Tutto muore, tutto rinasce

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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 6/1 ***
Capitolo 8: *** capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 12/1 ***
Capitolo 14: *** capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** capitolo 33 ***
Capitolo 35: *** capitolo 34 ***
Capitolo 36: *** capitolo 35 ***
Capitolo 37: *** capitolo 36 ***
Capitolo 38: *** capitolo 37 ***
Capitolo 39: *** capitolo 38 ***
Capitolo 40: *** capitolo 39 ***
Capitolo 41: *** capitolo 40 ***
Capitolo 42: *** capitolo 41 ***
Capitolo 43: *** capitolo 42 ***
Capitolo 44: *** capitolo 43 ***
Capitolo 45: *** capitolo 44 ***
Capitolo 46: *** capitolo 45 ***
Capitolo 47: *** capitolo 46 ***
Capitolo 48: *** capitolo 47 ***
Capitolo 49: *** capitolo 48 ***
Capitolo 50: *** capitolo 49 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quarta guerra ninja, lo scontro finale ha avuto inizio, da una parte Madara e dall'altra il team 7 originale, composto da Naruto, Sasuke e Sakura. Entrambi gli schieramenti sono stremati dalla fatica e dalle ferite riportate, ma nessuno sembra voler cedere ..... "Ehi Teme, hai qualche idea? Dobbiamo cercare di eliminarlo il prima possibile, non so fino a quando avrò le forze!" "Tze, solo tu? Se avessi qualche idea non credi che te l'avrei già detta, stupido di un baka?" "Ehi come ti permetti!" "Smettetela voi due e cercate di rimanere concentrati .... Siamo stremati ma dobbiamo cercare di resistere ....!" "Hai ragione Sakura-chan ... Mi sembri più lucida rispetto a noi due, hai qualche idea?" "Be' forse ... Se provassimo a fare un attacco simultaneo ..." "Ma che stai dicendo? Non vedi come siamo ridotti? ... Tze sei sempre la solita noiosa!" "Lo so benissimo, ma come siamo ridotti male noi lo è anche Madara, l'unica differenza è che noi siamo in tre e forse unendo le nostre forze con i nostri colpi piu potenti, riusciremo a sconfiggerlo!" "Non mi sembra male la tua idea Sakura-chan!" "Certo come no!!! Figuriamoci se il baka non appoggia la noiosa!" "Basta Teme!! Proviamoci o altrimenti ci lasciamo la pelle senza aver tentato di .... Attenzione sta attaccando!!"" I tre fecero un salto all'indietro riuscendo ad evitare il colpo di Madara. "Visto che succede a stare qui a parlare?" "Veramente chi ha parlato sei stato tu Sasuke!" "Tze!" "Ok ragazzi basta litigare .... Facciamo come ha detto Sakura-chan anche perchè non vedo altre soluzioni .... Tentar non nuoce!" "No baka tentar non nuoce, solo ci uccide!" "Genio o proponi un'idea migliore o facciamo come ho detto io!" "Come mi hai chiamato?" "Ma insomma la volete smettere voi due, Madara si sta preparando per sferrare un altro colpo e non possiamo sempre e solo schivarli e continuare a litigare fra di noi, avanti proviamo l'attacco simultaneo ...." "D'accordo ... Non ho altra scelta che accettare, ma per rendere il colpo veramente micidiale dovremo evocare i nostri guardiani!" Naruto e Sakura si guardarono con un pò di perplessità, erano a corto di energia, ma Sasuke aveva ragione, dovevano provare. Tutti e tre si allinearono ed iniziarono a comporre i sigilli di evocazione. "Cosa credete di fare? Siete degli illusi se credete di sconfiggere il grande Madara!" E con quest'ultime parole anche lui iniziò a preparare il suo attacco. "Ok ragazzi ci siete? Forza .... Rasengan!!" "Chidori" "Shannaro" Lo shannaro di Sakura fece tremare la terra attorno a Madara facendogli perdere l'equilibrio e la concentrazione sul suo attacco, mentre il chidori e il rasengan si unirono, creando una grande sfera di luce bianca che venne lanciata a grande velocità verso il nemico. Fu questione di qualche secondo ... Madara riacquistò l'equilibrio e nell'attimo in cui si riconcentrò per sferrare il suo attacco, fu travolto dalla sfera di luce. L'impatto fu devastante ... Madara fu inghiottito all'interno della sfera la quale esplose annientando definitivamente il nemico. L'esplosione fu di una potenza tale da provocare un'onda d'urto nella stessa direzione del team 7 .... Naruto e Sasuke si pararono davanti a Sakura ... TRE SETTIMANE DOPO Era una classica fredda mattina di dicembre, le strade di Konoha erano state liberate dalla neve che era scesa incessantemente negli ultimi tre giorni. La popolazione, lavorava ininterrottamente per la ricostruzione del villaggio, raso quasi completamente al suolo dalla guerra. Nell'aria non si avvertiva più la paura e la rabbia della guerra, ma solo gioia e tranquillità per la pace che finalmente era tornata a regnare. A fare sfondo in questo clima di serenità c'era uno splendido sole che illuminava il cielo. In una stanza d'ospedale, illuminata dai raggi del sole che filtravano attraverso le tende, si distingueva una figura esile, sdraiata in un lettino con fili e flebo attaccati ad ogni parte del corpo. I capelli rosa erano sparsi sul cuscino creando un effetto sbarazzino ad un viso bello, pallido e magro .... Il rumore costante dei macchinari era lo sfondo tetro e musicale di quel scenario, quando improvvisamente la macchina che controllava il battito cardiaco e quella che controllava l'attività cerebrale iniziarono a suonare ritmicamente richiamando l'attenzione dei medici. Una ragazza bionda dagli occhi azzurri entrò di corsa nella stanza, guardò velocemente i monitor e con il fiato sospeso spostò il suo sguardo verso la ragazza sdraiata ... Dopo qualche secondo si aprirono due occhi verde smeraldo. "Oh Sakura ... che gioia, finalmente ti sei svegliata dal coma!" Così dicendo iniziò a piangere di felicità piegandosi in avanti per accarezzare la guancia della sua amica, finalmente fuori pericolo di vita.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


"I-Ino-pig! Dove sono? Cos'è successo ... Non ricordo .... MADARA!!!" "Calmati Sakura! Lascia che ti spieghi .... La guerra è finita, il team 7 ha sconfitto una volta per tutte Madara. Ora sei in ospedale perchè l'ultimo attacco ha provocato una forte onda d'urto, scaraventandovi a centinaia di metri di distanza e facendovi sbattere contro le pareti rocciose di una montagna e ...." "Ora inizio a ricordare .... Un attimo .... Naruto e Sasuke? Per favore dimmi che stanno bene, dimmi che non sono morti, Ino ti prego!" "Non devi agitarti Sakura, ti ricordo che ti sei appena svegliata dopo tre settimane di coma .... Comunque se proprio ci tieni a saperlo .... SI, stanno benone e fra qualche giorno verranno dimessi dall'ospedale!" Sakura tirò un lungo sospiro di sollievo, non avrebbe retto alla notizia della morte dei suoi compagni. "Yamanaka adesso basta, dobbiamo prima controllare i parametri vitali di Sakura!" In quel preciso istante era entrata di corsa nella stanza, con il fiatone, l'Hokage, avvertita del risveglio della sua pupilla. "Mi scusi, ora controllo subito ...!" "Sakura ... finalmente ....!" L'Hokage aveva gli occhi lucidi, si vedeva che stava per piangere di gioia: nelle ultime tre settimane aveva fatto l'impossibile per cercare di guarirla ... le ferite erano molto serie ... arti rotti, un'emorragia interna più il colpo alla testa che l'aveva portata al coma. Per fortuna lo scudo umano di Naruto e Sasuke le avevano attutito il colpo contro la parete rocciosa della montagna altrimenti sarebbe sicuramente morta. "Signorina Tsunade, per favore mentre fa controllare i miei paramentri, mi racconti come sono andate le cose, ma soprattutto come stanno i miei compagni ... Devo saperlo ... Ho bisogno di saperlo!" Tsunade sapeva benissimo quanto Sakura fosse legata ai suoi compagni: Naruto era il suo migliore amico al quale non importava nemmeno parlarsi per capirsi, mentre Sasuke .... be' Sasuke era l'amore della sua vita. Sakura aveva sofferto tanto per il suo tradimento e Naruto le era sempre stato accanto, poi anche lui la lasciò per oltre due anni per andare ad allennarsi, ritrovandosi completamente sola. In quell'occasione capì che anche lei doveva fare qualcosa, non poteva sempre dipendere dall'aiuto e dal sostegno dei suoi compagni, doveva diventare indipendente ... doveva diventare forte ... forte per se stessa, forte per Naruto e forte per Sasuke per riportarlo sulla retta via e nuovamente a Konoha. Fu allora che le chiese di allenarla ... La determinazione di Sakura la fecero convincere ad accettare e la prese sotto la sua ala protettiva, insegnandole tutto ciò che sapeva, non solo nelle arti del combattimento ma anche in quelle mediche. Sakura era stata un'ottima allieva, si allenava e studiava incessantemente, riempiendo d'orgoglio la sua maestra, diventando in poco tempo un ottimo ninja e un ottimo medico. Ripensando al passato, non riuscì a trattenere una lacrima che velocemente si asciugò, non poteva di certo farsi vedere piangere, dopotutto era l'hokage, ma non si accorse di essere stata vista da Ino. "Va bene ... Dunque ... Che cosa ricordi esattamente?" "Be' se la memoria non mi inganna .... Mi ricordo che abbiamo attaccato simultaneamente, poi un'esplosione potentissima e poi ... il vuoto!" "E' normale ... Ti sei appena risvegliata dal coma, dovresti riposare ulteriormente ma stai già cercando di riattivare il tuo cervello e questo non può che fare bene alla tua riabilitazione! Dunque ... quando avete sferrato l'attacco simultaneo, avete anche richiamato i vostri guardiani, tu la regina delle lumache, Naruto il re dei rospi e Sasuke quello dei serpenti,i guardiani non solo vi hanno aiutato ma vi hanno anche trasmesso la loro forza che unita alla vostra vi ha permesso di sconfiggere Madara e a porre fine alla guerra diventando così ... - Tsunade prese un respiro profondo, per trattenere l'emozione - "i nuovi ninja leggendari!" "C-C-Cosa? I-Io una c-cosa?" "Hai capito benissimo mia cara Sakura ... Il team 7 è il nuovo team dei ninja leggendari e non sai quanto sia orgogliosa di te!" "Io n-non so cosa dire, i-io non p-posso credere a ..." "Credici fronte spaziosa, è la verità!" In quel momento intervenne Ino, Tsunade stava trattenendo a fatica le lacrime ... Era difficile vedere una donna tutta di un pezzo come l'Hokage, commuoversi davanti a qualcuno, specie se questo qualcuno era la sua allieva ... la sua pupilla. Ino, come gli altri loro amici, avevano capito che Tsunade teneva particolarmente a Sakura, non la trattava solo come un'allieva, ma anche come una figlia ... una figlia che non aveva mai avuto! Quindi per lei fu quasi un dovere intervenire nel racconto per cercare di far ricomporre il più possibile l'hokage. "Sai fronte spaziosa ... Tu, Naruto e Sasuke siete i nuovi eroi di tutte le terre ninja, i vostri nomi sono acclamati da tutti ... tutti vi stimano! Sapessi quanto sono orgogliosa di te ... Mi sento tremendamente onorata di essere la migliore amica di una celebrità!" Con quest'ultima frase, scoppiò una risata generale fra i presenti, il modo di parlare di Ino era stato talmente buffo e nello stesso tempo serio, che era impossibile non ridere .... Ino stessa rise per prima! "Dai Ino, smettila, così mi fai arrossire ... In fin dei conti se sono diventata forte lo devo a tutti voi ... ma principalmente a lei Lady Tsunade, lei mi ha allenato con constanza e non potrò mai ringraziarla abbastanza ... " "No Sakura, il merito è solo tuo ... Tu non ti sei mai data per vinta, hai sempre lottato per superare il tuo livello ninja, la tua determinazione alla fine è stata premiata ... Sei riuscita, insieme ai tuoi compagni, in una missione impossibile anche per me, Madara era un osso veramente duro, neppure la mia forza è servita ad annientarlo ..." Tsunade chiuse gli occhi ripensando allo scontro finale, morte e devastazione regnavano in ogni angolo del campo di battaglia, sguardi impauriti di fronte a quel nemico imbattibile, sguardi pieni di terrore all'idea di soccombere miserabilmente senza riuscire a fare niente ... sguardi vuoti al pensiero di un futuro con unico vincitore Madara. Aprì gli occhi e cercò di ricomporsi da quei pensieri tristi, cercando di ridarsi un contegno degno di un Hokage e di un medico. "Ino, allora i parametri come sono?" "Sono tutti perfettamente nella norma!" "Benissimo ... Sakura adesso basta, devi riposare ... parleremo poi!" "No aspetti, non mi ha ancora detto cos'è successo a Naruto e a Sasuke, non mi ha detto che cosa mi sono fatta! Per favore ...!" "Parleremo poi, adesso no! Yamanaka prendi dei campioni di sangue e portali in laboratorio! Adesso devo andare ... Ho altri pazienti da visitare e tanto lavoro a palazzo da finire! Ci vediamo domani" Uscì dalla stanza senza guardare negli occhi Sakura, non poteva reggere ancora per molto il suo sguardo pieno di domande a cui non riusciva a rispondere per l'emozione del suo risveglio ... chiuse la porta dietro di sè e iniziò a piangere dalla contentezza. Intanto nella stanza: "Ino per favore mentre mi fai il prelievo, raccontami, anche se brevemente, gli avvenimenti che sono seguiti subito dopo la vittoria contro Madara!" Ino, sperava che glielo chiedesse, non stava più nella pelle, doveva raccontarle gli avvenimenti delle ultime tre settimane . "D'accordo fronte spaziosa, apri bene le orecchie ... Dunque; Naruto e Sasuke, come già detto ti hanno fatto da scudo, ma l'impatto è stato veramente forte ... Ti hanno portato in ospedale con la gamba e il braccio sinistro fratturati in più punti, diverse costole rotte e incrinate, un'emorragia interna all'altezza dell'utero e ..." "Ok più il colpo alla testa che mi ha fatto entrare in coma, vai avanti, dimmi dei miei compagni!" "Naruto e Sasuke erano messi molto peggio di te, potevamo contare sulle dita le ossa e le costole sane! Ma lo sai anche tu che quei due hanno una forza interiore straordinaria e nel giro di pochi tempo hanno iniziato e rimettersi, tanto che fra qualche giorno verranno dimessi! .... Ma ci pensi .... Siete i nuovi ninja leggendari, siete i più forti del mondo!" "Non direi proprio così ... loro mi hanno protetta altrimenti sarei morta, ho riportato meno lesioni di loro eppure io sono stata in coma tre settimane e non credo mi dimetteranno molto presto, loro erano messi molto peggio eppure ..." "Non dire questo Sakura, non importa il tempo che serve a guarire, importa il fatto che siete sani e salvi tutti e tre ... Comunque fammi finire ... Non ho molto tempo, dunque continuiamo ... ah sì, siamo riusciti a salvare la vista a Sasuke, possiede ancora il suo dannato sharingan ... Poi notizia bomba: Neji è tornato in vita!" "Cosa? Ma com'è possibile?" "Con la morte di Madara, tutti gli incantesimi di morte lanciati sui ninja sono svaniti, di conseguenza le persone colpite dal maleficio sono ritornate in vita ... Non immagini neanche lo stupore di quando l'abbiamo rivisto, Hinata a momenti sveniva, lo stesso Neji era incredulo alla sua rinascita e Ten Ten, be' lo sai no ... E' sempre stata innamorata di lui e con le lacrime agli occhi gli si è lanciata addosso abbracciandolo calorosamente facendolo diventare rosso come un pomodoro! Dovevi vedere la sua faccia ... era buffissima ..." Ino iniziò a ridere al ricordo di quella scena e Sakura immaginandosela curvò le labbra formando un sorriso. Finalmente la pace. "Dimmi Ino ... adesso che Sasuke è ritornato al villaggio ed è diventato un eroe .... la taglia sulla sua testa è ancora valida? Cosa gli faranno?" "Vedi, quando è stato trasportato qui all'ospedale, molti civili e ninja volevano imprigionarlo e processarlo per quello che aveva fatto, ma il nostro Hokage con il sostegno di Gaara, ha raccontato la storia del clan Uchiha e del male che gli stessi anziani di Konoha avevano procurato alla sua famiglia e che, fortunatamente, quando Sasuke seppe tutta la verità ritornò sui suoi passi, precipitandosi a Konoha a combattere insieme ai suoi vecchi compagni, rischiando la sua stessa vita ... - Ino si fermò un attimo a sospirare, ricordando quell'avvenimento - "Tsunade continuò dicendo che se volevano processare Sasuke, bisognava processare anche gli anziani e il villaggio stesso per il male inferto agli Uchiha e che secondo lei ,bisognava perdonarsi da entrambe le parti .... All'inizio ci fu un grande dibattito per questa storia, ma alla fine, un pò anche per orgoglio di avere i nuovi ninja leggendari originari tutti di Konoha, il consiglio ha deciso di riammetterlo al villaggio e come unico risarcimento, affittare le case del quartiere Uchiha agli abitanti rimasti senza tetto! Puoi solo immaginare la faccia di Sasuke quando gliel'hanno detto, lui ... abituato alla solitudine e al silenzio ..." Ino scoppiò a ridere talmente forte da portarsi le mani sullo stomaco. Sakura guardava la sua amica tra lo stupore ed il divertimento, non poteva crederci. "Ma lui ha accettato?" "No, non hai capito, gli è stato imposto, inoltre devi anche sapere che quando Itachi accettò di compiere lo sterminio del suo clan e successivamente di infiltrarsi nelle varie organizzazioni nemiche, aveva espresso come unica condizione, la salvaguardia dell'intero patrimonio Uchiha, quindi, adesso che è deceduto, l'unico erede è Sasuke, ed ora è ricchissimo, oltre che bellissimo! Contenta mia cara?" "Certo che sono contenta, ma non per quello che credi tu, sono contenta che finalmente sia di nuovo qui a Konoha, insieme a noi e che non abbia più intenzione di andarsene per inseguire qualche altra sua vendetta!" "Adesso dovrai impegnarti al massimo per guarire completamente, così potrai uscire e cercare di conquistare il cuore di Sasuke!" "Inoooo, ma che dici!" "Avanti Sakura, lo sanno anche le pietre che sei innamorata da sempre di lui ... ora finalmente è tornato quindi fatti sotto bella mia, perchè devi sapere che c'è una gran fila di ragazze fuori dall'ospedale che non vede l'ora di vederlo dimesso per fargli il filo ... tutte oche a mio avviso .... e solo perchè è dannatamente bello, schifosamente ricco ed incredibilmente forte ... nonchè uno dei tre eroi e ninja leggendario della quarta guerra!" "Immagino! Ma non farò proprio niente .... Già una volta presi un bel due di picche e credimi non è stato per niente piacevole, inoltre abbiamo cercato di ucciderci per ben due volte ... e quando si è riunito a me e a Naruto non abbiamo fatto altro che battibeccarci, quindi non credo proprio di avere qualche possibilità!" "Fronte spaziosa sveglia! Intanto non hai preso un due di picche, perchè se non mi ricordo male ti ha ringraziata, colpita e distesa su una panchina e avevate solo tredici anni e da allora ne sono passati quasi quattro, poi quando avete cercato di uccidervi a vicenda eravate nemici ed in guerra tutto è lecito e poi, tu avevi un motivo molto valido, volevi liberarlo dalla pazzia che lo aveva colpito e per il battibeccare ... non ci farei molto caso .... Devi sapere che lui e Naruto sono in camera insieme e non fanno altro che litigare e tirarsi ogni genere di cose addosso, ma nonostante tutto si vogliono bene ... parola di Ino Yamanaka, l'esperta!" "Sarà anche come dici tu, ma mi ricordo ancora il suo sguardo quando ci siamo riuniti, era freddo e distaccato e a malapena mi guardava ... a differenza di quello che diede a Naruto ... si vedeva che aveva fiducia in lui ... in fin dei conti Naruto non ha mai cercato di ucciderlo! ... Anche se io avevo una motivazione valida, lui non ne era a conoscenza e non sarò di certo io e nemmeno nessun altro a dirglielo, questo è il passato, inoltre .... anche volendo ... ora come ora non potrei mai farmi avanti con lui ... deve avere i suoi spazi per riabituarsi a vivere in mezzo alla gente, riacquistare la fiducia e l'amicizia di tutti gli abitanti!" "Ma insomma, vuoi forse che qualche oca te lo porti via? Sasuke è tuo, sono anni che ne sei innamorata!" "Ino non insistere, ho le mie ragioni per dire questo, inoltre non è scritto da nessuna parte che ci metteremo insieme e vivremo per sempre felici e contenti! Solo il tempo deciderà il nostro destino!" "Ma ..." "Ino adesso sono stanca vorrei riposarmi, inoltre devi consegnare le mie provette di sangue in laboratorio altrimenti chi la sente Tsunade se ti rivede ancora qua, su forza vai!" "Hai ragione per le provette, ma riparleremo ancora di te e Sasuke ... ciao fronte spaziosa ci vediamo!" Ino si incamminò verso l'uscita della stanza felice e raggiante come non mai, mentre Sakura sospirò profondamente, ripensando agli avvenimenti raccontati dalla sua amica e da Tsunade, era sicuramente felice, finalmente era tutto finito e si poteva ricominciare a vivere una nuova vita, sperando in un futuro migliore e felice. A questi pensieri si addormentò.

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Capitolo 3
*** capitolo 2 ***


Ino percorreva il corridoio, ma anzichè voltare verso il laboratorio, decise di proseguire verso una stanza specifica .... aprì la porta senza bussare: "Ciao ragazzi ..." "Ehi Yamanaka non sai che si bussa prima di entrare?" "Sempre il solito gentile vero Sasuke?" "Tze, e ... se fossi uscito dal bagno dopo una doccia? In fin dei conti io sono un ragazzo ..." Dicendo questo guardò con malizia Ino, non perchè provasse qualcosa nei suoi confronti, ma giusto per vedere la sua reazione, nelle ultime tre settimane per farsi passare il tempo, si divertiva a stuzzicare tutte le infermiere e le dottoresse dell'ospedale. "Ehi teme, guarda che ci sono anch'io in questa stanza e per tua informazione sono anch'io un ragazzo, quindi parla al plurare!" "Io so solo che tu sei un baka!" "Ma ..." "Adesso basta ragazzi, sono venuta per darvi una splendida notizia, ma prima vorrei dirti, caro il mio Sasuke, che non mi interessa minimamente il tuo abbigliamento ... ormai per me sei storia vecchia ...." "Meglio così non sopporterei averti ancora fra i piedi!" "Simpatico come sempre ..." "Ino, Sasuke basta ... Ino cosa stavi per dirci?" "Si giusto Naruto .... Finalmente Sakura si è svegliataaaaaaa!"" Sasuke la guardò con aria interessata, mentre Naruto da un principio di sorpresa, fece un gran sorriso a trentadue denti gridando: "Davvero? Sakura-chan si è svegliata? Ma sta bene? Si ricorda qualcosa? Non ha danni permanenti vero?" "Calmati baka e fai parlare la Yamanaka" Ino ringraziò con lo sguardo Sasuke poi si voltò nuovamente verso Naruto: "I primi accertamenti risolutano tutti nella norma, quindi non credo ci siano danni permanenti ... Si, ricorda qualcosa ma il resto gliel'ho raccontato io .... Ha chiesto principalmente di voi, era preoccupata più per voi che nè per se stessa!" "Sakura-chan è sempre la solita, pensa sempre prima agli altri .... Possiamo andarla a trovare?" "Già ... Adesso no Naruto, ha bisogno di riposare per recuperare le forza, vedremo domani ... Ora devo andare sono molto in ritardo con i miei impegni, ciao ci si vede!" Ino corse fuori dalla stanza alla velocità della luce, aveva perso quasi mezz'ora a parlare con Sakura, più la tappa nella camera dei ragazzi ... Se Tsunade l'avesse scoperta sarebbe stata in grossi guai, ma non si accorse che dietro ad una colonna proprio l'hokage la stava guardando con un sorriso stampato sulle labbra; immaginava che avrebbe risposto lei alle domande di Sakura, come immaginava anche che si sarebbe precipitata nella stanza di Sasuke e Naruto per dargli la bella notizia! Non poteva biasimarla, aveva sofferto molto per la vita sospesa ad un filo della sua amica e non si era risparmiata a fare ore in più di servizio per starle accanto ... La guerra aveva portato tutti i ragazzi a crescere e a maturare velocemente e di questo non poteva che esserne fiera, si voltò e si incamminò verso il palazzo dove l'attendevano migliaia di ducumenti da visionare ed approvare ... Nuove alleanze, nuovi arruolamenti ninja, nuove squadre da riformare e cosa più importante, la ricostruzione dell'intero villaggio per poter poi richiamare i civili che erano stati trasferiti in piccoli paesi di montagna per salvarli dalla guerra e fra questi c'erano anche i genitori di Sakura. "Teme non sei contento? Finalmente Sakura-chan è fuori pericolo, il team 7 è nuovamente riunito!" Naruto sfoggiava un sorriso smagliante mentre parlava e guardava il suo compagno di stanza .... Ne avevano passate tante insieme e non ... Gli ultimi quattro anni erano stati pieni di sofferenza, ma alla fine tutto si era concluso per il meglio. "Mh!" "Ma che risposte dai? Qui stiamo parlando di Sakura, della nostra Sakura-chan!" "Vorrai dire della tua Sakura-chan! Non mi interessa granchè di lei, è una noiosa!" "Come puoi dire certe cose di lei? E'una tua amica, una tua compagna di squadra, abbiamo vissuto tante avventure e abbiamo combattuto insieme tante volte ... Possibile che devi essere sempre così freddo e distaccato?" "Sono fatto così e se proprio ci tieni a saperlo, Sakura ERA e dico era una mia amica ... Devo forse ricordarti che ha tentato di uccidermi?" "Anche tu stavi per ucciderdala e l'avresti fatto se non fossi intervenuto" "Io mi stavo solo difendendo!" "Comunque non è come pensi, lei cercava solo di aiutarti!" "Aiutarmi? Uccidendomi? Ma che discorsi fai!" "Era disperata ... non sapeva più come aiutarti ... il tuo dolore e la tua disperazione ti avevano fatto diventare pazzo ... Credeva che l'unico modo per darti un pò di pace e di serenità fosse quello di liberarti da tutto il male che viveva in te ... uccidendoti ... ma come ben ricordi si è bloccata, non è riuscita a compiere quello che si era prefissata di fare .... pensa che prima di trovarti mi aveva mentito confessandomi di amarmi e chiedendomi di rinunciare alla mia promessa di riportarti al villaggio ... da lei ... Lei ti ama Sasuke, ti ha sempre amato!" "Vedi che è una noiosa? Si ostina ad amarmi dopo tutto questo tempo e dopo tutto il male che le ho fatto ... ti ha mentito ferendo i tuoi sentimenti, perchè sapeva che tu ne eri innamorato ... e se tu le avessi creduto cosa sarebbe successo? Ti sarebbe venuta insieme per un periodo e poi ti avrebbe dato il ben servito? E'una debole, anche se devo ammettere che è migliorata moltissimo nel combattimento, ma rimane comunque una debole che si arrende alla prima difficoltà e che trova come unica facile soluzione la morte ... in questo caso, la mia! " "Ti stai sbagliando ... Tu non la conosci come la conosco io, è molto maturata, non è più la bambina appiccicaticcia e piagnucolona di un tempo, ora è una ragazza sveglia, matura, intelligente ... Si è allenata moltissimo in questi ultimi anni, non solo nel corpo ma anche nello spirito .... Conoscendola, se avessi accettato la sua dichiarazione, si sarebbe sacrificata e mi avrebbe amato incondizionatamente rendendomi felice e non mi avrebbe mai dato il ben servito ... Ma io la conoscevo molto bene e avevo capito che lo faceva solo per noi due, non voleva che ci scontrassimo per paura che uno di noi uccidesse l'altro, non poteva sopportarlo .... Sakura non è più una persona egoista, ma è molto altruista, pensa sempre e solo al bene degli altri che nè a se stessa, dovresti provare a conoscerla meglio .... il tempo cambia molti aspetti nelle persone!" "Sarà!! Ma comunque non è che mi interessa più di quel tanto, ho altre cose a cui pensare .... Ma dimmi la ami ancora?" "Le voglio molto bene, ma credo di non averla mai amata veramente, per lei ho sempre provato un grande affetto, credendo fosse amore, ma poi ... conoscendo Hinata e capendo dopo il suo discorso che altro non era che una dichiarazione, ho capito di amare lei e non Sakura!" "Baka adesso basta parlare di tutto questo amore, mi sta venendo il voltastomaco!" "Ok, ma promettimi che proverai a conoscere meglio Sakura!" "E perchè dovrei farlo? Cosa ci guadagnerei?" "Di sicuro non soldi ... sei già ricco sfondato ... Impareresti a conoscere le persone senza basarti sui ricordi passati o su voci riportate ... potrebbe essere un buon allenamento per il tuo reinserimento nella società!" "Tze che baggianate! Ora fammi dormire, oltre al voltastomaco mi è anche venuto il mal di testa!" Naruto guardò compiaciuto il suo amico, sapeva di aver scalfito la sua corazza e di aver solleticato la sua curiosità nel conoscere, e perdonare Sakura e, chissà, forse con il tempo si sarebbe trovato innamorato proprio di lei. Sakura aveva continuato ad amarlo indifferentemente dal suo tradimento, il suo amore era puro e sincero, una medicina infallibile per curare il male interiore di Sasuke. Ne era certo e avrebbe fatto il possibile per vedere i suoi migliori amici insieme. Sasuke chiuse gli occhi, facendo finta di dormire, aveva parlato anche troppo per i suoi gusti. Certo, anche lui era contento di sapere Sakura fuori pericolo, si ricordava molto bene di aver agito d'istinto parandosi davanti a lei per cercare di proteggerla dall'onda d'urto, come ai vecchi tempi, ma più ci pensava, più si sentiva deluso dal comportamento della rosa, si aspettava di venire ucciso da chiunque, ma non da lei e non sapeva spiegarsi il motivo. Quando se l'era ritrovata a combattere fianco a fianco era contento ma anche amareggiato e non riusciva a guardarla negli occhi, forse era il senso di delusione, non lo sapeva nemmeno lui, con il tempo, forse, avrebbe cercato di dare delle risposte a tutte queste sensazioni contrastanti, anche se le parole di Naruto gli davano da pensare: com'era possibile che una ragazzina piena di sè, vanitosa, oca, noiosa e piagnucolona, diventasse altruista, sveglia, matura ed intelligente? Ma non aveva voglia e tempo di verificare le parole dell'amico: ora il suo obiettivo era quello di ricrearsi una vita sociale e tornare a vivere serenamente come quando era piccolo e tutta la sua famiglia era ancora in vita. Sapeva che per raggiungere questo scopo ci avrebbe messo tempo, dato il suo carattere poco socievole e non sapeva nemmeno se ci sarebbe riuscito, ma aveva una vita davanti a se e questa volta non aveva fretta .... Conoscere la nuova Sakura e ripopolare il suo clan, come diceva sin da piccolo, erano in fondo alla lista delle sue priorità. Doveva anche mantenere la promessa fatta ad Itachi: poco prima di scomparire per sempre suo fratello gli aveva fatto promettere di iniziare una nuova vita a Konoha, di amarla e di proteggerla anche per lui, perchè questo era sempre stato il suo desiderio e sempre per questo, aveva accettato di sterminare il suo stesso clan, per mantenere l'ordine e la pace a Konoha. Ripensò poi al suo vecchio team taka .... Si erano alleati insieme a lui per proteggere Konoha e sconfiggere Madara, ma il loro passato era molto diverso rispetto al suo ... erano ninja traditori senza validi motivi e meritavano una punizione. Fortunatamente l'hokage intervenne anche per loro, proponendogli di scontare la loro pena aiutando tutti gli alleati delle terre ninja a debellare i vari gruppi di mercenari e ladri che si erano formati durante e dopo la guerra, promettendo poi il loro completo reintegro nella società. Dopo una rapida valutazione avevano accettato. Ora erano in missione, un pò gli mancavano, ma non poteva dire lo stesso del polipo Karin, ma tutto sommato era felice per loro .... Avevano avuto anche loro una seconda chance.

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Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


Verso sera Sakura si svegliò sentendo qualcuno bussare alla sua porta. Non fece in tempo a dire avanti, che questa si aprì mostrando una figura con il volto coperto da una maschera anbu. Subito si sentì confusa, cosa faceva un anbu in camera sua? Non riuscì a formulare in tempo una domanda, che vide il ragazzo togliersi la maschera rivelando il suo volto .... "Sai? Ma sei proprio tu? Non capisco perchè quella maschera?" "Ciao Sakura ben tornata nel mondo dei vivi!" L'humor di Sai non era mai stato il massimo ma era comprensibile, era stato addestrato sin da piccolo a reprimere qualsiasi tipo di sentimento. Non era capace di interagire con le persone, ma una volta entrato nel team 7 come rimpiazzo di Sasuke, aveva imparato, con l'aiuto dei suoi nuovi compagni, ad esternare i propri sentimenti ed ad interagire con le persone, ma aveva ancora bisogno di molto "allenamento". "Oh Sai, non cambierai mai! Comunque si sono tornata nel mondo dei vivi! Come stai? E poi mi vuoi dire cosa ci fai negli anbu?" "Quante domande tutte insieme, non sei proprio cambiata! .... Come vedi sto bene e questa maschera ... be' ecco ... non so come dire ... Konoha ha bisogno di protezione, si sono creati dei gruppi di mercenari e di ladri pronti ad attaccare i vari villaggi per derubarli e rapire gli abitanti in cambio di riscatti, Konoha in questo momento si trova sprovvista di ninja ... molti sono ancora in ospedale e molti sono morti ... Quindi sono state formate nuove squadre di anbu ....!" "Ma perchè ti sei unito a loro? Tu fai parte del nostro team, se proprio volevi aiutare il villaggio potevi aggregarti come supporto ad altre squadre ninja, ma perchè hai scelto proprio gli anbu! Sai che una volta fatta questa scelta non si può più tornare indietro!" "Lo so benissimo, ma vedi io non sono mai stato bravo a socializzare, nonostante i miei sforzi, inoltre con il ritorno di Sasuke, il team 7 è tornato alle origini, e sai benissimo che io ero solo il suo rimpiazzo"! "Non dire così, sai che ti sono molto affezionata e non sei per niente un rimpiazzo ma un membro a tutti gli effetti!" "Grazie Sakura ... Ma anche volendo non riuscirei io a stare ancora in squadra con voi, non ora che siete diventati i nuovi ninja leggendari ... Il mio livello di combattimento è molto inferiore al vostro, mi sentirei inutile e rischierei di intralciarvi!" "Non è vero!" Sai chiuse gli occhi e prese un respiro profondo. "Sakura ascoltami ... sono molto affezionato a te e a Naruto, ma credo che ognuno di noi debba fare delle scelte personali nella vita .... Sono un sociopatico a tutti gli effetti nonostante mi sforzi ad interagire con le persone, ma non mi sento a mio agio ... Gli anbu sono come me, freddi e distaccati verso il mondo ... Mi sento completo con loro!" "Oh Sai ..." Sakura non riuscì a trattenere le lacrime ... Era convinta che con la fine della guerra tutte le cose sarebbero tornate come prima, vivendo finalmente una vita felice senza più abbandoni e tradimenti da parte di nessuno dei suoi amici, persino Neji era tornato in vita! Ma con Sai negli anbu si sentiva nuovamente abbandonata. "Non piangere Sakura, non ti sto abbandonando se è questo quello che pensi, sto solo cercando di crearmi una vita mia, scelta da me e non dagli altri. Sono cresciuto senza conoscere il valore dei sentimenti, mi hanno imposto di unirmi a voi, non che mi dispiaccia, ma ora voglio decidere io, non penso che sia così difficile da capirlo!" "Scusami Sai, hai ragione .... sono un'egoista!" "Non lo sei affatto ... anzi le tue lacrime mi rendono felice, perchè significa che tieni a me, ma ti chiedo di dimostrarmi il tuo affetto accettando la mia scelta!" Sakura rimase senza parole, non si sarebbe mai aspettata di venire capita così velocemente da Sai e sentirsi fare una richiesta del genere. Era cambiato, ora era finalmente padrone di fare le proprie scelte. Sorrise. "D'accordo ... se questa tua scelta ti rende felice, allora lo sono anch'io, ma promettimi che resteremo amici e che quando non sarai impegnato nelle missioni mi verrai a trovare!" Sai la guardò sorridendole amorevolmente. "Lo sto già facendo ... Sono qui con te! Appena ho saputo del tuo risveglio, ho cercato di concludere il più velocemente possibile la mia missione per poterti venire a trovare ... per venire a trovare un'amica .... la mia amica"! Sakura avrebbe voluto abbracciarlo, ma non riusciva ancora ad alzarsi dal letto, così fece l'unica cosa che riusciva a fare ... mettergli la mano sopra la sua, sperando che Sai capisse il bene che provava per lui. Sai da subito rimase stupito da quel gesto, non riusciva ancora ad abituarsi a quei gesti di affetto, ma si ricompose subito e prese la mano di Sakura stringendola fra le sue. Rimasero in silenzio per alcuni minuti continuando a guardarsi negli occhi, poi Sai mollò la presa, appoggiando la mano esile di Sakura sul letto. "Ah un'altra cosa Sakura!" "Dimmi!" "Vedi di rimetterti in fretta ... Così pallida e magra assomigli proprio ad una racchia piatta!" Subito Sakura non realizzò molto bene le parole di Sai, era ancora stordita da quello sguardo dolce ed intenso che si erano scambiati, ma poi ... "Come ti permetti razza di un babbeo che non sei altro! Ti devo forse ricordare che mi sono appena svegliata dal coma? Ci vuole tempo per rimettersi completamente e tu mi dici che assomiglio ad una racchia?" "Per l'esattezza ho detto una racchia piatta"! Indicando con un dito il seno di Sakura. "Bakaaaaaa! Ritieniti fortunato che sono debole da non riuscire a muovere nemmeno un dito, altrimenti ti farei fare la stessa fine di Madara! Ora FUORIIIIII!" Sai si diresse verso la porta ridendo ed un pò impaurito, quando Sakura si arrabbiava diventava veramente pericolosa .... Ringraziò tutti i kami per la sua debolezza, altrimenti sarebbe stato malmenato brutalmente e i suoi pugni non scheravano affatto. Prima di uscire però si voltò verso la sua amica, i loro occhi si incontrarono ancora e si sorrisero. Quello era il loro modo per fare la pace e per dirsi che si volevano bene.

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Dal risveglio di Sakura passarono due giorni e più nessuno la andò a trovare per ordine tassativo dell'hokage. Doveva riposare per recuperare le forze e le visite non le avrebbero giovato. Il tempo sembrava si fosse fermato, vivere in solitudine non le si addiceva e si chiedeva come avesse fatto Sasuke a vivere per tutti quegli anni in solitudine e in silenzio senza parlare mai con nessuno, se non qualche parola come faceva lei con le infermiere e i medici che a rotazione l'andavano a visitare e a medicare. Era contenta quando Ino era in turno, perchè potevano fare qualche chiacchiera anche se velocemente e aveva saputo che Ten Ten, Hinata e Temari erano state assunte dall'ospedale come supporto medico, ma che dato le loro scarse doti non avevano l'autorizzazione di medicarla. "Come? Anche Temari è qui a Konoha? Ma non è tornata a Suna?" "Ha deciso di restare per aiutarci a ricostruire Konoha, dato che è stato il villaggio più danneggiato della guerra ma secondo me è soltanto una scusa!" "Che vuoi dire Ino, mi sembra di ricordare che il rapporto con i suoi fratelli si sia riallacciato o non è così!" "No no è così, i tre fratelli vanno molto d'accordo ... Ma credo che il vero motivo per cui la nostra Temari abbia deciso di rimanere qui sia .... Kiba!" "Kiba? Non ci credo, mi stai prendendo in giro Ino-pig?" "Nient'affatto ... vedrai tu stessa con i tuoi occhi, poi mi dirai se ho ragione o no!" "Dai dimmi qualcosa di più!" "Non ho molto tempo!" "Per favore non parlo mai con nessuno .... Ti prego!" Ino guardò la sua amica, sapeva come farla parlare, bastava supplicarla un pochino e poi, ad Ino piaceva spettegolare. "Ok hai vinto! Devi sapere che quando siamo tutti in compagnia, Temari non fa altro che lanciargli sguardi veloci e quando Kiba se ne accorge, le guance le si arrossiscono!" "Non ci credo! .... Ma Kiba?" "Kiba cosa?" "si insomma, voglio dire ... e lui cosa prova per Temari?" "Ed io che ne so ... la psicologia maschile è veramente complicata, proprio non riesco a capirla, non so nemmeno se si renda conto che Temari prova qualcosa per lui .... Ne ho parlato anche con Shikamaru ma come al solito non mi è stato di nessun aiuto, dicendo che per lui tutta questa faccenda è solo una seccatura .... Shika non mi è molto d'aiuto e tutte le volte che provo a parlargli di loro due mi tronca subito il discorso!" "Aspetta un attimo .... Hai detto ... tutte le volte che provi a parlare con Shikamaru? Ino ma? Noooo , ti sei innamorata di lui!" Ino diventò rossa come un peperone. "M-ma che d-dici Fronte spaziosa, lui è s-solo un a-amico, un mio c-compagno di squadra!" "Certo come no, vallo a raccontare a qualcun'altro! E poi spiegami perchè sei diventata tutta rossa e hai iniziato a balbettare come Hinata!" "Be'ecco ... Uffa ma perchè non riesco a nasconderti niente!" "Perchè per me sei come un libro aperto, ma dai raccontami!" "A dire il vero non c'è molto da raccontare .... Quando finisco il turno in ospedale, spesso e volentieri me lo ritrovo fuori ad aspettarmi per riaccompagnarmi a casa e dirmi a che ora ci alleniamo il giorno successivo ... per lui è importante continuare a tenerci in allenamento!" "E poi di che altro parlate!" "Niente di particolare, ci raccontiamo di come abbiamo passato le nostre giornate, io in ospedale e lui nei cantieri a dirigere i lavori di ricostruzione, ma niente di importante"! "E tu questo lo chiami niente di importante? Ma stai scherzando vero? Sai benissimo che Shikamaru è un ragazzo dannatamente svogliato e tutto quello che fa e che dice è solo una seccatura, ad eccezione dei suoi scacchi .... Quindi, riassumendo il fatto che ti viene a prendere all'uscita dall'ospedale, che ti accompagna a casa e che parlate della vostra giornata, mi viene da pensare che gli interessi!" "Tu dici? Per me no!" "Oh andiamo Ino, lo conosci molto meglio di me ... Dimmi, quante volte si è comportato così con te in tutti questi anni che siete compagni di squadra?" "Veramente mai! Ha iniziato subito dopo la guerra, ma credo che il motivo sia un altro ... In fin dei conti abbiamo perso tutti qualcuno di importante in questa guerra e magari vuole passare più tempo possibile con le persone a lui care, per paura di perderle ... Non lo so nemmento io!" "Avete perso Asuma, lui ha sofferto più di tutti, ma non ricordo abbia mai avuto questi atteggiamenti di riguardo nei tuoi confronti, o sbaglio?" "E' vero, ma le persone cambiano e forse ..." "Ino? Lo sai benissimo che con i forse, con i se e con i ma non si ottiene niente ... Perchè non provi a parlargli?" "E cosa dovrei dirgli?" "Ad esempio cosa provi per lui!" "Cooooosa dovrei dichiararmi? Ma stai scherzando spero!!" "Assolutamente no ..." "Ma se dovesse rifiutarmi?" "Almeno ti toglieresti questo peso che porti dentro di te!" "Ma quando?" "Anche questa sera!" "No no, mancano due settimane a Natale, se dovessi venire rifiutata passerei delle brutte vacanze e ho voglia di divertirmi e di riposarmi ... Tra la guerra e i doppi turni in ospedale, sono mesi che non ho più un attimo per me e non voglio essere triste!" "Ino, adesso c'è Natale, poi capodanno, poi San Valentino, poi altre feste ... Se pensi a queste cose non ti dichiarerai mai! Pensala così: fatti un regalo di Natale, mettiti il cuore in pace ... o la và o la spacca no?" "La fai facile tu! E poi mi spieghi perchè dovrei farmi avanti proprio io? Non potrebbe dichiararsi lui se veramente gli piaccio?" "Forse è per la tua stessa paura ... Shikamaru sarà anche molto intelligente ma non è molto loquace ... Tu invece sei un'esplosione di vitalità, sprizzi gioia da tutti i pori ... Sì insomma, sei il suo opposto ... Forse non sà come dirtelo!" "Ci devo pensare ... Ma piuttosto, tu che mi dici di Sasuke?" "Ancora Ino! Te l'ho già detto non voglio fare niente, almeno non al momento!" "Ah ho capito .... predichi bene ma razzoli male vero?" "Non è così, le cose sono molto diverse rispetto alle tue ... Shikamaru ti parla, ti guarda, ti ascolta .... Sasuke no! Io e lui non abbiamo più nessun tipo di rapporto!" "Non dire idiozie ... Se non ci fosse stato più nessun tipo di legame non sareste nemmeno riusciti a sconfiggere Madara e questo lo sai anche tu! Dai fronte spaziosa non ti arrendere alle prime difficoltà ... lotta!" "Ino sono anni che sto lottando e inizio a stancarmi!" "Sakura ma che stai dicendo? Vuoi gettare la spugna proprio ora che è ritornato a vivere qui a Konoha? Avete tutto il tempo che volete per riallacciare il vostro rapporto, inoltre sei una ragazza fantastica e credo che nel giro di poco tempo se ne renderà conto anche lui!" "Ti ringrazio Ino ... ma non è così semplice e se lo dico è proprio perchè lo conosco nel suo più profondo ... " Sakura abbassò lo sguardo tristemente ed ad Ino le si spezzò il cuore vedendo la sua amica in quello stato. Lei sapeva quante lacrime aveva versato per lui, quante volte si era data della stupida per non essersi accorta di quanto Sasuke stesse soffrendo interiormente, di quanto si fosse sentita debole per non essere riuscita a fermarlo. Sasuke l'aveva cambiata ... inconsciamente l'aveva aiutata a crescere e a farla diventare la ragazza eccezionale che era adesso: buona ed altruista. Non pensava più a se stessa ma solo a rendere felici i suoi amici e a preoccuparsi per loro, lo aveva dimostrato anche dopo il suo risveglio dal coma, non si era tanto interessata alle sue condizioni, ma a quelle dei suoi compagni e anche con lei stessa, suggerendole da buona amica di dichiararsi con Shikamaru. "Ok Sakura seguirò il tuo consiglio!" La rosa alzò lo sguardo sorpreso verso l'amica. "Dici sul serio Ino?" "Certo! Ma a condizione che dopo anche tu seguirai il mio di consiglio ... Dovrai parlare con Sasuke e provare a conquistarlo, ok?" "Ino sei incorreggibile!" "E dai Sakura, non fare la guastafeste ... come hai detto tu tentar non nuoce, altrimenti non farò e dirò niente con Shikamaru e tu dovrai sopportarmi per il resto dei tuoi giorni a sentirmi lamentare delle mie frustazioni amorose!" Sakura rabbrividì ... conosceva molto bene Ino e se voleva far pesare qualcosa a qualcuno era capacissima .... L'idea di ritrovarsela tutti i giorni a qualsiasi ora a lamentarsi non era per niente piacevole e non lo avrebbe augurato nemmeno al suo peggior nemico ... ad eccezione di Madara. "Uffa Ino non vuoi proprio capire ... Ma se l'unico modo di farti dichiarare a Shika allora accetto, ma non ti prometto niente, bisogna vedere come si comporterà Sasuke con me ... non voglio soffrire ulteriormente ... almeno questo concedimelo!" "Affare fatto fronte spaziosa, qua la mano ... Tu ti impegni a riallacciare il rapporto con Sasuke e se non dovessi riuscirci mi riterrò comunque soddisfatta a sapere che almento ci hai provato ... Io invece mi dichiarerò questa sera stessa .... Incrocia le dita amica mia ho una fifa blu!" Le due amiche si strinsero la mano e si sorrisero. "Ok in bocca al lupo Ino!, Ma ricordati che voglio sapere tutti i dettagli ....!" "Stanne certa, ora devo andare, il mio turno finisce fra dieci minuti e dato che non ho più pazienti da visitare vado a rendermi presentabile per Shika, ci vediamo domani, ciao!" Sakura era felice per Ino e sperava con tutto il cuore di venire ricambiata dal suo compagno di squadra. Poi ripensò a Sasuke e al patto che aveva stretto con Ino ... Quello era molto più complicato e complesso. Da quando si era risvegliata dal coma aveva avuto molto tempo per pensare a Sasuke e al loro rapporto, si era ripromessa di non voler più soffrire per lui, avrebbe accettato anche un suo rifiuto in campo sentimentale e quindi anche nell'amicizia, ma avrebbe fatto qualsiasi cosa per riconquistare la sua fiducia, dopotutto appartenevano allo stesso team, ed un team efficace e forte lo è solo se c'è fiducia fra i suoi membri. Sorrise a quest'ultimo pensiero e chiuse gli occhi per riposare. Era ancora molto debole e non riusciva a stare sveglia per più di due ore consecutive, i farmaci che le stavano somministrando erano veramente potenti.

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Il giorno dopo Sakura fu svegliata da Tsunade che in qualità di medico era andata a visitarla. "Su Sakura sveglia, ti devo parlare!" "Mmmmm ... E' lei Hokage? Mi scusi se ..." "Scusarti di cosa? Di dormire? Non dire sciocchezze ... - disse sorridendo - "Ascoltami ho delle notizie per te .... I tuoi esami tutto sommato vanno bene, le tue fratture si sono rimarginate e l'emorragia interna sembra non abbia provocato danni permanenti al tuo utero, l'ematoma al cervello si è riassorbito completamente, ma questo già lo sai,visto che ti sei risvegliata dal coma ...." "Quindi posso uscire?" "Stai scherzando vero? Sei un medico anche tu e sai benissimo che un paziente che si risveglia da un coma, come minimo ha bisogno di almeno dieci giorni di osservazione in ospedale per evitare eventuali ricadute!" "Lo so! Ma ho tanta voglia di uscire!" "Immagino, ma prima devi pensare alla tua salute" "Ha ragione mi scusi!" "Va bene ... Credo che da oggi possiamo iniziare con la riabilitazione, almeno da poterti mettere in piedi e farti camminare senza però sforzarti troppo ... Devi tenere ancora le bende ben strette al torace, perchè hai ancora alcune costole lesionate e se ti dovessi stancare troppo durante la riabilitazione potresti avere delle difficoltà respiratorie avendo la gabbia toracica bendata e poi, i tuoi esami del sangue dicono che sei molto carente di calcio, quindi le tue ossa sono molto deboli e potrebbero rompersi facilmente, quindi non strafare altrimenti te la vedrai direttamente con me!" "D'accordo, ma posso usare anche il mio chakra per curarmi?" "Sei impossibile ... Va bene ma non strafare troppo perchè se me ne accorgo .... " "Lo so, lo so ... saranno guai seri!!" "Finalmente vedo che hai capito! ... Ah un'ultima cosa ... ho ridato il permesso di venirti a far visita ma massimo quindici minuti al mattino e alla sera .... Ma non ti aspettare Sai, è in missione e non credo tornerà prima di due settimane ... è per questo che gli ho dato il permesso di venirti a trovare!" "Ah capisco ... la ringrazio molto! ... Ah hokage una domanda!" "Dimmi pure" "Sa se per caso i miei genitori stanno ritornando a Konoha?" "Non ho ancora autorizzato il rientro dei civili ... La ricostruzione del villaggio procede lentamente a causa del tempo, abbiamo ancora molti abitanti che vivono in tenda e non è il massimo dato il freddo, quindi prima sistemiamo loro, poi inizierò a richiamare gli altri civili man mano che le case saranno pronte ... stando ai calcoli di Shikamaru credo di farli ritornare entro la fine di gennaio ... Mi dispiace Sakura!" "Non importa, l'importante è saperli al sicuro ... tanto ne avrò ancora per molto qui in ospedale ...." "Già ... ci vediamo!" Inizio flashback "No Sakura, non ti lasceremo qua da sola a combattere, vogliamo starti vicina!" "lo so mamma, ma dovete capire che questa guerra si sta avvicinando rapidamente ai confini di Konoha ... voglio combattere con la mente libera da pensieri, sapervi qua mi farebbe spaventare ad ogni attacco verso il villaggio con la paura che vi possa succedere qualcosa ... Per favore partite con gli altri, andate a mettervi al sicuro tra le montagne ... per favore ... papà almeno tu, cerca di essere ragionevole e capire il mio punto di vista!" "Mmmm ... Sakura ha ragione, se staremo qui le daremo solo delle preoccupazioni inutili!" "Cosa? Vuoi lasciare solo nostra figlia?" "No, ma lo faccio proprio per lei ... E' una ninja e il suo dovere è quello di proteggere il villaggio e di fermare quel pazzo scatenato di Madara ... Noi non possiamo aiutarla in questo, ma possiamo facilitarle il compito assecondando la sua richiesta!" "Ma ..." "Niente ma, inizia a preparare i bagagli .... Sakura io ti accontento, ma tu mi devi promettere che non ti farai uccidere e che ci rivedremo ancora!" "Si papà te lo prometto ... Mi impegnerò al massimo per porre fine alla guerra e dopo potremo vivere ancora felici tutti insieme ... è una promessa!" "Brava piccola mia ..." "Abbi cura di te tesoro mio ... sappi che la tua mamma e il tuo papà ti vogliono un mondo di bene e che siamo orgogliosi di te ... " "Anch'io vi voglio bene ... mi mancherete!" Fine flashback

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Capitolo 7
*** capitolo 6/1 ***


Erano le undici del mattino, fra mezz'ora sarebbero iniziate le visite ... Sakura era impaziente di rivedere i suoi amici e sperava di vederli tutti, ma proprio tutti! ... Sentì bussare ed apripre la porta. "Ciao Sakura, finalmente ti vedo sveglia!" Sulla soglia della porta c'era Kakashi che teneva in mano uno zaino. "Kakashi!!! Oh Kakashi sapessi che gioia è anche per me poterti rivedere? .... Ma sei in anticipo di mezz'ora, strano tu sei generalmente in ritardo!" Una risata imbarazzata uscì dalla bocca coperta del suo ex maestro. "Hai ragione generalmente sono sempre in ritardo, ma questa volta ho deciso di essere in anticipo, anche perchè vorrei parlarti lontano da orecchie indiscrete ... Non sono molto bravo a complimentarmi con le persone e non sopporterei di venire deriso dagli altri!" Kakashi si avvicinò al letto e prese a sedersi sull'unica sedia della stanza (portata direttamente da Ino per potersi sedere e chiacchierare comodamente). "Allora dimmi, come ti senti?" "Insomma ... questi medicinali sono tosti e mi stanco facilmente, ma tutto sommato non mi lamento ... anzi, sai che oggi posso iniziare la riabilitazione?" "Davvero? Sono molto contento per te ... aggiungerei anche fiero ... molto fiero di te! Sei stata straordinaria contro Madara, hai superato il tuo vecchio maestro!!!" "No Kakashi, per favore, non anche tu! Tra Tsunade, Ino, le infermiere e i medici che continuano a complimentarsi con me mi sento veramente in imbarazzo ...." "Non devi sentirti imbarazzata, tutto il team 7 è acclamato, è grazie a voi se adesso regna la pace! Io, come tuo vecchio maestro, non posso che essere orgoglioso dei miei ragazzi ... Mi ricordo ancora quando abbiamo formato il team, eravate un branco di ragazzetti pestiferi ed incapaci, ed ora guardatevi ... siete i nuovi ninja leggendari! ... Ma mi raccomando non dire niente a Naruto e a Sasuke che gli ho dato degli incapaci ... ti ricordi vero quanto si sentivano forti!" Sakura rise al ricordo. "Già è vero ... Stai tranquillo, sarò muta come un pesce, promesso! Ma ... Kakashi cos'è quello zaino? Non dirmi che anche tu stai per partire?" "Questo? Veramente è tuo ... L'ho recuperato subito dopo la fine della guerra ... era rimasto ancora dentro alla tenda dell'accampamento, spero di aver fatto bene!" "Certo, anzi, ti ringrazio tanto ... Non ci avevo proprio pensato ... Dai raccontami qualcosa sono curiosa!" "Non c'è molto da dire, non sono un bravo pettegolo come INo ..." "Non è pettegola, solo mi tiene aggiornata su tutti gli avvenimenti di konoha!" "Se lo dici tu! Comunque ... Il villaggio sta finalmente riprendendo forma, grazie anche alle direttive di Shikamaru ... è veramente ingamba, sa dirigere perfettamente tutti i lavori senza intralciare nessuno!" "Ma è così messa male konoha!" "Ino non te l'ha detto?" "Veramente no, parliamo di altro!" "Vedi che ho ragione a dire che è pettegola? ... Konoha è stata rasa al suolo, solo il quartiere Uchiha è rimasto intatto, perfino il palazzo dell'hokage è stato danneggiato, ma fortunatamente è già stato risistemato, come l'ospedale ... Tu eri ferita gravemente quindi non lo sai, ma sei stata curata dentro ad una tenda e trasferita successivamente qui in ospedale ... tutta l'ala est era distrutta ed il resto era quasi inagibile"! "Non lo sapevo ... Scusa hai detto rasa tutta al suolo? Quindi anche la mia casa .... " "Completamente distrutta, non è rimasto niente se non un cumolo di macerie!" Sakura si rattristì, tutti i suoi ricordi erano racchiusi dentro a quella casa in cui era nata e cresciuta insieme alla sua famiglia. Certo, non aveva la pretesa di ritrovarsela ancora intatta, ma neanche completamente rasa al suolo! "Fra poco più di un mese i miei genitori dovrebbero ritornare e spero che per quel periodo sia già dimessa ... credi che riusciranno a ricostruire la nostra casa in tempo prima del loro ritorno?" "Ne dubito, ci sono ancora tantissime cose da fare, credo sia più facile che vi assegnino un alloggio provvisorio ..." "Sempre meglio che niente!" "Adesso non ci pensare, pensa solo a guarire presto ed ad uscire da qua dentro .... Hai bisogno di aria e di sole anche se siamo in pieno inverno ... sei molto pallida!" Sakura lo fulminò con gli occhi, Kakashi stava usando le stesse parole di Sai e sperava che anche lui non facesse dell'umorismo sul suo seno. "Perchè mi guardi male? Non mi sembra di aver detto niente di male!" "Scusa hai ragione ... è solo che mi è venuta in mente una frase di Sai che mi ha fatto infuriare!" "Non lo voglio neanche sapere ... non vorrei mai vederti arrabbiare e finirci di mezzo io ... Hai saputo di Sai e del suo arruolamento negli anbu?" "Si, mi è venuto a trovare ed indossava la maschera! Tu cosa pensi della sua decisione?" "Cosa vuoi che ti dica ... Certo mi dispiace sapere che ha lasciato il nostro team, ma d'altronde ognuno è libero di prendere le proprie decisioni, giuste o sbagliate che siano ... Noi esterni, dobbiamo solo accettarle e sperare in bene!" "Già!" Ci furono diversi minuti di silenzio, entrambi pensavano a Sai, consapevoli di aver perso non solo un compagno, ma anche un amico. Una volta che si entrava negli anbu, difficilemente si continuava ad avere una vita sociale ... gli allenamenti, gli impegni e le missioni ti impegnavano molto. Erano assorti nei loro pensieri quando ..... "SAKURA-CHANNNNNNNNNN! Finalmente ti vedo!" Un Naruto tutto euforico entrò nella stanza urlando a squarciagola, non curandosi minimamente di aver rotto la porta. Si buttò con le braccia al collo di Sakura piangendo di gioia. "Oh Sakura-chan non sai da quanto tempo aspettavo questo momento ... Ho avuto tanta paura quando mi hanno detto che le tue condizioni erano critiche .... Sakura-chan credevo di perderti .... Non mi fare mai più questi scherzi ... Promettimelo!" "Naruto così mi stritoli, mi stai soffocando! E poi non vedi quello che hai fatto? Hai rotto la porta!" "Oh scusa Sakura-chan, non mi ero accorto di averti abbracciato così forte .... Ho rotto la porta? Be' si riaggiusta no?" "Sei sempre il solito baka!" E i due amici iniziarono a ridere felici di potersi rivedere. "Scusate ragazzi, ora tolgo il disturbo!" "Kakashi! Scusa non mi ero accorto che c'eri anche tu!" "Ho notato ...!" "Dai rimani qua con noi sei arrivato da appena dieci minuti?" "Non posso, mi stanno aspettando, comunque ti prometto che appena avrò del tempo ti verrò a trovare ancora e poi credo che abbiate molte cose da dirvi ... Ci si vede!" E sparì in una nuvola di fumo. "Allora Sakura-chan, dimmi ... come stai?" "Sono stata meglio, ma non posso lamentarmi e tu? Dai raccontami" "Cosa vuoi sapere esattamente!" "Tutto!" "Ehhhh tutto cosa?!" "Non essere il solito baka ... raccontami di te, della tua riabilitazione, insomma, dimmi qualcosa!" "Ok vediamo da dove cominciare ... Si ci sono ... Mi sono risvegliato in una stanza d'ospedale, trovando Hinata seduta al mio fianco e nel letto accanto c'era il teme, già sveglio, con la sua solita espressione da duro! Hinata mi è stata molto vicino in questo periodo, mi ha aiutato tantissimo a rimettermi ... sai mi portava sempre dell'ottimo ramen cucinato da lei!" "Naruto, possibile che pensi sempre al ramen?" "Che c'è di male! Lo sai che è il mio piatto preferito e poi la cucina dell'ospedale non è granchè!" "Non ti permetto di mancare di rispetto alle persone che preparano i pasti per noi ricoverati!" "Non dico questo, ma lo sai anche tu che non è il massimo!" "Va bene, vai avanti!" "Ok, dov'ero rimasto? Ah si ... Quando Hinata andava via rimanevo solo con il teme e abbiamo riallacciato il nostro rapporto ... certo non subito ... lo sai quanto sia testardo! Ma non mi sono arreso e ho insistito ... la mia determinazione è stata premiata, anche se però lui non lo ammetterà mai! All'inizio non facevamo altro che litigare per qualsiasi cosa, anche del mio russare per farti un esempio, e spesso finivamo per azzuffarci ... in quel caso i medici dovevano legarci nei nostri letti ... ma poi tutto si è risolto per il meglio ... hai visto Sakura-chan? Ho mantenuto la mia promessa, te l'ho riportato a casa!" "Già ....!" "Ehi non mi sembri molto contenta!" "Ma che dici Naruto! Certo che lo sono ... scusami ma sono anche un pò stanca e faccio fatica a rimanere completamente concentrata" - distogliendo lo sguardo dall'amico. Mentì spudoratamente, detestava farlo, specie con Naruto ... lui si era sempre comportato da ottimo amico e non meritava di certo una bugia ... Ma non poteva fare diversamente, sentir parlare di Sasuke e del suo rapporto riallacciato con Naruto la rendeva sì, felice, ma nello stesso tempo triste. Sarebbe riuscita anche lei a riallacciare il rapporto con Sasuke? Di certo non poteva parlare di questi suoi dubbi con Naruto ... era così felice mentre parlava, aveva sofferto molto anche lui per l'abbandono e il tradimento di Sasuke che per lui, era come un fratello oltre al suo migliore amico. Sapeva che se gli avesse parlato delle sue paure, l'avrebbe rattristato e fatto preoccupare ulteriormente; questo lei non lo voleva. Ci teneva tanto ai suoi amici e alla loro tranquillità morale, non le sembrava giusto rattristarli o farli preoccupare per lei. Quel tempo in cui era una ragazzina sciocca e immatura era già passato, ora era una ragazza forte e determinata, almeno era così che cercava di apparire agli occhi delle persone ... doveva risolvere lei i suoi problemi, senza coinvolgere nessuno per non appesantirli delle sue pene, preferiva farsi carico lei dei problemi degli altri. La rendeva felice il pensiero di aiutarli e rivedere poi il sorriso sulle loro labbra. Sakura era una pessima bugiarda, Naruto lo sapeva e l'aveva scoperta, come quella volta in cui cercò di fermarlo per andare a cercare Sasuke, dichiarandogli il suo amore. Chiuse gli occhi e sospirò, la conosceva molto bene, a loro bastava un solo sguardo per capirsi. Sapeva quello che stava provando interiormente e proprio per questo aveva voluto raccontarle del suo rapporto con Sasuke: era un modo per incoraggiarla a non mollare ed ad insistere. Non era vero che era stanca ed affaticata, stava soffrendo moltissimo per Sasuke, ma sapeva che non glielo avrebbe mai detto ... non voleva far preoccupare i suoi amici per lei, l'aveva già fatto troppe volte in passato quando ancora era una ragazzina egoista e vanitosa, lei stessa un giorno glielo aveva confessato. Voleva cambiare, voleva diventare una vera amica ... un sostegno morale per tutti e c'era riuscita, ma secondo lui, stava anche esagerando. Tutti avevano bisogno degli amici, specie nel momento del bisogno! Ma era testarda e non lo voleva capire. Tutto sommato non riuscì a dirle niente, non voleva peggiorare ulteriormente l'aria pesante che si era creata nella stanza, se le avesse detto qualcosa l'avrebbe sicuramente rattristata di più. Forse .... un giorno .... Sakura cercò di ricomporsi, non poteva rivedere dopo tanto tempo Naruto e mentirgli, così decise di cambiare discorso. "Hai detto che Hinata ti è sempre stata accanto vero Naruto!" Lui diventò rosso come un peperone e gesticolando con le mani e con la testa cercò di spiegarsi meglio. "Be' si ... ma non è come pensi Sakura-chan ... si insomma ... ecco vedi io ... non so come dire ..." "Uff! Sei sempre il solito baka! Non c'è niente da dire e niente da capire ... Basta solo che ammetti che ti piace!" Naruto da rosso, diventò viola. "Non posso mentirti ... è vero, mi sono scoperto innamorato di lei .... mi dispiace Sakura-chan!" "Ti dispiace? Ma di cosa?" "Be' si ... ecco ... fino all'altro giorno sbandieravo ai quattro venti di amarti, mentre adesso ...!" "Naruto ... Ho sempre saputo che il tuo amore per me non era altro che un forte sentimento di amicizia, magari avrai avuto anche una cotta, non lo dubito ... ma non era vero amore ...Con Hinata invece è diverso ... ti sei accorto di lei man mano che imparavi a conoscerla sempre di più ... Sapessi quanto sono felice per voi due!" "Grazie Sakura-chan!" Sakura gli sorrise, con uno dei suoi sorrisi più belli ... era un modo per chiedergli scusa per la bugia di prima e per fargli capire quanto ci tenesse a lui. "Allora state già insieme!" "Veramente no!" "No? Ma cosa state aspettando? Lei ti ama ... tu la ami! Proprio non vi capisco!!" "Lei è molto timida e poi si è già dichiarata una volta, anche se subito non avevo ben capito il significato delle sue parole ... e poi non mi sembra molto romantico mettersi insieme in ospedale, non trovi? Aspetterò il momento opportuno, vorrei rendere la cosa più bella possibile .... Se lo merita, è una ragazza dolcissima!" "Ti dò ragione ... è straordinaria e sono contenta per voi .... Ma mi raccomando trattala bene e guai a te se la fai soffrire, altrimenti te la vedrai direttamente con me e i miei micidiali pugni ....!" Naruto a quel pensiero rabbrividì, i pugni di Sakura erano tremendi! "Ok ok, farò come dici tu, promesso!" "Bene! ... Approposito quando ti dimetteranno?" "Veramente la nonna ha già firmato la lettera di dimissioni sia per me che per il teme ... Appena me l'ha consegnata mi sono precipitato direttamente qua da te ... quella vecchiaccia mi ha impedito di venirti a trovare, se no sarei già venuto da un pezzo!" "Lo so, non ti preoccupare .... Ah così vi hanno gia dimessi? Beati voi, io non ne posso già più di stare qua dentro, ho bisogno di muovermi, di sgranchirmi per bene, di riprendere gli allenamenti, di lavorare ancora in ospedale ..." "Calma, calma Sakura-chan, una cosa alla volta! Lo sai che la fretta non è mai una buona consigliera! Una cosa alla volta ... pensa prima a ristabilirti, per il resto c'è tempo ...!" Già sempre il tempo! Quante volte Sakura aveva sentito quella parola in quei giorni dopo il suo risveglio: tempo per rimettersi, tempo per uscire, tempo per allenarsi, tempo per lavorare, tempo per il ritorno dei suoi genitori, tempo per la ricostruzione, tempo per Sasuke ... Sasuke ... sempre Sasuke, possibile che per ogni suo pensiero c'era sempre lui?Scosse la testa, non doveva pensarci, almeno per il momento. "Tutto bene Sakura-chan?" "Si si, scusa ... Ho saputo che solo il quartiere Uchiha è rimasto illeso, la tua casa invece?" "Non lo so, ma non ha molta importanza ... Sai l'hokage mi ha detto che il consiglio di Konoha ha deciso di regalarmi una casa più grande, ci pensi non vivrò più in quel misero appartamento!" "E perchè dovrebbero regalarti una casa?" "Come perchè! Sono l'eroe di Konoha, sono diventato un ninja leggendario e sono anche il figlio del quarto hokage! Non ti sembrano abbastanza come motivazioni?" "Naruto non vantarti ... Hai fatto solo il tuo dovere, come tutti noi ... Non importa se sei un eroe o il figlio di un Hokage!" "Lo so benissimo Sakura-chan, ma l'ho detto solo con te ... sai benissimo come ho vissuto la mia infanzia ... deriso e scartato da tutti perchè portatore del domone a nove code ... Non ho mai avuto nessuno che mi amasse e che mi apprezzasse ... fino a quando non sono entrato a far parte del team 7 .... Ora invece tutti mi acclamano ... Cerca di capirmi, è solo una mia piccola rivincita su quello che ho dovuto sopportare!" Sakura capì benissimo, ricordava perfettamente dell'infanzia di Naruto ... il bambino da evitare perchè ritenuto pericoloso ... quante volte lei stessa l'aveva scartato e preso in giro! Quante volte l'aveva criticato per la sua leggerezza sulle cose, senza pensare che in realtà avesse solo bisogno di un pò di affetto e di considerazione ... Glielo aveva fatto notare Sasuke, durante una delle tante lamentele sul biondo, dandole dell'insopportabile noiosa, incapace di capire quello che in realtà provasse il loro compagno. Ecco ... ancora Sasuke! Era più forte di lei, non riusciva a non pensarci!

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Capitolo 8
*** capitolo 7 ***


"Ciao fronte spaziosa! Guarda chi ti ho portato? Contenta? ... Naruto! Ci sei anche tu? ... Ma come mai questa porta è rotta?" In quel momento era entrata una Ino tutta raggiante, seguita a ruota da Temari, Ten Ten, Kiba, Neji ed Hinata. "Ragazzi, ci siete tutti ... che bello potervi rivedere!! Sono così felice!" Sakura non riuscì a trattenere le lacrime, rivedere i suoi amici la riempiva di gioia. "Fronte spaziosa adesso non piangere ... non sei molto bella!" "Ino non dirle così altrimenti va a finire che si deprime ancora di più! ... Ciao Sakura, hai visto che ci sono anch'io? Ho deciso di rimanere qui a KOnoha per aiutarvi ... a Suna ci penseranno i miei fratelli!" "Si questo è quello che dici tu ... per me invece non volevi ritornare a Suna per sottostare agli ordini di tuo fratello Gaara, ammettilo dai!" "Kiba che stai dicendo! Non ti permettere sai, altrimenti te la vedrai direttamente con i miei ventagli!" Nel rispondere a Kiba, Temari arrossì tutta d'un colpo e per cercare di camuffare il suo imbarazzo, chiuse gli occhi e si voltò leggermente dallo sguardo dei presenti. Ma ad una Ino ed ad una Sakura non sfuggì quel rossore sulle guance della loro amica e si lanciarono uno sguardo d'intesa. Ino aveva ragione, a Temari interessava Kiba, ora bisognava capire cosa il ragazzo provasse per lei. "Neji ... ben tornato fra noi! Come stai?" "Grazie Sakura ... sto bene ... diciamo che mi sento ... come dire ... rinato?" Tutti i presenti guardarono Neji sorpresi, era insolito che lo Hyuga facesse dell'umorismo ... lo conoscevano come persona fredda e distaccata. La risata fu generale. Naruto si avvicinò a Hinata cingendola per le spalle e per poco la poverina non svenne dall'imbarazzo. "Ciao Hinata, sai ... oggi mi hanno dimesso, posso finalmente tornare a casa .... in una casa nuova, nuovissima! Ti andrebbe di accompagnarmi per vederla insieme?" "C-c-erto N-Naruto!" "Cosa cosa? Una casa nuova? Ehi ma lo sai che sei proprio un pessimo amico? Inviti solo lei e non noi?" "Ma n-n-o Kiba, non volevo dire così ... cioè ... si insomma ... è naturale che l'invito è rivolto anche a tutti voi! Anzi sai che ti dico? Che questa sera organizzerò una cena a casa mia per festeggiare, che ne dite ragazzi!" "Questo si che è parlare ... puoi contarci amico ... ci sarò senz'altro! Può venire anche Akamaru vero?" "Ehh?? Va bene se proprio ci tieni? Ma tieni a bada il tuo cane pulcioso, non vorrei mai che mi rompesse qualcosa nella mia casa nuova!" "Akamaru non ha le pulci, se proprio vuoi saperlo, quindi non ti permettere!" "Adesso basta voi due, siamo qui per Sakura e sapete anche che non abbiamo più di quindici minuti ... ordini tassativi dell'Hokage!" "T-ten T-en h-ha ragione! .... S-sai S-sakura, anche noi t-tre siamo state a-assunte all'ospedale e l'h-hokage ci ha a- autorizzate a s-seguirti n-nella tua r-riabilitazione!" "Davvero sarete voi a farmela! Che bello, così potremo chiacchierare come ai vecchi tempi ... Sapeste che noia stare qui tutto il giorno senza scambiare parola con nessuno ... fatta eccezione per Ino, si intende, quando è in turno mi viene sempre a trovare e mi tira su il morale!" "E' naturale ... sono o non sono la tua migliore amica?" "Ehi Ino guarda che ci siamo anche noi! Sakura è anche nostra amica!" "Lo so Ten Ten, ma io ... Ino Yamanaka ... sono l'amica numero UNO di Sakura e lo sai benissimo, quindi .... Ehi fronte spaziosa cos'è quello zaino lì in terra?" "Ah questo dici! E' mio, me lo ha riportato Kakashi poco fa, quando mi è venuto a trovare ... era rimasto dentro alla tenda giù all'accampamento!" "Cosa Kakashi è venuto a trovarti?" "Si Temari è andato via quando sono arrivato io!" "Ma non dicevate che era un ritardatario? Com'ha fatto a venire addirittura in anticipo?" "Si è così Temari, è sempre stato un ritardatario, ma vedi .... aveva degli altri impegni ... ecco perchè è venuto prima!" Sakura non poteva di certo raccontare che il suo vecchio maestro le aveva confessato di sentirsi in imbarazzo a complimentarsi con lei davanti agli altri. "Ciao ragazzi .... ciao Sakura ci sono anch'io! Scusate il ritardo!" In quel preciso istante era arrivato anche Shikamaru, con la sua solita aria da annoiato. "Ciao Shika, è bello rivederti!" "Mm, anche per me!" "Come mai così in ritardo? Lo sapevi che dovevamo essere puntuali ... non abbiamo tutto il giorno per poter stare con Sakura!" "Taci cagnaccio ... Per tua informazione mi è stato assegnato un compito molto importante e non posso mollarlo di punto in bianco .... Poi mentre stavo arrivando, ho visto Sasuke e mi sono fermato con lui qualche minuto!" "Cosa? Hai visto il teme? Dov'è adesso?" "Ha detto che andava a casa e mi ha chiesto una strada secondaria per raggiungere il suo quartiere ... Fuori c'è l'appostamento di tutte le sue fans e non intendeva perdere tempo con loro!" "Oche ... Shikamaru ... sono oche non fans, te l'ho già detto più di una volta!" disse una Ino tutta scocciata. "Ma poteva almeno fermarsi qualche minuto, giusto il tempo per salutare Sakura!" "Ten ten?" "Dimmi Neji!" "Lo sai com'è fatto Sasuke, non gli piace troppo la confusione, inoltre ha ragione a voler tornare a casa ... è mancato per quasi quattro anni!" Così dicendo lanciò un'occhiata veloce a Sakura, sperando che Ten Ten capisse il vero motivo del suo intervento. Sakura aveva chinato la testa, era terribilmente triste. Sasuke non si era nemmeno degnato di andarla a salutare ... Se proprio non voleva farle visita insieme a tutti gli altri loro amici per via della troppa confusione, poteva venire insieme a Naruto ... Ma se non lo aveva fatto il motivo era solo uno: non gli importava proprio niente di lei. "Sakura-chan, non essere triste, lo sai com'è il teme! Vedrai che verrà ... Anzi sai che ti dico? Per me è tornato a casa a farsi un bel bagno per paura di non fare un buon odore!" Tutti si misero a ridere, Naruto era il solito burlone, anche Sakura sorrise appena. "Si Naruto, non preoccuparti ... è tutto ok! "Ragazzi mi dispiace ma il tempo è scaduto ... Su avanti uscite ... Sakura ha bisogno di riposare .... Ma che cos'ha fatto questa porta? Perchè è rotta?" "Ah sì è vero Ino ... sono stato io ... ma non l'ho fatto apposta!" "Naruto!! Sei sempre il solito baka!" "Dai qua, ci penso io a risistemarla"! "Grazie Kiba!" "Ino?" "Si,dimmi Schika!" "A che ora inizi il turno e a che ora finisci?" "Inizio a mezzogiorno ... fino alle otto di questa sera, adesso devo andarmi a cambiare, perchè?" "Era tanto per sapere ... Ok allora ci vediamo questa sera!" "Certo!" Ino si avvicinò velocemente a Shikamaru schioccandogli un bacio a fior di labbra davanti allo stupore generale di tutti. "Ehi ma ... Cos'è questa storia!" "Uff che scocciatura ... secondo te Naruto? Stiamo insieme, no?!" "Cooooosaaaaa! ... Un attimo, un attimo, perchè non ne so niente, perchè non mi avete informato?" "Veramente Naruto anche noi siamo all'oscuro di tutto!" "Davvero Temari non sapevate niente neanche voi?" "E' normale che non sappiate niente .... ci siamo messi insieme solo ieri sera!" "Voglio sapere tutti i dettagli ... ti prego Ino!" "Ten Ten adesso non ho tempo, inizio il turno fra pochissimo ... Facciamo così, questa sera a casa di Naruto ti racconterò tutto ok?" "Come a casa di Naruto, perchè non ne so niente?" "Perchè ci ha invitati quando non eri ancora arrivato ... Naruto vuole farci vedere la sua casa nuova!" "Uff che scocciatura ... ok sono dei vostri!" "O-ora è m-meglio andare, l'o-orario p-per le visite è f-finito ... C-ciao Sakura ci vediamo!" "Si d'accordo, vi aspetto tutti quanti! Grazie ancora per la visita!" "Noi fronte spaziosa ci vediamo più tardi, quando farò il giro delle visite ok?" Le due amiche si scambiarono uno sguardo d'intesa ... Ino le avrebbe raccontato tutto nei minimi particolari di come si era messa insieme a Shikamaru ... era contenta per lei ... era così felice ...così raggiante ... Un pò la invidiò ma scacciò subito questo pensiero, l'invidia non era mai una bella cosa. Sakura rimase nuovamente sola, quell'ora scarsa passata con i suoi amici era volata .... Buttò lo sguardo verso lo zaino, appoggiato di fianco al letto ... Con grande fatica cercò di muoversi per prenderlo, doveva cercare una cosa .... Lo aprì, e frugò al suo interno fino a quando tirò fuori una cornice .... Era la foto del team 7 scattata prima del tradimento di Sasuke. Sospirò e posò la sua mano accarezzando il volto del moro ... Lo faceva sempre quando era triste, le dava forza ... I primi tempi, dopo il tradimento di Sasuke, ad ogni missione si portava sempre dietro quella foto, era come avere accanto a sè il moro ... poi con il tempo era diventata un'abitudine, non se ne separava mai. Ripensò al periodo in cui la scattarono ... Era felice e spensierata ... Come avrebbe voluto poter ritornare indietro nel tempo! Come voleva cambiare gli avvenimenti del passato! Purtroppo erano desideri impossibili. C'era rimasta molto male nel sapere che Sasuke non era andato a trovarla, almeno per dirle ciao ... Non pretendeva tanto, ma forse era tanto per lui ... Naruto aveva cercato di sdrammatizzare ... ma la verità non si può cancellare. L'impegno che si era presa con Ino le risultò impossibile ... Se si rifiutava di salutarla, come poteva sperare di riallacciare il loro rapporto? Si asciugò una lacrima che involontariamente le era uscita dall'occhio, prese la cornice e l'appoggiò sul comodino, poi chiuse gli occhi e cercò di dormire per non pensarci troppo.

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Capitolo 9
*** capitolo 8 ***


Quando Sasuke varcò l'entrata del suo quartiere, si guardò intorno ... Era tutto come si ricordava, non era cambiato niente. Iniziò a camminare verso la sua casa, la più grande di tutte in quanto apparteneva al capo clan. Iniziò a provare soggezione ma allo stesso tempo commozione ... Era nato e cresciuto in quella enorme casa ... si ricordava le corse in giardino con Itachi, gli abbracci della madre, lo sguardo severo del padre ... Ma si ricordava anche il corpo privo di vita dei genitori. E' traumatico vedere i propri genitori uccisi brutalmente, specie per un bambino e specie, nell'apprendere che l'artefice di quella carneficina era stata compiuta dal suo amato fratello. Con questi pensieri si ritrovò davanti al portone di casa sua, o meglio, davanti al portone della sua villa, perchè era questa che era, una villa e non una semplice casa. Rimase per circa un minuto fermo immobile davanti a quell'enorme portone di ebano, non riusciva a muovere le gambe ... Troppe emozioni contrastanti tutte insieme ... "Scusi ... se non mi sbaglio lei dovrebbe essere il signor Sasuke Uchiha, vero?" Chi gli stava parlando? Ma il suo quartiere non era disabitato? Che quella voce fosse frutto della sua immaginazione? Poi un flash ... Le case del suo quartiere erano state affittate a delle famiglie di Konoha rimaste senza tetto. Addio tranquillità. Si voltò verso il suono di quella voce, mantenendo sempre il suo sguardo freddo e distaccato. Si ritrovò davanti un uomo sulla sessantina, non molto alto, un pò grassottello e un pò stempiato ... sembrava innoquio e .... molto impaurito. Eppure non sembrava di aver attivato lo sharingan o il chidori. Allora perchè quello sguardo pieno di paura? Poi si ricordò le parole di Tsunade subito dopo avergli consegnato la lettera di dimissioni - Mi raccomando Sasuke, cerca di non fare troppo il sociopatico con gli abitanti del villaggio, dimostragli che potete vivere insieme nello stesso posto senza aver paura di te.- Più facile a dirsi che a farsi, pensò, sin da piccolo non era mai stato particolarmente predisposto ai contatti umani ... aveva preso dal padre, a differenza di suo fratello che era molto più socievole ... caratteristica materna. Chiuse gli occhi e sospirò profondamente cercando le parole adatte da usare in quello che sicuramente sarebbe stato un dialogo più lungo di due parole! "Si sono io ....lei è?" "Oh mi scusi, non mi sono ancora presentato ... io sono Yumi Himay, piacere!" e allungò la mano. Come? Quell'uomo gli stava porgendo la mano? Sasuke si sentì spaesato ... Non ricordavava nemmeno più quando fosse stata l'ultima volta in cui qualcuno si presentava cordialmente a lui. Allungò la sua mano tremante (a livello metaforico, ovviamente, ricordiamoci che Sasuke è un ragazzo tutto d'un pezzo e non si scompone mai) per stringere quella del signor Himay. La stretta fu forte e decisa, ma piena di calore. Sasuke era basito! "La volevo ringraziare personalmente a nome mio e di tutti gli altri per averci accordato il permesso di alloggiare nelle sue case ed ad un prezzo d'affitto così basso!" Sasuke lo guardò quasi divertito ... Himay e gli altri di certo non sapevano che in realtà gli era stato imposto di affittare le sue case come risarcimento al suo crimine, fosse stato per lui avrebbe continuato a tenerle vuote ... un attimo ... costo basso d'affitto? Ok, c'era senz'altro lo zampino dell'hokage! Sicuramente le aveva fatte affittare a prezzi bassissimi per aiutarlo nella socializzazione, dimostrando che in fondo era un bravo ragazzo, generoso ed altruista. Non gli importavano i soldi ... non gli erano mai interessati. Sin da piccolo era cresciuto in una famiglia agiata, forse la più ricca di tutta Konoha, non gli era mai mancato niente, poi dopo il suo tradimento era riuscito sempre e comunque ad avere tutto ciò di cui necessitava, o tramite regali da parte di Orochimaru o tramite saccheggiamenti in villaggi abbandonati, inoltre adesso, essendo l'unico erede dell'intero patrimonio Uchiha era diventato ricchissimo! "Si figuri ... è stato un piacere!" L'uomo lo guardò esterefatto ... Le voci descrivevano Sasuke come un ragazzo privo di sentimenti umani e che fosse consigliabile stargli alla larga, nonostante il suo reintegro a Konoha, ma la persona che gli si presentava davanti era tutt'altro. Certo era di poche parole, ma sembrava gentile. "Su forza, venite fuori ... venite a conoscere il nostro benefattore!" Benefattore? A chi, venite fuori? Ma che cosa stava succedendo ... era forse entrato in un'illusione? Impossibile, per farlo ci voleva lo sharingan illusorio e solo lui lo possedeva e non lo aveva attivato di certo per se stesso. Non ci stava capendo proprio niente ... Si voltò verso la via e vide sbucare da ogni angolo delle case molte persone ... troppe persone per i suoi gusti e .... bambini ... bambini?!?! Oh per tutti i kami ... se prima aveva qualche dubbio sulla fine della tranquillità nel suo quartiere ora ne aveva la certezza assoluta ... Ma chi gliel'aveva fatto fare di ritornare a vivere in mezzo alla civiltà? ... Itachi ... Gliel'aveva promesso ... lo doveva fare per lui. I suoi nuovi "vicini di casa" gli si avvicinarono con qualche titubanza ... Conoscevano il suo passato da traditore e la sua forza e, anche se era tornato sui suoi passi, doveva ancora dimostrare il suo cambiamento. Sasuke non poteva di certo biasimarli, era arrivato il momento di mettere in pratica tutti i suggerimenti che gli avevano dato i suoi amici durante il suo ricovero. "Buongiorno! Mi presento ... Sono Sasuke Uchiha!" Ok, aveva salutato e aveva parlato senza usare un tono autoritario ... Questo bastava, di sorridere non se ne parlava proprio, era pur sempre un Uchiha! "Buongiorno anche a lei" risposero all'unisono. "Per favore datemi del tu ... ho appena diciassette anni!" Il signor Himay prese in mano la situazione vedendo che da entrambe le parti c'era un forte imbarazzo. "D'accordo Sasuke, come vuoi .... Oltre che a ringraziarti tutti personalmente per la tua generosità, abbiamo pensato che forse ti avrebbe fatto piacere ritornare finalmente a casa ritrovandola pulita e sistemata, così ci siamo impegnati tutti per rendere possibile la cosa. Spero non ti dispiaccia!" "Come? Volete dire che avete sistemato, aggiustato e pulito tutta la casa?" "Esatto ... e la stessa cosa vale anche per il giardino!" "Mm, non dovevate disturbarvi .... ora vorrei andare a riposarmi!" Erano passati meno di cinque minuti da quando aveva conosciuto il signor Himay e per lui erano stati anche troppi, voleva starsene un pò da solo, soprattutto perchè tutta quella riconoscenza lo stava facendo vacillare ... "Ah! Un ultima cosa!" Sasuke che ormai aveva già voltato le spalle a tutti chiuse gli occhi e sbuffò, stando ben attento a non farsi sentire. Non aveva voglia di parlare e di ascoltare. Possibile che non lo capisse nessuno? Si rivoltò ancora verso Himay ricomponendosi. "Mi dica!" "Ecco ... Volevamo anche scusarci per averti giudicato male per tutti questi anni ... Non conoscevamo tutta la storia del tuo clan e degli anziani di Konoha .... Ci dispiace veramente tanto per quello che hai dovuto sopportare, di certo non possiamo cambiare il passato, però possiamo provare a cambiare il presente e migliorare il futuro! ... Se dovessi avere bisogno di qualunque cosa, non esitare a chiederlo a noi, saremo molto felice di esserti d'aiuto!" Ma figuriamoci, lui che aveva bisogno d'aiuto? Ma stiamo scherzando! Lui, l'ultimo degli Uchiha non si sarebbe mai abbassato a tanto, piuttosto la morte che ne abbassarsi a chiedere aiuto, specie a dei civili che vedeva per la prima volta. Ma dovette anche darsi un contegno per questi suoi pensieri ... Dopotutto si era ripromesso di cambiare e di provare ad integrarsi nella società. "Accetto le scuse ... E prenderò in considerazione la vostra offerta! Ora scusate, ma vorrei andare a riposarmi!" "Certo certo, ti abbiamo trattenuto anche troppo ... Allora ci si vede Sasuke" "Mm!" Finalmente aprì il grande portone di ebano ... Rimase sbalordito ... Il vialetto d'entrata era stato tutto risistemato, i lampioncini segnavano il sentiero da percorrere per raggiungere la porta d'entrata ... le piante erano state ripiantate ed erano belle rigogliose, nonostante il clima invernale, alla sinistra si estendeva il grande giardino, il laghetto era pieno d'acqua e una piccola fontanella funzionante era stata posizionata proprio al suo centro. Perfino i bersagli usati per gli allenamenti erano stati rimessi a nuovo. Aprì con esitazione la porta di casa ... c'erano troppi ricordi tristi al suo interno. Fu investito da un misto di odori che si mescolavano fra loro, ma facilmente distinguibili: tinteggiatura, pulito e fiori ... Fiori? Non se ne parlava proprio, tutto ma non i fiori ... era un uomo, non una donna ... solo sua madre raccoglieva e sistemava i fiori all'interno della casa! Ma lasciò perdere e continuò il giro di perlustrazione. Doveva ammettere che i suoi vicini avevano fatto effettivamente un ottimo lavoro. Non avevano spostato o modificato niente, si erano solo limitati a pulire e risistemare. Tutto era come si ricordava. Aprì la porta della camera di suo fratello ... Un tuffo al cuore! Quanto gli mancava! Quanto avrebbe voluto rivivere ancora insieme a lui, aveva sprecato troppi anni ad odiarlo e a volerlo uccidere ... se solo avesse saputo prima la verità! Aveva deciso, la camera di Itachi sarebbe diventata la sua ... era un modo per sentirsi vicino a lui. Si sdraiò sul letto cercando di rilassarsi, ma qualcuno cercò di buttargli giù il portone di casa! .... Naruto!!! Sasuke scese velocemente le scale e andò ad aprire. "Ciao Teme ... caspita che lusso!" "Che vuoi dobe!" "Volevo dirti che questa sera sei invitato a cena a casa mia per festeggiare!" "Non ne ho voglia ... poi non ci tengo a morire avvelenato dalla tua cucina!" "Gentile come sempre ... e comunque cucinano le ragazze!" "Mm" "Accompagnami a fare la spesa!" "No!" "E io dico di si ... avanti dai, dovrai pur farti vedere al villaggio ... meglio farlo in compagnia che da solo, non trovi? ... E poi potremo parlare un pò!" "Ancora parlare? Ma se è da un mese che non facciamo altro? E poi ho appena conosciuto i miei nuovi vicini e ..." "Davvero? Dai dai mentre andiamo mi racconti tutto!" "Non ho detto che voglio venire!" Ma Naruto lo trascinò fuori, incurante come al solito di quello che diceva Sasuke. Il moro ormai rassegnato lo seguì a forza e iniziò a raccontargli del Signor Himay e degli altri. "Accidenti teme che bella accoglienza, ma potevi dire almeno grazie! Ti pare?" Grazie? L'ultima volta che aveva detto grazie a qualcuno era stato con Sakura, la sera del suo tradimento. Da allora non aveva più pronunciato quella parola. Sakura ... sempre Sakura ... perchè saltava sempre fuori lei? "Comunque teme ... non ti sei comportato molto bene con noi ... Sapevi che oggi ci saremo ritrovati tutti insieme per andare a trovare Sakura-chan, perchè non sei venuto?" Ecco, ancora ... un'altra volta Sakura. "Non ne avevo voglia ... e poi ti ho già detto che lei non mi interessa!" "Sbagli teme, te l'ho già detto ... dalle un'opportunità!" "Vedremo!" Naruto sorrise, Sasuke aveva detto "vedremo" e non il solito "no", c'era qualche speranza. Pensò che forse il moro aveva bisogno di essere spronato maggiormente e solo lui poteva aiutare quel teme sociopatico. Gli era già venuta un'idea ... bisognava battere il fuoco finchè era caldo. Sorrise ancora, sotto lo sguardo interrogativo di Sasuke. Il moro sapeva che il dobe stava escogitando qualcosa ... doveva stare attento!

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Capitolo 10
*** capitolo 9 ***


Camminando per le vie di Konoha, Sasuke non potè notare gli sguardi incerti delle persone verso di lui anche se veniva salutato cordialmente e con rispetto: dopotutto era uno degli eroi e ninja leggendario della quarta guerra, il rispetto verso di lui era quasi d'obbligo! Per Naruto invece era diverso: i saluti verso di lui erano gioiosi e sinceri, ma era naturale anche questo ... Naruto non aveva abbandonato e tradito il villaggio! "Allora dobe, dove andiamo?" "Non lo so!" "Che vuoi dire non lo so!" "Vuol dire che non lo so ... Tutti i negozi sono stati rasi al suolo, ne hanno aperti alcuni e non so esattamente dove siano!" "Cosa vorresti dire, che dobbiamo girare per tutta Konoha?" "Esatto!" "Stai scherzando vero? Il villaggio è enorme!" "E con ciò? Poi abbiamo bisogno di sgranchirci un pò le gambe, non trovi? ... fai finta che sia un allenamento!" "Tze!" "Oh teme guarda c'è un negozio dai entriamo!" Appena Naruto entrò fu circondato dai presenti, congratulandosi e ringraziandolo calorosamente. Sasuke entrò: silenzio tomba! Fu solo il titolare, che data la sua posizione fu obbligato a parlare. "Buongiorno anche a te Sasuke! Ben tornato e ... grazie per quello che hai fatto per il villaggio!" "Era un mio preciso dovere!" Naruto guardò fiero il compagno, si stava veramente impegnando a socializzare, certo ci voleva tempo ma stava iniziando con il piede giusto ... Aveva risposto al titolare con una frase completa anzichè con un suo solito monosillabo. "Come posso aiutarvi?" "Ah si giusto ... Ecco questa sera ho invitato a cena i miei amici ... quindi mi serviva da bere e qualcosa per cucinare!" "Non abbiamo molto ... I pochi negozi riaperti vengono riforniti lo stretto necessario ... E' finita da poco la guerra e si fa fatica a trovare tutte le vivande ... Comunque vedrò di fare il possibile per esserti d'aiuto, non posso di certo deludere il nostro eroe!" E scoppiò a ridere mentre si dirigeva verso la dispensa. Circa cinque minuti dopo il titolare tornò con un solo sacchetto. "Mi dispiace Naruto, ma questo è tutto quello che riesco a darti!" "Nessun problema grazie lo stesso ... teme paga!" "Cosa? Non ci penso proprio ... tu hai organizzato la cena, tu paghi!" "Ehi non fare lo spilorcio ... E poi lo sai che non ho mai avuto molti soldi, anche se sono un eroe non possiedo tanto denaro!" "Anche se volessi, e dico se, non potrei farlo, ti ricordo che mi hai trascinato fuori da casa mia senza darmi il tempo di prendere niente!" "No no Naruto, questo lo offro io, non voglio essere pagato da te!" "Perchè no?" "Diciamo che è il mio modo per ringraziarti ... per aver riportato nuovamente la pace!" "Se la mette così allora accetto, ma solo per questa volta! Allora, grazie ancora"! Naruto prese il sacchetto e uscì dal negozio seguito da Sasuke. "Bene, adesso che hai tutto me ne torno a casa, ci si vede dobe!" "Ma stai scherzando? Dobbiamo andare in un altro negozio ... in questo sacchetto a malapena c'è la cena per me, figuriamoci per tutti voi, forza coraggio, seguimi teme!" "Tze" I due amici continuarono a camminare per tutto il villaggio alla ricerca di negozi. Spesso non riuscivano a fare più di cinquanta metri che venivano fermati e acclamati dagli abitanti. Tutte le volte si ripresentava la stessa scena come al negozio: Naruto acclamato calorosamente, Sasuke acclamato con paura e titubanza e, tutte le volte, il moro cercava di interagire con loro mostrando cordialità. Altre volte invece dovevano scappare da gruppi di ragazze che infatuate del bel moro gli correvano dietro come oche starnazzanti. Il sole era già tramontato da un pezzo, quando finalmente uscirono dall'ultimo negozio. "Ok teme, questo negozio era l'ultimo, credi che abbiamo abbastanza cibo e bere per questa sera?" "Non mi importa ... sono stanco ... è tutto il giorno che mi trascini per le vie del villaggio, ti voglio far presente che sono già le cinque del pomeriggio!" "Già le cinque? Mmmmm .... devo ancora andare in un posto, vieni con me, dai sbrigati ... Ten Ten e Temari sono state categoriche, entro le sei vogliono tutti gli ingredienti per iniziare a cucinare!" "E dove devi andare ancora? L'hai detto tu che questo era l'ultimo negozio!" "Seguimi e non fare domande!" Sasuke osservò Naruto ... per tutto il giorno si era comportato bene, ma aveva una strana sensazione ... Decise comunque di seguirlo. Dopo dieci minuti si ritrovò nella strada che portava all'ospedale ... Sakura! Ecco cosa aveva in mente, voleva portarlo da lei. "Ehi Dobe che intenzioni hai?" "Semplice, andare a trovare Sakura-chan! L'orario di visita è alle cinque e mezza per un massimo di quindici minuti, poi altri dieci per tornare a casa mia e così siamo puntuali con le ragazze che ci aspettano per iniziare a cucinare!" "Io non vengo!" "Siamo già qua e poi ci saremo solo noi ... Gli altri sono tutti impegnati e non mi sembra carino lasciare sempre sola Sakura-chan!" "Ma ..." "Qualche problema teme?" "Io non ho nessun problema ... solo che sai benissimo come la penso!" "Lo so lo so ... ma anche tu sai come invece la penso io!" "Non voglio!" "Cos'è hai paura!" "Io paura? Non dire baggianate dobe!" "Allora vieni! ... Ah non ti preoccupare ... ho pensato io ad inventare una scusa a Sakura-chan per la tua assenza di questa mattina!" "E cosa le avresti detto?" "Che senz'altro eri tornato a casa a lavarti perchè non facevi un buon odore!" Naruto si ritrovò scaraventato attaccato ad un albero. "Cosa hai detto? Io non puzzo e se proprio c'è qualcuno che puzza quello sei tu, baka di un dobe che non sei altro!" Sasuke era veramente arrabbiato e senza accorgersene aveva attivato lo sharingan e la mano destra era tesa pronta a richiamare il chidori. Un Naruto dolorante si rimise in piedi massaggiandosi le parti lese dal colpo subito. "Ehi teme vacci piano, sono ancora convalescente ... Oh no, guarda quello che hai fatto! Tutti i sacchetti della spesa sono finiti per terra, speriamo di non aver rotto o danneggiato niente, altrimenti chi le sente Temari e Ten Ten!" "Non è di loro che ti devi preoccupare, ma di me!" Solo in quel momento Naruto si accorse che Sasuke era in posizione di attacco. "Non ti scaldare troppo teme ... stai calmo! Lo sai che devi stare attento a come ti comporti, il consiglio ti tiene d'occhio, non tutti si fidano ancora di te, non commettere cavolate!" Sasuke si ricompose, tutto sommato Naruto aveva ragione, anche se la tentazione di ammazzarlo era forte. "Dai teme muoviamoci prima di essere visti da qualcuno!" "Tze" Non sapeva come, ma Sasuke si ritrovò a seguire Naruto, ritrovandosi poi dentro all'ospedale e davanti ad una porta, sicuramente la stanza di Sakura. Era fregato, non poteva più tornare indietro. Il biondo bussò e sentì dopo tanto tempo la voce della rosa. "Avanti!"

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Capitolo 11
*** capitolo 10 ***


"Ehi fronte spaziosa svegliati dai!" "Mmm ... Ino-pig ... Sei tu?" "No, sono la fata turchina ... Certo che sono io chi vuoi mai che sia!" "Scusa ... è solo che sono sempre molto stanca e non riesco a non dormire!" "Lo so, sono gli effetti collaterali di tutti questi medicinali ... Ma per fortuna i tuoi esami vanno bene e possiamo finalmente rimuovere tutte queste flebo! Contenta?" "Dici sul serio! Oh che bello ..." Sakura vide che Ino aveva acceso la luce della stanza e guardò verso la finestra ... il sole iniziava già a tramontare. "Ino ma che ore sono?" "Le quattro e mezza!" "Cavoli ho dormito veramente tanto! Ma come mai sei arrivata così tardi? Ti aspettavo per le due, come al solito!" "Be', Tsunade mi ha incaricata in quanto medico, non solo di visitarti ma anche di verificare le tue condizioni fisiche per poi dare le direttive alle ragazze che inizieranno da domani la riabilitazione vera e propria! Così mi sono organizzata il lavoro, tenendoti per ultima e stare pù tempo con te ... La pausa la faccio alle cinque e mezza proprio durante l'ora di visite ... Sai non credo che questa sera riesca a venire qualcuno ... sono tutti molto impegnati!" "Immagino ... non importa ... Intanto ci sei tu ... Ma adesso raccontami tutto di te e di Shikamaru!" "Ah finalmente ti sei decisa a chiedermelo ... non sto più nella pelle, non vedevo l'ora di raccontartelo, sei la prima a cui lo dico .... Però adesso stai ferma devo toglierti tutte queste flebo ....!" Sakura sorrise ed aspettò che la sua amica le togliesse tutti quei fili. Guardò le sue povere braccia piene di lividi causati dal tenere a lungo gli aghi all'interno delle vene ... "Ecco e con questo è l'ultimo ... Adesso inizierò a valutare la tua riabilitazione ... sentirai un pò male, ma devi sopportare ok?" "Ok, ma adesso parla voglio sapere"! "Ok, sturati bene le orecchie fronte spaziosa!" Inizio flashback "Ciao Shika, eccomi! Possiamo andare!" "Ciao Ino, ok andiamo!" "Come ti è andata oggi la giornata?" "Mm, come al solito ... una vera scocciatura e a te?" "Al solito anche per me ... Sai che l'hokage ha autorizzato le visite a Sakura a partire da domani ma ... "Ma solo per quindici minuti due volte al giorno!" "Come fai a saperlo?" "Semplice, tu l'hai detto a Naruto, che a sua volta l'ha detto a Hinata, che l'ha riferito a Ten Ten, che a sua volta l'ha detto a Neji, che ... "Ok ok ok! Ho capito ... c'è stato il giro di notizie! Ma a te chi te l'ha detto?" "Ci stavo arrivando ... Neji, l'ha detto a Kiba che ha pensato di informare Temari e a me ha mandato Akamaru ... così mi sono ritrovato quel cane pulcioso in mezzo ai piedi ... Ah!! Che scocciatura!!" "Allora vieni anche tu domani?" "Credo proprio di si, ho già impostato il lavoro per domani, così da non avere problemi ad assentarmi per un pò!" "Sei proprio un genio!" "Mm!" "Senti Shika ... avrei bisogno di parlarti!" "Ti ascolto!" "Non qui, lungo la strada ... possiamo andare in un posto un pò più tranquillo?" Ino era diventata seria e Shikamaru iniziava a spaventarsi ... "Ok vieni, conosco un posto che potrebbe andar bene ... Ma tutto ok Ino? Mi stai spaventando!" "S-si tutto ok ...!" Anche lei era spaventata, le tremavano le gambe, quella era la sua occasione per dichiararsi ... aveva paura! Se lui non ricambiava i suoi sentimenti, poteva dire addio non solo al suo amore non corrisposto, ma anche ad un amico, perchè sicuramente lei non sarebbe più riuscita a guardarlo negli occhi dall'imbarazzo e dalla delusione. Senza accorgersene si ritrovò in una piccola vegetazione illuminata solo dalla luna e circondata da alberi e fitti cespugli. "Può andare bene questo posto?" "S-si si certo, ma dove siamo?" "Questo è il parco principale di Konoha ... almeno è quello che ne rimane ... solo questo posto è rimasto illeso ... allora dimmi, ti ascolto!" Ino sospirò profondamente per infondersi più coraggio possibile. "Ecco vedi Shika ... si insomma ... cioè ... mi fa molto piacere vedere che mi aspetti alla fine del mio turno per potermi riaccompagnare a casa ma ... non so come dire ..." "Ti da fastidio?" Una goccia di sudore scese lungo la tempia destra di Shikamaru. "No no che vai a pensare! E' solo che ... si ecco ... non so come dire ... !" "Ino smettila, così mi stai innervosendo, dimmi quello che mi devi dire senza troppi giri di parole .... te lo chiedo perfavore!" "Hai ragione ..... E' molto difficile perchè quello che sto per dirti cambierà per sempre il nostro rapporto!" Ok, adesso Shikamaru sudava completamente freddo. "Tu ... Tu ... Mi piaci .... Si insomma .... Sono innamorata di te!" Shikamaru spalancò gli occhi ... mentre Ino lo guardava tutta tremante! "Non sai che spavento che mi hai fatto prendere ... credevo che non mi volessi più tra i piedi!" Iniziò ad avvicinarsi verso la ragazza. "Ti ringrazio per avermelo detto, io non ci sarei mai riuscito!" Ino non capiva. "Ino .... in questo periodo ho pensato molto a tutto e a tutti, ma principalmente a te ... non sono molto bravo con le parole e non sapevo come fare a dirti che ... anch'io ti amo!" Ino spalancò i suoi bei occhi azzurri, mentre Shikamaru avvicinò il suo viso .... Le loro labbra si incontrarono per la prima volta e da un bacio iniziale, puro e casto, iniziò pian piano a diventare passionale. Senza mai staccarsi iniziarono ad inginocchiarsi per poi sdraiarsi sull'erba .... Gli unici spettatori della loro unione erano la luna e la vegetazione di quel posto. Fine flashback "Cosa? L'avete fatto!!!!" "Shhhhh fronte spaziosa ma vuoi farti sentire da mezza Konoha? Abbassa la voce!" "Si si hai ragione ... Allora rispondimi, l'avete fatto o no!" "Secondo te? Certo ... ed è stato bellissimo! Non immaginavo che fare l'amore fosse così coinvolgente e passionale!" "Ma non avevate freddo? ... Siamo a dicembre e la temperatura è gelida, specie di sera!" "E' vero, ma vedi ... quando sei in certi atteggiamenti ... come dire ... sei pervasa da una senzazione di calore che ti riscalda l'anima e il corpo .... e poi se proprio ci tieni a saperlo non eravamo completamente nudi!"Ino diventò completamente rossa, non era facile raccontare certi particolari della sua intimità, nemmeno con la propria migliore amica. "Ok scusa Ino ... Non volevo metterti in imbarazzo!" Le due amiche iniziarono a ridere per smorzare l'aria tesa che si era creata fino a quando non sentirono bussare alla porta. "Avanti!" La porta si aprì piano mostrando solo il viso di Naruto e il suo solito sorriso a trentadue denti. "Buonasera ragazze!" "Naruto sei qua? Ma sono già le cinque e mezza? Accidenti come vola il tempo a stare in compagnia e a fare delle chiacchiere!" Lanciando uno sguardo malizioso ad Ino, la quale sorrise. "Si può o disturbiamo?" "Non disturbi affatto ... aspetta perchè hai parlato al plurale?" Naruto aprì completamente la porta, mostrando accanto a se un Sasuke serio. Sakura spalancò gli occhi e la bocca, non ci poteva credere .... Sasuke, il suo Sasuke era proprio lì, davanti a lei. Anche Ino era rimasta senza parole, l'unico sorridente era Naruto. Sasuke entrò anche a lui nella stanza senza salutare e senza rivolgere lo sguardo nè ad Ino, nè tantomeno a Sakura, mantenendo il suo sguardo fisso verso la finestra. "C-ciao Sasuke è b-bello rivederti, come stai?" Subito non ci fu risposta, Naruto che nel mentre si era avvicinato al suo amico gli tirò una gomitata leggera al fianco. "Mm ... secondo te? Se mi hanno dimesso vuol dire che sto bene, ti pare?" Eccolo, come sempre freddo e glaciale, la sua risposta non ammetteva repliche. Sakura abbassò lo sguardo tristemente, ma cercò di controllarsi e ricomporsi, non voleva apparire ai suoi occhi ancora come la ragazzina piagnucolosa di un tempo, voleva dimostrargli che era cambiata. "Hai ragione, scusami, ho fatto una domanda stupida! ... Sono contenta di vederti in forma!" Sasuke rimase sorpreso, credeva di essere stato chiaro con la sua risposta ... niente più conversazione! Di certo non si sarebbe mai aspettato una frase del genere da Sakura, detta in tono tranquillo e senza delusione, possibile che fosse veramente cambiata? A quel pensiero, inconsciamente si voltò verso di lei ... Rimase senza parole per quello che vide ... Aveva gli occhi chiusi e un sorriso radioso stampato sulle labbra ... La osservò: il suo viso pallido e magro era sereno e rilassato. Spostò lo sguardo verso il suo corpo ... Quanti lividi in quelle braccia così esili! Quasi gli dispiaceva vederla così malmessa. "Non posso dire lo stesso di te ... sei conciata piuttosto male!" Sakura spalancò gli occhi, non poteva credere che gli avessi parlato! Per un breve istante i loro occhi si incrociarono, verde nel nero, nero nel verde! ... Sasuke si voltò bruscamente. "Hai ragione Sasuke non ho un bell'aspetto, mi ci vuole ancora tempo per ristabilirmi ...Purtroppo non ho un fisico forte come te e Naruto ... Comunque sono contenta di averti visto, perchè ci tenevo a ringraziarti per avermi protetta dall'onda d'urto, se non l'avessi fatto ... a quest'ora ... sicuramente sarei morta!" "Mm" "Ehi Sakura-chan, guarda che ti ho protetta anch'io con il mio corpo, merito anch'io un ringraziamento, ti pare?" "Bakaaaa! Sei sempre il solito baka!" Ino lo colpì con tutta la sua forza, scagliandolo contro il muro. Possibile che dovesse sempre intervenire nei momenti poco oppurtuni e con frasi stupide?" "Uffa ma si può sapere perchè ce l'avete sempre con me? Prima il teme poi adesso tu Ino? Sono stanco di venire preso a pugni, vi voglio ricordare che sono ancora convalescente, io!" "Hai ragione Naruto ... Ti prego di perdonarmi se non ti ho ringraziato subito questa mattina ... Forse la mia dimenticanza sarà dipesa dalla voglia di rivederti e di sapere come stavi ... Comunque grazie di cuore anche a te!" "Naruto come mai anche Sasuke ti ha picchiato? Cos'hai combinato?" "Proprio niente Ino ... si è solo arrabbiato perchè ..." In quel momento si sentì gelare, si voltò verso il moro ... lo stava fulminando con lo sguardo. Era meglio non dire niente o questa volta rischiava veramente un ricovero d'emergenza! "Solite cose ... niente di importante!" Naruto si salvò in estremis ... Sasuke si rilassò. "Se lo dici tu, Naruto! .... Per questa sera è tutto pronto? Hai comprato tutto?" "Spero di si ... Abbiamo girato per tutto il villaggio a cercare dei negozi ... non avevano un granchè ma credo ci sia abbastanza!" "Già è vero ... La maggior parte dei negozi sono ancora chiusi, hanno dato il permesso di apertura solo per alcuni e solo per i generi alimentari. Per gli altri dovremo aspettare, forse, il mese prossimo stando alle disposizioni dell'hokage. Non vedo l'ora ... ho un bisogno urgente di rifarmi il guardaroba!" "A chi lo dici ... io invece non vedo l'ora che riapra Ichiraku, ho una gran voglia di mangiare ramen!" "Ino-pig! Naruto! Ma cosa dite? Tu Ino hai un guardaroba da fare invidia a più negozi e tu Naruto mangi ramen cucinato da Hinata tutti i giorni!" "Fronte spaziosa, ti voglio ricordare che per essere sempre alla moda, non si hanno mai abbastanza vestiti!" "Sakura-chan è vero che tutti i giorni mangio il ramen che mi prepara Hinata, ma sai anche che lo vorrei mangiare ad ogni ora del giorno e non posso farlo quando Hinata è al lavoro o è impegnata con il suo clan, mentre con Ichikaru posso andare da lui, sempre!" I tre continuarono a ridere e a scherzare tranquillamente, ignorando Sasuke che se ne stava appoggiato ad osservare quei tre, più che altro osservava Sakura ... rideva e scherzava tranquillamente con gli altri due senza preoccuparsi di lui. Gli tornò in mente il tempo in cui frequantavano l'accademia: gli stava sempre appiccicata e cercava sempre di parlargli, di coinvolgerlo, di farsi notare ... Ora era diverso, lei era diversa! Che fosse veramente cambiata come diceva Naruto? I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce squillante di Ino. "Su avanti ragazzi, i quindici minuti di pausa sono finiti, dovete andare ... e tu Naruto vedi di muoverti a tornare a casa,la cena non si prepara mica da sola!" "Hai ragione Ino è meglio andare ... Temari e Ten Ten mi stanno aspettando a casa per iniziare a cucinare, Hinata le raggiungerà più tardi dopo aver finito la riunione con il suo clan, ci vediamo questa sera ... Ah Sakura-chan non preoccuparti, quando ti dimetteranno organizzerò un'altra festa in tuo onore, sta tranquilla! Forza Teme andiamo!" "Ok buona serata, saluta tutti da parte mia e divertitevi anche per me ... Ah Naruto, questa sera potrebbe essere una buona occasione!" e gli fece l'occhiolino. Naruto capì subito che Sakura si riferiva a Hinata ... quella sera poteva essere l'occasione giusta per dichiararsi alla ragazza dai capelli corvini e dagli occhi perlacei. "Puoi contarci Sakura-chan! Ci si vede"! Anche Ino e Sasuke compresero il senso del discorso ... Non ci voleva un genio per capire che Naruto e Hinata si amavano e che non ci sarebbe voluto molto tempo prima che si mettessero insieme. Anche Neji lo aveva capito e non era più l'ombra della cugina, la lasciava stare quando nei paraggi c'era Naruto. Sasuke uscì come era entrato, senza salutare e guardare nessuno. Rimaste sole ... "Sei stata bravissima Fronte spaziosa con Sasuke, i miei complimenti!" "Grazie Ino-pig ... ma non credo che ..." "Non ti permetto di fare la pessimista ... Hai iniziato con il piede giusto e devi continuare su questa strada. Sei riuscita a smuovere il grande Uchiha, l'hai fatto parlare di sua spontanea volontà e ..." "Che dici Ino! Ma se non mi ha neanche guardata in faccia per più di un secondo!" "Il tempo necessario per vedere che non eri in gran forma ... anche se devo dire che non è stato molto carino a fartelo notare, ma stiamo parlando di Sasuke, nooo!" "Hai ragione!" e risero all'unisono. Intanto ... "Allora Teme che ti dicevo? Hai visto che Sakura-chan non è più quella mocciosetta di un tempo?", "Tze"

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


CIAO A TUTTI!!! VORREI RINGRAZIARE DI CUORE TUTTI I LETTORI CHE MI STANNO SEGUENDO, (ANONIMI E NON), E CHE MI HANNO RECENSITO POSITIVAMENTE. RINGRAZIO AFFETTUOSAMENTE ANCHE QUELLI CHE HANNO SEGNATO LA MIA STORIA FRA LE SEGUITE E LE PREFERITE. ALCUNI POI MI HANNO INDICATO FRA GLI AUTORI PREFERITI ... INCREDIBILE!!! E' MOLTO INCORAGGIANTE PER ME ESSENDO LA MIA PRIMA FICTION IN ASSOLUTO CHE SCRIVO! VORREI ANCHE SCUSARMI PER L'IMPAGINAZIONE, ME NE SONO ACCORTA SOLO ORA, MA IL PROGRAMMA CHE STO UTILIZZANDO VIENE MODIFICATO IN QUESTO MODO QUANDO COPIO/INCOLLO PER L'AGGIUNTA CAPITOLI. PURTROPPO NON POSSO CAMBIARLO PERCHE' HO GIA' IMPOSTATO DIVERSI CAPITOLI E TRASFERIRLI DA UN PROGRAMMA ALL'ALTRO C'E'IL RISCHIO DI PERDERE DELLE PARTI! PERDONATEMI!!! HO PENSATO DI FARVI COSI'UN REGALO, PUBBLICANDO DUE CAPITOLI IN UNO, QUINDI SARA' MOLTO LUNGO SPERO NON VI DISPIACCIA! NON VI VOGLIO PIU' FARE ATTENDERE ....GRAZIE ANCORA E BUONA LETTURA!!!! --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Finalmente giunse la sera, la festa organizzata da Naruto si stava svolgendo nei migliori dei modi: le ragazze si erano dimostrate delle ottime cuoche e quei pochi alcolici che erano riusciti a procurarsi, contribuirono a rallegrare ulteriormente la serata. "Devo farvi i miei complimenti ragazze, siete state veramente brave a cucinare, la cena era squisita!" "G-grazie Neji!" "Perchè sei arrossita Ten Ten?" "Non la stuzzicare Kiba, è normale per noi ragazze arrossire dopo che qualcuno ci fa un complimento!" "Allora perchè tu non sei diventata rossa Temari? Ah ho capito ... tu non hai cucinato niente, ti sei solo limitata a guardare Ten Ten e Hinata mentre lo facevano, prendendoti poi anche tu i meriti, vero?" "Razza di maleducato che non sei altro, come ti permetti Kiba? Per tua informazione gli arancini che ti sono tanto piaciuti e che hai divorato alla velocità della luce, li ho cucinati io!" "Sul serio? .... Non è vero che ci hai messo qualche sostanza strana o velenosa!" "Ma io ti ammazzo ... vieni qua e ripetilo se hai il coraggio!" Kiba scappava da una furiosa Temari che lo inseguiva lanciandogli dietro i suoi ventagli, stando però attenta a non rompere niente ... Ordini tassativi di Naruto. Akamaru se ne stava sdraiato tranquillamente ad osservare tutta la scena sotto lo sguardo divertito dei presenti. Anche Sasuke tutto sommato si stava divertendo anche se non lo dimostrava ... ma la cosa che più gli piaceva era il fatto che nessuno stesse parlando di Sakura e, nè Ino, nè Naruto avevano accennato alla visita in ospedale avvenuta qualche ora prima ... pensò poi che questi momenti di svago e di divertimento in fin dei conti gli erano mancati. Aveva vissuto per troppo tempo nell'odio e nella vendetta, sentimenti ormai che doveva sopprimere. Tutte le verità erano state svelate ... Ora bisognava ricominciare a vivere in quel tempo di pace. "Hinata scusa potresti venire un attimo con me? Dovrei farti vedere una cosa!" "S-si c-certo N-Naruto!" Naruto condusse Hinata fuori casa, sotto lo sguardo interrogativo del cugino ... Era più forte di Neji controllarla, dopotutto per tutta la vita aveva avuto il compito e il dovere di vegliare su di lei come futura capo clan degli Hyuga, ma una Ten Ten euforica e un pò sbronza a causa del troppo alcol gli caddè addosso, distraendolo e riportandolo a partecipare alla festa. Naruto condusse Hinata in giardino, l'aria era fredda e il fumo usciva dai loro respiri. La luna non c'era ma il cielo era limpido ed illuminato dalle stelle e, in sottofondo, si sentivano le risate a squarciagola di Ino e di Ten Ten e un rincorrersi dietro fra Kiba e Temari. "Hai visto Hinata com'è grande questo giardino?" "S-si è v-vero è m-molto g-grande ...p-peccato c-che s-sia s-spoglio!" Hinata era una ragazza dolcissima e molto timidia. A causa della sua timidizza balbettava sempre quando si sentiva in imbarazzo verso qualcuno o qualcosa, mentre quando era tranquilla parlava normalmente. Naruto lo sapeva, aveva imparato a conoscerla ed ad innamorarsene. "Già, è spoglio ed è per questo che vorrei chiederti di aiutarmi a piantare delle piante e dei fiori ... io non sono molto bravo in questo!" "P-potresti c-chiedere c-consiglio a I-ino, l-lei è m-molto p-più b-brava d-di m-me, h-ha s-sempre a-avuto un n-negozio di f-fiori!" "Ma io l'ho chiesto a te ... Vorrei che fossi tu ad aiutarmi ... vorrei lavorare con te .... solo tu ed io!" Hinata arrossì tutto d'un colpo, cercò di controllare i suoi battiti cardiaci ed a respirare profondamente, altrimenti sarebbe sicuramente svenuta davanti a Naruto e non poteva permetterselo ... Poi, perchè aveva detto "solo tu ed io"? "Hinata ... c'è un'altra cosa che vorrei chiederti!" "D-dimmi!" "Non balbettare più quando ci sono io ... Non ne hai motivo!" "S-scusa N-Naruto è p-più f-forte d-di m-me, i-io ...." "Shhhh!" Hinata venne zittita dall'indice del biondo che le si posò sulle labbra. "Hinata, poco prima dello scontro finale tu mi hai detto qualcosa ... Subito non avevo capito ... ma poi ho compreso!" Hinata stava per svenire ... "Tu mi ami e ... anch'io ho capito di amarti!" La mora spalancò i suoi occhi perlacei, non poteva credere alle sue orecchie. Naruto, il suo Naruto contraccambiava i suoi sentimenti, non amava più Sakura ma lei, la timida ed imbranata (almeno così veniva definita da suo padre) Hinata Hyuga! Non servivano altre parole, entrambi si avvicinarono e chiusero gli occhi pochi istanti prima di unire le loro labbra. Rimasero per parecchio tempo a baciarsi e a parlarsi, Hinata ora si sentiva più sicura e quando parlava con Naruto non balbettava più. Entrambi erano finalmente felici e si sentivano completi. "Ehi voi due avete finito di sbacciucchiarvi?" I due si staccarono subito diventando rossi come peperoni. "Ino li lasci stare? ... Sembri quasi gelosa!" "Gelosa io? Guarda che non ne ho motivo ... se voglio baciare, posso farlo tranquillamente con il mio Shika tutte le volte che lo desidero, mia cara Ten Ten e poi pensa per te!" Lanciando uno sguardo verso Neji e subito dopo verso di lei. Ten Ten arrossì cercando di non farsi vedere dallo Hyuga. "Si può sapere perchè fate tutto questo baccano? ... che scocciatura!" "Niente Shika, io e Ten Ten ci stavamo solo divertendo a stuzzicarci vero?" "Si si è proprio così ... accidenti come si è fatto tardi ... domattina sono di turno in ospedale, mi conviene andare a casa a riposarmi e a cercare di farmi passare la sbornia ... altrimenti potrei combinare dei macelli domani al lavoro!" "Non ti azzardare a fare casini ... Ti ricordo che domani dovrai iniziare la riabilitazione a fronte spaziosa, guai a te se commetti errori!" "Dai Ino smettila lo sa anche lei, e poi anch'io sono in coppia con Ten Ten per la riabilitazione a Sakura, ed io non sono sbronza!" "Ok Temari mi fido di te, non mi deludere ... Ma Kiba dov'è finito? Non vorrai dirmi che l'hai fatto a fettine con i tuoi ventagli vero?" "Il cagnaccio è scappato in groppa ad Akamaru ... ma me la pagherà ... non ho finito con lui!" "Cagnaccio a chi? Strega a quattro codini!" "Non sono una strega, non ti permettere mai più ... un attimo, ma non eri andato via? Perchè sei tornato?" "Non potevo di certo andarmene senza salutare e ringraziare Naruto per il suo invito ... non sono così maleducato!" "Ora è meglio andare ... Neji potresti accompagnarmi a casa per favore, mi gira un pò la testa!" "Ok Ten Ten! ... Naruto ci pensi tu a riaccompagnare a casa mia cugina?" "Puoi contarci!" "Shika, andiamo a casa anche noi?" "Ma chi rimane qui ad aiutare Naruto a sistemare? ... C'è parecchio disordine ... che scocciatura!" "Non guardate me ... Sapete che domani sono in turno con Ten Ten e devo andare a casa anch'io per riposarmi, ho consumato molto chakra a causa di questo cagnaccio!" "Strega!" e i due si fulminarono con lo sguardo. Si voltarono tutti verso Sasuke, lui era l'unico che non aveva impegni, nè in campo affettivo nè in campo lavorativo ... Aveva avuto, come Naruto, una settimana di riposo assoluto post-ricovero. "Non pensateci nemmeno ... Io non pulisco il vostro casino!" "Nostro casino, non vostro!! .... Ti ricordo che hai partecipato anche tu alla festa!" "Ino no! Non preoccuparti teme, ci penso io ... dopotutto questa è casa mia ed è giusto che ci pensi io a risistemare!" Anche se Naruto si era comportato da perfetto padrone di casa, Sasuke sapeva quanto il suo amico fosse disordinato e poco portato per la pulizia e immaginava già di ritrovarselo il giorno dopo a casa sua a supplicarlo in ginocchio affinchè lo andasse ad aiutare a rimettere a posto. Sorrise a quel pensiero ... Lo avrebbe sicuramente aiutato ma non prima di averlo fatto penare a lungo: lo voleva vedere contorcersi a forza di suppliche ... inoltre doveva vendicarsi per averlo portato con l'inganno a trovare Sakura. "Dai Temari sali sopra Akamaru, ti accompagno io a casa!" "Cosa? Ma ..." "Diciamo che è un modo come un altro per far pace ..." Kiba le fece l'occhiolino e Temari non potè che non arrossire. "Ok ... se la metti così ... accetto" Si salutarono tutti ringraziando ancora Naruto per l'ospitalità, anche Sasuke e Neji si salutarono tranquillamente nonostante le loro famiglie fossero sempre state rivali per via delle loro doti oculari, lo sharingan e il byakugan, ma ora l'ascia di guerra era stata deposta: ora regnava la pace e bisognava viverla senza più ostilità. Anche con Shikamaru il saluto fu amichevole ... non erano mai stati particolarmente amici, nonostante fossero molto simili caratterialmente: taciturni, intelligenti e molto abili in combattimento. Ognuno di loro si divise verso le proprie destinazioni: Naruto e Hinata, Shikamaru e Ino, Neji e Ten Ten, Kiba e Temari, Sasuke .... da solo! Il giorno dopo Sakura aspettava con ansia di iniziare la sua riabilitazione. Chissà chi gliel'avrebbe fatta! La porta si aprì mostrando i volti sorridenti di Ten Ten e di Temari. "Ragazze siete voi!!! Che gioia!" "Sorpresa!! L'hokage ha pensato che per velocizzare la tua guarigione sarebbe opportuno per il mattino farti una doppia riabilitazione, cioè io penserò agli arti superiori, mentre Temari a quelli inferiori, mentre al pomeriggio un trattamento più leggero, contenta?" "Che domande ... certo, iniziamo dai, sono impaziente! Poi appena vedrò l'hokage la ringrazierò personalmente!" Sakura, in quanto medico, sapeva che per il tipo di trauma che aveva riportato, la riabilitazione più appropriata da seguire fosse lenta e concentrata singolarmente su ogni arto o parte lesionata, allungando così il tempo di ripresa, ma grazie all'hokage si sarebbe ristabilita prima del previsto. Ten Ten e Temari iniziarono, cercando di stare attente a non fare male a Sakura, ma com'era prevedibile le smorfie di dolore erano ben visibili sul suo volto. Dopotutto era stata immobile per quasi un mese ed era naturale che le sue articolazioni fossero atrofizzate, per non parlare poi delle sue povere ossa! Ma cercò di resistere e di non fare preoccupare le sue amiche: era da poco che facevano quel lavoro e dovevano essere incoraggiate! "Allora ragazze, com'è andata ieri sera alla festa di Naruto? E com'è la sua nuova casa?" "La casa è molto bella e grande, diciamo che è quasi una casa di lusso ... Il consiglio di Konoha ha voluto regalargliela come forma di ringraziamento per aver vinto contro Madara, almeno questo è quello che mi ha detto Neji ... La festa è stata altrettanto bella e divertente vero Temari?" "Già ... se non fosse stato per Kiba lo sarebbe stata di più!" "Ahi Temari fai piano per favore!" "Oh scusa Sakura, non volevo è solo che parlare di lui mi fa innervosire, scusami tanto!" "Non fa niente, non preoccuparti ... Ma non è che per caso ti piace?" "Cosa? Ma cosa dici ... a me non piace quel cagnaccio!" "An no? E come mai sei diventata tutta rossa? Non mentire Temari!" "Ma no ... è solo che ... bè si lo ammetto mi piace, ma guai a voi se glielo dite!" "Non sta di certo a nessuna di noi dirgli cosa provi per lui, sarebbe come tradire la tua fiducia e come sai, se non c'è fiducia non c'è amicizia e personalmente tengo molto a tutti voi e non vi farei mai un torto simile!" "Oh Sakura ti ringrazio!" "Non devi ringraziarmi è la verità, ma da amica vorrei darti un consiglio, perchè non gli dici quello che provi per lui?" "Vorrei farlo, ma non so perchè tutte le volte che ci vediamo ci stuzzichiamo e finiamo sempre a litigare!" "Mmmm ... A te piace e lo stuzzichi ... lui ti stuzzica ... non è che per caso anche lui prova dell'interesse nei tuoi confronti?" "Mi piacerebbe pensarla come te, ma ne dubito ...!" "Sai, stai parlando come Ino ... alla fine si è convinta a parlare con Shikamaru e adesso guardali, stanno insieme!" "Davvero è stata Ino a dichiararsi? Non lo sapevo!" "Come, non vi ha raccontato niente ieri sera?" "A dire il vero stava iniziando a raccontarcelo, poi Temari e Kiba hanno iniziato a litigare e tra una bevuta e l'altra, ci siamo mezze ubriacate e ha smesso di raccontare ... La sai l'ultima? Abbiamo visto Naruto e Hinata che si baciavano appassionatamente fuori in giardino!" "Noo non ci credo! E così quel baka alla fine si è deciso a dichiararsi! ... Ma Neji com'ha fatto a lasciare da sola Hinata, non è più la sua ombra?" "Vedi, da quando è ritornato in vita è cambiato ... ora pensa più a se stesso che al suo clan. Ha capito che è importante lasciar vivere le persone a proprio piacimento senza imposizioni di nessun genere e nello stesso tempo sta provando a vivere la sua vita a modo suo, anche se ha qualche difficoltà in questo, non ci è abituato. Almeno così mi ha detto. Io sto cercando di aiutarlo e di stargli vicino più che posso!" "Accidenti che bel discorso Ten Ten! Se a me piace Kiba, tu invece sei cotta marcia!" "Temariiii! Bè non è un segreto che ne sia innamorata, lo sanno tutti, tranne lui però... mi tratta da amica e nient'altro!" "Nient'altro?! Oh per tutti i kami! Ten Ten ma ti rendi conto che Neji parla e si confida con te? Neji Hyuga ... uno dei ragazzi più seri e taciturni di tutta Konoha, insieme a Shikamaru e a .... Sasuke!" Sakura si rattristì pronunciando il suo nome, poi continuò ricomponendosi "Ascoltatemi bene voi due, basta torturarvi, ditegli quello che provate, almeno così vi toglierete un peso dal cuore!" "Sei sicura Sakura e se non fossimo ricambiate? Ci staremo molto male!" "E' vero Temari ci rimarreste male ma almeno stareste in pace con voi stesse e con i vostri sentimenti ... Fidati di quello che dico ... io ... lo so!" Sakura cercò di trattenere le lacrime, Ten Ten e Temari avevano capito molto bene quello che intendeva la rosa. Sapevano che in passato si era dichiarata a Sasuke e che era stata rifiutata, tramortita e lasciata sdraiata su una panchina, e dopo, l'abbandono e il tradimento del suo amato. Aveva sofferto tantissimo e forse ancora adesso! Nessuno più parlò. "Ecco, finito! Oggi pomeriggio verrà Hinata e Ino controllerà gli eventuali tuoi progressi, noi ci vediamo domani ... Andiamo Temari!" Le due ragazze stavano per uscire tristemente dalla stanza, avevano fatto riemergere ricordi spiacevoli alla loro amica ma Sakura le salutò calorosamente ringraziandole per il loro lavoro e le loro chiacchiere, dicendo di aspettarle con impazienza il giorno dopo. Era una ragazza straordinaria, preferiva soffrire in silenzio piuttosto che rattristare le sue amiche. Che gran cuore, che grande generosità! Sakura rimase ancora sola, quella solitudine la stava facendo impazzire: voleva uscire, voleva stare in mezzo alla gente, voleva stare con i suoi amici, voleva riabbracciare i suoi genitori ... tutto pur di non pensare a Sasuke. Gli faceva troppo male e la ferita nel suo cuore era ancora aperta, pensava e ripensava sempre a lui e a quel grazie a cui non sapeva ancora dare una spiegazione del suo significato. Perchè doveva soffrire così tanto? Perchè non riusciva a toglierselo dalla mente? Era meglio dormire, almeno nel mondo dei sogni non soffriva. Come consuetudine venne svegliata da Ino. "Ma insomma fronte spaziosa, sempre a dormire? Dai svegliati, devo visitarti e poi c'è Hinata che ti deve fare il secondo ciclo di riabilitazione!" "Si d'accordo ... Ciao Hinata tutto bene?" "Ciao Sakura tutto bene grazie e tu?" "A parte le ossa e le articolazioni indolenzite, non mi lamento! ... Allora ieri sera alla festa com'è andata?" Hinata arrossì al pensiero di quello che era successo, ma Sakura era una sua amica e l'aveva sempre incoraggiata in tutto, quindi era giusto raccontarle cos'era successo, ignara che la rosa sapesse già tutto grazie a Ten Ten e a Temari. "E' andata molto bene ... Sai, Naruto ... bè ecco ... mi ha confessato di ricambiare i miei sentimenti, ora stiamo insieme!" "Sono felicissima per entrambi, le mie congratulazioni! Promettimi però che se quel baka ti dovesse far soffrire verrai a dirmelo che poi ci penso io a lui con uno dei miei micidiali pugni!" Ino scoppiò a ridere. "Non dire così Sakura ... ma ti ringrazio del pensiero!" La riabilitazione fu meno dolorosa rispetto a quella del mattino, il che significava che il suo fisico stava reagendo bene. "Perfetto fronte spaziosa, continua così e vedrai che uscirai presto! Ora dobbiamo andare ci vediamo domani, dai Hinata fra poco finiamo il turno e i nostri ragazzi ci stanno aspettando!" Ancora una volta Sakura rimase sola, quel giorno nessuno era andato a farle visita, neanche Ino si era fermata di più a fare delle chiacchiere come i giorni passati, ma non poteva biasimarli, lei non era e non poteva essere al centro dei loro pensieri, dopotutto ognuno dei suoi amici aveva una propria vita ....Pensò a Sai che era in missione per un tempo indefinibile, a Kakashi che era impegnato nella ricostruzione del villaggio e a qualche missione extra come supporto alle squadre ninja impegnate a cercare i gruppi di mercenari e di ladri, almeno stando a quello che le aveva detto Ino nei giorni precedenti durante le loro chiacchierate quotidiane ...a Lady Tsunade ... bè lei era la responsabile dell'ospedale ma principalmente era l'hokage e, gli impegni per entrambi i ruoli, erano innumerevoli, non sapeva nemmeno se riuscisse a riposare almeno un pò.

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Capitolo 13
*** capitolo 12/1 ***


I giorni passavano, Sakura aspettava con impazienza l'ora della riabilitazione per poter parlare e stare con le amiche. Nelle ore di visita nessuno andava a trovarla, tranne le rare volte in cui Naruto o Shikamaru con la scusa di andare a prendere le loro ragazze si fermavano cinque minuti, il tempo di salutarla. Kiba e Neji non li aveva più rivisti. D'altronde fuori dall'ospedale c'era la vita! Ino si era fatta modificare i turni, ora faceva il centrale per finire alle cinque e mezza del pomeriggio e stare così più tempo con Shikamaru che finiva anche lui circa a quell'ora. Anche le altre ragazze finivano alla stessa ora di Ino, ma loro erano addette alle riabilitazioni e di conseguenza le ore lavorative si svolgevano durante la giornata. Naruto aiutava anche lui nella ricostruzione di Konoha, anche se più precisamente gli piaceva stare in mezzo alla gente per ricevere complimenti e doni di ogni tipo per essere un ninja leggendario e uno degli eroi del villaggio. Neji e Kiba si dividevano tra allenamenti e missioni. A Sasuke gli era stato chiesto di entrare nella polizia, e da subito ne era diventato il capo, come un tempo lo era stato suo padre: la sua fermezza nell'adempiere tale ruolo gli stava procurando stima e considerazione nella società e Sakura non poteva che esserne contenta. Tutte queste notizie le aveva apprese dalle sue amiche durante i trattamenti giornalieri e aveva anche saputo che mentre la storia di Ino e Hinata procedeva magnificamente, Ten Ten e Temari erano ancora in fase di stallo. "Fronte spaziosa ho visto i tuoi esami. In generale vanno bene ma sei un pò anemica e inoltre continui ad essere carente di calcio, infatti è per questo che hai ancora qualche difficoltà nella riabilitazione agli arti!" "Con questo cosa vuoi dire, che devo continuare a stare ancora qua dentro?" "Sai anche tu la risposta!" "Ma domani è la vigilia di Natale!" "Lo so, ma gli esami parlano chiaro! Dovremo fare un ciclo di flebo per integrare le medicine che già stai prendendo, mi dispiace ma ci vogliono altre due settimane, anche l'hokage la pensa come me!" "Lady Tsunade?" "Si ne ho parlato anche con lei ed è pienamente d'accordo con la mia diagnosi e poi Sakura lo sai che ho ragione, sei un medico anche tu!" "Lo so Ino che hai ragione, non ho mai messo in discussione le tue doti mediche, solo che è triste passare queste feste qua dentro!" "Dai non ti abbattere, vedrai ... quando uscirai organizzeremo una festa in tuo onore! A proposito di feste, Hinata ci ha invitati tutti nella sua villa per trascorrere insieme il Natale, ci sarà anche Sasuke! Ora scusami ma ho chiesto a Tsunade di finire prima ... sai devo ancora prendere il regalo a Shikamaru e non so cosa fargli ... i negozi sono ancora chiusi, quindi dovrò inventarmi qualcosa! Ciao fronte spaziosa ci si vede!" Ancora una volta Sakura si ritrovò sola e come sempre i suoi pensieri iniziarono a farsi largo nella sua mente: Sasuke aveva accettato di festeggiare la Vigilia di Natale a villa Hyuga, sicuramente dietro c'era lo zampino di Naruto. Ino e Hinata erano raggianti, le loro storie d'amore ptocedevano bene, Naruto era più posato e Shikamaru sembrava più socievole, il tutto per merito delle loro ragazze. Ten Ten e Temari, nonostante la loro fase di stallo, si erano finalmente decise a dichiararsi con Neji e con Kiba entro la fine dell'anno e ormai mancava una settimana ... Sakura incrociava le dita per le sue due amiche: desiderava vederle felici. Si sdraiò nel letto e cercò di dormire entrando finalmente in un mondo senza pensieri. Il giorno dopo entrò nella stanza di Sakura una ragazza. "Buongiorno Signorina Haruno, mi presento sono Minami! Oggi e domani sarò io a farle la riabilitazione, Ten Ten, Temari e Hinata hanno avuto due giorni di ferie come la dottoressa Yamanaka!" "Davvero? Non lo sapevo ... Comunque è un piacere conoscerti Minami e dammi pure del tu, quando mi dimetteranno tornerò a lavorare qui all'ospedale e saremo colleghe!" "E' un onore per me conoscerla, cioè ... conoscerti!" "Un onore?" "Certo, sei un'eroina per il villaggio e sei anche una nuova ninja leggendaria, oltre che un ottimo medico, la tua fama non ha eguali!" "Adesso non esagerare! Così mi imbarazzi! Trattami perfavore come una semplice paziente e futura collega ok? Ora dai avvicinati al letto e inizia pure il tuo lavoro!" "Si, subito!" Sakura era pensierosa, le sue amiche non le avevano detto dei due giorni di ferie, forse non ne avevano avuto il tempo o forse l'hokage stessa glielo aveva comunicato all'ultimo minuto. Si, doveva essere andata per forza così, altrimenti non si sarebbe spiegato il motivo. Passarono sia la Vigilia che il giorno di Natale! Gli unici ad aver fatto gli auguri a Sakura erano stati i medici in turno , Minami e l'Hokage che si era presa qualche minuto proprio per andarle a fare gli auguri, per poi ritornare al suo lavoro. Nessuno dei suoi amici si era presentato da lei, ma sicuramente c'era una giustificazione anche in questo: potevano trascorrere finalmente le feste con le persone care senza più il pericolo di qualche attacco nemico. Inoltre, per le sue amiche, le ferie servivano a staccare la spina dal lavoro, dato che subito dopo la guerra erano state impegnate ogni giorno per scarsità di personale a causa dei troppi feriti ed Ino più di tutte, in quanto medico, aveva lavorato anche sedici ore al giorno: andarla a trovare significava entrare in ospedale, il loro luogo di lavoro e non staccare completamente la spina. Trascorsi quei due giorni, finalmente Sakura rivide le sue amiche: le prime, come consuetudine erano Ten Ten e Temari. Quando entrarono nella stanza, Sakura non potè non accorgersi del loro sorriso smagliante. "Ehi ragazze! Vi siete riposate in questi due giorni di ferie? Vi siete divertite? Dalle vostre faccie si direbbe proprio di sì ... ah Buon Natale anche se in ritardo!", Sakura parlò a loro sfoderando uno dei suoi soliti sorrisi calorosi. "Buon Natale anche a te, scusa se non ti abbiamo avvisato prima, ma l'Hokage ci ha avvisate all'ultimo minuto e non abbiamo avuto tempo e modo di informarti!" "Tranquille Ten Ten, immaginavo! Allora? Cosa sono quei sorrisi che vedo?" "Ci siamo riuscite ... ci siamo dichiarate!" "Davvero Temari?? Dai non tenermi sulle spine raccontami tutto! E lo stesso vale poi anche per te Ten Ten!" Inizio flash back Era la sera della Vigilia, tutta la compagnia era stata invitata a villa Hyuga per festeggiare il Natale. Gli addobbi erano stupendi, Hinata aveva fatto un ottimo lavoro. La serata procedeva nel migliore dei modi tra risate e brindisi di ogni tipo, tutti si stavano divertendo in un modo o nell'altro; Sasuke, Shikamaru e Neji, i soliti solitari se ne stavano per la maggior parte in silenzio ad ascoltare i discorsi degli altri ma non rifiutavano mai di brindare per ogni cosa: al Natale, alla fine della guerra, alla pace, alla loro amicizia ... Inutile dire che già al terzo brindisi, Naruto che non reggeva molto l'alcol aveva iniziato a fare il buffone sotto lo sguardo divertito dei presenti e l'imbarazzo di Hinata nel vederlo così alticcio. Gli unici che sembravano non avere subito gli effetti dell'alcol erano proprio l'Uchiha, il Nara e lo Hyuga. "Ehi ragazzi è finito il sakè! Ne voglio dell'altro!" "Oh Kiba sei proprio incorreggibile ... vado a prendertelo!" "Aspetta Temari, ti accompagno così ne portiamo di più ... Io adoro il sakè!" "Me ne sono accorta ... te lo sei scolato quasi tutto tu!" Temari si diresse verso la cucina, Hinata le aveva mostrato dove teneva il bere nel caso finisse. "Eccolo qua, avanti cagnaccio aiutami, portiamo direttamente questa cassa, così ne abbiamo per un pò!" "Ottima idea strega! Ehi guarda c'è del vischio sopra questa porta, come mai?" "Stai scherzando vero? Non dirmi che non sai cosa significa!" "Proprio così" "E' una tradizione di Natale ... quando la vigilia di Natale due persone si trovano sotto il vischio ... è tradizione che si bacino ... è di buon augurio!" "Davvero? Bè ... siamo sotto il vischio!" Temari alzò lo sguardo, Kiba aveva ragione, sopra di loro c'era il vischio. Guardò il ragazzo e senza pensarci troppo, grazie anche all'alcol in corpo, si fiondò su di lui schiacciando le labbra sulle sue. Si staccò quasi subito in forte imbarazzo. "S-scusami K-kiba, non s-so cosa mi sia p-preso ... ma sai il vischio ... la t-tradizione!" "Allora devo ringraziare questa usanza!" Senza dare a Temari il tempo di reagire, Kiba la prese e la baciò appassionatamente. Quando si staccarono la ragazza prese coraggio: "Kiba tu mi piaci!", "Anche tu e sono contento che me lo hai detto!" Intanto nel salone, la festa procedeva allegramente senza curarsi dell'assenza dei loro due amici. Ten Ten era accaldata per il troppo bere e pensò di uscire nel terrazzo per prendere un pò d'aria. Dopo qualche minuto iniziò a stare meglio, stava per rientrare quando vide Neji dietro di lei. "Neji! Sei tu! Scusa se sono uscita ma avevo bisogno di aria fresca, stavo morendo di caldo!" "Adesso stai bene?" "Si, grazie!" Fra i due piombò il silenzio. Neji non era mai stato molto predisposto al dialogo. Così Ten Ten prese in mano la situazione. "Sai Neji, sono veramente felice che sei ritornato in vita!" "Lo so, me lo hai già detto tante volte!" "Sai, oltre ad essere stata demoralizzata per la tua morte ero anche tremendamente triste per non averti detto una cosa molto importante ... Sono da tempo innamorata di te!" Lo Hyuga sbarrò i suoi occhi perlacei, senza far trasparire nessuna emozione, Ten Ten aspettava una sua risposta, sapeva che gliel'avrebbe data in bene o in male, Neji era fatto così, non lasciava mai le cose a metà. Aveva già pensato che se non fosse stata contraccambiata, il giorno dopo si sarebbe presentata da lui supplicandolo di perdonarla e che a causa della sbornia aveva parlato a sproposito. "Quando stavo per morire ... avevo un unico rimpianto ... Di non averti detto la stessa cosa!" Le lacrime iniziarono a scendere dagli occhi di Ten Ten, Neji le prese il viso fra le mani e con i pollici gliele asciugò ... poi la baciò. Fine flash back "Wow ragazze i miei complimenti ... e così adesso siete tutte accoppiate!" "Già ... adesso manchi solo tu Sakura!" La rosa incassò il colpo duramente ... Sasuke ... il suo grande amore ... il suo amore impossibile. Ten Ten diede una gomitata a Temari. "Oh scusami tanto Sakura ... io non volevo!" "Non preoccuparti è tutto ok ... ma ci vorrà del tempo ... devo ancora incontrare il mio principe azzurro!" "Ma ... noi pensavamo che ... " "Che mi piacesse Sasuke? Bè un tempo l'ho amato tanto ma non sono mai stata corrisposta ... Quindi mi sono messa il cuore in pace, anche perchè da quando mi sono svegliata dal coma l'ho visto solo una volta e il nostro rapporto è completamente rovinato, non sarà facile riallacciarlo ... se mai ci riuscirò! ... Ma, nel bene o nel male saremo costretti a sopportarci ... dopotutto apparteniamo allo stesso team, no?!?!" "Brava Sakura, ben detto!" dissero le ragazze all'unisono. Quando fu nuovamente sola, Sakura ripensò a quello che aveva detto: era ovviamente una bugia, lei amava e avrebbe sempre amato Sasuke, ma con tutto il tempo che aveva avuto a disposizione per pensare, aveva capito che la sua tristezza verso il moro gravava sui suoi amici, quindi era giusto sollevarli da questo peso mentendo a loro, ma non al suo cuore. Avrebbe continuato a soffrire in silenzio. Si sarebbe solo limitata a dimostrarsi un'amica o semplicemente una compagna di squadra, mantendo così la promessa fatta ad Ino e, facendosene una con se stessa: da quel giorno non avrebbe più fatto trasparire i suoi sentimenti nei riguardi dell'Uchiha, non avrebbe più sofferto per lui davanti a nessuno. Il pomeriggio incontrò anche la Hyuga e la Yamanaka che le raccontarono gli avvenimenti degli ultimi due giorni, facendola ridere spensieratamente. Le due amiche si accorsero anche che quando menzionavano il nome di Sasuke, Sakura ascoltava tranquillamente senza mostrare tristezza. La sera stessa le quattro amiche si incontrarono per prepararsi insieme ad uscire con i ragazzi. Iniziarono a parlare del più e del meno, fino a quando non finirono sul discorso "Sakura". Si raccontarono di quello che aveva detto su Sasuke e di come si era comportata nel sentirlo nominare. Concordarono che era un bene: sentire e vedere Sakura triste per l'Uchiha, non piaceva a nessuno di loro, si sentivano demoralizzate ed in colpa nei confronti della rosa: loro erano felicemente fidanzate con i loro amori, mentre lei no. Egoisticamente non volevano stare con persone tristi, quel periodo era per loro gioioso.

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Capitolo 14
*** capitolo 13 ***


Arrivò Capodanno: il villaggio aveva organizzato una gran festa per festaggiare non solo il nuovo anno, ma anche la pace che era tornata a regnare. Inutile dire che Naruto e Sasuke venivano continuamente acclamati: il primo si vantava della sua forza e del suo coraggio, il secondo ascoltava senza replicare se non facendo qualche cenno con il capo, a mò di ringraziamento di tanto in tanto, mentre con lo sguardo controllava di non venire accerchiato dalle sue ammiratrici, che aumentavano giorno dopo giorno. Fortunatamente arrivarono in soccorso del moro Ino e Temari: bastò qualche loro sguardo fulminante per far scomparire dalla loro vista tutte quelle oche starnazzanti (Ino continuava a definirle così), confronto a loro Karin era un agnellino. A mezzanotte ci fu un magnifico spettacolo pirotecnico. Anche Sakura riuscì a vederlo ... era nella sua stanza, sola, illuminata dai colori dei fuochi d'artificio. Il mattino seguente i ragazzi si erano dati tutti appuntamento alle undici davanti all'ospedale per augurare buon anno a Sakura e andare successivamente al tempio dove avevano allestito alcune bancarelle. C'era anche Sasuke ... costretto da Naruto - E dai Teme che ti costa! Staremo solo cinque minuti, il tempo di scambiarci gli auguri, poi ce ne andiamo ... non ti costringerò a dirle niente, basta solo che vieni!- La rosa fu felicissima di vedere i suoi amici: c'erano proprio tutti! "Ragazzi tanti auguri di buon anno!" "Grazie anche a te Sakura-chan! Ricordati che quando uscirai di qua faremo una grande festa in tuo onore!" "Ti ringrazio, ma non importa, mi basta solo stare in vostra compagnia!" "Adesso dobbiamo andare fronte spaziosa!" "Di già? Siete appena arrivati!" "Si lo so, ma vedi vogliamo andare al tempio, hanno allestito delle bancarelle e vogliamo vedere di comprare qualcosa, mentre Naruto e Kiba stanno già morendo di fame! Se non ci sbrighiamo finisce che non troviamo più niente!" "Avete ragione, andate pure! Ah ... vi fermate anche al tempio a pregare e ad esprimere un desiderio per il nuovo anno?" "Che desiderio? Non ci manca niente .... la pace è tornata, Sasuke è ancora qua con noi e ... abbiamo le nostre ragazze, di che altro abbiamo bisogno! E poi non crederai mica a quella stupida tradizione di esprimere il desiderio?" " ..... Hai ragione Kiba! ... Allora buona giornata e ancora buon anno! "Ben detto Kiba!" dissero gli altri all'unisono, fatta eccezione per Sasuke che non aveva nessuna intenzione di parlare. Sakura come sempre era felice di vedere e parlare con i suoi amici, anche se per poco ... per tutto il tempo l'Uchiha, nascosto dietro a Shikamaru, che grazie alla sua corporatura e al suo codino da ananas era riuscito a coprirlo quasi completamente, aveva osservato la rosa. In un primo momento aveva notato che aveva riacquistato colore al viso e le sue braccia non erano più piene di lividi, anche se continuava ad essere ancora magra, poi l'aveva osservata mentre parlava e gesticolava: era diversa dai tempi dell'accademia e di come lui se la ricordava, era sicura ... era matura ... era donna ... era bellissima. A quest'ultimo pensiero si maledisse da solo, doveva scacciarlo immediatamente dalla sua testa: come poteva pensare una cosa del genere di una noiosa ed insopportabile ragazzina? Quando la rosa rimase sola, pensò alle parole di Kiba: lei era molto tradizionalista e credeva nell'avverarsi dei desideri espressi al tempio il primo dell'anno. Pensò agli anni passati e a tutti i suoi desideri che aveva espresso: essere notata da Sasuke, fare parte del suo stesso team, riportarlo a Konoha, porre fine alla guerra insieme a lui ... tutti desideri riguardanti il moro e avverati. Sorrise. Avrebbe tanto voluto recarsi quel giorno al tempio per espremere un altro desiderio: riallacciare il loro rapporto. Sospirò rassegnata, l'aveva visto, con la coda dell'occhio, che si nascondeva dietro a Shikamaru. I ragazzi passeggiavano felici in mezzo alle bancarelle esposte lungo il viale che conduceva al tempio: le ragazze passavano tra un banchetto e l'altro alla ricerca di qualche oggettistica, da gioielli di bigiotteria, a pupazzi, a capi di abbigliamento, mentre Kiba e Naruto si fermavano a mangiare ogni sorta di leccornia gastronomica. Il tutto sotto lo sguardo quasi divertito di Shikamaru e Neji. Sasuke invece era assorto nei suoi pensieri: perchè aveva tanto osservato Sakura? Perchè aveva pensato che fosse bellissima? Perchè non riusciva a perdonarla? Alla prima domanda, pensò si trattasse di una semplice curiosità, Naruto in varie occasioni gli aveva ripetuto di quanto fosse cambiata, ma le altre? Doveva trovare una risposta, altrimenti sarebbe impazzito. Iniziò a ricordare il periodo in cui venne formato il team 7: lui e Naruto, sotto vari aspetti erano molto simili, entrambi orfani, soli ed esclusi, lui a causa del suo clan maledetto dagli abitanti del villaggio e il biondo per essere il portatore di un demone. Anche se affrontavano la vita in maniera diversa, lui chiudendosi in se stesso, Naruto sprizzando gioia da tutti i pori, erano comunque molto affini ed era stato quasi naturale il nascere della loro grande amicizia, anche se si domostravano il loro affetto in maniera diversa. Sakura invece era una ragazzina allegra, spensierata, esuberante e vanitosa: aveva la famiglia ed era amica di tutti grazie al suo carattere solare che faceva a pugni con il suo. All'inizio non se la sopportava proprio a causa della sua personalità, definendola in varie occasioni noiosa ed insopportabile, ma frequentandola aveva iniziato a stimarla e a invidiare il suo modo di amare la vita ... vedeva il lato positivo in tutto e tutti. Senza rendersene conto, si era riscoperto affezionato a lei, non solo come compagna di team, ma anche come persona. Stare in sua compagnia, in un certo senso lo alleviava dalle sue pene. Non sopportava che qualcuno le facesse del male, lei era come una bambola di porcellana, una bambola fragile e da proteggere ... non sopportava vedere le sue lacrime che le ricoprivano quegli occhi verdi smeraldo, pieni di vita e accesi dalla luce dell'amore e della positività, anche se ripensadoci, molto spesso era proprio lui la causa dei suoi pianti. Aveva quindi imparato a rispettarla non solo come compagna di squadra ma anche come amica, pur consapevole che la rosa fosse innamorata di lui. Non ci voleva di certo un genio per capirlo! Sapeva anche di essere molto corteggiato fra le allieve dell'accademia, se le ritrovava ovunque e non lo sopportava. Tollerava Sakura, come tollerava Naruto, ma loro erano i suoi amici. Quando scoprì che Sakura ed Ino, (grandissime amiche già in quei tempi), litigarono pesantemente perchè innamorate entrambe di lui, e vide la rosa soffrire per la fine della loro amicizia, detestò Ino. Nessuno poteva fare del male ai suoi amici, nessuno poteva fare del male a Sakura. Solo lui, dopo il suo tradimento, gliene fece parecchio. Si ricordava perfettamente quella sera ... Sakura cercò in tutti i modi di convincerlo a non abbandonare il villaggio, disposta perfino a seguirlo per non farlo cadere ulteriormente nelle tenebre. Sasuke a quelle parole si irrigidì: non poteva permettere di vedere la rosa avvolta dalle ombre del male e dell'odio, lei era il bene, era la positività fatta a persona. Era stata l'unica a farlo vacillare sui suoi propositi di seguire Orochimaru. Si ricordava perfettamente l'episodio nel bosco della morte: il segno maledetto stava prendendo il controllo su di lui, si stava lasciando trascinare in quell'oblio ... Ma Sakura, raccogliendo tutto il suo coraggio gli si lanciò contro abbracciandolo da dietro. Da principio si era infuriato, non aveva mai sopportato simili gesti di affetto, specie in quel momento in cui il suo animo stava per essere inghiottito dall'oscurità. Ma quando si girò verso di lei e vide i suoi occhi pieni di lacrime ma che esprimevano determinazione e amore, ritornò in sè: non poteva ferirla ... deluderla ... Nell'ultimo suo disperato tentativo di fermarlo, gli confessò il suo amore e fu in quell'occasione che decise di dirle grazie ... grazie per avergli fatto comprendere il significato dell'amicizia, grazie per avergli fatto riscoprire i sentimenti, grazie per avergli fatto apprezzare la vita, grazie per averlo amato ... Ma lui non poteva ricambiarla, aveva uno scopo ben preciso da raggiungere! Le diede un colpo facendola svenire e l'adagiò delicatamente su una panchina. Non poteva permettere che lo seguisse o non sarebbe mai riuscito nel suo intento sapendola accanto a sè ... Ora iniziava a capire: Sakura Haruno era stata l'unica persona in grado di far vacillare il grande Sasuke Uchiha, nemmeno Naruto ci era riuscito. Sakura aveva un potere su di lui, anche se inconsapevolmente, ed era riuscita a scalfire la sua dura corazza entrandogli nel corpo e nell'anima. Era per questo che non riusciva a perdonarla sentendosi deluso e tradito dal suo comportamento, era l'unica persona che lo aveva scalfito positivamente ... doveva tenerla a debita distanza ... doveva allontanarla da sè.... Non doveva più pensare a lei e a quanto fosse diventata bella .... doveva continuare a considerarla una stupida ragazzina noiosa e insopportabile ... Lui aveva delle priorità e degli scopi ben precisi: la promessa fatta a suo fratello Itachi di proteggere e amare Konoha, doveva ritrovare il rispetto per se stesso e per le persone e ritornare a vivere serenamente continuando però a mantenere il suo atteggiamento duro, riservato e impenetrabile, ne valeva dell'onore in quanto unico erede superstite di uno dei clan più antichi e potenti dell'intero mondo ninja: gli Uchiha. Per raggiungere questi obiettivi aveva bisogno di tempo, se avesse riallacciato il suo rapporto con Sakura avrebbe potuto dire addio a queste sue priorità, la rosa avrebbe riutilizzato il suo potere su di lui, ma questa volta in maniera diversa: non si sarebbe solo limitata ad entrargli nel corpo e nell'anima ma anche nel cuore ... Sì, lui, il grande Sasuke Uchiha si sarebbe potuto innamorare di Sakura Haruno. "Ehi teme! Cos'è quella faccia pensierosa? A cosa stai pensando?" Sasuke si destò dai suoi pensieri: "Niente dobe ... lo sai che non mi piacciono tanto i posti affollati, ci devo fare ancora l'abitudine e ultimamente mi ci ritrovo sempre!" "E' normale! Ci sono le feste ... A proposiAto di feste! Ragazzi che ne dite di andare tutti a casa del teme a continuare i festeggiamenti?" "Siiii!!" gridarono gli altri all'unisono. "Ehi dobe!! Chi ti ha detto che vi voglio in mezzo ai piedi, E ... a casa mia? E poi non sopporterei di ritrovarmi il casino che lasciate di solito!" " "Non fare il solito guastafeste ... Ti prometto che staremo attenti e domani verrò ad aiutarti a sistemare! Non farò come te che mi hai fatto penare e contorcermi su me stesso supplicandoti di aiutarmi!" "Tze!" "Ok ragazzi vediamo di procurarci tutte le vivande possibili ... questa sera si festeggia a casa del teme, Siiiiii!!!" --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- CIAO RAGAZZI!! SAPESTE CHE FATICA SCRIVERE QUESTO CAPITOLO: LA PSICOLOGIA NON E' FACILE ... DIFFICILISSIMA POI SE SI PARLA DI SASUKE. SPERO DI ESSERE RIUSCITA A FAR CAPIRE TUTTI I SUOI PENSIERI CONTORTI, MESCOLATI FRA PASSATO PRESENTE E FUTURO!PURTROPPO ANCHE I PROSSIMI CAPITOLI NON SARANNO FACILI PER ME DA SCRIVERE, QUINDI VI CHIEDO DI NON ABBANDONARMI E DI CONTINUARE A SEGUIRMI, MAGARI LASCIANDOMI ANCHE DELLE RECENSIONI, SIA POSITIVE CHE NEGATIVE, PERCHE' MI DANNO LA CARICA E LA FORZA DI CONTINUARE A SCRIVERE E A MIGLIORARMI! GRAZIE ANCORA DI CUORE .... AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO!!!

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Capitolo 15
*** capitolo 14 ***


Erano passati altri giorni, Sakura migliorava a vista d'occhio: le sue amiche stavano facendo un ottimo lavoro, anche se alla sera, dopo l'ultimo giro di controllo dei medici, la rosa continuava a curarsi da sola. Non ne poteva più di stare chiusa in quella stanza, voleva uscire! ... Avvolta in questi suoi pensieri non si accorse che qualcuno aveva bussato ed era entrato. "Sakura che stai facendo!" "H-Hoka-ge è lei? S-scusi io n-non avevo ..." "Sentito che avevo bussato? Me ne sono accorta! Allora mi vuoi dire cosa stai facendo?" Sakura aveva paura di venir rimproverata dalla sua maestra ma appena posò i suoi occhi sulla figura di Tsunade vide che le stava sorridendo amorevolmente. "Vede ... Mi sto curando anch'io ... ma non sto esagerando!! Glielo avevo promesso, ricorda?" L'hokage a causa dei suoi innumerevoli impegni era andata a trovare Sakura solo un paio di volte dopo il suo risveglio e per pochi minuti, ma rivedendola, era veramente fiera e felice per lei. La sua determinazione era impressionante, non si lasciava abbattere dalle difficoltà ma cercava sempre di reagire con il sorriso sulle labbra. "Mi hanno appena consegnato l'esito dei tuoi esami ... Leggendo poi il rapporto di Ino sulle tue condizioni generali e sulla tua reazione positiva alla riabilitazione, sono giunta ad una conclusione!" Sakura incrociò le dita .... "Puoi uscire, ti dimetto!" La rosa spalancò gli occhi ... avrebbe tanto voluto abbracciarla per la gioia ... ma rimaneva sempre la sua maestra, nonchè l'hokage ... doveva mantenere un certo contegno. "Dice sul serio? Non mi sta facendo uno scherzo vero?" Sapeva che era vero, ma voleva avere la certezza assoluta. "Non mi permetterei mai ... non a te poi!" sospirò profondamente: "Ascoltami bene Sakura, perchè c'è dell'altro ... Nonostante abbiamo aggiunto le dosi di farmaci, continui ad essere anemica e carente di calcio. Non possiamo più somministrarti le medicine, ne hai prese troppo e il tuo fegato potrebbe risentirne, ma con una buona alimentazione e integratori naturali dovresti riuscire con il tempo a recuperare a pieno, dovrai poi ripetere gli esami periodicamente ..." "Certo lo farò non si preoccupi!" "Non ho finito!" "Mi scusi non volevo interromperla!" "Ok ... fisicamente sei a posto, ma sono costretta ad esonerarti dagli allenamenti e dalle missioni insieme al tuo team per almeno sei mesi, poi vedremo!" "Co-cosa? Esonerata? ... Capisco!" Non c'era bisogno di chiedere spiegazioni ... le conosceva .... era un medico anche lei. Il suo corpo era fragile e anche un semplice incidente poteva farle riportare gravi conseguenze, come la frattura di ossa o peggio, emorragie. Il calcio e il ferro erano molto importanti in un organismo, specie in quello dei ninja. Calò il silenzio, Tsunade sapeva quanto la sua allieva ci tenesse a riprendere gli allenamenti con il suo team originale, ma purtroppo le sue condizioni fisiche non glielo permettevano ancora. "Va bene ... passeranno anche questi sei mesi, poi potrò ritornare ad allenarmi! .... Tornando alle mie dimissioni, posso uscire domani?" "E' naturale, non penserai mica di uscire alle dieci di sera vero? Domattina potrai tornare a casa!" Sakura rise, aveva fatto una domanda sciocca. "Ha ragione mi scusi ... A proposito di casa! Ho saputo che la mia è stata rasa completamente al suolo, sa dove posso andare?" "Che stupida, non ci avevo pensato ... Puoi sempre usufruire degli appartamenti del palazzo!" "Gli appartamenti del palazzo? Ma non vengono assegnati solo a personalità provenienti dagli altri villaggi?" "Infatti ... ma anche tu mia cara sei una personalità, ti ricordo che ..." "Si si lo so, non importa ripetermelo, mi imbarazza sempre .... ma preferirei un semplice alloggio, non credo che i miei genitori si sentirebbero a proprio agio, dopotutto loro sono dei civili!" "Ho capito, ma il villaggio ci tiene a ricompensare gli eroi della quarta guerra. Naruto ha avuto una casa nuova, Sasuke è stato riammesso nella società conquistando addirittura il posto di capo della polizia, mentre tu ..." "Io niente! Ho fatto solo il mio dovere, tutto qui!" Tsunade era orgogliosa, ancora una volta Sakura aveva dimostrato una grande maturità, rinunciando alla ricompensa per il coraggio dimostrato. "Devi andare all'entrata Ovest del villaggio. E' stato adibito un piccolo centro informazioni sugli alloggi. Fra circa venti giorni inizierò a far rientrare gli abitanti rifugiati sulle montagne ... ma a scaglioni ... non sono ancora pronte tutte le case ... inizierò da quelle dell'ovest, stando ai conti di Shikamaru entro la fine di marzo dovrebbero rientrare tutti!" "Ha detto fra venti giorni iniziando dalle montagne ovest? Ma è dove sono rifugiati i miei genitori ... quindi potrò riabbracciarli a breve!" "Si! ... Adesso però devo andare ho ancora troppe faccende da sbrigare ... prenditi pure una settimana di riposo post- ricovero come hanno fatto Naruto e Sasuke, poi vieni nel mio ufficio ..." "No! Nessuna settimana di riposo ... Per quasi due mesi sono stata rinchiusa qua dentro, mi sento più che riposata, quindi se non posso prendere parte agli allenamenti, vorrei per lo meno ritornare a lavorare in ospedale e a tempo pieno ... ho bisogno di muovermi!" "Ma veramente ... Ok è inutile discutere con te, mi sembra di aver capito che hai già preso la tua decisione ... va bene ti accontento ... ma non domani! Ti dedicherai alla ricerca di un alloggio e a procurarti i generi di cui necessiti, ti serve un po'd'aria ... Dopodomani ti aspetto nel mio ufficio per le nove del mattino per inserirti nei turni di lavoro, ma senza esagerare però ... e qui sono irremovibile! Un'ultima cosa, le bende al torace le potrai togliere tu stessa domani, ma vedi di non usare più quelle fascie restringenti, non ne hai motivo!" Facendole l'occhiolino. Sakura arrossì ma era al settimo cielo, finalmente avrebbe ripreso in mano la sua vita ... una nuova vita! Dall'emozione non riuscì a dormire e prese da sotto il cuscino la foto del team 7. Se l'appoggiò all'altezza del suo cuore perchè era lì il suo posto. Finalmente la mattina arrivò, la rosa fece molto presto a preparare la sua roba. Non aveva niente! Le camicie da notte che aveva indossato in quel periodo le erano state fornite dall'ospedale, gli unici vestiti che aveva erano dentro al suo zaino, mentre quello che indossava durante lo scontro finale con Madara era stato lavato e risistemato. Il mantello invece era andato completamente distrutto, Ino era riuscita a procurargliene un altro ma meno pesante e più corto. Sempre meglio che niente dato il periodo e l'assenza di negozi di abbigliamento. Prese la foto e la ripose con delicatezza in mezzo agli indumenti per evitare di rovinarla. Era presto, le sue amiche dovevano ancora incominciare il loro turno di lavoro, nonostante la tentazione di uscire, decise comunque di aspettarle per salutarle e darle personalmente la notizia delle sue dimissioni! Dopo circa mezz'ora Sakura le vide arrivare accompagnate dai loro ragazzi. "Fronte spaziosa! Cosa fai qua fuori lo sai che non puoi stare ..." "Ino-pig calmati, non ti preoccupare ... Ciao ragazzi che bello vedervi! ... Sapete ... ieri sera l'hokage mi ha dimesso, ora sono ancora dei vostri, potremo stare finalmente insieme!" "Sakura-chan che gioia! Pensavo che continuando così, avresti messo le radici dentro a quella stanza squallida! Finalmente il team 7, il team degli eroi sarà di nuovo al completo ... oggi pomeriggio ci alleniamo al campo ..." "Grazie Naruto ma mi dispiace ... sono esonerata dagli allenamenti e dalle missioni per almeno sei mesi, non mi sono ancora del tutto ristabilita!" "Ma come? Quasi due mesi e non ti sono bastati per ristabilirti?" Sakura incassò il colpo, sapeva che fra i suoi compagni di team lei era la più debole, ma sentirglielo sbattere così in faccia, poi proprio da Naruto, gli aveva fatto male, molto male. Avrebbe voluto prenderlo a pugni, come ai vecchi tempi, ma se lo avesse fatto avrebbe fatto capire la sua amarezza e lei si era ripromessa di non far più trasparire le sue tristezze. "Purtroppo no ... ma non ti preoccupare, trascorso questo periodo rientrerò a tutti gli effetti nel team!" "Ti do un consiglio Sakura, cerca di allenarti almeno da sola, stando attenta però a non esagerare, così quando ritornerai in squadra non sarai indietro!" "Neji, ma è mai possibile che pensi sempre agli allenamenti!" "Lo sai che sono fatto così Ten Ten e parlando di allenamenti ... è da un pò che anche tu li stai trascurando!" "Per forza, dopo il lavoro state sempre insieme ... facendo qualcos'altro!" Neji e Ten Ten arrossirono. "Kiba!!! Perchè devi sempre mettere le persone in imbarazzo?" "Non li ho messi in imbarazzo Temari ... ho detto solo come stanno le cose ... Voi ragazze non avete più tempo di allenarvi perchè avete altro da fare con noi ...." Tutti i presenti arrossirono, Kiba parlava a sproposito... Sakura aveva già sentito troppo, le loro attività sessuali non le interessavano minimamente. "Ok, ok basta così ... Vedrò si seguire il tuo consiglio Neji, ora però devo andare!" "Dove vai fronte spaziosa?" "A farmi assegnare un alloggio! Che ne dite, ci vediamo questa sera?" "Aspetta Sakura-chan ... hai detto questa sera? Non so come dirtelo ... ma vedi, io e Ten Ten siamo stati invitati a cena nella residenza degli Hyuga, e di conseguenza ci saranno anche Neji e Hinata ... mi dispiace ... non sapevamo che saresti uscita proprio oggi!" "Lo stesso vale per noi ... Anche i miei hanno invitato Shika a cena ... Sai com'è fatta mia madre, non posso disdire mi spiace!" "Noi invece ... si ecco .... avevamo organizzato un cenetta fra di noi, Kiba lascia addiruttura a casa anche Akamaru ...!" "Vedi ...il teme finisce il turno alle dieci di questa sera ... E' per questo che abbiamo organizzato questa serata fra di noi dato che lui non c'è ... sai ... per non lasciarlo mai da solo ... scusa Sakura-chan! Ma ti prometto che festeggieremo domani sera che ne dici?" "Non importa Naruto ... e poi te l'ho già detto .... non voglio una festa ma stare con voi, in vostra compagnia ... Capisco che abbiate già preso degli impegni e non importa ... davvero ... Ma per domani sarebbe meglio di no ... inizio a lavorare ... " "Cosa? Di già? Ma quella vecchiaccia ti vuole proprio spremere adesso gliene vado a dire quattro ...!" "Non è stata lei, ... ho chiesto io il permesso di ricominciare subito ... ho voglia di lavorare, ... di muovermi ... di stare in mezzo alla gente!" "Questa sì che è una bella notizia fronte spaziosa ... Con un medico in più verranno sicuramente alleggeriti i turni ... iniziavo a non farcela più!" "Ma che dici Ino, sei l'unico medico che può vantare il turno giornaliero!!" "Chiudi il becco Temari!" tutti si misero a ridere. "Bene ragazzi, ascoltatemi! Adesso che Sakura-chan è stata dimessa e siamo quindi di nuovo tutti insieme, facciamoci una solenne promessa: non parliamo più di incidenti, di feriti e di morti ... Ora inizia veramente una nuova vita piena di serenità!" "Naruto ... Ti voglio ricordare che è già da un pò che stiamo vivendo questa vita ... non passa sera che non facciamo baldoria! ... Che scocciatura!" "Shika è diverso ... prima Sakura-chan non c'era!" "Io ci sto, basta con morti e disperazioni .... la guerra è finita ... i tempi sono cambiati!" "Grazie Kiba per il sostegno .... Voi altri ci state?" "Che domande ... certo che ci stiamo! Ma aggiungerei anche un'altra cosa: basta anche con il consolare le persone ... se qualcuno dovesse soffrire per un qualsiasi motivo, egoisticamente parlando, che si consoli da solo o con qualcun'altro ... Tutte queste morti ci hanno fatto soffrire parecchio ... adesso basta!" "Hai ragione Neji!" Avevano capito perfettamente il discorso dello Hyuga: durante la guerra avevano persono molte persone a loro care, soffrendo immensamente. Anche Neji era morto sotto la loro più totale disperazione. Finalmente era tutto finito e la parola morte non doveva più esistere nel loro vocabolo. "Ragazzi io ora devo andare ... ho tante cose da fare ... Allora ci vediamo domani ok?" "Ok a domani!" dissero all'unisono. Sakura camminava per le vie del villaggio: era ancora malmesso, ma i lavori stavano procedendo velocemente. Se continuavano così entro fine marzo, tutti i civili avrebbero potuto far ritorno. Quel periodo sarebbe stato molto significativo: a fine marzo si festeggiava la festa della primavera che simboleggiava la rinascita della vita. In quel caso si sarebbe festeggiato anche il ritorno di tutti gli abitanti di Konoha festeggiandone così la sua ripresa. Poi, egoisticamente pensò che in quel periodo avrebbe compiuto i suoi diciotto anni, diventando così una donna a tutti gli effetti. Era felice ... felice per tutto quello che stava vivendo. Tutti i suoi pensieri vennero interrotti dagli abitanti del villaggio, che rivedendola nuovamente per le vie del paese, gli si gettarono incontro riempendola di complimenti per il suo coraggio e ringraziandola per aver contribuito a riportare finalmente la pace. Sakura era felice ma imbarazzata allo stesso tempo: lei aveva fatto solo il suo dovere di ninja. Le ci vollero quasi tre ore per raggiungere l'entrata ovest, ogni cento metri circa veniva fermata da tutti ricevendo sempre congratulazioni e ringraziamenti. Finalmente raggiunse l'ufficio informazioni-alloggi, all'interno c'erano due uomini, uno voltato di spalle, impegnato in qualcosa, l'altro assorto in una lettura di una rivista qualsiasi. Sakura si diresse verso quest'ultimo. "Buon giorno, mi hanno detto di venire qui per sapere che disponibilità avete per un alloggio temporaneo ... sono appena stata dimessa dall'ospedale e la mia casa è stata completamente rasa al suolo!" "Purtroppo non è la sola ... quanti siete?" L'impiegato continuava a tenere gli occhi fissi sulla rivista senza nemmeno degnarla di uno sguardo. "Quanti siamo?" "Si, di quante persone è composto il nucleo famigliare? Non assegnamo alloggi così, tanto per fare ... in base al numero di persone vediamo la nostra disponibilità!" Di certo non era molto gentile nei modi, ma decise di lasciar perdere, aveva bisogno di una casa per sistemarsi. "Attualmente sono sola, ma entro la fine del mese dovrebbero ritornare anche i miei genitori ... per un totale di tre persone!" "Allora per il momento le assegnerò un alloggio singolo ... ma gli unici alloggi singoli rimasti sono quelli situati nella periferia di Konoha, quando torneranno i suoi genitori, allora gliene assegneremo un altro più consono alle vostre esigenze! Mi dispiace ma queste sono le regole ... Sono alloggi temporanei e di conseguenza assegnati temporaneamente al numero di persone!" In quel momento l'altro uomo si voltò e riconobbe Sakura. "Ehi razza di imbecille ... smettila di leggere quella dannata rivista ... non hai visto con chi stai parlato? Quella è Sakura ... Sakura Haruno!" L'altro per poco non cadde dalla sedia. "C-come? S-Sakura Haruno? L'eroina del mondo ninja, colei che ci ha salvati? Mi s-scusi n-no l'avevo riconosciuta!" "Non si deve scusare, non importa! Adesso perfavore potrebbe indicarmi il mio alloggio? Se non ho capito male è situato alla periferia ..." "No ... non ci sembra il caso darle quel tipo di sistemazione!" "Perchè? L'ha appena detto lei che vengono assegnate in base al numero di persone!" "Si, sò quello che ho detto ... ma vede quegli alloggi non sono per niente comodi e belli, anzi difficilmente sono stati assegnati ... vengono utilizzati solo per le emergenze e ..." "Senta ... a me non importa sapere se è comoda o bella, a me serve un tetto! ... Se ho capito bene, il mio caso dovrebbe essere un'emergenza dato che non avete altre sistemazioni disponibili, dico bene? Quindi per favore mi dia la chiave e mi indichi esattamente dove si trova!" "Si, ... dice bene ... ma lei è un'eroina, una ninja leggendaria ... non è giusto dopo tutto quello che ha fatto per noi darle una simile sistemazione!" "Non voglio trattamenti speciali ... Il regolamento parla chiaro ... e poi è solo momentaneo, entro fine mese con il ritorno dei miei genitori cambierò alloggio! Quindi per cortesia, mi dia quello che le ho chiesto ... è già mezzogiorno e ho ancora tantissime cose da fare!" "Se proprio insiste ... ma mi faccia una cortesia ... torni da noi se vede che la sistemazione non la soddisfa e vedremo di trovargliene un' altra, magari vicino a qualcuno ... vede la periferia è disabitata!" " ... Ok!" Sakura rimase un pò delusa nell'apprendere che non avrebbe avuto dei vicini, sarebbe stata ancora sola, ma scacciò subito via quel pensiero: dopotutto era finalmente fuori dall'ospedale, avrebbe ricominciato a lavorare e avrebbe frequentato nuovamente i suoi amici ma cosa più importante, avrebbe iniziato a vivere un vita nuova e migliore. Non sarebbe stata sola ... e poi quella sistemazione sarebbe stata solo temporanea. Prese la chiave e notò il numero dell'alloggio assegnatole: il sette. Sorrise di cuore ... il sette era il numero del suo team.

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Capitolo 16
*** capitolo 15 ***


CIAO A TUTTI AGGIORNO ADESSO PERCHE' NON SO SE DOMANI AVRO' TEMPO ... SE DOVESSI RIUSCIRCI ALLORA LEGGERETE 3 CAPITOLI IN DUE GIORNI ... SPERO VI PIACCIA!------------------------------------------------------------------------------------------ Quando raggiunse la periferia di Konoha, vide che gli alloggi temporanei erano un ammasso di piccoli container tutti ammassati fra di loro. Essendo disabitata e quindi priva di rumori l'atmosfera era triste. Sakura tirò fuori il suo ottimismo ripensando che in fin dei conti le serviva solamente un tetto sulla testa e si mise a cercare il container numero sette. Quando lo trovò, con una forte emozione infilò la chiave nella serratura ed aprì la porta .... ora capiva perchè l'addetto all'entrata ovest era stato restio ad assegnarglielo. Il container aveva una forma rettangolare in senso verticale, di poco più di dieci metri quadrati: alla destra c'era un piccolo armadio ad un'anta e subito attaccato il letto singolo con a fianco l'unica finestra presente, alla sinistra, con uno spazio poco più di ottanta centimetri, c'era un tavolino e una sedia dietro alla quale un piccolo fornello a un fuoco con accanto un frigo piccolo e basso, per finire una stufina a legno con sopra un bollitore; sopra ad essi un piccolo pensile a due ante e due ripiani, in uno le stoviglie, l'altro vuoto per le scorte alimentari. Mancava il lavabo. Dritto alla porta d'entrata c'era un'altra porticina che portava al bagno con una piccola doccia con tendina a sinistra, di fronte all'ingresso un lavandino profondo, utile per il bucato e per cucinare, (dato che era l'unico presente), un piccolo specchio e sopra un paio di fili per stendere, a destra c'era il water. Il vecchio appartamento di Naruto era un buco, ma quello era ... una topaia! Certo, non si aspettava un alloggio grande, ma neanche così misero, metteva tristezza solo a guardarlo. Si fece coraggio e decise di sistemarsi svuotando il suo zaino. Quando prese la foto cercò una sistemazione appropriata e l'unica era il davanzale interno della finestra .... forse doveva essere il comodino, dato che non c'era. La sistemò con cura ... poteva guardarla prima di addormentarsi, come faceva quando abitava a casa con i suoi genitori. Pensò di mangiare qualcosa e di farsi una doccia, ma non aveva niente, quindi uscì da quella che sarebe stata, anche se per poco, "la sua casa". Come immaginava appena uscita, rincasò verso le nove di sera ... tutti al villaggio la fermavano. Si era un pò arrabbiata quando i negozianti non avevano accettato il suo denaro dicendo che per loro era un grande onore offrirle le vivande come segno di gratitudine. Sakura da canto suo li aveva ringraziati ma non aveva accettato: le sembrava un'approfittarsi della loro gratitudine. Aveva accettato solo gli inviti a pranzo e a cena, altrimenti sarebbe morta di fame, dato che non la lasciavano andare. Finalmente poteva farsi una doccia ... in ospedale veniva lavata solo a pezzi a causa dei traumi, delle flebo e delle fasciature. Entrò nel suo microscopico bagno. Iniziò a spogliarsi e a togliersi le bende dal torace. Tirò un enorme respiro di sollievo, poteva respirare senza troppi impedimenti. Osservò il suo corpo con i suoi occhi, (non con lo specchio perchè rifletteva a malapena il suo viso ... a casa sua ne aveva uno enorme in camera che la rifletteva tutta), notò che era magro e pallido ma tutto sommato non era male, poi si guardò il seno e sorrise ripensando alle parole dell'Hokage sul non utilizzare più le fasce restringenti. Sakura vantava una terza abbondante, non era ai livelli di Ino e Hinata, ma non si poteva lamentare. Era perfettamente delle dimensioni giuste per il suo corpo. Le era cresciuto nell'ultimo anno in cui si allenava con Tsunade. All'inizio era molto contenta, la seconda scarsa era motivo di prese in giro da parte dei suoi amici, e nonostante non fosse più vanitosa aveva comunque un suo orgoglio femminile personale. Purtroppo però si era resa conto che durante gli allenamenti il suo seno le dava fastidio, lo trovava ingombrante ... Ino, Hinata e la stessa hokage, dotate di un seno prosperoso ci erano ormai abituate, ma lei no, così sotto consiglio della sua maestra, iniziò ad indossare le fascie restrittive. Erano talmente strette da schiacciarle il seno a tal punto da non mostrarne l'aumento. Trascorso quel periodo, decise di continuare ad indossarle lo stesso perchè aveva notato che lo sguardo dei ragazzi, mentre parlavano con le ragazze, finiva sempre in quel punto creando vanità per Ino, imbarazzo per Hinata e menefreghismo per Tsunade (essendo molto più anziana di loro aveva avuto tempo e modo di abituarsi a quegli sguardi, infischiandosene) e lei non voleva attirare ulteriormente l'attenzione di nessuno per il suo aspetto esteriore anche se, a detta di molti, era una bella ragazza. Inoltre quando i suoi amici la prendevano in giro definendola tavola piatta e lei si arrabbiava sfoderando i suoi micidiali pugni, si creava attorno a loro un clima di serenità e di divertimento, alleviando la tensione, anche se per poco, della guerra che stava incombendo attorno a loro e per il bene immenso che provava nei loro confronti non voleva togliergli questo divertimento. Era il suo piccolo segreto, nemmeno i suoi genitori lo sapevano, quell'anno era quasi sempre stata via da casa; nemmeno Ino ne era a conoscenza, le prime cure che ricevette dopo l'ultimo attacco contro Madara furono da Tsunade, l'unica persona a conoscere il suo "segreto". Quel giorno era andata al villaggio per comprare i generi di cui necessitava, ma era riuscita a procurarsi solo quelli alimentari, della pulizia del corpo e della casa; i negozi di abbigliamento non erano stati ancora ripristinati, quindi era costretta ad indossare solo quello che aveva nello zaino: tre cambi, compreso quello che indossava, le fasce restrittive e due camicie da notte dell'ospedale che involontariamente aveva preso, ma che avrebbe restituito non appena fosse riuscita a procurarsene altre. Questo significava rifarsi il guardaroba e avrebbe anche acquistato dei semplici reggiseni, mostrando così le sue nuove curve, ma senza esagerare indossando magliette attillate e scollate come Ino. Si immaginava già le faccie stupite dei suoi amici: rise a quel pensiero. Si fece la doccia e poi si dedicò al bucato a mano pensando che lo avrebbe dovuto fare per almeno venti giorni, poi con il ritorno dei suoi avrebbe avuto una sistemazione migliore con magari qualche elettrodomestico, dato che il container ne era completamente sprovvisto, inoltre avrebbe potuto contare su sua madre. A quest'ultimo pensiero sui genitori, si sdraiò nel suo letto, fortunatamente abbastanza comodo, e si addormentò serenamente pensando al giorno dopo. Il mattino seguente si presentò puntualmente all'ufficio dell'hokage. "Buongiorno Sakura dormito bene? Dove ti hanno sistemato?" "Buongiorno Lady Tsunade, ho dormito molto bene ... grazie ... Ho trovato l'alloggio nella periferia del villaggio...." "DOVE? MA CHE RAZZA DI BABBEI SONO? COME SI SONO PERMESSI A DARTI UN ALLOGGIO DEL GENERE? SONO PICCOLI E BRUTTI, NON CI ABITA NESSUNO, VENGONO TENUTI SOLO PER LE EMERGENZE ... E' QUESTO IL LORO RIGUARDO NEI TUOI CONFRONTI, DOPO TUTTO QUELLO CHE HAI FATTO?" Tsunade era furiosa ... avrebbe potuto scatenare una nuova guerra ninja. "Si calmi hokage ... loro non c'entrano ... volevano darmi un'altra sistemazione ma non ho voluto io! Sa come la penso, non voglio avere trattamenti di riguardo .... il regolamento parla chiaro, alloggio singolo per una singola persona ... e poi è momentaneo entro fine mese lo cambierò andando a vivere con la mia famiglia!" "Si ma non mi piace saperti tutta sola in quel posto ... perchè non accetti momentaneamente uno degli appartamenti del palazzo?" "La ringrazio ma non posso ... andrebbe contro il modo di essere ... poi ripeto è momentaneo ... tra le uscite con gli amici e il lavoro non passerò molto tempo in quel posto, se non per lavarmi e dormire!!!" Sakura come al solito era tranquilla e sorridente, la sua positività lasciava sempre senza parole l'hokage. "D'accordo, è inutile discutere con te, quanto ti intestardisci in una cosa nessuno riesce a farti cambiare idea ... ma sappi che non sono per niente contenta di questa tua decisione e vedrai che i tuoi stessi amici te lo diranno anche loro!" "Per favore, non gli dica niente ... se dovessero sapere dove alloggio mi costringerebbero ad andare a vivere con qualcuno di loro e non voglio invadere i loro spazi ... credo che sappia che si sono messi tutti insieme ...!" "Ma Sasuke no! Non sta con nessuno, inoltre vive in una villa ...." "NO!" L'hokage rimase sorpresa, mai Sakura si era permessa di alzare la voce con lei in quel modo. "Oh mi scusi ... non volevo mancarle di rispetto ... ma vede il mio rapporto con Sasuke ecco ... non so come dire ... si è rotto ... e non so se ..." "Ho capito, non aggiungere altro! Ti chiedo scusa, non lo sapevo ... Spero che risolverete le vostre divergenze!" Tsunade era triste per lei, sapeva che ne era molto innamorata ma rimase sorpresa vedendo il viso rilassato di Sakura: non era triste! "Non fa niente ... non poteva saperlo. Tornando a cose più importanti, ha già stilato i nuovi turni?" "Ah si ... ecco ... per prima cosa ti dovrò illustrare tutti i nuovi parametri e le modifiche che abbiamo riportato sul piano lavorativo ... quindi pensavo di farti iniziare all'una ... il turno finirebbe alle otto di questa sera, ma essendo il tuo primo giorno puoi finire anche alle cinque ... giusto per iniziare un pò alla volta!" "Le otto va bene! Non si preoccupi, ce la farò e se dovessi stancarmi rallenterò il ritmo, ok!" Maestra ed allieva si guardarono negli occhi e sorrisero ... il loro legame era molto forte, si capivano subito e si volevano molto bene, anche se non lo manifestavano, continuando a mantenere il distacco per le loro posizioni. "Mentre mi spiega le novità ... mi potrebbe dire che fine hanno fatto Kakashi e Sai? E' da molto che non li vedo e sapevo che Sai doveva partire per una missione stando via due settimane, ma non l'ho più rivisto, stanno tutti bene vero?" "Certo solo che sono sempre via ... Kakashi è un valido supporto nelle squadre ninja e Sai ... be' lui è un anbu e come tale è sempre in missione!" "Si certo ... Era tanto per sapere ... l'importante è saperli sani e salvi!" Sakura iniziò il turno, fu accolta molto bene da tutto il corpo ospedaliero ... non era solo un ottimo medico, seconda solo all'hokage, ma anche un ninja molto famoso ... Le ore passavano tranquillamente anche se spesso doveva fermarsi a riposare ... non era più abituata a correre da una parte all'altra dell'ospedale, ma il suo lavoro lo svolgeva molto bene e grazie alle sue straordinarie doti mediche, aveva già fatto dimettere un paio di pazienti e migliorato parecchio lo stato di salute di altri ricoverati, accorciandone la permanenza in ospedale. Alle cinque e mezzo del pomeriggio decise di prendersi una pausa per recuperare non solo le energie ma salutare le sue amiche che finivano il turno. Dentro allo spogliatoio: "Allora fronte spaziosa come sta andando il tuo primo giorno? Stancante vero?" "Si, hai ragione Ino-pig ... ma è normale che sia così ... è passato tanto tempo ... mi devo solo riabituare!" "Forza e coraggio Sakura ... con un pò di allenamento tutto ritorna come prima!" "Anche tu parli di allenamento Ten Ten? Non è lo stare troppo insieme a Neji? Per me la sua prima parola non è stata mamma ma allenamento!" Ci fu una risata generale. "Temari fai poco la spiritosa ... non è divertente ... e poi sono sicura che la sua prima parola è stata mamma ... magari allenamento è stata la seconda!" Ci fu ancora una forte risata. Sakura stava bene in loro compagnia, era diverso rispetto a quando si trovava ricoverata. "Hinata tu non dici niente in difesa di tuo cugino!" "Io ... veramente ..." Fu interrotta dall'arrivo di Minami. Si zittirono tutte fulminandosi con lo sguardo. La rosa non capiva. "Ciao Minami è bello vederti ... ora siamo colleghe!" "Già!" questa fu la sua risposta fredda e distaccata, prese la sua roba dall'armadietto e uscì senza salutare nessuno. "Antipatica!" "Non dire così Ino-pig ... a me non sembra ... anzi ti dirò che è stata molto gentile ed educata nei due giorni che vi ha sostituito ... ma non capisco questo suo cambiamento!" "Te lo spiego subito fronte spaziosa ... Minami fa parte delle oche club di Sasuke!" "Oche club? Ahahahah Ino-pig ... si dice fans club ... non oche club!" "Lo so benissimo come si dice, ma per me sono oche, quindi oche club! Chiaro? E non mi contraddire!" facendole l'occhiolino "Devi anche sapere che Minami, come tutte le altre oche, non ci sopporta perchè siamo amiche di Sasuke ... quindi stai molto attenta .... si sentono minacciate da noi, anche se abbiamo già i nostri ragazzi!" "Addirittura? Be' comunque non possono temermi ... vi ricordo che io e Sasuke non siamo più amici!" "Ma siete nello stesso team!" "Eravamo Hinata ... eravamo ... ti ricordo che sono sospesa per almeno sei mesi!" "Come vuoi fronte spaziosa, ma stai molto attenta ... è una vipera ... ci fa i dispetti, pensa che una volta ha invertito le cartelle cliniche di due pazienti, per fortuna Hinata se ne è accorta, altrimenti gli avrebbe fatto una riabilitazione diversa, a Ten Ten e a Temari gli ha nascosto lo schedario delle visite, sono impazzite a trovarlo e hanno ritardato i loro trattamenti ... con me poi ha cercato di modificare gli esiti di alcuni esami ... sono brava nel mio lavoro e non mi faccio fregare così da un'oca come lei!" "Anch'io sono un medico Ino-pig ... e non mi faccio imbrogliare sul mio lavoro!" "Ma sei appena rientrata ... sono cambiate tante cose ... potrebbe far leva su questo, facendo credere che ti sei confusa con qualcosa!" "Dici Ten Ten? Va bene starò attenta ... Adesso però andate ... i vostri ragazzi vi aspettano!" "Oh è vero grazie fronte spaziosa! A che ora inizi domani!" "Alle sette, così vedrò il nuovo giro dei prelievi!" "Ah ok, poi domani ci organizziamo per incontrarci alla sera a festeggiare!" "Vedremo domani!" Si salutarono allegramente. Giunsero finalmente le otto di sera, Sakura era esausta, voleva tornarsene a casa per farsi una bella dormita. Non immaginava che fosse così dura la ripresa. Per fortuna aveva già declinato l'invito di Naruto il giorno prima, non sarebbe riuscita a stare in compagnia, era stanchissima e voleva tornare a casa per dormire. L'ospedale distava circa venti minuti di strada dalla periferia, se avesse usato le sue doti ninja saltando da un tetto all'altro e correndo a gran velocità, ci avrebbe impiegato meno di cinque minuti, ma non poteva, le sue ossa non erano ancora forti, così con il sorriso stampato sulle labbra si diresse verso casa guardano il cielo stellato, non accorgendosi che due occhi neri come la pece che la stavano osservando. Sasuke era uscito anche lui alle otto dalla centrale di polizia che distava appena due minuti dall'ospedale, aveva avvertito subito la presenza di Sakura e aveva abbassato il suo livello di chakra per non farsi localizzare. La rosa era pur sempre un'ottima ninja. Sapeva delle sue dimissioni e del suo esonero dal team, era già stato informato la sera prima dai ragazzi, e ad un'Ino alticcia, le era scappata la promessa che le due amiche si erano fatte: la rosa avrebbe tentato di riallacciare il loro rapporto. Doveva trovare il modo per affrontare questa nuova situazione e tenere Sakura fuori dalla sua vita.

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Capitolo 17
*** capitolo 16 ***


Il mattino seguente Sakura si svegliò di colpo avvertendo strane fitte al cuore e allo stomaco ... non stava male, ma una strana sensazione negativa aveva invaso il suo corpo. Guardò la sveglia, erano appena le cinque del mattino e il suo turno sarebbe iniziato fra due ore. Decise quindi di alzarsi e di prepararsi lo stesso: sarebbe uscita prima, un pò d'aria fresca le avrebbe senz'altro fatto bene. Camminando per le vie deserte del villaggio ripensò a quella strana sensazione, pensando che fosse tutto dovuto al cambiamento che stava vivendo: le dimissioni, il lavoro, quella sottospecie di casa ... assorta nei suoi pensieri non si accorse di una figura che si stava dirigendo verso la sua stessa direzione. Era Sasuke. Anche lui stava andando al lavoro, e da bravo e responsabile capo della polizia era sempre molto mattiniero. Non fece niente quando vide la rosa, anzi sembrava quasi contento di vederla ... almeno ero quello che credeva lei! Così si fermò di fronte a lui, a circa un metro di distanza e con uno dei suoi soliti sorrisi gioiosi iniziò a parlare ... dopotutto aveva fatto una promessa a Ino ... "Ciao Sasuke, vedo che sei sempre mattiniero, come ai vecchi tempi!" Nessuna risposta, la rosa era sorpresa, il volto del moro era serio e cupo. "Sasuke? Tutto bene?" ancora nessuna risposta, Sakura iniziò a perdere la pazienza, se non voleva parlarle perchè si era fermato di sua spontanea volontà davanti a lei? "Potresti rispondere almeno ... mi accontento anche di un tuo solito monosillabo!" Il corpo di Sasuke si irrigidì e il suo volto mutò fino a diventare pieno di rabbia. La rosa provò quasi paura. "Ascoltami bene perchè non te lo ripeterò più: sò bene della scommessa che hai fatto con Ino di provare a riallacciare il nostro rapporto, ma è tutta fatica sprecata ... non ti voglio fra i piedi nè oggi nè mai, quindi stammi alla larga!" Le sue parole erano state taglienti, nemmeno dieci kunai trafitti nella pelle avrebbero fatto così male, perchè tanta cattiveria? Perchè continuava a detestarla fino a quel punto? Aveva perdonato il villaggio nonostante fosse il mandante dello sterminio di tutto il suo clan, perchè non riusciva a perdonare anche lei? Possibile dipendesse dal fatto che avesse cercato di ucciderlo? Con lo sguardo basso e triste "Non riesci proprio a perdonarmi per aver cercato di ucciderti, vero? Sasuke sbuffò, facendole capire quanto detestasse parlare ancora con lei. "Ti ricordo che stavo per ucciderti anch'io e l'avrei fatto se non fosse intervenuto Naruto ... non sentendomi in colpa ... nè all'ora ... nè tantomeno adesso!" Cosa? La voleva morta? Non poteva crederci ... stava mentendo! "Se davvero mi volevi morta, spiegami perchè mi hai protetta dall'onda d'urto durante lo scontro con Madara!" "Come al solito hai frainteso ... volevo proteggere Naruto e non una stupida ragazzina noiosa ed insopportabile come te! ... Eri in mezzo a noi ... come tuo solito!" Dicendo questo riprese il suo cammino, ma quando fu di fianco a Sakura venne fermato dalla sua voce "D'accordo, ho capito ... ma non posso accontentarti, abbiamo troppe cose in comune ... in primis gli amici, poi il team, anche se sono esonerata fra sei mesi verrò nuovamente reintegrata e poi ... viviamo nello stesso villaggio .... ma non preoccuparti vedrò di non starti fra i piedi, sarò invisibile ai tuoi occhi ... e tu ai miei ... U.c.h.i.h.a.!" Senza nemmeno voltarsi Sakura riprese a camminare verso l'ospedale. Sasuke rimase fermo nella sua posizione e comparve sul suo volto un sorriso amaro. Per tutta la notte aveva pensato e ripensato a cosa dirle: doveva essere un discorso breve, duro e conciso ... Non era stato facile per lui dirle quelle cose, aveva richiamato a sè tutto il suo autocontrollo, lo stesso che usava quando era dalla parte del nemico, ma era stato costretto: Sakura era troppo pericolosa per lui! Per fortuna non aveva pianto e non l'aveva supplicato di ritornare indietro sulle sue decisione: non avrebbe retto vederla soffrire. Era riuscito nel suo scopo, l'aveva allontanata da lui e sembrava che lei avesse reccepito il messaggio chiamandolo per cognome scandendo molto bene le sillabe ... chissà forse un giorno le cose sarebbero cambiate, ma adesso non poteva pensarci e con questi pensieri si recò al comando di polizia. Sakura arrivò in ospedale, aveva una gran voglia di piangere, ma c'erano troppe persone e non voleva farsi vedere in quello stato penoso ... sperò di vedere le sue amiche, ma era ancora presto ... e poi come avrebbe potuto confidarsi con loro dopo tutti quei discorsi di guardare avanti e non pensare più a lui? Poi ripensò alle parole di Sasuke ... perchè Ino gli aveva detto della loro promessa? Era un segreto ... avrebbe voluto chiederle spiegazioni ma se lo avesse fatto avrebbe dovuto anche raccontarle come ne era venuta a conoscenza e di conseguenza dirle le parole del moro. Non le voleva ricordare, facevano troppo male, inoltre, conoscendo la bionda, non solo si sarebbe precipitata da Sasuke a dirgliene quattro ma l'avrebbe detto anche a tutti gli altri, fino a Naruto. Non voleva neanche immaginare cosa sarebbe potuto succedere! E cosa più grave, avrebbe rischiato di compromettere definitivamente il loro rapporto di amicizia, mentre Sasuke aveva bisogno di loro per reintegrarsi nella società ... Naruto le aveva detto che ogni sera organizzavano delle feste per stare insieme e per non lasciarlo solo. Per fortuna arrivarono le sette e iniziò a lavorare, accantonando il pensiero dell'incontro avvenuto. Verso le dieci del mattino un'infermiera le disse che l'hokage aveva bisogno di lei e che doveva andare nel suo ufficio a palazzo. L'hokage era seduta alla scrivania, il suo volto era serio, triste ed amareggiato, teneva fra le mani tremanti un dispaccio ... non sapeva come dirglielo, perchè proprio a lei? Ne aveva già passate tante! Poi il bussare alla porta la fece riprendere dai suoi pensieri: "Avanti!" "Buongiorno, so che mi cercava ..." Sakura capì subito dal volto della sua maestra che era successo qualcosa ... qualcosa di molto brutto. "Lady Tsunade, è s-successo q-qualcosa?" "Siediti Sakura ... per favore ..." ma la rosa non si mosse ... Tsunade sospirò e continuò cercando di trovare le parole giuste."Sakura ... non so da dove iniziare ... mi è appena giunto un dispaccio dai villaggi delle montagne dell'ovest ..." "Le montagne dell'ovest? Ma è dove vivono i miei genitori ... cos'è successo? Stanno bene? Me lo dica la scongiuro?" Sakura tremava, allora quella strana sensazione provata la mattina era giusta! Prima Sasuke poi adesso ... "Vedi ... periodicamente gli abitanti si dividevano in gruppi per andare a procurarsi la legna ... purtroppo alcuni punti del terreno erano ceduti per via del maltempo e a causa della neve che è scesa ininterrottamente ... ha coperto molti punti ... " Tsunade non riusciva a continuare "Cosa c'entrano i miei in tutto questo? Me lo dica senza troppi giri di parole!" Sakura aveva già capito, conosceva troppo bene la sua maestra, ma voleva sentirlo con le sue orecchie. "Ieri i tuoi genitori erano di turno per la raccolta legna ... purtroppo tua madre non si è accorta del cedimento della terra a causa della neve ... c'era un burrone ... tuo padre ha cercato di afferrarla ... ma purtroppo sono precipitati entrambi! Sono stati portati subito all'accampamento per curarli, ma le loro ferite erano molto gravi ... verso le cinque di questa mattina sono spirati ... mi dispiace tanto Sakura!" La ragazza manteneva lo sguardo fisso su Tsunade, si mordeva le labbra e aveva stretto i pugni lungo i fianchi ... i suoi genitori erano morti ... ecco cos'era quella strana sensazione che aveva provato, ecco perchè si era svegliata di colpo alle cinque! I suoi genitori l'avevano abbandonata, per sempre! Cercava di non piangere, ma il suo corpo non ascoltava la sua testa ... fiumi di lacrime iniziarono a scorrere sul suo viso. Tsunade voleva abbracciarla, infischiandosene della loro posizione di hokage e cittadina, ma Sakura non mostrava voler nessun conforto materiale, era lì davanti a lei, in piedi, tremante e piangente. "Posso chiederle qualche giorno di permesso per andare al loro villaggio?" "E' naturale! ... Ho già dato disposizione di farti procurare un falco per condurti alle montagne ovest ... non puoi ancora affrontare un viaggio così lungo senza i poteri ninja e sarebbe per te troppo stancante arrivarci camminando ... mentre volando ..." "Va benissimo ... la ringrazio!" "Vuoi che ti faccia accompagnare da qualche tuo amico? Non ho nessun problema ad accordare anche a lui o a lei qualche giorno di permesso e per quanto riguarda te ... puoi prenderti tutto il tempo di cui hai bisogno!" Nella mente di Sakura ci fu un flash black sulla promessa che aveva fatto con i suoi amici: niente più discorsi di morte, portavano solo troppe sofferenze e volevano vivere serenamente. "No, voglio andare da sola ... le chiedo il favore di non dire niente a nessuno ... poi quando tornerò ci penserò io con loro!" "Sei sicura? ...." "Si, sicurissima!" "Va bene, inventerò la scusa che qualche villaggio aveva bisogno di pareri medici e pertanto ho deciso di mandare te, essendo il mio miglior medico di Konoha!" "La ringrazio ... ora con il suo permesso ... " "Ah Sakura ... quando torni voglio che vieni subito da me, chiaro? Fai finta di tornare da una missione e di dovermi fare rapporto! Ok?" "Si ... grazie!" Sakura uscì dall'ufficio dell'hokage non prima di essersi asciugate le lacrime e ricomposta. Percorse il lungo corridoio senza vedere le persone attorno, i suoi pensieri erano ben altri ... Salì sul falco e si diresse verso le montagne dell'ovest ... il vento gelido le scompigliava i capelli rosa, portando via con sè le lacrime calde che le rigavano il viso. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- LO SO, LO SO! E' UN CAPITOLO MOLTO TRISTE ... VI VOGLIO PERO' RICORDARE CHE E' UNA FICTION "SENTIMENTALE" QUINDI ABBIATE FEDE IN ME ....

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Capitolo 18
*** capitolo 17 ***


Passarono quattro giorni e Sakura ritornò a Konoha a notte inoltrata. Le luci dell'ufficio dell'hokage erano accese, quindi Tsunade era ancora al lavoro. Doveva andare da lei come promesso. "Buona sera Lady Tsunade, scusi l'ora tarda ma sono tornata solo ora!" Sakura aveva uno sguardo assente ... distrutto. "Vieni pure avanti, accomodati!" Non era una richiesta, ma un ordine espresso in modo gentile. Sakura ubbidì sedendosi di fronte alla sua maestra. "Raccontami tutto ... libera il tuo cuore!" Le parole di Tsunade erano piene di amore e di affetto, inconsapevolmente iniziò a piangere. "Mi scusi, non riesco a fermare le lacrime!" "E' comprensibile ... prenditi pure tutto il tempo che ti serve ... non ho fretta!" Dopo un paio di minuti Sakura riuscì a calmarsi. "Quando sono arrivata ... sono stata accolta dal capo del villaggio ... mi ha raccontato la dinamica dell'incidente ..." Si fermò un attimo per riprendere coraggio, parlare le faceva troppo male "Purtroppo le ferite riportate erano molto gravi e da subito i medici capirono che non c'erano molte speranze ... neppure se ci fosse stata lei Lady Tsunade ... Il loro capo mi ha anche detto che i miei genitori non vedevano l'ora di ritornare a Konoha ... e che erano molto orgogliosi di me ... per quello che ho fatto ..... per quello che sono diventata! Poi mi ha portato nei loro alloggi dicendomi che potevo portare a casa tutto quello che volevo ... non ci sono riuscita, ogni singola cosa me li faceva ricordare troppo .... ho preso solo una foto .... l'avevamo scattata insieme poco prima che iniziassi ad allenarmi con lei ... eravamo insieme ... felici! ... Ho deciso di farli sepellire in quel posto ... i miei genitori amavano le montagne! ... Ci è voluto qualche giorno per organizzare tutto ... ieri li abbiamo sepelliti ... poi il tempo di sistemare la parte burocratica ... e sono tornata!" Sakura aveva fatto un'enorme fatica a raccontare quelle cose, il suo discorso era stato interrotto spesso dalle pause per farle prendere fiato, e alcune volte risultava non del tutto coerente. Ma a Tsunade non interessava aveva capito. "C'è dell'altro Sakura"! "N-no ... le ho detto tutto!" L'hokage sapeva che non era vero, c'era qualcos'altro dentro al suo cuore, ma non insistì ... era già stata fin troppo brava a raccontarle tutti quegli avvenimenti ... le avrebbe dato tutto il tempo di cui necessitava. "Ora cosa pensi di fare? Non ho detto niente a nessuno ... nonostante i tuoi amici mi abbiano chiesto dov'eri andata. Ovviamente gli ho raccontato che ti avevo mandato in alcuni villaggi che necessitavano di pareri medici ..." "Le chiedo di continuare con questa bugia ... non me la sento ancora di raccontare l'accaduto, mi fa ancora molto male ... inoltre adesso non è il momento giusto .... è da poco che hanno ripreso a vivere serenamente, non mi sembra giusto rattristarli con il mio lutto ... ce lo siamo promessi!" "Ma che stai dicendo? Non vorrai mica tenerti tutto dentro vero? Hai bisogno anche te di confidarti ... hai bisogno di un supporto morale ... loro possono dartelo!" "Per favore non insista ... preferisco fare così almeno per adesso ... poi con il tempo glielo dirò, appena mi sentirò pronta .... promesso!" "Come vuoi, non posso dirti niente ... purtroppo questo dolore è solo tuo ... ma se hai bisogno la mia porta per te è sempre aperta ... vieni quando vuoi ... se posso esserti d'aiuto in qualche modo sarò ben lieta di accontentarti!" "Allora le chiedo subito un favore ... mi faccia lavorare ... mi assegni dei doppi turni ... se starò concentrata nel lavoro, avrò meno tempo di pensare all'accaduto e mi passerà più velocemente!" "Ma Sakura! Non ti passerà più velocemente, anzi sarà peggio perchè non avrai modo di pensarci e di fartene una ragione!" "La ragione me la sono già fatta ... purtroppo ho visto i loro corpi privi di vita! ... La prego accolga la mia richiesta!" "Va bene se è questo quello che vuoi ... ma ti darò un altro incarico ... così i tuoi colleghi e amici non sospetteranno niente .... ti affiderò il compito di vice responsabile dell'ospedale con la scusa di aiutarmi nel mio lavoro ...sarà solo una facciata, sei ancora troppo giovane per rivestire questo ruolo anche se le tue capacità mediche sono eccezionali e lo hai dimostrato anche al tuo rientro ... ma non potrò pagarti per quel ruolo e nemmeno per le ore in più che farai nelle varie giornate ... purtroppo i fondi dell'ospedale sono scarsi e ..." "Va benissimo, non mi importa della paga ... a me basta lavorare!" "E per l'alloggio, lo vuoi cambiare?" "No, è perfetto ... sono isolata da tutto e da tutti, così avrò più tempo per pensare alla mia nuova vita ... senza più i miei genitori ... è perfetta come sistemazione ... poi più avanti potremo riparlarne!" "Bene ... sono già le tre del mattino ... vai a casa fatti una doccia e una bella dormita ... domattina presentati alle dieci che inizierò ad illustrarti le tue nuove mansioni!" "Allora a domani ... buonanotte!" Sakura uscì dall'ufficio dell'hokage ripensando a quello che si erano dette: Tsunade aveva ragione, c'era dell'altro, ma non poteva dirglielo. Aveva un grosso peso nel cuore, si sentiva responsabile per la morte dei suoi genitori, era stata lei a convincerli a trasferirsi sulle montagne per mettersi al riparo dalla guerra e dalla morte, invece li aveva mandati proprio incontro a quest'ultima. Quando arrivò a casa, si tolse la mantella appoggiandola sall'unica sedia, (non c'era l'attaccapanni), poi si sfilò la piccola borsina che teneva legata alla cintura dei suoi pantaloni: generalmente la usava per tenere le armi, ma per quella volta era stata usata per contenere la foto che la ritraeva insieme alla sua famiglia. La guardò a lungo, provando un grandissimo senso di colpa e una grande nostalgia, la posò sul davanzale della finestra, accanto a quella del team 7. Andò in bagno a farsi una doccia, uscita, si dedicò al bucato, poi finalmente verso le cinque si coricò nel letto. Non riuscì a dormire molto bene, spesso si svegliava per gli incubi: vedeva l'incidente dei suoi genitori, la sofferenza provata, poi vide Sasuke e sentì nuovamente le sue parole "stammi alla larga". L'ultimo incubo riguardava sempre Sasuke che le diceva che sarebbe stato meglio che fosse morta lei e non i suoi genitori. Si svegliò di colpo, sudata e tremante. Erano solo le otto del mattino, non aveva più sonno e decise di alzarsi e iniziare a prepararsi con molta calma. Raggiunse l'ospedale con circa venti minuti d'anticipo, era solita arrivare sempre prima. Quando le sue amiche la videro le corsero incontro. Sakura doveva cercare di non far capire nulla. "Ehi fronte spaziosa, ti sembra il modo? Vai via senza dirci niente? Lo sai che ci hai fatto prendere un colpo! Poi per fortuna l'hokage ci ha detto che ti aveva mandato in alcuni villaggi che necessitavano di un consulto medico, però potevi almeno dircelo, potevi almeno salutarci!" "Avete ragione ... vi chiedo scusa ... è solo che è stato tutto così improvviso .... e non c'è stato tempo, dovevo partire subito!" "Per questa volta ti perdoniamo, ma dimmi va tutto bene? Ti vedo strana!" "Ti sbagli Ten Ten, va tutto bene .... sono solo stanca ... questi quattro giorni sono stati molto impegnativi .... sono ritornata questa notte e ho dormito poco!" "A proposito di dormire ... dove sei alloggiata?" La domanda di Temari l'aveva spiazzata, non aveva pensato a cosa dire circa quell'argomento. Tutti i suoi amici vivevano in belle case e ora anche Naruto: Shikamaru, Hinata, Neji, Kiba, Ino e Sasuke appartenevano a clan molto stimati e ricchi, alcuni solo di Konoha, come quello Yamanaka e quello Inuzuka, gli altri dell'intero mondo ninja ... Nara, Hyuga e Uchiha. Ten Ten era andata a vivere da tempo in un grazioso appartamento offertole dalla famiglia Hyuga, su espressa richiesta di Neji, ancora prima che si mettessero insieme, anche Temari viveva in un bellissimo appartamento, ma lei era la sorella del Kazekage di Suna. Tutti i suoi amici provenivano da famiglie ninja. Solo Sakura era figlia di civili ma non ci aveva mai dato peso, le differenze sociali non le erano mai interessate ... il suo carattere allegro e solare aveva sempre conquistato tutti: civili e ninja. Viveva comunque in una bella villetta a schiera ... mentre ora .... DIN DLON COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: TUTTO IL PERSONALE MEDICO E' ATTESO IN SALA RIUNIONI! "Ehi ragazze avete sentito? Siamo stati tutti convocati, chissà perchè!" "Non lo so Hinata, andiamo e lo scopriremo!" "Ben detto Ten Ten ... forza seguite tutte me ... la grande Ino Yamanaka!" Il temperamento di Ino era sempre trascendente ma divertente ... le ragazze sorridendo la affiancarono dirigendosi verso la sala riunioni. Sakura ringraziò tutti i kami per quell'interruzione ... Se avesse detto loro la sua attuale sistemazione, conoscendole, avrebbero insistito per ospitarla, per non parlare poi di Ino: si sarebbe infuriata forse quasi alla pari dell'hokage. Tutto il corpo medico si presentò in sala riunioni, dove l'hokage li attendeva. "Bene vedo che ci siete tutti ... Vi ho convocati per farvi un breve annuncio, per i vostri colleghi che inizieranno nel pomeriggio vedrò di fargli pervenire una relazione scritta per informarli di quello che sto per dirvi ... Sakura vieni avanti, qui, accanto a me!" Le persone presenti si voltarono verso la rosa mettendola ulteriormente in imbarazzo. "Essendo l'hokage di Konoha ho moltissimi impegni ... ma sono anche la responsabile dell'ospeale e anche questo ruolo richiede tantissimo lavoro ... quindi ho chiesto a Sakura di aiutarmi, offrendole il posto di vice responsabile ... Come sapete è un ottimo medico e le sue doti intuitive sono sorprendenti, credo che saprà svolgere il suo nuovo incarico in maniera impeccabile. Ora tornate pure alle vostre mansioni!" All'inizio i presenti erano rimasti tutti sorpresi, Sakura era poco più di un'adolescente, ma era anche vero che fosse un medico eccezionale, inoltre era uno dei tre eroi e ninja leggendari della guerra ormai conclusa. Avere un capo come lei era motivo di grande orgoglio. Ci fu un applauso generale, quello era il loro modo per dire che avevano accettato quella nomina di buon grado. "Wow fronte spaziosa! Sono felicissima per te, te lo meriti davvero questo ruolo! Non solo sei il mio capo ma anche la mia migliore amica ... quindi non mi negherai dei permessi extra, vero?" Facendole l'occhiolino. "Ino sei incorreggibile, sembra come che ti stai approfittando della nomina di Sakura!" "Ma Temari come ti sembra! .... certo che è così!"Tutte si misero a ridere. "Sakura ricordati però che anche noi siamo tue amiche, quindi ..." "Si si ho capito Ten Ten, se posso aiutarvi più che volentieri, ma sapete anche che non potete approfittarvene, non sarebbe corretto nei confronti degli altri colleghi!" "Sakura ha ragione!" "Hinata ma da che parte stai?" "Da nessuna Ino, ma non possiamo approfittarci della nostra amicizia con Sakura!" "Adesso ragazze devo andare ... l'hokage mi deve illustrare la mia nuova mansione!" "Ah Sakura! Questa sera ci troviamo a casa mia per stare insieme, ti aspettiamo dopo cena, per le otto ok?" "Ti ringrazio Temari verrò senz'altro!" Quella sera faceva molto freddo, Sakura indossava il mantello procurato da Ino, ma era troppo leggero e corto per quella stagione. Doveva procurarsene un altro ma purtroppo nessun negozio di abbigliamento era stato ancora riaperto. Le persone dovevano arrangiarsi con quello che avevano, magari chiedendo in prestito vestiti ad amici e conoscenti. Avrebbe potuto chiedere alle sue amiche di prestarle qualcosa in più da integrare nel suo armadio (vuoto), ma non poteva farlo. Non poteva dipendere da nessuno, non ora ... non ora che aveva perso i genitori, i pilastri portanti della sua vita. Quella situazione l'avrebbe aiutata a crescere ulteriormente, imparando ad arrangiarsi senza dipendere da nessuno .... dopotutto sia Naruto, sia Sasuke erano orfani ed erano cresciuti da soli con le proprie forze e doveva imparare a farlo anche lei. Sasuke! Già ... Sasuke! Non aveva più pensato al loro incontro e a quello che si erano detti. Si fermò e sospirò ... doveva trovare la forza per comportarsi come gli aveva promesso: sarebbe stata invisibile ai suoi occhi e non l'avrebbe intralciato. Dopotutto si era ripromessa di non farsi vedere più triste dai suoi amici, specie per Sasuke ... i suoi amici .... loro erano fondamentali per lei, stando in loro compagnia sarebbe riuscita anche a trovare la forza per superare la perdita dei suoi geniori. Il suo appartamento era distante dal centro di Konoha e anche dall'appartamento di Temari, arrivò quindi in ritardo di quasi mezz'ora. Aprì la porta Ten Ten. "Alla buon'ora, credevamo ti fossi persa! Dai entra siamo tutti in salotto!" "Hai ragione ... scusate il ritardo ma ho finito più tardi ... poi sai sono dovuta andare a casa a prepararmi e ..." "Ehilà Sakura-chan, ho saputo della tua promozione, congratulazioni!" "Ti ringrazio Naruto!" Sakura si guardò attorno, c'erano tutti ... anche Sasuke. Si limitò ad ignorarlo non dandolo a vedere con nessuno e iniziando a parlare con tutti gli altri. "Senti un pò Naruto ... Sia Sasuke che Sakura, gli altri due eroi della guerra, hanno fatto strada ... uno è diventato il capo della polizia, l'altra vice responsabile dell'ospedale, e tu invece? Cosa pensi di fare?" "Come cosa penso di fare Kiba ... avrò anch'io un'ottima posizione ... non ti dimenticare che diventerò il sesto hokage di Konoha!" "Si, ma adesso non lo sei ancora!" "Non ti ci mettere anche tu adesso Neji ... delle volte ti preferivo prima della tua rinascita .... eri più taciturno!" "Veramente lo dicevo solo per mia cugina ... non sopporterei vederla insieme a un fannullone!" "Ehi senti un pò ... io non sono un fannullone ... io sono l'eroe del regno ninja, non te lo dimenticare ... diciamo solo che per il momento mi basta essere acclamato da tutti ... non ci vedo niente di male in questo!" "Lo sappaiamo chi sei ... che seccatura!" "Che c'è Shika, sei forse geloso?" "Per niente ... è solo tutto una seccatura!" "Anch'io sono una seccatura Shika?" "Ino ... tu sei la mia seccatura preferita!" La bionda si fiondò sulle labbra del Nara baciandolo appassionatamente davanti a tutti. "Avete finito di sbaciucchiarvi ... mi date il voltastomaco!" "Sei geloso teme?" "Tze ... per niente!" poi guardando Sakura, che l'aveva ignorato come sperava decise di alimentare la dose "Inoltre dobe se volessi spassarmela anch'io non avrei problemi ... ho l'imbarazzo della scelta considerando tutte le mie corteggiatrici!" "Adesso però ti stai vantando Sasuke e non è da te!" "Vedi Ten Ten ... le persone cambiano ... inoltre sono un ragazzo e ho anch'io ... diciamo così ... le mie esigenze!" Istintivamente si voltarono tutti verso la rosa, il moro aveva esagerato dicendo quella cattiveria, ma rimasero sorpresi nel vedere che Sakura non sembrava minimamente turbata: tirarono un sospiro di sollievo, altrimenti si sarebbero ritrovati a consolarla e addio festa. "E bravo Sasuke, adesso che ne dite di brindare ... Brindiamo a Sakura che finalmente è dei nostri!" disse Kiba alzando il bicchiere. "Io non brindo per una noiosa!" Il silenzio piombò nella stanza. Sasuke stava veramente esagerando. "Grazie ragazzi ... è un onore sapere che questo brindisi è per me!" Sakura aveva spezzato il silenzio, ignorando completamente quello che aveva detto il moro, anzi ... ignorandolo proprio .... e alzò il suo bicchiere pronta per brindare. Furono fatti diversi brindisi, alcuni dei quali riguardanti la rosa a cui il moro non partecipò mai, gli altri invece, in cui anche Sasuke partecipava, venivano fatti senza che i loro due bicchieri si toccassero mai. La serata stava procedendo molto bene ... l'alcol contribuiva molto all'euforia, ma Sakura sapeva controllarsi molto bene evitando di bere, nonostante i brindisi ... si bagnava solo le labbra. Partecipava a tutti i discorsi dei suoi amici ridendo e scherzando come che nulla fosse. Nell'angolo dell'appartemento due occhi neri la stavano osservando. Per tutta la sera Sasuke l'aveva guardata senza farsi notare da nessuno: all'inizio era compiaciuto, sembrava che la rosa stesse mantenendo la sua parola ignorandolo e standogli alla larga come gli aveva chiesto lui, ma c'era qualcosa di strano, di diverso ... sembrava che Sakura stesse partecipando alla festa solo con il corpo e non con la mente. Subito pensò dipendesse da lui, ma più la osservava più capiva che c'era qualcos'altro e non riusciva a capire il perchè. "Ehi teme, lasciatelo dire ... non sei stato molto carino prima a dire quelle cose davanti a Sakura-chan!" "Tze ... dico quello che voglio!" "Si, ma hai esagerato ... e poi lo sappiamo tutti che non è vero quello che hai detto! Non ti sopporti nessuna di quelle tue innumerevoli ammiratrici ... figuriamoci a farci qualcosa anche solo per soddisfare le tue esigenze personali!" Sasuke si voltò verso Naruto: il biondo aveva ragione, lui non si abbassava a certe cose, aveva un suo orgoglio, una sua reputazione da difendere, inoltre si sapeva controllare benissimo sotto quell'aspetto! Nessuno dei suoi amici sapeva del patto fatto con Sakura, lui era una persona molto riservata e difficilmente raccontava le sue cose e a quanto pareva neanche lei aveva raccontato niente ... altrimenti le sue amiche non solo lo avrebbero raccontato ai loro ragazzi ma sarebbe stato accerchiato e criticato da tutti loro. "Ehi dobe, non ti sembra che ci sia qualcosa di strano in lei?" "Di strano? No non mi pare perchè? Ahhh ... ho capito ... adesso si spiega tutto ... sei stato così acido con lei per farti notare .... per poi magare dare libero sfogo alle tue esig ..." Naruto non finì la frase che un pugno l'aveva fatto volare dall'altra parte della stanza, sotto lo sguardo interrogativo dei presenti. "Oh Naruto ... ti senti bene?" "Si Hinata ... non preoccuparti ... lo sai com'è fatto il teme ... si arrabbia per niente!" "Ragazzi grazie per la splendida serata, ma sono stanca quindi andrei a casa a riposarmi!" "Come fronte spaziosa sono appena le dieci e mezza e vuoi già andartene?" "Si Ino sono stanca ... ma ci saranno altre serate non preoccuparti!" "Senti Sakura quali sono i tuoi orari di lavoro? Così tanto per sapere!" Neji era proprio cambiato, in passato non avrebbe mai fatto una domanda come questa, ora dimostrava interesse a tutto ciò che lo circondava. "Teoricamente dalle 8 alle 18, con mezz'ora di pausa pranzo a mia scelta, ma non credo di riuscire a smettere a quell'ora ... c'è tanto da fare!" "Capito ... va bene le ragazze ti terranno informate dove ci incontreremo alla sera così potrai raggiungerci ... che seccatura!" "Sakura se sei stanca, posso chiedere ad Akamaru di riaccompagnarti a casa, così farai prima dato che non puoi usare le tue arti ninja!" "Ti ringrazio Kiba, ma non importa ... preferisco camminare ... è un modo come un altro per tenermi in allenamento ... si è fatto tardi ... grazie per la splendida serata ... buonanotte!" Non era vero che era stanca, ma ci voleva più di mezz'ora di cammino per arrivare a casa sua e non poteva proprio farsi accompagnare da Akamaru altrimenti avrebbe visto dove abitava e l'avrebbo detto a kiba e a tutti gli altri ... per fortuna nessuno dei suoi amici gli aveva più chiesto dove abitava ... inoltre per la fretta di uscire non aveva fatto il bucato e non poteva rimandarlo ... con solo tre cambi di cui due di scorta e la difficoltà che aveva ad asciugare era costretta a farlo quasi tutte le sere. Ripensando alla serata appena trascorsa si sentì in colpa nei confronti dei suoi amici, anche se era presente con il corpo, la sua mente era assente: pensava intensamente alla morte dei suoi genitori, il dolore era fortissimo, poi Sasuke con quelle sue frasi infelici aveva peggiorato la situazione, incassando ulteriormente quei duri colpi. Perchè se non la voleva fra i piedi, non la lasciava stare? Perchè si era divertito a stuzzicarla? Sicuramente l'aveva fatto per metterla alla prova. Rincasò e si coricò a letto verso l'una di notte ... il bucato richiedeva tempo e fatica, quel lavoro iniziava già a destestarlo. Gli altri avevano lasciato l'appartamento di Temari verso mezzanotte, tranne Kiba che si fermava a dormire dalla sua ragazza. Come sempre erano tutti molto alticci, anche Shikamaru e Neji si stavano lasciando andare all'alcol, tranne Sasuke che sapeva sempre controllarsi. Quando il moro tornò a casa sua e si mise a letto non potè non pensare a Sakura: c'era qualcosa di strano nel suo comportamento, nessuno se ne era accorto, nemmeno Naruto. Possibile solo lui? E poi perchè continuava a pensare a lei? Era stato lui stesso a voler rompere definitivamente il loro rapporto, eppure non riusciva a fare a meno di pensarla e di osservarla. Gli sembrava strano che l'hokage l'avesse mandata in quella specie di missione subito dopo le sue dimissioni anche se sapeva che era stata proprio Sakura a chiedere di ritornare a lavorare, almeno questo era quello che avevano detto le ragazze, eppure c'era qualcosa di strano, sembrava come stesse nascondendo qualcosa, e non riusciva a capire cosa. Se non avesse preso la decisione di non far più entrare Sakura nella sua vita avrebbe sicuramente indagato per capire cosa nascondesse, perchè era chiaro che era così, ma dato che aveva preso una decisione ... era quella e basta!

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Capitolo 19
*** capitolo 18 ***


AGGIORNO ADESSO PERCHE' E' TUTT'OGGI CHE HO DEI PROBLEMI DI CONNESSIONE E MI SONO ACCORTA DI AVERNE UN PO' ADESSO, QUINDI PER EVITARE DI NON RIUSCIRE AD AGGIORNARE DOMANI LO FACCIO ORA ... SPERIAMO SIA UN PROBLEMA DI LINEA FACILMENTE RISOLVIBILE ... ALTRIMENTI NON SO' QUANDO RIUSCIRO' AD AGGIORNARE ... MA TRANQUILLI HO GIA' I CAPITOLI SCRITTI! Passò una settimana da quella sera, c'erano state altre serate in cui Sakura stava con gli amici, ma non tutte. Era molto impegnata con il suo nuovo lavoro e anche se era solo una facciata, ci teneva a svolgerlo nel migliore dei modi per aiutare Tsunade. Una sera aveva finito presto, ma sapendo che si sarebbero incontrati da Sasuke, aveva deciso di trattenersi ulteriormente in ospedale per non andarci ... un conto era incontrarsi dagli altri, un altro era invece andare a casa sua, anche se il moro non avesse espresso nessun commento sulla presenza o meno della rosa. Entrambi avevano recepito il messaggio: lei si impegnava a stargli alla larga e di essere invisibile ai suoi occhi, lui di accettare la sua presenza in quanto condividevano interessi comuni ... gli amici, il team e il villaggio. Anche se cercava di tenersi sempre impegnata, ed iniziasse ad alleviare il suo dolore per la perdita subita, nonostante ci stesse ancora male, non riusciva a sopportare il patto fatto con Sasuke. Continuava ad amarlo con tutta se stessa, lui era l'amore della sua vita, il suo principe azzurro ... non accettava di averlo perso per sempre, non ora che era ritornato a Konoha. Le sarebbe bastato anche solo la sua amicizia ... lui l'avrebbe capita ... avrebbe capito che c'era qualcosa che non andava in lei e a modo suo sarebbe riuscito a consolarla come un tempo. Anche Naruto era come il moro, ma adesso era troppo preso da Hinata e a divertirsi per accorgersene. Non gli faceva una colpa, anzi, era felice per lui ... vederlo così sereno la rincuorava: la felicità dei suoi amici era diventata la cosa più importante, non voleva più vederli tristi ... non per lei almeno. Assorta nei suoi pensieri non si accorse dell'arrivo di Tsunade. "Sakura?" "Eh .. Oh mi scusi io ..." "Non ti sei accorta di me perchè sei troppo assorta nel tuo lavoro vero?" "G-già ... come mai qua? E' successo qualcosa? Ho forse commesso qualche errore?" "Errore? Ma stai scherzando? Stai facendo un ottimo lavoro, i miei complimenti! Ti ricordo che è gia passata una settimana, ti dice niente?" "E' vero, che sbadata ... ci dobbiamo aggiornare settimanalmente per discutere i rapporti! Mi scusi!" "Non scusarti, non serve ... dunque tornando al lavoro ... ho guardato il tuo piano per ridurre i costi dell'ospedale e devo dire che è perfetto ... non faremo ulteriori tagli. Mi piace la tua proposta di ripristinare i tre turni di lavoro e impiegare gli operatori addetti alle riabilitazioni anche in campo infermieristico, facendo così non saremo più a corto di personale e potremo iniziare a concedere qualche giornata di ferie, dato che sono mesi che lavorano ininterrottamente. Bravissima! Nonostante sia solo una facciata, credo che dovrò prendere in seria considerazione di affidarti veramente questo ruolo!" "Così mi sta lusingando troppo ... non credo di aver fatto niente di speciale!" "Smettila di sottovalutarti .... Adesso cambiamo discorso ... dimmi, come ti senti? Hai detto ai tuoi amici quello che ti è successo?" "Non ancora, non credo sia ancora il momento! Vederli così felici dopo tanto tempo! ... E poi ci siamo fatti una promessa e ... " "Al diavolo la promessa, la morte purtroppo non si può prevedere e lo sai anche tu! Inoltre non pensi che quando glielo dirai ci rimarranno male nel sapere che non ti sei confidata con loro?" "Lo so, ci avevo già pensato ... ma vede ... non mi sento ancora pronta per affrontare questo discorso ... ho bisogno di altro tempo!" "Capisco! ... A questo punto inizierò a far rientrare gli abitanti delle montagne dell'est ... terrò per ultimi quelli dell'ovest ... i tuoi amici sanno che i tuoi genitori erano rifugiati lì e non vedendoli ritornare inizierebbero a fare domande, venendo poi a sapere della loro morte, mentre è giusto che sia tu a parlargliene per prima ... ma ricordati che hai tempo per altri due mesi circa!" "Due mesi sono tanti ... entro quel periodo sarò pronta!" "Mmmm ... Ora dimmi come procede il tuo rapporto con Sasuke!" Se fino a quel momento Sakura era riuscita a trattenere le lacrime a sentire pronunciare il nome del moro iniziò a piangere e su insistenza di Tsunade, la rosa le raccontò quello che si erano detti. L'hokage era rimasta senza parole ... non avrebbe mai immaginato che Sasuke potesse arrivare a tanto, non con Sakura almeno ... era riuscito a perdonare l'intero villaggio e a reintegrarsi, perchè non con lei? Che colpa aveva mai commesso di così grave? Non riusciva a capire. "Mi dispiace, non riesco a capirlo ... ma dimmi un'altra cosa, hai parlato con Ino? Le hai chiesto spiegazioni del perchè gli avrebbe raccontato della vostra promessa? Credi forse che si sia arrabbiato per quello?" "No ... non le ho chiesto niente, avrebbe capito che c'era dell'altro e sarei stata costretta a raccontarglielo ... ma non credo sia questo il motivo ... doveva vedere il suo sguardo pieno di rabbia ... doveva sentire il tono delle sue parole, fredde e taglienti!" "Aspetta ... non hai detto niente neanche di quello che ti ha detto Sasuke?" "Esatto ... se lo avessi fatto sicuramente si sarebbero arrabbiati con lui e non è giusto ... ha sofferto troppo!" "Perchè, tu non stai soffrendo?" "E' diverso ... la sua sofferenza gli ha fatto commettere degli errori molto gravi, fino a scatenare solo lui la quarta guerra ... Ora che finalmente tutte le verità sono state svelate ha l'opportunità di ricominciare ... ricominciare nel perdono delle persone e di se stesso ... insomma ... ricominciare una nuova vita!" "E' lodevole il tuo discorso ma pensi troppo agli altri, dovresti pensare anche un pò più a te stessa, non va bene tenersi dentro tutto questo dolore senza confidarsi!" "Lui ci è riuscito per anni ... ha sempre vissuto in solitudine e in silenzio, soffrendo interiormente. Non dico che voglia fare la sua stessa fine ... non ci riuscirei nemmeno volendo ... Ma questo per me è un periodo particolare, devo prima riuscire a conviverci io ... poi potrò confidarmi con i miei amici, dicendogli anche dove abito!" Sakura rise di gusto, per l'ultima cosa che aveva detto. "Non dirmi che non sanno dove alloggi!" "Esatto! Mi sarei dovuta assorbire altre sfuriate e sinceramente mi è bastata la sua!" Fu il momento di Tsunade ridere di gusto ricordandosi la scena! "Va bene va bene ... la vita è tua come sono tue le decisione, ma ti chiedo una cortesia, non tirare troppo la corda, potrebbe spezzarsi ... tu sei sempre stata una ragazza solare e trasparente, indossare questa maschera potrebbe farti molto male!" "Non si preoccupi, starò attenta!" "Adesso devo ritornare a palazzo, mi raccomando per qualsiasi cosa non esitare a venire da me e per quanto riguarda il lavoro, domani darai tu la comunicazione dei cambiamenti apportati ma ricordati di tenere il polso duro ... non credo che molti apprezzeranno ... buonanotte!" Il mattino dopo Sakura comunicò a tutto il personale le modifiche degli orari di lavoro e del rafforzo nel reparto infermieristico da parte degli addetti alla riabilitazione. Come predetto dall'Hokage ci furono molti pareri contrastanti, ma la rosa non si fece mettere i piedi in testa. "Mi dispiace questa è la nuova disposizione approvata direttamente dall'hokage. L'ospedale naviga in cattive acque a causa della mancanza di fondi dovuti alla guerra, lo so che vi sto chiedendo tanto ma non si può fare nient'altro. Guardatela da un altro punto di vista, con queste modifiche, riusciremo a concedervi qualche giorno di ferie, ne avete tutti bisogno ... Si inizierà fra tre giorni con questo ho finito potete tornare alle vostre mansioni!" Il discorso di Sakura era stato breve ma conciso, non si era lasciata abindolare dalle proteste ricevute, mostrando di saper ricoprire perfettamente il ruolo di vice responsabile. "D'accordo fronte spaziosa ti do ragione in tutto, ma se farò anch'io i turni come farò a stare con il mio Shikamaru?" "Ino-pig, non hai capito ... non se farai ... ma, farai! La regola vale per tutti ... vedi facendo il giornaliero bisognava impiegare altri due medici per coprire le tue ore di assenza, e i medici vanno pagati!" "Si Sakura abbiamo capito, ma noi allora?" "Ten Ten, vedila come una promozione ... non sarete più addette solo alla riabilitazione dei pazienti, ma ve ne prenderete anche cura, prestandogli le medicazioni. Siamo a corto di infermieri e avete già fatto e superato a pieno il periodo di prova!" "Si, ma quando farò il turno pomeridiano o quello notturno, come farò a cucinare il ramen per Naruto?" "E io allora cosa dovrei dire! Sapete benissimo quanto Neji ci tenga agli allenamenti ... questi turni mi stancherebbero troppo e ..." "Anche per me i turni non vanno bene .... io e Kiba amiamo divertirci, ma ho anche bisogno di riposarmi, facendo i turni non riuscirei più a farle entrambe!" A Sakura iniziava a pulsarle la vena sopra la tempia, cercò di respirare profondamente per non esplodere ... quella decisione serviva per non tagliare fondi importanti all'ospedale e loro pensavano a cose così futili? Doveva controllarsi, dopotutto erano le sue amiche .... "Va bene ragazze ho capito ... avete tutte dei problemi ... ma vi ricordo che oltre ad avere una grande resistenza fisica in quanto ninja, avete anche un dovere verso il vostro lavoro ... se vorrete alcune volte potrò sostituirvi io, contente?" "Sei una grande fronte spaziosa!" "Ma sei sicura di farcela Sakura? Anche tu hai il tuo lavoro da svolgere e ti richiede molto tempo!" "Non preoccuparti Hinata! Qualche ora in più con i pazienti non può che farmi bene ... quest'ultima settimana l'ho passata quasi sempre dietro ad una scrivania ... mentre a me piace prendermi cura delle persone!" "Ha ragione Ino, sei una grande e poi Hinata ricordati che Sakura non ha una vita sentimentale come noi!" "Temari?" dissero le altre ragazze all'unisono. "Stando con Kiba ti sei lasciata influenzare troppo ... parli a sproposito proprio come lui! Non è carino, anche se è vero, averlo fatto notare a fronte spaziosa!" "Non fa niente, non preoccupatevi .... ora andate!" Sakura si congedò dalle sue amiche con il sorriso per non far notare di avere incassato nuovamente un altro duro colpo, non solo da Temari ma anche da Ino che aveva confermato la dichiarazione della prima ... avevano ragione, lei non aveva il ragazzo, non aveva nessuno da aspettare o che l'aspettasse ... non aveva nemmeno più la famiglia! Quanto voleva che questa sofferenza finisse! Ma ci voleva tempo ... sempre quel maledettissimo tempo! In giornata espose il nuovo piano di lavoro con le prime assegnazioni dei giorni di ferie. Verso le cinque e mezza le sue amiche la raggiunsero in ufficio per salutarla dato che avevano finito la loro giornata lavorativa. "Ehi fronte spaziosa abbiamo visto i nuovi turni, ma perchè non ci hai assegnato anche a noi le ferie?" "Ino-pig, mi dispiace ricordarvelo, ma li avete già avuti per Natale, non ti ricordi più? Ne hanno diritto anche gli altri ... ma non preoccuparti, quando si ricomincierà il giro sarete le prime ok?" "Uff ... hai ragione, è solo che siamo stanche, abbiamo bisogno di dormire!" "Se non faceste tardi tutte le sere, ma soprattutto non beveste così tanto, sicuramente alla mattina sareste più riposate!" "Oh andiamo Sakura, siamo giovani, abbiamo una vita sociale, se non ci divertiamo adesso quando lo facciamo?" "Lo so, ma avete anche delle responsabilità, non dimenticarlo Ten Ten!" "Io parlerò anche a sproposito, ma tu mia cara Sakura stai diventando un pò acida!" "Adesso basta Temari ... così si finisce per litigare ... Sakura ha ragione ... basterà rincasare prima la sera e magari bere un pò meno ...!" Hinata sapeva sempre come placare eventuali liti e interveniva sempre al momento giusto spezzando l'aria tesa che si creava. "Tze ... adesso vado è già tardi e Kiba mi starà già aspettando, questa sera siamo da Shikamaru vero Ino?" Lanciando uno sguardo di sfida a Sakura, come a farle capire che non le interessava minimamente il suo consiglio e peggio ancora che non aveva per niente digerito quello che le aveva detto. "Si siamo da Shika ... vieni fronte spaziosa?" Anche Ino era imabarazzata, ma il suo invito era sincero. Sakura invece era tranquilla non voleva far capire che ci era rimasta molto male per le parole di Temari. "Vedremo, adesso andate vi stanno aspettando!" Quella sera decise di sospendere il lavoro verso le nove per andare a casa di Shikamaru, non che ne avesse voglia, era stanca e non le piaceva lasciare le cose in sospeso, ma doveva andarci per dimostrare a Temari e alle sue amiche che non portava rancore per quello che era successo quel pomeriggio. Durante il cammino tirò fuori il pezzo di pane che non aveva mangiato a pranzo per mangiarlo a cena, mentre la mela l'avrebbe mangiata il mattino dopo per colazione. Tutto lo staff ospedaliero aveva diritto ad un pasto al giorno, indifferentemente dal turno, stessa cosa per lei che era rinchiusa in quell'enorme struttura dalla mattina a sera. Aveva il pranzo ma non la cena, chi era messo nella sua stessa situazione si portava il mangiare da casa come sostituto per l'altro pasto mancante. Altri invece che avevano solo un turno, si portavano lo stesso qualcos'altro da integrare a quello che forniva l'ospedale: il pasto era veramente misero, una ciotola di riso in bianco, un pezzo di pane e un frutto. Il pasto per lo staff era stato il primo ad avere avuto dei tagli sulle finanze dell'ospedale. Quell'ultima settimana Sakura era stata molto impegnata con il lavoro e i suoi orari non combagiavano con l'apertura e la chiusura dei negozi. Ormai non aveva più vivande in case, fatta eccezione per i prodotti della pulizia specie quelli per il bucato: ne aveva acquistato di tutti i tipi essendo inesperta in materia. Doveva imparare ad organizzarsi meglio ... non poteva nutrirsi in quel modo, non andava bene, specie per la sua anemia e la sua carenza di calcio ... fortuna che aveva gli integratori. Quando arrivò davanti alla casa del Nara, sentì subito le risate dei suoi amici, suonò il campanello e andò ad aprire Ino. In un primo momento la bionda rimase sorpresa, non immaginava di ritrovarsi proprio Sakura, non solo per l'ora ma anche per quello che era successo qualche ora prima, ma l'accolse calorosamente capendo che la rosa non portava rancore. "Ehi ragazzi guardate chi c'è!" Inutile dire che i presenti ebbero la stessa reazione di Ino, Sakura capì che avevano parlato di lei e di quello che era successo, specie quando vide gli occhi di Kiba fulminarla, sotto lo sguardo divertito di Temari. L'unico che sembrava non importare niente era Sasuke, la ignorava come sempre, come che non ci fosse. "Ciao Sakura-chan! Finalmente sei venuta? E' da qualche giorno che non ti facevi più vedere! Il lavoro ti porta via molto tempo vero?" "Certo ... Lei alla sera non fa tardi e non beve, va a dormire presto per essere riposata la mattina dopo!" Ok aveva avuto la certezza: sapevano tutto! Temari sorrise compiaciuta, il suo ragazzo l'aveva difesa. "Ahahahah Kiba quanto sei divertente!" "Ten Ten datti una controllata e smettila di bere, sei già su di giri dopo neanche un'ora!" "E che male c'è siamo giovani ... è giusto che ci divertiamo .... e poi tanto dopo mi riaccompagni tu a casa vero Neji?" Anche la castana aveva incalzato la dose, Sakura non se l'aspettava ... forse l'alcol la faceva parlare a sproposito o forse essendo molto amica di Temari la spalleggiava. "Adesso basta ... non voglio litigi in casa mia, che seccatura!" "Shika ha ragione ... Sakura-chan dai unisciti a noi, prenditi qualcosa da bere!" Si incamminò verso il tavolo contenente tutto il bere, sperando ci fosse anche qualcosa da mangiare, il pezzo di pane non era sufficiente per contenere gli effetti dell'alcol e lei non poteva permettersi di prendere una mezza sbronza ... doveva ancora andare a casa a lavarsi e fare il bucato (quanto lo odiava), senza dimenticare la mezz'ora abbondante che l'aspettava prima di raggiungere la sua abitazione, inoltre il giorno dopo sarebbe dovuta entrate in ospedale molto presto, per finire di preparare le cartelle di lavoro lasciate in sospeso. Il tavolo era pieno di bottiglie di alcolici, non c'era cibo, poi notò una bottiglia di succo di frutta, sicuramente serviva per qualche cocktail, così optò per quella. Mentre si dirigeva nuovamente verso il centro della stanza, vide che dall'altra parte del tavolo c'era Sasuke, anch'egli impegnato a versarsi dell'altro sakè, distolse lo sguardo per non guardarlo. Nonostante tutti cercassero di ignorare l'accaduto, nell'aria si avvertiva comunque una sensazione di disagio. Sapeva che dipendeva da lei e vedeva i suoi amici ancora imbarazzati, così decise di tornarsene a casa dopo circa un'ora per via della stanchezza. I suoi amici la salutarono affettuosamente, ma non prima della battutina di Kiba "Si vai pure a casa a riposarti, la mattina arriva presto!". Non sapeva nemmeno lei se aveva fatto bene a presentarsi alla festa, forse era presto, forse avrebbe dovuto lasciare che le acque si calmassero, dopotutto Temari aveva un temperamento molto forte e le ci voleva un pò prima di smaltire lo smacco, ma se non si fosse presentata gli altri avrebbero pensato che lei portasse rancore ... Questi pensieri l'accompagnarono per tutto il tragitto e non l'abbandonarono nemmeno mentre si lavava e faceva l'odiatissimo bucato. Esausta si sdraiò a letto e voltò lo sguardo verse le due fote sul davanzale illuminate da una fievolissima luce proveniente dal villaggio, in quanto la periferia era completamente al buio. Guardò prima la foto del team 7, poi quella dei suoi genitori: un grosso nodo le uscì dalla gola. Schiacciò il suo viso contro il cuscino per soffocare i singhiozzi causati dal forte pianto che l'aveva colpita. Troppa sofferenza albergava nel suo cuore, purtroppo non riusciva ad accettare la perdita dei suoi genitori e peggio, non riusciva a sopportare quella situazione con Sasuke ... poi i suoi amici e le battute pungenti con Temari e Kiba, supportati da Ten Ten ... avrebbe tanto voluto confidarsi con loro, l'hokage aveva ragione: non poteva farcela da sola aveva bisogno di un supporto morale .... ma non ci riusciva .... li avrebbe rattristati e non era giusto nei loro confronti. Avrebbe continuato a tenersi tutto dentro e magari confidarsi qualche volta con Tsunade durante i loro incontri. Si addormentò così, con le lacrime sugli occhi. Sasuke tornando a casa, ripensò a quello che era successo. Le ragazze avevano raccontato quello che si erano dette con Sakura: per lui la rosa aveva ragione mentre il loro comportamento era completamente infantile. Anche Shikamaru e Neji la pensavano come lui, glielo avava letto negli occhi, ma rimasero in silenzio per evitare eventuali liti con le loro ragazze. Naruto come al solito non aveva capito niente e cercava di sdrammatizzare il tutto, nonostante il pensiero che Hinata non riuscisse più a cucinargli il ramen l'aveva fatto andare quasi fuori di testa, ma intanto lui era un dobe, mentre Kiba ... bè Kiba era il solito cane pulcioso immaturo, troppo concentrato sui divertimenti che ai doveri e la sua influenza aveva contagiato anche Temari. Non aveva mai guardato Sakura, se l'era ripromesso, ma le sue orecchie sentivano tutti i discorsi e la voce della rosa era serena e tranquilla, dimostrando quanto fosse forte e matura non mostrando il minimo imbarazzo per l'aria pesa che si era creata a causa delle battute infelici di Kiba. Il mattino dopo Sakura si presentò in ospedale prima delle sei, era riuscita a dormire veramente poco pensando e ripensando a tutta la sua sofferenza, quindi decise di andare al lavoro per finire quello che aveva lasciato in sospeso ma soprattutto perchè concentrandosi su di esso non avrebbe avuto tempo e modo di pensare al suo stato d'animo. Quando arrivò mezzogiorno decise di andare in pausa pranzo, aveva solo mezz'ora, ma dove assolutamente andare a fare un pò di compere ... La sua dispensa era completamente vuota. Così senza perdere tempo si diresse verso il più vicino negozio all'ospedale. Acquistò comunque lo stretto necessario, i negozi erano ancora poco riforniti e proprio per questo motivo evitò di comprare generi freschi, trascorreva troppo poco tempo a casa e rischiava di farli scadere ... lei non sopportava di gettare via il cibo, specie poi in quel periodo fatto ancora di restrittezze. Si limitò a prendere qualche panificato confezionato, cibi già pronti e del latte, tutti a lunga scadenza, poi approfittò a procurarsi un'infinità di erbe necessarie per prepararsi gli integratori di cui necessitava, facendosi una gran scorta per circa due mesi. Dopo venti minuti era già di ritorno e ne aveva ancora dieci a sua disposizione: approfittò per mangiare almeno il riso. All'una, come da consuetudine Ino e Hinata andarono a chiamarla nel suo ufficio. "Ehilà fronte spaziosa, vieni dai è l'ora della pausa pranzo!" "Scusa Ino-pig, ma l'ho già fatta, mi dispiace avevo delle commissioni da fare, quindi l'ho anticipata, ma domani sarò delle vostre promesso!" "Ah ... va bene ... ci contiamo .... a domani allora!" Ino e Hinata uscirono, la mora non aveva detto niente, sembrava ancora imbarazzata per quello che era successo la sera prima, anche Ino lo era, ma lo dava meno a vedere. Ten Ten e Temari non si erano nemmeno fatte vedere. Provò tristezza nel pensare che la causa di questo fosse causato da lei, doveva in tutti i modi cercare di chiarire la situazione o per lo meno farle capire che le dispiaceva, addossandosene completamente la colpa. La sera giunse presto e già alle dieci di sera era pronta per andare a dormire, non aveva sonno quindi decise di iniziare a preparare gli integratori che ormai stavano finendo pensando fra sè e sè: "Mai fare domani quello che potresti fare oggi!" Il giorno dopo si presentò a pranzare con le sue amiche. "Ragazze, vi devo chiedere scusa ... non volevo essere scortese, mi dispiace veramente tanto ... non voglio che pensiate male ... siete bravissime nel vostro lavoro e avete tutte le ragioni per divertirvi dopo tutto questo periodo di sofferenze!" "Finalmente l'ha capito!" "Temari, dai calmati, non essere sempre così acida ... in fin dei conti ha detto che le dispiace!" "Ben detto Hinata ... stai tranquilla fronte spaziosa è tutto ok ... intanto che ci siamo posso chiederti un grosso favore? Dopodomani iniziano i nuovi turni di lavoro .... ecco io ho il pomeriggio dalle due alle dieci e mi chiedevo se mi potevi sostituire dalle cinque alle sei, dovrei dare le direttive per la sera a Shika ... siamo da me e i miei genitori non ci sono, quindi ci deve pensare lui nei preparativi e non è molto afferrato in questo ...." "Nessun problema Ino, stai tranquilla ti sostituisco io!" "Allora ne approfitto anch'io ... giovedi' prossimo è un mese che io e Neji stiamo insieme e pensavamo di uscire solo noi a festeggiare .... anch'io ho il turno del pomeriggio .... quindi ti chiederei di finire per le otto e ... "Ho capito, così avresti il tempo di andare a cena con lui ... ok Ten Ten!" "Anch'io quel giorno festeggerei con Kiba ... io e Ten Ten festeggiamo lo stesso giorno ...." anche noi pensavamo di uscire ... ma ho il turno di notte, non so se puoi sostituire anche me!" Quella di Temari non sapeva affatto di una richiesta ma più che altro un modo per metterla alla prova, Sakura lo aveva capito molto bene e dato che si era ripromessa di fare la pace: "Finisco di sostituire Ten Ten alle dieci, poi potrei proseguire fino a mezzanotte per coprirti, ti può andare bene Temari?" La bionda rimase sorpresa, non si aspettava di certo una proposta di questo tipo, si era già organizzata con Kiba andando a cena per le sette in modo tale da poter iniziare il suo turno alle dieci di sera, ma la proposta di Sakura era perfetta e avrebbe potuto stare con il suo amato qualche ora in più. "Dici sul serio? Oh ti ringrazio tanto Sakura ... sei la migliore!" "Ragazze ma non vi sembra di esagerare, dopotutto Sakura ha già il suo lavoro, e sostituendovi contemporanemaente finirebbe di lavorare a mezzanotte ... ricordatevi che lei inizia alla mattina, dovrà pur riposare anche lei!" "Non ti preoccupare Hinata, non ci sono problemi ... e poi non dimenticarti che in fin dei conti siamo ninja e quante volte durante le missioni riposavamo con fatica qualche ora a notte per poi affrontare un combattimento? Curare le persone è molto meno faticoso che combattere!" "Se lo dici tu Sakura! .... Allora ne approfitterei anch'io per chiederti un favore .... vedi ormai sto finendo le scorte di ramen per Naruto ... ne mangia in grandi quantità e pensavo tra oggi e domani di procurarmi gli ingredienti per prepararne dell'altro .... ma mi sono accorta che è meglio cucinarlo al mattino e .... dato che dopodamani inizierei il mio turno alle sei ... be' ecco ... ti chiedevo se ...." "Ho capito Hinata, posso però coprirti fino alle otto, dopo ho anch'io le mie cose da fare, mi dispiace!" "No no, non dispiacerti ... due ore sono più che sufficienti ti ringrazio!" Rientrata nel suo ufficio Sakura si segnò subito le sostituzioni nella sua agenda di lavoro per paura di dimenticarsi e iniziò a portarsi avanti con le sue mansioni, l'incontro settimanale con l'hokage si stava avvicinando e aveva uno strano presentimento che quelle non sarebbero state le uniche sostituzione che avrebbe fatto alle sue amiche. Sorrise, avrebbe fatto tutto per renderle felici.

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Capitolo 20
*** capitolo 19 ***


Passarono due giorni, Sakura finiva sempre molto tardi e non andò a nessuna festa per potersi riposare. Arrivò il giorno in cui dovette sostituire Ino dalle cinque alle sei. Stava facendo il giro per le visite quando venne chiamata da un'infermiera molto agitata. "Dottoressa Haruno ... dottoressa Haruno ... presto venga in sala visite due .... ci sono due ninja conciati molto male ... hanno avuto un duro scontro durante l'allenamento e ..." "Si calmi, non si preoccupi arrivo subito!" Mentre si dirigeva verso la sala visite ripensava alle porole dette dell'infermiera ... c'erano due ninja malmessi a causa di un allenamento ... non potevano essere che ... aprì la porta: Naruto e Sasuke. Come immaginava! E adesso come si sarebbe dovuta comportare con il moro? Respirò profondamente, dopotutto era un medico e doveva fare il suo lavoro. Conosceva la forze dei suoi compagni e se erano finiti in ospedale significava che si erano fatti molto male. "Naruto, mi vuoi dire che cavolo hai combinato?" "Io non c'entro è stato lui ad esagerare io ho solo reagito ... ma ... Sakura-chan?!?! Come mai ci sei tu? Non sei impegnata con il tuo ruolo di vice responsabile?" "Sono comunque un medico baka e se proprio vuoi saperlo sto sostituendo Ino per un'ora .... ora fammi dare un'occhiata!" Le ferite riportate erano molto profonde ma il chakra curativo della rosa era molto potente, non per niente era seconda solo all'hokage. Finito con il biondo si concentrò su Sasuke. Era seduto composto su una sedia con la borsa del ghiaccio sugli occhi, il torace era scoperto mostrando il suo fisico, forte, bello e pieno di cicatrici, nonostante si notassero appena sulla sua pelle diafona. Scacciò quei pensieri, era un medico e doveva essere professionale senza soffermarsi su certi dettagli: doveva limitarsi solo a curargli le ferite come aveva fatto con Naruto anch'egli a torso nudo. Sasuke aveva una spalla lussata, sicuramente gli doveva fare molto male, ma era troppo orgoglioso per mostrarlo. Passò anche a lui il suo chakra, notando che il corpo del moro iniziava a rilassarsi, segno che iniziava a stare meglio. "Finito ... ora togliti quella borsa del ghiaccio e dimmi cosa ti è successo!" Sasuke non rispondeva continuando a tenere chiusi gli occhi. Sakura sospirò. "Non posso aiutarti e nemmeno curarti se non mi dici cosa ti è successo!" La rosa aveva ragione non poteva ignorarla, lui era il paziente e lei il medico, per quella volta avrebbbe fatto uno strappo alla regola. "Il Rasengan del dobe mi ha accecato, ora gli occhi mi bruciano!" Sakura era soddisfatta, almeno sapeva come intervenire. Passò quindi il suo chakra per alleviargli il dolore. "Ora puoi aprirli, ma devo controllare che la vista non abbia subito danni ... specialmente lo sharingan!" Sasuke ubbidì e ancora una volta il verde si specchiò nel nero. Fu questione di qualche attimo, la rosa mostrava un comportamento completamente professionale, non lo stava guardando, ma visitando e il suo sguardo lo dimostrava. "Non ci sono danni alla vista e nemmeno allo sharingan , puoi rivestirti!" Sakura si diresse verso la piccola scrivania presente nella stanza per aggiornare le cartelle cliniche. "Allora Sakura-chan stiamo bene adesso?" "Si baka ... ma sarebbe opportuno che per un paio di giorni sospendeste l'allenamento, ci siete andati pesanti ... molto pesanti!" "Ma non è stata colpa mia ... ti ho detto come è andata ... il teme ..." "Non mi interessa .... sta di fatto che siete finiti in ospedale! Non cambierete mai!" Si rese conto tardi di aver parlato troppo con l'ultima affermazione. "Non ti deve interessare di quello che facciamo durante gli allenamenti ... tu limitati solo a fare il tuo lavoro!" "Ehi teme non essere scortese con ..." "Infatti è quello che sto facendo ... da medico vi dico di sospedere gli allenamenti per un paio di giorni, Uchiha! ... ora potete andare!" "Sakura-chan senti ... ecco ... dato che ti ho incontrata ... ci tenevo a scusarmi per l'altra sera a casa di Shikamaru ..." "E' tutto ok Naruto! Ora devo andare ... ci si vede!" La rosa uscì dalla stanza senza dare a Naruto il tempo di dire qualcos'altro lasciandolo sorpreso. "Per fortuna non è arrabbiata ... ma in fin dei conti stiamo parlando di Sakura-chan ... lei perdona sempre tutto e tutti ... è veramente buona ... è una ragazza eccezionale .... Ma dimmi una cosa teme, perchè ti ha chiamato per cognome?" Ma Sasuke non lo stava ascoltando, era troppo concentrato a pensare agli occhi di Sakura: avevano una strana luce, non trasmettevano più amore e positività .... sembrava si stessero spegnendo. Cosa nascondeva? I giorni passavano velocemente così come le settimane e come previsto da Sakura copriva le ore di turno delle sue amiche ormai tutti i giorni. Di conseguenza finiva sempre tardi e ultimamente a causa della stanchezza, non andava più alle loro feste che continuavano ad organizzare ogni sera. I primi tempi provava ad andarci per stare in loro compagnia, veniva accolta sempre molto bene e calorosamente da tutti, ma quando iniziavano a raccontare aneddoti avvenuti in qualche sera che lei non c'era, si ritrovava esclusa nel dialogo. Poi c'era Sasuke e si ignoravano come sempre. Quella situazione la metteva sempre in forte imbarazzo, nonostante provasse a farsene una ragione, ma continuava sempre ad amarlo. Per fortuna i suoi amici sembrava non avessero notato il loro comportamento e nemmeno Ino le aveva più rammentato la loro promessa fatta durante il suo ricovero. Ogni volta che rincasava dopo essere stata in loro compagnia era sempre più triste, non riusciva ancora a confidarsi con loro, li vedeva troppo euforici. Decise così di dedicarsi completamente al suo lavoro, l'unico posto in cui la sua mente non vagava nei ricordi della sua sofferenza. Aveva iniziato anche a velocizzarsi con il bucato e iniziava a non odiarlo più come un tempo, anche se non le piaceva farlo. Si stava organizzando bene, fatta eccezione per le sue scorte alimentari: stando sempre in ospedale e continuando a coprire i turni delle sue amiche non riusciva mai ad andare a fare la spesa durante l'apertura dei negozi. Non aveva niente in casa da mangiare e doveva dividere il pranzo dell'ospedale durante la giornata: il riso a pranzo, il pane a cena e il frutto per la colazione del giorno dopo. Inutile dire che era diventata più magra e se n'era accorta dai suoi vestiti che le stavano larghi. Era consapevole che la sua alimentazione non andava bene, specie per i suoi problemi e aveva saltato i controlli periodici dei suoi esami del sangue sapendo che non sarebbero andati bene: solo gli integratori non bastavano. Per fortuna di quelli ne aveva una gran scorta. Si incontrava con Tsunade una volta a settimana per gli aggiornamenti, ma era sempre di fretta e le ultime due volte si era limitata a consegnarle i nuovi moduli e a prendere quelli compilati da Sakura senza nemmeno guardarla negli occhi ma salutandola sempre amorevolmente. Non poteva biasimarla ... era il capo del villaggio della foglia e oltre alle innumerevoli mansioni che ricoprivano quella carica si erano aggiunti anche i ritorni dei civili provenienti dalle montagne. Era il 13 di febbraio, il giorno dopo sarebbe stato San Valentino: non si sarebbe festeggiato solo la festa degli innamorati ma anche la riapertura dei negozi di abbigliamento. Quella mattina una euforica Ino entrò nell'ufficio di Sakura senza nemmeno bussare. "Ino-pig! Che ci fai qui a quest'ora? Non dovresti iniziare il turno oggi pomeriggio?" "Infatti ma sono venuta a chiederti un favore grandissimo prima che possa farlo qualcun'altra .... per favore sostituiscimi domattina dalle 9 alle 12, ti prego?" "Come? Ma lo sai che ..." "Ti scongiuro ... domani riaprono finalmente i negozi di abbigliamento e devo comprare assolutamente dei nuovi vestiti ... domani sera esco con Shika a festeggiare e vorrei indossare un abito nuovo e ..." "Ma avresti tutto il tempo nel pomeriggio quando finisci e ..." "Assolutamente no ... domattina ci sarà un sacco di gente e rischierei di non trovare più niente ... inoltre ho bisogno di tempo per prepararmi, devo farmi bella per il mio Shika!" "Non ne hai bisogno lo sei già!" "Ti sbagli, non si è mai troppo belli, bisogna tenere al proprio aspetto e sai benissimo quanto io ci tenga al mio, allora me lo fai questo piacere?" Ino aveva uno sguardo supplichevole ma allo stesso tempo divertente. "Va bene, ma se riesci a ritornare prima sarebbe meglio!" "Ne dubito ... comunque grazie infinite! Ah ... scusa se te lo dico, ma dovresti prenderti più cura di te ... sei molto pallida ... dovresti uscire più spesso ... e magari dato che hanno riaperto i negozi di abbigliamento ... potresti comprarti dei vestiti nuovi: scusa se te lo dico ma quelli che indossi non ti stanno molto bene e non sembrano neanche più alla moda!" "Ino!!!!" "Scusa ma sai che dico sempre quello che penso ... e se te lo dico è perchè ci tengo a te e poi lo sai che sono la regina della moda ed esigo che chiunque esca con me sia sempre impeccabile ... ad eccezione di Naruto ... lui e i suoi vestiti arancioni ... colore orribile per me!" Ino iniziò a ridere sonoramente mentre usciva dall'ufficio. Sakura ripensò alle parole di Ino, non le aveva pronunciate in modo offensivo e volgare, ma guardandosi al piccolo specchio posto sulla scrivania e notando i suoi vestiti non poteva darle torto. Il viso era molto pallido, magro e stanco; i suoi vestiti erano effettivamenti scialbi, un pò a causa del bucato a mano, non essendo una grande esperta, spesso o li strizzava troppo o li lasciava troppo pieni d'acqua rovinando così il tessuto, poi essendo ulteriormente dimagrita le stavano effettivamente male ... il suo seno, era un pò calato a causa della perdita di peso e i vestiti larghi contribuivano a tenerlo nascosto. Doveva provvedere a comprarsene altri. Più facile a dirsi che a farsi: non riusciva neanche a comprarsi da mangiare, figuriamoci dei vestiti nuovi! Si era talmente abituata a dormire e mangiare poco che non sentiva più la stanchezza e la fame. Era sempre chiusa in quell'ufficio e spesso saltava la pausa pranzo con le altre per portare avanti il lavoro, mangiando mentre compilava i rapporti. Tutti i giorni doveva coprire le sue amiche per un motivo o per un altro, lo faceva molto volentieri anche perchè loro avevano una vita sociale ed erano felici e così doveva continuare ad essere: la loro felicità era la sua. Fortunatamente il fatto di sostituirle al lavoro non aveva creato nessun problema con gli altri membri dell'ospedale perchè aveva concesso a tutti la possibilità di alternarsi e di sostutuirsi nei vari turni ... nemmeno Minami le creava problemi: dopotutto era il suo capo e doveva stare molto attenta a come si comportava o avrebbe rischiato conseguenze molto pesanti; ovviamente era tutta un'invenzione raccontata da Ino! Erano già un paio di settimane che non vedeva i ragazzi e iniziava a sentirne la nostalgia, specie di Naruto. Era sempre stato il suo migliore amico e le mancava non parlare, ridere e scherzare con lui come un tempo ... ma almeno non vedendoli, non vedeva nemmeno Sasuke. Prese in mano l'agenda aggiornando il cambio per Ino, ripensando alle sue parole. Doveva ritagliarsi del tempo per se stessa, non poteva continuare così: doveva alimentarsi e vestirsi meglio. Nelle ultime settimane aveva sempre accordato di coprire le sue amiche le prime ore del turno mattutino e le ultime del turno pomeridiano perchè troppo stanche dalla sera precedente e troppo disperate per perdersi una serata con gli amici e i propri ragazzi. Per fortuna mai quello notturno: fatta accezione quell'unica volta con Temari. Ma lei aveva anche il suo lavoro di vice responsabile: era arrivata ad iniziare alle cinque del mattino per poi finire alle undici e mezza di sera. Ovviamente non veniva pagata, l'ospedale non poteva permetterselo, ma a lei andava bene lo stesso. Non aveva bisogno di denaro, non aveva tempo per se stessa figuriamoci per spenderlo, anzi l'ultima paga era ancora tutta nel suo portamonete, perchè come con tutto il resto, non aveva tempo di andare in banca a versarla. Si era abituata anche al suo container microscopico, facile da tenere pulito e ordinato, inoltre essendo isolato, le sue poche ore di dormita non venivano disturbate da rumori indiscreti. Fra un paio di giorni avrebbe visto l'hokage e le avrebbe chiesto almeno mezza giornata di riposo per pensare un pò a se stessa. Il giorno dopo, quindi San Valentino, Sakura si sentì ripagata per i favori che faceva alle sue amiche vedendole allegre ed emozionate per la serata che avrebbero trascorso con i propri ragazzi. Ma un pensiero le passò per la mente: chissà se anche lei un giorno avrebbe festeggiato San Valentino con il proprio ragazzo? Ma soprattutto, chissà se sarebbe mai riuscita a dimenticare Sasuke? Era il giorno in cui Sakura avrebbe visto Tsunade per il classico aggiornamento settimanale e ne avrebbe approfittato per chiederle qualche ora di permesso e chissà magari parlare anche un pò con lei ... erano diverse settimane che non lo facevano più a causa del troppo lavoro da hokage. Con lei parlava, si confidava, le aveva raccontato addirittura di quanto fosse stata felice nel sapere che i suoi suggerimenti erano serviti ad aiutare le sue amiche a dichiararsi con i loro ragazzi attuali. Tsunade l'ascoltava molto volentieri anche se le ricordava sempre che doveva confidarsi con loro riguardo la morte dei suoi genitori, ma lei ancora non se la sentiva. Alle due del pomeriggio, Ino e Hinata finito il loro turno, andarono da Sakura. "Ciao ragazze come mai qua? Non andate a casa a riposare?" "Ciao fronte spaziosa .... si adesso ci andiamo, ma non prima di darti una splendida notizia!" "A si! Quale?" "Naruto è venuto circa un'ora fa ad informarci che questa sera riapre dopo tanto tempo Ichiraku, proprio a cinque minuti dall'ospedale e questa sera ci ritroviamo tutti da lui a festeggiare, vieni anche tu Sakura con noi? E' da tanto che non passiamo più una serata insieme!" "Vi ringrazio tanto per il pensiero ragazze ... ma purtroppo questa sera finisco tardi e ..." "Insomma fronte spaziosa, possibile che pensi sempre al lavoro? Sei sempre chiusa qua dentro e te l'ho già detto che sei molto pallida, hai bisogno di prendere un pò d'aria!" "Hai ragione Ino ... ma questa sera non posso proprio!" "Va bene se cambi idea sai dove trovarci!" "Sakura scusa se te lo chiedo ... ho visto che sono rientrati i civili delle montagne est e stanno arrivando quelli del nord ... i tuoi genitori se non mi sbaglio sono rifugiati nelle montagne ovest vero? Quando pensi che potranno tornare a Konoha?" Sakura rimase pietrificata, non aveva mai menzionato i suoi genitori con loro, e mai avrebbe immaginato che potessero essere proprio loro a chiederle informazioni sulla sua famiglia. Cercò di controllare il suo stato d'animo. "Hai ragione Hinata, sono rifugiati nelle montagne ovest, credo che torneranno entro la fine del prossimo mese ... adesso andate a casa a riposarvi ... credo che questa sera festeggerete tanto!" Quando le ragazze se ne andarono Sakura divenne molto triste pensando a quello che le avevano detto, non solo facendole ricordare i suoi genitori, ancora ignare della loro scomparsa e di Naruto, che non era nemmeno andato a salutarla, ma per il fatto che pensassero che lei fosse troppo devota al suo lavoro che nè a loro. Le sarebbe piaciuto anche a lei andare da Ichiraku ma doveva sostituire Ten Ten fino alle dieci e poi doveva controllare i nuovi moduli che le avrebbe consegnato Tsunade proprio quella sera. Finito la sostituzione di Ten Ten Sakura tornò nel suo ufficio. Tsunade era già arrivata e aveva in mano la sua agenda, sembrava molto arrabbiata. "Finalmente sei arrivata Sakura!" "Mi scusi se l'ho fatta aspettare!" "Si può sapere perchè continui a sostituire sempre le tue amiche?" sventolando l'agenda, chiaro segno che aveva letto tutti i suoi promemoria "Avevamo fatto un patto, ti avrei riammessa al lavoro purchè non ti stancassi troppo e ti facessi controllare periodicamente e invece? Invece ti ritrovo a lavorare anche per quelle scansafatiche che pensano solo a divertirsi e tu che hai già saltato due visite di controllo e dal tuo aspetto non sembri per niente migliorata anzi dai l'idea di essere peggiorata e speriamo non molto altrimenti rischieresti un altro ricovero! ... Ora siediti che ti faccio un prelievo!" Sakura era rimasta in silenzio, non aveva avuto il coraggio di pronunciare una sola sillaba ... Tsunade non sembrava tanto arrabbiata quanto delusa e questo lei non poteva sopportarlo: non poteva deludere la sua maestra, la sua confidente. Si mise a sedere mentre Tsunade procedeva con il prelievo, il tutto avvolto da un silenzio assoluto. "Bene, finito ... adesso però dobbiamo parlare ... seriamente!" il suo volto era cambiato: ora era preoccupata. "Ascolta Sakura ... ti chiedo scusa per non essermi accorta prima di quello che stava succedendo, sarei intervenuta prima .... inoltre questa sera mentre ero in giro per il villaggio in veste di hokage ho avuto una strana sensazione e senza rendermene conto mi sono ritrovata a casa tua .... ho dato un'occhiata in giro .... mi ha fatto male vedere la tua dispensa vuota .... e vedendoti adesso ...così magra e così pallida! ... Dimmi perchè, perchè Sakura ti stai facendo del male?" "Mi dispiace se l'ho delusa, non era mia intenzione mi creda .... all'inizio il lavoro era un diversivo per soffocare i miei dispiaceri, poi fare i favori alle mie amiche per renderle felici mi ha sempre gratificato dandomi piacere .... non mi sono accorta di aver tirato troppo la corda fino al punto di trascurarmi tanto .... mi dispiace .... veramente ... mi dispiace .... potrà mai perdonarmi?" Sakura cercava di trattenere le lacrime, non poteva piangere di fronte alla sua maestra. "Non c'è bisogno che ti perdoni ... hai già capito!.... Ora come pensi di comportarti?" "Be' ... mi ero ripromessa di chiederle già questa sera alcune ore di permesso, per poter prendermi cura di me stessa ... iniziando a fare provviste e comprarmi dei nuovi vestiti ... questi oltre che scialbi mi stanno anche larghi!" Entrambe sorrisero, era un modo per scaricare la tensione e farsi capire di essersi capite a vicenda. "Brava ... ma non credo di darti solo alcune ore di permesso ..." Sakura la guardò sorpresa "Ma pensavo di darti una settimana di ferie!" "Una settimana di ferie ma?" "Niente ma, ... hai svolto un magnifico lavoro e non sei stata nemmeno pagata per questo ... quindi consideralo come un riconoscimento e vedi di mangiare tanta carne e tanti latticini ... ne hai bisogno!" "Già ... Conoscendola credo che non possa rifiutare questa settimana di ferie ... quindi ... quando iniziano?" "E mi conosci bene ... sei obbligatoriamente in ferie a partire da questo preciso momento!" "Da adesso? Non posso devo ancora finire di aggiornare ..." "Ci penso io non ti preoccupare. Inoltre decidi tu cosa fare ... hai anche il mio permesso, in quanto hokage, di uscire dal villaggio ... puoi andare dove vuoi anche alle terme se ti fa piacere ... e non preoccuparti se dovessi avere bisogno di te, potrò comunicare tramite le lumache ... dopotutto entrambe siamo ninja leggendarie e abbiamo la stessa guardiana, no?" "Si ... ma non credo che lascierò Konoha!" "Ho detto che decidi tu ... Ah sai che proprio oggi ha riaperto Ichiraku?" "Si lo so, Hinata e Ino mi hanno informato dicendo che Naruto ..." "Immaginavo c'era lui di mezzo ... Naruto è sempre stato ghiotto di ramen ... specie quello preparato da Ichiraku. Quindi questa sera sono tutti là!" "Esatto!" "Allora vai ... raggiungi i tuoi amici ... ricomincia a vivere ... ricomincia a prendere in mano la tua vita!" "Lo farò ... grazie di tutto Lady Tsunade!" Rimasta sola Tsunade guardò la fiale di sangue della rosa fra le mani ... era preoccupata per lei ... troppo magra, troppo pallida, troppo stanca ... sperava non ci fossero peggioramenti, promettendosi poi, che in quella settimana di ferie sarebbe intervenuta personalmente, con una bella lavata di capo, richiamando quelle scansafatiche e responsabilizzandole di più verso il loro lavoro, perchè andava bene divertirsi ma a tutto c'era un limite e loro lo avevano oltrepassato di un bel pò approffittandosene della bontà della sua pupilla. Se non riusciva a negare e a confidarsi con le sue amiche, allora stava a lei in quanto sua maestra aiutarla, altrimenti a lungo andare avrebbe rischiato un crollo fisico e psicologico. Sakura uscì dall'ospedale verso le undici ... era raggiante ...le parole dell'hokage le avevano dato una carica tale da sentirsi finalmente pronta a riprendere in mano la sua vita ... avrebbe ricominciato a vivere e a stare nuovamente in compagnia dei suoi amici, si sarebbe confidata con loro, raccontandogli tutto ,dalla morte dei suoi genitori al patto fatto con Sasuke, ma non per essere consolata o difesa ma solo per renderli partecipi ancora della sua vita. Con questi propositi si avviò sorridente verso il nuovo locale di Ichiraku ignara del fatto come da lì a qualche ora la sua vita sarebbe stata nuovamente stravolta.

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Capitolo 21
*** capitolo 20 ***


ECCOMI QUA! PER PRIMA COSA VORREI RINGRAZIERE TUTTI I LETTORI CHE MI STANNO SEGUENDO. OGNI GIORNO AUMENTATE, COME AUMENTANO LE VOSTRE RECENSIONI E IL NUMERO DELLE STORIE SEGUITE E PREFERITE. RINGRAZIO ANCHE COLORO CHE MI SCRIVONO PRIVATAMENTE. E' UNA GIOIA E UNA SODDISFAZIONE INDESCRIVIBILE, NON CONOSCO LE PAROLE PER DESCRIVERE QUELLO CHE PROVO ... ADDIRITTURA SAPERE CHE QUALCUNO SI E' ISCRITTO APPOSTA PER POTERMI RECENSIRE O VEDERE TOGLIERSI DALLE STORIE SEGUITE E SEGNARSI FRA LE STORIE PREFERITE MI LASCIA SENZA PAROLE ... SCUSATE LA DIALETTICA, MA MENTRE SCRIVO MI SCENDONO LACRIME DI GIOIA! .... PASSIAMO AL CAPITOLO, COME MOLTI DI VOI AVRANNO GIA' CAPITO DA QUELLO PRECEDENTE ... CI SIAMO! E UN CAPITOLO MOLTO IMPORTANTE A CUI CI TENGO PARTICOLARMENTE, COME IL PROSSIMO CHE STO ULTIMANDO, QUINDI VI CHIEDO LA CORTESIA, ANCHE AI LETTORI ANONIMI DI DIRMI COSA NE PENSATE ... E' VERAMENTE IMPORTANTE!!! UN BACIONE A TUTTI E BUONA LETTURA ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Quella sera il locale di Ichiraku era completamente pieno. Aveva aperto alle sette di sera e il primo cliente come previsto era Naruto accompagnato da Hinata. Avevano tenuto il posto per tutti i loro amici che sarebbero arrivati in tempi diversi in base alla fine delle loro giornate lavorative. Gli ultimi ad arrivare erano stati Sasuke, Ten Ten, entrambi avevano finito alle otto, e Neji che ovviamente aveva aspettato la sua ragazza. Naruto aveva già mangiato tre porzioni di ramen e ne ordinò un'altra per fare compagnia agli ultimi arrivati, sotto lo sguardo disgustato degli altri. Aveva uno stomaco di ferro ... si chiedevano come facesse ad ingurgitare tutto quel ramen senza mai stare male. Solo Hinata rideva, lei lo conosceva bene e sapeva che il ramen per Naruto era com l'aria che si respira: non ne poteva fare a meno. Verso le dieci il locale iniziò a svuotarsi, Naruto era già arrivato a mangiare dieci porzioni, stava per chiedere l'undicesima quando Kiba lo convinse ad iniziare a festeggiare la riapertura di Ichiraku con il sakè. Iniziarono così a bere e verso le undici quando anche l'ultimo cliente era uscito, Ichiraku si unì alla compagnia dei ragazzi. "Allora ragazzi cosa mi raccontate di bello?" "Be' credo che tu sappia che sono l'eroe di tutto il mondo ninja!" Naruto era già mezzo ubriaco come gli altri, sempre fatta eccezione per Sasuke, il suo autocontrollo era eccezionale. "Lo so, il tuo nome insieme a quello di Sasuke e di Sakura è conosciuto dovunque! Ma ... adesso che ci faccio caso ... dov'è Sakura?" La rosa in quel momento era arrivata davanti alla porta di Ichiraku, annullando il chakra per non farsi percepire e fare loro una bella sorpresa, ma sentendo il suo nome ebbe una strana sensazione e decise di accostarsi alla porta scorrevole per sentire quello che dicevano. "Non mi parlare di quella ... pensa sempre al lavoro, esiste solo quello ... e ha criticato anche le sue amiche perchè non la pensano come lei!" "Kiba ci ha chiesto scusa e poi non è proprio così che ha detto!" "Per me invece il concetto è quello, una che ti dice di non fare tardi alla sera, di non bere e quindi di non divertirsi per poi alla mattina essere riposate per il lavoro, quale altro significato può avere se non quello che ho detto io?" "Hai ragione cucciolone mio ... ma almeno per riparare al suo errore ci sostiuisce sempre così possiamo continuare a stare insieme e a fare baldoria, vero ragazze?" "Già ... questa sera ho finito alle otto perchè lei mi sostituiva fino alle dieci!" "Però sbaglia a pensare sempre al lavoro ... dovrebbe pensare anche agli allenamenti altrimenti quando ritornerà insieme al team 7 sarà indietro e rallenterà gli altri due!" "Non credo proprio ... io continuerò per la mia strada ... non ho tempo di pensare ad una noiosa del genere!" "Neji, tesoro ... comunque anche volendo non può di certo allenarsi se ha dei vestiti così larghi e scomodi come quelli che indossa!" ridendo rumorosamente. "Non mi parlare dei vestiti di fronte spaziosa ... io gliel'ho detto .... con le buone si intende ... di comprarsi qualcosa di più alla moda ... indossa sempre quei tre vestiti ... sono così scialbi e poi gli stanno male! Mi vergognerei ad uscire con lei vestita a quel modo!" "Per me è spilorcia ... con tutte le ore che fa e il ruolo da vice responsabile sicuramente guadagnerà tantissimo, eppure non spende ...!" "Hai ragione Ten Ten, ma aggiungerei anche scroccona oltre che spilorcia .... è sempre venuta a casa nostra a bere, ma non ci ha mai invitato a casa sua!" "Hai ragione Kiba ... stando a Naruto anche Sasuke è spilorcio, ma tutte le volte che siamo andati a casa sua abbiamo sempre trovato ogni tipo di sorta di alcolici!" "Temari ... per tua informazione sono tirchio solo con il dobe ... se ascolto lui, domani posso dichiarare fallimento ... Hinata stai bene attenta al tuo capitale!" "Ehi teme come ti permetti! Guarda che se mi arrabbio potrei farti veramente male!" "No no ragazzi basta così altrimenti finite per litigare ... che seccatura! Se ci fosse Sakura ti avrebbe sicuramente dato uno dei suoi pugni!" "Ma non sarebbero poi tanto forti ... dato che è fuori allenamento!" "Ma farebbero male comunque ... guai a chi gli tocca il suo Sasuke ... e se lo dico io che sono la sua migliore amica potete credermi!" "Ino, lo sanno anche le pietre che Sakura è innamorata dell'Uchiha ma non riesco a capire perchè lo ignori completamente quando lo vede!" "Forse per farsi notare ... forse non trova le parole giuste per dichiararsi ... che seccatura!" "Adesso che ci penso quando io e il teme siamo andati in ospedale a farci curare, dopo uno dei nostri allenamenti Sakura-chan ha chiamato Sasuke per cognome, allora dici che è per quello Shika? Credi che non abbia il coraggio di dichiararsi?" "Già ... se non mi ricordo male si è dichiarata due volte, sia con te che con Sasuke, venendo rifiutata in entrambe le occasioni.... forse questa volta aspetta lei di ricevere una dichiarazione, mah ... non la capisco ... è proprio una scocciatura!" "Comunque ripensando ai pugni di Sakura-chan ... per fortuna sono mesi che non me li tira più .... facevano troppo male, sotto questo punto di vista non è per niente femminile ... la mia Hinata invece è dolcissima! Deve cambiare atteggiamento altrimenti rischia di non trovare nessuno ... non credo che ci sia qualcuno disposto a venir malmenato in quel modo! Dico bene Hinata!" "Be' ecco ... io non mi permetterei mai di picchiare qualcuno come fa lei ... diciamo che Sakura mi ha sempre messo un pò di paura oltre che sentirmi minacciata da lei ... sapendo che ti piaceva!" "Oh Hinata quanto sei dolce ... ma ti ho già spiegato il mio rapporto con Sakura-chan, lei è solo un'amica ... se possiamo definirla così dato che non esce più con noi ... è cambiata!" "Comunque se continua a trascurarsi in quel modo sia nell'aspetto che nel vestirsi e pensare sempre e solo al lavoro dubito fortemente che troverà mai qualcuno ... fronte spaziosa rimarrà zitella!" "Adesso è tutto chiaro ... Ragazzi ho capito perchè si comporta così ... lo fa solo per Sasuke!" "Non capisco Kiba spiegati meglio!" "Non mi interrompere tesoro mio ... dunque è sempre dedita al lavoro, come lui ... vuole risparmiare i soldi perchè Sasuke è ricchissimo dimostrandogli che non gli interessa solo per il lato economico ... prima era impeccabile nel suo look e non veniva notata da lui ... forse spera di farsi notare adesso tutta trasandata ... e non si tiene in forma sperando poi di fare degli allenamenti extra con il suo bel moro!" ci fu una risata generale, il modo di parlare di Kiba era sempre spropositato ma divertente. "Allora Sasuke ... dimmi un pò .... se fronte spaziosa facesse veramente tutte queste cose per te e decidesse comunque di dichiararsi ancora ... perchè caro il mio Shika non c'è due senza tre ... cosa le diresti?" "Tze ... le conviene non farlo, altrimenti non mi limiterei solo a stordirla e lasciarla nuovamente su una panchina!" Ancora una risata generale, i ragazzi erano veramente ubriachi ... Ichikaru era sbalordito, non avrebbe mai immaginato di sentir parlare in quel modo di Sakura proprio dai suoi amici. La rosa aveva sentito tutto, ogni parola detta era stata come un kunai piantato nel suo corpo. All'inizio le parole le facevano male, poi man mano che continuavano a parlare di lei il dolore si trasformava in rabbia ... non poteva più sopportare di sentirli, così aprì con gran forza la porta scorrevole facendola sbattere a fine corsa. Il rumore procurato fu assordante, i ragazzi si voltarono verso l'ingresso e rimasero pietrificati nel vedere che era Sakura. Aveva il capo leggermente abbassato ... nessuno parlò, sperando che la rosa non avesse sentito niente. Alzò lo sguardo, era pieno di rabbia e di disgusto, si voltò verso Ichikaru e con voce ferma e decisa: "Preparami una porzione di ramen da portare via!" ma l'uomo era immobile ... pietrificato! "S-sakura -ch ..." "TACI, non parlare ... nessuno OSI dire una parola ... ne avete già dette tante, ora tocca a me!" Purtroppo avevano sperato male, Sakura aveva sentito tutto ... con il fiato sospeso e la sbornia passata tutta d'un colpo, aspettarono la sfuriata e magari qualche pugno ... era così che generalmente si sfogava per poi calmarsi e perdonare tutti. Invece fu diverso e più doloroso. Sakura, mantenendo lo sguardo fermo, iniziò a parlare in modo freddo, gelido, tagliente guardando dritto negli occhi le persone man mano che si riferiva a loro. "Temari, Ten Ten non è una colpa se mi piace il mio lavoro e non mi interessa se voi vi ubriacate tutte le sere!" "Kiba, mi dispiace se pensi che sia una scroccona e una spilorcia ... tieni i soldi, non voglio debiti!" sbattendo sul tavolo una mazzetta di contanti (era quasi tutto il suo stipendio da medico) e non ti sforzare a fare dei ragionamenti ... non ne sei capace, specie se non sai le cose!" "Neji, ti ricordo che sono una ninja leggendaria ... possiedo tutta la mia forza senza bisogno di allenarmi!"(non si era mai vantata di quello che era diventata ma in quell'occasione non potè farne a meno). "Hinata, sei contorta nei tuoi modi di fare ... mi chiedi aiuto e ti confidi con me mentre in realtà ti faccio paura e ti senti minacciata! Prendi una posizione ... è meglio!" "Ino, tu ti reputi la mia migliore amica? Fatti un esame di coscienza ... le migliori amiche non si tradiscono rivelendo i propri segreti ... tipo la promessa che ci eravamo fatte, inoltre capirebbero certi comportamenti ... e non preoccuparti, non uscirò mai più con te, così eviterai di vergognarti di me e pensarmi zitella!" "No Sakura ero ubriaca io non ..." "TACI, non voglio sentire le tue patetiche scuse!" "Shikamaru, sarai molto intelligente e io una scocciatura per essermi dichiarata due volte e venir rifiutata, anche se sai il motivo che mi ha spinto a farlo con Naruto ... ma preferisco la mia scocciatura per esserci riuscita, piuttosto che la tua intelligenza e non essere nemmeno riuscito a dichiararti con Ino aspettando che lo facesse lei! ... Ma nonostante tutto giudichi le persone come scocciature!! Fulminando con lo sguardo anche Kiba e Neji. "Tu Naruto ... per anni ti ho sempre considerato un grande amico, arrivando perfino a considerarti un fratello, credevo ci capissimo anche con un semplice sguardo ... ma a quanto pare mi sono sempre sbagliata ... Non sarò femminile e forse non troverò mai nessuno ma per lo meno con te sono sempre stata sincera dicendoti quello che pensavo ... invece tu? Ti sei solo limitato a giudicarmi alle spalle senza dirmi quello che pensavi ... Tze!" "In quanto a te U.c.h.i.h.a. non ti farò fare proprio niente ... tu non sei più al centro dei miei pensieri ... anzi non ci sei proprio ... per me tu non esisti, sei invisibile ora e per sempre!" (riferendosi al loro patto). Sakura si voltò verso Ichikaru che era ancora nella stessa posizione, fermo e immobile. "Oh scusa Sakura ti preparo subito il ramen ..." "NO, non importa ... non ho più fame!" si voltò dando le spalle a tutti i presenti. "Fermati Sakura, per favore parliamone, possiamo spiegarti ... siamo amiche e ..." "Amiche Ino? E' meglio dire ERAVAMO! ... Non ho più tempo da perdere con te e con nessuno di voi, d'ora in poi lasciatemi in pace, non vi azzardate ad avvicinarvi mai più a me!" Uscì come era entrata, sbattendo la porta scorrevole e facendola sbattere nuovamente a fine corsa. Tutti i ragazzi erano ammutoliti, non avrebbero mai immaginato di vedere la rosa in quello stato, avrebbero preferito essere presi a pugni per poi rivederla sorridere come al solito dopo averle spiegato che in raltà non pensavano minimamente una sola parola di quello che avevano detto, ma che essendo sotto effetto dell'alcol li aveva fatti parlare in modo spropositato solo per divertirsi senza accorgersi di avere esagerato. "Diamole qualche giorno, poi magari le passerà, basterà dirle che eravamo ubriachi e ..." "Non credo Temari ... conosco Sakura-chan ... abbiamo combinato un bel casino ... siamo i suoi amici ma ... l'abbiamo offesa e umiliata ... l'abbiamo tradita ... credo sul serio che abbiamo perso la sua fiducia!" Temari e Ten Ten si guardarono e abbassarono lo sguardo, ricordandosi a quando Sakura le aveva detto che se non c'era fiducia non c'era amicizia. "Ma possiamo tentare di recuperare la sua fiducia ... dopotutto stiamo parlando di Sakura, ha sempre dato una seconda possibilità a tutti, perchè non dovrebbe farlo anche con noi?" "Sono belle parole le tue Neji ... potremo provarci cugino!" "Questi soldi li prendo io, glieli devo restituire ... non pensavo veramente quello che ho detto. Sakura è sempre stata generosa ed altruista, non si è mai approfittata delle persone, anzi, ha sempre rinunciato lei per dare agli altri ... come in guerra ... divideva e a volte rinunciava al suo rancio per darlo ai più bisognosi ... una volta lo fece anche con me ed Akamaru!" Sasuke non disse niente, si limitò solo ad uscire da Ichiraku senza salutare nessuno, dirigendosi verso il suo quartiere. I ragazzi non gli dissero niente, immaginando che anche lui fosse turbato quanto loro. Durante il tragitto il moro ripensò a Sakura, aveva ragione ad essere arrabbiata, avevano esagerato dicendo tutte quelle cattiverie su di lei anche se erano sotto effetto dell'alcol, ma quello che più lo aveva turbato erano i suoi occhi, non erano solo delusi e arrabbiati, ma erano spenti. La luce positiva che trasmettevano non c'era più ... c'era solo un vuoto ... lo stesso che anni prima aveva avvolto lui ... cosa c'era in Sakura che non andava? Perchè si era lasciata andare in quel modo? Per tutta la notte, sdraiato sul letto, continuò a pensare a lei, era più forte di lui anche se si era ripromesso di non farlo, ma non poteva sopportare di vederla in quello stato ... di saperla sopraffatta dal vuoto ... non lei .... non una ragazza così gioiosa e amante della vita! Non era di certo per il loro patto, anche se conoscendola aveva contribuito molto sul suo lato emotivo, così cercò di comporre quel puzzle: la guerra, il ricovero, il loro patto, la missione data dall'hokage .... la missione! Ecco! Sakura era cambiata una volta rientrata ... doveva essere successo senz'altro qualcosa ... qualcosa di doloroso ... ma cosa? Doveva saperlo! Ma come? Era stato lui a non volerla più nella sua vita e sicuramente Sakura non si sarebbe mai confidata con lui avendo tutte le ragioni, ma in qualche modo sarebbe riuscito a farla parlare, arrivando addirittura ad usare lo sharingan ipnotico su di lei se necessario ... Non voleva vederla inghiottita dall'oblio della disperazione, doveva ritornare come un tempo: allegra, gioiosa, positiva, amante della vita ... anche se non riusciva a spiegarsi il motivo ... sapeva solo che doveva farlo prima che potesse commettere qualche sciocchezza ... sarebbe andato da lei il giorno dopo in ospedale ed avrebbe attuato il suo piano, era giusto darle il tempo di calmarsi e, anche volendo, non sapeva nemmeno dove abitasse! Si addormentò con un mezzo sorriso stampato sulle labbra: ora aveva una nuova "missione"! Sakura correva verso casa, era il suo modo di sfogarsi e non le importava se le gambe le facevano male ... quando entrò si buttò sul letto liberando tutte quelle lacrime che aveva trattenuto. Pensava e ripensava a cosa avesse fatto di così orribile da meritarsi una simile considerazione dai ragazzi, aveva sempre cercato di aiutarli e di spronarli senza mai chiedere nulla in cambio e lo aveva sempre fatto con tutto il suo cuore .... cosa aveva di sbagliato? perchè le stavano capitando tutte a lei? Prima i due mesi di ricovero con la conseguenza di non essere più una ninja per i prossimi sei mesi, poi la richiesta di Sasuke di eliminarla completamente dalla sua vita dicendole che non si sarebbe pentito di averla uccisa, poi la morte dei suoi genitori e ora il tradimento dei suoi amici. Pianse per quasi un'ora. Quando si calmò, decise il dafarsi. Dopo una mezz'ora si alzò dal letto, aprì l'armadio tirando fuori il suo zaino, gli mise dentro gli unici due cambi, il sacco a pelo, qualche kunai, gli integratori e l'unico pacco mezzo vuoto di biscotti che le era rimasto. Andò verso il letto per prendere la foto dei suoi genitori per portarsela con se: vide anche la cornice del team 7, una forte rabbia invase il suo corpo: la capovolse con forza fino a sentire il rumore del vetro spezzarsi. Infilato lo zaino sotto la mantella uscì di casa per dirigersi verso i cancelli di Konoha. Aveva preso la sua decisione: doveva andarsene da quel villaggio che le stava procurando così tanto dolore. Alle due e mezza del mattina Sakura Haruno fu registrata ai cancelli di Konoha come cittadina uscente del villaggio. Alla stessa ora Sasuke si svegliò di colpo provando una strana sensazione di vuoto, ignaro che una ragazza dagli occhi verdi e pieni di lacrime stesse correndo più lontano possibile da Konoha, mentre la pioggia iniziava a scendere ininterrottamente. Sasuke non riuscì più ad addormentarsi, continuava a pensare sempre a Sakura e a quella strana sensazione così decise di distrarsi e andare al lavoro. Erano le sei del mattino, fra due ore la rosa avrebbe iniziato il suo turno in ospedale, così decise di ripassarsi il piano: l'avrebbe aspettata nel suo ufficio, le avrebbe impedito di farsi scacciare o di farla andare via bloccandola, se necessario, con la forza, le avrebbe chiesto cosa la turbava e se continuava ad opporsi avrebbe usato lo sharingan ipnotico ... era tutto perfetto! Non per niente era sempre stato molto bravo a studiare le missioni nei minimi particolari. Arrivò al suo ufficio, il turno di notte aveva già smontato la guardia e come ogni giorno gli addetti ai cancelli del villaggio consegnavano sulla sua scrivania l'elenco delle entrate e delle uscite delle persone avvenute nell'arco della giornata: a causa dei gruppi di mercenari e di ladri che si erano formati bisognava controllare molto bene chi entrava e chi usciva! Iniziò a leggere i nomi .... Tirò un pugno violentissimo sulla scrivania e ancora incredulo urlò: "STUPIDA!" ... Sakura se ne era andata, come aveva potuto commettere un'idiozia di quel tipo? Proprio lei che quattro anni prima aveva cercato di impedirgli di andarsene? Almeno lui aveva avuto un valido motivo ... ma lei? Per tanto si sentisse tradita e turbata da tutti e da tutto, non c'era motivo di lasciare il villaggio! Si lasciò andare sulla sedia e iniziò a guardare il cielo ... aveva smesso di piovere e il sole stava sorgendo .... doveva cercare di mantenere la calma o avrebbe commesso qualche pazzia! Alla stessa ora l'hokage si era diretta al suo ufficio e anche sulla sua scrivania c'era lo stesso elenco di Sasuke. Sia lei che il capo della polizia dovevano essere sempre informati su chi circolava dentro e fuori Konoha ... leggendo i nomi si fermò a quello registrato alle due e mezzo di notte: Sakura Haruno. Rimase sorpresa! La rosa le aveva detto che non sarebbe andata via in quella settimana di ferie ... forse aveva cambiato idea! Verso le sette si diresse in ospedale e passò davanti al locale di Ichikaru, l'uomo era fuori che stava spazzando. "Buongiorno Ichikaru, allora com'è andata la riapertura?" "Oh è lei Hokage ... buongiorno ... si è andata molto bene anche se ..." Ichikaru era molto serio, sembrava dispiaciuto, preoccupato, così: "Ichikaru, come mai quella faccia! E' successo qualcosa?" "Veramente ... sì .... per tutta la notte non ho fatto altro che pensare a quello che è successo ieri sera! .... Si tratta di Sakura!"

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Capitolo 22
*** capitolo 21 ***


ECCOMI QUA CON UN NUOVO CAPITOLO, MA PRIMA CI TENGO A RINGRAZIARVI CON TUTTO IL CUORE PER AVER ESAUDITO LA MIA RICHIESTA DI LASCIARMI LE VOSTRE RECENSIONI PER IL CAPITOLO PRECEDENTE, E' INDESCRIVIBILE LA GIOIA CHE MI AVETE FATTO PROVARE. RINGRAZIO ANCHE TUTTI COLORO CHE HANNO SEGNATO LA MIA STORIA FRA LE SEGUITE E LE PREFERITE, (ALCUNI SI SONO SPOSTATI DALLA PRIMA ALLA SECONDA), FACENDOMI CAPIRE CHE IL CAPITOLO E' STATO DI LORO GRADIMENTO E RINGRAZIO ANCHE COLORO CHE MI HANNO SEGNATO FRA GLI AUTORI PREFERITI. GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!!! UN ABBRACCIO E UN BACIO GRANDE A TUTTI VOI .... BUONA LETTURA!!-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Tsunade si precipitò nel suo ufficio di hokage, era furiosa ... si voltò quasi ringhiando verso gli impiegati ordinandogli di andare a chiamare subito Naruto, Sasuke, Kiba, Neji, Shikamaru, Ino, Ten Ten, Hinata e Temari. Dopo circa venti minuti i ragazzi si trovarono tutti fuori dal palazzo: vedendosi, capirono subito che la convocazione dell'hokage avesse a che vedere con quello che era successo la sera prima da Ichiraku .... prevedevano guai ... guai seri sapendo quanto Tsunade fosse affezionata a Sakura ... tranne Sasuke che era già furente per conto suo! Erano tutti davanti ad un'hokage con il volto tirato, arrabbiato e deluso. Nessuno parlava, l'aria era tesa ... molto tesa. Shikamaru provò a spezzare quel silenzio. "Eccoci Hokage, ci dica il motivo di questa convocazione!" "Ma come Nara non lo sai? Credevo che con la tua intelligenza ci fossi già arrivato!" Le parole di Tsunade erano taglienti, non l'avevano mai sentita parlare in quel modo, era chiaro per tutti che si trattasse di Sakura. "L-le p-possiamo spiegare ... noi non volevamo dire quelle cose su Sakura-chan!" "Ma l'avete fatto e mi avete profondamente deluso!" sbattendo un pugno sulla scrivania. A quel punto scoppiò anche Sasuke, era furente sapendo che la rosa aveva lasciato Konoha. "Anche se abbiamo sbagliato, non è un valido motivo per lasciare il villaggio! Si è comportata da immatura ... è una bambina ... e come tale di sicuro sarà andata a piangere dalla mamma e dal papà ...Tse!" "C-come Sakura-chan ha lasciato il villaggio! E' uno scherzo vero?" Naruto, come gli altri, era incredulo. Tsunade chiuse gli occhi e cercò di controllarsi ... aveva una voglia irrefrenabile di prenderli tutti a sberle, specie Sasuke .... doveva dirgli lei come stavano le cose anche se aveva promesso a Sakura di non farlo ... aprì gli occhi e si voltò verso il moro: "E dove sarebbe andata a piangere? Sulla loro tomba?" I presenti spalancarono occhi e bocca ... Sasuke alzò un sopracciglio ... l'incredulità a quella dichiarazione era tangibile. "Come Hokage? ... Credo di non aver capito bene ... i genitori di Sakura sono ...." "Morti! Sì Ino, hai capito molto bene ... i suoi genitori sono morti più di un mese fa a causa di un incidente!" "Più di un mese fa? ... La missione! Allora la mia supposizione era vera! Sakura è cambiata da quando è tornata, pensavo fosse successo qualcosa di brutto ma non immaginavo che fosse ..." "Andata ad organizzare il loro funerale! I miei complimenti Sasuke ... ci sei arrivato!" "Ma perchè non ce l'ha detto?" "Ti chiedi anche il perchè Naruto? L'ha fatto per tutti voi ... l'ha fatto per non rattristarvi ... l'ha fatto per la vostra stupida promessa di non parlare più di morti!" "Ma veramente noi ..." "Voi cosa Ten Ten! Voi che non avete fatto altro che pensare a voi stessi e ai vostri divertimenti senza accorgervi che una vostra amica stava soffrendo? .... Certo che no! Troppo concentrati a vivere le vostre storie e a ubriacarvi tutte le sere, vero Kiba?" L'Inuzuka chinò il capo ... l'hokage l'aveva punto sul vivo, lui era il primo a pensare sempre e solo a divertirsi e a fare baldoria. "Non ho ancora finito con voi .... SEGUITEMI!" Tsunade si diresse verso la porta seguita da tutti gli altri ancora sconvolti da quelle dichiarazioni. Camminarono per oltre venti minuti, nessuno parlava ... solo ogni tanto si lanciavano uno sguardo interrogatorio per capire dove l'hokage li stesse portando. Arrivarono alla periferia di Konoha, regnava il silenzio assoluto, il panorama era deserto fatto eccezione per l'accomulo di container destinati agli alloggi di emergenza. Tsunade camminava in silenzio seguita dai ragazzi, poi ad un certo punto si fermò davanti ad un container. "Ecco! Siamo arrivati ... entrate!" Sasuke e Naruto appena videro il numero sette sulla porta provarono una fitta allo stomaco: quel numero era lo stesso del loro team. Ad uno ad uno i ragazzi entrarono tutti, ma con molta fatica, quel posto era veramente piccolo. Per ultima entrò Tsunade. "Perchè ci ha portato in questa topaia? Cosa c'entra con Sakura-chan!" "Questa topaia, come la chiami tu ... è la casa di Sakura!" "Come?" dissero sorpresi all'unisono. "Ma com'è possibile ... perchè le è stata assegnata una sistemazione di questo tipo ... lei è un'eroina della guerra appena finita ... perchè non le hanno riservato lo stesso mio trattamento dandole una casa nuova!" "Proprio perchè non voleva avere nessun favoritismo ... ha rifiutato anche la mia offerta di andare a vivere in un appartamento a palazzo, dicendo che in fin dei conti aveva fatto solo il suo dovere di ninja ... senza vantarsi mai di quello che è diventata!" Naruto incassò il colpo ... da quando era finita la guerra, non faceva altro che vantarsi davanti a tutti dicendo che lui era il nuovo eroe e uno dei nuovi ninja leggendari. "Allora ragazzi, ditemi .... siete sorpresi?" "Io proprio non capisco ... avrei potuto ospitarla a casa mia ... come ha fatto a vivere in questo posto lontano da tutti per tutto questo tempo?" "Ino, lei non voleva dipendere da nessuno di voi ... voleva che viveste le vostre vite felicemente, insieme ai vostri ragazzi!" "Ma non è vero ... siamo sempre usciti tutti insieme ... non abbiamo mai abbandonato nessuno ... Sasuke per primo!" "Hai ragione Temari ... non avete mai lasciato da solo Sasuke e questo vi fa onore .... ma lo avete fatto con Sakura a partire dal periodo in cui lei era ricoverta!" "Ma ..." "Niente ma ... eravate talmente concentrati su voi stessi e sulle vostre uscite, da averla completamente ignorata ... non andavate più a trovarla ... Avete festeggiando tranquillamente fra di voi Natale e Capodanno, mentre lei era da sola chiusa in quella stanza d'ospedale ... ma Sakura era troppo buona per dirvi qualcosa, anzi continuava ad essere felice per voi ... poi quando è uscita nessuno si è preoccupato di chiederle dove alloggiasse, nessuno si è accorto del suo stato d'animo. Ha cercato di risolvere i suoi problemi senza dipendere dagli altri .... come ha sempre fatto, ma purtroppo certe sofferenze sono talmente grandi da aver bisogno di qualcuno che ti aiuti moralmente ... o come nel suo caso .... di un qualcosa ... il suo lavoro! Mi ha chiesto lei di lavorare di più, per non pensare alla morte dei suoi genitori ... l'ho accontentata affidandole il ruolo di vice responsabile, ma era solo una facciata ... percepiva solo lo stipendio da medico e le ore in più non le sono mai state pagate a causa della mancanza fondi dell'ospedale!" Guardando sia Ten Ten e Kiba, loro che l'avevano definita spilorcia e scroccona. Tsunade sapeva tutto, Ichiraku era stato molto dettagliato e non aveva tralasciato nessun particolare. "In quanto a voi ..." fulminando le quattro ragazze "Lasciatemi dire che sono veramente delusa ... non siete solo egoiste, ma anche delle scansafatiche ... per divertirvi, per stare con i vostri ragazzi, per cucinare il ramen, per comprarvi dei vestiti nuovi avete approfittato della bontà di Sakura facendovi sostituire tutti i giorni. Non è un comportamento che tollero dai miei dipendenti .... Sakura per colpa vostra era arrivata a lavorare dalle cinque del mattino fino alle undici e mezza di sera!" (Tsunade si era informata da alcuni dipendenti dell'ospedale). "Ma ... un orario del genere a lungo andare disabilita la resistenza fisica ed organica delle persone!" "Esatto Neji ... senza contare che già Sakura aveva dei problemi da quando è stata dimessa ... Voglio farti una domanda, visto che sei molto preparato in questo! Una persona che segue i ritmi di vita di Sakura, quanto tempo, forza e concentrazione può mai avere se dovesse fare anche solo un minimo di allenamento?" " .... Nassuna ..." lo Hyuga abbassò il capo. "Ten Ten, tu come Neji sei un'appassionata negli allenamenti e sei sempre stata la prima a presentarti prima di partire in una missione ... ora dimmi ... preparando uno zaino, quanti cambi massimo si riescono a portare?" La castana rimase sorpresa da quella domanda, non capiva il nesso, comunque rispose senza esitazioni: "Con quello che si indossa, tre, non di più!" "Tre cambi in tutto quindi! Ino ... quanti cambi aveva Sakura?" La bionda sbarrò gli occhi: "Tre ... ora ho capito ... kakashi le aveva riportato il suo zaino che era rimasto all'accampamento e ...." "E a che ora aprono e chiudono i negozi?" "Dalle nove alle dodici, poi dalle quindici alle diciannove!" "Bravissima, sei informata molto bene, anche se non avevo dubbi visto che sei la regina della moda ... almeno è così che ti definisci vero? Secondo te, con le vostre sostituzioni e il suo lavoro, quand'è che Sakura aveva tempo di pensare a se stessa?" Ino abbassò lo sguardo, iniziò a piangere ... aveva compreso tutto come gli altri ragazzi. "Adesso basta hokage, abbiamo capito noi ..." "No Temari ... non ho ancora finito ... dovete sapere fino alla fine ... dovete rendervi conto del vostro comportamento insensato ed immaturo. Non sono solo arrabbiata con voi ma anche molto delusa ... pensavo che la guerra vi avesse fatto crescere e maturare, invece mi sbagliavo ... siete voi gli immaturi e i bambini!" guardando Sasuke. "Lei non si è confidata con nessuno di noi!" "Noi Sasuke? Ma non sei stato proprio tu a dirle di non starti più fra i piedi e che se l'avessi uccisa durante la guerra non te ne saresti pentito nemmeno ora? Proprio non ti capisco ... non capisco perchè ce l'hai tanto con lei!" "Cosa hai detto a Sakura-chan?" Naruto era furioso. "Naruto basta! Non cercare di scaricare le colpe solo addosso a Sasuke, perchè anche tu ne hai parecchie .... hai sempre avuto un ottimo rapporto con Sakura, eravate grandi amici ... non avevate bisogno di parlarvi per capirvi, vi bastava un semplice sguardo. Ci siete sempre stati l'uno per l'altra ... poi da quando ti sei messo con Hinata, l'hai abbandonata ... ti sei solo limitato a definirla poco femminile e dire che era cambiata, senza chiederti il perchè, hai pensato solo a giudicarla per quel poco che avevi visto! .... Ora guardatevi in giro ... guardatevi dove abitava .... guardate le dispense .... sono vuote ... completamente vuote. E'dimagrita tantissimo, mangiava solo il misero pasto fornito dall'ospedale perchè non aveva tempo di fare la spesa ... come non aveva tempo per se stessa .... e tutto questo solo per continuare a rendervi felici e voi invece cosa avete fatto? Ve ne siete approfittati, l'avete umiliata ... ferita ... derisa! Spero che ora abbiate capito!" Le ragazze iniziarono a piangere, loro per prime l'avevano abbandonata continuando ad approffittarsi della sua bontà ... Ino più di tutte perchè si era sempre dichiarata la sua migliore amica. Hinata aveva portato le mani a coprirsi il volto da tanto che piangeva, Naruto per farle coraggio le cinse le spalle con un braccio. "Bravo Naruto ... consola pure la tua ragazza, ha bisogno di conforto .... anche Sakura ne avrebbe avuto bisogno!" Tsunade incalzava la dose, ma non poteva evitarlo, doveva fargli capire a pieno quanto il loro comportamento negli ultimi tempi fosse stato vergognoso. Naruto tolse il braccio dalla mora portandoselo lungo il fianco, come l'altro e strinse le mani a forma di pugno, stringendo più che poteva per soffocare la tristezza e il dispiacere. Si guardò attorno, notando quanto quel posto fosse triste ed immaginandosi la rosa su quel letto avvolta dalla solitudine e a piangere come era di solito fare per sfogarsi. Notò che sul davanzale c'era una cornice abbassata. Si fece spazio in mezzo ai suoi compagni ... quando la prese in mano ebbe un sussulto: era la foto del loro team, scattata prima del tradimento di Sasuke. Naruto sapeva quanto la rosa ne fosse affezzionata, la portava ovunque, anche in missione. Ora invece eri lì, abbandonata su un misero davanzale con il vetro rotto. Sasuke aveva seguito con lo sguardo Naruto e quando vide la foto abbassata ebbe anche lui un sussulto, ricordandosi che quattro anni prima aveva fatto la stessa cosa per poi abbandonare e dimenticare i suoi amici. Possibile che anche lei avesse deciso di seguire la stessa sua strada? "Hokage ... siamo stati irresponsabile, il nostro comportamento è ingiustificabile .... ma Sakura-chan è una di noi, dobbiamo andare a cercarla e a chiederle scusa .... anche se non credo sia sufficiente! Ci dia per favore il permesso di andarla a cercare e riportarla al villaggio!" "Mi fa piacere che iniziate a capire ... ma non posso accordarvi questo permesso ... Sakura non ha lasciato il villaggio ... le ho concesso una settimana di ferie dicendole che poteva andare dove voleva .... Sta bene se lo vuoi sapere .... questa mattina mentre vi aspettavo, ho comunicato con lei tramite le lumache ... mi ha assicurato che fra una settimana farà ritorno a Konoha!" Passarono diversi minuti di silenzio, ognuno stava pensando a quello che avevano scoperto su Sakura e a quanta leggerezza avevano dato alla loro amicizia. "Ora ragazzi sapete tutto e spero che cercherete di risolvere questa situazione con Sakura .... Comunque aspettatevi anche la mia punizione ... nell'ultimo periodo avete pensato solo a voi stessi e ai vostri divertimenti, arrivando ad ubriacarvi tutte le sere, trascurando il lavoro, anche tu Shikamaru hai avuto un calo, i lavori al cantiere sono rallentati, Kiba, Neji, Naruto, voi avete trascurato gli allenamenti e vi siete impegnati molto poco nella ricostruzione del villaggio ... è giusto che vi rimetta in riga!" Non disse niente a Sasuke, lui era impeccabile in tutto: non si ubriacava e svolgeva alla perfezione il suo lavoro come capo della polizia, inoltre si stava veramente impegnando a reintegrarsi. Ma anche lui aveva bisogno di una punizione: non sopportava il modo in cui aveva trattato Sakura! Nessuno rispose. L'hokage uscì dal container lasciando i ragazzi ancora nei propri pensieri, avevano bisogno di fare chiarezza nei loro cuori e nelle loro menti. Erano ancora tutti dentro a capo chino, nessuno parlava e a malapena si sentivano i loro respiri. "Questa foto la prendo io ... devo far riparare il vetro!" "Naruto!" la mora si avvicinò al suo ragazzo con l'intento di consolarlo ma non sapeva come fare, era anche lei troppo sconvolta, portò la sua mano verso la spalla destra del biondo ma si paralizzò quando vide le lacrime scendere dai suoi occhi azzurri. Lui che era sempre stato un ragazzo vivace, gioioso pieno di allegria, ora stava piangendo. Naruto si asciugò gli occhi e si voltò verso gli altri. "Non so se riuscirò mai a farmi perdonare da Sakura-chan, ma voglio almeno provarci ... lotterò fino alla fine dei miei giorni se necessario ... è una promessa, non mi arrenderò mai!" "Ben detto Naruto!" Shikamaru sapeva che se Naruto prometteva qualcosa, avrebbe fatto l'impossibile pur di mantenerla, come con Sasuke, aveva sofferto, aveva lottato, ma alla fine era riuscito a riportarlo al villaggio: era la sua promessa fatta a Sakura. "E noi ti aiuteremo ... anzi ... promettiamo anche noi di fare il possibile per farci perdonare!" "Hai ragione Temari!" Kiba le strinse la mano come segno di approvazione e di conforto. Uscirono da quel container e poco prima di incamminarsi si voltarono ancora per vedere in che posto la loro amica avesse vissuto per tutto quel tempo, lontano da tutti e da tutto .... lontano da loro!

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Capitolo 23
*** capitolo 22 ***


ECCOMI QUA CON UN NUOVO CAPITOLO ... MA PRIMA CI TENEVO A CHIEDERE SCUSA A TUTTI I LETTORI ANONIMI ... ESATTO PROPRIO A VOI! NEL CAPITOLO PRECEDENTE HO RINGRAZIATO TUTTI COLORO CHE MI HANNO RECENSITO E SEGNATO FRA LE STORIE PREFERITE E SEGUITE (GRAZIE ANCORA!) MA NON HO MENZIONATO VOI, NON PER DIMENTICANZA MA PER VEDERE SE CONTINUAVATE A SEGUIRMI E COSI' E' STATO, DIMOSTRANDOMI CHE QUESTI ULTIMI DUE CAPITOLI VI SONO PIACIUTI! GRAZIE DI CUORE ANCHE A VOI .... IL CAPITOLO E' CORTO E CREDO ANCHE I PROSSIMI, MA POI RITORNERANNO PIU' LUNGHI ......... BUONA LETTURA! ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Sakura stava correndo sotto la pioggia da ormai due ore, era stanca, le gambe le facevano male e i polmoni le bruciavano dalla fatica. Non era molto lontana da Konoha, ma d'altronde non poteva usare le sue arti ninja saltando in ramo in ramo. Il mantello oltre ad essere corto e leggero non era molto impermeabile e di conseguenza era bagnata fradicia, così decise di fermarsi per riposarsi e ripararsi da quella pioggia insistente e dal freddo pungente, caratteristico di una notte invernale. Trovò un albero con un'apertura nel tronco, raccolse qualche ramo rotto per crearsi un'ulteriore riparo. Una volta entrata, si tolse il mantello e la maglia entrambi bagnati. Prese un cambio dentro al suo zaino ... fortuna che almeno quello era asciutto ... quando faceva il bucato ci volevano un paio di giorni perchè si asciugassero i vestiti. Continuava ad avere freddo, nonostante si fosse coperta anche con il sacco a pelo, ma almeno era al riparo. Ripensò a quello che era successo diverse ore prime ... le lacrime non tardarono ad arrivare ... era triste ... amareggiata .... sola! Cercò di dormire qualche ora per potersi riposare e riprendere il cammino anche se non sapeva ancora dove andare! Finalmente aveva smesso di piovere e il sole stava sorgendo, data la sua direzione ed altezza dovevano essere all'incirca le sei del mattino. Non aveva dormito molto ma sufficientemente per riprendere il cammino. Prese un biscotto, si sforzò di mangiarlo ma non aveva fame: il suo stomaco era chiuso per il troppo dispiacere. Era da più di un'ora che camminava senza una meta ben precisa e assorta dai suoi pensieri non si accorse che una lumaca la stava chiamando. "Sakura ... Sakura mi senti!" Finalmente se ne accorse e riconobbe subito la voce di Tsunade, provò un forte nodo alla gola ... come aveva fatto a dimenticarsi della sua maestra! ... Aveva preso la decisione di abbandonare il villaggio a causa dei suoi compagni, senza pensare che avrebbe anche abbandonato Tsunade, l'unica persona che le era sempre stata vicina ... non poteva ... non poteva farle un torto così grande ... poi non c'era solo lei, ma anche tutti gli abitanti con i quali aveva un ottimo rapporto e poi c'erano Sai e Kakashi impegnati nelle loro missioni! ... No, non poteva abbandonare Konoha! Cercò di scacciare indietro le lacrime e si controllò prima di parlare per non destare sospetti alla sua maestra. Non voleva farla preoccupare ulteriormente. "Lady Tsunade? ... E' forse successo qualcosa?" "Lo chiedo io a te ... so quello che è successo ieri sera ... stamattina ho visto Ichiraku e mi ha raccontato tutto!" Sakura rimase sorpresa, adesso cosa le avrebbe detto? Non trovava le parole. "Sakura ... ascoltami! So che ti senti delusa ... tradita ... so anche che sei molto arrabbiata e hai ragione, ma perfavore, dimmi che hai lasciato il villaggio per andare alle terme come ti avevo consigliato io! Dimmi che non stai abbandonando Konoha! ... Sakura non sei sola, ci sono io e tutti gli altri abitanti!" "N-no ... no hokage, non sto abbandonando il villaggio ... ho solo bisogno di tempo per riordinarmi le idee ... non è stato facile per me sentire tutti quei discorsi!" "Immagino ... Hai la tua settimana di ferie, usala come meglio credi ... io sono qui che ti aspetto ... ci sarò sempre per te non dimenticarlo mai!" "Lo so e la ringrazio per questo ... non so come avrei fatto se non ci fosse stata lei!" "Hai qualche idea su come ti comporterai con i tuoi amici?" "Loro non sono più niente per me ... e mai lo saranno ancora ... Hanno perso la mia fiducia e difficilmente questa si recupera!" "Capisco ... comunque non gliela faccio passare liscia ..." "No perfavore, non intervenga ... è una cosa che riguarda me e loro, non voglio nessun suo coinvolgimento altrimenti penseranno che mi faccio difendere da lei!" "Non mi interessa quello che pensano gli altri del nostro rapporto ... loro hanno sbagliato e meritano una punizione per il loro comportamento ... sono stati irresponsabili anche a livello lavorativo!" "Se è per il lavoro, non posso dirle niente ... lei è l'hokage ... ma per quanto riguarda la mia situazione le chiedo il favore non dire niente e soprattutto di non raccontargli della mia perdita .... li voglio fuori dalla mia vita!" "Come vuoi, anche se credo che le tue parole siano dettate dall'ira! ... Ma mi raccomando Sakura stai molto attenta ... si stanno formando giorno dopo giorno sempre più bande di ladri e mercenari ... non sei nelle condizioni fisiche per poterli affrontare ... se ti dovesse succedere qualcosa saresti sola, inoltre ricordati dei tuoi problemi!" "Certo lo farò ... starò alla larga da quei briganti, non si preoccupi!" "Mi fido di te ... se hai bisogno usa le lumache per contattarmi ok?" "Certamente .... e grazie ancora!" Finito la comunicazione Sakura si fermò e si appoggiò ad un tronco, facendosi scivolare lentamente verso terra: com'era stata precipitosa nella sua decisione! Non aveva pensato assolutamente al dispiacere che avrebbe arrecato alla sua maestra! Si era lasciata andare all'ira, quando in realtà sapeva benissimo che era una pessima consigliera. Si rialzò e continuò il suo cammino, non sapendo ancora dove andare ... aveva lasciato quasi tutti i suoi soldi a Kiba quindi non poteva permettersi di alloggiare in qualche locanda, tantomeno andare alle terme! Sorrise a questo pensiero ... dopo tante ore era riuscita a sorridere. Avrebbe passato quei giorni nei boschi riflettendo sulla sua vita. Verso sera si accampò in una piccola grotta, era esausta ... Neji aveva ragione, era fuori allenamento. Cosa Neji? Perchè aveva pensato a lui? Perchè continuava a pensare a loro? Doveva toglierli dalla sua testa ... non avrebbero più fatto parte della sua vita! Erano già passati tre giorni da quando aveva lasciato il villaggio, Sakura continuava a girare per i boschi, spesso aveva percepito la presenza di persone, erano mercenari, ma da brava ninja, era riuscita ad annullare il suo chakra e a nascondersi per non farsi localizzare: non possedevano una gran forza, aveva combattuto contro ninja molto più potenti, l'ultimo era stato Madara, ma l'hokage aveva ragione, non era nelle condizioni fisiche ideali per affrontare un combattimento! Era pomeriggio, Sakura si stava procurando della legna per accendersi un fuoco ... si stava ammalando, aveva preso troppo freddo la notte in cui aveva lasciato Konoha e le sue difese immunitarie erano molto basse, all'inizio pensava ad un semplice raffreddore, ma poi si trasformò in influenza fino ad avere la febbre, fortunatamente non molto alta. Ad un certo punto sentì delle grida: qualcuno stava chiedendo aiuto. Non poteva ignorare quella richiesta ed iniziò a correre verso il suono di quelle grida. Arrivò vicino ad una radura, si nascose per controllare la situazione per poi eventualmente intervenire. Un gruppo di cinque mercenari, armati di kunai e katane, teneva in ostaggio una bambina, ordinando alle altre persone, tutte civili, di consegnarli tutto il denaro che possedevano, altrimenti l'avrebbero uccisa. "No la scongiuro, non uccida mia figlia ... noi non abbiamo niente ... siamo solo civili che sono scesi dalle montagne per procurarsi del cibo rivolgendoci ai villaggi della pianura ... non abbiamo soldi!" "Non prendermi in giro ... se dovevate fare scorta alimentare, mi spieghi con cosa avreste pagato?" "Tramite il baratto ... ecco vede ... queste sono erbe mediche che coltiviamo ... sono molto utili per curare i feriti e i malati ... mi creda ... lasci andare mia figlia, ha poco più di sei anni ... la guerra è finita ... cerchiamo di vivere in pace!" "Adesso mi hai proprio scocciato ... le tue chiacchiere mi hanno fatto venire il mal di testa, inoltre ci hai fatto perdere del tempo prezioso, vero ragazzi?" Gli altri banditi annuirono e iniziarono a ridere ... le loro facce non promettevano niente di buono. L'uomo che teneva in ostaggio la bambina alzò il braccio con la sua katana ... voleva ucciderla per poi passare agli altri. Era chiaro! Sakura doveva intervenire, non poteva permettere che dei farabutti uccidessero degli innocenti. Caricò il suo pugno con tutto il chakra che possedeva ... era poco ... ma sufficiente per quei cinque .... "Shannnaroooooo!" La terra iniziò a tremare e a spaccarsi sotto i piedi dei banditi, la bambina riuscì a scappare e a correre al riparo verso i suoi genitori. "Ma che sta succedendo ...." Non fece in tempo a guardarsi attorno che Sakura era già uscita dal suo nascondiglio lanciandosi sul nemico ... fu facile per lei metterli fuori gioco, quattro di loro scapparono subito vedendo quanto fosse forte quella ragazza mentre l'ultimo, il capo della banda, colui che teneva in ostaggio la bimba, poco prima di scappare lanciò una bomba verso i civili .... Sakura urlò loro di scappare e di mettersi al riparo ... i civili ubbidirono iniziando a correre in ogni direzione ... la bambina inciampò ... la bomba esplose poco distante, provocando il crollo di alcuni alberi ... Sakura cercò di raggiungere la bambina per metterla al riparo, ma era stremata, non aveva più forza ... un tronco stava cadendo proprio verso di loro ... si udì un urlo straziante pieno di paura ... Sakura fece l'unica cosa che poteva fare ... usò il suo corpo come scudo per la bambina. Un rumore assordante ... poi silenzio. I civili uscirono dal loro nascondiglio, sconvolti e ignari di quello che era appena successo. Solo i genitori della bambina avevano assistito a tutto: stavano cercando di raggiungere la loro figlia che era caduta, non avrebbero mai fatto in tempo ... la ragazza dai capelli rosa si era precipitata per aiutarla, senza riuscirci. Ora il suo corpo era fermo, immobile, sotto il peso del tronco. La bimba uscì da sotto il petto della sua salvatrice, era salva ... illesa. "Amy piccola mia stai bene?" "Si mammina ... ma questa ragazza perchè ha gli occhi chiusi? Papà per favore aiutala tu! Sei un dottore!" "Si Amy ci penso io, ma non preoccuparti Questa ragazza è una ninja e come tale è dotata di una forza straordinaria non solo fisica ma anche organica ... vedrai qualche giorno di riposo e starà nuovamente bene! .... Ora aiutatemi a spostare questo tronco e a tirarla fuori, dobbiamo portarla al villaggio per curarla!" Nell'estrarre il corpo privo di coscienza, non si accorsero che il coprifronte indossata dalla ragazza si impigliò in un ramo! In quello stesso istante a Konoha, Sasuke stava compilando dei rapporti quando fu colto da una strana sensazione allo stomaco. Si fermò e guardò fuori dalla finestra, pensando: "Ancora questa sensazione? Ma cosa mi sta succedendo!"

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Capitolo 24
*** capitolo 23 ***


In quella settimana i ragazzi si erano chiusi in se stessi, non erano più allegri e gioiosi come prima, anche gli abitanti se n'erano accorti, specie con Naruto, un ragazzo che sprizzava gioia da tutti i pori, ora aveva lo sguardo assente ... spento! Si concentrava solo sul lavoro, aiutando gli addetti alla ricostruzione di Konoha e quando qualcuno si complimentava ancora con lui, rispondeva con un misero sorriso, tirato e amaro. Gli abitanti si erano chiesti il perchè di questo cambiamento improvviso, ed essendo un villaggio e molti di loro amanti del ramen, le voci girarono velocemente. Nel giro di qualche giorno, grazie a Ichiraku che aveva il difetto di essere un chiacchierone, tutti vennero a conoscenza del litigio avvenuto con Sakura. Inutile dire che provarono dispiacere nei confronti della rosa, era una ragazza amata da tutti e non aveva mai fatto male a nessuno, si era sempre impegnata per il bene del prossimo e sicuramente, non meritava un simile trattamento da coloro che si definivano suoi amici. Ovviamente nessuno ebbe il coraggio di dire ciò che pensava: quei ragazzi appartenevano alle migliori famiglie ninja e due di loro erano i nuovi eroi e ninja leggendari ... sarebbe stato un affronto imperdonabile! Davanti a loro si comportavano come nulla fosse evitando così di incalzare ulteriormente la dose: si vedeva che stavano male e soffrivano, bastava già quello come punizione al loro comportamento. La notizia girò talmente velocemente che uscì anche dal villaggio, fino a raggiungere Suna. Temari ricevette una lettera di rimprovero da suo fratello Gaara: era molto deluso da lei e le ordinava di non rientrare a Suna finchè non avesse capito i suoi errori e non prima di essersi riappacificata con Sakura. Gaara era molto affezzionato alla rosa: era stato per merito suo se era riuscito a comprendere i valori della vita recuperando poi il rapporto con i suoi fratelli. Non sopportava che proprio sua sorella avesse avuto un simile atteggiamento ... non con Sakura almeno! Temari sapeva che suo fratello aveva ragione e già lei si era ripromessa di non ritornare a Suna finchè non fosse riuscita a riappacificarsi con la rosa. Ogni sera i ragazzi si incontravano, ma non più per festeggiare e ubriacarsi come in precedenza, ma per sostenersi a vicenda e cercare un modo tutti insieme di risolvere il fattaccio che avevano combinato. Non era per niente facile ... avevano esagerato con lei ... non si erano dimostrati per nienti degli amici, mentre lei aveva dato anima e corpo per loro! "Ehi ragazzi, domani Sakura dovrebbe ritornare al villaggio! Come ci comportiamo?" "Non lo so Temari ... forse potremo organizzarle una festa ..." "Ma che dici Kiba? Possibile che pensi sempre alle feste? Ti devo forse ricordare che sono state proprio quelle la causa della fine della nostra amicizia con Sakura?" "Lo so benissimo Neji ... ma io lo dicevo solo per fare qualcosa di unico per lei ... per farle capire quanto ci dispiace di come ci siamo comportati e che ci teniamo a lei e alla sua amicizia!" "No .... rischieremo di peggiorare la situazione .... non dimentichiamoci le parole di fronte spaziosa ... non credo ci perdonerà tanto facilmente! .... Non so proprio come comportarmi con lei!" "Aspettiamo di vedere la sua reazione, poi decideremo!" si voltarono tutti verso quella voce .... era di Sasuke. In quei giorni non si era mai espresso, non aveva mai detto una parola, nemmeno uno dei suoi monosillabi, mentre ora ... "Sasuke ha ragione ... è inutile stare qui a pensare cosa fare e come comportarci ... dovremo limitarci a vedere la sua reazione, poi decideremo ... che seccatura!" "D'accordo ... Adesso però devo andare, domattina inizio il turno alle sei ... Neji mi accompagni?" "Veniamo anche noi ... grazie Kiba per l'ospitalità!" Ino si alzò dal divano seguita da tutti gli altri. "Naruto avrei bisogno di parlarti ... Shikamaru, Ino accompagnereste voi Hinata a casa, mentre Neji accompagna Ten Ten?" "C-certo, nessun problema!" I ragazzi si guardarono fra di loro sorpresi da quella richiesta fatta da Sasuke, Hinata invece sorrise ... sapeva che erano molto uniti e immaginava che il moro avesse bisogno di confidarsi con il suo migliore amico e magari incoraggiare anche Naruto, dato che in quell'ultima settimana era irriconoscibile, sempre triste e taciturno ... lei non riusciva ad infondergli coraggio e aveva paura che un giorno o l'altro l'avrebbe perso. Sasuke e Naruto stavano camminando in silenzio verso la casa del biondo. "Allora, teme ... cosa volevi dirmi!" "Mmm!" "Ehi ... ti ricordo che sei stato tu a dire che volevi parlarmi e adesso che fai? Emetti uno dei tuoi soliti monosillabi?" "Dobe ... che stai combinando?" "Ehhh ... ma che razza di domanda fai? Sai benissimo che mi sento uno schifo per come mi sono comportato con Sakura-chan! Ho perso la sua fiducia ... la sua amicizia ... Eravamo ottimi amici ... mentre ora ... Ho rovinato tutto ... in poco tempo ho rovinato un rapporto nato e cresciuto negli anni!" "Appunto ... non rifare lo stesso errore!" "C-come? Non capisco, spiegati meglio!" "Mi riferisco ad Hinata ... sei talmente preso da questa storia che la stai transcurando ... la stai evitando, se continui così finirai per perdere anche lei!" Naruto rimase sorpreso da quelle parole, in quella settimana era stato talmente preso dai sensi di colpa che non si era accorto di aver trascurato Hinata ... anche lei stava soffrendo per Sakura e lui la stava ignorando ... ancora una volta stava per commettere lo stesso errore. "Hai ragione ... non ci avevo fatto caso ... non voglio perdere anche lei, devo parlarle ... grazie teme!" "Mmm!" "Prima di andare da Hinata, vorrei farti anch'io una domanda .... spiegami perchè hai detto quelle cose a Sakura-chan! Dimmi perchè non volevi avere più niente a che fare con lei ... e dimmi anche perchè non ti saresti pentito di averla uccisa! Io non credo ad una sola parola ... altrimenti non si spiegherebbe perchè sei stato l'unico ad accorgersi che c'era qualcosa di strano in lei ... per tutti i kami, perchè non ti ho ascoltato quella volta! Forse se lo avessi fatto, me ne sarei accorto anch'io e forse adesso non starei così male!" Naruto abbassò il capo e si morse il labbro inferiore per soffocare il dispiacere, sotto lo sguardo attento di Sasuke. "Allora teme, mi rispondi?" Il moro conosceva bene la tenacia di Naruto, doveva rispondergli altrimenti non gli avrebbe dato tregua, ma cosa poteva dirgli quando lui stesso si sentiva confuso nonostante avesse ragionato varie volte su quei sentimenti contrastanti riguardanti Sakura? Era arrivato alla conclusione che era pericolosa per lui, per quello che era, così vivace, così buona, così altruista, così bella ... così tremendamente importante da potersene innamorare ... ma non ora, non poteva pensare all'amore, aveva troppe questioni in sospeso! Era un ragionamento contorto che lui stesso faceva fatica a comprendere, figuriamoci Naruto, il dobe .... ma doveva dirgli qualcosa ... qualcosa che potesse comprendere facilmente per poi lasciarlo stare. "Mm ... è difficile da spiegare ... spesso le persone dicono e fanno cose per non affrontare la realtà!" Naruto si limitò solo ad annuire e ad accennare un lieve sorriso. Conosceva bene Sasuke, sapeva che non era un grande oratore e che difficilmente si confidava con qualcuno, era sempre stato così sin dai tempi dell'accademia, ma con il tempo aveva imparato a capirlo. Le sue frasi enigmatiche spesso celavano la sua incertezza. "Ho capito teme ... ti do io ora un consiglio ... non usare solo la testa, ma usa anche il cuore .... Adesso vado da Hinata, ci si vede amico!" Naruto saltò sopra i tetti delle case per raggiungere più velocemente villa Hyuga. Sasuke era rimasto immobile e sorpreso: possibile che quel dobe avesse capito il suo stato d'animo? E poi cosa c'entrava il cuore? Le decisioni e i ragionamenti vengono fatti solo con la testa, ... Mah!! Il giorno dopo i ragazzi erano tutti impegnati nei loro lavori: le ragazze in ospedale, Sasuke al comando di polizia, Shikamaru a dirigere i cantieri, Naruto, Neji e Kiba alla ricostruzione, ma con la mente rivolta a Sakura e al suo ritorno. Anche un'altra persona attendeva con ansia il rientro della rosa: Tsunade. Era nel suo ufficio in ospedale, il suo sguardo era rivolto verso la finestra in direzione dei cancelli di Konoha con la speranza di percepire la presenza della sua pupilla. Sentì bussare alla porta: "Avanti!" "Buongiorno Hokage, le ho portato le cartelle mediche già compilate!" "Bene Ino, appoggiale pure sulla scrivania e ritorna alle tue mansioni!" Tsunade era ancora molto arrabbiata con tutti loro, li aveva messi sotto torchio, aggiungendo turni e mansioni in più: le ragazze oltre al loro lavoro, doveva istruire il nuovo personale medico, mentre i ragazzi dovevano addestrare i nuovi cadetti dell'accademia. Erano turni massacranti, ne era consapovole, ma questa era l'unica punizione che per il momento poteva dargli. Ino era sempre a capo chino, si sentiva in imbarazzo nei confronti di Tsunade e aveva ragione ad esserlo, aveva avuto un comportamento vergognoso ... stava per uscire dall'ufficio quando entrò senza bussare un addetta al laboratorio analisi. "Non lo sai che si bussa prima di entrare?" "Oh mi scusi hokage è solo che ho i risultati della dottoressa Haruno e mi aveva detto di consegnarli a lei se ci fossero stati dei problemi ..." "Cosa? Ho capito dammi qua ... vai pure!" Ino era rimasta senza parole, cosa voleva dire "se ci fossero stati dei problemi"? Si voltò verso Tsunade: il volto dell'hokage era sempre più preoccupato mano a mano che i suoi occhi scorrevano lungo le righe dei valori. "Lady Tsunade .... per favore, so che non dovrei chiederglielo e so anche che non sono nella posizione adatta per farlo ... ma la scongiuro ... mi dica cosa c'è che non va in Sakura!" "E' peggiorata, molto peggiorata! E' quasi a zero sia con il ferro che con il calcio, inoltre anche le sue difese immunitarie sono molto basse ... potrebbe rischiare di ammalarsi molto gravemente ... per non parlare di eventuali ferite ... potrebbe riportare conseguenze molto gravi!" Tsunade abbassò lo sguardo e con le mani si massaggiò le tempie per cercare di riflettere, tutto sotto lo sguardo incredulo di Ino. "Bisogna ricoverarla subito ... spero solo che torni presto ... non mi fido che sia fuori Konoha, ci sono troppi gruppi di banditi, se dovesse scontrarsi con loro ... ah! Non voglio nemmeno pensarci!" "Hokage, posso fare qualcosa?" "Hai fatto anche troppo, non credi?" "Lo so, ma voglio rimediare ... non so ancora come, ma mi impegnerò con tutta me stessa, non lascierò sola un'altra volta Sakura, glielo giuro sul mio credo ninja!" Ino si era rivolta a Tsunade con una determinazione tale da lasciarla quasi senza parole, finalmente stava tirando fuori il carattere che l'aveva sempre distinta: grintosa e tenace! "Va bene, ti credo ... ma non so se anche lei farà lo stesso! .... Fammi un favore, avverti gli addetti al cancello di informarmi subito quando farà ritorno .... e stai tranquilla informerò anche te!" "Vado subito ..... e grazie!" Come da previsione, Ino informò tutti gli altri delle condizioni critiche di Sakura. Naruto tirò un pugno ad un albero, abbattendolo, per scaricarsi, Hinata si avvicinò a lui abbracciandolo e il suo abbraccio fu ricambiato. La sera prima si erano chiariti, non che ce ne fosse stato bisogno, ma il parlarsi li aveva uniti ancora di piu. "Che facciamo adesso?" "Dobbiamo solo aspettare Neji ... l'hokage ha detto ad Ino che l'avrebbe informata del ritorno di Sakura!" "E' vero Ten Ten ... che ne dite se ci incontrassimo tutti domattina davanti all'ospedale prima di iniziare a lavorare?" "Ottima idea Temari ... a quell'ora Sakura sarà già tornata e magari già ricoverata ... almeno spero!" "Non essere pessimista Hinata ... Sakura-chan mantiene sempre le promesse e se ha detto che sarebbe tornata, tornerà, stai tranquilla! Allora ragazzi domattina iniziamo tutti a lavorare alle sei, quindi incontriamoci mezz'ora prima ok?" "Ok!" risposero all'unisono. Nessuno quella notte riuscì a dormire con il pensiero rivolto alla loro amica ... Ino non ricevendo notizie dall'hokage si era diretta prima all'appuntamento per avere informazioni in ospedale. Quando arrivarono tutti, la bionda corse da loro disperata, dicendo che Sakura non era ancora rientrata al villaggio. Si guardarono negli occhi e con un gesto d'intesa si diressero verso l'ufficio di Tsunade, l'unica persona a poter sapere qualcosa. "Hokage, scusi l'intrusione ... ma abbiamo saputo che ...." "Sakura non è tornata!" Tsunade aveva uno sguardo molto serio e preoccupato. "Ha provato a mettersi in contatto con lei?" "Che domande fai Naruto ... certo che ci ho provato ma è inutile ... le lumache non riescono a mettersi in contatto con lei!" "Ma è impossibile ... il legame fra i guardiani e i ninja leggendari è molto forte, com'è possibile?" "Hai ragione Hinata ... il legame è molto forte, almeno che non sia successo qualcosa!" "Non vorrà forse dire che ..." "No Ino, stai tranquilla Sakura è viva ... le lumache mi hanno informato che riescono a percepirla ma non a mettersi in contatto con lei e che la sua forza spirituale ninja è sparita cinque giorni fa!" "Allora le è successo qualcosa!" "Esatto Sasuke ... è l'unica spiegazione!" "Dobbiamo andarla a cercare, per favore hokage questa volta ci lasci andare ... " "Si Neji ... ho bisogno di voi! Formerò uno squadra di recupero: Kiba prendi Akamaru, il suo fiuto vi potrò aiutare, Neji vai anche tu il byakugan potrebbe essere molto utile ..." "Voglio andare anch'io!" "No Naruto, andrà Ino ... è un medico, se Sakura è ferita avrà bisogno di cure!" "Ma io ..." "Tu rimarrai qua al villaggio insieme agli altri, se ci dovesse essere bisogno allora potrai unirti a loro ... adesso muovetevi, sta per iniziare a piovere ... potrebbero perdersi le tracce, rendendo più difficoltosa la ricerca anche per Akamaru!" La squadra si avventurò nei boschi, ma come predetto dall'hokage, la pioggia aveva portato via le tracce e gli odori di Sakura, rendendo la sua ricerca molto difficoltosa anche per Akamaru. Ad un certo punto, Ino trovò lo zaino dell'amica. "Ragazzi ci siamo, questo è il suo zaino ... non dovrebbe essere molto lontana ... Neji attiva il tuo byakugan, vedi se riesci a localizzarla!" "L'ho già fatto .... ehi ragazzi a circa cinque kilometri da qua vedo una radura e degli alberi abbattuti a causa di un esplosione ... andiamo a vedere!" Quando arrivarono alla radura, si accorsero subito che c'era stato un combattimento ... iniziarono a perlustrare la zona, in cerca di qualche indizio ... Akamaru iniziò ad abbaiare vicino ad un tronco abbattuto e si intrufolò in mezzo: uscì tenendo fra i denti qualcosa. "Akamaru cos'hai trovato? Fammi vedere!" "Kiba ... ma quello è ...." Ino non riuscì a finire la frase: era sconvolta! A palazzo: "Perchè non avete continuato le ricerche dopo che avevate trovato il suo coprifronte, dovevate continuare a cercarla!"" Sasuke stava urlando ... era furioso. "Calmati teme ... te l'hanno già spiegato .... a causa della pioggia Akamaru non è riuscito a seguire le tracce di Sakura e nemmeno il byakugan di Neji è riuscito a localizzarla ...." "Esatto! Calmati Sasuke, Naruto ha ragione! L'unica cosa che possiamo fare è aspettare che si metta lei in contatto con noi!" "Siamo sicuri che lo farà hokage?" "Lo spero Sasuke, lo spero! ... Ora andate, vi terrò informati! Tsunade era preoccupata quanto loro ... avevano trovato il coprifronte di Sakura in una radura dove era chiaro ci fosse stato un combattimento ... Aveva paura per la sua pupilla! Doveva sperare che si mettesse lei in contatto, l'aveva promesso ... aveva promesso di tornare ... di tornare da lei. Sasuke era furioso, se ne era andato lasciando i suoi amici ... aveva bisogno di stare solo per calmarsi. Aveva esagerato con la squadra di recupero ... le tracce erano sparite, sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio! Allora perchè non riusciva a darsi pace? Ripensò alle parole di Tsunade riguardanti il contatto perso tra le lumache e Sakura ... era stato lo stesso giorno in cui aveva provato quella strana sensazione allo stomaco ... anche la notte in cui se ne era andata aveva avuto la stessa fitta e nello stesso orario in cui Sakura aveva varcato i cancelli di Konoha ... Possibile che fosse solo una coincidenza? Si doveva essere per forza così, non c'era nessun nesso logico a riguardo ... non avevano legami loro due!

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Capitolo 25
*** capitolo 24 ***


CIAO A TUTTI! VORREI DIRE DUE COSE: LA PRIMA RIGUARDA I MIEI PIU' SINCERI RINGRAZIAMENTI A TUTTI VOI CHE CONTINUATE A SEGUIRMI E A RECENSIRMI, LA SECONDA, VI PREGO DI LEGGERE QUESTO CAPITOLO FINO ALLA FINE ... POI CI SARANNO DELLE MIE SPIEGAZIONI! BUONA LETTURA!---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Sakura si svegliò in una stanza, non sapeva dov'era! Non era in ospedale, anche se aveva una flebo attaccata ad un braccio, cercò di alzarsi ma non aveva le forze ... si guardò attorno in cerca di indizi ... vicino al letto c'era un comodino con sopra una bacinella d'acqua e un piccolo vaso di fiori freschi, accanto al letto una sedia con sopra una signora anziana che la stava guardando meravigliata ... una signora? "Mi s-scusi ... m-ma d-dove m-mi trovo, c-cosa mi è s-successo?" "Oh, finalmente ti sei svegliata ... stai tranquilla, non agitarti, vado a chiamare subito il dottore!" Sakura era ancora più confusa: chi era quella signora? Il dottore? Cos'era successo? Il dottore arrivò subito seguito dall'anziana. "Per fortuna ti sei svegliata! Iniziavo veramente a preoccuparmi ... Hai avuto la febbre molto alta e hai dormito per parecchi giorni!" "La febbre alta? Mi scusi non capisco ... mi dica dove mi trovo ... mi dica cos'è successo!" "Calmati non ti sforzare ... ti racconterò tutto! Io sono il dottor Shibo Hirosci, ci hai salvato durante un agguato, ricordi qualcosa?" "Un agguato? ... Ora ricordo ... erano cinque mercenari che tenevano in ostaggio una bambina e ..." "Esatto ... quella bambina si chiama Amy ed è mia figlia! Ci hai salvati tutti grazie al tuo intervento ... Purtroppo però ... nel cercare di salvare Amy dal crollo di un albero, hai usato il tuo corpo come scudo e ... ti sei ferita ... così ti abbiamo portata al nostro villaggio, sulle montagne dell'est! Ogni abitante si è turnato per vegliare su di te, come segno di gratitudine per il tuo aiuto ... questa è la signora Myzumi, suo marito era anche lui alla radura! "Capisco ... ma perfavore, mi dica delle mie condizioni!" Il dottore e la signora si guardarono preoccupati ... "Forse è il caso che adesso ti riposi, hai avuto la febbre molto alta e ..." "No, voglio sapere!" "D'accordo ... signora Myzumi per favore ci lasci soli .... e non faccia entrare nessuno per il momento!" "Va bene, non si preoccupi .... se dovesse aver bisogno di qualcosa sono qua fuori!" Il dottore non sapeva da dove iniziare, non sapeva come dirle quello che le era successo e le conseguenze del suo infortunio, così cercò di prenderla per le lunghe per cercare le parole adatte. "Allora ... per prima cosa, mi potresti dire il tuo nome e da dove vieni? Sappiamo che sei una ninja, ma non abbiamo trovato il tuo coprifronte ... sicuramente l'avrai perso durante il combattimento!" "Sakura ... mi chiamo Sakura ..." "Sakura? Come l'eroina e nuova ninja leggendaria ... colei che ci ha salvati dalla guerra ... Sakura Haruno! ... E qual'è il tuo cognome? Da dove vieni?" La rosa dopo quella dichiarazione non poteva di certo dirgli che era proprio lei l'eroina della guerra! "Solo Sakura ... tutto il resto non ha importanza!" "Ah! Credo di aver capito .... forse hai perso la tua famiglia e i tuoi amici e rispondendo a queste domande te li farebbero ricordare, vero?" "G-già!" non le piaceva mentire, ma in questo caso si sentiva costretta a farlo, non le piaceva essere lodata! "Adesso che conosce il mio nome, mi dica tutto perfavore!" Il dottor Hirosci respirò profondamente, quello per lui era la parte più difficile del suo lavoro ... dire la verità ad un paziente. "D'accordo .... quando ti abbiamo portata al villaggio avevi la febbre molto alta, ma dato il tuo abbigliamento poco adatto al clima non mi ero stupito particolarmente .... Visitandoti ho trovato una serie di fratture all'altezza della spina dorsale e dell'anca sinistra causate dal colpo che hai ricevuto .... un tronco d'albero non è uno scherzo!!" Hirosci si fermò un attimo, faceva fatica a continuare, Sakura lo stava guardando, non ci stava capendo ancora niente. "Pensavo che il tuo fisico fosse forte e veloce a guarire, dato che sei una ninja ... però vedendoti così magra ho capito che c'era qualcosa che non andava al tuo organismo e ti ho fatto delle analisi ... continuavi a non migliorare, eri ancora incosciente ... poi ho avuto gli esiti .... le tue difese immunitarie erano molto basse, per non parlare del ferro e del calcio ... è per questo che hai una flebo ... per incrementare le tue mancanze ...." "Dottore, arrivi al dunque, non ci giri troppo attorno ... sono anch'io un medico!" "Cosa? Sei un ninja medico?" "Si ... adesso mi dica tutto!" "Ascoltami bene Sakura ... vedendo le tue radiografie, mi sono accorto che di recente avevi avuto della fratture alla gamba sinistra ed essendo così debole, il colpo subito ti è stato .... fatale!" "Cosa intende dire con fatale? ... Non vorrà forse dirmi che ...." Sakura si stava agitando. "Non ti agitare ... lo so non è facile accettare questa realtà, per nessuno ... specie per un ninja. Ma purtroppo la frattura alla spina dorsale e all'anca sono molto gravi e non c'è cura .... mi dispiace ma .... sei paralizzata agli arti inferiori!" Sakura era immobile, voleva piangere ma non ci riusciva, era sconvolta: non avrebbe più potuto camminare per il resto della sua vita, non sarebbe più stata una ninja .... tutti i suoi sacrifici, ora, erano stati vani. "Credo sia meglio che ti lasci un pò da sola ... verrò fra un pò!" "Mi dica solo da quanto tempo sono qua!" "Due settimane!" Rimasta sola, non sapeva cosa fare, cosa pensare .... Il dottore aveva detto che era lì da due settimane ... aveva solo una settimana di ferie, poi sarebbe dovuta ritornare a Konoha ... Tsunade! Doveva avvisarla, doveva dirle che aveva avuto un incidente e che non era sua intenzione non tener fede alla parola data di ritornare al villaggio. Provò ad evocare le lumache, ma niente ... riprovò e riprovò .... perchè non ci riusciva? Poi capì: il legame fra i guardiani e i ninja leggendari era creato dalla forza spirituale ninja ... ma ora lei non poteva più essere una ninja a causa dell'infortunio. Poteva farle recapitare un messaggio, ma cosa poteva scriverle? Che a causa della sua stupidità aveva ignorato completamente il suo stato di salute? Che presa dall'ira aveva deciso di lasciare il villaggio? Che nonostante le sue raccomandazioni si era buttata nel combattimento sapendo i rischi che avrebbe corso? ... Era una stupida! Aveva agito senza usare il buon senso! Non poteva informare Tsunade dell'accaduto, l'avrebbe fatta preoccupare ulteriormente, non poteva neanche tornare a Konoha, non in quelle condizioni ... si immaginava già le faccie compassionevoli degli abitanti ... ma soprattutto non avrebbe mai sopportato lo sguardo dei suoi ex amici ... sicuramente l'avrebbero derisa ancora vedendola in quello stato, dandole dell'incosciente per il suo comportamento. Li immaginava già ... immaginava Sasuke e le sue parole taglienti: sei la solita noiosa, sei un'incapace, sei una debole ... No, no, no ... non poteva ... non voleva! Sakura si stava tormentando, tenendo gli occhi chiusi e le mani schiacciate alle orecchie mentre la testa si muoveva freneticamente in senso di dinniego, chiedendosi cosa avrebbe dovuto fare ... voleva piangere, ma non ci riusciva! In quell'istante entrò una bambina dagli occhi castani e capelli neri con dei riflessi color prugna legati da due codini, con in mano un mazzolino di fiori. "Ah ... allora ti sei svegliata! Che bello, non vedevo l'ora ... volevo tanto ringraziarti per avermi salvata!" Sakura si fermò e guardò sorpresa quella bambina, per poi riconoscerla. "Tu devi essere Amy vero?" "Si, sono Amy, te l'ha detto il mio papà?" "Si piccola!" "Guarda ti ho portato degli altri fiori ... ogni giorno li raccolgo apposta per te!" "Ti ringrazio, ma non devi disturbarti per me!" "No, è un piacere ... non posso vegliare su di te perchè sono troppo piccola, ma volevo farti sapere che ci sono anch'io!" "Come? Scusa ma non riesco a seguirti!" "Vedi tu ci hai salvati, ci siamo sentiti tutti in dovere di vegliare su di te per la tua guarigione e finalmente ti sei svegliata!" "Amy che ci fai qua ... lascia riposare Sakura!" "Ma papà, io ero venuta solo per cambiarle i fiori come ogni giorno, non sapevo che si fosse svegliata ... come hai detto che si chiama ... Sakura? Come la nuova ninja leggendaria?" "Si ... ma abbiamo solo lo stesso nome ... non si preoccupi dottor Hirosci, Amy mi stava facendo compagnia, anzi mi fa molto piacere stare con lei! Diciamo che mi ha fatto stare meglio!" "Davvero??? Hai visto papà che anch'io posso aiutarla?" Sakura e Hirosci risero per quell'affermazione ... l'ingenuità e la sincerità dei bambini ha il potere di rallegrare l'atmosfera circostante in ogni situazione. "Hai ragione piccola mia, ma adesso lasciaci soli, devo parlare con lei ... è una mia paziente, quindi cosa ti dico sempre?" "Uffa ... che quando visiti devo lasciarti solo! ... Ma dopo posso tornare?" "Si ma adesso vai!" Amy uscì dalla stanza saltellando dalla gioia ... la sua salvatrice si era finalmente svegliata. "Sakura come ti senti? Vuoi avvisare qualcuno e dirgli dove ti trovi?" "No ... non ho più nessuno!" "Capisco ... tieni ti ho portato da mangiare, cerca di nutrirti e rimetterti in forza così potremo toglierti questa flebo ok?" "Dottore, mi dica una cosa ... lei ha detto che mi trovo in un villaggio delle montagne dell'est vero?" "Si perchè?" "Siete originari di qualche villaggio della pianura? Vi siete per caso rifugiati quassù anche voi a causa della guerra?" "No, abitiamo qua ... tutte le persone che si erano rifugiate sulle montagne sono già ritornate ai lori villaggi d'origine, perchè me lo chiedi?" "Oh no, niente, solo curiosità!" "Adesso mangia!" Sakura stava pensando di abbandonare per sempre Konoha ... avrebbe fatto perdere le sue traccie approffittando del fatto che era in un piccolo villaggio delle montagne dell'est, dove nessun civile della pianura avrebbe potuto riconoscerla. Poi una volta ristabilita avrebbe pensato a cosa fare! Ma non ne era ancora del tutto convinta, doveva riflettere molto bene su questa decisione: le avrebbe cambiato totalmente la vita. Passarono i giorni e le settimane, Sakura ricominciò a ristabilirsi sia fisicamente che moralmente. Il villaggio era molto piccolo, contava poco più di un centinaio di persone, formato principalmente da anziani, adulti e bambini. Gli adolescenti erano andati a vivere nei villaggi delle pianure per aiutarli nelle ricostruzioni in seguito alla guerra. Gli abitanti erano molto gentili con lei, si sentiva quasi a casa, ma i suoi occhi continuavano ad essere ancora spenti. Era il giorno del suo diciottesimo compleanno, da piccola aveva sempre fantasticato su come avrebbe trascorso quel giorno, ma mai avrebbe immaginato di trovarsi in una piccola stanza simile a quella di un ospedale, di un piccolo villaggio di montagna, senza i suoi genitori e i suoi amici, ma soprattutto mai avrebbe immaginato in tutta la sua vita di ritrovarsi paralizzata agli arti inferiori. "Bene Sakura, credo che non avrai più bisogno di questa flebo, stai molto meglio, si vede anche nell'aspetto, ma devi cercare di mangiare di più, sei ancora troppo magra .... ah, prima che mi dimentichi, c'è una persona che vorrebbe parlarti!" "Una persona? E chi è?" Aveva il batticuore, chi poteva mai essere? "Ciao Sakura, ti chiedo scusa se non sono venuto prima a presentarmi, ma ero a letto con una bruttissima influenza e Hirosci mi aveva proibito categoricamente di venirti a trovare ... dunque mi presento ... sono Dango Minau e sono ... diciamo così ... il capo di questo piccolo villaggio!" "Oh è un piacere conoscerla!" la rosa tirò un sospiro di sollievo. "Il piacere è tutto mio ... se non fosse stato per te molte persone non sarebbero più qua ora! ... Ho saputo dal dottor Hirosci che sei sola al mondo e quindi ti vorrei chiedere a nome di tutto il villaggio, di rimanere qua con noi!" "C-come? A vivere qua con voi? M-ma io ... non so se posso ... non saprei cosa fare, non saprei come rendermi utile, le mie condizioni ...!" "Non preoccuparti per questo ... hai detto che sei un medico vero? Be' io avrei bisogno di un'assistente, non riesco a gestire tutto il lavoro da solo ... devo anche visitare gli abitanti dei villaggi vicini al nostro, mentre se tu mi aiutassi ..." "La ringrazio molto per l'offerta, ma come faccio ... non posso più ..." "Aspetta, ho qualcosa per te!" Quando il signor Minau ritornò, Sakura ebbe un sussulto: ora aveva la certezza assoluta di quello che sarebbe stata la sua vita per lei d'ora in avanti ... seduta su una sedia a rotelle! "Con questa potrai spostarti, inoltre non dimenticarti che ci saremo sempre noi ad aiutarti, senza farti mai pesare la tua situazione, non preoccuparti ... L'unica cosa però, non potrò pagarti ... noi non abbiamo soldi ... ci arrangiamo coltivando la terra e andando a caccia, quindi per noi il denaro è superfluo. Difficilmente scendiamo in pianura, se non proprio per neccessità e usiamo il baratto ... come l'ultima volta, la guerra aveva esaurito le nostre scorte alimentari!" "I-io n-non so cosa d-dire!" "Dì che accetti!" "A-accetto!" "Yuppi!!!" Amy era fuori dalla porta ad origliare e appena aveva sentito che Sakura aveva accettato la proposta di restare al villaggio, non era riuscita a trattenersi dalla gioia entrando e correndo ad abbracciare la sua nuova amica. "Grazie, grazie, grazie ... che bello resterai qua con noi!!! Sapevo che avresti detto di si! Sai avevo già fatto mettere un letto in più nella mia stanza ... così dormiremo insieme ... sei contenta Sakura-chan?" "C-come mi hai chiamata?" "Sakura-chan! Perchè non ti piace?" "No .... è solo che ... mi ricorda qualcuno ....lui mi chiamava sempre così e ..." "Ho capito te l'ho fatto ricordare ... mi dispiace ... ti chiamerò solo Sakura, va bene?" La rosa le sorrise accarezzandola dolcemente sulla testa. "Bene allora è deciso ... Sakura benvenuta nel nostro villaggio!" Rimasta sola ripensò al modo in cui l'aveva chiamata Amy, lo stesso di Naruto! Doveva dimenticare lui e tutti gli altri. Le era stata offerta un'opportunità per ricominciare una nuova vita e lei aveva accettato quindi doveva sforzarsi a dimenticare Konoha e i suoi abitanti, dimenticare Tsunade ... la sua maestra, la sua confidente, la sua amica! La sua vita era cambiata per sempre ... ora doveva dipendere da una sedia a rotelle. Doveva accettare quella situazione, doveva guardare avanti, doveva guardare al futuro che le si era presentato .... si guardò le mani, iniziò a toccarsi piano il viso fino ad arrivare ai capelli. Erano corti come li portava ormai da cinque anni. Si ricordò di quando li tagliò per salvare i suoi amici e della promessa che fece di non lasciarli più crescere finchè non sarebbe diventata forte abbastanza per proteggere se stessa e gli altri. Ora quella promessa era stata mantenuta ed apparteneva al suo passato e se voleva ricominciare una nuova vita, doveva iniziare con il farsi crescere i capelli. Non esisteva più Sakura Haruno la ninja leggendaria, ma solo Sakura! Intanto a Konoha: "Hokage, non siamo riusciti a trovarla neanche questa volta!" "Ho capito Neji ... questa è stata l'ultima volta che vi ho mandati a cercarla!" "Sta scherzando vero? Non vogliamo arrenderci, siamo sicuri di trovarla!" "Basta così Kiba ... è più di un mese che la state cercando senza riuscire a trovarla ..." "Ma Hokage, se fosse ferita gravemente? Avrebbe bisogno del nostro aiuto!" "Naruto ... ragazzi ascoltatemi bene .... le lumache riescono a percepirla quindi abbiamo la certezza che è viva, ma è passato molto tempo da quando è scomparsa, non credete che se avesse voluto mettersi in contatto con noi avrebbe già trovato il modo? Credo invece che sia proprio lei a non volersi far trovare ..." "Crede che abbia abbandonato il villaggio?" "Si Ten Ten, ne sono convinta!" "Non verrà accusata di tradimento come Sasuke, vero?" "No Temari, le situazioni sono diverse: Sasuke aveva scelto di abbandonare il villaggio per allearsi con Orochimaru, un nostro nemico e in quel periodo eravamo in guerra .... mentre ora regna la pace, non ci sono nemici ... quindi Sakura non risulta una traditrice!" "Io non accetto la sua decisione, mi dispiace Hokage ... Sa che giorno è oggi? Oggi è il compleanno di fronte spaziosa, oggi compie diciotto anni! Abbiamo sempre fantasticato su come festeggiare la nostra maggiore età! Io non ..." Ino scoppiò a piangere tra le braccia di Shikamaru che cercava di consolarla in qualche modo. "Lo so che oggi è il suo compleanno ... ma purtroppo non possiamo farci niente ... dobbiamo solo accettare la realtà anche se triste ... Sakura ha deciso di non tornare a Konoha ... forse un giorno tornerà!" Anche le altre ragazze iniziarono a piangere, venendo consolate dai proprio ragazzi, tristi anch'essi. "E' una stupida ... ecco cos'è!" un Sasuke arrabbiato uscì dall'ufficio dell'hokage, solo Naruto aveva letto negli occhi del suo amico il senso di tristezza: stava soffrendo per questa decisione e questa realtà, ma conoscendolo, non disse nulla per rispetto. Rimasta sola, Tsunade guardò il rapporto negativo lasciato dalla squadra di ricerca. Sbattè un pugno fortissimo sulla scrivania: "Perchè! Perchè mi hai fatto questo? Perchè mi hai mentito? ... Perchè mi hai lasciata?" Una lacrima solitaria scese dagli occhi dell'hokage.----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------GIURO, GIURO, GIURO, QUESTA E' L'ULTIMA SOFFERENZA CHE PATISCE SAKURA, MA ERA NECESSARIA ... I SUOI AMICI DOVRANNO FATICARE PARECCHIO PER RECUPERARE LA SUA AMICIZIA, NON BASTERANNO SOLO LE SCUSE MA DOVRANNO IMPEGNARSI MOLTO PER AFFRONTARE QUESTA PARALISI ED AIUTARLA A SUPERARE LE DIFFICOLTA' FUTURE, MA STATE TRANQUILLI, SI RISOLVERA' TUTTO PER IL MEGLIO, COME? CONTINUATE A SEGUIRMI E A SOSTENERMI COME STATE FACENDO. UN BACIO

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Capitolo 26
*** capitolo 25 ***


Erano ormai passati cinque mesi da quando l'hokage aveva dato l'ordine di sospendere le ricerche di Sakura. Konoha era stata ricostruita entro fino marzo, grazie alle ottime direttive di Shikamaru, e tutti i civili rifugiati nelle montagne erano ritornati. In quel periodo gli altri abitanti del villaggio erano venuti a conoscenza non solo della fuga di Sakura, ma anche della morte dei suoi genitori. Ma il tempo allontana le sofferenze e il futuro aspetta di venir vissuto e così erano ritornati alle loro attività e vivevano finalmente in pace, ad eccezione di nove ragazzi, dell'hokage e di Kakashi. Quest'ultimo era ritornato in maggio dopo una lunghissima missione che lo aveva tenuto lontano da Konoha per molti mesi. Una volta venuto a conoscenza dei fatti, fece una ramanzina a tutti loro dicendogli quanto fosse deluso dal loro comportamento, specie con Naruto e Sasuke che in quanto suoi ex allievi, sembrava avessero dimenticato tutti i suoi insegnamenti. Gli ricordò il primo giorno di accademia e la prova dei campanellini: quella era stata la più importante, perchè serviva a renderli uniti, non solo come persone ma anche come team. Voleva continuare con i rimproveri, ma i volti dei ragazzi l'avevano convinto a fermarsi: erano amareggiati e tristi ... stavano soffrendo, ma cosa più importante avevano capito il loro sbaglio. Nei mesi successivi i ragazzi continuavano ad impegnarsi anima e corpo alle loro mansioni, nonostante l'hokage gli avesse informati che la punizione era terminata. Le ragazze lavoravano senza sosta in ospedale, rifiutando di venir pagate per le ore in più che facevano; i ragazzi si stavano dedicando all'insegnamento in accademia delle nuove reclute e nel tempo libero si allenavano ininterrottamente, aspettando poi l'arrivo delle ragazze per continuare. Anche Sasuke, continuava il suo lavoro come capo della polizia e dato che non c'era più nessuna guerra, non era particolarmente impegnato e quindi aveva molte ore libere che dedicava all'allenamento con i suoi compagni. Non voleva addestrare nessuno, quello lo avrebbe fatto un giorno con i suoi figli: le tecniche degli Uchiha dovevano rimanere in famiglia. Nonostante fossero molto impegnati cercavano sempre di stare insieme alla sera: era diventata un'abitudine, un modo per consolarsi a vicenda. In quel periodo c'erano stati alcuni compleanni, fra cui quello di Sasuke, ma si erano solo limitati a fare piccoli brindisi in onore della maggiore età e nella speranza di rivedere un giorno Sakura varcare i cancelli di Konoha. Anche il moro partecipare ai brindisi: specie a quelli riguardanti la rosa. Non erano più allegri e gioiosi come un tempo, i loro volti erano segnati dalla sofferenza e dalla tristezza, Sasuke cercava di camuffare i suoi sentimenti, ma il suo atteggiamento nei confronti degli abitanti era cambiato: era ritornato scontroso e taciturno come un tempo, non salutava più nessuno, neppure le persone che abitavano nel suo quartiere con i quali aveva instaurato un buon rapporto. Gli abitanti di Konoha sapevano il motivo di questo loro atteggiamento, ignorandolo e comportandosi come sempre: erano impotenti, non potevano fare niente per alleviare quella sofferenza. Un giorno di fine agosto vennero convocati tutti dall'Hokage. "Ragazzi vi ho convocato per mandarvi tutti quanti in missione al paese del tuono, è stato attaccato da un gruppo di ninja ribelli molto forti ... ho bisogno che raccogliate tutte le informazioni possibili!" "Ma non ci sono già gli anbu per questo?" "Si Kiba, ma ti ricordo che sono via da dicembre, devono ritornare per riposarsi e fare rapporto su quello che hanno scoperto, è per questo che mando voi ... dopotutto siete i miei ninja migliori!" "Si, ma se dovesse tornare Sakura?" Tsunade, spalancò gli occhi, nonostante fosse passato tanto tempo e avesse cercato di farsi una ragione del suo abbandono, ogni volta che la pensava o sentiva pronunciare il suo nome le veniva sempre un nodo alla gola. "Hinata ... quante volte dovrò ripeterlo ... ha abbandonato il villaggio .... ci ha abbandonati, fattene una ragione e continua a vivere la tua vita!" "E noi hokage le abbiamo già ripetuto centinaia di volte che continueremo ad aspettarla ... sono convinto che prima o poi rivedremo Sakura-chan!" "Va bene Naruto ... tanto con voi è inutile discutere ... adesso andate ... credo che in una ventina di giorni dovreste ritornare con tutte le informazioni!" Una volta usciti, sul volto dell'hokage comparve un leggero sorriso: anche lei come loro sperava di poter rivedere la sua pupilla. Sakura trascorreva la sua nuova vita serenamente, gli abitanti di quel piccolo villaggio le volevano bene e non le facevano pesare le sue condizioni. All'inizio aveva avuto molte difficoltà a manovrare quella sedia a rotelle, spesso aveva rischiato di cadere, ma grazie all'aiuto di tutti e in principal modo della piccola Amy, che era diventata la sua ombra, era riuscita a manovrare quell'aggeggio infernale (come l'aveva soprannominato lei). Si era fatta anche un nome in campo medico, era bravissima, riconosceva ogni sintomo e sapeva sempre come intervenire nelle cure. Essendo molto brava anche nella ricerca di erbe mediche, ne aveva trovate alcune molto rare ma utilissime nella creazione di nuovi farmaci. Lo stesso dottor Hirosci si era complimentato con lei in varie occasioni. Sakura aiutava anche le donne del villaggio a fare l'odiatissimo bucato: le avevano insegnato tutti i trucchi, rendendosi conto di quanto inesperta fosse stata e di quanto facile fosse in realtà farlo, anche se preferiva di gran lunga la lavatrice, ma nessuno al villaggio ne possedeva una. Nonostante fosse sempre allegra e sorridente, grazie anche ad Amy, ogni volta che andava a dormire, ripensava sempre al suo passato, non riusciva a farne a meno,le mancava Konoha e i suoi abitanti, le mancava Tsunade, Sai, Kakashi ... non era facile per lei cancellare diciotto anni della sua vita ... ma quando ripensava ai suoi compagni veniva invasa da un senso di rabbia. I suoi nuovi concittadini si erano accorti del velo di tristezza che albergava negli occhi di Sakura e avevano capito che nascondeva qualcosa legato al suo passato, ma nessuno le chiedeva niente per paura di farle riaffiorare brutti ricordi. Un giorno come tanti, era in ambulatorio a sostituire il dottor Hiroschi che era andato al villaggio vicino per la solita visita settimanale. "Sakura, Sakura!!" "Che cos'è successo Amy!" "Presto vieni, un uomo è caduto dal calesse e dice chi gli fa molto male la gamba!" "Arrivo, prendimi la borsa!" Sakura iniziò a spingere la sedia a rotelle per dirigersi più in fretta che poteva verso il ferito. L'uomo era circondato da alcuni abitanti che cercavano di rinfrescargli la gamba con dell'acqua fresca presa dalla foce del ruscello. "Eccomi sono arrivata!" Due uomini presero Sakura, facendola sedere accanto all'uomo sdraiato a terra. Iniziò a passare il suo chakra per vedere l'entità del danno. "Mi dispiace ma si è rotto una gamba, dovrò ingessarla e dovrà stare a riposo per almeno un mese!" "Un mese? Ma io non posso, devo consegnare questo carico ai paesi della pianura, non posso riposarmi!" "Mi dispiace, ma non c'è altra soluzione!" "La prego dottoressa, mi faccia una medicazione d'emergenza ... ho bisogno di consegnare questo carico, mi pagheranno con vestiti ed alimenti ... ho una famiglia da mentenere. ho tre figli e l'ultimo è appena nato ... perfavore, la scongiuro!" A Sakura come agli altri presenti gli si strinse il cuore. Era vero che gli abitanti delle montagne si arrangiavano più che potevano, ma in alcuni casi erano costretti a rivolgersi ai villaggi delle pianure per procurarsi tramite il baratto ciò di cui necessitavano. "Va bene, ho capito ... proverò a curarla con una tecnica molto particolare, ma mi deve promettere che entro una settimana si farà vedere in un ospedale per ricevere le cure adeguate, altrimenti rischierà di compromettere seriamente la sua guarigione!" "Dice sul serio? ... Si glielo prometto sulla mia famiglia ... il bene più prezioso che possiedo!" Sakura annuì e iniziò a concentrare il suo chakra nelle mani: era una tecnica segreta inventata ed insegnatale da Tsunade, prevedeva l'aggiustatura momentanea delle ossa e veniva generalmente utilizzata ai ninja durante i combattimenti. La procedura richiese quasi un'ora, Sakura doveva stare molto attenta e concentrarsi al massimo, quella tecnica era difficile specie se applicata ad un civile. "Ecco fatto, adesso è a posto, ma non la sforzi tanto e mi raccomando appena finito di consegnare il carico vada in ospedale e comunque non oltre una settimana a partire da adesso!" "La ringrazio dottoressa, grazie infinite!" L'uomo risalì sul calesse e ricominciò il suo viaggio. "Wow Sakura sei stata bravissima ... com'hai fatto? Non ho mai visto il mio papà fare una cosa del genere! Chi te l'ha insegnato?" "Amy non fare domande, adesso torniamo in ambulatorio!" "Uffa ma io volevo sapere!" Nessuno rispose, Sakura aveva i suoi segreti, gli abitanti lo sapevano, Amy era piccola per capire certe cose. I due uomini aiutarono la rosa a risalire sulla sedia a rotelle, spingendola verso l'ambulatorio ... sapevano che quando utilizzava molto il suo chakra si indeboliva, faticando poi a spingersi. Sakura era sempre felice di aiutare le persone, si sentiva utile nonostante la sua situazione, ma quello che ignorava era che l'uomo a cui aveva appena prestato le cure si stesse dirigendo anche a Konoha. Gli ci vollero quasi quattro giorni prima di consegnare tutto il carico e per ultimo rimaneva il villaggio della foglia: finito lo scambio si diresse verso l'ospedale come ordinatogli da quella dottoressa dai capelli rosa. Entrato in ospedale chiese di essere visitato da un medico, ma al momento non c'era nessuno disponibile, inoltre l'addetta alla reception vedendo l'uomo che non mostrava nessuna anomalia non gli diede molta importanza. L'uomo con pazienza aspettò per più di tre ore, poi stanco, si alzò per andare a chiedere informazioni. Per poco non si scontrò con una donna molto bella, alta, bionda con gli occhi azzurri. "Oh mi scusi non l'avevo vista!" "Non importa, mi dica, chi cercava?" "Veramente volevo sapere quanto tempo devo ancora aspettare prima di venire visitato da un medico! Sono più di tre ore che aspetto!" "Da un medico? Perchè cos'ha! Non mi sembra che abbia dei problemi!" "Teoricamente ha ragione, ma vede qualche giorno fa mi sono rotto una gamba e una dottoressa mi ha curato con una strana luce verde smeraldo, dicendomi di farmi visitare entro una settimana per non rischiare dei peggioramenti!" "Cosa? Si è rotto una gamba ed è stato curato con una luce verde smeraldo? Ma è il chakra di .... No è impossibile, venga con me la visito io!" "Perchè lei è un medico? Non indossa il camice bianco!" "Sono Tsunade, l'hokage del villaggio .... e sono anche un medico!" "Cooooosaaaaa! Davanti a me ho il quinto hokage di Konoha!! Per tutti i kami è un grandissimo onore per me conoscerla!" "Si,si va bene, anche per me ... adesso mi segua!" Tsunade controllò attentamente la prestazione medica fatta all'uomo ... se prima aveva un presentimento, adesso aveva la certezza: era opera di Sakura. Aveva insegnato solo a lei quella tecnica, inoltre il chakra verde smeraldo era posseduto solo dalla sua allieva. "Quella dottoressa ha fatto un ottimo lavoro, basterà una semplice fasciatura, anzichè il gesso ... ma mi dica, come si chiama la dottoressa che l'ha curata e dove si trova? Sa, solo per complimentarmi con lei per l'ottimo lavoro!" Non poteva dirgli la verità, non sapeva se quell'uomo stesse o meno proteggendo Sakura, doveva avere più informazioni possibili per andarla a riprendere. "Veramente non conosco il suo nome ... ero in viaggio quando sono caduto facendomi male ... So solo che aveva i capelli rosa, strano vero?" "Insoliti direi! Ma mi dica dove l'ha vista?" "In un piccolo villaggio delle montagne dell'est ai piedi della foce del ruscello!" "Ahhh! Ho capito, la ringrazio molto ... adesso può andare e mi raccomando stia attento!" Tsunade si precipitò fuori dalla sala visite, aveva un sorriso beffardo ... finalmete l'aveva trovata! Si era nascosta nelle montagne dell'est, non avevano mai perlustrato quella zona, convinti non ci fosse più nessuno essendo ritornati tutti ai loro villaggi di pianura. Era stata furba, doveva immaginarselo! Mentre si dirigeva al palazzo vide rientrare dopo mesi e mesi la squadra anbu con Sai. Sai! Lui poteva aiutarla con le sue arti magiche, avrebbe potuto evocare un volatile molto veloce per raggiungere velocemente il nascondiglio di Sakura. "Sai è bello rivederti, so che sei appena tornato e sei esausto, ma ho bisogno urgentemente del tuo aiuto!" "Buongiorno hokage ... ha bisogno di me? Ma sono stremato! Non ho le forze, potrebbe darmi qualche ora di riposo?" "No, si tratta di Sakura!" "Sakura? Cos'è successo?" "Ti spiegherò tutto durante il viaggio, dai muoviti evoca il tuo volatile più veloce, non c'è tempo da perdere!" Sai preoccupato per la sua amica e per l'agitazione dell'hokage, evocò un'aquila reale gigante per poter trasportare entrambi, dotandola poi di doppie ali per farla volare più velocemente. L'aquila prese il volo con sopra Sai e Tsunade, dirigendosi verso le montagne dell'est, sotto lo sguardo incuriosito degli abitanti Come ogni settimana Sakura si recava nei boschi in compagnia di Amy per cercare nuove erbe mediche. La sua conoscenza e competenza in questo campo era risultata molto utile non solo agli abitanti del villaggio in cui viveva, ma anche in quelli circostanti. Le malattie erano diminuite e chi si ammalava guariva molto velocemente grazie anche al potente chakra della rosa. Non sarebbe più stata una ninja, non avrebbe più saltato in ramo in ramo e non avrebbe mai più potuto allenarsi e combattere come un tempo, ma le rimanevano le sue arti mediche. Spesso capitava che si soffermasse a pensare al suo passato, provava una grande nostalgia e una grande sofferenza, ma bastava un sorriso caloroso da parte di Amy, della sua famiglia e degli altri abitanti, da farle ritornare il buon umore. La riempivano di attenzione e di affetto e Sakura era riuscita per tutto quel tempo a non versare nemmeno una lacrima per quello che le era successo. Viveva insieme alla famiglia del dottor Hirosci e si trovava molto bene, Amy la considerava come una sorella maggiore. In quei mesi l'aspetto di Sakura era cambiato, aveva ripreso peso ma continuava a rimanere magra, i suoi capelli si erano allungati e le arrivavano appena sotto le spalle, ma non essendo più abituata a portarli lunghi e anche per un senso di praticità, li teneva legati all'insù con un fermaglio regalatole da Amy. La frangia si era un pò allungata e le ricadeva lateralmente lungo le guancie risaltandole il viso. I capelli rosa e gli occhi verde smeraldo la rendevano veramente una bella ragazza. Aveva cambiato anche il modo di vestirsi, ora indossava i tipici vestiti di una montanara: una casacca lunga fin quasi sopra le ginocchia con piccoli spacchi laterali, una cintura non troppo stretta, pantaloni a tre quarti e un paio di stivaletti. Tutto donatole da quelle splendide persone che l'avevano accolta fra di loro. "Sakura, oggi cosa cerchiamo?" "Dobbiamo cercare delle erbe per curare l'influenza!" "Ma siamo ancora in estate, anche se sta finendo!" "Appunto è meglio fare scorta per quando inizierà l'autunno e l'inverno .... andiamo vicino ai piedi degli alberi, generalmete è lì che crescono!" Amy seguiva ovunque Sakura e l'aiutava a raccogliere le erbe quando queste erano troppo in basso o troppo in alto per la rosa, immobilizzata sulla quella sedia a rotelle. "Guarda sono queste quelle che stavi cercando?" "Bravissima Amy, vedo che stai imparando!" "Certo, ho un'ottima maestra!" Sakura perse un battito, quella frase la ripeteva sempre a Tsunade, nonostante fosse passato tanto tempo, non riusciva a dimenticarla come non riusciva a dimenticare tanti episodi e tante battute che la riportavano con la mente al suo passato. Amy aveva imparato a riconoscere quello sguardo triste ed assente, sapeva che la rosa non voleva ricordare, così si affrettava a cambiare discorso per distrarla. "Ehi Sakura guarda che strana pianta che c'è in questo tronco, non mi sembra muschio, tu sai cos'è!" "Come? Scusa mi ero distratta ... fammi vedere .... Oh ma questa è ... si è un'erba molto rara, adesso che mi ricordo cresce in determinati periodi dell'anno e solo in certe condizioni climatiche, ottima scoperta Amy!" "Dici davvero? Ma a cosa serve?" "Vedi, facendola essiccare, bollire, raffreddare e infine schiacciandola dandole la forma di una pillola, si ottiene un anestetico!" "Ma a cosa serve?" "Be', se si dovesse operare qualcuno, si utilizza l'anestetico per farlo addormentare e non fargli sentire troppo dolore!" "Ah serve per dormire quindi!" "Non proprio, ma diciamo che il senso è quello!" "Ma si può sognare lo stesso con quell'atestetico!" "Anestetico Amy ... si dice anestetico ... e comunque no, con questo non si sogna!" "Allora non lo voglio mai prendere a me piace sognare!" Sakura rise, l'ingenuità di Amy era sorprendente. "Adesso ne prendo un pò, è meglio averne per eventuali emergenze!" Sakura estrasse quelle erbe utilizzando il suo chakra a bisturi, per poi metterle dentro alla piccola borsina che aveva con sè. Dopo circa un'ora: "Amy abbiamo finito, possiamo tornare!" Amy si posizionò dietro alla sedia a rotelle e iniziò a spingere per aiutare Sakura che aveva ancora delle difficoltà sulle salite. Arrivate al villaggio: "Ah Sakura eccoti finalmente ... lo so che oggi è il tuo giorno libero, ma mi hanno chiamato al villaggio qua vicino, c'è un bambino che si è ammalato, credono sia varicella, devo andarlo a visitare e ..." "Non si preoccupi dottor Hirosci vada pure, all'ambulatorio ci penserò io!" "Uffa non è giusto ... oggi è la giornata mia e di Sakura, non puoi farmi questo papà!" "Amy non dire così lo sai che il lavoro di un medico è imprevedibile, ma non preoccuparti giocheremo dopo insieme, promesso!" "Uff lo so lo so ... ma mi dispiace lo stesso, però adesso che mi hai promesso che dopo giocheremo insieme non sono più arrabbiata!" "Ed io ti prometto che per farmi perdonare ti porterò a casa qualche frutto di bosco, va bene piccola mia?" "Wow! Che bello dopo potrò giocare con la mia sorellona e mangiare i frutti di bosco, sono contentissima .... adesso però vado a giocare con i miei amici, ma prima vado dalla mamma a farmi dare la merenda! Ciaooooo!" Il dottor Hirosci e la rosa risero sonoramente: Amy era un turbine di vitalità. Sakura si avviò verso l'ambulatorio. Non era molto grande, ma ben rifornito specie da quando aveva incrementato le scorte di medicinali utilizzando le erbe. Entrò e chiuse la porta, non accorgendosi di una strana aquila reale che stava volando proprio sopra al villaggio. "Ecco hokage, laggiù c'è la foce del ruscello e a fianco il villaggio, proprio come ha detto quell'uomo!" "Bene Sai, atterriamo!" Durante il viaggio Sai era stato informato di ogni particolare riguardante Sakura e gli altri ragazzi. Sai non poteva credere alla leggerezza che avevano avuto proprio coloro che per tanto tempo si erano impegnati ad insegnarli i valori dell'amicizia e non poteva credere che per un motivo del genere Sakura avesse abbandonato tutto e tutti. Era deluso. L'unica persona che non era riuscito a giudicare era Sasuke: non lo conosceva bene e non gli interessava neanche conoscerlo dopo quello che l'hokage gli aveva raccontato. Atterrarono sotto lo sguardo incredulo ed impaurito degli abitanti fra cui Amy. Chi erano quelle due persone? Cosa volevano? Erano buoni o cattivi? Tsunade guardò le persone con sguardo fermo: "State tranquilli, siamo in pace .... ditemi dove si trova Sakura Haruno!" "Chi? Sakura Haruno? La ninja leggendaria? Mi dispiace ma noi non la conosciamo, non sappiamo dove sia!" "So che è qui, quindi non fatemi perdere la pazienza ditemi dove si trova!" Amy iniziò a piangere, quella signora le metteva paura. "Gliel'abbiamo già detto qui non c'è la ninja leggendaria, qui c'è solo la mia Sakura, ma lei non è la persona che sta cercando!" Tsunade guardò la bambina piangente e si commosse, aveva esagerato. "Scusami piccola, non volevo farti piangere ... hai detto che qua vive una ragazza che si chiama Sakura? Per caso ha i capelli rosa e gli occhi verdi?" "Si, come fa a saperlo?" "Mi potresti dire dove posso trovarla?" "Si ... laggiù! Indicandole l'ambulatorio. "Perfetto ti ringrazio .... Sai tu controlla che non entri nessuno mentre vado a riprenderla ... la riporterò a casa con le buone o con le cattive e comunque non la passerà liscia!" Tsunade si incamminò a passo svelto verso l'ambulatorio, era felice ma allo stesso tempo arrabbiata, non le avrebbe perdonato tanto facilmente il suo abbandonando dal villaggio e da lei ... le avrebbe dato una bella lezione! "Ehi? Chi siete?" Un uomo anziano si era rivolto con sguardo impaurito verso Sai. "Mi chiamo Sai e sono un anbu di Konoha, la signora con cui avete parlato e Tsunade l'hokage del villaggio della foglia!" "Cosa? Quella signora è il quinto hokage di Konoha? Ma perchè una persona tanto importante è venuta fin quassù e poi cosa vuole da Sakura?" "Semplice ... riportarla a Konoha ... a casa sua!" "Come, Sakura è di Konoha? Non vorrai per caso dirmi che è ... " "Sakura Haruno!" Ci fu uno stupore generale, non avrebbero mai immaginato di aver vissuto per così tanto tempo insieme all'eroina della quarta guerra. "Oh povera ragazza ... adesso è tutto chiaro! Ecco perchè non ha mai raccontato niente del suo passato!" L'uomo seguito dagli altri abbassò lo sguardo tristemente, mentre Amy ricominciò a piangere. "Scusate non capisco, mi volete spiegare cos'è successo?" Sakura, ignara di tutto, era dietro alla scrivania troppo alta per lei che la copriva fin sotto il seno, era intenta a leggere qualche libro di medicina quando la porta venne aperta e sbattuta violentemente: "SAKURA!"

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Capitolo 27
*** capitolo 26 ***


"SAKURA!" la rosa spalancò occhi e bocca dall'incredulità: davanti a lei c'era Tsunade, la sua maestra. Non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, era senza parole, la voce non le usciva. L'hokage aveva uno sguardo furioso ... fu questione di qualche secondo ... a passo svelto la raggiunse, alzò un braccio e la colpì sulla guancia con tutta la forza che aveva. Sakura cadde lateralmente a terra insieme alla sedia a rotelle. "Come ti sei permessa ad abbandonare il villaggio! Come ti sei permessa a farmi un torto del genere ... alzati e rispondimi subito!" Tsunade aveva il fiatone, troppe emozioni contrastanti avevano invaso il suo corpo: rivedere la sua pupilla dopo tutto quel tempo e con un viso apparentemente rilassato, le aveva fatto scaturire una reazione violenta non preventivata. Sakura continuava a rimanere in terra, non si alzava e non parlava. L'hokage, non la vedeva era coperta da quella scrivania troppo alta, cercò di controllare la sua collera riportando il suo respiro alla normalità. Solo in quell'istante percepì un suono metallico, tipico di una ruota che gira a vuoto. Fece il giro attorno alla scrivania ... vide le spalle di Sakura e la sua mano appoggiata alla guancia colpita e di fianco a lei una sedia a rotelle con la ruota che girava a causa del colpo subito. "Per tutti i kami ... Sakura, cos'è quella carrozzina?" Tsunade raggiunse la ragazza e si inginocchiò di fianco a lei, la aiutò a rialzarsi con il busto cercando invano il suo sguardo. La rosa rifiutava di guardarla negli occhi e di parlarle. Tsunade allora passò il suo chakra su tutto il corpo della rosa ...: "Sakura ma? Com'è potuto accadere? Ti scongiuro parlami, dimmi quello che ti è successo!" Ora parlava in modo dolce, affettuoso, non sembrava più la furia di prima. Nell'udire quella voce così calda e così amorevole, Sakura iniziò a raccontarle l'accaduto senza però mai voltarsi a guardarla. "E' successo tre giorni dopo che avevo lasciato il villaggio ... ho sentito gridare aiuto e nonostante le sue raccomandazioni non ho potuto ignorare quella richiesta ... mi sono precipitata ad aiutare degli innocenti da un agguato di cinque mercenari che volevano ucciderli ... all'inizio è stato molto facile per me, non erano forti .... ma poi mentre scappavano uno di loro ha lanciato una bomba abbattendo degli alberi .... una bambina, Amy, era caduta e rischiava di venir schiacciata ... mi sono precipitata per salvarla, ma ero a corto di energie ... non riuscivo più a muovermi ... avevo esaurito tutto il mio chakra con quei banditi .... così l'ho protetta usando il mio corpo come scudo ... l'impatto mi ha fatto perdere i sensi anche a causa della febbre che mi era venuta ... mi sono risvegliata in questo villaggio e mi hanno raccontato l'accaduto e delle mie condizioni fisiche, dicendomi che l'impatto mi era stato fatale ... che ero rimasta paralizzata. Loro mi hanno curata ... mi hanno aiutata ad affrontare questa realtà e mi hanno offerto l'opportunità di rimanere a vivere con loro!" Sakura si fermò un attimo per riprendere fiato, Tsunade la lasciò fare senza dire niente, ma continuando a guardarla: "Mi sono svegliata due settimane dopo e una volta saputo le mie condizioni volevo mettermi in contatto con lei tramite le lumache, ma è stato tutto inutile, non ero più un ninja e di conseguenza non avevo più la forza spirituale per evocarle ... volevo farle recapitare un messaggio per dirle dell'accaduto e che non era mia intenzione mancare alla promessa che le avevo fatto di ritornare a Konoha ... ma poi ... non c'e l'ho fatta ... mi sentivo una stupida per il mio comportamento, avevo lasciato il villaggio .... e sì, lo ammetto, all'inizio volevo abbandonarlo ... ma poi, dopo aver parlato con lei, ho capito quanto fossi stata affrettata nella mia decisione, non avevo pensato al male che le avrei procurato, non avevo pensato a Sai, a Kakashi e a tutti gli abitanti del villaggio ... così mi ero decisa a ritornare ma prima avevo bisogno di schiarirmi le idee .... dopo l'incidente e sapendo che sarei rimasta paralizzata per sempre, non me la sono più sentita di ritornare ... non volevo essere guardata in modo compassionevole, perchè sapevo che sarebbe successo ... ma soprattutto sapevo di averla profondamente delusa e che l'avrei fatta preoccupare ulteriormente .... non volevo farle questo ... non a lei .... non a colei che è stata tanto importante nella mia vita!" Nel dire quest'ultima frase, Sakura si voltò finalmente a guardare Tsunade. "Adesso è tutto finito ... adesso ci sono io qua con te ... e non ti lascierò mai più sola!" A quelle parole le lacrime iniziarono finalmente ad uscire dagli occhi della rosa, liberandola da tutta quella tristezza e sofferenza che albergava nel suo cuore. Il muro invisibile che aveva sempre separato Sakura da Tsunade, venne finalmente abbattuto ... La rosa si buttò fra le braccia della sua maestra, abbracciandola più forte che poteva: aveva bisogno di quel contatto, aveva bisogno di quelle braccia, aveva bisogno di lei ... L'hokage fece lo stesso. Sai era rimasto fuori dalla porta spalancata, era già stato informato dell'accaduto dagli abitanti del villaggio, ma quella scena l'aveva colpito nel più profondo: davanti a lui non sembrava di vedere un hokage con un suo cittadino ... l'amore e l'affetto che mostrava quell'abbraccio era paragonabile a quello fra madre e figlia. Dopo quasi dieci minuti di pianto tra le braccia di Tsunade, Sakura riuscì a calmarsi e si sollevò da lei, mantenendo però le braccia attorno al corpo della sua maestra, per non interrompere quel contatto. "Sai!" "Ciao Sakura è da tanto che non ci vediamo vero?" "Ci sei anche tu?" "Ho accompagnato l'hokage per riportarti a casa ... a Konoha!" "Come ma io non posso ... io ..." "No Sakura tu tornerai con noi ... e per la tua situazione non ti preoccupare!" "Ma lo sa anche lei che non c'è cura, le lesioni riportate sono ..." "Non ti ricordi più i miei insegnamenti? Cos'è che ti ho sempre ripetuto: mai arrenderti, c'è sempre un rimedio per ogni male! ... E credo di poterti aiutare in qualche modo!" "Come? Dice sul serio? Io credevo ..." "Credevi in base agli studi attuali ... ma ho studiato una cura per eventuali lesioni come queste ... non so se funzionerà, dovrò farti delle analisi più approfondite ... Sai evoca un altro volatile più confortevole per trasportare Sakura!" In quello stesso istante anche gli abitanti si erano radunati attorno all'ambulatorio, erano ancora increduli nel sapere che quella ragazza era Sakura Haruno, la nuova ninja leggendaria. Si fece avanti Dango Minau, il capo del villaggio, "E' un vero onore per noi conoscerla quinto Hokage ... ed è stato un grande onore conoscere anche te Sakura ... Haruno!" "Vi ringrazio per esservi prese cura di lei, ma come avrete ben capito dovrà ritornare con me a Konoha ... è quello il suo posto!" "Capisco!" "I-io n-non s-so c-cosa dire, mi d-dispiace ..." "Non ti devi dispiacere di niente, ci hai aiutati e non ti abbiamo ospitato ed amato come segno di gratitudine, ma ora è giunto il momento che ritorni a casa!" "E' lei dottor Hirosci?" "Si sono appena ritornato ed Amy mi ha raccontato tutto ... ci mancherai tanto, ci eravamo affezzionati tantissimo a te, ma abbiamo sempre saputo che avevi un segreto riguardante il tuo passato ... il tuo sguardo ha sempre avuto un velo di tristezza ... vai e affronta le avversità nella tua terra d'origine!" Amy stava piangendo disperatamente, sapeva che quello era un addio ... avrebbe perso una persona importante, una sorella, un'amica, ma sapeva anche che suo padre aveva ragione, lei stessa non sarebbe mai riuscita a stare lontano dal suo villaggio anche se era piccola. "Amy, mi dispiace, non posso mantenere la promessa di giocare con te!" Amy le si buttò contro con le braccia al collo: "Non importa ... promettimi solo che non mi dimenticherai mai!" "Certo, resterai sempre nel mio cuore .... come tutti voi!" alzando lo sguardo pieno di lacrime verso gli altri abitanti. Sai evocò un falco, più facile da governare e più comodo per Sakura. "Sono pronto per partire!" "Hokage, possiamo issare noi Sakura?" "Certo, fate pure!" Quattro uomini fecero salire e sistemare la rosa sulla schiena di quel falco fatto con l'inchiostro, poi ogni abitante le si avvicinò salutandola ed abbracciandola calorosamente augurandole tutto il bene. L'ultima fu Amy, si tolse le sue mollette luccicanti color argento e le diede in mano a Sakura. "Amy cosa fai? Queste sono le tue mollette preferite?" "Lo so, ma voglio che le tieni tu in mio ricordo!" La rosa le sorrise e si tolse una piccola collana intrecciata in cuoio che aveva imparato a fare in quei mesi di permanenza. "D'accordo, però voglio che tu tenga questa per ricordarti di me!" Le due amiche si abbracciarono. "Adesso dobbiamo andare, questo falco è più lento rispetto all'aquila reale di prima, ci vorranno almento un paio d'ore prima di arrivare a Konoha e se permettete sono stanco ... vorrei riposarmi dato che sono appena tornato dalla missione anbu!" "Hai ragione Sai, andiamo ... voglio portare subito Sakura in ospedale per iniziare i primi accertamenti!" Il falco prese il volo, la rosa guardava sotto di lei per l'ultima volta quel villaggio e quelle persone che per quei mesi erano stati la sua casa, la sua famiglia, i suoi amici ... amici? Solo in quel momento le vennero in mente gli altri ragazzi. "Tsunade veramente io non me la sento di rivedere ...!" "Una cosa alla volta ... comunque non preoccuparti, sono in missione e non torneranno prima di un paio di settimane, poi affronteremo anche questa faccenda!" L'hokage conosceva bene la rosa e aveva capito a chi si stava riferendo. Passarono un paio di giorni da quando Sakura era ritornata a Konoha, le voci del suo ritorno erano girate velocemente come quelle riguardanti la sua nuova condizione, tutti erano felici e tristi nello stesso momento: speravano che Tsunade trovasse un rimedio per curarla. "Bene ho tutti gli esami, sono tutti nella norma, compresi il ferro, il calcio e le difesse immunitarie!" "Davvero? ... Ma allora perchè quella faccia seria Lady Tsunade?" "Vedi ... ho controllato anche le radiografie ... con questa mia nuova tecnica le lesioni alla spina dorsale non dovrebbero essere un problema, ... ma l'anca ... non solo si è rotta in malo modo ma si è anche incrinata, cercare di ripristinarla in asse sarebbe troppo rischioso ... c'è il rischio di compromettere non solo altre parti, ma anche degli organi interni!" "Quindi cosa vuol dire? Che potrò camminare ma zoppicando?" "Mi dispiace, ma è così ... ma troverò una soluzione, non mi arrendo!" "Zoppicherò quindi ... be' sempre meglio che usare quell'aggeggio infernale!" "Per un pò dovrai ancora farne uso, almeno per un mese circa, finchè le ossa non si saranno attaccate per bene, poi potrai iniziare con la riabilitazione ..." "Non vorrà dirmi che dovrò rimanere qua dentro per tutto questo tempo vero?" "Assolutamente no ... ho intenzione di operarti domani ... e nel giro di due giorni massimo potrai uscire!" "C'è sempre il mio alloggio?" "Stai scherzando vero? Non tornerai mai più in quel posto isolato e in quel buco!" "Ma a me sarebbe andato benissimo ... sarebbe stato lontano da sguardi indiscreti ... non sono ancora pronta a farmi vedere in questo stato!" "Lo so, ed è per questo che ti ho trovato un appartamento a piano terra in un quartiere abitato da operai e quindi fuori casa dalla mattina alla sera, ma è vicino al centro e all'ospedale. Non è molto grande ma è molto confortevole ... c'è un salotto, una cucina, una camera da letto, il bagno ..." "C'è la lavatrice?" "La l-lavatrice?" "Si, sono nove mesi che faccio il bucato a mano e non ne posso più!" Entrambe si misero a ridere. "Si, il nuovo appartamento è dotato di lavatrice!" "Per fortuna ... tornando a noi, e per l'altro mio problema fisico?" "Te n'eri già accorta vero?" "Si, mi ero visitata anch'io ... non perchè non credessi alle parole del dottor Hirosci ... ma per avere, come dire, una conferma ... mentre mi visitavo l'ho scoperto ..." "Lui non se n'è accorto, ma d'altronde ci vogliono doti e strumenti particolari per vedere quel problema! Comunque voglio essere sincera ... non conosco la cura, ma come con l'anca, continuerò a cercare una soluzione, te lo prometto!" "Le credo ... per me è già importante il fatto di poter reggermi sulle mie gambe, anche se zoppicherò per tutta la vita ... il resto non ha importanza!" "Brava! Stai reagendo positivamente, è così che ti voglio! Bene adesso cerca di riposarti, domani ti attende l'intervento!" L'operazione durò complessivamente un piao d'ore, il fisico di Sakura reagiva bene al chakra curativo di Tsunade. Si risvegliò circa tre ore dopo essere uscita dalla sala operatoria. "Finalmente ti sei svegliata!" "Ka-kashi?" "Si sono io, come stai Sakura, ti fa male da qualche parte?" "N-no, non mi sembra ... ma ..." "L'intervento è andato benone, l'hokage era molto soddisfatta, il tuo fisico ha reagito molto bene e non ci sono state complicazioni!" "Bene!" ci fu qualche minuto di silenzio, la rosa era imbarazzata non sapeva cosa dire al suo vecchio maestro, sapeva di aver deluso anche lui, ma non aveva il coraggio di affrontare l'argomento. Fu Kakashi a spezzare quel silenzio. "Sono contento che sei tornato ... mi sei mancata ... ma promettimi che d'ora in poi, qualunque cosa dovesse accaderti non lascerai più Konoha ... non lascierai più noi!" Alcune lacrime scesero dagli occhi di Sakura: "Te lo prometto ... mi siete mancati troppo ... non c'è stato un solo giorno che non vi abbia pensato!" Kakashi le sorrise da sotto la maschera e le asciugò le lacrime. "Ascolta ho saputo che ..." "Raccontami cosa hai fatto in questi mesi!" Kakashi rimase sorpreso da quell'interruzione, Sakura non lo aveva mai fatto, ma capì che per lei non era ancora il momento di affrontare il discorso riguardante i suoi amici: doveva essere ancora molto turbata, nonostante fossero passati molti mesi. Si limitò ad assecondarla raccontandole tutto quello che aveva fatto in quel periodo: ci furono momenti divertenti, momenti tristi, momenti increduli ... ma riparlare insieme li faceva stare bene ad entrambi. Nei due giorni successivi la rosa passava tutto il tempo in compagnia di Kakashi, Sai e Tsunade che si turnavano per farle compagnia. Aveva scoperto da Sai che si era formata una nuova organizzazione nemica ninja con lo scopo di provocare un'altra guerra, per fortuna tutti i loro membri non sembravano particolarmente forti, anche se avevano potenziato le loro capacità combattive, non erano però riusciti a scoprire chi fosse il loro capo e questo creava problemi: avevano paura che con la quarta guerra qualche alleato di Madara fosse riuscito a mettersi in salvo, continuando poi il piano di vendetta del suo predecessore. Fortunatamente essendo solo agli inizi, la situazione era sotto controllo e difficilmente sarebbe scoppiata una nuova guerra. Tsunade l'aveva aggiornata delle nuove tecniche mediche, dei cambiamenti avvenuti in ospedali e nel villaggio, le aveva detto della squadra di recupero che aveva formato per cercarla, non menzionandole chi ne faceva parte, e le aveva anche raccontato com'era venuta a conoscenza del suo nascondiglio. Nessuno dei tre però aveva mai menzionato alla compagnia di Naruto: Sakura deviava sempre il discorso, non voleva affrontarlo. Trascorsi i due giorni: "Bene Sakura come promesso oggi potrai uscire, ma credo nel pomeriggio ... ti voglio accompagnare personalmente a casa e .... farti vedere la lavatrice, contenta?" Sakura iniziò a ridere sonoramente. "La ringrazio, ma non importa, so che è molto impegnata tra ospedale e palazzo e non vorrei ..." "Lo faccio con molto piacere ... ah, mi sono permessa di regalarti un pò di vestiti dato che non ne hai .... inoltre credo che questa sia tua!" "La ringrazio ma non doveva disturbarsi tanto, ma cosa mi deve dare?" guardandola mentre frugava dentro ad una borsa. "Questa!" Sakura spalancò gli occhi, le mani le tremavano ... era la foto dei suoi genitori. "M-ma d-dove l'ha trovata? C-credevo di averla persa!" "Era dentro al tuo zaino ... l'ha trovata Ino" "Grazie ... ma non voglio più sentir nominare quel nome, nè quello degli altri!" "Credevo che la rabbia ti fosse passata ... comunque prima o poi dovrai affrontare questa situazione, vivete nello stesso villaggio ed è facile sentirli nominare o meglio, incontrare! Non credi?" "Vorrei evitare tutto ciò, mi fa ancora molto male ripensare alle loro parole ... mi dispice ma nonostante sia passato tutto questo tempo non riesco proprio a perdonarli ... mi sono sentita tradita .... hanno perso la mia fiducia!" Tsunade chiuse gli occhi e sospirò, conosceva la rosa, quando parlava in quel modo era inutile ragionare con lei, non avrebbe avuto senso, bisognava aspettare, "Va bene ci vediamo oggi pomeriggio verso le quattro, a dopo!" Sakura si limitò solo a guardare la foto delineando con il polpastrello dell'indice destro i volti dei suoi genitori. Verso le tre del pomeriggio ai cancelli di Konoha si videro spuntare nove ragazzi: Sasuke e gli altri erano tornati.

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Capitolo 28
*** capitolo 27 ***


CIAO A TUTTI, CI TENGO COME SEMPRE A RINGRAZIARVI PER IL VOSTRO SOSTEGNO CONTINUANDO A SEGUIRE QUESTA MIA FF. VORREI ANCHE SPIEGARVI UNA COSA: AVEVO DETTO CHE LA PARALISI DI SAKURA SAREBBE STATA L'ULTIMA SOFFERENZA E COSI' E'. NELL'ULTIMO CAPITOLO HO ACCENNATO AD UN ALTRO PROBLEMA FISICO DELLA ROSA, MA NON PREOCCUPATEVI VERRA' SVELATO ALLA FINE, MA SENZA CONSEGUENZE, SERVIRA' SOLO PER SPIEGARE UN FATTO FUTURO ... NON POSSO DIRVI ALTRO MA SAPPIATE CHE QUESTA FF FINIRA' NEL MIGLIORE DEI MODI. ABBIATE FEDE IN ME! ADESSO BUONA LETTURA A TUTTI!----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- "Finalmente ecco Konoha ... credevo di sgranchirmi un pò di più in missione, invece non c'è stato niente di interessate oltre ad interrogare quei ninja ... che seccatura!" "Be' almeno siamo tornati prima del previsto!" "Hai ragione Ten Ten .... ecco i cancelli di Konoha, parlo io agli addetti all'ingresso .... ciao ragazzi, siamo tornati!" "Ciao Naruto, vedo che avete fatto prima del previsto!" "Cosa vuoi che ti dica, non c'era poi tanto da fare, voi piuttosto, avete qualche novità?" "Oh certo che ce l'abbiamo .... tenetevi forte .... l'Haruno è tornata!" "Coooosaaaa!" gridarono all'unisono tutti i ragazzi. "Sakura-chan è tornata? Dicci subito dov'è!" "E' all'ospedale ma ..." L'addetto non fece in tempo ad informarli dei fatti che i ragazzi stavano già correndo in direzione dell'ospedale. Nessuno si chiese il perchè fosse là, erano troppo felici del fatto che fosse tornata ... dovevano rivederla, dovevano chiederle scusa, era questo che gli premeva, tutto il resto passava in secondo piano. Entrati in ospedale iniziarono a percepire il suo chakra e sotto la guida delle ragazze, che sapevano muoversi all'interno molto più velocemente, percorrevano velocemente i corridoi ... l'ultimo in coda e che stava rallentando il passo, era Sasuke, troppo preso dai suoi pensieri: come avrebbe dovuto comportarsi con lei? Cosa avrebbe potuto dirle? Aveva capito di aver sbagliato ma non sapeva come fare a rimediare, chiedere scusa era facile per gli altri, ma non per lui ... lui era un Uchiha e gli Uchiha non chiedono mai scusa, faceva parte del loro codice d'onore. Arrivati alla porta, Naruto saltò davanti alle ragazze, troppo eccitato all'idea di rivedere dopo sette mesi la sua amica. Sasuke si accostò di fianco alla porta, non ce la faceva ad entrare, preferiva aspettare ... preferiva vedere la reazione di Sakura. Circa mezz'ora prima .... "Ehi Sakura, sono venuto a portarti questi cambi, me li ha dati l'hokage ... non vorrai mica uscire in camicia da notte vero?" "Oh grazie Sai ... scusa potresti chiudere il separè, dovrei cambiarmi!" "C-certo!" Sakura aprì la busta consegnatole da Sai, Tsunade le aveva procurato dei vestiti molto simili a quelli che usava prima di vivere fra le montagne: una maglietta a mezze maniche rosse, una gonna non molto corta blu con una cintura in tinta alla maglia e dei sandali chiusi neri, c'era anche l'intimo e trovò un reggiseno di pizzo della sua taglia. La rosa sorrise nel vedere quell'indumento, non ne aveva mai indossato uno: prima utilizzava sempre le fasce restringenti, poi in montagna usava dei top stretti, molto più comodi e pratici. Ci mise più di venti minuti per prepararsi, essendo ancora paralizzata agli arti inferiori aveva molta difficoltà a vestirsi, poi si pettinò legandosi i capelli con il fermaglio che era solita usare e indossò le mollette di Amy per raccogliere i ciuffi troppo corti e ribelli della frangia. "Ho finito Sai, puoi aprire!" Sai aprì il separè. "Wow, ti stanno molto meglio quei vestiti rispetto a quelli che indossavi in montagna e a quella camicia da notte ..... ma .... Sakura? Cosa sono quelle?" Sai stava indicando con un dito e uno sguardo incredulo il seno della rosa, facendola arrossire. Lei portò subito le mani al petto per coprirsi. "Sai smettila, così mi imbarazzi ... secondo te, cosa sono?" diventando bordeaux. "Accidenti ... non potrò più chiamarti racchia piatta ... ma solo racchia!" "Saiiiiii!!!" e gli tirò un cuscino in faccia, scoppiando entrambi a ridere. In quel preciso istante la porta si aprì. "Sakura-chan! Che bello finalmente sei tornata!" Sakura smise di colpo di ridere, si voltò verso quella voce che aveva riconosciuto, vedendo il biondo che sfoggiava uno dei suoi soliti sorrisi a trentadue denti con dietro tutti gli altri ragazzi che la guardavano, chi con le lacrime agli occhi come le ragazze, chi con faccia sorpresa ma felice, Kiba, chi con un sorriso a bocca chiusa come Shikamaru e Neji. L'aria nella stanza sembrava felice, ma quell'atmosfera fu spezzata e riportata alla realtà dal tono duro e tagliente della rosa. "Che ci fate qua! Andatevene via subito!" "Ma Sakura-chan noi ..." "Non mi chiamare mai più Sakura-chan, io non sono più vostra amica, nè ora nè mai!" "Sakura per favore ascoltaci, noi volevamo chiederti scusa, noi non volevamo ..." "Ino stà zitta! Ti ho già detto che non voglio sentire le vostre patetiche scuse ... non so che farmene, andate via!" "No, non andiamo ... non prima di averti detto quello che ..." "Siete sordi? Ho detto che non mi interessa .... andatevene subito!" Sakura aveva lo sguardo furente mentre i ragazzi erano pietrificati. Sai non sapeva cosa fare, cosa dire, non si immaginava di rivederli così presto, stando all'hokage sarebbero dovuti rientrare a Konoha fra circa dieci giorni, invece ... Tsunade si stava dirigendo verso la camera di Sakura, quando vide Sasuke appoggiato al muro della porta, poi sentì le voci degli altri ragazzi e le urla della rosa, accellerò il passo lanciando uno sguardo interrogativo al moro. "Ehi ragazzi, già di ritorno?" Sai ringraziò tutti i kami per l'intervento dell'hokage. "Allora? Avete già concluso la missione? ... Qualcuno mi vuole rispondere?" "Eh ... si, abbiamo fatto prima!" solo Shikamaru riuscì a parlare, gli altri stavano ancora guardando con aria affranta la rosa. "Molto bene ... allora cosa ci fate qua, sapete benissimo che una volta che si ritorna da una missione bisogna andare subito a palazzo per farmi rapporto!" "Si ma veramente noi ..." "Non voglio sentire scuse Hinata ... andate a palazzo io vi raggiungo subito ... Sai per favore accompagna tu a casa Sakura!" "Si, subito hokage!" "Sakura scusami, non posso accompagnarti ma dopo verrò a trovarti non ti preoccupare!" La rosa sembrava non aver sentito una sola parola, era troppo turbata, non si aspettava di vederli così presto, non era pronta. Sai prese la carrozzina e si avvicinò al letto per prendere in braccio l'amica e appoggiarla sopra. Solo in quel momento realizzò che avrebbero visto le sue condizioni! Inutile dire che i ragazzi vedendo la scena rimasero spiazzati. "Ma ... cosa ti è successo ... perchè la carrozzina?" "Kiba!!! Non hai sentito quello che ho detto? Andate subito a palazzo!" Ma i ragazzi continuavano a rimanere immobili, increduli da quella situazione. Sai passò davanti a loro spingendo la sedia a rotelle, Sakura continuava a tenere lo sguardo basso. "Sakura-chan!" La rosa alzò lo sguardo fulminando Naruto, il biondo si bloccò. Finalmente varcarono la porta, ma non sapevano che Sasuke era dietro alla porta. Aveva le spalle e il piede destro appoggiati al muro, teneva le braccia incrociate e gli occhi chiusi. Quando la rosa gli fu accanto, aprì gli occhi e si voltò verso di lei per guardarla. Da canto suo anche Sakura aveva avuto la sua stessa reazione ... ancora una volta il verde nel nero, il nero nel verde ... questione di attimi e la rosa riabbassò lo sguardo mentre Sai guardò di sfuggita l'Uchiha continuando a spingere la sua amica. In quei brevi istanti il moro aveva rivisto gli occhi spenti di Sakura. A palazzo: "Allora fatemi rapporto!" "Prima vorremo sapere cos'ha fatto Sakura, se non le dispiace!" "Si che mi dispiace invece Ino ... siete tornati da una missione ed è vostro preciso dovere ...." "Abbiamo catturato dei ninja traditori, li abbiamo interrogati e ci hanno confermato l'esistenza di una nuova organizzazione, ma non conoscevano i piani esatti nè tanto meno il loro capo ma pare stia cercando di radunare tutti i mercenari per formare un esercito, per il momento non ci sono indizi preoccupanti da far supporre l'inizio di una nuova guerra, questo è tutto, i maggiori dettagli sono nel rapporto scritto!" "Bene Shikamaru!" "Adesso però ci dica tutto su Sakura!" "Hinata anche tu? ... Va bene!" L'hokage iniziò a raccontare i fatti accaduti a Sakura, dall'inizio alla fine. "Cooosaaa! Non può dirci questo ... non può dirci che Sakura rimarrà paralizzata!" "Infatti non ho detto questo Naruto ... perchè non ascolti mai tutto il discorso? Ho detto che non rimarrà più paralizzata, ma che purtroppo rimarrà zoppa fino a che non troverò la cura adatta!" "Ma così non potrà più essere una ninja!" "Esatto Neji ... ma come l'ho promesso a lei, lo prometto anche a voi ... troverò una cura per farla tornare a camminare e farla ritornare ad essere una ninja!" Sasuke nell'udire quelle dichiarazioni sullo stato fisico di Sakura provò una stretta al cuore; solo due volte nella sua vita aveva provato una simile sensazione: con la morte dei suoi genitori e con quella di suo fratello Itachi. Perchè aveva provato la stessa cosa anche per la rosa? Non riusciva a capire, lei non era la sua famiglia, allora perchè? "Hokage, lei ha detto che avrà bisogno di una riabilitazione e di un costante controllo medico, ecco io volevo chiederle se ..." "Non se ne parla proprio Ino, voi NON vi prenderete cura di Sakura, ci penserò io a lei, anzi vi dirò un'altra cosa, lasciatela in pace, non cercate di avvicinarvi a lei ..." "No, non può chiederci una cosa simile ... sono mesi che stiamo aspettando di rivederla per chiederle scusa e tornare amici come un tempo!" "Ma lei non vuole Temari ... credevo l'aveste capito anche prima! Per il momento credo sia meglio lasciarla tranquilla, non ha bisogno di altri pensieri, si deve concentrare sulla sua riabilitazione e dovrà affrontare anche gli sguardi di tutti gli altri abitanti ... con voi la questione è molto più seria e più complicata ... avete aspettato tanto, potete continuare a farlo fino a che non si sentirà pronta a confrontarsi con voi!" "Ma noi ..." "Voi cosa Ten Ten? So che ci state male, ma almeno adesso è tornata e sappiamo che sta bene ... pensate a questo! Adesso potete andare!" Rimasta sola l'hokage esaminò il rapporto dei ragazzi confrontandolo con quello della squadra anbu di Sai. Alzò lo sguardo sospirando e guardò fuori dalla finestra: "Ho una brutta sensazione ... devo avvisare gli altri capi dell'alleanza e speriamo bene!" Intanto Sakura percorreva le vie di Konoha sulla sedia a rotelle spinta da Sai. Molti abitanti quando la videro si precipitarono da lei a chiederle come stava e a dirle che era mancata a tutti, la rosa rispondeva con un sorriso timido ed imbarazzato vedendo chiaramente gli sguardi compassionevoli degli abitanti mentre la guardavano seduta su quella carrozzella. Lei era una dei tre eroi e nuovi ninja leggendari della quarta guerra, ora, grazie all'intervento dell'hokage, ridotta ad una semi paralisi. Non sarebbe più stata una ninja e lo sguardo compassionevole era quasi scontato. Nei mesi in cui aveva vissuto sulle montagne, nessuno conosceva la sua vera identità e le persone l'avevano aiutata ad affrontare quella sua nuova condizione, ma ora, a Konoha, la situazione era completamente diversa: non doveva solo affrontare ma doveva superare quell'avversità di vita. Finalmente Sai riuscì a liberarsi degli abitanti e condurre Sakura al suo nuovo appartamento: il numero sette. "Sai, ma stai scherzando vero?" "Non capisco a cosa ti riferisca! L'hokage mi ha detto che è questa la tua nuova casa, perchè?" "Lascia stare ... entriamo!" Sai non aveva capito che si stava riferendo al numero dell'appartamento. Sakura pensò fosse una persecuzione: prima l'alloggio al container, poi i mesi che era stata via, poi quell'appartamento ... c'era sempre il sette ... il numero del suo team ... del suo ex-team! Sakura accompagnata da Sai fece il giro della sua nuova casa: appena entrata c'era un salotto con il divano sulla destra e dietro una finestra a tre ante che illuminava tutta la stanza, di fronte un mobile con un televisore, di fianco un tavolo per quattro, poi un muretto con sopra un arco che saparava il soggiorno dalla cucina non molto grande, ma dotata di tutto il necessario, di fianco al divano c'era un corridoio che portava al reparto notte con una camera matrimoniale e un bagno dotato di vasca con doccia incorporata e di fronte al lavandino il sogno di Sakura: la lavatrice! Se non fosse stato per la presenza di Sai e per non farsi prendere per pazza, si sarebbe lanciata ad abbracciarla e a baciarla. "Allora ti piace?" "Si ... è molto bello e confortevole ... mi piace tanto!" "Che ne dici, ti va di iniziare a preparare la cena?" "Oh che sbadata ... devo andare a fare la spesa! Resti a cena con me vero Sai?" "Certo e non solo io, ci sarà anche l'hokage e Kakashi ... non vorrai mica inaugurare la tua nuova casa da sola vero? E per la spesa non ti preoccupare, Tsunade ha pensato anche a quello ... guarda!" Sai iniziò ad aprire ogni pensile della cucina: erano pieni di vivande come il frigo. "Accidenti! Sembra abbia svaligiato i negozi!" "Quasi ... diciamo che ha paura che non ti nutri a sufficienza!" Sakura aveva capito che Sai si stava riferendo al periodo prima di lasciare Konoha, dove non mangiava quasi niente. "Non preoccupatevi ... non sono più a quei livelli!" "Ma sei ancora magra!" "Vedi ... con il fatto che non mi muovo non spreco energie, quindi non ho mai molta fame ... inoltre proprio perchè sono immobile non posso permettermi di abbuffarmi ... diventerei subito una balena!" "Come vuoi ... dai iniziamo a preparare, inizio già ad aver fame!" La cena si svolse in completa armonia e serenità, nessuno aveva accennato a quello che era successo nel pomeriggio con i ragazzi. "Sakura da domani dovrai presentarti tutti i giorni in ospedale, ti farò io le visite per vedere il processo di guarigione e quando questo sarà terminato inizieremo insieme la riabilitazione!" "Come? Vuol dire che ..." "Vuol dire che mi prenderò cura personalmente io di te, dalle visite alla riabilitazione ... ovviamente gli orari saranno variabili giorno dopo giorno in base ai miei impegni di Hokage, ti farò recapitare dei messaggi per dirti a che ora dovrai presentarti ... non ti abbandonerò ... te l'ho promesso!" "La ringrazio!" Quella stessa sera i ragazzzi si incontrarono come consuetudine: "Accidenti, non mi sarei mai immaginato di vederla in quello stato, ma soprattutto non credevo fosse ancora in collera con noi ... non in quel modo almeno!" "Già ... ti do ragione Kiba ... l'avevo detto ... l'abbiamo combinata grossa perdendo la sua fiducia ... ma come vi ho promesso, mi impegnerò con tutte le mie forze per riconquistare la sua amicizia!" "Ben detto Naruto, e noi siamo con te!" "Tu non dici niente teme!" "Mmm ... non siate precipitosi!" alzandosi e dirigendosi verso il balcone di villa Hyuga. "Ehi Sasuke ma da che parte stai?" "Lascialo stare Temari ... conosco il teme, ha le sue ragioni, ma non preoccuparti so che anche lui ci tiene a Sakura!" -e forse più di tutti noi-, ma quest'ultimo pensiero se lo tenne per sè. "D'accordo ... allora propongo di cercare il dialogo con lei ma senza calcare troppo la mano ... giusto per darle il tempo di riabituarsi al villaggio e alla nostra presenza!" "Ten Ten non ti ricordi quello che ha detto l'hokage? Ci ha priobito di avere contatti con Sakura, come faremo ad avvicinarci a lei?" "So benissimo quello che ha detto l'hokage, ma vedi Hinata ... abitiamo tutti a Konoha è normale incontrarsi!" "Poi non dimentichiamoci che fronte spaziosa dovrà recarsi periodicamente in ospedale ... e noi lavoriamo proprio lì ... ben detto Ten Ten!" "Ehi così non è giusto ... voi potrete vedere tutti i giorni Sakura-chan mentre noi no!" "Naruto sei sempre il solito baka ... Sakura dovrà recarsi in ospedale giusto? Quindi dovrà lasciare l'appartamento e noi, tramite le ragazze che ci informeranno gli orari in cui si recherà all'ospedale, ci faremo trovare lì vicino per un motivo qualsiasi ... che seccatura!" "Wow Shika ...non ci avevo pensato! ... Sei proprio intelligente!" A tutti i ragazzi comparve una goccia sulla tempia: a volte la stupidità di Naruto non conosceva limiti! "Ok .... Sakura-chan preparati ... non ti lasceremo in pace fino a che non ci darai l'opportunità di riconquistare la tua fiducia e di ritornare amici come un tempo!" "Siiii!" risposero in coro all'unisono, tranne Sasuke che guardava i suoi amici con perplessità: erano troppo ottimisti e lui aveva visto gli occhi di Sakura ancora spenti ... non sarebbe stato facile riaccendere quella fiamma che la caratterizzava, inoltre aveva il presentimento che l'hokage avrebbe impedito loro di avere dei contatti con lei.

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Capitolo 29
*** capitolo 28 ***


Come aveva immaginato Sasuke, l'hokage cambiava tutti i giorni gli orari a Sakura, la visitava nelle ore più impensabili tant'è che le ragazze non riuscivano ad incontrarla nemmeno per sbaglio. La rosa era venuta a conoscenza delle mansioni di tutti i ragazzi e dei loro orari, così concentrava le uscite per il villaggio quando era sicura di non incontrarli. "Uffa, sono già dieci giorni che non riusciamo a vedere Sakura-chan! Possibile che voi ragazze non riusciate a scoprire niente?" "No Naruto, te l'abbiamo ripetuto un milione di volte ... sei proprio un baka!" "Ino ha ragione ... Tsunade cambia gli orari ogni giorno e spesso non aggiorna nemmeno la cartella delle visite programmate ... sembra che lo faccia apposta ... la chiama quando è sicura che tutte noi siamo impegnate in qualche visita!" Temari sbuffò e Kiba le prese la mano: "Non preoccuparti, vedrai che prima o poi riusciremo a vederla ... non potrà rimanere nascosta ai nostri occhi per sempre, no?!?" "Hai ragione Kiba ... dovremo aspettare .... che seccatura!" I ragazzi stavano parlando di Sakura mentre tornavano a casa dopo essersi allenati insieme, quando incontrarono Sai. "Ehi Sai! Finalmente ci rivediamo!" "Naruto ... ragazzi" il moro non dava l'impressione di essere felice di vederli nè tantomeno di dialogare con loro, si mise le mani in tasca, chiuse gli occhi e li superò lateralmente. "Sai! Che ti prende! Perchè quel tono e quell'atteggiamento così freddo e distaccato?" Naruto stentava a riconoscerlo: erano stati compagni di squadra, erano diventati amici, poi la sua scelta di entrare negli anbu e adesso quel comportamento! Sai continuava per la sua strada, ignorando le parole del biondo. "Sai per favore fermati! ... So che ti vedi con Sakura, ti prego dicci come sta!" "Perchè dovrei dirvelo Ino?" Il moro si fermò voltandosi a guardare negli occhi la bionda. "C-come perchè!" "Esatto Ten Ten ... perchè dovrei dirlo proprio a voi, dopo il modo in cui vi siete comportati?" "Siamo pentiti per quello che è successo e ..." "Sapete una cosa? Mi avete profondamente deluso ... voi mi avete insegnato a comprendere i sentimenti, a credere nell'amicizia, ad avere fiducia nelle persone e ... a parlare ... ma proprio voi avete infranto questi insegnamenti!" "Lo sappiamo .... in quel periodo eravamo troppo presi da noi stessi per accorgerci di come ci stavamo comportando nei confronti di Sakura, abbiamo calcato la mano, ma lo abbiamo fatto involontariamente ed eravamo ubriachi ... noi vorremo rimediare ..." "A cosa Ino? Dite piuttosto che lo volete fare per mettervi l'anima in pace e nient'altro!" "Come ti permetti!" "Hyuga calmati ... vorresti forse dirmi che non è così!" "Infatti ... noi ci teniamo a Sakura e vorremo rimediare, non per noi stessi ma per l'amicizia che ci lega!" "Shikamaru non finirai mai di stupirmi, i tuoi discorsi sono sempre così profondi ... così intelligenti! ... Sta a voi ora dimostrarlo con le parole ... e con i fatti!" Poi si voltò verso l'Uchiha: "E tu Sasuke non dici niente? Per te vale ancora quel patto? O avresti preferito vederla ... morta!" Sasuke attivò lo sharingan e si lanciò verso Sai impugnando la sua katana ... aveva esagerato, meritava una lezione. Naruto e gli altri ragazzi si pararono verso l'Uchiha per fermarlo. "No teme fermati ... non capisci che ti vuole solo provocare? Non ascoltarlo, calmati non ne vale la pena .... quanto a te Sai, non immaginavo che potessi arrivare a tanto ... noi abbiamo sbagliato e non lo neghiamo, ma tu ..." "Io cosa Naruto? Ho detto solo quello che pensavo, non siete stati proprio voi a dirmi di esternare i miei pensieri? ... Adesso devo andare!" Sai li superò senza guardarli in faccia. "Ma che modi!" "No Kiba, ti stai sbagliando ... Sai ci ha dato un consiglio!" "Un consiglio? Spiegati meglio Shika!" Ino conosceva il suo ragazzo, il suo modo di ragionare e capire le varie situazioni era veramente straordinario. "Sai ha detto una cosa molto importante ... esternare i pensieri ... abbiamo detto quelle cose su Sakura non perchè eravamo ubriachi, ma perchè in fondo le pensavamo davvero ... ognuno di noi ha espresso un opinione basandosi su fatti veri ... la nostra colpa non è stata tanto quella di averla criticata, ma di non averglielo detto, di non esserci posti il perchè di quei suoi cambiamenti ... siamo stati superficiali ... non dovremo limitarci solo a chiederle scusa, ma a dirle quello che pensiamo veramente di lei! La vera amicizia si basa sulla verità, bella o brutta che sia!" "Credo che tu abbia ragione Shika ... una medaglia ha sempre due faccie!" "Neji ... scusa ma non ho capito una sola parola di quello che avete detto!" "Non avevo dubbi Naruto ... in poche parole non ci siamo confidati! Noi non le abbiamo detto i nostri pensieri e lei, anche se l'ha fatto con dei buoni propositi ... ci ha escluso dalla sua vita!" "Credo di aver capito! .... Sakura-chan è sempre stata altruista, ha sempre pensato più agli altri che a se stessa! In varie occasioni le avevo detto che stava esagerando ... stava tirando troppo la corda, questa si è spezzata per mano nostra con la nostra superficialità ... dando troppo per scontato il suo buonismo! E' questo quello che intendete dire?" "Più o meno il concetto è questo .... che seccatura!" "Allora volete dire che la colpa è da entrambe le parti?" "Si Ten Ten ... anche se è più dalla nostra ... abbiamo tutti dei difetti ... bisogna trovare il coraggio di dire le cose in faccia ed accettare la verità! Dovremo dire a fronte spaziosa quello che pensiamo veramente di lei, quello che ci dava fastidio ... la vera amicizia si basa su questo!" "D'accordo ... ho capito ... ma non possiamo di certo andare da lei e dirle Sai Sakura abbiamo sbagliato, ma anche tu hai la tua colpa!" "No Temari, non le diremo questo, ma glielo faremo capire!" "In che modo Shika?" "Appena ce ne sarà occasione .... vedrete che prima o poi capiterà, ma dovremo far parlare prima lei, dovrà dire tutto quello che ha nel cuore, solo allora potremo agire di conseguenza!" "Come al solito non ho capito una sola parola ... ma mi fido di voi ... con tutti questi discorsi complicati mi è venuta una gran fame ... che ne dite di andare a mangiare?" "Ottima idea!" risposero all'unisono. Sasuke non aveva ascoltato molto il discorso dei suoi amici, stava ripensando alla sua reazione nei confronti di Sai dopo quelle parole: si era arrabbiato con lui non tanto per quello che gli aveva detto, ma per avergli fatto ricordare di non saper dare ancora una spiegazione logica ai sentimenti contrastanti che provava per Sakura. Nei mesi della sua fuga, non c'era stato giorno in cui non avesse pensato a lei: da un lato era felice di non vederla più, ma dall'altro si chiedeva dov'era, se stava bene, se avesse bisogno d'aiuto ... Aveva provato varie volte ad analizzare questi pensieri così opposti fra loro, ma non era riuscito a trovare una risposta soddisfacente e sentire il discorso di Sai l'aveva riportato al punto di partenza. Qualche giorno l'hokage contattò Sakura per la solita visita giornaliera, ma le chiedeva di recarsi a palazzo anzichè in ospedale. A palazzo c'era molta agitazione, gli impiegati si muovevano freneticamente da un ufficio all'altro in cerca di documenti, la rosa passava in mezzo a loro con aria interrogativa. "Buongiorno Lady Tsunade!" L'hokage era impegnata a leggere dei documenti, il suo volto era serio quasi preoccupato. "Oh Sakura, scusa non ti ho sentito ... vieni pure avanti, sono subito da te!" Tsunade abbandonò la sua lettura per concentrarsi sulla visita della rosa, ma non parlava e Sakura, conoscendola, aveva capito che c'era qualcosa che la turbava. "Molto bene, la tua guarigione procede molto bene ... se continui così credo che fra circa dieci giorni potrai iniziare la riabilitazione!" "Mmmm ... Scusi la domanda, ma cos'è che la preoccupa?" "Inutile nascondertelo, tanto lo verresti a sapere ... domani dovrò partire per recarmi a Suna e insieme a Gaara dovremo recarci ai confini dei paesi del Nord per discutere di questa nuova organizzazione formata da mercenari e ladri!" "Ma da quello che mi ha detto Sai non dovrebbero creare problemi!" "Teoricamente è così, ma stando a diversi rapporti provenienti anche dagli altri villaggi dell'alleanza, abbiamo motivo di credere che il capo di questa nuova organizzazione sia molto potente e dotato di poteri in grado di aumentare i livelli di combattimento delle sue reclute .... Alcuni ninja catturati avevano una forza molto superiore rispetto al loro chakra originale ..." "Ma è impossibile ... da quello che so, gli unici ad avere questo potere erano Madara, Pain ed Orochimaru, ma sono tutti morti ... " "Infatti ... crediamo che un loro seguace sia riuscito a mettersi in salvo e che in qualche modo sia venuto a conoscenza delle loro arti magiche, impossessandosene ... Crediamo stia sperimentando i suoi nuovi poteri per potenziarli e iniziare una nuova guerra! I capi dei villaggi dell'alleanza sono molto preoccupati ... non abbiamo i mezzi e le forze necessarie per affrontare un'altra guerra, dobbiamo studiare molto attentamente ogni dettaglio trovato e cercare una soluzione, ma soprattutto capire chi c'è dietro a tutto questo!" "Accidenti, proprio ora che tutti i villaggi erano tornati a vivere in pace!" "Già ... tornando a noi però, come ti ho detto domani dovrò lasciare Konoha e non so per quanto tempo, così ho incaricato Kakashi di sostituirmi momentaneamente al ruolo di hokage, è l'unico di cui mi possa fidare completamente ... inoltre quando partirò avrò bisogno di una scorta e ..." "Ho capito ... la scorta è formata dagli anbu e quindi da Sai!" "Mi dispiace ... ti avevo promesso che sarei rimasta al tuo fianco, che non ti avrei più abbandonato ... invece dovrò partire per un tempo illimitato portando con me anche il tuo amico!" "Non si deve preoccupare ... lei è l'hokage ed è il suo preciso dovere mantenere la pace ed impedire lo scoppio di una nuova guerra ... Sai ha scelto di essere un anbu e anche lui ha dei compiti ben precisi ... Kakashi è un ottimo ninja e un ottimo suo sostituto ... Non si deve preoccupare per me ... me la caverò!" "Brava ... ora però dobbiamo parlare di chi si occuperà di te in mia assenza! ... Mi sostituirà Minami, ti ricordi di lei?" "Minami ... si ma..." "In questi mesi è molto migliorata, sta facendo anche il tirocinio per diventare medico ... le sue doti intuitive sono molto buone, inoltre è sempre stata un'ottima fisiatra ... a dire il vero ci sarebbero altre persone molto più qualificate di lei ... Ino è il miglior medico dell'ospedale, Hinata, Temari e Ten Ten sono delle ottime infermiere e delle ottime fisiatre, si sono molto impegnate in questi ultimi mesi nel loro lavoro ...." "NO ... Minami andrà benissimo!" "Immaginavo .... ho già parlato con lei di te e di come dovrà comportarsi, ti farà recapitare l'elenco delle tue visite giornaliere in base ai suoi orari ..." "Non c'è nessun problema ... se finora non ho mai incontrato nessuno di loro lo devo solamente a lei e al suo cambio d'orario continuo ... ma non posso sempre nascondermi, prima o poi dovrò vederli ... affrontarli!" "E tu te la senti?" "No, ma sarò costretta ... sicuramente non cercherò nessun dialogo e nessun confronto con loro ... " "Ho capito ... ogni cosa al suo tempo! Adesso vai e abbi cura di te!" Tsunade si abbassò all'altezza della sedia a rotelle per abbracciare Sakura e salutarla, non si sarebbero più riviste fino a che non fosse ritornata dall'incontro con l'alleanza. Nel giro di poche ore tutti gli abitanti di Konoha vennero a conoscenza della partenza dell'hokage, ma per non destare preoccupazioni inutili avevano fatto credere che dipendesse dalla stipula di nuovi patti e di nuove alleanze con altri villaggi del Nord. Sakura era triste per la partenza di Tsunade e di Sai, ma cercava di non pensarci. Ad un certo punto sentì bussare alla porta. "Ciao Sakura, ti sono venuto a salutare!" "Sai! Entra dai!" "Scusa ma non posso fermarmi molto, devo finire di preparare la mia roba e poi devo riposarmi ... partiremo domattina all'alba e il viaggio per Suna è lungo!" "Lo so ... mi farò bastare questi pochi minuti ... il tempo per salutarci!" Sai le sorrise e tirò fuori da sotto il giubotto un pacchetto. "Tieni questo è per te ... così mi ricorderai!" "Oh Sai non dovevi ... e comunque non ho bisogno di qualcosa per ricordarmi di te ... sei e rimarrai sempre nei miei pensieri!" Sakura aprì il pacchetto ... era una tazza a forma di rana verde smeraldo. "Sai ma ..." "Andiamo verso l'autunno e mi ricordo che a te piace bere il the quando il tempo è freddo ... poi è verde, come i tuoi occhi ..." la rosa si stava commuovendo ..." ... poi una rana, perchè è molto simile ad una racchia! "C-cosa!!! Saiiiiiiii! Giuro che se non fosse perchè siamo in casa mia ti avrei spaccato in testa tutto quello che mi capitava fra le mani!" "Infatti è ben per questo che te l'ho portato qua .. per non farmi picchiare da te!" "Picchiare?" improvvisamente alla rosa le vennero in mente le parole di Naruto a quando la definì poco femminile perchè picchiava le persone quando la facevano arrabbiare. "Scusa Sai, hai ragione ... devo cercare di controllare i miei impulsi ..." "Ok ci vediamo allora, stammi bene ... ma promettimi che quando ritornerò ti troverò alzata d quella sedia a rotelle!" "Promesso!" Sai uscì con il sorriso sulle labbra ... non solo per la promessa, ma per la pulce nell'orecchio che aveva messo a Sakura ... l'aveva fatto anche con gli altri ragazzi ma era sicuro che Shikamaru avesse capito il senso del suo discorso. Il giorno dopo Sakura si presentò all'appuntamento con Minami. "Bene Sakura ... non ti dispiace vero se ti chiamo per nome?" "No assolutamente, perchè dovrebbe!" "Be' ... prima eri una dottoressa, la vice responsabile dell'ospedale, una ninja leggendaria ... adesso invece sei solo una paziente!" sorridendole in modo maligno. "Ti voglio ricordare che mi sono sempre fatta chiamare per nome ... e per tua informazione rimarrò per sempre una dottoressa e una ninja leggendaria ... ora dato che sono una paziente e tu il medico ti chiedo di iniziare la visita!" Sakura le rispose a tono ma mantenendo un atteggiamento molto più maturo. "Hai ragione, iniziamo ... sai ho tante visite da fare, sono molto richiesta dai pazienti ... dovrò darti degli altri orari rispetto a quelli che avevi prima, ma non posso fare diversamente ... l'hokage ti ha affidato alle mie cure perchè mi reputa all'altezza! Mi sento onorata per questo e non voglio di certo deluderla ... sapendo tutto questo ti chiedo la cortesia di essere sempre puntuale ... anche se forse alcune volte sarò io in ritardo" "Non ti preoccupare, mi adeguerò ai tuoi orari ... come giustamente hai detto sono io la paziente!" Sakura aveva compreso perfettamente il discorso di Minami ... avrebbe fatto in modo di farla incontrare con le ragazze, solo con lo scopo di divertirsi a vederle faccia a faccia. Nel breve periodo in cui l'aveva conosciuta si era fatta un'idea della sua personalità: era altezzosa, voleva essere sempre al centro dell'attenzione e le sue amicizie erano sempre mirate per un suo tornaconto personale. Era stata gentile con lei durante il periodo del suo ricovero dopo lo scontro con Madara, ma non perchè ci tenesse ad esserlo, ma per cercare di accattivarsela per poi vantarsi di essere amica della ninja leggenadaria. Vedendo però che lei preferiva la compagnia delle sue ex amiche aveva iniziato ad evitarla fino al punto di lanciarle ogni tanto sguardi di sfida e di odio perchè aveva interessi comuni a Sasuke. Minami era molto innamorata del moro e detestava tutte le sue quattro ex amiche perchè lo frequentavano nell'ambito dell'amicizia, mentre da quello che le aveva detto una volta Ino, Sasuke non la degnava di un solo sguardo, facendola inviperire ancora di più e facendola concentrare nel suo lavoro per farsi un nome e attirare così l'attenzione del suo amato, puntando anche sulla sua bellezza, perchè sì, Minami era una bella ragazza: alta, ben fatta, capelli lisci castani e lunghi fino alla cintura e occhi scuri: era una ragazza che non passava in osservato. sakura doveva stare attenta, Minami poteva diventare in un qualche modo pericolosa.

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Capitolo 30
*** capitolo 29 ***


Nei giorni successivi i sospetti di Sakura su Minami erano risultati veri: le dava gli orari per le visite a fine pausa pranzo delle ragazze. La rosa le aveva intraviste in varie occasioni, le prime volte avevano cercato di salutarla ma lei le aveva volutamente ignorate, poi successivamente si limitavano solo a guardarla un breve istante per poi distogliere lo sguardo e dirigersi verso gli ambulatori dove le attendevano le visite programmate. Per Ino e le altre era insostenibile quella situazione, il loro desiderio di parlarle, di spiegarsi era troppo grande, ma Neji e Shikamaru si erano raccomandati di non dire o fare nulla per evitare di peggiorare la situazione. Dovevano darle prima il tempo di abituarsi alla loro presenza e solo successivamente avrebbero fatto in modo di incontrarsi, magari in un luogo appartato lontano da orecchie indiscrete, per poterle parlare tutti insieme. Minami era perfida, tutte le volte che usciva dall'ambulatorio per chiamare Sakura si accertava sempre di incontrare gli sguardi delle sue colleghe e rivolgere loro un sorriso malefico. Una sera finito il turno le ragazze erano negli spogliatoi. "Accidenti a Shika e la sua idea ... come fosse facile vedere Sakura e non poterle dire niente!" "Lo so Ino, è la stessa cosa anche per noi, ma abbiamo già sbagliato una volta, non possiamo permetterci di rifarlo ancora!" "Lo so Hinata ma è così difficile ..." In quel momento entrò Minami seguita dalle altre oche colleghe (sempre soprannominate così da Ino, in quanto anche loro innamorate di Sasuke). Minami era la leader del gruppo, lei decideva, lei comandava, lei criticava ... e le altre la veneravano come fosse una dea e spesso Temari si chiedeva come facessero ad essere così stupide e così prive di personalità propria. "Oh Minami, vorrei chiederti di spiegarmi un metodo semplice e veloce per una sutura!" "Ma non esiste quello che mi chiedi ... una sutura si applica sempre allo stesso modo!" "Lo so, ma tu sei così brava!" Minami si accorse di Ino e delle sue amiche e con sorriso beffardo decise di approfittare della loro presenza per colpirle nel loro punto debole: non le piacevano, erano brave in tutto, erano molto note non solo per la loro bravura in campo medico ma anche per la loro appartenenza alle famiglia Ninja più illustri, stavano insieme ad altri ninja anche loro importanti, inoltre, cosa più importante, erano amiche e frequentavano il suo Sasuke .... le detestava! "Che vuoi che ti dica ... è vero sono molto brava ... pensa che l'hokage in persona mi ha affidato in cura la sua pupilla ... Sakura ... e il suo caso non è per niente semplice!" "Già, l'abbiamo saputo ... se non fosse stato per Tsunade, ora sarebbe paralizzata, mentre adesso può sperare in un recupero parziale anche se rimarrà zoppa, vero?" Ino non riuscì a resistere: "Senti Minami ... potresti dirmi come procede il processo di guarigione di Sakura?" "Come? Ah Ino, Ino, Ino!!! Lo sai benissimo che sono vincolata dal segreto professionale ... non posso dire le condizioni di una mia paziente ... dovresti saperlo meglio di me, visto che sei un medico da molto tempo ormai!" Temari stava per scoppiare, ma Hinata la fermò: "Ino lo sa bene, come lo sappiamo noi, ma non ti ha chiesto i dettagli ... solo come procede la sua guarigione e a questo potresti rispondere tranquillamente!" "Appunto potrei ... ma non lo farò! Perchè invece non glielo chiedete voi? Ah già dimenticavo ... non siete più amiche! Ma d'altronde, chi vorrebbe avere amiche che ti pugnalano alle spalle!" "Adesso mi hai proprio stancato ... non perdi occasione di punzecchiarci, spiegami ... a che scopo lo fai! Ti diverte vedere la sofferenza nelle persone?" "Temari! Così potrei offendermi ... Mi sono solo limitata ad esprimere una mia opinione, non credo ci sia un divieto in questo! Adesso però non ho più tempo e voglia di parlare con voi, mi state annoiando ... ragazze andiamo!" Le altre ragazze avevano osservato la scena ridendo sotto i baffi: per loro Minami era il loro idolo e grazie a lei avrebbero potuto far carriera in qualche modo, inoltre anche se innamorate di Sasuke non potevano competere con la bellezza della loro leader e tifavano per lei affinchè si potesse mettere insieme al moro e successivamente avrebbero potuto conoscerlo e frequentarlo come amico ... si serebbero accontentate di quello pur di stare con lui. "Io quella proprio non me la sopporto!" "Allora perchè non sei intervenuta anche tu Ten Ten?" "Temari no! Ten Ten ha fatto bene ... se fosse intervenuta sicuramente sarebbe scoppiata una lite ed era quello a cui puntava Minami!" "Ma Ino! ... D'accordo, scusate la mia impulsività ... adesso andiamo e raggiungiamo i ragazzi al campo di allenamento ... ho voglia di lanciare i miei ventagli per scaricarmi!" Dopo gli allenamenti: "Ehi Temari questa sera mi sembravi molto più agguerrita del solito è successo qualcosa?" "Lo puoi dire forte Kiba ... quella Minami ... io giuro che ..." "Minami? Ma non è quella che ha in cura Sakura-chan? Perchè, cos'ha fatto?" Le ragazze raccontarono la discussione avvenuta negli spogliatoi. "Cavolo che serpe ... però è anche vero che è l'unica a sapere delle condizioni di Sakura ... forse se Sasuke provasse a ..." Ma il moro lo fulminò con lo sguardo. "No Kiba, ho capito la tua idea, ma non credo che il teme sia disposto a parlare con quella vipera solo per avere delle informazioni su Sakura-chan! Rischierebbe di trovarsela ovunque, ... inoltre da quello che ci hanno detto le ragazze è anche molto furba, quindi capirebbe che l'interesse per lei sarebbe solo per carpire delle informazioni sulla nostra amica ... se fossi al posto di Sasuke mi rifiuterei anch'io!" "Uff .. la mia era solo un'idea ... va be' aspettiamo ancora, però ragazze vi do un consiglio, cercate di evitare quella serpe di Minami, non mi fido di lei!" Tutti gli altri annuirono, Kiba aveva ragione. Ormai ottobre era alle porte, i primi freddi d'autunno iniziarono a farsi sentire, stando ai calcoli di Tsunade, Sakura avrebbe già dovuto iniziare la riabilitazione, ma Minami prendeva tempo, non era del tutto sicura della completa guarigione. La rosa uscì dall'ambulatorio sconsolata, ancora una volta aveva posticipato l'inizio della riabilitazione. Sakura era un medico ma in quel caso doveva limitarsi a fare la paziente e seguire le indicazioni di Minami. Uscita dall'ospedale si accorse che il cielo iniziava a riempirsi di nuvoloni e che sicuramente da li a breve avrebbe iniziato a piovere. Doveva affrettarsi a tornare a casa, non aveva un abbigliamento molto pesante nonostante indossasse una giacca, inoltre non aveva l'ombrello e spingere la sedia a rotelle sotto la pioggia non era facile. Quello che non sapeva era che sia le ragazze che i ragazzi nell'ultima settimana avevano rallentato i lori ritmi di lavoro per potersi concentrare di più sugli allenamenti. "Ehi ragazzi, forse è meglio sospendere, fra un pò verrà un bell'acquazzone ... il mio fiuto non sbaglia!" "Hai ragione Kiba, sospendiamo .... che ne dite di andare un pò al centro commerciale?" "Che seccatura ... io non vengo ... l'ultima volta mi hai tenuto rinchiuso in quel posto per un intero pomeriggio, per farmi fare il porta borse!" "Tesoro mio ... dovrai pur renderti utile anche in altri modi, non trovi?" "Secondo me avrebbe preferito fare qualcos'altro Ino!" "Kiba ma sei sempre così pervertito? Temari, ma come fai?" La bionda arrossì. "Non mi dirai che ... l'assecondi?" Tamari divenne bordeaux. "Che male c'è, dopotutto l'intimità fa parte dei sentimenti che ci legano alle persone amate!" "Neji? Proprio tu parli di queste cose? ... Lasciatelo dire, sei proprio cambiato! Quindi non ti scandalizzi se anch'io e tua cugina ..." Neji fulminò Naruto, mentre Hinata venne sorretta da un eventale svenimento causatole dal troppo imbarazzo. Sasuke ascoltava quei discorsi, non li capiva molto bene ... per lui l'intimità serviva solo per procreare ... i sentimenti erano un'altra cosa. Lui non era mai stato con nessuna ragazza, il suo codice d'onore gli imponeva di unirsi solo alla donna che avrebbe scelto come compagna per il resto della sua vita, sapeva quindi controllare i suoi impulsi molto bene. Anche se assorto nei suoi pensieri riuscì a percepire il chakra di Sakura. "Fermatevi!" "Che c'è teme!" "Concentratevi e lo capirete!" "Ma questo è il chakra di Sakura-chan! Che facciamo adesso?" "Sembra che la fortuna sia dalla nostra parte, Ino dovrai saltare il centro commerciale ... adesso ascoltatemi!" tutti si voltarono a seguire le indicazioni di Shikamaru. L'appartamento di Sakura era a cinque minuti dall'ospedale, ma era collocato all'interno di alcune vie secondarie difficilmente frequentate, specie a quell'ora del pomeriggio. Ad un certo punto vide Kiba insieme a Temari andarle incontro. Non sapeva cosa fare, ci avrebbe messo troppo tempo per voltarsi e cambiare direzione. "Ciao Sakura ... finalmente ti vedo! Dovrei ridarti questi!" Kiba tirò fuori dal suo portafogli dei soldi. "Questi sono tuoi ... io non li voglio!" porgendoli verso lo sguardo sorpreso ma arrabbiato di Sakura. "Neanch'io!" La rosa cercò di superarli ma Temari le bloccava il passaggio, così cercò di voltare a sinistra, ma vide che stavano arrivando Naruto e Hinata, guardò verso destra, c'erano Ino e Shikamaru, si voltò indietro vedendo Neji e Ten Ten, l'avevano accerchiata ... doveva trovare una via di fuga ... provò a farsi largo in mezzo a Temari e a Kiba che incredibilmente la fecero passare ... ma andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno ... Sasuke! Era in trappola! "Lasciatemi passare!" "Non prima di aver parlato!" "Ino ti ho già detto che ..." "Lo so benissimo che non vuoi sentire le mie patetiche scuse ... ma non siamo qui per questo ... ma per sentire quello che hai da dirci!" "Non ho niente da dire a nessuno di voi ... adesso fatemi passare!" "No Sakura-chan ..." "Ti ho già detto di non chiamarmi così!" La rosa iniziava ad innervosirsi e gli occhi iniziavo a pizzicarle, voleva piangere dal nervoso, dal dispiacere ... ma non poteva farsi vedere in lacrime ... non da loro! "Per me tu sei e rimarrai per sempre Sakura-chan ... fattene una ragione!" Il tono di Naruto era fermo, determinato, Sakura lo conosceva, non avrebbe mollato finchè non avesse raggiunto il suo scopo e lei non poteva andarsene ... l'avevano accerchiata. "E cosa vuoi che ti dica è?" "Tutto ... tutto quello che hai nel cuore!" La rosa si immobilizzò, non si sarebbe mai aspettata una risposta del genere da parte di Naruto. Chinò il capo, il volto era triste ... era arrivato il momento di affrontarli, sospirò profondamente: "Va bene, ma poi mi lascerete andare d'accordo?" Voltandosi a guardarli tutti negli occhi, ad eccezione di Sasuke ... non voleva incontrare il suo sguardo. Gli altri annuirono assentendo. "Mi avete delusa, mi avete tradito ...mi avete pugnalata alle spalle! Ho sempre cercato di fare del mio meglio per rendervi felici ... la vostra felicità era la mia ... mi sono illusa di avere degli amici ... dei veri amici ... ma mi sono sbagliata le vostre parole lo hanno confermato!" "Perchè non ci hai detto della morte dei tuoi genitori!" "Mi chiedi il perchè Neji! Avevamo fatto una promessa ..." "Quella promessa non aveva nessun valore con noi ... noi siamo amici e gli amici si aiutano a vicenda!" "Eravamo ... eravamo amici Shikamaru! E poi tu dici che ci si aiuta a vicenda? Va bene allora rispondete voi adesso ad una mia domanda ... dov'eravate quando ero in ospedale? Mentre voi eravate a divertirvi io me ne restavo da sola a consolarmi con la vostra felicità ... mentre i minuti e le ore non passavano mai ... Ma non mi importava perchè vi sapevo felici ...." "Hai ragione ... abbiamo pensato solo a noi e ti abbiamo trascurata, ma non hai ancora risposto del tutto alla domanda di Naruto! Parlaci della morte dei tuoi genitori!" Shikamaru non mollava, voleva costringerla ad aprirsi. Sakura non riuscì più a controllare le lacrime e urlando: "Cosa volete che vi dica? Che mi sentivo e mi sento tutt'ora in colpa per la loro morte? Sono stata io ad insistere perchè si trasferissero sulle montagne per mettersi al sicuro dalla guerra e invece li ho mandati proprio incontro alla morte! Cos'altro volete sapere ... che ero talmente triste nel sentirvi dire quelle cose sul mio conto da aver deciso di abbandonare il villaggio, ma che poi non ce l'ho fatta? Che a quest'ora potrei ancora camminare se non me ne fossi andata da Konoha per colpa vostra? A quest'ultima frase si bloccò, aveva parlato troppo ... "Si Sakura ... era questo che volevamo sentirti dire ..." Ino la stava guardando con le lacrime agli occhi. "Ora fatemi passare!" La rosa schivò Sasuke che per tutto il tempo non aveva mai smesso di guardarla e di provare tenerezza per lei ... un sentimento che aveva provato solo con la sua famiglia. Iniziò a piovere .... la pioggia si mischiava alle lacrime della rosa ... accidentalmente una ruota della carrozzina si impigliò in un buco dell'asfalto, facendole perdere l'equilibrio e cadere a terra. Nessuno riuscì ad afferrarla in tempo. Sasuke ebbe l'impulso di chinarsi vicino a lei per aiutarla a rialzarsi. Sakura si scostò da quel contatto quasi fosse stata scottata e urlando: "Non mi toccare! ... Che nessuno di voi mi tocchi!" Tutti le ubbidirono, era troppo scossa e avrebbero potuto peggiorare la situazione. Riuscì a raddrizzare la sedia a rotelle, mise i freni alle ruote e cercò di far leva sulle braccia tremanti per lo sforzo. Una volta risalita sganciò i freni e iniziò a spingersi verso casa sotto la pioggia che iniziava a farsi sempre più insistente. "Bene ... adesso sappiamo!" Shikamaru aveva ideato il piano di accerchiarla e fare in modo che la rosa si liberasse del peso che portava nel cuore. Sapevano già tanto grazie all'hokage, ma mancavano ancora dei pezzi e solo Sakura poteva fornirli. Ora dovevano darle un pò di tempo per riprendersi, poi avrebbero cercato in qualche modo di recuperare la loro amicizia. Sasuke non aveva smesso un solo istante di guardarla mentre si spingeva su quella carrozzina ripensando ai suoi occhi spenti e a quel sentimento di tenerezza che aveva provato nei suoi confronti. "Accidenti ... non ha preso i suoi soldi!" "Kiba adesso non ha importanza!" Sakura tornò a casa bagnata fradicia mentre ripensava all'incontro avvenuto prima ... non sapeva spiegarsi il perchè, ma anche se triste si sentiva meglio ... forse il confidarsi, il dire dei suoi pensieri l'avevano in qualche modo alleggerita dal peso che aveva in fondo al suo cuore. Si diresse direttamente in bagno per farsi un bagno caldo, poi avrebbe provveduto a pulire ed asciugare il pavimento bagnato e sporcato dalla carrozzina. Una volta finito, continuava ad avere freddo alle ossa e per scaldarsi ulteriormente decise di farsi un the caldo bevendolo dentro alla tazza che le aveva regalato Sai, ma era anche consapevole che non si sarebbe risparmiata un bel raffreddore. Come immaginava il giorno dopo, oltre ad una forte emicrania, aveva il naso chiuso e il mal di gola, ma doveva andare all'appuntamento fissato da Minami e doveva sbrigarsi, non aveva voglia in quelle condizioni di prendersi anche una ramanzina. Come al solito Minami posticipò la sua riabilitazione, limitandosi a verificare il processo di guarigione. "Ascolta Minami, dato che mi è scoppiato il raffreddore e non hai ancora intenzione di iniziare la mia riabilitazione ..." "Decido io quando!" "Si, si, non volevo mettere in dubbio le tue doti ... volevo solo chiederti se possiamo incontrarci fra due, tre giorni il tempo per guarire!" "Ah! Va bene ... allora facciamo così, fra due, tre giorni vieni in ospedale poi vedrò di infilarti in mezzo ad una visita e l'altra!" "Ti ringrazio, ci vediamo!" Passarono tre giorni, Sakura iniziava a stare meglio ma aveva ancora il naso chiuso. Iniziava ad annoiarsi in casa, non trovava nessun passatempo ... neppure la lavatrice riusciva a distrarla. Sì, perchè da quando viveva in quell'appartamento ogni volta che usava la lavatrice dotata di oblò, si incantava per tutta la durata del ciclo a guardarla estasiata ripensando alle volte che aveva sfregato, battuto e strizzato i panni a mano, quando un semplice elettrodomestico faceva tutto il lavoro. Doveva trovarsi un passatempo ... iniziò a girare con la sedia a rotelle per la casa in cerca di qualcosa, ma non c'era niente ed era tutto pulito e riordinato. Andò in camera e aprì l'armadio, cosa cercasse non lo sapeva nemmeno lei ... poi l'occhio le cadde su una scatola. All'interno c'era il vestito che indossava in montagna il giorno in cui era ritornata a Konoha. Lo prese in mano e vide cadere una borsina. Era quella che usava quando si recava con Amy a cercare delle erbe mediche. La aprì: dentro c'erano delle erbe essiccate. sakura si ricordò che quel giorno avevano trovato delle erbe utili per fare degli anestetici ... ecco, poteva passare il tempo preparando le pillole anestetiche, poi il giorno dopo avrebbe potuto proporle a Minami da integrarle alle scorte dell'ospedale. Essendo già essiccate, si limitò a farle bollire e farle raffreddare, poi prese il frantoio ed iniziò a schiacciare fino a quando ogni singola foglia non si ridusse in poltiglia. Prese una piccola bilancia numerica per pesare le dosi e con le mani formò delle pillole. Poi le appoggiò sopra al piccolo forno vicino al fornello. Tutto quel procedimento avevano impegnato Sakura fino alla sera. Cenò, si lavò e andò a letto. Il giorno dopo, nel primo pomeriggio si sarebbe diretta in ospedale, generalmente a quell'ora Minami non era mai particolarmente impegnata e forse avrebbe evitato di passare troppe ore in sala d'attesa. Prima di addormentarsi, come consuetudine guardava la foto dei suoi genitori posta sul comodino. Si addormentò quasi subito, serenamente, entrando nuovamente dopo tanto tempo, in un mondo di sogni senza sofferenza ... da quando aveva parlato con i ragazzi riusciva ad addormentarsi senza pensieri e durante il giorno non pensava più a loro.

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Capitolo 31
*** capitolo 30 ***


CIAO A TUTTI E COME SEMPRE GRAZIE DI CUORE PER SEGUIRE QUESTA MIA FICTION ... QUESTO CAPITOLO E' LUNGO E MOLTO IMPORTANTE ... ALLA FINE CI SARA' UN'ALTRA MIA NOTA, A DOPO E BUONA LETTURA!!--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- La mattina dopo Sakura si alzò ancora con il naso chiuso, fece colazione ma non sentì nemmeno un sapore a causa di quel raffreddore persistente. Passò il resto della mattinata a leggere un libro di medicina a letto ... mentre in salotto aveva aperto un pò le finestre per far prendere aria alla casa. Circa un'ora prima di recarsi in ospedale iniziò a prepararsi decidendo di farsi un altro pò di the ... con il raffreddore era l'ideale. Preparò la sua tazza verde a forma di rana, versò l'acqua calda, mise dentro una bustina di the alla ciliegia, un cucchiaino di zucchero e un pò di limone. Stava per bere quando una folata di vento entrò in casa. "Accidenti mi sono dimenticata di chiudere bene le finestre!" Appoggiò la tazza vicino al forno dove sopra c'erano ancora le pillole anestetiche ... un'altra folata di vento e alcune di queste finirono dentro al the ... il calore le disfò all'istante. Sakura ignara dell'accaduto riprese la tazza ... il suo colore non le fece accorgere della presenza delle pillole sciolte, verdi anch'esse ed il raffreddore che le impediva di sentire gli odori e i sapori, le furono cruciali. L'effetto fu quasi immediato ... la testa iniziò a diventarle pesante, le forze la stavano abbandonando e la vista iniziava ad offuscarsi, la tazza le cadde dalle mani frantumandosi in mille pezzi, il liquido verde che si espandeva nel pavimento ... solo allora Sakura capì cos'era successo .... poi il buio. Sasuke era in pausa pranzo, stava mangiando un'insalata di pomodori come solito, quando fu colto ancora da quella strana sensazione allo stomaco: "Ma che mi sta succedendo?" Alle otto di sera le ragazze finirono il turno, i ragazzi li stavano aspettando come d'accordi. Non avevano più rivisto Sakura dal giorno in cui si erano parlati e speravano di rivederla presto per vedere la sua reazione e decidere come agire. Ino era pensierosa, lo era stata dall'inizio del turno, più volte le sue amiche le avevano chiesto cos'avesse, ma lei non riusciva a darsi una spiegazione. "Ino? Cos'hai fatto?" "Non lo so Shika ... è tutt'oggi che mi sento strana ... sembra quasi che abbia un brutto presentimento ... non lo so!" "Davvero Ino? ... anch'io ho uno strana sensazione, ma non so cosa sia!" Anche Naruto pensieroso. "Non è che per caso vi state ammalando?" "No Neji ... ricordati che sono un medico e i sintomi di un'influenza li so riconoscere ... non so neanch'io come spiegarmi!" Sasuke guardava allibito i suoi due amici: possibile che anche loro provassero le sue stesse sensazioni? Ino aveva ragione, non era influenza, lui era sano come un pesce! Che ci fosse qualcosa nell'aria? Non gli sembrava! In quell'istante Minami uscì dall'ospedale con a seguito le sue amiche oche, una di loro bisbigliando: "Oh guarda Minami c'è Sasuke!" "Lo so l'ho visto ... fortuna che sono sempre impeccabile .... Ciao Sasuke!" Ma il moro non la degnò di uno sguardo come al solito, inoltre era troppo concentrato nei suoi pensieri. "Minami scusa ... è da un pò che non vediamo Sakura, potresti dirci se sta bene?" Ino sembrava veramente preoccupata. "Ino te l'ho già detto che ..." "Ti ha fatto una semplice domanda ... vedi di risponderle!" Shikamaru non sopportava che qualcuno rispondesse in quel modo alla sua ragazza. Minami non poteva esagerare, davanti a lei c'era Sasuke e voleva fare bella figura davanti a lui, senza apparire troppo vipera. "Comunque se proprio ci tieni a saperlo, mi ha chiesto di saltare due o tre giorni di visite di controllo a causa di un raffreddore!" "E quanti giorni sono passati!" "Mmmm ... vediamo ... questo deve essere il quarto!" "Il quarto giorno? Ma non ti sei preoccupata non vedendola!" "E perchè mai avrei dovuto Ino?" La bionda era preoccupatissima, Sasuke senza rendersene conto e guidato da uno strano impulso, iniziò a correre verso la casa di Sakura. Anche Ino e Naruto seguirono il moro guidati dallo stesso impulso. Gli altri ragazzi li seguirono senza fare domande, lasciando Minami e le sue amiche interdette per quel comportamento. Arrivato davanti all'appartamento di Sakura, Sasuke aprì la porta con una spallata ... non gli interessava di niente, voleva accertarsi che la rosa stesse bene. Quando entrò, la scena che gli si presentò davanti fu agghiacciante ... Sakura era sdraiata a terra, non si muoveva ... accanto a lei i pezzi di una tazza rotta e un liquido verde sparso per il pavimento. Si precipitò verso di lei e la prese tra le braccia iniziando a chiamare il suo nome e a squoterla per cercare di farle riprendere i sensi .... tutto inutile. Arrivarono anche Ino, Naruto e tutti gli altri. Ino si precipitò vicino al moro per prestare soccorso alla rosa. "Sasuke, sdraiala ... devo passare il mio chakra!" Le altre ragazze si avvicinarono per vedere di aiutare in qualche modo la loro amica. I ragazzi iniziarono a guardarsi attorno per cercare indizi su quello che potesse essere successo. Naruto vide delle pillole verdi vicino al forno. "Ragazze qualcuno di voi sà cosa sono queste!" "Maledizione ... dobbiamo portarla subito in ospedale ... è in overdose anestetico ... dobbiamo farle subito una lavanda gastrica per scongiurare il peggio ... Forza ragazzi aiutatemi a portarla ..." Ma Susuke l'aveva già presa in braccio dirigendosi a tutta velocità verso l'ospedale. Ino lo seguì di corsa, essendo un medico poteva dare tutte le direttive senza dover attenersi alle procedure burocratiche. "Ragazze prendiamo dei campioni di questo liquido e tu Naruto prendi quelle pillole, dobbiamo analizzare tutto ... facciamo in fretta non c'è tempo da perdere!" Hinata era molto determinata e dirigeva tutti i ragazzi. In ospedale Ino aveva fatto portare Sakura in sala d'emergenza chiudendo la porta in faccia a Sasuke che si era dimostrato quasi riluttante ad abbandonare il corpo della rosa su quel misero lettino. Nel giro di alcuni minuti anche i ragazzi lo raggiunsero. "Allora teme, sai qualcosa?" "No ... Ino mi ha fatto mettere Sakura su un lettino ... ha iniziato a dare ordini a destra e a sinistra, dicendo al personale di prepararsi per una lavanda gastrica d'emergenza ... mi ha lasciato qua fuori!" "E' normale ... in sala d'emergenza può entrare solo il personale medico!" lo Hyuga cercava di mantenere un comportamento pressochè tranquillo, anche se dentro di lui tramava all'idea di quello che potesse essere successo a Sakura. "Eccomi ragazzi ... ho dato istruzioni ad Akamaru di andare a chiamare anche Kakashi ... sicuramente vorrà essere informato dell'accaduto, mentre le ragazze sono andate direttamente in laboratorio per analizzare quelle strane pillole e quel liquido verde" "Bene ... ora non ci resta che aspettare ... che seccatura!" Nel giro di dieci minuti arrivò anche Kakashi. "Scusate il ritardo ragazzi ... Akamaru mi ha raccontato tutto ...Sapete qualcosa?" "Non ancora!" Sasuke continuava a rimanere davanti a quella porta con la luce rossa accessa. Dopo più di un'ora arrivarono le ragazze. "Allora scoperto qualcosa?" "Si Kakashi ... sia le pillole che il liquido sono degli anestetici fatti con erbe mediche!" "Ma come faceva Sakura-chan ad averle e poi perchè le avrebbe prese?" "Non lo so Naruto ... ma credimi, lo scoprirò ... e le conviene dirmi la verità altrimenti non la passerà liscia!" Kakashi era molto serio, i suoi occhi facevano capire chiaramente la sua preoccupazione e la sua rabbia per quella situazione. Finalmente la luce rossa si spense e Sasuke indietreggiò di qualche passo in attesa di vedere Ino aprire la porta. "Ino finalmente, come sta Sakura-chan!" "Per fortuna l'abbiamo trovata in tempo ... le abbiamo fatto una lavanda gastrica ed un lavaggio interno per smaltire gli effetti di quell'anestetico ... anche se non ho capito la provenienza ..." "Abbiamo già i risultati ... tieni!" "Grazie Ten Ten!" Ino iniziò a leggere e nessuno la disturbò. "Ora ho capito ... sono anestetici fatti con delle erbe mediche, ma come faceva ad averle e perchè li ha presi, soprattutto in quelle quantità! Poteva rischiare veramente tanto!" "Spiegati meglio Ino!" Kakashi era molto attento come tutti gli altri. "Stando agli esami e a quello che ho visto ... Sakura ha ingurgitato una dose massiccia di anestetici ... se fossimo arrivati qualche ora dopo, avrebbe rischiato di entrare in coma di overdose e nella peggiore delle ipotesi ...." Ino non riusciva nemmeno a pronunciare quella parola nonostante fosse un medico ... stava parlando di Sakura ... della sua amica! Tutti gli altri capirono lo stesso, la parola che Ino rifiutava di pronunciare era: morte! "Posso parlarle?" "No Kakashi è ancora sedata ... anche se le abbiamo fatto una lavanda gastrica ed un lavaggio interno, l'anestetico le era già entrato in circolo ... credo che si sveglierà domani nel primo pomeriggio!" "Bene ... voi altri andate a casa, rimarrò io con lei fino a che non si svegliarà ... poi le chiederò spiegazioni!" "Ma noi ..." "Naruto va a casa ... ma stai tranquillo, prenderò dei provvedimenti e vi informerò sulle mie decisioni, adesso andate ... ah Ino, vorrei chiederti un'altra cosa, resta un attimo!" Kakashi aveva una strana luce negli occhi, stava pensando a qualcosa. "Caspita ... adesso ho capito cos'era quella strana sensazione che provavano sia Ino che Naruto ... essendo i migliori amici di Sakura hanno percepito che le era successo qualcosa!" Sasuke si fermò di colpo ad osservare Temari per quello che aveva detto, poi senza dire niente iniziò a saltare sui tetti per raggiungere velocemente casa sua ... doveva stare da solo per riflettere e capire! Nessuno disse niente ... ormai lo conoscevano e gli lasciavano i suoi spazi. Sasuke entrò nella sua villa, buia e vuota ... salì in camera sua senza accendere la luce e si mise a sedere per terra con la schiena appoggiata al muro, braccia e gambe incrociate e occhi chiusi: quello era il suo modo per riflettere e ragionare attentamente sulle questioni importanti. Iniziò dalle parole di Temari: Naruto e Ino avevano percepito involontariamente che era successo qualcosa a Sakura tramite il legame che li univa. Anche lui aveva provato la stessa sensazione, come in passato ... la sera del suo abbandono da Konoha e il giorno dell'incidente che la rese paralizzata. All'inizio credeva si trattasse solo di una coincidenza, ma dopo quella sera si era reso conto che non era così ... allora anche lui come gli altri due suoi amici era legato alla rosa! Ma in che modo? Ripensò al suo ragionamento fatto a capodanno in cui si rese conto di aver provato per lei, ai tempi dell'accademia, sentimenti di amicizia, di affetto ... l'aveva paragonata ad una bambola di porcellana tanto fragile da proteggere ... aveva scalfito la sua corazza entrandogli nel corpo e nell'anima e proprio per questo aveva deciso di allontanarla da lui perchè poteva innamorarsene e lui non poteva pensare all'amore, non prima di aver raggiunto i suoi scopi. Ma allora perchè era stato l'unico ad accorgersi del suo cambiamento? Perchè le volte scorse solo lui aveva avvertito quelle sensazioni legate a lei? Perchè aveva provato una stretta al cuore dopo che l'hokage gli aveva informati delle sue condizioni fisiche attuali? Perchè aveva provato tenerezza dopo averla fatta parlare? .... Più provava a ragionare per trovare delle risposte adeguate più la sua testa non sembrava voler collaborare ... doveva concentrarsi di più o sarebbe impazzito sul serio! Iniziò a concentrarsi su altri avvenimenti passati con i suoi amici, forse aveva tralasciato dei dettagli che avrebbero potuto aiutarlo .... Spalancò gli occhi: Naruto! Li richiuse e ripensò a quella sera in cui il biondo gli aveva consigliato di non usare solo la testa, ma anche il cuore. Pensare e ragionare con il cuore? Come si faceva? ... Se solo ci fosse stato ancora Itachi avrebbe potuto chiederlo a lui ... Itachi! Ecco, forse aveva capito ... iniziò a ripensare ai ricordi felici in compagnia di suo fratello, a quando giocavano insieme, a tutte le volte che gli scompigliava i capelli o gli mettava due dita sulla fronte come segno di affetto, a quando l'aveva salvato per amore dallo sterminio del clan per poi raccontargli tutta la verità e farsi promettere di amare e difendere Konoha! Tutti questi ricordi non provenivano dalla sua testa ma dal suo cuore. Provò allora a paragonare i ricordi di Itachi con Sakura. Dai tempi dell'accademia aveva iniziato ad apprezzarla e a stare bene in sua compagnia: era una ragazza allegra e spensierata amante della vita. Era riuscita in un qualche modo a fargli riscoprire quei sentimenti che aveva represso dopo la morte della sua famiglia. Si era talmente affezionato a lei da non sopportare che qualcuno le facesse del male e si era ripromesso di difenderla. Lo stesso compito l'aveva anche per gli altri compagni, ma con Sakura era diverso, si accertava sempre che stesse bene ... Aveva dato via libera al potere del marchio di Orochimaru nella foresta nera quando la rosa venne attaccata dai ninja del villagio del suono perchè le avevano fatto del male. Lui stesso non era riuscito ad attivare quel potere! Itachi si era sacrificato per proteggerlo, perchè gli voleva bene, perchè lo amava ... Amava? Ma allora ... Finalmente aveva capito! Sakura non gli era entrata solo nel corpo e nell'anima, ma anche nel cuore ... Lui era innamorato di lei. Sì lo era sempre stato sin dai tempi dell'accademia solo che in quel periodo era troppo accecato dalla vendetta per rendersene conto e sempre in quel periodo ragionava solo con la testa. Questo sentimento l'aveva racchiuso e seppellito in fondo al suo cuore, ma ora voleva uscire ... era per questo che aveva provato quelle strane sensazioni quando Sakura abbandonò il villaggio, quando ebbe l'incidente e quella sera stessa , era per questo che aveva provato tenerezza per lei ... Sì ora era tutto chiaro: lui Sasuke Uchiha era innamorato di Sakura Haruno! Ringraziò Itachi che ancora una volta era riuscito a fargli comprendere la verità, solo che con lui l'aveva capito troppo tardi e non c'era più, ma con Sakura sarebbe stato diverso. Ora che finalmente aveva capito, non poteva di certo confessarle il suo amore, sarebbe stato sicuramente rifiutato, era stato troppo crudele con lei e sicuramente lo detestava e non l'amava più ... doveva agire con calma, doveva avere pazienza. Si ripromise di riallacciare il loro rapporto, di ritornare amici e chissà ... forse un giorno avrebbero vissuto insieme il loro amore. In ospedale Ino aveva risposto alle domande di Kakashi. La rosa era ancora sedata e ne avrebbe avuto ancora per molte ore, così in mattinata l'hokage in carica convocò tutti i ragazzi per parlargli. Sapeva già cosa fare! "Kakashi come sta Sakura-chan!" "Da quello che mi ha detto Ino sta bene, ma è ancora sedata e ci vorranno diverse ore prima che si svegli, ma il motivo per cui vi ho chiamati è un altro ..." Si alzò e si voltò verso la finestra dando le spalle ai ragazzi. "Non so ancora perchè abbia preso quegli anestetici ma una cosa è certa ... non permetterò più che accada una cosa del genere, non voglio che si faccia del male!" "Neanche noi ... vorremo tanto aiutarla, ma lei non vuole avere niente a che fare con noi e non sappiamo come comportarci!" "Lo so Hinata ... so tutto ... Ino mi ha anche detto che secondo lei Sakura sarebbe già pronta per iniziare la riabilitazione sotto però un controllo medico costante ... Minami non sembra in grado di ricoprire questo ruolo, quindi ..." "Ci sta forse dicendo che lo vuole affidare a noi? Sarebbe fantastico!" "Ten Ten, non è così facile ... Sakura può rifiutarsi di avere voi come guide ..." "Hai ragione Neji, ma posso imporglielo in quanto hokage .... però c'è un'altra cosa che mi preoccupa, non mi fido saperla a vivere da sola, pensavo ...." "Di farla vivere a casa di uno di noi?" "Ino, qui neanche l'hokage può far niente, non dimenticarti che Sakura è una ninja leggendaria ed in quanto tale ha dei diritti e dei poteri, fra cui quello di rifiutarsi di convivere con un ninja inferiore a lei ... almeno che ...." "Almeno che cosa Shika!" "Almeno che, Kiba, non fosse obbligata ad andare a vivere a casa di un altro ninja leggendario, in questo caso non potrebbe opporsi all'ordine dell'hokage!" "Shika, stai forse dicendo che Sakura-chan dovrebbe venire a vivere da me o dal teme?" "Esatto Naruto ... hai capito benissimo!" "Ma alllora non c'è nessun problema, Sakura-chan può venire a vivere ...." "Da me!" Tutti si voltarono increduli verso Sasuke. "Da te, teme?" "Si, da me. Sono anch'io un ninja leggendario, inoltre la mia casa, senza offesa dobe, è molto più grande della tua e ci staremo tutti senza intralciarci ... credo che servirà la collaborazione di ognuno di noi ... Sakura non prenderà molto bene questa decisione e conoscendo la sua testardaggine renderà il lavoro delle ragazze molto difficile!" "Hai ragione teme ... come sempre!" Naruto aveva capito che l'offerta del suo amico non dipendeva dalla casa più o meno grande, ma dal fatto che stesse iniziando ad accorgersi dei sentimenti che provava per la rosa e chissà ... forse a vivere insieme .... "D'accordo ragazzi ... Sakura sarà obbligata da me in quanto hokage a vivere a villa Uchiha sotto la responsabilità di Sasuke e Naruto in quanto ninja leggendari, sarà obbligata ad essere seguita nel processo di guarigione e di riabilitazione da Ino, Hinata, Ten Ten e Temari. Tutti voi avrete in supporto Shikamaru, Neji e Kiba. Ino, quando pensi che Sakura possa uscire dall'ospedale?" "Sicuramente domani!" "Ok, allora da oggi in poi sarete esonerati dalle vostre mansioni, vi occuperete solo di Sakura ... tu Sasuke essendo il capo della polizia potrai portarti il lavoro a casa e voi ragazzi lo aiuterete, siete qualificati per farlo ... ora vi consiglio di andare a villa Uchiha a preparare tutto l'occorrente per quando Sakura verrà dimessa!" I ragazzi uscirono, da sotto la maschera di Kakashi comparve un sorriso beffardo: sarebbe iniziata una guerra in quella casa, ma non una guerra in cui si combatte con armi o arti ninja, ma una guerra psicologica e avrebbe vinto chi sarebbe riuscito a mantenere i nervi più saldi .... Sasuke, Shikamaru e Neji erano imbattibili in questo ... Ora si ritrovava lui stesso ad affrontare una battaglia: doveva dirlo a Sakura. Nelle prime ore del pomeriggio la rosa si svegliò ... aveva lo stomaco sottosopra, la testa le stava scoppiando. Aprì gli occhi: "M-ma do-dove sono?" "Finalmente ti sei svegliata!" "Kakashi! Ma perchè sono in ospedale, cos'è successo?" "Lo chiedo io a te ... i ragazzi ti hanno trovato priva di sensi in casa, ti hanno portato d'urgenza in ospedale per farti una lavanda gastrica ed un lavaggio interno ... avevi ingerito una dose massiccia di anestetici trovati in casa tua! Ora dimmi perchè l'hai fatto!" "Ora ricordo ... no, non è come pensi è stato un incidente ... " Sakura spiegò nei dettagli quello che era successo. "Kakashi credimi non era mia intenzione nè farmi del male nè far preoccupare nessuno!" "Ok ti credo ... però adesso mi devi ascoltare attentamente. Ti ho fatto visitare da Ino ..." "Ino? No lei non ..." "Non interrompermi!" Kakashi aveva lo sguardo serio ed autoritario. "Scusa è solo ..." "Non mi interessa, adesso mi ascolti fino alla fine senza interruzione ... ti ricordo che davanti a te non hai più il tuo ex maestro, ma l'hokage!" "Ha ragione, mi scusi" La rosa gli diede del lei come segno di rispetto per l'autorità che rivestiva. "Dunque ... come ti stavo dicendo Ino ti ha visitato e secondo lei saresti già pronta ad iniziare la riabilitazione sotto un controllo medico costante, Minami sembra non essere in grado di ricoprire questo ruolo in maniera appropriata, quindi ho deciso di farti seguire dalle ragazze ... " Sakura stringeva le lenzuola e si mordeva le labbra, non voleva essere seguita proprio da loro, ma non poteva nemmeno disubbidire ad un ordine dell'hokage. Kakashi la stava guardando e si stava preparando alla parte migliore del suo discorso, prevedeva scintille: "Inoltre, non mi sento tranquillo saperti a casa da sola ... ho capito e ti ho creduto quando mi hai detto che è stato un incidente, però possono capitarne ancora e tu, per il momento, non sei in grado di aiutare te stessa, nè chiedere aiuto ... non puoi ancora camminare ... quindi finchè non sarai completamente autonoma ti ordino di andare a vivere con ..." "NO! Questo non può farlo ... le ricordo che sono una ninja leggendaria e ..." "E puoi rifiutarti di andare a vivere con un ninja inferiore ... ma in questo caso, in quanto hokage ti obbligo ad andare a vivere con un altro ninja leggendario!" Sakura lo guardava incredula ed impaurita: "C-con c-chi!" sperava ardentemente di non sentire quel nome: "Sasuke!" La rosa perse più di un battito poi: "NOOOOOOOOO! Assolutamente no! Non voglio andare a vivere proprio da lui, sai quello che mi ha fatto ... ti prego Kakashi in nome della nostra amicizia, non farmi questo!" "Sakura è proprio per la nostra amicizia che lo faccio, ci tengo molto a te e hai bisogno di aiuto ... Le ragazze sono le migliori di tutto l'ospedale è per questo che voglio che siano loro a seguirti, e in quanto alla tua posizione di ninja leggendario sarai affidata a Sasuke e a Naruto ... è un ordine!" "Ma perchè proprio lui!" "Si è offerto personalmente!" "Cosa? Ma perchè?" "La sua casa è molto più grande rispetto a quella di Naruto ... poi se c'è dell'altro non te lo so dire ... domani potrai uscire, ti verranno a prendere o Naruto o Sasuke in quanto tuoi tutori!" "Per quanto tempo dovrò vivere là?" "Questo dipende solo da te e dalla tua guarigione ... ora devo andare ho un sacco di lavoro da sbrigare!" A Kakashi non sembrava il caso di informarla che anche gli altri ragazzi avevano ricevuto l'incarico di supportare le ragazze, lo avrebbe capito da sola. Sakura era amareggiata, triste, confusa: avrebbe dovuto stare con le ragazze, sarebbe stata sotto la responsabilità dei suoi due ex compagni di team e avrebbe dovuto vivere nella casa di Sasuke. Perchè si era proprio offerto lui di ospitarla? Forse voleva umiliarla ancora di più! Sì doveva essere così, la voleva umiliare, voleva farle capire quanto fosse patetica, noiosa e debole. Doveva stare attenta, molto attenta, altrimenti avrebbe rischiato di soffrire ulteriormente. Sasuke aspettava i ragazzi che erano andati a prendere tutta la roba di Sakura per trasferirla da lui e in attesa pensò alla fortuna che aveva avuto: avrebbero vissuto sotto lo stesso tetto e sarebbe stato molto più facile per lui riallacciare il loro rapporto e farle capire che l'amava.--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------TATAN!!! FINALMENTE SASUKE HA CAPITO DI AMARE SAKURA! SAPESTE CHE FATICA SCRIVERE I SUOI PENSIERI E I SUOI RAGIONAMENTI ... E' PROPRIO CONTORTO!! ANCHE SE AGGIORNO GIORNALMENTE NON MI SEMBRAVA CORRETTO NEI VOSTRI CONFRONTI LASCIARVI IN SOSPESO SUL PIU' BELLO, QUINDI CHIEDO A TUTTI VOI UNA CORTESIA, ANCHE AI LETTORI ANONIMI, POTRESTE DIRMI COSA NE PENSATE? ... CREDO ABBIATE CAPITO TUTTI CHE ADESSO INIZIERA' UNA NUOVA PARTE .... SASUSAKU? GRAZIE ANCORA DI TUTTO UN BACIONE

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Capitolo 32
*** capitolo 31 ***


Sasuke aveva assegnato a Sakura la sua vecchia camera. Si ricordava di quando sua madre gli raccontava che era stato proprio Itachi a scegliere quella stanza per lui: era la più bella di tutta villa Uchiha, grande, spaziosa e luminosa. Era anche l'unica che possedeva una piccola terrazza dalla quale si poteva ammirare il monte degli hokage e tutta Konoha, inoltre essendo ad est, era la prima stanza ad essere illuminata dal sole e alla sera, data la sua posizione, si potevano osservare tutti i colori del tramonto. Sì, era la stanza giusta per lei! Le ragazze avevano provveduto al trasloco sistemando accuratamente tutta la roba della rosa, posizionando anche la foto dei suoi genitori sul comodino accanto al letto di una piazza e mezza. Avevano anche collocato un triangolo metallico per facilitare l'alzata dal letto di Sakura. Successivamente avevano spostato il grande letto matrimoniale dei genitori di Sasuke in mansarda, per creare più spazio nella stanza e utilizzare i loro futon per quando si sarebbero dovute fermare a dormire, specie nei primi tempi della riabilitazione: questa poteva creare dolori allucinanti a Sakura e la loro presenza sarebbe stata indispensabile. Non potendo camminare, ma volendo che si sentisse il più possibile libera di muoversi in quella enorme villa, Shikamaru era riuscito a procurarsi in cantiere un piccolo elevatore. Insieme agli altri, l'avevano montato vicino alla grande scala che collegava i due piani. I lavori durarono molte ore, ma alla fine era tutto sistemato e pronto per l'arrivo di Sakura. Finalmente era giunta l'ora di andarla a prendere e si diressero tutti in ospedale. "Naruto, Sasuke! Essendo voi i tutori di Sakura, almeno uno di voi deve andare alla reception a registrarne l'uscita!" "Nessun problema Ino, ci vado io!" "Scordatelo dobe ... potresti fare dei casini come tuo solito ... ci penso io!" "Eh no teme! Ti ricordo che anch'io sono un tutore di Sakura-chan e voglio registrare io la sua uscita, questo me lo devi, dato che verrà a vivere da te!" "Tze ... non ci penso proprio!" "Sentite ragazzi non litigate ... facciamo che ci andate entrambi e magari veniamo anche noi ... giusto perchè non combiniate guai!" "Che genere di guai Neji? Dobbiamo solo fare una firma o mi sbaglio?" "No ... ma conoscendovi bisogna aspettarsi di tutto, meglio seguire il consiglio di Neji .... che seccatura!" "Allora vengo anch'io con voi ... magari ci sarà anche da divertirsi!" "Kiba non mi sembra nè il luogo nè il momento adatto per pensare al divertimento ... dobbiamo piuttosto pensare a come comportarci con Sakura!" "E' vero Temari ... Sasuke ha ragione, è molto testarda e sicuramente non avrà preso molto bene questa decisione di andare a vivere sotto il suo stesso tetto e con voi, incaricate alla sua riabilitazione. Credo che per qualche giorno sia prudente non insistere troppo con lei, ma lasciarla adattare un attimo a questa nuova situazione!" "Hai ragione Shika, bisogna darle tempo .... ecco siamo arrivati ... bene allora proporrei questo, voi ragazzi andate alla reception per registrare l'uscita di Sakura, mentre noi ragazze vi aspettiamo all'ingresso, poi andremo tutti insieme a prenderla ok?" "Ok Ino!" dissero all'unisono. Le ragazze stavano aspettando, quando videro Minami camminare velocemente verso di loro con lo sguardo arrabbiato e una lettera in mano. "Ragazze preparatevi ... non mi sembra che miss oca stia venendo verso di noi con buone intenzioni!" "Lo credo anch'io Temari ... ma questa volta avrà pan per focaccia!" Le ragazze si voltarono tutte verso Hinata: non si sarebbero mai aspettate una risposta di questo tipo da lei. "Eccovi qua ... ditemi è stata vostra l'idea vero?" Sventolando sotto i loro nasi il foglio che aveva in mano. "Non sappiamo di cosa tu stia parlando Minami!" "Ten Ten non fare la furba .... L'hokage mi ha informato di avermi tolto Sakura come paziente per darla a voi ... ma chi vi credete di essere? Lady Tsunade l'aveva affidata a me per le mie capacità ... mentre voi avete approffittato della vostra amicizia con Kakashi per farmela togliere ... e tutto perchè siete gelose di me!" In quel momento erano tornati i ragazzi, avevano assistito e ascoltato lo scambio di battute fra le ragazze, Shikamaru e Neji stavano per intervenire ma Sasuke fu molto più veloce di loro. "Ehi tu!" Minami si voltò: perse un battito, il suo amato le stava rivolgendo la parola per la prima volta e si stava dirigendo verso di lei. Era incantata o meglio ... imbambolata: "C-ciao S-sasuke s-sono Minami!" "Non mi interessa sapere chi sei ... Ascoltami bene perchè odio ripetermi ... per colpa della tua incompetenza e superficialità, Sakura non solo non ha iniziato la riabilitazione, ma è finita ricoverata d'urgenza in seguito ad un incidente domestico!" Minami era spiazzata, aveva tanto desiderato parlargli, ma mai avrebbe immaginato di venir ripresa in quel modo, doveva pensare a qualcosa per discolparsi: "Sasuke non ti arrabbiare, lascia che ti spieghi ... Ho ritardato l'inizio della riabilitazione per farla ristabilire il meglio possibile dopo il delicato intervento che ha avuto ... inoltre io non c'entro niente con il suo incidente ... " "Oh si che c'entri! Sbaglio o era affidata a te? Eppure non ti sei minimamente preoccupata non vedendola in ospedale al quarto giorno!" "Ma avevo già pensato di andare a casa sua per ..." "Non sopporto i bugiardi ... non ti è mai interessato niente di lei, volevi solo farti bella agli occhi della gente, mentre in verità sei una pessima persona ... ti proibisco di avvicinarti ancora a Sakura, altrimenti te la vedrai direttamente con me e credemi, è meglio non farmi arrabbiare o finiresti per farti molto male!" Il moro si voltò verso le ragazze facendole segno di seguirlo, mentre Minami scoppiò via in lacrime. "Ehi teme, non credi di aver esagerato?" "Ma che dici Naruto, come non lo conoscessi ... se avesse esagerato avrebbe lanciato un chidori o attivato lo sharingan!" "Credo che Kiba abbia ragione!" Ten Ten iniziò a ridere seguita a ruota dagli altri. "Siamo arrivati, aspettate qua fuori mentre entro a consegnarle i vestiti per cambiarsi ... poi quando sarà pronta vi farò entrare!" Sakura era stata tutto il giorno a pensare e ripensare alle parole di Kakashi, perfino alla notte non era riuscita a chiudere occhio: l'idea di convivere con Sasuke e stare con tutti gli altri non le piaceva per niente. Non voleva avere più niente a che fare con loro, sperava che dopo quel suo sfogo fosse tutto completamente finito, invece .... Cosa poteva fare? Come doveva comportarsi? L'unico modo era cercare di ignorarli il più possibile, forse avrebbero capito di lasciarla stare! Assorta nei suoi pensieri, non si accorse dell'arrivo di Ino. La guardò male, ma la bionda non ci badò immaginando già la sua reazione: "Tieni ti ho portato questi vestiti ... se vuoi posso aiutarti!" Sakura non le rispose, prese gli abiti e iniziò a svestirsi ... non aveva imbarazzo davanti a Ino, si erano cambiate insieme molte volte, ma quando stava per togliersi la camicia da notte si ricordò del suo seno ... "Ti ricordo che ti ho fatto io la lavanda gastrica .... e ho visto che il seno ti è cresciuto!" La rosa arrossì appena e continuò a cambiarsi rimanendo in assoluto silenzio. "Hai finito ... ti aiuto a sederti sulla carrozzina ..." Ino si stava avvicinando con le braccia tese verso di lei, ma la rosa la schiaffeggiò sulle mani per allontanarla. "So arrangiarmi!" parole taglienti, parole fredde, parole dure come la roccia ... "Scusa ... adesso chiamo gli altri!" Ino si diresse verso la porta dandole le spalle, il suo volto era triste ma doveva aspettarselo ... Shikamaru l'aveva avvertita ... "Ciao Sakura-chan, ti siamo venuti a prendere, aspetta ti aiuto io a spingerti ..." "No Naruto è capace da sola!" Ino l'aveva trattenuto per un braccio, fortunatamente il biondo capì. Sakura iniziò a spingersi sotto lo sguardo di tutti, faceva molta fatica ... era ancora debole a causa della lavanda gastrica subita. Arrivata nell'atrio, vide correrle incontro Minami. "Oh Sakura ... sapessi quanto mi dispiace! Sono veramente mortificata! C'è qualcosa che posso fare per te? Chiedimi qualunque cosa, sono a tua completa disposizione ... lo sai vero che siamo amiche! Vuoi che ti accompagni io? Poi se ti fa piacere posso anche venirti a trovare tutti i giorni!" sfoggiando un sorriso raggiante, ma completamente falso. La rosa rimase stupita da tutta questa gentilezza, ma non si fece incantare: durante il periodo di visite non si era mai dimostrata amica con lei, anzi forse proprio tutto il contrario. "Dimmi, cos'è che non hai capito delle parole che ti ho detto poco fa?" Sasuke si era messo di fianco a Sakura guardando dritto negli occhi Minami con sguardo tra l'infastidito e lo scocciato. "Ma io e Sakura siamo amiche ... e ci tengo a lei, quindi vorrei venirla a trovare ..." "Tanto amiche da non preoccuparti minimamente di lei non vedendola dopo quattro giorni di assenza? Hai uno strano modo di dimostrare il tuo interesse verso una persona ... Stalle lontana, non ti avvicinare a lei e per quanto riguarda le visite, te lo vieto nel modo più assoluto ... Sakura verrà a vivere da me, nel mio quartiere e solo io posso decidere chi può e chi non può entrare ... e tu non sei la benvenuta!" Sasuke si voltò e senza che Sakura potesse dire o fare niente, iniziò a spingere la sedia a rotelle. Era sorpresa, confusa ... perchè aveva parlato in quel modo a Minami? Non che le dispiacesse, in fin dei conti aveva capito perfettamente che le sue parole erano completamente false e le aveva dette solo per poter entrare in casa del moro per stare con lui, ma quello che non riusciva a capire era il perchè Sasuke l'avesse in qualche modo protetta, difesa. No! sicuramente era stata lei a fraintendere il discorso del moro ... lui le aveva detto chiaramente di non starle in mezzo ai piedi, di essere invisibile ai suoi occhi, di preferirla morta ... non doveva pensarci, non doveva credere in qualcosa di non vero ... era senz'altro un modo per umiliarla ... doveva riprendere in mano la situazione, doveva fargli capire che non si era dimenticata del loro patto! Mise le sue esili mani sulle ruote della carrozzina: "C'è la faccio da sola ... Uchiha!" Sasuke rimase sorpreso, ma non troppo, era preparato alla sua reazione e senza che se ne rendesse conto le aveva già dato un indizio su dove partire per recuperare il loro rapporto: doveva ricominciare a farsi chiamare per nome e non per cognome. Tutti i ragazzi avevano assistito allo scontro fra il moro e Minami, ma nessuno osò intervenire ... non capitava tutti i giorni di vedere Sasuke comportarsi in quel modo ... si scambiarono uno sguardo di intesa: sicuramente il moro provava un certo interesse per Sakura e avrebbero cercato di aiutarlo. Le ragazze passarono di fianco ad una Minami con il volto segnato dalla rabbia, nel giro di circa mezz'ora era stata umiliata per ben due volte dal suo amato. Le sorriso beffardamente: se lo meritava! Sakura era stremata, spingere la stava affaticando molto, ma per il suo orgoglio continuò a trascinarsi lungo le vie del villaggio. Gli abitanti la salutarono tranquillamente e vedendo gli altri ragazzi dietro di lei, provarono gioia convinti che fossero ritornati amici, ignari invece della verità e che avrebbero sicuramente saputo nel giro di pochi giorni. Finalmente arrivò nel quartiere Uchiha scorgendo la villa di Sasuke, per lei era una visione paradisiaca: avrebbe potuto riposarsi. "Aspetta, devo aprire il portone!" Sasuke l'aveva superata mettendosi davanti a lei dandole la schiena: era possente, composto e impeccabile come sempre ... no, no, no ... doveva togliersi dalla testa quei pensieri! Abbassò il capo e iniziò a spingersi non appena la porta fu completamente aperta. Quello che vide la fece rimanere senza fiato: la casa era enorme, pulita, calda, ben arredata ed illuminata. In passato c'era stata solo una volta, ma il suo ricordo era molto diverso: se la ricordava buia e fredda. "Guarda Sakura, questo è un piccolo ascensore montato appositamente per te, così potrai muoverti liberamente fra i due piani senza problemi!" Shikamaru l'aveva distolta dai suoi pensieri facendola concentrare su quel piccolo elevatore posizionato vicino alla scala. Si vedeva chiaramente che proveniva da un cantiere, avevano pensato a lei, ma non le importava, non doveva dargli nessun tipo di soddisfazione: "Potevate evitare ... per quanto mi riguarda rimarrò nella mia stanza finchè non sarò autonoma da poter lasciare questa casa ... ora ditemi dove devo andare!" "Per di qua!" Sasuke le indicò di salire sull'elevatore mentre lui saliva le scale. Arrivata al piano superiore seguì a qualche metro di distanza il moro, finchè non si fermò davanti ad una porta. "Questa è la tua camera, dentro troverai tutta la tua roba ... qua di fronte c'è il bagno, lo userai solo tu ... io ne ho uno in camera, mentre i ragazzi useranno quello al piano di sotto!" Sasuke chiuse gli occhi passandole accanto per dirigersi versi gli altri che lo aspettavano in salone. Sakura aprì la porta e il suo cuore perse un battito: quella era la camera di Sasuke. C'era stata solo una volta e se la ricordava molto bene ... era rimasta uguale fatta eccezione per la foto dei suoi genitori sul comodino e il triangolo di metallo posizionato sopra il letto. Perchè gli aveva dato proprio la sua stanza? A che gioco stava giocando? Non si fidava, c'era qualcosa sotto ... iniziò ad aprire gli armadi e i cassetti ammettendo fra sè e sè che avevano fatto un buon lavoro ... era posizionato tutto come a casa sua, aprì la porta finestre che dava sul terrazzo ... il panorama la lasciò senza parole: poteva vedere tutta Konoha e il monte degli hokage! Intanto i ragazzi al piano di sotto avevano aspettato Sasuke prima di parlarsi fra di loro: "Accidenti ragazzi che risposte fredde ed acide! Non credo che riuscirò a sopportarlo per molto!" "Devi Ino, devi! Non credo le passerà tanto facilmente, se mai le passerà ... ma dobbiamo avere pazienza e concentrarci principalmente sulla sua riabilitazione facendole capire che potrà contare sul nostro aiuto e forse, con il tempo, potrà perdonarci ... che seccatura!" "Shikamaru ha ragione ... Ino, quando pensi che potrete iniziare?" "Fra qualche giorno, il tempo che si riprenda completamente dopo una lavanda gastrica, perchè Neji?" "Perfetto ... ascoltatemi tutti adesso, lasciamole questi giorni per riprendersi e per abituarsi a questa nuova situazione, poi inizieremo ad imporle la nostra presenza!" "Imporle Neji? Ma non credi che ..." "No, ha ragione Ten Ten, se continuiamo ad assecondarla troppo non riusciremo a farle capire quanto ci teniamo a lei!" "E cosa proponi di fare Kiba?" "Fra qualche giorno inizieremo ad imporle la nostra presenza e il nostro aiuto, sfruttando le sue risposte acide a nostro vantaggio, rispondendole a tono e iniziando a dirle quello che pensiamo di lei, hai capito adesso Temari?" "Credo di si!" "Non sarà affatto facile!" "E' per questo che Kakashi ci ha assegnati in vostro supporto Hinata ... proprio per aiutarvi! Sakura sa benissimo come colpire i vostri punti deboli, vi conosce molto bene e può raggirarvi a suo piacimento .... mentre con noi le cose sono un pò più diverse, vero Neji?" Lo Hyuga annuì, come tutti gli altri. Stava per iniziare una guerra senza esclusione di colpi psicologici. Per i primi tre giorni Sakura venne volutamente lasciata indisturbata, tranne quando le ragazze, a turno, le portavano da mangiare o Ino l'andava a visitare. La rosa passava tutto il suo tempo a leggere dei libri di medicina in terrazza, sfruttando ancora quelle ultime giornate di bel tempo, prima che iniziasse il vero freddo autunnale di ottobre. Non riusciva a concentrarsi molto sulla lettura, troppo presa da quello strano comportamento: la lasciavano in pace, ma conoscendoli sicuramente stavano escogitando qualcosa per poi partire all'attacco. Tutti questi pensieri e quella situazione in generale le avevano fatto chiudere lo stomaco: mangiava a sufficienza ma non tutto. Il problema più grande per lei era quando si sdraiava nel letto, anche se le lenzuola erano state lavate e cambiate, sentiva sempre l'odore di Sasuke ... lui aveva dormito in quel letto per molti anni ed era normale aver impresso il suo odore, Sakura cercava di non pensarci, di concentrarsi su qualcos'altro ... la sera del litigio aveva deciso di chiudere definitivamente il capitolo Sasuke Uchiha e non aveva nessuna intenzione di riaprirlo: non doveva più entrare nel suo cuore! La stanza del moro era di fianco a quella della rosa e ogni notte aspettava che tutti fossero andati a dormire per fermarsi davanti alla sua porta per azzerrare il suo chakra e attivare lo sharingan per guardarla dormire: la trovava sempre più bella e sempre più indifesa. Sentiva crescere il suo amore verso di lei ogni giorno di più ma non doveva aver fretta o avrebbe rischiato di compromettere tutto. Alcuni giorni dopo, finito la classica visita di controllo di Ino: "Molto bene Sakura, ti sei perfettamente ristabilita, se vuoi potremo iniziare da subito la riabilitazione, che ne dici?" "Sei tu il medico!" "Come vuoi ... allora da medico ti dico che inizieremo da subito con il riattivarti i muscoli e i legamenti delle gambe tramite massaggi particolari, ma prima di alzarti per iniziare a provare a camminare sarebbe il caso che mangiassi di più ... ti devi irrobustire e hai bisogno di energia!" "Mangio quello che voglio ... e ora iniziamo, prima lo facciamo prima mi libero di voi!" Le parole di sakura erano sempre più taglienti ma sembravano non scalfire minimamente la corazza delle ragazze ogni qualvolta si rivolgeva a loro. In quei giorni aveva visto solo loro, anche se avvertiva chiaramente il chakra degli altri ragazzi, ma fortunatamente non erano mai andati da lei e sperava che continuassero a non farsi vedere, anche se il suo sesto senso le diceva il contrario. "Allora Sakura sei pronta? Sai come funziona, quando il male inizia a farsi troppo insopportabile lo dici che ci fermiamo subito ok?" "Allora potremo già fermarci dato che siete voi insopportabili, Hinata!" La mora non riuscì a controllare le sue emozioni, facendo trasparire alla rosa il suo dispiacere, la quale accorgendosene, ne approffittò per incalzare la dose: "Denoto che non sei cambiata ... ti faccio sempre paura, e dimmi, ti senti ancora minacciata da me? ... Oh povera Hinata! Ma non devi preoccuparti, non posso farti niente, vedi? Sono immobilizzata in questo letto!" Sakura le stava rinfacciando quello che le aveva detto alle spalle la sera da Ichikaru, era quello il suo piano ... rinfacciare a tutti la sua sofferenza per le loro parole. Hinata invece si ricompose, sotto lo sguardo incoraggiante delle altre ragazze: "Sai, ti devo ringraziare per il tuo consiglio di prendere una posizione ... in questi mesi sono cambiata, mi sento molto più sicura e che tu lo creda o no, lo devo proprio a te ... Ho riflettuto molto sulle tue parole e ho capito che la mia paura e il mio sentirmi minacciata da te derivava dalla mia insicurezza e dalla mia timidezza. Ora sono più sicura delle mie doti e delle mie capacità e questo mi ha permesso di reprimere la timidezza ... quindi grazie Sakura, ancora una volta ti sei dimostrata una vera amica!" La rosa rimase spiazzata, credeva e sperava di averla ferita, invece si era sentita ringraziare. Voltò il capo contrariata, aveva perso il primo scontro. Le altre fecero un cenno ad Hinata come per congratularsi con lei. Il primo trattamento durò quasi due ore, Sakura stringeva i denti per il male, ma per orgoglio non disse nulla e sopportò in silenzio. Doveva ammettere però che erano molto migliorate in quell'ultimo anno, il loro chakra curativo era molto più potente e molto più efficace ... ora capiva perchè Kakashi le aveva definite le migliori: lo erano veramente, ma mai glielo avrebbe detto. Dopo pranzo Ino ritornò in salone con il vassoio di Sakura fra le mani, si vedeva chiaramente la sua preoccupazione. "Ino che c'è!" "Niente Shika ... è solo che continua a non mangiare molto, mentre dovrebbe nutrirsi di più per recuperare più velocemente forza ed energia!" "Mangia poco? Non vorrai dire che ..." "No Kiba, non è denutrita se è questo a cui ti riferivi ..." "Forse non ha molta fame per il primo trattamento che le avete fatto!" "E' proprio questo il punto Naruto ... ha sprecato molte energie e le deve recuperare!" "Ma allora perchè non la sforzate?" "Fosse facile Kiba ... fronte spaziosa è talmente testarda da non voler sentire ragioni!" "Ci penso io, dai qua ... Neji, Shikamaru venite!" Sasuke prese dalla mani il vassoio di Ino, incamminandosi verso le scale seguito a ruota dagli altri due. "Ehi ma che intenzioni avete?" "Non ti preoccupare tesoro mio ... ora ci pensiamo noi ... ho già capito cos'ha in mente Sasuke e la sua idea mi piace molto, anche se è una seccatura!" "Ma ..." "Ino, voi ragazze siete troppo buone e troppo accondiscendenti con lei ... con noi sarà diverso!" "Ma Neji!" "Lasciali stare Ino e fidati di loro ... sono gli unici che non si faranno sopraffare da Sakura-chan ... io stesso non ho la loro forza sotto questo punto di vista! Ora siediti qua con noi ... e ascoltatemi bene, qualunque cosa sentiate, non vi muovete ... lasciate fare a loro!" Sakura aveva preso in mano la cornice dei suoi genitori e la stava osservando, lo faceva quando si sentiva sconfortata e in quegli ultimi giorni lo faceva molto spesso ... non le piaceva quella situazione. La porta si aprì ed entrarono Shikamaru, Neji e Sasuke con il vassoio del pranzo in mano. "Ehi ma che modi sono! Non lo sapete che si bussa?" "Piantala, ora metti giù quella foto e finisci di mangiare!" "Non ho più fame ... e non darmi ordini Uchiha!" Sasuke sembrava non avesse sentito una sola parola, le si avvicinò, appoggiò il vassoio sul comodino e fece per prenderle la foto dalle mani. "Non la toccare ... non azzardarti a toccare la foto dei miei genitori Uchiha!" Sasuke continuava ad allungare la mano. "Hai sentito quello che ti ho detto Sasuke?" "Adesso sì!" porgendole il vassoio. "Ho detto che non ho fame!" "Sakura ti conviene mangiare!" La rosa si voltò verso la voce di Neji vedendo che al suo fianco Shikamaru stava componendo i sigilli per richiamare le ombre con il suo chakra. "Ma che sta ...." Le ombre le immobilizzarono le braccia, la fronte e le spalancarono la bocca. Con la coda dell'occhio si voltò verso lo Hyuga vedendo che aveva già attivato il byakugan. "E' giusto spiegarti ... con la mia tecnica ti terrò immobilizzata e Sasuke ti imboccherà, mentre Neji con il suo byakugan controllerà che tutto il cibo venga ingurgitato!" Sakura credeva di impazzire, la stavano obbligando a mangiare e per di più Sasuke l'avrebbe imboccata ... non poteva farsi umiliare in questo modo, doveva cercare di liberarsi da quelle ombre che la tenevano immobilizzata. Provò a dimenarsi diverse volte, fallendo miseramente. "Be' come! Non riesci a liberarti? Non eri tu quella che diceva di non aver bisogno di allenamenti perchè eri una ninja leggendaria? Naruto e Sasuke, spezzano le ombre di Shikamaru con una facilità impressionante ... ma d'altronde loro si sono sempre tenuti in allenamento!" In un qualche modo, con quelle parole Neji voleva farle capire del perchè le aveva detto quelle cose da Ichikaru. "a-acco a o-oa!" "Non ho capito, aspetta!" Sasuke concentrò una parte di chakra nella sua mano e spezzò con una estrema facilità l'ombra del Nara che le spalancava la bocca. "Faccio da sola!" Era l'unico modo per mantenere la sua dignità. Shikamaru tolse le ombre dal corpo della rosa, mentre lei prendeva il vassoio e iniziava a mangiare. Lo Hyuga la fissava con il suo byakugan per verificare che ingurgitasse tutto. "Bene hai mangiato tutto .... adesso sai cosa ti aspetta se non finirai i pasti che ti verranno portati d'ora in poi!" Sasuke prese il vassoio vuoto e uscì dalla stanza, seguito dagli altri due. "Ma come avete fatto a farle mangiare tutto?" "Semplice, non ci siamo arresi ... anzi, si è arresa lei ... che scocciatura!" Neji iniziò a raccontare ai ragazzi quello che avevano fatto. "Accidenti, ci siete andati pesanti però!" "No Ten Ten, hanno fatto bene ... Sakura-chan ha trovato pane per i suoi denti!" La guerra psicologica era iniziata!

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Capitolo 33
*** capitolo 32 ***


Dopo quella volta, Sakura mangiava tutto quello che le veniva portato, all'inizio faceva molta fatica, non era più abituata a mangiare così tanto, ma effettivamente si era accorta che stava riacquistando sempre più forza e più energie, ma non voleva dimostrare ad Ino che avesse ragione e, ogni volta che entravano nella stanza Sasuke, Neji e Shikamaru con il vassoio, li ignorava completamente senza degnarli di un solo sguardo. Le riabilitazioni non erano molto diverse ... non guardava e non parlava con le ragazze nonostante loro cercassero di instaurare anche un breve dialogo riguardante i trattamenti. "Sakura, devi dirmi quando ti faccio male e non limitarti a fare una smorfia di dolore!" Ten Ten provava a spronarla a dire qualcosa, ma ogni tentativo era inutile. "Allora ragazze come procede? Riuscite a parlarle?" "No Naruto, abbiamo provato tante volte, ma niente ... si rifiuta di parlare!" Hinata si appoggiò alla spalla del biondo in cerca di conforto. "Però non le fa bene entrare nel mutismo ... si rifiuta anche di uscire dalla sua stanza, si sta estraniando dal mondo!" "Come hai detto Kiba? Sei un genio cucciolone mio .... mi è venuta un'idea!" "Che idea Temari?" "Ino se non mi avessi interrotta l'avrei detta subito ... dunque Sakura si rifiuta di parlare con noi, ma niente impedisce a noi di parlarle, vero?" "Vero ... ma non riesco ancora a capire quello che intendi!" "Semplice, parleremo fra di noi ... lei sarà costretta ad ascoltare e magari con il tempo potrà esprimere anche lei qualche opinione!" "Splendida idea Temari ... brava, mi congratuolo con te!" "Si ... potrebbe andare e comunque tentar non nuoce ... d'accordo da domani inizieremo a parlare fra di noi!" "Ma di cosa Ino? Cosa dovremo dire!" "Tutto quello che vogliamo Hinata ... come quando eravamo tutte amiche ... insieme!" "Potremo sapere anche noi di cosa parlavate?" "Assolutamente no Neji ... sono discorsi da donne e voi uomini non c'entrate!" "Neji non hai capito cosa intende dire Ten Ten? I loro discorsi tendelzialmente riguardavano noi o sbaglio Ino!" "Shika, non fare domande a cui sai benissimo che non avrai risposta!" "Fate voi, l'importante che parliate bene di noi ... Teme, hai del ramen? Mi è venuta fame, che ne dite di cenare?" "Tse ... sei sempre il solito ... comunque si, c'è n'è fin che vuoi, dobe!" Il giorno dopo come d'accordi tutte e quattro le ragazze entrarono nella camera di Sakura, con l'intento di attuare la loro idea. "Ino hai saputo che questo fine settimana il negozio di intimo al centro commerciale farà degli ottimi sconti?" "Davvero? Be' non è che ne abbia bisogno ... però un giro posso farlo, qualcuno ha bisogno di qualcosa?" "No, siamo a posto grazie!" "E tu Sakura, ti serve qualcosa? Che ne so, dei nuovi reggiseni?" La rosa avvampò: ma come si permetteva di farle certe domande? Anche se erano tutte ragazze non le sembrava il caso di parlare di biancheria intima, ma Ino sembrava non smetterla: "Dai, non fare complimenti, posso prenderteli io ... una terza abbondante vero?" "Ah! Allora avevo visto giusto! Nonostante indossi maglie molto larghe si nota il tuo rigonfiamento e i miei complimenti ... una terza abbondante!" Temari supportava Ino. "Come ti invidio Sakura, magari avessi anch'io una taglia in meno ... il mio seno è troppo grande e spesso mi vergogno!" "Perchè dovresti vergognarti Hinata? E poi credo che a Naruto non dispiaccia!" La mora arrossì, ma doveva continuare a parlare: "S-si ... anche se a volte esagera!" "Come esagera, perchè cosa fa?"Ino continuava e Sakura sperava che il discorso non prendesse una piega a fondo sessuale ... "Be' ecco ... non so come dire ... non è per quello che fa, ma per quello che dice ... si cioè ... quando siamo in intimità ... le chiama ... le mie grosse polpettone di ramen!" diventando rossa fosforescente dall'imbarazzo. A tutte le ragazze, compresa Sakura, comparve una goccia all'altezza della tempia ... Naruto non si smentiva mai, non conosceva la delicatezza, specie in campo femminile. "Ma tu non gli dici niente? Anche se devo stare zitta ... Kiba me le prende come fossero dei guinzagli!" "Mai quanto Neji ... sembra me le abbia scambiate per degli attrezzi ... le tocca in un modo che sembra quasi si alleni!" "Shika invece le studia come fossero una scacchiera!" Sakura non ne poteva più ... già non le piaceva parlare di certe cose, specie con loro che non le reputava più sue amiche ... ma i ragazzi, come si permettevano di mancarle di rispetto in quel modo? ... Esplose: "BASTAAAAAAAA!" L'urlo fu talmente forte da far correre i ragazzi nella stanza della rosa. Le ragazze erano sorprese ma contente ... anche se in preda ad un urlo isterico, aveva parlato. "Sakura-chan tutto bene?" Naruto si era precipitato di corsa verso di lei, ignaro di quello che fosse successo e dell'arrabbiatura della rosa che, presa da un impulso incondizionato, gli sferrò uno dei suoi potenti pugni scaraventandolo dall'altra parte della stanza. Si rialzò massaggiandosi la parte lesa: "Ma che ho fatto?" "E lo chiedi pure!!!! Razza di un baka che non sei altro! Come ti permetti di paragonarle a delle polpettone di ramen!" Naruto continuava a guardarla stupito. "Che vuoi dire Sakura?" "E tu Shikamaru, smettila di pensare alla tua stupida scacchiera!" voltò lo sguardo verso gli altri due ragazzi che cercavano di capire il senso di tutto quel discorso: "Kiba ... smetti di paragonare ogni simile cosa o persona ad un animale o a uno dei loro accessori ... Neji piantala di pensare sempre e solo agli allenamenti .... adesso mi avete scocciata ... fuori tutti dalla mia stanza e la riabilitazione la facciamo domani o giuro che non ci penso due volte a sfoderare un mio shannaro!!!" "Ragazzi è meglio che usciate ... ci tengo alla mia casa!" Sasuke non aveva capito una sola parola di quello che aveva detto Sakura, ma lo sguardo dei suoi amici faceva intendere che loro avevano capito perfettamente a cosa si riferisse, mentre le ragazze sghignazzavano divertite dalla scena. Quando fu sola, Sakura mise la testa sotto il cuscino e iniziò a ridere sonoramente, immaginando i ragazzi in certi atteggiamenti e dire quelle cose non proprio carine. Raggiunto il salone, le ragazze iniziarono a ridere anche loro, Ino e Temari si tenevano addirittura strette lo stamaco dallo sforzo. "Mi volete spiegare cos'è successo? ... Io non ho capito niente!" "Hinata, perchè hai detto quelle cose su ..." indicando con il dito il suo seno "sono personali e te lo dico solo quando siamo solo noi in certi ... si hai capito cosa intendo!" "Come chiami il seno di mia cugina?" "E dai Neji, non ti scaldare ... pensa per te che pensi solo agli allenamenti anche quando sei in intimità con Ten Ten!" "Almeno non la tratto come un animale e ....." "Adesso ragazzi basta ... non vi preoccupate, nessuno deve arrabbiarsi ... diciamo solo che siamo riuscite nel nostro intento ... Sakura non solo ha ascoltato, ma anche parlato!" "Si Ino e aggiungerei anche picchiato ..." toccandosi il suo bernocolo "Però devo dire che mi mancavano i suoi pugni ... se questo è l'unico modo per spronarla sono disposto a farmi picchiare tutti i giorni!" Scoppiando a ridere seguito dagli altri. Sasuke invece si era diretto in cucina rosso come un pomodoro ... stavano parlando del seno delle ragazze e della loro intimità ... ora capiva perchè Sakura si era arrabbiata tanto e non poteva darle torto, sorrise a pensare a tutta la scena ... doveva ammettere che le ragazze avevano avuto un'ottima idea!" "Ehi ragazzi ... ascoltatemi mentre Sasuke non c'è! Avete visto come si è comportato con Minami? Non credete che stia iniziando a provare qualcosa per Sakura?" "Si Ten Ten, l'abbiamo notato tutti ... forse sarebbe il caso di lasciarli un pò da soli che ne dite?" "Non credo sia il caso Temari ... almeno per il momento!" Ino sembrava pensierosa. "Perchè dici così Ino? Non vuoi aiutare Sakura e Sasuke ... forse hanno bisogno di stare un pò da soli, non dimentichiamoci del loro patto!" "No Temari, non l'ho dimenticato è solo che ..." "Ino ha ragione ... non dimenticarti che nè io nè Kiba abbiamo avuto ancora occasione di stare con lei! Tu e le ragazze vi occupate della sua riabilitazione, mentre Sasuke, Neji e Shikamaru si occupano dell'alimentazione ... e noi due non abbiamo ancora fatto niente ... uffa!" "E' vero Naruto ... forse è ancora presto, scusa non avevo pensato a questo!" "Perchè invece non continuiamo a sfruttare quello che avete iniziato voi ragazze?" "A cosa ti riferisci Neji?" "Ten Ten, mi riferisco a continuare a coinvolgerla, magari con tutti noi!" "Neji stai forse proponendo di obbligarla a stare in nostra compagnia?" "Esatto Hinata ... potremo iniziare un pò alla volta, ad esempio portarla in salone dopo cena e parlare tutti insieme, anche se non parteciperà al dialogo potrà almeno ascoltarci, così anche Naruto e Kiba avranno modo di stare con lei!" "Ottima idea Neji ... così anche il teme potrà in qualche modo riscattarsi davanti agli occhi di Sakura-chan ... poi magari fra un pò di tempo potremo organizzarci per lasciarli un pò da soli, che ne dite?" "Che ne dite di cosa?" Sasuke era ritornato e li stava guardando con aria sospetta ... quando Naruto confabulava qualcosa bisognava stare sempre allerta. "Stavamo dicendo solo di portare in salone Sakura-chan ogni sera dopo cena, così ... tanto per stare tutti in compagnia! Ti piace come proposta?" "Perfetto, ottima idea dobe!" Tutti i ragazzi lo guardarono stupidi, se prima avevano dei presentimenti riguardanti il suo interesse verso la rosa, adesso avevano quasi la certezza assoluta .... quasi, perchè sapevano che Sasuke non avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura cosa provasse in verità per Sakura. Dopo cena, come da accordi ... "Bene, anche questo pasto l'hai finito ... adesso preparati scendi giù in salone con noi!" "Non ci penso proprio Shikamaru, non ho nessuna intenzione di stare con voi!" "Invece lo farai!" "Ma chi ti credi di essere per darmi degli ordini Uchiha!" Sasuke l'aveva completamente ignorata, come se non avesse parlato: "Ti metti da sola la vestiglia e ti siedi sulla sedia a rotelle o preferisci che ti vesta io e che ti porti in braccio giù in salone?" "Non ti azzardare a toccarmi Uchiha ... ho detto che non voglio venire e non puoi obbligarmi solo perchè sono costretta a vivere sotto il tuo tetto!" Sasuke prese in mano la vestaglia e le tolse le coperte, pronto per fare quello che aveva detto. Perchè si comportava come se non l'avesse sentita? Che intenzioni aveva? Una cosa era certa, non gli avrebbe mai permesso di toccarla. Gli prese dalle mani la vestaglia e se la infilò, poi aiutandosi con le braccia si posizionò vicino al bordo del letto per appoggiarsi e sedersi sulla sedia a rotelle. "Ho capito di non aver scelta, ma sappiate che sono stanca e voglio venire a riposarmi presto!" Iniziò a spingersi verso la porta sotto lo sguardo divertito dei ragazzi: ancora una volta avevano vinto loro contro la sua testardaggine. "Ciao Sakura-chan, vieni qua sul divano insieme a noi!" La rosa lo ignorò completamente andando vicino alla finestra del salone che dava sul giardino. "Va bene lo stesso Naruto è sempre qua con noi!" Hinata gli accarezzzò dolcemente il viso. I ragazzi iniziarono a parlare di episodi riguardanti i tempi dell'accademia, in cui erano felici e ne combinavano di tutti i colori, fino a quando Kiba non ricordò un episodio: "Ehi Naruto, ti ricordi quando ti eri trasformato in Sasuke e stavi per baciare Sakura sulla panchina?" La rosa perse un battito chinando il capo a quel ricordo, mentre gli altri guardarono male Kiba per aver ricordato proprio quell'episodio. "Cos'hai fatto dobe?" "No no no no teme, non è come pensi ... era solo uno scherzo e poi non è successo niente!" "Infatti! ... Non è successo niente ... sono stanca, vado a dormire!" Sakura si spinse verso l'elevatore mantenendo sempre il capo chino. "Certo Kiba che fra te e Naruto non so chi sia più stupido!" "Ehi Shika, ma io che c'entro ... questa volta non ho detto niente!" "Mi volete spiegare cos'è questa storia prima che disintegri il dobe?" "Hai ragione Sasuke ..." Shikamaru raccontò tutto quello che era successo quel pomeriggio di cinque anni prima. "Hinata cercati un nuovo ragazzo, perchè Naruto ha i minuti contati!" "No ti prego teme, perdonami ero solo un ragazzino ..." "Ma ti rendi conto della figura che mi hai fatto fare? Sei scappato in bagno con un attacco di diarrea per aver bevuto del latte scaduto ... con la mia faccia! Chissà cos'avrà pensato ... inoltre come hai osato tentare di baciarla al mio posto?" "No ti prego teme .... come ... come come come? Hai detto tentare di baciarla al mio posto? Ma non è che per caso ..." "Piantala Naruto ... per questa volta passi, ma che non capiti più ... mi hai già fatto fare due figuracce compresa quella della doccia perchè puzzavo!" Naruto si ricordò subito della scusa che aveva inventato a Sakura sul perchè non era andato a trovarla in ospedale. I ragazzi si guardarono soddisfatti: ora non c'era più il quasi, ma solo la certezza assoluta che a Sasuke interessasse Sakura. Solo Ino sembrava pensierosa, ma nessuno ci fece caso. "Però ragazzi scusate ... non ho capito perchè Sakura se la sia presa così tanto se era solo uno scherzo!" "Non ti devi scusare Temari ... non puoi saperlo ... devi sapere che quell'episodio è successo proprio sulla stessa panchina in cui venne lasciata la sera del tradimento di Sasuke ... per lei riviverlo non deve essere stato facile ... che scocciatura!" "Capisco ... va bene si è fatto tardi, adesso andiamo a dormire, domani abbiamo un ciclo aggiuntivo di riabilitazione!" Sakura si era chiusa in camera prendendo in mano la foto dei suoi genitori: si ricordava esattamente ogni singolo particolare di quel pomeriggio, la sua gioia nel sentirsi ricambiata e quel bacio che tanto sognava! Dopo che scoprì l'inganno ci rimase molto male. Ma quello che la faceva stare peggio era il ricordo di quella panchina, la stessa in cui venne lasciata svenuta da Sasuke dopo avergli dichiarato il suo amore. Odiava quella panchina! Doveva smetterla di pensare a lui: si era ripromessa di chiudere per sempre quel capitolo. Si addormentò mentre una lacrima solitaria le scese lungo la guancia. Sasuke, come consuetudine, si era fermato davanti alla sua porta con lo sharingan attivato e la notò, pensando: "Forse c'è ancora speranza per noi due ... ma non posso ancora farmi avanti ... i tuoi occhi sono spenti ... non sei ancora pronta!" Il mattino dopo le ragazze continuarono a parlare fra di loro, Sakura era costretta ad ascoltarle: da un lato la infastidivano, ma dall'altro non le dispiaceva sentirle anche se stava infrangendo tutti i suoi propositi di ignorarle. "Comunque ragazze lasciatevelo dire ... Sasuke ha dato una bella lezione a Minami!" Temari osservò con la coda dell'occhio Sakura, la quale fece un piccolo sussulto nel sentire quella frase, le altre ragazze se ne accorsero e continuarono: "Già, vi ricordate quando ci è venuta incontro sventolandoci quel foglio sotto il naso?" La rosa non conosceva quel particolare ed era molto concentrata ad ascoltare: "E' vero Hinata, ci ha accusate di aver approfittato della nostra amicizia con Kakashi per farci assegnare Sakura alle nostre cure perchè eravamo gelose di lei!" "Ma ti dimentichi la parte più bella mia cara Ten Ten! Quella in cui è intervenuto Sasuke!" Temari iniziò a raccontare tutte le parole esatte che aveva detto il moro a quella smorfiosa di Minami. "Per me invece, la parte più bella in assoluto è stata quella in cui Sasuke ha buttato giù la porta di casa di Sakura dopo aver saputo da quella smorfiosa che non si era recata in ospedale per quattro giorni ... Naruto mi ha detto che si è precipitato verso di lei e l'ha presa fra le sue braccia per farle riprendere i sensi!" "Non dimentichiamoci poi di quando l'ha presa in braccio e ha corso come un fulmine per portarla in ospedale!" "Hai ragione Temari!" le rispose Ten Ten guardando di striscio la rosa. Sakura era basita, non ne sapeva niente ... sapeva solo che erano stati loro a trovarla, ma non conosceva tutti i dettagli, non che si fosse mai interessata a chiederli ma non riusciva a capire il comportamento di Sasuke: a cosa stava giocando? Perchè aveva avuto degli atteggiamenti di premura verso di lei? Ma soprattutto, cosa voleva veramente? "Ascolta Sakura, credo che ci siamo, domani potremo iniziare ad alzarti, te la senti?" "C-come? Oh sì, va bene!" Quella era la sua prima risposta senza toni duri e taglienti come era solita fare. Una volta uscite dalla stanza: "Ino mi spieghi che ti prende? Non hai detto niente sulla storia di Sasuke ... non ti sei accorta che ci stava ascoltando?" "Oh scusa Ten Ten è solo che ero troppo concentrata sulla visita!" Anche quella sera Sakura fu costretta a stare insieme agli altri, ma come la sera prima si fermò davanti alla finestra. "Ah Sakura, l'ultima volta non li hai presi, ma questi sono tuoi ... non voglio i tuoi soldi, quella volta ho detto cose senza senso e che non pensavo ... non sei mai stata un'approfittatrice, anzi, sei sempre stata molto altruista verso il prossimo e quindi ..." "Non li voglio ... tienili per le tue stupide feste ... vado a dormire!" Ancora una volta aveva lasciato la compagnia appena qualcuno l'aveva presa in mezzo in qualcosa. "Kiba rassegnati, credo che dovrai tenerteli tu, non li vuole ... se li accettasse sarebbe come accettare le tue scuse!" "Hai ragione Shika ... ma mi è venuta un'idea grandiosa ... potremo organizzare una festa ...." "Kiba, ma allora non vuoi proprio capire!" "Temari, lasciami finire ... ti voglio ricordare che fra una settimana Naruto compie gli anni, potremo organizzargli una festa e festeggiare tutti insieme ... insieme a Sakura!" "Non male come idea ... ma i soldi cosa c'entrano!" "C'entrano Neji, sicuramente non vorrà partecipare al regalo comune che faremo a Naruto ...." "La festa mi può anche stare bene, ma non mi interessa niente del regalo ... mi basta stare insieme a tutti voi, compresa Sakura-chan!" "Naruto fammi finire ... potremo usare questi soldi per organizzare tutto, così senza saperlo, non solo parteciperà alla tua festa di compleanno, ma sarà anche la sponsorizzatrice!" "Ma non credi che si arrabbierà?" "Vorrei ricordarti Hinata che è stata proprio lei a dire di usare i suoi soldi per una festa, quindi non vedo dove sia il problema!" "Per una volta tanto Kiba, devo dire che il tuo ragionamento non fa una piega ... che seccatura!" "Anche per me va bene ... ma vi ricordo che gli accordi rimangono sempre validi ... non vi azzardate a demolirmi la casa altrimenti giuro che vi polverizzo con il mio chidori!"

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Capitolo 34
*** capitolo 33 ***


Finalmente il giorno tanto atteso era arrivato: Sakura si sarebbe alzata. Quella mattina le ragazze si presentarono un pò in ritardo rispetto al solito. Quando entrarono avevano tutte in mano qualcosa: sbarre, piedistalli e sporte. Mancava solo Ino. "Scusa il ritardo ma siamo dovute andare in ospedale a prendere le sbarre per aiutarti ad appoggiarti e iniziare a camminare ... dacci solo il tempo di montarle e di aspettare Ino, ok?" Temari era molto indaffarata alla preparazione aiutata da Hinata. Ten Ten si avvicinò al letto porgendole una sporta: "Tieni Sakura, questa è per te ... dentro ci sono dei vestiti molto più comodi e pratici ... quelli che indossi sono molto larghi e potrebbero intralciarti nei movimenti!" La rosa prese la sporta senza smettere di pensare alle parole della castana, erano le stesse che aveva detto da Ichikaru, ma il senso suonava in maniera diversa ... perchè continuavano a ripetergliele anche se in contesti diversi? Cosa volevano cercare di farle capire? Guardò gli indumenti: c'erano un paio di pantacalze nere e una maglia verde acqua a maniche lunghe abbastanza larga ma comunque comoda. "Lo so ... era meglio una maglia più stretta, ma vedendo che preferisci quelle larghe ..." "Va bene ... non dovevi ..." ma non finì la frase, altrimenti si sarebbe sbilanciata troppo dicendole di non disturbarsi e ringraziarla per la sua gentilezza. Doveva continuare ad ignorarle, o per lo meno, tenerle fuori il più possibile dalla sua vita. "Eccomi scusate il ritardo!" "Oh Ino, finalmente, pensavamo ti fossi persa!" "No Temari è solo che non riuscivo a trovarlo!" Mostrando un tutore metallico lungo quanto una gamba. La rosa spalancò gli occhi: sapeva bene a cosa serviva. "Sakura, come sai la tua frattura all'anca non solo si era rotta in malo modo ed è tutt'ora incrinata. Questo crea un ulteriore problema ai muscoli e ai legamenti ... hanno bisogno di irrobustirsi da soli, la riabilitazione non serve. Purtroppo non puoi camminare solo con l'aiuto di una stampella, hai bisogno anche di questo sostegno per il momento ... poi forse con il tempo potrai farne a meno. Il tutore era formato da due bande laterali metalliche non molto spesse, all'altezza del ginocchio si flettevano leggermente per poter permettere un minimo piegamento alla gamba e dalle caviglie si allungavano altre due bande metalliche necessarie per sostenere il piede. Veniva fissato tramite cinturini all'altezza dell'inguine, delle ginocchia e dei piedi. "Vieni ti aiuto a metterlo ... ma non sforzarti troppo, potrebbe farti molto male ... non esagerare, come primo giorno basta anche che appoggi i piedi, non voglio che ti demoralizzi!" Sakura continuava a stare in silenzio, sapeva delle condizioni della sua anca ma sperava di non utilizzare mai quel tutore: nella maggior parte dei casi i pazienti non lo toglievano più e in altri, risultava inutile per camminare obbligandoli a rimanere per sempre sulla sedia a rotelle. "Ecco fatto! Ragazze venite ad aiutarmi a mettere Sakura vicino alla sbarra!" Una volta posizionata la rosa fece leva completamente sulle sue braccia, aveva paura ad appoggiare i piedi per terra, paura di non farcela, paura di cadere, paura del male .... "Stai tranquilla ci siamo noi qua con te ... staremo sempre al tuo fianco!" Le parole di Hinata non erano solo piene di affetto e di calore, ma esprimevano sentimenti di amicizia ... di solidarietà. Hinata e Ten Ten si posizionarono rispettivamente ai suoi lati, Ino davanti e Temari dietro ... era un modo per farle capire che non l'avrebbero abbandonata, che poteva contare su di loro ... Sakura non disse niente ma il suo sguardo valeva più di mille parole: aveva accettato il loro aiuto! Provò ad appoggiare prima il piede destro ... sentì un gran peso percuoterle tutta la lunghezza della gamba, era normale i muscoli e i legamenti si stavano stendendo e abituando a sostenere nuovamente il corpo. Aspettò qualche minuto per far passare quella sensazione misto dolore. Si fece coraggio e provò ad appoggiare anche la gamba sinistra, l'impatto fu completamente diverso, non sentì solo il peso ma anche un gran male all'altezza dell'anca. Non riuscì a trattenere una smorfia di dolore. "Sakura se non te la senti possiamo fermarci anche subito, va già bene che sei riuscita ad appoggiare i piedi!" Ino le stava sorridendo. "No, voglio provarci!" La bionda acconsentì con sguardo sereno. Aspettò qualche minuto in più per far attenuare il dolore, poi iniziò a muovere con molta calma il piede destro di qualche centimentro, lo sforzo era grande, ma lo era anche la sua gioia di poter muovere dopo mesi la gamba. "Bravissima ... continua così stai andando benissimo!" Ten Ten la stava incorraggiando e questo in un qualche modo la faceva stare bene. Respirò profondamente, adesso avrebbe dovuto fare lo stesso anche con l'altra gamba. Appena provò a muoverla fu invasa da un dolore acuto, ma strinse i denti, continuò, ma appena appoggiò il piede un dolore allucinante la invase completamente, facendola urlare dal male. Le ragazze la presero subito e la portarono sul letto, Temari e Ten Ten iniziarono a slacciare i cinturini per toglierle il tutore, Ino le passò subito il suo chakra per attenuarle il dolore, mentre Hinata preparava una siringa con l'antidolorifico: solo il chakra non sarebbe bastato. Nel frattempo anche i ragazzi erano accorsi sentendo le urla di dolore ... nessuno chiese niente, le ragazze erano molto indaffarate mentre Sakura continuava a contorcersi dal male. Sasuke si sentiva impotente, vedeva Sakura soffrire, avrebbe voluto raggiungerla per cercare di aiutarla o di rassicurarla in qualche modo, ma sapeva che avrebbe solo intralciato le ragazze e sicuramente compromesso il suo rapporto molto precario con la rosa. Rimase a guardare tutta la scena con il fiato sospeso. Finalmente la situazione tornò alla normalità, Sakura iniziava a sentire i benefici del chakra e dell'iniezione. "Adesso starai meglio, ma per oggi credo sia meglio interrompere, riproveremo domani ... sei stata bravissima, adesso riposati!" Ino fece cenno a tutti di uscire dalla stanza. "Allora ci spiegate cos'è successo?" "Cosa vuoi mai che sia successo Naruto! Ha avuto una reazione normale ... sono mesi che non camminava più ed è naturale che le abbia fatto male!" "Non so Temari ... ha avuto una reazione troppo forte, non vorrei che questo sforzo la bloccasse in qualche modo!" "Bloccare in che senso Ino!" "Spesso capita che quando un paziente ricomincia ad utilizzare un arto dopo che questi è rimasto paralizzato per molto tempo, il male che prova è talmente forte da bloccarlo psicologicamente ...." "Vuoi forse dire che Sakura-chan potrebbe avrebbe paura del male e rifiutarsi di provarci ancora?" "In poche parole si, Naruto .... almeno fino a quando non si supera la paura!" Hinata era molto sconfortata. "Ma allora evitate che le venga questa paura ... Neji, Shikamaru, Sasuke non potete provarci voi come quando si rifiutava di mangiare?" "Kiba sono due cose completamente diverse ... Sakura non era bloccata psicologicamente a mangiare ... che seccatura!" "Vedremo domani ... ma una cosa è certa, non l'abbandonerò ... le starò vicina il più possibile, cercherò di farle coraggio ..." "E noi con te Ino ... siamo una squadra, siamo amici ... e gli amici non si abbandonano mai nel momento del bisogno, l'abbiamo già fatto una volta e non permetteremo più che accada ancora!" "Hai ragione Ten Ten ... ci siamo anche noi con voi!" Neji prese la mano della sua ragazza e se la portò davanti alla bocca baciandogliela dolcemente. Sasuke aveva osservato quella scene: ora iniziava a capire tutti quei gesti d'affetto che si scambiavano i suoi amici anche per infondersi coraggio ... aveva provato lo stesso impulso nel vedere Sakura così sofferente. Sakura dormì tutto il giorno, l'antidolorifico inniettatole da Hinata era veramente potente. Aveva saltato il pranzo e per cena era riuscita a mangiare appena un pò di riso con del pane. I ragazzi non c'erano per ordine tassativo di Ino: era normale che dopo quella dose massiccia di antidolorifico Sakura non avesse molto appetito. "Hai mangiato qualcosa, va benissimo, vuol dire che l'effetto dell'iniezione sta passando! ... Vuoi venire con noi giù in salone o preferisci rimanere qua!" "Sono stanca!" "Capisco ... be' ci vediamo domani" Ino prese il vassoio ed uscì dalla stanza raggiungendo gli altri ragazzi. "Allora come sta?" "E' stanca Naruto, per questa sera è meglio lasciarla riposare!" "Perchè quella faccia? Ti ha detto qualcosa?" "No, non mi ha detto niente ... solo che, non so come dire, sembra che con lei facciamo un passo in avanti e due indietro ... questa mattina sembrava avesse accettato il nostro aiuto, mentre prima a fatica mi ha risposto ... usando un tono duro e distaccato!" "L'importante è non arrendersi, ma continuare a spronarla in tutti i modi!" Sasuke non disse niente, si limitò solo ad acconsentire alla frase di Neji. Il mattino dopo le ragazze entrarono nelle stanza di Sakura. Il lungo riposo le aveva fatto bene, il volto era rilassato e disteso. "Sembra che stai meglio!" Nessuna risposta, Ten Ten non si arrese: "Ragazze, fra cinque giorni Naruto compie gli anni, che ne dite di fargli un bel regalo tutti insieme? Tu ci stai Sakura?" "Non ci penso nemmeno ... vediamo piuttosto di iniziare!" Nessuna disse niente, si immaginavano che non avrebbe partecipato al regalo di Naruto anche se era ignara di essere lei lo sponsor ufficiale della festa di compleanno ... ma capirono quello che intendeva Ino: facevano un passo in avanti e due indietro. L'aiutarono a mettersi il tutore e le rimasero a fianco sostenendola non solo fisicamente ma anche moralmente. Purtroppo ricapitò la stessa reazione del giorno prima e così per i successivi quattro giorni. Il giorno del compleanno di Naruto: "Vieni, ti aiutiamo a ...." "No, non voglio più farlo ... tanto è inutile!" "Non puoi arrenderti così facilmente Sakura! Lo sai che ci vuole tempo per queste cose, nessuno ti fa fretta, prenditi tutto il tempo che vuoi!" "Sta zitta Ino! Ho detto che non voglio!" "No Sakura! Adesso ti metti questo tutore e ci riprovi!" Hinata era seria e determinata ... la rosa quasi non la riconosceva. "Hinata ha ragione ... adesso te lo mettiamo noi, sei sotto la nostra responsabilità e abbiamo giurato sul nostro credo ninja di non abbandonarti mai!" "Che facce toste ... eppure l'avete già fatto Temari, non ve lo ricordate più?" "Ogni giorno ci pensiamo ... Sappiamo di aver sbagliato e di aver perso la tua amicizia, ma vogliamo rimediare .... vogliamo dimostrarti che ci teniamo veramente a te e non ti abbandoneremo mai!" "Tutta fatica sprecata ... non vi voglio più come amici ... e nemmeno nella mia vita!" "Anche tu ci hai escluso dalla tua vita, non ti ricordi? Sicuramente avrai agito pensando di farci un favore ... invece ti sbagli ... gli amici servono ... specie nel momento del bisogno .... e noi siamo qui! .... Non ci interessa se non ci considererai più degni di essere tuoi amici, ma tu per noi lo sarai sempre, non dimenticarlo mai!" "Ben detto Hinata ... tutti noi la pensiamo allo stesso modo ... adesso ti mettiamo il tutore e iniziamo gli esercizi, che ti piaccia o no!" Ino era determinata ed insieme alle altre la prepararono. Sakura continuava ad essere ostile ... non solo non parlava, ma si rifiutava di appoggiare i piedi e provare a camminare. "Per quanto mi riguarda puoi stare in questa posizione finchè non ti deciderai a fare un passo ... uno solo, non ti chiedo altro ... Temari, per favore vai a preparare del the, credo che ne avremo per molto!" "Si Ino vado subito!" "Temari? Come mai già qua?" "Kiba ... ragazzi, sapeste cos'è successo!" iniziando a raccontare tutto. "Ho bisogno di tutti voi ... venite, so come spronarla!" "Teme, cos'hai in mente!" "Dobe non fare domande e seguimi!" Sasuke, seguito dagli altri entrò nella stanza guardando con sfida la rosa che distolse subito il suo sguardo. "Allora? Come mai non ti muovi?" Ma la rosa non rispose, sapeva che la stava provocando, non doveva assecondarlo. Ma Sasuke sapeva già cosa fare, le passò accanto avvicinandosi al suo comodino, Sakura lo seguiva con la coda dell'occhio, non si fidava ... "Non la toccare, mettila giù Uchiha!" Sasuke aveva preso la foto dei suoi genitori e camminando molto lentamente si posizionò alla fine della sbarra davanti a lei. "Ti ho detto di metterla giù Uchiha! Non farmi arrabbiare!" "Visto che non dici niente, la terrò io ... tanto a te non interessa!" "Ma come ti permetti ... quello è l'unico ricordo che mi è rimasto dei miei genitori, ti proibisco di toccarla Uchiha!" I ragazzi non intervenivano, guardavano la scena lasciando campo libero a Sasuke. "Ho già deciso cosa fare ... dunque la cornice posso riutilizzarla mentre la foto ..." "Perchè fai finta di non sentirmi Sasuke!" "Mi hai chiamato? Dimmi!" La rosa non riusciva a capire perchè si stesse comportando così, ma non voleva più pensare a lui, le interessava solo recuperare la foto dei suoi genitori. "Ridammi quella foto!" "Vienila a prendere!" iniziando a sventolare la cornice. Sakura fu pervasa da un impulso di collera. "Sai benissimo che non posso camminare!" Le ragazze avevano già capito la strategia di Sasuke, ma quello che le chiedeva di fare era troppo, avrebbe dovuto fare come minimo dieci passi e non riusciva a farne nemmeno uno per il male. Cercarono di intervenire, ma vennero fermate dai loro ragazzi. "State tranquille ... il teme sa cosa fare!" "Io credo che invece tu ci riesca, solo che non vuoi ... sei la solita noiosa e ... debole, non riesci neanche a prendere la foto dei tuoi genitori, per me non ci tieni poi tanto!" Sakura scattò: "Si, sono noiosa e una debole, ma non ti permetto di dire che non ci tengo!" "Allora dimostralo!" allungando il braccio per accorciare la distanza che li separava. Sakura aveva un suo orgoglio, non poteva dargliela vinta in quel modo ... non a lui, la causa di tanti suoi dispiaceri. Appoggiò i piedi per terra, Neji capendo le intenzioni del moro attivò il byakugan per controllare tutti i valori corporei della rosa, la quale guardò finalmente Sasuke negli occhi. Era determinata come quando combatteva. Sasuke continuò a rimanere impassibile, anche se dentro di lui era felice di aver raggiunto il suo scopo. Sakura iniziò a muovere il piede destro, poi provò con il sinistro ... un dolore acuto peggio di un kunai piantato nella carne, ma continuò a camminare ... molto lentamente, passo dopo passo, il male sempre più insopportabile ... iniziava a sudare e a tremare per lo sforzo, ma non mollava. "Sasuke adesso basta ... il cuore sta accellerando troppo, potrebbe collassare ...." "Non dire assurdità Neji, ricordati che una volta diventati ninja leggendari il fisico diventa almeno dieci volte più resistente rispetto a quello degli altri!" "Il teme ha ragione ... lascialo fare!" "D'accordo, allora controllerò che non superiri il limite oltre dieci volte la norma!" Sakura non aveva sentito una sola parola, era troppo concentrata a raggiungere Sasuke per prendere la foto sulla quale aveva focalizzato il suo sguardo .... il male iniziava ad attenuarsi, forse era perchè si stava abituando, ma la fatica era tanta. Mano a mano che si avvicinava, Sasuke ritirava sempre un pò di più il braccio, voleva che arrivasse fino davanti a lui ... il percorso era poco più di un metro e mezzo e doveva farcela. Sakura era ormai arrivata, mancavano pochi passi ... il cuore le batteva forte e la respirazione era molto accellerata, si concentrò sulle ultime forze che le rimanevano, fece l'ultimo passo e allungò la mano ... lo sforzo era stato talmente grande da farle girare la testa, stava perdendo i sensi .... Sasuke si allungò verso di lei avvolgendola fra le sue braccia, abbracciandola fortemente. Poco prima di perdere i sensi a Sakura parve di sentirsi dire all'orecchio: "Bravissima, adesso ci sono io con te!". La rosa svenne fra le braccia del moro. Sasuke la sollevò e l'adagiò delicatamente sul letto. Ino e le altre ragazze corsero subito per prestarle i primi soccorsi. Nessuno aveva sentito le parole del moro, sussurrate all'orecchio della rosa. "Ehi Sasuke, non credi di aver esagerato troppo!" "No Shika ... i suoi valori sono nella norma, inoltre è riuscito a farle riattivare gran parte della forza muscolare, non credo avrà più un blocco psicologico .... bravo Sasuke ce l'hai fatta!" "Se lo dici tu Ino che sei un medico non posso che crederti ... che seccatura!" "Bene, adesso lasciamola riposare, si è affaticata molto .... poi questa sera l'aspetta una bella sorpresa vero?" "Giustissimo Ten Ten, ma adesso andiamo a finire di preparare il salone per la mia festa ... vieni anche tu teme?" "Tu rimani qua vero Ino?" "Si Shika, voglio vegliare su di lei!" Il Nara si avvicinò dandole un tenero bacio a fior di labbra. "Ok, ci vediamo più tardi!" Sasuke uscì dalla stanza, non prima di essersi voltato verso il corpo svenuto di Sakura ... era fiero di lei e per un attimo era riuscito a vedere la luce nei suoi occhi. Era svenuta fra le sue braccia, l'aveva abbracciata e sorretta con tutto l'amore che provava per lei e non era riuscito a non sussurrarle quella frase, convinto che lei non l'avesse sentito.

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Capitolo 35
*** capitolo 34 ***


ECCOMI ANCORA QUA CON UN ALTRO CAPITOLO: VI CHIEDO SCUSA SE ALCUNI DI QUESTI NON SONO STATI MOLTO LUNGHI, IL TEMPO ULTIMAMENTE NON E' DALLA MIA PARTE ... MA NON VOGLIO PERDERE L'AGGIORNAMENTO QUOTIDIANO! VI VOGLIO ANCORA RINGRAZIARE CON TUTTO IL CUORE PER CONTINUARE A SEGUIRMI, OGNI GIORNO AUMENTANO IL NUMERO DEI LETTORI, DELLE RECENSIONI, DELLE STORIE SEGUITE/PREFERITE/RICORDATE ... MI STATE VERAMENTE LUSINGANDO!!! ANCHE SE NON LASCIO UNA MIA NOTA AD OGNI CAPITOLO VOGLIO DIRVI CHE VI RINGRAZIO SEMPRE TANTO, UN BACIONE A TUTTI .... BUONA LETTURA!!!------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ------------------------------------------------------------------- Ino si era addormentata sulla sedia accanto al letto di Sakura, quando questa si svegliò. Si ricordò subito quello che era successo e guardò verso il comodino ... la foto era al suo posto. Cercò di alzarsi aiutandosi con il triangolo posizionato sopra di lei. Fece un pò di rumore tanto da svegliare Ino. "Oh scusami, mi ero addormentata ... caspita sono già le cinque del pomeriggio! Come ti senti?" Sakura aveva fra le mani la cornice e la stava guardando. Non rispondeva, era furiosa. "Sakura? Rispondimi ti prego! Devo sapere come ti senti!" La rosa si voltò con sguardo severo: "Ma cosa dovrei dirti, sentiamo? Hai visto benissimo come si è comportato con me e voi non avete mosso un dito per fermarlo ... questa foto è troppo importante per me ... è l'unico ricordo che mi resta dei miei genitori!" "Ha preso quella foto perchè sapeva che ci tenevi ed era l'unico modo per farti sbloccare ... sei riuscita a camminare, non devi essere così severa con chi cerca di aiutarti!" "Ma io non vi ho chiesto aiuto ... sono stata obbligata, ricordatelo!" "Non c'è bisogno che me lo ricordi, l'ho so benissimo ... ma ciò non toglie che stiamo cercando di fare di tutto per farti ritornare a camminare ... quindi fattene una ragione!" Ino le stava tenendo testa, la dolcezza non serviva, se voleva il gioco duro avrebbe trovato pane per i suoi denti, non era disposta a lasciarla andare, voleva aiutarla in tutti i modi. Sakura incassò il colpo, non si aspettava una risposta così dura da Ino, anche se doveva ammettere che aveva ragione. "Adesso dimmi come ti senti, dimmi se senti male da qualche parte!" "Un pò si ... ma è sopportabile, i muscoli e i legamenti si stanno riattivando!" "Perfetto ... ora ti conviene andare a farti una doccia e iniziare a prepararti, questa sera per cena verrai giù con noi a festeggiare il compleanno di Naruto!" "NO ... Assolutamente no! Un conto è sopportarvi con la riabilitazione, un'altra è stare in vostra compagnia. Kakashi mi ha obbligata a ...." "Ci sarà anche lui questa sera ... non vorrai mancare vero sapendo che verrà anche l'hokage? .... Fra due ore ti veniamo a prendere!" Ino si alzò e si diresse alla porta con passo fiero. Sakura si sentiva in trappola, invitando Kakashi l'avevano obbligata a trascorrere la serata in loro compagnia e a festeggiare il compleanno di Naruto. Rassegnata prese la sua sedia a rotelle e si diresse a farsi una doccia. Il bagno era grande e spazioso, inoltre avevano attrezzato la doccia per il suo handicap, dotandola di uno sgabello e di un scorrimano per aiutarla ad entrare e ad uscire. Sotto il getto dell'acqua, Sakura si ricordò della frase che sembrava di aver sentito prima di svenire: "Possibile che sia vero? No ... cosa vado mai a pensare! Sasuke non direbbe mai una cosa del genere ... non a me comunque, è stato molto chiaro a dirmi che non mi voleva fra i piedi .... sicuramente me l'ha sarò solo immaginata e poi ... non devo più pensare a lui!" Ritornata in camera aprì il suo armadio ... non aveva tanti vestiti e nessuno molto adeguato, non che le interessasse particolarmente, ma quella sera ci sarebbe stato kakashi, doveva rendersi presentabile almeno per lui. Optò per una gonnellina azzurra che le arrivava sopra le ginocchia e un maglioncino abbastanza largo, bianco con fantasie azzurre. Raccolse i capelli come sempre, non dimenticandosi le mollette di Amy. Circa mezz'ora prima dell'orario, sentì bussare alla porta. Sakura si infastidì, era ancora presto: "Avanti!" "E' permesso?" "Kakashi? Sei proprio tu ... è bello rivederti!" "Anche per me e vedo con piacere che non sei più arrabbiata ... con me!" "Veramente non lo sono mai stata ... ero solo delusa!" "Ti capisco, ma non avevo scelta ... le ragazze mi hanno detto che oggi sei riuscita a camminare, i miei complimenti! Raccontami come sta procedendo!" Sakura iniziò a raccontargli tutto quello che era successo dal primo giorno in cui aveva messo piede in quella casa. "Be', devo dire che si stanno impegnando molto per farsi perdonare da te ... non dovresti essere così severa con loro ... tutti possono sbagliare ed è giusto dare una seconda possibilità a tutti, non trovi?" "Dipende dai casi ... il mio è diverso!" "I casi variano di volta in volta, ma il concetto rimane sempre lo stesso ... guarda dentro al tuo cuore ... Ora andiamo ci stanno aspettando!" Sakura rimase interdetta da quella frase, non riusciva a trovarne il senso ... come faceva a guardare dentro il suo cuore se proprio loro glielo avevano spezzato? Kakashi invece era soddisfatto ... Sakura stava iniziando a capire tante cose, anche se lei stessa ne era ignara, i ragazzi non dovevano aver fretta e continuare in quel modo ... erano sulla giusta strada. L'hokage era sempre informato degli sviluppi, ogni settimana pretendeva un rapporto dettagliato su come procedesse quella convivenza forzata. "Eccovi! Accomodatevi e sedetevi dove volete!" Ino era raggiante, così come tutti gli altri ragazzi. Il salone era stato addobbato molto bene e la tavola era imbandita di ogni leccornia. Sakura si sedette in fondo al tavolo vicino alla finestra dove era solita mettersi nelle sere in cui la obbligavano a stare in loro compagnia, si guardò attorno e notò per la prima volta una libreria ben rifornita. "Posso sedermi qua vicino a te?" "Non devi neanche chiederlo Kakashi, mi farebbe molto piacere!" La sola nota positiva che poteva trovare Sakura era la presenza di Kakashi, l'unico suo amico in quel salone. Sentì un rumore provenire alla sua destra, si voltò e vide che Sasuke stava spostando dei posti per mettersi a sedere al suo fianco. Ma cosa stava facendo? Poi si accorse che Neji e Shikamaru si erano seduti di fronte a lei ... ora era chiaro, le stavano facendo capire che avrebbe dovuto mangiare o con le buone o con le cattive. Kakashi sorrise da sotto la maschera: sapeva anche quello. La rosa abbassò il capo e prese le posate, contrariata. "Naruto tieni, questo è il tuo regalo da parte di tutti noi!" "Davvero? Non dovevate disturbarvi ... vi ringrazio tutti ... tutti quanti!" Guardando la rosa. "Non me, io non ci sono stata!" Sakura non era riuscita a stare zitta e non le importava se sarebbe stata ripresa da Kakashi. "E' vero Sakura non c'è stata nel regalo, però devi ringraziare lei per tutti questi addobbi e queste leccornie ... mi ha dato i soldi e mi ha detto di organizzare la festa!" "Dici sul serio Kiba! Sakura-chan ti ringrazio tantissimo!" Naruto si comportò come se non sapesse niente anche se faceva tutto parte del loro piano. Sakura era furiosa con se stessa ... inconsapevolmente aveva partecipato all'organizzazione del compleanno, ricordandosi di aver detto a Kiba di usare quei soldi per fare delle feste. Chinò il capo e chiuse gli occhi, mentre con le posate si portava il cibo alla bocca. Tutti i presenti sogghignarono, Kakashi compreso: erano riusciti ancora una volta nel loro intento. La festa procedeva bene tra battute e risate, l'unica che non partecipava era ovviamente sakura, ancora infastidita. "Ah Sakura-chan, prima che mi dimentichi ... tieni questa è tua!" Naruto le porse un oggetto avvolto in un tessuto. La rosa si stava rifiutando di prenderlo, ma Kakashi la stava guardando, incitandola a prendere quell'oggetto. L'aprì e perse un battito: era la foto del team 7, quella che aveva rotto la sera della sua fuga. "Sai, l'ho trovata con il vetro rotto, così ho pensato di aggiustarla, poi mi sono sempre dimenticato di restituirtela!" Non era vero, Naruto sapeva benissimo che se gliel'avesse ridata prima sicuramente si sarebbe rifiutata di prenderla, ma davanti a Kakashi non poteva permetterselo. "Ah! Ma è la foto che abbiamo fatto appena formato il nostro team! Mi ricordo ancora quel momento! Bene, adesso ce l'hai ancora Sakura sei contenta?" Kakashi le stava sorridendo. "Si!" una risposta forzata e obbligata. "Scusate ma sono molto stanca, vorrei andare a dormire!" "Ma come! Non sono neanche le nove! E poi manca ancora la torta!" "Naruto non la sforzare, ti voglio ricordare che oggi per lei è stata una giornata molto pesante ... vai pure Sakura, domattina ti lasciamo riposare, poi riprendiamo gli esercizi nel pomeriggio!" Ino le sorrise. Si diresse verso l'elevatore sotto lo sguardo di tutti, ma quello più insistente era formato da due occhi neri come la pece. "Devo dire ragazzi che state facendo un ottimo lavoro, non vi state facendo mettere i piedi in testa ... continuate così, avete il mio appoggio totale!" "Grazie Kakashi ... adesso che ne dite della torta ... voglio soffiare le mie candeline!" Risero all'unisono. Sakura entrò in camera sua con la foto in mano ... non la voleva, c'erano troppi ricordi in quell'immagine ... ricordi che voleva dimenticare, così aprì il cassetto del suo comodino e la ripose in malo modo. Non era stanca, ma quella situazione al piano di sotto proprio non le andava. "Sono le undici, vi ringrazio per la serata ma per me si è fatto tardi ... domattina mi aspetta il lavoro di hokage!" "Teme accompagna tu Kakashi ... dopotutto sei il padrone di casa!" Sasuke guardò male Naruto, non gli piaceva ricevere ordini, ma in quel caso aveva ragione: l'ospite viene sempre accompagnato alla porta dal proprietario della casa. "Ragazzi veloci venite qua ... dopo quello che è successo questa mattina e dato che Ino ha detto di riprendere gli esercizi con Sakura-chan nel pomeriggio, che ne dite di lasciare quei due da soli domattina? Hanno bisogno di chiarirsi!" Annuirono tutti, anche Ino, ma non era del tutto convinta. Il mattino dopo Sakura si svegliò verso le nove trovando sul comodino il vassoio con la colazione e un biglietto: Sakura- chan, siamo andati tutti al centro commerciale se hai bisogno c'è il teme, ci vediamo oggi pomeriggio ciao Naruto. "Grandioso ... proprio con lui, speriamo mi lasci stare!" Dopo circa un'ora iniziava ad annoiarsi, guardò verso la terrazza con la nostalgia di non poter uscire a causa del freddo ... le piaceva tanto leggere lì fuori! Leggere? Si ricordò della libreria in salone. Forse avrebbe potuto guardare se c'era un libro che potesse interessarle! Le avevano detto che poteva muoversi tranquillamente in quella casa, ma non voleva incontrarlo. Ad un certo punto avvertì il suo chakra provenire dall'esterno, si avvicinò un pò alla porta finestra e lo vide in giardino ad allenarsi. "Perfetto, posso approfittarne per andare in salone mentre lui è fuori che si allena, ma devo fare presto!" La libreria, come immaginava, era fornita di ogni sorta di libri, era incantata a leggere tutti i titoli, poi ne vide uno che attirò la sua attenzione: riguardava le montagne dell'est facendole ricordare tutte le persone del villaggio che l'avevano accolta fra di loro ... e Amy. Provò a prenderlo, ma era troppo in alto per lei. "Accidenti!" "Tieni!" Sakura perse un battito, Sasuke era dietro di lei che le stava allungando il libro, non si era accorta del suo arrivo. "Mi avevate detto che potevo ..." era completamente imbarazzata. "Puoi fare e prendere quello che vuoi .... è casa tua!" "No, ti sbagli, questa non è la mia casa!" "E' vero ... ma è come se lo fosse, abiti qua!" "Mi hanno obbligata!" "Ultimamente ti obbligano a fare tante cose, vero?" Ecco stava ricominciando a provocarla. "Smettila Uchiha!" "Oggi pomeriggio riproverai a rialzarti ... ce la fai da sola o vuoi che ti aiuti ancora a modo mio?" "Ti ho detto di smetterla Uchiha!" "Dato che non mi rispondi farò di testa mia!" "Perchè fai sempre quello che ti pare ... perchè continui a torturarmi Uchiha!" Sasuke la stava ignorando dirigendosi verso la cucina. "Rispondimi Uchiha!" Ancora niente. "Uchiha ce l'ho con te!" ma il moro continuava a darle le spalla. Sakura non sopportava più quel suo modo di fare, prima le parlava, poi la ignorava come se non sentisse quello che diceva ... ripensò anche alle altre volte che era successo, il giorno prima durante la riabilitazione e il primo giorno che si era presentato con i ragazzi per obbligarla a mangiare ... forse aveva capito! "Fermati ... Sasuke!" Il moro si voltò con un sorriso beffardo. "Dimmi Sakura!" Ora era chiaro, tutte le volte che lo chiamava per cognome la ignorava, ma appena lo chiamava per nome le rispondeva ... "Perchè fai cosi?" "Così come, non ti capisco!" "Tutte le volte che ti chiamo per cognome mi ignori, poi appena ti chiamo per nome mi rispondi ... perchè!" "E tu perchè mi chiami per cognome?" Ecco, come suo solito rispondeva con un'altra domanda. "Sei stato tu a dirmi di non starti fra i piedi ... di essere invisibile ai tuoi occhi ... io sto solo rispettando il patto!" "Non ti sei accorta che non vale più?" "C-cosa? .... Cosa stai cercando di dirmi, che decidi tu quello che ti fa più comodo? Mentre io devo sottostare ai tuoi voleri?" "Non la metterei su questo piano!" "Io dico di si ... e poi spiegami perchè prima dici di volermi morta e poi tutto ad un tratto ti offri di ospitarmi in casa tua e cerchi di aiutarmi ... io proprio non ti capisco e sai cosa ti dico ... che non ho più intenzione di capirti ... tu per me sei un capitolo chiuso!" Sakura si spinse verso l'elevatore. "I capitoli si possono anche riaprire!" La rosa si fermò e senza voltarsi: "Solo se c'è la volontà di farlo, ed io non ce l'ho più!" "Spesso le persone dicono cose per nasconderne altre ... inoltre ... con Madara non ho fallito il mio obiettivo!" Sasuke se ne andò mentre Sakura su voltò di scatto verso di lui. Cosa voleva dire con quella frase? Che in verità aveva protetto lei e non Naruto come le aveva detto? E cosa voleva dire con il nascondere altre cose? Risalì in camera sua con mille pensieri e mille domande ... perchè continuava a tormentarla in quel modo? Le stava facendo ancora del male. Sasuke ritornò ad allenarsi, soddisfatto di aver parlato con lei. Alzò lo sguardo verso la terrazza della camera di Sakura pensando: "Ti farò riaprire quel capitolo ... ti aiuterò a ritrovare la volontà di farlo! Devi sapere quello che provo per te e solo allora deciderai cosa fare con me!" Il pomeriggio Sakura riprese gli esercizi, riuscendo ad arrivare in fondo alla sbarra, così come nei giorni successivi migliorando sempre di più ed aumentanto i giri lungo la sbarra. Dopo quella mattina non aveva avuto più modo di parlare con Sasuke anche se lo vedeva tutti i giorni quando la obbligavano a stare con loro in salone alla sera. Si sentiva il suo sguardo addosso ma lo ignorava. "Perfetto Sakura, credo che potremo iniziare a togliere la sbarra ed iniziare a farti camminare con l'aiuto della stampella, così potrai fare a meno della sedia a rotelle, fatta eccezione per quando ti toglierai il tutore ... purtroppo non puoi camminare senza!" Ino e le ragazze si erano impegnate moltissimo in quelle settimane, la aiutavano in ogni modi e parlavano sempre, così come alla sera in salone le battute dei ragazzi erano divertenti. Sakura stava iniziando ad apprezzare quei momenti in cui stava in loro compagnia, ma il suo orgoglio e le sue condizioni le impedivano di aprirsi. Ino aveva capito che c'era qualcosa che la bloccava e forse sapeva anche cos'era, ma non ne parlò con nessuno ... neanche con Sakura per paura di farla soffrire ulteriormente, immaginandone la sua sofferenza. La rosa provò ad usare la stampella, ma non era ancora in grado di sostenersi da sola. "Forse sarebbe il caso di usarle entrambe ... non sei ancora in grado di sostenerti con una sola!" disse Temari porgendole l'altra stampella. "E' vero ... basterà ancora un pò di allenamento poi vedrai che riuscirai solo con una!" Hinata cercava di incoraggiarla. "Vedrai che ce la farai ... ricordati che sei riuscita a camminare perfettamente con l'aiuto della sbarra in un solo mese, quando generalmente con il tuo tipo di trauma ce ne vogliono molti di più e non sempre funziona! Secondo me, tempo un paio di settimane e sarai pronta!" Sakura annuì, ogni giorno in lei, cresceva sempre di più il desiderio di poter camminare in perfetta autonomia senza dipendere da nessuno e poter ricominciare a vivere una vita normale ... nel limite delle sue future condizioni: sarebbe rimasta storpia a vita.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- CUCU' SONO ANCORA QUA, SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO! VORREI FARVI UN PICCOLO REGALO, ESSENDO VICINA ALLE 200 RECENSIONI, AVREI PENSATO DI RISPONDERE AD UNA VOSTRA DOMANDA RIGUARDANTE LA FF IN POSTA PRIVATA, LA CONDIZIONE E' QUESTA: VI RISPONDO TRANQUILLAMENTE SE CON QUESTO CAPITOLO ARRIVO O SUPERO QUOTA 200 (NON MI CHIEDETE PERO' COME VA A FINIRE E' UNA SORPRESA ALTRIMENTI CHE GUSTO C'E' CONTINUARE A LEGGERE, VERO?). CI TENGO PERO' A PRECISARE CHE NON VOGLIO FARVI SENTIRE IN OBBLIOGO O PEGGIO, "RICATTARE" (HO TANTI DIFETTI MA NON QUESTO) PER AVERE DELLE RECENSIONI. SENTITEVI LIBERI DI SEGUIRE IL VOSTRO ISTINTO. UN BACIONE A TUTTI.

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Capitolo 36
*** capitolo 35 ***


Dicembre era ormai alla porte e nell'aria si avvertiva già il clima natalizio. Sakura si impegnava ogni giorno nei suoi esercizi, era sempre più determinata a migliorare per togliere la stampella. Le sue giornate si svolgevano allo stesso modo, ma non si annoiava mai, durante il giorno era sempre in compagnia delle ragazze che l'aiutavano e spesso si fermavano con lei a pranzo nella sua stanza, all'inizio non approvava molto, ma con il tempo le piaceva pranzare in compagnia anche se non lo dimostrava. Nel tardo pomeriggio andava a lavarsi, rilassandosi dei benefici della doccia calda sul corpo, poi cenava da sola in camera, godendosi quel pò di solitudine nella quale la sua mente iniziava a pensare a tutta la situazione che si era creata intorno a lei, mentre alla sera raggiungeva i ragazzi nel salone: le piaceva ascoltare i racconti dei suoi compagni, spesso parlavano del passato e lei, sempre davanti alla finestra, chiudeva gli occhi ritornando indietro con la mente a quei ricordi. Ormai il rancore che provava nei lori confronti andava pian piano scemando, ma era bloccata ... bloccata da qualcosa che forse non sarebbe mai riuscita a liberarsi. Da quella famosa mattina non aveva avuto più modo di parlare con Sasuke: era capitato altre volte in cui si ritrovasse in casa da sola con lui, ma ognuno pensava per sè senza disturbare l'altro. Questo andava bene a Sakura: più lui le stava lontana, più non soffriva ... anche se sentiva sempre il suo sguardo penetrarle addosso. Sasuke, da canto suo, voleva dare tempo a Sakura di riflettere sulle parole dette in quella giornata per poi iniziare a farle capire i suoi sentimenti. Doveva solo aspettare e ormai il tempo era giunto, fra alcuni giorni i ragazzi avrebbero smesso di rimanere a dormire in casa sua, avendo così più tempo per stare insieme senza il pericolo di venir disturbati da qualcuno ... Era già capitato di aver l'impulso di andare dalla rosa per parlarle, ma inevitabilmente arrivava sempre Naruto o uno dei ragazzi facendogli rinunciare alla sua idea. Ma nonostante tutto ogni notte ripeteva lo stesso rito: si fermava davanti alla sua porta con lo sharingan attivato per guardarla: spesso dormiva, ma altre volte la trovava sveglia a guardare il cielo. Sentiva il suo cuore battere forte e una tentazione irrefrenabile di aprire quella porta che lo separava da lei per correrle incontro, abbracciarla, baciarla ... per dirle quanto la amava, ma doveva trattenersi. Molte volte quando entrava nella sua stanza si metteva a pensare al passato a quando lei era così appiccicosa nei suoi confronti perchè ne era innamorata e a quanto avrebbe voluto tornare in tempo per godersi quei momenti con lei ... ma purtroppo il passato è passato, il presente si vive e il futuro si crea e proprio a quest'ultimo concentrava tutte le sue idee e i suoi pensieri. "Sakura, credo che ormai sei pronta ... proviamo a togliere la stampella, non ti preoccupare sai che siamo sempre qua con te!" La rosa annuì passando la stampella a Ino. Iniziò pian piano, non aveva molto equilibrio, ma la forza non le mancava. "Bravissima ... vedrai che fra pochi giorni non avrai più queste difficoltà! Devo farti i miei complimenti hai avuto un tempo di recupero straordinario ... si vede che sei una ninja leggendaria, la tua forza è ...." Ten Ten non riuscì a finire la frase, Sakura aveva smesso di camminare, abbassando la testa con sguardo triste. "Ten Ten? Ma che ti salta in mente!" "Oh scusate ... io non volevo, mi dispiace tanto!" "Non ti preoccupare Ten Ten, non è successo niente ... anche se non sarò mai più una ninja, porterò sempre dentro di me il ricordo di quando lo ero ... e di quello che ero diventata!" sfoggiando un lieve sorriso. Per la prima volta aveva risposto come era solita fare: ottimista e capace di tranquillizzare le persone accanto a lei. Le ragazze sorrisero, erano felici, stavano rivedendo la loro amica come era un tempo ... la rosa si rese conto dopo della sua risposta e si voltò dall'altra parte. Ma ormai era tardi, le ragazze raggianti raccontarono tutto ai ragazzi. "Che bella notizia Temari ... finalmente sta iniziando a perdonarci ... sono così felice!" "Non aver fretta Kiba, Sakura non è del tutto convinta!" "Neji perchè devi essere sempre così pessimista?" "Non è pessimista, è solo realista .... che seccatura! .... Sakura, come dire, ha come un blocco, un qualcosa che le impedisce di riavvicinarsi a noi ma non riesco ancora a capire cosa! Tu Ino hai qualche idea?" "C-cosa? C-chi io? N-no, non so niente ... e poi perchè dovrei saperlo proprio io?" "Non ti arrabbiare, ti ho fatto solo una domanda ... pensavo avessi qualche idea, dopotutto siete state molto amiche per parecchi anni e ..." "Appunto, siamo state ... adesso lasciami in pace Shika, chiedilo a Naruto, forse lui saprà risponderti, vado a dormire, sono stanca!" Shikamaru rimase interdetto, non si aspettava che per una semplice domanda si arrabbiasse tanto. "Vado anch'io, devo capire cosa le prenda ....che seccatura!" "Che strano comportamento!! Bè comunque anch'io mi sono accorto che Sakura-chan ha qualcosa ... ma non so cosa e se glielo chiedessi sicuramente non mi risponderebbe ... non ora per lo meno, non prima di essere tornati amici come un tempo!" Anche Sasuke aveva notato questo atteggiamento ... ogni sera la osservava, i suoi occhi a volte erano accesi altre spenti, sicuramente c'era qualcosa e lui l'avrebbe scoperto. "Ino aspetta, perchè hai reagito in quel modo!" "Shika no, perfavore lasciami stare sono stanca!" "Ino non mentire, ti conosco ... dimmi cos'hai, parlami!" "Non è niente ... ti prego scusami, non so neanch'io cosa mi sia preso!" Ino si avvicinò al suo ragazzo e lo abbracciò il più amorevolmente possibile, sapeva di aver sbagliato con lui, non era sua intenzione, ma non poteva dire a nessuno il suo pensiero ... nemmeno a lui. "Forse hai bisogno di qualche distrazione!" Shika guardò la sua ragazza con sguardo malizioso. "Ah si? E sapresti dirmi quale distrazione?" Anche Ino gli rispose allo stesso modo. "Più che dirtelo, potrei mostrartelo" Shikamaro si fiondò sulle sue labbra, la prese in braccio senza smettere di baciarla per poi appoggiarla delicatamente sul futon. Si staccarono un attimo per riprendere fiato: "Questo metodo inizia già a dare i suoi benefici!" "Ci credo ... era da tanto che non lo facevamo più!" iniziando a sbottonarle la camicia. "Già, da quando dormiamo tutti nella stessa stanza ... ma anche gli altri avranno le stesse necessità, non credi?" sfilandogli la maglia. "Non mi importa degli altri, ora mi importa solo di te" ricominciando a baciarla appassionatamente e iniziando la danza dell'amore. "Ragazzi, secondo voi quei due staranno parlando o facendo qualcos'altro?" "Naruto!!!" Hinata diventò bordeaux. "Se lo stanno facendo, tanto meglio per loro, almeno hanno un pò di intimità, alla notte dormiamo tutti insieme quindi ..." "Ehi cagnaccio!!! La mia casa non è un albergo ... se proprio vuoi stare con la tua donna vatti a cercare un altro posto!" "Non te la prendere Sasuke ... ho capito cosa voleva dire Kiba ... quando stai con una persona e la ami l'intimità diventa una cosa importante ... per unirsi ancora di più ..." Ten Ten diventò rossa, Neji la stava guardando maliziosamente. "Tze ... sarà!" "Un giorno lo capirai teme ... fidati!" Sasuke non riusciva ancora a comprendere quei discorsi ... sapeva di amare Sakura, di volerla baciare ... ma non pensava al sesso, per lui era solo un'esigenza fisica e fondamentale per procreare ... forse aveva ragione Naruto, con il tempo avrebbe capito! "Shika ... ti amo!" "Anch'io Ino!" La bionda si appoggiò con la testa al petto del suo ragazzo, il quale la cinse fra le sue forti braccia. Ino chiuse gli occhi con il dispiacere di non potergli dire la verità ... mentre Shikamaru la guardava pensando: "So che mi stai nascondendo qualcosa, quando sarai pronta a raccontarlo io sarò qui ad ascoltarti!" Quella sera Sakura era rimasta nella sua stanza perchè troppo stanca, spesso capitava che si affaticava molto quando esagerava con gli esercizi. Sdraiata nel suo letto con lo sguardo verso il cielo, pensò ai suoi amici e il suo viso venne bagnato da calde lacrime. La mattina dell'8 dicembre Sakura si svegliò sentendo le voci di Naruto e Kiba discutere, mentre gli altri ragazzi ridevano sonoramente ... era curiosa di sapere cosa stava succedendo. Indossò il suo tutore, prese la stampella e uscì dalla sua stanza con la scusa del bagno, ma almeno avrebbe potuto sentire meglio cosa stava combinando al piano di sotto. Il suo chakra venne avvertito chiaramente da tutti e dal piano di sotto: "Buon giorno Sakura, spero che non siamo stati noi a svegliarti!" Temari le aveva dato un buon motivo per farsi vedere e togliersi quindi la sua curiosità. "No nessun problema .... mah?" Sakura spalancò gli occhi meravigliata. Un enorme albero di Natale era stato sistemato nel salone mentre tutti i ragazzi erano indaffarati a prendere i vari addobbi e Kiba e Naruto litigavano per essersi ingarbugliati con i fili delle luci natalizie. "Sakura ti andrebbe di venire a darci una mano?" Hinata la stava invitando a fare gli addobbi sapendo quanto alla rosa fosse sempre piaciuto farlo. "Mmmm ... forse dopo!" Dirigendosi in bagno. "Sicuramente verrà ... adora fare l'albero!" Ino era molto fiduciosa. Infatti dopo circa un ora, Sakura non resistette a scendere in compagnia degli altri. "Ciao Sakura-chan .... siamo indietro come dei meloni, questo cagnaccio mi ha legato con tutti i fili e gli altri non possono iniziare a mettere gli addobbi perchè prima ci vogliono le luci!" "Non è vero, non è stata colpa mia ... io ti avevo detto di tenerle separate mentre iniziavo a togliere tutto l'intorcigliamento, invece grazie alla tua stupida manualità ci siamo legati!" "Anzichè litigare perchè non iniziate a collaborare?" Si voltarono tutti verso la rosa, stava parlando con loro tranquillamente, come ai vecchi tempi. Naruto volle approfittarne: "Ci daresti una mano!" Sakura soffiò rassegnata, ma si incamminò verso i due ragazzi legati fra di loro, iniziando ad aiutarli. "Fatto, ma adesso state attenti! .... Ma tutti questi addobbi da dove saltano fuori? Non mi sembra di averli mai visti ... sono bellissimi!" "Appartengono alla mia famiglia!" La rosa si voltò di scatto, Sasuke le aveva rivolto la parola dopo più di un mese e le stava sorridendo, o meglio, le labbra erano leggermente incurvate all'insù. "Sakura ci aiuti a decidere come addobbare la casa?" Ten Ten stava aprendo tutti gli scatoloni tirando fuori ogni tipo di addobbo. Senza rendersene conto Sakura passò tutto la giornata in loro compagnia ... stava bene, sembrava essere ritornata indietro nel tempo a quando la sua vita era felice insieme ai suoi amici, alla sua famiglia ... e a Sasuke. Non si pentì di aver pensato a lui, la preparazione al Natale l'aveva sempre resa di buon umore. Anche i ragazzi passarono insieme una bella giornata ... con Sakura, dopo tanto tempo sembrava che finalmente le cose stessero tornando come prima. Il moro, non amava particolarmente il Natale, si ricordava tutti gli anni in cui l'aveva trascorso da solo, ma ora poteva capire la bellezza che portava quel clima: stare insieme alle persone care, stare insieme con chi si ama .... Sakura. Alla sera, finito di cenare tutti insieme dopo una lunga giornata di preparativi natalizi: "Ah ragazzi, sono proprio a pezzi, mi sa che questa sera non sarò molto di compagnia, il futon mi aspetta ... ma per l'ultima notte, da domani tornerò a dormire nel mio letto .... senza offesa Sasuke, ti ringrazio tanto per la tua ospitalità, ma preferisco casa mia!" "Tze!" La rosa guardò Kiba, non capiva il senso di quella frase. "Sakura ascolta ... dato che ormai sei abbastanza autonoma crediamo non sia più il caso di rimanere qui anche alla notte, ma non preoccuparti durante il giorno ci saremo!" "Si è vero quello che dice Hinata, anche se bisogna aggiungere che inizieremo anche a diminuire le ore di riabilitazione ... è normale che questo avvenga, dovrai pur ritornare autonoma, no?" "S-si I-ino!" Sakura sapeva che prima o poi questo giorno sarebbe arrivato, ma mentre i primi tempi non vedeva l'ora che arrivasse, adesso si sentiva come se stesse perdendo qualcosa ... qualcosa di molto importante. "Non ti preoccupare, anche se non saremo più così presenti, potremo venirti a trovare .... sempre se vuoi!" La rosa annuì, non sapendo anche lei cosa dire, poi un flash: se i ragazzi non c'erano, sarebbe rimasta in casa da sola con Sasuke. Istintivamente e con sguardo sorpreso si voltò verso il moro: la stava guardando con un sorriso beffardo. A Sakura le si strinse il cuore, cos'era quel sorrisino? Che intenzioni aveva? Conoscendolo non le avrebbe mai mancato di rispetto cercando di approfittarsi di lei ... sicuramente stava pensando a qualcosa e doveva stare in guardia. Sasuke invece era felice, quel sorriso beffardo per lui aveva un altro significato: resteremo da soli e farò di tutto per farti riaprire il mio capitolo. Il giorno dopo la rosa non era molto concentrata sugli esercizi, non faceva altro che pensare a quando sarebbe rimasta da sola con sasuke: era già successo ma per un paio d'ore massimo, invece adesso si parlava di molto più tempo. "Sakura, sei stanca? Non ti vedo molto in forma, se vuoi ci fermiamo!" "Scusate ... ieri mi sono molto affaticata ... forse è per questo che ..." "Non devi scusarti è più che comprensibile!" Hinata era sempre molto dolce con lei, anche se doveva ammettere che era veramente cambiata: era più sicura e più determinata. "Allora che ne dite se ci fermiamo a bere un pò di the ... poi magari possiamo anche parlare su cosa fare per la vigilia!" "Ottima idea Temari ... però non credo ci sia molto da organizzare, la vigilia la passeremo tutti insieme qua a casa di Sasuke ... mi sembra il minimo dopo tutto il lavoro di ieri!" Le ragazze scoppiarono a ridere mentre Sakura accennò un lieve sorriso. Mentre le ragazze parlavano, Sakura ascoltava in silenzio, senza partecipare alla discussione come spesso era solita fare, ma il suo sguardo lasciava intendere che stesse pensando a qualcos'altro. Quando giunse circa l'ora di cena: "Ragazze potete iniziare ad andare voi a preparare la cena? Dovrei controllare una cosa a Sakura!" "Va bene Ino nessun problema ... hai bisogno di una di noi?" "No, no Ten Ten, grazie ... voi andate poi vi raggiungo!" Rimaste sole: "Sakura?" "Cosa dovresti farmi?" "Niente ... solo parlarti a tu per tu!" "Di cosa ... sai già come la penso sulla questione ..." "So che hai un altro problema, e so di cosa si tratta!" Sakura si voltò fulminandola con gli occhi: "Come fai a saperlo? Chi te l'ha detto!" "L'ho scoperto il giorno in cui ti abbiamo fatto la lavanda gastrica ... Kakashi mi aveva chiesto di visitarti accuratamente per vedere le tue condizioni ... e l'ho scoperto! Nel periodo della tua assenza mi sono molto impegnata nel mio lavoro, potenziando il mio chakra curativo ... è per questo che me ne sono accorta! Neanche nella tua cartella clinica è menzionato!" "No, lo sappiamo solo io e Tsunade .... e ora anche tu. Dimmi Ino cos'hai intenzione di fare? Di dirlo a tutti? Magari con l'aiuto di qualche bicchierino?" Ino incassò il colpo ma non poteva biasimarla: già una volta aveva infranto la loro promessa rivelando a Sasuke le sue intenzioni di riallacciare il loro rapporto e tutto perchè aveva bevuto troppo. "Gli errori servono a capire e a migliorare ... ho già sbagliato con te e non ho nessuna intenzione di ripetere lo stesso errore ... non l'ho detto a nessuno ... è un nostro segreto e tale rimarrà, credimi!" La rosa la stava guardando in modo perplesso, non sapeva se fidarsi o meno: "Non so Ino ... dipende da te!" "Te lo prometto e questa volta è per davvero .... però ora vorrei che rispondesti tu ad una mia domanda, tutti noi ci siamo accorti che hai una specie di blocco che ti impedisce di ritornare l'amica di un tempo ... ecco ... mi chiedevo se dipendesse dall'altro tuo problema!" "Secondo te?" Ino sorrise amaramente: "Come immaginavo ... voglio solo dirti che se hai bisogno di parlare io ci sarò sempre per te ... vorrei aiutarti a superare anche questo ostacolo ... se me lo permetterai!" "Ora non me la sento!" "Quando vuoi ... io ci sono!" Ino uscì dalla stanza abbastanza sollevata, Sakura non aveva rifiutato il suo aiuto, ma aveva bisogno di tempo per farsene una ragione. La rosa guardò fuori dalla finestra iniziando a piangere. "Ottima cena ragazze, i miei complimenti ... Ten Ten, che ne dici di andare?" Neji la stava guardano in un modo malizioso facendo capire le sue vere intenzioni e non solo a lei. La castana acconsentì, arrossendo. Nel giro di un'ora, dopo aver sparecchiato e lavato i piatti tutti i ragazzi iniziarono a lasciare la casa dopo più di due mesi di convivenza. "Teme, mi raccomando non ti azzardare a mancare di rispetto a Sakura-chan perchè ti ricordo che ..." Ma Naruto non riuscì a finire la frase che un pugno lo fece volare fuori da villa Uchiha. "Ehi teme ma ti sembra il modo di trattare le persone?" "E tu devi sempre essere il solito baka? Dobe che non sei altro? Per fortuna non ti dovrò più sopportare in casa mia!" "E' qui che ti sbagli teme ... ti voglio ricordare che siamo entrambi responsabili per Sakura-chan e ..." Ma Hinata prese per mano Naruto trascinandolo via, altrimenti avrebbero dato inizio ad una discussione interminabile. "Ciao Sakura, ci vediamo domani verso le dieci, buonanotte!" La rosa sorrise appena e quando iniziò a vedere tutti i ragazzi andare via, cercò di raggiungere in fretta l'elevatore per rinchiudersi in camera sua: non voleva stare da sola con Sasuke. Il moro chiuse la porta: "Sakura! ... Aspetta!" La rosa si fermò ma non si voltò. "Dato che da questa sera in poi rimarremo solo noi due, credo sia il caso modificare alcune regole ..." iniziando ad avvicinarsi a lei:"Per prima cosa, inizierai a scendere per i pasti, non ho intenzione di portarti ancora in camera la colazione, il pranzo e la cena ... se poi ti da fastidio vedermi potremo mangiare in orari diversi, ok?" "Perfetto ... e poi non vorrei mai metterti in imbarazzo con le tue amiche!" Sakura si maledisse subito per l'ultima frase, come le era venuto in mente di dirgli proprio una cosa del genere? Sasuke rimase un attimo sorpeso, ma poi capì a cosa si stava riferendo: "Le uniche mie amiche sono quelle che frequentano casa mia ... inoltre non mi abbasso a certe cose, ho il mio orgoglio!" il moro si diresse verso le scale senza più guardarla o parlarle. Sakura era ancora più confusa, perchè le aveva detto questa frase? Eppure quella sera a casa di Temari era stato molto chiaro dicendo di avere certe esigenze in quanto ragazzo, lasciando intendere di spassarsela con tutte le ragazze che voleva. Sasuke la stava osservando di nascosto, conosceva quello sguardo pensieroso, sicuramente stava riflettendo alla sua ultima frase, per lui era stato importante dirle di non essere mai stato con nessun'altra. Entrò in camera sua soddisfatto: "E ora a noi due Sakura!" ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------SCUSATE SO CHE IL CAPITOLO E' CORTO MA HO AVUTO SOLO UN'ORA DI TEMPO PERSCRIVERLO E POSTARLO ... SPERO NON CI SIANO STATI ERRORI E CHE VI SIA PIACIUTO LO STESSO. GRAZIE DI TUTTO UN BACIONE

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Capitolo 37
*** capitolo 36 ***


Come anticipato dalle ragazze, le riabilitazioni andavano pian piano scemando, Sakura migliorava a vista d'occhio. Tutti i ragazzi erano ritornati alle loro mansioni: le ragazze in ospedale, in quel periodo tutti i cittadini di Konoha erano impegnati per i vari addobbi natalizi e alle preparazione dei fuochi d'artificio per festeggiare il nuovo anno e come prevedibile gli infortuni erano all'ordine del giorno e serviva più personale medico. Naruto e Shikamaru aiutavano gli addetti per l'installazione delle luci natalizie lungo le vie, Kiba continuava ad insegnare all'accademia, mentre Neji aiutava Sasuke alla centrale di polizia, diventando il suo secondo ... l'Uchiha non usciva mai di casa per non lasciare da sola Sakura e Neji si era offerto di continuare ad aiutarlo con il suo lavoro come nel periodo della convivenza, portandogli a casa i vari rapporti scritti e compilati. Sasuke e Sakura vivevano sotto lo stesso tetto, ma non si incrociavano quasi mai grazie anche alle dimensioni molto grandi della villa. Il moro voleva darle il suo spazio per abituarsi a quella situazione ma sapeva anche di non aver molto tempo per il suo piano: appena avesse riacquistato a pieno la sua autonimia avrebbe potuto decidere di andarsene e nemmeno Kakashi avrebbe potuto impedirglielo. Sakura nel mentre aveva iniziato ad orientarsi in quell'enorme casa, c'erano stanze ovunque, una più bella dell'altra, ma la sua preferita in assoluto era la lavanderia ... c'era la lavatrice! Quanto le era mancata!! La rosa conosceva gli orari del moro, sapeva quando andava ad allenarsi, quando andava a farsi il bagno, quando andava a prepararsi da mangiare ... era il classico abitudinario e per lei era molto più semplice muoversi liberamente senza paura di incontrarlo, ma non sempre le cose vanno per il verso giusto. Una mattina, convinta fosse fuori in giardino ad allenarsi, scese in salone per riportare il libro riguardante le montagne dell'est. Iniziò a leggere degli altri titoli per prendere un altro libro quando: "Vedo che ti piace leggere!" Sakura si voltò sorpresa, "Mi fa piacere, prendi pure tutti i libri che vuoi ... ma lascia che ti dia un consiglio, leggili qua in salone, la luce è molto migliore rispetto alla tua stanza!" La rosa non rispose ma acconsentì lievemente con la testa. Il moro ritornò ai suoi allenamenti e lei volle seguire il suo consiglio: doveva ammettere che aveva ragione, la luce era migliore. In quei giorni però non mancavano mai le visite degli altri ragazzi, si fermavano sempre almento un paio d'ore. Non era tanto per la loro mancanza di tempo o di voglia, ma perchè volevano lasciarli più soli possibili. Sapevano che il moro non era indifferente alla rosa, ma non riuscivano a capire se anche lei provasse ancora gli stessi sentimenti di una volta: quando stavano insieme Sakura lo ignorava. Il rapporto con loro invece era rimasto invariato, alcune volte sembrava felice di vederli e stare con loro, anche se non parlava quasi mai, altre volte si isolava completamente. Ormai era abituati a questo comportamento ma avevano imparato ad accettarlo e a volerle bene lo stesso. Una sera: "Sakura, domani noi ragazze avremo intenzione di andare al centro commerciale per prendere i regali di Natale, vorresti venire con noi? Non tanto per comprarli, se non vuoi, ma per distrarti un pò ed uscire da questa casa e credo che ti piacerebbe vedere Konoha tutta addobbata!" "Non credo Ten Ten ... mi stanco facilmente anche se non mi dispiacerebbe vedere gli addobbi natalizi al villaggio!" "Se è questo che ti preoccupa potrei chiedere a Kiba di affidarci Akamaru, così se dovessi stancarti potresti farti portare da lui, che ne dici?" "Cosa Temari? Akamaru? ... Ma non so se ..." "Dai Sakura provaci! Poi se ti dovessi sentire stanca o a disagio potresti tornare a casa con lui!" Effettivamente erano oltre due mesi che non girava più per il villaggio, che non vedeva più i cittadini: "D'accordo Ino, posso provarci!" "Perfetto!" gridarono le altre all'unisono. Kiba accettò molto volentieri di affidare alle ragazze Akamaru per aiutare Sakura e gli altri ragazzi erano soddisfatti nel sapere che finalmente la rosa avesse accettato un invito da parte delle ragazze. "Ehi Kiba ... sappi una cosa, se quel tuo cagnaccio osa fare del male a Sakura, lo polverizzo!" "Per tua informazione Akamaru non è un cagnaccio e comunque stai tranquillo Sasuke ... puoi fidarti di lui e poi non sarà solo, ci saranno anche le altre!" "Tze!" il moro lasciò i ragazzi, mentre questi lo guardavano quasi divertiti ... anche se non lo voleva ammettere la sua protezione eccessiva nei confronti della rosa era più che sufficente per capire quanto ci tenesse a lei. Il giorno dopo Sakura si preparò indossando una maglia rossa abbastanza larga ma corta fino ai fianchi, un paio di pantaloni lunghi neri e aderenti per potersi mettere il tutore. "Sakura, questi me li ha dati Kakashi per te!" "Cosa sono .... ma sono dei soldi perchè?" "E' riuscito a farti dare un periodo di aspettativa al lavoro ... almeno così potrai avere un pò di denaro, adesso andiamo!" Uscite dalla villa la rosa guardò ammirata il quartiere Uchiha: era bellissimo tutto addobbato. Alcuni bambini correvano spensierati lungo la via sotto lo sguardo attento dei genitori o dei nonni. Erano persone cordiali. Mentre camminavano alcuni bambini si avvicinarono a sakura: "Cos'è quel coso di ferro? Perchè usi la stampella?" "Sayui chiedi scusa!" Un signore anziano si diresse subito verso la sua direzione. "Mi scuso tanto per la domanda poco opportuna che le ha rivolto mio nipote ... se non mi sbaglio lei dovrebbe essere Sakura Haruno ... molto piacere io sono Yumi Himay e abito anch'io qua, insieme alla mia famiglia!" "Il piacere è tutto mio e non si preoccupi ..." poi si voltò verso il bambino sorridendogli:" Mi sono fatta male alla gamba e ho bisogno di questi per poter camminare ... adesso devo andare, continuate pure a giocare tranquillamente!" Konoha era veramente bella ... si respirava l'aria del Natale, Sakura era felice e non badava molto agli sguardi dei cittadini concentrati su quell'orribile tutore. Ino se ne accorse: "Sakura, senza offesa ma come sai io sono la regina della moda e voglio che vieni con me in un negozio stupendo!" tirandola leggermente per un braccio, senza darle il tempo di rispondere. "Guarda questo vestito! E' bellissimo!" Ino le stava facendo vedere un abito intero in stile orientale con il colletto allacciato da un cinturino all'altezza del collo, stretto fino ai finachi e leggermente largo dalla cintura in giu, lungo fino ai piedi di color blu scuro con fantasie rosse. "Dai provatelo sopra ai pantaloni ... voglio vedere come ti sta!" Le ragazze la spinsero dentro al camerino per aiutarla a vestirsi ... le stava veramente bene, ma soprattutto aveva capito perchè Ino le aveva proposto quel vestito: nascondeva il tutore, fatta eccezione per il piede, ma quello aveva poca importanza, le piaceva molto poi: "No, non posso indossarlo!" "Scusa perchè? Ti sta d'incanto!" La rosa era imabarazzata. "Ten Ten adesso ho capito ... Sakura basta nasconderle ... siamo ragazze ed è naturale avere il seno, tanto vale mostrarlo!" "La fai facile Ino ... tu ci sei abituata io no!" "Allora! E' ora che ti ci abitui ... avanti andiamo a vedere quanti altri modelli ci sono ... abbiamo già visto che ti sta bene, quindi vediamo di riempire quell'armadio!" Sakura conosceva bene Ino, quando si trattava di shopping era impossibile fermarla, il suo entusiasmo coinvolgeva tutti coloro che le stavano accanto. Iniziarono così a girare per tutti i negozi, senza fretta e fermandosi ogni tanto per farla riposare. Ad un certo punto decisero di dividersi per comprare i regali ai propri ragazzi, Hinata voleva comprare una nuova felpa a Naruto, Ino una nuova scacchiera per Shikamaru, Temari e Ten Ten oggettistiche utili per gli allenamenti. Sakura decise di seguire le ultime due, iniziava a stancarsi e il negozio era proprio accanto a loro. Iniziò a guardarsi attorno, mentre le altre due si erano fiondate a cercare qualcosa per Neji e Kiba, fin quando l'occhio si fermò su un oggetto ... era una pietra utile per affilare le lame delle armi, la prese e andò dal commesso per pagarla, il quale le fece un pacco regalo. Per non farsi vedere da nessuno lo infilò dentro la tasca interna della sua giacca. Gli acquisti erano stati fatti ed era ora di ritornare a casa, Sakura era esausta e accettò molto volentieri l'aiuto di Akamaru. Ino l'aiutò a togliere il tutore affinchè potesse distendere ulteriormente la gamba. Sakura era rilassata, felice ... era da tanto che non trascorreva una giornata così piacevole. Si toccò la tasca interna per sentire il pacchetto, non sapeva perchè l'avesse comprato ma l'istinto le aveva detto di farlo. "Siamo tornate ... ehi, ma dove sono andati?" "Hinata ... forse avranno approfittato della nostra assenza per andare a comprare anche loro i nostri regali!" "Dici Temari? Va be', che ne dite se iniziamo a preparare la cena? Sakura forse è meglio che vai a sdraiarti, oggi per te è stata una giornata molto faticosa!" La rosa annuì ad Ino, aveva ragione era veramente esausta. Salita in camera si sdraiò immediatamente a letto, addormentandosi all'istante. "Finalmente siete tornati! Ma si può sapere dove siete stati?" "Temari ... non siamo tanto bravi a fare spese e ci abbiamo messo del tempo ... ehi Akamaru vieni qui, dimmi sei stato bravo oggi in mia assenza!" "E' stato utilissimo ... Sakura era esausta ed Akamaru l'ha riportata a casa ... sana e salva!" Ten Ten lanciò uno sguardo a Sasuke il quale si diresse al piano di sopra: "Arrivo subito!" "Sasuke mentre vai su, potresti dire a Sakura che la cena è pronta?" Temari sorrideva maliziosamente, gli aveva dato un valido motivo per andare dalla rosa. Il moro sbuffò per non far vedere quanto in realtà fosse felice di quel favore. Entrò prima nella sua stanza, aprì l'armadio e appoggiò un pacco nascosto sotto la sua giacca. Andò per bussare alla porta di Sakura, ma involontariamente, come forza dell'abitudine, attivò lo sharingan ... stava dormendo e si vedeva quanto fosse stanca! "Allora avete comprato tutto?" "Io si Hinata e credo anche gli altri ... il teme ad un certo punto è sparito, ma non so dove sia andato!" "Ma pensate che abbia comprato qualcosa?" "Difficile dirlo Ten Ten, quando è tornato non aveva niente fra le mani!" "Neji, perchè non hai attivato il byakugan?" "Temari ma che ti salta in mente? E poi spiegami perchè avrei dovuto farlo!" "Solo per vedere se avesse nasconsto un regalo ... che ne so ... per qualcuno di nostra conoscenza?!?" "Temari, non credi che siano affari suoi? Noi gli stiamo dando l'opportunità di stare più insieme possibile, ma tutto il resto dipende da loro e non possiamo intrometterci ... che seccatura!" "Sakura dorme, non l'ho voluta svegliare!" Sasuke era ritornato e sembrava non aver sentito niente. "Lasciamola dormire ... è stata una giornata molto pesante per lei, anche se devo dire che mi è sembrata felice e partecipe ... come ai vecchi tempi!" "Hai ragione Hinata, è stata molto bella ... adesso andiamo a mangiare!" Ino le fece cenno di seguirla a tavala. Il mattino dopo Sakura si svegliò con una gran fame ... aveva dormito dalla sera prima senza cenare. Si alzò dal letto prendendo il tutore appoggiato di fianco al letto, scese senza badare a niente, il suo stomaco stava brontolando rumorosamente. Arrivata in cucina si trovò davanti Sasuke: "Buongiorno, ben svegliata!" La rosa sorpresa: "Buongiorno ... avevo fame e ..." "E' normale, non hai cenato ieri sera, vieni e prendi quello che vuoi!" Sakura si avvicinò alla dispensa a passa incerto, non aveva pensato di incontrarlo. Prese delle brioche alla ciliegia, le sue preferite ... la spese veniva fatta generalmente dalle ragazze che conoscevano i suoi gusti. "Ti piace quella roba?" "S-si!" "Ciliegia? ... Sei sempre la solita noiosa!" Sakura aveva capito a cosa si riferisse: il significato del suo nome era fiore di ciliegio. "Come a me piace tutto quello che riguarda la ciliegia, come a te piace tutto quello che riguarda i pomodori!" lanciando uno sguardo alla dispensa, piena di quell'ortaggio. "Sono buonissimi e poi non fanno male a differenza invece dei dolci!" "Lo so che non ti piacciono ..." Sakura si bloccò, stava conversando con Sasuke senza rendersene conto. Il moro si avvicinò a lei e con una mano prese un pezzo di brioche portandoselo alla bocca, sotto lo sguardo sorpreso della rosa. "Be' devo dire che non è poi tanto male ... ma continuo a preferire i pomodori ... vado in giardino ad allenarmi, se dovessi aver bisogno sai dove trovarmi!" Sakura non riusciva a crederci: Sasuke le aveva preso un pezzo della sua pasta e l'aveva mangiata. Non gli erano mai piaciuti i dolci e tantomeno non gli era mai piaciuto mangiare il cibo degli altri. Perchè si era comportato in quel modo? Il moro invece era soddisfatto aveva fatto un altro passo avanti ... La rosa era assorta nella sua lettura quando sentì suonare al portone, si alzò per andare a vedere chi fosse, generalmente i ragazzi entravano senza troppe formalità ... si affacciò quindi ad una finestra riconoscendo il signor Himay che parlava tranquillamente con Sasuke, incuriosendola. "Se non sbaglio la persona che ha stava parlando con te era il signor Himay!" "Mi stavi forse spiando?" Il suo tono e il suo sguardo erano maliziosi facendola arrossire. "M-ma n-no che vai a pensare ... solo che quando ha suonato stavo andando ad aprire e ... e poi vi ho visto parlare ... e comunque volevo solo aver conferma che fosse il signor Himay, e basta!" Sasuke sorrise: "Lo conosci?" "Non proprio, l'ho conosciuto l'altro giorno quando sono andata al centro commerciale con le ragazze ... mi è sembrata una brava persona!" "Si lo è!" Sakura avrebbe voluto chiedergli di cosa avessero parlato ma non le sembrava il caso, avrebbe rischiato di apparire troppo invadente e poi doveva smetterla di parlare così tanto con lui ... non voleva riaprire il capitolo! Sasuke non le disse nient'altro pur conoscendo il suo sguardo curioso ... le avrebbe fatto una bella sorpresa! La vigilia di Natale si stava avvicinando e i giorni successivi erano tutti indaffarati per la preparazione del cenone. Sasuke e Sakura continuavano a rivolgersi frasi e domande di circostanza ma senza mai esagerare. Sasuke era sempre più soddisfatto, stava procedendo tutto secondo i suoi piani ....

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Capitolo 38
*** capitolo 37 ***


La sera dell'anti vigilia: "Finalmente abbiamo finito di preparare tutto per il cenone di domani ... sono già le undici è meglio andare a casa a riposarci ... ci vediamo domani pomeriggio verso le cinque ok Sasuke?" "Ok Temari!" "Allora ragazzi buonanotte a tutti ... che seccatura!" Sakura li guardò andar via con un lieve sorriso per poi ritirarsi anche lei nella sua stanza. In quei giorni aveva partecipato ai preparativi insieme a tutti gli altri, ma continuava ad avere lo stesso comportamento volubile, a volte sembrava apprezzare altre volte no. Sasuke continuava ad osservarla in ogni suo gesto, in ogni suo sguardo ... i suoi occhi si riaccendevano di quella luce piena di vita per poi spegnersi improvvisamente senza un valido motivo. Perchè si comportava così? Cos'era che la turbava? "Ehi ragazzi avete notato che in questi giorni Sakura-chan è stata sempre con noi?" "Si Naruto ... ma non riesce ancora a sbloccarsi completamente ... forse ha bisogno di più tempo, non ci siamo comportati per niente bene con lei in passato e forse ha paura di sentirsi tradire ancora!" "Se è questo il motivo Hinata, noi continueremo a starle vicino ... le faremo capire che potrà fidarsi ancora di noi come un tempo ... Sakura è una persona troppo importante!" "Accidenti Neji ... non riesco ancora ad abituarmi ai tuoi discorsi così sentimentali!" "Kiba dacci un taglio o te ne potresti pentire ... non prendermi in giro!" I ragazzi si stavano divertendo, era bello scherzare in compagnia, quando videro una figura in senso opposto alla loro direzione. "Ehi ma quello non è ..... SAI! ... Sai sei proprio tu? Sei tornato finalmente!" Sai era appena rientrato dalla missione che lo aveva tenuto lontano da Konoha per quasi tre mesi, quando vide i ragazzi cercò di ignorarli e di rimanere freddo ... l'ultima volta che aveva parlato con loro non era stato molto piacevole. "Mmmm!" "Sai aspetta!" Naruto l'aveva fermato per un braccio. "Ti volevo ringraziare per l'ultima volta ... ci hai fatto capire molte cose e grazie a te il nostro rapporto con Sakura-chan è molto migliorato!" "Mi fa piacere .... come sta!" Sai era molto legato alla rosa ed era inevitabile la sua curiosità, i ragazzi iniziarono a raccontargli tutto quello che era successo fino a quel momento. "Ha mantenuto fede alla nostra promessa! ... Le avevo chiesto di trovarla alzata quando fossi ritornato, sono contento per lei!" "Se sei tornato, vuol dire che anche Tsunade ..." "No, tornerà fra poco più di una settimana ... abbiamo deciso di dividerci in due gruppi per non destare sospetti, si è formata una nuova organizzazione e ogni giorno crescono i numeri dei ninja traditori!" "Ma è molto grave la situazione?" Credi possa scoppiare un'altra guerra?" "Non lo so Shikamaru ... non sono informato di tutti i dettagli, per il momento la situazione è sotto controllo ... adesso devo andare, voglio andarmi a riposare!" "Hai ragione, sei appena tornato ed è naturale che sei stanco morto .... ascolta, domani sera festeggiamo la vigilia di Natale a casa di Sasuke e come sai Sakura vive con lui per ordine di Kakashi ... ti andrebbe di venire a festeggiare con noi? Faresti una bellissima sorpresa a Sakura-chan!" Sai guardò sorpeso Naruto, non si aspettava di venire invitato alla cena della vigilia per di più a casa dell'Uchiha ... l'ultima volta stava per essere attaccato e se non fosse stato per l'intervento tempestivo degli altri ... "Mi farebbbe molto piacere, ma non so se ..." "Se ti riferisci al teme non preoccuparti per lui ... Noi ci incontriamo verso le cinque del pomeriggio, ti aspettiamo!" Era giunta finalmete la vigilia, quella mattina Sakura era particolarmente euforica, non sapeva spiegarsi bene il perchè, forse dipendeva dal fatto che l'anno prima l'avesse trascora in ospedale da sola ... non vedeva l'ora di festeggiare in compagnia come faceva anni prima insieme ai suoi genitori. Decise di passare il tempo dedicandosi completamente alla cura della sua persona, facendo una bella doccia, lavandosi i capelli con il suo shampoo preferito alla ciliegia, spalmandosi la crema idratante su tutto il corpo, sempre alla ciliegia ... Guardò il flacone e sorrise fra sè e sè: doveva ammettere che Sasuke avava ragione, era proprio noiosa! Verso le quattro e mezza arrivarono tutti i ragazzi per avvisare Sasuke del nuovo ospite ... dovevano avvisarlo per tempo per evitare uno scontro ... "Siete in anticipo ... mi tocca sopportarti mezz'ora in più dobe!" "Anch'io sono contento di vederti teme! ... Senti ... ecco non so come dirtelo, ma vedi ... ieri sera abbiamo incontrato ... si cioè ... teme ascolta ..." A Sasuke iniziava già a pulsare la vena sopra l'occhio destro, non sopportava tutti quei giri di parole, specie dal dobe ... prevedeva guai! "Oh smettila Naruto di girarci troppo intorno ... Sasuke ieri sera abbiamo incontrato Sai, è ritornato dalla missione e lo abbiamo invitato a festeggiare la vigilia con noi, a Sakura farà piacere rivederlo!" In un primo momento il moro ebbe una repulsione, si ricordava perfettamente dell'ultima volta, ma poi quando Temari menzionò Sakura si calmò: era un suo amico e non lo vedeva da tanto tempo, sicuramente sarebbe stata felice di rivederlo e a lui premeva solo la sua felicità. "Tze!" per poi dirigersi verso la cucina. "Meno male che l'ha presa bene ... stavo sudando freddo!" "A chi lo dici Kiba ... io non riuscivo nemmeno a dirglielo per foruna ci ha pensato Temari!" "Ragazze andiamo a salutare Sakura, magari ha bisogno di aiuto per prepararsi!" Quando si trattava di vestirsi e truccarsi, Ino era sempre la prima, trascinando le altre verso la stanza della rosa. "Ciao Sakura ... stai scherzando vero? Non penserai mica di venire vestita in quel modo!" La rosa aveva indossato i suoi soliti vestiti. "Mi sento più a mio agio e poi ..." "Poi niente, adesso ti metti quel bel vestito che abbiamo comprato al centro commerciale ... ragazze aiutatemi a prepararla non c'è molto tempo!" "Tempo per cosa Ino? E poi sono capace di prepararmi ..." ma non riuscì a finire la frase, le ragazze si erano già messe all'opera. "No Hinata, non sciogliermi i capelli!" "Invece si! ... Caspita ma ti si sono allungati tantissimo, come minimo ti saranno cresciuti di circa quindici centimetri!" Anche le altre si fermarono per guardarla .... Hinata aveva ragione, erano lunghi, belli, lucenti, soffici ... proprio come alcuni anni prima. "Vediamo cosa possiamo usare per legarli appena ai lati!" "Voglio queste ... non me ne separo mai, hanno un valore particolare per me!" porgendole le mollette di Amy. "D'accordo ... allora usiamo queste!" "Però adesso mi volete spiegare cos'è tutta questa fretta?" "E' una sorpresa fra non molto lo vedrai ...." TOC TOC "Credo sia già arriavato!" Ino si alzò per andare ad aprire la porta mentre Sakura continuava a non capirci niente, quando: "S-sai! S-sei p-Proprio tu?" "Si sono io ... ciao Sakura!" La rosa cercò di alzarsi anche se tremava tutta per l'emozione: le era mancato veramente tanto e ora era lì davanti a lei. I due si abbracciarono calorosamente dimostrandosi tutto il loro affetto ... le ragazze uscirono per lasciarli soli, consapevoli che avevano bisogno di parlarsi. "Hai mantenuto fede alla promessa ... stai camminando!" "Già ... ma raccontami tutto, voglio sapere ogni cosa ... dove sei stato, cos'hai fatto, se hai combattuto e ...Tsunade è tornata anche lei?'" Sai rise: "Quante domande, una per volta ... Tsunade tornerà fra poco più di una settimana, sta bene e ti saluta tanto, adesso ti racconterò tutto!" Sai e Sakura rimasero per circa un paio d'ore a parlare fra di loro, mentre i ragazzi finivano gli ultimi ritocchi. Sasuke aiutava anche lui, ma spesso il suo sguardo puntava verso il primo piano quasi infastidito nel saperli soli ... non era fastidio, era qualcos'altro, ma non sapeva ancora che nome dargli a quella sensazione. Verso le sette Kiba urlò: "Ehi voi due!! Volete scendere che abbiamo fame!!!" Dopo circa un minuto sentirono il rumore della porta aprirsi e videro spuntare Sai e Sakura ... la rosa era bellissima, i capelli sciolti tenuti legati lateralmente da due mollette che le risaltavano ulteriormente il viso leggermente truccato, i suoi occhi verde smeraldo erano risaltati dal mascara nero, le gote leggermente arrossate dal fard e un lucidalabbra color ciliegio che le faceva risaltare ancora di più le sue labbra carnose. Indossava un splendido vestito lucido stile orientale, blu con fantasie rosse. Sasuke era incantato, non era bellissima, ma stupenda ... e quelle labbra che richiamavano il desiderio di essere baciate! Distolse lo sguardo per paura di non riuscire a controllare i suoi impulsi. "Accidendi Sakura-chan, sei bellissima!" La rosa arrosì, i complimenti la imbarazzavano sempre. "Già è proprio vero, questa sera Sakura è davvero bella, ... ma avete visto ragazzi?" "Visto cosa Sai?" "Come cosa Kiba ... non avete visto che non è più una tavola piatta?" Indicando con il dito il suo seno. "Idiotaaaaa!!!" Sakura gli tirò un pugno fortissimo da farlo cadere a terra. I ragazzi guardarono involontariamente il seno di Sakura facendoli arrossire, Sasuke compreso ... non se ne erano mai accorti a causa dei maglioni larghi che indossava sempre. Temari si avvicinò a Sai sollevandolo da terra e iniziando a schiaffeggiarlo: "Come ti permetti brutto pervertito che non sei altro!" anche Ten Ten si aggiunse: "Non conosci proprio la delicatezza ... ti rendi conto di averla messa in imbarazzo?" mollandogli anche lei un pugno in testa. "Ok, ok , ok ... ho capito! Basta vi prego ... ma non volevo mancarle di rispetto, volevo solo far notare che non è più una racchia piatta!" un'altra sberla lo colpì in pieno volto, questa volta da Ino. "Allora non vuoi proprio capire!" "Ok sto zitto!" "Finalmente! ... Meglio tardi che mai" anche Hinata si era unita a loro. Quella scena era alquanto divertente, ma Sasuke lo era ancora di più ... Sai era stato picchiato!! La sera si svolse in completa armonia festeggiando insieme il Natale. Sakura era raggiante, vicino a lei c'era il suo amico, anche se l'aveva fatta vergognare, era riuscito a farle togliere l'imbarazzo del suo seno, Sasuke continuava a guardarla ... rideva e scherzava tranquillamente con lui ... era così felice ... quanto avrebbe desiderato ricevere da lei le stesse attenzioni! Lo detestava sempre di più ... ma allora quella sensazione che provava era la famosa gelosia? Lui, Sasuke Uchiha era geloso ... geloso di Sai ... Verso mezzanotte: "Ragazzi vi ringrazio per la splendida serata, ma adesso vorrei andare a casa a riposarmi, domattina mi aspetta Kakashi per il rapporto!" "Veniamo anche noi ... domani siamo impegnati con le nostre famiglie a festeggiare il giorno di Natale!" Sasuke, essendo il padrone di casa accompagnò gli ospiti alla porta, uscirono uno ad uno ... per ultimo arrivò Sai accompagnato da Sakura, entrambi erano sotto la porta: "Ehi Sakura, ma questo non è muschio? Se non mi ricordo male, la tradizione vuole che quando due persone sono sotto il muschio per la vigilia di Natale si devono baciare!" I ragazzi si voltarono verso Sai e guardarono velocemente Sasuke: si era irrigidito e il suo sguardo non prometteva niente di buono. "Hai ragione Sai!" Sakura fece abbassare l'amico per dargli un leggero bacio sulla guancia ... Sasuke strinse i pugni, stava per scoppiare ... se prima detestava Sai ora lo voleva eliminare! Naruto si avvicinò a Sasuke: "Calmati ... o finirai per compromettere tutto!" Il biondo aveva ragione e cercò di controllarsi, anche se il suo impulso diceva qualcos'altro. "Sono stanchissima, vado a dormire!" Sakura se ne andò in camera, mentre Sasuke la guardava pensando: "Domani sarai solo mia!!" La rosa si svegliò verso le undici, era la prima volta che dormiva fino a tardi, si preparò per andare in cucina e iniziare a prepararsi il pranzo ... dato l'orario non era il caso di fare colazione. Incontrò Sasuke: "Buongiorno Sasuke e ... Buon Natale!" "Anche a te ... vuoi fare colazione?" "Veramente data l'ora, pensavo di prepararmi il pranzo ..." "No, fai una colazione abbondante!" Sakura lo guardò meravigliata. "Ti ricordi quel giorno che il signor Himay è venuto a parlarmi?" "Si, ma cosa c'entra con la colazione abbondante?" Sasuke la guardò quasi divertito. "Devi sapere che prima dello sterminio degli Uchiha era tradizione che il giorno di Natale il capo clan girasse per il quartiere per scambiarsi gli auguri, mentre tutti gli abitanti preparavano qualcosa da mangiare davanti alle proprieabitazioni ... il signor Himay mi ha informato che vorrebbero continuare questa tradizione come segno di gratitudine per averli ospitati ... ed essendo io ora il capo clan è mio preciso dovere presentarmi a questa usanza ... e tu verrai con me!" "I-io c-cosa??? Scordatelo ... sei tu il capo clan, vacci da solo, io non vengo!" "E' qui che ti sbagli, tu verrai eccome!!! Ti ricordo che sei sotto la mia responsabilità e non ti permetto di rimanere in casa da sola ... inoltre non vorrai mica mancare di rispetto anche a tutte le persone che vivono nel quartiere vero? Ti ricordo che anche tu vivi qua e quindi non puoi mancare!" L'aveva incastrata per bene ... non sapeva cosa dire, avrebbe dovuto girare per il quartiere in compagnia del capo clan, come fossero una coppia .... una coppia? No, no, no, no ... non voleva far riaffiorare i suoi sentimenti, lui per lei era e doveva rimanere un capitolo chiuso! Cercò una scusante: "Immagino che l'abbigliamento richiesto sia quello in abiti formali da cerimonia, vero?" "Immagini bene!" "Allora mi dispiace, ma non posso venire ... non ho il kimono e oggi i negozi sono chiusi!" Sasuke le sorrise beffardamente andando verso le scale. "Forse si è convinto!" Il moro entrò in camera sua, aprì l'armadio e tirò fuori il pacco che qualche giorno prima aveva nascosto. "Tieni!" "Cos'è?" "Aprilo e lo saprai!" A Sakura tremavano le mani ... quel pacco, anche se non incartato con carta natalizia, aveva proprio l'aria di essere un regalo per lei. Quando lo aprì perse un battito: era un magnifico kimono blu notte con fantasie a forma di farfalle rosa, la stoffa era in seta e le rifiniture erano molto ben definite ... sicuramente era un kimono molto costoso .... ma allora aveva già programmato tutto? Sakura si arrabbiò. "Come al solito decidi e fai tutto tu senza chiedere niente a nessuno, vero?" "Non so di cosa tu stia parlando ... hai visto anche tu che è venuto Himay a parlarmi ..." "Certo che l'ho visto, ma tu ne hai approfittato subito per andarmi a comprare il kimono sapendo che non ne avevo uno!" "Giudichi senza sapere ... il kimono l'ho preso il giorno in cui sono andato con i ragazzi a comprare i regali di Natale, pensavo ti facesse piacere indossarlo per festeggiare l'ultimo giorno dell'anno, la proposta di Himay è venuta dopo!" Sakura spalancò occhi e bocca ... Sasuke le aveva fatto un regalo di Natale ... ed era bellissimo! Non sapeva cosa dirgli, l'aveva attaccato senza motivo, era stata troppo precipitosa. "Ti aspetto per le due!" dirigendosi verso il piano di sopra. Sakura non fece colazione, le si era chiuso lo stomaco ... mai avrebbe immaginato di ricevere un regalo da Sasuke, andò in camera ad iniziare a prepararsi ... il Kimono le stava d'incanto, si raccolse i capelli legandoli con due bastoncini color oro trovati all'interno della confezione, per quella volta decise di non indossare le mollette di Amy facendo cadere le ciocche ribelli attorno al suo viso, delineandolo ulteriormente, si truccò leggermente come la sera prima .... Sasuke era anche lui in camera ad indossare il suo kimono blu notte, colore caratteristico del suo clan, ripensando a quel giorno al centro commerciale: l'aveva visto in vetrina e aveva attirato subito la sua attenzione pensando a quanto fosse bello e a quanto sarebbe stato bene indossato da Sakura. Il colore delle farfalle era lo stesso dei suoi capelli e il blu notte si intonava perfettamente al verde smeraldo dei suoi occhi ... e al suo clan! Approfittò del fatto che i ragazzi fossero entrati nei negozi per comprare i regali per le loro ragazze. Appena entrato fu sollevato per il fatto di essere l'unico cliente e non perse tempo a chiedere al commesso espressamente quel kimono. Il commesso si complimentò con lui per l'ottima scelta iniziando ad elencargli tutta la magnificenza di quel capo per giustificarne il costo. Era l'articolo più costoso del negozio ma a lui non interessava ... era per Sakura e non c'era prezzo per lei. Erano le due e Sasuke stava già aspettando, quando sentì il rumore dell'elevatore ... si voltò e rimase incantanto: era bellissima e il suo cuore iniziò a battergli forte nel petto ... avrebbero trascorso il giorno di Natale insieme ... solo loro due! Sasuke non poteva esprimere i suoi pensieri così si limitò a dirle che le stava bene mettendola comunque in imbarazzo. Si diressero verso l'uscita della villa, camminando fianco a fianco. La rosa non si sentiva molto a suo agio, lei zoppicava mentre lui come sempre era perfetto in tutto compreso il suo portamento e quella loro avvicinanza la faceva sentire a disagio. Tutti gli abitanti del quartiere erano già fuori dalle loro abitazioni in attesa di Sasuke. Quando lo videro arrivare con a fianco Sakura si sentirono alcuni commenti: "Che bella coppia!" alcuni di queste voci giunsero all'orecchio di Sakura facendola arrossire come un pomodoro, mentre Sasuke la guardava con la coda dell'occhio soddisfatto: se arrossiva per quelle voci allora significava che non gli era poi del tutto indifferente ... era sulla buona strada! Le persone accolsero il capo clan e la sua "compagna" in maniera calorosa e iniziando a parlare di tutto e di più, anche Sakura si unì alle varie conversazioni e pian piano il suo disagio svanì, si avvicinò al signor Himay l'unica persona che conosceva in un qualche modo ... anche se erano tutti di Konoha, non si conoscevano tutti e quello era un modo in più per conoscere altre persone. Sasuke non la perdeva mai di vista ... era incantevole come il suo sorriso che rivolgeva alle persone ... si soffermò a guardare il suo kimono immaginando il simbolo del suo clan stampato all'altezza del collo ... solo chi apparteneva al clan degli Uchiha poteva portare quel simbolo e se un giorno Sakura l'avesse portato significava che sarebbe diventata sua moglie e quindi un'Uchiha anche lei. Quello era il suo sogno! Il pomeriggio passò molto velocemente come la sera, per tutta la giornata Sasuke e Sakura erano stati fuori a festeggiare il Natale insieme a tutti gli abitanti del quartiere. Verso le nove si alzò un vento freddo e le persone iniziarono a rincasare. "E' meglio andare anche noi, inizia a fare molto freddo inoltre ti sei stancata troppo!" La rosa annuì, stava facendo freddo ed era stanca anche se ogni tanto si metteva a sedere, ma il tutore le impediva di rilassare completamente la gamba lasciandola dritta e rigida. Appena varcato il cancello della villa, distrattamente Sakura non appoggiò bene la stampella facendole perdere l'equilibrio, ma Sasuke le si parò davanti. La rosa appoggiò viso e mani sul busto del moro ... il suo profumò le penetrò nelle narici, sentiva il suo calore e il suo cuore battere ... distolse subito quei pensieri e cercò di staccarsi da lui, ma le sue mani continuavano a tenerla per le braccia. La rosa alzò il viso ritrovandosi quello di Sasuke a pochi centimetri di distanza, arrossì di colpo mentre il suo cuore iniziò a battere ritmicamente sempre più veloce. Il moro la stava guardando in tutta la sua bellezza, soffermando il suo sgaurdo su quelle labbra così invitanti ... labbra che voleva assaggiare, mordere ... baciare. Non riuscì a trattenersi e avvicinò molto lentamente il suo viso a quello di lei continuando a guardarla per vedere la sua reazione, non avrebbe mai fatto qualcosa contro la sua volontà ... nero nel verde, verde nel nero ... Sakura era immobilizzata, vedeva Sasuke avvicinarsi sempre di più a lei fino a sentire il respiro di lui mescolarsi al suo .... poi un fiocco di neve! Sakura si riprese allontanandosi da lui: "Guarda sta nevicando ... Natale con la neve! E'bellissimo!" "Già!" Entrambi guardarono il cielo da dove iniziarono a scendere sempre più fiocchi di neve. "E' meglio rientrare!" Sasuke era un pò contrariato, stava per baciarla e la neve li aveva interrotti, però era contento: non lo aveva allontanato e il suo rossore valeva più di mille parole ... doveva ancora aspettare e non essere precipitoso lei non era ancora del tutto pronta ... Sakura stava ancora pensando a quello che era appena successo e ringraziò tutti i kami per aver fatto nevicare ... non poteva permettersi di lasciarsi andare, doveva dimenticarlo, doveva riuscirci per lei ... e per lui. Salirono al piano di sopra. "Buonanotte Sakura ... sono qui in camera a lucidare la katana, se dovessi aver bisogno sai dove trovarmi!" La katana? "Aspetta! Vorrei darti una cosa!" Il moro la guardò sorpreso, Sakura ritornò porgendogli con timidezza un piccolo pacchetto incartato. "Non è niente di speciale ... solo che ..." Sasuke aprì il pacchetto trovando una pietra nuova utile per affilare le lame delle armi: "Mi sono accorta che la tua è molto consumata e così ..." Mi serviva proprio ... grazie Sakura!" La rosa sobbalzò ... l'unica volta che gli aveva detto grazie l'aveva poi abbandonata, lasciando Konoha. Sasuke le sorrise per poi entrare in camera sua e chiudere la porta ... Sakura si portò una mano sul petto come per cercare di fermare l'accellerazione dei suoi battiti cardiaci, poi entrò anche lei in camera. Si tolse il kimono posandolo delicatamente dentro l'armadio per paura di sgualcirlo in qualche modo, poi si diresse verso la porta finestre per aprire la tenda ... la neve continuava a scendere imbiancando pian piano tutto il paesaggio circostante. Le piaceva quella visione e decise di addormentarsi così, guardando la neve che scendeva. Sasuke prese la sua katana iniziando ad affilare la lama con la pietra regalatagli da Sakura, non era vero che gliene serviva una, ne aveva una collezione ... ma quella per lui era speciale sapendo che era stata proprio lei a dargliela. Affilò la sua katana per oltre un'ora, lo aiutava a rilassarsi ... poi andò a farsi una doccia calda. All'improvviso saltò la luce ... "Ma che sta succedendo?" Era iniziata una tempesta di neve e sicuramente aveva danneggiato qualche filo della corrente e questo significava che presto anche il riscaldamento avrebbe smesso di funzionare, fuori era veramente freddo .., . poi un rumore assordante provenire dalla camera di Sakura. Corse da lei aprendo la porta senza bussare, venendo investito da un vento gelido mischiato alla neve, la porta finestre si era aperta mentre Sakura cercava invano di recuperare il suo tutore caduto a terra. Cercò di chiudere la finestra, ma la maniglia si era rotta optò allora per chiudere lo scuro almeno per impedire che il vento e la neve entrassero in camera, poi si voltò verso la rosa: "Tutto bene?" "S-si ... stavo dormendo e sono stata svegliata da un rumore assordante seguito da un gran freddo ... ho cercato di chiudere la finestra ma il tutore mi è caduto e ..." "La maniglia è vecchia ... si deve essere rotta a causa del forte vento ... non puoi stare qua, si gela inoltre la luce è saltata come il riscaldamento!" Sasuke si avvicinò a lei "C-che v-vuoi d-dire con questo!" Il moro le spostò le coperte fredde e in alcuni punti bagnate dalla neve sciolta, la prese in braccio e si incamminò: "M-ma c-che s-stai facendo? M-mettimi g-giù!" "Fuori si gela e fra poco anche la temperatura in casa si abbasserà, la tua camera è già fredda e non puoi rimanere qua, rischieresti di prenderti un malanno!" era entrato in camera sua: "Ma stai scherzando vero? Che intenzioni hai?" Sakura era bordeaux: "Nessuna di quello che pensi ... non ho più futon li hanno presi tutti i ragazzi per lavarli, quindi non avendo altro posto dove metterti e sapendo che fra un pò geleremo anche in casa ..." "Stai forse cercando di dire che dovremo dormire insieme nello stesso letto?" "Esatto, così ci scalderemo a vicenda ... ma non preoccuparti non farò niente ... non mi permetterei mai!" Sakura era imbarazzatissima, avrebbe dormito nello stesso letto con Sasuke, ma non poteva dargli torto iniziava già a sentire freddo e la tempesta sembrava non fermarsi ... inoltre conosceva anche il suo codice d'onore ... non le avrebbe mai mancato di rispetto! Sakura si guardò attorno, quella stanza era arredata in modo molto simile alla sua, fatta eccezione per il letto matrimoniale posizionato vicino alla finestra. Di fianco c'era una porta, sicuramente quella del bagno ricordandosi che le aveva detto di averne uno in camera ...:" Ma questa ..." "Era di Itachi ... ho voluto trasferirmi qui per sentirmi più vicino a lui! Susuke la posizionò dalla parte vicino al muro e fece il giro del letto: "Scusa ma da questa parte ci dormo io ..." "Era la parte di tuo fratello?" "Si ... dormiva sempre vicino alla finestra, diceva che era più comodo quando rientrava o doveva partire per una missione con gli anbu ... spesso usava la finestra anzichè la porta ..." Non parlarono più, il ricordo di Itachi era sempre doloroso per il moro, Sakura lo sapeva ... era già sotto le coperte iniziando a riscaldarsi quando la raggiunse anche Sasuke, non si toccarono ma lei percepì il suo calore e sotto quella sensazione piacevole si addormentò. Il moro non riusciva a dormire ... Sakura era al suo fianco, sentiva i suoi respiri lenti e il suo buon odore di ciliegia entragli nelle narici, la stava guardando dormire con i suoi occhi e non con lo sharingan come era solito fare, la trovava sempre più bella e così indifesa ... avrebbe tanto voluto abbracciarla e addormentarsi così con lei ma le aveva promesso di non toccarla. Decise di voltarsi per non guardarla ulteriormente, quando la rosa si avvicinò a lui forse per stare più al caldo .... Sasuke rimase fermo in quella posizione avvicinando il suo viso sopra la testa di Sakura accontentandosi di quell'ulteriore avvicinanza. Si addormentò tranquillamente e beatamente dopo anni di sonni turbolenti e pensierosi. Il mattino arrivò presto e Sasuke si svegliò ritrovandosi nella stessa posizione di quando si era addormentato, con il viso sopra la testa di Sakura ... per la prima volta aveva dormito bene senza incubi ... che dipendesse dall' avvicinanza con la rosa? Si alzò piano per cercare di non svegliarla, la fissò per diversi minuti trovandola sempre più bella, poi decise di andare in cucina per distrarsi dai suoi pensieri. Un paio d'ore dopo Sakura si svegliò ritrovandosi in un letto non suo, ricordandosi subito di aver dormito insieme a Sasuke, si guardò attorno ma lui non c'era ... non sapeva neanche lei cosa stesse provando, era pervasa da emozioni contrastanti fra loro: da una parte era felice di aver dormito insieme a lui, dall'altra era felice che non fosse più lì con lei ... e una stretta al cuore per quel senso di solitudine e di vuoto. Vide vicino al letto una sedia con appoggiato sopra i suoi vestiti e il suo tutore ... aveva pensato a lei! Poi sentì le voci dei ragazzi .....

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Capitolo 39
*** capitolo 38 ***


Sakura si vestì e scese al piano di sotto. "Buon giorno Sakura-chan, hai visto quanta neve? Siamo venuti a fare tanti pupazzi di neve ... il giardino del teme è enorme e ...." "Dobe non permetterti di rovinarmi il giardino!" Sakura perse un battito, l'aveva visto e non sapeva come comportarsi dopo tutto quello che era successo fra di loro il giorno prima, dal bacio mancato al dormire insieme! "Buongiorno Sakura ... il riscaldamento adesso funziona, hanno già riparato il guasto!" Sasuke si stava comportando come non fosse successo nulla e lei si sentì più tranquilla. "Sakura ti abbiamo portato una tuta da neve e dei paraorecchi, così non prenderai freddo e ci aiuterai a fare i pupazzi di neve ... abbiamo organizzato una gara, maschi contro femmine, ci aiuti vero?" "Certo che ci aiuta Hinata ... non ti ricordi che Sakura è bravissima? E poi non ho nessuna intenzione di perdere ... voglio vincere!" Ino era molto determinata. "Devi sapere che abbiamo fatto una scommessa, chi perde dovrà assecondare in tutto e per tutto le richieste dei vincitori!" "Ten Ten ha ragione e io non vedo l'ora di farmi cucinare tanto ramen da voi!" "Naruto? Come non ne mangiassi già abbastanza!" "Non è mai abbastanza Temari, dai forza muoviamoci mi sta già venendo fame!" Sakura non riuscì a dire niente che si ritrovò senza tutore e issata sulla schiena di Akamaru per portarla fuori in giardino. C'era effettivamente tanta neve e la visione era bellissima ... Si divisero in due gruppi ed iniziarono a fare i pupazzi di neve. "Ok ragazze, la vittoria è nostra ... Naruto e Kiba sono dei pasticcioni e sicuramente combineranno dei guai rallentando la genialità degli altri tre ... forza facciamo un bel gioco di squadra e tu Sakura dacci tutte le direttive, sei imbattibile a fare i pupazzi di neve!" Ino aveva ragione, Naruto e Kiba erano inaffidabili e pasticcioni mentre lei se la cavava molto bene, grazie agli insegnamenti di suo padre ... sin da piccola li facevano insieme imparando tutti i trucchi. Dopo circa mezz'ora: "Ahhh Naruto sei il solito baka ... guarda cos'hai fatto, hai rotto gran parte del busto ... Nooo Kiba fermati, così finisci per distruggere tutto!!!! .... Che seccatura ci tocca ricominciare dall'inizio!" "Uffa Shikamaru non l'ho fatto apposta!" "Ha ragione Nara! ... E' un dobe e non ci si può aspettare molto da lui, mentre l'altro è un cagnaccio pulcioso!" "Ehi come ti permetti!" dissero in coro i due accusati. "Adesso basta ... siete degli impiastri, cercate di non combinare altri guai altrimenti rischiamo di perdere e non oso immaginare le richieste assurde delle ragazze ... guardate come sono avanti!" Neji indicò il pupazzo di neve delle ragazze, stava procedendo molto velocemente grazie anche alle direttive di Sakura seduta a fianco mentre modellava la testa. "Ok, vediamo di sbrigarci ... Kiba, Naruto allontanatevi o combinerete altri disastri ... che seccatura!" I tre ragazzi iniziarono a muoversi molto rapidamente per cercare di recuperare il tempo perduto, mentre gli altri due offesi per essere stati esclusi, decisero di passarsi il tempo iniziando a tirarsi palle di neve, divertendosi molto di più, peccato però che combinarono un altro guaio: Kiba lanciò una palla di neve contro Naruto, il quale si spostò facendola finire dritta dritta in faccia a Sasuke: "Adesso mi avete proprio scocciato!" si chinò prendendo della neve e formando una serie di palle che lanciò molto velocemente addosso a quei due guasta feste ... inutile dire che iniziarono a lanciarsi palle di neve coinvolgendo anche Neji e Shikamaru. Le ragazze nel mentre stavano cercando di finire il loro pupazzo, quando una palla colpì accidentalmente Ten Ten. La castana si indispettì e si unì ai ragazzi lanciandosi nella mischia ... a poco a poco coinvolsero anche le altre ragazze. Persino Sakura fu coinvolta a causa di una palla che la colpì alla spalla, anche se seduta iniziò a lanciarle anche lei, la sua mira era eccezionale ... Ad un certo punto provò a colpire Naruto, ma era molto veloce e dalla sua posizione a sedere non riusciva a prendere molto bene la mira ... il biondo preso dall'euforia del gioco: "Prova a prendermi se ci riesci Sakura-chan!" scappando da tutte le parti. La rosa si immobilizzò e tutti gli altri ragazzi si fermarono: "Sei sempre il solito baka Naruto ... che seccatura!" "M-mi d-dispiace Sakura-chan i-io n-non volevo!" "Non importa, adesso vorrei rientrare ... Akamaru potresti riaccompagnarmi in casa?" Il cane si avvicinò e fece issare la rosa: il suo sguardo era triste. Anche se era consapevole delle sue condizioni e delle sue limitazioni non poteva dimenticarsi che non avrebbe più potuto correre e divertirsi come un tempo ... se non fosse stata storpia avrebbe rincorso tranquillamente Naruto! "Anch'io ritorno in casa mi sono stancata ... che ne dite di una bella cioccolata calda?" Ino cercò in qualche modo di spegnere quella tristezza che aveva colpito non solo Sakura ma anche loro ... avrebbero tanto voluto aiutarla, ma purtroppo non c'era cura a quella frattura e speravano che un giorno Tsunade la trovasse! Entrarono tutti in casa: "Potevate rimanere fuori, non importava ...." "No, ci siamo stancati e poi guarda i miei poveri capelli ... proprio ieri sera mi ero fatta una piega bellissima e ora è tutta rovinata!" facendo ridere le ragazze. Sakura aveva capito l'impegno di Ino e non potè che ringraziarla fra sè e sè ... non le riusciva ancora ad aprirsi completamente. "Ino pensa alla sua piega, io invece alla mia acqualina in bocca ... allora chi prepara la cioccolata calda?" Kiba era un golosone proprio come Naruto. Il biondo invece era serio, per colpa sua aveva fatto ricordare a Sakura di non potersi divertire come gli altri ... Hinata gli andò vicino: "Non sentirti triste ... non l'hai fatto apposta e questo lo sa anche lei, ora tira fuori il tuo carattere solare ... ne ha bisogno!" La corvina sapeva sempre come tirargli su il morale e il biondo acconsentì alle sue parole ... si era accorto che spesso quando faceva il buffone la rosa lo guardava divertita ... "Pancia mia fatti capanna ... cioccolata arrivo!!!"Era tornato tutto alla normalità. Sasuke da un primo impatto di polverizzare Naruto con il suo chidori per la mancanza di tatto si rilassò vedendola sorridere. "Ragazzi che ne pensate di venire a villa Hyuga per il cenone di capodanno e poi andare in piazza a vedere i fuochi per l'arrivo del nuovo anno?" "Che bella idea Hinata, noi ci siamo vero Shika?" "Mmm ... ok!" "Anche noi ci saremo vero Temari?" "Certo, che domande ... venite anche voi due Sasuke?" Il moro guardò la rosa per vedere la sua espressione, Sakura sapeva che se avesse detto di no anche lui non ci sarebbe andato ... non l'avrebbe mai lasciata da sola gliel'aveva detto chiaramente il giorno di Natale. Lo guardò accennando un segno positivo. "Ok, verremo anche noi!. Anche quel giorno i ragazzi rimasero insieme fino a dopo cena, Sakura rimaneva volentieri in loro compagnia e aveva iniziato a partecipare a qualche discorso anche se non pienamente ... per i ragazzi era un grandissimo passo avanti ed erano contenti. Quando giunse il momento di salutarsi, Sasuke e Sakura salirono insieme al piano superiore, percorsero fianco a fianco il corridoio fino davanti alle loro rispettive camere ... nessuno dei due disse niente ... il moro la guardava, mentre la rosa aveva abbassato la testa per l'imbarazzo al ricordo della sera prima. "B-buonanotte!" "Buonanotte Sakura!" entrando poi ognuno nella propria stanza. La rosa si preparò e si mise a letto ripensando alla sera prima ... doveva ammettere che le era piaciuto addormentarsi dopo aver parlato con Sasuke anche se per poco ... cercò di scacciare dalla sua mente quel ricordo e prese la foto dei suoi genitori portandosela vicina al cuore, chiuse gli occhi in attesa di dormire. Anche Sasuke stava ripensando alla sera prima e guardava la parte del letto in cui aveva dormito Sakura ... era stato bello potersi addormentare e svegliare con lei accanto ... con la persone che amava. Non riusciva a dormire, il pensiero di Sakura accanto a lui lo stava tormentando, così si avvicinò al cuscino che aveva usato lei la sera prima ... c'era ancora il suo profumo di ciliegia ... lo abbracciò inalando quel dolce aroma, si rilassò e si addormentò. I giorni successivi passarano abbastanza velocemente: erano tutti impegnati nei preparativi per la cena a villa Hyuga. Sasuke e Sakura, vivendo insieme, collaboravano nei preparativi: erano stati incaricati di preparare gli addobbi per la cena. La rosa era molto brava ad esporre le idee, mentre il moro si limitava semplicemente a seguire le sue direttive ... non li aveva mai fatti ma essendo un Uchiha era bravo in tutto! Giunse la sera dell'ultimo dell'anno, Sakura si era abbastanza affaticata in quei giorni, andava e tornava da villa Hyuga diverse volte al giorno per portare gli addobbi fatti e prendere altre misure per farne altri. Sasuke la accompagnava tutte le volte, non ci pensava minimamente a lasciarla sola e spesso, vedendola affaticata, le aveva chiesto di non andare, ma la testardaggine della rosa nel voler fare di testa sua, con la scusa che era anche un ottimo esercizio per irrobustirsi e far pratica a camminare con la stampella, si era ritrovato ad assecondarla in tutto. Finalmente arrivò la sera tanto attesa ... essendo una festa molto importante l'abito da cerimonia era d'obbligo e Sakura si ritrovò ad indossare per la seconda volta il meraviglioso kimono che le aveva regalato Sasuke. Quando arrivarono a villa Hyuga le ragazze si precipitarono da lei: "Sakura, questo kimono è semplicemente stupendo ... dove l'hai comprato? E' bellissimo!" "Hai ragione Temari, ma hai sentito la stoffa? E' seta pura!!" "Si Ten Ten è seta pura, allora Sakura ci dice dove l'hai preso?" La rosa non sapeva cosa rispondere ... se avesse detto che era un regalo di Sasuke, conoscendo tutti i presenti li avrebbero riempito di domande e di battutine, non tanto a lei quanto a lui, mentre era ben consapevole quanto Sasuke fosse riservato nelle sue cose. "Temari adesso basta, lasciala in pace e falla accomodare ... Sakura scusala, vieni dai!" Kiba era intervenuto in suo soccorso e ringraziò tutti i kami dirigendosi verso di lui, sotto lo sguardo molto attento di Ino: "Ragazze! Quel kimono era in vetrina al negozio del centro commerciale!" "Sei sicura Ino?" "Certo che sono sicura Ten Ten ... quando l'avevo visto ero entrata in negozio per chiedere il costo, ma quando il commesso mi ha detto l'importo ho lasciato stare!" "Ma quando l'avrebbe preso? E' andata al centro commerciale solo con noi e se mi ricordo bene ha comprato solo quei vestiti insieme a noi!" "Hinata non l'ha preso lei!" "E allora chi?" "Temari, ragazze ... possibile che non ci siete ancora arrivate? Gliel'ha regalato Sasuke ... è chiaro no?" "Ne sei sicura Ino?" "Ten Ten sveglia!!! Anche Sasuke è andato al centro commerciale con i ragazzi e quando è tornato a casa, se ti ricordi, è salito un attimo al piano di sopra, sicuramente per nascondere il pacco, poi ... chi ha tanti soldi da permettersi un kimono del genere?" "E' vero? Adesso che mi ci fai pensare hai proprio ragione Ino ... accidenti ma allora Sasuke sta facendo proprio le cose in grande per conquistarla!" Ino diventò completamente seria sperando fra sè e sè che il moro potesse in un qualche modo aiutare la sua amica ... "Ino tutto bene? Che ti prende?" "Oh scusa Hinata, mi ero distratta, dai raggiungiamo gli altri!" Era stato invitato anche Sai e naturalmente Sakura fu molto felice mentre Sasuke fu molto tentato di eliminarlo. Le undici arrivarono molto in fretta, in compagnia e in mezzo al divertimento il tempo passava velocemente. "Ragazzi che ne dite di iniziare a prepararci e andare in piazza per prendere i posti migliori?" "Ottima idea Ino ... che seccatura!" Sasuke guardò Sakura, era stanca inoltre aveva notato che si toccava molto spesso la sua anca il che significava che le faceva male ... la piazza non era molto indicata per la sua condizione, avrebbe dovuto stare in piedi rischiando di venir spinta dalle persone. "Ragazzi, scusate ma non ho intenzione di stare in mezzo a tutta quella gente ... preferisco andare a casa a guardarmi i fuochi in santa pace, tu Sakura sei libera di andare con loro se vuoi, dopotutto c'è anche Naruto e anche lui ha la tua responsabilità insieme a me!" La rosa invece approfittò di quell'opportunità di tornare a casa, non vedeva l'ora di togliersi il tutore e riposarsi, il male stava iniziando a diventare insopportabile. "Ma come Sasuke non vuoi venire a vedere i fuochi con noi? Tu però Sakura-chan vieni con noi vero? Poi ti riportiamo noi a casa!" "Ti ringrazio Naruto, ma preferisco andare anch'io con Sasuke ... l'anca inizia a farmi male!" Naruto stava per dire qualcosa ma fu fermato da una gomitata di Hinata: "Ci dispiace Sakura, ma se l'anca ti fa male è giusto che vai a casa a riposarti, non va bene affaticarti troppo!" Si diressero tutti verso la piazza, poi Sasuke e Sakura voltarono l'angolo per dirigersi verso il quartiere Uchiha dopo essersi scambiati gli auguri e i saluti. Sai aveva osservato tutta la scena e sorrise compiaciuto. Arrivati a casa la rosa doveva cercare in un qualche modo di ringraziare il moro per il suo intervento, sapeva che l'aveva fatto per lei e per le sue condizioni e non per la troppa gente: "Senti Sasuke ...." era imbarazzata per quello che stava per chiedergli "Ecco ... tu prima hai detto che avresti guardato i fuochi da casa ... be' dato che la vista migliore è in camera mia ... non fraintendere è solo che ...." non riusciva a parlare era troppo imbarazzata, mentre Sasuke capì: "Mi stai forse invitando in camera tua a guardare i fuochi dalla terrazza?" La rosa si sorprese, aveva sempre questa capacità di leggerle nel pensiero e di tirarla fuori dall'imbarazzo: "Si" rispose a fil di voce. Il moro sorrise: "D'accordo, vai in camera e mettiti comoda, io arrivo!" scendendo nuovamente le scale. Sakura non aveva idea di cosa avesse in mente di fare, ma seguì il suo consiglio ... non vedeva l'ora di sedersi senza il tutore. Prese la sedia a rotelle che usava ancora saltuariamente quando andava a lavarsi o quando era talmente dolorante come quella sera. Aprì la porta finestre che Sasuke aveva riparato subito il giorno dopo la bufera di neve e iniziò a guardare verso la piazza. Il panorama da quella terrazza era bellissimo e non si accorse che era entrato Sasuke con una bottiglia di spumante e due bicchieri: "Ma?" "Se non mi sbaglio bisogna brindare il nuovo anno e mancano cinque minuti!" La rosa sorrise, anche in questa occasione aveva pensato a tutto. Il conto alla rovescia era iniziato e il moro iniziò ad aprire la bottiglia pronto per far saltare il tappo, mentre la rosa teneva in mano i bicchieri ... il botto fu seguito dallo scoppio dei fuochi d'artificio e il moro riempì i bicchieri. Sakura stava per bere quando: "Ehi! Porta sfortuna non brindare!" avvicinando i due bicchieri e brindando: "Buon anno Sakura e che l'anno nuovo ti porti serenità!" La rosa si stupì, ricordandosi a quando si rifiutava di brindare con lei e rifiutandosi addirittura di partecipare quando i brindisi erano dedicati a lei ... cosa stava cercando di dimostrare? Che aveva capito i suoi errori e che cercava di riallacciare il loro rapporto come avevano fatto gli altri? Ma lui non aveva bisogno di dimostrarlo ... a lei bastava solo andare d'accordo con lui per convivere insieme senza litigare. Guardò verso la piazza lo spettacolo pirotecnico era bellissimo e durò per più di mezz'ora. Anche Sasuke continuava a guardarlo poi quando finì: "Vorrei portarti in un posto!" "Come? ... Dovrei mettermi il tutore e ..." "Se mi permetti ti ci porto io!" "C-cosa?" Sasuke si chinò e la prese in braccio come qualche giorno prima facendola diventare bordeaux: "Tieniti stretta!" iniziando a saltare sui tetti. La rosa fu costretta a cingergli il corpo con le braccia, riprovando quella sensazione di correre come una ninja ... chiuse gli occhi immaginandosi di essere lei a saltare e a correre come un tempo! "Siamo arrivati!" Sakura aprì gli occhi e incredula: "Ma questo è il tempio!!! Non capisco perchè mi hai portato qui?" "Se non mi sbaglio è tradizione che il primo giorno dell'anno le persone vengono qua a pregare e ad esprimere un desiderio ... e tu sei tradizionalista vero?" La rosa arrossì: "S-si questa è la tradizione ... m-ma c-come fai a d-dire che sono u-una ..." "Tradizionalista? Semplice, mi ricordo l'anno scorso in ospedale quando avevi chiesto ai ragazzi se venivano al tempio per esprimere un desiderio!" Sakura era sempre più sorpresa ... si ricordava perfettamente tutto, come sempre ... aveva una memoria straordinaria ... ma allora non era vero che l'avesse ignorata anche in quel periodo! Altrimenti non si sarebbe spiegato il perchè l'avesse portata proprio lì, al tempio! Sakura stava riflettendo continuando a stare in braccio a Sasuke. Il moro la adagiò delicatamente di fronte al luogo di preghiera. "Avanti ... esprimi il tuo desiderio!" La sua voce era calma e tranquilla come il suo sguardo. "Veramente non ho desideri!" La rosa cercava di interrompere quell'atmosfera mista di cordialità e di romanticismo. "Non sei mai stata brava a mentire ... inoltre tutti hanno dei desideri!" "Tutti? Allora anche tu ne hai! ... Perchè non preghi?" Sasuke la guardò con sorriso malizioso e si inginocchiò davanti a lei, la guardò un attimo poi si voltò a pregare unendo le mani. Sakura era basita ... Sasuke stava pregando per il primo dell'anno! Distolse lo sguardo guardando il tempio ricordandosi gli anni passati a quando si inginocchiava per esprime i suoi desideri ... tutti riguardanti il moro! Non sapeva cosa chiedere, ma essendo tradizionalista e rispettando il susseguirsi di tutti i suoi desideri, chiuse gli occhi e unì le mani per pregare chiedendo che Sasuke trovasse la felicità. Il moro da canto suo, chiese che Sakura si accorgesse dei suoi sentimenti e che lo ricambiasse facendolo diventare la persona più felice del mondo. Mentre i due pregavano sotto un cielo illuminato dalla luna ... comparve una stella cadente. Finito di pregare Sasuke prese ancora in braccio Sakura, la quale le mise le braccia al collo per sostenersi. "T-ti ringrazio .... e m-mi dispiace farti fare tutta questa fatica .... prendendomi in braccio!" "Mmm ... sei leggera come una piuma!" balzando sopra i tetti senza darle il tempo di rispondere. Quando entrarono in casa: "Ti porto in camera mentre io mi fermo in salone ... devo controllare dei documenti che mi ha dato Neji!" Sakura non sapeva spiegarsi il perchè, ma non voleva interrompere quel contatto, le piaceva stare così vicino al moro: "Non sono più molto stanca .... potrei rimanere anch'io qua con te mentre leggo qualcosa?" Le gote della rosa erano arrossate, forse si era sbilanciata troppo ... Sasuke la guardò soddisfatto, non chiedeva altro che continuare a stare insieme a lei. Sempre tenendola in braccio, dato che non indossava il tutore e quindi non poteva camminare, la adagiò delicatamente sul divano facendole stendere le gambe a sinistra mentre il busto era appoggiato allo schienale. Le porse il libro che stava leggendo e prese la coperta in fondo al divano per coprirla fino al busto. Sakura non si sarebbe mai aspettata tutta questa gentilezza e doveva ammettere che le piaceva ricevere tutte quelle attenzioni da lui, poi Sasuke prese i suoi documenti e si mise a sedere di fianco a lei. I due si guardarono negli occhi per un breve istante per poi concentrarsi sulle loro letture. Dopo circa un'ora Sasuke venne distratto: Sakura si era addormentata e si era appoggiata involontariamente alla sua spalla. Il moro le tolse il libro dalle mani stando attento a non svegliarla, lo appoggiò a terra insieme ai suoi documenti ... voleva godersi il più possibile quella visione. Continuava a guardarla senza mai stancarsi, fino a quando la mano della rosa si appoggiò sul suo torace, forse per cercare una posizione più comoda. Sasuke iniziava a sentirsi stanco, ma non voleva svegliarla, non voleva interrompere quel contatto, così stando molto attento nei movimenti le cinse le spalle con il suo braccio sinistro e pian piano si sdraiò sul divano insieme a lei addormentandosi a pancia in sù e Sakura di fianco con la testa e il braccio sinistro appoggiati sul suo torace. Verso le due del pomeriggio qualcuno bussò al portone di villa Uchiha. I due ragazzi si svegliarono di soprassalto ... Sakura era imbarazzatissima mentre il moro si era meravigliato di aver dormito così tanto: forse dipendeva dal fatto che finalmente poteva riposare tranquillamente insieme alla rosa. "Credo ci siamo addormentati ... vado ad aprire!" Sakura era sempre rossa in viso, aveva dormito abbracciata a Sasuke ... "Ciao Sasuke!" La rosa si voltò di scatto ... avrebbe riconosciuto quella voce dovunque ..."L-lady T-Tsunade!!!" "Si Sakura, sono io ... e non vedevo l'ora di vederti, sono ritornata questa mattina ma prima mi sono dovuta fermare a palazzo a parlare con Kakashi!" entrando in casa seguita da un Sasuke ancora con la faccia assonnata. "Le porto qualcosa da bere o da mangiare Tsunade?" "Volentieri ... un bel caffè non mi dispiacerbbe e approposito ... buon anno!" "Anche a lei!" lasciando momentaneamente le due donne da sole. "Allora Sakura come stai ... fatti abbracciare!" allungando le mani e venendo contraccambiata. Sasuke ritornò dopo alcuni minuti ritrovandosi davanti quella scena ... sembravano madre e figlia che si incontravano dopo tanto tempo. "Mi scusi ... ecco il suo caffè! ... Tsunade si ferma un pò qua da noi? Così ne approfitterei per andare in centrale a consegnare questi rapporti!" "Certo Sasuke, vai pure, rimango io qua con Sakura!" Il moro non aveva bisogno di andare in centrale, ma credeva che quelle due avessero bisogno di restare sole per poter parlare tranquillamente .... prima di uscire guardò velocemente la rosa non accorgendosi di essere visto dall'hokage. "Allora Sakura ... Kakashi mi ha raccontato tutto e mi ha anche detto che hai iniziato a camminare con l'aiuto del tutore e della stampella!" guardandosi attorno ma non vedendo nè l'uno nè l'altra, poi si soffermò sull'abbigliamento di Sakura, indossava un kimono molto bello ma sgualcito come se avesse dormito con quello addosso, poi notò la coperta e si ricordò della faccia assonnata di Sasuke. Non ci mise molto a fare due più due, ma non disse niente vedendo arrossire la sua pupilla. "S-si ... ho iniziato a camminare, grazie all'aiuto delle ragazze!" "Effettivamente sono le migliori ... volevo già assegnarti alle loro cure, ma non volevo forzarti a stare con loro e così ho deciso di affidarti a Minami, ma non è stata all'altezza delle mie aspettative ... troppe parole e pochi fatti!" "Già ... ma mi dica, come è andata l'incontro con l'alleanza, è stata via per moltissimo tempo ... Sai è tornato dicendo che per non creare sospetti vi siete divisi in due gruppi!" "Infatti ... voglio essere sincera con te, perchè so che non divulgherai queste informazioni ... purtroppo non ci sono buone notizie ... questa nuova organizzazione si sta ogni giorno allargando e non siamo riusciti a capire chi sia il suo capo, sappiamo solo che è molto potente e riesce a potenziare il chakra degli altri ninja rendendoli veramente forti. Dalle nostre informazioni sembra si stiano allenando per sperimentare i nuovi poteri attaccando villaggi non molto forti per poi, una volta pronti, attaccare gli altri villaggi, ma non sappiamo quali siano effettivamente i loro obiettivi!" "Quindi Konoha rischia di venire attaccata?" "Si e non solo lei, anche Suna e gli altri villaggi dell'alleanza ... per il momento riusciamo a controllare la situazione riuscendo ad intervenire quasi tempestivamente ed evitare ulteriori perdite ... l'organizzazione ha spie dovunque ed è per questo che ho deciso di dividere la scorta ... se ci fossimo mossi tutti insieme avremmo dato nell'occhio rischiando di venire attaccati!" "Capisco ... non è per niente una bella situazione, abbiamo appena ricominciato una vita senza guerra e l'idea che possa scoppiarne un'altra ..." "Adesso non ci pensare, non è neanche detto che succederà, magari riusciamo a scovare il loro capo e a bloccare subito il suo obiettivo! Ora dimmi, come procede il tuo rapporto con tutti i ragazzi? Sei riuscita a perdonarli?" "Diciamo di si, il tempo appiana le divergenze ... ma non riesco ad aprirmi completamente!" "Hai paura di soffrire ancora?" "Non proprio ... hanno capito di aver sbagliato e in un modo o nell'altro mi hanno fatto capire che anch'io avevo una parte di colpa!" "Già ... li hai esclusi dalla tua vita, anche se le tue intenzioni erano nobili! Allora cos'è che ti blocca?" "Non sono sicura di riuscire ad essere ancora una vera amica per loro e non se lo meritano!" "Non capisco, spiegati meglio!" Sakura iniziò a spiegarle i suoi dubbi. "Non devi farti tutti questi problemi, sono sicura che se ne parlassi con loro capirebbero!" "No ... e poi Ino se n'è accorta!" "Ino? Be'non mi stupisco è migliorata tantissimo .... ma allora perchè non inizi a parlarne anche con lei?" "Non ci riesco ... devo ancora abituarmi io a quest'idea figuariamoci a parlarne!" "E con Sasuke, cosa pensi di fare?" "Proprio niente e poi non capisco cosa c'entri lui!" "Lo sai benissimo ... sono molto più grande di te e mi sono accorta di come vi guardate!" La rosa arrossì. "Comunque non voglio più pensare a lui in quel modo ... non credo che provi qualcosa per me e anche se fosse non gli permetterò di provare dei sentimenti per me ... ha già sofferto troppo e non è giusto che continui a ...." "Basta Sakura!! Basta pensare sempre e solo alla felicità degli altri ... inizia a pensare anche alla tua! Se la metti sul piano che ti devi abituare a convivere con questa situazione mi può anche star bene, ma tutto il resto no ... quando si vuol bene a qualcuno lo si accetta con tutti i suoi pregi e difetti e questo vale anche nei confronti degli altri!" Sakura abbassò il capo, le parole di Tsunade erano giuste, ma lei non riusciva a non pensare alla felicità delle persone ... era più forte di lei. In quel momento Sasuke rientrò in casa seguito da tutti gli altri. "Nonna Tsunade che bello sei ritornata!" "Naruto ti ho già detto di non chiamarmi nonna!!!" Anche se arrabbiata perchè la faceva sentire vecchia era contenta di rivedere tutti i ragazzi. "Sakura, come mai il kimono è così sgualcito? E dov'è il tutore e la stampella?" Sakura e Sasuke si voltarono per non far vedere il loro rossore ... Tsunade cercò di aiutarli: "Kiba la colpa è mia, l'ho portata io qua in salone dimenticandomi di metterle il tutore e di prendere la stampella ... il kimono gliel'ho sgualcito quando l'ho aiutata a vestirsi ... ti crea qualche problema forse?" "No, no hokage ... non mi permetterei mai con lei ...!" Kiba aveva paura di un'eventuale reazione da parte di Tsunade. "Vado a prenderli io!" Hinata si diresse al piano superiore, mentre il moro e la rosa guardarono Tsunade rivolgendole uno sguardo che esprimeva tutta la loro gratitudine. "Nonna, ti fermi a pranzare con noi vero?" "Naruto!!! Giuro che se continui a chiamarmi nonna non arrivi a domani!" "Se vuole l'aiuto io con il dobe!" "Ehi teme ma cosa dici? Non vorrai mica uccidermi? ... Sono il tuo migliore amico!!!" "Io non l'ho mai detto!" "Sempre il solito simpatico!" Le ragazze iniziarono a preparare il pranzo mentre Tsunade continuava a stare a sedere sul divano insieme a Sakura e agli altri ragazzi, ma non raccontandogli tutti i dettagli della missione ... non voleva farli preoccupare. "Senti Sakura ... Kakashi mi ha informata che hai iniziato anche a camminare per tratti abbastanza lunghi ... mi chiedevo ... ti andrebbe di tornare a lavorare? Solo per qualche ora per non stancarti troppo e limitandoti solo alle visite ambulatoriali, poi con il tempo potremo iniziare ad incrementare le tue ore, che ne dici?" "Oh mi piacerebbe molto ... ma per qualche ora ... verrebbero scombussolati tutti gli altri turni e ..." "Non preoccuparti Sakura ... copriremo noi le tue ore ... tu l'hai fatto tante volte per noi, assecondando i nostri capricci, ora tocca a noi renderti il favore ... ci farebbe molto piacere!" "Hinata! ... Ma io non so cosa dire, sarebbe troppo stancante e ..." "E niente! Siamo in quattro quindi non è un problema coprire le tue ore ... inoltre in queste feste non abbiamo lavorato molto e siamo riposate!" "Ino ha ragione e poi in passato abbiamo lavorato molto di più ... non preoccuparti per noi! Pensa a te!" "Esatto Ten Ten ... e non dimenticarti che tornando a lavorare sarai nuovamente autonoma!" Le parole di Neji furono un colpo al cuore per Sasuke: Sakura avrebbe potuto chiedere di ritornare a vivere da sola essendo in grado di mantenersi da sola! Tsunade vide il volto preoccupato del moro: "Già Sakura tornerebbe autonoma, ma per il momento preferirei che continuasse a vivere qua, potrebbe stancarsi troppo e non essere in grado di fare qualcosa, mentre sotto un controllo costante ... Sasuke non ti dispiace vero occuparti ancora di lei?" "Nessun problema!" Il moro era grato a Tsunade, gli stava dando dell'altro tempo, si voltò per guardare Sakura: il suo volto era indecifrabile, non si capiva se era o no contenta di rimanere ancora a casa sua. "Perfetto ... Naruto ti tolgo dalla tutela di Sakura, basta Sasuke adesso e poi avrei bisogno di te in accademia ... dovresti allenare i ninja!" "Va bene Tsunade ... teme guarda però che continuerò a venire a trovare Sakura-chan, quindi non mi chiudere la porta in faccia, hai capito?" "Ci stavo quasi sperando di liberarmi finalmente di te ... ma tengo anche alla mia casa e non vorrei che me la buttassi giù per entrare!" "La stessa cosa vale anche per noi ... continueremo ad incontrarci come sempre!" "Certo Temari ... la pensiamo così tutte e otto e Sasuke non può competere contro tutti noi!" "Cos'è Kiba? Una provocazione?" "No, no, no, .... Sasuke dicevo così tanto per dire, non mi permetterei mai di mettermi contro di te, perderei in partenza!" tutti i presenti risero sonoramente. "Bene, adesso devo andare a palazzo ... Sakura, se vuoi puoi incominciare anche domattina!" "Si, domattina ritornerò in ospedale ... come medico!" "Ti aspetto per le nove ... Sasuke tu puoi ritornare a lavorare in centrale e magari Neji potrà continuare ad aiutarti così sarai più libero e più presente per aiutare Sakura se dovesse avere bisogno, voi altri ragazzi venite con me a palazzo vi illustrerò i vostri nuovi piani di lavoro!" "Uffa nonna, oggi è festa e ..." "Naruto smettila e fai la persona seria!" Si diressero tutti verso la porta, mentre Sakura si diresse in camera sua. L'ultima ad uscire fu proprio Tsunade: "Sasuke ... Sakura ha un tempo di recupero straordinario, credo di non riuscire a darti più di tre mesi!" gli diede le spalle e raggiunse gli altri. Era chiaro il suo messaggio, se voleva conquistarla doveva affrettarsi.

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Capitolo 40
*** capitolo 39 ***


CIAO A TUTTI, SPERO CHE QUESTI ULTIMI DUE CAPITOLI VI SIANO PIACIUTI ... FINALMENTE SCENE ROMANTICHE FRA SASUKE E SAKURA! CI TENGO A RINGRAZIARVI ANCORA PER CONTINUARE A SEGUIRMI, RINGRAZIANDO ANCHE I NUOVI LETTORI CHE MI HANNO RECENSITO E CHE HANNO SEGNATO LA MIA STORIA FRA LE PREFERITE E LE SEGUITE. QUESTO NUOVO CAPITOLO, UNA PARTE E' DEDICATO AD UNA MIA CARISSIMA LETTRICE CHE RECENSISCE SEMPRE KASUMI 89 (SENZA TOGLIERE NIENTE A TUTTI GLI ALTRI CHE SONO SEMPRE NEL MIO CUORE), ALLA FINE VI SPIEGHERO' IL PERCHE'! BUONA LETTURA A TUTTI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Tsunade uscì da villa Uchiha con il pensiero rivolto alla sua pupilla: non poteva darle torto del tutto, il suo problema la metteva fortemente in una situazione delicata e difficile da affrontare specie in futuro, sperava solo che imparasse ad accettarlo e vivere la sua vita serenamente come tutti gli altri, sperando che Sasuke potesse aiutarla ... era chiaro che il moro provasse dell'interesse verso di lei e Sakura era sempre stata innamorata di lui e anche se non lo voleva ammettere, provava ancora gli stessi sentimenti ... dopotutto era l'amore della sua vita! Sasuke ritornò in casa ripensando alle parole dell'hokage, andò in cucina a sistemare tutto, non solo si erano fermati a pranzo, ma anche a cena e quella sera le ragazze non l'avevano aiutato a sistemare a causa di Tsunade che li aveva convocati tutti a palazzo. "Sasuke?" Il moro si voltò, Sakura era davanti alla porta della cucina con una busta in mano. "Dimmi, hai bisogno di qualcosa?" "Non proprio, volevo darti questi!" porgendogli la busta, ma il moro non la prese, intuendone già il contenuto. "Cosa sono?" "Soldi ... dal momento che posso tornare a lavorare inizierò a percepire uno stipendio e dato che dovrò rimanere ancora a vivere qua con te mi sembra giusto contribuire alle spese ... so che non sono tanti ma ..." "Non li voglio, puoi tenerli!" "Ma ..." "Niente ma ... Sakura non ne ho bisogno! Vorrei ricordarti che ho un lavoro e sono anche un ninja, inoltre percepisco l'affitto di tutte le persone che abitano nel mio quartiere e se ti fossi dimenticata sono l'unico erede di tutto il patrimonio Uchiha!" "Lo so benissimo che sei ricco, ma lo faccio per me, per non sentirmi un peso e ..." "Non sei un peso ... però ho capito cosa intendi! Facciamo così, dividiamoci i compiti in casa ... ad esempio, io detesto lavare i piatti!" prendendo in mano una pentola incrostata di ramen. Sakura sorrise capendo le buone intenzioni del moro. "Ok ai piatti ci penso io, poi potrei aiutarti anche con le pulizie e ..." "Una cosa per volta, non voglio che ti stanchi troppo, sono già le dieci di sera forse è meglio che vai a dormire ... non ho intenzione di venirti a svegliare domattina!" sorpassandola e dirigendosi verso la sua stanza. Sakura era ancora lì, ferma immobile: Sasuke si stava comportando molto bene con lei, era gentile e premuroso, forse Tsunade aveva ragione nel dire che non gli era del tutto indifferente, doveva evitare che potesse in un qualche modo affezzionarsi ulteriormente a lei! Il giorno dopo Sakura era in anticipo, per tutta la notte non aveva chiuso occhio per l'emozione di ritornare in ospedale anche se in parte dipendeva dal fatto di essersi sentita sola ... la notte prima aveva dormito con Sasuke. Doveva smettere di pensare a lui in quel modo o avrebbe finito per soffrirne. Era uscita di casa senza neanche salutarlo, cercando di non pensarci e di concentrarsi sul lavoro. Appena entrata incontrò subito Tsunade. "Vedo che sei in anticipo! Spero che sia solo per l'euforia, ricordati che non voglio che ti stanchi troppo e se mi dovessi accorgere che lavori di più rispetto alle ore che ti assegnerò faremo i conti e non sarò tanto clemente, mi sono spiegata?" "Si benissimo, ma come dice lei sono in anticipo perchè sono molto impaziente di iniziare a lavorare!" "Perfetto adesso seguimi!" Tsunade la condusse nell'ambulatorio delle visite giornaliere, Sakura lo conosceva molto bene era lo stesso dove si recava per andare da Minami. Aperta la porta si ritrovò davanti proprio lei. "Oh Hokage è tornata sono molto felice di rivederla spero che ..." "Si si, ho capito ... adesso ascoltami bene Minami ... mi hai profondamente delusa, credevo fossi più brava ma a quanto pare mi sono sbagliata. Sei ancora molto incerta e insicura quindi ho deciso che da oggi in poi farai l'assistente a Sakura, sono sicura che con lei imparerai moltissimo e soprattutto ti renderai conto di quando è il caso di iniziare una riabilitazione!" Minami incassò il colpo, non si sarebbe mai immaginata di sentirsi dire quelle cose da Tsunade. Si era sempre ritenuta molto brava nel suo lavoro e cercò in qualche modo di giustificarsi come era solita fare: "Se si riferisce a Sakura posso spiegarle ... sapevo che era pronta ma essendo la sua pupilla non volevo accellerare i tempi e ..." "Come ti permetti! Sakura era una tua paziente e tu come medico avresti dovuta seguirla come chiunque altro ... inoltre non sono affari tuoi del legame che c'è fra me e lei ... mi hai dimostrato che non sei solo impreparata nel tuo lavoro ma anche immatura. Ora ti limiterai a seguire quello che ti dirà Sakura e se non ti comporterai bene potrai dire addio al tuo lavoro, mi sono spiegata?" Minami abbassò il capo rossa dalla rabbia. Sakura entrò nell'ambulatorio senza dire niente, l'hokage l'aveva già umiliata abbastanza e da un lato era contenta, non le piaceva molto. "Minami preparami le cartelle delle visite e inizia pure a chiamare il primo paziente!" Come primo giorno la rosa lavorò tre ore, era stanca ma felice. Minami si comportava bene come assistente anche se l'atteggiamento nei suoi confronti lasciava molto a desiderare. "Ehi Sakura hai già finito?" "Si Ten Ten, ho finito adesso ... sono stanca ma felice, mi mancava il mio lavoro!" "E' naturale, quando ti appassioni ad una cosa vorresti farla sempre!" "Hai ragione Hinata!" "Senti Sakura, ti andrebbe di fermarti con noi a pranzo? Stiamo aspettando anche Ino e Ten Ten, sicuramente anche loro vorranno sapere come ti è andata il primo giorno di lavoro!" "Mmmm ... va bene!" In sala mensa Sakura fu guardata da tutti mettendola in imbarazzo. Anche se indossava un vestito lungo che le copriva il tutore si vedeva il ferro finale attorno al suo piede, poi la stampella e il suo zoppicare erano evidenti. "Si può sapere che avete da guardare? Pensate a mangiare per poi ritornare a lavorare!" "Ten Ten? Non importa, in fin dei conti non hanno tutti i torti ... " "Non giustificarli Sakura è maleducazione specie se chi lo fa è il personale medico, adesso andiamo!" Ino le fece strada verso un tavolo un pò più appartato, non le piacevano quegli sguardi! La rosa iniziò a raccontare della sua giornata. "Non ci posso credere!!!! Tsunade è una grande, le sta proprio bene a quella smorfiosa di Minami, si crede un genio ma è un'incapace ... varie volte Ino è dovuta intervenire per risolvere le sue mancanze!" "Già è vero quello che dice Temari e devi sapere che quando le risolvevo i problemi si scocciava pure, ma te ne rendi? Le sta bene così impara quell'oca!" "Ti conviene però stare attenta ... quella è una vipera e non mi stupirei se cercasse in qualche modo di intralciarti!" Ten Ten stava giocando con una posata e qualche briciola di pane per cercare di fare canestro dentro al piatto, quando colpì un pò più forte lanciandola sulla fronte di Sakura. "Oh scusa non volevo colpirti!" "Stai più attenta potevi colpire qualcun'altro, anche se è solo pane avresti potuto essere ripresa ... fortuna che la fronte di Sakura è spaziosa e l'ha parata!" Ino senza rendersene conto l'aveva soprannominata come ai vecchi tempi, si voltò sotto lo sguardo preoccupato delle altre credendo di averla in qualche modo offesa. "Hai ragione ... la mia fronte è spaziosa!" sorridendo e rilassando le ragazze. "Ora però voglio andare a casa a riposarmi, sono stanca!" "Ok, ci vediamo domani ... fronte spaziosa!" Ino voleva vedere fino a che punto poteva spingersi con lei e vedendo che l'aveva salutata con la mano senza mostrarle rancore fu completamente soddisfatta: un altro passo avanti era stato fatto. Appena ritornò a casa si precipitò a letto, non scherzava quando diceva di essere stanca. Sasuke rincasò per le due del pomeriggio, non vedendola in salone a leggere come era solita fare, iniziò a chiamarla ma senza ricevere nessuna risposta. Si concentrò e percepì il suo chakra conducendolo al piano superiore, non voleva usare lo sharingan per paura di trovarla svestita anche se l'idea non gli dispiaceva ... ma cosa stava pensando? Quei pensieri erano peccaminosi per il suo codice d'onore! Si ricompose e bussò alla porta: nessuna risposta. Decise di aprirla piano sussurrando il suo nome .... stava dormendo. Si fermò a guardarla, la trovava sempre più bella e sentiva crescere in lui sempre più affetto e sempre più amore verso di lei. Rimase fermo sulla porta per molto tempo, non si stancava mai di ammirarla ripensando a tutti i progressi che avevano fatto ... era sempre più convinto che i suoi sentimenti fossero contraccambiati e l'imbarazzo che provava in certe circostanze lo aveva confermato. Quello che però non riusciva a capire era il distacco totale che dimostrava subito dopo, come non fosse successo niente evitando di riparlarne: il bacio mancato, il dormire insieme ... cos'è che la bloccava in quel modo? Forse dipendeva da lui e dal suo comportamento che aveva tenuto con lei in passato e aveva paura di soffrire ancora! Doveva cercare di renderla sicura, di potersi fidare ... di capire di essere amata! Era giunto il momento di fare altri passi avanti ... Sakura si svegliò verso le otto e scese per andare a mangiare qualcosa. "Ben svegliata! Dovevi essere molto stanca se hai dormito così tanto!" "Già ... è da molto che sei ritornato? Potevi svegliarmi!" "Sono ritornato alle due, ho bussato e non sentendo rispondere mi sono permesso di aprire la tua porta e ti ho visto dormire, così ho pensato di lasciarti riposare!" "Capisco ... hai già cenato?" "Si ... adesso dovrei lavorare!" "Oh certo ... scusami, vado a prepararmi la cena!" Sasuke e Sakura avevano una specie d'accordo, ognuno pensava per sè per la preparazione e consumazione dei pasti, fatta eccezione per quando erano in compagnia con gli altri. Alla rosa andava bene, mentre per il moro era stato un modo per lasciarle più spazio senza essere troppo invadente ... aveva già fatto molti passi in avanti con lei e non voleva sciupare le tappe, aveva tre mesi davanti non erano tanti ma abbastanza per i suoi piani. Finito di cenare Sakura andò verso il divano dove Sasuke era intento a leggere dei documenti inerenti al suo lavoro. "Posso stare qui anch'io? Vorrei leggere .... e avevi ragione qui la luce è migliore!" "Certo, il divano è grande per entrambi, ricordi?" Alludendo chiaramente alla sera dell'ultimo dell'anno. Sakura annuì leggermente arrossata in volto. Si mise a sedere dalla parte opposta iniziando a leggere il suo libro. "Aspetta, non mi hai detto com'è andato il tuo primo giorno di lavoro!" Sakura si voltò verso di lui sorpresa: "N-non credevo ti i-interessasse!" "Appunto ... credevi! Allora mi racconti?" Molto timidamente iniziò a raccontargli tutta la sua mattinata senza tralasciare nemmeno la parte riguardante Minami. Sasuke era molto attento ad ogni sua parola, l'ascoltava senza mai interromperla, poi quando finì il suo racconto: "Le ragazze hanno ragione, non ti fidare di quella ... non mi piace neanche a me!" La rosa sapeva che l'aveva in un qualche modo difesa: "Ora mi racconteresti anche tu la tua giornata?" Sasuke la guardò con un sorriso beffardo: "Credevo non ti interessasse!" "Appunto ... credevi!" Entrambi risero, poi il moro iniziò a raccontargli del suo lavoro sotto lo sguardo attento ed incuriosito di Sakura. Le loro giornate procedevano allo stesso modo: alla mattina andavano a lavorare, al pomeriggio ognuno pensava alle proprie mansioni e alla sera stavano a sedere insieme sul divano a volte parlavano altre leggevano, ma stando sempre insieme. Altre sere si ritrovavano in compagnia degli altri o a casa di qualcuno o da loro, sempre però evitando di mangiare insieme quando erano da soli. Questo stile di vita piaceva molto a Sakura, avevano riallacciato il loro rapporto ma il fatto di non condividere insieme i pasti rendeva la convivenza più distaccata e quindi meno impegnativa dal punto di vista sentimentale. "Ah Sakura, questo pomeriggio credo di rincasare più tardi, se non te la senti di stare sola potresti andare da qualcuno poi quando ho finito ti passo a prendere ..." "Non ti preoccupare, so badare a me stessa e se dovessi aver bisogno posso sempre rivolgermi a qualcuno del quartiere!" "Si, ma se dovessi farti male?" "Sono autonoma e in più un medico, adesso devo andare o rischio di far tardi!" Sasuke la guardò uscire sempre zoppicando, a lui non interessava, la amava sempre di più e non gli importava del futuro, ma solo stare con lei. Come predetto dal moro, quel pomeriggio non era rincasato al solito orario, Sakura approfittò per fare qualcosa: Sasuke le aveva proibito categoricamente di fare qualunque cosa ad eccezione di lavare i piatti anche se stava già pensando di comprare una lavastoviglie. Si guardò attorno, era completamente pulito ed ordinato ... Sasuke era un maniaco dell'ordine. Iniziò ad entrare in ogni stanza in cerca di qualcosa, fin quando entrò in lavanderia ... che sogno la lavatrice! Il suo bucato lo facevano sempre le ragazze quando venivano a trovarla perchè il moro riteneva che potesse essere difficoltoso per lei chinarsi a prendere i panni sporchi. Vide il cesto pieno dei vestiti del moro ... una voglia matta di azionare la lavatrice la pervase tutto il corpo. Aveva deciso, avrebbe fatto lei il bucato, approfittando dell'assenza dell'Uchiha. Sasuke rincasò circa un'ora dopo, aveva cercato di liberarsi presto, non gli piaceva sapere Sakura a casa da sola. Neji, capendo la sua preoccupazione, gli aveva detto che avrebbe finito lui e che non c'era più bisogno della sua presenza. Lo Hyuga era un valido aiuto, grazie a lui poteva gestirsi molto bene nel suo ruolo di capo della polizia, mentre Neji lo aiutava non tanto perchè il lavoro tutto sommato gli piaceva ma per dare l'opportunità a Sasuke e a Sakura di stare più tempo insieme per vedere di smuovere la loro situazione: era chiaro per tutti che Sasuke fosse innamorato di lei, ma ancora non avevano capito quali fossero i veri sentimenti di Sakura ... era volubile! Sasuke rincasò e non fece in tempo a dire "sono tornato" che sentì la voce della rosa, stava parlando con qualcuno e non percependo nessun altro chakra, si mise subito in allerta azzerando la sua aurea per non farsi sentire e avanzò lentamente. Più si avvicinava più sentiva e capiva le parole di Sakura: "Linda sei sempre la migliore, fai pure quello che devi fare, mentre io ti guardo!" "Sakura?" la rosa sobbalzò completamente rossa in viso. "S-sa-su-ke! S-sei g-già t-tornato?" "Si, ma mi spieghi con chi stavi parlando e cosa stai facendo?" "P-parlando? T-ti sbagli ... non stavo parlando con nessuno e poi non vedi che sono sola? ... ho pensato di fare il bucato, tutto qui!" Sakura lo superò quasi indispettita, mentre il moro si guardò attorno: aveva sentito molto bene che stava parlando, anche se lo aveva negato, ma con chi ce l'aveva? Poi .... no, non poteva essere!!! Alla sera come da routine, Sakura finito di lavare i piatti si mise a sedere sul divano per leggere. "Così hai una nuova amica!" "Nuova amica? Non so a chi ti riferisca?" Sasuke si voltò verso di lei con un sorriso malizioso: "Ne se proprio sicura Sakura? Avanti puoi dirmelo, non ti vergongnare!" "Non capisco proprio a chi ti stai riferendo, ti vuoi spiegare meglio?" "Mi riferisco a .... Linda ... la lavatrice!!!" Sakura diventò di tutti i colori, l'aveva scoperta e la sua reazione aveva confermato la sua ipotesi ... "Sapevo che eri strana, ma non mi sarei mai immaginato fino a questo punto .... dare il nome ad un elettrodomestico e poi parlargli come fosse un amico!" Iniziando a ridere sonoramente. "Tu non puoi capire!" colpendolo con dei cuscini, era stata colpita sul vivo e non tollerava di venire presa in giro, anche se quella era la prima volta che lo vedeva ridere in quel modo. "Infatti, non capisco ... spiegamelo!" Ora lo sguardo del moro non era più divertito ma serio dimostrandosi veramente interessato alla sua spiegazione, lasciando sorpresa la rosa. "Se te lo dico .... mi prometti però di non prendermi più in giro?" "Ok ... spara!" Sakura prese un bel respiro e raccontò a Sasuke i mesi passati a fare il bucato a mano, a quanto l'avesse odiato anche una volta imparato tutti i trucchi del mestiere grazie alle persone del villaggio delle montagne, ma a lei tutti quei panni da lavare, sfregare, sbattere e strizzare proprio non le piaceva, così si era affezionata alla lavatrice che in un qualche modo le aveva tolto una sofferenza, sì perchè per lei fare il bucato era una sofferenza grandissima! "Non lo dirai a nessuno vero?" "Dipende!" "Dipende? ... Dipende da cosa? Non vorrai mica raccontarlo in giro spero!" "Dipende da cosa mi darai in cambio!" Sakura arrossì, cosa aveva in mente? Doveva cercare di ragionare molto in fretta, non poteva permettersi di venire ricattata, poi un lampo di genio. Si ricompose e con voce seria: "Se tu mi prometti di non raccontare niente di Linda, io ti prometto che non racconterò a nessuno del kimono che mi hai regalato, della notte di Natale quando mi hai portato a dormire a letto con te, nè della sera dell'ultimo dell'anno!" "Non ci vedo nulla di strano, il kimono è un regalo e nessuno mi vieta di farne, per Natale c'è stato un incidente e per l'ultimo dell'anno ..." "Si, sono tutte motivate ... ma cosa direbbero i ragazzi se lo venissero a sapere? Per non parlare di Naruto!" Sasuke sbiancò sotto lo sguardo vittorioso di Sakura, se Naruto fosse venuto a conoscenza di tutti quei particolari l'avrebbe importunato a vita aiutato e sostenuto anche dagli altri ... la sua vita poteva ritenersi finita, non avrebbe avuto più momenti di pace!" "Questo è un colpo basso!" "Lo so, allora che ne dici, promettiamo di tenerci questi segreti fra di noi?" Ora sorrideva senza secondi fini. "Prometto!" "Ok per sigillare il nostro segreto stringiamoci i mignoli!" la rosa alzò il dito e il moro si lasciò guidare da lei ignaro di quello strano modo di sigillare un patto ... lui era un Uchiha e quando promettava lo faceva sul suo codice d'onore, ma smise di pensare limitandosi a muovere il mignolo stretto a quello di Sakura, su e giù, arrossendo però a quel metodo per lui così infantile. "E adesso un'altra cosa Sasuke!" "Mmm!" "Da domani farò io la spesa ... va bene che non ci pensano più gli altri e ci pensi tu non dimenticandoti mai di prendere le mie brioche preferite alla ciliegia ... ma sono stanca di trovarmi pomodori ovunque!" "Che vorresti dire! Sono buoni e fanno bene!" "Lo so, ma non si può mangiare sempre pomodori, ci sono tanti altri alimenti che fanno bene, se continuo a mangiarli mi verrà sicuramente la pomodorite acuta!" "La che cosa?" "La pomodorite acuta!" "Senti Sakura, non sono un medico ma so benissimo che non esiste nessuna malattia con quel nome!" "Può essere sempre scoperta!" "Non dire assurdità, non si è mai sentita una cosa del genere, e mai si sentirà ... comunque se proprio ci tieni a fare la spesa, a me va bene, ma la faremo una volta ciascuno, conoscendoti compreresti solo schifezze!" "Schifezze?" "Si, mi riferisco ai dolci e altre cose disgustose che ti piacciono tanto!" "Per tua informazione i dolci sono buonissimi e sei tuo mio caro ad essere strano ... non ho mai sentito nessuno detestarli come fai tu!" "Come mi hai chiamato? ... Mio caro?" Con sorriso malizioso. La rosa avvampò: "E' un modo di dire, non fraintendere ... adesso vado a dormire è meglio!" Sasuke la guardò salire sull'elevatore sorridendo, i loro rapporti andavano pian piano crescendo anche se con molta calma ma per lo meno non poteva lamentarsi, si stava aprendo e confidando con lui ... non era cosa da poco avergli raccontato di Linda la lavatrice!---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ALLORA VI E' PIACIUTO? MI SONO DIVERTITA TANTISSIMO A SCRIVERE LA PARTE RIGUARDANTE LINDA, SPERO DI NON AVER OFFESO O URTATO LA SENSIBILITA' DI NESSUNO. DOVETE SAPERE CHE IL MOTIVO PER CUI CHIEDO LE VOSTRE OPINIONI NON E' SOLO PER MIGLIORARMI MA ANCHE PER COGLIERE DEI SUGGERIMENTI, INFATTI KASUMI 89 DIVERTENDOSI NEI CAPITOLI PRECEDENTI CON LE SCENE DELLA LAVATRICE MI HA SUGGERITO DI DARLE IL NOME "LINDA". GRAZIE ANCORA E SPERO CHE CONTINUERETE A SEGUIRMI UN BACIONE A TUTTI

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Capitolo 41
*** capitolo 40 ***


Il giorno dopo in ospedale entrò in ambulatorio Tsunade facendo uscire Minami. "Bene Sakura vedo che inizi a riprendere il ritmo e sei meno stanca, che ne dici di aumentare di un paio d'ore la tua giornata lavorativa!" "Passare da tre a cinque? Davvero? Oh si la ringrazio tanto ... è già un mese che ho ricominciato se vado avanti di questo passo entro la fine di marzo potrò iniziare a lavorare a tempo pieno vero?" "Si certo, ma sempre senza esagerare, ora dimmi, come se la cava Minami?" "Non sarebbe male ma spesso è superficiale soffermandosi troppo su alcuni punti e ignorandone altri. Il suo problema maggiore è che non le piace essere ripresa, è convinta di essere bravissima!" "Si, come no! Deve cambiare atteggiamento o non farà mai strada, è un peccato perchè avrebbe le potenzialità! A parte questo come si comporta con te!" "Insomma ... non è molto cordiale, non che mi interessi ma credo non dipenda tanto dal fatto che sono un suo superiore ma per altri motivi come ad esempio ..." "La mia sgridata per aver fatto un pessimo lavoro su di te?" "Anche ... poi c'è un altro motivo, sa lei è ...." "Innamorata di Sasuke! Lo sanno tutti non fa altro che dirlo dicendo che lei è la persona giusta per lui. Ha anche raccontato di quando lui le ha parlato dicendo che è stato solo un modo per attirare la sua attenzione ... se Sasuke dovesse saperlo non credo la prenderebbe molto bene!" scoppiando a ridere. "Già ... le ragazze mi hanno raccontato tutto!" "E tu invece? Come procede con lui?" "Siamo amici, andiamo d'accordo, ci dividiamo i compiti ..." "Non intendevo in quel modo ... hai pensato a quel problema?" "Cerco di abituarmi, ma rimango sempre della mia idea ... anche con gli altri ragazzi!" "Sai che non approvo, devi cercare di vivere la tua nuova vita senza farti scrupoli!" Sakura abbassò il capo tristemente, Tsunade provò una stretta al cuore, capiva la sua sofferenza ed era per questo che cercava una cura per lei ma aveva poco tempo per farlo, ultimamente arrivavano troppi rapporti di villaggi attaccati dai rivoltosi e aveva già mandato in aiuto all'alleanza alcune squadre anbu fra cui Sai .... Uscì dall'ambulatorio lasciando la sua pupilla assorta nei suoi pensieri. La rosa stava pensando a Sasuke, il loro rapporto non si spingeva oltre all'amicizia e alla complicità (la loro promessa fatta stringendosi i mignoli), non c'erano state più scene romantiche inoltre non si era più avvicinato a lei con l'intento di baciarla ... sicuramente quella volta era stata la conseguenza dell'atmosfera natalizia! Meglio così pensò tristemente fra sè e sè. Rientrata in casa: "Ciao Sasuke! Ho una bella notizia da darti!" "Sarebbe?" "Tsunade ha detto che da domani posso lavorare cinque ore al giorno ... se continuo così entro la fine di marzo riprenderò a tempo pieno! Sono così felice!" Il moro perse un battito: il tempo si stava accorciando, Tsunade l'aveva avvisato e non poteva contare ancora sul suo aiuto. Doveva trovare il modo per dirle quello che provava, ma lei era così volubile ... a volte sembrava ricambiare i suoi sentimenti, altre si isolava entrando nel suo mutismo. Non sapeva come comportarsi! "Sasuke tutto bene? Ti vedo pensieroso!" "No, no ... stavo pensando a come organizzarmi anch'io con gli orari al lavoro ... comunque sono contento per te! Mi piace vederti felice!" Sakura non arrossì, ma abbassò il capo tristemente. Ecco un'altra volta! La sua vulnerabilità lo lasciava sempre perplesso. "Vado in giardino ad allenarmi!" Passarono altri giorni, Sakura aveva iniziato a lavorare anche qualche ora al pomeriggio intercalandole con quelle mattutine, per lei era un modo per riabituarsi ai turni completi giornalieri. Il suo rapporto con i ragazzi rimaneva invariato, era sì loro amica ma non più come un tempo. Al lavoro parlava con le ragazze, ma in fin dei conti erano colleghe e la collaborazione era essenziale, fatta eccezione per Minami che continuava ad avere un atteggiamento ostile nei suoi confronti. "Ehi ragazze, avete visto che fra qualche giorno c'è la riunione con il personale medico?" "Si Temari, abbiamo visto! E allora?" "Come allora Ten Ten? Quel giorno è San Valentino?" "Caspita è vero!! Accidenti mi toccherà recuperare le ore ... e chissà a che ora finirò!" "Io e Hinata invece siamo fortunate, abbiamo il turno del mattino!" "Io invece ho il turno centrale e dovrei finere per le cinque, calcolando che le riunioni non durano più di tre ore e recuperando il tempo, finirei comunque per le otto!" "Grazie Temari per avermelo ricordato ... Io invece finisco alle otto e con il recupero finirò massimo alle undici! Che disdetta .... vorrà dire che festeggerò San Valentino con Neji il giorno dopo!" "Ten Ten se vuoi potrei ..." "Assolutamente no Sakura .... ti ringrazio tanto per la tua offerta, ma non sono più egoista come un tempo ... il mio lavoro prevede dei turni ed è giusto rispettarli!" La castana le sorrise amichevolmente. Il giorno di San Valentino: "Sasuke oggi non so a che ora tornerò ... abbiamo una riunione e dovremo poi recuperare le ore, quindi ..." "Ok, nessun probema, anch'io questa sera dovrei finire tardi, credo verso le nove ... ah ho già fatto la spesa!" "Ok! ... Allora a più tardi!" La giornata era trascorsa abbastanza bene e la riunione non durò che poco più di un'ora. "Contenta Ten Ten? Uscendo alle nove puoi andare a cena lo stesso con Neji!" "Si, ma lo avrei fatto comunque ... Neji mi ha detto che mi avrebbe aspettata anche alle undici ... organizzando una cenetta solo per noi due!" Arrossendo all'idea. "Accidenti è molto romantico, sono contenta per te!" Sakura lo era veramente, anche se non riusciva a ritornare l'amica di un tempo la felicità delle persone le importava sempre molto. "Sakura aspetta!" "Mi dica Lady Tsunade!" "Vai pure a casa ci vediamo domani!" "Perchè dovrei andare a casa? Devo recuperare le ore che non ho fatto!" "Lo so, ma non ci sono molte visite oggi pomeriggio, inoltre preferisco farti riposare anche perchè domani arriverà un nuovo tirocinante dal villaggio delle nuovole e vorrei affidarlo a te!" "Ho capito ... va bene allora, ci vediamo domani! Sakura si diresse negli spogliatoi trovando Minami e le sue amiche intente a prepararsi ad iniziare il loro turno. Minami approfittò dell'occasione di trovarla da sola per iniziare la sua vendetta ... non le piaceva Sakura, l'aveva messa in cattiva luce con Tsunade e poi conviveva con il suo Sasuke. Non poteva attaccarla sul piano lavorativo o in presenza delle altre, avrebbe rischiato una punizione molto severa da parte dell'hokage. Così decise di colpirla sul piano affettivo. Ignorò completamente la rosa come non fosse presente e iniziò a parlare con le sue amiche: "Oggi è San Valentino la festa degli innamorati ... immagino tutte le coppiette questa sera a cenare insieme ... è così romantico!" "Già un pò le invidio io non ho nessuno!" "Anch'io sono single, ma Sasuke è sempre nel mio cuore .... a volte mi dispiace tanto per lui!" "Perchè Minami dovrebbe dispiacerti per lui?" "Be' come dire ... è una persona molto solitaria e taciturna che preferisce la solitudine, invece quando torna a casa non è mai solo ... sarebbe diverso se ci fosse qualcuno di importante ad aspettarlo!" "In che senso?" le amiche avevano capito perfettamente il gioco di Minami e la assecondavano. "Ma come in che senso sciocchina .... una persona a lui cara ... una persona di cui lui è innamorato e che sia contraccambiato!" "Ma allora quella sei tu Minami!" "Si, ma adesso non è ancora il momento di metterci insieme almeno fino a quando non sarà completamente libero di agire ... non dimenticarti che Sasuke è un vero gentiluomo sotto questo punto di vista ... adesso andiamo è ora di iniziare a lavorare!" Uscendo dallo spogliatoio seguita a ruota dalle sue amiche, ma non prima di aver lanciato uno sguardo malefico alla rosa. Sakura le ignorò totalmente, ma le parole di Minami l'avevano in un qualche modo colpita: vivendo con Sasuke ed essendo sotto la sua responsabilità, gli impediva di frequentare altre persone ... altre ragazze! Una stretta al cuore mista gelosia la colpì all'istante: si portò la mano al petto cercando di non pensarci ... doveva dimenticarlo, lei non avrebbe mai potuto renderlo felice! Rincasò verso le quattro del pomeriggio, era presto per lavarsi e stranamente non aveva voglia di leggere. Doveva cercare un passatempo e andò in lavanderia, ma non c'era abbastanza roba da lavare quindi .... niente Linda! Girava sbuffando per la casa in cerca di qualcosa da fare, poi passando per la cucina si ricordò che Sasuke le aveva detto di aver già fatto la spesa. Perfetto, poteva cucinare! Per via del tacito accordo di non mangiare mai insieme, cucinava piatti veloci per lasciargli poi la cucina libera, ma dato che non erano nemmeno le cinque del pomeriggio e Sasuke non sarebbe tornato prima delle nove di sera, aveva a disposizione ben quattro ore per dedicarsi a cucinare. Aprì il frigo, pomodori, aprì la dispensa, pomodori in scatola ... a Sakura iniziava già a pulsare la vena sopra l'occhio ... c'erano solo pomodori! "Giuro che da domani in poi mi occuperò io della spesa .... e adesso che faccio, avevo tanta voglia di cucinare! Aspetta ma quelli sono dei ricettari, forse posso trovare qualche ricetta interessante!" Prese un libro qualsiasi e vide cadere un piccolo quaderno. Lo raccolse e lesse il titolo scritto a mano: "Ricettario per Sasuke ... Mikoto Uchiha" Iniziò a sfogliarlo, c'erano tutte ricette scritte a mano a base di pomodori. "Caspita quante sono, non sembrano particolarmente difficili e poi dato che non ho molti ingredienti se non tanti pomodori, tantovale provare a seguire queste indicazioni!" Sakura iniziò a cucinare, i piatti non erano particolarmente complessi e lei tutto sommato se l'era sempre cavata ai fornelli grazie anche agli insegnamenti di sua madre. Fortunatamente aveva bisogno di pochi ingredienti diversi dall'ortaggio e li aveva tutti grazie alla spesa che aveva fatto la settimana prima. Cucinò per oltre due ore, il tempo le era volato. Sasuke aveva finito in anticipo grazie alla collaborazione di Neji, erano molto bravi e molto affiatati fra di loro, non l'avrebbe mai immaginato sapendo che le loro famiglie erano sempre state in combutta a causa delle loro doti oculari! Il moro stava camminando nel suo quartiere: gli piaceva guardarlo illuminato e sentire le voci provenire dalle abitazioni, ma quello che gli piaceva di più era tornare a casa sua e non trovarla più buia e vuota ma con qualcuno che lo aspettasse ... qualcuno di importante ... qualcuno da amare ... Sakura. Entrò in casa e fu investito da un buonissimo odore di pomodori cucinati. Si diresse in cucina senza far rumore, trovandosi Sakura indaffarata ai fornelli, poi la vide abbassarsi con molta difficoltà, aiutata dalla stampella, per tirare fuori una pirofila dal forno. "Aspetta faccio io, altrimenti rischi di bruciarti!" La rosa sobbalzò non si aspettava di trovarlo a casa così presto. "S-sei già a casa ma non avevi detto ..." "Ho finito prima ... Ma hai cucinato tutta questa roba? Abbiamo ospiti questa sera?" "No, è solo che avevo voglia di cucinare e mi sono fatta prendere la mano .... comunque ho già finito, se vuoi puoi mangiare tu per primo mentre io vado a lavarmi!" Sakura lo sorpassò a capo chino ma venne trattenuta da un braccio. "Vuoi forse avvelenarmi?" La rosa si indispettì. "Come ti permetti, guarda che sono capace sai di cucinare?" Il moro la guardò con sguardo dolce. "Allora fammi compagnia ... mangiamo insieme!" Sakura perse un battito, le aveva chiesto di cenare con lui infrangendo quel patto ... non che le dispiacesse, preferiva mangiare in compagnia che in solitudine, quindi acconsentì molto timidamente. Sasuke si mise a tavola mentre Sakura gli riempiva il piatto. "Vedo che ti piace il numero tre ... ci sono tre polpette, tre pomodori ripieni, tre cucchiai di riso ..." "Tre è il numero perfetto ... mia madre impiattava sempre così!" "Capisco ... allora buon appetito!" Susuke si portò alla bocca il primo boccone sotto lo sguardo speranzoso di Sakura. Poi ne portò un altro e un altro ancora: "I miei complimenti è tutto molto buono ... sembrano i piatti che cucinava ..." "Tua madre! ... Ho trovato il suo ricettario e così ..." "Sono tutti i miei piatti preferiti a base di pomodori ... come mai tanta gentilezza nei miei confronti?" "Non è come pensi, avevo voglia di cucinare ma in casa c'erano solo pomodori e per fortuna che hai detto che avevi fatto la spesa! ... D'ora in poi me ne occuperò io!" "No ... avevamo fatto un patto di farla una volta ciascuno!" "Infatti, ma ti avevo chiesto di non comprare solo pomodori!" "Ed io invece ti avevo chiesto di non comprare solo schifezze, invece la settimana scorsa hai comprato solo di quelle!" "Non è vero ..." poi si guardarono in faccia, stavano discutendo a causa di pomodori e dolci ... iniziarono a ridere. "Senti Sakura, che ne dici se ci andiamo insieme a fare la spesa?" "Come? Insieme?" "Si, così ognuno di noi potrà comprare quello che vuole senza far indispettire l'altro!" "O-ok ... v-va bene!" "Perfetto allora domani ci andiamo!" "Domani? Ma ci sei andato ieri!" "Si ma hai cucinato tantissimo, inoltre sono già un paio di giorni che non viene più Naruto e se tanto mi da tanto dovremo aspettarcelo tra domani, massimo dopodomani e sai che quando viene qua non fa altro che mangiare, quindi è meglio riempire la dispensa!" "Hai ragione!" Improvvisamente saltò la luce. "Ma che ..." "Sicuramente è un guasto momentaneo ... aspetta!" Sasuke fece apparire una piccola palla di fuoco sulla sua mano e si alzò andando verso un cassetto tirando fuori una candela accendendola e appoggiandola al centro del tavolo di fronte a loro due, ringraziando tutti i kami per il loro tempestivo intervento. "Non voglio aspettare che ritorni la luce, vorrei continuare a mangiare finchè è caldo!" Sakura osservò la scena ... erano a cena insieme, a lume di candela e per il giorno di San Valentino! Arrossì all'istante ... l'anno prima aveva in un qualche modo invidiato le sue amiche chiedendosi quando mai sarebbe capitato anche a lei di cenare con il suo ragazzo la sera di San Valentino, anche se Sasuke era solo un amico era comunque una persona importante per lei! Sasuke la vide imbarazzata per quell'atmosfera romantica e cercò di sfruttarla a suo piacimento iniziando a parlare e a chiederle com'era andata la giornata. Cenarono così a lume di candela, parlando tranquillamente come una coppia. Finito di cenare ritornò la luce, spezzando quell'atmosfera romantica e Sakura si riprese all'istante dalla fine di quella magia. Si alzò prendendo i piatti sporchi e posarli nel lavello per lavarli. Sasuke si alzò anche lui prendendo dei contenitori e riempiendoli del cibo avanzato per poi metterli in frigo. "Lascia, ci penso io .... non preoccuparti!" "Mi sembra il minimo ... hai cucinato tu ... ed era tutto squisito!" la rosa imbarazzata per quel complimento si voltò e continuò a lavare i piatti fin quando il moro non le si affiancò prendendo i piatti insaponati per risacquarli. "N-no Sasuke ... i piatti li lavo io! Siamo d'accordo che ..." "Ci sono troppe stoviglie ... e poi in due facciamo prima!" lanciandole uno sguardo pieno di dolcezza. Sakura era sempre più imbarazzata per quell'atmosfera e il rossore sulle sue gote non tardò a farsi vedere. Chinò il capo cercando di non pensarci e concentrandosi sull'incrostazione delle pentole, porse la padella insaponata nell'altro lavatoio e il moro, facendolo apposta, gliela presa dalle mani sfiorandole leggermente le dita. Sakura ebbe un sussulto da quel contatto come se una forte scarica elettrica l'avessa colpita ... tutto sotto lo sguardo molto attento e compiaciuto di Sasuke che non si limitò solo a quello ma pian piano si avvicinò a lei con la scusa di posare le stoviglie pulite sopra lo scolapiatti finchè le loro braccia non entrarono in contatto. Finirono di lavare i piatti, vicini, con le braccia attaccate e le dita che si sfioravano. Il cuore della rosa batteva a mille: possibile che nonostante si fosse ripromessa di non pensare più a lui, la sua presenza, la sua avvicinanza continuava a farle sempre lo stesso effetto? Così non andava bene .... "Ti ringrazio per avermi aiutata ...adesso vado a farmi una doccia!" lo sorpassò sempre a testa china dirigendosi verso l'elevatore mentre il moro la guardava andare via sussurrandole: "Buon San Valentino!" un altro passo era stato fatto .... Sakura non riuscì a dormire ripensando alla cena ... era stato tutto così tremendamente perfetto: l'atmosfera, il chiacchiericcio, il lavare i piatti assieme, il toccarsi leggermente e mille brividi attraversarle il corpo quasi a voler chiedere di intensificare sempre di più quel contatto, sentire le sue mani lungo tutto il suo corpo e farle raggiungere quelle frontiere infinite e tanto sognate ... si destò subito da quei pensieri diventando rossa come un pomodoro: ma cosa stava pensando? Doveva smetterla o si sarebbe fatta del male da sola! Cercò di dormire ma anche i suoi sogni la riportavano sempre a quei suoi pensieri, finchè non si svegliò di soprassalto dopo aver fatto un sogno che di casto non aveva proprio niente! Fortunatamente era già mattina e decise di alzarsi incominciando a prepararsi per il lavoro. Quando scese in cucina trovò Sasuke indaffarato a preparare la tavola per la colazione: "Buongiorno Sakura, siediti è già tutto pronto!" Senza rendersene conto fecero colazione insieme. "A che ora finisci oggi pomeriggio?" "Alle tre!" "Bene ti passo a prendere così andiamo direttamente insieme a fare la spesa!" "L-la s-spesa?" "Si, non ti ricordi più che avevamo detto che d'ora in poi l'avremmo fatta insieme?" "Ah ... già! Allora ci vediamo dopo ... adesso è meglio che vada!" Sasuke la guardò uscire di casa, felice per i progressi che stavano facendo. Per tutto il tragitto Sakura non fece altro che pensare a Sasuke e al suo comportamento, negli anni prima aveva sognato tante volte di trascorrere quei momenti così intimi e così romantici con lui rendendola la ragazza più felice del mondo, ma a causa di quel problema non riusciva a gioirne nonostante si fosse resa conto di non aver mai smesso di amarlo. Perchè il destino doveva essere così avverso con lei? Tsunade la stava aspettando con a fianco un bel ragazzo alto, castano e occhi cerulei. "Bene Sakura sei già arrivata! Come ti ho detto ieri oggi avrebbe iniziato un nuovo tirocinante proveniente dal villaggio delle nuovole. Ti presento Yuri Arumy, ha un anno in più di te e da quello che mi hanno detto è molto bravo. Mi raccomando prenditi cura di lui durante le tue ore lavorative, per il resto della giornata lo affiancherò ad altri medici!" "Ve bene hokage! Piacere io sono ..." "Sakura Haruno e il piacere è tutto mio! Conoscere l'eroina della quarta guerra ninja e il miglior medico, dopo Lady Tsunade, mi rende tremendamente onorato!" prendendole la mano per baciargliela. La rosa la ritrasse subito impedendogli il suo intento, era imbarazzatissima: non solo l'aveva riempita di complimenti ma addirittura il baciamano? "N-non importa ... ora vieni ... iniziamo a lavorare!" Tsunade aveva assistito a tutta la scena, sorridendo fra sè e sè e pensando che se ci fosse stato Sasuke quel ragazzo non se la sarebbe cavata troppo facilmente! Per tutto il tempo del turno Yuri ascoltava tutte le indicazioni della rosa ma continuava a guardarla intensamente con sguardo adorante, fin tanto che la rosa si innervosì: "Yuri! La vuoi smettere di guardarmi? Mi stai infastidendo!" "Oh scusa ... non era mia intenzione ... è solo che non riesco a farne a meno ... sei molto bella, anzi bellissima!" Sakura avvampò: ma come si permetteva prendere tutte quelle confidenze con lei? "Ti ringrazio, ma vorrei ricordarti che sono il tuo superiore e mi devi portare rispetto, quindi adesso concentrati sulle mie spiegazioni e nient'altro, mi sono spiegata?" "Certo ... ma quando finirai il turno potremo prendere un caffè insieme? Mi farebbe molto piacere approfondire la tua conoscenza!" Ma quanto era precipitoso! Ma chi credeva di essere? Anche se era un bel ragazzo, era troppo spavaldo per lei! "Oggi no, ho un impegno!" "Allora un'altra volta!" "Vedremo ... adesso basta e ascoltami, non abbiamo tanto tempo e il lavoro non aspetta!" Le tre arrivarono abbastanza in fretta, Sakura non ne poteva più di Yuri ... il suo fare insistente nel corteggiarla era insopportabile. Addirittura l'aveva anche invitata a cena fuori! "Aspetta Sakura ti accompagno all'uscita!" "Uff ... Non importa ci so arrivare da sola grazie!" Ma Yuri la ignorò mettendosi al suo fianco. Sasuke era già fuori che aspettava, quando la vide uscire con un ragazzo al suo fianco. Chi era quel bamboccio? Cosa ci faceva con lei? E poi perchè la guardava con quella faccia da idiota? Era così felice di essersi liberato di Sai e adesso ne saltava fuori un altro ... ma che sta facendo? Yuri camminando a fianco della rosa stava allungando molto lentamente la sua mano all'altezza del bacino di Sakura ... Ok sarebbe morto molto presto! Nessuno se ne accorse ... Sasuke afferrò il polso del ragazzo talmente forte quasi da spezzarglielo: "Ehi tu? Che cosa credevi di fare?" "Sasuke! Che stai facendo? Così rischi di spezzargli il polso! Lascialo subito!" "Veramente dovresti ringraziarmi ... stava per metterti la mano ..." arrossì senza riuscire a finire la frase, ma con gli occhi puntati sul suo fondoschiena per farsi capire dalla rosa, la quale arrossì a sua volta. "Yuri ma come ti permetti!" "No Sakura ti sbagli, non è come dice lui! Approposito e tu chi saresti? E poi lasciami il polso mi stai facendo male!" "Non parlo con chi osa mancare di rispetto ad una ragazza!" Sakura intervenne riconoscendo il suo sguardo e tono severo: "Yuri lui è Sasuke Uchiha ... Sasuke lui è Yuri Arumy ha iniziato oggi come tirocinante all'ospedale e viene dal villaggio delle nuvole ..." "Non mi interessa sapere chi è! Andiamo si è fatto tardi!" prendendola per una mano e trascinandola con sè a passo deciso ma non eccessivamente veloce a causa della stampella e del tutore. Yuri rimase interdetto, quel ragazzo era il famoso Uchiha, anch'egli eroe e ninja leggendario della quarta guerra. Minami si era nascosta dietro ad una colonna e aveva assistito a tutta la scena ... Yuri poteva essere un valido aiutante nel suo piano: "Ciao, tu devi essere Yuri vero?" "Con chi avrei il piacere di parlare?" ecco che ricominciava a fare il don giovanni: "Mi chiamo Minami ... ma non sono qui tanto per conoscerti ma per proporti un accordo!" "Del tipo?" "Ho visto che provi un certo interesse per Sakura Haruno anche se è zoppa, o mi sbaglio?" con sguardo furbo e losco facendogli capire dove sarebbe voluta arrivare: "Anche se fosse a te cosa importa?" contraccambiando il suo stesso sguardo ... Minami aveva trovato un fedele alleato: "Be', potremo aiutarci ... vedi a me interessa Sasuke Uchiha!" "Ti interessa solo perchè è famoso?" "Non solo, ma anche perchè è veramente affascinante ... ma scusa la domanda, come fa a piacerti quella storpia?" "Perchè è famosa ... nel mio villaggio sono abbastanza noto, ho un certo fascino e ..." "Ho capito ti sei fatto tutte le ragazze del tuo villaggio!" Yuri rise sonoramente: "Non tutte, diciamo solo quelle necessarie per raggiungere i miei scopi ... non è da tutti ricevere una borsa di studio in questi tempi per fare il tirocinante qui a Konoha, al miglior ospedale che la terra ninja abbia mai avuto ... è stato un gioco da ragazzi per uno come me, bello e affascinante, abindolare la figlia del direttore del nostro ospedale e farmi assegnare la borsa di studio!" "Sei molto furbo ... i miei complimenti, ma non hai ancora risposto alla mia domanda, ti interessa sul serio quella storpia?" "E' Sakura Haruno, il suo nome è leggenda in tutte le terre ... mettermi con lei non solo diventerei famoso ma accrescerebbe molto la mia notorietà in ambito medico, sfruttando anche questa sua dote ... dopotutto è l'allieva di Tsunade il miglior medico del mondo ninja!" "Mi piaci ... ma come faresti a stare con una come lei ... non vedi che deve camminare con una stampella supportata da un tutore?" "Non mi importa ... l'importante è raggiungere il mio obiettivo ... poi posso sempre andare con altre!" Minami rise maleficamente. "Ora però dimmi cosa vuoi da me e magari spiegarmi perchè Sasuke è intervenuto in quel modo! Non staranno insieme vero?" "Per fortuna no ... figuriamoci se un tipo bello e affascinante come il mio Sasuke possa provare dell'interesse per una smorfiosa storpia dai capelli rosa ... il problema è che vivono insieme e non vorrei mai che questa convivenza possa in un qualche modo avvicinarli ... sono amici e sono stati anche nello stesso team ... non mi fido molto!" "Perchè vivono insieme?" "Te lo spiego dopo ... adesso voglio proporti un accordo per liberarti di Sasuke e tenerti tutta per te Sakura ... dovrai continuare a corteggiarla il più possibile ...." "Questa cosa mi alletta molto ... che ne dici di andarci a sedere da qualche parte per parlarne meglio?" "Ci sto, andiamo!"

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Capitolo 42
*** capitolo 41 ***


Sasuke stava continuando a camminare tenendo per mano Sakura, quando: "Sasuke ... potresti lasciarmi per favore?" leggermente imbarazzata. Senza neanche voltarsi le lasciò la mano in malo modo: "Scusa, non pensavo ti desse fastidio!" il suo tono era duro. "N-no ... non mi dai f-fastidio ... solo che n-non riesco a tenermi molto bene in equilibrio per camminare!" Sasuke si voltò a guardarla ... non aveva pensato che trascinarla così le creasse dei problemi, effettivamente era tutta sbilanciata ... e poi aveva detto che non le dava fastidio essere presa per mano ... da lui!! "Scusami, non volevo ... ma quel tipo non mi piace, vedi di stargli alla larga!" Il suo sguardo e la sua voce facevano intendere che fosse in un qualche modo geloso di Yuri ... le sorrise per poi vederla diventare seria tutta d'un colpo. Ancora quell'atteggiamento, cosa aveva? "Sakura tutto bene? O è perchè in un certo modo ti interessa quel bamboccio!" "N-no n-no ma che vai a pensare ... anzi ti ringrazio per essere intervenuto, non me ne ero accorta e comunque se ci avesse provato avrebbe assaggiato un mio micidiale pugno ... non sopporto dei presuntuosi come lui, è tutt'oggi che mi da il tormento!" "Allora perchè non lo smolli a qualcun altro?" "Perchè Tsunade in persona me lo ha affidato!" "Capisco ... dopotutto sei la migliore! Ma se dovesse importunarti ancora dimmelo che ci penso io!" Sakura annuì, avrebbe tanto voluto continuare a parlare con lui chiedendogli scherzosamente se per caso fosse geloso, ma se poi gli rispondeva di si tutti i suoi presupposti sarebbero caduti in frantumi. Non che si aspettasse che fosse innamorato di lei, questo era un sogno impossibile quanto irrealizzabile per una loro eventuale storia. Non voleva nemmeno pensarci! Arrivarono finalmente al supermercato, Sakura prese il carrello per riuscire ad appoggiarsi e iniziarono a girare per le corsie, ognuno prendeva quello che voleva senza che l'altro dicesse niente, come da accordi, man mano che il carrello si riempiva la rosa faceva sempre più fatica a spingere a causa della sua anca. "Aspetta spingo io!" "Ti ringrazio!" continuarono a fare la spesa, fino a quando entrambi presero la stessa confezione di riso ... le loro dita si sfiorarono e una scarica elettrica pervase ancora la rosa, ritirando subito la mano: "S-s-scusa n-non volevo!" "Sakura mi spieghi perchè ultimamente balbetti sempre con me? Ha smesso Hinata e inizi tu?" Sasuke cercava di toglierla da quell'imbarazzo e comunque non voleva che si sentisse così con lui, desiderava vederla al suo fianco rilassata. "Mi dispiace, a volte mi capita ..." Il moro si avvicinò a lei bisbigliandole all'orecchio: "Non devi scusarti, è tutto ok!" per poi allontanarsi e lisciando la sua guancia contro la sua. Sakura si pietrificò ... quel leggero contatto l'aveva mandata letteralmente su di giri, mentre il moro riprese il carrello e continuò a girare per le corsie. Possibile che dovesse comportarsi sempre in un modo così tremendamente eccitante? Come poteva toglierselo dalla testa! Iniziò a camminare per raggiungerlo. Sasuke stava spingendo il carrello senza guardare nessun articolo: l'odore di ciliegia e la sua pelle così liscia e morbida erano ancora vivi nei sui pensieri. Stava impazzendo e faceva fatica a controllare i suoi impulsi, la tentazione di prenderla, di baciarla, di toccarla ... Ancora questi pensieri peccaminosi? Perchè continuava a farli? Forse stava correndo troppo, ma a volte gli risultava impossibile rallentare. Assorto nei suoi pensieri non si accorse che un gruppo di ragazze, sue fans, si erano fermate per ammirarlo e sghignazzare sonoramente, indicandolo, lui le ignorò come solito e poi si era accorto dell'arrivo di Sakura e gli premeva solo la sua compagnia! La rosa vide il gruppo di ragazze guardarla male per poi riconcentrarsi sull'oggetto dei loro desideri: Sasuke! Improvvisamente si ricordò del discorso di Minami: continuando ad abitare e a stare con lui non lo avrebbe mai lasciato libero di vivere a pieno la sua vita. Si rattristì e il moro continuava a non capire questo suo comportamento .... lo portava sempre dalle stelle per poi alle stalle! "Io ho finito, ti serve qualcos'altro Sakura?" "No ... possiamo andare in cassa!" Il moro, da cavaliere e sotto le proteste della rosa, pagò tutta la spesa, non permettendole neanche di portare un solo sacchetto per evitare di farla affaticare. "Sasuke riesco anch'io a portare le sporte ... non tutte ma qualcuna si e poi non mi sta bene che hai pagato tutto tu!" "Sei noiosa ... la prossima volta se proprio ci tieni paghi tu, ma le sporte continuo a portarle io e qui non transigo ... siamo già arrivati al quartiere, non percepisci niente?" Sakura si concentrò: "Ma questo è Naruto? Proprio come avevi detto tu! Per fortuna abbiamo fatto la spesa ... credo si fermerà anche a cena sapendo che Hinata finisce il turno alle otto!" sorrisero entrambi. Quella sera arrivarono anche tutti gli altri ... Sakura doveva ammettere che le piaceva stare insieme a loro come un tempo. Verso le undici: "Si è già fatto tardi, ma prima è meglio aiutare fronte spaziosa a lavare i piatti!" I ragazzi si voltarono verso Ino sentendola chiamare con il soprannome quale era abituata a chiamarla: "Non preoccuparti Ino-pig, ci penso io!" I ragazzi si guararono fra di loro sorpresi, anche la rosa l'aveva chiamata come un tempo. Erano contenti ... pian piano Sakura stava ritornando quella di una volta. Rimasti soli la rosa si diresse in cucina per lavare le stoviglie. Stava versando il detersivo nell'acqua quando il moro le giunse alle sue spalle e sempre sussurrandole all'orecchio: "Ti aiuto così facciamo prima!" questa volta non appoggiò la guancia sulla sua, perchè avrebbe avuto altri contatti ... come a San Valentino si ritrovarono a lavare insieme i piatti con le braccia attaccate e sfiorandosi di continuo le dita. Sakura era sempre più imbarazzata, mentre Sasuke sempre più soddisfatto. "Ti ringrazio ... adesso è meglio che vada a dormire!" incamminandosi verso l'elevatore, mentre il moro si voltò verso il tinello pensando: "Per il momento non ho più intenzione di prendere la lavastoviglie!" Passarono altri giorni, Sasuke e Sakura avevano iniziato a mangiare insieme, non ne avevano parlato ma era diventata una cosa naturale. Il moro era sempre più felice perchè un'altra barriera era stata abbattuta mentre la rosa poteva dedicarsi ulteriormente a cucinare piatti più elaborati e sofisticati, venendo sempre lodata per le sue doti culinarie, anche perchè non dimenticava mai di includere i pomodori nelle pietanze. Un pomeriggio mentre Sakura era in cucina a preparare un'altra prelibatezza, stando al buon odore, Sasuke vide sul tavolino di fronte al divano un piccolo opuscolo, lo prese e perse un battito per poi dirigersi subito dalla rosa. "Sakura cosa ci fa questo opuscolo di case in affitto?" "Ah quello? L'ho preso davanti ad un negozio ... giusto per darci un'occhiata!" "E perchè scusa?" "Ormai siamo alla fine di febbraio e se continuo di questo passo entro la fine del prossimo mese tornerò a lavorare a tempo pieno ... così potrai essere esonerato dal tuo compito di avermi sotto la tua responsabilità e non avermi più intorno!" "Ma che stai dicendo?" Sasuke si stava arrabbiando e Sakura se ne accorse provando una morsa al cuore. "C-come c-cosa sto dicendo?" "Ti avevo detto di non balbettare con me!" "Lo so, ma mi stai facendo paura ... perchè ti sei arrabbiato? Lo sapevi che prima o poi sarebbe arrivato questo momento ... è giusto che mi guardi attorno, l'hokage ha detto che l'appartamento dove vivevo prima non è più dispinibile e così ..." "Non ti trovi bene qua?" "Non è questo ... anzi mi trovo benissimo è solo che mi sembra giusto ridarti i tuoi spazi e ..." "La casa è enorme, non ci siamo mai intralciati .... inoltre il nostro rapporto migliora ogni giorno o mi sbaglio!" "No, non ti sbagli ... ma ...." "Allora non vedo dove sia il problema!" Sakura abbassò lo sguardo e si voltò nuovamente ai fornelli, come poteva dirgli che lo faceva per entrambi? Sasuke capì di aver esagerato, di essere stato brusco con lei, ma l'idea di non vivere più insieme lo stava facendo impazzire ... aveva già perso Itachi, non avrebbe mai permesso di perdere anche lei. Non era nelle condizioni mentali di continuare quel discorso, avrebbe rischiato di peggiorare ulteriormente la situazione così decise di andarsi ad allenare per scaricare tutta la tensione. Per cena si presentò in cucina più rilassato, mentre sakura era ancora pensierosa e triste. "Non era mia intenzione risponderti male ... solo che mi piace questa convivenza ... dopo tanto tempo non sono più solo!" La rosa sobbalzò ... Sasuke aveva ragione, anche lei per un periodo aveva vissuto da sola, chiedendosi come avesse fatto lui a sopportarlo per tutti quegli anni. "Non preoccuparti ... ho capito quello che vuoi dire e ti devo chiedere scusa per non averci pensato. Ti devo molto per quello che hai fatto e che stai facendo per me, solo pensavo di farti vivere la tua vita senza intralci!" "Pensi troppo ... sei noiosa! Non sei mai stata e mai sarai un intralcio per me! ... E' già pronto? Non vedo l'ora di mangiare quello che hai preparato!" Sakura sorrise e iniziò ad impiattare. Sasuke continuava a guardarla da dietro, avrebbe tanto voluto dirle che lei non era un intralcio ma il suo grande amore, stava per farlo ma si era bloccato le parole non gli uscivano, non credeva fosse così difficile dichiarsi e la invidiò ricordandosi a quando si dichiarò la sera del suo tradimento .... sotto quel punto di vista era molto più forte di lui. Per il momento il discorso del trasferimento di Sakura venne accantonato e l'atmosfera a cena non era più tesa, ma tranquilla: "Complimenti anche questo piatto era veramente buono!" "Ti ringrazio!" "Dimmi una cosa ... quel bamboccio come si sta comportando con te?" "Continua ad importunarmi invitandomi sempre a prendere un caffè con lui o addirittura a cena, ma lo tengo a debita distanza ... non mi piacciono i tipi così insistenti!" "Vuoi che gli dica qualcosa?" "No ... conoscendo i tuoi metodi ...." "Ti prometto di non rompergli tutte le ossa e pensavo di usare anche il mio sharingan!" "Appunto ... non mi hai lasciato finire di parlare ... conoscendo i tuoi metodi non solo rischierei di doverlo curare per le innumerevoli fratture, ma rischierei di trovarmelo fuori di testa per via della tua dote oculare!" Si guardarono negli occhi e si misero a ridere. "E Minami?" "Lei non è un grosso problema, riesco a tenerla a bada molto bene anche perchè sa che se esagera rischierebbe di perdere il posto ... l'hokage è stata molto chiara a questo proposito!" Continuarono a conversare così come ogni sera, rilassandosi ad ascoltare la voce dell'uno e dell'altra. Finalmente marzo era arrivato come l'inizio delle belle giornate. Una mattina con un splendido sole, Sakura decise di tenere aperte tutte le finestre, un pò d'aria pura ci voleva proprio. Sasuke era già andato al lavoro, mentre lei quella mattina avrebbe iniziato più tardi. Quando il moro rincasò vedendo tutte le finestre aperte senza nessuno in casa, si precipitò subito a chiuderle per poi andare a prendere Sakura in ospedale dato che quel giorno come da routine sarebbero dovuti andare a fare la spesa. La rosa uscì trovandosi un moro molto contrariato. "Sasuke cos'hai fatto?" "Perchè hai lasciato aperte tutte le finestre?" "C'è una bella giornata di sole e alla casa fa bene prendere aria!" "Ma sarebbe potuto entrare qualcuno in nostra assenza, non ci hai pensato?" Sakura rise profondamente. "Sasuke, chi mai oserebbe entrare in casa tua? Riusciresti subito a percepire la presenza di qualcuno riconoscendo ovunque il suo chakra ... nessuno è così folle da rischiare la tua collera ... a parte Naruto che è l'eccezione alla regola!" "Mmmm ... però non mi piace, quindi ti chiedo per favore di non farlo più quando la casa è vuota!" guardandola e sorridendole per farle capire che non era in collera con lei. "D'accordo! Ora andiamo, la spesa ci aspetta, ma questa volta pago io ... mi avevi detto che avremmo fatto una volta per uno invece hai sempre pagato tu e non mi piace!" "Tze!" "Va bene ... facciamo così, se non mi permetti di pagare giuro che non ti cucinerò più i tuoi piatti preferiti fino alla prossima settimana e questa sera ti faccio ingoiare a forza una torta intera di cioccolato! Sasuke rabbrividì al pensiero di quella melma marrone chiamata cioccolata, inoltre non mangiare pomodori per una settimana? "Non mi piace che una donna paghi va contro il mio codice d'onore ... che ne dici invece di fare metà? Però i pomodori me li cucini lo stesso vero?" Sakura sorrise: "Uff, non era proprio così che intendevo, ma se il tuo codice d'onore te lo impedisce, dovrò accontentarmi ... e sì ... ti cucinerò i tuoi pomodori ... adesso andiamo!" "Sakura aspetta!" "Oh no ... Yuri che accidenti vuoi adesso da me!" Minami era nascosta ad osservare la scena sperando che Yuri si comportasse proprio come gli aveva suggerito lei ... Sasuke lo stava già fulminando con gli occhi. "Non mi hai ancora detto quando usciamo a cena insieme!" Il moro si innervosì stava per rispondergli per le rime quando fu preceduto da Sakura: "Infatti ... non te l'ho detto perchè non ho nessuna intenzione di uscire con te!" "Oh andiamo Sakura, non fare la difficile solo perchè c'è Sasuke ... lo so che ti interesso, vedo come mi guardi, so che non ti sono indifferente!" assumendo un tono di voce molto sensuale e avvicinandosi a lei. Il moro non capiva, troppe domande iniziarono a farsi strada nella sua testa: cosa intendeva dire con il modo di guardarlo e di non essergli indifferente? E poi perchè aveva fatto il suo nome? Cosa voleva Yuri dalla sua Sakura? Nessuno poteva permettersi di portargliela via ... lei era l'amore della sua vita! "Ma che stai dicendo? Non ti guardo in nessun modo particolare, ti guardo come chiunque altro, il mio interesse per te, se così possiamo definirlo, è strettamente professionale e nient'altro. Lady Tsunade ti ha affidato a me per completare il tuo tirocinio e poi cosa c'entra Sasuke?" "C'entra eccome! Vivi con lui, sei sotto la sua responsabilità e non puoi di certo dirgli che ti interessa qualcuno!" "Ma che ne sai tu del nostro rapporto! Non ti permetto di fare certe insinuazioni e ora vai via mi stai scocciando!" "Ho capito ... hai paura della sua reazione e posso capirti ... tutti hanno paura di lui e della sua potenza come ninja, ma io non lo temo perchè quando si è innamorati di qualcuno l'amore vince su tutto ... Sakura io ti desidero ardentemente!" cingendole la vita per poi tentare di baciarla. Fu questione di qualche attimo, Sakura cercando di allontanarlo perse la stampella e quindi l'equilibrio, Sasuke con il braccio sinistro la sorresse e con quello destro tirò un pugno sul viso di Yuri facendolo volare a qualche metro di distanza. "Tutto bene Sakura? Ci sono io con te, non preoccuparti!" La rosa provò un dolore acuto all'altezza dell'anca causatole dalla perdita di equilibrio e si aggrappò più forte al moro. "Ehi, come hai osato! Sei un ninja e non hai nessun diritto di attaccare in questo modo un civile ... Sakura dovresti accettare il mio corteggiamento ... chi credi voglia prendersi una compagna storpia!!" Sakura si pietrificò sentendo quelle parole mentre Sasuke che continuava a sorreggerla attivò lo sharingan ... come si permetteva di parlarle in quel modo? Doveva pagare per essersi rivolto così a lei ... "Sasuke fermati!!! ... In quanto a te Yuri prendi immediatamente la tua roba e sparisci da Konoha ... il tuo tirocinio è finito, non sopporto avere del personale straffottente e con poco tatto!" Tsunade era all'ingresso dell'ospedale per dirigersi al suo consueto giro di controllo quando vide i tre ragazzi fermi all'entrata e la sua pupilla discutere animatamente con il tirocinante, nel cercare di intervenire aveva assistito a tutta la scena ... era furiosa! "Ma hokage ...." "Niente ma, sparisci immediatamente dalla mia vista ... sei comunque un medico e quindi puoi curarti le ferite da solo ... ora vattene!" Yuri si alzò ancora barcollante a causa del colpo mentre il sangue continuava a colargli dal naso, lanciò uno sguardo furente a Sasuke, ma lo abbassò subito appena vide gli occhi pieni di collera di Tsunade. Non poteva dire che era tutto un piano escogitato da Minami, avrebbe rischiato di compromettere ulteriormente la sua posizione, così se ne andò sotto lo sguardo incredulo degli altri colleghi che erano corsi fuori a vedere cosa fosse successo. Fra questi c'era anche Ino. "Sakura tutto bene?" La rosa era ancora tra le braccia di Sasuke ed era pietrificata ... quelle parole l'avevano colpita profondamente. "Sakura rispondimi ... Sasuke portala dentro vorrei visitarla!" Il moro ubbidì e mentre seguiva l'hokage guardava la rosa fra le sue braccia: continuava a tenere la testa china ma riusciva a vedere chiaramente il suo volto spento. La adagiò delicatamente sul lettino: "Ti aspetto qua fuori!" ma la rosa sembrava in trance. Intanto Minami che aveva assistito a tutto uscì dal suo nascondiglio: "Perfetto! Yuri è riuscito a dirle quelle cose e Sakura ha incassato il colpo ... tutto come previsto ... Nessuno vorrebbe come compagna una storpia e se mai ci fosse qualche pazzo sarebbe solo per compassione o per la sua fama di ninja leggendaria!! Molto molto bene!!! Anche se Yuri è un pallone gonfiato è riuscito ad aiutarmi nel mio piano ... Sasuke sarai mio!!!" Sasuke stava aspettando fuori dall'ambulatorio, Sakura era dentro insieme a Tsunade e poco dopo era entrata anche Ino. Stava ripensando a tutta la scena incolpandosi di non essere intervenuto prima! Come aveva potuto bloccarsi in quella maniera? Perchè si era posto tutte quelle domande mentre Yuri continuava ad importunarla? Si tormentava ritenendosi responsabile di tutto quando Tsunade uscì. "Sasuke?" Il moro alzò lo sguardo: "Sta bene? Mi dica che non le è successo niente!" "Stai tranquillo sta bene, solo che la scivolata le ha fatto sforzare l'anca provocandole dolore ... ma non ha danneggiato niente! Credo sia il caso di tenerla qui per qualche ora finchè non le passa il male! Se vuoi puoi entrare, Ino la sta sistemando!" Entrò vedendola seduta sul lettino e coperta fino alla cintura. Continuava ad avere lo sguardo spento ... non poteva sopportarlo, non poteva permettersi che ritornasse come un tempo ... aveva fatto tanto per cercare di farla uscire da quel tunnel di solitudine e di tristezza ... si sentì ancora più in colpa. "Sakura!" La rosa continuava a non rispondere, anche Ino era preoccupata. "Sakura come stai? Rimango qua con te a farti compagnia se vuoi!" "No!" Il moro perse un battito, il tono era duro e tagliente. A Ino le si strinse il cuore, non poteva sopportare di rivederla in quello stato. Tsunade cercò di intervenire: "Sasuke forse è il caso di lasciarla un pò da sola ... fra alcune ore la riaccompagnerò a casa, voglio tenerla sotto osservazione, tu fatti trovare ... ora esci!" accompagnandolo verso l'uscita dell'ospedale. Il moro era frastornato. "Tsunade ... è tutta colpa mia se solo ..." "No Sasuke, non hai colpa in niente ... anzi, se non fosse stato per il tuo tempestivo intervento la caduta di Sakura avrebbe potuto creare ulteriori conseguenze alla sua anca!" "Dovevo intervenire subito e tappare la bocca a quel bamboccio!" "Avresti peggiorato la situazione ... Sakura è capace di difendersi da sola, se fossi intervenuto le avresti fatto credere di non fidarti di lei, di non ritenerla capace di sbrogliare da sola i suoi problemi ... Non sentirti in colpa, non hai nessuna responsabilità. Ora ascolta, l'unica cosa che puoi fare è cercare di farla sbloccare subito ... si è chiusa nel suo mutismo ed è normale, le è stata sbattuta in faccia la dura realtà della sua condizione fisica ... Sentirsi dire di essere storpia ...." Tsunade si morse il labbro stringendo fortemente i pugni per controllare la sua ira, Yuri aveva esagerato, aveva toccato il fondo e non l'avrebbe passata liscia. Aveva già avuto una bella lezione da parte di Sasuke ... un pugno di un ninja contro un civile equivaleva ad un combattimento fra ninja: terrificante! Lei lo avrebbe punito a livello professionale rispedendolo al suo villaggio togliendoli la borsa di studio e con una nota di demerito che gli avrebbe storpiato le ali alla sua crescita professionale: un bravo medico è colui che ha rispetto non solo per i pazienti ma per tutte le persone e il suo giudicare così brutalmente Sakura per la sua infermità non era di certo un comportamento degno di un medico. Sasuke uscì dall'ospedale ancora sconvolto, non sapeva cosa e come fare a sbloccare la rosa ... passò davanti al supermercato, e gli si accese una lampadina. Non era certo di riuscirci ma doveva provarci in tutti i modi. Ino era rimasta insieme alla sua amica su espresso ordine dell'hokage di non lasciarla mai sola: "Sakura vuoi parlarne?" nessuna risposta. "Sakura non puoi richiuderti in te stessa ... parla, confidati ... sono una tua amica e ti voglio bene!" "Io non sono una tua amica!!" la rosa urlò guardandola in faccia. "Perchè dici così! Non è vero e lo sai benissimo anche tu ... siamo amiche, perchè lo vuoi negare?" "Non potrò mai essere un'amica ... non posso ... nè con te, nè con chiunque altro!" "Perchè non puoi? Cos'è che ti blocca!" "Ino adesso basta, non la importunare ... puoi andare rimango io qua con lei!" Tsunade era rientrata nell'ambulatorio e Ino tristemente ubbidì all'ordine impartitole. L'hokage aveva sentito tutto e sapeva perchè Sakura non poteva essere loro amica .... o meglio non voleva! Si mise a sedere accanto a lei senza dire niente, in certi casi le parole non servivano, ma la sua presenza l'avrebbe sostenuta psicologicamente. Sakura continuava a rimanere nel suo mutismo con lo sguardo perso nel vuoto e la mente a ripensare alle parole di Yuri: sapeva di essere storpia e in un qualche modo aveva imparato a convivere con quella realtà, anche se spesso capitava di soffrirne ancora ... ma quello che le faceva più male era il fatto di averle ricordato che non solo avrebbe avuto delle difficoltà a trovare l'anima gemella a causa del suo handicap ma di averle ricordato l'altro suo problema ... sarebbe rimasta sola per tutta la vita e non sarebbe mai più potuta essere una vera amica! Verso sera: "Sakura ora puoi andare a casa, sei già stata sotto osservazione abbastanza e non hai avuto conseguenze ... vieni ti riaccompagno io! Ce la fai a camminare?" La rosa annuì appena. Camminarono per le vie del villaggio in assoluto silenzio fin quando non arrivarono davanti al portone di villa Uchiha. Tsunade suonò e dopo pochi secondi Sakuke venne ad aprire facendole entrare in casa. L'hokage guardò il moro vedendo il suo sguardo fiducioso ... forse sapeva come aiutarla! Ci sperava tanto ... lui era l'unica persona che poteva far breccia nel cuore di Sakura! "Sakura domani hai la giornata libera ... tu Sasuke potresti assentari dal lavoro ...." "Certo, nessun problema, le chiedo solo la cortesia di avvisare Neji!" L'hokage annuì lasciandoli soli e sperando in ogni bene. La rosa si accomodò sul divano, continuando a pensare ... Sasuke si avvicinò a lei sedendosi accanto. Incrociò le braccia e chiuse gli occhi per qualche minuto per abituarla alla sua presenza, poi: "Sakura guardami!" la sua non era una richiesta ma un ordine. La rosa si voltò appena e i loro occhi si incrociarono ancora. Il moro si rilassò e la guardò con tutto l'amore possibile: "Piangi!" Sakura ebbe un sussulto non capendo il significato di quell'ordine: "Piangi ... piangi Sakura, libera il tuo cuore ... ci sono io con te!" Quella era la seconda volta in una giornata che le ripeteva quella frase ricordandosi poi di averla già sentita prima di svenire il giorno in cui riuscì a farla camminare ... ma allora non se l'era immaginata! Le lacrime uscirono dai suoi occhi senza che se ne rendesse conto ... Sasuke era lì davanti a lei pronto ad aiutarla e a sostenerla come aveva sempre fatto. Iniziò a rilassarsi e lasciar libero sfogo alla sua sofferenza, mentre Sasuke continuava a guardarla amorevolmente sciogliendo le braccia incrociate per lasciar libero il suo petto e avvicinandosi pian piano a lei. Sakura allungò timidamente le sue braccia verso il petto libero del moro, appoggiandoci le mani e la fronte mentre le lacrime continuavano a bagnarle il viso. Sasuke la strinse a sè dolcemente e a quel contatto così caloroso Sakura iniziò a piangere facendo uscire la sua voce bloccata in gola. Pianse abbracciata a lui ... il moro appoggiò il viso sopra la testa rosa della ragazza. Le avrebbe lasciato tutto il tempo necessario per sfogarsi ... per liberare il suo cuore e ritornare la ragazza di prima. Dopo più di dieci minuti Sakura iniziò a calmarsi, alzò appena la sua fronte dal petto: "Scusa ... ti ho bagnato tutta la maglia!" "Non importa ... ti senti meglio adesso?" la rosa annuì appena. "Mi fa piacere ... ora vieni con me!" La prese per mano conducendola in cucina. "Ho fatto io la spesa e ho già preparato la cena!" La tavola era imbandita di varie cibarie fra cui i pomodori ....:"Hai cucinato tutto tu?" "Si ... anch'io sono capace! Per anni mi sono sempre arrangiato, ma non sono un cuoco bravo come te!" facendola arrossire appena e congratulandosi con se stesso per essere sulla buona strada a sbloccarla. Iniziarono a mangiare in silenzio, il moro voleva darle anche i suoi tempi e non essere del tutto troppo invadente. Finito di cenare: "Devo dire che sei stato molto bravo, la cena era squisita!" mostrando un lieve sorriso. Stava per alzarsi quando: "Dove stai andando? Non abbiamo ancora finito!" alzandosi a sua volta e dirigendosi verso il frigo. Tirò fuori una torta al cioccolato: "Una torta? Ma non capisco ..." "Ho pagato io la spesa e tu avevi giurato che se l'avessi rifatto mi avresti fatto ingoiare una torta intera al cioccolato!" Sakura al ricordo iniziò a ridere ... Sasuke era riuscito con pochi gesti a farle dimenticare la tristezza provata per tutto il pomeriggio ... le piaceva stare con lui, in sua compagnia! "Va bene, per questa volta passi ... facciamo così ti aiuto io a mangiarla!" Sasuke tagliò due fette porgendo il piatto con sopra il dolce a Sakura. Prese un cucchiaino e guardò disgustato quella melma marrone ... avrebbe preferito di gran lunga combattere ancora contro Madara piuttosto che mangiarla, ma aveva promesso ... La rosa stava osservando quella sua titubanza: "Apprezzo lo sforzo che ci metti per provare a mangiarla ... mi basta questo!" "Vuoi dire che posso non mangiare questa roba? .... Però mi cucini lo stesso i pomodori vero?" La rosa rise di nuovo: "Si, stai tranquillo!" Sakura aveva una sbavatura di cioccolato lungo l'angolo sinistro della bocca, Sasuke glielo tolse con il suo indice guardando poi quella melma disgustosa. Guardò Sakura imbarazzata e con fare malizioso, si portò il dito in bocca sporco di cioccolato facendo una smorfia: "Un patto è sempre un patto, ma questa è l'ultima volta che mangio questa schifezza!" La rosa sorrise non più imbarazzata. Fortunatamente quella sera nessuno dei loro amici li andò a trovare, sicuramente Tsunade glielo aveva proibito lasciando campo libero a Sasuke ... avevano bisogno di stare soli. Rimasero tutto il tempo sul divano a leggere senza parlare: a Sakura bastava solo la sua presenza per sentirsi meglio. "Sono le undici, forse è meglio andare a letto!" La rosa smise di leggere un pò tristemente all'idea di dover andare a dormire, non avrebbe avuto più quel senso di sicurezza e di conforto che le trasmetteva il moro. Sasuke sembrò leggerle nel pensiero e una volta arrivati di fronte alle proprie stanze: "Sakura ... se non te la senti di stare da sola ... potresti venire a dormire da me ... non è la prima volta, ma non fraintendermi è solo ..." era imbarazzato come lei che annuì diventando bordeaux. Il moro le sorrise: "Allora ti aspetto ... vai a prepararti!" lasciando la sua porta aperta. Sakura entrò nella sua stanza per mettersi il pigiama, si mise sulla sedia a rotelle prendendo i vestiti per il giorno dopo insieme al suo tutore. Si spinse verso la camera del moro, anche lui era già pronto e quando la vide aspettò che si avvicinasse alla sua parte per poi prenderla in braccio e adagiarla delicatamente sul materasso. Non dissero niente, si limitarono a guardarsi solo negli occhi per poi addormentarsi con i volti rivolti fra di loro.

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Capitolo 43
*** capitolo 42 ***


GRAZIE A TUTTI PER CONTINUARE A SEGUIRMI E A SOSTENERMI, PURTROPPO NON HO TEMPO DI RICONTROLLARE IL CAPITOLO. SPERO NON CI SIANO ERRORI .... UN BACIONE A TUTTI E BUONA LETTURA!!!----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Il mattino dopo Sasuke si svegliò sentendo la tesa della rosa appoggiata all'incavo del suo collo. Si mosse appena per poterla guardare stando attento a non svegliarla. Sentiva il suo respiro addosso come il suo odore di ciliegia ... anche se non gli piacevano i dolci e le loro fragranze, quello di Sakura era in assoluto il suo profumo preferito e non si sarebbe mai stancato di sentirlo. Aveva una ciocca di capelli sopra l'acchio sinistro e molto delicatamente gliela spostò toccando quei fili rosa così morbidi e soffici. Giocò con i suoi capelli passandoli fra le dita per diversi minuti fino a quando non incominciò a sentirla respirare più profondamente, segno che si stava per svegliare. Spostò subito la sua mano e chiuse gli occhi facendo finta di dormire. Gli piaceva addormentarsi e svegliarsi con lei accanto, voleva godersi il più possibile quel momento e nello stesso tempo vedere come si comportava. Sakura aprì lentamente gli occhi, trovandosi appoggiata tra il petto e il collo di Sasuke. Si spostò lentamente per paura di svegliarlo e si ritrovò il suo viso a pochi centimetri dal suo. Anche se la tenda era tirata qualche raggio di sole era filtrato nella stanza e poteva osservarlo in tutto il suo splendore anche se in penombra. Era così bello ... si sentiva il suo respiro addosso come il suo odore ... il suo viso era rilassato, la sua pelle così nivea e i suoi capelli così lisci e neri erano tremendamente invitanti. Timidamente allungò la sua esile mano toccandogli appena qualche ciocca ... erano morbidi, sottili e soffici come aveva sempre immaginato, spostò poi la sua mano sulla guancia ... la pelle era liscia e calda ... la ritrasse subito, cosa stava facendo? Doveva controllarsi e non approffittarsi di quella situazione, inoltre doveva cercare di reprimere i suoi sentimenti e una fitta al cuore la pervase. Si incupì al pensiero di dover reprimere il suo amore che per anni aveva albergato in lei ... doveva farlo per lui ... per renderlo felice ... per il suo futuro! Avrebbe continuato a soffrire per tutta la vita, ma doveva trovare la forza, era per il suo bene ... amare vuol dire anche sacrificarsi ... quello era il suo pegno d'amore per lui. Sasuke si era beato di quei tocchi così leggeri e così dolci avrebbe voluto che non smettesse mai, poi quando sentì la mano di lei ritrarsi con forza socchiuse leggermente gli occhi vedendo il suo volto cupo e triste. Perchè continuava ad essere così volubile? Perchè cercava di nascondere i suoi sentimenti? Era certo che lo amasse ... aveva già avuto dei sospetti in altre occasioni, ma quelle sue carezze così delicate e così piene d'amore glielo avevano confermato. Doveva capire ... fece finta di svegliarsi e Sakura ritornò in lei. "Buongiorno ... sei sveglia da molto?" "No ... mi sono appena svegliata anch'io!" "Cosa preferiresti fare? Continuare a stare sotto le coperte o alzarci per andare a fare coloazione?" Sakura avrebbe voluto rimanere con lui per tutto il tempo, ma non poteva .... :"Preferirei alzarmi!" "Ok ... prendo i miei vestiti e vado a cambiarmi nell'altro bagno, così potrai prepararti con calma!" Il moro si alzò un pò controvoglia, avrebbe preferito anche lui rimanere nel letto con lei, ma forse era meglio così ... era confusa e doveva lasciarle i suoi spazi e i suoi tempi, anche se questi iniziavano già a stargli stretti ... non sapeva fino a quando sarebbe riuscito a non confessarle il suo amore ... voleva poterla abbracciare e baciare tutte le volte che ne sentiva il bisogno, come in quel momento! Sasuke fu raggiunto dalla rosa in cucina dopo circa mezz'ora. "Cosa vuoi per colazione oltre le tue brioche?" "Mmm non saprei!" iniziando ad aprire la dispensa e rimanendo sbalordita ... Sasuke era andato a fare la spesa e oltre ai suoi pomodori aveva comprato tutto quello che aveva preso lei la volta prima. Che memoria! Come al solito il moro le lesse nel pensiero. "Credo di non essermi dimenticato niente di tutto quello che ti piace!" "Infatti ... c'è proprio tutto, ti ringrazio .... e ti ringrazio anche per ieri e per avermi permesso di dormire con te!" la sua voce era rotta dall'emozione e dall'imbarazzo. "Di niente ... quando vuoi!" All'improvviso un rumore assordante ... il portone esterno era stato spalancato con gran forza e un passo veloce si stava dirigendo verso l'entrata .... Naruto!!!! "Sakura-chaaaaaan!!!" "Ehi dobe, quante volte ti devo dire di non entrare in casa mia in questo modo! Ci tengo alle mie cose e tu hai la stessa grazia di un elefante dentro un negozio di cristalli!" "Non scocciare teme .... Sakura-chan come stai? Stai bene? Ti fa male da qualche parte?" "Naruto sto bene ... stavamo per fare colazione ... vuoi unirti a noi?" sotto lo sguardo contrariato del moro che non aveva ancora digerito le parole del dobe: non scocciare ... riferito alle sue cose? Quando si trattava di mangiare Naruto non si tirava mai indietro e si mise a tavola con loro facendo la terza colazione di quella mattina, una a casa di Hinata, una alla centrale di polizia con Neji e ora una con loro. "S-s-sai ...." "Dobe non si parla a bocca piena!" il biondo ingoiò tutto aiutandosi bevendo un intero bicchiere di succo di frutta. "Sai più tardi arrivano anche gli altri ... vengo adesso dalla centrale di polizia ... Neji è stato incaricato da Tsunade di accompagnare all'uscita dei cancelli di Konoha quel Yuri ... insieme a lui ci sono anche Shikamaru e Ino, volevo esserci anch'io ma dopo che ho saputo quello che ti ha fatto ... Sakura-chan ... volevo spaccargli la faccia e così mi hanno proibito di accompagnarlo!" "Hanno fatto bene ... se fossi venuto a sapere che gli avresti spaccato tu la faccia senza darmi a me l'onore di farlo, avrei di sicuro lanciato i miei chidori per vendicarmi!!" Sakura smise di mangiare guardando il moro, il suo tono vendicativo era diverso da quello di Naruto che conoscendolo, sapeva quanto detestasse gli approfittatori, sembrava quasi geloso! Sasuke geloso? No, non poteva essere ... eppure tutti i suoi comportamenti e le sue frasi non lasciavano dubbi: anche lui era innamorato di lei. Il suo cuore iniziò a battere ritmicamente, per anni aveva aspettato quel momento ... aspettato che anche lui la ricambiasse e ora che finalmente era giunto quel giorno tanto sognato il destino gli era avverso. Perchè non potevano vivere insieme il loro amore? Perchè non potevano essere felici come tutti gli altri? Non riuscì a finire i suoi pensieri che arrivarono anche gli altri ragazzi fra cui Ino. Già Ino ... il giorno prima in ospedale non si era comportata bene con lei, le aveva risposto male ... ma si sorprese vedendola allegra e solare come se le sue parole non l'avessero minimamente ferita. "Ciao fronte spaziosa! Devi farti raccontare quello che è successo questa mattina ai cancelli con Yuri ... è stato divertentissimo ... dai Shika racconta!" "Che seccatura!" "Ma non dovete andare a lavorare?" "No Sakura ... oggi Ten Ten e Temari sono di riposo, mentre a me e a Ino l'hokage ha dato un giorno di ferie!" Hinata era felice di poter stare in sua compagnia. "Alla centrale è tutto a posto, andrò a compilare gli ultimi rapporti della giornata questa sera ... Sasuke stai tranquillo ci penso io!" "Allora Shika vuoi raccontare o no quello che è successo questa mattina? Non fare il solito misterioso ... neanche Neji ha detto niente!" "Se ci tieni tanto raccontaglielo tu Ino dato che eri presenti, e poi sono convinto che il tuo modo di raccontare sia molto più esilerante .... che seccatura!" anche se aveva un mezzo sorriso beffardo sulle labbra, come Neji. "Ok ... ascoltami bene fronte spaziosa ... Tsunade ha incaricato Neji inquanto secondo a Sasuke come capo della polizia, di accompagnare ai cancelli di Konoha Yuri, insieme a Shika definendoli più affidabili rispetto a qualcuno di nostra conoscenza che era già pronto a scagliarli addosso un suo rasengan ... gli ha tolto la borsa di studio e ha spedito una nota di demerito al villaggio della nuvola per il suo comportamento, non credo farà molta strada, ben gli sta a quel don giovanni ... comunque ... appena arrivati all'entrata sia Neji che Shika l'hanno buttato fuori a calci nel sedere, ma nel vero senso della parola ... dovevi vedere che volo gli hanno fatto fare ... inoltre hanno attivato sia il byakugan e le ombre intimandolo di non farsi più vedere altrimenti non si sarebbero solo limitati ai calci!" Iniziando a ridere sonoramente. "Davvero? Ma tu Ino come fai a sapere tutte queste cose?" "Semplice Temari ... ero con loro, non mi sarei mai persa una scena del genere!" "Ma non è giusto ... ci volevo essere anch'io invece mi è stato proibito!" "Perchè conoscendoti avresti combinato di peggio, dimostrandoti il solito baka ... Naruto!" "Shikamaru non ti ci mettere anche tu adesso!" "Uff ... che seccatura!" "Temari? Kiba ci raggiunge?" chiese Neji. "Si, ma prima doveva finire di allenare i ragazzi all'accademia ... ha dovuto sostituire anche Naruto dato che Tsunade gli ha dato anche a lui un giorno di ferie per farlo calmare ... Sai Sakura, dovevi vederlo ... era furioso dopo che Ino ci ha raccontato quello che era successo ieri con Yuri!" Sakura si alzò dalla sedia e andò via senza parlare, lasciando tutti gli altri di sasso. "Ma che gli prende adesso?" "Lasciala stare dobe!" anche se la seguiva con lo sguardo in modo preoccupato. "Però Ino non hai raccontato l'altra parte!" "Quale altra parte Shika?" "Forse non ha sentito, dopotutto era più indietro di noi e Yuri ha parlato molto piano!" "Neji non fare anche tu il misterioso e racconta!" Ten Ten iniziava ad innervosirsi, non le erano mai piaciuti tutti quei giri di parole. "Va bene ... poco prima di calciarlo fuori ci ha detto di stare molto attenti a Minami, ma non ha detto nient'altro!" "Lo sapevo che c'entrava qualcosa quell'oca! Ieri mentre uscivo dalla stanza di Sakura l'ho vista girare per il corridoio dell'ospedale con un sorriso malefico sulle labbra ... sicuramente c'è stato il suo zampino di mezzo ... non sopporta fronte spaziosa anche a causa della sua convivenza con te Sasuke!" "Ino sta tranquilla ... mi sono spiegato molto bene con lei quella volta ... non si deve azzardare ad avvicinarsi più a Sakura altrimenti se la vedrà direttamente con me!" "Accidenti teme ... se non ti conoscessi bene direi che ci tieni in modo particolare a Sakura-chan!" il moro arrossì lievemente, non aveva mai parlato dei suoi sentimenti con i suoi amici, non era abituato a confidarsi e Naruto conoscendolo, aveva detto quella frase apposta per farlo parlare ... per confidarsi. Le ragazze capendo il suo disagio con una scusa qualsiasi li lasciarono soli ... fra uomini ci si intende meglio!" "Allora Sasuke, quando pensi di dichiararti?" Il moro si voltò verso Shikamaru, non si sarebbbe mai aspettato una domanda così diretta da parte sua. "L'abbiamo capito tutti che ne sei innamorato ... e poi quando sei in centrale ti vedo che ogni tanto hai la mente altrove ... facevo così anch'io con Ten Ten, non preoccuparti!" "Teme, allora? Rispondi? Quando le dirai quello che provi? Non è così difficile ... io con Hinata non ho avuto tanti problemi ..." "Per forza, mia cugina si era già dichiarata, solo che tu all'inizio non avevi capito come tuo solito ... poi quando ti sei reso conto di ricambiarla, per te è stato un gioco da ragazzi ... hai sfondato una porta già aperta!" Sasuke non si confidava con nessuno, solo da piccolo lo faceva e con suo fratello Itachi, ora non c'era più e forse i suoi amici potevano in un qualche modo aiutarlo: "Non saprei ... è così volubile! Delle volte sembra ricambiare i miei sentimenti, mentre altre ... ecco guardate come si è comportata prima, si è isolata completamente uscendo addirittura dalla stanza!" "Forse fa così per paura! Ricordati che è già stata rifiutata una volta da te e per lei è stato un duro colpo! Forse non vuole sbilanciarsi troppo rivelandoti i suoi sentimenti e sicuramente non ha più intenzione di dichiararsi ancora! ... che seccatura!" "Allora cosa mi consigliate di fare?" "Se fossi in te andrei da Sakura-chan a gridarle in faccia che la ami da impazzire!" "Dobe che non sei altro ... non l'ho chiesto a te ma agli altri due che sono molto più maturi e molto più seri!" "Uffa ... ma sono il tuo migliore amico!!! ...." "E un baka! ... comunque Sasuke non saprei nemmeno io cosa consigliarti ... io stesso insieme a Shikamaru e a Kiba non siamo riusciti a dichiararci con le nostre ragazze ... sono state loro a prendere l'iniziativa ... sotto questo punto di vista sono state molto più forti di noi!" "Già! ... Però Sasuke credo che questa volta tocca veramente a te fare il primo passo ... lei lo ha già fatto in passato non dimenticartelo ... che seccatura!" Naruto continuava a guardarli con la sua solita faccia da uno che non capisce un accidente di quello che stavano dicendo. "Scusate ... spiegatemi cosa c'è di tanto diverso da quello che gli ho consigliato io ... gli avete suggerito di dichiararsi e non è la stessa cosa che ho detto io di dirle che la ama?" Tre pugni colpirono la testa del biondo facendogli spuntare subito tre bernoccoli enormi. "Sei sempre il solito baka ... la delicatezza non sai proprio cosa voglia dire ... che seccatura!" Intanto le ragazze si erano dirette in salone per cercare di parlare con Sakura. La rosa non aveva particolare voglia di conversare con loro e le altre rispettarono i suoi spazi, parlottando fra di loro come facevano all'inizio ... era comunque un modo per renderla partecipe ai loro discorsi. Ad un certo punto arrivò Kiba di corsa a chiamare le ragazze: "Presto andate subito in ospedale ... sono tornati degli anbu feriti gravemente ... l'hokage mi ha mandato a chiamarvi, c'è bisogno di personale, sembra stiano portando altri feriti!" Le ragazze corsero fuori per dirigersi immediatamente in ospedale. Sakura chiamò Akamuru chiedendogli di accompagnare anche lei ... avendo la stampella non sarebbe arrivata tanto presto. "Sakura dove credi di andare!" "Sasuke sono un medico ... c'è bisogno anche di me ... Kiba scusa se prendo Akamaru!" "Fai pure non preoccuparti ... Sasuke, Neji dovete ritornare subito in centrale per dirigere i poliziotti mentre Naruto e Shikamaru devono guidare i ninja insieme a me e a Kakashi per la protezione del villaggio ... ordini dell'hokage!" "Ma la situazione è così grave Kiba? Ci stanno attaccando?" "Non lo so Naruto ... ma Tsunade non vuole correre rischi ... vuole proteggere Konoha da eventuali attacchi ... per il momento sappiamo solo che molti anbu sono stati attaccati e feriti gravemente ... li stanno portando qua essendoci il miglior ospedale delle terre ninja!" "Ok ragazzi andiamo ... e cerchiamo di stare attenti!" Naruto uscì seguito da tutti gli altri. A poco a poco l'ospedale iniziò a riempirsi di anbu feriti ... Sakura era arrivata issata da Akamaru: "Lady Tsunade vorrei rendermi utile!" "D'accordo ... un medico in più non guasta, specie uno con le tue doti ... ti affiderò quelli più gravi, così potrai salvarli, forza vieni ti faccio vedere!" "Hokage, sa se per caso c'è anche ..." "No Sakura, stai tranquilla ... Sai non è nella lista dei feriti!" La rosa era molto più serena sapendo che il suo amico stava bene. La situazione era veramente drammatica, più curavano i feriti più ne arrivavano. Sakura cercava di muoversi più velocemente possibile ignorando il male che iniziava a farsi sentire ... non poteva pensare a lei, doveva salvare delle vite umane ed era la cosa più importante: era un medico e aveva delle responsabilità e dei doveri verso tutti i suoi pazienti. Nel villaggio Sasuke e Neji avevano organizzato i poliziotti nelle varie postazioni in caso di eventuali attacchi, mentre Naruto, Shikamaru e Kiba erano schierati separatamente alle porte di Konoha insieme ai ninja. Kakashi li raggiunse insieme ad alcuni ninja anziani per informagli che sarebbero usciti in perlustrazione per controllare la zona ed eventualmente avvisarli in caso di attacco. "D'accordo Kakashi ... tienici informati e ... state attenti!" "Stai tranquillo Naruto ... non ho nessuna intenzione di lasciarci la pelle!" I civili erano stati trasferiti tutti nei rifugi sotterranei del villaggio per precauzione. La tensione era alta ... dopo neanche un anno e mezzo dalla fine della quarta guerra ninja l'ombra di un'altra era visibile e tangibile. Le ore trascorrevano molto lentamente ma nessuno perdeva la concentrazione nei loro ruoli, non potevano permettersi di abbassare la guardia ... ogni volta che ai cancelli si presentavano dei nuovi feriti venivano controllati ad uno ad uno per evitare che si nascondessero fra di loro dei ninja traditori con lo scopo di attaccare il villaggio. Finalmente verso le otto di sera ritornò Kakashi insieme alla sua squadra. Erano illesi. "Ragazzi la situazione è tornata alla normalità, l'organizzazione dei ninja traditori si è ritirita dopo aver subito un duro attacco dall'alleanza ... possiamo rientrare tutti e stare tranquilli. Ora devo andare a fare rapporto all'hokage!" "Credo che la nonna sia ancora in ospedale ... anche un'ora fa sono entrati dei feriti!" "Immagino Naruto ... lo scontro è stato molto duro, vorrà dire che l'aspetterò!" "Posso venire anch'io? Essendo il capo della polizia vorrei avere maggiori informazioni per potermi organizzare meglio con i miei uomini!" "D'accordo Sasuke ... vieni pure ... e potete venire anche voi ragazzi ... Neji sei il secondo di Sasuke e dovrai continuare a collaborare con lui, mentre Naruto, Shikamaru e Kiba siete fra migliori ninja del villaggio e la vostra esperienza sarà molto utile agli altri in caso di attacco!" Si incamminarono verso il palazzo in attesa di Tsunade. L'hokage si presentò circa un'ora dopo, il suo aspetto era molto trasandato ... si vedeva che aveva corso tutto il giorno in ospedale per curare le centinaia di feriti. "Allora Kakashi dimmi, com'è la situazione!" "Per il momento è tutto sotto controllo, ma purtroppo i rivoltosi stanno diventando sempre più forti e non siamo ancora riusciti a scoprire chi sia il loro capo!" "Questo è un problema ... se non riusciamo a scoprire contro chi stiamo combattendo sarà molto difficile tenergli testa, sapendo poi che i suoi poteri stanno aumentando come il suo esercito. In quanto hokage ho il compito di proteggere il villaggio e di evitare eventuali attacchi ... ho bisogno di tutto il vostro aiuto ragazzi!" "Stai tranquilla nonna puoi contare su noi ... inoltre non dimenticarti che io e Sasuke siamo dei ninja leggendari e abbiamo sconfitto Madara ... vedrai che riusciremo a sgominare questa nuova organizzazione e a sconfiggere il loro capo!" "Grazie Naruto, sapevo di poter contare su di voi ... Vi chiedo di continuare a stare in allerta in caso di attacco! Sasuke e Neji, in quanto capo e vice capo della polizia dovete organizzare dei turni di controllo sulle vedette poste all'entrata del villaggio e che siano pronte a lanciare tempestivamente l'allarme in caso di avvistamento dei ninja rivoltosi ... Naruto, Kiba e Shikamaru, in quanto ninja di altissimo livello dovete tenervi pronti insieme agli altri per proteggere Konoha, la vostra preparazione e la vostra astuzia saranno molto utili ... purtroppo a causa di questa allerta verranno sospesi i preparativi per la festa della primavera ... ora potete andare!" "Hokage ... scusi se glielo chiedo, le ragazze sono ancora in ospedale?" "Si Neji ... i feriti erano a centinaia, ma ora la situazione è sottocontrollo, credo che a breve usciranno tutte quante anche perchè domattina dovranno ritornare molto presto e hanno bisogno di riposare almeno un pò!" "E Sakura?" "Anche lei Sasuke ... sai quanto è testarda, vuole aiutare il più possibile ed effettivamente grazie alle sue ottime capacità è riuscita a salvare la vita a moltissimi feriti ... c'è bisogno di lei e non me la sento di lasciarla da parte specie adesso ... più personale medico abbiamo a disposizione meglio è!" "Dai teme, non preoccuparti ... Sakura-chan sa badare a se stessa, inoltre non è più sola ... la nonna e le ragazze vegliano su di lei, vero nonna?" "Naruto smettila di chiamarmi nonna o ti elimino con le mie stesse mani .... e ora sparite dalla mia vista voglio riposarmi!" I ragazzi uscirono sghignazzando, era sempre divertente vedere l'hokage arrabbiarsi in quel modo quando Naruto le dava della vecchia ... in un certo senso la tensione per quello che stava succedendo era stata alleviata. "Che ne dite se aspettiamo tutti quanti le ragazze?" "Ottima idea Kiba ... che seccatura!" Verso le dieci le ragazze iniziarono ad uscire ... erano stravolte, sporche e spettinate, l'ultima ad uscire era Sakura e si vedeva che era molto stanca e anche un pò dolorante per la sua anca, camminava molto più lentamente. "Sakura, vuoi salire sopra Akamaru?" "No ti ringrazio Kiba c'è la faccio non preoccuparti!" "Fronte spaziosa non esagerare ..." "Ho detto di non preoccuparvi ... conosco i miei limiti e posso farcela!" In quel momento uscì anche Minami seguita dalle sue amiche oche anch'esse stravolte per la giornata lavorativa. L'aspetto di Minami era molto diverso rispetto alle altre: era pulita, pettinata, truccata e rilassata. "Accidenti ragazze come siete ridotte male ... non vi vergognate a farvi vedere in quel modo dai vostri ragazzi? Fatta eccezione per te Sakura ... tu non hai nessuno .... Oh Sasuke, mio caro ... ci sei anche tu!" "Ora smettila di fare la capo oca, non ti sopporto ... è tutt'oggi che corriamo come delle pazze per curare i feriti e tu dov'eri? Non ti ho mai vista e vedendoti adesso non mi stupirebbe sapere che ti sei nascosta da qualche parte per paura di spezzarti un unghia o di spettinarti!" I ragazzi si erano innervositi per quell'atteggiamento da snob di Minami ma rimasero in disparte vedendo le ragazze scaldarsi ... di sicuro avrebbero assistito ad un bello spettacolo! "Non mi sono nascosta ... era alla reception a dirigere il personale!" "A dirigere il personale? Ma chi ti credi di essere? Non hai questa autorità!" "Temari, Temari, Temari!! ... Non ti scaldare troppo, già non sei particolarmente bella e così lo sei anche di meno! Dovresti avere più cura di te ..." la bionda di Suna si morse il labbro inferiore per trattenersi ...: "Comunque se proprio ci tieni a saperlo ... essendo un ottimo medico ma sottovalutata da voi e non volendo assolutamente umiliarmi facendo l'infermiera, ho diretto tutti i lavori ... non vedo dove sia il problema! O forse siete gelose?" "Gelose di una smorfiosa come te? Mai ... inoltre ti dovresti solo vergognare ... abbiamo tutti sgobbato e corso per cercare di svolgere al meglio il nostro lavoro, mentre tu non hai fatto niente! Ma come fai a definirti un medico! ... Sakura nonostante il suo problema non si è risparmiata come nessuna di noi ... ha corso per tutto il tempo senza mai lamentarsi!" "Ten Ten, non è colpa mia se quella storpia ha ..." Minami non riuscì a finire la frase che venne colpita da una violentissima sberla, tanto da farle voltare la faccia. "H-Hinata!!! ... Ma come ti permetti ..."Minami aveva messo una sua mano sulla guancia colpita, mentre tutti rimasero sbalorditi ... mai si sarebbero immaginati che proprio Hinata, timida e buona, schiaffeggiasse in quel modo qualcuno ... non che avesse sbagliato, anche perchè le altre ragazze stavano per fare la stessa cosa ma la corvina le aveva precedute, mentre i ragazzi erano già pronti ad intervenire in primis Sasuke. Sakura invece aveva abbassato lo sguardo. "Non ti permettere mai più di chiamarla in quel modo ..." "Hinata non importa ..." tutti si voltarono verso quella voce ... era di Sakura e aveva alzato lo sguardo, era determinata e sicura: "Tutto sommato ha ragione ... sono storpia e non si può negare l'evidenza ... però preferisco il mio handicap e dedicarmi al mio lavoro che amo con tutta me stessa, piuttosto che essere una smorfiosa scansafatiche come lei ... e ora andiamo a casa, domattina dobbiamo ritornare per le sei!" Il discorso della rosa era stato corto ma conciso, tutti i suoi amici erano fieri di lei, non si era lasciata sopraffare da quella vipera. Sasuke era orgoglioso, aveva rivisto la luce nei suoi occhi e si ricordò delle parole dell'hokage quando gli disse che era in grado di difendersi da sola e di risolvere lei i suoi problemi ... aveva grinta e coraggio da vendere ... l'amava sempre di più e sentiva di non essere più in grado a non confessarle i suoi sentimenti. "Minami .... sei licenziata!!!" era apparsa Tsunade. "C-c-come h-hokage? M-ma perchè? N-non ha visto quello che mi ha fatto Hinata? Mi ha schiaffeggiata ...." "Taci ho visto e sentito tutto ... come ti sei permessa di chiamare in quel modo una tua collega? Ti devi solo vergognare!" Minami era rossa dalla rabbia e dall'imbarazzo, c'era il suo Sasuke e non stava facendo una bella figura ... doveva cercare di trovare una soluzione e uscirne in bellezza: "Sono state loro che mi hanno provocato e io mi sono solo difesa ..." "Smettila di mentire ... ti ho detto che ho sentito tutto! Inoltre mi hai profondamente deluso, mentre tutti noi oggi abbiamo corso per le emergenze tu non hai mosso un dito ... questo è un comportamento che non tollero da nessuno, specie da un membro del personale medico, non so che farmene di una come te, quindi ti ripeto che sei licenziata e ora sparisci dalla mia vista! Mentre voi altre ..." guardando le sue amiche: "Che intenzioni avete! Volete comportarvi in modo responsabile o seguire l'esempio della vostra leader e rischiare di venire licenziate anche voi?" Le ragazze si guardarono in faccia poi una a nome di tutte le altre: "No Hokage ... noi ci teniamo al nostro lavoro e vorremo continuare a lavorare per lei!" Minami si sentì tradita anche da loro ... la sua ira stava crescendo sempre di più fino a quando decise di farla scoppiare, tanto non avrebbe perso più niente ... non aveva più un lavoro, le sue seguaci l'avevano tradita e aveva fatto una pessima figura davanti a Sasuke ...: "D'accordo me ne vado ... ma non prima di dirle questo mia cara hokage ... lei dovrebbe essere imparziale invece difende queste qua perchè sono le sue protette, per poi non parlare di quel confetto ... la sua pupilla ... si la sua pupilla Sakura ... la storpia!" Tsunade stava per reagire in modo furioso seguita da Ino, Hinata, Temari e Ten Ten ma ...: "Adesso mi hai fatto proprio arrabbiare ..." Sasuke aveva attivato il suo sharingan: "Non mi piaci, non mi sei mai piaciuta ... sei un'oca insignificante senza cervello, ti avevo già avvisata di lasciare stare Sakura altrimenti te la saresti vista con me!" mostrando una palla di fuoco sulla sua mano destra. Minami alla vista dello sharingan e della palla di fuoco, cercò aiuto dai presenti, ma nessuno aveva intenzione di intervenire, anzi sembravano stessero aspettando di vedere Sasuke all'opera ... scappò via dalla paura! Sakura si avvicinò al moro appoggiando la sua mano sul suo braccio per abbassarglielo e fargli ritirare la palla di fuoco. "Adesso basta Sasuke!" il suo tono era dolce e Sasuke ubbidì guardandola negli occhi. "Ora andate domani vi voglio vedere riposati!" Tsunade ritornò dentro in ospedale senza dire altro, ma con un sorriso stampato sulle labbra come tutti gli altri. Le ex amiche di Minami erano già andate via per paura di essere prese in mezzo anche loro. "Temari, per me tu sei bellissima!" Kiba le si era avvicinato dandole un bacio sulla guancia. "Hinata, sei stata fantistica i miei complimenti!" "E' vero Ino è stata grandiosa!" anche Ten Ten si era aggiunta ai complimenti sulla corvina. "Brava cugina ... ti sei dimostrata all'altezza del clan Hyuga!" "Certo che è all'altezza ... la mia Hinata non è seconda a nessuno ... anzi è meglio non farla arrabbiare i suoi schiaffi non scherzano ... direi che sono alla pari dei pugni di Sakura-chan!" "Appunto dobe ... l'hai detto tu, non farla arrabbiare ... mostrandoti il solito baka!" "Ehi ma ...!" "Adesso basta, andiamo a casa ... che seccatura!" I ragazzi si incamminarono insieme fino al centro del villaggio dove poi si divisero per raggiungere le proprie abitazioni. Sasuke e Sakura camminavano insieme sotto un cielo stellato illuminato dalla luna piena.

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Capitolo 44
*** capitolo 43 ***


CIAO A TUTTI E COME SEMPRE GRAZIE DI CUORE PER SEGUIRMI E SOSTENERMI ... VORREI FARE UNA PREMESSA: QUESTO CAPITOLO E' TRISTE, I NODI GIUNGONO AL PETTINE, MA NON PREOCCUPATEVI I PROSSIMI SARANNO QUELLI DECISIVI ... I MISTERI VERRANNO SVELATI E LE BARRIERE ABBATTUTE! VI CHIEDO LA CORTESIA DI CONTINUARE A SEGUIRMI FINO ALLA FINE, CON QUESTO MANCANO 4 CAPITOLI COMPRESI L'EPILOGO! GRAZIE E UN BACIONE A TUTTI ..... BUONA LETTURA ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------- Sasuke e Sakura non parlavano, erano assorti nei propri pensieri, ma nessuno riguardante Minami. Sakura si stava concentrando sulla sua anca, le faceva molto male e ad ogni passo le fitte aumentavano ma doveva resistere, villa Uchiha non era molto distante. Sasuke invece pensava ai suoi sentimenti, non riusciva più a trattenersi doveva dirglielo, ma non trovava le parole ... era difficile dichiararsi. Notando che non era più al suo fianco si voltò vedendola zoppicare sempre di più e ad ogni passo aumentavano le sue smorfie di dolore. "Sakura, ti fa male vero? Vuoi che ti porti io?" "No ... ti ringrazio c'è la faccio!" "Non dire assurdità si vede che non c'è la fai più ... se non vuoi che ti prenda in braccio almeno siediti per riposarti!" La rosa si guardò attorno e perse un battito vedendo quella panchina! La stessa di cinque anni prima ... guardò il cielo era lo stesso, illuminato dalle stelle e dalla luna piena. Cos'era, una maledizione? Lei odiava quella panchina: troppi brutti ricordi! "Allora ti siedi?" Sakura si destò dai suoi pensieri guardando il moro che si era seduto anche lui, forse non si ricordava che posto era o forse non gli interessava ... ma aveva ragione doveva sedersi, non riusciva più a stare in piedi e non avrebbe permesso di farsi prendere in braccio ... anche se a malincuore, doveva evitare il più possibile certi contatti con lui. Si mise a sedere con qualche titubanza ma provò subito un forte sollievo! Sasuke si ricordava perfettamente che quella era la famosa panchina e il cielo era lo stesso ... forse la sorte gli stava dando un'altra possibilità e decise di sfruttarla ... ormai era inevitabile, non riusciva più a reprimere i suoi sentimenti. Si voltò verso Sakura vedendo che si stava passando un pò di chakra sull'anca. "Come va? Stai meglio?" "Si, adesso si ... sto usando un pò di chakra, non ne ho molto ma abbastanza per alleviarmi il dolore e poter tornare a casa, vorrei riposarmi!" "Immagino ... oggi per te è stata una giornata molto faticosa!" "Già ... ho corso tutt'oggi, anche se correre per me è un eufemismo!" sorridendo appena e toccandosi la gamba. Rimasero in silenzio per qualche minuto poi Sasuke riparlò: "Prima Minami ha detto che non c'era nessuno che ti stava aspettando ..." La rosa sobbalzò. "Non è vero ... c'è qualcuno che ti aspetta e ti aspetterà sempre!" Voltandosi verso di lei e guardandola dolcemente, la rosa era senza parole sperava solo che non fosse l'inizio di una dichiarazione. "Sai, mi ricordo di questa panchina e il cielo era come allora ... come la sera di cinque anni fa quando decisi di tradire il villaggio ...." "No Sasuke ti prego non ..." "Sakura quello che voglio dirti è che ... io ti aspetterò sempre .... perchè per me sei la persona più importante della mia vita e ..." "No basta Sasuke ... ti prego!" La rosa si era alzata sostenendosi a fatica, anche il moro si alzò non capendo il suo comportamento: "Sakura lasciami finire ..." "No ... No Sasuke, ho capito quello che vuoi dirmi ... ma io non posso ... non posso renderti felice nè ora nè mai ... per favore dimenticami!" Quelle parole erano come dei kunai che si piantarono uno ad uno nel cuore di Sasuke, non capiva perchè lo stesse rifiutato in quel modo senza nemmeno permettergli di finire di parlare, poi la vide piangere e chinare il capo voltandosi dall'altra parte per non guardarlo. Sasuke si sentì ferito nel suo orgoglio, capendo quello che provò Sakura cinque anni prima quando fu rifiutata ... ora stava provando lui la stessa sensazione ... non riusciva a guardarla sapendo che non l'avrebbe mai avuta! Perchè si era illuso pensando che lei lo ricambiasse? Perchè aveva avuto quegli atteggiamenti così premurosi e affettivi verso di lui per poi rifiutarlo? L'ira iniziava a farsi strada nel suo cuore ... doveva andare via, non voleva più vederla ... "Vado alla centrale devo lavorare!" Le parlò in modo freddo, duro e tagliente facendole chiaramente capire di essere profondamente deluso e umiliato dal suo rifiuto. sakura continuava a tenere la testa china e voltata fino a quando non percepì più il chakra del moro. Si mise a sedere su quella panchina ... la odiava sempre di più ... per due volte era stata protagonista delle loro dichiarazioni e per due volte aveva assistito al rifiuto con la conseguenza dell'abbandono del moro. Portò le mani a coprirsi il viso e iniziò a piangere con tutte le lacrime che aveva in corpo ... aveva rifiutato l'amore della sua vita, per anni aveva sognato e desiderato quel momento e ora che era arrivato a causa del suo problema era stata costretta a rinunciare a vivere insieme il loro amore. Perchè il destino era così crudele con loro? Perchè non potevano essere felici come tutti gli altri? Sasuke aveva sofferto per molti anni e stava soffrendo ancora a causa del suo rifiuto, ma forse con il tempo se ne sarebbe fatto una ragione e avrebbe potuto innamorarsi di qualcun'altra, mentre lei avrebbe continuato a soffrire per tutta la vita perchè lui era e sarebbe sempre stato l'amore della sua vita ... la sua anima gemella! Ritornò a casa ancora con le lacrime agli occhi e anche quando si sdraiò nel letto continuò a piangere. Nemmeno la foto dei suoi genitori posta all'altezza del suo cuore riusciva a farle alleviare la sofferenza. Non chiuse occhio per tutta la notte ... Sasuke non era tornato. Al mattino lo sentì rincasare e dai rumori era in cucina, poi lo sentì entrare in camera sua e subito dopo il rumore della doccia. Dopo alcuni minuti percepì il suo chakra sparire a poco a poco ... era uscito dalla finestra come faceva una volta Itachi. Era ancora sola! Si alzò dal letto e iniziò a prepararsi, si guardò allo specchio i suoi occhi erano gonfi a causa del pianto che non l'aveva mai abbandonata, come in quel momento ... le lacrime continuavano a scendere dai suo occhi. Si diresse in cucina ... la tazza di lui della colazione era già stata lavata e messa ad asciugare sul lavabo ... il tavolo non era apparecchiato. Era chiaro, non voleva vederla e non poteva dargli torto. Era il suo obiettivo, ma allora perchè le faceva così male? Provò a fare colazione ma il suo stomaco era chiuso così decise di andare al lavoro, forse distraendosi avrebbe evitato di pensare a lui. "Ehi fronte spaziosa, come mai quegli occhi gonfi?" "Non sono riuscita a dormire!" "Perchè?" "Fatti gli affari tuoi!" allontanandosi dalle altre. "Ehi ma che le prende adesso?" "Non lo so Ten Ten, ma quando fronte spaziosa si comporta così è meglio lasciarla stare!" "Ha ragione Ino ... vedrete che poi tornerà come prima!" "E' vero Hinata, anche se non mi piace vederla in quello stato ... so che nasconde qualcosa e non riesce ancora a confidarsi con noi come un tempo ... sembra che il muro che ci separa da lei sia come una saracinesca che si abbassa e si rialza di continuo!" "Hai descritto molto bene il nostro rapporto con fronte spaziosa Temari ... adesso andiamo!" Ino era preoccupata, sperava non dipendesse da quel suo problema. Sakura sapeva che non poteva più vivere sotto lo stesso tetto di Sasuke, ma Tsunade era stata molto categorica a dire che fino alla fine di marzo sarebbe dovuta rimanere sotto la sua responsabilità e continuare a vivere a villa Uchiha, inoltre non poteva neanche parlare e confidarsi con la sua maestra, tra l'ospedale e la miriade di pazienti e il suo lavoro a palazzo a causa di continui arrivi di dispacci riguardanti la nuova organizzazione, era sempre molto impegnata e preoccupata per l'evolversi della situazione ... una nuova guerra stava per scoppiare e le vite delle persone erano a rischio, non poteva di certo raccontarle le sue sofferenze amorose ... sarebbbe stata immatura e irresponsabile! L'unica cosa che poteva fare era dimostrarle di essere perfettamente in grado di svolgere il suo lavoro a tempo pieno così avrebbe avuto il permesso di andare a vivere da sola senza più la tutela di nessuno ... mancavano poco più di venti giorni ... doveva resistere! I giorni passavano e il lavoro in ospedale iniziava a diminuire come le ore del personale medico. Sakura era ritornata a svolgere le sue cinque ore giornaliere e nel tempo libero non sapeva mai cosa fare ... cercava di ignorare le ragazze modificando la sua pausa pranzo per non stare con loro, fortunatamente alla sera non si incontravano più, i ragazzi erano sempre impegnati negli appostamenti di allerta per il periocolo imminente di attacchi, mentre Sasuke ... Sasuke stava tutto il giorno alla centrale di polizia, rincasava sempre a notte fonda e alla mattina usciva molto presto dopo aver fatto colazione senza mai aspettarla o pensare anche a lei. Avevano ricominciato a mangiare separatamente e non andavano più insieme a fare la spesa. Addirittura ognuno comprava solo i propri alimenti e Sakura l'aveva capito vedendo dei pomodori ammuffiti che aveva comprato lei con a fianco dei pomodori freschi comprati da lui, come le sue brioche che stavano finendo non erano state ricomprate da lui! Era chiaro che la stava completamente evitando e ignorando. Per fortuna la casa era molto grande e gli orari del moro gli permettevano di non incontrarsi mai. Sasuke continuava a tormentarsi per il rifiuto, non accettava di averla persa per sempre ... sì per sempre, perchè il suo orgoglio era stato ferito, calpestato .... ora capiva come si era sentita lei cinque anni prima, ma all'epoca le cose erano diverse, lui aveva il suo scopo di vendetta e non aveva capito di provare gli stessi sentimenti della rosa, mentre adesso si amavano e lui era certo che anche lei lo ricambiasse, ogni notte quando rincasava si fermava sempre davanti alla sua porta per guardarla con il suo sharingan e la trovava spesso sveglia che piangeva e quando dormiva le lacrime erano ancora presenti sul suo viso. Soffriva ... ma allora perchè l'aveva rifiutato? Non era per il suo handicap anche perchè gli aveva sempre dimostrato di non importargli nulla se camminava aiutata da una stampella e da un tutore, cos'era che le impediva di vivere il loro amore? Mille pensieri, mille domande vagavano nella sua mente e nessuna risposta. Il suo lavoro lo teneva spesso impegnato e da un lato era anche un bene così non continuava a tormentarsi, ma quando non aveva niente da fare continuava a pensare a Sakura. "Ehi Sasuke tutto bene?" "Mmm ... Ah sei tu Neji, si tutto bene il rapporto delle pattuglie di avvistamento sono buoni, non si vedono ribelli ...." "Non sto parlando del lavoro, ma di te! E' da quasi dieci giorni che ti vedo pensieroso, è forse successo qualcosa? Se vuoi parlarne ..." "No!" Lo Hyuga non insistette anche perchè conoscendo l'Uchiha e la sua riservatezza era stato già molto per lui confidarsi quel giorno sui suoi sentimenti verso Sakura. "Come vuoi ... ma sappi che se dovessi aver bisogno puoi contare su di me!" Sasuke lo guardò facendogli un cenno di assenso. "Se vuoi questa sera ti sostituisco io così puoi andare a casa a fare compagnia a Sakura ...." "No ... rimango qua, vai pure Neji ... vai e stai con la tua ragazza!" aggiungendo dentro di sè "tu che puoi!" Neji uscì dalla centrale e si diresse verso l'ospedale incontrando anche gli altri ragazzi. "Ehi Neji, hai finito?" "Si Kiba e voi, come procede?" "Tutto bene, i ninja sono sempre pronti in caso di attacco ... ci diamo i turni per riposarci e per non essere impreparati!" "Come noi in polizia!" "Il teme non c'è?" "No Naruto ... è rimasto in centrale?" "Ancora? Ma non esce mai? Dovrà pure riposare?" "Kiba ... Sasuke è una persona che nonostante riposi poco è sempre affidabile in caso di attacco, non preoccuparti ... che seccatura!" "Si ma è sempre al lavoro, ha una responsabilità verso Sakura-chan, non può trascurarla così, se dovesse succederle qualcosa ..." "Aspetta un attimo ... poco fa quando ho nominato Sakura con lui e ha reagito molto male, inoltre ultimamente lo vedo sempre pensieroso, ho provato a chiedergli cosa avesse ma si è rifiutato di confidarsi!" "Credi che abbiano litigato?" "Non credo Kiba ... questo comportamento dura ormai da dieci giorni ... dal giorno dopo l'attacco dell'organizzazione!" "Ma quella sera erano tornati a casa insieme tranquillamente ... oh ecco le ragazze .... Hinata amore mio, sono qua!" "Ciao Naruto, che bello vederti!" la corvina gli diede un bacio a fior di labbra. "Vi abbiamo visto parlare seriamente è forse successo qualcosa? Brutte notizie dall'organizzazione ..." "No Ino, stai tranquilla, stavamo parlando di Sasuke e del suo comportamento ... che seccatura!" Le ragazze si guardarono pensierose, anche loro avevano appena finito di parlare di Sakura e del suo modo di comportarsi: da circa dieci giorni le ignorava completamente. Così si misero a parlare dei loro due amici, raccontandosi quello che sapevano per vedere di capirci qualcosa. "Se le cose stanno così deve essere per forza successo qualcosa di grave fra loro due!" "Lo pensi sul serio Neji? E cosa potrebbe mai essere?" "Non lo so Naruto!" "Credete che il teme si sia dichiarato e sia stato respinto?" "Ma che dici Naruto ... va bene che Sakura è molto volubile, ma ricordiamoci che Sasuke è sempre stato l'amore della sua vita ... no ... sicuramente è successo qualcos'altro e poi non spiegherebbe il comportamento di Sakura, se l'avesse respinto non sarebbe così scontrosa e distaccata con noi, non c'è ne sarebbe motivo vero Ino?" Ino era pensierosa da quando Naruto aveva posto la domanda della dichiarazione: possibile che fosse effettivamente vero? Lei conosceva il problema di Sakura e forse l'aveva respinto perchè ... no non voleva crederci! "Ino ci sei?" "Mmm .. oh scusa Ten Ten ... si si hai ragione, adesso andiamo ... lasciamoli in pace quando vorranno parlarne noi saremo pronti ad ascoltarli e a consigliarli ... come sempre!" Shikamaru aveva osservato molto attentamente la sua ragazza, la conosceva e sapeva che stava nascondendo qualcosa ... qualcosa che non poteva dire a nessuno, nemmeno a lui ... doveva essere un segreto molto importante da impedirle di confidarsi dato che gli raccontava ogni cosa e proprio per questo motivo non poteva chiederle di parlarne! Passarono altri giorni e la situazione continuava a rimanere invariata: Sasuke era sempre alla centrale di polizia e Sakura continuava ad ignorare le ragazze. Un giorno in sala mensa: "Ehi ragazze fra dieci giorni è il compleanno di Sakura, che ne dite di organizzarle una festa di compleanno? Per i suoi diciotto anni non c'era e non eravamo più amiche e poi sarebbe una buona occasione per stare tutti insieme ... per farle capire che le vogliamo bene e magari potrebbe essere anche un'opportunità per lei di riappacificarsi con Sasuke se hanno litigato!" "Non è una cattiva idea Ten Ten ... dobbiamo provarci ... io ci sto e credo che anche Naruto sia d'accordo, proprio ieri sera abbiamo parlato di loro e anche lui inizia a preoccuparsi ... tu cosa dici Ino?" "Per la festa di compleanno non ho problemi ... ma per quanto riguarda loro due non so!" "Adesso basta Ino, è da un pò che ti osservo e ho capito che stai nascondendo qualcosa. So che sei innamorata di Shikamaru ma il tuo atteggiamento verso sakura e Sasuke sembra quasi di gelosia ... sembra quasi che tu non voglia che si mettano insieme!" "Ma che stai dicendo Temari! Voglio la felicità di fronte spaziosa più di chiunque altro e ..." "E allora cosa stai nascondendo?" "N-non s-sto nascondendo proprio niente ... adesso ritorno al lavoro, non ho più fame!" allontanandosi dalle altre tristemente, non le piaceva nasconderle le cose ma in quel caso era costretta ... aveva promesso a Sakura di non dirlo a nessuno, inoltre essendo un medico era vincolata dal segreto professionale. Le ragazze la guardarono allontanarsi, poi: "Anche per me Temari sta nascondendo qualcosa e non capisco perchè non ne voglia parlare con noi come ha sempre fatto!" "Forse Hinata ha fatto un giuramento ... ma non so nemmeno io ... comunque non pensiamoci adesso, pensiamo piuttosto ad organizzare una bella festa a Sakura, oggi ne parlo subito con Neji per vedere di intercedere con Sasuke!" "Buona idea Ten Ten, allora facciamo così, tu ne parli con Neji, tu Hinata con Naruto ed io con Kiba ... poi vedremo di riparlarne anche con Ino e di conseguenza con Shikamaru ... adesso è meglio che ritorniamo anche noi al lavoro!" Quel pomeriggio Hinata, Ten Ten e Temari si incontrarono con i loro ragazzi proponendogli di organizzare una festa di compleanno alla loro amica. "Questa si che è una splendida idea ... organizzeremo una splendida festa per Sakura-chan, inoltre avendo a disposizione dieci giorni potremo organizzarci con i nostri turni! Non vedo l'ora di passare una serata in compagnia con tutti voi! Neji riesci tu a convincere quel teme o vuoi che ci pensi io?" "Posso provarci, poi se dovesse andarmi male allora ci potrai provare tu ... e conoscendoti so che lo trascinerai a forza!" "Infatti ... vedo che mi conosci bene!" Proprio in quel momento videro passare Sakura, sicuramente stava ritornando a casa dopo il suo turno in ospedale. "Ciao Sakura-chan! E' da tanto che non ci vediamo ... " ma la rosa lo ignorò come tutti gli altri. "Ehi Sakura-chan fermati! Perchè ti comporti così!" Naruto l'aveva raggiunta e bloccata per un braccio, non le avrebbe permesso di andarsene così ignorandoli volutamente. "Non mi toccare! Lasciami in pace!" la rosa era furiosa. "Ma perchè? Spiegami cos'hai? Il teme ti ha forse fatto qualcosa?" "Non parlarmi di lui ... e non rivolgermi mai più la parola!" "Sakura calmati per favore ... spiegaci perchè questo tuo cambiamento improvviso, proprio non riusciamo a capirlo! Abbiamo forse fatto qualcosa di sbagliato?" "Si Hinata, avete fatto qualcosa di sbagliato ... mi state sempre in mezzo ai piedi e io non vi sopporto più! Non voglio avere più niente a che fare con voi!" "Non puoi dire così ... non dopo tutti i momenti belli che abbiamo passato insieme nell'ultimo periodo!" Ten Ten cercava un dialogo un qualunque cosa per farle cambiare idea. "E' stata solo apparenza ... dovevo sopportarvi fino a questo momento ... entro fine mese potrò ritornare a vivere da sola e finalmente non vi avrò più attorno!" "Non ti credo ... so che stai mentendo ... ti conosco Sakura-chan ...." "Ti ho già detto di non usare più il chan quando pronunci il mio nome ... tu nei sei più niente per me ... nessuno di voi lo è ... e adesso lasciatemi stare!" incamminandosi verso la sua destinazione sotto lo sguardo basito dei ragazzi. "Non l'ho mai vista così, non so cosa sia successo ... forse l'unica persona che può darci delle spiegazioni è Sasuke!" "Hai ragione Neji, andiamo dal teme!" Le ragazze stavano piangendo, le parole di Sakura erano state taglienti e piene di odio, mentre i ragazzi continuavano a chiedersi interiormente cosa avesse fatto scaturire una reazione di quel tipo alla loro amica. Arrivati alla centrale: "Ehi teme, cos'è successo fra te e Sakura-chan?" Sasuke si irrigidì e il suo volto si fece cupo: "Non ti riguarda dobe!" "Invece ti sbagli teme ... mi riguarda eccome specie dopo aver parlato con Sakura-chan!" iniziando a raccontargli le parole esatte che la rosa gli aveva detto. Il moro ascoltava ed era sempre più cupo e sempre più arrabbiato: un conto era averlo rifiutato, un altro era interrompere l'amicizia con gli altri. "Non lo so dobe ... non so cosa le sia preso e perchè si sia comportata così! Posso solo dirti che non ha nulla a che fare con me ... te lo giuro sul mio credo ninja!" "Se lo giuri così, allora ti credo teme e scusa se ti ho aggredito, non era mia intenzione!" "Lo so dobe, non preoccuparti!" "E adesso cosa facciamo?" "Niente Ten Ten ... abbiamo provato in tutti i modi a riallacciare il nostro rapporto con lei, ma a quanto pare abbiamo fallito ... dobbiamo rassegnarci ... abbiamo perso un'amica!" "Neji ha ragione ... anche se non lo accetterò mai ... Sakura-chan è e rimarrà sempre una nostra amica!" Sakura ritornò a casa e si buttò sul letto piangendo disperatamente, non solo aveva rifiutato Sasuke ma aveva escluso dalla sua vita anche i suoi più cari amici ... non sarebbe mai stata capace di essere una vera amica nei loro confronti! Aveva sperato di non parlargli mai in quel modo, sperava che ignorandoli avrebbero capito, anche se conoscendoli immaginava che non l'avrebbero lasciata in pace fino a che non gli avesse detto quelle parole ... stava così male e tutto per colpa di quel problema!" Shikamaru e Ino vennero informati lo stesso giorno dai ragazzi di quello che aveva detto loro Sakura: Shikamaru non riusciva neanche lui a trovare una spiegazione logica mentre Ino era in lacrime sapendo di aver perso per sempre la sua migliore amica! I giorni passavano e Sakura continuava ad ignorare le ragazze, mentre loro tristemente avevano preso atto della sua scelta, anche se a malincuore, dovevano accettarla, così come i ragazzi. Sasuke non rincasava nemmeno più si era come trasferito alla centrale, non sapeva cosa fare e continuava a stare sempre più male! Una mattina Sakura era in cucina a fare colazione e guardò il calendario, mancavano pochi giorni alla fine del mese e poi avrebbe potuto lasciare quella casa. Anche lei soffriva, ma aveva preso una decisione e doveva rispettarla anche se crudele. Riguardò il calendario fra tre giorni sarebbe stato il suo compleanno ... quando improvvisamente le sirene del villaggio iniziarono a suonare: Konoha era sotto attacco!

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Capitolo 45
*** capitolo 44 ***


Le sirene continuavano a suonara ininterrottamente, Sakura prese la stampella e si diresse fuori casa. In ogni quartiere ed in ogni rione del villaggio era stato costruito un rifugio per i civili in caso di eventuali attacchi. Non essendo più una ninja e non essendo al lavoro, anche lei era tenuta a mettersi al riparo, nonostante il suo credo ninja fosse molto forte e volenteroso di unirsi alla battaglia per aiutare i suoi compagni. Si guardò tristemente la gamba sorretta dal tutore e dalla stampella: non sarebbe stata di nessun aiuto in quelle condizioni, ma solo d'intralcio. Vide correre verso il rifugio del quartiere Uchiha Sayui, il nipote del signor Himay: "Nonno, nonno aiuto!!! Ci stanno attaccando ... è Kabuto!" Kabuto? Sakura ebbe un sussulto. Non era possibile .... era caduto sul campo di battaglia durante lo scontro con Madara, lei stessa aveva visto il suo cadavere. Ci doveva essere un errore, così si precipitò verso il bambino: "Sayui, come fai a dire che è proprio Kabuto che ci sta attaccando?" "Ho sentito i ninja di Konoha fare il suo nome!" Sakura rimase interdetta ... Kabuto era vivo! Non poteva crederci ... poi un'illuminazione: Kabuto era stato il braccio destro di Orochimaru e con il tempo si era alleato anche con Pain e Madara, era una persona molto intelligente, capace di apprendere velocemente gli insegnamenti e le tecniche dei suoi maestri. I ninja rivoltosi erano stati dotati di poteri capaci di aumentare il loro livello combattivo tramite una tecnica che solo i tre conoscevano ... Kabuto doveva esserne entrato in possesso ... ora si spiegavano molte cose! Il capo della nuova organizzazione era lui e se era ancora vivo significava che aveva appreso da Pain il potere di duplicare la sua copia e di conseguenza la sua vita. Al campo di battaglia doveva averne persa una e ora ... Sakura si voltò verso il Signor Himay e suo nipote: "Entrate nel rifugio e non muovetevi per nessuna ragione, fino a quando non sarà tutto finito!" "Ma Signorina Haruno, lei non viene?" "No! Devo andare!" Guidata da uno strano impulso si incamminò verso il luogo della battaglia ... non sapeva nemmeno lei il perchè, non era più una ninja e non sarebbe riuscita a fare niente, ma il suo cuore e il suo corpo la stavano guidando ... doveva fare qualcosa, doveva aiutare i suoi compagni, come non lo sapeva ancora, ma l'istinto le diceva di andare. Il combattimento era già iniziato, nei due fronti i ninja si equivalevano per forza e per numero, Kakashi, Tsunade e i ragazzi, essendo i più forti erano stati accerchiati da almeno quattro ninja traditori a testa, Naruto e Sasuke invece, erano faccia a faccia con Kabuto: "Kabuto!! Ma allora ci sei tu dietro a questa nuova organizzazione!" "I miei complimenti Naruto! Peccato che l'abbiate capito troppo tardi ... ho aumentato i miei poteri grazie agli insegnamenti dei miei tre maestri!" "Ma eri morto ... ho visto il tuo corpo senza vita sul campo di battaglia!" "Mi deludi Sasuke, pensavo fossi molto più intelligente ... ho appreso la tecnica della duplicazione del corpo e della vita da Pain ... quello che hai visto sul campo di battaglia era solamente una mia copia e come vedi ora sono qui davanti a voi, vivo e vegeto!" "Cosa vuoi Kabuto?" "Come cosa voglio Naruto? ... Voglio governare il mondo intero ... voglio essere il capo indiscusso ... e voglio essere il ninja più forte e più potente di tutti i tempi!" "Sei un folle!" "Sarò anche un folle Sasuke ... ma questo è il mio obiettivo e niente e nessuno potrà impedirmi di raggiungerlo!" "Ti sbagli, io e Sasuke te lo impediremo!" Kabuto iniziò a ridere sonoramente. "Poveri illusi ... il mio potere è molto superiore al vostro ... avanti, provate a colpirmi!" Il corpo di Kabuto mutò e la pelle iniziò a rivestirsi di squame come un serpente e dure come la roccia. Sasuke e Naruto lanciarono insieme il chidori e il rasengan verso il nemico ... ci fu una grandissima esplosione, ma quando il fumo si dissolse Kabuto era ancora davanti a loro completamente illeso. "Avete visto? Nessuno dei vostri colpi può danneggiarmi ... in me scorrono i poteri di Orochimaru, Pain e Madara ... sono imbattibile e indistruttibile!" "Lo vedremo .... avanti Naruto proviamoci ancora!" "Prego, accomodatevi pure ... intanto è inutile, il mio corpo assorbirà ogni vostro colpo!" Quando Sakura arrivò al campo di battaglia la scena che gli si presentò davanti agli occhi fu terrificante: alcuni corpi privi di vita giacevano a terra, mentre altri erano in fin di vita. Si precipitò verso quest'ultimi per cercare in qualche modo di aiutarli, poi si concentrò per cercare di localizzare i suoi compagni. Riuscì a percepirli, ma il loro chakra stava diminuendo ... erano in pericolo e doveva aiutarli. Si alzò con molta fatica aiutata dalla stampella e stando molto attenta a non farsi scoprire dai ninja traditori, impegnati nel combattimento, si diresse verso il luogo dove si trovavano i suoi compagni. Quando li trovò vide le ragazze che combattevano unite, schiena contro schiena, accerchiate da una ventina di ninja, erano sanguinanti e stanche, Neji era stato immobilizzato ad un braccio da una corda con la capacità di assorbire il chakra e invano cercava di liberarsi e di difendersi da tre ninja che lo stavano attaccando. Anche Shikamaru e Kiba erano stati immobilizzati con le stesse corde e cercavano di liberarsi mentre Akamaru cercava di proteggerli dagli attacchi dei nemici, ma erano troppi e da solo non poteva farcela. Kakashi e Tsunade erano impegnati in un combattimento senza esclusione di colpi e i loro corpi erano ricoperti di sangue. Non vide Sasuke e Naruto, li cercò con lo sguardo per poi pietrificarsi vedendo Kabuto e dal suo corpo spuntare due tentacoli che avevano catturato e immobilizzato i suoi due compagni, mentre le ventose rissucchiavano il loro chakra. Com'era possibile che anche i ninja leggendari non riuscissero a tenere testa a Kabuto? "Toh! Chi si vede? Ciao Sakura!" era stata scoperta da Kabuto e ora era nei guai. Sasuke e Naruto cercarono di voltarsi verso di lei: "S-s-sa-ku-ra-c-c-chan! V-V-at-t-e-n-e!" Naruto faceva fatica a parlare stremato dalle forze che lo stavano abbandonando. Sasuke non riusciva ad emettere nessun suono ma il suo sguardo faceva capire chiaramente di condividere a pieno le parole di Naruto. La rosa ignorò il suggerimento dei suoi compagni e si voltò verso il nemico: "Kabuto, perchè? Perchè vuoi far scoppiare un'altra guerra, smettila, lasciali andare!" "Lasciarli andare? Non ci penso proprio ... per riuscire a raggiungere il mio obbiettivo di diventare il dominatore del mondo ho bisogno di assorbire la forza vitale dei ninja leggendari, così anche i loro guardiani saranno costretti ad ubbidire solo a me ... tramite le mie fonti ho scoperto della tua infermità ... non essendo più una ninja leggendaria non mi servi, mi dovrò accontentare di Tsunade, ma prima preferisco assorbire la vita di questi due ... ti voglio dare un consiglio ... vattene subito e ti risparmierò la vita!" Sakura era immobilizzata, non sapeva cosa fare ... alla sua destra Naruto e Sasuke stavano per morire a causa di quei tentacoli, a sinistra gli altri suoi compagni erano stremati dal combattimento e non avrebbero resistito ancora per molto. Si sentiva impotente, voleva aiutarli in ogni modo, non poteva permettere di vederli soccombere sotto i suoi occhi senza poter fare niente! ... Prese una decisione, era l'unica cosa che poteva fare per loro, per Konoha e per la pace nel mondo. Concentrò il suo chakra nella mano destra, mentre con l'altra si sosteneva con la stampella. Kabuto se ne accorse: "Cosa credi di fare, piccola illusa ... non hai abbastanza chakra e poi spiegami come pensi di combattere! Non riesci nemmeno a tenerti in piedi se non tramite l'aiuto di quella stampella ... e da quello che vedo dal tuo piede ... di un tutore! Ti avevo offerto l'opportunità di metterti in salvo, ma a quanto pare hai deciso di morire ... come vuoi ti accontento subito!" Kabuto concentrò sulla mano destra una sfera d'energia pronta per colpirla. Sasuke e Naruto capendo le intenzioni di kabuto cercarono in qualche modo di liberarsi facendo uso della loro poca energia che gli era rimasta per salvare la rosa. Sakura aveva poco chakra ma abbastanza per: "Shannarooooo!" il colpo non era potente, ma sufficente per riuscire a far tremare la terra quel tanto da far perdere l'equilibrio a Kabuto e facendo allentare i tentacoli attorno ai corpi di Sasuke e Naruto che riuscirono a liberarsi e ad allontanarsi, finendo a terra privi di forze ... gli altri compagni, approfittando della distrazione dei lori nemici, riuscirono a sconfiggerli dirigendosi subito verso Sasuke e Naruto per fargli da scudo mentre le ragazze, cercarono di utilizzare il loro chakra curativo su di loro per fargli recuperare un pò di energie. Sakura era stremata, l'utilizzo del chakra l'aveva lasciata quasi priva di forze, ma non poteva arrendersi, aveva un'altra carta da giocare ... doveva porre fine al combattimento e per farlo doveva eliminare Kabuto: uccidendolo, anche la sua organizzazione avrebbe cessato di esistere, privando tutti i suoi membri dei poteri acquisiti dal loro capo! Non c'era altra scelta, era l'unico modo, ma prima di compiere la sua mossa decisiva, doveva fare ancora una cosa, la più importante ... si voltò verso i suoi compagni: "Sakura allontanati, mettiti al riparo!" Shikamaru manteneva alta la guardia, Kabuto si era rialzato preparandosi ad attaccare .... "No, non mi muovo da qua!" Tutti i ragazzi si voltarono verso di lei increduli. Anche Naruto e Sasuke, si stavano riprendendo grazie alle cure delle ragazze e riuscirono ad alzare la testa per guardarla. Era lì davanti a loro, con uno splendido sorriso stampato sulle labbra, un sorriso come quelli era solita fare ai tempi della loro amicizia ... li guardò ad uno ad uno sussurrando: "Mi dispiace tanto ... per tutto!" sempre sorridendo, poi si voltò verso Sasuke. Si guardarono negli occhi ... verde nel nero ... nero nel verde. Sasuke rivide finalmente quella luce piena di vita brillare in quegli occhi verde smeraldo che tanto amava poi sentì la sua voce: "Grazie!" Sasuke non riuscì a capire, non capiva che intenzioni avesse. Sakura si voltò verso Kabuto, il suo sguardo era determinato e concentrato come durante lo scontro con Madara. Si fece forza sulla gamba destra, lasciò andare la stampella e iniziò a comporre dei sigilli ... era questione di qualche secondo, poteva e doveva farcela. I ragazzi erano interdetti, non riuscivano a capire che intenzioni avesse, poi Naruto riconobbe quei sigilli, era la tecnica usata dai suoi genitori per salvarlo e la paura invase il suo corpo: "No Sakura-chan ... fermati! Non finire di comporre i sigilli ... non c'è via di scampo, non puoi sacrificarti in questo modo!!!" Gli altri capirono. Sakura stava richiamando il potere dell'autodistruzione ... il suo scopo era quello di farsi esplodere contro Kabuto ... Sasuke perse un battito, non riuscì a dire o fare niente che la rosa sostenendosi sulla gamba sana riuscì a saltare lanciandosi verso il nemico .... "Ma che intenzioni hai mocciosa ... ma quella è ...." Kabuto aveva riconosciuto la tecnica dell'autodistruzione, i sigilli erano stati completati ... lo sguardo di Sakura era duro e determinato, i suoi occhi erano pieni di lacrime, ma le sue labbra erano incurvate in un sorriso .... Kabuto era stato colto alla sprovvista ed era in trappola, non aveva più via di fuga ... era la fine! Comparve una sfera di luce, poi l'impatto e l'esplosione! I ragazzi erano increduli ... Sakura si era sacrificata e ora non c'era più .... Sasuke vedendo l'espolsione riuscì a far uscire la sua voce gridando come non mai: "Noooooooo!" Tutti i suoi compagni stavano piangendo e anche dall'occhio sinistro di Sasuke comparve una piccola lacrima ... Con l'esplosione tutti i ninja traditori persero immediatamente i loro poteri e vennero sconfitti con estrema facilità, segno che Kabuto era morto. Tsunade e Kakashi, non capendo cosa fosse successo e sentendo l'urlo di Sasuke si voltarono verso la sua direzione, vedendo lui e tutti gli altri piangere guardando verso l'esplosione. I ragazzi abbassarono lo sguardo chinando il capo e continuando a piangere dal dispiacere, mentre Sasuke continuava a guardare ancora incredulo la sfera che si stava dissolvendo. Proprio da questa vide qualcosa essere scaraventato a grande velocità .... Sasuke lo seguì con lo sguardo ... man mano che si avvicinava al suolo vide che era un corpo ... poi dei capelli rosa. "Sakuraaaaaa!!!" il moro cercò di recuperare tutte le forze per correre verso di lei e prenderla per evitare che subisse un duro impatto con il terreno. I suoi compagni sentendo urlare il nome della loro amica e vedendo correre il moro si voltarono a guardarlo, non capendo .... Sasuke riuscì a prenderla poco prima che si schiantasse al suolo. Il corpo di Sakura era lì tra le sue braccia ... era integro e lei, anche se priva di sensi, respirava. I suoi compagni lo raggiunsero all'istante: "Ma com'è possibile!" "Non lo so Kiba ... fammi passare per controllare i suoi paramentri vitali!" Ino si era inginocchiata a fianco della rosa sostenuta ancora dalle braccia di Sasuke. Concentrò il suo chakra per visitarla ma lo ritrasse subito, incredula. "Ma che stai facendo Ino! Muoviti, aiutala!!!" "Sasuke .... non capisco ... non riesco a percepire il suo chakra e ...." "Che stai dicendo! Non vedi che respira?" Sasuke stava impazzendo, credeva di averla persa per sempre e ora era lì tra le sue braccia, viva ma priva di sensi e Ino non riusciva a curarla ... si guardò attorno vedendo Kakashi correre verso di loro e poco distante Tsunade ... Tsunade era l'unica che poteva aiutare Sakura ... ma perchè si era fermata? Sembrava in trance. Ma che stava succedendo? Non ci stava capendo più niente ... si voltò verso i suoi compagni increduli e incapaci di dire e fare niente!" Sasuke chinò il capo guardando Sakura: era viva e non sapeva cosa avesse e come aiutarla! "Sasuke, dalla pure a me ... ci penso io adesso!" era la voce di Tsunade, non era più in trance ed era corsa verso il corpo della sua pupilla. Il moro la guardò preoccupato: "Hokage ... mi dica che la salverà ... mi dica che non ...." "Non morirà Sasuke stai tranquillo!" Prendendo il corpo della rosa tra le sue braccia, per poi aggiungere: "Non ha bisogno di cure, sta bene, non preoccupatevi!" guardando anche gli altri ragazzi. "Hokage, dove la sta portando!" "In ospedale Ino ... ora cercate di riprendervi e di aiutare tutti gli altri, poi venite da me che vi spiegherò tutto!" Sasuke era ancora inginocchiato con le braccia tese come tenesse ancora il corpo di Sakura. "Teme ... hai sentito la nonna ... Sakura-chan sta bene ... ora facciamo quello ci ha detto, prima finiamo prima possiamo andare in ospedale e capire cos'è successo!" Il moro si voltò verso l'amico annuendo appena. Si alzò e insieme a tutti gli altri si guardarono negli occhi ancora increduli ma felici: Sakura era viva .... non sapevano il perchè dato che la tecnica dell'autodistruzione non lasciava via di scampo a chi la invocava, ma non gli importava sapere cos'era successo, la cosa più importante era saperla ancora fra loro. kakashi si avvicinò: "Ragazzi non so nemmeno io come sia potuto succedere ... Sakura è viva e questa è la cosa più importante! Se vogliamo sapere cos'è successo dobbiamo fare quello che ci ha ordinato l'hokage e poi potremo raggiungere l'ospedale e sapere tutto .... avanti, muoviamoci!" I corpi dei cadeveri vennero rimossi dal campo di battaglia, mentre i feriti ricevevano le prime cure prima di venire trasportati in ospedale. I ninja traditori erano stati catturati e imprigionati in attesa di venire processati. Fortunatamente ad aiutare gli abitanti di Konoha giunse una parte dell'esercito dell'allenaza, mentre l'altra era impegnata all'esterno del villaggio a catturare gli altri membri dell'organizzazione di Kabuto. Verso sera si era tornati alla normalità e i civili erano usciti dai loro rifiugi contribuendo anche loro ad aiutare i ninja. Solo una piccola parte del villaggio era stata distrutta e secondo i calcoli di Shikamaru, in una settimana si sarebbe ricostruito tutto. "Bene ragazzi, potete andare! Finirò io qua!" "Ma Kakashi ..." "No Naruto ... andate da Sakura, io vi raggiungerò dopo!" I ragazzi iniziarono a correre verso l'ospedale ... avevano recuperato le energie e le ferite riportate da alcuni di loro non erano gravi, tanto che bastò una semplice fasciatura. All'interno dell'ospedale il personale medico iniziava a respirare ... tutti i feriti avevano ricevuto le cure necessarie. Le ragazze si fermarono alla reception leggendo le varie cartelle dei ricoveri per cercare la stanza in cui era stata ricoverata Sakura. C'erano troppe persone ed erano tutti stanchi per concentrarsi a percepire il chakra della loro amica. "Trovata ... stanza 7" "Brava Ten Ten, andiamo!" Ino fece strada a tutti gli altri, mentre Naruto guardò Sasuke: "Stanza 7 ... come il nostro team!" Il moro annuì appena, voleva vederla, voleva sapere come stava .... tutto il resto non aveva importanza. Arrivati davanti alla stanza numero 7, trovarono Tsunade ad attenderli. "Vi ho percepiti!" "Nonna, come sta Sakura-chan! Per favore diccelo, è tutt'oggi che ci stiamo pensando!" "Immagino Naruto, ma vi avevo detto di stare tranquilli! ... Ora sta dormendo e comunque è giusto che vi spieghi cos'è successo! ... Qualcuno di voi ha notato qualcosa di strano prima dell'esplosione?" I ragazzi si guardarono perplessi poi Shikamaru: "Sakura ha composto i sigilli, si è lanciata contro Kabuto ... è apparsa una sfera di luce e poi l'esplosione, cos'altro avremmo dovuto notare?" chiese anche lui perplesso. "Proprio quello che hai detto ... una sfera di luce! Poco prima dell'impatto è comparsa davanti a Sakura la regina delle lumache!" I ragazzi guardarono sorpesi l'hokage: Sakura non era più una ninja a causa del suo handicap, com'era possibile che fosse riuscita ad evocare la sua guardiana? "So che vi state chiedendo come sia possibile tutto questo, non lo sapevo nemmeno io ... poi dopo l'esplosione quando stavo venendo da voi, sono stata contattata telepaticamente dalla principessa delle lumache ora divenuta regina e mi ha spiegato ..." Sasuke capì perchè l'hokage era in trance, stava comunicando telepaticamente: "Sakura non possedeva più la forza spirituale per poter evocare la sua guardiana, ma la sua determinazione, il suo coraggio nel sacrificarsi per la pace del mondo, nell'aver fatto pace con se stessa e nel non aver paura di morire, ha fatto sì che la regina delle lumache comparisse in suo aiuto ... I guardiani non hanno solo la funzione di trasmettere i propri poteri ai ninja leggendari, ma anche quello di proteggerli e di sacrificarsi per loro. Il buonismo e l'altruismo di Sakura sono doti molto importanti e potenti ... sono come la forza spirituale di un ninja ...." "Quindi vuol dire che Sakura involontariamente ha evocato la sua guardiana e questa si è sacrificata al suo posto?" "Proprio così Neji ... quella luce che avete visto prima dell'esplosione era la comparsa della regina delle lumache ..." "Ma la luce era diversa ... non era la stessa di quando evochiamo i nostri guardiani ...." "Naruto non interrompermi ... hai ragione la luce era diversa perchè la guardiana nel mentre ha trasferito il suo chakra nel corpo di Sakura!" "Ma io non ho percepito nessun chakra in Sakura quando mi sono chinata per prestarle soccorso dopo l'esplosione!" "Il chakra della guardiana sta entrando in circolo nel corpo di Sakura ... il completamento richiede almeno 24 ore!" "Quindi ci sta dicendo che entro domani si sveglierà?" "Esatto Kiba ... ma non ho ancora finito ... la neo regina delle lumache mi ha anche informato che il trasferimento del chakra di sua madre guarirà completamente Sakura!" "Cooooosaaaa!" gridarono all'unisono. "Vuoi forse dire che Sakura-chan potrà tornare a camminare?" "Si Naruto e non solo ... potrà ritornare ad essere una ninja!" "Oh che gioia come sono felice!" "Anch'io lo sono Ten Ten .... Hokage, mi dica una cosa? Per guarire ... intende proprio tutto?" "Si Ino ... quando il trasferimento del chakra sarà terminato la terrò in osservazione un altro giorno per farle tutte le visite necessarie a titolo precauzionale, ma vedrai che andrà tutto bene ... la neo regina me l'ha assicurato!" "Lady Tsunade, potrebbe venire un attimo!" un'infermiera l'aveva chiamata. "Arrivo subito!" Ragazzi aspettatemi qua!" "Accidenti ragazzi che storia! Chi l'avrebbe mai creduto?" "Hai ragione Kiba, questa storia ha dell'incredibile ... che seccatura!" "Teme, non dici niente? Non sei contento che Sakura sia viva?" "Certo che lo sono dobe!" "Ma allora cos'è quella faccia così seria ... spero che non continuarai ad avercela con lei? Anche se non so ancora cosa abbiate fatto!" "Taci dobe ... lasciami in pace!" "No Teme, non ti lascio stare ... voglio sapere cos'è successo fra di voi! E credimi non ti mollerò fino a che non ti sarai confidato! Non puoi continuare a comportarti in questo modo! Lei ha bisogno di te ..." "Non dire assurdità ... lei non mi vuole!" "Ma che stai dicendo teme? Come non ti vuole?" "Mi ha respinto, va bene? Mi sono dichiarato e mi ha respinto ... è questo che volevi sentirti dire Naruto?" Sasuke aveva alzato lo voce sotto lo sguardo sorpreso dei presenti. "C-come t-ti h-ha respinto! Non è che per caso hai capito male?" "Non sono un dobe come te ... inoltre non c'è molto da capire quando una persona non ti lascia finire di parlare dicendoti che non potrà mai renderti felice!" Sasuke moderò il tono della voce e nel dire l'ultima frase chiuse gli occhi e strinse i pugni al pensiero di quella sera. I ragazzi erano sempre più sorpresi, non avrebbero immaginato che Sasuke trovasse il coraggio di dichiararsi ma mai avrebbero creduto che Sakura lo rifiutasse. Ino fece un sussulto a quelle parole, per poi riprendersi e con le lacrime agli occhi dire: "No Sasuke, ti sbagli! Non è come pensi tu!" IL moro la guardò: "Che vuoi dire? Come sarebbe che mi sbaglio e che non è come penso io ... ma tu hai capito quello che ho detto?" "Ho capito benissimo Sasuke ... lei ha detto che non può renderti felice e NON che non ti ama!" Sasuke stava per perdere la pazienza: "Senti Ino se sai qualcosa dillo subito e non girarci troppo attorno ... la mia pazienza ha un limite!" Ino non sapeva cosa fare ... il segreto professionale non aveva più motivo d'esistere dato che ora la sua amica era guarita, ma il giuramento? Le aveva promesso di non farne parola con nessuno! Shikamaru capì che quello era il segreto che per mesi la sua ragazza portava dentro di sè ... la raggiunse, le cinse il fianco e le sussurrò dolcemente: "Coraggio Ino, confidati!" La bionda guardò il suo ragazzo ... i suoi occhi le infondevano sicurezza e sostegno ... doveva dirlo, non era solo per lei, ma per Sasuke che stava soffrendo e per la sua amica che aveva sacrificato il suo amore! Annuì poggiando la mano su quella di Shikamaru attorno al suo fianco, come a volergli chiedere di rimanerle vicino. "Sasuke devi sapere una cosa .... ma non interrompermi non è facile per me rivelare questo segreto, ma è necessario!" guardandolo negli occhi, il moro acconsentì con il capo, mentre tutti gli altri ragazzi rimasero in silenzio in attesa di sentire le parole di Ino: "Vedi .... durante lo scontro con Madara, Sakura aveva riportato diverse fratture più un'emorragia interna all'altezza dell'utero. Quando è stata dimessa era ancora molto debole e nel corso del tempo si è ulteriormente indebolita, fino a quando non ebbe l'incidente che la paralizzò. L'impatto non le fratturò solo la spina dorsale e l'anca ma danneggiò ancora di più il suo utero ...." Ino prese un profondo respiro, non era facile quello che stava per dire, anche se le ragazze aveva già capito portandosi le mani alla bocca per soffocare il dispiacere ...: "quello che voglio dire Sasuke è che Sakura non divenne solo inferma agli arti inferiori ma anche .... sterile!" Anche gli altri ragazzi rimasero sorpresi e la stretta di Shikamaru attorno alla vita di Ino allentò un attimo per poi stringerla più forte. Sasuke invece era impassibile: "E cosa c'entra con il rifiutarmi?" "Come fai a non capirlo Sasuke! L'ha fatto per te ... tutti noi sappiamo che fra i tuoi obbiettivi c'è anche quello di ripopolare il tuo clan ... lei non avrebbe mai potuto darti un erede ed è per questo che ti ha detto che non poteva renderti felice ... l'ha fatto solo per te, ha rinunciato al suo amore per la tua felicità!" Sasuke si voltò e iniziò a dirigersi verso l'uscita. Aveva bisogno di stare solo e i suoi compagni capirono il suo stato d'animo: non è bello essere rifiutati, per poi apprendere che il motivo del rifiuto è legato alla loro felicità futura di coppia. "Adesso si spiegano tante cose ... ecco perchè Sakura cercava di soffocare i suoi sentimenti! Deve aver sofferto tantissimo, non deve essere facile per una donna sapere di essere sterile e non poter concepire un figlio con l'uomo della sua vita ... ma tu Ino come facevi a saperlo?" Temari voleva sapere come gli altri. "La sera in cui è stata portata d'urgenza in ospedale per farle la lavanda gastrica, Kakashi mi aveva chiesto di farle una visita completa ... e lì me ne sono accorta! Avevo provato a parlarne con lei, ma non voleva ... e mi ha fatto giurare di non dirlo a nessuno! E comunque sì, ha sofferto tantissimo per questa situazione anche se non ha mai voluto confidarsi! ... Io lo so, perchè la conosco molto bene!" "Ok! ... Però io non riesco a capire perchè ci abbia parlato in quel modo quel pomeriggio, dicendoci di sparire dalla sua vita!" "Per lo stesso motivo Neji!" Tsunade era ritornata e aveva sentito tutto il discorso. Ino guardò preoccupata l'hokage: non aveva mantenuto la promessa neanche quella volta. L'hokage le lesse nel pensiero e cercò di tranquillizzarla: "Hai fatto benissimo Ino, non devi sentirti in colpa ... per tanto tempo ho provato a dire a Sakura di parlarne con qualcuno, ma non mi ha mai voluto ascoltare!" "Nonna scusa ... spiegati meglio, cosa c'entra la sterilità con noi?" "Vedi Naruto ... Sakura non riusciva ad accettare la sua condizione .... un giorno anche voi avrete dei bambini, come è giusto che sia" ... facendoli arrossire tutti ...:" Lei vi aveva già perdonato da tempo, voleva veramente ritornare vostra amica come una volta, ma quando provava a sbloccarsi si ricordava della sua sterilità e pensando al vostro futuro con prole, provava un senso di invidia e di gelosia ... Sapete anche voi che questi sono sentimenti che non si addicono alla vera amicizia e lei stessa non si riteneva degna di essere considerata ancora una vostra amica!" I ragazzi abbassarono lo sguardo, poi Hinata: "E pensare che per tutto questo tempo abbiamo cercato di dimostrarle che le volevamo bene, che tenavamo alla sua amicizia, che volevamo ritornare amici ... mentre lei soffriva perchè credeva di non esserne degna!" "Ora ragazzi è tutto finito ... non preoccupatevi, Sakura starà bene e ritornerà tutto come prima ... ora andate a casa, intanto si sveglierà domani nel primo pomeriggio e poi sarà sottoposta a delle visite quindi non potrete vederla prima di dopodomani! Ora andate!" Tsunade li stava guardando in modo materno. I ragazzi uscirono ancora sconvolti per quelle dichiarazioni: Sakura come sempre aveva pensato prima agli altri che a se stessa, aveva sacrificato la sua amicizia pur di non provare sentimenti di invidia e di gelosia nei loro confronti ... aveva rifiutato Sasuke, l'amore della sua vita, perchè incapace di aiutarlo a raggiungere il suo scopo di ripopolare il clan ... "Ehi ragazzi, io vado dal teme! Voglio vedere come sta!" "E noi verremo con te Naruto ... siamo amici e gli amici si aiutano sempre nel momento del bisogno!" Kiba finì di parlare mettendosi le mani dietro alla testa, dirigendosi insieme agli altri verso villa Uchiha. Sasuke era tornato a casa e stava riflettendo sulle parole di Ino: Sakura era una stupida, aveva rinunciato a lui per renderlo felice, quando in realtà non aveva capito che la sua felicità era legata al loro amore! Già da tempo aveva deciso di non pensare più al suo futuro, ma di stare con lei! Ora sapeva cosa fare e iniziò a lavorare ... Verso le nove di sera suonarono al portone di casa sua, Sasuke riconobbe i chakra e con il sorriso sulle labbra andò ad aprire: "Era ora che arrivaste! Avanti entrate e aiutatemi!" I ragazzi si guardarono perplessi per poi entrare chiudendosi alle spalle il portone di villa Uchiha. Le 24 ore erano ormai trascorse e Tsunade era lì, accanto al letto ad attendere il risveglio della sua pupilla. Le palpebre iniziarono ad aprirsi lentamente e debolmente, rivelando due occhi meravigliosi verde smeraldo. "Ben svegliata Sakura!" "Hokage! ... E' lei? D-dove mi trovo ... c-cos'è successo?" "Non sforzarti troppo ... come ti senti!" "Non saprei, mi sento strana, ma non so spiegarmi il perchè!" Tsunade sorrise: "E' normale ... ma dimmi, ti ricordi qualcosa?" La rosa sospirò e cercò di ricordare .... "Kabuto! ... Ma cos'è successo? Mi ricordo di aver evocato i sigilli dell'autodistruzione! .... Sono ancora viva ... ma allora ho forse ...." "No, non hai fallito! Ma non ti ricordi cos'è successo prima di esplodere?" "Un attimo ... mi ricordo che poco prima di scontrarmi con Kabuto è apparsa davanti a me la regina delle lumache ... poi non mi ricordo nient'altro! Ma com'è possibile? Non sono più una ninja ..." "Non eri, vorrai dire ... ora lascia che ti spieghi!" Tsunade iniziò a raccontarle per filo e per segno tutto quello che era successo evitando però di dirle del suo segreto svelato ai ragazzi. "Ma allora sta dicendo che non sono più paralizzata? ... Ecco perchè non sento più dolore alla mia anca!" iniziando a piangere dalla gioia. "E non solo quello ... anche l'altro tuo problema dovrebbe essere risolto, ma vorrei farti delle visite per accertarmene completamente ... così, solo a titolo precauzionale!" "Va bene ... vorrei chiederle una cortesia ... potrei provare ad alzarmi? ... Vorrei accertarmi personalmente di poter camminare nuovamente come una volta!" "Certo è comprensibile ... aspetta ti aiuto ad alzarti, sei ancora debole anche se il processo di trasferimento del chakra è terminato!" Tsunade aiutò Sakura ad alzarsi dal letto. La rosa non provava nessun dolore, appoggiò i piedi per terra e aiutata dalla sua maestra si alzò ... le sue gambe la sorreggevano e ancora incredula incominciò a camminare. Calde lacrime iniziarono a bagnarle il viso, poi si voltò verso l'hokage e le corse incontro abbracciandola e piangendo di felicità. La maestra ricambiò l'abbraccio e con una mano le accarezzò amorevolmente i capelli. "E' tutto finito Sakura ... ora potrai tornare a vivere la tua vita serenamente ... insime ai tuoi amici!" Sakura smise di colpo di piangere e spalancò gli occhi: già i suoi amici! Si staccò lentamente dal corpo dell'hokage e abbassando il capo tristemente: "Non ho più amici!" "Perchè dici questo?" "Perchè li ho trattati molto male .... li ho detto chiaramente di non volerli più ..." "Avevi un motivo, anche se non lo condividevo, basterà solo spiegargli come stavano le cose e ..." "No! Li ho delusi profondamente, non credo vorranno darmi un'altra possibilità!" "Non ne sarei così sicura ... per tutto questo tempo hanno sempre cercato di riallacciare la vostra amicizia ... basterà solo parlargli con il cuore e vedrai che tutto si risolverà!" "Non credo sia così facile, però la ringrazio per il consiglio e l'incoraggiamento!" "Ora vieni con me, iniziamo a fare qualche visita e stai tranquilla, ho vietato a tutti di venirti a trovare, così avrai più tempo per riflettere ... adesso andiamo!" Le visite diedero tutti esiti positivi: Sakura era guarita completamente e non era nemmeno più sterile! Nel tardo pomeriggio ritornò nella sua stanza con le sue gambe, provando una gioia infinita. Vide che vicino al muro erano appoggiati il tutore e la stampella, si avvicinò prendendoli in mano e con il sorriso sulle labbra: "Ora non mi servite più e mai più vorrò usarvi!". Li riappoggiò al muro e si diresse verso la finestra che dava sul centro di Konoha. C'era un gran movimento, molti operai trasportavano il materiale edile destinato alla ricostruzione del villaggio, le donne conducevano la solita vita entrando ed uscendo dai negozi, quando improvvisamente vide Ino, Hinata, Ten Ten e Temari. Erano tutte sorridenti e in mano avevano una grande quantità di sporte provenienti dai negozi di abbigliamento e si stavano dirigendo verso quello di intimo sotto la guida di Ino: quando si trattava di shopping la bionda era incontenibile! Le guardò tristemente pensando a quando anche lei usciva con loro e a quanto si divertisse in loro compagnia, provò una stretta al cuore ... quel periodo faceva parte del suo passato, aveva scelto di escluderle per sempre dalla sua vita e ora doveva pagarne le conseguenze. Continuò a guardare tristemente fuori dalla finestra pensando di continuo ai suoi amici e a Sasuke. Già Sasuke! Con lui si era comportata peggio ... l'aveva rifiutato, l'aveva offeso, l'aveva umiliato ... l'aveva perso per sempre! Ancora una volta non riuscì a fermare le lacrime, era più forte di lei! Verso le undici di sera decise di andare a dormire, il giorno dopo sarebbe stata dimessa e avrebbe chiesto a Tsunade il permesso di poter andare a vivere da qualche altra parte, non poteva tornare a villa Uchiha, non se la sentiva, inoltre non aveva più bisogno di una tutela costante ... ora stava bene ed era guarita completamente! Si addormentò con il sorriso sulle labbra per il suo ultimo pensiero: era guarita! Sakura si svegliò il mattino dopo, era riposata e stava bene anche se il cuore continuava ad essere triste. Si alzò dal letto per andare verso la finestra quando Tsunade entrò accompagnata da Kakashi. "Kakashi? Ci sei anche tu?" "Certo che domande! Non vedevo l'ora di vederti e congratularmi con te per il tuo coraggio contro Kabuto, inoltre ... sono veramente felice di sapere della tua completa guarigione e vederti finalmente in piedi sulle tue gambe!" La rosa sorrise, le parole del suo ex maestro erano piene di affetto. "Comunque, non sono il solo che voleva vederti!" Kakashi andò verso la porta della stanza per aprirla, facendo entrare uno ad uno i ragazzi. C'erano tutti, avevano il viso abbassato e triste. Mancava solo Sasuke. "Forse è meglio che vi lasciamo da soli!" Tsunade guardò la rosa facendole un cenno con il capo: doveva affrontare da sola quella situazione. Sakura abbassò anche lei il viso, non sapendo come comportarsi: era stata veramente crudele con loro. Timidamente ed imbarazzata alzò il capo: "C-ciao!" I ragazzi sentendo quel saluto alzarono lo sguardo e come lei, non sapevano come comportarsi. Conoscevano le motivazione del suo comportamento e l'avevano capito, ma doveva fare lei il primo passo verso di loro per capire come comportarsi successivamente. Nella stanza regnava il silenzio, nessuno aveva il coraggio di parlare ... Naruto non sopportava più quell'atmosfera e contro ogni propositi decise di fare un primo passo: "Ciao ... Sakura-chan!" marcando il tono della voce sul chan. La rosa sobbalzò e guardò il biondo sorpresa, per poi mostrargli un sorriso pieno di affetto. L'aveva in un qualche modo aiutata a parlare e così sospirò profondamente per poi rivolgersi verso di loro: "Ecco ... vi ringrazio ... vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per me ... anche se forse non accetterete le mie scuse, è giusto che sappiate che ... che mi dispiace tanto per come mi sono comportata con voi ...." ma non riuscì a finire la frase che Ino le era corsa incontro abbracciandola fortemente, seguita da tutti gli altri: "Non preoccuparti ... è tutto finito fronte spaziosa!" Sakura a quelle parole riniziò a piangere e contraccambiò calorosamente l'abbraccio della sua amica per poi rivolgersi anche verso gli altri. Le erano mancati terribilmente, quei mesi senza di loro erano stati veramente dolorosi, mentre ora era tutto finito proprio come aveva detto Ino. Si fermarono con lei per quasi due ore, parlando e scherzando come ai vecchi tempi ma senza mai menzionare Sasuke. Entrò Tsunade: "Ragazzi vi siete trattenuti anche troppo, forse è meglio che andiate!" "Lady Tsunade, mi scusi ... ma quand'è che posso uscire anch'io?" "Questa sera Sakura, perchè?" "Ecco ... dato che sono guarita completamente, vorrei chiederle il permesso di esonerare Sa...." "No Sakura ... è meglio che rimani sotto la tutela di Sasuke ancora per qualche giorno ... solo per precauzione!" Lanciando uno sguardo di intesa verso gli altri ragazzi che sorrisero appena per non farsi vedere dalla rosa. Poco prima di entrare nella stanza della loro amica, avevano parlato con l'hokage spiegandole tutto .... "Capisco!" Sakura abassò la testa tristemente al pensiero di dover rivedere Sasuke dopo tutto quello che era successo fra di loro. "Ah fronte spaziosa che sbadata, stavo per andarmene senza prima averti dato questa!" porgendole una borsina nascosta sotto la sua casacca. "Cos'è Ino-pig?" "Sono dei vestiti ... non penserai di uscire in camicia da notte? Quelli che indossavi l'altro giorno si sono tutti rovinati a causa dell'esplosione e così ...." "Ho capito, ti ringrazio!" prendendo la borsa. Le ore passavano molto lentamente, ormai Sakura aveva percorso ogni centimetro della sua stanza per farsi passare il tempo e aveva anche già fatto due doccie, ma Tsunade non era ancora tornata da lei con la lettera di dimissione. Finalmente verso le nove di sera l'hokage fece la sua comparsa. "Scusami se sono venuta solo adesso, ma avevo troppe questioni da risolvere! Tieni, questa è la tua lettera di dimissioni, puoi uscire .... e domani considerati in ferie, dopotutto è anche il tuo compleanno vero?" "Si è vero ... ma preferirei ...." "No Sakura, domani sei in ferie e non transigo e ora preparati per tornare a casa!" Sakura prese la borsa di Ino, non aveva ancora guardato i vestiti per evitare di indossarli subito e uscire immediatamente da quella stanza. Quando l'aprì rimase meravigliata dallo splendore: era un vestito intero color acqua marina con le spalline sottili, stretto fino ai fianchi e la gonna leggermente larga che arrivava fin sopra le ginocchia, c'era anche una giacca bianca a maniche lunghe con un unico bottone all'altezza delle scapole, dato la stagione il vestito sarebbe stato troppo leggero!. In dotazione c'erano anche un paio di scarpe: delle ballerine dello stesso colore del vestito. Sakura era incantata, le piaceva moltissimo. Tirò fuori l'abito e vide cadere un'altra sportina piccola. "E questa cos'è?" chinandosi ed aprendola per vedere il contenuto. "Ino-pig!!! Questa me la paghi!" Era un completo intimo nero in seta. Era bello ma lo trovava troppo appariscente e forse anche sexy, dato che preferiva indossare biancheria molto più semplice con magari qualche stampa tipo orsacchiotti o cuoricini ... ma trattandosi di Ino fu costretta ad indossare quella biancheria. Una volta vestita si guardò allo specchio posto nella camera, non era molto grande ma sufficente per vedersi ... doveva ammettere che stava molto bene. Prese le mollette di Amy e il fermaglio che era solita usare per legarsi i capelli. Era più forte di lei, non riusciva a tenerli sciolti. Finalmente era pronta e poteva uscire dall'ospedale: ora doveva solo pensare come fare a non incontrare Sasuke per almeno i prossimi tre giorni, poi sarebbe stato aprile e avrebbe lasciato per sempre quella casa, anche se provava un forte rimorso. Quello che non immaginava era di trovare Sasuke fuori dall'ospedale ad aspettarla.

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Capitolo 46
*** capitolo 45 ***


CIAO A TUTTI E COME SEMPRE GRAZIE DI CUORE PER CONTINUARE A SOSTENERMI. HO UN PAIO DI COSE DA DIRVI: LA PRIMA E' CHE SONO UNA PESSIMA CALCOLATRICE E MI SONO ACCORTA CHE MANCHERANNO ANCORA 3/4 CAPITOLI PRIMA DELLA FINE DELLA STORIA, QUINDI DOVRETE SOPPORTARMI ANCORA UN PO'. LA SECONDA E PIU' IMPORTANTE, RIGUARDA QUESTO CAPITOLO, NON E' PARTICOLARMENTE LUNGO MA SCRIVERLO PER ME E' STATO TREMENDAMENTE DIFFICILE PERCHE' HO DOVUTO DESCRIVERE SCENE MOLTO PARTICOLARI E NON CREDO DI ESSERCI RIUSCITA MOLTO BENE. NON ERA MIA INTENZIONE A INIZIO STORIA CIMENTARMI IN QUESTA PARTICOLARE SCRITTURA ... MA A QUESTO PUNTO DELLA STORIA ERA INEVITABILE. CHIEDO SCUSA A TUTTI E PER CERCARE DI RIMEDIARE METTERO' QUESTI TRATTINI (---) DALL'INIZIO ALLA FINE DI QUELLE DESCRIZIONI PER EVITARE DI TURBARE LA SENSIBILITA' DI QUALCUNO. BUONA LETTURA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Sakura perse un battito vedendo Sasuke davanti a lei, mentre il moro, da canto suo, appena la vide si incupì e senza rivolgerle la parola le fece cenno con il capo di seguirla per poi voltarsi, dandole le spalle. La rosa ubbidì a quel comando silenzioso e si incamminò dietro di lui molto lentamente fino a distanziarsi di circa due metri. Camminavano in assoluto silenzio, Sasuke continuava a starle davanti, mentre Sakura, provava un forte senso di disagio pensando a quanto sarebbe stato difficile per lei convivere insieme altri tre giorni. Era chiaro che Sasuke fosse in collera con lei e non poteva biasimarlo dopo aver calpestato il suo orgoglio, umiliandolo, deludendolo e rifiutandolo senza dargli una spiegazione: si era comportata esattamente come suo fratello ... negandogli la verità. L'unica differenza, era che lui e Itachi erano fratelli, legati da un profondo legame affettivo e quando il maggiore gli raccontò tutta la verità, Sasuke lo perdonò comprendendone le gesta, mentre lei non era nessuno per lui e non poteva sperare in un perdono, nè tantomeno di venir capita del perchè del suo rifiuto. Doveva rassegnarsi all'idea di aver spezzato definitivamente il loro legame e con tutta probabilità, anche l'opportunità di parlargli ancora. Sakura camminava a testa bassa continuando a tormentarsi con questi pensieri, alzando e abbassando di continuo i suoi occhi sulla schiena di Sasuke, fin quando lo vide fermarsi di colpo. Arrestò anche lei il passo non capendo il motivo per cui si fosse fermato ... si guardò attorno per cercare una possibile spiegazione .... no, ma cos'era? Una persecuzione? Erano fermi proprio davanti a quella panchina! Sakura la guardò con rabbia mentre il suo cuore era colmo di dispiacere: quella panchina racchiudeva in sè i momenti più brutti della sua vita legati all'amore per Sasuke. "Sei insopportabile!" La rosa sobbalzò a quelle parole, riportandola dai ricordi alla realtà e si voltò verso il moro girato ancora di spalle. Le aveva parlato, ma non credeva di aver capito molto bene quello che le avesse detto, poi: "Sei insopportabile .... finisci sempre in ospedale!" A Sakura comparve una goccia all'altezza della tempia destra ... allora aveva capito bene! Le aveva dato dell'insopportabile e per cosa poi? ... Ma cosa credeva, che le piacesse essere ricoverata? Sasuke si voltò verso di lei, continuando a guardarla con sguardo serio e cupo: "Sei noiosa .... pensi sempre agli altri e mai a te stessa!" La rosa non riusciva a comprendere il senso di quella frase e Sasuke non le diede il tempo di riflettere che: "Credevo avessi imparato dai tuoi errori, ma a quanto pare non è così .... continui sempre a pensare alla felicità degli altri e mai alla tua!". Sakura era a bocca aperta dallo stupore, iniziando a capire cosa volesse dire il moro, ma non disse nulla, intuendo che Sasuke non avesse ancora finito di parlare: "Sei una stupida! ... Credevi che rinunciando a tutto e a tutti per la tua sterilità avresti reso felici le persone che ti stavano accanto? ... Credevi sul serio di rendermi felice ... rifiutandomi?" Sasuke aveva alzato la voce e il suo sguardo era rabbioso. La rosa perse un battito: Sasuke sapeva tutto! Sakura lo stava guardando ancora incredula per quella rivelazione, non sapeva cosa rispondergli, il suo sguardo era pieno di rabbia come le ultime sue parole ... già le ultime parole! Sasuke aveva parlato al passato lasciando intendere che per loro due non c'era più futuro. La rosa abbassò la testa e strinse i pugni per soffocare la sua sofferenza, ma doveva trovare la forza per parlargli sapendo che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe avuto l'opportunità di farlo. Non voleva sprecarla, doveva dirgli tutta la verità, almeno non avrebbe avuto dei rimorsi. Alzò lo sguardo verso di lui e con tutta la sua determinazione: "Ho dovuto farlo ... Sapevo del tuo desiderio di ripopolare il clan e io non sarei mai riuscita a ...." "A darmi un figlio? Non credi sarebbe stato più giusto parlarmene, anzichè rifiutarmi senza un perchè?" Il tono di Sasuke era alto e anche Sakura non era da meno: "Hai ragione ... dovevo darti una spiegazione ... ma come facevo a dartela quando io stessa non riuscivo ad accettare il mio problema? ... Come credi mi sentissi pensando di non poter avere dei figli e pensare ai nostri amici, fra qualche anno, concepirne?! .... Mi sentivo così triste ... e ancora di più pensando di non aver mai potuto dare un erede al mio compagno! ... Potrai anche non capirmi, ma ti chiedo di credermi dicendoti che la consapevolezza di essere sterile, mi stava facendo impazzire!" Sakura a quest'ultima frase abbassò lo sguardo e il tono della voce, sperando in un qualche modo che Sasuke avesse compreso il suo stato d'animo. Ma si sbagliava: "E come tuo solito hai trovato una soluzione molto più semplice al tuo problema anzichè affrontarlo, allontanando tutti dalla tua vita!" Il moro continuava ad attaccarla, facendola esplodere: "Non ti permetto di fare certe insinuazioni!" "Non ho bisogno del tuo permesso per dire ciò che penso ... sei una debole!" Sakura stava scoppiando, non gli avrebbe permesso di venire solo giudicata, doveva cercare di fargli capire i suoi sentimenti legati alla sterilità. "D'accordo Sasuke ... hai ragione, sono una debole ... ma tu giungi a conclusioni affrettate!!! Anche se fossi riuscita con il tempo ad accettare il mio problema, spiegami come avrei fatto a stare al tuo fianco sapendo di non renderti felice, esaudendo il tuo desiderio!!" "Credevi sul serio che mi importasse di ripopolare il mio clan? ... Io volevo stare con te ... volevo trascorrere la mia vita avendoti al mio fianco! Già da tempo non pensavo più a questo mio desiderio e al mio futuro di padre ... sarei rimasto l'ultimo Uchiha del mondo ninja e non sarebbe stato un problema per me, sapendo di averti accanto! ... Questa decisione la presi ancor prima di sapere della tua sterilità! Non mi sarei mai permesso di metterti incinta sapendo le condizioni della tua anca ... il peso di una gravidanza non solo l'avrebbe peggiorata ma ti avrebbe creato ulteriori problemi fisici!" Sakura spalancò gli occhi incredula dopo aver saputo che Sasuke aveva rinunciato al suo scopo di ripristinare il clan pur di stare con lei ... Aveva ragione a darle della stupida: aveva buttato al vento la loro felicità! Senza rendersene conto le lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi. Sasuke la stava guardando ... impassibile, ma dentro di lui era felice: entrambi si erano finalmente confidati! Sospirò profondamente chiudendo gli occhi e portando la sua mano destra a toccarsi la fronte pensando alla domanda da farle, la più importante: "Ora rispondi Sakura .... mi ami ancora?" La rosa smise di colpo di piangere guardando Sasuke sorpresa per quella domanda così diretta. Anche se continuava a guardarla in maniera seria e cupa si era ripromessa di dirgli la verità e l'avrebbe fatto, anche se dolorosa per il suo cuore, sapendo di averlo perso per sempre. Abbassò il capo voltandolo leggermente (dall'altra parte della panchina per non guardarla) e a fil di voce: "Non ho mai smesso!" Anche se pronunciata quasi silenziosamente, il moro l'aveva sentita molto bene e a passo lento si avvicinò a lei. Erano uno davanti all'altra, Sasuke la stava guardando ancora impassibile, mentre lei continuava a tenere il capo abbassato, incapace di alzare lo sguardo, quando sentì il pollice e l'indice di Sasuke prenderle il mento e voltarla delicatamente verso di lui. I loro occhi entrarono in contatto ... verde nel nero, nero nel verde ... lei continuava a piangere, mentre il viso del moro sembrava più rilassato, poi: "Sei insopportabile ... e sei noiosa!". Tolse le sue dita dal mento e portò entrambe le mani sulle guancie di Sakura, incredula a quel gesto, con i pollici le asciugò le lacrime e guardandola finalmente con dolcezza: "Sei la MIA insopportabile noiosa!". La rosa perse un battito al suono di quel MIA, poi lo vide avvicinarsi con il viso verso di lei, sentendo sempre più vicino il respiro di Sasuke fino a mescolarsi con il suo. Il moro chiuse gli occhi un attimo prima di unire le loro labbra. Sakura spalancò gli occhi: Sasuke la stava baciando! La rosa stava ricevendo il suo primo bacio dal ragazzo che aveva sempre amato con tutta se stessa. Le labbra del moro era calde, vellutate ... dolci e gentili, Sakura non riusciva a ragionare mentre il suo cuore aveva perso diversi battiti per quello che stava succedendo. Ad un certo punto sentì la lingua del moro leccarle le sue labbra come per chiederle il permesso di entrare nella sua bocca. A quella richiesta, la rosa chiuse gli occhi e dischiuse la bocca. Le loro lingue si incontrarono per la prima volta e quasi timidamente, iniziarono a danzare fra di loro, assaporando il sapore dell'uno e dell'altra. Sasuke portò il suo braccio destro all'altezza dei fianchi della ragazza, mentre la mano sinistra la portò sopra alla testa togliendole il fermaglio, lasciandolo cadere a terra, sciogliendole i capelli. Con la mano sinistra e il braccio destro la attirò di più a sè e Sakura seguì il comando di Sasuke appoggiando poi, le sue esili mani sopra il petto possente del moro, sentendogli il cuore battere freneticamente come il suo. Continuarono a baciarsi, abbracciati, il bacio, da puro e casto divenne passionale, le loro lungue si muovevano sempre più velocemente come a chiedere di più, trasformandolo da passionale a vorace. Sasuke si staccò all'improvviso con il fiato corto e la vista offuscata. Guardò la rosa ancora con gli occhi chiusi e la bocca semi aperta, sorridendo a quella visione. Sakura non capì che il bacio fosse finito finchè non sentì la voce di Sasuke riportarla alla realtà: "Andiamo!" La rosa aprì gli occhi e lo guardò pensierosa incapace di muovere un solo muscolo: non credeva ancora che si fossero baciati! Il moro sembrava quasi impaziente e senza darle il tempo di riprendersi, spostò la mano dalla sua testa all'altezza delle ginocchia mentre il braccio destro continuava a cingerle i fianchi. La prese in braccio e mantenendo lo sguardo su di lei: "Tieniti stretta!" per poi balzare sopra i tetti delle case. Continuarono a guardarsi negli occhi mentre Sasuke saltava in tetto in tetto finchè non giunsero a villa Uchiha. Sasuke entrò direttamente dalla finestra spalancata della sua camera e solo in quel momento le fece adagiare i piedi sul pavimento. Sakura aveva le spalle rivolte verso la finestra, mentre davanti a lei si trovava Sasuke, distinguendone solo la sagoma a causa del buio ... non riusciva ancora a realizzare quello che era successo, era accaduto tutto così in fretta! Si sentì abbracciare delicatamente e poi il respiro del moro farsi sempre più vicino al suo viso. Si baciarono, ricominciando da subito quella danza vorace che avevano interrotto. La rosa riportò le mani sul petto del moro, sentendo le sue accarezzarle i fianchi per poi risalire molto lentamente alle spalle e portarsi dietro la schiena. Sasuke continuò a toccarla in quel modo per diversi minuti senza mai interrompere il bacio tranne per riprendere fiato e ricominciare subito dopo. Finalmente poteva abbracciare, baciare e toccare Sakura come desiderava da tempo, ma quel tocco divenne insufficente ... voleva approfondire, voleva toccare la sua pelle! Portò le mani all'altezza dell'unico bottone della giacca di Sakura per privarla di quell'indumento che gli impediva di approfondire quel contatto da lui bramato. Per facilitargli il compito, la rosa tolse momentaneamente le mani dal suo petto permettendogli di sfilarle la giacca che cadde a terra. Sakura mise le braccia attorno al collo del moro continuando a baciarlo con tutta la passione che aveva in corpo, mentre sentiva le mani di lui accarezzarle le braccia nude. Sasuke era inebriato da quella pelle liscia e calda e pian piano portò le mani dietro alla cerniera del vestito, abbassandogliela. La desiderava sempre di più, non riusciva a fermarsi: sembrava che il corpo di Sakura lo stesse attirando a sè come il canto delle sirene. Non gli bastava più toccarla, voleva baciare e assaggiare quella pelle così morbida. Staccò le labbra dalle sue per fiondarsi sul collo e scendere lentamente verso la spalla baciando e leccando quella pelle così liscia e morbida, mentre la rosa ansimava per il piacere di quella dolce e lenta tortura, portando le mani dietro la testa del moro e infilando tra le dita i suoi capelli color ebano. Sasuke riportò le mani dalla schiena alle spalle per abbassarle le spalline del vestito fino a farlo cadere a terra: voleva di più, sempre di più! Ora iniziava a capire le parole dei suoi amici quando descrivevano la passione dell'intimità: non era solo un atto fisico necessario per generare figli ma la fusione di due anime e del loro amore. La voleva, la desiderava ... voleva unirsi a lei completamente ... ma Sakura, lo voleva anche lei? Si fermò e si staccò per capire se il suo desiderio era condiviso, se anche lei lo desiderava come lui: non l'avrebbe mai obbligata a fare qualcosa contro la sua volontà solo per soddisfare un suo desiderio personale. Sakura sentendo il moro staccarsi da lei si sentì persa ... aveva bisogno di sentirlo ... aveva bisogno di quel contatto ... aveva bisogno di lui ... Lo voleva! Portò le sue mani all'altezza dei fianchi del moro afferrando i bordi della maglia e iniziò a sfilargliela per fargli capire di continuare quello che aveva interrotto. Quel gesto era stato più che sufficente per far capire a Sasuke che anche lei desiderava la stessa cosa e, per aiutarla, alzò le braccia. Erano in piedi uno di fronte all'altra, potevano vedere solo le loro sagome e percepire i respiri. Sasuke le appoggiò le mani sulle spalle per poi scendere dietro alla schiena fino a raggiungere il gancetto del reggiseno che sganciò con estrema facilità. L'intimo scivolò lungo le braccia della rosa: ora entrambi i busti erano nudi. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Si abbracciarono per ribaciarsi ancora. Il moro andò in visibilio sentendo il seno di Sakura schiacciato contro il suo petto, non avrebbe resistito ancora per molto e portò le mani sui glutei della rosa per prenderla in braccio e sdraiarla sul letto. Sakura allargò le gambe cingendogli i fianchi e si lasciò trasportare e coricare da lui continuando a baciarlo. Il moro si staccò nuovamente dalle sue labbra per ricominciare a baciarle, leccarle e morderle il collo e le spalle sotto gli ansimi della rosa che nel mentre aveva portato le mani sopra la sua testa per bearsi al meglio quel piacere che le stava dando. Sasuke continuò a scendere con le labbra fino ad arrivare sul seno e senza troppi indugi catturò nella sua bocca un capezzolo già turgido, succhiandolo, leccandolo e mordendolo con molta dolcezza e sensualità, mentre le dita stimolavano l'altro. A Sakura scappò un piccolo urlo di piacere portando le mani sulla testa del moro come a volerlo intimare di continuare. Fu una dolce e lenta tortura: Sasuke alternava i suoi boccioli tra la bocca e le dita. Anche per lui era la prima volta che si lasciava andare con una donna ... la sua donna ... era inesperto ma l'istinto lo stava guidando, i gemiti di piacere provenire dalla bocca di Sakura, sembravano incitarlo a continuare. Sasuke staccò le sue labbra dal seno della rosa per continuare a baciarle l'addome mentre le mani scendevano lungo i fianchi alla stessa altezza della bocca. Sakura continuava a stringere fra le dita i capelli seguendo la discesa del moro mentre continuava ad essere avvolta da un piacere assoluto e il pensiero che fosse proprio lui a donarglielo la fece eccitare ancora di più. Sasuke arrivò al bordo dell'ultimo indumento, si fermò e si mise in ginocchio davanti a lei alzandole le gambe e poggiandole sulla sua spalla e con una lentezza esasperante le sfilò le mutandine ormai umide. Adagiò delicatamente le gambe sul letto per poi togliersi anche lui i pantaloni e i boxer ormai troppo stretti per il suo membro teso. Nudi e liberi di unirsi, Sasuke non volle accellerare i tempi, voleva rendere quel momento memorabile e portare Sakura al massimo dell'eccitazione, così le prese le gambe portandosele attorno ai suoi fianchi per poi stendersi delicatamente sopra di lei ma sorreggendosi con il braccio sinistro. Il suo membro sfiorò la sua intimità facendola gemere di piacere, Sasuke la baciò con passione mentre la mano destra raggiungeva la sua parte più intima. Sakura soffocò un gemito di piacere nella bocca del moro quando sentì le sue dita sfiorarle il clitoride, iniziando a stimolarlo: ormai era completamente eccitata e bagnata. Si aggrappò alle sue spalle quando sentì un dito penetrarla. Sasuke continuava a baciarla soffocando i gemiti della rosa e iniziò a muovere il dito dentro di lei molto lentamente per farla abituare a quella intrusione. Sakura era in estasi per quella sensazione di piacere e involontariamente iniziò a muovere il suo corpo verso quel dito che la stava eccitando. Il moro aumentò il ritmo e la rosa continuava a seguirlo sempre più eccitata e ansimante, introdusse anche un secondo dito soffocando nella sua bocca un urlo di sorpresa misto piacere di Sakura. Ormai la rosa era al limite, non resisteva più, così molto debolmente ed ansimante gli sussurrò: "S-sa-su-ke ... n-non r-re-si-sto ... p-iù!". Il moro tolse le dita completamente bagnate e si posizionò meglio in mezzo alle sue gambe appoggiando il membro verso l'entrata della sua intimità. Sakura a quel contatto si riprese all'istante irrigidendosi per la paura, Sasuke se ne accorse e avvicinò le labbra al suo orecchio sussurrandole: "Ci sono io con te!" ... quella frase ... la stessa frase che l'aveva aiutata e sostenuta nei momenti più difficili, dandole il coraggio di affrontare le situazioni più ardue .... e in quel momento provò una grande sicurezza facendola rilassare. Gli strinse forte le spalle per fargli capire di essere pronta e di non avere più paura e Sasuke la penetrò con una delicatezza inaudita ... era la sua donna, la sua bambola di porcellana tanto fragile e tanto delicata da proteggere e da amare. Un dolore acuto pervarse tutto il corpo della rosa tanto da farle togliere il fiato, si aggrappò con forza alla schiena del moro appoggiando la bocca alla spalla per soffocare l'urlo di dolore. Sasuke si maledì per averle fatto del male, ma essendo vergine era inevitabile. Aspettò di sentire allentare la presa alla schiena per poi iniziare a spingere molto lentamente per abituarla a quella intrusione e farle provare la stessa libidine che aveva avvolto lui, unendosi a lei. Pian piano il dolore andò scemando lasciando il posto ad una sensazione di piacere assoluto e Sakura iniziò a muoversi insieme a Sasuke. Le spinte iniziarono ad aumentare di velocità diventando sempre più frequenti e più forti. Entrambi si sentivano finalmente completi, i loro cuori e i loro corpi si erano fusi in un unico essere fatto di amore assoluto. Nella stanza si sentivano i loro respiri e i loro ansimi di piacere e qualche scocchio di baci che riuscivano a scambiarsi, troppo presi da quella splendida sensazione e dall'eccitazione. Raggiunsero il culmine del piacere insieme e non riuscendo a trattenersi, si erano lasciati andare ad un urlo roco e sommesso. Sasuke si accasciò sul petto della rosa: entrambi esausti e con il fiato corto sorrisero di gioia sapendo di aver fatto l'amore.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Quando Sasuke uscì da lei, Sakura provò un senso di vuoto e di smarrimento ... non voleva perdere il contatto con lui. Due braccia forti e possenti la presero per le spalle facendola girare contemporaneamente insieme al corpo e Sakura si ritrovò con la testa appoggiata al petto di Sasuke mentre lui continuava ad abbracciarla ... neanche lui voleva perdere il contatto con lei. ... La barriera che li aveva divisi per tanto tempo era stata finalmente abbattuta e ora erano liberi di amarsi.

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Capitolo 47
*** capitolo 46 ***


ECCOMI QUA!!! ANCHE QUESTO CAPITOLO MI HA IMPIEGATO MOLTISSIMO ... HO VOLUTO ESAUDIRE LA RICHIESTA DI ALCUNI MIEI LETTORI E COME NEL CAPITOLO PRECEDENTE L'INIZIO E LA FINE SARA' DELIMITATO DALLE ---. IN QUESTO CAPITOLO IL PERSONAGGIO DI SASUKE MUTERA' TRASFORMANDOLO IN OOC, MA E' COSI' CHE ME LO IMMAGINO .... SPERO DI NON DELUDERVI, BUONA LETTURA!!!------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------- I corpi nudi di Sasuke e Sakura giacevano nel letto abbracciati fra di loro. Nessuno dei due parlava, ripensando all'atto d'amore appena vissuto: si erano amati, unendosi non solo nel corpo ma anche nell'anima, raggiungendo quelle frontiere infinite e tanto sognate. Avevano abbattuto quella barriera che li aveva separati per tanto ... troppo tempo ... niente e nessuno li avrebbe più divisi, perchè entrambi sapevano di amarsi. Dalla finestra aperta entrò una leggera folata di vento, non particolarmente fredda, ma abbastanza da far rabbrividere Sakura che si strinse ulteriormente a Sasuke per scaldarsi. "Hai freddo? Vuoi che chiuda la finestra?" Stringendola più forte fra le sue braccia e intrecciando le gambe alle sue. "No" Strofinando la fronte e il naso contro il petto del moro, la rosa non voleva interrompere quel contatto, voleva rimanere avvinghiata a lui: si sentiva protetta ... amata! Sasuke iniziò ad accarezzarle la schiena, sembrava quasi aver letto i pensieri di Sakura, ma in verità provava le stesse sensazioni: quel contatto lo faceva sentire protetto e amato. Per molti anni aveva vissuto nella sofferenza e nel dolore, portandolo a tradire il villaggio ... gli amici ... per poi apprendere la verità e ritornare sulla retta via, combattendo proprio a fianco delle persone che aveva tradito. Era stato perdonato e reintegrato nel villaggio, ma nonostante tutto non riusciva a liberarsi dal quel senso di colpa, soffrendone interiormente. Credeva non ci fosse cura per quel male, mentre ora, dopo aver fatto l'amore con Sakura, sentiva alleviare quel peso interiore ... era lei la sua medicina, era lei che lo avrebbe aiutato a guarire! Un'altra folata di vento entrò nella stanza, facendo tremare ancora il corpo della rosa. Sasuke allentò l'abbraccio, alzandosi appena con il busto e allungando il braccio destro per prendere le coperte in fondo al letto, mentre le gambe rimanevano intrecciate fra loro. Il moro coprì entrambi i corpi: "Ora va meglio?" "Si ... ma mi bastavi tu!" stringendosi ancora di più fra le sue braccia. Sasuke la strinse a sè sorridendo per poi avvicinarsi al suo orecchio, sussurandole: "Sei sempre la solita noiosa!" Sakura sorrise anche lei, ma fece finta di indispettirsi e alzando appena la testa: "E perchè sarei noiosa?" "Perchè sei sempre appiccicosa, come ai tempi dell'accademia!" Il moro si stava divertendo a stuzzicarla. "Ah si! Va bene ... allora mi allontano da te!" iniziando a staccasi da lui, molto lentamente, per vedere la sua reazione che non tardò ad arrivare. Si sentì abbracciare più forte a lui: "Dove credi di andare! Ora sei mia ... e non ti permetterò di lasciarmi mai più ... anche se sei e rimarrai per sempre la mia insopportabile noiosa!" Catturandole le labbra e baciandola con tutta la passione che aveva in corpo. Sakura rispose al bacio con la stessa intensità, ridendo fra sè e sè per la frase del moro: non era stata dolce o romantica, ma possessiva ed autoritaria come il suo modo di essere. Era comunque felice perchè le aveva detto e dimostrato a modo suo di amarla. Si staccò di malavoglia per riprendere fiato ... i loro baci la lasciavano sempre senza ossigeno, mentre il moro si fiondò sul collo continuando a baciarla. Sakura era inebriata da quel tocco così gentile e passionale, si stava lasciando trasportare quando un'altra folata di vento entrò dalla finestra: "Sasuke? ... Ma come mai la finestra era aperta? Non eri proprio tu che dicevi di chiuderle sempre se non c'era nessuno in casa?" Il moro staccò momentaneamente le labbra per risponderle: "E non eri tu che diceva che nessuno sarebbe così folle da entrare in casa mia?" riprendendo a baciarle il collo. Sakura rise sonoramente: "Sasuke, perchè mi rispondi sempre con un'altra domanda?" Il moro aveva altre intenzioni, voleva unirsi ancora a lei, ma Sakura sembrava più intenzionata a parlare che lasciarsi trasportare ancora. Di controvoglia smise di baciarle il collo, sapendo che avrebbe avuto altre occasioni per rifare l'amore con lei ... era giusto parlare e confessarle tutto: "Cinque anni fa, quando avevi cercato di fermarmi dichiarandomi il tuo amore, ero troppo accecato dal mio desiderio di vendetta da accorgermi di ricambiare i tuoi sentimenti ..." Sakura sobbalzò: allora anche lui l'amava da tempo! Si strinse di più al petto del moro senza dire niente per continuare ad ascoltare, intuendo che stava aprendo il suo cuore: "... Purtroppo l'ho capito solo la sera in cui ti ho portata in ospedale per la lavanda gastrica ... non potevo dirtelo ... non in quel periodo in cui eri troppo risentita per quello che era successo con gli altri ... e con me ... a quello stupido patto che ti avevo imposto ... ma la verità era che avevo paura ... paura di lasciarmi andare! ..." Sasuke si fermò un attimo, non era abituato a parlare così tanto, nè a confidarsi, ma era giusto dirle tutto. Sakura continuava a stare in silenzio e lo strinse più forte, capendo la sua difficoltà ad aprirsi: "Non sapevo se mi amavi ancora ... sapevo solo di volerti vicino a me per farti capire quello che provavo, ma prima dovevo recuperare il nostro rapporto. L'occasione giusta si è presentata quando Kakashi ti ha obbligata a trasferirti a casa mia. Mi ero imposto con tutto me stesso di aiutarti, di farti capire che potevi contare su di me, come ai tempi dell'accademia ..." si fermò ancora: "Vivendo insieme e vedendo il tuo comportamento nei miei confronti ... il tuo rossore, il tuo balbettare ... ho capito che mi amavi ancora ma eri bloccata ... bloccata da un qualcosa che non riuscivo a capire ... ho cercato in tutti i modi di trattenermi dal dichiararmi perchè avevo capito che non eri ancora pronta, ma poi non c'è l'ho fatta e quella sera mi sono dichiarato. Dopo il tuo rifiuto mi sono sentito nuovamente solo e abbandonato a me stesso ... avevo già perso Itachi, una delle due persone più importanti della mia vita ... e avevo perso anche la seconda ... tu! ..." Sakura iniziò a piangere a quest'ultima frase, ma continuava a stare in silenzio perchè sapeva che non aveva ancora finito di parlare. Sasuke sentì le lacrime bagnargli il petto e portò la mano sulla guancia di lei per asciugargliela e accarezzargliela, per farle capire che andava tutto bene: ".... Poi quando ti ho visto con Kabuto comporre i sigilli dell'autodistruzione e lanciarti verso di lui, il mio cuore è andato in pezzi ... in quel momento ho desiderato morire anch'io... non avrei mai sopportato di vivere la mia vita senza te! ... Fortunatamente la tua guardiana si è sostituita a te, salvandoti da morte certa ... quando siamo arrivati in ospedale per sapere come stavi, l'hokage ci ha spiegato quello che era successo ... ero felice di saperti sana e salva, ma nello stesso tempo ero triste, perchè sapevo di non poterti avere al mio fianco ... poi ... Ino ci ha raccontato tutto!" "Ino?" Sakura non riuscì più a trattenersi maledicendosi per averlo interrotto ... ma stava venendo a conoscenza di tanti fatti che ignorava completamente. "Sì Ino! ... Ma ha fatto bene, perchè ha spiegato cos'era che ti bloccava, dandomi l'opportunità di riflettere meglio. Sapevo già che mi amavi, ma conoscendoti, sapevo anche che non avresti mai avuto il coraggio di confidarti con me, spiegandomi il tuo stato d'animo legato alla sterilità e quindi al tuo rifiuto ... l'unica maniera per farti aprire era quella di comportarmi e di parlarti in quel modo appena uscita dall'ospedale ..." si fermò un attimo, ricominciando ad accarezzarla su tutto il corpo con molta sensualità: ".... Sapevo già come sarebbe andata a finire ... ho aspettato tanto questo momento e non avevo più intenzione di perdere altro tempo .... è per questo che ho lasciato la finestra aperta, per portarti subito qua e dare sfogo finalmente al nostro amore!" Sakura si fiondò sulle sue labbra, quelle parole erano state le più belle che avesse mai sentito in tutta la sua vita, sentiva di amarlo di più e voleva dimostrarglielo con quel bacio, in cui mise tutta se stessa. Sasuke ricambiò all'istante, trasformandolo da subito in vorace ... la voleva, la desiderava con tutto se stesso, voleva unirsi nuovamente a lei. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Sakura percepì la sua erezione sfiorarle l'inguine, provando un principio di eccitazione. Con un colpo di reni si posizionò sopra di lui allargando le gambe attorno al suo busto, mentre le mani iniziavano ad accarezzargli in modo sensuale il torace. La prima volta era stato lui a portarla al massimo del piacere dopo averla fatta confidare, questa volta toccava a lei ... era inesperta ma sapeva che il suo istinto l'avrebbe guidata. Sasuke stava per ribaltare la posizione quando sentì le labbra di Sakura staccarsi dalle sue iniziando a scendere verso il petto, la lasciò fare beandosi di quelle emozioni che gli trasmetteva con quel tocco leggero dei suoi baci. Sakura toccava, baciava e leccava ogni parte del petto, sentendo gli ansimi di piacere di Sasuke, continuò spingendosi sempre più in basso, fino a sentire la sua erezione sfiorarle l'intimità facendola eccitare di più, ma voleva fare ancora qualcosa prima di unirsi a lui. Scese ancora più in basso fino ad arrivare all'altezza del membro teso e non provando nè dubbi nè incertezze, lo avvolse nella sua bocca. Era la sua prima volta in assoluto e non sapeva esattamente come comportarsi, ma iniziò a sentirlo indurirsi di più sotto il tocco della sua lingua e i gemiti rochi di Sasuke le avevano dato conferma di apprezzare la sua iniziativa. Sasuke portò le mani all'altezza della testa di Sakura aiutandola nei movimenti, lo stava facendo letteralmente impazzire e sicuramente avrebbe raggiunto l'apice del piacere molto presto, ma non voleva arrivarci in quel modo, voleva arrivarci con lei. Spostò le mani dalla testa alle spalle per portarla sopra di lui e baciarla. Le loro intimità entrarono in contatto e ormai giunti al limite, Sakura si lasciò scivolare lentamente verso il membro, aiutata da Sasuke. Erano nuovamente uniti. La rosa iniziò a muoversi lentamente su e giù aiutata sempre dal moro, fino ad alzarsi lentamente con il busto. I movimenti erano fluidi e lenti. Sasuke l'aiutava tenendola per i fianchi mentre il loro piacere iniziava ad aumentare ad ogni spinta, fino a richiederne sempre di più. Sakura iniziò a muoversi più velocemente e Sasuke portò le mani suoi glutei sodi della rosa, stringendoli e seguendo i movimenti sempre più veloci, ma gli mancava qualcosa ... gli mancava la sua bocca, il suo corpo, desiderava baciarla ... sempre tenendola stretta per i glutei, si alzò di scatto unendo i loro busti e baciando voracemente la sua bocca. I movimenti continuavano ad aumentare di velocità e di profondità, portando Sakura a staccarsi dalla bocca del moro, inarcando la schiena per il piacere che gli stava procurando quella danza. Sasuke tolse una mana da un gluteo portandola sul seno, mentre con la bocca catturò un capezzolo turgido, succhiandolo e mordendolo. L'eccitazione era al massimo, si stavano procurando fitte continue di piacere fino a raggiungere insieme l'orgasmo ... travolgendoli. Rimasero fermi in quella posizione per riprendere fiato e riportare alla normalità i loro battiti cardiaci.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Si ricomposero e si sdraiarono stremati ma felici. Si addormentarono così l'uno nelle braccia dell'altro. Non c'era più bisogno di parlare, si erano già detti tutto ... entrambi avevano liberato il loro cuore. Ora potevano vivere, insieme liberi di amarsi senza più segreti e bugie.

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Capitolo 48
*** capitolo 47 ***


L'alba arrivò e i primi raggi di sole svegliarono Sakura. Era coperta e abbracciata a Sasuke sentendo il suo respiro sul collo. Si scostò appena, per poterlo finalmente guardare. Anche se durante la notte avevano parlato e fatto l'amore due volte, il buio le aveva permesso di distinguere solo la sua sagoma. Iniziò ad accarezzargli i capelli e la guancia, facendo attenzione a non svegliarlo, si soffermò a guardare ogni centimetro del suo viso, trovandolo bellissimo. Il corpo coperto di Sasuke accanto a lei, era la conferma che tutto quello che era successo quella notte, non fosse stato il frutto della sua fantasia, ma la realtà: finalmente si erano dichiarati il loro amore! Il moro si svegliò all'istante sentendo il tocco delicato sulla sua pelle, riconoscendone subito la provenienza dall'odore di ciliegio ... era Sakura ... la sua Sakura! Fece finta di dormire, beandosi di quelle carezze che per tanto tempo aveva desiderato, sentendosi addosso lo sguardo della rosa ... ad un tratto la sentì togliere la mano, alzarsi e sedere sul letto. Aprì gli occhi intuendo già il motivo di quello scatto e sorrise beffardamente. Si mise a sedere anche lui, abbracciandola dai fianchi, baciandola sulla guancia e poggiando il mento sulla sua spalla destra. "Buongiorno!" "Sasuke .... ma?" Sakura era incredula e continuava a tenere gli occhi spalancati: l'armadio e il comò di Sasuke erano stati spostati nella parete di fianco alla finestra, mentre in quella di fronte al letto, c'erano l'armadio e il comò della sua stanza. Con il buio della notte non se n'era accorta. "Ma cosa, Sakura?" "Ma quelli erano nella mia stanza! Perchè ora sono qui?" Sasuke sorrise per poi baciarle la spalla, risalendo fino al collo e al suo orecchio: "Credevo di essere stato chiaro questa notte, quando ti ho detto che sei mia e non ti lascierò andare più via ... Voglio averti qui, nel mio letto ... voglio addormentarmi e svegliarmi con te accanto ... per tutto il resto della mia vita!" Sakura perse un battito e timidamente: "Mi stai forse dicendo che ...." "Che da oggi in poi vivrai con me!" Sakura voltò il viso per cercare le labbra di lui e baciarlo: non solo sapevano di amarsi ma ora avrebbero anche vissuto insieme per sempre. Non avrebbe mai immaginato di andare a convivere subito con lui, ma dopo tutti gli anni in cui si erano amati e i mesi in cui avevano abitato sotto lo stesso tetto, senza poter stare insieme, era quasi scontata la loro convivenza per recuperare il tempo perduto. Sasuke ricambiò il bacio iniziando ad accarezzarle i fianchi per poi risalire sulla schiena nuda. Sakura portò la sua mano destra sulla guancia del moro, mentre con l'altra, sorreggeva la coperta per coprirsi il seno. Il moro stava per approfondire le sue carezze, quando ad un tratto sentì lo stomaco della rosa brontolare. Sakura si staccò subito dalle sue labbra voltandosi dall'altra parte e abbassando il viso rosso dall'imbarazzo, portandosi poi il braccio destro all'altezza dello stomaco, mentre quello sinistro continuava a sorreggere freneticamente la coperta. "M-mi d-dispiace ... c-che v-vergogna!!" Sasuke si avvicinò a lei, con la mano destra le alzò il viso voltandolo con delicatezza verso di lui e, con dolcezza: "Ti ho già detto di non balbettare con me ... inoltre non ti devi vergognare se hai fame ... dopotutto è comprensibile ... hai sprecato molte energie ... QUESTA NOTTE!" sorridendo maliziosamente dopo aver detto le ultime due parole. Sakura diventò ancora più rossa: le ultime due parole l'avevano fatta vergognare ancora di più! "Aspettami qua ... vado in cucina a prendere qualcosa da mangiare!" La rosa lo vide voltarsi per alzarsi, ricordandosi all'istante che era nudo. Si voltò dall'altra parte rossa come un pomodoro: anche se avevano fatto l'amore due volte e avevano esplorato ognuno il corpo dell'altro, erano al buio ... si vergognava troppo a vederlo senza veli e ancor di più, mostrarsi nuda davanti a lui. Sasuke si alzò prendendo la sua vestaglia nera sopra il porta abiti accanto al comodino, si voltò verso Sakura iniziando ad indossarla, senza mostrare nessun imbarazzo per la sua nudità. La vide completamente di spalle mentre entrambe le mani stringevano fortemente le coperte attorno al suo corpo. Il moro alzò un sopracciglio mentre il volto era pensieroso. "Arrivo subito!" e uscì dalla camera socchiudendo la porta. La rosa cercò di calmarsi per l'imbarazzo e la vergogna che stava provando. Alzò il viso e si voltò verso destra, guardando la nuova sistemazione dell'armadio e del comò posti di fronte al letto dalla parte di Sasuke, continuò a girare lo sguardo fino ad arrivare davanti a lei dove era stata posta l'altra stessa mobilia: era chiaro e intuibile quale fosse l'armadio e il comò dell'uno e dell'altra. Scostò le coperte con le quali si era avvinghiata per coprirsi davanti a Sasuke, quando notò una macchia rossa sul lenzuolo: era sangue. Allungò le dita verso quella chiazza ormai secca ... rappresentava la perdità della sua purezza: era felice, perchè l'aveva donata all'amore della sua vita! Sentì dei passi lungo la scala: Sasuke stava tornando. Coprì immediatamente quella macchia per non fargliela vedere ... doveva trovare un modo per cambiare il lenzuolo ... si vergognava al pensiero che Sasuke potesse vederla! La porta si aprì e il moro entrò in camera con due vassoi stracolmi di vivande. "Sasuke! Va bene che ho fame, ma non penserai sul serio che mangi tutta quella roba?" L'Uchiha si avvicinò, sorridendo maliziosamente: "Lo so ... ma non ho più intenzione di uscire da questa stanza fino a questa sera ... quindi mi sono organizzato portando tante cibarie!" La rosa arrossì intuendo le intenzioni del moro riguardo la giornata e un pensiero fisso le passò per la testa: come avrebbe fatto a cambiare il lenzuolo? Sasuke appoggiò il vassoio con la colazione sul letto, mentre l'altro lo adagiò sul suo comò, poi chiuse la finestra ... ecco la soluzione! Doveva convincerlo ad abbassare la tenda oscurante, così non solo non avrebbe notato il lenzuolo macchiato, ma non si sarebbero nemmeno visti nudi! Sakura fece un sorriso maligno e vittorioso per l'idea che aveva avuto! "Perchè sorridi in quel modo?" sedendosi sul letto. "Oh no ... niente, niente ... stavo solo pensando alla sistemazione dei nostri armadi e dei nostri comò ... dunque, quelli dietro di te sono i tuoi, mentre quelli di fronte a me sono i miei ... ho indovinato?" Sorridendo istericamente. "Hai indovinato ... e comunque ti ho già detto che non sei brava a mentire!" portandosi una fetta di pane tostato alla bocca. Sakura era stata beccata in flagrante, ma non poteva dirgli il suo pensiero ... la imbarazzava troppo. Per fortuna Sasuke non aveva insistito chiedendole di quel sorriso. Guardò il vassoio per cercare qualcosa da mangiare ... c'erano le sue brioche! Ne prese subito una e iniziò a mangiarla, tenendosi sempre coperta il busto. "Ma non erano finite?" "Si ma ho fatto la spesa ... e sai che non mi dimentico mai niente!" "E quando l'hai fatta?" "Ieri ... i ragazzi hanno mangiato tutto quello che c'era in cucina ... poi, sai anche tu com'è Naruto quando si tratta di mangiare!" "I ragazzi? Ma quando sono venuti?" "La sera stessa dell'attacco contro Kabuto ... sono stati loro ad aiutarmi a spostare i mobili, a riordinare tutti i nostri vestiti, a togliere l'elevatore dato che non ne hai più bisogno e a ripristinare la scala com'era in origine. Poi i ragazzi mi hanno aiutato a pulire tutta la casa per il disordine e lo sporco che avevamo fatto, mentre le ragazze avevano altre faccende da sbrigare. Abbiamo finito tutto ieri sera verso le sei e mi sono affrettato ad andare a fare la spesa, prima che il supermercato chiudesse. Il tempo di riordinare la spesa, di farmi una doccia, per poi venirti a prendere davanti all'ospedale. E' per questo che Tsunade non ti dimetteva ... mi stava aspettando!" "Tsunade ti stava aspettando?" "Si ... i ragazzi le hanno parlato poco prima di venirti a trovare, raccontandole le mie intenzioni ... di farti mia!" Sakura arrossì di colpo: "C-cosa i-intendi per FARMI MIA? N-no gli avrai mica detto che ...." "Volevo fare l'amore con te? No, stai tranquilla ... anche se sicuramente l'avranno capito!" Il viso di Sakura divenne rosso fosforescente. "Perchè ti imbarazzi tanto? Anche loro lo fanno e Tsunade è una donna intelligente, inoltre credo che sia stato anche per questo che ti abbia dato un giorno di ferie ... l'ho preso anch'io ... oggi mi sostituisce Neji! ... E poi, abbiamo l'età per fare certe cose ... specie tu, che oggi compi diciannove anni!" "E' vero ... allora te ne sei ricordato!" "Non ho mai dimenticato il giorno del tuo compleanno ... nemmeno negli anni in cui ero considerato un traditore!" Sakura gli diede un bacio a fior di labbra ... non c'era più niente di cui parlare. Finito di fare colazione, Sasuke tolse il vassoio dal letto mentre la rosa guardava tutto il perimetro della stanza fino ad arrivare al comodino dalla parte del suo letto: perse un battito vedendo la foto dei suoi genitori. Si allungò prendendola fra le mani mentre Sasuke si era voltato vedendo tutta la scena. "Ho pensato di metterla li, come era nell'altra stanza!" "Hai fatto bene ... ti ringrazio!" "Abbiamo sistemato tutta la tua roba, tranne una ... non sapevamo dove volevi metterla!" Aprendo il cassetto del suo comodino e porgendole un oggetto avvolto in un tessuto. Sakura posò la foto dei suoi genitori e allungò le mani tremanti per prendere quell'oggetto, intuendone già il contenuto. Tolse il tessuto e sobbalzò: era la foto del team 7. "L'ho trovata dentro al cassetto del comodino e ...." "Questa va al suo posto, dove è sempre stata!" Posandola con cura accanto alla foto dei suoi genitori, sul comodino. Sasuke sorrise, quel gesto significava l'appianamento di tutte le divergenze avvenute in passato. Si mise sul letto accanto a lei: "Ora mi dici perchè prima ridevi in quel modo?" Sakura si voltò verso di lui sorpresa per quella domanda: sperava si fosse dimenticato, ma lui era Sasuke ... la persona con la memoria di ferro e che non lascia niente in sospeso! Le gote le si arrossarono e strinse più forte le coperte, che per tutto il tempo le avevano coperto il seno. Quel gesto non passò inosservato a Sasuke: l'aveva osservata a lungo, intuendone il motivo e ora ne aveva avuto conferma. "Sakura? Non mi dirai che ti imbarazzi a farti nuda, dopo quello che c'è stato fra di noi questa notte!" La rosa avvampò abbassando lo sguardo: "S-si ... cioè n-no ... be' ecco vedi ... si insomma ... era buio e io ... " continuando a strofinare le coperte nervosamente. Sasuke non perse tempo, le afferrò i polsi con la mano sinistra facendola sdraiare in malo modo sul materasso, poi con la mano destra le tolse le coperte ... Sakura rimase basita per quel gesto ... era immobilizzata con le braccia sopra la testa, sdraiata e completamente nuda davanti a lui. Sasuke guardò tutto il corpo della rosa, la quale arrossì ulteriormente per poi sentirsi dire: "Sei bellissima!" Sakura perse un battito, non solo il tono della voce era stato dolce, ma anche sensuale e passionale. Sorrise mentre il rossore iniziava a diminuire. "Non voglio che ti imbarazzi o ti vergogni davanti a me ... e non voglio più segreti! D'ora in poi dovremo essere sempre sinceri fra di noi ... me lo prometti?" La rosa annuì. Sasuke le lasciò i polsi e si mise a cavalcioni sopra di lei iniziando a slacciarsi la cintura della vestaglia, facendole intuire le sue intenzioni. Sakura continuava a guardarlo dritto negli occhi anche dopo che il moro si era svestito. "Guardami! ... Guardami come io ho guardato te!" La rosa ubbidì a quella richiesta, spostando il suo sguardo molto lentamente, dai suoi occhi, al suo torace e al suo membro già eretto. Avvampò: sapeva che era dotato, l'aveva sentito ... ma vederlo era un'altra cosa, anche se iniziò a provare una certa eccitazione. Sasuke sorrise e la prese per i fianchi spostandola verso il centro del letto, quando il suo sguardo finì sulla chiazza rossa nel lenzuolo. Sakura se ne accorse: "Mi dispiace ... io ..." "Non mi importa ... basterà trattarla a mano!" prendendole le gambe e posizionarle attorno ai suoi fianchi: aveva ben altro in mente anzichè pensare a quella macchia, del tutto prevedibile, avendo fatto l'amore per la prima volta. Sakura pensò alla sua frase e un'ira improvvisa si impossessò di lei. "Cos'hai detto? Trattarla a mano? Guarda che ci sono degli ottimi smacchiatori, non c'è bisogno di fare il bucato a mano!" Sasuke nel mentre si sdraiato sopra di lei: "Va bene ... usa Linda ... o se preferisci buttalo via ... ma ora ... dai retta a me!" penetrandola dolcemente e portando Sakura a rilassarsi all'istante, lasciandosi trasportare entrambi, verso il limbo del piacere. Anche quella volta raggiunsero l'apice insieme e Sasuke si spostò lentamente da lei rimanendo a pancia bassa contro il materasso, mentre Sakura era supina. Ripresero fiato e il moro allungò il braccio per prendere la coperta e coprire i loro corpi, fino all'altezza dei loro fianchi. Stremati, si addormentarono così. Sakura si svegliò verso le tre del pomeriggio. Durante la notte avevano dormito circa tre ore per poi svegliarsi subito dopo l'alba ... avevano bisogno di recuperare le energie specie dopo tutto quel "movimento". Sentì la mano di Sasuke sopra il suo seno e si voltò verso di lui a guardarlo: dormiva ancora. Cercò di voltarsi per guardarlo meglio, ma il moro iniziò a svegliarsi anche lui stringendo un pò di più il seno nella sua mano. "Ben svegliato!" Il moro le sorrise e vedendo dov'era la sua mano decise di approffittarne, toccando e massaggiando il seno sinistro di Sakura. "Sasuke ...non mi dire che non ne hai avuto abbastanza!" "Non ne ho mai abbastanza, quando si parla di te ... comunque adesso ho fame!" togliendo la mano e alzandosi per prendere l'altro vassoio con altre cibarie. Si misero a mangiare in silenzio sul letto, guardandosi negli occhi e sorridendosi di continuo. "Ah ... Sakura, questa sera ci aspettano i ragazzi alla sette da Ichikaru!" La rosa sorpresa: "Alle sette? Da Ichikaru?" "Si, per festeggiare insieme il tuo compleanno!" Sakura sorrise timididamente: "Va bene ... e poi è da tanto che non mangio più il ramen di Ichikaru!" "Anche noi ... è da quella sera che non ci andiamo più ... è iniziato tutto in quel posto e ci siamo ripromessi di ritornarci tutti insieme ... con te ... quando tutte le nostre incomprensioni sarebbero state appianate!" La rosa abbassò il capo ripensando alla sera del loro litigio ... era passato più di un anno e di cose ne erano successe veramente tante ... finalmente si era risolto tutto ... per il meglio. "Capisco ... Ma? ... Anche Naruto non è mai più ritornato da Ichikaru? Mi sembra così strano ... lui che adora il ramen!" "E' stato proprio Naruto a proporre questo accordo ... e per quanto riguarda il ramen ... be' lo ha sempre mangiato ... tra quello cucinato da Hinata e i preconfezionati ... non ha mai smesso ... è disgustoso pensare a quanto sia resistente il suo stomaco!" Sakura rise di gusto, quello che aveva detto Sasuke era la pura verità: Naruto mangiava il ramen come respirava l'aria! "Chissà se ho un vestito adatto per questa sera ... non ne ho tanti!" "Non mi preoccuperei se fossi in te ... Ti ricordi quando ti ho detto che le ragazze avevano delle faccende da sbrigare, mentre noi altri pulivamo casa? ... Be' hanno fatto shopping tutto il giorno per te ... riempiendoti l'armadio ... Ino aveva il comando assoluto!" Sakura lo guardò pensierosa e sorpresa: Ino e le ragazze avevano fatto shopping per lei? Ma allora l'altra sera quando le aveva viste dalla finestra dell'ospedale piene zeppe di sporte ... erano tutte per lei?! Sorrise felice: "Se c'era Ino al comando, ci credo che mi abbiano riempito l'armadio ... sai quanto hanno speso? Così potrò rimborsarle!" "Di questo non ti devi preoccupare ... è il nostro regalo di compleanno!" "Ah ... va bene!!" Il viso di Sakura era tra l'incredulo, la sorpresa e la contentezza. Il moro prese diversi pomodori e iniziò a tastarli per sentire quale fosse il più maturo. Sakura osservò la gestualità delle sue mani ... era la stessa che aveva usato mentre le toccava il seno ... poi si ricordò di quella volta in cui le ragazze si confidarono sui nomignoli che usavano i loro ragazzi ... la vena sopra la tempia iniziò a pulsarle. "Sasuke!!! Non ti azzardare a darmi certi nomignoli ... altrimenti non mi farò nessun problema a usare uno dei miei micidiali pugni su di te, mi sono spiegata?" Il moro da subito non capì a cosa la rosa si stesse riferendo, ma poi guardano il pomodoro e il viso arrabbiato di lei, gli venne in mente anche a lui quell'episodio. Sorrise fra sè e sè e decise di stuzzicarla un pò, ma non tanto ... non ci teneva ai suoi pugni! "E io che speravo di chiamarli ... i miei bei pomodori maturi!!" "Cooooosaaaaa!" "Calma, calma ... non ti arrabbiare .... stavo scherzando!" ridendo sonoramente sotto lo sguardo contrariato della rosa, poi la guardò con estrema dolcezza: "Non mi permetterei mai!" Sakura si rilassò e gli sorrise per poi ricominciare a mangiare. Quando finirono, Sasuke tolse il vassoio e solo in quel momento fece caso ai vestiti del giorno prima finiti per terra. Si chinò per prenderli e metterli a posto, quando prese fra le mani il completo intimo di Sakura, lo guardò e lo toccò con molta sensualità: "Peccato non avertelo visto indosso!" voltandosi verso la rosa con un sorriso malizioso. "Ma sei un pervertito! ... Adesso vado a farmi una doccia!" lanciandogli addosso entrambi i cuscini e precipitandosi, ridendo, in bagno. Sasuke si liberò dei cuscini ma la rosa si era già chiusa alle spalle la porta del bagno: era stata fulminea. Il moro continuò ad alternare il suo sguardo tra l'intimo che teneva in mano e la porta dietro la quale era scomparsa Sakura: appena sentì il rumore dell'acqua gli comparve un sorriso malizioso sulle labbra, dirigendosi anche lui in bagno. Dopo più di un'ora, Sakura ritornò in camera avvolta dall'accappatoio, mentre il moro iniziava ad asciugarsi i capelli. "Sakura che ore sono?" "Quasi le cinque e mezza!" "Allora inizia a prepararti ... prima di andare da Ichikaru vorrei portarti in un posto!" "V-va bene!" La rosa rimase perplessa: dove aveva intenzione di portarla? Scrollò le spalle ... l'avrebbe saputo a breve! Si diresse verso il comò alla ricerca dell'intimo. Iniziò ad aprire tutti i cassetti, notando che erano pieni zeppi di vestiti. Sorrise vedendoli ... erano veramente belli! D'altronde Ino era e sarebbe sempre stata la regina indiscussa della moda! Arrivò ad aprire l'ultimo cassetto: tutto il contenuto era avvolto da una carta regalo con sopra un biglietto. La rosa lo prese, iniziando a leggerlo: Fronte spaziosa ... ti saranno utili!" Sakura tolse la carta con mani tremanti ... quella frase, conoscendo Ino, non era molto rassicurante! Infatti i suoi sospetti vennero confermati vedendo il contenuto del cassetto: era tutta biancheria intima tremendamente provocante e sexy. "Ino-pig!!! Questa me la paghi!" La rosa iniziò a cercare qualcosa di "sobrio", ma più cercava più si ritrovava fra le mani completini sempre più sexy ... fin quando non ne trovò uno: era bianco tutto lavorato in pizzo con l'effetto vedo e non vedo! Rassegnata all'idea di indossarlo, non si accorse che Sasuke aveva spento l'asciugacapelli ed era uscito dal bagno. "Ecco ... ho finito!" La rosa sobbalzò per non essersi accorta di niente e si voltò verso di lui. Sasuke la guardò con indosso quel completino intimo ... davvero niente male! "Sakura ... ma così mi provochi!" togliendosi l'asciugamano che lo copriva dai fianchi in giù, mostrando la sua erezione e precipitandosi verso di lei. La rosa cercò di respingerlo allungando le braccia sul suo petto. "Sasuke insomma!!! L'abbiamo appena fatto anche sotto la doccia!" Ma di certo due braccia esili come le sue non potevano fermare l'Uchiha se poi questi aveva già in mente certi progetti! Infatti le tolse le braccia con estrema facilità per fiondarsi sul collo e iniziare a baciarla: "Veramente ero venuto in bagno con te ..." passando dal collo alle spalle "... per accertarmi che non avessi più vergogna e imbarazzo di me ..." iniziando a stuzzicarle con la lingua il lobo dell'orecchio, sapendo di farla impazzire "... poi non ho resistito e mi sembra di ricordare che anche tu non ti sia tanto opposta ..." portando la mano a stuzzicarle l'intimità sopra le mutandine già umide " ... come adesso!" afferrandola per le natiche per poi issarla sopra il comò, scostandole da un parte il pizzo dell'intimo e ...... Sakura stava riprendendo fiato dopo aver raggiunto l'apice del piacere insieme a Sasuke, appoggiato con il viso sopra la sua spalla, anche lui intendo a regolarizzare il respiro, con le sue esili mani iniziò ad accarezzargli la testa e con il fiato ancora corto: "Adesso però basta ... altrimenti facciamo tardi!" Sasuke si alzò dalla spalla dandole un bacio a fior di labbra: "Ok ... tanto abbiamo tutta la vita davanti!" Si staccò totalmente da lei raggiungendo il suo armadio per vestirsi e la rosa fece lo stesso. Sasuke indossò dei pantaloni neri come la maglia, l'unica parte colorata, era il simbolo del clan stampato dietro, all'altezza del collo. Il suo abbigliamento era in assoluto contrasto con quello di lei che aveva indossato una minigonna, non molto corta, bianca e una magliettina attillata a maniche lunghe rosa. La maglietta era abbastanza scollata tanto da mostrare la linea d'unione dei suoi seni, Sakura si guardò allo specchio: "Devo cambiare maglia ... questa è troppo scollata .... lo sapevo che Ino-pig avrebbe esagerato!" afferrando i lembi dell'indumento per sfilarlo, quando Sasuke le bloccò le mani: "No ... non toglierla ... stai benissimo ... e per quanto riguarda Ino ... be' ... non mi dispiacerebbe se andassi sempre con lei a fare shopping ... specie per comprare l'intimo!" facendola arrossire. "Dai smettila Sasuke!! ... Fammi finire di pettinare!" Sakura si voltò leggermente arrossata ma con il sorriso sulle labbra. Prese la spazzola appoggiata sopra la specchiera e iniziò a pettinarsi .... poi: "Sasuke? Hai visto per caso il mio fermaglio? Ci sono solo le mie mollette e ...." "Ti preferisco con i capelli sciolti ... potresti non legarli più?" avvicinandosi a lei e accarezzandole dolcemente la lunga chioma rosa. "Va bene ... però le mollette le indosso lo stesso ... hanno un valore molto importante per me, sono un regalo di Amy!" E iniziò a raccontargli dei bei momenti trascorsi con quella meravigliosa bambina delle montagne dell'est. Verso le sei e mezza: "Se pronta Sakura?" lei annuì. Sasuke andò ad aprire la finestra e molto maliziosamente: "Così facciamo prima a rincasare!" Sakura questa volta non si imbarazzò ma gli sorrise, poi si avvicinò alla finestra guardando i tetti delle case e il suo sguardo divenne triste, pensando a tutte le volte che anche lei aveva saltato sopra quei tetti ... per oltre un anno non aveva più potuto usare le sue doti ninja ... ora era guarita, ma non sapeva se era ancora in grado di utilizzarle. Sasuke le lesse nel pensiero e le porse la mano: "Provaci ... Ci sono io con te!" Sakura si voltò verso di lui e gli prese la mano intrecciando le dita alle sue. Si sentiva al sicuro, protetta e rassicurata ... come tutte le altre volte che Sasuke le aveva detto la stessa frase. Si voltarono verso la finestra ed insieme balzarono sopra i tetti.

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Capitolo 49
*** capitolo 48 ***


Sasuke saltava sui tetti continuando a tenere le dita della mano intrecciate a quelle di Sakura, non le toglieva gli occhi di dosso per accertarsi che non avesse nessun tipo di difficoltà ed essere pronto ad intervenire, qualora la rosa perdesse l'equilibrio o la forza nei salti. Sakura balzava sui tetti leggera come una farfalla, si sentiva bene e sicura, inoltre, sapeva di contare sull'aiuto di Sasuke che continuava a tenerle la mano e lo sguardo fisso su di lei. Ad ogni salto acquistava sempre più sicurezza e aveva notato di non avvertire nessun tipo di stanchezza, nonostante fosse stata per un lunghissimo periodo, una semplice civile: ora, dopo tanto tempo, sentiva nuovamente il chakra ninja scorrere in lei. "Sakura scendi!" La rosa fu attirata con delicatezza dal moro verso la strada. "Perchè Sasuke? Non sono stanca, posso continuare!" "Lo so, ho visto ... ma ti avevo detto che ti volevo portare in un posto!" "E' vero, scusami me ne ero dimenticata ... ma dove mi stai portando?" "Oltre che noiosa sei anche curiosa ... aspetta siamo quasi arrivati!" Camminavano fianco a fianco per le vie di Konoha mentre le loro dita continuavano ad essere intrecciate, ma il moro aveva allentato la presa. La rosa se ne accorse e ne intuì il motivo. Sasuke era una persona tendelzialmente riservata, si era aperto completamente e solamente con lei, ora erano in un luogo pubblico e mostrarsi in certi atteggiamenti non lo rendavano a proprio agio. A lei non interessava farsi vedere mano nella mano con Sasuke da tutto il villaggio, a lei interessava solo stare con lui, così sciolse l'intreccio delle dita con le sue. Il moro non oppose resistenza e si voltò verso di lei vedendola sorridere amorevolmente. Sasuke contraccambiò il sorriso come segno di gratitudine ... lei aveva capito quanto fosse difficile per lui mostrare i suoi sentimenti in pubblico ... era e sarebbe rimasto sempre un Uchiha ... riservato al mondo, ma aperto con la donna della sua vita. Ad un tratto si fermò e attivò lo sharingan girando su se stesso a 360 gradi, "Siamo arrivati e non c'è nessuno nei paraggi!" Sakura si guardò attorno ... ma allora era proprio una persecuzione? Anche se questa volta non avvertiva tutta quella sofferenza come in passato: erano fermi davanti a quella panchina. "Sasuke mi spieghi perchè ci siamo fermati proprio qua?" "Perchè questo è un posto speciale per noi ... questa panchina è stata l'unica spettatrice della nostra storia ... ha visto entrambi i nostri rifiuti ... mi sembrava giusto interrompere questo legame così sofferente ... volevo e voglio renderlo un posto speciale per noi due!" "E' per questo che ti sei fermato qua ieri sera?" "Si ... e sempre davanti a questa panchina vorrei darti il mio regalo!" Sakura rimase sorprsa per quelle parole: non solo voleva rendere quel posto speciale per loro, ma voleva darle anche un regalo! Ma che regalo? Lui gliela aveva già fatto ed era stato il più bello della sua vita, contraccambiando il suo amore! Lo vide tirare fuori dalla tasca dei suoi pantaloni un piccolo sacchetto di velluto blu. "Sai ... quella sera in cui mi hai rifiutato ... non mi hai lasciato finire di parlare ... e vorrei farlo ora!" La rosa trattenne il fiato: "Sakura ... ti aspetterò sempre, perchè tu sei la persona più importante della mia vita e .... Ti amo ... ti amo con tutto me stesso!" La rosa continuava a rimanere ferma immobile davanti a lui, mentre dai suoi occhi iniziarono a scendere calde lacrime ... anche se le aveva dimostrato in tutti i modi di amarla, sentirgli pronunciare quelle due semplici parole, le avevano riempito il cuore di gioia e di felicità ... Il moro le sorrise e le porse il sacchetto: "Vorrei che accettassi questo!" Sakura era ancora scossa per quella dichiarazione e prese il sacchetto tra le mani tremanti e lo aprì. Con le dita estrasse molto lentamente il contenuto: era una catenina con un ciondolo .... un ciondolo a forma di ventaglio. Sakura perse un battito. Sasuke le aveva regalato una catenina con lo stemma del suo clan. Era noto a tutti che quando un membro degli Uchiha regalava un monile con il loro stemma, questo simboleggiava il giuramento, sul loro codice d'onore, di amore eterno e niente e nessuno avrebbe mai potuto spezzarlo! Sakura piangeva di gioia mentre continuava a guardare negli occhi Sasuke: "Lo accetto con tutto il mio cuore ... potresti per favore aiutarmi a mettermela?" Il moro le sorrise e prese la catenina fra le mani. Aprì il gancetto e si avvicinò di più al corpo di Sakura, per poi allungare le mani dietro al suo collo per agganciarle la catenina. La rosa continuava a rimanere immobile davanti a lui, inebriandosi del suo odore che mai si sarebbe stancata di sentire. "Fatto!" Sakura abbassò lo sguardo sulla sua scollatura per ammirare il ciondolo e il suo significato. "Sasuke? ... Sta arrivando qualcuno?" "Come?" gli occhi del moro diventarono rossi e dopo qualche secondo tornarono neri come la pece. "No, almeno per i prossimi cinque minuti! Perchè?" "Perchè vorrei fare questo!" Sakura si alzò sulle punte dei piedi portando le sue braccia dietro al collo del moro stringendo fra le dita i suoi capelli, poi, con molta lentezza e sensualità, appoggiò le labbra sulle sue. Sasuke rispose al bacio, assaporando ancora quelle labbra così morbide e carnose, mentre le loro lingue iniziarono una danza particolarmente lenta ma molto passionale. Si staccarono dopo qualche minuto per riprendere fiato e per evitare l'arrivo di qualche cittadino. "Ti amo anch'io Sasuke ... ti ho sempre amato ... e ti amerò per sempre!" Il moro appoggiò la fronte su quella di lei: "Lo so e ... grazie!" "Ora dobbiamo andare Sasuke ... siamo già in ritardo!" Si incamminarono non facendo caso al fermaglio sulla strada vicino alla panchina. Era quello della rosa, lo stesso che la sera prima il moro le aveva tolto ... ma lei non ne aveva più bisogno perchè apparteneva alla Sakura del passato, mentre ora era una donna a tutti gli effetti e stava iniziando a vivere il suo futuro accanto all'uomo della sua vita. I ragazzi arrivarono puntuali da Ichikaru: Naruto sprizzava gioia da tutti i pori, finalmente poteva mangiare ancora quel ramen così buono!!! Non era solo il biondo euforico per quell'occasione, ma anche Ichikaru: era da più di un anno che non vedeva i ragazzi ... dopo quella famosa sera. Si era sentito responsabile per quello che era successo, non solo non era intervenuto, ma a causa del suo difetto di parlare troppo, nel giro di qualche giorno il litigio avvenuto fra i ragazzi e Sakura era diventato di dominio pubblico. "R-ragazzi!!! C-che bello ... finalmente vi rivedo!" "A chi lo dici Ichikaru ... non vedo l'ora di mangiare il tuo ramen!!" Naruto iniziava già ad annusare il profumo del suo piatto preferito, mentre una leggera bava iniziava a scendergli dall'angolo sinistro della bocca. "Naruto!!! Un pò di contegno!!! .... neanche Akamaru sbava in quella maniera ... che seccatura!" "Non è colpa mia Shikamaru se adoro il ramen!" "Non c'è nessun problema Naruto, te lo preparo subito, mentre vi faccio accomodare ... otto persone, vero?" "No, dieci ... stiamo aspettando anche Sasuke e Sakura!" "Ho capito bene Neji? Hai proprio detto ... Sakura?" I ragazzi annuirono all'unisono. "Mi avete reso particolarmente felice ... e per ringraziarvi vi offro io la cena ..." poi Ichikaru vide Naruto con gli occhi a forma di cuore " ... UNA porzione a testa!" non poteva permettersi di offrire tutta la cena al biondo, altrimenti avrebbe rischiato il fallimento, conoscendo quante porzioni riusciva ad ingurgitare in una sola sera! "Uffa!! Solo una?" "Naruto accontentati!" Hinata lo accarezzò delicatamente sulla guancia. "Va bene ... sempre meglio che niente, speriamo solo che arrivino presto ... inizio già ad aver fame ... strano però sono in ritardo di cinque minuti ... Sakura-chan è sempre stata puntualissima!" "Forse saranno stati trattenuti!" Kiba mostrò un sorriso malizioso. "Dovranno pur recuperare il tempo perduto ... che seccatura!" "Ma siamo sicuri che sia andato tutto bene? ... Si insomma ... non sappiamo se Sakura-chan ..." "Naruto ma che stai dicendo? Lo sanno tutti che fronte spaziosa è innamorata dell'Uchiha dall'età della pietra e adesso che tutto si è risolto per il meglio ..." Ino non riuscì a finire la frase che proprio in quel momento entrarono Sasuke e Sakura. Rimasero tutti incantati a vedere la bellezza di Sakura, non solo per l'abbigliamento ma anche per il viso, più rilassato più sicuro ... più donna! "Wow Sakura-chan, sei bellissima!" La rosa arrossì sentendo quel complimento, ricordandosi di quando, quella stessa mattina, Sasuke le disse la stessa cosa, anche se in contesti completamente diversi. "Ehi dobe dacci un taglio!" "Che ho detto di male teme! Ho detto solo che è ..." ma non finì la frase vedendo Sasuke attivare lo sharingan: non avrebbe permesso a nessuno di dire che la sua donna che era bellissima ... questo era un onore che spettava solo a lui! "Va be', ho capito teme .... Sakura -chan .... auguri di buon compleanno!" Naruto si fiondò su di lei per abbracciarla seguito a ruota da tutti gli altri. "Vi ringrazio ... e grazie anche per il vostro regalo!" "Ti sono piaciuti i vestiti?" "Certo Temari, sono bellissimi ... ciao Ichikaru!" "Ciao Sakura ... t-tanti auguri di buon compleanno ... ho detto con tutti che un piatto di ramen ve lo offro io, ma dato che tu sei la festeggiata ti offro tutto quello che vuoi!" "Ti ringrazio!" sorridendogli allegramente. "Allora anche per il mio compleanno verrò qua da te Ichikaru, così potrò mangiare tutto il ramen che voglio senza pagare un solo yen!" "Con te Naruto la questione è molto diversa ... se ti offrissi tutto il ramen che vuoi posso dichiarare da subito fallimento!" Ichikaru fece ridere tutti i presenti. Sakura si mise a sedere vicino alle sue amiche come ai vecchi tempi ... maschi da una parte, femmine dall'altra. Il ciondolo che portava al collo non passò inosservato a nessuno: tutti conoscevano il significato di quel ciondolo, ed erano felici per i loro amici, ma evitarono di fare domande per non creare imbarazzo, dopotutto erano lì per festeggiare il compleanno di Sakura, ma soprattutto, erano tutti insieme ... tutti amici ... VERI amici! Nell'ultimo anno avevano dovuto superare una prova difficilissima, comprendendo a pieno i sentimenti e il significato della parola amicizia. L'amicizia non è solo il saluto giornaliero, le uscite in compagnia, il ridere insieme e qualche confidenza ... ma è il rispetto e la lealtà assoluta ... sì, perchè il vero amico non è colui che ti asciuga le lacrime, ma è colui che ti aiuta a versarle ... il vero amico ti aiuta nel momento del bisogno! I ragazzi lo avevano finalmente capito: dopo aver sparlato alle spalle di Sakura si erano impegnati per aiutarla nel processo di guarigione ignorando le sue lamentele e arrivando, in alcune occasioni, ad usare le maniere forti, ma lo avevano fatto per il suo bene ... mentre la rosa aveva compreso quanto fosse importante, non solo aiutare gli altri ma anche chiedere aiuto in caso di difficoltà ... e la cosa più importante, è che tutti avevano imparato a rispettarsi a vicenda mostrandosi leali fra di loro. Il ramen venne preparato alla velocità della luce sotto le mani esperte di Ichikaru. Naruto si fiondò sulla ciotala finendo subito il contenuto mentre gli altri avevano appena preso tra le bacchette gli spaghetti. "Ichikaru sei sempre il migliore ... me ne porti ancora?" I ragazzi erano disgustati, mentre Hinata rideva compiaciuta nel vedere il suo ragazzo mangiare con tanta passione. Sasuke e Sakura si lanciavano spesso delle occhiate, sentendo il bisogno di unire i loro sguardi, se ne accorsero tutti ad eccezione di Naruto troppo concentrato sulle ciotole di ramen che arrivavano al tavolo, alla stessa velocità con cui lui le mangiava e ne ordinava. "Ehi fronte spaziosa? Non ti sei ancora stancata di guardare il tuo bel moro?" "Ino-pig!!" la rosa arrossì per essere stata scoperta. "Che c'è? Ti ho fatto una semplice domanda ... e poi quel ciondolo spiega tante cose!" "Già!" la rosa lo guardò sorridendo. "Ma dimmi una cosa fronte spaziosa ...." Ino si era avvicinata al suo orecchio per non farsi sentire, non tanto dalle ragazze, ma dai ragazzi: "... ho fatto bene a lasciarti nella sporta quel completino nero? ... Sasuke lo ha apprezzato vero?" "Ino?? Dobbiamo parlare di tutti quei ...." Sakura senza rendersene conto aveva alzato la voce attirando l'attenzione di tutti i presenti, tranne sempre quella di Naruto. Anche Ino alzò la voce, anche perchè voleva sapere certi particolari ... dopotutto lei le aveva raccontato la sua prima volta con Shikamaru! "Che c'è da parlare fronte spaziosa! ... Era ora che indossassi qualcosa di sexy, anzichè continuare ad usare quelle mutande con le stampe di or..." ma Sakura molto velocemente le tappò la bocca, non le avrebbe mai permesso di raccontare a tutti che prima indossava biancheria intima con stampe di orsacchiotti e cuoricini! "Ino adesso basta o giuro che d'ora in poi ti chiamerò solo PIG!" Kiba prese la palla al balzo per iniziare a divertirsi: "Ino di un pò ... è così che stuzzichi quello svogliato di Shikamaru? Con la biancheria intima?" "E sexy aggiungerei, mio caro Kiba!" Shikamaru per poco non si affogò con il ramen. "Ehi Ino, ma ti sembra di dire certe cose?" "Che c'è di male amore mio ... tu stesso mi salti addosso quando me li vedi indossare!" "... che seccatura!" il Nara era rimasto senza parole mentre il suo viso era completamente rosso. In quel momento Naruto aveva ordinato la sua settima porzione di ramen e mentre la aspettava, aveva ascoltato solo una parte dei discorsi di Ino, Kiba e Shikamaru. Naruto appoggiò il gomito destro sul tavolo mentre la mano sorreggeva la faccia e il mignolo sinistro esplorava le sue narici: "Personalmente ritengo che i completi più sexy sono quelli che faccio indossare alla mia Hinata ...." la corvina sbiancò, sperando che non dicesse proprio quel particolare, mentre Neji iniziava a fulminare con lo sguardo il biondo: non riusciva a perdere quel senso di protezione che lo legava alla cugina! " ... adoro e mi eccito un sacco quando le vedo indossare l'intimo con le stampe delle ciotole di ramen!" Hinata svenne all'istante, la faccia dei ragazzi era da zombie, Sasuke continuava a mangiare imprecando quanto fosse dobe, mentre Sakura e Neji colpirono con potenza la faccia di Naruto facendolo volare fuori dal locale, urlando: "BAAAAKA!!!" Fortunatamente la porta del locale si aprì nello stesso istante in cui il biondo volò fuori, andando a sbattere contro il muro di fronte. "Naruto non so cos'hai combinato ... ma conoscendoti avrai certamente fatto qualcosa da baka!" "Ahi ... ahio, ma cos'ho detto .... ma .... sei proprio tu? .....SAAAAAIIII!" L'urlo di Naruto fece voltare i ragazzi e riprendere i sensi alla povera Hinata ancora rossa dall'imbarazzo. Sai era tornato! Sakura era felicissima di rivedere il suo amico dopo tanto tempo e senza pensarci, gli corse incontro abbracciandolo calorosamente. Sasuke aveva osservato la scena con la coda dell'occhio e, anche se Sai non gli andava a genio, capiva la felicità della sua ragazza. Quel sentimento di gelosia che provava in passato verso quel ragazzo così particolare, era scomparso e tutto grazie alla consapevolezza che il cuore di Sakura gli apparteneva e gli sarebbe appartenuto per l'eternità: Sakura gli aveva giurato amore eterno nello stesso istante in cui aveva accettato il ciondolo! "Sai!! Che gioia poterti rivedere sano e salvo!" "Anche per me Sakura ... ma ancora di più, dopo aver saputo quello che hai fatto contro Kabuto ... hai dimostrato non solo un grande coraggio, ma anche tanto altruismo!!! ... Per fortuna è finito tutto per il meglio e ora ... sei guarita completamente!" Staccandosi dall'abbraccio e ammirando la figura della rosa, notando subito il ciondolo che portava al collo. Si voltò verso l'Uchiha, che continuava a guardare la scena con la coda dell'occhio, accennandogli un mezzo sorriso e annuendo leggermente il capo: finalmente anche lui aveva compreso l'amore segregato nel suo cuore per Sakura. Sai non era un ragazzo particolarmente loquace a causa della sua educazione, ma aveva imparato a conoscere e ad intuire ogni singolo comportamento delle persone, grazie anche all'appoggio dei suoi amici. Aveva quindi capito, da tempo, che Sasuke provava un sentimento molto forte nei confronti della rosa ... un sentimento che lui stesso rifiutava di accettare. Fortunatamente lo aveva compreso e accettato ... e il ciondolo ne era la dimostrazione. Sakura era radiosa e molto più bella di quello che lui stesso ricordasse e il merito, sicuramente, era legato all'amore corrisposto dell'Uchiha. La chiamava racchia per prenderla in giro, ma in realtà aveva sempre pensato che fosse una bellissima persona, non solo nell'aspetto ma anche nel cuore, ma mai si sarebbe innamorato di lei ... era e sarebbe sempre stato una persona incapace di lasciarsi trasportare da quel sentimento! "Dai Sai, vieni e unisciti a noi!" Kiba aveva preso una sedia dal tavolo accanto per farlo sedere insieme a loro. "Ti ringrazio Kiba ... sono venuto apposta per festeggiare insieme a voi il compleanno di Sakura! Ah ... scusami Sakura, ma non ho avuto tempo di prenderti un regalo!" "Ma cosa dici Sai! Me lo hai già fatto ... sei qui con me, ... sei qui insieme a noi, sano e salvo!" Naruto ritornò dentro al locale massaggiandosi non solo il viso a causa dei due pugni ricevuti, ma anche il bernoccolo formato sulla testa a causa dell'impatto contro il muro. "Ehi ma mi volete spiegare perchè mi avete picchiato?" Tutti i presenti si voltarono verso il biondo con sguardo minaccioso ... se avesse detto ancora qualcosa in riferimento alla biancheria intima di Hinata, sarebbe morto all'istante! La corvina era sorretta da Ten Ten, mentre Temari cercava di farle aria con dei tovaglioli per farle riprendere completamente i sensi. Il biondo non riusciva a capacitarsi di quegli sguardi, non gli sembrava di aver detto niente di particolare, ma smise di pensare e di ragionare quando Ichikaru gli disse che era pronta la sua settima porzione di ramen: Naruto si precipitò subito a mangiarla, ordinandone immediatamente un'altra per non aspettare troppo. "Allora Sai! Cosa ci racconti?" "Niente di quello che non sapete già Shikamaru ... La mia squadra anbu è stata impegnata a catturare tutti i rivoltosi, la missione non è stata particolarmente difficile, dato che avevano perso i loro nuovi poteri con la morte di Kabuto!" "Quindi non c'è più pericolo di nuovi attacchi?" "Esatto Ten Ten ... per il momento siamo tornati alla normalità!" "Perchè dici, per il momento?" "Ino ... non bisogna mai abbassare la guardia ... ma forse parlo così a causa della mia educazione e del mio modo di essere!" "Ba ... aboa ... betti bi ..." "Dobe, non parlare con la bocca piena!" Naruto inghiottì tutto: "Ma allora smetti di essere un anbu? In fin dei conti non c'è più motivo che rimani con loro!" "No Naruto ... continuerò ad essere un anbu ... sono come me ... persone senza particolari sentimenti e senza unioni ... sono loro ora la mia famiglia! Inoltre continueremo nelle nostre missioni per accertarci che la pace continui a regnare!" "E' un peccato non averti più qua con noi ... però se questo è il tuo desiderio, allora sono felice per te ... te lo dissi qel giorno in ospedale e te lo ripeto anche adesso!" "Grazie Sakura! Però non preoccuparti ... appena ritornerò a Konoha verrò a trovarti e staremo ancora tutti insieme, proprio come adesso!" "Già è vero ... come facevi a sapere che eravamo tutti qua da Ichikaru?" "Me lo ha detto Tsunade ... Sakura!" "Sei stato a palazzo?" "Si Ten Ten ... sono tornato più di un'ora fa dalla missione e come da regolamento, io e la mia squadra dovevamo fare rapporto all'hokage ... è stata lei a fermarmi, mentre gli altri si erano congedati, per dirmi che vi avrei trovati qua!" "Per caso sai se ..." "Se ti stai chiedendo se verrà qua anche lei ti dico già di no Sakura! Nè Tsunade, nè Kakashi verranno e non perchè non vogliono festeggiare il tuo compleanno, ma perchè ritengono giusto lasciarci qua insieme dopo tanto tempo!" I ragazzi sorrisero all'unisono capendone le intenzioni. "Quindi hai visto anche Kakashi?" "Si Shikamaru ... e ti informo che stava mostrando all'hokage il piano per la ricostruzione del villaggio!" "Tutto lavoro sprecato, tanto lo cambierò sicuramente ... che seccatura!" Hinata si era completamente ripresa, ormai era abituata a svenire a causa delle scene imbarazzanti in cui il suo ragazzo la metteva, ma lei continuava ad amarlo lo stesso. Prese le bacchette per continuare a mangiare: "No, aspetta amore mio, il ramen è diventato freddo e non è più buono, te ne ordino un altro, mentre questo lo mangio io ... tanto a me piace lo stesso!" prendendo la ciotola, ma a causa della sua sbadataggine la rovesciò a terra. "Oh no!!!! Che tragedia!!! Il mio ramen ... il mio adorato ramen finito a terra!!" "Non importa Naruto, ho già pronte altre due porzioni ... pensa a mangiare mentre chiamo la ragazza a pulire!! ... Ehi tu, muoviti, vieni a pulire!!" Ichikaru si era voltato verso la parte interna della cucina, dalla quale uscì una ragazza con i capelli legati a quella che doveva essere inizialmente una coda ... era completamente trasandata, sporca e sudata. Le sue mani era grinze e le unghie mezze spezzate, il viso era chino ma si poteva vedere che era pallido e sciupato dalla stanchezza. Nessuno all'inizio se ne era accorto, poi Ino: "Cosa? Ma tu sei .... Minami!!!" Anche le altre ragazze si voltarono per guardare quella ragazza, la quale sobbalzò sentendosi chiamare e alzò lo sguardo: "V-voi!!! Perchè continuate ad importunarmi? Perchè non mi lasciate stare? Non vi è bastato farmi licenziare? Adesso volete anche umiliarmi?" "Ehi cocca stai calma! ..." Temari poteva finalmente vendicarsi "Nessuno di noi sapeva che lavoravi qua, inoltre questo è il nostro locale preferito ed era scontato che venissimo qua a festeggiare il compleanno della nostra cara amica Sakura!" Minami si voltò incrociando gli occhi verde smeraldo della rosa e appena vide il ciondolo:"Tu brutta ..." "NESSUNO si deve permettere di dire che la mia donna è brutta ... e guardati piuttosto TU allo specchio!" Sasuke era furioso, non solo non si sopportava quella vipera di Minami, ma non sopportava che qualcuno potesse in un qualche modo mancare di rispetto alla sua donna. Sakura sorrise, anche se Sasuke per tutto il tempo della serata non aveva manifestato i suoi sentimenti, con quella frase l'aveva fatto ampiamente! "Minami!!! Ma come ti permetti di mancare di rispetto ai miei clienti!!! Ti ho preso a lavorare come lava piatti e donna delle pulizie perchè mi hai supplicato di darti un lavoro e questa è la tua gratitudine??" "Mi scusi ... non volevo ... pulisco subito!" "Ecco brava ... muoviti perchè in cucina ci sono una montagna di piatti da lavare e vedi di sbrigarti che sei lenta!!" Rimasero tutti un pò sorpresi a sentire Ichikaru parlare in quel modo, non che gli fosse dispiaciuto dato che si trattava di "Minami la vipera" , ma lo conoscevano come una persona tranquilla e rispettosa e quel tono non gli si addiceva. Minami finì di pulire per poi ritornare in cucina con la coda in mezzo alle gambe. "Ehi Ichikaru lasciatelo dire, sei stato un grande a trattarla in quel modo!" "Ten Ten!?" "Hinata smettila di fare del buonismo ... non ti ricordi più come si è comportata con tutti noi? Specie con Sakura?" "Temari ha ragione!! Vedete ragazzi ... Minami non è mai piaciuta al villaggio, si comportava come fosse la regina indiscussa del mondo, trattando le persone dall'alto verso il basso ... non è mai stata gentile e rispettosa, tranne con le persone che avrebbero potuto in un qualche modo aiutarla ad accrescere maggiormente la sua notorierà. Quando è stata licenziata dall'ospedale ha iniziato a cercare un lavoro, convinta che tutti fossero onorati di averla alle proprie dipendenze, ma si sbagliava ... nessuno voleva e vuole avere niente a che fare con lei ... un giorno è venuta a bussare al mio locale supplicandomi di darle un posto di lavoro! Subito volevo dirle di no, ma poi vedendola supplicare ho pensato che forse iniziasse a capire i suoi sbagli e ho deciso di darle un'opportunità, con la speranza che comprendesse gli errori del passato. Ma dopo aver visto come si è rivolta a voi ne dubito fortemente!!" I ragazzi abbassarono lo sguardo dopo aver sentito l'ultima frase di Ichikaru: anche loro avevano commesso degli errori in passato pagandone a caro prezzo le conseguenze, ma per fortuna, a differenza di Minami, erano riusciti a comprenderli e a migliorarsi. "Ehi ragazzi cosa sono quei musi lunghi? Siamo o non siamo tutti insieme per festeggiare il compleanno di Sakura? .... Ichikaru ci porti delle bottiglie di sakè? Vogliamo brindare!!" "Ottima idea Sai!" Kiba era euforico, finalmente avrebbe potuto divertirsi, ma ricordandosi sempre di non esagerare: aveva compreso molto bene gli errori del passato .... La serata continuò in assoluta allegria e divertimento, i ragazzi parlavano, ridevano e scherzavano tutti insieme e in alcune occasioni anche Sai riusciva a farsi trasportare dall'allegria. Verso mezzanotte uscirono dal locale, Ichikaru aveva tenuto aperto un pò di più proprio per loro ... Naruto si reggeva a fatica a causa della pancia piena, ma era comprensibile dopo tutto quel ramen che aveva mangiato! "Ahi ragazzi ... mi fa troppo male la pancia!" "Per forza dobe ... ti sei mangiato venti porzioni di ramen! Non potevi mangiarne di meno?" "Teme non mi sgridare ... l'ho fatto per Sakura-chan!" "Per me? E cosa c'entro io?" "Ho mangiato una ciotola per ogni tuo anno!" "Baka!!! Non compio vent'anni ma diciannove!" "Lo so, ma una mi è stata offerta da Ichikaru e quindi non contava ..." "Ti sei dimostrato il solito baka ... anche se non riesco a capire il tuo ragionamento ... che seccatura!" "Fronte spaziosa, domani hai il turno del pomeriggio, così potrai riposarti domattina!" fecendole l'occhiolino. "Sasuke, se non ti dispiace andrei io domattina in centrale ... ho bisogno del pomeriggio libero!" "Va bene Neji ... ci penso io a coprire il turno pomeridiano!" Sasuke e Sakura si guardarono negli occhi sorridendo, sapevano che quella di Neji era una scusa e l'aveva fatto solo per permettergli di stare insieme anche tutta la mattina dopo. Si salutarono e ognuno andò verso le proprio abitazioni. "Allora Sakura, ti sei divertita?" "Si .... era da tanto che non mi divertivo più così ... Poi ci sono state tantissime sorprese ... Sai ... Minami ... e Naruto che non si smentisce mai ... è un caso perso ... rimarrà sempre il solito baka! Ma ti sembra il caso di parlare di certe cose davanti a tutti?" "E' un dobe che ci vuoi fare ... Però ..." voltandosi verso la rosa con sorriso beffardo e malizioso: "... Però se Hinata accetta di indossare quell'intimo con le stampe del piatto preferito del suo amore ... tu potresti fare lo stesso per me!" Sakura arrossì per poi innervosirsi: "Non crederai sul serio che mi metta dei completi con le stampe di pomodori, vero?" "No, niente stampe, non sarebbe giusto farti indossare quei disegni, dopo che hai rinunciato a quelli con gli orsacchiotti e i cuoricini!" La rosa avvampò. "C-c-come f-fai a ....!" Sasuke rise sonoramente: "Li ho visti quando Ino li buttava via ... ma stai tranquilla, nessun altro ha visto!" Sakura iniziò a rilassarsi ma continuava ancora ad essere un pò imbarazzata: è vero che aveva promesso a Sasuke di non imbarazzarsi più davanti a lui, ma non poteva pretenderlo dal giorno alla notte! "Comunque ... tornando al discorso di prima ... mi basterebbe anche solo vederti indossare un completo rosso ... pomodoro!" Sakura si voltò verso di lui, vedendo la sua espressione tra il divertito e lo smaliziato e decise di stare al gioco: "Mmmm ... non so se ne ho qualcuno ... e poi ... che intenzioni avresti?" "E' una sorpresa ...." "Sai che sono curiosa ... non resisto alle sorprese!" Guardandolo molto maliziosamente e senza aspettare che lui si avvicinasse per baciarla, dato che a quell'ora non c'era nessuno per le vie del villaggio, Sakura balzò sopra i tetti. Sasuke si sorprese un attimo, poi la guardò mentre balzava leggera come una farfalla e con un salto, iniziò ad inseguirla conoscendo già sua la destinazione ... la finestra di Villa Uchiha!---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------------------------------ECCOCI QUA! QUESTO SAREBBE IL FINALE, MA AVENDO GIA' IN MENTE UN CERTO TIPO DI EPILOGO HO DECISO DI FINIRE IL CAPITOLO IN QUESTO MODO! FINORA HO SEMPRE AGGIORNATO TUTTI I GIORNI, MA A CAUSA DI IMPEGNI IMPROVVISI NON SONO SICURA DI PUBBLICARE DOMANI, MA STATE TRANQUILLI NELLA PEGGIORE PUBBLICHERO' ENTRO DOMENICA, VOGLIO ANTICIPARVI SOLO UNA COSA, IL MIO EPILOGO NON SARA' PER NIENTE CORTO (ALMENO E' COSI' NELLA MIA TESTA) .... VI RINGRAZIO TANTO PER CONTINUARE A SEGUIRMI UN BACIONE GRANDE GRANDE A TUTTI

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Capitolo 50
*** capitolo 49 ***


OTTO ANNI DOPO ------------------------------- Verso le nove di sera, dalle porte centrali dell'ospedale di Konoha uscì la sua responsabile. Era una donna bellissima, dai lunghi capelli rosa e da un viso limpido, illuminato da due splendidi occhi verdi smeraldo, il suo nome era Sakura Haruno! In alto nel cielo brillava una splendida luna contornata da migliaia di stelle e un leggero vento rinfrescava una delle ultime serate d'estate di settembre. Sakura respirò profondamente, inalando l'aria pura e non più viziata dello stabile dietro alle sue spalle. Quella giornata era stata particolarmente lunga ed era rimasta a lavorare tutto il giorno, a causa di una riunione straordinaria del personale medico e ora poteva finalmente uscire e tornare a casa. Amava immensamente il suo lavoro e ci metteva l'anima per svolgerlo al meglio ma ... si voltò verso quell'enorme complesso e lo guardò un pò tristemente, quando: "Ehi fronte spaziosa sei ancora qua? E cos'è quel viso triste? .... Ah, ho capito ... è più che comprensibile, ma non preoccuparti l'ospedale continuerà a seguire le tue direttive ed io per prima mi impegnerò che vengano rispettate. Ora vai a casa, ti stanno aspettando!" "Ino-pig ... ti ringrazio!" La bionda abbracciò calorosamente la sua migliore amica, capendo il suo stato d'animo e dolcemente: "Hai preso la scelta giusta ... anch'io avrei fatto lo stesso! ... Comunque ci vedremo molto, ma molto spesso!" facendole l'occhiolino. Sakura sorrise eliminando quella tristezza dal suo viso: "Hai ragione Ino-pig! Ora vado, mi stanno aspettando!" La rosa iniziò ad incamminarsi verso casa ripensando al suo passato e principalmente agli ultimi otto anni. C'erano stati tantissimi avvenimenti e cambiamenti, non solo nella sua vita ma anche in quella dei suoi compagni. Puntò lo sguardo verso il monte degli hokage, distinguendo chiaramente i volti di tutti i capi del villaggio della foglia e per ultimo, spiccava il volto del sesto hokage, investito della carica cinque anni prima. Il viso scolpito era quello di un uomo maturo, saggio e responsabile: era stato designato per la carica di hokage sia per la sua grandissima forza spirituale, sia per essere stato un ninja leggendario della quarta guerra. La sua forza era nota a tutto il mondo e Konoha voleva continuare ad essere guidata da un capo che trasmettesse sicurezza e protezione a tutti i suoi abitanti. Il nome del sesto hokage era: Naruto Uzumaki. Sakura era felice pensando al suo migliore amico, che era riuscito finalmente a realizzare il suo grande sogno di guidare il villaggio, come fece in passato suo padre. C'era solo una persona in tutta Konoha che non lo reputava all'altezza della carica rivestita, affermando che era e sarebbe rimasto sempre un dobe. Quella persona era il capo della polizia di Konoha: Sasuke Uchiha ... suo marito! Sakura portò la mano destra, all'altezza del petto, stringendo fra le dita il ciondolo che Sasuke le aveva regalato il giorno del suo compleanno di otto anni prima, poi si guardò la mano sinistra e più precisamente, il suo dito anulare, contonrnato da uno splendido anello di diamanti e dalla fede nuziale. Sei anni prima, anche i suoi amici erano convolati a nozze. Naruto aveva sposato Hinata e dalla loro unione erano nati due bellissimi bambini, un maschio e una femmina, entrambi dagli occhi perlacei e quindi dotati dell'abilità oculare del byakugan come la madre. Dal padre avevano ereditato i capelli biondi e il carattere: vivace, turbolente e ribelle. Proprio a causa di questo e dalla mancanza di aiuto da parte di Naruto, troppo impegnato nella carica di hokage, Hinata aveva deciso di rinunciare al suo lavoro in ospedale, per dedicarsi completamente alla sua famiglia. Ma la corvina non era più quella ragazzina debole e timida, era diventata una donna forte e determinata, riuscendo a tenere a freno la turbolenza dei figli e a volte, quella del marito. Naruto infatti, non aveva solo paura dei pugni micidiali di Sakura, ma anche degli schiaffi potentissimi della moglie che non mancavano mai di colpirlo, quando appoggiava a pieno la vivacità dei figli, definendola troppo esagerata sull'educazione che voleva impartirgli. Ma nonostante queste divergenze, Naruto e Hinata si amavano moltissimo ed era tangibile la felicità che regnava in quella famiglia. La corvina era diventata anche una bravissima cuoca, specializzata nella preparazione del ramen, tanto da fare concorrenza ad Ichikaru, il motivo era molto semplice: anche i suoi figli adoravano quella pietanza e come il padre, volevano mangiarlo ad ogni pasto. Fortunatamente Hinata riusciva a non mangiarlo nei giorni in cui teneva i figli di suo cugino Neji, quando lui e sua moglie Ten Ten erano al lavoro. Anche loro avevano avuto un maschio e una femmina, ma solo il primo possedeva l'abilità del byakugan, ma entrambi erano seri e saggi, dotati di una grandissima predisposizione all'arte del combattimento come i loro genitori. Adoravano stare con i cugini ma non amavano particolarmente il ramen e quindi Hinata poteva cucinare e mangiare qualche altro piatto insieme a loro. Neji era il vice capo della polizia di Konoha e da quando lui e Sasuke ne avevano assunto il comando, la piccola delinquenza del villaggio era sparita: nessuno voleva inemicarsi lo Hyuga e l'Uchiha, non solo per la loro forza straordinaria, ma per non scontrarsi con le loro doti oculari potentissime ... il byakugan e lo sharingan! Neji e Sasuke andavano molto d'accordo e il loro legame si era ulteriormente intensificato, rompendo definitivamente le discordie e le guerre interne dei loro clan che per secoli avevano vissuto. Ten Ten continuava a lavorare, non più all'ospedale ma all'accademia, che necessitava di maestri abili e capaci per la formazione delle nuove generazioni ninja. Anche se vivevano, da anni, in tempi di pace, era importante continuare l'addestramento dei ragazzi nelle arti del combattimento, per evitare di trovarsi impreparati in caso di guerre e attacchi futuri da parte di eventuali formazioni nemiche. Proprio per questo, il nuovo responsabile dell'accademia, Kakashi, aveva stipulato un accordo con Suna per fare esercitare i loro rispettivi allievi, simulando attacchi di guerra, per potersi confrontare e misurare le proprie forze e le proprie strategie. Temari aveva deciso di lasciare il lavoro in ospedale per insegnare anche lei in accademia, ma non per stare con suo marito Kiba o con la sua migliore amica Ten Ten, ma per avere l'opportunità di andare più spesso a Suna a trovare i suoi fratelli. Kakashi l'aveva assunta subito, non solo perchè la bionda poteva vedere più spesso la sua famiglia ogni qual volta gli allievi di Konoha si recavano a Suna, ma perchè era un'ottima ninja e le sue tecniche con il ventaglio erano molto particolari e potenti. Temari e Kiba erano gli unici della compagnia ad aver avuto solo un figlio e non sembravano interessati ad averne altri. Potevano contare sull'aiuto della famiglia di Kiba, ma il loro lavoro come insegnati, li portava spesso fuori Konoha e un conto era gestire solo un bambino, un altro era gestirne due. Temari e Kiba erano molto maturati ed erano diventati molto più responsabili, anche se adoravano ancora le feste e ogni occasione era buona per farne una, ma lo facevano solo per un motivo: stare insieme ai loro amici. Essendo diventati adulti e con famiglia, ognuno di loro aveva degli impegni e dei doveri e spesso non riuscivano a stare tutti insieme come un tempo ... ma questa è la vita e ognuno di loro ne aveva preso atto, anche se non avevano mai smesso di considerarsi e di comportarsi da amici. Proprio per l'amicizia che li legava, Shikamaru, aveva accettato la richiesta di aiuto da parte di Naruto per la gestione del patrimonio di Konoha. Tutti sapevano quanto il biondo fosse incapace nel gestire il denaro, a casa ci pensava sua moglie, ma al lavoro aveva bisogno di qualcuno completamente affidabile e in grado di aiutarlo, per evitare che potesse svuotare le casse del villaggio. Shikamaru era quindi diventato il suo braccio destro e nel corso del tempo era, diventato anche un valido consigliere, aiutandolo a prendere scelte molto importanti per Konoha. Grazie all'aiuto e all'intelligenza del Nara, Naruto era riuscito ad alleggerire la mole di lavoro che gravava sulle sue spalle ed era notevolmente maturato, diventando anche molto più responsabile ed affidabile, ma per Sasuke, continuava a rimanere un dobe e ringraziava tutti i kami per avergli affiancato una persona valida come Shikamaru. Il Nara si era sposato con Ino e avevano avuto anche loro due bambini, un maschio, svogliato ma intelligente come lui e una bambina, bella ed esuberante come la madre. Ino era diventata un bravissimo medico e la sua competenza l'aveva presto fatta raggiungere il ruolo di vice responsabile dell'ospedale aiutando Sakura nella gestione dell'intero complesso ospedaliero. Anche loro erano in completa sintonia e lavoravano molto bene insieme, aiutandosi a vicenda, alleggerendo il lavoro dell'una e dell'altra. Si confrontavano e si confidavano, a volte avevano delle incomprensioni, ma niente di particolare e la loro amicizia non ne aveva mai risentito, anzi, proprio in quei due giorni Ino le era stata vicina confortandola ed incoraggiandola sulla sua scelta ed era per questa ragione, che aveva indetto una riunione straordinaria del personale .... Sakura camminava con il sorriso sulle labbra pensando ai suoi amici, alla loro felicità e serenità accanto alle persone che amavano, dalle quali avevano concepito dei figli con il loro amore ... quando arrivò davanti ad una panchina! Non era una semplice panchina, ma era la sua e di Sasuke ... era il loro posto speciale, unico spettatore del loro amore e della loro felicità. La rosa decise di sedersi per riposare un pò, ultimamente era stanca ma era tutto normale ... Puntò lo sguardo verso la luna, mentre con le dita della mano destra toccavava e girava gli anelli del suo dito anulare sinistro e con la mente, ricominciò a pensare agli ultimi otto anni, in cui la sua vita era completamente cambiata, rendendola la persona più felice del mondo. Dopo essersi dichiarati e giurati amore eterno con il ciondolo a forma di ventaglio, lei e Sasuke avevano iniziato a vivere una nuova vita insieme. Si amavano tantissimo e i primi tempi si univano più volte al giorno. Spesso quando ritornava a casa dall'ospedale, non faceva in tempo a mettere piede in casa che si sentiva afferrare e baciare con impazienza dal moro: ogni stanza e ogni mobile, non molto alto, era stato protagonista e spettatore del loro amore. Tranne Linda! Lei gli aveva proibito categoricamente di fare l'amore sopra Linda ... nessuno poteva toccarla o mancarle di rispetto! Ma a Sasuke non importava ... villa Uchiha era molto grande e a lui interessava unirsi a lei, diventando una cosa sola e lasciandosi travolgere dalla passione. Ma dopo diversi mesi, lei stessa, aveva deciso di unire alla passione anche un pò di complicità, stimolando ad entrambi, il desiderio sessuale. La prima volta in cui si spinse oltre, era stato la sera del compleanno di Sasuke: erano ritornati a casa da Ichikaru dopo aver festeggiato tutti insieme i suoi diciannove anni. Aveva in serbo un altro regalo per lui e con la scusa di andare in bagno a prepararsi per la notte, era uscita con un completino rosso fuoco, semi trasparente. Il reggiseno era allacciato sul davanti tramite un fiocco e gli slip avevano anche loro due fiocchi nelle parti laterali ... Sasuke rimase completamente abbagliato da quella visione, sentendo crescere in lui una forte eccitazione e non aveva perso tempo ad andarle incontro, baciarla con voracità, buttarla sul letto e mettersi a cavalcioni sopra di lei, iniziando a toccarla ovunque e slacciarle con erotismo quei fiocchi, con i denti ... Quella notte, la loro unione era stata molto più travolgente e passionale rispetto alle altre e sfiniti, si guardarono negli occhi felici come non mai ... solo dopo aver ripreso fiato Sasuke le disse che gli piaceva molto quel completino rosso ... pomodoro!! Altre volte lo aveva indossato provocando la stessa reazione erotica ad entrambi .... Si ricordava ancora, quando quello stesso anno, verso la fine di settembre, il quinto hokage, Tsunade, le aveva ordinato di andare a fare una consulenza medica di una settimana, al villaggio delle nuovole. Non era stata particolarmente felice, non le piaceva l'idea di stare una settimana senza Sasuke, ma era un medico e non poteva sottrarsi alle richieste di consulenza da parte di altri villaggi, nè tanto meno disubbidire ad un ordine dell'hokage stesso. Il moro capì la situazione, ma non riuscì ad accettare il fatto di stare senza di lei per sette giorni, specie sapendo la sua destinazione: il villaggio delle nuvole. Lì viveva Yuri e il pensiero che potesse importunarla in qualche modo, lo fece innervosire di più, così, usando la sua influenza di capo della polizia, parlò all'hokage, informandola del suo disappunto che una cittadina di Konoha dovesse affrontare un viaggio così lungo senza nessuna protezione in caso di attacchi nemici ipotetici, dato che vivevano in tempo di pace, facendosi autorizzare ad accompagnarla, sotto lo sguardo divertito di Tsunade. Sasuke si fidava ciecamente di lei, non solo come ninja, dato che era tornata in forma come un tempo, grazie agli allenamenti extra che le aveva impartito e il chakra dell'ex regina delle lumache, ma anche per i sentimenti che lo legavano a lui. Non era mai stata brava a mentire e tutte le volte che gli diceva di amarlo, Sasuke vedeva la sincerità assoluta nei suoi occhi, tornati a risplendere come un tempo. La settimana al villaggio delle nuvole fu molto noiosa per lui, poichè per tutto il giorno, lei era impegnata in ospedale per le consulenza e quando era libera, erano accerchiati da tutti gli abitanti: non capitava tutti i giorni di poter vedere dal vivo gli eroi della quarta guerra e nuovi ninja leggendari! Quella settimana non era solo noiosa, ma anche insopportabile: non riusciva mai a stare da solo, nè con se stesso, nè con lei e di conseguenza non potevano avere un pò di intimità. Gli abitanti del villaggio li seguivano ovunque, persino alla notte, appostandosi sopra i tetti e nelle finestre vicine alla loro stanza per poterli vedere e sentire respirare. Più volte Sasuke era stato tentato, ma trattenuto da lei, di lanciare un chidori ... L'unico lato positivo di quella permanenza, era stato apprendere che Yuri fosse sparito dal villaggio poco dopo il suo ritorno da Konoha. Il villaggio era venuto a conoscenza del fatto che aveva approfittato dei sentimenti delle ragazze per raggiungere i suoi scopi e l'ultima, riguardava la figlia del direttore dell'ospedale: l'aveva sedotta per ottenere la borsa di studio e poi l'aveva abbandonata dopo aver raggiunto il suo obiettivo. La goccia che fece traboccare il vaso fu la lettera di demerito da parte del quinto hokage di Konoha ... Yuri venne giudicato da tutto il villaggio, perdendo tutta la sua notorietà e una notte se ne andò, facendo perdere le sue tracce ... un pò come Minami! Alcuni mesi dopo essersi ritrovata a fare da lavapiatti e donna delle pulizie nel locale di Ichikaru, aveva conosciuto un uomo molto più grande di lei. L'uomo si innamorò subito di lei e le chiese di sposarlo, promettendole che al suo fianco, sarebbe stata una persona molto importante ed influente al suo villaggio, essendo lui stesso considerato tale. Minami non si lasciò sfuggire questa opportunità e accettò la sua proposta di matrimonio: non le importava se l'uomo fosse molto più grande di lei e non particolarmente affascinante, le importava solo ritornare al centro dell'attenzione e nuovamente ammirata. L'amore sarebbe nato col tempo. Non si informò particolarmente delle mansioni del neo marito e quando raggiunse il suo villaggio, di fatto un piccolo paesino delle montagne, si era ritrovata a gestire un intero allevamento di maiali. L'uomo, infatti, possedeva l'allevamento più grande del villaggio e la sua importanza dipendeva dal fatto che potesse produrre diversi tipi di insaccati e di carne da utilizzare come scambi nei baratti, perchè in montagna funzionava quel tipo di pagamento, utile a procurarsi l'occorrente per vivere. Minami voleva scappare da quella vita che le si era presentata davanti, ma era rimasta subito incinta e non sapeva dove andare. Così, a malincuore, dovette accettare la prospettiva di rimanere accanto a quell'uomo e condurre la vita insieme a lui e ai suoi maiali. Lei riuscì a finire la sua consulenza con un giorno di anticipo, per la gioia di Sasuke che le chiese di lasciare immediatamente il villaggio delle nuovole. Si fermarono per la notte in una radura, circondata da enormi alberi. Era un posto molto tranquillo e Sasuke lo aveva scelto apposta per stare un pò in tranquillità, dopo sei giorni, definiti da lui, infernali. La tranquillità della radura era maggiormente accentuata da un laghetto e una piccola cascata. Gli unici rumori percettibili erano dati delle foglie mosse dal vento e dall'acqua della cascata quando raggiungeva il lago. Oltre che tranquillo, era anche un posto romantico e quella sera, il cielo era illuminato da una splendida luna piena e da migliaia di stelle. Con la scusa di farsi un bagno mentre Sasuke accendeva un fuoco per la notte, si spogliò completamente ed entrò nel lago guardando maliziosamente il suo ragazzo. Erano sei giorni che non si univano e il desiderio era grande per entrambi. Sasuke si spogliò anche lui raggiungendola e sotto un cielo stellato, si erano amati per tutta la notte. Generalmente cercavano di stare attenti, specie nel periodo in cui poteva essere a rischio di gravidanza, ma quella sera era diversa, era speciale .... era per loro! Sakura fermò un attimo i suoi ricordi, guardandosi l'anello sorridente, riguardò il cielo e ricominciò a ricordare ... Erano tornati da circa dieci giorni dal villaggio delle nuovole e lei iniziava a sentirsi particolarmente stanca, ma non ci badava molto, tra il lavoro, le notti di fuoco con Sasuke e l'inizio dell'autunno poteva essere che il suo fisico ne risentisse. Continuava con i suoi stessi ritmi, anche se ultimamente vedeva il suo ragazzo pensieroso e più volte gli avevo chiesto delle spiegazioni senza mai trovare risposta soddisfacente: lui continuava a dirle che riguardava il lavoro, ma lei sapeva che non era così, lo conosceva bene e il fatto che non si confidasse più con lei, la rendeva tremendamente triste, perchè lui per primo stava infrangendo il loro giuramento di raccontarsi tutto. Era arrivata addirittura a pensare che non l'amasse più come prima, nonostante continuassero a fare l'amore con la stessa passione di sempre. Il giorno del compleanno di Naruto avevano tutti appuntamento alle otto e mezza di sera da Ichikaru ... ma quella mattina lei era stata particolarmente male .... Aveva vietato a Ino di chiamare Sasuke, voleva parlargli lei, ma prima voleva chiarire quella situazione. Quello che non si aspettava, era di ricevere un biglietto dal moro stesso chiedendole di incontrarsi prima al loro posto speciale perchè aveva assolutamente urgenza di parlarle. Lei aveva il cuore a mille ... il loro posto speciale era considerato tale perchè unico spettatore del loro amore, ultimamente lui era pensieroso ... tante domande che non trovavano risposta! Quella sera raggiunse la panchina come richiesto e lui era lì ad aspettarla. Era nervoso e si vedeva, INIZIO FLASH BACK: "Ciao Sakura e ... grazie per essere venuta!" lei sobbalzò a sentirgli dire grazie, iniziava a tremare per quello che avrebbe dovuto dirle. "Sakura ... ultimamente ero pensieroso e non per il lavoro ... ma perchè dovevo pensare e prendere una decisione molto importante per me ... per noi ..." fece una piccola pausa, mentre il cuore della rosa batteva a mille per la preoccupazione: "... Io ti amo, ti amo da moltissimo tempo ... il nostro amore ha resistito nel corso degli anni anche quanto combattevamo in due fronti diversi ..." sospirò profondamente:" .... so che non stiamo insieme da tanto, ma stiamo bene, siamo una coppia affiatata ... sono cambiato stando con te, sono riuscito ad aprire il mio cuore e ad essere più loquace verso gli abitanti ... ma ho un mio codice d'onore e non riesco a cambiarlo .... non posso vivere sotto lo stesso tetto con te come convivente ..." Sakura era sbiancata:" .... non sono bravo a parole quindi .... sposami!" aprendo il palmo della mano mostrandole un meraviglioso anello di diamanti. Sakura portò le mani a coprirsi il naso e la bocca per soffocare il suo stupore, mentre calde lacrime iniziarono a rigarle il viso, non era stata una porposta di matrimonio come quelle dei libri d'amore con il protagonista che si inginocchia davanti alla sua amata chiedendola in sposa aprendo tra le sue mani il cofanetto contenente l'anello, ma per lei, quella di Sasuke, era stata la più bella proposta che potesse farle ... tutta in stile Uchiha. Portò il suo sguardo da quel meraviglioso anello agli occhi color pece che tanto amava e togliendosi le mani dalla bocca: "Si!" Sasuke le sorrise, prendendole la mano sinistra ed infilandole l'anello. "Decidi tu come e quando celebrare il nostro matrimonio!" Sakura continuò a guardarlo negli occhi: "Il prima possibile!" Sasuke rise: "Denoto che non vedi l'ora di diventare la signora Uchiha!" "Si ma non solo ... vorrei farlo prima che iniziasse a vedersi!" abbassando lo sguardo mentre le guancie iniziarono ad arrossarsi e portando la mano con l'anello all'altezza del suo ventre. Sasuke da un momento di smarrimento capì subito: "Vuoi forse dire che ..." "Si ... aspettiamo un bambino e credo sia stato ..." "Lo so quand'è successo ... è stato un mese fa in quella radura tornando a casa dal villaggio delle nuvole!" La voce del moro era controllata e per Sakura fu quasi un obbligo a chiedergli:"S-sei arrabbiato!" "Come? Arrabbiato? ... Non solo mi hai reso la persona più felice del mondo accettando di sposarmi ... ma anche perchè mi renderai padre ... " allungando la mano e poggiandola dolcemente sul suo ventre: " ... questo bambino è il frutto del nostro amore e ti amo ... ti amo Sakura, più della mia stessa vita!" abbracciandola per lasciarsi andare in un bacio pieno d'amore che non ammetteva repliche. FINE FLASH BACK Quella stessa sera, anche se era il compleanno di Naruto, comunicarono ai loro amici l'imminente matrimonio e la gravidanza di lei .... grazie ad una super Ino e della partecipazione di tutti, i preparativi procedevano alla velocità della luce. Il sette dicembre si sposarono. I due sposi non volevano una festa particolarmente lussuosa e con troppi invitati, così avevano optato per celebrare il loro matrimonio nel giardino di villa Uchiha, invitando solo i loro amici, Tsunade, Kakashi, Sai che era ritornato da poco da una missione e gli abitanti del quartiere, come imponeva il codice d'onore del capo clan: avere a quell'unione tutti coloro che abitavano sotto la sua responsabilità. Erano entrambi emozionatissimi nei loro vestiti tradizionali da cerimonia, ma la parte più commevente fu lo scambio delle fedi. La damigella incaricata era Amy. Sasuke le aveva voluto fare una sorpresa, invitando quella bambina a lei tanto cara insieme alla sua famiglia che l'aveva ospitata e amata come una di loro nel periodo in cui aveva vissuto nelle montagne dell'est e ovviamente, non poteva mancare il capo del villaggio il sig. Dango Minau, non solo come rappresentante ma anche per portare i migliori auguri da parte di tutti gli abitanti ai neo coniugi Uchiha. La sua gravidanza procedeva bene e Ino e Tsunade la seguivano durante tutto il periodo. Il giorno in cui ci fu l'ecografia dalla quale si sarebbe visto il sesso, Sasuke l'aveva accompagnata tutto emozionato, anche se cercava di nascondere i suoi sentimenti ... non gli importava sapere il sesso del bambino ... voleva solo sapere se sarebbe diventato padre di un maschio o di una femmina. Appena Tsunade gli informò che era un maschio, si guardarono negli occhi ed in contemporanea dissero "ITACHI". Itachi non era importante solo per Sasuke, ma anche per lei. Nei mesi in cui si erano messi insieme, il moro le aveva raccontato tutto l'amore e l'affetto che provava nei confronti del fratello e, proprio grazie a lui e al suo sacrificio per la pace di Konoha, aveva appreso il valore della vita e dei sentimenti che nutriva per lei. Ed era per questo che avevano deciso di dargli il nome dello zio, come ringraziamento per ciò che aveva fatto nei loro confronti. Itachi, per pura coincidenza era nato lo stesso giorno del suo predecessore e non aveva ereditato da lui solo il nome e la data di nascita, ma anche l'intelligenza e la predisposizione nell'arte del combattimento, rendendo suo padre molto orgoglioso di lui. La vita da sposati e da neo genitori procedeva molto bene, ogni tanto c'erano state delle incomprensioni ma nulla di importante e facilmente risolvibili ad eccezione di una sera. Itachi aveva dieci mesi e lei aveva ripreso a lavorare in ospedale da circa un mese, proprio in concomitanza con lo spuntare dei denti del piccolo che piangeva giorno e notte. Erano entrambi esasperati, non riuscivano più a dormire alla notte, mentre durante il giorno erano impegnati a lavorare. Dopo circa un mese l'esasperazione e la stanchezza aveva toccato il fondo e per una sciocchezza, avevano iniziato a litigare furiosamente svegliando il piccolo che erano riusciti ad addormentare da poco. Sasuke preso da una rabbia incontrollabile le aveva urlato che avrebbe preferito rimanere da solo anzichè fare una famiglia con lei. Si pentì subito per quello che aveva detto, ma ormai era tardi, lei con il volto abbassato pieno di tristezza, gli aveva voltato le spalle per dirigersi verso la camera di Itachi per calmarlo. Era uscita dopo circa un'ora con gli occhi gonfi dal pianto e fuori dalla camera, Sasuke la stava aspettando. Appena la vide, le corse incontro abbracciandola fortemente a sè chiedendole scusa per quello che le aveva detto, continuando a ripeterle che l'amava più della sua stessa vita. Lei lo aveva già perdonato nel momento stesso in cui l'aveva abbracciata, ma sentirsi dire le altre parole l'aveva apprezzato ulteriormente. Si erano diretti verso la loro camera baciandosi con passione e voracità ... desideravano unirsi, desideravano amarsi e quella sera rimase incinta per la seconda volta. La seconda gravidanza era molto particolare in quanto gemellare. Tsunade decise di lasciare la guida del villaggio per aiutarla con la gestione di tre bambini, proclamandosi nonna acquisita. Lei e Sasuke accolsero molto positivamente la richiesta di Tsunade, erano entrambi orfani e i loro figli sarebbero cresciuti senza l'affetto di nessun nonno e l'hokage era la persona giusta. Nel periodo della gravidanza, quindi, Tsunade iniziò ad insegnare il lavoro di hokage a Naruto, scelto dagli abitanti per rivestire il ruolo di capo del villaggio. I gemelli vennero alla luce un mese prima, esattamento l'otto di dicembre, il giorno in cui tutta la famiglia si riuniva per fare l'albero di Natale e tutti gli addobbi natalizi. Sasuke scelse lui i nomi, chiamandoli Daisuke e Ryosuke. il giorno in cui si presentò davanti al sesto hokage per registrare la nascita dei suoi figli ci fu un furioso scontro fra i due. Naruto scappava per le vie del villaggio schivando i chidori di Sasuke, che distruggevano gran parte delle costruzioni, per fortuna senza fare male a nessuno e tutto perchè, il neo hokage, aveva la pretesa, minacciandolo addirittura di imporre una legge, che tutti gli eredi Uchiha avessero per secondo nome, Naruto, se fossero stati maschi e, Naruka, se fossero state femmine. Sasuke non avrebbe mai dato il nome di un dobe ai suoi figli e sentirsi addirittura minacciare, l'aveva mandato su tutte le furie, inseguendo e minacciando di morte l'hokage. La corsa di Naruto fu arrestata da sua moglie Hinata che gli diede un sonoro ceffone dicendogli di vergognarsi per abusare il suo potere, mentre Shikamaru aveva già stimato la spesa dei danni e ideato un piano di ricostruzione degli edifici demoliti dalla furia ampiamente giustificata dell'Uchiha. Forse era proprio per quel motivo che Sasuke definiva l'hokage un dobe, ma nonostante tutto entrambi rimanevano molto legati. Itachi, Daisuke e Ryosuke avevano ereditato tutti i caratteri degli Uchiha: pallidi, capelli e occhi neri come la pece. Gli occhi erano la conferma assoluta che un giorno avrebbero anche loro sviluppato lo sharingan, la capacità oculare caratteristica del loro clan, rendendo fiero il loro padre. All'età di tre anni, Itachi riuscì a svilupparlo, sotto lo sguardo incredulo di tutti, compreso Sasuke. Era un'arma molto pericolosa da gestire per un bambino così piccolo, ma Itachi era molto maturo e responsabile per la sua età, come suo zio paterno. Gli assomigliava molto non solo caratterialmente ma anche fisicamente, fatta eccezione per i capelli ribelli come il padre e i gemelli. Daisuke e Ryosuke invece, erano il ritratto di Sasuke, ma avevano ereditato il carattere materno: allegro, spensierato e amante della vita. Lei era molto orgogliosa dei suoi figli e grazie all'aiuto di nonna Tsunade che l'aiutava nella loro crescita e, dell'aiuto inaspettato degli abitanti del quartiere che si erano offerti di pulire la casa come riconoscimento per l'affitto basso delle loro abitazioni, riusciva a conciliare molto bene il suo tempo fra lavoro e famiglia. Sasuke non le aveva mai impedito di tornare a lavorare dopo la nascita dei gemelli perchè sapeva quanto per lei fosse importante il suo lavoro: lo faceva per se stessa e non per lo stipendio, non aveva assolutamente problemi economici dato che Sasuke era ricchissimo. Una sera era rincasata verso le dieci di sera a causa di un intervento d'emergenza, Tsunade era tornata a casa circa un'ora prima e Sasuke aveva lavato e messo a letto i suoi figli. Anche se molte persone lo credevano impossibile, Sasuke era un ottimo padre, sempre attento e scrupoloso nei loro confronti e spesso si lasciava trasportare dai sentimenti, giocando, accarezzando e baciando i proprio figli, ma sempre lontano da occhi indiscreti. Quella sera tornò a casa particolarmente stanca INIZIO FLASH BACK: "Ciao amore, scusa il ritardo ma c'è stata un'emergenza e ..." "Immaginavo, comunque non preoccuparti ci ho già pensato io ai bambini ... hai fame?" "No, ho mangiato qualcosa al volo in ospedale, adesso vorrei farmi un bagno ... puzzo da disinfettante, poi gli vado a dare il bacio della buonanotte! Tu cosa fai?" "Devo finire di controllare un rapporto consegnato all'ultimo minuto, ma non ci metto molto!" "Ok!" Dopo circa quaranta minuti era uscita dalla doccia e si era già preparata per andare a dormire, si sentiva meglio dopo essersi lavata e andò verso la camera dei suoi bambini. Stavano dormendo profondamente ed erano così teneri, così dolci e così belli ... li accarezzò amorevolmente la testa stando attenta a non svegliarli: "Siete bellissimi, proprio come il vostro papà!" si chinò baciandoli sulle loro guancie. Uscì dalla stanza trovandosi di fronte Sasuke: "Sono bellissimi come me?" "Certo ... sei bellissimo e ti amo tantissimo!" alzandosi sulle punte dei piedi per dargli un bacio a fior di labbra, ma per lui era poco e le cinse i fianchi per non sciogliere l'abbraccio: "Ma anche la mamma è bellissima!" Arrossì appena, intuendo le intenzioni: ogni volta che le faceva quel complimento, riguardava sempre il suo corpo .... "Davvero? E che intenzioni avresti!" venendo presa in braccio e portata verso la loro camera da letto. Sasuke la adagiò delicatamente poi le sussurrò: "Sai ... mi piacerebbe sapere come sarebbe un'Uchiha femmina!" iniziando a baciarle lentamente il collo. "Cosa mi stai cercando di dire? Che vorresti una figlia femmina?" "Non ti piacerebbe?" "Ammetto di averci pensato ... ma se poi dovesse nascere con i capelli rosa?" Sasuke si fermò all'improvviso di baciarla guardandola negli occhi. Lei stava sorrideno maliziosamente ... non si era mai visto nel corso dei secoli un Uchiha dai capelli rosa, ma rimase più sorpresa dalla risposta del marito: "Se diventa bella come la mamma non ho nessuna obiezione!" ricominciando a baciarla trasportandola insieme a lui nel limbo del piacere. FINE FLASHBACK. Nove mesi dopo Sasuke stringeva fra le braccia la loro piccola Haruka. Era nata il 21 marzo, il primo giorno di primavera e lui aveva scelto questo nome, perchè significava vento primaverile, associandolo al suo nome: Sakura, fiore di ciliegio. Sasuke aveva assistito a tutti i parti, facendosi stritolare la mano e facendosi insolutare per il dolore che stava subendo a causa sua, per poi, al primo vagito del bambino, sentirsi dire che lo amava immensamente per averle dato un figlio. Solo con il primo parto c'era rimasto male per gli insulti e Ino lo avevarassicurato dicendogli che era una reazione completamente normale di una donna nel momento del parto, mentre Tsunade la incitava a spingere. Ma lui non l'aveva mai lasciata e mentre una mano veniva stritolata, con l'altra le accarezzava la testa sussurrandole sempre: "Ci sono io con te!" Il nero è un colore predominante e Haruka aveva anche lei i capelli e gli occhi neri, con l'unica differenza di qualche macchia verde smeraldo attorno alle pupille: sicuramente avrebbe ereditato anche lei lo sharingan, ma con tutta propabilità non avrebbe sviluppato tutti e tre i poteri legati alla dote oculare. Ma a Sasuke non importava ... era la sua bambina, la sua principessa e godeva di ottima saluta come gli altri tre figli. Dopo circa due anni dalla nascita della piccola e con altri tre piccoli bambini, Linda era messa sotto pressione ogni giorno per il grande quantitativo di panni da lavare. Un giorno Linda inalò l'ultimo respiro .... INIZIO FLASHBLACK: "Ecco fatto Linda, ora sei pronta, fai pure il tuo dovere, come sempre!" Sakura accese l'interruttore, un piccolo rumore e ... niente, Linda non partiva. Da subito pensava di non aver spinto bene l'interruttore o di non aver chiuso lo sportello, ma dopo un'attenta visione, il suo cuore iniziò a battere forte .... no ... Linda ... no!!! Corse immediatamente verso il garage per recuperare gli attrezzi del mestiere per cercare il guasto e farla ripartire. Tsunade era in soggiorno a giocare con i suoi quattro nipotini, quando iniziarono a sentirla urlare istericamente: "NOOOO!! Linda ... Noooo! Non puoi farmi questoooo!" Tsunade, insieme ad Itachi si avvicinarono alla lavanderia per vedere cos'era successo e quando videro Sakura con un cacciavite in una mano e la chiave inglese nell'altra, il viso furioso che si voltava di continuo verso il cesto della biancheria sporca e il cadavere di Linda ... capirono che era molto meglio uscire di casa. Anche se nel corso del tempo si era molto calmata e cercava di non innervosirsi più come un tempo, tranne con Naruto in cui non evitava mai di sfoderare i suoi micidiali pugni, quando era in quello stato era meglio per tutti lasciarla sola per evitare di incorrere in mezzo alle sue furie. Tsunade mise la piccola Huruka nel passeggino, mentre Itachi aiutava i gemelli a indossare la loro giacca. Il maggiore dei fratelli era molto protettivo ed apprensivo nei confronti dei più piccoli ... come il suo predecessore. Tsunade con la scusa di portarli a fare un giro al parco, si fermò direttamente alla centrale di polizia per informare Sasuke del "lutto" che aveva subito la sua famiglia: "Papà, la mamma non riesce a rianimare Linda, credo sia morta!" A Sasuke gli si gelò il sangue, mentre mille brividi iniziarono a percorrergli tutto il corpo: Sakura aveva assoluto bisogno di Linda, c'erano sempre troppi panni sporchi da lavare e lui sapeva molto bene quanto lei odiasse fare il bucato a mano .... Cercò di mantenere il suo sguardo serio ed impassibile: "Ho capito ... non vi preoccupate, adesso andate!" Aspettò che Tsunade e i figli uscissero dalla centrale di polizia prima di fare l'unica cosa in suo potere: precipitarsi con la massima velocità al primo negozio di elettrodomestici. Dopo circa mezz'ora fu fatta una consegna urgente a Villa Uchiha: due nuovissime lavatrici ultimo modello e super tecnologiche. Inutile dire che alla sera quando Sasuke tornò a casa, sua moglie gli corse incontro abbracciandolo e baciandolo appassionatamente. Si staccarono quasi subito quando i gemelli: "Blaaa ... mamma e papà si baciano sulla bocca!!!" sotto lo sguardo divertito di Tsunade. Sasuke scompigliò i capelli ad entrambi con fare affettivo: "Un giorno capirete!" lasciando i bambini pensierosi. Poi raggiunse sua moglie in cucina intenta a riscaldare la cena e abbracciandola da dietro: "Non penserai sul serio di cavartela con un bacio?" "No ... questo è solo un anticipo!" guardandolo maliziosamente. Alla notte Sasuke era già sopra di lei, iniziando a spogliarla e baciarla in tutto il corpo e tra un bacio e una carezza: "Allora dimmi ... hai già pensato ai nomi?" "Certo ..." gemendo tra un bacio e una carezza: "una continuerà a chiamarsi Linda .... mentre l'altra pensavo a ... Candida!! ..." .... "Ma perchè poi ne hai prese due?" "Linda e Candida? ... Mi piacciono come nomi ... ho pensato a due, così se una dovessi rompersi, hai sempre l'altra .... e poi ... almeno si fanno compagnia!" "Compagnia? ... Capisco!" soffocando un urlo di piacere per non farsi sentire dai figli che stavano dormendo. "E parlando di compagnia ... Sakura stavo pensando ad una cosa!" "A cosa?" "Non pensi che anche Haruka possa desiderare una compagnia ... femminile?" "Come sempre hai ragione!" Circa un anno dopo era nata un'altra bellissima bambina, dai capelli e occhi neri come la pece, ma con una particolarità: i capelli avevano una sfumatura color prugna. Vedendola si ricordò subito di Amy, la bambina delle montagne dell'est e chiese a Sasuke di darle lo stesso nome. Lui acconsentì, non solo perchè il nome gli piaceva ma anche perchè con gli altri figli era sempre stato lui a decidere i nomi sotto la sua approvazione, mentre quella volta era giusto che fosse lei a decidere. FINE FLASHBACK. Sakura si era riposata abbastanza e si alzò dalla panchina, era tardi e doveva andare a casa dai suoi bambini e da suo marito. La piccola Amy aveva già compiuto un anno e come i suoi fratelli e il padre era molto ghiotta di pomodori. La rosa era diventata, come Hinata anche se su pietanze diverse, un'ottima cuoca nel cucinare i pomodori, Non solo seguiva il ricettario della madre di Sasuke, ma aveva inventato lei stesse delle nuove ricette ... tutte molto apprezzate dagli Uchiha. A differenza di Hinata che era costretta a mangiare il ramen quando non aveva i figli di Neji, Sakura cucinava sempre delle pietanze diverse per lei perchè si era diagnosticata la pomodorite acuta. Solo quando era incinta adorava quell'ortaggio e ne mangiava in grandi quantità come gli altri membri ... Finalmente arrivò a casa e quando aprì la porta la piccola Haruka le corse in braccio: "Mamma, mammina!! Che bello sei tornata!" "Ciao tesoro mio ... mi sei mancata tanto! Hai fatto la brava?" "Si certo ... lo sai che sono sempre brava!" Sakura le diede un forte bacio sulla guancia mentre i gemelli le si allacciarono ai fianchi per abbracciarla. Itachi era in piedi davanti a lei ad aspettare la carezza sulla guancia, come era solita fare. Sakura adorava quel momento della giornata quando rincasava dal lavoro ... l'affetto e l'amore dei suoi figli la alleviavano di tutte le sue stanchezze e preoccupazioni. "Ciao Sakura ... oggi sono stati bravi, come sempre ... ci vediamo domattina!" "Va bene, grazie Tsunade!" L'ex hokage era diventata un membro a tutti gli effetti della famiglia Uchiha, comportandosi proprio come una nonna vera: iperprotettiva e super viziatrice nei confronti dei nipotini. Ma era anche molto severa nell'educazione e aveva già iniziato ad insegnare ai tre maschi, essendo i più grandi, alcune tecniche basi ninja, ma non gli avrebbe mai insegnato a combattere, quello spettava ai suoi genitori, specie a Sasuke che si era ripromesso di insegnare ai suoi figli tutte le tecniche segrete legate al suo clan. Sasuke comparve dalla cucina: "Ciao, hai fame?" "No ... ho mangiato in ospedale!" "E' andata bene la riunione straordinaria? O c'è qualche problema?" "No, no ... è andato tutto bene ... possiamo parlarne più tardi, solo noi due? Vorrei prima sistemarmi e mettere a letto i bambini!" "Certo ... hai ragione è tardi per loro ... sono quasi le dieci ... ti aiuto anch'io così facciamo prima!" Verso le undici e mezza anche Sasuke e Sakura erano pronti per andare a dormire ... la rosa uscì dal bagno con addosso una camicia da notte particolarmente sexy, di seta azzurra, attillata ai fianchi e svasatina dalla cintura in giù. Le bratelline erano molto sottili e non indossava il reggiseno, facilmente intuibile dalla sporgenza dei suoi boccioli turgidi. Sasuke, come sempre, impazziva vedere la moglie con certi completini e le si avvicinò maliziosamente, cingendole i fianchi pronto per baciarla, ma Sakura lo fermò iniziando a parlare: "Sai ... la riunione è andata bene ... anche se sono un pò triste!" Il moro la guardò preoccupato: "Perchè? Cos'è successo?" "Niente di preoccupante ... solo che ho deciso di .... licenziarmi!" Il moro rimase sorpreso da quella rivelazione: sapeva quanto Sakura amasse il suo lavoro e non si era mai imposto sugli orari, a volte improponibili per una madre con figli piccoli ... e mai e poi mai, si era sognato di chiederle di rinunciare a lavorare proprio per la passione che vedeva nei suoi occhi quando svolgeva il suo lavoro. "Hai deciso di licenziarti? Sai che non mi importa ... voglio solo che tu sia felice ... ma potrei sapere cos'è che ti ha fatto prendere questa decisione?" "Vedi ... ho cinque bambini piccoli che hanno bisogno della mamma .... e ho un marito che ha bisogno di sua moglie! ... Inoltre l'ospedale sarà in buone mani ... da domani Ino diventerà la nuova responsabile!" Sasuke iniziò a sentirsi in colpa ... non voleva che lei rinunciasse al suo lavoro per lui: "Sakura, se per caso ti ho fatto pesare il fatto che ..." "No ... non mi hai mai fatto pesare niente ... anzi ... mi hai sempre sostenuta ... è solo che il mese scorso vi ho trascurato molto a causa della sostituzione delle ferie estive da parte del personale medico ... ma ho trascurato di più te ... specie alla notte ... che dalla troppa stanchezza mi addormentavo subito!" "Si, ma mi sembra che abbiamo recuperato a fine agosto, approfittando dell'offerta di Tsunade di tenerci per un week-end i bambini mentre noi siamo andati alle terme ..." iniziando a baciarle il collo. "Si ... ma non voglio più che accada ... non voglio più trascurarti così!" "Sakura a me basta sapere che mi ami con la stessa intensità in cui io amo te e non mi interessa se non vuoi più lavorare, a me va bene qualunque cosa tu decida di fare!" "Ti ringrazio .... e sì .... ti amo tantissimo!" baciandosi con passione. Il moro si staccò dopo qualche secondo: "Sakura? ... sai di pomodoro!" la rosa sorrise appena, mentre Sasuke sorrise portando le mani sul ventre della moglie e con estrema dolcezza: "E' stato alle terme vero?" "Si ... ti dispiace?" "Mi stai chiedendo se mi dispiace aver concepito un altro figlio con la donna che amo di più al mondo?" baciandola con più passione, poi si staccò chiedendole: "Stai già pensando a qualche nome?" ricominciando a baciarla sul collo: "Li avrei già decisi ... Fugaku o Mikoto!" Sasuke si staccò di colpo guardandola negli occhi: "Vorresti dargli il nome dei miei genitori? ... Ma ..." "Perchè? ... Semplice, è un modo per ringraziarli ... come tuo fratello Itachi ti ha aiutato a capire i tuoi sentimenti nei miei confronti ... i tuoi genitori ti hanno dato la vita facendomi diventare la donna più felice del mondo ... e mi sembra giusto esprimere la mia gratitudine nei loro confronti chiamando i miei figli con i loro nomi ..." "Grazie per questo tuo pensiero ... allora sarà Mikoto!" "Come fai a dire che sarà femmina?" Sasuke portò la mano sotto la camicia da notte iniziando a sfilarle le mutandine e guidarla molto lentamente verso il letto: "L'hai detto tu che il tre è il numero perfetto ... abbiamo tre figli maschi ... due femmine e uno in arrivo ... sarà femmina anche questa!" La prese in braccio adagiandola con estrema cura nel centro del letto, mettendosi a cavalcioni sopra di lei e iniziando a togliersi i pantaloni e i boxer: "Lo sapremo presto ... Ino mi ha già fissato tutte le visite di controllo e le ecografie!" "Lo sai vero che dopo saremo in otto e non più in sette! ... Riuscirai a fartene una ragione non avendo più il tuo numero preferito?" allargandole le gambe e posizionarsi fra di lei. "Oh ti sbagli ... avrò per me SETTE Uchiha!" Sasuke le sorrise dolcemente per poi baciarla e penetrarla amorevolmente. Ancora una volta si unirono nella danza dell'amore. L'unione dei loro corpi e delle loro anime non riguardava solo l'amore che provavano fra di loro, ma era qualcosa di più forte, di più importante ... era l'unione di due persone che per molto tempo erano stati avvolti dal buio delle tenebre, trasportati nell'oblio della disperazione e della sofferenza. Ne erano usciti grazie ad un piccolo spiraglio di luce che avevano scorto nel loro cuore e si erano aggrappati con tutte le loro forze per uscire da quella oscurità. Questa luce altro non era che la speranza ... la speranza nella vita ... la speranza nell'amore ... dove ... TUTTO MUORE, TUTTO RINASCE!--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- ----------------------------------------------------------------------------- ECCOCI ALLA FINE .... VI CHIEDO SCUSA SE L'EPILOGO E' STATO MOLTO LUNGO, ME ERA INEVITABILE E NON POTEVO DIVIDERLO IN DUE PARTI. DOPO OLTRE UN MESE IN CUI LA MIA MENTE E IL MIO TEMPO ERA COMPLETAMENTE CONCENTRATO SU QUESTA FF, SIAMO GIUNTI ALLA FINE. AMMETTO DI ESSERE MOLTO TRISTE, MA SI SA, OGNI COSA HA UN INIZIO E UNA FINE .... SPERO DI NON AVERVI DELUSI E DI AVERVI TRASMESSO DELLE EMOZIONI. VI DEVO RINGRAZIARE PER TUTTO IL VOSTRO SOSTEGNO, DALLE RECENSIONI, ALLA SEGNALAZIONE DELLA MIA STORIA FRA LE SEGUITE, PREFERITE E RICORDATE ... ANCORA DI PIU PER ESSERE STATA SEGNATA FRA GLI AUTURI PREFERITI. PER QUEST'ULTIMO CAPITOLO MI PIACEREBBE SAPERE LA VOSTRA OPINIONE, ANCHE DAI LETTORI ANONIMI, GIUSTO PER SAPERE SE IL MIO LAVORO VI E' PIACIUTO ... SE PROPRIO NON VOLETE RECENSIRE, MI BASTA ANCHE LA SEGNALAZIONE DELLA MIA STORIA .... MA SEMPRE, NON SENTITEVI OBBLIGATI .... DICIAMO CHE PER ME SAREBBE COME UNA PICCOLISSIMA RICOMPENSA DEL MIO OPERATO .... ALCUNI DI VOI MI HANNO CHIESTO DI RITORNARE A SCRIVERE E VI VOGLIO ASSICURARE CHE TORNERO' ... MA NON SUBITO HO BISOGNO DI STACCARE LA SPINA E DI FAR RIPOSARE LA MIA MENTE, ANCHE SE DA QUESTA STA NASCENDO UN'ALTRA IDEA DI UN'ALTRA STORIA SEMPRE SUL SASUSAKU .... UN BACIONE GRANDE GRANDE A TUTTI VOI!!! MANGA ...

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