Demi - Fulmine A Ciel Sereno

di Pink Novelist
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** 1. ***
Capitolo 3: *** 2. ***
Capitolo 4: *** 3. ***
Capitolo 5: *** 4. ***
Capitolo 6: *** 5. ***
Capitolo 7: *** 6. ***
Capitolo 8: *** 7. ***
Capitolo 9: *** 8. ***
Capitolo 10: *** 9. ***
Capitolo 11: *** 10. ***
Capitolo 12: *** 11. ***
Capitolo 13: *** 12. ***
Capitolo 14: *** 13. GRANDE CAPITOLO ***
Capitolo 15: *** 14. ***
Capitolo 16: *** 15. ***
Capitolo 17: *** Fredda mattinata di Gennaio. ***
Capitolo 18: *** 16. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.

Piove.
Fortunatamente io e Giulio abbiamo l’ombrello. E’ un po’ piccolo, così siamo costretti a stringerci un po’. Mi dà un bacio leggero. Da quando ci siamo rimessi insieme, tre mesi fa, lo amo alla pazzia. Sono anche riuscita a cambiare alcuni dei suoi difetti e ad altri mi ci sono abituata.
Siamo agli inizi di Settembre ormai, tra una settimana ricomincia la scuola e i problemi ad essa collegati.
Io e Giulio ci prendiamo per mano. Decidiamo di andare a casa sua. Un appartamento nuovo che la sua famiglia ha comprato verso Luglio; adesso ha una camera molto più grande di quella che aveva prima nella sua vecchia casa nella zona di piazza Lima.
Passeggiamo tra i negozi di corso Buenos Aires, quando vedo davanti ad una vetrina due persone. Una coppia a me ormai nota. Lui si volta, ci riconosce e ci borbotta un imbarazzato “Ciao”.
Pausa di silenzio.
- Lei è Elisa.
Come se non mi ricordassi che è stata proprio lei che gli ha fatto cambiare idea nei miei confronti. Alla fine a Dvd sono sempre piaciute le storie proibite: quando mi ha baciata alla festa dell’Agisco io stavo con Giulio e lui si era appena lasciato con Elisa. Poi Giulio a scoperto la cosa e ci siamo lasciati e adesso siamo punto e a capo. Demi con le ragazze è proprio un puttaniere.* Rispondo in modo quasi sgarbato:- Piacere. Ci conoscevamo già.
Per evitare fin da subito una litigata a quattro, propone:- Che ne dite fare un giro per chiacchierare?
Io e Giulio non saremmo proprio dell’idea: per diversi motivi odiamo entrambi Dvd **, ma lui insiste e ci troviamo costretti ad accettare.
Fa finta che non sia successo niente nei tre mesi scorsi:- Allora, fra una settimana si riparte.
Elisa interviene:- Già, io non ho proprio voglia, vorrei rimanere tutto il tempo insieme a te. Quasi quasi cambio scuola e ti raggiungo…
Sembra che stiano per cominciare i sentimentalismi tra loro, non ci calcolano più:- Che tenera, amore… -. A questo punto mi chiedo proprio perché ci abbiano invitati se poi tubano tra loro… Probabilmente vogliono mettere in mostra il loro modo di essere mielosi.
Noi due, seccati, troviamo una scusa per svignarcela, ma con loro non attacca.
Credo che ormai Demi abbia capito che non abbiamo alcuna intenzione di essere amici con loro, infatti dice:- Su, Stella, cerchiamo di metterci una pietra sopra! Saremo in classe insieme ancora per tre anni, incluso quello che deve ancora cominciare, non vorrete mica tenerci il muso per tutto il tempo!
Strano, tre mesi fa era lui l’offeso e adesso vuole fare l’amicone! Dopo tutto quello che ha fatto a noi, non mi sembra proprio il caso.
Per fortuna Giulio riesce ad essere secco:- Senti, Demi, noi non abbiamo per niente l’intenzione di essere tuoi amici, non puoi pretendere che noi dimentichiamo tutto dalla sera alla mattina! Ci hai fatto un grande torto che sarà difficile da perdonare. E adesso vorremo andarcene, se non vi dispiace. Non abbiamo nient’altro da dirci.



Ed ecco qui come comincia il tanto atteso seguito di DVD (vi prego, scegliete un nome commentando l'Extra n°4 di DVD, lì troverete tutte le alternative possibili... E' orribile che una storia non abbia un titolo!).
Si riparte tre mesi dopo la litigata tra Stella e Demi (Dvd), come vi avevo già annunciato.
In poche parole si è "tornati" alle origini: lei con Giulio (e stavolta ne è proprio convinta!) e lui con Elisa.
Ma com'è che Giulio ha accettato di rimettersi con Stella? Sarà la questione che affronteremo nel secondo capitolo.
Mi scuso per il capitolo breve, in fondo si tratta di un prologo, e poi non so, la storia a grandi linee ce l'ho bene in mente, il problema è scriverla e finora ho solo scritto capitoli sparsi...
Ho una gran paura che la storia rimarrà incompiuta...
Nella remota possibilità che questa paura si realizzi vi scriverò un capitolo dove scrivo quello che accade a tutti (spero davvero che non mi capiti!)
Per ora, però, state tranquilli, i prossimi due capitoli ci sono, i problemi arriveranno dopo.

Ora che ci penso, mi sono dimenticata di commentare l'ultima parte dell'ultimo capitolo di DVD. La scena si chiude con Stella che fuma una sigaretta. Vi ricordate che in uno dei primi capitoli Stella aveva già provato a fumare senza successo? Queste due scene compaiono proprio quando Stella ha avuto problemi con Dvd... E come vedete in DVD tutto torna a galla e tutto si spiega!

Ed ora...Commentate!

Al prossimo capitolo!
Pink Novelist

NOTE:
*: E così adesso sapete ufficialmente come si chiama Dvd.
Piccola precisazione: Demi sarebbe un diminutivo...[N.d.A.]
**: Io per il fatto che tre mesi fa mi abbia rubato le chiavi dell’appartamento, le abbia copiate e le abbia usate per i suoi rapporti illeciti. Giulio ovviamente lo odia perché ci ha provato con me proprio quando non doveva.

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Capitolo 2
*** 1. ***


Primo giorno di scuola.
Vado alla fermata del tram come mio solito, anche se questo significa incontrare Dvd.
Ma stranamente non arriva, meglio così, mi evito tanti problemi. Salgo. I ricordi mi portano indietro all’anno scorso, a quando la storia tra me e lui doveva ancora incominciare.
E pensare che adesso siamo punto e a capo. E non per colpa mia per come la penso io.
Quando percorro la famosa strada che mi porta a scuola mi sento il vuoto attorno. Mi sento il cuore in gola, non capisco perché. Cos’è che mi fa soffrire così adesso?
E’ ancora Dvd. Lo odio per come si è comportato la settimana prima, ma nel mio piccolo forse c’è ancora uno spiraglio di amore. Apro il cellulare e scorro le foto. La nostra c’è ancora, non ho ancora avuto il coraggio di cancellarla.
Arrivo. Trovo solo due miei compagni di classe con cui non parlo tanto, saluto e basta. Qualche minuto dopo arriva Alex che comincia a chiacchierare con gli altri due.
Ad un certo punto si volta indietro:-Ma guarda un po’ chi arriva!
Demi.
Con un casco nero in mano.
Saluta tutti, pure me, ma con una leggera timidezza. Io gli rispondo in modo freddo. Alex ha capito che ci siamo lasciati, lo intendo da un suo sguardo dispiaciuto. Me ne vado seccata a parlare con Erika, ma Demi mi grida dietro:- Che c’è?
Non gli rispondo nemmeno.
Erika ha visto la scena:- Che è successo tra voi due?
- Ci siamo lasciati.
- Aspetta. Sono rimasta indietro, non ho capito. Stavate insieme?
- Non lo sapevi?
- No, mi pare che tu lo odiassi.
- Ehm… E’ una storia lunga.
- Comunque, perché vi siete lasciati?
- Storia lunga pure quella.
- Ah. Capito.
- A te invece come va?
- Non c’è male, a parte il fatto che mi hanno bocciata.
- Non lo sapevo, mi dispiace.
- La vita…
- Hai una sigaretta? Le ho lasciate a casa.
- Pure questa non la sapevo, da quand’è che fumi?
- Tre mesi, ma solo una volta ogni tanto.
Sempre colpa di Demi.
Mi passa una Marlboro, trovo un accendino e aspiro.
Erika interrompe il silenzio:- E adesso stai con qualcuno?
- Sì, quello con cui stavo prima di Dvd. Stiamo bene insieme.
- Sono contenta.
Suona la campanella dell’entrata, proprio appena ho finito la sigaretta. Ringrazio Erika e la saluto, poi Dvd mi prende di sorpresa alle spalle:- Ancora arrabbiata?
- Demi, torna alle origini e non parlarmi più, ok?
- Dai, probabilmente c’è stato qualcosa di sbagliato tra di noi.
- Quel qualcosa di sbagliato sei tu, non puoi essere così incoerente!
- Io cerco solo di tornare tuo amico, me lo permetti questo?
- Devo ancora pensarci su.
Intanto entriamo in classe. Mi sento gli occhi addosso. Dvd mi chiede:- Compagni di banco? Solo per un mese, poi cambiamo.
- Prima cresci di cervello, poi si vedrà.
- Ti prego! Giulio non è ancora arrivato…
- … E quando arriverà non sarà affatto contento della scena che si vede davanti!
- Gli spiegherò che voglio solo la tua amicizia, nient’altro.
- E ti pare che lui ci crederà?
- Tanto quando arriverà sarà troppo tardi per cambiare...
- Guarda, lo faccio solo perché mossa da sentimenti di pietà e perché non voglio essere osservata da metà classe un secondo di più.
- Grazie.- mi dà un bacio sulla guancia.
- Tieni le distanze, non ti ho ancora dato il nulla osta per farti diventare mio amico.
Arriva pure Giulio, gli spiego la spiacevole situazione che si è creata. Lui un po’ seccato si rassegna.
- Mannaggia che mi hanno bocciato, così non posso tenerti d’occhio.- dice, rivolgendosi a Demi, poi si volta verso di me:- Ci vediamo all’intervallo, vado a raggiungere i miei nuovi compagni di classe, quanto sarà umiliante stare con i più piccoli.
- Vedrai che andrà tutto bene, sai farti rispettare e poi scommetto che diventerai il loro boss!- gli rispondo io.
- Ci spero tanto, mi dispiace tantissimo non poterti avere accanto durante le lezioni…- mi dà un bacio leggero sulle labbra, saluta tutti e poi se ne va nella sua nuova classe.
E proprio quando mette piede in corridoio, ecco sbucare dalla porta le altre mie tre compagne di classe. Mi salutano sorridendo. Io ricambio un po’ perplessa. Posano gli zaini e poi si dirigono verso di me. Il mondo è diventato parecchio strano…
E fino a quando non entra il prof parlano a fiume con me. Mi chiedono per filo e per segno tutti i dettagli della mia estate. E col cavolo che dico loro cosa è successo in Inghilterra in vacanza studio. Per fortuna che allora Demi era ancora troppo imbarazzato per parlarmi, non era passato abbastanza tempo da quando ci eravamo lasciati e quindi facevamo finta di non conoscerci, tanto non eravamo nemmeno nella stessa classe a studiare.

Le ore di lezione passano in fretta nonostante abbia come compagno di banco il mio ex ragazzo. Rimane sempre bello come il sole. Alla fine delle lezioni mi chiede:- Non mi chiedi quando ho comprato il motorino?
Gli rispondo seccata:- Quando hai comprato il motorino?
Ride:- Quando siamo tornati da Londra. Vuoi venire a vederlo?
Gli sussurro:- E’ che io e Giulio avremmo altri programmi, sai, stiamo insieme noi due, non dovresti avere anche tu qualcosa da fare con Elisa? Per esempio rubare le chiavi dell’appartamento della tua ex, infiltrarvi e limonare sul letto della proprietaria a sua insaputa…
Sbuffa:- Sei gelosa? Comunque non va così tanto bene con lei.
- Perché, sentiamo.
Mi bisbiglia nell’orecchio:- Perché non è così dolce come te.
Giulio fortunatamente appare tra noi e ci interrompe:- Demi, ti ho dato il permesso di essere compagno di banco di Stella, ma se vai oltre finisce male, capito? Comunque, Stella, oggi ho gli allenamenti di calcio prima del solito, ti dispiace se non ci vediamo oggi pomeriggio?
- No, figurati.
Mi saluta baciandomi davanti a Demi, mettendolo in imbarazzo, poi si allontana.
Dvd però non demorde:- Allora, visto che nemmeno tu hai più niente da fare, adesso puoi venire a vedere il mio motorino.
Accetto sbuffando.
Andiamo nel parchetto davanti a scuola dove sono parcheggiati gli scooter. Demi si ferma davanti ad uno blu scuro, poi dice:- Eccolo qui!
-Wow.- faccio sarcasticamente.
- Ma ecco quello che volevo farti vedere.
Apre il sottosella, poi mi indica una piccola scritta dorata in basso a destra.
“Stella TVB”.
- Se vuoi ti do un passaggio a casa, come vedi ho un altro casco.
Mi trovo costretta a dirgli di sì perché in lontananza vedo il mio tram passare.
Metto l’altro casco blu, poi mi siedo dietro di lui.
Accende. Mi fa cenno di reggermi a lui. Obbedisco.
Si parte, accelera subito. In questo modo devo per forza stringermi forte alla sua vita.
Sento il suo profumo, i miei capelli si scompigliano, il mio cuore batte forte.
Arriviamo ad un semaforo rosso. Si gira verso di me e mi sorride, poi ripartiamo, è verde.
Le mie mani toccano i suoi addominali, quelli che accarezzavo quando facevamo l’amore. C’è solo una maglietta che separa le mie dita dai suoi muscoli. Mi appoggio a lui e vorrei tornare indietro, fare dietrofront, stare ancora con lui. Ma non posso, la realtà è ben diversa e non voglio tradire ancora una volta Giulio.
Ma lo desidero disperatamente, voglio fare come una volta, andare a casa sua e baciarci e poi svestirci e innamorarci.
Io lo amo, ma devo resistere.
Il motorino si ferma davanti a casa mia. Gli restituisco il casco, lui si toglie il suo e parcheggia.
- Allora… Ciao.- dice lui.
-Ciao.
Mi prende la mano proprio quando stavo per andarmene.
Avvicina il suo viso al mio, chiude gli occhi, sporge le labbra in direzione delle mie. Vorrei abbandonarmi anch’io ma lo blocco prima che sia troppo tardi.
- Demi non cambierai mai.- gli dico io scocciata, poi infilo il portone a gran velocità, senza dargli il tempo di fermarmi.

Slipping down a slide
I did enjoy the ride
Don't know what to decide
You lied to me
You looked me in the eye
It took me by surprise
Now are you gratified
You cried to me

La, la, la, la, la…

Don't turn around
I'm sick and I'm tired of your face
Don't make this worse
You've already gone and got me mad
It's too bad I'm not sad
It's casting over
It's just one of those things
You'll have to get over it…
Get Over It, Avril Lavigne


Finalmente il seguito di DVD è ufficialmente aperto!
Sul mio forum http://pinknovelist.forumcommunity.net è in corso un sondaggio per decidere il titolo, mi raccomando VOTATE!
Ma torniamo a noi... Demi è riapparso in versione motorizzata lamentando problemi con Elisa, Stella ama Giulio però rimpiange il passato, Giulio è stato bocciato e vuole tenere d'occhio Demi.
E poi riappare Erika, non che sia importante però è da notare quanto lei e Stella non siano molto in confidenza: Erika è indietro di circa sei mesi!
Comunque, per la vostra felicità, sono riuscita finalmente a stendere il terzo capitolo, quindi la storia sta procedendo per fortuna!
Vi anticipo che i prossimi capitoli saranno fondamentalmente flash-back dei tre mesi estivi, parlerò di come Stella si è rimessa con Giulio e soprattutto dedicherò una buona parte a raccontare la vacanza-studio a Londra di Stella e Dvd (in cui non si sono proprio parlati).

Ed ora torniamo al tradizionale rito delle risposte ai vostri commenti

Giuly_94: Spero sarai contenta nel vedere qui questo primo capitolo!

PiccolaMars: Purtroppo Demi ci è rimasto troppo male per quella cosa, ha preso Stella per un'ipocrita.
Per quanto riguarda Luca, non so se comparirà ancora, nei primi tre capitoli non l'ho proprio messo.
Sì, Stella si è rimessa con Giulio, comunque fisicamente un po' scimmiesco lo è, pian piano però diventarà un po' più "umano", gli effetti ci sono già dal prologo. Anche se nel carattere, soprattutto con Dvd, rimarrà sempre aggressivo.
Purtroppo per te Elisa non morirà, anche se... Non voglio anticipare nulla! Il nuovo personaggio comparirà molto probabilmente nell'ultima parte della storia.

Alyce the Tinker: Il soprannome "chiodo" non mi è nuovo... Dove cavolo l'ho già incontrato?


A presto
Pink Novelist

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Capitolo 3
*** 2. ***


La casa è ancora vuota.
Mi sdraio sul letto.

Tre mesi prima.

- Pronto?- fa una voce dall’altro capo del filo.
- Ciao, sono Stella.- dico io imbarazzata.
- Ciao.
- Senti… Volevo dirti che io e Dvd ci siamo lasciati.- La mia voce è rotta dalle lacrime.
- Oh, mi dispiace.- risponde Giulio acido.
- L’ho sorpreso nudo con la sua ex in casa mia. Gli ho chiesto spiegazioni, mi ha risposto che aveva scoperto cosa dicevo di lui quando ancora non ci parlavamo, che era rimasto male, che non se la sentiva di stare con me sapendo che avevo detto quelle cose su di lui, che si era innamorato di nuovo della sorella di Cucks…
- Bè, adesso sai cosa ho provato io quando ti ho lasciato.
- Mi dispiace, sul serio, ma Demi mi è piaciuto dalla prima volta che l’ho visto e lui che mi chiedeva di mettermi con lui mi ha riempito di gioia. Ma solo adesso mi sono resa conto che a lui piacciono le tresche, gli piace il rischio. Volevo parlare con te per chiederti scusa. Ma io ti piaccio ancora?
- Non smetterai mai di piacermi.- sospira.
- Allora sei contento che sono libera adesso?
- Hm… In un certo senso sì, però alla fine mi dispiace per te.
- Che ne dici se ricominciassimo da capo io e te? Ho capito che tu non faresti mai una cosa del genere, tu mi ami.
- Infatti. Ma tu no.
- Sei una persona speciale per me, ti prego, sotterriamo l’ascia di guerra. L’unica persona di cui ho bisogno adesso sei tu. Solo tu sei in grado di capirmi.
- Mi sento realizzato per questo lo sai?- ride.
- Allora mi perdoni?
- Certo che ti perdono, ti amo.
Piango ancora di più, ma adesso di gioia.
- Vengo subito a prenderti, così ne parliamo insieme, ok?- aggiunge.
Accetto la sua proposta.

Amo ancora Giulio, io. Ma sentire il profumo di Dvd mi ha fatto rimpiangere i bei tempi andati.
Perché la vita deve essere così difficile?
Demi è stata la prima persona a cui ho detto “Ti amo” col cuore, Giulio la mia prima volta. Demi è stata la mia cotta più grande (che a volte definivo sbandata), Giulio la persona con cui sono stata più a lungo.

Drin. Drin. Drin. Il telefono interrompe i miei pensieri.
Rispondo.
Demi.
- Che vuoi?- gli chiedo io.
- No, è che volevo parlarti di Elisa. Disturbo?
- Bè… Su, racconta.
- Ecco, te l’ho detto, non è dolce come te.
- E diglielo.
- In realtà non è per niente come te.
- Dovevi pensarci prima di mollarmi per lei.
- Io comunque ti ho perdonato. Sul serio, io voglio tornare con te, tu no?
- Tradire Giulio una seconda volta? No, caro, non mi piace trescare. Hai visto com’è finita, non voglio che succeda di nuovo. E comunque Giulio è molto più serio di te, non cambia idea dalla sera alla mattina come fai tu. Quindi adesso o ti tieni Elisa o la molli ma lasci in pace me e Giulio, d’accordo?
- Perché mi devi trattare così male?
- Insomma, pensaci! Fatti un esame di coscienza, non ti rendi conto che ho perso la fiducia in te? Perché devi rovinare sempre tutto?
- Perché è destino che noi due stiamo insieme.
- Non credo proprio.
- Dai, lo so che ti piaccio ancora. Ho visto come ti eri incollata a me, poco fa.
- Eh certo, altrimenti cadevo giù dal motorino, no?
- Sì, dicono tutti così…
- No, sul serio. Tra noi due è finita e l’hai voluto tu. Sei tu che non accetti la cosa.
Silenzio.
- Ma ammettilo che stavamo bene insieme.- riprende lui.
- Non lo nego, ma con Giulio è meglio.
- Ma se la prima volta mi avevi detto che a letto ero meglio io!
- Ha fatto progressi. E comunque non sono cose che ti riguardano. Senti, sono arrivati i miei e dovrei proprio andare.- mento.
- Ok, capito, ti saluto.
Riattacco.
Certo che Demi è proprio impossibile. Mi chiama per chiedermi consigli su Elisa e poi si mette a parlare di noi due. Incoerenza allo stato puro, l’avevo detto io.



Come vi avevo annunciato, questo capitolo ci porta indietro di tre mesi, allo stesso giorno in cui Stella e Demi si sono lasciati. Lei coglie la palla al balzo e decide di chiarirsi col suo ex. Lo so, può sembrare un po' opportunista, però Giulio capisce quanto ci sta soffrendo perchè alla fine la stessa cosa è successa a lui. In poche parole "Chi la fa l'aspetti".
Nel prossimo capitolo invece parleremo del viaggio in Inghilterra, però non so bene quando verrà pubblicato perchè a giorni dovrei andare in vacanza e non torno fino ad Agosto...
Nel frattempo, votate il titolo di questa storia su http://pinknovelist.forumcommunity.net, , avete tempo fino all'8 Agosto, poi il sondaggio verrà chiuso. Al momento ci sono solo due voti su due opzioni diverse, quindi c'è una netta parità...

Passo a rispondere ai vostri commenti:

Giuly_94, alexandrathebest: Dvd ha ancora bisogno di chiarirsi le idee, sti sta comportando in maniera infantile trattando le ragazze come giocattoli. Chissà se col tempo cambierà.

Ringrazio anche:
Cherasade
Cherie lily
Giuly_94
Gocciolina
lorella
__BiMbA__

Per aver aggiunto questa storia tra i preferiti!

Adesso vado a battere il quarto capitolo...

Un saluto da
Pink Novelist

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Capitolo 4
*** 3. ***


Penso all’estate scorsa.
Quell’estate di cui non parlerò mai a quelle voltagabbana delle mie compagne di classe.

In aereo io e Demi per fortuna avevamo posti lontani.
Sono riuscita a vederlo al check-in.
Jeans al polpaccio, la solita cintura Gucci, la maglietta di Playboy e ai piedi un paio di Nike Silver, che sembravano nuove di zecca. Aveva un’aria seria e distaccata.
Ad un certo punto si voltò verso di me, aveva capito che lo stavo osservando. Il suo volto rimase inespressivo, come se fossi una persona come tutte le altre. Come ai vecchi tempi. Meglio così, non avevo né la voglia né il coraggio di parlargli.
Prima del decollo mandai un sms a Giulio. Erano poche settimane che stavamo di nuovo insieme. Come farò a stare due settimane senza di te? Ti amo. Poi spensi il cellulare e l’aereo partì alla volta di Londra.

A Heathrow c’era lo stand della nostra compagnia, dove ci attendeva una hostess, una donna sulla trentina. Mi avvicinai a lei e le diedi il mio nominativo, che venne sbarrato nel suo elenco. Subito dopo arrivò Dvd, accompagnato dall’espressione di assoluta indifferenza che aveva poche ore prima.
Poi arrivò un gruppetto di ragazzi che parlavano allegramente tra loro. Erano spagnoli. Uno di loro mi notò, si voltò verso di me e mi sorrise. Era davvero carino, capelli castani un po’ lunghi con un sottile ciuffo biondo davanti. Indossava una maglietta bianca D&G (a quanto pare la moda italiana sfonda anche all’estero), jeans un po’ calati con i boxer Calvin Klein in vista e un paio di Vans a scacchi.
Diede il suo nome, Alan Arcoy, alla hostess, poi tornò dai suoi amici, seduto su una panchina poco distante. Mentre parlava con loro teneva lo sguardo puntato su di me, gli altri si voltarono per vedere chi era l’oggetto di tutte quelle occhiatine e poi ripresero a chiacchierare. Non capivo molto lo spagnolo, ma sapevo di essere io l’argomento del loro discorso.
Demi aveva osservato la scena facendo finta di niente, non ero più dominio suo.
Nel frattempo era arrivata tantissima altra gente del nostro gruppo: tedeschi, francesi, russi, norvegesi, portoghesi… Una Babele in miniatura si stava formando davanti ai miei occhi, tante lingue mescolate insieme che se prese per una sola avrebbero mandato solo in confusione.
Finalmente la hostess ci fece cenno di seguirla, uscimmo dall’aeroporto con i bagagli al seguito, diretti verso il pullman.
Il viaggio fino al college fu breve e ci diede l’opportunità di dare una prima occhiata veloce a Londra, con le sue caratteristiche cabine del telefono rosse, gli autobus a due piani, i negozietti bizzarri.
Arrivati a destinazione un’altra signora rifece l’appello, poi ci indicò con chi avremmo diviso la camera per due settimane, consegnandoci le chiavi. Mi capitò una ragazza tedesca, piuttosto robusta, dai capelli biondi raccolti in una piccola coda.
- Hi, my name is Elizabeth - mi disse con un forte accento tedesco.
- I’m Stella, nice to meet you - le risposi io.
La signora chiamò anche Dvd.
- Demi Von Dusselmann *? You’ll share your bedroom with Hammad Tariq.
Si fece avanti un ragazzo egiziano dalla corporatura esile, con gli occhiali e un accenno di baffetti piuttosto evidente. Gli sorrise e gli strinse la mano.
Alan invece era in camera con uno dei suoi amici, che da quello che avevo capito chi si chiamava Pablo.
Stavolta mi si avvicinò e mi chiese:- So, your name is Stella, isn’t it? My name is Alan and I am Spanish.
Gli strinsi la mano:- Yes, it is. I come from Italy.
- Italy is such a beautiful place, I love it! And what is your bedroom number?
- 607, and yours?
- Mine’s 814, but I think it’s in another area of the campus. I hope I’ll see you again in these days, now I have to go.
- I hope, too - risposi io per essere cordiale. - Goodbye. Si allontanò con i suoi amici e mi sorrise di nuovo. Era tutto contendo di avermi conosciuto.



Da-dan! Terzo capitolo pubblicato.
Da qui inizia un lungo flashback che ci porta alla vacanza-studio a Londra.
Non so se si nota un particolare mio cambio di stile nello scrivere, visto che è da mesi che non riprendevo in mano il seguito, l'importante è che sia in meglio. Ho cercato di descrivere in maniera un po' più minuziosa, ma comunque lasciando piena immaginazione al lettore.
Il quarto capitolo verrà pubblicato per Agosto causa vacanze, comunque è già pronto da ieri ed è un po' sostanzioso.
Non siete contenti di sapere adesso il nome intero di Demi? Fa un po' strano però notate le iniziali: D.V.D. ... Ed ecco spiegato il soprannome (leggete la nota finale per sapere il motivo di un cognome così strano)!
Per quanto riguarda il titolo, al momento conduce Fulmine A Ciel Sereno con 3 voti su 4. Continuate a votare su http://pinknovelist.forumcommunity.net, ricordo che avete tempo fino all'8 Agosto!

Ed eccoci ai commenti:

Mariel92: Chissà... Non posso dire niente!

PiccolaMars: Ora mi fai venire in mente di postare l'illustrazione relativa a Giulio sul forum... Così ti farai un'idea di come me lo immagino io.
Demi all'inizio era amico di Luca, la prima volta gliel'ha fatta passare, poi per curiosità ha voluto visitare il link, non dico che abbia apprezzato la sincerità, infatti è un po' incavolato con lui, anche se cerca di non dimostrarlo.
Comunque, l'ho detto io, è infantile: ha voluto la bicicletta e adesso pedala no? E' questo che Stella non sopporta, che praticamente Demi ha campato quasi una scusa per aria per tornare con Elisa, che era la novità, poi si sarebbe accorto che Elisa è solo una "mandrilla" e quindi ora vuole tornare da Stella perchè è più seria (toh guarda, era proprio questo che diceva che non gli piaceva di lei! Ve l'ho detto, è strano!)
Piccola anticipazione: "qualcosa" coinvolgerà parecchio Elisa molto più in là... Non dico di più.

Giuly_94: Giulio è stato preso da pietà perchè non voleva vedere Stella soffrire come ha sofferto lui... Era un po' la sua rivincita nei suoi confronti, voleva farle capire che lui era umano e clemente e tutto il resto.

Alyce the Tinker: Sì, molto probabilmente l'avrò visto tra i titoli delle fic...
A dirti la verità non so bene se far arrendere Demi a lasciare in pace Stella. Vedrò man mano che la storia prosegue, al momento sono troppo impegnata coi flashback.

Ci vediamo ad Agosto!
Pink Novelist

NOTE:
*= il nonno paterno di Demi era austriaco.

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Capitolo 5
*** 4. ***


Poco dopo essermi sistemata in camera, ci bussò alla porta la signora che mi aveva consegnato le chiavi, avvisando me e la mia compagna di stanza Elizabeth che nel pomeriggio avremmo dovuto svolgere un test per lo smistamento nelle varie classi, il cui risultato sarebbe stato appeso nella bacheca presente nell’atrio del college.
Sarebbe stato impossibile che Dvd ed io fossimo nella stessa classe, lui aveva molte più lacune di me, che faccio inglese da quando avevo tre anni.
Non ci tenevo particolarmente, in fondo meno lo vedevo e meglio era, la sua presenza era davvero pesante.
Il pensiero che se fossimo rimasti ancora insieme in quel momento ce la saremmo spassata in mille modi mi intristiva. Avevamo programmato insieme tutti i dettagli, che dopo esserci lasciati non avevano più senso.
Nel frattempo pensavo anche a Giulio, non sapeva che Demi era lì e che saremmo stati a portata d’occhio per due settimane. Sapevo che era sbagliato non metterlo al corrente della cosa, ma era anche vero che l’avrei fatto ingelosire inutilmente dicendogli tutto.

Il refettorio era enorme e pullulava di gente, un po’ come in aeroporto. Il self-service offriva pasti non particolarmente elaborati, anche un semplice panino. Tra i tavoli notai Alan, che mi fece cenno di sedermi con lui e i suoi amici. Accettai, in fondo non c’è niente di male a fare amicizia.
Chiacchierammo del più e del meno, ogni tanto gli altri commentavano tra loro con qualche parola di spagnolo o lanciandosi occhiate ammiccanti. Era un po’ imbarazzante il fatto che Alan non riuscisse a stare un momento senza di loro, probabilmente cercava solo il loro appoggio, oppure era un modo per dimostrare loro che con le ragazze ci sapeva fare. Chi può mai dirlo.
Ad un certo punto Pablo gli sussurrò in spagnolo “Chiedigli se è fidanzata” (lo spagnolo più che parlarlo lo capisco, finchè non si tratta di frasi impegnative e finchè non ci mettono qualche loro modo di dire).
Alan mi disse, con un sorriso imbarazzante stampato in viso:- Ehm… Pablo was asking me if you have got a boyfriend.
- Yes, now he’s in Italy.- gli risposi con un’espressione rilassata.
Pablo si mise a sghignazzare, Alan gli tirò una gomitata.
Nel frattempo Dvd passò, col suo vassoio in mano, davanti al nostro tavolo. Lanciò ad Alan un’occhiata torva, poi si mise a sedere ad un tavolo poco distante.
Alan mi bisbigliò:- Is that guy Italian? I see him everywhere and he’s always looking at me as if I was an enemy.
- Yes, he is. But I don’t have a clue about his behaviour - mentii.
In realtà capivo benissimo il suo atteggiamento. Sapeva che il giorno stesso che ci siamo lasciati mi sono fidanzata di nuovo, molto probabilmente gliel’avrà detto qualche “informatore”, come quando Luca ha spifferato tutto a Giulio di me e Dvd. Evidentemente da una parte era geloso e dall’altra mi considerava una facilona per come davo corda ad Alan. Non facevo nulla di male, anzi, mai e poi mai avrei tradito Giulio con uno spagnolo che non avrei mai più rivisto. Si trattava solo di reggere il gioco, però Demi non l’aveva capito e immaginavo che questa cosa lo stesse mandando su tutte le furie. Era divertente vederlo stare così.

Il pomeriggio feci il test di smistamento. Non ebbi particolari problemi nello svolgerlo, così non mi preoccupai troppo. Ero sicura che Alan sarebbe finito in classe con me, l’inglese lo sapeva eccome e comunque avrebbe fatto carte false per essere iscritto nel mio stesso corso se non ci fosse riuscito.

Dopo il test io ed Elizabeth ci accodammo ad un gruppo di ragazze nostre vicine di camera per andare a fare un giro per le vie di Londra.
Tra di noi c’era una ragazza italiana, Valentina. Veniva da Firenze e aveva un’autentica passione per Hello Kitty. Svoggiava tutta felice l’anellino col logo, regalo del suo ragazzo in occasione dei loro tre mesi.
- Che cosa carina - le dissi - nessuno dei miei ragazzi mi ha mai fatto un regalino per il mesiversario. Più che altro il mio tipo attuale è tutto concentrato a trovare un modo per sbarazzarsi del mio ex! - Sorrisi.
- Non dovrebbe essere così geloso, insomma, il tuo ex è il passato, lui è il presente.
- Sante parole! Però non c’è verso, lo odia troppo. Quando ci siamo lasciati la prima volta è stata proprio colpa di questo ragazzo qua.
- Cos’è successo?
- Prima mi ha fatto fare le corna al mio ragazzo attuale e un mese dopo l’ho trovato con un’altra.
- Che storia intricata.
- Per di più il mio ex è qui e mi sta controllando da mattina a sera. A pranzo stavo a tavola con uno e dei suoi amici e l’ha guardato malissimo…
- Oddio… E quindi te lo sei trovata qui al college per caso?
- No, questa vacanza l’avevamo programmata quando ancora stavamo insieme.
- Non ti viene la tristezza a pensare tutto quello che ti stai perdendo, a tutto quello che avrei potuto passare con lui?
- Un po’ sì, ma che ci posso fare se è lui lo stronzo? Comunque, non voglio annoiarti con la storia della mia vita, raccontami di te.
- Bè… Il mio ragazzo è un tipo davvero dolce, adesso è anche lui in vacanza, in crociera.
- Ma dai! Io dovevo andarci, poi però dato che trovavo più allettante l’Inghilterra i miei l’hanno annullata.
Chissà cosa sarebbe successo. Mi ricordo che l’abito che ho messo alla festa dell’Agisco l’avevo comprato apposta per andare in crociera, ma alla fine l’ho usato in quella occasione. Cavolo, quanto ero patetica, se fossi andata mi sarei dovuta lanciare nell’arte dei baci. Anche se poi durante l’anno mi sono cimentata in arti superiori. Ero da compatire, non avevo baciato più di tanto quando avevo comprato quell’abito.

Le altre due ragazze del gruppo erano Carla, spagnola (per di più aveva una cotta per Alan, e questo mi dava un po’ di fastidio) e Anne, francese.
La prima ci chiedeva sempre consigli su come far colpo sul suo connazionale, mandandomi sotto sotto in bestia perché mi intrigava farmi agganciare da lui, e lei sarebbe stata un po’ una palla al piede; l’altra era particolarmente silenziosa, preferiva stare ad ascoltare.

La sera c’era una discoteca riservata solo a noi del college. Alan si offrì per farmi da cavaliere, apprezzai il gesto un po’ imbarazzata. Per una volta i suoi amici non c’erano, odiavano il caos delle discoteche e quindi se ne erano rimasti in camera a giocare a carte.
Il locale era a forma di cupola, la pista da ballo era al centro e tutto intorno c’erano dei divanetti. In uno di quelli c’era Demi, da solo. Mi metteva pena.
Io e Alan ci sedemmo dall’altra parte, dove c’era anche Valentina. Prendemmo un cocktail alla frutta, poi quando il DJ mise C’Est La Vie di Martin Solveig andammo a ballare. Al centro della pista c’era una specie di palco circolare, con due cubi da due parti opposte. Io e Valentina salimmo su uno di quelli e simulammo un ballo sexy con Alan strusciandoci maliziose, anche se per gioco.
Alan mi gridò ad un orecchio per farsi sentire da me:- Look! He’s here and he’s still got that expression on his face. Feci spallucce. Demi stava uccidendo Alan mentalmente rivolgendogli uno sguardo assassino. Dentro di me ridevo come una matta.
Dissi a Valentina in italiano:- Vedi? Quello là è il mio ex. Mi guardò sorpresa, poi si mise a ridere:- E’ evidentemente geloso.
- Cavolo, con quello che ha combinato se lo merita troppo! - E mi rimisi a ballare sinuosamente con Alan, che non aveva capito un accidente di quello che ci eravamo dette.
- It was nothing - gli dissi per rassicurarlo. Mi sorrise e poi continuammo a scatenarci insieme alle spalle di Demi.

Cari ragazzi, rieccomi dopo tanti giorni di assenza col Capitolo 4...
Come ho scritto sul mio forum http://pinknovelist.forumcommunity.net/, in questo tempo ho scritto ben 5 capitoli, dal 5 al 9, e il 10 è in programmazione.
Il flashback di Londra ci prenderà fino al Capitolo 6, e poi chiariremo il nostro primo mistero nei capitoli 7 e 8, e nel 9 ne succederanno delle belle...
Ricordo che avete tempo fino all'8 Agosto per votare sul mio forum http://pinknovelist.forumcommunity.net/ il sondaggio relativo al titolo, al momento è in testa Fulmine A Ciel Sereno.

Spero che questa "storia-nella-storia" vi stia stuzzicando un po', l'appuntamento per il prossimo capitolo è a domani, e mi raccomando continuate a votare!

A domani,
Pink Novelist

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Capitolo 6
*** 5. ***


La mattina dopo trovai affissi alla bacheca i risultati del test.
Ero finita nella classe col livello più alto. E, come immaginavo, Alan era nel mio corso, così come Valentina. Notai anche che tra noi ci sarebbe stato pure Hammad Tariq, invece Demi era in un corso di livello intermedio con Pablo e Carla.

Messe al corrente della situazione, io e Valentina ci recammo nella classe dove si sarebbe svolto il corso.
Era ancora presto, c'era poca gente, tra cui Alan. Mi lanciò uno sguardo sensuale, a cui risposi con un sorriso sincero. Valentina aveva osservato la scena:- E' cotto di te. Guarda come gongola. Sembra un piccolo Buddha che ha raggiunto il suo Nirvana.
Mi misi a ridere:- Dai, Vale, sai che sono fidanzata e soprattutto che qualunque cosa accadas non lo rivedrò più. E' solo un gioco.
- Per lui credo di no, anche se fa tanto il sexy. Secondo me si aspetta una piccola avventura.
- Boh. Non so. Anche se si trattasse di una parentesi di due settimane, io mi sentirei in colpa. E soprattutto sarebbe un motivo in più per Demi per darmi della troia.
- Demi sarebbe il biondino di ieri sera, il tuo ex, no?
- Sì, è lui. Comunque vedrò cosa mi propongono gli eventi.
Nel frattempo entrò in classe Hammad. Si diresse verso di me e mi chiese:- Excuse me, are you Stella?
- Yes, I am. Why?
- My room mate, Demi, said your name while he was sleeping last night, and then he said something in Italian I didn't understand.
- Ah. - risposi io sorpresa.
- Do you know him?
- Yes... More or less. - non volevo sbandierare ai quattro venti che Dvd era il mio ex. Gliel'avrebbe detto lui piuttosto.
- Hammad si mise a sedere al primo banco al centro. Io e Valentina eravamo al terzo e Alan era nella fila accanto a me.
Pian piano arrivarono tutti. Eravamo circa in venticinque. Entrò il professore, madrelingua.
Come prima attività ci diede da raccontare come avevamol passato il giorno prima, descrivendo le persone che avevamo conosciuto eccetera. Avevamo mezz'ora, che secondo me era pure troppa, infatti tutti finirono di scrivere in metà tempo.

Le altre due ore furono una noia totale, se quello era il corso più difficile, inorridivo al pensiero degli altri.
Tutto quello che avevamo fatto era parlare della nostra vita nel nostro Paese, le sue caratteristice, le abitudini e tutto il resto, poi il professore ci diede un testo relativo ad Oscar Wilde, lungo circa tre pagine, che avremmo dovuto riassumere e rispiegare per il giorno dopo.

Nel pomeriggio io, Vale e Carla decidemmo di fare una passeggiatina turistica.
Decisi di far svegliare l'anima zarra che era in me e di correre il rischio di optare per il look che io e Demi avevamo deciso insieme nel nostro "periodo felice", con l'aggiunta delle Air-Max comprate il giorno prima di partire, la stilosissima cintura delle Superchicche, uno smalto rosa confetto e per finire un finto piercing vicino al labbro superiore. I capelli erano raccolti in una coda alta ma piastrata e un trucco leggero.
Appena uscii da camera mia, Vale si sorprese per la mia metamorfosi:- E 'sta truzza qui da dove spunta?
- Eh eh, è un mio piccolo lato nascosto che solo pochi sono riusciti a scoprire. - risposi io ridendo.
Carla ci raggiunse pochi minuti dopo, poi andammo alla volta della Torre di Londra. Il posto era gremito di gente, ma alla fine riuscimmo a raggiungere il nostro obiettivo: vedere i gioielli della Regina...
Scattammo tantissime foto, alcune davvero buffe: a far finta di telefonare in una cabina telefonica, a farci le linguacce divertite, a guardare spaventate quei corvi enormi che riempiono il parco. Sarebbero state il modo migliore per aprire il mio nuovo blog, avevo cancellato quello vecchio il giorno dopo che Dvd e io ci lasciasimo.
Tra i vari turisti notammo Alan e i suoi amici, che si unirono al nostro gruppo. Noi tre ragazze ci scambiammo un'occhiata complice: Carla col fine di spiegarci velocemente che era fuori di sè dalla gioia, Vale per indicarmi il modo in cui Alan guardava ME e io alle altre due come per dire "messagio ricevuto".
Nonostante parlasse la stessa lingua di Carla e quindi fosse più semplice comunicare con lei, Alan si mise a braccetto con me e Vale, chiacchierando di mille cose.
Era evidente che era più interessato ad una straniera, ad una novità, eppure Carla non era affatto brutta, anzi, era più carina di me, con i suoi capelli castani ordinati con un cerchietto bianco, gli occhiali da vista che ingrandivano i suoi esotici occhi verdi, un fisico con tanti punti di forza e praticamente nessun difetto. Forse il suo problema era quello di essere semplicemente timida con i ragazzi. Fortunatamente però non si faceva tanto la colpa di essere stata "scartata", non si accorgeva nemmeno che Alan non le riservava tante attenzioni.

Il programma per la sera fu lo stesso di quella prima, con l'aggiunta di Carla.
Io, Vale ed Alan eravamo a ballare sul cubo, Carla volle prima ordinare un drink. Dvd era seduto dall'altra parte, da solo come la sera prima: a quanto pare ballare era una cosa troppo stupida per il suo compagno Hammad.
Non era proprio da lui stare in solitaria, a scuola era sempre munito del suo gruppo di amici Cucks, Alex e Luca, vederlo lì in quello stato un po' mi rattristava, ma non potevo farci niente.
Ad un certo punto un animatore prese Carla per mano (che stava tranquillamente sorseggiando il suo cocktail analcolico alla frutta) e la trascinò proprio da Demi, proponendo loro di ballare in coppia.
Io e la mia amica li osservammo muovere i loro geliti e timidi passi sulle note di Who's Your Daddy? di Benny Benassi e ridemmo sotto i baffi. Alan, seppur non capendo il motivo di quei risolini, decise di unirsi a noi e allora Demi, scocciato per tutte quelle occhiatine, se ne tornò sul divanetto ormai diventato suo trono. Carla, rimasta in pista, tornò nel nostro gruppo e si mise a ridere anche lei "per quanto era imbarazzato quel ragazzo".
In poche parole, Dvd era passato dal suo status di figo in Italia a quello di zimbello in terra anglosassone, è più ci pensavo e più mi sentivo "Diabolika".

Eccoci giunti al divertentissimo Capitolo 5, il penultimo della "parentesi a Londra"!
Continuo a ricordarvi che potete continuare a votare il titolo di questa storia su http://pinknovelist.forumcommunity.net/, avete tempo fino all'8 Agosto.
Inoltre vi aggiorno sui contenuti presenti nel forum: ho aggiunto nuove illustrazioni e fra qualche ora troverete l'elenco della DVD OST (Original SoundTrack), nel caso voleste scaricarvi i brani... Indicherò titolo, artista, a quale capitolo si riferisce e il link del video relativo su Youtube per ascoltarla subito (che lavoro minuzioso, eh?).
A questo punto non vi resta che attendere l'aggiunta del prossimo capitolo, ringrazio chi nel frattempo commenta!

Al prossimo capitolo,
Pink Novelist

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Capitolo 7
*** 6. ***


I giorni passavano velocemente,tra lezioni noiose, bigliettini simpatici da parte di Alan e Valentina, serate in discoteca ad osservare Demi in solitudine (anche se ogni tanto si portava dietro a forze Hammad, che il più delle volte passava il tempo ad entrare e uscire dalla discoteca) e divertimenti vari.
Era ormai l'ultimo giorno. Uscendo dalla camera per fare colazione, notai un bigliettino sotto la porta. Era per me. Tradotto diceva all'incirca:
"Stasera alle 9 vieni davanti alla piscina. Una caccia al Tesoro ti aspetta."
Pensavo fosse un'iniziativa dell'animazione in vista dell'ultima sera, eppure il biglietto per Elizabeth non c'era.
Chiesi a Vale se l'avesse ricevuto pure lei, mi rispose di no:- Ma come fai ad essere così ingenua? Deve essere per forza qualcuno che ti viene dietro. Oppure qualcuno che ti vuole morta.
- Siamo serie. Tu ti riferisci a Demi?
- Perchè no, potrebbe anche implorarti di tornare con lui facendoti una megasorpresa. Io però pensavo più ad Alan.
- Alan? Lo credi così coraggioso da fare una cosa del genere? Se non si è fatto avanti in questi giorni, perchè farlo adesso? Se voleva la storia doveva esplicitarsi subito.
- Magari prima era timido e ha trovato il coraggio solo adesso, forse perchè oggi è proprio l'ultima sera spera di rendere la cosa più romantica.
- Io invece penso e soprattutto spero che sia stato Demi. Oppure è semplicemente uno scherzo.
- Cosa ti fa pensare che sia proprio lui? - Non so, magari si è incazzato per come mi sono comportata nei suoi confronti e vuole farmi una piazzata.
- E allora perchè scrivere "Una caccia al Tesoro ti aspetta"?
- Per farmi pensare che lui voglia tornare da me. E comunque io ci vado lo stesso. Non ho problemi a fare chiacchieratine a quattr'occhi, e nemmeno a cascarci. In fondo chissenefrega.
- Ben detto, comunque se vuoi ti accompagno.
- Grazie, però preferirei affrontare la cosa da sola. Insultare Demi una buona mezz'ora farà solo bene al mio ego. - risposi con tono eroico.

Quella sera non riuscii a mangiare niente.
- Sono troppo in ansia, non è che Demi mi ammazza sul serio? - chiesi a Valentina.
- Ma va', vedrai che andrà tutto bene, rimarrò nelle vicinanze, così ti sentirai più sicura.
A quel punto Alan spuntò dal nulla e si unì a noi.
- What's the matter, girls? - ci chiese.
Vale mi sussurò: - Glielo dico?
- Cosa?
- Di Demi.
- No, no, stiamo zitte. - le risposi io, poi mi rivolsi ad Alan: - Nothing, we were talking about... Holiday homeworks.
- Wow. - fece lui sarcastico.
- Really! - rispondemmo noi due in coro.
- Ok. Now I have to... Prepair my baggage for tomorrow. See you at the disco. Bye bye.
Lo salutammo. - Magari potessi venire anch'io in disco stasera. - aggiunsi io.
- Puoi sempre decidere di non andare.
- Ma è da codardi! Comunque, la situazione è ostica ma devo per forza risolverla. Vado in camera a prepararmi psicologicamente, e tu prega per me.
- D'accordo, a dopo. - rispose lei ridendo.

E così, vestita con un abitino marrone (messo per far vedere che ero tranquilla e che non temevo nulla), mi trovai davanti alla piscina all'ora stabilita. Non c'era nessuno, a quel punto era da scartare l'ipotesi dello scherzo.
Feci il giro della piscina. Su una scaletta notai un altro bigliettino che mi diceva di fare mezzo giro attorno al college. Seguii le indicazioni e mi trovai nell'area est dell'edificio. Là, per terra, c'era un altro indizio: dovevo entrare e percorrere tutti i corridoi, finchè non trovavo la scritta HERE! appesa ad una porta.
Cominciai dirigendomi verso sinistra, perlustrai tutti i corridoi fino ad arrivare all'area sud, ma della scritta nessuna traccia.
Tornai allora all'ingresso e stavolta mi diressi verso destra. Il corridoio era lunghissimo, ma alla fine c'era un bivio. Notai una freccia di cartoncino giallo che indicava di andare a sinistra. In quel corridoio, di fronte alla porta della camera 814, trovai il foglietto con scritto HERE!. Ma dove cavolo l'avevo già trovato quel numero?
Staccai il foglietto. Dietro c'era scritto:
Close your eyes once you get in!
Aprii la porta, entrai e chiusi gli occhi. Qualcosa toccò la mia mano La sentii stringere dolcemente, poi sentii il rumore di un interruttore. Non volli aprire ancora gli occhi, non volevo vedere Demi davanti a me. Percepii qualcosa di umido sul collo, allora decisi di affrontare la realtà.
Che era ben diversa da come me la immaginavo.
Vale aveva ragione.
Erano di Alan quelle labbra che premevano sul mio collo.
- What have you done? - Fu l'unica cosa che riuscii a dire. Sbagliata.
- Something lovely for you.
Mi strinse a sè, ma poi mi accorsi che voleva slacciarmi il vestito. Mi staccai e solo allora mi resi conto che aveva solo un paio di boxer addosso.
- Let me do this, please. I want it. - mi sussurrò.
- But you know I have a boyfriend... I can't do it, I'm sorry.
Ma perchè il mondo mi voleva tentare sempre in questo modo?!?
- Please. Nobody will know. It will be a secret. - But I have already betrayed my boyfriend once and he forgave me. He would be furious if I did it twice. - Ecco, mi avrebbe considerato una puttana.
Eppure capì. Mi disse che immaginava che la storia col mio ragazzo fosse bellissima e non voleva essere il motivo della nostra rottura, però mi chiese una piccola cosa.
Accettai, non era nulla di male.
Ma prima di realizzare il suo desiderio gli dissi: - Carla is such a nice girl. I think she shoud be happy if she got with you.
- I'll think about it. - mi rispose sorridendo.
E poi lo soddisfai.
Con un piccolo, semplice, innocente bacio con la lingua.

Tornare a Milano fu un po' triste.
Mi ero divertita, sì, ma da una parte speravo che al posto di Alan ci fosse stato Dvd la sera prima, dall'altra ero contenta che qualla spiacevole situazione di silenzio finisse e di poter finalmente riabbracciare Giulio.
Non gli ho mai parlato di Alan e non credo gli farebbe piacere comunque sentire quello che è successo.
Anche se poi Alan ha seguito il mio consiglio: quella sera è andato a parlare con Carla e in aeroporto li ho visti tenersi per mano.
Tutto merito mio. Certe volte so essere davvero buona.

E con questo capitolo si chiude il lungo flashback di Londra... Lo so, avrei dovuto mettere qualcosa di più riguardo agli altri giorni che ho fatto "passare velocemente", il problema è che così avrei dovuto mettere due o tre capitoli in più e poi avrei rischiato di rendere il racconto noioso.
Comunque, lo so, in questo capitolo, da come lo racconta Stella, in alcuni punti sembra un po' - ehm - una "donna di facili costumi", per esempio nelle frasi finali "E poi lo soddisfai. / Con un piccolo, semplice, innocente bacio con la lingua.", "Certe volte so essere davvero buona.", però io volevo proprio dare l'idea che lei alla fine - non so - facesse comunque qualcosa di più "spinto", e invece lo bacia "soltanto" (insomma, Stella ha fatto anche di peggio, ecco perchè un bacio con la lingua per lei è "piccolo, semplice e innocente".). Inoltre volevo contrapporre l'ultima frase di questo capitolo con l'ultima di quello prima, in cui si definisce "Diabolika".
Per il resto, mi sembra un po' patetica l'idea della caccia al tesoro però volevo mettere un po' di suspence (ma per favore, sapevate tutti che c'era Alan dietro!!!) e poi fa troppo "Tre Metri Sopra Il Cielo", così l'ho fatta molto breve (perchè quella del libro è una cosa lunghissima e romanticissima... Qui volevo lasciarla più fredda perchè comunque si tratta di una cosa "estiva" e non di una storia plurimensile).
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto (la prima parte mi sembra scritta da pena, la seconda invece mi piace molto come l'ho resa) e spero che siate riusciti a tradurre quelle frasi in inglese... Al massimo contattatemi e mi chiedete di tradurvele!

Comunque, vi ricordo che domani si chiuderà il sondaggio sul titolo di questa storia sul mio forum http://pinknovelist.forumcommunity.net/, continuate a votare!

Pink Novelist

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Capitolo 8
*** 7. ***


Secondo giorno di scuola.
Le prime due ore il nuovo prof. di italiano ci introduce la Divina Commedia, poi facciamo conoscenza del nostro prof. di storia e filosofia. Un tipo con la faccia paffuta, sulla trentina, un'espressione da Topo Gigio e un accento caratteristico che sono sicura diventerà il tormentone di quest'anno.
Per fortuna con lui sembra tutto facile: solo interrogazioni programmate, studiando solo alcune parti del libro. Meno male!
E finalmente l'intervallo. Demi mi propone di andare in cortile a chiacchierare. - Prima però chiedo a Giulio di unirsi a noi - rispondo io.
Raggiungo il mio ragazzo nella sua classe. Viene anche lui con noi.
Prima di uscire gli chiedo:- Tutto bene con i tuoi nuovi compagni?
- Sì, alla fine non è stato nulla di traumatico - mi risponde sorridendo.
- Sono contenta, vedrai, quest'anno ti applichi un po' e poi sei a posto.
- Già, comunque forse vedo di farmi due anni in uno e poi mi rimetto in pari.
- Io invece domanidevo farmi il debito di mate... Spero solo che la vecchia prof. non mi freghi!
- Stai tranquilla, andrà tutto bene, io ho avuto latino ma sono sicuro di me stesso - interviene Demi, beccandosi l'ennesima occhiataccia di Giulio.
- Allora, usciamo? - ci chiede seccato.
Così ci ritroviamo in cortile, Demi si accende una sigaretta, gli chiedo se gliene posso scroccare una. Mi guarda a bocca aperta.
- Stella, ma da quando fumi? Non ti faceva schifo?
- Quante cose che non sai di me... - rispondo io.
- ...Quante cose che non puoi sapere... - canticchia Giulio acido.
Alla fine Demi mi dà una delle sue Camel light e me l'accende.
Giulio mi chiede:- Stella, quando ti deciderai a smettere?
La cosa gli deve dare molto fastidio. sa che ho cominciato per colpa del ragazzo che ha davanti e secondo lui questo vizio è un inconscio attaccamento a lui.
- Ti prometto che per il mio compleanno smetterò.
- Vediamo se riuscirai a mantenere questa promessa... - dice lanciando un'altra occhiata torva a Demi. Un nuovo record.
Quando rientriamo mi imbatto in Giada.
- Ciao Stella, da quanto tempo! Non ti sei proprio fatta sentire quest'estate, grazie della considerazione!
- Scusa, è che sono stata un po' impegnata.
- E col fantomatico Dvd come va? Fate follie?
Gaffe clamorosa. Giada non ha mai visto in faccia Demi e non sa di avercelo proprio davanti, ma soprattutto che ci siamo lasciati.
Interviene lui: - Ehm... Ci siamo lasciati da un po'. - Giulio nel frattempo sbuffa.
- Oddio, che figuraccia colossale! Non sapevo fossi tu! Comunque, io sono Giada.
Gli stringe la mano, poi si accorge della presenza di Giulio e lo saluta. Gliel'avevo fatto conoscere l'anno scorso, quando ancora non stavamo insieme.
Però non capisco tutta questa estroversione di Giada, non è mai stata così socievole prima d'ora. Sarà maturata un po' durante l'estate.
- Comunque, cosa hai fatto quest'estate? - le chiedo.
- Mah, niente di che, ho passato tutte le giornate a leggere fanfiction su internet, leggere InuYasha e leggere Twilight, ne hai mai sentito parlare?
Dentro di me rimango sconcertata.
Non è mai uscita fuori un attimo? Allora che fosse maturata era solo una mia impressione, non mi ricordavo fosse così... Particolare. Per fortuna non l'ho più sentita.
Suona la campanella, saluto Giada e poi io e Giulio ci separiamo con un piccolo bacio. Rientro in classe con Demi.
Appena metto piede in aula mi braccano le mie compagne di classe.
- Stella! Che ne dici se un giorno usciamo io, te, Fabio e Giulio? - mi chiede Marina, la più spigliata delle tre.
Fabio sarebbe il suo ragazzo nonchè nostro compagno di classe.
- Beh, vediamo un po' che si può fare, ne parlo con lui e poi ti faccio sapere, ok? - mento. Mai e poi mai uscirei con Marina o qualunque altra della nostra classe, mi stanno troppo sulle scatole.
- Comunque, sai, fra poco è il compleanno di Gio', cosa gli regali tu? Noi abbiamo poche idee.
Gio' è un altro nostro compagno di classe che farte del gruppo di Marina, che comprende le altre due ragazze, Fabio e un discreto numero di discepoli, tutti secchioni. Fatto sta che io con Gio' non parlo mai e non mi è nemmeno mai passato per la testa di farli un regalo di compleanno, come agli altri del resto.
Da quando sono successi tutti quei casini alla pizzata di classe non voglio più avere niente a che fare con gli altri, stanno solo a giudicare, a etichettare la gente che nemmeno conoscono.

Marina ha tutto ciò che una ragazza vorrebbe avere: il ragazzo fisso fin dalla prima, una media dei voti invidiabile, un gruppo di amici affiatatissimo.
I suoi "adepti", come li chiamo io, la ammirano (e i ragazzi della cerchia un po' le vanno dietro) e tutti insieme si ritrovano qualche pomeriggio a fare i compiti, da bravi scolari, e poi fanno gli scemi.
Eppure Marina non è una ragazza carina. Non di veste in una maniera particolare, non si trucca nemmeno, ha solo una quarta di reggiseno.
L'altro gruppo consistente della nostra classe è quello degli "sboroni", quelli che fanno un po' i cretini e tutto il resto. Demi era il loro capo l'anno scorso, adesso fa ancora parte del gruppo ma non è più molto interessato. I suoi fedeli sono Alex, Cucks, Luca e Cristiano, quelli con cui va particolarmente d'accordo. Poi c'è Aldo, un tipo grande e grosso che cerca di imitare Dvd nel suo modo di fare, in buona fede.
E per finire gli "alternativi", che comunque sono gli alleati degli "sboroni": Mando, Fede, Porri.
Alla fine dico a Marina:- Non ho idee nemmeno io, mi verrà in mente qualcosa.
Per fortuna la prof. di inglese entra in classe in quel momento.

L'ultima ora passa in fretta e poi finalmente si esce. Prima di raggiungere Giulio nella sua classe, Demi mi trattiene:- Ho bisogno di parlarti.
- Demi, ora non posso e comunque non credo di avere tanta voglia di ascoltarti.
- Eddai, torniamo amici.
- Non lo siamo mai stati!
- Quindi prima che litigassimo e non ci parlassimo più non lo eravamo?
- Se tu pensi che salutare una persona la mattina sul tram e all'uscita da scuola sia un rapporto di amicizia...!
- Ma no, qualche volta parlavamo sul serio" Cos'è, hai dimenticato tutto?
I ricordi di quel periodo felice si sono dissolti col tempo. Voglio tagliare corto:- Per favore ho fretta, devo andare a mangiare con Giulio. Qiundi se non ti dispiace me ne vado, parleremo un'altra volta.
- E se sabato pomeriggio uscissimo insieme? Da amici, ti prometto che non allungherò le mani.
- Ci penserò.
- Tu però non dire niente a Giulio, d'accordo? Altrimenti mi uccide.
- E se accetto uccide me! Comunque vedrò quello che si può fare - ormai questa frase è diventato il mio cavallo di battaglia.
- Bene! Allora ci si vede sabato alle tre sotto casa mia!
- Non ti ho ancora detto se vengo! Però ora vado, ciao. - Me ne scappo via in classe di Giulio, che èp fuori dalla porta ad aspettarmi.
- Scusa il ritardo, dovevo parlare con una prof.
- Vabbè, sei perdonata per questa volta, andiamo. - e usciamo da scuola.

E questo è il capitolo 7. Ricompare Giada con un'aria che a Stella non convince: che sarà?
E come mai le compagne di classe sono diventate improvvisamente gentili?
Per la prima domanda vi risponderò un po' più in là, mentre per la seconda dovrete aspettare il capitolo 9.
Comunque, finalmente abbiamo una panoramica della classe di Stella e Demi: che soggetti! (NB: quella gente esiste)
E ora che è stato decretato il titolo, ho aperto un nuovo sondaggio su http://pinknovelist.forumcommunity.net: qual è il vostro personaggio preferito? Avrete tempo per rispondere fino al 14 Settembre (ho lasciato un lasso di tempo più lungo di un mese per permettere a tutti i miei lettori di tornare dalle vacanze)!
Intanto gli altri capitoli stanno procedendo, ho finito il decimo e ho delineato meglio la trama per i capitoli successivi, e se i miei calcoli non vanno errati potrei prevederne un numero totale (quindi inclusi quelli già stesi) di una trentina, ma se mi impegno forse riesco ad arrivare ai quaranta cinquanta, spero di realizzare i rimanenti entro l'anno...
Inoltre sto lavorando ad un'immagine tridimensionale dei miei soggetti (con the Sims 2 perchè di meglio non so fare), se soltanto riuscissi a trovare dove cavolo ho salvato le istantanee...
Sì, gente: il mio PC, prima organizzato con tanto ordine, man mano che si riempie sta diventando un caos come quello che regna nel mio studio, ho la scrivania piena zeppa di libri, fogli volanti e appunti di diversi anni fa, e forse per colpa di questo disordine che i miei appunti originali cartacei sul seguito si sono volatilizzati.
Tranquilli, la trama è al sicuro, mi ricordo bene cosa devo mettere, e ormai ho deciso di tenermi un quaderno (il cui antico uso era quello di tenere degli appunti di filosofia) per scrivere e annotare gli sviluppi, per poi batterli a macchina, il che è un processo che alla lunga diventa noioso, ma necessario anche per correggere eventuali errori o rendere meglio delle frasi.
La data prevista per il prossimo aggiornamento è compresa tra il 18 e il 22 Agosto, dopo non potrò stare molto on-line causa scadenze importanti nella vita reale.

A presto!
Pink Novelist

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Capitolo 9
*** 8. ***


E così alla fine ho ceduto. Mi vedo con Demi.
Mi sto preparando e ripenso al passato.

A casa di Bea.
- Allora, che cos'è questo incontro improvviso?- mi chiede lei.
- Lo sai che io non mi presento all'improvviso senza un motivo urgente.
- Infatti, non lo fai mai. Mi hai fatto preoccupare, cos'è successo?
- Demi mi ha lasciata. O forse l'ho lasciato io. Non ho ben capito chi ha mollato chi.
- Oddio mi dispiace, credevo così tanto nella vostra storia. Ma adesso racconta.
- In poche parole l'ho beccato con un'altra e lui si è difeso dicendomi che è rimasto male per quello che avevo scritto sul mio blog secoli fa.
- L'avevo detto io che non dovevi scrivere quelle cose, ma come l'ha scoperto?
- Non lo so, però è difficile trovare il blog di qualcuno che conosci per caso, senza fare una ricerca mirata, ma non è questo il punto: quelle cose le ho scritte un sacco di tempo fa, e lo sapeva che la faccenda dell'odio era solo una copertura, una stupida copertura! Ma come mi è venuto in mente di mascherare l'amore con l'odio, è una cosa da bambini di tre anni!
- Su, ormai non ci puoi far niente, comunque anche lui farsi sgamare con una tipa senza prima mollarti...
- E' quello che ho detto io! Però ti ho riassunto troppo la storia... Non è che si stessero solo baciando, in parole povere scopavano!
- Cavolo, che brtta scena, ma scusa dove li hai beccati per vederli... Così?
- Sai che io ho un appartamento vuoto, no? Ecco, lui mi ha rubato le chiavi, le ha duplicate, ha rimesso l'originale nella mia borsa senza che me ne accorgessi e poi si è intrufolato dentro!
- Ma sarebbe da denuncia!
- E poi chi lo dice ai miei che anche io usavo quella casa?
- Ahia... Ma insomma, quell'appartamento è diventato un bordello, scusa la parola!
Rido:- Ora che ci penso sì.
- Cavolo, mi dispiace, vi avevo visti così uniti quale volta che me l'hai presentato...
- Già, e pochi giorni dopo è tutto finito! Spero che tu e Polpi abbiate una storia felice, nel caso vi metterete insieme. - Lo spero anch'io, e ora che è finalmente single a Settembre mi butto, lo vedo a scuola, ci parlo un po', poi usciamo e... Incrociamo le dita!
- Io però ti consiglio di non attuare più la mia tecnica, ti incasini troppo e alla fine ci rimani da schifo. Sii te stessa, così di cretini non ne trovi.
- Ben detto! Ma ora che farai? - Mi sono rimessa con Giulio.
- Non ci hai pensato due volte, eh?
- Eh sì, però settimana prossima parto per l'Inghilterra e sarà orribile.
- Oddio, è vero che ci sarà pure Dvd. E Giulio come l'ha presa?
- Non gliel'ho detto, lo farei stare in pena inutilmente!
- Forse fai bene, lo manderebbe in bestia sapere che non può farci niente e soprattutto sentire che non accadrà niente tra di voi, non ci crederebbe mai.
- Ma sul serio non accadrà niente, almeno spero. Comunque non mi metterò mai più in questo guaio, me lo prometto.

Spero di mantenere la promessa ancora per molto.
Arrivo sotto casa di Demi. Lui è già fuori.
- Alla fine non hai resistito, eh? - mi fa lui.
- Avevi detto che sarebbe stata solo un'uscita tra amici! Vedi di mantenere la parola.
- Allora, dove si va?
- Se andassimo al parco a rilassarci un po', chiacchierare?
- Ma sì, dai.

Ci sediamo su una panchina del parco di Porta Venezia.
Gli chiedo:- Ed Elisa che fine ha fatto?
- Ci vediamo ogni tanto durante la settiana, lei fa tutta la carina, però capisco che c'è aria di crisi.
- Perchè?
- Perchè è noiosa, cerca di essere dolce ma non ci riesce, facciamo sempre le stesse cose: viene a casa mia, guardiamo qualche film su Sky o un dvd e poi trombiamo.
- Divertente - dico io sarcastica - e andare da lei, mai?
- C'è Cucks che mi tiene sempre sott'occhio! Pensa ancora che sua sorella sia vergine e non vuole che io faccia con lei certe cose.
- E' comprensibile da parte sua. E comunque così impari, ora ci ripensi perchè non sei soddisfatto del tuo giocattolino.
- Un po' me lo merito. E' che all'inizio andavamo alla grande, e adesso è da un po' che sta diventando una rottura. - E due settimane fa, che facevate i mielosi fino allo sfinimento?
- Si comporta così solo quando c'è qualcun altro, per tirarsela. Quando siamo da soli è tutta un'altra cosa, mentre lo facciamo non mi guarda nemmeno, è diventato qualcosa di meccanico.
- Ok, ora però non stare a raccontarmi tutti i dettagli!
- Vedi, Stella, con te c'era passione, uscivamo insieme e qualsiasi cosa facevamo alla fine era divertente. Tu eri te stessa, non te la tiravi perchè avevi un ragazzo e le altre no: se usciamo è perchè lei mi deve presentare cani e porci, e a tutti dice:"Lui è Demi, il mio fidanzato" e poi mi bacia in maniera falsa, montata. E per tutto il resto del tempo è un po' come se fossi il suo chiuaua da compagnia.
- Che ti vuoi aspettare da una che si comporta da bambina egoista?
Pausa.
- A te invece come va con Giulio?- riprende lui.
- A gonfie vele.
- Iniziate a ricordarmi Marina e Fabio.
- Non mi nominare quella. Non la sopporto più, sta sempre a far vedere che lei è la ragazza perfetta e ha mille ragazzi che le vanno dietro solo per il carico che si porta davanti. Di faccia è una come tutte le altre, non ha alcuna caratteristica che possa essere apprezzata. E poi hai visto quanto è diventata falsa, assieme alle sue due tirapiedi, Marta e Viola? Lei che è stata la prima a gridarmi dietro "puttana" quando tu e Giulio avete fatto a botte.
- E' opportunista, ma non so proprio dove voglia arrivare. Di sicuro non è per rimediare a quello che ha fatto l'anno scorso in combutta con le altre. Ma ora che ci penso, anche Viola inizia ad attaccare bottone con me.
- Ti prego, non mi dire che ci prova! Lo sanno tutti che sei fidanzato, a meno che lei non si aspetti che tu ti comporti con Elisa come hai fatto con me.
- D'accordo che Elisa ha i suoi lati negativi, ma non la lascerei mai per Viola!
- Sono un po' come i cattivi Disney, vorranno senz'altro ottenere qualcosa.
- Sì, ma che cosa?
- Magari l'amicizia di qualcuno, oppure vogliono estorcerci qualcosa che non abbiamo mai detto per usarlo contro di noi.
Il cellulare di Demi suona.
- A parlar del diavolo...E' Viola! - esclama lui.
- Che vuole?
- E' un messaggio... Mi chiede se stasera può passare a prendere il mio libro di fisica. Lei ce l'ha usato e si è accorta che sono state strappate alcune pagine e che quindi le deve fotocopiare.
- Hm... Aguzziamo le antenne!
- Dici? Stare all'erta per questa sciocchezza?
- Forse hai ragione, però pensaci, perchè chiamare proprio te quando lei ha Marina e i suoi soci?
- Magari erano tutti occupati.
- Tutti e otto contemporaneamente? E poi non può aspettare lunedì che tanto di fisica non abbiamo compiti?
- Anche questo è vero.
- Che voglia farti una proposta indecente?
- chissà, comunque sia ti avvertirò, ora torniamo a casa.
- D'accordo, e ricordati, voglio sapere tutto!
Ci incamminiamo in silenzio.

- Stella?- dice lui mentre siamo sul metrò.
- Sì?
- Ti voglio bene.



Ho finito di aggiornare il capitolo 8...
Nella prima parte si torna indietro nel tempo, quando Stella racconta tutto a Bea, mentre nella seconda vediamo aprirsi un nuovo interrogativo: quali affari loschi avranno in mente Marina&Co.?
Lo scopriremo...Nel prossimo capitolo, ovvio!
Comunque, date un'occhiata al mio forum http://pinknovelist.forumfree.net/, ci sono tante novità!

Alla prossima,
Pink Novelist

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Capitolo 10
*** 9. ***


Poche ore dopo. Il mio cellulare squilla. Sul display vedo il nome "Demi".
- Demi - dico io. - Stella, avevi ragione tu, fra cinque minuti sono sotto casa tua!
Riattacca subito senza lasciarmi dire niente.
I miei sono in cucina. Decido di avvertirli.
- Scendo giù due minuti.
- Che devi fare? - chiede mia madre.
- C'è Giada sotto casa - mento.
- Dille di salire, no?
- E' che era di passaggio, torno subito.
- Va bene, ma solo due minuti!
In un attimo sono giù. Demi arriva di corsa.
- Ho capito cosa vogliono quelle tre, o sarebbe meglio dire chi - comincia lui.
- Oddio, racconta.
- Viola è venuta a prendere il libro come aveva detto, poi mi ha detto "Tu ci tieni a Stella anche se stai con la sorella di Cucks, vero? Se ci aiuterai la faremo mollare con Giulio", io le ho chiesto il perchè e lei mi ha confessato che vuole rubartelo e che le sue amiche la stanno aiutando a realizzare il progetto.
- Ma paerchè comportarsi così da "mafiose"?
- Perchè secondo loro io avrei dovuto convincerti a tornare da me, Viola l'avrebbe riferito a Giulio dicendogli che con lei non ci sarebbero stati questi problemi.
- E secondo loro questo ingegnoso piano avrebbe funzionato? Ma fammi il piacere! Era una cazzata colossale, ti pare che Giulòio ci sarebbe stato con Viola?
- Bè, mi ha detto che era solo un'idea, il nocciolo era che vi dovevo far mollare.
- E tu che le hai detto?
- Che io voglio solo il tuo bene e farti lasciare con Giulio ti avrebbe fatto soffrire e soprattutto mi avresti odiato ancora di più, e quindi ho rifiutato.
D'impulso lo abbraccio, poi mi accorgo dell'errore, ma è troppo tardi.
- Mi hai abbracciato!
- Era solo per ringraziarti.
- Questo significa che un po' mi hai perdonato!
- E chi l'ha detto?!?
- Il linguaggio dei gesti parla chiaro.
- E tu hai capito male! Ma quindi non ti interessa più tornare con me?
- Ma va'! Prima o poi riusciremo a tornare insieme, ci scommetto.
- Hm... Magari se mi lascerò con Giulio in un lontano futuro... Penserò a te. Però prima che accada dovrai lasciare Elisa.
- Non ho capito, se la lascio adesso torni con me?
- No!Ho setto che quando mi lascerò con Giulio dovrai averla mollata.
- E io che pensavo fosse così facile...

Lunedì, intervallo.
Sto uscendo dalla classe con Demi per andare a trovare Giulio, quando mi blocca la mia ex prof di mate.
- Valenti, cercavo giusto te. Ho qui i risultati del tuo debito.
Mi consegna un foglio protocollo. Riconosco la mia calligrafia. In alto a destra, scritto in rosso scarlatto, attorno ad uno spazio bianco come una bandiera che segna la resa, c'è scritto "8+".
- Sarai contenta dell'esito - dice lei, con una punta di amarezza.
- Certo.
- Se vuoi puoi tenerla, più tardi passerò per scrivere la comunicazione a libretto.
- D'accordo, arrivederci e grazie - la saluto con aria vincente. Stavolta ho vinto io.
- L'ho fregata! - urlo abbracciando Demi per la gioia.
- Basta con questi abbracci! L'ho capito, che sei cotta di me!
Mi sento chiamare da dietro. Mi volto. E' Giulio, con un'aria furibonda.
- Giulio... Non pensare male, l'ho abbracciato solo perchè ero contenta di aver passato il debito di matematica.
- Avresti potuto manifestare la tua gioia in un altro modo - mi dice infuriato.
- Era solo un abbraccio tra amici... - cerco di difendermi.
- E da quando tu e lui siete tornati amici?
Mi zittisco. Sono quasi in lacrime per il senso di colpa.
- Giulio, lasciala vivere, non ha fatto niente di male - dice Dvd.
- Intanto ci guadagni tu, ma soprattutto non mi dire cosa devo fare.
- Mi dispiace, ho sbagliato, ma ti giuro che non c'è niente tra me e Demi - dico io. - Stella, mi hai già fregato una volta, non credere di darmela a bere ancora.
Mi meto a piangere:- Giulio credimi, ti dico la verità! - poi esasperata me ne torno in classe.
Vedo Viola uscire a rincorrere Giulio: - Giulio, aspetta!
Ho ancora la forza di fermarla:- Stupida voltagabbana, non lo toccare!- grido stringendole il polso più che posso.
- Ma sei diventata matta?!? Cazzo se mi hai fatto male! Ma chi ti credi di essere, troietta?
Le tiro uno schiaffo, vorrei prenderla a calci ma Demi riesce a trattenermi.
Mi porta fuori un attimo.
- Voleva realizzare il suo piano anche senza il tuo aiuto a quanto pare - dico io cercando di riprendere il mio colorito normale.
- Stella, per favore, calmati, lo so che mi hai abbracciato in buona fede.
- E' che Giulio è troppo possessivo, anche se il suo comportamento è del tutto giustificato. Ha paura di perdermi e io sbaglio a fare così con te. Forse è meglio se per un po' teniamo le distanze.
- Ma così gli farai credere che le sue supposizioni erano vere! Dovete rimanere insieme.
- Demi... Parlavo di noi due. E' troppo rischioso anche parlarci. Ho paura che Giulio diventi violento, è troppo il tipo.
- Ma non stiamo facendo niente! Non ci siamo nemmeno baciati, perchè chiudere quando siamo solo amici?1?
Giulio non vuole che noi lo siamo, non concepisce che io possa aver messo una pietra sopra su tutto quello che hai fatto.
Grazie al cielo la campanella arriva sempre al momento giusto.



E così Stella a che fare con delle compagne losche...Uhm...E pure io sono alle prese con certe pettegole (mi sa che io ho il potere di realizzare quello che scrivo...ahah), ma lasciamo stare perchè ho già i nervi a fior di pelle.

Ma torniamo a parlare di questo capitolo, dove in entrambe le parti Stella abbraccia Demi, segno di riavvicinamento. Il tutto però è dovuto all'impulsività di lei, razionalmente ancora non vuole avere un rapporto definito con lui, ok che è ancora arrabbiata per le faccende passate, però è disposta a mettere una pietra sopra. Il problema sono gli altri, che glielo impediscono.
La faccenda di Viola l'ha mandata su tutte le furie, un piano così "losco" e contemporaneamentre così patetico proprio non le va giù, perchè quelle vipere vogliono mirare al suo Punto Debole, Dvd, e lei non volendo sta un po' facendo il loro gioco. Ma tranquilli, Marina, Marta e Viola non appariranno più per un po'.

E ora vorrei parlare delle faccende per così dire "di numeri"... In questo periodo la mia opera è uno stato di calma piatta sul fattore visite, e ho pure perso un preferito (*sniff*). Anche il forum ne sta risentendo... Perciò posticipo la scadenza del sondaggio "Il personaggio che vi piace di più", disponibile qui, rinviata a data da destinarsi.
Altre discussioni importanti del forum sono il topic riguardo alla mia richiesta di pubblicazione di DVD (qui) e il primo contest letterario (qui, mi raccomando partecipate numerosi!).

Al prossimo capitolo,
Pink Novelist

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Capitolo 11
*** 10. ***


Ore 13:05. Uscita da scuola.
Le mie compagne hanno ricominciato a non parlarmi più, e credo che Viola adesso abbia perfino paura di me.
Oggi me ne vado via da sola, con Demi è meglio non parlare, con Giulio non so che fare.
Nonostante tutto mi ferma:- Perchè oggi non vuoi tornare a casa con me?
- Non eri mica incazzato nero?
- Ho riflettuto a lungo sul mio comportamento, sono stato esagerato e soprattutto geloso. Ho paura di perderti di nuovo.
- Ti capisco, però ti devi fidare. Non mi rimetterei mai con Demi dopo quello che mi ha combinato. E comunque se vuoi non lo frequenterò più di tanto.
- Ma no, l'importante è che non facciate nulla di male, anche se io di quello non mi fido.
- Però l'anno scorso eravate amici, andavate d'accordo: mi ricordo che vi siete pure messi a ballare insieme Zio Danilo alla Rotonda della Besana.
- Erano altri tempi, da quando ti ha fatto mettere le corna a me non mi fido più di lui. Ma scusa, quando vi ho beccati da quanto vi vedevate?
- Dalla festa dell'Agisco.
- Quando il gatto non c'è, i topi ballano... Si è approfittato della mia assenza per provarci con te, e tu ci sei stata.
- Te l'ho detto, è stato una mia cotta segreta in prima, poi avevamo litigato e con quel pretesto mi sono creata una copertura. Però basta parlare dle passato, altrimenti ci incazziamo ancora di più.
- Già, ormai è storia passata. Tu sei mia.
- E anche tu. Lo sai che Viola ci voleva provare con te e oggi gliene ho dette quattro che se l'è fatta sotto? Pensa che voleva pure coinvolgere Demi per averti. Secondo i suoi piani lui avrebbe dovuto farci mollare in modo che lei avesse avuto accesso diretto a te.
- E lui che ha fatto?
- Si è rifiutato perchè in quel modo mi avrebbe fatto soffrire, sa che io ci tengo a te.
- non credevo avesse questo cuore d'oro - dice sarcastico.
- Vedi, se tu ti fidassi un po' di più, capiresti che alla fine non pensa sempre a come tornare con me, come credi tu.
- Stella, se questo ti farà tornare felice chiederò scusa a Demi per quanto sono stato stronzo con lui.
- Lo faresti davvero per me?
- Amore mio, lo sai che ti amo,e non voglio più che tu pianga per causa mia.
- Giulio... Sono commossa, sei un uomo da sposare!
- Ennò, adesso no, magari più in là...
- Ma che ti credi? Che a 16 anni ci sposiamo? Il mio era solo un complimento al tuo animo buono!
- Aah... Vabè, dai, aspetteremo un po', nel frattempo io e te ci divertiamo - mi lancia un occhiolino, gli sorrido e gli stampo un bacio sulle labbra.
- Dai, 'sto pomeriggio vediamo che fare, tu però chiedi scusa a Demi ok?

E così Giulio adesso si trova davanti al suo ex rivale per porgergli una tregua. Che momento epocale, senza che se ne accorgano scatto pure una foto dell'evento col cellulare.
- Demi, lo so che sono sempre stato eccessivo nei tuoi confronti, però Stella mi ha fatto capire che tu non vuoi più tradire la nostra fiducia. Quindi... Bhè, come dire... Non credo farai nulla di male se ogni tanto parli con lei. Ma mi raccomando, si tratta di parlare e comportarsi da amici!
- Tranquillo, non le torcerò un solo capello.
Perchè questa scena mi sembra tanto medievale?
E finalmente riescono a stringersi la mano, amici come un tempo.
Giulio aggiunge:- Anche se non so se balleremo ancora Zio Danilo alla Rotonda della Besana - vabè, scherzavo.
- Non importa, siamo cresciuti, quelle cose lasciamole fare ad Aldo, Alex e compagnia bella - risponde Demi con fair play.

Quel pomeriggio io e Giulio facciamo l'amore, e sembra un'altra persona. In senso positivo. E' contento di vedermi felice.
I suoi movimenti si sono fatti più dolci e meno indiavolati, mi dice mille volte che mi ama, mi vuole, che è felice che io abbia scelto lui.
Non voglio fare confronti con Demi, perchè adesso preferirei che continuasse ad essere un semplice amico, ho capito che posso aspettarmi tanto da lui, soprattutto come confidente.
Forse si è davvero arreso al fatto che non mi riavrà più come "amante" e adesso punta sul fatto amicizia. Probabilmente perchè Elisa l'ha deluso troppo e quindi si è stancato di dipendere dalle ragazze.
Elisa è troppo immatura. Ha la mia età ma mi appare come una tredicenne, sempre a gongolare perchè il suo ragazzo è sotto al suo comando.
Spero che Demi si ribelli presto. In fondo non si amano nemmeno.
Ma dovrei smettere di pensarci, eppure mi sta troppo a cuoire. Forse sto solo cercando di nascondere a me stessa che lui mi interessa ancora.
Ma che cavolo di discorsi sto facendo? Sono sempre stata innamorata di Demi Von Dusselmann, solo che adesso sto cercando di vederlo come un amico onde evitare casini.
Dovrei solo vergognarmi. Giulio è stretto stretto a me e io penso ad altro. Lui mi ama e non si merita questo. Gli butto le braccia al collo per allontanare le mie paranoie.

Dopo il piacere, il dovere. Studiamo un po', e se Giulio ha bisogno gli dò una mano, così rispolvero un po' gli argomenti delll'anno scorso.
Ho passato tutta l'estate sui radicali, ma forse è servito a qualcosa visto che li stiamo riprendendo e con Giulio è tutto un ripassoche mi fa davvero bene.
E così, tra un esercizio e l'altro, inizio pure a studiare Dante. Ho scritto degli appunti fantastici e non so come ho fatto con Demi vicino. Quasi quasi appena inizia il giro mi faccio interrogare.
Ma da quando sono diventata così studiosa? Allora è vero che la felicità aumenta la produttività.
Perchè io sono davvero felice.

Il mio cellulare, lasciato sul tavolo di Giulio, si mette a vibrare.
Dall'altra parte sento Demi:- Stella... Elisa mi ha appena lasciato.



E così Giulio ha porso bandiera bianca al suo rivale! Pace fatta!
Nonostante tutto il mondo dei pensieri di Stella ruota ancora attorno a Demi, staremo a vedere...
Ma soprattutto il colpo di scena: il biondino è stato mollato appena prima che lui decidesse di lasciare Elisa. Questa cosa lo lascerà praticamente stecchito. E così pian piano sorgeranno problemi all'orizzonte... Ma non voglio anticiparvi nulla!
Comunque, finalmente sono riuscita ad aggiornare dopo tanto tempo, io però non ho scritto più una parola sulla storia da uno-due mesi... Ora devo riprendere, e il tempo stringe!
E sono felice di accogliere anna96 nella mia "schiera" di fan... Sono contenta che la storia ti piaccia, e mi raccomando continua a seguire!

Alla prossima!
Pink Novelist

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Capitolo 12
*** 11. ***


Il mio cellulare, lasciato sul tavolo di Giulio, si mette a vibrare.
Dall'altra parte sento Demi:- Stella... Elisa mi ha appena lasciato.


Non posso stare al telefono con Demi se c'è Giulio in giro (non so se poi torna ad essere geloso), così gli chiedo che mi racconti tutto il giorno dopo.

Aspetto il tram alla fermata per andare a scuola.
Ad un certo punto mi si avvicina una ragazza, probabilmente di prima:- Ciao, scusa, tu per caso sei del Newton?
- Sì, perchè?
- No, è che mi sembrava di averti vista a scuola. Comunque, piacere, sono Ilaria, della 1F.
- Piacere, Stella.
- Aspetta, tu sei Stella Valenti di 3H?
- Sì...
- ...E quindi sei stata con Demi Von Dusselmann?
- Bhè, l'anno scorso, ma perchè?
- Cavolo, che fortuna, quel tipo lì è fighissimo, tutte le mie compagne se lo sognano la notte.
- Sono contenta di essere conosciuta come la ex di un sogno proibito di tante primine, senza offesa - dico io ironica.
- A dir la verità, tu sei famosa per un'altra storia...
- Quale?
- Quella della rissa che c'è stata credo un anno fa, che Demi ha fatto a botte per te.
- Ma come fai a sapere queste cose?
- Ne parlano tutti a scuola, a me l'ha riferita una mia compagna.
- Sì, ma lei da chi l'ha saputa?
- Da altra gente, però mi sembra che abbia detto che la voce sia partita da uno, di cui però non ricordo il nome.
- Vebbè, non importa, certo non è bello che queste cose vengano raccontate in giro... Ok, sono successe, ma pereferirei che non ci fossero commenti vari, altrimenti il mio tipo spacca la faccia a qualcuno.
- Ok, ma adesso Demi sta con una di un'altra scuola, vero?
- Perchè non glielo vai a chiedere, preferirei non sbandierare informazioni sbagliate su di lui.
- Comunque, scusa se ti rompo, ma è vero che Demi abita in questa zona?
- Sì, ma non credo gli faccia piacere se poi fanno gli appostamenti sotto casa sua.
Certo che 'sta tipa mi sa molto di pettegola, però un po' mi mette tenerezza.
Il tram non arriva ancora, e caso vuole che Demi passi proprio davanti a me in sella al motorino.
Mi offre un passaggio (per fortuna sua il csco gli nasconde completamente la faccia), tanto il tram non arriva saluto Ilaria:- Scusa, il mio amico mi dà un passaggio, ci si vede.
Salgo su, mi metto il casco e partiamo.
Da dietro gli dico:- Lo sai che sei diventato l'idolo delle quattordicenni a scuola?
Lo sento ridere, anche se poi torna subito serio.
Non so cosa sia successo con Elisa, però mi immaginavo che lui fosse rimasto contento di essere tornato libero.
Arriviamo a scuola, a quanto pare Giulio è già entrato.
Così Demi mi racconta tutto: Elisa l'ha lasciato via telefono, dicendogli che non aveva più voglia di stare con lui, non si sentiva legata. E Demi, con grande, anzi direi enorme pazienza, ha incassato il colpo, rispettando la sua scelta nonostante gli dispiacesse un po'.
Non ha detto una parola riguardo a come si fosse comportata da bambina, nè sul fatto che era lui che la stava per lasciare.
- Sono rimasto sconvolto, ma almeno è finita - dice malinconico.
Mi dispiace per lui, vorrei abbracciarlo per stargli vicino, ma mi trattengo.

Alla prima ora abbiamo assemblea di classe.
Io e Demi ci sediamo sopra un banco, anche se, non so come, mi ritrovo sulle sue ginocchia.
Intanto i rappresentanti di classe, Marta e Mando, ci annunciano di essere riusciti a contrattare un viaggio di istruzione a Roma, previsto per Novembre, in poche parole fra poco più di un mese.
gran parte dei miei compagni esulta, incluso Demi, io invece rimango impassibile.
- E di quanti giorni si fa? - chiede Demi.
- Gliene abbiamo strappati quattro, di più non ce ne danno - risponde Marta.
Perfetto. Quattro giorni con Marina & Co. Ma anche no.
Ci porteranno il prof. di italiano e la prof. di mate. Ancora meglio.
- Stellina, dai, pensa che ci sono io - dice Demi per convincermi - e pensa che passeremo la notte a pochi metri l'uno dall'altro - aggiunge sottovoce.
- Ah, bè, allora corro subito - rispondo sarcastica.
Si stringe di più a me con le mani attorno alla mia vita, premendo il suo torace contro la mia schiena:- Per favore, fallo per me, altrimenti con chi mi diverto?
- Rifarai conoscenza della tua mano destra - sussurro.
- Guarda che sono mancino - risponde ridendo.
- E va bè, allora prenderai confidenza con quella. E per favore, contieniti, siamo in un luogo pubblico - quanto mi piace trattarlo male.
- Ma che sto facendo? - chiede lui, togliendo la presa.
- No, non dico con le mani...Intendevo dire, rilassati, sento premere troppo là sotto - gli dico all'orecchio.
- Che ci posso fare, mi fai quest'effetto.
Rispondo con una smorfia e mi siedo da un'altra parte.
- Ci dispiace interrompere le vostre effusioni coniugali, però dovreste partecipare all'assemblea - ci richiama Mando acido.
- E tu dovresti farti un po' i cazzi tuoi - ribatte Demi.
Mando non può fare altro che sbuffare:- Allora, si parlava delle camere, avete preferenze per i compagni di stanza? - ci chiede alla fine.
- Mettimi con Alex e Cucks - dice Demi.
I due, che si sentono nominare, esclamano:- Bella Dvd! - e si scambiano una pacca fraterna.
Cucks aggiunge:- Mi dispiace per come ti è andata con mia sorella, ma vedi, è fatta così.
- Non importa, non stava andando bene tra noi due - gli risponde sospirando.
- E tu, Stella, hai qualche preferenza? - mi chiede Mando.
- No, anzi, se mi mettete da sola è meglio - dico con tono ostile.
- Su, non fare l'asociale, tanto hai poca scelta, mi sa che starete tutte e quattro in una camera.
Favoloso, a tu per tu col nemico.
Suona la campanella e si scioglie l'assemblea con Marta che grida:- Allora, ora vedrò cosa ne pensano i prof delle disposizioni, in questi giorni vi farò sapere.
Giulio entra un attimo nella mia classe in occasione del cambio d'ora.
- Pensavo fossi assente - mi dice con tono dolce.
- No, è che il tram ha fatto tardi. Comunque a Novembre andiamo a Roma.
- Beati voi, la nostra classe fa troppo casino e i prof. non vogliono portarci.
- Io non ci vorrei nemmeno andare, ma Demi mi costringe.
- Ha ragione, sono esperienze che bisogna fare nella vita, devi affrontare anche i lati negativi delle cose.
- Va bene, papà, allora ci vado!
- Però non combinare guai, ok?
- Cosa posso combinare, scusa?
- Con Demi - mi dice bisbigliando.
- Ah, capito... Ma ti pare? - rispondo io - Devi stare tranquillo.
- Mi posso fidare?
- Certo!



Eccoci giunti al capitolo 11... Vi consiglio di tenervelo bene a mente, poi vedrete come si evolveranno le cose!
Oggi mi sono decisa ad aggiornare, e scrivendo il capitolo mi sono accorta che devo rivedere il prossimo perchè ho commesso un po' di errori... Quel dannato capitolo 12 mi sta facendo uscire pazza! E' da un mese che cerco di finirlo, e ora che l'ho finito, mi sono accorta che ho combinato un sacco di errori (che fortunatamente credo di poter sistemare)!
Intanto, come dicevo oggi a Cherasade su MSN, forse una volta ultimato Demi - Fulmine A Ciel Sereno comincerò qualcosa, di cui però ho solo una vaga (direi MOOOOOOOOLTO vaga) idea. Putroppo Buonanotte amore mio non credo verrà ultimato, la storia che avevo in mente non mi coinvolge nè mi piace più.
Nel frattempo potete seguire la mia raccolta Lacrime, che procede, eccome (solo perchè quelle poesie sono state scritte un po' di tempo fa, ora dovrei scriverne qualcun'altra)...Intanto scrivere poesie è meno impegnativo rispetto a scrivere un romanzo e quindi quando ho tempo e immaginazione basta che metta giù qualcosa e sono a posto.
Sto cercando di ammazzare un po' il tempo, visto che il mio ragazzo a quanto pare è uscito con una ex (terroreeeee! Devo tenere le antenne ben sintonizzate), con cui però non avrebbe più alcun coinvolgimento (secondo voi gli dovrei credere?)... L'unica cosa di cui posso essere felice è che ormai dopo un mese si è deciso a chiamarmi "amore" (visto che ieri gli ho fatto un bel regalino ^^)!
Ma ora basta parlare dei miei problemi sentimentali (non so come, ma la gente che conosco nella realtà finisce per assomigliare sempre di più ai miei personaggi - che caso!), vi devo lasciare!

Spero di aggiornare presto!
Pink Novelist

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Capitolo 13
*** 12. ***


E i giorni passano.
23 Ottobre, il mio sedicesimo compleanno.
Mi alzo prima del solito per andare a scuola. Devo essere bellissima.
Mi piastro i capelli e fermo il ciuffo con una forcina.
Addosso mi metto una camicetta bianca e un maglione scollato rosa confetto, un paio di pantaloni grigi e delle ballerine argentate.
Anche il trucco è un po' più acqua e sapone, visto che in genere esagero un po' con la matita. Stavolta metto l'eyeliner.
Giulio mi viene a prendere in motorino e dato che è ancora presto facciamo colazione al bar.
Là mi porge il suo regalo, incartato di rosa con una stellina argentata.
Prima però apro il biglietto.
"Un regalo speciale per una persona UNICA. Ti amo, Giulio."
Scarto delicatamente il regalo. Un iPhone rosa con dei brillantini applicati e un ciondolo d'oro bianco a forma di cuore appeso.
- Pensa che la cover me la sono fatta madare dagli Stati Uniti, perchè qui in Italia non esiste.
Lo abbraccio forte.
- Però se non smettevi di fumare non te lo davo - aggiunge.
- Cavolo, che premio allora.
- Comunque i fiori te li dò dopo, altrimenti a scuola si sciupano.
- Ma no, dai, basta così, altrimenti ti sveno!
- Questo e altro per la mia donna! Ma per caso viene anche Demi qui?
- Sì, dovrebbe sbrigarsi però... Altrimenti facciamo tardi.
A parlare del diavolo... Demi entra, mi abbraccia stretto e mi fa gli auguri.
- Ta dan! - mi porge una busta.
- Che cos'è? - gli chiedo.
- Apri e vedrai!
La apro, vedo quello che c'è dentro. Guardo bene e poi urlo di gioia.
- I biglietti per il concerto di Avril con il "Meet&Greet", non ci credo! Quanto li hai pagati?
- Eh, tanti soldi.
- Giulio, che bello, vedremo Avril di persona!
Demi mi interrompe:- Ehm... Veramente volevo venire io con te, se a Giulio non dà fastidio.
- Bhè, no, andate pure - risponde lui.
Dò di nuovo un'occhiata ai biglietti, col timore che possano dissolversi nel nulla. La data del concerto è il 12 Novembre, qualche giorno dopo la gita a Roma.
Però mi ricordo che devo ancora chiedere ai miei, figuriamoci se mi dicono di sì.
- Demi, ora che ci penso però non so se i miei mi mandano - gli dico rattristata.
- E qui ti sbagli, io e i tuoi ci siamo messi d'accordo e loro hanno detto che ti fanno andare, ti pare che io compravo i biglietti per poi correre il rishio che tu non ci potessi andare?
- Semplicemente ti adoro, però, che strano...
- Cosa?
- I miei si fidano ancora di te.
Si spegne, poi aggiungo:- Dai, scherzo, l'importante è che ci andiamo!
- Già - sorride.
- Ora però andiamo a scuola, che se arriva il prof. di biologia ci mette un meno per il ritardo - dico agli altri due, e così ci incamminiamo verso scuola.

Prima ora. Ovviamente il prof arriva alle 8 e 11, secondo più secondo meno. Marta chiede di poter fare una comunicazione alla classe riguardo alla gita a Roma.
- Allora, per le camere abbiamo cercato di accontentare tutti, solo che la prof di mate ha voluto metterci un po' di suo per sistemarne qualcuna.
- Vi dico subito - continua lei - che le camere saranno sei da tre per i maschi e due da due per le femmine , l'elenco è questo: Valenti, tu stai con Marina, di conseguenza io vado con Viola.
Te pareva che mi beccavo la peggiore delle tre!
- Poi... La prima camera è composta da Bombardini, Fusarini e Marchi; la seconda da Argenti, Ghisella e Von Dusselmann...
Ghisella detto Ghigo sbuffa, Luca e Demi si danno il cinque.
Appena Marta finisce di dire gli abbinamenti, il prof decide di cominciare la lezione.

Due ore dopo, intervallo. Io, Demi e Giulio andiamo in cortile a chiacchierare.
- Cavolo, proprio la peggiore mi doveva capitare! - dico io sbuffando.
- Amore, che hai? - mi chiede Giulio.
Demi interviene:- L'hanno messa in camera con Marina.
- Ahia! - risponde lui sorridendo - E a te com'è andata? - chiede poi rivolgendosi a lui.
- Sono con Luca e Ghigo.
Giulio gli dice:- A proposito, te e Luca siete ancora in buoni rapporti?
- Mah, in realtà non ci parliamo più tanto come prima, anche se ogni tanto mi si appiccica addosso.
- Demi, ormai abbiamo capito che i nostri compagni sono ben strani! - esclamo io.
In quel momento arriva Marta:- Demi, ti va bene se ti scambi con Foffo e vai in camera con Hang e Lodo?
- Sì, non c'è problema.
- Ok, allora avviso gli altri, grazie, ciao - e torna dentro.
- Bhè, ora è sicuro che non mi potrà stare appiccicato - riprende Demi.
Io e Giulio ci mettiamo a ridere.

***

E i giorni passano, passano, passano.
E si arriva al 5 Novembre, il giorno prima della partenza.
Sto preparando le valigie e intanto penso a che cosa potrà mai accadere a Roma.
Io e Stella non avremo Giulio tra i piedi.
Ho troppa voglia di lei, mi manca troppo. Anche se Elisa mi ha shockato davvero. Mi ha semplicemente fregato, ma sicuramente non sarebbe andata avanti ancora per molto.
Ho voglia di chiamare Cucks, magari mi parla un po' di lei, anzi, gli chiedo di passarmela, giusto per farci quattro chiacchiere.
E così compongo il numero di casa di Cucks, risponde lui.
- ciao Cucks, come va? - gli chiedo io.
- Eh, tutto bee, dai... Te? Domani si parte!
- Già, io sto giusto facendo le valigie! Comunque c'è Elisa?
- Eh, è uscita. Io però ti devo dire una cosa... Per onestà, perchè tu sei un grande amico per me e io ti devo ripagare.
- Dai, dimmi.
- Elisa ti ha lasciato per un altro, un diciottenne che proprio non mi piace.
- Cazzo, coi diciottenni se la fa? - esclamo io quasi furibondo da voler quasi aggiungere alla frase "quella troia di tua sorella", ma so che non sarebbe gentile.
- Gurada, gliel'ho detto pure io, ma non mi ha voluto dare ascolto. Mi ha detto: "Io faccio quel cazzo che mi pare, hai capito?" e da quel momento ha iniziato ad odiarmi. Io le ho detto che una storia può finire, d'accordo, ma non si può essere così stronzi con la gente da non dire le cose come stanno. Ha voluto che tacessi.
- Vabbè, l'importante è che sia contenta lei - chiudo con la scusa di dover mettere le ultime cose in valigia.
E non so perchè, ma mi metto a piangere. Stella aveva ragione, ero soltanto un giocattolo.
Piango perchè ho lasciato lei e perso la sua amicizia per una troia.
Quella bambina mi ha rovinato la vita, andava tutto bene finchè non è riapparsa lei.
Ma in fondo devo andare avanti, anche se Stella non vuole più tornare con me: o mi roverò un'altra o mi gioco il tutto e per tutto.
Decido di chiamarla e raccontarle quello che mi è successo, mi capisce sempre.
E infatti mi dice che se loaspettava da una tipa come Elisa, ora però dovrei farmi forza e superare questo brutto momento, che posso sempre contare su di lei.
Cavolo, io la amo, e non so cosa sarò capace di fare a Roma, potrei anche perdere il controllo di me stesso.



Sono riuscita a finire il capitolo, per fortuna... Oggi ho avuto un po' più di tempo, ma la giornata è rimasta comunque pessima: io e il mio ormai ex-ragazzo abbiamo discusso a lungo (per di più nel metrò) e gli ho fatto una scenata assurda da mettermi a piangere e gridare contro di lui e appena scesa dal metrò me ne sono corsa via in lacrime.
Comunque, a quanto pare il destino ha voluto accomunarmi al povero Demi, che ora sta da schifo. Vi dovete ricordare bene questa parte perchè influenzerà molto il suo comportamento durante il resto della storia.
Per concludere, ringrazio di nuovo i lettori che mi commentano e che mi appoggiano e ringrazio i miei amici che mi sostengono in queste orribili giornate.

Spero di aggiornare presto,
Pink Novelist

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Capitolo 14
*** 13. GRANDE CAPITOLO ***


Lo so, vi ho fatto aspettare tanto, ed eccovi il nuovo capitolo!

6 Novembre, ore 7.30.
Si va a Roma!
Ci troviamo alla stazione con la prof di mate e quello di italiano.
Io e Demi siamo tra i primi ad arrivare, così ha tempo per raccontarmi più nel dettaglio cosa gli è successo il giorno prima. Ha scoperto da Cucks che Elisa si è messa con uno di quinta. La cosa l'ha steso parecchio. Mi dispiace per lui, anche se me l'aspettavo.
Gli altri arrivano un po' per volta, i prof ci contano, vedono che ci siamo tutti e ci dirigono verso il binario da cui partirà il nostro treno.
Salendo, riesco a trovare due posti vicini per me e per Demi, così ci sediamo e ascoltiamo qualcosa dal mio iPod. Mentre si mette a fare il playback di Bla Bla Bla mi metto a fissare i suoi due orecchini al lobo sinistro che si è fatto fare di recente. Gli stanno bene. Intanto continua a fare lo scemo e io mi metto a ridere, poi parte Voglio Solo Limonare e finiamo per spanciarci.
Nel frattempo il treno parte e noto un frenetico viavai di miei compagni per sistemarsi con chi vogliono loro, poi arriva il nostro prof di italiano che si mette a chiacchierare facendo il ficcanaso/terzo incomodo.
- Ma state insieme tutto il giorno, voi due? - ci chiede.
Io gli rispondo:- No, vabè, ogni tanto esco pure col mio ragazzo.
Mi mostra un'espressione confusa:- Ah. Quindi voi due non siete... Non state insieme?
Interviene Demi:- No, no, siamo solo amici.
Il prof ci guarda malizioso.
- Prof, non pensi male, sono una ragazza fedele! - esclamo io.
- Bè, l'importante è che in classe seguiate e non disturbiate. Vi lascio, vado a vedere i vostri compagni più in là - ci dice sorridendo mentre si allontana.
Demi sospira, si guarda intorno. Non ci sono sguardi indiscreti di nessuno, i nostri due posti sono isolati da quelli degli altri.
Si avvicina a me e lentamente mi bacia.
- Demi, ma che fai? - gli chiedo io - Sai che non mi piace la poligamia.
- Ma io non sono mica poligamo adesso.
- Parlavo di me - rispondo sospirando - E' che mi mette in ansia combinare casini con Giulio. Ok che ha sepolto l'ascia di guerra, ma non si sa mai. Secondo me sarebbe capacissimo di prenderti a coltellate.
- Però ammetti che ci stai.
- No!
- E dai... Confessa.
- Uffa... NI.
- Va già meglio - dice con tono sensuale.
In quel momento arriva Luca.
- Ehi, stiamo giocado a carte di là, ti va di unirti a noi? - chiede rivolgendosi a Demi.
- No, grazie, non ho tanta voglia.
- Ma che stai a fare qua?
- Cazzi miei, Luca!
- Su, non fare il depresso, che le romae sono tutte tope, anzi, come dicono loro, fregne! - si volta verso di me per controllare la mia eventuale reazione, poi aggiunge:- Dai, Stella, non fare la gelosa, tanto c'hai già Giulio con cui scopare, se te e Dvd per una volta non fate gli amanti non casca mica il mondo...
Ma che cavolo sta dicendo, 'sta facciatosta?!?
Alla fine gli rispondo con:- Luca, anche se cerchi di offendermi, io non ti cago lo stesso.

E finalmente arriviamo nella città eterna, andiamo in albergo a posare i bagagli e poi via subito a vedere i vari monumenti.
Dopo ore e ore di camminate, poi, ci viene concesso un po' di tempo libero per girare, basta che si torni in albergo entro l'ora di cena.
Io e Demi vorremmo vedere il Colosseo, ma l'infinita coda ci scoraggia, così prendiamo una stradina sopraelevata per farci qualche foto con l'anfiteatro sullo sfondo. Chiediamo aiuto a qualche passante, e ci mettiamo in posa abbracciati, in una ci diamo i bacini sulle guance e alla fine Demi riesce a strapparmene una col bacio a stampo.
Poi andiamo al Circo Massimo, ci stendiamo sul prato e facciamo altre foto con l'autoscatto.
Ad un certo punto Demi finisce per ricoprirmi di baci e io, non so come, mi ritrovo consenziente.
Mi dice:- Vedi che non resisti con la lontananza di Giulio...
Mi sento colpevole. Ma come ha fatto a fregarmi?
Dopo qualche minuto, poi, decidiamo di tornare in albergo.

Dopo cena. Mi ritrovo in camera faccia a faccia con Marina. Mi dice che va nella camera di Marta e viola, al piano di sotto, dove ci sono anche Fabio e Giò riuniti. Mi chiede pure se voglio unirmi a loro, io però rifiuto l'offerta e me ne rimango da sola, intanto Marina torna per mezzanotte e io me ne sto tranquilla per un po'.
Mi metto a sfogliare virtualmente le foto fatte durante la giornata. Mi piacciono, sono molto allegre. In fondo tra me e Demi c'è stato solo un gioco. Basta che non facciamo sesso (anche se credo sia un po' impossibile farlo, vista la sorveglianza dei prof che ogni tanto bussano alle porte delle camere) e allora è tutto a posto.
Si parlava di bussare. Ma è Demi.
- Sei sola?- mi chiede. Annuisco. - I prof sono al piano di sotto a controllare che gli altri non facciano casino, visto che ci saranno 18 persone divise in tre camere. Non verranno a sorvegliare qua, che tanto ci sono quelli più tranquilli. io vengo dalla camera dall'altra parte del piano dove Hang e Lodo stanno guardando la tv.
- Che intendi dire con questo, ehm, discorso? - gli chiedo.
- Niente, solo che... Su questo piano dovremmo essere in undici e invece siamo solo in quattro, e gli altri due non hanno la minima intenzione di uscire dalla loro camera. Sono solo le dieci e tutti devono tornare nelle proprie camere per mezzanotte.
- Ok, ma a che cosa vuoi arrivare?
- A questo. - Mi bacia sul collo e infila la mano sotto la mia maglietta.
- Demi... Sai come la penso... - cerco di bloccarlo.
- E dai, che male c'è, rimarrà un segreto - continua a baciarmi sul collo.
- Non voglio casini, no.
- Ma sì che lo vuoi...- porta le mani sui suoi jeans, ma prima si accerta che la porta della camera sia ben chiusa, poi riprende il suo lavoro spogliandosi.
Devo resistere. L'idea del rischio un po' mi attira, ma non posso farlo. Mi sento in dovere nei confronti di Giulio. Si tratta di essere onesti.
Mi toglie la maglietta, oppongo resistenza ma senza molta convinzione. Mi sfila il reggiseno, vorrei reagire ma non lo faccio, come se fossi sotto ipnosi. Mi toglie i jeans, si intrufola nei miei slip.
Sento una vampata di calore ma non devo cedere. Mi dà giusto un tocco e mi accorgo di cercarlo.
Rimane nudo davanti a me, avvicina pericolosamente la mia testa tra le sue gambe, mi attrae a sè con decisione, e mi ritrovo ad accoglierlo con la lingua.
Dopo poco mi ferma. Prende un preservativo dai jeans che aveva buttato per terra.
- Lo porto per le occasioni speciali- sussurra con voce tiepida.
Mi accompagna sul letto. Si stende sopra di me e diventiamo un unico corpo. Mi bacia, mi lecca, mi tocca. Cerchiamo di non fare rumore. Accarezzo i suoi pettorali, mi lascio andare. Da quanto tempo non desideravo farlo con lui. Mi mancavano i suoi movimenti senzuali, provocanti, calienti.
Fa scorrere le sue mani lungo il mio corpo, mi abbandono, lo stringo forte a me.
- Sei bravissima come al solito - mi sussurra, con la voce smorzata dal piacere.
- Anche tu.
- Stella, io ti amo.
Non so che dire, qualcosa tra di noi lascia intendere la mia verità.
- Non vedi che sto dando il meglio di me stesso? - aggiunge.
- Demi... Con me non c'è bisogno di impegnarsi, io cedo troppo facilmente.
Mi sorride e con nostro grande dispiacere ritorniamo ad essere due entità distinte.

Uscendo, mi dà un bacio in fronte:-Come se non fosse successo niente adesso. Starò zitto. Buonanotte amore.

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Capitolo 15
*** 14. ***


E' stato bellissimo. Ok, ho perso il controllo di me stesso, ma ho avuto la conferma che Stella mi ama ancora. Solo ora riesco a mettermi nei suoi panni: si mette dei freni inibitori perchè non vuole che vada come l'anno scorso.
Michiedo allora perchè voglia stare con Giulio a questo punto. Forse perchè ci ama entrambi e per lei è difficile scegliere.
E' una decisione sua, ma io voglio, anzi, devo tornare con lei, ma se mette fin da subito le mani avanti è un bel problema.

7 Novembre, secondo giorno a Roma. Ancora in giro a vedere mostre e musei. A mezzogiorno per fortuna abbiamo "pranzo libero" (come è scritto nel programma della gita).
Voglio parlare con Stella, ma la vedo allontanarsi con Bombardini. E' l'unico, a parte me, a cui rivolge la parola in tutta la classe. Non è amicizia, ma un semplice andare d'accordo.
Mi sento chiamare. Sono Cristiano e Luca.
- Ehi, Dvd, ti unisci a noi? Andiamo al McDonald's, ci sono anche Alex e Cucks, stanno già andando a prendere i posti.
Non mi resta che accettare, altrimenti mi trovo costretto a pranzare da solo.
- Che fine hai fatto ieri sera? Pensavamo ti saresti unito a noi - dice Luca.
- Sono andato a fare una passeggiata per conto mio - mento.
- Di nascosto?
Annuisco.
Interviene Cristiano:- Ma che ci vai a fare in giro a quell'ora, che ti trovi quei brutti ceffi di Centocelle
(chiedo scusa agli abitanti di Centocelle, NdA).
- Non lo so, avevo voglia di camminare.
Luca non sembra berla:- Ma se abbiamo camminato tutto il giorno, ieri! E poi, ora che ci penso, ieri sera abbiamo visto la Bassetti e ci ha detto che ti aveva visto andare in camera sua. Ma non era vuota?
Come cazzo ha fatto Marina a vedermi entrare in camera se lei se n'era già andata?!? Inizio a preoccuparmi, cerco di inventarmi un alibi:- Ecco, in effetti la camera non era vuota, dovevo parlare un secondo con Stella, sono stato qualche minuto con lei e poi sono uscito.
Finalmente non fanno più domande (anche se il mio alibi non mi sembra montato bene) e posso mentalmente tirare un sospiro di sollievo.
Entriamo al McDonald's, troviamo in fila alle casse Alex e Cucks e ci uniamo a loro. Una volta preso tutto ci sediamo ad un tavolo.
Cucks mi dice:- Ehi, Demi, stasera vieni da noi, ho in programma un bel festino.
Devo preoccuparmi.
- Sì, e l'alcol e il fumo ce li metto io! - interviene Cristiano.
Cucks riprende:- Dai, almeno non pensi per un po' a mia sorella.
Ma io non ci penso già più, ho altri problemi per la testa, ad esempio Stella. Però forse è meglio non soffocarla troppo.
Accetto l'invito.

Arriviamo a sera. Mi ritrovo nella camera di Alex, Cucks e Cristiano. Ci sono anche Luca, Miki e Aldo.
Alex ha portato da casa la Playstation e sta facendo una partita con Luca. Cucks beve una bottiglia di birra e con Aldo e Miki guarda il gioco.
All'improvviso grida:- Ehi, Cris, allora, 'sto fumo?!?
Cristiano gli risponde a tono:- Minchia, non gridare, ce l'ho qua.
Tira fuori dallo zaino un narghilè. Cucks se lo prende, si fa spiegare dall'amico come funziona e inizia a fumare contento. Mi accendo una Camel light per "fargli compagnia".
- Allora tutto bene?- mi chiede Cristiano.
- Mah, sì, abbastanza.
- E con Stella?
Mi sento sbiancare:- Di che parli?
- Demi, si vede lontano un miglio che ti piace ancora. Però, da amico, secondo me è meglio che lasci perdere, Giulio Morobelli quando si incazza non scherza. Quello che ti ha fatto l'anno scorso non è niente, te lo assicuro.
Annuisco.
Cristiano poi cambia subito tono:- Vabè, lasciamo stare. Quindi ieri sera sei uscito da solo?
Mi sento spiazzato, pensavo avesse capito qualcosa, visto il discorso di poco prima.
Alla fine gli dico:- Sì, ho fatto una passeggiata per distrarmi.
- Guarda che c'è di meglio per distrarsi - mi sussurra. Mi passa di nascosto qualcosa in mano. Una canna.
- Te la dò da amico. Ora me prendo una anch'io - continua sussurrando.
Butto in un posacenere il mozzicone di sigaretta che mi era rimasto, poi Cristiano mi accende lo spinello. Inspiro e mi sento già meglio.
Aldo ci chiede:- Oh, dove le avete prese?
- Ce le avevo io, ma sono le ultime - risponde Cristiano.
Aldo in segno di risposta ci lancia un'occhiata torva.
Finisco la canna. Ho voglia di rivedere Stella. Dico a tutti che torno in camera mia, la bevono e me ne vado.
Così busso alla camera 418. Apre lei, è di nuovo sola. Si butta tra le mie braccia. La spingo sul letto e lo facciamo.
Mi sento posseduto, ho così tanta foga che lei quasi si spaventa.
- Che cos'hai? - mi chiede.
- Non vedevo l'ora di farlo con te! - grido.
Stella mi tappa la bocca.

Ripiglio conoscenza, anche se so di essere stato sempre viglile.
Ricordo solo quello che ho provato e poi mi sento scosso da un brivido di paura.
- Stella, l'abbiamo usato il...? - le chiedo sottovoce.
- Ma certo, tutto a posto, stupidino - mi rassicura.
La bacio.

Mi è sembrato quasi impazzito. Perchè mi chiede se abbiamo usato il preservativo se se l'è messo lui stesso?
Che cosa ha fatto prima di bussare alla mia camera, alle 11 di sera? Avrà bevuto troppo?
Mi sento in colpa con Giulio. Devo dire a Demi che dobbiamo finirla. Non è un comportamento responsabile.
E' già tornato in camera. Pochi minuti dopo rientra Marina.
Entra in camera, fa un paio di passi e poi si blocca.
- Che c'è? - le chiedo freddamente.
- Niente, ho avuto solo... Una strana sensazione, ma non importa.

La mattina dopo. Mi sveglio rintontito. Per fortuna oggi si torna a Milano.
Troppo rischio mi fa male. Ho ancora paura di non aver msso il preservativo ieri sera. E poi, se davvero l'avessi messo, dove l'avevo preso?
Spero solo che vada tutto bene. Oddio, non voglio che Stella rimanga incinta per colpa mia. E soprattutto, se succede Giulio mi farà a fettine.
Mi sa che per un po' è meglio che stia lontano da lei.

Dopo aver fatto colazione in albergo, facciamo le valigie e poi scendiamo a depositarle in guardaroba.
Per le scale mi accorgo della presenza diun distributore di preservativi. Sorrido tra me e me. Ma certo. La fattanza non mi ha impedito di perdere lucidità almeno su quel fronte.

Facciamo un ultimo giro della città per ammazzare il tempo.
Ci troviamo su un ponte davanti al Tevere, si fa qualche foto.
Mentre sono in posa davanti a Giacomo Bombardini detto Bobo vedo due ragazzi dall'altra parte della strada che mi fissano. Hanno un'aria familiare.
Quello più alto mi sembra carino. L'altro mi dà l'idea di essere un po' spaccone, sebbene la sua altezza non glielo permetta.
Bobo scatta la foto e quei due si allontanano, quasi seccati.
Io e la mia classe ci rimettiamo in cammino, prendiamo le valigie in albergo e andiamo alla stazione.
Durante il tragitto ho un flash. Quei due erano Giovanni e Francesco.

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Capitolo 16
*** 15. ***


Il giorno dopo riprende la routine di sempre. Eppure tra me e Demi è come se si fosse alzata una barriera di freddezza. Io non so più come trattarlo dopo quello che è successo in gita, non capisco se vuole continuare a rischiare o se è solo qualcosa che fa per rimuovere Elisa dalla sua testa. Per me, invece, quello che si è verificato sul letto della camera 418 a Roma rimane seppellito là, come se fosse accaduto solo nella mia mente.
Passo l'intervallo con Giulio nella sua classe, mentre Demi chiacchiera di calcio con i nostri compagni. Non sembra nemmeno accorgersi che lo sto lasciando lì, e un po' mi dispiace. Non sono abituata a tenermelo lontano.
All'uscita scappa subito in sella al motorino, io vado a mangiare qualcosa con Giulio nella pizzeria sotto casa mia. Là lui mi chiede com'è andata a Roma, gli rispondo con tono indifferente che non è stato un granchè e che mi sono annoiata un po'.
- Mi sei mancata tantissimo, non sapevo che fare.
Gli stringo la mano intenerita:- Ti giuro che l'anno prossimo non ci vado più in gita, nemmeno sotto costrizione. Non voglio farti star male!
- Amore, io non voglio impedirti niente, fai come vuoi, solo che ero preoccupato perchè c'era Demi con te e non mi fidavo.
- Tranquillo, è stato tutto il tempo con i nostri compagni. Abbiamo solo scambiato qualche parola in treno. - Mi sto sentendo una merda.
- Ma come, ci teneva tanto che venissi e poi manco ti caga? E' strano quel tipo, ma in fondo è meglio così.

***

Sono stato tutto il giorno lontano da Stella. E' stato difficile, ma l'ho dovuto fare.
Inizio a chiarire la situazione nella mia mente. Da una parte sono convinto che debba lasciare Giulio, dall'altra al contrario mi dispiace rovinare ancora il loro rapporto.
Ma è colpa di Stella che fa l'indecisa. Se avesse le idee chiare saprebbe dare un verdetto decisivo. Solo che da una parte ci sono io, quello per cui sbavava fin dall'inizio, e dall'altra Giulio che farebbe tutto per lei ma che non se la merita.
Devo convincerla a mollarlo, non può tenere il piede in due staffe, e non può giocare così con Giulio.
Stella vuole me e glielo dimostrerò. Dobbiamo andare al concerto insieme, e quella sarà la mia occasione.

***

Il giorno dopo. Prima ora, Italiano. Il prof spiega Boccaccio alla sua solita maniera soporifera, fingo di seguire. Accanto a me Demi pare della stessa idea.
Non mi ha ancora rivolto una sola parola, non capisco cosa sia successo.
- Ci vediamo domani alle 2 sotto casa mia e poi andiamo al concerto.
Guardo il prof. No, non è la sua voce. E' Demi. Annuisco e mi sento subito meglio.
Mi ero dimenticata del concerto di Avril e sono contenta che questo sia stato un buon pretesto per tornare a parlarmi.
Passo il resto della giornata in pace con me stessa: era solo un po' confuso per quello che è successo in gita, magari si aspettava una mia decisione definitiva e che volessi ridefinire tutti i legami che avevo.
Non ci sto capendo più niente. E' vero che non possiamo essere irresponsaili, ma non per questo dobbiamo tagliare ogni rapporto.
Comunque, ora il problema sembra essere risolto, gli devo solo dire che dobbiamo prendere una via di mezzo: non fare gli amanti ma nemmeno comportarci come perfetti sconosciuti. Quella fase l'ho già vissuta due anni fa ed è stata terribile. Non voglio soffrirci di nuovo.

***

Giorno del concerto: Sabato 12 Novembre. Esco velocissimamente da scuola, torno a casa, pranzo, mi sistemo e arrivo in orario da Demi. Mi saluta con un bacio sulla guancia.
- I biglietti ce li hai, vero? - Mi chiede.
- Certo! - Esclamo dando qualche colpetto alla mia borsa. - Prendiamo il metrò fino a Famagosta e da lì prendiamo l'autobus. Arriveremo alle 3, mezz'ora prima che aprano i cancelli, così riusciamo a piazzarci avanti.
Così facciamo. Arriviamo che c'è una sacco di gente, nonostante tutto siamo in una buona posizione, abbastanza vicini al palco.
Alle 4 finalmente la band inizia a suonare, Avril spunta qualche minuto dopo cantando The Best Damn Thing per riscaldare il pubblico, poi Girlfriend. Mi ricordo quando l'ascoltavo dieci mesi fa e pensavo a quel ragazzo che ora è accanto a me e mi sorride.
Mi scateno per un po', poi l'atmosfera si calma con Things I'll Never Say del primo album. Alla fine della canzone c'è un attimo di silenzio, si ferma tutto ed appare Deryck Whibley, il marito di Avril Lavigne. Cantano insieme In Too Deep e a vederli così affiatati per poco non piango di gioia. Demi mi vede così felice e mi abbraccia dolcemente.
Arriviamo pian piano alla fine del concerto. Dopo una bella maratona di canzoni Avril canta Innocence. Mi viene da piangere perchè è davvero tutto così perfetto qui e mi stringo di nuovo a Demi. Sono contentissima di averlo qui con me, lo bacio seguendo le note, e poi di nuovo. Non voglio più staccarmi da lui, è stupendo, lo ringrazio per tutto.
Lo spettacolo finisce con Alone, c'è la fiumana di gente che si riversa fuori, ma alla fine riusciamo ad arrivare alla fermata del metrò di Famagosta.
Là un tizio ci viene incontro:- Dvd, ma con chi cazzo sei finito?
Lo guardo meglio e lo riconosco. E' Ryo, quello stronzo che ci ha divisi due anni fa. Mi sento mossa dall'ira e gli grido contro:- Tu, schifoso che non sei altro, per colpa tua ho passato un anno di merda, ti rendi conto?!?
Demi mi blocca e con tono paziente mi dice:- Calmati, è solo un coglione, lascialo perdere.
Interviene Ryo:- Qui il coglione sei tu, che ti fidi di una troia così, in prima potevi avere tutte le gnocche che volevi e ora ti riduci a stare con lei.
Demi mi trascina via con la pazienza di un maestro zen, arriva il metrò e saliamo su un'altra carrozza.
- Come hai potuto permettere che ti potesse dire quelle cose? - Gli chiedo in lacrime.
- Stella, Ryo è un cretino, non ci conosce e fa il parla-parla. Con gente del genere te ne devi fregare.
- Ma non puoi capire... Io ci piangevo tutti i giorni, non potevo stare lontano da te, e forse non posso farlo nemmeno adesso. Demi, io ti amo davvero e me ne sto rendendo conto solo oggi. Non so cosa sia successo per farti cambiare idea, ma non posso stare senza di te.
- Dici davvero? - sussurra.
- Sì, non posso fingere di non provare più niente per te. Solo che non voglio che vada a finire peggio dell'anno scorso, non posso deludere Giulio ancora una volta. Però ti prometto che quando finirà io sarò subito da te, tu devi solo aspettarmi.
- A me basta sapere che mi ami, niente di più, saperò che le cose che farai con Giulio non varranno una minima parte delle cose che faremo io e te, sarà tutto diverso da prima. Non voglio più fare cazzate.

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Capitolo 17
*** Fredda mattinata di Gennaio. ***


Ho disotterrato un ricordo. Un momento che ha cambiato la mia vita in maniera drastica. Quel giorno che diede inizio alla mia prima vera depressione, durata diversi mesi.
Mi trovo qui a rievocare tutto, non so come quel frammento di memorie sia riuscito ad affiorare dall'abisso. Mi ritrovo a vivere per la seconda volta quella giornata.
Scorro le pagine del diario di quell'anno.
Era un mercoledì. Terza ora, disegno.
Ero scossa da una strana sensazione di inquietudine, se non ricordo male. Erano ormai giorni che Dvd soffriva di mutismo nei miei confronti.
Suonò la campanella dell'intervallo. Io, C. e Viola uscimmo dall'aula.
Stavamo scendendo le scale quando venni a sapere quell'orribile verità.
Mi avevano tenuto segreta la cosa per un paio di giorni. Dvd sapeva che ero innamorata di lui.
Sconvolta, chiesi a C.:"Ma come l'ha saputo?"
"Da una sua amica, mi ha detto. Comunque questa cosa la sa pure Ryo."
In quel momento passai mentalmente in rassegna le mie amicizie comuni con Dvd. Non lo sapeva nessuno, tranne le mie compagne di classe: Marina, Marta, Viola e C.
"Gliel'avete detto voi?" Chiesi.
"Noi non abbiamo detto niente, te lo giuriamo." Solo più in là avrei scoperto che era stata tutta colpa di Ryo e che loro avevano ragione. Comunque non potevo farci più niente, ormai. "Ma perchè non mi hai detto subito che l'aveva scoperto?" Mi limitai a chiedere, rivolgendomi a C.
"Stella, non volevo ferirti." Rispose lei.
"Non sai quanto mi hai ferita a nasconderlo."
Tornai in classe. Passai un'ora terribile a sentirmi addosso lo sguardo di Dvd che aveva il banco proprio dietro al mio. Io ero sola in prima fila, Lodo non c'era.
Era amico di Dvd e Ryo, e prima di quel giorno parlavo spesso con loro nelle noiose ore di disegno. Mi divertivo. Forse è un bene che Lodo fosse rimasto assente in quei giorni, avrei litigato pure con lui.
Ho vivida nella mente l'immagine del mio PC portatile, dove scrissi in un file il resoconto di quella giornata. Ricordo solo le parole:"E' finita come con Max."
Quel PC ora non funziona più, e muoio dalla voglia di riaprire quel file, mi sono rimasti in testa solo vaghi ricordi, piccoli flash nitidi intervallati a visioni sfuocate.
Come quella che mi rimane del giorno seguente, quando io e Ryo litigammo scambiandoci insulti tramite C.
Mi rendo conto ora di quanto fossi immatura a quel tempo. Ricordo bene che i miei miti erano le t.A.t.U., potevo ascoltare All About Us all'infinito. Ma dal giorno del litigio smisi di ascoltare la loro musica, credevo che fossero state loro a portarmi sfiga, dato che accadevano fatti dispiacevoli subito dopo aver ascoltato qualche loro canzone, in primis appunto All About Us, come la litigata peggiore che avessi mai fatto con mia madre.
Qualche settimana dopo comprai un CD di Hilary Duff. Me ne innamorai, mi aiutava a sfogarmi nei miei tristi pomeriggi in casa.
Poi, per un sette e mezzo in latino mi meritai il mio primo iPod, e ci misi dentro prima di tutto le canzoni di quel CD. Iniziai ad ascoltarle pure dopo la scuola, per non sentire il pesante silenzio che si era creato tra me e Dvd quando prendevamo il tram per tornare a casa.
Per sei mesi fu tutti i giorni così, le canzoni di Eminem, Kelly Clarkson e Imogen Heap divennero la mia unica compagnia durante quel tragitto.
Gli intervalli li passavo con Giada, eravamo amiche da poco.
Intanto prendevo votacci su votacci, sapevo di rischiare la bocciatura. Da una parte non me ne fregava niente, ma dall'altra avevo paura di quello che mi aspettava.
Passai l'ultimo giorno di scuola in lacrime, con la certezza di ripetere il primo anno. Giada mi consolò e mi presentò un suo amico, Nikolai.
Passai i primi giorni di vacanza aspettando la lettera con l'avviso della mia bocciatura da parte della scuola. Ma quella lettera non arrivò a me, ma a C. Pensavo che sarei rimasta in prima a farle compagnia, invece passai in seconda con tre debiti.
Tre mesi dopo mi ritrovai a scuola per il debito di storia, in presenza di Dvd. Lo passammo entrambi.
Passai pure gli altri due debiti: a fine Settembre quindi tornai con la coscienza a posto dal punto di vista scolastico.
Giulio divenne il mio compagno di banco, ne nacque un'amicizia chiassosa e i prof furono costretti a dividerci.
Così, un anno dopo quel litigio, mi trovai un banco dietro a Dvd con Fiocchi.
Ciò che accadde nei mesi successivi, chissà perchè, me lo ricordo benissimo.



Dopo tanto tempo a postare senza il mio commento, rieccomi qua!
Questo capitolo lo definirei un "tappabuchi" perchè mi serve per distanziare un po' gli avvenimenti importanti (in poche parole allungare il brodo), l'ho scritto di getto stamattina.
In merito a questo e al capitolo precedente, vi consiglio ti tenere a mente le frasi dette dai protagonisti e le persone citate, avranno forti ripercussioni in seguito, non voglio dirvi di più...
Comunque, in questi giorni sono riuscita a rimettere mani sulla storia, dato il mio umore favorevole e un po' più di tempo libero, e quindi ho steso gli appunti definitivi della trama, ho aggiunto dettagli e qualche intreccio in più. Ho fatto i miei calcoli, e mi sa che ne avrò ancora per una ventina-trentina di capitoli senza contare eventuali capitoli tappabuchi (spero che voi, miei cari lettori, ne siate contenti ;) ).
Vi anticipo comunque che il prossimo potrebbe essere al 99% un altro capitolo di questo tipo, non dovrebbe accadere nulla di rilevante per il resto della trama, quindi potete mettervi tranquilli.
Intanto potete visitare il mio forum http://pinknovelist.forumcommunity.net, dove presto inserirò qualche "golosa" novità... Ah, dimenticavo, c'è pure un contest aperto da mesi che aspetta nuovi iscritti!
Credo di aver detto tutto...

Al prossimo capitolo,
Pink Novelist

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Capitolo 18
*** 16. ***


E' ormai arrivato dicembre.
Mi sveglio e mi accorgo della deve sui tetti delle case di fronte a casa mia.
Così mi tocca rubare gli scarponcini da neve a mia madre. Son opiù comodi rispetto agli ingombranti Moon Boot, ma soprattutto sono molto meno vistosi.
Esco e arrivo alla fermata del tram con un po' di scetticismo, figuriamoci se oggi, con la neve, passa in orario.
Nell'attesa mi ascolto qualcosa dall'iPod.
Vedo arrivare Ilaria. Mi saluta, chiacchieriamo un po'.
- Sai, c'è una mia compagna che vuole provarci con Demi. Tanto ora è single, no?
Magnifico saperlo. In una giornata come queste, poi.
- Sì, è single, però credo che voglia essere lasciato in pace per un po'.
In realtà sono due mesi che non sta più con Elisa, però non penso che abbia tanta voglia di filarsi una primina. Per non contare che al momento lui non vede l'ora che io mi lasci con Giulio.
- Capisco - risponde lei. - E col tuo ragazzo come va?
- Tutto bene, stiamo insieme da sei mesi.
- Che bello!
Arriva il tram, una volta salite ci avvolge un'aura di silenzio. Che sollievo.
Arriviamo a scuola e vedo Demi venirmi incontro.
- Sta venendo verso di noi! Ti prego, fammelo conoscere! - mi implora Ilaria.
Arriva Demi e mi saluta con un bacio sulla guancia:- Oggi sono arrivato in tram, con la neve era impossibile andare in motorino. Però non ti ho trovata alla fermata.
- Mi sa che ho preso il tram dopo, allora.
Sentiamo suonare la campanella d'entrata.
- Andiamo in classe? - mi chiede lui.
Annuisco, lasciando Ilaria a bocca asciutta.
Fregata!
- Demi, devi stare attento, che prima o poi le primine ti stuprano - gli sussurro io, una volta in classe.
- Uh, che bello... - risponde lui.
Gli tiro un pugno leggero sulla spalla.
- Ok, ok, scherzavo!
Entrano in classe pure Marina e Fabio.
- ... No, no, adesso devo ripassare che mi devo offrire in letteratura - dice lei, rivolgendosi al suo ragazzo.
Quanto mi piacerebbe riderle in faccia. Lei e le sue manie da primadonna, lei che deve essere l'emblema della ragazza perfetta.
Arriva pure Ghigo e Marina gli corre incontro ad abbracciarlo. Il povero Fabio li guarda perplesso. Di sicuro starà pensando come mai si scambino gesti d'affetto così esagerati. In fondo sono solo migliori amici.
Trascino via Demi, fuori dalla classe. Una volta trovato un posto al riparo dalle loro orecchie mi esibisco in una sonora risata.
- Hai visto Fabio che faccia ha fatto?!?
- Ehm... Sì - mi risponde lui, guardandomi dubbioso.
- Oddio, quando faccio così sembro una pazza.
- Già - continua a guardarmi basito.
Rido. E poi mi blocco.
Ma cosa vedo?
Giada mano nella mano con un ragazzo. Sorprendente, sbalorditivo.
Ecco perchè si comportava in maniera strana, quel ragazzo deve averla cambiata.
Sono contenta per lei.
Suona la campanella di inizio delle lezioni. E ora ci tocca Educazione Fisica.

***

Ho fatto in fretta a cambiarmi, il prof mi manda a prendermi i palloni nello stanzino.
Entro, e si socchiude la porta alle mie spalle.
Prendo la sacca con i palloni da calcio dentro, faccio per uscire ma sento una voce provenire dal corridoio. E' un po' lontana, ma riesco a sentire bene le parole.
- ... Minchia, sta sempre appresso a Dvd, non sai che nervoso. Il problema è lui. Comunque, stanotte l'ho sognata... E che notte, me sono sognata nuda, scopavamo come mandrilli... Lo so, è una troia, ma è questo che mi attizza di lei, che è troia.
- Bello avere una ragazza troia, soprattutto poi quando ti vengono due corna così - dice una seconda voce con tono sarcastico.
- Eddai, Aldo, ammettilo che la Valenti è una topa.
- Addirittura! Topa no, è una nella norma.
Sento le voci più vicine. Devo solo vedere dal pertugio della porta con chi sta parlando Aldo Scarano.
E lo vedo.
Oddio, è Luca. Decido di uscire allo scoperto.
Mollo per terra la sacca e mi avvento addosso a lui. Lo spingo contro il muro.
Aldo cerca di staccarmi da lui.
- Voglio sentirgli dire di nuovo le porcate che ha detto su Stella.
- Cazzo, Dvd, calmati, non è manco la tua ragazza. Te con lei ci puoi scopare e basta, e poi tanto ti sparla dietro, non hai visto l'anno scorso? - ribatte Luca.
- Intanto te puoi solo sognarti di scoparla, e comunque la tecnica di seminar zizzania tra la gente hai visto due volte che non funziona.
- Ma quanto ti incazzi per una troia, ma torna dalla sorella di Cucks, anche lei è una che la dà a tutti.
Gli tiro un pugno in faccia.
- Ma che, sei matto? - mi grida contro Aldo.
Luca risponde con un altro pugno, e partono le botte vere e proprie.
Purtroppo, o per fortuna, il prof ci vede e ci separa. E ci porta in presidenza.

***

La prof ci fa fare pallavolo. Dato che siamo in poche, siamo state accorpate alle ragazze di 3B.
Riusciamo a fare due squadre, per fortuna le mie compagne di classe sono tutte e tre nell'altra.
Iniziamo a giocare. Batte la squadra avversaria, riceve una ragazza in posto 3, passa all'altzatrice. La palla arriva a me, riesco a fare una schiacciata improvvisata. Punto.
- Brava, Valenti - sento dirmi dalla prof che fa da arbitro.
Mi tocca già uscire. Mi siedo in panchina.
Dalla porta della palestra vedo passare il prof dei ragazzi, con accanto Demi, Luca e Aldo. Hanno tutti una faccia seria.
Riprendo a guardare il gioco, dopo un po' rientro.

E' stata una partita discreta. Finita l'ora, si torna su in classe. I ragazzi sono già dentro.
-... Ma quindi si è riuscito a capire perchè si sono picchiati? - chiede Mando.
- No, Aldo è l'unico che ha visto tutto e hanno mandato in presidenza pure lui - gli risponde Cristiano.
- che è successo? - chiedo sottovoce a Bobo. - Dvd e Luca si sono picchiati, il prof li ha visti e li ha portati in presidenza.
La cosa mi preoccupa.
Torna Aldo e tutti gli si avvicinano per sapere di più. Lui però non vuole dire niente, dice che sono questioni loro.
Entra in classe pure il prof di italiano:- Allora, cos'è tutto questo trambusto? Sedetevi.
Si accorge che rimangono due banchi vuoti.
- Chi è che manca?
- Argenti e Von Dusselmann, sono in presidenza - interviene Marta, rappresentante di classe.
- Cos'è successo?
- Si sono picchiati durante l'ora di ginnastica - parla Aldo.
- Come mai?
- Problemi loro - taglia corto lui.
- Ah, queste zuffe! Quante ne ho viste... Vabè, io però non posso bloccare tutto per loro due, devo interrogare...
Prima che il prof riesca a finire la frase, Marina si alza e dice:- Io mi offro.
- Bene, Bassetti, io però devo chiamare anche qualcun altro, per esempio... Morello.
All'improvviso si sente bussare alla porta. Sono Luca e Demi. Hanno entrambi una busta in mano.
- Che è successo? - bisbiglio a Demi, seduto accanto a me.
- Il preside ci ha sospeso. Ne parliamo dopo.

All'intervallo Demi mi racconta tutto. Mi sento in imbarazzo: ma perchè devo creare tutti questi problemi?
Perchè la gente deve fare risse per me?
- Non potevi startene zitto e lasciar stare? - gli chiedo.
- Oh, scusa allora se ti ho difeso!
- Demi, queste cose sono incivili. La superiorità si dimostra quando non si calcolano persone di questo genere. Me l'hai dimostrato tu quando stavo insultando Ryo.
- Stella, non so nemmeno io come mai mi sono comportato così, ea da tempo che mal sopportavo Luca. Prima quando ci ha beccati insieme l'anno scorso, e poi quando ci ha fatti lasciare.
Rimango ammutolita:- Mi stai dicendo che è lui che ci ha fatti lasciare?
- Mi ha dato lui il link al tuo vecchio blog. se non me l'avesse fatto vedere, io non sarei mai tornato da Elisa e non avrei mai combinato quelle cazzate.
- Oddio... Ma perchè la gente mi odia così tanto?

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