dimmi: vuoi che ti lasci in pace?
Akane: si, grazie. 
abbassò il capo ed alzò le mani come a toccare un muro invisibile. 
Mi voltai in direzione della solita panchina. 
Non appena mi sedetti, vidi che il felpato imitò il mio gesto.
Akane: non dovevi lasciarmi in pace?
??: non lo sto facendo?
Akane: direi di no.
??: rifletti, piccola Akane. Non hai forse proferito la parola per prima una seconda volta?
Akane: che vuoi dire?
??: uhm.. "Chi sei, fatti vedere..." e ora " non dovevi lasciarmi in pace" bla bla bla
Akane: si, e allora?
??: non mi sembra di aver fatto o detto qualcosa in particolare. O comunque qualcosa che possa averti distratta dal tuo dolore.
'Che tipo assurdo'
Passarono 15 minuti di silenzio. Rimase li. Zitto e buono, proprio come diceva lui: 'senza distrarmi dal mio dolore'
Eppure lo fece. 
La mia attenzione si sviluppò totalmente sul suo aspetto.
Stavolta non portava una felpa, ma una maglietta a maniche corte con una stampa. 
Adesso i muscoli non erano piu' celati. 
Direi che fossero piu' concentrati sulle braccia, petto e spalle. Queste ultime , erano piuttosto laghe. 
Al piano di sotto portava dei normalissimi jeans. Si intravedevano però delle gambe da maratoneta: muscolose ma al punto giusto. 
I suoi modi di fare però erano ciò che mi colpirono di più tra tutto: usava le mani ed il corpo come fosse la persona piu' sicura del mondo. 
Ogni movimento da lui fatto esprimeva cordialità e gioia di vivere senza attenersi troppo all etichetta, ma allo stesso tempo molto lontano dall essere volgare.
Era.. un gran figo. Niente che abbia mai visto prima. Neanche nei film americani.

??: hai fame per caso?
Akane: che? fame?
??: si, fame. Sembri affamata. A dirti la verità ho fame anch'io. 
Akane: in effetti.. potrei mangiare qualcosa.
??: scommetto che ti piace la pizza
Akane: che cos'è?
D'un tratto tirò fuori una scatola quadrata e bassa, piuttosto grande. Sul dorso c'era la stampa di un forno e ai lati usciva del fumo che emavana un ottimo odorino.
Akane: da dove te la sei uscita?
??: Andiamo Akane! non essere volgare
Mi resi conto che la mia fu una frase che poteva avere tante sfumature.
Scoppiai a ridere.
Sentìi lui emanare un aura soddisfata. E avevo ragione. Mi guardò e sorrire compiaciuto.
Il suo sorriso. Davvero stupendo. Un tipo di espressione accogliente e gentile.
Prese la mia mano e la poggiò sulla scatola, invitandomi ad aprirla. 
Vidi qualcosa che mi era del tutto sconosciuta: pasta di pane (credo) rotonda con sugo di pomodoro e qualcosa che sembrava essere tofu molle sopra. 
??: Prendine un pezzo. Ti piacerà, vedrai.
Akane: ma com'è fatta? 
??: pasta lievitata 24 ore, ottima salsa di pomodoro al basilico e mozzarella.
Akane: che cos'è la mozzarella?
??: ahah ma si vede proprio che non vai molto ai ristoranti , bambina!
Akane: poco importa, voglio provarla
Presi una fetta e me la portai al palato. Ottima. Mi fece tornare subito il buon umore.
Akane: ma questa mozza-qualcosa è davvero buona! 
??: ahah! è incredibile la tua ingenuità , bambina! mangiane quanto ne vuoi. Spero solo che questo piccolo trucchetto ti abbia fatto tornare il buon umore.
Akane: ci puoi scommettere il culo che me l ha fatto tornare. Ma a proposito, dimmi un po' chi sei, da dove vieni?
??: da Tokyo, da dove vuoi che venga?
il suo sorriso si fece piu' largo
Sembrava che volesse prendermi costantemente in giro. Ma per lo meno non in modo maligno.
Akane: E qual'è il tuo nome? 
??: Non posso dirtelo. 
Si alzò dalla sua posizione e cominciò a camminare avanti a se.
Mi alzai anchio seguendolo. Lo feci senza pensare. Come un movimento dettato da qualcosa dentro di me.
Poi buio totale. 


§


Ranma: Che razza di strega. Come ha potuto tradirmi a quel modo?!. 
Camminava da ore, senza sosta. 
La stanchezza e la frustrazione crebbero dentro di lui, senza lasciarlo un attimo. 
Poi , finalmente, arrivò da qualche parte: l insegna diceva Neko Hanten.
Gli occhi si aprirono , ed anche il buco dello stomaco che dapprima lo tormentava. 
Così decise di entrare. In fondo non c'era nulla di male a cercare di placare i lamenti del suo stomaco. 
Peccato che ebbe l'aria di una scusa. 
Ranma: permesso? è aperto?
Obaba: Ciao futuro marito
Ranma: ancora ti ostini a chiamarmi così? quando la smetterai? non vedi che sto con un altra?
Obaba: sisi certo. Che ti porto?
Ranma: senti, non ti ci mettere anche tu. Questa è una delle serate piu' stupide della mia vita , quindi dammi il menù e fa sparire la tua brutta faccia da mummia 
Obaba: Sei sicuro di volere questo? 
Ranma: assolutamente si vecchiaccia!
Obaba: Per me va piu' che bene. Ti porto del ramen
Dal canto suo, la vecchia amazzone sapeva già cos'avrebbe riservato al buon educato Ranma Saotome. 
Si avviò al secondo piano , stando attenta a non far rumore.
Obaba: hey, sei sveglia? abbiamo un cliente
Shampoo: ..mmh.. chi è?
Obaba: il tuo cliente preferito cara nipotina. 
Shampoo: ci penso io nonna. 


§

Erano ormai le 4del mattino quando il ragazzo misterioso avvertì una scossa dietro la nuca. 
Sapeva bene cosa voleva dire quel segno. Sicuramente non un buon presagio. 
??: Sai...
Akane: *sa che sono dietro di lui? ma che ci faccio ancora quì??*
??: la vostra è una terra piuttosto pacifica
Akane: la nostra? non ERI giapponese anche tu?
??:mi sa che è arrivato il momento. 

Si girò di scatto, guardandomi dritta negli occhi. Fu li che mi accorsi realmente che i suoi lineamenti richiamavano vagamente quelli nipponici. Sembrava più di tutto uno straniero. 
O forse erano cambiati?
Decisi anch'io che era giunto il momento di far chiarezza su questa storia. 
La pizza, il gioco, le corse, le sloth machine. Non era bastato nulla a farmi smettere di chiedermi chi fosse questo ragazzo. 
Ma... quand'è successo tutto questo?

Akane: Aspetta. Perchè non mi sono accorta di nulla?
??: ti riferisci a ciò che abbiamo fatto stasera?
Akane: ...sì
il mio sguardo si fece basso. Un senso di inquietudine pervase la mia anima. Poco dopo arrivò la paura.
??: sta tranquilla. Mi sembra che ti sia divertita in fondo. 
Akane: sì, ma perchè mi sembra tutto un sogno?
??: prova a guardarti intorno.
Ciò che vidi fu impressionante. 
Non eravamo piu' a giocare a Pachinko. Ora l'atmosfera era umida. Calda. 
Un luogo ricoperto di alberi: ciottoli biachi e neri erano disposti ordinatamente sotto i miei piedi, intenti a solleticarli. 
Sembravano... le terme!
Adesso la paura si trasformò in terrore. 
Fu piu' forte di me. Corsi ad abbracciarlo nella speranza di trovarvi conforto. 
Quel contatto rivelò ulteriori cose del mio interlocutore stamboide: il suo cuore tamburellava ad una velocità abnorme per chi si dimostra calmo. Le sue braccia fecero un movimento ad apertura alare per poi posarsi sulla mia schiena. Infine strinsero. 
Calore. Era quella la sensazione. 
Poi ruppe il silenzio
??: Io e te ci siamo già incontrati.
Akane: anche tu hai avuto la stessa sensazione?
Mi sentìì così stupida. Di risposta scoppiò in una sonante risata.
??: Ahahahah! proprio no! ti ricordi lo qualo? la discesa al mare..? Le pietre per farti toccare il fondale dell'acqua?
Fui colpita da un brivido lungo la schiena.. poi il flashback! 
Akane: Il... il mio sogno!
??: Lascia che mi presenti
Allentò la presa e poi mi allontanò leggermente. 
??: Piacere. Mi chiamo Danierù.

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