NOME IN CODICE:

di Pepy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


NOME IN CODICE: “PAZZO WEASLEY”


CAPITOLO 1


Il ragazzo dallo sguardo perso nel vuoto giocherellava nervosamente con la sua piuma, sbattendola ritmicamente sul ripiano del lungo tavolo di legno; i capelli corti e rossi erano spettinati, forse a causa della mano che puntualmente si passava sulla testa. Aveva un paio di profondi occhi blu e il viso, al momento atteggiato ad un'espressione truce, era cosparso di lentiggini.

Al suo fianco sedeva il suo migliore amico: capelli neri, occhi verdi, occhiali dalla montatura fine, cicatrice a forma di saetta sulla fronte; tra le mani cincischiava un giornale, la “Gazzetta del Profeta”, lo sguardo annoiato che saltava da una pagina all'altra, scivolando sulla carta senza prestare attenzione a ciò che vi era scritto.


-Ronald Weasley!!! La vuoi finire di scrutare il vuoto e deciderti finalmente a scrivere qualcosa su quella pergamena?!? La relazione di Pozioni non si scriverà certo da sola!-


A parlare era stata una ragazza seduta all'altra estremità del tavolo: un'indomabile criniera di riccioli castani incorniciava un visetto a punta sul quale spiccavano i grandi occhi nocciola e una bocca a cuore, in quel mentre tirata a formare una linea dura. Il tono di voce che aveva usato lasciava intuire che la sua pazienza era giunta al limite.

Il Rosso non diede segno di averla sentita e questo la mandò su tutte le furie.


-Ron... Ron... ROOON!!!-


A quel grido il ragazzo si riscosse dal suo stato di trance e incrociò i suoi occhi.


-Si?-


-La relazione! TI VUOI DARE UNA MOSSA?-


-Ehi, calmati! Sto pensando...-


-E' MEZZ'ORA CHE STAI PENSANDO! Di questo passo a Natale sarai ancora lì seduto con la piuma in mano e uno sguardo ebete a fissare il nulla!-


Ma le ultime parole caddero nel vuoto perché il Rosso era tornato a perdersi tra i suoi pensieri.


-Lascia perdere Hermione, oggi proprio non riesce ad ingranare. È da stamattina che è così.- intervenne il Moretto.


In quel momento arrivò al tavolo an'altra ragazza, di poco più giovane, con lunghi capelli rossi e occhi azzurri, e prese posto accanto alla Brunetta, cercando di attirare l'attenzione del Rosso sventolandogli davanti agli occhi una candida manina.


-Ron... ehi, Ron, ci sei?-


-Eh? Si... oh, Ginny, sei tu? Quando sei arrivata?-


La ragazza fece una smorfia e rispose:


-Qualche secondo fa.-


-Volevi qualcosa?-


-Solo sapere che ti ha fatto di male Neville.-


-Neville? Ma di che parli? Non mi ha fatto niente, perché?-


-Perché lo stai fissando da un bel pezzo con uno sguardo assassino!- e così dicendo gli indicò un ragazzone paffuto seduto su una poltrona dall'altro lato della stanza, un libro in mano e l'aria agitata.


-E' terrorizzato. Crede che tu ce l'abbia con lui, e mi ha chiesto di dirti che gli dispiace, qualunque cosa ti abbia fatto.-


Il Rosso lo fissò, l'espressione colpevole, e gli fece un saluto con la mano, per fargli capire che era tutto ok; l'altro si rilassò all'istante, ricambiò il saluto e finalmente si immerse nella lettura.


-Se Neville non centra, qual è il problema?- fece la Rossa.


-Nessun problema, sto benissimo.-


-Benissimo... sicuro!- si intromise il Moretto -Si vede!-


-Che vorresti insinuare?- berciò il suo focoso amico.


-Niente, niente... calmati!-


A quel punto la Rossa pensò bene di cambiare discorso e si rivolse alla Brunetta.


-Domani vado a fare un giro ad Hogsmeade, voglio vedere un po' di vetrine. Vieni con me?-


-Mi piacerebbe Ginny, ma ho un impegno.-


-Non vorrai studiare anche di domenica, mi auguro!-


-No, no. A dire il vero ho un appuntamento...-


Ebbe una piccola esitazione, poi lanciò un'occhiata al Rosso e finì:


-Con Vicktor!-


CRACK!


A quel rumore tutti si voltarono: la piuma del Rosso era stata fatta a metà da una mano che a quel nome si era paurosamente irrigidita.


-Hai.Un.Appuntamento.Con.Krum?- sillabò quasi il ragazzo, la mascella contratta.


La Brunetta alzò con decisione il mento e con voce ferma rispose:


-Sì!-


Il Moretto e la Rossa si scambiarono uno sguardo compreso e socchiusero gli occhi, in attesa dello scoppio del Rosso... che non avvenne!

Grande fu la sorpresa dei due quando il ragazzo, gli occhi blu fissi in quelli nocciola dell'amica, si limitò a biascicare:


-Bene! Divertiti!-


Dopodiché sembrò rendersi conto di aver spezzato in due la piuma e, lo sguardo confuso, si rivolse all'amico:


-Harry, ti spiacerebbe prestarmi la tua piuma?-


Il ragazzo, basito, fece scivolare la mano nello zaino e allungò al Rosso ciò che aveva chiesto. L'altro lo ringraziò e ricominciò a giocherellare con la nuova piuma, l'attenzione rivolta alla conversazione tra le ragazze, quasi subito ripresa.


-E così Vicktor viene a trovarti, eh? Non è carino a fare tanta strada solo per vederti?-


-Veramente è in Inghilterra con la sua Nazionale di Quiddich per giocare un'amichevole con la Scozia e mi ha chiesto se possiamo vederci; mi ha scritto che gli manco molto.-


A quelle parole il Moretto lanciò uno sguardo all'amico: il Rosso se ne stava rigido sulla sedia, immobile, solo il movimento della mano, via via sempre più scattante, unito al respiro, che andava facendosi ansante, tradivano il suo stato d'animo.

Anche la Rossa sembrò accorgersene, perché invitò l'amica a finire il discorso mentre andavano in biblioteca, con la scusa di dover controllare un dato, fondamentale per il compito di Erbologia.

Le ragazze uscirono dalla stanza, ma un ultimo scambio di battute arrivò alle orecchie degli altri due:


-Dice che ha urgenza di parlarmi, e che deve dirmi una cosa importante...-


-Oh, Hemione! Credi che voglia dichiararsi?-


CRACK!!!


-Oh, ma andiamo Ron! La mia piuma!!!-

********************************************************************



Continua...



Ed ecco il primo capitolo della mia prima ff. Allora, che ve ne pare? Vi prego di recensire, per farmi sapere la vostra opinione: sono pronta ad ascoltare il vostro parere, sia esso positivo o negativo, e vi chiedo di essere più sinceri possibile, a costo di essere brutali!

Vi ringrazio fin da ora!

Baci baci,

Pepy




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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Prima di tutto, tengo a precisare (con un capitolo di ritardo, sorry) che i personaggi citati nella mia ff non appartengono a me (anche se sto trattando per l'acquisto di Ron), bensì alla Divina, al secolo J.K.Rowling.


NOME IN CODICE: “PAZZO WEASLEY”


CAPITOLO 2


-Harry... Harry! Harry, vuoi svegliarti?!?-


-Mhm...-


-Harry!!!-


Harry stava facendo un sogno bellissimo: la sua squadra aveva appena vinto la coppa di Quiddich e a momenti gli avrebbero consegnato il trofeo tanto agognato; dopodiché, sarebbe saltato sulla sua scopa e avrebbe fatto un giro d'onore con la coppa in mano, assicurandosi per bene di rallentare davanti alla tifoseria dei Serpeverde, per meglio godere dei loro sguardi rabbuiati. La coppa era splendida, tutta luccicante d'oro! Ora avrebbe allungato una mano e l'avrebbe potuta stringere a sè: che momento! Ancora pochi min...


-Harry, svegliati!-


Una mano lo scrollò con forza ed Harry si sforzò di aprire gli occhi e di scorgere nel buio la figura cui apparteneva la voce che lo chiamava. Dopo qualche secondo mise a fuoco il viso del suo migliore amico, chino su di lui.


-Era ora! Sei sveglio?-


-Ron? Che c'è? È successo qualcosa?-


-No, no, niente di ché. È che ho bisogno di parlarti.-


-Adesso? Ma che ore sono?-


-Le tre e mezza, credo. Ma ora ascolta...-


-LE TRE E MEZZA?!? MA SEI IMPAZZITO?!?-


Una mano scese a tappargli la bocca.


-Harry! Sei matto? Così sveglierai tutti!-


Harry scansò la mano di Ron e causticamente chiese:


-Com'è che hai tutti questi riguardi per il sonno degli altri, mentre non ti sei fatto problemi a svegliare me?-


-Oh, dai! Non farla tanto lunga! Ti ho detto che devo parlarti, è importante!-


-Lo spero per te! Stavo facendo un sogno magnifico!-


-Si tratta di Hermione...-


-Oh...-


-Insomma... l'hai sentita anche tu prima, no? Ha un appuntamento con... Krum!- Pronunciare quel nome gli costava una fatica immane, ogni volta aveva il timore di soffocarsi!


-Già.-


-E a te sta bene?- chiese Ron guardandolo negli occhi.


-Non dovrebbe?-


-NO CHE NON DOVREBBE!- esplose il Rosso, infischiandosene tutto a un tratto dei suoi compagni di stanza addormentati -Ma non capisci? Usciranno insieme... da soli!-


-Ron, cosa vuoi che ti dica? È solo un appuntamento, Hermione non è più una bambina e Krum in fondo non è malaccio. E poi non saranno soli: vanno ad Hogsmeade, di domenica... ci sarà tutta Hogwarts!- rispose sinceramente Harry.


Ron lo guardò come se avesse appena affermato che Pozioni era la sua materia preferita e Piton il suo migliore amico.


-Harry! Come puoi dire una cosa simile? È un ragazzo! Hai la minima idea di quel che passa per la testa di un ragazzo?-


-Beh, dovrei, visto che lo sono anch'io!- commentò con sarcasmo Harry.


Ron lo guardò, in attesa. Harry, spiazzato, continuò:


-Non dovrò mica rispondere, vero? Credevo fosse una domanda retorica!-


-Non sei per nulla agitato, credo che tu non capisca la gravità della situazione!-


Harry, ormai esasperato, sbottò:


-Ron, ascolta: è solo un appuntamento! Cosa pensi che possa farle?!? Al massimo le prenderà la mano... forse ci scapperà un bacio...-


-E TI SEMBRA POCO?!? A differenza di te, io so esattamente cosa ha in mente quello!- iniziò Ron prendendo a passeggiare su e giù per la stanza -Comincerà parlando della squadra e dei suoi allenamenti, poi le chiederà di lei, della scuola e del suo C.R.E.P.A., sicuro!, non che gli interessi minimamente, ma sa che la metterà di buon umore. Dopodiché, butterà la due o tre complimenti, sui capelli o sul vestito, e quando lei sarà abbastanza rilassata...BAM!!!, le salterà addosso!!!-


-Non ti sembra di esagerare? Vicktor non è un animale.-


-Ma lo vedi che proprio non c'arrivi? È un maschio, ha diciannove anni e Hermione gli piace... certo che è un animale!- concluse con gli occhi fuori dalle orbite.


Harry aprì e chiuse la bocca un paio di volte, non sapendo cosa dire.


-Ron... -


-No, no, no! Non parlare! Ho capito: è inutile cercare di spiegarti come stanno le cose, tanto non capisci lo stesso!-


Harry lo guardò storto.


-Grazie tante!- aggiunse stizzito.


-Ma non preoccuparti, ho un piano!-


-Che piano?- chiese Harry con timore.


-Domani tu ed io li seguiremo, e se dovessimo vedere che quel bifolco allunga le mani interverremo!-


-Ma che razza di piano è? E se ci dovessero vedere? Lo sai come è fatta Hermione, si infurierà! E poi perché devo venire anch'io? Avevo intenzione di andare a Miel...-


Harry non riuscì a finire la frase perché un ciclone rosso lo afferrò per la maglia del pigiama e gli sibilò, a un centimetro dalla faccia:


-Tu.verrai.con.me! E niente storie! Mi servi come alibi nel caso Hermione ci scoprisse: dirai che stavamo facendo un giro e che ci siamo casualmente imbattuti in loro due. Ultimamente non si fida molto di me, credo che pensi che sto dando fuori di matto...-


-Ma va?!? E come le sarà potuto venire in mente?!?-


**********


-Harry, vuoi darti una mossa? Li stiamo perdendo!-


-Ma se ni hai appena detto di rallentare perché altrimenti ci scoprivano!-


-E' colpa mia se non sai regolarti? Era meglio se ti lasciavo ad Hogwarts!-


Tranquillo, Harry! Calma e sangue freddo! E ricorda che è il tuo migliore amico!!! Harry se lo ripeteva da quando, quella mattina all'alba, Ron l'avava trascinato giù dal letto e costretto a vestirsi in fretta e furia, per paura che Hermione potesse partire prima che loro scendessero.

Quel giorno Ron sembrava un'ape impazzita: non stava fermo un attimo e durante la colazione aveva rovesciato tutto il succo di zucca, non il suo, ma quello di Harry! Ora stavano pedinando Hermione ed Harry si sentiva un completo imbecille, in primis perché non gli andava giù l'idea di spiare la sua migliore amica (durante un appuntamento, per di più),e poi perché Ron, nel tentativo di non farsi vedere, si comportava in maniera ossessiva, camminando spalle-al-muro e attirando così gli sguardi di tutta Hogsmeade!


-Porc...! Sta per girarsi! Di qua!- e così dicendo Ron prese Harry per un braccio e lo spintonò dentro ad un vicolo, contro al muro, facendogli sbattere con forza la testa.


-Ahia! Ehi, dico, hai intenzione di ammazzarmi?-


-Shss! Vuoi farci scoprire? Guarda, si sono fermati davanti a quella vetrina. Che facce serie... cosa credi che si stiano dicendo? Mannaggia! Se ci avvicinassimo forse riuscirei a sentire qualcosa...-


-E se invece smettessimo di seguirli? Mi sento un idiota, e ci stanno guardando tutti!-


Ma Ron non l'aveva nemmeno sentito. Ad un tratto, la mano che teneva sul braccio di Harry serrò la presa.


-Ron, mi stai stritolando il braccio!!! Che ti prende?-


-Le.ha.preso.la.mano!-


-Ho visto. Ma ora lasciami!- ma Ron non diede segno di averlo udito.


-Dobbiamo fare qualcosa!- disse risoluto.


-Ron, è solo la mano!-


-LA STA TOCCANDO!-


In quel momento una voce ben nota si inserì nella conversazione:


-Guarda, guarda: Lenticchia e Sfregiato! Qual buon vento! Ma, aspetta, manca qualcuno all'appello, a quanto vedo! Dov'è la Mezzobabbana Zannuta? L'avete scaricata?-


Malfoy stava sogghignando soddisfatto in attesa dello scoppio d'ira del Rosso: era sempre una gioia prenderlo in giro.

Ma Ron non reagì come aveva previsto: si girò di scatto verso di lui, ma la sua espressione non era infastidita, né tantomeno furiose, sembrava più... contenta, ecco! Questo non quadrava, che il Rosso si fosse ammattito del tutto?


-Malfoy! Capiti proprio a fagiolo!- esclamò Ron.


-Co-cosa?- chiese Drako spiazzato.


-Già, già! È perfetto! Non è vero, Harry?-


-Non chiedermi niente, oggi proprio non ti capisco!_


-Ma Harry, è semplicissimo: Malfoy andrà ad infastidire Hermione e Krum, così quello scimmione la lascerà andare! Perlomeno il tempo necessario per pestare questo cretino!- e così dicendo prese Malfoy per un lembo della sua sciarpa e cominciò a trascinerlo verso la coppia.


-Ehi, ehi, ehi! Cos'è 'sta storia?-


-Niente di particolare. Ti chiedo solo di fare quello che ti riesce meglio: rompere!-


-Ehi... e mollami!- disse divincolandosi -Non esiste che io ti faccia un favore, per quanto piacevole possa essere! E poi non mi va di mettermi contro Krum. Sbrigatela da solo!-


Fece per andarsene, sdegnato, ma poi si girò e concluse:


-Sei proprio fuori, Weasley!-


-Maledizione!!! E ora che faccio?-


-Che ne dici se la finiamo qui? Ne ho abbastanza! Perché non...-


Ma Ron lo interruppe subito:


-Ho trovato! Gli tiro un sasso!-


-Che?!?-


-Un sasso, Harry, un sasso! Non grosso, si capisce... beh, neanche troppo piccolo! Non voglio fargli male, non tanto almeno. Magari, se riesco a tramortirlo...-


-MA TI SEI BEVUTO IL CERVELLO?!?- sbraitò Harry.


Ron lo guardò fisso per un po' e poi convenne con lui:


-Hai ragione tu, non posso farlo! Potrei colpire Hermione, non ho una gran mira...-


Harry si rilassò leggermente.


-... anche se potrebbe andar bene lo stesso! L'appuntamento non può continuare se lei sviene, no? Che ne dici, Harry?-


Ed Harry perse completamente le staffe:


-DICO CHE SEI PAZZO! TOTALMENTE, IRRIMEDIABILMENTE PAZZO! E CHE NON VOGLIO STARTI A SENTIRE UN MINUTO DI PIU'!!!-


Così dicendo si girò, con l'intenzione di tornarsene ad Hogwarts, ed incontrò un paio di occhi nocciola nei quali brillava una luce pericolosa.


-Ciao, ragazzi! Mi volete spiegare cosa succede qui? Spero che non mi stiate spiando!-


E Ron ed Harry cominciarono a tremare...

*************************************************************************



Continua...



E anche il secondo capitolo è andato! Vi anticipo che il prossimo sarà anche l'ultimo; è già pronto, devo solo correggere due o tre cose qua e là. Comunque potrete sicuramente leggerlo prima di Natale.

E ora diamo il via ai ringraziamenti!


malesia: sono contenta che il primo cap. ti sia piaciuto, spero che il secondo non ti abbia delusa!


daffydebby: questo cap. era un po' più lungo, ma non di molto. Sorry! Forse era meglio se facevo un'unica Oneshort, ma avevo qualche dubbio sulla fine e volevo allo stesso tempo vedere come avreste reagito alla prima parte, così...


Miciamao: grazie, darling!


Cordelia: come vedi, qui ho usato i nomi propri. Quello aggettivi è un espediente che ho usato perché volevo ottenere una descrizione oggettiva dei personaggi, come se fossero raccontati da qualcuno che non li conosce, ma che in quel momento li sta guardando. Non so se ho reso l'idea.


Serry_Black: acc...! Beccata! Quella del “riparo” mi era sfuggita, ed è una cosa che odio! Di solito sono molto precisa. Comunque devi ammettere che la scena così non avrebbe retto allo stesso modo!


Bebba: hai dovuto aspettare un'intera settimana! Spero ne sia valsa la pena.


Grazie ancora a tutti voi, e grazie anche a quelli che hanno anche solo letto (se esistono)!

Baci baci,

Pepy

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Capitolo 3
*** capitolo3 ***


NOME IN CODICE: “PAZZO WEASLEY”


CAPITOLO 3


Hermione stava tornando ad Hogwards, il passo veloce e lo sguardo truce.


-Hermione, ehi Hermione, aspetta!-


Al richiamo si fermò e attese che Ginny la raggiungesse.


-Ti ho chiamato diverse volte, ma non mi sentivi. Che hai?


-Niente...-


Ginny le lanciò un'occhiata dubbiosa e la ragazza, sospirando, si decise a vuotare il sacco:


-Sono arrabbiata! No, non arrabbiata... FURIOSA!-


-Che è successo? Vicktor ti ha fatto qualcosa?-


-No, no, Vicktor non centra. Ce l'ho con tuo fratello, quel CRETINO! E con Harry!-


-Anche con Harry? Che ti hanno fatto?-


-Mi hanno SPIATO, anzi ci hanno spiato, Vicktor e me, il nostro appuntamento, per tutto il tempo!!! Capisci?!?-


-Cosa? E tu come lo sai?-


-Li ho colti in flagrante! Come spie non valgono una cicca! Strillavano così tanto che anche un sordo li avrebbe sentiti! Quando ho chiesto loro cosa stavano facendo, Harry ha tentato di biascicare qualcosa del tipo che dovevano andare a Mielandia a prendere “non so quale schifezza” per “non so chi”, ma tuo fratello, quel CRETINO, continuava a fulminare Vicktor con lo sguardo e a borbottare frasi sconnesse, e sembrava ossessionato dalla mia mano, così ho capito che mentivano! A quel punto li ho fatti tacere e li ho rispediti ad Hogwards seduta stante! Ero così furiosa che non riuscivo nemmeno a parlare! Mi sembra ancora impossibile! Ma ti rendi conto?!? Mi seguivano! Ma sanno almeno cos'è la privacy? E poi, lo avessero almeno fatto con un minimo di discrezione! C'era tutta, dico tutta Hogsmeade lì a guardarci, a guardare Harry che non sapeva che pesci pigliare, e a guardare to fratello, quel CRETINO, che parlottava per conto suo con due occhi spiritati! E A RIDERE! L'INTERA HOGSMEADE RIDEVA DI ME! Oh, ma quei due non la passeranno liscia, gliela farò pagare; non so cosa li abbia spinti a seguermi, ma rimpiangeranno di aver anche solo messo fuori il piede dalla loro stanza, stamattina, te lo posso giurare!!!-


Hermione era una spettacolo: le guance rosse a causa del freddo e dell'indignazione, gli occhi che mandavano scintille e il corpo rigido lanciato a tutta velocita lungo la strada per Hogwards.


-Devo proprio dirtelo, Ginny, tuo fratello comincia seriamente a preoccuparmi; è sempre stato un po' strano, bisogna ammetterlo, ma sta veramente cominciando ad esagerare! Prendi la storia di Vicktor: capisco che può non risultargli simpatico (a dire il vero non capisco, è sempre stato gentile con lui ed Harry), ma a sentire lui Vicktor è il diavolo in terra, e ti assicuro che non gli ha mai dato motivo per pensarla così! Sembra quasi che lo odi!-


A quel punto Ginny la guardò in viso e, irritata, sbuffò:


-Oh, andiamo, Herm! Ron non odia affatto Vicktor, e tu lo sai!-.


-Ginny, ma sei cieca? Non ti accorgi di come reagisce non appena sente il suo nome?-


-E' palese che non lo sopporta, questo è vero, ma solo perché sa che tu gli piaci!-


-Non capisco, e questo cosa centra?-


-Oh, Signore, sarai anche la ragazza più intelligente della scuola, ma alle volte le cose non le vedi neanche se ci sbatti contro il muso! Cercherò di fartelo capire, vediamo... metti caso che oggi invece di uscire con Vicktor tu fossi venuta ad Hogsmeade con... Saemus: credi che Ron ne serebbe stato felice?-


-Beh...-


-Te lo dico io: NO! E se Dean o Neville se ne andassero in giro sospirando il tuo nome, guardandoti con occhi adoranti, Ron sentirebbe l'irrefrenabile impulso di spaccar loro la faccia!-


-Ma che...-


-E ti dico di più: se Harry osasse farsi qualche strana idea su di te, credo che Ron picchierebbe volentieri anche lui, migliore amico o no! In poche parole: SVEGLIATI, HERMIONE! Quell'idiota di mio fratello è GELOSO!-


Hermione, sconvolta, spalancò gli occhi: Ron “geloso”? Di lei? Impossibile! Loro erano amici, Ron non era “innamorato” di lei, era assurdo! O no?


**********


Quando quella sera Hermione entrò nella sala comune dei Grifondoro, Ron era seduto sulla poltrona davanti al camino e fissava assorto il fuoco; stava pensando a tutto quello che era successo quella mettina ad Hogsmeade, in particolare all'espressione di Hermione nell'esatto momento in cui aveva scoperto che lui ed Harry l'avevano seguita: era furibonda! Non l'aveva mai vista così arrabbiata e temeva di aver veramente oltrpassato il limite questa volta. E se lei non avesse più voluto parlargli? E poi non poteva fare a meno di pensare anche a quel troglodita di un bulgaro, che per tutto il tempo della sfuriata di Hermione le era stato accanto, così vicino da poter vedere i suoi occhi lucidi dalla rabbia, le sue guance rosse; così vicino, inoltre, da poter sentire il suo profumo, quel delicato aroma di caprifoglio, così dolce ed aspro allo stesso tempo. E Ron, ora, si torturava al pensiero di loro due, rimasti “finalmente” soli una volta che lui ed Harry se n'erano andati. E si maledì per aver esitato a lanciare quel benedetto sasso!

Harry era salito in camera, non prima di averlo strigliato per bene:


-Hai visto che è successo?!? Ora Hermione è arrabbiata, e, bada bene, non mi interessa niente se arriverà a non parlarti più, anzi, farebbe benissimo! Tu ti sei bevuto il cervello, amico mio, fidati! Sei pericoloso, parola mia! Io te l'avevo detto che era meglio se non la seguivamo, ma tu mi hai dato ascolto? Nooo!!! Quando ti metti in testa una cosa tu devi andare fino in fondo, non importa se quella cosa è destinata a portare solo guai! E guarda qui il risultato!!! Giuro, se non fossi mio amico, ora come ora, ti sputerei volentieri in un occhio! E, anzi, è meglio se vado via, magari se non ti ho sotto agli occhi forse riesco a calmarmi!-


Proprio così gli aveva detto! Era il suo migliore amico e guarda come lo trattava! Uno si aspetta un po' di appoggio, un po' di comprensione, e finisce col culo per terra! Vai a fidarti degli amici!

Era così perso nelle sue elucubrazioni che non si accorse subito della presenza al suo fianco, almeno non finché questa non si schiarì pesantemente la voce. A quel rumore Ron alzò lo sguardo e incontrò quello freddo di Hermione.


-Ron, avrei bisogno di parlarti.- non pochi si girarono verso di loro, curiosi di sapere se l'episodio che li aveva molti divertiti quella mattina avrebbe avuto un epilogo altrettanto spassoso -In privato!- e i tanti sospirarono dalla delusione.


-Certo, dove?-


-Andiamo nella torre di Astrologia. Seguimi.


**********


Hermione camminava spedita e l'eco dei passi di Ron, unito al suo, era l'unico suono che si poteva udire. Arrivarono in silenzio a destinazione; il luogo era deserto, c'erano solo loro: era perfetto. Hermione aveva riflettuto a lungo dopo la “chiacchierata” con Ginny, e si era data mentalmente della stupida per non aver colto prima i segnali che Ron le lanciava: doveva essersene accorta tutta la scuola, ormai! Era rimasta stupita davanti alla sua evidente mancanza di acume, e decisamente basita quando aveva realizzato che il pensare a Ron innamorato di lei le faceva venire una strana voglia di mettersi a volteggiare per la stanza ridacchiando come una stupida. Con un coraggio che non credeva di possedere, era riuscita ad ammettere con sè stessa che quello che aveva provato per Ron fin dalla prima volta che l'aveva visto sul treno per Hogwards non era semplice amicizia, bensì un sentimento molto più complesso, fatto di tenerezza e di calore, di voglia di abbracci e di carezze leggere, del bisogno di sapere che, per lui, lei era importante, e della consapevolezza che, per lei, lui era tutto.

Ora doveva solo sperare che il coraggio dimostrato in precedenza non l'abbandonasse, perché aveva la ferma intenzione di chiarire tutta la faccenda, e di una cosa era certa: alla fine di quella serata, Ronald Weasley sarebbe andato a letto sapendo che la sua migliore amica, Hermione Granger, era innamorata di lui.


-Ora voglio che tu mi dica cosa cavolo ti passava per la testa quando hai deciso di spiare me e Vicktor questa mattina, e non affannarti a cercare di darmi a bere la storia delle compere a Mielandia, perché ti informo che ho già parlato con Harry!-


Ron maledì mentalmente il suo “migliore amico”. E ora, cosa avrebbe dovuto dire? La verità sarebbe stata la risposta migliore, peccato che nemmeno lui sapeva con esattezza in che modo funzionava il suo cervello da un po' di tempo a quella parte! A dirla tutta, era convinto che non funzionasse per niente quando pensava ad Hermione assieme a quel “bisonte con un unico sopracciglio”!


-Non dici niente?-


-Hermione... non so cosa vuoi sentirti dire!-


-Voglio sapere perché ti comporti in modo assurdo quando c'è di mezzo Vicktor. Ecco, lo vedi? Hai fatto una smorfia quando ho pronunciato il suo nome!-


-Non lo so, va bene? È che Krum non mi piace!-


-Ron, non c'è motivo perché Vicktor non ti debba piacere: è sempre gentile con te, è un ottimo giocatore di Quiddich, e tu eri uno dei suoi fan più affezionati, almeno fino a non poco tempo fa.-


-...-


Hermione sospirò forte: aveva il presentimento che sarebbe stato più difficile del previsto.


-Ginny ha una teoria, che poi è la stessa di Harry: dicono che ti comporti così perché sei geloso.-


Ron arrossì violentemente e deglutì forte.


-Co-cosa?-


-Sei geloso di me, Ron? È per questo che non sopporti Vicktor?-


Hermione trattenne il fiato in attesa della sua risposta.


-Ma come ti vengono in mente scemenze del genere?!? Io geloso di te? Tsk!-


Per un attimo Hermione credette di svenire: allora non era vero niente, Ginny ed Harry si erano sbagliati e lei aveva fatto la figura della stupida! Poi, però, si accorse che il ragazzo evitava con cura di incrociare il suo sguardo, e che il suo rossore si era intensificato: sembrava che le sue orecchie da un momento all'altro dovessero prendere fuoco! Così riacquistò un po' di fiducia in sè e si avvicinò a Ron fin quasi a sfiorarlo. Il Rosso ora sembrava non respirare neppure e la guardava come se temesse che gli stesse per lanciare una maledizione senza perdono.


-Ron, credo sia venuto il momento di essere onesti l'una con l'altro; se l'anno appena passato mi ha insegnato qualcosa, è che non abbiamo tempo da perdere: Voldemort è tornato e bisogna essere realistici, la guerra non è lontana e quando arriverà coinvolgerà tutti noi, senza eccezioni. Non voglio svegliarmi un domani e riscoprirmi a rimpiangere di non essere stata onesta con te fino in fondo, e di non aver avuto il coraggio di dirti quello che provo realmente per te. Ron, io...-


La voce le mancò per un attimo e una paura cieca la attanagliò: e se Ron non contraccambiava i suoi sentimenti? Avrebbe distrutto la loro amicizia?

Forza e coraggio, Hermione, non puoi arrenderti proprio adesso! Poche parole ancora e sarà tutto finito! Non per niente sei una Grifondoro!

Fece un respiro profondo:


-Ron, io... credo di essere innamorata di te!-


Se non fosse stata così nervosa, alla vista della faccia di Ron sarebbe crollata al suolo dalle risate: da rosso che era, divenne cinereo, poi di nuovo rosso; la bocca si apriva e si chiudeva senza che un suono uscisse, e gli occhi si erano fatti enormi.


**********


Fino a qualche minuto prima, Ron era stato sicuro che la chiacchierata con Hermione avrebbe portato, nella migliore delle ipotesi, a una lite di livelli epocali, oppure, nella peggiore, alla rottura della loro amicizia.

Poi era saltata fuori la storia della gelosia! Lui “geloso” di lei... PAZZESCO! Ed Harry e Ginny, poi! Avrebbe fatto i conti con loro, dopo! A pensarci bene, però, quello avrebbe spiegato un sacco di cose. Ma se era geloso di Hermione, voleva dire che quello che provava per la sua migliore amica non era semplice amicizia! E da lì il via al rossore, della serie “mi sono addormentato sotto il sole con un chilo di olio abbronzante spalmato sulla faccia”. Aveva seguito un goffo tentativo di negare l'evidenza e poi... l'oblio! Sì, perché dopo la sconcertante dichiarazione di Hermione, Ron non aveva capito più nulla: prima aveva sentito un gran caldo, poi freddo, poi caldo ancora, e a un tratto doveva essersi dimenticato di come si faceva a respirare, e aveva pensato che doveva sbrigarsi a farselo tornare in mente perché gli sembrava che senza respirare non si poteva vivere!

In quel momento, il visetto di Hermione era serio e teso, gli occhi luccicavano e le labbra erano scosse da un tremito: era una visione che gli stringeva il cuore! Forse avrebbe dovuto rispondere qualcosa, del tipo “EVVAI! Anch'io ti amo angelo mio, da impazzire! D'ora in poi staremo sempre insieme, e finita la scuola ci sposeremo e vivremo felici per l'eternita”, peccato che la sua lingua non sembrasse aver voglia di collaborare!

Nel frattempo Hermione doveva aver interpretato il suo silenzio come un rifiuto, perché si era lentamente allontanata da lui e i suoi occhi si erano riempiti di lacrime. Quando parlò, la sua voce tremolò:


-Io... io credo che non ci sia bisogno di continuare la discussione. Io... Ginny ed Harry, dopotutto, possono benissimo essersi sbagliati... anzi, sono sicura che è così! Bene, non ti farò perdere altro tempo... e in effetti è proprio ora che vada, sai, devo ripassare... Aritmanzia, ecco, devo giusto ripassare Aritmanzia... bene...-


Detto ciò si girò di scatto e fece per correre fuori dalla stanza.


-Hermione, aspetta!-


La ragazza si fermò, in attesa.


-Io, ecco... e tu... insomma, io velevo dire... che forse... tu ed io...-


Perfetto, Ron, perfetto!!! Un magnifico esempio di superba padronanza del lessico inglese! Forse, se dimostrassi di conoscere qualcos'altro a parte i pronomi di persona...

Si schiarì la voce e prese ad avvicinarsi a lei; le orecchie, ormai, avevano assunto una colorazione tendente al porpora e le mani gli sudavano tanto che gli sembrava di aver tenuto in mano, fino a poco tempo prima, un'intera famiglia di viscidi lumaconi.


-Pensavo... se tu sei d'accordo, si intende, che noi potremmo... uhm... uscire insieme il prossimo week-end, magari andare ad Hogsmeade, oppure anche stare qui, fare una passeggiata o cose così... sì, visto che tu sei... ecco, l'hai detto prima, no? E anche io, sai... di te...- Ron sospirò forte -Sei riuscita a capire qualcosa?-


Hermione si girò piano verso di lui, le labbra piegate in un sorriso felice e sollevato insieme.


-Sì, ho capito, e sì, mi piacerebbe uscire con te, tanto!-


A QUEL PUNTO IL CIELO SI APRÌ E AGLI UOMINI VENNE RIVELATO IL SEGRETO DELL'UNIVERSO!


Naturalmente, niente di tutto ciò avvenne, ma per i due amici era successo qualcosa di altrettanto importante.

Hermione stava ancora sorridendo quando annullò la distanza che la separava da Ron e, alzandosi in punta di piedi, diede il suo primo bacio al ragazzo che amava; fu un semplice sfiorarsi di labbra, ma racchiudeva in sè tutto il sentimento che provava per lui, che poi era lo stesso che lui provava per lei, quindi fu perfetto!

E quello era solo l'inizio!


**********


Harry arrivò di corsa nella torre di Astrologia, seriamente preoccupato per l'incolumità di Ron; quando era finalmente riuscito a calmarsi, era sceso nella sala comune intenzionato a riappacificarsi con l'amico, ma non l'aveva trovato. Non si era nemmeno presentato a cena, a differenza di Hermione, che si era seduta vicino a Ginny e si era messa a parlare fitto fitto con lei; non aveva osato chiederle di Ron, sebbene avesse notato che aveva un'aria distesa, non più corrucciata. Un gruppo di Grifondoro gli aveva riferito che Ron ed Hermione si erano recati nella torre di Astrologia, appunto, per continuare la discussione del mattino, lontano da occhi indiscreti, ed ora Harry temeva che fosse successo l'irreparabile: Hermione, furibonda come mai l'aveva vista, e Ron nella stessa stanza, soli?!? Non osava pensarci! E a quel punto l'espressione soddisfatta di Hermione non lo rassicurava neanche un po'.

La scena che gli si presentò davanti lo raggelò.

Oh, Cristo! Allora è successo davvero! Hermione gli ha scagliato un incantesimo!

Fu facile per Harry arrivare a quella conclusione: Ron se ne stava in mezzo alla stanza, immobile, le braccia lungo i fianchi, lo sguardo fisso nel nulla e un sorriso ebete in faccia; sembrava non respirare neppure!


-RON!!!-


Harry si avvicinò all'amico per rendersi conto delle sue condizioni.


-Ron... Ron! Oh, Signore, ma che ti ha fatto?!? Ti avevo detto che era meglio lasciarla stare! È pericolosa quando è arrabbiata, e non l'avevo mai vista così prima di oggi! Mio Dio, ma respiri? Sì, grazie al cielo!!! Ron... RON, MI VUOI RISPONDERE?!?-


Ron sembrò uscire dal suo stato di coma apparente e mise a fuoco la faccia sconvolta dell'amico.


-Harry?-


-Finalmente!!! Ma che hai? Stai male? Che ti ha fatto Hermione?-


A quel nome la faccia del Rosso prese fuoco e il sorriso ebete riapparve.


-Hermione...- sospirò Ron.


-Sì, Hermione! Si può sapere che è successo qui? Ti aspettavo per cena, e tu non ti sei fatto vedere. Non hai MAI saltato una cena in vita tua, non di tua volontà almeno.-


Ma Ron non rispose, continuando a ripetere il nome dell'amica con estatico piacere.

Stanco di non ricevere sentenza, Harry prese a scuotere Ron con forza, sperando di riportarlo alla normalità. Dopo un po', un Ron decisamente più presente, grazie alla shekerata, decise di mettere l'amico a conoscenza delle ultime novità, solo che, forse per la foga nel voler raccontare tutto, quello che uscì dalla sua bocca non furono che un gruppo di frasi sconnesse e senza senso:


-Harry! Mi ha detto... parlare, lei ed io, da soli... qui. Sei geloso? E io: “figurati!”, ed era vicina... non capivo più niente! Allora lei l'ha detto, e io volevo, ma... e poi stava per andare, allora io: “ferma!”! E poi lei... oh, Harry, lei... ohhhh! Sono al settimo cielo!!!-


E intanto Harry lo guardava, cercando di capire almeno in parte ciò che gli stava dicendo, ma senza riuscirci.


-Ron, calmati! Fa un bel respiro... bravo, così! E ora dimmi di nuovo ciò che e successo, in maniera comprensibile!-


-MI HA BACIATO!-


-Cosa?-


-MI HA BACIATO! E mi ha detto che è INNAMORATA di me! Ti rendi conto?!?-


-Incredibile! Vuoi dire che ti ha portato qui per... dichiararsi?-


-Già!-


-E tu?-


-E io ho fatto la figura dell'imbecille, come al solito! Però alla fine sono riuscito a confessarle che anch'io sono innamorato di lei e adesso... beh, adesso siamo insieme... credo. Comunque il prossimo week-end usciamo insieme! È meraviglioso, Harry! Ho voglia di cantare!-


-Per favore, non farlo! Ti ho sentito quando canti sotto la doccia: sei stonato come una campana! E così i miei due migliori amici adesso stanno insieme! Non so se esserne felice o meno: già litigavate di continuo prima, figurarsi ora! -


-Incoraggiante, Harry! Perché non ti stai zitto invece? Sono già agitato di mio!-


-E perché scusa?-


-Io non so come si fa il fidanzato, e se sbaglio qualcosa? Credi che si arrabbierà di più o di meno quando farò qualcosa che a lei non piace, d'ora in poi?-


-E che ne so io? Non è mica la mia ragazza! È la tua! Comunque se fossi in te non mi fascerei la testa prima del tempo. Su, vieni, torniamo nella sala comune.-


-Ehi, frena! Hermione è lì adesso?-


-Ma, non so... penso di sì. Perché?-


-Non posso vederla! Non saprei cosa dirle! Rimarrei imbambolato a guardarla! Sai che figura?-


-E cosa vorresti fare, scusa? Evitarla per il resto della tua vita? Non sarebbe un rapporto facile il vostro!-


-No, non per il resto della mia vita, solo fino a sabato prossimo. Così, in modo d'essere sicuro di non rovinare le cose fra noi e mettere a repentaglio il nostro primo appuntamento! È importante partire col piede giusto!-


-Ron, ragiona! Non puoi non parlarle per una settimana, penserà che c'è qualcosa che non va!-


-Non se tu le spiegherai bene il tutto! Mi raccomando, Harry, conto su di te!- e così dicendo cominciò a scendere le scale.


-Che vuol dire “conto su di te”?-


-Che dovrai fare da intermediario tra me e lei per i prossimi sei o sette giorni: le parlerai e poi mi riferirai la sera, mentre gli altri dormono. In questo modo è impossibile che io combini qualche guaio! Sermplice, no?-


-Ehi, ehi, ehi! Cosa intendi con la frase “mentre gli altri dormono”? Hai intenzione di tenermi sveglio per le prossime sette notti?!? RON!-


Ma Ron era già troppo lontano per poterlo sentire e non gli rispose.

Sette notti a rispondere alle domende di Ron sulla sua innamorata! Ehi, aspetta! Se entra in crisi solo a parlarle, cosa accadrà quando il loro rapporto si intensificherà? Conoscendo Ron...


-RON, ASPETTA! DOBBIAMO DISCUTERE DI QUESTA STORIA! RON... IO AVRO' BISOGNO DI DORMIRE NEGLI ANNI A VENIRE!!! ROOOOON!!!-

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FINE!


Ed ecco la mia prima opera finita! Mi scuso con tutti quelli che si aspettavano questo capitolo prima di Natale, ma mi ero arenata sul finale, non mi convinceva.

Spero che non vi abbia deluso e che leggerete le mie prossime “fatiche” (ne ho due-tre in cantiere!).

E ora due parole ai miei fedelissimi e non:


malesia: grazie per aver seguito la mia storia. Un baciotto!


daffydebby: sono contenta di rallegrare le tue giornate! Per quanto riguarda l'acquisto di Ron, ti avverto che io gioco sporco, mooolto sporco!


Serry_Black: stavolta non mi cogli impreparata! Il mantello l'ho scartato subito: la scena non girava, sennò! Comunque sono contenta di avere lettrici così attente. Baci baci!


GinnyMolly88: una new entry! Grazie dei complimenti e continua a seguirmi!


Se questa ff vi è davvero piaciuta, mi farebbe piacere che passaste parola. Grazie ancora a tutti voi!

Baci baci,

Pepy




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